Documento integrale - Istituto Comprensivo Est 3

ISTITUTO COMPRENSIVO EST 3 - BRESCIA
Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca
ISTITUTO COMPRENSIVO EST 3 Via G. Sega,3 – 25135 Brescia
Tel 0308378509- Fax 0308378507- email [email protected]
C.F. 98157000179 – Cod. Min. BSIC880006
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
2014-2015
“IMPARARE E’ UN’ESPERIENZA
TUTTO IL RESTO E’ INFORMAZIONE”
A.
P.O.F. 2014/2015
EINSTEIN
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RIFERIMENTI LEGISLATIVI
I riferimenti legislativi del presente documento sono:





D.P.R. 275/1999 : Regolamento sull’autonomia scolastica;
Legge 28/03/03 n°53
: Legge delega per la definizione norme generali
sull’istruzione;
Decreto Legislativo 19/02/2004 n. 59 - D.P.R. 89/2009 : Revisione
ordinamento scuola primo ciclo;
D.P.R. 122/2009 : Regolamento sulla valutazione;
D.P.R. 89 20/03/2009: Regolamento indicazioni nazionali per il curricolo della
scuola del primo ciclo.
In particolare, il Regolamento dell’autonomia prevede, con l’art. 3, che le scuole
elaborino un “Piano dell’Offerta Formativa”, coerente con gli obiettivi generali dei
diversi percorsi di studi e rappresentativo delle scelte didattiche e organizzative.
L’espressione “piano dell’offerta formativa” riprende l’espressione “progetto di
istituto”, normalmente utilizzata nelle scuole, e individua lo strumento unitario di
programmazione, soprattutto al fine di garantire a tutte le componenti della scuola la
possibilità di partecipare alla sua elaborazione. Gli alunni e le famiglie possono così
fruire della preventiva e completa conoscenza dell’offerta formativa, intesa come
sintesi della progettazione educativa, curricolare, extracurricolare e organizzativa, al
fine di esercitare la libertà di scelta educativa. il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.)
costituisce l’espressione massima dell’autonomia didattica ed organizzativa della
scuola ed è definito dal legislatore “documento fondamentale costitutivo dell’identità
culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche” che “esplicita la progettazione
curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano
nell’ambito della loro autonomia”.
Predisporre il P.O.F. richiede le seguenti operazioni:
- analisi del contesto sociale e della domanda educativa;
- analisi dei bisogni formativi dei ragazzi;
- puntualizzazione degli obiettivi formativi;
- gestione delle scelte organizzative e metodologiche;
- momenti di verifica e di autovalutazione.
Il P.O.F. è elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi generali per le
attività della scuola e delle scelte generali di gestione e amministrazione definiti dal
Consiglio di Istituto e da questo adottato ai sensi dell’art. 3 comma 3 del D.P.R.
275/1999.
1.
SCUOLA DELL’INFANZIA , PRIMARIA E
SECONDARIA DI I GRADO
1.1 Principi e finalità formative
L’autonomia didattica si esercita nel rispetto delle “tre libertà” richiamate dalla legge:
 la libertà di insegnamento,
 la libertà di scelta educativa delle famiglie
 il diritto ad apprendere degli alunni ed è finalizzata al perseguimento delle
finalità generali del sistema nazionale di istruzione, promovendo la crescita
educativa di tutti gli alunni, riconoscendo e valorizzando le diversità e le
potenzialità di ciascuno.
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LA LINEA FORMATIVA
COMPETENZA
Conosco ed imparo a fare
autonomamente e con altri
COMPRENSIONE
CONOSCENZA
Conosco la società
contemporanea e imparo ad
operare con responsabilità
Organizzo ed amplio ciò
che so
COLLABORAZIONE
COMUNICAZIONE
Vivo ed opero con gli
altri
Comprendo e mi
faccio comprendere
CONSAPEVOLEZZA DI SE’
Mi conosco e scelgo
progettando il mio futuro
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1.2 Piano di studi (curricolo)
L’autonomia si esprime completamente nella definizione del “curricolo”, cioè nel piano
di studi che deve risultare coerente con gli obiettivi “generali ed educativi”
dell’istruzione primaria e secondaria di primo grado determinati a livello nazionale e
riflettere le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale.
Nel rispetto del monte ore stabilito a livello nazionale, ogni istituzione scolastica
compone il quadro unitario in cui sono indicate le discipline e le attività fondamentali
definite a livello nazionale, le eventuali attività integrative, nonché gli spazi di
flessibilità. La struttura del curricolo, quindi, si articola su tre livelli che integrano
decisioni centrali e periferiche:
-una parte prescrittiva, con le attività e le discipline fondamentali, il monte orario
annuale da dedicarvi, gli obiettivi e gli standard d’apprendimento, definiti nelle linee
generali a livello nazionale;
-una parte integrativa intesa ad arricchire ed approfondire il curricolo e che passa
attraverso attività aggiuntive, programmate e realizzate anche con l’accordo di
soggetti esterni alla Scuola (enti locali, agenzie formative, ecc.). Tali attività possono
avere carattere facoltativo, ma possono essere realizzate anche attraverso progetti
di carattere disciplinare ed interdisciplinare che si inseriscono, di diritto, nell’attività
didattica quotidiana ( visite guidate, progetti di intersezione, del Consiglio di
interclasse/classe, progetti d’area disciplinare ecc).
1.3 La flessibilità del curricolo
L’esercizio della flessibilità riguarda:
 l’articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina (con
conseguente superamento del vincolo settimanale)
 la definizione di attività non coincidenti con l’unità oraria della lezione (con
possibilità di utilizzazione degli spazi residui per integrazioni, arricchimenti e
approfondimenti)
 l’attivazione di percorsi didattici individualizzati
 l’articolazione modulare di gruppi di alunni, provenienti dalla stessa o da diverse
classi
 l’aggregazione delle discipline in aree/ambiti disciplinari
1.4 L’autonomia organizzativa
L’autonomia organizzativa riguarda:
 l’adattamento del calendario scolastico
 la programmazione plurisettimanale dell’orario del curricolo in non meno di 5
giorni settimanali e nel rispetto del monte ore annuale previsto per le singole
discipline e attività obbligatorie
 l’impiego flessibile dei docenti nelle varie classi e sezioni in funzione delle
eventuali opzioni metodologiche ed organizzative adottate nel P.O.F.
2. CARATTERISTICHE SOCIO-CULTURALI DELLA
POPOLAZIONE SCOLASTICA
2.1 Gli allievi e le famiglie
L’Istituto è frequentato da allievi/e di origine socio-culturale eterogenea. La maggior
parte degli allievi appare motivata alle attività culturali e formative, anche in
conseguenza degli stimoli forniti dall’ambiente di provenienza. L’età degli alunni è
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compresa tra i 30 mesi ed i 14 anni, con casi di ripetenza, che si presentano solo
eccezionalmente.
I genitori partecipano con assiduità alla vita scolastica all’interno degli organi collegiali
e ai momenti di confronto sul progetto educativo e culturale dei loro figli. Nell’ultimo
decennio all’utenza tradizionale, si è aggiunta una sempre più alta percentuale di
allievi stranieri comunitari ed extra comunitari sia di recente immigrazione sia di
seconda generazione che vanno via via integrandosi, partecipando maggiormente alla
vita scolastica, anche grazie ad una serie di interventi ed iniziative messe in atto dalla
scuola.
2.2 Le situazioni di disagio
Per gli studenti in particolare situazione di disagio o privi di supporto familiare,
vengono richiesti alle strutture pubbliche un intervento psicologico e materiale che
supporti ed integri l’intervento scolastico.
2.3 Allievi con Bisogni Educativi Speciali (BES)
Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si fonda su una visione globale della
persona che fa riferimento al modello della classificazione internazionale del
funzionamento, disabilità e salute come definito dall’Organizzazione Mondiale della
Sanità.
La scuola è chiamata a leggere e rispondere in modo adeguato e articolato ad una
pluralità di studenti che manifestano bisogni educativi speciali con difficoltà di
apprendimento, di sviluppo di abilità e competenze nonché con disturbi del
comportamento stabili o transitori.
L’attenzione agli studenti è favorita non solo dalla capacità di tutti i docenti di
osservare e cogliere i segnali di disagio, ma anche dalla consapevolezza delle famiglie
di trovare nella scuola un alleato competente per affrontare un percorso positivo per i
loro figli e dall'utilizzo di mirati strumenti diagnostici in età evolutiva.
Un approccio integrato, scuola - famiglia - servizi sanitari, consente di assumere
un’ottica culturale di lettura dei bisogni nella quale i fattori ambientali assumono una
correlazione con lo stato di salute dell’individuo: in tal modo la disabilità non riguarda
il singolo che ne è colpito, bensì tutta la comunità e le istituzioni.
Nelle Circolari di riferimento si definiscono e diversificano i destinatari degli interventi
atti a favorire l’integrazione e l’inclusione degli studenti con BES, ovvero



