Predicazione a cura di Rosario Murabito

Bollettino interno della Chiesa Cristiana Evangelica
di Via Glauco, N.8 (CT)
Domenica, 15 Giugno 2014
Lodiamo insieme il Signore!
Predicazione a cura di
Rosario Murabito
1
Maria Tornabuoni 15/06
Piera Branchina 16/06
Matteo Scardaci 18/06
Valeria Saccone 20/06
Domenico Giuffrida 21/06
Paula Stoian 21/06
In questo
numero:
Buon Anniversario ai coniugi:
Roccamo Gianluca e Marilena 16/06
Fazzio Orazio e Paola 21/06
Comunicazioni Interne
pag. 2
Annunci comunitari
Pag. 3
Due uomini all’ospedale
Pag.4
Caro Diario
Pag.5-6
22/06/2014
Bambini: Paula Stoian
Ragazzi: Marilena Saccone – Giusy Falco
Pre-Adolescenti: Grazia Gueli
Un pensiero
Pag. 7
Poesia
Pag.8
Pregate
Pag. 9
Lo scopo dell’Adorazione
Pag. 10-12
La Coerenza Cristiana
Pag. 13-14
Per non dimenticare
Pag. 15
Questa Settimana
Pag. 16
Dal 16/06 al 22/06
Vito M. – Gianfranco – Grazia G.
Ricordiamo a tutti i fratelli che sono
disponibili su “CD” al costo di 1.00 €, le
predicazioni domenicali e gli studi biblici del
venerdì; chi desiderasse
averne una copia può
rivolgersi a Gianluca
Roccamo
2
 Dal 27 Giugno al 07 Luglio 2014 sarà montata la Tenda
nel piazzale Cam (di fronte Protezione Civile) ad Acireale.
Inoltre dal 25 Luglio al 3 Agosto 2014 la tenda sarà
montata a Santa Maria la Stella, piazza centrale.
Prepariamoci con la preghiera e la disponibilità per queste
grandi opportunità evangelistiche.
 Domenica 29 Giugno 2014 ore 10:00 Festa di chiusura
della Scuola Domenicale 2013/2014.
 Sabato 21 Giugno 2014 ore 17:30 Prove generali per la
chiusura della Scuola Domenicale.
 Il Banco delle opere di carità ha sospeso, sino a
settembre, la distribuzione del banco alimentari, quindi è
sospesa ogni distribuzione di beni alimentari all’interno
della comunità.
 "Pace a tutti voi, giorno 18 Giugno alle ore 18:00 nella
Chiesa Cristiana Hosanna in via Galati, 85 a Catania avrà
luogo un incontro, rivolto principalmente a monitori,
insegnanti e genitori, nel quale sarà presentata una
raccolta di "17 storie della bibbia" ideata e pubblicata da
One Hope, gli stessi della rivista "la mia storia". Durante
l'incontro verrà fatto un corso su come utilizzare il manuale
e su come insegnare, in modo efficace queste storie ai
bambini delle nostre classi di scuola domenicale, ma anche
a casa, o in incontri dedicati a loro. Pertanto vi invito a
coinvolgere quanti sono interessati. Dio vi benedica
Fraterni saluti Mario Romeo."
3
Due uomini all’ospedale!
Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d’ospedale. A uno dei due
uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un’ora ogni pomeriggio per aiutare il
drenaggio dei fluiti del suo corpo. Il suo letto era vicino all’unica finestra della stanza. L’altro
uomo doveva restare sempre sdraiato. Infine i due uomini fecero conoscenza e
cominciarono a parlare per ore. Parlarono delle loro moglie e delle loro famiglie, dalle loro
case, del lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto. L’altro uomo
doveva restare sempre sdraiato. Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a
parlare per ore. Ogni pomeriggio l’uomo che stava nel letto vicino la finestra poteva sedersi
e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere
alla finestra. L’uomo nell’altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nella quali il suo
mondo esterno. La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto. Le anatre e i cigni
giocavano nell’acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocatolo. Giovani
innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c’era una bella vista della città
in lontananza. Mentre l’uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli,
l’uomo dall’altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena. In un caldo
pomeriggio l’uomo della finestra descrisse una parata che stava passando. Sebbene l’altro
uomo non potesse sentire la banda, poteva vederla. Con gli occhi della sua mente così
come l’uomo della finestra gliela descriveva. Passarono i giorni e le settimane. Un mattino
l’infermiera del turno di giorno portò l’acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell’uomo
vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno. L’infermiera diventò molto triste e
chiamò gli inservienti per portare il corpo. Non appena gli sembrò appropriato, l’altro uomo
chiese poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra. L’infermiera fu felice di fare il cambio, e
dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo. Lentamente, dolorosamente, l’uomo
si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno. Si sforzò e si voltò
lentamente per guardare fuori dalla finestra vicino al letto. Essa si affaccia su un muro
bianco. L’uomo chiese all’infermiera che cosa poteva avere spinto il suo morto a descrivere
delle cose così meravigliose al di fuori da quella finestra. L’infermiera rispose che l’uomo era
cieco e non poteva nemmeno vedere il muro. “ Forse, voleva farle coraggio” disse.
