La parola supera abissi invalicabili Torna la filosofia

Cultura 45
L’ECO DI BERGAMO
MARTEDÌ 21 OTTOBRE 2014
La parola supera
abissi invalicabili
Torna la filosofia
In anteprima il programma del corso di Noesis
Il presidente Paninforni: quindici relatori nuovi
Tra di loro anche don Organisti, Villa, Pelucchi
GIULIO BROTTI
Fino al 5 maggio 2015
Nel primo atto del- Risulta dunque intrigante il tel’«Anfitrione» di Molière, Mer- ma («La parola») del XXII Corcurio incontra lo schiavo Sosia; so di Filosofia dell’Associazione
alla domanda del dio su quale Noesis: si inizierà martedì 11
sia la sua condizione, l’interlo- novembre alle 20, al Centro
cutore risponde di aver avuto in Congressi Giovanni XXIII, con
sorte «di essere uomo e di parla- una conferenza dell’accademire».
co dei Lincei Carlo Sini su «La
Questa prerogativa della no- parola e la vita. Fra tragico e
stra specie – la capacità e insie- comico», e si proseguirà con le
me la necessità di parlare, ap- lezioni di altri filosofi, psicoapunto – suscita una serie di que- nalisti, semiologi.
stioni vertiginose: per esempio,
I nomi? Tra gli altri, Giacocome si collegano i rispettivi mo Marramao, Pier Aldo Rovattermini agli oggetti che nomi- ti, Rocco Ronchi, Vittorino Anniamo? In modo del tutto con- dreoli.
venzionale, alla stregua di etiFino al prossimo 5 maggio,
chette colorate apposte arbitra- con l’intervento conclusivo del
riamente su barattoli? Certo, a maestro Pierangelo Pelucchi su
favore di questa idea
«Parola e musica: la
deporrebbe anche il
genesi dell’emoziofatto che vi sono lin- Si parte l’11 ne» (per il programgue in cui il «blu» e
completo del cornovembre ma
«verde» sono indicati
so e per le modalità di
con lo stesso vocabocon Carlo partecipazione, si
lo; e che vi sono idioconsultare il sito
Sini su «La può
mi, per contro, in cui
Internet www.noeparola sis-bg.it o la pagina
si ricorre a due parole
distinte per significa«Noesis e la vita» Facebook
re il verde degli ogBergamo»).
getti naturali (come
le foglie) e di quelli prodotti «Potere enorme»
dall’uomo. E tuttavia, se davve- «Nella società attuale – afferma
ro, in assoluto, non vi fosse alcu- il presidente di Noesis Giovan
na «parentela» tra le parole e le Battista Paninforni –, le parole
cose, come si spiegano gli esiti hanno un potere enorme, in podi un noto esperimento ideato sitivo e in negativo: si comprendallo psicologo Wolfgang Köh- de, perciò, la scelta di dedicare
ler? Provate pure voi a disegna- a questo tema l’edizione 2014re due figure – rispettivamente, 2015 del nostro ciclo di inconcon un contorno spigoloso e tri. Come “motto introduttivo”
uno ondulato – e decidete quale abbiamo preso una frase di
nome, tra «Takete» e «Malu- Maurice Blanchot: “Se c’è un
ma», sia «appropriato» per cia- abisso invalicabile, la parola lo
scuna di esse; se ritenete che il attraversa”. Il maestro Trento
primo vada bene per l’immagi- Longaretti l’ha interpretata in
ne con linee spezzate e il secon- un disegno a carboncino, riprodo per quella con linee curve, dotto nel pieghevole del prosappiate che non siete i soli a gramma del corso: al di là di un
pensarla così (anzi, ha già rispo- muro sbrecciato vediamo due
sto allo stesso modo la quasi donne, una bianca e una africatotalità delle persone, di qualsi- na, intente ad accudire un neoasi età e Paese, che nel corso nato. È una bella metafora, mi
degli anni sono state sottoposte pare, della possibilità di superaa questo semplice test).
re i pregiudizi e i conflitti me-
diante il dialogo». Circa i relatori di questa edizione, Paninforni spiega che «quindici saranno
nuovi, rispetto al corso precedente. Tra i nostri obiettivi, vi
è quello di offrire spazio a pensatori relativamente giovani
che abbiano qualcosa di significativo da dire e buone doti comunicative. Questa politica di
rinnovamento riguarda anche
il consiglio direttivo di Noesis,
in cui sono entrate di recente
quattro persone impegnate nell’ambito universitario come
studenti o ricercatori. Ci prefiggiamo, poi, di stabilire una collaborazione ancora più stretta
con i docenti dell’Università di
Bergamo: già in questa edizione, tre di loro (don James Organisti, Giovanni Carlo Federico
Villa e Giovanni Bottiroli) figureranno come relatori».
