fuori ruolo - Roberto Giachetti

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Sabato 8 Marzo 2014 Corriere del Mezzogiorno
» Focus
L’elenco delle autorizzazioni del Csm
Melillo e i magistrati prestati alle istituzioni
Dove sono (e cosa fanno) i «fuori ruolo»
Ministeri, authority, organismi internazionali: tutti gli incarichi ricoperti dalle toghe
di GIANLUCA ABATE
NAPOLI — Giovanni Melillo, procuratore aggiunto, lascia Napoli per
andare a ricoprire l’incarico di capo
di gabinetto del ministro della Giustizia Andrea Orlando. Una nomina prestigiosa per il magistrato e una certezza in più per il Guardasigilli, che
potrà contare sull’esperienza di Melillo nella difficile impresa cui è chiamato. Ma anche un bel problema per
la Procura, che perde un investigatore di straordinaria qualità nei giorni
in cui va via anche un altro vice di
Giovanni Colangelo, Francesco Greco, destinato a guidare i pm di Napoli Nord. Greco e Melillo erano i due
capi del pool antimafia. Il primo resterà nei ranghi della magistratura, il
secondo invece mercoledì sarà iscritto dal Csm nell’elenco dei «fuori ruolo», cioè di quei magistrati che nella
loro carriera non sono stati destinati
esclusivamente a funzioni giudiziarie, ma hanno messo la loro professionalità a disposizione di ministeri,
uffici della pubblica amministrazione, organismi internazionali. Arricchendo le istituzioni cui sono stati
prestati, sostengono (con buona dose di verità) i diretti interessati. Ma
sottraendo risorse all’amministrazione della giustizia sul territorio, ribatte chi è invece contrario a questo
«utilizzo» delle toghe. L’elenco dei
«magistrati con almeno un colloca-
In Campania
Cascini è vicecapo del Dap,
Frunzio direttore generale
al ministero della Giustizia,
Iannone invece è a Strasburgo
mento fuori dal ruolo organico»,
pubblicato dal Csm il 27 gennaio
2014 (un esempio di trasparenza),
elenca i nomi di 84 campani e 27 pugliesi. Ecco chi sono. E cosa fanno.
La Campania
Scorrendo in ordine alfabetico le
delibere con cui Palazzo de’ Marescialli ha autorizzato i collocamenti
fuori ruolo, il primo nome che viene
fuori è quello di Alessandro Cananzi,
giudice del tribunale di Napoli al quale il 9 ottobre 2013 è stato consentito
di assumere un incarico presso l’ufficio legislativo del ministero della
Giustizia. Il 17 luglio dell’anno scorso è stata invece rinnovata l’autorizzazione per Francesco Cascini, ex pm
a Napoli e vicecapo del Dipartimento
dell’amministrazione penitenziaria,
fuori ruolo da sei anni. Maria Casola,
ex giudice della sezione Lavoro, è invece all’ufficio studi del Csm, dove
come magistrato segretario c’è anche Alessandro Cimmino, pm a Napoli fino all’aprile dell’anno scorso.
Rosita D’Angiolella, giudice, nel
2010 è invece stata autorizzata a collaboratore con l’Ufficio per il contrasto alle discriminazioni. Un altro giudice, Ettore Favara, dal 2005 è «assistente di studio» alla Corte Costituzionale, dove c’è anche Maria Giulia
Putaturo. Sono invece all’ispettorato
generale del ministero della Giustizia gli ex pm di Napoli Paolo Fortuna
e Paolo Itri e gli ex giudici Giuseppe
Magliulo (Santa Maria Capua Vetere)
e Andrea Nocera (Napoli). L’ex sostituto procuratore di Napoli Luigi
Frunzio è il direttore generale della
giustizia penale al Ministero, dove
prestano servizio anche i giudici Adele Verde (Napoli), Francesco Ottaviano (Torre Annunziata) e Fulvio Troncone (Napoli). Un altro giudice, Sergio Gallo, dal 2011 è invece componente dell’Autorità di vigilanza sui
Plenum
Una seduta
del Consiglio
superiore
della magistratura
riunito
a Palazzo
de’ Marescialli:
è il Csm che deve
autorizzare
con una delibera
il collocamento
fuori ruolo
contratti pubblici, mentre Gianluca
Grasso (giudice del lavoro a Santa
Maria Capua Vetere) è magistrato segretario al Csm. Esperienza all’estero
per Fernanda Iannone, giudice a Torre Annunziata e oggi legal advisor al
Consiglio d’Europa a Strasburgo. Il
Csm, poi, ha autorizzato l’aspettativa
per Nicola Marrone, ex giudice a Torre Annunziata che nel 2013 è stato
eletto sindaco della vicina Portici. Antonio Mungo, ex consigliere di corte
d’appello a Napoli, dal 2011 è «distaccato» invece al ministero della Giustizia, dove oggi è direttore generale
della gestione della manutenzione
degli uffici giudiziari di Napoli. Fuori ruolo, poi, sono ovviamente anche
i due componenti del Csm, i giudici
Giuseppina Casella e Alessandro Pepe, così come Carlo Visconti, segretario generale del Consiglio superiore
della magistratura.