Epilogo: vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra
situazione. Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata. Se sentirti ricco
conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare. L’oggi è un dono, è per questo
motivo che si chiama presente.
L’origine di questa storia è sconosciuta.
NUCCIO PUGLISI
4
Venerdì 06 questa sera nuovo appuntamento con lo studio sul libro di Daniele in
particolare con il fratello Rosario M. abbiamo guardato al cap. 9 dove troviamo
una delle più importanti profezie della Scrittura che riguarda la rivelazione delle
settanta settimane. Questa profezia a differenza della statua di Nebucadnetsar ,
che riguarda le nazioni, rivela il futuro del popolo d’Israele. Per il linguaggio
ebraico queste settanta settimane equivalgono a un periodo di 490 anni. Le prime
sette settimane (49 anni) riguardano il tempo della ricostruzione di Gerusalemme
in tempi angosciosi( Nehemia 4:8-9). Poi vi sarebbe un periodo di 62 settimane nel
quale il popolo si sarebbe ristrutturato come popolo e nazione fino all’arrivo del
Messia che sarebbe stato rigettato dal popolo(cap.9:26). Dopo ci sarà un ultima
settimana che avrà inizio con il ritorno di Cristo quando la Chiesa sarà rapita.
Attualmente l’orologio profetico è fermo ( il tempo della grazia) alla
sessantanovesima settimana ed il cammino riprenderà dopo che la chiesa sarà
rapita ( II Tes. 2:6-8 ). Questo capitolo è caratterizzato non solo dalla rivelazione
profetica ma soprattutto dalla sensibilità di Daniele circa la sua intercessione in
preghiera per il suo popolo. La vita di Daniele era condizionata dalla Parola di
Dio e non dagli eventi. Forte del fatto che la Parola rivelata fosse parola di Dio
egli prega con cuore umile e riconoscente a Dio affinchè gli desse nuova
rivelazione e conforto circa il suo popolo e il loro futuro. Dio non solo gli diede
maggiore conoscenza ma lo benedisse e lo usò per la Sua gloria. Sabato 07
Questa sera, insieme ad altri fratelli di altre Comunità, facenti parte del Meg (
Movimento Evangelico Giovanile ) abbiamo speso un buon tempo per annunziare
l’Evangelo in Piazza Teatro Massimo, con la partecipazione di alcuni fratelli
provenienti dall’Olanda che coi loro talenti testimoniavano di Gesù agli altri.
Domenica 08 oggi abbiamo iniziato il nostro incontro con la lettura del Salmo 100
che è un bellissimo invito a lodare e a celebrare con gioia il Signore , ad entrare
nei Suoi cortili con canti e ringraziamenti perché Egli è buono e la Sua fedeltà
dura in eterno! Gloria a Dio!!! Dopo aver trascorso dei bellissimi momenti alla
presenza di Dio, il fratello Davide ha condiviso alcuni versi tratti dal libro dei
Giudici 6 :11 -24 che ci parlano di Gedeone. La figura di quest’uomo è molto
importante perché evidenzia la fragilità dell’uomo. Israele viveva in un momento
difficile a causa della minaccia di conquista da parte dei madianiti, questo
metteva sottopressione gli uomini, anche Gedeone era turbato da ciò che stava
vivendo. Quando siamo sottopressione a causa delle difficoltà, dei problemi,
rapporti contrastati, proprio in questi momenti vengono fuori tutte le nostre
debolezze. Gedeone venne visitato da un angelo (v.12) che lo salutò dicendo: “
…uomo forte e coraggioso..” questa frase diede l’input a Gedeone per sfogarsi
dicendo : “Perché Signore ci è accaduto tutto questo…(v.13) fino a dichiarare che
il Signore l’aveva abbandonati. Quante volte il nostro linguaggio è come quello di
quest’uomo, poniamo tanti perché al Signore e ci sentiamo abbandonati da Lui ma
forse siamo noi che ci siamo spostati dalla Sua presenza, e siamo in balia delle
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circostanze, degli eventi. Proprio in quel momento Dio pressa Gedeone, lo incalza
affidandogli una missione, spingendolo all’azione, perché liberi il Suo popolo.
