Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria www.giornaledellumbria.it - [email protected] - Spedizione in abb. post. D.L. 353/03 (Conv.L.46/04) art. 1 comma 1, DCB - Fil. Perugia - Euro 1,10 Ateneo e aziende, 62 occasioni per i giovani Moreno Chiacchiera, Si tratta di 52 assegni di ricerca da oltre 23mila euro e 10 stage pagati matita che ride Impiegati e tecnici, occasioni in vari Comuni; operai tessili, 15 posti e fa pensare divertendosi DA PAGINA 33 A PAGINA 48 Un vero genio vulcanico SCALABRINI PAGINA 63 Anno XV numero 215 In Umbria in abbinamento obbligatorio con il Sole 24 Ore a 1,10 euro «Affitti: in Umbria contratti bluff», appello al Fisco H IL COMMENTO LA FINANZA PER LA PICCOLA E MEDIA IMPRESA OGGI IN ITALIA di GIANCARLO ELIA VALORI* CINTI PAGINA 27 Nuove graduatorie in regione Muore folgorato dai fili della ferrovia, tragedia sul lavoro a Fabro Il giovane era di Ciconia Scuola, precari in rivolta Proteste per il “sorpasso” degli aspiranti prof del Sud PALMUCCI PAGINA 3 orizon 2020, il programma Ue per la piccola e media impresa, prevede un finanziamento di 2,7 miliardi di euro, per tutta l’Unione, che riguarda per un terzo del totale solo le Piccole e medie imprese che abbiano idee “innovatrici”. Bene: le imprese vivono, lo sappiamo da quando abbiamo letto, ben prima dei tecnici Ue, Schumpeter (e anche Keynes) di distruzione creatrice e innovazione. Ma è forse vero che tutto il Pil ad alto valore aggiunto (...) TOMBA PAGINA 23 SEGUE A PAGINA 62 Il “taglia liste d’attesa” alla prova Sanità umbra, i sindacati pronti al confronto su modalità e compensi SBARDELLA PAGINE 4-5 PONTE SAN GIOVANNI Rissa in discoteca, accoltellato E a Perugia un magrebino terrorizza i vicini e la compagna e aggredisce i medici in ospedale MAIORCA PAGINA 7 Terni Perugia Stroncato da un malore Continuano i furti, tra i bagnanti un’altra raffica del Chico Mendes tra San Sisto e Corciano SCHILLACI PAGINA 22 «Riforme a passo di maratona» Il premier Renzi si mostra sicuro e indica la legge elettorale come prossimo obiettivo MAIORCA PAGINA 8 Gubbio Polo commerciale di Fontecese, l’investimento è di 18 milioni di euro CANCELLOTTI PAGINA 13 PAGINA 24 TERNI GRIFO LATTE Ast, nuova protesta operaia Tensione tra le parti Ordinativi inevasi, i lavoratori al sindaco: così perdiamo clienti e ci saranno penali Esternalizzazione di un magazzino, è scontro BASILIETTI PAGINA 20 Il premier Matteo Renzi FONTANA PAGINA 28 Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria Redazione Tel. 075 529111 Fax 075 5295162 [email protected] www.giornaledellumbria.it umbria 3 Centro contro Sud, precari in rivolta Nelle nuove graduatorie umbre tanti aspiranti prof meridionali Fioccano i ricorsi al Tar misura quasi impercettibile con una riduzione soltanto di 11 unità, quanto basta per rendere il cuore verde d’Italia “appetibile” dai precari del Sud. Fatto questo confermato dalle cifre: nella nuova graduatoria ad esaurimento di infanzia e primaria della provincia di Perugia, sono 200 gli aspiranti prof meridionali, molti dei quali, grazie agli alti punteggi, hanno “scavalcato” i colleghi umbri. E il malcontento, in questa lotta interna, è sempre più forte e dalla regione sono già partiti diversi ricorso al Tar del Lazio. Ieri mattina SCUOLA POLEMICHE E NUMERI di SIMONETTA PALMUCCI PERUGIA - Per trovare la prima umbra, nella graduatoria della provincia di Perugia degli “aspiranti” docenti, bisogna arrivare alla 45esima posizione. Le 44 posizioni Precari A destra precedenti sono occupate da preca- un’aspirante docente consulta ri residenti al Sud, da Crotone a Cauna graduatotania, da Napoli fino a Caserta. La bagarre che infiamma il mondo ria, sotto una manifestante della scuola, in questi primi giorni di agosto, non è solo uno scontro durante un corteo di protesta tra Meridione, Centro e Settentrione, ma l’ennesima sfiancante battaglia dei precari della scuola per difendere i propri diritti. Oggetto delle polemiche le graduatorie provinciali ad esaurimento, quelle cioè da cui provengono il 50% delle immissioni in ruolo (il restante 50% proviene dai concorsi ordinari) e gli incarichi annuali. Dopo tre anni, queste graduatorie sono state aggiornate e ripubblicate lo I docenti di fuori regione scorso primo agosto. E per presenti nella graduatoria molti insegnanti precari della provincia di Perugia ci per l’anno umbri, l’amara sorpresa: la per l’infanzia 2014/2015. Drastici i taretrocessione di diverse pogli, soprattutto al Merisizioni. e la primaria dione. Basti pensare che in Un esempio? Nella graduatoSicilia l’organico subirà un ria della primaria, l’aspirante docalo di 504 posti, in Campania di cente perugina che fino a tre anni fa 387 e in Puglia di 340 posti. Il tutto era prima, si è ritrovata al 70esimo a fronte di incrementi dell’organiposto, “spodestata” da una giovane co in regioni come Lombardia calabrese. Addio quindi non solo (+410), Emilia Romagna (+396), all’immissione in ruolo ma anche Toscana (+269). alla speranza di poter effettuare E l’Umbria? Nella regione è andelle supplenze. data meglio che altrove in quanto il Alla base di questo caos, il fatto taglio dell’organico ci sarà, ma in che dal Sud c’è stato un vero e proprio esodo di precari che hanno scelto di fare domanda nelle province dove, grazie ai punteggi acquisiti, hanno maggiori possibilità di lavorare. Ma per capire cosa sta Regione succedendo va fatto un passo indiedell’Umbria Città di Amelia tro, fino a qualche mese fa quando sono stati diffusi i dati sugli organi- Le proteste Molti umbri si sono visti “sorpassare” da colleghi provenienti da fuori regione con punteggio più alto un nutrito numero di prof precari umbri, si è rivolto alla sede perugina dello Snals per capire i possibili passi da compiere. «Le nuove graduatorie - spiega Susanna Costantini, segretaria dello Snals, provincia di Perugia - sono del tutto legittime e, ovviamente, non possiamo entrare nel merito della legge. Capiamo l’amarezza di tutti coloro che nutrivano delle aspettative che sono andate deluse. Come sindacato, in questa fase, chiediamo la massima trasparenza affinchè vengano fatti i dovuti controlli dei titoli e della documentazione nei casi di immissione in ruolo». L’agosto caldo dei precari della scuola è appena iniziato. 200 PROVINCIA DI PERUGIA Iscrizioni, ora i licei “battono” i tecnici PERUGIA - Sono 292 in più, rispetto allo scorso anno scolastico, gli studenti degli istituti superiori della Provincia di Perugia che il 15 settembre si presenteranno al primo suono della campanella. Si è passati infatti dai 28.475 dell’anno scolastico 201314 agli attuali 28.767. Con loro aumenta anche il numero delle classi che passa da 1.316 a 1.323. Il settore edilizia scolastica della Provincia è a lavoro anche alla luce di un altro dato fornito dall’ufficio scolastico regionale: a cambiare è anche la mappa delle iscrizioni che vede aumentare il flusso verso gli indirizzi liceali a scapito di quelli tecnici e professionali. Questa la distribuzione: 13.547 studenti iscritti agli indirizzi liceali per 586 classi; 9.666 iscritti all'indirizzo tecnico per 443 classi; 5.554 iscritti agli istituti professionali per 294 classi. «Ciò ha evidenziato criticità di spazi in alcuni plessi - spiega l’assessore provinciale Piero Mignini Criticità alle quali la Provincia, in accordo con le istituzioni scolastiche, sta provvedendo mettendo in campo le poche risorse disponibili e il proprio personale per le manutenzioni. Infatti, pur avendo mantenuto la delega per l’edilizia scolastica degli istituti superiori, il piano varato dal Governo in questo settore sta interessando soltanto i Comuni e le strutture scolastiche di loro competenza. Si sta quindi lavorando prevalentemente in economia, ma posso assicurare che il 15 settembre le scuole saranno consegnate nel migliore dei modi, anche sotto il profilo logistico». Provincia di Terni ROMA CAPITALE A ASSOCIAZIONE NAZIONALE DELLE UNIVERSITÀ DELLA TERZA ETÀ Comune di Civitavecchia M E L I A PALIO dei COLOMBI 24 4L LUGLIO UGLIO / 9 AGOSTO AGOSTO 2 2014 014 VENERDÌ 8 AGOSTO ore 21.30 - Porta Romana CORTEO STORICO ARRIVO E GIURAMENTO DEL PODESTÀ SABATO 9 AGOSTO ore 18.30 - Vie di Amelia Corteo Storico ore 21.30 - Campo dei giochi PALIO DEI COLOMBI 2014 Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria umbria Il “taglia liste d’attesa” alla prova integrativi I sindacati confermano l’ok al piano della Regione, ma aspettano il confronto coi direttori generali di Asl e Aziende ospedaliere su modalità e compensi di MASSIMO SBARDELLA PERUGIA - Il loro “ok” all’idea di agire per ridurre le liste d’attesa, di principio, le organizzazioni sindacali lo avevano già dato la scorsa settimana, quando erano state convocate a Palazzo Donini per conoscere le linee guida del piano poi approvato lunedì dalla Giunta. E non poteva essere altrimenti: alzi la mano chi ritiene accettabile che si possano attendere mesi per una visita medica, pur se non classificata tra quelle urgenti. Tanto più che all’interno delle sigle sindacali il tema è stato posto più volte e con veemenza dalle organizzazioni dei pensionati, i principali utilizzatori dei servizi ospedalieri e sanitari in genere. Ora, però c’è da decidere chi dovrà sostenere lo sforzo richiesto per tagliare le liste d’attesa odiate da tutti. E si preparano i distinguo, in vista dei confronti sui piani attuativi che i quattro direttori delle Asl e delle Aziende ospedaliere sono chiamati Analisi rapide Il direttore regionale della Sanità, Emilio Duca, ha annunciato già a settembre un’azione specifica per i laboratori a presentare entro il 10 settembre. Con un approccio più o meno fiducioso o belligerante dei rappresentanti dei lavoratori. A non mostrarsi troppo entusiasta, ancora una volta, è la segretaria della Fp Cgil, Vanda Scarpelli: «Bene la scelta di provare a rende efficiente il sistema. Ma ci sono perplessità sul metodo». E argomenta il suo approccio tiepido: «Il sistema sanità, in Umbria, è in equilibrio perché il costo del lavoro è stato tenuto basso, con dotazioni organiche che sono all’osso. Ora si chiede ai medici ed al comparto una maggiore disponibilità. Noi non ci tiriamo indietro, ma la produttività non si può certo aumentare più di così. Marini dice che le risorse ci sono? Bene, le mettano sul piatto e ne parliamo». Insomma, bene tagliare le liste d’attesa, ma non si pensi di farlo sulle spalle del personale. In casa Cisl il tono per ora è meno battagliero, ma la musica è simile. Così il segretario della Funzione pubblica, Ubaldo Pascolini: «Il direttore dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Orlandi, ci assicura che le risorse per gli incentivi ci sono. Siamo fiduciosi, ma tra il dire e il fare spesso...». E prima di gridare “terra!”, superando quel possibile mare, Pascolini, pur plaudendo agli obiettivi fissati nel “taglia spesa”, attende i confronti con i direttori generali per i contratti integrativi nelle singole aziende. Dove si stabiliranno le regole per estendere gli orari degli ambulatori per le visite specialisti- che ed utilizzare a pieno regime le strumentazioni. E, soprattutto, si decideranno i relativi compensi. La Regione, come richiesto dalle stesse organizzazioni sindacali, ha emanato direttive uniformi, ma è chiaro che ogni singola Azienda, in base ad esigenze e disponibilità economiche e di personale, ha margini di manovra. Ed è lì che il confronto con le organizzazioni sindacali si farà serrato. Perché aprire un laboratorio il sabato o la domenica mattina costringe a cambiare le abitudini di qualche medico, tecnico specialistico o infermiere. Tra l’altro, la Regione non intende fermarsi qui. Il direttore Duca ha annunciato che già a settembre sarà studiata un’azione specifica per gli esami di laboratorio, sempre con l’obiettivo di ridurre le liste d’attesa. Marco Cotone (Uil Fpl) ritiene che le strutture sanitarie pubbliche umbre, per tecnologie e professionalità, non siano seconde a nessuno. «Certo, per aumentare l’offerta ed utilizzare appieno queste attrezzature - aggiunge - occorre aumentare le ore ed il relativo compenso ed effettuare assunzioni». Accanto a questo, è importante agire sul versante dell’utenza, limitando le rinunce alle visite già prenotate (in media, quasi il 30% del totale, con picchi per alcune prestazioni). «Noi - ricorda Cotone - riteniamo che si debbano aumentare i punti prenotazione ed ottimizzare l’utilizzo del Cup». INDENNITÀ DI ESCLUSIVA A circa 170 medici un milione di euro, ma solo se c’è il via libera ministeriale PERUGIA - La Regione è disposta a riconoscere ai 166 medici che al 31 dicembre 2013 hanno maturato i requisiti dei cinque anni per lo scatto dell’indennità di esclusiva, ed ai pochi che a tale numero si sono aggiunti nel corso di quest’anno, il pagamento di un emolumento ritenuto “plausibile”. Ma solo previo parare favorevole del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del consiglio dei ministri. «Il costo presunto per la corresponsione di questo istituto ai potenziali aventi diritto - si legge in una nota della Regione - si attesterebbe attorno al milione di euro all’anno, su una spesa complessiva per il personale di circa 600 milioni di euro». Tuttavia, da una ricognizione effettuata, è emerso che la problematica è stata affrontata in modo differente dalle varie Regioni e talvolta anche tra Aziende sanitarie di una stessa regione. Da qui la decisione della Giunta regionale (assunta dopo un confronto con le Aziende e con le organizzazioni sindacali) di rivolgersi, per fugare ogni dubbio, al dipartimento della Funzione pubblica. SANITÀ RIFORME E BILANCI 4 Laboratori analisi Il direttore Duca ha annunciato prossime novità anche in queste strutture Temi che saranno affrontati dopo le ferie, con i direttori generali. Forza Italia: era ora, ma niente spot elettorali. Ma non solo solo le organizzazioni sindacali, ovviamente, a dirsi favorevoli ad un’azione per ridurre le odiate liste d’attesa. Il capogruppo di Forza Italia, Raffaele Nevi, parla di piano «dal sapore molto pre-elettorale». Ma poi offre la disponibilità a contribuire a risolvere un problema che FI, ricorda, aveva posto già quattro anni fa, proponendo di abbattere le liste d’attesa attraverso l’allungamento del piano di utilizzo delle strumentazioni ed il maggior coinvolgimento dei privati. Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria umbria 5 Arrivano 36 mln in più da Roma In Conferenza Regioni tiene l’accordo strappato nella notte 1,63 miliardi La dotazione per l’Umbria per il 2014 «Come dicevano all’epoca - aggiunge però Nevi - serve che si costruiscano le condizioni per garantire l’appropriatezza delle prescrizioni e quindi una grande alleanza con la medicina sul territorio». Nevi conclude con un avvertimento rivolto a Palazzo Donini: «Saremo molto vigili nel verificare l’attuazione di questo piano e soprattutto che non si trasformi in uno spot che duri lo spazio di una campagna elettorale». Quella campagna elettorale che è già iniziata. 5 Regioni Le benchmark, cioè modello di riferimento PERUGIA - (ma. sba.) L’accordo, strappato nella notte in Commissione dopo 9 ore di confronto serrato tra i governatori, ha tenuto ieri all’esame della Conferenza delle Regioni. In ballo, la ripartizione delle risorse del Fondo sanitario nazionale per il 2014. Una torta un po’ più succosa rispetto a quella messa sul tavolo nel 2013. Ma la grandezza delle fette da mettere sul piatto di ciascuna Regione non era così scontata. Soprattutto per le aspettative di Regioni dalla bocca molto grande (e vorace). Marini è tornata alla volta di Perugia, ieri pomeriggio, contenta di quanto messo nel “cestino”: dal Fondo, l’Umbria ottiene 1 miliardo e 630 milioni di euro, quasi 37 milioni in più di quanto assegnato nel riparto del 2013. Al suo fianco, in questa estenuante ma proficua trasferta romana, il direttore regionale alla Sanità Emilio Duca, la funzionaria dell’area economico-finan- La presidente Marini soddisfatta dell’esito della missione romana IL CORSIVO Quel ticket (nazionale) che rende P conveniente recarsi dal privato PERUGIA - Accade anche che, recandosi dal privato per effettuare una visita specialistica, si faccia prima e si paghi meno. Un paradosso? Non sarebbe l’unico, in Italia. Quelli che accadono in sanità risultano però più odiosi. Chi soffre, ovviamente, è meno incline alla pazienza e al sorriso, specie di fronte ad una beffa. Se il paziente non è esente, il ticket fissato a livello nazionale (al quale almeno in Umbria non è stato aggiunto, per fortuna, quello regionale) risulta in alcuni più oneroso del costo richiesto da uno studio privato. E per di più, se la visita non rientra tra le urgenze, dal privato si riesce spesso ad effettuarla prima. C’è anche questo alla base di quel 40-50% di utenti che, segnata sul calendario la data dell’appuntamento fissato al Cup, decide poi di recarsi in uno studio privato per effettuare una lastra o un’ecografia. E così, visto che in Umbria quel rifiuto frutto di un’anomalia del sistema pubblico non viene fatto pagare all’utente, il paziente, comprensibilmente, sceglie lo studio privato. La sua prenotazione nella struttura pubblica finisce però con l’ingrossare la lista d’attesa, costringendo ad attendere più a lungo chi 10 (come ad esempio gli anziani esenti dal ticket nazionale) deve comunque rivolgersi al privato. Ed oltretutto, le molte visite specialistiche disdette all’ultimo momento (quasi sempre il paziente decide direttamente di non presentarsi, senza avvertire nessuno) determinano il sottoutilizzo dei macchinari e dell’équipe medica. Da qui la scelta, inserita nel “taglia liste d’attesa”, di estendere a tutto il territorio regionale la pratica, introdotta con successo a Terni, di contattare telefonicamente l’utente per chiedere la conferma dell’appuntamento. ubblico non sempre è brutto e inefficiente. E la sanità umbra, come certificato dall’esito della Conferenza delle Regioni di ieri, lo dimostra. Poi, però, quello stesso pubblico, in un mix perverso di leggi nazionali e procedure locali, finisce per creare dei paradossi. E l’esempio (stavolta negativo) lo troviamo ancora in sanità. Dove un ticket deciso a livello nazionale rende alcune prestazioni specialistiche più costose nelle strutture pubbliche rispetto al prezzo applicato dal privato. Insomma, il pubblico che si fa concorrenza da solo, a tutto vantaggio del privato. Se proprio da Roma un ticket lo pretendono, perché non si fanno prima dare il listino prezzi degli studi privati, regione per regione? Confermato il primo posto tra le regioni benchmark: ancora modello per costi standard e qualità dei servizi ziaria dell’assessorato, Milena Tommasi, e Paolo Di Loreto, che, pur in una veste incerta, continua a dare il proprio contributo su questa materia. «Si tratta - commenta Marini - di risorse importanti che intendiamo utilizzare per rafforzare e potenziare l’offerta della rete dei servizi socio-sanitari rivolti ai cittadini e, in parte, per sostenere il Piano straordinario (si veda il servizio nell’altra pagina, ndr) per l’abbattimento delle liste d’attesa». Ma dalla trasferta romana, accanto a quello economico, arriva un altro risultato. Il Riparto ha confermato il gruppo delle 5 Regioni benchmark in sanità, all’interno del quale l’Umbria si colloca anche quest’anno in prima posizione. In pratica, l’Umbria sarà ancora modello nel definire gli standard ai quali le altre Regioni dovranno uniformarsi per quanto riguarda i costi ed i livelli qualitativi di assistenza. Un riconoscimento di appropriatezza finanziaria e sanitaria che spingerà Palazzo Donini a proseguire nel processo di riorganizzazione avviato, anche di fronte a critiche quali quelle sul punto nascita di Assisi, chiuso perché al di sotto degli standard definiti. «L’Umbria - commenta la presidente - conferma la qualità del suo servizio sanitario e la sua capacità di governance». % di sconto su tutti i computer App Apple* ple dal 2 al 11 agosto gosto 2014 * Promozione non cumulabile ulabile iut"grzxk"uчkxzk"ot"gzzu4 Ci trovi a: Perugia - Piazza Matteotti | T. 075.5731878 | E. [email protected] Corciano - Centro Gherlinda | T. 075.5178605 | E. [email protected] Foligno - C.so Cavour, 11 | T. 0742.351975 | E. [email protected] www.medstore.it Centro Assistenza Autorizzato Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria 6 umbria Una Fiammetta di calma e gesso Il consigliere regionale di FI: «Gli alleati? Si agitano troppo» CENTRODESTRA IL DIBATTITO di PIERPAOLO BURATTINI PERUGIA - Chi è in Umbria la più intimamente berlusconiana di tutto il reame azzurro? Indovinato, è lei: Fiammetta Modena. Chi è sulla scena politica dei moderati di casa nostra colei che in un colpo solo riesce ad attirarsi contemporaneamente le maggiori antipatie e simpatie? Esatto, è ancora lei: avvocato perugino dallo sguardo mobile, la parlantina sciolta e una risata fragorosa a scoppio improvviso. Carattere a volte spigoloso con un gusto per la politica come strategia. Timbro di voce rilassato dall’altra parte del filo: «La politica è ragione e fantasia, altrimenti si scade nella burocrazia». Nel frattempo, il centrodestra appare tutt’altro che rilassato: non siamo alle convulsioni ma gli spasmi d’eccitazione da primarie si avvertono distinti. Sempre accompagnati dalla solita catena di sospetti e timori, giochi di sponda e dissimulazioni. Tono distaccato, mentre in sottofondo si sente lo squillo di un altro telefono, lei si destreggia, rinvia e fissa appuntamenti di lavoro: «Vedo che c’è tanta agitazione in giro, consiglio a tutti di darsi una calmata. Come si dice? Calma e gesso. Io comunque non mi ricandido in Consiglio». Bene, prima notizia. Modena, anche lei ha il rovello delle primarie per la scelta del candidato presidente alla Regione? «Prima di avere fissazioni, bisogna capire che tipo di legge elettorale viene fuori dal consiglio regionale, se non ci sarà il doppio turno come credo, allora si può aprire un ragionamento perché possono essere uno strumento correttivo». Si spieghi meglio. «Voglio dire che in caso di turno unico, le primarie possono essere uno stimolo per mobilitare il nostro elettorato intorno alla figura di un candidato». Il problema è che Forza Italia sembra incerta, gli alleati molto determinati e il sindaco di Assisi Claudio Ricci già in campo da diverso tempo. «Forza Italia invita tutti alla prudenza e ricorda a tutti come sono andate a finire le cose a Terni dove alle ultime elezioni amministrative sulla candidatura di Todini il Nuovo centrodestra era partito sparato e poi i risultati non lusinghieri si sono visti». Certo è che la candidatura di Ricci sembra affascinare più di uno nel centrodestra. «Questo lo vedremo, le posso dire che noi abbiamo delle perplessità sulla candidatura di Ricci dovute al Le scelte Una manifestazione di Forza Italia; nel riquadro il consigliere regionale di FI, Fiammetta Modena Le regole «Sbagliato non capire il ruolo del sistema elettorale» suo comportamento che riteniamo inspiegabile. Da sindaco di Assisi, Forza Italia lo ha appoggiato contro tutto e tutti e poi lui ha deciso di mettere in campo una sua lista e di appoggiare candidati a sindaco del centrosinistra, tra cui Boccali a Perugia che dall’altra parte aveva come sfidante Andrea Romizi. Queste cose hanno un peso anche nel nostro elettorato. E poi, mi lasci dire che anche tra coloro che oggi sostengono la candidatura di Ricci, ci sono non poche perplessità». Ad oggi, quante possibilità ci sono che Forza Italia appoggi la candidatura di Ricci alle Regionali? «Oggi ci sono zero possibilità e le motivazioni sono da ricercare nell’atteggiamento tenuto dal sindaco di Assisi e non certo in nostre supposte ostilità preconcette». Si ha come l’impressione che il centrodestra sceglierà il suo candidato presidente all’ultimo minuto disponibile? «A Perugia ci ha portato tutt’altro che male e poi ora sono altre le priorità: penso alla crisi drammatica che vivono le Acciaierie a Terni mentre, da un punto di vista squisitamente politico, ad ottobre c’è la partita sull’elezione dei presidenti delle due Province». Lei guarda anche all’altra parte del campo. «Ovviamente, il test elettorale che Lo stop «Sulla scelta di Ricci Forza Italia ha molte riserve» Strategia «Vediamo con quali alleanze si presenta il Pd» ci sarà a breve in Emilia Romagna ci farà capire che tipo di alleanze vuole mettere in piedi il Pd. In Umbria credo che vadano a una ricandidatura di Marini, ma la partita è in corso e ci sono da capire diverse cose». Tornando a Forza Italia: il vostro capogruppo in Regione, Raffaele Nevi, si sta già scaldando a bordo campo. «Non mi risulta che Raffaele Nevi, persona che conosco e stimo, sia andato in giro con il cappello in ma- no a chiedere una sua candidatura alla presidenza della Regione. Sicuramente lui è uno che in questi anni è stato sempre sul pezzo ed è riuscito a raccordare egregiamente le esigenze del Ternano con quelle del capoluogo». La vittoria ottenuta su Perugia vi autorizza a sognare? «La storica vittoria su Perugia ci deve spingere ad agire con determinazione e senza superficiali entusiasmi». Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria perugia-corciano Giunta Romizi, gettone da oltre 30mila euro al mese CORCIANO “Cantacastello” fra cibo, rime, poesie e duelli La determina che stabilisce le indennità di sindaco, vice e assessori comunali Al presidente del Consiglio spetta un rimborso da circa 109 euro al giorno PERUGIA - A voler spaccare il centesimo, la giunta Romizi costa alla collettività 30.883,95 euro ogni mese. Così suddivisi: al sindaco Andrea Romizi viene riconosciuto un “gettone” mensile pari a 5466,18 euro, mentre il vicesindaco, Urbano Barelli, incassa un’indennità che ammonta a 4099,64 euro mensili. Completano il quadro i cinque assessori a cui viene riconosciuta l’indennità intera (3279,71 euro al mese) e i tre che che percepiscono l’indennità ridotta al 50% (si tratta di 1639,86 euro mensili) in quanto dipendenti che non hanno però richiesto l’aspettativa. I dati sono contenuti nella determina dirigenziale numero 35 dello scorso 28 luglio con cui viene inoltre stabilita l’indennità di funzione che spetta al presidente del consiglio comunale, Leonardo Varasano. La determina illustra anche come la seduta di insediamento del nuovo consiglio comunale, che si è tenuta il 30 giugno, è stata presieduta dal consigliere anziano, Emanuela Mori, «che ha svolto la funzione di presidente» dell’assemblea fino al 6 luglio. A Mori va dunque riconosciuta l’indennità SINDACO 5466,18 L’indennità mensile che viene riconosciuta al primo cittadino, Andrea Romizi. VICE 4099,64 Questa è invece l’entità del “gettone” mensile che spetta a Urbano Barelli. ASSESSORI 3279,71 La Giunta Una riunione della giunta comunale IL DIBATTITO Nomine Gesenu e Afas, M5S “sfida” l’Amministrazione PERUGIA - «La nomina dei vertici di Gesenu e Afas sono il primo banco di prova per testare quanto il sindaco Romizi faccia sul serio in tema di partecipazione e superamento delle vecchie e dannosissime logiche della spartizione di poltrone». È la “sfida” che Cristina Rosetti, consigliere del Movimento 5 Stelle, lancia all’Amministrazione. relativa al periodo 30 giugno/6 luglio che ammonta a 382,62 euro «in quanto lavoratrice dipendente non collocata in aspettativa» come spiega la stessa determina. Il 7 luglio il consiglio comunale ha poi deliberato l’elezione di Varasano a presidente dell’assise cittadina. A lui spetta l’indennità intera pari a 3279.71 euro mensili (tanto quanto un assessore, circa 109 euro al giorno) «in quanto lavoratore autonomo». A Varasano verrà corrisposto il gettone di presenza per il solo consiglio comunale di fine giugno, mentre a Mori sarà riconosciuto il gettone di presenza per la seduta del 7 luglio. Complessivamente, per le indennità di presidente del consiglio comunale e del consigliere anziano, la determina prevede di impegnare fino al 30 settembre 10.260,85 euro, com- Le graduatorie Restituiti 200mila euro. Asili nido, i posti per il prossimo anno scolastico Rimborso Imu per 306 proprietari IL MASSIMO 2.092,33 L’importo più alto rimborsato per l’Imu versata nel corso del 2013 Bambini in un asilo nido PERUGIA - Da poco più di 57 euro fino ad oltre 2mila. In totale, il Comune di Perugia ha rimborsato 200mila euro di Imu ai 306 proprietari immobiliari che hanno sottoscritto contratti di locazione a canone concordato nel corso del 2013. La graduatoria è stata pubblicata in questi giorni ed è consultabile sul sito Internet del Comune di Perugia. Il beneficio della restituzione rientra tra gli accordi previsti ai sensi della legge numero 431 del 1998. Nel Perugino sono circa 1.500 i proprietari che hanno attivato contratti di locazione a canone concordato, ma non tutte le amministrazioni comunali (solo 4 nel territorio provinciale) prevedono sgravi fiscali a vantaggio di chi sceglie questo strumento. In queste ore sul sito del Comune di Perugia è possibile inoltre consul- tare la graduatoria dei bambini per i quali è stata presentata la domanda di iscrizione ai nidi d’infanzia e servizi integrativi comunali con la seconda assegnazione dei posti che si sono resi liberi a seguito di rinuncia: l’elenco è stato approvato con la determinazione dirigenziale n. 129 dello scorso 27 giugno ed ha validità da settembre ad aprile 2015. La graduatoria viene presentata sia in ordine di punteggio sia in ordine alfabetico per facilitare la ricerca e per ogni bambino vengono indicati la sede e l’orario assegnato oppure la collocazione in lista d’attesa. Inoltre è disponibile un motore di ricerca che consente, fra l’altro, una ricerca personalizzata inserendo il nome del bambino. A tutti gli utenti ammessi verrà inviata una comunicazione scritta con le informazioni utili all’inserimento dei bambini nelle strutture. Inoltre, fino al 30 aprile 2015, a fronte di eventuali rinunce, le assegnazioni si effettueranno attingendo alla lista d’attesa fino ad esaurimento della graduatoria. presi oltre 800 euro alla voce “Irap amministratori”. La determina relativa alle indennità ha già suscitato una serie di polemiche, sollevate da Rifondazione comunista che mette in antitesi gli importi dei “gettoni” e gli obiettivi della spending review targata Romizi. A 5 assessori spetta l’indennità intera. Quella ridotta ammonta alla metà. MARCO CHECCHI 9 CORCIANO - Ci saranno rime e poesie, duelli e serenate, un mercato artigianale e tanta enogastronomia. Sono questi gli “ingredienti” della prima edizione di “Cantacastello”, prevista il 29 e 30 agosto a San Mariano (dalle 19,30 alle 23), manifestazione che nasce con l’obiettivo di diventare un appuntamento fisso e ricorrente sul territorio corcianese. Se ne dice convinta Damiana Pinti, direttore della Corale San Mariano, ideatrice e regista. «Sarà uno spettacolo itinerante - annuncia - che avrà per contesto la suggestiva cornice del castello di San Mariano. Gli spettatori potranno accedere in numero limitato, grazie al servizio navetta a partire dal parcheggio degli impianti sportivi. Abbiamo particolarmente curato l’aspetto artistico - prosegue - con la direzione musicale di Sergio Briziarelli e l’apporto della corale Polifonica San Mariano e della corale Fra Giovanni da Pian di Carpine». L’iniziativa, patrocinata dal Comune ed attuata in collaborazione con le associazioni del territorio - Società mutuo soccorso, Pro loco e Settimana Sanmarianese - verrà presentata domani alle 19.30 presso l’area verde accanto alla chiesa storica del Borgo di San Mariano. Spending review a Palazzo dei Priori, la commissione scalda i motori Prima seduta della task force che dovrà scandagliare i conti del Municipio: partecipano i “grillini”, «no» da Pd e Psi PERUGIA - Si è riunita per la prima volta ieri pomeriggio la commissione speciale voluta dal sindaco Andrea Romizi, costituita per passare al setaccio i conti di Palazzo dei Priori e cercare di applicare una spending review in salsa perugina. Attorno al tavolo si sono seduti l’assessore alle Infrastrutture, Francesco Calabrese, che avrà il compito di coordinare i lavori, Cristiana Casaioli (Commercio) e Edi Cicchi (Welfare), oltre al presidente del consiglio comunale, Leonardo Varasano, e i consiglieri Giuseppe Cenci e Antonio Tracchegiani (Forza Italia), Otello Numerini (Progetto Perugia), Franco Nucciarelli (Perugia Rinasce). Ha preso parte anche Cristina Rosetti (M5S), mentre hanno “disertato” la riunione esponenti del Partito democratico e del Partito socialista («...una convocazione quanto mai irrituale e inadeguata per discutere di bilancio. In consiglio comunale - ha spiegato Nilo Arcudi, capogruppo in consiglio comunale dei Socialisti riformisti - ci sono degli organi preposti, in cui discutere istituzionalmente di tutte le scelte sul bilancio senza inventarsi un nuovo strumento che appare fantasioso»). Di fatto, il primo summit della commissione speciale è servito più che altro a stilare l’agenda dei lavori e a capire quali saranno le priorità e gli obiettivi da perseguire. La riunione è stata aggiornata al prossimo 12 agosto: all’ordine del giorno dell’incontro ci saranno i costi delle ex circoscri- L’aula del consiglio comunale zioni e i fitti passivi sostenuti dal Comune. Intanto, ieri mattina la seconda commissione consiliare permanente (Bilancio) ha provveduto ad eleggere il presidente ed il vicepresidente. In rappresentanza della maggioranza, Emanuele Scarponi ha proposto per la presidenza Francesco Vignaroli del gruppo Progetto Perugia-Romizi sindaco. A nome del Partito democratico, invece, il capogruppo Diego Mencaroni ha proposto per la vicepresidenza la consigliera Alessandra Vezzosi, sempre del Pd. All’esito della votazione segreta è risultato eletto presidente Francesco Vignaroli con 10 voti, mentre Alessandra Vezzosi è stata eletta vicepresidente con 5 voti. Una scheda bianca. Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria perugia-trasimeno Sottopasso, si comincia Ponte S. Giovanni Al via i lavori che saranno fatti durante la notte Via Adriatica; nel riquadro l’assessore alle Infrastrutture Calabrese di LUANA PIOPPI PERUGIA - Lavori notturni a Ponte San Giovanni per la realizzazione della nuova viabilità di collegamento tra via Volumnia e via dei Loggi con via Adriatica, attraverso un sottopasso ferroviario della linea ferroviaria ex Fcu (ora Umbria Mobilità). Hanno preso il via ieri sera e proseguiranno questa notte, dalle ore 21 alle 5. Lo stesso orario sarà osservato nei giorni dell’11, 12, 25 e 26 agosto. Il 7, 8, 13 e 27 agosto, invece, si terranno dalle 16 alle ore 1. Duran- IL PROGETTO I volontari di Echogreen MAGIONE - «La cultura, per affermarsi, ha bisogno ora più che mai del sostegno di tutti. Non a caso, #iosonofuturo è lo slogan che accompagna questo viaggio nella convinzione che chiunque nel suo piccolo può incidere sulla cultura del territorio». Con questo ragionamento la Fondazione Fabbroni, ente no profit organizzatore di Echogreen, ha deciso di rivolgersi ai volontari che vogliano contribuire alla riuscita del festival. L’evento che muove da un progetto integrato di sviluppo del territorio lacustre del Trasimeno attraverso l’ecosostenibilità abbinata ad arte, cultura e tradizioni, è in programma a Magione dal 19 al 21 settembre. Dalla Fondazione si sottolinea che «chi è interessato a fare un’esperienza formativa e pratica e dispone di tempo libero può fin da subito iniziare a operare nella sede della fondazione, in via Giacomo Giorgi 14, a Perugia, e svolgere le attività previste, a seconda dei propri interessi e delle proprie capacità». te questo periodo saranno effettuate le lavorazioni di realizzazione delle paratie e delle cordolature in prossimità della linea elettrica dell’Fcu, per una fascia di circa 15 metri dall’asse ferroviario in entrambi i lati. Due saranno le tipologie di attività che saranno portate avanti per ridurre al massimo il disturbo generato dalle operazioni lavorative, senza compromettere sensibilmente la produttività di cantiere. Il Comune, in accordo L’assessore Calabrese: «Abbiamo raccolto le richieste dei residenti nella zona per creare meno disagi» con i soggetti coinvolti, ha deciso di effettuare in orario notturno completo, dalle 21 alle 5, le lavorazioni relative alle strutture di impalcato (durante l’interruzione del servizio e della linea elettrica disalimentata) mentre in quello notturno ridotto, dalle 16 alle una, quelle di realizzazione delle paratie limitrofe all’impalcato sfruttando, in accordo con Umbria Mobilità, delle pause pomeridiane di interruzione servizio. Le lavorazioni ver- 11 ranno eseguite con apposita autorizzazione in deroga all’art. 6 comma 1, lettera h della Legge 447/1995 ed all’art.22 del Regolamento di Polizia Urbana. «Abbiamo maturato questa decisione - spiega l’assessore alle Infrastrutture Francesco Calabrese per creare meno disturbo possibile ai residenti della zona che ci hanno fatto presente il problema della rumorosità delle escavatrici. Abbiamo raccolto le loro richieste, valutato le possibili situazioni facendo anche una ricognizione finale. Abbiamo scorporato il più possibile le lavorazioni notturne ma più di questo non potevamo fare. Speriamo - conclude - di arrecare meno disturbo possibile». Terminati i lavori legati al sottopasso, sarà realizzata la nuova strada di collegamento con via dei Loggi. Ai privati titolari delle urbanizzazioni ex Margaritelli ed ex De Megni, invece, competerà fare la congiunzione con via Adriatica fino a sfociare all’altezza della nuova rotatoria che affaccia alla supestrada. L’intervento è inserito nel “Pit (Progetto integrato territoriale) per l’accessibilità ad alcune funzioni di interesse regionale nell’area urbana di Perugia”, nell’ambito del Por Fesr 20072013, asse IV, attività A.1 e C.1. Il bando di gara prevedeva l’esecuzione di tutti i lavori, che costeranno tre milioni ed 800mila euro, e le forniture necessarie per la realizzazione di una rotatoria stradale di collegamento tra via Adriatica, via Volumnia e la Strada dei Loggi. Trasformazione E45, arriva il “no” della Cgil Il segretario Bravi: «Bene all’adeguamento, ma contrari al pedaggio» PERUGIA - Dopo giorni di polemiche roventi, ora anche la Cgil prende posizione sulla trasformazione della E45 in autostrada e sulla possibilità che venga inserito il pedaggio. Sulla vicenda, sollevata dal consigliere regionale dell’Idv Oliviero Dottorini, l’assessore regionale alle Infrastrutture Rometti era intervenuto sottolineando l’impegno della Regione contro l’ipotesi di pagamento del pedaggio ma allo stesso tempo Rometti aveva messo in guardia dal «prendere posizioni preconcette quando ancora nulla di certo è stato stabilito». Ancora più esplicito, era stato il consigliere regionale del Ps Manlio Mariotti che si era detto contrario al pedaggio ma favorevole alla trasformazione in autostrada dell’arteria. Ora, la Cgil si mette sulla barricata dei contrari: «La E45 è l’arteria stradale più importante della nostra Regione, e non Protesta per le segnaletiche divelte: «Il Comune adesso intervenga» PERUGIA - Indicazioni stradali divelte o inesistenti, sia nelle zone centrali del quartiere che nelle vie periferiche. E dopo mesi di fiduciosa attesa i residenti di via Quintina e via Manzoni si fanno sentire e chiamano in causa l’Amministrazione: «Si tratta solo di sostituire dei pali, ma evidentemente la cosa non importa a nessuno anche a coloro che dovrebbero occuparsene», manda a dire un commerciante di via Manzoni che indica una segnaletica divelta lungo la strada. «In gran parte del quartiere sono state divelte o danneggiate e in molti casi sono state lasciate a terra senza che nessuno sia poi intervenuto per rimetterle al posto». La situazione, sia dal punto di vista dell’incolumità che da quella del decoro urbano, non è affatto delle migliori e per questo residenti e commercianti si appellano al Comune: «Ci auguriamo - sottolineano - che dal Comune intervengano, altrimenti saremo costretti a mettere in scena una protesta più rumorosa e visibile». La chiusura, è amara: «Ponte San Giovanni è snobbato anche dal punto di vista della segnaletica stradale». solo perché l’attraversa da nord a sud. Non è esagerato affermare, che sul terreno delle infrastrutture viarie, rappresenta la spina dorsale dell’Umbria. Quindi va messa in sicurezza, vanno realizzati tutti i lavori di adeguamento e di ammodernamento». Fatta questa premessa il segretario regionale Mario Bravi afferma di non condividere «anche per le caratteristiche che in prospettiva deve assumere la E45, la sua trasformazione in autostrada, con il conseguente pagamento del pedaggio. Per l’Umbria sarebbe un rimedio peggiore del male. L’adeguamento e l’ammodernamento della E45 - conclude il segretario regionale della Cgil Maro Bravi - è fondamentale, senza trasformarla in autostrada ed è anche questa una condizione necessaria ma non sufficiente per affrontare le carenza infrastrutturali dell’Umbria». Insomma, la Cgil chiude la porta. Infrastrutture Un tratto della E45 Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria 12 città di castello Redazione Tel. 075 8522268 Fax 075 8552693 [email protected] www.giornaledellumbria.it La E78 inserita nel decreto “sblocca-Italia” Infrastrutture Uno dei tratti già realizzati della E78 Summit al ministero delle Infrastrutture di MIRNA VENTANNI CITTÀ DI CASTELLO - La E78 sarà inserita come opera di interesse prioritario nel decreto Sblocca Italia. Buone notizie arrivano da Roma, direttamente dal ministero delle Infrastrutture, dove ieri mattina si è recato il sindaco, Luciano Bacchetta, accompagnato dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Silvano Rometti, per incontrare il viceministro, Riccardo Nencini. I tre, a mezzogiorno, si sono seduti per discutere sul futuro della Due Mari e Nencini, che tiene tra i suoi incarichi anche la delega alla E78, ha annunciato che l’infrastruttura che collegherà il versante tirrenico con quello adriatico e dunque toccherà anche il territorio altotiberino, verrà inserita nel cosiddetto “Sblocca Italia” la cui pubblicazione è stata annunciata dal Governo entro la fine di agosto. «Questo - ha commentato il sindaco Bacchetta dopo l’incontro - significa che il tratto umbro della Due Mari, a breve, non sarà più una linea sulla carta, ma un elemento fondamentale del nuovo sviluppo del territorio». «Torniamo con conferme importanti per Città di Castello e per l’Umbria in generale - ha commentato il sindaco - che potrà contare su una dorsale di livello nazionale in tempi definiti dal momento che l’accelerazione impressa dalla costituzione della società sarà mantenuta grazie all’inclusione come infrastruttura strategica nello Sblocca Italia». Nei giorni scorsi il presi- denti di Anas, Ciucci, annunciando che a breve verrà costituita “Centralia”, la società partecipata da Anas e dalle Regioni Umbria, Mar- che e Toscana che si occuperà del completamento della bretella Fano-Grossetto, ha anche annunciato la data di inizio dei lavori: primave- CAMPIONATI ITALIANI Setter tifernati sul podio nazionale CITTÀ DI CASTELLO - I setter tifernati si sono classificati secondi ai campionati italiani “Setter cani da caccia” tenutosi nei giorni scorsi a Reggio Emilia e Parma. Una compagine, quella locale, molto giovane composta dai conduttori Fabrizio Baloci con i setter inglesi Ghibli e Merx e Mattia Margutti con Sodo del Zagnis, Sollo del Zagnis, Aldimis Anna e Aldimis. «Il riconoscimento è importante - ha commentato l’assessore allo Sport, Massimo Massetti - perché conferma la qualità della nostra tradizione cinofila». ra 2016. Intanto prima dell’incontro con il viceministro, Bacchetta, nell’ultimo consiglio comunale tifernate, aveva sottolineato che il tracciato sarà diverso rispetto a quello pensato in passato: essendo meno costoso saranno scartate ipotesi gravose economicamente come il tunnel a Cerbara. Proprio su quest’argomento, però, ieri mattina, mentre il sindaco era in viaggio per Roma, il collega più a Nord, Paolo Fratini neo primo cittadino di San Giustino, ha scritto in una nota: «Costruire male per pagare meno significa sacrificare il futuro di un territorio». Sottolineando come «per il Comune di San Giustino la strada E78 è un’opera di primaria importanza per il rilancio e la crescita dell’economia dell’Altotevere, - scrive Fratini - la sua realizzazione non può prescindere dal rispetto delle popolazioni e dei territori che attraversa. Abbiamo sempre riservato grande attenzione sulle modalità di realizzazione dell’opera, ed abbiamo favorito la ricerca di soluzioni migliorative nel rispetto soprattutto di una delle nostre più importanti risorse che è l’ambiente. La sostenibilità ambientale, assieme alla salvaguardia della salute dei cittadini e lo sviluppo economico delle comunità, sono principi molto più importanti del basso costo di realizzazione dell’opera. Per il Comune di San Giustino l’importante arteria viaria va sì realizzata, - conclude Fratini ma non a tutti i costi». COMUNE Ferito anche un carabiniere Lignani: illegittimo l’aumento del compenso dei revisori dei conti Aggredisce i familiari, arrestato UMBERTIDE - Notte impegnativa per i carabinieri quella di lunedì: un nordafricano 44enne disoccupato e senza fissa dimora, in possesso di regolare permesso di soggiorno, che probabilmente aveva bevuto troppo, ha aggredito la sorella, il marito e i militari intervenuti poco prima nell’appartamento nella periferia dell’Umbertidese. L’uomo alla vista dei carabinieri ha dato in escandescenze ferendo se stesso ed un militare e sfondando la porta di un vicino di casa. Sembrava dover essere un intervento per calmare una lite tra coniugi: una telefona, arrivata alla centrale operativa della Compagnia di Città di Castello attorno alle 22,30 chiedeva l’intervento delle forze dell’ordine. Giunti sul posto i coniugi nordafricani si erano già riappacificati. I militari erano ancora nell’appartamento quando è arrivato il fratello della donna, estraneo alla precedente lite, che ha iniziato ad inveire prima contro i familiare poi contro gli uomini dell’Arma. Non riuscendo a calmarlo i militari hanno chiesto rinforzi subito arrivati della Stazione di Citerna e poi dell’aliquota operativa. Intanto il 44enne è uscito di casa dirigendosi verso l’appartamento di un vicino: ha sfondato la porta rompendo alcuni oggetti L’intervento L’uomo è stato arrestato dai carabinieri nell’ingresso. I militari hanno cercato di bloccarlo, ma l’uomo ha raccolto un pezzo di vetro rotto e, minacciando di sgozzarsi, si è tagliato procurandosi alcune lievi lesioni. Non contento ha afferrato un bastone in legno ed ha aggredito i militari, colpendone uno ad una gamba. Alla fine, e con molta fatica, i carabinieri sono riusciti a bloccarlo ed ammanettarlo. L’uomo è stato accompagnato presso gli uffici del Comando compagnia Città di Castello e dopo essere stato medicato dal personale del 118, è stato arrestato con le accuse di violazione di domicilio aggravata, resistenza, violenza, minacce e lesioni aggravate a pubblico ufficiale. CITTÀ DI CASTELLO - Con le normative in mano il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Andrea Lignani Marchesani, ritorna con vigore sull’aumento dei compensi annui approvati dal consiglio comunale di Città di Castello a favore dei revisori di conti. «È illegittima - dice Lignani - la delibera che aumenta del cinquanta per cento il compenso dei revisori dei conti del Comune di Città di Castello». Lignani Marchesani definisce “illegittimo” l’aumento e chiede al consiglio comunale di ritirare l’atto altrimenti «è pronto un esposto alla Corte dei Conti che potrebbe portare i consiglieri che hanno votato a favore dell’aumento a rispondere dei maggiori oneri a carico dell’ente». I revisori dei conti del Comune tifernate, con l’approvazione della delibera, vedranno lievitare i loro compensi annui che passeranno, dagli attuali 5.022 euro a 7.800 per i membri e da 7.533 a 11.700 euro per il presidente. Il consigliere regionale spiega che la «normativa fino al 2010 prevedeva la necessità di una fissazione a priori del compenso nella delibera di nomina la fine di garantire indipendenza ed evitare pressioni di natura equivoca sul collegio. La normativa vigente - continua Lignani Marchesani - stabilisce all’articolo 13 la possibilità comunque residuale di adeguare i compensi in corso d’opera, ma solo in caso di motivazioni particolari che devono essere preventivamente riportate nella delibera di nomina». Il consigliere regionale nota che la delibera consiliare numero 3 del 2013, con cui è stato nominato l’attuale collegio, «non prevede alcunché». Dunque la delibera di aumento dei compensi sarebbe «illegittima perchè - conclude -potrebbe sottendere ad un elemento di pressione o peggio di accordo tra organo di controllo e potere esecutivo». Poliziotti sedano la lite tra il papà ed un vicino, bimbo li ringrazia con un disegno CITERNA - Ha voluto ringraziare gli agenti della squadra volante del commissariato a modo suo: con un disegno. Così un bambino di Pistrino che lunedì pomeriggio, inerte, stava assistendo ad una violenta lite tra il padre ed un vicino, ha detto “grazie” agli agenti che hanno evitato che la situazione degenerasse. I due uomini avevano iniziato a litigare per futili motivi di vicinato proprio sotto gli occhi del piccolo e stavano per prendersi a pugni. Chiamati ad intervenire a seguito di una tele- fonata al 113 gli agenti sono arrivati in tempo. Uno di loro, visto il bambino, lo ha preso con sé, allontanandolo e rincuorandolo. Solo quando è stato sicuro di aver tranquillizzato il bimbo e che non necessitasse dell’intervento di un medico, il poliziotto è tornato dal collega che nel frattempo aveva separato i due adulti. Terminato l’intervento, durato circa un’ora, il bambino ha consegnato al poliziotto un disegno, fatto in quei minuti, che raffigura la pantera della squadra volante. Il disegno realizzato dal bambino Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria Redazione Tel. 075 529111 Fax 075 5295162 [email protected] www.giornaledellumbria.it todi-deruta-marsciano 15 Marsciano, imprese in calo per colpa della crisi Luci e ombre sul tessuto economico, l’agricoltura resta il settore trainante di ISABELLA ZAFFARAMI MARSCIANO - Sono 1.745 le imprese attive nel territorio marscianese. Una panoramica abbastanza dettagliata del tessuto imprenditoriale del Comune, aggiornata al primo semestre dell’anno, viene fornita dalla rete degli uffici di studi e statistica della Camera di commercio, il cosiddetto sistema Starnet. Il quadro, confrontato anche con la situazione negli anni passati, si divide tra luci e ombre. In particolare a emergere è una prevalenza di attività di natura agricola (513), seguite da quelle commerciali (365). Altri settori trainanti sono quello delle costruzioni, con 254 imprese attive, e quello della manifattura che fa contare 199 attività. 81 sono le attività di servizi, 73 quelle di alloggio o di ristorazione, 41 le banche, finanziarie o assicurazioni, 42 le imprese di trasporto e magazzinaggio, 19 quelle di informazione e comunicazione, 56 quelle immobiliari, 35 le attività professionali, scientifiche e tecniche, 36 le agenzie di viaggio, noleggio o supporto alle imprese, 15 le attività artistiche, sportive o di in- trattenimento. Ed è proprio il settore presente con un maggior numero di imprese, quello agricolo, che sembra aver accusato maggiormente la crisi negli ultimi anni. Nel 2004 infatti le imprese di quel comparto attive sul territorio erano 600 il che significa che in dieci anni il saldo è diminuito di quasi novanta LE AZIENDE 1.745 Il numero di imprese attive nel territorio marscianese Dati forniti dalla Camera di commercio unità. Un calo progressivo e di certo dovuto anche e soprattutto ai cambiamenti economici di ordine nazionale: nel 2010 le attività agricole erano infatti già scese a 558 e sono andate via via decrescendo ancora negli anni successivi. Anche il commercio è sceso seppure in misura minore: nel 2004 Un giovane artigiano al lavoro contava nel Marscianese 383 unità, quasi venti in più rispetto a oggi. A perdere qualcosa è stata anche la manifattura che dieci anni fa faceva registrare 212 attività mentre a crescere sono le imprese del settore ricettivo e della ristorazione che nel 2004 erano 49, più di 20 in meno rispetto a oggi. Negli ultimi anni c’è stato inoltre un proliferare di attività di informazione e comunicazione e di agenzie di servizi. In totale, rispetto alle 1.745 attività che si contano quest’anno nel Marscianese, dieci anni fa se ne registravano dodici in meno (1.737). Ma gli effetti della crisi sul numero di attività presenti sul territorio si vedono se si prende in considerazione il dato totale relativo al 2010 quando nel Comune erano attive 1.805 imprese, 60 in più di quest’anno. Sul dato totale la decrescita è iniziata proprio quattro anni fa, segno che dal 2010 la crisi economica generale ha iniziato a farsi sentire in modo forte a livello locale. Il decremento è stato graduale, ma continuo: nel 2011 si è arrivati a 1.797, nel 2012 si è scesi a 1.782, nel 2013 le attività attive sono rimaste in 1.761 mentre a marzo scorso si era scesi ancora arrivando a 1.753. Se guardiamo invece i dati relativi alle cessazioni di attività vediamo che l’anno più nero dal 2009 a oggi è stato proprio l’ultimo trascorso: nel 2013 a chiudere sono state infatti 129 imprese. Lo scorso anno ha visto il numero più basso di nuove attività nate sul territorio dal 2009 in poi. Todi, Confcommercio “bacchetta” il Comune sulle tasse L’Ascom chiede chiarezza su Tasi e Imu: non vorremmo trovarci a settembre con nuove chiusure di attività TODI - L’associazione commercianti di Todi ha protocollato ieri presso il Comune di Todi una richiesta per conoscere la percentuale di aumento dell’aliquote Tasi e Imu, approvate con delibera n. 43 del 28 luglio 2014 e non ancora pubblicate. La Confcommercio provinciale si sta muovendo su diversi territori per conoscere i costi che le aziende e le attività commerciali, già sofferenti sotto il peso di una crisi duratura e persistente, si troveranno ad affrontare e che graveranno sul loro già tartassato bilancio. «Noi come Ascom territoriale si legge in una nota - avremmo desiderato un tavolo di concertazione per poter studiare insieme una soluzione condivisa, condivisibile, ma soprattutto sostenibile a livello finanziario. La nostra paura più grande è che l’epidemia di chiusure che ha caratterizzato l’anno 2013, si riproponga di nuovo a settembre di quest’anno con l’abbassamento e la chiusura di altre serrande causata da tasse ancora più gravose e quindi insostenibili. La nostra prosegue la nota - non vuole essere una polemica, ma piuttosto un conoscere concretamente i fatti e rendersi conto che chi lavora, anche volendo, non ha più la for- za di accollarsi il peso di ulteriori oneri. È vero che un bravo commerciante deve essere ottimista, ma senza mai perdere di vista la realtà, meglio un’ottimista che ha torto che un pessimista che ha ragione. Non è da sottovalutare il disagio che le attività insistenti in via Angelo Cortesi stanno affrontando in questo momento, i lavori