N. 39 Venerdì 31 Ottobre 2014 Periodico settimanale Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale -D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Fil. di Perugia Uff. A/P GIORNALE LOCALE ROC 1,10 euro DIOCESI PERUGIA Il primo “summit” con gli operatori sanitari 16 DIOCESI CASTELLO Una famiglia parte in missione per il Perù 18 l’editoriale TODI Opera multimediale sui 150 anni dell’Agrario 21 DIOCESI TERNI Venti anni di attività della Caritas in Albania 22 ASSISI Nuovi locali e nuovi servizi all’Istituto Serafico 25 CONTIENE I.P. GUBBIO Sarà Papa Francesco ad accendere l’Albero! 26 festa dei Santi e dei Morti Spirito di Assisi: dialogo senza equivoci di Elio Bromuri D a 28 anni, ogni anno, si è ricordato il famoso incontro delle religioni per la pace ad Assisi. Anche quest’anno. Il giorno dell’arcobaleno, della cessazione di ogni focolaio di guerra. Una giornata eccezionale, 27 ottobre 1986. Come disse Giovanni Paolo II era la prima volta nella storia che le religioni si ritrovavano insieme a pregare per la pace secondo propri riti, in intima comunione di amicizia e rispetto. Nel 2011 Papa Benedetto XVI ha ricordato quell’evento nel suo 25° anniversario. I due Pontefici nei loro discorsi conclusivi (vedi www.vatican.va) hanno ribadito con profonda convinzione - e applauditi per questo l’urgenza che le religioni, i credenti e i loro capi assumessero la responsabilità di essere “araldi della pace”, “costruttori della pace”, “testimoni credibili della pace”, “maestri della pace”. La Comunità di Sant’Egidio in questi anni ha portato tale messaggio in tante città del mondo. Gli umbri e Assisi in particolare sono i primi a essere interessati a conservare la memoria di questo evento, date le condizioni in cui versa l’umanità. È anche importante ricordare che tutto questo è stato chiamato dallo stesso san Giovanni Paolo II “lo spirito di Assisi”, in quanto si ispira alla vita e al messaggio di san Francesco e santa Chiara, modelli di mitezza, santità e grazia. Il 27 ottobre pertanto dovrebbe essere considerato un giorno sacro, da celebrare con un rinnovato senso di ricerca e di testimonianza nel segno della preghiera, del digiuno e del pellegrinaggio; giorno di tutti gli “uomini di Dio” per la pace. Molte organizzazioni religiose e pacifiste hanno preferito dedicare questo giorno al dialogo tra cristiani e musulmani. La mia opinione è che si tratti di una forzatura riduttiva ed equivoca. Il necessario dialogo con l’Islam richiede un’attenzione particolare in questo periodo, dopo il crollo delle Torri gemelle, dopo Al Qaeda, il Califfato e soprattutto dopo la comparsa dello Stato islamico (Isis), mentre le grandi nazioni musulmane tacciono sulle atrocità compiute con motivazione religiosa, tutto, sacrilegamente, in nome della fede in Dio, clemente e misericordioso. Certo, vi sono musulmani in Europa che conosciamo e rispettiamo e accogliamo nei nostri ambienti, cui diamo parola e cattedra, che si dicono e sono contrari ad ogni forma di violenza; amano la pace e sostengono che l’Islam è per la pace. Anche se, va detto, il simbolo dell’Islam non è il ramoscello d’olivo ma la spada di Maometto. Essere per la pace vuol dire - anche per noi cristiani che ci siamo combattuti in guerre feroci convertirsi religiosamente e culturalmente. Ai cristiani il Vangelo ammonisce: “Amate i vostri nemici”. Con questa parola nel cuore si deve pur essere capaci di dialogare senza rinunciare ad esercitare profezia e parresìa, e conoscendo meglio, non per sentito dire, la religione e la cultura dell’immensa famiglia musulmana e ciò che tale cultura comporta per un dialogo vero e per la convivenza pacifica in un mondo globale. Cambiare il senso del 27 ottobre in un semplice dialogo nel quale (come succede spesso anche dalle nostre parti) i cristiani danno parola e pulpito ai musulmani accettando supinamente le loro affermazioni diplomatiche, mi pare fuori luogo. Si può e si deve fare un dialogo con i musulmani, ma non ponendo la sordina sullo “spirito di Assisi” che ha ben altro respiro e orizzonte. In questo dialogo si deve accogliere la persona, rispettare la fede professata, e tuttavia chiarire che c’è ignoranza e presunzione nel considerare - da parte musulmana - il cristianesimo come una “preparazione” verso la religione universale e conclusiva della storia, che sarebbe appunto rivelata nel Corano, disceso dal cielo per volere divino e affidato al profeta Muhammad. Liberi loro di professare e diffondere la loro fede, e liberi noi di dire che oggi, in nome di tale fede, vengono compiute violenze e stragi. I Santi, i Defunti: le due sentite celebrazioni dei prossimi giorni sono strettamente collegate, e non solo dal calendario. Per la Chiesa antica, era la morte a testimoniare la coerenza del cristiano santo; e d’altro canto, solo con 15 Parola a... Società Mons. Chiaretti si chiede che fine abbia fatto il laicato cattolico in politica Dalla nuova edizione del Dossier immigrazione, i dati sull’Umbria Censis 3 Italiani sempre più informati in tema salute, ma insoddisfatti della Sanità pubblica 5 Papa Incontra i movimenti sociali e annuncia un’enciclica dedicata all’ecologia 6 la morte il santo raggiungeva la vera Patria a cui aveva anelato con la sua intera esistenza. Oggi tuttavia pare che la “vita eterna” sia desiderata da pochi, forse perché la si interpreta come una ripetizione infinita della vita terrena... 9 &14 SPIRITO DI ASSISI Gli eventi che hanno segnato la tre-giorni di Assisi in memoria della Giornata lanciata da Giovanni Paolo II. Su “Abramo, nostro padre nella fede” l’intervento di padre Giulio Michelini 10 -11 POLITICA A livello nazionale e regionale si dibatte sulla riforma della legge elettorale. In Umbria si tratta di una questione urgente perché ci sono le elezioni in vista 4 &6 Per essere informato su ciò che è importante. Per te Se non sei abbonato richiedi 8 copie omaggio. Anche on line. Collegati al sito utilizzando il QR code per conoscerci meglio... Invia i tuoi dati all’indirizzo e-mail [email protected]; oppure riempi e spedisci il modulo sottostante a La Voce - Abbonamenti Piazza IV Novembre, 6 - 06123 Perugia. Puoi comunicarceli anche chiamando al numero 075 5720397 Sì, desidero ricevere otto copie omaggio del vostro settimanale al seguente indirizzo COGNOME............................................ NOME................................................... VIA e N¡............................................... Le copie omaggio saranno recapitate a partire dal primo numero utile al ricevimento della richiesta ........................................................... CITT¸................................................... DESIDERIAMO INFORMARLA CHE I DATI DA LEI FORNITI SARANNO TRATTATI SECONDO LE INDICAZIONI DEL D.LGS. N. 196 DEL 30 GIUGNO 2003 (˙CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI¨). PER RICEVERE L INFORMATIVA IN DETTAGLIO PUæ RIVOLGERSI PRESSO GLI UFFICI DEL SETTIMANALE LA VOCE O CONTATTARCI AL NUMERO 075-5720397. CAP .................. PROVINCIA .............. TEL/CELL.............................................. DIOCESI............................................... LA VOCE ATTUALITÀ VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 Informati ma insoddisfatti CENSIS. Italiani T Il dato più eclatante è che le persone riscontrano un peggioramento del Servizio sanitario nazionale. La qualità dell’assistenza è percepita in contrazione, crescono i “viaggi della speranza”, specie da Sud a Nord in cerca di ospedali, medici e tecniche di cura di eccellenza che soltanto in poche regioni italiane sono Le liste d’attesa determinano i giudizi più negativi. I ticket sono percepiti come una tassa iniqua. Si profila una crescita delle polizze assicurative private disponibili. Le punte di maggiore soddisfazione sono al Nordest col 27,5% di pareri negativi; quelle al contrario più critiche sono al Sud dove il 72% formula giudizi tutt’altro che lusinghieri sul sistema di cura pubblico. Per non parlare dei “tagli” variamente imposti alla sanità nel corso degli ultimi anni. Molto negativo è il giudizio sulla chiusura dei piccoli ospedali: il 67% dei cittadini si dichiara contrario perché li ritiene un presidio importante. Si diceva del ricorso al “fai da te” (autocura o ricorso al “privato”): nell’ultimo anno il 53% degli italiani, per via della crisi, si è rassegnato a tempi di attesa più lunghi per effettuare analisi, visite e cure mediche. Ovviamente, chi ha i soldi cerca soluzioni più rapide. Così hanno fatto circa due terzi degli italiani, che hanno pagato di tasca propria, in particolare, il ticket sui farmaci (66%), le visite specialistiche (45,5%), o il dentista (45,5%). Curiosi i capitoli della ricerca del Cen- sis che riguardano la prevenzione e l’uso del Web. Per la paura diffusa dei tumori (63%), della non-autosufficienza (31%), di malattie cardiovascolari (28%) e neurologiche (26%), si cerca di mantenersi sani con diete (44%), controlli medici periodici (43%) e ampio ricorso alle informazioni in Rete (42%). Anche se il medico di base rimane la fonte di informazione più consultata dagli italiani (73%), il 48% legge giornali, riviste e va su internet; il 35% compra integratori, il 25% farmaci auto-prescritti. Se le malattie sono gravi, il 90% “ubbidisce” alle prescrizioni mediche; se non lo sono, solo il 57% segue i consigli degli specialisti. È piuttosto generalizzato il grado di fiducia nei farmaci, specie se usati per malattie croniche. Ma c’è il problema del ticket - già citato - e poi quello della non totale copertura pubblica, che rendono a volte necessario l’acquisto a pagamento delle medicine, perché non “passate” dal Servizio sanitario pubblico. Mentre la farmaceutica fa continui progressi, come mostra il caso di Ebola e dell’epatite C (per cui è stata elaborata una cura costosissima), è probabile che in un prossimo futuro il Governo sia costretto a “stringere” ulteriormente sulle coperture generali fornite alla popolazione. Si profila quindi una crescita del ruolo delle assicurazioni sanitarie integrative private, che però non sono - al momento - alla portata di tutti i cittadini. Luigi Crimella Il Sud rischia la desertificazione sul piano umano e industriale I l Sud Italia si sta avviando verso una ‘desertificazione’ demografica... È il quadro che emerge dal Rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno 2014. Dati che si riferiscono al 2013 (ma il trend non è cambiato nel 2014): 177 mila nascite, il numero più basso dal 1861. E i decessi hanno superato le nascite, emulando quanto era accaduto solo nel 1867 e nel 1918, cioè alla fine di due guerre, la Terza d’indipendenza e la Prima mondiale. Di fronte a queste cifre, ecco la