La Voce n.39 del 31 Ottobre 2014

N. 39
Venerdì
31 Ottobre 2014
Periodico settimanale
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in
Abbonamento Postale -D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
art. 1, comma 1, DCB
Fil. di Perugia Uff. A/P
GIORNALE LOCALE ROC
1,10 euro
DIOCESI PERUGIA
Il primo “summit”
con gli operatori
sanitari
16
DIOCESI CASTELLO
Una famiglia parte
in missione
per il Perù
18
l’editoriale
TODI
Opera multimediale
sui 150 anni
dell’Agrario
21
DIOCESI TERNI
Venti anni di
attività della Caritas
in Albania
22
ASSISI
Nuovi locali e nuovi
servizi all’Istituto
Serafico
25
CONTIENE I.P.
GUBBIO
Sarà Papa Francesco
ad accendere
l’Albero!
26
festa dei Santi e dei Morti
Spirito di Assisi:
dialogo senza equivoci
di Elio Bromuri
D
a 28 anni, ogni anno, si è ricordato il famoso
incontro delle religioni per la pace ad Assisi.
Anche quest’anno. Il giorno dell’arcobaleno,
della cessazione di ogni focolaio di guerra. Una giornata
eccezionale, 27 ottobre 1986. Come disse Giovanni
Paolo II era la prima volta nella storia che le religioni si
ritrovavano insieme a pregare per la pace secondo
propri riti, in intima comunione di amicizia e rispetto.
Nel 2011 Papa Benedetto XVI ha ricordato quell’evento
nel suo 25° anniversario. I due Pontefici nei loro discorsi
conclusivi (vedi www.vatican.va) hanno ribadito con
profonda convinzione - e applauditi per questo l’urgenza che le religioni, i credenti e i loro capi
assumessero la responsabilità di essere “araldi della
pace”, “costruttori della pace”, “testimoni credibili della
pace”, “maestri della pace”. La Comunità di Sant’Egidio
in questi anni ha portato tale messaggio in tante città
del mondo. Gli umbri e Assisi in particolare sono i primi
a essere interessati a conservare la memoria di questo
evento, date le condizioni in cui versa l’umanità. È
anche importante ricordare che tutto questo è stato
chiamato dallo stesso san Giovanni Paolo II “lo spirito di
Assisi”, in quanto si ispira alla vita e al messaggio di san
Francesco e santa Chiara, modelli di mitezza, santità e
grazia.
Il 27 ottobre pertanto dovrebbe essere considerato un
giorno sacro, da celebrare con un rinnovato senso di
ricerca e di testimonianza nel segno della preghiera, del
digiuno e del pellegrinaggio; giorno di tutti gli “uomini
di Dio” per la pace. Molte organizzazioni religiose e
pacifiste hanno preferito dedicare questo giorno al
dialogo tra cristiani e musulmani. La mia opinione è
che si tratti di una forzatura riduttiva ed equivoca. Il
necessario dialogo con l’Islam richiede un’attenzione
particolare in questo periodo, dopo il crollo delle Torri
gemelle, dopo Al Qaeda, il Califfato e soprattutto dopo la
comparsa dello Stato islamico (Isis), mentre le grandi
nazioni musulmane tacciono sulle atrocità compiute
con motivazione religiosa, tutto, sacrilegamente, in
nome della fede in Dio, clemente e misericordioso.
Certo, vi sono musulmani in Europa che conosciamo e
rispettiamo e accogliamo nei nostri ambienti, cui diamo
parola e cattedra, che si dicono e sono contrari ad ogni
forma di violenza; amano la pace e sostengono che
l’Islam è per la pace. Anche se, va detto, il simbolo
dell’Islam non è il ramoscello d’olivo ma la spada di
Maometto. Essere per la pace vuol dire - anche per noi
cristiani che ci siamo combattuti in guerre feroci convertirsi religiosamente e culturalmente. Ai cristiani
il Vangelo ammonisce: “Amate i vostri nemici”. Con
questa parola nel cuore si deve pur essere capaci di
dialogare senza rinunciare ad esercitare profezia e
parresìa, e conoscendo meglio, non per sentito dire, la
religione e la cultura dell’immensa famiglia musulmana
e ciò che tale cultura comporta per un dialogo vero e
per la convivenza pacifica in un mondo globale.
Cambiare il senso del 27 ottobre in un semplice dialogo
nel quale (come succede spesso anche dalle nostre
parti) i cristiani danno parola e pulpito ai musulmani
accettando supinamente le loro affermazioni
diplomatiche, mi pare fuori luogo. Si può e si deve fare
un dialogo con i musulmani, ma non ponendo la
sordina sullo “spirito di Assisi” che ha ben altro respiro
e orizzonte. In questo dialogo si deve accogliere la
persona, rispettare la fede professata, e tuttavia chiarire
che c’è ignoranza e presunzione nel considerare - da
parte musulmana - il cristianesimo come una
“preparazione” verso la religione universale e
conclusiva della storia, che sarebbe appunto rivelata nel
Corano, disceso dal cielo per volere divino e affidato al
profeta Muhammad. Liberi loro di professare e
diffondere la loro fede, e liberi noi di dire che oggi, in
nome di tale fede, vengono compiute violenze e stragi.
I Santi, i Defunti: le due sentite
celebrazioni dei prossimi giorni sono
strettamente collegate, e non solo dal
calendario. Per la Chiesa antica, era la
morte a testimoniare la coerenza del
cristiano santo; e d’altro canto, solo con
15
Parola a...
Società
Mons. Chiaretti
si chiede che
fine abbia fatto
il laicato cattolico in politica
Dalla nuova
edizione del
Dossier immigrazione, i dati
sull’Umbria
Censis
3
Italiani sempre
più informati in
tema salute, ma
insoddisfatti della
Sanità pubblica
5
Papa
Incontra i movimenti sociali e
annuncia un’enciclica dedicata
all’ecologia
6
la morte il santo raggiungeva la vera
Patria a cui aveva anelato con la sua
intera esistenza. Oggi tuttavia pare che
la “vita eterna” sia desiderata da pochi,
forse perché la si interpreta come una
ripetizione infinita della vita terrena...
9 &14
SPIRITO DI ASSISI
Gli eventi che hanno
segnato la tre-giorni di
Assisi in memoria della
Giornata lanciata da
Giovanni Paolo II. Su
“Abramo, nostro padre nella fede” l’intervento di padre Giulio Michelini
10 -11
POLITICA
A livello nazionale
e regionale si
dibatte sulla riforma della legge
elettorale. In
Umbria si tratta di una questione urgente
perché ci sono le elezioni in vista
4 &6
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TEL/CELL..............................................
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LA VOCE ATTUALITÀ
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
Informati ma insoddisfatti
CENSIS. Italiani
T
Il dato più eclatante è che le persone riscontrano un peggioramento del Servizio sanitario nazionale. La qualità dell’assistenza è percepita in contrazione,
crescono i “viaggi della speranza”, specie
da Sud a Nord in cerca di ospedali, medici e tecniche di cura di eccellenza che
soltanto in poche regioni italiane sono
Le liste d’attesa determinano
i giudizi più negativi. I ticket
sono percepiti come una
tassa iniqua. Si profila una
crescita delle polizze
assicurative private
disponibili. Le punte di maggiore soddisfazione sono al Nordest col 27,5% di pareri negativi; quelle al contrario più critiche sono al Sud dove il 72% formula
giudizi tutt’altro che lusinghieri sul sistema di cura pubblico.
Per non parlare dei “tagli” variamente
imposti alla sanità nel corso degli ultimi
anni. Molto negativo è il giudizio sulla
chiusura dei piccoli ospedali: il 67% dei
cittadini si dichiara contrario perché li
ritiene un presidio importante.
Si diceva del ricorso al “fai da te” (autocura o ricorso al “privato”): nell’ultimo
anno il 53% degli italiani, per via della
crisi, si è rassegnato a tempi di attesa più
lunghi per effettuare analisi, visite e cure mediche. Ovviamente, chi ha i soldi
cerca soluzioni più rapide. Così hanno
fatto circa due terzi degli italiani, che
hanno pagato di tasca propria, in particolare, il ticket sui farmaci (66%), le visite specialistiche (45,5%), o il dentista
(45,5%).
Curiosi i capitoli della ricerca del Cen-
sis che riguardano la prevenzione e l’uso del Web. Per la paura diffusa dei tumori (63%), della non-autosufficienza
(31%), di malattie cardiovascolari (28%)
e neurologiche (26%), si cerca di mantenersi sani con diete (44%), controlli medici periodici (43%) e ampio ricorso alle
informazioni in Rete (42%).
Anche se il medico di base rimane la fonte di informazione più consultata dagli
italiani (73%), il 48% legge giornali, riviste e va su internet; il 35% compra integratori, il 25% farmaci auto-prescritti.
Se le malattie sono gravi, il 90% “ubbidisce” alle prescrizioni mediche; se non lo
sono, solo il 57% segue i consigli degli
specialisti.
È piuttosto generalizzato il grado di fiducia nei farmaci, specie se usati per malattie croniche. Ma c’è il problema del ticket - già citato - e poi quello della non totale copertura pubblica, che rendono a
volte necessario l’acquisto a pagamento
delle medicine, perché non “passate” dal
Servizio sanitario pubblico. Mentre la
farmaceutica fa continui progressi, come
mostra il caso di Ebola e dell’epatite C
(per cui è stata elaborata una cura costosissima), è probabile che in un prossimo futuro il Governo sia costretto a
“stringere” ulteriormente sulle coperture generali fornite alla popolazione.
Si profila quindi una crescita del ruolo
delle assicurazioni sanitarie integrative
private, che però non sono - al momento - alla portata di tutti i cittadini.
Luigi Crimella
Il Sud rischia la desertificazione
sul piano umano e industriale
I
l Sud Italia si sta avviando
verso una ‘desertificazione’
demografica... È il quadro
che emerge dal Rapporto
Svimez sull’economia del
Mezzogiorno 2014. Dati che si
riferiscono al 2013 (ma il trend
non è cambiato nel 2014): 177
mila nascite, il numero più
basso dal 1861. E i decessi
hanno superato le nascite,
emulando quanto era accaduto
solo nel 1867 e nel 1918, cioè
alla fine di due guerre, la
Terza d’indipendenza e la
Prima mondiale. Di fronte a
queste cifre, ecco la
previsione: “Il Sud sarà
ABAT JOUR
A cura di Angelo M. Fanucci
Una chiamata
anche per noi
più insoddisfatti
nei confronti della
sanità pubblica
ra i tanti problemi che gli italiani
devono affrontare c’è quello della
salute. Sì, perché il bel tempo antico in cui c’era il “dottore” cui ci si poteva rivolgere tranquillamente, nel suo
studio vicino a casa, e che, se le cose erano leggere, ti prescriveva medicine passate dal Servizio sanitario nazionale
(Ssn); se invece erano “serie”, ti faceva
ricoverare all’ospedale... ebbene, quel
tempo sembra definitivamente tramontato.
Oggi, nella rivoluzione che sembra stia
colpendo inesorabilmente tutti i settori
della società, anche la sanità è messa in
discussione e appare a rischio di non poter più mantenere un servizio universale. Lo spiega il Censis (Centro studi investimenti sociali) nel rapporto presentato il 27 ottobre a Roma, dal titolo Informati e insoddisfatti: verso una sanità minimale?, curato nell’ambito del Forum
per la ricerca biomedica.
Anzitutto, uno sguardo ai dati generali
emersi dalla ricerca. Gli italiani si dicono mediamente “informati” (70%), ma
per il 55% temono la confusione per
“troppa informazione”. Il 49% (in pratica la metà) giudica inadeguati i servizi
sanitari della propria Regione, con una
percentuale che sale al 72% al Sud. Qual
è la “colpa” più grave del sistema sanitario? Le liste d’attesa, che stroncano le
speranze dei più, costretti a ricorrere, in
casi davvero seri, alle visite e cure private. Per questo aspetto, ben il 64% si dice
gravemente insoddisfatto.
Per non parlare del ticket, variamente
presente e modulato nelle Regioni: per il
45% degli italiani si tratta di una tassa
iniqua, e per il 35% i farmaci garantiti
dal Ssn sono insufficienti. Insomma, un
pianto diffuso un po’ in tutto lo Stivale.
Vediamo più analiticamente cosa è
emerso dalla ricerca.
3
interessato nei prossimi anni
da un stravolgimento
demografico, uno tsunami
dalle conseguenze
imprevedibili, destinato a
perdere 4,2 milioni di abitanti
nei prossimi 50 anni,
arrivando così a pesare per il
27% sul totale nazionale, a
fronte dell’attuale 34,3%”.
Sempre secondo il Rapporto
Svimez, in cinque anni di crisi
l’industria nel Sud ha
registrato un decremento del
53% negli investimenti, e i
consumi delle famiglie sono
crollati di quasi il 13%. Gli
occupati sono scesi a 5,8
milioni, il valore più basso dal
1977. Basti pensare che nel
nostro Meridione, pur essendo
presente appena il 26% degli
occupati italiani, si concentra
il 60% delle perdite di lavoro
determinate dalla crisi. Così, si
alimenta anche il fenomeno
dell’emigrazione (116 mila
abitanti emigrati nel solo
Sconcertano
i dati dell’ultimo
“Rapporto Svimez”:
povertà sempre più
devastante, natalità
in picchiata
2013). Nell’ultimo anno le
famiglie povere sono
aumentate del 40%. Questa la
classifica aggiornata della
“ricchezza” detenuta: la
Calabria conferma il triste
primato di regione più povera
d’Italia, con un Pil pro-capite
nel 2013 di appena 15.989
euro, meno della metà delle
regioni più ricche come Valle
d’Aosta, Trentino Alto Adige e
Lombardia. Nel Mezzogiorno,
la regione con il Pil pro-capite
più elevato è risultata
l’Abruzzo (21.845 euro); a
seguire, il Molise (19.374
euro), la Sardegna (18.620), la
Basilicata (17.006 euro), la
Puglia (16.512 euro), la
Campania (16.291 euro), la
Sicilia (16.152 euro) e,
appunto, la Calabria. Perciò, se
non si inverte la rotta, il Sud
corre il rischio concreto di una
progressiva “desertificazione”
sia umana sia industriale.
Nella storia recente, le
difficoltà economiche e sociali
non sono certo mancate nel
Meridione d’Italia, ma mai la
speranza si era tanto svilita da
generare un trend
demografico così negativo. Al
contrario, forse proprio nei
tempi più ardui, gli uomini e le
donne del Sud hanno sempre
risposto alle innumerevoli
difficoltà guardando avanti,
scegliendo di sperare nel
futuro, di non mollare, di dare
continuità a quel ricchissimo
patrimonio di storia, cultura,
costumi e umanità che li
caratterizza. Affidandolo alle
nuove generazioni.
Immigrazione, un fenomeno recente in Italia, rispetto ad altri
Paesi europei. Ma ormai anche
da noi i residenti in Italia che
non sono nati in Italia sfiorano i
5 milioni (come in Inghilterra,
contro i 6 milioni della Spagna e
gli oltre 7 milioni della Germania). Dimensioni imponenti e in
crescita: gli iscritti nelle nostre
scuole senza cittadinanza italiana erano 196.414 nell’anno scolastico 2001-2002, sono stati
784.630 nell’anno scolastico
2012-2013. Quelli che tra loro
ottengono un diploma di scuola
media superiore o una laurea
sono tanti, in percentuale, quasi quanto gli Italiani.
2014, dati ufficiali: vengono dalla Commissione Onu per i rifugiati, l’Unhcr (United Nations
High Commissioner for Refugee): dal 1° gennaio al 24 agosto
2014 sono stati circa 124.380 gli
arrivi via mare dall’Africa in Europa, ben 108.172 dei quali dall’Africa in Italia; tra di loro, almeno 14 mila minori, di cui
8.600 non accompagnati. Poveri ragazzi! Dall’Eritrea, dalla Siria, dalla Somalia fuggono dal
caos politico, dagli ammazzamenti generalizzati, dalla dignità calpestata delle persone; tentano di fuggire verso la vita. I
morti affogati? Nessuno lo sa.
Migliaia.
Problemi enormi, certo!, quelli
legati all’immigrazione, come è
sempre accaduto, associati da
una parte all’aumento della criminalità nel Paese che li accoglie, dall’altra al rilancio demografico e lavorativo di quello
stesso Paese. “Ributtiamoli a
mare!”, tuonava Bossi, con in
cuore uno struggente rimpianto
per le cannoniere del passato.
“Rimandiamoli a casa!”, tuona
Matteo Salvini, rubizzo come
l’Ercolino sempre in piedi.
Qualche centinaio di questi ragazzi sono stati accolti anche
dalle nostre parti, ma perlopiù
passano la giornata a girarsi i
pollici. E io sono entrato in ebollizione, perché anche la mia
Comunità, con le quattro cooperative sociali (la San Girolamo, la Saonda, l’Agricola Colfiorito di Gubbio, la Sigipa) che le
reggono il moccolo, potrebbe
offrire la possibilità a diversi lavori artigianali, che quei ragazzi potrebbero imparare da noi
per poi praticarli nel loro Paese
d’origine, o in qualche Paese del
Nord Europa dove sono scomparsi da tempo, e dove la gente
è stufa della plastica e dei suoi
sottoprodotti, come la musica
heavy metal e tanta altra robaccia...
Molti lavori, molti: falegnameria, corniceria, produzione articoli carnevaleschi, riproduzioni
in argento di pezzi unici della
nostra arte, produzione di carta
a mano per fotografi, ecc. Ma
non partiremo se non avremo
alle spalle delle imprese solide,
che prendano in mano il management dei nostri sogni. Ho in
mente quattro o cinque volti,
che erano ragazzi quando anch’io ero poco più che un ragazzo… chissà se i buoni propositi di allora sono ancora vivi? O
se, nel libro che ho scritto (Non
per loro, ma con loro) e che forse qualcuno pubblicherà, dovrò
aggiungere un altro paragrafo
al capitolo intitolato “La sagra
dei buchi nell’acqua”? Tanti buchi. Non ne serve un altro.
LA VOCE ACCADE IN UMBRIA
4
SetteGIORNI
a cura di Enzo Ferrini
IN SEI MESI PERSI 12.000
POSTI DI LAVORO
Nei primi sei mesi di quest’anno in Umbria si
sono persi circa 12.000 posti di lavoro: 8.300
da gennaio a marzo e 3.600 da aprile e giugno. Numeri forniti dalla Cgil alla vigilia della grande manifestazione svoltasi la scorsa
settimana a Roma contro il cosiddetto Jobs
Act del governo Renzi. “Ma il dato sull’occupazione, già di per sé drammatico” - ha detto il segretario umbro del sindacato, Mario
Bravi - non tiene conto delle migliaia di cassaintegrati, dei 630 lavoratori della ex Merloni che dal 12 ottobre “sono entrati a tutti gli
effetti nella folta schiera dei disoccupati”, degli oltre 500 licenziamenti richiesti per l’Ast di
Terni e delle centinaia di posti di lavoro a rischio in tante altre aziende.
AST: MATRIMONIO NEI
GIORNI DELLA PROTESTA
“Questo matrimonio deve essere un segnale
di speranza per tutti noi”. Parole dello sposo,
Stefano Rossi, operaio dell’Ast, durante la cerimonia svoltasi nella sala del Consiglio comunale di Terni, che da giorni era presidiato
dai lavoratori in sciopero delle Acciaierie. Un
matrimonio civile la cui data era stata fissata
da tempo, e comunque prima dell’annuncio
dei licenziamenti da parte della azienda tedesca. “In un momento così delicato - ha detto l’assessore comunale Emilio Giacchetti - è
bello che si riesca a guardare oltre le difficoltà e a intraprendere un percorso insieme,
all’insegna della speranza e dell’amore”.
COOPERATIVA SALVA
100 POSTI DI LAVORO
Per fortuna c’è anche chi sfida la crisi e crea
occupazione; come la cooperativa umbra Pac
2000A, la quale ha acquisito e riaperto sette
supermercati Despar della nostra regione,
salvando il posto di lavoro di più di 100 persone. La cooperativa era stata costituita nel
1972 da alcuni commercianti perugini, titolari di piccoli negozi alimentari che rischiavano di essere cancellati con l’arrivo dei primi grandi supermercati. Oggi quella piccola
cooperativa di ex ‘bottegai’, aderente al Conad, è diventata la prima azienda dell’Umbria: occupa più di 13 mila persone e ha più
di 1.200 punti vendita (dal tradizionale negozio all’ipermercato) non solo in Umbria ma
anche nel Lazio, Campania e Calabria.
MANCA IL SANGUE...
ARRIVANO I CARABINIERI
C’è un’altra emergenza: all’ospedale di Perugia manca di nuovo il sangue. A salvare la situazione, almeno per il momento, sono stati
i carabinieri. Il comandante della legione
Umbria, gen. Roberto Boccaccio, ha deciso di
anticipare di qualche giorno la programmata donazione di sangue degli oltre 60 militari i quali avevano aderito a una convenzione
stipulata con l’Azienda ospedaliera l’estate
scorsa. Adesso però servono altre donazioni
perché il sangue raccolto a Perugia viene utilizzato anche da altri ospedali del territorio.
Per informazioni è possibile rivolgersi alla segreteria del Centro trasfusionale ai numeri
075 5783628 e 075 5783884.
QUALE DEI DUE È
L’ ULIVO PIÙ VECCHIO?
Quest’anno ci sarà meno olio umbro per colpa della “mosca dell’ulivo” (lo abbiamo scritto la scorsa settimana). Nella nostra regione
ci sono però due di questi alberi, forse millenari, che resistono da secoli a intemperie e
sfide di ogni genere, e che possono essere una
lezione di vita anche per tutti noi: le avversità
prima o poi passano. Uno si trova nel territorio di Trevi e l’altro in quello di Giano. Adesso però si è aperta una simpatica sfida mediatica tra i Sindaci dei due Comuni: quale
dei due ulivi è il più antico dell’Umbria? Per
questo è stata anche avanzata l’idea di organizzare un convegno di esperti per avere una
risposta definitiva.
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
Operai Ast a Roma per il lavoro
M
ercoledì sono andati in circa 600
a Roma per manifestare davanti
all’Ambasciata tedesca. Obiettivo
degli operai delle acciaierie di Terni era
di esporre all’ambasciatore le motivazioni della protesta e chiedere un intervento sulla multinazionale Tk-Ast.
Obiettivo raggiunto con le Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) ricevute dal
portavoce dell’ambasciatore.
A quel punto i dimostranti si sono mossi,
in gruppo, per raggiungere la sede del Ministero dello sviluppo economico in cui
era in corso un incontro tra il ministro Federica Guidi e l’amministratore delegato
della Tissen Krupp Lucia Morselli.
Nel tragitto, però, al momento di attraversare piazza Indipendenza si sono verificati gli scontri con la Polizia in cui sono
rimasti feriti sette manifestanti. Quando il
corteo dei lavoratori ha potuto raggiungere il Ministero l’incontro tra Guidi e
Morselli era già finito.
Le scene dello scontro hanno suscitato le
durissime le reazioni di politici e sindacalisti mentre il Vescovo di Terni ha invitato ad avere “nervi saldi e lucidità mentale” per “mettere in atto strategie efficaci senza cedere alle provocazioni” (vedi il
testo qui sotto). Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha chiesto al Ministro
dell’Interno Angelino Alfano di accertare
le responsabilità, mentre il ministro guidi ha convocato per giovedì 30 ottobre
(mentre il nostro giornale va in stampa) le
organizzazioni sindacali per fare il punto
della vertenza alla luce degli ultimi sviluppi.
E alla fine della giornata Ast ha diffuso
una nota in cui “accoglie le sollecitazioni
Mercoledì sono stati
ricevuti all’Ambasciata
tedesca. Poi gli scontri
con la politizia
del ministro Guidi a proseguire ed a intensificare le trattative in corso con le organizzazioni sindacali, anche presso sedi
istituzionali, con l’intento di valutare tutte le opzioni possibili che possano portare al raggiungimento degli obiettivi di ristrutturazione economica e rilancio in-
Ast di Terni. Per il vescovo Piemontese fatto
“grave e non preannuncia alcunchè di buono”
Mons. Giuseppe Piemontese,
vescovo della città di Terni, a fine giornata, mercoledì, è intervenuto con una nota su quanto accaduto a Roma tra gli
operai e le Forze dell’ordine.
Ecco il testo.
iò che è accaduto a
Roma nella mattinata
del 29 ottobre, durante
la manifestazione dei
lavoratori dell’Acciai Speciali
Terni, è grave e non
preannuncia alcunchè di
buono. Vogliamo augurarci
che si sia trattato di uno
spiacevole fraintendimento e
C
che presto si riportino le
relazioni tra operai,
ThyssenKrupp, Forze
dell’ordine e Istituzioni su un
binario di rispetto e di
correttezza civile, legale e
istituzionale. Qualche giorno
addietro, prima dello sciopero
di Terni, scrivevamo: “Ora si
temono prove di forza che
non concorrono alla
soluzione dei problemi, ma
ad esasperare ulteriormente
gli animi e a saturare
l’ambiente di tossine
pericolose, se non proprio
mortifere”. La previsione
sembra in fase di
dustriale nel rispetto degli iniziali obiettivi economici definiti e conferma di ritenere necessarie riduzioni di costi, fra cui
il costo del personale, per circa 100 milioni di euro”.
Nella nota dell’Ast si parla anche di possibile “percorso alternativo” che possa garantire contemporanemente risparmi e
lavoro ma ribadisce anche che se non
sarà compatibile con il “previsto contenimento dei costi” “dovrà adottare le misure previste nel piano già presentato lo
scorso 17 luglio”. Che prevede 550 licenziamenti su 2600 lavoratori.
M. R. V.
realizzazione.
Diciamo a tutti
con fermezza
che è ora di
avere nervi
saldi, lucidità
mentale e
mettere in atto
strategie
efficaci senza
cedere alle
provocazioni: le “vie brevi”
non hanno mai portato a
risultati utili. Scendano in
campo come protagonisti di
questo momento critico animi
pacificati, spiriti illuminati,
tessitori d’intese per
promuovere accordi possibili,
rispettosi della dignità dei
lavoratori. I governanti, prima
che sia troppo tardi,
intervengano con
decisione e
lungimiranza per dare
risposte concrete a
migliaia di famiglie in
ansia e debilitate dalla
lunga e pesante
depressione sociale,
che sembra non aver
fine. Come uomini e
donne di fede della
comunità ecclesiale di TerniNarni-Amelia, esprimiamo
solidarietà alle famiglie e ai
lavoratori delle Ast e
continuiamo a sostenere con
la preghiera la speranza del
nostro popolo.
p. Giuseppe Piemontese
OfmConv
Vescovo di Terni - Narni Amelia
Il Consiglio regionale dovrebbe discutere la legge elettorale entro metà novembre
Laboratorio alchemico elettorale
S
i avvicinano le elezioni regionali,
e l’assemblea di palazzo Cesaroni
dovrebbe portare il testo della
nuova legge elettorale in aula entro
metà novembre. Ma ancora non si sciolgono i nodi. La sostanza, tanto per cambiare, è il futuro di tanti esponenti della politica umbra; e la legge elettorale,
con percentuali e soglie di sbarramento, può segnare la fortuna o meno di
tanti personaggi ancora in circolo.
Il Pd vuole andare avanti per la sua strada, senza cedere a cambiamenti che potrebbero mettere in dubbio la sua forza.
Quindi: turno unico, preferenza di genere, e unico collegio. Ma la scelta del
calcolo dei seggi diventa importante. In
questo contesto, il Pd non vorrebbe cedere alle richieste degli alleati di avere
maggiore spazio. Ma chi fa parte della
coalizione vorrebbe contare su una propria rappresentanza.
C’è il rischio che non si arrivi ad un
nuovo testo? È possibile. Anche se la
maggioranza di centrosinistra vorrebbe arrivare in Commissione con un testo che incontri il voto favorevole dei
vari rappresentanti. Si registra, infatti,
una differenza notevole rispetto alle
proposte del centrodestra, che è sostanzialmente coeso intorno all’idea del
doppio turno e di due collegi elettorali
(Perugia e Terni). In questo modo Terni potrebbe avere qualche rappresentante in più.
Il problema delle varie strategie è che il
varo della nuova legge elettorale si mescola con le alleanze e le candidature
che, in questo momento, si stanno delineando nei vari schieramenti. Rifondazione e Lista Tsipras hanno già annunciato che non faranno parte della coalizione di centrosinistra. E nel centrodestra la candidatura del sindaco di Assisi, Claudio Ricci, che non vuole sottoporsi a eventuali primarie, sta
suscitando molte discussioni.
Ritornando alla legge elettorale su un
aspetto tutti dovrebbero essere d’accordo: l’abolizione del “listino”, che ha consentito l’elezione di persone che non
avrebbero mai incontrato il favore degli
elettori, ed è stata la “riserva indiana”
dei partiti per consentire la sicura elezione di qualcuno. Il collegio unico incontra il dissenso di molti oppositori,
ma la carica di consigliere regionale dovrebbe avere una visione più ampia,
quindi rappresentare l’intero territorio
regionale e non solo quello da cui proviene, dove già c’è il sindaco che rappresenta le istanze della propria comunità.
Per quando riguarda la preferenza di
genere - se si esprimono due preferenze, una deve essere a favore di una donna - si tornerebbe a una sorta di corsia
preferenziale, come per il listino. Un
partito può candidare anche tutte donne, se le ritiene più capaci e preparate
dei colleghi. L’interrogativo finale è un
altro: riusciranno i vari movimenti a
trovare un accordo per una legge elettorale che sia tale, e non un testo frutto
di alchimie?
Emilio Querini
LA VOCE ACCADE IN UMBRIA
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
5
❖ AVIS
❖ GIORNATA DEL RISPARMIO
❖ JOBDAY
Carenza delle donazioni di sangue
Bambini in festa in Unicredit
Studenti al lavoro per un giorno
Le associazioni di donatori del sangue segnalano un aumento
delle necessità di sangue per le diverse esigenze degli ammalati
presenti negli ospedali umbri e il conseguente aumento di
donazioni del sangue. “Almeno 150 donatori al giorno -dice
Avis Umbria - dovrebbero presentarsi nei diversi punti di
raccolta al fine di garantire la continuità delle prestazioni
sanitarie”. L’Avis invita tutti i cittadini tra i 18 ed i 60 anni, che
ancora non sono donatori di sangue, a chiamare una delle 67
sedi Avis in Umbria per poter avere informazioni su come
diventare donatori. L’Avis ricorda, inoltre, che i suoi 31.731
volontari “nel 2013 hanno donato per 42.263 volte in forma
periodica, anonima e totalmente gratuita garantendo un
servizio indispensabile per tutta la collettività”.
Il 31 ottobre a Roma si tiene la 90esima Giornata mondiale del risparmio
organizzata dall’Acri - Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio
Spa, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Sette filiali del
Gruppo in provincia di Perugia per l’occasione aderiscono all’iniziativa
accogliendo gli scolari delle IV e V elementari per una giornata di
informazione a misura di bambino, anche con l’aiuto di gadgets a tema,
astucci e matite. Oltre 400 i piccoli coinvolti nell’iniziativa. Titolo
dell’edizione di quest’anno è ”Il Risparmio nell’Unione bancaria europea”.
In provincia di Perugia le scuole che partecipano sono la Scuola
Elementare “G. Garibaldi” di Umbertide, le Scuole Primarie Don Milani,
Bellocchio e Ciabatti di Perugia, la Scuola Montessori di Gubbio, l’Istituto
San Francesco di Sales di Città di Castello, l’Istituto comprensivo di Città
della Pieve e la Scuola San Fortunato - Santa Prassede di Todi.
Sono 45 gli studenti delle classi 3a, 4a, 5a, provenienti da 9
istituti superiori della provincia di Perugia, che stanno
partecipando in questi giorni al terzo Jobday della Camera di
Commercio. Per un giorno lasciano l’aula e sotto la guida dei loro
mentor, si trasformano in autentica “risorsa umana”, calandosi in
prima persona nei cicli produttivi di imprese manifatturiere,
laboratori artigiani, uffici pubblici, studi professionali. Gli istituti
coinvolti sono: Itis “Franchetti-Salviani” di Città di Castello, Iti ”Da
Vinci” di Foligno, Itis ”M. L. Cassata” di Gubbio, Iis ”Marco Polo” di
Assisi, Istituto Omnicomprensivo Rosselli-Rasetti di Castiglione del
Lago, Iis Ciuffelli-Einaudi di Todi, IISS “Capitini-V. Emanuele-di
Cambio” di Perugia, IIS Casimiri di Gualdo Tadino, Istituto Tecnico
Industriale Statale “A. Volta” di Perugia.
IMMIGRAZIONE
I dati relativi
all’Umbria quali
emergono dal
“Dossier statistico
immigrazione
2014”
È
un’immigrazione che cerca la stabilizzazione e che
sta pagando, più che altrove, il peso della crisi e della mancanza di lavoro. Questa la fotografia della popolazione straniera residente in Umbria tracciata
dal Dossier statistico immigrazione 2014 “Dalle discriminazioni ai diritti”. Il rapporto è stato
presentato mercoledì mattina a
Perugia presso la sede della
Giunta regionale a palazzo Donini, in contemporanea con la
conferenza di Roma e degli altri
capoluoghi di Regione.
La situazione umbra riconferma
un dato ormai noto: l’incidenza
degli immigrati nella nostra regione è fra le più alte d’Italia,
l’11,1% dell’intera popolazione,
ben al di sopra dell’8,1% della
media nazionale. Si tratta in prevalenza di donne, e i Paesi maggiormente interessati sono soprattutto Romania, Albania e Marocco.
Effetti della crisi
La crisi economica ha comunque
attenuato la crescita dei flussi,
come confermato anche dalla diminuzione del numero dei permessi rilasciati per la prima volta durante l’anno. In base ai dati
totale dei nati, ossia 4 punti in più
rispetto al 15,1% della media nazionale. Questa situazione si ritrova speculare anche nelle
scuole, dove nell’anno 2013-2014
sono stati 17.341 gli studenti stranieri, il 14% del totale, contro il
9% nazionale. Si tratta delle cosiddette “seconde generazioni”,
di cui più della metà (il 54,9%
contro il 51,7% nazionale) sono
nati in Italia. Nella sola scuola
dell’infanzia, ben l’89% degli
alunni stranieri sono nati nel nostro Paese.
“Da questi dati – spiega Eleonora Bigi, responsabile della sezione Immigrazione, protezione
umanitaria, diritto
d’asilo e pace della
Regione
–
emerge
come
l’immigrazione
umbra sia in cerca di stabilizzaziol Dossier statistico immigrazione è il
ne, cioè lo stranierapporto annuale curato dal Centro studi e
ro che si trova nelricerche Idos per conto dell’Unar - Ufficio
la nostra regione
nazionale antidiscriminazioni razziali del
vuole restarvi in
Dipartimento per le pari opportunità della
maniera stabile,
Presidenza del Consiglio dei ministri. Il
insieme alla prorapporto mette a disposizione i dati più
pria famiglia. Se,
aggiornati sui flussi, sui soggiornanti,
infatti, i permessi
sull’inserimento nel mondo del lavoro e nella
di soggiorno a
società, in una panoramica europea, nazionale
scadenza sono die regionale. Quest’anno il tema è “Dalle
minuiti per la
discriminazioni ai diritti”.
mancanza di lavoro, sono invece
aumentati di quadenza con le imprese italiane, il si 3.300 unità quelli a lunga scadenza.
cui saldo è negativo (-1,4%).
A ciò si aggiunge la dinamica positiva delle nascite, l’incremento
Multiculturalità
La multiculturalità in Umbria è degli inserimenti scolastici e il
ormai una realtà assodata. Basti numero dei ricongiungimenti fapensare che, dei 7.375 nuovi na- miliari, ben 13.300 nello scorso
ti del 2013, 1.444 sono stranieri, anno”.
Laura Lana
con un’incidenza del 19,6% sul
Chi ha curato
il Dossier statistico
I
tunità di lavoro, in particolare
nel settore edile. Cresce viceversa la presenza delle donne straniere nel mercato del lavoro: il
17,1% contro l’11,8% degli uomini.
In controtendenza il dato circa le
imprese di immigrati che, usciti
dal mercato del lavoro come dipendenti, vi sono rientrati da imprenditori o liberi professionisti.
