rassegna stampa - Azienda Sanitaria Regionale del Molise

4
TAaglio
lto
31 gennaio 2013
"Sanità, cambiamo passo"
Per il consigliere Angela Fusco Perrella correttivi vanno fatti ad un sistema in difficoltà
CAMPOBASSO. “Sanità: l’obiettivo fondamentale che va perseguito è quello
della efficacia, efficienza, sostenibilità,
solidarietà e sussidiarietà del sistema sanitario, ponendo il cittadino, in quanto
persona, al centro del progetto, non rassegnandoci ad una bassa intensità e qualità
di
cura
per
perseguire
il
contenimento e la revisione della spesa,
ma in direzione della più alta qualità possibile con la maggior appropriatezza di
cura”. Questo l’incipit della nota stampa
del consigliere di minoranza, Angiolina
Fusco Perrella, la quale illustra anche soluzioni per i presidi ospedalieri di Larino
e Venafro, per i quali il piano ASReM prevede una riconversione delle strutture.
“Il futuro del Sistema Sanitario Regio-
nale - continua la Fusco – deve essere
teso all’affermazione di un sistema stesso
più giusto, più equo per tutti i cittadini ed
economicamente compatibile e razionalizzato per una più obiettiva e puntuale
allocazione delle risorse, che non sono infinite. E’ vero che le richieste del territorio sono pressanti rispetto al contesto
generale, è vero che vengono per mille
ragioni condivisibili ma la politica deve
attendere al suo ruolo fondamentale di
guida, facendo sintesi delle pur lecite
istanze rendendole compatibili con le risorse a disposizione.
Una delle questioni più importanti – aggiunge il rappresentante di minoranza in
consiglio regionale - riguarda i presidi
ospedalieri di Venafro e Larino, per i
quali, come già affermato, il piano ASReM
prevede una riconversione delle strutture.
Una soluzione che noi vogliamo condividere e portare avanti con impegno è
quella dell’istituzione di strutture di eccellenza e servizi a riferimento regionale
da attivare in questi due ospedali, in
modo da arricchire notevolmente l’offerta
sanitaria per i cittadini del Molise e non
solo. Nello specifico si può prevedere per
il “Vietri” di Larino l’istituzione di un centro regionale di prevenzione, diagnosi e
cura per i disturbi alimentari provocati
dall’anoressia e dalla bulimia, invece per
il “Santissimo Rosario” di Venafro l’istituzione di un centro specialistico di neuropsichiatria infantile e un centro
regionale per la cura dell’autismo infantile e in età adulta.
Riguardo al trattamento per i Disturbi
del Comportamento Alimentare (cosiddetto DCA) riteniamo che sia necessario
concepirne la terapia in termini interdisciplinari e integrati, con strutture di cura
all’interno delle quali devono collaborare
in sistema strutture professionali diverse:
nutrizionisti, psicologi, internisti, psichiatri che possano seguire le varie fasi della
malattia.
In Italia ci sono dati che rilevano una
prevalenza dello 0,2%-0,8% per l’anoressia e dell’1-5% per la bulimia, numeri che
hanno spinto il Ministero della Salute, di
concerto con il Ministro della Gioventù, a
lanciare nel 2008 il progetto".
Politica
Venerdì 31 gennaio 2014
C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: [email protected]
Mozione urgente a Frattura: “Dei piani operativi si deve discutere in Consiglio”
Riordino sanitario, il centrodestra incalza
“Privati e blocco del turnover: così non va”
CAMPOBASSO. Chiedono
di cambiare i piani operativi
inviati dal presidente-commissario della sanità, Paolo Frattura, al Tavolo Massicci. Chiedono, soprattutto, di essere
ascoltati, di poter conoscere i
provvedimenti di riordino della sanità senza dover aspettare
che li pubblichi la stampa. A
grandi linee sono queste le richieste di fondo della mozione
urgente dei consiglieri regionali di centrodestra. La illustrano i firmatari Nicola Romagnuolo, Nicola Cavaliere,
Salvatore Micone e Giuseppe
Sabusco. Dall’atto di riorganizzazione varato a Natale
dall’Asrem al piano che Frattura ha illustrato in sintesi lunedì in Aula cambia poco o
niente. Il giudizio resta negativo. “Il nostro come quello di
comitati, amministrazioni e
associazioni” precisa Romagnuolo. “Questo piano non
piace a nessuno” taglia corto
Sabusco.
