Relazione previsionale e programmatica di Bilancio del 2014

COMUNITA’ TERRITORIALE DELLA VAL DI FIEMME
Via Alberti n.4 - 38033 CAVALESE (TN)
Tel. 0462 241311 - Fax 241322
e-mail: [email protected]
Cod. fisc. 91016130220
COMUNITA’ TERRITORIALE DELLA VAL DI FIEMME
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
RELAZIONE PREVISIONALE
E PROGRAMMATICA
ESERCIZIO 2014 E PLURIENNALE 2014-2016
Dicembre 2013
PREMESSA
Il 12 luglio 2006 è entrata in vigore la Legge provinciale 16 giugno 2006, n.3, recante
“Norme in materia di governo dell’autonomia del Trentino”, conosciuta come “riforma
istituzionale”. La legge ha previsto il trasferimento di funzioni provinciali ai Comuni, con
obbligo di esercizio in forma associata a/m delle Comunità. Le Comunità sono enti pubblici
locali a struttura associativa costituiti obbligatoriamente dai comuni compresi in ciascun
territorio individuato ai sensi dell’art. 12, comma 2. Con Decreto del Presidente della
Provincia n. 65 dd. 17.04.2007, è stato confermato, per quanto ci riguarda, l’ambito della
Valle di Fiemme.
Lo Statuto della Comunità, che ha assunto il nome di COMUNITA’ TERRITORIALE
DELLA VAL DI FIEMME è stato approvato da tutti i Consigli Comunali di Fiemme.
L’iter costitutivo della Comunità si è concluso con l’emanazione del Decreto Presidente
Provincia n° 113 del 25.6.2010 con il quale è stato disposto il trasferimento con
decorrenza dal 01.07.2010 alla Comunità territoriale della val di Fiemme delle funzioni già
esercitate a titolo di delega dal Comprensorio della valle di Fiemme, oltre all’urbanistica, la
soppressione con pari data del Comprensorio ed il subentro della Comunità in tutti i
rapporti giuridici attivi e passivi dello stesso Comprensorio.
A quanto sopra ha fatto seguito il rinnovo degli organi della Comunità, avvenuto in parte
con le successive elezioni dirette a suffragio universale svoltesi il 24 ottobre e 7 novembre,
con le quali sono stati eletti il Presidente e n° 17 consiglieri dell’Assemblea, e in parte con
successive delibere dei Consigli Comunali, che hanno nominato gli ulteriori 11 componenti
dell’Assemblea, composta infine di 29 membri totali.
Per effetto dell’art. 18 comma 2 della L.p. 3/2006 e s.m., nelle more della emanazione da
parte della PAT di apposito regolamento attuativo, si applicano alle Comunità le
disposizioni in materia di contabilità relative ai Comuni, eccezion fatta per lo schema di
bilancio e per le regole per la formazione del bilancio, che risultano invece disciplinate
dall’art. 42 della L.p. 3/2006, con rinvio allo schema di bilancio già applicabile ai
Comprensori. A quanto sopra, si aggiunge il regolamento di contabilità dell’ente, approvato
dalla Assemblea del Comprensorio nel dicembre del 2000, successivamente aggiornato, e
tutt’ora in vigore anche per la Comunità per effetto del disposto di cui all’art. 58 dello
Statuto.
Tenuto conto di quanto sopra, è stata quindi predisposta la presente Relazione
Previsionale e Programmatica che viene ora proposta ai signori Consiglieri
dell’Assemblea della Comunità, in sede di approvazione del bilancio di previsione per
l’esercizio 2014 e triennale 2014 – 2016.
La Relazione Previsionale e Programmatica apre un periodo pari a quello del Bilancio, ha
carattere generale ed illustra le caratteristiche socio-economiche della popolazione e del
territorio, dell'economia insediata e dei servizi dell'ente, precisandone risorse umane,
strumentali e tecnologiche.
Per la parte relativa all'entrata la R.P.P comprende una valutazione generale sui mezzi
finanziari, le loro fonti di finanziamento ed i relativi vincoli.
Per la parte relativa alla spesa, la relazione è redatta in "programmi" intendendosi con tale
termine "il complesso coordinato di attività, anche normative, relative alle opere da
realizzare e di interventi diretti ed indiretti, non solo finanziari, per il raggiungimento di un
2
fine prestabilito", le risorse a essi destinate e le eventuali variazioni intervenute rispetto
all'esercizio precedente.
La Relazione indica anche gli obiettivi che si intendono raggiungere sia in termini di
bilancio sia in termini di efficacia, efficienza ed economicità del servizio.
Per la suddivisione delle previsioni di spesa in PROGRAMMI si è scelto di riferirsi alle
funzioni affidate all'ente, ricomprendendo le limitate competenza dirette in un unico
programma di gestione, come segue:

1 Programma generale di amministrazione, gestione e controllo
 1.1. organi istituzionali
 1.2. segreteria generale e organizzazione
 1.3. personale
 1.4. gestione economico finanziaria
 1.5. Pianificazione urbanistica
 1.6. Programmazione dello sviluppo economico
 2 Programma inerente la pubblica istruzione, la cultura e lo sport
 2.1 gestione legge provinciale 5/2006 – Diritto allo studio
 2.2. altri interventi per istruzione e cultura
 3 Programma di gestione del territorio e della tutela ambientale
 3.1. gestione della discarica esaurita di Valzelfena
 3.2. Piani smaltimento inerti e centri di rottamazione
 3.3. Interventi di edilizia abitativa pubblica
 3.4. Interventi di edilizia abitativa agevolata
 3.5. Recupero degli insediamenti storici
 3.6. Edilizia scolastica
 3.7. Servizi di trasporto
 3.8. Iniziative per l'ambiente
 4. Programma di interventi di politica sociale
 4.1. gestione delle attività socio-assistenziali
 4.2. altri interventi del sociale –attività estive
 4.3. gestione servizi educativi per la prima infanzia
I programmi sopra indicati rispecchiano anche la organizzazione dell’ente, come
stabilita nella successiva tab. 1.3. (Ordinamento uffici e servizi).
3
SEZIONE 1
CARATTERISTICHE GENERALI DELLA POPOLAZIONE,
DEL TERRITORIO, DELL'ECONOMIA INSEDIATA E
DEI SERVIZI DELL'ENTE
1.1.
POPOLAZIONE
1.1.1
N.
POPOLAZIONE AI
CENSIMENTI
COMUNI MEMBRI
1 CAPRIANA
2 CARANO
3 CASTELLO MOLINA DI F.
4 CAVALESE
5 DAIANO
6 PANCHIA’
7 PREDAZZO
8 TESERO
9 VALFLORIANA
10 VARENA
11 ZIANO DI FIEMME
COMUNITA’ TERRITORIALE
DELLA VAL DI FIEMME
POPOLAZIONE
RESIDENTE
1991
527
850
1.971
3.553
615
615
4.110
2.551
582
770
1.352
2001
582
951
2.064
3.647
641
682
4.298
2.617
567
799
1.550
2011
Al 31.12.2012
605
1.073
2.267
3.953
692
771
4.531
2.868
530
845
1.679
608
1.088
2.285
3.993
680
790
4.562
2.900
523
846
1.682
17.493
18.398
19.814
Tot. 19.957
1.1.2
N.
COMUNI
MEMBRI
1 CAPRIANA
2 CARANO
3 CASTEL.- MOL.
4 CAVALESE
5 DAIANO
6 PANCHIA’
7 PREDAZZO
8 TESERO
9 VALFLORIANA
10 VARENA
11 ZIANO DI F.
COMUNITA’ TERR.LE
DELLA VAL DI
FIEMME
POP.
31.12.11
NATI
MORTI
SALDO
NATUR.
ISCRITTI
CANCELLATI
604
1.072
2.269
3.962
697
764
4.532
2.863
525
848
1.679
4
15
24
38
10
8
31
29
4
7
12
9
3
25
33
8
5
43
21
6
9
13
-5
12
-1
5
2
3
-12
8
-2
-2
-1
14
50
91
142
19
46
145
85
13
29
57
6
39
74
134
38
26
103
68
15
31
54
19.815
182
175
7
691
588
SALDO
SALDO
POP.
MIGRAALTRE
31.12.12
TORIO VARIAZ.
8
1
608
11
-7
1.088
17
2.285
8
18
3.993
-19
680
20
3
790
42
4.562
17
12
2.900
-2
2
523
-2
2
846
3
1
1.682
103
32
19.957
4
1.1.3
Comunità Territoriale della Val di Fiemme. Popolazione residente per comune, sesso e classe di età
al 01.01.2013
Comune
Capriana
sesso
Maschi
Femmine
Totale Capriana
Carano
Maschi
Femmine
Totale Carano
Castello-Molina di Fiemme
Maschi
Femmine
Totale Castello-Molina di Fiemme
Cavalese
Maschi
Femmine
Totale Cavalese
Daiano
Maschi
Femmine
Totale Daiano
Panchia'
Maschi
Femmine
Totale Panchia'
Predazzo
Maschi
Femmine
Totale Predazzo
Tesero
Maschi
Femmine
Totale Tesero
Valfloriana
Maschi
Femmine
Totale Valfloriana
Varena
Maschi
Femmine
Totale Varena
Ziano di Fiemme
Maschi
Femmine
Totale Ziano di Fiemme
Comunità Territoriale Val di
Fiemme
Totale Comunità Territoriale della
Val di Fiemme
Maschi
Femmine
0-6
7-14
15-29
23
22
45
58
47
105
128
82
210
176
172
348
30
14
44
30
44
74
213
220
433
142
120
262
17
17
34
38
35
73
75
76
151
930
849
51
56
107
81
81
162
170
171
341
294
304
598
60
47
107
59
69
128
360
346
706
247
228
475
30
44
74
57
62
119
145
145
290
1.554
1.553
160
138
298
261
289
550
593
551
1.144
1.017
1.007
2.024
184
171
355
217
202
419
1.112
1.118
2.230
725
719
1.444
146
123
269
219
204
423
428
428
856
5.062
4.950
45
304
71
304
116
608
76
521
101
567
177 1.088
186 1.169
247 1.116
433 2.285
325 1.946
434 2.047
759 3.993
52
353
70
327
122
680
49
377
70
413
119
790
403 2.217
529 2.345
932 4.562
209 1.425
299 1.475
508 2.900
57
259
70
264
127
523
77
422
96
424
173
846
121
827
163
855
284 1.682
1.600 9.820
2.150 10.137
1.309 1.779
3.107
10.012
3.750 19.957
25
17
42
45
49
94
92
65
157
134
130
264
27
25
52
22
28
50
129
132
261
102
109
211
9
10
19
31
27
58
58
43
101
674
635
30-65
oltre 65 anni Totale
5
1.1.4
TASSO NATALITA' ULTIMO
QUINQUENNIO
ANNO
TASSO
2008
2009
2010
2011
2012
9,8
10,0
9,1
9,1
9,2
ANNO
TASSO
2008
2009
2010
2011
2012
9,3
8,4
9,8
7,8
8,8
1.1.5
TASSO MORTALITA’ ULTIMO
QUINQUENNIO
1.2 TERRITORIO
1.2.1
N.
COMUNI MEMBRI
SUPERF.
KMQ.
SUP. MONT.
KMQ.
SUP.
SVANTAG.
KMQ
ALTITUDINE
DENSITA'
POPOLAZ.
1
CAPRIANA
13,06
13,06
13,06
1007
47
2
CARANO
13.62
13,62
-
1086
80
3
CASTELLO-MOLINA
54,48
54,48
-
953
42
4
CAVALESE
45,35
45,35
-
1000
88
5
DAIANO
9,53
9,53
-
1160
71
6
PANCHIA’
20,25
20,25
-
981
39
7
PREDAZZO
109,84
109,84
-
1018
42
8
TESERO
50,40
50,40
-
1000
58
9
VALFLORIANA
39,51
39,51
39,51
853
13
10
VARENA
23,22
23,22
-
1180
36
11
ZIANO DI F.
35,76
35,76
-
953
47
415,02
415,02
52,57
COMUNITA’ T.V. FIEMME
48
6
1.2.2 DATI AMBIENTALI






Rilievi montagnosi: nella Valle di Fiemme sono presenti la catena montuosa del
Lagorai e il gruppo del Latemar, oltre ad altri rilievi montagnosi
Laghi: nel territorio della Comunità della Val di Fiemme ci sono due bacini artificiali, di
Stramentizzo e di Fortebuso e numerosi laghi alpini, nella catena del Lagorai.
Fiumi e torrenti: l'unico fiume presente sul territorio della Comunità è il Fiume Avisio,
affluente nel fiume Adige, i torrenti principali sono i torrenti Travignolo, Lagorai, Sadole.
Cascate: la più rilevante è la cascata di Cavalese.
Sorgenti: nel territorio della Comunità sono presenti numerose sorgenti.
Oasi di protezione naturale e parchi: Il territorio della Valle di Fiemme comprende
parte del Parco naturale di Paneveggio-pale di S.Martino, e nel confine occidentale,
verso la provincia di Bolzano, confina con il parco naturale del Monte Corno.
Comprende altresì un biotopo di circa 6 ha., denominato Palù longa, loc. Solaiolo, in
Comune di Carano.
1.3 ORDINAMENTO UFFICI E SERVIZI
Per effetto del Regolamento di organizzazione degli uffici e servizi, approvato con
deliberazione Assemblea Comprensoriale n° 19 del 19.12.2002, attualmente la Comunità
territoriale della val di Fiemme è articolata in unità organizzative, denominate servizi, come
di seguito elencati:
SERVIZI
COMPETENZE
Assicura
l'esercizio
delle
funzioni di cui è titolare il Segretario,
1) SERVIZIO AFFARI GENERALI
2) SERVIZIO PERSONALE
3) SERVIZIO FINANZIARIO
cura lo svolgimento dell'attività di supporto di tutta
l'organizzazione dell'Ente.
Sviluppa e realizza il controllo dell’attività della Comunità al fine
di migliorare le procedure, i processi di lavoro e il
funzionamento
complessivo
dell’Ente,
attraverso
una
appropriata azione di supporto e collaborazione nei confronti
degli altri Servizi.
Il servizio cura inoltre l'esercizio delle attività demandate alla
Comunità in materia di diritto allo studio, cura la gestione e
l'organizzazione della refezione scolastica. Cura i servizi
educativi per la prima infanzia. Cura i servizi di trasporto
intercomunale. Cura inoltre l'organizzazione delle attività estive
ragazzi.
Il Servizio cura altresì la Pianificazione urbanistica, per quanto
di competenza della Comunità e la espressione dei pareri di
legge. Cura inoltre la erogazione dei servizi in convenzione con
altri Enti.
Cura le attività connesse al trattamento giuridico, economico e
previdenziale e alla gestione di tutto il personale dipendente. Il
Servizio personale è anche la struttura competente per i
procedimenti disciplinari, di cui all'art. 21 del T.U. approvato con
D.P.G.R. 19 maggio 1999, n. 3/L.
Ha la finalità essenziale di assicurare il coordinamento dei
7
processi di pianificazione, approvvigionamento, gestione
contabile e controllo delle risorse economiche e finanziarie
dell’Ente, in coerenza con gli obiettivi definiti dai programmi e
dai piani annuali e pluriennali e con l’obiettivo di assistere e
supportare le altre direzioni di Servizio nella gestione delle
risorse e dei budget loro assegnati. Il Servizio assicura la
regolarità dei procedimenti contabili e dei processi di gestione
delle risorse economiche nel rispetto delle norme di legge e del
regolamento di contabilità dell’Ente.
Il Servizio medesimo cura anche il servizio Economato e, in
collaborazione con tutti gli altri Servizi, provvede alla gestione
ed all’inventario del patrimonio della Comunità.
Le competenze specifiche del Servizio Finanziario sono stabilite
dal Regolamento di Contabilità.
Coordina le attività affidate e assicura l’utilizzo ottimale delle
4) SERVIZIO TECNICO
risorse (finanziarie, tecniche e umane) per la realizzazione degli
interventi previsti dall’amministrazione nei seguenti ambiti:
1. Edilizia abitativa pubblica e agevolata, edilizia per anziani,
recupero dei centri storici, secondo le leggi che regolano la
materia.
2. Igiene ambientale, raccolta, trasporto e smaltimento dei
rifiuti, discariche di inerti, centri di rottamazione ecc...
5) SERVIZIO ATTIVITA’ SOCIO Cura l'esercizio delle funzioni delegate dalla normativa
provinciale ed in generale le attività relative all'assistenza
ASSISTENZIALI
sociale, all'assistenza domiciliare, all'attività di Centri diurni,
ecc..
Organizza il personale assegnato in modo autonomo e
funzionale alle esigenze di servizio ed agli obiettivi fissati.
Amministra le attività esternalizzate.
NB: L’elencazione delle competenze attribuite è solo indicativa e non esaustiva.
L’articolazione delle strutture non costituisce fonte di rigidità organizzativa, ma razionale
ed efficace strumento di gestione. Deve pertanto essere assicurata la massima
collaborazione ed il continuo interscambio di informazioni ed esperienze tra le varie
articolazioni dell’ente e pertanto ogni Servizio deve collaborare con gli altri Servizi, al fine
di migliorare le procedure, i processi di lavoro e il funzionamento complessivo dell’Ente,
attraverso una appropriata azione di supporto.
Si richiama altresì la deliberazione G.C. n° 05 del 25.01.2001 di individuazione delle
funzioni gestionali attribuite ai dipendenti della Comunità.
8
1.3.1. PERSONALE
1.3.1.1
Livello
II
Dirig.
PROFILO
Professionale
Segretario
Generale
B
base
Operatore Socio
assistenziale
PREVISTI
In Pianta
Organica
1
36
B
Operatore socio
evoluto sanitario
In
Servizio
nr.
1
Livello
8
9
4
4
3
3
1
0
1
1
Assistenti
sociali***
5
5
Responsabile
Servizio sociale
1
1
B
evoluto
Coadiutore
Amministrativo
1 **
14
8
4
1
1
C
Evoluto
C
Evoluto
D
Base
Collaboratore
Contabile
Collaboratore
tecnico
Funzionario
esperto
contabile
Funzionario
Esperto
urbanistica
1
1
1
0
2
1
1
1
D
Base
1
0
D
Evoluto
Vicesegretario
1
Centralinista
commesso
autista
Assistente
Amministrativo
Assistente
Tecnico
D
Base
PREVISTI
In Pianta
Organica
In
Serv.
nr.
1
B/base
C
base
C
Base
D
Base
PROFILO
Professionale
C
base
C
Base
Assistente
Contabile
Assistente
Educatore **
C
Collaboratore
Evoluto Amm.vo
C evoluto Educatore
professionale
D
Funzionario
Base
Esperto tecnico
TOTALE
76
48
***1 Assistente sociale in comando per l’intero anno presso altro Ente locale
Oltre a:
1 coadiutore amm.vo a part/time in sostituzione di personale assente con diritto alla conservazione
del posto (9 mesi)
1 assistente sociale in sostituzione di personale comandato presso altro ente
1 assistente sociale a copertura di posto vacante (22 ore a carico ente- 14 ore rimborsate dalla
PAT – competenze in materia di adozione)
1 funzionario amm.vo in comando dalla PAT
1 coadiutore amm.vo in comando dalla PAT
La dotazione organica, a’ sensi del nuovo ordinamento (delibera Assemblea nr. 4 dd. 09.03.2010)
è così composta:
nr. 45 posti categoria B
nr. 19 posti categoria C
nr. 11 posti categoria D
nr. 1 posto Segretario
TOTALE DOTAZIONE ORGANICA 76 POSTI (indipendentemente dal carico orario)
1.3.1.2.TOTALE DEL PERSONALE in servizio al 31.12.2013 n. 52 (ruolo nr. 48, fuori ruolo nr. 4)
9
1.3.2 STRUTTURE
TIPOLOGIA
ESERCIZIO
IN CORSO
ANNO
2013
--
1.3.2.1. MEZZI OPERATIVI
(in proprietà)
1.3.2.2. VEICOLI (idem) (1)
n. 2
1.3.2.3. CENTRO
no
ELABORAZIONI DATI
1.3.2.4. P.C. (2) e server di
n. 40
rete in uso
1.3.2.5. ALTRE STRUTTURE (negativo)
PROGRAMMAZIONE
PLURIANNUALE
ANNO
ANNO
ANNO
2014
2015
2016
---n. 2
no
n. 2
no
n. 2
no
n. 40
n. 40
n. 40
(1) n. 1 Fiat Punto (in leasing) e n. 1 Citroen Berlingò (in proprietà);
(2) di cui 1 in comodato alla Fiemme Servizi s.p.a.
1.3.3 ORGANISMI GESTIONALI
TIPOLOGIA
1.3.3.1. CONSORZI
1.3.3.2. AZIENDE
1.3.3.3. ISTITUZIONI
1.3.3.4. SOC. DI CAPITALI
1.3.3.5. CONCESSIONI
ESERCIZIO
IN CORSO
Anno 2013
n. 2
==
n. 5.
n. 4
==
PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE
Anno 2014
Anno 2015
Anno 2016
n. 2
==
n. .5
n. 4
==
n. 2
==
n. .5
n. 4
==
n. 2
==
n. 5
n. 4
==
1.3.3.1. DENOMINAZIONE CONSORZIO/I: Consorzio dei Comuni Trentini scarl –Trento e
A.P.T. Valle di Fiemme scarl - Cavalese
1.3.3.2. DENOMINAZIONE AZIENDA: negativo
1.3.3.3. DENOMINAZIONE ISTITUZIONE: Associazione pro Ecomuseo della M.C. di
Fiemme; Associazione Strada dei Formaggi delle Dolomiti; Fondazione Museo storico
trentino; Alleanza per le Alpi; Fondazione Dolomiti Unesco;
1.3.3.4. DENOMINAZIONE S.p.A.: Fiemme Servizi spa – Cavalese; Informatica Trentina
spa – Trento; Trentino Trasporti Esercizio spa – Trento; Trentino Riscossioni spa – Trento;
1.3.3.5. CONCESSIONI: negativo
1.3.4. ACCORDI DI PROGRAMMA E ALTRI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE
NEGOZIATA
1.3.4.1. ACCORDO DI PROGRAMMA
Oggetto: RETE DI RISERVE FIEMME – DESTRA AVISIO
10
Altri soggetti partecipanti: n. 9 Comuni di Fiemme, n. 2 Comuni di Fassa, P.A.T., Magnifica
Comunità, Regola Feudale di Predazzo, Bim Trento;
Impegno di mezzi finanziari della Comunità: € 279.750
Durata dell'accordo tre anni (2014 – 2016)
L'accordo e già operativo, sottoscritto il 15.10.2013
1.3.4.2 PATTO TERRITORIALE
Oggetto: PROTOCOLLO D’INTESA PROGETTO PER L’AVISIO
Altri soggetti partecipanti: n. 8 Comuni di Fiemme, n. 10 Comuni di Cembra, la Comunità
della valle di Cembra, il Comune di Trento e il Comune di Lavis, la P.A.T.
Impegni di mezzi finanziari: nessuno
Durata del patto: fino al 31.12.2020
Il patto è già operativo, sottoscritto il 30.09.2013.
Oggetto: PIANO STRALCIO PROV.LE PER LA MOBILITA’ DI FIEMME
Altri soggetti partecipanti: la P.A.T.
Impegni di mezzi finanziari: nessuno
Durata dell’INTESA: NON STABILITA
L’intesa è in corso di formalizzazione.
1.3.4.3. ALTRI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA
Oggetto:
negativo
Altri soggetti partecipanti:
Impegni di mezzi finanziari:
Durata .......................
Indicare la data di sottoscrizione ..........
1.3.5. FUNZIONI ESERCITATE PER TRASFERIMENTO
1.3.5.1. - FUNZIONI E SERVIZI DELEGATI DALLO STATO
 Riferimenti normativi : negativo
 Funzioni o servizi
 Mezzi finanziari trasferiti
 Unità di personale trasferito
1.3.5.2. - FUNZIONI E SERVIZI TRASFERITI DALLA PROVINCIA
1.3.5.2.1 Diritto allo studio
 Riferimenti normativi: L.P. 7 agosto 2006 n. 5
 Funzioni o servizi: gestione della legge sul “Diritto allo studio” con competenza
relativamente a:
 assegnazione degli assegni di studio per gli studenti trentini frequentanti scuole
fuori provincia;
 servizio di mensa scolastica
 Mezzi finanziari trasferiti: vedi schede
 Unità di personale trasferito: nessuno
1.3.5.2.2 Edilizia sovvenzionata
 Riferimenti normativi: L.P. 13 novembre 1992, n. 21 e ss. mm. ed ii. e L.P.
novembre 2005, n. 15
 Funzioni o servizi: edilizia abitativa agevolata. Raccolta domande e formulazione
11














