booklet 512 Forza del D.qxd

CDS 512/1-3
D D D
DIGITAL LIVE RECORDING
GIUSEPPE VERDI
(Busseto, 1813 - Milan, 1901)
LA FORZA DEL DESTINO
Opera in four acts - Libretto by Francesco Maria Piave - Edition: Kalmus
Leonora
Don Alvaro
Don Carlo
Padre Guardiano
Fra’ Melitone
Preziosilla
Il Marchese di Calatrava
Un Alcade
Chirurgo
Mastro Trabuco
Curra
Susanna Branchini
Renzo Zulian
Marco Di Felice
Paolo Battaglia
Paolo Rumetz
Tiziana Carraro
Giuseppe Nicodemo
Luca Dall’Amico
Romano Franci
Antonio Feltracco
Silvia Balistreri
ORCHESTRA FILARMONIA VENETA “G. F. MALIPIERO”
Conductor: Lukas Karitynos
CORO DEL TEATRO SOCIALE DI ROVIGO
Chorus Master: Giorgio Mazzucato
Corps de ballet Compagnia Fabula Saltica
CD 1
1
69:45
- Ouverture
7:41
ACT ONE
2
- Buona notte, mia figlia (Calatrava)
3
- Temea restasse qui fino a domani (Curra)
4
- Me, pellegrina ed orfana (Leonora)
5
- M’aiuti, signorina, più presto andrem (Curra)
6
- É tardi (Leonora)
2:19
1:52
4:06
7:41
2:24
ACT TWO
7
- Holà, holà, holà! (Chorus)
8
- Al suon del tamburo (Preziosilla)
9
- Padre Eterno Signor (Chorus of Pilgrims)
10 - Viva la buona compagnia! (Don Carlo)
11 - Poiché imberbe l’incognito (Don Carlo)
12 - Sta bene (Alcalde)
13 - Sono giunta! (Leonora)
14 - Madre, pietosa Vergine (Leonora)
15 - Chi siete? (Melitone)
16 - Chi mi cerca? (Father Superior)
17 - Più tranquilla, l’alma sento (Leonora)
18 - Se voi scacciate questa pentita (Leonora)
3:23
3:20
3:55
2:07
3:45
3:24
1:53
5:29
2:31
2:24
4:01
7:24
CD 2
1
2
40:19
- Organ music
- Il santo nome di Dio Signore (Father Superior)
ACT THREE
3
- Attenti al gioco (Chorus)
4
- O tu che in seno agli angeli (Don Alvaro)
2
3:13
7:38
7:07
3:22
5
6
7
8
9
10
- Al tradimento (Don Carlo)
- Amici in vita e in morte (Don Carlo/ Don Alvaro)
- Piano... qui posi... (Don Carlo)
- Solenne in quest’ora (Don Alvaro)
- Morir! Tremenda cosa! (Don Carlo)
- Urna fatale del mio destino (Don Carlo)
CD 3
1
2
3
4
5
6
7
8
9
1:50
2:58
1:21
4:15
2:21
6:10
66:37
- Compagni, sostiamo (Chorus)
- Nè gustare m’è dato (Don Alvaro)
- Sleale! Il segreto fu dunque violato? (Don Alvaro)
- Lorché pifferi e tamburi (Chorus)
- Qua, vivandiere, un sorso (Soldiers)
- Pane, pan per carità! (Peasants)
- Nella guerra è la follia (Chorus)
- Toh! Toh! Poffare il mondo! (Melitone)
- Lasciatelo ch’ei vada (Preziosilla)
ACT FOUR
10 - Fate, la carità (Chorus of Beggars)
11 - Auf! Pazienza non v’ha che basti (Melitone)
12 - Del mondo i disinganni (Father Superior)
13 - Giunge qualcuno, aprite (Father Superior)
14 - Invano Alvaro ti celasti al mondo (Don Carlo)
15 - Col sangue sol cancellasi (Don Carlo)
16 - Pace, pace, mio Dio! (Leonora)
17 - Io muoio! Confessione! (Don Carlo)
18 - Non imprecare; umiliati (Father Superior)
3
2:21
1:30
7:00
2:25
2:40
2:53
2:20
3:47
3:42
6:45
2:28
1:54
1:13
1:55
7:37
6:19
3:29
6:09
u l finire degli anni Cinquanta dell’Ottocento
Verdi smise sostanzialmente di comporre musica: la sua attenzione era infatti interamente
rivolta agli avvenimenti che avrebbero condotto all’unità d’Italia nel 1861.
Verdi fu da sempre energico fautore dell’unificazione
dei vari stati e staterelli italiani sotto un’unica bandiera
e, come è noto, moltissime sue opere contengono
forti ed espliciti riferimenti patriottici. Fu quindi estremamente naturale per Verdi farsi assorbire dagli accadimenti politici e militari di quegli anni. Egli era, inoltre,
una delle personalità più rinomate e autorevoli della
penisola e un suo ingresso in politica veniva caldeggiato da diverse parti. Fu così che, anche se malvolentieri, Verdi divenne deputato del primo parlamento
italiano, incarico che mantenne fino al 1865.
A solleticare la fantasia di Verdi giunse, all’inizio del
1861, una lettera del celebre tenore romano Enrico
Tamberlick, in quel periodo impegnato a Pietroburgo.
Egli, in accordo con le autorità musicali russe e dietro
suggerimento di Mauro Corticelli (un agente teatrale
bolognese), propose al compositore di scrivere una
nuova opera per il teatro imperiale: “Libera a voi la
scelta dell’argomento, e del poeta, a voi la richiesta
delle condizioni, a voi la proprietà dell’opera”. Verdi
inizialmente propose come soggetto il Ruy Blas che
però non piacque al Tamberlick. Questo rifiuto rallentò le trattative e rischiò di far naufragare l’intero progetto, ma le parti seppero fortunatamente arrivare a
un accordo e la scelta di Verdi cadde su Don Alvaro o
La Fuerza del Sino, un dramma dello spagnolo Angel
Perez de Saavedra.
Verdi non perse tempo e contattò Piave che si mise
subito al lavoro. Come sempre le correzioni e i richiami
alla concisione e alla brevità furono parecchi, ma l’opera fu completata abbastanza rapidamente (salvo l’orchestrazione) nel novembre 1861, in tempo per la tra-
sferta in Russia. Una volta giunto a Pietroburgo con la
moglie Giuseppina Strepponi, Verdi si trovò di fronte
alle cattive condizioni di salute della protagonista Emilia
La Grua, imprevisto che fece slittare la “prima” di quasi
un anno. Egli ebbe dunque tempo per trovare un
soprano all’altezza della vertiginosa parte di Leonora (la
francese Caroline Barbot), per scrivere l’Inno delle
Nazioni per l’Esposizione Universale di Londra, e per
chiedere e ottenere che a Pietroburgo la Barbot cantasse prima nel Ballo in Maschera e poi nella Forza.
La sera del 10 novembre 1862 La Forza del Destino
andò finalmente in scena al Teatro Imperiale di
Pietroburgo. Il successo fu pieno e convincente, l’esecuzione “buonissima”, stando a quanto Verdi stesso
scrisse a Tito Ricordi nel suo telegrafico resoconto della
serata. Lo Zar Alessandro II, assente alle prime recite
per una malattia, fu presente alla quarta rappresentazione e fece personalmente chiamare il Maestro per complimentarsi con lui. Di lì a pochi giorni lo Zar insignerà
Verdi dell’Ordine Imperiale e Reale di San Stanislao.
La Forza del Destino è una delle opere verdiane dalla
storia più tormentata, tanto che, nella sua prima versione, è ancora abbastanza lontana da quella che
siamo abituati ad ascoltare oggi. A parte gli aggiustamenti avvenuti in corso d’opera, la prima modifica
sostanziale risale al 1863, quando il compositore
decise di abbassare di un tono la cabaletta dell’aria
del tenore perché “nissuno potrebbe eseguire quella
che fu scritta per Tamberlick”, voce dotata di eccezionale estensione nel registro acuto. Questo brano verrà
poi soppresso nella versione definitiva dell’opera.
Verdi non era poi soddisfatto del finale che nella sua
prima versione prevedeva il suicidio di Don Alvaro.
Vari impegni non consentirono però al Maestro di
porre energicamente mano allo spartito e le modifiche
si fecero attendere per altri sei anni.
Arriviamo così alla fine del 1868, quando Tito Ricordi
S
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intravide, nella rivisitazione della Forza, la possibilità di
riportare Verdi alla Scala. Francesco Maria Piave versava in gravi condizioni di salute e le modifiche testuali furono affidate ad Antonio Ghislanzoni, librettista già
piuttosto affermato che, negli anni successivi, avrebbe
scritto per Verdi anche il libretto di Aida e la versione
italiana del Don Carlos.
La “nuova” Forza, nell’edizione oggi abitualmente eseguita, con cambiamenti al terzo atto, al quarto atto e al
finale, andò in scena al Teatro alla Scala il 27 febbraio
1869 ottenendo ampio consenso di pubblico e di critica. Alcuni sollevarono riserve sulla commistione tra il
tragico della vicenda principale e il comico di alcuni
personaggi. Verdi difese sempre questa scelta, quasi
shakespeariana potremmo dire, che però non aveva
in Italia una consolidata tradizione. La Forza del
Destino è comunque di sua natura una creazione sperimentale, di un compositore maturo ma ancora teso
alla ricerca di nuovi stimoli e nuove sfide. Accanto a
pagine di assoluto e ieratico splendore (si pensi alla
magnifica e ampia Sinfonia d’apertura, alla celebre
scena della Vergine degli Angeli – interamente ideata,
anche sul piano librettistico, dallo stesso Verdi – alla
struggente melodia di Leonora, Pace mio Dio, del
quarto atto) vengono collocate scene e personaggi
comici ma nondimeno splendidi, primo fra tutti Fra’
Melitone, una delle creature più riuscite dell’intero teatro verdiano. Straordinaria è anche la resa del coro,
lontanissimo dall’essere concepito in modo monolitico ma anzi dipinto in modo vario, sfaccettato e complesso. L’orchestrazione, invece, non è particolarmente ardita e non è sempre all’altezza degli intenti drammatici desiderati dal compositore.
L’opera fu poi rappresentata a Brescia, a Parigi, ad
Anversa (per cui Verdi scrisse una versione apposita
che rimase in uso fino al 1931), in molte altre località
europee e d’oltreoceano.
La Forza fu una delle creazioni verdiane più trascurate
della prima metà del Novecento ma si impose stabilmente nel repertorio a partire dagli anni Cinquanta,
divenendo terreno di conquista dei più grandi cantanti lirici del dopoguerra.
Stefano Olcese
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owards the end of the 1850s Verdi virtually
stopped composing, his attention being entirely focussed on the events that would lead, in
1861, to a unified Italy.
Verdi had forever been a supporter of the ideal of
bringing together the peninsula’s various little kingdoms under one banner and, as it is known, many of
his operas contain strong and explicit patriotic allusions. It was thus only natural for the composer to
become engrossed in those years’ political and military
events. He was, moreover, one of the most famous
and authoritative figures of the peninsula, and many
wanted him to enter into politics. Thus Verdi became,
even though a bit reluctantly, a member of the first
Italian parliament, a position he kept until 1865.
At the beginning of 1861, a letter from the famous
Roman tenor Enrico Tamberlick, then engaged in St
Petersburg, came to tickle the composer’s imagination again. In agreement with the Russian music
authorities and on the suggestion of Mauro Corticelli
(an impresario from Bologna), the tenor asked the
composer to write a new opera for the imperial theatre: “You shall have free choice of subject and librettist, of requesting your own conditions, and full ownership of the work”. Verdi initially proposed Ruy Blas,
but Tamberlick did not like it. His refusal slowed down
negotiations and risked making the project fail, but fortunately an agreement was found, and Verdi’s choice
finally fell on Don Alvaro o La Fuerza del Sino, a
tragedy by the Spaniard Angel Perez de Saavedra.
Without delay, Verdi contacted Piave, who set to work
right away. As usual corrections and appeals to concision were necessary, but the opera was completed
rather quickly (except for the orchestration), and by
November 1861 everything was ready for the Russian
transfer. Having arrived in St. Petersburg with his wife
Giuseppina Strepponi, Verdi had to face the problem
of Emilia La Grua’s (the protagonist) poor health,
which caused the première to be postponed by
almost one year. Verdi thus had all the time to find a
suitable replacement for the dazzling part of Leonora
(the French soprano Caroline Barbot), to write the
Inno delle Nazioni for the London Internatinal
Exhibition, and to request and obtain that Barbot sing,
in St. Petersburg, in Ballo in Maschera prior to Forza
del Destino.
On the evening of 10th November 1862 La Forza was
finally staged at St. Petersburg’s Imperial Theatre,
obtaining a resounding success. The performance
was “excellent”, according to what Verdi wrote to Tito
Ricordi in his telegraphic account of the soirée. The
Czar Alexander II, who could not see the first performances due to illness, attended on the fourth evening,
and summoned the Maestro to congratulate him in
person. A few days later he would confer on him the
Order of St. Stanislav.
La Forza del Destino was one of Verdi’s more tormented operas in the making, and its first version is
quite different from the one we are used to hearing
today. In addition to the adjustments made as the
work was being composed, a first substantial change
was made in 1863, when the composer decided to
lower by one tone the cabaletta of the tenor’s aria,
because “no one would be able to sing what had been
written for Tamberlick”, whose voice had exceptional
extension in the high register. The piece would later
be eliminated in the final version of the opera. Verdi,
moreover, was not satisfied with the finale, which originally saw Don Alvaro’s suicide. Various engagements, however, prevented the composer from revising the score, and six years went by before more
changes were made.
We thus arrive at the end of 1868, when Tito Ricordi
envisioned the chance of bringing Verdi back to La
T
6
Scala with a revival of La Forza. Francesco Maria
Piave was seriously ill and modifications to the text
were entrusted to Antonio Ghislanzoni, a fairly
renowned librettist who, in following years would write
for Verdi the libretto of Aida and the Italian version of
Don Carlos.
The ‘new’ Forza, in the version which is usually performed today, with the changes to Act three, Act four
and the finale, was first performed at Teatro alla Scala
on 7th February 1869, and was well received both by
audiences and critics. A few people expressed doubts
about the mixture of the plot’s tragic elements and
some characters’ comic traits; Verdi always defended
this choice, which was almost Shakespearean but had
no tradition in Italy. La Forza del Destino is, indeed, an
experimental creation, by a composer who was
already mature but still looking for new incentives and
challenges. Beside pages of absolute and hieratic
splendour (for example the beautiful and ample opening Symphony, the famous scene of the Lady of the
Angels – entirely conceived by Verdi, even textually –
and Leonora’s poignant melody Pace mio Dio in Act
four), there are scenes and characters that are delightfully funny, first of all Fra’ Melitone, one of Verdi’s most
successful creations. The composer’s choral writing
is also quite extraordinary; far from being conceived
as a monolithic bloc, the chorus is treated in a variegated and complex way. The orchestral writing, on the
other hand, is not very enterprising and does not always
correspond to the composer’s dramatic objectives.
Later the opera was performed in Brescia, Paris,
Antwerp (for which Verdi wrote a special version that
was used up to 1931) and several other European and
American cities.
Throughout the first half of the 1900s La Forza del
Destino was one of the more neglected of Verdi’s
operas, but from the 1950s it entered the repertoire,
and became a land of conquest for all the best lyrical
singers of the post war period.
Stefano Olcese
(Translated by Daniela Pilarz)
Lukas Karitynos
7
egen Ende der Fünfzigerjahre des 19.
Jahrhunderts unterbrach Verdi im wesentlichen sein musikalisches Schaffen, denn
seine Aufmerksamkeit war zur Gänze auf die
Ereignisse gerichtet, die 1861 zur Einigung Italiens
führen sollten. Verdi war immer schon ein energischer
Anhänger der Vereinigung der verschiedenen italienischen Staaten und Kleinstaaten zu einer einzigen
Nation, und viele seiner Opern enthalten bekanntlich
starke, ausdrückliche patriotische Bezüge. Es war für
den Komponisten daher völlig natürlich, sich von den
politischen und militärischen Ereignissen jener Jahre
in Anspruch nehmen zu lassen. Außerdem war er eine
der angesehensten Persönlichkeiten der Halbinsel,
und sein Eintritt in die Politik wurde von verschiedenen
Seiten befürwortet. So wurde Verdi, wenn auch
ungern, zum Abgeordneten des ersten italienischen
Parlaments, welche Aufgabe er bis 1865 beibehielt.
Anfang 1861 war es ein Schreiben des berühmten
römischen Tenors Enrico Tamberlick, der damals in St.
Petersburg engagiert war, das die Phantasie des
Komponisten entzündete. In Abstimmung mit den russischen Musikbehörden und auf Empfehlung von
Mauro Corticelli (einem Bühnenagenten aus Bologna)
schlug er Verdi vor, für die kaiserliche Bühne eine
neue Oper zu schreiben: „Sie sind in der Wahl des
Themas und des Librettisten frei, Ihnen stehen die
Bedingungen zu, das Werk bleibt Ihr Eigentum“. Verdi
schlug anfänglich Ruy Blas als Sujet vor, das
Tamberlick aber nicht gefiel. Diese Zurückweisung
verlangsamte die Verhandlungen und riskierte, den
ganzen Plan zunichte zu machen. Die Parteien kamen
aber glücklicherweise zu einer Abmachung, und
Verdis Wahl fiel auf Don Alvaro o La Fuerza del Sino,
ein Drama des Spaniers Angel Perez de Saavedra.
Der Komponist verlor keine Zeit und kontaktierte den
Librettisten Francesco Maria Piave, der sich sofort an
die Arbeit machte. Wie immer gab es viele Korrekturen
und Mahnungen zu Knappheit und Kürze, doch wurde
die Oper (außer der Orchestrierung) im November
1861 rechtzeitig für die Reise nach Rußland beendet.
In St. Petersburg mit seiner Frau Giuseppina
Strepponi angelangt, sah Verdi sich dem schlechten
Gesundheitszustand der Protagonistin Emilia La Grua
gegenüber. Dieses unvorhergesehene Ereignis führte
zur Verschiebung der Uraufführung um fast ein Jahr.
Der Komponist hatte somit Zeit, um einen Sopran zu
finden, der auf der Höhe für die schwindelerregende
Rolle der Leonora war (die Französin Caroline
Barbot), den Inno delle Nazioni für die Londoner
Weltausstellung zu schreiben und zu verlangen, daß
die Barbot zuerst in Un Ballo in Maschera und dann in
der Forza del destino auftreten sollte, was ihm gewährt
wurde.
Am 10. November 1862 ging La Forza del Destino endlich über die Bühne des kaiserlichen Theaters in
Petersburg. Es wurde ein voller, überzeugender Erfolg
und war auf Grund dessen, was Verdi selbst in seinem
telegraphischen Bericht an Tito Ricordi über den
Abend schrieb, eine „sehr gute“ Wiedergabe. Zar
Alexander II., der wegen Krankheit nicht bei den ersten
Vorstellungen erschienen war, besuchte die vierte und
ließ den Meister persönlich kommen, um ihm zu gratulieren. Wenige Tage darauf sollte er Verdi den
Kaiserlich-königlichen St. Stanislaus-Orden verleihen.
La forza del Destino ist eine der Opern Verdis mit der
kompliziertesten Geschichte und in der ersten
Fassung noch recht weit von dem entfernt, das zu
hören wir heute gewöhnt sind. Abgesehen von den
Korrekturen, die während der Aufführungsserie stattfanden, geht die erste wesentliche Änderung auf 1863
zurück, als der Komponist beschloß, die Cabaletta der
Arie des Tenors um einen Ton tiefer zu setzen, weil
„niemand die für Tamberlick geschriebene singen
G
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könnte“; die Stimme dieses Tenors hatte eine außergewöhnlich ausgeprägte Höhenlage. Dieses Stück
wurde dann in der endgültigen Fassung des Werks
gestrichen. Verdi war außerdem mit dem Finale nicht
zufrieden, das in der ersten Fassung Don Alvaros
Selbstmord vorsah. Verschiedene Verpflichtungen
erlaubten es dem Meister aber nicht, sich energisch
mit der Partitur zu beschäftigen, sodaß Änderungen
erst nach weiteren sechs Jahren erfolgten.
