Quinto Rapporto Sociale Nazionale della

Quinto Rapporto
Sociale Nazionale
della Cooperazione
di Consumatori
2008
Ha progettato e redatto
il Rapporto Sociale 2008
del Sistema Coop nazionale
il Gruppo di lavoro composto da:
Riccardo Bagni
Giorgio Benassi
Luca Brancolini
Mauro Bruzzone
Tiziana Cattani
Franco Ciappelli
Carmela Favarulo
Marco Gaiba
Valeria Magrini
Gioacchino Maida
Roberta Mipatrini
Valter Molinaro
Alberto Niccolai
Maurizia Ognibene
Marisa Parmigiani
Enrico Parsi
Giuseppe Pucci
Isa Sala
Chiara Serafini
Claudio Toso
Sinibaldo Vidibene
Il Rapporto Sociale
è stato realizzato
con il supporto di
SCS Azioninnova SpA
Realizzazione editoriale
Agra Srl
Illustrazioni
Emiliano Ponzi
Progetto e realizzazione grafica
Blu omelette
www.bluomelette.net
Daniele Fusacchia
Rosa Schiavello
Tullia Schiavello
Stampa
Das Print
A cura di Ancc-Coop
© Coop Italia
Via del Lavoro 6/8
Casalecchio di Reno (Bo)
Lettera del Presidente
Nota metodologica
5
9
1. Chi è Coop 11
1.1 Identità, Valori e Missione
1.2 I numeri di Coop
12
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1.3 La Responsabilità Sociale
1.4 Struttura del Sistema
15
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1.5 Il rapporto con il Movimento cooperativo internazionale
2. La performance economica 23
2.1 Lo scenario socio-economico e competitivo
2.2 Le performance economiche
2.3 Le strategie di sviluppo
26
29
3. La performance sociale 33
Descrizione degli stakeholder
3.1 I Soci
34
35
3.2 I consumatori
3.3 I lavoratori
44
56
62
3.4 La Comunità
3.5 I fornitori e i partner commerciali
73
4. La performance ambientale 79
La politica 80
4.1 I prodotti 81
4.2 I punti vendita 93
4.3 I Trasporti 102
4.4 Sensibilizzazione e informazione
104
4.5 Le campagne di Coop per l’ambiente
Il preventivo sociale
105
109
I risultati del 2008, rispetto agli impegni assunti sul 2008
117
24
21
4+5
Lettera del Presidente
Il 2008 non è un anno come tanti. Nella nostra storia più recente con ogni probabilità sarà ricordato come l’anno della crisi: crisi finanziaria e poi economica durante la quale abbiamo assistito non più e non solo ad uno spostamento delle risorse delle famiglie verso i consumi
“obbligati”, come già era avvenuto negli anni precedenti, bensì a una reale diminuzione delle risorse disponibili.
Stendere un Rapporto Sociale da parte di una grande organizzazione come Coop è, in una simile circostanza, un progetto ancora più ambizioso e di cui noi cooperatori dobbiamo essere
orgogliosi. Perché il Rapporto Sociale dimostra, dati alla mano, due cose fondamentali:
la tenacia della resistenza in un contesto sempre più difficile, ma anche l’audacia della
proposta.
Coop nel 2008, pur in presenza di una crisi economica dalle prospettive incerte e dalle difficoltà
sicure, non è rimasta a guardare e ha portato avanti iniziative coraggiose. Ne elenco
solo alcune: siamo stati i primi nel Paese a denunciare aumenti e speculazioni, non
accettando pretese ingiustificate di aumenti dei listini; le cooperative hanno rinunciato
ad una parte dei margini per abbassare i prezzi, trasferendo risorse dai loro bilanci a
quelli delle famiglie.
Non abbiamo mai rinunciato a comportamenti solidaristici e socialmente responsabili,
anche nel pieno della crisi; abbiamo attuato una importante modifica nella governance
delle strutture nazionali (ANCC e Coop Italia) per guadagnare efficienza senza perdere
peso e rappresentanza politica. Certo, della crisi abbiamo risentito ma crediamo di poter sostenere di aver fatto il nostro dovere, che è poi quello di stare dalla parte dei soci
e consumatori: il Rapporto Sociale ne da compiutamente atto.
Il 2008 è stato un anno importante anche per altri eventi, che in qualche modo ritornano anche nel
Rapporto. Oltre al fare -fondamentale per le imprese- ci siamo impegnati a riflettere in
un’occasione tutt’altro che simbolica come è stata a ottobre a Parma la Settima Assemblea Nazionale delle Sezioni Soci. A tredici anni di distanza dalla precedente.
Ci siamo posti domande importanti sulla distintività di Coop pur all’interno dei grandi cambiamenti
avvenuti e della crescita dimensionale delle cooperative. Abbiamo ipotizzato nuove formule di partecipazione, un rapporto più costante con la comunità locale, lo sviluppo e
la misurazione della mutualità. Sintetizzando, come coniugare al meglio mercato, partecipazione e solidarietà. La nostra idea di responsabilità sociale, una scommessa non
da poco su cui è nata la cooperazione e in base alla quale vive e si evolve.
Cartina tornasole della socialità di Coop e sua “rappresentazione” in chiave cinematografica è il film
documentario di Silvio Soldini e Giorgio Garini “Un paese diverso” che ha debuttato
a settembre alla Mostra del Cinema di Venezia nella sessione Giornate degli Autori e
dopo è stato proiettato in festival e occasioni pubbliche in tanti luoghi d’Italia, per poi
venire selezionato al London International Documentary Festival. Da noi commissionato, il film è un reportage interno al mondo Coop visto con gli occhi di un autore.
6+7
Silvio Soldini e la sua troupe hanno viaggiato per circa due mesi, dall’hinterland milanese alle campagne del foggiano, dal mare di Gaeta al centro di Bologna, hanno incontrato soci, dipendenti, fornitori, ispettori, veterinari, suore e volontari, hanno visitato
aziende e frequentato il mondo dell’associazionismo laico e religioso. Molte delle pratiche che si trovano descritte nel Rapporto si ritrovano nei volti e nei racconti del film,
anche perché sono al tempo stesso l’anima e la realtà di Coop.
Quello descritto da Soldini è un paese in cui funziona la solidarietà, dove le persone sono rispettate,
dove il volontariato è bene prezioso a disposizione dei più deboli, dove dei prodotti è
controllato anche l’ingrediente etico, dove soci e lavoratori dipendenti credono negli
stessi valori. Dove è viva una rete di relazioni fra associazioni democratiche, enti, persone. Un paese diverso, che spesso fatica a far parlare di sé ma che è vivo, vitale e che
per la parte che ci compete vogliamo continuare ad alimentare perché così è la Coop e
perché questo contribuisce a fare migliore il nostro Paese.
Aldo Soldi
Presidente Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori-Coop
Lettera del Presidente
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Nota metodologica
Alcune osservazioni sui criteri seguiti per la redazione del Rapporto
Il presente 5° Rapporto Sociale si pone l’obiettivo di rendicontare in ottica “Triple Bottom Line” in merito alle performance economiche, sociali ed ambientali realizzate nel
corso del 2008 dalla cooperazione di consumo nel suo aggregato, utilizzando la logica
del confronto sull’ultimo triennio in modo da dare visualizzazione del trend su più anni.
Rispetto al Rapporto Sociale del 2007 il Gruppo Rete Nazionale tematico sulla responsabilità sociale – i cui componenti rappresentano sia le nove grandi cooperative che le
strutture di secondo livello che supportano Coop (Coop Italia, Inres, Ancc) – ha provveduto ad aggiornare ed adeguare gli indicatori: conseguenze di questo approfondimento sono, da un lato, una maggiore analiticità nel riportare le informazioni sulle performance di Coop (in particolare nell’ambito delle politiche sociali), dall’altro l’assenza di
termini di confronto sui nuovi dati inseriti in relazione agli anni precedenti.
Facendo poi seguito all’introduzione, nello scorso Rapporto Sociale, delle linee di Preventivo per il 2008, nel presente documento si è deciso di riportare la valutazione sul
raggiungimento o meno degli obiettivi che Coop a livello nazionale si era posta. Viene
quindi riportata in fondo al documento una tabella che riassume gli obiettivi ed il loro
livello di raggiungimento nel corso dell’anno, ed è stato inserito all’interno del testo un
logo che simboleggia gli obiettivi raggiunti. In linea con la logica circolare della rendicontazione, che richiede ogni anno la presentazione degli obiettivi e la successiva valutazione sul loro grado di raggiungimento, anche nel presente Rapporto sono presentate le linee di Preventivo per il 2009 (introdotte da una nota metodologica apposita, che
ne spiega contenuti e modalità di realizzazione) i cui risultati saranno da verificare a
consuntivo con il prossimo Rapporto Sociale.
In merito alla provenienza dei dati, in quanto rappresentativo dell’intero movimento
Coop, il presente Rapporto ne inserisce due tipologie:
1. di Sistema, provenienti da Ancc, da Coop Italia, da Scuola Coop o da Inres (per la parte
ambientale), che aggregano e rappresentano la complessità dell’organizzazione, inserendo numeri ed informazioni dell’intero Sistema. Questi dati sono quelli che stanno
alla base dei capitoli 1, 2 e 4.
2.delle Cooperative, che raccontano le performance delle 9 grandi cooperative. Tali informazioni, integrate da quelle di Sistema laddove necessario, sono contenute all’interno
del capitolo 3, inerente le performance sociali. Nel caso in cui i dati non si riferiscano a
tutte le 9 grandi, il numero delle cooperative di riferimento è riportato in nota.
I dati così raccolti vengono aggregati e descritti all’interno del documento, inserendo
inoltre “focus” di approfondimento su alcune tematiche particolarmente significative
o comunque innovative per Coop. Rispetto all’anno precedente non sono state inserite
invece le “buone pratiche” relative alle azioni svolte dalle singole cooperative, preferendo includerle all’interno del testo come integrazione delle descrizioni riportate.
Nota
Per indicare l’“obiettivo raggiunto” rispetto agli impegni assunti, nelle singole sezioni è riportato il simbolo c e l’azione specifica è invece evidenziata in grassetto del medesimo colore.
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1. Chi è Coop
Radici profonde
Insieme si arriva più lontano
Dare potere alle persone
Educare ai doveri/diritti civili
Attenzione alla disponibilità
e all’ascolto
Una informazione completa e diffusa
rende più consapevoli e liberi
1.1 Identità, Valori e Missione
Coop rappresenta il gruppo leader nel mercato italiano della grande distribuzione e,
prima ancora, un vasto insieme di cooperative di consumatori: 124 organizzazioni
che, su tutto il territorio nazionale, si ispirano ai principi enunciati a Rochdale dai “probi pionieri” nel 1844 e all’idea di mutualità, intesa dall’articolo 45 della nostra Costituzione come lo scambio reciproco tra i soci e la cooperativa.
Sulla base di questa eredità storica e al termine di un percorso lungo e ampiamente
condiviso, negli ultimi mesi la Coop ha ridefinito il proprio “universo” valoriale in una
Carta dei valori aggiornata, approvata dalla 2^ Assemblea Nazionale dei Delegati nel
mese di marzo 2009. Ispirandosi alla Dichiarazione di Identità Cooperativa approvata
dal 31° Congresso dell’Alleanza Cooperativa Internazionale (Manchester, 1995), Coop
ha così aggiornato i principi guida del proprio agire cooperativo, presentandosi come:
1. una società aperta;
2.una società democratica;
3.una impresa per la solidarietà e non per la speculazione privata;
4.indipendente;
5.impegnata nella formazione;
6.parte del movimento cooperativo mondiale;
7. a vantaggio di tutti i consumatori e della comunità.
Per far convivere questi principi con le esigenze imprenditoriali, Coop deve affrontare
alcuni vincoli nella propria gestione commerciale e finanziaria.
Perché essere cooperativa di consumatori significa, innanzitutto, determinare obbligatoriamente – pena lo scioglimento da parte dell’Autorità governativa di controllo - l’oggetto sociale con riferimento ai requisiti e agli interessi dei soci (scopo mutualistico), in
un regime di mutualità prevalente, con acquisti dei soci che devono necessariamente
essere superiori a quelli di terzi.
Per quanto riguarda gli aspetti finanziari, inoltre, la normativa prevede vincoli sulla ripartizione degli utili. La società cooperativa deve infatti prevedere nel proprio statuto:
• le regole e i limiti per la ripartizione degli utili, insieme ai criteri per la ripartizione
dei ristorni e al rispetto di severi limiti civilistici sull’erogazione dei dividendi ai soci
cooperatori (requisito indispensabile per godere di particolari benefici fiscali);
• il divieto di distribuzione ai soci delle riserve durante la vita della cooperativa e, nel
caso di scioglimento, l’obbligo di devolvere il patrimonio ai Fondi istituiti per la promozione di nuova cooperazione.
In più, è previsto l’obbligo di destinare il 30% degli utili annuali a riserva legale – obbligo che per le società lucrative è del 5% e soltanto finché la riserva raggiunge l’importo
del capitale sociale - e di destinare una quota del 3% degli utili netti ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione.
Esistono inoltre condizioni particolari che regolano i rapporti tra la cooperativa e i suoi soci. Secondo il “principio della porta aperta”,
infatti, negli statuti devono essere stabiliti requisiti e procedure di
ammissione secondo criteri non discriminatori e coerenti con lo
spirito mutualistico, con l’obbligo - per l’organo amministrativo di motivare ogni provvedimento di rigetto e la possibilità - per ogni
aspirante socio - di ricorrere all’organo assembleare.
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Salvo deroghe in casi particolari, nella partecipazione alle decisioni vale invece il principio “una testa, un voto”: ciascun socio dispone di un solo voto nelle assemblee, qualunque sia il valore della sua partecipazione al capitale sociale.
La partecipazione diretta viene incoraggiata consentendo a ciascun soggetto di rappresentare non più di dieci soci nei momenti assembleari, mentre il coinvolgimento della
compagine sociale viene facilitato dall’obbligo di svolgere assemblee separate, valido
per tutte le cooperative operanti in più regioni con più di tremila soci ovvero per le cooperative che abbiano più di cinquecento soci e realizzino più gestioni mutualistiche.
All’assemblea generale, invece, partecipano i soci delegati secondo modalità stabilite
dallo statuto, assicurando la rappresentanza proporzionale delle minoranze espresse
dalle assemblee separate.
All’assemblea di bilancio, sindaci e amministratori - scelti quasi totalmente tra i soci
cooperatori - devono indicare nello specifico i criteri seguiti nella gestione sociale per
il conseguimento dello scopo mutualistico.
Come riportato negli statuti, una cooperativa di consumatori ha una Missione peculiare volta al raggiungimento dei seguenti scopi:
a)assolvere la funzione sociale di difesa del bilancio familiare dei soci e dei non soci, fornendo loro beni e servizi di buona qualità alle migliori condizioni possibili e orientando i consumatori nell’acquisto di prodotti che offrano maggiori garanzie di qualità/
sicurezza e di prezzo evitando gli sprechi;
b)sviluppare lo spirito di solidarietà dei consumatori soci e non, delle loro famiglie e
dei lavoratori anche tramite l’organizzazione del tempo libero e la promozione di iniziative culturali, ricreative e socialmente utili;
c)tutelare interessi, salute e sicurezza dei consumatori anche attraverso iniziative informative ed educative;
d)contribuire alla difesa dell’ambiente;
e)promuovere e favorire lo sviluppo della cooperazione anche a livello internazionale;
f) stimolare lo spirito di previdenza dei soci e tutelare il loro risparmio;
g)intervenire a sostegno dei Paesi in via di sviluppo e delle categorie sociali bisognose
anche attraverso la promozione del commercio equo e solidale.
Per Coop, dunque, la tutela dei diritti dei consumatori si realizza in primo luogo attraverso l’attività commerciale caratteristica, garantendo ogni giorno la convenienza e la
qualità dell’offerta. Nondimeno, la Cooperativa cerca di offrire una risposta completa
portando avanti una serie di iniziative “consumeriste” che vanno dalla rottura dei monopoli all’ingresso in nuovi settori rilevanti, al fine di ampliare gli ambiti di tutela del
potere di acquisto dei consumatori.
1. Chi è Coop
1.2 I numeri di Coop
Coop si conferma anche per il 2008 leader nel mercato della grande distribuzione alimentare, con una quota di mercato pari al 17,1% (in lieve crescita rispetto al 2007).
Nel corso del 2008 i soci di tutte le Cooperative ad insegna Coop hanno raggiunto quasi quota 7 milioni, con un incremento del 4,3% rispetto all’anno precedente, maggiore
al trend storico di crescita, che si assesta intorno al 3%.
Tabella 1.1 I principali indicatori
Indicatore I livello
Indicatore II livello
Soci
Prestito sociale
Prestito sociale
Politiche sociali
Totale
Totale soci prestatori
Valore prestito sociale
Budget della direzione soci/
politiche sociali
Numero lavoratori in direzione
soci/politiche sociali
Numero soci volontari eletti
Totale
Politiche sociali
Politiche sociali
Lavoratori
Prevalenza
Superficie vendite
Punti vendita
Nuove aperture PdV
Ricavi vendite
Utili
Riserve indivisibili
Investimenti
Quota degli utili corrisposta a
Coopfond (fondo mutualistico per
la promozione e lo sviluppo della
cooperazione)
Totali
Numero Pdv Ipermercato
Numero Pdv Supermercato
Numero Pdv Discount
Numero Pdv piccole e medie
Cooperative
Totale
Ricavi canale Ipermercato
Ricavi canale Supermercato
Ricavi canale Discount
Unità di
misura
Numero
Numero
Milioni Euro
Milioni Euro
2006
2007
2008
6.448.330
1.100.018
11.400
18,52
6.664.283
1.148.891
11.400
18,69
6.954.807
1.184.329
11.550
23,00
105
108
109
Numero
Numero
Percentuale
Metri quadri
Numero
Numero
Numero
Numero
Numero
4.735
54.029
73,5%
1.516.621
1331
80
600
222
429
4.910
54.965
73,8%
1.616.607
1394
87
604
236
467
4.950
54.923
73,0%
1.684.864
1425
93
620
244
468
Numero
Milioni Euro
Milioni Euro
Milioni Euro
Milioni Euro
Milioni Euro
Milioni Euro
Milioni Euro
Milioni Euro
64
11.791
4.820
6.494
477
379
326
550
10,150
59
12.167
4.961
6.703
503
162
155
500
4,642
63
12.631
5.184
6.922
525
- 149*
52
568
2,066
Numero
* Gli utili così calcolati includono la svalutazione - a seguito della crisi finanziaria di settembre - degli asset patrimoniali derivanti da
partecipazioni finanziarie detenuti dalle cooperative. Operazione resa possibile dalla solidità patrimoniale che caratterizza le stesse.
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1.3 La Responsabilità Sociale
Il percorso di Coop
Coop è stata nei suoi oltre 150 anni di vita ispirata, nelle sue azioni dai valori di Rochdale, che includono mutualità, partecipazione, intergenerazionalità, funzione sociale.
Valori che sono stati ripresi ed aggiornati nei concetti chiave della Responsabilità Sociale d’Impresa, sin dall’inizio degli anni ’90, con l’importante enfasi che a livello europeo è stata attribuita al coinvolgimento e al dialogo con gli stakeholder.
La Responsabilità sociale di Coop:
• riguarda i comportamenti della cooperativa che vanno oltre quanto previsto già dalla
normativa;
• considera l’impatto economico, sociale ed ambientale delle sue attività lungo tutto il
processo caratteristico in un’ottica di miglioramento continuo;
• viene definita e programmata attraverso il coinvolgimento degli stakeholder.
L’attenzione al tema nacque in Coop nel 1991 in una fase storica segnata da buoni risultati gestionali e da un importante sviluppo, in cui si è ritenuto opportuno riflettere
sui contenuti della identità cooperativa. Il rischio di omologazione venne affrontato sia
gestendo con coerenza le specifiche finalità statutarie, che pensando ad una modalità
informativa che fosse in grado di documentare le differenze tra Coop e l’impresa ordinaria. È stato così adottato il primo Bilancio Sociale Cooperativo che rendicontava le
iniziative e le risorse destinate a finalità sociali e di pubblica utilità. Si convenne inoltre
che tutto il sistema, cooperative ed associazione, avrebbe realizzato il Bilancio Sociale
Cooperativo.
Nel 94-95, in seguito alla messa a punto delle politiche e dei progetti richiesti da un
nuovo ciclo competitivo e alle riflessioni sviluppate sui valori cooperativi in ACI e Legacoop, la rendicontazione del Bilancio Sociale Cooperativo si innovò, non limitandosi
più solo agli impieghi, articolandosi in funzione degli impegni statutari rispetto alla
Missione della Cooperativa.
In questo modo il Bilancio Sociale Cooperativo venne sviluppato come strumento di
indirizzo e controllo della gestione.
Infine dal 1997 Coop ha adottato la Carta dei Valori Guida delle Cooperative di Consumatori affinché ispirasse i comportamenti dei propri soci e dei propri dirigenti. In
marzo 2009 la Carta Valori aggiornata, che recepisce i cambiamenti sociali e culturali
nel frattempo avvenuti, è stata approvata dalla Seconda Assemblea dei Delegati. Da
anni Coop Adriatica e Coop Consumatori Nordest hanno adottato un Codice Etico con
apposito sistema di controllo.
1. Chi è Coop
Sempre nel 1997 Coop ha lanciato l’impiego del Bilancio Sociale a Preventivo come
strumento di trasparenza e di costruzione di un patto fiduciario con gli stakeholder.
I principali dati a preventivo e le politiche nazionali sono consolidati anche in questo
Rapporto Sociale Nazionale, ma già da alcuni anni lo strumento è stato adottato da Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest, Coop Estense e Unicoop Tirreno.
A questo le cooperative hanno aggiunto importanti percorsi di coinvolgimento degli
stakeholder sul territorio.
Al percorso delle cooperative si affianca l’impegno di Coop Italia per tutelare i valori
Coop nel prodotto a marchio che l’hanno portata, tra le altre attività, ad essere nel 1998
tra le prime 10 aziende nel mondo certificate SA8000.
Come ci vedono gli altri: il coinvolgimento degli stakeholder
Il confronto e la trasparenza sono elementi essenziali per Coop del suo essere socialmente responsabile. Sono perseguiti quotidianamente, nel modo di gestire le attività, e
occasionalmente in momenti appositamente dedicati.
In questi Coop vuole codificare un rapporto strutturale, stabile e proficuo con gli stakeholder collegandolo al percorso di RSI per confrontarsi e contaminarsi, valorizzare
l’impegno di Coop in termini di RSI, raccogliere spunti di miglioramento.
Nel corso del 2007, sui bilanci 2006, è stato effettuato da Axia Financial Research, società di rating indipendente, un benchmarking che analizzava l’impegno profuso nel
campo della Responsabilità Sociale di Impresa da cinque grandi operatori nel campo
della grande distribuzione organizzata quotati e non, inclusa Coop. Lo studio, nel caso
di società di respiro internazionale, si è concentrato sull’operatività delle branch italiane.
L’analisi comparativa si poneva l’obiettivo di misurare qualitativamente e quantitativamente le diverse politiche adottate nel campo della RSI dai diversi soggetti e verificare
la reale applicazione dei buoni propositi in campo sociale.
Al fine di garantire tempi opportuni di implementazione delle politiche si è scelto di ripetere il benchmarking biennalmente, ne sarà quindi reso conto nel prossimo bilancio.
Coop, con la seconda edizione del Rapporto Sociale, ha organizzato annualmente un
incontro con il mondo dell’associazionismo per discutere le attività realizzate ed i risultati raggiunti a partire dal Rapporto Sociale Nazionale consuntivo. Questo momento
aiuta ad approfondire il livello di conoscenza sulla realtà Coop, in particolare presso
gli attuali ed eventuali futuri partner per creare un solido sistema di collaborazione e a
stimolare, attraverso il dialogo e la collaborazione, un clima di mutua stima e di riconoscimento di valore. Dal 2008 si è svolto un incontro di presentazione e discussione con
gli stakeholder anche sul Preventivo Sociale del sistema Coop.
Al coinvolgimento degli stakeholder in occasione della presentazione del Rapporto
Sociale 2007 e del Preventivo Sociale 2009 hanno partecipato un gruppo misto di interlocutori, autoselezionatesi perché l’invito era rivolto a tutti, esponenti dell’associazionismo solidaristico, ambientalista, dei consumatori, dei sindacati e di alcune organizzazioni partner per Coop (es. Fondazione dei Diritti Genetici)
Nel tempo è maturata la capacità degli stakeholder di fornire suggerimenti e spunti di
miglioramento di natura politica, mentre si sono ridotte le osservazioni sul Rapporto
Sociale stesso.
A quest’ultimo proposito lo stimolo più significativo è stato relativo al sistema di accreditamento del Bilancio preventivo, che ha suggerito l’adozione e l’esplicitazione di una
metodologia che:
• espliciti i criteri di valutazione dei risultati
• sviluppi opportuni e contestuali percorsi di monitoraggio
• definisca chiaramente il sistema di valutazione degli obiettivi.
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Si riportano di seguito le valutazioni sui comportamenti e sulle azioni di Coop e i corrispondenti stimoli per l’innovazione raccolti nel corso dei due incontri.
Si riconosce la serietà e scientificità con cui si affrontano le questioni, non assumendo
mai approcci spregiudicati sui temi che possono avere impatto sulla salute.
Si richiede di comunicare ed affermare con maggiore determinazione il modello produttivo, equo, partecipato a filiera a cui Coop si ispira, non per rafforzare la reputazione
Coop, ma per essere a nostra volta d’ispirazione in una fase di significativa crisi dei modelli sociali e produttivi di riferimento.
Anche a questo proposito si rileva l’opportunità di avvicinarsi maggiormente all’esperienza dei GAS, per trovare nuove modalità di gestione del consumo.
Si considera importante l’impegno per la solidarietà internazionale ma forse bisognerebbe legare maggiormente i progetti così sviluppati alle attività realizzate con le comunità locali, utilizzandone la potenziale capacità educativa e simbolica per diffondere
modelli di buon governo territoriale.
Inoltre, vista la straordinarietà di questi anni, sarebbe importante che Coop si attivasse
direttamente ad educare e mobilitare i soci a sostegno delle iniziative della società civile, ma anche attivasse al proposito campagne consumerista.
Si suggerisce di innovare le modalità con cui si stimola la partecipazione dei soci, grazie ad un maggiore interscambio con le associazioni con cui si opera, facendo dell’impegno per la solidarietà e la tutela dell’ambiente elementi chiave dello scambio con i
soci, ma anche sviluppando partnership più stringenti con le stesse associazioni beneficiarie. Al contempo si sottolinea l’urgenza di attivare momenti di informazione alla
cittadinanza attiva e alla partecipazione, sempre in collaborazione con le associazioni
di volontariato, proprio in virtù del suo radicamento territoriale.
Si valuta buono l’impegno di Coop sulle energie rinnovabili, ma si ritiene che potrebbe fare ancora di più, facendosi promotrice, insieme alle associazioni ambientaliste, di
consapevolezza sulle nuove tecnologie. Si sollecita inoltre ad inserire, tra i parametri
che contraddistingueranno la linea di tutela dell’ambiente, anche il requisito di non
deforestazione, visti gli impatti non solo su biodiversità ed ecosistemi, ma anche sulle
emissioni di CO2.
In merito alle azioni e alle politiche sollecitate lo scorso anno:
• per l’introduzione a regime della valutazione dell’accessibilità dei punti vendita alle
persone disabili o con difficoltà motoria in modo stabile nei criteri di progettazione di
Coop, è stato attivato un apposito gruppo di lavoro per l’approfondimento
• per la sollecitazione a dare maggiore visibilità alle attività di solidarietà internazionale
realizzate in partnership con le ONG, si sta valutando l’adozione di strumenti innovativi
allo scopo dedicati
• per il miglioramento della politica di tutela del potere d’acquisto, in particolare verso i
soggetti deboli, e attraverso azioni sinergiche con la filiera agro-alimentare si sono attivati appositi approfondimenti che stanno confluendo in progetti locali.
1. Chi è Coop
1.4 Struttura del Sistema
Come si è detto, il “Sistema Coop” si presenta come un insieme articolato di cooperative e consorzi.
Le Cooperative
Alla fine del 2008 le Cooperative di Consumatori sono in tutto 124, suddivise in grandi,
medie e piccole.
9 sono le Grandi Cooperative, con dimensioni diverse - comprese fra i 38 e i 150 punti
vendita - e una rete di vendita multi-canale articolata sul territorio nazionale. I punti
vendita all’estero, 4 Iper concentrati in Croazia, sono stati recentemente ceduti, mantenendo tuttavia l’insegna Ipercoop e la vendita di prodotti a marchio per un periodo di
un anno.
Le Medie Cooperative sono 14 e gestiscono ciascuna una rete di negozi (da 6 a 50
punti vendita ciascuna) su scala provinciale o interprovinciale, mentre le Piccole (101
a fine 2008) hanno un numero limitato di punti di vendita minori (poco più di uno, generalmente) e fanno della vicinanza al socio-consumatore il loro punto di forza.
In più, dal 1994, Coop ha affiancato ai canali “tradizionali” un nuovo canale discount
creando la società Sviluppo Discount, partecipata da 7 delle 9 Grandi Cooperative, e
una rete di vendita con insegne “Dico” e “Dix” diffuse in tutta Italia.
Il Sistema Coop, tuttavia, è organizzato anche in strutture e organizzazioni che, a livello
nazionale o locale, svolgono un prezioso ruolo di supporto alle attività e permettono
alla cooperazione di consumo di rispondere alle esigenze commerciali e sociali che la
caratterizzano.
L’Associazione Nazionale delle Cooperative di Consumatori – ANCC
A livello nazionale tutte le Cooperative sono associate a Legacoop e all’Associazione
Nazionale Cooperative di Consumatori, Ancc/Coop, suddivisa in Distretto Adriatico,
Distretto Tirrenico e Distretto Nordovest, Associazioni Distrettuali con funzioni di coordinamento, rappresentanza e promozione.
Se Legacoop rappresenta il movimento cooperativo nel suo complesso, occupandosi anche della vigilanza interna sulle finalità mutualistiche e sul rispetto del modello legale stabilito dalla legge civilistica e speciale, Ancc è responsabile della regia
complessiva del sistema. In particolare, con la nuova governance l’Ancc consolida il ruolo di tutela e rappresentanza istituzionale della cooperazione di consumatori. In
questo caso le modifiche statutarie sono state adottate
formalmente dall’assemblea nel marzo 2009.
Le Associazioni Distrettuali riproducono l’organizzazione e le attribuzioni di Ancc/Coop nei loro livelli di competenza, con un’importante funzione di presidio politico–istituzionale del territorio
e un ruolo di rappresentanza e tutela delle Cooperative associate verso le comunità e le istituzioni locali, regionali e
sovra-regionali.
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Coop Italia - Consorzio nazionale per gli acquisti e le politiche di marketing
Da centrale di marketing del sistema, Coop Italia è il luogo in cui nascono e vengono
attuate le politiche commerciali, sulla base della delega delle Cooperative coinvolte nei
processi decisionali attraverso il Consiglio di indirizzo e sorveglianza del Consorzio,
che ha il compito di indirizzare e controllare l’attività caratteristica di Coop, ma anche
attraverso le commissioni e i gruppi di lavoro attivati per progetti specifici.
Il Consorzio ha una organizzazione per canale (Ipermercato e Supermercato), opera
come centrale di acquisti ed è il punto di sviluppo e presidio del Prodotto a Marchio.
Tre sono le sue principali aree di attività:
• il sistema delle garanzie e della sicurezza per i soci e i consumatori;
• il sistema delle economie dell’intera filiera commerciale,
• la promozione e la comunicazione commerciale.
Inres – Istituto Nazionale Consulenza, Progettazione, Ingegneria
È la centrale nazionale di progettazione per la realizzazione delle strutture commerciali, presidio per l’innovazione in campo strutturale e tecnologico, nonché punto di riferimento per l’acquisto di beni strumentali e servizi di ordine superiore. In tali ambiti di
competenza presidia anche la coerenza rispetto all’impegno ambientale, realizzando e
valutando le attività innovative su questa tematica.
Scuola Coop
Scuola Coop è un consorzio a cui partecipano tutte le Cooperative, creato con l’obiettivo di diffondere la cultura del movimento facendola vivere in primo luogo tra soci e lavoratori. Con il recente riposizionamento del sistema, alla Scuola sono state attribuite
tre importanti funzioni:
• la formazione, per la quale rappresenta il punto di riferimento dell’intero sistema;
• la ricerca e l’innovazione sui rapporti con il personale;
• la comunicazione interna.
1. Chi è Coop
I Consorzi distrettuali
Nel Sistema operano però anche altri Consorzi/Centrali di marketing, sede di elaborazione e guida dei processi di integrazione imprenditoriale.
• Centrale Adriatica che svolge le funzioni marketing e logistica delle Cooperative di
consumatori del Distretto Adriatico, operando con le grandi, le medie e le piccole Cooperative della zona, le più importanti fra le quali sono Coop Adriatica, Coop Estense,
Coop Consumatori Nordest, Coop Reno, Coop Eridana, Coop Veneto, Coop Casarsa.
• Consorzio Nordovest, con le stesse funzioni per Coop Lombardia, Coop Liguria, Novacoop, Coop Unione Trezzo, Coop Alto Milanese, Coop Urago d’Oglio e una trentina
di piccole Cooperative che condividono i sistemi informativi;
• Consorzio Tirrenico, dal 2006 centrale d’acquisto per Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno, Coop Centro Italia.
Un accenno alla nuova governance
c
Il 2008 è stato caratterizzato dall’introduzione di un’importante novità nel governo imprenditoriale delle Cooperative: il sistema dualistico di amministrazione. Adottato
inizialmente da Unicoop Firenze, Coop Reno e Coop Centro Italia, nel mese di dicembre è stato scelto anche da Coop Italia per attribuire responsabilità più chiare ai diversi
organismi del Sistema e garantire alle proprie associate un più efficace ruolo di indirizzo strategico.
Scegliendo la separazione fra i rappresentanti della proprietà (soci) e la gestione (manager), con l’istituzione di un nuovo Consiglio di indirizzo e sorveglianza e di un Consiglio di Gestione, Coop vuole aumentare la propria capacità di reazione e la rapidità dei
suoi processi decisionali: una decisione fondamentale per trovare soluzioni adeguate
e condivise e dare risposte adeguate in un periodo di recessione economica e calo dei
consumi.
Anche Coop Adriatica ha scelto di modificare la governance tradizionale, separando le
funzioni di presidente e direttore generale e incrementando le funzioni di controllo del
Consiglio d’Amministrazione grazie all’introduzione di nuove Commissioni e di Consiglieri tecnici indipendenti, mentre le altre Cooperative, al momento, hanno proseguito
con una impostazione governativa tradizionale.
20 + 21
1.5 Il rapporto con il Movimento cooperativo
internazionale
Il 2008 ha segnato una svolta per il movimento delle cooperative di consumo internazionale.
Eurocoop, grazie ad un accordo con l’Alleanza Cooperativa Internazionale (ACI) è diventato responsabile dello sviluppo della strategia, in Europa, di Cooperatives WorldWide (CCW), l’organismo che rappresenta le cooperative di consumo di tutto il mondo.
Questa collaborazione è nata soprattutto per facilitare lo scambio di informazioni per lo
sviluppo di relazioni commerciali.
Per quanto riguarda la collaborazione commerciale le cooperative di consumo europee
si sono concentrate sull’acquisizione e lo sviluppo del prodotto a marchio. Nel 2008 si
sono tenuti incontri tra gli uffici acquisti ed è stato raggiunto un primo accordo per un
progetto pilota da sviluppare nel corso del 2009.
Eurocoop si è concretamente impegnato in merito al ricorso di Federdistribuzione, lavorando in collaborazione con ANCC, Legacoop e Cooperatives Europe per sostenere
sia presso la Commissione che presso il Parlamento europeo le ragioni della Cooperazione di consumatori italiana. In merito al programma operativo il cambiamento climatico è una delle principali sfide del 21° secolo, per questo le cooperative di consumo
europee, seguendo una mozione approvata dall’ultima Assemblea dell’ACI, hanno iniziato una riflessione sul tema.
Eurocoop ha elaborato un progetto che fissa degli obiettivi e delle azioni concrete, alle
quali le diverse cooperative possono aderire. Non è solo una condivisione di esperienze ma un incentivo per ulteriori azioni.
I membri di Eurocoop sono le organizzazioni delle cooperative di consumo di 18 Paesi europei. Eurocoop rappresenta oltre 25 milioni di soci, 300.000 lavoratori, 30 mila
punti vendita con un giro di affari di oltre 70 miliardi di euro.
La Cooperazione di consumo italiana è tra i suoi membri più attivi, dal 2008 Aldo Soldi,
presidente di ANCC-Coop è vice presidente di Eurocoop. La rappresentanza politica e
la lobbing sono le principali attività del Segretariato a Brusseles: la promozione delle
cooperative di consumo come modello distintivo di impresa, la difesa dei valori cooperativi dagli attacchi dei concorrenti e la costante attività di confronto con le Commissioni e il Parlamento europeo.
Lo scambio di informazioni, conoscenza e buone pratiche tra i membri è in gran parte
delegata a tre gruppi di lavoro formati da esperti delle cooperative di consumo dei vari
paesi: politiche ambientali, politiche alimentari e politiche dell’Impresa Cooperativa.
Tra le iniziative più significative del 2008 la presentazione al Parlamento Europeo, in
collaborazione con la vice Presidente Luisa Morgantini, della campagna di solidarietà
internazionale di Coop “Stop World Poverty” per far conoscere l’impegno della cooperazione di consumo italiana nello sviluppo e nel sostegno dei paesi del sud del mondo
con progetti finalizzati alla commercializzazione del Commercio Equo e Solidale.
1. Chi è Coop
22 + 23
Onesti in qualità e convenienza
Uniti e attivi in crescita e sviluppo
Attenti alle necessità dei più deboli
Le risorse equamente ripartite
fanno le persone amiche
2. La performance economica
Benvenuti a bordo
2.1 Lo scenario socio-economico e competitivo
I dati macroeconomici
Come è noto, il 2007-2008 è stato un biennio particolare per l’economia internazionale. Dopo una prima parte del 2007 all’insegna della crescita, infatti, il quadro è rapidamente mutato con la decelerazione dell’economia americana e con tensioni che, dal
credito e dalla finanza, hanno rapidamente avuto ripercussioni sull’economia reale.