graduatorie per interventi di acquisto, acquisto-risanamento, risanamento,
costruzione e risparmio casa da parte di singoli. Erogazione dei contributi.
Mezzi finanziari trasferiti: vedi schede
Unità di personale trasferito: nessuno
Riferimenti normativi: L.P. 13 novembre 1992, n. 21 e ss. mm. ed ii.
Funzioni o servizi: edilizia abitativa pubblica. Raccolta domande e formulazione
graduatorie per l'assegnazione di edilizia abitativa pubblica.
Mezzi finanziari trasferiti: vedi schede
Unità di personale trasferito:nessuno
Riferimenti normativi: L.P. n. 16/93 e ss. mm. ed ii.
Funzioni o servizi: edilizia abitativa agevolata a favore delle persone anziane.
Raccolta domande, formulazione graduatorie ed erogazioni contributi per il
recupero di alloggi a favore di persone anziane.
Mezzi finanziari trasferiti: vedi scheda
Unità di personale trasferito: nessuno
Riferimenti normativi: L.P. 15 gennaio 1993, n. 1 e ss. mm. ed ii.
Funzioni o servizi: recupero insediamenti storici. Raccolta domande e formulazione
graduatorie per l'assegnazione di contributi per il recupero di edifici storici.
Mezzi finanziari trasferiti: vedi scheda
Unità di personale trasferito: nessuno
1.3.5.2.3. Gestione discarica R.S.U.
 Riferimenti normativi: L.P. 20 dicembre 1982, n. 29 e ss. mm. ed ii.
 Funzioni o servizi: gestione discarica esaurita
 Mezzi finanziari trasferiti: vedi scheda
 Unità di personale trasferito: nessuno
1.3.5.2.4. Servizi socio-assistenziali.
 Riferimenti normativi: L.P. 14/91, n. 14 e L.P 27 luglio 2007, n. 13 e ss. mm. ed ii.
 Funzioni servizi: attività socio assistenziali
 Mezzi finanziari trasferiti: vedi scheda
 Unità di personale trasferita: nessuna
1.3.5.3. - FUNZIONI E SERVIZI TRASFERITI DA ALTRI ENTI PUBBLICI
1.3.5.3.3 Servizio pubblico di trasporto urbano intercomunale
 Riferimenti normativi: Statuto e convenzione con 11 Comuni della Valle di Fiemme
 Funzioni servizi: Predisposizione, approvazione e gestione “Servizio Skibus e
servizio estivo”
 Mezzi finanziari trasferiti: nessuno
 Unità di personale trasferita: nessuna
1.3.5.3.4 Finanziamento di alcune specifiche attività
 Riferimenti normativi: convenzione con 11 Comuni della Valle di Fiemme
 Funzioni o servizi: Colonia estiva, Piano Giovani zona, gestione pista
Marcialonga, e Contributi ad associazioni e attività di interesse
12


comprensoriale
Mezzi finanziari trasferiti : vedi scheda
Unità di personale trasferito: nessuna
1.3.5.3.5 Servizi educativi della prima infanzia
 Riferimenti normativi: Statuto e convenzione con 11 Comuni della Valle di Fiemme
con loro deliberazioni
 Funzioni servizi: Gestione “Servizio intercomunale nido d’infanzia e servizio
Tagesmutter”
 Mezzi finanziari trasferiti: nessuno
 Unità di personale trasferita: nessuna
1.3.5.4. - VALUTAZIONE IN ORDINE
TRASFERITE E RISORSE ATTRIBUITE:
ALLA
CONGRUITA'
TRA
FUNZIONI
Diritto allo studio: Le assegnazioni di fondi da parte della Provincia ex L.P. 5/2006
seguono nella loro definizione annuale la spesa storica e sono limitate all’essenziale,
consentendo la copertura del servizio di mensa a tutti i richiedenti. Agli assegni di studio
sono riservate le risorse residue, che potrebbero essere insufficienti all'erogazione
dell'intere quote di assegni di cui i richiedenti avrebbero diritto.
Edilizia agevolata: Si è detto in passato che il maggior problema dell’edilizia agevolata
non consiste certo nella sufficienza o meno delle risorse attribuite dalla Provincia per
l’attuazione dei vari interventi, bensì nella caotica e farraginosa normativa che non
consente all’utenza di avvicinarsi con facilità agli interventi contributivi, né
all’Amministrazione ed ai funzionari di gestire al meglio e con tranquillità le varie situazioni.
La cavillosa ricerca di garantire la massima trasparenza degli interventi evitando abusi
nella concessione dei finanziamenti, ha di fatto resa la normativa, ampliata, corretta,
modificata e più volte sostituita, di difficile applicazione.
Dopo la decisione della Giunta Provinciale (delibera G. PAT nr. 1521 dd. 25.07.2005) di
sospendere la raccolta delle domande di contributo a valere per il 2006 sulla LP 21/1992 e
s.m., sono stati attivati i Piani Straordinari per il 2006/2007, per il 2008 e per il 2010 che
vanno nella direzione della semplificazione della normativa; si auspica che dall’esperienza
acquisita nella gestione dei tre Piani Straordinari scaturiscano i giusti stimoli per una
sempre più urgente sostituzione definitiva della normativa attuale.
Per la prima volta le risorse trasferite dalla P.A.T. per il Piano Straordinario 2010
consentono di soddisfare solo il 79% delle domande in graduatoria.
Nel 2012 sono stati messi a disposizione fondi per la riqualificazione del patrimonio edilizio
associato ad un miglioramento energetico degli edifici a favore di proprietari di prima casa
sia generalità che giovani coppie e nubendi; purtroppo la scarsa generosità del contributo
non ha stimolato la richiesta che ha utilizzato solo il 53% delle risorse disponibili.
Nel 2013 invece con l’art. 1 della L.P. 9/2013 concernente “misure per fronteggiare la crisi
del settore edilizio mediante la promozione di interventi sul patrimonio edilizio esistente”
sono state finanziate solo il 26% delle 240 domande raccolte; la richiesta è risultata
elevata sia per la maggior consistenza del contributo spettante che per l’abbandono del
requisito ICEF sostituito da IMUP dovuta per il 2012 inferiore a Euro 1.200;00.
13
Con l’art. 2 della L.P. 9/2013 concernente “misure per l’incentivazione dell’acquisto e della
costruzione della prima casa di abitazione” sono state finanziate solo il 17% delle 101
domande raccolte; la richiesta è risultata elevata sia per la maggior consistenza del
contributo spettante che per l’aumento a 0,45 del limite massimo dell’indicatore ICEF e
l’aumento a Euro 500,00 della rendita catastale massima consentita per la proprietà di altri
alloggi.
Si riscontra pertanto un crescente disagio nell’utenza per il continuo mutamento delle
norme, la mancanza di riferimenti certi nel tempo (termini di presentazione delle domande,
requisiti, tipologie ammesse, consistenza dei finanziamenti ecc.) e lo scarso accoglimento
delle domande che ostacolano la programmazione degli interventi e di conseguenza della
propria vita.
Anche per la Legge Provinciale 1/93 si susseguono da alcuni anni, senza cadenze fisse
e nei periodi più disparati, dei “bandi” per il recupero delle facciate degli edifici in centro
storico. Per il 2014 non si hanno notizie di riaperture e si auspica che anche in questo
settore venga fatta chiarezza con strumenti certi e continuativi senza peraltro sottrarre
risorse al comparto prima casa più bisognoso.
Servizio socio assistenziale: Le risorse assegnate dalla PAT a’sensi L.P. 14/91 e
L.P.13/2007, unitamente alle quote di compartecipazione degli utenti, sono state fin qui
sufficienti per le necessità dell’ente, ad eccezione dei finanziamenti in conto capitale,
inferiori alle necessità. Per il 2014 si preannuncia un ammontare complessivo di risorse
pari a quelle del 2013, che non consente l'incremento dei servizi ed anzi mette a rischio il
loro mantenimento nelle stesse quantità del 2013.
Servizi di trasporto: Le risorse garantite alla Comunità sono il finanziamento Provinciale,
il finanziamento dei Comuni come previsto dalla convenzione ed infine la quote relative ad
alcuni interventi di sponsorizzazione. Le risorse sono per ora sufficienti, posto che parte
del costo del servizio è sostenuta dalle società impianti a fune e dalle strutture ricettive.
Servizi educativi per la prima infanzia: Il costo del servizio nido è coperto da un
contributo provinciale proporzionato ai bambini serviti, dalle tariffe degli utenti e, per la
differenza, dai Comuni, in conformità agli accordi convenzionali.
Il costo del servizio tagesmutter è coperto dal contributo orario provinciale, proporzionato
alle ore di servizio agevolato erogate agli utenti.
Incentivi per colonia estiva, P.G.Z. e attività sovracomunali: Le risorse attualmente
garantite dai Comuni sono sufficienti per le attività programmate.
1.4. ECONOMIA INSEDIATA
In carenza di specifici dati aggiornati sulla economia della valle di Fiemme, si rimanda per
ora al preambolo Territorio, Insediamenti e Attività contenuto nello Statuto della Comunità,
curato dal prof. Bruno Zanon dell’Università di Trento.
1.5. - ELEMENTI DI ORGANIZZAZIONE
1.5.1. – PRODUZIONE NORMATIVA
14


STATUTO: lo Statuto della Comunità territoriale della Val di Fiemme è stato approvato
con deliberazioni di tutti i Consigli Comunali di Fiemme nel periodo tra il 19.3.2009 e il
20.7.2009 Lo Statuto è stato inoltre pubblicato sul B.Uff. della RTAA n° 34 di data
24.8.2010. lo Statuto è stato poi modificato con deliberazioni di tutti i Consigli Comunali
di Fiemme nel periodo tra il 31.1.2011 e il 28.4.2011
REGOLAMENTO per il funzionamento dell'Assemblea, approvato con deliberazione
dell'Assemblea Comunità n. 43 d.d. 23.09.2011;
Si ricorda inoltre che la Comunità è subentrata al Comprensorio della valle di Fiemme e,
per espressa previsione del'art. 58 dello Statuto, tutti gli atti regolamentari e di
organizzazione del Comprensorio trovano applicazione anche alla Comunità, sino a
quando la stessa non si doterà di nuovi, analoghi strumenti. Sono quindi tutt'ora vigenti,
per quanto non in contrasto con nuove norme di legge, i seguenti atti a carattere generale:












Regolamento disciplina del servizio di smaltimento degli r.s.u. approvato con
deliberazione dell'Assemblea Comprensoriale n. 49 d.d. 10.10.1986 e modificato con
delibera Ass.Compr.le n. 11 d.d. 6.03.1987;
Regolamento disciplina del servizio di raccolta e trasporto degli r.s.u. approvato con
deliberazione dell'Assemblea Comprensoriale n. 27 d.d. 17.07.1987;
Regolamento dei viaggi e missioni degli amministratori, approvato con deliberazione
dell'Assemblea Comprensoriale n. 69 d.d. 19.12.1986 e modificato con delibera
Ass.Compr.le n. 24 d.d. 18.04.1991 e n. 7 d.d. 25.07.2002;
Regolamento per la disciplina dei servizi socio assistenziali approvato con
deliberazione dell'Assemblea Comprensoriale n. 27 d.d. 22.12.1993;
Regolamento per il trasporto degli utenti del S.A.D. approvato con deliberazione
dell'Assemblea Comprensoriale n. 17 d.d. 07.11.1996 e modif. con del. n. 7 del
30.10.1997;
Regolamento organico del personale dipendente, approvato con deliberazione
dell'Assemblea Comprensoriale n. 25 d.d. 22.12.2000 e n. 9 d.d. 25.07.2002;
Regolamento per la concessione di finanziamenti e benefici economici ad enti pubblici,
associazioni e privati, approvato con deliberazione dell'Assemblea Comprensoriale n.
10 d.d. 23.07.1999;
Regolamento di contabilità, approvato con deliberazione dell'Assemblea
Comprensoriale n. 23 d.d. 22.12.2000 e succ. modif. con delibere A.C. n. 8 d.d.
25.07.2002, A.C. n. 16 d.d. 21.12.2007, A.C. n. 18 d.d. 22.12.2008,e A.C. n. 10 d.d.
09.03.2010;
Regolamento per il Centro Servizi di Cavalese, approvato con deliberazione
dell'Assemblea Comprensoriale n. 28 d.d. 13.11.2001;
Regolamento di organizzazione degli uffici e servizi, approvato con deliberazione
dell'Assemblea Comprensoriale n. 19 d.d. 19.12.2002;
Regolamento di gestione del servizio di nido d’infanzia intercomunale di fiemme,
approvato con deliberazione dell'Assemblea Comprensoriale n. 22 d.d. 20.06.2013;
Regolamento relativo alla promozione e sostegno del servizio nido familiare –
Tagesmutter, approvato con deliberazione dell'Assemblea Comprensoriale n. 58 d.d.
30.12.2011 modif. con delibera n. 28 d.d. 22.11.2012, modif. con delibera n. 9 d.d.
30.04.2013 ;
15
1.5.2. – STRUMENTI PROGRAMMATORI VIGENTI



Manuale di gestione del protocollo informatico e documentale, approvato con delibera
Giunta. Compr.le n. 106 d.d. 30.12.2008
Criteri e modalità per la concessione della rateazione dei crediti del Comprensorio,
approvato con delibera Giunta. Compr.le n. 02 d.d. 09.02.2009;
Determinazione dei termini dei procedimenti del Comprensorio, approvato con delibera
Giunta Comunità n. 151 d.d. 18.12.2012;
Seguono ora le descrizioni dei singoli programmi previsti per l’anno 2014 come da precisa
indicazione sia del testo coordinato delle disposizioni legislative e regolamentari della
R.T.A.A. sull’ordinamento contabile dei Comuni (che si applica anche alle Comunità) che
del nostro regolamento di contabilità. Vengono quindi evidenziate solo:
1. la motivazione delle scelte adottate per l’individuazione del programma, i suoi
contenuti e gli obiettivi, sia in termini di bilancio che di efficacia, efficienza ed
economicità del servizio e le finalità da conseguire in termini di risultato politicoamm.vo;
2. la individuazione delle risorse umane da impiegare (n° dipendenti necessari) e
l’eventuale scelta politica per la modalità di copertura dei posti necessari al
conseguimento degli obiettivi predefiniti;
3. la elencazione delle risorse strumentali da utilizzare (attrezzature, mezzi informatici,
ecc..) e delle prestazioni da acquisire dall’esterno.
16
PROGRAMMA 1
FUNZIONI DI AMMINISTRAZIONE GENERALE DI GESTIONE E CONTROLLO
Responsabile programma: Segretario dott. MARIO ANDRETTA
1.1.- Organi Istituzionali – Resp. Servizio : rag. GIULIANA IELLICI
1.2.- Segreteria generale e organizzazione – Resp. Servizio: dott. MARIO ANDRETTA
1.3.- Personale – Resp. Servizio : MARIO ANDRETTA e IELLICI GIULIANA
1.4.- Gestione economica e finanziaria – Resp. Servizio: rag. DONATELLA ZAOPO
1.5.- Pianificazione Urbanistica - Resp. Servizio: dott. MARIO ANDRETTA
1.6.-Programmazione dello sviluppo economico - Resp. Servizio: dott. MARIO ANDRETTA
SERVIZI
DI
SEGRETERIA
GENERALE
ISTITUZIONALI, PERSONALE (1.1, 1.2, 1.3)
E
ORGANIZZAZIONE,
ORGANI
Il seguente programma comprende i servizi generali, destinati prevalentemente a supporto
nei riguardi degli altri servizi dell'ente e degli organi istituzionali, oppure nei confronti dei
Comuni appartenenti alla Comunità della Valle di Fiemme.
Nello specifico il Servizio Segreteria e Affari Generali svolge principalmente le seguenti
attività:
















