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La newsletter
N. 28
DEL 24 LUGLIO 2014
SOMMARIO
Luci ed ombre di un anno difficile
di Franco Gariboldi Muschietti
Via Cortese 8
31100 Treviso
Tel. 0422.411642
Fax 0422.400521
[email protected]
A volte, nel cercare di
comprendere le situazioni
avendo cura di “pre-vedere”
le possibili insidie che ogni
provvedimento,
anche
il
migliore, può comportare, si
corre il rischio di apparire
disfattisti e pessimisti.
Ma, a voler essere onesti, le
valutazioni sul Patto per la
Salute che si leggono sulla
stampa di categoria, sembrano
eccessivamente
fiduciose e forzatamente ottimistiche.
E se vogliamo esser seri, non possiamo non pensare che
tutta una serie di provvedimenti non abbiano come
conseguenza, ancora una volta, una pesante
contrazione della spesa farmaceutica e quindi dei
bilanci delle nostre farmacie; pensiamo infatti alla
riformulazione del prontuario e quindi del prezzo di
riferimento sulla base di categorie terapeutiche
omogenee improntate al criterio costo/beneficio,
all’introduzione del criterio dell’equivalenza terapeutica
anche tra molecole diverse tra loro, al sostegno
dell’innovazione terapeutica solo se reale, importante e
dimostrata rispetto alle terapie già in uso, all’estrema
razionalizzazione delle gare regionali, all’eccezionale
concentrazione delle centrali di acquisto (che da
32.000/35.000 diventeranno 35) e alla forte spinta che si
vuole dare alla CONSIP.
Se vogliamo dirla tutta, non siamo così convinti che la
Farmacia dei Servizi, che sembra l’unica luce in fondo al
tunnel e di cui si parla almeno sin dal 2009, sia così
pronta alla sfida che il Patto per la Salute sembra
lanciare.
Né abbiamo contezza di un progetto strutturato, frutto di
uno studio contestualizzato e moderno cui riferirsi.
Siamo pronti ad un modello di farmacia che possa
utilmente contribuire al processo di riorganizzazione
ospedale–territorio, quale soluzione organizzativa in
grado di rispondere alle mutate e accresciute esigenze
Sanità, fino a 7
miliardi di risparmi
con il metodo Consip
Patto per la salute/
Lavoro,
farmaci,
federalismo, territorio,
piani di rientro: giudizi
e chiaroscuri nelle
analisi di 6 esperti per
Il Sole-24 Ore Sanità
Fascia C, sentenza
della
Consulta:
l'esclusiva in farmacia
è legittima, infondato
il ricorso promosso
dalle parafarmacie
La
ricetta
dematerializzata:
passo obbligatorio ma
complesso
Bollini dei farmaci, in
Gazzetta il decreto
con le nuove regole
Linee di indirizzo
ministeriali
sugli
strumenti per ridurre
gli errori in terapia
farmacologica , il
"manuale" disponibile
on line
Farmacovigilanza,
Aifa: segnalazioni in
crescita, soprattutto
da parte dei farmacisti
Aifa: “Farmaci in fascia
Cnn e 100 giorni,
l’Agenzia rispetta in
pieno le norme”
Farmacie online. Gli
USA contro la FedEx
Corporation
Allerta morbillo in Italia,
oltre 1000 casi nel 2014
degli assistiti, garantendo appropriatezza, equità e
tempestività delle cure e, dunque, un miglioramento
della qualità di vita di tutti i cittadini e specialmente di
coloro che presentano condizioni di maggiore
dipendenza e ridotta autonomia?
Non vogliamo pensare che la farmacia dei servizi sia
solo quella delle prenotazioni, dello scarico referti, di
WebCare e, men che meno, quella della stampa del
foglietto illustrativo aggiornato!
La materia è completamente nelle mani delle Regioni,
Farmacieunite ha ben chiaro il percorso da affrontare e
farà tutto il possibile per raggiungere un risultato.
Speriamo di non essere i soli …
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1 Sanità, fino a 7 miliardi di risparmi con il
metodo Consip
In fondo è solo l'ultimo miglio. L'ultimo, ma il più difficile.