So war es bereits Ende 1868, als Tito Ricordi in einer
Bearbeitung der Forza del Destino die Möglichkeit
sah, Verdi wieder an die Scala zu bringen. Piave war
schwer erkrankt, sodaß die Textänderungen Antonio
Ghislanzoni anvertraut wurden, einem bereits recht
erfolgreichen Librettisten, der in den Jahren darauf für
Verdi auch das Textbuch von Aida und die italienische
Fassung von Don Carlos schreiben sollte.
Die „neue“ Forza del Destino ging in der heute üblicherweise gespielten Fassung (mit Änderungen im
dritten und vierten Akt und im Finale) am 27. Februar
1869 im Teatro alla Scala mit großem Erfolg seitens
Publikum und Kritik über die Bühne. Gegenüber
Vorbehalten hinsichtlich der Mischung zwischen der
Tragik der Haupthandlung und der Komik einiger
Figuren verteidigte Verdi diese fast shakespearehafte
Entscheidung immer, die in Italien aber keine gefestigte Tradition hatte. La Forza del Destino ist jedenfalls
ihrer Natur nach die experimentelle Schöpfung eines
reifen Komponisten, der aber noch auf der Suche
nach neuen Anregungen und Herausforderungen ist.
Neben Stellen von absoluter, feierlicher Schönheit
(man denke an die wunderbare, lange Ouvertüre, an
die berühmte Szene der Vergine degli Angeli - die,
auch auf Ebene des Librettos, zur Gänze von Verdi
selbst entworfen wurde -, an Leonoras verzehrende
Melodie Pace mio dio im vierten Akt) gibt es komische, aber deshalb nicht weniger prachtvolle Szenen
und Figuren. Die wichtigste von ihnen ist Fra’
Melitone, eines der gelungensten Geschöpfe der gesamten Produktion Verdis. Außerordentlich ist auch der
Anteil des Chors, der von einer monolithischen
Konzeption weit entfernt ist und im Gegenteil auf vielfältige, nuancierte und komplexe Art geschildert wird.
Die Orchestrierung hingegen ist nicht besonders kühn
und nicht immer auf der Höhe der vom Komponisten
gewünschten dramatischen Absichten.
Die Oper wurde dann in Brescia, Paris, Antwerpen (für
dieses Haus schrieb Verdi eine eigene Fassung, die
bis 1931 in Verwendung blieb), vielen anderen europäischen Städten und in Übersee gegeben. Sie war
eine der in der ersten Hälfte des 19. Jahrhunderts am
stärksten vernachlässigten Schöpfungen Verdis, faßte
aber ab den Fünfzigerjahren im Repertoire fest Fuß
und wurde von den größten Opernsängern der
Nachkriegszeit für sich erobert.
Stefano Olcese
(Übersetzung: Eva Pleus)
9
la fin des années dix-huit cent cinquante, Verdi
arrêta en substance d’écrire de la musique, son
attention étant entièrement tournée vers les
événements qui allaient donner naissance en 1861 à
l’unité de l’Italie.
Depuis toujours, Verdi soutenait l’idée de l’unification
des divers états d’Italie, petits et grands, sous un seul
drapeau ; comme chacun sait, nombre de ses œuvres
contiennent des références patriotiques fortes et explicites. Il était donc tout naturel pour Verdi de concentrer son attention sur les événements politiques et militaires de ces années-là. De plus, il était l’une des personnalités les plus renommées et influentes de la
péninsule italienne, et de toutes parts l’on aspirait à ce
qu’il entre en politique. C’est ainsi que Verdi se retrouva, un peu malgré lui, député du premier parlement
italien jusqu’en 1865.
Au début de l’année 1861, l’imagination de Verdi fut
chatouillée par une lettre du célèbre ténor romain
Enrico Tamberlick, engagé à l’époque à SaintPétersbourg. Avec l’accord des autorités musicales
russes et sur les conseils de Mauro Corticelli (un
agent théâtral de Bologne), il proposait au compositeur d’écrire un nouvel opéra pour le théâtre impérial :
«Vous êtes libre de choisir le sujet et le poète, vous
posez vos conditions et vous êtes propriétaire de
l’œuvre ». Au départ, Verdi proposa le sujet de Ruy
Blas, mais il ne plaisait pas à Tamberlick. Ce refus
ralentit les négociations et risqua de faire échouer le
projet, mais les parties surent heureusement parvenir
à un accord et le choix de Verdi tomba sur Don Alvaro
o La Fuerza del Sino, un drame de l’écrivain espagnol
Angel Perez de Saavedra.
Verdi ne perdit pas de temps et prit contact avec Piave
qui se mit tout de suite au travail. Comme toujours, les
corrections et les appels à la concision et à la brièveté furent nombreux, mais l’œuvre fut achevée assez
rapidement (excepté l’orchestration) en novembre
1861, à temps pour le départ en Russie. Une fois arrivé à Saint-Pétersbourg avec son épouse Giuseppina
Strepponi, Verdi dut faire face au mauvais état de
santé de la protagoniste Emilia La Grua ; cet imprévu
fit reculer la première de presque un an. Il eut donc le
temps de trouver une soprano à la hauteur de la partie vertigineuse de Leonora (la française Caroline
Barbot), d’écrire l’Hymne des Nations pour
l’Exposition Universelle de Londres, et de demander
et obtenir que Barbot chante à Saint-Pétersbourg d’abord dans Un Ballo in Maschera puis dans La Forza
del Destino.
Le soir du 10 novembre 1862, La Forza del Destino fut
donc représentée au Théâtre Impérial de SaintPétersbourg et obtint un franc succès ; d’après le
compte-rendu de la soirée que fit Verdi dans une lettre
adressée à Tito Ricordi, l’exécution avait été «très
bonne ». Le Tzar Alexandre II, indisposé le soir de la
première, se montra lors de la quatrième représentation
et fit appeler Verdi personnellement pour le féliciter.
Quelques jours plus tard, le Tzar décora le compositeur
de l’Ordre Impérial et Royal de Saint Stanislas.
L’histoire de La Forza del Destino est une des plus
complexes des œuvres de Verdi : sa première version
est encore assez éloignée de celle que nous connaissons aujourd’hui. Excepté les modifications apportées
pendant la composition de l’œuvre, la première modification substantielle date de 1863, quand le compositeur décida de baisser d’un ton la cabalette de l’aria du
ténor parce que «personne ne pourrait chanter ce qui
a été écrit pour Tamberlick », qui avait une voix exceptionnellement étendue dans le registre aigu. Cette aria
fut ensuite supprimée définitivement dans la version
finale de l’opéra. Verdi n’était pas satisfait du finale qui,
dans la première version, prévoyait le suicide de Don
Alvaro. Pendant plusieurs années, les engagements
A
10
professionnels du compositeur l’empêchèrent de
reprendre la partition en main, si bien que les modifications ne furent apportées que six ans plus tard.
En 1868, Tito Ricordi, revisitant La Forza del Destino,
entrevit la possibilité de ramener Verdi à la Scala. En
raisons du très mauvais état de santé de Francesco
Maria Piave, les modifications du texte furent confiées
à Antonio Ghislanzoni, librettiste déjà assez connu
qui, dans les années suivantes, allait écrire pour Verdi
le livret de Aida et la version italienne de Don Carlos.
La «nouvelle » Forza del Destino, dans la version que
nous connaissons aujourd’hui – avec des modifications aux troisième et quatrième acte et dans le finale
– fut mise en scène le 27 février 1869 à la Scala et
obtint un vif succès auprès du public et de la critique.
D’aucuns émirent des réserves sur le mélange entre le
tragique de l’histoire et le caractère comique de certains personnages. Verdi a toujours défendu ce choix
presque shakespearien, mais qui ne vantait pas en
Italie une solide tradition. La Forza del Destino est
cependant, de par sa nature, une création expérimentale d’un compositeur qui, quoique parvenu au sommet de sa maturité, était toujours en quête de nouvelles inspirations et de nouveaux défis. Des pages
d’une splendeur absolue et hiératique (comme la
magnifique Symphonie d’ouverture ou la célèbre
scène de la Vergine degli Angeli – entièrement
conçue, paroles comprises, par Verdi – ou encore la
mélodie poignante de Leonora, Pace mio Dio, au quatrième acte) sont entrecoupées de scènes et de personnages à la fois comiques et splendides, comme
Fra’ Melitone, une des créatures les plus réussies de
tout le théâtre de Verdi. L’extraordinaire écriture chorale n’est jamais conçue de façon monolithique mais
plutôt multicolore, à facettes multiples et complexe.
En revanche, l’orchestration n’est pas particulièrement audacieuse et ne se montre pas toujours à la
hauteur des intentions dramatiques voulues par le
compositeur.
L’opéra fut ensuite représenté à Brescia, à Paris, à
Anvers (à cette occasion Verdi écrivit une version spéciale qui fut utilisée jusqu’en 1931) et dans nombre
d’autres villes d’Europe et d’Amérique.
La Forza del Destino fut une des créations de Verdi les
plus négligées durant la première moitié du vingtième
siècle, mais l’œuvre finit pas s’imposer de façon stable à partir des années Cinquante et par être convoitée par les plus grandes voix de l’opéra de l’aprèsguerre.
Stefano Olcese
(Traduit par Cécile Viars)
11
contiene un ritratto di sua sorella, Leonora.
Comprende dunque chi sia l’uomo che l’ha salvato. E,
non appena il ferito si è ripreso, si sfidano a duello
mortale. Ma gli uomini hanno appena messo mano
alle spade quando sopraggiunge una ronda. Devono
fuggire per non essere arrestati. Sul campo sorge il
nuovo giorno. Vivandiere e soldati cominciano la loro
quotidiana attività.
TRAMA
Atto I
In Spagna e in Italia verso la metà del secolo XVIII.
Don Alvaro cerca di rapire donna Leonora, figlia del
marchese di Calatrava; ma è scoperto dal padrone di
casa, che non lo vuole come genero perché non è di
rango pari al suo. Il giovane prende su di sé l’intera
colpa del tentato rapimento scagionando completamente la fanciulla. Getta a terra la pistola che teneva
in mano, ma parte accidentalmente un colpo che uccide il marchese. Morendo, questi maledice la figlia.
Atto IV
Convento degli Angeli. Nel chiostro, i poveri aspettano il loro turno per ottenere un pasto, distribuito da Fra
Melitone. Tra i religiosi c’è anche un nuovo confratello, padre Raffaele, nome sotto il quale si cela Don
Alvaro. Don Carlo riesce a rintracciarlo, e lo sfida nuovamente a un confronto all’ultimo sangue. Prima dello
scontro, Padre Raffaele si spreta, per non commettere
sacrilegio; il duello si risolve con la vittoria di Don
Alvaro, che ferisce mortalmente il suo avversario.
Questi chiede un confessore, e Don Alvaro si avvicina,
per cercarlo, all’ingresso dell’eremo. E’ quello in cui
vive Leonora. I due si riconoscono; l’uomo la mette al
corrente degli ultimi tragici fatti. Leonora accorre presso il fratello che, nell’ultimo anelito di vita, compie il
suo terribile giuramento trafiggendola con la spada.
Alvaro la sorregge, mentre il Padre Guardiano le
impartisce l’estrema benedizione e li conforta negli
ultimi momenti.
Atto II
Leonora è alla ricerca di Alvaro. Sperando di incontrarlo, si traveste da studente ed entra in un’osteria.
Ma non lo trova. La zingara Preziosilla si accorge dello
stratagemma, però non dice nulla che possa tradire
Leonora. Nell’osteria entra anche il fratello di quest’ultima, Carlo. Sta cercando i due innamorati e ha giurato di ucciderli entrambi. Angosciata, Leonora si rifugia
al Convento della Madonna degli Angeli. Accolta da
Fra Melitone, è condotta dal Padre Guardiano. Solo lui
saprà la sua vera identità. La giovane si ritira in un
eremo non lontano dal convento; nessuno potrà avvicinarsi a quel luogo, e il Padre Guardiano raccomanda agli altri frati di non violare il segreto della donna.
Atto III
Divampa in Italia la lotta tra gli imperiali e gli spagnoli.
Don Alvaro, sotto falso nome, milita nelle file dell’esercito franco-spagnolo, nelle vicinanze di Velletri. E’ convinto che donna Leonora sia morta. In battaglia, salva
un compatriota: è Don Carlo. Senza riconoscerlo,
questi stringe con lui un patto di fratellanza.
Gravemente ferito, Don Alvaro gli consegna un plico e
lo invita a distruggerlo. Don Carlo si accorge che esso
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saved. As soon as Alvaro has recovered the two men
challenge each other to a duel; but a patrol interrupts
them and they must flee. The sun rises on bustling
camp activity.
THE PLOT
Act I
The action takes place in Italy and Spain towards the
middle of the 18th century. Don Alvaro, who has been
rejected by the Marquis of Calatrava as unworthy of
marrying his daughter Leonora, tries to abduct the
young woman but is discovered by the Marquis.
Swearing that Leonora is innocent, Alvaro throws his
pistol to the floor and it goes off, killing the Marquis,
who dies cursing his daughter.
Act IV
In the courtyard of the monastery of Hornachuelos five
years later, Brother Melitone is dispensing food to the
poor. In the monastery there is a new brother, Father
Raffaele, who is in reality Don Alvaro. Don Carlo succeeds in tracking him down and challenges him once
again to fight to the death. The duel ends with the victory of Don Alvaro, who mortally wounds his opponent.
The dying Carlo calls for confession and Alvaro goes
to the nearby hermitage, to beg the hermit to give Don
Carlo the last rites. Here he recognises Leonora and
Alvaro tells her her brother lies dying. She goes to
him, but with the last of his strength he stabs her to
death. She reappears, supported by Alvaro, and
receives the blessing of the Father Superior.
Act II
Looking for Alvaro, Leonora enters an inn disguised
as a man, but does not find him. The gipsy Preziosilla
sees through her disguise, but does not betray her.
Also Leonora’s brother, Carlo, arrives at the inn: he is
looking for the two lovers, having sworn to kill them
both. In despair, Leonora takes shelter in the
Monastery of Hornachuelos; here brother Melitone
takes her to see the Father Superior, to whom she
reveals her true identity. The young woman wishes to
live as a hermit in a cave not far from the monastery,
and the Father Superior warns his brothers that she is
to see no one and remain undisturbed.
Act III
In Italy, during the War of the Austrian Succession.
Don Alvaro, under a false name, is a fighter in the
Franco-Spanish army, near Velletri. He believes
Leonora to be dead. In battle, he rescues a fellow
countryman: it is Don Carlo, but he does not recognise him. The two swear eternal friendship and go into
battle together. Alvaro is wounded and begs Carlo to
burn a packet of documents he will find among his
possessions; but Carlo finds in it a portrait of Leonora
and thus discovers the true identity of the man he has
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rettet er einen Landsmann – es ist Don Carlo. Ohne
einander zu erkennen, schließen die beiden Männer
Freundschaft. Als Alvaro schwer verwundet wird,
übergibt er Don Carlo ein Päckchen mit der
Aufforderung, es zu vernichten. Don Carlo bemerkt,
daß es ein Bildnis seiner Schwester Leonora enthält.
Er weiß nun, wer der Mann ist, der ihn gerettet hat.
Nachdem der Verwundete genesen ist, fordern die
Männer einander zu einem tödlichen Duell heraus.
Doch kaum haben sie ihre Degen gezückt, kommt
eine Militärstreife vorbei. Um einer Verhaftung zu entgehen, müssen die beiden fliehen. Ein neuer Tag im
Feld bricht an. Marketenderinnen und Soldaten
machen sich an ihre tägliche Arbeit.
DIE HANDLUNG
1. Akt
Die Handlung spielt in Spanien und Italien gegen Mitte
des 18. Jahrhunderts. Don Alvaro will Donna Leonora,
die Tochter des Marquis von Calatrava, entführen, wird
aber dabei vom Hausherrn entdeckt, der ihn nicht
zum Schwiegersohn wünscht, weil er nicht gleichen
Ranges ist wie er. Der Jüngling nimmt die ganze
Schuld für die versuchte Entführung auf sich und entlastet das Mädchen völlig. Er wirft die Pistole, die er in
Händen hatte, zu Boden, doch löst sich ein Schuß, der
den Marquis tötet. Sterbend verflucht dieser seine
Tochter.
4. Akt
Das Kloster degli Angeli. Im Kreuzgang warten die
Armen auf ihre von Fra’ Melitone verteilte Mahlzeit.
Unter den Mönchen befindet sich auch der neue
Ordensbruder Pater Raffaele, unter welchem Namen
sich Alvaro verbirgt. Es gelingt Don Carlo, ihn aufzuspüren und neuerlich zu einem Kampf bis zum letzten
Blutstropfen herauszufordern. Um kein Sakrileg zu
begehen, tritt Alvaro aus dem Priesterstand aus. Er
siegt im Duell und verwundet seinen Gegner tödlich.
Dieser ruft nach einem Beichtvater, und um einen solchen zu suchen, nähert sich Alvaro dem Eingang der
Einsiedelei, in welcher Leonora lebt. Die beiden erkennen einander, und Alvaro unterrichtet Leonora über
die jüngsten tragischen Ereignisse. Leonora eilt zu
ihrem Bruder, der bei seinem letzten Atemzug seinen
schrecklichen Schwur erfüllt und die Schwester mit
dem Degen durchbohrt. Alvaro stützt sie, während ihr
der Pater Guardian die letzte Segnung erteilt und dem
Paar Trost zuspricht.
2. Akt
Leonora ist auf der Suche nach Alvaro. In der
Hoffnung, ihn zu finden, verkleidet sie sich als Student
und betritt ein Wirtshaus, doch erfüllt sich ihr Wunsch
nicht. Die Zigeunerin Preziosilla bemerkt die List, sagt
aber nichts, was Leonora verraten könnte. Auch deren
Bruder Don Carlo betritt das Wirtshaus. Er ist auf der
Suche nach dem Liebespaar und hat geschworen, sie
beide zu töten. Leonora sucht verängstigt Zuflucht im
Kloster der Madonna degli Angeli. Von Fra’ Melitone
empfangen, wird sie zum Pater Guardian geführt. Nur
er darf ihre wahre Identität kennenlernen. Die junge
Frau zieht sich in eine Einsiedelei in der Nähe des
Klosters zurück. Niemand darf sich ihr nähern, und
der Pater Guardian ermahnt die anderen Mönche, ihr
Geheimnis nicht zu verraten.
3. Akt
In Italien lodert der Kampf zwischen den Kaiserlichen
und den Spaniern. In der Nähe von Velletri dient
Alvaro unter falschem Namen in den Reihen des franko-spanischen Heers. Er glaubt Leonora tot. Im Kampf
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bataille, il sauve la vie d’un compatriote, Don Carlo, lui
aussi sous une fausse identité. Tous deux se jurent
une amitié éternelle. Blessé, Don Alvaro remet une lettre à Don Carlo et lui demande de la détruire sans la
lire, mais poussé par la curiosité, le jeune homme
ouvre la lettre et y découvre le portrait de sa sœur. Il
comprend alors qui est l’homme qui lui a sauvé la vie.
Dès que le blessé s’est rétabli, il le provoque en duel,
mais ils sont interrompus par le retour de la patrouille.
Ils doivent s’enfuir pour ne pas être arrêtés. Le jour se
lève sur le camp. Vivandières et soldats vaquent à
leurs activités quotidiennes.
INTRIGUE
Acte I
En Italie et en Espagne, vers le milieu du XVIIIème siècle. Don Alvaro tente d’enlever Leonora, fille du marquis de Calatrava ; mais il est découvert par le maître
de maison qui ne veut pas de lui comme gendre parce
qu’il est de rang inférieur. Le jeune homme proteste de
l’innocence de la fille du marquis et assume toute la
responsabilité de la tentative d’enlèvement. Il lance
aux pieds du marquis le pistolet qu’il tenait dans sa
main, mais le coup de feu part accidentellement et
blesse mortellement le vieil homme, qui maudit sa fille
avant de rendre l’âme.
Acte IV
Le monastère de la Madonna degli Angeli. Dans le
cloître, les pauvres attendent leur tour pour recevoir
leur soupe quotidienne, que distribue Fra Melitone.