Le imprese di stranieri sono infatti il 7,8% sul totale regionale,
e nel 2013 hanno conosciuto un
saldo positivo tra quelle avviate e
cessate durante l’anno (+271 unità, pari al 3,3%, su una media nazionale del +4,1%), in controten-
della questura di Perugia, infatti,
si è passati dai 21.178 permessi
del 2012 ai 19.650 del 2013, con
un particolare decremento di
quelli per lavoro, che sono calati da circa 15 mila a poco meno di
11 mila.
La disoccupazione infatti pesa
moltissimo sugli stranieri che risiedono in Umbria: si attesta al
20,7%, quasi 12 punti in più di
quella degli italiani (8,5%), tanto che un terzo dei disoccupati
della regione sono immigrati,
uno dei dati più critici del nostro
Paese.
I più colpiti sono gli uomini, che
hanno visto diminuire le oppor-
BREVI
❖ PREVENZIONE A SCUOLA
Un sms per dire no a bullismo e droga
È attivo da lunedì 27 ottobre il numero 43002 al quale chiunque
potrà segnalare, in forma anonima o identificata, eventuali
episodi di bullismo o di spaccio di stupefacenti presso le scuole. Il
progetto “Un Sms per dire no a droga e bullismo” è statao
presentato in prefettura e fa parte della nuova strategia nazionale
di azioni per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di
illegalità che possono turbare il regolare andamento delle attività
scolastiche e un sano sviluppo psico-fisico dei minori; scopo
dell’iniziativa, in particolare, è quello di valorizzare il contributo
attivo dei cittadini attraverso più moderni ed efficaci canali di
ascolto e comunicazione, facilmente utilizzabili da tutti.
❖ PICCOLE E MEDIE IMPRESE
On line il servizio fatturazione elettronica
È online attraverso il sito della Camera di Commercio di Perugia
(www.pg.camcom.gov.it) il servizio base di fatturazione elettronica
espressamente dedicato alle piccole e medie imprese iscritte alle
Camere di commercio che abbiano rapporti di fornitura con le
Pubbliche amministrazioni. Dal 6 giugno scorso, tutte le Pubbliche
amministrazioni centrali sono tenute per legge a ricevere fatture
solo ed esclusivamente in formato elettronico e, a partire dal mese
di aprile del prossimo anno, l’obbligo sarà esteso a tutte le
Pubbliche amministrazioni. Il servizio “Fatturazione Elettronica” si
rivolge a tutti i piccoli fornitori della PA, senza alcun onere per
l’impresa. Obiettivo del servizio è agevolare le imprese ad
adeguarsi alle nuove regole di fatturazione e favorire una rapida e
completa transizione verso l’utilizzo delle tecnologie digitali.
Sanità: tagli ai punti nascita e non alle ivg?
Monacelli (Udc) chiede alla
Giunta se intende
“razionalizzare” la rete dei
punti in cui si fanno gli aborti
così come ha fatto tagliando
i punti nascita
I
n tempi di tagli alla spesa
sanitaria e ai servizi Sandra
Monacelli, capogruppo Udc in
Consiglio regionale, chiede alla
Giunta di spiegare cosa intenda
fare “riguardo l’invito del
ministero della Salute a
razionalizzare, come accaduto per
i punti nascita, i punti in cui si
pratica l’interruzione volontaria di
gravidanza (Ivg)”. Anche in
questo settore, scrive
Monacellinell’interrogazione
presentata in Consiglio lunedì
scorso, si dovrebbe procedere
“alla chiusura delle strutture
scarsamente utilizzate, in modo
particolare quelle che praticano
Ivg tardive (dopo il primo
trimestre di gravidanza) ove
l’intervento andrebbe eseguito
solo nelle strutture con un reparto
di terapia intensiva neonatale, in
considerazione della necessità di
assistere l’eventuale nato vivo”.
Citando i dati del Ministero della
salute sulla attuazione della legge
194, Monacelli evidenzia il fatto
che “in Umbria, su 13 strutture di
ricovero con reparto di ostetricia
e/o ginecologia, 12 praticano le
interruzioni volontarie di
gravidanza con una percentuale
del 92,3% contro una media
nazionale del 64%”. In
riferimento alla popolazione
femminile in età fertile, in
Umbria, prosegue Monacelli, è
più elevata la presenza di
strutture in cui si pratica l’aborto
rispetto ai punti-nascita (6,2
contro 5,7). “Tale dato, in netta
controtendenza rispetto al
rapporto fra nascite e Ivg, è
presente esclusivamente nelle
cosiddette ’Regioni rosse’
(Liguria, Emilia Romagna,
Toscana e Umbria), chiaro
segnale - commenta Monacelli di una scelta ideologica prima che
di reale fabbisogno. Pochi mesi fa
in Umbria si è polemizzato circa
l’eccessiva presenza di medici
obiettori di coscienza, che
avrebbero messo a rischio le Ivg,
mentre addirittura il carico di
lavoro settimanale, relativo alle
Ivg, per i ginecologi umbri non
obiettori è in calo e tra i più bassi
in Italia”. Sandra Monacelli
conclude la sua Interrogazione
ricordando che “un obiettivo della
politica sanitaria italiana, secondo
l’accordo Stato-Regioni del
dicembre 2010, è quello della
messa in sicurezza dei punti
nascita, che prevede una
riorganizzazione degli stessi con
la chiusura di quelli in cui si
effettuano meno di 500 parti
l’anno. Tale obiettivo è stato fatto
proprio dalla Regione Umbria,
con la recente chiusura per
ultimo del punto nascita di Assisi.
Il ministero invita a monitorare,
per quanto riguarda l’interruzione
volontaria di gravidanza, i punti
che ne effettuano poche,
analogamente a quanto accade
per i punti nascita. Ma tale invito,
contrariamente ai punti nascita, è
puntualmente caduto nel vuoto”.
LA VOCE ATTUALITÀ
6
Pd-sindacati,
fine di una lunga
love story
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
POLITICA. L’eterno ritorno
della legge elettorale. La
soluzione con premio di
maggioranza al partito
(non alla coalizione) farebbe
comodo a tanti
S
Q
uando a sinistra volano gli
stracci, bisogna riconoscerlo,
non se le mandano a dire. Lo
scontro a mezzo stampa e tv è di quelli
al calor bianco. Alla segretaria della
Cgil Susanna Camusso, che ha
accusato Matteo Renzi di essere al
governo grazie ai “poteri forti”, ha
risposto l’eurodeputata Pina Picierno:
“Io, allora, potrei ricordare che la
Camusso è stata eletta con tessere false
o che la piazza è stata riempita con
pullman pagati, ma non lo farò”. In
realtà l’ha fatto; con un espediente
retorico, ma l’ha fatto. Poi un altro
esponente del Pd, il presidente Matteo
Orfini, ha ricordato che “Renzi è a
palazzo Chigi perché ce lo ha messo il
Pd, decidendolo in Direzione”. Fin qui
la stretta cronaca politica, che
certamente ci riserverà altre sorprese.
Noi ci limitiamo a prendere atto che
difficilmente il futuro ci riserverà
sindacati “cinghia di trasmissione” dei
partiti, come nel secolo scorso. Di
sicuro quella che si sta consumando è
una pagina importante di quella
scomposizione politica che Matteo
Renzi sta scientificamente
perseguendo. Da semplici cittadini
elettori, siamo certamente costretti a
prendere posizione da una parte o
dall’altra. Il trend emergente va dalla
parte di Renzi e della sua compagine.
Molte sono le speranze riposte in
questo nuovo corso. Matteo Renzi è di
sicuro il primo esponente di una nuova
generazione di “professionisti della
politica”, nuova nello stile e nello
spirito, nella cultura e nella prassi del
rinnovamento. Se il linguaggio è
specchio della personalità, c’è da dire
che Renzi è più solido e forte di quanto
la sua età e la sua figura fisica da
giovanotto esuberante e fiorentino
sferzante può far credere. Certo, tutti
aspettano che alle parole seguano i
fatti. Ma la dimensione del tempo anche se c’è la fretta delle conclusioni
e delle approvazioni delle promesse rischia di allungarsi. La bacchetta
magica in questo periodo non ce l’ha
questo governo, e nessuno in Europa.
E. B.
S
ulla riforma elettorale si procede a
strappi. Le ultime notizie
segnalano una significativa svolta,
nella prospettiva - sembra - del
bipartitismo. O più esattamente, una
sorta di bipartitismo imperfetto. Sì come
quello oggetto di una famosa
definizione (del politologo Giorgio Galli)
vecchia del secolo scorso. Cercava di
cogliere la peculiarità italiana degli anni
Sessanta, un quadro bloccato, con un
partito grande sempre al governo, e un
altro più piccolo, sempre
all’opposizione. Si chiamavano
Democrazia cristiana e Partito
comunista. Sembra che, per la legge in
lunga e faticosa gestazione, Renzi voglia
proporre - con l’accordo di Berlusconi il premio di maggioranza al partito e
non alla coalizione, rivedendo il testo
votato alla Camera il 12 marzo, così
come il difficile accordo sulle soglie di
sbarramento, che sembra anch’esso
tornare in discussione. Converrebbe al
premier, che si è posto (esplicitamente e
con l’ormai nota sicurezza) l’obiettivo di
altri due mandati di legislatura, e forse
conviene allo stesso Berlusconi, alla
ricerca di tutele personali e
patrimoniali, oltre che di spazio politico
ancillare. Può giovare financo
all’appannato Grillo. Di qui la
prospettiva di un bipartitismo
imperfetto, con un partito a esclusiva
vocazione di governo, e altri che
presidiano spezzoni di opposizione. Il
“maggioritario all’italiana” è da sempre
un bricolage in cui la forma prevaleva
sulla sostanza, i contenitori sui
Le regole sono un’arte
contenuti, le sigle sulla realtà politica. In
realtà, le vicende recenti hanno
dimostrato che per vincere le elezioni
non servono i premi, ma la capacità
politica, come alle europee.
Paradossalmente, allo stato attuale il
Presidente del Consiglio potrebbe
vincere anche con un buon
proporzionale con preferenze: in
astratto, certamente il sistema più
rappresentativo, quello che la Corte
costituzionale ha provvisoriamente
fissato nella famosa sentenza n. 1 del
2014 e con cui andremmo a votare in
caso di elezioni anticipate. Di queste si
parla ogni tanto, per smentirle, ma
anche per agitarle come spauracchio di
fronte a un Parlamento disorientato,
cioè, in concreto, a diverse centinaia di
parlamentari che non hanno
assolutamente alcuna certezza del
C’è un cimitero in fondo al mare Mediterraneo.
Proviamo ad “adottare” un defunto ignoto
C’
è un cimitero in fondo al mare.
Sul fondo del Mediterraneo giacciono migliaia di vite umane affondate insieme alla speranza, mentre
cercavano di raggiungere, se non la Terra promessa, almeno un approdo sicuro.
Solo a settembre, nel giro di tre giorni,
per 1.000 salvati si sono contati quasi altrettanti dispersi, scomparsi, senza nome.
Il 3 ottobre 2013 al largo di Lampedusa affondò un’imbarcazione proveniente dalla
Libia: 366 morti, 20 dispersi, 155 superstiti. Un anno dopo, le immagini girate dal
fotoreporter Francesco Zizola ci restituiscono la muta testimonianza di ciò che è
accaduto, di quel che rimane, con la nave adagiata a 50 metri di profondità sul
fondale sabbioso. “Ci siamo abituati – ha
detto Papa Francesco proprio a Lampedusa – alla sofferenza dell’altro; non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro. La globalizzazione dell’indifferenza
ci rende tutti ‘innominati’, responsabili
Il Papa incontra il Social Forum:
“Dovete cambiare il Sistema”
ui mass media italiani è passato
come “l’incontro del Papa con il
Leoncavallo” (noto “centro sociale”
anarchico di Milano), ma si trattava
dell’Incontro mondiale dei movimenti
popolari, in pratica
il vasto mondo anche cattolico Ricevuti in Vaticano
del Social Forum
i partecipanti
che manifesta e fa
all’Incontro mondiale
contro-proposte in
occasione dei G8 e
dei movimenti
altri meeting dei
popolari. Bergoglio
cosiddetti “Grandi
della Terra”. Papa
sta lavorando
Francesco ha
a un’enciclica
ricevuto i
sull’ecologia
partecipanti
all’incontro
nell’“aula vecchia
del Sinodo” in Vaticano. Presente anche
evidenziato che la solidarietà, di cui sono
un Capo di Stato, il presidente boliviano
incarnazione i movimenti popolari, si
Evo Morales. Di fronte a loro, il Papa
trova ad “affrontare gli effetti distruttivi
argentino ha ribadito che occorre
dell’Impero del Denaro”. Ma non si vince
rivitalizzare le democrazie, sconfiggere la
“lo scandalo della povertà promuovendo
fame e la guerra, e garantire la dignità
strategie di contenimento” che si limitano
umana a tutti, soprattutto ai più poveri e
a trasformare “i poveri in esseri domestici
marginalizzati. Francesco ha subito
e inoffensivi”. Coloro che riducono i
poveri alla passività - ha aggiunto - Gesù
“li chiamerebbe ipocriti”. Quindi si è
soffermato su tre punti-chiave: “Terra,
tetto, lavoro. È strano, ma quando parlo di
queste cose, a qualcuno sembra che il
Papa sia ‘comunista’. Non si capisce che
l’amore per i poveri è al centro del
Vangelo”. Terra, casa e lavoro sono “diritti
sacri”, questa “è la dottrina sociale della
Chiesa”. Rivolgendosi ai campesinos, ha
quindi detto che lo preoccupa il loro
sradicamento a causa di guerre e disastri
naturali. È un crimine che milioni di
persone soffrano la fame mentre la
“speculazione finanziaria condiziona il
prezzo degli alimenti, trattandoli come
qualsiasi altra merce”. Un sistema
economico incentrato sul denaro sfrutta
la natura “per sostenere il ritmo frenetico
di consumo”; ne derivano effetti
distruttivi come il cambiamento climatico
proprio futuro politico, tanto nel Pd che
negli altri schieramenti. Così il dibattito
a strappi sulla legge elettorale rafforza
la presa del premier sul suo partito, che
vuole trasformare per condannarlo a
vincere, ma anche sul più ampio
sistema politico, nei confronti del quale
si presenta ed emerge senza alternative.
Fare bene le regole del gioco - quelle
elettorali, e a maggior ragione quelle
costituzionali - è un’arte. Bisogna
guardare oltre il breve termine e ben
combinare le ragioni della governabilità
con quelle del pluralismo. Perché, tanto
nel proporzionale che nel maggioritario
in tutte le sue molteplici sfaccettature,
ciò che conta e che permette formare
Governi solidi, durevoli e capaci di
realizzare, non sono (come ben
abbiamo visto) solo i numeri.
Francesco Bonini
senza nome e senza volto”.
L’indifferenza è un killer silenzioso, che
cresce nella mancanza di empatia e sfocia nell’individualismo egoista. L’antidoto risiede anche nella capacità di sentirsi
parte della stessa umanità, che si costruisce con gesti concreti di aiuto, ma prende l’avvio dal riconoscersi fratelli anche
nel dolore.
Il 2 novembre, ogni famiglia si appresta a
ricordare i “suoi” morti e a onorarli con
una visita al camposanto e un’invocazione più intima, più profonda. Un rito di
amore per non dimenticare chi non c’è
più ma non cessa di essere presente. Allora, proviamo ad “adottare” un defunto
ignoto: un pensiero, una preghiera. Come il piatto in più che su tante tavole si
mette per l’angelo, per l’ospite inatteso,
perché anche nel cimitero più silenzioso
c’è sempre una campana che rintocca.
Emanuela Vinai
e la deforestazione. Il Papa ha
rammentato che sta preparando
un’enciclica sull’ecologia, assicurando
che vi saranno ben rappresentate le
preoccupazioni dei movimenti popolari.
Francesco ha quindi esortato i movimenti
stessi a cambiare il Sistema, a “costruire
delle strutture sociali alternative”. E
bisogna “farlo con coraggio, ma anche
con intelligenza. Con tenacia, però senza
fanatismo. Con passione, ma senza
violenza”. Qui i cristiani - ha detto ancora
- hanno un bel programma: le Beatitudini
e il capitolo 25 del Vangelo di Matteo. “I
movimenti popolari – ha concluso –
esprimono la necessità urgente di
rivitalizzare le nostre democrazie, tante
volte ‘sequestrate’ da innumerevoli
fattori. È impossibile immaginare un
futuro per una società senza la
partecipazione protagonista della grande
maggioranza” delle persone. Bisogna
superare “l’assistenzialismo paternalista”
per avere pace e giustizia, creando
“nuove forme di partecipazione che
includano i movimenti popolari” e il “loro
torrente di energia morale”.
d. r.
LA VOCE CULTURA
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
“Machiavelli e il mestiere
delle armi”: in mostra un
ritratto inedito del
politologo insieme a dipinti
e documenti tra XV e XVI sec.
BREVI
❖ ISTITUTO TONIOLO
Concorso per studenti,
docenti e genitori
U
n ritratto inedito di Niccolò Machiavelli, l’autore del Principe,
una delle opere tra le più note della letteratura italiana, è il protagonista
principale della mostra che viene inaugurata oggi, venerdì 31 ottobre, su “Machiavelli e il mestiere delle armi. Guerra,
arti e potere nell’Umbria del Rinascimento”. Sede privilegiata è palazzo Baldeschi al Corso, della Fondazione Cassa
di risparmio di Perugia, che promuove
l’esposizione in collaborazione con la
Fondazione CariPerugia Arte.
L’opera potrebbe essere il primo ritratto
in ordine di tempo del politico fiorentino
(che si affianca agli altri cinque conosciuti) trovato in una collezione privata
in Florida e acquistato su eBay dal politologo e collezionista Alessandro Campi,
docente all’Università di Perugia.
La tavola con il ritratto, restaurata, risalente alla metà del Cinquecento, è stata
già presentata alla stampa al Complesso
del Vittoriano di Roma lunedì 27 ottobre
(dove lo scorso anno una mostra itinerante di grande successo ha celebrato il
V centenario della stesura de Il Principe),
a cui sono intervenuti Giuliano Amato,
Alessandro Campi, Sergio Rizzo e Claudio Strinati.
Strinati, storico e critico d’arte, già soprintendente del Polo museale romano,
lo ha collocato nella bottega di Giorgio
Vasari: “Ci troviamo di fronte ad un suo
stretto collaboratore - ha detto - dalla mano più mossa e fluida, piuttosto raffinato
nella modellazione della materia pittorica, di mano veloce e sintetica”. Secondo
La presentazione del ritratto al Vittoriano
Il ritratto è stato trovato in Florida
ed acquistato su eBay da
Alessandro Campi. Secondo lo
storico dell’arte Claudio Strinati
proviene dalla bottega del Vasari
lo storico è di un giovanissimo spagnolo
suo allievo Pedro Rubiales, chiamato in
Italia Roviale Spagnolo. La tavola è perfettamente leggibile. Machiavelli è ritratto di profilo, genere riservato secondo la tradizione rinascimentale, alle celebrazioni. Il fatto curioso - ha spiegato
Strinati - è che questo ritratto non ne presenta comunque le caratteristiche di imperturbabilità e inespressività, bensì lo
sguardo è vivace e reattivo.
La mostra, attraverso dipinti e stampe,
libri e pubblicazioni d’epoca, monete e
materiali multimediali, provenienti prevalentemente dalle raccolte dell’Umbria,
Gli scavi della cattedrale di Perugia
in un volume della Soprintendenza
C
’è voluto del tempo perché lo studio
scientifico sugli scavi sotto la
cattedrale arrivasse alla conclusione. Il
risultato è un corposo volume di 400 pagine
Perugia. La città antica sotto la cattedrale,
per le Edizioni scientifiche e artistiche,
presentato venerdì 17 ottobre al Museo
archeologico dell’Umbria. Davanti ad un
pubblico numeroso tra i relatori c’erano
Francesco Roncalli (Università Federico II di
Napoli) e Francesco Scoppola, direttore
regionale per i beni culturali e paesaggistici
dell’Umbria. Il volume curato da Luana Cenciaioli (della
Soprintendenza archeologica) responsabile dello scavo,
diretto dall’ing. Luciano Vagni, e da anni impegnata nella
tutela e valorizzazione delle antichità perugine, dà conto
del lavoro condotto dagli anni 1980 (quando direttore dei
lavori era Anna Eugenia Feruglio) fino ai giorni nostri.
Trent’anni di paziente lavoro di indagine nel sottosuolo
della cattedrale, che ha portato alla luce uno spaccato
della Perugia più antica, quasi una città sotterranea, con
tracce di tre civiltà
incastonate l’una
sull’altra, dall’età
etrusca alla
romana fino a
quella medievale.
Restituendo in
particolare i resti
di un tempio
etrusco, di un
terrazzamento
monumentale, di una strada
basolata e di una domus. La
pubblicazione, realizzata con il
sostegno della Fondazione Casa
di risparmio di Perugia,
documenta dunque i risultati
ottenuti presentando i singoli
reperti rinvenuti con rigore
scientifico, con tanto di
fotografie e disegni.
na biblioteca accessibile 24 ore su
24 per 365 giorni all’anno con migliaia di libri a disposizione. Da oggi è realtà e si chiama “Media Library on Line” (Mlol). Si tratta di una rete di biblioteche pubbliche nata per il prestito digitale
gratuito: prestare libri in formato elettronico (e-book), consultare banche dati
ed enciclopedie, far
leggere quotidiani o
altri periodici, far
ascoltare musica, vedere filmati video e
scaricare audiolibri.
Anche la Regione
Umbria ha contribuito alla diffusione del
documenterà i legami di Machiavelli con
il territorio umbro, che sono più di quelli che si pensa, e come spesso l’attività
politica e diplomatica di Machiavelli si
sia intrecciata con le vicende storiche
dell’Umbria.
L’esposizione sarà anche l’occasione per
illustrare una fase dell’Umbria - tra il XV
e il XVI secolo - che è stata tra le più turbolente, caratterizzata dalla presenza di
capitani di ventura quali Braccio da Montone, Niccolò Piccinino, Bartolomeo d’Alviano, Giampaolo Baglioni e il Gattamelata di cui verranno esposti i ritratti dell’epoca. Si potranno inoltre ammirare dipinti di Matteo da Gualdo, del Perugino,
del Pintoricchio, di Signorelli, di Berto di
Giovanni, di Annibale Brugnoli, di Domenico Bruschi e di Salvatore Fiume.
Curatori della mostra, che si protrarrà fino al 25 gennaio, sono Alessandro Campi, Erminia Irace, Francesco Federico
Mancini, Maurizio Tarantino.
Manuela Acito
“VirtùALmente” è il tema del XVIII concorso
2014-2015 promosso dall’Istituto Toniolo e
rivolto a studenti, insegnanti, genitori,
ragazzi e aderenti alle associazioni
educative. Due sono gli spazi del nostro
abitare: quello reale e quello virtuale. Il
mondo off-line lo abitiamo da sempre;
quello on line è oggi spazio abitato e
frontiera. Siamo diventati abitanti del web,
di cui siamo pionieri e cittadini. Ma quali
virtù guidano la nostra azione in questo
luogo perché ciò che è virtuale possa
diventare anche virtuoso? La partecipazione
al concorso è gratuita e individuale.
Scadenza 27 febbraio. Sono previste quattro
categorie: studenti della scuola primaria (a
partire dalla terza classe), della scuola
secondaria di primo grado, della scuola
secondaria di secondo grado, insegnanti di
qualsiasi ordine di scuola. Gli elaborati
dovranno essere una filastrocca o un
disegno per gli studenti delle primarie; un
post, una fotografia o un video per uno
studente della secondaria di I e II grado;
una storia per un insegnante o un genitore.
Per tutti premi tecnologici. Maggiori info su
www.istitutotoniolo.it.
❖ PRO CIVITATE
Concilio e Giovanni XXIII.
Arte e testimoni in Assisi
Leonardo Caboni, Giovanni XXIII, olio
Presentano il volume Mario
Pagano, soprintendente
archeologico dell’Umbria,
Marco Vinicio Guasticchi,
presidente al tempo della
Provincia di Perugia, mons.
Fausto Sciurpa, presidente del
Capitolo della Cattedrale.
Luana Cenciaioli, alla quale si
devono molti dei contributi
contenuti nel volume,
ricostruisce nel capitolo iniziale
la storia degli scavi e delle
vicende che presero avvio per
un caso fortuito, legato da
esigenze di consolidamento e
restauro del palazzo del
Capitolo della cattedrale di San
Lorenzo negli anni ’80. Milena
Bertacchini fa un
inquadramento geologico del
sito indagato, della città di
Perugia e dell’Umbria. Segue
un capitolo dedicato alla
topografia antica dell’area (con
gli scavi in piazza IV Novembre,
piazza Danti, piazza Morlacchi,
Nelle biblioteche dell’Umbria il prestito digitale
gratuito: libri, musica, film, video e audiolibri
U
7
progetto, realizzando un sito internet
(http://umbria.medialibrary.it). Il funzionamento è molto semplice. Ogni biblioteca
mette a disposizione il proprio catalogo
condividendolo con le altre. Per gli interessati basterà presentarsi in una delle biblioteche della propria città e richiedere i dati
di accesso. Ottenuti i codici (nome utente e
password), sarà sufficiente collegarsi al sito e consultare il catalogo per argomento,
titolo, autore, ecc. e scaricare il contenuto.
Tre le tipologie dei libri: alla prima appartengono oltre 30 mila titoli ad accesso aperto (testi esenti dai costi sui diritti d’autore);
alla seconda 7.500 testi accessibili dal sito;
l’ultima, dedicata ai best-seller e ai classici, disponibili per 14 giorni dalla data del
“download”, dopodiché non saranno più
consultabili. Migliaia i brani musicali
in via Appia e piazza Cavallotti),
con un breve contributo di
Barbara Venanti. Il volume
contiene poi singoli capitoli
dedicati all’Età etrusca, con
testi di Simone Sisani,
l’archeologo che ha eseguito gli
scavi negli ultimi anni, di Maria
Cappelletti e di Simonetta
Stopponi; l’età romana, con
contributi sempre di Sisani e
Luana Cenciaioli ai quali si
devono anche quelli del
capitolo sull’età tardo-antica e
alto-medievale. Manuela
Bernardi si dedica ai reperti
ceramici medievali e
rinascimentali. Il volume è
corredato inoltre di
ricostruzioni in 3D di Maria
Letizia Cipiciani delle
volumetrie antiche venute alla
luce in via delle Cantine, piazza
IV Novembre e piazza
Cavallotti, con disegni dei
rilievi.
M. A.
ascoltabili direttamente dal portale e scaricabili in modo legale e gratuito fino a un
massimo di tre a settimana. Ogni giorno l’utente avrà a disposizione anche giornali nazionali e internazionali da sfogliare gratuitamente. Ricche e interessanti le banche
dati con filmati storici e documentari, mentre per i film veri e propri, c’è l’imbarazzo
della scelta. Anche qui però il prestito è limitato: 30 giorni in tutto, ma una volta pigiato il tasto “play” si avranno 48 ore di tempo per vedere e rivedere il film, dopodiché,
non sarà più disponibile.
Il modo di concepire la condivisione e la
diffusione delle fonti culturali si sta adattando alle moderne tecnologie per rispondere esigenze delle società.
Il servizio MediaLibraryOnLine è realizzato e gestito dalla Horizons Unlimited srl di
Bologna. Per l’Umbria è attiva una sperimentazione promossa dalla Regione Umbria che consente l’accesso dimostrativo
agli utenti di tutte le reti bibliotecarie provinciali.
Andrea Coli
È in corso fino al 30 novembre, presso la
Pro Civitate Christiana la mostra “Il Concilio
Vaticano II. Giovanni XXIII. Arte e
testimonianza in Assisi”. L’esposizione è
promossa in collaborazione con la
Fondazione Giovanni XXIII, Bergamo,
Seminario vescovile Giovanni XXIII,
Bergamo, Istituto Paolo VI, Brescia,
Fondazione Giacomo Manzu’, Ardea, Roma.
Progetto e cura della mostra Mariano Apa,
Anna Nabot. Tre le sezioni: Artisti nella
memoria della storia; Artisti nella
spiritualità. Per un’iconografia di Giovanni
XXIII; Artisti nella documentazione. Insieme
alle opere di vari artisti e a una selezionata
documentazione fotografico-archivistica, la
mostra intende ripercorre la vicenda di un
autentico dialogo di spiritualità e di
pastorale ecclesiale tra il fondatore della
Pro Civitate Christiana, don Giovanni Rossi e
le personalità dei futuri papi, Angelo
Roncalli (Giovanni XXIII) e Giovanni Battista
Montini (Paolo VI).
❖ FOLIGNO
Caravaggio 1606, l’anno
della grande fuga
Giovedì 6 novembre, alle ore 10, nella sala
Rossa di Palazzo Trinci di Foligno, si tiene
un incontro dedicato a Caravaggio,
promosso dal Lions Club di Foligno. Il
convegno dal titolo: “Caravaggio 1606,
l’anno della grande fuga”, a cura di Carlo
Roberto Petrini, storico dell’arte, vede la
partecipazione di importanti e giovani
studiosi, come Yuri Primarosa, del prof.
Giorgio Leone, direttore della Galleria
nazionale d’arte antica di Palazzo Corsini di
Roma, tra i massimi esperti di Caravaggio, il
quale intratterrà il pubblico sul tema
“Caravaggio 1606: l’anno della grande
fuga”. E poi Carlo Roberto Petrini, storico
dell’arte, addetto culturale del Complesso
museale di San Francesco di Trevi. Barbara
Savina parlerà del suo libro Caravaggio tra
originali e copie. Collezionismo e mercato
dell’arte a Roma nel primo Seicento. E poi
Alessandra Masu, storica dell’arte, Vittorio
Maria de’Bonis, storico della letteratura e
Critico d’arte. Il convegno, patrocinato dal
Comune, sarà coordinato da Roberto Testa,
giornalista.
LA VOCE CHIESA&RELIGIONE
8
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
PAPA FRANCESCO. Le catechesi del mercoledì sulla Chiesa
Visibile e invisibile
A
ll’udienza generale di mercoledì,
si fanno vicini agli ultimi e ai sofferenPapa Francesco ha dedicato la
ti, cercando di offrire un po’ di sollievo,
catechesi al tema “La Chiesa,
di conforto e di pace”.
realtà visibile e spirituale” (testo com“Comprendiamo allora che anche la
pleto su www.vatican.va). “Nelle caterealtà visibile della Chiesa non è misuchesi precedenti - ha riassunto - abbiarabile, non è conoscibile in tutta la sua
mo avuto modo di evidenziapienezza: come si fa a conore come la Chiesa abbia una
scere tutto il bene che viene
natura spirituale: è il Corpo Che rapporto
fatto? Tante opere di amore,
di Cristo, edificato nello Spi- c’è tra la
tante fedeltà nelle famiglie,
rito santo. Quando ci riferiatanto lavoro per educare i fimo alla Chiesa, però, imme- Chiesa Corpo
gli, per trasmettere la fede,
diatamente il pensiero va al- di Cristo
tanta sofferenza nei malati che
le nostre comunità, alle nooffrono le loro sofferenze al Sistre parrocchie, alle nostre edificato dallo
gnore… Questo non si può midiocesi... e, ovviamente, an- Spirito,
surare, ed è tanto grande!...
che alla componente e alle e la Chiesa
Vedete: anche la realtà visibile
figure istituzionali. È questa
della Chiesa va oltre il nostro
la realtà visibile della Chie- intesa come
controllo, va oltre le nostre
sa.
forze, ed è una realtà misteistituzione e
Dobbiamo chiederci allora:
riosa, perché viene da Dio”.
si tratta di due cose diverse o popolo di Dio?
“Per comprendere - ha poi
dell’unica Chiesa? E se è
spiegato il Vescovo di Roma - il
sempre l’unica Chiesa, come possiamo
rapporto, nella Chiesa, tra la sua realtà
intendere il rapporto tra la sua realtà vivisibile e quella spirituale, non c’è altra
sibile e quella spirituale?”
via che guardare a Cristo, del quale la
E ha proseguito: “Tante volte sentiamo
Chiesa costituisce il Corpo e dal quale
dire: ‘La Chiesa non fa questo, la Chieessa viene generata in un atto di infinisa non fa quell’altro…’. Ma dimmi: chi è
to amore. Anche in Cristo infatti, in forla Chiesa? ‘Sono i preti, i vescovi, il Paza del mistero dell’Incarnazione, ricopa…’. La Chiesa siamo tutti, tutti! Tutti
nosciamo una natura umana e una nanoi! Tutti i battezzati siamo la Chiesa, la
tura divina, unite nella stessa persona in
Chiesa di Gesù. Tutti coloro che seguomodo mirabile e indissolubile. Ciò vale
no il Signore Gesù e che, nel Suo nome,
in modo analogo anche per la Chiesa. E
Commento alla liturgia della Domenica
Dettaglio da Raffaello,“Disputa del Sacramento”
come in Cristo la natura umana asseconda pienamente quella divina e si pone al suo servizio, in funzione del compimento della salvezza, così avviene
nella Chiesa, per la sua realtà visibile,
nei confronti di quella spirituale...
Nel caso della Chiesa, però, dobbiamo
chiederci: come la realtà visibile può
porsi a servizio di quella spirituale? Ancora una volta, possiamo comprenderlo
guardando a Cristo... Come Cristo si è
servito della sua umanità per annunciare e realizzare il disegno divino di redenzione e di salvezza, così deve essere anche per la Chiesa. Attraverso la sua
realtà visibile, di tutto quello che si vede (i sacramenti e la sua testimonianza
di tutti noi cristiani), la Chiesa è chiamata ogni giorno a farsi vicina a ogni
uomo, a cominciare da chi è povero, da
“FIRMATO” Famiglia
L
Domenica è il 2
novembre. Anche
per i cristiani sta
diventando
difficile dare un
senso alla morte
manifestato il suo amore per noi
tramite Cristo che ci ha salvati
dal peccato con il suo sacrificio.
Oltre alla promessa di
resurrezione che si può ricavare
dalla lettura della Bibbia, per i
cristiani esiste
anche il fatto, la
“Primizia” della
risurrezione,
avvenuta in Cristo.
della Domenica
Ciò rende più
concreta, “storica”
PRIMA LETTURA
una realtà che è
Dal libro di Giobbe 19,1-23-27a
qualcosa di
SALMO RESPONSORIALE
inaudito, difficile
da rappresentare
Salmo 26
nella mente. È
SECONDA LETTURA
questa nuova
Dalla Lettera ai Romani 5,5-11
realtà che fa dire a
san Paolo: “Dov’è,
VANGELO
o morte, la tua
Dal Vangelo secondo Giovanni 6,37-40
vittoria? Dov’è, o
LA PAROLA
morte, il tuo pungiglione?
(1Cor 15,55). A livello di ogni
uomo e della società, esiste una
incompatibilità tra la vita e la
morte. La morte rimane
sostanzialmente
incomprensibile, non
accettabile; secondo molti,
questi sentimenti dominano il
pensare dell’uomo e ne sono
alla base di gran parte
dell’agire. La promessa della
nostra risurrezione risponde
quindi a un bisogno che è alla
radice dell’uomo. I cristiani
possono veramente avere un
atteggiamento nuovo verso la
morte: la speranza si
contrappone alla paura. Ci sono
state e tuttora esistono varie
testimonianze in proposito. Non
solo i martiri; ogni giorno
assistiamo a comportamenti che
fanno toccare con mano quanto
la certezza della risurrezione
influisca sulla vita dei malati, e
non solo. A fronte di questi
elementi positivi, che ci danno
coraggio e fiducia, vogliamo però
menzionare alcuni aspetti che
indicano delle difficoltà, e che
devono essere un incentivo al
loro superamento nella nostra
vita di cristiani.
a) Nella realtà culturale in cui
SPAZIO CRUCIVERBA PER GRANDI E PICCINI
CRUCIVERBA ORIZZONTALE
Inserisci orizzontalmente nella griglia le parole corrette (contenute nel brano di Giovanni 6,37-40), secondo il numero di riferimento. A lavoro ultimato, leggendo dall’alto verso il basso nelle caselle
colorate, troverai la frase-chiave (2, 5, 1, 5; la terza è accentata).
1. Giorno in cui Gesù risuscita ciò che il Padre gli ha dato. 2. Preda… con anagramma. 3. Né tuo né suo. 4. Contrario di dentro 5. Ha
fiducia, confida. 6. Anagramma di vati. 7. Deve… con anagramma.
