Dott.ssa F. Rossi

Le principali tecniche di
analisi di asbesto e
silice
Federica Rossi – Università degli Studi di Torino
22 Marzo 2014 – Elementi di base di Igiene del Lavoro. l’Igiene del
Lavoro e i rischi chimici.
CLASSIFICAZIONE DEI
MINERALI DI AMIANTO
AMIANTO
SERPENTINI
Crisotilo
Mg3Si2O5(OH)4
ANFIBOLI
Amosite
(Mg, Fe)7Si8O22(OH)2
Crocidolite
Na2Fe5Si8O22(OH)2
Antofillite
(Mg, Fe)7Si8O22(OH)2
Tremolite
Ca2Mg5Si8O22(OH)4
Actinolite
Ca2(Mg,Fe)5Si8O22(OH)2
APPLICAZIONE DELLE METODICHE ANALITICHE
PRESENZA DI AMIANTO IN MATERIALI
COMPATTI NEI QUALI LE FIBRE
SIANO SEPARABILI DALLA MATRICE
PRESENZA DI AMIANTO IN MATERIALI
COMPATTI NEI QUELI NON SIA
POSSIBILE IL PRELIEVO DI FIBRE
CONCENTRAZIONE DI FIBRE
IN AMBIENTI DI VITA E DI LAVORO
CONCENTRAZIONE DI FIBRE
DI AMIANTO IN AREE BONIFICATE
MOLP
DRX -FTIR
MOCF
SEM- EDX
OBIETTIVI
•
IL MATERIALE CONTIENE AMIANTO? analisi
qualitativa
•
QUALE TIPO DI AMIANTO? analisi morfologica
•
QUANTO AMIANTO CONTIENE? analisi quantitativa
L’APPLICAZIONE DI UNA SOLA TECNICA NON
PERMETTERE DI RISPONDERE A TUTTE LE
DOMANDE
NECESSARIO RICORRERE
ALLA COMBINAZIONE DI PIU’ TECNICHE
MATERIALI IN MASSA (MCA)
•
ASPETTI QUALITATIVI e/o
MORFOLOGICI
•
TECNICHE MICROSCOPICHE
•
STEREOMICROSCOPIA
•
MICROSCOPIA OTTICA A CONTRASTO DI FASE
(MOCF)
•
MICROSCOPIA OTTICA A LUCE POLARIZZATA (MOPL)
•
MICROSCOPIA ELETTRONICA A SCANSIONE +
MICROANALISI (SEM+EDX)
STEREOMICROSCOPIA
TECNICA DI FACILE APPLICAZIONE/GROSSOLANA
CONSENTE L’OSSERVAZIONE DEL CAMPIONE TAL
QUALE
FORNISCE UN’IMMAGINE DI CARATTERE GENERALE,
SU GRANDE SCALA (PICCOLI INGRANDIMENTI)
PERMETTE, GRAZIE ALLA MANIPOLAZIONE DIRETTA
DEL CAMPIONE CON LAMETTA, BISTURI,
PINZETTA… DI OSSERVARE LE CARATTERISTICHE
MECCANICHE DELLE FIBRE
MOCF
MOLP
PIU’ DIFFUSA ED ACCESSIBILE
IDENTIFICAZIONE QUALITATIVA
COSTI RIDOTTI
DISPERSIONE CROMATICA
BASSA RISOLUZIONE
RICONOSCIMENTO MORFOLOGICO E
DIMENSIONALE
NON RICONOSCE IN MANIERA
UNIVOCA LE FIBRE
crisotilo
???
NON APPLICABILE A FIBRE PICCOLE
(diametro < 0,5 micron)
RICONOSCE IN MANIERA UNIVOCA LE
FIBRE
crisotilo
amosite
crisotilo
crisotilo
crocidolite
amosite
MICROSCOPIA ELETTRONICA A
SCANSIONE + MICROANALISI (SEM+EDX)
RICONOSCIMENTO CERTO DEL TIPO DI FIBRE PRESENTI
(microanalisi degli elementi costitutivi)
ALTO POTERE RISOLUTIVO (consente di identificare fibre
molto piccole a basse concentrazioni)
COSTI ELEVATI
COMPLESSITA’ ANALITICA
crisotilo
crocidolite
crisotilo
Spectrum 1
Si
Mg
Fe
Ca
Ca
Fe
0
1
2
3
4
Full Scale 1574 cts Cursor: 0.000
5
6
Fe
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
keV
MATERIALI IN MASSA (MCA)
•
ASPETTI QUANTITATIVI
•
TECNICHE GRAVIMETRICHE
- Spettrofotometria (FTIR)
- Diffrattometria (DRX)
crisotilo
crisotilo
amosite
amosite
Spettrofotometria IR (FTIR)
Si basa sulla misura dell’assorbimento
da parte del materiale di raggi X a
diversa lunghezza d’onda, grazie al
quale si individuano bande di
assorbimento corrispondenti a
crocidolite
crocidolite
crocidolite
specifiche strutture e componenti
molecolari che sono tipici del minerale
analizzato
Diffrattometria (DRX)
un raggio di luce incidente su un campione viene diffratto
CAMP 1001 VINILICO scan
dal campione secondo angoli caratteristici del materiale
stesso.
70000
60000
Primario crisotilo
40000
angolo=12.180 °
Lin (Counts)
50000
30000
20000
10000
0
5
10
20
30
40
50
60
2-Theta - Scale
CAMP 1001 VINILICO scan - File: camp 1001 vinilico scan.raw - Type: Locked Coupled - Start: 5.000 ° - End: 67.997 ° - Step: 0.013 ° - Step time: 80.4 s - Temp.: 25 °C (Room) - Time Started: 10 s - 2-Theta: 5.000 ° - Theta: 2.50
