Nuova ala alla “F.lli Ariaudo” Nuovo direttore

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CORRIERE di SAVIGLIANO
Attualità
GIOVEDI 3 LUGLIO 2014
La norma riguarda tutte le attività professionali, ma per ora non sono previste sanzioni Nessuno vuole acquisire le quote dell’aeroporto di Levaldigi
Scatta l’obbligo del bancomat Deserta l’asta per Geac
Da ieri (martedì) è scattato l’obbligo per artigiani, commercianti e professionisti di
accettare i pagamenti tramite
il Pos (dall’inglese “Poin of
Sale”), cioè tramite carte di
credito, di debito o prepagate, quando l’importo della
prestazione è superiore ai 30
euro.
L’imposizione è contenuta
in un decreto legge del 2012,
diventato operativo dopo un
periodo di proroga (sarebbe
dovuto entrare in vigore ad
inizio anno, ndr), con l’obiettivo di aumentare la tracciabilità dei pagamenti, disincentivando il fenomeno dell’evasione fiscale.
In un primo momento, la
norma prevedeva che ad
adeguarsi a questa modalità
di pagamento fossero soltanto le imprese con un fatturato
superiore ai 200 mila euro
l’anno: ora, invece, l’obbligo
riguarda tutte le attività, siano
Per gli acquisti superiori a 30 euro il
cliente può chiedere di pagare con il Pos
esse commerciali, artigianali
o professionali (come ad
esempio medici, notai, avvocati, architetti, geometri).
A oggi, però il decreto non
prevede sanzioni per chi si
adegua: non è però escluso
che, prossimamente, vengano introdotte multe per gli
inadempienti, quando i costi
d’installazione si dovrebbero
abbassare.
Cambia poco per i clienti,
che in un primo tempo crede-
vano di poter rifiutarsi di
pagare se il professionista
non avesse accettato la
modalità elettronica; in una
circolare dell’ordine degli
avvocati, viene spiegato che
“qualora il cliente dovesse
richiedere di effettuare il
pagamento tramite carta e
l’attività ne fosse sprovvista si
determinerebbe la fattispecie
della mora del creditore che
non libera il debitore dall’obbligazione”. Quindi, prima o
dopo il cliente paga, ma
senza che possano essere
chiesti interessi per il ritardato pagamento.
Il provvedimento ha scatenato reazioni da parte di
tutto il mondo produttivo.
Secondo Confesercenti,
un imprenditore che realizza
transazioni per circa 50 mila
euro l’anno tra costi di installazione, canoni e commissioni pagherà all’incirca 1700
euro l’anno.
Giacosa (Artigiani): «Ennesimo
balzello a carico delle imprese»
Raballo (Ascom): «Per i piccoli
acquisti non cambia nulla»
È unanime, e quanto mai numeroso, il coro di proteste da parte del
mondo artigiano sull’obbligo dell’accettazione del pagamento Pos.
Anche il presidente di zona di
Confartigianato, Michele Giacosa,
si accoda al gruppo.
«Si tratta dell’ennesimo costo a
completo carico delle aziende, in
un periodo dell’anno in cui siamo Michele
tartassati d’imposte – dichiara –. Giacosa
Inoltre, non è chiaro l’obiettivo
finale del provvedimento. Se si vuole ridurre il rischio di
evasione fiscale, questa non è la strada maestra da seguire. Esistono altre soluzioni, che non sono un aggravio di
spese per le imprese»
Giacosa non critica soltanto gli aspetti economici dell’imposizione, ma anche quelli pratici. «Al di là di quanto costa
attivare e mantenere il servizio, la gestione di uno strumento elettronico nuovo non fa che aggrovigliare ulteriormente la gestione aziendale – dice il presidente –. Le
imprese chiedono semplificazioni e agevolazioni per ripartire: questo obbligo va in senso opposto».
Anche se il decreto non prevede sanzioni per chi non si
adegua alla norma, secondo Giacosa saranno molte le
aziende saviglianesi che nelle prossime settimane cercheranno di mettersi in regola con la legge. «Il nostro è un
tessuto produttivo di aziende serie e oneste; quindi se esiste una legge, la rispetteremo – dichiara –. Siamo una
categoria abituata a queste “sorprese”, ma è necessario
che la politica capisca anche le nostre esigenze».
Rispetto agli artigiani, i commercianti sono maggiormente abituati
ad avere a che fare con i sistemi di
pagamento elettronico. Ma nonostante questo, le lamentele sull’imposizione del Pos arrivano anche
dalla Confcommercio.