alunni in situazione di disabilità certificata ai sensi della L.104/92;
alunni che presentano un disturbo specifico di apprendimento (DSA), accertato
da uno specialista;
alunni in situazione di svantaggio determinata da particolari condizioni sociali o
ambientali che possono essere concausa nelle difficoltà di apprendimento.
La prospettiva dell’integrazione e dell’inclusione ha come fondamento il
riconoscimento e la valorizzazione delle differenze e rivolge particolare attenzione al
superamento degli ostacoli, all’apprendimento e alla partecipazione che possono
determinare l’esclusione dal percorso scolastico e formativo.
L’incremento del numero degli studenti per i quali è necessario trovare strategie
d’intervento individualizzato e personalizzato, determina evidenti elementi di
cambiamento nel contesto scolastico.
IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP).
Un percorso individualizzato e personalizzato costituisce lo strumento privilegiato con
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cui le difficoltà di apprendimento connesse ai BES possono essere affrontate dalla
scuola attraverso la messa a punto di un Piano Didattico Personalizzato (PDP). Questo
ha lo scopo di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee
e i criteri di valutazione degli apprendimenti.
I PDP è lo strumento in cui si potranno includere progettazioni didattico-educative
calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita, da parte dei docenti, sia
nelle attività individuali che collegiali.
• Non va comunque dimenticato che la personalizzazione viene realizzata
principalmente attraverso una mediazione educativa equilibrata su cui la
professionalità docente, nella dimensioni richiamate ha acquisito grandi capacità ed
esperienze.
• Anche gli interventi sui BES vanno riportati alla specificità del contesto scolastico
formativo, su cui il rispetto di norme procedurali rigide ha effetti spesso opposti a
quelli che si intende raggiungere.
2.4 Allievi diversamente abili
Assodato che l’integrazione dei soggetti diversamente abili si sviluppa in un percorso
di continuità tra scuola dell’infanzia, primaria e secondaria, l’obiettivo fondamentale di
questo processo degli alunni diversamente abili è lo sviluppo delle competenze negli
apprendimenti, nella comunicazione e nella relazione. Tali obiettivi sono perseguibili
attraverso la collaborazione e il coordinamento di tutte le componenti della scuola e la
presenza di una pianificazione puntuale degli interventi educativi, formativi,
riabilitativi come previsto dal P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato). A questo scopo
la scuola si impegna, con lo stimolo e il coordinamento del Dirigente, al miglioramento
del servizio, con progetti, iniziative per il coinvolgimento dei genitori e del territorio,
corsi di formazione per il personale, ecc.
Il Collegio dei docenti, per garantire che la progettualità della scuola si muova e si
attui in sintonia con tali obiettivi, ha individuato una
figura professionale di
riferimento per le iniziative di organizzazione e di cura della documentazione ed ha
istituito una Commissione che
 coordini gli interventi;
 sovrintenda alla condivisione della progettazione educativa da parte di tutti i
docenti del consiglio di classe, dell’insegnante per le attività di sostegno e dei
genitori dell’alunno, nella convinzione che nella programmazione comune si
fondi la garanzia di tutela del diritto allo studio per gli alunni diversamente abili;
 sostenga percorsi didattici in cui la priorità sia data allo sviluppo degli
apprendimenti mediante la comunicazione, la socializzazione e la relazione
interpersonale, vedendo nella socializzazione uno strumento di crescita da
integrare, attraverso il miglioramento degli apprendimenti, con buone pratiche
didattiche individualizzate e di gruppo;
 curi che la definizione degli obiettivi di apprendimento per l’allievo diversamente
abile sia in correlazione con quelli previsti per l’intera classe;
 sottolinei la necessità di curare la documentazione del percorso formativo
compiuto nell'iter scolastico, particolarmente importante nei momenti di
passaggio, all’interno del primo ciclo e dal primo al secondo ciclo di istruzione,
perché si individui e si lavori meglio per realizzare il progetto di vita personale
dell’alunno diversamente abile;
 favorisca l’individuazione di forme di consultazione, fra l’insegnante di sostegno
della classe frequentata dall’alunno diversamente abile e le figure di riferimento
per l'integrazione della scuola superiore scelta , al fine di consentire la
continuità operativa e la migliore applicazione delle esperienze già maturate
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nella relazione educativo-didattica e nelle prassi di integrazione con l'alunno
diversamente abile;
 sia disponibile alla flessibilità organizzativa e didattica prevista dall'autonomia
funzionale delle istituzioni scolastiche che consente di articolare l'attività di
insegnamento secondo le più idonee modalità per il raggiungimento del
successo formativo di tutti gli alunni.
I docenti, individuato il quadro generale che caratterizza il percorso di ciascun alunno,
si organizzano, predisponendo il piano annuale delle attività relativamente a :
clima della classe: favorendo l’accettazione delle diversità, valorizzandole come
arricchimento per l’intera classe con la costruzione di relazioni socio-affettive positive;
strategie didattiche e strumenti: l’apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo
e/o a coppie, il tutoring, l’apprendimento per scoperta, la suddivisione del tempo in
tempi, l’utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici, di software e
sussidi specifici per consentire all'alunno la partecipazione alla vita scolastica;
valutazione: espressa in decimi e riferita agli obiettivi fissati nel P.E.I, viene sempre
considerata come valutazione dei processi e non solo come performance.
2.5
Allievi con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)
La legge 8 ottobre 2010, n. 170, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e
la discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), assegnando al sistema
nazionale di istruzione e agli atenei il compito di individuare le forme didattiche e le
modalità di valutazione più adeguate affinché alunni e studenti con DSA possano
raggiungere il successo formativo. I Disturbi Specifici di Apprendimento interessano
alcune specifiche abilità dell’apprendimento scolastico, in un contesto di
funzionamento intellettivo adeguato all’età anagrafica. Sono coinvolte in tali disturbi:
l’abilità di lettura, di scrittura, di fare calcoli. Sulla base dell’abilità interessata dal
disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica: dislessia (lettura), disgrafia e
disortografia (scrittura), discalculia (calcolo). Secondo le ricerche attualmente più
accreditate, i DSA sono di origine neurobiologica; allo stesso tempo hanno matrice
evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo, modificabili attraverso interventi
mirati.
IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP)
È chiamato in questo modo il documento di programmazione con il quale la scuola