erano necessari ed è giusto che si proceda, ma questo aggiunge ancora più difficoltà e disagi ad una situazione già difficile e disagiata, situazione in cui le attività non sono più in grado di sopportare nuove spese e nuove tasse. Grazie al presidente di Umbria Confidi Andrea Tattini - si legge ancora - la situazione riguardante il credito alle imprese sta migliorando, noi come Ascom territoriale stiamo gradualmente riprendendo la nostra attività di sostegno alle imprese con l’istruttoria di diverse pratiche di finanziamento. Questo documento - conclude la nota - serve per far comprendere che l’Ascom è sempre pronta a un confronto diretto e costruttivo per prevenire il problema, piuttosto che trovarselo di fronte irrisolvibile». SERVIZIO NECROLOGI MARSCIANO - PERUGIA Tel. 075 8742025 337 650890 E’ venuta a mancare KANDYO FATIME AHMED DI ANNI 34 Dolorosamente lo annunciano Goffredo Pucci, la figlia Sara Pucci, i cognati Gaetano Pucci e Rama Cristiane insieme alla loro figlia Annalisa, Albena Giorgeva, la sorella Inka Kandyo con il marito Ismail, il cognato Malomyr Tzano, i colleghi lavoratori ed i parenti tutti. Casalalta, 6 agosto 2014 I funerali si svolgeranno oggi mercoledì alle ore 17.00 presso la Chiesa Parrocchiale di Casalalta. Deruta, stasera il concorso legato a miss Italia DERUTA - Si ferma a Deruta il cammino del concorso miss Italia e stasera alle 21.30, in piazza dei Consoli, si svolgerà la finale di miss Miluna. Molte le ragazze iscritte, provenienti da tutta l’Umbria. La ragazza che vincerà avrà la possibilità di accedere di diritto alle prefinali nazionali in programma dal 25 agosto a Jesolo. miss Miluna Umbria sarà quindi presente anche alla finale di miss Umbria 2014, in programma, giovedì 21 agosto, in piazza della Vittoria a Marsciano. La manifestazione organizzata da Claudia Chiarioni collaboratrice dell’agenzia Syriostar, responsabile del concorso per l’Umbria e con il patrocinio del Comune, è ormai un appuntamento fisso per l’estate derutese, inserita tra gli eventi del programma stagionale. A coordinare l’iniziativa per l’amministrazione è stato il consigliere Mauro Andreani che ha curato i rapporti con gli organizzatori tecnici dell’evento che si preannuncia ricco di sorprese. Come novità del concorso 2014 per arrivare al titolo di miss Umbria vi è la possibilità di partecipazione per le ragazze straniere nate in Italia. Le splendide aspiranti miss provenienti da tutta la regione con un’età compresa fra i 17 anni (i 18 anni debbono essere compiuti entro il 25 agosto 2014) e i 30 anni (entro il 31/12/2014) saranno presentate da una voce storica del concorso: Raffaello Zanieri. MAURO BRANDA COLLEVALENZA Torna l’edicola di giornali e riviste Acli soddisfatte TODI - Torna l’edicola a Collevalenza, le Acli gli danno il benvenuto. «Recentissimamente - si legge in una nota del club Acli della frazione - Collevalenza, ha ritrovato l’edicola dei giornali e riviste, dopo circa due anni di stop i cui motivi sono sempre sfuggiti a tutti o quasi. Storicamente la rivendita dei giornali aveva preso il via da una tipica struttura in metallo e vetro strategicamente collocata all’ombra dei pini del viale che porta all’area verde pubblica del paese, all’altezza dell’attuale “caotico” quadrivio semaforico dal quale, lasciando la provinciale Todi-Foligno, si accede al castello. Poi lo spostamento nel piazzale della stazione di rifornimento carburanti, a ovest del santuario dell’Amore Misericordioso, strada provinciale per Todi. Qualche mese di buon funzionamento e di nuovo stop. Finalmente lo storico bar Marisa, situato tra il santuario della Beata Madre Speranza e il castello di Collevalenza, ha dato nuova vita all’indispensabile punto di informazione per i residenti e i non pochi pellegrini che, sempre più numerosi e da ogni dove, raggiungono Collevalenza. Le Acli locali plaudono al felice ritorno dell’edicola - continua la nota - che, facilitando la lettura, contribuirà lodevolmente alla crescita culturale e democratica della collettività. Intanto aspettiamo un altro importante ritorno, lo sportello bancario e bancomat, che, da quasi un anno, ha tirato improvvisamente i remi in barca mentre in era di crisi economica una banca potrebbe e dovrebbe avere il suo bravo ruolo di sprone e supporto allo sviluppo sociale». Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria 16 foligno Redazione Tel. 0742 342764 Fax 0742 345105 [email protected] www.giornaledellumbria.it Fossi, canali e fogne: lavori in arrivo per 7 milioni di euro Gli interventi in tutto il Folignate FOLIGNO - Difesa del suolo, sicurezza idraulica e manutenzione del territorio. Sono alcuni dei compiti del Consorzio della bonificazione umbra che è impegnato nel completamento della sistemazione idraulica di una vasta area urbana ed extraurbana che si snoda dalla nuova strada statale 3 Flaminia, all’altezza di via Flaminia Vecchia, fino a valle della località Casone. I lavori in questione sono finanziati dalla Regione per un importo di 7 milioni di euro, attraverso il servizio Infrastrutture per la mobilità. Nello specifico, le opere permetteranno la raccolta delle acque piovane di aree ad insediamento urbano e l’allontanamento nei corsi d’acqua di bonifica correnti nella pianura folignate a sinistra del fiume Topino. «È un’opera che da tempo sta impegnando l’ufficio tecnico dell’Ente per la sua lunghezza e complessità di interferenze con le infrastrutture esistenti - afferma il commissario straordinario della Bonifica, Ugo Giannantoni - che dimostra, inoltre, come tale intervento rappresenti un passo importante nel generale piano di adeguamento della rete scolante della zona di Foligno». Ad oggi, sono stati già realizzati circa 3.330 metri di fognatura di grandi diametri, circa 4.000 metri di nuova canalizzazione a cielo aperto del Fosso Forma Vecchia, tre ponti stradali e un doppio sifone fognario di adduzione del collettore principale al depuratore di Casone, con l’eliminazione della preesistente interferenza idraulica con l’ex alveo del fosso. Sono queste in sintesi la opere di base del progetto in esecuzione che vedrà il definitivo completamento con la realizzazione dell’ultimo intervento previsto in prossimità del sottovia stradale alla linea Orte-Falconara adiacente a via Tamburini. Quest’ultima opera è stata particolarmente curata nella progettazione e nella modalità esecutiva per garantire la continuità e la sicurezza Un intervento della Bonifica. Nel tondo Candia Marcucci e Ugo Giannantoni vento chirurgico. Ad intervenire nell’azienda anche i carabinieri della stazione di Trevi e della Compagnia di Foligno e l’ispettorato del lavoro dell’Asl. Sono ancora da capire le cause precise dell’incidente, fatto sta che la donna è caduta dalla scala probabilmente mentre stava pulendo un macchinario. Fortunatamente, però, le sue condizioni non sono apparse gravi. Sulla dinamica dell’incidente, l’ennesimo sul lavoro, sono in corso accertamenti. dell’esercizio ferroviario durante la sua realizzazione. Si prevede di attraversare la linea dei treni con uno scatolare della lunghezza di 37 metri per una luce di 3.5 per 3.3 metri che verrà lentamente traslato a spinta con apposite attrezzature al di sotto del rilevato della ferrovia. Così la realizzazione del sottovia idraulico consentirà di completare e rendere interamente funzionali i lavori permettendo il collegamento tra le opere a monte e a valle della linea ferroviaria. L’intervento ha ottenuto il nulla osta tecnico di Rfi (Rete ferroviaria italiana) dopo una lenticolare e attenta analisi da parte degli uffici tecnici preposti di Ancona e adesso verrà stipulato apposito atto di concessione per regolare i rapporti amministrativi attinenti all’esecuzione e alla gestione. «La previsione - dichiara il direttore del Consorzio, Candia Marcucci - è che gli uffici degli enti interessati possano terminare rapidamente quest’ultimo iter burocratico al fine di consentire l’inizio dei lavori entro la fine del corrente anno». DILETTA GIANNONI RE. FO. TREVI Cade da una scala, ferita operaia 37enne TREVI - Poteva finire con conseguenze ben più gravi, ma fortunatamente non è andata così. Una giovane donna di 37 anni ieri mattina è stata vittima di un incidente sul lavoro in un’azienda di alluminio di Borgo Trevi. Secondo le prime ricostruzioni la donna, residente a Foligno, sarebbe caduta da una scala riportando fratture agli arti inferiori. Immediato l’intervento dei sanitari del 118. La 37enne, P.S. le iniziali, è stata quindi subito trasportata al San Giovanni Battista di Foligno e sottoposta ad un inter- LA NOMINA Commissione controllo al palo FOLIGNO - Fumata nera per l’elezione del coordinatore della commissione Controllo e garanzia. Nella giornata di lunedì infatti, durante la prima riunione dell’organismo, non è stato raggiunto il quorum neanche dopo 7 votazioni. La presidenza della commissione in questione spetterebbe di diritto alla minoranza e nei giorni scorsi era trapelato il nome di Stefania Filipponi, esponente in consiglio comunale di Impegno Civile. Qualcosa però evidentemente è andato storto, tanto da rinviare l’elezione del coordinatore alla prossima convocazione della commissione consiliare. Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria 20 terni Redazione Tel. 0744 432991 Fax 0744 409032 [email protected] www.giornaledellumbria.it Ast, ordinativi inevasi e rischio penali Nuova protesta degli operai INDUSTRIA TRA PROTESTA E SVILUPPO Fucine e Centro finitura, i dipendenti: lavori da consegnare, ma ci hanno chiuso TERNI - Un’altra giornata ad alta tensione sul fronte acciaieria. Tanto che nella tarda mattinata di ieri si era diffusa pure la voce di qualche proposito scellerato di protesta da parte di qualche operaio, come ad esempio darsi fuoco. Proposito poi fortunatamente smentito dagli stessi lavoratori. Ma la nuova protesta c’è stata ed è nata dagli operai della Società delle fucine, ai quali si è aggiunto il coro di quelle del Centro finitura. Il tutto nasce dal fatto che l’Ast avrebbe dato ordine alle Fucine, nella giornata di domenica, di restare aperta tutta questa settimana, in modo da evadere gli ordinativi. Lunedì gli operai stanno al loro posto regolarmente, poi lunedì sera la doccia gelata: la fermata estiva anche per le Fucine inizia da domani e quindi tutti a casa. Gli operai non c’hanno visto più dalla rabbia e ieri mattina, intorno alle 11 si sono diretti a palazzo Spada - con loro c’era anche Valentino Mariotto della Fim Cisl per chiedere un incontro al sindaco Di Girolamo. Incontro che poi c’è Valentino Mariotto Fim Cisl stato ieri pomeriggio intorno alle 19. Gli operai hanno spiegato al primo cittadino che dentro la fabbrica e questo vale anche per il centro finitura, «ci sono tanti lavori da consegnare e se non verrà fatto nei tempi stabiliti dagli accordi scatteranno le penali che andranno ancor più a gravare sulla situazione finanziaria dell’Ast e - aggiungono i lavoratori - quel che è peggio è che così si rischia di perdere dei clienti importanti. A nostro avviso è proprio quello che vogliono i tedeschi: farci perdere clienti a vantaggio di altri». Di Girolamo l’ha ascoltati e ha chiesto loro di avere una relazione dettagliata di quanto sta accadendo sul fronte degli ordinativi. Insomma, una sorta di dossier da spedire poi ai canali romani del Parlamento in modo da mettere il Governo nelle condizioni di avere un quadro completo della vicenda. Governo che ha convocato un nuovo tavolo, a cui parteciperà anche l’azienda, i sindacati e le istituzioni locali per il prossimo 4 settembre. Intanto in città continuano le reazioni e i messaggi di solidarietà ai lavoratori impegnati in questa vertenza che si annuncia la più dura di sempre. Tra le reazioni c’è da registrare quella del Comitato de L’altra Europa, vicino al movimento Tsipras, che in sintesi invoca un «trasferimento di proprietà dell’Ast», auspicando più in generale «un intervento pubblico in economia nei settori strategici, utilizzando le risorse del Paese non più per salvare le banche, mai posti di lavoro». E la vertenza offre anche il fianco alla polemica politica, che vede Marco Celestino Cecconi (FdI) impegnato nel dare un’interpretazione polemica alla proposta di alcuni Nuova protesta I lavoriatori delle Fucine e del Centro finitura sotto Palazzo Spada consiglieri comunali di maggioranza (anche se critici con il sindaco) di decurtarsi il 30 per cento del gettone di presenza per favorire un fondo di solidarietà da devolvere ai lavoratori dell’Ast per finanziare la loro protesta, «Dopo che Paolo Crescimbeni ha lanciato per primo l’idea della creazione di un fondo per sostenere la sacrosanta protesta dei lavoratori, alcuni esponenti del Pd locale rilanciano dando vita alla sagra del chi strilla più forte. Forse per provare a lavarsi l’anima, poiché qualcuno, prima di loro ha proposto qualcosa di serio. Cosa che sino ad ora nella produzione delle soluzioni alla vertenza, loro, che ne hanno tutta la responsabilità, non sono riusciti neanche ad immaginare. Fratelli d’Italia Alleanza nazionale conferma e propone che il governo nazionale che ha la responsabilità di trovare le soluzioni alla vertenza, adotti l’unica vera soluzione. In un mondo che, ai La politica In campo sulla vertenza anche FdI e Tsipras giorni nostri ha più bisogno di acciaio e non di quantità in diminuzione, alla faccia della crisi, nessuno osi toccare un grammo dell’acciaio prodotto a Terni e in Italia. Tutti gli esponenti del Pd, iniziando da Romano Prodi, da quello locale, a partire dal mai dimenticato Paolo Raffaelli, a Di Girolamo, passando per Polli e poi su sino alla Marini e Renzi, non si sottraggano alle loro responsabilità, ammettano i loro errori, ci dicano da quanto tempo erano a conoscenza della scure che si sarebbe abbattuta sulla nostra città e sull’Italia tutta e se ne sono capaci trovino le soluzioni. La responsabilità è solo la loro». Sul fronte solidarietà, invece, si registra quella della cooperativa Actl, mentre le Rsu dell’Ast invitano l’operaio Andrea Maurelli a sospendere lo sciopero della fame che sta portando avanti da 12 giorni». G. BAS. Fibra ottica, lavori conclusi nella Conca L’assessore regionale Vinti: «Completata la rete di 23 chilometri, l’intervento globale è costato oltre due milioni di euro» TERNI - «Si sono conclusi, nei tempi e rispettando completamente il progetto, i lavori di realizzazione della rete cittadina in fibra ottica di Terni». Lo ha affermato l’assessore regionale alle infrastrutture trecnologiche e digitali Stefano Vinti. La rete di Terni ha una lunghezza di 23 chilometri ed è costituita da tubazioni posate direttamente dal Comune e da cavi in fibra ottica posata L’assessore regionale Stefano Vinti da CentralCom, la società regionale che si sta occupando dello sviluppo delle reti tecnologiche dell’Umbria, secondo i criteri e il programma predisposto dalla Regione. Finanziato interamente dalla Regione, l’intervento sulla città di Terni è costato complessivamente due milioni di euro, di cui 1.210.000 per le infrastrutture e 790.000 euro per le attrezzature tecnologiche. «Con questo intervento - ha dichiarato l’assessore Vinti - mettiamo in collegamento e raggiungiamo numerose importanti utenze che interessano la vita quotidiana dei cittadini ternani, quali le sedi del Comune, della Provincia, dell’ospedale, dell’Asm, dell’Università ed il Datacenter Aspasiel e saranno possibili interconnesioni, alcune delle quali già predisposte, con gli uffici finanziari e le postazioni degli operatori mobili di Terni Est. È stata anche predisposta l’interconnessione con le rete in corrispondenza della sede del Centro multimediale». «La rete ternana - sottolinea Vinti - è interconnessa con la rete pubblica regionale che corre da Terni a San Giustino lungo la Ferrovia centrale umbra. Questo intervento, insieme a quelli già realizzati o via di ultimazione a Perugia, Foligno, Orvieto e Città di Castello, è di grande rilevanza strategica nell’ambito piano digi- tale regionale perché ormai la rete pubblica a banda larga e ultra larga Run è diventata determinante per abilitare importanti iniziative pubbliche nel contesto dell’amministrazione digitale. Tra queste possiamo ricordare l’integrazione dei dati informatici e dei sistemi applicativi, in particolare della sanità; interconnessione garantita verso il data center regionale unitario, in cui concentrare e razionalizzare i sistemi digitali di tutta la pubblica amministrazione allargata del territorio; la diffusione e abilitazione sul territorio di servizi di sorveglianza del territorio ed altri servizi connessi ai processi in ottica smart city». Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria “Modello unico”, la road map della Regione PERUGIA - Uno schema che sia valido su tutto il territorio regionale. Questa la proposta che a metà luglio l’assessorato regionale alle Politiche abitative ha messo sul tavolo della discussione. Il confronto, che riprenderà a settembre, vede impe- gnate le associazioni di categoria dei proprietari e degli inquilini e mira a superare gli ostacoli che oggi stanno mettendo in subbuglio uno strumento, come il canone concordato, che invece potrebbe rappresentare un’occasione per tutti. 27 Contratti “bluff”, appello al Fisco Confedilizia, Sunia, Uniat-Uil e Sicet-Cisl “chiamano” l’Agenzia delle entrate: accordi non conformi, servono più controlli LA “BABELE” DEGLI AFFITTI di CHRISTIAN CINTI PERUGIA - La “guerra” degli affitti si combatte sul filo degli avverbi. La questione che ha scalato le cronache è nota: canone concordato sì oppure no? Su fronti contrapposti si schierano Confedilizia, Sunia, Uniat-Uil e Sicet- Cisl che, soprattutto dopo l’introduzione della legge 80 del 2014 (che estende a 61 comuni umbri la platea dei territori nei quali è possibile stipulare contratti di affitto a canone concordato e dunque garantire ai proprietari benefici fiscali come la cedolare secca al 10% e importanti sgravi su Imu, Tasi e quant’altro) ribadiscono l’impor- « tanza degli accordi territoriali, principio senza il quale i contratti «non sono conformi». Dall’altra parte della barricata Uppi e Unione inquilini che replicano: i contratti stipulati sono regolari, non ci sono rischi per proprietari e inquilini. Alta tensione (abitativa). «Chi fa certe affermazioni o ignora la legge oppure fa male il proprio lavoro» dice Cristina Piastrelli, Sunia-Cgil. Che in una conferenza stampa convocata con il preciso scopo di «fare chiarezza», mette sul tavolo leggi nazionali e accordi locali. Partendo da quanto accaduto prima delle “famigerata” legge 80. Il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha individuato per l’Umbria 12 comuni ad alta tensione abitativa, nei quali è dunque possibile sottoscrivere contratti a canone concordato. Soltanto 8 municipi (4 nel Perugino e 4 nel Ternano) hanno però ratificato gli accordi territoriali, mettendo attorno al tavolo «le organizzazioni della proprietà edilizia e dei conduttori maggiormente (ecco il primo avverbio) rappresentative a livello locale». In mancanza di questi accordi, o in assenza di convocazioni di tavoli Car telli “affittasi” in città A sinistra, Cristina Piastrelli del Sunia-Cigl di confronto, il rischio è che i con- sentati «esclusivamente» (ecco il tratti risultino nulli o che si aprano secondo avverbio) sui moduli che vertenze lunghe e complesse, so- sono stati preparati e depositati al prattutto in fase di rinnovo o in pre- momento dell’accordo fra propriesenza di contenziosi tra proprietario tari ed inquilini. Quindi, il nodo sae inquilino. Quello che più tiene in rebbe questo: i contratti arrivano ansia sindacati dei conduttori e asso- all’Agenzia delle entrate in forma ciazioni dei proprietari è la «non conforme» rispetto “voragine” che potrebagli standard previsti be aprirsi oggi che la («i moduli prevedoplatea dei comuni no 18 caratteristi“a canone conche precise cordato” arriva a spiega Armando quota 61, dopo Fronduti, presiche la legge 80 denIl numero dei contratti ha allargato il te regionale di a canone concordato diritto anche a Confedilizia «non conformi» quei territori coldalla durata del individuati da gennaio piti da alluvioni o contratto fino alle ad agosto 2014 eventi sismici. tempistiche necesL’occhio delle Ensarie per una eventrate. Il campanello tuale disdetta»). E se le d’allarme suona in particolaEntrate vigilano in maniera re adesso che una serie di accerta- molto rigorosa sugli importi dei camenti hanno fatto emergere almeno noni riportati nei contratti, allo stescento contratti (nel Perugino) che ri- so tempo si presterebbe minore atsulterebbero non conformi. Perché, tenzione rispetto al modello utilizprevedono gli accordi, che i contrat- zato per presentare i contratti. «Octi a canone concordato vadano pre- corre prestare ancora più attenzione alla conformità dei modelli depositati», ribadisce Angelo Garofalo (Uniat). Che, ripetono i sindacati, se non sono quelli conformi, allora non valgono nulla. O almeno non vale per l’accesso ai benefici del canone concordato. E a dispetto di quanto nella zona di Monteluce ci sono almeno 400 appardichiarato da Uppi e Unione inquilitamenti in cerca di un proprietario. Colpa della crisi, ni, Fronduti cita una caso recente ed del mercato che zoppica e di una “fuga” di studenti emblematico: ad un proprietario è che ha “piegato” il settore, almeno a Perugia. Perché stato richiesto di versare 60mila euil popolo degli universitari è arrivato a superare apro per affitti incassati irregolarmenpena le 21mila unità, perdendo oltre 15mila iscritti te. «Faremo una transazione, ma nel giro di qualche anno. È vero, in altri territori (coquei contratti erano irregolari». me Deruta o Torgiano) o in altre zone della città (come l’area di San Sisto) la situazione è diversa. Eppure gli inquilini sono sempre di meno, mentre sui proprietari pende un carico fiscale da brivido. Molti documenti non rispondono ai criteri del contratto unico che invece deve essere utilizzato Cristina Piastrelli, Sunia-Cgil 100 » E intanto 7 case su 10 restano vuote Crollo delle locazioni, il “caso” di Perugia PERUGIA - Uno degli ultimi contratti porta la data di venerdì scorso, primo agosto. Si tratta di un appartamento di 85 metri quadrati che si affaccia sul “salotto” di piazza Morlacchi, cuore del centro storico di Perugia. «Aveva un prezzo di mercato attorno ai 700 euro al mese - dice Armando Fronduti (Confedilizia) - l’accordo si è chiuso a 410 euro al mese». Circa la metà: un sacrificio ormai necessario se si vuole riuscire ad uscire dal “pantano” degli affitti. Che nel capoluogo fanno registrare un vero e proprio crollo: sette case su dieci restano vuote, soltanto Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria 28 economiaUMBRIA Alla Grifo Latte sale la tensione tra le parti Sindacati e azienda su fronti opposti sull’esternalizzazione di un magazzino di LUCIO FONTANA PERUGIA - Fronti contrapposti. Da una parte il sindacato con tutte le sigle e dall’altra il consiglio d’amministrazione dell’azienda. In mezzo, il pomo della discordia, ovvero la decisione presa dai vertici di Grifo Latte di affidare la gestione del magazzino di Ponte San Giovanni, dove lavorano quindici operai, a una cooperativa. Da qui lo scontro, dopo un faccia a faccia che per ora non ha prodotto risultati. Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil definiscono la decisione dell’azienda «tanto inaspettata quanto inaccettabile per i sindacati: esternalizzare la gestione del magazzino di Perugia, chiedendo ai dipendenti di mettersi in mobilità per poi passare ad un’altra cooperativa non meglio specificata, con tutte le conseguenze contrattuali facilmente immaginabili». Secondo le sigle sindacali, si tratta di «una scelta inaccettabile nel merito e nel metodo, posta con prepotenza e arroganza dalla dirigenza di Grifo Latte che negli ultimi mesi, in particolare dopo l’ar- rivo di un nuovo manager dalla Granarolo, ha dimostrato tutta la propria inadeguatezza». Da qui la minaccia paventata, se non si sblocca la situazione, di far scattare lo stato di agitazione subito dopo Ferragosto nei magazzini aziendali di Ponte San Giovanni, Colfiorito e Norcia. Il timore dei Si tratta della struttura di Ponte San Giovanni, l’azienda rassicura: «Nessuno perderà il posto di lavoro» sindacati è che, una volta passati con la cooperativi, i lavoratori non abbiano più un futuro lavorativo garantito e che l’operazione che s’intende attuare sul magazzino di Ponte San Giovanni sia solo il primo passo di una strategia di ristrutturazione più ampia. Tutt’altra versione arriva dal fronte aziendale. Il cda, in una no- Occupazione Un punto vendita della Grifo Latte ta, spiega che con la decisione di affidare il magazzino a una ditta terza «il Gruppo Grifo Agroalimentare non fa altro che adeguarsi a ciò che tutti i principali concorrenti del settore già fanno da tempo, a ciò che hanno sperimentato tutte le più grandi industrie umbre, a ciò che è ormai consuetudine in tutte le strutture di smistamento della grande distribuzione, private e cooperative, del nostro territorio, a ciò che viene sperimentato nella pubblica amministrazione (dai comuni agli ospedali, dalle scuole alle farmacie). Per fare questo - sottolinea l’azienda - sono state contattate le aziende più importanti di tale settore; realtà operative serie, affidabili, che già sono presenti in molte imprese vici- ne, anche fisicamente, alla sede del Gruppo. La scelta è caduta sul progetto realizzato da una delle più grandi cooperative che fa questo mestiere in Umbria e una delle maggiori in Italia; tale azienda è nota per il rispetto delle regole, delle persone, delle contrattazioni collettive». In conclusione, i vertici di Grifo Latte rimarcano che «nessuno perderà il posto di lavoro, in quanto sarà garantito a tutti l’inserimento in questa struttura di servizi, e che non ci sono posizioni di esubero che richiedano l’effettuazione di altri provvedimenti». Insomma, per ora siamo ai fronti contrapposti. In attesa di tornare al tavolo delle trattative. Se trattative ci saranno. Despar 2G ed Eurospar, in Umbria a rischio 100 posti di lavoro I lavoratori incontrano i sindaci di Magione, Assisi e Castiglione del Lago che assicurano: «Appoggio alla mobilitazione» PERUGIA - Cento posti di lavoro a rischio in tutta l’Umbria senza contare l’indotto, di cui 20 ad Assisi, 19 a Magione e 9 a Castiglione del Lago. In attesa di una positiva conclusione della trattativa tra i vertici dell’azienda e possibili marchi della grande distribuzione intenzionati a subentrare, i dipendenti dei supermercati Despar 2G ed Eurospar hanno incontrato i sindaci Sergio Batino di Castiglione del Lago e Giacomo Chiodini di Magione. Nelle prossime ore è invece previsto un colloquio con Claudio Ricci, sindaco di Assisi. I primi cittadini, oltre ad esprimere solidarietà ai lavoratori che vedranno chiudere i supermercati già nei prossimi giorni, si sono detti disponibili a partecipare in maniera attiva alle mobilitazioni che gli stessi vorranno organizzare nelle prossime settimane. «Si tratta - afferma il sindaco di Magione, Giacomo Chiodini che ha ricevuto nella sala del Consiglio circa quaranta dipendenti dei supermercati di Magione, Assisi e Castiglione del Lago - di una crisi con un forte impatto sul territorio. Alla speranza di una veloce e positiva soluzione della vertenza, si dovrà affiancare l’impegno per una mobilitazione forte delle istituzioni a fianco dei dipendenti». Analogo messaggio di vicinanza da parte del sindaco Sergio Batino, che ha garanti- La solidarietà I lavoratori nella sala del consiglio comunale di Magione to, durante un incontro tenutosi a Castiglione del Lago, «massima attenzione all’evolversi della vicenda per il possibile effetto occupaziona- le che rischia di ripercuotersi sull'area del Trasimeno». Per Claudio Ricci, sindaco di Assisi, «nel caso della struttura di San- ta Maria degli Angeli si tratta di un’area commerciale di grande interesse in quanto inserita in una zona che gode di un'evidente potenzialità commerciale e questo giustifica la volontà di mantenere il supermercato, anche eventualmente con un marchio diverso». I sindaci sono in contatto con l’assessorato regionale alle Attività produttive, per monitorare l’evolversi della vicenda. Presente all’incontro di Magione anche Riccardo Giulivi, segretario Filcams Cgil Perugia, che ha sottolineato come «possibili soluzioni dipendano in queste ore dalla trattativa dell’azienda con altri soggetti della grande distribuzione». MOVIMPRESE Crescita imprese, Perugia solo 103esima su 105 province PERUGIA - Al 30 giugno 2014 lo stock complessivo delle imprese operanti in provincia di Perugia si ferma a quota 73mila 004, in calo di 602 unità rispetto a un anno fa, ma in ripresa sul trimestre precedente (+28 imprese). Lo certifica Movimprese del sistema camerale. «Da aprile a giugno di quest’anno - afferma Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio di Perugia - nella provincia sono nate 1.028 nuove imprese, mentre 913 hanno cessato l’attività. Il saldo risulta positivo di 115 unità, ma con una crescita al palo - soltanto +0,16% - un dato che relega la provincia di Perugia al 103° posto sul totale delle 105 province italiane. Dietro il Perugino soltanto Catania e Caltanissetta. Una crescita tanto esigua - continua Mencaroni - non ha certo la forza di diventare tendenza. Anche secondo questo indicatore dunque, la ripresa è ancora indefinita e tutt’altro che prossima». Le nuove iscrizioni si sono prevalentemente concentrate nel commercio (quasi il 30%); seguono le costruzioni con il 14,5%, l’agricoltura e i servizi alle imprese con valori intorno al 12-13%. Formazione, col Piano Atena coinvolti 400 dipendenti di 50 aziende PERUGIA - Innovazione di prodotto, razionalizzazione dei processi produttivi, supporto alla crescita dimensionale e all’aggregazione tra imprese. Sono stati alcuni degli obiettivi strategici approfonditi durante i corsi di formazione realizzati nell’ambito del Piano Atena, che si è appena concluso e che è stato finanziato da Fondimpresa, il fondo interprofessionale per la formazione continua in Italia, nell’ambito dell’Avviso 4/2012 prima scadenza. Attraverso Atena sono state realizzate 62 iniziative formative, per un totale di 1.560 ore di formazione, in 46 aziende umbre (38 del Perugino e 8 del territorio ternano) per la formazione di circa 400 partecipanti dipendenti delle aziende medesime. Le azioni formative sono state programmate e realizzate in funzione delle specificità e delle esigenze organizzative e operative delle imprese coinvolte e hanno avuto il duplice obiettivo di sviluppare i temi legati ai processi di innovazione e aggregazione per il rilancio del tessuto produttivo umbro dopo la fase recessiva globale che ha colpito l’economia. Il Piano Atena è stato gestito da Sfcu-Sistemi forma- tivi Confindustria Umbria, in collaborazione con Ial Umbria srl impresa sociale, associazione Smile Umbria, Enfap Umbria. Il Piano, corredato da un accordo sindacale di livello territoriale siglato dalle rappresentanze regionali di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, ha preso avvio nel mese di settembre 2013. Le azioni formative sono state programmate e realizzate in funzione delle specificità e delle esigenze organizzative e operative delle imprese coinvolte nell’iniziativa e si sono sviluppate lungo alcuni segmenti tematici. Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria economiaUMBRIA «Cig in deroga, ora fare presto» Ricciarelli (Cisl) fa il punto dopo lo sblocco dei fondi e i nuovi criteri PERUGIA - «È certamente un passo avanti aver sbloccato e adeguato le risorse finanziarie e ciò è frutto anche delle pressioni sindacali locali e nazionali realizzate nelle settimane scorse. Meno positive sono le retribuzioni e limitazione previste per l’accesso alla cassa integrazione in deroga (Cig) già dal 2014 anche se, c’è da dire, alcune di queste, in Umbria, erano già state an- La situazione Per l’Umbria si tratta di circa 30 milioni di euro per il 2014, adesso la Regione deve adeguare le modalità di attuazione alle nuove regole ticipate e adottate già dal 2013». Così Claudio Ricciarelli, membro della segretaria regionale della Cisl, sul decreto legge di revisione dei criteri di concessione della Cig in deroga per il biennio 2014-2015, con relativo sblocco e adeguamento delle risorse finanziarie per 11 mesi del 2014 e 5 mesi del 2015. «Stante la limitazione della durata a 5 mesi - evidenzia Ricciarelli se non ci saranno concreti e consistenti segni di ripresa economica, problemi di copertura della Cig in deroga si porranno per il 2015 e sarà anche necessario mobilitare le risorse della bilateralità, allo scopo accantonate, per garantire un intervento integrativo di sostegno al reddito, a partire dal settore dell’artigianato. Ora attendiamo la convocazione di un incontro con la Regione per condividere le modalità d’attuazione, a livello regionale, dei nuovi criteri, le procedure, l’esatta disponibilità di risorse finanziarie destinate all’Umbria e la possibilità o meno di assicurarne la copertura per gli 11 mesi di Cig in deroga previsti per l’anno in corso». L’esponente della Cisl riepiloga, infine, le novità principali del decreto legge di revisione della Cig in deroga: «Durata della copertura 11 mesi per il 2014 e 5 mesi per il 2015; limitazione della platea dei beneficiari con esclusione degli studi professionali e dei casi di cessazione di attività; aumento del requisito per l’accesso da 3 a 8 mesi di contribuzione per il 2014 e di 12 mesi dal 2015; restrizione graduale dei criteri di concessione e della durata della “mobilità” in de- Nel tondo, Claudio Ricciarelli roga dal 2014 per un massimo di 5 mesi, elevabile a 7 per coloro che non hanno superato i 3 anni di prestazione di mobilità con un ulteriore limitazione nel 2015; impegno ad una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali a partire dal 2016 attraverso l’attuazione della legge delega relativa al Jobs Act; copertura finanziaria per il 2014 pari a 1,7 miliardi di euro (per l’Umbria significano circa 30 milioni), con sblocco immediato di 400 milioni per assicurare la corresponsione da parte dell’Inps delle indennità relative ai primi 3 mesi del 2014. LA SCADENZA Dichiarazione giacenza vini entro il 10 settembre PERUGIA - Sono state comunicate le modalità applicative relative alla dichiarazione annuale delle giacenze per i prodotti vinicoli per la campagna 2013-2014. Tutti coloro che detengono (persone fisiche o giuridiche o loro associazioni) vino e/o mosto di uva e/o mosto concentrato e/o mosto concentrato rettificato devono presentare ogni anno la dichiarazione dei quantitativi, espressi in ettolitri, detenuti alla mezzanotte del 31 luglio. Sono esonerati dall’obbligo: i consuma- tori privati; i rivenditori al minuto che esercitano professionalmente un’attività commerciale comprendente la cessione diretta al consumatore finale di quantitativi di vino non superiori, per ciascuna vendita, a 60 litri; i rivenditori al minuto che utilizzano cantine attrezzate per il magazzinaggio e il condizionamento di quantitativi di vino non superiori a 10 ettolitri. Le dichiarazioni devono essere presentate telematicamente entro il 10 settembre. 29 Tessile-moda Le associazioni «Bene il nuovo contratto delle imprese artigiane e delle Pmi» PERUGIA - Le organizzazioni di categoria dell’artigianato e delle Pmi (Confartigianato Moda, Cna Federmoda, Cna Servizi alla Comunità, Casartigiani e Claai) esprimono soddisfazione per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro dell’area tessile-moda. «L’accordo raggiunto con i sindacati di categoria (Filctem - Cgil, Femca-Cisl e Uilta-Uil) - evidenziano i rappresentanti delle Confederazioni artigiane e delle Piccole e medie imprese (Pmi) - tiene conto delle difficoltà che le imprese stanno attraversando e contiene impegni comuni di imprenditori e sindacati per affrontare la crisi del settore e rilanciare la manifattura made in Italy». In particolare, tra gli aspetti del nuovo contratto, secondo le organizzazioni imprenditoriali, l’intesa siglata «conferma positivamente l’impegno, già assunto con i recenti rinnovi dei contratti artigiani, per valorizzare l’apprendistato, istituto qualificante e peculiare dell’artigianato». A questo proposito, tra gli aspetti positivi, viene segnalato il prolungamento di 2 mesi del periodo di prova per l’apprendistato, oltre alla proroga di 6 mesi della vigenza contrattuale rispetto alla scadenza naturale. Un risultato frutto di un negoziato molto intenso. Altrettanta soddisfazione viene espressa dalle organizzazioni delle Pmi «per il rinnovo di un contratto che consente la piena rappresentanza anche delle imprese più strutturate del settore». L’INTERVENTO Azionisti Scs, risparmi polverizzati di MAURIZIO HANKE* proverbi - si sa - sono la saggezza popolare e, più di tante parole, spiegano come va il mondo. Così anche a Spoleto dove, finita la festa, ovvero la campagna elettorale e il Festival, dopo brindisi e mangiate, i problemi gravi della città restano tutti, irrisolti e drammatici. Infatti, i “nuovi” uomini del palazzo, dopo lo smodato presenzialismo alle prime, ai vernissage, e soprattutto alle cene , dopo la patetica abbuffata di interviste al sindaco durante le trasmissioni televisive condotte da più o meno vernacolari comunicatori, sempre proni al potere; dopo appunto le penose overdosi di autoincensamenti festivalieri, i nuovi amministratori già cominciano a mostrare il nulla. Nulla di programmi e soprattutto, nulla di azione politica concreta. I POLVERIZZATI I RISPARMI DI 19MILA AZIONISTI DELLA SCS La crisi della città resta tutta: resta, ad esempio il problema tutt’altro che effimero dei risparmi – polverizzati - dei 19mila azionisti della Spoleto credito e servizi (Scs) per i quali, in campagna elettorale, avevo chiesto al candidato sindaco Cardarelli di spiegare agli elettori qual era stato il suo ruolo e le sue responsabilità nella gestione di quella società per lunghi anni, ricevendone in cambio una minaccia di querela che ancora sto attendendo; resta il mistero del nuovo piano industriale di Banca Desio, ora nuova proprietaria della Banca popolare di Spoleto, da cui si saprà se la Direzione generale spoletina ed i suoi circa 200 addetti resteranno a Spoleto. E qui bisogna riconoscere che - per almeno uno di questi dipendenti - Cardarelli si è dato da fare subito. È la dirigente Bps Agnese Pula, coniugata con il noto commercialista Roberto Rossi, già revisore dei conti del Comune, capo del collegio sindacale di Spoleto credito e servizi e successivamente di Bps e oggi fedelissimo sostenitore di Cardarelli. Lo stesso sindaco, appunto - con singolare tempismo ha scongiurato il trasferimento della Pula verso altri lidi (un po’ di centinaia di chilometri) tramite la sua cooptazione come assessore al Bilancio. E gli altri 199 dipendenti spoletini (800 in tutta la banca ed in maggioranza umbri)? Avranno le stesse attenzioni da parte della neonata multicolore giunta? E, senza avere nulla da eccepire sulle capacità della signora Pula, siamo sicuri che il suo incarico nell’ente comunale non sia incompatibile secondo la normativa vigente? Una sentenza della Corte di cassazione lo dice chiaramente e ciò fa giurisprudenza. In realtà, con tutta la simpatia possibile verso la signora Pula, l’incompatibilità va verificata subito, ne va anche della stabilità amministrativa della città e, perché no, della credibilità della stessa Bps ora di proprietà lombarda, che ai molti suoi soci e clienti, dopo le tante sciagure degli ultimi anni (e soprattutto indagini, avvisi di garanzia e rinvii a giudizio), deve - tassativamente e subito - dare ai clienti , ai circa 19 mila soci, ai cittadini di tutta l’Umbria, dove la banca vanta circa settanta sportelli, un’immagine di banca locale, attenta alle necessità gravi del territorio e soprattutto di banca rinnovata, non di banca in cui - ad onta delle assicurazioni dei commissari della Ban- ca d’Italia, ancora in servizio a Spoleto - persiste l’antica continuità tra finanza e politica. IL DISSESTO DEL BILANCIO COMUNALE E, a proposito di questioni finanziarie, qual è la strategia per risanare il dissestato bilancio del Comune? Immagino che Cardarelli e la signora Pula, esperta dirigente della contabilità Bps, stiano già lavorando alacremente sui libri contabili municipali. O è ancora tempo di vacanze al mare? Ma non era l’intero schieramento di Cardarelli che, prima delle elezioni, si strappava i capelli per la gravità urgentissima della situazione contabile municipale, invocando il commissariamento immediato del Comune e confutando l’azione in realtà eroicamente disinteressata del commercialista Carlo Alberto Zualdi, che aveva salvato Spoleto dal dissesto e dal riprovevole ingessamento commissariale, dimezzando a tempo di record un deficit sicuramente non attribuibile solo alla precedente compagine benedettiana, ma anche a più datate inadempienze amministrative?. Misteri della politica all’italiana, ossia soliti, logori giuochi di ruolo, ovvero, dato che oggi comando io in Comune, ora va bene tutto quello che ieri contestavo essendo minoranza. Lampante l’esempio del Festival: per tutta la sua durata Cardarelli non ha fatto altro che sperticarsi in elogi e adulazioni, scambiarsi buffetti con lo stesso direttore del Festival che ieri, da consigliere di opposizione voleva, contabilmente, inquisire come un novello Torquemada. GIRAVOLTA SULL’ASE Idem per l’Ase che, tuonava un tempo Cardarelli, «andava chiusa» come ente inutile e fonte di sprechi e poi, dopo l’elezione a sindaco, dietrofront, l’Ase non è più inutile e ci ha piazzato subito , come presidente un suo uomo, un altro bancario, suo fedelissimo. Che ne diranno i seguaci di Grillo che erano tra i più critici della gestione del potere attraverso un braccio operativo come l’Ase e che, anche per questo, avevano fatto confluire una notevole dose di consensi sul candidato Cardarelli? LA VICENDA POZZI E LE ALTRE EMERGENZE Tra gli argomenti scottanti, il “lieto finale” e le ottimistiche assicurazioni del sindaco sulla gravissima vicenda Pozzi riportate dalla stampa ci fanno presagire che, più di un presenzialismo di sapore populistico e compassionevole, c’è bisogno di azioni molto concrete per dare qualche speranza di ripresa produttiva allo stabilimento di S. Chiodo. Su queste emergenze economiche e sociali, compresa quella della ormai chiusa Panetto e Petrelli, si deve misurare la effettiva capacità della amministrazione nel far fronte ad un senso diffuso di disagio, di incertezza, di paura e di rassegnazione. E a chi vuole rilevare come filo conduttore delle mie parole la mia avversione verso chi mi avrebbe defraudato della vittoria in Comune, replico fin d’ora che non mi dolgo minimamente di non poter far parte di una maggioranza consiliare in Comune - nella quale in passato non mi sono mai intruppato se non per brevissimi tratti nella mia attività politica Ma mi inquieta l’aspirazione al conformismo e allo spirito gregario che non fa vedere le cose per quelle che sono. *Ex consigliere comunale, candidato a sindaco di Spoleto alle ultime elezioni Mercoledì 6 agosto 2014 il Giornale dell’Umbria 62 lettere&OPINIONI Liste d’attesa, bene la Giunta L’associazione UmbriaLeft esprime soddisfazione per le iniziative assunte dalla presidente Marini e dalla giunta regionale per l’abbattimento dei tempi delle liste di attesa. Riteniamo assolutamente condivisibile l’obiettivo che si è posta la governatrice di ricondurre entro il limite massimo di 30 giorni il tempo di attesa per il primo accesso alle prestazioni. Il nostro Sistema sanitario regionale è uno dei migliori del Paese in termini di qualità dei servizi erogati e dei relativi costi, una eccellenza che, però, rischia di arenarsi sulla capacità di dare risposte più immediate agli utenti. La presidente ha illustrato i punti salienti dell’operazione: allungamento dell’orario di utilizzo delle strutture diagnostiche; operatività delle stesse strutture estesa anche al sabato ed alla domenica; il “recalling” automatico dei cittadini che hanno effettuato una prenotazione sia come occasione per ricordare l’appuntamento fissato, sia eventualmente per il suo annullamento; un numero telefonico unico per le disdette; maggiore coinvolgimento ed utilizzo delle strutture private - nell’esclusivo ambito regionale - convenzionate con il servizio sanitario pubblico, accordo con Poste italiane per il pagamento on-line di tutte le tariffe per prestazioni prenotate tramite Cup. Attendiamo fiduciosi che gli sforzi che si stanno compiendo producano quanto prima i risultati sperati, nell’esclusivo interesse della salute dei cittadini. PERUGIA, TARIFFE E DINTORNI >>> Parcheggio in piazza Partigiani e scale mobili, un’occasione perduta La finanza per la piccola... PERUGIA - Un’occasione perduta. Dal 4 al 17 agosto le scale mobili di piazza Partigiani resteranno chiuse per interventi di manutenzione. In sostituzione è stata istituita una navetta che, gratuitamente, collega la stessa piazza con piazza Italia con corse ogni quarto d’ora nell’orario di apertura delle scale mobili. Bene, disagi e polemiche a parte, questo periodo avrebbe potuto invece rappresentare un’occasione d’oro non solo per sperimentare un nuovo metodo di fruizione del centro storico, ma anche per tendere la mano ai cittadini-utenticontribuenti. Come? Sarebbe bastato ritocca- re le tariffe del parcheggio coperto di piazza Partigiani e abbassare un ticket che è davvero una mazzata. Basti un dato: poco più di due ore di sosta costano 5,30 euro. Un costo probabilmente spropositato e quanto meno ingiusto, soprattutto adesso che i fruitori della struttura non possono - allo stesso tempo accedere al servizio del percorso meccanizzato. Sarebbe stato insomma un gesto “galante” nei confronti di centinaia di cittadini e turisti a fronte di un servizio che - oggi - non c’è. Anche se si paga e a caro prezzo. nello schieramento moderato? La risposta non può che essere affermativa almeno stando ai balletti tattici che si osservano sulla scelta del candidato alla presidenza della Regione. Incertezze e attendismi che però non fanno ben sperare sulla scelta che verrà fatta, soprattutto perché denotano una mancanza di conduzione e forse anche di idee su quello che s’intende fare. A questo proposito non pochi elettori moderati si aspettano che Forza Italia prenda una posizione netta e cerchi di costruire intorno al suo candidato una coalizione solida e dotata di un programma elettorale chiaro. È forse chiedere troppo? Per ripetere il felice risultato ottenuto su Perugia non basta alimentare sterili polemiche e attardarsi in vuoti proclami. CHRISTIAN C. Perugia MARCO FANTI Terni L’ultimo nato a Città della Domenica porta un nome importante: Archimede ATTILIO GAMBACORTA Coordinatore UmbriaLeft Il centrodestra trovi un suo candidato La vittoria raccolta su Perugia ha creato una sorta di strana euforia FIOCCO AZZURRO Cicogna in casa Carducci, è nato Leonardo TERNI - La notizia è da prima pagina ed è di quelle che cambiano la vita, soprattutto ai due neo genitori. Il nostro collega Vincenzo Carducci da ieri è diventato papà di Leonardo, tre chili e 440 grammi di tenerezza. È venuto alla luce a Roma la notte scorsa e ora è sotto lo sguardo amorevole del papà e della mamma Michela. Al piccolo Leonardo il benvenuto al mondo da Il Giornale dell’Umbria. Il grazioso asinello sardo Archimede protetto dalla mamma Demetra PERUGIA - L’ultimo nato a Città della Domenica è un graziosissimo asinello sardo che porta un nome importante: Archimede, il grande inventore greco vissuto a Siracusa nel 200 a.C. Subito dopo la nascita, Archimede è stato immortalato in alcune foto dolcissime insieme alla mamma Demetra, che non lo lascia un istante, proteggendolo anche di fronte agli scatti dei fotografi. I visitatori del parco naturale di Perugia possono incontrare il piccolo Archimede tutti i giorni nel recinto degli asini sardi posizionato poco oltre la stazione centrale, accanto ai canguri. Oltre all’area faunistica, a Città della Domenica ci sono gli spettacoli: fino ai primi di settembre ci saranno almeno 3 spettacoli tutti i giorni, con animazioni e attrazioni aperte fino all’orario di chiusura. Poi eventi e novità. Per informazioni: www.cittadelladomenica.it e il profilo facebook ufficiale. Mariano e Gemma, 50 anni di un felice matrimonio TORGIANO - Parenti ed amici hanno festeggiato i 50 anni di matrimonio di Gemma Stramaccioni e Mariano Rosignoli (nella foto) tutti riuniti nella abitazione di via Principe Umberto. Nel 1964 fu l’allora parroco don Vincenzo Cicioni a benedire le nozze nella chiesa San Bartolomeo ed ora, contornati da una nidiata di nipoti, i due sposi hanno ricordato con gioia il lieto evento in piena salute, anche se con qualche anno in più.Agli sposi giungano anche dalla redazione de Il Giornale dell’Umbria felicitazioni per il bel traguardo raggiunto ed auguri per il futuro. Segue dalla prima Le scelte Un operaio al lavoro in una piccola impresa (...) e le imprese più stabili sono sempre innovative? No. Il più ricco imprenditore italiano non è un ex Presidente del consiglio, ma il titolare di una notissima impresa alimentare e dolciaria piemontese. Vende la sua crema al cioccolato e nocciole, ottima, in tutto il mondo, da molti anni, e furono attivati perfino i nostri Servizi per fargli vincere una causa in Cina. L'impresa è solo innovazione continua? No. È qualità. Costante e riconoscibile. È quella che conta e che fa durare il prodotto, il processo, la “management philosophy” e tutte le altre diavolerie che insegnano nelle scuole per “managers”. Meno gergo inglese e più attenzione al prodotto e a chi lo fa, che non può essere un povero Cristo che ha imparicchiato una funzione operativa dopo un corso di cinque giorni. La qualità è sempre senza tempo. Intanto, le Piccole e medie imprese (Pmi) italiane hanno caratteristiche del tutto specifiche: la quota di microimprese italiane, oggi, è la maggiore di tutta la Ue, e si tratta del doppio della Germania, 3,81 milioni contro ai 2,06 milioni tedeschi di microimprese (meno di dieci addetti). Ma le nostre micro-Pmi, che sono il 94,8% delle aziende, producono soli il 56% del valore aggiunto, rispetto alle aziende equivalenti tedesche. Allora, solo innovazione? No. Ottimizzazione dei fattori di produzione, piuttosto. Solo l’undici per cento delle Pmi italiane opera in aree ad alto tasso di innovazione tecnologica, di contro al dodici per cento tedesco. Siamo lì. E allora, cosa manca? Bene, se continuiamo l’analisi, vediamo che le Pmi evolute e vincenti nella crisi italiana (la Banca Schroder ne ha misurate 327 l’anno scorso) operano per il 30% in settori “maturi” (meccanica e metallurgia) e con ben differenziate storie imprenditoriali a seconda se le Pmi siano collocate al Centro, al Nord o al Sud. La differenza “antropologica”, oggi, si fa più sentire che negli anni passati. Una soluzione è stata, finora, e non è certo una cattiva idea, l’introduzione dei cosiddetti “minibond”. Si tratta di un Fondo Minibond Pmi Italia operante dal maggio 2013, che ha impostato delle obbligazioni per le Piccole e medie imprese nazionali, e che opera con un fondo di garanzia di 51 milioni di euro. Il mercato di riferimento per i “minibond” Pmi è l’Extramot Pro di Borsa Italiana, con cinque Fondi primari che operano in esso. Basta? No. La Regione Lombardia ha poi iniziato un suo progetto di entrata di selezionate Pmi nel sistema obbligazionario del minibond, e anche questa è certamente una buona cosa. Ci sono poi le reti Ace (Aiuto alla crescita economica) della Banca d'Italia per le imprese che vogliono quotarsi nel mercato Minibond e che, così, accedono a favori fiscali. Bene, anche qui. Ma, come ci racconta la Relazione annuale del Garante delle Pmi, presentata lo scorso 6 febbraio, ci sono 10mila fallimenti di impresa l’anno, livello mai raggiunto prima, con un costo di accesso al credito di 160 punti sopra quello dei colleghi imprenditori europei, il costo dell’energia del 20% in più (e qui basta con i finanziamenti in bolletta alle “rinnovabili” di dubbia utilità). Quindi, oltre al mercato dei “minibond”, occorre prendere il toro per le corna: a) costituire una Banca per la Piccola e media impresa che ospiti funzionari meno intontiti da frasi in inglese e bravi soprattutto a capire l’impresa “in situazione”, senza le ingenuità perfide di Basilea II (e prossimamente III) pensate per il “big business”, ma improponibili per una impresa reale che non manipoli il mercato. Una Banca per le Pmi con il 51% del ministero dell’Economia e il resto detenuto da un pool di banche di rilevo nazionale; b) un sistema Sace specifico per le piccole imprese, che devono poter esportare ad armi pari con le grandi; c) una borsa titoli delle Pmi. Autonoma dalla Borsa per i “grandi”, non legata all’oligopolio degli investitori primari, che tratta azioni (e non solo obbligazioni) delle Pmi iscritte e che si rivolge al mercato degli investimenti esattamente con gli stessi criteri delle Borse “per i grandi”. Se non salviamo le Pmi, non salveremo l’impresa e il lavoro italiano. Non sarebbe nemmeno privo di senso un Fondo di salvezza per le Pmi che riduca la dipendenza di esse dalle banche e, soprattutto, dalle cattive banche, con una quota di garanzia da parte dello Stato. Salvare l’impresa vuol dire salvare la nostra civiltà. GIANCARLO ELIA VALORI *Professore di Economia e Politica internazionale presso la Peking University (Cina); presidente de “La Centrale Finanziaria Generale SpA” Seguici anche su Mercoledì 6 agosto 2014 Anno XXXII n. 215 - euro 1,20 www.corrieredellumbria.it w.corrieredellumbria.it UMBRIA PERUGIA Sgalla: “Questa regione non ha un progetto” A FOLIGNO I tagli della giunta e i maxi stipendi A a pagina 7 CITTA’ DI CASTELLO Bagarre in commissione La Filipponi non passa A a pagina 19 E78 nello “Sblocca Italia” Passo avanti verso i cantieri A a pagina 30 Alessio Corradini, 34 anni, stava lavorando sui cavi dell’alta tensione alla stazione di Fabro-Ficulle Operaio muore folgorato Sono due le inchieste aperte dopo l'infortunio sul lavoro, accaduto ieri mattina nella stazione ferroviaria di FabroFiculle, sulla linea convenzionale Roma-Firenze, per appurare l'esatta dinamica e le cause che hanno portato alla morte di Alessio Corradini. Secondo le prime ricostruzioni, intorno alle 11 e 20, il 34enne di Ciconia è rimasto folgorato mentre lavorava sui cavi ad alta tensione, nell'ambito delle attività programmate di manutenzione della linea elettrica di alimentazione dei treni. Una violenta scarica da 3.000 volt che è stata fatale all'operaio di Rete ferroviaria italiana. I presenti hanno riferito di aver sentito un urlo straziante e di aver visto il corpo dell’uomo rimasto appeso a testa in giù, con l'imbracatura addosso. Inutili i soccorsi. A ITALIA & MONDO Polemica con Confcommercio sugli 80 euro In Umbria abbinamento opzionale con: “Il Diario dei 7 Cervelli” Euro 15,00; “Chi sa fare la torta di mele trova marito” Euro 8,80; + il prezzo del quotidiano A ORVIETO