previsione: “Il Sud sarà ABAT JOUR A cura di Angelo M. Fanucci Una chiamata anche per noi più insoddisfatti nei confronti della sanità pubblica ra i tanti problemi che gli italiani devono affrontare c’è quello della salute. Sì, perché il bel tempo antico in cui c’era il “dottore” cui ci si poteva rivolgere tranquillamente, nel suo studio vicino a casa, e che, se le cose erano leggere, ti prescriveva medicine passate dal Servizio sanitario nazionale (Ssn); se invece erano “serie”, ti faceva ricoverare all’ospedale... ebbene, quel tempo sembra definitivamente tramontato. Oggi, nella rivoluzione che sembra stia colpendo inesorabilmente tutti i settori della società, anche la sanità è messa in discussione e appare a rischio di non poter più mantenere un servizio universale. Lo spiega il Censis (Centro studi investimenti sociali) nel rapporto presentato il 27 ottobre a Roma, dal titolo Informati e insoddisfatti: verso una sanità minimale?, curato nell’ambito del Forum per la ricerca biomedica. Anzitutto, uno sguardo ai dati generali emersi dalla ricerca. Gli italiani si dicono mediamente “informati” (70%), ma per il 55% temono la confusione per “troppa informazione”. Il 49% (in pratica la metà) giudica inadeguati i servizi sanitari della propria Regione, con una percentuale che sale al 72% al Sud. Qual è la “colpa” più grave del sistema sanitario? Le liste d’attesa, che stroncano le speranze dei più, costretti a ricorrere, in casi davvero seri, alle visite e cure private. Per questo aspetto, ben il 64% si dice gravemente insoddisfatto. Per non parlare del ticket, variamente presente e modulato nelle Regioni: per il 45% degli italiani si tratta di una tassa iniqua, e per il 35% i farmaci garantiti dal Ssn sono insufficienti. Insomma, un pianto diffuso un po’ in tutto lo Stivale. Vediamo più analiticamente cosa è emerso dalla ricerca. 3 interessato nei prossimi anni da un stravolgimento demografico, uno tsunami dalle conseguenze imprevedibili, destinato a perdere 4,2 milioni di abitanti nei prossimi 50 anni, arrivando così a pesare per il 27% sul totale nazionale, a fronte dell’attuale 34,3%”. Sempre secondo il Rapporto Svimez, in cinque anni di crisi l’industria nel Sud ha registrato un decremento del 53% negli investimenti, e i consumi delle famiglie sono crollati di quasi il 13%. Gli occupati sono scesi a 5,8 milioni, il valore più basso dal 1977. Basti pensare che nel nostro Meridione, pur essendo presente appena il 26% degli occupati italiani, si concentra il 60% delle perdite di lavoro determinate dalla crisi. Così, si alimenta anche il fenomeno dell’emigrazione (116 mila abitanti emigrati nel solo Sconcertano i dati dell’ultimo “Rapporto Svimez”: povertà sempre più devastante, natalità in picchiata 2013). Nell’ultimo anno le famiglie povere sono aumentate del 40%. Questa la classifica aggiornata della “ricchezza” detenuta: la Calabria conferma il triste primato di regione più povera d’Italia, con un Pil pro-capite nel 2013 di appena 15.989 euro, meno della metà delle regioni più ricche come Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Lombardia. Nel Mezzogiorno, la regione con il Pil pro-capite più elevato è risultata l’Abruzzo (21.845 euro); a seguire, il Molise (19.374 euro), la Sardegna (18.620), la Basilicata (17.006 euro), la Puglia (16.512 euro), la Campania (16.291 euro), la Sicilia (16.152 euro) e, appunto, la Calabria. Perciò, se non si inverte la rotta, il Sud corre il rischio concreto di una progressiva “desertificazione” sia umana sia industriale. Nella storia recente, le difficoltà economiche e sociali non sono certo mancate nel Meridione d’Italia, ma mai la speranza si era tanto svilita da generare un trend demografico così negativo. Al contrario, forse proprio nei tempi più ardui, gli uomini e le donne del Sud hanno sempre risposto alle innumerevoli difficoltà guardando avanti, scegliendo di sperare nel futuro, di non mollare, di dare continuità a quel ricchissimo patrimonio di storia, cultura, costumi e umanità che li caratterizza. Affidandolo alle nuove generazioni. Immigrazione, un fenomeno recente in Italia, rispetto ad altri Paesi europei. Ma ormai anche da noi i residenti in Italia che non sono nati in Italia sfiorano i 5 milioni (come in Inghilterra, contro i 6 milioni della Spagna e gli oltre 7 milioni della Germania). Dimensioni imponenti e in crescita: gli iscritti nelle nostre scuole senza cittadinanza italiana erano 196.414 nell’anno scolastico 2001-2002, sono stati 784.630 nell’anno scolastico 2012-2013. Quelli che tra loro ottengono un diploma di scuola media superiore o una laurea sono tanti, in percentuale, quasi quanto gli Italiani. 2014, dati ufficiali: vengono dalla Commissione Onu per i rifugiati, l’Unhcr (United Nations High Commissioner for Refugee): dal 1° gennaio al 24 agosto 2014 sono stati circa 124.380 gli arrivi via mare dall’Africa in Europa, ben 108.172 dei quali dall’Africa in Italia; tra di loro, almeno 14 mila minori, di cui 8.600 non accompagnati. Poveri ragazzi! Dall’Eritrea, dalla Siria, dalla Somalia fuggono dal caos politico, dagli ammazzamenti generalizzati, dalla dignità calpestata delle persone; tentano di fuggire verso la vita. I morti affogati? Nessuno lo sa. Migliaia. Problemi enormi, certo!, quelli legati all’immigrazione, come è sempre accaduto, associati da una parte all’aumento della criminalità nel Paese che li accoglie, dall’altra al rilancio demografico e lavorativo di quello stesso Paese. “Ributtiamoli a mare!”, tuonava Bossi, con in cuore uno struggente rimpianto per le cannoniere del passato. “Rimandiamoli a casa!”, tuona Matteo Salvini, rubizzo come l’Ercolino sempre in piedi. Qualche centinaio di questi ragazzi sono stati accolti anche dalle nostre parti, ma perlopiù passano la giornata a girarsi i pollici. E io sono entrato in ebollizione, perché anche la mia Comunità, con le quattro cooperative sociali (la San Girolamo, la Saonda, l’Agricola Colfiorito di Gubbio, la Sigipa) che le reggono il moccolo, potrebbe offrire la possibilità a diversi lavori artigianali, che quei ragazzi potrebbero imparare da noi per poi praticarli nel loro Paese d’origine, o in qualche Paese del Nord Europa dove sono scomparsi da tempo, e dove la gente è stufa della plastica e dei suoi sottoprodotti, come la musica heavy metal e tanta altra robaccia... Molti lavori, molti: falegnameria, corniceria, produzione articoli carnevaleschi, riproduzioni in argento di pezzi unici della nostra arte, produzione di carta a mano per fotografi, ecc. Ma non partiremo se non avremo alle spalle delle imprese solide, che prendano in mano il management dei nostri sogni. Ho in mente quattro o cinque volti, che erano ragazzi quando anch’io ero poco più che un ragazzo… chissà se i buoni propositi di allora sono ancora vivi? O se, nel libro che ho scritto (Non per loro, ma con loro) e che forse qualcuno pubblicherà, dovrò aggiungere un altro paragrafo al capitolo intitolato “La sagra dei buchi nell’acqua”? Tanti buchi. Non ne serve un altro. LA VOCE ACCADE IN UMBRIA 4 SetteGIORNI a cura di Enzo Ferrini IN SEI MESI PERSI 12.000 POSTI DI LAVORO Nei primi sei mesi di quest’anno in Umbria si sono persi circa 12.000 posti di lavoro: 8.300 da gennaio a marzo e 3.600 da aprile e giugno. Numeri forniti dalla Cgil alla vigilia della grande manifestazione svoltasi la scorsa settimana a Roma contro il cosiddetto Jobs Act del governo Renzi. “Ma il dato sull’occupazione, già di per sé drammatico” - ha detto il segretario umbro del sindacato, Mario Bravi - non tiene conto delle migliaia di cassaintegrati, dei 630 lavoratori della ex Merloni che dal 12 ottobre “sono entrati a tutti gli effetti nella folta schiera dei disoccupati”, degli oltre 500 licenziamenti richiesti per l’Ast di Terni e delle centinaia di posti di lavoro a rischio in tante altre aziende. AST: MATRIMONIO NEI GIORNI DELLA PROTESTA “Questo matrimonio deve essere un segnale di speranza per tutti noi”. Parole dello sposo, Stefano Rossi, operaio dell’Ast, durante la cerimonia svoltasi nella sala del Consiglio comunale di Terni, che da giorni era presidiato dai lavoratori in sciopero delle Acciaierie. Un matrimonio civile la cui data era stata fissata da tempo, e comunque prima dell’annuncio dei licenziamenti da parte della azienda tedesca. “In un momento così delicato - ha detto l’assessore comunale Emilio Giacchetti - è bello che si riesca a guardare oltre le difficoltà e a intraprendere un percorso insieme, all’insegna della speranza e dell’amore”. COOPERATIVA SALVA 100 POSTI DI LAVORO Per fortuna c’è anche chi sfida la crisi e crea occupazione; come la cooperativa umbra Pac 2000A, la quale ha acquisito e riaperto sette supermercati Despar della nostra regione, salvando il posto di lavoro di più di 100 persone. La cooperativa era stata costituita nel 1972 da alcuni commercianti perugini, titolari di piccoli negozi alimentari che rischiavano di essere cancellati con l’arrivo dei primi grandi supermercati. Oggi quella piccola cooperativa di ex ‘bottegai’, aderente al Conad, è diventata la prima azienda dell’Umbria: occupa più di 13 mila persone e ha più di 1.200 punti vendita (dal tradizionale negozio all’ipermercato) non solo in Umbria ma anche nel Lazio, Campania e Calabria. MANCA IL SANGUE... ARRIVANO I CARABINIERI C’è un’altra emergenza: all’ospedale di Perugia manca di nuovo il sangue. A salvare la situazione, almeno per il momento, sono stati i carabinieri. Il comandante della legione Umbria, gen. Roberto Boccaccio, ha deciso di anticipare di qualche giorno la programmata donazione di sangue degli oltre 60 militari i quali avevano aderito a una convenzione stipulata con l’Azienda ospedaliera l’estate scorsa. Adesso però servono altre donazioni perché il sangue raccolto a Perugia viene utilizzato anche da altri ospedali del territorio. Per informazioni è possibile rivolgersi alla segreteria del Centro trasfusionale ai numeri 075 5783628 e 075 5783884. QUALE DEI DUE È L’ ULIVO PIÙ VECCHIO? Quest’anno ci sarà meno olio umbro per colpa della “mosca dell’ulivo” (lo abbiamo scritto la scorsa settimana). Nella nostra regione ci sono però due di questi alberi, forse millenari, che resistono da secoli a intemperie e sfide di ogni genere, e che possono essere una lezione di vita anche per tutti noi: le avversità prima o poi passano. Uno si trova nel territorio di Trevi e l’altro in quello di Giano. Adesso però si è aperta una simpatica sfida mediatica tra i Sindaci dei due Comuni: quale dei due ulivi è il più antico dell’Umbria? Per questo è stata anche avanzata l’idea di organizzare un convegno di esperti per avere una risposta definitiva. VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 Operai Ast a Roma per il lavoro M ercoledì sono andati in circa 600 a Roma per manifestare davanti all’Ambasciata tedesca. Obiettivo degli operai delle acciaierie di Terni era di esporre all’ambasciatore le motivazioni della protesta e chiedere un intervento sulla multinazionale Tk-Ast. Obiettivo raggiunto con le Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) ricevute dal portavoce dell’ambasciatore. A quel punto i dimostranti si sono mossi, in gruppo, per raggiungere la sede del Ministero dello sviluppo economico in cui era in corso un incontro tra il ministro Federica Guidi e l’amministratore delegato della Tissen Krupp Lucia Morselli. Nel tragitto, però, al momento di attraversare piazza Indipendenza si sono verificati gli scontri con la Polizia in cui sono rimasti feriti sette manifestanti. Quando il corteo dei lavoratori ha potuto raggiungere il Ministero l’incontro tra Guidi e Morselli era già finito. Le scene dello scontro hanno suscitato le durissime le reazioni di politici e sindacalisti mentre il Vescovo di Terni ha invitato ad avere “nervi saldi e lucidità mentale” per “mettere in atto strategie efficaci senza cedere alle provocazioni” (vedi il testo qui sotto). Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha chiesto al Ministro dell’Interno Angelino Alfano di accertare le responsabilità, mentre il ministro guidi ha convocato per giovedì 30 ottobre (mentre il nostro giornale va in stampa) le organizzazioni sindacali per fare il punto della vertenza alla luce degli ultimi sviluppi. E alla fine della giornata Ast ha diffuso una nota in cui “accoglie le sollecitazioni Mercoledì sono stati ricevuti all’Ambasciata tedesca. Poi gli scontri con la politizia del ministro Guidi a proseguire ed a intensificare le trattative in corso con le organizzazioni sindacali, anche presso sedi istituzionali, con l’intento di valutare tutte le opzioni possibili che possano portare al raggiungimento degli obiettivi di ristrutturazione economica e rilancio in- Ast di Terni. Per il vescovo Piemontese fatto “grave e non preannuncia alcunchè di buono” Mons. Giuseppe Piemontese, vescovo della città di Terni, a fine giornata, mercoledì, è intervenuto con una nota su quanto accaduto a Roma tra gli operai e le Forze dell’ordine. Ecco il testo. iò che è accaduto a Roma nella mattinata del 29 ottobre, durante la manifestazione dei lavoratori dell’Acciai Speciali Terni, è grave e non preannuncia alcunchè di buono. Vogliamo augurarci che si sia trattato di uno spiacevole fraintendimento e C che presto si riportino le relazioni tra operai, ThyssenKrupp, Forze dell’ordine e Istituzioni su un binario di rispetto e di correttezza civile, legale e istituzionale. Qualche giorno addietro, prima dello sciopero di Terni, scrivevamo: “Ora si temono prove di forza che non concorrono alla soluzione dei problemi, ma ad esasperare ulteriormente gli animi e a saturare l’ambiente di tossine pericolose, se non proprio mortifere”. La previsione sembra in fase di dustriale nel rispetto degli iniziali obiettivi economici definiti e conferma di ritenere necessarie riduzioni di costi, fra cui il costo del personale, per circa 100 milioni di euro”. Nella nota dell’Ast si parla anche di possibile “percorso alternativo” che possa garantire contemporanemente risparmi e lavoro ma ribadisce anche che se non sarà compatibile con il “previsto contenimento dei costi” “dovrà adottare le misure previste nel piano già presentato lo scorso 17 luglio”. Che prevede 550 licenziamenti su 2600 lavoratori. M. R. V. realizzazione. Diciamo a tutti con fermezza che è ora di avere nervi saldi, lucidità mentale e mettere in atto strategie efficaci senza cedere alle provocazioni: le “vie brevi” non hanno mai portato a risultati utili. Scendano in campo come protagonisti di questo momento critico animi pacificati, spiriti illuminati, tessitori d’intese per promuovere accordi possibili, rispettosi della dignità dei lavoratori. I governanti, prima che sia troppo tardi, intervengano con decisione e lungimiranza per dare risposte concrete a migliaia di famiglie in ansia e debilitate dalla lunga e pesante depressione sociale, che sembra non aver fine. Come uomini e donne di fede della comunità ecclesiale di TerniNarni-Amelia, esprimiamo solidarietà alle famiglie e ai lavoratori delle Ast e continuiamo a sostenere con la preghiera la speranza del nostro popolo. p. Giuseppe Piemontese OfmConv Vescovo di Terni - Narni Amelia Il Consiglio regionale dovrebbe discutere la legge elettorale entro metà novembre Laboratorio alchemico elettorale S i avvicinano le elezioni regionali, e l’assemblea di palazzo Cesaroni dovrebbe portare il testo della nuova legge elettorale in aula entro metà novembre. Ma ancora non si sciolgono i nodi. La sostanza, tanto per cambiare, è il futuro di tanti esponenti della politica umbra; e la legge elettorale, con percentuali e soglie di sbarramento, può segnare la fortuna o meno di tanti personaggi ancora in circolo. Il Pd vuole andare avanti per la sua strada, senza cedere a cambiamenti che potrebbero mettere in dubbio la sua forza. Quindi: turno unico, preferenza di genere, e unico collegio. Ma la scelta del calcolo dei seggi diventa importante. In questo contesto, il Pd non vorrebbe cedere alle richieste degli alleati di avere maggiore spazio. Ma chi fa parte della coalizione vorrebbe contare su una propria rappresentanza. C’è il rischio che non si arrivi ad un nuovo testo? È possibile. Anche se la maggioranza di centrosinistra vorrebbe arrivare in Commissione con un testo che incontri il voto favorevole dei vari rappresentanti. Si registra, infatti, una differenza notevole rispetto alle proposte del centrodestra, che è sostanzialmente coeso intorno all’idea del doppio turno e di due collegi elettorali (Perugia e Terni). In questo modo Terni potrebbe avere qualche rappresentante in più. Il problema delle varie strategie è che il varo della nuova legge elettorale si mescola con le alleanze e le candidature che, in questo momento, si stanno delineando nei vari schieramenti. Rifondazione e Lista Tsipras hanno già annunciato che non faranno parte della coalizione di centrosinistra. E nel centrodestra la candidatura del sindaco di Assisi, Claudio Ricci, che non vuole sottoporsi a eventuali primarie, sta suscitando molte discussioni. Ritornando alla legge elettorale su un aspetto tutti dovrebbero essere d’accordo: l’abolizione del “listino”, che ha consentito l’elezione di persone che non avrebbero mai incontrato il favore degli elettori, ed è stata la “riserva indiana” dei partiti per consentire la sicura elezione di qualcuno. Il collegio unico incontra il dissenso di molti oppositori, ma la carica di consigliere regionale dovrebbe avere una visione più ampia, quindi rappresentare l’intero territorio regionale e non solo quello da cui proviene, dove già c’è il sindaco che rappresenta le istanze della propria comunità. Per quando riguarda la preferenza di genere - se si esprimono due preferenze, una deve essere a favore di una donna - si tornerebbe a una sorta di corsia preferenziale, come per il listino. Un partito può candidare anche tutte donne, se le ritiene più capaci e preparate dei colleghi. L’interrogativo finale è un altro: riusciranno i vari movimenti a trovare un accordo per una legge elettorale che sia tale, e non un testo frutto di alchimie? Emilio Querini LA VOCE ACCADE IN UMBRIA VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 5 ❖ AVIS ❖ GIORNATA DEL RISPARMIO ❖ JOBDAY Carenza delle donazioni di sangue Bambini in festa in Unicredit Studenti al lavoro per un giorno Le associazioni di donatori del sangue segnalano un aumento delle necessità di sangue per le diverse esigenze degli ammalati presenti negli ospedali umbri e il conseguente aumento di donazioni del sangue. “Almeno 150 donatori al giorno -dice Avis Umbria - dovrebbero presentarsi nei diversi punti di raccolta al fine di garantire la continuità delle prestazioni sanitarie”. L’Avis invita tutti i cittadini tra i 18 ed i 60 anni, che ancora non sono donatori di sangue, a chiamare una delle 67 sedi Avis in Umbria per poter avere informazioni su come diventare donatori. L’Avis ricorda, inoltre, che i suoi 31.731 volontari “nel 2013 hanno donato per 42.263 volte in forma periodica, anonima e totalmente gratuita garantendo un servizio indispensabile per tutta la collettività”. Il 31 ottobre a Roma si tiene la 90esima Giornata mondiale del risparmio organizzata dall’Acri - Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio Spa, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Sette filiali del Gruppo in provincia di Perugia per l’occasione aderiscono all’iniziativa accogliendo gli scolari delle IV e V elementari per una giornata di informazione a misura di bambino, anche con l’aiuto di gadgets a tema, astucci e matite. Oltre 400 i piccoli coinvolti nell’iniziativa. Titolo dell’edizione di quest’anno è ”Il Risparmio nell’Unione bancaria europea”. In provincia di Perugia le scuole che partecipano sono la Scuola Elementare “G. Garibaldi” di Umbertide, le Scuole Primarie Don Milani, Bellocchio e Ciabatti di Perugia, la Scuola Montessori di Gubbio, l’Istituto San Francesco di Sales di Città di Castello, l’Istituto comprensivo di Città della Pieve e la Scuola San Fortunato - Santa Prassede di Todi. Sono 45 gli studenti delle classi 3a, 4a, 5a, provenienti da 9 istituti superiori della provincia di Perugia, che stanno partecipando in questi giorni al terzo Jobday della Camera di Commercio. Per un giorno lasciano l’aula e sotto la guida dei loro mentor, si trasformano in autentica “risorsa umana”, calandosi in prima persona nei cicli produttivi di imprese manifatturiere, laboratori artigiani, uffici pubblici, studi professionali. Gli istituti coinvolti sono: Itis “Franchetti-Salviani” di Città di Castello, Iti ”Da Vinci” di Foligno, Itis ”M. L. Cassata” di Gubbio, Iis ”Marco Polo” di Assisi, Istituto Omnicomprensivo Rosselli-Rasetti di Castiglione del Lago, Iis Ciuffelli-Einaudi di Todi, IISS “Capitini-V. Emanuele-di Cambio” di Perugia, IIS Casimiri di Gualdo Tadino, Istituto Tecnico Industriale Statale “A. Volta” di Perugia. IMMIGRAZIONE I dati relativi all’Umbria quali emergono dal “Dossier statistico immigrazione 2014” È un’immigrazione che cerca la stabilizzazione e che sta pagando, più che altrove, il peso della crisi e della mancanza di lavoro. Questa la fotografia della popolazione straniera residente in Umbria tracciata dal Dossier statistico immigrazione 2014 “Dalle discriminazioni ai diritti”. Il rapporto è stato presentato mercoledì mattina a Perugia presso la sede della Giunta regionale a palazzo Donini, in contemporanea con la conferenza di Roma e degli altri