Gedeone esprime tutta la poca stima che ha di sé stesso , elencando tutte le sue
perplessità. (v.17) Dio lo ascolta e gli dice qualcosa di straordinario: “ ..va con
questa tua forza” v.14 . Ma qual è questa forza? La sua forza risiede in quello che
lui fa! Gedeone chiede all’angelo di aspettare finchè non sarebbe tornato e va a
preparare un offerta per il Signore (v.19) e tornato gli offrì tutto . La forza sta
nella capacità di offrirsi totalmente e veramente al Signore. possiamo fare tante
cose ma non essere interamente donati a Lui. Il servizio nasce proprio da questa
condizione , quando l’angelo prese l’offerta Dio mandò il Suo fuoco che
rappresenta la consacrazione. Gedeone riconobbe che aveva incontrato Dio
faccia a faccia e tutte le vittorie di cui fu protagonista non furono basate sulla sua
forza, o sulle sue capacità ma sulla sua totale consacrazione a Dio. Dobbiamo
avere un rapporto serio con Dio dove Lui ha il primo posto , il donarsi al Signore
non è qualcosa legato agli altri ma è personale tra noi e Lui. La missione di
Gedeone era quella prima di tutto di ricostruire l’altare al Signore e poi mettere
ordine in mezzo al caos. L’invito questa mattina è proprio questo : ricostruisci un
altare all’Eterno, offri totalmente a Lui la tua vita. Lunedì 09 questa sera
abbiamo avuto la possibilità di avere un locale presso gli uffici della protezione
civile per svolgere un incontro di preparazione per l’evangelizzazione che
piacendo al Signore avremo dal 27 giugno. Il fratello Davide ha parlato dell’
importanza dell’evangelizzazione per la chiesa e per la vita del credente. Tutti
siamo chiamati a farlo e il parlare agli altri del Vangelo deve essere lo obiettivo
principale su cui la nostra vita di credenti e comunitaria deve muoversi. Dobbiamo
annunciare con chiarezza Cristo morto e risorto come unico mezzo di salvezza per
l’uomo. Non è sufficiente parlare ma dobbiamo pregare affinchè lo Spirito Santo
si riveli a quanti ascoltano il Vangelo perché solo così possono esserci vere
conversioni. Come credenti dobbiamo sentire l’urgenza di portare questo
messaggio a quanti ancora non conoscono il Signore. Ogni cuore che accetta Gesù
come Salvatore e Signore è una conquista non per la chiesa locale ma per tutto il
Corpo di Cristo. Martedì 10 S.M. La Stella Questa sera il fr. Francesco DP. ha
letto alcuni versi in Gio.14:6-7. Chiaramente in questi versi viene espresso chi è
Gesù cioè la Via, Verità e la Vita e nessuno viene al Padre se non per mezzo Suo.
Tra gli uomini c’è molta confusione a riguardo. Il nemico usa delle tattiche
abbastanza subdole che facilmente confondono le menti delle persone. Falsi
Profeti attribuiscono a Gesù aggettivi non conformi alla sua persona, dichiarando
falsità e menzogne. Ciò rende un’idea distorta del nostro Signore Gesù Cristo. Per
questo è importate predicare il Santo e giusto Evangelo, dichiarando che Gesù è
pienamente Dio ( Gio. 14:7-9; Col.1:13-18 ), il Creatore di ogni cosa che venendo
su questa terra si è fatto uomo, prendendo su di se i nostri peccati per morire sulle
croce e poi risorgere. Nessuno può smentire questa grande Verità. Redatto da
Agata Ciaccio in collaborazione con Valentina Liali. Alla prossima!
6
 “Ora avvenne in quei giorni che Egli uscì al monte
per pregare e passò tutta la notte pregando Dio “.