Parmi les religieux se cache Don Alvaro sous le nom
du Père Raffaele. Don Carlo parvient à le retrouver et
le provoque à nouveau en duel. Avant de se battre,
Don Raffaele ôte sa soutane pour ne pas commettre
de sacrilège ; Don Alvaro blesse mortellement son
adversaire, qui demande un confesseur. Don Alvaro
part à sa recherche et s’approche de la grotte où s’est
retirée Leonora. Tous deux se reconnaissent, et le
jeune homme la met au courant des derniers événements. Leonora court au chevet de son frère qui, dans
un dernier sursaut, accomplit sa promesse en la poignardant. Alvaro la soutient, tandis que le Père supérieur lui donne l’extrême onction et lui apporte le
réconfort des derniers instants.
Acte II
Leonora est à la recherche d’Alvaro. Espérant le rencontrer, elle se déguise en étudiant et entre dans une
auberge, mais elle ne le trouve pas. La gitane
Preziosilla s’aperçoit du stratagème, mais ne dit rien
qui puisse trahir Leonora. Dans l’auberge se trouve le
frère de la jeune fille, Carlo. Il est à la recherche des
deux amants et a juré de les tuer tous les deux. En
proie à l’angoisse, Leonora se réfugie au Monastère
de la Madonna degli Angeli. Accueillie par Fra
Melitone, elle est conduite devant le Père supérieur,
qui seul connaîtra sa véritable identité. La jeune fille se
retire dans une grotte non loin du monastère ; personne ne pourra s’en approcher, et le Père supérieur
recommande à tous de ne point violer le secret de la
jeune fille.
Acte III
En Italie, près de Velletri, la lutte entre Italiens et
Espagnols s’enflamme. Don Alvaro s’est engagé sous
un faux nom dans l’armée franco-espagnole. Il est
convaincu que Leonora est morte. Au cours de la
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Giuseppe Verdi
LA FORZA DEL
DESTINO
Opera in four acts
Libretto by Francesco Maria Piave
LIBRETTO
CD 1
1
CD 1
Ouverture
1
Overture
ATTO PRIMO
ACT ONE
Scena I
Siviglia. Una sala tappezzata di damasco con ritratti
di famiglia ed arme gentilizie, addobbata nello stile
del secolo XVIII, però in cattivo stato. Di fronte, due
finestre; quella a sinistra chiusa, l’altra a destra aperta e praticabile, dalla quale si vede un cielo purissimo, illuminato dalla luna, e cime d’alberi. Tra le
finestre è un grande armadio chiuso, contenente
vesti, biancherie, ecc. Ognuna delle pareti laterali ha
due porte. La prima a destra dello spettatore è la
comune; la seconda mette alla stanza di Curra. A
sinistra in fondo è l’appartamento del Marchese, più
presso al proscenio quello di Leonora. A mezza
scena, alquanto a sinistra, è un tavolino coperto da
tappeto di damasco, e sopra il medesimo una chitarra, vasi di fiori, due candelabri d’argento accesi con
paralumi, sola luce che schiarirà la sala. Un seggiolone presso il tavolino; un mobile con sopra un oriuolo fra le due porte a destra; altro mobile sopra il
quale è il ritratto tutta figura, del Marchese appoggiato alla parete sinistra. La sala sarà parapettata.
Il Marchese di Calatrava, con lume in mano, sta
congedandosi da Donna Leonora preoccupata.
Curra viene dalla sinistra.
First Scene
Seville. A large room hung with damask, with family
portraits and coats of arms: it is furnished in 18thcentury style, but shabby. Downstage, two windows: that on the left is closed, the other on the
right open and practicable, from which can be seen
a bright moonlit sky and tree-tops. Between the
windows is a large wardrobe, closed, containing
clothes, linen, etc. Each of the side walls has two
doors: on the spectator’s right, the first is the main
one, the second leads to Curra’s room; left, the
door backstage leads to the Marquis’s apartment,
that nearer the proscenium to Leonora’s. Slightly
left of centre is a small table covered with a damask
cloth on which lie a guitar, vases of flowers and two
shaded silver candelabra, which provide the room’s
sole illumination. An armchair near the table; between the right-hand doors a clock standing on a
piece of furniture; against the opposite wall another
piece of furniture on which is a full-face portrait of
the Marquis. Outside the room is a balcony.
The Marquis of Calatrava, with a candle in his hand,
is bidding goodnight to Donna Leonora, who
seems preoccupied; Curra enters from the left.
2 Marchese - abbracciandola con affetto
Buona notte, mia figlia. Addio, diletta.
Aperto ancora è quel veron.
Va a chiuderlo
Leonora - fra sé
Oh, angoscia!
2 Marquis - embracing Leonora affectionately
Goodnight, daughter; goodnight, my dear.
Is that balcony window still open?
Goes to close it
Leonora - aside
What anguish!
17
Marchese - Nulla dice il tuo amor?
Perché sì triste?
Leonora - Padre... signor...
Marchese - La pura aura de’ campi
pace al tuo cor donava.
Fuggisti lo straniero di te indegno.
A me lascia la cura dell’avvenir;
nel padre tuo confida che t’ama tanto.
Leonora - Ah, padre!
Marchese - Ebben, che t’ange?
Non pianger.
Leonora - (Oh, rimorso!)
Marchese - Ti lascio.
Leonora - gettandosi con effusione tra le braccia
del padre Ah, padre mio!
Marchese - Ti benedica il cielo.
Addio.
Leonora - Addio.
Il Marchese bacia Leonora e va nelle sue stanze.
Marquis - Have you no word of affection?
Why are you so sad?
Leonora - Father - my Lord Marquis - The pure country air
has brought peace to your heart…
You have given up that foreigner unworthy of you.
Let me take care of the future.
Trust your father, who loves you so!
Leonora - Ah, father!
Marquis - Well, what troubles you?
Do not weep.
Leonora - (I feel so guilty!)
Marquis - I’ll leave you.
Leonora - throwing herself effusively into her father’s arms Ah, father!
Marquis - Heaven bless you.
Goodnight.
Leonora - Goodnight!
The Marquis kisses her and goes into his room.
Scena II
Curra segue il Marchese, chiude la porta ond’è
uscito, e riviene a Leonora abbandonatasi sul seggiolone piangente
Scene II
Curra follows the Marquis, closes the door after him
and comes back to Leonora, who has given way to
tears in the armchair.
3 Curra - Temea restasse qui fino a domani.
Si riapra il veron.
Tutto s’appronti, e andiamo.
Toglie dall’armadio un sacco da notte in cui ripone
biancherie e vesti.
Leonora - E si amoroso padre,
avverso fia tanto ai voti miei?
No, no, decidermi non so.
Curra - Che dite?
Leonora - Quegli accenti nel cor,
come pugnali scendevanmi. Se ancor restava,
appreso il ver gli avrei...
3 Curra - I was afraid he’d stay here till tomorrow!
I’ll open the window again.
Let’s get everything ready, and go.
She takes from the wardrobe an overnight bag
which has been filled with linen and clothes.
Leonora - Could so loving a father
be so opposed to my wishes?
No, no, I can’t make up my mind.
Curra - What are you saying?
Leonora - Those words pierced my heart
like daggers. Had he stayed longer,
I should have confessed the truth.
18
Curra - smettendo il lavoro
Domani allor nel sangue suo
saria Don Alvaro,
od a Siviglia prigioniero,
e forse al patibol poi!
Leonora - Taci.
Curra - E tutto questo perché
ei volle amar chi non l’amava.
Leonora - Io non amarlo?
Tu ben sai s’io l’ami...
Patria, famiglia, padre
per lui non abbandono?
Ahi, troppo, troppo sventurata sono!
4 Me, pellegrina ed orfana,
lungi dal patrio nido.
un fato inesorabile
sospinge a stranio lido.
Colmo di triste immagini,
da’ suoi rimorsi affranto
è il cor di questa misera
dannato a eterno pianto, ecc.
Ti lascio, ahimè, con lacrime,
dolce mia terra, addio.
Ahimè, non avrà termine
per mi sì gran dolore! Addio.
5 Curra - M’aiuti, signorina,
più presto andrem.
Leonora - S’ei non venisse?
Guarda l’orologiov È tardi. Mezzanotte è suonata!
Contenta Ah no, più non verrà!
Curra - Qual rumore?
Calpestio di cavalli!
Leonora - corre al verone È desso!
Curra - Era impossibil
ch’ei non venisse!
Leonora - Oh Dio!
Curra - Bando al timore.
Curra - stopping work
Then tomorrow Don Alvaro would lie
in his own blood,
or in prison in Seville, perhaps
with the scaffold to follow.
Leonora - Hush!
Curra - And all this because
he loved someone who didn’t love him.
Leonora - I not love him?
You well know if I love him...
Am I not leaving for him my country,
my family, my father?
Ah, my misfortunes are too great!
4 An orphan and a wanderer,
an inexorable fate
drives me on towards an alien shore
far from my native soil.
Filled with gloomy fancies,
broken by remorse,
the heart of this unhappy being
is condemned to endless weeping.
I leave thee, alas, in tears,
sweet homeland! Farewell.
Alas! there will be no end
to such great sorrow! Farewell.
5 Curra - Help me, madam,
then we can be away more quickly.
Leonora - And if he doesn’t come?
She looks at the clock. It’s late. It’s past midnight.
Relieved, happy Ah no, he will not come now!
Curra - What’s that noise?
The clatter of horses’ hooves!
Leonora - running to the balcony It is he!
Curra - He could not
have failed to come!
Leonora - Heaven!
Curra - Away with fear!
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Scena III
Detti. Don Alvaro senza mantello, con giustacuore a
maniche larghe, e sopra una giubbetta da Majo,
rete sul capo, stivali, speroni, entra dal verone e si
getta tra le braccia di Leonora.
Scene III
The above. Don Alvaro, booted and spurred but
without a cloak, in a wide-sleeved jerkin with a
smart jacket over it, enters from the balcony and
throws himself into Leonora’s arms.
Alvaro - Ah, per sempre, o mio bell’angiol,
ne congiunge il cielo adesso!
L’universo in questo amplesso
Io mi veggo giubilar.
Leonora - Don Alvaro!
Alvaro - Ciel, che t’agita?
Leonora - Presso è il giorno.
Alvaro - Da lung’ora
mille inciampi tua dimora
m’han vietato penetrar;
ma d’amor sì puro e santo
nulla opporsi può all’incanto,
e Dio stesso il nostro palpito
in letizia tramutò.
a Curra Quelle vesti dal verone getta.
Leonora - a Curra Arresta.
Alvaro - a Curra No, no...
a Leonora Seguimi,
lascia omai la tua prigione.
Leonora - Ciel, risolvermi non so.
Alvaro - Pronti destrieri di già ne attendono,
un sacerdote ne aspetta all’ara.
Vieni, d’amore in sen ripara
che Dio dal cielo benedirà!
E quando il sole, nume dell’India,
di mia regale stirpe signore,
il mondo inondi del suo splendore,
sposi, o diletta, ne troverà.
Leonora - È tarda l’ora.
Alvaro - a Curra Su, via, t’affretta.
Leonora - a Curra Ancor sospendi.
Alvaro - Ah! now, my beautiful angel,
heaven has united us forever!
In this embrace I see
the whole universe rejoicing.
Leonora - Don Alvaro!
Alvaro - Heavens! Why are you agitated?
Leonora - It is almost daybreak.
Alvaro - A thousand obstacles
have long prevented me
from entering your house;
but nothing can resist the spell
of a love so pure and holy,
and God himself has transformed
our anxiety into joy.
to Curra Throw those clothes down from the balcony.
Leonora - to Curra Stop!
Alvaro - to Curra No, no...
to Leonora Follow me.
Leave your prison, now.
Leonora - Oh heaven! I cannot bring myself to it.
Alvaro - Swift steeds are ready for us below;
a priest awaits us at the altar.
Come, shelter in the bosom of a love
that God will bless from heaven!
And when the sun, god of the Indies,
lord of my royal race,
bathes the earth in his splendour,
he will find us married, beloved.
Leonora - The hour is late.
Alvaro - to Curra Come along, hurry!
Leonora - to Curra Wait a moment.
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Alvaro - Eleonora!
Leonora - Diman...
Alvaro - Che parli?
Leonora - Ten prego, aspetta.
Alvaro - Diman!
Leonora - Domani si partirà.
Anco una volta il padre mio,
povero padre, veder desio;
e tu contento, gli è ver, ne sei?
Sì, perché m’ami, né opporti dei.
Anch’io, tu il sai, t’amo io tanto!
Ne son felice, oh cielo, quanto!
Gonfio di gioia ho il cor! Restiamo...
Sì mio Alvaro, io t’amo, io t’amo!
Piange
Alvaro - Gonfio di gioia hai il core, e lagrimi!
Come un sepolcro tua mano è gelida!
Tutto comprendo, tutto, signora!
Leonora - Alvaro! Alvaro!
Alvaro - Eleonora!
Io sol saprò soffrire. Tolga Iddio
che i passi miei per debolezza segua.
Sciolgo i tuoi giuri. Le nuziali tede
sarebbero per noi segnal di morte
se tu, com’io, non m’ami, se pentita...
Leonora - Son tua, son tua col core e colla vita!
Seguirti, fino agli ultimi
confini della terra;
Con te sfidar, impavida
di rio destin, la guerra,
mi fia perenne gaudio
d’eterea voluttà.
Ti seguo. Andiam,
dividerci il fato non potrà.
Alvaro - Sospiro, luce ed anima
di questo cor che t’ama.
Finché mi batte un palpito
Alvaro - Eleonora!
Leonora - Tomorrow...
Alvaro - What are you saying?
Leonora - I beg you, wait.
Alvaro - Tomorrow!
Leonora - Tomorrow we will go.
Once more I want to see
my father, my poor father,
and you will agree, won’t you?
Yes, because you love me and would not deny me…
I too, you know it… I love you so!
That makes me happy! Oh heaven, so happy!
My heart is filled with joy! Let us stay…
Yes, Alvaro, I love you! I love you!
Tears choke her.
Alvaro - Your heart is filled with joy, and yet you weep!
Your hand is cold as the tomb!
I understand everything now, my lady!
Leonora - Alvaro! Alvaro!
Alvaro - Eleonora!
I shall learn to suffer alone. God forbid
that through weakness you should follow me.
I release you from your oath. To marry
would mean death for us if you
do not love me as I love you, if you regret...
Leonora - I am yours, with my heart and being!
To follow you to the furthest ends
of the earth,
fearlessly with you
to defy the assault of evil fate,
let these for me be an endless joy
of heavenly delight!
I will follow you - let us go.
Fate cannot keep us apart.
Alvaro - I breathe again, light and soul
of this heart which loves you;
so long as a breath of life is in me,
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far paga ogni tua brama
il solo ed immutabile
desio per me sarà.
Mi segui. Andiam,
dividerci il fato non potrà.
S’avvicinano al verone, quando ad un tratto si sente
a sinistra un aprire e chiuder di porte.
Leonora - Qual rumor!
Curra - ascoltando Ascendono le scale!
Alvaro e Leonora Mi segui / Ti seguo. Andiam.
Dividerci il fato non potrà.
6 Leonora - È tardi.
Alvaro - Allor di calma è d’uopo.
Curra - Vergin santa!
Leonora - a Don Alvaro Colà t’ascondi.
Alvaro - traendo una pistola
No. Difenderti degg’io.
Leonora - Ripon quell’arma. Contro al genitore
Vorresti? . . .
Alvaro - No, contro me stesso!
Leonora - Orrore!
my sole, unchanging desire
shall be to fulfil
your every wish.
Follow me - let us go.
Fate cannot keep us apart.
From the left is heard the sound of a door being
opened and closed.
Leonora - What is that noise?
Curra - listening They’re coming up the stairs!
Alvaro and Leonora Follow me/I will follow you. Let us go.
No, fate cannot keep us apart.
6 Leonora - It is too late!
Alvaro - Then we must keep calm.
Curra - Holy Virgin!
Leonora - to Don Alvaro Hide in there.
Alvaro - drawing a pistol
No, I must protect you.
Leonora - Put away that gun. Would you
raise it against my father?
Alvaro - No, against myself.
Leonora - Horror!
Scena IV
Dopo vari colpi, apresi con istrepito la porta, ed il
Marchese di Calatrava entra infuriato, brandendo
una spada e seguito da due servi con lumi.
Scene IV
After several blows, the door is noisily thrown open. The
Marquis of Calatrava enters in a rage, brandishing a
sword; he is followed by two servants carrying lamps.
Marchese - Vil seduttor! Infame figlia!
Leonora - correndo a suoi piedi
No, padre mio.
Marchese - Io più nol sono.
Alvaro - Il solo colpevole son io.
presentandogli il petto Ferite, vendicatevi.
Marchese - No, la condotta vostra
Da troppo abbietta origine
Uscito vi dimostra.
Marquis - Vile seducer! Shameless daughter!
Leonora - throwing herself at his feet
No, father.
Marquis - No longer am I your father!
Alvaro - I alone am the guilty one.
baring his chest Strike - take your revenge!
Marquis - No, your conduct
shows the baseness
of your origins.
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Alvaro - risentito Signor Marchese!
Marchese - a Leonora Scostati.
ai servi S’arresti l’empio.
Alvaro - cavando nuovamente la pistola
Guai se alcun di voi si muove.
Leonora - correndo a lui
Alvaro, oh ciel, che fai?
Alvaro - al Marchese
Cedo a voi sol, ferite.
Marchese - Morir per mano mia!
Per mano del carnefice
tal vita spenta sia!
Alvaro - Signor di Calatrava!
Pura siccome gli angeli
è vostra figlia, il giuro.
Reo sono io solo. Il dubbio
che l’ardir mio qui desta
si tolga colla vita. Eccomi inerme.
Getta via la pistola che, cadendo al suolo scarica il
colpo, e ferisce mortalmente il Marchese.
Marchese - Io muoio!
Alvaro - disperato Arma funesta!
Leonora - correndo al padre Aita!
Marchese - a Leonora Lungi da me.
Contamina tua vista la mia morte!
Leonora - Padre!
Marchese - Ti maledico!
Cade tra le braccia dei servi
Leonora - Cielo, pietade!
Alvaro - Oh, sorte!
I servi portano via il Marchese, mentre Don Alvaro
trae seco verso il verone la sventurata Leonora.
Alvaro - offended My lord!
Marquis - to his daughter Stand aside.
to the servants Arrest the scoundrel!
Alvaro - again taking out the pistol
Beware, if either of you moves...
Leonora - running to him
Alvaro - heavens, what are you doing?
Alvaro - to the Marquis
I yield to you alone. Strike!
Marquis - Die by my hand?
Let such a life be ended
by that of the executioner!
Alvaro - My Lord of Calatrava!
Pure as the angels
is your daughter - I swear it.
I alone am guilty. Let the suspicion
aroused by my boldness be removed
along with my life. Here I stand, unarmed…
He throws down the pistol; as it strikes the ground,
it goes off, mortally wounding the Marquis.
Marquis - I am dying!
Alvaro - desperately Fatal weapon!
Leonora - running to her father’s side Help!
Marquis - to Leonora Get away from me!
The sight of you sullies my death.
Leonora - Father!
Marquis - I curse you!
He falls into the arms of his servants.
Leonora - Heaven, have mercy!
Alvaro - Oh, cruel destiny!
The servants carry the Marquis to his apartments
while Don Alvaro drags the unfortunate Leonora
with him towards the balcony.
23
ATTO SECONDO
ACT TWO
Scena I
Villaggio d’Hornachuelos e vicinanze. Grande cucina d’un osteria a pian terreno. A sinistra la porta
d’ingresso che dà sulla via; di fronte una finestra ed
un credenzone con piatti, ecc. A destra in fondo un
gran focolare ardente con varie pentole; più vicino
alla boccascena breve scaletta che mette ad una
stanza la cui porta è praticabile. Da un lato, gran
tavola apparecchiata con sopra una lucerna accesa. L’oste e l’ostessa, che non parlano, sono affaccendati ad ammanire la cena. L’Alcade è seduto
presso al foco; Don Carlo, vestito da studente, è
presso la tavola. Alquanti mulattieri fra i quali Mastro
Trabuco, ch’è al dinanzi sopra un suo basto. Due
contadini, due contadine, la serva ed un mulattiere
ballano la Seguidilla. Sopra altra tavola, vino, bicchieri, fiaschi, una bottiglia d’acquavite.
