Una nuova minaccia: allarme per i tarli asiatici

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Una nuova minaccia:
allarme per i tarli asiatici
i coleottori cerambicidi dalle lunghe antenne minacciano molte specie
vegetali - in programma un monitoraggio nei giardini e nei vivai siciliani
di Filadelfo Conti, Sebastiano Privitera,
Anna Di Natale
Assessorato Regionale delle Risorse Agricole e
Alimentari
Dipartimento Interventi Strutturali in
Agricoltura - 5 Servizio Fitosanitario Regionale
UO 42 Osservatorio per le Malattie delle
Piante Acireale
introduzione
I Tarli asiatici sono coleotteri non
pericolosi per l’uomo, ma molto
dannosi per diverse specie arboree
e arbustive, in particolare piante caducifolie e agrumi. Questi coleotteri
sono inseriti nella lista internazionale dei parassiti da quarantena, per i
quali è prevista la lotta obbligatoria.
In Italia sono già stati segnalati focolai in Lombardia, Veneto e Lazio.
Le larve, lunghe circa 5 cm, si nutrono di legno: dopo essersi insediate in
un albero o in un arbusto, si riproducono velocemente e ne divorano
l’interno. Gli adulti, lunghi circa 3
cm, escluso le antenne, si nutrono
della corteccia dei rami senza recare importanti danni. In Sicilia non
sono ancora stati segnalati: per evi-
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fig. 1 - adulto di tarlo asiatico (foto maspero)
tarne la diffusione è fondamentale la
vigilanza di tutti, sia operatori pubblici che privati cittadini.
origine e diffusione
Con il termine tarlo asiatico si identificano due coleotteri molto simili
tra loro, denominati Anoplophora
chinensis (= malasiaca) (Fig.1) e A.
glabripennis, appartenenti alla famiglia dei cerambicidi. Questi insetti xilofagi, che si nutrono cioè di
legno, sono di grosse dimensioni e
potenzialmente molto pericolosi per
i vivai di piante arboree, i frutteti e
le piante presenti in ambienti urbani e forestali. Attualmente la prima
specie è presente dal 2000 in alcune aree della Lombardia e dal 2008
anche nel Lazio (soltanto nel centro
urbano di Roma); la seconda è stata
segnalata nel Veneto e in Lombardia. Le due specie di Anoplophora
sono incluse nell’elenco delle specie
da quarantena previste dal Decreto legislativo n. 214 del 19 agosto
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2005; in particolare per A. chinensis,
il Ministero delle Politiche Agricole,
Alimentari e Forestali ha emanato il
Decreto 9 Novembre 2007, che istituisce la lotta obbligatoria sul territorio nazionale contro il cerambicide e stabilisce disposizioni per limitarne la diffusione. In attuazione di
tale normativa i Servizi Fitosanitari
morfologia e comportamento
Adulto: la femmina è lunga fino a 4 cm, antenne escluse; il maschio è
di dimensioni inferiori. La colorazione è nera con circa venti macchie
bianche sulle elitre, scutello e antenne. A. chinensis e A. glabripennis
sono molto simili e si distinguono soltanto per la presenza di tubercoli nelle elitre della prima specie. Le antenne sono composte da 11
articoli, ciascuno di colore bianco e nero.
Larva: apoda, raggiunge i 4 cm e mezzo ed è di colore
giallo crema. Il capo e il protorace sono neri.
Uova: oblunghe, biancastre, con apici leggermente
concavi e lunghe circa 6 mm.
fig. 2 - larva di tarlo asiatico (foto maspero)
delle regioni colpite sono impegnati
nel tentativo di eradicarne i focolai,
con ampio dispendio di mezzi e risorse. Recentemente il Consiglio dei
Ministri ha anche dichiarato lo stato
di calamità a causa della presenza nel
territorio nazionale di alcune avversità per le colture agrarie: tra queste
viene segnalato anche il tarlo asiatico. Per la sua diffusione e il pericolo
che può rappresentare per gli agrumeti siciliani, di seguito si descrive
in particolare A. chinensis.