Renzidomaniin Aula al Senato Oggiil vertice conBerlusconi A a pagina 37 Insegnanti umbre senza posto Presidio Le insegnanti delle primarie davanti allo Snals di Perugia A a pagina 9 IN FONDO AL POZZO La Repubblica delle banane di Guido Barlozzetti A U na volta la Banana Republic era quelladi Lucio Dalla e Francesco De Gregori che nel 1979 fecero un memorabile tour per la penisola. Avevano scelto quel titolo perché era curioso e perché riprendeva un pezzo scritto e inciso in America da Steve Goodman. Il paese de tropici, alberi esotici, gli americani che espatriano.. Era il paese delle banane, turistico, favoloso, un poco malinconico. Gli americani che la sera cercavano una donna, ma a nessuno sarebbe venuto in mente di bollare quella canzone come colonialista o addirittura razzista, e di prendersela per un inno alla repubblica (...) [continua a pagina 4] Orvieto Grossista di carni smascherato dalla finanza per il suo tenore di vita: nascosti al fisco due milioni di euro Viaggiava in Porsche ma non pagava le tasse A ORVIETO TERNI Malore killer al lago mentre fa il bagno a pagina 3 Cessate il fuoco di 72 ore Israele ritira le truppe A Gaza la tregua regge e si spera nella pace A Proteste contro l’invasione nelle graduatorie di colleghe di fuori regione a pagina 25 A a pagina 5 a pagina 33 Aveva la passione per le auto di lusso un noto imprenditore di macelleria all'ingrosso dell' Orvietano. Un tenore di vita, il suo, che ha finito per insospettire la guardia di finanza. Nel corsodi una verifica fiscalei militari gli hanno contestato due milioni di euro di ricavi non dichiarati e il mancato versamento dell’Iva per altri 50.000. A Ilaria lotta ancora Speranze per il bimbo a pagina 37 Sport ECONOMIA Volantinaggi per l’Ast tra le polemiche Tensione nelle consociate A a pagina 10 Contro le esternalizzazioni alla Grifo latte il sindacato non ci sta ma la cooperativa rassicura A a pagina 11 Sbloccati i fondi per la cassa integrazione in deroga In arrivo 30 milioni di euro per 11.500 umbri A a pagina 8 CALCIO D’AGOSTO A segno Antenucci su rigore e Valjent Il Mancini alla Ternana Battuto il Gubbio per 2-0 A GUBBIO Il memorial Mancini è andato alla Ternana che ha battuto per 2-0 il Gubbio. A GIOVENALE PERUGIA alle pagine 40 e 41 SERIE B Ora anche Franco può lasciare il Grifo LIbro e... minuetto di Anton Carlo Ponti A A G iovenale non replica. Non è suo costume né compito. Il mio cognome congiunge le rive, avvicina, abbaio al sole e sono coach e farei giocare centravanti Monica Bellucci. a pagina 18 [continua a pagina 19] DELL’UMBRIA CORRIERE UMBRIA t Mercoledì 6 Agosto 2014 7 Via Pievaiola, 166 F-6 Tel. 075 91191 Fax 075 4659140 [email protected] Il segretario della Camera del lavoro della Cgil di Perugia Vincenzo Sgalla “bacchetta” anche il Pd, suo partito: “Basta parlare di candidati, la gente ha bisogno di risposte e subito” “Serve un progetto politico per l’Umbria basato sull’industria” di Marina Rosati Allora lei se la prende con il governo che non parla e non A PERUGIA - “Quando attiva una vera politica induun’azienda va così e così si striale? chiama un manager al quale “Non si può rinviare sempre si chiede di risollevarla. Così all’esecutivo nazionale. Serve anche per una squadra di cal- un progetto politico per cio. Lo stesl’Umbria so discorso che metta al lo potremprimo posto “Alla Nestlé mobilità mo fare per l’industria e volontaria per 40 l ’ U m b ri a . noi faremo ed entro la fine Qual è il prodi tutto per del mese si inizierà a getto per rifarlo presenparlare del contratto mettere in te, con lo di solidarietà carreggiata s c i o p e ro, biennale per tutti” questa regiocon le altre ne?” Dalla i n i z i at ive, metaforamacon i dibattinageriale a quella calcistica il ti. Mi lasciano sconcertate, segretario generale della Ca- anche all’interno del Pd, e lo mera del lavoro della Cgil di dico io da iscritto, le innumePerugia Vincenzo Sgalla, che revoli discussioni qualcosa di aziende ne sa e che si stanno forse ancora meglio di calcio, facendo su lancia la domanda provoca- candidati, toria. Una domanda che ri- leggeelettovolge innanzi tutto al suo par- rale, coalitito, il Pd, e non tanto per rin- zioni, allenegare l’appartenenza “guai anze ma al mondo” o gettare benzina non c’è sul fuoco ma per sollecitare n e s s u n o un dibattito e aprire il fronte che parli di di quelli che vogliono un’Um- un progetbria diversa, fatta di lavoro, to politico coesione sociale e sviluppo. Belle parole sulla carta, su cui tutti concordano ma che restano lettera morta quando si arriva alla pratica. Sgalla, la situazione dell'Umbria non è proprio bella, per usare un eufemismo e la vertenza Ast lo dimostra?! “La crisi dell’Acciaieria è la madre di tutte le vertenze ma è anche emblematica per far comprendere quanto conta l’industria per questa regione anche in ragione del peso del manifatturiero sul prodotto interno lordo. E’ evidente che l’economia dell’Umbria è legata al lavoro, quello materiale e non ci sono altre possibilità per sviluppare anche gli altri settori”. z y strutturato per l’Umbria. Spero che il Partito democratico risolva in fretta queste discussioni interne e si concentri sulle necessità vere, reali di questa regione. D’altro canto quello che è accaduto l’altro ieri in consiglio regionale con Ripartire dal manifatturiero Per Vincenzo Sgalla è l’unica soluzione per rimettere in careggiata il Cuore verde il rinvio della discussione sulla dichiarazione di crisi di area complessa del Ternano- l’Umbria? E’ ora che lo si di- po. La strumentazione che zione del contratto di solidaNarnese è emblematico delle ca. Noi crediamo che biso- abbiamo non è più efficace ri- rietà biennale che interesserà difficoltà della politica ad af- gna ripartire dall’industria. Il spetto alle problematiche che tutti i dipendenti dello stabilifrontare consegno di que- la crisi ha aperto ed è per que- mento di San Sisto”. cretamente sta necessità sto che anche recentemente Crede che ci sia un disimpecerte situalo hanno di- abbiamo avuto un seminario gno della multinazionale nei “Anche il sindacato zioni. Credo mostrato le interno per vedere cosa fan- confronti di Perugia? si deve rinnovare: che ancora elezioni am- no i colleghi europei”. “Il problema non è questo. abbiamo modelli non ci si renministrative Mi faccia un esempio? Lo snodo che resta aperto è contrattuali da conto che a Perugia do- “Prendiamola Nestlé-Perugi- capire qual è il piano indue strumenti il lavoratore ve,al dilà del- na, trovo del tutto difensivo striale della multinazionale relazionali che non dell’Ast,piutl’amicizia e rinnovare un ottimo integrati- per recuperare fette di mercasono più adeguati” tosto che dell’affetto vo ai lavoratori interni e non to. Non ho dubbi che Nestlè quello per Wladimi- prevedere niente di tutto que- Italia sia convinta e creda fordelro Boccali sto per gli addetti delle coope- temente nel brand Perugina l’ex Pozzi o della Tra- che conosco da quando era- rative esterne che anzi vengo- ma quanto questo si traduca fomec vuole rispo- vamo ragazzi, è mancato que- no fatte fuoin fatti e atti ste immediate sul sto progetto in chiave loca- ri. Credo che concreti è da suofuturoe levuo- le”. ci voglia una vedere. In “Ricci presidente? le subito non fra Mi sembra di capire che lei au- via di mezzo, più è davedeNon voto dieci anni. Biso- spica risposte immediate e un bilanciare quanto centrodestra ma gna fare le cose e concrete per questa regione mento indiNestlé Italia attenzione la gente farle in fretta. Qual anche se vengono da un candi- spensabile”. faccia pesare non sente più questa è questo progetto dato che non sia del Pd, come A proposito i brand di appartenenza, politico per Ricci per esempio? di Nestlé, è San Sisto sul Boccali insegna” “Se questo progetto per stato firmato tavolo eurol’Umbria lo propone il candi- l’integrativo peo della dato del centrodestra non riu- ma dei 40 admultinazioscirei a votarlo, di certo i detti che vanno in mobilità nes- nale. Un po’ come Renzi nelpartiti devono fare atten- suno parla? l’Unione. zione, perché questa “Si tratta di mobilità volonta- Avremmo bisogno di un maappartenenza politi- ria per coloro che sono stati nager che facesse capire quali ca nei lavoratori non avviati alla pensione. E’ an- potenzialità ci sono a San Sic’è più”. chequesto un mezzo per veni- sto. Potenzialità che sono efMa il sindacato è re incontro alla crisi dei con- fettivamente reali, basta guarsempre pronto solo a sumi che ha colpito questo dare lo sviluppo che in quatcriticare? settore. Entro la fine del mese tro anni ha avuto Barry CalleB “Anche noi voglia- si discuterà poi dell’applica- baut”. momettercinell’ottica di cercare di risolvere i problemi. E si ci stiamo accorgendo che anche i modelli di relazioni sindacali e contrattuali che abbiamo non sono più adeguati alleesigenze del tem- z y z y Mercoledì 6 Agosto 2014 DELL’UMBRIA 8 CORRIERE u Umbria L’annuncio di Ricciarelli della Cisl che chiede un incontro a Palazzo Donini per stabilire le modalità d’attuazione. Pronti 30 milioni Sbloccati i fondi della cassa in deroga per 11.500 lavoratori A PERUGIA “Dopo un lungo braccio di ferro fra ministro dell'Economia e quello del Lavoro è stato emanato il decreto legge di revisione dei criteri di concessione della cassa integrazione in deroga per il biennio 2014/2015 con relativo sblocco ed adeguamento delle risorse finanziarie per il 2014”. Lo annuncia Claudio Ricciarelli, della segreteria regionale della Cisl umbra. Con ciò si sbloccano le risorse per il pagamento della cassa in deroga ferme al 31 dicembre 2013 e si supera il limite del 31 agosto per la durata degli accordi regionali di utilizzo delle cig in deroga per 11.500 lavoratori umbri interessati. Tra le novità principalli la durata della copertura 11 mesi per il 2014 e 5 mesi per il 2015, la limitazione della platea dei beneficiari con esclusione degli studi professionali e dei casi di cessazione di attività, l’aumento del requisito per l'accesso da 3 a 8 mesi di contribuzione per il 2014 e di 12 mesi dal 2015, la restrizione graduale dei criteri di concessione e della durata della "mobilità" in deroga dal 2014 per un massimo di 5 mesi elevabile a 7 per coloro che non hanno superato i 3 anni di prestazione di mobilità con un ulteriore limitazione nel 2015. E ancora: l’impegno ad una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali a partire dal 2016 attraverso l'attuazione della legge delega relativa al jobs act e la copertura finanziaria per il 2014 pari a 1.7 miliardi di euro (per l'Umbria significano circa 30 milioni di euro) con sblocco immediato di 400 milioni per assicurare la corresponsione da parte dell'Inps delle indennità relative ai primi 3 mesi del 2014. “E' certamente un passo avanti aver sbloccato e adeguato le risorse finanziarie - spiega Ricciarelli - ma stante la limitazione della durata a 5 mesi problemi di copertura della Cig in deroga si porranno per il 2015 e sarà anche necessario mobilitare le risorse della bilateralità”. “Ora attendiamo la convocazione di un incontro con la Regione Umbria per condividere le modalità d'attuazione, a livello regionale, dei nuovi criteri, le procedure, l'esatta disponibilità di risorse finanziarie destinate all'Umbria e la possibilità o meno di assicurarne la copertura per gli 11 mesi di cassintegrazione ordinaria previsti B per l'anno in corso”. Accordo raggiunto sui criteri di riparto: i soldi serviranno anche per finanziare il piano anti liste d’attesa Vinti e Flamini (Prc) dicono: “No” Umbria ancora prima tra le regioni “modello” Dal fondo sanitario arrivano 36 milioni in più Ddl sull’edilizia, giunta all’attacco “Case a rischio” A PERUGIA L'ammontare complessivo del fondo sanità per l'Umbria è pari a circa 1 miliardo 630 milioni di euro. Con un incremento di 36 milioni di euro rispetto al 2013. La conferenza dei presidenti delle Regioni ha definito al suo intermo l'accordo sulle modalità di riparto del fondo nazionale per il 2014, che presenta un lieve incremento rispetto al 2013. “Ciò - ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che ha partecipato alla conferenza affiancata del direttore regionale alla sanità, Emilio Duca, e da Milena Tomassini dell'area economico finanziaria dell'assessorato - permette a tutte le Regioni di ricevere alcune risorse aggiuntive rispetto a quelle stanziate nel 2013, anno in cui ilfondo era diminuito in senso assoluto. Il riparto conferma il gruppo delle cinque Regioni benchmark in sanità, all'interno del quale l'Umbria si colloca anche quest'anno in prima posizione”. Lo scorso 22 luglio in queste pagine erano state pubblicate le simulazioni che riportavano di una forbice tra i 16 e i 36 milioni. E’ stato traguardato il massimo. “Si tratta - ha sottolineato Marini - di risorse importanti che intendiamo utilizzare per rafforzare e potenziare l'offerta della rete dei servizi socio sanitari rivolti ai cittadini e, in par- te, per sostenere il Piano straordinario per l'abbattimento delle liste d'attesa. L'Umbria - ha proseguito la presidente - conferma la qualità del suo servizio sanitario e la sua capacità di governance. In questo quadro particolarmente significativi sono anche i dati emersi nei giorni scorsi sulla mobilità interregionale che confermano come l'Umbria, seppure sia una piccola regione, abbia consolidato un saldo positivo di quasi 10 milioni di euro nel 2013, e rafforzato le perfomance di attrazione extraregionale dell'azienda ospedaliera di Terni”. Il fondo nel 2014 è di 109.928.000.000 euro. Il massimo previsto per il cuore verde era appunto di 36 milioni in più rispetto al 2013. La questione centrale era rivedere l’accordo politico del 19 dicembre 2013 tra Stato e Regioni: quelle del Sud hanno continuato a battere cassa per uscire da pesanti debiti, ma come previsto non si è potuto eludere il principio dei costi standard. Palazzo Donini è riuscito anche a superare un potenziale problema legato ai dati del censimento: se la popolazione fosse risultata numericamente differente rispetto a quanto calcolato, poteva scattare una una riduzione dello 0,1 per cento dello stesso fondo. Circa 20 milioni. Indubbio: ad essere stato decisivo anche il posizionamento nella griglia delle prime cinque regioni benchmark. Gli indicatori di efficienza sul fronte delle regioni benchmark toccano punti decisivi: lo scostamento dallo standard previsto per l'incidenza della spesa per assistenza collettiva sul totale della spesa (5%); lo scostamento dallo standard previsto per l'incidenza della spesa per assistenza distrettuale sul totale della spesa (51%); lo scostamento dallo standard previsto per l'incidenza della spesa per assistenza ospedaliera sul totale della spesa (44%); spesa procapite per assistenza sanitaria di base; spesa farmaceutica pro capite; costo medio per ricoverato acuto;-spesa per prestazione per assistenza specialistica-attività clinica; spesa per prestazione per assistenza specialistica-laboratorio; spesa per prestazione per assistenza specialistica-diagnostica strumentale. B A PERUGIA "La bozza del ddl in materia di politiche territoriali e trasformazione urbana, presentata dal ministro Lupi al Maxxi di Roma nei giorni scorsi, ad una prima lettura convince poco": lo afferma l'assessore regionale alle politiche della casa e lavori pubblici Stefano Vinti. "Facendo leva sulla crisi economica e sulla stagnazione del mercato edilizio - spiega Vinti, il ministro tenta di mettere in mano ai privati e agli speculatori la programmazione del territorio e, facendo coincidere l'urbanistica con l'edilizia, di rendere virtualmente edificabile l'intera penisola, per rafforzare la rendita fondiaria attraverso l'istituzione dei diritti edificatori 'trasferibili e utilizzabili' tra aree di proprietà pubblica e privata, e liberamente commerciabili. Una follia - prosegue - alla quale Lupi sembra particolarmente affezionato. Già nel 2005 aveva tentato una manovra del genere, presentando una legge che venne poi bocciata dalla destra stessa". Per l'assessore il "ddl" smantella tutto l'impianto della normativa urbanistica vigente, "dando sfogo alle pulsioni del liberismo più sfrenato, quanto mai pericolosa in un Paese dove l'abusivismo e i danni arrecati al territorio sono all'ordine del giorno. La bozza ha però una conseguenza ulteriore: mette infatti a rischio le case delle famiglie italiane”. Fa eco Flamini del Prc. “Siam di fronte ad un provvedimento scellerato che deregolamenta sostanzialmente la materia e che favorisce la rendita parassitaria. Dobbiamo opporci e da subito al ddl Lupi, tanto più lo deve B fare l'Umbria”. La Marini conferma la decisione già trapelata negli incontri sindacali. “Vogliamo vederci chiaro” Governatrice Catiuscia Marini ha mantenuto la delega alla sanità Nella foto con Duca, direttore regionale Soldi ai medici, parola alla presidenza del Consiglio A PERUGIA Verrà richiesto un parere al dipartimento della funzione pubblica della presidenza del Consiglio dei ministri per superare le indeterminatezze interpretative legate all'applicazione dalla "indennità di esclusività" ai medici del servizio sanitario regionale che decidono di svolgere la propria attività in regime di "intramoenia", con particolare riguardo a coloro che hanno maturato il quinto anno di anzianità di servizio. Lo ha confermato la giunta regionale dell'Umbria, per bocca della presidente Catiuscia Marini, che conferma le indiscrezioni pubblicate in queste pagine dopo l’ultimo incontro sindacale. La giunta, pur “ritenendo plausibile l'applicazione di tale emolumento, vuole vederci chiaro rispetto a un quadro normativo, la cui applicazione si presenta alquanto contraddittoria e difforme sul territorio nazionale”. Il decreto legge 78/2010, e successive modifiche, ha infatti sancito il blocco degli incrementi retributivi dei dipendenti pubblici fino a dicembre 2014, ma il contenuto del provvedimento ha sollevato dubbi sulla effettiva applicazione delle norme per alcune voci retributive, tra cui quella della indennità di esclusività, non avendo specificato il legislatore quali siano i criteri di individuazione di quelle soggette a blocco. Da una ricognizione effettuata dai competenti uffici regionali è infatti emerso che “la problematica è stata affrontata in modo differente dalle Regioni italiane e talvolta anche tra le aziende sanitarie di una stessa Regione, no- nostante le indicazioni contenute nella circolare interpretative assunta dalla conferenza delle Regioni nel 2011, che considererebbe questa voce tra quelle collegate ad eventi straordinari della dinamica retributiva e quindi non soggetta a blocco”. Da qui la decisione della giunta regionale di rivolgersi, “per fugare ogni dubbio, al dipartimento della funzione pubblica”. Una decisione assunta dall'esecutivo a seguito dell'approfondita analisi “effettuata con le aziende ospedaliere umbre e del confronto con le organizzazioni sindacali di categoria. In Umbria al 31 dicembre 2013 erano 166 i medici che avevano maturato i requisiti dei cinque anni per lo scatto dell'indennità di esclusività, il cui numero può essere cresciuto di qualche unità nel corrente anno. Il costo presunto per la corresponsione di questo istituto ai potenziali aventi diritto si attesterebbe attorno al milione di euro all' anno, su una spesa complessiva per il personale di circa 600 milioni di euro. Liste e polemiche Sul fronte liste d’attesa intanto interviene polemico il cpogruppo FI in Regione Raffaele Nevi. “Dopo quattro anni da quando abbiamo fatto la proposta di abbattere le liste d'attesa attraverso l'allungamento del piano di utilizzo delle strumentazioni ed il maggior coinvolgimento dei privati - scrive - e dopo essere stati più volte accusati di fare allarmismo o di non conoscere la realtà (la Marini ripeteva che le liste d'attesa in Umbria non c'erano), la Giunta Regionale ha varato il piano dal sapore molto pre-elettorale, ma, poiché siamo come sempre interessati alla soluzione dei problemi, siamo felici di questo passo, meglio tardi che mai. Ma, come dicemmo all'epoca, serve che si costruiscano le condizioni per garantire l'appropriatezza delle prescrizioni e quindi una grande alleanza con la medicina sul territorio”. B DELL’UMBRIA 10 CORRIERE u Mercoledì 6 Agosto 2014 ECONOMIA P Redazione: via Pievaiola, 166 F-6 PERUGIA Tel. 075 91191 Fax 075 4659140 [email protected] SIDERURGIA Alta tensione nelle consociate Ast Tregua a rischio. Forze politiche e sociali in campo SDF,ILAVORATORICACCIATI INCONTRANOILSINDACO VOLANTINAGGI E POLEMICHE z di Antonio Mosca CHIMICA ACQUISIZIONE DELLA SGL CARBON PRIME VISITE AL SITO A NARNI I rappresentanti della società argentina Transclor, della Morex Italia e new company Narni Carbon, che hanno firmato le lettere di riservatezza, come prevede la procedura per l’acquisizione di Sgl Carbon, hanno iniziato la visita dello stabilimento, in via del Lavoro, a Narni Scalo. Dopo il lungo tira e molla, estenuante, che ha fatto salire l’adrenalina ai lavoratori, sembra, che la vertenza abbia imboccato la strada giusta. La multinazionale tedesca dovrà fornire alle società interessate all’acquisto, i dati tecnici, in conformità a quanto firmato al ministero dello Sviluppo Economico, necessari per presentare il piano industriale. Narni Carbon è una cordata, di cuiè presidente Fabrizio Bartoli, che comprende oltre all’imprenditore narnese del settore meccanico, i piemontesi che hanno rilevato la Meraklon Yarn, oggi New Neofil. L’azienda del polo chimico della Polymer, che produce il filo, nonostante le note difficoltà del mercato, sta cercando di rilanciare le produzioni, che potrebbero consentire l’assorbimento di altri lavoratori. Sulla vicenda Sgl Carbon, Fabrizio Framarini, segretario generale regionale della Femca Cisl non ha dubbi. “Come organizzazioni sindacali potevamo solo prendere tempo perché la trattativa per la cessione dell’azienda si avviasse. Lo abbiamo fatto; ora però, dopo il grave ritardo accumulato, bisogna fare presto. Come Femca esprimiamo soddisfazione per le manifestazioni d’interesse; qualche preoccupazione rimane per l’inesperienza dei soggetti nel settore degli elettrodi e anche per la reale volontà della multinazionale tedesca a cedere lo stabilimento narnese”. La prima ad affacciarsi alla Sgl Carbon era stata una multinazionale cinese, ma, ufficialmente, si sono perse le tracce. All'interno dello stabilimento stanno operando poche maestranze, per gli ultimi adeguamenti, poi si aggiungeranno ai colleghi in cassa integrazione. Entro il 30 settembre, chi lo vorrà, potrà chiedere la mobilità, un ulteriore accesso entro il 31 dicembre e per chi accetta è previsto un incentivo di 20mila euro, ma già qualche lavoratore ha trovato o sta cercando nuova occupazione. Con il forte interessamento di Transclor, Morex Italia e Narni Carbon, si è avviata una nuova fase, una pagina, comunque, tutta da scrivere, auspicando che il timing per approdare ad una conclusione positiva sia breve, magari entro la fine dell'anno, quanto scaB dranno gli ammortizzatori sociali. Carlo Ferrante y A TERNI - Sono stati messi alla porta alcuni lavoratori che erano stati richiamati in fabbrica dalla Società delle fucine per far fronte ad alcune commesse. La notizia è stata diffusa ieri mattina da Paolo Crescimbeni, già candidato sindaco del centrodestra al Comune di Terni, che ha epresso preoccupazione per “l’ennesimo episodio che può pregiudicare la fragile tregua apparente, concordata tra le parti fino a settembre”. La reazione dei lavoratori della consociata Ast è stata durissima. Si sono recati subito in Comune e solo l’intervento di alcuni sindacalisti ha riportato la calma mentre nel pomeriggio di ieri una delegazione di lavoratori è stata ricevuta dal sindaco Di Girolamo che ha assicurato il suo interessamento. In ogni caso anche per Sdf la fermata andrà avanti fino al 24 agosto. Sempre ieri alcuni lavoratori impegnati a distribuire volantini sulla vertenza Ast, di fronte agli ingressi di alcuni supermercati del gruppo Superconti, sarebbero stati allontanati. A segnalarlo è la Filcams Cgil di Terni che esprime la sua preoccupazione. “Stupisce che a cacciare i lavoratori dell’Ast, impegnati in una giusta attività di informazio- ne, siano stati dirigenti di un supermercato appartenente a un gruppo che su questo territorio - fa notare il sindacato - ha mosso i primi passie che si giova quotidianamente della preferenza accordatagli da un’importante fetta di famiglie ternane.Crediamofermamente -continua la Filcams-Cgil - che peggio di una multinazionale intenzionata a giocare con il futuro di Terni, ci possano essere soltanto le incomprensioni e le divisioni generate da atteggiamenti e comportamenti non rispettosi delle ragioni di una vertenza che ha rilevanza per la città, per la regione e per l’intera Penisola”. Secondo le segreterie comunale e provinciale del Pd di Terni “ora non si può restare indifferenti. Tutta la città deve stringersi a sostegno dei lavoratori coinvolti nella vicenda Ast. Non sono in gioco soltanto la nostra storia e il nostro orgoglio, ma le nostre speranze. La nostra fame di futuro”. Il Partito democratico metterà a disposizione i propri circoli e le proprie strutture “a supporto di qualsiasi iniziativa dei lavoratori”. Critico il consigliere comunale Sindaco in prima linea Leopoldo Di Girolamo, nella foto durante la manifestazione a Orte, ieri pomeriggio ha incontrato in Comune i lavoratori della Società delle Fucine Marco Celestino Cecconi (FdIAn) che invita “tutti gli esponenti del Pd, iniziando da Romano Prodi per poi passare, a livello locale, a Paolo Raffaelli, Di Girolamo, Polli e poi su fino alla Marini e Renzi, a non sottrarsi alle loro responsabilità. Ammettano i loro errori e ci dicano da quanto tempo erano a conoscenza della scure che si sarebbe abbattuta sulla nostra città e sull'Italia tutta. Poi, se ne sono capaci, trovino le soluzioni. La responsabilità è tutta la loro”. Intanto stamattina al mercatino settimanale del Foro Boario e, nei giorni seguenti, a Carsulae e alla cascata delle Marmore, i soci della cooperativa Actl saranno impegnati nel volantinaggio insieme ai lavoratori dell’Ast. “Ciò che avviene all’Ast - ha commentato il presidente Sandro Corsi - riguarda tutti noi e l’intera comunità ternana e umbra”. Prende posizione anche Giorgio Airaudo, responsabile nazionale lavoro di Sel, che ha presentato insieme al senatore Antonio Placido un’interrogazione parlamentare per chiedere al governo di agire con più incisività per scongiurare i licenziamenti alla Tk-Ast di Terni. Infine le Rsu, preoccupate per la salute di Andrea Maurelli, lo invitano a desistere dallo sciopero della fame in corso da 13 giorni. B MECCANICA Recchioni della Fiom-Cgil chiede l’intervento della presidente affinché coinvolga il governo prima che tutto venga deciso MERLONI, CHIAMATA IN CAUSA LA MARINI di Eirene Mirti A NOCERA UMBRA - Nonostante l’incontro al ministero di giovedì scorso, sulla JP Industries e la ex Antonio Merloni continuano a pesare molte incertezze. Dall'assenza di informazioni sul possibile accordo che il Ministero sta cercando con le banche, fino ad arrivare - con un ampio salto - alle lettere di licenziamento per gli operai Merloni, sono tante le incognite che continuano a pesare, nonostante il tempo di ferie, sulle spalle degli operai. Operai che, fra i 700 della JP agli oltre 1.000 della Merloni, continuano a rappresentare una delle vertenze più grandi dell'Umbria. E c'è anche chi, per questa vertenza, continua a lamentare una scarsa attenzione. Tanto che Luciano Recchioni (Fiom) chiede