L’Alcade, uno studente, Mastro Trabuco, Mulattieri,
Paesani, Famigli, Paesane, ecc.
Scene I
The village of Hornachuelos and its surroundings.
The large ground-floor kitchen of an inn. Left, the
street door; downstage a window and a sideboard
with dishes, etc. Upstage right, a large fireplace
with various pots on the fire; nearer the proscenium
a short staircase leading to a room with a practicable door. On one side a large table is laid, with a
lighted lamp on it. The innkeeper and his wife (who
do not speak) are busy preparing supper. The
Alcalde is sitting near the fire, a student (Don
Carlos in disguise) near the table. Some muleteers,
among them Mastro Trabuco, in front on one of his
pack-saddles. Two pairs of villagers, the servingwench and a muleteer are dancing a seguidilla. On
another table are wine, glasses, flasks, a bottle of
brandy. Peasants, families, etc.
7 Coro - Holà, holà, holà!
Ben giungi, o mulattier,
la notte a riposar.
Holà, holà, holà!
Qui devi col bicchier
le forze ritemprar.
L’ostessa mette sulla tavola una grande zuppiera
Alcade - sedendosi alla mensa
La cena è pronta.
Coro - prendendo posto presso la tavola
A cena, a cena.
Carlo - fra sé
Ricerco invan la suora e il seduttore.
Perfidi!
7 Chorus - Holà, holà, holà!
Muleteers, you’ve done well
to come here to rest for the night.
Holà, holà, holà!
Here you must renew your strength
with a glass!
The hostess sets a great tureen on the table.
Alcalde - seating himself at the table
Supper’s ready.
Chorus - taking their places at the table
Let’s eat.
Carlos - to himself
In vain I seek my sister and her seducer dishonourable wretches!
24
Coro - all’Alcade
Voi la mensa benedite.
Alcade - Può farlo il licenziato.
Carlo - Di buon grado.
In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.
Coro - sedendo Amen.
Leonora - presentandosi alla porta vestita da uomo
Che vedo! Mio fratello!
Si ritira. L’ostessa avrà già distribuito il riso e siede
con essi. Trabuco è in disparte, sempre appoggiato
al suo basto.
Alcade - assaggiando Buono.
Carlo - mangiando Eccellente.
Mulattieri - Par che dica, “Mangiami”.
Carlo - all’ostessa
Tu das epulis accumbere Divum.
Alcade - Non sa il Latino, ma cucina bene.
Carlo - Viva l’ostessa!
Tutti - Evviva!
Carlo - Non vien, Mastro Trabuco?
Trabuco - È venerdì.
Carlo - Digiuna?
Trabuco - Appunto.
Carlo - E quella personcina
con lei giunta?
Chorus - to the Alcalde
You say Grace.
Alcalde - The learned scholar can say it.
Carlos - Willingly.
In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.
Chorus - seating themselves Amen.
Leonora - appearing, dressed as a man
What do I see! My brother!
She withdraws. The hostess has already served out
the rice and sat down with the others. Trabuco is
still apart, resting on his saddle.
Alcalde - tasting It’s good.
Carlos - eating Excellent.
Muleteers - It just asks to be eaten.
Carlos - to the hostess
Tu das epulis accumbere Divam.
Alcalde - She knows no Latin, but she cooks well.
Carlos - Three cheers for the hostess!
All - Hurrah!
Carlos - Aren’t you coming, Master Trabuco?
Trabuco - It’s Friday.
Carlos - Are you fasting?
Trabuco - That’s right.
Carlos - And that little person
who came with you?
Scena II
Detti e Preziosilla che entra saltellando
Scene II
The above and Preziosilla, skipping in
Preziosilla - Viva la guerra!
Tutti - Preziosilla! Brava, brava!
Carlo e Coro - Qui, presso a me . . .
Tutti - Tu la ventura dirne potrai.
Preziosilla - Chi brama far fortuna?
Tutti - Tutti il vogliamo.
Preziosilla - Correte allor soldati
in Italia, dov’è rotta la guerra
Preziosilla - Hurrah for the war!
All - Preziosilla! Brava!
Carlos and Chorus - Here, sit next to me.
All - You can tell our fortunes.
Preziosilla - Who wants to make his fortune?
All - We all do!
Preziosilla - Then go as soldiers
to Italy, where war has broken out
25
contro il Tedesco.
Tutti - Morte
ai Tedeschi!
Preziosilla - Flagel d’Italia eterno,
e de figlioli suoi.
Tutti - Tutti v’andremo.
Preziosilla - Ed io sarò con voi.
Tutti - Viva!
8 Preziosilla - Al suon del tamburo,
al brio del corsiero,
al nugolo azzurro
del bronzo guerrier;
dei campi al sussurro
s’esalta il pensiero!
È bella la guerra, è bella la guerra!
Evviva la guerra, evviva!
Tutti - È bella la guerra, evviva la guerra!
Preziosilla - È solo obliato
da vile chi muore.
Al bravo soldato,
al vero valor
è premio serbato
di gloria, d’onor!
È bella la guerra! Evviva la guerra! ecc.
Tutti - È bella la guerra! Evviva la guerra! ecc.
Preziosilla - volgendosi all’uno e all’altro
Se vieni, fratello,
sarai caporale;
e tu colonnello,
e tu generale.
Il dio furfantello
dall’arco immortale
farà di cappello
al bravo uffiziale.
È bella la guerra, evviva la guerra!
Tutti - È bella la guerra, evviva la guerra!
Carlo - presentandole la mano
against the Germans.
All - Death
to the Germans!
Preziosilla - The eternal scourge of Italy
and of her sons.
All - We’ll all go.
Preziosilla - And I with you.
All - Hurrah!
8 Preziosilla - At the sound of the drum,
at the mettle of the steed,
at the blue cloud
of the warlike cannon,
at the bustle of the camp,
the spirits rise.
How splendid is war!
Hurrah for war!
All - How splendid is war! Hurrah for war!
Preziosilla - He alone is forgotten
who dies a coward.
For the brave soldier,
for true valour
is reserved the reward
of glory and honour.
How splendid is war! Hurrah for war!
All - How splendid is war! Hurrah for war!
Preziosilla - turning from one to another
If you come, brother,
you’ll be a corporal,
and you a colonel,
and you a general.
The little roguish god
of the immortal bow
will salute
the brave officer.
How splendid is war! Hurrah for war!
All - Hurrah for war!
Carlos - showing his palm to Preziosilla
26
E che riserbasi allo studente?
Preziosilla - guardando la mano
Ah, tu miserrime vicende avrai.
Carlo - Che di’?
Preziosilla - fissandolo
Non mente il labbro mai.
poi, sottovoce
Ma a te, carissimo,
non presto fé.
Non sei studente,
non dirò niente,
ma, gnaffe, a me
non se la fa,
tra la la la!
And what’s in store for the student?
Preziosilla - reading his hand
Oh, you will have most wretched experiences.
Carlos - What are you saying?
Preziosilla - gazing at him
My lips never lie.
whispering
But, dear lad,
I don’t believe you.
You’re no student.
I’ll say nothing,
but no one takes me in no, ‘pon my word,
tra la la la!
Scena III
Detti e Pellegrini che passano da fuori
Scene III
The above. A band of pilgrims passes by outside.
9 Coro di Pellegrini - fuori
Padre Eterno Signor,
pietà di noi,
Tutti - alzandosi e scoprendosi la testa
Chi sono?
Alcade - Son pellegrini che vanno al giubileo.
Leonora - ricomparendo agitatissima sulla porta
Fuggir potessi!
Don Carlo, Mulattieri Che passino attendiamo.
Alcade - Preghiam con lor.
Tutti - Preghiamo.
Lasciano la mensa e s’inginocchiano
Coro di Pellegrini - Divin Figlio Signor,
pietà di noi.
Tutti - Su noi prostrati e supplici
stendi la man, Signore;
Coro di Pellegrini - Santo Spirito Signor,
pietà di noi.
9 Chorus of Pilgrims - in the distance
Eternal Father, Lord,
have mercy on us.
All - rising and taking off their hats
Who are they?
Alcalde - Pilgrims on their way to the celebration.
Leonora - reappearing in great agitation at the
same door If only I could escape!
Carlos, Muleteers Let’s wait till they’ve gone by.
Alcalde - Let us pray with them.
All - Let us pray.
All leave the table and kneel.
Chorus of Pilgrims - Divine Son, Lord,
have mercy on us.
All - Over us, prostrate and supplicant,
extend Thy hand, O Lord;
Chorus of Pilgrims - Holy Ghost, Lord,
have mercy on us.
27
Uno e Trino Signor,
pietà di noi.
Tutti - Dall’infernal malore
ne salvi tua bontà.
Signor, pietà!
Leonora - fra sé
Ah, dal fratello salvami
che anela il sangue mio.
Se tu nol vuoi, gran Dio,
nessun mi salverà!
Signor, pietà!
Leonora rientra nella stanza chiudendone la porta.
Tutti riprendono i loro posti. Si passano un fiasco.
10 Carlo - Viva la buona compagnia!
Tutti - Viva!
Carlo - alzando il bicchiere
Salute qui, l’eterna gloria poi.
Tutti - facendo altrettanto Così sia.
Carlo - Già cogli angeli, Trabuco?
Trabuco - E che? Con quest’inferno!
Carlo - E quella personcina con lei giunta,
venne pel giubileo?
Trabuco - Nol so.
Carlo - Per altro,
è gallo oppur gallina?
Trabuco - De’ viaggiator non bado
che al danaro.
Carlo - Molto prudente!
poi all’Alcade Ed ella che giungere la vide,
perché a cena non vien?
Alcade - L’ignoro.
Carlo - Dissero chiedesse acqua ed aceto.
Ah, ah! Per rinfrescarsi.
Alcade - Sarà.
Carlo - È ver che è gentile e senza barba?
Alcade - Non so nulla.
Carlo - fra sé Parlar non vuol!
God One and Three, Lord,
have mercy on us.
All - May Thy goodness save us
from infernal perdition.
O Lord, have mercy!
Leonora - to herself
Ah, save me from a brother
who thirsts for my blood.
If Thou wilt not, great God,
no one can save me!
O Lord, have mercy!
Leonora goes back into the room, closing the door.
All resume their places. A flask is passed round.
10 Carlos - Here’s to our good company!
All - Hurrah!
Carlos - lifting his glass
Health here, eternal glory later!
All - doing likewise Hear, hear!
Carlos - Are you already with the angels, Trabuco?
Trabuco - What? In this hell-hole?
Carlos - And did that little thing with you
come for the celebration?
Trabuco - I don’t know.
Carlos - By the way is it a cock or a hen?
Trabuco - A traveller’s money
is all I notice.
Carlos - Very prudent of you.
turning to the Alcalde You saw him arrive.
Why didn’t he come to supper?
Alcalde - I don’t know.
Carlos - It’s said he asked for vinegar and water
ha, ha! to refresh himself.
Alcalde - It may be.
Carlos - It’s true that he’s delicate and beardless?
Alcalde - I know nothing.
Carlos - to himself He won’t talk.
28
a Trabuco Ancora lei.
Stava sul mulo
seduta o a cavalcioni?
Trabuco - impazientito Che noia!
Carlo - Onde veniva?
Trabuco - So che andrò presto o tardi in Paradiso.
Carlo - Perché?
Trabuco - Ella il Purgatorio mi fa soffrire.
Carlo - Or dove va?
Trabuco - In istalla a dormir colle mie mule,
che non san di latino, né sono baccellieri.
Prende il suo basto e parte.
to Trabuco I turn to you again.
Did he ride the mule
side-saddle or astride?
Trabuco - impatiently This is a bore!
Carlos - Where did he come from?
Trabuco - I know sooner or later I’ll go to heaven!
Carlos - Why?
Trabuco - Because you’re making me suffer purgatory.
Carlos - Where are you going now?
Trabuco - To the stable, to sleep with my mules,
who know no Latin and aren’t Bachelors of Arts.
He takes up his saddle and leaves.
Scena IV
I Suddetti meno Mastro Trabuco
Scene IV
The above, except for Master Trabuco
Tutti - Ah, ah! È fuggito!
11 Carlo - Poiché imberbe l’incognito,
facciamgli col nero due baffetti;
doman ne rideremo.
Tutti - Bravo! Bravo!
Alcade - Protegger debbo i viaggiator; m’oppongo.
Meglio farebbe dirne
d’onde venga, ove vada,
e chi ella sia.
Carlo - Lo vuoi saper? Ecco l’istoria mia.
Son Pereda, son ricco d’onore,
Baccelliere mi fe’ Salamanca.
Sarò presto in utroque dottore,
che di studio ancor poco mi manca.
Di là Vargas mi tolse da un anno,
ed a Siviglia con sé mi guidò.
Non trattenne Pereda alcun danno,
per l’amico il suo core parlò.
Della suora un amante straniero
colà il padre gli avea trucidato,
ed il figlio, da pro’ cavaliero,
All - Ha, ha - he’s fled!
11 Carlos - Since the stranger is beardless,
let’s paint him a moustache with lamp-black.
Tomorrow we’ll have a good laugh at it.
All - Bravo! Bravo!
Alcalde - I have to protect all travellers; I’m against this.
It would be better if you told us
where you come from, where you’re going
and who you are.
Carlos - Do you want to know? Here’s my story.
I am Pereda, rich in honours;
Salamanca made me a Bachelor.
Soon I shall be a full-fledged Doctor,
for I’ve only a few studies to complete.
Vargas took me from there a year ago
and brought me with him to Seville.
Pereda would brook no affront;
his heart spoke out for his friend.
A foreigner, his sister’s lover,
had murdered his father there,
and the son, like the brave knight he is,
29
la vendetta ne aveva giurato.
Gl’inseguimmo di Cadice in riva,
né la coppia fatal si trovò.
Per l’amico Pereda soffriva,
che per esso il suo core parlò.
Là e dovunque narrar che del pari
la sedotta col vecchio perìa,
che a una zuffa
tra servi a sicari
solo il vil seduttore sfuggìa.
Io da Vargas allor mi staccava,
ei seguir l’assassino giurò.
Verso America il mare solcava,
e ai suoi studi Pereda tornò!
Tutti - Truce storia Pereda narrava!
Generoso il suo core mostrò.
12 Alcade - Sta bene.
Preziosilla - Ucciso fu quel Marchese?
Carlo - Ebben? …
Preziosilla - L’assassino rapìa sua figlia?
Carlo - Sì.
Preziosilla - E voi, l’amico fido, cortese,
andaste a Cadice e pria a Siviglia?
Ah, gnaffe, a me non se la fa,
tra la la la!
L’Alcade si alza e guarda l’oriuolo
Alcade - Figliuoli, è tardi; poiché abbiam cenato,
si rendan grazie a Dio, e partiamo.
Preziosilla, Carlo e Coro - Partiam, partiamo.
Buona notte, buona notte.
Tutti - Holà! Holà! È l’ora di riposar.
Allegri, o mulattier! Holà!
Carlo - Son Pereda, son ricco d’onore, ecc.
Alcade - Sta ben.
Preziosilla - Ah, tra la la la!
Ma, gnaffe, a me no se la fa.
Tutti - Buon notte. Andiam, andiam.
had sworn to be revenged on him.
We followed them to the coast at Cadiz,
but could not find the guilty pair.
Pereda suffered for his friend,
and his heart spoke out for him.
There and everywhere alike, it was said
that the ruined girl had perished with her father,
and that in a scuffle
between the servants and the assassins,
only the vile seducer escaped.
I then separated from Vargas,
who swore to pursue the murderer.
He set sail for America,
and Pereda returned to his studies.
All - Pereda has told a grim story,
and shown his generosity of heart!
12 Alcalde - Very good.
Preziosilla - This Marquis was killed?
Carlos - Well?
Preziosilla - And the assassin ravished his daughter?
Carlos - Yes.
Preziosilla - And you, the faithful, noble friend,
went to Cadiz and before that to Seville?
No one takes me in, no, ‘pon my word,
tra la la la!
The Alcalde rises and looks at the clock
Alcalde - My sons, it’s late; let us give thanks
to God for our meal and be off.
Preziosilla, Carlos and Chorus - Let’s be off.
Good night, good night.
All - Holà, holà! It’s time to rest.
Look lively, muleteers!
Carlos - I am Pereda, rich in honours; etc.
Alcalde - Very well, yes, very well.
Preziosilla - Ha ha, tra la la la.
No one takes me in, ’upon my word!
All - Good night. Let’s go!
30
Scena V
Una piccola spianata sul declivio di scoscesa montagna. A destra precipizi e rupi; di fronte la facciata
della chiesa della Madonna degli Angeli; a sinistra
la porta del Convento, in mezzo alla quale una
finestrella; da un lato la corda del campanello.
Sopra vi è una piccola tettoia sporgente. Al di là
della chiesa alti monti col villaggio d’Hornachuelos.
La porta della chiesta è chiusa, ma larga, sopra
dessa una finestra semicircolare lascerà vedere la
luce interna. A mezza scena, un po’ a sinistra,
sopra quattro gradini s’erge una rozza croce di
pietra corrosa dal tempo. La scena sarà illuminata
da luna chiarissima. Donna Leonora giunge ascendendo dalla destra, stanca, vestita da uomo, con
pastrano a larghe maniche, largo cappello e stivali.
Leonora.
Scene V
A small level clearing on the slope of a steep mountain. Cliffs and precipices on the right; centre, the
façade of the church of Our Lady of the Angels; left,
the door of the monastery, in the middle of which is
a small grille, and beside which is a bell rope.
Above is a small projecting shelter. Beyond the
church, high mountains, with the village of
Hornachuelos. The church door is closed, but
lights can be seen through a large semi-circular
window above it. Slightly to the left of centre a
rough stone cross, worn by time, stands at the top
of four steps. Bright moonlight illuminates the
scene. Donna Leonora enters exhausted, climbing
in from the right. She is dressed as a man, in a
wide-sleeved cloak, broad-brimmed hat and riding
boots. Leonora.
13 Leonora - Sono giunta!
Grazie, o Dio!
Estremo asil questo è per me!
Son giunta! Io tremo! La mia orrenda storia è nota
in quell’albergo, e mio fratel narrolla!
Se scoperta m’avesse! Cielo!
Ei disse naviga vers’ occaso.
Don Alvaro! Né morto cadde quella
notte in cui io, io del sangue di mio padre intrisa,
l’ho seguito e il perdei! Ed or mi lascia, mi fugge!
Ohimè, non reggo a tanta ambascia.
Cade in ginocchio
14 Madre, pietosa Vergine,
perdona al mio peccato.
M’aita quel ingrato
dal core a cancellar.
In queste solitudini
espierò l’errore.
Pietà di me, Signore.
13 Leonora - I’m here at last!
Thanks be to Thee, O God!
This is my last refuge! I am here!
I am trembling! My dreadful story is known
at the inn - my own brother was telling it!
If he had discovered me! Heavens! He said
that Don Alvaro was sailing to the West!
He did not fall dead that night
when I, soaked in my father’s blood,
followed him, but lost him! And now he leaves me,
he flees from me! Ah, I cannot bear such anguish!
She falls to her knees.
14 Mother, merciful Virgin,
forgive my sin.
Help me to erase that ingrate
from my heart.
In this seclusion
I will expiate my guilt.
Have mercy on me, Lord;
31
Deh, non m’abbandonar!
L’organo accompagna il canto mattutino dei frati
Ah, quei sublimi cantici,
si alza dell’organo i concenti,
che come incenso ascendono
a Dio sui firmamenti, inspirano a quest’alma
fede, conforto e calma!
Coro dei Frati - interno
Venite, adoremus et procedamus ante Deum,
Ploremus, ploremus coram Domino,
coram Domino qui fecit nos.
Leonora - S’avvia
Al santo asilo accorrasi.
E l’oserò a quest’ora?
Alcun potria sorprendermi!
O misera Leonora, tremi?
Il pio frate accoglierti no, non ricuserà.
Non mi lasciar, soccorrimi, pietà Signor, pietà!
Deh, non m’abbandonar!
Frati - Ploremus, ploremus coram Domino
qui fecit nos.
Leonora va a suonare il campanello del convento.
do not forsake me.