Gestione affari generali, corrispondenza e protocollo atti;
Assistenza agli organi istituzionali ente (Presidente, Giunta, Assemblea e
Conferenza dei Sindaci);
Assistenza al Consiglio per la Salute;
Assistenza alle Commissioni consultive e vari gruppi di lavoro;
Gestione deliberazioni organi ente e tenuta registro generale determinazioni;
Gestione albo pretorio;
Gestione del sistema informativo dell’Ente;
Gestione legge sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori (D.lgs.
81/2008 e s.m.) e adempimenti conseguenti;
Gestione legge sulla sicurezza del trattamento dei dati personali, a garanzia della
privacy (D.lgs. 196/2003) e adempimenti conseguenti;
Pubblicazione attività Ente, trasparenza, compreso sito internet, anticorruzione;
Istruttoria per la espressione dei pareri di legge;
Fornitura servizi ai Comuni, su richiesta, al fine di garantire agli stessi una
economia di spesa, sia procedendo su incarico dei Comuni con i quali l’Ente si
convenziona per espletare direttamente il servizio richiesto, sia svolgendo studi
preparatori e/o progettando il servizio;
Gestione quale ente capofila del servizio di gestione associata entrate, per conto di
tutti i Comuni di fiemme;
Gestione Sistema Ambientale e mantenimento certificazione ambientale EMAS;
Acquisizione beni e servizi per le attività generali dell’ente e per la sede dell’ente;
Servizi di manutenzioni e portierato;
17
PIANIFICAZIONE URBANISTICA (1.5.)
 Competenze trasferite alla Comunità in materia urbanistica, che si sostanziano nella
redazione del Piano territoriale della Comunità, per il quale nel 2013 è stata
approvata la proposta di Documento preliminare e attivato il Tavolo di confronto e
consultazione. Per il prosieguo del lavoro sarà ora necessario il potenziamento
dell'ufficio, acquisendo nuove risorse umane, usufruendo di un apposito
finanziamento con vincolo di destinazione della provincia.
 Gestione e partecipazione alla nuova Commissione per il Paesaggio della
Comunità, che sostituisce la vecchia Commissione Comprensoriale per la Tutela
del Paesaggio (organo della Provincia).
 Istruttoria per la espressione dei pareri di legge.
PROGRAMMAZIONE DELLO SVILUPPO ECONOMICO (1.6.)
Sono stati acquisti specifici fondi derivanti dai sovracanoni sull'energia elettrica, che hanno
il vincolo di destinazione a progetti per lo sviluppo economico della valle. Rientrano in
questo programma una serie di progetti in parte già avviati e in parte nuovi, quali:
 In valle manca un servizio taxi, essendo presenti solo delle licenze di noleggio da
rimessa con conducente che di notte o non sono disponibili ad effettuare il servizio
di trasporto su chiamata di cittadini e turisti o lo fanno a prezzi eccessivi. La
Comunità quindi, dopo un approfondimento che ha coinvolto i Comuni, l’APT e le
componenti economiche, e visti i positivi risultati di un precedente progetto, ha
deciso di attivare un nuovo progetto sperimentale di trasporto notturno, della
durata di un anno che si svolgerà per tutto il 2014.
 Vista la positiva esperienza del 2013, verrà ulteriormente incentivata anche nel
2014 la sperimentazione della coltivazione dello zafferano a Capriana, al fine di
consolidare la produzione e successiva commercializzazione di tale prodotto, in
quantità più consistenti.
 Un ruolo attivo nella cultura di valle, per il quale è stato affidato un incarico a
progetto ad un'esperta culturale, con la quale è stato avviato il progetto "Rete
dolomitica", elaborato ed organizzato assieme alle Comunità di Fassa e di
Primiero ed alla fondazione Museo Storico Trentino, progetto che proseguirà con
ulteriori manifestazioni culturali nel 2014, da concordarsi con i tre enti di cui sopra;
 E' stato poi avviato il progetto "Grande Guerra" aderendo ad un iniziativa promossa
in tal senso dell'Assessorato alla cultura della Provincia di Trento in collaborazione
con la Fondazione Museo storico del Trentino, capofila della Rete trentina della
Storia, per l’anniversario del centenario della prima guerra mondiale (1914-18).
L’obiettivo è di mettere a punto un documento unitario sulla grande guerra in
Fiemme, e partendo da vari documenti e materiali presenti in valle, è stato quindi
messo a punto un primo documento, che è stato reso pubblico in questi giorni sul
nostro sito. La pubblicizzazione di tale prima bozza ha l’obiettivo di stimolare la
partecipazione di cittadini interessati, con loro conoscenze, testimonianze,
documenti materiali, ecc., da integrare poi nel nostro documento unitario. In
collaborazione con il Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione
Ambientale si sta cercando inoltre di approntare degli interventi di recupero e
valorizzazione di alcuni luoghi particolarmente significativi, quali ad esempio
l’insediamento militare di Pian dei Russi (Comune di Ziano di Fiemme). Il
Servizio Attività Culturali ha poi accolto la nostra proposta di realizzare un inedito
film-documentario sulle vicende belliche che interessarono la nostra valle
18
nell’estate/autunno del 1916 ed quindi, essendo stato stanziato un consistente
finanziamento provinciale, attualmente si è prossimi a partire con la fase di preproduzione.
 È stato avviato un progetto, denominato "Musei in Rete: espressione della
cultura della gente di Fiemme", il cui obiettivo è predisporre un concreto piano di
promozione e gestione complessiva dell'intera offerta museale della Comunità,
creando una rete integrata che, in costante work in progress, aggregherà le
strutture o collezioni presenti, di diversa natura tra pubbliche e private, ottenendo
una migliore funzionalità e accrescendo la qualità dei servizi erogati e delle politiche
di promozione. Con una simile rete museale sarà possibile proporre una visione
complessiva del territorio, della sua storia, delle sue tradizioni e della sua cultura, in
modo da attrarre un maggior numero di visitatori, siano essi gli stessi abitanti del
luogo o i turisti.
 Sempre con lo stesso obiettivo, si sta progettando la concessione di borse di
studio per studenti universitari di Fiemme bisognosi e meritevoli;
 La gestione della pista Marcialonga di Fiemme, ora omologata ad uso sportivo e
turistico, quale attività sperimentale per la stagione invernale 2013/14, con
l’obiettivo di far diventare tale attività permanente, previo nuovo accordo finanziario
con i Comuni di Fiemme e con Marcialonga scarl.
Il Servizio Personale si occupa di:


gestione dei compensi agli Amministratori della Comunità;
gestione dei compensi ai membri della C.P.C.;
1. Gestione stipendi:
 attività di elaborazione delle paghe dei dipendenti, con i conseguenti adempimenti
relativi al versamento dei contributi previdenziali ed assicurativi;
 erogazione unitamente agli stipendi dei dipendenti dei buoni libro e assegni di
studio con conseguente rilascio del mod. CUD;
 operazioni connesse con la posizione di sostituto d’imposta (versamenti mensili
Mod. F24, predisposizione CUD, assistenza fiscale, predisposizione e invio delle
dichiarazioni Mod.770 semplificato e ordinario );
 studio e controllo affinché la procedura di elaborazione delle paghe produca il
pagamento corretto delle retribuzioni ed anche corretti imponibili previdenziali che,
con l’introduzione del sistema di calcolo della pensione con il sistema contributivo,
devono essere inviati mensilmente all’INPS;
 predisposizione dei prospetti di spesa del personale necessari per la stesura del
bilancio preventivo e per la verifica periodica degli stanziamenti ai fini di eventuali
variazioni;
 predisposizione delle tabelle relative al monitoraggio della spesa del personale
(conto annuale - Titolo V del D.Lgs. 30.03.01 n.165 e ss.mm.);
2. Applicazione della normativa in materia di rapporto di lavoro del personale, a
tempo indeterminato, determinato, tempo pieno part-time, in particolare di:

accesso del personale, procedure concorsuali;
19

concessione di permessi, aspettative e altro;

aggiornamento dei fascicoli del personale;

controllo orario di lavoro dei dipendenti con elaborazione dei dati giornalieri/mensili
annui;

formazione specialistica e generale;

predisposizione dei regolamenti nelle materie di propria competenza;

gestione del contenzioso del lavoro; procedure disciplinari;

applicazione degli istituti contrattuali;

gestione della dotazione e della pianta organica, compresi gli spostamenti del
personale sia attraverso la mobilità interna che esterna, trasferimenti e quant’altro
sia collegato al rapporto di lavoro del pubblico dipendente;

predisposizione controlli sanitari ai dipendenti in materia di salute e sicurezza dei
lavoratori (D.lgs. 81/2008) in collaborazione con il Servizio Segreteria e affari
generali;
3. Si occupa inoltre dell’aspetto previdenziale ed assistenziale della vita lavorativa di
ogni singolo dipendente dell’Amministrazione dal momento dell’assunzione al suo
pensionamento, elaborando e curando nell’arco di tempo lavorativo pratiche di:

pensione (predisposizione di atti ed elaborazione dei modelli PA04 (ex mod.98);

liquidazione di trattamento di fine servizio e trattamento di fine rapporto
(elaborazioni di modelli 350 P);

prestazioni previdenziali - riscatti – ricongiunzioni – totalizzazioni – servizi militari –
(istruttoria);
4. Attività di supporto ad altri Servizi



invio e controllo file telematici ( mod. Unico, dati sui contratti d’appalto ecc.);
invio dati al dipartimento della Funzione pubblica, PERLA PA;
aggiornamento sito istituzionale per la parte di competenza del servizio.
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
Le risorse umane impiegate, sono quelle che, nella dotazione organica della Comunità
Territoriale sono associate al Servizio.
RISORSE STRUMENTALI DA IMPIEGARE
In sintonia con le attività ricomprese nella descrizione del Programma le risorse
strumentali impiegate saranno quelle attualmente in dotazione al Servizio.
20
SERVIZIO FINANZIARIO (1.4)
Il programma 2014 prevede di:












1. Realizzare la Programmazione economica e finanziaria, con i seguenti obiettivi:
Predisporre gli strumenti di programmazione economico-finanziaria secondo le
modalità stabilite dalla legge e con il fine di facilitarne la lettura e discussione in
Assemblea della comunità. I documenti di programmazione sono:
relazione previsionale e programmatica;
bilancio pluriennale di previsione;
bilancio annuale di previsione;
piano esecutivo di gestione.
2. Gestire il bilancio, con i seguenti obiettivi:
Garantire una gestione finanziaria del bilancio coerente con le procedure della spesa e
delle entrate prevista dalla normativa vigente e garantire la corretta gestione del
bilancio attraverso l’espressione dei pareri di regolarità contabile e di copertura
finanziaria.
Garantire inoltre l’efficiente gestione delle entrate dell’ente e dei servizi fiscali,
attraverso la corretta tenuta della contabilità fiscale, sia ai fini IVA che in qualità di
sostituto d’imposta, con il costante aggiornamento che la modifica della normativa
impone.
Realizzare una costante valutazione dello stato complessivo degli equilibri di bilancio.
3. Rendicontare la gestione, con i seguenti obiettivi:
Predisporre i documenti contabili relativi al rendiconto economico, finanziario e
patrimoniale dell’ente al fine di evidenziare i risultati di gestione relativi alla dinamica
delle entrate e delle spese e agli scostamenti rispetto alle previsioni.
Fornire un’analisi infra annuale sull’andamento delle entrate e delle spese al fine del
controllo dell’equilibrio finanziario del bilancio e della verifica sull’attuazione di
programmi.
Fornire un insieme programmato e strutturato di informazioni economico-finanziarie (a
cadenza infra annuale) alla Giunta, ai Responsabili di Servizio e al revisore dei conti,
finalizzate al supporto delle decisioni di programmazione e di gestione.
Supportare l’organo di revisione economico dell’ente tramite la raccolta della
documentazione necessaria per l’esercizio delle funzioni del revisore dei conti.
MOTIVAZIONE DELLE SCELTE E FINALITA’ DA CONSEGUIRE
Le motivazioni delle scelte e le finalità da conseguire sono rinvenibili nella descrizione di
ciascuna attività.
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
Le risorse umane impiegate sono quelle che, nella dotazione organica della Comunità,
sono associate al Servizio.
21
EROGAZIONE DI SERVIZI DI CONSUMO
Il programma riguarda soprattutto servizi che agiscono di supporto agli altri servizi
dell’ente, oppure che forniscono prestazioni a favore dei Comuni.
RISORSE STRUMENTALI DA IMPIEGARE
Le risorse strumentali (attrezzature, arredi, software, ecc..) impiegate saranno quelle
attualmente in dotazione ai servizi, proseguendo nella politica di un loro periodico rinnovo,
sia per evitare possibili cali di efficienza delle apparecchiature sia per garantire migliori
prestazioni. Analogamente si procederà con la dotazione software e con la manutenzione
ordinaria e straordinaria della sede della Comunità. Ove possibile ed economicamente
conveniente si dovrà utilizzare il sistema “Consip” che ha sin qui garantito notevoli
economicità e che, privilegiando la formula della fornitura di servizi più che di beni, può
garantire maggiore flessibilità all’ente.
COERENZA CON I PIANI PROVINCIALI DI SETTORE
Non rileva per questo programma.
22
PROGRAMMA N. 2
FUNZIONI DI ISTRUZIONE, CULTURA E SOGGIORNI ESTIVI PER RAGAZZI*
Responsabile programma: dott. MARIO ANDRETTA
2.1. -gestione legge 05/2006 - Diritto allo studio;
2.2. -altri interventi per istruzione e cultura;
2.1 GESTIONE LEGGE 05/2006 – DIRITTO ALLO STUDIO
Le funzioni trasferite alla Comunità territoriale della val di Fiemme con la L.P. 07.08.2006,
n. 5 inerente il “Diritto allo studio”, e relativo Regolamento per l’esercizio del diritto alla
studio approvato con D.Pres.Provincia n. 24-104/leg del 5.11.2007 sono:
1.
Servizi di mensa per favorire la frequenza scolastica ed assicurare la funzionalità e
la attiva partecipazione alle attività didattiche;
2.
Concessione di assegni di studio agli studenti residenti in provincia di Trento, per la
copertura, anche parziale, di spese scolastiche documentate, per favorire agli
alunni capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, l'accesso ai gradi più alti degli
studi;
3.
Concessione di facilitazioni di viaggio agli alunni frequentanti il secondo ciclo di
istruzione e formazione nel caso di impossibilità di fruizione di un servizio di
trasporto pubblico ai fini della frequenza scolastica;
2.2 ALTRI INTERVENTI PER ISTRUZIONE E CULTURA
 La Comunità non ha funzioni proprie in tale settore, né alla stessa i Comuni hanno
ritenuto di delegare parte delle loro competenze. Conseguentemente, la Comunità non
ha risorse finanziarie proprie destinabili a tali fini. Gli interventi sin qui fatti sono stati
quindi finanziati in passato con l’utilizzo di avanzo di amministrazione derivante da
finanziamenti dello Stato (ora cessati) che erano caratterizzati da vincoli di
destinazione non rigidi, oppure da specifici finanziamenti dei Comuni per iniziative a
carattere valligiano.
INVESTIMENTI PREVISTI DAL PROGRAMMA
 Nell'ambito del Diritto allo studio (L.P. 05/2006) la Comunità provvede all’acquisto
dell’attrezzatura e degli arredi necessari, in occasione dell’apertura di nuovi centri di
cottura o di nuove sedi mensa, così come al potenziamento dei centri e delle sedi
esistenti od al rinnovo delle attrezzature ed arredi non più idonei.
 Nel 2014 si dovrà procedere all’espletamento della nuova gara d’appalto per la
gestione della mensa di Cavalese. Si dovrà inoltre appaltare nuovamente il servizio
mensa per il Centro formazione professionale ENAIP di Tesero, macrosettore legno, in
quanto la PAT e l'ENAIP non hanno ancora realizzato i progettati locali dove distribuire
dei pasti confezionati altrove.
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
 Le risorse umane impiegate per la realizzazione del presente programma, sono quelle
che, nella dotazione organica della Comunità – fanno parte del Servizio Affari Generali.
23