alla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, di farsi carico delle problematiche delle due aziende e “chiamare al tavolo le organizzazioni sindacali per fare fronte comune nei confronti del governo prima che tutto venga deciso”. In ballo, infatti, per Recchioni resta la questione dell'accordo proposto dal viceministro De Vincenti, del quale “avremmo voluto sapere qualcosa in più - precisa Recchioni - poichè nell'incontro è stato detto che, andando oltre settembre nel trovare una soluzione, potrebbe essere tardi per dare corpo al piano industriale”. Ma non mancano problemi sul versante Merloni, i cui operai si stanno vedendo recapitare in questi giorni “le lettere che confermano il loro stato di cassa integrazione in deroga ed il cessato rapporto di lavoro con l'azienda per il prossimo 12 ottobre 2014”, situazione sulla quale evidentemente pesa, secondo Recchioni, la mancata occasione dell'accordo di programma, per il quale torna a chiedere un confronto con le istituzioni. Sulla situazione si è espresso anche Alessandro Piergentili della Cgil dell’Alta Umbria, per il quale l'incontro al ministero ha rappresentato un passo in avanti, ma non la conclusione in positivo della vicenda. “Le dichiarazioni della proprietà sulla vo- lontà di mantenere gli impegni e del ministro De Vincenti circa la possibilità di un accordo con banche e commissari sono condizioni importanti per una conclusione positiva - spiega - ma la mobilitazione dei lavoratori non cessa”. Sono da chiarire, secondo Piergentili, alcune “reticenze” sui contenuti dell'accordo proposto dal ministero riguardanti il ruolo dei siti produttivi di Umbria e Marche, i tempi ed il profilo occupazionale che la JP assumerà e tira in ballo anche i sindaci perché chiedano, insieme al sindacato, che la Regione riapra la discussione sull’accordo di programma. Sindaci che erano presenti con la fascia tricolore anche giovedì scorso a Roma. Fra loro il sindaco nocerino Giovanni Bontempi, che ha espresso un apprezzamento positivo sull'incontro al Ministero, sottolineando anche lui la necessità di tornare a ragionare sull'accordo di programma. “Da parte mia - ha precisato - ho garantito la massima disponibilità dell'amministrazione nocerina B verso ministero e sindacati”. di pessime relazioni e annunciano la lotta GRIFOLATTEDECIDE DIESTERNALIZZARE SINDACATI ALL’ATTACCO di Isabella Rossi A PERUGIA - Il gruppo dirigente della Grifo Latte ha annunciato l’esternalizzazione del magazzino di Ponte San Giovanni che dovrebbe così passare in mano ad una nota cooperativa umbra. Lo hanno riferito ieri mattina, in una conferenza stampa unitaria, i segretari di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil comunicando la loro ferma opposizione a tale decisione che non sarebbe stata concertata ma direttamente annunciata ai sindacati lunedì scorso nel corso dell' incontro tenutosi con i vertici aziendali. A rischio, riferiscono i sindacati, sarebbero i 15 lavoratori del magazzino di Ponte San Giovanni per cui, sostanzialmente, si prospetterebbero due ipotesi. Mobilità o passaggio “ad un contratto che permette all'azienda di risparmiare sui costi del lavoro”. Parole dure da Augusto Paolucci, della Flai Cgil, che riferisce di un clima “feroce” in azienda, possibile concausa di “un aumento di infortuni negli ultimi tre mesi a Ponte San Giovanni”. Categorico anche Massimo Venturini di Flai Cgil per il qua- In campo Flai, Fai e Uila contro i vertici di Grifo latte per la decisione di esternalizzare le la proposta rappresenta “il fallimento dell'attuale gruppo dirigente perché si esternalizza senza ragioni specifiche. E se una cooperativa esternalizza ad un' altra cooperativa è evidente che ci sono cose che sfuggono”. Nel mirino il nuovo manager sbarcato in Grifo Latte dalla Granarolo insieme a tutto il gruppo dirigente per l’esternalizzazione che potrebbe fare da apripista - così i sindacati - ad altre. Ribadito da parte sindacale è che l'azien- da non è in crisi mentre in crisi sarebbero da tempo le relazioni sindacali: “Non ci è stato dato nessun numero, nessuna motivazione e nessun dato”. Al momento i lavoratori impiegati dalla cooperativa umbra sono 150. Nel corso degli ultimi 5 anni riferisce Venturini - era stato concordato un piano di ristrutturazione che ha portato alla dismissione di due stabilimenti, rimasti sono quelli di Ponte San Giovanni, Norcia e Colfiorito. "Ma di esuberi o esternalizzazione non si è mai parlato". La tendenza ad esternalizzare i magazzini in aziende sane non è una novità. Ma alla logica si oppone Michele Caligiani, dipendente di Grifo Latte, per il quale "L' azienda ha anche una funzione sociale e gode di significativi finanziamenti pubblici. E La perdita delle garanzie del contratto attuale non è solo una questione di denaro ma di dignità del lavoratore”. Annunciate sono ora possibili mobilitazioni mentre ai vertici di Grifo Latte si chiede un nuovo incontro per “un confronto serio”. Richiesta è anche la massima attenzione al caso da parte dell'assessorato B regionale all’Agricoltura. CAMERA DI COMMERCIO Crescita ferma al + 0,16 per cento, il totale delle imprese attive nel Perugino si ferma a quota 73.004 CORRIERE P ALIMENTARE Le categorie parlano DELL’UMBRIA Economia t Mercoledì 6 Agosto 2014 11 z LA REPLICA IL CDA: “AFFIDAMENTO NECESSARIO, NESSUNO PERDERA’ IL LAVORO” A PERUGIA “Il consiglio di amministrazione del Gruppo Grifo agroalimentare, con l’obiettivo di perseguire sempre lo scopo sociale della cooperativa che è quello di remunerare il prodotto dei propri soci allevatori al fine di consentire la sussistenza delle aziende produttive, preso atto dell’aumento di attività e della complessità dello svolgimento di un numero sempre maggiore di operazioni presso il magazzino centrale di Ponte San Giovanni, ha deliberato l’affidamento di tale attività ad una azienda specializzata nel settore della movimentazione delle merci enella gestione dei magazzini. Con questo il Gruppo Grifo agroalimentare - proseguono dalla cooperativa - non fa altro che adeguarsi a ciò che tutti i principali concorrenti del settore già fanno da tempo, a ciò che hanno sperimentato tutte le più grandi industrie umbre, a ciò che è ormai consuetudine in tutte le strutture di smistamento della grande distribuzione, private e cooperative, del nostro territorio, a ciò che viene sperimentato nella pubblica amministrazione (dai comuni agli ospedali, dalle scuole alle farmacie). Per fare questo sono state contattate le aziende più importanti di tale settore; realtà operative serie, affidabili, che già sono presenti in molte imprese vicine, anche fisicamente, alla sede del Gruppo. La scelta è caduta sul progetto realizzato da una delle più grandi cooperative che fa questo mestiere in Umbria e una delle maggiori in Italia; tale azienda è nota per il rispetto delle regole, delle persone, delle contrattazioni collettive. Il Gruppo Grifo agroalimentare - concludono dall’azienda - assicura che nessuno perderà il posto di lavoro, in quanto sarà garantito a tutti l’inserimento in questa struttura di servizi, e che non ci sono posizioni di esubero che richiedano l’effetB tuazione di altri provvedimenti”. y FORMAZIONE Con Atena corsi per chi lavora in 50 aziende SISTEMA PRODUTTIVO ANCORA AL PALO INTERVENTI PER 400 A PERUGIA Nel secondo trimestre del 2014, il sistema produttivo della provincia di Perugia è tornato ad accrescersi, seppur a ritmi molto contenuti. Le iscrizioni sono state, infatti, pari a 1.028 unità, quasi il 13% in più delle cessazioni “non di ufficio”. Questo incremento riduce lo squilibrio negativo tra iscrizioni e cessazioni, che si era determinato nel precedente trimestre, portando il saldo del primo semestre 2014 a -180 unità. Rispetto al secondo trimestre dello scorso anno, l’andamento della nati-mortalità delle imprese è però sfavorevole: infatti, le iscrizioni diminuiscono del 3,2%, mentre le cessazioni aumentano fortemente (di oltre il 64%). Su base semestrale, la situazione è per altro migliore, considerato che rispetto al primo semestre del 2013, le iscrizioni aumentano di oltre il 6% e le cessazioni crescono di quasi l’11%. L’andamento delle iscrizione e delle cessazioni (non d’ufficio) è molto diverso in relazione alla forma societaria. Con riferimento al secondo trimestre 2014, tra le società di capitali, le iscrizioni sono oltre cinque volte le cessazioni; anche per le società di persone e le “altre forme” societarie, il saldo è decisamente positivo, ma proporzionalmente più limitato. Nel caso delle imprese individuali, le cessazioni risultano invece più numerose delle iscrizioni. Va rilevato comunque che le iscrizioni di imprese individuali sono oltre due volte e mezzo quelle di società di capitali. Rispetto al secondo trimestre del 2013, rimane invariato il numero di imprese en- trate in scioglimento e liquidazione. Aumenta invece di quasi l’82% il numero dei fallimenti e delle altre procedure concorsuali. Le iscrizioni sono prevalentemente concentrate nel commercio (quasi il 30% delle nuove iscritte “classificate”); seguono le costruzioni con il 14,5%, l’agricoltura e i servizi alle imprese con valori intorno al 12-13%. Rispetto al secondo trimestre 2013, le iscrizioni aumentano nel Turismo (+7,5%) e in Servizi alle imprese (+5,3%); diminuiscono in modo significativo nel manifatturiero (-20%), in agricoltura (-17%) e commercio (-16%) (vedi grafico 2). Su base semestrale, l’agricoltura mostra la contrazione più significativa (quasi del 10%); mentre le costruzioni vedono aumentare le iscrizioni di oltre il 12% e il turismo del 4,5%. Significativo anche l’incremento di quasi il 30% in trasporti e spedizioni, ma partendo da un valore assoluto modesto. Per quanto riguarda le cessazioni il commercio accentra la parte prevalente delle cessazioni “non d’ufficio” osservate nel trimestre in analisi (30% del totale delle cessate "classificate"); segue l’agricoltura (23%) e le costruzioni (15%). Rispetto al secondo trimestre 2013, le cessazioni diminuiscono solo in trasporti e spedizioni; aumentano in modo molto forte in agricoltura (+148%), commercio e turismo (rispettivamente +105% e +102%). In riferimento infine alle attività di giovani, in rosa e di estracomunitari nel secondo trimestre 2014, le nuove iscritte “femminili” sono il 30% del totale; quelle “giovanili” arrivano al 32%; le “straniere” si fermano, invece, poco al di sotto del 17%. La proporzione delle nuove iscritte “straniere” è piuttosto elevata rispetto alla media nazionale. Rispetto al secondo trimestre 2013, le nuove iscritte sia “femminili” che “giovanili” risultano in calo; rispettivamente del 4,3% e del 6,7%. Quelle “straniere” sono invece in crescita di poco più del 4% (vedi grafico 3). Nel primo semestre 2014, invece, tutte le tre tipologie di impresa sono in aumento; le "straniere" in modo particolare, con una crescita del 18%. Le nuove iscritte "femminili" si distribuiscono in modo prevalente nel commercio (31% delle imprese classificate); seguono l’agricoltura e il turismo con valori attorno al 15%. Nel caso delle nuove iscritte "straniere", il commercio arriva ad assorbire il 39% del totale, seguito dalle costruzioB ni (quasi il 30%). A PERUGIA Innovazione di prodotto, razionalizzazione dei processi produttivi, supporto alla crescita dimensionale e all’aggregazione tra imprese. Sono stati alcuni degli obiettivi strategici approfonditi durante i corsi di formazione realizzati nell’ambito del piano Atena che si è appena concluso e che è stato finanziato da Fondimpresa, il fondo interprofessionale per la formazione continua in Italia, nell’ambito dell’avviso 4/2012 prima scadenza. Attraverso Atena sono state realizzate 62 iniziative formative per un totale di 1.560 ore di formazione in 46 aziende umbre (38 del perugino e 8 del territorio ternano) per la formazione di circa 400 partecipanti dipendenti delle aziende medesime. Le azioni formative sono state programmate e realizzate in funzione delle specificità e delle esigenze organizzative e operative delle imprese coinvolte e hanno avuto l’obiettivo duplice di sviluppare i temi legati ai processi di innovazione e aggregazione per il rilancio del tessuto produttivo umbro dopo la fase recessiva globale che ha colpito l’economia. Il piano Atena è stato gestito da Sfcu-Sistemi formativi Confindustria Umbria in collaborazione con Ial Umbria srl Impresa sociale, associazione Smile Umbria, Enfap Umbria. Il piano, corredato da un accordo sindacale di livello territoriale siglato dalle rappresentanze di Confindustria Umbria, Cgil Umbria, Cisl Umbria e Uil Umbria, ha preso avvio nel mese di settembre 2013. Nell’ambito del progetto è stata portata avanti la sperimentazione del libretto formativo, strumento istituito nel 2003 e definito dal decreto interministeriale del 10 ottobre 2005. Si tratta di un libretto personale in cui vengono registrate le competenze acquisite durante la formazione in apprendistato, la formazione in contratto di inserimento, la formazione specialistica e la formazione continua svolta durante l'arco della vita lavorativa ed effettuata da soggetti accreditati dalle Regioni. Nel libretto inoltre, sono elencate le competenze acquisite in modo informale secondo gli indirizzi dell’Unione europea in materia di apprendimento permanente, purché riconosciute e certificate. Nell’ambito del progetto Atena, la sperimentazione B è stata promossa in sei aziende aderenti al progetto. DELL’UMBRIA CORRIERE t Mercoledì 6 Agosto 2014 CITTÀ DI CASTELLO Ufficio di corrispondenza via Paolo Borsellino Tel. 075 91181 - Fax 075 4652406 [email protected] Inserita nel decreto “Sblocca Italia” in quanto strategica per il Paese Il sindaco Bacchetta a Roma incontra i vertici Anas e Nencini La partenza dei lavori è prevista nella primavera del 2016 Presto l’arteria diventerà realtà La “Due Mari” opera prioritaria: cantiere più vicino Infrastruttura strategica I lavori si fanno più vicini dopo le rassicurazioni arrivate di Sandra Biscarini A CITTA' DI CASTELLO I cantieri per il completamento della E78 Due Mari apriranno nella primavera del 2016. In quella data, la Tirreno Adriatica nei territori interessati dal suo passaggio non sarà più "una linea sulla carta ma un elemento fondamentale del nuovo sviluppo del territorio". Piena conferma alle dichiarazioni rese dal presidente dell'Anas Pietro Ciucci sono giunte dal vertice romano tra il sindaco Luciano Bacchetta, l'assessore regionale Silvano Rometti e il viceministro alle infrastrutture Riccardo Nencini. L'onorevole cui è stata conferita una delega specifica sulla Tirreno Adriatica, ha impresso una nuova accelerazione al completamento di tutta la dorsale. La Due Mari sarà inserita come opera di interesse prioritario nel decreto Sblocca Italia, la cui pubblicazione è stata annunciata dal Governo entro il me- Lavori a pieno ritmo per un’opera attesa da tempo Realizzate le due rampe per la E45 all’altezza della piastra logistica A CITTA' DI CASTELLO Sono già state eseguite le rampe di accesso alla E45 all’altezza della piastra logistica, l’interporto che prevede un nuovo svincolo a Cerbara. L’allungamento dei due sottopassi già esistenti, assieme alle rampe nel lato sud della superstrada, fanno parte del cantiere dell’interporto che sorgerà al confine tra Comuni di Città e San Giustino. Un’opera iniziata un anno fa e già avanzata per circa un terzo dei lavori. Già realizzate, infatti, le parti strutturali degli edifici industriali della dogana, della logistica e del centro servizi. Anche la piattaforma è considerata un’opera destinata a modificare la logistica e il trasporto grazie all'intersezione con la superstrada E45. Per la sua completa realizzazione è stato previsto un investimento di quasi 19 milioni di euro. Nel cantiere, visitato qualche tempo fa dall'assessore regionale Stefano Vinti per un sopralluogo, sono state adottate moderne strumentazioni, molte delle quali introdotte per la prima volta in Umbria, messe a disposizione delle aziende (grazie a una convezione tra Regione, Cesf e Inail) per garantire maggiori livelli di sicurezza per i lavoratori B e limitare l'infortunistica tipica dei cantieri edili. Sa.Bi. I ragazzi della fattoria sociale hanno iniziato a vendere i frutti del proprio lavoro I prodotti di Fuscagna al mercatino Il progetto portato avanti dalla cooperativa “La rondine” sta dando risultati importanti sul fronte della riabilitazione Inclusione sociale La struttura di Fuscagna segue ragazzi con fragilità A CITTA’ DI CASTELLO La fattoria sociale di Fuscagna ha iniziato a proporre da ieri i suoi prodotti biologici a chilometri zero al mercatino agroalimentare di Città di Castello, un appuntamento diventato ormai irrinunciabile per le massaie tifernati. Ad annunciarlo è l’assessore al Commercio del comune tifenate Riccardo Carletti sottolineando come si tratti di una sorta di debutto pubblico per una struttura di supporto che offre a ragaz- zi con fragilità occasioni di autonomia e coesione attraverso un rapporto diretto e spontaneo con la natura che consente una correlazione stretta tra divertimento e formazione. L’iniziativa, gestita dalla cooperativa “La rondine” con il sostegno di Comune di Città di Castello è rivolta ad adulti disabili che frequentano un laboratorio di agricoltura sociale didattico dove a seconda delle loro attitudini svolgono, appunto, attività di ortoterapia. Un sistema questo riabilitativo del disagio e della disabilità che fa parte delle terapie occupazionali e che consiste nell’incentivare, preparare e affiancare il soggetto nella cura e gestione del verde, o nella coltivazione di fiori e altre piante. Accanto a ciò, la fattoria sociale permette anche contatti diretti di zooterapia, altro modello d’intervento riabilitativo connesso alla frequenB tazione di animali. 25 se di agosto. Un'opera strategica per lo sviluppo del Paese che attraverserà le regioni Marche, Toscana e, per 11 chilometri, pure l'Umbria del Nord tra Città di Castello, San Giustino e Citerna. "Torniamo con conferme importanti per Città di Castello e per l'Umbria in generale, che z La squadra di setter conquista il podio nelle gare nazionali potrà contare su una dorsale di livello nazionale in tempi definiti - ha commentato il sindaco Bacchetta al termine dell'incontro - dal momento che l'accelerazione impressa dalla costituzione della società sarà mantenuta grazie all' inclusione come infrastruttura strategica nello sblocca Ita- lia". Pochi giorni fa, si è infatti costituita "Centralia" la società partecipata di Anas e Regioni cui seguiranno la fase di progettazione (lo studio di fattibilità sarebbe già in itinere) e il bando di gara. Per quanto riguarda il tracciato, al netto delle indiscrezioni, nessuna ipotesi è stata ancora ufficializzata. "Sarà necessario un confronto con il territorio -ha aggiunto Bacchetta nell'interresse dell'intera vallata". Spostandoci più a nord, però, i timori per una possibile scelta che penalizzi il territorio aumentano, tanto che il sindaco di San Giustino, Paolo Fratini torna a ribadire un concetto già espresso più volte in campagna elettorale. "La E78 va sì realizzata, ma non a tutti i costi. Quest'opera deve essere completata per i benefici che porterà ai territori, ma non deve trasformarsi in una colata di cemento e asfalto stesa senza criterio e senza troppi complimenti per le nostre valli". Insomma il territorio non sarà sacrificato sull'altare di costi meno onerosi. Ancor più nettamente Fratini precisa che "la sostenibilità ambientale assieme alla salvaguardia della salute dei cittadini e lo sviluppo economico delle comunità, sono principi molto più importanti del basso costo di reB alizzazione dell'opera". Con la consulenza dell’agenzia delle utopie concrete Proseguono gli adempimenti del Comune sul fronte della progettazione “Masterplan” A CITTA’ DI CASTEL- A CITTA’ DI CASTELLO LO “Il riconoscimento è importante non solo perché conferma la qualità dellanostro tradizione cinofila, ma anche per aver promozionato Città di Castello su una ribalta nazionale”. Così l’assessore allo sport Massimo Masetti esprime le felicitazioni dell’amministrazione comunale alla squadra tifernate che si è classificata seconda ai campionati italiani setter per cani da caccia tenutosi nei giorni scorsi a Reggio Emilia e Parma. Una compagine molto giovane composta dai conduttori Fabrizio Baloci con i setter inglesi Ghiblie Merx e Mattia Margutti con Sodo del Zagnis,Sollo del Zagnis, Aldimis Anna e Aldimis Ala che ben si è segnalata in condizioni di gara difficile sotto il profilo climatico B e ambientale. Proseguono gli adempimenti del Comune nell’ambito dell’attivazione della progettazione “Masterplan”. La giunta comunale tifernate ha preso atto dei contenuti e degli obiettivi dell’Agenda urbana Città di Castello Altotevere smart, elaborato grazie alla consulenza scientifica dell’Agenzia delle utopie concrete. Obiettivi che fanno riferimento a tre azioni coordinateda effettuare sul territorio inerenti mobilità dolce, modernizzazione energetica, innovazione economica ed ambientale del sistema produttivo. L’esecutivo ha stabilito che l’attivazione delle procedure necessarie all’attuazione dell’Agenda avvengano nell’ambito del quadro strategico regionale 2014-2020. B y Sarà possibile anche la visita del monumento Torna stasera l’appuntamento con “Notturno al campanile” A CITTA’ DI CASTELLO Tornano nella loro abituale collocazione settimanale gli appuntamenti con "Notturno al Campanile" gli intermezzi musicali sotto il campanile cilindrico inseriti nel cartellone di "Estate in Città", il ciclo di spettacoli, eventi, momenti dedicati all'intrattenimento che sono stati promossi dall'amministrazione comunale di Città di Castello. Stasera alle ore 21,30 concerto di "Ray Man" con la possibilità di una visita notturna a questo straordinario monumento che per morfologia e caratteristiche architettoniche è praticamente unico nell'intera Italia centrale. Visitarlo di notte aggiunge sicuramente fascino all’appuntamento con lo spettaB colo e alla serata. -MSGR - 06 UMBRIA - 33 - 06/08/14-N: Umbria www.ilmessaggero.it METEO (C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00155924 | IP: 151.12.186.133 PERUGIA Terni Mercoledì 6 Agosto 2014 Perugia f Foligno f Spoleto f Piazza Italia, 4 (PG) T 075/5736141 F 075/5730282 f Terni Piazza della Repubblica T 0744/58041 (4 linee) F 0744/404126 Terni Atleta annega mentre si allena al parco Chico Mendes Terni Stop improvviso alla Società delle Fucine: operai dal sindaco Perugia Servizio a pag. 46 Ugolini a pag. 45 Servizio a pag. 34 «Vogliamo partecipare tutti alla cena anti spacciatori» Dopo il flash mob di lunedì, i ristoratori chiedono di replicarla e il sindaco Romizi dice: «Chiamate anche me» Visite, uno su due non si presenta Sanità, a Perugia la metà dei pazienti che prenotano una Tac salta l’appuntamento Piano contro le super liste d’attesa: si parte da gastroscopie, lastre e risonanze ` Luca Benedetti PERUGIA Meno di un mese per studiare e proporre soluzioni operative e poi parte l’ultimo treno per cercare di abbattere le liste d’attesa in sanità. Certo che i manager delle Aziende ospedaliere e di Asl dell’Umbria da fare ne hanno un bel po’. Tra medicina difensiva (costi stimati più di 150 milioni l’anno) che intasa tecnologie e liste, e cattive abitudini, la sfida di ottobre è caldissima. La statistica è pesante. E dice che il 15 % di chi prenota una vista specialistica o un esame ad alta tecnologia non si presenta. Secondo il piano messo in campo dalla Regione adesso si troverà un antitodo. Chi prenota verrà richiamato qualche giorno prima per confermare o meno la volontà di effettuare la prestazione. Altrimenti, avanti un altro grazie all’overbooking. Ma il dato delle visite fallite mette paura se si restringe all’alta specialistica perché, secondo i numeri della Regione, chi prenota e poi dà buca tocca anche punte del cinquanta per cento. Un valore confermato dall’Azienda ospedaliera di Perugia dove una statistica spiega come ogni due Tac prenotate, una va deserta. E così il mostro delle liste di attesa si autoalimenta. Continua a pag. 37 Credito, all’orizzonte un polo regionale Tagli & risparmi «Chiudono? Mia nipote nasce ad Assisi» ASSISI «Chiudono il punto nascita? Beh mia nipote l’abbiamo fatta nascere proprio ad Assisi», racconta nonno Adriano. Maria Teresa, di Rivotorto, tre chili di salute, è venuta alla luce lunedì mattina all’ospedale della città di San Francesco. «Per scelta». Probabilmente è una delle ultime bimbe che nei documenti d’identità avranno scritto «nata ad Assisi». Regione e Asl hanno deciso: troppo pochi 200 parti all’anno e altri due punti nascita nel raggio di 20 chilometri, Foligno e Perugia. Ma gli assisani non sono affatto convinti. Fabrizi a pag. 37 Macchinario per la radioterapia Fabro. Dramma sul lavoro Rumors su una cordata e il focus su Orvieto E intanto Bps prepara il nuovo look Marco Brunacci PERUGIA Saranno le difficoltà o il desiderio di combatterle, sarà la crisi che non molla la presa o la voglia di ripartire o le due cose insieme, fatto sta che tra industria e credito l’Umbria sta vivendo un agosto più vivace del solito. Si delineano equilibri nuovi, con protagonisti di lungo corso o che non ti aspetti. Si riapre il dossier delle banche, che sembrava chiuso. Bps è stata appena conquistata da Desio, uno dei più solidi istituti di credito italiano, con report lusinghieri, che una cordata a base umbra sarebbe pronta per ripartire nella realizzazione di un polo regionale del credito. Continua a pag. 37 L’angolo del meteo Torna bello Gilberto Scalabrini Arriva l'estate o almeno prova a fare sul serio. Sole, caldo e temperature che cominceranno a lievitare. Non è escluso, però, che potrebbe trattarsi solo di una comparsata, di una sorta di cameo, visto che alcuni modelli di calcolo sono convinti che la stagione potrebbe subire nuovi assalti. La giornata più calda sarà quella di venerdì, ma andrà meglio la prossima settimana. Dovrebbe andare tutto bene almeno sino a Ferragosto, poi si vedrà. Oggi, possibili locali piogge lungo l'Appennino, poi generale miglioramento. Domani bel tempo. Guerra per la Tavola della pace. Ma sarà vero che c’è un derby in corso tra Lotti e Rasimelli sulla Tavola della pace? ***** Perugia/1. Su una richiesta di convocazione del consiglio comunale comparirebbe la firma di un consigliere Pd. Cosa c’è di strano? O lui ha avuto una amnesia o non è la sua. Perugia/2. L’assessore al bilancio Bertinelli è stata già commissariata. Che sia benedetto Calabrese. Per la cultura investimenti che ridisegnino le prospettive Nicola Mariuccini oi vorremmo che autorità e giunta comunali, partiti e artisti si formassero questa precisa coscienza del teatro, considerandolo come una necessità collettiva, come un bisogno del cittadino, come un pubblico servizio alla stregua della metropolitana e dei Vigili del Fuoco» Paolo Grassi, "Teatro, pubblico servizio" su 'Avanti!', 26 aprile 1946 Quello che Grassi diceva per il teatro può essere esteso alle attività culturali in genere e a tutte le forme di rappresentazione e produzione culturale. La cultura è un servizio pubblico. Mai come oggi gli investimenti in cultura sono stati così redditivi e ciò attesta ulteriormente il grado di bisogno che i cittadini hanno nei confronti della produzione culturale in genere. Ecco perché il dibattito che Il Messaggero ha dedicato alla cultura diventa importante per il lavoro e per l'economia di una regione. Perugia e l'Umbria puntano a essere capitale europea della cultura per il 2019 e per riusci- N «PER DIVENTARE CAPITALE NON SI DEVE AVER