The organ accompanying the monks’ morning prayers is heard. Ah, those sublime hymns
rising and organ harmonies
rising like incense
to God in Heaven inspire my soul
with faith, comfort and peace!
Chorus of Monks - within
Venite, adoremus et procedamus ante Deum.
Ploremus, ploremus coram Domino,
coram Domino, qui fecit nos.
Leonora - She moves forward.
Let me hasten to the holy refuge.
Dare I at this hour?
Someone might surprise me.
Oh wretched Leonora, do you tremble?
The pious monk will not refuse to shelter you.
Do not forsake me, help me, have mercy, Lord!
Do not abandon me, O Lord;
Chorus of Monks - Ploremus coram Domino,
qui fecit nos.
Leonora rings the monastery bell.
Scena VI
Si apre la finestrella della porta e n’esce la luce
d’una lanterna che riverbera sul volto di Donna
Leonora la quale si arretra, spaventata. Fra Melitone
parla sempre dall’interno
Scene VI
The wicket window opens; a lantern shines out,
lighting up the face of Donna Leonora, who steps
back in fright. Fra Melitone speaks to her from
within.
15 Melitone - Chi siete?
Leonora - Chiedo il Superiore.
Melitone - S’apre alle cinque la chiesa,
Se al giubileo venite.
Leonora - Il Superiore, per carità,
Melitone - Che carità a quest’ora!
Leonora - Mi manda il Padre Cleto.
Melitone - Quel santo uomo? Il motivo?
15 Melitone - Who are you!
Leonora - I wish to speak to the Superior.
Melitone - The church opens at five o’clock,
if you have come for the celebration.
Leonora - The Superior, for mercy’s sake!
Melitone - What mercy at this hour?
Leonora - Father Cleto sent me.
Melitone - That saintly man? For what reason?
32
Leonora - Urgente.
Melitone - Perché mai?
Leonora - Un infelice...
Melitone - Brutta solfa...
Però v’apro ond’entriate.
Leonora - Nol posso.
Melitone - No? Scomunicato siete?
Che strano fia aspettare a ciel sereno.
V’annuncio, e se non torno, buona notte.
Chiude la finestrella.
Leonora - An urgent one.
Melitone - Whatever is it?
Leonora - An unfortunate soul…
Melitone - A sad refrain… But I’ll open for you to
come in.
Leonora - I cannot.
Melitone - No? Are you excommunicated?
How strange to wait out in the open!
I’ll announce you. If I don’t come back,
then goodnight. He closes the window.
Scena VII
Donna Leonora sola
Scene VII
Leonora, alone
Leonora - Ah, s’ei mi respingesse!
Fama pietoso il dice.
Ei mi proteggerà. Vergin m’assisti.
Leonora - What if he should reject me!
He is said to be merciful.
He will protect me. Holy Virgin, help me.
Scena VIII
Donna Leonora, il Padre Guardiano e Fra Melitone
Scene VIII
The Father Superior comes to the door with Melitone.
16 Guardiano - Chi mi cerca?
Leonora - Son io.
Guardiano - Dite.
Leonora - Un segreto...
Guardiano - Andate, Melitone.
Melitone - partendo, fra sé
Sempre segreti!
E questi santi soli han da saperli!
Noi siamo tanti cavoli.
Guardiano - Fratello, mormorate?
Melitone - Ohibò, dico ch’é pesante la porta
e fa rumore.
Guardiano - Obbedite.
Melitone - fra sé
Che tuon da Superiore!
Rientra nel convento socchiudendone la porta.
16 Father Superior - Who is asking for me?
Leonora - I am.
Father Superior - Speak.
Leonora - It is a secret.
Father Superior - Leave us, Melitone.
Melitone - as he goes, to himself
Always secrets!
And only these holy men must know them!
We’re so many cabbages!
Father Superior - Brother, what are you muttering?
Melitone - Oh, I was saying that the door is heavy
and makes a noise.
Father Superior - Obey me!
Melitone - muttering to himself
He’s asserting his authority!
He goes back inside, leaving the door ajar.
33
Scena IX
Scene IX
Guardiano - Or siam soli.
Leonora - Una donna son io.
Guardiano - Una donna a quest’ora! Gran Dio!
Leonora - Infelice, delusa, rejetta,
dalla terra e del ciel maledetta,
che nel pianto prostratavi al piede,
di sottrarla all’inferno vi chiede.
Guardiano - Come un povero frate lo può?
Leonora - Padre Cleto un suo foglio v’inviò?
Guardiano - Ei vi manda?
Leonora - Sì.
Guardiano - sorpreso Dunque voi siete
Leonora di Vargas!
Leonora - Fremete!
Guardiano - No, venite fidente alla croce.
Là del cielo v’ispiri la voce.
Leonora s’inginocchia presso la croce, la bacia,
quindi torna al Padre Guardiano.
17 Leonora - Più tranquilla, l’alma sento
dacché premo questa terra.
De’ fantasmi lo spavento
più non sorge a farmi guerra…
Più non sorge sanguinante
di mio padre l’alma innante,
né terribile l’ascolto
la sua figlia maledir.
Guardiano - Sempre indarno qui rivolto
fu di Satana l’ardir.
Leonora - Perciò tomba qui desio
fra le rupi ov’altra visse.
Guardiano - Che! Sapete?
Leonora - Cleto il disse.
Guardiano - E volete…
Leonora - Darmi a Dio.
Guardiano - Guai per chi si lascia illudere
Father Superior - Now we are alone …
Leonora - I am a woman.
Father Superior - A woman at this hour! Good Lord!
Leonora - One unhappy, deceived, rejected,
accursed by both earth and heaven,
who throws herself in tears at your feet
and begs you to rescue her from hell.
Father Superior - How can a poor monk do that?
Leonora - Did Father Cleto not send you a note?
Father Superior - He sent you?
Leonora - Yes.
Father Superior - surprised Then you are
Leonora de Vargas!
Leonora - You shudder!
Father Superior - No. Come, trusting, to the Cross.
There may the voice of heaven inspire you.
Leonora kneels at the foot of the Cross and kisses
it; then she turns to the Father Superior.
17 Leonora - I feel my soul calmer
since I trod this ground.
I no longer feel the terror
of phantoms assailing me …
No longer does my father’s shade
rise bleeding before me,
nor do I hear him
fearfully curse his daughter.
Father Superior - Satan’s presumption
has always been powerless here.
Leonora - That is why I seek my tomb here
among the rocks, where another woman lived.
Father Superior - What! You know of her?
Leonora - Cleto told me.
Father Superior - And you wish…?
Leonora - To give myself to God.
Father Superior - Woe to him who lets himself
34
Dal delirio d’un momento!
Più fatal per voi sì giovane
giungerebbe il pentimento.
Leonora - Ah, tranquilla l’alma sento, ecc.
Guardiano - Guai per chi si lascia illudere. Guai!
Chi può leggere il futuro?
Chi immutabil farvi il core?
E l’amante?
Leonora - Involontario
m’uccise il genitor.
Guardiano - E il fratello?
Leonora - La mia morte
di sua mano egli giurò.
Guardiano - Meglio a voi le sante porte
schiuda un chiostro.
Leonora - Un chiostro? No!
18 Se voi scacciate questa pentita
Andrò per balze, gridando aita,
ricovro ai monti, cibo alle selve.
E fin le belve ne avran pietà.
Ah, sì, del cielo qui udii la voce:
“Salvati all’ombra di questa croce.”
Voi mi scacciate? È questo il porto.
Chi tal conforto mi toglierà?
Guardiano - A te sia gloria, o Dio clemente,
padre dei miseri onnipossente.
A cui sgabello sono le sfere!
Il tuo volere si compirà!
È fermo il voto?
Leonora - È fermo.
Guardiano - V’accolga dunque Iddio.
Leonora - Bontà divina!
Guardiano - Sol io saprò chi siate.
Tra le rupi è uno speco; ivi starete.
Presso una fonte, al settimo dì, scarso cibo
porrovvi io stesso.
Leonora - V’andiamo.
be misled by the delirium of a moment!
Regret would prove fatal
for one so young as you.
Leonora - I feel my soul calmer, etc.
Father Superior - Woe to him who lets himself
be misled. Who can read into the future?
Who can tell your heart won’t change?
And your lover?
Leonora - He killed my father
by accident.
Father Superior - And your brother?
Leonora - He has sworn
that I shall die by his hand.
Father Superior - Better that a convent
should open its holy doors to you.
Leonora - A convent? No.
18 If you drive this penitent away
I shall wander through the rocks crying for help,
begging refuge from the mountains, food from the
woods, until the beasts take pity and end my woe.
Ah yes, here have I heard the voice of heaven:
”Take refuge in the shadow of this Cross.”
And you drive me away’? This is my haven.
Who shall take this solace from me?
Father Superior - Glory to Thee, O merciful God,
Omnipotent Father of the wretched,
the spheres are whose footstool!
Thy will be done!
Your decision is firm?
Leonora - It is.
Father Superior - May God receive you then!
Leonora - Divine compassion!
Father Superior - Only I shall know who you are.
Among the rocks is a cave: there you will stay.
Near a spring, each seventh day,
I myself will set down a frugal meal.
Leonora - Let us go there.
35
Guardiano - verso la porta
Melitone?
a Melitone che comparisce
Tutti i fratelli con ardenti ceri,
dov’ è l’ara maggiore,
nel tempio si raccolgan del Signore.
Melitone rientra
Sull’alba il piede all’eremo
solinga volgerete;
ma pria dal pane angelico
conforto all’alma avrete.
Le sante lane a cingere
ite, e sia forte il cor.
Sul nuovo calle a reggervi
v’assisterà il Signor.
Entra nel Convento, e ne ritorna subito portando un
abito da Francescano che presenta a Leonora.
Leonora - Tua grazia, o Dio,
sorride alla rejetta!
O, gaudio insolito!
Io son ribenedetta!
Già sento in me rinascere
a nuova vita il cor;
Plaudite, o cori angelici,
mi perdonò il Signor.
Entrano nella stanza del portinaio.
Father Superior - calling towards the door
Melitone!
to Melitone, as he appears
Let all the brothers, with lighted candles,
assemble at the high altar
in the temple of the Lord.
Melitone goes in again.
At dawn, you will make your way
alone to the hermitage;
but first you shall have
heavenly comfort from the holy bread.
Go, put on your holy robe,
and may your heart be firm.
The Lord will help you
set forth on your new path.
He enters the monastery and returns, carrying a
Franciscan habit which he gives to Leonora.
Leonora - O God, thy grace
smiles upon the outcast!
Oh, unaccustomed joy!
I am blessed once more!
I feel my heart within me
reborn to new life …
Sing praises, o angelic chorus,
for the Lord has pardoned me.
They enter the porter’s lodge.
CD 2
CD 2
1 Scena X
La gran porta della chiesa si apre. Di fronte vedesi
l’altar maggiore illuminato. L’organo suona. Dai lati
del coro procedono due lunghe file di Frati, con
ceri ardenti. Più tardi il Padre Guardiano precede
Leonora, in abito da frate, che s’inginocchia al pié
dell’altare e riceve da lui la Comunione. Egli la conduce fuor della chiesa, i Frati gli si schierano
1 Scene X
The great door of the church opens, revealing the
high altar illuminated. The organ is playing. Two
long files of monks proceed down the sides of the
choir, carrying lighted tapers. After them comes the
Father Superior, followed by Leonora in monk’s
habit: she kneels at the altar and receives Holy
Communion. He leads her out of the church; the
36
intorno. Leonora si prostra innanzi a lui che, stendendo solennemente le mani sopra il suo capo,
intuona:
monks gather round them. Leonora kneels before
him and he raises his hands solemnly above her
head, saying
2 Guardiano - Il santo nome di Dio Signore
Sia benedetto.
Coro - Sia benedetto.
Guardiano - Un’alma a piangere viene l’errore,
tra queste balze chiede ricetto.
Il santo speco noi le schiudiamo.
V’è noto il loco?
Coro - Lo conosciamo.
Guardiano - A quell’asilo, sacro, inviolato,
nessun si appressi.
Coro - Obbediremo.
Guardiano - Il cinto umile non sia varcato
che nel divide.
Coro - Nol varcheremo.
Guardiano - A chi il divieto
frangere osasse,
o di quest’alma
scoprir tentasse
nome o mistero:
maledizione!
Coro - Maledizione! Maledizione!
Il cielo fulmini,
incenerisca,
l’empio mortale
se tanto ardisca.
Su lui scatenisi
ogni elemento,
l’immonda cenere
ne sperda il vento.
Guardiano - a Leonora
Alzatevi e partite. Alcun vivente
più non vedrete. Dello speco il bronzo
ne avverta se periglio vi sovrasti,
2 Father Superior - Blessed be the holy name
of the Lord God.
Melitone and Monks - May it be blessed.
Father Superior - A soul has come to weep for its sin
and seeks sanctuary amid these mountains.
For this soul, we are opening the sacred cave.
You know the place?
Melitone and Monks - We know it.
Father Superior - Let no one approach
that holy, inviolate refuge.
Melitone and Monks -We will obey.
Father Superior - Nor shall the humble enclosure
be crossed that separates us from it.
Melitone and Monks - We will not cross it.
Father Superior - On him who would dare
to break this ban
or try to learn
the name or secret
of this soul,
a curse shall fall!
All - A curse! A curse!
Let heaven hurl
its thunderbolts and consume
the impious mortal
who would so dare.
Let all the elements
be loosed upon him,
let his vile ashes
be scattered to the winds.
Father Superior - to Leonora
Rise and depart. Henceforth you will see
no living soul. The bell of the cave
will warn us if danger threatens you,
37
o per voi giunto sia l’estremo giorno...
A confortarvi l’alma volerem
pria che a Dio faccia ritorno.
Tutti - La Vergine degli Angeli
vi copra del suo manto,
e voi protegga vigile
di Dio l’Angelo santo.
Leonora - La Vergine degli Angeli
mi copra del suo manto.
e mi protegga vigile
di Dio l’Angelo santo.
Leonora bacia la mano del Padre Guardiano, e
s’avvia all’eremo, sola. Il Guardiano si ferma sulla
porta e stendendo le braccia verso la parte ov’è
scomparsa Leonora, la benedice.
or if your last hour has come.
Then we shall hasten to comfort your soul
before it returns to God.
All - May Our Lady of the Angels
cover you in Her mantle,
and the Holy Angel of God
keep vigil to protect you.
Leonora - May Our Lady of the Angels
cover me in Her mantle,
and the Holy Angel of God
keep vigil to protect me.
Leonora kisses the Father Superior’s hand, rises,
and sets off alone for the hermitage. The Father
Superior stretches out his arms towards her, blessing her.
ATTO TERZO
ACT THREE
Scena I
In Italia presso Velletri. Bosco. Notte oscurissima.
Don Alvaro, in uniforme di capitano spagnuolo dei
Granatieri del Re, si avanza lentamente dal fondo.
Si sentono voci interne a destra.
First Scene
Italy, near Velletri. A wood on a pitch-dark night.
Don Alvaro is in the uniform of a Spanish captain in
the Royal Grenadiers. Voices are heard off-stage to
the right.
3 Coro - Attenti al gioco, attenti, attenti al gioco...
Prima Voce - Un asso a destra.
Seconda Voce - Ho vinto.
Prima Voce - Un tre alla destra.
Cinque a manca.
Seconda Voce - Perdo.
Alvaro - La vita è inferno all’infelice.
Invano morte desio!
Siviglia! Leonora!
Oh, rimembranza! Oh, notte
ch’ogni ben mi rapisti!
Sarò infelice eternamente, è scritto.
3 Soldiers - Keep your eyes on the game.
First Soldier - An ace on the right.
Second Soldier - I’ve won!
First Soldier - A three on the right.
A five on the left.
Second Soldier - I’ve lost!
Alvaro - Life is a hell to the unfortunate.
In vain do I long for death.
Seville! Leonora!
Oh, memories! Oh, night
that robbed me of all joy!
I shall be unhappy forever - so it is written.
38
Della natal sua terra il padre volle
spezzar l’estranio giogo,
e coll’unirsi all’ultima dell’Incas la corona
cingere confidò.
Fu vana impresa.
In un carcere nacqui;
m’educava il deserto;
sol vivo perché ignota
è mia regale stirpe!
I miei parenti
sognarono un trono, e li destò la scure!
Oh, quando fine avran le mie sventure!
4 O tu che in seno agli angeli
eternamente pura,
salisti bella, incolume
falla mortal jattura,
non iscordar di volgere
lo sguardo a me tapino,
che senza nome ed esule,
in odio del destino,
chiedo anelando,
ahi misero,
la morte d’incontrar.
Leonora mia, soccorrimi,
Pietà del mio penar!
Pietà di me!
5 Carlo - dall’interno Al tradimento!
Voci - Muoia!
Alvaro - Quali grida!
Carlo - Aita!
Alvaro - Si soccorra.
Voci - Muoia! Muoia!
Accorre al luogo onde si udivano le grida; si sente
un picchiare di spade, alcuni ufficiali attraversando
la scena fuggendo in disordine da destra a sinistra.
My father wished to shatter the foreign yoke
on his native land, and by uniting himself
with the last of the Incas,
thought to assume the crown.
The attempt was in vain!
I was born in prison,
educated in the desert;
I live only because my royal birth
is known to none!
My parents
dreamed of a throne; the axe awakened them!
Oh, when will my misfortunes end?
4 Oh, you who have ascended, forever pure,
to the bosom of the angels,
lovely and untouched
by mortal sorrow,
do not forget
to look down on me, unhappy wretch,
who, nameless and exiled,
the prey of fate,
longingly seeks
to encounter death,
unfortunate that I am!
Leonora, help me,
have pity on my anguish.
Help me, have pity on me!
5 Carlos - in the distance Treachery!
Voices - Let him die!
Alvaro - What is that shouting?
Carlos - Help!
Alvaro - I must help.
Voices - Kill him!
Don Alvaro runs off towards where the cries came
from: the clash of swords is heard. Some officers
cross the scene from right to left, fleeing in disorder. Don Alvaro returns with Don Carlos.
39
Scena II
Don Alvaro ritorna con Don Carlo
Scene II
Don Alvaro and Don Carlos
Alvaro - Fuggir! Ferito siete?
Carlo - No, vi debbo la vita.
Alvaro - Chi erano?
Carlo - Assassini.
Alvaro - Presso al campo così?
Carlo - Franco dirò: fu alterco al gioco.
Alvaro - Comprendo, colà, a destra.
Carlo - Sì.
Alvaro - Ma come, si nobile d’aspetto,
a quella bisca scendeste?
Carlo - Nuovo sono.
Con ordini del general sol ieri
giunsi; senza voi morto sarei.
Or dite a chi debbo la vita?
Alvaro - Al caso …
Carlo - Pria il mio nome dirò.
(Non sappia il vero!)
Don Felice de Bornos, aiutante del duce.
Alvaro - Io, Capitan dei Granatieri,
Don Federico Herreros.
Carlo - La gloria dell’esercito!
Alvaro - Signore...
Carlo - Io l’amistà ne ambia; la chiedo e spero.
Alvaro - Io pure della vostra sarò fiero.
Si danno la destra.
6 Alvaro e Carlo - Amici in vita e in morte
il mondo ne vedrà.
Uniti in vita e in morte
entrambi troverà.
Voci interne - Andiamo, all’armi!
Carlo - Con voi scendere al campo d’onor,
emularne l’esempio saprò.
Alvaro - Testimone del vostro valor,
ammirarne le prove saprò.
Alvaro - They’ve escaped. Are you wounded?
Carlos - No. I owe my life to you.
Alvaro - Who were they?
Carlos - Assassins.
Alvaro - So near camp?
Carlos - I will be frank: it was a quarrel over cards.
Alvaro - I see - over there to the right?
Carlos - Yes.
Alvaro - But how did you, so noble of bearing,
become involved in that den of thieves?
Carlos - I’m new here.
I arrived with orders from the general
only yesterday; without you I should now be dead.
Tell me, to whom do I owe my life?
Alvaro - To chance...
Carlos - First tell you my name.
(He must not know the truth!)
Don Felix de Bornos, aide to the commander.
Alvaro - I am Don Federico Herreros,
captain of Grenadiers.
Carlos - The pride of the army!
Alvaro - Sir...
Carlos - I desire your friendship; I ask and hope for it.
Alvaro - And I shall be proud to have yours!