Luca 6:12
Spesso leggiamo che Gesù pregava , la Sua vita di preghiera per lo più si
svolgeva all’aperto , Egli si allontanava dalla folla, andava fuori verso
luoghi deserti per pregare. Gesù preferiva pregare in solitudine e spesso
leggiamo che saliva in luoghi elevati . Il salmista esclamava:
“Quand'io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai
disposte, che cos'è l'uomo perché tu lo ricordi?” Salmo 8:3-4
“Lodatelo, sole e luna; lodatelo voi tutte, stelle lucenti! Lodatelo, cieli dei cieli, e voi
acque al di sopra dei cieli!” Salmo 148:3-4
“ I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l'opera delle sue
mani. Un giorno rivolge parole all'altro, una notte comunica conoscenza all'altra.
Non hanno favella, né parole; la loro voce non s'ode, ma il loro suono si diffonde
per tutta la terra, i loro accenti giungono fino all'estremità del mondo. Là, Dio ha
posto una tenda per il sole. Salmo 19:1-4
Fratelli quando noi vediamo l’immensità dei cieli vediamo la benignità del
Signore, quanto sono alti i cieli sopra la terra così è grande la Sua benignità
verso coloro che lo temono. E’ grande l’immagine e la grandezza del nostro
Signore Gesù Cristo per la Sua Chiesa. Gesù preferiva sempre avere il cielo
scoperto al di sopra del suo capo, come posto più adatto per mettersi in
comunione con il Padre Celeste. Cosa pregava in quelle notti non lo
sappiamo, la preghiera più lunga che viene ricordata è in Gio. 17. Le altre
preghiere riportate nei Vangeli sono di poche parole, ma tutte piene
d’amore. Davanti alla tomba di Lazzaro viene detto che Lui levò gli occhi in
alto e poi disse: “ Padre io ti ringrazio che tu mi hai esaudito, or bene io
sapevo che tu mi esaudisci. “ Chi di noi è abituato a pregare a lungo in
segreto non ha bisogno di dire in pubblico molte parole. Ora colui che
prega deve essere pronto a essere un collaboratore di Cristo, ricordando
che noi possiamo fare ben poco ma Dio può fare tutto. Noi possiamo
contribuire con la preghiera al bene dei nostri fratelli. La preghiera è
sacrificio! Fratelli vi è qualcosa nel cuore umano che risponde solo allo
Spirito di Dio, il Signore ha la chiave del cuore umano e solo nel Signore
troveremo riposo. Il Signore ci benedica.
con affetto Carmelo Ciaccio
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Catania il 8-giugno 2014- in occasione del mio battessimo Rosario Prudenti!
“Poesia” Dedica a Nuccio!
-Da Rosario Prudenti a Nuccio Puglisi –
Al mio battesimo tu c’eri, io ti ho visto.
Eri tra la folla, il tuo sorriso l’ho riconosciuto subito, assomiglia a quello di
un leone che non si è mai addormentato.
Al mio battesimo tu c’eri, io ti ho visto.
Sei sceso in acqua con me e mi hai guardato, il tuo sguardo l’ho
riconosciuto subito, è quello di un ragazzo che non ha mai perso il senso
della bellezza.
Al mio battesimo tu c’eri, io ti ho visto.
Te ne stavi lontano, lontano seduto su una sedia e non potevi avvicinarti.
Uscito dall’acqua sono corso da te, e tu mi hai abbracciato.
Eri tu, il tuo abbraccio l’ho riconosciuto subito, è quello di un padre che
ama i suoi figli.
Questa poesia l’ho scritta per te perché mi ritengo onorato di averti
conosciuto, non sai quanto sia affascinato dalla tua persona, fratello Nuccio.
Di questo potremmo parlane per l’eternità amico mio.
Conclude la sua bellissima poesia con un grosso abbraccio a mia moglie
Semplicemente ti voglio ringraziarti pubblicamente per il
gesto che hai avuto nei miei riguardi e quelli di mia moglie.
Gesto, che mi ha riempito di grande gioia carissimo e
amatissimo amico mio!
L’amico ama in ogni tempo; è nato per essere un fratello
nella sventura.
Proverbi 17:17-
Tvb. Amico e fratello mio
NUCCIO PUGLISI
8
PREGATE GLI UNI PER GLI ALTRI
E’ necessario che facciamo crescere il nostro amore per gli altri attraverso
la preghiera, che il Signore ponga in noi un autentico cuore pastorale, che
ci renda sensibili alle necessità del nostro prossimo. Può essere la mia
famiglia, i miei genitori, i miei fratelli, i miei amici. Quanto tempo
investiamo nell’intercessione?
