Beati i puri di cuore perchè vedranno Dio

Diocesi di Acireale
Seminario Vescovile
Benedizione Eucaristica
CANTO: TANTUM ERGO
Tantum ergo Sacramentum
veneremur cernui
et antiquum documentum
novo cedat ritui:
praestet fides supplementum
sensuum defectui.
C: Preghiamo:
Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia ci hai
lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa che adoriamo con viva fede il
santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue, per sentire sempre in noi i
benefici della redenzione. Tu che vivi e regni nei secoli nei secoli.
A: Amen
Beati i puri di cuore
perchè
vedranno Dio
DIO SIA BENEDETTO (cantato)
Dio sia benedetto.
Benedetto il suo santo Nome.
Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo.
Benedetto il Nome di Gesù.
Benedetto il suo Sacratissimo Cuore.
Benedetto Gesù nel Santissimo Sacramento dell’Altare.
Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima.
Benedetta la sua santa e Immacolata Concezione.
Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.
Benedetto san Giuseppe, suo castissimo Sposo.
Benedetto Iddio, nei suoi angeli e nei suoi santi.
CANTO FINALE: SALVE O DOLCE VERGINE
Salve, o dolce Vergine, salve, o dolce Madre,
in Te esulta tutta la terra ed i cori degli angeli.
Tempio santo del Signore, gloria delle vergini,
Tu giardino del Paradiso, soavissimo fiore.
Ti aspettiamo al prossimo incontro di preghiera
giovedì 10 aprile 2014 alle ore 19.00
Veglia di preghiera comunitaria
Giovedì 13 marzo 2014
NELLA CAPPELLA MINORE DEL SEMINARIO È POSSIBILE RICEVERE IL
SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE E LA DIREZIONE SPIRITUALE
C: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
A: Amen
C: Il Signore sia con voi.
A: E con il tuo spirito.
Guida: Questa sera vogliamo pregare insieme ponendo lo sguardo sulla
beatitudine: “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio”. Vogliamo farci
aiutare all’inizio della preghiera dal Santo Padre Francesco, proprio ad un
anno dalla sua elezione a vescovo della chiesa di Roma. Rivivremo quei
momenti che hanno presentato al mondo papa Bergoglio e ascolteremo alcune sue parole sulla purezza del cuore. Facciamoci accompagnare dalle
parole del Santo Padre che indicano alla Chiesa di oggi un cammino di purificazione e di radicale sequela del Signore.
Visione di un filmato su Papa Francesco
C: Ora con spirito di fede andiamo in processione verso la cappella per ascoltare la parola del Signore ed adorarlo nell’eucaristia.
CANTO DI INGRESSO: POPOLI TUTTI
Mio Dio, Signore, nulla è pari a te.
Ora e per sempre voglio lodare
il tuo grande amore per noi.
Mia roccia tu sei,
pace e conforto mi dai.
Con tutto il cuore e le mie forze
sempre io ti adorerò.
Popoli tutti acclamate al Signore,
gloria e potenza cantiamo al Re,
mari e monti si prostrino a Te,
al tuo nome, o Signore.
Canto di gioia per quello che fai,
per sempre Signore con Te resterò,
non c’è promessa non c’è
fedeltà che in Te.
Da un’omelia quaresimale alla Casa Pontificia di p. Raniero Cantalamessa
Chiunque legge o sente proclamare oggi: “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio”, pensa istintivamente alla virtù della purezza, quasi che la beatitudine sia l’equivalente positivo e interiorizzato del sesto comandamento:
“Non commettere atti impuri”. In realtà, la purezza del cuore non indica,
nel pensiero di Cristo, una virtù particolare, ma una qualità che deve ac-
C: Fratelli e sorelle carissimi preghiamo il Padre onnipotente affinché in ogni
circostanza ci dia la forza di resistere alle lusinghe delle tentazioni, così da trovarci sempre puri davanti ai suoi occhi.
Preghiamo insieme e diciamo: Signore, rendici puri di cuore.