capoluoghi di Regione. La situazione umbra riconferma un dato ormai noto: l’incidenza degli immigrati nella nostra regione è fra le più alte d’Italia, l’11,1% dell’intera popolazione, ben al di sopra dell’8,1% della media nazionale. Si tratta in prevalenza di donne, e i Paesi maggiormente interessati sono soprattutto Romania, Albania e Marocco. Effetti della crisi La crisi economica ha comunque attenuato la crescita dei flussi, come confermato anche dalla diminuzione del numero dei permessi rilasciati per la prima volta durante l’anno. In base ai dati totale dei nati, ossia 4 punti in più rispetto al 15,1% della media nazionale. Questa situazione si ritrova speculare anche nelle scuole, dove nell’anno 2013-2014 sono stati 17.341 gli studenti stranieri, il 14% del totale, contro il 9% nazionale. Si tratta delle cosiddette “seconde generazioni”, di cui più della metà (il 54,9% contro il 51,7% nazionale) sono nati in Italia. Nella sola scuola dell’infanzia, ben l’89% degli alunni stranieri sono nati nel nostro Paese. “Da questi dati – spiega Eleonora Bigi, responsabile della sezione Immigrazione, protezione umanitaria, diritto d’asilo e pace della Regione – emerge come l’immigrazione umbra sia in cerca di stabilizzaziol Dossier statistico immigrazione è il ne, cioè lo stranierapporto annuale curato dal Centro studi e ro che si trova nelricerche Idos per conto dell’Unar - Ufficio la nostra regione nazionale antidiscriminazioni razziali del vuole restarvi in Dipartimento per le pari opportunità della maniera stabile, Presidenza del Consiglio dei ministri. Il insieme alla prorapporto mette a disposizione i dati più pria famiglia. Se, aggiornati sui flussi, sui soggiornanti, infatti, i permessi sull’inserimento nel mondo del lavoro e nella di soggiorno a società, in una panoramica europea, nazionale scadenza sono die regionale. Quest’anno il tema è “Dalle minuiti per la discriminazioni ai diritti”. mancanza di lavoro, sono invece aumentati di quadenza con le imprese italiane, il si 3.300 unità quelli a lunga scadenza. cui saldo è negativo (-1,4%). A ciò si aggiunge la dinamica positiva delle nascite, l’incremento Multiculturalità La multiculturalità in Umbria è degli inserimenti scolastici e il ormai una realtà assodata. Basti numero dei ricongiungimenti fapensare che, dei 7.375 nuovi na- miliari, ben 13.300 nello scorso ti del 2013, 1.444 sono stranieri, anno”. Laura Lana con un’incidenza del 19,6% sul Chi ha curato il Dossier statistico I tunità di lavoro, in particolare nel settore edile. Cresce viceversa la presenza delle donne straniere nel mercato del lavoro: il 17,1% contro l’11,8% degli uomini. In controtendenza il dato circa le imprese di immigrati che, usciti dal mercato del lavoro come dipendenti, vi sono rientrati da imprenditori o liberi professionisti. Le imprese di stranieri sono infatti il 7,8% sul totale regionale, e nel 2013 hanno conosciuto un saldo positivo tra quelle avviate e cessate durante l’anno (+271 unità, pari al 3,3%, su una media nazionale del +4,1%), in controten- della questura di Perugia, infatti, si è passati dai 21.178 permessi del 2012 ai 19.650 del 2013, con un particolare decremento di quelli per lavoro, che sono calati da circa 15 mila a poco meno di 11 mila. La disoccupazione infatti pesa moltissimo sugli stranieri che risiedono in Umbria: si attesta al 20,7%, quasi 12 punti in più di quella degli italiani (8,5%), tanto che un terzo dei disoccupati della regione sono immigrati, uno dei dati più critici del nostro Paese. I più colpiti sono gli uomini, che hanno visto diminuire le oppor- BREVI ❖ PREVENZIONE A SCUOLA Un sms per dire no a bullismo e droga È attivo da lunedì 27 ottobre il numero 43002 al quale chiunque potrà segnalare, in forma anonima o identificata, eventuali episodi di bullismo o di spaccio di stupefacenti presso le scuole. Il progetto “Un Sms per dire no a droga e bullismo” è statao presentato in prefettura e fa parte della nuova strategia nazionale di azioni per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di illegalità che possono turbare il regolare andamento delle attività scolastiche e un sano sviluppo psico-fisico dei minori; scopo dell’iniziativa, in particolare, è quello di valorizzare il contributo attivo dei cittadini attraverso più moderni ed efficaci canali di ascolto e comunicazione, facilmente utilizzabili da tutti. ❖ PICCOLE E MEDIE IMPRESE On line il servizio fatturazione elettronica È online attraverso il sito della Camera di Commercio di Perugia (www.pg.camcom.gov.it) il servizio base di fatturazione elettronica espressamente dedicato alle piccole e medie imprese iscritte alle Camere di commercio che abbiano rapporti di fornitura con le Pubbliche amministrazioni. Dal 6 giugno scorso, tutte le Pubbliche amministrazioni centrali sono tenute per legge a ricevere fatture solo ed esclusivamente in formato elettronico e, a partire dal mese di aprile del prossimo anno, l’obbligo sarà esteso a tutte le Pubbliche amministrazioni. Il servizio “Fatturazione Elettronica” si rivolge a tutti i piccoli fornitori della PA, senza alcun onere per l’impresa. Obiettivo del servizio è agevolare le imprese ad adeguarsi alle nuove regole di fatturazione e favorire una rapida e completa transizione verso l’utilizzo delle tecnologie digitali. Sanità: tagli ai punti nascita e non alle ivg? Monacelli (Udc) chiede alla Giunta se intende “razionalizzare” la rete dei punti in cui si fanno gli aborti così come ha fatto tagliando i punti nascita I n tempi di tagli alla spesa sanitaria e ai servizi Sandra Monacelli, capogruppo Udc in Consiglio regionale, chiede alla Giunta di spiegare cosa intenda fare “riguardo l’invito del ministero della Salute a razionalizzare, come accaduto per i punti nascita, i punti in cui si pratica l’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg)”. Anche in questo settore, scrive Monacellinell’interrogazione presentata in Consiglio lunedì scorso, si dovrebbe procedere “alla chiusura delle strutture scarsamente utilizzate, in modo particolare quelle che praticano Ivg tardive (dopo il primo trimestre di gravidanza) ove l’intervento andrebbe eseguito solo nelle strutture con un reparto di terapia intensiva neonatale, in considerazione della necessità di assistere l’eventuale nato vivo”. Citando i dati del Ministero della salute sulla attuazione della legge 194, Monacelli evidenzia il fatto che “in Umbria, su 13 strutture di ricovero con reparto di ostetricia e/o ginecologia, 12 praticano le interruzioni volontarie di gravidanza con una percentuale del 92,3% contro una media nazionale del 64%”. In riferimento alla popolazione femminile in età fertile, in Umbria, prosegue Monacelli, è più elevata la presenza di strutture in cui si pratica l’aborto rispetto ai punti-nascita (6,2 contro 5,7). “Tale dato, in netta controtendenza rispetto al rapporto fra nascite e Ivg, è presente esclusivamente nelle cosiddette ’Regioni rosse’ (Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Umbria), chiaro segnale - commenta Monacelli di una scelta ideologica prima che di reale fabbisogno. Pochi mesi fa in Umbria si è polemizzato circa l’eccessiva presenza di medici obiettori di coscienza, che avrebbero messo a rischio le Ivg, mentre addirittura il carico di lavoro settimanale, relativo alle Ivg, per i ginecologi umbri non obiettori è in calo e tra i più bassi in Italia”. Sandra Monacelli conclude la sua Interrogazione ricordando che “un obiettivo della politica sanitaria italiana, secondo l’accordo Stato-Regioni del dicembre 2010, è quello della messa in sicurezza dei punti nascita, che prevede una riorganizzazione degli stessi con la chiusura di quelli in cui si effettuano meno di 500 parti l’anno. Tale obiettivo è stato fatto proprio dalla Regione Umbria, con la recente chiusura per ultimo del punto nascita di Assisi. Il ministero invita a monitorare, per quanto riguarda l’interruzione volontaria di gravidanza, i punti che ne effettuano poche, analogamente a quanto accade per i punti nascita. Ma tale invito, contrariamente ai punti nascita, è puntualmente caduto nel vuoto”. LA VOCE ATTUALITÀ 6 Pd-sindacati, fine di una lunga love story VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 POLITICA. L’eterno ritorno della legge elettorale. La soluzione con premio di maggioranza al partito (non alla coalizione) farebbe comodo a tanti S Q uando a sinistra volano gli stracci, bisogna riconoscerlo, non se le mandano a dire. Lo scontro a mezzo stampa e tv è di quelli al calor bianco. Alla segretaria della Cgil Susanna Camusso, che ha accusato Matteo Renzi di essere al governo grazie ai “poteri forti”, ha risposto l’eurodeputata Pina Picierno: “Io, allora, potrei ricordare che la Camusso è stata eletta con tessere false o che la piazza è stata riempita con pullman pagati, ma non lo farò”. In realtà l’ha fatto; con un espediente retorico, ma l’ha fatto. Poi un altro esponente del Pd, il presidente Matteo Orfini, ha ricordato che “Renzi è a palazzo Chigi perché ce lo ha messo il Pd, decidendolo in Direzione”. Fin qui la stretta cronaca politica, che certamente ci riserverà altre sorprese. Noi ci limitiamo a prendere atto che difficilmente il futuro ci riserverà sindacati “cinghia di trasmissione” dei partiti, come nel secolo scorso. Di sicuro quella che si sta consumando è una pagina importante di quella scomposizione politica che Matteo Renzi sta scientificamente perseguendo. Da semplici cittadini elettori, siamo certamente costretti a prendere posizione da una parte o dall’altra. Il trend emergente va dalla parte di Renzi e della sua compagine. Molte sono le speranze riposte in questo nuovo corso. Matteo Renzi è di sicuro il primo esponente di una nuova generazione di “professionisti della politica”, nuova nello stile e nello spirito, nella cultura e nella prassi del rinnovamento. Se il linguaggio è specchio della personalità, c’è da dire che Renzi è più solido e forte di quanto la sua età e la sua figura fisica da giovanotto esuberante e fiorentino sferzante può far credere. Certo, tutti aspettano che alle parole seguano i fatti. Ma la dimensione del tempo anche se c’è la fretta delle conclusioni e delle approvazioni delle promesse rischia di allungarsi. La bacchetta magica in questo periodo non ce l’ha questo governo, e nessuno in Europa. E. B. S ulla riforma elettorale si procede a strappi. Le ultime notizie segnalano una significativa svolta, nella prospettiva - sembra - del bipartitismo. O più esattamente, una sorta di bipartitismo imperfetto. Sì come quello oggetto di una famosa definizione (del politologo Giorgio Galli) vecchia del secolo scorso. Cercava di cogliere la peculiarità italiana degli anni Sessanta, un quadro