«La maggioranza degli affiliati è
già dotata degli strumenti necessa- Livio
ri per il pagamento tramite carte di Raballo
debito, credito o prepagate – dice
il direttore dell’Ascom saviglianese,
Livio Raballo –. È innegabile la comodità, sia per il cliente
che per il commerciante, di non maneggiare denaro contante, specie quando si tratta di cifre considerevoli. Tuttavia, i costi di gestione del sistema sono spesso proibitivi:
non tanto per l’installazione, che viene ammortizzata in un
lasso relativamente breve di tempo, quanto per il mantenimento del servizio e per le commissioni che vengono
trattenute sulle transazioni».
La normativa impone a tutte le categorie di imprenditori,
che hanno a che fare con il pubblico, di dotarsi di Pos.
Quando andremo in panetteria, potremo quindi utilizzare il
bancomat?
«Nel nord Europa è ormai consuetudine, ma è un modo di
fare acquisti che difficilmente prenderà piede in Italia –
aggiunge Raballo -. Inoltre, ricordo che il limite minimo di
30 euro disincentiva le attività che tradizionalmente emettono scontrini inferiori a tale cifra, di sobbarcarsi l’onere
d’installare il Pos. In panetteria, quindi, si continuerà a
pagare con spiccioli e monete».
L’asta per l’acquisto del
68% delle quote di Geac, la
società che gestisce l’aeroporto di Levaldigi, è andata
deserta: nessuna offerta per
comprare l’amministrazione
dello scalo, neppure dal gruppo imprenditoriale di magnati
turchi e russi, che nel corso
dell’anno avevano manifestato più volte interesse all’acquisto.
Come ha dichiarato il presidente dell’aeroporto Giuseppe Virgilio a La Stampa,
per i possibili acquirenti «le
condizioni del bando erano
troppo impegnative sul fronte
degli investimenti, vista la
mutata situazione del mercato aereo in generale, rispetto
a quando s’iniziò a parlare
del progetto».
Nel bando, infatti, si chiedevano investimenti per circa
15 milioni di euro, da attuare
entro i primi cinque anni dall’insediamento.
Anche i magnati turco-russi
si sono ritirati, per ora, dall’affare
Intanto, per venerdì, è
convocata una nuova assemblea dei soci, dove il presidente relazionerà sulla questione. «All’assemblea dirò
che abbiamo centrato due dei
tre obiettivi affidati: riconoscimento d’interesse strategico
nazionale e concessione definitiva – dichiara Viriglio a La
Stampa -. Quanto alla vendi-
ta, attendiamo un nuovo
mandato».
La questione, ora, è se
l’ente gestore dell’aeroporto
potrà optare per una trattativa
privata (nel caso in cui vendesse meno della metà delle
quote) oppure se debba indire un nuovo bando pubblico
(che implicherebbe la cessione delle concessione).
Nonostante le difficoltà della compagnia “Livingston Air”
Garantiti voli su Tirana
A neanche un mese dall’apertura, la rotta LevaldigiTirana, che dal 2 giugno è
operativa con frequenza
bisettimanale (lunedì e giovedì), nei giorni scorsi è stata
a un passo dall’essere soppressa per via delle difficoltà
economiche della compagnia
“Livingston Air”, che collega
mete nazionali e internazionali.
La compagnia aerea ha
depositato, presso il tribunale
di Busto Arsizio, un ricorso
per procedura di concordato
preventivo per superare una
temporanea situazione di
impasse finanziaria dovuta al
mancato incasso di alcuni
crediti e alla revoca della
licenza sulla rotta AlgheroFiumicino.
In un primo momento, si è
pensato che la compagnia
potesse garantire soltanto i
voli fino al 14 luglio (data di
revoca della licenza), ma
lunedì “Livingston” ha ottenuto da parte di Enac il ripristino
della permesso di trasporto.
I voli su Tirana, che partono da Levaldigi, sono garantiti e, da ieri (martedì), sono
nuovamente acquistabili nei
sistemi di prenotazione (sito
internet, call center), anche
per date successive al 14
luglio.
Sono intervenuti quasi in 500, domenica sera, all’Evita Club Ultimato l’ampliamento della casa di riposo a Levaldigi. Mercoledì l’inaugurazione
Festa giovani Coldiretti Nuova ala alla “F.lli Ariaudo”
Tutto esaurito, con la partecipazione di quasi 500 persone, per la festa dei “Giovani Impresa Coldiretti Cuneo”,
che si è svolta domenica
scorsa, in uno spazio riservato dell’Evita Club di Cavallermaggiore, all’insegna del
motto “L’amicizia non nasce
per caso, ma dalla passione
che ci unisce”.
All’inizio della serata, il
presidente e il direttore di
Coldiretti Cuneo, Marcello
Gatto e Enzo Pagliano hanno
salutato i giovani imprenditori: al termine di un anno di
lavoro, questa è stata l’occasione per condividere un
momento in allegria, ma
anche per programmare i
nuovi obiettivi per il futuro.