They shake hands.
6 Alvaro and Carlos - Friends in life and death
the world shall see us.
United in life and death
it shall find us both.
Soldiers - To arms!
Carlos - Going to the field of honour with you,
I can emulate your example.
Alvaro - As witness of your courage,
I shall be able to admire its proof.
40
Coro - All’armi!
Escono correndo.
Soldiers - To arms!
They rush off.
Scena III
È il mattino. Salotto nell’abitazione d’un ufficiale
superiore dell’esercito spagnuolo in Italia non lungi
da Velletri. Nel fondo sonvi due porte, quella a sinistra mette ad una stanza da letto, l’altra è la
comune. A sinistra presso il proscenio è una finestra. Si sente il rumore della vicina battaglia. Un
Chirurgo militare ed alcuni Soldati ordinanze dalla
comune corrono alla finestra.
Scene III
It is morning. The quarters of a senior officer of the
Spanish army, in Italy, not far from Velletri. At the
rear are two doors, that on the left leading to a
bedroom, the other being the main door. A window
on the left near the proscenium. The sounds of the
nearby battle can be heard. An army surgeon and
some orderlies enter through the main door and run
to the window.
Soldati - Arde la mischia.
Chirurgo - guardando con un cannocchiale
Prodi i granatieri!
Soldati - Li guida Herreros.
Chirurgo - Ciel! … Ferito ei cadde! …
Piegano i suoi! …
L’aiutante li raccozza,
alla carica li guida! …
Già fuggono i nemici.
I nostri han vinto!
Voci - di fuori A Spagna gloria!
Altre Voci - Viva l’Italia!
Tutti - È nostra la vittoria!
Chirurgo - Portan qui ferito il Capitano.
Orderlies - The battle is fierce!
Surgeon - looking through his telescope
The grenadiers are valiant!
Orderlies - Herreros is leading them.
Surgeon - My God, he has fallen wounded!
His men are giving way!
His aide is rallying them,
leading them in a charge!
The enemy is on the run now.
Our men have won!
Soldiers - within Glory to Spain!
Others - Long live Italy!
All - Victory!
Surgeon - They’re bringing the Captain here, wounded.
Scena IV
Don Alvaro, ferito e svenuto, è portato in una lettiga
da quattro Granatieri. Da un lato è il Chirurgo, dall’altro è Don Carlo, coperto di polvere ed assai
afflitto. Un Soldato depone una valigia sopra un
tavolino. La lettiga è collocata quasi nel mezzo della
scena.
7 Carlo - Piano… qui posi…
Approntisi il mio letto.
Scene IV
Don Alvaro, wounded and unconscious, is brought
in on a stretcher by four grenadiers. On one side of
him the surgeon, on the other Don Carlos, covered
with dust and very distressed. A soldier sets a dispatch-case down on a small table. The stretcher is
laid down almost in the centre of the scene.
7 Carlos - Gently... put him here...
Prepare my bed for him.
41
Chirurgo - Silenzio.
Carlo - V’ha periglio?
Chirurgo - La palla che ha nel petto mi spaventa.
Carlo - Deh, il salvate.
Alvaro - rinvenendo
Ove son?
Carlo - Presso l’amico.
Alvaro - Lasciatemi morire.
Carlo - Vi salveran le nostre cure.
Premio
l’Ordine vi sarà di Calatrava.
Alvaro - Di Calatrava! Mai! Mai!
Carlo - fra sé Che!
Inorridì di Calatrava al nome!
Alvaro - Amico …
Chirurgo - Se parlate …
Alvaro - Un detto sol …
Carlo - al chirurgo
Ven prego ne lasciate.
Il chirurgo si ritira. Don Alvaro accenna a Don Carlo
di appressarglisi.
8 Alvaro - Solenne in quest’ora
giurarmi dovete
far pago un mio voto.
Carlo - Lo giuro.
Alvaro - Sul core cercate.
Carlo - Una chiave.
Alvaro - indicando la valigia
Con essa trarrete
un piego celato!
L’affido all’onore,
colà v’ha un mistero
che meco morrà.
S’abbruci me spento.
Carlo - Lo giuro, sarà.
Alvaro - Or muoio tranquillo.
Vi stringo al cor mio.
Surgeon - Quiet!
Carlos - Is he in danger?
Surgeon - The bullet in his chest causes me concern.
Carlos - Oh, save him!
Alvaro - gaining consciousness
Where am I?
Carlos - With your friend.
Alvaro - Let me die.
Carlos - Our treatment will save you.
You will be awarded
the Order of Calatrava.
Alvaro - Of Calatrava! Never! Never!
Carlos - to himself What!
He shuddered at the name of Calatrava!
Alvaro - My friend…
Surgeon - If you talk…
Alvaro - One word only.
Carlos - to the surgeon
Be good enough to leave us.
The surgeon withdraws to the background. Don
Alvaro beckons to Don Carlos to come nearer.
8 Alvaro - You must swear to me,
in this solemn hour,
to carry out a wish of mine.
Carlos - I swear.
Alvaro - Look above my heart.
Carlos - A key!
Alvaro - pointing to the case
With it you will take out
A hidden packet.
I entrust it to your honour.
Within is a secret
which must die with me.
Burn it when I am dead.
Carlos - It shall be done, I swear.
Alvaro - Now I can die in peace.
I press you to my heart.
42
Carlo - lo abbraccia con grande emozione
Amico, fidate nel cielo!
Addio.
Alvaro - Addio.
Il chirurgo ed i soldati trasportano il ferito nella stanza da letto.
Carlos - embracing him with great emotion
My friend, trust in heaven.
Farewell.
Alvaro - Farewell.
The surgeon and orderlies carry the wounded man
into the bedroom.
Scena V
Scene V
9 Carlo - Morir! Tremenda cosa!
Sì intrepido, sì prode, ei pur morrà!
Uom singolar costui!
Tremò di Calatrava al nome. A lui palese n’ è
forse il disonor? Cielo! Qual lampo!
S’ei fosse il seduttore?
Desso in mia mano, e vive! Se m’ingannassi?
Questa chiave il dica.
Apre convulso la valigia, e ne trae un plico
suggellato
Ecco i fogli! Che tento!
S’arresta
E la fé che giurai? E questa vita che debbo al suo
valor? Anch’io lo salvo!
S’ei fosse quell’ Indo maledetto
che macchiò il sangue mio?
Il suggello si franga. Niun qui mi vede.
No? Ben mi vegg’io!
Getta il plico
10 Urna fatale del mio destino,
va, t’allontana, mi tenti invano.
L’onor a tergere qui venni, e insano
d’un onta nuova nol macchierò.
Un giuro è sacro per l’uom d’onore,
que’ fogli serbino il lor mistero.
Disperso vada il mal pensiero
che all’atto indegno mi concitò.
E s’altra prova rinvenir potessi?
9 Carlos - To die! A terrible thing so fearless, so valiant, yet he must die!
A strange man, this!
He shuddered at the name of Calatrava! Has he
perhaps heard of our dishonour? Heavens!
A sudden thought! What if he were the seducer?
And in my hands - alive! But if I am wrong?
This key will tell me!
In agitation he opens the case and takes out a
sealed envelope.
Here are the papers! What am I doing?
about to open it, stops
And the oath I swore? And my life
that I owe to his bravery? But I saved him, too!
And what if he were the cursed Indian ,
who soiled my blood?
I will break the seal, no one can see me here.
No? But I can see myself.
He throws down the envelope
10 Away with you, fatal urn of my destiny;
you tempt me in vain.
I came here to redeem my honour, and in madness
will not stain it with this new shame.
An oath is sacred to a man of honour;
these papers shall keep their secret.
Perish the evil thought
that spurred me to the unworthy deed.
But if I could find some other proof?
43
Vediam.
Torna a frugare nella valigia
Qui v’ha un ritratto...
Suggel non v’é… nulla ei ne disse…
Nulla promisi… s’apra dunque…
Ciel! Leonora!
Don Alvaro è il ferito!
Ora egli viva, e di mia man poi muoia!
Il chirurgo si presenta sulla porta della stanza
Chirurgo - Lieta novella, è salvo!
Esce.
Carlo - È salvo! Oh gioia!
Egli è salvo! Gioia immensa
che m’inondi il cor ti sento!
Potrò alfine il tradimento
sull’infame vendicar.
Leonora, ove t’ascondi?
Di’: seguisti tra le squadre
chi del sangue di tuo padre
ti fe’ il volto rosseggiar?
Ah, felice appien sarei
se potessi il brando mio
ambedue d’averno al dio
d’un sol colpo consacrar!
Parte precipitosamente.
Let’s see.
He again rummages in the case
Here is a portrait.
It has no seal. He said nothing about this.
I promised nothing. Let me open it then.
Heavens! Leonora!
The wounded man is Don Alvaro!
Now let him live, and then die by my hand!
The surgeon appears at the door of the room
Surgeon - Good news; he’s saved.
He goes in again.
Carlos - He is saved! Oh joy!
He is saved! What immense joy
I feel flooding my heart!
At last I can avenge
the betrayal on the vile wretch!
Leonora, where are you hiding?
Tell me, have you followed into this camp
the man who reddened your face
with your father’s blood?
Ah, I should be overjoyed
if this sword of mine with a single stroke
could send them both forever
down to the Prince of Darkness!
He goes out quickly.
CD 3
CD 3
Scena VI
Accampamento militare presso Velletri. Sul davanti
a sinistra è una bottega da rigattiere; a destra un’altra ove si vendono cibi, bevande e frutta. All’ingiro
sono tende militari, baracche di rivenduglioli, ecc. È
notte; la scena è deserta. Una pattuglia entra cautamente in scena, esplorando il campo.
1 Coro - Compagni, sostiamo,
il campo esploriamo.
Scene VI
A military encampment near Velletri. In the foreground, left, a pedlar’s booth; on the right another
where food, drink and fruit are sold. All around,
military tents, hucksters’ huts, etc. It is night, and
the scene is deserted. A patrol enters cautiously,
exploring the camp.
1 Chorus - Comrades, let’s halt
and explore the camp;
44
Non s’ode rumor,
non brilla un chiarore;
in sonno profondo
sepolto ognun sta.
Compagni, inoltriamo,
il campo esploriamo,
fra poco la sveglia
suonare s’udrà.
not a sound is heard,
not a glimmer of light shines;
everyone is buried
in profound sleep.
Companions, let’s halt
and explore the camp;
soon reveille
will be sounded.
Scena VII
Spunta l’alba lentamente. Entra Don Alvaro pensoso
Scene VII
Dawn is slowly breaking. Don Alvaro, deep in thought.
2 Alvaro - Né gustare m’ è dato
un’ ora di quiete.
Affranta è l’alma dalla lotta crudel.
Pace ed oblio indarno io chieggo al cielo.
2 Alvaro - It is not given to me to enjoy
one hour of peace.
My soul is wracked by the cruel strife.
Peace and oblivion do I ask in vain of heaven.
Scena VIII
Detto e Don Carlo
Scene VIII
The above and Don Carlos
Carlo - Capitano . . .
Alvaro - Chi mi chiama?
Riconosce Carlo
Voi, che si larghe cure mi prodigaste.
Carlo - La ferita vostra
sanata è appieno?
Alvaro - Sì.
Carlo - Forte?
Alvaro - Quale prima.
Carlo - Sosterreste un duel?
Alvaro - Con chi?
Carlo - Nemici non avete?
Alvaro - Tutti ne abbiam… ma a stento comprendo…
Carlo - No? Messaggio non v’inviava
Don Alvaro, l’Indiano?
Alvaro - Oh tradimento!
3 Sleale! Il segreto fu dunque violato?
Carlos - Captain …
Alvaro - Who calls me?
recognizing Don Carlos
You who lavished such great care on me?
Carlos - Is your wound
fully healed?
Alvaro - Yes.
Carlos - Are you strong?
Alvaro - As before.
Carlos - Could you fight a duel?
Alvaro - With whom?
Carlos - Have you no enemies?
Alvaro - We all have… but I hardly understand…
Carlos - No? Did Don Alvaro the Indian
send you no message?
Alvaro - Oh, treachery!
3 Faithless man! So the secret was violated?
45
Carlo - Fu illeso quel piego,
l’effigie ha parlato.
Don Carlos di Vargas, tremate io sono.
Alvaro - D’ardite minacce
non m’agito al suono.
Carlo - Usciamo all’istante.
Un deve morire.
Alvaro - La morte disprezzo,
ma duolmi inveire
contr’uom che per primo
amistade m’offria.
Carlo - No, no, profanato
tal nome non sia.
Alvaro - Non io, fu il destino,
che il padre v’ha ucciso.
Non io che sedussi
quell’angiol d’amore.
Ne guardano entrambi,
e dal paradiso
Ch’io sono innocente
vi dicono al core.
Carlo - Adunque colei?
Alvaro - La notte fatale
io caddi per doppia
ferita mortale.
Guaritone, un anno
in traccia ne andai,
ahimè, ch’era spenta
Leonora trovai.
Carlo - Menzogna, menzogna!
La suora - Ospitavala antica parente.
Vi giunsi, ma tardi…
Alvaro - Ed ella?
Carlo - Fuggente.
Alvaro - trasalendo
E vive! Ella vive, gran Dio!
Carlo - Sì, vive.
Carlos - That packet remained unread;
the portrait gave it away.
Tremble, for I am Don Carlos de Vargas.
Alvaro - I am not perturbed
by the sound of violent threats.
Carlos - Come out at once:
one of us must die…
Alvaro - I scorn death,
but it grieves me to revile
one who at first
offered me friendship.
Carlos - No, no, let that name
not be profaned.
Alvaro - It was not I, but destiny
that killed your father.
Nor did I seduce
that angel of love.
They both look down on us,
and from heaven
they tell you in your heart
that I am innocent.
Carlos - And she?
Alvaro - That fatal night
I fell, with two
grievous wounds.
When I recovered,
I searched for a year…
Alas, I found
that Leonora was no more!
Carlos - You lie, you lie!
An old relative gave my sister shelter;
I went to her, but it was too late…
Alvaro - And she?…
Carlos - Had fled.
Alvaro - springing up
And is alive! She lives, great God!!
Carlos - Yes, she lives.
46
Alvaro - Don Carlo, amico, il fremito
ch’ogni mia fibra scuote,
vi dica che quest’ anima
infame esser non puote.
Vive! Gran Dio, quell’angelo…
Carlo - Ma in breve morirà.
Ella vive, ma in breve morirà.
Alvaro - No, d’un imene il vincolo
stringa fra noi la speme;
e s’ella vive, insieme
cerchiamo ove fuggì.
Giuro che illustre origine
eguale a voi mi rende,
e che il mio stemma splende
come rifulge il dì.
Carlo - Stolto! Fra noi dischiudesi
insanguinato avello.
Come chiamar fratello
chi tutto a me rapì?
D’eccelsa o vile origine.
è d’uopo ch’io vi spegna,
e dopo voi l’indegna
che il sangue suo tradì.
Alvaro - Che dite?
Carlo - Ella morrà.
Alvaro - Tacete!
Carlo - Il giuro a Dio:
morrà l’infame.
Alvaro - Voi pria cadrete nel fatal certame.
Carlo - Morte! Ov’io non cada esanime
Leonora giungerò.
Tinto ancor del vostro sangue
questo acciar le immergerò.
Alvaro - Morte! Sì! Col brando mio
un sicario ucciderò.
Il pensier volgete a Dio.
L’ora vostra alfin suonò.
Alvaro - Don Carlos, my friend, let the tremor
that shakes my every fibre
tell you that my soul
is incapable of baseness.
She lives! Great God, that angel!
Carlos - But soon she shall die.
She lives, but soon shall die.
Alvaro - No, let the hope of Hymen’s bond
draw us together;
and if she is alive, let us together
seek where she has fled to.
I swear that a noble origin
makes me your equal,
and that my escutcheon
shines as brightly as the day.
Carlos - Fool! Between us there gapes
a bloody sepulchre.
How can I call brother
one who has robbed me of everything?
Whether your origin is noble or base,
I have to kill you,
and after you the worthless creature
who betrayed her own flesh and blood.
Alvaro - What are you saying?
Carlos - She shall die.
Alvaro - Do not say that!
Carlos - I swear it before God:
the infamous creature shall die.
Alvaro - You shall fall first in mortal combat.
Carlos - Death! Before I fall lifeless
I will reach Leonora
and plunge into her this blade,
still reddened with your blood.
Alvaro - Death, yes!… With my sword
I will kill a murderer.
Turn your thoughts to God.
Your hour has struck at last.
47
Tutti e due - A morte! Andiam!
Sguainano le spade e si battono furiosamente.
Both - Let us go! To death we go … to death!
They draw their swords and fight furiously.
Scena IX
Accorre la pattuglia del campo a separarli
Scene IX
The camp patrol rushes up to separate them
Coro - Fermi! Arrestate!
Carlo - furente No - la sua vita o la mia - tosto.
Coro - Lunge di qua si tragga.
Alvaro - fra sé
Forse del ciel l’aita a me soccorre.
Carlo - Colui morrà!
Coro - a Carlo che cerca svincolarsi
Vieni!
Carlo - a Don Alvaro Carnefice del padre mio!
Alvaro - Or che mi resta? Pietoso Iddio,
tu ispira, illumina il mio pensier.
Al chiostro, all’eremo, ai santi altari
l’oblio, la pace chiegga il guerrier.
Chorus - Stop! Hold hard!
Carlos - furiously No. His life or mine… at once.
Chorus - Lead them away from here.
Alvaro - to himself
Perhaps heaven is lending me aid.
Carlos - He shall die!
Chorus - to Don Carlos, who is attempting to free
himself Come!
Carlos - to Don Alvaro My father’s murderer!
Alvaro - Now what is left me? Merciful God,
inspire and enlighten my thoughts.
Let the warrior seek peace and oblivion
in the cloister, in the hermitage, at the holy altars.
Scena X
Spunta il sole; il rullo dei tamburi e lo squillo delle
trombe danno il segnale della sveglia. La scena va
animandosi a poco a poco. Soldati spagnuoli ed
italiani di tutte le armi sortono dalle tende ripulendo
schioppi, spade, uniformi, ecc. Ragazzi militari
giuocano ai dai sui tamburi. Vivandiere che vendono liquori, frutta, pane, ecc. girano per il campo.
Preziosilla, dall’alto d’una bracca, predice la buona
ventura. Scena animatissima.
Scene X
The sun rises. A roll of drums and a blare of trumpets give the signal for reveille. The scene gradually
becomes more animated. Spanish and Italian soldiers of all branches of the army come out of their
tents, cleaning rifles, swords, uniforms, etc. Military
cadets play at dice on the drums. Vivandières sell
drinks, fruit, bread, etc. From the top of a booth,
Preziosilla is telling fortunes. An extremely lively
scene.
4 Coro - Lorché pifferi e tamburi
par che assordino la terra,
siam felici, ch’è la guerra
gioia e vita al militar.
Vita gaia, avventurosa,
cui non cal doman né ieri,
4 Chorus - When fifes and drums
seem to deafen the earth
we are happy, for to the soldier
war is life and joy.
A gay, adventurous life
for one who cares not for tomorrow
48
ch’ama tutti i suoi pensieri
sol nell’oggi concentrar.
Preziosilla - alle donne
Venite all’indovina,
ch’è giunta di lontano,
e puote a voi l’arcano
futuro decifrar.
ai soldati
Correte a lei d’intorno,
la mano le porgete,
le amanti apprenderete
se fide vi restâr.
Coro - Andate/Andiamo all’indovina,
la mano le porgiamo/porgete,
le belle udir possiamo
se fide a voi restâr.
Preziosilla - Chi vuole il paradiso
s’accenda di valore,
e il barbaro invasore
s’accinga a debellar.
Avanti, avanti, avanti,
predirvi sentirete
qual premio coglierete
dal vostro battagliar.
Soldati - Avanti, avanti, avanti,
predirci sentiremo
qual premio coglieremo
dal nostro battagliar.
Vivandiere - Avanti, avanti, avanti,
predirvi sentirete
qual premio coglierete
dal vostro battagliar.
Coro - circondandola
Avanti, avanti, avanti.
5 Soldati - Qua, vivandiere, un sorso.
Le vivandiere versano loro
Un Soldato - Alla salute nostra!
or yesterday, and loves to concentrate
his thoughts only on today.