bloccato, con un partito grande sempre al governo, e un altro più piccolo, sempre all’opposizione. Si chiamavano Democrazia cristiana e Partito comunista. Sembra che, per la legge in lunga e faticosa gestazione, Renzi voglia proporre - con l’accordo di Berlusconi il premio di maggioranza al partito e non alla coalizione, rivedendo il testo votato alla Camera il 12 marzo, così come il difficile accordo sulle soglie di sbarramento, che sembra anch’esso tornare in discussione. Converrebbe al premier, che si è posto (esplicitamente e con l’ormai nota sicurezza) l’obiettivo di altri due mandati di legislatura, e forse conviene allo stesso Berlusconi, alla ricerca di tutele personali e patrimoniali, oltre che di spazio politico ancillare. Può giovare financo all’appannato Grillo. Di qui la prospettiva di un bipartitismo imperfetto, con un partito a esclusiva vocazione di governo, e altri che presidiano spezzoni di opposizione. Il “maggioritario all’italiana” è da sempre un bricolage in cui la forma prevaleva sulla sostanza, i contenitori sui Le regole sono un’arte contenuti, le sigle sulla realtà politica. In realtà, le vicende recenti hanno dimostrato che per vincere le elezioni non servono i premi, ma la capacità politica, come alle europee. Paradossalmente, allo stato attuale il Presidente del Consiglio potrebbe vincere anche con un buon proporzionale con preferenze: in astratto, certamente il sistema più rappresentativo, quello che la Corte costituzionale ha provvisoriamente fissato nella famosa sentenza n. 1 del 2014 e con cui andremmo a votare in caso di elezioni anticipate. Di queste si parla ogni tanto, per smentirle, ma anche per agitarle come spauracchio di fronte a un Parlamento disorientato, cioè, in concreto, a diverse centinaia di parlamentari che non hanno assolutamente alcuna certezza del C’è un cimitero in fondo al mare Mediterraneo. Proviamo ad “adottare” un defunto ignoto C’ è un cimitero in fondo al mare. Sul fondo del Mediterraneo giacciono migliaia di vite umane affondate insieme alla speranza, mentre cercavano di raggiungere, se non la Terra promessa, almeno un approdo sicuro. Solo a settembre, nel giro di tre giorni, per 1.000 salvati si sono contati quasi altrettanti dispersi, scomparsi, senza nome. Il 3 ottobre 2013 al largo di Lampedusa affondò un’imbarcazione proveniente dalla Libia: 366 morti, 20 dispersi, 155 superstiti. Un anno dopo, le immagini girate dal fotoreporter Francesco Zizola ci restituiscono la muta testimonianza di ciò che è accaduto, di quel che rimane, con la nave adagiata a 50 metri di profondità sul fondale sabbioso. “Ci siamo abituati – ha detto Papa Francesco proprio a Lampedusa – alla sofferenza dell’altro; non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro. La globalizzazione dell’indifferenza ci rende tutti ‘innominati’, responsabili Il Papa incontra il Social Forum: “Dovete cambiare il Sistema” ui mass media italiani è passato come “l’incontro del Papa con il Leoncavallo” (noto “centro sociale” anarchico di Milano), ma si trattava dell’Incontro mondiale dei movimenti popolari, in pratica il vasto mondo anche cattolico Ricevuti in Vaticano del Social Forum i partecipanti che manifesta e fa all’Incontro mondiale contro-proposte in occasione dei G8 e dei movimenti altri meeting dei popolari. Bergoglio cosiddetti “Grandi della Terra”. Papa sta lavorando Francesco ha a un’enciclica ricevuto i sull’ecologia partecipanti all’incontro nell’“aula vecchia del Sinodo” in Vaticano. Presente anche evidenziato che la solidarietà, di cui sono un Capo di Stato, il presidente boliviano incarnazione i movimenti popolari, si Evo Morales. Di fronte a loro, il Papa trova ad “affrontare gli effetti distruttivi argentino ha ribadito che occorre dell’Impero del Denaro”. Ma non si vince rivitalizzare le democrazie, sconfiggere la “lo scandalo della povertà promuovendo fame e la guerra, e garantire la dignità strategie di contenimento” che si limitano umana a tutti, soprattutto ai più poveri e a trasformare “i poveri in esseri domestici marginalizzati. Francesco ha subito e inoffensivi”. Coloro che riducono i poveri alla passività - ha aggiunto - Gesù “li chiamerebbe ipocriti”. Quindi si è soffermato su tre punti-chiave: “Terra, tetto, lavoro. È strano, ma quando parlo di queste cose, a qualcuno sembra che il Papa sia ‘comunista’. Non si capisce che l’amore per i poveri è al centro del Vangelo”. Terra, casa e lavoro sono “diritti sacri”, questa “è la dottrina sociale della Chiesa”. Rivolgendosi ai campesinos, ha quindi detto che lo preoccupa il loro sradicamento a causa di guerre e disastri naturali. È un crimine che milioni di persone soffrano la fame mentre la “speculazione finanziaria condiziona il prezzo degli alimenti, trattandoli come qualsiasi altra merce”. Un sistema economico incentrato sul denaro sfrutta la natura “per sostenere il ritmo frenetico di consumo”; ne derivano effetti distruttivi come il cambiamento climatico proprio futuro politico, tanto nel Pd che negli altri schieramenti. Così il dibattito a strappi sulla legge elettorale rafforza la presa del premier sul suo partito, che vuole trasformare per condannarlo a vincere, ma anche sul più ampio sistema politico, nei confronti del quale si presenta ed emerge senza alternative. Fare bene le regole del gioco - quelle elettorali, e a maggior ragione quelle costituzionali - è un’arte. Bisogna guardare oltre il breve termine e ben combinare le ragioni della governabilità con quelle del pluralismo. Perché, tanto nel proporzionale che nel maggioritario in tutte le sue molteplici sfaccettature, ciò che conta e che permette formare Governi solidi, durevoli e capaci di realizzare, non sono (come ben abbiamo visto) solo i numeri. Francesco Bonini senza nome e senza volto”. L’indifferenza è un killer silenzioso, che cresce nella mancanza di empatia e sfocia nell’individualismo egoista. L’antidoto risiede anche nella capacità di sentirsi parte della stessa umanità, che si costruisce con gesti concreti di aiuto, ma prende l’avvio dal riconoscersi fratelli anche nel dolore. Il 2 novembre, ogni famiglia si appresta a ricordare i “suoi” morti e a onorarli con una visita al camposanto e un’invocazione più intima, più profonda. Un rito di amore per non dimenticare chi non c’è più ma non cessa di essere presente. Allora, proviamo ad “adottare” un defunto ignoto: un pensiero, una preghiera. Come il piatto in più che su tante tavole si mette per l’angelo, per l’ospite inatteso, perché anche nel cimitero più silenzioso c’è sempre una campana che rintocca. Emanuela Vinai e la deforestazione. Il Papa ha rammentato che sta preparando un’enciclica sull’ecologia, assicurando che vi saranno ben rappresentate le preoccupazioni dei movimenti popolari. Francesco ha quindi esortato i movimenti stessi a cambiare il Sistema, a “costruire delle strutture sociali alternative”. E bisogna “farlo con coraggio, ma anche con intelligenza. Con tenacia, però senza fanatismo. Con passione, ma senza violenza”. Qui i cristiani - ha detto ancora - hanno un bel programma: le Beatitudini e il capitolo 25 del Vangelo di Matteo. “I movimenti popolari – ha concluso – esprimono la necessità urgente di rivitalizzare le nostre democrazie, tante volte ‘sequestrate’ da innumerevoli fattori. È impossibile immaginare un futuro per una società senza la partecipazione protagonista della grande maggioranza” delle persone. Bisogna superare “l’assistenzialismo paternalista” per avere pace e giustizia, creando “nuove forme di partecipazione che includano i movimenti popolari” e il “loro torrente di energia morale”. d. r. LA VOCE CULTURA VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 “Machiavelli e il mestiere delle armi”: in mostra un ritratto inedito del politologo insieme a dipinti e documenti tra XV e XVI sec. BREVI ❖ ISTITUTO TONIOLO Concorso per studenti, docenti e genitori U n ritratto inedito di Niccolò Machiavelli, l’autore del Principe, una delle opere tra le più note della letteratura italiana, è il protagonista principale della mostra che viene inaugurata oggi, venerdì 31 ottobre, su “Machiavelli e il mestiere delle armi. Guerra, arti e potere nell’Umbria del Rinascimento”. Sede privilegiata è palazzo Baldeschi al Corso, della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia, che promuove l’esposizione in collaborazione con la Fondazione CariPerugia Arte. L’opera potrebbe essere il primo ritratto in ordine di tempo del politico fiorentino (che si affianca agli altri cinque conosciuti) trovato in una collezione privata in Florida e acquistato su eBay dal politologo e collezionista Alessandro Campi, docente all’Università di Perugia. La tavola con il ritratto, restaurata, risalente alla metà del Cinquecento, è stata già presentata alla stampa al Complesso del Vittoriano di Roma lunedì 27 ottobre (dove lo scorso anno una mostra itinerante di grande successo ha celebrato il V centenario della stesura de Il Principe), a cui sono intervenuti Giuliano Amato, Alessandro Campi, Sergio Rizzo e Claudio Strinati. Strinati, storico e critico d’arte, già soprintendente del Polo museale romano, lo ha collocato nella bottega di Giorgio Vasari: “Ci troviamo di fronte ad un suo stretto collaboratore - ha detto - dalla mano più mossa e fluida, piuttosto raffinato nella modellazione della materia pittorica, di mano veloce e sintetica”. Secondo La presentazione del ritratto al Vittoriano Il ritratto è stato trovato in Florida ed acquistato su eBay da Alessandro Campi. Secondo lo storico dell’arte Claudio Strinati proviene dalla bottega del Vasari lo storico è di un giovanissimo spagnolo suo allievo Pedro Rubiales, chiamato in Italia Roviale Spagnolo. La tavola è perfettamente leggibile. Machiavelli è ritratto di profilo, genere riservato secondo la tradizione rinascimentale, alle celebrazioni. Il fatto curioso - ha spiegato Strinati - è che questo ritratto non ne presenta comunque le caratteristiche di imperturbabilità e inespressività, bensì lo sguardo è vivace e reattivo. La mostra, attraverso dipinti e stampe, libri e pubblicazioni d’epoca, monete e materiali multimediali, provenienti prevalentemente dalle raccolte dell’Umbria, Gli scavi della cattedrale di Perugia in un volume della Soprintendenza C ’è voluto del tempo perché lo studio scientifico sugli scavi sotto la cattedrale arrivasse alla conclusione. Il risultato è un corposo volume di 400 pagine Perugia. La città antica sotto la cattedrale, per le Edizioni scientifiche e artistiche, presentato venerdì 17 ottobre al Museo archeologico dell’Umbria. Davanti ad un pubblico numeroso tra i relatori c’erano Francesco Roncalli (Università Federico II di Napoli) e Francesco