Programma - Gianni Chiodi

 CINQUE ANNI DI SFIDE Credo sia opinione comune ritenere che i programmi elettorali rappresentino un libro di sogni, un lungo elenco di promesse mai mantenute, un’articolata dichiarazione di intenti poi smentita dai fatti. D’altronde, il successo dei movimenti che, a suon di polemiche e invettive, fanno dell’antipolitica il loro cavallo di battaglia si giustifica proprio con la sfiducia e la delusione verso chi avrebbe potuto e dovuto fare. E invece ha tradito i propri impegni nei confronti dei cittadini e dell’elettorato. Per questo, comprendendo le ragioni di tale disillusione, vorrei brevemente presentare il programma qui di seguito enunciato, partendo da una semplice premessa: sono un uomo di parola, non di parole. A testimonianza di ciò, stanno le dichiarazioni rilasciate all’indomani della mia elezione. Promisi che l’Abruzzo non sarebbe stata la regione più indebitata e più tassata in Italia. Dissi che avremmo sistemato i conti della sanità ed eliminato i carrozzoni inutili. Sostenni che avremmo ridotto i costi della politica e combattuto i poteri forti. Dopo cinque anni possiamo dire di aver portato a compimento quanto ci eravamo prefissi. L’Abruzzo ancora una volta ha ridotto le tasse a cittadini e imprese, non è la regione più indebitata, il sistema sanitario è stato salvato dal default e può oggi investire in tecnologie e servizi. Abbiamo abolito il listino e ridotto in maniera drastica le nomine. Non siamo più la “regione canaglia” o un “peso per l’Italia”, secondo la definizione di un noto esponente leghista. Gli obiettivi raggiunti sono attestati da atti e documenti e avvalorati dall’opinione di osservatori terzi, che non esitano a riconoscere il buon lavoro compiuto in questi anni. Anni difficili, segnati da eventi drammatici come il terremoto e da una crisi economica senza precedenti. Anni che ci hanno visti impegnati notte e giorno, sempre pronti a fare fronte ai mille ostacoli. Avremmo potuto scegliere la via più semplice, quella cara ai funamboli della parola, che dietro frasi roboanti e ad effetto nulla stringono nelle proprie mani se non i tornaconti personali e i legami avvelenati con i detentori dei poteri forti. Quei potentati economici a cui pochi sanno dire no, pagando il prezzo della loro indipendenza. Non abbiamo avuto paura di questo, di farci nemici o di scontentare quel gruppo o quella corporazione. A guidarci è stata solo l’onestà di chi sa che mentire non porta a nulla; che le bugie, anche quelle ben raccontate, prima o poi vengono a galla; che non si poteva lasciare la regione così come la si era trovata, fiaccata dai debiti e dalle cambiali mefistofeliche destinate a compromettere l’avvenire dei nostri figli. Abbiamo creduto e continuiamo a credere che l’Abruzzo non debba essere veloce, ma competitivo. Non facile, ma moderno. Pensiamo che i cittadini non vadano cullati e magari, al contempo, tenuti all’oscuro del giogo di debiti e compromissioni che stringe in una morsa fatale il presente e il futuro. Nel nostro programma abbiamo studiato solo progetti concreti, realizzabili proprio a partire dal lavoro fatto in questi anni. Un impegno, il nostro, che ci ha consentito di restituire ai cittadini la speranza di essere felici, di abitare in un Abruzzo che si apre all’Europa, dove poter vivere al meglio. Su tutto questo fondo la mia credibilità, fiducioso che gli obiettivi raggiunti bastino a stringere un nuovo patto con gli abruzzesi che abbia come unico scopo il benessere della nostra regione. 2 SOMMARIO L’ABRUZZO DA REGIONE CANAGLIA A REGIONE VIRTUOSA Il sisma dell’Aquila e la macchina della ricostruzione Una squadra vincente per vincere la crisi 6 6 6 SANITÀ, LA RICETTA PER GUARIRE DAL FALLIMENTO Una terapia d’urto contro le storture del sistema Il nuovo programma operativo Finalmente una regione virtuosa 8 8 9 10 L’ECONOMIA, IL CAMMINO VERSO LA RIPRESA Un pacchetto di misure per vincere la crisi 305 milioni per imprese e innovazione 250 milioni per mettere in sicurezza le scuole 370 milioni per l’agricoltura Nuove assunzioni grazie a una sanità risanata 10 10 10 13 13 13 IERI I DEBITI, OGGI LA RIDUZIONE DELLE TASSE La strada per il risanamento Il nostro lavoro in cifre Meno spese, maggiori risparmi 14 14 14 15 MENO COSTI DELLA POLITICA, PIU’ EFFICIENZA AMMINISTRATIVA Stabilizzazione finanziaria Riduzione costi della politica Riordino enti e aziende collegate Dismissioni partecipazioni azionarie Fusione e razionalizzione di enti Ridefinizione degli organici 15 15 15 16 16 16 16 LO SVILUPPO DEL TERRITORIO TRA INNOVAZIONE E TUTELA AMBIENTALE Idrocarburi e petrolizzazione Parchi a pieno titolo nella programmazione Il dibatti sulle macroregione italiane: la Macroregione Mediana 17 18 18 18 LE RIFORME PER UN ABRUZZO MIGLIORE Più risorse per i prossimi anni Dopo il risanamento, la crescita. 19 19 19 LE SCHEDE DEI SETTORI DI INTERVENTO SCHEDA 1 20 LA POLITICA DI BILANCIO SCHEDA 2 21 LE RISORSE PER GLI INVESTIMENTI il programma di attuazione regionale del fas i programmi operativi comunitari POR FESR POR FSE PSR la cooperazione territoriale IPA ADRIATICO SCHEDA 3 22 22 22 22 22 22 22 22 21 22 25 3 SVILUPPO E COMPETITIVITÀ Credito alle imprese -­‐Credito ed incentivi alle PMI -­‐Fondo rotativo -­‐Programma Regionale Microcredito Politica industriale -­‐Riforme Consorzi Industriali -­‐Riforme degli Enti di promozione -­‐Sviluppo sistema produttivo regionale -­‐Fondo rotativo per le PMI -­‐Economia sociale -­‐le riforme dei settori produttivi Commercio Artigianato Cooperazione Attività estrattive e minerarie Acque minerali e termali Turismo Destination Managment Company e Product Managment Company Social network Recupero Borghi antichi Riforme dei comparti Beni e attività culturali Distretto culturale Agricoltura Linee Piano di Sviluppo rurale Soppressione dell’A.R.S.S.A. Istituto zooprofilattico sperimentale Distretti agroalimentari di qualità (DAQ) Sostegno della qualità e della tracciabilita’ Agriturismo Apicoltura Tutela delle foreste, pascoli e patrimonio arboreo Tartuficoltura SCHEDA 4 25 25 25 25 25 25 25 25 26 26 26 27 27 28 28 28 29 29 30 30 30 31 31 32 32 33 33 33 33 34 34 34 34 34 TERRITORIO E SVILUPPO SOSTENIBILE P.R.T.T.A. Gestione dei rifiuti Riduzione e prevenzione inquinamento luminoso Piano Qualità dell’Aria (PQA) Politica per l’energia Produzione da fonti rinnovabili Catasto degli impianti da fonti rinnovabili Risparmio energetico Piano di azione per l’energia sostenibile (SEAP) la manutenzione e la gestione del territorio Edilizia scolastica regionale Edilizia residenziale Tutela risorse idriche Piano di tutela delle acque (PTA) Servizio Idrico Integrato Difesa della costa e del suolo Rischio frane Rischio idraulico 36 36 36 37 37 38 38 38 39 39 39 40 40 41 41 41 41 42 42 36 4 Protezione civile le infrastrutture di trasporto P.R.I.T. infrastrutture Progetti e risorse Piano triennale della viabilità Piano Nazionale Sicurezza Stradale Piano Regionale dei Bacini sciistici mobilità e trasporto pubblico locale Riforma del TPL Istituzione del fondo unico regionale per il trasporto locale Riordino società pubbliche Politica tariffaria SCHEDA 5 42 43 43 44 45 45 45 45 45 45 45 46 47 LAVORO E POLITICHE SOCIALI Le politiche per l’occupazione -­‐Misure anticrisi -­‐Interventi nel mercato del lavoro e inclusione sociale -­‐Formazione e sicurezza luoghi di lavoro -­‐Le riforme regionali del mercato del lavoro -­‐Testo unico del Welfare Le politiche sociali -­‐Piano Sociale Regionale -­‐Politiche per l’infanzia -­‐Politiche per i giovani -­‐Riforma delle Associazioni di promozione sociale -­‐Lotta alla povertà -­‐Politiche per la famiglia SCHEDA 6 47 47 47 48 48 48 48 49 49 50 50 50 51 51 COMPETENZE E INNOVAZIONE Istruzione e sistema educativo Ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica Le riforme istituzionali e la governance Il riordino delle Comunità Montane La semplificazione e i servizi pubblici di rilevanza locale I servizi per lo sport ed il tempo libero L’innovazione digitale e la società dell’informazione Il digitale per la trasparenza I servizi pubblici avanzati L'evoluzione della banda larga SCHEDA 7 53 53 54 54 55 55 55 56 56 56 57 IL SISTEMA SANITARIO REGIONALE Le Politiche per La Salute -­‐I Programmi Operativi -­‐I controlli e la razionalizzazione della spesa -­‐La riorganizzazione della rete sul territorio -­‐La Prevenzione -­‐L’Edilizia sanitaria -­‐Il Programma Operativo 2013-­‐2015 58 58 58 58 59 61 61 62 53 58 5 L’ABRUZZO DA REGIONE CANAGLIA A REGIONE VIRTUOSA All’indomani delle elezioni che hanno visto la vittoria del centro destra, ci siamo trovati di fronte alla Regione più indebitata d'Italia, la prima ad essere commissariata perché "vigilata speciale", con la più alta tassazione, messa in ginocchio dalla situazione economica internazionale, da un sistema sanitario in crisi e dagli effetti di un devastante terremoto. L’Abruzzo viveva la fase più difficile della sua storia, caratterizzata da una serie di fattori negativi: -­‐la più grave crisi economica a partire dal 1929; -­‐le finanze regionali allo stremo a causa dell’indebitamento; -­‐il sistema sanitario regionale commissariato; -­‐il dramma economico e sociale legato al terremoto del 6 aprile 2009; -­‐la sfiducia nella classe politica, fiaccata nella credibilità dagli eventi di cronaca giudiziaria. Nonostante questo quadro generale sconfortante, abbiamo saputo amministrare con successo raggiungendo risultati egregi grazie ad una rigorosa politica di contenimento delle spese regionali che ha ricevuto riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale. Sapevamo fin dall’inizio quali erano le sfide che ci attendevano, a cominciare da quella finanziaria. Era fondamentale, però, che la nuova classe dirigente, riconquistasse la fiducia degli abruzzesi e restituisse dignità all’impegno politico. Il sisma dell’Aquila e la macchina della ricostruzione Dopo il terremoto siamo riusciti a L’Aquila, in sinergia con il Governo nazionale, a prestare assistenza alla popolazione, a far ripartire uffici pubblici, scuole e università in brevissimo tempo. il merito sta anche nella sinergia creatasi tra le forze che hanno operato sul territorio. La macchina della Protezione Civile regionale, di concerto con quella nazionale, ha funzionato perfettamente per far fronte alle esigenze della popolazione. L’Aquila al centro dell’attenzione mondiale ha ospitato un evento unico, il G8, momento irripetibile destinato a segnare la storia della Regione. Questo storico evento ha portato alla ribalta internazionale una città e un’intera regione, ed è riuscito a tenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica sulla tragedia del terremoto. Davanti a noi abbiamo ancora un percorso lungo che richiede impegno, determinazione e coraggio. L’Aquila e i comuni del cratere sono stati trasformati in un cantiere aperto per dare casa e servizi alla popolazione. Abbiamo dato garanzie per gli alloggi e i servizi e fornito assicurazioni agli studenti circa il ripristino delle normali attività scolastiche, indispensabili per la rinascita della città a livello economico e culturale. All’indomani del terremoto nessuno avrebbe creduto in una ripresa dell’ateneo aquilano. Oggi invece possiamo tracciare un bilancio più che positivo su quello che è stato il ruolo della Regione in favore della comunità universitaria. Abbiamo lavorato per la messa in sicurezza degli edifici lesionati, per creare le condizioni necessarie alla funzionalità delle sedi danneggiate dell’università e delle scuole, per restituire a L’Aquila e al suo entroterra una viabilità adeguata, per attivare interventi urgenti sugli edifici pubblici, per affrontare l’enorme sforzo della ricostruzione pubblica e privata, per conseguire tanti obiettivi importanti. Il tutto lavorando in sinergia con il ministero delle infrastrutture e gli Enti Locali interessati. Una squadra vincente per vincere la crisi La squadra che abbiamo costituito ha dimostrato grande capacità di innovazione e la capacità di pilotare i processi difficili che abbiamo dovuto affrontare. Non possiamo non sottolineare la partecipazione della società abruzzese che ha accompagnato il nostro lavoro in questi anni. Altrettanto centrale il rapporto continuo tra la Giunta e gli Amministratori delle comunità locali, collaborazione che ci ha consentito, pur nel mare della crisi, di mettere in campo una ricetta fatta 6 di rigore, trasparenza ed efficienza. Il cammino di risanamento ci ha permesso di essere l’unica regione in italia ad aver ridotto quasi del 30% l'Irap e le addizionali regionali Irpef nelle buste paga degli abruzzesi (per un importo complessivo stimato in 73 milioni). Un gesto in controtendenza, frutto del risanamento del sistema sanitario, con le Asl in pareggio dal 2011. Oggi l'Abruzzo è tra le cinque regioni con i conti sanitari in attivo. In cinque anni: − abbiamo riportato i conti della regione in equilibrio, riducendo il debito del 25% (da 4 a 3 miliardi); − non abbiamo contratto alcun nuovo mutuo; − abbiamo ridotto di un terzo i costi della macchina amministrativa; − abbiamo tagliato consulenze, spese di rappresentanza e cancellato enti inutili spesso clientelari; − abbiamo eliminato il vitalizio e riotto i compensi dei consiglieri regionali. Una rigida cura dimagrante completata con: − la riduzione dei dirigenti del 48% e delle autovetture del 50% rispetto al dicembre 2008; − la riduzione dei consiglieri da 45 a 31 e degli assessori da 10 a 6; − Il rilancio della sede regionale a Bruxelles, punto di riferimento anche delle Regione d’Europa per di eventi e attività (AER e Fedarene); − Chiusura delle altre sedi all’estero; − l'eliminazione di oltre 250 poltrone nei cda; − la razionalizzazione degli immobili occupati in precedenza dagli uffici regionali, che ha consentito il risparmio di migliaia di euro in affitti, vigilanza e manutenzioni, mentre è praticamente conclusa la procedura per una sede unica a Pescara, che comporterà ulteriori e maggiori risparmi migliorando il servizio ai cittadini. Gli obiettivi raggiunti non finiscono qui: abbiamo difeso l’occupazione e oggi la disoccupazione in Abruzzo e’ al 11,4% a dispetto della media nazionale che si attesta al 12.2%. Programmazione, l’Abruzzo ai primi posti Non va dimenticato nemmeno l’utilizzo ottimale dei Fondi Europei, a differenza di quanto accadeva prima. l'Abruzzo, infatti al 2013, è tra la prima regione in Italia per i Fondi Europei spesi (il 76,9% sull’impegnato) e per il numero di progetti avviati (l'88,7%). Riguardo i Fondi FESR (destinati principalmente alla realizzazione di infrastrutture e investimenti produttivi che generano occupazione soprattutto nel mondo delle imprese) va segnalato che la spesa certificata, al 31 dicembre 2013, è stata pari al 61% del totale, con 1321 interventi finanziati, per una quota certificata dall’Unione europea di 84 milioni 500 mila euro. Una cifra che supera di 3,5 milioni di euro il target previsto (81 milioni) e pone l’Abruzzo tra le migliori regioni. Una performance di cui andare fieri, tanto più se si pensa che, a seguito del sisma, si erano determinati dei ritardi nella programmazione. Una difficoltà superata brillantemente che, anzi, ci ha portato ad una rimodulazione del programma con l’inserimento dell’Asse VI, grazie ai quali abbiamo destinato circa 90 milioni di euro di fondi FESR della Regione Abruzzo, per il rilancio economico delle imprese presenti nelle aree del cratere. Non solo. Siamo riusciti anche a rimediare alla superficialità amministrativa di chi ci aveva preceduto, estrapolando dalla programmazione quei fondi -­‐ 35 mila euro -­‐ legati alla società Abruzzo Engineering, spesa che non certificata dalla Commissione Europea. Un’operazione che ci ha consentito di rendere operativa la programmazione, senza incorrere nel rischio di paralisi. In linea con le priorità della Strategia Europa 2020, la programmazione dei Fondi Strutturali e di Investimento nei prossimi anni sarà incentrata su quattro ambiti strategici: − le città, vale a dire la valorizzazione dei poli urbani e dei capoluoghi di provincia 7 − le aree interne, puntando sulla messa in sicurezza rispetto ai rischi idrogeologici e sismici e sull’organizzazione dei servizi essenziali (mobilità, sanità, scuola) per frenare il declino demografico − i contratti di fiume per il risanamento ambientale e idrogeologico dei bacini idrografici dei fiumi abruzzesi − le aree di crisi con specifici programmi di rilancio basati sull’integrazione dei fondi comunitari, nazionali e regionali. Tra i riconoscimenti di cui andiamo fieri vogliamo sottolineare quello per cui, secondo una ricerca de IlSole24ore, in proporzione alle sue risorse, l’Abruzzo risulta la prima regione in Italia per investimenti nella ricerca (80 milioni). Il rilancio del polo farmaceutico, come il consolidamento e il rafforzamento del progetto legato al Gran Sasso Institute sono punti basilari di un programma che mira ad esaltare le eccellenze scientifiche e di ricerca nel territorio. Grazie a tutto questo è stato risanato un sistema che oggi è proiettato verso un’unica direzione: ripresa economica e sviluppo produttivo della regione nella sua globalità. SANITÀ, LA RICETTA PER GUARIRE DAL FALLIMENTO La vita politica dell’Abruzzo era drogata con la meccanica della cambiale mefistofelica, cioè del debito messo a carico delle future generazioni. Un sistema in default Nel 2008 l’Abruzzo aveva 4 miliardi di debito, di cui 2,5 riguardavano la sola sanità. La crisi del sistema della sanità abruzzese era conclamata da anni: enormi disavanzi, aggravati da distrazioni di risorse (528 milioni) del fondo sanitario nazionale utilizzate per finanziare la spesa della Regione e non per la sanità, una spesa fuori controllo, rapporti con la sanità privata senza regole e in alcuni casi patologici, altissimi tassi di ospedalizzazione, ricoveri inappropriati ecc. Le scelte politiche, o meglio l’arrendevolezza della classe dirigente agli interessi particolari, ha fatto sì che una regione di circa 1,3 milioni di abitanti avesse ben 6 ASL, un altissimo numero di distretti sanitari, 35 ospedali, spesso a poca distanza e cloni gli uni degli altri. Certamente troppi a detta degli esperti e sicuramente troppo costosi, in rapporto alla popolazione. A questo si aggiungevano ospedali con un basso tasso di occupazione dei posti letto, spesso raggiunto con ricoveri inappropriati, con interventi di bassa complessità, con una casistica assai limitata che si traduceva ineluttabilmente in una minore garanzia per il paziente. Infine erano presenti sul territorio abruzzese molte cliniche private convenzionate con un’offerta sanitaria spesso eguale a quella degli ospedali pubblici e che prosperavano in un sistema nel quale non vi erano regole, né controlli adeguati. Per effetto di ciò la sanità ha assorbito in Abruzzo tra l’80 e l’85% delle finanze pubbliche, di cui la gran parte utilizzata per gli ospedali: in buona sostanza si era creato un deficit sanitario spaventoso, con il risultato di avere una Regione commissariata dal governo nazionale perché incapace di costruire un modello di sanità che fosse nel contempo di qualità ed a costi sostenibili per il cittadino senza tassazioni aggiuntive. Man a mano che le risorse diminuivano, tutti gli ospedali abruzzesi hanno intrapreso una lenta decadenza che si è tradotta nell’assenza di apparecchiature diagnostiche all’avanguardia, nella demotivazione degli operatori, nella impossibilità di assicurare il ricambio generazionale per i blocchi del turn over di personale. Una terapia d’urto contro le storture del sistema Dinanzi alla drammatica situazione ereditata, sfidando privilegi e storture del sistema, abbiamo proceduto attraverso i piani operativi ad un significativo programma di riqualificazione e sviluppo strutturale del sistema, toccando sia la rete ospedaliera che le strutture sanitarie pubbliche e 8 private, le procedure di accreditamento e autorizzazione, i tetti di spesa dell'assistenza ospedaliera, specialistica ambulatoriale, riabilitativa ex articolo 26, le cure palliative e la spesa farmaceutica. Un programma di azioni che ha portato l’Abruzzo ad avere prima un equilibrio finanziario e poi un avanzo di bilancio. L’equilibrio economico finanziario è stato raggiunto senza nessun taglio alla spesa sanitaria, ma solo con una diversa ridistribuzione delle risorse finanziarie. Il risanamento ha generato una serie di benefici a cascata: tra questi lo sblocco del turn over che ha permesso l’assunzione di 1900 operatori sanitari tra medici e infermieri, oltre all’acquisto di avanzate attrezzature tecnologiche (48 milioni la somma investita negli ultimi due anni). Il miglioramento dei conti è coinciso con una migliore qualità nell’assistenza: l’Abruzzo ha avuto un deciso miglioramento delle proprie offerte sanitarie, passando da una valutazione “critica” del 2009 a quella di “adempiente con impegno” attuale. A certificarlo è il tavolo di monitoraggio, organo tecnico composto dal Ministero della salute, Ministero dell’economia, Agenzia sanitaria nazionale e la rappresentanza delle regioni italiane. Da un punto di vista organizzativo, si sta lavorando a un modello dove l’ospedale è solo una componente, seppur centrale, di un sistema di assistenza complesso e integrato capace di fornire un’organizzazione a rete dei servizi. Il passaggio dall’ospedalizzazione di massa alla prevenzione e all’assistenza domiciliare, così come lo sviluppo degli Hospice e delle RSA, sono alcune delle tappe di un percorso nel quale l’ospedale è visto come punto focale, ma non assoluto della sanità. Il nuovo programma operativo La strada da seguire è già delineata nel programma operativo 2013-­‐2015, lo strumento di programmazione sanitaria adottato dalla Regione Abruzzo. La priorità sarà la rimodulazione dell’offerta sanitaria, tenuto conto del fabbisogno delle prestazioni stimato per l’assistenza residenziale e semi-­‐residenziale e per la specialistica ambulatoriale. Il nostro obiettivo è quello di adeguare i nostri servizi sanitari ai bisogni dei cittadini, attuando una giusta distribuzione dei servizi sanitari sul territorio regionale. Il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera dovrà consentire una razionalizzazione ed un efficientamento di tutta la rete, senza intaccare i posti letto complessivi. Il rapporto con i privati sarà di complementarietà e non di concorrenza rispetto agli erogatori pubblici; essi dovranno supportare il sistema sanitario nella riduzione della mobilità passiva e nell’abbattimento delle prestazioni a rischio di inappropriatezza e nella riduzione delle liste d’attesa. Negli obiettivi dei prossimi anni c’è anche l’ultimazione della rete dell’emergenza-­‐
urgenza, con l’integrazione di tutti i nodi della rete con i posti letto di osservazione breve intensiva, già attivati in tutti i pronto soccorso per evitare il ricorso al ricovero per terapie di breve durata. Parallelamente lavoreremo per la realizzazione di cinque nuovi ospedali nella regione: Sulmona, Avezzano, Lanciano, Vasto e Giulianova, per i quali il nucleo di valutazione degli investimenti pubblici del Cipe ha dato una valutazione positiva alla documentazione tecnica presentata. Continueremo a prestare attenzione nei riguardi delle cure palliative: sono stati attivati tutti i posti letto richiesti dal Ministero per gli Hospice e si sta procedendo all’istituzione a cura dell’agenzia sanitaria regionale di un registro tumori. Per il futuro avremo una maggiore attenzione all’assistenza domiciliare delle cure palliative. Con l’incremento della popolazione anziana e quindi delle patologie croniche, un obiettivo sarà la riorganizzazione ed il potenziamento del sistema delle cure domiciliari, con la realizzazione di azioni per la continuità dell’assistenza medica, infermieristica, riabilitativa e specialistica a domicilio. A livello territoriale proseguirà la riorganizzazione della rete dell’offerta con la riconversione delle strutture in eccesso, come quelle per la cura della disabilità, riabilitazione e salute mentale in strutture per l’assistenza ai pazienti anziani non autosufficienti o in strutture per le dipendenze patologiche. Obiettivo fondamentale è la prevenzione: per questa ragione, con l’aiuto delle aziende sanitarie, vogliamo incrementare la percentuale degli screening regionali. Ma un impegno particolare è rivolto anche ai rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, attraverso il miglioramento 9 dell’efficacia e del numero degli interventi sul territorio e la definizione di piani di prevenzione. Tra gli obiettivi di sviluppo ci sarà maggiore attenzione al personale, con assunzioni di figure professionali a tempo indeterminato, al fine di garantire personale qualificato e stabile. Finalmente una regione virtuosa L’Abruzzo viene considerato come una delle regioni virtuose, che è riuscita ad invertire la tendenza. Il benessere dei conti è un dato ormai certo: deficit azzerato e conti in equilibrio per la prima volta nella storia ci danno la possibilità oggi di essere annoverati ai primi posti di questa classifica. Dunque la nostra regione si presenta più forte e vincente dopo un’azione profonda di risanamento e un riequilibrio dei conti della sanità. Finisce quindi il capitolo del risanamento. La nuova programmazione apre la fase dello sviluppo dei servizi sanitari e degli investimenti nella tecnologia per allinearci ai migliori sistemi sanitari italiani, con l'obiettivo di raggiungere la fine del commissariamento chiudendo la stagione dell’Abruzzo, regione canaglia. L’ECONOMIA, IL CAMMINO VERSO LA RIPRESA Nei tavoli della politica c'è una componente non rappresentata che va tutelata, quella che va dai 0 ai 18 anni e che non vota. E’ questa fascia di giovani che vuole che venga ridotto il debito, che diminuiscano le cambiali a loro carico. Un pacchetto di misure per vincere la crisi Il quadro nel quale ci siamo trovati ad operare è stato contrassegnato da una profonda crisi economica e finanziaria, con conseguente riduzione delle dotazioni statali. Nonostante queste difficoltà, abbiamo sostenuto il lavoro e l’impresa con un mirato programma di investimenti che ha prodotto i seguenti risultati: − 5.702 nuovi contratti a tempo indeterminato : abbiamo creato concrete opportunità di lavoro e difeso l’occupazione con gli incentivi assunzionali della Regione ( Lavorare in Abruzzo 1,2,3,4); − 578 nuove imprese abbiamo finanziato le nuove attività imprenditoriali e trasformato le buone idee in realtà con i contributi a fondo perduto della Regione ( Fare Impresa 1 e 2, Goal e Intraprendo); − 2.556 donne al lavoro: abbiamo incentivato l’occupazione femminile e aiutato tante professioniste, imprenditrici e mamme abruzzesi ad entrare nel mondo del lavoro (la Crescita è Donna 1 e 2); − 161 progetti per 13.644 studenti: abbiamo dato centralità alla scuola e preparato le nuove generazioni ad affrontare il futuro (Scuole e Nuovi Apprendimenti 1,2 e 3); − 2.179 voucher per la libera formazione: abbiamo sostenuto i professionisti e valorizzato il capitale umano delle piccole e medie imprese (Progetto VIP ); − 4.429 voucher per l’alta formazione: abbiamo investito nel merito e consentito a tanti giovani talenti di fare un’esperienza formativa per il loro futuro; − 31 milioni di euro per ricerca ed innovazione: abbiamo messo in campo importanti risorse per rendere il nostro Abruzzo più competitivo e affrontare le sfide della conoscenza; − 1.836 attivita’ finanziate abbiamo dato credito alle piccole imprese e fiducia all’economia abruzzese con i prestiti agevolati della Regione (Microcredito 1 e 2). 305 milioni per imprese e innovazione In questi cinque anni: − abbiamo finanziato più di 250 milioni per sostenere le imprese e l’innovazione; − speso 7,6 milioni di investimenti per la costituzione, per progetti di innovazione ed internazionalizzazione delle reti d'impresa, con 83 contratti di rete beneficiari; 10 − investito 9,5 milioni per il pacchetto anticrisi attraverso azioni di microcredito, sostegno alle famiglie e consolidamento delle passività breve; − finanziati 23 milioni di investimenti nelle aree di crisi industriale (valle Peligna -­‐ val Vibrata -­‐ valle del Salinello -­‐ val Pescara); − investito 109,6 milioni con i fondi par fas 2007/2013 per la realizzazione, gestione e sviluppo dell'infrastruttura tecnologica del campus dell'innovazione automotive e metalmeccanica, a favore dei contratti di sviluppo locali e nazionali, per migliorare l'accesso al credito delle PMI e realizzare l'infrastruttura di comunicazione integrata a banda larga della Regione Abruzzo, nonché sviluppare contenuti, applicazioni e servizi digitali avanzati per e-­‐government; − destinato 20 milioni di misure FSE nel pacchetto “Lavoro subito” a sostegno dell'occupazione; − riservato 9,25 milioni per il pacchetto “Presto 2” a sostegno delle politiche attive del lavoro, del credito, dell'imprenditorialità e delle infrastrutture ed indirizzato nell'ambito della programmazione 2012-­‐2013 PO_FSE. Per i più giovani abbiamo promosso innumerevoli iniziative , tra cui: "Talenti per l'archeologia", "Turismo ed accoglienza" e "Scuola digitale", “Stage Europa” e “tecnici europa 2020”. Senza contare l’attenzione per lo SPORT con lo stanziamento di 4,5 milioni di euro per finanziare gli impianti sportivi in 39 comuni abruzzesi. Abbiamo inoltre destinato 73,53 milioni con i fondi POR FESR per il finanziamento di 154 progetti di innovazione tecnologica rivolti alle PMI, per la costituzione di 14 poli di innovazione con poco più di 1000 azienda aggregate (agroalimentare, automotive, ict/elettronica, edilizia sostenibile, servizi avanzati, tessile-­‐abbigliamento-­‐calzaturiero , turismo, economia sociale, chimico-­‐
