glossary - Massimo Francalanci

Glossario Termini Fotografici
Massimo Francalanci Illuminazione cinefotografica www.massimofrancalanci.com
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GLOSSARIO BASE
Advanced Photo System (APS)
Standard per fotocamere e film che utilizza caricatori di minori dimensioni rispetto al 35mm. con nuove
funzioni tra cui il PQI, il caricamento a caduta della pellicola, e la scelta, al momento della ripresa, fra tre
formati di immagine. Il negativo sviluppato viene restituito insieme ad un foglio di provini, ideale per scegliere
le immagini da far ingrandire, ma questo avviene ormai anche con il tradizionale 35mm.
L'APS si è rivelato un flop. Lanciato infatti con grandi investimenti da un pool di costruttori fotografici con
l'intento di sostituire il formato 35mm (che invece al contrario ha avuto incrementi di vendita), l'APS ha
costituito una fase di passaggio tra la fotografia tradizionale e quella digitale. Ma non ha incontrato il
successo sperato ed è ormai al totale tramonto.
ASA/ISO
E' la misura della sensibilità di una pellicola. Una volta esistevano la scala ASA (americana) ed i gradi DIN
(sistema tedesco). Da alcuni anni, in base ad un accordo internazionale, si è deciso di unificare i due sistemi
di misurazione dando vita alla scala ASA/ISO (detta anche semplicemente ISO). In sostanza una pellicola di
100 ISO (100 ASA/ISO) è una pellicola normale di sensibilità media. Di sensibilità doppia o quadrupla
rispetto alla prima sono le pellicole che hanno sensibilità di 200 ISO o di 4OO ISO. Di sensibilità inferiore è
una pellicola di 50 ISO o di 25 ISO. All'aumento della sensibilità della pellicola corrisponde in genere
un'immagine più granulosa. Alla sua diminuzione un'immagine più dettagliata. Con i progressi fatti dalla
chimica moderna comunque tali differenze si sono molto assottigliate.
Per quanto riguarda le fotocamere digitali vale la stessa logica. Nella maggior parte di esse esiste infatti la
possibilità di regolare gli ISO. Non essendoci qui la pellicola si regola, tramite un apposito comando, la
sensibilità del sensore (CCD) e dei circuiti di amplificazione ad esso collegati per adattarli alla quantità di
luce esistente nella scena da fotografare.
Autofocus a Inseguimento (Predictive)
Riprendendo soggetti in rapido movimento, la fotocamera esegue la messa a fuoco tenendo conto dei tempi
di ritardo tra l'azionamento del pulsante di scatto e l'apertura dell'otturatore.
Autofocus Continuo
La fotocamera prosegue nel regolare la messa a fuoco del soggetto in movimento finché si tiene
leggermente premuto il pulsante di scatto.
Autofocus Passivo
Sistema che esegue la messa a fuoco dell'obiettivo confrontando il contrasto di diverse aree della scena.
Efficace anche con soggetti fuori centro.
Auto Focus Singolo con Blocco della Messa a Fuoco
Premendo il pulsante di scatto a metà corsa, la fotocamera esegue la messa a fuoco e la mantiene bloccata.
Ciò consente di ricomporre l'inquadratura conservando invariata la regolazione del fuoco.
Auto Focus Spot
L'area di rilevazione è concentrata in un ristretto spot al centro del mirino, per un controllo di maggior
precisione.
Autoscatto
Ritarda l'esposizione di circa 10 secondi, per dar tempo al fotografo di entrare nell'inquadratura.
Autoscatto a Distanza
Azionamento dell'autoscatto tramite telecomando. Possono funzionare con sistemi di raggi infrarossi o
tramite onde radio.
Bilanciamento del bianco
Nelle fotocamere digitali è necessario 'adattare' il sensore della fotocamera al tipo di luce in cui viene ripresa
l'immagine, per riprodurre più fedelmente le tonalità cromatiche della scena. Di solito questa operazione
viene compiuta in modo automatico. Alcune macchine digitali hanno però la possibilità di regolare il
bilanciamento del bianco anche manualmente per una resa migliore o per ottenere effetti particolari.
Blocco AE
Memorizza i dati rilevati prima della ripresa, e consente di variare l'inquadratura dopo la misurazione,
mantenendo inalterato il valore di esposizione.
Blocco della Memoria
Vedi Blocco AE.
Blocco dell'Autofocus
Consente di mettere a fuoco un punto preciso dell'immagine spostando poi l'inquadratura senza che cambi
la messa a fuoco. Su molte fotocamere è possibile premendo a metà corsa il pulsante di scatto.
Caricamento "Drop-in"
(Advanced Photo System) II caricamento del film avviene semplicemente lasciando cadere il caricatore
nell'alloggiamento. La fotocamera esegue poi automaticamente l'aggancio e il trasporto al primo
fotogramma.
CCD
Sensori usati nelle fotocamere digitali per convertire la luce in dati digitali che formano poi l'immagine. In
pratica si trovano al posto della pellicola delle macchine fotografiche tradizionali.
CMOS
Si tratta di un altro tipo di sensore. Mentre i primi tipi avevano prestazioni inferiori al CCD oggi si pareggino
ed a volte sono addirittura superiori.
Codice DX
Regola in modo automatico il corretto valore di sensibilità del film in uso.
Comando a Distanza
Permette di attivare l'otturatore della fotocamera a distanza, con un'emissione infrarossa o un segnale
elettrico via cavo.
Compensazione dell'Esposizione
Permette all'utilizzatore di variare i valori rilevati dal sistema esposimetrico in funzione di un determinato
risultato. A seconda del modello di fotocamera, sono possibili sovra- o sottoesposizioni fino a 4 f/stop.
Compensazione dell'Esposizione Flash
Permette di variare l'intensità di emissione del lampo senza intervenire su tempo o diaframma.
Compensazione dell'esposizione
Nelle riprese in controluce con esposizione automatica, ad esempio di una persona con una finestra alle
spalle, l'esposizione può essere incrementata per una miglior resa dei dettagli nelle ombre, senza far uso del
flash di schiarimento. Questa modalità in sostanza permette al fotografo di 'ingannare' l'esposimetro della
fotocamera obbligandolo a sovraesporre o a sottoesporre per schiarire le zone meno illuminate
dell'immagine.
Correzione Automatica della Parallasse
Compensazione della delimitazione nel mirino per le riprese a breve distanza: fornisce una rappresentazione
più precisa del risultato finale.
Correzione della Parallasse
Risolve l'errore di parallasse mascherando nel mirino le aree dell'immagine che non appariranno sul
negativo.
Costruzione impermeabile
L'impermeablizzazione cioè la resistenza alla penetrazione dell'acqua all'interno di una macchina fotografica
si misura secondo le norme denominate JIS. Se il JIS è ad un livello 6 la fotocamera è utilizzabile alla
pioggia e lavabile in acqua (impermeabilità più elevata del livello 5).
Se il livello è 5 la fotocamera è utilizzabile alla pioggia e lavabile in acqua (ad es., sotto il getto di un
rubinetto). Se il livello è 4 sopporta gli spruzzi, ma non può essere immersa in acqua.
Diaframma
E' un meccanismo a lamelle all'interno dell'obiettivo la cui maggiore o minore apertura controlla la quantità di
luce che raggiunge la pellicola. Si misura in f/stop.
Dorso Data
Permette la sovrimpressione di data e/o ora della ripresa nell'angolo in basso a destra del fotogramma.
ED
Lenti in vetro a bassissimo indice di dispersione. Rispetto a quelle convenzionali, hanno un indice di
rifrazione più basso, una minor dispersione dei colori e compensano in modo ottimale l'aberrazione
cromatica. Tutto questo si traduce in una maggiore nitidezza dell'immagine.
Effetto Zoom
Modalità offerta soltanto dagli obiettivi Power Zoom. Zooma l'obiettivo durante l'esposizione, creando un
effetto di mosso creativo.
Errore di Parallasse
Problema che si verifica con le fotocamere compatte, a telemetro o biottiche, in cui l'immagine non viene
vista attraverso l'obiettivo di ripresa.In sostanza è la differenza, che si evidenzia alle distanze più brevi, tra la
porzione di scena che si vede nel mirino e quella che invece l'obiettivo effettivamente inquadra.
Esposizione Automatica
La fotocamera rileva la luminosità della scena e imposta una combinazione tempo/diaframma appropriata
per ottenere un'immagine correttamente esposta.
Esposizione Automatica a Priorità dei Diaframmi
Il fotografo imposta il diaframma e la fotocamera abbina automaticamente il corretto tempo di posa.
Permette di controllare l'estensione della profondità di campo nelle immagini di paesaggio e ritratto, nelle
riprese a distanza ravvicinata, ecc.
Esposizione Automatica a Priorità dei Tempi
II fotografo seleziona il tempo di posa preferito, e la fotocamera regola automaticamente la corrispondente
apertura di diaframma.
Esposizione Automatica Programmata
La fotocamera seleziona automaticamente la miglior combinazione tempo/diaframma in base ad una linea di
programma predeterminata.
Esposizione Manuale con Misurazione
II fotografo può regolare manualmente tempo e diaframma in base alla misurazione esposimetrica della
fotocamera o eseguita con strumenti di misurazione esterni.
Esposizione Multipla
Una modalità creativa per sovrapporre intenzionalmente due o più scene sullo stesso fotogramma.
Flash Auto Zoom
L'angolo di emissione del lampo si regola automaticamente in base alla focale zoom selezionata, per
assicurare una corretta copertura del campo ripreso.
Flash con Riduzione Occhi-Rossi
Minimizza, tramite l'emissione di un pre-lampo o di un raggio luminoso prima dell'esposizione, la comparsa
dell'effetto occhi-rossi nei ritratti flash in luce ambiente debole.
Flash Fill-in Automatico
In una scena in controluce, il flash lampeggia automaticamente a intensità ridotta per ottenere lo
schiarimento delle ombre.
Flash Intelligente
Consente di fronteggiare situazioni di luce critica, grazie ad un lampo perfettamente bilanciato per lo
schiarimento delle ombre.
Flash TTL Programmato
Si avvale della misurazione attraverso l'obiettivo (TTL) per interrompere l'emissione del lampo non appena i
circuiti della fotocamera valutano la sua intensità sufficiente per un'illuminazione cunetta.
Focale fissa
Qualsiasi ottica con lunghezza focale predeterminata e non variabile.
Formati di immagine
In base alla larghezza della pellicola è possibile avere diversi formati dell'immagine negativa. Oggi il più
usato formato dell'immagine è di 24 x 36 mm. che si ottiene da una pellicola larga 35 mm. (detta anche 135)
di derivazione cinematografica (detto anche formato Leica).
Nell'ambito di quello che viene definito medio o grande formato molto diffusa, in ambito professionale, è la
pellicola di tipo 120, da cui possono essere ricavati diversi formati: 6x4,5cm, 6x6 cm, 6x7 cm, 6x9 cm.
Nel sistema APS (Advanced Photo System) 3 formati di immagine sono selezionabili al momento della
ripresa: C - Classico (con rapporto tra i lati 2:3, come nelle normali stampe da negativo 35mm), H - HDTV
(16:9) e P - Panorama (1:3). Producono immagini con diversi rapporti tra base e altezza.
Nelle fotocamere digitali che non usano pellicola il 'formato' è determinato dalla grandezza del CCD
(l'elemento sensibile) e dal numero di pixel che vanno a comporre l'immagine.
Fot/sec. (f/s)
Fotogrammi al secondo. Misura la velocità di un motore di trascinamento della pellicola o il numero delle foto
consecutive scattate in un secondo.
Funzione Auto-Macro
La messa a fuoco ravvicinata è disponibile lungo l'intero arco di escursione zoom, per una più accurata
scelta dell'inquadratura nelle riprese a breve distanza.
Funzioni Pentax
L'utente può riprogrammare determinate funzioni della fotocamera, personalizzandole in base alle proprie
preferenze o abitudini.
Funzione PQI (Print Quality Improvement)
Nell'APS quando si scatta un'immagine, sul film vengono registrate informazioni inerenti le condizioni di
illuminazione ed esposizione, che assicureranno, durante il trattamento, una lavorazione più personalizzata
e mirata ad un risultato ottimale.
Fuoco Fisso
Un obiettivo studiato per fornire un'elevata profondità di campo, con una nitidezza estesa da circa 1.5m a
infinito.
Grandangolo
Obiettivo a focale fissa di lunghezza inferiore a quella standard. Offre un angolo di campo più ampio, cioè
include nell'inquadratura una porzione maggiore della scena ritratta, facendo apparire gli oggetti più lontani.
High Eyepoint
Vedi: Proiezione Arretrata. Sono spesso high eyepoint i mirini di macchine fotografiche reflex professionali
che consentono di inquadrare anche tenendo l'occhio ad alcuni centimetri di distanza dal mirino, avendo
ugualmente una visione totale dell'inquadratura. Utilissimi per chi porta gli occhiali.
Illuminatore di Assistenza AF
Emette dal flash incorporato un fascio di raggi infrarossi, che consentono la messa a fuoco automatica in
condizioni di luce ambiente o contrasto sfavorevoli.
Illuminazione automatica del display
Vuole dire che iI display LCD (a cristalli liquidi) si illumina automaticamente in condizioni di luce ambiente
debole.
Image Size Tracing
Modalità di zoomata, disponibile soltanto con le ottiche di tipo Power Zoom. Mantiene nelle dimensioni
prefissate un soggetto che si sposta rispetto alla fotocamera, variando automaticamente la lunghezza focale.
Non ha avuto grande successo.
ISO
Vedi: ASA/ISO.
Lente Asferica
Riduce drasticamente l'aberrazione sferica che spesso affligge gli obiettivi (in particolare i grandangolari) di
elevata luminosità. Minimizza inoltre il coma e la distorsione, incrementando la qualità di immagine generale.
Lunghezza Focale
II potere di ingrandimento di un obiettivo o di una lente. Maggiore è la focale, più elevato è l'ingrandimento e
minore è l'angolo visivo. Gli obiettivi di corta focale (grandangolari) offrono un'ampia area di visione, ma
fanno apparire gli oggetti più lontani.
Macro
Di solito un obiettivo fotografico ha una possibilità di mettere a fuoco ad una distanza variabile tra il metro ed
una cinquantina di centimetri. Gli obiettivi macro sono invece progettati per poter mettere a fuoco anche
molto più vicino, a pochissimi centimetri, per consentire la ripresa di spettacolari ingrandimenti anche dei
soggetti più minuti.
Mirino Zoom a Immagine Reale
II mirino si regola in base all'impostazione dello zoom, mostrando il campo effettivamente ripreso
dall'obiettivo.
Misurazione Media-Ponderata
La misurazione viene effettuata sull'intera scena, ma conferendo maggior importanza alla porzione centrale
dell'inquadratura.
Misurazione Multi-Zona
Determina l'esposizione più appropriata elaborando i dati di luminosità rilevati in aree separate
dell'inquadratura e compensa automaticamente le situazioni di luce più complesse.
Misurazione Spot
Legge una porzione molto ristretta al centro del campo inquadrato, per una valuta-zione selettiva.
Particolarmente utile per un'accurata misurazione nelle situazioni di luce più complesse.
Modo Flash-On
Attiva forzatamente il flash, anche in piena luce diurna, per lo schiarimento delle ombre.
Modo Hyper Manual
Con la pressione del pulsante IF, la fotocamera seleziona i dati di esposizione corretta. Il fotografo può poi
regolare a suo piacimento il tempo, il diaframma o entrambi, per dar vita all'effetto desiderato.
Modo Hyper Program
Dopo aver selezionato automaticamente la combinazione tempo/diaframma più appropriata, l'Hyper Program
consente di intervenire sull'uno o sull'altro parametro conservando l'esposizione corretta. Per ottenere le
impostazioni ottimali in funzione dell'obiettivo in uso e del risultato cercato, si può selezionare una linea di
programma specifica, scegliendo tra Normal, High Speed (tempi veloci), Depth (massima estensione della
nitidezza) e MTF (Funzione di Trasferimento del Contrasto - seleziona l'apertura di diaframma che assicura
la miglior resa dell'obiettivo).
Modo Infinito/Paesaggi
Nella macchine AF Autofocus blocca la messa a fuoco su infinito per riprese attraverso vetri reti e finestrini di
veicoli.
Modo No-Flash
Cancella l'attivazione automatica del flash, per conservare l'effetto della luce ambiente (tramonti, ecc.) o per
fotografare dove non è permesso l'uso del lampo.
Modo Panorama
Realizza un'immagine estesa in larghezza, tramite una mascheratura dei lati alto e basso del fotogramma.
Ideale per scene di paesaggio e foto di gruppi.
Modo Smart Picture
Seleziona automaticamente la modalità di esposizione che più si adatta alle condizioni del soggetto
(distanza, movimento) e alla focale in uso.
Obiettivo Standard
Un'ottica caratterizzata da un angolo di campo e da una prospettiva molto simili a quelli dell'occhio umano.
Per le pellicole 35 mm. l'obiettivo standard è quello da 50 mm. di lunghezza focale. Per il formato 6 x 6 il
'normale' è l'obiettivo da 80 mm
Otturatore
E' il dispositivo che determina la durata di esposizione del fotogramma alla luce. Tale durata viene
abitualmente misurata in frazioni di secondo, come 1/30, 1/125 o 1/2000.
Parallasse
vedi: Errore di Parallasse.
Posa B (Bulb)
Tempo di esposizione prolungato, utilizzato soprattutto per le riprese notturne. L'otturatore rimane aperto
finché si tiene premuto il pulsante di scatto. Un tempo di posa prolungato serve quando la luce è molto
debole.
Posa B con Flash
Come la Posa B, ma con aggiunta del lampo per illuminare il soggetto in primo piano.
Posizione User
Richiama istantaneamente una serie di impostazioni preselezionate dall'utilizzatore, inerenti le modalità di
esposizione, di avanzamento e di misurazione.
Power Zoom
Obiettivo zoom a traslazione motorizzata, alimentata dalle batterie del corpo camera. Mette a disposizione
diverse modalità esclusive, come lo Zoom Clip, l'Imago Size Tracking e l'Effetto Zoom.
Previsualizzazione della Profondità di Campo
Consente al fotografo di valutare visivamente l'estensione del campo nitido, con il diaframma chiuso al
valore effettivo.
Priorità dei diaframmi
Consente al fotografo di impostare manualmente il diaframma, mentre la macchina fotografica calcola il
tempo di scatto per una corretta esposizione della fotografia sulla base delle indicazioni dell'esposimetro.
Priorità dei tempi
E' il contrario della precedente: il fotografo imposta il tempo di scatto, l'esposimetro della fotocamera regola il
diaframma per ottenere una buona esposizione della fotografia.
Prismi di Porro
I binocoli con prismi di Porro sono caratterizzati da una configurazione decentrata di obiettivo e oculare.
Questo tipo di realizzazione abbina brillantezza di immagine ed elevato ingrandimento a costi contenuti.
Conferisce inoltre alla visione un effetto di maggior tridimensionalità.
Profondità di Campo
Si definisce profondità di campo l'area nella quale un obiettivo è capace di formare un'immagine nitida.
L'estensione della profondità di campo varia in base alla lunghezza focale dell'obiettivo ed alla apertura del
diaframma. Essa è inversamente proporzionale al diaframma. Più il diaframma di un obiettivo sarà aperto
meno sarà estesa la profondità di campo. Chiudendo maggiormene il diaframma la profondità di campo, cioè
l'area nitida dell'immagine, al contrario aumenterà.
Proiezione arretrata (High Eyepoint)
Caratteristica di un mirino che permette di vedere l'intero campo inquadrato anche indossando gli occhiali e
tenendo l'occhio ad una certa distanza dall'oculare.
Regolazione Diottrica
Consente a chi usa gli occhiali di regolare il mirino in base alle sue esigenze e di fotografare senza ricorrere
alle lenti.
Riavvolgimento Anticipato
Con questa funzione è possibile eseguire il riavvolgimento del film prima di aver scattato tutti i fotogrammi
disponibili. Consente di cambiare tipo di film in base a mutate esigenze di ripresa, o di estrarre un caricatore
non completato da far sviluppare con urgenza.
Rientro Automatico dell'Obiettivo
Funzione che ritrae l'obiettivo in posizione di riposo all'interno del corpo camera dopo un periodo di non
utilizzo, a scopo protettivo. Si usa soprattutto per ridurre le dimensioni degli zoom nelle fotocamere compatte
quando la macchina fotografica non è in uso.
Sensibilità
E' la capacità della pellicola o del sensore nelle digitali, di catturare la luce. La sensibilità si esprime in ISO.
Sequenza Continua
L'otturatore scatta fotogrammi a raffica finche il pulsante di scatto viene mantenuto premuto. Ideale per la
fotografia d'azione e di eventi sportivi.
Sincro Flash
Modo per sincronizzare automaticamente l'emissione flash con lo scatto dell'otturatore.
Sincro Flash a Tempi Lenti (Slow Sync)
Abbina l'emissione lampo ad un'esposizione prolungata per una resa più corretta delle luci sullo sfondo.
Sincro Flash sulla Seconda Tendina
II lampo viene emesso al termine dell'esposizione, conferendo un effetto "scia" a tutti i soggetti in
movimento.
SLR
Single Lens Reflex, fotocamera reflex monoculare.
SMC (Super-Multi-Coating)
Un sistema di rivestimento delle lenti sviluppato da Pentax, che assicura una miglior trasmissione luminosa,
immagini di elevato contrasto e una consistente riduzione delle riflessioni interne.
Sovrimpressione Titoli
Consente l'impressione di un breve messaggio, da scegliere in una banca dati di vari titoli in diverse lingue,
sulla fotografia o (per alcuni sistemi come l'APS) sul retro della fotografia.
Spegnimento Automatico
Disattiva la fotocamera dopo alcuni minuti di non uso.
Teleobiettivo
Obiettivo a focale fissa di lunghezza superiore a quella standard. Avvicina i soggetti lontani e fornisce un
angolo visivo ridotto, "chiudendo" l'inquadratura.
Trasporto Film Automatico
II film si posiziona automaticamente al primo fotogramma, avanza a quello seguente dopo ogni scatto,
quindi, a pellicola completata, si riavvolge automaticamente all'interno del caricatore.
TTL (dall'inglese 'Through The Lens' = attraverso le lenti)
E' la sigla che definisce la lettura esposimetrica effettuata attraverso le lenti dell'obiettivo. Mentre una volta la
cellula dell'esposimetro era separata dall'obiettivo e leggeva la luce dall'esterno di esso, oggi la stragrande
maggioranza delle macchine fotografiche effettua invece una lettura esposimetrica TTL.
In sostanza la cellula dell'esposimetro, che misura la luce della scena inquadrata, è posta proprio dietro
l'obiettivo e riesce in tal modo a leggere con precisione la luce che attraversa le lenti.
Zoom
Obiettivo di lunghezza focale a variazione continua, entro un campo di escursione prestabilito ad es. 2880mm, 38-70mm, 35-80mm, 38-140mm, 48-200mm, 80-320mm, 250-500mm.
Zoom digitale
Nelle fotocamere digitali serve ad isolare una parte dell'immagine e ad ingrandirla elettronicamente. Non
trattandosi di un ingrandimento ottico (cioè con le lenti dell'obiettivo) ma solo elettronico, la perdita di qualità
dell'immagine è notevole.
Zoom Clip
Modalità offerta soltanto dagli obiettivi Power Zoom. Consente di richiamare una focale zoom
preselezionata, con la semplice pressione di un pulsante sulla montatura dell'obiettivo.
GLOSSARIO LUCE
Abbagliamento
Termine che comprende la diminuzione delle capacità visive o il disturbo della percezione dovuto a
luminanze elevate o a contrasti di luminanza di un ambiente visivo. Si distingue tra abbagliamento
fisiologico, per cui si ha una riduzione obiettiva delle capacità visive, e l’abbagliamento psicologico, per cui
un disturbo soggettivo della percezione è creato da un errato rapporto tra luminanza e contenuto informativo
dell’area osservata. L’abbagliamento può essere causato dalle sorgenti luminose stesse (abbagliamento
diretto) o dalla riflessione delle sorgenti luminose (abbagliamento riflesso).
BAP
Abb. per postazione di lavoro dotata di monitor
Brillantezza
Effetto luminoso sulle superfici lucide o sui materiali trasparenti. La brillantezza deriva dalla riflessione della
sorgente luminosa o dalla rifrazione della luce; essa dipende dalla luce orientata proveniente da sorgenti
luminose puntiformi.
Candela, cd
Unità di misura dell’intensità luminosa; misura fondamentale dell’illuminotecnica. 1 cd è definita come
l’intensità luminosa che viene emessa da una sorgente luminosa monocromatica con una potenza di
irradiazione pari a 1/683 W a 555 nm.
Classe di protezione
Negli apparecchi di illuminazione è la classificazione delle misure che impediscono che le componenti in
metallo con le quali si può entrare in contatto siano sotto tensione in caso di malfunzionamento.
Colore della luce
Colore della luce emanata da una lampada. La tonalità cromatica della luce può essere indicata con delle
coordinate x e y come punto cromatico nel sistema colorimetrico standard, e per lampade di colore bianco
può essere indicata anche come temperatura colore. Per le tonalità di luce bianca esiste inoltre una
classificazione di massima che distingue le tonalità bianco caldo (ww), bianco neutro (nw) e bianco da luce
diurna (tw). Le stesse tonalità di luce possono avere diverse distribuzioni dello spettro e di conseguenza una
diversa resa cromatica.
Comfort visivo
Il comfort visivo consiste nella qualità di una illuminazione con riguardo ad es. a illuminamento, assenza di
abbagliamento e resa cromatica
Compensazione cromatica
Processo dell’illuminotecnica per la correzione di effetti cromatici di più apparecchi per garantire un effetto
colore unitario ad un progetto d’illuminazione.
Cono luminoso
Definizione di un cono di luce che esce da un riflettore di norma a simmetria rotazionale. Il sistemo ottico
dell’apparecchio determina se il gradiente del margine di questo cono sia netto o sfumato. Nei faretti, il cono
luminoso può essere orientato flessibilmente mediante rotazione e inclinazione
Contrasto
Differenza di luminanza o di tonalità cromatica tra due oggetti o tra un oggetto e l’ambiente che lo circonda.
Al diminuire del contrasto aumenta la difficoltà dell’esercizio visivo.
Controluce
Tipo d’illuminazione in cui la luce colpisce l’oggetto da dietro, facendo cadere l’ombra davanti. Sul lato
superiore dell’oggetto può essere presente un profilo luminoso. Nell’illuminazione teatrale il controluce è
impiegato per creare un effetto drammatico.
Costanza
Capacità della percezione visiva di riconoscere determinate caratteristiche non mutevoli degli oggetti
(grandezza, forma, grado di riflessione, colore) nonostante le variazioni nell’ambiente circostante (variazione
della distanza, della collocazione spaziale, dell’illuminazione). I fenomeni di costanza sono una condizione
fondamentale per la ricostruzione di un’immagine ordinata della realtà dai mutevoli schemi di luminanza
percepiti dalla retina.
DMX
Abbreviazione di Digital Multiplexed. Il protocollo di comando digitale trova impiego soprattutto per la
programmazione luminosa nell’illuminazione teatrale.
Dark Sky
Termine della programmazione luminosa per un’illuminazione che eviti l’inquinamento luminoso negli spazi
esterni per evitare l’illuminazione del cielo notturno.
Diagramma isolux
Diagramma per la rappresentazione della distribuzione dell’illuminamento, in cui vengono rappresentate su
di un piano di riferimento le linee sulle quali si riscontra lo stesso illuminamento.
Dimmer
Dispositivo di regolazione per definire in modo continuo il flusso luminoso di una sorgente luminosa con un
comando dell’anticipo di fase a perdita di tensione limitata o con un comando diretto di una componente
elettronica. Possibile per lampade ad incandescenza, lampade alogene a bassa tensione e lampade
fluorescenti. La dimmerazione di lampade a scarica ad alta pressione è possibile tecnicamente, ma poco
utilizzata.