definisce gli interventi che intende mettere in atto nei confronti degli alunni con
esigenze didattiche particolari ma non riconducibili alla disabilità (in caso di disabilità,
come è noto, il documento di programmazione si chiama PEI, Piano Didattico
Individualizzato, ben diverso per contenuti e modalità di definizione). Per gli alunni
con DSA, Disturbi Specifici di Apprendimento, un documento di programmazione
personalizzato (il PDP, appunto) è di fatto obbligatorio; contenuti minimi sono indicati
nelle Linee Guida del 2011, come pure i tempi massimi di definizione (entro il primo
trimestre scolastico). Per gli alunni con DSA, il consiglio di classe predispone il Piano
Didattico Personalizzato, nelle forme ritenute più idonee e nei tempi che non superino
il primo trimestre scolastico, articolato per le discipline coinvolte nel disturbo, che
dovrà contenere:
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
Dati anagrafici
Tipologia del disturbo
Attività didattiche individualizzate
Attività didattiche personalizzate
Strumenti compensativi
Misure dispensative
Forme di verifica e valutazione personalizzata
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2.6 Gli allievi stranieri
Da diversi anni la scuola accoglie ragazze e ragazzi stranieri; che si differenziano in
due gruppi:
- di recentissima immigrazione che spesso non conoscono o conoscono solo in parte la
lingua italiana;
- di seconda generazione che hanno già frequentato la scuola italiana. L’arrivo di
studenti, provenienti da paesi diversi e portatori di culture diverse, pone il bisogno di
attuare, nella comunità scolastica, strategie di integrazione ed ampliamento degli
orizzonti culturali. La scuola predispone interventi curricolari in direzione interculturale
e potenzia l’educazione alla cittadinanza ed i codici che vanno oltre i linguaggi verbali.
La presenza nelle classi di allievi stranieri può risultare di stimolo per i compagni
italiani. La scuola, da diversi anni, grazie al sostegno economico del Comune di
Brescia, attua corsi di alfabetizzazione che facilitano l’inserimento delle allieve e degli
allievi, e, affiancata da “mediatori culturali”, opera per impostare una fattiva
collaborazione con le famiglie, nella prospettiva di una positiva integrazione delle
comunità straniere.
3.
LE SCUOLE NEL TERRITORIO
3.1
Scuola dell’Infanzia : “ Bonomelli” Buffalora,
Traversa Quarta n.11/13–Tel.030 2301023
Orario lezioni: articolato su 5 giorni da lunedì a venerdì 8.00 – 16.00.
(per chi ne fa richiesta: Antimeridiano : 8.00 – 13.00
Anticipo mattutino: dalle 7,30 alle 8,00
Prolungato pomeridiano: dalle 16,00 alle 17,00.)
3.2
Scuola Primaria:
“ Marconi” Sant’Eufemia, Sede Istituto Comprensivo
Via G. Sega 3 Tel 0308378509 Fax 0308378507
Orario lezioni: articolato su 5/6 giorni;
Mattino: da lunedì a sabato 8.30 – 12.30
Pomeriggi: (lun – merc – ven) 14.00 – 16.00
“Bellini” Buffalora, Via Buffalora 81/F Tel 0302301022
Orario lezioni: articolato su 6 giorni
Mattino: da lunedì a sabato 8.30 – 12.30
Pomeriggi: (lun – merc – ven) 14.00 – 16.00
“ Boifava” Caionvico, Via S. Orsola 124 Tel 030360698
Orario lezioni: articolato su 5 giorni
Mattino: da lunedì a venerdì 8.30 – 12.30
Pomeriggi:da lunedì a venerdì 14.00 – 16.00
3.3
Scuola Secondaria:
“Caionvico-Buffalora”
Plesso Caionvico Via S. Orsola 124 Tel/Fax 030363291
Plesso Buffalora Via Tel/Fax 0302301024
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Orario lezioni: articolato su 6 giorni
Mattino: da lunedì a sabato 8.00 – 13.00
3.4
SERVIZI SCOLASTICI INTEGRATIVI COMUNALI (a
pagamento)
3.4.1. Mensa
Gli alunni possono usufruire, previa richiesta e disponibilità di posti, del servizio
mensa nei giorni con lezioni pomeridiane.
3.4.2 Prescuola (per la scuola primaria)
Le famiglie che ne fanno richiesta possono usufruire, previa richiesta e disponibilità di
posti, del prescuola: dalle ore 7.30 alle ore 8.25 .
LA LINEA FORMATIVA
4. LA LINEA DIDATTICA-ORGANIZZATIVA DELLA
SCUOLA DELL’INFANZIA
La scuola dell’infanzia “BONOMELLI”, in conformità a quanto proposto dal D.P.R. 20
marzo 2009, n. 89, accoglie le bambine e i bambini che compiono tre anni di età
entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento. Per essi propone un’accoglienza
ed una frequenza armonizzata alle esigenze particolari dei piccolissimi iscritti e
concordata ed approvata dal Collegio dei Docenti.
Tempo scuola ed organizzazione della giornata: il curricolo implicito
Il tempo scuola e l’organizzazione delle attività della giornata scolastica sono parte del
curricolo implicito, che è il contenitore predisposto dai docenti ed all’interno del
quale assumono significato educativo tutte le azioni che si svolgono all’interno della
scuola dell’infanzia.
Le attività di vita quotidiana (routines), in ragione del loro verificarsi secondo ritmi
costanti (l’accoglienza del mattino, i momenti di igiene personale, il pranzo, la
merenda), permettono al bambino di percepire, elaborare, prevedere le sequenze
delle azioni vissute e dal punto di vista cognitivo consentono l’organizzazione della
memoria e della capacità di rappresentazione.
Tutto il tempo scuola è tempo educativo che conferisce significato alle azioni di cura,
relazione, gioco ed apprendimento ed attribuisce senso compiuto all’esperienza
quotidiana.
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ORARIO
ATTIVITA’
7,30/8
Accoglienza
Favorire un buon inizio della giornata
8/9
Accoglienza
Favorire un buon inizio della giornata
9/11.45
Conversazione e proposta attività
Attività di Laboratorio
Giochi liberi e/o guidati
Obiettivi formativi delle attività programmate
Favorire l’autonomia personale e il rispetto di regole
11.45/12.45
Igiene e pranzo
Favorire l’autonomia personale, l’educazione
alimentare e il rispetto di regole
12.45/ 13.00
Uscita intermedia
13.00/ 15.30
Giochi liberi e/o guidati
Conclusione attività
Favorire l’autonomia personale e il rispetto di regole
15.30/ 15.45
Igiene e merenda
Favorire l’autonomia personale, l’educazione
alimentare e il rispetto di regole
15.45/ 16
Uscita
16/17
Per chi aderisce al prolungato:
Gioco libero a momenti di tempo
disteso
Sostegno all’organizzazione familiare dei richiedenti
In concordanza con le opportunità offerte dalla vigente normativa, la scuola è pronta
ad accogliere le richieste dei genitori rispetto all’ampliamento del tempo scuola.
Si propongono quindi, per chi ne faccia richiesta al momento dell’iscrizione e a titolo
gratuito:
 Anticipo mattutino: dalle 7,30 alle 8,00
 Prolungato pomeridiano: dalle 16,00 alle 17,00.
IL CURRICOLO
La scuola dell’infanzia ha durata triennale (quadriennale per i bambini che iniziano la
frequenza all’età di 2 anni e mezzo), si propone come contesto di relazione, di cura e
di apprendimento nel quale possono essere filtrate, analizzate ed elaborate le
sollecitazioni che i bambini sperimentano nelle loro esperienze.
La scuola dell’infanzia ha il compito di promuovere e potenziare le capacità di
apprendimento di ogni singolo bambino.
Le finalità della scuola dell’infanzia definite dai Nuovi Orientamenti: (dalla legge 53/
2003 D.Lgs. 59 del 19/02/2004 Allegato A e, dalle Indicazioni per il curricolo 2009
D.P.R. 20/03/2009,) sono:

il consolidamento dell’identità,

la conquista dell’autonomia,

il riconoscimento e lo sviluppo della competenza,

l’acquisizione delle prime forme di educazione alla cittadinanza, a partire
dalle prime esperienze di convivenza responsabile.

IDENTITÀ Stare bene e sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze in un
ambiente sociale allargato; conoscersi e sentirsi riconosciuti come persona unica e
irripetibile. Sperimentare diversi ruoli e diverse forme di identità.
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


AUTONOMIA Aiutare il bambino a percepire il senso dello spazio e del tempo in
rapporto alle
proprie azioni. Presa di coscienza di sé e del proprio corpo
nell’ambiente circostante.
COMPETENZA Consolidare e rafforzare le abilità (sensoriali, percettive, linguistiche,
intellettive) e sviluppare le capacità (culturali e cognitive).
CITTADINANZA Scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti
attraverso regole condivise, che si definiscono con le relazioni, il dialogo, le
espressioni del proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista dell’altro, il primo
riconoscimento dei diritti e dei doveri.
Le attività didattiche propongono contenuti riconducibili ad ambiti del fare e dell’agire:
i campi di esperienza che rappresentano un modello interpretativo della realtà e si
identificano con situazioni di apprendimento non riconducibili a discipline, ma più
aperte e dinamiche.
Campi di esperienza:
1. il sé e l’altro
2. il corpo e il movimento
3. immagini, suoni, colori
4. discorsi e parole
5. la conoscenza del mondo
+ religione cattolica/ attività alternativa
Per ogni ambito/campo si declinano i relativi traguardi per lo sviluppo della
competenza (Allegato competenze disciplinari)
La Programmazione educativa e didattica
Tutte le docenti condividono la responsabilità educativa e didattica e si curano
dell’organizzazione dei tempi e degli spazi per creare un ambiente didattico e
relazionale positivo che garantisca il benessere psico-fisico e lo sviluppo delle
potenzialità di tutti i bambini.
Ad inizio anno scolastico, dopo aver osservato i bambini nei comportamenti e nelle
modalità di relazione, viene steso un piano di lavoro nel quale sono specificati i bisogni
che si intendono soddisfare, gli intenti educativi che si vogliono perseguire, i mezzi di
cui ci si vuole avvalere per realizzarlo (attività, risorse, strategie…) i tempi di
realizzazione, le modalità di verifica e di valutazione. La scuola dell’infanzia intende
sottolineare la necessità che l’azione educativa si articoli in modo da tenere conto
delle situazioni di partenza di ciascuno. Si propone quindi di:
 differenziare la proposta formativa adeguandola alle esigenze di ciascuno: a
tutti i bambini e le bambine deve essere data la possibilità di sviluppare al
meglio le proprie possibilità, (legge n. 53, marzo 2003 D. Lgs. 59 del
19/02/2004 allegato A, Indicazioni per il curricolo 2009 D.P.R. 20/03/2009);
 valorizzare le risorse esistenti nel territorio (enti locali, associazioni culturali
ecc.) allo scopo di realizzare un progetto educativo integrato ricco e articolato
affinché l’offerta formativa della scuola non si limiti alle sole attività curricolari,
ma assuma un più ampio ruolo di promozione culturale e sociale.
L’arricchimento e la diversificazione del percorso formativo sono finalizzati a garantire
a tutti uguali opportunità di crescita culturale. Ogni proposta didattica è rivolta a tutti i
bambini e le bambine della sezione/plesso, variando il livello di difficoltà delle
operazioni e dei concetti usati, allo scopo di rendere più efficace il progetto educativo,
anche in relazione ai diversi ritmi, tempi e stili d’apprendimento, alle motivazioni e agli
interessi dei bambini.
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Le attività didattiche possono essere organizzate in:
 attività di laboratori,
 attività d’intersezione,
 attività di gruppo in sezione,
 attività di piccolo gruppo,
 attività individuale.
Le attività di laboratorio di intersezione (momento di lavoro di gruppo) favoriscono
i rapporti interpersonali tra bambini e veicolano scambi d’esperienze e di conoscenze
con coetanei e insegnanti d’altre sezioni. Nei laboratori l’apprendimento è basato sulla
ricerca, sull’osservazione, sull’esplorazione, sull’elaborazione con possibilità di seguire
individualmente i bambini.
Le attività che si propongono durante l’anno scolastico possono essere:
 educazione psicomotoria
 pittura, educazione all’immagine
 manipolazione
 percorsi logico-matematici
 approccio alla lingua inglese
 educazione musicale
 lettura, narrazione, ascolto
Durante l’anno scolastico possono essere previste, ad integrazione delle attività
curricolari, uscite programmate mirate alla scoperta e alla conoscenza dell’ambiente in
cui si vive e può essere proposta la partecipazione a spettacoli teatrali, museo,
biblioteca, planetario, ecc.
L’ osservazione/valutazione degli alunni
L’ osservazione/valutazione è uno strumento importante di conoscenza del bambino;
viene effettuata tramite la compilazione di griglie annuali che rilevano il grado di
crescita
e
maturazione
raggiunto
dall’alunno
in
relazione
alla
sfera
affettiva/relazionale, alla sfera dell’apprendimento (interesse, ritmo, attenzione), alla
sfera delle competenze raggiunte (logiche, motorie, linguistiche/comunicative,
senso/percettive).
Le griglie rimangono agli atti della scuola; viene consegnato alla famiglia il materiale
più significativo prodotto da ogni bambino.
Progetto Continuità Scuola Infanzia – Scuola Primaria
Si concordano con le insegnanti della Scuola Primaria alcune strategie didattiche al
fine di favorire un approccio sereno al successivo ordine scolastico.
Viene compilata una griglia di osservazione e valutazione relativa ad ogni bambino che
viene consegnata alla Scuola Primaria; vengono organizzate delle visite dei bambini
di Scuola dell’Infanzia presso la vicina Scuola Primaria; si attivano laboratori con
bambini di 5 anni e alunni della Scuola Primaria.
Progetto Accoglienza
Per facilitare l’inserimento in sezione si adottano una serie di iniziative:
 Apertura della scuola ai nuovi iscritti in giugno, momento in cui i bambini e le
famiglie possono prendere contatto con il nuovo ambiente
 Incontro con i genitori dei nuovi iscritti a giugno per predisporre il piano di
accoglienza e la successiva attività didattica
 Inserimento scaglionato (i bambini più piccoli vengono inseriti a gruppi di trequattro per volta) per agevolare il distacco dalla figura parentale e garantire a
ciascun bambino l’attenzione e la cura privilegiata alle quali ha diritto.
P.O.F. 2014/2015
Pag. 12
ISTITUTO COMPRENSIVO EST 3 - BRESCIA
5. LA LINEA DIDATTICA-ORGANIZZATIVA DELLE
SCUOLE PRIMARIE
Il Curricolo didattico è predisposto collegialmente dai docenti del Circolo
sulla base delle INDICAZIONI NAZIONALI del M.P.I. (Allegato competenze
disciplinari)
I docenti assegnati alla classe elaborano l’ACCORDO FORMATIVO nel quale
vengono individuate linee educative comuni perseguendo obiettivi
metadisciplinari di valore formativo per realizzare l’unitarietà
dell’insegnamento.
Ogni docente delinea, entro la prima decade di novembre, un PIANO DI LAVORO
personale, tenendo presente la realtà della/e sua/e classi.
5.1 Organizzazione del curricolo
ITALIANO
MATEMATICA
LINGUA INGLESE
SCIENZE
NATURALI
STORIA
GEOGRAFIA
RELIGIONE
EDUCAZIONE
FISICA
TECNOLOGIA
ARTE E IMMAGINE
MUSICA
CLASSE
PRIMA
27 H
8
6
1
2
CLASSE
SECONDA
27 H
7
6
2
2
CLASSI TERZA,
QUARTA E
QUINTA
27 H
6
6
3
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2
1
2
2
1
2
2
1
2
2
Nell’ambito
dell’orario
settimanale
vengono
svolte
attività
di
ED.
STRADALE/SICUREZZA, ED. AMBIENTALE, ED. ALLA CITTADINANZA (quota 20%) per
migliorare gli apprendimenti e per ampliare gli interessi e il coinvolgimento degli
alunni e delle famiglie anche in collaborazione e con il contributo delle Agenzie
educative presenti sul territorio.
P.O.F. 2014/2015
Pag. 13
ISTITUTO COMPRENSIVO EST 3 - BRESCIA
5.2 La valutazione degli alunni
5.2.1
Valutazione quadrimestrale
La valutazione quadrimestrale è la sintesi di verifiche e momenti di autovalutazione
effettuate nel corso dello svolgimento dell’attività didattica per il controllo dell’efficacia
dei processi formativi.
Per le classi prime la valutazione nel primo quadrimestre è espressa in giudizi e non
con votazione numerica.
I voti, o i giudizi, tengono conto anche delle osservazioni relative a: impegno,
partecipazione, attenzione, applicazione.
 La valutazione degli apprendimenti disciplinari è espressa con un voto :
10 = l’alunno ha raggiunto gli obiettivi con piena competenza
9 = l’alunno ha raggiunto gli obiettivi con sicurezza
8 = l’alunno ha raggiunto gli obiettivi in modo completo
7 = l’alunno ha raggiunto buona parte degli obiettivi
6 = l’alunno ha raggiunto gli obiettivi in modo essenziale
5 = l’alunno ha parzialmente raggiunto gli obiettivi
4-1= l’alunno non ha raggiunto gli obiettivi

La rilevazione del livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno
è effettuata collegialmente dai docenti della classe e tiene conto
- dei comportamenti partecipativi
- competenze relazionali e rispetto delle regole
- competenze disciplinari

La valutazione relativa alle attività di Religione cattolica/ attività
alternativa
e delle Attività opzionali saranno espresse mediante
giudizio sintetico:
- OTTIMO (10)
– DISTINTO (9)
– BUONO (8)
– SUFFICIENTE(6) –NON SUFFICIENTE (5-1)
– DISCRETO (7)