farmaceutico, energia, artigianato artistico, internazionalizzazione, logistica e trasporti, mobile/arredamento). Abbiamo sostenuto 44 progetti di ricerca per 180 aziende aggregate e non ai poli di innovazione. Turismo, la strategia del rilancio Una nuova governance pensata per rafforzare la competitività del sistema turistico regionale. Un sistema in grado di generare ricadute sull’economia turistica abruzzese, con l'obiettivo di incrementare di oltre il 6% l’indotto e di oltre il 2% l’occupazione (fonte Centro Studi Confindustria Abruzzo). − SISTEMABRUZZO: 3.200.000 euro per lo start up − Oltre 4500 operatori in rete articolati in 13 progetti di sviluppo della destinazione (DMC, Destination Management Company) e in 4 progetti regionali di commercializzazione del prodotto (PMC, Product Management Company). Una strategia unitaria ed un sistema unico nel suo genere, in grado di sviluppare sinergie vincenti tra gli operatori per lo sviluppo di un prodotto turistico finalmente competitivo ed in grado di rendere la nostra regione realmente attrattiva. − OBIETTIVO TURISMO: 15.000.000 euro − Bando per lo sviluppo di attività di impresa nell’ambito dei servizi turistici. Oltre 800 progetti presentati per migliorare la qualità e la quantità dei servizi e dei prodotti turistici abruzzesi. − BIKE TO COAST: 32.000.000 euro − Il grande progetto della pista ciclopedonale d’Abruzzo. 131 km di percorso ciclopedonale senza soluzione di continuità, lungo tutta la costa abruzzese. La più lunga pista d’Italia e tra le più lunghe in Europa, un progetto già in fase di realizzazione che caratterizzerà la nostra regione e darà un impulso straordinario allo sviluppo turistico. 11 − WIFI TO COAST: 900.000 euro − Rete Wi-­‐Fi gratuita lungo l’intero litorale abruzzese. La competitività dei territori si misura anche dalla qualità dei servizi che essi sono in grado di offrire. Il Wi-­‐Fi free su tutte le spiagge fa dell’Abruzzo una regione “smart” e contribuirà a migliorarne la percezione. − QUALITA' ABRUZZO: 26.000.000 euro − Oltre 60 milioni di euro di investimento complessivo sul territorio con il co-­‐finanziamento di parte privata finalizzati al miglioramento della qualità delle strutture ricettive e balneari e alla creazione di nuove. Risorse regionali in gran parte recuperate tra quelle non spese nel passato per raggiungere l’obiettivo dell’accoglienza di qualità. − INTERVENTI A SOSTEGNO DELL’AREA DEL CRATERE: 7.800.000 euro (FONDI POR FESR) − Interventi specifici ed esclusivi volti a favorire la ripresa delle attività nel comparto turistico nell’area del cratere. 88 interventi finanziati per la nascita di nuove strutture o per interventi di ristrutturazione, riconversione, ammodernamento, miglioramento di strutture ricettive e servizi turistici complementari alla ricettività. − ABRUZZO NATURALMENTE TUO: 1.000.000 euro − È il nuovo claim che ha consentito alla nostra regione di posizionarsi con tratto distintivo nel mercato turistico. L’innovativa strategia di comunicazione, attuata anche attraverso strumenti social e web, ha consentito all’Abruzzo di essere spesso primo per engagement e di rilanciare la propria immagine con grande efficacia e performance in positiva controtendenza rispetto al trend nazionale per alcuni prodotti. Per il” turismo bianco”, ad esempio, la nostra regione è, insieme alla Lombardia, l’unica in crescita significativa. − VIAVAI: 4.500.000 euro − Il bike-­‐sharing d’Abruzzo, oltre 4000 biciclette di varie tipologie distribuite su tutto il territorio, stazioni moderne e multifunzionali, la possibilità di prelevare un mezzo e di riconsegnarlo in tutta la regione.Un progetto unico nella sua dimensione e gestione unitaria regionale, un sistema integrato che disegnerà una nuova mobilità sostenibile, ecologica, attenta all’ambiente e alla salute, in grado di migliorare la qualità della vita di chi nella nostra regione vive, studia o lavora o di chi decide di trascorrere in Abruzzo le sue vacanze. Poche settimane fa abbiamo sottoscritto la convenzione che prevede la partecipazione della Regione Abruzzo all’Expo’ 2015 a Milano (la nostra “settimana del protagonismo” sarà dal 3 al 9 luglio 2015). Per sei mesi l’Abruzzo sarà presente al Padiglione Italia con uno spazio espositivo e la partecipazione alla mostra sulle regioni. Avremo così la possibilità di mostrare a una platea nazionale e internazionale le eccellenze e le peculiarità del nostro territorio, con particolare riferimento ad uno dei settori di cui andiamo maggiormente fieri, l’agroalimentare. Misure di sostegno per i lavoratori Piu’ di 306 milioni sono stati destinati agli ammortizzatori sociali per sostenere migliaia di lavoratori che hanno usufruito della dote individuale, per un massimo di 6 mesi, con un valore medio standard di 600 euro mensili per lavoratore. Per contrastare la crisi del sistema produttivo locale abbiamo partecipato a decine di tavoli per discutere vertenze sindacali, svolgendo il ruolo di arbitro con l’intento di mediare correttamente il difficile confronto tra aziende e lavoratori e difendere i livelli occupazionali e la crescita produttiva della regione. IL Cicas -­‐ comitato di intervento per le crisi aziendali e di settore -­‐ ha potuto assumere decisioni per gli ammortizzatori sociali in deroga a favore di oltre 60.000 lavoratori abruzzesi. 12 250 milioni per mettere in sicurezza le scuole Il piano straordinario "scuole d'Abruzzo -­‐ il futuro in sicurezza" per la messa in sicurezza e la ricostruzione degli edifici scolastici della regione ha comportato un investimento di 250 milioni di euro per la messa in sicurezza di 174 scuole abruzzesi in 97 comuni della regione. Per circa 100 milioni di euro gli interventi sono già conclusi, per i restanti si è già in fase di avanzata progettazione. Gli interventi sulle scuole hanno avuto priorità assoluta e sono stati realizzati con l’impiego di materiali di costruzione nuovi, tecnologicamente avanzati, capaci di creare risparmi energetici e garantire i requisiti di sicurezza per gli studenti e per gli insegnanti. I fondi PAR FAS utilizzati per l'edilizia scolastica ammontano a circa 18,5 milioni di euro per 40 interventi, di cui 31 già cantierabili 370 milioni per l’agricoltura Ogni anno la regione ha speso e investito per intero tutte le risorse messe a disposizione dal Piano di sviluppo rurale scongiurando il rischio disimpegno. In particolare sono stati impiegati: − 40 milioni per gli agricoltori delle aree svantaggiate − 9 milioni per ristrutturazione e riconversione dei vigneti − 4,2 milioni per interventi su superfici forestali a favore della produzione, conservazione, incremento della biodiversità, nonché valorizzazione e mantenimento della fruizione pubblica delle aree forestali − 41 milioni per l'insediamento di nuovi agricoltori (circa 1.200) − 197 milioni per la modernizzazione delle aziende agricole e agroalimentari − 85 milioni per le misure di tutela ambientale − 5 milioni per imboschimento delle superfici non agricole − 7 milioni per attività di promozione − 14 milioni per qualità della vita, sviluppo locale e nuovi servizi − 5 milioni per sostenere attività agricole e forestali, produttori artigianali locali, servizi rivolti alla tutela e alla promozione del territorio e dell'ambiente. − 2 milioni per il recupero, la tutela e la valorizzazione del patrimonio immobiliare e storico-­‐
culturale del mondo rurale con finalità turistico -­‐ culturali e per lo sviluppo diversificato delle aziende agricole in attività multifunzionali e agrituristiche − 3 milioni a favore di imprenditori agricoli singoli e associati e consorzi di bonifica − 7 milioni per servizi ad aree interne, villaggi o borghi rurali ubicati nelle aree rurali intermedie (collina interna) e aree rurali con problemi complessivi di sviluppo (zone montane). − 14 milioni per il turismo rurale − 1 milione per favorire l'acquisizione di conoscenze e competenze nell’ambito della sicurezza sul lavoro e per promuovere la formazione per lo sviluppo di aziende agricole e forestali − 1 milione per i tabacchicoltori Nuove assunzioni grazie a una sanità risanata La gestione oculata del sistema sanitario ha permesso di rimettere in ordine i conti e raggiungere il pareggio di bilancio per quattro anni consecutivi, condizione indispensabile per autorizzare le Asl, grazie allo sblocco del turn over, all’assunzione di 1900 professionisti, tra cui 633 sono dirigenti in maggioranza medici e 1.276 sono per lo più infermieri. In media ogni azienda sanitaria ha assunto più di 470 unità. Queste assunzioni comprendono sia le sostituzioni del personale andato in pensione che le trasformazioni di precedenti rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato. Proprio in virtù di tale concessione da parte del ministero è stato previsto, 13 nel programma operativo 2013-­‐2015, un investimento di 6 milioni di euro in più per ulteriori assunzioni di personale. Meno sprechi Consapevoli della necessità di ridurre la spesa per far ripartire lo sviluppo abbiamo provveduto a risparmiare 65 milioni sugli acquisti. Il ricorso alle gare regionali in unioni di acquisto tra le ASL ha prodotto enormi risparmi, a parità di forniture. Per fare un esempio, solamente le gare per l’acquisto dei farmaci e dei vaccini hanno generato un risparmio di circa 65 milioni di euro in tre anni. La centralizzazione e razionalizzazione della spesa ha infatti consentito di semplificare i processi, accelerare i tempi di aggiudicazione delle gare e concludere accordi di fornitura a costi più bassi, grazie al maggior potere contrattuale. Investimenti per moderni strumenti diagnostici Sono stati spesi 48 milioni per attrezzature tecnologiche solo nell'anno 2012-­‐2013. La Regione ha investito in nuove attrezzature tecnologiche all’avanguardia, tra cui apparecchiature elettromedicali di diagnostica radiologica (TC ecografi apparecchi radiologici -­‐ RMN), apparecchiature endoscopiche, apparecchiatura per oculistica, apparecchiature cardiologiche (monitoraggio diagnostico), automezzi medici, attrezzature, apparecchiature per ventilazione polmonare. IERI I DEBITI, OGGI LA RIDUZIONE DELLE TASSE I buoni risultati economici in sanità hanno permesso di liberare la fiscalità destinata a copertura dei disavanzi per 40 milioni e di ridurre le tasse a cittadini ed imprese del 30% l’anno scorso e per 33 milioni quest’anno con una riduzione del 25%. La strada per il risanamento Proseguendo sulla strada del risanamento potremo sospendere l’applicazione del ticket sulle prestazioni diagnostiche imposto dal governo nazionale nel 2011, una misura iniqua e ingiusta che danneggia i cittadini, già pesantemente colpiti dalle ripercussioni della crisi economica sul potere d’acquisto dei redditi specie delle fasce più deboli. Iniqua anche perché si tratta di una tassa imposta a tutti senza tenere conto delle differenze di reddito, e che finisce per favorire la sanità privata a dispetto di quella pubblica. Da un'analisi per l'abbattimento delle aliquote già in nostro possesso, potremo inoltre ottenere risorse aggiuntive di 27 milioni nel 2015, e 54 milioni nel 2016 per una somma complessiva di 80 milioni di euro da destinare ancora agli abruzzesi e al sistema produttivo, con un taglio delle aliquote che arriverà fino al 60-­‐70 per cento. Il nostro lavoro in cifre L’indebitamento regionale complessivo, a fine 2013, è in netto miglioramento rispetto al 2008. In termini percentuali, la riduzione del debito atteso rispetto a cinque anni fa è superiore al 32%, nonostante gli effetti della crisi economica e finanziaria e del sisma che ha colpito il capoluogo regionale ed il suo circondario. La riduzione dell’indebitamento pro-­‐capite rispetto al 2008 è superiore al 30% ed è attesa in ulteriore riduzione al termine del periodo. Il debito del servizio sanitario regionale è decrescente sia nella componente del debito residuo delle cartolarizzazioni (dal 2010 a carico del bilancio regionale in base al piano di rientro dai deficit sanitari), sia nella riduzione dei debiti delle ASL regionali. L’altra componente del debito in costante riduzione negli ultimi anni, grazie alla scelta di non contrarre ulteriori mutui, è costituita dal debito residuo al termine di ciascun esercizio per mutui e presiti accesi negli anni precedenti destinati al finanziamento degli investimenti o al ripiano dei disavanzi del sistema sanitario regionale, maturati fino al 2000. 14 Il debito residuo per mutui e prestiti a carico del bilancio regionale era di euro 1.000,19 milioni a fine 2008, mentre a fine 2013, il debito residuo relativo a prestiti assunti dalla regione per il pareggio di bilancio è pari a euro 837,28. Meno spese, maggiori risparmi Oltre alla riduzione del debito, negli ultimi anni è stata riservata una costante attenzione al risanamento della finanza regionali, intervenendo sulla struttura dei costi correnti di esercizio, per evitare che il sistema regionale creasse ulteriori deficit alimentando il debito. Le politiche di risanamento finanziario, adottate negli ultimi anni e tuttora utilizzate, hanno riguardato tre grandi azioni strategiche: − un’accorta politica di bilancio, che si accompagna ad un’attenta gestione del debito, per evitare di creare ulteriore indebitamento (nella sua componente finanziaria); − la razionalizzazione della spesa, con interventi sulla struttura dei costi di gestione e dei servizi volti a ridurre sprechi ed inefficienze, − il risanamento del settore sanitario, che assorbe oltre l’80% delle spese correnti del bilancio regionale, attraverso la puntuale attuazione dei piani concordati con il governo centrale, per contenere le spese di gestione del servizio e coprire i debiti pregressi del sistema sanitario regionale. i risultati raggiunti con le politiche di risanamento finanziario consentono di ripristinare condizioni di elasticità e capacità di programmazione ad un bilancio regionale particolarmente ingessato dalle spese obbligatorie e pluriennali autorizzate negli anni passati. MENO COSTI DELLA POLITICA, PIU’ EFFICIENZA AMMINISTRATIVA Nell’ambito della razionalizzazione della spesa regionale, sono stati adottati vari provvedimenti che hanno interessato tutti i campi dell’attività della regione, dai costi della politica, al riordino degli enti collegati alla Regione, ai costi burocratici ed amministrativi della Regione stessa e degli enti strumentali. Flessibilità gestionale Le politiche di bilancio adottate finalizzate a razionalizzare e contenere la spesa hanno consentito alla Regione di poter mantenere una gestione finanziaria regolare, procedendo alla ordinaria e puntuale registrazione di impegni e pagamenti, senza incontrare difficoltà per conseguire il rispetto del patto di stabilità interno. Stabilizzazione finanziaria Le norme di stabilizzazione finanziaria contenute nelle disposizioni statali e quelle adottate dalla Regione Abruzzo, risultano già dal 2009, proiettate verso misure di razionalizzazione e contenimento della spesa, di efficienza e di efficacia del funzionamento della macchina amministrativa e di riduzione degli enti, anticipando la SPENDING REVIEW introdotta dal governo Monti. Riduzione costi della politica Una consistente riduzione dei costi della politica proviene dalle riforme regionali di vari settori che hanno ridotto o razionalizzato il numero degli enti e delle istituzioni operanti sul territorio regionale, e, quindi, dei relativi organi di vertice politico. Con legge statutaria regionale abbiamo ridotto da 45 a 31 il numero dei consiglieri regionali, le commissioni d’inchiesta sono state ridotte a due, ed il numero degli assessori portato da dieci a sei. Per quanto concerne i controlli interni, abbiamo istituito il collegio dei revisori dei conti, quale organo di vigilanza sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica. Una consistente riduzione dei costi della politica proviene anche dalle riforme regionali di vari settori che hanno ridotto il 15 numero degli enti e delle istituzioni operanti sul territorio regionale, e, quindi, dei relativi organi di vertice politico. Inoltre, tra gli interventi di riduzione dei costi della politica, si ricordano: − la riduzione del numero dei componenti dei Consigli d’Amministrazione di Enti, Aziende e Agenzie Regionali, e del compenso dei consiglieri di alcune delle aziende partecipate (Abruzzo Engeneering e Fira), nonché il commissariamento di tutti gli enti collegati alla Regione; − la riduzione degli emolumenti dei Consiglieri Regionali, e la conseguente riduzione indiretta degli emolumenti dei consiglieri di amministrazione di Enti e Aziende Regionali, in genere collegati ai compensi dei consiglieri regionali; − la soppressione dell’istituto dell’assegno vitalizio dei consiglieri regionali; Riordino enti e aziende collegate Abbiamo soppresso gli enti legati da più stretta strumentalità con l’attività regionale ed in particolare: l’Azienda Regionale per l’Edilizia e il Territorio (Aret); l’Ente Abruzzo Lavoro; l’Agenzia di Promozione Turistica Regionale (Aptr); l’Azienda Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo (Arssa). Dismissioni partecipazioni azionarie Circa le partecipazioni azionarie della Regione in società pubbliche e private, si ricorda la dismissione della quota di partecipazione regionale nella società di ingegneria regionale (SIR) e in Abruzzo Engineering. Fusione e razionalizzione di enti Le riforme delle politiche di settore hanno prodotto la fusione o la razionalizzazione di enti. Non si tratta di una semplice operazione numerica, un taglio indiscriminato di strutture, ma l’attuazione di una nuova governance per lo sviluppo economico. Ed è in questo senso che abbiamo provveduto a promuovere la costituzione di un’unica Azienda, liquidando i vari Consorzi Industriali (con la lr 23 del 29 luglio 2011); un passaggio decisivo che permetterà alla nuova struttura di offrire servizi reali alle imprese, affidando la parte di ricerca e modernizzazione ai poli di innovazione. Così puntiamo a fare in modo che le aziende facciano sistema, superando sterili competitività interne e ponendosi con forza sui mercati internazionali. Allo stesso modo nel servizio idrico integrato gli ambiti territoriali ottimali sono confluiti nell’Azienda unica. Seguendo questa filosofia operativa, abbiamo ridisegnato la gestione del ciclo dei rifiuti urbani istituendo un solo ambito di Gestione (AGIR), coincidente con l’intero territorio regionale. Nella sanità è stata attuata una riduzione delle ASL da 6 a 4 su base provinciale; nelle politiche sociali, la riforma degli enti per i servizi alla persona ha soppresso le IPAB accorpandole nelle nuove Asp, con conseguente riduzione dei costi della politica e dell’amministrazione ed un miglioramento del coordinamento regionale. Tra gli enti pubblici, abbiamo ridotto le Comunità Montane da 19 a 11. La riforma delle politiche di incentivazione al credito delle PMI ha portato alla riduzione del numero dei confidi da 78 a una decina. Ridefinizione degli organici La riorganizzazione della macrostruttura regionale, cioè del numero e della tipologia delle direzioni regionali, ha comportato il ridimensionamento del numero delle direzioni regionali ridotte a 9 unità. La soppressione degli enti strumentali e la conseguente rideterminazione degli organici ha portato profondi mutamenti nella struttura. Il personale in servizio è passato da 1383 del 2009 a 1534 unita nel 2013. Un aumento legato all’arrivo del personale prima in forza negli enti strumentali. I dirigenti sono passati da 119 a 95 (con 85 posizioni in servizio). 16 Efficienza, trasparenza e modernizzazione della macchina amministrativa I cambiamenti più importanti hanno riguardato la ridefinizione della macchina amministrativa. La nostra volontà è stata quella di coniugare efficienza e trasparenza con la semplificazione. per fare questo abbiamo assunto importanti provvedimenti, a partire dalla dematerializzazione, ovvero la gestione elettronica della corrispondenza regionale. In questo modo viene affidata alla società aggiudicataria dell’appalto il compito di trasformare tutta la corrispondenza cartacea in formato digitale (per tre anni di start up, poi si procederà con le strutture regionale che le frattempo verranno adeguate). Ed è su supporto digitale che la documentazione viene poi inviata ai diversi uffici della Regione ed alla fine archiviata in formato digitale. Tutto questo permetterà una cospicua riduzione dei costi e la possibilità di valorizzare nuove professionalità, dal momento che saranno nuovamente disponibili 150 dipendenti oggi addetti al servizio di posta e protocollo. A questa nuova modalità si affiancherà la realizzazione di un’importante infrastruttura per l’informatizzazione degli iter amministrativi della Regione (oggi parzialmente informatizzati), affidata all’Arit, che comporterà un ulteriore snellimento e semplificazione delle procedure di lavoro. Passaggi chiave cui si aggiunge la costituzione dell’Urp regionale, modello di comunicazione integrata di eccellenza a vantaggio dei cittadini, chiave di volta per una struttura regionale che voglia essere moderna e efficiente. In questo senso va rivisto, razionalizzato il ruolo dei 63 sedi decentrate della Regione Abruzzo sul territorio regionale per trasformarli in “front office” a disposizione dei cittadini di una regione dematerializzata e con un Ufficio Relazioni Regionale efficente. A Pescara la nuova sede della Regione Nell’ottica di risparmio e di capitalizzazione delle risorse abbiamo deciso di accorpare tutti gli uffici regionali in un’unica struttura, la city di fronte all’aeroporto. Per troppo tempo abbiamo pagato affitti considerevoli, circa 1 milione e 300 mila euro, soldi che non sono stati capitalizzati. Con la nuova sede regionale riusciremo a migliorare la funzionalità degli uffici e ad ottenere un notevole risparmio di risorse. LO SVILUPPO DEL TERRITORIO TRA INNOVAZIONE E TUTELA AMBIENTALE Non possiamo liquidare in poche righe l’idea di sviluppo del nostro territorio. Ma possiamo sottolineare la strategia messa in campo in questi anni e i programmi che vorremmo attuare. Uno di essi è quello relativo alla promozione e al definitivo potenziamento delle fonti di energia rinnovabile. E’ in questa direzione che stiamo lavorando e dobbiamo continuare. Vogliamo che sia recepita al più presto la direttiva sugli edifici a energia uguale a zero, che stabilisce entro il 2018 che tutti gli edifici di nuova costruzione utilizzati dalle pubbliche amministrazioni o di loro proprietà siano progettati in modo da non consumare energia. La nostra attenzione verso questo importante settore si arricchisce anche di un importante progetto, coordinato dalla Regione Abruzzo, denominato EFFECT (sviluppato insieme a quidici partners di otto stati europei), per cui qualifichiamo l’offerta negli appalti pubblici inserendo nei parametri di giudizio i criteri di efficienza energetica. Per gli ambienti di lavoro, pensiamo ai modelli di smart building, che consentono un controllo integrato dei diversi sistemi (sicurezza, riscaldamento ecc.) e processi (manutenzione, controllo accessi ecc) in modo da ottimizzare consumi e servizi. Vogliamo poi ridurre il consumo del suolo con azioni e programmi mirati alla rigenerazione urbana; promuovere la mobilità sostenibile e il progetto di bike sharing regionale, (circa 5 milioni di euro affidati alla Sangritana per la realizzazione) la creazione di nuove piste ciclabili, il completamento un’unica pista ciclabile da Martinsicuro a San Salvo (un progetto sognato venti 17 anni fa ma mai nessun governo precedente ha impegnato risorse economiche idonee per attuarlo), va in questa direzione. Intendiamo favorire il trasporto pubblico con mezzi non inquinanti, veloci; incentivare l’utilizzo delle auto elettriche attraverso la realizzazione di colonnine di rifornimento; continuare con il massiccio programma di bonifica dei siti inquinati, che noi abbiamo già avviato con il programma Fesr 2007/2013 (problema, noto da decenni ma mai affrontato in modo sistematico e risolutivo, la Regione lo ha sempre posticipato negli anni fino alla apertura formale da parte della Commissione Europea di una procedura di inflazione per 38 siti di ex discariche comunali. Per i siti inquinati privati va ribadito il principio che chi inquina paga); continuare con il massiccio intervento sulla depurazione, già avviato con i 75 milioni di euro del programma PAR FAS e 81 progetti avviati (anche questo problema, noto da decenni ma mai affrontato in modo sistematico e risolutivo, la Regione lo ha sempre posticipato negli anni fino alla apertura formale da parte della Commissione Europea di una procedura di inflazione); indirizzarci verso la strategia “Rifiuti zero”, vale a dire riprogettare la vita ciclica delle risorse in modo da riutilizzare tutti i prodotti, facendo progressivamente arrivare la quantità di rifiuti da conferire in discarica vicina allo zero; adottare il modello delle smart cities, luoghi dove l’utilizzo delle risorse umane e naturali, integrate mediante le numerose tecnologi, consente la creazione di un ecosistema capace di migliorare la qualità della vita, creare occupazione e urbanizzazione sostenibile; sperimentare il modello del carbon credit, rendendo in questo modo economico alle imprese utilizzare la superficie agricola non coltivata per la forestazione a vantaggio dell’economia e dell’occupazione, dando al contempo un valore aggiunto all’ambiente e al paesaggio. Idrocarburi e petrolizzazione Ogni volta che ci siamo dovuti pronunciare sui progetti di ricerca e di coltura degli idrocaburi liquidi, abbiamo ribadito la netta contrarietà a qualsiasi insediamento sia a terra che a largo delle coste. Lo testimonia anche l’iniziativa, in sede di Conferenza dei presidenti, di ridare forza alla legge Prestigiacomo e con essa ai divieti su progetti di questa natura. Durante il nostro mandato non abbiamo autorizzato alcuna indagine petrolifera. Sul centro oli, come su qualsiasi altro programma analogo, la nostra posizione è chiara e continuerà ad esserlo. Il nostro obiettivo è solo la tutela e la valorizzazione del nostro Abruzzo. Parchi a pieno titolo nella programmazione Non molti sanno che per tutelare e promuovere il sistema dei parchi e delle aree protette prima del nostro governo venivano utilizzate risorse di bilancio, fondi da reperire di volta in volta senza alcuna sistematicità. Per la prima volta a questo importante settore è stata dedicata una specifica linea di finanziamento della programmazione dei fondi PAR-­‐FAS. Un cambiamento di prospettiva e di progettualità che vorremmo portare avanti anche nella prossima programmazione economica 2014/2020. In questi anni il nostro impegno si è concretizzato in progetti cruciali, a cominciare dal recupero dell’ex tracciato ferroviario della costa dei trabocchi, senza dimenticare gli interventi di attuazione dei Piani di Assetto Naturalistico che interessano le Riserve Naturali e il Parco Regionale Sirente-­‐Velino. Il dibatti sulle macroregione italiane: la Macroregione Mediana Crediamo che il nuovo modello di sviluppo territoriale debba puntare alla costituzione di una macroregione mediana che punti alla messa in rete e alla valorizzazione turistica delle risorse ambientali e naturalistiche e, nel contempo, al potenziamento dei centri urbani secondo i parametri della sostenibilità. Il tutto da realizzare attraverso una partnership con le regioni limitrofe: Molise, Marche, Lazio, Umbria, potenziando le affinità territoriali e l’integrazione delle comunità regionali e locali. 18 LE RIFORME PER UN ABRUZZO MIGLIORE Abbiamo provveduto ad avviare importanti riforme che hanno riguardato: − risanamento della finanza pubblica per il contenimento della spesa regionale e la razionalizzazione delle strutture; − sviluppo e competitività del sistema produttivo regionale per promuovere la crescita e la competitività del sistema produttivo; − competitività delle risorse del territorio regionale, nei settori strategici dell’energia, delle infrastrutture e dei servizi per la mobilità; − interventi sul mercato del lavoro e per le politiche sociali; − programmi per lo sviluppo delle risorse umane e l’innovazione tecnologica, − modernizzazione della pubblica amministrazione. Più risorse per i prossimi anni Nei cinque anni, per quanto riguarda le politiche di sviluppo, l’Abruzzo ha potuto contare esclusivamente sui fondi europei a causa del fardello di debiti accumulati negli anni passati. A partire dal 2015, però, avremo ogni anno a disposizione risorse regionali per 60 milioni di euro che potranno essere utilizzate per il sostegno alle politiche di sviluppo e di welfare. Tutto questo grazie alla riduzione del debito pubblico regionale del 25 per cento. In cinque anni, senza mettere le mani nelle tasche dei cittadini e senza fare ulteriore debito, potremo contare su ben 300 milioni di euro di fondi regionali. una cifra almeno pari, se non superiore, a quella che arriverà dall’Europa. Dopo il risanamento, la crescita. Nella programmazione dei prossimi anni vogliamo procedere ad una ulteriore riduzione della leva fiscale per le famiglie e le imprese, facendo perno sul recupero di risorse frutto della politica di risanamento attuata nella sanità, nei costi della politica e nelle spese di funzionamento dell'ente. Tutto questo, tradotto in cifre, si sostanzia nell'abbassamento del debito generale della regione a fine 2012 a quota 1.708 milioni di euro, e cioè -­‐30% rispetto al 2007 e -­‐ 25% rispetto al 2008. Un risultato rilevante, se si pensa che dal 2006 al 2011 la regione ha avuto un decremento dei trasferimenti statali per le varie funzioni di 1 miliardo di euro, passando da 1.300 milioni del 2006 ai 300 milioni del 2011. Nella filosofia di armonizzazione del DPFR con il piano nazionale delle riforme, la programmazione della regione si muoverà su queste direttrici: − ulteriore razionalizzazione della spesa regionale − sviluppo e competitività del sistema produttivo − competitività del territorio e sviluppo sostenibile − mercato del lavoro e politiche sociali − nuove competenze e innovazione − modernizzazione delle istituzioni. 19 Programma elettorale 2014-­‐2019 del candidato presidente alla regione Abruzzo Gianni Chiodi I SETTORI DI INTERVENTO LE SCHEDE 20 Programma elettorale 2014-­‐2019 del candidato presidente alla regione Abruzzo GIANNI CHIODI SCHEDA 1 LA POLITICA DI BILANCIO DIREZIONE FUTURO Rigore e gestione della spesa La situazione finanziaria regionale impone la prosecuzione delle strategie di forte rigore nella predisposizione e nella gestione del bilancio regionale. POLITICA DELLA SPESA La politica della spesa sarà improntata al rigore ed alla selettività, attraverso: −
LA RIGOROSA ATTUAZIONE DELLE INDICAZIONI DELLE LEGGI FINANZIARIE STATALI IN TEMA DI OBIETTIVI DI RISPARMIO E DI STRUMENTI DI INTERVENTO; −
UN ATTENTO MONITORAGGIO E LA RIDUZIONE DEI COSTI CHE GRAVANO SUL BILANCIO REGIONALE, ATTRAVERSO L’ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI DI RIORGANIZZAZIONE DEGLI ENTI DIPENDENTI DALLA REGIONE; −
ELABORAZIONE ED ATTUAZIONE DELLA GOVERNANCE DEGLI ENTI DIPENDENTI E DELLE SOCIETÀ CONTROLLATE/PARTECIPATE DALLA REGIONE, PER INDIRIZZARNE LE RELATIVE GESTIONI SU BINARI DI EFFICIENZA, EFFICACIA ED ECONOMICITÀ; −
IL CONTENIMENTO DEI COSTI PER IL PERSONALE; −
LA RIDUZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DEI COSTI DI FUNZIONAMENTO DELLE STRUTTURE −
RIVISITAZIONE DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE DELLA REGIONE.