Downlight
È un apparecchio in genere di piccole dimensioni e con un’apertura circolare. Sono concepiti per l’incasso
nel soffitto o per il montaggio a plafone o a sospensione. La loro luce è orientata principalmente, ma non
esclusivamente, verso il basso, su superfici orizzontali.
Downlight-wallwasher
Apparecchi che combinano riflettori darklight ed ellissoidali per offrire una illuminazione omogenea delle
pareti con il massimo del comfort visivo; la condizione è la disposizione omogenea dei wallwasher in file
parallele alla parete.
Effetto stroboscopico
Effetti di sfarfallamento o variazione apparente della velocità di oggetti in movimento sotto un luce pulsante
(per la frequenza di rete) fino all’arresto apparente o all’inversione del senso di movimento. Si verificano
effetti stroboscopici nell’illuminazione con lampade a scarica, soprattutto nelle lampade fluorescenti
dimmerate. Essi disturbano e sono pericolosi in spazi dove le persone operano macchine. Si può ovviare al
fenomeno con funzionamento a spostamento di fase (circuito duo, allacciamento a rete trifase) o mediante
reattori elettronici ad alta frequenza.
Efficienza luminosa
Unità di misura: Lumen/Watt (lm/W)
L’efficienza luminosa è definito come il rapporto tra il flusso luminoso emanato e la potenza elettrica
impiegata da una lampada.
Ethernet
Tecnica di messa in rete di dati per reti locali che consente uno scambio di dati tra tutti gli apparecchi
collegati in una rete locale (LAN).
Eulumdat-Elumdat
Formato dati europeo del lumen per la descrizione della distribuzione dell’intensità luminosa degli
apparecchi.
Flusso luminoso
Unità di misura: Lumen (lm)
Il flusso luminoso descrive l’intera potenza luminosa emessa da una sorgente luminosa. Lo si calcola dalla
potenza di irradiazione dello spettro attraverso la valutazione con la sensibilità dell’occhio alla luce dello
spettro.
Fotometro
Strumento per la misurazione delle grandezze illuminotecniche (fotometria). La grandezza misurata in via
primaria è l’illuminamento, le altre grandezze vengono ricavate dall’illuminamento stesso. I fotometri sono
adattati alla sensibilità dell’occhio alla luce dello spettro. Per la determinazione della distribuzione luminosa
degli apparecchi sono necessari degli speciali dispositivi di misurazione (Goniofotometri).
Grado di protezione
Combinazione di due cifre per contrassegnare il tipo di protezione di un apparecchio di illuminazione
dall’infiltrazione di corpi estranei ed acqua.
IES
Formato dati internazionale per la descrizione della distribuzione dell’intensità luminosa degli apparecchi.
Illuminamento
Unità di misura: lux (lx)
L’illuminamento è definito come il rapporto tra il flusso luminoso incidente su di una superficie e la
dimensione di tale superficie.
Illuminazione d’accento
Accentuazione di oggetti o di singole parti dell’ambiente tramite un’illuminazione mirata, più intensa
dell’illuminazione generale.
Illuminazione d’emergenza
Denominazione per illuminazione delle vie di fuga con apparecchi d’emergenza e di indicazione delle vie di
fuga con apparecchi per l’illuminazione di sicurezza.
Illuminazione dell’architettura
Indicazione per concetti illuminotecnici con luce diurna e luce artificiale in cui le soluzioni tecniche sono parte
integrante dell’architettura.
Illuminazione diretta
Illuminazione emanata dagli apparecchi direttamente sul piano utile, ad esempio dai downlight
Illuminazione indiretta
Illuminazione emanata da apparecchi di illuminazione, ad esempio da uplight, indirettamente sul piano utile,
attraverso delle superfici di riflessione.
Indice di resa cromatica RA - CRI
Grado di alterazione dei colori sotto una data illuminazione in confronto ad una sorgente luminosa normata.
L’indice ottimale di resa cromatica Ra è di 100.
Inquinamento luminoso
Si definisce inquinamento luminoso la luce diffusa che causa disturbi in determinati contesti, a causa della
luminosità, della direzione della luce o dello spettro luminoso
Intensità luminosa
Unità di misura: Candela (cd)
L’intensità luminosa è il flusso luminoso per l’angolo solido (lm/sr). La distribuzione nello spazio dell’intensità
luminosa di una sorgente luminosa costituisce il corpo di distribuzione dell’intensità luminosa.
LAN
Abbreviazione di Local Area Network. Rete locale di computer come installazione permanente su piccole
distanze.
LED
Abbreviazione di Light EmittingDiode. Elemento che emette elettroluminescenza e produce luce mediante
ricombinazione di coppie di supporti di carica in un semiconduttore. I LED producono una banda spettrale
stretta. La luce bianca viene ottenuta con una sintesi RGB o con una conversione di luminescenza.
Lampada
Sorgente luminosa elettrica, ad esempio lampade a incandescenza, lampade a scarica, LED. In una
apparecchio di illuminazione serve a produrre la luce e la sua luce può essere orientata sugli oggetti tramite
riflettori.
Lampada a scarica
Sorgente luminosa nella quale la luce viene emessa per effetto di scariche elettriche liberate nei gas o nei
vapori metallici. Si distingue tra lampade a scarica a bassa e ad alta pressione. Fanno parte delle lampade a
scarica a bassa pressione le lampade fluorescenti e le lampade fluorescenti compatte. In esse la luce viene
creata con la sollecitazione delle sostanze fluorescenti con delle radiazioni. Fanno parte delle lampade a
scarica ad alta pressione le lampade ai vapori di mercurio, le lampade ad alogenuri metallici e le lampade ai
vapori di sodio ad alta pressione. A causa della pressione di esercizio esse emanano uno spettro luminoso
molto intensivo.
Lampada ad alogenuri metallici
Lampade a scarica ad alta pressione, riempite di alogenuri metallici. Partendo da numerose sostanze iniziali
si possono ottenere miscele di vapori che per effetto della scarica emettono rendimenti luminosi elevati e
una buona resa cromatica.
Lampada ad incandescenza
Corpi radianti che emettono la luce in seguito al surriscaldamento di spirali di tungsteno incandescenti. La
spirale incandescente è situata in un bulbo in vetro riempito di un gas inerte (azoto o un gas nobile) per
prevenire l’ossidazione della spirale e per rallentare l’evaporazione del materiale della spirale. Ci sono molti
diversi tipi di lampade a incandescenza; i gruppi principali sono le lampade di uso comune, a forma di
goccia, dal bulbo trasparente o smerigliato, le lampade R, caratterizzati da diversi tipi di specchi interni, e le
lampade PAR, in vetro stampato e con riflettori parabolici integrati.
Lampada ai vapori di sodio ad alta pressione
Lampade a scarica ad alta pressione contenenti vapori di sodio. Siccome in presenza di alta pressione i
vapori di sodio sono aggressivi e distruggerebbero il vetro, l’ampolla della scarica è in ceramica di ossido di
alluminio ed è avvolta da un ulteriore ampolla che fa da involucro. Il colore della luce è di tipo bianco caldo.
Le lampade ai vapori di sodio ad alta pressione necessitano di dispositivi di accensione e di reattori.
Lampada alogena
Le lampade ad incandescenza compatte con ulteriore riempimento di alogenuri, che previene una
sedimentazione del materiale della spirale evaporato sul bulbo della lampadina. Le lampade alogene, in
confronto alle comuni lampade ad incandescenza, sono dotate di maggiore efficienza luminosa e durata
utile.
Lampada alogena a bassa tensione
Lampade alogene molto compatte, azionate con bassa tensione (in genere 6, 12 o 24 V). Spesso dotate di
riflettore metallico o a luce fredda incorporato.
Lampada fluorescente
Lampade a scarica a bassa pressione, a forma di tubo, contenenti vapori di mercurio. Le radiazioni
ultraviolette emesse dalla scarica nei vapori di mercurio sono convertite in luce visibile dalle sostanze
fluorescenti sulla parete interna del tubo. Con diverse sostanze fluorescenti si possono ottenere una serie di
tonalità cromatiche della luce e diverse qualità di rese cromatiche. Le lampade fluorescenti sono in genere
dotate di elettrodi riscaldati e possono quindi essere avviate con tensioni relativamente inferiori. Le lampade
fluorescenti richiedono starter e reattori o reattori elettronici.
Lampade ad alta pressione ai vapori di mercurio
Lampade a scarica ad alta pressione contenenti vapori di mercurio. A differenza della scarica a bassa
pressione, che irradia quasi esclusivamente raggi ultravioletti, il vapore di mercurio ad altra pressione emana
una luce visibile, dotata di una contenuta componente di rosso. Con l’aggiunta di altre sostanze fluorescenti
si può completare la componente di rosso e migliorare la resa cromatica.
Lampade radianti
Sorgente radiante che emette delle luce riscaldando un materiale; normalmente il tungsteno è il materiale
impiegato per le lampade ad incandescenza.
Livello di rendimento dei sistemi d’illuminazione
Il livello di rendimento del sistema d’illuminazione è il rapporto tra il flusso luminoso emesso dall’
apparecchio e quello prodotto dalla lampada. Viene indicato come LOR (light output ratio).
Luce diffusa
Diffusione indesiderata della luce dispersa al di fuori del cono di luce. La luce diffusa può causare
abbagliamento o, all’esterno, essere ad esempio un fattore di inquinamento luminoso.
Luce orientata
La luce orientata viene emanata da sorgenti luminose puntiformi. È caratterizzata da una direzione principale
e crea effetti di modellazione e brillantezza. Anche le sorgenti luminose senza riflettori generano una luce
orientata, ma la direzione principale della luce, variabile nello spazio, viene in genere concentrata con
l’orientamento della luce in un cono di luce orientato.
Luce radente
Tipo di illuminazione con una luce che cade molto appiattita su una superficie per accentuarne le strutture.
Lumen, lm
Unità di misura del flusso luminoso
Luminanza
Unità di misura: Candela/m2 (cd/m2)
La luminanza descrive la luminosità di una superficie che emana luce in quanto sorgente luminosa o in
seguito a trasmissione o riflessione. La luminanza viene quindi definita come il rapporto tra l’intensità
luminosa e la superficie proiettata ortogonalmente nella direzione di osservazione. Superfici di diversi colori
e di uguale luminanza sono ugualmente luminose.
Luminescenza
Termine che comprende tutte le emissioni di luce che non vengono provocate da una radiazione termica
(fotoluminescenza, chemiluminescenza, bioluminescenza, elettroluminescenza, catodoluminescenza,
termoluminescenza, triboluminescenza).
Lux, lx
Unità di misura dell’illuminamento
Nitidezza
Capacità dell’occhio di percepire i dettagli. La sua misura è il visus, definito come il reciproco della
grandezza dei più piccoli dettagli percepibili in un dato esercizio visivo ed espresso in minuti d’arco.
RGB
Abbreviazione di rosso-verde-blu (Red-Green-Blue). La sintesi cromatica RGB nell’illuminotecnica è basata
sulla sintesi cromatica additiva per produrre luce di diversi colori.
Radiatore di Planck
Corpo radiante nero. Corpo radiante termico ideale le cui caratteristiche di irraggiamento sono descritte dalla
legge di Planck.
Radiazioni a infrarossi
Radiazione di calore invisibile di lunghezza d’onda > 780 nm. Le radiazioni ad infrarossi vengono emesse da
tutte le sorgenti luminose, ma soprattutto dai corpi radianti; in esse costituiscono la parte prevalente delle
radiazioni emesse.
Radiazioni ultraviolette
Radiazioni di lunghezza d’onda inferiore a quella della luce visibile (Lunghezze d’onda < 380 nm). Le
sorgenti luminose tecnologiche emanano una quantità di radiazioni ultraviolette contenuta. Le radiazioni
ultraviolette possono avere effetti dannosi, in particolare fanno sbiadire i colori e rendono i materiali più
fragili. I filtri UV assorbono tali radiazioni.
Radiosity
Metodo di calcolo per la simulazione della luce. Nel metodo della radiosity, i raggi luminosi escono dalla
sorgente e vengono riflessi quando colpiscono una superficie.
Reattore
Componentistica limitatrice di corrente per lampade a scarica. La limitazione di corrente può essere
induttiva, mediante uno starter, od elettronica. I reattori induttivi sono disponibili nella vecchia forma
convenzionale (KVG) o nella forma a basse perdite (VVG). Richiedono eventualmente un accenditore od
uno starter supplementari. I reattori elettronici (EVG) operano senza accenditore supplementare, evitando
fastidiosi ronzii o effetti stroboscopici.
Rendimento ottico dell’apparecchio
Rapporto tra il flusso luminoso emanato da un apparecchio ed il flusso luminoso della lampada impiegata.
Riferito all’effettivo flusso luminoso della lampada nell’apparecchio si ha il rendimento ottico
dell’apparecchio, riferito alla tensione nominale della lampada si ha il rendimento d’esercizio
dell’apparecchio.
Resa cromatica
Qualità della resa dei colori sotto una data illuminazione. Il grado del cambiamento dei colori rispetto alle
sorgenti luminose di riferimento è dato dall’indice di resa cromatica Ra o dai gruppi di resa cromatica.
Resa del contrasto
Criterio per la limitazione dell’abbagliamento riflesso. La resa del contrasto viene descritto dal fattore di resa
del contrasto (CRF), definito come rapporto tra il contrasto di luminanza per l’illuminazione osservata ed il
contrasto di luminanza per l’illuminazione di riferimento.
Rifrazione della luce
Variazione della direzione della luce nel passaggio da un mezzo ad un altro, di diversa densità. Per mezzo di
rifrazioni di diversa intensità di diverse bande dello spettro, con la rifrazione della luce si possono formare
degli spettri di colore.
Saturazione cromatica
Misura dell’intensità di un colore tra il colore puro e il punto bianco nel sistema colorimetrico standard CIE
Con la tonalità e la luminosità, appartiene alle tre caratteristiche fondamentali di un colore. La saturazione
cromatica di norma viene indicata come percentuale.
Schermatura
Limitazione dell’intensità dell’illuminazione, delle radiazioni ultraviolette e delle radiazioni ad infrarossi
richiesta in particolare nelle aree espositive; la si ottiene con un’adeguata scelta delle lampade, dei tipi di
apparecchi e dei filtri per le radiazioni.
Sintesi cromatica
Termine riguardante la miscelazione dei colori. Nell’illuminotecnica con la sintesi cromatica additiva di rosso,
verde e blu si aggiungono bande spettrali per ottenere colori miscelati. La somma di tutti e tre i colori
fondamentali dà la luce bianca. La sintesi cromatica sottrattiva parte dai colori fondamentali Ciano, Giallo e
Magenta e filtra frazioni dello spettro.
Spettro
Distribuzione dell’intensità dell’irradiazione di una sorgente luminosa lungo le lunghezze d’onda. Dalla
distribuzione sullo spettro derivano sia le caratteristiche cromatiche della luce che la resa cromatica. A
seconda di come si ottiene la luce, si possono differenziare dei tipi fondamentali di spettro: lo spettro
continuo (luce del giorno e corpi termoradianti), lo spettro discreto lineare (scarica a bassa pressione) e lo
spettro discreto a banda larga(scarica ad alta pressione).
Superficie di emissione della luce
Piani dell’apparecchio da cui esce la luce. A seconda dell’illuminotecnica, un apparecchio dispone di uno o
più piani. La luminanza della superficie di emissione della luce serve alla valutazione dell’abbagliamento
degli apparecchi.
Tecnica Darklight
Speciale tecnica a riflettori, con la quale l’osservatore non viene abbagliato finchè la lampada si trova
nell’ambito di schermatura del riflettore. L’angolo di schermatura della lampada e l’angolo di abbagliamento
del riflettore sono uguali. La tecnica darklight offre il massimo del comfort visivo ed un’ottima efficienza.
Temperatura colore
Indicazione del colore della luce di una sorgente luminosa. Nei corpi radianti esprime l’effettiva temperatura
der filamento della lampada in gradi Kelvin (K). Nelle lampade a scarica si assume la temperatura del colore
più simile. Questa è la temperatura per la quale un corpo radiante emette una luce di un colore comparabile.
Tensione
Grandezza fisica che agisce in un conduttore elettrico mettendo in movimento i supporti di carica e
producendo una corrente elettrica.
Tensione di rete
Tensione elettrica che è messa a disposizione nella rete di alimentazione. Nella maggior parte del mondo la
tensione di rete è di 230 volt a 50Hz. Per tensioni di rete diverse occorre un adattamento tecnico degli
apparecchi elettrici.
UGR
UnifiedGlare Rating; nuovo metodo di valutazione dell’abbagliamento psicologico, in particolare sul posto di
lavoro.
Uplight
Apparecchi a sospensione, da parete, da pavimento o da terra, che emanano la loro luce prevalentemente
verso l’alto.
Visione mesopica
Condizione di transizione dalla visione diurna fotopica, mediante i coni, alla visione notturna scotopica,
mediante i bastoncelli. La percezione dei colori e la nitidezza hanno di conseguenza valori intermedi. La
visione mesopica ha luogo con luminanze tra 0,01 cd/m2 e 3 cd/m2.
Visione fotopica
(photopicvision) E’ la visione dovuta unicamente all'attività dei coni e della retina. Si tratta del tipo di visione
che si ha quando in presenza di luce. Consente di rilevare differenze cromatiche.
Visione scotopica
(scotopicvision) è la visione monocromatica dovuta unicamente all'attività dei bastoncelli e della retina. Si
tratta del tipo di visione che si ha quando il livello di illuminazione è molto basso e consente di rilevare
differenze chiaroscurali e di contrasto ma non differenze cromatiche.
Wallwasher
Apparecchi con uno speciale sistema di riflettori o sistema ottico a riflettori per l’illuminazione omogenea
delle pareti; è sufficiente una disposizione omogenea dei wallwasher su di una linea parallela alla parete.
Watt
Unità fisica di potenza. È il prodotto della tensione per l’intensità di corrente.
GLOSSARIO DIGITALE
A0, A1, A2, A3, A4, A5, A6 - Denominazione indicante le dimensioni di diversi formati di carta. La
particolarità che ne ha fatto la fortuna è che sono ciascuno grande la metà del precedente: una pagina A3 è
29,7 x 42cm, una pagina A4 è 21 x 29,7cm, una pagina A5 è 14,8 x 21cm, una pagina A6 è 10,5 x 14,8cm. Il
rapporto fra altezza e larghezza di una pagina è pari alla radice di 2.
Aberrazione cromatica - Distorsione causata dalla differente rifrazione dei raggi luminosi, per cui le
diverse lunghezze d'onda vengono rifratte in modo diverso e messe a fuoco a distanze diverse; questo crea
un effetto molto evidente se si usano lenti non trattate e si effettuano elevati ingrandimenti: i contorni
delle figure appaiono, anziché netti, sfumati in tutti i colori dell'arcobaleno.
Aberrazione sferica - Effetto causato dalla curvatura sferica delle lenti, per cui i raggi di luce che
colpiscono le zone marginali dell'obiettivo sono focheggiati su un punto leggermente diverso; solitamente
si rimedia a questo difetto chiudendo maggiormente il diaframma, per cui vengono usate via via le parti
della lente più prossime al centro, escludendo quindi quelle estreme, ed aumentando così la precisione
della focheggiatura del soggetto.
AE - [vedi "auto exposure"]
AF (Auto Focus) - Funzione che consente di mettere a fuoco automaticamente il soggetto che si sta
inquadrando, ricavando la distanza media di tutto ciò che viene inquadrato o di ciò che compare al centro
dell'immagine. Vedi anche: Messa a fuoco automatica
AF multizona - Funzione di videocamere e fotocamere che consente di mettere a fuoco automaticamente
il soggetto che si sta inquadrando. In questo caso, a differenza dell'AF semplice, l'automatismo tenta di
mettere a fuoco nel miglior modo possibile una o più ''zone'' all'interno della scena. [vedi anche "messa a
fuoco automatica"]
AF servo - Meccanismo che, se usato con un soggetto in movimento, invece di bloccare la messa a fuoco
durante una raffica di scatti, la reimposta continuamente, mantenendo il soggetto a fuoco anche se la
distanza dovesse nel frattempo variare. [vedi anche "Auto Focus"]
AF TTL (Auto Focus Through The Lens) - Sistema di messa a fuoco automatico (AF) con lettura
esposimetrica attraverso l'obiettivo (TTL). Il sensore autofocus è posto dietro l'obiettivo e a volte coincide
con lo stesso sensore CCD; questo comporta una funzionalità ottimale in fase di ripresa anche in presenza
di convertitori e filtri aggiuntivi, che genericamente alterano le caratteristiche dell'obiettivo. In alcuni casi il
sensore TTL misura il contrasto dell'immagine (o il contrasto di fase, cioè misurato solo sulle righe e non
sulle colonne), garantendo una messa a fuoco perfetta sulla porzione più grande possibile dell'immagine.
Vedi anche: Auto Focus, CCD (Charge-Coupled Device
Aliasing - ffetto ottico a gradini (in gergo jaggies) che si manifesta nelle immagini digitali usando una
risoluzione troppo bassa; l'immagine apparirà ''a quadretti'' anziché sfumata. Vedi anche: Anti-aliasing
Alpha (alfa, canale) - Mappa dell'opacità dell'immagine che, sovrapposta all'immagine stessa, permette di
vedere quali zone sono opache (anche parzialmente) e quali sono trasparenti (anche parzialmente);
permette di "forare" in modo graduale la parte trasparente dell'immagine per vedere un'altra immagine
sottostante.
AME (Auto/Manual Exposure) - Esposizione automatica o manuale.
Anello adattatore - Anello che adatta il diametro anteriore di un obiettivo all'uso di ottiche aggiuntive di
differente diametro (maggiore o minore).
ANSI (American National Standards Institute) - Organizzazione americana che stabilisce gli standard
industriali per la misurazione della luminosità.
ANSI Lumen - Unità di misura standard della quantità di luce emessa da un videoproiettore. 1 Lumen
equivale al flusso luminoso generato da una sorgente con intensità pari ad una candela.
Anti-aliasing - Insieme di tecniche ed accorgimenti per ridurre l'effetto dell'Aliasing [vedi], quindi utilizzate
per ridurre la scalettatura (in gergo jaggies) dei bordi degli oggetti; questo avviene attraverso l'uso di
algoritmi matematici, come il Floyd-Steinberg ed altri ancora.
Apertura del diaframma - Rapporto fra il diametro del diaframma e la lunghezza focale. Espresso
genericamente con una frazione, è regolabile in modo da dosare opportunamente la quantità di luce e
impostare la profondità di campo desiderata; la scala delle aperture è dimensionata in modo che, passando
da un'apertura alla successiva (a parità di obiettivo e otturatore), tale quantità si dimezzi ogni volta. Tipici
valori di apertura sono: f/2 - f/2,4, f/11.
Asferica - Lente presente tra le componenti dell'obiettivo in grado di ridurre l'effetto dell'aberrazione
cromatica[vedi].
Auto Exposure - [vedi "esposizione automatica o programmata"]
Auto Focus - [vedi "messa a fuoco automatica"]
Autoscatto - Funzione che permette alla fotocamera di scattare una fotografia automaticamente, tramite
un timer che entra in funzione dopo 10 secondi dalla pressione dello scatto [vedi].
Banding - Difetto che produce un improvviso passaggio da una tonalità all'altra alterando la morbida
gradualità dell'immagine originale. Tale effetto comporta la comparsa nelle immagini stampate, soprattutto
fotografiche, di striature e bande orizzontali.
Barrell (Distrorsione) - Distorsione che ridimensiona o ingrandisce la parte centrale dell'immagine, dandole
l'aspetto di un ''barile'' o di un ''cuscino'' anziché quello di un rettangolo. I monitor moderni hanno di solito
una apposita regolazione per ridurre questo difetto.
Bilanciamento del bianco - Operazione che consente di restituire ai colori le loro tonalità naturali. A
seconda della temperatura del colore della sorgente luminosa che illumina il soggetto fotografato,
quest'ultimo potrà apparire in fotografia leggermente colorato di arancione o di celeste: attraverso il
bilanciamento del bianco si cerca di bilanciare i colori in modo da restituire una tonalità neutra, che rispetti
quindi i colori naturali del soggetto. Tutte le fotocamere digitali hanno la possibilità di bilanciare l'effetto di
luci diverse oltre quella solare, modificando lievemente i colori nella foto. Quasi tutte tentano di
riconoscere il tipo di luce basandosi sulle tonalità prevalenti nell'immagine (bilanciamento automatico), ma
molti modelli consentono anche di informare la fotocamera del tipo di sorgente luminosa che illumina la
scena inquadrata, scegliendolo da un menù. Esistono inoltre molte impostazioni funzioni del bilanciamento
di bianco: Hold, consente di fissare il valore attualmente selezionato; Indoor, consente di controllare il
bilanciamento del bianco in base alle caratteristiche dell'ambiente interno; Outdoor, consente di
controllare il bilanciamento del bianco in base alle caratteristiche dell'ambiente esterno.
Bitmap - Immagine composta da singoli punti chiamati pixel. A ciascun pixel viene assegnato una posizione
e un valore di colore specifici, così da formare un mosaico. Le immagini bitmap dipendono dalla risoluzione,
infatti sono costituite da un numero fisso di pixel: ridimensionarle sullo schermo o stamparle ad una
risoluzione superiore a quella con cui sono state create, vuol dire ottenere immagini sgranate e poco nitide.
BLC (Beam Landing Correction) - Funzione in grado di garantire un perfetto controllo del colore in ogni
momento, tramite una compensazione effettuata sullo sfondo.
Blocco dell'esposizione (Blocco AE) - Funzione che permette di bloccare l'esposizione automatica; in
genere presente nelle macchine digitali più costose. Questo blocco consente di misurare la luce in un punto
preciso dell'immagine e quindi di mantenere questa impostazione mentre viene composta l'inquadratura; è
possibile quindi sovra- o sotto-esporre le nostre foto. L'utilità di questa funzione si presenta soprattutto in
caso di scatti a raffica, di foto panoramiche, o in una situazione di illuminazione posteriore, ossia quando il
soggetto è illuminato alle spalle.
Blooming - Effetto visivo causato da una eccessiva esposizione (sovraesposizione) alla luce del CCD [vedi]:
un'intera area dell'immagine appare completamente bianca.
Blur (sfocatura) - Effetto disponibile su tutti i programmi di grafica che consente, attraverso la media dei
valori pixels, di allegerire i dettagli dei bordi di un'immagine, rendendola sfocata. Vedi anche: Motion blur
BMP - Formato di file di Windows per memorizzare un'immagine. Salvo nel caso di 16 o 256 colori, in cui
può essere usato un algoritmo RLE per comprimere il file, non viene fatto alcun tentativo di compressione
per limitarne le dimensioni, cosa che lo rende al contempo il formato più ingombrante ma anche, insieme al
TIFF, il più fedele all'originale (eccetto il TIFF/48). Permette di memorizzare fino a 24 bit per pixel (true
color).
BPI (Bits per Inch) - Indica la densità dei dati presenti in un'immagine.
BPS (Bits per secondo) - Misura indicante la velocità di trasmissione dei dati.
Bracketing (esposizione a forcella) - Tecnica utilizzata per fare più fotografie della stessa scena usando
esposizioni diverse. Con questa funzione si eseguono 3 o 5 scatti in sequenza: lo scatto centrale viene
eseguito seguendo le indicazioni dell'esposimetro, mentre gli altri risulteranno rispettivamente sottoesposti
o sovraesposti.
Brush (pennello) - Comando software comune ai diversi programmi di elaborazione dell'immagine. In
grafica, si adopera come un normale pennello per disegnare sull'immagine.
Bubble Jet - Processo di stampa a getto d'inchiostro adottato dalla Canon. Anziché gocce, vengono
utilizzate bolle che diffondono l'inchiostro attraverso piccoli aghi.
Buffer - Memoria ausiliaria, dove vengono temporaneamente depositate le immagini prima di essere
elaborate; nel caso della fotografia digitale, le foto scattate vengono prima depositate nel buffer, poi
memorizzate definitivamente su un supporto di memoria (scheda o disco). Questa tecnica viene utilizzata
per ridurre il tempo di attesa tra uno scatto e l'altro.