-
La valutazione del Comportamento è effettuata collegialmente dai
docenti della classe ed è espressa mediante un giudizio relativo a :
rispetto delle regole stabilite
cura del proprio materiale e di quello di uso comune
Per la NON AMMISSIONE dell’alunno alla classe successiva i docenti si atterranno
alle disposizioni di legge vigenti.
Il Documento di valutazione viene illustrato e consegnato alle famiglie al termine
dei quadrimestri
( gennaio- giugno).
Per la classe 5ª il documento è integrato con la Certificazione delle competenze.
5.2.2 Per un valutazione formativa
I Docenti dell’Istituto Comprensivo:
- all’inizio dell’anno scolastico predispongono le prove d’ingresso;.
- durante l’anno, secondo il piano delle attività collegiali deliberate, concordano le
modalità per le verifiche e la valutazione degli apprendimenti.
P.O.F. 2014/2015
Pag. 14
ISTITUTO COMPRENSIVO EST 3 - BRESCIA
I docenti della classe, durante gli incontri settimanali, relazionano sulla situazione
della classe e valutano gli andamenti generali di ogni alunno. Il confronto tra i docenti
permette una valutazione più oggettiva dell’alunno e nello stesso tempo, una
conoscenza più approfondita dello stesso. Queste valutazioni sono registrate nell’ “
Agenda della programmazione”.
Alla fine del percorso didattico, nell’ambito delle proprie classi, ogni docente rileva il
livello di raggiungimento degli obiettivi proposti con la somministrazione di verifiche
orali o scritte, anche per adeguare, eventualmente, la programmazione ai ritmi e alle
modalità di apprendimento di ciascun alunno. Queste valutazioni sono inserite nel
“Giornale dell’insegnante”.
E’ prevista la somministrazione di prove comuni (INVALSI)
- di lingua italiana per le classi seconde e le classi quinte
- di matematica per le classi seconde e le classi quinte
5.3 L’accordo formativo
L’accordo formativo è la dichiarazione annuale esplicita, condivisa e partecipata
dell’operato della scuola. Viene declinata operativamente dai docenti della classe, in
coerenza con gli obiettivi formativi del P.O.F. e con quanto previsto dalla normativa
per i diversi livelli istituzionali.
Il momento progettuale, precedente la stesura, presuppone il coinvolgimento
dell’intero Consiglio di Interclasse o di Intersezione, gli Organi Collegiali, e tutti gli Enti
che, per qualche motivo, siano preposti o interessati al servizio scolastico.
a - Accordo fra docenti.
Nel proprio Contratto Formativo ogni gruppo docente definisce e condivide:
1. l’analisi della situazione di partenza della singola classe/sezione
2. i conseguenti bisogni formativi (affettivi, relazionali e cognitivi)
3. la linea educativa (in merito ad autonomia personale, sociale, identità, libertà)
4.la linea didattica (curricoli, didattiche particolari e disciplinari con strumenti di
verifica e criteri di valutazione, progetti specifici)
5. la linea organizzativa (criteri organizzativi, orari, modalità di gestione e
corresponsabilità educativa negli spazi comuni)
6. le modalità di comunicazione (con l’interno, con le famiglie e con altri Enti)
b - Accordo fra docenti e alunni
Ogni alunno deve conoscere:
1. gli obiettivi educativi e didattici del suo curricolo
2. il percorso per raggiungerli
3. le fasi del suo curricolo
c - Accordo scuola-famiglia
La scuola informa la famiglia:
1. sugli essenziali obiettivi di apprendimento;
2. sui traguardi formativi;
3. sugli elementi di organizzazione di tempi, spazi, attività;
4. sui principi metodologici di fondo;
5. sulle fondamentali regole di comportamento nella scuola;
6. sulle modalità di valutare.
P.O.F. 2014/2015
Pag. 15
ISTITUTO COMPRENSIVO EST 3 - BRESCIA
La collaborazione con le famiglie si attiva condividendo anche alcuni aspetti :
1. esecuzione dei compiti;
2. modalità e tempi di comunicazione;
3. gestione del tempo libero.
La famiglia deve:
1. conoscere l’offerta formativa
2. esprimere pareri e proposte
3. collaborare, per quanto le compete, al raggiungimento degli obiettivi educativi e
didattici assicurando conformità di comportamento.
5.4 Linee metodologiche
A – Integrazione
 valorizzare le diversità;
 sostenere forme di partecipazione a progetti condivisi dalla scuola,dalla
famiglia, dagli Enti locali e dalle associazioni culturali;
 conoscere e valorizzare le culture di provenienza degli alunni per un confronto
costruttivo attivando percorsi di accoglienza e di conoscenza della lingua
italiana;
 promuovere attività legate alle risorse del territorio, di educazione musicale,
sportiva, teatrale e di fruizione dei beni storico-culturali ed ambientali;
 incentivare una partecipazione consapevole allavita delle scuole da parte della
famiglia.
B – Relazione
 creare un clima favorevole alla riflessione su se stessi e sulle modalità di
relazione con gli altri;
 potenziare la consapevolezza dei diversi stili e modalità di comunicazione;
 maturare un buona socializzazione, anche per mezzo di una progressiva
interiorizzazione delle regole;
 difendere la qualità della vita e dell’ambiente attraverso percorsi specifici.
C - Identità
 conoscenza di sé, in particolare il corpo e la gestualità, la ragione e le
emozioni, le relazioni fra l’individuo e il gruppo;
 rispetto delle attitudini e dei bisogni di ciascuno in relazione ai tempi di
sviluppo e alle esperienze;
 predisposizione di laboratori in cui si rafforzino le diverse capacità e abilità
personali per uno sviluppo integrale dell’intelligenza e delle competenze;
 promozione di percorsi di alfabetizzazione emotiva volti al riconoscimento e
all’espressione del mondo affettivo;
 programmazione di momenti significativi per favorire il passaggio da un ordine
di scuola all’altro;
 maturazione di una memoria collettiva attraverso le diverse conoscenze
disciplinari ed il rapporto con il contesto sociale e civile.
D – Progettualità
 maturare il senso di responsabilità e lo spirito d’iniziativa operando scelte
autonome;
 individuazione di situazioni-problema desunte dalla quotidianità , percorrendo
fasi progettuali e di laboratorio, per arrivare ad un prodotto da tutti condiviso;
P.O.F. 2014/2015
Pag. 16
ISTITUTO COMPRENSIVO EST 3 - BRESCIA

promozione dello sviluppo della creatività e del pensiero divergente anche
attraverso attività cooperative.
E – Competenza
 attraverso le esperienze personali, tradurre le conoscenze e le abilità in
competenze significative in relazione a contesti diversi;
 proposta di modalità di lavoro e di studio differenti per aumentare la
motivazione ad apprendere per tutta la vita;
 predisposizione di piani educativi individualizzati per alunni con difficoltà
specifiche di apprendimento;
 potenziamento di strategie di apprendimento nella consapevolezza dei propri
stili cognitivi.
6. LA LINEA DIDATTICA-ORGANIZZATIVA DELLE
SCUOLE SECONDARIE DI 1° GRADO
La rapida evoluzione delle conoscenze, i cambiamenti tecnologici ed i mutamenti della
realtà sociale, culturale ed economica sollecitano la scuola a individuare strategie
educative che avviino gli allievi alla comprensione dei fenomeni sempre più complessi
del contesto globale. Le discipline scolastiche con i loro linguaggi, la loro struttura ed i
loro contenuti tendono perciò a sviluppare un bagaglio di informazioni, competenze e
capacità critiche. È quello che si definisce il “sapere essenziale”, declinato nelle
formulazioni del “sapere”, del “saper fare” e del “saper essere”. Un sapere
indispensabile per acquisire cittadinanza in una società che presenta bisogni sociali,
culturali e professionali sempre più complessi ed articolati, nei confronti dei quali si
deve essere in grado di formulare giudizi e prendere posizione.
6.1 Obiettivi generali della Scuola Secondaria di 1°
grado
Come si legge nelle indicazioni nazionali “piani di studio personalizzati” (Allegato
competenze disciplinari), la Scuola Secondaria di 1° grado si configura come:
Scuola dell’educazione integrale della persona. La Scuola Secondaria di 1°
grado, si preoccupa di adoperare il sapere (le conoscenze) e il fare (abilità) per
sviluppare armonicamente la personalità degli allievi in tutte le direzioni (etiche,
sociali, intellettuali, affettive, operative, creative ecc…) e per consentire loro di agire
in maniera matura e responsabile
Scuola che colloca nel mondo. La Scuola Secondaria di 1° grado aiuta lo studente
ad acquisire una immagine sempre più chiara ed approfondita della realtà sociale, a
riconoscere le attività dell’uomo, a comprendere il rapporto che intercorre fra le
vicende storiche ed economiche, le strutture istituzionali e politiche, le aggregazioni
sociali e la vita e le decisioni del singolo.
Scuola orientativa. La Scuola Secondaria di 1° grado mira all’orientamento di
ciascuno, favorisce l’iniziativa del soggetto per il suo sviluppo fisico, psichico e
intellettuale, lo mette nelle condizioni di definire la propria identità rispetto agli altri e
di assumere un proprio ruolo nella realtà sociale, culturale e professionale.
Scuola dell’identità. La Scuola Secondaria di 1° grado assolve il compito di
accompagnare il preadolescente nella sua maturazione globale fino alle soglie
dell’adolescenza.
Scuola della motivazione e del significato. La Scuola Secondaria di 1° grado è
impegnata a sviluppare conoscenze e abilità disciplinari e interdisciplinari sulle
P.O.F. 2014/2015
Pag. 17
ISTITUTO COMPRENSIVO EST 3 - BRESCIA
effettive capacità di ciascuno, utilizzando le modalità più motivanti e ricche di senso,
perché l’allievo possa agirle sia individualmente sia insieme agli altri sia dinanzi agli
altri.
Le finalità sopra indicate si traducono nei seguenti obiettivi generali formativi e
cognitivi della scuola:
6.1.1
Obiettivi generali formativi
6.1.2
Obiettivi generali cognitivi
Acquisire responsabilità personale
 -essendo consapevole delle regole sociali
 -maturando un sempre maggiore autocontrollo del proprio comportamento
 -acquisendo consapevolezza delle possibili conseguenze delle proprie azioni
 -avendo coscienza dei propri diritti, ma anche dei limiti alla propria libertà.
Instaurare positive relazioni interpersonali
 -comportandosi con rispetto e tolleranza verso gli altri
 -mostrandosi disponibile agli interventi dei docenti
Costruire rapporti di collaborazione responsabile
 -partecipando proficuamente ai momenti di comunicazione in classe
 -collaborando con compagni e insegnanti e operando in modo costruttivo
 -portando a scuola strumenti e materiali
 -applicandosi allo studio con motivazione e continuità