8. Contrario di effimera, provvisoria. 9. Nivee… con anagramma.
10. Lo è Gesù dal cielo per fare la volontà del Padre. 11. Niente, zero! 12. Sinonimo di intero, completo. 13. Incarico… spedito.
(Le soluzioni del cruciverba nel prossimo numero)
COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI
Vangelo
Inchiesta sulla Speranza
a liturgia domenicale, per
una coincidenza
temporale, è incentrata
sulla Commemorazione dei
defunti, che per il cristiano si
connette alla fede nella
resurrezione. Già nel primo
Testamento (prima lettura)
Giobbe testimonia la sua fede:
dopo la morte “vedrò Dio”. E
Cristo, nel Vangelo di Giovanni,
dichiara che “chiunque vede il
Figlio e crede in lui ha la vita
eterna; e io lo risusciterò
nell’ultimo giorno”. Nella
seconda lettura san Paolo ci
ricorda che “la speranza non
delude” perché Dio ha
chi soffre e da chi è emarginato, in modo da continuare a far sentire su tutti lo
sguardo compassionevole e misericordioso di Gesù”.
“Cari fratelli e sorelle - ha concluso spesso come Chiesa facciamo esperienza della nostra fragilità e dei nostri limiti… E questa fragilità, questi limiti,
questi nostri peccati, è giusto che procurino in noi un profondo dispiacere,
soprattutto quando diamo cattivo esempio e ci accorgiamo di diventare motivo
di scandalo... Chiediamo di non essere
motivo di scandalo. Chiediamo il dono
della fede, perché possiamo comprendere come, nonostante la nostra pochezza e la nostra povertà, il Signore ci
ha reso davvero strumento di grazia e
segno visibile del suo amore per tutta
l’umanità”.
“T
utto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene
a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal
cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di
colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi
ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato,
ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà
del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia
la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.
siamo immersi c’è una chiara
tendenza a rimuovere la morte.
Non si muore più in casa; è
invalsa quasi una ritualità
caratterizzata dal ricovero in
ospedale e da un insieme di atti
medici che sovente non sono
finalizzati ad alleviare le
sofferenze, ma a sottolineare un
atteggiamento di rifiuto verso la
morte. La morte viene nascosta
(ad es. ai bambini) come
qualcosa di disdicevole; i
funerali non possono
“disturbare” il normale
andamento di una città... Questo
fenomeno, per certi aspetti
spontaneo, è anche un segno
della grande paura della morte,
che non riusciamo a gestire e
che quindi cerchiamo di
cancellare. Il messaggio
cristiano quindi non sembra
incidere a fondo nella vita di tutti
i giorni. Questo ci interroga sulla
nostra capacità di testimonianza
A cura di Michela Massaro
SOLUZIONE DEL
CRUCIVERBA
DEL
NUMERO
PRECEDENTE
La parola
chiave è:
ama
sempre
credibile e sui contenuti e
modalità di proposta che ci
competono.
b) Desideriamo la resurrezione,
la vita eterna? Se è vero che la
morte ci fa paura come
fenomeno spontaneo, biologico,
c’è da considerare che esiste
anche l’atteggiamento speculare
del voler “chiudere” con una vita
vissuta come triste, a volte come
fallimentare, piena di
insoddisfazioni, di ingiustizia,
che ci sconcerta per i tanti
aspetti incomprensibili,
incongruenti. Da considerare
inoltre che “l’istinto di morte” è
considerato da alcuni un
elemento fondante del nostro
essere. Questo atteggiamento è
diffuso nella nostra società e può
attraversare la vita di ciascuno.
In queste condizioni, la
prospettiva di risurrezione e di
vita eterna rischia di non avere
senso, di essere addirittura
vissuta come qualcosa di non
desiderabile. Di fronte a ciò,
come porsi? A nostro avviso, un
atteggiamento ambivalente verso
questa realtà è imprescindibile.
A noi il compito di vivere e
proporre un vita che valga la
pena di essere vissuta, in cui
vengano rimossi gli ostacoli che
ne impediscono un pieno
sviluppo, in cui prevalga la gioia,
e il desiderio di una vita piena,
l’incanto di fronte a tutte le realtà
che ci circondano sia fatto
emergere in tutta la sua
forza.
Sergio Biagini
Ambretta Berioli
LA VOCE CHIESA&RELIGIONE
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
9
❖ PAKISTAN
❖ COLOMBIA
❖ CINA
❖ TERRA SANTA
I diritti delle donne
Chiesa difende indios
Frutti del mese missionario
Bene il turismo religioso
Pari diritti per le braccianti sono stati chiesti dalla
Caritas al Governo pachistano in una recente
conferenza. Caritas Pakistan intende fornire “una
piattaforma comune per le donne” impegnate nel
settore. La conferenza ha pubblicato una
dichiarazione in cui si afferma: “Alle donne
impegnate in agricoltura vanno riconosciuti i
medesimi diritti e pari dignità rispetto agli
uomini, anche nel salario. È utile creare ‘piccoli
gruppi di lavoro’ per donne; vanno garantiti i
diritti di proprietà intellettuale per i prodotti
artigianali creati da donne che diventano piccole
imprenditrici”. (fonte: Fides)
I Vescovi della regione colombiana del Pacifico e un
gruppo di Ong hanno presentato una richiesta alla
Commissione inter-americana per i diritti umani
perché siano adottate misure adeguate a proteggere
le comunità indigene e afro-americane di quell’area.
Il vescovo di Quibdó, mons. Juan Carlos Barreto, ha
riconosciuto le buone intenzioni dello Stato, ma ha
anche sottolineato che i progressi procedono “a
passo di tartaruga... Con 400 milioni di dollari non si
risolve un problema che viene da decenni. In
passato sono stati avviati piani di sviluppo che non
hanno funzionato, e non si consulta le comunità. È
necessario un processo serio e verificabile”. (Fides)
“La Giornata missionaria mondiale è stata
un’occasione per far conoscere Gesù ai non-cristiani
e sensibilizzare i cattolici sulla loro vocazione
missionaria e sulla missione evangelizzatrice della
Chiesa”: lo ha affermato il responsabile della
formazione dei catechisti della diocesi di Nan
Chong. Dopo un periodo di formazione, catechisti e
volontari hanno raggiunto vari luoghi pubblici,
dove si sono dedicati a opere di volontariato,
suscitando la curiosità della gente. Rispondendo
alle loro donande su chi fossero e perché lo
facessero, hanno potuto offrire una testimonianza
della loro fede vissuta nella quotidianità. (Fides)
Sono numerosi i pellegrini Unitalsi in
questi giorni in Terra Santa. “Ho ricevuto dice Salvatore Pagliuca, presidente
nazionale Unitalsi - molte testimonianze,
che hanno ribadito l’assoluta sicurezza che
accompagna ogni istante del
pellegrinaggio. Da diverse settimane, il
numero dei pellegrini provenienti da tutte
le parti del mondo è in costante aumento.
Una notizia che ci riempie di gioia, perché
la Terra Santa è per l’Unitalsi non solo un
luogo di pellegrinaggio, ma un’occasione di
impegno a favore di chi è nel bisogno”. (Sir)
Su molti la “vita eterna”
fa poca presa, anche
perché la si prende male,
come un susseguirsi
infinito delle nostre
grigie giornate. È questa
la promessa di Dio?
1° NOVEMBRE - Tutti i santi
F
orse nessuna festa come
quella di Tutti i santi o nessun ricordo come quello della Commemorazione dei defunti
pongono davanti a ciascuno la domanda seria: dove andremo dopo
questa vita? O più radicalmente:
c’è qualcosa dopo la morte? I credenti hanno ricevuto su questo
una parola certa, cui guardare con
fiducia, e il Vangelo insegna che
cosa aspettare con gratitudine.
L’attesa di un “dopo” è inscritta nel
cuore di ognuno: l’uomo avverte
che non può finire tutto con questa
vita; sente di aspirare a qualcosa
di più. Certamente, non riusciamo
a immaginare come debba essere
in realtà la vita dopo la morte, ma
sentiamo che c’è.
Qualcosa in noi lo testimonia, lo
attesta. Non è frutto della nostra
immaginazione, ma piuttosto è la
prova che Dio ha messo nel cuore
dell’uomo la nozione dell’eternità
(cfr. Qoelet 3,11). Sì Dio, dopo aver
creato nel mondo bella ogni cosa,
ha posto nell’uomo la chiamata a
qualcosa di più. Sant’Agostino a
questo proposito ha scritto: “C’è
dunque in noi, per così dire, una
dotta ignoranza” (Lettera a Proba).
Da soli non sappiamo che cosa ci
sia dopo questa vita, ma siamo cer-
se a motivo di una cattiva comprensione del concetto stesso di
eternità, come se fosse un continuo susseguirsi di giorni del calendario, un prolungamento all’infinito delle nostre attività e relazioni. Basti pensare che il paradiso viene talvolta presentato come
una continuazione materiale di
questa vita, come il luogo dove le
famiglie si riuniscono al sicuro per
sempre. “Vita eterna” è oggi una
parola insufficiente e crea confusione; “eterno” suscita l’idea dell’interminabile, del ripetitivo che
annoia.
Così, l’annuncio della vita eterna
per molti è divenuta un’informazione che può essere messa accanto
alle tante che si
possiedono su svariati
argomenti.
Deve invece tornare a essere un ana festa di Tutti i santi, il 1° novembre, si
nuncio capace di
diffuse nell’Europa latina nei secoli VIII-IX.
orientare l’esistenSi iniziò a celebrare la festa di tutti i santi
za terrena, la vita
anche a Roma, fin dal secolo IX. Il Martirologio
quotidiana. L’eterromano così presenta la “solennità di tutti i
nità sarà il momensanti uniti con Cristo nella gloria”: “Oggi, in un
to “dell’immergerunico giubilo di festa, la Chiesa ancora
si nell’oceano delpellegrina sulla terra venera la memoria di
l’infinito amore,
coloro della cui compagnia esulta il cielo, per
nel quale il tempo essere incitata dal loro esempio, allietata dalla
il prima e il dopo loro protezione e coronata dalla loro vittoria
non esiste più” (Bedavanti alla maestà divina nei secoli eterni”.
nedetto XVI, Spe
salvi, 12).
Questo momento,
giorno che non trafine della propria esistenza, come monta, è la vita in senso pieno: un
se questi offrissero la vita beata. tuffarsi in Dio, così da essere sopraffatti dalla gioia. Sarà lo svelaMa essa sta altrove.
Cerca l’uomo la vita vera, la vita mento della condizione definitiva
beata? Ecco è il punto. Dio ha mes- di figli, abbracciati tutti dall’amore
so nel cuore dell’uomo il pensiero del Padre. Se è questa, la vita etere il desiderio dell’eternità, ma tal- na torna a essere desiderabile!
Marco Doldi
volta sembrano ormai spenti. For-
L’origine della festa
di Ognissanti
L’eternità,
quella vera
ti che qualcosa ci sia.
Questo qualcosa è quello che noi
chiamiamo “vita beata” o “vera vita”. “La vera vita – dice ancora
Agostino – è quella al cui confronto questa nostra, da noi tanto amata, per quanto piacevole e lunga,
non merita di essere chiamata vita”. E ancora: l’unica vera vita, la
sola beata è “il poter contemplare,
immortali per l’eternità, e incorruttibili nel corpo e nello spirito, le
delizie di Dio”. L’uomo è stato
creato per questa beatitudine e si
BREVI DA S. MARTA
Alcuni spunti dalle omelie pronunciate da
Papa Francesco nella cappella di casa Santa
Marta. I testi completi si possono trovare sul
sito del Vaticano (www.vatican.va) nella
sezione “Meditazioni quotidiane”.
Giovedì 23 ottobre
Il Dio di san Paolo
San Paolo - ha detto Papa Bergoglio - “ha
un’esperienza di Gesù Cristo, un’esperienza del
Signore, che lo ha portato a lasciare tutto” fino a
dire “tutto ho lasciato perdere, e considero
spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere
trovato in Lui. Aveva visto Cristo, aveva conosciuto
Cristo, era innamorato di Cristo”. La prima lettura
(Efesini 3,14-21) “è originale per il linguaggio che
usa Paolo. Un linguaggio senza limite, un
linguaggio di grandiosità, di ampiezza. Parla di
ricchezza della Sua gloria; parla di comprendere
l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza, la profondità;
conoscere il Cristo che supera, il Cristo che fa che
noi siamo ricolmi di tutta pienezza. Un linguaggio
senza limite, che non si può capire nel senso di
prendere”, perché è “quasi senza orizzonte”. È un
vero e proprio “atto di adorazione, un’esperienza
davanti a questo Dio che è come un mare senza
spiagge, senza limiti, un mare immenso”. E
“Paolo davanti a questo Dio piega le ginocchia
del suo cuore, della sua anima”.
“Cristo Giudice”
del Beato
Angelico, affresco
del 1447,
cappella
di San Brizio
nel duomo
di Orvieto
realizza pienamente solo così. Ecco perché i beni terreni possono
essere di conforto, ma non offrono
al cuore dell’uomo la pienezza che
solo quelli eterni possono dare.
Sbaglia l’uomo quando considera
le ricchezze, le sicurezze umane,
gli onori, i piaceri come la propria
realizzazione. Questi possono esserci, ma si possono anche perdere; se ci sono, devono servire come
mezzi per compiere il bene agli altri. Si confonde l’uomo quando
considera i beni materiali come il
Venerdì 24 ottobre
L’unità della Chiesa
Quando “l’apostolo Pietro parla della Chiesa,
parla di un tempio fatto di pietre vive che
siamo noi. Il contrario di quell’altro tempio
della superbia che era la torre di Babele”.
Infatti “questo tempio porta l’unità”, mentre
Babele “è il simbolo della disunione, del non
capirci, della diversità delle lingue”. Perciò
“fare l’unità della Chiesa, costruire la Chiesa,
questo tempio, questa unità della Chiesa, è il
compito di ogni cristiano, di ognuno di noi.
Quando si deve costruire un tempio, un
palazzo... la prima cosa che si fa è cercare la
pietra di base: la pietra angolare, dice la
Bibbia. La pietra angolare della Chiesa è Gesù.
La pietra angolare dell’unità della Chiesa è la
preghiera di Gesù nell’Ultima Cena: ‘Padre, che
siano uno’... Non c’è unità senza Gesù Cristo
alla base: è la nostra sicurezza”. Ma “chi
costruisce questa unità? Questo è il lavoro dello
Spirito santo: l’unico capace di fare l’unità
della Chiesa”. Cristo “lo ha inviato per fare
crescere la Chiesa, per farla forte, per farla una.
Lo Spirito vivo che noi tutti abbiamo dentro,
Lui fa l’unità della Chiesa, nella diversità dei
popoli, delle culture, delle persone. In quella
diversità, Lui sa come fare l’unità. Ma soltanto
Lui può farla, nessuno di noi può farla... Come
si costruisce questo tempio?... L’apostolo Paolo
ci consiglia di non essere tanto pietre, ma
piuttosto mattoni, deboli. I consigli che dà
Paolo per aiutare lo Spirito santo a costruire
L
questa unità sono consigli di debolezza,
secondo il pensiero umano... perché l’umile
sembra che non serva a niente; la dolcezza, la
mitezza sembrano non servire; la
magnanimità, l’essere aperto a tutti, avere il
cuore grande”.
Lunedì 27 ottobre
Parlare da figli della Luce
“Qual è la parola dei santi, cioè la parola del
figlio della luce?”. È san Paolo a dare la
risposta: “Fatevi imitatori di Dio: camminate
nella carità; camminate nella bontà;
camminate nella mitezza. Siate misericordiosi,
dice Paolo, perdonandovi a vicenda come Dio
ha perdonato voi in Cristo. Fatevi, dunque,
imitatori di Dio e camminate nella carità...
Oggi la Chiesa ci fa riflettere sul modo di
parlare, e da questo ci aiuterà a capire se noi
siamo figli della luce o figli delle tenebre.
Ricordatevi: parole oscene, niente! Parole
volgari e mondane, niente! Parole vacue,
niente! Parole ipocrite, niente!”. Queste parole,
infatti, “non sono di Dio, non sono del Signore,
ma sono del Maligno”.
Martedì 28 ottobre
Non fermarsi in reception
Tornando su temi dei giorni precedenti,
Francesco ha ribadito: “Gesù prega, Gesù
chiama, Gesù sceglie, Gesù invia i discepoli,
Gesù guarisce la folla. Dentro a questo tempio,
questo Gesù che è la pietra d’angolo fa tutto
questo lavoro: è Lui che porta avanti la Chiesa
così. Come diceva Paolo, questa Chiesa è
edificata sul fondamento degli apostoli. Questo
che Lui ha scelto, qui! Ne scelse dodici. Tutti
peccatori, tutti! Giuda non era il più peccatore;
non so chi fosse stato il più peccatore… Giuda,
poveretto, è quello che si è chiuso all’amore e
per questo diventò traditore. Ma tutti sono
scappati nel momento difficile della Passione e
hanno lasciato solo Gesù. Tutti sono peccatori.
Ma Lui scelse”. Gesù ci vuole “dentro” la Chiesa
non come ospiti o stranieri, ma “con il diritto
di un cittadino”. Nella Chiesa, “non siamo di
passaggio, siamo radicati lì. La nostra vita è lì.
Noi siamo cittadini, concittadini di questa
Chiesa. Se noi non entriamo in questo tempio e
facciamo parte di questa costruzione affinché
lo Spirito santo abiti in noi, noi non siamo
nella Chiesa. Noi siamo alla porta e
guardiamo”. Sono i cristiani “che non vanno
più avanti della reception della Chiesa: ‘Ma sì,
sono cattolico, ma troppo, no…’”. Eppure non
è mai troppo tardi per proseguire nel
cammino, oltrepassando la reception, perché “a
Gesù non importò il peccato di Pietro: cercava
il cuore. Ma per trovare questo cuore e per
guarirlo, pregò. Gesù che prega e Gesù che
guarisce, anche per ognuno di noi. Noi non
possiamo capire la Chiesa senza questo Gesù
che prega e questo Gesù che guarisce. Che lo
Spirito santo ci faccia capire, a tutti noi, questa
Chiesa che ha la forza nella preghiera di Gesù
per noi, e che è capace di guarirci, tutti noi”.
LA VOCE RELIGIONI&PACE
10
SPIRITO DI ASSISI
❖ IN EVIDENZA
La testimonianza del
Custode di Terra Santa
La celebrazione del 28° anniversario dello
storico evento voluto dal santo Giovanni Paolo
II, di incontrare i capi religiosi del mondo intero
e con loro pregare ad Assisi per la pace, ha
mostrato quanto lo “spirito di Assisi” sia vivo.
Preziose e significative le parole di padre
Pierbattista Pizzaballa, testimone di
recentissimi momenti che attestano come sia
vivo il desiderio di pace, come lo spirito di Assisi
attraversi le fedi ed i cuori degli uomini. Il
custode di Terra Santa ha parlato della visita di
Papa Francesco in Terra Santa e del successivo
incontro nei Giardini vaticani: due momenti che
ha avuto la grazia di vivere insieme al Papa, e
con due popoli che desiderano ma non
riescono ad avere pace. Padre Pizzaballa ha
sottolineato come il Papa non abbia voluto
proporre un ennesimo percorso di pace, ma ha
semplicemente voluto pregare con ebrei e
palestinesi per un bene, un interesse comune.
Lo spirito di Assisi
nel santuario del Perdono
Domenica sera, 26 ottobre, all’interno della
basilica di Santa Maria degli Angeli si è svolta
una veglia di preghiera ecumenica per la pace.
Una liturgia molto semplice presieduta
dall’arcivescovo Domenico Sorrentino, insieme
all’archimandrita Symeon Catsinas, vicario
episcopale del Patriarcato ecumenico e
dell’arcidiocesi ortodossa d’Italia e di Malta Esarcato dell’Italia meridionale, e al rev. Marc
Turner, della Chiesa anglicana in Italia. Disposti
dinanzi alla Porziuncola, in ascolto di testi
biblici e in preghiera con salmi e canoni, hanno
offerto a turno una meditazione sul tema della
pace.
L’archimandrita Catsinas ha puntato
l’attenzione sull’insegnamento delle Scritture,
che tutti i cristiani condividono e che per ciò
rappresentano un vero documento costitutivo
dei diritti dell’uomo. I cristiani – ha proseguito
– devono essere il lievito buono, strumenti di
pace che fondano il proprio impegno sulla
Rivelazione biblica: “Un popolo non alzerà più
la spada contro un altro popolo (Is 2,4).
Il secondo momento è stato preceduto dal
saluto dell’arcivescovo David Moxon del Centro
anglicano di Roma, che ha portato i “fervidi
auguri” dell’Arcivescovo di Canterbury. “Assisi ha detto - è un faro di speranza nel mondo, e
voi date una grande testimonianza e servizio
tenendo in mano la candela accesa della pace
come state facendo ora, incoraggiando e
servendo tutti noi. Dio sia con voi. Pace e
bene!”. L’intervento del rev. Marc Turner con
molta franchezza ha trattato dei cristiani
perseguitati nel mondo: Iraq, Egitto, Siria,
Pakistan, Nigeria…, citando i due casi più noti,
Asia Bibi e Miriam Ibrahim. “Perché un
innocente soffre?” ci si chiede dinanzi a tanta
insensata violenza. La domanda è difficile, ma i
cristiani sono chiamati a rispondere con
l’esempio di Gesù: “Egli non commise
peccato… e soffrendo non minacciava
vendetta” (1Pt 2,22-23). La violenza crea altra
violenza. Il cristiano deve imparare a non
reagire, e questo richiede un grande coraggio, è
la vera forza. L’invito è a non cedere mai alla
violenza: come sulla via di Damasco,
perseguitando i cristiani, l’umanità perseguita
Gesù (At 9,5).
Mons. Sorrentino, pur riconoscendo quando
siano esigenti le parole del Vangelo (Mt 5,38-48)
ha fatto presente che tutto ha origine
nell’amore del Padre, amore sconcertante che
sorprende e supera ogni nostra aspettativa. La
Chiesa è nel mondo per annunciare e
testimoniare questo amore. Una Chiesa che non
sa testimoniare l’amore dei nemici è una Chiesa
paganizzata, o per dirla con le parole di Papa
Francesco, “mondanizzata”. Ancora: come
possiamo testimoniare l’amore per i nemici se
non riusciamo a volerci bene, fino in fondo, tra
noi discepoli di Gesù? Il Vescovo ha concluso,
nel santuario del Perdono di Assisi, con queste
parole di augurio e di invocazione: “Il Signore
Gesù che dalla croce ha perdonato i suoi nemici
mentre lo uccidevano, ci aiuti a imitarlo
generosamente nel dare il nostro perdono e
darlo di cuore, anzi nel farci apostoli del
perdono, perché il perdono è un ingrediente
necessario, un elemento indispensabile di un
vero cammino verso la pace”.
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
Lo spirito di Assisi è vivo
Gli eventi di
preghiera e
riflessione
organizzati
nella città
serafica dal 25
al 27 ottobre
D
a Assisi si è rinnovato
forte, con entusiasmo
e con grande senso di
condivisione il messaggio di
pace per approfondire il dialogo interreligioso. La celebrazione del 28° anniversario dello storico evento voluto dal santo Giovanni Paolo II nel 1986,
in questa “tre giorni” di iniziative che
ha visto la presenza di cristiani, musulmani ed ebrei, ha mostrato come lo
“spirito di Assisi” sia vivo nei cuori di
tutti coloro che anelano alla pace.
“Da Assisi - ha dichiarato il vescovo di
Assisi, mons. Domenico Sorrentino parte un messaggio di speranza, un richiamo al dialogo, che vuole contrastare il terrorismo e ogni forma di intolleranza. I vari momenti che abbiamo vissuto, dalla preghiera all’approfondimento sulla figura di Abramo dimostrano che la via della pace c’è, esiste, ed è nostro dovere percorrerla
rispettandoci e amandoci vicendevolmente come fratelli e sorelle, come
anche Papa Francesco ci ha ricordato”.
Il video sul Papa ad Assisi
Una tre-giorni che si è aperta sabato
25 ottobre rivivendo, attraverso la
proiezione di un documentario, i momenti più belli della visita di Papa Bergoglio ad Assisi il 4 ottobre 2013. I suoi
gesti e le sue parole - come è stato sottolineato anche dal presidente dei Vescovi umbri, il card. Gualtiero Bassetti, intervenuto alla presentazione - sono “più attuali che mai, e ci insegnano
il vero senso dell’accoglienza”.
“Figli di Abramo”
Ebrei, cristiani e musulmani, oltre a riconoscersi nella comune fraternità
umana, hanno voluto ritrovarsi a partire dal loro comune essere “figli di
Abramo”. Questo è il titolo della mostra d’arte contemporanea la cui visita
ha permesso di muovere i primi passi
verso la comune preghiera che si è tenuta domenica 26 ottobre nel Giardino
dei novizi del Sacro Convento di Assisi e che ha voluto rievocare sia la preghiera del 1986, sia quella più recente
di Papa Bergoglio nei Giardini vaticani con Shimon Peres e Abu Mazen.
Altro momento significativo è stato
l’intervento di padre Pierbattista Pizzaballa (vedi sintesi qui a sinistra). È
seguita una bella e articolata preghiera, con i tre rappresentanti delle fedi
monoteiste a guidare ciascuno tre intenzioni rivolte a Colui che solo è Dio:
anzitutto un rendimento di grazie per
la creazione, quindi una richiesta di
perdono per le proprie colpe, e infine
una invocazione per la pace. I testi utilizzati sono stati scelti dai testi sacri e
dalle rispettive, ricche tradizioni spirituali.
Gesti simbolici
Due gesti simbolici hanno concluso il
momento di preghiera, reso particolarmente difficile dal vento e dalla
temperatura piuttosto bassa: la consegna di una pianta d’olivo e di una lampada accesa al Custode di Terra Santa, a mons. Sorrentino, al rabbino Luciano Meir Caro e allo shaykh Abd alWahlid Pallavicini. Infine tutti i presenti si sono recati in simbolico pellegrinaggio alla tomba di san
Francesco, dove ciascuno ha potuto
aggiungere la propria preghiera silenziosa.
Preghiera ecumenica
Altrettanto partecipata la preghiera
ecumenica nel santuario di Santa Maria degli Angeli (vedi sintesi qui a sinistra) perché, come è stato sottolineato, “solo partendo dal perdono ci si
può incamminare verso una pace vera”. Sono intervenuti il vescovo Sorrentino, l’archimandrita Symeon Catsinas (vicario episcopale del Patriarcato ecumenico e della sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia e di Malta ed
Esarcato dell’Italia meridionale) e il
rev. Marc Turner (della Chiesa anglicana in Italia).
A tre voci per parlare di Abramo
V
entotto anni sono
passati dalla celebre
Giornata mondiale di
preghiera per la pace
celebrata ad Assisi su invito
di Papa Giovanni Paolo II il
27 ottobre 1986. Dopo tale
circostanza, si può dire che
molte cose sono cambiate,
se non altro nel senso che
un più solerte impegno nel
dialogo ha caratterizzato la
vita della Chiesa alla fine
del secondo millennio e
all’inizio del nuovo. Ora,
quando si parla di dialogo le
sfumature sono molte. Si
può intendere dialogo
l’incipiente disponibilità e il
desiderio di incontro.
Dialogo è anche quello
della carità e dell’ascolto.
Infine dialogo è anche
quello della cultura e della
riflessione teologica.
L’Istituto teologico di Assisi,
che da oltre venti anni cura
e promuove studi di
specializzazione in teologia
fondamentale, si sente
particolarmente coinvolto
nell’impegno di costruire
un dialogo di conoscenza e
culturale. A questa
direttrice si aggancia anche
il convegno su “Abramo
padre nella fede” alla cui
figura le tre religioni
monoteistiche si appellano,
e a cui guardano con stima.
Questo evento di taglio
accademico, tenutosi il 27
ottobre al salone papale di
San Francesco, ha visto
esprimersi un ebreo, un
cristiano, un musulmano: il
rabbino Yosef Levi, il
francescano padre Giulio
Michelini (vedi a pag. 11 un
ampio estratto del suo
intervento) e l’imam Youssef
Sbai. Ognuno in base alla
propria tradizione ha
connotato la figura del
Patriarca e, nel ritrarla dallo
specifico punto di vista della
propria fede, ha posto un
ulteriore contributo a quella
riflessione teologicoculturale rispettosa e franca
attraverso la quale le
religioni possono
incontrarsi e conoscersi
sempre più profondamente,
senza scadere in generiche
approssimazioni e senza
indulgere a irenistici eventi
celebrativi, talvolta di forte
impatto mediatico, ma privi
di valore sostanziale.
Don Romano Piccinelli
direttore Ita
LA VOCE APPROFONDIMENTI
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
Dal convegno
tenutosi ad Assisi
nell’anniversario
dello “spirito di
Assisi”, uno stralcio
dell’intervento di
padre Michelini
11
La Bibbia distingue
tra figli di Abramo
“secondo la carne”,
“per la fede” e “per la
Promessa”. Che peso
ha tutto questo nel
dialogo interreligioso?
“L
a paternità di Abramo come presupposto del dialogo tra monoteismi”:
con questo intervento intendiamo
partire dall’espressione “figlio/figli
di Abramo” per trattare della speciale paternità del Patriarca. In
quale senso tale espressione e tale
concetto viene usato nei testi delle
Scritture ebraiche e cristiane, e cosa ne discende per la Cristologia e
il dialogo con la religione ebraica?
Paternità umana
La paternità di Abramo può essere
vista anzitutto sul piano dell’esperienza umana. In questo modo, si
sottolineano immediatamente le
caratteristiche che fanno di lui un
modello di vita piena, “icona e testimone di profonda umanità”.
Abramo poi è anche il primo essere umano - nel racconto di Genesi a dialogare con la propria moglie.
Nella tradizione giudaica, si mette
in rilievo proprio quell’apprezzamento di Abram a Sarài [o Sara,
ndr], che ogni donna vorrebbe sentirsi dire dal proprio coniuge: “Tu
sei una donna di aspetto avvenente” (Gen 12,11). Sarài, tra l’altro, secondo il racconto genesiaco, doveva avere ormai 65 anni (cfr. 17,17),
eppure Abram la trova bellissima
Paternità spirituale
Abramo è il primo esempio di fede
in Colui che sarà poi chiamato “il
Dio di Abramo”, e infatti egli per
primo nella Bibbia, è soggetto del
verbo “credere”, nel senso di “affidarsi” a YHWH: “E Abramo credette YHWH” (Gen 15,6). Da Terach,
un padre politeista iconoclasta - secondo l’interpretazione giudaica nasce un figlio credente.
Ecco perché si può parlare di una
speciale paternità di Abramo, che è
tale proprio in rapporto alla fede.
Abramo è modello, dunque “tipo”
o, appunto, “padre” di ogni persona
che abbia fede in Dio.
Paternità secondo la carne
Se Paolo ha particolarmente insistito sulla paternità spirituale, non
si deve dimenticare che esiste
un’altra dimensione della paternità
di Abramo, relativa alla sua generatività fisica, ovvero, come scrive
sempre Paolo “secondo la carne”
(Rm 4,1).
Negli inni del Magnificat e del Benedictus, Gesù è presentato come “figlio di Abramo”. Essere figlia o figlio di Abramo (Lc 13,16; 19,9) costituisce una grande dignità. Dobbiamo aggiungere quanto Gesù dice ai suoi interlocutori di Gerusalemme, nel capitolo 8 del Vangelo
secondo Giovanni: “So che siete discendenza di Abramo” (v. 37).
Gesù, dunque, usa l’espressione “figlio/a/i di Abramo” come la userà a
suo riguardo l’evangelista Matteo.
È a questo tipo di discendenza secondo la carne che Matteo si riferisce all’inizio del suo Vangelo, quando parla di Gesù, “il Messia, figlio di
Davide, figlio di Abramo” (Mt 1,1).
I due piani, quello della paternità
secondo la carne e quello della fede, però, non devono essere confusi, e non solo nel caso di Gesù. Pur
non accettando tutto il ragionamento di J. L. Ska (“Abramo nel
Nuovo Testamento”, su La Civiltà
cattolica 3613), riteniamo che la
sua conclusione possa essere ac-
“Il viaggio di Abramo” di Jozsef Molnar
Chi è davvero figlio
di Abramo, e perché?
Davanti
all’imperscrutabile volontà
di un Dio che
predilige i
secondogeniti
rispetto ai
primogeniti,
non si può
stare che con
una logica
“paradossale”.
Quella che
porta, in
ultima analisi,
ad accettare
che ogni figlio
sia amato in
modo
differente, ma
pur sempre
amato
colta: “Abramo ha una doppia paternità: anzitutto è padre per la fede - dei circoncisi e dei non circoncisi - ed è padre del popolo ebreo
secondo la carne. Le due paternità
non si escludono, ma la paternità
secondo la fede precede quella secondo la carne, quindi è più importante”.
Naturalmente, questa è l’impostazione cristiana, ma si ritrova anche
nelle parole profetiche del Battista,
che relativizza l’importanza del legame familiare con Abramo. Discendere da lui secondo la carne
non è sufficiente, né perfino necessario (Mt 3,9; Lc 3,8).
Implicazioni per il dialogo
Essere “figli di Abramo secondo la
fede” è ciò che permette il dialogo
tra le tre religioni monoteistiche.
Ma essere “figli di Abramo secondo
la carne” – categoria che pertiene
all’ebraismo – è un punto di differenza, di distinzione, che non può
essere assimilato ad altri o svalutato.
Solo l’Israele di Dio – quello da cui
viene anche Gesù secondo la carne
–, solo il popolo ebraico di oggi,
quello che si autocomprende a par-
Il convegno
U
n successo di pubblico e di entusiasmo per
la speranza che ha suscitato in tutti i
presenti è stato il convegno che si è svolto
nel giorno dell’anniversario dell’evento del 1986,
lunedì 27 ottobre nel salone papale del Sacro
Convento, dal titolo “Abramo nostro
padre nella fede: tre popoli, tre fedi.
Quali dialogo?”. Attraverso gli
interventi del rav Yosef Levi
(rabbino capo della sinagoga di
Firenze), del prof. Giulio Michelini
ofm (vedi l’estratto in questa pagina)
e di Youssef Sbai (imam e vice
presidente dell’Unione comunità
P.Michelini
islamiche d’Italia) e le testimonianze
dell’imam Kame Layachi, di
Maurizio Certini (direttore del Centro studenti
“Giorgio La Pira) e di Vittorio Bendaud
(coordiantore del Tribunale rabbinico del CentroNord Italia) sono emersi, partendo dalle origini, gli
aspetti che uniscono cristiani, ebrei e musulmani.
tire dalle sue Scritture sacre, può
legittimamente rivendicare una
speciale discendenza. Non dovrà
vantarsene, ma si dovrà partire
sempre da questo punto per riconoscere che questo popolo - secondo le Scritture che accomunano
ebrei (la Bibbia ebraica) e cristiani
(Nuovo Testamento) - è il popolo
che Dio ha scelto.
Su questa appartenenza secondo la
carne può far leva ogni rivendicazione della cosiddetta “terza ricerca” su Gesù. Una delle più evidenti accentuazioni di tale ricerca è
proprio quella riguardante la sua
ebraicità, ovvero la sottolineatura
di questo aspetto, l’appartenenza
etnica al popolo di Israele, tramite
la discendenza da Abramo.
“Nessuna generazione cristiana afferma Paolo Sacchi - può alterare
il dato irrinunciabile della sua
ebraicità, e Gesù, nel suo percorso
storico, non ha mai inteso superare l’ambito religioso del suo ebraismo: non ha mai postulato qualche
cosa che lo portasse al di là di esso”.
Tale discendenza di Gesù da Abramo secondo la carne però deve essere ulteriormente specificata. Nel
Nuovo Testamento, infatti, si trova
un’ulteriore precisazione, quando
Paolo distingue tra “i figli della carne” e non più semplicemente quelli a cui abbiamo accennato sopra, i
figli secondo la fede, bensì “i figli
della promessa” (Rm 9,8). Su questo punto dobbiamo essere precisi.
Anzitutto, sappiamo dall’esperienza
umana che essere genitori o figli
solo in senso naturale, secondo il
diritto naturale, non è mai sufficiente. Una madre può dimenticarsi dei propri figli (cfr. Is 49,15), e addirittura Abramo può dimenticarsi
del suo popolo (Is 63,16). Allo stesso modo, i figli possono dimenticare di essere tali: è quanto accade se
ci si allontana dal Padre (cfr. parabola del “figlio prodigo”).