Quello delle montagne russe finali da affrontare, delle
resistenze fin qui irresistibili da abbattere. Ma forse ci siamo,
potremmo esserci. La discesa in campo delle (al massimo)
35 centrali d'acquisto regionali, l'affiancamento forte e
costante della Consip, l'apertura al presidio del perimetro
di spesa dei beni beni e servizi non sanitari. Ecco il
pacchetto di mischia decisivo. Un pacchetto che
potrebbe crescere, una spesa del Servizio sanitario
nazionale sempre più «presidiato». E oplà, i giochi
sarebbero fatti: a regime per la sanità si metterebbe a
disposizione un tesoretto di risparmi che vale 7 miliardi. Che
resterebbero tutti in casa Ssn – nel segno del «Patto per la
salute» – nel senso che si aprirebbe agli investimenti, si
taglierebbero meno prestazioni e servizi, si potrebbe
garantire più qualità e spuntare qualche unghia alla
corruzione. Insomma, più salute probabilmente. Anche
perché già nel 2013, secondo le ultimissime stime, gli
acquisti del Ssn con sopra in qualche modo il "marchio
Consip" avrebbero «favorito» meno spese per 2 miliardi.
Scavando un primo fosso rispetto a un passato (e spesso
un presente in troppe regioni) di acquisti sopra le righe.
Sprechi, inerzie, incapacità. E tanto altro ancora.
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2 Patto per la salute/ Lavoro, farmaci,
federalismo, territorio, piani di rientro: giudizi e
chiaroscuri nelle analisi di 6 esperti per Il Sole24 Ore Sanità
Che il Patto per la salute ci sia è un bene per tutti: dà
certezza di finanziamenti e - almeno sulla carta garantisce che gli sforzi fatti per risparmiare siano a
vantaggio del Ssn (almeno per ora). Ma sul fatto che possa
essere volano di un reale cambiamento i dubbi sono tanti.
Almeno secondo gli esperti che hanno come loro pane
quotidiano personale, farmaci, dispositivi, federalismo,
territorio e piani di rientro.
Non perché ciò che è scritto nell'intesa non sia giusto, ma
per i tempi e i modi - con troppi rinvii a provvedimenti che
potrebbero avere difficoltà a vedere la luce - con cui tutto
dovrà avvenire. Così accade che spesso - il personale è il
primo caso - si ripetano nel Patto norme e procedure già
viste e mai applicate. E che potrebbero ancora una volta
restare lettera morta.
Il dejavù dell'intramoenia, a esempio, ha il sapore di
un'ipocrisia legata a una norma da applicare
tassativamente - secondo la legge Balduzzi - un anno fa e
ancora mai decollata. Mentre per il territorio, alter ego
dell'ospedale, le norme scritte sono "ottime", ma i risultati
che si spera di ottenere sarà difficile arrivino prima di 5-10
anni.
Ancora, tra gli esempi, il profilo dei nuovi commissari "non
presidenti" per i piani di rientro (quando ci saranno), rischia
di mettere in pista burocrati che hanno come obiettivo
ancora una volta il solo risparmio di spesa.
E, dalla padella alla brace, sullo sfondo c'è un nuovo Titolo
V che invece di mitigare l'attuale puzzle sanitario che
spesso regna tra le Regioni, lasciando in esclusiva a queste
l'organizzazione sanitaria, rischia secondo gli esperti di fare
da trampolino a ulteriori, pesanti differenze, mettendo in
pericolo la spesa sociale e sanitaria delle famiglie.
Un disegno in chiaroscuro, quindi, quello che tracciano gli
esperti.
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Patto per la salute: pareri e aspettative della filiera della salute
secondo Hausermann (Assogenerici), Racca (Federfarma),
Rimondi (Assobiomedica)
3 Fascia C, sentenza della Consulta: l'esclusiva
in farmacia è legittima, infondato il ricorso
promosso dalle parafarmacie
La Consulta dichiara "non fondata" l'ordinanza del Tar
Calabria. La fascia C con ricetta resta esclusiva delle
farmacie
Con la sentenza n. 216/2014 depositata venerdì scorso, la
Consulta ha deciso che la riserva di vendita dei medicinali
di Fascia C (pagati dal cittadino) alle farmacie non è in
contrasto con le norme costituzionali, ritenendo che la
liberalizzazione dei farmaci etici altererebbe un sistema
creato a tutela dei cittadini.
Tutto inizia dalle istanze dei titolari di parafarmacia che
rivendicavano il diritto di poter dispensare anche tale
tipologia di farmaci su prescrizione.
La Corte di giustizia ha confermato la piena coerenza con
il diritto dell'Ue del regime di riserva italiano collocando
quest'ultimo nel complessivo assetto regolamentare di
pianificazione delle farmacie sul territorio e di garanzia dell'
agevole approvvigionamento dei farmaci, assetto che la
stessa Corte riconosce essere nell'insieme volto ad
assicurare ai cittadini degli Stati membri un rapido e
adeguato accesso al servizio di dispensazione al dettaglio
di farmaci ed un approvvigionamento di medicinali sicuro
e di qualità.