Potenziare la padronanza della lingua italiana in quanto veicolo di conoscenza;
Acquisire in forma sempre più consapevole l’uso ed la conoscenza delle lingue
europee;
Acquisire la conoscenza dei diversi ambiti disciplinari e padroneggiarne i
linguaggi specifici;
Sviluppare, attraverso le diverse discipline, le capacità di comprensione, analisi,
sintesi e valutazione;
Acquisire autonomia operativa e strategica (consapevolezza delle procedure,
continuità e precisione nel lavoro, individuazione di strategie personali per
procedere);
Sviluppare, attraverso l’esperienza dei diversi saperi, le attitudini personali e
l’auto-orientamento.
Per conseguire i suddetti obiettivi la scuola
 differenzia la proposta di insegnamento, per adeguarla alle caratteristiche
individuali, operando per sviluppare le potenzialità, consolidare le competenze,
recuperare le eventuali lacune;
 arricchisce l’offerta formativa tramite i progetti interni alle discipline,
interdisciplinari di classe e d’istituto e favorisce anche , nei limiti del possibile,
la realizzazione di progetti legati ad Enti e all’Associazione genitori;
 introduce elementi di personalizzazione ed individualizzazione nei percorsi
curricolari per portare tutti gli alunni al traguardo e fornire nel contempo stimoli
all’autonomia operativa e decisionale;
 favorisce la socializzazione e l’integrazione delle alunne e degli alunni curando
che vengano garantiti il rispetto delle regole e la tolleranza reciproca, creando
un clima di classe aperto e collaborativo;
 si rinnova e si migliora per favorire la partecipazione degli allievi e la loro
motivazione utilizzando più codici comunicativi e facendo ricorso alle nuove
tecnologie, viste sia come veicoli sia come ambiti di formazione dell’esperienza
e della conoscenza;
P.O.F. 2014/2015
Pag. 18
ISTITUTO COMPRENSIVO EST 3 - BRESCIA

si attiva, attraverso i vari contenuti disciplinari e le azioni dei docenti, a dare
valore ai principi della solidarietà e della pace.
6.2 TEMPO SCUOLA : ORGANIZZAZIONE
In ottemperanza a quanto previsto dalla legislazione vigente, l’organizzazione
scolastica prevede per l’anno scolastico 2011/12 i seguenti modelli di TEMPO SCUOLA
per le classi prime, seconde e terze:
a) Modulo Tempo scuola 30 ore su 6 giorni: 5 ore al giorno, antimeridiane, da Lunedì
a Sabato, per un totale di 990 ore annue, con una distribuzione oraria delle discipline
come prevista dal Ministero – vedi tabella allegata -che contribuiscono, per 957 ore, al
curricolo base, cui si sommano 33 ore di approfondimento di materie letterarie;
b) Modulo Tempo scuola prolungato 36/40 ore su 6 giorni: 5 ore al giorno,
antimeridiane, da Lunedì a Sabato, con due/tre rientri pomeridiani, individuati dal
Consiglio d’Istituto.
PROSPETTO delle DISCIPLINE e delle quote orarie previste dal MINISTERO
Orario settimanale delle lezioni:
Classi a
Monte ore
Classi Monte ore
36
annuale
a 30h
annuale
h/40h
Lingua italiana, Storia e
Geografia
Lingua Inglese
II lingua straniera
Matematica e Scienze
Tecnologia
Arte e Immagine
Musica
Scienze motorie
Religione
Approfondimento in
materie letterarie
Approfondimento
nell’area linguistica
Approfondimento
nell’area logicomatematica-scientifica
Mensa
Totale
9
297
9 /15
297/495
3
2
6
2
2
2
2
1
99
66
198
66
66
66
66
33
3
2
6
2
2
2
2
1
99
66
198
66
66
66
66
33
1
33
1/0
33/0
2/0
66/0
2
66
2/3
36/40
66
1188/1320
30
990
6.3 IL LAVORO SCOLASTICO E L’OFFERTA FORMATIVA
Articolazione del servizio
Il lavoro scolastico è finalizzato a:
 Sviluppare le potenzialità delle/gli alunne/i
 Contrastare la dispersione scolastica
 Sviluppare la socialità delle/gli alunne/i
 Colmare le lacune e le carenze, limitando al massimo il ricorso alla ripetenza
P.O.F. 2014/2015
Pag. 19
ISTITUTO COMPRENSIVO EST 3 - BRESCIA