In secondo luogo, riprendendo l’opposizione di Paolo (Rm 9,7-8) tra figli “della carne” e “della promessa”, si deve dire che alcune spiegazioni di questo testo non sono convincenti. Dire ad esempio, come
scrive Sandro Penna, che “non basta discendere fisicamente da Abramo per essere considerati suoi veri
figli”, ripropone semplicemente
una opposizione vero/falso (qual è
l’opposto di “vero”? “Meno” vero?)
che non sembra essere presente
nel pensiero di Paolo. Quando l’Apostolo parla di figli della carne o
della promessa, presume che essi
siano comunque davvero figli.
Non basta nemmeno dire – sempre
con Penna – che “Ismaele, l’altro figlio di Abramo (il primo!), fu escluso dall’eredità delle benedizioni
spirituali”. Il bravo esegeta, giustamente, deve ritoccare in seguito
questa affermazione specificando
che “ciò non significa che Ismaele
sia totalmente escluso da ogni benedizione divina, poiché al contrario egli è destinatario di alcune di
esse (cfr. Gen 17,20; 21,13.18) tanto
che anche a lui viene assegnata
una discendenza di 12 tribù (Gen
25,13-16)”. A leggere bene la storia
di Abramo, tra l’altro, si vede che il
problema non riguarda solo Ismaele: Abramo ebbe, oltre al primogenito Ismaele da Agar, e Isacco da
Sara, anche Zimran, Ioksan, Medan, Madian, Isbak e Suach dalla
seconda moglie Keturà (Gen 21,12). In totale, dunque, otto figli, dei
quali uno solo, però, secondo Genesi 18,10, è il figlio della promessa:
“Tornerò da te fra un anno a questa
data e allora Sara, tua moglie, avrà
un figlio”.
Il paradosso
Quale teologia si potrà estrarre da
una frase paolina o da testi simili
che riguardano, come nella Lettera
ai Galati 4,21-31, la contrapposizione tra i figli della donna libera,
Agar, e quelli della schiava, nati,
appunto, secondo la carne (il primo) e secondo la promessa (il secondo)?
Figli di Abramo lo si può essere al
modo di coloro che vedono in lui
un “padre dell’esperienza umana”;
oppure come “figli nello spirito”, riconoscendo Abramo come padre
nella fede, come lo sono i cristiani
(e lo erano per Paolo i cristiani provenienti dai pagani); oppure “figli
secondo la carne”, come lo è l’Israele popolo di Dio; oppure, ancora, “figli secondo la carne”, ma non
nel senso della promessa, come lo
sono i figli di Ismaele.
Davanti all’imperscrutabile volontà
di un Dio che predilige i secondogeniti rispetto ai primogeniti e agli
altri sei figli di Abramo, non si può
stare che con una logica “paradossale”. Quella che porta, in ultima
analisi, ad accettare che ogni figlio
sia amato in modo differente, ma
pur sempre amato, e che l’amore
che il padre ha per l’altro fratello
non possa essere rivendicato per
sé, e nemmeno negato.
I figli della promessa, allora, quelli
prediletti, non devono essere perseguitati perché sono tali, “prediletti” da Dio. È Paolo a dirlo, quando allude a un midrash relativo a
Ismaele che, per il testo di Genesi
21,9, “scherzava” con Isacco; in
realtà, nell’interpretazione rabbinica, gli lanciava frecce, o lo molestava (sessualmente). Non ci si può
appropriare dell’amore che viene
dato liberamente ad altri, ed è questo il presupposto di ogni dialogo
tra fratelli.
Giulio Michelini
ordinario di Sacra Scrittura
all’Istituto teologico di Assisi
LA VOCE SPAZIOCSI
@
12 [email protected]
BREVI DAL CSI
❖ BANDI - PROGETTI
Come tenersi informati
In questo momento di crisi, in cui ogni società
sportiva, oratorio e singoli tesserati sono alla
ricerca di bandi o progetti a cui aderire per
raggranellare pochi euro, per agevolare la
ricerca nell’infinito mondo on-line il Csi
Umbria ha stipulato una convenzione con la
società Synago srl (che opera a livello nazionale
nel settore della ricerca e individuazione di
bandi di erogazione di contributi a imprese,
società sportive, enti no-profit ed enti pubblici)
per l’attivazione di un servizio dedicato
all’informazione in materia di contributi e
agevolazioni. Per avere ulteriori informazioni
sul servizio è possibile scrivere all’indirizzo email [email protected] o [email protected].
Che cosa
significa
essere
“consulente
ecclesiastico” Csi?
Quali sono i
suoi compiti
e le sue
specificità?
Ricordiamo a tutti di iscriversi per tempo ad
Assisi, il termine per le iscrizioni è il 18
novembre. “Francesco, va’ e ripara la mia
casa”: questo il titolo di Assisi 2014, il
tradizionale meeting associativo che si svolgerà
dal 5 al 7 dicembre prossimi. Proseguono sul
sito della Presidenza nazionale Csi le iscrizioni
all’appuntamento ciessino, che, meditando
sulla figura del Santo di Assisi, proporrà spunti
di riflessione sull’essere Csi e l’essere
associazione di ispirazione cristiana. Si prega di
rispettare i termini di iscrizione per un
problema organizzativo di prenotazione degli
alberghi.
❖ CSI ITALIA
Torna il Tour delle Regioni
Ormai è sicuro: nel 2015 tornerà una grande
iniziativa di “incontro e ascolto” del territorio.
Dopo la prima edizione del Tour delle Regioni
e dopo le edizioni di Casa Comitato, la
Presidenza nazionale del Csi si rimette in
cammino per andare sul territorio. In 7 anni
sono stati realizzati 3 grandi Tour di incontro e
ascolto del territorio. Questa nuova edizione
del Tour delle Regioni sarà presentata ad Assisi
e si svolgerà durante il 2015.
❖ LEGALITÀ
Il Csi a “Contromafie”
C’era anche il Csi a “Contromafie”, gli ‘stati
generali’ dell’antimafia tenutisi a Roma dal 23
al 26 ottobre. L’appuntamento era promosso
da Libera e varie associazioni per concordare
strategie per contrastare mafie e criminalità
organizzata. “Iniziare dal doping è stato un
atto di coraggio e di consapevolezza” ha detto
Michele Marchetti a nome del Csi e del gruppo
Libera Sport. “Sport e prevenzione: verso una
rete sociale antidoping” definisce un raggio di
azione primario e strategico, per offrire più
libertà agli sportivi e nello sport, per aprire a
un possibile nuovo modello di pratica sportiva.
Presenti per il csi Umbria il presidente Carlo
Moretti e il consigliere nazionale Alessandro
Rossi, che hanno presentato il progetto “Lo
sport uguale per tutti”.
Saper mediare
I
Massimo Achini e Don Alessio Albertini con Papa Francesco
❖ MEETING ASSISI
Iscrizioni entro 18 novembre
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
Un prete che fa
gioco di squadra
E
ssere consulente ecclesiastico nel
Csi è prendere parte a un
impegno educativo con tanti altri
che hanno intravisto nello sport una
grande opportunità missionaria. È
intraprendere con coraggio una “pesca”
imprevedibile, che spinge ad andare al
di là dei gruppi parrocchiali e dei confini
di una pastorale di semplice
‘conservazione’ per tessere reti non
scontate e non sempre semplici. Dai
campi di calcio alle palestre, dalle
trasferte alle riunioni del Consiglio,
dalle serate di formazione ai dialoghi
con dirigenti e atleti il “mare” nel quale
un prete-consulente Csi è immerso è
assai vasto e popolato. Anche il Csi è “un
popolo numeroso” che vuole tradurre le
parole del Vangelo in gesti concreti per
tante persone (atleti, dirigenti,
famiglie…) che non frequentano più i
luoghi del Sacro, siano essi la chiesa o
l’oratorio. La sfida è che anche a loro
deve essere data l’opportunità di
conoscere la gioia del Vangelo, che non
esclude nessuno, perché è per tutti. Non
si tratta di fare qualche predica ma di
ricordare che ci sono cose che si
comprendono e apprezzano solo con la
vicinanza, l’amore e la testimonianza.
Una vicinanza che deve aiutare chi
opera nel Csi a non perdere le radici e le
motivazioni del suo fare sport: non
cercare il campione, ma far crescere
l’uomo. A questo è chiamato il
consulente, in questo si manifesta il suo
prezioso servizio all’interno di un
comitato. Ricordare, orientare,
richiamare, mostrare, custodire tutto ciò
che è necessario vivere per non tradire
questo compito, soprattutto quando la
tentazione di copiare modelli deviati di
sport si insinua anche in chi ha fatto
dell’educazione attraverso lo sport la
ragione del suo impegno. Nella crescita
di un ragazzo l’attività sportiva non può
essere l’unica palestra di formazione,
anche perché non è l’unica che occupa
DIOCESI PERUGIA. Oratorio League,
quando il calcetto... dà la felicità
D
omenica 26 ottobre al centro Mater Gratiae di Montemorcino (Perugia) è stato
dato il via all’Oratorio League, un
vero e proprio campionato di calcetto destinato alle squadre provenienti dalle parrocchie della diocesi di Perugia - Città della Pieve.
Questa manifestazione, organizzata dal Csi in collaborazione con
l’Anspi e il Coordinamento oratori,
vede come protagoniste 24 squadre, 14 femminili e 10 maschili,
provenienti dalle realtà oratoriali
della diocesi.
Alla cerimonia di inaugurazione
hanno preso parte don Riccardo
Pascolini, Claudio Banditelli e Tarcisio Antognozzi, il quale ha ricordato l’importanza di inserire lo
sport nelle realtà parrocchiali, sia
per dare la possibilità a tutti i ra-
L’
l’attività sviluppata con gli oratori vede
24 squadre iscritte. Novità di
quest’anno la sfida di attivare anche i
campionati di calcio under 14,
coinvolgendo sia società federali che
oratori. Per i campionati Open tante le
conferme: calcio a 7, calcio a 5
maschile, basket open, pallavolo mista,
femminile e maschile. Ritorna tra le
attività proposta il calcio a 5
femminile, che vede 7 formazioni
iscritte e promette di diventare un
campionato di tutto rispetto. Il Csi non
è solo campionati sportivi: riesce
anche a essere protagonista in campo
formativo. Sono in partenza i corsi per
arbitri di calcio e basket (20 gli iscritti),
un corso per animatori sportivi,
allenatori di calcio e pallavolo.
L’obiettivo è avvicinare e formare le
diverse figure che vengono coinvolte
la sua giornata. È solo una scheggia
delle tante relazioni che un giovane vive
quotidianamente insieme alla scuola, la
famiglia, l’oratorio, il catechismo, la
Chiesa… e anche queste sono
importanti per la sua crescita. Ciascuno,
però, crede di avere l’esclusiva.
L’impegno del consulente è quello di
tendere una rete affinché ciascuna
dimensione, con la propria specificità,
entri in contatto con l’altra, e nessuno
abbia la pretesa di essere il più bravo,
ma piuttosto faccia la sua parte per il
bene del ragazzo. Il consulente è un
uomo di squadra: sa che il suo servizio è
quello di valorizzare il carisma di ogni
figura educativa perché non operi in
solitudine ma con gli altri, e che insieme
si condivide lo stesso obiettivo.
Favorisce momenti di condivisione,
perché dall’incontro nascono fiducia e
stima.
Don Alessio Albertini
consulente ecclesiastico nazionale Csi
gazzi di partecipare ad un’attività
sportiva, sia come veicolo per raggiungere la felicità. Come ha ricordato don Riccardo Pascolini, lo
sport praticato in parrocchia, oltre
alle dinamiche proprie di qualsiasi altro sport di livello agonistico,
possiede la caratteristica della festa. Per i ragazzi è una festa partecipare a queste manifestazioni,
una festa nella quale tutti possono
essere inclusi, nella quale non ci
sono barriere, ma soprattutto, è
una grande festa perché tutti possono vivere un momento di fraternità e di gioia insieme agli altri go-
Calendario e novità del comitato Csi di Perugia
attività del comitato Csi
Perugia sta riprendendo a
pieno ritmo. Abbiamo
inaugurato la stagione il 21 ottobre in
piazza IV Novembre con l’Happy Meal
Sport Camp, la grande manifestazione
con gonfiabili, campi mobili e 500
bambini. Durante la manifestazione
abbiamo premiato le squadre vincenti
dei Campionati primaverili e
presentato la stagione 2014-2015.
Molte conferme e alcune novità tra le
attività che andiamo a proporre. Oltre
ai progetti a scuola in partenza in
diversi plessi scolastici della provincia,
anche il circuito di mini-volley e minibasket ha definito il suo calendario di
attività. L’attività giovanile prevede le
categorie giovanili della pallavolo
(under 12 - 14 - 16), dove sono iscritte
18 squadre, e nel calcio la Juniores;
n una stagione sportiva sono
tanti gli imprevisti, le riunioni, le
scelte che un Comitato deve
compiere. Non sempre sono
serene; qualche volta, generano
conflitti. A un consulente non è
chiesto di schierarsi ma di favorire
il dialogo, di dirigere il confronto,
aiutare nel discernimento perché
prevalgano sempre la pace e
l’orientamento giusto. Il consulente
non è eletto, scelto da una delle
parti, ma nominato dalla Chiesa
perché anche l’associazione Csi dia
buona testimonianza, e vedendo le
“buone opere, possano rendere
gloria a Dio”.
nell’attività sportiva, così che ognuno
abbia gli strumenti necessari quando si
troverà sul campo. Tra gli sport che ci
siamo promessi di sviluppare in questa
stagione ci sono: judo, tennis e
podismo (del quale già siamo stati coorganizzatori, insieme all’associazione
“L’Una nuova” di Ellera di Corciano,
della gara locale) e prevediamo altre
due tappe durante la stagione. Siamo
aperti a valutare proposte di nuove
attività da fare insieme; qualunque
società sportiva è la benvenuta. Vi
aspettiamo tutti i giorni in Comitato!
Per informazioni e iscrizioni, tel. 075
5003584 o e-mail [email protected].
Tutte le informazioni e articoli sulla
nostra attività si trovano sul sito
www.csiperugia.it.
Claudio Banditelli
presidente Csi Perugia
dendosi momenti di vittoria e momenti di sconfitta con il medesimo
spirito gioioso che caratterizza
queste manifestazioni.
È bello vedere come queste iniziative riscuotano un così grande successo sia nei ragazzi che nelle famiglie; si tratta di iniziative da salvaguardare e promuovere per il
bene dei ragazzi che meritano di
cimentarsi in attività sportive che
hanno tutte le caratteristiche dell’agonismo, ma che portano in se’
anche un profondo valore formativo ed educativo.
Glenda Grasselli
PAGINA A CURA DI
Il Centro sportivo italiano è un ente di promozione sportiva di ispirazione cristiana
che promuove lo sport come momento di
educazione, di crescita, di impegno e di
aggregazione sociale, ispirandosi alla visione cristiana dell’uomo e della storia nel
servizio alle persone e al territorio.
Il CSI risponde ad una domanda di sport
non solo numerica ma qualificata sul piano culturale, umano e sociale. Da sempre
i giovani costituiscono il suo principale
punto di riferimento.
Contatti: [email protected]
LA VOCE UMBRIA&DINTORNI
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
Prelibatezze dell’Umbria
Trevi. Il 1° e 2
novembre c’è
Festivol per
celebrare
l’olio nuovo
e la prima
spremitura
T
aglia il
traguardo
dell’8a edizione
Festivol - Trevi tra
olio, arte e musica, la
tradizionale rassegna
che il Comune di
Trevi organizza per
celebrare l’olio nuovo
e la prima spremitura.
La manifestazione
avrà luogo nel fine
settimana del 1 e 2
novembre, in
concomitanza anche
quest’anno con l’avvio
di Frantoi aperti.
Diverse le iniziative
in programma
incentrate sulla
valorizzazione del
pregiato prodotto e
del territorio. La
mostra mercato
dell’olio extravergine
di oliva Dop Umbria è
accolta nella storica
cornice di Villa Fabri.
Sono previste navette
gratuite che
consentiranno ai
visitatori di
raggiungere i frantoi
aperti aderenti alla
manifestazione dove
Cascia. Dal 31
ottobre al 2
novembre la
mostra dello
zafferano ... in
tavola, in
biblioteca
o in vetrina
si può partecipare alle
degustazioni d’olio
condotte da esperti
sensoriali, con assaggi
di pane e olio nella
piazza della città.
L’iniziativa propone
anche visite ai palazzi
storici privati della
città, che apriranno le
loro porte per offrire
assaggi d’olio in
abbinamento a Presidi
Slow Food come il
Sedano nero di Trevi.
Spazio ad attività per i
più piccoli, ad
appuntamenti
gastronomici, come il
mercato dei prodotti a
km0, i laboratori di
cucina, trekking tra
gli ulivi.
T
orna protagonista a
Cascia lo zafferano,
spezia prelibata ormai anche nella cucina
umbra. Quest’anno la
mostra, che si tiene dal 31
ottobre al 2 novembre, coincide con il momento del
raccolto della preziosa
spezia, che si preannuncia buono. Per questo chi
raggiungerà Cascia in occasione della mostra potrà fare visita ai campi di
zafferano ed assistere alle
fasi successive di lavorazione. Il programma è
corposo e prevede varie
manifestazioni collaterali
che vanno dallo zafferano
in tavola, in biblioteca o in
vetrina.
Quest’anno l’esposizione
si arricchisce del progetto “Cascia, città
cardioprotetta” con
tre punti in
cui verranno istallate
apparecchiature
per la tute-
la della salute del cuore.
Si apre venerdì 31 ottobre
alle 15.30 nella Sala Pancrazio con il convegno
“Cascia città cardioprotetta” a cura del Comune di
Cascia e dell’associazione
”Angela Paoletti”. Alle ore
17.30 si terrà la presentazione della 14a Mostra
mercato, del percorso
dello zafferano nelle varie
piazze del centro e la via
dell’oro rosso con degustazioni guidate nei luoghi d’eccellenza del centro storico. Alle ore 18 in
piazza Garibaldi e Piazza
S. Francesco si terrà l’apertura del mercato.
Alle ore 18.30 inaugurazione della Mostra iconografica: “10 anni di mostre sul paesaggio della
Valnerina. Le immagini
più belle”. a cura del Servizio turistico territoriale
della Valnerina. Sabato 1
novembre alle ore 9 in
piazza Garibaldi e piazza
S. Francesco riapertura
del Mercato. Nelle tre
giornate si terrano convegni a tema, degustazioni
e spettacoli folkloristici.
Torgiano. “Versando Torgiano”: olio, vino e Vaselle d’autore
C
ultura, tradizione, arte
e sapori: questi gli
ingredienti di
“Versando Torgiano” la
kermesse che dal 7 al 9
novembre animerà il
piccolo borgo umbro.
L’iniziativa si aprirà venerdì
7 novembre con un
convegno su “Strumenti di
sostegno per il settore
vitivinicolo nella
programmazione 20142015” a partire dalla ore 9
alla sala Sant’Antonio. Alle
ore 17.30 Wine bar alla
vecchia fornace Lungarotti
con inaugurazione della
mostra dedicata all’artista
Rossella Rossi. Sabato 8
“Trekking tra Tevere e
Chiascio nelle giornate
dell’olio”, ritrovo per
iscrizioni alle ore 8.45 alla
Torre Baglioni. Escursione e
degustazione dell’olio
nuovo. Ore 15 presentazione
del progetto “Torgiano
Confluenza d’arte 2014”.
Ore 17.30 al Museo dell’olio
e del vino “Ampolliere di
Giovani artisti per l’olio
nuovo”. Ore 18.45 sala
Sant’Antonio spettacolo
concerto “Olive to live”
poesie dell’olivo da Omero
ad oggi, aperitivo e
degustazione di olio d’oliva
su bruschetta, di vino e di
prodotti tipici a cura della
Strada dei vini del Cantico.
Domenica 9 ore 10 al Museo
del vino laboratorio creativo
per bambini “Un calendario
...di vino, partecipazione
gratuita, età minima 5 anni.
Alle 17.30 piazza Malizia e
sale espositive piano nobile
del Museo dell’arte
ceramica contemporanea
“Vaselle d’autore per il vino
novello” a cura di Nino
Caruso. Alle 19.30 sala
Sant’Antonio degustazione
di vini e prodotti tipici locali
e finger food. Ore 21
Musical reading “D’amore di
vino ed altre storie. vino,
volti e grappoli di parole per
viaggiatori di spirito”.
13
Le opinioni espresse in questa pagina rappresentano
esclusivamente il pensiero di chi le scrive.
14
“Gluten free”
per non-celiaci
ggi una riflessione su
un tema curioso.
Tutti, almeno per
sentito dire, conosciamo la
celiachia, una malattia
congenita e cronica:
l’intolleranza al glutine
presente nella farina del
grano, del mais e di molti
altri cereali, ma non nel riso
né in tutti gli altri alimenti.
Non esistono medicine, ma
basta che il paziente eviti gli
alimenti che contengono
glutine. Sembra facile,
soprattutto in Paesi come la
Cina e il Giappone dove
l’alimento base è il riso. Più
complicato in Italia, dove
rinunciare a pane, pasta e
pizza significa mettersi ai
margini della società civile.
Ma c’è chi ci pensa: ci sono
ditte che preparano e
vendono (beninteso, a
prezzo maggiorato) i piatti
tipici della dieta
mediterranea, garantiti però
“liberi da glutine”. Qual è la
notizia curiosa? Che i tre
quarti della gente che
compra e consuma questi
alimenti speciali non soffre
di celiachia. Qui si svela il
rapporto perverso che ai
nostri tempi si ha con il cibo.
Se ne consuma, o meglio se
ne compra sempre di più (la
quantità di cibo che finisce
in pattumiera è
impressionante) anche a
rischio di diabete, obesità,
eccetera; tutti parlano di
ricette, anche in televisione.
Nello stesso tempo, c’è
l’ossessione per il cibo
“sano”, per cui appena si sa
che una cosa a qualcuno fa
male, smettono di mangiarla
anche gli altri, senza
pensare che, se a quello fa
male, è perché è malato di
suo. Chi paga un
sovrapprezzo per acquistare
un cibo per lui inutile, ma
“sano”, si sente gratificato
psicologicamente. È il
meccanismo tipico della
civiltà dei consumi, che ci
spinge a comprare cose di
cui in realtà non abbiamo
affatto bisogno, nella
continua illusione che
possedere quella cosa, quel
cibo, quel gadget migliorerà
la nostra vita per i prossimi
dieci minuti. Questo succede
nei Paesi “ricchi” che
spendono, sprecano e
ammucchiano rifiuti. Nel
resto del mondo la gente
muore di fame (vera), di
malattie (vere), di povertà
(vera). Non può durare così
in eterno. Ci penserà il
Califfato a svegliarci? Forse
l’argomento non è poi così
leggero come sembrava.
Pier Giorgio Lignani
Ha insegnato anche dalle suore.
Stop alle strumentalizzazioni
S
ulla recente vicenda dell’insegnante
di Passignano, prendiamo atto di
una non corretta informazione riportata
dalla stampa, e purtroppo mal riportata
anche da organizzazioni quali
Omphalos Perugia e le sue affiliate
dell’universo Lgbt. I fatti: un insegnante
di danza di Passignano, che non fa
mistero della propria omosessualità, si
dimette perché il suo dirigente
scolastico avrebbe ricevuto lamentele
riguardanti l’insegnante, che “non
avrebbe i titoli”. Poiché Omphalos ha
declinato la vicenda a fini politici,
evocando un caso di omofobia per
giungere a criticare le opinioni di
“Sentinelle in piedi”, cattolici e
chiunque a essi affine, rappresentando
un clima di discriminazioni, ci sentiamo
chiamati a portare una luce sulla
vicenda, rifuggendo da ogni
ricostruzione ideologica, contando
sull’onestà intellettuale anche in
Omphalos.
1.L’insegnante in parola – a quanto
riportano i familiari dei bambini – è
persona del tutto per bene, non ha mai
profittato del suo ruolo né per
propaganda ideologica né per altro,
limitandosi a svolgere bene il proprio
lavoro. 2. Il medesimo per molti anni è
stato insegnante presso la scuola
paritaria cattolica Sacro Cuore di
Passignano, e anche quest’anno era
stata chiesta la sua collaborazione, ma il
medesimo aveva declinato la proposta,
non avendo tempo disponibile. 3. Se
dunque – come sembrerebbe - le sue
dimissioni sono state provocate da
pressioni di genitori che lamentavano la
sua asserita “mancanza di titoli”,
invitiamo il Dirigente scolastico agli
accertamenti opportuni. 4. Nel
contempo invitiamo l’insegnante a
ritirare le sue dimissioni e a tornare
serenamente al lavoro. 5. Detto questo,
invitiamo anche Arcigay, Omphalos e
altri, a evitare azioni strumentali che,
anziché aprire alla verità e al rispetto
delle persone, possono trascinare nel
tritacarne mediatico vicende che per la
loro natura meriterebbero migliori
cautele verso i protagonisti. 6.
Ricordando, ad esempio, che è stata
proprio la scuola cattolica a dare lavoro
per anni a questa persona e ad affidargli
– evidentemente senza alcun
pregiudizio ideologico – l’educazione
fisica dei suoi allievi. Anche a questo
vorremmo guardassero i colleghi di
Omphalos, pensando ai “cattolici”.
Un’ultima chiosa: quanto detto, come
occasione costruttiva, è per far
comprendere che siamo speranzosi di
dichiarare inutile questo clima di
barricate, perché inizi invece la fase del
dialogo: sarà lunga? Chissà; sterile, no di
sicuro! Apriamo le porte e facciamo
entrare aria nuova.
Ernesto Rossi
presidente Forum Famiglie dell’Umbria
D
omenica 2 novembre la Chiesa commemora i
fedeli defunti. In questi giorni che precedono
quella che è chiamata “festa dei
morti” molti fedeli affollano i
cimiteri per visitare le tombe
dei loro cari. Le prime tracce di
una Commemorazione
collettiva dei defunti si trova a
Siviglia (Spagna) nel VII secolo e
a Fulda, in Germania, nel IX
secolo. Il vero fondatore della
festa è ritenuto santo Odolone,
abate di Cluny, che l’introdusse
in tutti i monasteri di sua
giurisdizione tra l’anno 1000 e
San Michele
il 1009. La festa si propagò
rapidamente in Francia e nei
Paesi nordici. In Italia esisteva alla fine del secolo XII
e a Roma all’inizio del 1300. La triplice celebrazione
della messa risale al 1915, quando, durante la Prima
guerra mondiale, Papa Benedetto XV estese a tutta la
Chiesa questo privilegio (consistente nella facoltà per
i sacerdoti di celebrare in questo giorno tre messe
Orvieto - Todi
Michela Massaro
Via S. Lorenzo, 18 - Todi
333 9340325
[email protected]
Terni
Elisabetta Lomoro
piazza Duomo, 9 - Terni
Tel/fax 0744 546525
[email protected]
Assisi
Roldano Boccali
Tel. 330 417028
[email protected]
Città di Castello
Moreno Migliorati,
piazza Gabriotti,10
Città di Castello
Tel. 075 8550167
[email protected]
Materiale fotografico
- Archivio La Voce
- Enrico Milanesi (Città
di Castello)
- Gavirati (Gubbio)
- Giancarlo Belfiore
ASSOCIATO
ALL’UNIONE
DELLA STAMPA
PERIODICA
ITALIANA
ISCRITTO ALLA
FEDERAZIONE
ITALIANA
SETTIMANALI
CATTOLICI
A forza di escludere gli altri,
rimaniamo esclusi noi stessi
“Q
uando i nazisti presero i
comunisti, io non dissi nulla
perché non ero comunista. Quando
rinchiusero i socialdemocratici, io non
dissi nulla perché non ero
socialdemocratico. Quando presero i
sindacalisti, io non dissi nulla perché
non ero sindacalista. Poi presero gli
ebrei, e io non dissi nulla perché non
ero ebreo. Poi vennero a prendere me.
E non era rimasto più nessuno che
potesse dire qualcosa”: questa la nota
poesia, attribuita al pastore Martin
Niemöller, sull’inattività degli
intellettuali tedeschi in seguito
all’ascesa al potere dei nazisti. Bertolt
Brecht la modificò con alcuni versi:
HUMOUR
Gli antichi riti e le atmosfere
mistiche della “festa dei morti”
Perugia
Maria Rita Valli
piazza IV Novembre, 6
Perugia
Tel. 075 5727871
[email protected]
Gubbio
Giampiero Bedini
via Monteverdi,2
Gubbio
Tel. 075 9272116
[email protected]
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
Insegnante discriminato perché gay? Il caso di Passignano
IL PUNTO
O
LA VOCE LETTERE&OPINIONI
Si raccomanda di non superare
le trenta righe dattiloscritte
Disegni di Marcello Cruciani
ciascuno). Prima della riforma liturgica del Concilio
Vaticano II, quando la data del 2 novembre cadeva di
domenica, la Commemorazione dei fedeli defunti si
celebrava il giorno successivo.
Ai nostri giorni a isola Maggiore del Trasimeno il
parroco non c’è più, e il sacerdote di Tuoro viene la
sera del 1° novembre a celebrare la messa vespertina
per poi ripartire di corsa e andare a celebrare nelle
altre chiese della 28a Unità pastorale. Ci si ritrova in
chiesa poco più che per coprire le panche - siamo
restati una ventina - e poi si va al camposanto attiguo,
che oggi appare più simile a una serra per la varietà
dei fiori. Ma un tempo non era così, e anche l’isola
aveva la sua brava novena! La prima messa del giorno
dei morti, don Ottavio Posta la celebrava col buio, alle
4 del mattino: i pescatori dopo dovevano andare ad
“alzare i tofi” per prendere le anguille. Allora non
c’era la luce elettrica e il popolo saliva alla chiesa di
San Michele Arcangelo, in cima alla collina, con le
lanterne a petrolio che nel buio sembravano tante
lingue di fuoco che camminavano da sole. I vecchi,
per impaurire i ragazzetti, dicevano che quelle erano
le anime sante del purgatorio che venivano a sentire
la messa. Sui quattro angoli dei due gradini dell’altare
c’erano quattro torciere in ferro da sette braccia l’una,
sulle quali ardevano le lunghe candele a olio: quelle
gialle, che con le loro fiamme facevano brillare le
Direttore responsabile: Elio Bromuri
Redazione: piazza IV Novembre n.6 - 06123 Perugia
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Stampa: Galeati s.r.l., Via Selice 187/189, Imola (Bo)
“Prima di tutto vennero a prendere gli
zingari e fui contento perché
rubacchiavano”, proseguendo con gli
ebrei, gli omosessuali e i comunisti. Il
suo finale, laconico, recita: “Un giorno
vennero a prendere me, e non c’era
nessuno a protestare”. Andrebbe
riproposta, in questi giorni in cui vari
episodi riportano alla mente paure
ancestrali in un mondo sempre più
afflitto da fragilità economiche ed
esistenziali. Nella stessa giornata, sono
saliti agli ‘onori’ della cronaca due
episodi: quello della bimba di origine
africana che, tornata in Italia da un
breve soggiorno nel suo Paese, è
diventata oggetto delle paure dei
genitori dei suoi compagni. Ha fatto le
analisi, sta bene: non ha l’Ebola, se è
questo che volevano sapere quei
preoccupatissimi padri e madri. In una
scuola, un altrettanto guardingo
gruppo di genitori ha scritto ai dirigenti
manifestando non-gradimento verso
l’insegnante di un corso di danza,
perché “non adatto all’insegnamento”,
dicono loro: “perché sono gay”, tiene a
precisare lo stesso maestro di danza. La
Dirigenza della scuola si è rifiutata di
prendere provvedimenti, ma ormai
l’insegnante aveva deciso di lasciar
perdere. Non si deve indulgere nella
retorica buonista in nessun caso,
perché la retorica dà fastidio anche se
è buonista. Però il livello esasperato di
attenzione rispetto al “diverso”, oltre a
creare immotivate discriminazioni
sociali, porta con sé un rischio molto
più subdolo ma molto più consistente:
quello della perdita di occasioni. Che
nella vita sono molto, sono spesso
tutto, specie nelle delicate età della
crescita. In questi due casi, l’occasione,
per i compagni di classe della bimba
africana, di scambiare esperienze e
culture diverse, per arricchirsi; e per gli
alunni “mancati” dell’insegnante di
danza, di imparare un’arte che
arricchisce e fa crescere, per disciplina
mentale e fisica. E a forza di escludere,
fummo esclusi anche noi, chioserebbe
Brecht.
Daris Giancarlini
Perugia
canupiglie d’argento della pianeta nera e del
manipolo. Al centro del presbiterio, il catafalco e un
chierichetto coll’incensiere fumigante erano
circondati dai tanti lumi ardenti che creavano una
cortina di fumo simile ad un’’iconostasi tale da
eclissare l’altare ai fedeli. Le donne, con voce
lamentosa, accompagnate all’harmonium da mio
padre Romolo, cantavano la Missa pro defuntis col
Dies irae prima del Vangelo. Altre due messe alle 6 e
alle 9, quindi la sacra funzione serale con
l’esposizione del Santissimo, e la benedizione delle
tombe al cimitero; le tombe erano piene dei
crisantemi coltivati negli orti, e di candele “ficche”,
sulla nuda terra di sepolcri tutti uguali, senza lapidi
né fotografie. Le cappelle erano un lusso riservato ai
signori, che in un paese di poveri pescatori erano una
vera rarità. Offro questo piccolo ricordo a quanti in
questi giorni si recano al cimitero per portare un
saluto ai loro cari, ricordando che, più dei fiori o del
lumino, è la preghiera l’unica realtà che perdura,
rendendo noi, insieme a loro, anelli di una segreta
carità purgatoriale che i cantori del mio paese
riassumono così: “Se per gli estinti, supplici / la prece
a Dio volgete, / voi pur estinti avrete / egual pietade
un dì”.
Umberto Benini
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Stampato su carta riciclata
15
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
A
rileggere i quattro
fortissimi “no” o i sei “dà
fastidio che si parli...” di
Papa Francesco nella sua prima
esortazione programmatica
Evangelii gaudium (nn. 53-60 e
n. 203), e a riascoltare quella
sua decisa denuncia del diffuso
“cancro sociale, che è la
corruzione, profondamente
radicato nei governi,
nell’imprenditoria, nelle
istituzioni, qualunque sia
l’ideologia politica dei
governanti” (n. 60), si rimane
sorpresi, addirittura scioccati;
ma rimane implicita una forte
perorazione a “darsi una
mossa”. Torna alla mente la
grande tradizione cristiana
della dottrina sociale elaborata
da Papi - a cominciare da Leone
XIII fino a san Giovanni Paolo II
e Benedetto XVI - e da laici - il
Toniolo e i grandi politici del
primo dopoguerra, da Alcide De
Gasperi a tutti i suoi amici
dell’Azione cattolica, i quali
ultimi, forti di ben radicati
valori umani e cristiani, hanno
recuperato un’Italia distrutta e
disonorata e l’hanno fatta
grande. E oggi? Intimoriti dalle
interessate e stupide accuse
comuniste e laico-massoniche
alla Chiesa “che fa politica”, ci
siamo ritirati nelle nostre
canoniche a dire rosari, ed è
gradatamente venuta meno la
Che fine ha fatto l’impegno
sociale dei cattolici?
† Giuseppe Chiaretti*
formazione culturale e
sociale di un laicato
che sappia impegnarsi
oggi, in maniera
incisiva e competente,
nel settore sociale e
politico, quasi
lasciando che i
problemi si
“risolvessero
automaticamente”. Perfino i
movimenti ecclesiali, che si
sono intanto aggiunti all’Ac,
sono rimasti a guardare, come
se la fede avesse poco da dire
sul piano sociale. Tornano
invece alla mente figure di laici
cristiani di oggi che hanno
operato da credenti come
meglio hanno saputo fare, sia
nell’uno come nell’altro
versante. Mi sia consentito
rievocare brevemente la figura
di un moderno capitano
d’industria, recentemente
scomparso, l’ing. Valter
Baldaccini di Cannara, patròn
della Umbria Cuscinetti di
Foligno (principale fornitrice
della Boeing tedesca), che ha
preso in mano
un’azienda sulla via
del fallimento e l’ha
portata a livelli di
eccellenza,
procurando lavoro a
molti operai e pane a
tante famiglie. Nella
sua esperienza ha
seguito le motivazioni che gli
venivano dalla spiritualità
focolarina con le iniziative
sociali proprie di una
“economia di comunione”, cui
si ispira la scuola sociale di quel
movimento promossa dai proff.