Anoplophora chinensis
A. chinensis di origine asiatica è presente in Cina, Corea, Giappone e
USA. In Europa è stata segnalata in
Francia, Olanda e Austria. Nel nostro paese è arrivata in Lombardia
nel 2000. Questa specie attacca molte piante forestali e ornamentali tra
cui il faggio, il pioppo, l’ippocastano
le querce, gli aceri, i salici, il platano,
le betulle e numerose piante coltiva-
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Ciclo: Dura un anno circa anche se è possibile una
durata di due anni. Dopo una fase embrionale di 1-2
settimane le uova schiudono e le larve attaccano il floema alla base delle piante per poi penetrare nel legno
delle piante. A fine estate si possono osservare le rosure prodotte dalle larve che si alimentano. Nell’anno
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successivo, gli adulti emergono dalle gallerie, attraverso fori di circa 10-20 mm di diametro tra maggio e
agosto, con un picco di presenze a giugno (Fig. 3). Volano per brevi
distanze e si alimentano di foglie tenere e cortecce di rametti giovani (Fig. 4). Depongono circa 50 uova sotto la corteccia producendo
tipiche fessure (a forma di T rovesciata per A. chinensis). A. chinensis
predilige la parte inferiore del tronco, inclusi il colletto e le radici visibili; A. glabripennis si orienta sulla parte superiore del tronco e sulle
branche principali.
Danni: I danni principali sono dunque provocati dalle larve a spese
del tronco e delle radici principali. Su un singolo albero si possono sviluppare diverse generazioni che in breve possono portarlo alla
morte. L’unico metodo di difesa contro questa avversità è costituito
dall’abbattimento e dalla distruzione mediante bruciatura o cippatura delle piante colpite. La prevenzione con l’uso di agro farmaci,
nell’area circostante le zone infestate, è utile ma di difficile attuazione
nelle aree urbane.
Specie sensibili: Acer spp. (Acero), Aesculus hippocastanum (Ippocastano), Alnus spp. (Ontano), Betula spp. (Betulla), Carpinus spp.
(Carpino), Corylus spp. (Nocciolo), Cotoneaster spp. (Cotognastro),
Crataegus spp. (Biancospino), Fagus spp. (Faggio), Ficus carica (Fico),
Lagestroemia spp. (Lagestremia), Malus spp. (Melo), Platanus spp.
(Platano), Populus spp. (Pioppo), Prunus spp. (Prunoidee), Pyrus spp.
(Pero), Rhododendron spp. (Rododendro), Rosa spp. (Rosa), Salix
spp. (Salice), Quercus spp. (Quercia), Ulmus spp. (Olmo), Citrus spp.
(Agrumi).
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te, quali gli agrumi, il nocciolo, il pesco, il pero e il melo
(vedi riquadro). La larva di questo coleottero (Fig. 2) si
sviluppa su esemplari in buona salute provocando all’interno dei tronchi gallerie diffuse tali da determinare la
morte delle piante stesse. In Cina ha provocato il deperimento di milioni di piante di Citrus; di conseguenza è
comunemente considerata una grave minaccia per tutte
le aree produttrici di agrumi del mediterraneo e la sua
introduzione in Sicilia è particolarmente temuta. Anche
le produzioni vivaistiche di piante ornamentali sono a
rischio. Si ritiene che questa specie potrebbe anche spostarsi in aree forestali anche se tali movimenti non sono
uffici provinciali del Servizio
Fitosanitario Regionale
Provincia di Agrigento
Unità Operativa 64 - Interventi per il controllo fitosanitario e
del settore vivaistico di Agrigento; responsabile Luigi Sicilia tel.