Incrementare la partecipazione delle famiglie e il loro coinvolgimento nella
progettazione della vita scolastica Pertanto l’offerta formativa si concretizza
attraverso la progettazione di un servizio diversificato, articolato in:
 attività curricolare, in cui trovano spazio progetti ed attività integrative
condivisi dai Consigli di classe, dal Collegio Docenti e dalle Aree disciplinari
 iniziative di recupero, consolidamento, potenziamento e sostegno
 iniziative di confronto con le famiglie e di stimolo alla partecipazione e alla
assunzione di responsabilità gestionali
Attività integrative connesse al lavoro curricolare
1. Iniziative didattiche per l’auto-orientamento, l’accoglienza, la conoscenza di sé, la
prevenzione del disagio per tutte le classi (Educazione alla affettività);
Percorsi didattici finalizzati all’orientamento scolastico che prevedono incontri con
esperti per tutte le classi terze;
Iniziative di integrazione di alunni/e stranieri/e, nella scuola e nel contesto sociale,
con attività di alfabetizzazione;
Uscite didattiche per visite a musei, a teatri, ad aziende, a siti di interesse storico,
naturalistico ed ambientale;
Iniziative didattiche che prevedono incontri con esperti per il progetto di Educazione
alla salute e
di Educazione ambientale (medici, psicologi, esperti di problemi
ambientali);
Attività di recupero, consolidamento e potenziamento, relative alle competenze
disciplinari. Vengono utilizzate ore di insegnamento aggiuntivo svolte in ore
pomeridiane, che non sono da intendere come pura e semplice ripetizione del percorso
curricolare, ma come itinerari di lavoro che utilizzano strategie diverse finalizzate a
recuperare motivazione e abilità. Nel corso dell’anno si ipotizzano 40 ore per corso da
destinare al recupero linguistico e/o logico-matematico, rivolte agli allievi individuati
dal consiglio di classe, obbligatorie per frequenza e concordate con le famiglie;
Progetto lettura: destinato in modo più specifico alle classi seconde, ma aperto alle
classi interessate (Eventuale incontro con l’autore, altre forme di sensibilizzazione alla
lettura);
Attività relative alla Sicurezza (Educazione stradale; Sicurezza a scuola) per le classi
prime, alla Educazione alla Legalità per le classi seconde;
Partecipazione a iniziative, progetti, concorsi offerti dal territorio ed anche a carattere
nazionale (Associazioni ed enti culturali, Comune, Provincia, Ministero P.I …);
Attività dei Centri sportivi scolastici (in base alla disponibilità dei docenti, al numero di
iscrizioni e alla disponibilità delle strutture).
Visite guidate e viaggi d’istruzione.
(Allegato regolamento e viaggi d’istruzione)
I viaggi d’istruzione e le visite guidate sono svolte sulla base delle norme previste dal
Regolamento di Istituto. Le visite guidate ed i viaggi d’istruzione, solo se proposti dal
Consiglio di classe (con l’impegno scritto di tre docenti, di cui due effettivi e uno
supplente, disposti a parteciparvi come accompagnatori) e poi deliberati dagli Organi
Collegiali preposti, fanno parte integrante del POF. In un anno scolastico, per ciascuna
classe, si potranno effettuare:
un viaggio d’istruzione di un giorno, salvo deroga per progetti specifici adeguatamente
motivati;
un massimo di cinque visite guidate nell’ambito dell’orario di lezione giornaliero.
I Consigli di classe sono chiamati ad un’attenta valutazione dei costi per favorire la
piena integrazione scolastica anche dei soggetti appartenenti a famiglie non abbienti.
P.O.F. 2014/2015
Pag. 20
ISTITUTO COMPRENSIVO EST 3 - BRESCIA
6.4 CONTROLLO DEGLI APPRENDIMENTI
Livelli di partenza
I livelli di partenza descrivono la situazione iniziale di ogni alunno e di ogni classe
rispetto alle abilità di base. Vengono individuati per identificare i processi individuali di
apprendimento e formulare meglio ipotesi di programmazione sui singoli e sulle classi.
Il lavoro iniziale e le prove di ingresso hanno lo scopo di accertare il possesso di quelle
abilità che si ritengono pre-requisiti essenziali per il percorso formativo previsto.
L’analisi delle prestazioni ha soprattutto uno scopo informativo e didattico e le famiglie
verranno messe a conoscenza dei livelli di partenza di ciascun allievo durante i
colloqui individuali. Sulla base dell’elaborazione dei dati raccolti si determinano gli
obiettivi e le strategie di intervento sia per il gruppo classe (programmazione del
consiglio di classe, piani di lavoro disciplinari) sia individualizzati. Si attuano, di
norma, prove d’ingresso iniziali su tutti gli alunni delle classi prime; per quelli delle
classi seconde e terze si identificano come livelli cognitivi iniziali quelli di uscita della
classe precedente oppure si procede a prove d’ingresso. Per gli alunni che alla fine
dell’anno abbiano evidenziato carenze in alcune discipline, sanate dal voto del
Consiglio di classe, si possono predisporre, all’inizio dell’anno seguente, delle prove in
ingresso per verificare il recupero di tali carenze.
Strategie metodologiche per il conseguimento degli obiettivi cognitivi
Le attività sono programmate in Unità di Apprendimento, nelle quali sono fissati gli
obiettivi da raggiungere, i contenuti scelti, gli strumenti utilizzati e le verifiche con le
quali controllare l'apprendimento e la programmazione. Sono previsti metodi e
strumenti di lavoro differenziati: comunicazioni dell'insegnante anche con l’uso di
strumenti audiovisivi e informatici, elaborazioni personali anche con l'uso di schede
guida e schemi, letture e studio individuale, produzione di comunicazioni,
osservazione ed esecuzione di compiti operativi. Le proposte di lavoro sono articolate
nei momenti individuale, collettivo e di gruppo (come nel caso di esperimenti di
laboratorio o attività di ricerca). Il libro di testo può essere integrato da materiale in
fotocopia, nonché da indicazioni, informazioni e piste di lavoro. Si fa ricorso all’ uso di
materiale audiovisivo e di software informatico, alle visite guidate, ai viaggi di
istruzione ed all’intervento di esperti.
Prove di verifica nel corso dell’anno scolastico
Le verifiche hanno lo scopo di accertare la validità del processo di insegnamentoapprendimento e servono sia all’insegnante come feedback del proprio operato sia per
rendere consapevoli le alunne, gli alunni e le loro famiglie del percorso
formativo; esse sono riferite ai contenuti di studio e finalizzate a testare gli obiettivi
da raggiungere. Si prevedono verifiche:
ORALI
colloqui individuali, presentazioni di lavori di gruppo, prove di lettura,
relazioni informative, dialoghi in lingua straniera …
SCRITTE batterie di esercizi, schemi, questionari, elaborati a carattere creativo,
informativo, argomentativo, procedimenti di calcolo, soluzione di problemi …
GRAFICHE tabelloni di sintesi, illustrazioni,disegni e composizioni, rappresentazioni
geometriche, diagrammi di valòori statistici, …
PRATICHE esecuzioni con strumenti musicali, manipolazioni, esperimenti, attività
motorie…
Verranno effettuati, nel corso dell’attività didattica,
accertamenti di carattere
formativo che serviranno a verificare l’andamento del processo di insegnamentoapprendimento; a conclusione delle unità di lavoro si procederà alla somministrazione
di prove di verifica sommativa (cioé riferite a più obiettivi e/o a più criteri, nonché
P.O.F. 2014/2015
Pag. 21
ISTITUTO COMPRENSIVO EST 3 - BRESCIA
all’insieme dei contenuti svolti) che contribuiranno alla formulazione della valutazione
quadrimestrale.
Nella preparazione e nella somministrazione delle prove si considera importante ed
utile esplicitare il rapporto tra obiettivi e prestazioni richieste per sviluppare
l’autovalutazione degli alunni e delle alunne. Analogamente, nella correzione delle
prove, si ritiene efficace coinvolgere gli allievi nell’analisi degli errori perché si rendano
conto del genere di difficoltà incontrate e possano meglio recuperare, avendo
individuato e compreso i punti deboli.
La legge 169/2008 ha innovato in modo significativo i termini della valutazione degli
apprendimenti e del comportamento degli alunni introducendo il voto in decimi. Per
dare ragione dei risultati ottenuti verranno sempre resi noti i criteri ai quali ci si
riferisce per l’attribuzione dei voti. Sia le valutazioni in itinere sia la valutazione
quadrimestrale verranno espresse in decimi. Possono essere usati voti intermedi nelle
verifiche in itinere per meglio segnare il percorso dell’allievo e consentire una più
precisa misurazione e differenziazione dei risultati di apprendimento; al contrario, la
valutazione quadrimestrale si esprimerà con voti interi.
Le prove di tipo oggettivo dovranno riportare anche la misurazione espressa in
punteggio e/o percentuale secondo i parametri esposti nella seguente tabella, in cui si
dà ragione anche dei voti e dei livelli di competenza corrispondenti.
Indicazioni di
massima per la
misurazione in
percentuale
0-12%
13-17%
18-22%
23-27%
28-32%
33-37%
38-42%
43-47%
48-52%
53-55%
56-62%
Voto in decimi
(in itinere)
1
1½
2
2½
3
3½
4
4½
5
5½
6
Voto in decimi
(in scheda)
LIVELLO DI
COMPETENZA
4
Frammentaria e
disorganica
5
Incompleta e
imprecisa
6
Limitata agli elementi
essenziali
63-67%
6872%
6½
7
7
73-77%
78-82%
7½
8
8
Completa e sicura
83-87%
88-92%
8½
9
9
Ampia e consolidata
93-97%
98-100%
9½
10
10
Pienamente acquisita,
sicura e apprefondita
P.O.F. 2014/2015
Per lo più consolidata
Pag. 22
ISTITUTO COMPRENSIVO EST 3 - BRESCIA
I voti inferiori al 4 possono essere usati nelle prove di verifica in itinere nei casi in cui
si voglia evidenziare una particolare difficoltà o comportamenti poco motivati verso la
disciplina. Nelle prove di tipo discorsivo ( produzioni orali e scritte a carattere
informativo, argomentativo, elaborati scritti con ideazioni e valutazioni personali,
risposte “aperte” a questionari ecc.), dove la misurazione analitica in punteggi
risulterebbe forzata, il risultato più specificatamente qualitativo viene classificato solo
in decimi, facendo riferimento ai seguenti criteri:
-pertinenza, completezza ed organicità delle informazioni -proprietà e correttezza
nell’uso della lingua orale e scritta -uso dei linguaggi e della terminologia specifica
delle discipline -capacità di trarre inferenze e operare collegamenti tra dati e
informazioni -capacità ideativa / valutativa -flluidità espositiva
Si stabilisce il seguente numero minimo di prove per quadrimestre per disciplina:
1) ITALIANO: quattro prove scritte e/o orali (a verifica delle competenze richieste
dalle discipline);
2) MATEMATICA tre prove (a verifica delle competenze richieste dalle discipline);
3) LINGUA STRANIERA: due prove scritte e una prova orale;
4) ARTE E IMMAGINE e SCIENZE MOTORIE: tre prove (fra teoriche e pratiche);
5) STORIA, GEOGRAFIA, SCIENZE, MUSICA, TECNOLOGIA : due prove.
6)RELIGIONE: colloqui orali
Le prove scritte verranno riconsegnate corrette entro un termine massimo di 15/20
giorni, al fine di dare agli allievi l’informazione di ritorno del loro operato e alle
famiglie indicazioni tempestive sullo sviluppo degli apprendimenti da parte degli
allievi.
6.5 La valutazione quadrimestrale
Sempre in ottemperanza alla legge 169/2008 la valutazione sia periodica sia finale è
espressa in decimi. Il Collegio dei docenti ha deliberato il non utilizzo, in tali
valutazioni, di votazioni inferiori a 4/10 per evitare giudizi fortemente insufficienti che
potrebbero ledere l’ autostima e la motivazione all’apprendimento dell’allievo. Solo la
valutazione dell’insegnamento di Religione è espressa tramite giudizio e non con voto
in decimi, secondo quanto previsto dalle disposizioni ministeriali.
L’attribuzione del voto in decimi non è una semplice media dei risultati delle prove, ma
presuppone una vera e propria azione valutativa. Essa è il frutto dell’integrazione dei
dati relativi alla misurazione-valutazione delle prove di verifica in itinere, cioè
effettuate nel corso del quadrimestre, con tutte le altre informazioni che sono state
reperite attraverso le osservazioni sistematiche dell’insegnante e che riguardano i
progressi, la partecipazione e la motivazione verso la disciplina, la costanza dei
risultati.
6.6
La valutazione del comportamento
(Allegato regolamento di disciplina)
Per la valutazione del comportamento vigono le disposizioni ministeriali che lo hanno
definito a partire dal DPR 24 giugno 1998, n. 249, più noto come “Regolamento
recante lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria” e in
seguito confermati ed ampliati con il DM n5, art 1, comma1 del 16 gennaio 2009 e dal
DPR 22 giugno 2009 n. 122, in cui si legge esplicitamente: “La valutazione del
comportamento degli alunni nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, di
cui all'articolo 2 del decreto-legge, si propone di favorire l'acquisizione di una
coscienza civile basata sulla consapevolezza che la libertà personale si realizza:
 nell'adempimento dei propri doveri
 nella conoscenza e nell'esercizio dei propri diritti
P.O.F. 2014/2015
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ISTITUTO COMPRENSIVO EST 3 - BRESCIA