Se hai in cuore l’intercessione ecco alcune richieste:
Per Rosanna, Mimma (importanti esami medici) e Rosina (problemi
di salute)
Per Camilla Citarella (problemi di salute)
Per Cannavò Maria (problemi di salute)
Per Francesca Gullotta
Per Sara Ventimiglia (problemi di salute)
Per Ivan, Orazio e Roberta
Per il piccolo Valerio (leucemia)
Per il piccolo Atish (problemi di salute)
Per Maria Iraci (problemi di salute)
Per Seby Lo Bello (problemi di salute molto gravi)
Per Natascia Gangemi (problemi di salute)
Per Agata Nicosia
Per il piccolo GianLuigi
Per la famiglia Coco (Problemi di salute ed economici)
Per Rosetta Romano (problemi di salute)
Per Domenico Santangelo e Mario Patanè (esami di maturità)
E la lista non finisce qui …….. Segnala la tua richiesta di
preghiera alla Segreteria. Molto può la preghiera!
Lo scopo dell’adorazione comunitaria – L’aspetto
“orizzontale”
9
L’adorazione di tipo “verticale”, cioè la comunicazione fra noi e Dio, è
stata sempre presa in considerazione mentre quella di tipo
“orizzontale” è stata trascurata. Alcuni aspetti dinamici della lode
“orizzontale” sono parte integrante dell’esperienza comunitaria ma
assenti nei momenti in cui l’adoratore ha il suo raccoglimento
personale. Nei punti che seguono i termini “lode” e “adorazione” non
saranno intercambiabili, perché alcuni elementi “orizzontali” sono
operativi nell’adorazione mentre altri sono esprimibili attraverso la
lode. Adesso vediamo i sei modi in cui gli adoratori interagiscono tra
loro nella lode e adorazione collettiva. La prima considerazione è che
la lode e l’adorazione contribuiscono al senso di unità del corpo.
La lode e l’adorazione hanno sicuramente un posto speciale nel cuore
di Dio perché favoriscono l’unità. Il cantare è un modo di unire nella
mente, nell’attività e nell’atteggiamento. Quando si canta insieme un
canto, tutti pronunciano le stesse parole e partecipano alla stessa
attività. Per questo sarebbe buono e produttivo cercare di usare testi e
traduzioni di canti comuni alle altre realtà presenti nella città o della
congregazione a cui si fa parte, per poter, una volta tutti insieme,
cantare le stesse parole senza nessuna difficoltà. L’adorazione rende
il canto uno strumento molto efficace per unirci. Tutti i credenti hanno
in comune l’amore per Gesù e insieme, possono esprimere la loro fede
attraverso il canto. I legami spirituali che ci uniscono nel corpo di
Cristo sono forti e ricchi di significato, e si fortificano ancora di più
tramite l’adorazione comunitaria. Mentre adoriamo Dio con tutto il
cuore, dobbiamo sentire quel vincolo di profonda fratellanza che ci
lega. E’ un legame che si rinforza tra persone che non hanno paura di
aprire il proprio cuore a Dio in presenza di altri. Quando apriamo il
nostro cuore in adorazione, comprendiamo cosa significa appartenere
gli uni agli altri. Eppure delle volte riusciamo a identificarci
spiritualmente con altri credenti senza sperimentare una relazione
profonda con loro perché ci barrichiamo dietro le mura
dell’insicurezza, dell’auto-protezione e della superbia. Queste mura ci
trattengono dall’essere aperti e trasparenti davanti a Dio e davanti
agli altri perché i nostri fratelli potrebbero vederci per quello che
realmente siamo, senza una maschera spirituale, non vogliamo che
gli altri vengano a sapere i nostri problemi spirituali. Eppure, se non
siamo disposti a diventare vulnerabili davanti agli uomini, non ci
apriremo pienamente neanche davanti a Dio. Non è possibile
realizzare un alto livello d’unità se non impariamo ad aprirci
completamente sia davanti al Signore che davanti ai fratelli. “Se uno
dice: «Io amo Dio», ma odia suo fratello, è bugiardo; perché chi non
ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto” (1
Giovanni 4:20). Il nostro amore per Dio è in relazione con l’amore che
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abbiamo per gli altri, non possiamo mai godere di un livello di
adorazione più alto della qualità del nostro rapporto con i fratelli.