Scoppola, direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Umbria. Il volume curato da Luana Cenciaioli (della Soprintendenza archeologica) responsabile dello scavo, diretto dall’ing. Luciano Vagni, e da anni impegnata nella tutela e valorizzazione delle antichità perugine, dà conto del lavoro condotto dagli anni 1980 (quando direttore dei lavori era Anna Eugenia Feruglio) fino ai giorni nostri. Trent’anni di paziente lavoro di indagine nel sottosuolo della cattedrale, che ha portato alla luce uno spaccato della Perugia più antica, quasi una città sotterranea, con tracce di tre civiltà incastonate l’una sull’altra, dall’età etrusca alla romana fino a quella medievale. Restituendo in particolare i resti di un tempio etrusco, di un terrazzamento monumentale, di una strada basolata e di una domus. La pubblicazione, realizzata con il sostegno della Fondazione Casa di risparmio di Perugia, documenta dunque i risultati ottenuti presentando i singoli reperti rinvenuti con rigore scientifico, con tanto di fotografie e disegni. na biblioteca accessibile 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno con migliaia di libri a disposizione. Da oggi è realtà e si chiama “Media Library on Line” (Mlol). Si tratta di una rete di biblioteche pubbliche nata per il prestito digitale gratuito: prestare libri in formato elettronico (e-book), consultare banche dati ed enciclopedie, far leggere quotidiani o altri periodici, far ascoltare musica, vedere filmati video e scaricare audiolibri. Anche la Regione Umbria ha contribuito alla diffusione del documenterà i legami di Machiavelli con il territorio umbro, che sono più di quelli che si pensa, e come spesso l’attività politica e diplomatica di Machiavelli si sia intrecciata con le vicende storiche dell’Umbria. L’esposizione sarà anche l’occasione per illustrare una fase dell’Umbria - tra il XV e il XVI secolo - che è stata tra le più turbolente, caratterizzata dalla presenza di capitani di ventura quali Braccio da Montone, Niccolò Piccinino, Bartolomeo d’Alviano, Giampaolo Baglioni e il Gattamelata di cui verranno esposti i ritratti dell’epoca. Si potranno inoltre ammirare dipinti di Matteo da Gualdo, del Perugino, del Pintoricchio, di Signorelli, di Berto di Giovanni, di Annibale Brugnoli, di Domenico Bruschi e di Salvatore Fiume. Curatori della mostra, che si protrarrà fino al 25 gennaio, sono Alessandro Campi, Erminia Irace, Francesco Federico Mancini, Maurizio Tarantino. Manuela Acito “VirtùALmente” è il tema del XVIII concorso 2014-2015 promosso dall’Istituto Toniolo e rivolto a studenti, insegnanti, genitori, ragazzi e aderenti alle associazioni educative. Due sono gli spazi del nostro abitare: quello reale e quello virtuale. Il mondo off-line lo abitiamo da sempre; quello on line è oggi spazio abitato e frontiera. Siamo diventati abitanti del web, di cui siamo pionieri e cittadini. Ma quali virtù guidano la nostra azione in questo luogo perché ciò che è virtuale possa diventare anche virtuoso? La partecipazione al concorso è gratuita e individuale. Scadenza 27 febbraio. Sono previste quattro categorie: studenti della scuola primaria (a partire dalla terza classe), della scuola secondaria di primo grado, della scuola secondaria di secondo grado, insegnanti di qualsiasi ordine di scuola. Gli elaborati dovranno essere una filastrocca o un disegno per gli studenti delle primarie; un post, una fotografia o un video per uno studente della secondaria di I e II grado; una storia per un insegnante o un genitore. Per tutti premi tecnologici. Maggiori info su www.istitutotoniolo.it. ❖ PRO CIVITATE Concilio e Giovanni XXIII. Arte e testimoni in Assisi Leonardo Caboni, Giovanni XXIII, olio Presentano il volume Mario Pagano, soprintendente archeologico dell’Umbria, Marco Vinicio Guasticchi, presidente al tempo della Provincia di Perugia, mons. Fausto Sciurpa, presidente del Capitolo della Cattedrale. Luana Cenciaioli, alla quale si devono molti dei contributi contenuti nel volume, ricostruisce nel capitolo iniziale la storia degli scavi e delle vicende che presero avvio per un caso fortuito, legato da esigenze di consolidamento e restauro del palazzo del Capitolo della cattedrale di San Lorenzo negli anni ’80. Milena Bertacchini fa un inquadramento geologico del sito indagato, della città di Perugia e dell’Umbria. Segue un capitolo dedicato alla topografia antica dell’area (con gli scavi in piazza IV Novembre, piazza Danti, piazza Morlacchi, Nelle biblioteche dell’Umbria il prestito digitale gratuito: libri, musica, film, video e audiolibri U 7 progetto, realizzando un sito internet (http://umbria.medialibrary.it). Il funzionamento è molto semplice. Ogni biblioteca mette a disposizione il proprio catalogo condividendolo con le altre. Per gli interessati basterà presentarsi in una delle biblioteche della propria città e richiedere i dati di accesso. Ottenuti i codici (nome utente e password), sarà sufficiente collegarsi al sito e consultare il catalogo per argomento, titolo, autore, ecc. e scaricare il contenuto. Tre le tipologie dei libri: alla prima appartengono oltre 30 mila titoli ad accesso aperto (testi esenti dai costi sui diritti d’autore); alla seconda 7.500 testi accessibili dal sito; l’ultima, dedicata ai best-seller e ai classici, disponibili per 14 giorni dalla data del “download”, dopodiché non saranno più consultabili. Migliaia i brani musicali in via Appia e piazza Cavallotti), con un breve contributo di Barbara Venanti. Il volume contiene poi singoli capitoli dedicati all’Età etrusca, con testi di Simone Sisani, l’archeologo che ha eseguito gli scavi negli ultimi anni, di Maria Cappelletti e di Simonetta Stopponi; l’età romana, con contributi sempre di Sisani e Luana Cenciaioli ai quali si devono anche quelli del capitolo sull’età tardo-antica e alto-medievale. Manuela Bernardi si dedica ai reperti ceramici medievali e rinascimentali. Il volume è corredato inoltre di ricostruzioni in 3D di Maria Letizia Cipiciani delle volumetrie antiche venute alla luce in via delle Cantine, piazza IV Novembre e piazza Cavallotti, con disegni dei rilievi. M. A. ascoltabili direttamente dal portale e scaricabili in modo legale e gratuito fino a un massimo di tre a settimana. Ogni giorno l’utente avrà a disposizione anche giornali nazionali e internazionali da sfogliare gratuitamente. Ricche e interessanti le banche dati con filmati storici e documentari, mentre per i film veri e propri, c’è l’imbarazzo della scelta. Anche qui però il prestito è limitato: 30 giorni in tutto, ma una volta pigiato il tasto “play” si avranno 48 ore di tempo per vedere e rivedere il film, dopodiché, non sarà più disponibile. Il modo di concepire la condivisione e la diffusione delle fonti culturali si sta adattando alle moderne tecnologie per rispondere esigenze delle società. Il servizio MediaLibraryOnLine è realizzato e gestito dalla Horizons Unlimited srl di Bologna. Per l’Umbria è attiva una sperimentazione promossa dalla Regione Umbria che consente l’accesso dimostrativo agli utenti di tutte le reti bibliotecarie provinciali. Andrea Coli È in corso fino al 30 novembre, presso la Pro Civitate Christiana la mostra “Il Concilio Vaticano II. Giovanni XXIII. Arte e testimonianza in Assisi”. L’esposizione è promossa in collaborazione con la Fondazione Giovanni XXIII, Bergamo, Seminario vescovile Giovanni XXIII, Bergamo, Istituto Paolo VI, Brescia, Fondazione Giacomo Manzu’, Ardea, Roma. Progetto e cura della mostra Mariano Apa, Anna Nabot. Tre le sezioni: Artisti nella memoria della storia; Artisti nella spiritualità. Per un’iconografia di Giovanni XXIII; Artisti nella documentazione. Insieme alle opere di vari artisti e a una selezionata documentazione fotografico-archivistica, la mostra intende ripercorre la vicenda di un autentico dialogo di spiritualità e di pastorale ecclesiale tra il fondatore della Pro Civitate Christiana, don Giovanni Rossi e le personalità dei futuri papi, Angelo Roncalli (Giovanni XXIII) e Giovanni Battista Montini (Paolo VI). ❖ FOLIGNO Caravaggio 1606, l’anno della grande fuga Giovedì 6 novembre, alle ore 10, nella sala Rossa di Palazzo Trinci di Foligno, si tiene un incontro dedicato a Caravaggio, promosso dal Lions Club di Foligno. Il convegno dal titolo: “Caravaggio 1606, l’anno della grande fuga”, a cura di Carlo Roberto Petrini, storico dell’arte, vede la partecipazione di importanti e giovani studiosi, come Yuri Primarosa, del prof. Giorgio Leone, direttore della Galleria nazionale d’arte antica di Palazzo Corsini di Roma, tra i massimi esperti di Caravaggio, il quale intratterrà il pubblico sul tema “Caravaggio 1606: l’anno della grande fuga”. E poi Carlo Roberto Petrini, storico dell’arte, addetto culturale del Complesso museale di San Francesco di Trevi. Barbara Savina parlerà del suo libro Caravaggio tra originali e copie. Collezionismo e mercato dell’arte a Roma nel primo Seicento. E poi Alessandra Masu, storica dell’arte, Vittorio Maria de’Bonis, storico della letteratura e Critico d’arte. Il convegno, patrocinato dal Comune, sarà coordinato da Roberto Testa, giornalista. LA VOCE CHIESA&RELIGIONE 8 VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 PAPA FRANCESCO. Le catechesi del mercoledì sulla Chiesa Visibile e invisibile A ll’udienza generale di mercoledì, si fanno vicini agli ultimi e ai sofferenPapa Francesco ha dedicato la ti, cercando di offrire un po’ di sollievo, catechesi al tema “La Chiesa, di conforto e di pace”. realtà visibile e spirituale” (testo com“Comprendiamo allora che anche la pleto su www.vatican.va). “Nelle caterealtà visibile della Chiesa non è misuchesi precedenti - ha riassunto - abbiarabile, non è conoscibile in tutta la sua mo avuto modo di evidenziapienezza: come si fa a conore come la Chiesa abbia una scere tutto il bene che viene natura spirituale: è il Corpo Che rapporto fatto? Tante opere di amore, di Cristo, edificato nello Spi- c’è tra la tante fedeltà nelle famiglie, rito santo. Quando ci riferiatanto lavoro per educare i fimo alla Chiesa, però, imme- Chiesa Corpo gli, per trasmettere la fede, diatamente il pensiero va al- di Cristo tanta sofferenza nei malati che le nostre comunità, alle nooffrono le loro sofferenze al Sistre parrocchie, alle nostre edificato dallo gnore… Questo non si può midiocesi... e, ovviamente, an- Spirito, surare, ed è tanto grande!... che alla componente e alle e la Chiesa Vedete: anche la realtà visibile figure istituzionali. È questa della Chiesa va oltre il nostro la realtà visibile della Chie- intesa come controllo, va oltre le nostre sa. forze, ed è una realtà misteistituzione e Dobbiamo chiederci allora: riosa, perché viene da Dio”. si tratta di due cose diverse o popolo di Dio? “Per