C.L.U.T. (Color Look Up Tables) - Tavole di rappresentazione del colore, o palette dei colori, utilizzate
quando un sistema non è in grado di riprodurre i toni presenti in un immagine. Una tavola,quindi, che
stabilisce una corrispondenza fra l'intera tavolozza ed un sotto insieme di colori.
Calibrazione del colore - Processo che permette, con dei piccoli aggiustamenti, di produrre con scanner o
stampanti dei colori il più fedeli possibili all'originale; tale risultato si ottiene controllando che le suddette
periferiche siano in linea con dei valori standardizzati che producano risultati accurati e prevedibili.
Camcorder - Vedi anche: Videocamera digitale
Campionatura (sampling) - Processo di trasformazione di un segnale da analogico a digitale, detto anche
"conversione A/D" [vedi], che avviene ripetutamente o ciclicamente su un segnale continuo.
Cavalletto - [vedi "treppiede"]
CCD (Charge-Coupled Device) - Dispositivo ad accoppiamento di carica. Speciale sensore ricoperto da
piccoli elettrodi, distribuiti secondo una griglia e chiamati Picture Elements (Pic El, detti pixel). Il loro
numero determina la risoluzione del CCD e quindi la dimensione massima in pixel delle immagini che
questo può generare. Prima dello scatto, il CCD si carica in superficie di elettroni; ciascun pixel reagisce ai
fotoni che cadono su di esso, producendo un accumulo di questi elettroni, proporzionale alla quantità di
radiazione ricevuta. Questa carica, accumulata su ciascun pixel, viene interpretata elettronicamente e
convertita in forma digitale (sequenza di numeri: 0 e 1) per poter essere analizzata ed elaborata da un
processore interno alla fotocamera/videocamera, e trasformata poi nell'immagine digitale vera e propria.
Ad ogni elettrodo, inoltre, è sovrapposto un filtro di colore rosso, verde e blu, in modo che allo scatto si
generino tre immagini, distinte ed incomplete, ognuna caratterizzata da uno dei tre colori indicati.
L'immagine finale (RGB) è ottenuta proprio con la sovrapposizione dei tre canali, rosso (Red), verde
(Green), blu (Blue), e la loro interpolazione da' origine a tutti i colori ed ai toni necessari ad una perfetta
risoluzione. In sostanza, la fotocamera/videocamera calcola il colore effettivo di ciascun pixel dell'immagine
facendo riferimento ai colori dei punti adiacenti. La luce registrata come segnale analogico, viene quindi
digitalizzata da un campionatore, ad 8, 10, 12 o 16 bit. Il risultato produce quindi una bitmap a 24, 30, 36 o
48bit, poi ridotta al numero di bit utilizzati dal formato di memorizzazione (JPEG o TIFF a 24 o 48bit).
Questo numero di bit è generalmente riportato come caratteristica del CCD (profondità del colore).
Alternativi al sensore CCD sono il Complementary Metal Oxiede Semiconductor (CMOS), ossia uno speciale
sensore d'immagine con tecnologia d'uso più economica rispetto a quella dell'usuale CCD, ed il sensore
Foveon, dove ogni pixel del sensore si avvale di tutti e tre i filtri di colore - e non del solo rosso, verde e blu per una riproduzione dei colori molto più fedele. Esistono poi degli speciali sensori, creati da specifiche case
produttrici, come il Super CCD di 4° generazione (Super CCD HR e Super CCD SR) della Fujifilm, dove la
miglioria consiste in un aumento della risoluzione ed in un incremento della sensibilità, atte a risolvere i
problemi di contrasto nella riproduzione di immagini contenenti note scure e luminose.
CCD Array (fila o insieme) - Indica un insieme organizzato di componenti simili. Nei sensori d'immagine
(CCD) gli elementi sensibili sono disposti secondo una matrice geometrica; grazie ad un arrangiamento di
più sensori CCD (array) è quindi possibile catturare simultaneamente più pixel con una sola esposizione.
CCD trilineare - CCD specifico degli scanner. E' composto da tre file di pixel, una per ciascuna componente
del colore. Cattura solo una sottile striscia dell'immagine, per questo una scansione completa richiede lo
spostamento di questa striscia, fino a coprire tutta l'immagine, operazione che può durare anche diversi
minuti.
Center-weighted - Vedi anche: Semi-spot
CF - Vedi anche: CompactFlash
Chroma - Saturazione del colore; corrisponde alla quantità di colore presente.
Ciano - Uno dei quattro colori utilizzati per la stampa, composto da blu e verde; gli altri colori utilizzati sono
il giallo, il magenta ed il nero.
CIE (Commissione Internazionale dell'Illuminazione) - Sistema che definisce il colore per le caratteristiche
fisiche, oggettive, non osservabili dall'occhio umano. Il colore viene infatti misurato fisicamente con
l'apporto della Colorimetria, che definisce lo stesso colore dal suo comportamento spettrale, luci riflesse e
assorbite. Il sistema CIE stabilisce in che misura i tre valori RGB sono presenti in un colore.
CIFF (Camera Image File Format) - Formato di memorizzazione delle immagini digitali. E' una evoluzione
del formato JPEG. Vedi anche: Jpeg
CLC (Color Laser Copier) - Tecnologia Canon per la stampa laser a colori.
CLR (Calling Line Restriction) - Opzione atta ad evitare che il proprio numero di telefono appaia sul display
della persona chiamata.
CMOS (Complementary Metal Oxide Semiconductor) - Semiconduttore in ossido di metallo
complementare; il termine CMOS indica uno speciale sensore d'immagine, utilizzato in alternativa al più
comune CCD. Questo sensore assolve sia al processo di cattura dell'immagine, sia alla sua processazione
digitale, effettuando però un ridotto consumo di energia. [vedi anche "CCD"]
CMY (Cyan, Magenta, Yellow) - Acronimo indicante il sistema contrapposto allo RGB, ossia operante
attarverso colori primari sottrattivi: ciano (turchese), magenta e giallo, propriamente i colori
complementari del rosso, verde e blu. Questo modello di colori viene prodotto dall'assorbimento della luce
da parte dell'inchiostro sulla carta (con lo RGB, il modello di colori invece risulta per addizione
dall'emissione della luce su di uno "schermo") per cui le luci rossa, verde e blu vengono rimosse dalla luce
bianca (intesa come assoluto) rispettivamente dai pigmenti ciano, magenta e giallo. Le percentuali dei
pigmenti in questi colori possono essere variate e miscelate per ottenere tutti i colori.
CMYK (Cyan, Magenta, Yellow, blacK) - Sistema molto usato in stampa, corrisponde ad una estensione del
sistema CMY; consente al contempo di ottenere stampe più nere e di consumare meno inchiostro a colori
(solitamente più costoso). Il suo acronimo indica un modello di colori primari sottrattivi composto da ciano,
magenta, giallo e nero (indicato con la K, blacK). Il nero viene prodotto attraverso l'uso di un componente
separato, quindi evitando di utilizzare il 100% dei tre colori sottrattivi.
Coating (Rivestimento) - Processo di ricopertura, attraverso uno strato trasparente, a protezione della
carta; risultati di questa operazione sono fogli lucidi (glossy), semi-lucidi o opachi (matte).
Codice temporale (Time Code) - Codice temporale registrato su nastro accanto ad ogni fotogramma, in
modo da identificare la posizione di una specifica sequenza registrata. Il time code riporta l'ora, i minuti, i
secondi ed il numero del fotogramma, ottenendo, quindi, una precisa individuazione (esempio:05:42:32:10
cioè 5 ore, 42 minuti, 50 secondi e 10 fotogrammi).
Colorimetro - Strumento impiegato per misurare l'assorbimento della luce visibile da parte di soluzioni
colorate, determinando l'intensità di colore (chroma e luminosità). [vedi anche "chroma", "luminosità"]
ColorSense - Tecnologia sviluppata da Kodak per gestire il colore.
Coma - Aberrazione equivalente a quella sferica, laddove i raggi di luce provenienti dal soggetto sono
obliqui anzichè paralleli; di conseguenza, l'immagine di un punto risulta formata da immagini sovrapposte.
Si forma quindi non una immagine puntiforme, ma una macchia deformata a forma di cometa (da cui il
nome). Tale aberrazione è più evidente in obiettivi grandangolari e molto luminosi.
Compact Flash - Tra le Memorie Flash, standard molto diffuso. Hanno un formato di 43x36 mm ed uno
spessore di 3mm, con controller incorporato. La capacità di memorizzazione puà variare da 2MB fino a
200MB, mentre il numero di immagini memorizzabili varia in funzione della capacità di memoria, della
risoluzione delle immagini e del formato di registrazione. Le CompactFlash II sono una variante di questo
formato, poco più spessa, ma di capacità superiore. Tutte le apparecchiature che mostrano il simbolo CF
dentro un rombo rosso sono compatibili con questo supporto di memorizzazione.
Composizione multiscatto - Collage di fotografie, scattate in sequenza. Invece di essere visibili in
carrellata, però, come in un'animazione quindi, sono poste una accanto all'altra, solitamente in un
quadrato di 3 x 3 = 9 o 4 x 4 = 16 fotografie.
Compressione frattale - Algoritmo che sfrutta le proprietà dei frattali per comprimere un'immagine. Non
esiste un vero e proprio formato standard che utilizzi tale compressione. Richiede generalmente tempi
molto elevati sia per comprimere che per decomprimere un'immagine. Vedi anche: Compressione, Frattale
Compressione HYPER - Sistema utilizzato per comprimere le immagini fotografiche, riducendole a pochi
bytes di informazione. Quando viene decompressa, l'immagine riprodotta è a bassa risoluzione, in bianco e
nero.
Compressione LZW (Lempel Ziv Welch) - Compressione utilizzata nei formati GIF e TIFF. Si avvale di un
algoritmo analogo a quello del formato ZIP, lasciando i colori dei pixel inalterati. E' più efficace della
compressione RLE, in quanto metodo con compressione 'lossless' (che non comporta perdita di dati).
Compressione RLE (Run-Length Encoded) - Compressione usata nel formato BMP (tranne in caso di
immagini a 24 bit). Lascia i colori dei pixel inalterati, unendo insieme delle strisce dello stesso colore. Non
comprime quindi gruppi di pixel di colori diversi (ad esempio: rosso, rosso, verde, blue, blue, blue = 2 rosso,
verde, 3 blue).
Compressione - Operazione che riduce le dimensioni di un file per minimizzare il tempo di trasmissione. I
file in formato BMP, GIF, JPEG, MPEG, TIFF sono compressi attraverso un algoritmo apposito, che ne riduce
le dimensioni. Esistono due tipi di compressione, con perdita di qualità, quando si rivela necessario
eliminare dei minuscoli dettagli (JPEG ed MPEG), e senza perdita di qualità (lossless), dove il grado di
compressione è molto scarso ed i file rimangono comunque molto ingombranti (GIF e TIFF).
Contrasto - Misura della differenza di luminanza tra le parti più chiare e più scure di un'immagine.
Immagini con contrasto troppo alto tendono ad avere solamente aree bianche e nere,
contemporaneamente, mentre immagini con contrasto troppo basso appaiono grigiastre.
Convertitore Macro - Lente aggiuntiva che, posta sull'obiettivo di una fotocamera, ne riduce la distanza di
messa a fuoco, rendendola così più adatta alla macrofotografia. La potenza delle lenti macro si misura in
diottrie (ma a volte ne è dato invece direttamente il ''potere riduttore'', ad esempio 6x). L'entità di tale
riduzione è facilmente calcolabile; infatti, dato che ogni diottria dimezza la distanza di messa a fuoco, una
lente con potenza 2 la ridurrà ad un quarto, e così via. Una lente macro +3, quindi, applicata ad una
fotocamera, ridurrà ad 1/8 la distanza minima di messa a fuoco macro. E' possibile montare più convertitori
macro in cascata, in tal caso la potenza dei vari convertitori va sommata; ad esempio, montando dei
convertitori con fattore +1 +2 e +3 tutti insieme, si ottiene una macro con valore +6, riducendo quindi ad
1/64 la distanza di messa a fuoco. In caso di utilizzo combinato di altri tipi di lenti insieme a convertitori
macro, questi ultimi vanno posti per ultimi, e mai tra obiettivo ed altro convertitore. Da tenere presente: la
fotocamera non sarà più in grado di mettere a fuoco all'infinito, quindi il convertitore macro andrà tolto
prima di poter fotografare un paesaggio; la funzione AF, se non TTL, andrebbe disattivata quando si usa un
convertitore macro. Vedi anche: Convertitore Wide (grandangolo), Convertitore Tele (teleobiettivo)
Convertitore Tele (teleobiettivo) - Lente che, posta sull'obiettivo, ne aumenta la lunghezza focale,
ingrandendo quindi il soggetto inquadrato. Il fattore di ingrandimento va moltiplicato per quello
dell'obiettivo per ricavare l'ingrandimento finale; ad esempio, con un convertitore Tele 1,5x, un obiettivo
Zoom 3x diventa un 4,5x. Vedi anche: Convertitore Wide (grandangolo)
Convertitore Wide (grandangolo) - Lente che, posta sull'obiettivo, ne riduce la lunghezza focale, allargando
quindi il campo visuale inquadrato. Il fattore di riduzione va moltiplicato per quello dell'obiettivo; ad
esempio, con un convertitore Wide 0,65x, un obiettivo 42mm permette la stessa inquadratura di un 28mm.
Correzione della gamma - Operazione analoga alla calibrazione del colore, mirata a rendere visibile il
maggior numero di dettagli possibile di un'immagine, alterandone luminosità e contrasto
contemporaneamente. Vedi anche: Calibrazione del colore, Contrasto, Gamma
Criptatura (foto-video digitale) - Processo di protezione dei dati o delle immagini digitali, grazie al quale è
necessario un apposito software per una successiva lettura e interpretazione dei dati.
Crominanza - Vedi anche: Tonalità
Cropping - Strumento disponibile in tutti i programmi di grafica. Consente di ritagliare la porzione
desiderata dell'immagine, scartando il resto.
CRT (Catod Ray Tube) - Acronimo di tubo a raggi catodici, normalmente usato da televisori e monitor per
visualizzare l' immagine, attraverso il sistema RGB. Un fascio di elettroni (raggi catodici), in pratica, colpisce
uno schermo ricoperto da sostanze fluorescenti, rendendole luminose. Questa luminosità permane il
tempo necessario all'occhio umano per percepire e ricostruire l'immagine. Vedi anche: RGB (Red, Green,
Blue)
Curva di Bezier - Segmenti di linee che uniscono due punti in un programma di grafica o di disegno e che
vengono registrati dal computer come un'espressione matematica. Serve al computer per rendere la curva
modificabile in ogni momento e permette di disegnare una serie di curve raccordate armoniosamente fra
loro, senza spigoli, risparmiando così spazio di memoria.
Curva di luminosità - Grafico che mostra la distribuzione del chiaro-scuro nell'immagine. Permette di
vedere, ad esempio, quanto l'immagine sia contrastata, oppure se è sotto- o sovraesposta. Vedi anche:
Luminosità
Densità di stampa - Quantità di punti (neri o colorati) che concorrono a ricostruire l'immagine in stampa;
la densità viene misurata in DPI. Vedi anche: DPI (Dots Per Inch)
Depolarizzazione - Sistema per modificare la polarizzazione, da circolare a lineare.
Diaframma - Dispositivo costituito da una serie di lamelle a mezzaluna, posta all'interno di un obiettivo ed
atto a regolare il diametro d'apertura dell'obiettivo stesso, in modo da controllare la quantità di luce che
colpisce il sensore CCD. Il grado di apertura e la posizione del diaframma rispetto alle lenti dell'obiettivo
influenzano i vari tipi di aberrazioni ottiche. Il diaframma si misura in valori f/ (o stop); più il valore f/ è
basso, tanto maggiore sarà la quantità di luce che passerà attraverso l'obiettivo. Vedi anche: Apertura del
diaframma, CCD (Charge-Coupled Device)
DIF (Data Interchange Format) - Standard che permette lo scambio di dati tra software differenti.
Diffusione d'errore - Metodo grafico che consiste nell'aggiunta in un'immagine di una componente
casuale, o "rumore", per produrre sfumature più naturali nei colori, quindi in grado di rappresentare le
mezzetinte. Tramite questa funzione, il colore originale viene sostituito con uno similare, aprendo il grado
di imprecisione del colore ai pixel intorno. Vedi anche: Dithering
Digital PhotoView - Tecnologia sviluppata dalla Thomson. Prima generazione: il lettore dvd è in grado di
visualizzare direttamente immagini JPEG registrate su CD-R come slide show sullo schermo del televisore,
con risoluzione e visualizzazione ottima. Seconda generazione: il menù dello schermo consente di
selezionare i file d'immagine JPEG, con funzione zoom per visualizzare ogni dettaglio, ed i file musicali MP3
registrati sullo stesso CD-R/RW, mentre il lettore DVD è in grado di visualizzare le immagini in simultanea.
Digitalizzazione - Vedi anche: Conversione A/D
Dithering - Tecnica di Anti-aliasing che consente, mescolando in modo proporzionato un certo numero di
pixel di due colori diversi, di produrre un'area che ha l'aspetto di una sfumatura intermedia tra i due colori.
Può essere "ordinato" o "casuale", oppure utilizzare una formula matematica, influenzando così il modo in
cui sono disposti i punti dell'uno e dell'altro colore. Il dithering è spesso utilizzato per ridurre il numero di
colori di un'immagine, diminuendone l'occupazione di memoria ma mantenendo una discreta qualità visiva.
Vedi anche: Anti-aliasing, Diffusione d'errore
DLP (Digital Light Processing) - Sistema digitale di generazione delle immagini, basato sull'uso delle matrici
(DLP). Il dispositivo è formato da una matrice di microscopici specchi oscillanti (oltre 400.000 per
dispositivo), utilizzati per riflettere il fascio luminoso proveniente da una lampada. Una volta colpiti, gli
"specchietti", variando la propria incidenza, rifrangono la luce in modo da creare l'immagine in movimento.
E' possibile realizzare immagini in tricromia RGB con una sola matrice ma, per migliorare risoluzione e
luminosità, possono essere utilizzate due o più matrici. Questa tecnologia viene utilizzata per telecamere,
fotocamere e videoproiettori digitali. Il risultato offerto consiste in immagini ottime, di elevata qualità.
Dot pitch - Distanza, misurata in mm, tra i pixel sui monitor. Ogni punto sullo schermo è formato da tre
colori primari (rosso, verde, blu): il dot pitch misura la distanza tra i punti dello stesso colore che
concorrono alla composizione dell'immagine. In genere, la distanza è 0.28 mm, ma può arrivare fino a
0.22mm. Minore sarà il valore di Dot pitch, più l'immagine risulterà nitida.
DPI (Dots Per Inch / Punti per Pollice) - Acronimo che indica il numero di pixel per pollice - dove un pollice
equivale a 2,5 cm - che una stampante è in grado di rirpodurre su carta. Definisce in pratica la qualità di una
stampa, a parità del numero di colori della stampante; le stampanti laser hanno un minimo di 300 dpi,
quelle ad alta definizione arrivano fino a 1200 dpi. Vedi anche: Densità di stampa, Esacromia, Ettacromia
DPOF (Digital Print Order Format) - Formato di file utilizzato dalle fotocamere digitali per memorizzare e
trasmettere le foto da stampare alla stampante. Il DPOF permette non solo di stampare una pagina indice
(o dei provini) di tutte le foto contenute in una cartella, ma anche di scegliere quali foto stampare ed
eventualmente di effettuare il cropping delle stesse. Vedi anche: Cropping
Driver - Interfaccia che consente la comunicazione tra il Sistema Operativo (PC) ed una periferica. Ogni
periferica dispone di un driver specifico e dedicato, registrato dal sistema operativo e con esso compatibile,
che ne permette un corretta istallazione e relativo utilizzo.
Duotono - Immagine data dalla sovrapposizione di due immagini monocromatiche, a ciascuna delle quali è
assegnato un colore diverso. Utile per aggiungere un ulteriore gradazione tonale o per creare degli effetti di
colore.
DYE Sublimation (Sublimazione) - Vedi anche: Sublimazione termica
Dynamic Range - Vedi anche: Range Dinamico
EBM (Electron Beam Coating) - Letteralmente "Rivestimento a raggio di elettroni", ossia lo standard
utilizzato da Fujifilm per i propri zoom.
EDG (Electronic Dot Generation) - Il processo tipico dei mezzitoni digitali che permette ai negativi, o alle
lastre, di essere generati raggruppando micro punti in gruppi regolari, funzionando così nella stessa
maniera in cui é prodotto un mezzotono fotografico.
Editing - Funzione che consente di realizzare montaggi sia audio che video. Termine principalmente
utilizzato in cinematografia per l'edizione di un film (post-produzione). Sono tecniche editing: Art, modalità
che consente di produrre un effetto sgarnato; Mosaic, per l'effetto mosaico; Sepia, produce l'effetto seppia,
attribuendo all'immagine un caratteristico colore marrone- rossiccio; Nega, inverte i colori dell'immagine,
creando una sorta di negativo; Mirror, dove l'immagine risulta tagliata in due, con effetto speculare;
Emboss, per produrre l'effetto tridimensionale (in rilievo); Cinema, copre le sezioni superiore ed inferiore
del display per ottenere il tipico effetto cinema; Make-up, consente di selezionare le immagini in rosso,
giallo, verde e blu.
EL (exposure lock) - Vedi anche: Blocco dell'esposizione
Electroinks (Inchiostri Elettrostatici) - Inchiostri utilizzati nelle applicazioni dirette su stampa, funzionanti
grazie ad un meccanismo simile a quello usato dalla copiatrici laser.
Emulsione - Identifica lo strato fotosensibile della pellicola dove è stesa, appunto, l'emulsione, destinato
ad essere esposto alla luce.
EPS (Encapsulated PostScript) - Formato dei file sviluppato da Adobe, in grado di archiviare un'immagine
grafica in linguaggio PostScript. Come file di testo, descrive infatti l'immagine e ne permette la
riproduzione.
Esacromia - Tecnologia di stampa a 6 colori. Arricchisce le stampe ottenute in quadricromia con delle
sfumature dolci, molto più graduali e realistiche, grazie all'uso di 2 ulteriori colori chiari, generalmente un
giallo ed un celeste. Superata dalla ettacromia. Vedi anche: Ettacromia
Esposimetro - Strumento atto a misurare la luminosità dell'immagine inquadrata, quindi l'intensità
luminosa ed i rapporti tra le luci base, il contrasto ed il tempo di esposizione alla luce del senore CCD o della
pellicola fotografica, in modo da dare una resa ottimale. Tutti gli esposimetri incorporati nelle fotocamere
sono TTL, disponendo di funzioni particolari, genericamente riconducibili a tre: Media Ponderata, ossia una
misurazione calcolata sui dati inerenti l'intera immagine; Pesata al Centro, ossia una misurazione che
prende in considerazione la zona centrale dell'immagine; Spot, ossia la misurazione di una piccola area al
centro dell'immagine. Vedi anche: Esposizione
Esposizione automatica o programmata - Tipologie di esposizione: automatica, dove la macchina decide
autonomamente le impostazioni migliori per una buona resa fotografica, rilevando la luminosità della scena
ed impostando valori tempo/diaframma ottimali; programmata, dove è invece possibile scegliere un
parametro (priorità diaframmi o priorità tempi) e far sì che la macchina imposti l'altro. Quindi, scegliendo
l'apertura del diaframma, la macchina individuerà il tempo di posa più adatto, oppure, impostando il tempo
di posa, la macchina sceglierà, in base alle condizioni di ripresa, la regolazione del diaframma. Vedi anche:
Apertura del diaframma, Esposimetro
Esposizione - Tempo necessario alla cattura della luce da parte del sensore CCD o della pellicola, ai fini
esecutivi di una foto. Vedi anche: Esposimetro, AE, Esposizione automatica e programmata
Ettacromia - Tecnologia di stampa a 7 colori. Arricchisce le stampe ottenute in quadricromia con delle
sfumature dolci, graduali e realistiche, grazie all'uso di 3 colori chiari, generalmente un giallo, un rosa ed un
celeste. Vedi anche: Esacromia
EXIF (Extended Information Format) - Sistema di compressione dei file usato nella maggior parte delle
fotocamere digitali. Questi file possono esser letti da qualsiasi dispositivo che supporti il formato Jpeg, e
permettono di memorizzare le informazioni aggiuntive registrate dalla fotocamera stessa (data, ora,
funzioni utilizzate, ecc.). Vedi anche: JPEG, JPG (Joint Picture Export Group)
FF (Focus Free) - Obiettivi a focale fissa: sono gli obiettivi più economici e diffusi, non presentando alcun
meccanismo per la messa a fuoco. Tra questi, alcuni hanno una posizione aggiuntiva per la macrofotografia.
Vedi anche: Messa a fuoco
Fill-in flash - Modalità d'uso del flash: in una scena in controluce, con il soggetto molto contrastato, la
funzione Fill-in consente di schiarire le parti in ombra, gestendo la luminosità ed equilibrando l'intera
immagine. Il flash, quindi, lampeggia automaticamente con una intensità ridotta. Vedi anche: Flash
(lampeggiatore)
Film Recorder - Periferica usata per registrare immagini digitali direttamente su film fotografici,
normalmente 35mm.
Filtri - Lenti aggiuntive per fotocamere / videocamere, atte ad alterare l'immagine, spesso per aggiungervi
un determinato effetto o per migliorarne la qualità, eliminando i raggi ultravioletti oppure i riflessi
indesiderati. Permettono di ottenere effetti speciali come sfocature, morbidezza dei toni luminosi, ed altro
ancora.
FireWire (IEEE 1394) - Standard di comunicazione ideato da Apple e sviluppato insieme a IEEE (Institute of
Electrical and Electronics Engineers) e quindi conosciuto come standard IEEE 1394; noto anche come i-Link
o DV. E' un protocollo di trasmissione digitale ad alta velocità, che permette la comunicazione tra PC e
periferiche, comprendendo anche fotocamere e videocamere digitali, lettori DVD, ecc. E' più veloce
dell'USB, che si candida a sostituire nel prossimo futuro; la velocità massima di trasferimento dei dati è
infatti pari a 400 Mbit/s, anche se ne è stata proposta un'evoluzione per portare detta velocità a 800
Mbit/s, con un collegamento fino a 64 periferiche in cascata. L'alimentazione delle periferiche a basso
consumo avviene tramite lo stesso cavo IEEE 1394, la cui lunghezza, che non deve superare i 4 metri, ne è
attualmente l'unico limite.
Fish-Eye - Letteralmente "occhio di pesce": obiettivo grandangolare spinto, in grado di avvicinrsi ad un
angolo di ripresa di 180°. Vedi anche: Grandangolo, Obiettivo
FITS (Functional Interpolating Transformational System) - Algoritmo che permette l'elaborazione di grandi
immagini digitali quasi in tempo reale, accedendo solo alla parte dei dati che vanno editati.
Flash (lampeggiatore elettronico) - Dispositivo che, emettendo un lampo di luce molto intensa, permette
di scattare fotografie senza l'ausilio di altra illuminazione. Essendo posizionato solitamente sull'apparecchio
fotografico (o comunque vicino ad esso), in modo da illuminare il soggetto dalla stessa direzione da cui lo si
sta guardando, si dice che ''appiattisca'' le immagini, eliminando o comunque riducendo quel senso di
profondità dato dalle ombre. Vedi anche: Flash incorporato, Flash esterno, Flash anulare, Flash slave
Flash anulare - Flash esterno caratterizzato da una forma rotonda; si avvita sulla parte frontale
dell'obiettivo. Studiato in modo da illuminare bene soggetti posti a breve distanza, senza proiettare ombre
indesiderate, è molto usato in macrofotografia. Vedi anche: Flash (lampeggiatore)
Flash esterno - Collegato per mezzo di un attacco a slitta (Hotshoe), oppure con un apposito cavetto di
collegamento (detto cavo sincro flash, in quanto consente di sincronizzare il flash esterno con quello
incorporato; in tal caso, il flash esterno potrebbe lavorare in modalità slave, dove un apposito sensore
intercetta il lampo emesso dal flash incorporato dell'apparecchio, facendo scattare immediatamente anche
il flash slave), il flash esterno permette di avere un punto luce opzionale e di intensità maggiore. E'
solitamente molto più potente di quello incorporato, quasi sempre alimentato separatamente; nella scelta
di un flash esterno occorrerebbe conoscere l'ampiezza del campo illuminato per accertarsi che sia
sufficiente a coprire tutto il campo visivo dell'apparecchio, e valutare se la portata è sufficiente a coprire la
distanza richiesta. Vedi anche: Flash (lampeggiatore), Staffa per flash esterno
Flash incorporato - Flash a scomparsa (''pop-up'') o in agetto, facente parte del corpo macchina.