nel rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza civile in
generale e la vita scolastica in particolare.
In linea con questi assunti il Collegio ha individuato gli obiettivi generali formativi
utili a definire il comportamento e negli elementi espressi qui di seguito la
concretizzazione degli stessi:
Responsabilità personale;
Interazione sociale;
Collaborazione al processo educativo
6.7
Valutazione di fine anno
La Riforma della scuola media (D. Leg. 59/12-02-04) e la Legge n.169 del 30/10/2008
(Disposizioni urgenti in materia di istruzione ed università) prevede che in sede di
scrutinio finale vengano ammessi alla classe successiva gli alunni che conseguono:
 un voto di comportamento non inferiore a sei decimi
 una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di
discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento
vigente;
 la validità di frequenza alle lezioni ( l’alunno/a verrà ammesso/a alla classe
successiva se le assenze non supereranno i giorni complessivi nell’arco
dell’anno scolastico così come previsto dalla normativa vigente).
Secondo quanto previsto dall’art. 11, comma 1, del Decreto legislativo n. 59, i Collegi
dei docenti hanno facoltà di stabilire autonomamente “motivate deroghe” all’obbligo
della frequenza dell’orario annuale.
Il Collegio docenti ha deliberato in tal senso ammettendo che eventuali deroghe
possano essere prese in considerazione dal Consiglio di classe per:
-motivi di salute debitamente certificati
-motivi di famiglia gravi ed accertati
-iscrizione tardiva dovuta a motivi gravi ed accertati
In ottemperanza al DPR 22 giugno 2009 n° 122 art 2 comma 7, nel caso in cui
l’ammissione alla classe successiva sia comunque deliberata in presenza di carenze
relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, la scuola provvede
ad inserire una specifica nota a riguardo nel documento di valutazione individuale e
provvede a trasmettere quest'ultimo alla famiglia dell'alunno.
Il terzo anno di studi si conclude con un esame di stato che prevede un giudizio di
idoneità espresso in decimi dal Consiglio di classe, considerando il percorso scolastico
compiuto dall'allievo nella scuola secondaria di primo grado, per gli alunni che hanno
conseguito, in ogni disciplina di studio e nel comportamento, un voto non inferiore a
sei decimi. Anche in questo caso il Collegio sta operando per individuare modalità
condivise per l’attribuzione del voto relativo al giudizio di idoneità.
All'esito dell'esame di Stato concorrono i risultati delle prove scritte e orali, ivi
compresa la prova nazionale INVALSI, e il giudizio di idoneità. Il voto finale è
costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di
idoneità arrotondata all'unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5.
Al termine dell’esame, conseguono il diploma i candidati che ottengono una
valutazione non inferiore a sei decimi.
Tale esito è illustrato da una certificazione analitica dei traguardi di competenza (vedi
allegato competenze disciplinari) e del livello globale di maturazione raggiunti
dall’alunno.
P.O.F. 2014/2015
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ISTITUTO COMPRENSIVO EST 3 - BRESCIA
7. RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA
INSIEME PER ….
COOPERARE
In attività complementari:
principi educativi, Giornata dei
genitori, Open Day, Laboratori…
INFORMARE
Assemblee di classe
Colloqui individuali
Documentazione
COLLABORARE
Condivisione di
principi educativi,
valori e strategie
FORMARE
Incontri con esperti
Sportello consulenza
… con gli ORGANI COLLEGIALI DELL’ISTITUTO
Consiglio di Istituto
Giunta esecutiva
Consigli di Classe/Interclasse/Intersezione
Collegio dei Docenti con Gruppi disciplinari e di progetto
Comitato Valutazione docenti
... con I RESPONSABILI DELL’ISTITUTO
Denominazione
Collaboratore
del dirigente
scolastico
Coordinatore
attività di
plesso
(docente)
Principali compiti
Poteri
decisionali per
delega
 Coordinamento delle comunicazioni Sostituzione del
con i plessi
dirigente nelle
 Coordinamento generale dei progetti
sue funzioni





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Competenze
Organizzative/
gestionali
Relazionali
Progettuali
Raccolta delle richieste di permesso Coordinamento
Organizzative/
breve
Consigli di
gestionali
Gestione delle sostituzioni nel plesso
classe/interclasse Relazionali
Cura della circolazione di tutte le
informazioni in entrata e in uscita del
plesso.
Collaborazione col Dirigente nei
rapporti con il territorio
Presiede le riunioni del Consiglio di
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ISTITUTO COMPRENSIVO EST 3 - BRESCIA





Responsabile /
Coordinatore
Progetto /
Commissione
(docente)
intersezione (scuola dell’infanzia),di
Interclasse e di classe( scuola
primaria e secondaria 1°).
Indirizza l’attività del Consiglio di
intersezione (scuola dell’infanzia),di
Interclasse e di classe( scuola
primaria e secondaria 1°), in coerenza
con il POF
È garante della continuità del progetto
formativo del Consiglio di
intersezione, di Interclasse e di classe
Coordina il rapporto tra le diverse
componenti del Consiglio di
intersezione, di Interclasse e di classe
Informa il DS sulla situazione delle
Classi /sezioni e del Consiglio di
intersezione, di Interclasse e di classe
Cura le comunicazioni tra il Consiglio
di intersezione, di Interclasse e di
classe
e le famiglie degli alunni
Presidenza
riunioni e
Coordinamento
dei gruppi di
lavoro
Progettuali
Relazionali
Responsabile
 Formula proposte in merito
Laboratori/aule
all’acquisto di materiali e attrezzature
speciali.
 Formula proposte per il regolamento
(docente)
d’uso
 Predispone l’orario per l’utilizzo
 Controlla la funzionalità delle
attrezzature e organizza gli interventi
per la manutenzione
Responsabile
 Predispone piani d’intervento e di
Servizio
prevenzione per garantire la sicurezza
prevenzione e
nella scuola
protezione
(RSPP) (DS o
suo delegato)
Contatti per
preventivi e
proposte
d’acquisto
Organizzative
Disciplinari
Tecniche
R.S.U.
Assemblee
d’istituto
Contratti
d’istituto
P.O.F. 2014/2015
 Presiede le riunioni dei gruppi di
Progetto/ Commissione
 Indirizza l’attività del gruppo di
Progetto / Commissione in coerenza
con il POF
 Informa il DS e relaziona al Collegio
Docenti sul Progetto / Commissione
 Rappresentano docenti e A.T.A. nei
rapporti con il dirigente sulle materie
di lavoro di competenza
Tecniche
Organizzative
Contrattazione
d’istituto
Pag. 26
ISTITUTO COMPRENSIVO EST 3 - BRESCIA
8.
Formazione del personale docente e A.T.A.
Per la realizzazione del progetto educativo diventa fondamentale una specifica
formazione di tutto il personale scolastico, oltre che la loro disponibilità.
In quest’ottica il Collegio Docenti predispone ogni anno un organico piano di
formazione.
Il piano prevede interventi di esperti, attività di autoaggiornamento degli insegnanti,
scambi di informazioni e di esperienze tra colleghi, accordi con enti, istituzioni e
università.
9. CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI E
ASSEGNAZIONE DEI DOCENTI
9.1 Formazione Classi
Richiesta tempo scuola
Richiesta seconda lingua straniera comunitaria per la secondaria di primo grado
Eterogeneità all’interno della classe
Omogeneità tra le classi
mediante:
Equilibrio nella distribuzione dei livelli cognitivi e comportamentali
Equilibrio tra numero di maschi e femmine
Equa distribuzione tra le classi dei casi più problematici e, in particolare,
separazione di alunni incompatibili, su segnalazione delle maestre, per evitare
interazioni negative
Equa distribuzione tra le classi di alunni non italofoni, tenendo conto soprattutto
del livello di alfabetizzazione di partenza
Assegnazione della medesima sezione dei fratelli, se espressamente richiesta e
motivata
Presenza di piccoli gruppi di provenienza ( almeno 2 ragazzi della stessa classe
di scuola primaria); tale criterio può non essere rispettato per cause di forza
maggiore (alunno che arriva da solo o ha chiesto una lingua straniera diversa
dai compagni e anche nel caso in cui la famiglia abbia richiesto la sezione
frequentata da un fratello).
9.2
Criteri di assegnazione alle classi dei docenti
- considerare le domande di mobilità interna verificando che non interrompano una
continuità didattica efficace all'apprendimento e, in presenza di più domande su uno
stesso corso, dando priorità al docente più anziano per servizio;
- mantenere la continuità didattica quando è stata efficace per l'apprendimento e la
formazione nei termini di perseguimento degli obiettivi cognitivi e formativi presenti
nel P.O.F.;
- di dare luogo ad un'alternanza di stili e di proposte di insegnamento che favorisca e
recuperi situazioni relazionali disturbate con l'utenza e con gli altri docenti.
P.O.F. 2014/2015
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ALLEGATI:
N.1- Competenze disciplinari al termine di ogni grado d’istruzione:
- Infanzia
- Primaria
- Secondaria I grado
N.2 - Statuto
N.3 - Carta dei Servizi
N.4 - Regolamento di istituto per le allieve e gli allievi
N.5 - Patto educativo di corresponsabilità scuola dell’infanzia e primaria
N.6 –Patto educativo di corresponsabilità scuola secondaria I grado
N.7 - Regolamento visite e viaggi di istruzione
N.8 - Regolamento insegnanti
N.9 –Regolamento di disciplina
ALLEGATI DA INTEGRARE A SETTEMBRE:
- Organigramma dell’Istituto Comprensivo
- Scheda dei progetti da attuare durante l’anno scolastico
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