Nel fondo di un’ideale cassettiera, vi sono altri sogni per
il prossimo futuro?
«Beh, il primo è già divenuto
qualcosa di più di un semplice
sogno. Oltre alle sedi tradizionali dei nostri incontri (il Centro Congressi Giovanni XXIII
e l’auditorium del Liceo Mascheroni), il 17 aprile del 2015
saremo nel Palazzo Visconti di
Brignano Gera d’Adda, dove terrà una lezione il filosofo Silvano
Petrosino. Stiamo pensando di
inaugurare una «sessione estiva» del corso di Noesis, proprio
facendo tappa in alcune dimore
storiche della Bergamasca.
Inoltre, tra le relatrici di questa
edizione vi sarà Nicla Vassallo,
docente di Filosofia teoretica a
Genova, che ha mostrato molto
interesse per la nostra attività
e ha detto di volerci aiutare a
«entrare in rete» con iniziative
consimili, a livello internazionale. Speriamo di avere effettivamente questa opportunità:
costituirebbe, per tutti noi, una
sfida impegnativa ma avvincente». 1
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Il disegno di Trento Longaretti riprodotto nel pieghevole del programma del corso: al di là di un muro
sbrecciato vediamo due donne, una bianca e una africana, intente ad accudire un neonato
Carlo Sini
Silvano Petrosino
Nicla Vassallo
Vittorino Andreoli
Rocco Ronchi
Giacomo Marramao
don James Organisti
Giovanni Carlo Federico Villa
Pierangelo Pelucchi
E quest’anno anche gli incontri «a chilometri zero»
Oltre agli interventi di
relatori provenienti da altre
parti d’Italia, il XXII corso di
Noesis proporrà degli incontri
di filosofia «a chilometri zero»,
affidati a docenti dell’Università di Bergamo.
Don James Organisti, per
esempio, che nella sede universitaria di Città Alta insegna
Storia della filosofia, parlerà
martedì 16 dicembre di due
autori a cui ha dedicato recentemente altrettanti saggi: «La
parola tra alterità e trascendenza in Lévinas e Deleuze» è
il tema della relazione che egli
svolgerà nell’auditorium del
Liceo Mascheroni, con inizio
alle 20. «Emmanuel Lévinas –
afferma don Organisti – è spesso definito il “filosofo del volto”, per sottolineare l’importanza che nel suo pensiero riveste il momento dell’alterità,
ma sarebbe più esatto dire che
egli fa riferimento a un “volto
che parla”. Il filosofo franco-lituano riconosce che proprio la
parola rivolta da altri va a intaccare una pretesa autonomia
del soggetto, prescrivendogli
di non mirare solo al soddisfacimento dei propri desideri».
Quanto a Gilles Deleuze, «attraverso il confronto con
Nietzsche e con Spinoza egli
giunge a teorizzare la necessità
di una “lingua minore”, quasi
in forma di balbettio, creativa.
Tuttavia, anche Deleuze deve
prender atto della dimensione
dell’intersoggettività, come
spazio entro il quale può aver
senso inventare nuove parole
e concetti».
«Dipingere il Verbo, leggere l’annuncio» è invece il titolo della lezione che Giovanni
Carlo Federico Villa, direttore del Centro Arti Visive dell’Università di Bergamo, terrà il 20 gennaio, sempre nell’auditorium del Mascheroni
Giovanni Paninforni
(ingresso mediante prenotazione): «Se vediamo l’immagine di un angelo e una Madonna, l’uno a fronte dell’altra – spiega Villa –, è immediato per noi pensare a
un’“annunciazione”. Ma se
guardassimo la medesima
scena con l’occhio di un fedele del Quattrocento, riconosceremmo uno o l’altro dei
diversi momenti in cui l’evento si compie, scanditi dagli
stati d’animo della Vergine:
dal turbamento iniziale alla
domanda che rivolge all’arcangelo (“Come è possibile?
Non conosco uomo”), dalla
professione di umiltà di lei
(“Sono la serva del signore”)
al momento in cui rimane
sola, dopo il congedo di Gabriele». «Nella relazione che
svolgerò per il corso di Noesis
– prosegue Villa -, mostrerò
l’evoluzione di uno dei temi
essenziali della pittura rinascimentale, dalle ortodosse
pitture fiorentine di Beato
Angelico e Leonardo passando per l’ “Annunciata” di Antonello da Messina, che presuppone esser noi l’arcangelo
annunciante, fino alla sorprendente “Annunciazione”
di Recanati di Lorenzo Lotto,
in cui una spaurita Madonna
sembra rivolgere al fedele un
quesito senza risposta». 1
G. B.
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