I punti più critici li ravvisano
nello “sbilanciamento a favore
dei privati” e nel blocco del
turnover. “Se anche ci sono
stati errori nel passato noi oggi siamo disposti a ragionare
di una sanità territoriale e pubblica. Per questo – così Romagnuolo apre l’incontro con la
stampa - non ci convince il
contenuto dei piani operativi.
Il presidente Frattura afferma
che l’80% dei posti letto assegnati dalla Regione sarà pubblico perché conteggia come
tali tutti quelli del polo Cardarelli-Cattolica. Ma non c’è neanche un crono-programma
che possa rendere più concreta questa enunciazione. Nelle
slide che ci ha proposto durante la seduta del 27 gennaio non
c’è un’immagine che invece i
piani operativi propongono e
che evidenzia come anche con
la ‘fusione’ le due strutture
mantengono ingressi distinti,
autonomi”. Il 16% del personale Asrem ha più di 60 anni,
il 54% ha un’età compresa fra
50 e 60. “Come la gestiamo
allora questa sanità? Il governo Iorio aveva ottenuto una
deroga al blocco del turnover,
perché non si è andati avanti
su questa strada?” aggiunge
l’esponente di Progetto Molise. Al momento sono più di
400 i precari della sanità molisana, gli “incaricati senza i
quali – sottolinea Sabusco –
gli ospedali chiuderebbero”.
Cavaliere avverte: non pensino di replicare nella sanità i risultati raggiunti per Gam e
Zuccherificio, “con i lavoratori ‘tutelati’ dai soli ammortizzatori sociali e le attività in realtà chiuse”. “Abbiamo dovuto forzare la mano per ottenere i piani operativi e il dibattito in Aula. Non stiamo dalla
parte di chi difende solo l’orticello – mette le mani avanti il
consigliere di Forza Italia - però non è questo il modo di
riordinare la sanità, che è la
prima azienda del Molise”. Infine pungola la maggioranza.
“Ai colleghi del centrosinistra
che si divertono a criticare il
piano sui social network e nelle assemblee dei comitati consiglio di venirle a dire in Assise queste cose- provoca-. Perché durante il dibattito dell’altro giorno non ho sentito nessuna voce di dissenso aperto”.
Micone (Grande Sud) torna ad
un anno fa, piena campagna
elettorale. “L’attuale governatore, come pure gli attuali parlamentari, andavano in giro
sul territorio a garantire il
mantenimento dei servizi. Invece ora cosa fanno? Chiudono gli ospedali di Larino e Venafro, li trasformano in Case
della Salute e dimenticano che
c’è un tessuto socio-produttivo da tutelare”.
Il peccato originale del piano
del commissario Frattura, secondo il capogruppo Udc Sabusco, è che “non poggia sul
fabbisogno, viene fuori dal
piano Basso che ha tarato l’offerta su 300mila abitanti senza
tener conto del fatto che i nostri 300mila non sono quelli di
un quartiere di Roma. Si tratta
di persone che vivono in un
territorio con esigenze peculiari. Il Psr deve invece essere
elaborato in base all’analisi
delle patologie. Si propone la
trasformazione dei piccoli
ospedali in Case della Salute.
Ma cosa significa? La mia
proposta per il Vietri, che non
è mia perché mi pare di ricordare che anche Giuseppe
Astore anni fa l’ha avanzata –
prosegue Sabusco che è anche
primario, ora emerito, del Cardarelli – è di realizzare l’ospedale di Termoli/Larino. Al
Vietri potremmo prevedere
tutta la dialisi, la medicina, il
Poliambulatorio specialistico
anche perché il San Timoteo
scoppia”. Cosa pensa dell’integrazione fra il ‘suo’ ospedale e la Fondazione Giovanni
Paolo II? “Bella domanda – ribatte Sabusco -. Vorrei capire
cosa significa. Alla mia domanda in Aula il presidente ha
risposto: ‘pubblico pubblico
pubblico’. Vuol dire anche che
i primari della Cattolica diventeranno primari delle unità
del Cardarelli? In questo caso
non va bene”.