Peculiarità del flash è la sua potenza, espressa tramite un Numero Guida (ng) in metri. Questo numero
indica quale diaframma utilizzare per avere una corretta esposizione di un soggetto posto ad una distanza x
dal lampeggiatore. La formula che lega il Numero Guida ed il diaframma è la seguente: Diaframma (f) =
NG/Distanza dal soggetto. Ad esempio, con un NG 6, per esporre correttamente un oggetto distante 2m
dalla fotocamera, il diaframma dovrà essere regolato circa ad f/3. Vedi anche: Flash (lampeggiatore)
Flash memory - Vedi anche: Memoria Flash
FlashPath - Adattatore per schede di memoria (Smartmedia, MultiMedia, SD, MemoryStick); permette di
leggere/scrivere su tali supporti direttamente dal PC, tramite un drive 3,5", grazie ad un apposito
alloggiamento laterale che consente l'inserimento della scheda.
Flashpix - Formato di file sviluppato da Kodak, Microsoft, Hewlett Packard, e Live Picture. Usa la tecnologia
FITS per facilitare la trasmissione ed elaborazione di grandi files. Vedi anche: FITS (Functional Interpolating
Transformational System)
FlashPoint - Linguaggio di programmazione inventato dalla Digita, utilizzato da alcune fotocamere come
Kodak DC265/DC290, Minolta Dimage EX, HP C500 e C918 (aka Pentax EI 2000). Tale linguaggio permette di
programmare la maggior parte delle operazioni della fotocamera digitale attraverso dei programmi
memorizzabili sulla scheda di memoria CompactFlash. Vedi anche: CompactFlash
Focale fissa - Focale di cui sono dotati gli obiettivi ad ingrandimento fisso, ossia privi di zoom. Vedi anche:
Obiettivo, Zoom ottico
Foreground - In antitesi al background, identifica un processo prioritario rispetto a quelli in uso, in quanto
interagisce con l'utente ed è quindi in primo piano. Ovviamente, questo termine può essere utilizzato in
ambienti dove è possibile la multiprogrammazione. Vedi anche: Background
Formato panorama - Formato d'immagine caratterizzato da un forte schiacciamento, quindi con rapporto
di circa 8:3 o 3:1; si ottiene sia tagliando a metà, in senso orizzontale, una immagine con normale rapporto
4:3 o 3:2, oppure accostandone due.
Formattazione - è il processo mediante il quale una scheda di memoria, proprio come un dischetto, viene
preparata all'uso. Comporta la cancellazione di tutti i file memorizzati sulla scheda in quel momento. A
differenza dei dischetti, che richiedono questa operazione prima di poter essere utilizzati, le schede di
memoria non ne hanno normalmente bisogno, dato che sono esenti da errori per milioni di utilizzi.
Fosfori - Sostanze chimiche presenti nei monitor dei computer, in grado di illuminarsi quando caricate
elettronicamente. L'accuratezza e la luminescienza dei fosfori cambia nel tempo; ne deriva la necessità di
una calibrazione periodica. Vedi anche: Calibrazione del colore
Foto panoramica - Formato di foto ottenuto tramite l'uninione di più file d'immagine. Consiste in un vero e
proprio collage, caratterizzato da una visione d'insieme a 360°, ottenibile tramite l'uso di vari strumenti, e
''navigabile'' solo attraverso software di realtà virtuale come l'Apple QuickTime VR, oppure l'IPIX, ed altri
ancora. Alcuni software effettuano automaticamente il collage, come Spin Panorama, permettendo poi di
salvare il risultato finale in formato QTVR. Per scattare fotografie che producano un panorama di buona
qualità, è necessario evitare errori di parallasse e prospettiva durante la rotazione; per farlo, è opportuno
quindi dotarsi di un treppiede e di una testa per foto panoramica (che consente di ruotare l'apparecchio
mantenendo fermo il punto di vista dell'obiettivo). Le fotocamere devono inoltre utilizzare le stesse
impostazioni di bilanciamento del bianco, diaframma, otturatore, sensibilità ISO ed eventuale
compensazione dell'esposizione, per tutte le fotografie che andranno a far parte dello stesso collage.
Foto stereoscopica - Foto caratterizzata dall'accoppiamento di due fotografie, scattate a pochi centimetri
di distanza l'una dall'altra, possibilmente nello stesso istante, orientando la fotocamera nella stessa
direzione (facendo attenzione agli errori di parallasse). Stampando le fotografie accostate, ed utilizzando
uno speciale supporto per foto stereoscopica, oppure visualizzandole insieme in un casco speciale per
realtà virtuale, è possibile vedere la scena in tre dimensioni. A livello amatoriale, sarà possibile ottenere lo
stesso effetto convertendo in scala di grigio le due foto e filtrandole nelle componenti rossa e celeste, per
poi riunirle in un'unica immagine in modo da poterle vedere con i semplici e diffusi occhialetti colorati.
FPS (Frames per second, fotogrammi al secondo) - Acronimo di framerate. Misura della velocità di una
sequenza di frames in un secondo. I vari standard video usano framerate pari a 29.97 fps per NTSC, 25.00
fps per PAL, 24.00 fps per le pellicole cinematografiche, 23.976 fps per NTSC IVTC.
Frame - Termine che identifica una singola immagine all'interno di una serie o sequenza.
Frattale - Figura geometrica in cui un motivo identico si ripete su scala continuamente ridotta, da cui deriva
che, ingrandendo la figura, si otterranno forme ricorrenti e, ad ogni ingrandimento, se ne riveleranno nuovi
dettagli. Contrariamente a qualsiasi altra figura geometrica, un frattale invece di perdere dettaglio quando
è ingrandito, si arricchisce di nuovi particolari.
Fuoco fisso - Vedi anche: FF (Focus Free)
Gamma - Insieme dei colori utilizzato nei programmi di elaborazione delle immagini ed in quelli di
scansione per rappresentare i colori desiderati; opera attarverso la misurazione del contrasto per la
determinazione dei mezzitoni dell'immagine. Vedi anche: Correzione della gamma
GIF (Graphics Interchange Format) - Formato di codifica dei file di immagine estremamente diffuso.
Consente di definire un colore di sfondo come ''trasparente''. E' uno dei formati più vecchi, e non
memorizza più di 256 colori, quindi spesso i programmi di grafica ricorrono al Dithering per salvare
un'immagine in questo formato. L'algoritmo di compressione utilizzato nel formato GIF è stato oggetto di
battaglie legali, e ora non è più utilizzabile liberamente nei programmi. Per questi motivi è stato proposto il
formato PNG, teoricamente in grado di sostituire il GIF. Il GIF è comunque generalmente sconsigliato per le
fotografie. Vedi anche: Dithering; JPEG, JPG (Joint Picture Export Group)
Grandangolo - Obiettivo di focale più corta del normale, con un campo visivo quindi più ampio. Nel caso in
cui l'angolo si avvicini o superi i 180°, si parla di obiettivo Fish-Eye o semi-Fish-Eye. Vedi anche:
Teleobiettivo, Fish-Eye
GRC (Gray Component Replacement) - Processo di separazione del colore che trasforma un'immagine CMY
in CMYK. Vedi anche: CMY (Cyan, Magenta, Yellow), CMYK (Cyan, Magenta, Yellow, blacK)
GSM (Global System for Mobile communication) - Standard europeo di trasmissione utilizzato dai telefoni
cellulari; consente un bit rate di 9,6 Kbps.
GUI (Graphical User Interface) - Interfaccia grafica utente. E' un'applicazione che rappresenta le funzioni di
un determinato Sistema Operativo in forma grafica, utilizzando finestre ed icone.
HDCP (High Definition Color Printing) - Processo dedicato alla stampa a colori che sfrutta una frequenza
bilanciata di punti (dots) per riprodurre immagini di alta qualità.
Highlight - La zona / le zone più luminose dell'immagine.
HLS (Hue, Luminance, Saturation) - Sinonimo di HSV [vedi]
Hot key - Tasto di scelta rapida: permette l'attivazione di una funzione su un telefono cellulare, tenendo
premuto per un determinato lasso di tempo un tasto.
HSB (Hue, Saturation, Brightness) - Sinonimo di HSV [vedi]
Hue - vedi anche: Tonalità
IHS (Intensity, Hue, Saturation) - Sinonimo di HSV. Vedi anche: HSV (Hue, Saturation, Value)
iLink - Interfaccia FireWire IEEE 1394. Vedi anche: FireWire (IEEE 1394)
Imagesetter - Nelle stampanti, dispositivo che sfrutta un meccanismo di uscita laser ad alta definizione,
utilizzato per registrare dati bitmap su carta fotografica, per interpretare i pixel colorati nell'immagine
originale e produrre uno schema di punti a mezzi toni.
Infrarossi - Raggi sensibili al calore, con lunghezze d'onda maggiori (e temperature del colore inferiori)
rispetto a quella del colore rosso. Con questo termine viene inoltre sottinteso un metodo di collegamento
tra pc e periferiche, che permetto uno scambio dati senza l'ausilio di cavi (porta IrDa). Vedi anche:
Interfaccia, Ripresa agli infrarossi
Inkjet - Tecnologia utilizzata dalle stampanti a getto d'inchiostro, consistente nel lancio di microgocce
d'inchiostro colorato sulla carta per mezzo di specifiche testine di stampa.
Interpolazione - Tecnica software che consente una risoluzione maggiore rispetto a quella possibile a
mezzo hardware. Con l'interpolazione si ottengono immagini più grandi, ma contenenti le stesse
informazioni dell'originale, grazie alla "creazione" di pixel con valori intermedi rispetto a quelli già esistenti,
attraverso una media pesata di pixel adiacenti: è così possibile creare punti intermedi tra due oggetti,
permettendo, ad esempio, di sfumare i colori e di rendere le immagini più realistiche.
ISO (International Standards Organization) - Termine indicante la sensibilità della pellicola o del CCD.
Disposta su una scala esponenziale, consente, passando da una sensibilità minore ad una maggiore, di
dimezzare il tempo di posa (o chiudere leggermente il diaframma) mantenendo lo stesso risultato finale.
Generalmente la sensibilità ''naturale'' dei CCD è pari a circa ISO 70-100. Alcuni CCD permettono di
aumentare la sensibilità, ma si tenga presente che in casi estremi aumenta anche il ''rumore di fondo'', che
comporta una maggiore granulosità della foto. E' quindi genericamente preferibile, e se possibile,
aumentare il tempo di posa. Il sistema riunisce i precedenti sistemi ASA/DIN.
JPEG, JPG (Joint Picture Export Group) - Formato di file standard per memorizzare immagini. Definito da
un comitato internazionale di esperti, è ad oggi il formato più usato in assoluto. Sfruttando il
funzionamento del cervello umano nel percepire forme e colori, questo formato semplifica le immagini
eliminando minuscoli dettagli, normalmente impercettibili, e semplificando l'immagine che viene poi
sostituita da un modello matematico che consente di rappresentarla con una quantità di informazione
notevolmente inferiore. L'immagine viene così compressa, con un fattore variabile, regolabile a piacere al
momento della creazione del file; naturalmente maggiore sarà la compressione, minori le dimensioni del
file, anche se a prezzo di una qualità inferiore. Questo procedimento viene ripetuto ogni volta che il file
viene salvato, con un degrado progressivo della qualità. Per questo le immagini JPEG, di ridotte dimensioni,
sono molto adatte al web ma poco al fotoritocco, dove un'immagine viene (ri)elaborata molteplici volte.
Vedi anche: Compressione, CIFF
Lasso (Selezione) - Strumento presente in tutti i programmi di grafica. E' utilizzato per selezionare un area
di lavoro, disegnando un profilo intorno alla parte dell'immagine che ad esempio si vuole ritagliare.
LCD (Liquid Crystal Display) - Display a cristalli liquidi: tecnologia utilizzata da fotocamere e videocamere
digitali, monitor, computer portatili e notebook. Il display può essere a matrice passiva ed a matrice attiva
(TFT, Thin Film Transistor; TFD, simile al TFT come tecnologia ma ben più parsimoniosa quanto a consumo
d'energia), quest'ultimo maggiormente leggibile, anche da angolazioni quali 120/160 gradi. I monitor LCD
non causano riscaldamento dell'ambiente, ne emettono campi elettromagnetici, sono retroilluminati per
una maggiore chiarezza con la possibilità di regolare la luminosità; infine, molti apparecchi sono dotati della
funzione di auto-spegnimento del display per risparmiare energia.
LED (Light Emitting Diode) - Diodo che emette radiazioni luminose; viene impiegato per segnalare alcuni
parametri di funzionamento, ricorrendo a colori differenti e a diverse frequenze di intermittenza.
Li-Ion (Ioni di Litio) - Batterie agli Ioni di Litio; ha una durata maggiore rispetto alle batterie NiMH. Vedi
anche: NiMH (Nickel-Metal Hydrid)
Li-Ion Polimer (Polimeri di litio) - Batterie ai polimeri di Litio.
Line Art - Disegno al tratto, ossia immagine composta solamente da linee in bianco e nero, senza
sfumature.
LPI (Lines per Inch) - Linee per Pollice. Unità di misura della risoluzione in stampa o in scansione;
equivalente del termine DPI. Vedi anche: DPI (Dots Per Inch)
LPM (Lines per Millimeter) - Linee per Millimetro. Unità di misura della risoluzione in stampa o in
scansione; equivale a DPI x 25,1. Vedi anche: DPI (Dots Per Inch)
Lunghezza d'onda - Misura della distanza tra due creste consecutive in un'onda sinusoidale, indicante la
periodicità spaziale di variazione dell'onda stessa. La lunghezza d'onda è inversamente proporzionale
all'energia trasportata e quindi alla temperatura del materiale che emette la luce. L'occhio umano è
sensibile solo ad uno stretto intervallo di lunghezze d'onda, e le varie pellicole (ed i CCD) ne imitano
generalmente il funzionamento filtrando le radiazioni a noi invisibili. Vedi anche: CCD (Charge-Coupled
Device), Infrarossi, Spettro luminoso
Lunghezza focale - Misura indicante la distanza tra la lente ed il piano focale, dove si trova il CCD o la
pellicola. Insieme all'apertura, definisce le caratteristiche di luminosità ed ingrandimento dell'obiettivo: più
elevato è l'ingrandimento e minore è l'angolo visivo.
Macrofotografia - Termine indicante un tipo di fotografia molto ravvicinata, ottenuta riprendendo un
soggetto da distanze ridottissime, nell'ordine di centimetri. Questo tipo di foto non implica forzatamente
l'uso di un particolare obiettivo tele o grandangolare, in quanto la maggior parte delle fotocamere digitali
dispone di una funzione macro atta allo scopo.
Manual focus - Messa a fuoco manuale. Consente di effettuare riprese con una maggiore libertà, con
soggetti volutamente sfocati o mettendo a fuoco dettagli che l'automatismo dell'apparecchio altrimenti
ignorerebbe. Su alcune fotocamere digitali vi è spesso un limitato numero di posizioni a distanze
preimpostate, mentre nei migliori modelli è possibile impostare la distanza in modo (pressoché) continuo.
Mask (maschera) - Strumento disponibile in tutti i programmi di fotoritocco. Consente di specificare, come
per il canale Alpha, una maschera attraverso la quale disegnare sull'immagine, in modo da proteggere le
parti mascherate. [vedi anche: "alpha blending"]
MB (Megabyte) - Unità di misura della capacità di memorizzazione dei dati. Equivale circa ad un milione di
bytes (1024 kilobytes, da cui megabyte), corrispondendo un byte (carattere) ad otto bit (binary digit, ossia
cifra binaria, l'unità di misura del sistema di numerazione binario).
Megapixel - 1.000.000 di pixel. E' usato per misurare la potenza dei sensori CCD. In realtà è un indicatore
approssimativo, in quanto la qualità dell'immagine dipende anche dal funzionamento del sensore stesso,
dalla conversione A/D e dalla disposizione dei pixel sensibili ai vari colori sul filtro posto sul sensore. Vedi
anche: CCD (Charge-Coupled Device)
Memoria Flash - Supporto di memoria utilizzato dalle fotocamere digitali, dai computer palmari e dagli
MP3 Player. Questo tipo di memoria è riscrivibile e ne esistono diversi formati: CompactFlash (abbreviato
CF), CompactFlash II (sono CF più spesse), CompactFlash Ultra ed Ultra II (formati più veloci in lettura e
scrittura delle normali CF), SmartMedia (abbreviato SM), MemoryStick, MultiMedia ed SD (Secure Digital).
Queste ultime sono una variante delle schede MultiMedia, dalla velocità maggiore nella registrazione dei
dati. L'uso di queste schede va dall'archiviazione ed il trasferimento dati nei palmari e nei notebook
all'ampliamento della memoria dei prodotti diigitali; le schede si usano come normali floppy disk,
inserendole ed estraendole anche a fotocamera accesa (salvo diversamente indicato sull'apparecchiatura),
formattandole, scrivendo, leggendo, cancellando i file attraverso la fotocamera stessa, oppure con un
lettore esterno, dal proprio computer o, ancora, attarverso un adattatore PCMCIA, da un PC portatile.
Memory Stick - Formato proprietario delle schede di memoria Sony.
Messa a fuoco - Meccanismo che permette, spostando avanti o indietro una o più lenti componenti
l'obiettivo, di mettere a fuoco soggetti posti a varie distanze dall'obiettivo stesso, a partire da una distanza
minima fino all'infinito. Può essere manuale o automatica.
Messa a fuoco automatica - Funzione che permette di mettere a fuoco in automatico i soggetti inquadrati;
premendo il pulsante di scatto a metà, la fotocamera, o meglio un sensore posto o nella parte frontale della
fotocamera, in esterno, o all'interno dell'obiettivo (TTL), misura la distanza degli oggetti inquadrati e regola
di conseguenza la messa a fuoco.
Mezzitoni (Halftone) - Processo di riproduzione di un'immagine a toni continui, come una serie di punti
(dots) di diversa dimensione, all'interno di una griglia fissa; utilizzato generalmente per la stampa.
MF - Vedi anche: Manual focus
Microdrive - Ideato dalla IBM, è un hard disk dalle dimensioni irrisorie, misurando solamente 4,2x3,6x5
centimetri. E' utilizzabile da tutti gli apparecchi conformi allo standard CompactFlash II. Esiste di varie
capacità.
Mirino - Anche noto come oculare o visore, consente di vedere l'inquadratura che si sta effettuando. Il
mirino può essere ottico o LCD, ed alcune fotocamere sono dotate di entrambi.
Mirino ottico - Traguardo ottico che consente di controllare l'ampiezza e l'altezza dell'inquadratura; può
avere un sistema di regolazione delle diottrie, utile per chi soffre di lievi difetti alla vista, può essere Reflex
(SLR, Single Lens Reflex, per distinguere dalle ormai obsolete fotocamere a doppio obiettivo), TTL (Through
The Lens), oppure Prismatico o Pentaprismatico (il soggetto è inquadrato attraverso l'obiettivo, ma più
generalmente è dotato di un'ottica separata da quella dell'obiettivo). Questo tipo di mirino (non-reflex)
permette di costruire fotocamere di dimensioni più compatte, non dovendo includere anche l'ottica
prismatica del mirino TTL, e fornisce una visione sufficientemente corretta del soggetto inquadrato, tranne
nel caso di macrofotografia, quando spesso l'inquadratura visibile guarda molto più in alto e a sinistra del
soggetto fotografato.
Mirino ottico Reflex (detto anche SLR o TTL) - Meccanismo a specchio mobile posto dietro l'obiettivo,
basato su di un prisma ottico; consente di vedere l'esatta inquadratura che verrà poi fotografata, in modo
che qualunque variazione di messa a fuoco e diaframma sarà così già visibile dal mirino. Permette quindi un
maggior controllo sulle impostazioni della fotocamera.
MJPEG - Variante dell'MPEG, basato su di una sequenza di immagini JPEG. Utilizzata nel formato DV.
MMS (Multimedia Messanging Service) - Tecnologia che consente agli utenti della telefonia cellulare di
incorporare audio, fotografie ed altri contenuti in un messaggio di testo tradizionale, trasformandolo in un
messaggio multimediale fatto di immagini e suoni.
Modalità burst- Vedi anche: Scatto a raffica
Moirè - Difetto di visualizzazione che sovrappone un tipico effetto geometrico ''a retino'' o ''a griglia''
sull'immagine, dovuto alla presenza di due o più griglie o retini di dimensioni diverse posti tra l'osservatore
ed il soggetto o lo sfondo dell'immagine. E' anche un effetto molto frequente durante la stampa dei
mezzitoni, a causa della loro errata inclinazione angolare.
Monocromatica - Immagine costituita da un solo colore, detto anche foreground (solitamente il bianco)
sullo sfondo (background) nero.
Motion blur - Effetto grafico che consiste nell'elaborare diverse volte lo stesso frame, calcolando a ogni
passata la posizione di alcuni, e ben determinati, oggetti in movimento rispetto allo scenario; nella
rappresentazione della scena 3D si avrà che gli oggetti in movimento verranno resi con una sorta di "scia" in
modo da rendere il loro movimento maggiormente fluido. E' quindi un particolare effetto di blur lungo una
direzione, che da' appunto l'impressione del movimento.
MPEG2 - Sistema digitale di compressione dei dati in grado di ridurre sensibilmente la dimensione del dato
finale; è utilizzato per la compressione dei dati digitali che compongono i SVCD.
MPEG4 - Sistema digitale di compressione dei dati, in grado di ridurre sensibilmente la dimensione del dato
finale, è utilizzato per la compressione dei dati digitali che compongono i DivX.
MPG, MPEG (Moving Picture Experts Group) - Formato video compresso più diffuso su Internet, alla base
della tecnologia del DVD. Permette di comprimere filmati video ed audio utilizzando degli algoritmi
analoghi a quelli del JPEG, ma adattati al video. Esistono varie versioni dell'MPEG, dalla 1 alla 3, che
presentano un livello qualitativo sempre migliore.
NG - Acronimo di Numero Guida. [vedi anche "flash incorporato"]
NiCd (Nickel-Cadmio) - Batterie ricaricabili tra le più diffuse. Presentano spesso problemi di ''memoria'': se
non vengono scaricate completamente prima di ricaricarle, si caricheranno sempre meno. Genericamente,
non sono consigliate per dispositivi digitali, quali le fotocamere, in quanto queste ultime hanno dei
meccanismi di sicurezza che comportano lo spegnimento automatico se la carica delle batterie è inferiore
ad un certo livello, e di conseguenza non le scaricano mai completamente.
Night Capture - Funzione che consente di effettuare riprese in ambienti bui.
NiMH (Nickel-Metal Hydrid) - Batterie ricaricabili tra le più potenti, prive di metalli tossici; sono basate,
infatti, sulla tecnologia all'idruro di nichel (NiMH). Possono essere ricaricate in qualsiasi momento, ed
hanno una durata maggiore rispetto a quelle NiCd. Usate con fotocamere digitali, permettono di avere una
notevole autonomia d'uso, soffrendo in maniera minore del problema "memoria" rispetto alle NiCd [vedi].
NTSC (National Television Standard Committee) - Standard per il segnale video e televisivo usato in USA,
Canada, Giappone, Sud America. E' di risoluzione e qualità inferiore rispetto al PAL, ma lo schermo viene
aggiornato ogni 1/60s, garantendo un realismo lievemente maggiore. [vedi anche "PAL"]
O
Obiettivo - Lente, o gruppo di lenti, atta a catturare la luce, inviandola al sensore CCD, al mirino od alla
pellicola. Alcune parti dell'obiettivo sono mobili, per permettere la messa a fuoco, e può esserci un
diaframma per regolare la quantità di luce che l'obiettivo deve catturare.
On Screen Display - Tecnologia, utilizzata da molti DVD, che consente di visualizzare alcune informazioni
direttamente sullo schermo del televisore.
One Touch - [vedi "hot-key"]
Otturatore - Meccanismo che, posto tra l'obiettivo ed il sensore o la pellicola, si apre permettendo il
passaggio della luce, e si richiude completamente dopo un intervallo di tempo prestabilito.
Otturatore a iride - Tipo di otturatore che, come il diaframma, si chiude dall'esterno verso l'interno. E'
oramai praticamente inutilizzato.
Otturatore a tendina - Tipo standard di otturatore; nella variante più moderna è composto da due tendine
che scorrono in due direzioni, aprendo una finestrella o, nell'altra, richiudendola. La diversa regolazione
delle due tendine comporta un diverso tempo di posa.
Otturatore elettronico - Otturatore di ultima generazione, è usato specialmente per fotocamere e
videocamere digitali. E' un otturatore "virtuale", in quanto consiste in un meccanismo elettronico interno al
CCD.
PAL (Phase Alternation Line) - Sistema per la trasmissione televisiva usato in Europa ed Australia. Lo
schermo viene aggiornato ogni 1/50s, ma è di risoluzione e qualità superiore rispetto al sistema televisivo
NTSC.
Palette (Tavolozza) - Tecnologia di visualizzazione digitale dei colori; utilizza 8 bit per punto (256 colori). Nei
programmi di grafica è anche uno strumento che permette la selezione e la modifica di un colore,
scegliendo quali tra i colori a disposizione usare.
PCX (PiCture eXchange format) - Estensione per file di grafica (bitmap) usato nelle immagini a colori o scala
di grigi; memorizza max 256 colori. E' un vecchio formato, ormai in disuso, sostituito dal GIF che è più
versatile ed occupa minore spazio su disco. Vedi anche: GIF
Pentacromia - Tecnologia di stampa a 5 colori. Arricchisce le stampe ottenute in quadricromia con delle
sfumature dolci, molto più graduali e realistiche, grazie all'uso di un ulteriore colore chiaro, generalmente
un giallo o un celeste. Superata dalla esacromia. Vedi anche: Esacromia
Pentaprismatico - Aggettivo identificante un mirino Reflex realizzato con un prisma di vetro. Vedi anche:
Mirino ottico Reflex (detto anche SLR o TTL)
Piano focale - Piano in cui si forma l'immagine, posto dietro l'obiettivo. Tale immagine sarà perfettamente
a fuoco solo se tutti i punti ripresi dall'obiettivo sono posti alla stessa distanza dal piano; variando la
distanza dei soggetti inquadrati, anche il piano focale si sposta di conseguenza. Vedi anche: Lunghezza
focale, Messa a fuoco.
PICT - Formato di file per immagini utilizzato da Macintosh, con possibilità di compressione JPEG. Vedi
anche: JPEG, JPG (Joint Picture Export Group)
PIM (Print Image Matching) - Tecnologia sviluppata da Epson per garantire una migliore corrispondenza dei
colori su carta rispetto a quelli registrati dalla fotocamera; consente regolazioni accurate del colore prima
della stampa finale.
PIN (Personal Identification Number) - Numero di identificazione personale, utilizzato come protezione
contro un uso non autorizzato della SIM Card. Il PIN, consegnato insieme alla SIM dal gestore di rete, è
composto da quattro numeri, modificabili dall'utente. Generalmente sono disponibili due codici, il PIN1 e
PIN2.
PIP (Picture in Picture) - Funzione che permette la visione contemporanea di due immagini in movimento: è
possibile visualizzare in una finestra un programma televisivo e nell'altra dati provenienti da una sorgente
video esterna (ad esempio da un videoregistratore), utilizzando un ampia gamma di comode applicazioni,
tra cui 12 immagini multiple, Freeze e Swap.