Zamagni e Bruni. Certi
momenti di crisi, ad esempio,
sono stati superati allargando
agli operai lo spazio della
responsabilità nella guida
dell’azienda. Con la
salvaguardia e lo sviluppo del
lavoro c’è stata anche l’apertura
alle necessità dei poveri,
aiutando sistematicamente non
solo istituzioni italiane, ma
anche iniziative in nazioni in
via di sviluppo. A Baldaccini
capitò magari in Africa di essere
Alcide De Gasperi
ospitato per una notte in un
pollaio (era l’unico ambiente
‘decente’!) mentre andava a
portare aiuti a orfanotrofi e ad
altre situazioni di bisogno. Non
c’è poi da meravigliarsi se, alla
sua morte, vi sia stata una sorta
di “canonizzazione laica”, con il
ricordo del suo valore di
intelligente e onesto capitano di
industria aperto al futuro, ma
anche delle sue iniziative a
favore dei più bisognosi. Il
riconoscimento dei suoi meriti
professionali e delle
motivazioni di fede che lo
sostenevano è giunto anche dal
partner laico, il vice presidente
della società tedesca associata,
la Boeing. Valga questo ricordo
a stimolare ulteriormente
l’impegno coerente e forte dei
cristiani nel mondo sociale e
politico, soprattutto in questo
nostro tempo in cui lobby ben
note si sono scatenate senza più
alcun ritegno in ogni ambito del
vivere sociale - si pensi alle
tematiche della vita e della
famiglia.
* Arcivescovo emerito di Perugia
- Città della Pieve
LA VOCE Perugia .Città della Pieve
16
Sanitari, risorsa per fare rete
BREVI
❖ FIERA DEI MORTI
A Pian di Massiano e città
La Fiera dei Morti sarà inaugurata, come da
tradizione, il giorno di Ognissanti. La formula
è quella ormai consolidata da alcuni anni, con
il “grosso” degli stand a Pian di Massiano, ed
una sezione nel centro storico, dove
troveranno posto anche i banchi delle città
gemellate con Perugia. La (doppia)
inaugurazione è fissata per le ore 10.30 a Pian
di Massiano ed alle ore 12 in Piazza Italia. La
Fiera si concluderà il 5 novembre. Quest’anno
sono previsti 518 posteggi: 481 riservati ad
operatori commerciali, 20 ad artigiani e 17 a
produttori agricoli. Tra i prodotti artigiani i
perugini troveranno ceramiche, mobili in
legno, oggettistica, articoli orientali, ferro
battuto e vetro. Alla fiera in centro
parteciperanno 80 espositori, per lo più anche
produttori, provenienti da tutta Italia. Sono
stati selezionati alcuni espositori in
rappresentanza delle regioni italiane per
realizzare in Piazza Matteotti “Sapori del
Mediterraneo”, con prodotti di Sicilia,
Sardegna, Calabria, Puglia. Completano
l’offerta enogastronomica i produttori di aceto
di Modena, delle marmellate del Piemonte, di
strudel e brezel austriaci, di succhi, salse e
composte del Trentino, ed una selezione di
liquirizie italiane.
❖ GIOVANI/1
Fidanzatissimi 2014
“Fidanzatissimi 2014” è il tema della serie di
laboratori per giovani coppie alla scoperta
dell’arte di amare nel cammino del
fidanzamento, inaugurati domenica 19
ottobre all’abbazia giovani di Monte Morcino.
Il prossimo incontro si terrà il 9 novembre,
stessa sede e stesso orario, come ogni
domenica, dalle ore 16.30 alle 20. L’iniziativa
è promossa dalla Pastorale giovanile e
dall’Ufficio di pastorale familiare. Per info
prossimi incontri [email protected],
Francesco e Chiara De Dominicis 340 6788064,
www.perugiagiovani.net
facebook.com/PERUGIAGIOVANI.NET,
twitter.com/perugia_giovani.
❖ GIOVANI/2
Bibbia e politica
Il Circolo “Giorgio La Pira” di Perugia propone
una serie di incontri per giovani dai 17 ai 35
anni sul tema “Prendete in mano la storia e
fatene un capolavoro”. Gli incontri si
svolgeranno all’Hotel Mater Gratiae dalle ore
18.45 alle 20. Il primo si tiene lunedì 3
novembre su “Bibbia&politica: che
c’azzeccano?”. L’iniziativa è promossa in
colaborazione con la Pastorale giovanile.
D
omenica 16 novembre l’eterogenea realtà della sanità umbra si ritroverà nella parrocchia di Ponte San Giovanni (ore 15.30) per il primo incontro di riflessione sul settore organizzato dall’Ufficio della Pastorale sanitaria dell’arcidiocesi di
Perugia-Città della Pieve.
L’obiettivo è “fare rete”, come sottolineato dall’arcivescovo, il cardinale Gualtiero Bassetti, nel
messaggio al termine dei 14 incontri nel mondo della sanità operati tra febbraio e marzo di quest’anno all’interno della sua Visita
pastorale in diocesi. “Durante gli
incontri – spiega il dottor Stefano
Cusco, responsabile della Pastorale sanitaria diocesana – è emerL’incontro con gli operatori sanitari durante la visita pastorale.Al centro Cusco,di spalle Bassetti
so con forza che gli operatori sanitari sono una grande risorsa, in
quanto quotidianamente sono a
stretto contatto con chi è in diffi- A Ponte San Giovanni il 16
aggiornamento e riflessione spirituale alcoltà, a volte più degli stessi par- novembre appuntamento
la presenza del cardinal Bassetti, che parroci, e sopperiscono, con la loro
lerà agli operatori sanitari presenti.
umanità, alla solitudine e allo promosso dalla pastorale
Il “fare rete” non si esaurisce, però, con
sconforto che attanaglia tanti ma- sanitaria con gli operatori del
l’incontro del 16 novembre. “L’ufficio diolati. Per questo, il nostro intento è
cesano per la Pastorale sanitaria – sottofar sì che tutti gli operatori sanita- settore e il card. Gualtiero Bassetti
linea il dott. Cusco - invita tutti gli operari, che siano medici, infermieri,
tori a collegarsi al sito della diocesi e
tecnici, etc…, possano sentirsi collegati che è già di per sé un servizio al prossimo, compilare il breve form presente con i
gli uni con gli altri, sia all’interno della all’ultimo, nel nostro caso il malato, il vol- propri dati. Questi saranno trasmessi alstruttura in cui operano, sia nella dioce- to sofferente e tangibile di Cristo sulla la diocesi ed utilizzati per mantenere un
si. È importante riconoscersi e aiutarsi Terra”.
contatto con gli operatori del settore, inper crescere insieme, aver cura della pro- L’incontro del 16 novembre è il primo di vitarli agli eventi organizzati e renderli
pria formazione professionale, umana e un appuntamento che vuole diventare an- partecipi di future iniziative”. Il form è già
spirituale, e realizzare così una presenza nuale, organizzato, non a caso, nel giorno disponibile all’indirizzo http://diocesi.peche sia testimonianza e presidio del ri- di San Giuseppe Moscati, il “medico san- rugia.it/curia-per-la-pastorale-della-saluspetto della dignità di ogni persona uma- to” napoletano canonizzato da Giovanni te.
na. La nostra è, infatti, una professione Paolo II nel 1987. Sarà un’occasione di
Laura Lana
Isituto Sereni. Concerto di beneficenza
per il fondo di solidarietà delle Chiese umbre
A
pprezzamento e gratitudine
per il concerto di
beneficienza organizzato dai
cooperatori Guanelliani dell’Istituto
Sereni di Perugia. “Dalla carità per
la carità”, questo il nome
dell’iniziativa nata per sostenere il
Fondo di solidarietà delle Chiese
umbre, promosso dalla Conferenza
episcopale umbra (Ceu). Una
domenica pomeriggio in
compagnia delle note di Mozart e
Beethoven, eseguite con arte e
passione dai maestri don Gerardo
Balbi (pianoforte) e Paolo
Franceschi (violino). L’emozione
delle note ha fatto da cornice sia
all’opera compiuta dal personale
dell’Istituto e dai suoi ospiti, che
all’impegno dei volontari per
sostenere, in tempi di crisi come
quelli che stiamo vivendo, la
raccolta fondi da destinare alle
famiglie con problemi di lavoro. I
numeri dell’Umbria, tra
cassaintegrati e disoccupati sono
alti e pure in crescita: quando la
commissione che gestisce il fondo
deve decidere a quale domanda di
sostentamento rispondere, è
sempre difficile dare una risposta. I
casi su cui intervenire infatti
sarebbero tanti ma i fondi però
sono limitati ai casi più gravi:
Brufa di Torgiano. Ricordo della morte di san Giovanni da Capestrano
Predicò in tutta Europa contro l’eresia
L
a frazione di Brufa di Torgiano ha ricordato con
una messa celebrata dal
parroco don Giuseppe nella
chiesa di Sant’Ermete la morte
di san Giovanni da Capestrano
(Aq) avvenuta il 23 ottobre del
1456.
Personaggio importante che studiò a Perugia dove divenne uno
stimato giurista. Chiamato alla
corte di Napoli, le continue guerre costringono Giovanni a prendere le armi mentre è ancora
giudice e governatore di Perugia
occupata dai Malatesta. Viene
così imprigionato a Brufa dove
si trovavano allora le carceri dei
perugini e proprio a Brufa, in
carcere, ha luogo la sua conversione guardando da una feritoia
il Sacro Convento di Assisi. Una
volta libero, fa annullare così il
suo matrimonio e prende i voti
nel convento francescano.
Da sacerdote conduce la sua attività apostolica in tutta l’Europa settentrionale ed orientale,
in particolare in Ungheria
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
orientale cioè in
Transilvania, dove è
consigliere del governatore Giovanni
Hunyadi nel Castello Hunyad. La
sua predicazione è
volta al rinnovamento dei costumi
cristiani e a combattere l’eresia. Ha anche l’incarico di inquisitore
degli
Ebrei. Il Capestrano
diventa estremamente zelante
nei suoi tentativi di convertire
eretici (in particolare fraticelli
e hussiti), ebrei e ortodossi greco orientali. Nel 1456 Giovanni
riceve l’incarico dal Papa, insieme ad alcuni altri frati, di predicare la Crociata contro l’Impero Ottomano che aveva invaso
la penisola balcanica.
Percorrendo l’Europa orientale,
Giovanni riesce a raccogliere
decine di migliaia di volontari,
alla cui testa partecipa all’assedio di Belgrado nel luglio di
quell’anno, incita i
suoi uomini all’assalto decisivo con
le parole di san
Paolo: “Colui che
ha iniziato in voi
quest’opera buona,
la porterà a compimento”. L’esercito
turco viene messo
in fuga e lo stesso
sultano Maometto
II resta ferito. Il
suo culto come
beato viene confermato il 19 dicembre 1650 ed è canonizzato il
16 ottobre 1690 da papa Alessandro VIII. Per il 28-29 e 30 novembre prossimi è prevista la
partecipazione di una delegazione della Compagnia dei Vignaioli e Tavernieri della Comunità di
Torgiano a L’Aquila in occasione del Raduno delle Confraternite amiche delle Terre d’Abruzzo ed una visita di cortesia al Comune di Capestrano dove è nato
san Giovanni.
Attilio Falcinelli
Il concerto
moglie e marito senza lavoro, con
più di un figlio e spesso con un
parente in casa che ha problemi di
salute. L’apprezzamento della
platea per lo scopo e per
l’esecuzione del concerto è stato
indiscutibile. I due maestri hanno
accarezzato i timpani dei presenti
con una miscela di
pianoforte e violino
che ha abbracciato
due secoli di storia
della musica, dalla
fine del barocco al
romanticismo, in
grado di arrivare
anche ai cuori di chi
non ha mai ascoltato
una sola nota di
musica classica. Chi
desidera conoscere i
modi con cui è possibile sostenere
il fondo di solidarietà delle Chiese
umbre può consultare il sito
internet della Ceu all’indirizzo
http://www.chiesainumbria.it/collett
a oppure telefonare allo
075.5723851.
Andrea Coli
Marsciano. Celebrata la Giornata
missionaria. “Quante cose si possono fare!”
L
a 88a Giornata missionaria
mondiale è stata celebrata,
nella parrocchia di Marsciano,
con un ritardo di sette giorni, per
aver dato spazio domenica 26
ottobre, alla Cresima di 45 ragazzi
amministrata dal nostro cardinale
mons. Bassetti. In tutte le messe i
celebranti hanno commentato il
tema della Giornata: “Periferie, cuore
del mondo”. Cuore come centro e
motore della missione, cuore come
luogo che deve essere raggiunto dalla
forza rinnovatrice del Vangelo. È
quello che fanno i missionari
percorrendo le strade del mondo. E
noi? Ai piedi dell’ambone è stato
posto il grande poster di Gibì e
Doppiaw che, meraviglia!,
suggeriscono quante piccole cose si
possono fare e dare per essere
missionari. È stato pensato per i
ragazzi che frequentano il
catechismo, ma valgono per tutti.
“Potremo ancora dare: un sorriso,
una mano, una fetta di tempo,
un’idea, una spinta; e poi coraggio,
fiducia, amore … e tante altre cose, a
costo zero”. Capite, ragazzi? Capite
mamme e nonni? A costo zero! Don
Giuseppe Ricci, facendo poi
riferimento al Vangelo della
domenica, ha spiegato che l’amore
per Dio e l’amore per il prossimo
sono inseparabili e complementari.
Ha incoraggiato a pregare per le
missioni e a sostenerle con
un’offerta, piccola o grande, ma fatta
col cuore. Quest’anno la parrocchia
ha dato risonanza a questa Giornata
con due segni significativi: la Veglia
missionaria guidata da don Marco e
un ricco corredo d’altare, impegno di
tante persone nuove che si sono
unite al gruppo di Azione cattolica e
hanno lavorato con amore per tutta
l’estate. Nella cappellina, preparati
quattro tavoli pieni di sorprese: i
ringraziamenti dei missionari che
hanno apprezzato e gradito le
tovaglie, un mercatino con i ricordi e
gli oggetti personali di Ersilia
Ripiccini e Francesca Massoli, salite al
cielo nei primi mesi del corrente
anno, donati generosamente per le
missioni. Raccolta fondi abbondante.
Non resta che ringraziare. Tutti.
Angelina Gravina
LA VOCE Perugia .Città della Pieve
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
DIOCESI. Incontro
su “Famiglia
e social Web:
istruzioni per l’uso”
❖ OSPEDALE PERUGIA
Wi-fi e canali tv in più
Da oggi l’Azienda ospedaliera di Perugia offre a
chiunque si rechi in ospedale la possibilità di
usufruire gratuitamente della connessione
internet wi-fi. Il servizio prevede l’accesso a
internet direttamente dai propri “portatili”.
Inoltre, su tutti i televisori attivi (ne sono stati
censiti 350) sia delle strutture di degenza che
negli ambulatori, sarà possibile accedere, oltre
ai tradizionali canali televisivi disponibili sul
digitale terrestre, a sei canali satellitari legati al
network Sky che propongono film,
documentari, sport, intrattenimento e cartoni
animati per bambini. (Andrea Coli)
Genitori e figli ‘social’
Oggi i genitori
si trovano a
fare i “migranti
digitali”,
educando figli
“nativi digitali”
che ne sanno
ben più di loro.
Che cosa
si può fare?
vece ritiene che saranno immensi i benefici della cultura digitale. Il fatto è però come tutto
questo coinvolga i rapporti tra
le generazioni, e che forma possa dare a questi rapporti: i genitori insegnano ciò che hanno
vissuto, ad esempio insegnano
ad attraversare la strada perché
lo sanno fare. Ma cosa insegnare ai figli quando non conosciamo ancora sulla nostra pelle le
conseguenze di un cattivo o
buon uso del digitale? La famiglia oggi non può pensare se
stessa se non si pensa anche immersa o influenzata dall’ambiente digitale”.
A far vedere le risorse esistenti
e le prospettive future dell’imminente futuro penserà l’ing.
Giovanni Gentili, responsabile
dell’Agenda digitale della Regione Umbria: “Non c’è più solo
Facebook, i giovani usano le
ask, che stanno sostituendo i forum. E fanno comunità in questo modo insolito, talvolta positivo, talvolta crudele”.
Infatti è la solitudine il rischio
del social; è l’anti-social che ripiega lo spazio delle relazioni
nel virtuale. È comune che un
ragazzo abbia paura di essere
escluso da un gruppo di WhatsApp, mentre ai ragazzi occorre
insegnare un’etica condivisa
per stare su WhatsApp con i loro coetanei. Su queste prospettive antropologiche rifletterà
Marco Moschini, docente di Antropologia filosofica all’Università di Perugia.
Flavia Marcacci
Il nuovo ciclo di incontri all’istituto Conestabile
Marco
Impagliazzo
e Gabriele
De Veris
A
L’
[email protected] 17
BREVI
S
e la famiglia è la cellula
primaria della società, c’è
da chiedersi se lo sia anche
della società social e del social
Web. Così come c’è da chiedersi
in che modo la famiglia possa
riprodurre se stessa nel Web, se
possa trasferirvi i propri valori.
Per questo, sabato 1° novembre, presso il centro Mater Gratiae a Montemorcino si terrà
una tavola rotonda sul tema
“Famiglia e social Web: istruzioni per l’uso”. Perché tra Facebook e WhatsApp, tra Twitter e
cybercervelli, tra vecchi blog e
nuove chat, i genitori si trovano
a fare - quando va bene - i “migranti digitali” (ovvero coloro
che si sono adoperati per assumere il social come strumento
di comunicazione), educando figli “nativi digitali” che ne sanno
ben più di loro.
E che oltretutto già stanno
creando nuovi spazi virtuali di
aggregazione per fuggire alle
‘grinfie’ di genitori e professori,
come insegna Massimiliano
Padula, docente di Comunicazione organizzativa e media relations, e direttore dell’ufficio
Comunicazione e stampa della
Pontificia università lateranense. “C’è - dice - chi è convinto
che la prossima generazione sarà composta prevalentemente
da una famiglia umana nuova
cresciuta fra videogames, chat e
social network, completamente
priva di senso critico; e chi in-
@
istituto “Giancarlo
Conestabile della Staffa
e Luigi Piastrelli” ha
ripreso le sue attività il 23
ottobre con la conferenza “Il
futuro oltre le crisi. Religioni e
culture in dialogo” del prof.
Marco Impagliazzo,
presidente della Comunità di
Sant’Egidio, ordinario di Storia
contemporanea all’Università
per Stranieri. La conferenza si è
aperta ricordando le recenti
dichiarazioni di Papa Francesco
dedicate alla pena di morte e
all’ergastolo, temi che da
sempre impegnano Sant’Egidio.
Impagliazzo ha poi ripreso il
titolo del ciclo di conferenze
del Conestabile, “Verso le
periferie”, ricordando le
sollecitazioni del Papa a
guardarsi intorno, uscire da noi
stessi, andare verso le periferie.
Ha presentato un’approfondita
lettura delle situazioni di crisi
internazionali, delle iniziative e
prospettive di dialogo che - al
di là delle difficoltà e delle
guerre, dei pregiudizi e delle
semplificazioni - interpellano le
religioni e le culture dei nostri
tempi. Il ricordo della Prima
guerra mondiale e lo spirito di
Assisi sono due segni
importanti per una doppia
responsabilità a cui sono
chiamati tutti gli uomini di
buona volontà: impedire la
guerra e costruire la pace. In
conclusione, dopo aver risposto
alle osservazioni del numeroso
pubblico, Marco Impagliazzo
ha sottolineato come l’incontro
di Assisi, frutto del Concilio,
resti un punto di svolta della
storia, fondamentale per
continuare il cammino di
dialogo intrapreso e per
guardare a un futuro migliore
oltre le drammatiche crisi
attuali. L’incontro è stato
preceduto dai saluti di
Gabriele De Veris, nuovo
presidente dell’istituto
Conestabile - Piastrelli, che ha
illustrato le attività
dell’associazione e il
programma di attività:
ricordando le parole di Papa
Francesco (“Quando la Chiesa è
chiusa, si ammala. La Chiesa
deve uscire verso le periferie
esistenziali”), l’Istituto – nel
solco della sua tradizione propone il ciclo di conferenze
“Verso le periferie” che si tiene
da ottobre 2014 a giugno 2015.
I prossimi incontri: 25
novembre ore 18: mons. Paolo
Giulietti, “Punto e a capo. La
Chiesa verso il Sinodo 2015”; 9
dicembre ore 18: prof. Pierluigi
Grasselli, “Economia rinnovata:
quali percorsi per un domani
migliore?”. Info:
www.conestabile.org.
G. D. V.
PONTE S. G. Grande successo per l’Asd Skating club
ncora un successo per lo sport perugino, questa volta addirittura a livello mondiale. Simone Porzi e Marco Bisciari, atleti dell’Asd Skating club Ponte San Giovanni (società nota a Perugia soprattutto per l’organizzazione della manifestazione “La Befana sui pattini”), hanno conquistato la
per la prima volta a soli 4 anmedaglia di bronzo ai Campioni e vanta già numerosi sucnati del mondo di pattinaggio
cessi a livello internazionale:
artistico a rotelle svoltisi a Reus,
6 titoli europei e 3 mondiali.
in Catalogna. I due pattinatori,
Il pesarese Marco Bisciari,
entrambi allenati da uno dei
classe 1996, si è avvicinato al
tecnici della nazionale, Massipattinaggio all’età di 9 anni, e
mo Giraldi, pur essendo ancora
quelli di Reus sono stati i suoi
molto giovani, hanno già alle
primi Campionati del monspalle una lunga carriera, poido.
ché questa disciplina si inizia a
Il pattinaggio artistico a roSimone Porzi
praticare sin da bambini.
telle non rientra nelle disciIl 22enne Simone Porzi, nativo
pline olimpiche e, come preproprio di Ponte San Giovanni, prossimo
cisato dai due atleti, ha lo svantaggio di
alla laurea in Fisioterapia (a dimostrazionon godere di grande visibilità, nonostanne di come si possa conciliare studio e
te i successi della Nazionale italiana.
sport ad alto livello), ha calzato i pattini
“Pochi sanno – sottolinea Bisciari – che la
Pattinatori “mondiali”
nostra Nazionale domina la scena: su 50
gare previste in un Campionato mondiale,
48 se le aggiudicano atleti italiani. Nel nostro Paese vengono pattinatori da tutto il
mondo per allenarsi sotto la guida dei nostri tecnici”. I due ragazzi hanno spiegato
che il movimento è comunque in crescita.
“Negli ultimi anni – afferma Porzi – ci sono stati netti miglioramenti, soprattutto a
livello qualitativo, sia degli atleti sia dei
tecnici, nonostante il nostro movimento risenta della crisi: nella nostra regione si è
passati infatti da 14 a 8 società”.
Entrambi i pattinatori amano lo sport che
praticano, e non nascondono i sacrifici che
hanno dovuto fare per arrivare a un tale livello. “Gli ingredienti per il successo –
❖ PANICALE
Guida al bilancio comunale
L’assessorato al bilancio del Comune di
Panicale ha prodotto la “Guida alla lettura del
bilancio del Comune di Panicale” che è
possibile scaricare dal sito del Comune nella
sezione Bilanci (www.l2l.it/bilancio2014). La
guida propone anche grafici e una traccia con
le domande più frequenti.
❖ CITTÀ DELLA PIEVE
Un insolito “Requiem”
Torna ad esibirsi l’Accademia degli Unisoni,
corale diretta dal maestro Leonardo Lollini:
mercoledì 5 novembre alle ore 21 presso la
cattedrale. L’occasione è legata alle celebrazioni
per il 1° centenario della Prima guerra
mondiale, “Da Sarajevo a Vittorio Veneto”, un
requiem per tutti i caduti della Grande guerra.
Verrà eseguito il Requiem tedesco (Eindeutsches
Requiem) di Johannes Brahms, composto nel
1865, la cui meditazione “laica” si discosta
totalmente dalla tradizionale Missa pro
defunctis, come i Requiem di Verdi o di Mozart.
❖ PERUGIA/1
Uniformi storiche
L’atrio di palazzo dei Priori ospiterà, in
occasione della Giornata delle forze armate, il 4
novembre, una mostra di divise d’epoca. La
mostra viene inaugurata oggi, 31 ottobre, alle
ore 11.30 con la partecipazione del sindaco
Romizi, e sarà visitabile fino al 4 novembre con
orario 8-20. Saranno esposte le uniformi
storiche dell’Esercito italiano, dell’Arma dei
carabinieri e del Corpo della Guardia di finanza.
❖ PERUGIA/2
Trekking urbano
Il 31 ottobre, in 33 Comuni italiani si svolge
l’11a Giornata nazionale del trekking urbano,
un modo diverso di fare turismo, meno
strutturato, e lontano dai circuiti tradizionali. A
Perugia da Sant’Ercolano, dove inizia la Strada
romana si salirà in via Baglioni per poi
scendere in via dei Priori, risalendo fino a
piazza Morlacchi per poi proseguire fino
all’Arco etrusco. È possibile scegliere tra due
orari di partenza: ore 10 e ore 17, da
Sant’Ercolano.
spiega Porzi – sono la passione e un continuo allenamento. Nel periodo di gara ci
alleniamo due volte al giorno, tutti i giorni. Penso che con la dedizione si possa
fronteggiare e superare anche chi magari
ha maggior talento”.
Orgoglioso dei suoi atleti il presidente dello Skating club, Maurizio Cagliesi, secondo cui “gli sport cosiddetti minori vanno
valorizzati poiché possono regalare soddisfazioni anche a livello mondiale, e i nostri
due atleti ne sono l’esempio”. Lo stesso
Cagliesi ha ribadito la filosofia della scuola: “Cerchiamo sempre di dare a tutti l’opportunità di pattinare. Non smetterò mai di
dire ai tecnici che allenano più di 100 bambini, in prevalenza femmine, iscritti alla
nostra società, di cercare di insegnare bene e di trasmettere loro tutta la passione
che hanno per questo sport”. Appuntamento al prossimo anno ai Mondiali in Colombia, nei quali i due pattinatori proveranno a stupire di nuovo.
Michele Mencaroni
LA VOCE Città di Castello
18
DIOCESI. Quarto anno di approfondimento della Scuola di formazione teologica
BREVI
❖ CITERNA
La Festa della luce
con spettacoli e mostre
Il 31 ottobre il paese di Citerna si vestirà di luce,
e in questo scenario echeggeranno note di
festa… festa di luce. I più piccoli potranno
partecipare a laboratori di vario genere, che li
coinvolgeranno nella manualità e creatività:
questo è crescere nella fantasia e nello stare
insieme. Lungo tutto il paese maghi,
saltimbanchi, giocolieri, clown allieteranno i
presenti con magie e numeri di ogni tipo. Vi
saranno musicisti e artisti sparsi per la città, che
contribuiranno a donare al luogo un clima
sognante e gioioso. Spettacoli musicali, concerti,
mostre saranno parte integrante di un contesto
ricco di creatività e spiritualità. I partecipanti
potranno allietarsi dalle 16 alle 23 vivendo un
momento carico di eternità, dimenticandosi
delle fatiche quotidiane che nella vita di tutti i
giorni ci fanno ben poco alzare gli occhi verso il
cielo. Si inizia, per tutti, alle ore 16 con
l’inaugurazione e il benvenuto dato dal Sindaco.
Si prosegue fino a tarda sera tra laboratori,
concerti, film, spettacoli e tante altre sorprese.
Per info e per il programma dettagliato
consultare il sito www.festadellaluce.it.
❖ SELCI - LAMA
Insieme a Belvedere
per l’inizio del catechismo
Un variopinto
serpentone di
circa 300 persone,
bambini e
genitori, sabato
scorso ha
animato il
percorso del
Sentiero
francescano che
sale al santuario
mariano di Belvedere. Anche quest’anno le due
comunità parrocchiali di Selci e Lama hanno
dato inizio insieme all’anno di catechismo. Sono
così frequenti i momenti di incontro tra i
residenti delle due frazioni del Comune di San
Giustino che è parso giusto sia ai parroci che ai
catechisti proporre un pellegrinaggio per
invocare dalla Madonna la grazia di un anno
durante il quale poter approfondire meglio
qualcosa della grazia del Signore verso i Suoi
figli. A Belvedere i partecipanti sono stati accolti
familiarmente dai frati Cappuccini; padre
Giuseppe Rosati ha proposto un breve
momento di preghiera per i ragazzi che, poi
hanno trovato modo di rifocillarsi e di giocare
sui prati attigui al santuario. Per i genitori e per
i catechisti è stato offerto un momento di
riflessione sulla vita cristiana che il catechismo
si propone di approfondire.
C
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
irca un mese fa tutte le aggregazioni laicali presenti in diocesi hanno
partecipato presso la chiesa della
Madonna delle Grazie a una messa presieduta dal vescovo mons. Domenico
Cancian, alla quale è seguito un momento conviviale e di condivisione. In
questo modo si è voluto
segnare l’inizio delle varie
attività associative per
l’anno pastorale 2014-15,
ponendole sotto la protezione e l’aiuto di Maria.
In diocesi esistono numerose forme di laicato associato; alcune sono dedite
all’educazione, altre alla
formazione religiosa e
culturale, altre ad attività
caritative e missionarie, altre ancora all’attenzione e all’aiuto dei malati e dei sofferenti.
È una presenza che indica come i laici abbiano acquisito più consapevolezza riguardo al loro ruolo all’interno della Chiesa, intesa come la totalità del popolo di
Dio, e come abbiano riscoperto il compito di permeare del Vangelo tutte le attività umane sviluppando quello che già 50
anni fa era stata la riflessione del Concilio Vaticano II (Gaudium et spes), che aveva riaperto ai laici l’ambito immenso dell’evangelizzazione delle cose temporali. È
L’uomo nuovo, uomo in Cristo
GLI INCONTRI
O
tto incontri - configurati come un
approfondimento spirituale e
culturale in preparazione al Convegno
ecclesiale nazionale di Firenze e al
Sinodo sulla famiglia del 2015 - con
cadenza mensile. Il primo si è svolto il
23 ottobre. Il prossimo appuntamento è
fissato per il 20 novembre: il prof.
Gianni Cappelletto proporrà il tema “Chi
è l’uomo e perché te ne curi? – L’uomo
secondo la Bibbia”. Proseguono intanto
i corsi del triennio istituzionale; il
prossimo si terrà il 6 novembre alle ore
20.45 nei locali del Seminario vescovile.
I partecipanti all’incontro
“Q
uest’anno, in sintonia con gli
Orientamenti pastorali della
Cei e con le linee pastorali
del Vescovo, proponiamo una riflessione
a più voci che lascia emergere il valore
convergente di diversi eventi della comunità ecclesiale, come il Convegno di
Firenze e il Sinodo sulla famiglia”. Con
queste parole don Romano Piccinelli
ha introdotto il primo incontro del ciclo
attivato dalla Scuola diocesana di formazione teologica “Cesare Pagani”.
L’appuntamento, intitolato “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo: interrogativi e
sfide per il cristiano oggi”, ha infatti fornito l’occasione per introdurre il prossimo Convegno ecclesiale nazionale, che
si svolgerà a Firenze nei giorni 9-13 novembre 2015.
“Le Chiese italiane – ha esordito don
Piccinelli – sono state coinvolte attraverso un’originale formula d’invito che
non rappresenta un documento di lavoro, ma un genere letterario; un modo ap-
propriato per risuscitare l’arte del convenire, la disponibilità a collaborare e
camminare insieme verso una meta comune. Il Convegno intende coinvolgere
le singole diocesi, perché è lì, sul campo, che vanno colte e interpretate le attese del popolo cristiano, come pure la
situazione culturale e religiosa della nostra società”.
Nel corso del suo intervento ha poi ripreso lo stesso titolo dell’incontro e del
Convegno spiegando come “in Gesù Cristo, in ragione della sua personalità divina e della sua eccezione dal peccato,
troviamo la rivelazione dell’umano”,
portando dunque Cristo come esempio e
modello per un nuovo umanesimo. Non
a caso, al termine della serata lo stesso
sacerdote, riprendendo la “Presentazione dell’invito a Firenze” di mons. Cesare Nosiglia, ha presentato una riflessione su cosa caratterizzi l’“umanesimo
cristologico”, affermando: “L’uomo nuovo delle Beatitudini di Cristo è l’uomo
giusto, santo, che riposa in Dio e a Lui
affida la propria causa; l’uomo del Mistero pasquale, dove anche il versante
doloroso è integrato e prende senso nella gloria della risurrezione”.
Il Convegno di Firenze poterà poi la
Chiesa a riflettere su se stessa e sul suo
rapporto con la storia e il presente, come emerso nella serata. “Il dialogo attuale con il mondo, anche relativamente al soggetto antropologico, dipende in
larga misura dalla fedeltà con cui nella
Chiesa si mantiene e si arricchisce l’apertura alla rivelazione di Dio, che giunge a noi sotto forma di Scrittura e Tradizione” ha aggiunto don Romano, sottolineando l’importanza della relazione
profonda che unisce gli esseri umani
con Dio e tra loro.
F. O.
DIOCESI. Imam e Vescovo alla Giornata
del dialogo cristiano-islamico
“L’
islam è una
religione che
diffonde la pace. La
stessa parola ‘pace’ è scambiata
come forma di saluto migliaia di
volte al giorno tra i musulmani. Il
problema consiste nel fatto che,
come esistono uomini buoni e
santi, così esistono anche uomini
cattivi, che non credono in Dio e
non vogliono credere in Dio.
L’Isis, con i suoi gesti, fa rumore e
la sua presenza è ingigantita dai
media, ma non rappresenta ciò
che sono i musulmani. Dobbiamo
ripudiare queste guerre e coloro
che cercano di porre l’islam in
cattiva luce”. – con queste parole
l’imam di Perugia, Mohamed
Abdel Kader, è intervenuto a
Città di Castello nell’ambito della
13° edizione della Giornata del
dialogo cristiano-islamico. Oltre
all’imam perugino, protagonisti
dell’appuntamento, organizzato
dalla Caritas tifernate il 27
L’incontro del 27 ottobre
ottobre, sono stati l’assessore
tifernate Andreina Ciubini e il
vescovo diocesano mons.
Domenico Cancian. L’assessore,
nel suo apprezzato intervento, ha
affermato: “La chiave di volta è il
dialogo inteso come riscoperta
del bene comune e attenzione
alle esigenze degli altri”.
E ancora: “Credo che la
comprensione sia il giusto
equilibrio tra rispetto e
reciproca conoscenza”.
“Nella visione biblica - ha
affermato mons. Cancian
- il tema della pace
attraversa tutte le pagine,
ed è sempre rilanciato
dall’amore paziente del Signore”.
Ha quindi letto vari passi dei
Vangeli. In essi non si parla mai
della guerra; anzi, come emerso
nell’intervento, Cristo invita tutti
a rispondere con l’amore a ogni
forma di violenza.
F. O.
L’esperienza missionaria di una
famiglia cattolica della diocesi
Dopo la messa
delle aggregazioni
laicali locali con il
Vescovo, l’esempio
concreto di Simone e
Lucia, in partenza
per il Perù
in questo senso che ci
piace interpretare alcuni avvenimenti che riguardano la nostra comunità.
Dall’accoglienza alla
missione
Simone e Lucia - insieme a Bianca, Maria ed
Elia - sono in partenza
per il Perù. Di fronte a
un mondo che sembra
chiuso nell’egoismo e nella solitudine e
che ci appare privo di speranza, ecco che
l’“avventura” di Simone e Lucia ci riapre
alla fiducia e ci mostra come, quando si
apre il cuore agli altri, si diventa capaci di
gesti coraggiosi e belli.
Simone Martini e Lucia sono due giovani sposi della nostra diocesi. Hanno tre figli che vanno dai 5 anni ai 4 mesi. Già da
ragazzi hanno avuto la passione degli altri e si sono impegnati in attività di solidarietà nei confronti dei più poveri frequentando come volontari l’Operazione
Mato Grosso. È proprio attraverso l’espe-
rienza del “Mato Grosso” che si sono incontrati e hanno deciso di diventare famiglia: non una famiglia chiusa, piuttosto
una famiglia - come si esprime Simone che non esaurisca in se stessa tutta la voglia di vivere, di relazionarsi, di coltivare
progetti belli.