PAURA DI INNOVAZIONE E NUOVI LINGUAGGI» Operaio muore folgorato sui binari Un operaio di 34 anni è morto ieri mattina mentre stava lavorando sulla linea ferroviaria alla stazione di Fabro. Per il giovane, Alessio Corradini, orvietano, inutili tutti i soccorsi. Simonetti a pag. 46 re nell'intento bisogna fare un ingente sforzo finale. Non diventeremo capitale presentando solo quello che siamo, non con la semplice storia che i palazzi hanno fin qui vissuto bensì con la capacità di farli rivivere oggi come domani, senza paura e ritrosie nei confronti dei nuovi spazi dell' innovazione e dei nuovi linguaggi che contraddistinguono la cultura e quindi la vita delle persone e dei giovani. Le scelte di tutte le grandi città alle quali Perugia dovrà guardare se vuole praticare un rilancio urbano, puntano tutte sull’innovazione declinata secondo i parametri della sostenibilità. Questa parola, sostenibilità, si fa derivare dal termine inglese “sustain” che è la tecnica con la quale i chitarristi allungano la durata di una nota. Fare innovazione è dunque puntare su investimenti duraturi capaci di incidere sulla vita delle città per cambiarne le prospettive e rimettere le persone, le relazioni umane e la cultura. Molti genitori oggi prendono sbigottiti atto, che il motorino non è più fra i bisogni e fra gli elementi che i loro figli adolescenti scelgono per emanciparsi e sentirsi liberi. Continua a pag. 44 -MSGR - 06 UMBRIA - 34 - 06/08/14-N: 34 (C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00155924 | IP: 151.12.186.133 TANTE RICHIESTE A MORETTINI, IL SINDACO: «CHIAMA ANCHE ME» COSÌ IL CENTRO RINASCE CON L’AIUTO DEI CITTADINI E DELLE FORZE DELL’ORDINE Perugia Mercoledì 6 Agosto 2014 www.ilmessaggero.it Fax: 075/5730282 e-mail: [email protected] «Basta con Semplicittà e Maggioli per le multe» `Spending review, polemiche e idee Si parte dagli affitti DAL PALAZZO Gianluca e Tommaso alla cena improvvisata sulle scale del Duomo per allontanare gli spacciatori «Vogliamo partecipare tutti alla cena anti spacciatori» `Dopo il flash mob di lunedì, i ristoratori chiedono di replicarla L’INIZIATIVA «Voglio partecipare anche io, come si fa?». «Perché non inventiamo la tradizione della cena di San Lorenzo sotto il Duomo?». «Anche se c’è da pagare la multa, io vengo». La cena a lume di candela di Tommaso Morettini e dei suoi amici, ieri, ha fatto impazzire Perugia. Perché cenare apparecchiando un tavolo sulle scale del Duomo, in mezzo a tanti turisti ma anche a diversi spacciatori, è piaciuta proprio per il messaggio di sicurezza partecipata che Morettini, presidente dell’associazione Perugia non è la capitale della droga, voleva far passare: bisogna occupare gli spazi della città per non lasciarli ai pusher. Un messaggio, sia ben inteso, che non significa certamente svilire l’operato delle forze dell’ordine impegnate per la sicurezza in centro e in tutta la città. L’idea di Tommaso, Gianluca, Giorgio e Giorgia, con il supporto del B&B Turreno che ha portato tavolo, sedie e cena, è solo «un modo per riappropriarci della nostra città. Un modo per far capire agli spacciatori che siamo noi a cacciar via loro, che la città è nostra. Sono loro a dover fuggire, non noi». Un messaggio che è piaciuto così tanto che, al di là delle migliaia di condivisioni sui social network, dei commenti e degli applausi non solo virtuali, ieri si è scatenata la voglia di partecipare, proporre idee e soprattutto repliche. A partire dal sindaco Andrea Romizi: «La prossima volta chiamate anche me», ha detto a Gianluca e Tommaso. E se già lunedì sera dai bar vicini c’era chi chiedeva di poter partecipare, ieri Morettini è stato sommerso di richieste, dopo aver lanciato l’idea di replicare la cena anti spaccio con i ristoratori del centro che ci stanno. «Il Settimo sigillo imbandisce la tavola quando vuoi», dice la titolare Séverine Marlier. «Noi stasera con il piedibus abbiamo percorso i vicoletti, con lo stesso intento», dice Maria Rosa. «Organizziamo un pic nic iterante in tutti i luoghi critici», propone Giancarlo. Mentre tantissimi ristoratori hanno già chiesto a Morettini di poter partecipare con 2/3 tavoli e cena fredda. «Chiederemo il permesso al cardinale Bassetti per poter sfruttare tutto il perimetro intorno al Duomo - anti- I nostri soldi Romizi con lo stesso stipendio di Boccali Ecco gli stipendi di sindaco, vice, assessori e presidente del consiglio comunale. Romizi ha un lordo mensile di 5.446,18 euro, proprio come l’ultimo stipendio di Wladimiro Boccali. Per il vice Barelli il mensile è di 4.099,64; mentre per gli assessori che sono impegnati a palazzo dei Priori con indennità intera il mensile (sempre lordo) è di 3.279,71. Peer i tre assessori con indennità ridotta al 50 % in quanto dipendenti non in aspettativa il mensile è di 1.639,86. Il presidente del consiglio Varasano prende 3.279,71. cipa il presidente di Perugia non è la capitale della droga -. Chi ci darà il suo appoggio, potrà portare qualche tavolo e occuparsi di servire i suoi clienti. Non vorremmo che restasse un momento isolato, ma serve per far prendere coscienza che siamo noi cittadini onesti a dover riempire la città». Perché lamentarsi non serve a nulla. I cittadini da una parte e le forze dell’ordine a fianco, per vincere la battaglia per un centro storico più sicuro. Dove certamente, rispetto a qualche tempo fa (basti pensare all’8 maggio dell’accoltellamento e della devastazione), la situazione è migliorata, ma certe sacche di delinquenza sembrano restare, nonostante gli sforzi di tutti. E mentre c’è chi propone anche giochi per bambini in piazza IV Novembre, Morettini (cardinale permettendo) ha le idee molto chiare. «Ci sarebbe piaciuto replicare tutti insieme per san Lorenzo - spiega ma i tempi sono troppo stretti. Non sarebbe più una cosa toccata e fuga, ma richiederebbe un’organizzazione certamente più complessa. Quindi l’idea è di fare tutto nella prima settimana di settembre, con l’aiuto, e la voglia, di tutti». Egle Priolo © RIPRODUZIONE RISERVATA La spending review parte un po’ in sordina. Ieri pomeriggio riunione di insediamento della commissione per il contenimento della spesa coordinata da Francesco Calabrese. Oltre all’assessore ale infrastrutture c’erano gli altri assessori Cicchi e Casaioli, il presidente el consiglio comunale Varasano e i consiglieri Numerini (Progetto Perugia), Nucciarelli(Perugia Rinasce), Cenci e Traccheggiani (Forza Italia) e la grillina Rosetti. Niente Pd e niente Socialisti. Si parte dalle verifiche su affitti ed ex circoscrizioni, poi a settembre verranno convocati tutti i dirigenti. «Sentiremo- ha detto Calabrese- e ci faremo spiegare dai dirigenti come si spende con un metodo il più partecipato possibile». Rosetti ha fatto l’osservatore: «Non c’è idea di revisione, ma di raccogliere dati». E i grillini sfidano Romizi a rendere pubblici i nomi di chi ha presentato domanda per diventare amministratore di Afas e Gesenu. La Rosetti, tra l’altro, da Facebook, sottolinea come non esiste alcun Movimento 5 Stelle Pe- rugia centro. Sulla spending review attacca il consigliere comunale di Forza Italia Carmine Camicia, che ha presentato una lista di tagli in venti punti all’assessore Calabrese. Tra gli altri la revoca del contratto a Semplicittà per il servizio di centralino, alla Maggioli per la notifica delle multe, corse del minimetrò ridotte a passaggi di ogni mezz’ora, blocco degli incentivi ai dirigenti comunali, abolizione del city manager e vendita di quote Gesenu e Afas Intanto ieri mattina la commissione Bilancio ha eletto senza brividi alla presidenza Francesco Vignaroli (Progetto Perugia) e alla vice Alessandra Vezzosi del Pd. La presidenza per Vignaroli è stata proposta da Emanuele Scarponi(Ncd). L’assessore Francesco Calabrese Ilaria Toni: «Grazie al personale dell’ospedale, siete stati splendidi» IL DRAMMA Dopo neppure un mese da quando venne ferita a Pontevalleceppi, Ilaria Toni è tornata al lavoro e ringrazia medici e infermieri dell'ospedale di Perugia. La giovane, riferisce l'ufficio stampa del Santa Maria della Misericordia, è dipendente della Cofely, azienda che si occupa, tra l'altro, degli impianti termici dell'Azienda ospedaliera di Perugia. Ieri mattina ha voluto esprimere gratitudine ai medici e al personale infermieristico durante una breve visita al direttore dell'Azienda ospedaliera Walter Orlandi. Attraverso lo stesso ufficio stampa, la Toni ha voluto mandare un «caloroso abbraccio» a tutti i professionisti dell'ospedale. «Mi è impossibile raggiungerli tutti - ha detto - ma e voglio pubblicamente manifestare loro il mio apprezzamento per l'impegno e la dedizione che ho ricevuto nelle cure. Vorrei anche aggiungere un grazie affettuoso per avere avvertito forti sentimenti di vicinanza e solidarietà nei confronti miei e della mia famiglia». La Toni venne ferita con un'amica e il figlio di quest’ultima dall’ex compagno, Riccardo Bazzurri della donna che si è poi suicidato. Donna e bambino sono ancora in coma, la mamma a Perugia e il bimbo a Firenze. Frana di viale Sant’Antonio, spunta soluzione slow Grifo Latte, vertenza aperta IL CASO Potrebbe spuntare una soluzione slow, dal punto di vista dei costi, per la frana di vale Sant’Antonio che da febbraio blocca una fetta importante del centro storico creando non pochi disagi nella zona di piazza Grimana. A palazzo dei Priori se ne parla da giorni, anche se non c’è ancora nulla di nero su bianco. Ci sarebbe una soluzione, legata a uno studio che avrebbe dimostrato che il danno è più gestibile del previsto. Praticamente dopo il cedimento della tubatura dell’acquedotto (che è stata riparata), c’è stato un abbassamento della sede stradale. La frana, però, potrebbe essere limitata proprio all’abbassamento legato alla presen- za di una cavità sotto li livello stradale. Con un intervento di riempimento, cioè di consolidamento, viale Sant’Antonio potrebbe tornare a essere percorribile. È un’ipotesi che viene guardata con molta attenzione e molto equilibrio a palazzo dei Priori. Una soluzione lontano da quelle iniziali. Soprattutto da quando, lo scorso febbraio, dopo il cedimento, si erano iniziati a fare i conti sui danni, su come reperire i soldi e sui tempi di riapertura al traffico di un passaggio strategico non solo per il centro storico. Senza dimenticare che, nel frattempo, sono iniziati i lavori per il terzo stralcio dell’intervento di via Fabretti. Un cantiere ancora fermo al giorno zero e un altro che verrà bloccata l’area dell’università per Stranieri fino a settembre. La frana in viale Sant’Antonio Su viale Sant’Antonio, allo stato dei fatti, c’è un rischio di un super blocco. Sono già passati quasi sei mesi tra mugugni e rabbia soprattutto dei commercianti. L’ultima soluzione di cui si sussurra a palazzo dei Priori è una possibilità che potrebbe rilanciare l’ipotesi di una apertura in tempi relativamente brevi. Dopo che è stata di fatto scartata dai tecnici, nelle scorse settimane, la possibilità di un’apertura a doppio senso del Bulagaio. Una soluzione che per qualcuno potrebbe causare più disagi di quanti dovrebbe eliminarne. Certo è che con l’avvicinarsi dell’apertura delle scuole, via Sant’Antonio chiusa rischia di diventare un problema sempre più pesante per la viabilità cittadina. © RIPRODUZIONE RISERVATA per la gestione del deposito BRACCIO DI FERRO Grifo Latte non è un’azienda in crisi. Ad essere in crisi però sono le relazioni sindacali. Lo hanno denunciato ieri mattina Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil dopo che lunedì, l’azienda si è presentata al tavolo di confronto con una proposta tanto inaspettata quanto inaccettabile per i sindacati: quella di esternalizzare la gestione del magazzino di Perugia (dove operano 15 lavoratori sui 150 complessivi del gruppo) chiedendo ai dipendenti di mettersi in mobilità per poi passare a un’altra cooperativa non meglio specificata. Una scelta inaccettabile» Il Consiglio di amministrazione del Gruppo Grifo Agroalimentare, replica ai sindacati: «Preso atto dell’aumento di attività e della complessità dello svolgimento di un numero sempre maggiore di operazioni presso il magazzino centrale di Ponte San Giovanni, il cad ha deliberato l’affidamento di tale attività ad una azienda specializzata nel settore della movimentazione delle merci e nella gestione dei magazzini. Con questo il Gruppo Grifo Agroalimentare non fa altro che adeguarsi a ciò che tutti i principali concorrenti del settore già fanno da tempo. Il Gruppo Grifo Agroalimentare assicura che nessuno perderà il posto di lavoro, in quanto sarà garantito a tutti l’inserimento in questa struttura di servizi». -MSGR - 06 UMBRIA - 37 - 06/08/14-N: 37 Perugia (C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00155924 | IP: 151.12.186.133 Mercoledì 6 Agosto 2014 www.ilmessaggero.it «Mia nipote l’abbiamo fatta nascere ad Assisi» LA STORIA ASSISI Chiude il punto nascita nella città di San Franesco? Beh c’è chi un per scelta e per tenere il punto decide di far nascere i bambini proprio ad Assisi. A raccontare la storia è Adriano Tofi, di Rivotorto, un tipo conosciutissimo nella frazione, anche nei panni di presidente della Pro loco. «Mia nipote Maria Teresa racconta - l’abbiamo fatta nascere ad Assisi per scelta. E’ venuta alla luce nella mattinata di lunedì: pesa circa 3 chili ed è andato tutto bene... a mio giudizio è un’assurdità chiudere un reparto del genere, in cui a differenza di quel che può accadere in un ospedale grande i pazienti vengono trattati come persone e non come numeri: la comunità, le persone, i sindaci, devono battersi per salvare questo servizio». I NUMERI La decisione, va detto, è stata presa sulla base dei numeri. Il parametro fissato dal Governo è quello di 500 parti all’anno. Se un reparto scende sotto questa soglia va chiuso. Questione di costi ed anche di sicurezza, lo «MANCA IL PRIMARIO ECCO PERCHÉ DIMINUISCE DI ANNO IN ANNO IL NUMERO DEI PARTI» Eurospar e Despar, 100 posti a rischio OCCUPAZIONE sostiene anche l’Organizzazione mondiale della sanità. Nel punto nascita di Assisi nel corso dell’ultimo anno sono nati meno di 200 bambini. E poi gli ospedali di Perugia e Foligno sono troppo vicini. Quindi: si chiude. IL RICORSO Il sindaco di Assisi, Claudio Ricci giura di essere pronto a dare battaglia: «Perché soltanto Assisi? Perché non si chiude pure Narni, Spoleto, Pantalla o Castiglione del Lago?», ripete dal giorno in cui la Regione ha messo nero su bianco la decisione. Il primo cittadino assicura pure che farà ricorso al Tar contro quella decisione. SENZA PRIMARIO «Ma in passato nascevano anche 600 o 700 bambini - prosegue Tofi - i numeri hanno preso a scendere dal momento in cui non è stato più nominato il primario. In effetti si tratta di una scelta fatta a monte. All’ospedale ho scattato una foto, sopra la porta c’è una scritta: “Ostetricia e Ginecologia primario dott. ” e il nome non c’è. L’ho pubblicata anche sulla mia pagina Facebook: una foto così fa capire quanto sia facile dare al potere la possibilità di decidere contro la volontà dei cittadini». La Asl ha già deliberato la chiusura del punto nascita e una parte del personale nei prossimi giorni sarà trasferita. Intanto il sindaco Claudio Ricci insiste con il ricorso. Federico Fabrizi [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Novità anche per le chirurgie nella gestione dei pazienti che hanno bisogno di cure post operatorie Visite specialistiche, uno su due non si presenta `Piano contro le attese: La Conferenza dei presidenti delle LA POLEMICA si parte da lastre e gastroscopie segue dalla prima pagina Perché il buco di chi non va in ospedale allunga le liste d’attesa. E magari costringe a chi aspetta ad aspettare ancora. Oppure ad andare dai privati per non attendere mesi per la Tac alla risonanza. La presidente della giunta regionale, Catiuscia Marini, ha detto chiaro che tondo che l’Umbria non metterà le multe a chi salta il turno. Ma scatta un piano di moral suasion per evitare che il piano anti liste d’attesa crolli sulle cattive abitudini. Intanto filtrano le prime indiscrezione sui piani delle varie aziende per rispettare la delibera della giunta regionale per presentare entro il 10 settembre il piano salva sanità. Al Santa Maria della Misericordia di Perugia, per esempio, c sarebbe l’intenzione di agire su tre marco aree: diagnostica per immagini (dalle Tac alle lastre), gastroscopie e laboratori analisi. PIÙ SOLDI ASSISI Ostetricia e Ginecologia: all’ingresso del reparto manca il nome del primario Intanto, ieri, l’Umbria, ha raggranellato un bel pacchetto di milioni in più nel riparto per la sanità. L'ammontare complessivo del Fondo per l'Umbria è pari, infatti, a circa un miliardo 630 milioni di euro, con un incremento di 36 milioni di euro rispetto al 2013. Regioni ha definito al suo interno l'accordo sulle modalità di riparto del Fondo sanitario nazionale per il 2014, che presenta un lieve incremento rispetto al 2013. «Questo ha commentato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che ha partecipato alla Conferenza affiancata del Direttore regionale alla sanità, Emilio Duca, e da Milena Tomassini, dell'area economico finanziaria dell'assessorato permette a tutte le Regioni di ricevere alcune risorse aggiuntive rispetto a quelle stanziate nel 2013, anno in cui il Fondo era diminuito in senso assoluto. Il riparto conferma il gruppo delle cinque Regioni benchmark in sanità, all’interno del quale l’Umbria si colloca anche quest’anno in prima posizione». «Strano ricovero» «Per una occlusione intestinale mi hanno ricoverato in Otorino». È la segnalazione che arriva da un lettore che ha dovuto fare i conti con il piano ferie del Santa Maria della Misericordia. Nulla di drammatico, per carità, ma il paziente è rimasto interdetto ed ha deciso di fare la sua segnalazione in redazione. Durante l’estate diversi reparti, per consentire lo smaltimento delle ferie al personale, vengono accorpati e quindi può succedere quello raccontato dal lettore del Messaggero. Sul fronte delle liste d’attesa, interviene, bacchettando la Marini, Raffaele Nevi, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale. «Dopo quattro anni da quando abbiamo fatto la proposta di abbattere le liste d’attesa attraverso l'allungamento del piano di utilizzo delle strumentazioni ed il maggior coinvolgimento dei privati e dopo essere stati più volte accusati di fare allarmismo o di non conoscere la realtà (la Marini ripeteva che le liste d’attesa in Umbria non c’erano), la giunta regionale- dice Nevi- ha varato il piano dal sapore molto pre-elettorale, ma, poiché siamo come sempre interessati alla soluzione dei problemi, siamo felici di questo passo, meglio tardi che mai. Ma, come dicemmo all’epoca, serve che si costruiscano le condizioni per garantire l'appropriatezza delle prescrizioni e quindi una grande alleanza con la medicina sul territorio. Per questo- chiude Nevi- saremo molto vigili nel verificare l'attuazione di questo piano e soprattutto che non si trasformi in uno spot pre-elettorale». Luca Benedetti FONDI DI RIPARTO, PER LA SANITÀ REGIONALE 36 MILIONI IN PIÙ NEVI (FI): «PIANO ANTI LISTE IN RITARDO DI 4 ANNI» Credito, torna all’orizzonte un polo regionale `Una cordata umbra e le indiscrezioni sul focus su Orvieto segue dalla prima pagina Se verranno confermate le indiscrezioni di questi giorni, se i tam tam che rullano insistenti dicono almeno una parte del vero, la cordata sarebbe pronta a un focus sulla Cassa di Orvieto per farne un sole intorno al quale far muovere una piccola galassia su scala regionale. L’approccio alla Popolare di Bari, che detiene il controllo di Orvieto, - dando retta a quegli stessi rumors - sarebbero perfino in fase non iniziale. Il ragionamento alla base dei rumors: Bari potrebbe considerare non più strategica Orvieto preferendo espandersi in altre regioni, forse anche l’Abruzzo, la cordata umbra troverebbe invece lì un saldo punto di riferimento per ancorare interessi che finora non avevano trovato un comune denominatore. Dal poco che si riesce a sentire negli ambienti del credito e in attesa delle conferme necessarie, la cordata umbra si muoverebbe intorno ad alcuni dei protagonisti che hanno già provato a realizzare, senza successo, il polo regionale del credito intorno alla Banca popolare di Spoleto. Se così fosse, potrebbe quindi toccare un ruolo da protagonista a Fondazione Cassa di risparmio di Perugia. Ma anche altri player di primo piano potrebbero essere interessati. E il tam tam arriva a coinvolgere anche le Banche di credito cooperativo. Vero? Falso? Certamente la forza di un’ag- gregazione di queste dimensioni e liquidità, qualora non siano ricostruzioni di fantasia dovute all’agitazione che si respira intorno al mondo industriale umbro impegnato nella traversata di un mare in tempesta, è in grado di condurre in porto l’operazione. Tanto più che dalle Bcc umbre non arriverebbero grandi obiezioni. Da quel che si legge seguendo i segni ancora confusi nel cielo del credito umbro, si capisce che solo I RUMORS RIMETTONO IN AGITAZIONE IL MONDO DELLE BANCHE DOPO L’ACQUISIZIONE DI BPS DA PARTE DI DESIO Uno sportello bancario la Bcc di Spello e Bettona parrebbe intenzionata a mantenere gelosamente la sua autonomia. A giorni si saprà qualcosa di più di queste fibrillazioni, vere o presunte. E si potrebbe provare a definire scenari. Intanto Banca popolare di Spoleto, nella versione nouvelle vague Desio, ha chiuso il giro di presentazioni in società: due appuntamenti - di piena soddisfazione, raccontano - con gli imprenditori umbri, sia perugini che ternani. Al momento, nel nuovo consiglio, solo un’umbra è riconducibile a un big dell’industria locale. Ma il bastimento Bps è di nuovo pronto a prendere il mare aperto, avendo le stelle polari indicate dal board lombardo in sede di debutto umbro: solidità al servizio dei rapporti col territorio. Marco Brunacci Cento posti di lavoro a rischio in tutta l'Umbria senza contare l'indotto, di cui 20 ad Assisi, 19 a Magione e 9 a Castiglione del Lago. In attesa di una positiva conclusione della trattativa tra i vertici dell’azienda e possibili marchi della grande distribuzione intenzionati a subentrare, i dipendenti dei supermercati Despar 2G ed Eurospar hanno incontrato i sindaci Sergio Batino di Castiglione del Lago e Giacomo Chiodini di Magione. Nelle prossime ore è invece previsto un colloquio con Claudio Ricci, sindaco di Assisi. I primi cittadini, oltre ad esprimere solidarietà ai lavoratori che vedranno chiudere i supermercati già nei prossimi giorni, si sono detti disponibili a partecipare in maniera attiva alle mobilitazioni che gli stessi vorranno organizzare nelle prossime settimane. «Si tratta - sottolinea Giacomo Chiodini, sindaco di Magione, che ha ricevuto nella sala del consiglio circa quaranta dipendenti dei supermercati di Magione, Assisi e Castiglione del Lago - di una crisi con un forte impatto sul territorio. Alla speranza di una veloce e positiva soluzione della vertenza, si dovrà affiancare l'impegno per una mobilitazione forte delle istituzioni a fianco dei dipendenti». Analogo messaggio di vicinanza da parte del sindaco Sergio Batino, che ha garantito, durante un incontro tenuto a Castiglione del Lago «massima attenzione all' evolversi della vicenda per il pos- Giacomo Chiodini (Magione) sibile effetto occupazionale che rischia di ripercuotersi sull'area del Trasimeno». Per Claudio Ricci, sindaco di Assisi, «nel caso della struttura di Santa Maria degli Angeli si tratta di un'area commerciale di grande interesse in quanto inserita in una zona che gode di un'evidente potenzialità commerciale e questo giustifica la volontà di mantenere il supermercato, anche eventualmente con un marchio diverso». I sindaci sono in contatto con l'assessorato alle attività produttive della Regione Umbria per monitorare l'evolversi della vicenda. Presente all'incontro di Magione anche Riccardo Giulivi, segretario Filcams Cgil Perugia: «possibili soluzioni dipendono in queste ore dalla trattativa dell'azienda con altri soggetti della grande distribuzione. È una crisi che coinvolge territori di più regioni ha spiegato - con riflessi pesanti soprattutto in Toscana ed Umbria e che si intreccia con una crisi più generalizzata del settore del commercio, dentro una regione che è terza in Italia per metrature commerciali rispetto agli abitanti». Altri supermercati della catena Eurospar e Despar 2G sono presenti a Città di Castello, Orvieto ed Umbertide. MAGIONE, ASSISI, CASTIGLIONE: I DIPENDENTI DEI SUPERMERCATI INCONTRANO I SINDACI -MSGR - 06 UMBRIA - 44 - 06/08/14-N: 44 Umbria Regione (C) Il Messaggero S.p.A. | ID: 00155924 | IP: 151.12.186.133 Mercoledì 6 Agosto 2014 www.ilmessaggero.it «La E45, senza pedaggio per gli umbri, è indispensabile» UN’ARTERIA DECISIVA PER PERSONE E MERCI Non devono passare altri 40 anni Dare uno stop alle diatribe inutili L’INTERVENTO Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad un profluvio di dichiarazioni sulla vicenda della trasformazione della E45 in autostrada. In particolare su come, e se, essa vada finanziata, con la totale contrarietà da parte delle forze ambientaliste addirittura all’ammodernamento di quel tratto stradale (dovremmo forse continuare a rattopparla un giorno sì e l’altro pure?), e con l’attenzione di molti che si è appuntata solo sul fatto che i residenti in Umbria potrebbero essere costretti a pagare un pedaggio per percorrerla. In un recente comunicato diramato da “Scelgo Gubbio” si fa dell’allarmismo sui costi di tale pedaggio e si leggono addirittura le testuali parole: “L’interesse di saziare gli appetiti delle solite lobby di costruttori mette d’accordo destra e sinistra”. Voglio subito sgomberare il campo dalla questione del pedaggio. Oltre alle mie ripetute dichiarazioni alla stampa sul fatto che i cittadini della nostra bella Umbria non debbano pagare per l’utilizzo di tale arteria, per passare dalle parole ai fatti, il presidente del Gruppo consiliare del Partito Democratico, Renato Locchi, ed io abbiamo presentato, già a gennaio, un ordine del giorno, approvato a larga maggioranza, che impegna la Giunta Regionale “ad escludere, fin da ora, con le controparti pubbliche e private qualsivoglia tipologia di pedaggio a carico dei residenti, persone fisiche o giuridiche, della Regione Umbria”. Per spigare l’importanza, dal punto di vista economico e sociale, che avrebbe la realizzazione di una nuova E45 per l’Umbria, che sembrerebbe palmare ai più, desidero invece ripercorrerne rapidamente la storia ideativa e costruttiva, per far capire come, quella che dovrà essere la futura Orte-Mestre, rappresenterà un’opera di vitale importanza per noi umbri, per tutto il Paese e per l’Europa. Il concetto di itinerario europeo nacque nel lontano 1949, con l’accordo internazionale di Ginevra, che prevedeva la costruzione di grandi vie di comunicazione che attraversassero il continente, e la cui costruzione fosse affidata ai Paesi interessati nel giro di alcuni anni. Era evidente, in un'Europa ancora alle prese con le devastazioni morali e materiali della II Guerra mondiale, l'intento di rafforzare i motivi di unione anche sul piano pratico: le infrastrutture indispensabili allo sviluppo degli scambi di persone, merci, idee. Tra le belle intenzioni e la realizzazione della E45, purtroppo, ce ne corse, e solo nel 1996 fu completato il tratto Orte-Ravenna. Le infrastrutture non garantiscono, di per sé, lo sviluppo economico e sociale, ma è indubbio che questo difficilmente possa avvenire senza adeguati collegamenti. La E45 ha dunque