Oltre ad accrescere l’amore fraterno, l’adorazione offre il contesto
giusto e anche l’opportunità per servirci a vicenda con questo
amore. “Questo è il comandamento che abbiamo ricevuto da lui: che
chi ama Dio ami anche suo fratello” (1 Giovanni 4:21). Dio ci dice:
“Dite che Mi amate? Allora, dimostratelo! Amate il vostro prossimo”.
E’ inutile dire al Signore che Lo amiamo se siamo incapaci di
dimostrare questo amore agli altri. Inoltre, lodiamo per insegnare e
sottolineare delle verità spirituali. “Parlandovi con salmi, inni e
cantici spirituali, cantando e salmeggiando con il vostro cuore al
Signore;” (Efesini 5:19). Paolo esprime chiaramente questo scopo
“orizzontale” della lode. Ci parliamo a vicenda per mezzo dei canti
che innalziamo e Paolo spiega come succede: ci istruiamo e ci
esortiamo a vicenda mediante la lode; i nostri canti ci ammaestrano
nella teologia pratica della chiesa. Come quarta considerazione: la
lode dà ai credenti l’opportunità di dichiarare la propria fede
davanti agli altri. Confessando il nome di Gesù nel culto di
adorazione, troveremo più facile proclamare il Suo nome davanti ai
non credenti. Coloro che sono troppo timidi nel lodare il Signore, non
avranno mai il coraggio di condividere la propria testimonianza con i
non credenti. Se innalziamo apertamente la voce in comunità, il
Signore ci concederà la forza e la capacità di testimoniare al mondo.
Un altro punto correlato strettamente a quello precedente è che
quando lodiamo nel contesto comunitario dichiariamo le
meraviglie di Dio ai non credenti. Se i non credenti vengono ad un
nostro incontro, sicuramente ci osservano con attenzione durante la
lode e dobbiamo ricordare questo e chiederci se riescono a vedere un
livello di vitalità e di entusiasmo che li convince sul fatto che noi
stiamo alla presenza di Dio in modo sincero e genuino. I non credenti
che vengono nei nostri culti dovrebbero sperimentare la realtà della
gloria di Dio e anche se non riescono a comprendere tutto ciò che
vedono e ascoltano, devono sentire la presenza di Dio. E’ importante
che essi avvertano la realtà di Chi noi lodiamo! Ci sono comunità
nelle quali vi sono gruppi che creano un’atmosfera alquanto privata
ed esclusiva. No! Aprite le finestre e le porte della comunità!
Aumentate il volume della musica! E cantate con fervore le lodi di Dio
davanti al mondo senza escludere nessuno! “A te pure, o Giuda, una
mietitura è assegnata” (Osea 6:11). Poiché Giuda significa lode, il
Signore vuole dire che ci sarà una mietitura per coloro che adorano
Dio. I culti di adorazione delle chiese grandi, prospere ed
evangelistiche non sono mediocri perché è con la lode e l’adorazione
alla base di tutto, che hanno mietuto un ricco raccolto di anime. La
11
lode e la vera adorazione sono due realtà evangelistiche e attirano le
anime al Signore. Innalzando le Sue lodi e proclamando la Sua
sovranità in adorazione sappiamo che la mietitura promessa arriverà.
Quindi dobbiamo sforzarci a rendere sempre più migliori possibili i
momenti di lode e adorazione nei culti. Infine, possiamo constatare
che la lode e l’adorazione favoriscono la ricezione della Parola
di Dio. Diversi predicatori ammettono che è più facile predicare dopo
che la chiesa ha adorato. In primo luogo, se il pastore stesso ha
adorato con il suo popolo, avrà un senso più profondo dell’unzione
dello Spirito e, ancora più importante, per mezzo dell’adorazione il
gregge diventa più pronto a ricevere la Parola di Dio. Nell’adorazione
sentiamo il fiume di Dio quando il Suo Spirito scorre nei nostri cuori e
ci lava. I ruscelli e le piogge celesti di Dio ammorbidiscono il terreno
del cuore e lo preparano per ricevere la Parola che i veri adoratori
aspettano con gioia perché sono assetati. Anche la musica e
l’adorazione preparano il cuore di chi predicherà la Parola. II Re 3
racconta la storia di un suonatore d’arpa che venne chiamato per
calmare le emozioni turbate del profeta Eliseo. Mentre l’arpista
suonava, la mano del Signore fu sopra Eliseo che si calmò e cominciò
a profetizzare. Il tempo dell’adorazione è indispensabile ai predicatori
per calmare il proprio cuore inondato da tante altre preoccupazioni e
pensieri, proclamando ciò che Dio ha rivelato al suo cuore.