Nel contempo, la crescita impetuosa di paesi come Cina e India ha accresciuto ulteriormente la domanda mondiale di materie prime, alimentando l’incertezza sulla disponibilità futura di tali risorse e attirando l’attenzione dei capitali speculativi, con effetti
violenti sui prezzi e sulle quotazioni di petrolio, cereali e metalli.
Tali tensioni hanno facilmente attraversato l’oceano, generando anche nell’area euro
pesanti effetti negativi dall’entità ancora difficilmente quantificabile, ma con i primi,
evidenti elementi di divergenza fra le economie interne. Se la decelerazione della domanda di lavoro, l’aumento del tasso di disoccupazione e l’impennata dell’inflazione
sono fenomeni comuni a tutti i grandi paesi, infatti, quella italiana si sta rivelando l’economia peggiore, almeno dal punto di vista della reazione d’impatto alla crisi.
Oltre all’ormai diagnosticata recessione tecnica, l’Italia è stata caratterizzata nel 2008
da un’inflazione tornata su livelli non più raggiunti dalla metà degli anni ’90, con un incremento dei prezzi dovuto per metà all’aumento del costo dell’energia e per un quarto
ai rincari alimentari, con impatti drammatici sui consumi di base della vita quotidiana
delle famiglie.
I consumi
Se fino alla prima metà del 2007 i progressi nella fase di aggiustamento fiscale e l’avvio
del ciclo dell’occupazione creavano le condizioni per un recupero della capacità di spesa delle famiglie e della domanda di consumo, nel 2008 la maggiore inflazione ha eroso
il potere d’acquisto dei salari e l‘aumento dei tassi d’interesse ha gravato sulle famiglie
più indebitate.
Dato che la spesa frena in misura maggiore per le voci che hanno subito i maggiori
rincari, beni essenziali come energia e alimentari dalla bassa elasticità al prezzo, la
decelerazione della domanda tenderà con ogni probabilità a estendersi a tutte le voci
di consumo.
In termini generali, per cercare un riparo alla perdita di potere d’acquisto, i consumatori possono:
• adeguare i livelli di spesa - specie se l’aumento dei prezzi è giudicato permanente
• utilizzare altre leve che hanno a che vedere con la modifica dei comportamenti di acquisto, muovendosi lungo la scala di prezzo o spostandosi verso prodotti a minore valore unitario, accettando quindi un sacrificio reale o potenziale nella qualità dei prodotti
acquistati.
In questo nuovo contesto la salute e il “lusso” non hanno subito gli effetti della crisi, ma
sono stati sacrificati alcuni paradigmi del consumo alimentare affermatisi negli ultimi
anni: il cibo “etnico”, ad esempio, ha avuto meno preferenze del paniere di “base” con
i prodotti della tradizione alimentare italiana.
Sono le vendite dei prodotti non alimentari, tuttavia, ad aver evidenziato con maggiore nettezza la situazione di difficoltà delle famiglie italiane, con un arretramento delle
vendite di abbigliamento dal +1,2% del primo semestre 2007 al -1,7% dei primi sei
24 + 25
mesi del 2008, acquisti di calzature passati dall’+1,7% al -1,6% e prodotti per l’igiene
e la cura della persona calati dall’+1,1% al -1,4%. Calano dal +0,8% al -2,1% anche le
vendite di elettrodomestici e, per la prima volta, sono entrate in fase calante persino le
vendite di prodotti dell’elettronica di consumo e della telefonia, sinora immuni dalle
difficoltà della domanda finale.
Diversa è stata anche l’articolazione territoriale dei consumi: l’andamento nel Nord del
Paese è stato tendenzialmente negativo per i soli prodotti non alimentari, mentre nelle
regioni centro-meridionali risulta complessivamente negativo.
La distribuzione
In tempi di crisi, così come le preferenze dei consumatori si spostano verso le merceologie più convenienti - e, dove possibile, si muovono lungo la scala di prezzo - allo
stesso modo la ricerca della convenienza spinge nuovamente le famiglie verso i canali
distributivi più efficienti, rinnovando la fiducia nei confronti della grande distribuzione.
La crisi economica e l’incremento dei prezzi hanno spinto nuovamente gli acquisti degli italiani verso quegli ipermercati che nel 2007 facevano registrare una variazione negativa delle vendite, mentre nel 2008 hanno presentato, almeno nel settore alimentare,
un incremento più che doppio rispetto a quello del mercato (primo semestre del 2008).
L’ipermercato, infatti, è ancora un fattore fondamentale per
lo sviluppo della distribuzione moderna, con un ruolo di traino nelle iniziative immobiliari dei grandi
centri commerciali e una funzione di riposizionamento nei cosiddetti “mercati di prossimità” di strutture già esistenti.
All’opposto, la crescita dei discount sembra perdere di intensità, così come torna
a ridursi lo spazio per il dettaglio tradizionale e gli esercizi di vicinato, con una
brusca inversione di tendenza rispetto ad
appena un anno fa. Il supermercato resta
la formula più rispondente alle esigenze
del consumatore e del territorio italiano: da
oltre un decennio il tasso di crescita è abbastanza costante ed ora ha acquisito anche valori di omogeneità territoriale.
La struttura della distribuzione italiana, dunque, rimane connotata da spinte espansionistiche che proseguono dal 2000 (entrata in vigore della riforma Bersani) ad oggi, sia pure con intensità differente, con una
crescita complessiva superiore al 9% e concentrandosi
maggiormente nelle regioni con una maggiore dotazione
complessiva di strutture.
In sostanza, nonostante l’aggravarsi della situazione economica anche sul versante dei consumi familiari, l’ampliamento dell’offerta distributiva non accenna ad attenuarsi.
2. La performance economica
2.2 Le performance economiche
2.2.1 I dati di Grandi, Medie e Piccole Cooperative
Nel 2008 i ricavi dalle vendite hanno conservato un andamento soddisfacente, facendo
segnare un +3,8% rispetto al 2007.
Nello specifico, nelle grandi cooperative si è assistito a un investimento significativo
per lo sviluppo della rete, in linea con quanto realizzato lo scorso anno nonostante le
difficoltà registrate a livello nazionale. Le nuove aperture hanno riguardato, in particolare per alcune Cooperative, i negozi di vicinato, che hanno permesso a Coop di rafforzare la propria presenza in tutte le aree delle città, centro cittadino compreso. A livello
di vendite crescono maggiormente gli ipermercati (+4,4%), a fronte di un aumento dei
Super del 3,6%.
In linea con l’aumento complessivo del numero dei soci, si assiste ad un incremento
del 4% proprio fra le grandi cooperative.
Dal punto di vista della rete vendita, il 2008 è stato caratterizzato per il canale discount
(rappresentato dalle insegne Di.Co e Dix) da un ulteriore ampliamento, con l’apertura
di 17 punti vendita e la chiusura di 8. Questa azione ha permesso al canale di assumere
105 nuovi dipendenti, che rappresentano una crescita del 6,5% sul totale del 2007.
Sono aumentate anche le vendite, a testimonianza del fatto che il consumatore sembra
aver apprezzato il posizionamento di “Discount di qualità” che le due insegne hanno
deciso di darsi a partire dal 2006.
Tabella 2.1 Le Grandi Cooperative
Punti vendita
n°
Mq. a.v.
p.v.
Vendite lorde €/000
SMK
Iper
Totale
Nova Coop
61
149.799
390.000
594.000
984.000
Coop Lombardia
48
126.356
415.600
548.700
964.300
Coop Liguria
38
77.706
372.000
368.000
740.000
Coop Nordest
90
172.079
525.100
548.900
1.074.000
Coop Estense
52
182.106
393.035
923.470
1.316.505
Coop Adriatica
150
239.760
999.000
925.000
1.924.000
Unicoop Firenze
97
161.116 1.578.500
614.500 2.193.000
Unicoop Tirreno
112
152.740
777.000
437.000
1.214.000
Coop Centro
63
74.679
466.000
168.000
634.000
Italia
Ipercoop Sicilia
2
14.000
55.500
55.500
Totale parziale
713 1.350.341 5.916.235 5.183.070 11.099.305
Sviluppo
244
139.000
525.100
525.100
Discount
Totale Grandi
957 1.489.341 6.441.335 5.183.070 11.624.405
Coop
Fonte: Dipartimento economico, ANCC.
Dipendenti Soci iscritti
al 31-12-08 al 31-12-08
Soci
Prestito
Sociale €/000 Prestatori
al 31-12-08 iscritti al
31-12-08
642.302
64.921
1.019.110
101.466
687.155
85.210
1.423.817
110.672
816.068
89.036
1.774.400
220.000
2.626.098
249.290
1.356.949
134.565
732.077
83.721
4.715
4.098
2.958
4.956
5.380
8.941
7.644
6.079
2.721
599.232
818.406
481.451
541.177
583.204
1.014.144
1.075.284
817.100
464.689
350
47.842
1.543
6.394.687
-
11.077.976
-
1.138.881
-
49.385
6.394.687
11.077.976
1.138.881
I dati generali delle medie cooperative risultano in linea con quelli registrati lo scorso
anno, quando sono entrate nella compagine associativa Coopca e Coop Como Consumo. Durante il 2008 è cresciuto del 4,7% il numero dei soci, confermando il positivo
trend di crescita registrato dalle nove grandi cooperative.
26 + 27
Tabella 2.2 Le Medie Cooperative
Punti vendita
n°
Mq. a.v.
p.v.
Reno
34
18.780
Unione di Trezzo
50
20.263
Unione Amiatina
14
4.640
Sait
14
6.657
25 Aprile
14
9.933
Eridana
23
10.019
Veneto
16
6.921
Alto Milanese
18
6.901
Alto Garda
6
3.689
Casarsa
8
5.628
1° Maggio
14
5.734
Como Consumo
8
2.350
Totale parziale
219
101.515
Operaie Ts
45
26.120
CoopCA
38
31.187
Totale Medie
302
158.822
Coop
Fonte: Dipartimento economico, ANCC
Vendite
lorde
€/000
140.137
90.010
41.000
43.430
39.938
36.519
33.523
32.847
28.340
23.968
21.870
14.688
546.270
151.000
95.885
793.155
Dipendenti Soci iscritti
al 31-12-08 al 31-12-08
696
457
179
167
247
199
184
191
125
120
125
77
2.767
743
685
4.195
Prestito
Sociale €/000
al 31-12-08
59.131
71.374
21.821
8.703
48.758
20.000
17.011
23.026
12.176
12.205
12.374
8.840
315.419
106.700
7.938
430.057
75.944
40.226
22.000
954
7.443
11.072
13.582
7.180
20.270
1.189
199.860
191.507
28.243
419.610
Soci
Prestatori
iscritti al
31-12-08
9.118
4.284
2.301
205
483
1.082
1.094
560
1.850
114
21.091
17.875
2.545
41.511
Per le piccole cooperative si osserva come ad una diminuzione dei punti vendita dovuta principalmente al loro assorbimento nelle medie Cooperative, non corrisponda un
proporzionale abbassamento delle vendite.
Tabella 2.3 Le Piccole Cooperative
Punti vendita
Vendite Dipendenti al
31-12-08
n° p.v. Mq. a.v. lorde
€/000
Lombardia
32
9.263
38.207
Liguria/Piemonte
14
1.617
8.959
Distretto Adriatico
20
8.627
45.113
Distretto Tirrenico
100
17.194 120.308
Totale Piccole Coop
166
36.701 212.587
Fonte: Dipartimento economico, ANCC
227
49
197
545
1.018
Prestito
Soci
iscritti al Sociale €/000
al 31-12-08
31-12-08
20.072
6.962
21.651
81.378
130.063
13.064
2.940
37.240
53.244
Soci
Prestatori
iscritti al
31-12-08
1.166
260
2.511
3.937
Per sintetizzare quanto accaduto nel 2008 dal punto di vista dello sviluppo, è possibile
osservare come il Sistema Coop abbia saputo innovare la propria rete vendita aumentando ulteriormente sia le nuove aperture rispetto a quanto fatto l’anno precedente (4
in più rispetto all’anno precedente), sia il numero dei punti vendita ristrutturati (21 in
totale, 2 in più dell’anno precedente). Il saldo fra chiusure e aperture registra così un
attivo di 35.
Tabella 2.4 Sviluppo area vendita
Punti vendita ristrutturati
Nuove aperture
Investimenti (milioni di euro)
2006
19
64
550
2007
19
59
500
2008
21
63
568
2. La performance economica
Figura 2.1 Spaccato delle nuove aperture per canale di vendita
Ipermercati 8%
Discount 17%
Supermercati 38%
In virtù di questa crescita continua, i metri quadri di area vendita sono cresciuti del
11% durante l’ultimo triennio (2006 – 2008).
Figura 2.2 Totale metri quadri punti vendita
1.684.864
1700000
1650000
1.616.607
1600000
1550000
1.516.921
1500000
1450000
1400000
2006
2007
2008
Nel complesso il Sistema ha investito 568 milioni di euro per accrescere e ammodernare la rete di vendita.
28 + 29
2.3 Le strategie di sviluppo
2.3.1 Lo sviluppo al Sud
Nel corso del 2008 Coop ha continuato nella sua linea di sviluppo nel Sud Italia. Si è così assistito ad un incremento delle aperture, oltre che ad un adeguamento gestionale.
Per quel che concerne le nuove aperture, queste sono state 4 nel 2008: 3 in Puglia, con
2 Ipermercati ed un Supermercato e 1 a Milazzo in Sicilia. In merito all’espansione in
quest’ultima regione, Coop prosegue, tramite Ipercoop Sicilia (società costituita da 4
grandi cooperative), a sviluppare la rete vendita, con l’obiettivo di giungere alle 6 aperture previste entro la fine del 2010.
Dal punto di vista organizzativo, invece, le Cooperative si stanno adoperando per aumentare l’autonomia della rete di vendita del Mezzogiorno sia dal punto di vista degli
assortimenti che dell’organizzazione delle promozioni che della contrattazione dei fornitori. Per questa ragione è stata costituita una Centrale Sud, che si occupa di gestire a
più stretto contatto con il territorio le tematiche sopra riportate garantendo una miglior
risposta ai bisogni e alle abitudini del consumatore locale, con una particolare attenzione al rapporto con i fornitori locali sia per i prodotti freschi che per gli alimentari
confezionati.
2.3.2 L’attenzione consumerista e altri campi di attività delle cooperative
Una cooperazione moderna non può ignorare il peso crescente dei nuovi acquisti –
spesso “obbligati” - che vanno ad aggiungersi ai beni alimentari tra le voci di spesa
delle famiglie italiane.
Per questa ragione Coop considera l’ampliamento dell’offerta in ambiti diversi dal business tradizionale non solo coerente, ma persino richiesto dalla sua Missione, inteso
come una forma di estensione della mutualità prima ancora che come una diversificazione imprenditoriale.
Le farmacie
c
La ricerca del vantaggio economico per il cliente/consumatore ha rappresentato fin
dall’inizio una delle spinte più forti alla base di CoopSalute, soprattutto per un prodotto
di natura “sociale” come il farmaco.
L’esperienza dei Corner Salute, iniziata nell’agosto 2006 con l’apertura negli Ipercoop
di Carpi (Modena), Ferrara e Bari, è entrata a regime nei due anni successivi, ottenendo risultati significativi. Nel corso del 2008 le nuove aperture sono arrivate a interessare 14 punti vendita italiani, con 87 Coop Salute attivi a dicembre 2008 (contro i 73
dell’anno precedente).
Al fine di corrispondere alle numerose richieste avanzate da soci e consumatori di integrazione dell’offerta, Coop opera quotidianamente per predisporre il massimo assortimento possibile: a fine 2008 tale assortimento è pari a 1800 prodotti fra farmaceutici e
parafarmaceutici (i quali rappresentano il 72% del totale).
Nonostante nel 2008 sia venuto meno un riferimento oggettivo verso il quale esprimere lo sconto - con l’eliminazione del prezzo sulle confezioni stabilita dalla finanziaria
2007 - Coop ha mantenuto la continuità di approccio nelle proprie politiche di prezzo,
garantendo lo stesso livello competitivo e il divario rispetto alla farmacia tradizionale.
Rispetto ai prezzi medi praticati dalle farmacie tradizionali, infatti, il cliente Coop Salute ha goduto nel 2008 di un risparmio, sul solo farmaco, di oltre 9 milioni di euro (mediamente –25%) che, se aggiunti ai circa 4 milioni risparmiati sul parafarmaco, diventa
di quasi 13 milioni di euro.
2. La performance economica
Dal mese di maggio, inoltre, sugli scaffali degli 87 Coop Salute è arrivato il primo
farmaco a marchio Coop. Dopo un complesso iter di analisi e verifica, Coop Italia è infatti divenuta titolare di una Aic, Autorizzazione alla immissione in commercio rilasciata dall’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), presentando “Acido acetilsalicilico e acido
ascorbico Coop”.
È uno dei cosiddetti farmaci generici, vendibili senza ricetta medica, combinazione di
acido acetilsalicilico e acido ascorbico per la cura degli stati febbrili e con proprietà
analgesiche. Equivalente del noto Vivin C anche nel dosaggio, viene venduto a soli 2
euro – con un margine di utile per la Cooperativa – con un risparmio del 69% rispetto
ad un prodotto di marca equivalente acquistato in farmacia.
Questa iniziativa assume una rilevanza particolare se letta anche sotto il punto di vista
della liberalizzazione prevista dal 2006, ed è portatrice di un impulso ulteriore al calo
generale dei prezzi dei farmaci da banco (-11%) e di un effetto calmieramento simile a
quello prodotto da Coop con il latte in polvere per i bambini e il latte fresco.
Nondimeno, con CoopSalute la Coop ha potuto dare una risposta forte alla
domanda di occupazione qualificata, assumendo in tutto ben 270 farmacisti.
Diversi sono ormai anche i servizi “orientati alla salute”, con benefici per il
cliente/consumatore in termini di comodità (“tutto sotto lo stesso tetto”) e con
una sensibilizzazione sui temi del controllo e della prevenzione, promossa da
Coop anche attraverso campagne di comunicazione condotte in collaborazione
con enti e associazioni di primaria importanza.
Le librerie
Il 2008 ha visto anche la crescita di Librerie.coop, catena libraria che da due anni conta la partecipazione di cinque cooperative aderenti al Sistema Coop, che si
pone l’obiettivo di diffondere la lettura e che riserva un occhio particolare per la
promozione di editori e autori locali.
I punti vendita sono diventati 17 - con 6 nuove aperture rispetto al 2007 – e, superando l’originaria ubicazione nei centri commerciali, hanno iniziato ad animare i
centri storici delle principali città.
È del 2008, ad esempio, l’inaugurazione dell’Ambasciatori, struttura aperta a Bologna
da Coop Adriatica in collaborazione con Eataly: 1.450 mq su tre piani dedicati a una
libreria con oltre 50 mila titoli e 90 mila volumi, alla ristorazione di qualità e ad un numero molto significativo di incontri culturali.
Nello stesso anno Librerie.coop ha realizzato un fatturato complessivo di 13.076.775
euro, quasi raddoppiando quello dell’anno precedente.
L’aumento delle librerie è andato di pari passo con l’incremento degli occupati: dai 40
del 2006 si è passati infatti ai 74 del 2007 e ai 110 nel 2008. A tal proposito, Librerie.
coop pone un’attenzione particolare alla formazione delle giovani risorse da assumere:
prima dello stage in un punto vendita già attivo, ai nuovi ingressi viene offerto un periodo formativo in aula dalla durata di oltre un mese.
Coopvoce
Nel 2008 ha compiuto un anno di vita anche CoopVoce, primo operatore mobile virtuale italiano nato il 30 marzo 2007 da un accordo tra COOP Italia e Telecom Italia.
Dopo una prima sperimentazione delle funzionalità tecniche e operative da parte di
un campione rappresentativo di soci Coop, i consumatori hanno potuto acquistare le
nuove schede SIM e le ricariche direttamente nei punti vendita Coop e tramite internet
sul sito www.e-coop.it, con un servizio reso disponibile su tutto il territorio nazionale e
all’estero, grazie agli accordi di roaming internazionale stipulati da Telecom Italia.
Nel corso dell’anno Coop ha definito politica e prezzi della propria offerta commerciale,
disponendo di due piani tariffari e risorse di numerazione specifiche (prefisso “331”) e
30 + 31
gestendo direttamente la clientela attraverso un servizio di assistenza specifico con un
numero dedicato (“188”), sia nella fase di vendita che di post-vendita.
Alla fine dell’anno le attivazioni di carte SIM CoopVoce richieste sono state 136.098 per un totale di 274.025 dalla loro introduzione - con nuove tariffe scontate per i membri della stessa famiglia e per il mercato etnico, rispetto al quale sono previsti servizi
aggiuntivi per il trasferimento di denaro all’estero tramite cellulare. La percentuale di
clienti che hanno richiesto l’attivazione “portando” il proprio numero è del 43%, dato
di gran lunga superiore alla media di mercato.
Se oggi è già possibile convertire i punti della carta socio Coop in traffico telefonico
gratuito o tariffe temporanee più economiche – con oltre 550.000 euro di ricariche distribuite solo nel 2008 con più di 3.000.000 € di bonus di traffico telefonico gratuito l’obiettivo ultimo è quello di aumentare il livello di integrazione tra i servizi, arrivando a
introdurre la possibilità di fare la spesa al punto vendita usando il proprio telefono.
Intervenendo con soluzioni semplici, trasparenti e accessibili su una spesa sempre più
importante per le famiglie, infatti, la commercializzazione da parte di Coop di tali servizi intende necessariamente contribuire a introdurre ulteriore concorrenza nel mercato
della telefonia mobile a vantaggio dei consumatori. L’impegno è stato apprezzato da
diverse associazioni di consumatori, specialmente per la previsione di rimborso integrale e in contanti del credito residuo a chi cessa l’attivazione. D’altro canto Coop ha
riscontrato limiti in termini concorrenziali e nel 2008 è arrivata a chiedere all’Autorità
Garante delle Comunicazioni norme specifiche a tutela degli operatori virtuali.
Altre possibilità di ampliamento dell’offerta
Il 2008 è stato quindi un anno importante per le strategie di ampliamento dell’offerta e
della mutualità. Diversi sono gli ambiti in cui Coop ha ritenuto di poter offrire un contributo significativo, intervenendo in situazioni di mercato caratterizzate dalla “debolezza” del consumatore.
Sono proseguite, ad esempio, le attività di diversificazione imprenditoriale portate
avanti da alcune grandi Cooperative.
Nel settore turismo si contano due grandi agenzie di viaggi partecipate dalle Cooperative: Robintur e Nuova Planetario. Robintur (Coop Adriatica e Coop Estense) nel 2008
ha dato impiego a 390 lavoratori operanti in 273 agenzie (90 delle quali in proprietà). Il
fatturato complessivo è stato di 330 milioni di euro.
Nuova Planetario, partecipata inizialmente da Coop Consumatori Nordest, ha acquisito
nel 2008 le agenzie di Bonolatours (Coop Lombardia) e VCO Viaggi (Novacoop), arrivando a un fatturato di oltre 95 milioni di euro, con una rete formata da 54 agenzie di
proprietà e 3 in agenzie affiliazione.
Le Cooperative sono poi impegnate nello sviluppo di grandi superfici specializzate
nella distribuzione non alimentare come Brico Io (Coop Lombardia), Obi (partecipata al 70% da Unicoop Firenze) e Tecnostore (insegna gestita da Coop Consumatori
Nordest).
Igd (Immobiliare Grande Distribuzione) società per azioni (quotata alla Borsa di Milano dal 2005) gestisce invece la parte più rilevante del patrimonio immobiliare di
Coop Adriatica e Unicoop Tirreno, mentre Fondo immobiliare Estense - costituito
da Coop Estense e Bnl - ha l’obiettivo di gestire i propri centri commerciali.
Simgest, società costituita 10 anni fa dalle maggiori Cooperative di consumatori,
dal 2000 svolge attività di vendita ai soci di prodotti finanziari caratterizzati da
semplicità, comprensibilità e trasparenza, secondo un modello eticamente coerente con i valori Coop. Attraverso Holmo, il sistema Coop ha partecipazioni in
Unipol, terza assicurazione italiana.
Con un assetto societario nel quale risulta determinante la componente cooperativa,
Coind produce invece prodotti a marchio per le principali catene della grande distribuzione italiana (oltre ai marchi propri). La società, inoltre, è certificata ISO 9001:2000 e
associata a Transfair Italia.
2. La performance economica
32 + 33
3. La performance sociale
Restituire ciò che si è ricevuto
Far partecipare di ciò che si è, si ha e si sa
Costruire legami di coesione sociale
Rispettare diritti etici
e tutelare i diritti dei lavoratori
Descrizione degli stakeholder
Soci, lavoratori, fornitori e Comunità nel suo complesso: i diversi attori con cui il Sistema Coop entra in contatto nello svolgere le proprie attività sono quei soggetti che
vengono definiti stakeholder, portatori di interesse e aspettative legittime nei confronti
della Cooperativa.
•
•
•
•
Le prerogative del socio, aldilà delle prescrizioni normative, non possono che essere
considerate nella loro centralità. Coop, infatti, trova nel socio la ragione fondativa del
proprio operato, per questo ne ricerca e favorisce la partecipazione, e ne riconosce la
pluralità di ruoli, considerandolo nel contempo:
come azionista, nei confronti del quale operare e a cui rispondere della gestione;
come consumatore da tutelare, garantendogli rappresentanza e forza secondo i principi originari della cooperazione di consumo, con la difesa del suo potere d’acquisto e
l’offerta di merci convenienti e sicure;
come finanziatore della cooperativa a cui garantire condizioni favorevoli e stabili, in
virtù del sostegno da lui dato allo sviluppo con il prestito sociale;
come cittadino con i suoi interessi e le sue sensibilità, portatore di un diritto all’informazione, alla trasparenza e alla correttezza da parte della cooperativa, non soltanto
sulle questioni più attinenti la gestione delle attività, ma anche sui temi rilevanti per la
quotidianità.
Con la sua ispirazione storica ai valori del lavoro, Coop non può che dedicare una grande attenzione agli stakeholder lavoratori. La tutela dei diritti e la partecipazione sono
alla base del rapporto tra Coop e coloro che, a partire dall’esperienza del punto vendita, la rappresentano davanti ai soci/consumatori. È per questa forte responsabilità
che Coop ha deciso di investire nel loro ruolo, senza mai sottovalutare l’importanza
del coinvolgimento e della formazione.
Anche i fornitori, specialmente nella produzione di prodotti a marchio, rappresentano una grande ricchezza per la Coop, impegnata nella costruzione di relazioni stabili e durature, nella valorizzazione dell’italianità e nella
condivisione delle migliori esperienze.
Coop, nondimeno, è radicata nei diversi territori nazionali a
stretto contatto con le varie Comunità locali, oltre che in un
insieme di relazioni di tipo internazionale che le permettono di esprimersi attraverso importanti e riconosciute iniziative di solidarietà e scambio
reciproco.
34 + 35
3.1 I Soci
Il 2008 ha visto il Sistema Coop interrogarsi in maniera significativa in merito alla dimensione sociale del suo essere un insieme di grandi imprese leader di mercato. A
tale scopo, a Parma, in ottobre, in occasione della 7^ Assemblea delle sezioni soci
si è fatto il punto sull’attuale ruolo del socio, collegato con la necessità di riuscire a
mantenere l’equilibrio tra le esigenze poste dal mercato e i comportamenti gestionali
coerenti con i valori cooperativi e la missione. Si è partiti dal presupposto che le grandi
dimensioni d’impresa richiedono una strumentazione nuova e specifica per le relazioni
dentro l’impresa stessa e con gli interlocutori esterni, e che tale ragionamento deve
comunque partire proprio dai soci, ovvero quei soggetti che, tramite il loro scambio
mutualistico, permettono quotidianamente alle cooperative di unire la dimensione imprenditoriale con quella sociale.
7^ Assemblea nazionale delle sezioni soci
c
Il 24 e 25 ottobre 2008 si è tenuta, a Parma la settima Assemblea Nazionale delle Sezioni
Soci, un’importante occasione di confronto, di idee e di esperienze, su temi cruciali,
nonché di indirizzo rispetto alle cose da fare.
Hanno partecipato all’iniziativa oltre 450 soci, in rappresentanza delle grandi e medie
cooperative di consumatori.
Erano presenti, oltre ai soci (presidenti delle sezioni territoriali e consiglieri di
amministrazione), anche le presidenze delle cooperative e degli organismi regionali e
nazionali (consorzi e associazioni).
L’argomento centrale dibattuto nel corso dei lavori dell’Assemblea, dal titolo “Identità
cooperativa e dimensioni d’impresa”, ha riguardato il futuro della Coop, chiamata a
conciliare la dimensione imprenditoriale con la propria identità.
In particolare, infatti, sono stati affrontati i temi della partecipazione, della mutualità
e della governance nelle grandi e moderne cooperative con l’obiettivo di ragionare,
se il nostro modo di rispondere alle sfide è adeguato alle necessità e accertare se
la cooperazione di consumatori è riconosciuta per quello che è e intende essere:
attore importante del sistema economico nazionale, ma soprattutto protagonista del
funzionamento sociale di questo Paese, per le intenzioni civili che rappresenta, per
le utilità che produce per i soci e la comunità, per l’esempio di responsabilità e di
partecipazione che informa la sua azione.
Parlare del socio significa, nel 2008, prendere in considerazione quasi 7 milioni di persone che, volontariamente, decidono di dare la loro adesione ad entrare nella compagine sociale di una cooperativa. Si tratta di un numero in costante crescita, che nell’ultimo anno è cresciuto del 4,3%, in linea con la crescita rilevata nell’ultimo quadriennio.
Indicatore sociale chiave
Figura 3.1 Numero soci totale
Soci 2006
Soci 2007
Soci 2008
6.448.330
6.664.283
6.954.807*
* che sviluppano il 73% delle vendite totali.
3. La performance sociale
Dal punto di vista gestionale, la quotidiana operatività dei rapporti fra la compagine
cooperativa ed i soci è garantita da 109 lavoratori (1 in più rispetto allo scorso anno),
che si occupano di organizzare le attività di coinvolgimento sul territorio, di permettere un’adeguata partecipazione ai soci stessi allo scambio mutualistico e, in generale, di
metterli nelle condizioni di poter partecipare alla vita della cooperativa.
Il totale del budget che le singole cooperativa hanno deciso di affidare alle Direzioni
Soci (ovvero a quelle Direzioni che, all’interno dell’organigramma di cooperativa, si
occupano di mantenere il rapporto con i soci e di organizzarne le attività) ammonta,
per il 2008, a 23 milioni di euro, in crescita significativa rispetto al 2007, in linea con la
necessità di dare risposte adeguate al numero crescente dei soci.
A fronte di questi numeri, il ragionamento del Sistema Coop si è focalizzato su tre filoni
principali e caratteristici del suo rapporto con i soci:
• la partecipazione
• la governance
• la mutualità
3.1.1 La partecipazione e la governance
Parlare di partecipazione dei soci, all’interno del mondo cooperativo, significa identificare le diverse modalità con le quali un singolo socio può collaborare con la cooperativa per il corretto funzionamento delle attività per cui le cooperative stesse nacquero
nel corso del XIX secolo.
In Coop coesistono quattro tipologie di partecipazione, con motivazioni e caratteristiche differenziate, che possono essere ordinate in merito all’impegno ed al tempo richiesto al socio per poter realizzare ciascuna di esse così come riportato nello schema
seguente:
Tipologia di partecipazione
1. Partecipazione ai servizi
2. Partecipazione proprietaria
3. Partecipazione sociale
4. Partecipazione al governo
In cosa consiste
Modalità di iscrizione a socio
Utilizzo della rete di vendita
Consumo consapevole
Utilizzo del prestito sociale
Partecipazione assemblee separate/generale
Fruizione attività sociali
Rappresentante locale dei soci
Promozione attività sociale
Strumenti di sistema
Consigliere di amministrazione/sorveglianza
La partecipazione ai servizi
Rappresenta il primo passo, quello quotidiano, di rapporto con la cooperativa. Nasce
dal momento dell’iscrizione a socio, che assume un valore che va oltre il normale entrare in possesso di una tessera come avviene nella distribuzione privata. Per Coop questo
è un momento molto significativo, in cui il nuovo socio entra in contatto con i diritti ed
i doveri propri del suo ruolo, oltre che con i contenuti dello scambio mutualistico con
la cooperativa. Su tale tema è quindi necessario investire tempo ed energie, a partire
dagli Uffici Soci situati nei punti vendita.
Ed è proprio la relazione fra socio e punto vendita uno degli aspetti che Coop intende
sviluppare nei prossimi anni, facendo in modo che passi sempre di più attraverso modalità e procedure organizzative che gli permettano di esprimere i propri giudizi sulla
qualità del servizio commerciale ottenuto. Si tratta a tal proposito di sviluppare quanto
è già in essere in alcune Cooperative, nelle quale si sta sperimentando un sistema di
ascolto nel quale al socio viene chiesto di esprimere esigenze, preferenze e indicazioni
in merito ai prodotti e ai servizi offerti.
36 + 37
La partecipazione societaria
Rappresenta la tradizionale forma di partecipazione, nella quale il socio viene chiamato a partecipare alle varie Assemblee della cooperativa, nelle quali può esprimere la
sua opinione intervenendo liberamente sui temi all’ordine del giorno, oltre che votare
il Bilancio di esercizio.
Prevista dal Codice Civile, la forma delle Assemblee Separate risulta quella che generalmente dà il polso sui livelli di partecipazione raggiunta annualmente da Coop: nel
corso del 2008 sono state organizzate 377 assemblee separate sul territorio. Si tratta di
numeri in diminuzione rispetto allo scorso anno, calo dovuto all’adozione del sistema
duale di governance che ha interessato alcune cooperative, che hanno deciso di ridurre
il numero di assemblee, senza che ciò andasse a discapito della quantità di partecipanti. In queste Assemblee 52.299 soci hanno potuto votare l’approvazione del Bilancio
consolidato della cooperativa. Inoltre sono stati nel complesso 57.367 i soci e i consumatori che, a conferma del carattere aperto della partecipazione cooperativa, hanno
potuto partecipare alla discussione in merito a quanto successo nel corso dell’anno
precedente in termini di strategie commerciali e sociali. Questi numeri risultano esattamente in linea con quelli dello scorso anno.
Indicatore sociale chiave
Tabella. 3.1 Strutture di governo e partecipazione
2006
2007
2008
Sezioni soci
287
290
292
Assemblee sul territorio*
2.351
540
573
Partecipanti alle assemblee*
102.840
73.878
74.505
Soci eletti
4.735
4.910
4.950
* Il dato comprende sia le assemblee separate a consuntivo, che quelle a preventivo, oltre alle iniziative
informative
Come si nota dalla precedente tabella anche i livelli di partecipazione agli altri eventi
inerenti la vita associativa risultano sostanzialmente in linea con quelli dello scorso anno, considerando che non è opportuno svolgere comparazioni rispetto al 2006, anno
che vide il Sistema Coop impegnato ad organizzare assemblee sul territorio per discutere in merito al “Caso Unipol”. Risulta comunque interessante evidenziare come sia
cresciuto, nel 2008, il numero delle Assemblee e delle iniziative di discussione con i
soci che vanno oltre le Assemblee Separate. Se queste erano 130 lo scorso anno, sono
diventate 196 nel 2008, per un totale di partecipanti di 17.138 (+2,9% rispetto all’anno
precedente). In queste sono comprese le Assemblee di Preventivo, che alcune cooperative organizzano con l’obiettivo di discutere con la propria base sociale degli obiettivi
da raggiungere per l’anno successivo. Parte della crescita complessiva delle assemblee è da ricercare nella volontà di alcune cooperative di discutere ed approfondire con
i propri soci i nuovi assetti della governance.
L’insieme di queste occasioni assembleari rappresenta inoltre un momento determinante per il radicamento a livello territoriale delle cooperative, incidendo su aspetti
quali la relazione tra il punto di vendita e l’organizzazione territoriale dei soci, il profilo
dei rappresentanti locali e lo scambio con la comunità locale.
La partecipazione sociale
Si riferisce ai contenuti e alla qualità delle relazioni che il punto di vendita intrattiene
con la comunità in cui opera: il servizio, il consumerismo, l’informazione, l’educazione
al consumo consapevole, la tutela ambientale, la solidarietà. Le relazioni tra Coop e comunità locale vivono, infatti, dell’impegno dei rappresentanti locali dei soci e dei soci
volontari, che nel corso del 2008 hanno realizzato circa 3.300 attività culturali e ricre3. La performance sociale
ative grazie al contributo attivo dei soci stessi che si occupano sia dell’organizzazione
che della gestione, mobilitando nel complesso un investimento di oltre un milione e
mezzo di euro e garantendo il rapporto continuo con le centinaia di associazioni e istituzioni territoriali coinvolte.
•
•
•
•
•
•
L’organizzazione di queste attività rappresenta una parte del ruolo dei rappresentanti
dei soci: nel corso del 2008 sono stati 4950 i soci eletti in organismi di cooperativa, 40
in più rispetto all’anno precedente. Per permettere ai soci di poter svolgere adeguatamente il proprio ruolo, le cooperative identificano un percorso formativo per il quale
investono annualmente, in funzione della necessità di formare i nuovi soci, che cambia
annualmente a seconda del numero delle cooperative interessate al rinnovo delle cariche sociali. Quest’anno sono stati spesi 56.000 euro, in linea con quanto sostenuto lo
scorso anno, pari a 57.000 euro. La formazione ha riguardato 2.407 soci (198 in meno
rispetto al 2007) e si è soffermata sia su temi generali, quali la storia e la distintività del
movimento cooperativo, le politiche commerciali e sociali della cooperativa, che ad alcuni specifici quali:
comunicazione efficace a punto vendita
educazione al consumo
ambiente e le iniziative di Coop sul tema
intercultura
caratteristiche dei prodotti ad alto valore aggiunto (Solidal e LiberaTerra)
attività specifiche di cooperativa
La partecipazione al governo
Richiama ed è strettamente collegato agli elementi della governance cooperativa. Senza entrare troppo nello specifico, interessa qui ricordare che, nel 2008, alcune cooperative hanno adottato modelli di corporate governance duale, in cui l’organo esecutivo si
differenzia: da un lato il compito di indirizzo e controllo e dall’altro le scelte gestionali.