Per i motivi esposti nella premessa alla attività estiva ragazzi (rif. 4.2), si rinvia a
quanto già scritto nel Programma 2 relativamente a risorse umane da impiegare,
risorse strumentali, erogazione di servizi al consumo e coerenza con i piano provinciali
di settore.
RISORSE STRUMENTALI DA IMPIEGARE
In sintonia con le attività ricomprese nella descrizione del Programma le risorse
strumentali impiegate saranno quelle attualmente in dotazione al Servizio Affari Generali.
MOTIVAZIONI DELLE SCELTE E FINALITA’ DA CONSEGUIRE
Le motivazioni delle scelte e le finalità da conseguire sono rinvenibili nella descrizione
delle attività.
EROGAZIONI DI SERVIZI DI CONSUMO
Le erogazioni di servizi di consumo si sostanziano, come descritto nelle attività del
programma, in:
 Servizio di ristorazione scolastica
 Attività culturali
 Soggiorni estivi per ragazzi
COERENZA CON I PIANI PROVINCIALI DI SETTORE
Il programma è coerente con la L.P. 5/2006 sul Diritto allo studio e con il Programma
annuale.
24
PROGRAMMA N. 3
FUNZIONI DI GESTIONE DEL TERRITORIO E DELLA TUTELA AMBIENTALE
Responsabile programma: geom. EZIO VARESCO
3.1.- gestione della discarica esaurita di Valzelfena
3.2. -Piani smaltimento inerti
3.3.- Interventi di edilizia abitativa pubblica
3.4.- Interventi di edilizia abitativa agevolata
3.5.- Recupero degli insediamenti storici
3.6.- Edilizia scolastica
Risorse umane:
Le risorse umane impiegate per la realizzazione del presente programma sono quelle che
nella dotazione organica della Comunità sono associate al Servizio Tecnico.
RACCOLTA TRASPORTO E SMALTIMENTO DEI R.S.U. ( 3.1)
Per effetto dell’art. 102 quinquies del D.P.G.P 26.01.1987 n. 1-41/Leg., introdotto dalla
legge Provinciale 27.12.2012 n. 25, la gestione della discarica di Valzelfena passerà alla
Provincia a partire dal 01.01.2014.
L’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente a suo tempo aveva accertato una
contaminazione delle acque sotterranee della discarica di Valzelfena disponendo la
realizzazione di un Piano di caratterizzazione; con delibera n. 47 del 22.01.2010 la
Provincia ha approvato definitivamente, ai sensi dell’art. 77 bis comma 2 del D.P.G.P.
26.01.1987 n. 1-4/Leg. e dell’art. 242 del D.Lgs. 03. 04.2006 n. 152, il Piano di
Caratterizzazione dell’area. La Provincia con delibera n. 2662 del 14.12.2011 ha
approvato l’Analisi di rischio e il progetto di messa in sicurezza permanente dell’area
fissando il termine di 4 anni per l’ultimazione dei lavori. I parametri accertati risultano
tuttora superiori al limite, motivo per cui la Comunità ha sollecitato la Provincia a ridurre i
tempi di esecuzione dei lavori.
Con il 1° novembre 2004 il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti è stato affidato dai
Comuni direttamente a Fiemme Servizi spa, società composta dagli stessi Comuni e dalla
Comunità, mentre la gestione del Centro di raccolta Zonale di Predazzo loc. Gac’,
operativo dal 22.07.2004, è stata affidata direttamente dal Comprensorio, ora Comunità a
Fiemme Servizi spa.
Dal 1° novembre 2004 è partito il nuovo servizio di raccolta porta a porta del rifiuto secco e
del rifiuto umido, affidato in appalto a ditta specializzata nel settore. Con il 01.07.2012
Fiemme Servizi spa ha internalizzato il servizio di raccolta porta a porta del rifiuto seccoumido, la gestione dei centri di raccolta materiali (CRM) e zonali (CRZ) nonchè la stazione
di trasferimento rifiuti in loc. Medoina nel Comune di Castello –Molina di Fiemme mentre i
restanti servizi di raccolta differenziata stradale di carta e multimateriale, di trasporto delle
varie tipologie di rifiuto ai centri di recupero e/o smaltimento e di spazzamento stradale
sono affidati in appalto rispettivamente alle ditte Chiocchetti Luigi srl di Moena (TN), TPA
di Aldino (BZ) e Kaufmann si San Pancrazio (BZ).
25
Con ordinanza del Presidente della Provincia Autonoma di Trento prot. 111/09-S131 del
16.01.2009 tuttora valida è stata consegnata a Fiemme Servizi spa in via provvisoria la
Stazione di trasferimento rifiuti il Centro di selezione e pretrattamento e l’impiantistica di
supporto alla raccolta differenziata per i Comuni della bassa Val di Fiemme, in Comune
Catastale di Castello di Fiemme – loc. Medoina.
RISORSE FINANZIARIE
Non sono previsti stanziamenti a Bilancio per spese in conto capitale.
RISORSE STRUMENTALI DA UTILIZZARE
E' previsto l'utilizzo delle esistenti risorse oltre all'acquisizione di quelle che si renderanno
necessarie per la realizzazione degli interventi sopra descritti.
COERENZA CON LA PROGRAMMAZIONE PROVINCIALE
Il programma è coerente con gli indirizzi provinciale del settore.
PIANI SMALTIMENTO INERTI ( 3.2)
Gestione del Piano Comprensoriale di Smaltimento dei Rifiuti Speciali (Discariche rifiuti
inerti.
L’attività prosegue con gli aggiornamenti del piano sulla base delle segnalazioni dei
Comuni di siti per nuove discariche, previa acquisizione dei pareri preventivi favorevoli dei
servizi provinciali interessati.
EDILIZIA ABITATIVA PUBBLICA - L.P. 15/2005 ( 3.3)


Locazione di alloggi di edilizia abitativa pubblica.
Concessione contributo integrativo a favore di nuclei familiari in locazione sul libero
mercato.
Descrizione del programma, motivazione delle scelte e finalità da conseguire.
Analisi dei bisogni e servizi erogati.
L’edilizia residenziale pubblica è lo strumento mediante il quale l’Ente pubblico cerca di
ridurre le condizioni di disagio sociale, determinato da carenze abitative, che colpiscono
nuclei familiari a più basso reddito che risentono maggiormente della forte tensione in atto
nel mercato della casa. Dal 1 luglio al 31 dicembre di ogni anno il Servizio raccoglie le
domande per l’ottenimento di un alloggio a canone sostenibile e/o per la concessione del
contributo integrativo a favore di nuclei familiari in locazione sul libero mercato; le
domande hanno validità per una sola graduatoria che deve essere predisposta entro il 30
giugno dell’anno successivo, distinta fra cittadini comunitari ed extracomunitari
A fronte delle richieste di locazione si interviene – per eventuali alloggi disponibili autorizzando ITEA S.p.A. alla stipula del relativo contratto, utilizzando la graduatoria in
vigore.
26
E’ competenza delle Comunità reperire alloggi attraverso convenzioni con ITEA
S.p.A., con imprese e con privati, nonché concedere contributi integrativi a soggetti
in graduatoria, per il pagamento del canone di affitto di alloggi locati sul libero
mercato.
Per l’attuazione della politica della casa, la Giunta provinciale trasferisce annualmente fra
gli enti locali le somme del Fondo provinciale casa.
INTERVENTI EDILIZIA ABITATIVA AGEVOLATA – L.P. 21/1992 – L.P. 16/1990 -PIANI STRAORDINARI ( 3.4.)
Descrizione del programma, motivazione delle scelte e finalità da conseguire
Anche per il settore dell’edilizia agevolata il Servizio raccoglie le domande e predispone le
apposite graduatorie per l’acquisto, la costruzione, risparmio casa giovani coppie e
nubendi, il risanamento e l’acquisto-risanamento di alloggi da parte della generalità dei
cittadini e degli immigrati extracomunitari.
Per le persone anziane con più di 65 anni è riservata una distinta graduatoria per gli
interventi di risanamento di alloggi, adeguamenti strutturali e sussidi; i punteggi sono
formulati da un medico del Azienda Sanitaria Provinciale, da una assistente sociale e da
un tecnico della Comunità.
Le domande vengono finanziate secondo l’ordine risultante dalle graduatorie in base ai
fondi trasferiti dal piano provinciale in materia di edilizia abitativa.
A partire dal 1 luglio 2007 la Giunta provinciale ha disposto la soppressione dei criteri e
modalità per la concessione di agevolazioni a favore di privati per la realizzazione di
interventi di domotica, sospendendo i relativi finanziamenti in attesa di definire
l’integrazione degli interventi volti a favorire l’utilizzo di tecnologie demotiche con quelli già
previsti dalla legge provinciale 1/1991 in materia di eliminazione delle barriere
architettoniche.
La Giunta Provinciale con provvedimento n. 1521 del 22.07.2005 ha sospeso i
termini previsti per la presentazione delle domande di contributo ad eccezione di
quelle per le persone anziane con più di 65 anni a valere della L.P. 16/90.
La Giunta Provinciale con provvedimento n. 1006 del 30.04.2010, in base all’art. 59 della
L.P. 19/2009, in attesa della revisione della normativa sull’edilizia agevolata, ha approvato
un Piano Straordinario 2010 per la concessione di contributi per l’acquisto, la costruzione,
il risanamento e l’acquisto-risanamento di alloggi da parte della generalità dei cittadini e
degli immigrati extracomunitari; le relative domande sono state presentate dal 10.05.2010
al 30.06.2010; nel corso del 2010 sono state predisposte le graduatorie di merito; nel
corso del 2014, sulla base dei fondi che sono stati trasferiti alla Comunità, si proseguirà
con le ultime concessioni e con la liquidazione dei contributi residui.
La Giunta Provinciale con provvedimento n. 187 del 14.02.2012, ha approvato i criteri
attuativi dell’art. 43 della L.P. 18/2011 concernente misure per fronteggiare la crisi del
27
settore edilizio e per il miglioramento energetico del patrimonio edilizio su immobili adibiti
ad abitazione principale con la concessione di contributi per il recupero energetico di
alloggi da parte della generalità dei cittadini e delle giovani coppie/nubendi; le domande
sono state presentate dal 01.03.2012 al 16.04.2012 e dal 15.05.2012 al 29.06.2012; nei
mesi successivi sono state predisposte le relative graduatorie di merito e, sulla base dei
fondi trasferiti alla Comunità, sono stati accolte tutte le domande in graduatoria. Nel corso
del 2014 si proseguirà con la liquidazione dei contributi residui.
La Giunta Provinciale con provvedimento n. 1026 del 24.05.2013 e ss.m.e i., ha approvato
i criteri attuativi dell’art. 1 della L.P. 9/2013 concernente “misure per fronteggiare la crisi
del settore edilizio mediante la promozione di interventi sul patrimonio edilizio esistente”
Le domande di contributo – per le tre categorie di interventi (A. abitazione principale - B.
condomini - C. alloggi di proprietà di enti pubblici ONLUS, enti ecclesiastici e fondazioni)
sono state presentate dal 3 giugno al 31 luglio 2013. Nei mesi successivi sono state
predisposte le relative graduatorie di merito e, sulla base dei fondi trasferiti alla Comunità,
sono state accolte 63 domande delle 240 presentate per la categoria abitazione principale,
1 domanda delle 6 per la categoria condomini, e l’unica domanda presentata per la
categoria enti pubblici, ONLUS, enti ecclesiastici e fondazioni.
Nel corso del 2014 si proseguirà con la liquidazione dei contributi residui.
La Giunta Provinciale con provvedimento n. 1234 del 14.06.2013 e ss.m.e i., ha approvato
i criteri attuativi dell’art. 2 della L.P. 9/2013 concernente “misure per l’incentivazione
dell’acquisto e della costruzione della prima casa di abitazione”. Le domande di contributo
sono state presentate dall’8 luglio al 9 agosto 2013. Nei mesi successivi sono state
predisposte le relative graduatorie di merito e, sulla base dei fondi trasferiti alla Comunità,
sono state accolte 7 domande delle 26 presentate da giovani coppie, sposate o conviventi
more uxorio, o nubendi e 10 domande delle 75 presentate dalla generalità dei cittadini.
Nel corso del 2014 si proseguirà con la concessione dei contributi spettanti.
RECUPERO DEGLI INSEDIAMENTI STORICI L.P. 1/93 (3.5)
Il Servizio raccoglie le domande per il recupero degli insediamenti storici, limitatamente
agli edifici soggetti al vincolo di restauro e risanamento; per il recupero delle facciate degli
edifici in centro storico soggetti al vincolo di restauro risanamento e ristrutturazione,
nonché per il recupero di edifici da destinare all’affitto turistico nei Comuni di Capriana e
Valfloriana, individuati dalla Provincia Autonoma di Trento come zone rurali con scarso
sviluppo socio-economico. Predispone le relative graduatorie e assegna i contributi sulla
base dei fondi che saranno trasferiti alla Comunità.
La Giunta Provinciale con provvedimento n. 3042 del 17.12.2004 ha interrotto i
termini previsti per la presentazione delle domande di contributo.
La Giunta Provinciale con provvedimento n. 1919 del 20.08.2010, modificato dal n. 2252
del 01.10.2010 ha riaperto i termini per la presentazione delle domande per il recupero
delle facciate dal 20.08.2010 al 15.10.2010.
La graduatoria è stata predisposta entro il 30.11.2010. Nel corso del 2014 si proseguirà
con la liquidazione dei contributi residui.
28
EDILIZIA SCOLASTICA (3.6)
A seguito dell’entrata in vigore del regolamento emanato con D.P.P. n. 18-20/Leg. del 28
settembre 2009, in attuazione degli artt. 106 comma 7 e 107 della legge provinciale 7
agosto 2006, n. 5, concernente “Sistema educativo di istruzione e formazione del Trentino”
che ha determinato l’abrogazione, secondo quanto previsto dall’allegato B) lett. i) della
medesima legge, della normativa contenuta nella legge provinciale 4 novembre 1986, n.
29, concernente “Interventi a favore dell’edilizia scolastica”, le domande di contributo
vanno presentate direttamente al Servizio per lo Sviluppo e innovazione del sistema
scolastico e formativo e non, come in precedenza al Comprensorio/Comunità
territorialmente competente.
AZIONI DI RAZIONALIZZAZIONE DELLA SPESA E REPERIMENTO DI NUOVE
RISORSE
La misura dei contributi che costituiscono la spesa del settore è coperta da trasferimenti
provinciali; sui trasferimenti della provincia e sui criteri di attribuzione dei contributi sono
possibili minimi interventi discrezionali in fase di applicazione della normativa.
INDICAZIONE DI NUOVI SERVIZI DA ATTIVARE E RISORSE STRUMENTALI DA
UTILIZZARE.
Nessun nuovo servizio da attivare.
RISORSE UMANE DA IMPIEGARE
Le risorse umane impiegate per la realizzazione del presente programma, sono quelle
che, nella dotazione organica della Cominità – sono associate al Servizio gestione del
territorio e della tutela ambientale.
RISORSE STRUMENTALI DA IMPIEGARE
In sintonia con le attività ricomprese nella descrizione del Programma le risorse
strumentali impiegate saranno quelle attualmente in dotazione al Servizio.
MOTIVAZIONI DELLE SCELTE E FINALITA’ DA CONSEGUIRE
Le motivazioni delle scelte e le finalità da conseguire sono rinvenibili nella descrizione
delle attività.
COERENZA CON LA PROGRAMMAZIONE PROVINCIALE
Il programma è coerente con gli indirizzi provinciali in materia di edilizia.
3.7 SERVIZI DI TRASPORTO e 3.8 INIZIATIVE PER L’AMBIENTE
NB: Queste attività sono collocate all’interno del Programma n. 3, per rispetto dell’art. 3
(denominazione e numerazione delle unità elementari e degli aggregati di bilancio) del
D.P.G.R. 24.01.2000 n. 1/L, che ha approvato i modelli e schemi contabili del nuovo
ordinamento contabile, impostazione che la Comunità non può modificare.
29
Peraltro, dal momento che le attività descritte di seguito vengono organizzate e realizzate
con il personale addetto al Programma 1, dal punto di vista funzionale le stesse sono da
intendersi parte integrante del Programma 1 e responsabile delle stesse è il dott. Mario
Andretta.
3.7.- Servizi di trasporto
La Comunità è ora titolare della competenza dei Comuni in materia di servizio pubblico
di trasporto urbano intercomunale. Proseguirà quindi nell'organizzazione del servizio
invernale skibus, in collaborazione con l’APT di Fiemme, il Consorzio impianti a fune e
l'associazione albergatori, proseguendo nel miglioramento ed ottimizzazione delle linee e
degli orari tra i quali si ripeterà l'esperimento di una linea notturna nei fine settimana. La
novità del 2014 è la introduzione del pagamento del servizio, per la quale il servizio è
gratuito per i soli turisti soggiornanti in strutture convenzionate (che pagano il servizio) o
che hanno acquistato le tessere per i loro clienti, mentre è a pagamento per tutti gli altri,
con possibilità di acquistare biglietti giornalieri, settimanali o stagionali. I bambini sotto i 12
anni viaggeranno gratis.
Anche nel 2014 abbiamo l'intenzione, in collaborazione con l'APT di Fiemme e con
Trentino Trasporti esercizio spa, di sperimentale un servizio di trasporto urbano turistico
estivo, aggiuntivo rispetto a quello di linea, anche utilizzando delle apposite Card, con
l'obiettivo di collaborare alla creazione di un sistema a rete di servizi in valle.
3.8. Iniziative per l’ambiente
La concretizzazione dell'impegno dell'ente verso l'ambiente, assunto da tempo fin
dall'avvio del progetto di certificazione ambientale Emas, poi confermato con la
partecipazione al protocollo d'intesa "Fiemme-paesaggio come spazio di vita", ed ora
rafforzato con l'adesione alla Fondazione Dominiti-Unesco e ad Alleanza per le Alpi
vedrà le seguenti ulteriori azioni nel 2014:
 la partecipazione attiva alle manifestazioni “Famiglie in bici” e “Fiemme
senz’auto" che si svolgeranno nel corso dell’estate.
 Con l’utilizzo dei fondi derivanti dai sovracanoni sull'energia elettrica, che hanno il
vincolo di destinazione a progetti per il miglioramento ambientale, si è dato vita all’
Accordi di programma “RETE DI RISERVE FIEMME – DESTRA AVISIO”, che
rientrerà in piena operatività nel 2014 e del quale la Comunità è ente capofila.
 La attiva partecipazione al Protocollo d’intesa del PROGETTO PER L’AVISIO,
volto alla riqualificazione ambientale e territoriale del Fiume Avisio, in applicazione
della L.p. 4/1998;
 Con l’utilizzo dei fondi derivanti dai sovracanoni sull'energia elettrica, che hanno il
vincolo di destinazione a progetti per lo sviluppo economico, la Comunità aderirà
nel 2014 all’Accordo di programma proposto dal BIM Adige per lo “Studio
preliminare di una ipotesi di tracciato di una ferrovia per il collegamento delle
valli dell’Avisio” partecipando all’iniziativa anche con un finanziamento di € 5.000;
30
PROGRAMMA N. 4
SERVIZIO ATTIVITA’ SOCIO ASSISTENZIALI
Responsabile programma: Ass. Soc. MANUELA SILVESTRI
4.1. gestione delle attività socio-assistenziali
4.2. altri interventi del sociale – attività estive
4.3. gestione servizi educativi per la prima infanzia
4.1.- GESTIONE DELLE ATTIVITÀ SOCIO-ASSISTENZIALI
Le politiche sociali in Trentino hanno trovato fondamento nella L.P. 12 Luglio 1991, n. 14
“Ordinamento dei Servizi Socio-Assistenziali in Provincia di Trento”, che ha ridefinito
l’ordinamento dei servizi sociali ed assistenziali in provincia di Trento, delegando gran
parte delle funzioni socio-assistenziali ai Comprensori ed ai due Comuni di Trento e
Rovereto.
Con la nuova L.P. 27 Luglio 2007, n. 13 “Politiche sociali nella provincia di Trento”, che va
a modificare l’assetto dei servizi sociali, e con la delibera n. 556 del 23 marzo 2011 della
Giunta provinciale, successivamente modificata con del. G.P. n. 399 del 2.03.2012, ha
approvato l’atto di indirizzo e coordinamento a Comunità ed enti gestori avente ad oggetto
“Finanziamento, criteri e modalità di esercizio delle funzioni socio-assistenziali a livello
locale e delle funzioni delegate per l’anno 2011 (poi 2012)” nel cui allegato 2 “Finanziamento della attività socio-assistenziali di livello locale individua i livelli essenziali
(L.E.A.) transitori delle prestazioni presenti in ogni Comunità di valle tutt’ora in vigore.
Successivamente con Delibera di G.P. n. 1013 d.d. 24 maggio 2013 è stato approvato
“Atto di indirizzo e coordinamento - finanziamento delle attività socio-assistenziali di livello
locale, criteri e modalità d’esercizio delle funzioni soci-assistenziali per l’anno 2013,
nonché approvazione della “Disciplina sull’intervento economico straordinario si cui all’art.
35, comma 3, lettera a) della L.P. 13/2007”
Il programma del servizio sociale per il 2014 prevede l’attivazione di una serie di azioni ed
interventi, a partire dalla manifestazione di uno stato di una singola persona o di un nucleo
familiare, volti a:

Leggere il disagio reale, al di là della sua manifestazione contingente,

Proporre e fornire risposte e servizi per ridurlo e contrastarlo,

Favorire, ove possibile il superamento,
e che tengono conto anche di quanto emerso dal Piano Sociale di zona.
Le attività sono articolate secondo due precise aree di intervento:
·
Attività Socio-Assistenziali di Livello Locale
·
Attività Socio-Assistenziali di Livello Provinciale (funzioni delegate)
Con questa relazione si intende evidenziare, al fine di una lettura più immediata le diverse
attività che impegnano le risorse del Settore Socio-Assistenziale, sia con riferimento agli
interventi sia in rapporto alle diverse aree di interesse, tenendo conto dei possibili
beneficiari degli interventi (destinatari dei servizi).
31
1 - INTERVENTI DI SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE
1. Sostegno Psicosociale - Intervento si realizza attraverso l’attività professionale
dell’assistente sociale che consiste nell'aiutare direttamente l’utente a meglio
identificare e ad affrontare i propri problemi, a cercare di risolverli valorizzando le
risorse personali, e, in generale, a ricercare una maggiore autonomia.
2. Intervento di aiuto per l’accesso ai servizi - Intervento professionale consiste nel
consentire all’utente di accedere a servizi e/o agevolazioni, erogati direttamente dalle
Comunità o da soggetti esterni convenzionati e non. L’intervento implica una
valutazione professionale e si concretizza nella stesura di relazioni sociali o di
attestazioni che permettono l’accesso a detti servizi.
3. Interventi di tutela – Sono interventi complessi realizzati con il coinvolgimento
dell’Autorità Giudiziaria. Sono attivati a seguito di un mandato autoritativo che obbliga e
legittima l’intervento del servizio o attraverso una segnalazione del servizio stesso
all’autorità giudiziaria. Sono riferiti a:
·
minori, con l’obiettivo di sostenere la relazione genitore-bambino e di ridurre i
fattori di rischio presenti all’interno del nucleo familiare d’origine del minore.
·
adulti-anziani, con interventi di protezione, assistenza e sostegno verso quelle
persone che, a causa di un’infermità o una menomazione fisica o psichica, si
trovino nell’impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere alla cura dei
propri interessi. In questo ambito il servizio sociale si può attivare anche per
segnalare alla Magistratura talune situazioni per la nomina di un Amministratore
di sostegno.
2 – SERVIZI INTEGRATIVI E SOSTITUTIVI DI FUNZIONI PROPRIE DEL NUCELO
FAMILIARE
Gli interventi integrativi e sostitutivi di funzioni proprie del nucleo familiare sono finalizzati
prioritariamente a garantire la permanenza della persona nel proprio ambiente di vita,
attraverso l’offerta del necessario supporto assistenziale e la mobilitazione di tutte le
ulteriori risorse attivabili.
Gli interventi sostitutivi si rendono necessari nel caso in cui si manifestino incapacità della
famiglia o del singolo di far fronte alla situazione di bisogno, tali da non poter essere
integrate efficacemente attraverso altre forme di intervento.
A. Accoglienza di minori presso famiglie o singoli - Servizio a carattere preventivo
e di sostegno al minore e alla sua famiglia attraverso l’accoglienza diurna e/o
notturna, attivata su proposta del servizio sociale territoriale. Questo è un intervento
che il servizio utilizza solo in situazioni particolari, quando ad esempio non ci siano
posti disponibili presso i centri per minori
B. Affidamento familiare dei Minori - Servizio che consiste nel mettere a
disposizione del minore una famiglia affidataria preferibilmente con figli minori o una
persona singola, opportunamente individuati e preparati, in grado di assicurargli il
mantenimento, l'educazione, l'istruzione e relazioni affettive di cui ha bisogno e,
contemporaneamente, aiutare la famiglia d'origine a riacquistare le competenze
necessarie per poter riaccogliere il figlio. Tutte le attività sono svolte dagli operatori
della comunità, salvo quanto di competenza della P.A.T. ( preparazione, selezione
32
e sostegno alle famiglie accoglienti). I minori attualmente in affido sono tre (cui uno
a parenti e due extrafamiliari). Questo è un intervento che non può essere
preventivato in quanto molto dipende dalle situazioni che verranno prese in carico
nel corso dell’anno e da quante affidi verranno decretati dalla magistratura minorile.
C. Mediazione Familiare - è un servizio volto a risolvere le conflittualità tra genitori e
tra genitori e figli, a tutela particolare dei minori. Si caratterizza come un servizio a
favore di coppie di genitori in fase separativa o divorzio, per superare conflitti e
recuperare un rapporto positivo nell’interesse dei figli (essere genitori nonostante
tutto e non in conflitto). Nello specifico è finalizzato ad aiutare i genitori a recuperare
la capacità genitoriale di gestire, di comune accordo, il rapporto con i figli e la
quotidianità connessa. La mediazione familiare ha come obiettivo principale quello
di promuovere il benessere e la qualità di vita dei figli, spesso coinvolti in modo
strumentale nelle conflittualità, salvaguardando i loro rapporti affettivi con entrambi i
genitori. Tale attività è svolte da un’Assistente Sociale appositamente formata. Per
questo servizio l’operatore utilizza 10 ore settimanali del suo carico orario. Questo
servizio viene erogato in convenzione anche per il Comun General de Fascia. La
mediazione familiare rientra nelle attività previste dallo standard di 1 assistente
sociale ogni 3.750 abitanti, come le prestazioni erogate presso il consultorio
familiare, la supervisione dei tirocinanti, l’implementazione del sistema informativo,
ecc.
D. Intervento Educativo a Domicilio (I.D.E.) - Intervento finalizzato a sostenere lo
sviluppo del minore e dell'adolescente, anche disabile, e a favorire il recupero delle
competenze educative del/dei genitori o delle figure parentali di riferimento. Gli
interventi educativi possono essere estesi anche ai maggiorenni con disabilità
fisica, psichica e sensoriale o a rischio di emarginazione all’interno di un progetto
personalizzato che sostenga la famiglia nel suo ruolo. L’intervento è centrato sul
rapporto diretto con il minore o l’adolescente e può integrarsi, senza sostituirsi, con
l’intervento attuato dai servizi a carattere semi-residenziale o residenziale che
accolgono il minore stesso, al fine di favorirne il rientro nel suo ambiente di vita,
nonché con l’azione educativa svolta dalla scuola e da altre agenzie di
socializzazione. L’intervento è attivato su proposta dell’Assistente sociale referente
del caso ed è attuato da un educatore con una formazione specifica, sulla base del
piano di aiuto concordato con la famiglia e del progetto educativo predisposto. Tale
tipologia di intervento viene attuata dal Servizio attraverso il ricorso agli educatori
dello staff dei Centri Diurni per Minori della Cooperativa Progetto 92, che eroga le
prestazioni presso i centri L’Archimede e il Centrino di Cavalese e Charlie Brown di
Predazzo. Per l’educativa domiciliare (I.D.E.) lo standard è dato a almeno 1 ora
annua di intervento per ogni 10 minori residenti sul territorio di competenza della
Comunità. In Fiemme sono residenti all’1.01.2013 4.127 minori, pertanto lo
standard è rappresentato da 412 ore annue. In considerazione dei bisogni espressi
dal territorio e dalle risposte che esso è in grado di esprimere, è emerso che questo
monte orario annuo è insufficiente a rispondere con adeguatezza a questi bisogni
(problematiche troppo complesse rispetto agli interventi forniti dai centri diurni per
minori). Si individua pertanto in circa 100 ore mensili (corrispondente al monte ore
mensile preventivato nel corso del 2013) il livello ottimale di educativa domiciliare
per il nostro territorio. I costi dell’attività di I.D.E. sono fissati annualmente con
delibera provinciale.
33
E. Spazio neutro – E’ un servizio finalizzato a favorire l'esercizio del diritto di visita e
di relazione del minore con i propri familiari nel caso di separazione dei genitori, di
affidamento familiare e di affido a servizio residenziale. Lo spazio neutro si propone
come luogo fisico in cui si svolge l’incontro del minore con i propri familiari, alla
presenza di un operatore che, sulla base di un lavoro preparatorio, effettua
un’osservazione sull’andamento dell’incontro stesso, facilita e media l’interazione
tra minore e familiari, tutela il minore da eventuali comunicazioni, interventi
inopportuni o da comportamenti dannosi nei suoi confronti da parte dei familiari.
L’intervento di spazio neutro è attivato sulla base di un provvedimento del Tribunale
per i Minorenni o del Tribunale Ordinario o su proposta del Servizio Sociale. In valle
questo servizio è attualmente erogato dalla Cooperativa Progetto 92 e dalla
Cooperativa “ Tagesmutter – Il Sorriso” che da anni opera sul territorio. In questa
fase, considerato anche che la Cooperativa Progetto 92 ha sospeso il servizio per
mancanza di operatori preposti a questa attività. La Cooperativa “ Tagesmutter – Il
Sorriso” viene privilegia in tutte le situazioni in cui sono coinvolti bambini in età
prescolare (0-6 anni) che mette a disposizione un ambiente più “familiare” e quindi
più adatto ad accogliere bambini piccoli. Proseguirà anche per il corrente anno
l’attività di spazio neutro presso la struttura residenziale “Casa Mia” di Riva del
Garda dove è collocata con decreto del Tribunale per i minori una ragazza . Non è
possibile prevedere quanti saranno gli interventi di spazio neutro che verranno
attivati. I costi dell’attività di spazio neutro sono fissati annualmente con delibera
provinciale.
F. Adempimenti inerenti all’adozione di minori – sono disciplinati dalla Legge 4
maggio 1983, n. 184 e ss.mm. ed attribuiti alla competenza dei servizi locali e dei
servizi socio-assistenziali degli enti locali. Sono di competenza provinciale
1. gli interventi di informazione, preparazione ed accompagnamento alle coppie
e/o persone, in possesso dei requisiti previsti dalle leggi in vigore, che
intendono adottare un minore italiano o straniero,
2. gli interventi per l’acquisizione di tutti gli elementi sulla situazione personale e
famigliare degli aspiranti all'adozione utili per la valutazione, da parte del
Tribunale per i minorenni, della loro idoneità all'adozione
3. le attività di sostegno e/o vigilanza alle famiglie pre-adottive e adottive.
Gli adempimenti inerenti all’adozione dei minori riguardano interventi di
informazione, preparazione ed accompagnamento delle coppie e/o persone,
cittadini italiani, in possesso dei requisiti previsti dalle leggi in vigore, che intendono
adottare un minore italiano o straniero, interventi di acquisizione di tutti gli elementi
sulla situazione personale e familiare degli aspiranti all’adozione utili per la
valutazione, da parte del Tribunale per i Minorenni, della loro idoneità all’adozione e
attività di sostegno e/o vigilanza alle famiglie pre-adottive e adottive. L’attività
relativa al percorso di accompagnamento e sostegno post-adottivo, come definita
nel protocollo operativo di data 12/01/2007, è svolta dai servizi sociali del territorio
di residenza della famiglia adottiva.
Gli Enti gestori (gli allora Comprensori) ora Comunità di valle, a’sensi L.P. 14/1991,
hanno sottoscritto in data 22/01/2002 e 12/01/2007 i protocolli operativi provinciali
per l’espletamento dei suddetti adempimenti, unitamente al Servizio Politiche
Sociali e Abitative della Provincia Autonoma di Trento, al Tribunale per i Minorenni,
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all’Azienda Provinciale Servizi Sanitari e agli enti autorizzati con sede operativa in
provincia di Trento.
Va ricordato che la Giunta Provinciale con deliberazione n. 62 del 20 gennaio 2012
"Approvazione dello schema di disciplinare tra Provincia e Comunità per
l'affidamento di compiti e funzioni in materia di adozione" ha approvato il nuovo
assetto organizzativo della competenza sociale in materia di adozione nazionale ed
internazionale. Tale assetto prevede il mantenimento in capo alla Provincia della
titolarità della competenza e delle funzioni di programmazione, indirizzo e
coordinamento assieme a talune attività e l'affidamento, ai sensi dell'art 16 bis della
legge provinciale n. 23 del 30/11/1992. Con il citato atto si è previsto di estendere le
funzioni legate alle attività di preadozione, e quindi gli interventi di
accompagnamento all'adozione nazionale ed internazionale a sei Comunità (una
delle quali è la nostra). Questi sei soggetti hanno quindi realizzato un’equipe
provinciale che consente al cittadino di svolgere la fase di valutazione nel proprio
territorio di residenza.
Per il nostro servizio l’attività in materia di adozione è svolta da parte di
un’Assistente sociale che opera nell’area della tutela ai minori e della famiglia, la
quale ha svolto e svolge una formazione continua sulla tematica specifica. Il monte
ore dedicato è stato fissato dalla P.A.T. in 14 ore settimanali a va a garantire anche
il servizio per il Comun General de Fascia.
G. Assistenza Domiciliare (S.A.D. ) - Aiuto domiciliare e sostegno relazionale alla
persona: L'aiuto domiciliare si concretizza in tre aree di attività a loro volta
articolate in un complesso di prestazioni che riguardano la cura e l'aiuto alla
persona, il governo della casa, l'attività di sostegno relazionale alla persona e di
aiuto nella gestione di compiti familiari. Esse rispondono all’esigenza primaria di
consentire alle persone che necessitano di un sostegno, di conservare la propria
autonomia di vita nel rispettivo ambiente. Secondo le indicazioni del Servizio
Politiche Sociali ed Abitative della P.A.T. parte del servizio domiciliare nel dicembre
2004 è stato in parte esternalizzato alla Cooperativa Sociale Assistenza con sede a
Tione; nel luglio 2008 la stessa è stata rinnovata ed ha durata quinquennale. Nel
prossimo 2014 dovranno essere garantiti gli standard previsti per il raggiungimento
ed il mantenimento dei livelli assistenziali stabiliti con Del. della G.P. n. 556 del
25.3.2011, successivamente modificata con del. G. P.A.T. n. 399 del 2.3.2012
fissati in almeno 10 ore annue di servizio per ogni soggetto con più di 74 anni
residente nella Comunità, corrispondenti per il nostro territorio a 19.290 ore annue
(riferite ai 1.929 soggetti residenti con più di 74 all’1.01.2012 – ultimi dati rilevati).
All’interno di questo monte ore sono state individuate in 1480 ore quelle che
verranno richieste in convenzione dalla cooperativa.
Per rendere sempre più efficiente ed efficace il s.a.d., nonché a provvedere ad un
contenimento dei costi di gestione, negli ultimi mesi dello scorso 2013, si è
provveduto ad una riorganizzazione dello stesso. Alla luce del sempre maggiore
bisogno assistenziale espresso della popolazione, si è ritenuto di dover rispondere
con personale sempre più qualificato. Infatti gli operatori del s.a.d. a gestione diretta
sono tutti in possesso della qualifica di Operatori Socio-Sanitario e solo uno di
Operatore-Assistenziale, mentre la maggioranza degli operatori in servizio presso la
Cooperativa Assistenza sono Ausiliari a solo in minima parte O.S.S. A fronte di
questo si è deciso di spostare gli O.S.S. (tranne uno) occupati presso il Centro
Servizi sul territorio andando a coprire i posti rimasti vacanti con gli ausiliari della
35
cooperativa. Questa scelta è motivata anche dal fatto che il centro servizi è
frequentato da anziani che presentano minori bisogni assistenza rispetto a quelli
manifestati dall’utenza domiciliare che usufruisce solo di s.a.d. Questa
riorganizzazione ha consentito di provvedere all’asternalizzazione di altre
prestazioni del s.a.d. (vedi punto 3 lettera B).
H. Assistenza domiciliare - Servizio pasti a domicilio (S.P.D.) - Servizio che
prevede la consegna del pasto al domicilio della persona e nella somministrazione
dello stesso, ove necessario, in presenza di incapacità dell’utente di prepararsi il
pasto o di seguire un’alimentazione corretta. Per quanto riguarda il servizio pasti a
domicilio si manterrà l’organizzazione in essere cioè attraverso le convenzioni con
le ditte Risto3 (scadenza prevista per il settembre 2014) per la preparazione dei
pasti e con la Cooperativa Sociale Assistenza (che già garantisce il servizio
domiciliare). Nel 2014 si prevede che il servizio sia mantenuto sui livelli del 2013
con una media di 110 pasti giornalieri fra domicilio e strutture. Si dovranno
considerare le variazioni IVA che andranno ad incidere sul mantenimento e la
riduzione del numero di pasti erogati come ipotizzato per il servizio di aiuto
domiciliare.
I. Servizio pasti presso strutture - Servizio che prevede la consumazione del pasto
presso strutture centralizzate in presenza di incapacità dell’utente di prepararsi il
pasto o di seguire un’alimentazione corretta. L'erogazione del servizio pasto presso
la struttura ha quale obiettivo principale quello di favorire la socializzazione della
persona assistita. In particolare il servizio sociale della Comunità prevede un unico
punto mensa collocato presso il Centro Servizi di Cavalese presso il quale vengono
e verranno erogati una media di 20 pasti giornalieri. Rimangono in essere anche le
convenzioni con le Aziende per i Servizi alla Persona “S. Gaetano” di Predazzo e
“Giovanelli” di Tesero dove è prevista una somministrazione massima di 10 pasti
giornalieri per struttura. Per il 2014 non è previsto nessun aumento del servizio
pasti erogati presso strutture.
J. Assistenza Domiciliare: Telesoccorso e Telecontrollo – Il telesoccorso è un
servizio che risponde principalmente al bisogno di assicurare alle persone che
hanno ridotta autonomia o sono a rischio di emarginazione un intervento tempestivo
e mirato in caso di malore, infortunio o altra necessità. Il telecontrollo periodico
assicura il monitoraggio della situazione personale dell'utente ed eventualmente
attiva i familiari di riferimento ed i servizi socio-sanitari competenti in caso di
necessità. Il servizio è attuato attraverso il collegamento telefonico dell'utente ad
una centrale operativa funzionante 24 ore su 24 per tutti i giorni dell'anno,
immediatamente allertabile da un apparecchio in dotazione personale. Il servizio è
gestito per tutta la provincia dalla Comunità della Vallagarina. Sono in carico utenti,
non è però prevedibile quale sarà il trend della domanda. Si può ipotizzare il
mantenimento dello stesso numero di utenti, anche perché questo è un servizio
poco richiesto.
Al momento il computo delle compartecipazioni al costo del servizio viene fatto secondo i
criteri stabiliti per il 2013 dalla Giunta Provinciale.
E’ possibile che nel prossimo 2014 la P.A.T. indichi le modalità di individuazione della
compartecipazione degli utenti al costo dei servizi rapportato al coefficiente I.C.E.F. che, in
questo caso, dovrà essere applicato a tutti i servizi per i quali è prevista una
compartecipazione.
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Fra gli interventi di assistenza domiciliare sono garantite anche delle attività che non
rivestono la qualifica di livelli essenziali e che la comunità intende tuttavia erogare in
quanto vanno a determinare una continuità con il passato e che risultavano comunque
qualificanti per il servizio sociale. Fra questi interventi rientrano:
· Servizio Lavanderia – servizio che comprende il lavaggio, la stiratura e le piccole
riparazioni della biancheria e degli indumenti personali dell’assistito. La quota di
compartecipazione al servizio è rimasta invariata rispetto al passato e pertanto agli
utenti per ogni accesso alla lavanderia è stata applicata una compartecipazione pari a
quella di un’ora di servizio domiciliare. Rispetto al passato il servizio lavanderia viene
utilizzato solamente in quelle situazioni dove è impossibile effettuare la prestazione a
domicilio e/o non vi sono familiari che possono provvedere in vece dell’utente.
Attualmente il servizio di lavanderia (si ricorda che la lavanderia centralizzata e sita
presso il Centro Servizi) prevalente è riservato alla biancheria del centro Servizi ed