ritai
Venerdì 31 gennaio 2014
Riccia - Trivento
9
Hanno aderito 14 Comuni
Sanità, proclamato
lo stato di agitazione
I sindaci della valle del Trigno ‘avvisano’ Frattura: così non va
TRIVENTO. Sul sistema sanitario regionale interviene
anche il comitato promotore
per il riordino dei servizi sanitari nella valle del Trigno. I
sindaci di 14 Comuni della
vallata, sia molisani che
abruzzesi, hanno proclamato
lo stato di agitazione. Su questo tema, così importante per
le comunità locali, da tempo
chiedono un confronto con i
vertici regionali. Fino ad oggi, infatti, tutto il dibattito è
stato incentrato sui presidi
ospedalieri e poca attenzione
è stata prestata ai servizi sul
territorio.
“I signori sindaci dei comuni
di Carunchio, Castelguidone,
Celenza sul Trigno, Dogliola,
Mafalda, Montefalcone nel
Sannio, Montemitro, Palmoli,
Roccavivara, San Felice del
Molise, San Giovanni Lipioni, Schiavi d’Abruzzo, Torrebruna, Tufillo, delle sponde
destra e sinistra del corso del
Trigno lungo il tratto di confine delle Regioni Molise ed
Abruzzo - si legge nel comunicato diramato ieri mattina
dal prof Gaspero Di Lisa di
Roccavivara - richiamate le
rispettive deliberazioni sull’oggetto Riordino dei servizi
sanitari per i cittadini della
media Valle del Trigno, adottate negli anni 2012-2013 e
puntualmente trasmesse - per
l’ulteriore corso - alle autorità competenti per materia e
giurisdizione, constatato che,
nel dibattito in corso, sono
ignorate le esigenze di riordino dei servizi sanitari per le
popolazioni vallive del medio
corso del Trigno e non si tie-
ne conto preventivamente veramente insopportabili ri- genze di particolare gravità,
delle richieste dei sindaci, né spetto all’urgenza dei servizi lamentano ancora una volta la
si accoglie la loro richiesta di reclamati, necessitati con disattesa richiesta di audizioaudizione per la pianificazio- l’inizio del nuovo anno ad in- ne, per rappresentare le esine sanitaria, socialmente esi- traprendere una più incisiva genze di un territorio da tropziale, per la permanenza del- azione atta a scongiurare altre po tempo trascurato come
le comunità a presidio del ter- vane attese, preoccupati per area interna e confine regioritorio rappresentato, confor- le prevedibili inclemenze cli- nale, e dichiarano, in caso di
tati dall’articolo 32 della Co- matiche che caratterizzano la ulteriore ritardo e oltre i rastituzione, che tutela la salu- stagione invernale nei rispet- gionevoli termini di tempo
te come fondamentale diritto tivi comuni, esposti ad emer- utili per le adozioni dei provdell’individuo e interesse della collettività
e quindi iscrive tra i
doveri delle autorità
quello di tutelare equamente tutti gli amministrati con piani efficienti e rispondenti ai
bisogni e alle risorse e
quindi alla domanda e
all’offerta di servizi esTRIVENTO. Dopo la presa di posizione dell’assessore comunasenziali per la vita di
le alla sanità di Trivento Giovanni Amicone, che nei giorni scortutti i cittadini, evidensi ha fatto approvare una delibera dalla giunta con la quale si
ziate le carenze e i dichiede alla Regione il potenziamento dei servizi sanitari del posagi lamentati in molteliambulatorio di via Acquasantianni, sui problemi della struttura
plici e ricorrenti circointerviene anche l’ex sindaco Tullio Farina.