POLITICA DEGLI INVESTIMENTI Tra le azioni che si intendono proseguire o avviare in quest’ambito: -­‐LA PROMOZIONE E LA PROGRESSIVA DIFFUSIONE DELLE FORME INNOVATIVE DI INVESTIMENTO, CHE COINVOLGONO I PRIVATI NELL’ORGANIZZAZIONE E NELLA GESTIONE DELLE INFRASTRUTTURE DI INTERESSE REGIONALE (FINANZA DI PROGETTO); -­‐LA RICERCA DI TUTTE LE OPPORTUNITÀ DI REPERIMENTO DI RISORSE AGGIUNTIVE LEGATE ALLA PARTECIPAZIONE AI PROGRAMMI NAZIONALI E INTERREGIONALI;
-­‐IL MIGLIORAMENTO DELLA CAPACITÀ ATTUATIVA DEI PROGRAMMI OPERATIVI COMUNITARI E NAZIONALI, NEL RISPETTO DEI TEMPI E DELLE REGOLE PREVISTE
21 Programma elettorale 2014-­‐2019 del candidato presidente alla regione Abruzzo GIANNI CHIODI SCHEDA 2 LE RISORSE PER GLI INVESTIMENTI il programma di attuazione regionale del fas Il programma ha una dotazione finanziaria di circa 778 milioni di euro, di cui oltre 607 Meuro stanziati dal CIPE, a valere del Fondo nazionale Sviluppo e Coesione, la restante quota: per 2/3 provenienti d bilancio regionale e per 1/3 dal cofinanziamento dei soggetti beneficiari. In ordine all’attuazione, nel mese di settembre 2012, la Giunta Regionale ha autorizzato la spesa per 149,4 milioni di euro di risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione per interventi immediatamente attivabili o risorse impegnabili. Nel corso del 2013 si è, quindi, proceduto ad un impegno di risorse di oltre 143 Meuro. i programmi operativi comunitari POR FESR Il Programma Operativo Regionale Competitività del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (POR FESR), ha avuto, nel corso degli ultimi anni, una serie di riprogrammazioni atte a favorire la competitività e lo sviluppo del territorio abruzzese. POR FSE Nel corso del 2013 si è continuato ad attuare il Piano Operativo 2012-­‐2013 del Programma Operativo Regionale del Fondo Sociale Europeo 2007-­‐2013 (POR FSE). I dati di attuazione finanziaria evidenziano complessivamente una performance positiva del programma, il quale registra impegni per oltre il 65% del Programmato totale e una efficienza attuativa (Pagamenti su Impegni) di circa l’80%. PSR Il miglioramento della competitività del settore agricolo, dell’ambiente e della qualità della vita nelle zone rurali rappresentano gli obiettivi generali del Programma di Sviluppo Rurale, finanziato dal FEASR e da fonti nazionali per un totale di 426,3 milioni di euro. Al 2013 abbiamo registrato 59.316 domande, selezionato 7.561 beneficiari unici per un ammontare complessivo di Spesa pubblica pari a 239,9 milioni di euro (56,3% della spesa programmata). la cooperazione territoriale La Regione Abruzzo, nell’ambito dell'obiettivo Cooperazione che trae spunto dall’esperienza della Cooperazione territoriale, partecipa ai bandi che di volta in volta vengono indetti dai vari programmi. Lo scopo dell’obiettivo è quello di intensificare la cooperazione a tre livelli: cooperazione transfrontaliera mediante programmi congiunti tra Regioni di differenti Paesi; cooperazione a livello di zone transnazionali; reti di cooperazione e di scambio di esperienze sull’intero territorio dell’Unione. Tra i programmi particolare importanza riveste IPA ,di cui la Regione è autorità di Gestione. IPA ADRIATICO La Regione Abruzzo è impegnata nell’Obiettivo Cooperazione attraverso la partecipazione, in qualità di Autorità di Gestione, del Programma di Cooperazione Transfrontaliera IPA Adriatico che trae spunto, ed è diretta prosecuzione, dell’Iniziativa Adriatica INTERREG. Il Programma IPA Adriatic CBC 2007-­‐2013 ha attualmente una dotazione finanziaria totale di circa 230 Milioni di euro. Nell’ambito del Programma sono stati lanciati ad oggi tre Bandi pubblici: -­‐ nel primo Bando sono stati finanziati 33 Progetti Ordinari, per un valore complessivo di circa 75 milioni di euro. -­‐ nel secondo Bando sono stati finanziati 32 Progetti ordinari, per un valore complessivo di circa 80 milioni di euro. -­‐ nel terzo Bando, relativo alla formulazione di proposte progettuali per i Progetti Strategici, sono in campo risorse per circa 76 milioni di euro. DIREZIONE FUTURO 2014/2020 I settori di intervento FESR almeno il 60% delle risorse deve essere destinato: -­‐alla ricerca e all'innovazione; -­‐alle nuove tecnologie dell’informazione e comunicazione; -­‐al sostegno delle PMI; -­‐almeno il 15% delle risorse alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio; -­‐almeno il 5% delle risorse allo sviluppo urbano sostenibile. FSE -­‐dedicare almeno il 20% degli stanziamenti FSE alla "promozione dell'inclusione sociale e alla lotta contro la povertà"; -­‐70% della dotazione FSE destinata a ciascun PO su massimo 4 delle priorità d'investimento. FEASR -­‐L’UE propone di riservare almeno il 5% della spesa alle iniziative di sviluppo locale basate sul metodo Leader. Il 25% della spesa dovrebbe, inoltre, essere indirizzato alla sostenibilità. DIREZIONE FUTURO tre macro-­‐priorità : la crescita intelligente, la crescita sostenibile e la crescita inclusiva. Crescita Intelligente -­‐ Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione -­‐ Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime -­‐ Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, il settore agricolo (per il FEASR) e il settore della pesca e dell'acquacoltura (per il FEAMP) -­‐ Promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori -­‐ Investire nelle competenze, nell'istruzione e nell'apprendimento permanente -­‐ Promuovere il modello delle smart cities -­‐ Internazionalizzare i sistemi produttivi -­‐ Dare sostegno al miglioramento strutturale e organizzativo delle filiere agricole, agroalimentari e no-­‐food -­‐ Agevolare il credito per le PMI -­‐ Creare un sistema mirato per il sostegno alle attività della pesca migliorando lo stato delle infrastrutture dei porti di pesca e dei siti di sbarco, le condizioni di lavoro a bordo e sulla banchina etc Crescita sostenibile -­‐ Sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori -­‐ Promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi -­‐ Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse -­‐ Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete -­‐ Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime -­‐ Creare distretti culturali in aree vocate della Regione Crescita inclusiva -­‐ Promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà -­‐ Investire nelle competenze, nell'istruzione e nell'apprendimento permanente; -­‐ Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime -­‐ Attuare un massiccio programma di interventi a sostegno del lavoro realizzando investimenti sulla promozione dell’imprenditorialità, incentivando i tirocini e l’apprendistato -­‐ Dare sostegno al Terzo settore e alle imprese sociali Qualità, efficacia e efficienza della Pubblica Amministrazione 23 -­‐ Potenziare la capacità istituzionale e l’efficienza amministrativa -­‐ Rafforzare e-­‐government con il miglioramento della qualità dei servizi offerti dalla Pubblica amministrazione -­‐ Rafforzare la programmazione potenziando le strutture impegnate nella programmazione e nella gestione degli interventi 24 Programma elettorale 2014-­‐2019 del candidato presidente alla regione Abruzzo GIANNI CHIODI SCHEDA 3 SVILUPPO E COMPETITIVITÀ Credito alle imprese -­‐Credito ed incentivi alle PMI La Legge Regionale 02.08.2010 n. 37 “Nuova legge organica in materia di confidi” ha dato nuova linfa agli incentivi alle imprese attraverso un sostegno agli organismi di garanzia dei fidi, nonché attraverso processi di aggregazione e fusione dei confidi regionali, al fine di apprestare le condizioni migliori affinché il sistema delle imprese possa continuare a fruire dei necessari strumenti di garanzia per l’accesso al credito. -­‐Fondo rotativo Attraverso l’utilizzo del “Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca”, con una dotazione finanziaria di 47 milioni di euro si è intervenuti fornendo provvista "a costo calmierato" alle banche/società di leasing convenzionate, per l'erogazione di finanziamenti a medio−lungo termine/leasing (con rimborso fino a 15 anni) a favore delle imprese, a fronte di investimenti produttivi e progetti di ricerca e innovazione. -­‐Programma Regionale Microcredito Sempre per il credito, negli ultimi anni sono stati portati a conclusione due distinti Programmi regionali che con un coinvolgimento di circa 170 piccole imprese, hanno consentito di consolidare debiti per quasi 24 milioni di euro. Con il Programma Regionale di Microcredito, chiuso a maggio 2012, sono state prestate garanzie sul fondo regionale appositamente costituito per la concessione di finanziamenti per l’avvio e il consolidamento di micro-­‐attività imprenditoriali e professionali. Politica industriale -­‐Riforme Consorzi Industriali Il processo di riforma complessiva della politica industriale in corso si sta muovendo in un’ottica di definizione di un modello integrato di sviluppo economico del territorio sostenibile nel tempo che sia conciliabile con quanto previsto dall’agenda Europa 2020. Già con la LR 29 Luglio 2011, n. 23 “Riordino delle funzioni in materia di aree produttive”, modificata con LR 30/2012, è stato disposta la liquidazione del Consorzio Industriale Chieti-­‐Pescara e la fusione dei rimanenti sei consorzi industriali regionali in un unico ente pubblico economico, l’Azienda Regionale delle Aree Produttive (ARAP), per la gestione unitaria di servizi ed infrastrutture delle aree produttive ecologicamente attrezzate (APEA). La riforma andrà a regime con l’insediamento dell’Assemblea generale dei soci, di una Consulta Territoriale composta da rappresentanti delle Imprese e degli Enti, e la nomina del Consiglio di Amministrazione e del Revisori dei Conti dell’ARAP da parte del Consiglio Regionale. -­‐Riforme degli Enti di promozione Parallelamente all’avvio delle azioni operative di programmazione degli investimenti nell’ambito della programmazione unitaria 2007-­‐2013, e compatibilmente con i tempi imposti da quest’ultima, è stata avviata la riforma che ridefinisce il ruolo degli enti per la promozione industriale, ed in particolare la FIRA Spa ed Abruzzo Sviluppo Spa. Alla FIRA è stata affidata la gestione delle misure finanziarie di sostegno alle imprese regionali previste dal ciclo di programmazione (azioni POR FESR con i fondi di rotazione di aiuti alle imprese innovative e di accesso al credito, micro-­‐ credito). Nel corso del 2012 (secondo quanto autorizzato dalla LR 8/2012), Abruzzo Sviluppo ha completato l’acquisizione della società Sviluppo Italia Abruzzo Spa, e oggi ne detiene l’intera compagine azionaria. -­‐Sviluppo sistema produttivo regionale Sempre con la Legge n. 40 del 08.08.2012 (“Promozione e sviluppo del sistema produttivo regionale”) si è proceduto a riordinare tutti gli strumenti regionali di politica industriale ed a disciplinare la programmazione negoziata regionale. Le forme di aggregazione territoriale di imprese vengono individuate quali nuovi soggetti a cui affidare lo sviluppo competitivo e la crescita del sistema produttivo regionale, ed in particolare, i poli di innovazione, le reti d’impresa e la piattaforma regionale dei poli di innovazione. -­‐Fondo rotativo per le PMI La legge di riforma istituisce, inoltre, il Fondo rotativo per le PMI, alimentato con risorse regionali, nazionali e comunitarie, nonché del Fondo Unico per le agevolazioni alle imprese, che sostiene il complesso degli interventi regionali a favore delle Piccole e Medie Imprese. -­‐Economia sociale Un apposito Capo della legge è previsto per il riconoscimento, la valorizzazione ed il sostegno all’economia sociale, vale a dire “l’insieme di attività di utilità sociale tese alla soddisfazione di bisogni sociali e collettivi nei settori relativi a servizi socio-­‐sanitari, assistenziali ed educativi, inclusione sociale, promozione della solidarietà e dei diritti dei cittadini, tutela e valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio storico, artistico e culturale, formazione ed educazione dell’individuo, attività del tempo libero, sport e turismo sociale, ricerca etica e spirituale”. DIREZIONE FUTURO Investimenti sulla Valle Peligna, contratti di sviluppo locale e progetto Start Up-­‐START HOPE Particolare attenzione, in tema di sviluppo locale è stata dedicata alla Valle Peligna, territorio nel quale sono evidenti problemi di competitività nella nascita e nell’attrazione di nuove imprese. Al programma di sviluppo della Valle, il PAR FAS destina 16,8 milioni di euro. Con l’emanazione del bando sui Contratti di Sviluppo Locale si dà luogo alle azioni per la promozione sul territorio regionale di iniziative di localizzazione, ampliamento e ammodernamento di unità industriali con una dotazione finanziaria di € 10 milioni. Analogamente, sta per essere avviato il programma che riguarda i Contratti di Sviluppo Nazionale. E’ stato stabilito un cofinanziamento parziale dei Programmi di investimento presentati in raccordo con il Ministero dello Sviluppo Economico per l’attuazione, con le modalità e i termini di cui al D.M.11.5.2011 ed il supporto della Società in house Abruzzo Sviluppo S.p.A., con una dotazione finanziaria di € 15 milioni, prevista nella DGR 850/2012. Il Progetto “START UP – START HOPE” è stato sviluppato per creare opportunità di nascita e sviluppo di nuove imprese innovative. Con un finanziamento a valere sulla Attività 1.2.2. del POR-­‐FERS di circa 14 milioni, è gestito dalla FIRA spa, e porterà alla creazione di nuove imprese, con operazioni di venture capital e saranno seguite per i primi quattro anni di gestione. Inoltre: • Promuoveremo il territorio a potenziali investitori rendendo accessibili i dati relativi ai siti di interesse industriale e dotandoci degli strumenti amministrativi e finanziari in grado di favorirne l’attrattività • Attiveremo nuovi strumenti finanziari per sostenere la nascita di imprese innovative • Aiuteremo le nostre imprese a crescere stimolandone l’integrazione e l’aggregazione per poter meglio competere sul mercato globale • Sosterremo la realizzazione di opere pubbliche utilizzando strumenti innovativi di finanziamento, quale ad esempio il ricorso a collaborazioni pubblico-­‐privato tramite il project financing: • Favoriremo l’integrazione sul territorio tra imprese, enti locali e soggetti no-­‐profit per la competitività e la qualificazione territoriale, • Favoriremo il processo di transizione verso un sistema produttivo a basse emissioni (low carbon emission) aiutando le imprese a cogliere al meglio le opportunità nascenti dalla “green economy” 26 • Avvieremo nuove azioni per vincere la sfida della globalizzazione dei servizi ad alta intensità di conoscenza e dei business creativi (design, ingegneria, comunicazione, information technology, formazione) • Attiveremo ulteriori strumenti per rafforzare le reti di impresa sostenendo i distretti esistenti e favorendo la nascita di nuove realtà • Metteremo in campo strumenti a supporto della patrimonializzazione delle imprese • Proseguiremo con la realizzazione di strumenti che facilitino l’accesso al credito delle PMI, stimolando un’azione sempre più attenta e proattiva del Tavolo Banche • Favoriremo forme di accompagnamento al cambio generazionale delle PMI • Rafforzeremo il sistema dei Confidi perché possa continuare a garantire l’accesso al credito alle imprese • Attiveremo azioni di sostegno alle imprese che non delocalizzano e azioni che contrastino processi di delocalizzazione • Concederemo forme di agevolazione alle attività produttive che si impegnano a restare sul territorio, -­‐le riforme dei settori produttivi Nel corso dell’ultimo quadriennio sono state avviate le riforme organiche di tutti i settori produttivi nei quali la Regione ha competenza legislativa esclusiva (commercio, artigianato, attività estrattive e minerarie, acque minerali e termali), e sono stati adottati importanti provvedimenti per migliorare la competitività delle imprese regionali nei settori dell’agricoltura e del turismo. Commercio La riforma organica del settore commercio è stata avviata nel 2010 con provvedimenti normativi riguardanti principalmente le disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Regione Abruzzo, derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea. Il gruppo di lavoro tecnico Giunta-­‐Consiglio, che è stato istituito nell’ambito del Programma annuale di semplificazione normativa, sta portando a termine l’attività di sistematizzazione in materia di commercio che prevede l’abrogazione di tutte le norme superate e opererà in stretto raccordo con il coordinamento tecnico delle Regioni e con il tavolo tecnico-­‐politico istituito presso la Regione per la predisposizione del Testo Unico. DIREZIONE FUTURO Un Testo Unico per il Commercio e sostegno alle imprese • Finalizzeremo la redazione del Testo Unico in materia di commercio, oltre che alla stesura di un corpo normativo organico con obiettivi di riordino e semplificazione, anche con l’inserimento di norme di innovazione sostanziale, a contemperare il rispetto dei principi di libertà di iniziativa economica e di concorrenza, recentemente ripresi a livello normativo dal legislatore statale. • Sosterremo con maggiore efficacia la competitività delle imprese, la qualità e la regolazione del mercato, • Consolideremo e faremo crescere la funzione dei distretti del commercio quali strumenti sussidiari di integrazione, programmazione e sviluppo del commercio, • Consolideremo le politiche per il mantenimento dei servizi commerciali nelle aree a minore densità abitativa della montagna come della pianura, • Valorizzeremo la filiera commerciale, integrandola ove possibile con le altre filiere dell’economia regionale, valorizzando i mercati all’ingrosso e i centri logistici e promuovendo una sempre maggiore efficienza della rete distributiva • Sosterremo le imprese commerciali promuovendo sempre più adeguate e specifiche iniziative di sostegno allo start-­‐
up, al consolidamento professionale, all’innovazione di processo e all’accesso al mercato delle risorse finanziarie e delle risorse umane • Svilupperemo maggiormente le forme di tutela per le diverse categorie di consumatori e utenti, in collaborazione con le associazioni di categoria • Proseguiremo il sostegno alla valorizzazione del commercio di vicinato e alla dotazione commerciale nelle aree montane e rurali • Promuoveremo azioni finalizzate al riconoscimento, all’aiuto e alla tutela delle piccole attività commerciali tradizionali che rappresentano la nostra memoria storica e hanno un notevole valore di aggregazione sociale e culturale 27 Artigianato La riforma organica del settore dell’artigianato è stata avviata verso la fine del 2009, che ha sostituito il precedente Testo Unico (LR 60/1996), alla luce della nuova competenza legislativa esclusiva della Regione in materia. E’ stato dato corso all’attuazione della L.R. 23/2009 che ha interessato i singoli Titoli della legge regionale per i quali è stato disposto lo stanziamento di risorse, con riferimento in particolare alla formazione, all’incentivazione dell’occupazione giovanile, alle iniziative promozionali e commercializzazione dei prodotti e dei servizi, al credito alle imprese. DIREZIONE FUTURO Nuove misure per incentivare l’occupazione nell’artigianato • Provvederemo ad una revisione/integrazione delle Disposizioni di attuazione concernenti gli interventi per l’Incentivazione dell’Occupazione Giovanile nel settore dell’artigianato, adottate con D.G.R. n. 488 del 21 giugno 2010, e per i Corsi di Formazione Professionale nel settore dell’Artigianato, adottate con D.G.R. n. 183 del 14 marzo 2011. • Daremo avvio agli Interventi economici in favore degli Enti Locali ed altri soggetti aventi titolo al fine di favorire gli insediamenti artigianali. • Tuteleremo e valorizzeremo l’artigianato artistico anche con il coinvolgimento della società in house Abruzzo Sviluppo. • Sosterremo e rilanceremo la competitività delle imprese artigiane, rafforzandone la presenza all’estero e promuovendone l’eccellenza regionale • Supporteremo la capacità degli artigiani di penetrare nei mercati esteri con i loro prodotti • Miglioreremo l’accesso al credito per gli artigiani • Salvaguarderemo le professioni artigiane, sfruttando al massimo le opportunità legate all’alternanza scuola-­‐lavoro, promuovendo anche la formazione tecnico-­‐professionale presso i più giovani e sviluppando il contratto di apprendistato • Attueremo nuove misure per attrarre botteghe e attività artigiane nei centri storici Cooperazione Altra importante riforma del settore si è realizzata con la Legge Regionale 1° marzo 2012, n. 12 “Norme per la promozione della cooperazione in Abruzzo nei settori dell’industria, del commercio e dell’artigianato” che sostiene la promozione, lo sviluppo ed il consolidamento del sistema cooperativo abruzzese nelle sue varie espressioni, nonché la nascita e lo sviluppo di nuove imprese cooperative nei settori dell’industria, del commercio, dell’artigianato e dei servizi riconducibili alle attività produttive. Sono stati stanziati €. 400.000,00 a favore di cooperative di piccole dimensioni. DIREZIONE FUTURO Una rete di servizi per sostenere le imprese sociali • Sosterremo la creazione di una rete regionale di servizi, che possa supportare le stesse nell’esercizio delle funzioni base della società. Tale razionalizzazione risulta fondamentale per garantire, l’ammodernamento e il rilancio del circuito economico cooperativo e l’esigenza di aggregazione tra cooperative. • Incentiveremo azioni di supporto all’imprenditorialità cooperativa, sulla base del principio di sussidiarietà • Realizzeremo strumenti che incentivino l’internazionalizzazione e l’innovazione tra le imprese cooperative • Promuoveremo il ruolo dell’impresa sociale • Miglioreremo l’accesso al credito Attività estrattive e minerarie In materia di attività estrattive e minerarie, al fine di fornire il redigendo Piano Regionale delle Attività estrattive, è stato realizzato un programma di attività di studi e indagini, in modo da poter disporre delle necessarie conoscenze e indicazioni propedeutiche alla redazione del PRAE. DIREZIONE FUTURO Un piano regionale per le attività estrattive La Regione intende perseguire nel preminente interesse generale, la tutela e la valorizzazione delle sostanze minerali, facendo partecipare finanziariamente le imprese operanti nel settore estrattivo alla riabilitazione e conservazione del territorio, mediante l’applicazione di un contributo ambientale a titolo di indennizzo forfettario. 28 Nell’ambito del progetto speciale di realizzazione del Piano Regionale delle Attività estrattive si intende pervenire alla “Informatizzazione della gestione per la valorizzazione delle cave” mediante la realizzazione del Catasto Regionale delle cave in attività e di quelle cessate, che permetterà il monitoraggio dell’attività produttiva Acque minerali e termali Con la riforma sono tornate in capo alla Regione le funzioni amministrative relative alla materia «acque minerali e termali», le quali concernono la ricerca e l’utilizzazione delle acque minerali e termali e la vigilanza sulle attività relative, ivi compresa la pronuncia di decadenza del concessionario. DIREZIONE FUTURO Censimento delle cave e delle loro attività Al fine di ottenere un quadro globale delle risorse estrattive presenti sul territorio, sia in termini qualitativi che quantitativi, in grado di permettere l'adozione di razionali ed efficaci politiche di pianificazione, il cui risultato è costituito dall'adozione e gestione del PRAE, si ritiene indispensabile giungere ad una visione complessiva delle aree interessate dalle cave ed il loro stato di attività. Turismo Nel settore del turismo, la strategia promozionale in fase di attuazione poggia su importanti riforme nella struttura della governancee nella politica della qualità dell’offerta turistica. DIREZIONE FUTURO Una nuova governance per rilanciare il turismo Si continuerà a dare ulteriore impulso al processo di riforma strategica avviato nell’anno 2012 con le importanti riforme apportate sia alla struttura della governance, che alle nuove politiche di promozione, mirate ad elevare la qualità dell’offerta turistica e ad affermare una immagine unitaria dell’Abruzzo. Parallelamente • Sosterremo lo sviluppo e l’innovazione dei comprensori sciistici e dei centri termali promuovendone la messa in rete • Promuoveremo accordi per intercettare nuove quote di mercato e flussi di turismo di qualità • Sosterremo la capacità ricettiva diffusa e di qualità nelle sue diverse forme (anche a costi contenuti) come gli ostelli, i bed and breakfast, gli agriturismi, i campeggi e le aree di sosta per i camper • Sosterremo il turismo sociale valorizzando l’associazionismo giovanile e il terzo settore • Promuoveremo la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica nelle imprese turistiche e dell’intrattenimento • Avvieremo un progetto di coinvolgimento dei giovani nell’eco-­‐turismo, coniugando l’utilizzo di nuove tecnologie con l’esperienza della natura • Svilupperemo reti e spazi di collaborazione per l’integrazione delle componenti dell’offerta turistica • Miglioreremo la qualità dei servizi di informazione e accoglienza turistica con l’uso di tecnologie interattive, anche attraverso l’introduzione di sistemi “userfriendly” • Svilupperemo progetti per far emergere le condizioni che determinano l’attrattività del territorio e la qualità della vita, a partire dalla valorizzazione dei sistemi turistici • Proseguiremo nel sostegno degli agriturismi, valorizzando la ristorazione basata sulla filiera corta e sui prodotti locali di qualità • Valorizzeremo le sinergie realizzabili tra i diversi attori nel comparto del turismo • Promuoveremo progetti che mirino ad aumentare l’attrattività turistica della regione, valorizzando anche il patrimonio naturale e culturale abruzzese • Valorizzeremo i professionisti autonomi, con specifici interventi di supporto formativo, di agevolazione nell’accesso al credito e di incentivazione all’acquisto di beni strumentali e di nuove tecnologie, con una specifica attenzione per i giovani e per le professioni autonome non regolamentate (freelance, partite IVA) nei settori a elevata intensità di innovazione e di capitale umano 29 Destination Managment Company e Product Managment Company Si sta realizzando l’istituzione di nuovi soggetti territoriali costituiti dalla aggregazione di soggetti pubblici, strutture ricettive e soggetti privati, quali le DMC (DestinationManagment Company), e le PMC (Product Managment Company), individuati quali organismi professionali specializzati nella costruzione e gestione di eventi, attività tour, proposte commerciali di destinazione e/o di prodotto, attraverso cui si è implementato, sull’intero territorio regionale, un nuovo modello di governance. DIREZIONE FUTURO Un modello per l’organizzazione turistica regionale Occorre che venga avviata la semplificazione normativa ed anche la predisposizione di nuovi strumenti legislativi che siano più efficaci ed organici per un nuovo “Ordinamento della organizzazione turistica regionale”, nell’ottica del nuovo modello di governo. Il rinnovamento passa anche per la predisposizione di un Master Plan Turistico, la valorizzazionee il potenziamento dei trasporti intermodali di rilevanza regionale, aereo, marittimo e ferroviario, e le attività di coordinamento operativo, in fase programmatoria e gestionale, con le strutture regionali aventi competenza in materia ambientale e con i servizi pubblici locali. Questo nuovo modello di governo,n el rispetto dei contenuti del Piano Triennale del Turismo, prevede anche la modernizzazione delle intere attività promozionali del turismo regionale mediante azioni integrate di marketing, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati alla destinazione Abruzzo, e sfruttando tutte le opportunità offerte dal “web 2.0” e orientando l’informazione turistica. Social network Sono già avviati servizi di “Social network” di informazione, promozione ed accoglienza turistica in sette lingue, mentre sono in fase di sviluppo la “redazione web” interna. DIREZIONE FUTURO Marketing e promozione dei prodotti abruzzesi Nelle attività di promozione permane l’obiettivo principale di migliorare la penetrazione dell’Abruzzo nei mercati di attuale provenienza dei flussi turistici, quali i bacini del Nord Italia e dell’Europa centrale, mentre si dovrà potenziare la domanda di turisti di nuove aree, quali Centro e Sud Italia, ma anche dei Paesi dell’Est, Nord-­‐Europa e Nord-­‐