alle divise degli Operatori Socio-Sanitari dipendenti.
· Soggiorni climatici protetti – il servizio consiste nell’organizzazione di soggiorni in
località marina che consentono momenti si sostegno e socializzazione e sostegno per
alcune categorie di persone che usufruiscono di servizi di assistenza domiciliare o di
altre strutture residenziali o segnalate dai servizi che si trovano in situazione di
disagio, emarginazione e solitudine che necessitano di un soggiorno protetto per lo
sviluppo del loro benessere psicofisico. Nell’ammissione degli utenti al soggiorno
sono stati privilegiati:
 Utenti del servizio domiciliare ed ospiti di strutture residenziali e semiresidenziali;
 Utenti con certificazione di presa in carico e di idoneità di partecipazione al soggiorno
da parte del servizio di salute mentale;
 Portatori di Handicap fisico, psichico o sensoriale;
 Utenti di età superiore ai 70 anni compiuti
Per il 2014 la Giunta della Comunità, con proprio atto di indirizzo, ha individuato le
quote di compartecipazione di ciascun partecipante secondo i redditi individuali, il
periodo di svolgimento, e individuato in 50 persone il numero massimo di partecipanti
ammessi al soggiorno.
3 – SERVIZI DI CARATTERE SEMIRESIDENZIALE
I servizi semiresidenziali sono diretti a garantire la permanenza della persona nel
proprio ambiente di vita, tramite interventi volti ad integrare le funzioni proprie del
nucleo familiare, assicurando servizi e prestazioni adeguati alle esigenze dei singoli
gruppi di utenti. In relazione alla tipologia degli utenti possono realizzate attività
riabilitative, socio-educative, di addestramento, formazione e lavoro finalizzate
all’acquisizione di competenze ed abilità atte a favorire l’integrazione sociale. Tali
servizi possono inoltre integrare gli interventi di assistenza domiciliare ed essere luogo
di incontro sociale, culturale, ricreativo e di ristoro. I destinatari dei servizi semiresidenziali sono i soggetti minori, disabili ed anziani individuati con riferimento a
ciascun servizio.
I servizi semi-residenziali gestiti direttamente dal Settore Socio-Assistenziale della
Comunità sono il Centro Servizi di Cavalese, mentre i servizi erogati a minori e disabili
sono erogati in convenzione con il privato sociale autorizzate dalla P.A.T. a svolgere
tale attività.
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A. Centro Diurno per minori - Servizio semiresidenziale destinato a minori, segnalati
dal servizio sociale, in situazione di disagio. L’attività è volta a contribuire al
processo evolutivo dei ragazzi, all’apprendimento di competenze e abilità sociali,
alla costruzione di un positivo rapporto con il mondo adulto sia attraverso un
sostegno educativo e relazionale sia offrendo occasioni di aggregazione tra minori
con difficoltà familiari e relazionali. Nel territorio della Comunità sono presenti due
centri per minori a Cavalese “L’Archimede” e il “Centrino” (si occupa in particolare
dei bambini più piccoli della scuola primaria) ed il “Charlie Brown” a Predazzo e
operano in convezione con la Cooperativa Progetto 92. Questi rappresentano una
risposta mirata a garantire la permanenza del minore nel proprio ambiente di vita.
Le strutture a carattere semiresidenziale per minori del nostro territorio svolgono
anche attività di centro aperto. I centri sviluppano la loro attività in due direzioni
integrate e complementari:
1. sviluppo di interventi di accompagnamento educativo,
2. attività di carattere animativo finalizzate all’integrazione dei minori che vivono
situazioni familiari e sociali problematiche con gruppi di coetanei, con realtà
associative e con altre espressioni del tessuto sociale.
3. le attività dei centri vengono progettate in relazione all’attività scolastica, in
quanto rappresentano un supporto a funzioni genitoriali che, per molti aspetti,
necessitano di un sostegno maggiore proprio durante il periodo scolastico. Le
attività sono articolate durante tutto l’anno solare, con brevi chiusure concordate
con i servizi sociali.
Nel corso del 2013 nei due centri sono stati presenti 58 minori di cui 29 a Cavalese
e 29 a Predazzo. E’ tuttavia da precisare che i minori non sono mai in
compresenza. Nel 2013 la convenzione (secondo indicazioni della P.A.T.) è stata
prorogata fino a fine anno con ulteriore proroga fino all’entrata in vigore del nuovo
regolamento per la stipula delle convenzioni così come previsto dalla L.P. n.
13/2007. Il finanziamento previsto per la Cooperativa Progetto 92 rimarrà in linea
con quanto previsto per l’anno precedente. Va comunque ricordato che a fronte
della riduzione del finanziamento la Comunità ha provveduto all’assegnazione in
comodato gratuito di un alloggio sito presso il centro servizi di Cavalese da adibire
a sede del Centrino, consentendo così ad un abbassamento dei costi di affitto e
delle spese accessorie.
B. Centro di Servizi per anziani - Servizio semiresidenziale le cui attività concorrono
con altri servizi, e in particolare con l’assistenza domiciliare, a favorire la
permanenza della persona adulta e anziana nel proprio ambiente. Esso si
caratterizza per la polifunzionalità delle sue prestazioni, che possono comprendere
la cura e l’igiene della persona (bagno assistito, pedicure/manicure,
parrucchiere/barbiere), servizi di mensa e di lavanderia. Allo scopo di favorire la
socializzazione, lo sviluppo delle relazioni interpersonali e lo stimolo per una vita
attiva ed integrata, il centro di servizi è anche sede di attività socio-ricreative,
culturali, motorie ed occupazionali. Presso il Centro ha luogo anche un programma
di attività motoria per il mantenimento delle capacità residue. Nel corso dell’anno
si è provveduto alla dimissione degli utenti ad alto fabbisogno assistenziale di tipo
sanitario che richiedevano assistenze individualizzate e conseguentemente si è
potuto ridimensionare il numero di operatori presenti OSS sia direttamente
dipendenti dalla Comunità che della Cooperativa.
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Come accennato al precedente punto 2 lettera G, la Comunità ha deciso di
proseguire nel contenimento dei costi di gestione dei servizi, affidando dal primo
gennaio 2014 la gestione e l’erogazione delle prestazione del Centro Servizi per
anziani alla Cooperativa Assistenza di Tione. La Cooperativa metterà a
disposizione 4 operatori e mezzo (che andranno ad affiancare il nostro O.S.S.) oltre
ad un coordinatore presente per 7 ore mezzo alla settimana. La cooperativa
garantirà oltre alle attività fronte utente, la somministrazione dei pasti, il riordino
della cucina e della sala da pranzo, il servizio di lavanderia e nonché le pulizie del
centro medesimo e degli spazi comuni degli alloggi protetti di pertinenza della
comunità.
L’impegno economico previsto per questa esternalizzazione è di 198.000 euro (+
iva al 4%), in carico alla comunità rimarranno i costi di affitto, riscaldamento, spese
condominiali e tributi. Nel complesso con questa operazione è previsto un risparmio
relativo alla gestione dl centro di circa 50.000 euro per l’anno in corso.
C. Centro Socio-Educativo per disabili (C.S.E.) - Servizio semiresidenziale che
assicura un elevato grado di assistenza e protezione, nonché le necessarie
prestazioni riabilitative. Le attività sono finalizzate, oltre che al sostegno e supporto
delle famiglie, alla crescita evolutiva dei soggetti disabili accolti attraverso interventi
mirati e personalizzati volti allo sviluppo dell’autonomia personale e sociale,
l’acquisizione e/o il mantenimento di capacità comportamentali, cognitive ed
affettivo-relazionali. Il servizio è erogato dall’ANFFAS di Cavalese che accoglie 7
utenti. Per ulteriori richieste si è provveduto, come per tutti gli altri servizi, ad
elaborare una graduatoria di attesa secondo i criteri di valutazione per l’accesso ai
servizi approvati dal Giunta della Comunità con proprio atto.
D. Centro Occupazionale per disabili (C.S.0.) - Servizio semiresidenziale per lo
svolgimento di attività di tipo occupazionale, finalizzata al potenziamento di abilità
residue ed allo sviluppo di capacità pratico-manuali, nonché al mantenimento e al
consolidamento di competenze sociali. Il servizio è erogato dall’ANFFAS di
Cavalese che accoglie 4 utenti. Per ulteriori richieste si è provveduto, anche qui, ad
elaborare una graduatoria di attesa secondo i criteri di valutazione per l’accesso ai
servizi.
Si ritiene opportuno far presente come per le strutture semiresidenziali (C.S.E. – C.S.O.)
e residenziali (Comunità Alloggio per Disabili punto 4 lettera B) si stia manifestando il
problema del disabile anziano. Infatti per i futuri inserimenti dovranno essere valutate le
modalità di accoglienza in forma stabile o in “sollievo” di soggetti ultrasessantacinquenni,
in quanto si dovrà tener conto non solo della disabilità, ma anche delle problematiche
tipiche della “condizione anziana”. Infatti non è possibile ipotizzare la permanenza
definitiva in questi servizi di disabili anziani che precludono l’accesso a soggetti con le
stesse problematiche ma molto più giovani ed in grado di acquisire nuove abilità. Per
questa problematica si è provveduto a segnalarla al Servizio Politiche Sociali della P.A.T.
in quanto implica una nuova modalità di programmazione dei servizi per disabili.
E. Laboratorio Per L’Acquisizione Dei Prerequisiti Lavorativi per disabili Servizio semiresidenziale per lo svolgimento di attività lavorative finalizzate
all’apprendimento dei prerequisiti lavorativi, all’acquisizione di abilità praticomanuali nonché di idonei atteggiamenti, comportamenti e motivazioni che
consentono di affrontare in modo adeguato l’inserimento o il reinserimento nel
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mercato del lavoro. Il servizio è erogato a 3 soggetti dall’ANFFAS tramite il progetto
Per.La. che ha sede a Predazzo. Un altro utente usufruisce di questo servizio a
Trento attraverso un progetto con la Cooperativa GS 4 di Pergine Valsugana. Per
ulteriori richieste si è provveduto, anche qui, ad elaborare una graduatoria di attesa
secondo i criteri di valutazione per l’accesso ai servizi.
Fra i Servizi a carattere Semiresidenziale vengono garantite anche delle attività che non
rivestono la qualifica di livelli essenziali e che la comunità intende tuttavia erogare in
quanto vanno a determinare una continuità con il passato e che risultavano comunque
qualificanti per il servizio sociale. Fra questi interventi rientra il soggiorno marino per
disabili organizzato dall’ANFFAS che anche per il 2014 garantirà la copertura dei costi di
gestione per 7 giorni di vacanza nel periodo estivo secondo le date e nelle località
indicate dal soggetto organizzatore.
4 – SERVIZI A CARATTERE RESIDENZIALE
I servizi a carattere residenziale di norma fanno fronte a bisogni che non trovano adeguata
risposta attraverso gli altri interventi integrativi e sostitutivi di funzioni proprie del nucleo
familiare e consistono in attività finalizzate al recupero ed al reinserimento sociale degli
utenti nell’ambito di programmi di intervento volti a ristabilire un più idoneo e diretto
esercizio delle funzioni proprie della famiglia.
Detti servizi si configurano inoltre come risposta a bisogni di soggetti in condizioni di non
autosufficienza temporanea o prolungata, articolando gli interventi secondo modalità che
salvaguardino le fondamentali esigenze della persona ed assicurando, in relazione alla
gravità dei soggetti accolti, i necessari servizi specialistici.
Nel caso di soggetti minori si applicano le disposizioni previste ai sensi della L. 184/83,
così come modificata dalla L. 149/01 in materia di affidamento dei minori.
A. Alloggi Protetti per anziani - Unità abitative autonome, singole o plurime, collocate in
una medesima struttura, finalizzate ad offrire il massimo di occasioni di vita autonoma
possibile con il minimo di protezione a ciò necessaria. I destinatari sono persone
anziane del tutto o in parte autosufficienti e persone esposte al rischio di
emarginazione. Negli alloggi protetti possono trovare ospitalità anche più appartenenti
ad uno stesso nucleo familiare. Qualora se ne riscontri l’opportunità gli ospiti degli
alloggi protetti possono usufruire dei servizi di assistenza domiciliare e degli altri servizi
previsti per i medesimi. La nostra Comunità gestisce n° 18 alloggi protetti siti a
Cavalese, all’ultimo piano del Centro di servizi. Ogni assegnatario compartecipa alle
spese di gestione degli alloggi con un canone di locazione e una quota/spese di
riscaldamento, luce, acqua e smaltimento dei rifiuti mensile, quota per altro rimasta
invariata dalla data di assegnazione degli alloggi nel novembre 2002. Sono tuttavia da
rivedere il regolamento di presentazione della domanda ed i criteri di assegnazione
degli alloggi.
Dall’agosto 2013 uno degli alloggi, come già detto (punto 3 lettera A) è stato concesso
in comodato gratuito alla Cooperativa progetto 92 per collocarvi la sede del centrino. In
questo ultimo anno si sono avute solo due richieste di assegnazione di alloggio protetto
da parte di anziani, mentre il servizio sociale ha rilevato la necessità di avere sul
territorio degli alloggi per la pronta accoglienza per situazioni particolari (es. famiglie
monogenitoriali, adulti in situazione di particolare difficoltà…). In considerazione che gli
alloggi, anche se non occupati, gravano sul bilancio della comunità, si è deciso di
attrezzare un bilocale per poter accogliere madri con bambini (in carico al servizio) che
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si trovano in difficoltà e che necessitano di un collocamento protetto in fase di avvio del
progetto di recupero, ma per le quali non si ravvisa la necessità di un collocamento in
struttura. Analogamente si intende procedere in questa direzione quando si renderà
libero un monolocale, per adibirlo a soggetti adulti a rischio di emarginazione. In
entrambi i casi la permanenza sarà temporanea ( vedi sintesi P.E.G. obiettivi 2014) ed i
canoni di affitto e le spese accessorie saranno ridotte rispetto a quelle previste per gli
altri alloggi al fine di consentire un progressivo “sgancio” dai servizi sociali.
Anche nel 2014 per far fronte al problema della supervisione degli utenti, verrà affidato
alla Cooperativa Assistenza, il monitoraggio del mattino e della sera per verificarne le
condizioni giornaliere. Questo servizio garantito anche nei fine settimana e durante le
festività, avviato nel mese di ottobre 2013, è stato attivato per ovviare alla mancata
presenza di un custode.
B. Comunità Alloggio per disabili - Servizio residenziale avente la tipologia edilizia della
casa di civile abitazione caratterizzata da un clima di interrelazioni di tipo comunitario.
È integrata nel contesto sociale circostante e raccordata alle strutture educative,
formative e socio-assistenziali. I soggetti accolti sono persone disabili. La comunità
alloggio di Cavalese, gestita dall’ANFFAS, è sita presso il Centro Servizi dove trovano
collocazione anche tutti gli altri servizi semiresidenziali a favore dei disabili.
Attualmente sono accolti 6 soggetti e ospita temporaneamente per brevi periodi di
sollievo concordati con i servizi sociali, anche altri 2 soggetti che usufruiscono anche
degli altri interventi erogati dall’ANFFAS. Anche per questa tipologia di servizio si
rilevano le problematiche citate nel precedente punto 3 lettere C e D.
C. Centro diurno per la prima infanzia – e’ un servizio di accoglienza diurna rivolto in
particolare a bambini di età compresa fra gli 0 ed i 8 anni appartenenti a nuclei familiari
in difficoltà e in parte segnalati dai servizi sociali. Il centro accoglie anche bambini
provenienti da famiglie che non presentano particolari difficoltà ma che abbisognano di
un servizio flessibile per garantire conciliabilità tra i tempi di cura e i tempi di lavoro per
venire incontro a difficoltà derivanti da stagionalità, turnistica ecc. Secondo le
indicazioni della P.A.T. questa tipologia di servizio è considerata attività aggiuntiva, e
che non riveste quindi la qualifica di livello essenziale, ma che la comunità intende
tuttavia erogare in quanto risultava qualificante per il servizio sociale. Il servizio non si
configura come un’alternativa agli asili nido presenti sul territorio ma come integrazione
di essi e un valido strumento per la conciliazione dei tempi lavoro-famiglia, come
emerso anche dal Piano Sociale territoriale. Questo servizio per la prima infanzia, dopo
diversi anni di sperimentazione, è da considerarsi a tutti gli effetti un servizio
essenziale pertanto a fine 2013 si è provveduto a indire un bando per affidare la
gestione del servizio in oggetto. Il servizio, indipendentemente da quale sarà il
soggetto affidatario, dovrà erogare le prestazioni (compreso il Progetto Studio e lo
Spazio Neutro, oltre eventuali progetti innovativi) con le stesse modalità con cui sono
state erogate in passato dalla Cooperativa “Il Sorriso – Tagesmutter” di Trento. Si
dovrà provvedere inoltre, a cambiare il nome del centro di Predazzo perché, essendo
omonimo di una struttura residenziale per minori di Riva del Garda, a livello provinciale
spesso genera confusioni.
Oltre ai servizi residenziali di livello locale esistono interventi residenziali di livello
provinciale. In questi servizi i minori vengono collocati su proposta del servizio sociale
previa autorizzazione del Servizio Politiche Sociali della P.A.T. e si articolano:
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A. Gruppo Appartamento per minori, - Servizio residenziale rivolto a minori,
soprattutto preadolescenti e adolescenti, appartenenti a nuclei familiari con scarse
capacità genitoriali, multi problematicità e casi di maltrattamento. Il servizio si
propone di sostenere il processo evolutivo di minori, mediante un modello di vita
comunitaria. Nei gruppi appartamento gestiti, dalla Cooperativa Progetto 92 sono
inseriti 3 minori.
B. Casa Famiglia e gruppo famiglia: sono servizi residenziali caratterizzati destinati
ad assicurare al minore , anche con problemi personali, privo di idoneo ambiente
familiare il mantenimento, l’educazione e l’istruzione, secondo modelli di vita
familiare al cui interno le figure adulte di riferimento svolgono anche un ruolo
affettivo. Su questo modello sono improntate le strutture del Villaggio per il
Fanciullo dove è collocato 1 minore, La Comunità Murialdo con una neo
maggiorenne e l’APSP Casa Mia di riva del Garda dove è collocata 1 minore.
C. Domicili Autonomi per giovani - Servizio che offre a giovani tra i 18 e i 22 anni
(solo eccezionalmente minorenni prossimi alla maggiore età), impossibilitati a
rientrare o permanere nella famiglia d’origine, l’opportunità di sperimentare forme di
vita autonoma, sostenuti in alcuni momenti da personale professionalmente
preparato non convivente. Nei domicili autonomi hanno trovato due giovani adulti
seguiti dal servizio locale; entrambi sono in alloggi situati a Trento e gestiti dalla
Cooperativa Progetto 92. Attualmente sono in atto due progetto per due giovani
adulti.
D. Centro per l’Infanzia - Comunità di accoglienza per bambini da 0 a 8 anni in
situazioni familiari problematiche aperto 24 ore su 24 tutti i giorni dell'anno. La
peculiarità del centro consiste nel rispondere ad urgenze accogliendo in modo
tempestivo minori in situazione di pregiudizio. Questo servizio è gestito
direttamente dalla Provincia. Attualmente sono presenti due minori che vi sono stati
collocati con decreto del Tribunale per i Minori di Trento, non è possibile ipotizzare
tempi di dimissioni e possibili nuove entrate.
E. Comunità di Accoglienza di Madre con bambini - Servizio residenziale di
accoglienza temporanea che si propone, mediante un modello di vita comunitaria,
di ospitare gestanti, madri con bambini, che si trovano temporaneamente in grave
difficoltà personale nel garantire l'accudimento, il mantenimento e l'educazione
del/dei figlio/i. Questo servizio nel corso dell’anno è stato utilizzato per due
situazioni. La caratteristica di queste strutture è che purtroppo sono tutte situate
sull’asse dell’Adige e quindi distanti dai luoghi di origine delle mamme, per cui a