comprendere - ha poi dell’unica Chiesa? E se è spiegato il Vescovo di Roma - il sempre l’unica Chiesa, come possiamo rapporto, nella Chiesa, tra la sua realtà intendere il rapporto tra la sua realtà vivisibile e quella spirituale, non c’è altra sibile e quella spirituale?” via che guardare a Cristo, del quale la E ha proseguito: “Tante volte sentiamo Chiesa costituisce il Corpo e dal quale dire: ‘La Chiesa non fa questo, la Chieessa viene generata in un atto di infinisa non fa quell’altro…’. Ma dimmi: chi è to amore. Anche in Cristo infatti, in forla Chiesa? ‘Sono i preti, i vescovi, il Paza del mistero dell’Incarnazione, ricopa…’. La Chiesa siamo tutti, tutti! Tutti nosciamo una natura umana e una nanoi! Tutti i battezzati siamo la Chiesa, la tura divina, unite nella stessa persona in Chiesa di Gesù. Tutti coloro che seguomodo mirabile e indissolubile. Ciò vale no il Signore Gesù e che, nel Suo nome, in modo analogo anche per la Chiesa. E Commento alla liturgia della Domenica Dettaglio da Raffaello,“Disputa del Sacramento” come in Cristo la natura umana asseconda pienamente quella divina e si pone al suo servizio, in funzione del compimento della salvezza, così avviene nella Chiesa, per la sua realtà visibile, nei confronti di quella spirituale... Nel caso della Chiesa, però, dobbiamo chiederci: come la realtà visibile può porsi a servizio di quella spirituale? Ancora una volta, possiamo comprenderlo guardando a Cristo... Come Cristo si è servito della sua umanità per annunciare e realizzare il disegno divino di redenzione e di salvezza, così deve essere anche per la Chiesa. Attraverso la sua realtà visibile, di tutto quello che si vede (i sacramenti e la sua testimonianza di tutti noi cristiani), la Chiesa è chiamata ogni giorno a farsi vicina a ogni uomo, a cominciare da chi è povero, da “FIRMATO” Famiglia L Domenica è il 2 novembre. Anche per i cristiani sta diventando difficile dare un senso alla morte manifestato il suo amore per noi tramite Cristo che ci ha salvati dal peccato con il suo sacrificio. Oltre alla promessa di resurrezione che si può ricavare dalla lettura della Bibbia, per i cristiani esiste anche il fatto, la “Primizia” della risurrezione, avvenuta in Cristo. della Domenica Ciò rende più concreta, “storica” PRIMA LETTURA una realtà che è Dal libro di Giobbe 19,1-23-27a qualcosa di SALMO RESPONSORIALE inaudito, difficile da rappresentare Salmo 26 nella mente. È SECONDA LETTURA questa nuova Dalla Lettera ai Romani 5,5-11 realtà che fa dire a san Paolo: “Dov’è, VANGELO o morte, la tua Dal Vangelo secondo Giovanni 6,37-40 vittoria? Dov’è, o LA PAROLA morte, il tuo pungiglione? (1Cor 15,55). A livello di ogni uomo e della società, esiste una incompatibilità tra la vita e la morte. La morte rimane sostanzialmente incomprensibile, non accettabile; secondo molti, questi sentimenti dominano il pensare dell’uomo e ne sono alla base di gran parte dell’agire. La promessa della nostra risurrezione risponde quindi a un bisogno che è alla radice dell’uomo. I cristiani possono veramente avere un atteggiamento nuovo verso la morte: la speranza si contrappone alla paura. Ci sono state e tuttora esistono varie testimonianze in proposito. Non solo i martiri; ogni giorno assistiamo a comportamenti che fanno toccare con mano quanto la certezza della risurrezione influisca sulla vita dei malati, e non solo. A fronte di questi elementi positivi, che ci danno coraggio e fiducia, vogliamo però menzionare alcuni aspetti che indicano delle difficoltà, e che devono essere un incentivo al loro superamento nella nostra vita di cristiani. a) Nella realtà culturale in cui SPAZIO CRUCIVERBA PER GRANDI E PICCINI CRUCIVERBA ORIZZONTALE Inserisci orizzontalmente nella griglia le parole corrette (contenute nel brano di Giovanni 6,37-40), secondo il numero di riferimento. A lavoro ultimato, leggendo dall’alto verso il basso nelle caselle colorate, troverai la frase-chiave (2, 5, 1, 5; la terza è accentata). 1. Giorno in cui Gesù risuscita ciò che il Padre gli ha dato. 2. Preda… con anagramma. 3. Né tuo né suo. 4. Contrario di dentro 5. Ha fiducia, confida. 6. Anagramma di vati. 7. Deve… con anagramma. 8. Contrario di effimera, provvisoria. 9. Nivee… con anagramma. 10. Lo è Gesù dal cielo per fare la volontà del Padre. 11. Niente, zero! 12. Sinonimo di intero, completo. 13. Incarico… spedito. (Le soluzioni del cruciverba nel prossimo numero) COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI Vangelo Inchiesta sulla Speranza a liturgia domenicale, per una coincidenza temporale, è incentrata sulla Commemorazione dei defunti, che per il cristiano si connette alla fede nella resurrezione. Già nel primo Testamento (prima lettura) Giobbe testimonia la sua fede: dopo la morte “vedrò Dio”. E Cristo, nel Vangelo di Giovanni, dichiara che “chiunque vede il Figlio e crede in lui ha la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. Nella seconda lettura san Paolo ci ricorda che “la speranza non delude” perché Dio ha chi soffre e da chi è emarginato, in modo da continuare a far sentire su tutti lo sguardo compassionevole e misericordioso di Gesù”. “Cari fratelli e sorelle - ha concluso spesso come Chiesa facciamo esperienza della nostra fragilità e dei nostri limiti… E questa fragilità, questi limiti, questi nostri peccati, è giusto che procurino in noi un profondo dispiacere, soprattutto quando diamo cattivo esempio e ci accorgiamo di diventare motivo di scandalo... Chiediamo di non essere motivo di scandalo. Chiediamo il dono della fede, perché possiamo comprendere come, nonostante la nostra pochezza e la nostra povertà, il Signore ci ha reso davvero strumento di grazia e segno visibile del suo amore per tutta l’umanità”. “T utto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”. siamo immersi c’è una chiara tendenza a rimuovere la morte. Non si muore più in casa; è invalsa quasi una ritualità caratterizzata dal ricovero in ospedale e da un insieme di atti medici che sovente non sono finalizzati ad alleviare le sofferenze, ma a sottolineare un atteggiamento di rifiuto verso la morte. La morte viene nascosta (ad es. ai bambini) come qualcosa di disdicevole; i funerali non possono “disturbare” il normale andamento di una città... Questo fenomeno, per certi aspetti spontaneo, è anche un segno della grande paura della morte, che non riusciamo a gestire e che quindi cerchiamo di cancellare. Il messaggio cristiano quindi non sembra incidere a fondo nella vita di tutti i giorni. Questo ci interroga sulla nostra capacità di testimonianza A cura di Michela Massaro SOLUZIONE DEL CRUCIVERBA DEL NUMERO PRECEDENTE La parola chiave è: ama sempre credibile e sui contenuti e modalità di proposta che ci competono. b) Desideriamo la resurrezione, la vita eterna? Se è vero che la morte ci fa paura come fenomeno spontaneo, biologico, c’è da considerare che esiste anche l’atteggiamento speculare del voler “chiudere” con una vita vissuta come triste, a volte come fallimentare, piena di insoddisfazioni, di ingiustizia, che ci sconcerta per i tanti aspetti incomprensibili, incongruenti. Da considerare inoltre che “l’istinto di morte” è considerato da alcuni un elemento fondante del nostro essere. Questo atteggiamento è diffuso nella nostra società e può attraversare la vita di ciascuno. In queste condizioni, la prospettiva di risurrezione e di vita eterna rischia di non avere senso, di essere addirittura vissuta come qualcosa di non desiderabile. Di fronte a ciò, come porsi? A nostro avviso, un atteggiamento ambivalente verso questa realtà è imprescindibile. A noi il compito di vivere e proporre un vita che valga la pena di essere vissuta, in cui vengano rimossi gli ostacoli che ne impediscono un pieno sviluppo, in cui prevalga la gioia, e il desiderio di una vita piena, l’incanto di fronte a tutte le realtà che ci circondano sia fatto emergere in tutta la sua forza. Sergio Biagini Ambretta Berioli LA VOCE CHIESA&RELIGIONE VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 9 ❖ PAKISTAN ❖ COLOMBIA ❖ CINA ❖ TERRA SANTA I diritti delle donne Chiesa difende indios Frutti del mese missionario Bene il turismo religioso Pari diritti per le braccianti sono stati chiesti dalla Caritas al Governo pachistano in una recente conferenza. Caritas Pakistan intende fornire “una piattaforma comune per le donne” impegnate nel settore. La conferenza ha pubblicato una dichiarazione in cui si afferma: “Alle donne impegnate in agricoltura vanno riconosciuti i medesimi diritti e pari dignità rispetto agli uomini, anche nel salario. È utile creare ‘piccoli gruppi di lavoro’ per donne; vanno garantiti i diritti di proprietà intellettuale per i prodotti artigianali creati da donne che diventano piccole imprenditrici”. (fonte: Fides) I Vescovi della regione colombiana del Pacifico e un gruppo di Ong hanno presentato una richiesta alla Commissione inter-americana per i diritti umani perché siano adottate misure adeguate a proteggere le comunità indigene e afro-americane di quell’area. Il vescovo di Quibdó, mons. Juan Carlos Barreto, ha riconosciuto le buone intenzioni dello Stato, ma ha anche sottolineato che i progressi procedono “a passo di tartaruga... Con 400 milioni di dollari non si risolve un problema che viene da decenni. In passato sono stati avviati piani di sviluppo che non hanno funzionato, e non si consulta le comunità. È necessario un processo serio e verificabile”. (Fides) “La Giornata missionaria mondiale è stata un’occasione per far conoscere Gesù ai non-cristiani e sensibilizzare i cattolici sulla loro vocazione missionaria e sulla missione evangelizzatrice della Chiesa”: lo ha affermato il responsabile della formazione dei catechisti della diocesi di Nan Chong. Dopo un periodo di formazione, catechisti e volontari hanno raggiunto vari luoghi pubblici, dove si sono dedicati a opere di volontariato, suscitando la curiosità della gente. Rispondendo alle loro donande su chi fossero e perché lo facessero, hanno potuto offrire una testimonianza della loro fede vissuta nella quotidianità. (Fides) Sono numerosi i pellegrini Unitalsi in questi giorni in Terra Santa. “Ho ricevuto dice Salvatore Pagliuca, presidente nazionale Unitalsi - molte testimonianze, che hanno ribadito l’assoluta sicurezza che accompagna ogni istante del pellegrinaggio. Da diverse settimane, il numero dei pellegrini provenienti da tutte le parti del mondo è in costante aumento. Una notizia che ci riempie di gioia, perché la Terra Santa è per l’Unitalsi non solo un luogo di pellegrinaggio, ma un’occasione di impegno a favore di chi è nel bisogno”. (Sir) Su molti la “vita eterna” fa poca presa, anche perché la si prende male, come un susseguirsi infinito delle nostre grigie