America. I nuovi strumenti legislativi devono assicurare, tra l’altro, anche moderni modelli di programmazione, di gestione e di coordinamento operativo con la nuova governance per le attività di marketing connesse alla partecipazione a Fiere e Borse Turistiche, prevedendo appositi regolamenti esecutivi, anche in considerazione dell’avvenuta soppressione dell’Azienda per la Promozione Turistica della Regione Abruzzo (APTR). Un aspetto che andrà integrato è la valorizzazione e promozione dei prodotti turistici abruzzesi, enfatizzando quelli di nuova attrazione, come la pista ciclopedonale dell’intera costa abruzzese “Bike to coast”,la rete wireless gratuita sulle spiagge dell’intera costa abruzzese e la rete sentieristica abruzzese, ramificata nei tre parchi nazionali e nel parco regionale. Recupero Borghi antichi Con la Legge Regionale n. 22 del 2013 “Recupero e restauro dei borghi antichi e centri storici minori nella Regione Abruzzo attraverso la valorizzazione del modello abruzzese di ospitalità diffusa. Disciplina dell’albergo diffuso”, viene garantito il miglior utilizzo del patrimonio edilizio esistente, il recupero ed il restauro conservativo degli immobili in disuso nei borghi antichi e nei centri storici minori, nonché la promozione di nuove forme di ricettività, per valorizzare la fruizione turistica del territorio regionale rurale ed urbano, attraverso il modello dell’albergo diffuso, una struttura ricettiva aperta al pubblico, a gestione unitaria, situata nei borghi antichi e nei centri storici minori. DIREZIONE FUTURO Potenziamento delle strutture ricettive Nell’ottica di continuare, o sostenere, le attività di potenziamento dell’intero sistema delle strutture ricettive, per elevare e migliorare l’ospitalità per il turista, con la programmazione PAR FAS e, con particolare riguardo alle aree del 30 cratere del sisma del 6 aprile 2009, si potenziano i servizi al turismo mediante implementazione e integrazione di nuovi servizi. Inoltre, dovranno essere valorizzate e sviluppate le manifestazioni e le iniziative turisticamente meritevoli, il turismo sociale e giovanile, al fine di sostenere e migliorare l’attrazione e la permanenza dei turisti (LR 49/75), anche mediante la semplificazione e l’ammodernamento del relativo impianto normativo. Riforme dei comparti L’aggiornamento degli strumenti legislativi è necessario anche per adeguare l’impianto normativo regionale alle norme inserite nella legge di attuazione della Direttiva Servizi (LR 5/2010) e nella legge comunitaria regionale 2011 (LR 44/2011), e nel più generale contesto di liberalizzazione del settore, con le quali sono state apportate notevoli semplificazioni ai procedimenti amministrativi che hanno innovato profondamente il tessuto normativo. Per effetto di tali norme sono conseguite, in diversi comparti del settore (dalle strutture ricettive alberghiere, a quelle extra-­‐ alberghiere, all’aria aperta ai bed & breakfast, agli stabilimenti balneari, alle agenzie di viaggio, alle stesse professioni turistiche), attraverso modifiche di altrettante normative di base sostanziali modifiche degli standard e delle classificazioni, nonché del sistema concessorio/autorizzatorio, di controllo e sanzione. DIREZIONE FUTURO Riordino legislativo in un testo unico A completamento dell’intero iter, si rende opportuno elaborare un testo legislativo organico, che riordini la legislazione regionale nella sua interezza, attuando il recepimento delle riforme sopraindicate connesse alla nuova governance, e l’aggiornamento normativo del sistema di ricettività turistica, dei relativi criteri di classificazione alberghiera, e delle professioni turistiche. Beni e attività culturali Le iniziative nell’ambito dei Beni e delle Attività Culturali, costituiscono elementi di fondo nella qualità dell’offerta turistica, straordinaria risorsa per la promozione economica della “Marca Abruzzo”, con risvolti di implementazione e crescita nel campo turistico. DIREZIONE FUTURO Sostegno alla cultura e alle associazioni Per essere parte integrante dello sviluppo economico, il settore richiede una riforma che punti a migliorare il dialogo degli operatori con le istituzioni, le Associazioni culturali locali e per l’accesso ai contributi Pertanto • Individueremo strumenti finanziari ed economici per sostenere i migliori talenti • Promuoveremo l’educazione musicale nelle scuole, cogliendo anche l’opportunità dei licei musicali e coreutici previsti dalla riforma nazionale. Favoriremo percorsi adeguati di approfondimento e specializzazione musicale per gli insegnanti • Favoriremo le eccellenze e lo sviluppo dei poli musicali radicati sul territorio • Sosterremo il settore multimediale con il rilancio della Film Commission per attrarre produzioni e manifestazioni; sarà inoltre favorito lo sviluppo di nuove tecnologie (cinema web) per creare nuove opportunità professionali • Valorizzeremo e apriremo maggiormente alla fruizione dei cittadini e dei turisti, anche in collaborazione con le Camere di Commercio, tutte le strutture storiche-­‐architettoniche ristrutturate in questi anni e tutte le reti di servizi culturali dai musei alle biblioteche, con attenzione ai giovani e agli anziani • Proseguiremo nella valorizzazione e riqualificazione degli edifi ci di culto, anche sotto il profilo energetico • Valorizzeremo la creatività legata alle tradizioni locali riconoscendo le progettualità innovative delle comunità regionali delle altre regioni d’Italia • Svilupperemo iniziative di sostegno al volontariato culturale, pensando anche a interventi di agevolazione e defiscalizzazione • Valorizzeremo e sosterremo ulteriormente le imprese della creatività e del design con una particolare attenzione alla formazione giovanile DIREZIONE FUTURO 31 Marketing territoriale Nel sostegno alle iniziative culturali, in aderenza alle Linee generali di promozione culturale per il triennio 2014-­‐2016, verrà assegnata priorità a quelle che favoriscono la conoscenza del patrimonio culturale territoriale e meglio rappresentano l’identità della comunità, nonché quelle attività e quegli eventi in grado di attrarre flussi di visitatori e turisti e di garantire un reale effetto di marketing territoriale, che coinvolgano il più ampio numero di operatori e sviluppino indotto su tutti i comparti economici del territorio. Le iniziative di promozione e valorizzazione di queste attività e servizi culturali locali, del sistema teatrale, di attività musicali, della danza, cinematografiche e dell’audiovisivo, si avvalgono di un finanziamento di 8,4 milioni di euro nel PAR FAS. La strategia di valorizzazione dei beni culturali, fondamentale ai fini dell’incremento dell’attrattività regionale punta alla creazione di poli e distretti, valorizzando gli hub culturali presenti sul territorio (musei, aree archeologiche, beni storici ed architettonici), che sono attrattori della domanda turistica ad alto valore aggiunto. Distretto culturale Nell’organizzazione dell’offerta culturale, come di quella turistica, grande rilevanza è data all’organizzazione spontanea del territorio, volta a mettere a sistema tutte le eccellenze e garantire un’offerta turistico-­‐culturale locale competitiva, coniugando, a livello di polo e distretto culturale, il patrimonio artistico-­‐culturale con il patrimonio paesaggistico ambientale e la tradizione eno-­‐
gastronomica. DIREZIONE FUTURO La valorizzazione dei beni culturali Le politiche di sviluppo verteranno nella valorizzazione e riqualificazione di aree ad elevata valenza storica e archeologica, mediante opere di recupero per la conservazione, l’illuminazione dei beni con impianti “green” per la fruizione notturna, l’elevazione qualitativa e l’offerta promozionale con Apps su Android e Iphone. Scopo primario di questa area tematica è quello di riunire sotto un'unica iniziativa coordinata, interventi già in atto e nuovi interventi, in modo da creare un vasto programma di "musealizzazione del territorio", che investa tutto il territorio regionale. Anche la promozione ed incentivazione dell’Editoria abruzzese e delle attività musicali, teatrali e cinematografiche nell’ambito dello spettacolo dal vivo, sarà promossa, così come l’organizzazione di grandi Eventi a compartecipazione nel territorio nazionale ed estero, mediante la realizzazione di iniziative per la comunicazione e la valorizzazione culturale abruzzese attraverso iniziative pubblicitarie. L’attività di promozione, conoscenza e valorizzazione dei Beni e delle Attività Culturali, è incentrata su azioni integrate di marketing, volte, da un lato a migliorare la penetrazione dell’Abruzzo nei mercati di attuale provenienza dei flussi turistici, dall’altro ad attirare la domanda di turisti di nuove aree Concordemente con le politiche attivate dal settore Turismo, si tenderà all’affermazione di una immagine unitaria dell’Abruzzo attraverso il potenziamento di infrastrutture di rilevanza regionale ed alla valorizzazione dello scalo aeroportuale d’Abruzzo. Inoltre, sono state avviate iniziative congiunte col Settore Informatico della Regione e con l’A.R.I.T. per la catalogazione informatica dei circa 275.751 libri e n. 25.368 audiovisivi delle biblioteche regionali delle A.P.C. e per la loro messa in rete web, al fine di offrire un servizio di conoscenza, ricerca e prenotazione della richiesta per ridurre il gap esistente con le altre regioni del centro-­‐nord. Agricoltura La strategia di sviluppo e degli investimenti strutturali nel settore agricolo, affidati al Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2007-­‐2013 in corso di attuazione nell’ultima annualità, hanno posto le basi per lo sviluppo dell’agro-­‐alimentare e della ruralità, finalizzato al riposizionamento strategico del sistema produttivo e delle aree rurali. DIREZIONE FUTURO Il rilancio dell’agricoltura L’azione in campo agricolo e forestale ma anche per caccia e pesca, è volta alla modernizzazione della pubblica amministrazione, al miglioramento del posizionamento strategico del sistema produttivo regionale, allo sviluppo e alla competitività del sistema produttivo regionale. • Miglioreremo le relazioni dell’intera filiera agroalimentare, sviluppando il concetto di “sistema” anche nel campo dell’agricoltura per creare una rete in grado di incrementare sempre più il livello di competitività del settore 32 • Combatteremo i vincoli legati alla complessità del sistema amministrativo, riducendo i costi a carico di imprese e consumatori e creando le necessarie sinergie con il livello istituzionale statale (centri di ricerca, corpo forestale, società finanziarie, ecc.) • Svilupperemo il sistema dei distretti agroalimentari per favorire una maggior competitività delle filiere e dei territori • Favoriremo lo sviluppo di forme di imprenditorialità agricola in grado di cogliere le opportunità internazionali, che pongano l’attenzione sul proprio ruolo strategico per lo sviluppo regionale, sostenendo l’accesso al credito e promuovendo programmi mirati di formazione professionale • Miglioreremo i livelli di interlocuzione regionali, nazionali ed europei per “tarare” in maniera ottimale le politiche agricole • Incentiveremo i processi di integrazione delle filiere agricole attraverso la riorganizzazione aziendale e la concentrazione dell’offerta • Supporteremo l’innovazione e la ricerca di prodotto e di processo anche per una maggior sostenibilità ambientale • Definiremo, dove possibile, una strategia globale per una riduzione delle oscillazioni nei prezzi • Incentiveremo la commercializzazione di prodotti “km 0” Linee Piano di Sviluppo rurale Le linee di intervento del PSR hanno mirato allo sviluppo del territorio rurale attraverso il miglioramento dell’ambiente, degli spazi rurali, della qualità della vita e la diversificazione dell’economa rurale. E’ stato necessario accompagnare l’attuazione del PSR con importanti riforme che, puntando a migliorare la competitività del settore agricolo e forestale regionale, hanno fornito lo sfondo normativo necessario a favorire l’innovazione e la trasformazione in una leva competitiva per lo sviluppo dell’intera regione. DIREZIONE FUTURO Un nuovo quadro legislativo Gli obiettivi di tali riforme, anche nelle previsioni future, sono da un lato quello di rafforzare le competenze tecniche di governo delle strutture della Regione e degli enti strumentali, dall’altro si declinano nella riforma del quadro legislativo delle politiche di sviluppo della competitività delle attività agricole regionali (in particolare in segmenti di nicchia), anche attraverso una complessiva operazione di semplificazione di norme e di procedure amministrative. Soppressione dell’A.R.S.S.A. Nell’ambito della legge regionale del 2011, “Razionalizzazione e rideterminazione dei servizi di sviluppo agricolo”, è stata soppressa l’Agenzia Regionale dei Servizi di Sviluppo Agricolo (ARSSA), ente strumentale, con trasferimento del relativo personale nei ruoli della Regione. Il provvedimento legislativo ha consentito la riduzione dei costi complessivi di funzionamento nel breve e medio periodo. Istituto zooprofilattico sperimentale Con la Legge regionale del 2012 “Riordino del governo dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” di Teramo”, sono state ridefinite le funzioni, gli organi, le modalità gestionali e quelle del controllo sugli atti dell’istituto. Distretti agroalimentari di qualità (DAQ) La LR 5/2011 “Promozione e riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità – DAQ”, assegna ai distretti agroalimentari di qualità (DAQ) il ruolo strategico per valorizzare le produzioni, facendone l’interlocutore privilegiato, insieme ai Distretti rurali (di cui alla LR 18/2005) delle politiche agricole regionali volte a rafforzare la competitività, l’innovazione, l’internazionalizzazione e la creazione di nuove imprese. La legge disciplina i criteri per l’individuazione dei DAQ e le procedure di riconoscimento da parte della Regione. Una volta costituiti, i distretti saranno oggetto di gestione da parte di una Società di distretto, costituita per iniziativa del nucleo promotore, che coordina la programmazione attraverso la redazione di un Programma triennale, ne verifica l’attuazione e ne riferisce all’Assessorato regionale. 33 Sostegno della qualità e della tracciabilita’ Con la legge regionale 23 gennaio 2012, numero 6, “Interventi di sostegno della qualità e della tracciabilità delle produzioni delle aziende agricole della regione Abruzzo”, si è posto l’obiettivo di potenziare e qualificare i prodotti agro-­‐alimentari abruzzesi attraverso l’istituzione di un marchio comunitario collettivo, da registrare, da parte della Giunta, presso gli uffici comunitari competenti. Agriturismo Con la LR 38/2012 “Disciplina delle attività agrituristiche in Abruzzo”, si è attuato il miglioramento della competitività del sistema agroalimentare regionale. La Legge effettua un completo riordino della materia a livello regionale. Vengono, infatti, definiti i contenuti dell’attività agrituristica, semplificate le modalità per l’accesso al settore da parte delle imprese e la relativa disciplina amministrativa, stabiliti i requisiti logistici ed igienico-­‐ sanitari delle strutture destinate all’agriturismo, disciplinate le attività di classificazione delle imprese, vigilanza, controllo, sospensione e revoca dell’attività da parte della Giunta regionale. Apicoltura Gli obiettivi di sviluppo del settore agricolo, attraverso la riforma del quadro legislativo, sono stati ulteriormente realizzati con la L.R. 09/08/2013, n. 23, “Norme per l’esercizio, la tutela e la valorizzazione dell’apicoltura nella Regione Abruzzo ed altre disposizioni normative” che ha salvaguardato e valorizzato il patrimonio apistico regionale, riconoscendo un ruolo all’ape in agricoltura, che diversifica le potenzialità produttive agricole e migliora la qualità e la quantità delle produzioni vegetali. Tutela delle foreste, pascoli e patrimonio arboreo Ulteriore azione di strategia di sviluppo e di modernizzazione, attraverso la rivisitazione della normativa, è costituita dal disegno di legge regionale “Testo unico in materia di tutela e valorizzazione delle foreste, dei pascoli e del patrimonio arboreo della Regione Abruzzo”, in corso di approvazione presso il Consiglio Regionale. Tartuficoltura Per assicurare ricadute positive anche di salvaguardia e tutela degli ecosistemi, nonché di attrattiva del territorio, è stata approvata la L.R. n. 66 del 2012, recante “Norme in materia di raccolta, commercializzazione, tutela e valorizzazione dei tartufi in Abruzzo” che disciplina la ricerca, tramite il Centro di ricerche e applicazioni delle micorrizie forestali (CRAMF), la raccolta e la commercializzazione dei tartufi, nell’ambito delle esigenze di tutela, di valorizzazione e d’incremento della produzione delle diverse specie, nel rispetto della sostenibilità ambientale. DIREZIONE FUTURO Una nuova normativa per la pesca sportiva E’ in programma l’ attualizzazione della normativa regionale afferente la pesca sportivo/dilettantistica nelle acque interne della Regione, per tutti gli aggiornamenti necessari alle disposizioni comunitarie e nazionali, nella considerazione che la legge di riferimento vigente L.R. n. 44/1985 – è stata emanata da molti anni e va attualizzata. La rivisitazione della normativa si dovrà integrare alla L.R. n. 10/2003, relativa alla disciplina di danni causati dalla fauna selvatica, che è attualmente riferita ai soli danni procurati all’agricoltura, a fronte di numerosi eventi di danni provocati dalla fauna selvatica anche a mezzi e persone. DIREZIONE FUTURO Promozione e diffusione dell’agricoltura sociale Nell’ambito dell’Obiettivo strategico di miglioramento del posizionamento strategico e della competitività del sistema produttivo regionale, si intende dare impulso e implementazione alle pratiche innovative di agricoltura sociale, avuto riguardo anche alla necessità di dare attuazione alla L.R. 18/2011 “Disposizioni in materia di Agricoltura Sociale”. Le linee di intervento innovative, avviate nel corso del 2012, prevedono la collaborazione interdisciplinare, sia con le 34 strutture regionali che con altri soggetti da coinvolgere nella diffusione della conoscenza e di pratiche di agricoltura sociale sul territorio regionale. DIREZIONE FUTURO Semplificazione delle procedure Nell’ambito della strategia della semplificazione, è prevista la costituzione di un Osservatorio ai fini della semplificazione delle procedure, cui potranno contribuire anche la gestione e l‘implementazione dell’Accordo concluso nel 2013 tra la Regione e l’INPS. La revisione e l’adeguamento delle fasi dei procedimenti mediante la individuazione dei punti critici di processo sulle intere filiere del settore Agrituristico, Vitivinicolo e Olivicolo, la individuazione e la definizione della tempistica di rilascio dei provvedimenti, il miglioramento della gestione dei costi delle strutture sia centrali che periferiche, nonché l’operazione della informatizzazione delle verifiche demaniali, attualmente presenti in Regione e di quelle depositate presso l’Archivio di Stato di L’Aquila. 35 Programma elettorale 2014-­‐2019 del candidato presidente alla regione Abruzzo GIANNI CHIODI SCHEDA 4 TERRITORIO E SVILUPPO SOSTENIBILE P.R.T.T.A. Il Piano Regionale Triennale di Tutela e Risanamento Ambientale (PRTTR), previsto dalla normativa regionale del settore (art.225 della L.R. n. 15/2004), costituisce lo strumento di programmazione dell’intero spettro delle azioni nelle materie collegate alla tutela ed alla valorizzazione ambientale e allo sviluppo sostenibile. Gestione dei rifiuti In materia di gestione dei rifiuti, con la legge comunitaria regionale 2011 (LR 44/2011) si è modificata la principale legge di settore – la LR 45/2007, contenente anche il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR). Le disposizioni in materia di rifiuti contenute nella comunitaria recepiscono la direttiva europea in materia di gestione dei rifiuti e il d.lgs. 152/2006 che delineano una serie di azioni ordinate secondo una scala di priorità, all’interno di una logica di gestione integrata delle problematiche. DIREZIONE FUTURO La strategia per il sistema dei rifiuti Entro il 2015 dovrà essere garantita almeno la raccolta differenziata per la carta, metalli, plastica e vetro, e ove possibile, per il legno, al fine di conseguire gli obiettivi comunitari entro il 2020. La L.R. prevede la costituzione di un unico Ambito Territoriale Ottimale (ATO) regionale, che opererà secondo linee di azione definite nel Piano vigente basandosi sulle linee di indirizzo fissate dalla Giunta regionale che prevedono prioritariamente di: -­‐rafforzare tutta la filiera del ciclo integrato dei rifiuti; -­‐realizzare una campagna di informazione e promozione per la prevenzione e riduzione dei rifiuti; -­‐dare impulso alla raccolta differenziata ed al riciclo dei rifiuti, prioritariamente, secondo sistemi domiciliari basati sulla separazione “secco -­‐ umido” delle frazioni riciclabili; -­‐creare una rete efficiente di impianti di trattamento, recupero e smaltimento; -­‐ prevedere il recupero energetico dei rifiuti urbani, al raggiungimento dell’obiettivo del 40% di Raccolta Differenziata su media regionale. In linea con tali indirizzi, la programmazione del settore, espressa nel PRGR per il conseguimento degli obiettivi di servizio, prevede cinque grandi ambiti di intervento: -­‐i programmi straordinari per la raccolta differenziata, il recupero e il riciclo, cui sono destinati ca. 13 milioni di euro; -­‐la realizzazione di una rete regionale di Centri di Raccolta e Riuso per circa 10 milioni di euro; -­‐il completamento del sistema impiantistico di trattamento, con una dotazione finanziaria di circa 4 milioni di euro; -­‐il completamento del sistema impiantistico di compostaggio e di gestione anaerobica, nel quale è previsto un investimento di circa 8 milioni di euro; -­‐i programmi straordinari per la riduzione dei rifiuti e la sostenibilità ambientale dei consumi pubblici, con una dotazione finanziaria di 1,5 milioni di euro. Bonifica dei siti inquinati L’utilizzo delle risorse del PAR FAS 2007 – 2013, consente di attivare le azioni previste in ciascuno dei suddetti cinque ambiti. In tema di bonifica dei siti contaminati, è in fase di attuazione il Programma Regionale delle Bonifiche (PRB previsto dalla citata LR 45/2007). DIREZIONE FUTURO Bussi, Saline-­‐Alento e l’amianto Map A seguito di aggiornamento e informatizzazione dell’anagrafe dei siti a rischio potenziale di inquinamento e quella dei siti contaminati si è passati alla fase attuativa. Gli interventi di bonifica di un primo gruppo di siti, le discariche dismesse, sono stati finanziati con un’apposita misura del POR FESR, dotata di ca. 8 milioni di euro e programma ex PAIN per ca. 8 milioni di euro. Per il sito inquinato classificato di interesse nazionale SIN: “Bussi sul Tirino”, si stanno attuando gli interventi (Piano di caratterizzazione delle aree pubbliche in collaborazione con ARTA Abruzzo, Province e Comuni) che consentono di utilizzare le risorse (ca. 3 milioni di euro) messe a disposizione dal Ministero dell’Ambiente (MATTM) e il cofinanziamento regionale (100.000 euro), previsti nell’Accordo di Programma sottoscritto a febbraio 2010. Per l’ex SIN “Fiumi Saline e Alento” si sta procedendo, in attuazione del D.M. Ambiente n. 7 dell’11.01.2013, all’istituzione di un sito di interesse regionale (SIR), mentre si stanno attuando le iniziative previste ai sensi del d.lgs. 152/06 e s.m.i. e L.R. 45/07 e s.m.i. del SIR “Chieti Scalo” in collaborazione con la Provincia ed il Comune di Chieti. Un terzo gruppo di siti, contaminati per la presenza di amianto, censiti con il progetto regionale denominato: “Amianto Map”, è oggetto di appositi interventi previsti dalla legge regionale 11/2009 e sostenuti anche con apposite risorse del PRTRA, in particolare per la rimozione/smaltimento dell’amianto presente in edifici pubblici e con risorse di bilancio del settore, per quanto riguarda la rimozione e lo smaltimento di piccoli quantitativi di amianto da edifici di singoli cittadini. Parallelamente • Adotteremo le tecnologie più avanzate per la bonifica dei suoli • Supporteremo con strumenti adeguati gli enti locali nello svolgimento delle funzioni loro conferite in materia di bonifiche • Svilupperemo la profilazione chimico–fisico–biologica dei suoli e sottosuoli regionali anche per la qualificazione delle produzioni alimentari • Semplificheremo le procedure amministrative per le autorizzazioni alle attività di bonifica al fine di ridurre i tempi necessari, all’insegna dell’efficacia e della trasparenza Riduzione e prevenzione inquinamento luminoso In materia di inquinamento luminoso, è stata completata la normativa: la legge regionale 12/2011 fissa i requisiti tecnici e le modalità di impiego degli impianti di illuminazione esterna pubblica e privata e definisce le competenze della Regione e dei Comuni, con riferimenti specifici alle innovazioni alle tecnologie per il risparmio e l’efficienza energetica. Piano Qualità dell’Aria (PQA) In materia di inquinamento atmosferico, sarà aggiornato il Piano della Qualità dell’Aria (PQA), provvedendo sia all’espletamento della procedura di valutazione Ambientale Strategica che all’approvazione definitiva. DIREZIONE FUTURO La strategia per ridurre l’inquinamento Nei prossimi cinque anni • Investiremo in ricerca sulle cause dell’inquinamento atmosferico e sullo studio del legame ambiente/salute • Proporremo nuovi incentivi per la riduzione dell’inquinamento da tutte le sorgenti industriali, civili, agricole e di altro tipo • Proseguiremo nelle azioni di intervento per limitare progressivamente le principali fonti emissive, prevedendo le opportune misure di accompagnamento con incentivi e di informazione ai Cittadini e alle Imprese • Proseguiremo nel coordinamento e nell’incentivazione dei controlli alle fonti di inquinamento anche con la collaborazione degli enti locali • Attueremo, in sinergia con tutti i soggetti istituzionali, economici e sociali del sistema abruzzese, un Piano per contribuire a raggiungere gli obiettivi del Piano Clima Europeo 20-­‐20-­‐20 • Rafforzeremo l’educazione e la comunicazione ambientale, aumentando la sensibilità di famiglie e imprese verso comportamenti virtuosi • Promuoveremo e sosterremo idee innovative per la riduzione delle emissioni inquinanti e per l’introduzione di nuove tecnologie che riducono l’impatto ambientale delle attività industriali DIREZIONE FUTURO Misure per l’inquinamento elettromagnetico e acustico 37 Per l’inquinamento elettromagnetico è in fase di elaborazione un piano per l’adeguamento del sistema di monitoraggio della radioattività ambientale sul territorio regionale. Contemporaneamente verranno poste in essere tutte le azioni necessarie per favorire la delocalizzazione delle antenne situate in zone critiche (San Silvestro). Per l’inquinamento acustico, a fine 2011 sono stati dettati criteri per l’elaborazione dei piani comunali di risanamento e verranno elaborate le mappe acustiche strategiche degli agglomerati urbani. Politica per l’energia Nel corso degli ultimi anni, la Regione ha apportato importanti innovazioni nella politica per l’energia. Tra le prime in Italia, infatti, si è dotata già nel dicembre 2009 di un Piano Energetico regionale (PER), che fissa gli obiettivi minimi da perseguire in tutti gli ambiti della politica energetica regionale (dal contenimento delle emissioni inquinanti e la lotta ai cambiamenti climatici, all’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, al risparmio energetico) in linea con gli accordi internazionali, nella logica di promuovere un uso sostenibile ed efficiente delle risorse energetiche, quale condizione per una migliore qualità della vita e criterio per orientare lo sviluppo sociale ed economico verso una maggiore sostenibilità ambientale. Il Piano prevede: • la realizzazione delle reti per la distribuzione dell’energia con l’estensione della rete di distribuzione dell’energia elettrica