Signore, purifica la nostra vita da tutte le nostre sozzure e da tutti i nostri idoli,
donaci il coraggio di stupirci guardando la quotidianità con gli occhi meravigliati di un bambino che sappiano scoprire la straordinarietà del tuo amore. Preghiamo.
Signore, che chiamasti beati i puri di cuore e promettesti loro di vedere Dio,
concedici un cuore nuovo, metti dentro di noi uno spirito nuovo, togli da noi il
cuore di pietra e donaci un cuore di carne, capace di amare come tu ci hai amato. Preghiamo.
Signore, allontana da noi l’indifferenza di sentimenti e di reazioni di fronte agli
altri, che rischia di spegnere la passione e lo slancio vitale, donaci vigore e costanza nella carità. Preghiamo.
Signore, dal di dentro del cuore escono cattivi pensieri e infami gesti che ci allontanano da te, donaci la grazia di contagiare il mondo con la luce della testimonianza e di saper vincere il male con il bene. Preghiamo.
Signore, pur incorporati alla tua purezza con il battesimo cediamo al peccato,
fai comprendere a ciascuno di noi la gratuità della tua misericordia, che sempre
ci attende nel Sacramento della Penitenza. Preghiamo.
Signore, che nascesti dalla giovane vergine di Nazareth, Maria, donna pura e
immacolata, fa che impariamo dal suo esempio l’umiltà del cuore, affinché purificati da ogni macchia, possiamo cantare con lei il nostro Magnificat. Preghiamo.
C: Adesso cantiamo insieme la preghiera che Gesù ci ha insegnato per invocare
Dio con amore di figli: Padre nostro
Lode a te o Cristo Re di eterna gloria.
Beati i puri di cuore perché vedranno Dio.
Lode a te o Cristo Re di eterna gloria.
Dal Vangelo secondo Marco (7, 14-23)
In quel tempo, chiamata di nuovo la folla, diceva loro: "Ascoltatemi tutti e
intendete bene: non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo". Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono
sul significato di quella parabola. E disse loro: "Siete anche voi così privi di
intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può
contaminarlo, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella
fogna?". Dichiarava così mondi tutti gli alimenti. Quindi soggiunse: "Ciò che
esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal
cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo".
Parola del Signore.
Riflessione del celebrante
Guida: Presentiamo un’immagine della sesta beatitudine. La purezza è ben
rappresentata da un bambino che dalle incorrotte acque del Battesimo rinasce
a nuova vita, ad immagine di Cristo, agnello senza macchia. Ritorniamo ad
avere il cuore limpido come quello dei bambini, sgomberando qualsiasi incrostazione di malizia o quant’altro non gli permetta più il naturale stupore,
come quello dei bambini, giacché questa è l’unità di misura per entrare nel
Regno dei cieli.
CANTO PER L’ESPOSIZIONE: PANE DEL CIELO
CANTO: NEL TUO SILENZIO
Nel Tuo silenzio accolgo il mistero
venuto a vivere dentro di me;
sei Tu che vieni o forse è più vero
che Tu mi accogli in Te, Gesù.
Sorgente viva che nasce dal cuore
è questo dono che abita in me
la Tua presenza è un fuoco d’amore
che avvolge l’anima mia, Gesù.
compagnare tutte le virtù, perché esse siano davvero virtù e non invece
“splendidi vizi”. Il suo contrario più diretto non è l’impurità, ma l’ipocrisia.
Cosa intende Gesù per “purezza di cuore” si desume chiaramente dal contesto del discorso della montagna. Secondo il Vangelo quello che decide della
purezza o impurità di una azione – sia essa l’elemosina, il digiuno o la preghiera – è l’intenzione: cioè se è fatta per essere visti dagli uomini, o per piacere a Dio: “Quando invece tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò
che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che
vede nel segreto, ti ricompenserà” (Mt 6, 2-6). L’ipocrisia è il peccato denunciato con più forza da Dio lungo tutta la Bibbia e il motivo di ciò è chiaro.