Operations: X Offset -0.077 | X Offset -0.077 | X Offset -0.077 | X Offset -0.077 | X Offset -0.077 | Background 1.000,1.000 | Import
00-004-0783 (I) - Silver-3C, syn - Ag - Fm-3m (225)
00-027-1276 (D) - Clinochrysotile - Mg3Si2O5(OH)4 - C2/m (12)
00-019-0770 (I) - Talc-2M - Mg3Si4O10(OH)2 - C2/c (15)
LA % DI AMIANTO VIENE
RICAVATA FACENDO
RICORSO A RETTE DI
TARATURA COSTRUITE
UTILIZZANDO CAMPIONI
DI RIFERIMENTO A
CONCENTRAZIONI NOTE
PERMETTONO IL
RICONOSCIMENTO DELLA
VARIETÀ MINERALOGICA
DELLE FIBRE
MA……
Risentono della presenza di
SOSTANZE INTERFERENTI
(talco,quarzo,calcite…) (falsi positivi)
Richiedono una fase preparatoria del
campione
Non riconoscono la forma fibrosa da
quella lamellare (sovrastima dei dati
analitici)
Non vedono concentrazioni < 1%
CONCLUSIONE MCA
Per confermare la presenza/assenza di
amianto in un materiale è sufficiente la
MOLP
Per determinare la concentrazione di
amianto in un materiale bisogna
ricorrere a tecniche analitiche
gravimetriche (DRX o FT-IR)
Per affermare con certezza l’assenza di
amianto è necessaria la microscopia
elettronica (SEM )
FIBRE NELL’AERODISPERSO
Scopo:
determinazione della concentrazione
delle fibre in un determinato ambiente
ambienti di lavoro
ambienti indoor, ambienti di vita
restituibilità ambienti bonificati
campionamento
analisi
C = N° fibre X Area efficace
Area esplorata x Volume
QUALE TECNICA ANALITICA
SCEGLIERE?
TIPO DI AMBIENTE
METODO
ANALITICO
VOLUME
RICHIESTO
NORMATIVA
VIGENTE
AMBIENTE DI LAVORO
(VALUTAZIONE
DELL’ESPOSIZIONE)
MOCF
120 L
D.L 81/2008
AMBIENTE DI VITA
INDOOR (EDIFICI,
SCUOLE,…)
MOCF E SEM (da
preferire)
≥480 L
D.M. 6/9/94
RESTITUIBILITÀ
AMBIENTI
BONIFICATI
SEM
≥3000 L
AMBIENTI ESTERNI
SEM
≥3000 L
D.M. 6/9/94
WHO
MOCF
SEM + EDX
Accessibile e disponibile
Difficoltà maggiore di utilizzo e
disponibilità
Costi accessibili
Costi elevati
Basso potere risolutivo
Alto potere risolutivo
NON consente identificazione
certa delle fibre
Rapporto risultati
Riconoscimento UNIVIOCO
delle fibre
SEM: MOCF = 1: 10
FIBRE REGOLAMENTATE
• particella
fibrosa
• biologicamente
attiva
• polmone
profondo
aspectratio 
3:1
lunghezza
 5 µm
diametro
 3 µm
MOCF
Per effettuare l’analisi è necessario che il filtro sia trasparente
(la luce attraversa il campione)
DIAFANIZZAZIONE
conteggio di tutte le fibre “regolamentate”
“fibre totali”
Possibile situazione di inquinamento 20ff/L
SEM+ EDX
Riconoscimento specifico della fibra
Possibile situazione di inquinamento 2 ff/L
CONCLUSIONI AERODISPERSO
I metodi microscopici sono affetti da
numerosi errori
Né MOCF né SEM possono dare un
valore “ZERO”
Il più basso valore che si può dare
dipende dal LdR del metodo che
dipende da VOLUME CAMPIONATO e
dall’AREA ESPLORATA
SILICE
In Europa e in Italia le varie forme di SLC non
sono Classificate
(α-quarzo, cristobalite, tridimite)
α-quarzo
cristobalite
tridimite
I valori limite di esposizione
Non esiste VLE nazionale per la SLC, viene generalmente
adottato il TLV ACGIH
Il TLV ACGIH per la SLC è stato abbassato da 0,1
mg/m3 al valore di 0,050 mg/m3 nel 2000 e nel 2006 è
stato ridotto a 0,025 mg/m3
Impatto sulle prestazioni
analitiche
La tendenza alla riduzione del VLE comporta la
necessità di indagini sempre più accurate per
permettere la discriminazione di quantitativi minimi
di SLC
Le tecniche analitiche impiegate sono affette da
limiti e fattori di errore che possono
compromettere l’accuratezza del risultato finale
e la sua affidabilità nel confronto con il VLE
Le tecniche