Pixel (Picture element) - Unità elementare componente tutte le immagini. Per ciascun pixel può essere
memorizzata una certa quantità di informazioni, tale da ricostruire il colore e la luminosità di un file
d'immagine; maggiore è la quantità di informazioni sui singoli pixel, maggiore la qualità dell'immagine e la
fedeltà al colore originale. A seconda del formato con cui l'immagine viene memorizzata, è possibile avere
immagini monocromatiche (ovvero a 2 soli colori), in scala di grigi (con 256 livelli graduali di grigio circa),
con più colori (4, 16, 256, eccetera... il numero di colori è sempre una potenza di 2), oppure true color.
Porta Parallela - Connettore del computer per la trasmissione dei dati ed il collegamento con perifriche, sia
in entrata che in uscita, ad 8 bit.
Posa B (BULB) - Terminologia indicante un tempo di esposizione prolungato; è una caratteristica quasi
esclusiva delle fotocamere professionali. Viene invariabilmente associata all'uso di un treppiede, dove
risulta utile anche l'uso di uno scatto flessibile od un telecomando. Vedi anche: Tempo di posa, Scatto
flessibile
Posa - Esposizione: tempo in cui il CCD o la pellicola registrano l'immagine. Vedi anche: CCD (Charge-
Coupled Device), Tempo di posa
PPI (Pixels Per Inch) - Vedi anche: DPI (Dots Per Inch)
Profondità di campo - Parte d'immagine perfettamente nitida, dove in un intervallo definito tutti i punti
sono messi a fuoco contemporaneamente. E' inversamente proporzionale all'ampiezza del fascio di luce
catturato dall'obiettivo, quindi minore è l'apertura del diaframma, maggiore è la profondità di campo.
Diaframmi molto aperti, su obiettivi molto larghi, consentono di sfruttare l'effetto della profondità di
campo per porre in maggior risalto il soggetto in primo piano, grazie alla messa a fuoco, e lasciando lo
sfondo sfocato. Sulle fotocamere digitali compatte, che hanno tutte obiettivi abbastanza stretti, non è un
effetto molto evidente, tranne che in macrofotografia. Vedi anche: Apertura del diaframma, Messa a fuoco
Profondità di colore - Indica il numero di bit usati per descrivere il colore di ogni singolo punto di
un'immagine. Con 1 bit il punto può essere soltanto o bianco o nero, mentre con 2 bit si hanno quattro
diverse combinazioni: bianco, nero e due tonalità di grigio.
Progressive Scan (Scansione progressiva) - Funzione che permette di acquisire il fotogramma con un'unica
scansione della durata di 1/50 di secondo. Grazie all'utilizzo di questa funzione è possibile ottenere
un'elevata risoluzione verticale delle immagini, molto importante quando si desidera acquisire
un'immagine per stamparla su carta. La maggior parte delle videocamere, che offrono anche la possibilità di
scattare foto, dispongono della funzione "Progressive Scan": in questo modo è possibile scattare fotografie
e/o fermi immagine nitidi e dettagliati anche di soggetti in movimento.
Punto di bianco - Il tono più chiaro stampabile in un immagine. I valori tonali oltre questo limite sono
interpretati come bianco. Vedi anche: Range Dinamico
Quadricromia - Tecnica di stampa basata sul modello CMYK, per la rappresentazione del colore sulla carta.
Superata dalla pentacromia. Vedi anche: CMYK (Cyan, Magenta, Yellow, blacK)
Raffica - Numero di fotogrammi che possono essere scattati in sequenza in un determinato intervallo di
tempo (generalmente di un secondo), tenendo premuto il pulsante di scatto. [vedi anche "scatto a raffica"]
Range Dinamico - Differenza misurabile tra il colore più chiaro e il più scuro che un sistema può
distinguere o creare. [vedi anche "punto di bianco"]
Rapporto d'aspetto (Aspect Ratio) - Rapporto tra larghezza e altezza di un'immagine. Nei monitor tale
rapporto è genericamente di 4/3 (=1,3 periodico), mentre in una pagina A3, A4, A5 o A6 è costante, pari a
circa 1,4142; nel formato classico della fotografia è 3/2 o 1,5 e nel formato video corrisponde a 16/9
(=1,7777 periodico). Questo fa sì che nella stampa su una pagina A4 di una immagine VGA 640x480,
compariranno dei bordi laterali bianchi, mentre nel vedere un video 16/9 sul monitor VGA comparirà un
bordo superiore ed uno inferiore. Per le fotocamere digitali, infine, a seconda del modello, esistono vari
rapporti d'aspetto, da poco più di 1 (quasi un quadrato) a circa 16/9.
Rapporto di contrasto - Rapporto tra toni chiari e scuri in un'immagine. Con un contrasto elevato, si
ottiene una migliore qualità delle immagini, in quanto sono presenti molti toni intermedi. Nei
videoproiettori, tale funzione permette di creare aree dell'immagine molto scure e aree molto chiare, in
qualunque condizione di luminosità.
Rapporto focale - Rapporto tra il diametro dell'apertura del diaframma e la lunghezza focale. Si esprime
sotto forma di frazione preceduta da una f, ad esempio f/2.8 oppure anche F1:2.8.
Raw (Grezzo) - In inglese "grezzo", è un formato di registrazione di file fotografici, presente in alcuni
modelli di fotocamere digitali. In un file "Raw" le informazioni vengono registrate così come catturate dal
sensore CCD, senza le correzioni del software: si tratta di un formato senza perdita di qualità, che può
essere letto soltanto da programmi appositi, forniti dal costruttore della fotocamera. Non è un formato
standard, infatti ogni costruttore ha un suo formato "Raw". Le sue dimensioni sono più piccole
dell'equivalente formato TIFF, ma più grandi di un JPEG. Le correzioni devono comunque essere effettuate
con un programma di ritocco fotografico.
RCA - Tipo di presa per le uscite audio-stereo o per i segnali audio-video composito.
Rendering - Software in grado di creare una immagine, di qualità, rendendo un disegno vettoriale o a punti
simile ad una fotografia; tale processo avviene tramite l'utilizzo di altre immagini oppure tramite un
modello matematico che simula realisticamente l'aspetto di una scena in tre dimensioni. L'elemento su cui
si basa il calcolo è la resa realistica delle fonti luminose, che rendono possibile il passaggio da una immagine
bidimensionale ad una tridimensionale, grazie proprio al contrasto luci/ombre che determina la profondità
di campo.
RGB (Red, Green, Blue) - Sistema più usato per definire un colore a video; è un metodo di composizione del
colore e consiste nel separarlo nelle sue componenti luminose: rosso, verde e blu. E' detta sintesi additiva
in quanto è possibile ottenere tutti i colori dello spettro sommando le tre componenti, fino al bianco.
Riduzione del rumore di fondo - Si tratta di una speciale impostazione di cui sono dotate alcune
fotocamere e videocamere per migliorare le riprese notturne e le immagini realizzate con scarsa
illuminazione. I pixel corrotti o anormali vengono identificati e messi a confronto con gli altri; quando
avviene l'identificazione di un pixel danneggiato, il suo valore viene corretto per rendere l'immagine più
pulita.
Riduzione effetto occhi rossi - Funzione in grado di ridurre l'effetto occhi rossi, dovuto ad un
cambiamento dello stato delle pupille che si dilatano e si contraggono in risposta all'esposizione ad una
fonte luminosa. Se la luce è intensa, le pupille tendono a restringersi, mentre con un'illuminazione soffusa
possono dilatarsi notevolmente. Facendo scattare il flash, la luce attraversa la pupilla, dilatata a causa
dell'oscurità dell'ambiente, e viene a sua volta riflessa dai vasi sanguigni dietro la retina. Questo secondo
riflesso torna alla fotocamera sotto forma di una macchia rossa. Tramite il lancio di un impulso, o di una
raffica di impulsi, quindi, antecedente lo scatto del flash, si riduce notevolmente tale difetto.
RIFF (Resource Interchange File Format) - Letteralmente: "formato file per lo scambio di risorse"; è un
formato di archiviazione usato con immagini in scala di grigio.
Ripresa agli infrarossi - Tecnica di ripresa adottata da alcune videocamere e fotocamere digitali, tramite
l'adozione di un sensore sensibile anche agli infrarossi, invisibili all'occhio umano; uno speciale faretto,
posto sulla videocamera stessa, illumina quindi la scena senza disturbare (la luce emessa viene captata solo
dalla videocamera). Questo consente di effettuare riprese in ambienti scarsamente illuminati (o
semplicemente di notte) anche quando non è possibile, o comunque non è opportuno, accendere luci.
Risoluzione - Numero di punti presenti in un'immagine. Con tale termine viene indicata la dimensione di
un'immagine, espressa in larghezza x altezza, misurata in pixel, ppi o dpi. In questi ultimi due casi si parla
anche di definizione o densità di stampa o di scansione, in quanto non si conoscono le reali dimensioni
dell'immagine digitale ma solo quanti pixel o punti elementari ci sono in un pollice. Quindi un'immagine
potrà essere contemporaneamente di risoluzione 640x480 pixel (in tal caso occuperà tutto lo schermo VGA)
e venire stampata a 300 dpi. Vedi anche: Densità di stampa, DPI (Dots Per Inch)
Risoluzione interpolata - Risoluzione che permette di generare, in un'immagine catturata da un sensore
CCD, punti addizionali inesistenti, mediante un processo che lavora sui valori medi delle informazioni
relative ai pixel contigui. Si ottiene quindi un 'immagine di qualità superiore, in quanto contenente un
numero maggiore di informazioni. Alcune fotocamere hanno appositi programmi che consentono di
aumentare il numero totale dei pixel che compongono l'immagine, andando oltre la risoluzione massima
effettiva. Questa tecnica dà comunque risultati migliori quando viene eseguita sulla risoluzione reale
attraverso un buon programma di ritocco fotografico.
Risoluzione orizzontale - Numero di linee verticali che un sistema é in grado di riprodurre. Il numero di
linee è misurato su un asse orizzontale.
RS-232 - Interfaccia seriale che permette lo scambio di dati tra dispositivi digitali: i bit che compongono
l'informazione vengono trasmessi uno alla volta su di un solo filo.
Rumore di fondo - Disposizione casuale e non desiderata di pixels, che interferisce sulla qualità delle
immagini.
S-video (Super video) - Interfaccia per la connessione video; permette di trasferire i dati video provenienti
da una sorgente, dando riultati migliori rispetto ad un collegamento Scart e ad un segnale video composito,
viaggiando i dati su cavi diversi.
Saturazione - Termine indicante la capacità dell'occhio umano di percepire la purezza del colore.Quando la
saturazione è ridotta al minimo, si ottiene un'immagine in scala di grigi. La saturazione, quindi, ha come
presupposto quello di interpretare un colore in base a quanto questo si discosti dal grigio stesso. Vedi
anche: Chroma
Scala di grigi - Immagine basata unicamente su tonalità di grigio, che possono andare dal bianco al nero. I
grigi si formano mescolando sempre in parti uguali le componenti RGB, CMY o CMYK.
Scatto a raffica - Variante dello scatto continuo [vedi]; in questo caso la fotocamera non può scattare più di
un certo numero di fotografie.
Scatto ad intervalli di tempo - [vedi "autoscatto"]
Scatto continuo - Modalità presente in alcune fotocamere che permette di scattare una sequenza
arbitraria di fotografie ad intervalli di tempo ravvicinati, mantenendo premuto il bottone dello scatto.
Scatto flessibile - Cavo flessibile in grado di avvitarsi sul bottone di scatto di una fotocamera, permettendo
di scattare senza vibrazioni indesiderate, mantenendo l'otturatore aperto nella posa B.
SCSI (Small Computer System Interface) - Standard di comunicazione ad alta velocità per periferiche, usata
principalmente per i dischi rigidi, ma anche per alcuni scanner e fotocamere digitali professionali.
Disponendo di schede di controllo dedicate, è in grado di pilotare fino a 15 diverse periferiche, mantenendo
un carico sul processore centrale veramente irrisorio.
SD (Secure Digital) - Standard Digital Memory Card: espansione di memoria per dispositivi portatili.
Consiste in una evoluzione delle schede MultiMedia, caratterizzata dalla presenza di controller.
Seconda tendina - Termine usato per indicare il momento in cui l'otturatore si chiude al termine del tempo
di posa. Range temporale ideale per usare il flash nelle pose lunghe, in quanto l'attivazione del flash appena
prima della chiusura dell'otturatore fa sì che i soggetti in movimento appaiano in modo più naturale,
''davanti'' alla scia del movimento; al contrario, attivando immediatamente il flash, i soggetti apparirebbero
''dentro'' tale scia oppure ''dietro''. Vedi anche: Flash (lampeggiatore), Sincro flash
Semi-spot (o Center-Weighted) - Modalità dell'esposimetro atta alla misurazione della luce, effettuando
una media pesata tra l'intero fotogramma e il valore della misurazione Spot. Vedi anche: Esposimetro, Spot
Sensore CCD - [vedi "CCD (Charge-Coupled Device)"]
Sfocatura Gaussiana - Effetto digitale che si applica all'immagine; utilizza la distribuzione gaussiana del
colore, a forma di campana, per rendere l'immagine più soft.
Sincro flash - Modalità d' uso del flash che permette di sincronizzare il lampo del flash con l'apertura
(prima tendina) o la chiusura (seconda tendina) dell'otturatore. Quest'ultima modalità è anche nota come
sincronizzazione lenta, in grado di garantire delle foto di aspetto soddisfacente con corpi in movimento ed
in condizioni di non completa oscurità; tale sincronizzazione comporta spesso dei vincoli che riguardano i
tempi di posa, spesso limitando la durata minima.
SIRDS (Single Image Random Dot Stereogram) - Stereogramma [vedi] su singola immagine, generato con
una sequenza di punti colorati a caso.
SLR (Single Lens Reflex) - [vedi "mirino ottico Reflex"]
SmartMedia - Standard diffuso di schede di memoria. Tutte le apparecchiature che mostrano la didascalia
SmartMedia sono certificate compatibili secondo questo standard. Si tratta di schede grandi quanto le
CompactFlash, ma più sottili, e purtroppo circa 8 volte più lente nelle operazioni di lettura/scrittura. Sono
tra l'altro prive di controller incorporato. Esistono due tipi di schede SmartMedia, in tutto e per tutto uguali
nell'aspetto, ma funzionanti a 3,3Volt oppure 5Volt. Queste ultime sono le più vecchie, ormai in disuso. Le
SmartMedia 3,3V sono perciò quelle utilizzate dalle moderne fotocamere digitali.
Solarizzazione - Effetto dovuto ad una forte sovraesposizione dell'immagine sulla pellicola: superata una
certa soglia, la parte più luminosa dell'immagine viene ''bruciata'' dalla luce, annerendosi. Nei sensori CCD:
il bianco ''dilaga'' sui pixel adiacenti. Vedi anche: Sovraesposizione
Sottoesposizione - Illuminazione insufficiente o non corretta impostazione della fotocamera; il CCD (o la
pellicola) registra una parte dell'immagine come completamente nera. Vedi anche: CCD (Charge-Coupled
Device), Esposizione, Sovraesposizione
Sovraesposizione - Illuminazione eccessiva oppure non corretta impostazione della fotocamera; il CCD (o
la pellicola) registra una parte dell'immagine come completamente bianca. Vedi anche: CCD (ChargeCoupled Device), Esposizione, Sottoesposizione, Solarizzazione
Spettro di assorbimento - L'insieme delle lunghezze d'onda assorbite da un determinato materiale. Vedi
anche: Lunghezza d'onda, Spettro luminoso
Spettro di emissione - L'insieme delle lunghezze d'onda emesse da una sorgente luminosa. Vedi anche:
Lunghezza d'onda, Spettro luminoso
Spettro luminoso - L'insieme dello spettro di emissione e di quello di assorbimento. Vedi anche: Lunghezza
d'onda, Spettro di emissione, Spettro di assorbimento
Spot - Modalità dell'esposimetro atta alla valutazione dell'esposizione di una piccola area posta
esattamente al centro dell'immagine. Vedi anche: Esposimetro, Semi-spot (o Center-Weighted)
Stabilizzatore d'immagine - Funzione che permette alle videocamere digitali di ottenere un'immagine
ferma, andando a correggere i movimenti involontari causati da chi sta filmando. E' possibile distinguere
due diverse tipologie di stabilizzatore d'immagine: elettronico e ottico.
Staffa per flash esterno - Staffa che consente di montare un flash esterno su apparecchi sprovvisti di slitta
(hotshoe), tenendo i due elementi - flash e fotocamera, ad esempio - allineati nella stessa direzione. Tale
configurazione è possibile attraverso l'uso di un treppiede.
Stampante digitale - Stampante "intelligente", ossia in grado di funzionare senza il computer,
semplicemente collegandola ad un televisore. In alcuni modelli è presente uno slot in grado di leggere le
schede di memoria CompactFlash, SmartMedia, Memory Stick, PCMCIA, interpretandone il DPOF per
stampare poi le foto desiderate. Si tratta quasi sempre di stampanti a sublimazione termica. Vedi anche:
DPOF (Digital Print Order Format)
Stereogramma - Immagine stereoscopica, ossia composizione di due immagini il cui risultato dà
l'impressione delle tre dimensioni. Vedi anche: Foto stereoscopica, SIRDS (Single Image Random Dot
Stereogram)
Sublimazione termica - Tecnologia di stampa a colori che trasferisce il colore ai supporti cartacei
attraverso gas condensati a caldo. La qualità è pressochè identica a quella fotografica.
Super Nightshot - Tecnologia che consente di ottenere riprese nitide anche in condizioni di luce scarsa: la
velocità dell'otturatore si imposta automaticamente tra 1/60 ed 1/4 di secondo, per consentire una visione
chiara dei soggetti inquadrati.
SuperCCD - Tecnologia brevettata da Fujifilm che consente, grazie a pixel di forma esagonale disposti a
nido d'ape, di raccogliere più luce di un CCD convenzionale, raggiungendo una sensibilità equivalente
maggiore e, contemporaneamente, di registrare un maggior numero di dettagli, permettendo quindi, con
una diversa interpolazione, di ottenere immagini a risoluzione più alta. Vedi anche: CCD (Charge-Coupled
Device)
SVCD (Super Video Compact Disc) - Acronimo di Super Video CD: si tratta di un formato standard che può
arrivare ad un livello qualitativo simile a quello dei DVD grazie all'elevato "bit rate" utilizzato nella
compressione video, di tipo MPEG2.
SVGA (Super Video Graphics Array) - Standard video che consente una risoluzione di 800x600 pixel in 16
colori.
Teleobiettivo - Obiettivo di focale più lunga del normale, che ha quindi un campo visivo più ristretto ed un
ingrandimento maggiore; un obiettivo può essere più o meno tele, dato che non c'è un limite preciso per
definire un teleobiettivo.
Telephoto - [vedi "teleobiettivo"]
Temperatura del colore - Misura proporzionale alla lunghezza d'onda della radiazione emessa; si misura in
gradi Kelvin. La temperatura della luce solare (bianco-bluastra) è di circa 5400 K, mentre la temperatura di
una lampadina a incandescenza (Tungsteno) è di circa 3200 K.
Tempo di posa - Durata dell'esposizione. Vedi anche: Esposizione, Posa
Testa - Supporto per la fotocamera/videocamera posto sopra al treppiede (spesso è incorporata nello
stesso). Permette di posizionare e ruotare con molta precisione la fotocamera/videocamera e di
mantenerla nella posizione impostata, eliminando ogni tipo di vibrazione.
TIFF (Tagged Image File Format) - Formato standard per la computer grafica di qualità. Le immagini TIFF
non subiscono compressione, al contrario di quelle salvate in JPEG, e possono essere rielaborate e salvate
all'infinito senza nessun degrado della qualità. Tale formato memorizza 24 bit per pixel, ma esiste anche
uno speciale formato TIFF a 48 bit, che è in grado di memorizzare appunto 16 bit per colore, garantendo
così la possibilità di mantenere la qualità massima anche attraverso complicate e lunghe elaborazioni.
Alcune fotocamere digitali professionali, ed alcuni scanner professionali, sono anche in grado di generare
file TIFF nello speciale formato a 48bit.
Touch Screen - Display sensibile al tocco. Alcuni telefoni cellulari ed anche alcune videocamere
possiedono questo tipo di visore: è possibile scegliere le varie opzioni toccando semplicemente il display
con un dito o con l'apposita penna.
Treppiede - Supporto portatile per fotocamere/videocamere. Permette di scattare fotografie da posizioni
inusuali e consente anche tempi di posa lunghissimi, esenti da difetti dovuti a vibrazioni o movimento
accidentale della fotocamera. E' spesso usato in abbinamento ad una testa, uno scatto flessibile o un
telecomando, o comunque in combinazione con l'autoscatto. Può essere motorizzato per consentire riprese
''panoramiche''.
Treppiede motorizzato - Tipo di treppiede con telecomando, studiato per prodotti video. Una volta
posizionata la videocamera, è possibile utilizzare il telecomando per ruotarla ed inclinarla durante le
riprese, in modo da ottenere un movimento fluido, senza scossoni, con un effetto professionale.
Tricromia - Tecnica di stampa basata sul modello CMY per la rappresentazione del colore sulla carta.
Superata dalla Quadricromia. Vedi anche: CMY (Cyan, Magenta, Yellow), Quadricromia
True color - Vero colore. Modalità grafica in cui sono associati 24bit (profondità del colore) per ogni pixel,
in modo da poter visualizzare fino a 16 milioni di colore. Vedi anche: Profondità di colore
TTL (Through the lens) - Attraverso la lente: la luce è captata da un dispositivo di ricezione posizionato tra il
flash e l'obiettivo; i circuiti elettronici della fotocamera regolano la potenza del flash tenendo conto
dell'apertura di diaframma e della focale dell'obiettivo, in modo da avere una migliore esposizione. Vedi
anche: Esposimetro, Auto Focus
TWAIN (Technology Without An Important Name) - Driver che consente, per gli scanner e le fotocamere
compatibili, di acquisire un'immagine senza l'utilizzo di un software specifico; è infatti sufficiente installare
il driver TWAIN dello scanner o della fotocamera e qualsiasi programma, in grado di usare una periferica
TWAIN, potrà effettuare riprese.
Ultravioletti - Lunghezze d'onda minori (e temperature del colore superiori) rispetto a quella del colore
violetto, ed inferiori a quella dei raggi X. Non sono visibili ad occhio umano.
USB (Universal Serial Bus) - Interfaccia per periferiche di tipo digitale, creato nel 1995 dalla collaborazione
di varie aziende (tra cui IBM, Compaq, Microsoft e Intel) per cercare di utilizzare un'unica interfaccia per il
collegamento. Consente la trasmissione dei dati a velocità elevata. La porta USB consente di connettere in
cascata fino a 127 dispositivi e ha un'ampiezza di banda di 10-100 Kbit al secondo per le periferiche più
lente, e di 12 Megabit al secondo per quelle più veloci. I dispositivi collegati all'"Universal Serial Bus"
utilizzano la tecnologia "Plug and Play", che consente di inserirli e rimuoverli senza dover spegnere il
computer.
Uscita Coassiale (Coaxial) - Uscita che permette la connessione audio digitale tra un lettore DVD e un
apparecchio per la riproduzione audio/video (es.: decoder, TV, Dolby Digital) attraverso fibre ottiche.
Uscita Ottica (Optical) - Uscita audio digitale: permette di trasferire da fonti digitali ad apparecchi di
riproduzione AV digitali i segnali audio, attraverso fibre ottiche. Tale ricevitore AV deve essere compatibile
con le tecnologie PCM, Dolby Digital, DTS e possedere un ingresso digitale ottico.
VA (Vertical Alignment) - Tecnologia utilizzata nella progettazione di monitor LCD, dove tutte le molecole
dei cristalli liquidi si orientano uniformemente nella stessa direzione a seconda del campo elettrico
applicato, comportando una diversa visualizzazione delle scale cromatiche al variare del punto di
osservazione dell'operatoren con conseguente limitazione dell'angolo di visione. Vedi anche: MVA (Multi
Domain Vertically Aligned)
Velocità otturatore - Determina il tempo di posa, e viene indicata solitamente in secondi o frazioni di
secondo.
Velocità sincro flash - Termine indicante il più piccolo tempo di posa possibile con un flash esterno
sincronizzato (normalmente alla seconda tendina). Vedi anche: Flash (lampeggiatore), Sincro flash
VGA (Virtual Graphics Array) - Standard video che consente una risoluzione di 640x480 pixel in 256 colori.
Vedi anche: SVGA, XGA
Videoproiettore - Apparecchio che consente di proiettare immagini televisive su schermi di elevate
dimensioni. Si possono distinguere due diverse tipologie di videoproiettori: quelli con tecnologia LCD (a
cristalli liquidi) e quelli con tecnologia DLP (basata sull'uso di matrici).
Viewfinder - [vedi "mirino"]
XD - eXtreme Digital: supporto di memorizzazione sviluppato in collaborazione da Fujifilm ed Olympus per
sostituire l'oramai obsoleto formato Smartmedia; si tratta della più piccola Memory Card disponibile sul
mercato.
XGA (eXtended Graphics Array) - Standard video che consente una risoluzione di 1024x678 pixel in 256
colori. Tramite software, la scheda XGA può visualizzare 65000 colori.
Zoom - Funzione che consente una lunghezza a variazione continua, entro un campo di escursione
prestabilito, ovvero la possibilità di modificare l'angolazione del campo visivo inquadrato, avvicinando o
allontanando il soggetto da fotografare. L'immagine potrà quindi risultare più grande (zoom in) o più
piccola (zoom out). Spesso lo zoom viene associato ad un fattore di ingrandimento, come 2x, 4x, eccetera:
in questo caso il numero indica di quanto vengono moltiplicate le dimensioni degli oggetti visibili
nell'immagine ingrandita. Una funzione di zoom è presente nei programmi di grafica per poter vedere
meglio i dettagli su cui si sta lavorando. Lo zoom di un apparecchio in ripresa può essere ottico (=continuo)
o digitale. Sugli apparecchi più moderni esiste spesso anche la possibilità di zoomare sulle foto già scattate,
durante l'operazione di preview, per esaminarle nei dettagli.
Zoom digitale - Funzione che consente di modificare la lunghezza focale di una fotocamera/videocamera,
cosicché il soggetto occupi una porzione più ampia del fotogramma. Denominato anche zoom virtuale, lo
zoom digitale si abbina allo zoom ottico, anche se permette di ingrandire le immagini in misura
notevolmente maggiore e più velocemente. Essendo il frutto di una interpolazione, la definizione
dell'immagine finale sarà tanto minore, quanto più sarà “spinto” lo zoom digitale; ingrandendo un'
immagine, ad esempio, con fattore 2x, verranno utilizzati solo la metà dei pixel posti al centro del sensore
CCD, ignorando gli altri. Questa funzione, infatti, opera ritagliando la porzione centrale dell'immagine
normalmente catturata e, di conseguenza, riduce la risoluzione dell'immagine generata. E' possibile
scegliere solo uno degli ingrandimenti possibili, e non ci sono solitamente posizioni intermedie. Vedi anche:
Zoom, Zoom digitale continuo
Zoom digitale continuo - Zoom che, attraverso la tecnica dell'interpolazione [vedi], permette di regolare
l'ingrandimento in maniera continua tra il valore minimo ed il massimo consentito; ovviamente la qualità
dell'immagine subisce un degrado proporzionale all'ingrandimento scelto.
Zoom ottico - Funzione atta a modificare realmente la lunghezza focale dell'obiettivo. L'immagine viene
quindi ingrandita dalla lente, così che la luce colpisce l'intero sensore CCD, utilizzando tutti i suoi pixel. Lo
zoom ottico migliora quindi la qualità e il dettaglio delle immagini. In pratica, questo zoom funziona tramite
una componente dell'obiettivo che, spostandosi avanti o indietro, ne modifica la lunghezza focale in
maniera continua, all'interno di un intervallo compreso fra una posizione W (Wide) ed una posizione T
(Tele).
GLOSSARIO VINTAGE
A
Aerofotogrammetria
Tecnica per fotografare da bordo di velivoli oppure rilievo fotografico della superficie terrestre
condotto per mezzo di aerei.
Agfacolor
Uno dei nomi commerciali per il procedimento a colori per formazione della materia colorante.
Albertipo
Vedi Collotipo.