Le esperienze hanno portato a una “cooperativizzazione” del modello duale per finalizzarlo agli specifici risultati attesi e adattarlo alle singole identità. Altre cooperative, pur
mantenendo il modello tradizionale, hanno previsto la presenza di competenze specialistiche ed il rafforzamento delle funzioni di controllo.
In questo quadro il ruolo del socio resta strettamente collegato al diritto/dovere di essere formato ed avere la possibilità di esprimere le proprie impressioni ed opinioni in
modalità strutturate di ascolto e dialogo.
3.1.2 La mutualità
La mutualità è il patto tra i soci di sviluppare una impresa che risponda ai loro comuni
bisogni, con la regola che i vantaggi di ogni socio saranno proporzionali ai suoi conferimenti. Nelle Cooperative di Consumatori, questa definizione viene generalmente
messa in pratica attraverso 3 leve fondamentali:
1. la convenienza, intesa come benefici commerciali riservati ed esclusivi per il socio
2.i prodotti ed i servizi dedicati
3.il prestito sociale
I benefici commerciali riservati ed esclusivi per il socio
c
Attraverso l’esperienza della spesa nel punto vendita le cooperative ed i loro soci realizzano quella parte dello scambio mutualistico che si basa sul rapporto commerciale, e
che è alla base dell’idea stessa di cooperazione: acquistare (per il socio) e vendere (per
la cooperativa) prodotti dall’ottimo rapporto qualità/prezzo.
Concretamente questo principio si applica attraverso una serie di attività che, per l’anno 2008, possono essere riassunte come segue:
38 + 39
• le promozioni riservate ai soci che si effettuano tramite sconti (su prodotti o su scontrini) ed offerte hanno raggiunto 241,6 milioni, con un incremento di oltre 15 milioni
di euro rispetto all’anno passato;
• il “collezionamento” dei punti sulla spesa, che comporta la possibilità di ricevere premi
materiali ed immateriali, buoni sconto o di destinare i punti in solidarietà, hanno raggiunto un valore pari a 123,343 milioni di euro, più che raddoppiando quanto raggiunto lo scorso anno;
• l’aumento del capitale sociale, che rappresenta la parte degli utili che le cooperative
possono decidere di destinare in aggiunta al capitale sottoscritto e versato dai soci
(Legge 59/92), è stato pari a 2,386 milioni di euro, con un aumento del 9,7% rispetto
all’anno precedente;
• il ristorno, ovvero la restituzione di parte del prezzo pagato dal socio per l’acquisto
delle merci (che è determinabile solamente a consuntivo e dato un certo risultato della
gestione caratteristica), è stato, nelle cooperative che hanno adottato questo strumento, pari a 9,975 milioni di euro, in diminuzione del 20% rispetto allo scorso anno, ma in
linea con il risultato del 2006, in proporzione agli andamenti economici delle organizzazioni.
Indicatore sociale chiave
Il valore ridistribuito ai soci sotto forma di promozioni, collezionamento, aumento del
capitale sociale e ristorno è stato di 377,309 milioni di euro (+ 27% sul 2007).
Tabella. 3.2 Vantaggi per soci (in migliaia di euro)
Sconti e offerte
Valore collezionamento
* Dato riferito a 8 cooperative
2006
212.595
83.189
2007
225.950
60.807*
2008
241.605
123.343
3. La performance sociale
Con l’obiettivo di rispondere in maniera sempre più adeguata alle esigenze dei soci, e
rafforzare il proprio impegno in chiave consumerista, Coop ha confermato le linee strategiche della sua fidelizzazione, che intende:
• mettere in risalto la distintività di Coop tramite la possibilità di trasformare i punti accumulati dai soci in vantaggi relativi a voci di spesa nelle quali i consumatori si trovano
particolarmente deboli (ad esempio telefonia);
• fornire ai soci la possibilità di scegliere in relazione alle proprie esigenze ed alle proprie abitudini di spesa;
• supportare il potere d’acquisto dei soci con appositi sistemi di scontistica autodeterminata.
3.1.2 I prodotti e i servizi dedicati
Ulteriore aspetto dello scambio mutualistico esclusivo fra soci e cooperativa è la possibilità che Coop dà ai propri soci di:
• valutare la bontà dei prodotti a marchio, che entreranno in assortimento per la totalità
dei clienti (“Approvato dai soci”);
• poter ottenere situazioni di vantaggio da servizi pensati ed ideati con e per i soci stessi.
L’approvato dai soci
Sono i soci che definiscono se un prodotto Coop è “buono”, attraverso una serie di test
con cui approvano ogni singolo prodotto messo in commercio.
L’Approvato dai Soci certifica il valore “Buono” relativamente al prodotto Coop: rappresenta un momento di coinvolgimento che agisce sia dal “basso” attraverso la partecipazione diretta dei soci nei test autogestiti, sia “dall’alto” con l’approvazione in Consiglio di Amministrazione dei risultati.
Tale istituto, realizzato a partire dal 2000, ha consentito di misurare e quindi migliorare
la qualità reale dei prodotti a marchio Coop, aumentando nel contempo la percezione
positiva degli stessi sia verso il Socio consumatore sia verso il sistema.
In questi 9 anni in cui è stato realizzato sono stati sottoposti a giudizio non solo pasta,
caffè, biscotti, olio, carni e frutta, sia da produzione integrata che da agricoltura biologica, ma anche detersivi, shampoo e dentifrici, lenzuola, collant e stoviglie.
Vengono selezionati tra i soci quelli che utilizzano abitualmente il prodotto da testare e
nella maggior parte dei casi la valutazione comprende anche il confronto con la marca
più conosciuta. Affinché il giudizio sia obiettivo e non influenzato da condizionamenti
esterni, come la pubblicità o la notorietà della marca, i prodotti vengono valutati senza
l’etichetta, cioè in versione anonima.
Solo se da questo confronto il prodotto Coop risulta vincente ottiene “l’approvazione
dei soci”. Diversamente i prodotti vengono rivisti e migliorati e sottoposti nuovamente
al giudizio dei soci-consumatori sino alla loro approvazione.
Nell’ultimo anno sono stati effettuati 127 test - di cui 78 gestiti dalle cooperative - e i
soci intervistati sono stati circa 25.200, per un totale di oltre 284.000 soggetti interpellati da quando esiste l’iniziativa.
I prodotti testati, dal 2000 ad oggi, sono stati 1.351 con una percentuale di approvati
che supera l’85%. Nel 2008, su 105 prodotti testati e presentati in CdA, solo 13 non
hanno superato la prova, con una percentuale di approvazione che raggiunge l’88%,
superando di tre punti percentuali il risultato dell’anno precedente. Sono stati dunque
migliorati 15 prodotti, mentre per i “non approvati” sono state avviate azioni di miglioramento.
40 + 41
Tabella 3.3 Approvato dai soci
2006
Circa 40.000
1.332
222
80,7%
45
Numero soci coinvolti
Investimento (migliaia di euro)
Test a pdv
% prodotti approvati
Test effettuati dalle cooperative
2007
Circa 37.000
1.339
185
85,4%
57
2008
25.200
790
127
87,6%
78
Avendo in questi anni definitivamente confermato l’affidabilità della metodologia e
avendola implementata in diversi contesti, nel 2008 si è ritenuto opportuno incrementare ulteriormente il numero dei test autogestiti dalle cooperative, riducendo quelli
svolti da soggetti terzi. Nel contempo sono stati rivisti e uniformati i criteri per il campionamento dei soci coinvolti, riuscendo così a ridurre il numero di partecipanti per
test, senza comprometterne la significatività.
Figura 3.2 Prodotti approvati dai soci nel triennio
Approvati
Non Approvati
250
42
200
27
150
100
13
50
0
158
85,4%
176
80,7%
2006
I servizi alla persona
2007
92
87,6%
2008
c
I servizi alla persona fanno parte dei temi del cosiddetto “allargamento della mutualità”, ovvero le risposte che Coop ha ideato per adeguare la sua offerta alle esigenze dei
soci, al di fuori dell’esclusiva sfera commerciale.
•
•
•
•
In questo ambito è possibile inquadrare quattro possibilità:
i servizi pensati da Coop per i propri soci;
le convenzioni;
il collezionamento;
le partnership esterne con agevolazioni per i soci.
Tipi di servizio
Servizi pensati e
realizzati da Coop
per i propri soci
Attività di Coop
Prodotti Finanziari
Credito al consumo
Turismo
Convenzioni
Collezionamento
Servizi
Stipula di
convenzioni locali
e nazionali
Accordi con
soggetti da inserire
nel catalogo del
collezionamento
Partnership per la
fornitura di servizi
Beneficio per il socio
Attraverso Simgest, i servizi garantiti riguardano
prodotti di investimento, mutui per acquisto, costruzione
e ristrutturazione della casa; gestioni patrimoniali,
obbligazioni e fondi comuni di investimento; prodotti
assicurativi, obbligazioni, polizze vita, fondi. È presente
in 235 punti vendita (+ 2 rispetto al 2007) appartenenti a 6
delle grandi Cooperative
Con la realizzazione di Carte di Credito riservate al socio, 7
Cooperative si impegnano a fornire uno strumento contro
gli indebitamenti.
Il vantaggio ai soci viene garantito attraverso pacchetti
soci appositamente confezionati, viaggi riservati o
semplicemente applicando percentuali di sconto che
variano in funzione del periodo e del tipo di acquisto.
Nel 2008 si è assistito ad un incremento del numero delle
convenzioni stipulate, arrivando a 1198 (+ 251 rispetto al
2007).
Coop identifica i soggetti che possono dare risposta a
bisogni di vario tipo, e contratta con questi costi particolari
per pacchetti di servizi che vengono inseriti nel catalogo di
collezionamento riservato ai soci.
Il socio ha la possibilità di avere vantaggi a seguito
dell’accordo fra Coop ed il partner identificato
3. La performance sociale
È possibile classificare i servizi svolti a vantaggio dei soci in 5 settori:
Settori
Sanità e salute
Assistenza sociale
Infanzia-scuola-formazione
Gestione vita quotidiana
Cultura-sport-divertimento
Esempi di servizio
Punto CUP a punto vendita
Convenzioni con terme/centri diagnostici
Vacanze assistite
Teleassistenza
Vacanze formative per i ragazzi
Postazioni internet a punto vendita
Consegna spesa a domicilio per alcune categorie sociali (anziani,
portatori di handicap)
Richiesta di intervento di professionisti (idraulici, falegnami, ecc)
Orientamento legale
Pagamento bollette a livello di punto vendita
Vendita biglietti spettacoli
Convenzioni musei
Convenzioni con centri sportivi
Il prestito sociale
Il prestito sociale è uno degli elementi che contraddistingue da sempre la relazione di
fiducia tra il socio e la sua cooperativa ed è presente in tutte le grandi e medie cooperative di consumo.
Il prestito sociale può essere configurato come un rapporto fra due soggetti (Socio e
Coop), nel quale ognuno si impegna a svolgere alcune azioni:
Figura 3.3 Convenienza del prestito sociale
Il socio Coop...
Coop...
Impegna
una parte
della propria
disponibilità
per sostenere
direttamente
la Coop e il suo
sviluppo.
Offre una remunerazione in linea con il mercato dei titoli di Stato
a breve termine, senza spese per la tenuta del libretto e per le
operazioni ad esso connesse.
Offre condizioni convenienti perché il prestito sociale è sottoposto
ad un’imposta del 12,5% contro il 27% di altri investimenti con
caratteristiche analoghe (depositi a vista e certificati di investimento).
Predispone il prestito in maniera che sia facilmente liquidabile,
perché la natura di deposito a vista può cioé essere liberamente
ritirato dal socio in qualsiasi momento.
Una delle caratteristiche principali del prestito sociale è la sua sicurezza: il prestito non
è esposto alle mutevolezze dei mercati finanziari, ed in una stagione di crisi (come è
stata la seconda metà del 2008) non ci sono ripercussioni sui risparmi che i soci hanno prestato alla cooperativa. Le cooperative infatti adottano politiche di impiego delle
loro liquidità contraddistinte da grande prudenza, investendo in strumenti e prodotti
finanziari a basso rischio, come le operazioni monetarie garantite, i titoli di Stato e le
obbligazioni emesse da emittenti particolarmente solidi e solvibili.
Una ulteriore garanzia del prestito sociale riguarda la complessa regolamentazione a
cui viene sottoposto l’istituto sulla base sia di leggi statali (ad esempio la legge 59 del
1992) che di sistemi di controllo accurati realizzati sia dall’Associazione Nazionale delle Cooperative di Consumatori, che dal Collegio sindacale della singola cooperativa.
Questo sistema di regole e di controlli risulta essere stato apprezzato dai soci delle cooperative, visto che nel corso del 2008 sono stati 35.438 i soci che hanno deciso di aprire
un “libretto” presso un punto di vendita Coop. Questo dato porta il numero complessivo dei soci prestatori a 1.184.329, con un incremento del 3% rispetto all’anno precedente. Dal punto di vista del numero dei nuovi soci prestatori si osserva che si stabilizza
il numero in linea con la media degli ultimi tre anni.
42 + 43
Tabella. 3.4 Prestito sociale
2006
1.100.018
17.758
11,35
2,6%
Numero soci prestatori
Numero nuovi soci prestatori
Ammontare prestito sociale (in miliardi di euro)
Incremento del prestito
2007
1.148.891
48.873
11,40
0,4%
2008
1.184.329
35.438
11,55
1,3%
È inoltre possibile aggiungere una ulteriore considerazione in relazione alla quantità di
denaro che annualmente i nuovi soci prestatori decidono di dare alla cooperativa.
Il grafico sottostante evidenzia la perdita di capacità di risparmio da parte delle famiglie italiane se raffrontato, in particolare, con il numero dei nuovi soci prestatori. Infatti
negli ultimi due anni si è assistito ad una contrazione del valore del libretto sociale medio a fronte di un incremento significativo dei nuovi soci prestatori. Questo testimonia
l’accresciuta fiducia in Coop ma è allo stesso tempo evidenza della crisi economica in
atto.
Figura 3.4 Libretto sociale medio (in migliaia di euro)
10,4
10,3
10,2
10,1
10,0
9,9
9,8
9,7
9,6
9,5
9,4
10,32
9,93
9,75
2006
2007
2008
Nel corso del 2008 le Cooperative hanno distribuito ai soci un valore totale di interessi
attraverso il prestito sociale corrispondenti a 249,081 milioni di euro, ridistribuendo in
media 210,3 euro per ciascun socio prestatore.
L’informazione
Le cooperative si impegnano a comunicare ai propri soci le informazioni che rendono
loro possibile esercitare il proprio ruolo in maniera attiva. Per questa ragione ogni cooperativa realizza e diffonde una rivista riservata alla diffusione fra i soci, nella quale
vengono riportate informazioni relative sia alle iniziative ed alle riflessioni che interessano l’intero Sistema Coop, che alle attività inerenti le singole cooperative.
Nello specifico è così possibile riassumere i temi trattati:
• la situazione nazionale, con un’attenzione particolare verso lo sviluppo dell’ambito
commerciale e le politiche consumeriste
• le iniziative promozionali a livello locale
• le iniziative e le azioni svolte localmente dalle sezioni soci, sia in ambito culturale che
ricreativo
Le riviste prendono nomi diversi da zona a zona, in relazione a storie differenti: si chiamano “Consumatori” per il Nordest ed il Nordovest, “L’Informatore” nell’area fiorentina, “Nuovo Consumo” nella zona tirrenica e “Il Consumatore” nel Centro Italia,
Nel corso del 2008 è diminuito il numero delle copie stampate: sono state 29.031.102
(-23% rispetto allo scorso anno). Questa diminuzione è da ricercare nella scelta delle
cooperative di razionalizzare sia la produzione che l’invio delle copie della rivista, optando per soluzioni distributive diverse, che vanno dalla spedizione in abbonamento
biennale alla distribuzione alle casse all’interno dei punti vendita, passando per la spedizione automatica presso il domicilio dei soci.
3. La performance sociale
3.2 I consumatori
3.2.1 La convenienza
Così come nel 2007, anche nel 2008 la convenienza ed il mantenimento del potere d’acquisto da parte dei consumatori si sono rivelati temi sui quali Coop ha continuato ad
identificare ed offrire risposte a coloro che hanno frequentato i suoi punti vendita.
Nello specifico, il 2008 ha visto Coop impegnata su due fronti:
1. contenere la spinta inflattiva e agire sulla convenienza dei prezzi dei prodotti in assortimento;
2.aggiornare quella che può essere definita la “Convenienza distintiva” di Coop, con un
focus specifico sul Prodotto a Marchio.
Il primo ambito si collega al tradizionale impegno di Coop di operare su prezzi a scaffale maggiormente convenienti per il consumatore, misurando quotidianamente la loro
variazione. Sulla base di questo monitoraggio, Coop ha impostato, nel corso del tempo,
azioni specifiche, collegate sia a meccaniche promozionali che ad apposite politiche di
prezzo.
Il 2008 è stato caratterizzato dall’impegno delle cooperative, già iniziato nel corso
dell’anno precedente, ad assorbire gli aumenti dei prezzi delle materie prime, rinunciando ai margini con impatto sui conti economici. Si è trattato di un impegno molto
importante poiché ha contribuito a mantenere a freno la dinamica inflattiva, spingendo
le altre catene della grande distribuzione a comportarsi nella stessa maniera. Quando,
però, nel corso del 2008 il costo delle materie prime ha cominciato a scendere e le industrie non hanno seguito le stesso trend, Coop ha dapprima comunicato nelle sedi politiche ed industriali quello che stava accadendo, poi ha realizzato una campagna per
comunicare a soci e consumatori il suo disappunto nei confronti dell’industria (in special modo delle multinazionali) che, a fronte di una diminuzione del costo delle materie
prime, aumentava il prezzo delle merci dal 4 al 8%. A fronte di questa campagna, Coop
ha deciso di togliere temporaneamente dai propri scaffali alcuni di quei produttori che
continuavano a tenere alto il livello dei propri prezzi, in modo da dare concreta visibilità a livello di punto vendita del proprio impegno sul tema della convenienza.
Queste dinamiche hanno avuto impatto negativo sull’andamento dell’inflazione in Coop verso quella Istat. Tale indice è costruito sull’oscillamento delle variazioni dei prezzi, ed è lo strumento di cui si è dotato l’Osservatorio Prezzi Coop per monitorare la
propria capacità di gestione dell’inflazione.
L’andamento di quest’anno evidenzia quindi non una minore convenienza Coop, ma
il minore incremento delle variazioni dei prezzi di Istat (in quanto erano già più alti
ad inizio anno) rispetto a quello dei prezzi Coop, aumentati solo nella seconda parte
dell’anno recuperando parte del differenziale precedentemente registrato.
Indicatore sociale chiave
Figura 3.5 Andamento inflazione Coop 2008 verso Istat
Istat
Coop
6
5,8
5,4
5
4
3
2
2,9
1,7
0
44 + 45
1,2
0,7
1
2006
2007
2008
Osservando la dinamica mensile di questo indice, si osserva come Coop sia stata in grado di contenere l’inflazione nel 2007 e nei primi 5 mesi del 2008 (ovvero fino a quando ha deciso di farsi carico dell’aumento dei prezzi delle materie prime), mentre da
maggio ha presentato un’inflazione alla vendita dei prodotti alimentari più accelerata
rispetto a Istat (per le ragioni e con le conseguenze sopra riportate).
Coop si conferma per il 2008 in grado di offrire a una famiglia italiana una spesa alimentare annua con un risparmio medio del 17,5%, in linea con quello dello scorso anno, dato calcolato prendendo come punto di riferimento il “Paniere prodotti alimentari
e bevande” utilizzato da Istat.
Tabella 3.5 Risparmio sulla spesa media
Spesa alimentare annua famiglia media italiana
Media Italia (ISTAT)
Spesa media annuale “a prezzi” Coop
Risparmio in Coop
2007
5.592
4.753
839
2008
5.894
5.015
879
Variazione
302
262
40
Una forte azione di calmieramento Coop l’ha svolta intervenendo sul Prodotto a Marchio, i cui prezzi sono rimasti bloccati nei primi mesi dell’anno. Si tratta della cosiddetta “convenienza distintiva”, ovvero caratteristica di Coop ed impostata sui valori che la
caratterizzano.
In virtù di questi aspetti, il cliente Coop, a fronte di un generalizzato aumento dei prezzi di vendita, ha ridefinito il proprio paniere d’acquisto, concedendo maggiore spazio
proprio ai Prodotti a Marchio, che si dimostrano in linea con la tendenza di un consumatore attuale che “sceglie la sua convenienza”, sulla base di aspetti collegati non
soltanto al tema del prezzo più basso, ma anche del giusto mix di sicurezza e qualità,
oltre alla necessaria attenzione all’eticità lungo la filiera. Si tratta di un consumatore
che, nell’esperienza di spesa, concentra la sua attenzione su questi temi in ambiti specifici, ovvero i prodotti freschissimi (in particolare ortofrutta e carni), oltre che in quei
prodotti che acquista più frequentemente (quindi latte, pane, ecc)
Infatti il prezzo di un prodotto Coop non è mai il più basso in assoluto, visto che la sua
mission è quella di assicurare sempre il miglior rapporto qualità/prezzo, rispetto a qualunque concorrente. Nel corso del 2008 questa caratteristica è stata confermata dai
dati medi di convenienza, dove emerge che il prodotto Coop si posiziona comunque
mediamente al di sotto di oltre il 25% rispetto ai prezzi delle marche leader.
A livello di vendite, Coop ha incrementato negli ultimi anni notevolmente la quota del
prodotto a marchio venduto sul totale del proprio fatturato. Questo risultato ha portato
Coop a livello di primato in Italia e la sta avvicinando sempre di più alla media europea.
Il fatto che aumentino le vendite del Prodotto a Marchio rispetto alle altre marche dimostra come soci e consumatori lo considerino competitivo e quindi conveniente.
Il prodotto Coop ha chiuso il 2008 con una quota nei prodotti alimentari confezionati
del 20,7% (+1,1 punti rispetto all’anno precedente, pari ad un incremento delle vendite
del 12,7%); risulta opportuno sottolineare che il Prodotto a Marchio Coop, in virtù di
questi dati di vendita, rappresenta inoltre circa un terzo dei prodotti a marchio privato
venduti dalla grande distribuzione in Italia.
3. La performance sociale
Figura 3.6 Incidenza delle vendite del prodotto a marchio sul totale fatturato
21,0
20,5
20,0
19,5
19,0
18,5
18,0
20,7
19,6
19,5
18,8
2005
2006
3.2.2 La rete vendita
2007
2008
c
Coop si presenta alla fine del 2008 con 1.425 punti vendita (31 in più rispetto all’anno precedente), dislocati in 19 Regioni, 90 Province (+1) e 869 Comuni (+13) con una
capillarità che risponde alla missione cooperativa di garantire al maggior numero possibile di cittadini l’accesso ai vantaggi che l’essere socio e consumatore di Coop comporta.
•
•
•
•
Così, per instaurare forme di dialogo, cooperazione e mutualità con il territorio, Coop
si è dotata col tempo di un’organizzazione complessa e orientata alla multicanalità, con
un rete composta da:
piccoli negozi nei centri minori e nei quartieri delle grandi città, per rispondere con un
servizio “di vicinato” alle esigenze di spesa quotidiana;
supermercati, in cui l’ampiezza dell’assortimento si coniuga con la quota rilevante di
servizio;
ipermercati, inseriti nei centri commerciali e caratterizzati da un’offerta commerciale
molto ampia, con numerose merceologie non alimentari e una convenienza ancor più
accentuata;
discount, con un’offerta basata prevalentemente sulla massima convenienza dei prodotti.
Figura 3.7 Numero punti vendita suddivisi per canale
2006
2007
2008
1.331 1.394 1.425
1500
1200
1.029 1.071 1.088
900
600
300
0
80
Super
87
Iper
93
222
236
Discount
244
Totale PV
È grazie a una multicanalità così robusta e articolata che le cooperative riescono a far
dialogare le istanze commerciali con la propria vocazione sociale, arrivando - grazie alla rete delle piccole e medie cooperative - anche in aree caratterizzate da bassa densità
demografica o fenomeni di spopolamento, per offrire merci di qualità elevata a prezzi
convenienti, rispondendo nel contempo a un diritto e a un’esigenza di consumo.
Anche quest’anno, Coop ha commissionato un’indagine di customer satisfaction,
svolta all’interno dei due principali canali, Supermercati e Ipermercati. I risultati posizionano Coop oltre la soglia di soddisfazione (stimata al livello 70), ma si registra una
flessione per entrambe le tipologie di negozio, in particolare per quanto riguarda gli
Ipermercati, in linea con il generale calo di soddisfazione registrato negli ultimi anni.
46 + 47
Figura 3.8 Indice di Customer Satisfaction Ipermercato e Supermercato
2006
2007
2008
75,7
76,3
Super
75
74,8
76,5
Iper
73,8
72
73
74
75
76
77
3.2.3 I Servizi a punto vendita
Nel corso del tempo i punti vendita Coop stanno rispondendo sempre più al duplice
obiettivo di dare al consumatore la possibilità di fare la spesa in tempi più rapidi, ma
anche di offrire servizi di immediata utilità per svolgere le incombenze quotidiane.
Questo perché le cooperative attribuiscono al punto vendita un ruolo sempre più importante con l’obiettivo non secondario di rafforzare il senso di appartenenza tra i soci
e i consumatori.
Al fine di rendere l’esperienza d’acquisto più agevole e rapida, è stato intensificato
lo sviluppo del servizio Salvatempo, diffuso ormai in ben 162 punti vendita per oltre
l’11% dell’intera rete nazionale. In più, in 32 negozi, è possibile usufruire del Self
check out, un sistema che assegna al cliente la totale autonomia nelle operazioni di
pagamento.
I singoli punti vendita nel territorio offrono servizi pensati per accompagnare il cliente
durante e dopo l’acquisto, come la consegna a domicilio del non alimentare, il servizio
“Soddisfatti o rimborsati” e l’estensione delle garanzie sui beni acquistati a due o tre
anni.
•
•
•
•
E sono sempre più numerosi i servizi aggiuntivi, grazie ai quali i soci e consumatori
delle diverse cooperative hanno l’opportunità di svolgere operazioni di vario genere
come:
la prenotazione di prestazioni sanitarie CUP attraverso postazioni informatizzate;
l’acquisto alle casse di biglietti per il trasporto urbano e per spettacoli teatrali, cinema
e musei;
l’utilizzo di postazioni Internet riservate;
il pagamento di bollette al Punto d’ascolto o alla cassa, semplicemente attraverso la
scansione di un codice a barre apposto sui moduli e già approvato come standard nazionale dall’ente Indicod-ECR.
Quest’ultimo servizio, coordinato da Coop Italia e attivato con un progetto-pilota in una
cooperativa, si è rivelato particolarmente innovativo ed ha portato le altre grandi catene della grande distribuzione ad interrogarsi su questo possibile ambito di intervento:
così come su altri temi, quindi, proseguono le iniziative di Coop per migliorare la risposta alle esigenze di tutti i consumatori, con azioni che impattano fortemente sull’intero
mercato distributivo.
Son due i “filoni” intorno ai quali si sono concentrate, invece, le attività dal forte contenuto sociale sostenute da Coop nei punti vendita:
1. l’accesso a servizi specialistici, con la razionalizzazione dei servizi offerti tradizionalmente ai soci - finanziari, educativi, culturali, ecc. – e l’offerta di nuovi servizi come
l’orientamento legale, l’assistenza sanitaria integrativa e l’assistenza fiscale, realizzati
con il supporto di cooperative e mutue, associazioni e professionisti che condividono i
valori e i principi di Coop e che si sono impegnati a rispettare un codice etico condiviso;
3. La performance sociale
2.la consegna della spesa a domicilio per anziani e disabili, grazie all’impegno dei soci
volontari con il sostegno diretto alle persone non autosufficienti anche presso il punto
vendita, con l’obiettivo di garantire il miglior livello di autonomia e socializzazione.
Grazie all’apertura di “punti di incontro” per soci e non solo, inoltre, i negozi Coop diventano sempre più luoghi di ritrovo e socializzazione, spazi dedicati allo svolgimento
di attività di aggregazione sociale e culturale. Al loro interno svolgono numerose attività e iniziative, dai convegni pubblici al ricevimento delle classi scolastiche per l’educazione al consumo consapevole, dagli spettacoli musicali alle esposizioni artistiche.
Dal punto di vista strutturale, nondimeno, Coop sta eliminando le barriere architettoniche in tutti i nuovi punti vendita e in quelli in fase di ristrutturazione, in modo da rendere l’esperienza di consumo comoda e piacevole per tutti.
3.2.4 Tutela e informazione dei consumatori
Iniziative a valenza informativa ed educativa per adulti
La missione di Coop prevede l’educazione dei propri consumatori su ciò che acquistano, con un’attenzione particolare per tutti gli aspetti consumeristici e per la promozione di un’informazione chiara e completa sulle diverse tematiche legate alle abitudini
alimentari.
A tale scopo, la Coop porta avanti da anni campagne di informazione e comunicazione,
oltre che di denuncia e di proposta di intervento legislativo su temi come gli ogm e i
farmaci, insieme a numerose iniziative di educazione al consumo rivolte agli adulti.
Tali iniziative, organizzate in forma episodica sui temi di maggiore attualità o secondo
percorsi specifici, vengono spesso svolte in collaborazione con operatori specializzati e
associazioni del volontariato, sia a livello nazionale che a livello locale.
Incontri e dibattiti, animazioni presso il punto vendita e corsi specifici (ad esempio di
cucina), hanno caratterizzato anche il 2008 delle cooperative, con il coinvolgimento di
circa 106.140 persone e un investimento complessivo pari a circa 1.077.000 euro.
Soci e consumatori hanno così avuto la possibilità di confrontarsi su temi intrinsecamente legati all’attività caratteristica della cooperazione di consumo, dalla cittadinanza alla cooperazione allo sviluppo, dalla tutela dell’ambiente all’alimentazione, con un
occhio di riguardo per la diffusione del consumo di frutta e di verdura di stagione.
Partecipazione a manifestazioni pubbliche
La partecipazione diretta a fiere, sagre e manifestazioni di carattere nazionale e locale è per Coop un modo altrettanto efficace per promuovere i temi caratteristici della
propria gestione cooperativa, dalla diffusione di una corretta alimentazione - con una
particolare attenzione per la salvaguardia di prodotti locali - all’impegno sulla responsabilità sociale d’impresa, sui diritti dei bambini e sull’ambiente.
Le cooperative hanno infatti animato con i propri stand manifestazioni come la Fiera
del Levante, Fai la cosa giusta, Terra Futura, il Festival dell’Altra Economia e il Meeting
dell’amicizia fra i popoli, oltre che le più importanti rassegne “verdi” come Ecomondo,
FestAmbiente, Ecolife e Sana.
Sulle stesse tematiche Coop ha portato la propria voce in numerosi convegni e seminari realizzati sul territorio, contribuendo a creare consapevolezza sui consumi e promuovendo i valori cooperativi. Per il secondo anno consecutivo, ad esempio, è intervenuta
su tema della povertà alimentare in Italia, partecipando alle celebrazioni ufficiali per
la Giornata Mondiale dell’Alimentazione con la presentazione del Dossier Il Diritto
all’Alimentazione a tutela delle fasce più deboli della popolazione, elaborato dall’Os48 + 49
servatorio Permanente dei Consumi e degli Stili di Vita dell’INRAN in collaborazione
con Coop, Federalimentare e Fondazione Banco Alimentare e con il contributo di Caritas e Comitato Italiano Fao del MiPAF.
A queste iniziative di rilievo nazionale si aggiunge la presenza a fiere e sagre locali, con
incontri a tema sui diversi progetti ed eventi pubblici organizzati in collaborazione con
l’associazionismo locale.
Iniziativa contro la diffusione
delle sostanze alcoliche fra i minorenni
Consapevole di come l’abuso di alcol da parte dei giovani e giovanissimi italiani stia
diventando un problema sociale, Coop ha deciso di prendere posizione, lanciando a
livello nazionale un’iniziativa ideata da una delle sue cooperative, ma ancora inedita per
la Grande Distribuzione: il divieto di vendita di alcolici ai minori di 18 anni nel punti
vendita Coop, segnalato con un’apposita cartellonistica e garantito dalla richiesta di un
documento di identità alle casse.
Nonostante la legislazione attuale non preveda divieti, Coop ha ritenuto ugualmente
necessario e urgente assumere questo impegno per la salute pubblica, auspicando la
creazione di un tavolo istituzionale sul tema con l’obiettivo di arrivare all’emanazione
di una legge in linea con gli orientamenti europei. L’obiettivo ultimo, infatti, è quello di
andare oltre il mero divieto per testimoniare l’impegno su un tema così critico attraverso il
coinvolgimento delle Istituzioni, lo sviluppo di relazioni a livello locale e un’informazione
continua e puntuale rivolta al consumatore.
L’iniziativa si accompagna ad azioni commerciali sullo stesso tema, dall’eliminazione
delle promozioni sui super alcolici al potenziamento dell’offerta di birre analcoliche e
aperitivi a bassa gradazione, per un impegno informativo, commerciale e politico che
permette a Coop di agire in maniera diretta e concreta a tutela del cittadino-consumatore
e della sua salute.
3. La performance sociale
3.2.5 Il prodotto a marchio
c
Massima espressione della Missione cooperativa e mezzo primario per l’espressione
dei valori: questo è, per Coop, il prodotto a marchio, nato per offrire a soci e consumatori la più alta garanzia su qualità, sicurezza e convenienza.
Sin dalla prima esperienza di marchio cooperativo - sviluppatasi nel 1892 in una Coop
milanese e presto estesa in Friuli/Istria e Piemonte - ciò che caratterizza tali prodotti
non è tanto la ricerca del prezzo più basso, quanto l’offerta di un prodotto di largo consumo a qualità garantita e conveniente.
È da allora che il prodotto Coop, seppur con alti e bassi, contribuisce alla formazione di
una coscienza critica nei consumi, concentrandosi oggi su temi “emergenti” come il rispetto dell’ambiente, la difesa delle tradizioni locali e la tutela delle condizioni di lavoro
e di vita nei Paesi in via di sviluppo.
Inoltre, ove possibile, Coop produce il proprio prodotto a marchio affidandosi ad aziende di natura cooperativa, favorendo quindi lo sviluppo di questa forma d’impresa.
La gamma del prodotto Coop si è arricchita negli anni e oggi è articolata in universi
merceologici trasversali all’assortimento, “mondi” che ne definiscono il profilo in relazione alle diverse esigenze di consumo e a obiettivi comuni.
Mondi del prodotto Coop
Obiettivo
Commercializzare prodotti che mettono in risalto i valori Coop
in campo ambientale e sociale
Realizzare e distribuire prodotti che coniughino un prezzo concorrenziale
con un alto livello di servizio, qualità e sicurezza
Realizzare e distribuire prodotti di largo consumo (sia alimentari che non)
che siano convenienti e di buona qualità
Mondi
Solidal
Ecolabel
Bio-logici
Soluzioni
Fior Fiore
Crescendo
Tutela
Essere
Così, per rispondere prontamente alle esigenze di soci e consumatori, Coop ha concluso il 2008 con un’offerta di referenze che, in termini complessivi (freschissimi + industriali), è aumentata del 10 % rispetto al 2007, passando da 2.671 a 2.932.
Tabella 3.6 Numero referenze del prodotto a marchio Coop
G. V.
Freschi
Extra
Totale
Carni Orto frutta
ind.li
ind.li
Bio-Logici
45
15
55
115
8
188
Crescendo
48
0
117
165
0
0
Eco-Logici
17
0
8
25
0
0
Essere
0
0
150
150
0
0
Fior fiore
74
35
0
109
94
22
Solidal
17
0
69
86
0
4
Soluzioni
33
73
0
106
19
24
Tutela
623
180
447
1250
80
462
Totale
857
303
846
2006
201
700
Fonte: Bilancio di Sostenibilità 2008 del Prodotto a Marchio Coop
Pesce
0
0
0
0
0
0
1
24
25
Totale
freschissimi
196
0
0
0
116
4
44
566
926
Le ragioni per cui è nato il Prodotto a Marchio Coop sono quelle di unire e rispettare le
caratteristiche di buono, sicuro e di qualità, conveniente, rispettoso dell’ambiente
ed etico.
Una prima garanzia della “bontà” del prodotto è il sistema dell’”Approvato da soci”, a
cui si è recentemente aggiunto “Il prodotto Coop si prova nelle Coop”, coinvolgendo
direttamente i suoi dipendenti nelle scelte sulla qualità dei prodotti in fase di “messa a
50 + 51
punto”, con l’obiettivo di offrire loro un’informazione più approfondita sugli standard
qualitativi e un’occasione per esprimere giudizi di rilievo nazionale. Le indicazioni che
la struttura di sviluppo prodotti e gli ispettori di prodotto ricevono dai gruppi di dipendenti-assaggiatori, infatti, si rivelano particolarmente preziose soprattutto nella fase
preliminare di studio e valutazione che precede il lancio di ogni articolo già conforme
agli standard Coop, ma da valutare ulteriormente per quanto riguarda gusto e prestazioni.
•
•
•
•
Per quanto riguarda la sicurezza dei prodotti, caratteristica altrettanto distintiva del
marchio, Coop opera su più fronti:
contenimento massimo dell’impiego della chimica, con l’esclusione dei coloranti e la
massima riduzione di additivi, pesticidi e farmaci veterinari;
applicazione del “principio di precauzione” con l’analisi, lo studio e l’approfondimento
delle diverse allerte sulla sicurezza degli alimenti;
adozione, ove possibile, di regole di gestione del rischio igienico-sanitario più restrittive rispetto ai requisiti legali;
definizione di linee guida indirizzate ai fornitori per innalzare - ad esempio nella gestione del rischio allergeni - il livello di garanzia sulla sicurezza dei prodotti a marchio.