sul territorio regionale ed interventi volti ad assicurare la stabilità della rete stessa a prezzi competitivi, in linea con i programmi del gestore Terna Spa; • l’incremento della produzione regionale di energia, sviluppando le fonti rinnovabili (eolica, solare termico, solare fotovoltaico, energia da biomasse, idroelettrico) per i consumi residenziali ed efficienti processi di cogenerazione e rigenerazione dell’energia destinata ai consumi produttivi (industria, commercio, edilizia ospedaliera); • il risparmio energetico, da perseguire attraverso la qualificazione energetica degli edifici e l’erogazione di incentivi nell'industria e nelle abitazioni civili; • la sensibilizzazione degli utenti sull'uso razionale dell'energia. Produzione da fonti rinnovabili Di importanza strategica in questo ambito è il coinvolgimento dei cittadini per il raggiungimento degli obiettivi della riduzione dei consumi energetici e dello sviluppo delle nuove fonti di energia rinnovabile: per questo intendiamo consolidare la collaborazione con le scuole con specifiche attività da inserire nell’ambito del programma Patto dei Sindaci e attivando azioni di confronto in ambito europeo Catasto degli impianti da fonti rinnovabili In sintonia con i programmi nazionali e comunitari, devono essere adottati i provvedimenti utili a semplificare sempre più il processo relativo alle autorizzazioni. Contestualmente deve essere strutturato un sistema validato capace di provvedere al controllo e alla verifica degli impianti e delle azioni realizzate, al fine di giungere alla realizzazione del catasto degli impianti da fonte rinnovabile. Parimenti occorre predisporre un sistema operativo utile a rendere disponibili i dati ambientali necessari alla realizzazione di nuovi impianti. Nel corso del 2010 sono state precisate e modificate le Linee Guida per gli impianti fotovoltaici (DGR 244 del 22.03.2010) e per quelli idroelettrici. A marzo 2012, con DGR 148/2012 la Giunta ha aggiornato, adeguandole alle linee guida nazionali le Linee guida per i parchi eolici. DIREZIONE FUTURO Un Piano energetico che guarda all’Europa Ai fini della predisposizione di un programma regionale di valorizzazione energetica delle biomasse e delle successive linee guida per i relativi impianti di produzione, occorre definire di concerto con i cittadini, specifici provvedimenti che consentano la veloce e certa realizzazione di impianti nel territorio. Mentre l’Accordo di Programma sulle biomasse sottoscritto con il Ministero dell’Ambiente deve sostenere la realizzazione di impianti e la diffusione di attività di informazione e sensibilizzazione, in grado di far crescere nel territorio la partecipazione e le correlate opportunità lavorative. L’attività amministrativa deve essere condotta anche per il supporto allo sviluppo delle attività degli Enti 38 Locali, che debbono realizzare le attività che concorrono al raggiungimento del BurdenSharing. Le azioni avviate e da sviluppare vanno sempre condotte con il confronto alle altre realtà europee. Va, quindi, rafforzata con attività di collaborazione e confronto la partecipazione ad organismi quali Fedarene, Hyramp, Renael, AER. Particolare attenzione va posta alla divulgazione del Modello Abruzzo con il Patto dei Sindaci, nell’ambito del ClimateChange, visti i positivi risultati raggiunti fino ad oggi Inoltre: • Continueremo a promuovere azioni per migliorare l’efficienza energetica di imprese ed edifici pubblici anche attraverso l’effettuazione di “check-­‐up” energetici e l’erogazione di servizi di consulenza in tema di efficienza • Aggiorneremo i sistemi relativi alla certificazione energetica e alla razionalizzazione dell’uso degli impiantitermici delle nostre abitazioni • Introdurremo meccanismi premiali e incentivanti per la realizzazione di edifici a basso consumo • Favoriremo il risparmio energetico attraverso la diffusione della figura dell’Energy Manager nei comuni, nelle grandi imprese e nei condomini • Promuoveremo la nascita di centri e aggregazioni di imprese per l’efficientamento energetico che sviluppino sinergie tra sistema scientifico e imprenditoriale • Favoriremo la diffusione di tecnologie per l’efficienza energetica degli edifici, degli impianti, delle energie rinnovabili, delle reti elettriche e delle reti intelligenti (smard-­‐grid) in sinergia con gli operatori del settore • Sosterremo la ricerca nel campo dei nuovi materiali e degli impianti capaci di riqualificare e favorire la costruzione di edifici efficienti dal punto energetico ed ecosostenibile • Incentiveremo le imprese agricole alla produzione di energia da fonti rinnovabili per l’autoconsumo aziendale e l’alimentazione delle reti di distribuzione • Promuoveremo la formazione di imprenditori e operatori tecnici in tema di energie rinnovabili • Valuteremo con obiettività e con il coinvolgimento del territorio in relazione ai fabbisogni energetici, la nostra posizione relativa all’eventuale realizzazione di centrali nucleari • Metteremo a sistema i risultati ottenuti nel campo dello sviluppo del “vettore” idrogeno e razionalizzeremo gli sforzi effettuati nella precedente legislatura • Promuoveremo la sensibilizzazione dei cittadini sull’efficienza energetica, favorendo l’informazione e la comunicazione Risparmio energetico In materia di risparmio energetico, in linea con gli obiettivi fissati dal Piano energetico regionale, si è ormai affermato il rapporto di collaborazione con Comuni e Province. L’Abruzzo è stata la prima regione in Europa nella quale è stato siglato il Patto dei Sindaci (“Covenant of Mayors”) per proseguire l’impegno di sostenibilità ed efficienza della politica energetica europea. Piano di azione per l’energia sostenibile (SEAP) Gli interventi previsti nell’asse II del POR FESR 2007-­‐2013, attività 1.1 e 1.2, si sono conclusi con il proficuo utilizzo sul territorio di una dotazione finanziaria di circa 30 milioni di euro, mentre resta ancora da sviluppare, entro il 2015, la gran parte dell’attività 1.3, relativa alla comunicazione e diffusione del Patto dei Sindaci, con una dotazione finanziaria residua di circa 2,5 milioni di euro. DIREZIONE FUTURO Bottom up con i cittadini Verranno utilizzati per quanto possibile, nel Patto dei Sindaci, i nuovi fondi di coesione 2014-­‐2020, al fine di dare continuità alle azioni già intraprese da Province e Comuni abruzzesi e coadiuvare in modo concreto l’attuazione di quanto previsto nei SEAP. La comunicazione e diffusione dei principali concetti relativi alla sostenibilità energetica ed ambientale rivestiranno una grande importanza anche nell’ottica di favorire una strategia di“bottom up”: maggiore coinvolgimento ed azione del cittadino con la maggiore efficacia possibile nel raggiungimento degli obiettivi del 2020. la manutenzione e la gestione del territorio Negli ultimi quattro anni, la priorità dell’azione regionale è stata quella di garantire la ricostruzione degli edifici distrutti o danneggiati dal sisma e di mettere in sicurezza i manufatti pubblici dell’edilizia scolastica e residenziale, le infrastrutture a rete (in particolare gli acquedotti), le infrastrutture di trasporto. Nelle zone danneggiate dal sisma, tali necessità impongono l’adozione di specifici programmi integrati di intervento (Piani Organici Unitari), di livello urbano, gestiti dal Governo 39 centrale. L’avvio del PAR FAS sta consentendo di finanziare anche gli investimenti “non emergenziali”, programmati per la realizzazione delle infrastrutture in tutti gli ambiti legati ai lavori pubblici. DIREZIONE FUTURO Un nuovo piano per il territorio • Favoriremo il rinnovamento dei piani urbanistici, qualificandoli sotto il profilo della sostenibilità ambientale. Favoriremo le esperienze di pianificazione e di gestione del territori condivise a scala intercomunale, soprattutto per i piccoli comuni • Continueremo a sviluppare la mobilità ciclistica attraverso la realizzazione di ulteriori piste ciclabili, l’integrazione con i servizi di trasporto pubblico e l’attivazione del servizio di bike-­‐sharing regionale • Favoriremo progetti di potenziamento del patrimonio arboreo • Attribuiremo ai temi delle acque e della sicurezza idrogeologica del territorio una permanente attenzione, operando in forme coordinate e unitarie a livello regionale e aiutando le responsabilità locali • Per la tutela del paesaggio, attueremo le misure previste dal Piano Paesaggistico, sia con iniziative diffuse nel territorio sia con la realizzazione di interventi pilota a livello regionale • Attiveremo iniziative per una nuova cultura del verde urbano, quale componente essenziale della qualità di vita dei cittadini • Promuoveremo una comunicazione sistematica nelle scuole dei valori e degli indirizzi della programmazione regionale per il territorio • Sosterremo la formazione degli operatori (amministratori e urbanisti) attraverso la creazione di sinergie col sistema universitario e della ricerca • Promuoveremo azioni per dare priorità al recupero e al riutilizzo delle aree dismesse e per favorire la ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente rispetto alle nuove edificazioni Edilizia scolastica regionale Il Piano Scuole d’Abruzzo (approvato con decreti del Commissario per la ricostruzione 61/2011 e 89/2011) ha stanziato 221 milioni per la messa in sicurezza degli edifici scolastici in 104 comuni; all’interno del PAR FAS, in fase di avvio, sono previste risorse per 25,5 milioni di euro. Le azioni di prevenzione e di messa in sicurezza degli edifici scolastici hanno assunto particolare urgenza, in quanto il patrimonio pubblico abruzzese presentava molte carenze nella qualità delle strutture, oltre che nei requisiti di igiene, sicurezza ed agibilità. DIREZIONE FUTURO Messa in sicurezza delle scuole e degli edifici pubblici Continueremo a mettere in sicurezza le scuole dell’intero territorio regionale; alle suddette risorse si dovrebbero aggiungere quelle che verranno quasi certamente trasferite alla Regione a carico del Bilancio statale, attraverso il rifinanziamento della Legge 23/1996 che prevede piani triennali e piani annuali di attuazione. Per il 2013 le risorse assegnate dovrebbero superare di poco i 3 milioni di euro. Un’ulteriore, importante linea di intervento in materia di edilizia scolastica è quella che interessa la realizzazione delle scuole per la prima infanzia, anch’essa finanziata con risorse del PAR FAS. Per quanto concerne, infine, i municipi e gli uffici pubblici comunali e regionali, sono in avvio le procedure di individuazione degli interventi di messa in sicurezza, finanziati con circa 20 milioni di euro dallo stesso PAR FAS. Edilizia residenziale Azioni di messa in sicurezza, manutenzione e prevenzione sistematica sono state attivate anche per i manufatti di edilizia residenziale pubblica: è in corso il programma di ricostruzione degli edifici danneggiati con risorse messe a disposizione dal Governo centrale, affidati alle ATE., DIREZIONE FUTURO I programmi di rigenerazione urbana Provvederemo a un’azione di verifica della sicurezza sismica, adeguamento e riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale e semiresidenziale, cui sono destinati 5,3 milioni di euro del PAR FAS. Con i “Programmi di Rigenerazione Urbana“ si prospetteranno progetti che ricercano soluzioni innovative, orientate al raggiungimento di elevati requisiti qualitativi dell’abitare. 40 I canali finanziari per affrontare tali interventi di housing sociale sul territorio regionale potranno essere attinti dai proventi della vendita alloggi E.R.P., dal rifinanziamento del “Piano Nazionale di Edilizia Abitativa” con fondi statali, dal coinvolgimento di altri soggetti interessati e infine dal S.I.F. (con Fondazioni bancarie, ecc.), oltre ai fondi comunitari messi a disposizione per il risparmio energetico, la sicurezza, l’ecologia e la sostenibilità ambientale. Tutela risorse idriche Ai fini della piena applicazione della Direttiva 2006/7/CE, relativa alla gestione delle acque di balneazione, la Regione Abruzzo ha adottato il criterio di considerare “acque di balneazione” tutte le acque marine costiere, ad esclusione dei porti e delle foci fluviali, quali acque idonee alla balneazione, anche in presenza di criticità dovute alla loro collocazione in prossimità di foci di fiumi e torrenti. L’obiettivo da perseguire resta il raggiungimento della classe “sufficiente” di tutte le acque di balneazione regionali entro il 2015, mantenendo il monitoraggio in modo da garantire un livello elevato di controllo igienico-­‐sanitario e, nel contempo, verificando le azioni per il risanamento dei fiumi. Piano di tutela delle acque (PTA) Gli obiettivi del PTA si attuano attraverso una serie di programmi di azioni infrastrutturali e non, che dovranno essere sviluppati compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili. DIREZIONE FUTURO Le acque, una risorsa da difendere Tra le priorità: -­‐il collettamento e depurazione delle acque reflue (impianti di depurazione e reti fognarie), -­‐la definizione e protezione delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano, -­‐l’applicazione del deflusso minimo vitale a valle di ciascuna utilizzazione di acqua superficiale, -­‐il raggiungimento dell’equilibrio del bilancio idrico, al fine di evitare il sovrasfruttamento delle risorse, -­‐il monitoraggio dei corpi idrici, -­‐il risanamento delle aree vulnerabili da nitrati -­‐il risparmio ed il riutilizzo delle risorse idriche. Servizio Idrico Integrato La Regione, ha riformato la struttura di governo del Sistema Idrico Integrato con la legge regionale n. 9/2011, “Norme in materia di Servizio Idrico Integrato della Regione Abruzzo”. La Legge ha delimitato un unico Ambito Territoriale Ottimale (ATUR). Le funzioni degli Enti d’Ambito soppressi sono state attribuite ad un nuovo Ente pubblico, denominato Ente Regionale per il Servizio Idrico Integrato (ERSII). Alla gestione del Servizio Idrico Integrato è legato il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Europa inerenti i sistemi depurativi delle acque reflue, nonché il miglioramento della efficienza delle reti. DIREZIONE FUTURO Più qualità e controlli L’azione regionale continuerà, quindi, a ottimizzare l’impiego delle risorse finanziarie pubbliche disponibili, al fine di massimizzare i benefici in termini di raggiungimento degli Obiettivi di Servizio fissati nel Piano di Azione, oltre migliorare la qualità delle acque e ridurre i rischi di ritardo o non realizzazione degli interventi. Al contempo sarà intensificata l’azione di vigilanza e d'indirizzo sull’ERSI e sui soggetti gestori del Servizio Idrico Integrato, al fine di assicurare il rispetto degli impegni previsti nei Piani d’Ambito, con riguardo agli investimenti da realizzare con i proventi delle tariffe del Servizio Idrico Integrato. Difesa della costa e del suolo Il Piano organico per il rischio delle aree vulnerabili, approvato con D.G.R. n.964 del 13.11.2002, affronta le problematiche dell’erosione della costa con interventi di mitigazione a basso impatto e alta tecnologia; nella gestione delle linee di costa, infatti, nessuna soluzione articolata in interventi d’ingegneria è totalmente risolutiva, ma richiede costanti attività integrative/manutentive. 41 DIREZIONE FUTURO Programma d’interventi contro il rischio erosione Completeremo le azioni programmate dal Piano Organico, la cui attuazione, richiede 240 milioni di Euro (importo attualizzato), di cui € 43 Milioni già reperiti (fondi CIPE dal 2002 al 2007). I fondi PAR-­‐FAS 2007-­‐2013 (18 milioni di Euro) destinati a mitigare il rischio erosione costiera sono la prosecuzione degli interventi già attuati nel passato con i vari Accordi di Programma Quadro. Le attività Regionali, nell’ambito della difesa costiera, trovano azione complementare da parte dei Comuni che utilizzano sia risorse Regionali sia proprie, per interventi secondari, quali il ripascimento morbido degli arenili e la manutenzione delle opere di difesa (scogliere e pennelli). Nel campo delle politiche per l’ambiente marino la Direttiva 2008/56/CE (Marine strategy) istituisce un quadro di attuazione dell’azione comunitaria, prevedendo che gli Stati (e le Regioni marine) debbano istituire un quadro di strategie per l’ambiente marino, adottando le misure necessarie a conseguire o mantenere un ”buono stato ambientale” entro il 2020. La Regione Abruzzo ha aderito al Protocollo d’intesa con il Ministero dell’Ambiente insieme alle altre regioni Adriatiche (subregione), per l’attuazione delle attività previste, condividendo i criteri e gli standard metodologici relativi all’individuazione del buono stato ecologico delle acque marine da raggiungere (GES-­‐
GoodEnviromental Status), relativamente all’ambiente marino del tratto di costa di propria competenza. La direttiva prevede che, a partire dal luglio 2014, venga istituito un programma di monitoraggio a valenza nazionale su tutte le acque territoriali (12 miglia), attraverso il quale, tenendo in considerazione i target individuati, si raggiungano gli obiettivi previsti. Rischio frane Sono stati redatti i progetti preliminari dei ventitré interventi programmati, operando in sinergia e di concerto con gli Enti Locali beneficiari del finanziamento e stazioni appaltanti dei lavori. Attraverso questa metodologia di lavoro sono state individuate e circoscritte le maggiori criticità di dissesto idrogeologico derivanti da fenomeni franosi presenti all’interno di ciascun territorio comunale. DIREZIONE FUTURO Riqualificazione dei bacini idrografici E’ necessario avviare una serie di azioni integrate e sistematiche, in grado di garantire la valorizzazione dei paesaggi fluviali, la sicurezza dei territori, il risanamento delle acque e più in generale la riqualificazione dei bacini idrografici, coniugando e contemperando le esigenze di sicurezza idraulica dei bacini con le esigenze di tutela ambientale dei corsi d’acqua. Rischio idraulico Per la prevenzione del rischio idraulico, le azioni predisposte verranno affiancate da ulteriori interventi da realizzare sui bacini, in accordo con Enti coinvolti nella gestione del fiume e più complessivamente del ciclo delle acque. DIREZIONE FUTURO Riqualificazione dei fiumi L’attività dovrà essere estesa anche alla stesura di valutazioni di carattere ambientale per i tratti di corsi d’acqua ricadenti in aree protette (parchi, SIC e ZPS) e all’eventuale redazione di progetti relativi a interventi di riqualificazione fluviale, prevedendo attività di sperimentazione di nuove procedure finalizzate alla tutela dell’ambiente. Per la gestione del demanio idrico e fluviale, in un’ottica di gestione integrata, in particolar modo nei confronti del demanio fluviale, vanno coniugate le esigenze di protezione dal rischio idraulico e del dissesto idrogeologico con quelle di tutela ambientale. Protezione civile Continua l’attività in materia di prevenzione e mitigazione del rischio sismico sul territorio regionale, attraverso programmi annuali d’intervento finalizzati alla messa in sicurezza del patrimonio di edifici e infrastrutture pubbliche. DIREZIONE FUTURO Misure contro il rischio sisma 42 Il programma regionale ha attivato i finanziamenti statali per interventi di miglioramento sismico del patrimonio edilizio privato per alcuni Comuni. Tali interventi saranno attuati dai Comuni stessi e sotto l’attività di vigilanza, supervisione e controllo regionale. L’aggiornamento della vigente normativa regionale in materia sismica (L.R. n. 28/2011), introducendo l’obbligo di esecuzione degli “studi di microzonazione sismica” su tutto il territorio regionale, contribuirà in modo sostanziale alla prevenzione del rischio sismico. Saranno, infine, avviate, sulla base di specifiche forme di collaborazione già poste in essere, attività scientifiche con le Università abruzzesi e i centri di ricerca specializzati, presenti sul territorio (INGV e ITC-­‐CNR), per la definizione della pericolosità sismica di base, finalizzata all’aggiornamento della classificazione sismica regionale. In tema di rischio d’incendi boschivi, il Piano Regionale per la Programmazione delle Attività di Prevenzione e lotta contro gli Incendi Boschivi 2011-­‐2012 ha concluso la sua fase sperimentale con la campagna anti incendio boschivo AIB 2013. Durante le annuali fasi di aggiornamento sarà prevista la possibilità di migliorare la prevenzione del fenomeno, anche attraverso l’utilizzo di tecniche sperimentali finalizzate alla salvaguardia della vita umana e del patrimonio boschivo, con il potenziamento del sistema di risposta alle emergenze, con l’entrata a regime del sistema di comunicazione della rete radio e della rete satellitare. le infrastrutture di trasporto P.R.I.T. infrastrutture La programmazione degli interventi infrastrutturali trova il suo riferimento principale nel Piano Regionale Integrato dei Trasporti (PRIT) -­‐ Parte Infrastrutture e si sviluppa a lungo termine, in relazione alla realizzazione di grandi infrastrutture regionali, e a medio e breve termine, con riguardo allo sviluppo d’infrastrutture leggere in grado di migliorare i servizi e, più in generale, la mobilità, anche a fini turistici. L’Abruzzo si configura come regione cerniera tra la “Direttrice Adriatica” e la “Trasversale Tirreno – Adriatico” e come ponte fra l’Adriatico, i Balcani e il Medio Oriente. L’obiettivo è di collegare la rete infrastrutturale regionale con il Corridoio Adriatico (vale a dire, il sistema multimodale della “Direttrice Adriatica”) da una parte e con la direttrice tirrenica (ovvero, il “Corridoio Europeo 1: Berlino-­‐Palermo”) dall’altra e, tramite l’Adriatico, con i Balcani, al fine di promuovere l’integrazione con le aree maggiormente dinamiche, favorendo la competitività del territorio e di conseguenza una maggiore efficienza economica. DIREZIONE FUTURO Il quadro strategico per le infrastrutture Il quadro strategico del PRIT Infrastrutture è articolato in sei grandi linee di azione: -­‐il decongestionamento dell'asse di trasporto adriatico, soprattutto per la modalità stradale, e lo sviluppo degli assi di collegamento interni paralleli alla direttrice adriatica; -­‐la connessione della costa con le aree interne; -­‐la realizzazione delle connessioni mancanti del sistema regionale e dei sistemi locali di trasporto con le infrastrutture dello SNIT (Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti); -­‐lo sviluppo delle relazioni di traffico marittimo e aereo; -­‐l’integrazione modale e tariffaria di tutti i sistemi di trasporto, attraverso l’organizzazione del sistema ferroviario regionale e l’incremento della rete dei trasporti a fune, con l'obiettivo di sviluppare e integrare le zone interne e i centri turistici con le aree più fortemente sviluppate; -­‐la razionalizzazione e lo sviluppo della rete interportuale e dei centri merci e in generale della logistica e sviluppo della telematica nell'intero settore e in particolare nel trasporto merci. La traduzione operativa di queste linee strategiche si articola in linee di azione di medio periodo, che puntano: -­‐al potenziamento dei nodi portuali e aeroportuali per la realizzazione di un sistema dell’accessibilità multimodale integrato (“Porte di accesso” regionali), e in particolare dell’Aeroporto d’Abruzzo con attrezzature di 2° livello, del porto di Ortona, come porto commerciale, con attrezzature e servizi di rango transnazionale e del porto di Vasto, come porto industriale, a servizio delle aree produttive della Val di Sangro e di Vasto -­‐ S. Salvo; -­‐all’integrazione tra le attrezzature puntuali/nodi intermodali regionali della rete logistica. A tal fine, l’Aeroporto d’Abruzzo va orientato verso una maggiore sinergia con i sistemi metropolitani nazionali. Il sistema portuale Ortona/Vasto è proiettato a servire i flussi nel medio-­‐basso adriatico, nonché dello stesso territorio e del Lazio con la costa balcanica. Va completata la messa in rete degli Interporti/centri merci (Val Pescara, Marsica) con il fascio infrastrutturale di livello regionale, nazionale ed europeo; 43 -­‐al rafforzamento delle infrastrutture trasversali, migliorando la filiera logistica intorno ai porti di Ortona e Vasto con un’efficiente rete d’infrastrutture e servizi coordinati che interessano l’intero territorio regionale ponendosi a servizio delle varie direttrici di traffico e migliorando i collegamenti (infrastrutture e servizi) verso i nodi di Roma (Civitavecchia) e Napoli. Progetti e risorse Le previsioni strategiche programmatiche contenute nel PRIT-­‐Infrastrutture trovano attuazione negli strumenti programmatici quali l’Atto Aggiuntivo all’Intesa Generale Quadro aggiornato con la nuova Intesa, firmato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri il 10.04.2013, e il Fondo FAS 2007-­‐2013. DIREZIONE FUTURO Porto e sviluppo della logistica Tra le grandi priorità vi è il completamento del sistema interportuale regionale (interporti di Chieti-­‐Pescara e centro smistamento merci della Marsica) e la sua messa in rete e connessione con le altre infrastrutture portuali regionali, nazionali ed europee; Per quanto riguarda le attività di completamento, il 19/07/2013 è stato sottoscritto, con i competenti Ministeri, il relativo Accordo di Programma Quadro, a valere sulle risorse PAR-­‐FAS 2007-­‐2013, dove sono state assegnate: -­‐il potenziamento delle direttrici ferroviarie Est-­‐Ovest, dai Balcani al Tirreno e del Corridoio Adriatico (attraverso l’ammodernamento della connessione Roma-­‐Pescara, l’adeguamento della linea Bologna-­‐Bari nella tratta intorno ad Ortona e della tratta Sulmona-­‐ L’Aquila-­‐Rieti); -­‐il potenziamento delle porte d’accesso al “sistema Abruzzo” costituito dalla rete dei porti, delle infrastrutture logistiche e dell’aeroporto, in particolare del porto di Ortona, dell’Interporto Chieti-­‐Pescara e dell’Aeroporto d’Abruzzo. Lo sviluppo della logistica nella nostra Regione si basa soprattutto sulla connessione dei nodi esistenti e in via di potenziamento e sul completamento delle seguenti infrastrutture: Interporto Chieti-­‐Pescara, Centro Smistamento Merci di Avezzano, porto di Ortona, Aeroporto d’Abruzzo e gli autoporti di Castellalto, Roseto degli Abruzzi e San Salvo, porto di Ortona e dell’Aeroporto d’Abruzzo. Per tali infrastrutture sono stati siglati due importanti APQ: 1) APQ Logistica nel cui ambito sono state assegnate: • RISORSE PER M€ 5,24 PER L’INTERVENTO DI COMPLETAMENTO DELL’INTERPORTO CHIETI-­‐PESCARA DI MANOPPELLO; • RISORSE PER M€ 1,66 PER L’INTERVENTO DI COMPLETAMENTO DEL CENTRO SMISTAMENTO MERCI DELLA MARSICA (CSMM) DI AVEZZANO; • RISORSE PER M€ 1,40 PER GLI INTERVENTI DI ADEGUAMENTO/COMPLETAMENTO/RIFUNZIONALIZZAZIONE DELL’AUTOPORTO DI CASTELLALTO; • RISORSE PER M€ 1,30 PER GLI INTERVENTI DI ADEGUAMENTO/COMPLETAMENTO/RIFUNZIONALIZZAZIONE DELL’AUTOPORTO DI ROSETO DEGLI ABRUZZI; • RISORSE PER M€ 1,30 PER GLI INTERVENTI DI ADEGUAMENTO/COMPLETAMENTO/RIFUNZIONALIZZIONE DELL’AUTOPORTO DI SAN SALVO (CH). 2) APQ Porti e Aeroporti nel cui ambito sono state assegnate: • RISORSE PER M€ 9,35 PER L’INTERVENTO DI ESCAVAZIONE E APPROFONDIMENTO DEI FONDALI DEL BACINO PORTUALE DI ORTONA; • RISORSE PER M€ 4,42 PER IL COMPLETAMENTO DELL’AEROPORTO DI PESCARA – RIQUALIFICAZIONE AREA AIRSIDE; • RISORSE PER M€ 3,96 PER IL COMPLETAMENTO DELL’AEROPORTO DI PESCARA – RIQUALIFICAZIONE AREA LANDSIDE; • IL RAFFORZAMENTO DELLE DIRETTRICI STRADALI DEL CORRIDOIO ADRIATICO (NORD-­‐SUD) E DEI CORRIDOI TRASVERSALI ADRIATICO-­‐