Con essa l’uomo declassa Dio, lo mette al secondo posto, collocando al primo posto le creature. Già il martire sant’Ignazio di Antiochia sentiva il bisogno di ammonire i suoi fratelli di fede scrivendo: “È meglio essere cristiani
senza dirlo che dirlo senza esserlo”. L’ipocrisia insidia soprattutto le persone
pie e religiose e il motivo di ciò è semplice: dove più forte è la stima dei valori dello spirito, della pietà e della virtù (o dell’ortodossia!), lì è più forte
anche la tentazione di ostentarli per non sembrarne privi. Aiutano a capire il
senso della beatitudine dei puri di cuore anche le invettive che Gesù pronuncia nei confronti di scribi e farisei, tutte centrate sull’opposizione tra il “di
dentro” e il di fuori”, l’interiore e l’esteriore dell’uomo, [come ascolteremo
nel vangelo di stasera]. Gesù fa piazza pulita di tutti questi tabù. Anzitutto
con i gesti che compie: mangia con i peccatori, tocca i lebbrosi, frequenta i
pagani: tutte cose ritenute altamente inquinanti; poi con gli insegnamenti che
impartisce. La purezza, intesa nel senso di continenza e castità, non è assente
dalla beatitudine evangelica, vi occupa però un posto limitato e per così dire
“secondario”. È un ambito accanto ad altri in cui viene messo in rilievo il posto decisivo che occupa il “cuore”. Da quanto detto, appare chiaro che il puro
di cuore per eccellenza è Gesù stesso.
Ora il tuo Spirito in me dice: Padre,
non sono io a parlare, sei Tu.
Nell’infinito oceano di pace
Tu vivi in me, io in te, Gesù.
Pane del cielo, sei Tu Gesù,
via d’Amore, tu ci fai come Te.
No, non è rimasta fredda la terra:
Tu sei rimasto con noi
per nutrirci di Te, Pane di Vita,
ed infiammare col tuo Amore tutta
l’umanità.
Sì, il cielo è qui su questa terra:
Tu sei rimasto con noi,
ma ci porti con Te nella tua casa
dove vivremo insieme a Te tutta
l’eternità.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo (1, 12-27)
Recitiamo a cori alterni il Salmo 24
Fratelli, beato l'uomo che sopporta la tentazione, perché una volta superata
la prova riceverà la corona della vita che il Signore ha promesso a quelli
che lo amano. Nessuno, quando è tentato, dica: "Sono tentato da Dio"; perché Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male. Ciascuno piuttosto è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo seduce; poi la concupiscenza concepisce e genera il peccato, e il peccato,
quand'è consumato, produce la morte. Non andate fuori strada, fratelli miei
carissimi; ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall'alto e discende
dal Padre della luce, nel quale non c'è variazione né ombra di cambiamento. Di sua volontà egli ci ha generati con una parola di verità, perché noi
fossimo come una primizia delle sue creature.
Lo sapete, fratelli miei carissimi: sia ognuno pronto ad ascoltare, lento a
parlare, lento all’ira. Perché l’ira dell’uomo non compie ciò che è giusto
davanti a Dio. Perciò, deposta ogni impurità e ogni resto di malizia, accogliete con docilità la parola che è stata seminata in voi e che può salvare le
vostre anime. Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto
ascoltatori, illudendo voi stessi. Perché se uno ascolta soltanto e non mette
in pratica la parola, somiglia a un uomo che osserva il proprio volto in uno
specchio: appena s’è osservato, se ne va, e subito dimentica com’era. Chi
invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta
fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in
pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla.
Se qualcuno pensa di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna
così il suo cuore, la sua religione è vana. Una religione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove
nelle loro afflizioni e conservarsi puri da questo mondo.
Parola di Dio.
Del Signore è la terra e quanto contiene,
l’universo e i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondata sui mari,
e sui fiumi l’ha stabilita.
Chi salirà il monte del Signore,
chi starà nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non pronunzia menzogna,
chi non giura a danno del suo prossimo.
Otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Sollevate, porte, i vostri frontali,
alzatevi, porte antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria?
Il Signore forte e potente,
il Signore potente in battaglia.
Sollevate, porte, i vostri frontali,
alzatevi, porte antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.