0922 4608618 Fax 0922 20078 - 20485
Indirizzo: Via Ugo La Malfa - 92100 Agrigento
Mail [email protected]
Provincia di Caltanissetta
Unità Operativa 79 - Interventi per il controllo fitosanitario
e del settore vivaistico (c/o la Condotta di Gela); responsabile
Giuseppe Santoiemma tel. 0933 935265 Fax 0933 824942
Indirizzo: Via Palazzi n.100/102 - 93012 Gela
Mail [email protected]
Provincia di Catania
Unità Operativa 42 - Osservatorio per le Malattie delle Piante
di Acireale; responsabile Giuseppe Marano Tel 095 894538 Fax
0957649958 - Indirizzo: Via Sclafani, 30/34 - 95024 Acireale
Mail [email protected]
Provincia di Enna
Unità Operativa 107 - Interventi per il controllo fitosanitario
e del settore vivaistico di Enna; responsabile Giacomo Fascetto Tel 0935 510988-9 Fax 0935 510426 - Indirizzo: Viale IV
Novembre, 10 - 94100 Enna - Mail [email protected]
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fig. 3 - fori di uscita di adulto di tarlo asiatico con rosure (foto maspero)
stati finora segnalati in maniera diffusa. Altre superfici
minacciate dalle infestazioni sono quelle dei giardini
pubblici e privati in aree urbane, dove finora A. chinensis
ha provocato i danni più ingenti.
vie di introduzione
Le principale vie di introduzione e diffusione dei cerambicidi sono rappresentate dal commercio internazionale
di piante ornamentali e forestali e del legname, nonché
dagli imballaggi in legno. All’interno del legno gli stadi
vitali possono completare il loro ciclo biologico fino allo
sfarfallamento degli adulti. Non sempre la presenza degli
stadi immaturi è visibile durante i controlli ispettivi, per
cui con l’importazione e movimentazione dei prodotti
vegetali sensibili si possono diffondere questi parassiti
anche in siti distanti dal punto di introduzione. Queste
specie di coleotteri, inoltre, sono polifaghe, si insediano
cioè su numerose essenze vegetali appartenenti a svariate
famiglie di latifoglie, infestando anche piante in perfetta
salute. Questa caratteristica ne favorisce la diffusione sul
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Provincia di Messina
Unità Operativa 118 - Interventi per il controllo fitosanitario
e del settore vivaistico (c/o Condotta Agraria di Milazzo); responsabile Graziano Corno Tel. 090 9281309 Fax 090 9241686
Indirizzo: Via dei Mille, 54 - 98057 Milazzo
Mail [email protected]
Palermo
Unità Operativa 43 - Osservatorio per le Malattie delle Piante
di Palermo; responsabile Alfia Spadafora Tel 091 229019 Fax
091 227424 - Indirizzo: Via Uditore, 15 - 90145 Palermo
Mail [email protected]
Provincia di Ragusa
Unità Operativa 145 - Interventi per il controllo fitosanitario
e del settore vivaistico (con sede a Vittoria); responsabile Emanuele Buonocore Tel./Fax 0932 988609 - Indirizzo: Contrada
Fanello c/o mercato ortofrutticolo di Vittoria - 97019 Vittoria
Mail [email protected]
Provincia di Siracusa
Unità Operativa 157 - Interventi per il controllo fitosanitario
e del settore vivaistico (c/o la Condotta Agraria di Augusta);
responsabile Sebastiano Vecchio Tel. 0931 977220 Fax 0931
977220 - Indirizzo: Via Marina di Ponente, 71 Palazzo Cristofaro - 96011 Augusta
Mail [email protected]
Provincia di Trapani
Unità Operativa 173 - Interventi per il controllo fitosanitario
e del settore vivaistico di Trapani - responsabile Vito Adragna
tel. 092328793 Fax 0923 871970 - Indirizzo: Piazza Umberto
I n. 2 - 91100 Trapani - Mail [email protected]
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territorio e rende molto complessi e onerosi i tentativi
delle autorità fitosanitarie di controllare i fitofagi ai fini
dell’eradicazione.