stanze da cittadini di
“Prendo atto con piacere - scrive l’ex primo cittadino del centro
età media avanzata i
trignino - che finalmente l’assessore alla sanità del Comune di
quali, poiché non rieTrivento si è mosso ufficialmente per otscono a fruire nel territenere il potenziamento del poliambulatorio di servizi sanitari
torio. Nel mese di luglio 2013 con un aradeguati ai loro bisoticolo sul giornale feci presente che per
gni, sono costretti ad
molte prestazioni sanitarie, che prima si
abbandonare i nativi
effettuavano a Trivento, bisognava repaesi montani, alimencarsi a Campobasso, come quella ad
tando
conseguenteesempio dell’analisi del Psa free. Ed inmente quel processo di
fatti molti si sono dovuti recare presso il
desertificazione che
presidio ospedaliero del Cardarelli per
condanna, per i contiun semplice prelievo di sangue per poi
nui abbandoni, a morte
attendere la successiva risposta. Potrei
sicura i comuni delle
capire la necessità di andare a Campozone interne, vista
basso per qualche strumentazione specil’inefficace esito delle
fica, ma nel caso specifico si tratta di un semplice prelievo di sansollecitazione fin qui
gue per il quale bisogna fare anche una lunga fila. L’unica novisvolte, rispetto al muro
tà è quella di dover pagare altri 16 euro. Ma questa operazione
dei rinvii, dei differinon potrebbe essere fatta anche a Trivento? I medici e gli operamenti e delle dilazioni
vedimenti in corso, di proclamare lo stato di agitazione
per denunziare pubblicamente le attuali insufficienze del
servizio sanitario e gli effetti
ancor più gravi che si registreranno con gli annunziati
provvedimenti, che, non solo
non razionalizzano la indifferibile efficienza della spesa,
ma ne tradiscono anche la efficacia e la equità, presupposto di ogni riequilibrio territoriale.
I motivi della protesta saranno doverosamente illustrati ai
cittadini-utenti al fine di renderli partecipi delle ragioni e
della portata delle manifestazioni da indire”.
E sul Poliambulatorio di Trivento
Farina incoraggia l’assessore Amicone
“Finalmente una presa di posizione ufficiale: riprendiamoci ciò che ci hanno tolto”
tori del settore sanno di questa iniziativa balzana? Cosa hanno
fatto e cosa hanno detto?
In quell’articolo feci presente che mentre si era costruito un grandioso catafalco che, peraltro sottrae luce alla struttura esistente,
per permettere degenze brevi non si erogava più una semplicissima prestazione come quella del prelievo del sangue; addirittura
mentre si prelevava sangue per l’esame del semplice Psa si costringevano i pazienti, a questo punto di nome e di fatto, a recarsi a Campobasso per un’analisi complementare alla prima. Cose che possono
accadere solo in Italia, ma forse solo nel
Molise.
Non dico questo per contestare l’operato dell’assessore ma per rafforzarlo ed
incoraggiarlo. Da molto tempo sulla sanità c’è confusione enorme: da una parte si parla di tagli inevitabili e dolorosi
per il contenimento della spesa sanitaria, dall’altra ogni Comune bussa alla
cassa della spesa. Ritengo che prima di
iniziare ogni discussione sul giusto potenziamento dei servizi bisogna pretendere il ripristino di quelli esistenti, altrimenti con le sole discussioni di quello che si dovrebbe fare non verrà mai giorno. Ci ridiano subito quello che hanno tolto e sarebbe già una bella conquista. Dopo questa ogni altra è giusta e doverosa”.
Venafro
Venerdì 31 gennaio 2014
C.da Colle delle Api - 86100 Campobasso - Tel. 0874 618827 - 483400 - 628249 - Fax 0874 484626 - E-mail: [email protected]
Vertenza Carsic, l’assessore Scarabeo
sollecita un incontro in Regione
VENAFRO. Non si è fatta attendere la risposta dell’assessore regionale Massimiliano Scarabeo alla richiesta di aiuto dei lavoratori del Carsic di Venafro.
Su invito del sindaco Antonio Sorbo, che si è fatto
portavoce dei dipendenti dell’Istituto di ricovero, il
rappresentante della giunta regionale ha fatto sapere
che provvederà, se del caso, a sollecitare il governatore Paolo Frattura affinché convochi celermente il tavolo per discutere della vertenza.