I distacchi più lunghi
È invece tornato nel suo ruolo Luigi Bobbio, oggi giudice a Nocera Inferiore. È stato senatore, collaboratore
della Camera, capo di gabinetto del
ministero delle Politiche giovanili e
sindaco di Castellammare. Ha trascorso, in totale, 12 anni e 1 mese
senza esercitare le funzioni giudiziarie. Poco meno dei 12 anni e 10 mesi
di Giuseppe Nicastro (ex pm a Napoli, oggi «assistente di studio» alla
Corte Costituzionale), più del periodo trascorso lontana dalla toga dal-
l’ex giudice di Nola Paola Lucarelli,
che per 10 anni e 11 mesi è stata prima al ministero per le Pari opportunità e poi a quello dell’Ambiente. Arcibaldo Miller — sostituto pg a Roma
— ha passato invece 9 anni e 9 mesi
a via Arenula, dove è stato anche a
capo degli 007 del ministero della
Giustizia. Decisamente più breve la
parentesi di Giuseppe Narducci, che
dopo la turbolenta esperienza da assessore della giunta guidata da Luigi
de Magistris è tornato a fare il giudice a Perugia. Il «distacco» più lungo
è però quello di Guido Raimondi, ex
giudice del tribunale di Napoli, uno
dei giuristi più noti nel panorama internazionale: dall’85 è stato al ministero degli Affari esteri, Co-agente
In Puglia
Bianchi collabora con la presidenza
del Consiglio dei ministri,
Malagnino assiste il vicepresidente
del Garante per la privacy
Roma, però, ce n’è uno anche a
Napoli. Ché, paradossalmente,
proprio la professionalità e la
capacità che tutti riconoscono a
Melillo pongono un’altra questione:
«La Procura di Napoli perde un
ottimo magistrato, e in un periodo
in cui da più parti viene lamentata
la carenza di organico sarebbe
opportuno che i magistrati
aiutassero ad amministrare la
giustizia, soprattutto in territori
difficili come quelli meridionali».
La Puglia
È «collocato fuori ruolo» anche
Pietro Baffa, ex consigliere di corte
d’appello di Lecce che il 12 dicembre
2013 è stato autorizzato ad assumere
un incarico al ministero della Giustizia. Achille Bianchi, prima giudice a
Bari, collabora invece al Dipartimento affari giuridici della Presidenza
del consiglio dei ministri, mentre
un’altra ex giudice — Francesca Della Valle — è «assistente di studio» alla Corte Costituzionale. Mara Ferrara, magistrato di sorveglianza a Foggia, è stata «distaccata» al ministero
degli Affari esteri, dove alla Direzione generale per la cooperazione e lo
sviluppo da settembre c’è anche
Chiara Morfini, che a Bari era invece
consigliere di corte d’appello. Mario
Malagnino, ex giudice del tribunale
di Taranto, è assistente del vicepresidente del Garante per la protezione
dati personali, mentre Olga Mignolo
(già giudice a Bari) è al ministero della Giustizia, dove prestano servizio
altri due giudici: Valeria Montaruli,
prima a Bari, e Massimo Orlando (ex
consigliere di corte d’appello a Lecce). Fuori ruolo anche i due consiglieri del Csm Francesco Cassano e Roberto Rossi, mentre sono in aspettativa due magistrati passati in politica:
il sindaco di Bari Michele Emiliano e
l’assessore all’Ambiente della Regione Puglia Lorenzo Nicastro, entrambi ex pm a Bari. È tornato invece in
corte d’appello a Roma Alfredo Mantovano, ex senatore e sottosegretario
di Stato che è stato fuori ruolo per 19
anni e 3 mesi. E sono rientrati in servizio anche Lorenzo Bellanova, Massimo Brandimarte, Giuseppe Capoccia, Ennio Cillo, Annamaria Fasano,
Francesco Giardino, Riccardo Greco,
Laura Liguori, Antonio Maruccia, Alfonso Pappalardo, Antonio Ruffino,
Vito Savino e Alfredo Viola.