Indicatore sociale chiave
Tabella 3.7 Dati Sicurezza su Prodotti confezionati – Fresco Industriale – Non Alimentare
Numero analisi totali
Numero ispezioni totali
Fonte: Bilancio di Sostenibilità 2008 del Prodotto a Marchio Coop
2006
3.175.000
318
2007
3.184.000
322
2008
3.990.000
433
Naturalmente, un’attenzione particolare è riservata ai prodotti a marchio freschissimi come la carne, il pesce e l’ortofrutta, oggetto nel 2008 di 1.647 ispezioni e 111.001
analisi.
Per il controllo e la messa a punto dei diversi prodotti, Coop collabora con numerosi
centri universitari e dispone di un proprio laboratorio, polo scientifico della Direzione
Qualità accreditato Sinal (Sistema Nazionale di Accreditamento Laboratori) e fondamentale per la gestione dei rischi. Dotato di un settore di biologia molecolare all’avanguardia, il laboratorio ha anche un’area chimica e un’area sensoriale in cui vengono
effettuati test edonistici per valutare caratteristiche e gradimento dei prodotti.
L’impegno di Coop per la salute del consumatore è dunque un impegno quotidiano,
rafforzato attraverso investimenti importanti in materia di qualità e sicurezza dei prodotti. Nel 2008, l’attività di monitoraggio, prevenzione e gestione dei rischi emergenti
per alimentare ed extra-alimentare è stata sia potenziata che razionalizzata, secondo il
solito iter: ricevuti segnali dal mondo esterno (ricerca, produzione, media, ecc.), Coop
Italia valuta il segnale e l’impatto dell’eventuale rischio sulla sicurezza dei prodotti per
poi fare gli approfondimenti scientifici necessari (curando, ad esempio, report tossicologici).
Anche nel 2008 è continuato lo studio sul rischio allergeni e sulle micotossine, con
un lavoro sul fronte della ricerca e della corretta informazione dei consumatori. Per
gli allergeni - di cui sembrano soffrire circa il 3% degli adulti e l’8% dei bambini - è
proseguito l’aggiornamento sugli aspetti scientifici e legislativi, insieme all’attività di
valutazione dei dossier scientifici trasmessi dai fornitori dei prodotti a marchio. Sono
state anche realizzate verifiche ispettive su alcuni fornitori di prodotti Coop e solo in
alcuni casi è stata autorizzata l’applicazione dell’etichettatura preventiva (“può contenere tracce di…”).
3. La performance sociale
Sul tema delle micotossine - sostanze tossiche prodotte da muffe che si sviluppano in
particolari condizioni ambientali su derrate alimentari di origine vegetale (mais, grano,
cacao, ecc.), il laboratorio Coop ha rafforzato fortemente il presidio garantendo a monte un controllo serrato sulle materie prime.
Il consumatore dimostra di gradire questi sistemi di controllo e di non nutrire dubbi
sulla sicurezza dei Prodotti a Marchio Coop. Un esempio è stato, per l’anno 2008, la risposta in termini di vendite della mozzarella di bufala a marchio a seguito dell’“allarme
diossina”. Se nella prima settimana in cui si è diffusa la notizia sui mezzi di comunicazione si è assistito ad un crollo delle vendite, con una percentuale di invenduto vicina al
50% e un danno economico per i produttori stimato da Coldiretti per mezzo milione di
euro, nei supermercati e negli ipermercati di Coop non si è verificato alcun calo, nemmeno nei punti vendita campani e del Centro Italia, con dati sulle vendite in linea con il
2007.
Le novità del 2008
c
Dal punto di vista della risposta alle esigenze dei consumatori, è opportuno segnalare
due novità rilevanti introdotte nel 2008: il latte fresco e la linea di prodotti non alimentari
Eureka.
Il latte fresco intero “Alta Qualità” e il latte fresco “Parzialmente Scremato”, usciti
rispettivamente nei mesi di gennaio e di luglio si distinguono per la provenienza da filiera
Italiana, con alimentazione OGM FREE delle vacche secondo le caratteristiche previste da
Qualità Sicura Coop, nonché per un prezzo decisamente inferiore alla media del mercato
che ha permesso a Coop di raggiungere una quota pari al 30% sul segmento alta qualità.
Nel marzo 2008 Coop ha lanciato inoltre la linea Eureka, con oggetti di uso quotidiano
pratici ed ecologici realizzati grazie all’inventiva di dodici designer italiani coinvolti
nell’iniziativa Eureka Coop. Rispondendo a un progetto concepito dal designer
Giulio Iacchetti nel 2005 in occasione del Fuori Salone del mobile di Torino, i dodici
professionisti hanno infatti contribuito alla realizzazione di una innovativa linea di design
“democratico”, riuscendo a coniugare estetica, funzionalità e costi contenuti.
52 + 53
3.2.6 Qualità e sicurezza dei prodotti in assortimento
c
L’impegno per la qualità è un tratto distintivo di Coop, attenta a garantire la sicurezza e
la salubrità di ogni proposta sui propri scaffali.
Per questo sono soggetti a controlli periodici non soltanto i prodotti a marchio, ma anche tutti i fornitori delle cooperative, sia quelli nazionali (attraverso Coop Italia) che
quelli locali (da parte delle Cooperative interessate) attraverso il Progetto Qualità.
Se negli ultimi anni si è assistito a una crescita graduale dei controlli, dovuta al sorgere
di problematiche particolari su alcune merceologie, dal 2007 è stata effettuata una razionalizzazione delle referenze e dei campioni analizzati a parità sostanziale di fornitori controllati, con un aumento significativo dei controlli sulla catena di fornitura, ed in
particolare
• visita presso il produttore per verificare le strutture, le procedure e il rispetto delle norme igienico–sanitarie;
• campionatura di prodotti in ingresso per la verifica di conformità;
Figura 3.9 Analisi complessive
50000
40.982
36.623
40000
30000
23.269
20000
10000
0
2006
2007
2008
Tabella. 3.8 Controlli sui prodotti non a marchio
2006
3.759
935
3.024
122
97
Numero campioni analizzati
Numero fornitori controllati
Numero referenze analizzate
Verifiche ispettive
Qualifica fornitori
Fonte: Bilancio Sociale, Coop Italia
2007
4.294
893
2.494
124
106
2008
2.768
982
1.539
151
149
Figura 3.10 Campioni, fornitori e referenze analizzati
2006
2007
2008
5000
4000
3000
2000
1000
0
Campioni
Fornitori
Referenze
Ai controlli di Coop Italia sui fornitori nazionali si affianca l’impegno delle singole cooperative nel coinvolgimento e nella qualificazione dei fornitori locali, come dimostrano
i dati riportati nella tabella seguente:
Tabella 3.9 I dati del Progetto Qualità
Numero fornitori verificati
Numero fornitori qualificati
Numero fornitori non qualificati
Numero visite ispettive
Numero campioni analizzati
2008
1.230
384
41
402
4.901
3. La performance sociale
Alto è il livello dei controlli che viene effettuato per le produzioni fresche interne. In
questo modo, durante il 2008, sono stati analizzati in tutto 7.754 campioni.
Per quanto riguarda i controlli sui fornitori, inoltre, gli Uffici Qualità delle singole cooperative verificano il rispetto dei parametri previsti per la filiera nazionale anche per
le produzioni fresche interne. In questo modo, durante il 2008, sono stati analizzati in
tutto 7.754 campioni.
Una componente fondamentale del controllo sicurezza è il punto vendita, soggetto a
verifiche sulle superfici e sugli strumenti impiegati per conservare e trattare gli alimenti, attraverso tamponi ambientali o ispezioni interne o svolte da parte di enti di controllo esterni.
In particolare, è proseguita l’attività di miglioramento delle modalità igieniche di lavorazione e conservazione delle merci, nonché di sanificazione dei reparti con la valutazione di nuovi fornitori di prodotti sanificanti.
È stato completamente revisionato il Piano di Autocontrollo del punto vendita in termini di contenuti e formato e, in seguito all’emissione del “Regolamento per la qualità
e la sicurezza dei prodotti nei punti vendita Coop”, è proseguita un’intensa attività di
monitoraggio e di collaborazione con le medie e piccole cooperative e le associazioni.
Particolarmente significativo è il dato sulle ispezioni esterne, realizzate con check-list
in ogni negozio e intensificate negli anni in virtù del valore attribuito dalle cooperative
al principio di terzietà: 1.737 nel 2008.
È andata avanti anche l’attività di controllo sul mantenimento della certificazione volontaria delle filiere. Nel 2008 attenzione particolare è stata rivolta ai fornitori di imballaggi ad uso alimentare utilizzati per le produzioni interne.
Per quanto riguarda la formazione degli addetti, è continuata la collaborazione con
Scuola Coop e, dopo l’ideazione di un Cd Rom sul tema, ci si è concentrati sui reparti
produttivi e sulla predisposizione di corsi formativi specifici per i responsabili qualità e
per i loro collaboratori.
3.2.7 Ascolto e dialogo
Sono diversi i canali attivati da Coop per garantire ai soci e consumatori la possibilità di
esprimere la propria opinione sul servizio offerto e sui prodotti acquistati. La centralità
attribuita all’ascolto e all’interazione con i propri stakeholder principali, infatti, porta
Coop Italia e le diverse cooperative a raccogliere in maniera strutturata giudizi, suggerimenti, richieste e reclami, a partire dal primo luogo di incontro e confronto con i
consumatori: il punto vendita.
Nondimeno, per i reclami e le segnalazioni su prodotti e servizi, sono stati attivati un
Numero Verde nazionale e diverse linee a livello di cooperativa, denominate “Filo diretto”. Negli ultimi anni si è confermata una sostanziale modifica dell’attività del Servizio Assistenza Clienti di Coop Italia, divenuto un supporto alle associate più che
ai consumatori: i reclami ricevuti attraverso il Numero Verde, infatti, rappresentano
oramai solo il 12% del totale.
Tabella 3.10 Contatti al servizio assistenza clienti
Reclami e segnalazioni
di cui reclami
di cui segnalazioni
Contatti a Filo Diretto
Totale
* Dato relativo alle 7 grandi Cooperative che monitorano il servizio
54 + 55
2006
12.086
4.694
7.392
84.243*
96.329
2007
10.810
5.398
5.412
85.380*
96.190
2008
11.142
6.476
4.666
77.788
88.930
Se il numero di contatti complessivi pare in leggera crescita (+3%), nel 2008 calano
invece i contatti al numero verde (-17%) e le segnalazioni (-14%), maggiormente concentrate sui prodotti non a marchio Coop (-36%).
Continua invece l’incremento di richieste da parte delle associate (+28%) e aumentano i reclami (+20%), anche se principalmente sui prodotti dell’assortimento che, per il
secondo anno consecutivo, superano di gran lunga quelli sul prodotto Coop. Dopo gli
interventi mirati degli ultimi due anni, viceversa, continua il calo dei reclami sull’ortofrutta e sulle conserve di pesce e di frutta.
Sono in calo soprattutto i reclami sul non alimentare (-26%), mentre nella categoria
“altro food” l’incremento è legato sostanzialmente a problemi di packaging (etichette,
imballaggi).
Nonostante l’aumento dei reclami, il tempo medio di risposta è rimasto di 5 giorni e
risultano in calo i casi di risposte in sospeso per tempi molto lunghi: il 94% dei procedimenti viene chiuso entro 60 giorni a fronte del 75% nel 2006, ma addirittura l’86%
entro i primi 20 giorni.
Coop, naturalmente, utilizza anche il canale Internet per instaurare un dialogo con soci e consumatori. Attraverso il portale www.e-coop.it, organizzato in modo modulare,
è possibile entrare in contatto con ciascuna delle cooperative semplicemente selezionando la Provincia di riferimento. In questo modo diviene facile trovare informazioni
su punti vendita, aperture e servizi, conoscere meglio la gamma dei prodotti Coop, approfondire tematiche di particolare interesse con l’archivio e accedere a news aggiornate attraverso il servizio Neon.
Come mostra la tabella seguente, il suo utilizzo conferma un trend in costante crescita.
Tabella 3.11 Utilizzo del portale Internet
Pagine visualizzate
Visite
Visitatori
Fonte: Coop Italia
2006
23.623.157
2.191.112
1.521.304
2007
30.040.557
3.102.989
2.142.876
2008
36.349.506
3.945.109
2.752.681
Tali dati dipendono certamente dalla qualità e dalla quantità crescente di informazioni pubblicate, oltre che dai servizi fruibili on-line come, ad esempio, l’attivazione di
CoopVoce. Non meno apprezzata dai consumatori è la presenza degli orari dei punti
vendita, ritenuta utile nell’ottica di un risparmio di tempo.
3. La performance sociale
3.3 I lavoratori
3.3.1 Le persone
c
Il 2008 è stato caratterizzato dal lavoro svolto dal Sistema Coop per arrivare, nel mese
di luglio, alla firma per il rinnovo del Contratto Nazionale di lavoro per i dipendenti
da imprese della distribuzione cooperativa. A firmare questo contratto, che regolamenta, nel complesso le attività lavorative di circa 80.000 dipendenti, sono state oltre
ad ANCC/Coop, anche ANCD/Conad, Confcooperative, AGCI e le tre sigle sindacali di
categoria (FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL, UILTuCS-UIL). L’accordo, che ha il merito
“politico” di rappresentare il punto di incontro degli interessi di tutti gli attori coinvolti
nel rapporto di lavoro nella distribuzione commerciale cooperativa, recepisce alcuni
fondamentali temi sui quali Coop aveva già lavorato negli anni precedenti giungendo,
nel 2007, all’“Accordo per lo Sviluppo e per nuove relazioni sindacali”, documento con
il quale si sono definite con le Organizzazioni sindacali di categoria percorsi e modalità
condivise di approccio alle tematiche del lavoro e dell’occupazione, a valere per ora e
per gli anni futuri, con l’intento di aggiornarle periodicamente.
In particolare in quell’Accordo del 2007, e nel Contratto di lavoro del 2008, sono stati
inseriti temi e aspetti innovativi rispetto alla contrattazione del commercio privato ed
effettivamente distintivi della politica del lavoro che COOP conduce nelle proprie imprese, e che è impegnata a rafforzare, quali:
• sviluppo e partecipazione: le persone devono essere stimolate a realizzare appieno
le loro potenzialità, e per fare ciò occorre utilizzare nei loro confronti modalità di coinvolgimento e di confronto per identificare soluzioni condivise su temi quali l’efficienza
della organizzazione del lavoro,il miglioramento della produttività, il conseguimento
degli obiettivi economici delle singole strutture produttive, oltre che la “ motivazione al
lavoro” nell’impresa cooperativa
• efficienza e competitività: i lavoratori beneficiano di un sistema articolato di tutele
dettate dal CCNL e dai contratti integrativi aziendali; le cooperative devono a loro volta
stare sul mercato in maniera adeguata e far fronte ad una fortissima competizione. Nel
CCNL rinnovato nel 2008 le parti hanno pertanto convenuto di puntare per le relazioni
tra di loro in azienda sul metodo del “confronto” e quindi su un approccio genuinamen-
56 + 57
te cooperativo, per dare soluzione alle numerose esigenze di flessibilità organizzativa e
di efficienza che Coop in tutte le sue imprese oggi manifesta.
• stabilizzazione dei rapporti di lavoro e azioni di contrasto alla precarietà: è davvero
significativo che proprio in una fase accentuata di crisi economica (2008) le parti firmatarie del CCNL abbiano raccolto la sfida di coniugare le esigenze di incremento della
efficienza organizzativa delle imprese con le legittime aspettative dei lavoratori precari
di avere un lavoro stabile, nel quale realizzare le proprie esigenze di vita. Il Contratto
impegna le parti a ricercare le diverse possibili modalità: compatibili con le esigenze
di equilibrio economico delle imprese, per la stabilizzazione e la conferma dei posti di
lavoro (attraverso la trasformazione dei contratti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato e di un incremento delle ore di lavoro dei part-time), in un contesto
di modalità organizzative flessibili (ad esempio dal punto di vista degli orari di lavoro).
Si prevede, a tal proposito, anche un aumento delle ore minime del contratto part-time
(da 18 a 20 ore settimanali), oltre che una maggiore valorizzazione dell’apprendistato,
inteso come momento formativo di esperienze da far conoscere e sviluppare nel proseguio dell’attività lavorativa.
• relazioni sindacali Coop e le altre Associazioni cooperative hanno dimostrato con la
conclusione del CCNL cooperativo di dare importanza e valore al tema del rapporto
unitario con le Organizzazioni sindacali dio categoria. Diversamente dal Contatto di
lavoro del terziario privato infatti – dove si è giunti ad un accordo separato con le sole
FISASCAT-CISL e UILTuCS-UIL – nella conclusione contrattuale di COOP si è firmato
con tutte e tre le Organizzazioni sindacali di categoria effettivamente rappresentative
delle istanze dei lavoratori, compresa FILCAMS CGIL, e lo si è fatto con grande impegno e volontà di tutte le parti interessate a raggiungere questo obiettivo. Anche questo
è un tratto distintivo, che è caratteristico di COOP e fa parte della sua storia.
I dati riferiti al 2008 sono in linea con questi accordi; partendo dai temi contenuti sia
nel Patto di Sviluppo del 2007 che nel Contratto nazionale. In questa ottica infatti è
necessario leggere il dato generale dell’occupazione in Coop: 54.923 sono stati i lavoratori occupati, in sostanziale equilibrio rispetto all’anno precedente (-0,07%). Si
è assistito ad un incremento dei contratti a tempo indeterminato (+1,1%) e una riduzione dei contratti a termine (-2,1%). Occorre inoltre sottolineare come lo sviluppo e
la diffusione di format di Ipermercati low cost e di Supermercati di vicinato richiedono
l’assunzione di un numero inferiore di dipendenti rispetto agli Ipermercati ed ai Supermercati tradizionali.
Figura 3.11 Numero lavoratori
60000
55000
54.029
54.965
54.923
2007
2008
50000
45000
40000
2006
Indicatore sociale chiave
I lavoratori assunti nel Sistema Coop nel 2008 sono 54.923, in sostanziale equilibrio
rispetto all’anno precedente
3. La performance sociale
Per quel che invece riguarda le tipologie contrattuali utilizzate, nel 2008 si è assistito
ad un incremento dei contratti part time, che sono diventati la maggioranza sul totale
dei contratti stipulati in Coop. Tale dato risulta comprensibile alla luce di alcune considerazioni (alcune già accennate sopra):
• aumenta il numero delle donne presenti nelle cooperative. E con questo aumenta la
richiesta di flessibilità di orario nell’ottica della conciliazione delle esigenze della famiglia con quelle lavorative
• cresce ogni anno il numero degli Ipermercati che, per la loro stessa organizzazione,
richiedono una maggiore flessibilità da parte dei lavoratori
• si tratta di un part time comunque che presenta condizioni migliorative rispetto agli
altri contratti del commercio, con un minimo di 20 ore garantite (2 in più rispetto al minimo delle altre forme contrattuali del settore)
Figura 3.12 Distribuzione part time-full time
Full time 49,0%
Part time 51,0%
Nel corso del 2008 si è assistito ad una significativa diminuzione dell’età media dei
lavoratori. Se l’anno precedente l’82% aveva un’età inferiore ai 45 anni, ora al di sotto
di questa soglia si trova l’84% della popolazione lavorativa delle cooperative. Questo
dato testimonia l’attenzione verso la giovane età che Coop persegue fin dal momento
dell’assunzione delle risorse, per poterle così far crescere all’interno in percorsi formativi idonei e specifici, nei quali si pone particolare attenzione a tramandare la cultura
cooperativa.
Questa attenzione verso le giovani risorse, unita al tema della stabilizzazione dei rapporti lavorativi, caratterizza i dati relativi alla durata dei contratti.
Nel corso del 2008 si osserva che:
• sono cresciuti i contratti a tempo indeterminato: in un periodo in cui la flessibilità in
entrata caratterizza l’intero mercato del lavoro, Coop incrementa questa tipologia di
contratti da 83,6% (dato 2007) a 84,7% (dato 2008) del totale.
• diminuiscono i contratti a termine (dal 12,8% nel 2007 al 10,7% nel 2008): facendo
seguito a quanto previsto sia nel Contratto nazionale che nel Patto per lo Sviluppo, si è
registrato un utilizzo assolutamente non indiscriminato di queste forme contrattuali..
• aumentano i contratti di apprendistato, considerati come un vero e proprio momento
di formazione di competenze da non disperdere e da non allontanare dalla cooperativa.
Oltre il 90% dei contratti di apprendistato, infatti, viene tramutato in contratto a tempo
indeterminato alla sua scadenza. L’apprendistato cresce dell’1% sul totale (da 3,6 a
4,6%)
Indicatore sociale chiave
Figura 3.13 Distribuzione tempo determinato/indeterminato/apprendistato
Apprendistato 4,6%
Tempo determinato 10,7%
Tempo indeterminato 84,7%
58 + 59
Le donne costituiscono, nel 2008, il 69,5% della popolazione dei lavoratori cooperativi, dato in crescita rispetto all’anno precedente, quando erano il 69,2%. A titolo di
esempio occorre ricordare che nel 1995 l’occupazione femminile riguardava il 59,5%
del totale.
Figura 3.14 Distribuzione uomini/donne
Uomini 30,5%
Donne 69,5%
Aumenta il numero delle donne in posizione dirigenziale: rappresentava il 12,3% nel
2007, rappresenta il 13,3% nel 2008, dando seguito ad un trend di incremento continuo negli anni. Il raggiungimento di questi risultati risente in maniera diretta dell’impegno delle cooperative e degli altri attori del Sistema Coop sul tema delle pari opportunità. Volendo sintetizzare le tipologie di progettualità realizzate su questo tema, è
possibile identificare 3 filoni di intervento:
1. progettualità che si prefiggono l’obiettivo di intervenire sui modi di organizzazione del
lavoro (isole e telelavoro, ad esempio);
2.altre orientate alla diffusione ed alla conoscenza dei valori della cultura aziendale con
connessione ai temi della responsabilità sociale e della distintività (Codici etici, Protocollo di azioni positive nel campo della solidarietà e pari opportunità) ;
3.altre ancora, in un’ottica di sintesi fra le due, mirano a modificare i valori della cultura
organizzativa stessa, in direzione della trasparenza dei percorsi di progressione di carriera.
3.3.2 Coinvolgimento e partecipazione
La partecipazione è da sempre una caratteristica fondamentale della cooperazione e,
in particolare, della cooperazione di consumo, da quando l’organizzazione del lavoro
nella piccola distribuzione permetteva la creazione di autentiche “comunità” tra i soci
e la Direzione, fondate sull’adesione comune ai valori mutualistici e alla cultura del
Movimento.
Anche oggi, in un mercato del tutto diverso, Coop considera indispensabile lo sviluppo
di forme partecipative per permettere ai lavoratori una piena realizzazione delle proprie capacità, attraverso percorsi di crescita rafforzati dal lavoro a contatto con il pubblico e dall’affrontare esigenze sempre più nuove e differenziate.
•
•
•
•
Per questo, nel 2008, tutte le cooperative hanno continuato a portare avanti iniziative
di coinvolgimento e sensibilizzazione dei dipendenti, organizzando:
gruppi di lavoro interfunzionali per l’elaborazione di proposte sul miglioramento dei
processi di lavoro;
gruppi di miglioramento di reparto per analizzare, negli Ipermercati e nei Supermercati, le principali criticità e individuare le soluzioni migliori da proporre alla Direzione di
canale;
attività di sensibilizzazione per portare i lavoratori a formulare osservazioni su aspetti
gestionali e di servizio, nonché sull’ascolto di soci e clienti;
occasioni di consultazione della popolazione aziendale attraverso l’intranet.
Se una cooperativa ha persino creato un organismo di consultazione ad hoc, eletto dai
lavoratori al di fuori delle istanze sindacali per esprimersi su budget e altre questioni di
3. La performance sociale
rilevanza aziendale, quasi tutte le cooperative realizzano assemblee con i dirigenti anche presso i punti vendita, utili per un confronto diretto sull’andamento commerciale e
sociale.
3.3.3 L’attività formativa
La formazione, realizzata in maniera continuativa dalle singole cooperative, nel corso
del 2008, si è concentrata sul raggiungimento di due obiettivi principali:
• accrescere la professionalità, la competenza e la cortesia dei lavoratori, con una particolare attenzione verso coloro che lavorano nei banchi assistiti, reparti nei quali ha
forte importanza il rapporto faccia a faccia con i soci ed i clienti;
• far diventare il punto vendita (e quindi i lavoratori che qui operano) un tramite indispensabile delle azioni e delle attività che le cooperative stanno organizzando (ad
esempio sul tema ambientale).
Coop ritiene la formazione al centro della sua attività, come testimoniato dall’alto numero di lavoratori che ne hanno beneficiato: nel 2008 si è trattato di 29.307 persone,
ovvero oltre la metà (53%) del totale complessivo dei lavoratori. Per svolgere queste
attività sono stati spesi oltre 14 milioni di euro, con un incremento medio dell’investimento di ciascuna cooperativa del 48% rispetto all’anno precedente. Tale investimento ha permesso l’erogazione di 437.410 ore di formazione.
Scuola Coop
Scuola Coop propone master, corsi, laboratori, seminari e convegni studiati per rafforzare e integrare i diversi saperi di Dirigenti, Quadri, Direttori di Punto Vendita e Personale di sede, con un approccio che mette al centro le persone e le loro esigenze di
apprendimento.
Nel corso del 2008 una particolare attenzione è stata dedicata alle proposte per le Piccole e Medie cooperative incrementando il numero di Cooperative coinvolte.
Grazie all’attività del Comitato Didattico della Scuola, che comprende anche i Responsabili della Formazione delle cooperative, si sono incrementate le iniziative rispetto al
2007. Aumenta significativamente anche il numero dei lavoratori coinvolti.
Tabella. 3.12 Attività di Scuola Coop
Numero lavoratori coinvolti
Numero corsi svolti
2006
811
49
2007
925
58
2008
1.089
80
3.3.4 Salute e sicurezza sul lavoro
Il 2008 è stato caratterizzato, a livello nazionale, da un’aumentata attenzione al tema
della sicurezza sul lavoro: è stata riattivata una Commissione Nazionale, composta dagli RSPP delle Grandi Cooperative e Centri di Distribuzione, in concomitanza con la nascita dell’atteso D. Lgs 81/2008, altrimenti detto Testo Unico per la sicurezza nei luoghi
di lavoro.
Coop, facendo seguito a quanto realizzato negli anni scorsi, ha continuato ad investire
sulla formazione e addestramento, organizzando corsi sul tema ed impegnandosi per
una gestione corretta delle attrezzature di lavoro all’interno sia dei punti vendita che
dei magazzini.
Molta attenzione è stata riposta sia nell’aggiornamento della valutazione dei rischi
presenti nei punti vendita sia nella definizione più puntuale dei modelli organizzativi
della sicurezza dentro la Cooperativa, individuando le attribuzioni, le competenze e le
responsabilità che investono tutti i ruoli aziendali, a partire dai datori di lavoro fino ai
dirigenti, preposti e lavoratori.
60 + 61
Tabella. 3.13 Salute e sicurezza
Numero infortuni
Indice di gravità infortuni
* Riferito a 7 grandi Cooperative.
2006
3.047
0,84
2007
2.026*
0,91*
2008
2.632
0,84
3.3.5 Politiche sindacali
Il rinnovo del contratto nazionale ha di fatto confermato una modalità di operare con i
sindacati da parte del mondo Coop, che era già stato confermato nel Patto per lo Sviluppo del 2007. L’obiettivo raggiunto della firma unitaria del Contratto ha reso evidente
come sia possibile, in un quadro di rispetto dei ruoli di ciascuno, impostare e gestire
relazioni sindacali sul piano della partnership e della collaborazione per progetti comuni e condivisi. Questa linea strategica risulta l’obiettivo da raggiungere dalle singole
cooperative nella quotidiana gestione dei rapporti sia nei punti di vendita che nei magazzini o nelle sedi di lavoro. Per il 2008 il tasso di lavoratori iscritti al sindacato risulta
pari al 47%.
Di fondamentale importanza per la qualificazione delle relazioni interne e lo sviluppo
stesso delle cooperative è il rinnovo dei contratti integrativi aziendali. Questi contratti
infatti hanno il compito di concretizzare la capacità delle parti (imprese e Organizzazioni sindacali aziendali) di dare soluzione, sulla base dei principi e delle indicazione previste dal CCNL, ai problemi specifici che si riscontrano nelle unità produttive aziendali
e realizzare concretamente le loro capacità di collaborare alla soluzione dei problemi
organizzativi gestionali, di svolgimento della attività lavorative e di partecipazione che si pongono.
Nel corso del 2008 sono giunti a positiva
conclusione, su questa linea, i rinnovi
dei contratti integrativi di Coop Italia Alimentari, CNNA,
Coop Nordest, Coop Centro Italia, Coop Adriatica
area Emilia.
3. La performance sociale
3.4 La Comunità
•
•
•
•
•
•
•
•
È possibile articolare gli interventi per la Comunità compiuti dalle cooperative sia sulla
base degli obiettivi perseguiti che del tipo di strumenti e delle metodologie impiegate,
parlando di:
progetti di solidarietà locale su temi socialmente rilevanti, in collaborazione con altre
organizzazioni;
consegna della spesa a domicilio o accompagnamento al negozio per gli anziani e per
le persone non autosufficienti;
progetti di solidarietà internazionale realizzati con le più importanti ONG;
Educazione al Consumo Consapevole, in collaborazione con le istituzioni scolastiche
del territorio;
momenti di informazione e sensibilizzazione sui temi legati alla salute;
eventi culturali e ricreativi;
manifestazioni nel territorio;
progetto Buon Fine per il recupero dei prodotti alimentari invenduti a vantaggio delle
associazioni di volontariato.
Si tratta di iniziative basate sul supporto della compagine sociale e sulle relazioni coltivate sui territori in cui le diverse cooperative operano; iniziative improntate alla relazione con le comunità di riferimento, alla partecipazione e al coinvolgimento dei diversi
stakeholder in una logica di risposta a bisogni sempre più articolati e alla redistribuzione del valore prodotto.
3.4.1 Solidarietà locale
Le Cooperative sono nate per rispondere in maniera mutualistica a precise esigenze
territoriali e su queste non possono che realizzare la propria missione. Per questo le relazioni durature intessute con i diversi attori del territorio, dagli enti locali al terzo settore, permettono alla cooperativa di essere riconosciuta come interlocutore rilevante
nei processi di sviluppo locale. Per questo continua, negli anni, la ricerca delle migliori
partnership con il mondo dell’associazionismo, mirata a identificare i bisogni delle comunità e a elaborare soluzioni condivise sulle risposte da fornire e sugli strumenti da
adottare.
In quest’ottica Coop può vantare rapporti consolidati con una pluralità di associazioni
di carattere nazionale - come Auser, Agesci, Banca Popolare Etica, CittadinanzaAttiva,
Caritas, ecc. - e di organizzazioni dal profilo locale, dalle associazioni di volontariato
alle cooperative sociali.
Nel corso del 2008 sono stati 231 i partner coinvolti in tutto il territorio nazionale dalle
Cooperative: un numero che comprende anche le ASL e gli enti locali che, attraverso i
propri servizi sociali ed educativi, si rivelano co-protagonisti sia nell’analisi dei problemi emergenti che nella gestione dei singoli interventi.
L’impegno di Coop risponde alla necessità e alla capacità di interpretare il fabbisogno
sociale di ogni singolo territorio in cui opera, cercando, dove possibile, di prevenire i
disagi o di identificare le più efficaci modalità di risposta.
I protagonisti di questo impegno sono i soci volontari, incaricati della fase operativa e
del delicato e complesso lavoro di relazione con il tessuto locale. Nel 2008 sono stati
quasi 3.900 i soci che hanno sostenuto le cooperative in queste azioni, contribuendo a
ridistribuire alla Comunità locale - sottoforma di beni e di liquidità direttamente donate
62 + 63
o raccolte - più di un milione euro: numeri che rappresentano il consolidamento, la
maturità e l’importanza della “solidarietà a marchio Coop”. I contributi alla comunità
passano attraverso il collezionamento e quindi dalle donazioni dei soci poi rivalutate
dalle cooperative: i soci infatti possono scegliere di utilizzare i punti raccolti per fruire
di proposte esclusive o di devolverli a iniziative di solidarietà.
Tabella. 3.14 Attività di solidarietà locale
2007
1.490
3.181
434
12.250
Contributi (migliaia di euro)
Numero soci coinvolti
Numero di partner coinvolti
Numero beneficiari
2008
1.016
3.886
231
12.588
Oltre a questi interventi, realizzati in maniera autonoma dalle singole cooperative attraverso le zone soci, negli ultimi anni Coop ha promosso e diffuso Buon Fine, progetto
volto al recupero dei prodotti invenduti e nato dalla consapevolezza che, per quanto
la cooperativa operi secondo criteri che mirano a ottimizzare la gestione, migliorando
l’efficienza dei processi e riducendone i costi, è al momento impossibile non generare
volumi ingenti di merce invenduta, spesso anche come risultato degli alti standard di
servizio stabiliti.
Buon Fine è un progetto nazionale gestito localmente da ogni cooperativa, nato e sviluppato per:
• valorizzare le eccedenze trasformando prodotti invendibili o invenduti in un atto concreto di solidarietà, attraverso un sistema virtuoso capace di incrociare l’offerta potenziale dei prodotti scartati (ma ancora consumabili) con la domanda delle associazioni
caritative;
• generare un’azione di sviluppo locale auto-sostenibile dal punto di vista ambientale
(contenimento dei rifiuti), economico (eliminazione dei costi di trasporto per lo smaltimento dei rifiuti) e sociale (risparmio per gli enti assistenziali che possono quindi concentrarsi su altre necessità);
• costruire e rafforzare relazioni con le comunità locali in una rete solidale dinamica e
stabile tra mondo profit e non profit, formata da interazioni basate sul dono di beni e
valori dal valore relazionale oltre che socio-assistenziale.
Tale progetto è ormai diffuso su tutto il territorio nazionale, messo in atto quotidianamente dalle nove grandi cooperative e da alcune delle medie, per un totale di 349 punti
vendita coinvolti
Una diffusione che ha coinvolto 1.161 associazioni accreditate, raddoppiando la quantità di merce donata e il numero di persone aiutate, arrivate a ben 99.771.
Indicatore sociale chiave
Tabella 3.15 Buon Fine
2006
Numero associazioni no-profit coinvolte
992
Quantità della merce alimentare donata in Kg
766.071
Valore della merce donata a prezzo di vendita
6.328.676*
* Dato riferito 6 cooperative su 7.
** Dato riferito a 8 cooperative sulle 9 che hanno attivato il Progetto.
2007**
933
1.421.842
9.882.174
2008
1.161
2.344.475
14.213.736
La ridistribuzione di una simile ricchezza alle associazioni, tra progetti di solidarietà
locale e Buon Fine, non può che essere interpretata come il più grande contributo che
3. La performance sociale
le cooperative offrono quotidianamente ai propri territori, permettendo nondimeno al
privato sociale di destinare risorse ad altri progetti a favore della comunità.
Indicatore sociale chiave
Nel corso del 2008 il Sistema Coop ha ridistribuito al territorio circa 15,68 milioni di
euro, comprendendo sia i progetti di solidarietà locale che il valore della merce donata
grazie al progetto Buon Fine, con un incremento di ben 3,75 milioni rispetto all’anno
precedente, dovuto principalmente alla grande diffusione nazionale dello stesso progetto.
3.4.2 I prodotti ad alto valore aggiunto
Libera Terra: legalità, commercio e solidarietà
c
L’intero movimento cooperativo si è distinto, in questi anni, per l’impegno sul tema
della legalità: così come Unipol, Banca Etica e CoopFond hanno continuato a garantire
l’accesso agevolato ai prestiti finanziari alle cooperative del circuito Libera Terra, allo
stesso modo Coop ha continuato a sviluppare le proprie iniziative commerciali sui prodotti (vino, olio, passate di pomodoro, ecc.) ricavati dalle terre confiscate alla mafia e
coltivate dalle stesse cooperative.
Quella con Libera Terra è una partnership ormai consolidata e sempre più “premiata”
dai consumatori, con volumi in quantità e valore caratterizzati da una crescita continua.
Negli ultimi tre anni, infatti, le vendite di questi prodotti sono cresciute in maniera significativa, testimoniando come, oltre all’alto ed evidente valore sociale, sia ormai riconosciuta la qualità dei prodotti commercializzati e promossi anche grazie alle attività di
avvicinamento curate dai soci volontari presso i punti vendita.
Figura 3.15 Vendite Libera Terra (in migliaia di euro)
1.486,00
1500
1200
1.070,44
1.127,00
900
600
300
0
2006
2007
2008
Oltre alle 896.204 referenze di Libera Terra negli scaffali, occorre ricordare i diversi
accordi e i protocolli stipulati da alcune grandi cooperative a sostegno delle piccole
società che fanno capo all’Agenzia “Cooperare con Libera Terra”: Coop Adriatica, infatti, è diventata socio sovventore della cooperativa Placido Rizzotto, Coop Estense ha
dato la sua adesione a “Coop Terre di Puglia” e Unicoop Firenze ha attivato una collaborazione con la cooperativa Valle del Marro di Polistena, impegnandosi per tre anni
(60.000 euro ogni anno) a sostenerne i progetti. Altrettanto importante, nell’impegno
di Coop per la legalità e la trasparenza, è il Protocollo siglato tra Ipercoop Sicilia e le
Prefetture di Messina, Catania e Ragusa per la pubblicazione dell’elenco di addetti e
fornitori dei nuovi Ipercoop.
Sugli scaffali dei negozi Coop è possibile trovare anche altri prodotti che testimoniano
l’attenzione e la sensibilità di soci e consumatori rispetto a progetti capaci di sposare
commercio e solidarietà. Una cooperativa, ad esempio, distribuisce il vino prodotto dai
carcerati di Velletri e i prodotti biologici dei Monaci di Lanuvio, mentre un’altra vende
il caffè Huehuetenango, presidio internazionale Slow food, coltivato da cooperative di
produttori nel nord del Guatemala e torrefatto all’interno della Casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino.