Già a Città di Castello hanno sperimentato un periodo di accoglienza verso ragazzi in difficoltà e non, mettendo a frutto le
loro competenze e riaprendo per un certo tempo la canonica e la chiesa di Fiume.
Ora, in attesa che questo progetto locale si
configuri meglio e decolli, hanno risposto
all’invito di un giovane sacerdote, parroco in un villaggio peruviano. Hanno deciso di condividere con lui, per un certo periodo, la vita e il lavoro.
Papa Francesco nella Evangelii gaudium
invita tutta la Chiesa a rispondere al grido dei poveri perché “se uno ha ricchezze di questo mondo e, vedendo il suo fratello in necessità, gli chiude il proprio
cuore, come rimane in lui l’amore di
Dio?”.
Simone e Lucia non sono rimasti sordi a
questo grido e hanno deciso di risponde-
La famiglia dei missionari
re, non con un singolo gesto di solidarietà ma con una scelta impegnativa. È in
questo modo che si crea una nuova mentalità di comunione e si afferma la priorità di quello che è veramente essenziale
per l’uomo: la liberazione dai condizionamenti e dai bisogni così da poter allacciare con gli altri uomini e con Dio un nuovo tipo di relazione, libera e dignitosa.
Simone e Lucia partiranno per il Perù il 12
novembre. Auguriamo loro un’esperienza ricca di frutti per se stessi e per la comunità che incontreranno, e tanto bene
per i loro bambini. Li aspettiamo al loro
ritorno il prossimo anno, e li accompagniamo con il ricordo e la preghiera (ed
eventualmente con qualche aiuto più pratico e consistente).
M. M.
LA VOCE Città di Castello
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
❖ LUGNANO
❖ IN LIBRERIA
Le foto del sor Dante
Marco e Messale
È visitabile fino al 2 novembre la mostra
fotografica “Le foto del sor Dante” negli spazi del
ristorante “L’Archibugio” di Lugnano.
L’esposizione, curata dal giovane Matteo Nunzi,
propone ai visitatori una raccolta di stampe,
strumenti e materiali fotografici d’epoca, assieme
a immagini dal primo Novecento fino agli anni
Cinquanta. Tutti gli scatti sono ad opera del
lugnanese Dante Cherubini Scarafoni. Le varie
fotografie dipingono uno spaccato della storia del
paese di Lugnano, nei primi anni del Novecento;
tra esse spiccano quelle che testimoniano i
momenti drammatici del terremoto del 1917.
Alcune novità delle Edizioni
Messaggero Padova. Il biblista
Bruno Maggioni ha scritto
Meditazioni sul Vangelo di Marco
(pag. 104, euro 9). Raccoglie
nove meditazioni sul più antico
testo evangelico. Il Vangelo di
Marco, il più breve dei quattro,
ruota attorno alla domanda
sull’identità di Gesù: guardando
a lui e meditando le sue vicende
si può contemplare la lieta
notizia del Figlio di Dio che si è
fatto uomo. Il Messale festivo
2015 (pag. 540, euro 6) è un
ottimo sussidio liturgico per
animare le celebrazioni
domenicali e festive. Le efficaci
introduzioni alle celebrazioni,
presentazioni e commenti alle
letture del Vangelo sono curate
dalla biblista Anna Maria Giorgi.
Lo schema delle preghiera dei
fedeli è curato dalla comunità di
Bose. Impreziosita da numerose
illustrazioni e da citazioni dei
santi francescani, è in libreria
anche l’“agenda 2015” del
Messaggero di Sant’Antonio (euro
8). (F. M.)
Illuminazione tombe
Il servizio di illuminazione elettrica
votiva per le tombe nei cimiteri del
Comune di Città di Castello è gestito
dalla società Ilvc con sede in via Luca
delle Robbia 51 (tel 075 8550854,
numero verde 800 433325, e-mail
[email protected]). Presso l’ufficio, aperto al
pubblico dal lunedì al venerdì dalle
9.30 alle 12.45, è possibile ricevere
informazioni, segnalare guasti e
richiedere servizi (allacci, variazioni,
ecc.). La scadenza del cannone di
abbonamento è fissata al 31 marzo di
ogni anno. Il canone può essere
pagato, fin dal 1° gennaio, con le
modalità indicate nel bollettino che
sarà recapitato agli utenti: presso gli
sportelli degli uffici postali mediante
versamento su c/c postale,
direttamente da casa con carta di
credito mediante il servizio on-line
collegandosi al sito www.ilvc.it. Il
canone può essere pagato anche
presso lo sportello di via L. Della
Robbia mediante P.O.S. o per cassa; in
quest’ultimo caso la società applicherà
un contributo di riscossione di 1 euro.
Ulteriori informazioni presso l’ufficio
Cimiteri (075 8529287) e sul sito
internet del Comune.
GLI SCAVI ARCHEOLOGICI
D
agli scavi effettuati nell’area “ex Fat” sono emersi alcuni
degli elementi archeologici più significativi dell’antica Tifernum Tiberinum. Il dato più appariscente sono due fila di
mura ellissoidali che probabilmente rappresentano la base di
un antico anfiteatro provinciale, con l’arena scavata e in terra
battuta, risalente al I secolo d.C. Sono venuti alla luce anche
molti resti di ceramica databili tra il II e il V-VI secolo d.C., varie monete e due epigrafi in cui sono nominati due magistrati
appartenenti alla gens Clustumina, una delle famiglie più importanti di Tifernum. I resti di un complesso idraulico tra via
delle Santucce e via Borgo Farinario, infine, vista anche la presenza nei dintorni di alcuni mosaici con raffigurazioni marine,
hanno fatto ipotizzare alla presenza di un complesso termale.
L
interessate dai lavori, dai 40.000
mq della prima proposta agli
attuali 13.000 mq.
Il progetto non è stato mai ben
digerito da una buona parte dei
cittadini, che lo scorso 9 ottobre
hanno ripreso la questione in
un’assemblea pubblica
organizzata dal “Comitato di
quartiere Prato e Mattonata”,
dando anche il via a una
sottoscrizione tuttora in corso. Le
circa 1.400 firme già raccolte
sono state consegnate al sindaco,
Luciano Bacchetta nel corso della
seconda assemblea organizzata
dal Comitato il 25 ottobre. In tale
occasione l’Amministrazione
comunale ha raccolto l’invito dei
cittadini di confrontarsi sulla
questione dell’area “ex Fat”, nella
sala del Consiglio comunale; un
incontro al quale non ha però
preso parte alcun rappresentante
della Fintab-Fat. Il Comitato –
appoggiato anche dal Fai (Fondo
ambiente italiano) di Città di
Castello – ha presentato
all’Amministrazione alcune
proposte, riassumibili in due
punti chiave: il blocco dei lavori e
la riconsiderazione del progetto,
proponendo allo stesso tempo
una nuova idea per riqualificare
la zona tra i quartieri Prato e
Un aspetto inedito della storia
della Liberazione: il ruolo degli slavi
L
[email protected] 19
❖ DEFUNTI
CITTÀ DI CASTELLO.
Proteste e proposte
dei cittadini per il
recupero dell’area
ex-Fat. Il Sindaco
incontra il Comitato
di quartiere
ucca vanta una delle piazze
più particolari al mondo:
piazza dell’Anfiteatro.
Come indica il nome, essa ricalca
la struttura di un anfiteatro
romano; conglobati nel suo
perimetro, sono oggi presenti
esercizi commerciali e
pittoresche abitazioni che
arricchiscono la sua particolarità.
Città di Castello sembra avere
tutti gli ingredienti per prendere
esempio da questa piazza e fare
dell’area “ex Fat” (dove peraltro
sembra che siano presenti i resti
di un anfiteatro romano) uno
degli spazi-cartolina della città,
ma tra il dire e il fare… c’è una
storia lunga quasi vent’anni,
tornata di recente a occupare
ampi spazi nella cronaca locale.
Da poco, infatti, hanno preso il
via i lavori che prevedono
l’edificazione di 28 appartamenti
e di un parcheggio a ridosso
dell’area archeologica tra i
quartieri Prato e Mattonata. Il
cantiere si basa sulla variante di
recupero dell’area “ex Fat”,
deliberata nel 2011, quasi
all’unanimità dalla Commissione
urbanistica di Città di Castello. Il
piano prevedeva anche la
riduzione delle metrature
@
a sezione Anpi (Ass. partigiani) di Città di
Castello, in collaborazione con l’Istituto
per la storia dell’Umbria contemporanea
ha organizzato sabato scorso presso il Torrione
di via Gramsci un convegno sul ruolo degli slavi nella guerra di liberazione. All’iniziativa hanno preso parte Alessandra Squarta e Giorgio
Biancheri, rispettivamente autrice e curatore
del libro Mi racconti di lui? Presenti in sala anche numerosi esponenti dell’Anpi di Sansepolcro.
Il libro racconta la storia di una famiglia partigiana slava e del ruolo significativo che ebbe
nella lotta di liberazione in Italia. La matrice
comune della formazione politica e militare del
movimento partigiano europeo - ha detto Giorgio Biancheri - è rappresentata dall’esperienza dei Fronti popolari. Gli slavi, tra cui anche
molte donne, vennero inviati nei campi di concentramento in Italia sia dalla Francia, dove si
erano rifugiati dopo aver partecipato alla guerra civile spagnola, sia dalla Russia.
Dopo la liberazione o la fuga, molti di loro restarono in Italia, animati da un ideale di “internazionalismo proletario” che li portò a lottare contro il regime, anticipando l’idea di
un’Europa di pace. Il loro contributo fu deter-
minante nella costituzione delle prime formazioni partigiane, tra cui la Brigata Garibaldi.
Secondo Biancheri, sarebbe opportuno recuperare la ricchezza, oscurata per molti anni,
del contributo che gli slavi portarono alla storia italiana, rendendo possibile una lettura diversa e più ampia di quegli anni, che potrebbe
a sua volta costituire un punto di forza per la
storia di oggi.
Tommaso Rossi, storico ricercatore dell’Isuc,
nell’interveto che ha concluso la presentazione
del volume ha fornito un quadro storico che
ben identifica il ruolo degli slavi che, vittime loro stessi di repressione, contribuirono alla nascita del movimento partigiano. Provenienti in
gran parte dalla regione del Montenegro, giunsero numerosi in Umbria e particolarmente
nella provincia di Perugia, data la presenza di
molti campi per prigionieri di guerra e internati
civili, come quello di Renicci ad Anghiari. Pur
nell’esigenza di resistere alla repressione e
tornare a casa, non rinunciarono alla coerenza con i propri ideali, fornendo un apporto determinante alla Resistenza anche grazie alle loro competenze di guerriglia, che i militanti italiani non possedevano.
Sabina Ronconi
Mattonata. Luca Girelli ha
presentato un documento
pubblicato in Gazzetta ufficiale il
27 giugno scorso. In base a esso,
sembrerebbe possibile rimettere
in discussione l’attuale progetto
per dare spazio a nuove proposte
riguardanti il “Contratto di
quartiere II”. Enzo Rossi, poi, ha
proposto l’idea di “individuare
nel perimetro del Contratto di
quartiere II alcuni proprietari che
siano disponibili (con un
incentivo di 65-70.000 euro) a
recuperare le proprie case e
quindi di metterle a disposizione
a canone concordato per 8 anni, e
allo stesso tempo di portare l’area
ex-Fat a possesso pubblico,
ricompensando gli attuali
proprietari per perequazione”.
Luciano Bacchetta ha risposto
al Comitato presentando alcune
problematiche in merito alla
“complessità relativa ad alcune
questioni del Contratto di
quartiere II e al fatto di doversi
confrontare con aziende private e
con i proprietari degli immobili.
Inoltre – ha aggiunto il primo
cittadino tifernate – bisogna
tenere conto che trasferire uno
spazio di 13.000 mq fuori dal
centro storico e affidarlo a un
solo soggetto significherebbe
creare un monopolio edilizio
inaccettabile”. Il Sindaco, in
conclusione, ha comunque preso
l’impegno di portare le proposte
del Comitato in Commissione e
di ridiscutere la questione con i
vari enti, dando poi
appuntamento ai cittadini per un
nuovo incontro “a distanza di una
decina di giorni”.
Francesco Orlandini
❖ ARTIGIANATO
Doppio appuntamento
per i mobili e la loro arte
I
l 25 ottobre, apertura ufficiale de “L’arte è mobile” unita alla “Mostra del
mobile”. Per il mobile in stile - come ha detto il presidente del consorzio Smai
Emanuele Emiliani - è necessario, ai fini del mercato, realizzare un incontro tra
mobilieri e operatori commerciali. L’esposizione di quest’anno è stata inserita tra
molteplici eventi ed esposizioni di maestri artigiani che hanno il mobile come filo
conduttore, e che richiamano l’attenzione su tutte le eccellenze della città e del
territorio. I mobili di 30 espositori, di cui 25 appartenenti alla Smai, hanno trovato
posto in una struttura in piazza Matteotti; al palazzo del Podestà è stata allestita la
mostra di antiquariato, e a piazza Fanti si poteva vedere “Il salone della casa rurale
e dell’agriturismo”. Nell’atrio del palazzo comunale, da ammirare alcuni mobili
appartenuti ai baroni Franchetti. Nel loggiato Bufalini uno stand illustrava il
progetto Idea, nato dalla collaborazione tra consorzio Smai, Architetti dell’Alto
Tevere - libera associazione e Centro formazione professionale “G. O. Bufalini” con lo
scopo di introdurre idee innovative nella produzione artigiana, pur rispettando i
caratteri della tradizione. Sempre nel loggiato, e nel Quadrilatero, mostra di arte
orafa, sculture, pitture, opere di maestri
liutai e altro ancora. A largo Gildoni,
splendida esposizione di lavori in ferro
battuto a cura del mastro forgiatore
Fabio Grilli: da eleganti oggetti (ma non
mancava, tra l’altro, una “vera da
pozzo”) a strumenti di uso pratico,
opere d’arte anch’essi. La mostra del
mobile, aperta il 24, si è conclusa il 26
così come altri eventi collaterali: fra
questi “L’angolo della formazione” e
“Città di Castello incontra Dubai”.
Eleonora Rose
LA VOCE Orvieto .Todi
20
BREVI
❖ GIUBILEO
Degli universitari di Roma
Domenica 8 novembre a Orvieto si svolgerà il
Giubileo delle matricole e degli universitari: è il
XII pellegrinaggio che la diocesi di Roma
promuove con le varie cappellanie universitarie
della Capitale. È previsto l’arrivo di circa 4.000
giovani che vivranno momenti di forte
spiritualità, per riaffermare la fede
nell’eucaristia in occasione del Giubileo
straordinario, che sta ormai volgendo al
termine. Alle ore 9 i giovani si recheranno in
pellegrinaggio in cattedrale salendo dalla
suggestiva via delle Piagge che parte da Orvieto
Scalo; alle 11.30 in duomo ascolteranno una
catechesi, e dopo il pranzo avranno la
possibilità di confessarsi nei monasteri di San
Bernardino e del Buon Gesù; alle ore 16
attraverseranno la Porta santa e alle ore 16.30,
con la celebrazione della messa, si concluderà il
pellegrinaggio.
❖ NUOVI PARROCI
A Baschi
Il 1° novembre, solennità di Tutti i santi, alle ore
10.15 nella chiesa parrocchiale di San Nicolò di
Baschi, il Vescovo presiede la messa; durante la
liturgia presenterà alle comunità cristiane di
Baschi, Tenaglie e Corbara il nuovo parroco, don
Gaetano Sorbello. Don Gaetano inizia così il
suo servizio pastorale in questa zona della
diocesi, dopo aver servito per oltre vent’anni le
comunità di Collazzone, Piedicolle e, in questi
ultimi anni, anche Gaglietole.
A Massa Martana
La comunità di Massa Martana - Castel Rinadi,
Colpetrazzo e Villa San Faustino, domenica 26
ottobre ha salutato il parroco don Francesco
Valentini e il 30 novembre, nella festa del santo
patrono Felice vescovo e martire, alle ore 17, ha
accolto don Dariusz Kowaleswski durante la
messa presieduta dal Vescovo. Don Dariusz, di
origine polacca, ha ricevuto la formazione
sacerdotale nel Seminario regionale di Assisi ed
è stato ordinato sacerdote il 18 marzo 2012;
vivendo nella comunità sacerdotale di Todi, ha
svolto la sua missione nelle parrocchie di Pian di
San Martino - Cecanibbi e Montemolino.
Nuove avventure comunitarie
COLLAZZONE MONTECCHIO.
L’ingresso dei rispettivi
nuovi parroci
D
omenica 26 ottobre a Collazzone,
le comunità parrocchiali di Collazzone, Collepepe e Gaglietole si sono strette intorno al vescovo Benedetto Tuzia per accogliere don Andrea Rossi e don
Lorenzo Romagna, rispettivamente parroco e vicario parrocchiale, inviati a svolgere il loro ministero pastorale nel territorio. È questa un’esperienza nuova, che
spinge a camminare insieme per creare
vera comunione d’intenti, arricchendo
ciascuno con i doni dell’altro.
La solenne liturgia, posta sotto la protezione di san Cristoforo, sant’Eurosia e san
Lorenzo, ha visto presenti i parroci vicini,
sacerdoti amici e i diaconi chiamati a prestare il loro servizio insieme a don Andrea
e don Lorenzo. Presenti anche i due parroci “uscenti” don Eutimio Pasqualini e
don Gaetano Sorbello. Mons. Tuzia ci ha
fatto riflettere sul comandamento dell’amore verso Dio e verso il prossimo, e le
sue molteplici sfaccettature. In forza di tale comandamento, ognuno è inviato a fare la propria parte ed essere testimone
credibile.
Al termine della messa il diacono Alvaro
Brustenga ha inizialmente tracciato una
breve storia delle parrocchie, ringraziando a nome di tutti don Eutimio e don Gaetano per la loro opera pastorale. Ha dato
poi il benvenuto ai nuovi sacerdoti con la
gioia e la speranza per l’avventura comunitaria.
La festa è continuata nell’adiacente sala.
Anche qui è stata cercata quell’unione comunitaria che deve collegare i fedeli ai sacerdoti e, con questi, al Vescovo. Infatti,
P
Il Vescovo in Albania
“I
mpronte di scautismo” è l’evento
che il gruppo scout “Todi 1” ha
realizzato al parco della
Consolazione nei giorni 25 e 26 ottobre
per festeggiare 25 anni dalla fondazione
del gruppo. Nel 1986 don Alceste Corboli
propose a un gruppetto di ragazzi della
parrocchia del Ss. Crocifisso di conoscere
e approfondire lo scautismo. Guidati dal
sacerdote don Carlo Franzoni, muovono i
primi passi con l’ausilio della comunità
Capi del gruppo scout del Terni 9; e nel
1989, dopo alcuni anni di esperienze sul
campo, viene aperto il gruppo a Todi con
un Reparto e un Clan. Dal 1989 al 2014, il
gruppo Agesci (Associazione guide e
scout cattolici italiani) si è impegnato sul
territorio tuderte a educare giovani dagli
8 ai 21 anni. Il filo conduttore dell’evento
è stato quello del Coraggio, perché
soprattutto quest’anno, in occasione della
Route nazionale (svoltasi nell’estate 2014
a San Rossore), l’associazione ha voluto
che i giovani si rendessero protagonisti
Da sinistra: don Andrea Rossi, mons. BenedettoTuzia e don Lorenzo Romagna
sia nella preparazione della liturgia sia in
quella più prosaica del momento conviviale, si è voluto iniziare questo nuovo percorso senza protagonismi, abitudini o atavici privilegi, consci che questa nuova
realtà non è solo una banale e rassegnata
accettazione della penuria dei sacerdoti,
ma è anche l’occasione per unire, con la
capacità di guardare avanti.
Lo stesso giorno anche Montecchio ha accolto un nuovo sacerdote, mandato dal Vescovo a reggere quella porzione di Chiesa
che vive in quella terra suggestiva e ricca
di storia alle pendici di amene colline coltivate a olivi e viti che sono il vanto della
comunità montecchiese. Don Claudio
Calzoli, in qualità di amministratore parrocchiale, ha accettato di svolgere il suo
ministero, oltre che nella vicina Civitella
del Lago, anche a Montecchio, succedendo a don Giuliano Pagliaricci che per circa otto anni ha guidato la comunità.
Numerosa la partecipazione dei fedeli alla messa presieduta da don Stefano Puri,
vicario foraneo della Vicaria di San Giuseppe - a cui da poco appartiene anche la
parrocchia di Montecchio - il quale ha ufficialmente presentato don Claudio alla
comunità, a nome del Vescovo. A conclusione i presenti hanno salutato il nuovo
amministratore parrocchiale ritrovandosi
all’esterno della Chiesa dove era stato
preparato un ottimo rinfresco, con quella
semplicità e spontaneità che caratterizza
la nostra gente.
A. E. Franzoni - S. P.
Il 50° di sacerdozio di padre Ferrotti a Collevalenza
❖ CARITAS
Prima di recarsi in Kosovo con la delegazione
regionale della Caritas, il vescovo Benedetto
Tuzia, il 23 ottobre, ha fatto sosta nella
“Missione San Giuseppe” di Fusche Arrez in
Albania. La nostra diocesi ha forti legami con
questa comunità, avendo iniziato vent’anni fa
con due suore tedesche, tuttora presenti, una
missione per ricostituire la comunità cristiana
distrutta dalla dittatura comunista. Mons. Decio
Lucio Grandoni fece costruire una nuova chiesa
per quella numerosa popolazione, dedicandola
a san Giuseppe. Il Vescovo si è incontrato con le
suore e il parroco, i quali gli hanno esposto
l’apostolato che svolgono in ben 17 villaggi
montani; inoltre si è recato nella chiesa di San
Giuseppe e ha concluso la visita con la
celebrazione della liturgia.
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
Padre Giovanni Ferrotti
adre Giovanni Ferrotti,
domenica scorsa, nel santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza ha ricordato i 50 anni di sacerdozio
con una concelebrazione eucaristica di ringraziamento al Signore, Padre buono e misericordioso, alla quale hanno partecipato
padre Aurelio Pérez, superiore
generale, padre Ireneo Martin,
vicario generale e rettore del
santuario, alcuni confratelli e numerosi parenti, amici e pellegrini. La liturgia eucaristica è stata
animata dal coro del santuario.
All’organo il maestro Venturi.
Padre Ferrotti è stato ordinato
insieme a Nello Montecchiani e
ad Angelo Pérez, a Roma, il 24
ottobre 1964 per desiderio di
Madre Speranza, nella cappella
delle Ancelle dell’Amore Misericordioso, dal vescovo di Fermo
mons. Norberto Perini. Subito
venne inviato a svolgere il ministero a Fermo nel Collegio degli
artigianelli di don Ricci, e successivamente in Spagna, a Bilbao, dove per 10 anni è stato
educatore.
Rientrato in Italia, è stato superiore e insegnante a Matrice di
Campobasso, e a Collevalenza,
superiore e rettore del santuario.
Nel 1992 i superiori lo inviarono
parroco nella basilica di San Pietro in Vaticano ove è rimasto fino al 2005. Dal 2005 risiede presso la comunità del santuario.
Padre Giovanni, in particolare,
ha ringraziato il Signore per aver-
gli dato, ancora ragazzo, la gioia
di incontrare Madre Speranza
nella piazzetta del paese, nel
primo giorno della sua venuta a
Collevalenza (gli fece dono di un
desideratissimo pallone), e per il
dono della vocazione religiosa
nella congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso.
Ha ricordato anche con gioia le
tante coppie di sposi con le quali ha collaborato durante il servizio svolto nella diocesi di Orvieto-Todi come responsabile della
pastorale familiare e del ministero dell’accoglienza come esorcista. Erano circa 400 gli amici
che si sono stretti intorno a padre Giovanni per un’agape fraterna.
An. Co.
L’Agesci di Todi festeggia il 25°
anniversario di fondazione
del cambiamento e costruttori del futuro.
Nel pomeriggio di sabato 25 si sono svolti
giochi scout, animati dal Reparto e dai
Lupetti, aperti a tutti i bambini e ragazzi
del comprensorio tuderte. È stato
realizzato sul prato della chiesa di Santa
Maria della Consolazione un “minicampo” scout con alzabandiera, tenda
sopraelevata e percorsi Herbert; mentre
alle ore 21 nella sala delle Pietre del
palazzo comunale di Todi i Rover e le
Scolte del gruppo (giovani dai 16 ai 21
anni), hanno presentato la vegliaspettacolo “Passi di coraggio… diritti al
futuro”, sintesi del lavoro svolto durante
l’anno in vista della Route nazionale.
Nella mattinata di domenica 26, dopo la
messa al Tempio della Consolazione
presieduta da don Carlo Franzoni, c’è
stato un incontro privilegiato per tutti gli
scout che non fanno più parte del
gruppo, ma che hanno percorso una
parte di strada importante per la
formazione dello stesso. Appena dopo
pranzo, condiviso con tutti i presenti sul
prato della Consolazione, si è svolta la
cerimonia di inaugurazione del nuovo
anno scout con i passaggi dei ragazzi. Le
attività si sono concluse nel pomeriggio
di domenica con l’ammaina-bandiera.
Alla fine, rimane la speranza che questo
evento possa aver lasciato un segno
importante nella comunità tuderte, in
quanto lo scautismo offre occasione di
crescita educativa, permette ai giovani di
impegnarsi a progettare la loro realtà,
mettendosi concretamente al servizio
degli altri, del proprio territorio e, perché
no, del proprio Paese, magari per
renderlo un Paese migliore.
Giacomo Lucaroni
gruppo scout Todi
LA VOCE Orvieto . Todi
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
❖ TODI
Iniziative della
Biblioteca comunale
È ufficialmente partito il 28 ottobre
il programma delle attività culturali
2014-2015 della Biblioteca
comunale di Todi “Lorenzo Leoni”,
realizzato grazie alla collaborazione
di diversi operatori e associazioni
culturali del territorio. Si è tenuto
infatti il primo appuntamento del
corso “L’arte di illustrare il libro”,
curato da Mauro Salvi, che si
svolgerà alla biblioteca tutti i
martedì pomeriggio, dalle 15 alle 18,
fino a maggio 2015; e il primo
incontro del gruppo di lettura
“Seminar parole”, curato da Lorenzo
Carrara, che prevede sette
appuntamenti, il giovedì dalle ore
16.30, fino al 14 maggio 2015, sul
tema “Emozioni e sentimenti”.
Nutrito anche il calendario degli
incontri con gli autori, che inizia
sabato 8 novembre, alle ore 17 nella
sala del Consiglio comunale, con
Giorgio Crisafi, che presenterà il suo
ultimo lavoro, In tournée, nato
durante la prima vera tournée
dell’attore nei teatri italiani risalente
ai primi anni ’80. Info: 075 8956710
e [email protected].
@
[email protected] 21
❖ ORVIETO - BOLSENA
❖ LIBRO
Progetto di valorizzazione
delle zone vulcaniche
Sull’alchimista di
Monterubiaglio
Nei giorni scorsi a Torino è stato presentato il
progetto “Terre dal cuore caldo”, che ha l’obiettivo
di riunire tutti i territori vulcanici italiani,
valorizzando al tempo stesso paesaggi e prodotti di
territori unici dal punto di vista geologico,
paesaggistico, storico e naturalistico sotto il profilo
della biodiversità. Il progetto, avviato dal Consorzio
per lo sviluppo delle aree geotermiche, vede la
presenza di due parchi nazionali (Etna e Vesuvio) e
tre regionali, oltre a diversi Comuni; la nostra zona
è rappresentata dai Comuni di Orvieto e Bolsena,
compresi nel territorio dell’antico vulcano Vulsinio.
È stato pubblicato, a cura della
Intermedia edizioni, il libro di
Sandro Bassetti Giovanni Battista
Negroni, stregone di Orvieto. Il
suo laboratorio in
Monterubiaglio e i suoi posteri,
1647-1730, dedicato alla
controversa figura
dell’alchimista Giovanni Battista
Negroni. Sandro Bassetti,
storico e autore di opere accolte
con grande riscontri dai lettori
TODI. Libro e
Un prezioso
archivio sulle
celebrazioni di
quest’anno e
sull’intera storia
del “Ciuffelli”
materiali digitali
per il 150°
anniversario
dell’Agrario
U
n album dei ricordi di
dodici mesi ricchi di
eventi e di iniziative, ma
anche di 150 anni di attività della scuola e, in qualche modo, di
un secolo e mezzo di vita italiana. È quanto raccoglie la pubblicazione Album dei 150 anni
del Ciuffelli: ricordo delle celebrazioni dell’Istituto agrario di
Todi, che documenta con contributi, fotografie, articoli di
stampa e filmati (il volume è
corredato di un supporto digitale) la vita dell’istituzione scolastica tuderte.
Il libro, che giunge al termine
dell’anno delle celebrazioni
della scuola di agricoltura più
antica d’Italia, racconta, anche
visivamente, l’inaugurazione
della nuova cantina sperimentale dell’Umbria, la rassegna
“Libri in campo”, il convegno
“Alimentare il futuro” con la
presidente della Camera dei
deputati Laura Boldrini, l’inaugurazione dell’Its agroalimentare, la tre-giorni di convegni
“Tradizione e innovazione dell’istruzione agraria in Italia”, la
mostra “L’arte dei campi: 150
anni di insegnamento agrario a
Todi”, il concorso di land art
“Arte in campo”, il seminario
sulle evoluzioni del rilievo topografico, l’inaugurazione del
ORVIETO
P
come Templari in Orvieto e
Streghe e stregoneria
nell’Orvietano, dedica il suo
lavoro di ricostruzione alla
figura del conte Negroni,
sfuggito miracolosamente al
rogo della Santa Inquisizione nel
1689; visse nel castello di
Monterubiaglio da lui
trasformato in un laboratorio
per gli esperimenti e le ricerche
alchemiche. La sua figura, per
motivi di opportunità e per
paura di ritorsioni, fu dalla
stessa famiglia Negroni
volutamente offuscata e il suo
laboratorio distrutto.
“Il centocinquantesimo - scrive
il curatore in chiusura del volume - è servito anche a questo: a conferire a delle semplici ombre una definizione e una dignità
propria. Perché la fotografia, straordinaria metafora, non è
altro che ‘fermare
un’ombra’, sosteneva
Henry Talbot: così
un’ombra può essere
arrestata per sempre e
un mondo guardare
un altro mondo”.
La foto di 150
anni di storia
laboratorio di agricoltura di precisione
e gli incontri degli ex
allievi.
Il volume raccoglie una fitta
serie di saggi, fotografie,
articoli di stampa, senza
contare i filmati contenuti
in una Usb allegata
Proprio in occasione dell’annuale rimpatriata dei circa
3.000 diplomati del
“Ciuffelli”, lo scorso 19 ottobre,
la pubblicazione è stata presentata quale doveroso omaggio
dell’istituto ai suoi studenti di
ieri, di oggi e di domani. Il risultato è una sorta di “amarcord” grazie al quale l’istituto
torna a essere un luogo di intimità collettiva, con la “Cittadella agraria” di pietra e mattoni
che diventa folla, costumi, mo-
de. Il ritratto vero e la testimonianza viva, insomma, di una
scuola e delle generazioni che
l’hanno frequentata e animata.
Frutto di un lavoro di raccolta
lungo e laborioso curato con
passione da Gilberto Santucci,
l’album accende i cuori dei tanti legati alla “scuola agraria di
Todi”, unendo la curiosità della
scoperta di immagini inedite al-
la riflessione su un passato autenticamente vissuto, soprattutto grazie alla scelta di allegare
alla pubblicazione una Usb da 8
giga in grado di ospitare e di far
diventare patrimonio pubblico,
comune, di tutti, migliaia di fotografie e ore di filmati.
A completare questo paesaggio
di ricordi, nel quale gli anni riprendono vita da foto incerte
tra cronaca e storia, lasciando i
protagonisti sospesi tra l’entusiasmo e la nostalgia, contribuiscono altri filmati, focalizzati sulle modifiche conosciute
nel tempo dalle strutture della
“Cittadella” e sulle trasformazioni del territorio circostante
(Le campagne di ieri).
Una sola casa per tutti gli scout
er poter educare bene si deve imparare a
sognare bene. Nella storia del gruppo
scout Orvieto 1 si apre una nuova strada,
a lungo desiderata: dopo tanti anni, tutte le
branche, ovvero i Lupetti, i ragazzi del
Reparto e quelli del Clan condivideranno
un’unica sede. Una casa da abitare, colorare,
costruire, vivere
insieme. Grazie allo
sforzo di tanti amici,
all’accoglienza di don
Henry Yebgda e di
tutta la parrocchia di
Ponte del Sole,
finalmente il progetto
prende forma. A
Ponte del Sole, infatti,
domenica 19 ottobre,
in un clima di festa e
grande entusiasmo, è
iniziata l’avventura
del nuovo anno
scautistico. Tutta la
grande famiglia
dell’Orvieto 1 ha
vissuto la gioia del
primo passo verso un
orizzonte da scoprire
e progettare. È tanta
la voglia di ritrovarsi
per collaborare con l’ospitale comunità di
Ponte del Sole in una realtà significativa che
riesce a intrecciare natura e storia, bellezza e
tradizione. Un luogo privilegiato che - come
ha ricordato don Danilo Innocenzi durante la
messa celebrata all’aperto in pieno stile scout
- nel 1263 è stato testimone dell’incontro tra
papa Urbano IV e il vescovo di
Orvieto Giacomo, che tornava con
le reliquie del miracolo di Bolsena.
L’idea che ha mosso questa nuova
sfida affonda le sue radici nella
consapevolezza che la condivisione
di una sede, quindi di un percorso
e di comuni responsabilità,
permette di esprimere e realizzare
al meglio quella comunione
fraterna cui siamo chiamati come
scout. In una dimensione concreta
di reciprocità e solidarietà è
possibile educare davvero al Bello,
all’incontro e all’essere cittadini.
Sono molti gli obiettivi da
raggiungere, così come le difficoltà
da superare insieme lungo questa
strada, ma l’abbraccio caloroso
della parrocchia e la passione di
tutti i ragazzi riempiono di forza e
di vita ogni passo.
Gruppo scout Orvieto 1
L’album (84 pagine a colori,
con 20 contributi, 150 foto a
stampa e 80 articoli di giornali)
ospita anche il materiale della
mostra “L’arte dei campi: 150
anni di insegnamento agrario a
Todi”. L’opera è disponibile
presso l’Istituto agrario al prezzo di 10 euro (15 completo di
card-Usb) al fine di garantire
l’autofinanziamento dell’operazione, confermando la linea
che ha voluto caratterizzare
l’intero ciclo delle celebrazioni,
ovvero garantire la loro realizzazione con il reperimento di
risorse esterne al bilancio scolastico.
Antonio Colasanto
Diocesi - Orvieto
Il Giubileo eucaristico
delle forze armate
I
n occasione del Giubileo
eucaristico straordinario
concesso alla diocesi di
Orvieto-Todi per il 750°
anniversario del miracolo
eucaristico di Bolsena e
dell’istituzione della
solennità del Corpus Domini,
il 30 ottobre a Orvieto si è
tenuto il “Giubileo dei
militari d’Italia” promosso
dal Comando militare
Esercito - Umbria. Alla
cerimonia sono intervenuti
oltre 250 militari in
rappresentanza di tutte le
forze armate presenti sul
territorio: Guardia di finanza
/ Centro di addestramento e
specializzazione,
raggruppamento autonomo
del ministero della Difesa,
distaccamento logistico della
II Divisione aeronautica della
Direzione generale del
personale militare,
carabinieri, polizia di Stato e
una rappresentanza dei
Granatieri di Sardegna di
Spoleto. L’inizio è stato in
piazza Duomo (alle ore
10.15); dopo il picchetto
armato d’onore che ha
salutato l’ordinario militare
d’Italia, mons. Santo
Marcianò, i partecipanti –
militari, autorità e
associazioni
combattentistiche e d’Arma –
sono entrati in duomo
compiendo il percorso
giubilare attraverso i
sotterranei della cattedrale
fino alla Porta santa. La
solenne celebrazione
liturgica è stata officiata
dall’ordinario militare d’Italia
e dal vescovo di Orvieto Todi mons. Benedetto Tuzia.
Alla cerimonia hanno
partecipato i rappresentanti
dell’Amministrazione
comunale e il gonfalone della
città di Orvieto.