Il primo cittadino di Venafro aveva fatto sapere che “i
dipendenti del Carsic si sentono, ritengo a giusta ragione, abbandonati dalle istituzioni nonostante gli impegni e le promesse fatte loro durante l’ultima campagna elettorale. Ritengo pertanto che sia necessario, visto anche il rapporto esistente tra la Regione e il Carsic e il ruolo fondamentale che la stessa Regione svolge per le attività dell’istituto, che la S.V., in qualità di
Presidente della Giunta regionale nonché di delegato
alla sanità, fissi in tempi brevi un incontro con una delegazione dei lavoratori del Carsic in modo che gli
stessi possano rappresentare le loro problematiche ed
avere dalla Regione le risposte circa la gestione dei
rapporti con l’Istituto”. Sorbo aveva anche avvisato
che “in mancanza di un riscontro è intenzione dei lavoratori recarsi direttamente presso la sede della Regione Molise a Campobasso per manifestare la propria situazione. Le preannuncio che se ciò dovesse accadere mi sono impegnato ad accompagnarli personalmente”.
L’assessore regionale Scarabeo si è detto certo che “in
un confronto sereno, le parti troveranno la migliore
soluzione possibile, utile a risolvere problemi incresciosi dei lavoratori di questa struttura che, giustamente, reclamano i propri diritti”.
20 Termoli Basso Molise
Venerdì 31 gennaio 2014
Presentata la proposta che andrà in Consiglio a Palazzo Ducale
“Integrare il Vietri col
San Timoteo unica via”
LARINO. Dopo le proposte dei comitati, dell’Asrem, dei medici a titolo
personale e anche di istituzioni sanitarie oltreconfine, è stata l’amministrazione comunale di Larino, ieri sera a
Palazzo Ducale, a svelare in pubblica
assise il documento elaborato per salvare il destino dell’ospedale Vietri.
Una maggioranza di centrosinistra che
si è trovata in corso d’opera anche a
dialogare con la opposizione regionale
di centrodestra, perché quando si difende il campanile non c’è colore politico che tenga. Così, all’incontro hanno preso parte anche i consiglieri Romagnuolo e Sabusco, che proprio ieri
mattina hanno illustrato una mozione a
loro firma a Palazzo Moffa. Il docu-
mento in realtà sintetizza linee guida e
posizioni già note, fa un po’ di ordine
e chiarezza. Anche in sede comunale
l’assessore Michele Palmieri ha ribadito come non ci sia stato alcun baratto tra Vietri e Liceo sportivo. “Non siamo campanilistici rendiamo conto della situazione economica, ma Larino ha
già dato troppo e non siamo più disposti a perdere altri servizi – ha ribadito
Palmieri, già colonna del comitato civico frentano - la nuova sanità dovrà
essere capace di attirare pazienti da
fuori regione. Come amministrazione
difenderemo gli interessi della popolazione del basso Molise e la sanità pubblica. Non vogliamo creare doppioni e
concorrenza ma complementarietà tra
Larino e Termoli. Siamo consapevoli
che le cose cambieranno, ma bisogna
rispettare il diritto alla salute. Con noi
condividono la bozza dell’ordine del
giorno partiti, associazioni e movimenti”. Gli fa eco il sindaco Notarangelo. “Il Vietri è fondamentale anche
per l’economia locale, di cui è una risorsa inalienabile. Il nostro progetto è
il frutto del lavoro comune con medici
e associazioni. L’idea di fondo si basa
sull’integrazione tra Vietri e San Timoteo, con ospedali complementari, a
Larino i cronici e a Termoli gli acuti.
Ma il Vietri dovrà mantenere l’Oculistica perché crea mobilità attiva e ricchezza per la sanità regionale. Sarebbe
assurdo chiuderla. Ma deve esserci an-
L’intervento di Romagnuolo
che un pronto soccorso pienamente
operativo, poi spazio alla riabilitazione
e alla lungodegenza. Non siamo contro le nuove attività previste dal piano,
ma devono funzionare parallelamente
ai reparti per avere modo di valutarle”.
A seguire interviene il consigliere comunale di minoranza Rossella Mam-
marella, che nonostante le ultime uscite polemiche ha confermato come la
proposta sia stata redatta a 4 mani, senza distinzione di ruolo tra chi amministra e chi controlla. A chiudere la serie
politica i consiglieri regionali. Per Romagnuolo la Regione non può privilegiare il privato a danno del pubblico.
“Ridicolo svuotare il Vietri di servizi e
mantenere i costi fissi tenendo a mente che è la struttura più sicura della regione. Noi abbiamo la volontà di collaborare con tutti”. Per Sabusco, invece, la bozza del piano Asrem è un peccato originale e non parte da un’accurata anamnesi. Per lui meglio spostare
l’area chirurgica a Termoli e quella
medica a Larino.