Album
Tipo di cartoncino fotografico di formato mm 137x100 (141x100).
Album di cartoncini fotografici
Legatura per cartoncini fotografici.
Album fotografico
Quaderno o fascicolo per raccogliere fotografie.
Albumina
Vedi Procedimento all'albumina.
Albumina bicromatata
Procedimento al bicromato di potassio utilizzato nelle stampe fotomeccaniche. L'albumina
bicromatata viene stesa sulla lastra di zinco.
Algrafia
Procedimento fotomeccanico, nella sostanza identico a quello fotolitografico, in cui alla matrice in
pietra viene sostituita un'equivalente matrice in alluminio.
Alticolor
Vedi Autocromia.
Amalgama fotografico
O fotografia amalgamata, sta ad indicare in genere l'immagine dagherrotipica ottenuta da fotografi
ambulanti che sostituivano il tradizionale sviluppo a vapori di mercurio con uno molto più semplice,
fatto appunto con un amalgama di mercurio e sale d'argento ridotto in compresse facilmente
trasportabili. Vedi Dagherrotipo.
Ambrotipo
Dal greco indistruttibile. Positivo diretto al collodio umido utilizzato negli anni dal 1853-5 al 1863-5. In
genere si tratta di ritratti fortemente sottoesposti che, osservati in particolari condizioni, possono
apparire sia positivi che negativi.
La lastra negativa al collodio diviene positiva quando è disposta su un fondo scuro: le ambrotipie
venivano presentate e poste in commercio in apposite custodie rivestite di panno nero. L'effetto si
otteneva sbiancando con acido nitrico o bicloruro di mercurio un negativo, l'argento annerito si
mutava in argento bianco comune e l'immagine diventava quasi positiva. Il nome venne coniato da
M. A. Root (1808-1880), mentre James Ambrose Cutting (1814-1867) perfezionò il procedimento
aggiungendo canfora e bromuro di potassio al collodio e usando resina d'abete per fissare il vetro
alla lastra.
Anaglifo
Dal greco cesello. Coppia di immagini stereoscopiche l'una di colore complementare dell'altra (in
genere verde e rosso) riprese, proiettate o stampate in modo da essere quasi sovrapponibili.
Guardandole con appositi occhiali colorati con lenti analogamente complementari, ma invertite, si
vede una sola immagine a rilievo. L'inventore Jean Charles d'Almeida realizzò quelli per proiezione
nel 1858, mentre Louis Ducos du Hauron nel 1891 li realizzò su carta, usando come colori
complementari il rosso e il blu.
Analogico
Segnale o flusso di dati di tipo continuo, sonoro o visivo. È l'opposto di digitale.
Vedi anche Digitalizzare. 2004-03
Anfitipo
Variante dell' Ambrotipo dal quale si distingue per caratteristiche di sviluppo e fissaggio.
Vedi anche Ferrotipo.
Annerimento diretto
Procedimento tramite il quale l'immagine viene a formarsi con la sola azione del sole. Le lastre
fotografiche vengono poi immerse in una soluzione che fa annerire l'emulsione nei punti appena
intaccati dalla luce filtrata dall'obiettivo e corrispondenti alle parti illuminate dell'immagine esterna.
Usato per la stampa a contatto con la carta salata, albuminata, citrata, aristotipica.
Antracotipia
Nome dato dall'Abate Sobacchi ad un procedimento di stampa fotografica da matrice manuale, in
genere disegni su vetro o in carta lucida. Il procedimento consisteva nella sensibilizzazione di fogli di
carta con una pappa bicromatata.
Archivio fotografico
Insieme di fotografie (negativi e positivi), attrezzature fotografiche e altri materiali. Può venire inteso
anche come spazio fisico di conservazione dei materiali. 2004-03
Argento
Elemento base per la preparazione di superfici sensibili. L'alogenuro d'argento (alogeno + cloro,
bromo e iodio) è sensibile alla luce, ai raggi X e ai raggi UV.
Argentotipo
Qualsiasi tipo di stampa in cui figurano i sali d'argento. In origine il termine indicava un particolare
tipo di carta ai sali d'argento che per lo sviluppo del positivo necessitava di un bagno ai sali di ferro.
Aristotipo
Procedimento inventato da Liesegang intorno al 1886 che comprende i positivi al collodio ad
annerimento diretto e i positivi alla gelatina ad annerimento diretto (carta al citrato). La carta
aristotipica era del tipo ad immagine evidente cioè stampabile a vista per azione diretta della luce
solare che, grazie al cloruro d'oro, acquistava tonalità brune intense e doveva poi essere immersa in
un bagno di fissaggio per attribuire colorazioni particolari alla copia stampata. Le carte aristotipiche
ebbero una notevole diffusione, sostituendo quasi completamente quelle albuminate, ma intorno al
1920 caddero a loro volta in disuso.
Aristotipo al collodio
Vedi Aristotipo.
Artiste
Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 260x200.
Artotipia
Vedi Collotipo.
Asfalto
Vedi Bitume di Giudea.
Astrofotografia
Tecnica fotografica applicata per fotografare gli astri. La prima immagine fotografica della luna si
deve a Samuel Morse nel 1839.
Astuccio per fotografie
I dagherrotipi più raffinati erano conservati sotto vetro in astucci foderati di velluto, inizialmente simili
a quelli per miniature. I primissimi erano di semplice fattura, con motivi geometrici e floreali sul
coperchio. Gli astucci meno costosi erano in papier-maché, con decorazioni stampate. Verso la
metà degli anni '50 furono messi sul mercato negli Stati Uniti astucci di materiale sintetico, composto
da segatura, gomma lacca e un pigmento colore marrone e nero, pressati in stampi d'acciaio. Questi
astucci, detti Union Cases si presentavano spesso come bassorilievi assai elaborati che si
ispiravano a soggetti di dipinti popolari. In Europa si usava anche incorniciare i dagherrotipi in passepartout di vetro dipinto.
Atrografia
Vedi Melanografia.
Autochromes
Vedi Autocromia.
Autocromia
I fratelli Lumière sfruttarono il principio di J. Joly (vedi procedimento a colori additivo) per le loro
lastre autochrome, ideate nel 1904 e poste in vendita nel 1907. La lastra fotografica veniva ricoperta
con migliaia di microscopici granelli di fecola, preventivamente colorati. Un terzo dei granelli erano
color arancione, un terzo verde, e un terzo violetto; ed erano mescolati insieme in modo che i colori
primari fossero distribuiti uniformemente sulla superficie della lastra, che veniva poi ricoperta con
l'emulsione. L'esposizione avveniva sul retro della lastra. Una volta sviluppato il negativo si
trasformava in positivo con il procedimento dell'inversione, e la diapositiva che ne risultava
riproduceva i colori originali. La prima esposizione pubblica negli USA di lastre autochromes di
Steichen, F. Eugene e Stieglitz ebbe luogo alle Little Galleries Photo-Secession a New York nel
novembre del 1907. La fabbricazione delle lastre fu sospesa nel 1932, per essere sostituita da
Filmcolor, Lumicolor e Alticolor su supporto non rigido.
Autotipo
Fotoincisione retinata. Procedimento inventato dall'inglese J.W. Swan nel 1864 che suggerì di
riportare la punteggiatura di scomposizione dell'immagine sul negativo stesso dell'originale da
riprodurre. Il negativo dopo il trattamento veniva usato secondo le varie tecniche fotomeccaniche
esistenti. Il procedimento rimase in uso fino al 1940 circa nella riproduzione in tricromia.
Autovirante
Vedi Carta autovirante.
Avoriotipo
Procedimento di origine americana il cui risultato imitava la struttura e luminescenza dell'avorio. Da
un negativo dovevano essere ricavate due differenti stampe, una su carta sottile, l'altra su pellicola.
Le due immagini venivano montate sovrapposte, unite da uno strato di cera fusa e pressate a caldo
su di una lastra di cristallo. Il brevetto venne ottenuto da Mayall nel 1865.
Avoriofotografia
Vedi Avoriotipo.
B
Barite
Solfato di bario. Polvere bianchissima stesa nelle carte fotografiche dette appunto baritate, tra
l'emulsione e il supporto in carta. 2004-03
Bicromato
Vedi Albumina bicromatata, Carta al carbone, Gelatina bicromatata, Gomma bicromatata, Oleotipia,
Ozotipia, Pinatipia, Procedimento all'inchiostro.
Bit
In informatica la più piccola unità di informazione. È l'abbreviazione di binary digit (cifra binaria) che
ha valore zero oppure uno. Otto bit formano un byte, 1024 byte un kilobyte (kB), 1.040.576 byte un
megabyte (MB), 1024 megabyte un gigabyte (GB). 2004-03
Bitmap
Immagine grafica o fotografica costituita da pixel. Le immagini molto definite sono costituite da molti
pixel. I file, in ambiente Windows, hanno come suffisso ".bmp". Le immagini bitmap a colori
utilizzano grandi quantità di memoria e questo è uno svantaggio per l'archiviazione. 2004-03
Bitume di Giudea
Idrocarburo impiegato nella pratica delle incisioni a morsura delle matrici da stampa in quanto si
altera alla luce solare e esposto ai raggi schiarisce in proporzione alla loro intensità. La lastra veniva
rivestita di bitume, esposta alla luce con il fototipo, lavata infine con essenza di trementina che
scioglie l'asfalto non impressionato, poi intaccata con un bagno di acido nitrico. Questo metodo era
preferito a quello della gelatina bicromatata, per le riproduzioni fotozinco tipiche. Niépce abbinò tutte
queste caratteristiche in un solo procedimento di stampa, applicabile alla produzione di matrici
fotoincise.
Byte
In informatica la quantità di memoria per immagazzinare un carattere. 2004-03
Boudoir
Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 200x125.
Bromoleotipia
Vedi Oleobromia.
Bromuro d'argento
Alogenuro d'argento, usato in fotografia per rendere sensibile la superficie di lastre e pellicole,
combinato poi con la gelatina permette la preparazione di emulsioni molto sensibili.
C
Cabinet
Fotografia brunita di mm 140x110 c. su montatura di mm 160x115 eseguita in Inghilterra nel 1866 e
che sostituì la carte-de-visite.
CCD
Charge Coupled Device. Dispositivo posto all'interno della fotocamera digitale che converte le
immagini analogiche in quelle digitali. 2004-03
CD-ROM
Compact Disc-Read Only Memory. Supporto magnetico per la memorizzazione dei dati in
informatica. Un singolo CD-ROM può contenere più di 650 MB di dati. 2004-03
Callitipo
Vedi anche Procedimento Van Dyke. Procedimento fotografico a base di sali di ferro (ossalato di
ferro) e di nitrato d'argento utilizzato per la stampa a contatto di negativi.
Calotipo
Stampa positiva diretta o negativo su carta. Procedimento inventato da Fox Talbot nel 1841 e in uso
fino al 1860. La carta, immersa in due soluzioni, una di nitrato d'argento, l'altra di ioduro di potassio,
diventava altamente sensibile alla luce dopo un lavaggio con un miscuglio di acido gallico, acido
citrico e nitrato d'argento, soluzione che Talbot chiamò gallo-nitrato d'argento. Dopo l'esposizione la
carta doveva essere immersa in un bagno della stessa soluzione per far apparire l'immagine. Per
fissare il negativo si usava inizialmente bromuro di potassio e più tardi una soluzione calda
d'iposolfito e per la stampa, carta impressionata al cloruro d'argento. Dai fogli trattati in cloruro
d'argento e gallo-nitrato d'argento di Talbot, si passò ai fogli trattati in soluzione di ioduro di potassio
e poi nitrato d'argento, sviluppati in acido gallico (Blanquart-Evrard), con copie eseguite su carta
all'albumina. Oppure carta sensibilizzata con acqua di riso, miele e bianco d'uovo e bagnata in
nitrato d'argento (Le Gray) che cerava il negativo. Il calotipo permetteva di ottenere copie a contatto;
le stampe, però, presentavano una certa granulosità. Vedi anche Carta cerata.
Cameotipo
Tipo di ritratto ovale ad imitazione del rilievo. Particolari presse a caldo permettevano di ottenere
dalla gelatina della stampa un rilievo uniforme e permanente che veniva poi incollato su di un
cartoncino rigido.
Carbone
Vedi Procedimento al carbone.
Carbro
Vedi Procedimento Carbro e Ozobromia.
Carré
Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 100x100.
Carta
Vedi Stampa.
Carta albuminata
Tecnica inventata nel 1850 da Blanquart-Evrard. Un foglio di carta del tipo da disegno veniva
coperto da uno strato di albumina contenente del sale e sensibilizzato agitandolo leggermente in
soluzione di nitrato d'argento; la stampa avveniva per annerimento diretto. L'immagine di solito
veniva sottoposta ad un viraggio all'oro e poi fissata.
Carta all'albumina e bromo-acetato d'argento
Nel 1847 Abel Niépce de Saint-Victor applicò il procedimento delle lastre fotosensibili all'albumina
sensibilizzata con acido-nitrato d'argento, da lui ideato l'anno precedente, anche alla carta con
albumina e bromo-acetato d'argento.
Carta aristotipica
O Carta al citrato. Vedi Aristotipo.
Carta Artigue
Vedi Carta al carbone.
Carta autovirante
Carta contenente i sali necessari al suo viraggio, in genere sali d'oro o di platino. Sono autoviranti
tutte le carte salate.
Carta baritata
Rivestita generalmente di gelatina - solfato di bario. Inventata nel 1881.
Carta al carbone
Carta fotografica ai sali di cromo usata in origine per ottenere positivi fotografici con caratteri simili ai
disegni a carboncino. Si tratta di solito di un foglio di carta sottile ricoperto di una pellicola di gelatina
bicromatata contenente particelle di carbone o altro pigmento. Le stampe al carbone, ideate da
Alphonse Poitevin (1855-56) sono molto durevoli. Fra quelle commercializzate dopo il 1889 la carta
Artigue, detta charbon-velour, e quella Fresson, detta charbon-satin. Vedi anche Procedimento al
carbone.
Carta cerata
Carta negativa rivestita con cera fusa che ne riduce la grana: tecnica sperimentata da Gustave Le
Gray nel 1851. Vedi anche Calotipo.
Carta cianografica
Carta fotografica ai sali di ferro, le cui parti impressionate si colorano di azzurro.
Vedi anche Cianotipo.
Carta cianotipica
Vedi Carta cianografica.
Carta al citrato
Vedi Aristotipo e Carta autovirante.
Carta al collodio
Carta ad annerimento al cloruro d'argento in sospensione in collodio.
Carta a colori
Costituita da più strati fotosensibili che permettono di ottenere delle immagini a colori la cui
luminosità e cromatismo risultano molto fedeli al soggetto fotografato.
Carta eliografica
Carta fotografica ai sali di ferro che in origine veniva impressionata alla luce del sole. Serve per
riprodurre disegni in nero su bianco o in bianco su azzurro.
Carta al ferroprussiato
Carta su cui l'immagine è resa direttamente visibile per la colorazione dei sali ferrici.
Vedi anche Cianotipo.
Carta Fresson
Vedi Carta al carbone.
Carta alla gelatina
Carta, ben collata, cosparsa da uno strato uniforme di gelatina, che rappresenta ancor oggi la base
per vari tipi di stampe fotografiche.
Carta alla gelatina - bromuro d'argento
Carta alla gelatina sensibilizzata con una emulsione al bromuro d'argento. Inventata da Joseph
Maria Eder nel 1884.
Carta alla gelatina - cloro-bromuro d'argento
Carta alla gelatina sensibilizzata con un'emulsione al cloro-bromuro d'argento.
Carta alla gelatina - cloruro d'argento
Carta per stampa a contatto, prodotta intorno al 1890 su idea di Joseph Maria Eder (c. 1884), alla
gelatina sensibilizzata con un'emulsione al cloruro d'argento. Meno sensibile di quella al bromuro
d'argento, detta anche carta Gaslight.
Carta al platino
Vedi Platinotipia.
Carta resinata
Carta fotografica rivestita di un sottile foglio di polietilene impermeabilizzante.
Carta salata
Inventata da William Henry Fox Talbot nel 1840, fu adottata da Louis-Désiré Blanquart-Evrard che
nel 1846 sperimentava un metodo più rapido di stampa. I fogli di carta da disegno imbevuti di cloruro
di sodio erano agitati -- su una sola superficie -- in soluzione di nitrato d'argento. La superficie
sensibilizzata con nitrato veniva poi posta a contatto con un negativo e, per azione della luce, i sali
d'argento si trasformavano in argento metallico, con effetto rossastro dell'immagine. Dopo
l'annerimento diretto veniva virata e fissata. Usata prevalentemente per la produzione di disegni
fotogenici e di calotipi.
Carta ai sali di ferro
Detta talvolta anche Cianotipia, nome derivato direttamente dal tipo di colorazione bluastra.
Vedi anche Procedimento ai sali di ferro.
Carta sepia
Detta anche papier bistre. Tipo di carta ai sali di ferro.
Carte de visite
Tipo di cartoncino fotografico, brevettato in Francia nel 1854 da André-Adolphe-Eugène Disderi. Si
trattava di una fotografia del formato di un biglietto da visita, da cui il nome, su carta incollata su un
cartoncino di cm 10x6 c. In un apparecchio speciale fornito di quattro obiettivi e di un portalastre
scorrevole veniva posto il negativo su lastra umida. Su ciascuna metà della lastra si facevano
quattro esposizioni, così che da ciascun negativo si potevano trarre 8 immagini in pose diverse. La
stampa era su carta albuminata. Il formato ben presto venne sostituito da quello Cabinet, più grande.
Carte de visite stereoscopica
È costituita da due immagini affiancate, riprese simultaneamente, ma con angolazione leggermente
diversa, che danno un'impressione di rilievo quando osservate attraverso il visore binoculare o
stereoscopio.
Cartoncino fotografico
Vedi Album, Artiste, Boudoir, Carré, Excelsior, Excelsior grande, Famiglia, Famiglia grande,
Gabinetto americano, Imperial, Mignonette, Nature, Panel, Panel grande, Pochet, Promenade,
Royal, Salon, Turista.
-chrome
Suffisso che indica pellicola invertibile a colori. In commercio come Kodachrome, Ektachrome,
Agfachrome, Fujichrome.
Cianografia
Vedi Cianotipo.
Cianotipo
Stampa su carta cianografica. Procedimento di copia a ricalco fotografico a contatto diretto messo a
punto da Hershel intorno al 1842, non argentico, bensì basato sulla sensibilità dei sali ferrici. Detto
anche procedimento al ferroprussiato. Vedi anche Procedimento ai sali di ferro.
Cibachrome
Nome commerciale per uno dei tipi di procedimento a colori per distruzione dei coloranti (dye
destruction).
Cliché-verre
Matrice di vetro usata per la stampa a contatto di disegni. Tecnica ideata da Fox Talbot nel 1839 per
ottenere stampe positive di disegni a tratto. Sulla lastra di vetro, sia preparata con essenza di
trementina e annerita con nerofumo, sia al collodio, veniva riportato il disegno a graffio con una
punta sottilissima. Si otteneva così una matrice scura con tratti chiari. Il procedimento fu utilizzato da
diversi artisti per i particolari effetti grafici che si potevano ottenere, in particolare da Corot, Delacroix
e Millet.
Cloruro d'argento
Alogenuro d'argento utilizzato nella preparazione di carte sensibili, come la carta salata, albuminata,
aristotipica, ecc. È meno sensibile alla luce del bromuro d'argento, con il quale viene talvolta unito
per la preparazione di emulsioni al cloro-bromuro d'argento.
Collezione
Raccolta di fotografie organizzata secondo differenti criteri, anche soggettivi. 2004-03
Collodio
Soluzione viscosa di nitrocellulosa in alcool e etere che asciuga rapidamente formando una pellicola
dura ed impermeabile.
Collodio secco
Per ovviare al problema della preparazione ed uso rapido delle lastre al collodio umido si trovò che
addizionando al collodio sostanze idrosolubili le lastre potevano essere preparate ed usate a
distanza di tempo.
Collodio umido
Procedimento dovuto a Frederick Scott Archer (1851) che ha permesso di produrre il primo genere
di istantanee. Molto più sensibile del procedimento all'albumina. La lastra era ricoperta di collodio e
sensibilizzata in una soluzione d'argento e veniva immediatamente sviluppata con solfato di ferro o
acido pirogallico, prima che il collodio cominciasse ad asciugarsi. Infine veniva fissata con cianuro di
potassio o iposolfito di sodio. Le lastre dovevano essere esposte e sviluppate subito dopo la loro
preparazione, ancora umide, altrimenti perdevano la sensibilità. Il procedimento al collodio umido fu
sostituito da quello al collodio secco.
Collotipo
Variante della fotolitografia. Come evoluzione della tecnica ideata da Alphonse Louis Poitevin
intorno al 1850, nel 1868 Joseph Albert (1825-1886) di Monaco fece aderire al vetro finemente
smerigliato uno strato di gelatina bicromatata indurendola poi con l'esposizione alla luce. Il
procedimento è basato sulla proprietà del bicromato di potassio di alterare la solubilità in acqua di
colloidi come albume, gelatina, gomma arabica, se esposti alla luce. La gelatina assumeva,
essiccandosi un andamento reticolare. Su questo strato se ne spalmava un altro della stessa
sostanza, destinato a riprodurre l'immagine. Si usavano poi due tipi di inchiostrazione spessa per le
ombre. Il metodo era detto anche Albertype o Albertipia.
-color
Suffisso per indicare il principio del negativo-positivo per uso dei fotografi dilettanti nella fotografia a
colori, introdotto con la pellicola Kodak nel 1941, simile alla pellicola Kodachrome, salvo che
l'immagine è in negativo.
Combination printing
Vedi Stampa composita.
Copia
Vedi Riproduzione. 2004-03
Copulante
Sostanza presente nell'emulsione nelle pellicole a colori moderne (negativi a colori e pellicole
invertibili ovvero pellicola per diapositiva) permette la formazione del colore per mezzo di un
trattamento chimico. 2004-03
Controtipo
Negativo ottenuto dal positivo di una pellicola, usato per ristampare copie di cui manca o non è
utilizzabile il negativo originale.
Cronofotografia
Tecnica di ripresa fotografica ideato da Eadweard Muybridge (1878), poi sistema di proiezione,
adottato soprattutto in cinematografia, che consiste nella ripresa in successione, ad intervalli di
tempo prestabiliti, di immagini di uno stesso oggetto o fenomeno, che consentono, visionate nella
stessa successione, una visione chiara di eventi velocissimi o lentissimi. Vedi anche
Strobofotografia.
D
Dagherrotipo
Immagine fotochimica unica su lastra di rame o positivo diretto con destra e sinistra invertite rispetto
al soggetto. Louis Jacques Mandé Daguerre nel 1839 aveva scoperto l'immagine latente sulle lastre
di rame argentato (cm 16x21), che si rivelava ai vapori di mercurio. Per ottenere un dagherrotipo il
procedimento era in linea generale come segue: (1) Pulitura e lucidatura di una lastra di rame
argentata; (2) Sensibilizzazione della lastra per mezzo dei vapori di iodio: questa operazione si
effettuava all'interno di un'apposita scatola e serviva a formare un sottile strato di ioduro d'argento
sulla superficie della lastra stessa; (3) Sviluppo mediante vapori di mercurio riscaldato i quali,
depositandosi sulle parti impressionate dalla luce, le rendevano chiare in campo scuro; (4) Fissaggio
con iposolfito di sodio. Le lastre usate erano di misure standardizzate: cm. 21.5x16.5; 10.5x8; 7x5.5;
16x12; 8x7.
Dagherrotipo inciso
Per ottenere la fotoriproduzione dei dagherrotipi veniva applicata una tecnica simile a quella
dell'acquaforte. L'acido nitrico agiva sull'argento scoperto, cioè sulle parti annerite, e produceva una
matrice dalla quale si potevano ricavare una quarantina di esemplari. Quando il dagherrotipo da
trattare veniva ripreso su lastra d'argento solido invece che su rame argentato si poteva ricavare una
matrice che dava fino a duecento esemplari.
Diapositiva
Trasparenza fotografica positiva montata su telaietto, in bianco e nero, o a colori, da usare con
proiettore o lanterna magica.
Diazo fotografia
Vedi Procedimento diazotipico.
Diazetipia
Vedi Procedimento diazotipico.
Digitalizzare
Nel linguaggio informatico indica l'operazione di conversione di un segnale analogico continuo in dati
binari (digitali) discreti, che consistono in combinazioni codificate delle cifre zero e uno (sistema
binario). Digitale è l'opposto di analogico.
Vedi anche Analogico. 2004-03
Disegno fotografico
Vedi Calotipo.
Disegno fotogenico
Vedi Calotipo.
DPI
Dots Per Inch (punti per pollice). Unità di misura della risoluzione di stampanti e scanner (1 pollice =
2,54 cm). 2004-03 Vedi anche Risoluzione.
Dufaycolor
Nome commerciale di uno dei tipi di procedimento a colori per sintesi additiva, in commercio dal
1935.
Duplicato
Riproduzione ottenuta con procedimento fotografico di un negativo o di un diapositiva o comunque
su pellicola trasparente. Vedi anche Internegativo e Interpositivo. 2004-03
Dye coupler process
Vedi Procedimento a colori per formazione di coloranti.
Dye destruction process
Vedi Procedimento a colori per distruzione di coloranti.
Dye diffusion transfer process
Vedi Procedimento a colori per diffusione controllata di coloranti.
Dye transfer process
Vedi Procedimento a colori per trasferimento della materia colorante.
E
Elettrotipia
Procedimento per la fotoriproduzione di dagherrotipi ideato da Hyppolite Fizeau nel 1841-42, basato
su un procedimento elettrolitico. Questo metodo permetteva una tiratura discretamente larga. Oggi
in uso come metodo e tecnica di riproduzione di incisioni su legno o su metallo dei caratteri da
stampa, ecc. mediante la galvanoplastica.
Eliografia
Nome dato da Joseph-Nicéphore Niépce al procedimento da lui tentato di lastre di vetro al bitume
nel 1824.
Eliotipia
Tipo di fotoriproduzione ad intaglio mediante il quale si ottengono sia incisioni in incavo che a rilievo.
La lastra di rame lucidato viene preparata con polvere di resina. Sulla lastra preparata si trasferisce
l'immagine stampata su un tessuto al carbone. Le parti dell'immagine rimaste solubili vengono
sciolte in acqua calda. La lastra viene poi esposta a più morsure di percloruro di ferro preparato in
varie concentrazioni che producono un intaglio proporzionale ai toni della fotografia originale. In
questo intaglio va a depositarsi l'inchiostro per la stampa. La tecnica è stata ideata da Karel Vàclav
Klic.
Emulsione fotografica
Sospensione d'alogenuro d'argento in gelatina o collodio che, una volta steso su un supporto,
costituisce lo strato sensibile.
Estar
Nome commerciale dei supporti delle pellicole in poliestere della casa produttrice di materiali
fotografici Kodak. Utilizzato a partire dal 1955 ad oggi. 2004-03
Excelsior
Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 220x260.
Excelsior grande
Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 380x250.
F
Famiglia
Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 290x230.
Famiglia grande
Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 340x220.
Feertipia
Vedi Procedimento diazotipico.
Ferrotipo
Tipo di positivo diretto, ottenuto su lastrine di latta smaltate e sensibilizzate, inventato da AdolpheAlexandre Martin nel 1852. I Neff, peraltro, ottennero in cessione il brevetto per fabbricare lastre
laccate da Hamilton L. Smith nel 1856, e in quello stesso anno cominciarono a fabbricare le lastre
preparate che chiamarono Melainotype, ma prevalse il nome assegnatogli da un altro fabbricante,
Victor M. Griswold. Il procedimento consiste nel preparare sottili fogli di ferro, laccati di nero e coperti
da un'emulsione sensibile, in genere gelatina al bromuro, ma anche al collodio che, dopo lo
sviluppo, dà un'immagine positiva di riflesso.
File
Insieme di informazioni omogenee immaginate sul disco rigido di un computer o su un altro o su un
altro supporto magnetico o digitale. 2004-03
Filmcolor
Vedi Autocromia.