«I giovani che scelgono di
lavorare nell’azienda di famiglia o di aprire nuove attività
agricola sono in aumento,
l’impegno e la creatività degli
imprenditori “Under 30” sono
Una ricostruzione al computer
dei nuovi locali della casa di riposo
una marcia in più per l’agricoltura di oggi», ha commentato Luca Beltrando, delegato
provinciale Giovani Impresa.
E gli imprenditori hanno le
idee chiare: «Il futuro si
costruisce giorno per giorno e
le sfide da affrontare non
mancano, ma l’essere uniti e
il fare innovazione e impresa
insieme è il passo fondamentale per riuscire».
«Dalla festa sono emersi
spunti e nuove progettualità
da portare avanti, sui quali
riflettere, da cui ripartire,
dopo la stagione estiva, per
un’intensa attività sindacale»,
hanno aggiunto soddisfatti
dal Comitato.
Oggi pomeriggio (mercoledì), s’inaugura ufficialmente
la nuova ala della casa di
riposo “Fratelli Ariaudo” di
Levaldigi, il cui progetto fu
Diego Poggio subentra a Gianmaria Battaglia nello staff di vertice dell’Asl Cn1
Nuovo direttore amministrativo
Staffetta, da martedì, alla
direzione amministrativa dell’Asl Cn1, tra l’attuale titolare
Gianmaria Battaglia e il direttore degli Acquisti Diego Poggio.
Avvocato, di Ceva, 52
anni, dopo una breve esperienza come bancario Poggio
è stato collaboratore amministrativo dal 1990 dell’ex Ussl
67 di Ceva, dove ha svolto
anche la funzione di responsabile della Segreteria, poi
avvocato dirigente dell’Asl 16
di Mondovì.
Presso l’Asl Cn1 è stato
direttore degli Acquisti (divenendo, nello stesso settore,
referente per la Federazione
Sovrazonale Piemonte 5) e
anche responsabile in via
temporanea tra il 2012 e il
2014 del Servizio Legale.
Nel corso della sua carriera ha seguito corsi di management sanitario e conseguito un Master con il corso di
perfezionamento in management degli approvvigionamenti in Sanità alla Bocconi.
Poggio ha ringraziato la
direzione generale e il suo
predecessore: «All’orizzonte -
Diego
Poggio
ha scritto - ci aspettano tempi
di grandi cambiamenti che
dovranno essere affrontati
con ottimismo, responsabilità
e spirito di squadra».
Ha commentato, il direttore generale, Gianni Bonelli:
«Ringrazio il dottor Battaglia
per la preziosa collaborazione offerta in questi due anni,
soprattutto per l’avvio di alcuni importanti progetti innovativi in Azienda. Sono certo che
l’esperienza maturata sul
campo nella nostra complessa realtà gli sarà utile per la
sua carriera professionale e
di ricercatore».
presentato poco più di un
anno fa dal presidente Egidio
Boglione, assieme agli architetti Bartolo Bruno e Erika
Milano e il geometra Michele
Mana.
I nuovi locali, dislocati su
due piani, sono il proseguimento nord della vecchia
struttura. Al piano terra, c’è
Call center unificato
per Aso e Asl Cn1
Da lunedi prossimo, 7 luglio, sarà operativo il call center unificato dell’Azienda ospedaliera Santa Croce e
Carle di Cuneo e dell’Asl Cn1 che
risponde al numero 0171078600.
Il numero sarà attivo dalle ore 8 alle
18 dal lunedì al venerdì (non festivi).
Il nuovo numero sarà operativo per
prenotazioni, disdette e per chiedere
informazioni di visite specialistiche
ambulatoriali, prestazioni radiologiche, risonanze magnetiche e prestazioni di medicina nucleare da effettuarsi
presso le strutture sanitarie (ospedali e ambulatori)
sia dell’Aso Santa Croce
e Carle, che dell’Azienda
Sanitaria Cn1.
un salone per gli incontri, un
piccolo studio medico, con
annessa sala prelievi e uno
spazio palestra. Al primo
piano, invece, le stanze per
gli ospiti: 11 camere, di cui 9
doppie, per un totale di 20
nuovi posti letto (che si
aggiungono ai 40 già presenti). Il secondo piano è costituito da 5 mini-alloggi per
autosufficienti, che possono
utilizzare i servizi (come
quello mensa) messi a disposizione dalla residenza.
Anche l’esterno è stato
riqualificato, con la realizzazione di un nuovo giardino di
ampio respiro.
Durante l’inaugurazione,
si conosceranno ulteriori dettagli: in particolare, verranno
illustrate le modalità di utilizzo degli spazi comuni che,
secondo le intenzioni iniziali
dell’amministrazione della
casa di riposo, avrebbero
potuto diventare locali idonei
per un “centro ricreativo e
culturale a disposizione di
tutta la frazione”.