64 + 65
I prodotti Slow Food
Continua, nel 2008, la partnership tra Coop e l’associazione internazionale Slow Food,
principalmente attraverso l’offerta dei prodotti rispettosi di rigidi criteri ecologici e sociali, pensati per dare al consumatore la certezza di contribuire alla tutela dei processi
di produzione tradizionali e alla cultura della tavola attraverso con un consumo responsabile e sostenibile.
Nel 2008, tuttavia, i presidi Slow Food hanno registrato un calo significativo, passando
da 24 a 12, così come le vendite di tali prodotti, assestatesi intorno agli 800.000 euro.
Le ragioni di tale decremento sono riconducibili facilmente al rinnovo tardivo dell’accordo con l’Associazione (luglio 2008), impegnata peraltro nella realizzazione di un
nuovo marchio presentato nell’ottobre 2008 al Salone del Gusto di Torino, con il conseguente rallentamento della spinta promozionale sui prodotti in assortimento.
I prodotti per celiaci
Per arricchire la gamma di prodotti distintivi, pensando alla salute dei propri consumatori, Coop ha anche studiato e prodotto una linea completa per le persone intolleranti
al glutine, con un’attenzione particolare al gusto e al prezzo per rendere più accessibili
tali beni di qualità.
Ad oggi Coop resta l’unica marca privata con una propria linea di prodotti senza glutine, con un’offerta che a fine 2008 conta 15 referenze e che oggi vanta una quota pari al
33% del mercato dei prodotti senza glutine nella rete Coop e un incremento a volume
intorno al 70% rispetto al 2007. Oltre un terzo dei prodotti senza glutine venduti nella
Grande Distribuzione sono venduti attraverso la rete delle cooperative che, peraltro, in
alcune aree geografiche, hanno attivato un accordo con la ASL locali per l’utilizzo dei
buoni acquisto del Servizio Sanitario Nazionale conferiti ai celiaci.
Sono attualmente 264 i Prodotti Coop presenti nel Prontuario degli Alimenti 2009 edito
da AIC (14 in più rispetto al 2007), Associazione Italiana Celiachia con cui Coop collabora da anni.
In più, Coop ha sponsorizzato il Convegno AOECS (Association of European Coeliac Disease) tenutosi a Genova dal 18 al 21 settembre in occasione del Congresso Scientifico
Internazionale sulla malattia Celiaca.
3.4.3 Solidarietà internazionale
Coop dimostra da anni il proprio impegno per la solidarietà anche in ambito internazionale, progettando e realizzando pratiche di collaborazione fra:
• le popolazioni locali, chiamate a contribuire all’individuazione dei bisogni e alla messa
in campo degli interventi;
• le Organizzazione Non Governative che, storicamente attive sui territori interessati, sono in grado di collaborare all’identificazione dei problemi e delle possibili soluzioni;
• i soci e il Sistema Coop nel suo complesso, chiamati a svolgere un ruolo di primo piano
nella raccolta dei fondi necessari e nello sviluppo di una progettualità di lungo periodo.
Il canale più rilevante per il reperimento dei contributi – promosso ogni anno da Coop
con campagne di informazione e sensibilizzazione - è quello del collezionamento punti, per il quale le cooperative hanno provveduto a una valorizzazione ulteriore di circa
il 30%. Si rivelano altrettanto decisivi, però, la devoluzione individuale della quota del
ristorno, il contributo diretto deliberato dai Consigli d’Amministrazione e la raccolta
3. La performance sociale
fondi realizzata presso il punto vendita o attraverso le iniziative ludico-sociali organizzate dai soci.
Tra le diverse attività, si possono distinguere i progetti nazionali, con un coordinamento unico e la partecipazione delle cooperative, e i progetti di cooperativa, distretto e/o
struttura, sviluppati invece in maniera autonoma.
Nel complesso, tra investimento nazionale e contributi delle cooperative, le risorse impiegate nel 2008 hanno raggiunto 1,66 milioni di euro, interamente destinati alla realizzazione dei progetti.
Figura 3.16 Ripartizione investimenti in solidarietà internazionale (in migliaia di euro)
Solidarietà internazionale di sistema 280
Solidarietà internazionale a livello di Cooperativa 1.382
Il progetto nazionale: Stop World Poverty
c
Nel 2008 Ancc/Coop ha avviato il progetto triennale “Stop World Poverty” con l’obiettivo di favorire lo sviluppo nei paesi del Sud del mondo attraverso progetti finalizzati a
rafforzare/creare esperienze produttive con un sbocco nel mercato italiano e nella rete
di vendita Coop.
Per questo ha richiesto alle più autorevoli Organizzazioni Non Governative italiane di
formulare idee progettuali, scegliendo le più significative attraverso un Comitato di Valutazione composto da esperti provenienti dal mondo accademico e da rappresentanti
del Forum del Terzo Settore, con il compito ulteriore di seguire la realizzazione stessa
delle iniziative e la loro rendicontazione finale.
In collaborazione con il Gruppo Rete Solidarietà Internazionale, composto dai rappresentanti del Sistema Coop, il Comitato ha quindi scelto 12 progetti fra gli oltre 60
presentati, da realizzare nell’arco di tre anni in ben undici Paesi dell’America Latina,
dell’Africa e dell’Asia.
I progetti intervengono su alcune filiere, non solo alimentari, e partono da iniziative
già in essere fortemente legate alle tipicità e alle peculiarità produttive dei territori
interessati:
66 + 67
Tabella 3.16 Progetti, partner e attività del 2008
Nazione
interessata
Brasile
ONG
promotrice
Ucodep
Il progetto
Nel 2008
Trasformazione
di frutta amazzonica
Rete Panamericana
Coop Sin
Fronteras
Produzione
di miele
Ecuador
VIS
Nicaragua/Uganda
Comunità
Capodarco
GVC
Burkina Faso
CISV
Produzione
di olii essenziali
Produzione scarpe
per il tempo libero
Produzione
caffè arabica
e robusta
Produzioni
orticole
Prodotti pronti per l’importazione
entro l’estate 2009
Missione di verifica effettuata
Prodotti pronti per l’importazione
entro autunno 2009
Missione di verifica effettuata
Progetto avviato nel 2009
Senegal
Cospe
Palestina
ACS
Ucodep
Sri Lanka
Nepal
•
•
•
•
•
GVC
Ucodep
Icei e Overseas
Raggio di Luce
Produzione
di mango
Essiccazione
della frutta
Cous cous
In verifica primo prototipo di scarpa
Nicaragua: in attesa certificazione
Fair Trade
Uganda: progetto avviato nel 2009
Sviluppate le strutture per la
produzione locale
Missione di verifica effettuata
Progetto avviato nel 2009
Missione di verifica effettuata
Attività in corso
The verde e nero
Progetto in stand-by perché la sua
realizzazione entra in area di recente
conflitto
Progetto avviato nel 2009
Produzione
di spezie
Produzione di sciarpe
in pashmina e seta
Prodotto pronto per l’importazione
Due missioni di verifica effettuate
Prodotto pronto per l’importazione
Missione di verifica effettuata
Nei tre anni previsti per la realizzazione dei progetti, Coop non si limiterà a contribuire
al loro finanziamento con 1.065.000 euro, ma garantirà un impegno delle sue strutture
tecniche e commerciali, sia nel rapporto con aziende e cooperative che lavorano per i
prodotti a marchio Coop, sia attraverso protocolli d’intesa con Banca Etica e Fairtrade
Italia per:
l’accompagnamento e il monitoraggio delle azioni;
l’aiuto per tutte le garanzie di qualità e sicurezza dei prodotti;
il microcredito individuale per i piccoli produttori;
lo sviluppo di tecniche di packaging e marketing;
il raggiungimento e il rispetto degli standard per le certificazioni equo solidali e biologiche.
Alla fine del percorso saranno circa 100.000 le persone che ne beneficeranno, 15.000
delle quali in maniera diretta e 85.000 in maniera indiretta.
Coop Italia è intervenuta nella solidarietà internazionale anche attraverso il fondo di
beneficenza istituito da Intercoop Far East ltd, Centrale d’acquisto per Eurocoop
nell’Estremo oriente. Nato per favorire e innalzare i livelli d’istruzione in aree bisognose attraverso la realizzazione di infrastrutture, il Fondo ha finanziato anche nel 2008
progetti già avviati in Bangladesh e Pakistan. In particolare, sono stati erogati:
• l’equivalente (in dollari Hong Kong) di 4.690 euro per il Gopolgonj Development
Project, nato per la costruzione e la ricostruzione di diverse scuole in un’area remota
del Bangladesh;
• 6.555 euro per la realizzazione della Coop School in Bangladesh, edificio immerso nel
verde dalla capienza di 240 studenti;
• 29.214 euro per l’edificazione della Police Public School in Pakistan.
I progetti delle Cooperative
I progetti internazionali delle singole cooperative sono invece di due tipi:
• l’adozione a distanza, effettuata con il coinvolgimento di più soci;
• il sostegno all’autosviluppo, in partnership con organizzazioni non governative operanti sul campo come MSF, Caritas, Arci e CVM.
3. La performance sociale
Nella tabella sottostante si riportano i risultati raggiunti complessivamente dalle cooperative. Davanti ad un aumento del numero di partner coinvolti, in lieve flessione lo
scorso anno, si osserva un graduale calo dei contributi devoluti ai progetti, interpretabile con l’attuale tendenza dei soci a preferire la conversione dei punti acquisiti in
agevolazioni sulla spesa e quindi ascrivibile alle oggettive difficoltà accentuate dalla
crisi economica in corso.
Tabella. 3.17 Solidarietà internazionale a livello di cooperativa
Contributi (in migliaia di euro)
Numero di partners coinvolti
2006
2.732
35
2007
1.923
32
2008
1.382
46
In particolare, con un’azione che da anni si rivolge in maniera prioritaria alla tutela
dei soggetti più deboli, nel 2008 Coop ha confermato il proprio impegno per l’infanzia attraverso la promozione delle adozioni internazionali. Tale impegno ha permesso
alle cooperative, anche grazie alla partecipazione dei loro lavoratori, di raccogliere e
destinare 400.770 euro di contributi (circa 3.000 euro in meno rispetto al 2007) per il
miglioramento delle condizioni di vita di 8.157 bambini. L’attenzione si è concentrata
su 23 nazioni in Africa, America latina, Asia ed Europa dell’est.
In virtù del contributo offerto da quasi 102.455 soci, come si è detto, le cooperative
sono anche riuscite a sostenere un numero elevato di progetti mirati alla promozione
dell’autosviluppo delle comunità locali, insieme a interventi di carattere educativo e
socio-sanitario. Con modalità diverse, dalla raccolta fondi con il collezionamento alla
donazione diretta da parte delle singole cooperative, il sistema ha realizzato così una
raccolta complessiva di quasi 1.228.329 euro per sostenere una progettualità che ha
coinvolto 32 organizzazioni partner e 16 nazioni in Africa sub-sahariana, America latina, Medioriente, India e Sud-est asiatico. Una cooperativa, ad esempio, dopo aver
realizzato una casa famiglia per 70 bambini, 9 pozzi d’acqua, un’infermeria e un ostello
in una zona desertica del Burkina Faso, ha raccolto altri fondi per la costruzione di una
sala parto nella stessa struttura.
3.4.4 Prodotti Coop del commercio equo e solidale: la linea Solidal
Tra i diversi prodotti a marchio, Coop realizza da anni Solidal, importante linea ispirata
ai principi e ai criteri del commercio equo-solidale con cui testimonia il proprio impegno per i fornitori dei paesi in via di sviluppo:
• difendendo la biodiversità dei prodotti nazionali e l´originalità delle tradizioni;
• favorendo la produzione e la vendita di prodotti ecocompatibili e a ridotto impatto ambientale;
• contribuendo allo sviluppo del commercio equo e solidale a favore dei piccoli produttori del Sud del mondo, offrendo loro opportunità di sviluppo autonomo con il riconoscimento di prezzi equi garantiti, prefinanziamenti agevolati, contratti di acquisto di lunga
durata.
Dopo aver introdotto per prima nel Natale 1995 il caffè “per la solidarietà” nei propri
negozi, oggi la Coop commercializza http://www.transfair.it un’intera linea contraddistinta dal marchio di garanzia internazionale Fairtrade, gestito dal Consorzio Fairtrade
TransFair Italia, organizzazione non profit costituita da enti e associazioni operanti nel
campo della solidarietà e dell’auto-sviluppo.
Oltre agli alimentari certificati da Flo-cert, accompagnati da un secondo marchio fair
trade-transfair, nella linea sono inclusi prodotti provenienti da progetti promossi da
Coop nel Sud del mondo con il supporto e il patrocinio di ONG che concorrono a gestire la correttezza dei processi ispirati a principi di solidarietà e auto-sviluppo. In questi
68 + 69
casi, il nome dell’organizzazione che supporta il progetto stesso sostituisce sul prodotto il marchio Fair Trade.
La novità più significativa degli ultimi anni è stata il lancio della linea di abbigliamento per uomo e per donna (maglieria, camiceria, pantaloni, calzetteria), articolata nelle
collezioni primavera-estate e autunno-inverno con capi dallo stile semplice, sobrio e
informale, ma in sintonia con la domanda di mercato. Si tratta di una linea dall’evidente successo: nel 2008, infatti, ha raggiunto 7.215.364 milioni di euro come valore di
vendita.
Dall’India meridionale provengono le camicie, realizzate in una fabbrica artigianale
nello stato del Kerala in collaborazione con i Centri Missionari della Toscana, protagonisti di una storia di donne e di riscatto, ma anche il cotone BioRe®, prodotto da
coltivatori con una garanzia d’acquisto di 5 anni e un “premium price” del 15-20%
superiore rispetto al prezzo di mercato locale, inviato poi in Svizzera a Remei - società
del gruppo Coop Suisse, certificata Sa8000 - per la realizzazione di polo e t-shirt Solidal. Una piccola porzione di t-shirt proviene invece da un progetto pilota avviato in Argentina con il consorzio Ctm Altromercato, caratterizzato dal coinvolgimento diretto di
alcune realtà produttive oggi marginalizzate, mentre dall’Africa sub sahariana arrivano
jeans e felpe attraverso un processo dalle ricadute benefiche per circa 1.700 lavoratori.
Tra i prodotti non alimentari si segnalano le rose Solidal, rose recise certificate Fairtrade e provenienti dal Kenya, uno dei massimi esportatori di questo fiore per il basso costo della manodopera e per l’assenza di controlli negli ambienti di lavoro. Le rose Coop
arrivano da tre aziende della zona del lago Naivasha, selezionate sia per l’adozione di
tecniche colturali a basso impatto ambientale (coltura idroponica), sia per il rispetto
degli standard SA8000 (tutela dei diritti del lavoro e della sicurezza degli impianti).
È interessante notare, comunque, come l’intera linea Solidal Coop – con le sue 90
referenze, 29 in più rispetto all’anno precedente - abbia vissuto negli ultimi anni un
incremento impetuoso delle vendite, appena calate nel 2008 assestandosi intorno ai
20.930.000 euro: un’ulteriore dimostrazione di come soci e consumatori siano sempre
più propensi, soprattutto nella spesa alimentare, all’acquisto di prodotti capaci di unire
la qualità a una forte componente etica e di responsabilità sociale.
Figura 3.17 Vendite prodotti per la solidarietà e Solidal Coop 1996-2008 (in milioni di euro)
25000000
20000000
7,9
10000000
0
20,9
2007
2008
15,3
15000000
5000000
21,1
0,8
1,8
2,3
1,5
2,5
3,0
0,5
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
9,8
10,8
2004
2005
2006
Figura 3.18 Vendite Solidal distinte tra alimentare e non
Non alimentare 7.702.600 euro [37%]
Alimentare 13.232.066 euro [63%]
Con la linea Solidal, tuttavia, i risultati più importanti sono quelli registrati nel Sud del
mondo. Il valore generato dai prodotti della filiera “equa” rispetto alle filiere conven3. La performance sociale
zionali porta ad un guadagno per i produttori mediamente superiore dal 40% all’80%
rispetto a quello del mercato tradizionale. Solo per il 2008, infatti, Coop ha garantito alla propria filiera equa un introito supplementare di ben 1.704.658 dollari, pari a
1.200.931,561 euro.
3.4.5 Educazione al consumo consapevole
Il rapporto con i ragazzi è una componente fondamentale della relazione strutturale tra
Coop e i suoi territori, in virtù dell’inter-generazionalità alla base della nascita e dello
sviluppo del movimento cooperativo. Con i progetti di Educazione al Consumo Consapevole (ECC), infatti, Coop “si fa carico” delle generazioni future, portando avanti un
lavoro continuo di analisi e valutazione degli strumenti, delle metodologie e dei contenuti più efficaci per rafforzare la sintonia fra la sua proposta educativa e le aspettativa
di studenti, insegnanti e genitori.
Con il “cantiere aperto” a Lucca (Conferenza Nazionale dell’ECC del 2005), Coop sta
tuttora riflettendo sull’educazione al consumo “che verrà” e da febbraio 2008 - a seguito di un seminario cui hanno partecipato un esponente del Ministero della Pubblica
Istruzione, il prof. Pietro Lucisano dell’Università degli studi di Roma La Sapienza e
operatori ed esperti di organizzazioni della società civile (Libera, Cies Cittadinanzattiva) - ha avviato un approfondimento sulle finalità e sui concetti alla base dell’ECC per
evidenziarne i “saperi” di cittadinanza e cooperazione. Una la convinzione: educare
consumatori consapevoli significa anche formare cittadini attivi, responsabili, dotati di
senso critico e civico.
Nell’anno scolastico 2007/2008, grazie all’impegno delle Cooperative, l’attività di ECC
ha visto il coinvolgimento di 224.610 studenti, 10.550 classi, 12.222 insegnanti, 265
animatori, 422 punti vendita (in maggioranza super) e 62 Centri di educazione, realizzando circa 10.500 animazioni e toccando 802 Comuni d’Italia.
Tabella 3.18 L’educazione al consumo consapevole
Insegnanti coinvolti
Centri di educazione
Animatori intervenuti
Punti vendita coinvolti
Animazioni
2006
14.629
63
279
380
10.616
2007
14.847
63
277
407
11.000
2008
12.222
62
265
422
10.500
L’incremento dei negozi coinvolti deriva dalla scelta di Coop di offrire una proposta di
Educazione al Consumo particolarmente orientata al territorio, con l’obiettivo di estendere la collaborazione a un numero crescente di realtà scolastiche che possano avere
come punto di riferimento un punto vendita della cooperativa. Il decremento del numero delle classi coinvolte e delle animazioni svolte deriva per la maggior parte dalle
difficoltà riscontrate dalle scuole, viste le condizioni finanziarie in cui vivono le scuole
stesse ed i Comuni, ad affrontare trasferte aggiuntive.
Indicatore sociale chiave
Nel corso del 2008 gli studenti che hanno partecipato alle attività dell’educazione al
consumo sono stati 224.610 (233.438 nel 2007) e le classi coinvolte 10.550.
Sempre nel 208 è stato avviato “SapereCoop – Consumatori consapevoli, cittadini
del mondo”, nuovo progetto di guida dell’ECC di durata triennale che introduce in modo strutturato, omogeneo e nazionale alcuni temi di cittadinanza con particolare attenzione a linguaggi e comportamenti degli adolescenti. Coop offre agli insegnanti l’idea
che la scuola può e deve intervenire su alcuni grandi temi sociali, dalla cittadinanza
70 + 71
all’uso responsabile del denaro e delle risorse del pianeta. Per meglio raggiungere questo obiettivo è stato ideato e realizzato un tabloid, strumento agile di informazione, ma
anche finestra aperta sul ricco portale www.e-coop.it, per contribuire a dare a utenti e
navigatori della rete - nonché a scuole, insegnanti e operatori del settore - approfondimenti sulla proposta educativa di Coop e sugli strumenti didattici messi a disposizione.
Ancorare le attività di educazione al consumo consapevole alla vita quotidiana dei ragazzi, ai loro comportamenti, ai loro sogni e bisogni – reali e indotti – è la scelta che
Coop ha operato per proporre i percorsi didattici. Anche per l’anno scolastico 20082009 i protagonisti principali delle proposte educative di Coop sono i prodotti tra i più
simbolici per descrivere il rapporto tra i ragazzi e il consumo. Sono state progettate
tre nuove animazioni su altrettanti nuovi prodotti: videogioco e gomma da masticare
(per il secondo ciclo della scuola primaria) e lattina (per la scuola secondaria di primo
grado): nuove occasioni per trattare molteplici argomenti connessi all’alimentazione,
all’ambiente, all’etica, all’identità individuale nella società globale in rapporto ai nuovi
media.
Alla fine del 2008 si è conclusa anche la ricerca che Coop ha affidato all’Università degli Studi di Roma La Sapienza per rilevare le abitudini di consumo e le opinioni in merito espresse da un campione di genitori di studenti appartenenti a scuole coinvolte nei
progetti di ECC. Nello stesso tempo, attraverso questionari, è stato rilevato il loro modo
di rapportarsi ai figli in relazione a problemi legati al consumo e, più in generale, il loro
grado di attenzione e di coinvolgimento in tutte quelle occasioni che possono fornire
uno spunto di discussione e confronto sui diversi temi legati al consumo.
I questionari sono stati distribuiti in nove regioni (Campania, Emilia Romagna, Lazio,
Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto) e ne sono stati raccolti 1.837,
pari a una percentuale complessiva del 60% circa di quelli inviati.
Dai dati emergono scelte di consumo attente, anche se solo il 50% dei genitori intervistati sembra correttamente informato e se non più del 47% pensa che le proprie scelte
possano incidere su società e ambiente (il 38% è pessimista e sfiduciato). Il 98% circa dei genitori, tuttavia, ha affermato di ritenere utile affrontare a scuola il problema
dell’educazione al consumo fin dai primi anni di scolarizzazione (l’81% degli intervistati).
I dati emersi dalla ricerca rappresentano per Coop un’utile occasione di riflessione sulle modalità di presentazione della proposta educativa alla scuola in modo che la collaborazione si orienti verso una chiara intenzionalità pedagogica comune e assuma una
valenza educativa anche per la famiglia.
3.4.6 Rapporti con il territorio
Coop può a buon diritto essere considerata una grande realtà italiana: con propri punti
vendita in 869 i comuni italiani vanta infatti una diffusione capillare sul territorio, inserita in un tessuto relazionale sempre più fitto e stabile costruito soprattutto grazie al
lavoro dei soci delle sue cooperative.
Entrando in contatto in ogni realtà comunale e provinciale con fornitori locali, associazionismo, istituzioni pubbliche (enti locali, camere di commercio, aziende sanitarie) o
semplici cittadini, Coop ha contribuito alla progettazione e allo sviluppo di azioni condivise di carattere sociale, culturale e sportivo, oltre che alla realizzazione di concorsi e
manifestazioni su tematiche di interesse collettivo.
Con le scuole, ad esempio, una grande cooperativa ha avviato una serie di laboratori rivolti a studenti e genitori sui temi dell’incontro interculturale, con lo scopo di promuovere il dialogo e il rispetto fra culture tramite la realizzazione di momenti di incontro,
animazione e lettura ricchi di spunti, rappresentazioni e riflessioni sul tema della diversità e della convivenza civile. Libri e altri materiali a supporto dell’animazione sono
3. La performance sociale
stati portati da educatrici professionali sia nelle sedi scolastiche che nei luoghi pubblici
di aggregazione dei quartieri, con un progetto itinerante e flessibile di diffusione di
“storie di tutto il mondo” incentrato sulla costruzione di contesti narrativi e sulla partecipazione attiva dei soggetti coinvolti.
In altre realtà, in collaborazione con diverse cooperative sociali, promuove da anni progetti e percorsi di orientamento e formazione finalizzati all’inserimento al lavoro delle
persone diversamente abili, con iniziative che vanno dalla realizzazione di un laboratorio di produzione di pasta fresca al servizio di trasferimento da e per una casa di accoglienza per soggetti non autosufficienti.
C’è poi chi lavora contro l’esclusione sociale e chi invece organizza attività culturali e
ricreative per bambini, promuovendo le capacità artistiche con laboratori di cinema
e di teatro, attività di educazione motoria e gioco/sport o l’insegnamento della lingua
italiana ai migranti.
Se tutti i progetti sono stati ideati e realizzati dalle singole organizzazioni dei soci in
base alle esigenze specifiche dei diversi territori italiani, unico è l’obiettivo di stimolare
la partecipazione e il coinvolgimento, sviluppando legami forti nella comunità e incrementando la coesione sociale.
Così, anche nel 2008 le cooperative hanno potuto dare il loro contribuito allo sviluppo
economico e sociale dei territori in cui operano, investendo in queste attività 576.726
euro, cifra più che triplicata rispetto al 2007.
72 + 73
3.5 I fornitori e i partner commerciali c
Il Sistema Coop è articolato in modo da concentrare in Coop Italia (la centrale acquisti
e marketing) la maggior parte della relazione con i fornitori, aggregando poi i territori
in Consorzi o Distretti per le attività nelle centrali di marketing e logistica di Centrale
Adriatica, del Consorzio Nordovest e del Distretto Tirrenico.
La relazione con i fornitori è impostata sul rispetto reciproco e sulla creazione di partnership di sviluppo comuni e si distingue tra quella con i fornitori di articoli in assortimento e quelli del prodotto a marchio.
Complessivamente i fornitori per l’assortimento generale, attivi in Coop, sono circa
13.000, di cui circa il 25% è rappresentato da grandi aziende con prodotti in assortimento a livello nazionale, mentre il 75%, in crescita rispetto all’anno precedente, è
costituito da aziende di medie e piccole dimensioni che rappresentano la struttura produttiva del sistema Italia.
Di questi si osserva che il 90% sono italiani e che, per quel che riguarda il solo ambito dei prodotti alimentari, Coop ha 1383 fornitori nazionali attivi, di cui l’81% ha siti
produttivi ubicati esclusivamente in Italia, oppure utilizza almeno l’80% delle materie
prime prodotte in Italia.
Questa politica traduce nelle attività commerciali il valore del radicamento territoriale
alla base delle politiche sociali e comporta, grazie al forte collegamento con il territorio
nazionale, relazioni durature e consolidate, improntate su principi di lealtà reciproca.
Dimostra inoltre l’attenzione di Coop verso le piccole e medie imprese italiane, con una
particolare cura per la realtà cooperativa, con la quale vengono stipulati accordi improntati sulla crescita reciproca, così come previsto nella Carta dei Valori.
Rispetto allo scorso anno si osserva un aumento del numero di fornitori italiani di freschi e freschissimi, concentrati in particolare sull’ortofrutta: in questo settore i fornitori italiani crescono del 10%, dato che li porta a coprire oramai quasi l’intera gamma
assortimentale. Occorre inoltre osservare come vi sia stata una diminuzione della percentuale di fornitori italiani sugli alimentari confezionati, dettata dalla necessità di ricorrere a mercati più convenienti per far fronte all’incremento generalizzato dei prezzi.
Figura 3.19 Italianità dei fornitori
Siti produttivi in Italia o uso 80% materie prime italiane
Siti produttivi non in Italia o uso < 80% materie prime italiane
600
108
500
400
14
200
329
227
100
0
456
60
300
Ortofrutta
Pesce
72
92
3
59
25
44
Carni
Freschi
Chimica
Grocery
I fornitori di Prodotto a Marchio Coop
Sono 431 i fornitori delle oltre 2932 referenze del prodotto a marchio: si tratta di fornitori selezionati sulla base di criteri oggettivi, assicurando un trattamento equo a tutti coloro che partecipano alle trattative e gestiti direttamente da Coop Italia secondo
specifici capitolati nei quali esige dai propri fornitori il pieno rispetto delle normative
sul lavoro, sui diritti umani, sulla salvaguardia dell’ambiente, sanciti dagli organismi
internazionali riconosciuti. Il rapporto con questi fornitori è contraddistinto da una relazione continua, dallo scambio di competenze ed esperienze, per garantire il rispetto
dei valori Coop nel prodotto.
Complessivamente nei tre settori Freschi Industriali, Generi Vari e Non alimentare che
3. La performance sociale
producono oltre 2000 referenze, sono coinvolti 261 fornitori (19 in più rispetto allo
scorso anno). Il fatturato complessivo alla vendita dei tre settori sopra citati è di 1.251
milioni di euro, con un incremento del 11,7% rispetto all’anno precedente. Nel corso
dell’anno si è lavorato per rafforzare i tre indirizzi di Coop sulla gestione dei fornitori:
• favorire l’italianità;
• favorire la filiera corta tramite acquisti “a chilometro zero” per la valorizzazione dei territori;
• realizzare progettualità di lungo periodo in collaborazione con paesi extra europei, invece di acquistare soltanto le merci (c.d. “acquisti tattici”).
3.5.1 Il rapporto con il settore agroalimentare
In Italia la competitività del sistema agroalimentare risulta strettamente collegato con
la capacità di costruire percorsi che mettono in rilievo la materia prima nazionale in
un’ottica di filiera e posizionamento di prezzo adeguato.
Nello specifico questo ragionamento, se declinato sulle filiere dei “freschi” e dei “trasformati”, implica la necessità di “lavorare insieme” per gli operatori economici, con
l’obiettivo di offrire prodotti riconosciuti ed apprezzati sia dal consumatore italiano che
da quello estero, incrementando la fidelizzazione.
Coop, partendo dal ruolo sino ad oggi svolto nella commercializzazione dei prodotti
agroalimentari nazionali di qualità, è impegnata con il mondo agricolo per cogliere tali
opportunità, dando le migliori risposte alle istanze dei consumatori ed offrendo, al contempo, opportunità all’agricoltura italiana per innalzare la sua competitività.
I fornitori di Prodotto a Marchio Coop
Il Prodotto a Marchio Coop, che per numero di fornitori coinvolti e fatturato si sviluppa
anno dopo anno, è il frutto di un complesso lavoro di filiera. Nel 2008 le referenze agroalimentari sul mercato sono state 926, con il coinvolgimento di 177 fornitori (7 in più
rispetto all’anno precedente)
Il rapporto con il comparto carni
Il prodotto a marchio nelle carni è il frutto di molti anni di lavoro nei quali, attraverso un
rapporto serio e costruttivo con i fornitori, ci si è impegnati per la realizzazione di un
prodotto che sia garanzia di qualità e di sicurezza. Nel 2007 il settore ha fatturato 722,7
milioni di euro, in linea con l’anno precedente. Il bovino a marchio Coop è allevato in
Italia e rappresenta il 100% del bovino venduto in Coop, mentre l’avicolo a marchio
Coop, anch’esso italiano, rappresenta il 44% del mercato.
Il rapporto con pesca e agricoltura
L’esperienza maturata nelle carni è stata replicata, con i dovuti adattamenti, nel comparto dell’acquacoltura. Infatti da alcuni anni Coop ha deciso di commercializzare con
il proprio marchio anche una linea di pesce allevato. Il pesce a marchio Coop risulta essere molto apprezzato raggiungendo un fatturato di vendita di circa 26,6 milioni di euro
nel 2008, confermando il dato dell’anno precedente. Tutta l’Ortofrutta a marchio Coop
ha realizzato nell’arco del 2008 un fatturato di vendita di 429 milioni di euro (+ 24%
rispetto al 2007) che, incrociati con il fatturato totale di Coop nel settore Ortofrutta, portano a una quota di mercato del 37,3% circa, in crescita del 1,2% rispetto allo scorso
anno. In linea con i buoni risultati del Prodotto a Marchio sull’ortofrutta, anche la linea
da “Agricoltura Biologica” ha incrementato le proprie vendite, raggiungendo la quota
di 24,2 milioni di euro (con un incremento di 3 milioni rispetto al 2007). I buoni risultati
economici di questa linea del Prodotto a Marchio sono raggiunti grazie alla collaborazione con 14 fornitori e con 1.660 aziende agricole sparse sul territorio nazionale.
La filiera corta
È dal 2005 che Coop, in controtendenza rispetto a molti attori del mercato ortofrutticolo nazionale, porta avanti il proprio impegno per la “filiera corta”, con l’obiettivo di
ridurre il percorso che porta il prodotto dal produttore alla tavola dei consumatori.
74 + 75
Coop ha infatti deciso di assumersi tutti i rischi sulla la vendita dei prodotti, lasciando
al fornitore la possibilità di organizzare al meglio il proprio lavoro per rispondere alle singole esigenze produttive, sulla base di accordi chiari, percorsi formativi ad hoc
e richieste stabili nel tempo. Per perfezionare la definizione di mezzi e procedure di
gestione di tali prodotti, Coop ha anche rinnovato la collaborazione con la Facoltà di
Agraria dell’Università degli Studi di Bologna.
Così, negli anni, l’iniziativa ha assunto dimensioni considerevoli, in termini di volumi
e referenze: dopo peperoni, pomodori e melanzane, tra il 2006 e il 2007 sono state introdotte le pesche e le clementine. Nell’ultimo caso, sono state create le condizioni per
includere il frutto fra i Prodotti a Marchio e nel 2008 si è giunti all’acquisto, da parte
di Coop Italia, di 97.192 quintali di clementine di Calabria – oltre 3.000 in più rispetto
all’anno precedente - direttamente dai fornitori della Piana di Sibari, con i quali è stato
pattuito il cosiddetto “acquisto in pianta”.
Il rapporto forte con la produzione italiana e con le specialità locali ha portato Coop a
rafforzare l’impegno anche nel progetto “Appena colta”, nato per garantire l’accesso
al punto vendita anche ai produttori diretti. In questo modo è possibile non solo riconoscere un plus di prezzo e ai produttori, ma anche soddisfare un consumatore più esigente sulle caratteristiche organolettiche, disponibile quindi a spendere un po’ di più
per un prodotto selezionato in termini di varietà e qualità.
I primi frutti interessati nel progetto sono le pesche gialle e le pesche nettarine, confezionate direttamente in campagna e portate nei punti vendita entro 24 ore dalla raccolta. Dopo il primo test di mercato condotto negli Ipermercati del ravennate e dell’imolese, con la diffusione nel canale supermercati i risultati possono oggi dirsi più che
soddisfacenti: 327 i quintali di pesche vendute nei 53 punti vendita interessati.
3.5.2 La tutela dei valori cooperativi lungo tutta la filiera di produzione: la
certificazione SA 8000
Anche nel 2008 è proseguita l’attività del Sistema Coop per mantenere il controllo sulla
filiera di fornitura così come previsto dalla certificazione SA8000. Rispetto al 2007 sono cresciuti i controlli effettuati, concentrando particolarmente l’attenzione sulle aree
più critiche, ovvero quelle al di fuori dell’Unione Europea (in particolare asiatiche).
Tabella 3.19 Audit effettuati negli ultimi 3 anni
Area geografica
Italia
UE
Extra-UE
Totale
2006
87
4
31
122
2007
72
4
20
96
2008
75
6
42
123
La realizzazione di queste verifiche risponde al preciso obiettivo di controllare periodicamente il comportamento delle imprese fornitrici sulla base dei parametri previsti
dalla norma internazionale SA8000. Nel corso del 2008 i risultati sono stati peggiori
degli scorsi anni, dimostrando come su alcuni ambiti (in particolare quello della sicurezza) ancora molto resti da fare sia a livello italiano che internazionale.
Figura 3.20 Esiti delle verifiche
2006
2007
60
50
2008
52
43
52
43
40
26
30
26
16
20
16
10
0
14
10
10
3
Da migliorare
Sufficente
Buono
Ottimo
3. La performance sociale
Risulta inoltre opportuno rilevare come si assista ad un incremento dei giudizi non positivi, durante queste verifiche, sugli ambiti collegati alla “retribuzione” ed all’“orario
di lavoro”, in conseguenza di una crisi economica che ha toccato i diversi mercati globali, con conseguente contrazione dei costi vivi e sostanzialmente comprimibili. Permane elevato quindi il livello di attenzione su questi aspetti per essere certi che le retribuzioni siano in linea non solo con i salari minimi definiti dalle normative locali, ma
anche e soprattutto con i bisogni reali di base delle diverse categorie di lavoratori.
I piani di miglioramento
Per ogni verifica ispettiva effettuata, secondo i requisiti dello standard SA 8000, vengono richieste attività di miglioramento relative alle non conformità rilevate e per i casi
critici viene predisposto un nuovo piano di verifica a breve per monitorare da vicino le
attività previste per il miglioramento delle condizioni.
Nel corso del 2008 sono stati effettuati 18 audit relativi a casi critici emersi dalle verifiche dell’anno precedente e, nella grande maggioranza dei casi, si è potuto assistere a
miglioramenti consistenti delle condizioni di lavoro, mentre permane uno stato di monitoraggio ulteriore per 4 filiere in Cina.
Oltre alle normali attività collegate ai controlli della SA8000, Coop, a partire dal 2007, è
fortemente impegnata su due temi molto rilevanti:
• la filiera non alimentare in Cina;
• la filiera dell’ortofrutta.
La filiera non alimentare in Cina
Permane molto alta anche per il 2008 l’attenzione di Coop verso l’eticità dei produttori
delle filiere extra-alimentari cinesi, soprattutto in relazione al recente previsione di sviluppo degli acquisti di utensileria manuale ed elettrica a marchio Coop: tale fornitura
deriva direttamente dalle filiere Far East, in particolare dalle Cina. I controlli su queste
filiere sono stati rafforzati per l’anno in questione anche in virtù dell’adesione al BSCI
System (Business Social Compliance Iniziative) che ha consentito di completare le verifiche di tutti i fornitori e subfornitori coinvolti nel progetto.
Sono dunque richieste ai fornitori diretti Coop, attività di relazione sempre più intense
con i propri fornitori cinesi, allo scopo di rendere più cogente il processo delle responsabilità in relazione agli accordi sottoscritti.
Le filiere dell’Ortofrutta
Prendendo spunto da una serie di presìdi sanitari effettuati fra il 2004 ed il 2007 dall’organizzazione internazionale no profit Medici senza Frontiere, Coop Italia ha realizzato
una serie di approfondimenti su alcune filiere produttive a partire dai territori di raccolta del pomodoro da trasformazione.