Preziosilla - to the women
Come to the fortune-teller,
who has come from afar,
and can interpret for you
the mysterious future.
to the soldiers
Come, gather round her,
show her your hands!
You will learn if your sweethearts
are remaining true to you.
Chorus - Go to the fortune-teller,
give her your hands;
you will learn if your fair ones
are remaining true to you.
Preziosilla - He who longs for paradise
must burn with valour
and prepare to drive out
the barbarous invader.
Come, come, come,
you shall hear me predict
what prize you will win
from your fighting.
Soldiers - Come on, come on, come on,
we will hear her predict
what prize we shall win
from our fighting.
Vivandières - Go on, go on, go on,
you shall hear her predict
what prize you will win
from your fighting.
Chorus - Surrounding her
Come on!
5 Soldiers - Here, girls, a drink!
The vivandières pour them drinks
First Soldier - Here’s to us!
49
Tutti - bevendo
Viva!
All - drinking
Good health!
Scena XI
L’attenzione è attirata da Mastro Trabuco, rivendugliolo,
che, dalla bottega a sinistra, viene con una cassetta al
collo portante vari oggetti di meschino valore.
Scene XI
Attention is drawn to Trabuco, the pedlar, who
comes out of the stall on the left with a tray of
cheap merchandise slung from his neck.
Trabuco - A buon mercato chi vuol comprare?
Forbici, spille, sapon perfetto!
Io vendo e compro qualunque oggetto,
concludo a pronti qualunque affar.
Un Soldato - Ho qui un monile;
quanto mi dai?
Un Altro Soldato - V’è una collana.
Se vuoi la vendo.
Un Altro Soldato - Questi orecchini, li pagherai?
Tutti - mostrando orologi, anelli, ecc.
Vogliamo vendere…
Trabuco - Ma quanto vedo
tutto è robaccia, brutta robaccia!
Tutti - Tale, o furfante, è la tua faccia.
Trabuco - Pure aggiustiamoci, per ogni pezzo
do trenta soldi.
Tutti - Da ladro è il prezzo.
Trabuco - Ih! Quanta furia! C’intenderemo.
Qualch’altro soldo v’aggiungeremo.
Date qua, subito!
Tutti - Purché all’istante
venga il denaro bello e sonante.
Trabuco - Prima la merce, qua, colle buone.
Tutti - dandogli gli oggetti A te.
Trabuco - ritirando la roba e pagando
A te, a te, benone.
Tutti - cacciandolo
Sì, sì, ma vattene!
Trabuco - fra sé, contento
Trabuco - Who wants to buy cheap?
Scissors, pins, beautiful soap.
I buy and sell anything at all
and strike a deal straight away.
Second Soldier - I’ve a bracelet;
what’ll you give me for it?
Third Soldier - Here’s a necklace.
I’ll sell it if you like.
First Soldier - What’ll you pay for these earrings?
Soldiers - showing watches, rings, etc.
We want to sell...
Trabuco - But as far as I can see
it’s all trash, worthless trash!
Soldiers - Just like your face, you rogue.
Trabuco - Still, let’s agree; thirty soldi
for each article.
Soldiers - That’s plain robbery!
Trabuco - Hey, what a rage! Let’s come to terms.
We’ll add a few more soldi.
Give me the things, quick!
Soldiers - On condition the money’s forthcoming,
shiny and ringing.
Trabuco - First the goods, here, one at a time.
Soldiers - handing him the objects Here you are.
Trabuco - taking the things and paying
Here you are - good!
Soldiers - driving him away
Yes, but now be off with you!
Trabuco - to himself, happily
50
Che buon affare!
A buon mercato chi vuol comprare?
Si avvia verso un’altro lato del campo.
That was good business!
going off to the other side of the camp
Who wants to buy cheap?
Scena XII
Detti e Contadini questuanti
con ragazzi a mano.
Scene XII
The above and a group of begging peasants enter,
holding their sons by the hand
6 Contadini - Pane, pan per carità!
Tetti e campi devastati
n’ha la guerra, ed affamati
cerchiam pane per pietà.
6 Peasants - Bread, bread, for pity’s sake!
The war has destroyed
our homes and fields. We are starving
and beg for bread, for mercy’s sake!
Scena XIII
Detti ed alcune Reclute piangenti che giungono
scortate.
Scene XIII
Some conscripts enter under escort, weeping.
Reclute - Povere madri deserte nel pianto
per dura forza dovemmo lasciar.
Della beltà n’han rapiti all’incanto,
a’ nostre case vogliamo tornar.
Vivandiere - accostandosi gaiamente alle reclute
ed offrendo loro da bere
Non piangete, giovanotti,
per le madri, per le belle.
V’ameremo quai sorelle,
vi sapremo consolar.
Certo il diavolo non siamo.
Quelle lagrime tergete,
al passato, ben vedete,
ora è inutile pensar.
Preziosilla - entra fra le reclute, ne prende alcune
pel braccio, e dice loro burlescamente:
Che vergogna! Su, coraggio!
Bei figliuoli, siete pazzi?
Se piangete quai ragazzi
vi farete corbellar.
Conscripts - By brute force we were made to leave
our poor mothers, deserted and in tears.
We’ve been torn away from all we love;
we want to go back home.
Vivandières - gaily approaching the conscripts and
offering them drinks
Don’t cry, lads,
for your mothers and sweethearts.
We will love you like sisters,
and know how to console you.
Certainly we’re not devils.
So dry your tears;
you can see it’s no use
to think about the past.
Preziosilla - Entering among the conscripts, she
takes a couple by the arm and says to them:
Shame on you! Come, be brave!
Handsome lads, are you mad?
If you cry like babies,
you’ll be laughed at.
51
Un’occhiata a voi d’intorno,
e scommetto che indovino,
ci sarà più d’un visino
che sapravvi consolar.
Su, coraggio, coraggio, coraggio!
7 Tutti - Nella guerra è la follia
che dee il campo rallegrar.
Viva, viva la pazzia
Che qui sola ha da regnar!
Le vivandiere prendono le reclute pel braccio e s’incomincia vivacissima danza generale. Ben presto la
confusione e lo schiamazzo giungono al colmo.
Take a look around you;
I’ll bet you can guess
there’ll be more than one pretty face
that will be able to console you.
Come, courage!
7 All - In war it’s foolery
which must enliven the camp.
Three cheers for frivolity,
which alone should reign here!
The vivandières brazenly take the conscripts by the
arms and begin a very lively general dance. Very
soon the confusion and noise are at their height.
Scena XIV
Detti e Fra Melitone che, preso nel vortice della
danza, è per un momento costretto a ballare con le
vivandiere. Finalmente, riuscito a fermarsi, esclama:
Scene XIV
Enter Fra Melitone, who is caught up in the whirl of
the dance and for a moment is constrained to
dance with the vivandières; finally, managing to
extricate himself, he exclaims:
8 Melitone - Toh! Toh! Poffare il mondo!
Che tempone!
Corre ben l’avventura! Anch’io ci sono.
Venni di Spagna a medicar ferite,
ed alme a mendicar. Che vedo?
È questo un campo di Cristiani, o siete Turchi?
Dove s’è visto berteggiar la santa
domenica così? Ben più faccenda
le bottiglie vi dan che le battaglie!
E invece di vestir cenere e sacco
qui si tresca con Venere, con Bacco?
Il mondo è fatto una casa di pianto;
ogni convento ora è covo del vento! I santuari
spelonche diventar di sanguinari;
perfino i tabernacoli di Cristo
fatti son ricettacoli del tristo.
Tutto va a soqquadro.
E la ragion? La ragion?
8 Melitone - Whew! Good gracious, what a world!
What are things coming to?
A fine to-do! And here I am.
I came from Spain to heal wounds
and appeal for souls. What do I see?
Is this a Christian camp, or are you Turks?
Where was such derision of the holy Sabbath
ever seen? You’re more concerned
with bottles than with battles,
and instead of donning sackcloth and ashes,
here you’re involved with Venus and Bacchus.
The world has become a vale of tears;
every monastery now is a den of empty air!
Sanctuaries have become the lairs of the sanguinary;
even Christ’s tabernacles
have been made to receive villains.
Everything’s topsy-turvy.
And why? Why?
52
Pro peccata vestra: pei vostri peccati.
Soldati - Ah, frate, frate!
Melitone - Voi le feste calpestate,
rubate, bestemmiate …
Soldati Italiani - Togone infame!
Soldati Spagnuoli - Segui pur, padruccio.
Melitone - E membri e capi siete d’una stampa:
tutti eretici,
tutti, tutti cloaca di peccati,
e finché il mondo
puzzi di tal pece
non isperi la terra alcuna pace.
Soldati Italiani - serrandolo intorno
Dàlli! Dàlli!
Soldati Spagnuoli - difendendolo
Scappa! Scappa!
Cercano di picchiarlo, ma egli se la svigna, declamando sempre.
Preziosilla - ai soldati che lo inseguono uscendo
dalla scena
9 Lasciatelo ch’ei vada.
Far guerra ad un cappuccio! Bella impresa!
Non m’odon? Sia il tamburo sua difesa.
Prende a caso un tamburo e, imitata da qualche
tamburino, lo suona. I soldati accorrono tosto a circondarla, seguiti da tutta la turba.
Preziosilla e Coro - Rataplan, rataplan, della gloria
nel soldato ritempra l’ardor.
Rataplan, rataplan, di vittoria
questo suono è segnal precursor!
Rataplan, rataplan, or le schiere
son guidate raccolte a pugnar!
Rataplan, rataplan, le bandiere
del nemico si veggon piegar!
Rataplan, pim, pam, pum, inseguite
chi le terga, fuggendo, voltò!
Rataplan, le gloriose ferite
Pro peccata vestra, because of your sins.
Italian Soldiers - Oh, brother, brother!
Melitone - You profane the feast days,
you rob, you blaspheme …
Italian Soldiers - You villain in monk’s attire!
Spanish Soldiers - Go on, old father!
Melitone - Limbs and head, you’re all alike,
all heretics,
all sewers of iniquity,
and so long as the world
stinks of such pitch,
let the earth not hope for any peace.
Italian Soldiers - crowding round him
Let him have it!
Spanish Soldiers - defending him
Run away, run away!
The Italian soldiers try to beat Fra Melitone, but he
makes his escape, still fulminating.
Preziosilla - to the soldiers pursuing Fra Melitone
as he flees from the scene
9 Let him go…
Beating a monk! A fine thing!
They won’t hear me? Then let the drum save him.
She picks up a drum at random and imitates the
sound of a side-drum. The soldiers promptly hasten
to surround her; they are followed by all the crowd.
Preziosilla and Chorus - Rataplan, rataplan,
strengthens the love of glory in the soldier.
Rataplan, rataplan, this sound
signals victory to come!
Rataplan, rataplan, the ranks are forming
and are led to combat!
Rataplan, rataplan, the enemy’s flag
is seen to retreat!
Rataplan, plan, pim, pum, pum, pursue
those who turn tail and flee!
Rataplan, destiny has crowned
53
col trionfo il destin coronò.
Rataplan, rataplan, la vittoria
Più rifulge de’ figli al valor!
Rataplan, rataplan, la vittoria
Al guerriero conquista ogni cor.
Escono correndo.
your glorious wounds with triumph.
Rataplan, rataplan, the victory of one’s country
shines brighter for her sons’ gallantry.
Rataplan, rataplan, victory
wins every heart for the soldier.
All pretend to fire rifles, and rush off.
ATTO QUARTO
ACT FOUR
Scena I
Vicinanze d’Hornachuelos. Interno del convento
della Madonna degli Angeli. Meschino porticato circonda una corticella con aranci, oleandri, gelsomini. Alla sinistra dello spettatore è la porta che mette
al via; a destra, altra porta sopra la quale si legge
“Clausura”. Il Guardiano passeggia solennemente,
leggendo il suo breviario. Dalla sinistra entra una
folla di mendicanti, uomini e donne di tutte le età,
che portano scodelle grezze, recipienti e piatti.
First Scene
The vicinity of Hornachuelos. Interior of the monastery
of Our Lady of the Angels. A battered colonnade surrounds a small courtyard with oranges, oleanders,
jasmine. On the spectator’s left is the door leading to
the road; on the right, another door above which can
be read the word “Enclosure”. The Father Superior is
gravely pacing up and down, reading his breviary.
From the left enter a crowd of beggars of both sexes
and all ages, carrying crude bowls, pots and dishes.
10 Coro di Mendicanti - Fate, la carità,
è un’ora che aspettiamo, andarcene dobbiamo,
andarcene dobbiam, la carità, la carità!
10 Chorus of Beggars - Give us charity,
we’ve been waiting for an hour!
We must be on our way. Charity!
Scena II
Fra Melitone entra da destra, portando un grande
grembiule bianco e assistito da un converso, che
porta una grande pentola a due manici. La mettono
giù nel centro del cortile e il converso va via.
Scene II
Fra Melitone enters from the right, his stomach
covered by a broad white apron. Aided by another
lay brother, he is carrying a large two-handled cauldron, which they set down in the centre. The lay
brother goes in again.
Melitone - Che? Siete all’osteria?
Quieti …
Comincia a scodellare la minestra
Mendicanti - spingendo continuamente
Qui, presto a me, presto a me.
Melitone - What? Are you at the inn?
Quietly …
He begins to distribute the soup with a ladle.
Beggars - pushing and shoving
Here, quick, give me some.
54
Melitone - Quieti, quieti, quieti, quieti.
I Vecchi - Quante porzioni a loro!
Tutto vorrian per sé.
N’ebbe già tre Maria!
Una Donna - a Melitone
Quattro a me …
Mendicanti - Quattro a lei!
Donna - Sì, perché ho sei figliuoli…
Melitone - Perché ne avete sei?
Donna - Perché il mandò Iddio.
Melitone - Sì, Dio… Dio. Non li avreste
se al par di me voi pure
la schiena percoteste
con aspra disciplina,
e più le notti intere
passaste recitando
rosari e Miserere…
Guardiano - Fratel...
Melitone - Ma tai pezzenti son di fecondità
davvero spaventosa…
Guardiano - Abbiate carità.
Gli Uomini - Un po’ di quel fondaccio
ancora ne donate.
Melitone - Il ben di Dio, bricconi,
fondaccio voi chiamate?
Mendicanti - porgendo le loro scodelle
A me, padre a me, a me, a me.
Melitone - Oh, andatene in malora,
o il ramajuol sul capo
v’aggiusto bene or ora…
Io perdo la pazienza!
Guardiano - Carità.
Le Donne - Più carità ne usava
il padre Raffael.
Melitone - Sì, sì, ma in otto giorni
avutone abbastanza
di poveri e minestra,
Melitone - Quietly, quietly!
Beggars - How many portions they’re getting!
They want the lot for themselves.
Maria’s had three helpings already!
A Woman - to Fra Melitone
Four for me …
Beggars - Four for her!
The Woman - Yes, because I’ve six children…
Melitone - And why have you got six?
The Woman - Because the good Lord sent them.
Melitone - Yes, of course, the good Lord.
You wouldn’t have them if, like me,
with harsh discipline
you scourged your back,
and moreover spent
whole nights reciting
rosaries and Misereres...
Father Superior - Brother…
Melitone - But those beggars are really
dreadfully prolific.
Father Superior - Be charitable.
Beggars - Give us a drop more
of those dregs.
Melitone - You rascals, you call
this manna from heaven dregs?
Beggars - holding out their bowls
Me, Father, me, me.
Melitone - Oh, go to blazes,
or I’ll give you one on the head
with this ladle right now!
I’m losing patience!
Father Superior - Be kind to them!
Women - Father Raphael
was kinder to us.
Melitone - Yes, yes, but in a week
he’d had enough
of the poor and the soup
55
restò nella sua stanza,
e scaricò la soma
sul dosso a Melitone...
E poi con tal canaglia
usar dovrò le buone?
Guardiano - Soffrono tanto i poveri…
La carità è un dovere.
Melitone - Carità, con costoro
che il fanno per mestiere?
Che un campanile abbattere
co’ pugni sarien buoni,
che dicono fondaccio,
fondaccio il ben di Dio…
Bricconi, bricconi, bricconi!
Le Donne - Oh, il padre Raffaele!
Gli Uomini - Era un angelo! Un santo!
Melitone - Non mi seccate tanto!
Mendicanti - Un santo! Un santo!
Sì; sì, sì, sì, un santo!
Melitone - buttando per aria il recipiente con un calcio
Il resto, a voi prendetevi,
non voglio più parole.
Fuori di qua, lasciatemi,
sì, fuori al sole, al sole.
Pezzenti più di Lazzaro,
sacchi di pravità…
Via, via bricconi, al diavolo,
toglietevi di qua!
Il frate infuriato li scaccia dal cortile. Dopo prende
un fazzoletto dalla sua manica e con esso si asciuga il sudore della fronte.
and stayed in his room,
unloading the burden
on to Melitone’s shoulders.
Anyway, must I treat
such rabble gently?
Father Superior - The poor suffer so much…
Charity is a duty.
Melitone - Charity for people
who make a living from it?
Who’d be happy to knock down
a bell-tower with their fists,
and call this manna
from heaven dregs?
Rogues and rascals!
Women - Oh, Father Raphael…
Men - He was an angel, a saint!
Melitone - Don’t pester me so!
Beggars - A saint, yes!
A saint!
Melitone - kicking the pot over
Here, take what’s left;
I don’t want another word.
Get out of here, leave me, yes,
out you go into the sun.
You’re beggars worse than Lazarus,
sacks of depravity.
Be off, rascals, to the devil with you,
get out of here!
He drives them away, hitting them with his apron.
Then mops the sweat from his brow with a white
handkerchief tucked up a sleeve
Scena III
Il Padre Guardiano e Fra’ Melitone
Scene III
The Father Superior and Melitone
11 Melitone - Auf! Pazienza
non v’ha che basti!
11 Melitone - Ouf! One couldn’t have
enough patience for this.
56
Guardiano - Troppa dal Signor
non ne aveste.
Facendo carità un dover s’adempie
da render fiero un angiol …
Melitone - Che al mio posto
in tre dì finirebbe
col minestrar de’ schiaffi.
Guardiano - Tacete; umil sia Meliton,
né soffra se veda preferirsi Raffaele.
Melitone - Io? No … amico gli son,
ma ha certi gesti …
Parla da sé… ha cert’occhi...
Guardiano - Son le preci, il digiuno.
Melitone - Ier nell’orto lavorava cotanto stralunato,
che scherzando dissi:
Padre, un mulatto parmi …
Guardommi bieco, strinse le pugna, e …
Guardiano - Ebbene?
Melitone - Quando cadde
sul campanil la folgore, ed usciva
fra la tempesta, gli gridai: mi sembra
Indian selvaggio… un urlo
cacciò che mi gelava.
Guardiano - Che v’ha a ridir?
Melitone - Nulla, ma il guardo e penso,
narraste, che il demonio
qui stette un tempo in abito da frate …
Gli fosse il padre Raffael parente?
Guardiano - Giudizi temerari… il ver narrai…
ma n’ebbe il Superior rivelazione allora…
Io, no.
Melitone - Ciò è vero! Ma strano è molto il padre!
La ragione?
12 Guardiano - Del mondo i disinganni,
l’assidua penitenza,
le veglie, l’astinenza
quell’anima, quell’anima turbâr.
Father Superior - The Lord didn’t give you
too much of it.
To give charity is to fulfil a duty
that would make any angel proud …
Melitone - Who, after three days
in my job, would end
by ladling out blows …
Father Superior - Hush! Melitone must be humble
and not irritated to see Raphael preferred to him.
Melitone - Me? No. I’m his friend,
but he has certain ways…
he talks to himself… he has a certain look…
Father Superior - It’s the prayers and the fasting.
Melitone - Yesterday in the kitchen garden he was
working so furiously that in jest I said,
“Father, you’re working like a black”.
He glared at me, and clenched his fists, and …
Father Superior - Well?
Melitone - When lightning
struck the belfry, and he went out
into the storm, I called after him,
“You’re like a wild Indian!” He let out
a howl that froze my blood.
Father Superior - What’s worth repeating in that?
Melitone - Nothing, but I look at him and think;
you told us that the devil
once stayed here in monk’s clothing.
Could Father Raphael be a relative of his?