La decisione della Corte costituzionale chiude il cerchio
dei numerosi pronunciamenti in materia degli ultimi anni,
non ultima la sentenza della Corte di Giustizia Ue che nel
dicembre 2013 si è pronunciata su quesito pregiudiziale del
Tar Lombardia sulla compatibilità con le norme del Trattato
in materia di libertà stabilimento del regime di riserva di
vendita dei farmaci rientranti nella Fascia C previsto dalla
legislazione italiana.
Il presidente delle Parafarmacie italiane, Davide Giuseppe
Gullotta, preannuncia l’appello alla Corte europea dei
diritti dell'uomo.
Anche il Movimento dei Liberi Farmacisti non sembra
arrendersi “nessuno si sogni di credere che la battaglia sia
qui conclusa. Noi non ci arrendiamo e mai ci arrenderemo
per affermare la dignità di rivendicare il libero esercizio
della professione.”
Per il Prof. Massimo Luciani: “Questione chiusa". Queste le
sue dichiarazioni "Prendendo atto della giurisprudenza
recente della Corte di giustizia europea la sentenza della
Consulta osserva 'che le ragioni di tutela della salute,
declinate secondo le peculiarità della normativa
nazionale, ben consentono di derogare all’ampia nozione
di libertà di stabilimento e, di conseguenza, di libertà di
impresa'. È un passaggio di notevole interesse. Vi si
sottolinea la vasta portata della giurisprudenza
eurounitaria e implicitamente si dà l’indicazione che, ad
avviso della Consulta, ulteriori pretese di sollecitare nuovi
pronunciamenti della Corte di giustizia non avrebbero il
conforto degli indirizzi giurisprudenziali ormai maturatisi."
Leggi su Rif-day
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4
La
ricetta
dematerializzata:
obbligatorio ma complesso
passo
di Franco Gariboldi Muschietti
La prima scadenza era datata marzo 2014: molte farmacie
erano già pronte per quel termine, altre meno, ma il
sistema meritava ancora una messa a punto. Ma alla fine
abbiamo tagliato il traguardo con un ritardo che possiamo
definire fisiologico. Sto parlando dell'arrivo della ricetta
dematerializzata nel nostro sistema sanitario. Quello che mi
preme evidenziare è il fatto che il passaggio alla
dematerializzazione è solo un passo: il primo di un percorso
molto più vasto e straordinario che porterà la vera
rivoluzione della farmacia dei servizi. Fatto sta che ci
troviamo davanti ad un primo passo che di per se e'
obbligatorio per legge ma che presenta le sue
complessità. E' tipico del nostro Paese partire con idee
semplicemente geniali per poi arrivare a complicarle
all'inverosimile. Come Farmacieunite riteniamo di dover
essere il sindacato dell'innovazione e, non a caso, siamo
stati i primi a volere questa sperimentazione proprio per
poterne evidenziare le criticità. Per questo devo ringraziare
Federico Conte, del nostro direttivo, che si è molto
impegnato in questa direzione. Mi piace l'idea che il
Veneto, culla della nostra associazione, possa essere
considerato un benchmark a livello nazionale. In questi
mesi abbiamo corso tantissimo. La battaglia di sgambettti
con chi non gradisce la nostra presenza è quotidiana; ma
ci sono anche le soddisfazioni: la ricetta dematerializzata
potrebbe appunto essere una di queste; sappiamo quanto
forte è stato il nostro impegno per costruire una cosa, ed è
un paradosso, che non si vede. Come ben illustrato
dall'assessore Coletto in questi giorni la prima a
'soccombere' sara' la ricetta rossa sostituita da un comune
foglio stampato. Poi anche il foglio bianco scomparirà.
Almeno speriamo. Perché, altra prerogativa del nostro
Paese, spesso il temporaneo diventa ordinario: non vorrei
che la ricetta su carta bianca diventasse la norma... Altro
problema da risolvere quello delle fustelle che, ad oggi,
non sono state ancora digitalizzate e che quindi sarà
ancora necessario appiccicare da qualche parte per
renderle al Ssn. Insomma abbiamo davanti una procedura
che in generale e' ancora mezza digitalizzata e mezza no...