Constatate le criticità potenziali anche per le proprie produzioni, Coop Italia ha realizzato su questa specifica filiera (la più critica di tutto il comparto ortofrutta), un progetto
di sensibilizzazione e controllo con l’obiettivo di individuare preventivamente le maggiori criticità, se e quando presenti, e di sanarle tempestivamente.
Coop, dal 2005 ad oggi, ha realizzato diverse attività per coinvolgere e sensibilizzare
tutte le figure coinvolte nella filiera (i produttori della trasformazione, le associazioni
dei coltivatori, le aziende agricole); sono state stilate accurate analisi dei rischi, comprendenti le diverse aree di attività, le tipologie di prodotto, il livello di rischio legato
all’utilizzo di mano d’opera non regolarizzata.
Con riferimento alla filiera pugliese, fra il 2007 ed il 2008 sono state effettuate 30 audit
SA 8000, molte delle quali non annunciate; le aree di miglioramento rispetto alle precedenti campagne sono evidenti, anche perché la raccolta meccanica sta riducendo
l’impiego di manodopera; si è inoltre verificata una riduzione dell’utilizzo di lavoratori
76 + 77
centro e nord africani a favore di migranti est europei (l’entrata ufficiale nella comunità
europea di Romania e Bulgaria ha indiscutibilmente favorito questa conversione).
Alla fine della stagione produttiva (settembre 2008), il progetto è stato trasformato in
attività standard. È quindi iniziato un nuovo progetto, modulare rispetto al precedente,
riguardante le principali filiere del settore ortofrutta con problematiche potenziali.
Sulle filiere dell’ortofrutta, Coop Italia ha avviato un progetto caratterizzato da due interventi di sensibilizzazione realizzati a Bari il 18 Settembre ed a Catania l’8 di ottobre,
in cui si è comunicato ai principali fornitori di prodotti da tavola la necessità di effettuare ulteriori approfondimenti legati al rispetto dei diritti del lavoro nelle filiere già
interessate dai presidi SA 8000.
A Dicembre si è poi passati ad una attività di verifica preventiva su alcune aziende agricole a campione riguardanti la produzione di clementine e di uva da tavola. Le attività
di miglioramento saranno attivate, insieme a quelle relative ad altre filiere che saranno
interessate dal progetto, nei primi mesi del 2009.
Terra Equa
Con il marchio Terra Equa si fa riferimento al progetto di supporto alla realizzazione ed alla
vendita dei fagiolini del Burkina Faso nei punti vendita Coop. Si tratta di un progetto nato nel 1997,
che dopo dieci anni di esperienza di solidarietà internazionale, ha iniziato la commercializzazione
sfruttando la controstagionalità rispetto all’equivalente fagiolino europeo. Ne è nato un progetto di
filiera in cui Coop presidia l’intero processo, dalla produzione alla vendita.
Da questa volontà è nato un accordo poliennale che vede coinvolti vari soggetti istituzionali ed
ONG che hanno il presidio del territorio.
Nello specifico i Partner del Progetto sono:
• Coop Italia;
• Regione Toscana “Assessorato Agricoltura ed Attività Internazionali”;
• Associazione Nazionale delle Cooperative di Consumo (ANCC);
• Unicoop Firenze;
• Unicoop Tirreno;
• Movimento Shalom;
• Action pour le dévéloppement Agro-Pastoral en Afrique (Ouagadougou-BURKINA FASO).
L’intervento di Coop ha permesso la pianificazione delle quantità di prodotto, la razionalizzazione
della filiera logistica, coinvolgendo spedizionieri italiani operanti nel polo logistico toscano,
in modo da ricevere il prodotto fresco nell’arco di 36 ore direttamente sui banchi di vendita.
L’inserimento a punto vendita a livello nazionale di questi prodotti, inizialmente disponibili solo in
Toscana, ha triplicato i quantitativi necessari, per questo alla cooperativa Scoobam di Koungussi
(che per prima aveva lavorato a questo progetto), si è unita anche la cooperativa “Progetto 601”
di Sourou per un totale di 430 famiglie e 2150 lavoratori, che lavorano 84 ettari. Attraverso il
reddito prodotto, i lavoratori delle due Cooperative potranno accedere ai beni e ai servizi primari:
alimentazione, sanità ed istruzione. Nel corso del 2008 Coop ha acquisito 389.460 kg di merce,
con un incremento del 73% rispetto all’acquisito dell’anno precedente, per un valore complessivo
di 1.012.596 euro, che corrisponde ad un aumento del 60% rispetto all’anno precedente.
Figura 3.21 Quantità di merce Terra Equa venduta
400000
350000
300000
250000
200000
150000
100000
50000
0
+73%
389.460
192.073
2006/2007*
+17%
224.917
2007/2008*
2008/2009*
*Il raccolto e le spedizioni vengono fatti da dicembre a marzo.
3. La performance sociale
78 + 79
È responsabile ciò che si restituisce
rinnovato e migliorato
Non solo buoni propositi,
ma progetti e impegni
Perché basi solide, coerenza
e trasparenza preparano un buon futuro
4. La performance ambientale
È sostenibile ciò che si consuma
con equilibrio e misura
La politica
I 10 principi seguenti sono la politica ambientale alla quale si ispira l’azione di tutto il
Sistema Coop, e si concretizzano ogni giorno in nuove soluzioni che nascono da uno
stretto rapporto con il mondo scientifico e che rispondono alle urgenti e sempre diverse esigenze che la tutela ambientale pone quotidianamente
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Rendere lo sviluppo davvero sostenibile, anche per le generazioni future
Rispettare l’ambiente, sempre
Rendere le merci e servizi più ecologici.
Ridurre i rifiuti e riciclare i materiali.
Seguire tutto il ciclo di produzione.
Ridurre il trasporto delle merci.
Formare i lavoratori.
Informare i soci e i consumatori.
Fare ricerca per ridurre gli sprechi.
Sostenere le leggi a difesa dell’ambiente.
Per Coop la salvaguardia dell’ambiente è una priorità, a partire dai prodotti a marchio,
attenti al risparmio delle risorse e alla prevenzione dell’inquinamento in tutto il loro
ciclo di vita, fino alla gestione dei punti vendita progettati con soluzioni sempre più innovative, tese a minimizzare gli impatti ambientali dovuti al loro funzionamento. Coop
è da sempre impegnata, inoltre, nella comunicazione e informazione dei lavoratori, dei
soci e consumatori, nonché in campagne di educazione al consumo, per la diffusione
di comportamenti ambientalmente responsabili e la promozione di un approccio più
sostenibile nelle scelte quotidiane.
Di seguito si riporta la descrizione delle attività e dei risultati raggiunti, in riferimento
a quattro ambiti di intervento considerati prioritari da Coop per la tutela dell’ambiente:
prodotti, punti vendita, trasporti, informazione e sensibilizzazione.
Così come anche per la parte relativa alle performance sociali, anche in queste pagine
la descrizione è supportata dall’utilizzo di “indicatori chiave” elaborati sugli aspetti più
salienti, con l’obiettivo di verificare l’efficacia nel tempo della Politica ambientale di
Coop.
80 + 81
4.1 I prodotti
4.1.1 I prodotti a marchio Coop per la tutela dell’ambiente
Coop promuove da anni il consumo responsabile e intelligente ed è impegnata nella
diffusione di prodotti “amici” dell’ambiente, che comportino, cioè, la riduzione dell’impatto lungo il ciclo di vita del prodotto. Particolare attenzione viene data alla riduzione
degli imballi, alla diffusione di sistemi di coltivazione biologici, all’adozione di schemi
di certificazione per ottenere prodotti meno impattanti (Ecolabel, ma anche Aise, FSC,
Friend of the sea e Dolphin safe). I 2.932 prodotti di Coop, rispettosi dell’ambiente,
sono distribuiti in 8 linee, delle quali Eco-logici e Bio-logici hanno una particolare valenza ambientale.
Tabella 4.1 Linee Bio-logici ed Eco-logici Coop: numero referenze nel 2008
Bio-Logici
Eco-Logici
Fonte: Coop Italia
G. V. Freschi
ind.li
45
15
17
0
Extra
55
8
Totale
ind.li
115
25
Carni Orto frutta
8
0
188
0
Pesce
0
0
Totale
freschissimi
196
0
La linea Eco-logici Coop
Sono 25 le referenze contenute all’interno di questa linea, con una quota di mercato
sul totale pari all’1%. Si tratta per la maggior parte di prodotti certificati Ecolabel, il
marchio ecologico della Comunità Europea, ma anche di prodotti innovativi come la
linea di stoviglie monouso in PLA (acido poli-lattico, derivato dal mais) biodegradabili
al 100%.
•
•
•
•
•
•
Ecolabel è un marchio europeo concesso ai prodotti che rispettano severi requisiti ecologici previsti da apposite direttive comunitarie lungo tutto il loro ciclo di vita, dalla
produzione allo smaltimento.
Per ogni stadio del ciclo di vita sono presi in esame aspetti come:
importanza delle scorie;
inquinamento e degrado del terreno;
contaminazione idrica e atmosferica;
inquinamento sonoro ed elettromagnetico;
consumi energetici;
effetti generali sull’ecosistema.
•
•
•
•
•
La linea Eco-logici Coop è costituita da prodotti di carta 100% riciclata certificati Ecolabel:
Carta da ufficio 500 fogli
Carta igienica da 4 e da 8 rotoli
Tutto casa
Fazzoletti
Tovaglioli doppio velo.
Per realizzare questi prodotti viene utilizzata solo carta ottenuta al 100% da fibre di
cellulosa recuperata da carta da macero selezionata.
4. La performance ambientale
Tabella 4.2 Fatturato relativo a carta ufficio e di tessuto carta linea Eco-logici (euro)
2006
392.389
10.835.253,7
Carta Ufficio
Tessuto carta
Fonte: Coop Italia
2007
282.784
10.461.492
Indicatore ambientale chiave
Carta da ufficio e tessuto carta Eco-label:
riduzione di COD, ossidi di zolfo, ossidi di azoto
in scarichi ed emissioni, di consumi energetici
e di emissioni di CO2 nel processo produttivo rispetto
al prodotto non Eco-label
L’indicatore misura la riduzione degli impatti ambientali per la produzione di carta da
ufficio e tessuto carta Coop con Eco-label rispetto alla produzione di prodotti analoghi
non eco-label in Italia.
Il monitoraggio di questo indicatore consente di determinare la riduzione di impatto del
prodotto in termini COD, SO2, NOx, CO2, energia. Il COD (Chemical Oxygen Demand)
è la richiesta chimica di ossigeno e rappresenta la quantità di ossigeno necessaria per
la completa ossidazione dei composti organici ed inorganici presenti in un campione
d’acqua.
Per l’anno 2008, l’indicatore è stato calcolato solo per quanto riguarda la Carta da ufficio
Coop con Eco-label, poiché non è stato possibile recuperare i dati medi relativi alla
produzione del tessuto carta tradizionale.
Figura 4.1 Riduzione % degli impatti ambientali nella produzione di carta ufficio
100,0%
100
79,0%
80
60
97,9%
48,5%
40
11,7%
20
0
Energia
CO2
Sox
Nox
COD
Sono stati stimati i risparmi ottenuti per la produzione di tessuto Carta Ecolabel a partire
dal totale venduto nel 2008 (pari a circa 8.670 ton):
Impatto
Energia (GJ)
tonn CO2
Kg Sox
Kg Nox
g COD
Tessuto Carta eco-logici Coop
2.361
25.539
11,77
24,6
1.099,27
Eco-logici Coop rispetto alla carta ufficio tradizionale
Partendo dalle stime degli impatti generati nella produzione di una tonnellata di carta
ufficio Eco-logici Coop e di una tonnellata di carta ufficio tradizionale, è possibile
calcolare i risparmi ottenuti considerando il totale della carta ufficio Eco-logici Coop
venduta nel 2008 (pari a circa 41 ton):
82 + 83
2008
170.056
11.681.026
Tabella 4.3 Impatti ambientale nella produzione di carta ufficio Eco-logici Coop e carta
tradizionale sul totale vendite 2008
Impatto
Carta ufficio eco-logici Carta ufficio tradizionale
Coop
Energia (kWh)
36.080
70.315
28,08
31,8
Ton CO2
Kg Sox
1,23
475,6
Kg Nox
20,5
97,5
g COD
12,3
580,9
Fonte: Dati Coop Italia su fattori di conversione Ecolabel
Risparmio complessivo
34.235
3,73
474,3
77
568,6
La produzione di Carta ufficio Eco-logici Coop comporta la riduzione quasi totale di
emissioni in acqua e/o in aria di ossidi di zolfo, ossidi di azoto e COD, oltre ad una
riduzione di quasi la metà dei consumi energetici.
•
•
•
•
La linea contiene anche prodotti per la pulizia domestica, privi di fosfati e certificati
Ecolabel:
Detergente per lavastoviglie (pastiglie)
Pavimenti & piastrelle (2 profumazioni)
Detersivo per piatti a mano
Detersivo in polvere per lavatrice
Caratteristica peculiare dei prodotti per la pulizia domestica Eco-label è la presenza di
sostanze con ridottissima tossicità per gli organismi acquatici. Rispetto agli stessi prodotti convenzionali, come rappresentato a titolo esemplificativo in figura 2, si può evidenziare la riduzione % di tossicità di un detersivo lavatrice in polvere, un detergente
per pavimenti, un detersivo per i piatti Eco-label.
Figura 4.2 Riduzione della tossicità dei prodotti Eco-label rispetto ai prodotti
convenzionali (%)
98,8%
100
80
60
55,2%
55,2%
40
20
0
Detersivo lavatrice in polvere
Detergente pavimenti (multiuso)
Detersivo per piatti
L’adozione del detergente pavimenti Eco-label comporta una riduzione della tossicità
di quasi il 100%.
Nel 2005 è stata lanciata la linea Piatti e bicchieri monouso, in PLA Natureworks®,
100% biodegradabili che comprende:
• Piatti piani
• Piatti fondi
• Bicchieri
che vengono imballati con film di PLA.
Il PLA (Acido Polilattico) appartiene alla famiglia di polimeri plastici, che possono derivare da fonti naturali rinnovabili o da fonte fossile, paragonabili per prestazioni a quelli
consueti, ma da questi ultimi differenti per la caratteristica di bio-degradabilità che li
rende gestibili nello smaltimento in un flusso di compostaggio.
Rispetto ai prodotti tradizionali realizzati in polistirene, si calcola un risparmio di energia da fonti fossili del 59,16% per i piatti e del 59,16% per i bicchieri, oltre alla corrispondente riduzione delle emissioni di CO2 eq. (77,76% per i piatti e 77,76% per i
bicchieri).
4. La performance ambientale
Tabella 4.4 Energia fossile ed emissioni CO2eq risparmiate dalla produzione dei prodotti in
PLA venduti nel 2007 rispetto ad analoghi prodotti in Polistirene
Piatti piani e fondi Eco-logici Coop
Totale pezzi venduti anno 2008 (n)
2.942.685
Energia fossile risparmiata (MJ)
2.400.000
124,00
Emissioni di CO2 evitate (ton)
* Riferito alle referenze Natureworks®
Bicchieri Eco-logici Coop
7.821.025
1.674.000
86,00
Complessivamente, si stima che l’energia fossile risparmiata sul totale dei prodotti
venduti consentirebbe di fornire energia elettrica per un anno a 170 persone, mentre le
emissioni di CO2eq. risparmiate sono paragonabili a quelle scaricate da 48 automobili
con percorrenza annua di 30.000 km.
La carta, il legno e i prodotti di cellulosa di Coop certificati FSC
(Forest Stewardship Council)
•
•
•
•
•
Nel 2001 Coop ha deciso di rispondere all’appello di Greenpeace per la salvaguardia
della Great Bear Rainforest in Canada e, più in generale, delle foreste primarie ad alto
valore di conservazione.
Per i propri prodotti a base di cellulosa nella linea Tutela (fazzoletti, tovaglioli mono e
doppio velo, tuttocasa e carta igienica, risma carta ufficio), Coop, a tutt’oggi, è l’unica
catena in Italia ad aver ottenuto la certificazione secondo lo standard FSC (Forest Stewardship Council). La certificazione attesta che per i prodotti Coop interessati sono
stati definiti e risultano applicati i criteri elaborati dal (FSC) per la gestione forestale
sostenibile:
devono essere riconosciuti e tutelati i diritti dei nativi;
la gestione forestale deve migliorare il benessere dei lavoratori e delle comunità locali;
si devono produrre efficienza economica e benefici ambientali e sociali;
si devono conservare la bio-diversità, tutelare le risorse idriche ed i suoli, gli ecosistemi
fragili, il paesaggio;
si devono conservare le foreste e gli ambienti di maggior pregio e non sostituirli con
piantagioni o altre forme d’uso.
Un altro aspetto importante della certificazione FSC è la “Catena di Custodia” (Chain of
Custody) per cui devono essere certificati tutti i passaggi dalla foresta al prodotto finito
in modo da rendere sempre rintracciabile la fonte del legname certificato.
La percentuale di materia prima certificata FSC è progressivamente aumentata fino
all’attuale 50% (partendo dal 30% nel 2005, ritenuto il livello minimo per ottenere
questa certificazione). Per la parte di cellulosa restante è necessario comunque garantire l’assenza di OGM e la non provenienza da foreste ad alto valore di conservazione.
Tabella 4.5 Referenze e vendite prodotti FSC
Numero referenze
Vendite (euro)
Fonte: Coop Italia
2006
14
25.000.0000
2007
12
34.380.000
2008
14
41.889.920
Coop e l’olio di palma
Diversi rischi per l’ambiente sono provocati dalla tipologia di coltivazione dell’olio
di palma: ogni anno vengono rilasciati nell’atmosfera 1.8 miliardi di tonnellate di gas
serra a causa della degradazione e degli incendi delle foreste torbiere indonesiane,
distrutte per fare spazio alle palme da olio. Questa quantità, da sola, determinerebbe
quasi il 4% delle emissioni globali e annuali di gas serra. Oltre che per la realizzazione
delle merendine confezionate ed altri prodotti alimentari, l’olio di palma è utilizzato
anche per altri usi (energetici, cosmetici, ecc.), per cui si sta assistendo a una crescita
esponenziale del suo consumo.
84 + 85
Nel 2008 Coop ha avviato un primo monitoraggio della situazione in essere
sugli approvvigionamenti di olio
di palma presso i fornitori di
Prodotto Coop che utilizzano
l’olio di palma come ingrediente, con le seguenti richieste:
1. i sub-fornitori di olio di
palma
2.la provenienza
3.l’eventuale politica di
sostenibilità sulla produzione
ed, in ultimo, ha avviato
una prima sensibilizzazione verso i sub-fornitori, al fine di individuare
fonti di approvvigionamento ambientalmente sostenibili.
Inoltre, a partire dal febbraio
2009, Coop ha deciso di aderire volontariamente alla moratoria
riguardante l’ulteriore espansione
delle coltivazioni di palme da olio, richiedendo ai fornitori di approvvigionarsi,
per le quantità necessarie alla produzione
dei prodotti Coop, da fonti in grado di dare garanzie serie e credibili sull’origine della materia
prima (tracciabilità, sicurezza e certificazione delle
provenienze) e soprattutto di acquistare solamente da
chi è in grado di assicurare che le coltivazioni siano ambientalmente sostenibili. Su questo aspetto sarà avviato anche
un piano di verifiche per accertare il rispetto degli impegni presi.
Ad oggi, la maggior parte dei fornitori Coop coinvolti rispettano i requisiti, a fronte di alcune posizioni ancora in corso di adeguamento.
Approvvigionamenti sostenibili: la sospensione dell’uso dei
fitofarmaci
Relativamente alle fonti di approvvigionamento sostenibili, Coop ha dedicato attenzione anche al
tema dei fitofarmaci “neonicotinodi” (utilizzati come concianti dei semi di mais)
sospettati di essere coinvolti nella moria
delle api.
A settembre 2008, in attesa di valutazioni definitive delle autorità deputate
alla valutazione del rischio, Coop, applicando il principio di precauzione, ha richiesto ai fornitori di prodotti a marchio
di sospendere l’utilizzo di tali sostanze.
Il divieto entra a far parte del disciplina4. La performance ambientale
re di produzione dei prodotti a marchio Coop che regolamenta il corretto utilizzo dei
fitofarmaci garantendo minori impatti in campo e residui inferiori del 70% rispetto ai
limiti consentiti dalla legge. In totale saranno coinvolti oltre 75.000 ettari di territorio
nazionale
La linea Bio-logici Coop e le produzioni integrate
c
L’impegno di Coop nella tutela dell’ambiente si concretizza anche nella linea bio-logici:
i prodotti provengono da coltivazioni che utilizzano le metodologie dell’agricoltura biologica nel rispetto della normativa europea.
I prodotti a marchio Coop da agricoltura biologica, oltre ad essere soggetti ai controlli
di legge e dell’ente certificatore (C.C.P.B., Consorzio per il Controllo dei Prodotti Biologici), sono stati inseriti all’interno del piano di controllo di tutti i prodotti a marchio
Coop, per cui hanno effettivamente un doppio regime di controllo.
La certificazione biologica garantisce che questi prodotti siano:
• ottenuti da coltivazioni senza uso di pesticidi, né prodotti chimici di sintesi ma che utilizzino la lotta biologica contro insetti e parassiti
• prodotti attraverso la rotazione delle colture, che permette di non sfruttare il terreno e
di mantenere la biodiversità
• sottoposti a certificazioni, controlli e garanzie.
I prodotti biologici a Marchio Coop offrono ai consumatori le stesse garanzie dei corrispondenti prodotti convenzionali; su questi prodotti sono effettuate verifiche di tipo
chimico, fisico, microbiologico, organolettico e nutrizionale. I test effettuati dai consumatori ne confermano inoltre le buone caratteristiche sensoriali.
Le referenze sono complessivamente 311 (oltre a 23 nella Linea Crescendo e 5 nella
Linea Solidal) e corrispondono al 4% delle vendite nei mercati di presenza.
La tutela della biodiversità
c
Rispetto al tema delle applicazioni in campo agro-alimentare dell’ingegneria genetica,
Coop ha assunto una posizione di prudenza, chiedendo ai propri fornitori (già dal gennaio 1998), garanzie in merito al non utilizzo di materie prime derivanti da manipolazioni genetiche.
Sono stati stipulati accordi di filiera per seguire gli ingredienti di ogni prodotto lungo
tutto il percorso, fino al confezionamento finale. Il sistema di garanzie viene certificato,
poi, da un ente di certificazione esterno indipendente, per assicurare che:
• nella preparazione dei prodotti a marchio Coop alimentari non siano utilizzati mais,
soia e loro derivati, provenienti da piante geneticamente modificate;
• nel prodotto finito non siano contenuti mais, soia e loro derivati geneticamente modificati.
La certificazione riguarda prodotti alimentari Coop, come le merendine, i cereali per la
prima colazione, i biscotti, i succhi di frutta, il cioccolato, l’olio di semi di mais, le caramelle, le paste fresche e surgelate, la carne e i salumi. I prodotti freschi e confezionati
di largo consumo a marchio proprio non contengono ingredienti o additivi quali l’amido di mais, la lecitina di soia, lo sciroppo di glucosio contaminati con OGM.
I prodotti certificati sono ad oggi 333; il piano della qualità è formulato tenendo conto
che, individuata la materia prima a rischio, la rintracciabilità deve essere dimostrata
fino al punto in cui è rilevabile il DNA della specie oggetto di ricerca.
Nel corso del 2008 è stata predisposta la chiusura del progetto per la filiera del vitellone che riguarda l’alimentazione senza OGM fin dalla Francia; dai primi di marzo
2009 anche la carne di vitellone ha origine solo da capi di filiera “non-OGM” francese.
86 + 87
Prosegue inoltre l’impegno sul fronte delle razze tipiche: il fornitore di razza marchigiana si è dotato di un Disciplinare di etichettatura, approvato dal Ministero competente che lo autorizza a dichiarare l’alimentazione non-OGM. È poi è stato dato nuovo
slancio al controllo degli allevamenti di razza chianina.
Occorre inoltre ricordare che nel corso del 2008 è proseguita l’azione sugli OGM iniziata l’anno precedente con una grande consultazione popolare, che ha visto Coop partecipare insieme ad altre 31 organizzazioni, con il risultato che oltre 3 milioni di cittadini
hanno votato “sì” per un agro-alimentare di qualità e senza ogm.
Questo importante risultato è stato valorizzato presso le forze politiche e le istituzioni
italiane ed europee, con l’obiettivo di avere normative rigorose che evitino le contaminazioni sulle filiere NO-OGM e biologiche.
La salvaguardia della fauna marina
Continua il monitoraggio dell’intera filiera del tonno ed il rapporto di collaborazione
con Earth Island Institute su questo importante capitolo dell’impegno di Coop per la
tutela delle risorse ambientali.
A seguito delle proteste degli ambientalisti in merito al sistema di pesca del tonno utilizzato nell’Oceano Pacifico Orientale che comportava un elevato tasso di mortalità di
delfini, nacque il progetto Dolphin Safe.
Quando l’Earth Island Institute, organizzazione non-profit con sede a San Francisco e
filiali in tutto il mondo, portò all’attenzione di produttori e governanti questo problema
Coop aderì da subito al progetto per la salvaguardia dei delfini.
Il controllo della filiera messo a punto da Coop permette di verificare il cammino che il
tonno percorre per arrivare dal mare alla scatoletta. A garanzia della correttezza di tutto il sistema interviene l’associazione Earth Island Institute, mediante osservatori sulle
barche e ispezioni negli stabilimenti produttivi.
Coop è stata la prima catena distributiva italiana ad essere inserita nell’elenco ufficiale
delle aziende Dolphin-Safe: dal 2001 le confezioni di tonno a Marchio Coop riportano il
logo “dalla parte dei delfini”.
Inoltre, conformemente a quanto stabilito dal Codice per la pesca responsabile prodotto dalla FAO (Food and Agricultural Organization of the United Nations), Coop estende
il proprio impegno per una pesca ecologicamente e socialmente sostenibile, nel rispetto degli ecosistemi marini, a tutti i prodotti ittici.
Aderisce, infatti, al progetto “Friend of the sea” estensione del progetto Dolphin-Safe,
e sempre supportato da Earth Island Institute. Anche in questo caso, Coop si conferma
azienda all’avanguardia, essendo stata la prima azienda europea distributiva ad aver
ottenuto la validazione da parte dell’Earth Island Institute: con tale certificazione si assicura che i pesci sono pescati esclusivamente secondo criteri di salvaguardia degli
ecosistemi marini.
Ai fornitori interessati Coop ha chiesto di impegnarsi formalmente, sottoscrivendo una
dichiarazione e dando evidenza adeguata del rispetto dei criteri suddetti, oltre a consentire le necessarie verifiche.
Nel 2008 sono state effettuate, tramite personale esterno ed indipendente, verifiche
ispettive su impianti di acquacoltura dove si alleva pesce a marchio Coop in Italia ed
all’estero, nonché su alcuni degli stabilimenti di trasformazione dei prodotti della pesca. A novembre in un incontro organizzato tra i rappresentanti di Earth Island Institute, Marine Stewardship Council (altra organizzazione che si occupa di pesca sostenibile), WWF, Greenpeace e Coop si è discusso sulle proprie esperienze e sulle modalità
per alzare il livello di garanzie sulla sostenibilità ambientale dei prodotti messi in commercio.
4. La performance ambientale
In linea con questa attenzione e sensibilità, Coop ha deciso di intervenire anche relativamente al tema del rischio estinzione del tonno rosso: a livello internazionale alcune organizzazioni - fra cui WWF e Greenpeace - hanno lanciato l’allarme riguardo alla
scomparsa negli ultimi dieci anni, nel Mediterraneo, di quattro esemplari di tonno rosso su cinque (80% del totale). La specie è sull’orlo dell’estinzione, evento probabile nel
giro di pochi anni se non verrà ridotta di almeno il 50%, da subito, la quantità di tonno
rosso pescato.
La Commissione internazionale per la conservazione del Tonno Atlantico (ICCAT) ha
proposto una serie di misure per evitare il rischio della sua scomparsa. Le autorità
competenti a livello europeo e degli Stati interessati hanno per il momento optato per
riduzioni limitate (da 32.000 a 29.500 tonnellate/anno), anche in considerazione del
notevole quantitativo di tonno rosso pescato abusivamente.
Coop, quindi, ha deciso di eliminare dalla vendita nei negozi Coop il tonno rosso a partire dal maggio 2007 e comunicare i motivi della scelta ai consumatori tramite cartelli
nei punti vendita, riviste ai soci, informazioni sul sito, ecc.
Viene in ogni caso garantita la vendita del tonno a pinna gialla (Yellow fin), nonché di
specie simili (Alalunga, Tombarello e Tonnetto), che, per il consumatore, sono assimilati al tonno.
È stato calcolato che, con questa scelta, ogni anno sarà risparmiata la vita ad almeno
6.000 esemplari di tonno rosso.
Un ulteriore ambito di attenzione è dato dal caso del “persico africano”. Le drammatiche condizioni socio-ambientali del lago Vittoria (in Africa Centro orientale), uno dei
principali luoghi di produzione a livello mondiale, ha determinato la nascita di progetti
finalizzati ad offrire prodotti con caratteristiche simili ma “realizzati” in Italia. Da tempo sono disponibili nei banchi pescheria pesci a marchio Coop, che possono rappresentare un’alternativa al persico africano. Rimane tuttavia il problema del pesce persico proveniente dagli Stati che insistono sul Lago Vittoria, di ottima qualità e prezzo, ma
critico per quanto riguarda la sopravvivenza delle specie autoctone. Insieme ai principali importatori Coop sta dando vita ad un progetto di medio termine per migliorare
progressivamente le condizioni socio-ambientali delle produzioni di proprio riferimento. Il progetto inizia dalla Tanzania dove uno dei due fornitori Coop sta per ricevere la
certificazione di Naturland, organizzazione tedesca che presidia tutte le fasi e gli attori
della filiera.
Nello stesso tempo il progetto si pone l’obiettivo di valutare l’evolversi del livello di benessere delle comunità locali coinvolte.
Risparmio, riutilizzo e riciclo negli imballaggi e utilizzo di materiali compatibili
con l’ambiente
Le 3 R
Coop ha orientato l’innovazione sul packaging verso soluzioni tali da ridurre l’impatto
generato sull’ambiente quando l’imballo, una volta dismesso, diventa rifiuto.
“Risparmio, Riciclo, Riutilizzo” (le “3R”) sono le parole chiave alla base degli interventi effettuati, tra cui, a titolo di esempio: l’eliminazione dell’involucro della maionese
in tubo e del dentifricio; l’introduzione delle ricariche per l’ammorbidente, il sapone
liquido, il detergente per i vetri e altre superfici; l’utilizzo della plastica riciclata per i
contenitori di detersivi, candeggina, ammorbidente e cellulosa riciclata per le scatole
delle uova biologiche e della biancheria per la casa.
L’applicazione sul Prodotto Coop delle “3R” ha comportato benefici che, in relazione
all’andamento delle vendite, sono monitorati.
Nella tabella 4.6 sono descritti, intervento per intervento, i risultati raggiunti nel 2008 e
quelli complessivi nel periodo 2000-2008.
88 + 89
Indicatore ambientale chiave
Quantità di imballaggio ridotto, riciclato
e riutilizzato nel prodotto Coop (ton)
L’indicatore descrive l’impatto ambientale dell’imballaggio dei prodotti Coop in
termini di:
• quantità di materiali risparmiati per riduzione alla fonte ed eliminazione sovra imballi;
• quantità di materiali risparmiati per utilizzo di ricariche invece dei flaconi tradizionali;
• quantità di materiali vergini risparmiati per utilizzo di materiali riciclati.
Il presente indicatore permette di descrivere l’efficacia della politica di riduzione degli
imballaggi dei prodotti Coop.
Tabella 4.6 Quantità di imballaggio ridotto, riciclato e riutilizzato nel prodotto Coop (ton).
Anni 2000 – 2008
“3R”
Intervento sul packaging
Prodotti Coop
Risparmio
Intervento alla fonte
Caffè in multipack
Sacchi nettezza
Petfood gatto monodose
Sughi pronti
Succhi Bio multipack
Pellicola casa
Spazzolino con test. ricamb
Maionese in tubo
Dentifricio
Ammorbidenti concentrati
Detergenza persona
Vetri e superfici
Detersivi liquidi per bucato
Ammorbidenti
Candeggine
Detersivi pulizia casa
Detersivi pulizia bagno
Detersivi piatti
Uova biologiche
Uova
Sul prodotto
No overpackaging
Riutilizzo
Uso di ricariche
Riciclo
Plastica riciclata in % da 50 a 100
in funzione della tecnologia di
produzione del flacone e del tipo di
polimero (PE, PET)
Cellulosa riciclata 100%
2008
(tons)
914
2000-2008
(tons)
1.695
47
408
263
1.932
857
6.815
685
1.442*
* Dato complessivo dall’uscita dei prodotti
Fonte: Coop Italia
Con questo progetto dal 2000 al 2008 sono state risparmiate più di 12.292 tonnellate di
materiali vari.
Materiali eco-compatibili negli imballaggi
c
Coop, inoltre, ha rivolto la sua attenzione alle plastiche che, come è oramai saputo
nell’opinione pubblica, sono persistenti nell’ambiente poiché impiegano centinaia di
anni a decomporsi.
Tra le diverse soluzioni offerte dal mercato, Coop si è orientata, come già detto, verso il
PLA: le applicazioni complessive a livello di sistema Coop sono sostanzialmente positive, con particolare riguardo agli utilizzi del settore gastronomia.
Altri materiali innovativi utilizzati negli imballaggi dei prodotti a marchio sono le cellulose di riciclo, la Cartalatte e Cartafrutta (marchi registrati da Tetrapak), utilizzate nella
produzione dell’imballo esterno di lenzuola e federe della Collezione Letto Coop.
Nel 2008 è stato revisionato l’imballaggio nelle linee “Sughi Pronti” e “Succo e Polpa
Biologica” multipack; in entrambi i casi, dal contenitore in vetro (vasetto con coperchio, bottiglietta rispettivamente) si passa ad un brick in poliaccoppiato, materiale a
prevalenza cellulosica (65-70% in peso) composto da strati sovrapposti di carta, plastica ed alluminio, che garantisce un alleggerimento del peso della singola confezione
per oltre il 90%.
4. La performance ambientale
Nel caso dei “Sughi Pronti” poi la componente carta del poliaccoppiato proviene da
foreste certificate FSC.
Nel 2008 in fase di test è stata introdotta in alcune cooperative la vendita sfusa di prodotti della detergenza chimica Coop. Il dispenser di detersivi alla spina per il prodotto a
marchio prevede l’offerta di 4 prodotti eco-logici e 5 tradizionali: un’analisi approfondita dell’impatto ambientale di questa modalità di vendita rispetto ai prodotti confezionati evidenzia come l’adozione del detersivo sfuso del prodotto Coop diventa vantaggioso
da un punto di vista ambientale quando il contenitore viene impiegato dal consumatore
almeno 8 volte.
Tra il 2008 e i primi mesi del 2009 è stata avviata la sperimentazione in 32 nuovi punti
di vendita.
Le informazioni contenute nelle nuove etichette dei prodotti Coop, introduzione fatta
nel 2007 e proseguita nel 2008, consentono un corretto smaltimento degli imballi contribuendo così ad aumentare la quota della raccolta differenziata e conseguentemente
a diminuire i rifiuti. Significa mettere il consumatore finale nelle condizioni ottimali per
diventare il vero protagonista della raccolta differenziata.
A fine 2008 sono complessivamente circa 300 le referenze aggiornate.
La sostituzione degli shopper tradizionali
Nel 2008, presso 8 cooperative, gli shopper tradizionali sono stati sostituiti con shopper
one – way in materiale degradabile.
Sono in corso una valutazione e test di diversi polimeri biodegradabili come sostituzione
all’attuale shopper degradabile.
Inoltre, Coop prevede di eliminare i tradizionali shopper usa e getta e propone varie
alternative sostenibili: busta di treccia di polipropilene, busta in cotone 100% (allo studio
la certificazione equo solidale e bio), busta di juta (Juta prodotta in Africa riciclata da
sacchi di caffè utilizzati da Co.Ind per il trasporto dal Brasile, Honduras e Vietnam del
caffè Coop), borsa carrello (Nylon, bispalmato in gomma).
Tali interventi rientrano in un progetto pilota sviluppato in partnership con Legambiente,
che ha collaborato alla stesura dei materiali informativi.
90 + 91
4.1.2 I prodotti distribuiti da Coop per il risparmio energetico
•
•
•
•
•
c
L’impegno per la riduzione dei consumi energetici di Coop (e delle emissioni di CO2eq.1 associate all’uso finale di prodotti) passa anche attraverso la distribuzione nei propri punti vendita di una vasta gamma di elettrodomestici e apparecchiature ad elevata
prestazione energetica oltre alla promozione e sensibilizzazione dei consumatori per
l’acquisto di tali prodotti (tra cui, a proprio marchio, le lampadine a risparmio energetico e una linea di elettrodomestici).
A Luglio 2008, ed in anticipo di un anno rispetto alle indicazioni di legge, Coop ha
deciso di eliminare le lampade ad incandescenza dai propri scaffali di vendita entro
l’anno 2009.
Una scelta di rispetto ambientale che, a regime, eviterà di immettere nell’atmosfera
120.000 tonnellate di CO2 all’anno, con un risparmio pari a circa l’80% dei consumi di
energia elettrica.
Tale decisione è stata accompagnata da una campagna di sensibilizzazione e di promozione iniziata a settembre 2008.
Di seguito sono riportati, oltre ai dati di vendita dei principali articoli disponibili nel
2008, anche i vantaggi ambientali (in termini di consumo di energia e di emissioni di
CO2eq) associati al loro utilizzo.
Sono state considerate le apparecchiature per le quali è obbligatoria (in base alla normativa europea) l’etichettatura energetica. In particolare, un prodotto è stato definito a
basso consumo se appartenente alla “classe A, A+ o A++” di efficienza energetica.
Sono attualmente distribuiti da Coop prodotti per le seguenti categorie:
illuminazione
condizionamento
lavaggio
conservazione
cottura
Indicatore ambientale chiave
Prodotti non a marchio Coop a basso consumo
venduti (n) e Risparmio di energia elettrica (kwh)
ed emissioni di CO2 equivalenti evitate (ton) per unità
di prodotto a basso consumo e sul totale venduto
rispetto al prodotto tradizionale.