TIRRENO (EST-­‐OVEST), ATTRAVERSO INTERVENTI DI POTENZIAMENTO DELLA PEDEMONTANA MARCHE-­‐ ABRUZZO-­‐MOLISE E DEL SISTEMA DELLE ARTERIE STRADALI (SS 17 APPULO-­‐ SANNITICA, SS 652 FONDOVALLE SANGRO, SS 80 TERAMO-­‐MARE, SS260 PICENTE, SS 261 SUBEQUANA, SS 690 AVEZZANO-­‐SORA); • IL RAFFORZAMENTO DEL SISTEMA PORTUALE E AEROPORTUALE, CON L’ADEGUAMENTO DEI PORTI DI ROSETO, PESCARA, GIULIANOVA, VASTO E DELL’AEROPORTO DI L’AQUILA. Per quanto concerne le attività di rafforzamento in parola, il 6/08/2013 è stato sottoscritto, con i competenti Ministeri, il relativo Accordo di Programma Quadro a valere sulle risorse PAR-­‐FAS 2007-­‐2013, dove sono state assegnate: • RISORSE PER M € 4,2 PER INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE PER LA MESSA IN SICUREZZA A FINI NAVIGAZIONALI PER L’IMBOCCATURA PORTUALE; • RISORSE PER M € 1,87 PER L’INTERVENTO DI POTENZIAMENTO ED ESCAVAZIONE DEL PORTO DI VASTO; • RISORSE PER M € 2,8 PER L’INTERVENTO DI ESCAVAZIONE E APPROFONDIMENTO DEI FONDALI DEL BACINO PORTUALE DI PESCARA. 44 Piano triennale della viabilità Un’importante azione di programmazione sulla rete viaria “minore”, di competenza regionale, è svolta attraverso il Piano Triennale della viabilità, che ha anche compiti di monitoraggio della rete viaria regionale, ai fini del conseguimento degli standards di qualità e degli obiettivi di sicurezza. Piano Nazionale Sicurezza Stradale In tema di sicurezza stradale, è in fase di attuazione il Piano Nazionale di Sicurezza Stradale (PNSS). Le Amministrazioni locali stanno attuando i primi due programmi annuali, che stanziano 16 milioni di euro, e stanno predisponendo gli interventi per le successive tre annualità, per un totale di 4,3 milioni d’investimenti. Il Piano prevede l’istituzione del Centro Regionale Abruzzese Monitoraggio Sicurezza Stradale (CRAMOSS), finanziato con 2,8 milioni di euro. Piano Regionale dei Bacini sciistici E’ in fase di predisposizione anche il Piano Regionale dei Bacini Sciistici di cui si è attuata la fase di analisi conoscitiva e redatta una prima bozza del Piano (2° Report), da aggiornare alla luce delle recenti modifiche normative che sarà sottoposta alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS). mobilità e trasporto pubblico locale Riforma del TPL Nell’ambito del processo di programmazione degli ambiti di bacino territoriali ottimali avviato dalla Giunta regionale, sono stati individuati per i servizi automobilistici n. 4 bacini di traffico e un unico bacino di traffico per l’organizzazione dei servizi ferroviari regionali. Tale schema di programmazione deve essere completato con l’approvazione di un disegno di legge che definisca i contenuti del sistema dei trasporti pubblici regionali e locali. Istituzione del fondo unico regionale per il trasporto locale Parallelamente all’istituzione del Fondo Unico Nazionale Trasporti, la Legge Regionale 16 luglio 2013, n. 20, ha istituito, a decorrere dall’anno 2013, il “Fondo unico regionale per il trasporto pubblico locale” alimentato: Dalle risorse finanziarie trasferite dallo Stato per il finanziamento degli oneri del trasporto pubblico locale ai sensi dell’articolo 16 bis del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95; • Dalla risorse finanziarie derivanti dalle dismissioni dei beni trasferiti dallo Stato alla Regione a seguito degli accordi di programma, di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 e del DPCM 16 novembre 2000; • Dalle risorse proprie che la Regione destina al medesimo scopo. •
Il Fondo Unico Nazionale prevede il concorso del finanziamento del TPL regionale e non garantisce la copertura totale, che dovrà essere assicurata con fondi regionali anno per anno. Inoltre, per il Fondo Nazionale l’art.16bis prevede una copertura triennale, mentre per la parte regionale del fondo locale si prevede la copertura annuale del relativo fabbisogno. Riordino società pubbliche Una ulteriore, importante riforma del TPL. è quella del riordino delle società pubbliche di settore, introdotta con la legge finanziaria regionale 2012 (LR 10 gennaio 2012, n. 1, articolo 18). DIREZIONE FUTURO Un’unica azienda di trasporti Con l’obiettivo di attuare politiche di contenimento della spesa pubblica attraverso una riduzione dei costi e un incremento dei benefici derivanti da economie di scala, la riforma prevede la nascita di un’unica azienda pubblica per lo svolgimento dei servizi di trasporto pubblico locale su gomma (con esclusione quindi di quelli ferroviari), mediante la fusione delle Spa ARPA e G.T.M., in conformità alle deliberazioni dei rispettivi Consigli di amministrazione, e il conferimento alla “Newco” derivante anche dalla parte del patrimonio attinente l’attività di gestione dei servizi automobilistici, di trasporto pubblico locale della Spa FAS, previa scissione del relativo ramo di azienda di quest’ultima. E ancora 45 • Favoriremo nuove partnership pubblico privato sul territorio per migliorare efficienza e qualità dei servizi di trasporto pubblico locale. • Ripenseremo i modelli di bigliettazione e di agevolazione per razionalizzare e massimizzare la funzionalità per gli utenti, utilizzando le opportunità offerte dalle maggiori tecnologie con l’obiettivo di una reale integrazione tariffaria. • Promuoveremo accordi con aziende di Trasporto Pubblico Locale per l’acquisto di nuovi autobus ecologici, guardando alle tecnologie più avanzate. • Proseguiremo nell’impegno a migliorare le performance del TPL con il rinnovo dei mezzi, una maggiore pulizia, tempi certi di percorrenza e un’informazione agli utenti più adeguata. • Definiremo un piano dedicato al potenziamento dei nodi d’interscambio per favorire l’intermodalità • Realizzeremo un sistema regionale di mobilità integrando i trasporti urbani ed extraurbani, il trasporto ferroviario e quello automobilistico, nella sua forma pubblica e privata. • Rafforzeremo la collaborazione con associazioni di consumatori e di pendolari per il monitoraggio della qualità dei servizi di trasporto pubblico • Sperimenteremo e svilupperemo nuovi modelli d’integrazione tra macro-­‐mobilità e micro-­‐mobilità a ridotto impatto ambientale per estendere la fruibilità del TPL e ridurre quindi l’utilizzo di autoveicoli privati • Proseguiremo nel rinnovo e nell’ammodernamento della flotta ferroviaria • Favoriremo, nelle stazioni, l’offerta di pacchetti integrati con parcheggi, bike/car sharing, orari di apertura coordinati con i diversi vettori di trasporto, eventi, mostre… • Favoriremo l’avvio di nuove modalità di trasporto connesse alla rete ferroviaria, a partire dal car sharing con mezzi a basso impatto ambientale • Favoriremo azioni d’informazione e comunicazione per i cittadini sulle diverse forme di mobilità ferroviaria Politica tariffaria Nel 2013 la Giunta (DGR n. 200 del 18.03.2013) ha dato corso a un ampliamento dell’offerta dei titoli di viaggio modulandoli con le differenti esigenze di mobilità dei lavoratori pendolari, anche attraverso titoli sperimentali. Le misure finora adottate hanno riguardato: • Il titolo di viaggio annuale nominativo suburbano; • Il titolo di viaggio nominativo extraurbano denominato “abbonamento mensile lunedì-­‐venerdì” e, cioè, utilizzabile solo 5 giorni alla settimana per andare incontro alla utenza pendolare che si sposta per motivi di lavoro esclusivamente dal lunedì al venerdì; • Il titolo di viaggio nominativo semestrale a valere sui soli servizi extraurbani. Gli investimenti infrastrutturali programmati in attuazione del Piano dei Servizi negli ultimi anni hanno perseguito obiettivi di adeguamento delle infrastrutture su scala sub-­‐regionale e locale. Un intero asse del FAS (l’Asse Trasporti e Logistica) è stato destinato al rafforzamento del trasporto su scala urbana e locale, secondo le strategie e le indicazioni del Piano dei Servizi del TPL. 46 Programma elettorale 2014-­‐2019 del candidato presidente alla regione Abruzzo GIANNI CHIODI SCHEDA 5 LAVORO E POLITICHE SOCIALI Lo sviluppo delle risorse umane e dell’occupazione, unitamente alle riforme regionali del mercato del lavoro, ha il suo strumento di definizione negli obiettivi strategici e di finanziamento nel Programma Operativo Regionale del Fondo Sociale Europeo 2007-­‐2013 (PO FSE Abruzzo 2007-­‐2013). Nell’arco temporale di riferimento, gli obiettivi strategici del PO FSE Abruzzo 2007-­‐2013 sono inseriti nel Piano Operativo 2009-­‐2011e nel Piano Operativo 2012-­‐2013, entrambi in fase di attuazione, attraverso lo strumento dei Progetti Speciali monoasse (PS) e Multiasse (PSM), che prevedono l’investimento rispettivamente di circa 134,3 e 70 milioni di euro. I due Piani Operativi (PO) agiscono ciascuno in nove distinte aree d’intervento raggruppabili in tre grandi ambiti: Le azioni finalizzate ad accrescere l’occupazione attraverso interventi di politica attiva del lavoro, accrescendo l’occupabilità dei lavoratori e rendendo il mercato del lavoro più inclusivo; • La azioni finalizzate a migliorare la capacità delle istituzioni potenziando gli strumenti di governo per la riforma del mercato del lavoro a livello regionale e locale; • Gli interventi per l’integrazione tra sistemi d’istruzione, formazione e lavoro, per migliorare la qualità del sistema formativo regionale e promuovere la formazione del capitale umano. •
Le politiche per l’occupazione -­‐Misure anticrisi Nel PO FSE sono state previste misure di accompagnamento alle crisi aziendali, attraverso risorse nazionali e regionali, ai fini di una più efficace e tempestiva azione di riqualificazione e reimpiego dei lavoratori. Per contrastare l’acuirsi dello stato di crisi, attraverso il Comitato di Intervento per le Crisi Aziendali e di Settore (CICAS), sono state destinate risorse pari a € 99.000.00,00, per la cassa integrazione e la mobilità in deroga in favore dei lavoratori dell’Area Abruzzo con esclusione dell’Area Sisma che ha beneficiato di risorse pari a circa € 25.000.000,00. Gli interventi hanno permesso di proseguire a garantire un valido sostegno al reddito a circa 9000 lavoratori espulsi o licenziati dal sistema produttivo e di dare possibilità alle aziende interessate di riorganizzarsi in attesa di una ripresa economica. -­‐Politiche attive del lavoro Fulcro degli interventi è il “Patto Politiche Attive del lavoro per i lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga”, che ha interessato circa 7300 lavoratori sospesi o licenziati, dando loro l’opportunità di accrescere le proprie competenze professionali in ambito aziendale e/o di ricollocazione nel sistema produttivo. Le azioni di sostegno all’occupazione finanziate attraverso risorse del FSE con i progetti “Lavorare in Abruzzo”, prima, seconda e terza edizione, che hanno permesso l’assunzione a tempo indeterminato a n. 3878 lavoratori con un impegno di spesa complessivo di € 61.000.000,00. Per quanto riguarda il reinserimento dei lavoratori espulsi dal ciclo produttivo, lo strumento utile è il credito d’imposta concesso ai datori di lavoro per ogni lavoratore svantaggiato assunto in due anni (da maggio 2011), un credito d’imposta pari al 50% dei costi salariali sostenuti nel primo anno o nei primi due anni di assunzione. Sempre nell’ambito delle politiche attive per il lavoro con Il PSM “Fare impresa 2” sono state finanziate -­‐ per complessivi € 8.300.000,00 -­‐ 131 nuove imprese che hanno fruito di un percorso formativo sui temi di comunicazione e gestione d’impresa. Il Progetto Speciale “Sviluppo del microcredito a sostegno della crescita e dell’occupazione”, ha istituito nuovi strumenti d’ingegneria finanziaria (cd erogazione di microcrediti e copertura attraverso specifica garanzia dell’80% dei prestiti erogati da intermediari finanziari) finalizzati a migliorare l’accesso al credito di “microimprese”, per realizzare nuovi investimenti e di persone svantaggiate e per incentivare il lavoro autonomo, con una dotazione di oltre 9 milioni di euro. Con il Progetto “Giovani (in)determinati” sono state destinate risorse complessive pari a € 10.000.000,00 in favore di giovani diplomati/laureati iscritti nella “Long list Giovani (in)determinati” ha garantito l’assunzione di n. 663 giovani lavoratori con un impegno di spesa complessivo di € 8.777.698,70 e l’attivazione di 92 tirocini con una spesa di 1.380.000,00. In prosecuzione delle misure finora attivate, il PO 2012-­‐2013 prevede inoltre un PSM “Job Opportunity”, che mira a rafforzare le condizioni di occupabilità per i soggetti che si trovano in svantaggio oggettivo. Con il Progetto “Cooperare 2012”, sono destinate risorse complessive pari a € 2.000.000,00, da utilizzare per l’erogazione d’incentivi per l’assunzione di disoccupati/inoccupati che diventino soci lavoratori di società cooperative con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Sono finanziati con i PO 2007/2008, 2009/2011 e 2012/2013 progetti speciali di Formazione Continua per Imprese piccole medie e grandi attraverso Interventi integrati di formazione continua. -­‐Interventi nel mercato del lavoro e inclusione sociale Nel 2011 si è concluso il progetto di Osservatorio dell’Inclusione Sociale e delle Povertà, con il quale Abruzzo Lavoro ha realizzato uno strumento in grado di studiare il fenomeno della povertà in Abruzzo. Le azioni d’intervento finalizzate all’inclusione sociale per le categorie svantaggiate e a rischio di emarginazione saranno connesse alle misure previste dal Piano Sociale regionale 2011-­‐2013. Tali azioni s’integreranno con le azioni del Piano Sociale Regionale. In particolare, degno d’interesse è il PSM “Programma di promozione dell’inclusione sociale e della lotta alla povertà”, che si pone l’obiettivo di rafforzare le politiche sociali, raccordando le diverse fonti finanziarie e i diversi strumenti utilizzabili. -­‐Formazione e sicurezza luoghi di lavoro Nell’ambito delle attività istituzionali, è prevista la pubblicazione del Progetto Speciale “Formazione e Sicurezza Luoghi di Lavoro”, che tende a favorire e innalzare i livelli di salute e sicurezza all’interno dei luoghi di lavoro attraverso l’erogazione di percorsi formativi essenziali per la formazione dei lavoratori, dirigenti preposti e per il datore di lavoro. -­‐Le riforme regionali del mercato del lavoro L’Osservatorio del Mercato del Lavoro, con il supporto di Abruzzo Lavoro, ha analizzato e prodotto rapporti sulle caratteristiche e dinamiche del mercato del lavoro regionale. Sono stati inoltre rafforzati i collegamenti delle banche dati locali e progettato lo sviluppo del Sistema Informativo Lavoro (SIL) della Regione Abruzzo. In collaborazione con Italia Lavoro è stato predisposto il nuovo “Masterplan dei Servizi per l’Impiego”. -­‐Testo unico del Welfare Il Disegno di Legge Regionale, “Testo Unico del Welfare”, mira a riordinare in maniera organica le disposizioni regionali in materia di politiche del lavoro, della formazione, istruzione e orientamento, volontariato e sviluppo dell’associazionismo, riconoscendo il principio delle pari opportunità tra i fondamenti essenziali per lo sviluppo economico e sociale del territorio. DIREZIONE FUTURO Sostegno ai giovani e alle donne 48 • Sosterremo i sistemi di governo del mercato del lavoro favorendo la connessione di tutti gli operatori dei servizi per l’impiego, pubblici e privati. • Avvieremo i ragazzi al mondo del lavoro attraverso percorsi formativi adeguati e favorendo collaborazioni tra enti accreditati e PMI. • Miglioreremo il livello di occupazione femminile • Agevoleremo il reinserimento dei lavoratori over 40 anche con nuovi strumenti contrattuali che, collocandosi in posizione intermedia tra il contratto a tempo indeterminato e le innumerevoli forme di contratti flessibili attualmente esistenti nel panorama del diritto del lavoro (ad es. contratto di lavoro quinquennale), darebbero maggiore stabilità al disoccupato maturo. • Incentiveremo l’inserimento di manager nelle PMI (attraverso la formula del “Temporary Management”), per incentivare e valorizzare l’integrazione di competenze manageriali e professionali di elevato livello utili al rilancio della competitività • Introdurremo la Dote Impresa incentivando produttività e meccanismi di armonizzazione famiglia – lavoro. • Favoriremo politiche di miglioramento organizzativo nei principali servizi per il cittadino (riduzione code in ospedali, uffici pubblici, …) per una migliore politica di conciliazione dei tempi delle famiglie e dei servizi • Introdurremo la Dote Reimpiego personalizzata e disponibile in qualsiasi fase del percorso lavorativo, per sostenere il reinserimento lavorativo e lo sviluppo delle imprese locali. • Potenzieremo la formazione continua dei lavoratori anche attraverso l’integrazione di tutte le risorse disponibili. Le politiche sociali -­‐Piano Sociale Regionale Il Piano costituisce lo strumento d’indirizzo delle politiche sociali regionali. Il Piano sociale regionale prevede: -­‐ la revisione dinamica dell’area Inclusione e integrazione sociale, per qualificarne la spesa attivando progetti, strumenti e risorse comunitarie, sostenuti da una migliore formazione degli operatori finalizzata a reintegrare nel tessuto sociale e produttivo cittadini che sono emarginati per handicap fisico e/o psichico, ovvero espulsi dal ciclo lavorativo; -­‐ la rivisitazione dei Livelli essenziali di assistenza sociale (LIVEAS), focalizzando l’attenzione sulle aree di maggiore bisogno, evitando la frammentazione degli interventi; -­‐l’individuazione di sistemi di accesso ai servizi socio-­‐assistenziali, prevedendo l’utilizzo delle norme che garantiscono, erga omnes, meccanismi di accesso e fruizione dei servizi omogenei e validi su tutto il territorio regionale; -­‐ la promozione della Qualità sociale regionale, attraverso l’individuazione di standard minimi di sistema locale, necessari e concorrenti alla formulazione funzionale dei piani di zona; -­‐la semplificazione e sostenibilità delle pianificazioni locali, incentivando gli attori sociali territoriali a modelli basati sulle evidenze di bisogno e sulle capacità di fare sistema utilizzando risorse attive dell’intero network; -­‐ l’introduzione di più efficaci sistemi di monitoraggio e controllo dell’attuazione degli strumenti d’intervento territoriali, finalizzati al riscontro dell'efficacia e dell'economicità dei sistemi erogatori. Il lavoro del Tavolo per l’integrazione sociosanitaria, istituito per fare fronte a queste problematiche, sta definendo importanti tasselli del Piano: -­‐la predisposizione di linee-­‐guida per l’integrazione socio-­‐sanitaria; -­‐la rideterminazione degli ambiti territoriali del Piano (riforma degli Ambiti Sociali), in conformità con le esigenze d’integrazione appena sottolineate; -­‐la programmazione della politica della spesa per l’attuazione del Piano, che dovrà utilizzare in maniera integrata le risorse del Fondo Sociale regionale, del Fondo Nazionale per le politiche sociali e del Fondo Sociale Europeo. DIREZIONE FUTURO Un percorso a sostegno dei cittadini • Promuoveremo la messa in rete dei soggetti sociali in modo da rispondere ai bisogni delle persone in maniera integrata, garantendo un percorso specifico per le diverse esigenze. 49 • Favoriremo la comunicazione e la cooperazione tra i soggetti istituzionali che operano sul territorio e incrementeremo il coinvolgimento del terzo settore valorizzando le esperienze più avanzate già in atto e promuovendo nelle associazioni la formazione alla managerialità e all’impresa. • Miglioreremo gli strumenti delle politiche sociali integrandoli con quelli delle politiche formative e del lavoro, per assicurare un ascolto complessivo delle esigenze e individuare opportunità organiche di uscita dal bisogno e di crescita personale. • Rafforzeremo gli investimenti sulla comunicazione per creare un dialogo bidirezionale, per meglio conoscerei bisogni e accompagnare le scelte delle persone. • Rafforzeremo i controlli sugli operatori, a garanzia del livello qualitativo dei servizi e del mantenimento dell’accreditamento delle strutture • Promuoveremo il ruolo delle organizzazioni di volontariato e il loro coinvolgimento nell’erogazione dei servizi -­‐Politiche per l’infanzia Ci siamo presi cura dell’educazione dei più piccoli, puntando su qualità e quantità dei servizi; per questo abbiamo investito oltre 7,5 milioni per gli asili nido. DIREZIONE FUTURO Il nostro impegno vuole essere quello di potenziare i servizi asili nido, per avvicinarsi agli standard di diffusione e di qualità europei. -­‐Politiche per i giovani Le politiche in favore dei giovani intervengono in tre ambiti: -­‐la promozione di organismi rappresentativi dei giovani; -­‐ il sostegno alle iniziative previste dalle leggi regionali, per la promozione degli scambi culturali -­‐ gli organismi di rilevanza sociale (informagiovani). DIREZIONE FUTURO Più risorse per i giovani • Daremo nuovi spazi partecipativi alle forme di associazionismo giovanile attraverso strumenti e riconoscimenti in grado di valorizzare la creatività, la conoscenza delle opportunità e la responsabilità sociale. • Sosterremo l’imprenditorialità giovanile sia nella fase di start-­‐up d’impresa sia durante il consolidamento di nuove imprese. • Sosterremo i giovani talenti nei diversi ambiti espressivi (arte-­‐creatività e sport) • Creeremo un sistema d’informazione coordinato e integrato, a partire dalla rete degli Informagiovani, sugli ambiti e sugli eventi per la popolazione giovanile, usando l’interattività offerta dalle nuove tecnologie • Sosterremo il ruolo degli oratori, quali strutture per l’educazione giovanile • Studieremo un programma per avvicinare i giovani alle materie tecniche e scientifiche, creando esperienze dirette con il sistema universitario e la ricerca, e incentivando i giovani più promettenti. • Valorizzeremo i nuovi percorsi di alta formazione per studenti e ricercatori più promettenti in settori strategici quali lo sviluppo sostenibile ed ecocompatibile, le nuove tecnologie, la valorizzazione del territorio e del suo patrimonio culturale, la tutela ambientale -­‐Riforma delle Associazioni di promozione sociale Con la L.R. n. 11/2012 sono state disciplinate le Associazioni di promozione sociale e istituito il relativo Registro Regionale. La Legge riconosce, promuove e valorizza il ruolo dell’associazionismo sociale prevedendo per le stesse forme di finanziamento idonee alla realizzazione di progetti nazionali e comunitari e all’accesso a benefici regionali su indirizzi, priorità, criteri e contributi definiti annualmente dalla Regione. Fondamentale attenzione è stata rivolta nei confronti delle politiche per la disabilità grave e per la non autosufficienza sia per quanto concerne i servizi e gli interventi economici a favore di persone disabili e anziani non autosufficienti, sia per sostenere gli Ambiti Territoriali Sociali. DIREZIONE FUTURO Una legislazione per i servizi sociali 50 Nell’ambito delle politiche sociali diventa indifferibile l’aggiornamento della legislazione sui servizi sociali, e in particolare la definizione della normativa relativa alle autorizzazioni e agli accreditamenti, delle strutture e dei servizi previsti dal Piano, ma anche le norme che assicurino al Terzo settore, interlocutore di significativo rilievo per lo sviluppo delle politiche sociali, la dovuta tutela e il necessario sostegno, in una logica di concreta attuazione del principio di sussidiarietà. -­‐Riforma delle IPAB La Legge Regionale 24 giugno 2011, n. 17 “Riordino delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (IPAB e disciplina delle Aziende pubbliche di Servizi alla Persona (ASP)” ha, infatti, disposto la trasformazione delle IPAB presenti e operanti sul territorio regionale in Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona (ASP), ovvero in Fondazioni o Associazioni di diritto privato. -­‐Lotta alla povertà Recentemente, la Regione Abruzzo si è impegnata nel campo della lotta alla povertà e all’emarginazione con due recenti provvedimenti (LL.RR. n. 6/2009 e n. 15/2009), che prevedono l’erogazione annuale di contributi per il sostegno alimentare delle persone in stato di povertà e senza fissa dimora, alle Associazioni di Volontariato che svolgono attività di raccolta di generi alimentari, ripartendoli tra enti e associazioni che gestiscono mense per persone in stato di povertà estrema e senza fissa dimora. DIREZIONE FUTURO La lotta alle nuove povertà • Proseguiremo nel sostegno delle iniziative per contrastare, affrontare e prevenire le nuove povertà. • Valorizzeremo le reti sociali già presenti sul territorio e ne promuoveremo l’integrazione. • Sosterremo percorsi condivisi e partecipati da soggetti pubblici e privati finalizzati al riconoscimento del diritto delle persone che vivono in condizione di povertà e di esclusione sociale a condurre una vita dignitosa e a svolgere un ruolo attivo nella società. • Attueremo progetti sperimentali per la riorganizzazione dei consultori familiari per potenziare gli interventi sociali a favore delle famiglie. • Promuoveremo le azioni e le attività delle cooperative sociali finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate quale modello che coniuga la solidarietà con l’efficienza economico-­‐imprenditoriale. • Promuoveremo campagne di comunicazione rivolte dalle famiglie immigrate per favorire la conoscenza della nostra realtà, le opportunità d’integrazione nella nostra vita sociale e la consapevolezza dei propri diritti, soprattutto per le donne • Sosterremo percorsi per la sensibilizzazione della collettività rispetto ai vantaggi derivanti dalla riduzione delle situazioni di povertà ed esclusione sociale, per il rafforzamento della coesione sociale. -­‐Politiche per la famiglia E’ in attuazione l’accordo con il Dipartimento Politiche della Famiglia, dal Ministero della Salute e dalla Regione Abruzzo, che prevede, tra le altre, misure volte a contrastare il disagio delle famiglie, derivante dal progressivo impoverimento dovuto al diffuso stato di precarizzazione del lavoro e dalle condizioni generali, aggravate dalla crisi economica, nonché iniziative di aiuto alimentare per le persone in stato di povertà, in sinergia con le azioni previste nel quadro della gestione del Fondo per il sostegno sociale, finalizzato ai nuclei familiari al di sotto della soglia di povertà annualmente individuata dall'ISTAT. DIREZIONE FUTURO Più sostegno alle famiglie • Valorizzeremo l’esperienza delle imprese che hanno sviluppato progetti qualificati nell’ambito della conciliazione lavoro-­‐famiglia, incentivando con misure premianti la diffusione di queste esperienze in altre imprese. • Troveremo nuove forme per sostenere e tutelare la maternità soprattutto per le lavoratrici precarie. • Promuoveremo l’erogazione di nuove forme di sostegno della natalità, della genitorialità e dell’infanzia • Sosterremo percorsi di mediazione familiare nei momenti di crisi, per accompagnare le persone nella fasi difficili della vita. 51 • Introdurremo forme di sostegno per le famiglie numerose a basso reddito per consentire la fruizione di periodi di vacanza organizzata da enti no profit • Valorizzeremo i “reparti di maternità” degli ospedali promuovendo la capacità di coniugare qualità professionale e tecnologica con l’umanizzazione di un evento unico per la famiglia. • Valorizzeremo sempre più il ruolo degli anziani, mettendo a disposizione della società il patrimonio delle loro esperienze e capacità attraverso forme di sostegno al loro “ruolo attivo”, sia in ambito familiare sia sociale e formativo. • Incrementeremo l’offerta di servizi educativi, culturali e ricreativi rivolti agli anziani e la loro accessibilità • Potenzieremo percorsi che permettano di prolungare e sostenere la domiciliarità, investendo su voucher e ulteriori forme di sostegno alle famiglie • Proseguiremo nell’azione di verifica dei livelli di servizio delle strutture socio-­‐assistenziali, affiancando ai controlli misure di premialità che incentivino il continuo miglioramento dell’accoglienza e dell’assistenza fornita 52 Programma elettorale 2014-­‐2019 del candidato presidente alla regione Abruzzo GIANNI CHIODI SCHEDA 6 COMPETENZE E INNOVAZIONE Istruzione e sistema educativo Il sistema educativo regionale deve fornire le basi per una ripresa della competitività, della crescita e dello sviluppo economico. Particolare importanza rivestono i progetti che si pongono l’obiettivo di sviluppare il capitale umano attraverso la promozione dell’innovazione e il rafforzamento della formazione tecnico-­‐scientifica. In quest’ambito sono stati attivati due Progetti Speciali Multasse (“Alta Formazione (Al.Fo)” e “Reti per l’Alta Formazione”), che puntano da un lato a creare reti stabili e partenariati capaci di coinvolgere e far interagire, con quelli abruzzesi, Atenei e Centri di Ricerca stranieri e Imprese leader a livello internazionale; dall’altro di permettere ai beneficiari di fruire dell’opportunità di completare il percorso di formazione scientifica e crescita professionale in Università e Centri di Ricerca Esteri. Nell’ambito della collaborazione tra la Regione Abruzzo e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – Laboratori Nazionali del Grasso Sasso è stato data compiuta attuazione al Progetto Speciale Multiasse “La Società della Conoscenza in Abruzzo” e nel Piano Operativo 2012-­‐2013 è stato previsto il Progetto Speciale Multiasse “Sistema Sapere e crescita”. • Obiettivo del primo Progetto è contribuire allo sviluppo di una società della conoscenza che fonda la propria crescita e competitività sul sapere, la ricerca e l´innovazione attraverso la realizzazione di attività di alta formazione e di formazione continua specialistiche. • Il secondo progetto si propone come uno strumento per mettere a sistema le conoscenze attivate/sperimentate nei precedenti progetti realizzati dai L.N.G.S. al fine di contribuire significativamente alla crescita economica e sociale del territorio, potenziando l’accesso alla cultura scientifica attraverso una diffusione ancora più capillare dell’uso di nuove tecnologie. • Con il Progetto “Simulazione d’impresa” si è voluto promuovere la cultura d’impresa all’interno delle Istituzioni scolastiche e delle Università, attraverso la partecipazione degli allievi a esperienze simulate che riproducono struttura e funzioni di un’impresa reale, negli aspetti che riguardano l’organizzazione, i processi, i ruoli, i flussi informativi, le relazioni. • Con il PS “Azioni di sistema contro la dispersione scolastica” si vuole contrastare il fenomeno della dispersione scolastica, attraverso specifici interventi che puntino all’integrazione tra scuola e territorio. • Il PS “Scuola e nuovi apprendimenti 2” ha l’obiettivo di promuovere interventi integrativi delle attività scolastiche curriculari, al fine di innalzare gli standard di qualità del sistema scolastico regionale. • Con il “Progetto speciale Formazione Continua per Imprese Medie e Grandi” sono stati attivati processi di qualificazione delle professionalità delle imprese medie e grandi presenti in Regione, a supporto della competitività, della cooperazione e della capacità d’innovazione. • Il “Progetto Speciale Internazionalizzazione delle Imprese” intende diffondere una cultura aziendale di ampliamento dei mercati e all’acquisizione di competenze imprenditoriali e manageriali. Il progetto incentiva la creazione di Reti Locali per la promozione di politiche comuni, attraverso il potenziamento del sistema per la formazione di figure professionali necessarie ai nuovi assetti organizzativi. DIREZIONE FUTURO Una legge regionale per il sistema educativo Vogliamo predisporre un disegno di legge avente a oggetto il sistema educativo regionale mediante cui disciplinare i vari macro-­‐ambiti, dal sistema di governance, con la distribuzione delle competenze tra enti (Regione ed Enti Locali) e le forme di collaborazione istituzione alla programmazione dell’offerta d’istruzione e formazione professionale, dall’orientamento scolastico e professionale al sistema di certificazione dei percorsi formativi, dall’organizzazione territoriale delle scuole all’Istruzione e formazione tecnica superiore. All’interno della legge regionale, troveranno inoltre spazio gli interventi contro la dispersione scolastica e quelli concernenti la promozione di scambi nella scuola secondaria di II grado. Ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica Con la Legge n. 40 dell’8 agosto 2012 abbiamo previsto un Osservatorio regionale sullo sviluppo del sistema produttivo e della ricerca e innovazione, che ha come obiettivo di favorire la partecipazione, da parte di tutti i soggetti interessati allo sviluppo del sistema produttivo locale, della ricerca e dell’innovazione, alla definizione delle priorità d’intervento. Sono inoltre in fase di avvio le azioni dell’Area di Policy “Competitività e RSTI” del Programma Attuativo Regionale del Fondo di Sviluppo e Coesione -­‐già Fondo per le Aree Sottoutilizzate -­‐ (PAR FSC), che si propongono di rafforzare il sistema di governance della politica per la ricerca, di sostenere la realizzazione del Campus Automotive, e di dare supporto alle attività d’innovazione e sviluppo delle PMI. In attuazione di questa linea di azione “Sostenere la realizzazione dell’Azione connessa Automotive” del PAR FSC, sono stati stipulati nel 2013, l’Accordo di Programma Quadro Rafforzato con il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell’Istruzione, e la Convezione con la Camera di Commercio di Chieti, che hanno a oggetto interventi per la realizzazione del Campus Automotive, con uno stanziamento complessivo di risorse di circa 26 milioni di euro. A ulteriori bandi sono destinate risorse per promuovere la nascita e lo sviluppo delle imprese artigianali, industriali, commerciali, del sociale e cooperative e sostenere l’innovazione e la riorganizzazione aziendale dal punto di vista tecnologico, operativo, commerciale e patrimoniale. DIREZIONE FUTURO Valorizzare le eccellenze e promuovere l’innovazione tecnologica. La nuova politica regionale di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica sarà basata su una strategia d’innovazione flessibile e dinamica concepita a livello regionale e messa a sistema a livello nazionale ed europeo. L’obiettivo generale di valorizzare le eccellenze si tradurrà, a livello operativo, nel potenziamento dei settori e/o delle nicchie di mercato dove la regione dispone di chiari vantaggi competitivi o di determinate potenzialità di sviluppo imprenditoriale, il tutto alla luce delle esperienze e delle lezioni che il passato avrà impartito. In tal senso, si è già manifestato l’interesse a sostenere anche finanziariamente, nell’ambito di specifici Accordi di Programma con il MIUR, le attività complementari e/o funzionali allo sviluppo e alla valorizzazione dei Cluster Tecnologici Nazionali. Esi rappresentano un modello di aggregazione multiregionale d’imprese, università, altre istituzioni pubbliche o private di ricerca, per contribuire alla competitività del sistema economico. Le riforme istituzionali e la governance La Regione ha avviato e portato avanti riforme in tutti i campi dell’attività politica e amministrativa della Regione, con l’obiettivo di migliorare l’efficacia della programmazione, della legislazione, del governo del territorio, del coordinamento dell’attività degli Enti Locali, attraverso un’organizzazione flessibile e moderna delle proprie strutture. Le riforme, che la Regione ha seguito nel tempo, sostenendo programmi e progetti volti a migliorare la capacità degli Enti Locali di svolgere le loro nuove funzioni e ad accrescerne la qualità, la produttività, l’efficienza, l’accountability e la trasparenza degli uffici, sono supportate da un’apposita azione del PAR FSC, che agisce contemporaneamente su due fronti: • Il rafforzamento della capacity building degli Enti Locali in tema di sussidiarietà verticale e orizzontale, rafforzando le sedi istituzionali di rappresentanza degli Enti Locali, potenziando le iniziative volte a elevare l’attuale livello di cooperazione Interistituzionale e di partecipazione alle scelte regionali; 54 • Il rafforzamento e il sostegno all’associazionismo fra Enti Locali per l’esercizio delle funzioni/servizi fondamentali, anche per elevare la capacità degli Enti Locali di fornire servizi al cittadino, migliorandone, nel frattempo, gli standard qualitativi. Il riordino delle Comunità Montane Il complesso processo di riordino delle Comunità Montane in Abruzzo si è mosso lungo le direttrici intraprese negli scorsi anni con la riforma costituzionale e le modifiche intervenute nella legislazione nazionale e nel Testo Unico sugli Enti Locali. DIREZIONE FUTURO Un disegno di legge ad hoc per la montagna Confermiamo la nostra attenzione per il riequilibrio territoriale attraverso la proposta di modelli di sviluppo endogeno e di valorizzazione delle risorse nelle proprie zone interne e di montagna attraverso un disegno di legge regionale su “Politiche di Sviluppo della montagna abruzzese”. La semplificazione e i servizi pubblici di rilevanza locale Sul fronte della semplificazione, abbiamo da tempo intrapreso un percorso che persegue tre obiettivi distinti, ma interconnessi: • -­‐la riorganizzazione dei SUAP, alla luce della necessità di far interoperare i loro sistemi informativi e telematici con gli altri nazionali, regionali e locali; • -­‐la semplificazione delle procedure, attraverso la predisposizione di modulistiche uniche regionali, già approvate dalla Giunta in materia di commercio, artigianato e turismo; • -­‐l’attivazione dei SUAP, da perseguire attraverso il rafforzamento di quelli presenti da tempo • L’avvio di nuovi SUAP nelle aree nelle quali non sono stati ancora istituiti. DIREZIONE FUTURO Città più sicure Rafforzeremo la sicurezza urbana attraverso_. • IL SOSTEGNO DELLA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI DI PREVENZIONE DELLA INSICUREZZA URBANA E DI DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA LEGALITÀ; • INIZIATIVE DIRETTE ALLA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA LEGALITÀ SOPRATTUTTO TRA I PIÙ GIOVANI ATTRAVERSO IL PROGRAMMA REGIONALE ANNUALE PER LA LEGALITÀ; • REALIZZAZIONE DI UN’ATTIVITÀ DI FORMAZIONE INTEGRATA PER FAVORIRE UNA MAGGIORE INTERAZIONE DI CONOSCENZE E CULTURA TRA SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI (OPERATORI DI POLIZIA LOCALE, NAZIONALE, P.A., OPERATORI DEL SOCIALE); • RAFFORZAMENTO DELLA DOTAZIONE STRUMENTALE A DISPOSIZIONE DELLA POLIZIA LOCALE. Sul fronte della qualità della vita dei cittadini, l’attivazione dell’Osservatorio sui tempi e la ripresa dei lavori del “Tavolo sulle politiche di conciliazione dei tempi”, consentirà di ottimizzare l’uso delle risorse destinate alle politiche per i tempi. I servizi per lo sport ed il tempo libero La strategia seguita negli ultimi anni ha puntato a organizzare grandi eventi sportivi. Molto lavoro sarà incentrato sull’organizzazione delle Universiadi Estive del 2019, che si svolgeranno a L’Aquila. Verrà promosso un programma d’interventi consentiranno la ricostruzione del patrimonio infrastrutturale sportivo, andato in gran parte distrutto o danneggiato dal sisma dell’aprile 2009. In occasione dell’evento, infatti, il PAR FAS stanzia 7,6 milioni di euro per gli investimenti necessari per adeguare l’impiantistica sportiva e per il cofinanziamento di eventi sportivi che abbiano il ruolo di test o di volano. Nel frattempo, con analoghi obiettivi, i fondi riprogrammati del POR FESR hanno attivato un’azione d’incentivazione delle attività sportive promosse da imprese individuali, collettive e loro forme associate (3,7 milioni di euro) e una di recupero e ripristino delle strutture pubbliche sportive danneggiate, tramite progetti che contribuiscano alla ricostruzione della città Capoluogo (3 milioni di euro). 55 L’innovazione digitale e la società dell’informazione Obiettivo è promuovere una trasformazione della realtà abruzzese verso una economia fondata sulla conoscenza. DIREZIONE FUTURO Una Regione Digitale L’azione complessiva per il superamento del divario digitale che separa l’Abruzzo dalle aree più sviluppate è articolata su più linee d’intervento. La prima è potenziare il sistema infrastrutturale nel segmento ICT attraverso la realizzazione di una infrastruttura di comunicazione integrata a banda larga diffusa capillarmente sull’intero territorio regionale per diffondere l’uso e l’integrazione delle reti telematiche tra le amministrazioni pubbliche, i cittadini e le imprese. Si prevede di dotare entro il 2015 l’intero territorio regionale di un’infrastruttura di rete a banda larga. Il raggiungimento di tale obiettivo è attuato in stretta collaborazione con gli interventi posti in essere a livello nazionale dal Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE). Gli interventi che stanno contribuendo al raggiungimento dell’obiettivo sono inseriti nel POR FESR 2007-­‐2013 di “Potenziamento delle reti immateriali (banda larga) nelle aree di montagna” e l’intervento che si sta realizzando nell’ambito del Programma nazionale per la banda larga del MISE che prevede il potenziamento delle infrastrutture di comunicazione nelle aree rurali del territorio regionale (l’intervento, affidato dal MISE alla società Infratel Italia S.p.A., prevede un investimento complessivo sul territorio abruzzese di 9,8 milioni di euro, di cui 7 stanziati dal MISE e 2,8 dalle risorse derivanti dal FEASR della Regione Abruzzo nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale). Segue la realizzazione di un sistema completamente integrato di e-­‐government (Electronic Government) regionale che faciliti il collegamento al sistema dei servizi pubblici e ad alcune aree dei servizi ai cittadini e alle imprese, puntando a un modello di erogazione di servizi in forma aggregata, anche attraverso il supporto alle iniziative promosse dagli enti locali sul territorio regionale. L’obiettivo sarà di integrare e completare le azioni già avviate con i progetti in corso di realizzazione al fine di dare piena attuazione ai dettami sanciti dal Codice dell’Amministrazione Digitale. Il digitale per la trasparenza L’attuazione delle prescrizioni contenute nel Codice dell’Amministrazione Digitale è destinata a mutare radicalmente l’assetto delle pubbliche amministrazioni nell’organizzazione interna, nei rapporti tra i vari enti, nelle relazioni con gli utenti esterni. In quest’ambito, la Regione Abruzzo, ha avviato alcuni interventi programmati in APQ finalizzati alla realizzazione delle infrastrutture informatiche, necessarie a gestire il complesso processo della “Digitalizzazione della PA”. I servizi pubblici avanzati La Regione Abruzzo ha già realizzato attraverso gli strumenti della programmazione negoziata interventi complessi, che prevedono l’utilizzo di strumento di front office, attraverso i quali vengano erogati, ai cittadini e alle imprese, informazioni e servizi da parte dei diversi uffici della Pubblica Amministrazione. Rientrano in quest’ambito: • Lo Sportello SUAP, punto unico di accesso di cittadini e imprese alla Pubblica Amministrazione; • Il Fascicolo Sanitario Elettronico per l’integrazione di funzioni e servizi in ambito sanitario per i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta; • Il Geoportale regionale, che rappresenta un nuovo canale di diffusione delle informazioni geografiche prodotte dalla Regione Abruzzo, agevolando la ricerca e fornendo materiali aggiornati sulla produzione geo-­‐cartografica sia tecnica e sia tematica; • -­‐la rete satellitare GNSS che realizza un moderno sistema di posizionamento satellitare, già adeguato alla utilizzazione della costellazione satellitare CE Galileo. DIREZIONE FUTURO L’innovazione dei Cloud Compunting Nella nuova fase di programmazione si prevede di utilizzare tale infrastruttura per sviluppare, attraverso le risorse del PAR-­‐FAS 2007-­‐2013, i servizi di cooperazione applicativa di tipo verticale che faciliteranno l’interscambio d’informazioni tra le P.A. del territorio regionale nei settori sanitario, anagrafico e lavoro, ecc.…, garantendo dei livelli di servizio misurabili. 56 Attraverso il potenziamento dell’infrastruttura dei Centri Tecnici Regionali (L’Aquila e Tortoreto), si potrà garantire il supporto e l’attivazione di sistemi di Cloud Computing per tutti gli enti locali regionali a costi estremamente bassi, in aderenza alle indicazioni dell’Agenzia per l’Italia Digitale. Tale infrastruttura basata sui due Centri Tecnici già operativi, avviati attraverso alcuni progetti ricompresi nei programmi della pregressa programmazione negoziata, permetterà di attuare efficienti programmi di “Disastyer Recovery” e di supporto alla sicurezza dell’informazione prodotta dalla P.A.L. nonché del sistema della sanità pubblica regionale. L'evoluzione della banda larga L’avvio del processo d’infrastrutturazione a banda ultra larga del territorio regionale attraverso la creazione di reti di comunicazione in linea con gli obiettivi fissati nell’Agenda Digitale Europea rappresenta una delle sette iniziative faro del Programma Europa 2020 e in particolare crea un mercato digitale unico basato su internet veloce e superveloce e su applicazioni interoperabili. Con questa ultima grande linea d’intervento che prevede l’avvio della fase d’infrastrutturazione del territorio regionale, attraverso la creazione di reti di comunicazione a banda ultra larga, il settore ICT regionale intende partecipare nel processo di modernizzazione della Regione. DIREZIONE FUTURO Banda larga per un Abruzzo al passo con i tempi Entro il 2020 i contenuti e le applicazioni digitali saranno forniti quasi interamente online. La creazione e l'adozione di reti più veloci a loro volta aprono la strada a servizi innovativi che sfruttano velocità più elevate. La Regione Abruzzo, attraverso la linea d’intervento III.1.1. del PAR-­‐FAS 2007-­‐2013 che prevede uno stanziamento di 18 M€, avvierà il processo d’infrastrutturazione del territorio regionale con la banda ultra larga attraverso la stipula di un Accordo di Programma Quadro con il MISE per aderire al Piano Digitale Banda Ultra Larga Italia. 57 Programma elettorale 2014-­‐2019 del candidato presidente alla regione Abruzzo GIANNI CHIODI SCHEDA 7 IL SISTEMA SANITARIO REGIONALE Le Politiche per La Salute -­‐I Programmi Operativi Le politiche regionali per la salute riguardano tre grandi ambiti: la riorganizzazione complessiva del sistema sanitario regionale, le politiche di prevenzione sanitaria e i progetti di potenziamento dell’offerta dei servizi attraverso investimenti in strutture e tecnologie. I Programmi operativi rappresentano lo strumento per avviare un processo di riordino dei sistemi sanitari regionali mirato a raggiungere l’equilibrio economico-­‐finanziario, a riqualificare l’offerta ospedaliera e dei servizi territoriali e a migliorare la qualità percepita da parte dei cittadini, attraverso percorsi di riforma da attuare in tempi certi e definiti, consolidando le riforme strutturali avviate negli ultimi anni. In Abruzzo, i percorsi di riforma della sanità sono stati perseguiti con le azioni pluriennali previste nel Programma Operativo 2010 e nel Programma Operativo 2011/2012, che perseguono l’obiettivo di completare il percorso di risanamento finanziario intrapreso con il Piano di rientro, per riportare l’Abruzzo a pieno titolo tra le Regioni italiane che meritano di essere definite “virtuose”. L’obiettivo può considerarsi raggiunto: nel quarto trimestre 2013, per il quarto anno consecutivo, il bilancio della sanità regionale ha presentato un margine di attivo che consente di sostenere che la riduzione degli sprechi e degli eccessi del sistema sanitario regionale siano superati, e che il prosieguo del percorso di risanamento, pur prestando attenzione all’evoluzione dei costi, debba essere prevalentemente finalizzato a conseguire un livello sempre più elevato nella qualità dei servizi ai cittadini. Il Programma Operativo 2011-­‐2012 ha consolidato e messo a regime l’intero processo di pianificazione, programmazione e controllo del sistema, regolamentando e coordinando i sistemi di vigilanza e di controllo gestionale sul rispetto della normativa vigente, dei contratti negoziali sottoscritti e dei vincoli finanziari. Anche la Corte dei Conti nell’Indagine sulla sanità pubblica nella Regione Abruzzo (Programma di controllo sulla gestione per l’anno 2012 approvato con deliberazione n. 7/2012/INPR) indica che: “la sottoscrizione del Piano di rientro non è stata sufficiente, infatti sebbene sia stato inizialmente un utile strumento sotto il profilo contabile per il rientro dei disavanzi, si è rilevato del tutto carente per contrastare il persistere della maturazione di un disavanzo legato più a carenze strutturali che non a problemi contabili. Infatti fino al 2009, si è contestata, anche da parte di questa Sezione, la mancanza di incisive azioni sul tessuto organizzativo che sottendeva alla realizzazione del Piano medesimo.” La Corte ha ribadito che nel 2010-­‐2011 l’adozione dei Programmi Operativi destinati alla razionalizzazione dei costi e al riordino strutturale ha permesso, da un lato l’arresto dei disavanzi e il raggiungimento dell’equilibrio economico finanziario del Servizio Sanitario Regionale; dall’altro l’avvio di una più mirata riqualificazione dell’offerta regionale ospedaliera. E la Corte dei Conti conclude la propria indagine indicando che “la programmatica riforma del sistema deve proseguire e completarsi da un punto di vista attuativo.” -­‐I controlli e la razionalizzazione della spesa Con Decreto del Commissario ad Acta n. 64/2012 del 14/11/2012 di approvazione dei protocolli ispettivi regionali sono stati, pertanto, regolamentati i controlli di competenza delle ASL sull’appropriatezza, la legittimità, la congruità e la qualità delle prestazioni erogate dalle strutture sanitarie pubbliche e private accreditate. Tali controlli sono effettuati dai NOC (Nuclei Operativi di Controllo). L’obiettivo generale programmato nel triennio è il coordinamento ed il monitoraggio del sistema regionale dei controlli come delineato nei sopracitati atti commissariali, attraverso: • la verifica della continuità dei controlli nel rispetto della normativa, dei contratti e dei protocolli ispettivi di riferimento; • la verifica del rispetto delle percentuali minime di controllo stabilite per tutte le tipologie di prestazioni. I programmi operativi riferiti agli anni 2010 e 2011-­‐2012 hanno posto le basi per una forte azione di razionalizzazione ed efficientamento nella gestione delle risorse umane da parte delle ASL regionali mediante interventi volti, da un lato, ad incidere sull’assetto organizzativo-­‐strutturale e, dall’altro, a garantire una miglior coerenza tra il nuovo assetto organizzativo scaturente dai processi di riordino della rete ospedaliera ed i connessi fabbisogni, quantitativi e qualitativi, di personale necessari allo svolgimento delle attività proprie del servizio sanitario. L’azione di razionalizzazione e il raggiungimento degli obiettivi di spesa prefissati hanno consentito comunque alle ASL regionali, nonostante l’assoggettamento al Piano di rientro, di poter procedere ad assunzioni di personale nel corso degli anni 2010-­‐2013. Un’apposita linea di intervento regionale (avviata dal Piano Operativo 2010, Intervento 10 – Determinazione dei tetti di spesa per gli erogatori privati) è stata destinata a riorganizzare le prestazioni sanitarie acquistate dai privati, ridefinendo i tetti di spesa. Con il Programma 2011-­‐2012 sono stati ridefiniti i tetti di spesa per le prestazioni per acuti, riabilitazione e lungodegenza, in coerenza con il numero di posti letto attribuiti alle case di cura private. La rimodulazione dei posti letto afferenti alle Strutture sanitarie private provvisoriamente accreditate insistenti sul territorio regionale ha reso operativa, dal 1 gennaio 2013, la riduzione prevista dalla deliberazione commissariale n. 45/2010 di determinazione dell’effettivo fabbisogno regionale. Dal 2013 sono state ammesse alla negoziazione le strutture che, ai sensi dell’art. 35 della predetta L.R. 6/2009, risultano provvisoriamente autorizzate ed accreditate per continuare ad erogare le stesse prestazioni. L’intervento di razionalizzazione della spesa farmaceutica (nel Programma 2010, Intervento 11) è mirato ad ottimizzare l’impiego e l’approvvigionamento dei fattori produttivi nella farmaceutica convenzionata e in quella ospedaliera, adottando misure volte, rispettivamente, alla modifica del mix prescrittivo dei medici di base (MMG) ed alla razionalizzazione della gestione dei magazzini. Con l’attuazione del Decreto Commissariale (n. 23 del 08.07.2011) che prevede che il 50% della retribuzione variabile dei MMG è collegato al raggiungimento di un risparmio pari all’80% dell’importo indicato per il 2010 dal sistema Tessera Sanitaria; l’obiettivo quantitativo sopra citato è stato raggiunto, confermato nel 2012 e sarà reiterato nel prossimo triennio. A partire dal 2011, con vari decreti sono state adottate ulteriori iniziative per il contenimento della spesa farmaceutica ed il miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva. Inoltre, sono avviati o in fase di avvio i provvedimenti per il potenziamento del servizio di distribuzione farmaceutica, e per la centralizzazione degli acquisti, con l’istituzione del Comitato Direttivo e il Comitato Esecutivo per la Centralizzazione degli Acquisti. In materia di razionalizzazione della spesa corrente e di funzionamento delle strutture, sono stati presi provvedimenti di riduzione del 10% rispetto ad aprile 2012 dei compensi degli organi collegiali e di contenimento dell’80%, rispetto al 2009, della spesa annua per incarichi di consulenza. Inoltre, sono stati imposti alle ASL limiti massimi di spesa del 20% per relazioni pubbliche e convegni, ecc., e del 50% per missioni, rispetto ai livelli del 2009. -­‐La riorganizzazione della rete sul territorio La riorganizzazione della rete dei servizi sul territorio è stata progettata in maniera da potenziare i servizi per i pazienti cronici, concentrare le competenze per favorire la specializzazione disciplinare negli ospedali per acuti e affiancare sul territorio le cure a domicilio dei pazienti a strutture snelle, dotate di elevati livelli tecnologici, in luogo dei “vecchi piccoli ospedali” . 59 I nodi della rete ospedaliera sono stati progettati dimensionando i Presidi per acuti in maniera coerente con i fabbisogni rilevati, ridefinendo di conseguenza l’assetto organizzativo della rete integrata dei servizi (rete dell’emergenza-­‐ urgenza, rete di cardiologia, rete di patologia cerebro-­‐vascolare, rete per l’emergenza-­‐urgenza traumatologica) e definendo i criteri per il dimensionamento di Unità Operative e Dipartimenti, delle funzioni e delle principali reti cliniche, hub e spoke. Nel corso del 2012, è stata prevista una rimodulazione delle Unità Operative Complesse, in attuazione degli standard definiti dal Comitato LEA nella seduta del 26 marzo 2012 ed il relativo processo è attualmente in corso. I presidi ospedalieri disattivati sono riconvertiti in Presidi Territoriali di Assistenza (PTA) attivi 24 ore al giorno. La rete dei laboratori pubblici e privati è stata riprogettata. Per i laboratori privati la riorganizzazione, basata su principi di miglioramento della qualità dell’intero processo diagnostico e di appropriatezza ed efficacia clinica, ha previsto la creazione di nuove modalità di aggregazione, i Consorzi/ATI, disciplinati secondo le regole del vigente Codice Civile. Si sono così formate 9 nuove aggregazioni organizzative, Consorzi/ATI, che raggruppano 47 laboratori analisi privati. Al fine di un miglioramento continuo della qualità dei laboratori privati, sarà prevedibilmente inserita la necessità di raggiungere gradualmente una soglia minima annua di attività pari a 200.000 esami, al di sotto della quale non si garantirebbero, secondo evidenze scientifiche ed organizzative, livelli di qualità e qualificazione professionale. Quanto ai laboratori pubblici, si è preso atto della riorganizzazione della rete pubblica dei laboratori analisi, demandando alle Aziende Sanitarie Locali competenti per territorio la definizione dei processi di riconversione dei laboratori “spoke” pubblici, nonché l’adozione di nuove modalità organizzative della rete. Con Decreto del Commissario ad acta n. 52/2012 dell’ 11/10/2012 la Regione ha determinato il fabbisogno di assistenza residenziale e semiresidenziale per la non autosufficienza, la disabilità riabilitazione e la salute mentale. Con il decreto n. 20 del 19/2/2014 sono stati definiti i posti letto delle strutture ex art. 26 in esubero per Aziende sanitarie e per province con la necessità di effettuare la riconversione. Entro fine aprile 2013 si firmerà l’Accordo di riconversione e verranno individuati i posti letto per livello assistenziale di cui c’è ancora fabbisogno e si procederà a rilasciare le autorizzazioni alle varie richieste arrivate in regione rispettando l’ordine cronologico di arrivo delle domande. Nel 2013 sono state attivate tutte le strutture residenziali deputate a garantire l’erogazione delle cure palliative (“hospice”), in numero di almeno 1 per ASL e per un numero corrispondente ad un totale di 72 posti letto di cui tre posti letto per le cure palliative pediatriche. Al contempo, sarà completata l’attivazione dei servizi domiciliari e ambulatoriali per malati terminali. Infine, continuerà il processo di implementazione e qualificazione delle cure domiciliari rientranti nell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI), che già ora sono in grado di soddisfare gli standard quantitativi fissati come obiettivi di servizio a livello nazionale con il Quadro Strategico Nazionale 2007-­‐