Filigrana digitale
Vedi Firma digitale. 2004-03
Firma digitale
Metodo che tramite un software sovrappone o inserisce un'immagine o una parola tra i pixel
dell'immagine digitale originale. 2004-03
Fissaggio
Trattamento chimico mediante il quale, dopo lo sviluppo, si eliminano i sali d'argento non alterati
dalla luce, rendendo l'emulsione inerte. Il nome indica anche il bagno, a base di iposolfito di sodio
con acido borico e bisolfito di sodio, impiegato per questo trattamento. Dopo il bagno di fissaggio
l'immagine diviene fotograficamente stabile e può essere esposta alla luce senza subire alterazioni.
Formato del file
La modalità in cui viene salvato un file (di testo o grafico). il formato garantisce la compatibilità e
quindi l'utilizzo di uno stesso file con software differenti. 2004-03
Fotoacquatinta
Vedi Heliogravure.
Fotoantracografia
Vedi Antracotipia.
Fotoautotipo
Vedi Autotipo.
Fotocalcografia
Incisione incavografica su lastra di rame appositamente preparata, ottenuta fotograficamente, grazie
alle proprietà della gelatina e di altri colloidi (specialmente albumina e gomma) di risultare, in
presenza di bicromato di potassio, idrorepellente dopo l'esposizione alla luce. Questa tecnica viene
solitamente usata per le illustrazioni dei rotocalchi.
Fotocollage
Vedi Fotomontaggio.
Fotocollografia
Vedi Collotipo.
Fotocolor
Termine usato per indicare le diapositive e fotografie a colori, oltre ai procedimenti di riproduzione a
colori.
Fotocopia
Copia veloce che riproducono documenti di testo, fotografie, o altri soggetti fatte per mezzo di un
processo elettrostatico o elettrofotografico. Il processo della fotocopia è stato introdotto
commercialmente nel 1948. Gli esempi includono stampe da copie da ufficio e da lettori per
microfilm. 2004-03
Fotogalvanografia
Tecnica di stampa fotografica ideata da Paul Prelsch (1855). Si prepara una lastra di vetro spalmata
di gelatina o colla al bicromato di potassio con l'aggiunta di ioduro d'argento, allo scopo di rendere
ruvida la matrice finale per migliorare l'aderenza dell'inchiostro e la resa delle mezzetinte. La lastra
di vetro viene poi impressionata per proiezione prolungata di una trasparenza. La luce indurisce la
gelatina in relazione alla maggiore o minore intensità della trasparenza, massima nelle luci (bianchi),
media nelle mezzetinte (grigi), minima nelle ombre (neri). Dopo il lavaggio in acqua calda rimane un
calco dell'immagine da riprodurre, con le parti chiare in rilievo, nel quale versare una colata di guttaperca, permettendo di invertire i pieni e i vuoti. Per elettrolisi si fa depositare uno strato di rame
all'interno del ricalco, che si elimina infine per liberare la matrice di rame, che risulta identica
all'immagine di gelatina bicromatata indurita, cioè all'originale da stampare.
Fotogioiello
Microfotografia (dagherrotipo, ambrotipo, ferrotipo, ecc.) da vedersi con lente di ingrandimento,
spesso incastonata in un anello o in altro tipo di gioiello.Tecnica ideata da Lord Charles Stanhope,
popolare intorno al 1860.
Fotoglifia
Incisione fotografica; riproduzione fotomeccanica per mezzo di retino inventata da Fox Talbot nel
1852.
Fotogliptia
Tipo di stampa fotomeccanica.
Vedi anche Woodburytype.
Fotografia aerea
Tipo di tecnica di ripresa della superficie terrestre da aereomobili.
Fotografia allegorica
Riprese di tableaux vivants o esibizioni teatrali di dilettanti. Nel 1843 John Edwin Mayall a Filadelfia
realizzò una serie di dagherrotipi per illustrare il Nuovo Testamento.
Fotografia astratta
Immagine non figurativa.
Fotografia astronomica
Vedi Astrofotografia.
Fotografia d'attualità
Documentazione fotografica di avvenimenti o personaggi di cronaca e costume.
Fotografia digitale
Immagini direttamente positive ottenute con camera fotografica digitale quando la luce che proviene
da un soggetto colpisce il sensore (charge-coupled). Le immagini sono file elettronici che possono
essere trasferite ad un computer per elaborarle e archiviarle. Spesso hanno associato un file guida
con le informazioni come la data di scatto, didascalia di testo, nome del fotografo, e le caratteristiche
tecniche dell'immagine. Le fotografie sono generalmente visualizzate sullo schermo del computer o
stampate usando stampanti a getto d'inchiostro o carta fotografica sensibile alla luce. 2004-03
Fotografia a banco ottico
Fotografia con macchina professionale di grande formato.
Fotografia b/n
Immagine in bianco e nero del soggetto fotografato.
Fotografia a colori
Riproduzione a colori del soggetto che si vuole fotografare. Vedi anche Procedimento a colori
additivo, Procedimento a colori sottrattivo.
Fotografia composita
Procedimento dovuto a Galton che consiste nello stampare uno sull'altro, a registro, più ritratti. Detto
anche multiritratti. Tipo di fotografia manipolata.
Fotografia di fantasmi
Per la lunga esposizione richiesta dai procedimenti fotografici, talvolta oggetti o persone, che
attraversavano il campo visivo per un intervallo di tempo più breve di quello richiesto per fissare una
data immagine, lasciavano una silhouette sfocata sul negativo e quindi sulla stampa, conferendo
l'impressione della presenza di spiriti. L'equivoco era spesso voluto e sostenuto dalla diceria che
persone o cose solo pensate dal ritrattato risultassero nelle foto.
Fotografia con flash
Fotografia eseguita con l'impiego del flash, in prevalenza in ambiente scarsamente luminoso.
Fotografia di genere
Fotografia di cose o persone o ambienti con connotazioni folkloriche o antropologiche ben definibili.
Fotografia di gruppo
Tipo di fotografie di ritratti.
Fotografia identificativa
Vedi Fototessera.
Fotografia infrarossa
O all'infrarosso. Per mezzo di particolari procedimenti si avvale dei raggi infrarossi per fotografare
nella nebbia o nell'oscurità.
Fotografia istantanea
Fotografia non posata, scattata in modo da far apparire il soggetto più naturale e rilassato.
Fotografia al lampo di magnesio
Vedi Fotografia con flash.
Fotografia legale
Fotografia identificativa talvolta intesa come documentazione valida in procedimenti legali.
Fotografia con macchina detective
Fotografia eseguita con macchina fotografica portatile.
Fotografia con macchina per istantanee
Vedi Istantanea.
Fotografia manipolata
Vedi Fotografia composita, Fotomontaggio.
Fotografia medica
Fotografia per la documentazione di fenomeni patologici e del loro decorso.
Fotografia di moda
Fotografia professionale per pubblicizzare abbigliamento e accessori.
Fotografia monocromatica
Fotografia tono su tono, da non confondere con quella bianco/nero.
Fotografia di nature morte
Fotografia di oggetti scelti e disposti in modo da ottenere un particolare effetto formale.
Fotografia panoramica
Vedi Panorama.
Fotografia psichica
Vedi Fotografia di fantasmi.
Fotografia ai raggi infrarossi
Vedi Fotografia infrarossa.
Fotografia ricordo
Fotografia scattata a una o più persone in occasioni particolari.
Fotografia di ritratti
Vedi Fotografia di gruppo.
Fotografia di scena
Fotografia scattata durante o immediatamente dopo una rappresentazione teatrale o una ripresa
cinematografica.
Fotografia su smalto
Immagine fotografica composta da pigmenti vetrificati su un supporto rigido.
Fotografia solarizzata
Vedi Solarizzazione.
Fotografia spaziale
Fotografia scattata nello spazio.
Fotografia di spiriti
Vedi Fotografia di fantasmi.
Fotografia stereoscopica
Vedi Stereografia.
Fotografia di studio filmico
Vedi Cronofotografia e Strobofotografia.
Fotografia subacquea
Fotografia realizzata in acqua con apparecchio a tenuta stagna.
Fotografia UV
Quella che impiega i raggi ultravioletti e viene usata per lavori di restauro, in modo da scoprire falsi,
per svelare impronte o segni sugli oggetti.
Fotografia di veduta
Fotografia di un paesaggio reale.
Fotografia di veduta di città
Fotografia di insediamento urbano.
Fotografia di veduta marina
Fotografia di paesaggio marino.
Fotogramma
Fotografia realizzata disponendo un oggetto su carta fotografica o pellicola ed esponendole alla
luce.
Fotogrammetria
Metodo di rilevamento planimetrico e altimetrico del terreno basato sull'impiego di strumenti
fotografici e che consiste in due successive operazioni: la presa fotogrammetrica e la restituzione
fotogrammetrica.
Fotogravure
Vedi Eliotipia.
Fotogruppo
Vedi Fotografia di gruppo.
Fotoincisione
Procedimento fotomeccanico che utilizza la fotografia per ricavare, su lastra di zinco o di rame
sensibilizzata, un'incisione a rilievo, dalla quale si possa ottenere, con la stampa fotografica, la
riproduzione dell'originale. Si basa sull'invenzione di Fox Talbot che nel 1852 brevettò un metodo
per incidere lastre di zinco o rame appositamente sensibilizzate, dalle quali trarre stampe. Nel 1858
ne migliorò il procedimento ricoprendo il rivestimento di gelatina e bicromato di potassio con polvere
di resina. In generale tutti i procedimenti di fotoincisione si basano sulle proprietà della gelatina
bicromatata o del bitume di diventare insolubili dopo l'esposizione alla luce.
Fotoincisione retinata
Vedi Autotipo.
Fotoincisione a tratto
Usata per riprodurre disegni e grafici. Vedi anche Mezzotono a rilievo.
Fotolitografia
Tipo di fotoriproduzione con matrice planografica. Procedimento che utilizza il metodo fotografico per
riprodurre sulla superficie di una pietra litografica o di una lastra di zinco, preparata appositamente,
un'immagine agli inchiostri grassi, da inchiostrare con un rullo quante volte si renda necessario per
una determinata tiratura litografica. Il primo tentativo di Andrew Fyfe nel 1839 fu quello di usare del
fosfato d'argento per sensibilizzare la pietra sulla quale in seguito venivano posti a contatto corpi più
o meno trasparenti (foglie, disegni su carta oleata, ecc.) per esporla infine alla luce. Si otteneva così
una matrice capace di prendere inchiostro e di restituirlo sul foglio durante la stampa. Il
procedimento fu perfezionato da Alphonse Louis Poitevin nel 1855, che scoprì le proprietà
idrorepellenti dei colloidi bicromatati esposti alla luce. La pietra litografica, spalmata di colloidi
bicromatati, viene impressionata come una negativa. Le parti idrorepellenti (neri o grigi scuri della
fotografia) accolgono l'inchiostro per restituirlo durante la stampa, mentre quelle idrofile (grigi chiari e
bianchi) non assorbono inchiostro.
Fotometallografia
Ripresa fotografica, eseguita in vari ingrandimenti, della struttura superficiale dei metalli
Fotomezzatinta
O Halfatone, nome assegnato da Swan ad un procedimento da lui ideato.
Vedi anche Autotipo.
Fotomicrografia
Vedi Microfotografia.
Fotominiatura
Piccolo ritratto fotografico ritoccato e colorato a mano.
Fotomontaggio
Illustrazione fotografica ottenuta ritagliando e componendo insieme fotografie, o loro parti, cosi da
farle apparire come immagine fotografica unica. Procedimento impiegato soprattutto nelle
illustrazioni di giornali, riviste e nella pubblicità. I primi fotomontaggi furono eseguiti da Oscar
Gustave Rejlander nel 1853.
Fotomosaico
Vedi Fotomontaggio.
Fotoporcellana
Ritratto fotografico riprodotto su ceramica o porcellana.
Fotoricordo
Vedi Fotografia ricordo.
Fotoriproduzione ad intaglio
Immagine scavata nel piano della matrice (incavografia). L'inchiostro rimane nei vuoti i quali, a
seconda della loro profondità, danno toni più o meno scuri. I chiari vengono prodotti dalle parti non
incise o meno incise e risultano tanto più chiari, fino al bianco, quanto minore è l'incisione.
Fotoriproduzione con matrice planografica
Vedi anche Fotolitografia. La matrice viene trattata in modo da prendere inchiostro grasso in
proporzione alle parti scure da riprodurre e da rifiutarlo in rapporto a quelle chiare. Al momento della
stampa l'immagine, che è costituita da una struttura chimico-fisica invece che da dislivelli meccanici,
si imprime sul foglio. Schematicamente, nei processi con matrice rilievografica, le tonalità continue e
di varia opacità dell'originale vengono trasformate in elementi discontinui e di opacità uguale
(retinatura).
Fotoriproduzione con matrice rilievografica
Metodo simile a quello per riprodurre i caratteri a stampa che scomponeva l'immagine da riprodurre
in minuti puntolini rilevati, capaci di trattenere l'inchiostro in rapporto alla loro varia dimensione,
forma e densità. Il principio è quello del retino.
Fotoscultura
Processo di realizzazione semiautomatico di controtipi realizzati con l'aiuto di vari profili fotografici. Il
sistema per riprodurre volumetricamente un oggetto tramite la fotografia fu inventato da Frangois
Willème.
Fotostatica
Procedimento di riproduzione fotografica diretta, su carta sensibile alla luce, di un documento, di uno
scritto, di un disegno.
Fototelegrafia
Vedi Telefoto.
Fototeca
Raccolta ordinata di fotografie all'interno di una istituzione (biblioteca, museo, pinacoteca, ecc.) o di
uno studioso. 2004-03
Fototessera
Tipo di fotografia identificativa.
Fototipo
Procedimento di stampa fotografica, ottenuta con inchiostri grassi. La gelatina bicromatata, esposta
sotto un negativo, diventa tanto più insolubile quanto più a contatto con le sue zone più trasparenti;
non assorbendo più umidità, accoglie l'inchiostro tipografico. Le parti della lastra corrispondenti alle
zone trasparenti del negativo durante l'impressione trattengono l'inchiostro e sono rese con valori
scuri.
Vedi anche Collotipo.
Fototipografia
Termine per indicare fotomontaggi, fotocollages e la commistione di immagini tipografiche e
fotografiche, ovvero qualsiasi procedimento che, valendosi della fotografia originale, riesca a
ricavarne una matrice da stampa a rilievo. Vedi anche Autotipo.
Fotozincografia
Procedimento fotomeccanico su lastra di zinco, che si ottiene con matrici in rilievo, ricavate dagli
originali per mezzo della fotografia. Variante della fotolitografia, ideata da Henry James.
Fotozincotipia
Procedimento fotomeccanico su lastra di zinco, nel quale l'immagine si produce a rilievo. Vedi anche
Autotipo.
G
Gabinetto americano
Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 177x86.
Gallo-nitrato d'argento
Soluzione di acido gallico con nitrato d'argento, utilizzata da Fox Talbot nel 1840-41 per lo sviluppo
dei calotipi.
Galvanografia
Procedimento di duplicazione delle composizioni fotografiche per mezzo della galvanostegia e che si
differenzia dalla galvanotipia in quanto ottenuta da matrici ad incavo e non in rilievo. Tipo di stampa
fotomeccanica.
Gaslight
Vedi Carta alla gelatina - cloruro d'argento.
Gelatina
Proteina animale usata come legante nelle emulsioni fotosensibili.
Gelatina bicromatata
Procedimento al bicromato ideato da Fox Talbot e Alphonse Louis Poitevin verso il 1855, che
impiega come colloide la gelatina, con o senza pigmento.
Gelatina - bromuro d'argento
Procedimento ideato da Maddox nel 1871 per cui la gelatina agisce da legante dei sali d'argento e,
quando incorporata al bromuro di cadmio e al nitrato d'argento, forma un'emulsione.
GIF
Graphic Interchange Format. Formato di file sviluppato dalla società informatica americana
CompuServe per la grafica (soprattutto quella destinata a Internet). Un file di tipo GIF può contenere
al massimo 256 colori.
Gomma arabica bicromatata
Procedimento secondo il quale il bicromato di potassio, aggiunto alla gomma arabica fa sì che
questa modifichi la sua solubilità all'acqua quando esposta per qualche tempo alla luce.
Procedimento brevettato nel 1858 da John Pouncy e usato nella fotografia artistica da A. RonilléLadévèze nel 1894.
Vedi anche Procedimento alla gomma bicromatata
Gomma bicromatata
Procedimento al bicromato che usa la gomma lacca pigmentata come costituente della matrice.
Utilizzato per i processi fotomeccanici. Vedi anche Procedimento alla gomma bicromatata.
H
Heliogravure
O fotoacquatinta. Procedimento per il quale, partendo da una lastra di rame rivestita di bitume di
Giudea, gelatina o albumina bicromatata, la tiratura delle stampe viene eseguita, dopo la morsura
della lastra, su una pressa tipografica con inchiostrazione a caldo.
Hillotipo
Positivo diretto così denominato da Levi S. Hill nel 1851 per ottenere dagherrotipi a colori.
I
Idrotipia
Vedi Procedimento a colori per trasferimento di coloranti.
Immagine latente
Immagine invisibile a occhio nudo che si forma nell'emulsione fotografica colpita dalla luce. Diventa
visibile (viene rivelata) mediante l'azione chimica del bagno di sviluppo. 2004-03
Vedi anche Sviluppo
Imperial
Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 254x178.
Impressione diretta
Vedi Annerimento diretto.
Incavografia
Vedi Fotoriproduzione ad intaglio.
Ingrandimento
Sistema di stampa fotografica che consente di ottenere un formato più grande del negativo o della
diapositiva originale. Il procedimento consiste nel proiettare, mediante un apposito apparecchio, un
negativo su di una superficie sensibile.
Internegativo
Negativo ottenuto da una diapositiva (positivo) usato per riprodurre stampe in b/n o a colori della
diapositiva originale, su carta o su pellicola.
Vedi anche Duplicato, Riproduzione.
Interpositivo
Positivo ricavato da un negativo originale, dal quale trarre un nuovo negativo.
Istantanea
O Snapshot: termine inglese per indicare il colpo fulmineo di arma da fuoco, senza prendere con
cura la mira. Fotografia senza pretese eseguita con un tempo di esposizione molto breve, senza
l'impiego di un sostegno per l'apparecchio.
J
JPEG
Joint Photographic Experts Group. Gruppo composto da informatici e dalle più grandi industrie nel
campo delle comunicazione, dell'informatica e della fotografia. Ha creato un formato di
compressione digitale per i file grafici che porta lo stesso nome. 2004-03
K
Kallitipo
Vedi Callitipo.
Kodak
Tipo di cartoncino fotografico.
L
Lastra Agfacolor
Vedi Autocromia.
Lastra alticolor
Vedi Autocromia.
Lastra al collodio
Lastra trattata con un miscuglio di cotone fulminante, alcool ed etere. Il composto, scoperto nel 1846
da Christian Friedrich Schoenbein, venne impiegato per trattenere l'emulsione sensibile da Gustave
Le Gray nel 1849, applicandolo su un supporto di carta.
Lastra al collodio albuminato
Vedi Lastra al collodio secco.
Lastra al collodio secco
Lastra di vetro rivestita di un'emulsione di collodio, mescolata prima con bromuro di ammonio e di
cadmio, poi con nitrato d'argento. L'emulsione mantiene le proprietà anche asciutta. La versione
ideata da Taupenot nel 1855 consiste nel ricoprire la lastra con albumina a cui si aggiunge ioduro di
potassio. Il collodio viene successivamente steso sulla lastra nuovamente sensibilizzata con acetonitrato d'argento.
Lastra al collodio umido
Frederich Scott Archer pubblicò nel 1851 una nota sull'impiego del collodio in fotografia. Il
procedimento consiste nel preparare una soluzione alcolica di ioduro di potassio e di ioduro
d'argento, mescolata al collodio e successivamente sensibilizzata con il nitrato d'argento. Lo
sviluppo avviene in acido pirogallico e il fissaggio con iposolfito di sodio.
Lastra dufayco1or
Vedi Autocromia.
Lastra filmcolor
Vedi Autocromia.
Lastra fotografica
Piastra di vetro silico-sodio-calcico, rettangolare o quadrata, su un lato della quale viene steso uno
strato di emulsione sensibile alla luce.
Lastra alla gelatina secca
Strato di alogenuro d'argento - gelatina su lastra di vetro esposta e trattata in modo da fornire
un'immagine argentica.
Lastra ortocromatica
Lastra alla gelatina secca ricoperta da un'emulsione caratterizzata da ortocromatismo, ovvero con
un campo di sensibilità dall'ultravioletto al rosso. Le lastre Vogel- Obernetter Silver Rosin di cm
18x24 furono le prime prodotte industrialmente.
Lastra pancromatica
Lastra alla gelatina sensibile anche al rosso.
Lavoro di ritocco e di modifica
Vedi Ritocco.
Lichtdruck
Procedimento di tipo collotipico consistente nel trasformare un negativo in un positivo al cloruro
d'argento. Ideato da J.B. Obernetter nel 1886. L'immagine ottenuta viene trasferita su una lastra di
rame decomponendola mediante elettrolisi: il cloro liberato incide la lastra di rame in proporzione al
cloruro d'argento che forma l'immagine stessa.
Lichtkupferdruck
Vedi Lichtdruck.
Lucidatura a grande smalto
Operazione tesa a dare grande lucentezza ad una stampa e ottenuta applicando ad esempio
cristallo o metallo sulla gelatina ancora umida, per toglierla solo ad essiccazione avvenuta.
Lumicolor
Vedi Autocromia.
M
Macchina detective
Macchina fotografica portatile con caricatore contenente diverse lastre che permette di ottenere più
pose in rapida successione.
Macrofotografia
Fotografia di oggetti non visibili ad occhio nudo, ripresi da strumenti a forte ingrandimento diretto,
particolarmente impiegata nelle scienze biologiche e chimiche. Nel 1845 Altred Donné pubblicò il
primo trattato di microfotografia eseguita con dagherrotipi, Talbot invece, con la tecnica del calotipo,
si esercitò con il microscopio. Microfotografie al collodio furono realizzate da Adolphe Bertsch nel
1853. Impiegata in particolare per oggetti o animali alquanto piccoli, come insetti, fiori o parte di essi.
Margherita
Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 105x70.
Mariotipia
Procedimento messo a punto da Marion nel 1873 secondo il quale la stampa di un foglio di gelatina
bicromatata viene effettuata a torchietto, per contatto. Terminata l'operazione il foglio viene inumidito
e pressato contro la superficie di un foglio al carbone non sensibilizzato. Il sale di cromo non
insolubilizzato viene così assorbito dalla nuova superficie pigmentata e produce su questa
un'immagine sviluppabile.
Vedi anche Ozotipia.
Mascherino
Foglio sottile di metallo o plastica opaca o carta nera, ritagliato in modo da lasciare in ombra, al
momento della stampa, alcune parti del negativo fotografico.
Medaglione
Tipo di Carte de visite.
Melanografia
Positivo diretto al collodio su carta nera detta anche atrografia, inventata da Giles Langdell nel 1953.
Melanotipo
Vedi Ferrotipo.
Metallizzazione
Aspetto metallico bronzato che assumono le ombre dei positivi al cloruro quando la stampa e il
successivo sviluppo siano spinti oltre i limiti usuali.
Mezzatinta
Vedi Stampa fotomeccanica a mezzatinta.
Mezzotono a rilievo
Tipo di fotoincisione a tratto.
Micro-autocromia
Tipo di autocromia.
Microfiche
Tipo di microform.
Microfilm
Tipo di microform realizzata con pellicola fotografica ad alto contrasto, di piccolo formato (35 o 16
mm) atta alla riproduzione in scala fortemente ridotta di documenti, scritti ecc.
Microfotografia
Fotografia in cui il soggetto rappresentato ha dimensioni uguali o superiori al naturale.
Microform
Termine usato per vari tipi di microfotografia.
Mignonette
Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 52x33.
Modern print
Stampa fotografica ottenuta da negativo originale eseguita a distanza dalla data di scatto dall'autore
o sotto la sua guida. 2004-03
N
Nature
Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 650x480.
Negativo
Immagine ottenuta esponendo alla luce una pellicola o una lastra trattata con materiale fotosensibile
i cui valori tonali sono invertiti rispetto a quelli del soggetto fotografato.
Negativo su carta
Vedi Calotipo.
Negativo a colori per addizione
Procedimento ideato nel 1893 da John Joly di Dublino. Invece di tre immagini distinte con tre diversi
filtri colorati, si prendeva un solo negativo attraverso uno schermo quadrettato suddiviso in zone
microscopiche dei colori rosso, verde e azzurro. Lo schermo era di formato identico alla lastra
fotografica ed era a contatto con essa all'interno della macchina fotografica. Una volta sviluppata la
lastra, se ne faceva una diapositiva e la si fissava definitivamente allo schermo colorato. Le zone
nera, grigia e bianca dell'immagine lasciavano passare più o meno luce attraverso i filtri. A distanza
normale di visione i colori fondamentali si fondevano e formavano combinazioni riproducenti i colori
originali del soggetto.
Negativo continuo
Vedi Negativo a mezza tinta.
Negativo su lastra albuminata
Negativo su lastra ricoperta da un sottile strato di albume trattato con ioduro di potassio poi
immersa, una volta asciutta, in soluzione di nitrato d'argento. Lo sviluppo dopo l'esposizione avviene
in acido gallico. Tecnica ideata da Abel Niépce de Saint-Victor nel 1847.
Negativo su lastra asciutta al collodio e bromuro d'argento
Nel 1864 B.J. Sauyce e W.B. Bolton mostrarono che si poteva eliminare il bagno d'argento
rivestendo la lastra di vetro con un'emulsione di collodio mescolata prima con bromuro di ammonio e
poi cadmio, poi con nitrato d'argento. Questo tipo di lastra poteva essere usata asciutta.
Negativo su lastra al collodio umido
La scoperta di Frederick Scott Archer fu quella di rivestire la lastra con un'emulsione al collodio
contenente ioduro di potassio. La lastra veniva poi subito immersa in un bagno di nitrato d'argento e
l'esposizione doveva avvenire prima che l'emulsione si asciugasse. Subito dopo si doveva
procedere con lo sviluppo in acido pirogallico o con protosolfato di ferro.
Negativo su lastra alla gelatina
Nel 1871 Richard Leach Maddox ideò un metodo per sciogliere la gelatina nell'acqua aggiungendo
una soluzione di bromuro di cadmio, quindi del nitrato d'argento. Questi prodotti reagivano fino a
formare cristalli di bromuro d'argento sospesi nella gelatina. L'emulsione veniva stesa sulla lastra e
lasciata asciugare. Richard Kennet nel 1873 ideò un metodo pratico per filtrare l'emulsione.
Negativo leggero
Negativo sottoesposto e/o sviluppato che appare meno denso di un negativo normale.
Negativo a mezzatinta
L'originale ha un tono continuo.
Negativo su pellicola
Vedi Pellicola.
Negativo retinato
Ottenuto dalla riproduzione di un originale a tono continuo per interposizione di un apposito retino
che scompone l'immagine continua in elementi puntiformi, equidistanti tra loro e tanto più grandi
quanto è più luminosa la parte corrispondente dell'originale da riprodurre.
Negativo per riproduzione
Vedi Internegativo.
Negativo di selezione
Ottenuto da un originale a colori, trasparente (diapositiva) o opaco (per lo più su carta) per mezzo
dell'interposizione di un filtro di colore complementare del colore che si intende selezionare.
Negativo al tratto
Tipo di negativo che si ha quando l'originale ha soltanto toni bianchi e neri.
Nitrato di cellulosa
Preparato per nitratazione della cellulosa del legno, utilizzato fin dal 1889 da Eastman come
supporto di plastica per sostituire il supporto di vetro dei negativi. I negativi al nitrato di cellulosa
sono infiammabili, instabili e non più utilizzati.
Nitrocellulosa
Vedi Nitrato di cellulosa.