volte i progetti devono limitasi al minimo per non andare a ledere i legami con il
territorio di origine di cui si auspica il ritorno in tempi brevi. Proprio per non dover
interrompere i legami con il territorio è stato attrezzato un alloggio presso il centro
servizi (vedi punto 4 lettera A).
Per tutte queste strutture non è prevedibile ipotizzare se nel corso dell’anno ci saranno
nuovi inserimenti, tuttavia essendo competenze delegate se il budget assegnato non fosse
sufficiente a garantire eventuali nuovi inserimenti, ci si comunicherà la nuova richiesta alla
P.A.T. per ottenere l’autorizzazione a provvedere all’inserimento ed avere la garanzia
dell’idonea copertura finanziaria.
5 – INTERVENTI DI SOSTEGNO ECONOMICO
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Gli interventi di sostegno economico sono finalizzati a garantire il soddisfacimento di
bisogni, sia fondamentali, che specifici. Sono disposti a favore di persone singole o nuclei
familiari, in maniera coordinata con eventuali altri tipi di intervento di servizio sociale.
A. Contributo a favore di famiglie e Singoli per il mantenimento del soggetto
accolto e affidato – I nuclei che accolgono minori in forma di affido familiare sono due,
1 minore in affido presso parenti e due minori in forma di accoglienza nuclei
extraparentali. Ad entrambi i nuclei verranno erogate rette di affido. Non è prevista la
cessazione di questi servizi nel corso del 2013, ne è prevedibile un eventuale aumento.
B.
Intervento Straordinario - Con delibera della G.P. n.1013 del 24 maggio 2013 è
stata approvata la “Disciplina dell’intervento economico di cui all’art.35, comma e, lett.
a delle L.P. 13/2077 (allegato 7 - parte integrante) che ribadisce che l’intervento
economico straordinario è volto a rispondere a situazioni di emergenza eccezionale e
consiste in un’erogazione monetaria finalizzata a far fronte a un a spesa indifferibile
che un nucleo familiare non è in grado di sostenere con le proprie risorse e quindi a
prevenire e contrastare situazioni di emergenza. Può essere concesso di due volte
nell’arco dei dodici mesi decorrenti dalla data di presentazione della prima domanda. Il
sussidio può essere consesso a nuclei residenti in provincia di Trento al momento della
domanda. Requisito di accesso è il possesso di un I.C.E.F. (indicatore di condizione
economica del nucleo familiare).
Non è possibile prevedere l’andamento di questo intervento, anche in considerazione
dell’attuale situazione economica del paese.
Tuttavia, come per il passato, gli importi verranno erogati in via preferenziale sotto
forma di buoni acquisto (alimentari e non) presso le Famiglie Cooperative delle valle
con le quali è stato stipulato un accordo per pagare direttamente, con delega del
beneficiario del sussidio straordinario, gli acquisti fatti. Questo per due ordini di motivi;
il primo riguarda la responsabilizzazione di chi usufruisce del sussidio, il secondo per
dare un piccolo sostegno all’economia locale evitando l’utilizzo di risorse economiche
fuori zona (come emerso anche dal Piano Sociale di Zona). Si evita di erogare sussidi
straordinari per il pagamento di canoni di affitto arretrati per i quali esistono altri canali
quali la presentazione all’I.T.E.A. di domanda del contributo per l’integrazione
dell’affitto su libero mercato. Nel caso questo non sia possibile, i proprietari degli
alloggi dati in locazione possono rivalersi sulle mensilità anticipate versate a cauzione.
Quando non sia possibile erogare sussidi straordinari, il servizio sociale potrà contare
ancora sui pacchi viveri messi a disposizione dalla Croce Rossa (che in particolari
situazione interviene con erogazioni monetarie) e dal Banco Alimentare locali, con i
quali sono stati presi accordi operativi.
C. Reddito di Garanzia - Sussidio economico volto al soddisfacimento di bisogni generali
del nucleo familiare.. E’ un intervento al momento in continua evoluzione e
regolamentazione, in quanto in alcuni casi è erogato direttamente dall’Agenzia
provinciale per la previdenza e assistenza integrativa (A.P.A.P.I.) e in altri casi
direttamente dalla Comunità. Fino all’inizio del 2013 gli importi venivano rimborsati in
toto dalla P.A.T. ma, dal 2013questo intervento è diventato di carattere locale e quindi
gli importi sono contenuti nel budget. Non è assolutamente prevedibile l’andamento
che si avrà per questo beneficio nel corso del 2014 in quanto legato nella stragrande
maggioranza dei casi alla perdita del lavoro..
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D. Rimborso Ticket Sanitari – Il rimborso ticket sanitari per la fruizione delle prestazioni
rientranti nei livelli essenziali di assistenza, a favore delle persone che hanno titolo
all'integrazione del reddito, con riferimento alla soddisfazione del bisogno minimo vitale
o per le quali è possibile dichiarare la sussistenza delle condizioni per l’acceso ai
servizi. E’ un tipo di intervento sempre meno richiesto considerato anche le varie
esenzioni dal pagamento dei ticket sanitari previsti dall’A.P.S.S.
E. Contributo in conto capitale - Contributo ad enti pubblici e privati con personalità
giuridica che svolgono attività socio-assistenziale o socio-sanitaria senza scopo di
lucro per l'acquisto di immobili o opere, attrezzature, apparecchiature ed arredi per la
parte di competenza dipendente dalla rilevanza locale dell’attività.
Considerato che
nel corso del 2014 cesserà il periodo di noleggio Consip del mezzo Fiat Punto, è
prevedibile che si richiederà il finanziamento per l’acquisto di un nuovo mezzo
Oltre a questi interventi economici di livello locale sono previsti anche alcuni interventi di
livello provinciale, erogati in deroga dal servizio sociale della Comunità, che si definiscono:
A. Prestito sull’onore - Erogazione in denaro concessa senza interessi in relazione a
determinate spese, a persone e a nuclei familiari che si trovano in situazioni
temporanee di grave difficoltà finanziaria. L’intervento è disciplinato dalle L.P. 14/91,
art. 25 bis e L.P. 13/07, art. 35, c. 3, lett. e). Per quanto riguarda la competenza locale
relativa al Prestito sull’onore, con determinazione n. 606 dd. 0316.06.2008 si è
provveduto ad approvare la convenzione ed affidare gli adempimenti attuativi ed il
relativo schema di convenzione con una banca, che per la Comunità è la Cassa Rurale
di Fiemme di Predazzo, rinnovata alla scadenza del 31.12.2012 per tre anni. Di questo
intervento economico beneficiano 7 nuclei familiari prevalentemente monogenitoriali,
per sostenere spese legali per cause di separazione, studio dei figli in percorsi di
specializzazione, manutenzioni straordinarie per l’alloggio e anticipazioni cauzioni
affitto.
Per questo beneficio il Servizio Politiche sociali della P.A.T. ha intenzione di rivedere la
disciplina in quanto le tipologie ammesse sono troppo limitate e pertanto sono
veramente pochi i soggetti che ne possono beneficiare..
B. Anticipazione dell’assegno di mantenimento a tutela dei minori - Erogazione di
somme non corrisposte dal genitore tenuto al mantenimento, a condizione che il
richiedente surroghi l'ente competente nei suoi diritti nei confronti dell'obbligato
intervento disciplinato dalla L.P. 14/91, art. 24, c. 1, lett. c), n. 3. Fruiscono di questa
prestazione10 mamme con un totale di 17 figli minori.
C. Assegno per il nucleo familiare - Sussidio rivolto a nuclei familiari composti da
cittadini italiani o comunitari, con almeno tre figli di età inferiore ai 18 anni. A seguito
del ricorso accolto dalla Cassazione, dal settembre scorso, sono ammessi al
beneficio anche i cittadini stranieri residenti in possesso del permesso di soggiorno di
lungo periodo ( ex carta di soggiorno) . Questo porterà ad un notevole aumento di
richieste con un maggior impegno di risorse economiche, a cui la P.A.T. dovrà far
fronte per consentire che le comunità possano erogare le somme necessarie.
D. Assegno per maternità Sussidio a beneficio di madri italiane o comunitarie o
extracomunitarie in possesso della carta di soggiorno che non beneficiano o
beneficiano in misura ridotta del trattamento previdenziale dell’indennità di maternità.
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Per accedere a tutte le prestazioni, dal punto 1 al punto 4, sono individuati annualmente
con delibera di Giunta Provinciale gli indicatori I.C.E.F.. Va precisato che per questi
interventi non è possibile prevedere l’andamento della domanda.
Rimangono ancora residuali interventi economici dell’area di competenza socio sanitaria:
E. Sussidio economico a favore di persone che usufruiscono domicilio di un’attività
di cura e di aiuto (assegno di cura) art. 8 Legge provinciale 28 maggio 1998, n. 6 Interventi a favore degli anziani e delle persone non autosufficienti o con gravi
disabilità) – - Interventi economici a favore di persone che usufruiscono a domicilio di
un'attività di cura e di aiuto. Il servizio sociale ha mantenuto la competenza alla
raccolta delle istanze fino al 14 luglio corrente. Infatti, dal 15 agosto è entrata in vigore
la L.P. n. 15 del 24 luglio 2012 “Tutela delle persone non autosufficienti e delle loro
famiglie e modificazioni delle L.P. n.19/2010 e n.23/83, in materia sanitaria” (meglio
conosciuto come Nuovo assegno di cura). Sono tuttora in carico con le relative
erogazioni economiche i 10 utenti che fanno ancora riferimento alla L.P. n. 6/98.
6 – INTERVENTI DI PROMOZIONE, PREVENZIONE E INCLUSIONE
Sono progetti che trovano collocazione a livello territoriale, provinciale e di integrazione
socio-sanitaria e riguardano:
1. PROGETTI DI PROMOZIONE - Progetti finalizzati a sviluppare una maggiore
attenzione alle problematiche e ai bisogni sociali, a promuovere la cultura della
solidarietà e ad attivare risorse informali e istituzionali di comunità. Sono progetti anche
a carattere temporaneo. Nelle attività di promozione rientrano:
A. Piano Giovani di Zona: L’attivazione del Piano Giovani di Zona in valle di Fiemme
a partire dall’anno 2006, con la partecipazione di tutti gli 11 Comuni e del
Comprensorio della Valle di Fiemme, ha costituito un’innovativa quanto preziosa
opportunità per i giovani e la comunità di iniziare insieme un’esperienza senza
precedenti nel nostro territorio, di presa di coscienza e valorizzazione del mondo
giovanile e delle sue potenzialità, in un’ottica che esce dai ristretti confini comunali
per aprirsi ed interessare l’intera valle. L’iniziativa ha lo scopo di attivare azioni a
favore del mondo giovanile nella sua accezione più ampia (preadolescenti,
adolescenti, giovani e giovani adulti) e di sensibilizzare la comunità verso un
atteggiamento positivo e propositivo nei confronti di questa categoria di cittadini. Il
metodo di lavoro si basa sulla concertazione fra istituzioni locali, società civile,
mondo giovanile ed Assessorato provinciale competente, attraverso l’istituzione di
un apposito Tavolo di lavoro. Gli ambiti di attività del Tavolo riguardano tutte quelle
azioni che permettono di valorizzare conoscenze ed esperienze da parte dei
giovani in rapporto alla partecipazione della vita della comunità locale e la presa di
coscienza da parte di queste rispetto all’esigenza di valorizzare le potenzialità che il
mondo giovanile esprime. Il finanziamento dei progetti previsti dal Piano sarà
garantito in parte dalla Provincia, in parte dai Comuni tramite la Comunità, ed in
parte con risorse recuperate dai soggetti che presenteranno i progetti. Sarà cura del
tavolo attivare progetti che tengano anche conto di quanto è emerso dal Piano
Sociale di Zona. in modo che non siano solo iniziative estemporanee fini a se
stesse. Ai lavori del Tavolo hanno partecipano, fin dalla sua costituzione, due
Assistenti Sociali, che collaborano con il Referente Politico-Amministrativo,
rappresentato dall’Assessore della Comunità addetto alle Politiche Giovanili e con il
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Referente Tecnico-Organizzativo. Inoltre l’ufficio amministrativo garantisce
l’attuazione di tutti gli adempimenti di carattere burocratico-amministrativo ed il
necessario supporto tecnico.
Da gennaio 2014 il P.G.Z avrà un nuovo Referente Tecnico Operativo individuato a
seguito di apposito bando successiva selezione. L’incarico avrà durata triennale dal
primo gennaio 2014, rinnovabile per ulteriori 2 anni.
B. Partecipazione a Progetti di Ricerca, Gruppi di Lavoro, Focus Group: Come
già avvenuto in passato, anche nel prossimo anno è stata gli operatori del servizio
sociale saranno disponibili a partecipare a iniziative della Provincia Autonoma di
Trento, ma anche del privato sociale e istituti di ricerca allo scopo di rilevare
metodologie operative, interconnessioni con altri Servizi, problematiche e bisogni
emergenti a livello territoriale.
 La Responsabile del servizio parteciperà, con la collega della Comunità Alto
Garda e Ledro in rappresentanza dei servizi sociali locali, anche il prossimo
anno al tavolo di lavoro sulle strutture di accoglienza madri con bambino istituito
dal Servizio Politiche Sociali.
Coordinerà con la collega della Comunità di Valle Bassa Valsugana Tesino,e
parteciperà con un’Assistente sociale del nostro servizio, al tavolo di lavoro
costituito da assistenti sociali di tutte le Comunità di valle per la costruzione di
uno strumento per la rilevazione dei carichi di lavoro degli operatori di servizi
sociali locali.
 Un’Assistente Sociale sarà referente per il nostro servizio nel Gruppo Tecnico
provinciale per l’affido.
 Un’Assistente Sociale sarà referente per il nostro servizio nel gruppo per la
gestione della cartella sociale informatizzata (C.I.S.).
 Un’Assistente Sociale continuerà con le attività di promozione dei gruppi di auto
mutuo aiuto (A.M.A.), e continuerà la guida del gruppo A.M.A. per l’elaborazione
del lutto e si attiverà per la creazione del gruppo di sostegno per soggetti affetti
da ludopatie.
C. Tirocini e Stage: Nell’ambito delle diverse articolazioni del Servizio SocioAssistenziale (Servizi di Assistenza Domiciliare, Centro Servizi, Spazi Giovani,
ecc…) è disponibile a garantire anche la supervisione dell’attività di tirocinio-stage
di studenti di vari corsi (corso di laurea in Servizio Sociale, corso per Operatore
Socio-Sanitario…). Per i tirocini del corso di laurea in Servizio Sociale sono in
vigore precisi accordi rispetto ai quali la P.A.T ha anche firmato un protocollo
operativo con l’Università di Trento, per la realizzazione dei tirocini sul territorio. Per
il primo semestre 2014 non è previsto nel nostro servizio questo tipo di tirocinio.
Per gli allievi del Corso per Operatore Socio Sanitario della Scuola Sanitaria Polo di
Rovereto sede di Ziano di Fiemme. è stata stipulata idonea convenzione con
l’A.P.S.S. da cui dipende la scuola di Ziano di Fiemme. La supervisione dei tirocini
della scuola per Operatori Socio-Sanitari è a cura degli O.S.S. dipendenti dell’ente.
Ad ogni studente verranno garantite 120 ore e saranno seguiti dal O.S.S.
dipendenti da nostro servizio adeguatamente formati.
D. Supporto didattico: Non va dimenticato inoltre che fin dall’apertura della scuola
per Operatori Socio-Sanitari a Ziano di Fiemme, gli operatori del Servizio sociale
hanno sempre garantito un supporto didattico. Dal 2006, anno di apertura della
Scuola dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, infatti, la Responsabile del
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Servizio Sociale ha curato le lezioni sulla “Metodologia del lavoro nel Servizio di
Aiuto Domiciliare”. Come per gli scorsi anni la Responsabile svolgerà anche
l’attività di Coordinatore del modulo didattico di “Metodologia del lavoro”, mentre
l’Assistente Sociale dell’Area Minori, Michela Zorzi, curerà gli interventi didattici sul
tema “La famiglia multi-problematica,” e “L’istituto dell’Affido e dell’Adozione”. La
Risposabile svolgerà queste attività in orario di servizio mentre, mentre l’assistente
sociale Zorzi ha ottenuto l’autorizzazione a svolgere l’attività in libera professione.
E. Formazione: Nel 2014 verrà garantita la formazione continua del proprio personale
Assistente Sociale consentendo di partecipare a momenti formativi organizzati dalla
P.A.T., dall’A.P.S.S., dal privato sociale e/o ad agenzie formative esterne, tenuto
conto anche di quanto previsto dal “Regolamento per la formazione professionale
continua” approvata dal Consiglio Nazionale degli Ordini professionali degli
Assistenti Sociali in data 24.10.2009 con deliberazione n.74. Si dovranno trovare
tuttavia modalità in modo da garantire a tutti gli operatori lo stesso monte ore di
attività formative al fine di non creare disparità nelle varie arre di intervento. Come
sempre verranno privilegiate le attività formative gratuite e organizzate a livello
provinciale e in subordine a livello regionale.
Verrà garantita anche al personale O.S.S. la possibilità di partecipare ad alcuni
momenti formativi su specifiche attività inerenti al loro settore, preferendo dove
possibili attività formative di carattere locale ed in subordine a livello provinciale.
Visto il successo ottenuto dalle due edizioni del corso di formazione per assistenti
familiari (badanti) organizzati in collaborazione con la Fondazione Il Sollievo nella
primavera e nell’autunno 2013, e dalla richiesta che proviene da territorio , verrà
valutata la possibilità di organizzare un nuovo corso formativo anche nel corso del
2014.
1. - Progetti di prevenzione - Progetti finalizzati da un lato, all'individuazione precoce
degli stati di malessere, dei rischi relativi, dei casi di bisogno ed, in genere, di ogni
situazione che possa provocare stati di emarginazione e disagio sociale e, dall'altro, ad
evitare l'insorgere di situazioni di bisogno attraverso una serie di iniziative di
educazione sociale da promuovere nei confronti della popolazione.
a.
Progetto “Bisogni Educativi Speciali” (B.E.S.): Il progetto è stato approntato
nel 2006 dall’Assessorato all’Istruzione ed alle Politiche Giovanili della Provincia
Autonoma di Trento ed ha previsto la formazione di un gruppo di insegnanti
provenienti dagli Istituti comprensivi, dagli Istituti di istruzione di secondo grado e
dai Centri di Formazione professionale. L’obiettivo del progetto formativo era
quello di valorizzare le competenze, l’esperienza e gli interessi di quei docenti
che, da tempo, si occupano all’interno dei propri istituti delle problematiche
connesse alla disabilità ed al disagio. E’ stato costituito un Gruppo territoriale che
ha stabilito un “patto” tra le varie istituzioni coinvolte: le istituzioni scolastiche, i
centri di formazione professionale, il servizio sociale, i comuni, il privato sociale e
quanti sono attivi e disponibili nelle varie realtà. Il nostro Servizio partecipa ai
lavori del Gruppo territoriale con i 3 Assistenti sociali che operano nell’area minori
e famiglia.
Questa attività percorso si concretizza nella possibilità di analizzare situazioni
specifiche di bambini/ragazzi in età scolare attorno ad un tavolo
multiprofessionale, aperto di volta in volta a diversi specialisti ed operatori del
territorio, integrando nella discussione tutte le diverse competenze e trovare
47
risposte individualizzate. Il gruppo lavora costantemente anche in relazione al
fatto che sul territorio (non solo a livello locale) ci sono sempre più minori che
presentano Bisogni Educativi Speciali
b.
Intervento 19 per il Sociale: in un momento di crisi occupazione come quello
attuale è necessario lavorare a sostegno di quei soggetti deboli che, per svariati
motivi, si trovano ad essere esclusi dal mondo del lavoro e rischiano sempre più
frequentemente di entrare nel circuito assistenziale, soprattutto se donne. Per
questo motivo il servizio sociale si attiverà per elaborare progetti che vadano ad
incidere anche sulle politiche del lavoro. Nello specifico anche nel 2014 si ripeterà
l’esperienza di inserimento lavorativo tramite l’Intervento 19 dell’Agenzia del
Lavoro, in collaborazione con la Cooperativa ABC di Cavalese per soggetti deboli
(come indicato dall’Agenzia del Lavoro). Come lo scorso anno il progetto sarà
riservato a 5 donne da adibire a servizi a domicilio di persone con attività per le