rappresentato l'asse viario della nostra Regione, i cui diversi campanili furono allora in grado di unire le proprie rivendicazioni per una realizzazione dell'opera più veloce possibile, mentre ciò non accadde in Romagna. E tra costruzione della E45 e la ripresa in senso demografico ed economico dei comuni attraversati dalla superstrada in Umbria è possibile stabilire una stretta causalità. Tra l'ultimazione del tratto Perugia-Orte e un tipo di sviluppo localizzato essenzialmente nel Perugino ed esploso sul piano della produttività e della dimensione occupazionale negli anni Settanta, infatti, i comuni attraversati dalla E45 conobbero un forte progresso economico, legato all’imprenditorialità diffusa. Ci sono voluti 40 anni di passione, convegni e pressioni politiche per portare a termine la E45, una strada considerata all’unanimità “nata vecchia”. Di questo passo, ce ne sarebbero voluti altri 40 per vederla ammodernata, trasformata in autostrada e collegata al nodo di Mestre, con una miriade di cantieri e piccoli interventi realizzati volta per volta. La decisione del CIPE del novembre scorso, invece, ha accelerato la realizzazione del nuovo tracciato autostradale, già incluso nel documento delle “Infrastrutture prioritarie” presentato dall’allora ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro nel 2006. Da allora, però, è stato completato solo il progetto preliminare per tratto Venezia-Ravenna. I 281 chilometri tra Orte e Mestre, dal costo stimato intorno ai 9 miliardi di euro, di cui più della metà a carico dei soggetti privati attraverso il project financing, collegheranno 5 regioni, 11 province, 48 comuni: come possiamo quindi pensare che l’Umbria possa mantenere una posizione rilevante anche nell’indispensabile settore industriale e manifatturiero – penso alle gravi crisi che affrontano tante vitali aziende della nostra regione – rinunciando, o gravemente rallentandone la realizzazione con diatribe politiche e amministrative, ad un’arteria che consentirebbe alle merci, oltre che alle persone, di spostarsi con maggiore facilità rispetto a quanto non sia possibile fare oggi? Andrea Smacchi consigliere regionale Pd La vignetta di Pino Fax: Perugia 075 5730282 Terni 0744 404126 Foligno-Spoleto 0742 0355841 E-mail: [email protected] / [email protected] / [email protected] / [email protected] LA CEDOLARE SECCA L’Uppi (Unione piccoli proprietari immobiliari) si dissocia da quanto affermato da alcune associaizoni di proprietari di case ed inquilini prive di qualunque fondamento che hanno creato soltanto panico e confusione. L’Uppi rassicura tutti i proprietari ed inquilini di 61 comuni umbri che l’aliquota ultra agevolata del 10% di imposta è legale e valida a tutti gli effetti, sia per il passato sia per tutti i contratti di locazione abitativi che si vorranno stipulare per il futuro. La legge è chiara. Alla riduzione al 10% della cedolare secca sugli affitti abitativi possono accedere: a) i comuni ad alta tensione abitativa individuati dal comitato interministeriale per la programmazione economica. b) i comuni colpiti da calamità naturali dal 2009, per i quali è stato decretato lo stato di calamità ed in comuni confinanti (Decreto Casa 147/2014). L’Uppi porta a conoscenza dei proprietari di case, che per i contratti in corso con regime ordinario (4 più 4), con aliquota al 21%, possono optare per i contratti concordati con l’aliquota ridotta al 10%. In tal caso la scelta dovrà essere preceduta, obbligatoriamente dalla comunicazione al conduttore della rinuncia all’aggiornamento Istat annuale del canone. Se, come detto, la scelta viene operata in corso di rapporto, dopo la comunicazione all’inquilino della rinuncia all’Istat, l’opzione va comunicata all’Agenzia delle Entrate semrpe attraverso il modulo RLI, con deposito del medesimo presso l’ufficio. La cedolare secca assorbe ed esclude ogni altra imposta afferente il rapporto di locazione. Pertanto non si dovrà più corrispondere l’imposta di registro annuale, neanche per le eventuali modifiche del contratto (anticipata risoluzione, modifica del canone...) bollo ed Irpef. Giuseppe Macchione presidente Uppi FORUM DEI GIOVANI Dopo la sua costituzione e il primo Congresso svoltosi il 15 di Luglio, il Forum Regionale dei Giovani dell’Umbria ha già cominciato i suoi lavori per arrivare a concretizzare i suoi obiettivi fondamentali. I membri eletti che compongono la Giunta sono una chiara testimonianza della pluralità e voglia di collaborazione fra tutte le associazioni della nostra Regione, popolata da animi attivi e volenterosi, accesi dalla consapevolezza che si può cambiare per e, soprattutto, grazie ai giovani. Oggi è indetta la prima Assemblea dalla costituzione del Forum. Daremo gran risalto e voce alla Candidatura di Perugia come EYC2017 (Capitale Europea dei Giovani 2017), ma soprattutto di dialogare con le nostre Istituzioni, mostrando come le nuove generazioni siano la chiave necessaria per spalancare le porte del miglioramento. L’assemblea di oggi si svolgerà all’Informagiovani in Piazza del Melo, con prima convocazione alle 19 e seconda convocazione alle 20. Forum regionale dei Giovani La festa di San Lorenzo, nella notte di Torgiano i calici riempiti di stelle STAPPATE 1500 BOTTIGLIE Nelle strade la cucina tradizionale L’EVENTO TORGIANO La notte di san Lorenzo, 10 agosto, notte di stelle cadenti, a Torgiano torna, per la 17esima volta, 'Calici di Stelle', per brindare grazie all'attesissimo appuntamento estivo organizzato dalla Strada dei Vini del Cantico in collaborazione con il comune di Torgiano. Il tutto all'interno dell'iniziativa nazionale promossa dal Movimento Turismo del Vino e Città del Vino. Il ricco programma della manifestazione si svolgerà, dalle «Per la cultura investimenti di prospettiva» «PUNTARE SULLE NOVITÀ» Mariuccini e il dibattito su Perugia segue dalla prima pagina La rete, la condivisione delle passioni e della creatività, sommata alla possibilità che la tecnologia offre di vedere la realtà in modo aumentato sta cambiando il modo di vivere gli spazi urbani e le città. Pensare ad esempio, che all'interno della Rocca Paolina, oltre alle ben note esigenze strutturali, sia chiuso il museo agli studenti e non esista nessun servizio digitale o 20 alle 24, nel centro storico del piccolo borgo con l'imbarazzo della scelta sia dei tanti piatti tradizionali, serviti in 23 stand gastronomici, sia della scelta del vino di trenta cantine per 70 etichette che rappresentano i 5 doc di Assisi, Torgiano, Colli martani, Colli perugini e Todi, e 1 docg Torgiano riserva, inoltre tanta arte e musica. Le previsioni, secondo i numeri della tradizione, ci dicono che saranno stappate circa 1500 bottiglie. La notte dei Calici prevede, oltre alle degustazioni di vino e di piatti tipici umbri proposti da ristoranti, dalle ProLoco e dagli operatori aderenti, una iniziativa particolare che sarà dedicata al formaggio in abbinamento ai vini delle cantine associate, e in chiusura un suggestivo spettacolo pirotecnico. L'appuntamento, è stato presentato ieri nella sala Pagliacci della Provincia, da Sergio Falaluna, presidente della Strada dei vini del cantico, dal vicesindaco di Torgiano Tatiana Cirimbilli, dal sindaco di Massa Martana Maria Pia Bruscolotti, alla presenza del presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi e dell'assessore provinciale Donatella Porzi. A Calici di Stelle, considerato uno degli eventi enologici più importanti a livello nazionale, secondo solo a Cantine Aperte, partecipano 12 comuni tutti aderenti alla Strada dei Vini del Cantico: Torgiano, Perugia, Todi, Assisi, Spello, Bettona, Cannara, alcuna mobile app che illustri «come anche la storia sia passata tra quei muri», è un ritardo da colmare in fretta se non vogliamo che la storia e la cultura dei giovani prendano percorsi divergenti e si distanzino invece di trovare proficue e armoniose valorizzazioni. Diverse associazioni a Perugia, hanno promosso in questi ultimi anni forme innovative di godimento sociale dei beni culturali, provvedendo a restaurare e riportare alla vita cittadina oratori e luoghi storici, organi da chiesa e dipinti spesso di concerto con l'Accademia di belle arti. L'amministrazione comunale che negli anni scorsi ha saputo tenere in rete queste associazioni, favorendo il buon esempio deve continuare a sostenere queste attività favorendo sinergie. Il tema dei contributi non è pertanto da ricondurre al novero di quali o quanti soggetti siano meritevoli di sostegno, ma alla capacità di selezionare, con competenza e visione, quei progetti capaci di sviluppare capitale umano e reti proficue di scambio culturale con altre realtà urbane di qualità. L'anno in cui l'Umbria celebra i cinquant'anni dalla prima rappresentazione del “Teatro in piazza” coincide con le decisioni che il ministero si accinge a prendere riguardo ai teatri pubblici che porteranno il teatro umbro a perdere lo status di Teatro stabile, definizione che riguarderà soltanto poche realtà nazionali. Questa riforma è da guardare con grande attenzione poiché modifica drasticamente le modalità di gestione di un servizio che in Umbria va avanti da più di 30 anni, Massa Martana, Collazzone, Marsciano, Monte Castello di Vibio, Fratta Todina, con Bastia Umbra e Bevagna. Per i partecipanti costo complessivo del ticket 12euro per tre degustazioni a scelta tra i vini proposti con il calice e la taschina personalizzati per la serata, in abbinamento a 3 diversi assaggi delle ricette tradizionali. Dopo il successo dell'iniziativa dell'anno scorso dedicata alla chianina, in questa edizione si sperimenterà l'abbinamento vino-formaggio con l'iniziativa "A ciascun Formaggio il suo Vino!", realizzata in collaborazione con Grifo Latte e i sommelier della Ais Umbria. Luigi Foglietti La presentazione di “Calici di stelle” che si terrà a Torgiano secondo uno schema che tuttavia era già diventato insostenibile, poiché i comuni non hanno più risorse per ottemperare a quello che era il loro ruolo. Le istituzioni, Regione Umbria e capoluogo in testa, dovranno muoversi verso un disegno complessivo e rinnovato dei soggetti pubblici, facendo in modo che le risorse legate all'innovazione e alla formazione siano orientate al sostegno delle imprese creative, alla promozione di un pubblico di fruitori attenti e consapevoli e perché no verso la diffusione della coscienza critica dei cittadini che è alla base di una democrazia vera. Nicola Mariuccini © RIPRODUZIONE RISERVATA NUOVE FRONTIERE Un viaggio di consulenza tecnica ed istituzionale – spiegano dalla vicepresidenza della Pro- vincia di Perugia - ha consolidato la partnership tra la Regione polacca della Warmia Masuria e Confcooperative Umbria. Con le risorse europee nella disponibilità della Polonia, è stato infatti finanziato un viaggio di conoscenza e consulenza alle imprese cooperative che si stanno sviluppando nello stesso paese, con una delegazione guidata dal vicepresidente della Provincia di Perugia Aviano Rossi e dal delegato di Confcooperative Andrea Rossi. Insieme a loro, tra l’altro tutti ricevuti dal vice presidente della Warmia Masuria Witold Wroblewski, i rappresentanti di alcune cooperative che operano sul nostro territorio, tra le quali: Nuova Dimensione (Perugia), Cultura e Lavoro (Terni), B-Kalòs (Perugia), Mir (Orvieto), nonché di Irecoop. Obiettivo del Progetto è lo sviluppo della cooperazione già esistente in Warmia Masuria © RIPRODUZIONE RISERVATA attraverso lo studio e l’analisi delle Best Practices e delle esperienze delle cooperative sociali umbre per quanto riguarda l’offerta di prodotti e servizi, la creazione di un sistema di reti, la promozione delle politiche e del sistema di consulenza per le imprese sociali. La partnership andrà a prevedere notevoli vantaggio per entrambe le realtà, che dal prossimo anno potranno essere collegate da un volo aereo, grazie al neo-nascente aeroporto di Olsztyn e dagli accordi già avviati con l’Aeroporto San Francesco di Assisi. © RIPRODUZIONE RISERVATA ABCD FONDATO NEL 1878 DIRETTORE RESPONSABILE: Virman Cusenza CAPOREDATTORE EDIZIONE UMBRIA: Marco Brunacci www.lanazione.it/umbria e-mail: [email protected] - [email protected] MERCOLEDÌ 6 agosto 2014 OperaiodelleFerroviemuorefolgorato Tragedia alla stazione di Fabro. L’uomo investito da una scarica elettrica. Aveva 34 anni Eventi d’estate Le notti da favola con «Calici di Stelle» Dati a sopresa dalle iscrizioni agli istituti superiori Classico e Scientifico battono i corsi tecnici e professionali Intanto i precari accendono la rivolta S. ANGELICI · Alle pag. 2 e 3 Matricole suibanchi del‘Mariotti’ LATTANZI · In Nazionale ‘Pizzicato’ macellaio Evade tasse e viaggia in super-car · A pagina 17 Ferita nella sparatoria Ilaria Toni dice grazie ai medici · A pagina 5 S. COLETTI · A pagina 23 Ferito un carabiniere Panico e botte dopo la lite in famiglia CRISCI · A pagina 11 QUUEELLLLII Q DDEELL LLIICCEEOO Altra vertenza «Eurospar», cento posti sono a rischio · A pagina 8 OGGI su: www.lanazione.it/umbria GUARDA LE FOTO Nuova caserma ad opera d’arte Accoltellato fuori dalla discoteca LEGGI L’ARTICOLO Gravi ferite a un fianco per un ragazzo. La polizia cerca tre albanesi LEGGI L’ARTICOLO PONTINI · A pagina 5 Maltempo A Pietralunga pompieri al lavoro per abbatterlo Fulmine spezza albero che crolla in piazza ANCORA temporali, improvvisi, hanno creato danni e disagi in molte zone dell’Umbria nel tardo pomeriggio di ieri. Le zone più colpite sono risultate Gubbio, Gualdo Tadino e Nocera Umbra con numerosi interventi dei vigili del fuoco per alberi caduti (a Gualdo sopra un’auto in sosta), cornicioni pericolanti e sottopassi allagati (come a Castelvieto). Uno degli episodi più preoccupanti si è verificato a Pietralunga dove un albero di circa 25 metri è stato spezzato in due da un ful- mine ed è caduto nella piazza centrale. I pompieri sono al lavoro per farlo a pezzi: il rischio è che possa cadere sulle abitazioni accanto. Un fatto che ha messo a rischio anche la festa del Perugia calcio a Pietralunga. Poi l’evento si è svolto regolarmente. Ad Assisi, invece, una lavatrice è andata in fiamme in garage durante il temporale. I residenti, una coppia di anziani, per motivi cautelari, hanno trascorso la notte dai parenti. «Sì alle fotografie in Galleria» Muore sulla E45 davanti alla moglie •• 2 MERCOLEDÌ 6 AGOSTO 2014 Perugia LE SFIDE DELLA SCUOLA LA VOCE DEI LETTORI QUALE SCUOLA PUO’ ESSERE PIU’ UTILE PER IL FUTURO? Commenta su: www.lanazione.it/umbria I DATI DELLE ISCRIZIONI CRESCONO ANCHE LE IMMATRICOLAZIONI COMPLESSIVE ALLE SUPERIORI Sorpresa, il vecchio liceo è tornato di moda In aumento i nuovi alunni di Classico e Scientifico. Scavalcati gli indirizzi tecnici di SILVIA ANGELICI LE CIFRE La roccaforte Il «Mariotti» lo scorso anno si confermò la roccaforte della cultura, incrementando le matricole del 10%. Infatti, mentre nella provincia diPerugiailicei classiciregistrarono complessivamente un calo delle iscrizioni piuttosto consistente, l’istituto di piazza san Paolo rispetto al 2012 guadagnò invece ben 32 studenti in più Il censimento In Umbria sono stati censiti 900 edifici scolastici. Domani alla Sala Fiume di Palazzo Donini è in programma una conferenza stampa per fare il punto sull’attuazione della programmazione regionale in materia di edilizia scolastica e sullo stato del patrimonio immobiliare. All’incontro interverrà la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari CONVINTI Gli studenti delliceo‘Mariotti’ e, a sinistra. il preside FilippoMaiolo — PERUGIA — COLPO DI SCENA: i licei battoni gli indirizzi tecnici e professionali. E quest’anno aumentano anche le iscrizioni complessive. Sono 292 in più, rispetto allo scorso anno scolastico, gli studenti degli istituti superiori della Provincia di Perugia che il 15 settembre torneranno in classe. Si è passati infatti dai 28.475 dell’anno scolastico 2013-14 agli attuali 28.767. Con loro aumenta anche il numero delle classi che passa da 1.316 a 1.323. Il settore edilizia scolastica della Provincia si è messo già al lavoro. L’OBIETTIVO è reperire locali più ampi, adatti a contenere così tanti ragazzi. Ma c’è anche un altro dato fornito dall’Ufficio scolastico regionale: è cambiata, a sorpresa, la mappa delle iscrizioni, che vede aumentare il flusso verso gli indirizzi liceali a scapito di quelli tecnici e professionali. Questa la distribuzione: 13.547 studenti iscritti agli indirizzi liceali per 586 classi; 9.666 iscritti all’indirizzo tecnico per 443 classi; 5.554 iscritti agli istituti professionali per 294 classi. «Ciò ha evidenziato criticità di spazi in alcuni plessi — spiega l’assessore provinciale Piero Mignini — Criticità alle quali la Provincia, in accordo con le istituzioni scolastiche, sta provvedendo mettendo in campo le poche risorse disponibili e il proprio personale per le manutenzioni. Infatti, pur avendo mantenuto la delega per l’edilizia scolastica degli istituti superiori, il piano varato dal Governo in questo settore sta interessando soltanto i Comuni e le strutture scolastiche di loro competenza». PARLA IL PRESIDE Filippo Maiolo del ‘Mariotti’ «La qualità dell’offerta ci premia nel lungo periodo» Mentre la Provincia si prepara a mettere mano ai cantieri scolastici, il preside del liceo classico ‘Mariotti, Filippo Maiolo, risponde a una domanda precisa: come mai il Classico continua a mietere così tanti consensi? «Segno evidente che la qualità della nostra offerta formativa continua a premiarci anche nel lungo periodo, nonostante l’orientamento degli studenti sia rivolto verso altre esperienze. Merito anche dell’attivazione del nuovo percorso di studi, nato con l’istituzione del Liceo musicale, ma soprattutto della preparazione che offriamo ai ragazzi. Va detto — prosegue il professor Maiolo — che le iscrizioni spesso seguono le mode del momento. Secondo me, dietro il successo dei licei, c’è anche un altro segnale: e cioè che la tanto vituperata riforma Gelmini, che ha introdotto nuovi corsi e dunque nuove opportunità, come la lingua, la musica e lo sport, sta dando ora i suoi risultati». PRESIDE, è vero che chi esce dal Classico, e dai licei in generale, nel- la vita poi è in grado di muoversi con più facilità? «Questa frase sintetizza un concetto chiave: chi è allenato allo studio e ad un impegno costante, non si arrende davanti agli ostacoli e affronta le difficoltà della vita con meno fatica, perché sa cavarsela anche nelle situazioni più difficili. Qui nella nostra scuola, ad esempio, continuiamo a ripetere che bisogna studiare e bene, perché poi questo impegno ripaga. Ai ragazzi cerchiamo poi di comunicare l’amore per la lettura, perché è l’unico modo per imparare a scrivere, ad esprimersi correttamente e a confrontarsi. Ma soprattutto ad avere esperienze diverse e dunque nuove conoscenze, essenziali per crescere. Su tutti i fronti». C’è il rischiodisovraffollamento SINDACATI e istituzioni scolastiche, visto l’aumento della popolazione studentesca, già parlano di classi super affollate e di spazi che rischiano di non essere più a norma. Ci sono dunque scuole dove potrebbero verificarsi disagi e problemi legati al sovraffollamento? A rispondere, l’assessore all’edilizia scolastica Piero Mignini. «I nostri tecnici stan- no lavorando in economia, ma posso assicurare che il 15 settembre le scuole saranno consegnate nel migliore dei modi, anche sotto il profilo logistico. Sono previste due fasi di intervento: la prima riferita agli interventi necessari per garantire il corretto inizio dell’anno scolastico; la seconda riguarderà altri lavori». CRONACA PERUGIA MERCOLEDÌ 6 AGOSTO 2014 I NOSTRI SOLDI 7 •• FLAMINI (PRC) «I COMPENSI DELLA GIUNTA AI LAVORATORI» «SE ROMIZI e i liberi professionisti della sua giunta avessero voluto dare un vero segnale sui costi della politica avrebbero potuto decidere di percepire metà indennità come i loro colleghi lavoratori dipendenti che non hanno lasciato il lavoro». Ad affermarlo è Enrico Flamini segretario provinciale del Prc. Spending-review, tocca alle ex Circoscrizioni Un mezzo flop la prima seduta della Commissione per la revisione della spesa FOCUS — PERUGIA — ORA tocca alle ex Circoscrizioni. La prossima mossa sulla spending review del Comune dovrebbe andare a incidere su quelli che adesso si chiamano «Uffici decentrati», le sei sedi comunali sparse per il territorio che non hanno più organi politici (presidenti e consiglieri di circoscrizione) ma che continuano a operare come organo decentrato e dove lavorano alcune decine di persone. La sensazione è che, almeno il personale amministrativo (non quello di cantiere) sarà ricollocato e le sedi forse date in affitto. Questo è il tema che affronterà nella sua prossima seduta la Commissione sulla revisione della spesa comunale che ieri si è riunita per la prima volta. UNA RIUNIONE che in verità è stata un mezzo flop: all’inizio c’erano sette persone, che sono poi diventate dieci. Un po’ pochine anche se siamo in pieno agosto. Presenti Francesco Calabrese (coordinatore), gli assessori Cicchi e Casaioli, Rosetti del M5S, Cenci e Tracchegiani (Forza Italia), Numerini di Progetto Perugia, il presidente del Consiglio comunale Varasano e il consigliere Nucciarelli (Perugia Rinasce). Nessun cittadino, nessuna associazione, almeno per adesso. Assenti come annunciato i rappresentanti di opposizione del Pd e dei Socialisti. Proprio Calabrese ha annunciato che la prossima volta verranno invitati i due dirigenti comunali a relazionare sull’ex Circoscrizioni e sulle locazioni che il Comune paga sugli immobili (circa 5 milioni all’anno) e su quelle che invece incassa. Poi ha ribadito la funzione della Il caso Porta Sole “ Secondo Giuseppe Cenci (F.I.) bisognerebbe «revisionare in maniera capillare il capitolo dei fitti attivi del Comune. Nella scorsa legislatura — ha detto — fu rilevato che a una associazione nella zona di Porta Sole veniva dato in affitto un locale di una cinquantina di metri quadrati, versando soltanto 150 euro all’anno... ». La commissione ha deciso che anche su questo va fatta chiarezza. I centri di spesa sono almeno 30 ma, andando oltre, possono arrivare a 100 e più Il coordinatore della Commissione Francesco Calabrese Ogni martedì tutti in summit LA COMMISSIONE sulla spending review si riunirà, oltre a martedì prossimo, tutti gli altri martedì del mese fino alla fine di dicembre. Un appuntamento settimanale quindi durante il quale, il coordinatore Calabrese, ha invitato a partecipare oltre alla parte politica, la dirigenza comunale e soprattutto i cittadini e gli imprenditori che volessero in qualche modo collaborare. commissione. «Oggi parte un percorso di approfondimento su come funziona la spesa comunale, per una sua conoscenza puntuale e complessiva che, secondo me, nessuno conosce veramente, né dentro, né fuori Palazzo dei Priori. E i centri di spesa sono almeno 30, ma, andando oltre, possono arrivare a 100 e più. Per questo — ha detto Calabrese — ma senza alcuna volontà denigratoria nei confronti di chi ci ha preceduti, né sovrapponendoci alle tipiche attività consiliari che, ovviamente, si svolgeranno con tutto l’impegno che i consiglieri riterranno, abbiamo deciso di farci carico fino in fondo delle responsabilità che ci hanno affidato i cittadini. Da me non sentirete mai parlare di sprechi, né tantomeno vogliamo puntare il dito contro la precedente amministrazione». «NON CREDO che questa commissione serva solo a raccogliere numeri — ha replicato la Rosetti — la revisione della spesa è una cosa diversa. Crediamo sia da indagare la qualità della spesa, a partire da quanto rendono le società partecipate. Andrebbe, prima di farci dire quanto si spende, avere inoltre un parametro benchmark cui paragonare la singola spesa». La strada è lunga e non basteranno venti riunioni a cambiare le cose. Ma intanto si comincia. m.n. I CONTI IN TASCA BARELLI NE RICEVERA’ QUATTROMILA. I CINQUE ASSESSORI A TEMPO PIENO CIRCA TREMILA A Romizi un’indennità di oltre cinquemila euro lordi Il Fondo per la sanità assegna all’Umbria trentasei milioni di euro in più — PERUGIA — AMMONTANO a un miliardo e 630 milioni di euro le risorse assegnate all’Umbria con il Fondo sanitario nazionale per il 2014. Con un incremento di 36 milioni rispetto all’anno scorso. A renderlo noto è la presidente umbra Catiuscia Marini sottolineando come la Regione sia anche quest’anno in prima posizione tra quelle benchmark in sanità. La Conferenza dei presidenti delle Regioni ha definito al suo intermo l’accordo sulle modalità di riparto del Fondo, che presenta un lieve incremento rispetto al 2013. «Ciò — ha detto la Marini — permette a tutte le Regioni di ricevere alcune risorse aggiuntive rispetto a quelle stanziate nel 2013, anno in cui il Fondo era diminuito in senso assoluto. Il Riparto conferma il gruppo delle cinque Regioni benchmark in sanità, all’interno del quale l’Umbria si colloca anche quest’anno in prima posizione». — PERUGIA — IL SINDACO e la Giunta scelgono gli stessi compensi dell’amministrazione-Boccali. Romizi e i suoi assessori hanno infatti optato per le indennità che percepivano gli amministratori della precedente legislatura. IN SOSTANZA il primo cittadino si vedrà liquidare 5.466 euro lordi al mese, il vicesindaco Urbano Barelli 4.099 euro, i cinque assessori a tempo pieno 3.279, mentre tre continueranno a fare il proprio lavoro da dipendenti pubblici e avranno quindi diritto a 1.639 euro mensili: a tutti questi importi va poi aggiunto l’8,50% (Irap). Stessa cifra dell’assessore a tempo pieno spetta al presidente del Consiglio comunale Leonardo Varasano. Alcuni esponenti dell’opposizione si sono affrettati a far notare che il sindaco di un capoluogo di provincia ha diritto a un’indennità minima di 5.052 euro e a una massima che supera di poco i seimila e che quindi anche Romizi poteva dare un segnale di risparmio in questo senso. Segnale che si sarebbe riversato però anche sui consiglieri comunali: col minimo dell’indennità i loro compensi scenderebbero a mille euro circa (contro i 1.400 attuali). Nota finale: Emanuela Mori per aver presieduto una settimana il Consiglio in qualità di consigliere anziano ha percepito 382 euro. IL BILANCIO Le casse del Comune nelle mani di Vignaroli — PERUGIA — VERREBBE da dire che le chiavi della ‘cassaforte’ sono in mano al movimento ‘Progetto-Perugia’, la vera sorpresa del centrodestra alle ultime elezioni. Già perché dopo aver piazzato l’assessore Francesco Calabrese a commissario della spending review, ora il gruppo consiliare ‘capitanato’ da Otello Numerini, ha messo l’altro consigliere – Francesco Vignaroli (nella foto) – alla presidenza della commissione Bilancio. Un incarico importante e delicato allo stesso tempo. La sua elezione è stata decretata ieri mattina con 10 voti su 16 (quelli della maggioranza appunto), dopo che la sua candidatura era stata proposta da Emanuele Scarponi (Ncd). A nome del Pd, invece, il capogruppo Diego Mencaroni ha proposto per la vicepresidenza il consigliere Alessandra Vezzosi (sempre del Partito democratico): il suo nome è stato votato da cinque consiglieri, mentre una è stata la scheda bianca. E sempre a proposito di tagli della spesa, il consigliere di Forza Italia, Carmine Camicia, ha scritto una lettera al ‘commissario’ Calabrese, nella quale elenca venti tagli da eseguire nei confronti di alcuni servizi che offre il Comune. Si va dalla revoca del contratto con Semplicittà, fino alla società che gestisce gli impianti di controllo ai semafori e a quella che spedisce i verbali delle contravvenzioni.
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