LA VOCE Terni.Narni.Amelia
22
❖ PAPIGNO
Scambi con la Francia
Una delegazione dell’Association Alpes de
Lumières proveniente dalla regione
francese dell’Alta Provenza ha visitato la
Valnerina e l’Amerino. L’unione di Comuni
francesi negli anni passati è stata partner
nel progetto europeo “Modeland” della
Provincia di Terni che ha promosso processi
partecipativi sul paesaggio all’interno di
Contratti di paesaggio e di fiume. “Con
questa visita - spiegano dall’associazione
Papigno Pesche - si è aperta un’ulteriore
occasione di scambio e crescita incentrata
sulla tematica degli orti comunitari e
dell’agricoltura sociale. Gli orti di Papigno si
inseriscono a pieno titolo in questa
dialettica partecipativa di riattivazione dei
territori e delle collettivà locali, che
ricercano un corretto equilibrio con
l’ambiente naturale e la riappropriazione di
antichi saperi e sapori”. Nel corso della
visita agli orti sono stati illustrati sia gli
aspetti storici del paese che quelli sociali,
ponendo l’accento su come l’esperienza
voglia essere una risposta concreta al
degrado e all’abbandono che per troppo
tempo ha caratterizzato il paese a causa
della chiusura della fabbrica di
calciocianamide, che come ‘regalo’ ha
lasciato solo un’area fra le più inquinate
d’Italia. (Claudia Sensi)
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
❖ TK - AST
❖ SOLIDARIETÀ
Gli operai pregano il santo Wojtyla
Teatro di beneficienza
Di fronte a uno storico manifesto, che ritraeva insieme san
Giovanni Paolo II e la scultura della Madonna di Czestochowa
donata dagli operai di Terni, posto sotto la scritta “Acciai speciali
Terni” di viale Brin, vicina ai cancelli sbarrati della fabbrica, si è
pregato ricordando il Papa operaio che visitò l’Ast. Poteva
sembrare il momento sbagliato, perché la testa delle persone era
tutta concentrata sulla questione della riduzione della turnazione
e all’annuncio delle prossime azioni di lotta, ma la preghiera a san
Giovanni Paolo II, nel giorno in cui la Chiesa universale festeggia il
nuovo santo (preghiera presieduta da don Marcello Giorgi,
cappellano delle Acciaierie), è stata fatta egualmente, anzi con più
convinzione, perché il Papa santo dal cielo prega e intercede per
la Terni e le sue industrie che ha ben conosciuto.
L’associazione “Claudio Conti” orgnizza una
serata di beneficienza per venerdì 31 ottobre alle
ore 21 al teatro Secci. La compagnia teatrale
“Attori per caso” presenta Li cunti non artorneno,
commedia in vernacolo scritta e ideata da
Amarando Valeriani. Il costo del biglietto è di 10
euro. La raccolta fondi servirà in parte per la
realizzazione del 2° blocco della scuola di
formazione professionale in Moyo nel Nord
Uganda, al confine con il Sud Sudan; l’altra quota
del contributo sarà destinata alla creazione di un
Fondo per aiutare alcune famiglie colpite
dall’emergenza sociale creatasi nella nostra città.
CARITAS DIOCESANA.
Incontri e
celebrazioni per
l’anniversario
delle attività di
formazione e
solidarietà in
Albania
L’8 novembre sarà
presente anche il
Vescovo di Lezhe.
Convegno “Servire
per condividere,
condividere per
liberarci”
D
caratteristiche sopra elencate.
Nella preparazione, nella
progettazione, nell’esecuzione dei
campi non si è mai parlato di
metri quadrati o metri cubi di
lavoro da eseguire. La produttività
è stata sempre un problema
secondario, tenendo presente che
la caratteristica primaria era
quella di un’esperienza ecclesiale,
che viveva e testimoniava il
Vangelo della carità. Tornando
nella parrocchia, il gruppo
diveniva strumento di animazione
dell’intera comunità, dando
origine alla nascita, al
rafforzamento o all’ampliamento
della Caritas parrocchiale stessa”.
Venti anni di servizio svolti in
Albania a favore di uomini,
donne, bambini bisognosi di avere
persone al loro fianco capaci di
testimoniare speranza attraverso
gesti concreti di vita quotidiana.
Anni ricordati in un momento di
festa e di approfondimento sul
valore del volontariato, come
rappresentanti di una cittadinanza
attenta, vicina e disinteressata,
sensibile alle frontiere del
bisogno e del disagio di un
territorio vasto che ha per confine
il mondo.
Elisabetta Lomoro
a venti anni la Caritas
diocesana è impegnata nel
sostegno e solidarietà alle
popolazioni dei Balcani, in
particolare in Albania, dove sono
state realizzate tante opere, con i
campi di lavoro estivi che hanno
coinvolto in questi anni circa 700
persone. Dal recupero della
struttura dell’ospedale di Shijak
alla qualificazione del personale
medico, ai centri medici e di
formazione professionale, i centri
per la comunità a Lezhe e in altre
zone in collaborazione con la
Chiesa locale: sono solo alcuni dei
progetti realizzati in questa
catena di solidarietà che ha legato
saldamente Terni all’Albania.
Opere che non si sono limitate a
realizzazioni tecniche per
migliorare la qualità della vita del
popolo albanese, ma hanno
permesso di creare un percorso
educativo e di sensibilizzazione
importante, di costruire dei
rapporti di solidarietà, amicizia e
fratellanza che hanno dato frutti
importanti per entrambe le realtà.
Il ventennale sarà celebrato
sabato 8 novembre al Museo
diocesano a cominciare dalle 9.30
con il saluto del vescovo, padre
Vent’anni nei Balcani
Giuseppe Piemontese, e di padre
Ottavio Vitale, vescovo di Lezhe.
Seguirà il convegno “Servire per
condividere, condividere per
liberarci” al quale interverranno
don Salvatore Ferdinandi, padre
Giulio Albanese, padre Antonio
Leuci, direttore della Caritas di
Lezhe. Alle 11.15 spazio alle
testimonianze di operatori e
volontari, con le conclusioni di
Nicola Cimadoro. Alle 12.30 ci
sarà la celebrazione nella
cattedrale di Terni, e nel
pomeriggio alle 15 gli interventi
dei volontari e lo scambio di
esperienze, che saranno
❖ TK - AST
L’unica via d’uscita è che
venga riaperta la trattativa
L
e Acciaierie di Terni sono alla ribalta anche in campo nazionale.
Insomma se ne parla ovunque, purtroppo e per fortuna.
“Purtroppo” perché questa crisi che sta diventando lunghissima,
scoppiata agli inizi di luglio, non è ancora avviata a soluzione (la
ThyssenKrupp non si sposta di una virgola, confermando gli oltre
500 licenziamenti), ma “per fortuna” se ne parla nei più svariati
luoghi e anche ad alti livelli. Ultimamente se n’è parlato a piazza San
Giovanni a Roma al raduno della Cgil e alla “Leopolda” a Firenze ove
si trovava il presidente del Consiglio Renzi e per quanto avvenuto a
Roma durante la manifestazione presso l’ambasciata tedesca e al
ministero dello sviluppo economico (servizio in pagina regionale).
Ma prima ancora ne aveva parlato sempre Renzi alla Direzione
nazionale del Pd, e la ministra Federica Guidi che sta seguendo la
vertenza e che ha riferito in Parlamento sulla situazione alla luce
degli ultimi incontri con l’amministratore delegato Lucia Morselli.
Ma soprattutto prosegue la lotta dei dipendenti, che sono in sciopero
da quando si è interrotta la trattativa, con il blocco degli ingressi alla
fabbrica e, prima volta in Italia (almeno a memoria del sottoscritto),
occupando il Consiglio comunale di Terni, con la sospensione delle
attività istituzionali dello stesso Consiglio, proclamata dal Sindaco su
richiesta della Rsu dell’acciaieria. Il nostro appello è questo: riprenda
la trattativa! Non c’è altra via d’uscita. L’acciaieria deve vivere: il
fermo sta costando moltissimo ai dipendenti perché per ogni giorno
di sciopero viene tolto il salario corrispondente, e anche all’azienda
per il blocco della produzione e la perdita d’incassi. Prima che la
situazione diventi tragica va trovata una soluzione, salvaguardando
la dignità del lavoro di ogni dipendente, come non si stanca di
ammonire Papa Francesco.
Nicola Molè
raccontate anche con le immagini
del video e la mostra fotografica
che ripercorre venti anni di storia.
In questi ultimi anni i volontari
della Caritas diocesana stano
portando avanti, in un villaggio
montuoso a nord dell’Albania, un
progetto sanitario di alcuni
poliambulatori; l’altro,
denominato “Parla più forte”, è
rivolto ai bambini affetti da
patologie uditive, e oltre alle
terapie già in atto e al recupero di
protesi per l’udito, prevede
l’istituzione di un centro di
eccellenza a Pllane per la
❖ LAVORO
Corsi di formazione
professionale
Inaugurati i corsi dei Centri di
formazione professionale della
Provincia, nella sede di Pentima, alla
presenza del dirigente provinciale alla
formazione e alle politiche del lavoro
Maurizio Agrò, dell’assessore regionale
Fabio Paparelli, dei coordinatori dei
Cfp Massimo Mansueti (Terni) e
Luciano Schiavoni (Narni), dei docenti
e di tutti gli allievi. Sono 298 gli iscritti,
di cui 182 per il nuovo anno
formativo. Corsi nei settori
dell’informatica, della meccanica,
della meccatronica, dell’acconciatura,
della saldatura, dell’estetica, della
termoidraulica, del commercio,
dell’elettrico, del fotovoltaico e del
solare termico, della ristorazione e
sala bar, e della falegnameria e
restauro. I corsi si strutturano, come
sempre, sui tre Centri di Terni, Narni e
Orvieto e contano ormai moltissimi
iscritti, gran parte dei quali trova
rapidamente esiti occupazionali. Per
quanto riguarda il Cfp di Terni le
matricole sono 117; il totale degli
allievi è 167, di cui 81 maschi, 86
femmine e 69 stranieri. Al Cfp di Narni
i nuovi sono 50, il totale 94, di cui 60
maschi, 34 femmine e 48 stranieri.
diagnosi precoce attraverso
apposite strumentazioni. “In ogni
progetto nei Balcani - spiega
Nicola Cimadoro, coordinatore
delle attività della Caritas
diocesana all’estero - si è partiti
dall’ascolto, andando sempre sul
posto a osservare, per poi
discernere e agire con un
progetto. La cosa più importante,
che non voglio trascurare, è il
risvolto e il ‘ritorno’ del lavoro
pastorale, pedagogico ed
ecclesiale di tutte le attività legate
all’Albania nella nostra diocesi. I
campi di lavoro hanno senso se e
soltanto se sono presenti le
Il ponte di Collestatte sarà
meta di turisti e pellegrini
U
n manufatto recuperato, e
ora utile per sviluppare il
turismo. Grazie all’intervento del Gal ternano, con un finanziamento di 130 mila euro, il
ponte-canale dell’ex centrale
idroelettrica di Collestatte è stato
restaurato, consolidato e allargato per divenire ponte pedonale di
collegamento tra la Via di Francesco, il trekking del Nera e la città di Terni. Anche per questo i
sindaci di Terni, Scheggino, Ferentillo, Arrone, Montefranco, Polino e Stroncone hanno firmato
un protocollo di collaborazione
con il consorzio San Francesco’s
Ways.
La realizzazione dell’opera è stata possibile grazie alla sinergia
pubblico-privato tra il Comune, la
coop. sociale Actl e l’Icsim che
hanno dato vita a un apposito partenariato per partecipare al bando europeo. Si tratta di un intervento che ha fermato il forte degrado del manufatto, che rischiava addirittura di crollare, ma ora
è stato reso pienamente fruibile.
La realizzazione del grande parcheggio con i relativi spazi e servizi nell’area dell’ex stabilimento
della Carburo ha incentivato l’interesse per un percorso molto apprezzato dagli escursionisti e i cicloturisti, e che ora è ulteriormente potenziato e adeguatamente collegato con i tracciati già
esistenti.
All’inaugurazione erano presenti
il vescovo di Terni Giuseppe
Piemontese e il vescovo ausiliare di Perugia mons. Paolo Giulietti che, in riferimento alla Via
di Francesco e ai pellegrinaggi a
piedi, ha ricordato: “Il pellegrinaggio è un’esperienza di fede
che non si fa senza l’aiuto degli
altri e all’affidamento alla professionalità, offendo servizi che possono garantire questa esperienza. Ospitare il pellegrino è un atto di carità che dimostra la ricchezza delle persone che sono alla ricerca di valori autentici. Uno
scambio fecondo spirituale e culturale che fa crescere nell’esperienza reciproca”.
LA VOCE Terni.Narni.Amelia
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
DIOCESI. Festa della
Dedicazione della
cattedrale di Terni, con
consegna del mandato
ai catechisti
❖ VIGILIA DEI SANTI
Due eventi spirituali
“R
Il vescovo consegna la pergamena ai delegati catechisti della diocesi di Terni
“Catechisti, è Cristo
stesso che vi invia”
“Prestiamo amore, rispetto, cura
al tempio di Dio, a questa Chiesa
madre - ha detto il Vescovo. Soprattutto, manifestiamo
amore, rispetto, cura delle
pietre vive che siamo noi”
gere la vita nell’annuncio della salvezza.
“Mentre riviviamo l’origine di questo
tempio - ha concluso il Vescovo -, riconosciamo la nostra vocazione missionaria e proclamiamo ufficialmente che voi
catechisti siete consacrati e inviati da
CONFIGNI. Collocata in chiesa la reliquia
di Giovanni Paolo II. Le parole del Vescovo
U
in cui si ricordava san Giovanni Paolo II.
A lui la comunità e il sindaco
Angeloandrea Angelici hanno anche
voluto intitolare una delle vie centrali
del paese. La festa è stata per il vescovo
Giuseppe Piemontese, che ha
presieduto la solenne celebrazione,
l’occasione per visitare la comunità di
Configni e incontrare i tanti fedeli
accorsi a venerare la reliquia del Papa
polacco. “Un Santo - ha detto il Vescovo
- che abbiamo conosciuto, e che ci ha
voluto e ci vuole bene. Un Papa che ha
Terni, 2 novembre
Celebrazione
con il Vescovo
A
[email protected] 23
BREVI
icordiamo e rinnoviamo, in
questo giorno solenne della
Dedicazione della cattedrale e
del mandato ai catechisti, gli impegni
che ci qualificano come Chiesa: la volontà di un cammino unitario nella fede,
speranza e carità, un cammino unitario
attorno al vescovo, col suo presbiterio e
l’intero popolo di Dio” è stato l’invito del
vescovo Giuseppe Piemontese nella celebrazione tenutasi nella cattedrale di
Terni nel giorno della sua dedicazione,
che segna l’avvio delle attività di catechesi con la consegna del mandato ai catechisti.
“Guardiamoci - ha aggiunto il Vescovo da personalismi, individualismi, protagonismi, ma sentiamoci popolo di Dio
guidato dal vescovo nell’amore vicendevole e nella carità. Prestiamo amore, rispetto, cura al tempio di Dio, a questa
Chiesa madre; soprattutto, manifestiamo
amore, rispetto, cura delle pietre vive che
siamo noi, che sono levigate e ben compaginate e utilizzate da Gesù e dal nostro
umile ministero”.
Una celebrazione alla quale hanno preso parte i catechisti della diocesi per ricevere da mons. Piemontese il mandato
all’evangelizzazione e la catechesi, consegnato in una pergamena ai delegati
delle 80 parrocchie della diocesi. Un
mandato per l’evangelizzazione che si
rinnova ogni anno per i catechisti, ai quali viene affidato il compito di essere servitori del Vangelo da donare a tutti. Un
ministero che investe l’intera pastorale, a
partire dai bambini fino agli adulti e alla
famiglia intera; un ministero che è seme
di speranza e di un modo nuovo di leg-
na reliquia di san Giovanni
Paolo II è anche a Configni,
collocata nel lato destro della
chiesa parrocchiale di Santa Maria
Assunta in una nicchia sormontata da
un bel dipinto che ritrae Papa Wojtyla,
realizzato dall’artista polacca Magorzata
Kowalska. Grande la festa a Configni,
realizzata con il contributo del Consiglio
pastorale, della confraternita del Ss.
Sacramento, del comitato
festeggiamenti, della Pro loco, del
Comune di Configni, proprio nel giorno
@
Terni - Narni - Amelia c’è una
pietà diffusa e una tradizione
religiosa legata al culto dei morti.
È una significativa tradizione ritrovarsi
alle porte del cimitero nel giorno in cui
si prega per tutti i defunti, come si farà
alla celebrazione presieduta dal
vescovo Piemontese il 2 novembre alle
ore 10.30 presso il cimitero di Terni,
alla presenza delle autorità civili e
militari cittadine, delle associazioni
combattentistiche e d’arma,
concelebrata con i sacerdoti della città.
Una ricorrenza che accomuna, nel
ricordo dei defunti, non solo i credenti
ma tutte le persone che ricordano i
propri defunti visitando il cimitero.
Una tradizione che è segno di un
legame di amore, ravvivato nella
preghiera e nel ricordo. Una folla
numerosa si reca ai cimiteri dai giorni
che precedono il 2 novembre fino alla
settimana successiva, detta ottavario,
spinti dall’amore verso i propri cari,
quasi a rinsaldare quei legami forti di
affetto e amicizia provati nel corso
della vita.
Cristo per mezzo della Chiesa. In questo
luogo siamo segno dell’edificio di Dio,
Corpo di Cristo, la Chiesa, comunità che
si apre alla missione, esce e va verso le
periferie dell’esistenza per annunciare il
Vangelo di Gesù.
Il vescovo vi conferisce il mandato perché viviate la vostra ministerialità del
servizio catechistico. Siete stati chiamati
dal Signore, la vostra vocazione è riconosciuta dalla Chiesa. Col mandato, il vostro servizio educativo e di evangelizzazione è svolto in maniera autorevole in
nome della Chiesa ed è accompagnato
da una grazia particolare”.
E. L.
impresso un’accelerazione verso la
concordia, la pace e la serenità. Nel suo
lungo pontificato, il Signore si è reso
presente in mezzo a noi, annunciando
il Vangelo alle periferie del mondo.
‘Non abbiate paura di aprire le porte a
Cristo’ sono le parole [di Wojtyla] che
sono sempre risuonate forti, e questo è
il nucleo della vita cristiana, per lasciare
entrare Gesù nel nostro cuore.
Dobbiamo custodire queste parole
d’incoraggiamento e l’invito a porre al
centro della nostra esistenza Gesù. È
l’augurio che faccio a questa comunità:
di accogliere Cristo, e trovare pace e
serenità nella nostra vita”.
E. L.
NARNI. Dopo il recupero del quadro rubato nel 2001
Mons. David è tornato in sede
È
stato riconsegnato e posto
nella sua originaria sede nell’episcopio di Narni il dipinto
su tela raffigurante Antonio David, vescovo di
Narni dal 1796 al 1818.
Era stato rubato nel
2001 e recentemente
recuperato dal Nucleo
tutela patrimonio culturale dei carabinieri di Firenze, coadiuvati dall’Arma di Roma. Alla cerimonia sono intervenuti il vescovo Piemontese, il soprintendente ai
beni artistici dell’Umbria, De Chirico, e i
carabinieri di Firenze, Narni e Amelia.
Nella notte tra il 5 e il 6 giugno 2001 il dipinto era stato trafugato dalla biblioteca
del duomo di Narni insieme ad altri oggetti antichi. Dopo 13 anni è stato ritrovato a Roma, finito in vendita in una casa
d’aste, parzialmente modificato e soggetto a un restauro estetico, che copriva uno
strappo sul volto del monsignore e cancellava parte dell’iscrizione che ne indicava la provenienza, rendendolo leggermente difforme dalla fotografia presente
negli archivi della biblioteca del duomo narnese.
Le indagini che hanno
consentito il recupero sono state avviate in seguito
a una segnalazione pervenuta al Reparto specializzato dell’Arma fiorentino,
che ha competenza anche
sulla Regione Umbria, da
parte di uno studioso di
Terni che aveva notato l’opera in vendita
presso una casa d’aste romana. Gli accertamenti eseguiti nella Capitale hanno
permesso di localizzare l’opera nella disponibilità di un privato, il quale lo aveva
acquistato presso una casa d’aste romana.
Antonio David fu vescovo di Narni in
un’epoca fortemente marcata dall’invasione napoleonica, che portò perfino al
sequestro di papa Pio VII (1809). David si
dichiarò aperto al riconoscimento della
forma repubblicana. Le forti pressioni dei
narnesi costrinsero il Papa a restituirlo alla sua diocesi, che riuscì a governare solo per poco tempo, morendo a Stroncone
nel 1818.
E. L.
Alla vigilia della festa di Tutti i santi, si
terranno in diocesi due appuntamenti
dedicati alla preghiera. Il primo venerdì
31 ottobre nella chiesa di Sant’Antonio santuario antoniano dei Protomartiri
francescani; si tratta dell’incontro
“Holyween, la bellezza di essere santi”
con la musica dal vivo e la
partecipazione straordinaria del
complesso “Brothers in God” (Fratelli in
Dio). Alle 20.30 rinfresco nella sala delle
feste della parrocchia di Sant’Antonio e
alle 22.30 adorazione eucaristica in
chiesa per ringraziare insieme il Signore
fino alle 23.30. Al santuario della
Madonna del Ponte di Narni Scalo ci
sarà la tradizionale veglia di preghiera
“con i Santi” dalle ore 21, animata dal
gruppo ”Kralica Mira” del maestro
Vittorio Gabassi.
❖ CLERO
In ritiro mensile
Il ritiro mensile del clero si terrà
mercoledì 5 e giovedì 6 novembre presso
il Centro dei Dehoniani a Vitorchiano.
Un incontro di carattere pastorale:
tratterà il tema del Sinodo straordinario
sulla famiglia. Mons. Vincenzo Paglia,
presidente del Pontificio consiglio per la
famiglia e Padre sinodale, parlerà del
contenuto e il clima del Sinodo
tracciando le linee pastorali emergenti:
“Un sinodo straordinario per la famiglia,
atto primo: quali le linee pastorali
emergenti”. L’incontro avrà inizio alle
ore 18 di mercoledì con la prima
relazione e alle ore 19.30 con la
celebrazione dei vespri. Il 6 novembre
alle ore 7.45 concelebrazione eucaristica
con le lodi, ore 9 i lavori di gruppo
suddivisi per Vicaria sulle problematiche
pastorali inerenti alla famiglia, alle ore
11 presentazione in assemblea di
quanto emerso nei gruppi e risposte da
parte di mons. Paglia. L’incontro si
conluderà con le comunicazioni da parte
del vescovo Giuseppe Piemontese.
❖ CATECHISTI
Incontri di formazione
Riprendono le attività formative
promosse dall’Ufficio catechistico con un
primo ciclo d’incontri per le diverse
Zone pastorali. Avranno inizio lunedì 3
novembre alle ore 21 presso la
parrocchia del Cuore Immacolato di
Maria (Campomicciolo), poi martedì 4
novembre alle ore 17.30 presso
l’oratorio di Amelia e alle ore 21 nella
parrocchia di Sant’Antonio a Narni
Scalo; giovedì 6 novembre ore 17.30 a
Otricoli, venerdì 7 novembre ore 17.30
nella parrocchia di Sant’Antonio a Terni,
venerdì 7 novembre ore 21 nella
parrocchia di Attigliano. È opportuno
che i catechisti abbiano il testo degli
orientamenti della Cei Incontriamo Gesù.
La Fondazione “Ofelia Scala Gualdrini”,
nella persona del suo presidente suor
Grazia Tomassini, ha inoltre dato la
disponibilità a finanziare la formazione
di 2-3 catechiste che potrebbero
collaborare in futuro con l’Ufficio
catechistico diocesano.
❖ AC
Scuola della Parola
Al via il ciclo d’incontri dell’Azione
cattolica - adulti dedicato alla Scuola
della Parola. L’iniziativa nasce per
rispondere all’esigenza di offrire ad
adulti, giovani o giovanissimi, dei
momenti di lettura, comprensione e
preghiera della Parola. Si comincerà dal
libro della Genesi giovedì 6 novembre
alle ore 18 nei locali della parrocchia di
San Gabriele con l’introduzione “Leggere
la Bibbia. L’Antico Testamento” a cura di
don Alejandro Vera, che accompagnerà
l’intero percorso fino al maggio 2015. Gli
incontri avranno cadenza quindicinale e
si terranno sempre di giovedì dalle ore
18 alle 20.
LA VOCE Assisi . Nocera . Gualdo
24
BREVI
❖ MARCIA PACE
Tra natura, territorio, olio
ASSISI. Gli
Un’edizione speciale
Domenica 19 ottobre si è svolta la Marcia della
pace Perugia-Assisi alla quale hanno aderito 763
soggetti istituzionali e collettivi (tra cui 101 scuole
e 480 Comuni). Sono tuttavia mancati per la
prima volta gli scout dell’Agesci e il Movimento
nonviolento fondato da Aldo Capitini che hanno
ritenuto di dissociarsi, vista la posizione
dominante della Tavola della pace e di Flavio
Lotti. In questa edizione, che coincide con il
centenario dell’inizio della Prima guerra
mondiale, la ricerca e l’impegno per la pace
hanno assunto un particolare valore simbolico
che ha fatto registrare l’adesione della comunità
francescana del Sacro Convento di Assisi e
dell’associazione “Libera” fondata da don Luigi
Ciotti.
eventi in
programma
nell’ambito
della
manifestazione
“Unto”
D
al 30 ottobre al 30 novembre la manifestazione “Unto - Unesco
natura territorio olio” propone un ampio programma di
iniziative volte a valorizzare
il patrimonio storico e culturale legato alle produzioni tiIl Bosco di san Francesco
piche del territorio di Assisi.
La manifestazione, giunta alla terza edizione, nasce nell’ambito di “Frantoi aperti”, ma aggiun- menzano; il giorno successivo tra le rocge all’attenzione specifica verso l’olio che e i castelli di San Gregorio, Rocca
extravergine d’oliva e i prodotti agro-ali- Sant’Angelo, Beviglie, Tordibetto. Il 16
mentari del territorio locale (con degu- novembre si va alla scoperta di centri
stazioni e visite nei frantoi, lezioni di cu- religiosi minori, tra Rivotorto e Capocina, esperienze in orti ‘bio’ e in fattorie dacqua di Assisi; il 23 novembre si pasdidattiche) spettacoli itineranti nella cit- seggerà tra Tordandrea e Castelnuovo, e
tà serafica, come l’esibizione dell’Acca- infine il 30 novembre a Petrignano, con
demia di musica antica “ResonArs” il 31 di gara di pesca sportiva sul fiume Chiaottobre; concerti a cura del “Sound of scio.
Beauty Trio” e dei “Cogli la prima me- Tra le visite guidate segnaliamo l’itinela” nel pomeriggio del 1° novembre; rario romano con il Foro, il lararium e
convegni, passeggiate.
la “casa di Properzio”, la visita guidata ai
Il 31 ottobre e il 1° novembre sarà la vol- luoghi della giovinezza di Francesco e
ta del Bosco di san Francesco, in colla- Chiara, nonché l’itinerario compostelborazione con il Fai. Il 2 novembre ci si lano che permette di vedere luoghi e semuoverà verso il monte Subasio con gni della presenza di Santiago in Assisi.
l’associazione Amici della montagna; l’8 Per informazioni e prenotazioni telefonovembre verso il piccolo borgo di Ar- nare allo 075 8155077 o al 328 3833372.
❖ ALBERGHIERO
Alla conquista di Londra
Dal 15 ottobre, per la durata di due settimane un
gruppo scelto di giovani allievi dell’Alberghiero di
Assisi, guidati dai docenti Leonardo Fioretti e
Patrizia Proietti, gestiscono un ristorante italiano
situato in Piccadilly Circus, centralissima location
londinese. La trasferta rientra nel progetto
nazionale “Ambasciatori del gusto” ideato dal
ministero dell’Istruzione per diffondere e
valorizzare l’azione formativa degli istituti
professionali, tra i quali l’Ipssar assisiate occupa
una posizione di collaudata eccellenza. Di questo
risultato ha potuto prendere atto il 24 ottobre la
senatrice Linda Lanzillotta, vice presidente del
Senato della Repubblica, in visita ufficiale alla
scuola.
❖ UNITRE ASSISI
Nuovo anno accademico
L’Università della terza età di Assisi si accinge a
inaugurare il nuovo anno accademico (il 32°
dalla fondazione) con la celebrazione di una
messa nella cattedrale di San Rufino (4
novembre) e una prolusione (6 novembre nel
palazzo municipale) affidata alla esperta storica
Luciana Brunelli sul centenario della Prima
guerra mondiale. Sono aperte le iscrizioni ai
corsi, ai quali possono accedere tutti i
concittadini che abbiano compiuto 35 anni di
età.
❖ PREMIO
A Massimo Zubboli
Il 19 ottobre a Santa Margherita Ligure, il
concittadino scrittore Massimo Zubboli ha
ricevuto il primo premio nella 37a edizione del
concorso letterario internazionale “Franco
Delpino” al quale erano iscritti 742 autori. Per
questa nuova importante affermazione Zubboli
ha incentrato la sua narrativa sulla figura del
colonnello medico Valentin Müller (1891-1951),
personaggio dalle doti umane esemplari,
protagonista del salvataggio di Assisi, città
ospedaliera, dagli orrori e dalle devastazioni del
secondo conflitto mondiale.
❖ ROTARY
Aggiornamenti in pediatria
Con un programma scientifico di alto profilo si è
svolto il 18 ottobre presso il resort “Valle di Assisi”
un service per mezzo del quale il Rotary club, per
merito del past president Giovanni Pastorelli, ha
offerto aggiornate informazioni in materia di
“salute materno-infantile”. I lavori sono stati
introdotti dal prof. Giorgio Rondini, docente di
Pediatria all’Università di Pavia, che ha spiegato
le finalità dell’evento, che si è poi articolato in sei
filoni affidati a relatori specializzati provenienti
da vari atenei e strutture sanitarie dell’Italia
centro-settentrionale. Ha aperto il simposio il
dermatologo Giulio Franceschini con una
relazione su “I rischi del melanoma infantile”. Si
sono poi succeduti nell’ordine i relatori ospiti che
hanno trattato vari argomenti di notevole
interesse. La conclusione dei lavori, animata da
alcuni interventi del pubblico, ha permesso al
presidente del club Nicolangelo D’Acunto e al
governatore del distretto 2090 Marco Bellingacci
di esprimere il proprio compiacimento per la
riuscita di questo ulteriore momento di
confronto e approfondimento su temi di grande
attualità, orientati all’interesse che il Rotary
International riserva all’infanzia.
a cura di Pio de Giuli
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
Incuriosisce l’esposizione presso la sala
delle Volte, in piazza del Comune, di
prodotti degli “artigiani innovatori”:
professionisti radicati nella tradizione,
ma innovativi nella commercializzazione.
Fino all’11 novembre saranno inoltre allestite, in collaborazione con la Minigallery assisana, tre mostre di Frascarelli e Fuderno, Armando Moriconi, Timossi.
Presso i locali messi a disposizione dalla Pro loco di Rivotorto, sabato 1° novembre si terrà una cena di beneficenza che vedrà cimentarsi rinomati chef
della cucina italiana. Per prenotazioni
contattare il numero 075 816215 o il 339
2614320.
Elena Lovascio
GUALDO TADINO. Ex Sindaco e attuale
Sindaco divisi sulle sorti del “Calai”
I
l centrodestra, con a capo l’ex
sindaco Roberto Morroni,
manifesta il suo disappunto
sul progetto per il riutilizzo del
“Calai” promosso dal sindaco
Presciutti e dal suo gruppo. Nei
giorni scorsi il centrodestra
gualdese ha promosso una
manifestazione pubblica per
chiedere l’applicazione del
protocollo d’intesa già firmato nel
dicembre 2012 dalla Regione,
dalla Asl, dal Comune e dal
presidente dell’Easp. Partito dal
centro storico, il corteo pacifico si
è recato presso il Calai per un sit-in
sulla scalinata d’ingresso e
conferenza stampa dell’ex sindaco
Morroni per chiedere il rispetto
della convenzione perché, se
l’Easp, con la residenza protetta
estesa a 65 posti, dovesse
rimanere nella sede attuale in via
V Luglio, non avrebbe possibilità di
ulteriore potenziamento e di un
miglioramento della ricezione
NEOCATECUMENALI. Incontri nel territorio
Sei in crisi? “Vieni e vedi”
L
a comunità neocatecumenale, accogliendo il
messaggio di Papa Francesco per una nuova evangelizzazione, invita alla catechesi nelle parrocchie di S. Michele Arcangelo - Bastia Umbra; Assisi; Gualdo Tadino. A
Bastia gli incontri, già iniziati,
hanno luogo presso la sala
parrocchiale il lunedì e il venerdì alle ore 21. Ad Assisi sono in programma ogni lunedì
e giovedì alle ore 21 presso la
sala Sant’Apollinare. Infine, a
Gualdo Tadino, presso l’oratorio dei Salesiani, ogni lunedì e venerdì alle ore 20.30. Tema: “Sei nella solitudine? Sei
in crisi? C’è chi può darti la
speranza! Vieni e vedi” (Gv
1,45-51).
Il Cammino neocatecumenale, nato nel 1964 in Spagna
con Kiko Arguello e Carmen
Hernandez, è diffuso in tutto il
mondo nelle parrocchie attraverso migliaia di comunità. Ha
dato vita a cento seminari “Redentoris Mater” in tutto il
mondo, presbiteri itineranti,
famiglie in missione inviate
dal Papa in zone scristianizzate, missioni nelle carceri, vocazioni alla vita consacrata.
Il movimento è impegnato
nella evangelizzazione delle
“periferie esistenziali” e nel
processo di educazione alla fede. Una fede adulta e matura
capace di sostenere e affrontare le varie problematiche
che caratterizzano la società
attuale: femminicidi, giovani e
meno giovani devastati dalla
droga, dall’alcolismo, dalle deviazioni sessuali. Mancanza di
lavoro e vuoto esistenziale che
feriscono la dignità umana.
Il vescovo mons. Domenico
Sorrentino, i parroci don Giuseppe Pallotta, don Cesare
Provenzi e don Gianni invitano tutti a partecipare a questi
incontri di catechesi.
R. B.
“alberghiera” per assoluta
mancanza di spazio. A chi obietta
che i 14 posti di Rsa istituiti a
Branca stanno di fatto provocando
la chiusura della Rsa dell’Easp,
Morroni replica che in futuro
potrebbe anche verificarsi questa
ipotesi, ma a quel punto con la
Regione e la Asl si potrebbero
studiare altri servizi da attivare in
sostituzione. Una necessità che
diventerebbe impellente,
altrimenti l’Easp non sarebbe in
grado di pagare l’affitto alla Usl. Il
sindaco Presciutti, nel frattempo,
ha annunciato la convocazione a
breve di un Consiglio comunale
sull’argomento. Il dibattito quindi
si trasferirà nella sede istituzionale
più appropriata che è la sala
consiliare.
Marta Ginettelli
❖ GUALDO TADINO
Il “monumento ai poveri” onora
anche le vittime civili della guerra
I
l cosiddetto “monumento ai poveri” che sorge all’interno
del cimitero di San Facondino a Gualdo Tadino fu collocato
all’inizio del Novecento come
omaggio a quei gualdesi che non
avevano i mezzi sufficienti ad
acquistare una tomba e dovevano
essere sepolti nelle fosse comuni o
sottoterra. Da sabato scorso, 25
ottobre, il monumento ha assunto
anche la funzione di ricordare i
caduti civili del secondo conflitto
mondiale. Per iniziativa del gualdese Franco Zeni, è stata
infatti realizzata e collocata ai piedi del monumento una
lapide che ricorda le quindici vittime civili del territorio
durante la Seconda guerra mondiale. Alla cerimonia, oltre al
parroco di San Facondino, don Michele Zullato e al vicario
foraneo, don Aldo Mataloni, che ha celebrato la messa,
hanno preso parte ufficiali dei carabinieri, della Guardia di
finanza, dell’esercito, della Forestale, la polizia municipale e i
sindaci di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, di Fossato
di Vico, Monia Ferracchiato, e di Costacciaro, Andrea Capponi,
con assessori e rappresentanti dei tre Consigli comunali. C’era
anche la banda musicale “Città di Gualdo Tadino” e un gran
numero di spettatori. La lapide rende omaggio a quindici
innocenti vittime della guerra di cui pochi si erano finora
occupati. E va ad essere collocata, giustamente, sul
monumento che, un secolo fa, volle solennemente
proclamare che tutti i morti hanno pari dignità.