La
ricetta
elettronica
dovrebbe
rappresentare
un'opportunità per le farmacie essendo parte del progetto
Fascicolo Sanitario Elettronico e Dossier Farmaceutico.
Facciamo in modo che sia proprio così.
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5 Bollini dei farmaci, in Gazzetta il decreto con
le nuove regole
La Gazzetta Ufficiale n. 165 del 18 luglio scorso ha
pubblicato il decreto del ministero della Salute 30 maggio
2014 concernente Numerazione progressiva dei bollini
apposti sulle confezioni dei medicinali immessi in
commercio in Italia, varato con il fine specifico di
aggiornare le precedenti disposizioni (decreto del Ministro
della Sanità 2 agosto 2001) e rafforzare le misure di
sicurezza atte a contrastare le possibili frodi in danno
della salute pubblica, del Servizio sanitario nazionale e
dell’erario.
In sintesi, il provvedimento prevede che i nuovi
bollini sulle confezioni dei farmaci identifichino già a prima
vista la loro destinazione: quelli per le strutture sanitarie
dovranno riportare la scritta, indelebile e ben visibile,
“confezione ospedaliera/ambulatoriale”. I bollini dei
farmaci destinati all’estero dovranno invece riportare la
scritta “esportazione”, mentre quelli delle confezioni di
farmaci destinati i medici come campioni “campione
gratuito – vietata la vendita”. Le confezioni di medicinali
destinate al commercio in Italia e allo smaltimento
dovranno riportare stampata la lettera “X”, così come tutti i
bollini su confezioni di farmaci destinati non alla vendita in
farmacia o negli altri esercizi commerciali dovranno essere
annullati con il medesimo simbolo “X”.
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6 Linee di indirizzo ministeriali sugli strumenti
per ridurre gli errori in terapia farmacologica , il
"manuale" disponibile on line
Approfondire i nuovi servizi erogabili dalle farmacie di
comunità fornendo indicazioni e standard qualitativi al fine
di evitare errori nell’erogazione degli stessi. Questo
l'obiettivo delle Linee di indirizzo sugli strumenti per
concorrere a ridurre gli errori in terapia farmacologica
nell'ambito dei servizi assistenziali erogati dalle Farmacie di
comunità, elaborate dal Tavolo di lavoro istituito dal
ministero della Salute e formato da Fofi, Fnomceo, Ipasvi,
Sifo e Simg.
Al "manuale" ha dedicato venerdì scorso una breve nota il
sito del ministero della Salute, anche al fine di segnalarne
la disponibilità sullo stesso portale istituzionale (cliccare qui:
Linee d'indirizzo).
A spiegare il senso dell'iniziativa fu, in occasione della sua
presentazione del 20 giugno scorso nella sede del ministero
della Salute, il direttore generale della Programmazione
sanitaria del ministero della Salute, Francesco Bevere,
evidenziando 'il ruolo sociale e sanitario che nel corso degli
anni ha assunto la farmacia di comunità e che sarà
rafforzato con lo sviluppo di nuovi servizi” e sottolineando
come le Linee di indirizzo siano indirizzate 'a tutti i
professionisti che lavorano sul territorio e in ospedale,
coinvolti a vario titolo nel processo di gestione dei farmaci,
affinché possano condividere strategie e metodologie di
lavoro tali da incidere decisamente sulla qualità
dell’assistenza e sulla prevenzione degli errori in terapia.”
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7 Farmacovigilanza, Aifa: segnalazioni
crescita, soprattutto da parte dei farmacisti
in
L'orientamento generale a effettuare segnalazioni di
sospetta reazione avversa a farmaci (Adr, adverse drug
reaction) è in netta crescita tra il 2012 e il 2013 e per
l'impegno dedicato, i farmacisti risultano secondi dopo i
medici ospedalieri con un incremento del 61%. È quanto
emerge dal rapporto pubblicato dall'Aifa sull'attività tra il 1
gennaio 2001 e il 31 dicembre 2013 registrata dalla Rete
nazionale di farmacovigilanza. In generale si evince un
incremento netto nelle segnalazioni, con un +41%, e
ancora una volta i farmacisti si attestano al secondo posto
con un +61%, dopo i medici specialisti (+70%) che però in
numero assoluto hanno inviato meno segnalazioni. Si tratta
di una tendenza attesa, sostiene Aifa, in seguito
all'attivazione di progetti di Farmacovigilanza attiva e,
soprattutto nell'ultimo anno, alla nuova definizione di Adr
che include anche gli errori terapeutici e gli usi non
conformi a quanto autorizzato. Tuttavia, non tutte le
categorie professionali si sono sensibilizzate e attivate: oltre
la metà delle segnalazioni è pervenuto da medici
ospedalieri (52%), seguono quelle dai farmacisti (16%) e
dagli specialisti (9%). Ancora basse le segnalazioni dai
medici di medicina generale che nel 2013 rappresentano
una percentuale (7%) ancora più ridotta rispetto a quella
dell'anno precedente (8%). Considerando tutto l'arco
temporale registrato, si è osservato un crescente e
consistente aumento delle segnalazioni provenienti dai
farmacisti, soprattutto quelli ospedalieri coinvolti in progetti
di Farmacovigilanza attiva.