L’indicatore descrive il risparmio energetico e le emissioni di CO2 eq. evitate connesse
alla vendita di prodotti a basso consumo energetico distribuiti da Coop.
Il monitoraggio di questo indicatore consente di valutare l’impegno di Coop nel proporre
l’utilizzo di prodotti energeticamente efficienti e di osservare la risposta dei consumatori.
Tabella 4.7 Prodotti non a marchio Coop a basso consumo venduti (n)
Categoria
Illuminazione
Condizionamento
Lavaggio
Conservazione
Cottura
Fonte: Coop Italia
Prodotto
lampadine in classe A
condizionatori fissi e mobili in classe A
Lavatrici e lavastoviglie in classe A e A+
Frigo e congelatore in classe A e A+
Forni elettrici in classe A
Pezzi venduti (n)
1.062.737
8.186
43.227
25.342
2
Totale venduto (%)
90
8
37
22
0
Rispetto al 2007 cresce esponenzialmente la quota di venduto sul totale di lampadine
di classe A, passando dal 49% all’attuale 90%, rafforzando la scelta di Coop di
investire su questo tema. Cresce inoltre anche l’incidenza degli elettrodomestici: se
1. Si consideri che le emissioni di “CO2eq” rappresentano le emissioni totali di gas serra, pesate sulla
base del loro contributo all’effetto serra.
4. La performance ambientale
complessivamente nel 2007 quelli di classe A o superiori rappresentavano il 54%, nel
2008 raggiungono il 67% (con una crescita significativa nel lavaggio, +8%)
Un’idea dei benefici ambientali correlati all’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza
rispetto a quelli tradizionali si può avere dalla tabella seguente, dove sono riportate
l’energia risparmiata e le emissioni di CO2eq. evitate in un anno utilizzando i prodotti di
classe A, A+ e A++ invece dei prodotti attualmente più diffusi in Italia.
,
Tabella 4.8 Risparmio di energia elettrica (kWh) ed emissioni di CO2 equivalenti evitate
(ton) per unità di prodotto a basso consumo.
Categoria
Prodotto
Risparmio energetico per
Emissioni di CO2eq.
unità di prodotto (kwh/
evitate per unità di
anno)*
prodotto (kg/anno)**
Illuminazione
Lampadine classe A
80***
39
Condiziona-mento Condizionatori fissi classe A
650
315
Condizionatori mobili classe A
242
117
Lavaggio
Lavatrici classe A
90
44
Lavatrici classe A+
120
58
Lavastoviglie classe A
90
44
Conservazione
Frigo e congelatori classe A
257
125
Frigo e congelatori classe A+
330
53
Cottura
Forni elettrici classe A
30
15
* I valori ottenuti sono stime effettuate a partire dalle informazioni riportate:
- nell’opuscolo realizzato da ENEA, L’etichetta energetica, 2004 - Collana “Sviluppo Sostenibile”.
- al sito: www.enel.it/sportello_online/elettricita/sicurezzarisparmio/efficienza/elettrodomestici
- nell’opuscolo 9 bis speciale Elettrodomestico Ecologico. Come usarlo, come comprarlo della serie “I
quaderni del rospo” (2003) dell’Assessorato Ambiente della Provincia di Bologna
** Il fattore di conversione energia elettrica in emissioni di CO2eq. è pari a 0,567 kg/kWh ed è tratto dal
“Rapporto Energia e Ambiente 2005”, ENEA ed è suscettibile di aggiornamenti in base all’evoluzione
tecnologica.
*** Risparmio per ciascuna lampada da 100 W sostituita con una lampada ad alta efficienza da 20 W (pari
luminosità) per un utilizzo di 1000 ore all’anno.
Se rapportiamo i risparmi energetici dei singoli prodotti al totale delle vendite del 2007,
otteniamo la figura seguente:
Figura 4.3 Stima del risparmio energetico associato alla vendita di prodotti ad alta
efficienza (kWh/anno). Anno 2008
60
Cottura
7.976.398
Refrigerazione
4.165.890
Lavaggio
3.123.412
Condizionamento
85.018.960
Illuminazione
0
20000000
40000000
60000000
80000000
100000000
Il settore a cui associare la maggior parte del risparmio energetico è l’illuminazione,
proprio in ragione dell’elevato numero di lampadine a basso consumo vendute nel
2008, grazie alla maggiore consapevolezza dei cittadini ma anche all’efficace campagna
promozionale Coop. Rilevanti anche i minori consumi relativi agli acquisti di frigoriferi,
congelatori, lavatrici e lavastoviglie.
Complessivamente, nel 2008 alla vendita dei prodotti ad alta efficienza possiamo
collegare 100.284.720kWh di energia risparmiata (il 30% in più rispetto all’anno
precedente), pari al fabbisogno energetico medio annuale di più di 36.700 famiglie
italiane medie e una quota di emissioni di CO2eq evitate pari a 46.713.765 tonnellate (oltre
il 25% del 2007).
92 + 93
4.2 I punti vendita
4.2.1 I principali impatti ambientali del punto vendita e la loro riduzione
Sono tre i modi con cui Coop, nell’aprire e gestire i propri punti vendita, si impegna a
ridurre i diversi impatti ambientali:
• progettazione “intelligente” delle strutture;
• utilizzo di tecnologie che garantiscano un uso efficiente delle risorse;
• monitoraggio continuo delle prestazioni ambientali e formazione continua dei lavoratori.
Come si evince dalla tabella seguente, le attività che permettono a un punto vendita di
assolvere alle sue funzioni hanno diversi impatti ambientali.
Tabella 4.9 Principali aspetti ambientali per attività al punto vendita
Attività
Consumo Consumo
di energia metano e altri
combustibili
elettrica
fossili
••
Aspetti Ambientali
Consumo di Emissioni in Produzione
acqua
atmosfera
Rifiuti
•
•
•••
Produzione interna
(forneria, cucina, etc.)
e attività punto vendita
Refrigerazione
•••
•
alimentare
Condizionamento
•••
•
Riscaldamento
•
•••
•••
Illuminazione
•••
•
Trasporti (merci e
•••
•••
persone)
(indiretto)
(indiretto)
• Basso impatto ambientale. • • Medio impatto ambientale. • • • Elevato impatto ambientale.
Rumore
•
••
•
•
•••
(indiretto)
Energia
Consumi di energia
L’energia elettrica necessaria per garantire ogni anno a un ipermercato livelli adeguati
di comfort ambientale (illuminazione, riscaldamento o raffreddamento) e per soddisfare le diverse esigenze produttive (refrigerazione degli alimenti deperibili, forni e reparti di lavorazione), equivale ai consumi annui di circa 1.700 famiglie. Da qui l’impegno
di Coop, illustrato attraverso una serie di indicatori di performance.
Indicatore ambientale chiave
Consumo di energia elettrica e termica per superficie
di vendita: Emissioni di CO2eq associate ai consumi
complessivi e suddivisi in energia elettrica e metano
L’indicatore descrive:
• i consumi di energia elettrica e termica;
• le relative emissioni di CO2eq.
Il monitoraggio di tale indicatore, oltre a consentire a Coop di conoscere gli effettivi
consumi delle proprie strutture di vendita e di misurarne la variazione nel tempo,
permette di monitorarne l’efficienza energetica.
Tabella 4.10 Consumi di energia elettrica e di metano. Anno 2008
Tipologia
Consumo energia elettrica* (MWh)
Consumo energia termica** (m3)
Totale
888.457.870
18.000.000
* I consumi comprendono anche l’energia elettrica derivante da fonte rinnovabile, ovvero idroelettrica e
fotovoltaica (autoprodotta). ** Il valore è stimato.
Fonte: INRES
4. La performance ambientale
Figura 4.4 Consumi totali di energia elettrica
888
900
860
842
821
820
780
2006
2007
2008
Figura 4.5 Energia elettrica. Consumi totali per unità di superficie delle strutture di
vendita. Anno 2006-2007-2008
2006
2007
2008
665
665
660
657
655
652
650
645
Totale
Nel complesso, le nove grandi cooperative hanno consumato, nel corso del 2008, 888
GWh di energia elettrica (pari al consumo annuale di poco meno di 330.000 famiglie
medie italiane – fonte dei dati: Terna) e circa 18 milioni di m3 di gas metano, utilizzato
prevalentemente per il riscaldamento delle strutture di vendita.
Di seguito si rappresentano le emissioni di anidride carbonica equivalenti (CO2eq.)
associate ai consumi energetici.
Figura 4.6 Emissioni di CO2eq associate ai consumi di energia elettrica e termica (ton)
2006
500000
400000
2007
2008
465.268
383.712
389.964
300000
200000
100000
0
38.457
Elettrica
40.147
34.509
Termica
L’aumento complessivo di energia elettrica verificatosi dal 2007 al 2008 è da imputare
alle nuove aperture, il lieve incremento dello 0,7% del consumo per unità di superficie è
viceversa dovuto alle particolari condizioni climatiche dell’anno trascorso e dall’aumento
complessivo del numero di ore di apertura.
Il consumo complessivo nel 2008 di energia elettrica equivale a circa 187.000 TEP
(Tonnellate Equivalenti di Petrolio) e a 390.000 tonnellate di di anidride carbonica
equivalente emessa.
Se si aggiunge al consumo di energia anche quello di gas metano si ottengono in totale
circa 201.000 TEP e circa 424.000 tonnellate di CO2.
Per diminuire l’impatto associato ai consumi energetici, attraverso il Consorzio nazionale Inres, Coop agisce sia sul fronte del risparmio e dell’efficienza energetica, sia
attraverso l’impiego di fonti rinnovabili - idroelettrica e fotovoltaica autoprodotta, in
particolare - che non generano gas climalteranti. In questo modo, nel 2008 ha consumato 19.561 TEP derivanti da energia rinnovabile, evitando di immettere nell’atmosfe94 + 95
ra circa 49.042 tonnellate di CO2: si tratta di dati in sensibile aumento, a testimonianza
dell’impegno di Coop ad investire in questo settore.
Misure per il risparmio energetico
c
Il miglioramento dell’efficienza energetica dei propri edifici e impianti è un obiettivo
che Coop persegue con l’uso di diversi strumenti e misure descritti di seguito.
Nel corso del 2008 è stata inoltre definita la procedura per gli audit energetici del
punto vendita, analisi approfondite sulla struttura specifica dei consumi finalizzate
all’elaborazione di proposte di intervento per l’efficienza energetica.
•
•
•
•
Sistema di telecontrollo e regolazione
Sono più di 400 i punti vendita dotati di un sistema di supervisione e controllo, attivo
nei centri commerciali per gestire in modo integrato i sistemi di riscaldamento e condizionamento, le accensioni dei sistemi di illuminazione, ecc. Questo sistema consente
anche di:
programmare i giorni di apertura e chiusura per accendere e spegnere automaticamente e correttamente gli impianti;
regolare i livelli di illuminazione artificiale, tenendo conto dell’apporto di luce naturale
garantito dai lucernari;
misurare i prelievi di energia elettrica ripartiti fra i principali impianti o sistemi utilizzatori per garantirne il monitoraggio continuo e individuare le condizioni di allontanamento dai parametri ottimali;
controllare il valore di potenza prelevato dalla rete di distribuzione, in modo che questo
sia sempre al di sotto del valore contrattuale stabilito con il distributore di energia elettrica.
Collegato alla rete dati aziendale e a quella di Inres, il sistema garantisce il monitoraggio, la supervisione e il controllo anche da postazioni remote o da centri di raccolta dati: una fonte preziosa di informazioni per definire le azioni da attuare per minimizzare i
consumi e garantire nel contempo il corretto svolgimento di tutte le attività.
Centrali termiche ad alta efficienza
Coop utilizza anche caldaie a condensazione per la produzione di acqua calda da utilizzare per il proprio impianto di climatizzazione. Con queste caldaie è infatti possibile
recuperare per condensazione una parte del calore dei fumi di scarico, riducendo la
temperatura dei fumi in uscita e aumentandone il rendimento: operazione che ottimizza e riduce i consumi di gas metano, riuscendo a sfruttare meglio il calore prodotto
dalla combustione.
Dal 2001 al 2008, nei suoi punti vendita, Coop ne ha installate complessivamente 142;
di queste 23 sono state installate nel solo 2008 consentendo un risparmio stimato annuo, rispetto alle tradizionali caldaie ad alto rendimento, di circa 200.000 m³ di gas
metano pari a circa 164 TEP e 380 tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera.
A regime (cioè con un anno di funzionamento) tutte le caldaie a condensazione installate consentiranno un risparmio annuo di circa 1,4 milioni di
m³ di gas metano.
Dove disponibili, al posto delle proprie caldaie, Coop sfrutta le reti locali di teleriscaldamento a oggi il sistema più efficiente e pulito per il
riscaldamento di ambienti e per la produzione di acqua calda sanitaria. Attualmente il teleriscaldamento è utilizzato in 15 punti vendita.
Ventilazione e condizionamento
Nei gruppi frigoriferi dell’impianto di condizionamento è usato il
gas ecologico R134A, appartenente alla categoria degli idrofluo4. La performance ambientale
rocarburi HFC, che non distrugge l’ozono
atmosferico e che ha un GWP (Global Warming Potential) pari a 1.300, uno dei migliori
nel campo degli HFC. Tali gruppi frigoriferi hanno un rendimento
molto elevato (COP >3) e permettono anche di minimizzare i consumi energetici per la produzione dei fluidi freddi necessari per il condizionamento dell’aria in estate.
La velocità dei ventilatori che, dopo un opportuno trattamento di raffrescamento/riscaldamento, immettono aria dall’esterno nel punto vendita è regolata mediante inverter in
funzione del rilevamento della concentrazione di CO2 nell’aria e quindi in proporzione all’affollamento. Si ottiene così il
contenimento dei consumi di:
• energia elettrica per ventilazione;
• energia elettrica per raffrescamento;
• gas metano per riscaldamento.
È del 30% la riduzione sui consumi dei motori consentita
dagli inverter nei ventilatori.
Refrigerazione alimentare
I gruppi frigoriferi dell’impianto per il freddo alimentare restano in funzione 24 ore su 24 per mantenere
la giusta temperatura di conservazione dei prodotti: una fonte ininterrotta di calore che Coop riesce
a recuperare e utilizzare per la produzione di acqua calda a uso sanitario. Il calore di condensazione può essere anche utilizzato per riscaldare
in inverno l’intero magazzino di un ipermercato.
Coop è impegnata dal 1994 nello sviluppo di impianti a refrigerazione indiretta per ottenere la
riduzione diretta e indiretta delle emissioni di sostanze che distruggono l’ozono stratosferico (contribuendo al riscaldamento globale), con l’obiettivo di mantenere ai massimi livelli funzionalità, sicurezza e rendimento
energetico degli impianti frigoalimentari. Ha adottato in 13 punti vendita un sistema
di refrigerazione ad espansione diretta (circuito primario contenente un refrigerante
–HFC, o ammoniaca, o idrocarburi) per raffreddare un fluido vettore di calore (acqua
glicolata, o CO2), eliminando così la necessità di far giungere il refrigerante fino agli
scambiatori di calore dei banchi e delle celle frigorifere.
Inoltre, per il contenimento degli sprechi, Coop ha installato, in oltre 80 punti vendita
sul territorio nazionale, un sistema di copertura trasparente nei banchi surgelati. Una
soluzione che non impedisce al cliente di vedere il prodotto e permette di non disperdere il freddo e di ridurre sensibilmente i consumi.
Illuminazione
Coop è stato il primo grande distributore europeo ad aderire al programma Greenlight,
sia attraverso le grandi cooperative, che vi aderiscono in qualità di partner, sia attraverso Inres, a cui nel 2002 è stato riconosciuto il titolo di miglior sostenitore dell’anno.
Promosso dalla Comunità Europea, il programma ha l’obiettivo di ridurre i consumi
energetici del terziario mantenendo (o migliorando) un’elevata qualità dell’illuminazione, attraverso l’utilizzo di:
• lampade ad alta efficienza;
96 + 97
• sistemi di alimentazione e accensione delle lampade fluorescenti ad alta efficienza (reattori elettronici);
• sistemi di telecontrollo per l’accensione e lo spegnimento automatico delle luci in accordo con la programmazione di orari ed attività e con l’apporto di luce diurna.
Considerando gli 11 nuovi interventi del 2008, si contano ora 195 punti vendita - realizzati o ristrutturati dal 2001 a oggi - iscritti a Greenlight. Gli undici punti vendita realizzati nel 2008 consentono in un anno di risparmiare circa 1.800.000 kWh di energia
elettrica, evitando l’immissione in atmosfera di 890 tonnellate di CO2 ogni anno.
Inoltre, nei punti vendita Coop costruiti o ristrutturati dal 2001 al 2008, sono installate
lampade a fluorescenza, che si distinguono per l’elevata efficienza luminosa e per la
lunga durata, con un risparmio immediato dal punto di vista economico ed energetico.
Queste lampade devono essere collegate a un reattore per emettere un flusso luminoso
utile. Dal 2001 Coop installa reattori elettronici in tutti i suoi punti vendita: una soluzione che, combinata con i dispositivi elettronici di regolazione, garantisce l’opportunità di regolare la quantità di luce in funzione di parametri esterni, consentendo alle
lampade fluorescenti un’efficienza luminosa superiore di circa il 20% rispetto a quelle
che funzionano con i reattori ferromagnetici.
Dal 2006, inoltre, Coop ha introdotto l’illuminazione a LED - Light Emitting Diode, diodo a emissione di luce - per le proprie insegne, con un consumo pari a 1/4 di quello
delle insegne tradizionali.
Se per il 2008 si registra un 90% di nuove insegne installate, è ora allo studio l’applicazione di tale tecnologia nelle aree di vendita e nei banchi frigo: per il 2009, infatti, è
previsto il primo negozio con scaffale luminoso a LED.
Una cooperativa, inoltre, ha completamente illuminato il parcheggio esterno di un suo
supermercato con lampioni a LED, spingendo le altre alla progettazione di nuovi impianti per un risparmio energetico stimato di circa il 60%.
Tabella 4.11 Punti vendita con misure di efficienza energetica. Anni 2001-2008
Tipologia di
Illuminazione Caldaie a condensazione
intervento
Numero punti vendita*
195
142
* Si fa riferimento ai punti vendita noti ad Inres
Teleriscaldamento
15
Indicatore ambientale chiave
Risparmio stimato di energia e relative emissioni
di CO2eq evitate per interventi di miglioramento
dell’efficienza energetica
L’indicatore descrive la quantità di energia risparmiata e le relative emissioni di CO2eq
evitate nei punti vendita, grazie alla realizzazione di interventi di efficienza energetica.
Il monitoraggio di tale indicatore consente a Coop di conoscere la diminuzione
dell’impatto relativo all’emissione di gas serra dei consumi energetici delle proprie
strutture di vendita in seguito alla realizzazione di interventi sulle strutture e sugli
impianti.
Tabella 4.12 Energia ed emissioni risparmiate per tipologia di intervento.
Anno 2008 e periodo 2001-2008
Interventi sull’illuminazione
Installazione caldaie a condensazione
Energia risparmiata (TEP)
2008
2001-2008
7.343
34.555
1.164
4.144
Emissioni CO2eq. evitate (ton)
2008
2001-2008
15.483
81.159
2.721
9.690
4. La performance ambientale
Figura 4.7 Emissioni CO2eq risparmiate per interventi di risparmio energetico (ton).
Anni 2001-2008
Illuminazione
Caldaie a condensazione
100000
Totale
90.849
81.159
80000
60000
40000
20000
9.690
0
Emissioni 2001-2008
Gli interventi sull’illuminazione hanno comportato complessivamente un risparmio di 90
tonnellate di CO2 negli anni 2001-2008.
Utilizzo di energie rinnovabili
c
Nel 2008 più di 84 kWh (51,3 milioni nel 2007) di energia elettrica per la fornitura ai
punti vendita sono prodotti da fonte rinnovabile, con un impegno continuo di Coop nella
realizzazione di impianti fotovoltaici per la trasformazione dell’energia solare in energia elettrica “pulita”, detta anche a “emissioni zero”. La loro produzione dipende dalla
zona geografica dell’installazione, dalla posizione di montaggio e dalla sensibilità delle
singole celle fotovoltaiche, ma, dopo i primi pannelli installati nel 2003 nel Supermercato di Ponte a Greve in provincia di Firenze, il ricorso al fotovoltaico permette oggi ad alcune strutture coop di auto produrre una parte dell’energia consumata utilizzando una
fonte rinnovabile e contribuendo così alla riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera.
Attualmente sono 24 le strutture (+18 rispetto al 2007) sulle quali sono applicati pannelli fotovoltaici che nel 2008 hanno prodotto un totale di 2.331.909 KWh per una potenza installata di 4.070 kWp (1.320 nel 2007). L’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici ha consentito di evitare l’immissione in atmosfera di 1355 tonnellate di CO2.
L’investimento effettuato per realizzare gli impianti fotovoltaici nel solo 2008 è stato
pari a circa 12 milioni di euro.
Tabella 4.13 Impianti fotovoltaici realizzati fino al Dicembre 2008
Cooperativa
Tipo
Localizzazione
Unicoop Firenze
Coop Adriatica
Unicoop Tirreno
Inres
Coop Centro Italia
Unicoop Firenze
Coop Adriatica
Coop Adriatica
Coop Adriatica
Unicoop Firenze
Unicoop Firenze
Coop Adriatica
Coop Adriatica
Coop Adriatica
Coop Lombardia
Unicoop Firenze
Unicoop Firenze
Unicoop Firenze
Coop Adriatica
Coop Adriatica
Coop Adriatica
Coop Estense
Coop Adriatica
Coop Adriatica
Totale
Super
Iper
Magazzino
Uffici
Magazzino
Super
Super
Super
Super
Magazzino
Iper
Super
Super
Super
Super
Super
Super
Super
Super
Super
Iper
Iper
Iper
Super
S. Lorenzo a Greve
Rimini nord
Vignale Riotorto
Sesto Fiorentino
Castiglion del Lago
Empoli via Sanzio
Calderara
Pianoro
Cento
Scandicci
Sesto Fiorentino
San Giovanni in Persiceto
Ozzano
S. Ruffillo
Varese
Agliana
Borgo S. Lorenzo
Fucecchio
Civitanova Marche
Zola Predosa
Schio
Modena Grandemilia
S. Benedetto del Tronto
Jesi
98 + 99
Potenza
installata (kWp)
10
50
418
20
360
461
46
58
81
570
420
44
52
81
51
213
120
139
41
69
76
128
414
150
4.070
Accensione
impianto
Marzo 2003
Agosto 2006
Luglio 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Novembre 2007
Marzo 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Luglio 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Dicembre 2008
Dicembre 2008
Dicembre 2008
Dicembre 2008
Dicembre 2008
Dicembre 2008
Dicembre 2008
Dicembre 2008
Dicembre 2008
Produzione nel 2008
(stima di massima) kWh
12.000
60.000
501.240
23.760
431.520
552.960
49.869
62.309
79.315
340.535
128.571
8.325
9.839
8.286
2.310
9.642
5.424
6.289
1.855
3.122
3.420
5.800
18.731
6.787
2.331.909
La produzione annua stimata a regime, considerando un anno completo di produzione,
sarà di 4.884.048 KWh per ben 2.838 tonnellate di CO2 non immesse nell’atmosfera.
Indicatore ambientale chiave
Energia utilizzata proveniente da fonti rinnovabili
e relative emissioni di CO2eq evitate: in totale e per
tipologia di fonte
L’indicatore descrive la quantità di energia proveniente da fonti rinnovabili (non fossili)
utilizzata dai punti vendita e gli effetti in termini di riduzione delle relative emissioni di
CO2eq, rispetto ad un pari utilizzo di energia da fonti non rinnovabili.
Il monitoraggio di tale indicatore consente a Coop di conoscere la diminuzione
dell’impatto relativo all’emissione di gas serra dei consumi energetici delle proprie
strutture di vendita, in seguito all’utilizzo di risorse rinnovabili e di misurarne la
variazione nel tempo.
Tabella 4.14 Energia da fonte rinnovabile per tipologia ed emissioni risparmiate. Anno 2008
Fonte
Fonte rinnovabile (idroelettrica o certificata RECS)
Fotovoltaica
Totale
Fonte: Inres
Consumo (kWh)
82.077.021
2.331.909
84.408.930
Emissioni CO2eq. evitate (ton)
47.687
1.335
49.042
Figura 4.8 Emissioni CO2eq risparmiate per utilizzo energia elettrica da fonte rinnovabile
(ton)
2007
2008
49.042
47.687
50000
40000
30000
24.909
24.635
20000
10000
0
274
Idrolettrica
1.335
Fotovoltaica
Totale
Acqua
Per evitare inutili sprechi nei consumi idrici delle strutture di vendita - prevalentemente dovuti agli utilizzi gestionali (laboratori, pulizie), ai servizi igienici e all’irrigazione
delle aree verdi – Coop ha invece adottato i seguenti dispositivi:
• rubinetteria a molla;
• aeratori rompigetto;
• scarichi di acqua a doppia cacciata.
In alcuni punti vendita, ad esempio, le acque meteoriche vengono raccolte dai parcheggi e dalla copertura degli edifici in apposite vasche e l’acqua recuperata viene utilizzata per l’irrigazione e per gli scarichi dei bagni.
Sebbene gli investimenti necessari per realizzare tale sistema di recupero non permettano ancora la riduzione dei costi della fornitura di acqua dall’acquedotto, Coop progetta e realizza punti vendita pilota per lo studio di tale tecnologia in vista di una futura applicazione sistematica. Oggi sono quattro i centri commerciali interessati - Sesto
Fiorentino, Rimini, Prato S.Giusto e Carpi.
La stima effettuata per le nove grandi cooperative nel 2008 riporta un consumo complessivo di circa 2.415.000 m3 (2.380.000 nel 2007).
4. La performance ambientale
Rifiuti
•
•
•
•
•
•
•
•
Un’efficace gestione integrata dei rifiuti si basa, come è noto, su una corretta differenziazione degli stessi per avviare i diversi materiali alle filiere di riciclaggio, riducendo
il flusso di rifiuti da smaltire nelle discariche e garantendo un trattamento adeguato ai
rifiuti pericolosi per la salute e l’ambiente.
Coop effettua la raccolta differenziata dei propri rifiuti in tutti i punti vendita, vista la
produzione di rifiuti speciali, pericolosi, non pericolosi o assimilabili agli urbani.
Negli Ipercoop, ad esempio, viene effettuata la raccolta differenziata delle seguenti tipologie (i rifiuti pericolosi sono segnalati con asterisco *):
imballaggi in carta e cartone;
imballaggi in plastica;
imballaggi in legno;
oli minerali esausti*;
batterie al piombo*;
toner e consumabili da stampa*;
oli vegetali/animali esausti;
scarti di macelleria e pescheria, materiali cosiddetti “di categoria 3” in base al Regolamento CE 1774/2002.
In alcuni punti vendita sono anche attive le raccolte di organico e di AEE (apparecchiature elettriche ed elettroniche), in cui rientrano anche i neon e i “vecchi” beni durevoli
(tra gli AEE possono esserci rifiuti pericolosi).
Si osserva che non sono stati ancora promulgati i decreti attuativi necessari all’applicazione del D.Lgs n.151 del 25/07/05 (cosiddetto Decreto RAEE), di conseguenza non è
ancora in essere l’obbligo di ritiro delle vecchie apparecchiature elettriche ed elettroniche in modalità “1 contro 1”.
In più ci sono alcune categorie di rifiuti presenti solo occasionalmente:
• rottami ferrosi e metallici;.
• materiali inerti da demolizione;
• latticello (ove presente la produzione di mozzarelle).
Ogni tipologia di rifiuto deve essere raccolta e stoccata seguendo metodi specifici secondo normativa.
Di seguito si riportano le percentuali delle tipologie di rifiuto raccolto.
100 + 101
Indicatore ambientale chiave
Raccolta differenziata
L’indicatore descrive i quantitativi di rifiuti raccolti in modo differenziato a livello
nazionale suddiviso per tipologia.
Il monitoraggio di questo indicatore consente di tenere sotto controllo il livello di
differenziazione dei rifiuti e quindi la potenzialità di recupero.
Figura 4.9 Frazioni di raccolta differenziata (%). Anno 2008
Altro 0,4%
Oli grassi commestibili 0,5%
Ferro e acciaio 1%
Imballaggi in plastica 2,1%
Imballaggi in legno 2,1%
Rifiuti speciali non pericolosi 6%
Materiali di categoria 3 14,5%
Organico 15,4%
Imballaggi carta e cartone 57,9%
La maggior parte dei rifiuti prodotti e raccolti in modo differenziato è rappresentata dagli
imballaggi di carta e cartone e dai materiali di categoria 3, ovvero gli scarti alimentari
provenienti principalmente da macelleria e pescheria. Questa la suddivisione:
• rifiuti non pericolosi per recupero: imballaggi carta e cartone, imballaggi in plastica,
imballaggi in legno, olii e grassi commestibili, ferro e acciaio, imballaggi in vetro
(inseriti nel diagramma insieme alla voce ‘altro’per il valore molto basso)
Non pericolosi avviati al recupero
R1
Imballaggi carta
e cartone
57,9%
R2
Imballaggi
in plastica
2,1%
R3
Imballaggi
in legno
2,1%
R4
Oli e grassi
commestibili
0,5%
R5
Ferro e acciaio
1,0%
R6
Imballaggi
in vetro
0,01%
• rifiuti speciali non pericolosi: toner, pile alcaline, apparecchiature fuori uso, fanghi
fosse settiche, componenti di apparecchiature fuori uso, rifiuti da demolizione, rifiuti
ingombranti e misti, frigoriferi, monitor tv-pc (incidono per una percentuale di 6,0%
sul totale dei rifiuti differenziati raccolti);
• rifiuti organici: incidono per una percentuale di 15,4% sul totale dei rifiuti differenziati
raccolti, anche se il valore si riferisce solamente alla raccolta degli ipermercati poiché
per i supermercati la raccolta viene effettuata dal Servizio Pubblico insieme al RSU;
• materiali di categoria 3: scarti delle lavorazioni di carne e pesce e latticini, acque di
lavaggio di determinati prodotti animali (14,5% sul totale);
• altro, ovvero rifiuti pericolosi (neon, batterie nichel e piombo-cadmio, liquidi antigelo,
olio minerale esausto e altro materiale oleoso) e imballaggi in vetro (0.4%).
4. La performance ambientale
4.3 I Trasporti
4.3.1 Il trasporto delle merci
Per minimizzare i costi economici e ambientali del trasporto merci Coop punta sulla
loro centralizzazione, ovvero sull’utilizzo di piattaforme logistiche per il rifornimento
dei punti vendita pensate per evitare lunghi viaggi delle merci e ottimizzare il carico
dei camion, garantendo sempre viaggi a pieno carico. Centralizzazione significa, ad
esempio, che l’ipermercato di Rimini nord utilizza per il rifornimento dei generi vari la
piattaforma logistica di Cesena, più vicina al punto vendita.
Tale pratica, iniziata nel 2001 con i trasporti verso i supermercati, ha comportato una
riduzione dei flussi di traffico pari circa al 40% e, con il lavoro sugli ipermercati avviato
nel 2005, ha ormai raggiunto quota 90%.
Nel corso del 2008 non si sono registrati cambiamenti significativi, mentre nell’anno
in corso si sta lavorando su interventi che genereranno ulteriore efficienza a partire dal
2010: centralizzazione dei flussi di prodotti alimentari per gli Iper di Unicoop Tirreno,
costruzione di un unico magazzino per i prodotti non alimentari e maggiore centralizzazione di referenze di fresco.
Indicatore ambientale chiave
Tasso di centralizzazione per “food” e “non-food”
e riduzione dei flussi di traffico
Con “tasso di centralizzazione” si intende la quota di prodotto che passa attraverso la
logistica centralizzata anziché andare in consegna diretta.
L’indicatore descrive gli esiti della centralizzazione dei trasporti merci, che è l’azione
principale che Coop ha intrapreso per ridurre il flusso dei mezzi commerciali verso i punti
vendita. La centralizzazione dei trasporti prevede l’utilizzo di piattaforme logistiche (Ce.
Di) per ottimizzare il trasporto nell’ultimo tratto di strada verso il Punto vendita, per un
raggio medio nazionale di percorrenza pari circa a 65 km.
Il presente indicatore descrive inoltre la riduzione di traffico presso i punti vendita
conseguenti alla centralizzazione.
102 + 103
Figura 4.10 Tasso di centralizzazione totale (%) “food” e “non food”. Anno 2008
Food
Non food
60
60
50
35
40
30
20
10
0
Anno 2008
Figura 4.11 Riduzione media dei flussi di traffico con centralizzazione (%).
Anni 2006 2007, 2008
Super
Iper
100
Totale
90
90
90
80
60
40
40
50
40
50
40
50
20
0
2006
2007
2008
Il fatto che la percentuale resti invariata fa sì che la riduzione dei flussi di traffico non
presenti mutamenti.
La centralizzazione negli Ipermercati - per ora avviata nei distretti Adriatico e Nord
ovest - riguarda i generi vari (37% della merce) e ha comportato una riduzione media
di 70 mezzi/giorno in ingresso per ogni ipermercato. Considerando che il consumo medio di un automezzo su percorso misto (urbano ed extraurbano) è di 25 litri di carburante (diesel) ogni 100 km, e che il percorso medio tra il punto vendita e la piattaforma
è di circa 65 km, una riduzione di 70 mezzi al giorno si traduce in un risparmio di più di
1000 litri di gasolio e più di 1 tonnellata di CO2 al giorno per ipermercato.
•
•
•
•
A queste attività si aggiunge la recente sperimentazione del deposito multiproduttore
con il Consorzio Nord Ovest e tre fornitori che avevano affidato a uno stesso operatore
logistico la propria distribuzione. In particolare, il Consorzio ha modificato il proprio
sistema di riordino come se l’assortimento dei tre fornitori appartenesse a un unico
gruppo di riordino, in modo da poter formulare un ordine per saturare l’automezzo,
suddividendo successivamente gli ordini a ciascun fornitore. Un’esperienza realmente
innovativa che, se estesa, potrebbe cambiare radicalmente il modello attuale di supply
chain, considerando i primi risultati raggiunti:
aumento della puntualità della consegna dell’11%;
aumento della frequenza di consegna del 14%;
aumento della saturazione dei mezzi del 164%;
diminuzione dei mezzi in consegna, a parità di volumi, del 63%.
4. La performance ambientale
4.4 Sensibilizzazione e informazione
4.4.1 Le attività di educazione
Tra le attività formative ed educative proposte da Coop alle scuole, hanno al loro interno anche quelle sui temi dell’ambiente.
La nuova guida, ad esempio, analizza cinque prodotti riprendendo il loro “ciclo di vita”
e affrontando con un approccio pratico temi come l’impatto ambientale delle merci, la
presenza di Ogm e la produzione di rifiuti. In questo modo Coop propone una riflessione sulla sostenibilità delle merci, dal punto di vista etico, economico e ambientale,
dimostrando, ad esempio, come:
• la produzione di una lattina abbia significativi impatti sul sistema estrattivo minerario,
in termini di depauperazione delle risorse e di sempre maggiore produzione di scorie,
con un suo smaltimento che può essere ancora più energivoro;
• l’impatto ambientale della gomma da masticare parta dalla produzione della “gomma
base” per arrivare sino ai comportamenti dei consumatori che imbrattano le strade.
Educazione ambientale nei territori
•
•
•
•
•
•
A livello locale, le cooperative hanno promosso anche altre attività di educazione ambientale rivolte principalmente alle scuole, con interventi che hanno riguardato:
la conoscenza e il corretto utilizzo dell’acqua;
il ciclo della carta;
gli imballaggi e l’ambiente;
il rapporto tra agricoltura e ambiente;
il riciclaggio dei rifiuti e il recupero dei materiali;
l’energia.
4.4.2 La promozione della mobilità sostenibile
Anche per tutto il 2008 è stato attivo l’accordo fra ANCC/Coop e ICS, Iniziativa dei Comuni per il Car Sharing. Sostenuto dal Ministero dell´Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, tale accordo ha offerto ai soci Coop l’accesso al servizio Car Sharing
a condizioni molto vantaggiose, con sconti del 35% sugli abbonamenti annuali e un
10% di bonus sui fatturati cumulati ogni anno. Uno sconto che arriva al 50% per coloro che hanno aderito al servizio entro i primi 50 giorni dalle campagne promozionali
organizzate dalle singole cooperative, per le quali sono comunque previsti sconti annuali del 50% sul costo orario e sul costo mensile per le auto a uso aziendale.
Il servizio di Car Sharing, attivo 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, risponde alla necessità di un’efficace politica di sviluppo sostenibile per la riduzione del traffico cittadino. La
convenzione è attiva attualmente nelle città di Torino, Genova, Firenze, Venezia, Modena, Bologna e nella Provincia di Rimini, con risultati del tutto positivi: oltre 500 soci
usufruiscono di questo servizio di mobilità sostenibile e, associati al circuito nazionale
ICS, rappresentano il 5% del totale abbonati Car Sharing.
104 + 105
4.5 Le campagne di Coop per l’ambiente
Le Campagne Coop per l’ambiente dal 1984 sono riportate nel prospetto seguente:
1984
1988
1993
1994 e 1995
1996 e 1997
1997
1997 e 1998
2000
2000-2006
2001
2002-2005
2005
2006
2007
2007
2008
“Bianco il bucato azzurro il mare”
“C’è uno strappo nel cielo fermiamolo”
“Fermiamo l’abuso dei pesticidi”
“Imballaggi ecocompatibili nel settore non alimentare”
Campagna di informazione su imballaggi e rifiuti
Campagna di informazione sui prodotti con amore Coop
Campagna di informazione sul consumo sostenibile
“L’Italia che ricicla”
Campagna ogm
“Settimana Coop per l’ambiente”
“Riciclo aperto”
“Shopper”
“Car sharing”
Coop4kyoto
Campagna ogm
“Risparmia le energie”
La campagna “Risparmia le energie”
c
L’11 novembre 2008 è stata lanciata la Campagna “Risparmia le energie” un importante e articolato progetto di informazione e sensibilizzazione sui temi del risparmio e
dell’efficienza energetica che si inserisce in una serie di iniziative che Coop ha messo
in atto per contrastare le minacce dei cambiamenti climatici. Si tratta di un progetto
innovativo rivolto ai soci e consumatori attraverso la selezione su base volontaria, di
2500 famiglie che, seguendo uno specifico percorso di formazione della durata di un
anno, potranno acquisire strumenti teorici e tecnici necessari per incidere concretamente sui propri consumi domestici.