quali non sono previste specifiche professionalità che si esplicano in
accompagnamento per necessità personali, visite mediche, fornitura acquisti,
recapito spesa, farmaci, aiuto negli spostamenti, accompagnamento attività di
svago. Saranno previste per ogni soggetto un massimo di 20 ore settimanali. In
futuro si dovrà valutare l’opportunità di aprire con i comuni dalla Comunità un
tavolo di lavoro sulle politiche occupazionali per soggetti deboli.
Se da un lato in questi anni si è cercato di intervenire a favore dell’occupazione
femminile, un servizio attento alle sollecitazioni che provengono dal territorio non
può certo rimanere inattivo nei confronti di tutta la popolazione e quindi si è
ipotizzato di attivare anche un Intervento 19 per maschi in mobilità o comunque
con problemi occupazionali. L’intervento potrebbe essere rivolto a 5 soggetti a
tempo pieno per cinque mesi (maggio – settembre) per integrare il servizio
domiciliare in quelle attività che non sono previste dal s.a.d. ma che rivestono
notevole importanza per gli anziani quali ad esempio, approvvigionamento legna,
cura orto, riordino soffitte e cantine ecc… Per questo progetto si sta valutando la
possibilità di coinvolgere le Amministrazioni comunali e il B.I.M. Il progetto è
tuttavia subordinato al finanziamento dell’Agenzia del Lavoro.
7 – INTERVENTI PER PROGETTI INNOVATIVI
Sono progetti strettamente connessi a nuovi bisogni emergenti del territorio e a livello
locale sono stati individuati al Piano Sociale Territoriale, che ha provveduto anche ad
individuarne le priorità. Verranno attivati a seconda delle eventuali risorse aggiuntive al
budget assegnato o ricercando partner o sponsor in grado di attivare i vari progetti che
verranno individuati.
8 – ALTRI INTERVENTI
Nel corso del 2014 verranno garantite anche:
A. Attività di assistenza sociale comprese tra le funzioni in materia di tutela della
salute mentale: si tratta di attività volte a migliorare e tutelare le condizioni di vita delle
persone con problemi psichici, favorendone la permanenza o il reinserimento nel loro
ambiente sociale, attraverso la ricerca e l’attivazione delle risorse disponibili e
l’attivazione di interventi di aiuto e sostegno alla persona e alla famiglia, sulla base di
progetti concordati con i Servizi e gli operatori del Settore di salute mentale. Sempre in
48
riferimento a questo va precisato che la Responsabile e l’Assistente Sociale che opera
nell’Area del Disagio-Adulti partecipano alla commissione di verifica e controllo dei
progetti educativi individuali (P.E.I.) dei soggetti inseriti a maso Toffa.
B. Legge provinciale 18 giugno 1990, n. 16 - Interventi in materia di edilizia abitativa:
il Servizio garantisce la necessaria collaborazione in rapporto a quanto previsto dalla
Legge provinciale 7 novembre 2005, n. 15 - Disposizioni in materia di politica
provinciale della casa e modificazioni della legge provinciale 13 novembre 1992, n. 21
(Disciplina degli interventi provinciali in materia di edilizia abitativa) con la messa a
disposizione di un’assistente sociale.
C. Consultorio per il Singolo, la Coppia e la famiglia: Il consultorio è un servizio volto
a sostenere i singoli, le coppie, le famiglie e gli adolescenti con interventi integrati a
livello sanitario, psicologico e sociale, per le problematiche connesse alla procreazione,
alla sessualità e alle tematiche familiari. Il modello operativo adottato presso il
consultorio è basato sul lavoro d’équipe tra operatori dell’area sanitaria e sociale, in
stretto raccordo con le altre risorse socio-sanitarie operanti a livello territoriale, in
un’ottica multidisciplinare e di integrazione delle diverse competenze.
Nonostante nel 2007 sia stata costituita l’equipe consultoriale nessun operatore che la
compone svolge nel consultorio un’attività dedicata, pertanto ogni operatore eroga una
serie di prestazioni solo a “chiamata”, mentre sarebbe auspicabile la presenza a
tempo pieno di un’equipe specialistica. Pertanto in questa situazione il Servizio
Sociale della Comunità ha proseguito con la presa in carico nella propria sede di tutte
le situazioni che si presentano al consultorio familiare nelle quali è prevalente la
componente sociale. La presa in carico avviene per preminenza territoriale e per fasce
di età, già individuate per tutte le altre prestazioni erogate dal servizio sociale della
comunità. Il servizio garantisce la presenza del proprio operatore agli incontri periodici
dell’equipe per le verifiche delle attività svolte.
Verrà garantito anche per il 2014 il recapito al martedì dalle 10 alle 12 dell’operatore
che si occupa di mediazione familiare.
D. Pianificazione Territoriale: La Responsabile, il Coadiutore Amministrativo e
un’Assistente Sociale partecipano ad un Gruppo di Monitoraggio della pianificazione
sociale locale istituito (con delibera G.P. n. 1013 d.d. 24 maggio 2013, ma attivo sin
dall’inizio delle attività di Pianificazione nel 2011) con l’obiettivo di sviluppare strategie
condivise per migliorare il governo del processo di pianificazione e per favorire ogni
utile forma di partecipazione alle attività di:
 Programmazione (attività conoscitiva, diagnosi sociale, individuazione degli
obiettivi, scelta degli interventi, stesura piano),
 progettazione (implementazione degli interventi, gestione delle risorse,
monitoraggio elle attività),
 autovalutazione e rendicontazione.
 In particolare il gruppo di monitoraggio opera per :
 il confronto e la condivisione dei percorsi,
 l’individuazione e la costruzione di strumenti e metodologie,
 l’individuazione delle buone prassi e dei bisogni formativi.
Questo gruppo ha elaborato una serie di strumenti di autovalutazione dell’attività legata
alla pianificazione sociale. E’ un questionario di costumer satisfaction da somministrare
a tutta l’utenza per misurare la qualità dei servizi domiciliari erogati. Un altro
questionario è stato elaborato e verrà somministrato ai componenti del Tavolo per la
49
Pianificazione per verificare il livello e la soddisfazione nel lavoro svolto. Ed infine è
stata elaborata una cheek list per l’ autovalutazione del servizio di auto domiciliare.
Nel corso del 2014 continuerà l’attività del Tavolo per la pianificazione sociale
prorogando le attività previste fino alla fine della legislatura della Comunità di Valle (
proroga dal 2013 al 2015). Verranno elaborati i dati di tutti i questionari ed in particolare
quello per la rilevazione della percezione delle famiglio in rapporto al bisogno di servizi
educativi per i minori in età 0/5 anni. L’indagine utilizzerà gli asili nido, le scuole
materne, il servizio di Tagesmutter ed i Pediatri del servizio sanitario, per la
somministrazione e la raccolta dei questionari. I risuati dovranno poi essere restituiti
dal Tavolo per l’elaborazione e la formulazione di proposte da sottoporre agli organi
politici della Comunità di valle per la definizione di politiche a sostegno della famiglia e
della genitorialità.
E. Integrazione Socio-Sanitaria: Notevole impatto sui servizi sociali locali hanno avuto
la L.P. n. 16/2012 “Tutela della salute in provincia di Trento” con l’istituzione dei Punti
Unici di Accesso (P.U.A.) e la L.P. n.15 /2012 “Disposizioni attuative della del. G.P. n.
2207 del 15 ottobre 2012 in materia di erogazione dell’assegno di cura”. In questi
ambiti le attività dell’area di Integrazione Socio-Sanitaria, connesse al P.U.A. ed al
nuovo Assegno di Cura, hanno impattato in maniera pesante sulle attività svolte dagli
assistenti sociali. Già l’ attività dell’U.V.M. (unità di valutazione multidimensionale per
l’accesso ai servizi di A.D.I. - Assistenza Domiciliare Integrata ed A.D.I.C.P.
Assistenza Domiciliare Integrata Cure Palliative), che è uno strumento operativo per la
valutazione di bisogni complessi di natura socio-assistenziale e sanitaria di una
persona ed in relazione a questi, per l’individuazione di un progetto assistenziale
appropriato, all’interno della rete di offerta di servizi disponibili sul territorio, ha portato
un carico di lavoro notevole, in quanto per ogni richiesta deve essere fatta una
valutazione sociale (a volte con tempi molto stretti) ed infatti, a fine ottobre sono stati
valutati 132 soggetti.
Nel 2012, Viste la deliberazione della Giunta provinciale n. 350 di data 25 febbraio
2011 con la quale, accanto all'individuazione dei nuovi distretti sanitari, è stato
approvato un primo documento in materia di integrazione socio-sanitaria che sintetizza
obiettivi, funzioni, destinatari, strumenti e professionalità del punto unico provinciale di
accesso e la n. 556 di data 25 marzo 2011, nella quale sono state identificate le attività
ed i servizi che afferiscono all'area sociale e socio-sanitaria, la nostra Comunità ha
stipulato una convenzione con l’A.P.S.S. per messa a disposizione di personale
sociale per le attività del P.U.A. Il Punto unico di accesso rappresenta un nuovo
modello organizzativo integrato, dei Servizi sociali e sanitari, finalizzato a garantire al
cittadino – con particolare riferimento alle situazioni sociali e sanitarie complesse – un
percorso valutativo, assistenziale e di presa in carico che tenga conto della sua
situazione sociale e sanitaria complessiva nonché dell'insieme degli interventi e delle
prestazioni a cui avrebbe diritto. Il Punto unico d'accesso, tenuto conto di quanto
previsto all’articolo 21, comma 2 della L.P. 16/2010, svolge le seguenti attività:
 favorisce una valutazione e una presa in carico (c.d. secondo livello) della persona
con un bisogno complesso che necessità contestualmente, o in maniera coordinata,
di interventi sanitari e sociali;
 offre informazioni, orientamento, accompagnamento (c.d. primo livello) in maniera
qualificata, semplificando l’accesso alla rete integrata dei servizi socio-sanitari
rappresentando una risorsa informativa per gli stessi operatori sociali e sanitari ed
educativi in relazione ai servizi disponibili sul territorio,
50
Per questa attività la Comunità ha assicurato la messa a disposizione di un’unità di
personale con funzioni di Servizio sociale per n. 4 ore nella settimanali, al fine di
assicurare la funzionalità del punto unico di accesso per i residenti nel bacino
territoriale di competenza, garantendo al contempo la continuità operativa e di
intervento con il Servizio sociale di appartenenza. Allo scopo utilizza, nei limiti di
quanto possibile, il personale che in questi anni ha maturato l'esperienza professionale
necessaria a conoscere nello specifico i servizi presenti sul territorio provinciale anche
afferenti all'area non prettamente sociale. La P.A.T. a fine 2013 ha finanziato le ore
dell’assistente sociale che opera nel P.U.A. in quanto questo monte ore è aggiuntivo al
parametro 1/3750 previsto dai Livelli Essenziali Assistenziali (L.E.A.), pertanto sarà
possibile un aumento del monte ore di un’assistente sociale assunta a 30 ore
settimanali tempo determinato .
Altra competenza dell’area di integrazione socio-sanitaria è l’Assegno di cura che è un
intervento assistenziale integrativo dell’indennità di accompagnamento, diretto alle
persone con un’accertata condizione di non autosufficienza. Anche in questa
prestazione è inserita l’attività di valutazione (con le stese modalità dell’U.V.M.) dei
richiedenti da parte dell’assistente sociale. E’ evidente pertanto come l’integrazione
socio-sanitaria si andata ad impattare sull’organizzazione del servizio sociale e
soprattutto sui carichi di lavoro degli operatori sociali ed in particolare quelli dell’area
Anziani Adulti. Pertanto il servizio si attivato per porre in atto una riorganizzazione
interna per una più razionale distribuzione dei carichi di lavoro che tenga conto di
queste nuove competenze che vanno a sommarsi alle attuali.
F. Sito Web - Nell’ottica emergente dell’e-society e con la consapevolezza che sempre
più la popolazione accede ad Internet per ricercare le informazioni delle quali
necessita, è stata cura del Servizio cercare di mantenere costantemente aggiornato il
sottosito web con l’obiettivo di fornire informazioni sulle attività realizzate, valorizzando
così il patrimonio di opportunità esistenti a livello locale. Il Servizio ha già aderito inoltre
alla proposta della Provincia Autonoma di Trento denominata “Vetrina dei Servizi
sociali”, che prevede la standardizzazione delle informazioni che riguardano i Servizi
Sociali per tutti gli Enti gestori, con una gestione ed un aggiornamento direttamente da
parte del Servizio Politiche Sociali del sito appositamente creato e la possibilità di ogni
ente di aggiungere le proprie iniziative specifiche in totale autonomia. E’ stato quindi
individuato un operatore amministrativo con il compito di
occuparsi
dell’aggiornamento dello spazio del servizio sociale all’interno del sito della Comunità.
G. I.C.E.F. – considerato che nel corso del 2014, secondo quanto previsto dalla P.A.T.,
tutte le compartecipazioni saranno individuate secondo il coefficiente I.C.E.F., l’ufficio
amministrativo si è attrezzato per essere in grado di provvedere direttamente al calcolo
per rendere il servizio offerto al cittadino il più efficace ed efficiente possibile.
H. Altre Attività –.– Informatizzazione del settore Socio-Assistenziale: E’ stata ormai
raggiunta una buona continuità a regime rispetto alla raccolta ed all’elaborazione
elettronica dei dati statistici relativi all’andamento delle attività dei servizi, alla raccolta
delle domande dell’utenza e predisposizione delle istruttorie, nonché alla fatturazione.
L’applicativo utilizzato è attualmente il Civilia Open della ditta Delta Dator di Trento.
Dall’estate è operativo nell’Ente il protocollo informatico Pi.Tre. che ha sostituito il
software Archiflow. L’adozione di tale applicativo ha creato un momento di difficoltà
Settore.
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Un ulteriore step progressivo nell’informatizzazione del Servizio è stata l’adozione
della cartella sociale informatizzata (C.S.I.) che ha costituito il nuovo Sistema
Informativo Socio-Assistenziale (SISA) della Provincia Autonoma di Trento. Perché
questo possa compiere un ulteriore step è stato necessario che le Comunità
aderissero al processo di sviluppo del sistema impegnandosi a :
 perseguire obiettivi e strategie condivise nonché intraprendere azioni sinergiche per
l’implementazione e l’evoluzione di un sistema comune unitario,
 effettuare scelte concordate e valutate in un’ottica di sistema nelle proprie dotazioni
ed assetti informatici, per garantire l’integrazione dei propri sistemi con la
piattaforma di cooperazione socia-sanitaria e la massima efficienza dedicare del
sistema informativo provinciale;
 dedicare proprio personale alla collaborazione con la provincia per
l’implementazione e lo sviluppo del sistema,
 dare la propria disponibilità per lo studio collegiale di processi, procedura,
procedimenti amministrativi e contabili comuni a tutte le comunità.
La nostra comunità ha condiviso questi principi, in modo da consentire al personale del
servizio sociale di avviare questo nuovo passaggio nel mese di novembre. La provincia da
parte sua ha garantito l’attività di organizzazione e coordinamento, attraverso l’estensione
al nostro servizio dl gestionale amministrativo e le sue integrazioni con gli altri applicativi
(formazione del personale in sede) pertanto nel 2014 dovrebbe essere completato l’iter
per l’utilizzo dell’applicativo del gestionale amministrativo collegato alla cartella soc
4.2 ATTIVITA’ ESTIVE e 4.3 GESTIONE SERVIZI EDUCATIVI PER LA PRIMA
INFANZIA
NB: Queste attività sono collocate all’interno del Programma n. 4, per rispetto dell’art. 3
(denominazione e numerazione delle unità elementari e degli aggregati di bilancio) del
D.P.G.R. 24.01.2000 n. 1/L, che ha approvato i modelli e schemi contabili del nuovo
ordinamento contabile, impostazione che la Comunità non può modificare.
Peraltro, dal momento che le attività descritte di seguito vengono organizzate e realizzate
con il personale addetto al Programma 2, dal punto di vista funzionale le stesse sono da
intendersi parte integrante del Programma 2 e responsabile delle stesse è il dott. Mario
Andretta.
4.2. ATTIVITA’ ESTIVE RAGAZZI
Considerato che in estate, con la chiusura delle scuole, per molte famiglie esiste
l’esigenza di occupare il tempo libero dei figli in attività ricreative e formative, il
Comprensorio si è attivato sin dalle origini, e la Comunità ha proseguito sulla stessa
strada, per dare una risposta positiva al problema.
Tali iniziative si pongono l’obiettivo di rispondere al bisogno espresso dalle famiglie di fare
riferimento a operatori e strutture esistenti per offrire ai bambini e ai ragazzi, durante i mesi
estivi, luoghi e momenti di incontro per trascorrere in modo interessante, costruttivo e
divertente il tempo libero. Si dà seguito, in tal modo, all’esigenza dei ragazzi stessi di
avere occasioni di incontro per sperimentare attività di gruppo, apprendere modalità e
tecniche per coltivare interessi e passioni personali, divertirsi con giochi di squadra o, più
52
genericamente e semplicemente, “stare insieme”. La Comunità quindi organizza
direttamente le Attività Estive Diurne rivolte a bambini e ragazzi residenti in tutta la valle
di Fiemme, in passato utilizzando soprattutto il proprio personale assistente-educatore, e
dal 2002 perlopiù acquisendo all’esterno i servizi necessari. La colonia estiva si svolge nei
mesi di luglio e agosto, suddivisa in "Estate Baby", "Estate Ragazzi " ed "Estate Sport",
con un massimo di 300 posti.
I costi derivanti dall’organizzazione delle attività estive assommano a circa € 148.000 (dato
del 2013), che vengono coperti in parte con le quote di iscrizione versate dalle famiglie (€
50.000 nel 2013), in parte con i contributi assegnati dalla P.A.T. in base alla L.P. 14/60 (€
11.000 nel 2013), in parte con sponsorizzazioni varie (circa € 12.000 nel 2013) e per la
rimanenza con risorse dei Comuni di Fiemme (€ 53.000 nel 2013) e della Comunità (circa
€ 22.000 nel 2013).
La Giunta della Comunità, convinta dell'utilità per le famiglie della nostra valle di tale
servizio e sino a che non sorgeranno sul nostro territorio altre iniziative, anche private, che
possano sostituirsi alla nostra,si adopererà a proseguire anche nel 2014 tale attività,
ancorchè con un probabile ridimensionamento dell’attività, a causa della sempre maggiore
difficoltà a reperire le risorse necessarie.
4.3 GESTIONE SERVIZI EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA
Dal 2010 la Comunità gestisce, prima su delega dei Comuni di Fiemme e poi per
trasferimento della competenza, il Servizio Nido articolato nelle due sedi di Ziano e di
Castello.
La gestione del servizio è stata affidata, a seguito di gara d'appalto, alla Cooperativa
sociale Città Futura di Trento, con durata dell’affidamento sino al 31.8.2014, prorogabile di
ulteriori due anni educativi.
Nel 2014, si dovranno approvare sia le tariffe del servizio, sia il calendario delle giornate di
chiusura per il prossimo anno educativo (2014/15).
Nel mese di ottobre 2013, sono state raccolte le nuove iscrizioni, decorrenti dal gennaio
2014 e, in base alle conferme di accettazione delle famiglie pervenute sin qui, dal gennaio
2014 dovrebbero esserci 39 bambini frequentanti la sede di Ziano e 26 frequentanti la
sede di Castello.
Per quanto riguarda i due edifici, nel 2014 si dovrà provvedere alle modifiche necessarie
per renderli idonei all’ottenimento del Certificato di Prevenzione Incendi, come stabilito da
una recente norma di legge statale.
Con il gennaio 2012, è scattata anche la competenza della Comunità per il Servizio
Tagesmutter, sempre su trasferimento da parte dei Comuni. Nel 2013, è stato aggiornato
l'apposito Regolamento del servizio. Le ore di servizio a tariffa agevolata per il 2014 sono
stimabili in 38.000, sulla base dell’esperienza del corrente anno.
SEGUONO ALTRE SCHEDE RELATIVE ALLE SEZIONI:
2 - ANALISI DELLE RISORSE;
3 - PROGETTI E PROGRAMMI;
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Dicembre10 dicembre 2013
La Giunta della Comunità
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