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8 Aifa: “Farmaci in fascia Cnn e 100 giorni,
l’Agenzia rispetta in pieno le norme”
L’Aifa rispetta pienamente le norme che prevedono una
corsia preferenziale per l’inserimento nel prontuario a
carico del Sistema sanitario nazionale dei farmaci orfani e
di eccezionale rilevanza terapeutica. Le disposizioni,
introdotte come si ricorderà con il “Decreto del Fare”,
impongono che l’Agenzia regolatoria completi nel tempo
massimo di 100 giorni le procedure per l’ammissione di
questi medicinali al rimborso Ssn. Ciò per superare le
criticità suscitate dalle prime determine Aifa che
prevedevano, in attesa della negoziazione dei prezzo di
rimborso, l’automatica immissione in commercio in fascia C
di farmaci innovativi già autorizzati in Europa, ponendoli
quindi a carico del cittadino o del singolo ospedale. Per
questa peculiarità, la nuova fascia creata in via di fatto
era stata ribattezzata “Cnn”, ossia fascia C non negoziata.
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9 Farmacie online. Gli USA contro la FedEx
Corporation
La FedEx Corporation, gigante statunitense delle spedizioni,
è stata accusata nei giorni scorsi dal Dipartimento di
Giustizia americano di collusione con due diverse
organizzazioni di farmacie online, collegate tra loro, per il
ruolo avuto nel trasporto e nella distribuzione di farmaci
soggetti a prescrizione medica venduti illegalmente. In
particolare,
l’azienda
è
accusata
di
aver
consapevolmente e deliberatamente distribuito sostanze
controllate
e
farmaci
da
prescrizione
tra
cui
fendimetrazina, zolpidem tartrato, fentermina, diazepam e
alprazolam, acquistati attraverso farmacie illegali sul
web.
A diffondere la notizia in Italia è oggi l’Agenzia
italiana del farmaco (Aifa) in un articolo pubblicato sul
proprio sito internet e spiegando che, come riportato
dall'accusa, già a partire dal 2004 la Drug Enforcement
Administration (DEA), la Food and Drug Administration
(FDA) e alcuni membri del Congresso avevano informato
la FedEx che i suoi servizi di trasporto erano stati utilizzati per
distribuire farmaci senza prescrizione medica da farmacie
online illegali, in violazione del Controlled Substances Act
(CSA), del Food, Drug and Cosmetic Act (FDCA) e di varie
leggi statali. Quello stesso anno, per tutelarsi, la FedEx
aveva istituito una "credit policy" per le farmacie online,
chiedendo a queste ultime di fornire una lettera di credito
di una banca come garanzia.
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10 "Allerta morbillo in Italia, oltre 1000 casi nel
2014
Con oltre mille casi nel 2014, e' allerta morbillo in Italia.
L'allarme per l'incremento ''esponenziale'' dei casi segnalati
arriva dai pediatri, in occasione del 70/o Congresso
Italiano di Pediatria in corso a Palermo: ''Stiamo tornando
indietro di 15 anni'', avvertono gli specialisti, e la 'colpa' e'
del calo delle coperture vaccinali ma anche delle false
informazioni che circolano sul web. ''Nel mese di aprile
2014 si sono verificati 236 casi, portando a 1.047 quelli
segnalati dall'inizio dell'anno, in notevole aumento rispetto
al corrispondente periodo del 2013 quando si registrarono
poco piu' di 700 casi'', afferma Alberto Ugazio, direttore del
Dipartimento Medicina Pediatrica dell' Ospedale Bambino
Gesu' di Roma e presidente della Commissione vaccini
della Societa' italiana di pediatria (Sip). Lo scorso anno,
precisa, ''vi sono stati circa 2.200 casi complessivi di
morbillo, ma a fine 2014 c'e' da aspettarsene molti di piu''.
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