Microscopia Ottica in Contrasto di Fase
(MOCF) e Dispersione Cromatica

Spettrofotometria all’Infrarosso in
Trasformata di Fourier (IRTF)

Diffrattometria dei raggi X (DRX )
DRX
Un fascio di raggi x incide sul
campione. Le radiazioni
diffratte dal campione
vengono raccolte da un
rivelatore che le
trasforma in impulsi
elettrici, i quali
vengono poi amplificati e
inviati ad un
computer che ne consente
l’elaborazione.
Analisi di un campione di polveri
Picco primario 26,6
Picco secondario 20,8
Picco secondario
20,8
Picco primario
26,6
Scelta del substrato di
campionamento da utilizzare
- NIOSH metodo n° 7500
PVC
- OSHA metodo n° ID-142
PVC
- INSHT metodo MTA/MA-056/A06
PVC
- HSE metodo MDHS 101/2005
PVC
- UNICHIM n° 2398/2011
Argento
- NIS
PVC, Argento, Cellulosa
FILTRI

ARGENTO






Rumore di fondo
trascurabile
Non risentono
dell’umidità
Stabilità nella pesata
Picco dell’Ag come
std interno
Bassi volumi d’aria
Non consentono
trattamenti

PVC




Volumi d’aria più
elevati
Trattamenti
termici/chimici
Analisi indirette
Perdita di particolato
Analisi di un campione di polveri
Picco primario 26,6
Picco secondario 20,8
Picco secondario
20,8
Picco primario
26,6
Interferenze su picchi analitici α quarzo
Angolo di
diffrazione
Albite
Anortite
Aragonite
Barite
Biotite
Cristobalite
Grafite
Caulinite
Maghemite
Microclino
Mullite
20,85
26,65
■
●
●
●
●
■
■
■
■
●
●
●
■
■
■
■
■
■
●
●
■
■
Angolo di
diffrazione
20,85
26,65
Muscovite
■
■
Ortoclasio
■
■
■
■
■
■
■
■
■
■
■
■
Sillimanite
Tridimite
Wollastonite
Wustite
Zircone
■
●
■
Assenza di interferenze
Interferenze minori
Interferenze rilevanti
Soluzioni possibili

Rilevare informazioni relative al ciclo produttivo
indagato

Analisi del campione di origine

Trattamenti fisici e/o chimici

Granulometria
della
polvere
campionata
e
distribuzione sulla membrana

Preparazione
del
campione
campione (400 mesh)
-
planarità
del
Tecnica MOCF-LP
N= 1,540
Tecnica MOCF-Nicol incrociati
N= 1,540
Grazie
per l’attenzione