Dio ci benedica, Domenico Santangelo.
Lettura settimanale della Bibbia
Dal 15 al 21 Giugno
Dom.
15
Lun.
16
Mar.
17
Mer.
18
Gio.
19
Ven.
20
Sab.
21
Giosuè
19-21
Giosuè
22-24
Giudici
1-2
Giudici
3-5
Giudici
6-7
Giudici
8-9
Giudici
10-12
LA COERENZA CRISTIANA
12
(Tema trattato nella presentazione del libro: < La Retta Via. Un testimone
“Scomodo” >)
Il Signore Gesù disse: « Nessuno può servire a due padroni: o odierà l’uno
e amerà l’altro, o preferirà l’uno e disprezzerà l’altro: non potete servire a
Dio e a Mammona (Mt. 6:24).
Non basta ipotizzare, avanzare perplessità, sollevare interrogativi, nutrire
dubbi, problematizzare: occorre piuttosto procedere con chiarezza, saper
decidere, prendere posizione. Questo vale in ogni ambito dell’esistenza, nel
lavoro, nella famiglia, nello studio, nelle relazioni, negli affetti. I seguaci di
Mammona sono alla continua ricerca del denaro, del potere, del
protagonismo; sono inebriati dall’alcool della mondanità … Tale malvagità
tende a zittire i cristiani, placando la loro protesta, tentando di chiuderli
nell’isolamento, di renderli indifferenti, s’è possibile persino comprando il
loro compiacimento e adattamento ad ogni idiozia ideologica che vorrebbe
distruggere il messaggio cristiano. Falsi profeti, ministri del “fai da te”,
senza alcuna vera vocazione né preparazione biblica, ritengono
pubblicamente che ogni loro idiozia sia una “profezia” e perciò attuano
forme di coercizione psicologica, la coazione a ripetere e tante false dottrine
autoprodotte, sbandierando che < l’Ira di Dio è il diavolo > mentre viene del
tutto a mancare, intorno a loro, ogni volontà di riprensione, ogni
provvedimento disciplinare, ogni richiamo alla Verità. Anzi, si affossano ed
emarginano quanti manifestano la propria indignazione ….. “Certe cose
non si dicono”, intimano ai propri seguaci, oppure “i panni sporchi si
lavano in casa ”. Essi, falsi profeti della post-modernità non danno forse
degli orientamenti? Non dirigono le persone a fare delle scelte? Non
educano? Non teologizzano? Non si presentano come taumaturghi
insindacabili? E, poi, non conducono i malcapitati nel baratro del
pettegolezzo e della calunnia? E chi paga il prezzo del loro operato? Coloro
che li avevano creduti, ben lontano dalle Scritture …. Coloro che avevano
sperato nelle illusioni e nelle fantasie ….. Coloro che avevano scommesso
sull’ennesima esperienza religiosa, priva di qualunque fondamento, ed ora si
ritrovano con le mani vuote, le unghia spezzate, la loro dignità venduta a
basso costo ….. Questi malvagi servitori seducono ed incitano i loro
“fedeli” ad un sistema perfido e variopinto inducendoli a mangiare un passo
dopo l’altro il frutto della discordia. Pur animati da fede, misericordia e
compassione, non possiamo non ricordare ad ogni spudorato mentitore che
PER OGNI UMANA SPERANZA INFRANTA CI SARÀ UN PREZZO
DA PAGARE! A mio modesto parere è questo il tempo nel quale tutti i figli
13
di Dio ascoltino il richiamo della coscienza a rientrare sui binari della
coerenza cristiana che ogni giorno in tutti gli ambiti, ci offre il fresco ed
unico Pane della Vita in Cristo Gesù. Amici miei la coerenza è il frutto
dell’amore che portiamo verso i nostri cari, essa illuminerà il loro cammino,
rafforzerà la loro fede, renderà più forti l’armonia ed il coraggio. Quando la
coerenza viene tradita l’uomo perde i propri riferimenti, e smarrito rispetto
alla volontà di Dio diventa incapace di qualunque decisione e di qualunque
richiamo alla disciplina delle origini.