Alle famiglie partecipanti Coop ha distribuito un kit di materiali, creati appositamente,
costituito da un manuale per la gestione dei consumi energetici in casa, un dossier
scientifico sul cambiamento climatico e sul protocollo di Kyoto, un diario di bordo su
cui le famiglie possono annotare le azioni che svolgono ed un questionario di autovalutazione delle prestazioni energetiche della casa. Nel kit, inoltre, sono presenti 7 lampade a risparmio energetico e 3 riduttori di flusso da applicare alla rubinetteria domestica. È stato creato anche un sito specifico (www.risparmialeenergie.e-coop.it) in cui le
famiglie possono partecipare attivamente attraverso il blog e la sezione delle domande
e risposte condividendo le proprie esperienze.
Ad oggi la redazione del progetto ha ricevuto più di 4.000 mail e la community online è
attiva e funzionante. Le famiglie hanno già compilato due questionari: il primo riguardante le abitudini energetiche della famiglia che restituisce un punteggio ed una classe di appartenenza (famiglia sprecona, famiglia attenta, famiglia efficiente); il secondo
contenente informazioni sui consumi energetici. Alla fine dell’anno di formazione le
famiglie potranno ricompilare il primo questionario per verificare se hanno cambiato
in meglio le proprie abitudini e sono “salite di classe”.
La campagna ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare, del Ministero dello Sviluppo Economico e del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti, oltre all’adesione delle tre più importanti associazioni
ambientaliste: Legambiente, WWF e Greenpeace. Un rappresentante di ciascuna organizzazione/ente fa parte del Comitato Scientifico che ha il compito di monitorare la
campagna e inserire eventuali novità e suggerimenti nel programma di attività.
4. La performance ambientale
4.5.1 Il progetto “Coop for Kyoto”
c
Sulla base del Protocollo di Kyoto l’Italia si è impegnata a ridurre le emissioni di gas serra, nel periodo di
adempimento 2008–2012, del
6,5% rispetto ai livelli del 1990.
Coop, da parte sua, ha deciso di
impegnarsi direttamente attraverso più linee d’azione, coinvolgendo 101 siti produttivi e
portando avanti interventi strutturali sulla propria rete di vendita
e iniziative di sensibilizzazione per i
consumatori.
In primo luogo con azioni sul Prodotto a Marchio e sulle filiere, con l’adesione
volontaria dei fornitori agli obiettivi di riduzione delle emissioni sanciti dal Protocollo
di Kyoto e con azioni mirate alla riduzione dei
consumi energetici, in partnership con l’ente di
controllo accreditato Bureau Veritas Quality International, coinvolto nel monitoraggio dei consumi,
nell’elaborazione dei risultati e nella ricerca di miglioramenti per il raggiungimento degli obiettivi.
Le attività svolte in tal senso nel 2008 sono state:
• messa a punto di una Linea Guida destinata ai fornitori, con informazioni generali e casi pratici, presentata
nel mese di aprile;
• elaborazione dei dati su consumi, emissioni di CO2 e
produzioni effettuate, rilevati attraverso schede compilate per 4 anni (2004-2007) da sono 78 aziende e 101 siti
produttivi;
• comunicazione dei dati ai fornitori tramite un Convegno nazionale
(11/11/08) e via posta elettronica.
•
•
•
•
A gennaio 2009 gli stabilimenti coinvolti nell’iniziativa erano 101, tutti italiani, prevalentemente alimentari (89) e solo alcuni (i restanti 12) appartenenti ai settori della detergenza e della carta:
48 stabilimenti di Generi Vari (prodotti che si conservano senza bisogno del freddo come pasta, bevande, pomodoro, ecc.);
38 di prodotti Freschi Industriali (prodotti che si conservano tramite refrigerazione o
Congelazione, come latte e derivati, salumi, prodotti surgelati, ecc.);
15 stabilimenti di lavorazione e confezionamento di Ortofrutta (sia quella fresca, sia
quella lavata e pronta al consumo).
I risultati emersi, confrontando i dati del 2007 con quelli del 2004, hanno evidenziato
un miglioramento dell’efficienza pari al 6,37 % e una diminuzione complessiva delle emissioni di anidride carbonica pari al 3,8 %. Grazie a questo progetto, sono state
quindi risparmiate quasi 19.000 tonnellate di emissioni: come se 1000 famiglie italiane
rinunciassero all’energia elettrica per circa 12 anni).
106 + 107
Figura 4.12 Emissioni complessive in migliaia di tonnellate CO2
800
780
760
740
720
700
2004
2005
2006
2007
Inoltre gli stabilimenti coinvolti aumentano ogni anno e a giugno del 2009 sono iniziate
le analisi dei consumi relativi all’anno 2008, in fase di elaborazione. Coop for Kyoto
prosegue quindi nel 2009 il suo percorso proponendo ad alcuni fornitori la realizzazione di un audit energetico con lo scopo di individuare azioni e soluzioni impiantistiche
atte a ridurre i consumi energetici e, di conseguenza, le emissioni in atmosfera.
Raggiunto il primo obiettivo, Coop for Kyoto continua il suo percorso con l’attività di
sensibilizzazione e coinvolgimento dei fornitori di prodotto a marchio per estendere il
numero di aziende coinvolte nel progetto, ad esempio impegnando anche i fornitori di
carni e altri prodotti finora non coinvolti e intervenendo sui casi finora meno virtuosi.
Se sul Protocollo di Kyoto ha prodotto un Dossier Informativo ad hoc, in base al Protocollo d’Intesa recentemente stipulato con il Ministero dell’Ambiente, Coop sta ora
sviluppando campagne informative rivolte ai suoi soci e consumatori per favorire comportamenti “ambientalmente responsabili” a partire dal 2010.
Verdavvero
Verdavvero è una mostra itinerante–fotografica che racconta l’impegno Coop per l’ambiente. Ha debuttato a Rimini ma il percorso propone l’allestimento in varie città d’Italia, dalla Liguria alla Campania, all’Umbria, al Salone del Gusto di Torino e ad “Ecomondo” di Rimini. Offre inoltre la possibilità di un tour virtuale della mostra attraverso
il sito internet dedicato. Vengono proposti e promossi numerosi esempi di corretti
comportamenti ambientali, pratiche “virtuose“ secondo la logica “consumare correttamente per non essere consumati”. Esempi di comportamenti sposati da Verdavvero sono: mangiare su piatti di materiale biodegradabile, preferire prodotti bio e caffè equosolidale, aderire al car-sharing, installare pannelli fotovoltaici, rifornirsi al più vicino
magazzino e, dove possibile, attraverso distributori alla spina, ecc.
4. La performance ambientale
108 + 109
Il preventivo sociale
Nota metodologica
La struttura del preventivo è finalizzata a fornire agli interlocutori gli elementi per valutare le azioni di Coop nel 2009, si è scelto quindi di privilegiare le azioni ai numeri,
perché maggiormente trasparenti e direttamente connesse alle responsabilità di Coop.
Il preventivo racconta gli impegni di Coop come sistema, che vengono assunti in Coop
Italia ed in Associazione Nazionale, che non esauriscono quelli delle singole cooperative, si è scelto quindi di semplificare ulteriormente il cruscotto degli indicatori, che è il
consolidato delle nove grandi cooperative e cerca di dare una dimensione quantitativa
di trend di sviluppo sui principali indicatori di performance.
Il contesto
Il 2009 sarà un anno ancora più duro del 2008, in cui la sfida di tutelare l’interesse dei
consumatori garantendo convenienza, ma anche qualità, etica, ambiente, sicurezza si
confronterà ogni giorno con la contrazione della produzione, dell’occupazione e quindi
dei consumi. Proprio per questo sarà importante avere una bussola di riferimento aggiornata, condivisa che possa guidare ogni scelta.
Il 2008 è stato l’anno dedicato alla revisione della governance del sistema Coop con
l’adozione, lo scorso dicembre, del modello duale in Coop Italia - il Consorzio di acquisti e marketing - per rendere il processo decisionale democratico più rapido ed efficace, adeguato a rispondere ad un mercato e ad un mondo in continuo e repentino cambiamento. Il 2009 ne vedrà l’implementazione e la messa a regime, con le modifiche
organizzative che la stessa comporterà sia negli organi del Consorzio che nell’Associazione Nazionale delle Cooperative di Consumatori. Quest’ultima approverà a marzo a
sua volta una nuova governance e una rinnovata Missione.
I numeri delle 9 grandi Coop
Indicatori
Numero soci
Numero soci prestatori
Numero dipendenti
Numero punti vendita
Vendite a rete totale
Preconsuntivo 2008
6.399.375
1.141.576
47.473
707
10.965.419.610
Preventivo2009
6.583.282
1.178.386
47.884
724
11.327.199.056
Stima variazione
2,9%
3,2%
0,9%
2,4%
3,3%
Anche quest’anno gli impegni delle nove grandi cooperative prevedono una crescita
positiva pur prudente. Fisiologico l’incremento dei soci e delle vendite collegato alle
nuove aperture, che rappresentano lo strumento principe della grande distribuzione
per crescita e sviluppo. Contenuto ma positivo, l’incremento dei dipendenti, determinato dalla scelta di aprire strutture di vendita principalmente medio piccole e quindi
meno rilevanti in termini di occupazione. Significativo l’incremento dei soci prestatori
stimato sulla base della fiducia che da sempre, e ancor più in questa fase, contraddistingue il rapporto tra il socio e la cooperativa.
Gli impegni verso il socio
In una cooperativa a larga base sociale il rapporto con i propri soci è complesso e necessita delle migliori strutture di governo per garantire partecipazione reale e efficace,
per questo dopo aver svolto la Settima Assemblea Nazionale delle Sezioni Soci nell’otIl preventivo sociale
tobre 2008, Coop proseguirà la riflessione su nuovi modelli di partecipazione che rendano i soci protagonisti a punto vendita, definendo processi di coinvolgimento in particolare sugli aspetti commerciali e gestionali.
Già dal 2000 i soci sono coinvolti in due processi importanti per l’attività commerciale
nella definizione del prodotto a marchio: Approvato da Soci e Voce ai Soci. Lo sviluppo
di un nuovo sistema strettamente collegato al punto vendita integrerà il lavoro effettuato con questi due strumenti di cui si conferma il ruolo e l’investimento. Il primo si
sta sempre più connotando come strumento autogestito dalle cooperative e dai loro
soci attivi, che diventano protagonisti in prima persona. Nel 2009 verranno organizzati
120/130 test che coinvolgeranno complessivamente 20.000 soci.
Il secondo si è evoluto nel 2008 nel coinvolgimento dei soci attivi in “Gruppi di interesse per il miglioramento del prodotto Coop”, con 12 incontri nelle diverse cooperative.
I suggerimenti emersi verranno analizzati, accorpati e confrontati con quelli pervenuti
attraverso il Numero Verde di Coop Italia e il Filo Diretto delle cooperative associate.
I suggerimenti e le proposte ritenute di maggior interesse verranno approfonditi ed
inseriti nella pianificazione delle attività sul prodotto a marchio. Questi gruppi saranno
replicati nell’anno in corso.
Le persone si associano in cooperativa in primo luogo alla ricerca di quella convenienza garantita dalla mutualità e dall’assenza di interessi personali.
Per questo Coop anche per il 2009 si impegna a mantenere livelli di convenienza privilegiati per i propri soci.
Sul significato, sul valore moderno e sulle modalità di calcolo dello scambio mutualistico, elemento fondativo della forma cooperativa, le cooperative avvieranno nel corso
dell’anno un percorso importante di riflessione per rafforzare ulteriormente il rapporto
con i loro soci.
Infine, dal momento che le famiglie italiane sempre più necessitano di nuovi e diversi
servizi, Coop ha sviluppato in questi anni esperienze importanti di allargamento della
mutualità: dopo i servizi di credito ed assicurativi e la telefonia, saranno potenziate le
esperienze su carburanti ed energia oltre a sperimentare alcuni interventi sul welfare.
Contestualmente sarà ulteriormente rafforzata, nel 2009, l’area dei servizi alla persona,
resi fruibili al socio a costi contenuti attraverso convenzioni esclusive e programmi di
collezionamento. Ad oggi sono state sviluppate le aree Salute e Benessere (terme, visite mediche, ausili), Tempo libero (alberghi ed agriturismi, parchi divertimento, stazioni
sciistiche, vacanze natura e ragazzi), Mobilità, Cultura, Casa e Persona, ma altre sono
in corso di avvio.
Verso il consumatore
In una fase di grande difficoltà economica come questa e in conformità a una politica
di trasparenza, Coop nel 2009 attiverà tutte le leve possibili per garantire al consumatore prezzi convenienti, per questo ha deciso, nell’ultimo trimestre dello scorso anno
quando i prezzi delle materie prime entravano in deflazione, di denunciare la richiesta
da parte dell’industria di marca di un aumento dei prezzi tra il 4% e l’8%. Coop ha ritenuto tali richieste ingiustificate e incompatibili con la necessità di contenere i prezzi
e aumentare i consumi, per questo ha deciso di non accettare tutte le proposte che
fossero, non giustificate, eliminando dall’assortimento quei produttori che non le avessero ritirate. A inizio anno sono stati esclusi due produttori, ma l’evolversi del processo
di contrattazione potrebbe coinvolgerne altri. Coop ha deciso di denunciare tali comportamenti, spiegarli ai soci, convinta di tutelarne così gli interessi. In ogni caso tale
processo di controllo e negoziazione degli aumenti conterrà significativamente l’inflazione, garantendo un risparmio al consumatore.
110 + 111
Inoltre, Coop investirà 68 milioni di euro in una stabile riduzione dei prezzi che coinvolgerà 100 prodotti a marchio con una riduzione del 20% dei prezzi e, quattro prodotti di
ortofrutta e due di carne ribassati, a rotazione, di almeno il 30%.
In particolare il 2009 vedrà un lavoro impegnativo sul prodotto a marchio. Nell’anno
passato si è assistito a un incremento significativo delle quote di prodotto a marchio nel
nostro Paese, storicamente molto contenute rispetto agli altri europei, per la sua capacità di garantire contestualmente un prezzo più basso alla stessa qualità della marca.
•
•
•
•
Anche il prodotto Coop, che traina il mercato in Italia, ha beneficiato di questo andamento e per il 2009 sono previste 2900 referenze, con un incremento di 200 nuovi prodotti. Si è però assistito al consolidarsi di alcuni comportamenti dei quali si terrà conto
nell’anno in corso con risposte puntuali:
l’attenzione all’ambiente da parte del consumatore trova nelle linee “eco-logici” e “biologici” un’eccessiva segmentazione che li confonde, per questo si andrà verso una sola
linea caratterizzata da un’aggiuntiva tutela ambientale;
il “fior fiore” risponde non solo ai consumatori con alto potenziale di spesa ma anche a
coloro che occasionalmente vogliono premiarsi, per questo si incrementeranno i prodotti per consumi occasionali, introducendo prodotti gourmet e piatti pronti e continuando ad investire per il miglioramento qualitativo;
i consumatori, soprattutto i più giovani, è opportuno vengano indirizzati verso comportamenti alimentari più rivolti al benessere, per questo si lavorerà per sviluppare una
relazione con le mamme che vada oltre il prodotto. Coop diventerà il primo interprete
in Italia delle indicazioni OMS in materia di obesità infantile, sviluppando prodotti dedicati ai bambini solo se in grado di recepire tali indicazioni. Saranno sviluppati pochi
prodotti di grande valore nutrizionale e simbolico, quali merendine a basso contenuto
di grassi;
cresce infine la diffusione e la sensibilità verso patologie che sempre di più si devono e
si vogliono affrontare anche attraverso il regime alimentare: colesterolo alto, ipertensione, sovrappeso, diabete alimentare, ecc. A questi Coop vuole rispondere con una
gamma specifica di prodotti che “alla maniera di Coop” superi e rilanci i semplici “senza zucchero” dell’attuale offerta.
Il prodotto Coop è da sempre prima di tutto garanzia di qualità e sicurezza, per questo
Coop non riduce mai il proprio impegno. Il contesto negli ultimi anni è profondamente
mutato: da un lato vi è stata una forte evoluzione normativa in senso restrittivo e più garantista, una crescita della cultura della sicurezza nel mondo produttivo, una maggiore
attenzione della grande distribuzione; dall’altro nel 2008 è raddoppiato, rispetto allo
stesso periodo del triennio precedente, il valore dei sequestri effettuati dai Carabinieri
e dai Nas di cibi e bevande sofisticate, è aumentato il rischio sulla sicurezza delle materie prime acquistate, sono scoppiati diversi scandali in comparti importanti quali l’olio,
il vino e i latticini.
In questo contesto grande rilievo assume la sicurezza dei prodotti, certamente uno
degli ambiti più rilevanti dell’approccio Coop alla tutela della salute del consumatore.
Quindi accanto alle attività consolidate di controllo dei fornitori e delle filiere si svilupperà un piano di tutela della salute del consumatore più omnicomprensivo rispetto
all’approccio passato sulla sicurezza dei prodotti.
Il 2009 sarà quindi contraddistinto ancora di più da un sistema di garanzie forte, credibile e distintivo, in stretto contatto con il mondo scientifico per rinforzare il presidio su
controllo materie prime e relativi fornitori, sui sistemi di verifica di potenziali frodi, in
particolare su olio e latticini e cereali.
Crescerà, infatti, il numero di controlli sulle filiere più critiche con un coinvolgimento
diretto di Coop nei luoghi di produzione per la verifica delle origini e dei possibili contaminanti.
Il preventivo sociale
Sarà inoltre rilanciato presso i fornitori il piano
di prevenzione sulla presenza di micotossine
e proseguirà nell’intervento sui produttori
di imballaggi e nel controllo delle cessioni di
sostanze chimiche dal pack all’alimento. Al
proposito sarà finanziato un dottorato di
ricerca all’Università di Bologna per avere maggiore scientificità e continuità
d’intervento.
Anche nel 2009 proseguirà l’impegno per la riduzione dell’incidenza
della spesa farmaceutica sulle famiglie italiane, con l’ampliamento della
rete delle farmacie nei punti vendita, l’incremento dei prodotti in assortimento e dei servizi offerti. Inoltre, nonostante le difficoltà che insorgono nel processo di inserimento di prodotti a marchio Coop nel settore
farmaceutico, all’acido acetilsalicilico farà seguito quest’anno il paracetamolo, per garantire al consumatore medicinali a prezzi equi.
Contestualmente, in tema di servizi, si sta lavorando per estendere le sperimentazioni
per i pagamenti delle bollette in barriera cassa al fine di facilitare la gestione del tempo
del consumatore.
Verso il lavoratore
Nonostante la crisi significativa che sta attraversando il nostro Paese e il conseguente
calo dei consumi, Coop nel 2009 continuerà il proprio impegno per la crescita dell’occupazione grazie alle nuove aperture.
Sarà inoltre mantenuto l’impegno a realizzare processi di stabilizzazione occupazionale compatibili con l’attuale fase di andamento dei consumi, trasformando quote significative di contratti a termine in contratti a tempo indeterminato (part-time e full-time)
che rispondano sia al bisogno di continuità del lavoratore che a quello di flessibilità
dell’organizzazione del lavoro.
Il confronto con le Organizzazioni Sindacali per condividere percorsi e modalità di approccio alle tematiche del lavoro e dell’occupazione ha portato, nel 2008, al rinnovo
del Contratto Collettivo Nazionale di lavoro, firmato unitariamente da tutte le OO.SS.,
dando così attuazione al “Patto per lo Sviluppo” siglato nel 2007 con le stesse organizzazioni.
Nel 2009 prenderà avvio l’attività dell’Ente Bilaterale Nazionale della distribuzione cooperativa che ha anche il compito di verificare, in via preventiva e in fase di attuazione,
significative attività di Responsabilità Sociale.
Rimangono prioritari gli ambiti di intervento relativi a:
• sviluppo della partecipazione con la messa in atto di modelli organizzativi innovativi
che vanno nella direzione del coinvolgimento dei lavoratori alla vita della cooperativa;
• qualità del lavoro con azioni finalizzate soprattutto a incidere sui percorsi di sviluppo delle risorse, sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e sul miglioramento
dell’efficienza e produttività aziendale.
Tale ente avrà inoltre il compito di monitorare i bisogni formativi e da questi trarne gli
indirizzi per le attività, il rispetto delle pari opportunità e delle misure a sostegno dei
soggetti deboli.
A quest’ultimo proposito Coop ha avviato, attraverso Scuola Coop, un progetto per
studiare e implementare interventi a supporto del lavoro femminile e delle opportuni112 + 113
tà di crescita professionale delle donne in azienda. La “cabina di regia” del progetto,
composta da rappresentanti delle singole cooperative, nel corso del 2009 svilupperà
l’analisi interna, effettuerà momenti di formazione e di sensibilizzazione e diffonderà
informazioni sulle migliori pratiche adottate.
Continuerà, inoltre, l’impegno della Commissione Nazionale Lavoro e Formazione per
far crescere e uniformare la sensibilità e la cultura dell’impresa in tema di Sicurezza e
Salute a tutti i livelli.
La formazione, in Coop, è definita e gestita dalle singole cooperative, ma trova anche
nella Scuola Coop il luogo di elaborazione dei contenuti specifici relativi alle professioni.
Nel 2009 l’attività della Scuola sarà finalizzata a rafforzare la riflessione sui valori,
l’identità e la cultura cooperativa, attraverso l’integrazione strutturata di questi aspetti
nell’attività didattica e l’organizzazione di appositi eventi rivolti a tutti i livelli di responsabilità presenti nelle cooperative.
Un’ulteriore significativa area di intervento della Scuola riguarderà le Piccole e Medie
cooperative anche con interventi che si svolgeranno nei territori di appartenenza. In
alcune attività di formazione saranno coinvolti formatori delle grandi cooperative, avviando così un rapporto di scambio e di maggiore integrazione tra le diverse realtà del
movimento cooperativo.
Si continuerà infine a lavorare per ampliare e strutturare meglio l’attività verso i dirigenti delle grandi cooperative, ascoltandone i bisogni e realizzando uno studio di fattibilità per interventi sulle professioni o su specifiche tematiche. Contestualmente si
valorizzerà maggiormente la loro presenza a Scuola Coop, incrementando le occasioni
di docenza e testimonianza.
Il preventivo sociale
Verso la comunità
Il rapporto tra Coop e le comunità locali è strutturale al suo stesso essere cooperativa, il
cui socio è consumatore ma anche cittadino degli insediamenti su cui insistono i punti
vendita.
Proprio per questo le attività sociali sono definite, declinate e gestite dalle singole cooperative insieme agli interlocutori locali.
Alcuni progetti contraddistinguono però tutte le realtà:
• “Buon fine”, il progetto di recupero degli alimenti invenduti a vantaggio degli indigenti, che anche quest’anno vedrà crescere il numero di punti vendita coinvolti, le organizzazioni beneficiarie e la quantità di prodotti donati.
• L’Educazione al Consumo Consapevole rivolta agli studenti, dalle scuole materne alle
secondarie superiori, che nell’anno scolastico 2008-2009 ha introdotto in catalogo alcune nuove animazioni su nuovi prodotti (la lattina, il videogioco e la gomma da masticare) focalizzate maggiormente sui temi dell’ambiente e dell’uso consapevole del denaro; nonché una rivista periodica rivolta agli insegnanti SapereCoop che approfondirà
anche le tematiche d’attualità.
Proprio per l’attenzione che storicamente Coop ha dedicato ai giovani consumatori, dal
1° gennaio 2009 ha interrotto la vendita di alcolici ai minori di 18 anni negli oltre 1300
punti vendita Coop in tutta Italia. La decisione nasce dalla volontà di non assistere impotenti a una minaccia per la salute di tutti e in particolar modo per i giovanissimi, sperando che ciò serva a sollevare un dibattito, ad aprire un tavolo istituzionale con altri
operatori interessati per arrivare il più presto all’emanazione di una legge in materia.
Si affiancheranno iniziative di informazione e di sensibilizzazione dei giovani e degli
adulti al problema dell’alcol.
I processi di globalizzazione hanno modificato i processi di interazione rendendo i confini territoriali variabili in funzione dell’attività e dei soggetti coinvolti.
Coop Italia ha ottenuto per prima la certificazione SA8000 in Europa dieci anni fa.
Oggi in questo modo presidia il rispetto dei diritti umani e dei lavoratori di 431 fornitori
di prodotti a marchio Coop e circa un migliaio di sub-fornitori. A questi si aggiungono
i 160 fornitori di prodotti non alimentari coinvolti nel progetto BSCI da Intercoop-Far
East.
In Italia tale impegno si focalizzerà, sulla scia di quanto fino ad oggi realizzato, su due
ambiti d’intervento: le aziende agricole in cui si effettua la raccolta e un maggiore controllo degli aspetti inerenti la salute e la sicurezza sulle imprese di produzione.
Il progetto avviato a fine 2004 con i fornitori di prodotti da pomodoro, con particolare
attenzione alle pratiche di lavoro nero, caporalato e sfruttamento del lavoro clandestino, ha fornito buoni risultati, ma, come è noto, la manodopera clandestina impiegata
nella raccolta è soggetta a fenomeni di transumanza. Pertanto tutte le competenze maturate nella filiera del pomodoro nel corso degli ultimi anni costituiranno la struttura
del progetto relativo ad altre filiere ortofrutticole critiche che nel 2009 sarà attivato su
alcune coltivazioni del Sud Italia.
D’altro canto rappresenta un’emergenza nazionale la sicurezza sul posto di lavoro con
1.376 morti all’anno (Eurispes 2007) e le ispezioni SA8000 commissionate da Coop registrano risultati discreti, ma con significativi ambiti di miglioramento. Per questo sarà
avviato un progetto “Coop for work” attraverso il quale rilanciare l’impegno di Coop in
merito al rispetto dei diritti dei lavoratori, con focus appunto sul tema sicurezza. Coop
si farà carico di sensibilizzare i fornitori dei propri prodotti sulle aree potenzialmente
critiche in tema di sicurezza, sollecitando piani di miglioramento.
A supporto di un mondo più equo Coop continuerà a realizzare in modo partecipato
la settimana “Io faccio la spesa giusta” per la promozione dei prodotti equo e solidali,
innovandola rispetto agli anni precedenti.
114 + 115
Nel 2009 la campagna di solidarietà internazionale Stop alla povertà proseguirà sia
nelle attività di raccolta fondi presso i soci, che nella gestione dei quattordici progetti
in collaborazione con diverse ONG nei paesi in via di sviluppo per la realizzazione di
prodotti del commercio equo e solidale cui sia garantito l’accesso al mercato.
Verso l’ambiente e le generazioni future
Nel 2009 Coop continuerà con determinazione l’impegno per la salvaguardia dell’ambiente.
Saranno due in particolare gli ambiti di intervento: il concorso al raggiungimento degli
obiettivi di Kyoto e la riduzione degli imballi.
Al fine di fornire un contributo concreto al raggiungimento del nuovo obiettivo noto
come 20–20–20 (riduzione del 20% delle emissioni di CO2 e 20% di risparmio energetico ed utilizzo del 20% di energia da fonti rinnovabili), Coop:
• ha lanciato a fine 2008 la campagna “Risparmia le energie”, che si svilupperà per step
progressivi nel corso di un anno;
• dal 2006 attraverso il progetto “Coop for Kyoto” monitora l’andamento delle emissioni
di CO2, applicando ai propri fornitori di prodotto a marchio le linee guida di risparmio
energetico;
• smetterà di vendere a fine 2009, in anticipo di un anno rispetto ai termini di legge, le
lampadine a incandescenza in tutti i punti vendita.
La campagna “Risparmia le energie” ha lo scopo di informare e sensibilizzare i consumatori sulle tematiche dei cambiamenti climatici, del risparmio e dell’efficienza energetica con l’obiettivo di riuscire a cambiare in meglio le abitudini quotidiane. Ne sono
protagoniste oltre 2000 famiglie italiane (scelte come campione rappresentativo della
popolazione) affiancate da tutor che stimoleranno le azioni da fare e promuoveranno
anche iniziative sui territori, unite tutte assieme dal fatto di partecipare a una community on line. Il progetto avrà la durata di un anno, alla fine sarà svolta un’attività di informazione a punto vendita sui temi del risparmio energetico.
La campagna ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministero dello Sviluppo Economico e del Consiglio Nazionale
Consumatori e Utenti, oltre all’adesione di importanti associazioni ambientaliste (Legambiente, WWF e Greenpeace).
A “Coop for Kyoto” hanno aderito volontariamente 101 siti produttivi di fornitori di
prodotto a marchio Coop, tutti italiani, prevalentemente alimentari. L’adesione comportava l’adozione di azioni mirate alla riduzione dei consumi energetici, a partire da
una Linea Guida contenente una serie di possibili interventi sia impiantistici che gestionali a livello di stabilimento industriale.
Coop for Kyoto, raggiunto un primo obiettivo, continuerà il suo percorso nell’attività
di sensibilizzazione e coinvolgimento dei fornitori di prodotto a marchio Coop al fine di estendere il numero di aziende coinvolte nel progetto e intervenendo su quelli
che finora sono stati poco virtuosi, supportandoli in merito all’individuazione di buone
pratiche, fornendo informazioni e supporto tecnico, fino all’individuazione di fonti di
finanziamento.
La scelta di Coop di eliminare anticipatamente dal mercato le lampade a incandescenza
eviterà di immettere in atmosfera 120.000 tonnellate di C02 all’anno. Le stesse saranno
sostituite da lampade a risparmio energetico, di cui sono già in vendita diversi modelli
e rispetto alle quali è in atto una campagna di sensibilizzazione e di promozione partita
a settembre 2008.
Per la realizzazione dei nuovi punti vendita e la ristrutturazione di quelli esistenti Coop
è sempre più attenta a minimizzare il proprio impatto ambientale. In particolare, in coIl preventivo sociale
erenza con il progetto Coop for Kyoto, si continuano a realizzare impianti fotovoltaici
per alimentare non solo i punti vendita, ma anche i magazzini e le sedi delle cooperative. Gli impianti in funzione al 31 gennaio sono 26 per una potenza di picco complessivamente installata di circa 4.400 kWp, nel corso del 2009 dovrebbero essere attivati
altri 29 impianti per una potenza di picco di circa 7.600 kWp, complessivamente quindi
a fine 2009 saranno attivi circa 55 impianti per una potenza di picco complessiva di
12.000 kWp.
Allo stesso modo si continuano a diffondere tecnologie che riducono i consumi energetici, tra arredi ed impianti, ed in particolare nel 2009 si estenderà ulteriormente la
copertura dei banchi frigo in via sperimentale in alcuni punti vendita.
Per la riduzione degli imballaggi Coop vanta circa 100 prodotti sul cui imballaggio sono stati fatti interventi in linea con la politica delle 3 R (Riduzione, Riciclo, Riutilizzo).
Nel 2009 verrà rilanciato con forza questo impegno con una strategia di:
• riduzione del consumo di risorse a monte (materiali ed energia);
• riduzione di rifiuti.
Proseguirà, infatti, l’applicazione e valorizzazione dell’esclusiva etichettatura informativa Coop, che segnala al consumatore il materiale con cui è fabbricato l’imballo e le
modalità per il corretto smaltimento.
Si andrà alla definizione di regole più stringenti con attenta considerazione dell’impatto ambientale lungo
l’intero ciclo di vita, dalla produzione allo smaltimento attraverso la metodologia
d’analisi LCA (Life Cycle Assessment) e saranno assunti nuovi impegni di sostituzione
dei materiali più impattanti e del overpack. A questo saranno affiancati dodici progetti
di studio di prodotti.
Inoltre verranno analizzate alcune filiere al fine di verificare i benefici ambientali del
cosiddetto ‘’Km zero”.
Sempre con questo obiettivo nel 2009 Coop rafforzerà le iniziative di sensibilizzazione
sul consumatore per ridurre l’utilizzo di shopper usa e getta tradizionali, aumentando
l’assortimento di borse riutilizzabili e biodegradabili.
Infine a fine 2008 Coop ha introdotto per i propri detersivi ecologici alcuni dispenser
per lo sfuso pilota che si diffonderanno ulteriormente nei punti vendita nel corso del
2009. Visto che per avere vantaggi ambientali occorre che il consumatore si ricordi per
molto tempo di ripetere l’atto di acquisto portandosi il contenitore da casa, le cooperative attiveranno una forte campagna di sensibilizzazione dei clienti.
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I risultati del 2008, rispetto agli impegni
assunti sul 2008
Perché un processo di rendicontazione sia efficace è fondamentale che sia in essere
un controllo circolare tra obiettivi e risultati, a testimonianza anche della trasparenza
verso tutti gli interlocutori. La seguente tabella riassume la realizzazione o meno degli
obiettivi qualitativi inseriti nel Preventivo 2008, ma la stessa valutazione è inserita nel
testo del documento dove, nelle singole sezioni, è riportato il simbolo c per indicare
l’“obiettivo raggiunto” e l’azione specifica è evidenziata in grassetto del medesimo
colore.
Impegno assunto con il preventivo 2008
Proseguirà la riflessione sui nuovi modelli di governance
Si svolgeranno i lavori di preparazione della Settima Assemblea Nazionale delle Sezioni Soci, nella
quale ripensare e rilanciare le modalità di coinvolgimento dei soci attivi
Saranno mantenuti livelli di convenienza privilegiati per i propri soci, attraverso politiche
promozionali riservate basate su meccanismi di personalizzazione, che possano quindi rispondere ai
reali bisogni dei soci premiandone la fedeltà
Saranno ulteriormente sviluppate le convenzioni per i servizi alla persona
Saranno coinvolti nel progetto Energy saver con l’obiettivo di ridurre i consumi energetici domestici
attraverso l’utilizzo di un kit di controllo e di un decalogo di comportamenti
Applicherà aumenti solo se giustificati impegnandosi poi a ribassarli non appena eventuali situazioni
di crisi rientrassero e facendosi carico di una quota parte degli aumenti richiesti dai fornitori
Si manterrà l’inflazione interna sempre sotto l’inflazione Istat
Introdurrà nuove tariffe nella Telefonia
Stato 2009
Mantenuto
Mantenuto
Mantenuto
Mantenuto
Mantenuto nel 2009
Mantenuto
Non mantenuto
Mantenuto
rimodulando le tariffe
pregresse
Rafforzerà in CoopSalute la presenza del parafarmaco e la gamma dei servizi di prevenzione offerti, ma Mantenuto
soprattutto portando sugli scaffali prodotti per la salute a marchio Coop
Migliorerà ulteriormente i prodotti freschissimi con particolare attenzione a carni e ortofrutta. Nella Mantenuto
stessa logica continuerà l’attività per sviluppare progetti di valorizzazione dei prodotti tipico-locali
Svilupperà un ulteriore studio su nuove filiere per il non utilizzo OGM nell’alimentazione animale e
Mantenuto
più controlli istologici contro il rischio anabolizzanti
Potenzierà ulteriormente il processo di gestione delle crisi in merito al controllo sulle procedure
Mantenuto
igienico sanitarie
Innoverà l’offerta non alimentare, in particolare per le aree casa e brico, grazie al rapporto con nuovi Mantenuto
partner, e aumenterà contestualmente il presidio dei controlli sui prodotti, in particolare per quelli di
importazione
Mantenuto
Caratterizzerà Il prodotto a marchio con una nuova etichetta Coop più ricca di informazioni
nutrizionali alla quale si affianca un’apposita etichettatura per lo smaltimento dei diversi imballi che
guidi il consumatore in una corretta e semplificata pratica di riciclaggio
Mantenuto
Realizzerà la settimana “Io faccio la spesa giusta” per la promozione dei prodotti equo e solidali e
ha intenzione di assumere un ruolo proattivo nella proposta di un disegno di legge a supporto di tale
pratica
Promuoverà la campagna Stop World Poverty con tredici progetti promossi da diverse ONG nei paesi Mantenuto
in via di sviluppo con l’obiettivo di supportare un percorso di sviluppo economico imprenditoriale
locale attraverso prodotti del commercio equo e solidale a cui sia garantito l’accesso al mercato
Concretizzerà i protocolli firmati con il Ministero dell’Ambiente e con il Forum del Terzo Settore
Mantenuto
Avvierà il percorso per l’eliminazione delle lampade a incandescenza, in anticipo sulle previsioni di
Mantenuto nel 2009
legge
Mantenuto
Completerà gli impianti di produzione di energia fotovoltaica per un totale di circa 3.685 kW
(esclusi i 6 già funzionanti) in aggiunta all’acquisto di circa 97 GWhdi energia da fonte rinnovabile
(idroelettrica)
Realizzerà uno studio di fattibilità di certificazione secondo il Protocollo Itaca di alcuni centri
Mantenuto
commerciali e la definizione della procedura per gli audit energetici a punto vendita
Aprirà un centro commerciale teleriscaldato tramite accordo con la vicina distilleria
Mantenuto nel 2009
Saranno attivate, in accordo con i fornitori, delle azioni per ridurre le emissioni di CO2 lungo l’intera
Mantenuto
filiera
Sperimenterà nuovi sistemi di packaging per ridurre i rifiuti
Mantenuto
Mantenuto
Aprirà 19 nuovi punti vendita, di cui dieci in Comuni nei quali non si era precedentemente presenti,
sviluppando formati commerciali diversi ed innovativi per garantire ad ogni comunità il servizio
migliore
Lavorerà per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale che traduca in pratica il Patto per lo
Mantenuto
sviluppo sottoscritto nel 2007
Rafforzerà e migliorerà l’offerta di scuola Coop grazie al percorso di rinnovamento lanciato con il
Mantenuto nel 2009
cambio di vertice
Il preventivo sociale
Stampato su carta 100% riciclata
Finito di stampare
nel mese di luglio 2009