misure di controllo
Le normative europee e nazionali prevedono piani di
eradicazione specifici per ogni paese tesi a limitare la
diffusione del materiale infestato attraverso misure di
quarantena nei confronti dei paesi terzi e procedure ri-
re a monitoraggi intensivi nelle aree di infestazione e in
quelle limitrofe e devono predisporre dei piani di intervento per eradicare i focolai attraverso soprattutto l’abbattimento e la distruzione degli esemplari infestati; nel
caso di attacchi di A. chinensis, vanno estirpate anche le
radici. Misure collaterali di informazione e divulgazione
sono pure necessarie per aumentare la conoscenza della
problematica nel territorio e richiamare l’attenzione e la
collaborazione di altre istituzioni e di privati cittadini.
Nelle regioni italiane già colpite dall’infestazione, ad
esempio, le segnalazioni sono state effettuate grazie alla
collaborazione di privati cittadini che hanno ritrovato i
primi esemplari di questo coleottero.
situazione in Sicilia
fig. 4 - adulto che si nutre di corteccia su rametto (foto marano)
gorose nei movimenti all’interno dell’Unione Europea
(passaporto delle piante). Nel commercio internazionale
vanno applicate misure preventive (secondo lo Standard
FAO ISPM 15), quali il trattamento degli imballaggi in
legno o del legname mediante calore (HT). Un aspetto
sostanziale della vigilanza fitosanitaria è quello rivolto ai
controlli sulle importazioni di bonsai di latifoglie e di
altre piante utilizzate soprattutto per scopi ornamentali.
Le autorità fitosanitarie nazionali devono soprintende-
Per quanto riguarda la Sicilia attualmente Anoplophora
chinensis non è stato segnalato in nessuna parte dell’isola. Il Servizio Fitosanitario Regionale sta avviando un
sistema di monitoraggio dei vivai dove si producono e
commercializzano piante suscettibili alle infestazioni,
nonché dei giardini pubblici, in particolare quelli dove
sono presenti aceri.
Tenuto conto dell’elevato numero di specie vegetali
sensibili (vedi riquadro), i rischi di introduzione sono
comunque molto elevati, in particolare attraverso il
commercio di piante arboree e legname. Gli Enti Locali
(amministrazioni comunali, gestori di parchi e riserve,
province, ecc) e gli operatori agricoli saranno coinvolti
in una campagna divulgativa finalizzata alla sensibilizzazione su questa emergenza fitosanitaria e alla promozione di azioni intensive di monitoraggio delle proprie aree
a verde, ove fossero presenti specie vegetali sensibili. La
partecipazione attiva dei cittadini è molto utile; chiunque sospetti la presenza di questo insetto è invitato ad
avvertire gli Uffici del Servizio Fitosanitario Regionale
(vedi riquadro con i recapiti)
letteratura di riferimento
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Hérard F., Roques A. (2009) Current status of Anoplophora spp. in Europe and an update on suppression efforts. In: Gottschalk
KW (Ed) Proceedings of the 20th U.S. 20th USDA Interagency Research Forum on Invasive Species Annapolis, Maryland,
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Maspero M., Cavalieri G., D’Angelo G., Jucker C., Valentini M., Colombo M., Hérard F., Lopez J., Ramualde N., Ciampitti
M., Caremi G., Cavagna B. (2007) Anoplophora chinensis - Eradication programme in Lombardia (Italy) www.eppo.org/
QUARANTINE/anoplophora_chinensis/chinensis_IT_2007.htm.
Maspero M., Jucker C., Colombo M. (2007) First record of Anoplophora glabripennis Motschulsky) (Coleoptera Cerambycidae
Lamiinae Lamiini) in Italy. Bollettino di Zoologia agrariae di Bachicoltura, Serie II 39: 161-164.
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