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@GianlucaAbateCM
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i magistrati campani
in servizio con almeno
un collocamento fuori
dal ruolo organico
della magistratura
e destinati a funzioni
non giudiziarie
i giudici pugliesi
che alla data
del 27 gennaio 2014
risultano essere stati
collocati almeno una volta
fuori ruolo o messi
in aspettativa
i magistrati in aspettativa
per motivi politici:
sono i sindaci di Bari
(Michele Emiliano)
e Portici (Nicola Marrone)
e l’assessore regionale
pugliese Lorenzo Nicastro
Il deputato del Pd: «Giudici al ministero della Giustizia? È un conflitto di interessi»
Giachetti: «Ma così gli uffici restano scoperti»
Roberto
Giachetti
NAPOLI — Roberto Giachetti,
vicepresidente della Camera, è il
deputato del Pd che aveva provato
a opporsi agli eccessi dei
collocamenti fuori ruolo con un
emendamento «asfaltato dall’allora
ministro Paola Severino e dai
magistrati senatori di tutti i partiti».
E che oggi, al Corriere del
Mezzogiorno, chiarisce così la sua
contrarietà agli incarici tecnici per
le toghe: «Sia chiaro, il discorso è
generale e non riguarda solo
Giovanni Melillo, persona di
straordinaria qualità. Ma è evidente
che — soprattutto nel caso di chi va
a fare il capo di gabinetto o
dell’ufficio legislativo al ministero
della Giustizia — si pone il
problema del conflitto di interessi».
Cita un esempio, Giachetti. E
spiega: «Se Andrea Orlando deve
fare un provvedimento sulla
responsabilità civile dei magistrati,
chi lo scrive? Può farlo il suo capo
di gabinetto, cioè un magistrato che
sarebbe direttamente interessato
dalla norma?». Se c’è un problema a
del Governo a Strasburgo, consigliere dell’International labour office a
Ginevra e giudice della Corte europea per i diritti uomo a Strasburgo:
totale — stando alla scheda pubblicata dal Csm — 22 anni, 4 mesi e 22
giorni. Sono invece rientrati in servizio i magistrati che erano stati collocati fuori ruolo negli anni scorsi: Luigi Abete, Ernesto Aghina, Domenico
Airoma, Paola Ambrosio, Fulvio Baldi, Alfonso Barbarano, Tommaso Basile, Giuseppe Borrelli, Marco Bottino, Martina Brizzi, Paolo Catallozzi,
Raffaele Ceniccola, Giuseppe Cioffi,
Antonio Corbo, Giovanni Corona, Armando D’Alterio, Antonio D’Amato,
Luciano D’Angelo, Aldo De Chiara,
Antonino Di Maio, Paolo Di Marzio,
Gianfranco Donadio, Ettore Ferrara,
Antonio Frasso, Antonio Gialanella,
Elena Giordano, Barbara Grasso, Nicola Graziano, Francesco Iacone, Nicola Lettieri, Paolo Mancuso, Francesco Marinaro, Francesco Menditto,
Guido Mercolino, Clemente Minisci,
Nicola Miraglia Del Giudice, Paolo
Mormile, Giancarlo Novelli, Sandro
Pennasilico, Vincenzo Pezzella, Alberto Pioletti, Ugo Ricciardi, Luigi Riello, Maria Rosaria Rizzo, Giovanni
Russo, Maria Maddalena Russo, Massimo Giovanni Russo, Luigi Salvato,
Salvatore Sbrizzi, Silvia Sereni, Vittoria Stefanelli, Daniela Tornesi, Massimo Urbano e Fausto Zuccarelli.
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