EB
Larino Basso Molise 21
Venerdì 31 gennaio 2013
Per il deputato del Pd non si può barattare la salute pubblica con gli equilibri di maggioranza
Venittelli cestina il Piano Percopo
L’onorevole risponde alle domande del segretario Santella sull’ospedale Vietri
LARINO. “Il piano di Percopo va cestinato, la salute non
è un bene di lusso e Paolo
Frattura deve cambiare registro”.
Senza peli sulla lingua, arriva
la risposta dell’onorevole
Laura Venittelli alla domanda
posta ieri dalle colonne di Primo Piano Molise dal segretario del Pd frentano Paolo Santella, nel chiedere alle due
candidate alla segreteria regionale del partito il loro pensiero sul piano di riorganizzazione sanitaria.
“La salute non può e non deve
essere barattata con accordi di
governo ed il piano operativo
va strappato – ha affermato la
Venittelli, ribadendo che – la
sanità pubblica è un valore e
non può essere delocalizzata e
trasferita al privato, ripristinando il diritto alla salute in
tutti i nosocomi della regione
che, in virtù della spending
review, devono diversificarsi
nell’ambito di un progetto
unitario”.
Dunque, per l’onorevole il
Vietri di Larino deve puntare
sulla riabilitazione, sull’oculistica e sulla cura dei malati
cronici, riacquistando in questo modo anche la sua funzione di traino dell’economia cittadina. “Ma è necessario anche un riposizionamento dei
posti letto che, tra Termoli e
Larino sono ancora inferiori a
quelli che la legge prevede.
Non è una questione campanilistica, c’è la necessità di tutelare la salute delle persone
sull’intero territorio regionale”. Poi il siluro sparato dritto
verso il presidente Frattura:
“se i molisani mi sceglieranno
alla guida del Partito Demo-
cratico, ogni giorno ricorderò
al governatore che deve cambiare registro sulla sanità.
Non mi interessano gli equilibri di governo, perché prima
vengono gli interessi delle
persone. Ripeto, scevra da
ogni proposito demagogico,
dobbiamo diversificare i ruoli
dei vari ospedali. Salvare Larino significa salvare Termoli,
dove il San Timoteo sta scoppiando già adesso, figuriamoci se dovrà sopportare anche il
carico dei malati cronici. E
Roma ed il tavolo Massicci
devono capire che il piano in
discussione svuota la sanità
pubblica, una cosa impensabile”.
Proprio sul rapporto pubblico/privato, l’onorevole Venit-
telli è andata giù ancora più
duramente, puntualizzando
che “non possiamo barattare
la salute pubblica con gli
equilibri di maggioranza. Per
cui non è possibile che le
strutture private si reggano
con i soldi dei cittadini e se
vogliono operare lo devono
fare solo in settori di altissima
specializzazione, non trattati
negli ospedali pubblici”.
E se invece si continuerà
sulla linea proposta dal presidente Frattura e l’ospedale di Larino sarà trasformato in una casa della salute,
quale sarà la sua posizione?
“Metteremo in campo tutte le
azioni utili per far capire al
governatore che le risposte
vanno date ai cittadini e le
scelte in campo sanitario non
vanno barattate con gli equilibri di maggioranza”.
EdL
In Breve
Lions club
Il killer
silenzioso:
l’ipertensione
LARINO. “Il killer silenzioso: l’ipertensione” è il
titolo del nuovo incontro
pubblico promosso questa
sera, alle ore 18 nella biblioteca di Palazzo Ducale, dal Lions Club di Larino, in collaborazione con
l’amministrazione comunale, nell’ambito del ciclo
di conferenze “Il Venerdì
in Biblioteca”. Relatore
del convegno sarà la dottoressa Anna Marra.