Non vintage print
Fotografia ottenuta da negativo, ma stampata in anni successivi a quello della data di scatto a cura
dell'autore o dallo stampatore di sua fiducia. Spesso il "non vintage print" differisce dal vintage print
per il degrado del negativo, soprattutto se esso è a colori, dalla differente qualità della carta di
stampa e dagli stessi prodotti chimici. Generalmente la data di scatto, quindi della realizzazione del
negativo, è posta tra parentesi quadra dopo il titolo dell'opera. La data del "non vintage" è indicata,
nella didascalia, dopo il supporto. 2004-03
Vedi anche Modern print.
O
Oleobromia
Procedimento di stampa fotografica dovuto a C. Welborne-Piper nel 1907 e nello stesso anno
proposto anche da L. Wall, rimasto in uso fino al 1930. La matrice argentica su carta al bromuro
veniva immersa in un bagno particolare che nel far scomparire l'immagine, solidificava la gelatina
grazie al bicromato di potassio, proporzionalmente alla quantità di argento dell'immagine. Questa
veniva inumidita in modo da far assorbire acqua alla gelatina. Sulla superficie veniva steso inchiostro
litografico o grasso. Nei chiari e nei mezzi toni dove la gelatina era ben impregnata, l'inchiostro non
aderiva. Successive passate di inchiostro steso a pennello permettevano di raggiungere l'effetto
desiderato. Il nome deriva dalla fusione della stampa originale e il pigmento oleoso.
Oleotipia
Procedimento di riproduzione fotografica con inchiostro grasso, su carta gelatinata, preventivamente
trattata con bicromato di potassio, utilizzato per lo più nella riproduzione di stampe artistiche; fu
realizzato nel 1855 da Poitevin. Tipo di stampa al pigmento.
Olografia
Immagine tridimensionale, ottenuta mediante la sovrapposizione di onde luminose, su invenzione di
Dennis Gabor.
Ologramma
L'effetto di tridimensionalità viene ottenuto con una sola immagine e si basa sul principio che due
onde luminose nell'incontrarsi si sommano o si sottraggono. Questo fenomeno consente di ottenere,
sopra una lastra fotografica, annerimenti molto densi nei punti di massima somma delle onde
luminose e nulli nei punti di massima sottrazione, il che permette di registrare il tipo di modulazione
della luce. Il senso di profondità e rilievo è quindi ottenuto meccanicamente e non è vincolato ad un
unico punto di vista.
Ortocromatica
Si dice di emulsione sensibile al verde e al blu, ma non al rosso.
Ozobromia
Vedi Procedimento carbro.
Ozotipia
Nome del procedimento ideato da Manly (1899), come variante della stampa al carbone, che
permette di evitare il trasporto dell'immagine, chimicamente analogo all'ozobromia, da cui si
differenzia per una diversa composizione delle sostanze impiegate.
P
Palette
Tavolozza di colore. Quantità e qualità dei colori in un'immagine digitale. 2004-03
Palladiotipia
Procedimento di stampa a base di palladio, usato in sostituzione del platinotipo.
Pancromatica
Si dice di emulsione sensibile alla luce rossa, verde e blu e che permette la registrazione dei toni di
grigio, quasi con la stessa luminosità relativa dell'occhio umano.
Panel
Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 330x203.
Panel grande
Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 450x280.
Panorama
Fotografia di veduta di un ampio paesaggio, ottenuta montando in successione fotografie riprese
nella stessa sequenza.
Papirografia
Procedimento fotomeccanico per stampare un'immagine a chiaroscuro su una superficie
bicromatata.
Papirotinta
Vedi Papirografia.
PAT
Acronimo di Photographic Activity Test. Analisi di laboratorio che permette di valutare l'effettiva
neutralità dei materiali di archiviazione (buste o scatole) secondo quanto stabilito dalla vigenti
normative internazionali. 2004-03
Pellicola
Emulsione fotografica stesa su un supporto di plastica trasparente e flessibile che può essere di più
tipi: di acetato di cellulosa; argentica a trattamento chimico; argentica a trattamento termico; diazoica
a trattamento termico; elettromicrografica; fotoplastica; a mezzatinta; di nitrato di cellulosa; di
poliestere; a separazione di toni; di triacetato di cellulosa.
Pellicola a colori
Sulla struttura pellicolare sono distesi sovrapposti tre strati sensibili, ciascuno con uno dei tre colori
fondamentali.
Pellicola invertibile
Quella che produce direttamente l'immagine positiva mediante il normale trattamento di sviluppo e di
fissaggio.
Pellicola vescicolare
Pellicola formata da un materiale termoplastico in cui sono dispersi sali di diazonio.
Pellicolaggio
Procedimento consistente nel distaccare una pellicola di gelatina o di collodio dal suo supporto per
trasportarla su un supporto diverso.
Photogravure
Vedi Fotoincisione.
Photo CD
Formato fotografico digitale della Kodak. 2004-03
Pinatipia
Procedimento a colori per trasferimento di coloranti.
Pixel
Acronimo di Picture element, elemento immagine. Unità di misura della risoluzione di monitor e unità
fotografiche digitali, è l'elemento minimo che compone un'immagine digitale. 2004-03
Planografia
Incisione in piano, su pietra litografica o su zinco.
Vedi Fotoriproduzione con matrice planografica.
Platinotipia
Tipo di stampa con carta ai sali di platino, dovuto a William Willis tra il 1873 e il 1879, che si basa
sulla proprietà dei sali di ferro di passare dallo stato ferrico a quello ferroso per esposizione alla luce.
In presenza del formarsi di sali ferrosi i sali di platino, se sviluppati in ossalato di potassio, si
trasformano in platino, metallo ben più stabile dell'argento. La carta sensibilizzata fu messa sul
mercato dalla Platinotype Company di Londra.
Playertipia
Procedimento di stampa per riflessione ottenuto mediante il contatto del negativo da riprodurre con
la parte sensibile di un foglio di carta al bromuro d'argento, che viene poi esposto con il dorso alla
luce. Ideato da J. Hort Player trova impiego nella riproduzione fotografica diretta delle incisioni.
L'incisione si applicava direttamente a contatto della gelatina di un foglio bromurato.
Pochet
Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 70x35.
Polaroid
Edwin Land nel 1947 ideò il procedimento per il quale, in un apparecchio apposito, è possibile avere
in pochi secondi un positivo.
Portfolio
Cartella in cui sono raccolte fotografie scelte e organizzate generalmente dallo stesso autore.
Oppure edizione limitata di un gruppo di immagini selezionate da un gallerista o da un editore d'arte
conservate un una cartella, o contenitore. 2004-04
Posthumous
Fotografia stampata da negativo originale dopo la morte dell'autore. 2004-03
Positivo
Immagine fotografica in cui il chiaroscuro è esattamente proporzionale al soggetto reale.
Vedi anche Carta.
Positivo aristotipico
Vedi Aristotipo.
Positivo su ceramica
Vedi Fotoporcellana.
Positivo al collodio
Vedi Ambrotipo e Aristotipo.
Positivo combinato
Vedi Stampa composita.
Positivo diretto
Vedi Dagherrotipo, Ambrotipo, Ferrotipo, Polaroid e Procedimento Bayard.
Procedimento alabastrino
In associazione con la tecnica del collodio umido. Serve alla produzione di positivi su vetro,
direttamente dal negativo.
Procedimento all'albumina
Utilizzato prevalentemente per la preparazione di lastre fotografiche negative su vetro. Il
procedimento, dovuto a Abel Niépce de Saint-Victor nel 1848, basa le sue caratteristiche su alcune
proprietà dell'albumina, una sostanza proteica costituente fondamentale delle cellule e di altri tessuti
vegetali. Per l'utilizzazione in fotografia viene estratta dal bianco d'uovo. Usata dapprima come
mezzo per il mantenimento dei sali d'argento nella fabbricazione di negativi su lastra di vetro e poi
nella fabbricazione di carta albuminata, secondo la tecnica inventata da Louis Desiré BlanquartEvrard nel 1850. Si ricopriva la carta con bianco d'uovo nel quale erano sciolti bromuro di potassio e
acido acetico. Una volta asciutta la carta veniva agitata leggermente sulla superficie di una soluzione
di nitrato d'argento, poi di nuovo asciugata. La carta sensibilizzata era messa a contatto con il
negativo in un telaio di vetro, ed esposta alla luce del sole per diversi minuti, talvolta anche per ore,
finché appariva un'immagine. Poi la stampa veniva messa in una soluzione di cloruro d'oro che le
dava una sfumatura di un marrone intenso, fissata in iposolfito di sodio, lavata completamente e
asciugata.
Procedimento Artigue
Vedi Carta al carbone.
Procedimento all'asfalto
Vedi Bitume di Giudea.
Procedimento Bayard
Hyppolite Bayard nel 1839 ha messo a punto un procedimento per ottenere immagini positive stabili
e di buona qualità su carta. Il procedimento consisteva nell'immergere la carta in soluzione di cloruro
alcalino e nitrato d'argento. L'annerimento si otteneva per prolungata esposizione alla luce. Per
poterla impiegare occorreva immergere la carta in soluzione di ioduro di potassio, esporla umida,
infine lavarla e fissarla. Ogni immagine era unica.
Procedimento al bromolio
Vedi Oleobromia.
Procedimento al carbone
Il procedimento di stampa brevettato da Alphonse Louis Poitevin nel 1855 consisteva nel mescolare
particelle di carbone con gelatina e bicromato di potassio. La carta veniva ricoperta con
quest'emulsione e asciugata. Dopo l'esposizione attraverso il negativo, si scioglievano in acqua le
parti non impressionate, ottenendo cosi un'immagine con chiaroscuri proporzionali alla densità e alla
trasparenza del negativo. I mezzi toni non erano resi in maniera soddisfacente e nel 1864 Sir Joseph
Wilson Swan brevettò un procedimento di trasporto (transfert) su carta al carbone, acquistabile in
commercio in tre diverse gradazioni di contrasto e in tre differenti colori, nera, seppia e brunorossastra, che doveva essere sensibilizzata in soluzione di bicromato di potassio. Una volta
asciugato, il foglio era esposto a contatto con un negativo e quindi immerso nell'acqua insieme ad
un foglio di carta bianca. Quando i fogli erano ben umidi, venivano fatti asciugare insieme, poi
nuovamente immersi in acqua calda. La gelatina che non era stata esposta si dissolveva,
permettendo così al fotografo di togliere il supporto di carta e conservare invece la superficie
esposta. Poiché l'immagine era rovesciata di lato, solitamente si eseguiva un secondo transfert. Vedi
anche Carta al carbone.
Procedimento Carbro
Detto anche Ozobromia. Il procedimento di stampa carbro ideato da Thes Manley nel 1905 (da
CARbone BROmuro) permette di trasformare una stampa alla gelatina - bromuro d'argento,
mettendola a contatto con un materiale particolare, ovvero il foglio carbro cosparso di gelatina al
pigmento sensibilizzato in una soluzione di bicromato di potassio e in un bagno sbiancante. Per
azione chimica e grazie ad una serie di trasporti si ottiene un'immagine monocroma che non
sbiadisce.
Procedimento carbro-tricromatico
Variante del procedimento carbro, per il quale dopo lo sviluppo si tolgono da ciascuna stampa le tre
emulsioni di gelatina colorata ciano, magenta e giallo, e si sovrappongono l'una all'altra su un
supporto di carta pulita.
Procedimento colas
Procedimento positivo ai sali di ferro, utilizzato per la stampa di disegni ed immagini
prevalentemente al tratto.
Procedimento alla colla di pesce
Procedimento fotomeccanico utilizzato per la stampa di immagini retinate su superfici di rame e
zinco. La colla di pesce, ben filtrata, sola o in soluzione di albumina, va sensibilizzata con bicromato
di potassio e poi stesa sulla superficie metallica del supporto. Dopo la stampa si sviluppa in acqua
semplice, infine la lastra può essere posta in morsura in acqua forte oppure in soluzione di cloruro
ferrico.
Procedimento a colori per diffusione controllata di coloranti
O procedimento Dye diffusion. In commercio come Polaroid (1965), Kodak (1976) e Fuji (1981).
Procedimento a colori per distruzione di coloranti
O procedimento Dye destruction. In commercio come Utocolor (1906), Cibachrome (1958).
Procedimento a colori per formazione di coloranti
O procedimento Dye coupler. In commercio come Kodacolor (1942), Ektacolor (1955), Agfacolor
(1936).
Procedimento a colori per trasferimento di coloranti
Procedimento Dye transfer. Vedi anche Procedimento carbro.
In commercio come Pinatype (1880), Eastman Wash-off relief (1936), Uvatype.
La sovrapposizione delle tre immagini avviene per trasferimento (dye transfer). Si prepara una
matrice di gelatina che assorbe la materia colorante in misura proporzionale alle luci e alle ombre e
che, messa a contatto con la carta, dà luogo all'immagine colorata. Queste tecniche (a carbone, alla
gomma bicromatata, carbro, dye transfer) richiedono tre negativi distinti. Se il soggetto è immobile, è
facile fare esposizioni in tempi successivi, ma se si devono riprendere soggetti in movimento
bisogna fare esposizioni simultanee. Le tre matrici di gelatina sensibilizzata corrispondente alla
selezione tricromia blu, verde e rossa, vengono inchiostrate in giallo, magenta e ciano, e stampate
su uno stesso supporto di carta alla gelatina dando una stampa a colori.
Procedimento a colori additivo
Stampa di un negativo a colori su materiale fotografico mediante tre esposizioni separate attraverso
filtri di selezione rosso, verde e blu (colori primari additivi). La stampa a colori additiva si può
ottenere anche facendo tre esposizioni separate con negativi di selezione attraverso un filtro rosso,
uno verde e uno blu. Ogni negativo è un'immagine in b/n di uno dei tre colori primari dell'originale.
Procedimento di Clerk Maxwell del 1861.
Procedimento a colori sottrattivo
Stampa di un negativo a colori su materiale fotografico mediante una singola esposizione a luce
bianca equilibrata attraverso una combinazione di filtri compensatori ciano, magenta e giallo (colori
primari sottrattivi) oppure con filtri per la stampa a colori. Applica la tecnica sottrattiva di Louis Ducos
de Hauron e Charles Cros del 1869.
Procedimento crystoleum
Procedimento di fotominiatura ad olio su pellicola preventivamente incollata su una lastra di vetro
convessa.
Procedimento diazotipico
Procedimento per ottenere stampe positive di vari colori su carta, seta e tessuti. Il supporto prescelto
deve essere immerso in una soluzione di primulina, poi seccato. Si immerge quindi il preparato
ottenuto in una soluzione di acido nitroso, il quale trasforma la primulina in diazo-primulina,
composto sensibilissimo alla luce. La stampa si effettua da un positivo. La stampa ottenuta deve
essere prima lavata, poi immersa in una soluzione di anilina colorata che ha lo scopo di conferire
all'immagine il colore preferito dall'operatore. Terminato questo bagno, l' immagine su tessuto andrà
lavata prima in acqua e sapone, infine in acqua corrente.
Procedimento Van Dyke
Vedi Callitipo.
Procedimento al ferroprussiato
Vedi Cianotipo.
Procedimento Fresson
Vedi Carta al carbone.
Procedimento alla gomma bicromatata
Semplificazione delle tecniche di stampa al carbone. il procedimento si basa sulla proprietà della
gomma arabica, in presenza di bicromato di potassio, di modificare la propria idrosolubilità se
esposta per qualche tempo alla luce. Quanto più forte è l'azione della luce sulla gomma bicromatata
tanto meno facilmente questa si scioglie. Un pigmento viene mescolato con la gomma bicromatata e
applicato sulla superficie di un foglio di carta da disegno, che viene quindi lavato. Una volta asciutto,
il foglio viene messo sotto un negativo ed esposto alla luce. Poi si lava con acqua calda e allora
appare l'immagine. Lo sviluppo è fatto con un pennello. Se sulla carta si versa acqua caldissima,
tutto il pigmento viene tolto. Le zone deboli possono essere rafforzate rivestendo nuovamente la
carta con gomma arabica e pigmento. In questo modo si possono applicare colori diversi sullo
stesso foglio di carta. Molte combinazioni sono così possibili: si può rivestire di gomma un foglio di
platino e stamparlo di nuovo per dargli maggiore profondità. Vedi anche Gomma arabica e Gomma
bicromatata.
Procedimento Goopil
Metodo di fotoincisione basato sulla elettrodeposizione di rame su un'immagine alla gelatina
bicromatata.
Procedimento all'inchiostro
O alla gomma bicromatata, immersa in soluzione di pirogallolo, poi di solfato ferroso. Si ottiene così
un'immagine di inchiostro al pirogallato di ferro.
Procedimento all'inchiostro grasso
Vedi Fotocollografia e Oleotipia.
Procedimento Joly
Vedi Negativo a colori per addizione.
Procedimento Obernetter
Procedimento positivo ai sali di rame, col quale è possibile ottenere un'immagine trattandola con
solfocianato di potassio e poi con defficianuro di potassio. La carta esposta, se non viene trattata
subito, perde rapidamente l'immagine impressa e può essere di nuovo utilizzata per un'altra stampa.
Procedimento Pellet
Procedimento auto-positivo che da luogo ad un'immagine bianca su fondo blu.
Procedimento alle polveri
Variante di quello alla gomma bicromatata, che viene cosparsa di polvere colorata finissima.
Procedimento ai sali di ferro
Procedimento basato sulla proprietà di alcuni sali ferrici di essere ridotti a sali ferrosi per azione della
luce. Vedi anche Carta al ferroprussiato, Carta al citrato, Carta sepia, Callitipo, Platinotipia, Carta
cianografica.
Procedimento Sanger Sheperd
Procedimento di stampa a tre colori.
Procedimento Taupenot
Vedi Collodio secco.
Procedimento transferrotipico
Consiste nella realizzazione di un positivo al collodio cloruro su una superficie appositamente
preparata, per poi trasportare la pellicola su di un supporto definitivo.
Procedimento all'uranio
I sali di uranio sono fotosensibili e vengono talvolta utilizzati per la produzione di emulsioni
fotografiche, con composti come sali d'oro, d'argento, di rame o di ferro per ottenere stampe
policrome.
Profondità di colore
Bit depth. È la quantità di sfumature di grigio o di colore presenti in un'immagine digitale. 2004-03
Progress photograph
Serie di fotografie scattate ad intervalli prefissati dallo stesso punto di ripresa per documentare le
fasi di un fenomeno o di un'attività. Ad esempio le fasi di costruzione di un edificio.
Promenade
Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 190x93.
Provino a contatto
Stampe positive di negativi posti a contatto, e non per ingrandimento, sulla carta fotosensibile. 200403
R
Radiografia
Procedimento di riproduzione fotografica di oggetti sottoposti all'azione dei raggi X; si fonda sulla
proprietà di tali raggi di penetrare in modo diverso nei diversi materiali.
Rayografia
Vedi Fotogramma.
Riproduzione
Copia di ogni immagine, oggetto, o documento che sono una imitazione fedele e fatta senza intento
a ingannare. Spesso sono fatte con tecnica meccanica, come quella fotografica o processi di
stampa. Esse possono essere anche in altri media, esempio, incisione di un dipinto, o di una
differente dimensione dall'originale. 2004-03
Risoluzione
Grado di dettaglio con cui una immagine è realizzata. La risoluzione è anche il grado di nitidezza di
un'immagine. Nella fotografia analogica la risoluzione dipende dalla sensibilità della pellicola; nella
fotografia digitale è determinata dal numero dei punti per pollice (dpi). 2004-03
Vedi anche DPI
Ristampa
Nuova stampa da negativo. 2004-03
Ritocco
Operazione intesa a mascherare i difetti di un'immagine negativa o positiva.
Royal
Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 550x380.
Rotocalcografia
Procedimento di stampa fotomeccanica, per grandi tirature con matrice a ricavo preparata
chimicamente su cilindro di rame.
Rotogravure
Variante di photogravure, perfezionata da Eduard Mertens in Germania nel 1904. Procedimento
consistente nell'adattamento della lastra eliotipica al cilindro di una rotativa.
S
Salon
Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 217x160.
Scala dei grigi
Grey Scale. Sia nella fotografia analogica sia in quella digitale è lo strumento che indica la quantità
delle sfumature dei grigi presenti in un soggetto. 2004-03
Silhouettage
Rapporti tonali fra scuri e chiari esasperati, che si ottengono sottosviluppando gli scuri e
soprasviluppando i chiari.
Solarizzazione
Detta anche inversione o cambiamento tonale di un'immagine, noto come effetto Sabattier. Quando
un'emulsione sensibilizzante sviluppata ma non fissata viene esposta alla luce e successivamente di
nuovo sviluppata, l'immagine appare con una inversione dei toni. Il positivo tratto da un negativo del
genere ha contorni marcati da linee nere.
Stampa
Vedi Callitipo, Cianotipo, Cibachrome, Procedimento diazotipico, Fotoincisione, Fotomontaggio. Vedi
anche Carta e Positivo.
Stampa al carbone
Vedi Procedimento al carbone.
Stampa combinata
Vedi Fotomontaggio.
Stampa composita
O combination printing, cioè stampa su uno stesso foglio di due o più negativi ripresi separatamente.
Originalmente usata per riprese diverse per la terra e il cielo nei paesaggi, poi largamente usata per
le fotografie allegoriche.
Stampa a contatto
Stampa ottenuta esponendo la carta fotografica a contatto con il negativo. L'immagine sulla stampa
ha lo stesso formato di quella del negativo.
Stampa fotomeccanica
Vedi Anaglifo, Collotipo, Stampa fotomeccanica a mezzatinta, Stampa fotomeccanica al tratto,
Fotoincisione, Rotocalcografia, Woodburytype.
Stampa fotomeccanica a mezzatinta
Secondo questo procedimento l'immagine viene trasformata in una serie di puntini costituiti dagli
interstizi delle linee che si incrociano sullo schermo. La grandezza dei puntini varia a seconda dei
toni delle fotografie originali. Il principio per ottenere la puntinatura è quello del retino che fu
immaginato e brevettato da Fox Talbot nel 1852. Joseph Wilson Swan nel 1864 suggerì di riportare
la puntinatura di scomposizione dell'immagine sul negativo (Cfr. Autotipo). Charles Petit e Frederick
Eugene Ives escogitarono, ciascuno per conto proprio, un sistema di retinatura meccanica. Il primo
anneriva un'immagine in rilievo ottenuta mediante un colloide bicromatato; poi vi incideva sopra delle
linee sottilissime incrociate. Il secondo, sopra un'immagine in rilievo, ottenuta anche questa
mediante un colloide bicromatato, stampava minuscoli incavi servendosi di uno strumento di
gomma.
Stampa fotomeccanica al tratto
Da un'immagine b/n viene eseguito un negativo rovesciato da stamparsi sotto una lastra di zinco
coperta di emulsione sensibile. Dopo la morsura si ottiene un cliché che può essere utilizzato in
combinazione con i caratteri tipografici.
Stampa alla gelatina - sale d'argento
Vedi Carta alla gelatina - bromuro d'argento e Carta alla gelatina - cloro-bromuro d'argento.
Stampe a getto d'inchiostro
Stampe, chiamate anche inkjet prints, ottenute con strumenti controllati dal computer che
controllando la pressione del getto di inchiostro alloggiato in apposite cartucce fanno cadere gocce
di inchiostro sulla carta o su altre superfici. L'aspetto delle gocce può variare; l'apparenza può
essere quella del semitono o a tono continuo. Questa tecnologia è stata diffusa a partire dagli anni
Novanta del secolo scorso. 2004-03
Stampa alla gomma bicromatata
Vedi Procedimento alla gomma bicromatata.
Stampa al pigmento
Variante della stampa al carbone. Vedi anche Oleotipia, Oleobromia, Procedimento al carbone,
Procedimento alla gomma bicromatata.
Stampa al platino
Vedi Platinotipia.
Stampa su tessuto
Vedi Procedimento diazotipico.
Stampa Van Dyke
Vedi Callitipo.
Stanhope
Vedi Fotogioiello.
Stannotipia
Procedimento fotomeccanico col quale si produce un'immagine a rilievo con il metodo della gomma
bicromatata. Il rilievo viene preso a ricalco, con una modica pressione, utilizzando sottilissime lamine
di stagnola. Si ottiene in tal maniera una matrice incava di notevole fragilità.
Stereografia
Tecnica fotografica per ottenere il senso del rilievo, per cui immagini accoppiate ottenute con
macchina fotografica a due obiettivi, permettono di ottenere l'illusione tridimensionale se viste
attraverso uno stereoscopio. Nadar nel 1862 ottenne nitide stereografie dall'alto di Parigi. La
stereografia ha consentito di eseguire rilievi fotografici piuttosto precisi.
Strobofotografia
Ripresa di immagini fotografiche in rapida sequenza di un soggetto in movimento. Praticata dal
pittore Thomas Eakins sin dal 1884, mentre Harold Edgerton di M.I.T. mise a punto un flash
elettronico nel 1933 per analizzare gli spostamenti degli oggetti a velocità di ripresa che superano il
milionesimo di secondo.
Vedi anche Cronofotografia.
Sviluppo
Fase del processo fotografico consistente in un bagno che permette di rendere visibile l'immagine
latente riducendo ad argento metallico i granuli di alogenuro d'argento colpiti dalla luce. 2004-03
Vedi anche Immagine latente.
T
Talbotipia
Vedi Calotipo.
Telefoto
Tecnica di trasmissione di fotografia a distanza e anche fotografia trasmessa a distanza.
Telefotografia
Fotografia presa con apparecchio fotografico provvisto di teleobbiettivo.
Tintype
Vedi Ferrotipo.
Topofotografia
Vedi Fotografia di veduta.
Trasparenza
Immagine fotografica positiva su pellicola o su lastra visionata o proiettata mediante luce trasmessa
(attraverso la pellicola). Vedi anche Stereografia; Trasparenza su pellicola; Rayografia.
Trasparenza al collodio
Immagine positiva ottenuta con procedimenti al collodio, destinata alla visione per trasparenza o per
proiezione.
Trasparenza su lastra
Immagine positiva su lastra rivestita da un'emulsione alla gelatina, destinata alla visione per
trasparenza o per proiezione.
Trasparenza su pellicola
Immagine positiva costituita da un'emulsione di gelatina su supporto primario di pellicola di materiale
plastico, destinata alla visione per trasparenza o per proiezione. Corrisponde alle moderne
diapositive.
Turista
Tipo di cartoncino fotografico del formato mm 105x65.
U
Union Case
Vedi Astuccio per fotografie.
Utocolor
Sistema di stampa a colori positiva diretta.
V
Victoria
Vedi Margherita.
Videodisco
Dischi ottico-analogici utilizzati per registrare fotografie, stampe, disegni o altro in singole o in
movimento come segnale video. Può includere suono. Le immagini sono registrate dal raggio laser e
possono essere visualizzate sullo schermo di un video. 2004-03
Vignettamento
Effetto di dissolvenza dell'immagine intorno ai bordi, ricercato nelle fotografie ritratto e ottenuto con
l'uso di particolari mascherini.
Vintage print
Stampa fotografica ottenuta direttamente da negativo o da diapositiva, realizzata dall'autore o dallo
stampatore di sua fiducia e sotto il suo diretto controllo. Generalmente i vintage print sono firmati,
datati e numerati dall'autore. 2004-03
Viraggio
Trattamento chimico che serve a migliorare la stabilità di una fotografia e trasformare il colore di
un'immagine argentica. L'argento si unisce ad un altro composto quale oro, platino, selenio e zolfo.
Viraggio all'oro
Procedimento non economico con cui si effettua il cambiamento dei toni di un'immagine argentica
mediante deposizione di oro metallico sull'immagine stessa.
Viraggio all'uranio
Procedimento mediante il quale le immagini nere al bromuro d'argento vengono trasformate in
immagini seppiacee o rossastre.
W
Woodburytype
O Fotogliptia. Procedimento di riproduzione fotomeccanica. Brevettato nel 1864 dal fotografo inglese
Walter Bentley Woodbury, consisteva nel ricavare un'immagine in rilievo mediante la sola gelatina
bicromatata (senza carbone o pigmento). Tale immagine veniva stampata nel piombo con un torchio
ottenendo un intaglio a sua volta riempito di gelatina pigmentata per formare la matrice, dalla quale
si ricavavano le copie a contatto. La maggiore o minore quantità di gelatina pigmentata contenuta
nei diversi incavi della matrice dava la tonalità delle copie.