2013 e a livello regionale con il Piano per gli obiettivi di servizio . Per quanto riguarda l’offerta sanitaria in ambito territoriale l’amministrazione regionale sta procedendo nella riorganizzazione del sistema delle cure primarie. La nuova configurazione territoriale assicura la congrua presenza di medici convenzionati necessaria per dar vita alle Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP) e consente una utile pianificazione delle politiche di budget e dell’accesso all’area. I Presidi Territoriali di Assistenza (PTA) H24 già configurati dalla Regione Abruzzo rispondono al modello strutturale delle Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP) e costituiscono sicuramente i punti di partenza idonei per rispondere in modo adeguato alle necessità della popolazione residente nei distretti. Le ASL dovranno individuare presso ogni distretto i punti di erogazione che presentano la maggior parte delle caratteristiche dei Presidi Territoriali di Assistenza per renderli sostanzialmente omogenei al modello di riferimento strutturale e organizzativo rappresentato dai PTA. Quindi, le ASL, secondo quanto stabilito nei succitati Decreti commissariali, devono predisporre il Piano della rete territoriale UCCP/PTA tenendo conto sia del posizionamento di questi punti di erogazione all’interno di ciascun distretto rispetto al bacino di popolazione afferente, che dei tempi di percorrenza necessari per il raggiungimento della sede sanitaria da ciascun Comune. Il Piano della rete territoriale 60 deve essere predisposto da ciascuna Azienda USL, prevedendo anche l’organizzazione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), in ambito distrettuale, attraverso l’attivazione delle reti informatiche dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, nelle more di adozione del nuovo AIR. -­‐La Prevenzione Il Piano regionale di prevenzione sanitaria 2010-­‐2012, è stato prorogato al 2013 a seguito dell’Accordo Stato-­‐Regioni del 7 febbraio 2013-­‐ Gli obiettivi principali che il Piano di Prevenzione Sanitaria intende perseguire attengono: -­‐ al contenimento delle malattie infettive attraverso la sorveglianza delle stesse e l’innalzamento delle coperture vaccinali -­‐ alla prevenzione delle malattie croniche attraverso la promozione di corretti stili di vita, alla prevenzione oncologica attraverso gli screening della mammella, del colon retto e della cervice uterina -­‐ al mantenimento del trend di riduzione degli infortuni mortali e con esiti invalidanti, nell’ottica della riduzione del 15% per il prossimo triennio, alla percentuale del 5% di visite ispettive sul totale delle imprese presenti sul territorio regionale. Le azioni per il raggiungimento dei riferiti obiettivi avranno come punto di riferimento il Piano regionale di prevenzione che programmerà specifiche azioni per il previsto quadriennio 2014-­‐2018; Esso prevede la programmazione di specifiche azioni nelle 4 macro-­‐aree individuate in: medicina predittiva, prevenzione universale, prevenzione della popolazione a rischio, prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattia. Altro importante strumento di programmazione è Il Piano regionale di prevenzione vaccinale 2012-­‐2014 che ha fissato alle Asl del territorio specifici obiettivi di vaccinazione volti ad innalzare le coperture vaccinali (Influenza, MPR, HPV, meningo, pneumo, DTpa, ecc). La regione ha poi recepito il Piano nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita 2010-­‐2015 fornendo specifiche indicazioni alle Asl territoriali al fine di incrementare le coperture vaccinali della vaccinazione MPR (morbillo, parotite, rosolia). Per quanto concerne, invece, il Sistema di sorveglianza delle malattie infettive, la Giunta Regionale ha approvato il documento concernente le linee guida regionali dei sistemi di sorveglianza delle malattie infettive con lo scopo di standardizzare le procedure operative di sorveglianza nel territorio regionale e programmare specifiche azioni per il contenimento/eliminazione delle suddette patologie. -­‐L’Edilizia sanitaria Gli interventi di potenziamento dell’offerta dei servizi si realizzano, prevalentemente, nell’ambito del “Programma straordinario di investimenti in edilizia sanitaria della Regione Abruzzo. Gli interventi approvati sono stati individuati coerentemente alle linee strategiche regionali (Piano sanitario, Programma Operativo, ecc. ) e con l’obiettivo di riqualificare l’offerta ospedaliera e dei servizi territoriali. L’accesso alle risorse è avvenuto attraverso i seguenti step di programmazione di seguito sintetizzati: 1° fase (1° triennio del piano decennale, n. 88 interventi per un importo complessivo di € 144.110.583,77, di cui € 136.901.361,90 a carico dello Stato ed € 7.209.221,85 a carico della Regione; lo stato di attuazione degli interventi si attesta, rispetto al tasso di utilizzazione delle risorse assegnate a carico del bilancio statale, al 97,92%); 2° fase, articolata in tre accordi di programma (AdP) stipulati tra la Regione e i Ministeri della Salute e dell’Economia. Con la delibera del Commissario ad acta n. 48 del 09.08.2010, si è rimodulato dell’AdP 2° stralcio, sottoscritto a maggio 2008 e comprende n. interventi 13, per il complessivo impegno di spesa pari ad € 82.590.396, di cui € 70.473.185,49 a carico dello Stato). Detto AdP rimodulato, pertanto, è stato orientato ad interventi di ripristino della funzionalità strutturale e al consolidamento delle strutture danneggiate dal sisma, con priorità sul Presidio Ospedaliero di L’Aquila. 61 Lo stato di attuazione riguarda il 100% dell’ammissione a finanziamento di tutti gli interventi e circa il 18% della realizzazione dei lavori che interessano, al momento, il solo P.O. di L’Aquila. Il nuovo Accordo di Programma (AdP) “Programma Straordinario di Investimenti in edilizia sanitaria e tecnologie della Regione Abruzzo-­‐ ART.20 L. 67/88 -­‐ Attuazione Disposizioni L. 77/09, Art 4, Comma 6”, è mirato ad una radicale innovazione strutturale e tecnologica e persegue i seguenti obiettivi: -­‐ Realizzazione di cinque nuovi ospedali di Avezzano, Giulianova, Lanciano, Sulmona e Vasto, organizzati per area di intensità del fabbisogno di assistenza per rispondere pienamente alla configurazione della futura rete di offerta ospedaliera al momento della loro realizzazione; -­‐ Ristrutturazione del Presidio Ospedaliero di Penne (PE) con interventi finalizzati alla riorganizzazione del presidio sanitario attraverso la concentrazione delle attività ospedaliere nel blocco B; -­‐ Realizzazione della centrale operativa 118 con Eliporto ed Hangar presso l’Ospedale Civile San Salvatore di L’Aquila anche attraverso l’utilizzo dei fondi all’uopo destinati dalla Regione Emilia Romagna nel 2009 a seguito del terremoto che ha colpito L’Aquila. In linea con il consueto iter approvativo, la documentazione tecnico-­‐amministrativa è stata esaminata dal NIV nella seduta del 25 marzo 2013, (verbale trasmesso dal Ministero della Salute con nota 0018153-­‐P-­‐11/07/2013I.6.a.h/2011/2), la Regione si è adeguata alle osservazioni dallo stesso formulate e si resta in attesa del parere formale. Sempre nell’ambito della disponibilità di risorse a valere art. 20 legge 67/88 già assegnate con delibere CIPE, la Regione, ha posto le basi per la realizzazione di ulteriori investimenti strutturali e tecnologici quali: • lo Sviluppo delle funzioni gestionali e contabili per migliorare il governo del Servizio Sanitario regionale e locale (certificabilità dei bilanci sanitari, adeguamento della strumentazione contabile; • la realizzazione, nel Comune di Ripa Teatina, di una struttura sanitaria extraospedaliera di 20 posti letto destinata ad accogliere le persone di sesso femminile e di sesso maschile residenti nelle Regioni Abruzzo e Molise cui sono applicate le misure di sicurezza del ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario (OPG) -­‐Il Programma Operativo 2013-­‐2015 Completato il risanamento, è venuto il momento di puntare sulla qualità, intervenendo sulla riduzione dei tempi di attesa, attraverso la rimodulazione dell'offerta sanitaria, l’ultimazione della rete di emergenza urgenza, la complementarietà con i privati per l'abbattimento della mobilità passiva, il registro tumori, le cure palliative e il potenziamento del sistema delle cure domiciliari per la cura delle patologie croniche. E' quanto prevede il Programma operativo 2013-­‐2015, lo strumento di programmazione sanitaria adottato dalla Regione Abruzzo. La priorità contenuta nel Piano è la rimodulazione dell'offerta sanitaria tenuto conto del fabbisogno delle prestazioni, stimato per l'assistenza residenziale e semi-­‐residenziale e per la specialistica ambulatoriale, al fine di ridurre i tempi di attesa per l'accesso alle prestazioni. Il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera dovrà consentire una razionalizzazione ed un efficientamento di tutta la rete, senza intaccare i posti letto complessivi. Il rapporto con i privati sarà di complementarietà e non di concorrenza rispetto agli erogatori pubblici. Essi dovranno supportare il sistema sanitario nella riduzione della mobilità passiva e nell'abbattimento delle prestazioni a rischio di inappropriatezza. Negli obiettivi dei prossimi tre anni c'è anche l'ultimazione della rete dell'emergenza urgenza, con l'integrazione di tutti i nodi della rete e l'attivazione dei posti letto di Osservazione Breve Intensiva che permettano di evitare il ricorso al ricovero per condizioni cliniche che invece richiedono terapie di breve durata. Continua l’attenzione nei riguardi delle cure palliative, nel 2013 è ultimata l'attivazione dei posti letto richiesti dal ministero per gli hospice e nel 2014 si sta procedendo all'istituzione a cura dell'Agenzia Sanitaria Regionale di un Registro Tumori, con maggiore attenzione all'assistenza domiciliare delle cure palliative. Con l'incremento della popolazione anziana e quindi delle patologie croniche, un obiettivo sarà la riorganizzazione ed il potenziamento del sistema delle cure domiciliari, con la realizzazione di azioni per la continuità dell'assistenza medica, infermieristica, riabilitativa e specialistica a domicilio con riorganizzazione del livello territoriale. 62 DIREZIONE FUTURO Un sistema sanitario all’insegna della qualità Rete Ospedaliera Lo sviluppo della vocazione dei privati dovrà avvenire secondo un’ottica di complementarietà e non di concorrenza rispetto agli erogatori pubblici, supportando la regione nell’abbattimento delle prestazioni a rischio di in appropriatezza (“black list”) e nel recupero delle prestazioni a rischio di inadeguatezza (“white list”) ed infine nel recupero della mobilità passiva, coerentemente con le competenze dimostrate negli anni precedenti. Rete Emergenza Urgenza Con il Decreto commissariale n.11/2013, si è definito il sistema di Emergenza Urgenza nella Regione Abruzzo e si sta lavorando alla riorganizzazione affinchè siano presenti 4 DEA di I livello (con funzione di Hub) corrispondenti ai presidi ospedalieri dei capoluoghi di provincia, 12 sedi di Pronto Soccorso (con funzione di Spoke) corrispondenti ai restanti presidi ospedalieri e 5 Punti di Primo Intervento (PPI) rappresentati dagli ex presidi ospedalieri riconvertiti in Presidi Territoriali di Assistenza (PTA). Rete Territoriale Azione 1 e 2. Specialistica Ambulatoriale e rete laboratoristica Il processo di riorganizzazione della rete dei laboratori sia privati accreditati che pubblici della Regione Abruzzo è ormai in avanzata fase di realizzazione. Vogliamo potenziare la rete di offerta di specialistica ambulatoriale al fine di adeguare l’offerta al fabbisogno stimato attraverso: ■ Il potenziamento dell’attuale offerta pubblica promuovendo l’aumento della produttività nei presidi ospedalieri e negli ambulatori pubblici poiché, con la dotazione di personale e apparecchiature attuali è ragionevole attendersi livelli di assistenza maggiori degli attuali; ■ L’ampliamento dell’attuale offerta privata, laddove il su richiamato aumento di produttività non arrivi a coprire il fabbisogno stimato, secondo quanto definito con Decreto Commissariale n.67/2012; ■ Azioni che portino i laboratori privati a raggiungere una soglia minima annua di attività pari a 200.000 esami, al fine di un miglioramento continuo della qualità dei laboratori. Azione 3: Residenzialità e semiresidenzialità La razionalizzazione della rete di assistenza territoriale proseguirà con la riorganizzazione dell’attuale rete di offerta relativa alle prestazioni residenziali e semiresidenziali sulla base del fabbisogno determinato attraverso le seguenti procedure riportate in ordine di priorità: ■ Rivalutazione, da parte delle Unità di Valutazione Multidimensionale, mediante l’utilizzo della S.Va.M.Di, dei pazienti ospitati presso le strutture provvisoriamente accreditate e successivo piano di trasferimento dei pazienti presso strutture in grado di erogare prestazioni appropriate rispetto al setting richiesto; Riconversione di strutture di assistenza territoriale in eccesso rispetto al fabbisogno di cui sopra in strutture per l’assistenza ai pazienti anziani non autosufficienti od in strutture per le dipendenze patologiche; ■ Riconversione di strutture per la cura della disabilità e riabilitazione e per la salute mentale in strutture per l’assistenza ai pazienti anziani non autosufficienti o in strutture per le dipendenze patologiche; ■ Attivazione ex novo di strutture per l’assistenza territoriale per la parte di fabbisogno non coperto attraverso il processo di riconversione e dall’attività erogata dalle strutture pubbliche; Azione 4: Assistenza Domiciliare Vogliamo riorganizzare le cure domiciliari, ponendo in essere azioni volte alla garanzia della continuità dell'assistenza medica, infermieristica, riabilitativa, specialistica a domicilio e che, allo stesso tempo, vengano strutturati percorsi integrati di sostegno alle famiglie coinvolte. Azione 5: Cure palliative ■ Potenziare l’attività domiciliare per le cure palliative, passando dai circa 860 pazienti assistiti nel 2010, a circa 2.000 nel 2014; ■ Introdurre, in tempi brevi, a cura dell’Agenzia Sanitaria Regionale, un “Registro Tumori”. Azione 6: Assistenza sanitaria di base Vogliamo ultimare, nel triennio, l’organizzazione dei servizi territoriali di Assistenza Primaria promuovendo l’integrazione con il sociale al fine di migliorare il livello di efficienza e di capacità di presa in carico dei cittadini anche nel rispetto delle direttive stabilite dal D.L 135/2012, portando a conclusione le disposizioni stabilite dai citati Decreti commissariali n. 24/2012, n. 40/2012 e n. 45/2012. Azione 7: Piano Regionale di contenimento delle liste d’attesa Vogliamo: ■ proseguire le attività di monitoraggio previste dal Piano Regionale di governo delle liste d’attesa attraverso il miglioramento continuo della qualità e della completezza dei dati al fine di evidenziare eventuali criticità e permettere, a tutti gli attori del sistema, di porre in essere iniziative correttive che portino ad una riduzione dei tempi d’attesa; 63 ■ ampliare l’orario di attività dei servizi ambulatoriali e radiologici negli ospedali nei giorni festivi e prefestivi e di mantenere aperti gli ospedali per almeno due giorni settimanali, anche negli orari serali dalle ore 20 alle 24. Per poter garantire la copertura dei turni si utilizzeranno i 6 milioni in più riservati al costo del personale a disposizione delle nostre aziende sanitarie anche per effettuare nuove assunzioni. Infatti, se dovesse rendersi necessario e ci fossero strutture impedite a coprire i turni con l’organico attuale, i direttori generali potrebbero intervenire assumendo altri medici, infermieri e tecnici. Tale nuovo servizio sarà operativo dal 1 giugno 2014; ■ entrata in funzione dal mese di giugno, dell’agenda di prenotazione pubblico-­‐privato, ovvero la possibilità per il paziente di prenotare al Cup le prestazioni sanitarie anche per il privato; ■ attivazione di un tavolo tecnico con i medici di medicina generale per l’utilizzo delle classi di priorità e per evitare l’abuso che c’è sugli accertamenti radiologici, tac e risonanze magnetiche di cui, nel 50 per cento dei casi, non c’è bisogno e che vanno solo ad ingrossare le già lunghissime liste di attesa; Prevenzione Vogliamo: ■ Innalzare le coperture regionali di screening oncologici nei programmi organizzati per cervice uterina, mammella e colon retto, così come previsti ai fini LEA. Precisamente la percentuale di persone che ha effettuato il test di screening deve essere almeno pari o superiore al 65% del target previsto nei programmi organizzati, in linea con le indicazioni nazionali; ■ Ridurre i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, mantenendo il trend di riduzione degli infortuni mortali e con esiti invalidanti, nell’ottica del 15% (quantificabili dai dati annuali INAIL) attraverso il miglioramento dell’efficacia e della quantità degli interventi sul territorio definendo e realizzando piani di prevenzione e interventi di vigilanza. Beni e servizi La Regione si pone come obiettivo principale la riduzione del 10% degli importi e delle connesse prestazioni relative ai contratti in essere di appalti di servizi e di fornitura di beni e servizi nel rispetto dei vincoli imposti dalla normativa Nazionale. Le Aziende dovranno: ■rinegoziare i contratti con i fornitori in ottemperanza alla normativa nazionale; ■monitorare la spesa dei contratti e rendicontare semestralmente le azioni di contenimento e riduzione spesa per l'acquisto di beni e servizi. Si prevede, altresì, di individuare le categorie merceologiche per le quali attivare meccanismi di acquisto centralizzato, secondo parametri che privilegino l’omogeneità e la capacità di risparmio delle stesse, in una logica di costante interazione con le Aziende per la definizione dei fabbisogni e delle specifiche tecniche e contrattuali Assistenza Farmaceutica Vogliamo: ■ Attivare la distribuzione per conto per agevolare l’accesso al cittadino alle terapie utilizzando la rete capillare delle farmacie convenzionate presenti sul territorio; ■ Regolamentare l’acquisto di principi attivi nuovi non previsti dalla gara attualmente in vigore ed avviare delle procedure per l’indizione della nuova gara; ■ Potenziare la divulgazione dei contenuti tecnico-­‐scientifici delle decisioni della Commissione Regionale del Farmaco (CRF) e dei provvedimenti del Servizio Farmaceutico Regionale, mediante implementazione di un sito web dedicato; ■ Individuare/aggiornare i centri di riferimento abilitati alla prescrizione di medicinali autorizzati AIFA con tale vincolo; ■ Definire specifici percorsi per le categorie di farmaci “alto spendenti” e sviluppare linee guida di indirizzo dell’attività prescrittiva nella Medicina Generale o in ambito specialistico; ■ Razionalizzare la prescrizione e l’utilizzazione di medicinali biosimilari; ■ Portare a completa e puntuale attuazione il sistema di monitoraggio dell’appropriatezza d’uso dei farmaci di recente immissione in commercio, sia in ambito ospedaliero che al domicilio del paziente, il cui profilo di sicurezza ed efficacia necessiti di un monitoraggio attento e costante sia nell’ottica della tutela del paziente che dell’utilizzo delle risorse a disposizione del SSN; ■ Incrementare le prescrizioni di farmaci equivalenti ottenuto mediante molteplici iniziative Investimenti in conto capitale Vogliamo inoltre effettuare una ricognizione attenta e puntuale delle singole realtà aziendali, che porti ad un piano di riorganizzazione degli spazi utilizzati e permetterà di trarre benefici in varie aree: ■ razionalizzazione del costo di locazione passiva ed aumento dei ricavi derivanti dalla locazione attiva; ■ individuazione di spazi male o non utilizzati che potrebbero essere destinati ad altre attività o dismessi mediante alienazione per il reperimento di risorse utili ad incrementare gli investimenti sanitari; ■ programmazione dell’utilizzazione dei proventi provenienti da eventuali alienazioni delle strutture e/o spazi aziendali. Rapporti con gli erogatori privati Vogliamo individuare: 64 ■ l’iter procedurale per la sottoscrizione dei budget, tenendo conto delle peculiarità che caratterizzano le strutture della rete di offerta, specificando passi procedurali e tempistiche per la sottoscrizione dei contratti con le strutture private accreditate; ■ gli eventuali ulteriori aspetti critici da sottoporre a clausola contrattuale al fine della liquidazione delle prestazioni. In particolare, in raccordo con la disciplina dei controlli e dell’accreditamento, dovranno essere identificati i debiti informativi da rispettare in modo tale che la remunerazione della singola prestazione sia garantita solo nel caso in cui siano state rispettate le tempistiche e dei livelli qualitativi stabiliti per l’invio dei dati, così come previsto dagli accordi contrattuali 2013. Personale Vogliamo: ■ Completare il processo, già avviato, di razionalizzazione delle unità operative complesse e semplici (in attuazione degli standard stabiliti dal c.d. Comitato LEA nella seduta del 26.3.2012) e degli incarichi di coordinamento e delle posizioni organizzative (in attuazione di quanto stabilito nell’Allegato 3 al P.O. 2010) anche al fine dell’aggiornamento degli atti aziendali; ■ Garantire la possibilità alle ASL di sostituire il personale che cessa dal servizio nel corso del triennio di riferimento, previo nulla-­‐osta da parte dell’Organo Commissariale, con personale dirigenziale anche di altro ruolo e profilo, per quanto attiene al personale dirigenziale, e con personale di analoga categoria, per quanto riguarda il personale del comparto; ■ Consentire alle ASL di procedere alla copertura di posti vacanti in organico, che attualmente risultano occupati da personale a tempo determinato, mediante assunzioni di personale a tempo indeterminato per quelle figure professionali che svolgono funzioni e compiti indispensabili per le esigenze aziendali ed i cui posti durante tutto l’anno 2012 siano stati coperti da personale a tempo determinato e la cui spesa, pertanto, risulta già consolidata nei costi del bilancio 2012; ■ Correlare le autorizzazioni di assunzione del personale al raggiungimento degli obiettivi programmati relativamente alla razionalizzazione della spesa per Beni e Servizi attraverso la riduzione del 10% degli importi e delle connesse prestazioni relative ai contratti in essere di appalti di servizi e di fornitura di beni e servizi o adottando misure alternative purché assicurino l’equilibrio del bilancio sanitario (L 228/2012) e di stabilire che, il mancato raggiungimento degli stessi per l’anno 2013, determinerà già dal 2014 il blocco totale o parziale (nelle percentuali che saranno specificatamente individuate) del turnover; ■ Limitare, così come previsto dalla normativa vigente, il ricorso a consulenze ed incarichi di lavoro autonomo, oltre che il ricorso a forme di esternalizzazione di servizi per lo svolgimento di attività istituzionali connesse all’erogazione dei LEA. A tal fine si individuano una serie di obiettivi specifici per le ASL regionali. Sanità penitenziaria Portare a completa attuazione il trasferimento delle funzioni inerenti l’attività di medicina penitenziaria attraverso la presa in carico dei bisogni sanitari della popolazione detenuta della Regione Abruzzo e completare la riorganizzazione, riqualificazione ed implementazione dell’assistenza sanitaria ai pazienti con misura di sicurezza detentiva provenienti dagli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, presenti negli istituti penitenziari, negli istituti penali per minori, nelle CT e nei CPA. Sanità veterinaria e sicurezza alimentare Rilanciare la prevenzione predisponendo gli atti di riattivazione dell’Osservatorio Epidemiologico Veterinario regionale, assicurare un livello elevato di salute pubblica e salute animale e promuovere la sicurezza alimentare su tutta la filiera. Formazione comunicazione ai cittadini Realizzare la Carta dei Servizi Sanitari Regionale per gli anni 2014-­‐2015, proseguire l’attività di Audit e di Empowerment e realizzare un sito web conforme al Progetto Ministero/Regione Abruzzo. Sicurezza e rischio clinico Potenziare gli strumenti necessari alla gestione del rischio clinico, verificare l’adozione della check list in tutte le sale operatorie, realizzare indicazioni condivise ed uniformi per la prevenzione degli errori in corso di terapia oncologica e per tutti i farmaci ad “alto rischio o ad alto livello di attenzione” ed infine coordinare e monitorare il sistema regionale dei controlli sull’appropriatezza legittimità e congruità delle prestazioni sanitarie erogate dagli Erogatori accreditati. Governance del Piano Istituire un Tavolo Tecnico per il monitoraggio e la verifica degli adempimenti aziendali al fine di valutare e verificare gli effetti degli interventi che saranno previsti e concordati con i Direttori Generali per il controllo della spesa delle 4 Asl regionali. Attuazione del decreto legislativo 118/2011 Armonizzazione i sistemi contabili e gli schemi di bilancio degli enti del SSR, facilitare la riconciliazione tra la contabilità regionale con la contabilità economico-­‐patrimoniale della Gestione Sanitaria accentrata, pianificare il flusso dei pagamenti dei fornitori delle aziende e della GSA del SSR e monitorare la progressiva riduzione dei 65 tempi medi di pagamento. Dalle ultime analisi effettuate, nel pagamento dei debiti del 2013 i tempi medi di pagamento sono risultati di 54 giorni per beni e servizi commerciali e di 67 giorni per i pagamenti verso i privati accreditati, quindi con una media a livello regionale pari a 59 giorni, in linea con quanto disposto dalla normativa europea vigente. Certificabilità dei bilanci del SSR Effettuare il Percorso Attuativo della Certificabilità (PAC) nel rispetto di quanto previsto dal Decreto Interministeriale del 17 settembre 2012 (Decreto Certificabilità) e dal D.M. 1 marzo 2013 recante “Requisiti comuni a tutte le regioni per la redazione dei PAC. Flussi Informativi Migliorare la tempestività e la qualità dei dati contenuti nei flussi attraverso la messa a regime dei cosiddetti “nuovi flussi ministeriali”, condividere ed integrare le attività connesse alla: ■ gestione dei flussi con i servizi regionali e aziendali di riferimento per le specifiche materie di competenza, attraverso l’istituzione di Gruppi di Lavoro Permanenti; ■ pervenire alla completa esecuzione degli adempimenti previsti dalla normativa vigente in materia di Tessera Sanitaria. Autorizzazione ed accreditamento Completare i procedimenti di accreditamento istituzionale ed aggiornare, in linea con la nuova normativa, i requisiti di autorizzazione e le relative procedure. Si sta ultimando l’autorizzazione per le cliniche dell’ospedaliera e dell’ambulatoriale e si procederà all’accreditamento definitivo di tutte le altre strutture. Contabilità analitica Vogliamo: ■ attuare l’Accordo di Programma Quadro attraverso la realizzazione di un modello di monitoraggio del SSR volto a garantire l’omogeneizzazione delle procedure, la raccolta sistematica e continuativa e l’adozione di adeguate metodologie di elaborazione, analisi e interpretazione dei dati; ■ svolgere una costante azione di supporto alle AASSLL, in grado di mettere in campo risorse competenti, metodologie e strumenti indispensabili per perseguire stabilmente nel tempo gli obiettivi di seguito descritti, anche tramite adeguati interventi di formazione sul campo. Attuazione del piano dei pagamenti Completare il procedimento di riconciliazione e certificazione dei debiti pregressi, procedendo, nel contempo, a trasferire alle Asl le risorse correlate ai debiti definitivamente certificati quali “certi, liquidi ed esigibili”, nonché a completare la certificazione dei debiti non certi, non esigibili o non sussistenti. 66 VERSO LA VITTORIA
CON CHIODI PRESIDENTE
DIREZIONE
FUTURO
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