tidiano del Molise
Il Quo
Quotidiano
Vener
dì 3
1 gennaio 20
14
enerdì
31
201
Politica
Mozione urgente di Romagnuolo, Cavaliere, Sabusco e Micone
Piano operativo, il centrodestra attacca:
è troppo sbilanciato a favore del privato
CAMPOBASSO. A poche ore dalla presentazione del Pia- dire i concorsi per stabilizzare il personale. Altrimenti i meno operativo 2013-2015 al Tavolo Massicci per la periodica dici più bravi vanno via dal Molise”. Per il medico prestato
verifica sul piano di rientro dal debito sanitario, gli espo- alla politica , il Piano operativo è macchiato da un “peccato
nenti del centrodestra in Consiglio regionale tornano ad in- originale”: la mancata consapevolezza che i 320mila abicalzare il commissario-governatore Frattura. Nico Roma- tanti del Molise sono distribuiti in 136 comuni. “Quindi –
gnuolo, Nicola Cavaliere, Giuseppe Sabusco e Salvatore Mi- insiste – il fabbisogno di posti letto va misurato in base alle
cone non sono per nulla convinti della proposta di riordino, patologie”. Anche per questo propone un’integrazione ansoprattutto per quanto riguarda il capitolo sul rapporto tra che del San Timoteo di Termoli e del Vietri di Larino, ipotesi
pubblico e privato, e firmano una mozione urgente che non già lanciata da Peppe Astore: “Come esiste la Diocesi Termoli-Larino, i due ospedali potrebbero essere integrati e il
viene condivisa dalla collega Angela Fusco.
“C’è uno squilibrio enorme tra la sanità pubblica e quella nosocomio di Larino, ad esempio, potrebbe mantenere Diaprivata, con un risparmio previsto di 16 milioni e 700mila lisi, Medicina e il poliambulatorio. Altrimenti, Termoli da solo
euro con la riorganizzazione della prima, di soli due milioni non ha la capacita di mantenere tutto”. Più politiche le vadi euro invece per il privato”. E poi “manca un cronopro- lutazioni di Cavaliere (Fi): “Non si possono elaborare i piani
gramma sulla messa in atto del piano e come avverrà l’inte- industriali o i piani sanitari nelle stanze, come dimostra il
grazione tra il Cardarelli di Campobasso e la Fondazione malcontento diffuso espresso anche da parte degli operaGiovanni Paolo II”, sottolinea il consigliere di Progetto Moli- tori”. Perciò, rivolge a Frattura un nuovo invito ad un conse. Nell’ultima seduta Frattura ha parlato della nascita del fronto “più aperto” in Aula sulla sanità che “è la prima azien‘Nuovo Cardarelli’, prevedendo una distinzione logistica nella da di questa regione” e quindi “non ci si può comportare
stessa struttura di largo Gemelli. In realtà, sottolinea Ro- come per la Gam, lo Zuccherificio e l’Ittierre. In Molise dobmagnuolo, “nel piano operativo è prevista una separazione biamo costruire una sanità di qualità basata sul pubblico,
fisica a cominciare dagli ingressi, che saranno due, uno per mentre il privato deve essere un supporto di qualità”. Chiuil Cardarelli, l’altro per l’ex Cattolica. E questo il presidente de con una bordata ai colleghi della maggioranza: “sui sonon l’aveva detto in Aula”. Un’altra importante questione cial network sostengono che il piano non è gradito a loro
riguarda il turn over, bloccato per le Regioni in piano di rien- stessi e invece nello scorso Consiglio non hanno fatto nessun intervento in Aula,
tro: “senza il necessario rimentre fuori dalle istituziocambio come facciamo a geni fanno demagogia”. Sulstire la sanità del futuro?” La
la stessa lunghezza d’onnecessità che dal Tavolo Masda Micone (Grande Sud):
sicci ci sia una sorta di dero“La sanità non si fa a spot,
ga alle assunzioni diventa fonma con scelte condivise”.
damentale. Su questo tasto
Il Piano è da oggi sui tavobatte anche Sabusco (Udc):
li ministeriali, i cui tecnici
“abbiamo più di 400 incaricadovranno dare l’ok. Un via
ti senza i quali gli ospedali verlibera che per i consiglieri
rebbero chiusi. Al Tavolo Mastra, Sabusco, Ca
Da sinis
Cavvaliere,
sinistra,
regionali di centrodestra
sicci bisogna insistere su queRomagnuolo e Micone
S.P
non arriverà.
sta questione e tornare ad in-
PRIMO
PIANO
3