Father Superior - Rash judgments; I spoke the truth,
but it was revealed to the Father Superior then …
not to me.
Melitone - That’s true, but the father’s very odd.
Why is it?
12 Father Superior - Disillusionment with the world,
assiduous penance,
vigils and abstinence
trouble his mind.
57
Melitone - Saranno i disinganni,
l’assidua penitenza,
le veglie, l’astinenza
che il capo gli guastâr!
Il campanello del cancello suona rumorosamente
13 Guardiano - Giunge qualcuno,
aprite. Il Padre Guardiano esce.
Melitone - It’ll be the disillusionment
assiduous penance,
vigils and abstinence
that have addled his brain.
The gate-bell rings loudly.
13 Father Superior - Someone has come.
Open the door. The Father Superior goes out.
Scena IV
Fra’ Melitone apre la porta ed entra Don Carlo, che
avviluppato in un grande mantello entra francamente.
Scene IV
Melitone opens the door and Don Carlos, enveloped in a large cloak, enters imperiously.
Carlo - alteramente
Siete il portiere?
Melitone - fra sé È goffo ben costui!
forte Se apersi, parmi …
Carlo - Il padre Raffaele?
Melitone - (Un altro!)
Due ne abbiamo;
l’un di Porcuna, grasso,
sordo come una talpa. Un altro scarno,
bruno, occhi, (ciel, quali occhi!)...
Voi chiedete?
Carlo - Quel dell’inferno.
Melitone - (È desso!) E chi gli annuncio?
Carlo - Un cavalier.
Melitone - fra sé
Qual boria! È un mal arnese.
Melitone esce.
Carlos - haughtily
Are you the doorkeeper?
Melitone - to himself He’s a dolt!
Aloud As I just opened it, I should think …
Carlos - Father Raphael?
Melitone - (Another one!)
We have two of them One from Porcuna, fat,
deaf as a post; the other lean,
dark, his eyes (heaven, what eyes!)…
which one do you want?
Carlos - The one from hell.
Melitone - (That’s him.) And who shall I announce?
Carlos - A gentleman.
Melitone - to himself
What arrogance! An unpleasant fellow!
He goes out
Scena V
Don Carlo, poi Don Alvaro in abito da Frate
Scene V
Don Carlos, then Alvaro in a monk’s habit
14 Carlo - Invano Alvaro ti celasti al mondo,
e d’ipocrita veste
scudo facesti alla viltà. Del chiostro
ove t’ascondi m’additò la via
14 Carlos - In vain, Alvaro, have you concealed
yourself from the world, and hypocritically made
a monk’s habit a shield for your baseness.
Hatred and the thirst for revenge have pointed me
58
l’odio e la sete di vendetta; alcuno
qui non sarà che ne divida. Il sangue,
solo il tuo sangue può lavar l’oltraggio
che macchiò l’onor mio,
e tutto il verserò. Il giuro a Dio.
Entra Don Alvaro, in abito da frate
Alvaro - Fratello…
Carlo - Riconoscimi.
Alvaro - Don Carlo! Voi, vivente!
Carlo - Da un lustro ne vo’ in traccia,
ti trovo finalmente.
15 Col sangue sol cancellasi
l’infamia ed il delitto.
Ch’io ti punisca è scritto
sul libro del destin.
Tu prode fosti, or monaco,
un ‘arma qui non hai…
Deggio il tuo sangue spargere.
Scegli, due ne portai.
Alvaro - Vissi nel mondo, intendo.
Or queste vesti, l’eremo,
dicon che i falli ammendo,
che penitente è il cor.
Lasciatemi.
Carlo - Non possono
quel saio né il deserto
codardo, te difendere.
Alvaro - trasalendo
Codardo! Tale asserto…
frenandosi
No, no! Assistimi, Signore!
a Don Carlo
Le minacce, i fieri accenti,
portin seco in preda i venti.
Perdonatemi, pietà,
o fratel, pietà, pietà!
A che offendere cotanto
the way to the monastery where you are hiding.
There will be no one here to intervene between us.
Blood, your blood alone, can wash away
the outrage that stained my honour;
and I will spill it all, I swear to God!
Don Alvaro enters in a monk’s habit.
Alvaro - Brother…
Carlos - Know who I am!
Alvaro - Don Carlos! You - alive!
Carlos - For five years I have searched for you;
at last I’ve found you.
15 With blood alone can the disgrace
and the crime be wiped out.
That I should punish you
is written in the book of fate.
Once you were brave; now, as a monk,
you have no sword…
I must spill your blood:
choose, for I have brought two…
Alvaro - Once I lived in the world, so I understand;
now this robe, this retreat,
show that I am making amends for my misdeeds,
and that my heart is penitent.
Leave me!
Carlos - Neither that monk’s habit
nor this solitary place
can protect you, coward!
Alvaro - starting forward
Coward! You dare to say …
restraining himself
Ah, no! Help me, Lord!
to Don Carlos
Let threats and violent words
be carried away by the winds.
Forgive me; have pity,
brother, have pity!
Why so insult one
59
chi fu solo sventurato?
Deh, chiniam la fronte al fato,
o fratel, pietà, pietà!
Carlo - Tu contamini tal nome.
Una suora mi lasciasti
che tradita abbandonasti
all’infamia, al disonor.
Alvaro - No, non fu disonorata,
ve lo giura un sacerdote!
Sulla terra l’ho adorata
come in cielo amar si puote.
L’amo ancora, e s’ella m’ama
più non brama questo cor.
Carlo - Non si placa il mio furore
per mendace e vile accento;
l’arma impugna ed al cimento
scendi meco, o traditor.
Alvaro - Se i rimorsi, il pianto omai
non vi parlano per me,
qual nessun mi vide mai,
io mi prostro al vostro pié!
S’inginocchia
Carlo - Ah la macchia del tuo stemma
or provasti con quest’atto!
Alvaro - balzando in piedi, furente
Desso splende più che gemma.
Carlo - Sangue il tinge di mulatto.
Alvaro - non potendo più frenarsi
Per la gola voi mentite!
A me un brando!
Glielo strappa di mano
Un brando, uscite!
Carlo - Finalmente!
Alvaro - ricomponendosi
No, l’inferno non trionfi.
Va, riparti.
Getta via la spada
who was only unfortunate?
Come, let us bow before fate;
brother, have pity!
Carlos - You sully such a word.
Ah! You left to me a sister
who, betrayed, you abandoned
to infamy and dishonour.
Alvaro - No, she was not dishonoured I swear it to you as a priest.
On earth, I adored her
as one can love in heaven.
I love her still; if she still loves me,
my heart asks for nothing more.
Carlos - My rage is not to be placated
by lying and cowardly words;
take up a sword, traitor,
and do battle with me!
Alvaro - If remorse and tears
no longer plead for me,
I will do what no one has ever seen me do throw myself at your feet!
He does so.
Carlos - Ah, you have proved the stain
on your escutcheon by this act.
Alvaro - leaping to his feet in fury
It shines brighter than a jewel.
Carlos - It is tinted with your half-breed’s blood.
Alvaro - unable to restrain himself
You lie in your throat!
Give me a sword!
He snatches one from his hand
A sword - lead on!
Carlos - At last!
Alvaro - recovering himself
No - the devil shall not triumph.
Go, leave me.
He throws down his sword
60
Carlo - Ti fai dunque di me scherno?
Alvaro - Va.
Carlo - S’ora meco misurarti,
o vigliacco, non hai core,
ti consacro al disonore.
Gli dà uno schiaffo
Alvaro - furente
Ah, segnasti la tua sorte!
Morte.
Raccoglie la spada
Carlo - Morte! A entrambi morte!
Carlo e Alvaro Ah! Vieni a morte,
A morte andiam!
Escono, correndo.
Carlos - So you mock me?
Alvaro - Go.
Carlos - If now, coward, you lack courage
to measure swords with me,
I condemn you to dishonour.
He slaps his face.
Alvaro - in a fury
Ah, now you have sealed your fate!
Seizing the sword again
Death!
Carlos - Death … death to both!
Carlos and Alvaro Ah! death, come forth to death!
Let us go!
They rush off.
Scena VI
Presso la grotta di Leonora. Valle tra rupi inaccessibili, attraversata da un ruscello. Nel fondo a sinistra
dello spettatore è una grotta con porta praticabile, e
sopra una campana che si potrà suonare dall’interno. La scena si oscura lentamente; la luna
apparisce splendidissima. Donna Leonora, pallida,
sfigurata, esce dalla grotta, agitatissima.
Scene VI
A valley amid precipitous rocks, traversed by a
stream. In the background, to the spectator’s left, is a
cave with a practicable door, above which is a bell
that can be rung from within. The sun is going down.
The scene darkens slowly; the moon appears, extremely bright. Donna Leonora, pale and worn, emerges from the cave in a state of great agitation.
16 Leonora - Pace, pace, mio Dio!
Cruda sventura
m’astringe, ahimè, a languir.
Come il dì primo
da tant’anni dura
profondo il mio soffrir.
L’amai, gli è ver!
ma di beltà e valore
cotanto Iddio l’ornò
che l’amo ancor.
Né togliermi dal core
l’immagin sua saprò.
16 Leonora - Peace, peace, O God!
Cruel misfortune
compels me, alas, to languish.
My suffering has lasted
for so many years,
as profound as on the first day.
I loved him, it is true!
But God had blessed him
with such beauty and courage
that I love him still,
and cannot efface his image
from my heart.
61
Fatalità! Fatalità! Fatalità!
Un delitto disgiunti n’ha quaggiù!
Alvaro, io t’amo.
E su nel cielo è scritto:
non ti vedrò mai più!
Oh Dio, Dio, fa ch’io muoia.
Che la calma può darmi morte sol.
Invan la pace qui sperò quest’alma
in preda a tanto duol.
Va ad un sasso ove sono alcune provvigioni
deposte dal Padre Guardiano
Misero pane, a prolungarmi vieni
la sconsolata vita… Ma chi giunge?
Chi profanare ardisce il sacro loco?
Maledizione! Maledizione! Maledizione!
Torna rapidamente alla grotta, e vi si rinchiude.
Fatal destiny!
A crime has divided us down here!
Alvaro, I love you
and in heaven above it is written
that I shall never see you again!
O God, God, let me die,
for only death can bring me peace.
In vain this soul of mine here sought peace,
a prey to so much woe.
She goes to a rock on which the Father Superior
has left food for her.
Wretched bread, you come to prolong
my inconsolable life. But who comes here,
daring to profane this sacred retreat?
A curse! A curse!
She retreats rapidly into the cave, closing it behind her.
Scena VII
Si ode dentro la scena un cozzare di spade.
Alvaro, Leonora
Scene VII
The clash of swords is heard.
Alvaro, Leonora
17 Carlo - dall’interno
Io muoio! Confessione!
L’alma salvate.
Alvaro - entrando in scena con spada sguainata
É questo ancora sangue d’un Vargas.
Carlo - Confessione!
Alvaro - gettando via la spada
Maledetto io sono…
Ma qui presso è un eremita.
Corre alla grotta e batte alla porta
A confortar correte un uom che muor.
Leonora - dall’interno Nol posso.
Alvaro - Fratello! In nome del Signore.
Leonora - Nol posso.
Alvaro - battendo più forte È d’uopo!
Leonora - dall’interno suonando la campana
17 Carlos - within
I am dying! Confession!
Save my soul.
Alvaro - entering with a drawn sword
This again is the blood of a Vargas! …
Carlos - Confession!
Alvaro - throwing aside his sword
I am accursed...
But nearby is a hermit…
He runs to the cave and knocks at the door
Come quickly, to console a dying man.
Leonora - from within I cannot.
Alvaro - Brother! In the name of the Lord…
Leonora - I cannot.
Alvaro - knocking louder You must!
Leonora - ringing the bell
62
Aiuto! Aiuto!
Alvaro - Deh, venite!
Help, help!
Alvaro - Oh come!
Scena VIII
Detto e Leonora che si presenta sulla porta
Scene VIII
The above and Leonora, who appears at the door.
Leonora - Temerari, del ciel l’ira fuggite!
Alvaro - Un donna! Qual voce …
Ah, no… uno spettro!
Leonora - riconoscendo Alvaro
Che miro?
Alvaro - Tu, Leonora!
Leonora - Egli è ben desso.
Ah, ti riveggo ancora.
Alvaro - Lungi, lungi da me; queste mie mani
grondano sangue,
Indietro!
Leonora - Che mai parli?
Alvaro - indicando il bosco
Là giace spento un uom.
Leonora - Tu l’uccidesti?
Alvaro - Tutto tentai per evitar la pugna.
Chiusi i miei dì nel chiostro.
Ei mi raggiunse, m’insultò, l’uccisi.
Leonora - Ed era?
Alvaro - Tuo fratello!
Leonora - Gran Dio!
Corre ansante vero il bosco
Alvaro - Destino avverso,
come a scherno mi prendi!
Vive Leonora, e ritrovarla deggio
or che versai di suo fratello il sangue!
Leonora - dall’interno, mettendo un grido Ah!
Alvaro - Qual grido! Che avvenne?
Leonora - Rash man, flee the wrath of heaven!
Alvaro - A woman! That voice!…
Ah, no… a ghost!
Leonora - recognizing Don Alvaro
What do I see!
Alvaro - You… Leonora !
Leonora - It is really he…
I see you once more…
Alvaro - Keep away from me… these hands of mine
are dripping blood…
Stand back!
Leonora - Whatever are you saying?
Alvaro - pointing
Yonder lies a dead man.
Leonora - You killed him?
Alvaro - I tried everything to avoid the fight.
I sought to end my days in a monastery.
He found me… insulted me… I killed him.
Leonora - And who was he?
Alvaro - Your brother!
Leonora - Great God!
She rushes towards the wood.
Alvaro - Hostile fate,
how you mock me!
Leonora is alive, and I have to find her again
now that I have spilled her brother’s blood!
Leonora - crying from within Ah!
Alvaro - What a cry!… What has happened?
63
Scena IX
Leonora, ferita, entra sostenuta dal Padre
Guardiano e Detto.
Scene IX
Leonora comes in, wounded, supported by the
Father Superior.
Alvaro - Ella, ferita!
Leonora - morente
Nell’ora estrema perdonar non seppe.
E l’onta vendicò nel sangue mio.
Alvaro - E tu paga, non eri, o vendetta di Dio.
Maledizione!
18 Guardiano - solenne
Non imprecare; umiliati
a Lui ch’è giusto e santo,
che adduce a eterni gaudi
per una via di pianto.
D’ira e furor sacrilego
non profferir parola,
vedi, vedi quest’angiol vola
al trono del Signor.
Leonora - Con voce morente
Sì, piangi e prega.
Di Dio il perdono io ti prometto.
Alvaro - Un reprobo, un maledetto io sono.
Flutto di sangue innalzasi fra noi.
Leonora - Piangi! Prega!
Guardiano - Prostrati!
Leonora - Di Dio il perdono io ti prometto.
Alvaro - A quell’accento più non poss’io resistere.
Si getta ai piedi di Leonora
Guardiano - Prostrati!
Alvaro - Leonora, io son redento,
dal ciel son perdonato!
Leonora e Guardiano - Sia lode a Te,
Signor.
Leonora - ad Alvaro
Lieta or poss’io precederti
alla promessa terra.
Alvaro - She… wounded!
Leonora - dying
In his final hour he could not forgive…
and he avenged the shame with my blood.
Alvaro - And you were not to be recompensed,
o God of vengeance!… Curses!
18 Father Superior - solemnly
Do not curse: humble yourself
before Him who is just and holy,
who leads us to eternal joys
by a path of tears…
Do not utter a word of anger
and sacrilegious fury.
You see, this angel is winging her way
to the throne of God…
Leonora - in a fading voice
Yes, weep and pray.
I promise that God will pardon you …
Alvaro - I am a reprobate and accursed.
A wave of blood rises between us…
Leonora - Weep… pray.
Father Superior - Kneel!
Leonora - I promise that God will pardon you.
Alvaro - I can resist that voice no longer.
throwing himself at Leonora’s feet
Father Superior - Kneel!
Alvaro - Leonora, I am redeemed,
by heaven I am pardoned!
Leonora and Father Superior - Praise be to Thee,
Lord!
Leonora - to Alvaro
Gladly I can precede you
to the promised land…
64
là cesserà la guerra,
santo l’amor sarà.
Alvaro - Tu mi condanni a vivere
e m’abbandoni intanto!
Il reo, il reo soltanto
dunque impunito andrà!
Guardiano - Santa del suo martirio
ella al Signor ascenda,
e il suo morir t’apprenda
la fede e la pietà!
Leonora - In ciel ti attendo, addio!
Alvaro - Deh, non lasciarmi,
Leonora, ah no, non lasciarmi…
Leonora - Ah… ti precedo… Alvaro… Ah…
Alvar… Ah!
Muore
Alvaro - Morta!
Guardiano - Salita a Dio!
there war shall cease,
and love will be holy.
Alvaro - You condemn me to live,
and meanwhile abandon me!
The guilty one alone
then will go unpunished!
Father Superior - Holy in her martyrdom,
she is ascending to the Lord,
and her death
teaches us mercy!
Leonora - I await you in heaven, farewell!
Alvaro - Ah, do not leave me,
Leonora, no, do not leave me...
Leonora - Ah, I precede you… Alvaro…
Ah… Alvar… Ah!
She dies
Alvaro - She is dead!
Father Superior - She has gone to God!
65
Susanna Branchini (Leonora)
66
Tiziana Carraro (Preziosilla)
67
Orchestra Filarmonica Veneta “G. F. Malipiero”
Coro del Teatro Sociale di Rovigo
Violins: Stefano Furini*, Federico Braga*, Federica
Bertevello, Michele Bettinelli, Mario Donnoli, Laura Gentili,
Adina Furlanetto, Giovanni Furlanetto, Monica Miozzo,
Michele Marzana, Dan Paun, Andrea Rizzi, Riccardo Sasso,
Francesco Scattolin, Lavinia Tassinari, Federico Fabbris,
Vicenzino Bonato, Giorgio Bovina, Chiaki Kanda, Cristina
Zanolla
First sopranos: Gloria Aleotti, Annalisa Alzanese, Ornella
Anselmi, Stefania Bellamio*, Daniela Bortolon, Alessandra
Cantin, Daniela Cavicchini, Camilla Laschi, Sandra Pozzati,
Valeria D’Astoli
Violas: Fabrizio Scalabrin*, Alessandro Dalla Libera, Marina
Nardo, Andrea Moro, Francesca Bassan, Federico Furlanetto
First tenors: Simone Bertolaso, Roberto Carli, Miguel
Dandaza, Massimo Duo’, Marco Gaspari*, Stefano Nardo,
Maurizio Saccani, Kim Sung Woo*
Mezzos: Sara Magon, Liliana Tami, Giuseppina Trotta
Altos: Marinella Paloschi, Claudia Peri, Donatella Vigato
Cellos: Vittorio Piombo*, Nazzareno Balduin, Daniela
Condello, Simone Tieppo, Tiziana Gasparoni
Second tenors: Mirko Banzato, Cristian Bonnes, Dino
Burato, Antonio Costa, Carlo Mattiazzo*, Emilio Orlando,
Roberto Zacchini
Double basses: Marco Ciminieri*, Davide Grespi, Carlo Nerini
Flutes: Claudio Montafia*, Claudia Burlenghi
Baritones: Riccardo Ambrosi*, Paolo Dalla Pria, Romano
Franci, Gil Kim Hyun, Stefano Lovato*, Enrico Rolli
Oboes: Stefano Romani*, Arrigo Pietrobon*
Clarinets: Roberto Scalabrin*, Alessandro Toffolo
Basses: Luca Dall’Amico, Marco Democratico, Giovanni Di
Padua, Luca Marcheselli*, Gabriele Salvagno,
Alberto Zanetti, Mario Zanetti
Bassoons: Francesco Fontolan*, Roberto Lucato
Horns: Massimo Capelli*, Lorenzo Meneghetti, Davide
Trevisan, Alessandro Lando
* solos
Trumpets: Simone Lonardi*, Alberto Perenzin
Trombones: Ferdinando Danese**, Alessio Savio, Fabio
Rovere
Tuba: Roberto Ronchetti
Percussion: Mirto Cagni, Cristiano Torresan, Marica
Veronese
Harp: Tiziana Tornari
* solos
68