Pierluigi Gioia
LA VOCE Assisi . Nocera . Gualdo
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
@
[email protected] 25
ISTITUTO SERAFICO. Inaugurazione dei nuovi spazi: genitori, piscine, day hospital
BREVI
❖ ASSISI
La “14a” ai pensionati
La Giunta municipale di Assisi ha confermato
anche per il corrente anno l’erogazione una
tantum di 500 euro pro-capite in favore degli
anziani di età pari o superiore a 75 anni con
redditi mensili da pensione non superiori a 638
euro. Il bando e il modulo di domanda sono
consultabili presso l’ufficio Servizi sociali del
Comune. Termine di scadenza: 7 novembre. La
graduatoria terrà conto dell’ordine cronologico
di presentazione delle domande, che potranno
essere accolte entro i limiti dello stanziamento
previsto. (PDG)
❖ UNIVERSITÀ LIBERA
Nuovo anno accademico
IL “SERAFICO”
L’
Qui si offre futuro
N
el pomeriggio di sabato 25 ottobre
l’Istituto Serafico di Assisi ha
aperto le porte per inaugurare
alcuni spazi rinnovati grazie al
contributo di generosi donatori e al
sostegno della Fondazione Cassa di
risparmio di Perugia. Si tratta degli
ambienti destinati ai genitori degli ospiti,
ma anche di quelli relativi alle piscine e
alle attività di day hospital per i più
piccoli. Ai convenuti è stata così offerta la
possibilità di visitare la struttura, il cui
primo nucleo è piuttosto da collocare
nelle vicinanze della basilica di San
Francesco a opera del beato francescano
padre Ludovico da Casoria (1814 - 1885)
che accolse per primi, in Assisi, ragazzi
sordi e ciechi per potergli offrire quel
futuro che altri avevano loro negato. Per
gestire i vari istituti – presenti perlopiù in
terra campana e destinati ad accogliere e
istruire orfani, sordomuti, rachitici,
sofferenti e poveri in genere – fondò due
congregazioni: i Frati bigi (dal colore del
saio) della carità per gli uomini, e la
congregazione delle Elisabettine per le
donne. In Assisi ancora oggi le suore
Elisabettine sono presenti in via Frate
Elia con l’istituto “Beato Ludovico da
Casoria” che è un presidio di
riabilitazione funzionale dei soggetti
portatori di disabilità fisiche, psichiche e
sensoriali, e un centro ambulatoriale di
riabilitazione.
La nuova, attuale sede dell’Istituto
Serafico fu inaugurata nel 1940. Già
pochi anni dopo, ai Frati bigi
subentravano i padri Rogazionisti per la
loro esperienza nel campo
dell’educazione morale, professionale e
spirituale dei giovani; in quel periodo,
l’istituto ospitava oltre 200 ragazzi
disabili. I nuovi gestori aggiornarono
l’impegno nella didattica e nelle attività
occupazionali e curarono l’assistenza
sanitaria. Ad affiancarli, nel 1949, furono
chiamate le suore Francescane
Elisabettine di Padova, tuttora presenti
nell’istituto. Nel 1972 i Rogazionisti, per
UVISP. I vincitori del premio “Un solo mondo”.
I ricavi andranno a favore del Camerun
D
omenica 26 ottobre, presso
la sede Uvisp di Bastia si è
svolta la cerimonia di premiazione del concorso letterario internazionale “Un solo mondo”, fondato e diretto dalla prof.ssa Marinella Amico Mencarelli.
Ecco la graduatoria finale della sezione Poesia singola inedita: 1° classificato - Benito Galilea di Roma
(“Così l’estate”); 2° - Loriana Capec-
chi di Pistoia (“Lungo il fiume”); 3° Tullio Mariani di Pisa (“A Paco de Lucia”); 4° - Sonia Bortolotti di Firenze
(“Abbassammo le armi ad uno ad
uno”); 5° - Germano Neri di Firenze
(“Segreti”); 6° - Marco Lamolinara di
Bologna (“Descrivi il colore delle rocce”). I finalisti hanno ricevuto premi
in denaro e diplomi.
Nella sezione Narrativa edita per
giovani - premio “Adriana Paulon” si
Istituto Serafico è un ente ecclesiale senza scopo di lucro
che promuove e svolge attività di accoglienza, diagnosi, riabilitazione,
assistenza socio-sanitaria, recupero
e reinserimento sociale di ragazzi
con disabilità plurime; come pure di
sostegno morale, psicologico e culturale. È accreditato con il Servizio
sanitario nazionale per trattamenti
riabilitativi residenziali, semiresidenziali e ambulatoriali; offre inoltre un servizio di diagnostica specialistica per valutazioni funzionali globali o per singola area di sviluppo.
❖ GUALDO TADINO/1
Le elezioni sono valide
mancanza di personale nella loro
congregazione, rinunciarono alla
gestione dell’istituto, e da allora la
direzione dello stesso spetta al Vescovo
di Assisi, su affidamento della Santa
Sede. Dal sito dell’istituto – che invitiamo
a consultare all’indirizzo
www.serafico.org – risultano 150 le
persone accolte e curate ogni giorno; 274
le persone che vi lavorano, 9.436 i
trattamenti riabilitativi dell’ultimo anno;
59 i distretti Asl convenzionati con la
struttura; 14 le regioni di provenienza
degli ospiti.
Elena Lovascio
sono distinti Paolo Parente di Caserta (“Ha il
dorso scuro, la tua mano dal palmo chiaro”)
e Giulia Vannucchi di
Viareggio (“Foglie”).
Paolo, 1° classificato,
ha ricevuto un diploma e un’opera del pittore Angelo
Dottori. Giulia, 2° classificata, è stata premiata con un diploma e un’opera del pittore Carlo Fabio Petrignani.
La manifestazione, presentata da Si-
mona Paganelli, è stata allietata dagli interventi musicali offerti
dal maestro Margherita Cardillo (pianoforte
elettrico) e da Claudia
Berardi (mezzosoprano). Le quote di partecipazione saranno utilizzate dall’Uvisp - organismo non governativo
fondato da p. Giorgio Roussos - per
contribuire a realizzare un progetto
agricolo in Camerun.
R. B.
Va alle suore di Filippa Mareri il premio San Rocco
L
a confraternita di San
Rocco, in stretta
collaborazione con don
Giuseppe Pallotta, parroco di
San Michele Arcangelo in
Bastia, ha assegnato il
riconoscimento in onore di san
Rocco alle suore di santa
Filippa Mareri per l’attenzione
dimostrata nei confronti di
molte famiglie della comunità.
Domenica 26 ottobre nella
chiesa di San Michele
Arcangelo si è tenuta la
cerimonia di consegna al
termine della celebrazione liturgica delle
ore 17, presieduta da don Giuseppe. Il
rettore della confraternita di San Rocco,
Riccardo Gorietti, ha affermato: “La
nostra confraternita, oltre agli scopi
istituzionali, ha molto a cuore la vita della
gente di Bastia e, sull’esempio
del Santo, intende offrire per
il quarto anno consecutivo il
riconoscimento in onore a
San Rocco, che consiste in
una somma di denaro che la
confraternita ha deciso di
donare a enti o associazioni
benefiche che operano
esclusivamente all’interno
della nostra città. Quest’anno,
avendo potuto costatare
personalmente il servizio
svolto, in modo discreto, nei
confronti di alcune famiglie
indigenti di Bastia, doniamo il
riconoscimento alla comunità delle suore
di santa Filippa Mareri”. Suor Rosaria,
attuale superiora della Fraternità
francescana, accompagnata da suor
Graciela, ha ritirato il riconoscimento
L’Università libera di Bastia riprende l’attività
con il nuovo anno accademico. La cerimonia di
inaugurazione si è svolta il 25 ottobre presso il
monastero delle Benedettine. Il riconfermato
presidente dell’Unilibera Luigi Bovo ha
illustrato la proposta formativa del nuovo anno
accademico, che mira a potenziare e
approfondire l’aspetto linguistico con la
proposizione di quattro corsi di lingua (inglese,
francese, spagnolo, tedesco), nonché ad
affrontare nuove tematiche di carattere teorico
e pratico quali l’arte della fotografia, il disegno,
la musica. Sono previste anche varie iniziative
aperte a tutta la cittadinanza. In programma
viaggi culturali, serate all’Opera, al Parco della
musica di Roma e una visita all’Expo 2015 di
Milano.
ringraziando vivamente. Don Giuseppe
ha sottolineato: “È stato un giorno
particolare, iniziato con il mandato ai 55
catechisti; concludiamo celebrando san
Rocco, il quale protesse la città di Bastia
dalla peste”. La celebrazione eucaristica
è stata molto partecipata; erano presenti
le autorità civili cittadine, con il Sindaco,
l’ente Palio di San Michele nella persona
del presidente, i quattro capitani dei
rispettivi rioni di Bastia, una
rappresentanza delle altre confraternite.
Questo, perché san Rocco è compatrono
della città insieme a san Michele
Arcangelo. Di seguito, la statua del Santo
è stata portata dai confratelli in
processione per le vie della città da piazza
Mazzini in via San Rocco, per via Volta e
un tratto di via Roma, per poi ricondurla
nella chiesa dedicata al Santo.
O. S.
Le ultime elezioni comunali di Gualdo Tadino
sono valide. Lo ha affermato il Tar dell’Umbria
dichiarando “non ammissibile” il ricorso
portato avanti dalla minoranza di centro-destra,
che sosteneva la non eleggibilità dell’ex
assessore Ermanno Rosi in quanto condannato
in un processo penale. Non si tornerà quindi
alle urne. (Pie. Gio.)
❖ INSULA ROMANA
Il voto per la poesia
Il 16 ottobre presso il San Crispino Resort si è
svolta la consegna della opere selezionate dalla
giuria tecnica del premio Insula Romana,
promosso dalla Pro loco di Bastia. Il prossimo
appuntamento è fissato per il 13 novembre alle
ore 21, presso la sala espositiva del monastero
benedettino in via Garibaldi a Bastia, dove
verranno votate le migliori liriche pervenute al
concorso letterario. Quest’anno per la prima
volta il tema della poesia “Nostra Madre Terra”
è abbinato al concorso fotografico organizzato
dall’associazione Contrasti dal titolo “Uno scatto
per la Terra”. La consegna degli elaborati
fotografici è stata prorogata fino al 10
novembre. Nella sezione Arte è inserita anche
l’11a edizione del concorso di pittura dedicata a
Roberto Quacquarini; il tema è libero e le opere
dovranno pervenire entro il 30 novembre. Il
terzo e ultimo appuntamento è fissato per il 23
novembre (ore 17, Umbriafiere) per la serata di
premiazione di tutte le sezioni dell’Insula
Romana 2014.
❖ GUALDO TADINO/2
Artigianato a Milano
Il Comune di Gualdo Tadino ha diffuso l’avviso
per sostenere le aziende artigiane del territorio
comunale che intendono partecipare all’evento
“Artigiano in fiera 2014” che si svolgerà dal 29
novembre all’8 dicembre alla Fiera di Milano. La
manifestazione, giunta alla XIX edizione, si
pone come punto di riferimento per
l’artigianato di qualità. Alcuni dati della passata
edizione: 2.900 espositori, 113 Paesi, 54
ristoranti, 5 aree tematiche di degustazione,
150.000 mq, un milione di visitatori. Le aziende
artigiane che intendono partecipare potranno
usufruire di un contributo a rimborso delle
spese sostenute, fino a un importo che verrà
stabilito a seconda del numero di aziende
partecipanti. Possono presentare
manifestazione d’interesse le imprese
produttrici di Gualdo Tadino appartenenti al
settore artigianale presentando istanza al
Comune; per ulteriori informazioni è possibile
rivolgersi all’ufficio Sviluppo economico. (M. G.)
LA VOCE Gubbio
@
26 [email protected]
BREVI
❖ CARITAS
Nuovo direttore
Dal 1° novembre, don Roberto Revelant
sarà il nuovo direttore della Caritas
diocesana; lo ha nominato con proprio
decreto il vescovo Ceccobelli in
sostituzione di Luca Uccellani, che aveva
chiesto di essere sostituito per motivi
personali. Uccellani conserva lì incarico di
vice direttore. A don Revelant gli auguri di
buon lavoro alla direzione di una
struttura che svolge un compito
fondamentale; a Uccellani la gratitudine
per la sensibilità e l’impegno con il quale
ha valorizzato il ruolo della Caritas.
❖ UMBERTIDE/1
Don Balbi in concerto
Don Gerardo Balbi, in versione pianista,
insieme all’eccellente violinista Paolo
Franceschini, ha tenuto un concerto di
beneficenza per l’Opera Don Guanella a
Perugia, che ospita una sessantina di
ragazzi con handicap mentale.
Applauditissimi i due musicisti, che
hanno eseguito brani di Mozart e di
Beethoven. (F. C.)
❖ UMBERTIDE/2
Incontro sulla sicurezza
Si è svolto un incontro tra
l’Amministrazione comunale e le forze di
polizia per fare il punto sulla situazione
sicurezza nella città di Umbertide.
Nell’occasione è stata sottolineata
l’importanza della collaborazione tra le
varie forze dell’ordine, che ha permesso
di mettere in atto operazioni congiunte.
Sempre nell’ambito della sicurezza,
l’Amministrazione comunale ha
presentato alla Regione una formale
richiesta di finanziamento per provvedere
all’installazione di telecamere di
videosorveglianza nelle principali vie di
comunicazione della città.
Natale con... Papa Francesco!
GUBBIO. Tolto il velo delle
indiscrezioni: sarà il
Vescovo di Roma ad
accendere l’Albero più
grande del mondo
Mons. Mario
Ceccobelli con
Papa Francesco in
occasione della
visita ad limina
L
a notizia sussurrata da tempo, con
preghiera di “embargo” per evitare contrattempi, è stata ufficializzata, seppur indirettamente, nelle ultime ore: domenica 7 dicembre sarà Papa Francesco, probabilmente in diretta
televisiva (Domenica in?) ad accendere
l’Albero di Natale più grande del mondo,
esistente dal 1981 - e dal 1991 inserito
nel Guinnes dei primati -, frutto dell’opera intelligente, generosa e disinteressata di tanti volontari, considerato tra le
espressioni più significative del periodo
natalizio.
La richiesta al Santo Padre era stata formulata dal “comitato degli Alberaioli”.
A inoltrarla aveva quindi provveduto il
vescovo mons. Mario Ceccobelli, accompagnandola e caldeggiandola con
una serie di contatti personali con la
Santa Sede e in particolare con mons.
Leonardo Sapienza della Casa pontificia.
Papa Francesco, come già il presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano
(2012) e il Pontefice emerito Benedetto
XVI (2011), premerà il pulsante che “disegna” l’Albero direttamente dal palazzo apostolico, con l’aiuto dell’informatica e di un apposito tablet.
Quest’anno, per la prima volta, la cerimonia si svolgerà in piazza 40 Martiri, in
una cornice che - anche in prospettiva
televisiva - valorizza la maestosa bellez-
Fondamentale è stata l’opera
di mediazione tra la nostra
città e il Vaticano portata
avanti da mons. Ceccobelli
za del centro storico. Un paio di maxischermi consentiranno di poterla apprezzare nel suo insieme. Intanto gli Alberaioli stanno apportando gli ultimi ritocchi alla loro “creatura”.
Il graditissimo “sì” di Papa Francesco
potrebbe essere stato favorito anche dai
tanti ricordi e testimonianze che fanno
A
umentano e migliorano la
capacità ricettiva e la qualità
di servizi nella casa di riposo
“Mosca”. Nei giorni scorsi infatti c’è
stata l’inaugurazione delle nuove
cucine, dei servizi e di altre sette
camere di degenza che hanno
ampliato la capacità ricettiva
portandola a 96 posti. Coordinata
dalla direttrice Laura Martinelli, la
cerimonia, svoltasi nella sala teatro,
ha visto la partecipazione del
sindaco Filippo Stirati, del vescovo
Festa dei nonni
Mario Ceccobelli, della presidente
della Giunta regionale Catiuscia
Marini, del presidente della
Fondazione Cariperugia Carlo
Colaiacovo, della dr.ssa Paola
Biraschi, presidente del Consiglio di
amministrazione per conto del
Comune, della direttrice del
distretto sanitario Alto Chiascio,
Anna Rita Commodi. Fondata nel
1877 nel palazzo Toschi Mosca,
lascito della marchesa Vittoria
Tosca Mosca, la casa ospita
La parola “nonno” ha un suono dolce,
rassicurante ed entra a far parte del
prezioso vocabolario del bambino già in
tenera età. Nella realtà di tutti i giorni
sappiamo quanto i nonni siano
importanti come figure educative e di
riferimento, capaci di fare da tramite tra
passato e presente. Proprio per non
dimenticare tutto questo, viene ormai
celebrata da qualche anno a Umbertide
la Festa dei nonni. Presso la residenza
protetta “Balducci” è stata celebrata
anche quest’anno la ricorrenza,
conclusasi con una pizza offerta da “Bella
Ischia”.
UMBERTIDE. Parla il coordinatore Unitalsi
❖ ALIMENTARE
“No, non siamo polverosi”
Corsi di formazione
❖ MOSTRA
Strumenti medievali
È stata inaugurata nella chiesa di Santa
Maria Nuova, in via Nelli a Gubbio, la
mostra “Theatrum instrumentorum - La
ricerca del suono perduto”, esposizione di
strumenti d’epoca medievale e
rinascimentale. È organizzata da
D’UmbriAnticaMusica, festival
internazionale di musica antica nei luoghi
storici della regione, in collaborazione
con Dramsam - Centro giuliano di musica
antica, diretto da Giuseppe Paolo Cecere e
dal musicista Alessandra Cossi. Curatori:
Francesco Cardoni, presidente
dell’associazione D’UmbriAnticaMusica,
ed Elisa Polidori del Polo museale
diocesano.
di Gubbio la seconda
patria di san Francesco.
Un rapido exursus.
“A.D. 1206 [san Francesco] si porta nella
città di Gubbio. Qui da
un vecchio amico riceve in dono una povera tunica” si legge
nella prima biografia
(1228-29) del Poverello scritta da Tommaso
da Celano per incarico del pontefice Gregorio IX. La chiesa
della Vittorina, la
“Porziuncola di Gubbio”, gli è messa a disposizione dal vescovo B. Villano (1213)
per il primo insediamento minoritico.
Poi l’assistenza ai lebbrosi (resti del Lazzaretto, lungo la cosiddetta “strada dritta”); la chiesa di Caprignone (sede di un
Capitolo di trecento frati nel 1223-24);
l’ammansimento del lupo (1220-22?)
narrato dai Fioretti e riprodotto sul sigillo della Custodia eugubina (sec. XIV), il
monumentale complesso di San Francesco in piazza 40 Martiri (prima metà del
1200), tra i primi a essere innalzati in
onore del Santo, e modello per tutte le
altre chiese francescane del secolo XIII.
Giampiero Bedini
GUBBIO. Inaugurazione dei nuovi locali
e dei nuovi servizi alla casa di riposo “Mosca”
❖ UMBERTIDE/3
Sono aperte le iscrizioni per corsi di
formazione per titolari, soci, collaboratori
e dipendenti delle aziende artigiane del
settore alimentare. L’attestato di
partecipazione è valido ai sensi della
vigente normativa. Per informazioni:
Confartigianato di Gubbio, 075 9221180.
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
A
bbiamo incontrato il giovane
coordinatore della sezione
Unitalsi di Umbertide, Stefano Monsignori. Ha grinta, passione, fede, tante idee in testa. Molti
pensando al gruppo Unitalsi lo associano a qualcosa di positivo, sicuramente, ma anche di vecchio.
Cosa ne pensa?
“Purtroppo è quello che la stragrande maggioranza della gente
pensa. L’aiuto ai malati e ai sofferenti non è qualcosa di vecchio, di
stantìo, di polveroso, da riservare
alle persone anziane. Per far invertire questa tendenza stiamo facendo un discorso rivolto ai giovani - e non solo - di tutte e tre le parrocchie. Quest’anno abbiamo portato a Lourdes 20 ragazzi di Santa
Maria; alla fine del pellegrinaggio
ci hanno detto che Lourdes non è
la città del dolore, ma della gioia!”.
Come è la vostra formazione?
“Ci incontriamo ogni 15 giorni nella parrocchia di Santa Maria. I nostri incontri si suddividono in due
momenti: la preghiera, con la reci-
ta del rosario, e la programmazione delle nostre attività: animazione
della messa del sabato pomeriggio
all’ospedale, compagnia e sostegno all’istituto per anziani di via
Balducci, partecipazione alle Giornate del malato dell’Umbria, a momenti di beneficenza. A maggio riapriamo la chiesetta della Madonna del Moro dove si prega tutte le
sere, ecc.”.
Sembra che molti vi seguano con
attenzione in ogni vostra iniziativa...
“Proprio durante quest’anno abbiamo pensato di coinvolgere le
forze all’interno del paese, dal volontariato all’associazionismo. Proprio la scorsa settimana l’Accademia dei Riuniti e il prof. Roselletti
ci hanno regalato una serata, in cui
c’è stato uno spettacolo, Una domenica tranquilla, i cui proventi
sono finiti all’Unitalsi. Il nostro
scopo è riunire le persone, stare
insieme e far riflettere sulla nostra
attività”.
Fabrizio Ciocchetti
attualmente 89 anziani (77 non
autosufficienti e 12 autosufficienti
fragili), oltre a un servizio diurno
per malati di Alzhaimer. I lavori,
descritti dal progettista Zoe Rossi,
hanno visto la realizzazione di altre
sette camere, portando a 96 il
numero dei posti, trasferita a piano
terra e rinnovata la cucina (capacità
di 500 pasti). Hanno comportato
una spesa di 865 mila euro, 450
mila garantiti dalla Fondazione
Cariperugia, ringraziata da tutti per
la sensibilità e l’attenzione verso la
città ed i suoi bisogni, 100 mila dal
Consiglio dei ministri e la
differenza dalla casa di riposo.
Gubbio
Marica nominata
Alfiere del lavoro
M
arica Boccalini,
studentessa
eugubina di 19
anni, nel corso di una
cerimonia svoltasi al
Quirinale è stata
insignita dal presidente
della Repubblica Giorgio
Napolitano - unica della
provincia di Perugia Marica Boccalini
dell’onorificenza di
“Alfiere del lavoro” con
relativa medaglia. Istituita nel 1961,
l’onorificenza è attribuita sulla base di un
percorso scolastico di eccellenza.
Diplomatasi all’Its “Cassata” lo scorso anno,
per l’indirizzo biologico, è iscritta alla facoltà
di Scienze dell’educazione. Una storia di
impegno non priva di difficoltà, quella di
Marica, per ora ospite della casa privata di
accoglienza in via Piave, fondata nel 2011 da
Gianluca De Gennaro. “Nel consegnarmi
l’onorificenza – ha confessato una
emozionata Marica, che ha ricevuto anche le
felicitazioni del sindaco Stirati – il Presidente
si è congratulato e mi ha fatto gli auguri per
la mia carriera”.
VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014
LA VOCE Norcia / Spoleto / Foligno
Modello di vita ancora attuale
Norcia. Celebrazioni
per i 50 anni di San
Benedetto a “Patrono
principale d’Europa”
I
l messaggio di San Benedetto è oggi
più che mai attuale, in ogni ambito
della vita, spirituale ma anche sociale, culturale ed economico. La sua figura rappresenta ancora un valido esempio di perfezione. A esattamente cinquant’anni dalla proclamazione del Santo di Norcia a “patrono principale d’Europa” da parte del Pontefice Paolo VI (nei
giorni scorsi proclamato Beato da Papa
Francesco), la città di Norcia si è vestita
a festa e ha programmato una serie di
iniziative tese a solennizzare l’evento.
La prima si è tenuta venerdì 24 ottobre,
presso il palazzo comunale. Un incontro
pubblico, a cui hanno partecipato anche
le scuole, che è servito a riflettere sull’eredità lasciata alla comunità nursina dal
Fondatore del monachesimo occidentale.
Sono intervenuti il sindaco di Norcia Nicola Alemanno, la dirigente dell’Istituto
omnicomprensivo “De Gasperi-Battaglia” di Norcia Rosella Tonti e il Priore
del monastero benedettino padre Cassian Folsom.
Tutti, richiamandosi alla lettera apostolica Pacis Nuntius di Papa Paolo VI e ai cinque titoli attribuiti a san Benedetto (messaggero di pace, realizzatore di unione,
maestro di civiltà, araldo della religione
di Cristo e fondatore della vita monastica in Occidente), hanno voluto evidenziare l’importanza e l’attualità dell’opera
benedettina nella vita quotidiana. “San
Benedetto – ha detto il sindaco Alemanno – può essere considerato un innovatore sociale di rango nel suo tempo, una
ganizzazione sociale e
nella crescita umana, spirituale e culturale. La sua
Regola, che vorrei connotasse le nostre scuole – ha
aggiunto – è un punto di
riferimento essenziale
nella costruzione e formazione del capitale umano”. L’incontro, che ha visto intervenire anche lo
storico e critico letterario
Arnaldo Colasanti con
una conferenza dal titolo
“Un lungo sogno di perfezione”, è stato incentrato
sulla presentazione della
nuova pubblicazione San
Benedetto da Norcia Patrono d’Europa, cinquantenario della proclamazione 1964-2014 edita dal CoPadre Cassian Folsom e il sindaco Nicola Alemanno
mune con il contributo del
Consorzio Bim CasciaValnerina.
Ad illustrare la poderosa
Presentato un libro sul Santo di Norcia,
opera sono state l’assessocurato da Rita Chiaverini, edito dal
re comunale alla cultura
Comune con il contributo del Consorzio
Giuseppina Perla e la
stessa curatrice Rita
Bim Cascia - Valnerina
Chiaverini. “Questo progetto editoriale – ha detto
sorta di ‘hacker’ – ha proseguito – inteso la Perla – rappresenta un omaggio alla
nell’accezione più stretta del termine sta- nostra comunità; è una sorta di ‘testo unitunitense, in quanto ‘persona che si è im- co’ delle celebrazioni benedettine che si
pegnata nell’affrontare sfide intellettuali sono succedute negli anni”. Sui contenuper aggirare o superare creativamente le ti del volume è invece intervenuta la
limitazioni che gli venivano imposte, non Chiaverini (autrice della pubblicazione
limitatamente ai suoi ambiti d’interesse, insieme allo storico Romano Cordella e
al priore Cassian Folsom). “In 500 pagima in tutti gli aspetti della vita’”.
“Il percorso di vita di san Benedetto – ha ne, 7 capitoli e 708 fotografie – ha detto –
detto anche la dirigente Tonti rivolgen- quest’opera racchiude otto secoli di stodosi ai ragazzi – è un modello esemplare ria, dall’origine delle celebrazioni beneper la scuola. San Benedetto è stato un dettine del XIV secolo all’ultima edizione
maestro di civiltà, fondamentale nell’or- del marzo 2014”.
Chiesa Spoleto - Norcia. Assemblea
diocesana: Renato e Paolo nuovi diaconi
D
omenica 26 ottobre è stata
celebrata l’assemblea
diocesana della Chiesa di
Spoleto-Norcia, evento che segna
l’avvio ufficiale delle attività per
l’anno pastorale 2014-2015.
Sacerdoti, religiosi, religiose e molti
fedeli laici si sono ritrovati nella
chiesa di San Domenico a Spoleto
per ascoltare la prolusione
dell’Arcivescovo, incentrata sul senso
e il mistero della Confermazione: la
riscoperta di questo sacramento,
infatti, sarà approfondito a vari
livelli e con diverse declinazioni
nelle varie comunità della diocesi
durante l’anno pastorale. “Questo
sacramento – ha detto mons.
Boccardo - abilita ed impegna tutti,
giovani e adulti, ad ‘uscire per le
strade’ del mondo testimoniando il
Vangelo della gioia e diffondendo il
buon profumo di Cristo e della
nostra comunione con lui”. Un
capitolo a parte lo ha dedicato al
dovere dell’evangelizzazione.
“Dobbiamo camminare verso una
nuova comunione tra parrocchie,
certamente esigente, ma che può e
deve diventare autentica
testimonianza evangelica per mezzo
di una collaborazione fattiva e
un’autentica sinergia, nel dono
reciproco di risorse, esperienze,
persone. Anche il sacerdote dovrà
necessariamente essere compreso
non più come una ‘proprietà’ di
questa o quella parrocchia, ma
come colui che è chiamato a servire
la comunione dell’intera zona
pastorale”. Per questo sul territorio
della diocesi sono state individuate
Mons. Boccardo con i diaconi
dodici Pievanie con la funzione di
promozione, di coordinamento e di
verifica delle proposte unitarie di
evangelizzazione offerte alle
parrocchie che vivono al suo
interno. Al termine della prolusione
una processione composta da fedeli,
presbiteri e Arcivescovo si è diretta
in cattedrale per la celebrazione
della messa. Nel corso della
concelebrazione l’Arcivescovo ha
conferito il diaconato permanente a
Renato Morlino, della parrocchia di
S. Venanzo in Spoleto e a Paolo
Eleuteri della parrocchia della Sacra
Famiglia in Borgo Trevi. Entrambi
erano accompagnati dalle rispettive
spose e dai rispettivi figli.
Paolo Eleuteri, nato nel 1963,
sposato, è laureato in Economia e
Commercio ed è direttore di filiale
di un istituto di credito locale. Dal
2011 è consigliere dell’Istituto
diocesano per il Sostentamento del
clero.
Renato Morlino, nato nel 1956,
laureato in Ingegneria chimica,
sposato, è originario della Puglia (S.
Severo) ed è direttore dello
Stabilimento militare
munizionamento terrestre di Baiano
di Spoleto col grado militare di
Brigadier generale. Nel tempo gli
sono stati conferiti vari ministeri
laicali: ministro straordinario
dell’Eucaristia, lettore, accolito.
Al termine della celebrazione è stata
distribuita ai fedeli la nuova Lettera
pastorale dell’Arcivescovo Andate
nella mia vigna.
Il San Carlo di Foligno festeggia con un Meeting il patrono dell’Istituto
C
ade la seconda domenica di novembre (8 e 9 novembre) la festa
di San Carlo Borromeo, patrono
dell’omonimo istituto di Foligno. “Oggi mi fido di… le risposte dei giovani San Carlo Meeting” è l’iniziativa proposta per l’occasione dal Servizio diocesano per la Pastorale giovanile della diocesi di Foligno con sede nell’istituto.
“Un’opportunità” - come afferma il direttore del Servizio diocesano, Michele Tufo, “per conoscere questo storico
istituto che ha formato intere generazioni di giovani e che continua a dar
vita a numerose proposte in vari ambiti attraverso le associazioni che vi
operano”.
Non più dunque la festa dei soli inquilini dell’Istituto, ma la festa di tutta la
diocesi e della città di Foligno.
Il “San Carlo Meeting” nasce per far
conoscere più da vicino l’Istituto San
Carlo nelle diverse realtà che lo compongono: da Radio Gente Umbra alla
Gazzetta di Foligno, dalla comunità locale di Taizé all’Azione cattolica diocesana, da Protemus all’Associazione
Teatrale Corale fino a Ordet, ogni associazione con sede nell’Istituto e che
opera offrendo un servizio alla comunità diocesana è direttamente coinvolta nell’iniziativa che rappresenta anche l’occasione per ricordare il decimo
anniversario dall’indizione del Sinodo
dei giovani, l’esperienza voluta dal vescovo Arduino Bertoldo e che ha fatto
camminare e crescere insieme molti
giovani per circa tre anni.
Tema del “San Carlo Meeting” sarà la
fiducia. Protagonisti dei due giorni di
festeggiamento saranno i giovani ma
anche genitori, insegnanti, educatori,
allenatori, operatori pastorali: quanti
lavorano e collaborano con le diverse
realtà giovanili, per riflettere e confrontarsi, formarsi e in-formarsi. Sarà
un vero e proprio momento per incontrare, celebrare e festeggiare! Infatti
sarà proprio l’incontro con l’Istituto
Toniolo dell’Università Cattolica del
Sacro Cuore, che darà il “la” all’intera
iniziativa, un momento di riflessione
e confronto, sulla “fiducia” che i giovani ripongono in se stessi, nella propria famiglia, nelle relazioni affettive e
nelle istituzioni, per essere sempre più
all’altezza di meritarla ed essere loro
punti di riferimento.
Domenica 9 novembre, subito dopo la
messa, che avrà inizio alle ore 10 e sarà celebrata dal Vescovo, si terrà l’Assemblea dei soci in cui ci sarà anche il
rinnovo del Consiglio dell’Associazione Istituto San Carlo.
An. Ba.
@
[email protected] 27
BREVI
❖ FOLIGNO
Angelina e Agnese
riposano in cattedrale
Sabato 25 ottobre al termine della
celebrazione eucaristica presieduta dal
vescovo Gualtiero, l’Amministrazione
comunale guidata dal sindaco Mismetti ha
consegnato alla Chiesa di Foligno i resti
mortali di due donne, suor Angelina e suor
Agnese, rinvenuti nella chiesa
dell’Annunziata durante i lavori di restauro e
riconversione del 2007 e da questo
momento custoditi nella cripta della
cattedrale di San Feliciano. Prima della
messa mons. Mario Sensi ha ricordato
l’importanza del monastero dell’Annunziata
nella storia dell’Osservanza al femminile e
fatto ipotesi sull’identità delle due sorelle.
Interessanti suggestioni che ora attendono
verifiche scientifiche e documentali. Suor
Agnese e Suor Angelina, chiunque fossero e
in qualunque epoca siano vissute, sono state
affidate dalla pietà delle loro sorelle a
riposare in un luogo santo e ora vi sono
tornate grazie alla sensibilità di chi ha avuto
in custodia i loro resti. (W. B.)
❖ CASCIA - ROCCAPORENA
Un monumento per
santa Rita da Cascia
Presso il palazzo comunale, nel corso di una
riunione aperta organizzata dal sindaco
Gino Emili è stato presentato il nuovo
progetto che vedrà l’istallazione di un
monumento dedicato a Santa Rita,
all’incrocio tra Cascia e Roccaporena. Ad
attivarsi e rendere possibile un’idea che
circolava da tempo è stato un pellegrino di
santa Rita, padre Charbel, un sacerdote
maronita libanese, che è riuscito a trovare
nella sua terra un finanziatore per l’opera,
un mecenate anch’egli mosso dalla grande
fede in santa Rita che, assumendosi tutti gli
oneri con spirito di riconoscenza, ha
commissionato la realizzazione dell’opera
ad un famoso artista libanese. La statua, che
sarà alta sei metri più i due del basamento,
sarà istallata in occasione delle prossime
celebrazioni ritiane, il 22 maggio del 2015.
❖ NORCIA
Il coro di San Benedetto
a Roma: messa in S. Pietro
Domenica 9 novembre, alle ore 17, presso
l’altare della cattedra nella Basilica Papale di
San Pietro in Vaticano, il cardinale Angelo
Comasti, arciprete della basilica, presiederà
le celebrazioni della messa con l’animazione
del coro di San Benedetto della città di
Norcia, diretto dal maestro Luca Garbini. Per
l’occasione il coro organizza una trasferta a
Roma con il pullman, aperta a tutti, con
partenza da Norcia alle 8 e rientro in serata
dopo le 21. La gita, oltre ad essere
un’occasione per la visita alla città, o
partecipare alla funzione a San Pietro, può
essere un modo per sostenere il coro
nursino, che non gode di nessun
finanziamento pubblico, ma si alimenta solo
dell’amore dei suoi coristi. Per info e
prenotazioni Gabriella 334.787.4069 oppure
Alfredo 338.2631364. (Sara Sassi)
❖ SPOLETO
Rinasce l’associazioneMaestri cattolici
L’Associazione italiana dei maestri cattolici,
già operante a Spoleto nei tempi passati nel
campo della formazione, e che ha
attraversato un periodo di stasi, sabato 25
ottobre ha ripreso la sua attività
promuovendo presso il Centro giovanile di S.
Gregorio, un convegno dal titolo “La gestione
della classe: gli alunni Bes”. Il relatore è
stato l’ispettore Italo Bassotto persona di
lunga esperienza nel campo della scuola,
presentato dalla presidente regionale
dell’Aimc Viola Battistini. La tematica dei
Bes (alunni con Bisogni educativi speciali) è
attualmente al centro dell’attenzione del
mondo della scuola. L’Aimc intende
supportare queste necessità e diventare
nuovamente punto di riferimento per il
territorio spoletino.