Questo libro ritengo sia un’occasione per riflettere, per tornare alla
Sorgente e per trovare nuove forze e nuovo vigore. Breve riferimento alla
epistola di Giuda: « Diletti, ponendo io ogni studio nello scrivervi della
nostra comune salvazione, mi sono trovato costretto a scrivervi per
esortarvi a combattere strenuamente per la fede, che è stata una volta
per sempre tramandata ai santi ».
E per concludere desidero porgervi le parole di Dietrich Bonhoeffer,
che “sull’oggetto della fedeltà”, scrisse:
“La vera grande alternativa si pone tra la concretezza e
l’astrazione, il divenire e l’immobilità, la vita e la morte. C’è un < oggetto
di fedeltà > fatto di formule, di verità codificate, di valori, sempre
retoricamente proclamati, ma di scarsissima rilevanza pratica. È un mondo
di favole, difeso con intransigente gelosia, ma assolutamente inapplicato e
inapplicabile. < La norma assoluta del bene in sé [ ….] trasforma il bene in
una legge morta, in un Moloch a cui si deve sacrificare la vita e la libertà
>. La fedeltà, perché non diventi schiavitù, deve legarsi a una persona, non
a un’idea- Ma chi può essere così libero o liberante da costituire una vera
alternativa alla tirannia dell’astratto, alla tirannia dell’idea e dei valori
codificati? Per il cristiano la risposta è semplice: Gesù Cristo, l’uomo Dio,
il vivente. Colui che, presente nella comunità dei credenti, continua ad
ispirare l’autentica, storica, credibile coerenza”.
Sebastiano Mangano
PER NON DIMENTICARCI DEGLI ALTRI:
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TORNA
Unni si o cristianu? Unni si o omu bonu?
Di la fidi e di l’amuri Diu t’avia fattu donu.
Comu mai tuttu pirdisti e a Gesù Cristu abbannunasti?
N’ta lu munnu senza Diu a vagari ti lassasti?
Torna a Diu, o cristianu, n’ta stu munnu tuttu è vanu!
Volgi l’occhi versu Diu ca ti fa sintiri vivu.
Torna amicu n’ta la luci, duna a Diu la to vuci.
Lu to cori e la tò vita veni tutta risturata.
E ti senti binidittu n’ta la notti e n’ta iurnata.
Si dda pecora smarrita, da Gesù Cristu ritrovata.
Preghiamo intensamente per: I 5 RAGAZZI NIGERIANI
ANTONELLA – GRAZIELLA – MARIA – FRANCO – ROSARIO
DOMENICO – MATTEO – GIUSEPPE – FILIPPO – MATTIA
MAURIZIO – ROSARIA – GAETANO – PATRIZIA – ESMERALDA
ENZA - GENNIFER
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Per Adrano: FORTUNATA – PINA – LUIGI – LAURA – MIMMO –
PIERA – TINA – SILVANA – ANNA L. – PATRIZIA – NUCCIA –
GRAZIELLA.
Un dono meraviglioso per Tutti
Famiglia Scalia Carmelo e Concetta
che il profumo soave di Gesù Cristo possa inebriare tutti loro.
Drago Francesca
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D a l 16 / 06 a l 22 / 06
Martedì 17 ore 19.30 Incontro a S. Maria la Stella
Mercoledì 18 ore 19.00 Incontro ad Adrano
Giovedì 19 ore 19.00 Prove di musica
Venerdì 20 ore 20.00 Incontro di Preghiera
Sabato 21 ore 17.30 Prove Festa di chiusura Scuola
Domenicale
Sabato 21 ore 19.30 Incontro “Quelli del sabato sera”
Domenica 22 ore 10.00 Culto al Signore e Scuola
Domenicale
IN QUESTO NUMERO hanno collaborato: Davide Ciaccio, Agata
Ciaccio, Paula Stoian, Francesca Drago, Marco Ciaccio, Nuccio
Puglisi, Nello Mangano, Domenico Santangelo, Carmelo Ciaccio
Per qualsiasi informazione o segnalazione:348/5572459 (PAULA STOIAN)
E-MAIL: [email protected]
WEB: www.viaglauco.it
CODICE IBAN: IT49 E 05034 16913 000000014371
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