giornate. È questa la promessa di Dio? 1° NOVEMBRE - Tutti i santi F orse nessuna festa come quella di Tutti i santi o nessun ricordo come quello della Commemorazione dei defunti pongono davanti a ciascuno la domanda seria: dove andremo dopo questa vita? O più radicalmente: c’è qualcosa dopo la morte? I credenti hanno ricevuto su questo una parola certa, cui guardare con fiducia, e il Vangelo insegna che cosa aspettare con gratitudine. L’attesa di un “dopo” è inscritta nel cuore di ognuno: l’uomo avverte che non può finire tutto con questa vita; sente di aspirare a qualcosa di più. Certamente, non riusciamo a immaginare come debba essere in realtà la vita dopo la morte, ma sentiamo che c’è. Qualcosa in noi lo testimonia, lo attesta. Non è frutto della nostra immaginazione, ma piuttosto è la prova che Dio ha messo nel cuore dell’uomo la nozione dell’eternità (cfr. Qoelet 3,11). Sì Dio, dopo aver creato nel mondo bella ogni cosa, ha posto nell’uomo la chiamata a qualcosa di più. Sant’Agostino a questo proposito ha scritto: “C’è dunque in noi, per così dire, una dotta ignoranza” (Lettera a Proba). Da soli non sappiamo che cosa ci sia dopo questa vita, ma siamo cer- se a motivo di una cattiva comprensione del concetto stesso di eternità, come se fosse un continuo susseguirsi di giorni del calendario, un prolungamento all’infinito delle nostre attività e relazioni. Basti pensare che il paradiso viene talvolta presentato come una continuazione materiale di questa vita, come il luogo dove le famiglie si riuniscono al sicuro per sempre. “Vita eterna” è oggi una parola insufficiente e crea confusione; “eterno” suscita l’idea dell’interminabile, del ripetitivo che annoia. Così, l’annuncio della vita eterna per molti è divenuta un’informazione che può essere messa accanto alle tante che si possiedono su svariati argomenti. Deve invece tornare a essere un ana festa di Tutti i santi, il 1° novembre, si nuncio capace di diffuse nell’Europa latina nei secoli VIII-IX. orientare l’esistenSi iniziò a celebrare la festa di tutti i santi za terrena, la vita anche a Roma, fin dal secolo IX. Il Martirologio quotidiana. L’eterromano così presenta la “solennità di tutti i nità sarà il momensanti uniti con Cristo nella gloria”: “Oggi, in un to “dell’immergerunico giubilo di festa, la Chiesa ancora si nell’oceano delpellegrina sulla terra venera la memoria di l’infinito amore, coloro della cui compagnia esulta il cielo, per nel quale il tempo essere incitata dal loro esempio, allietata dalla il prima e il dopo loro protezione e coronata dalla loro vittoria non esiste più” (Bedavanti alla maestà divina nei secoli eterni”. nedetto XVI, Spe salvi, 12). Questo momento, giorno che non trafine della propria esistenza, come monta, è la vita in senso pieno: un se questi offrissero la vita beata. tuffarsi in Dio, così da essere sopraffatti dalla gioia. Sarà lo svelaMa essa sta altrove. Cerca l’uomo la vita vera, la vita mento della condizione definitiva beata? Ecco è il punto. Dio ha mes- di figli, abbracciati tutti dall’amore so nel cuore dell’uomo il pensiero del Padre. Se è questa, la vita etere il desiderio dell’eternità, ma tal- na torna a essere desiderabile! Marco Doldi volta sembrano ormai spenti. For- L’origine della festa di Ognissanti L’eternità, quella vera ti che qualcosa ci sia. Questo qualcosa è quello che noi chiamiamo “vita beata” o “vera vita”. “La vera vita – dice ancora Agostino – è quella al cui confronto questa nostra, da noi tanto amata, per quanto piacevole e lunga, non merita di essere chiamata vita”. E ancora: l’unica vera vita, la sola beata è “il poter contemplare, immortali per l’eternità, e incorruttibili nel corpo e nello spirito, le delizie di Dio”. L’uomo è stato creato per questa beatitudine e si BREVI DA S. MARTA Alcuni spunti dalle omelie pronunciate da Papa Francesco nella cappella di casa Santa Marta. I testi completi si possono trovare sul sito del Vaticano (www.vatican.va) nella sezione “Meditazioni quotidiane”. Giovedì 23 ottobre Il Dio di san Paolo San Paolo - ha detto Papa Bergoglio - “ha un’esperienza di Gesù Cristo, un’esperienza del Signore, che lo ha portato a lasciare tutto” fino a dire “tutto ho lasciato perdere, e considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in Lui. Aveva visto Cristo, aveva conosciuto Cristo, era innamorato di Cristo”. La prima lettura (Efesini 3,14-21) “è originale per il linguaggio che usa Paolo. Un linguaggio senza limite, un linguaggio di grandiosità, di ampiezza. Parla di ricchezza della Sua gloria; parla di comprendere l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza, la profondità; conoscere il Cristo che supera, il Cristo che fa che noi siamo ricolmi di tutta pienezza. Un linguaggio senza limite, che non si può capire nel senso di prendere”, perché è “quasi senza orizzonte”. È un vero e proprio “atto di adorazione, un’esperienza davanti a questo Dio che è come un mare senza spiagge, senza limiti, un mare immenso”. E “Paolo davanti a questo Dio piega le ginocchia del suo cuore, della sua anima”. “Cristo Giudice” del Beato Angelico, affresco del 1447, cappella di San Brizio nel duomo di Orvieto realizza pienamente solo così. Ecco perché i beni terreni possono essere di conforto, ma non offrono al cuore dell’uomo la pienezza che solo quelli eterni possono dare. Sbaglia l’uomo quando considera le ricchezze, le sicurezze umane, gli onori, i piaceri come la propria realizzazione. Questi possono esserci, ma si possono anche perdere; se ci sono, devono servire come mezzi per compiere il bene agli altri. Si confonde l’uomo quando considera i beni materiali come il Venerdì 24 ottobre L’unità della Chiesa Quando “l’apostolo Pietro parla della Chiesa, parla di un tempio fatto di pietre vive che siamo noi. Il contrario di quell’altro tempio della superbia che era la torre di Babele”. Infatti “questo tempio porta l’unità”, mentre Babele “è il simbolo della disunione, del non capirci, della diversità delle lingue”. Perciò “fare l’unità della Chiesa, costruire la Chiesa, questo tempio, questa unità della Chiesa, è il compito di ogni cristiano, di ognuno di noi. Quando si deve costruire un tempio, un palazzo... la prima cosa che si fa è cercare la pietra di base: la pietra angolare, dice la Bibbia. La pietra angolare della Chiesa è Gesù. La pietra angolare dell’unità della Chiesa è la preghiera di Gesù nell’Ultima Cena: ‘Padre, che siano uno’... Non c’è unità senza Gesù Cristo alla base: è la nostra sicurezza”. Ma “chi costruisce questa unità? Questo è il lavoro dello Spirito santo: l’unico capace di fare l’unità della Chiesa”. Cristo “lo ha inviato per fare crescere la Chiesa, per farla forte, per farla una. Lo Spirito vivo che noi tutti abbiamo dentro, Lui fa l’unità della Chiesa, nella diversità dei popoli, delle culture, delle persone. In quella diversità, Lui sa come fare l’unità. Ma soltanto Lui può farla, nessuno di noi può farla... Come si costruisce questo tempio?... L’apostolo Paolo ci consiglia di non essere tanto pietre, ma piuttosto mattoni, deboli. I consigli che dà Paolo per aiutare lo Spirito santo a costruire L questa unità sono consigli di debolezza, secondo il pensiero umano... perché l’umile sembra che non serva a niente; la dolcezza, la mitezza sembrano non servire; la magnanimità, l’essere aperto a tutti, avere il cuore grande”. Lunedì 27 ottobre Parlare da figli della Luce “Qual è la parola dei santi, cioè la parola del figlio della luce?”. È san Paolo a dare la risposta: “Fatevi imitatori di Dio: camminate nella carità; camminate nella bontà; camminate nella mitezza. Siate misericordiosi, dice Paolo, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato voi in Cristo. Fatevi, dunque, imitatori di Dio e camminate nella carità... Oggi la Chiesa ci fa riflettere sul modo di parlare, e da questo ci aiuterà a capire se noi siamo figli della luce o figli delle tenebre. Ricordatevi: parole oscene, niente! Parole volgari e mondane, niente! Parole vacue, niente! Parole ipocrite, niente!”. Queste parole, infatti, “non sono di Dio, non sono del Signore, ma sono del Maligno”. Martedì 28 ottobre Non fermarsi in reception Tornando su temi dei giorni precedenti, Francesco ha ribadito: “Gesù prega, Gesù chiama, Gesù sceglie, Gesù invia i discepoli, Gesù guarisce la folla. Dentro a questo tempio, questo Gesù che è la pietra d’angolo fa tutto questo lavoro: è Lui che porta avanti la Chiesa così. Come diceva Paolo, questa Chiesa è edificata sul fondamento degli apostoli. Questo che Lui ha scelto, qui! Ne scelse dodici. Tutti peccatori, tutti! Giuda non era il più peccatore; non so chi fosse stato il più peccatore… Giuda, poveretto, è quello che si è chiuso all’amore e per questo diventò traditore. Ma tutti sono scappati nel momento difficile della Passione e hanno lasciato solo Gesù. Tutti sono peccatori. Ma Lui scelse”. Gesù ci vuole “dentro” la Chiesa non come ospiti o stranieri, ma “con il diritto di un cittadino”. Nella Chiesa, “non siamo di passaggio, siamo radicati lì. La nostra vita è lì. Noi siamo cittadini, concittadini di questa Chiesa. Se noi non entriamo in questo tempio e facciamo parte di questa costruzione affinché lo Spirito santo abiti in noi, noi non siamo nella Chiesa. Noi siamo alla porta e guardiamo”. Sono i cristiani “che non vanno più avanti della reception della Chiesa: ‘Ma sì, sono cattolico, ma troppo, no…’”. Eppure non è mai troppo tardi per proseguire nel cammino, oltrepassando la reception, perché “a Gesù non importò il peccato di Pietro: cercava il cuore. Ma per trovare questo cuore e per guarirlo, pregò. Gesù che prega e Gesù che guarisce, anche per ognuno di noi. Noi non possiamo capire la Chiesa senza questo Gesù che prega e questo Gesù che guarisce. Che lo Spirito santo ci faccia capire, a tutti noi, questa Chiesa che ha la forza nella preghiera di Gesù per noi, e che è capace di guarirci, tutti noi”. LA VOCE RELIGIONI&PACE 10 SPIRITO DI ASSISI ❖ IN EVIDENZA La testimonianza del Custode di Terra Santa La celebrazione del 28° anniversario dello storico evento voluto dal santo Giovanni Paolo II, di incontrare i capi religiosi del mondo intero e con loro pregare ad Assisi per la pace, ha mostrato quanto lo “spirito di Assisi” sia vivo. Preziose e significative le parole di padre Pierbattista Pizzaballa, testimone di recentissimi momenti che attestano come sia vivo il desiderio di pace, come lo spirito di Assisi attraversi le fedi ed i cuori degli uomini. Il custode di Terra Santa ha parlato della visita di Papa Francesco in Terra Santa e del successivo incontro nei Giardini vaticani: due momenti che ha avuto la grazia di vivere insieme al Papa, e con due popoli che desiderano ma non riescono ad avere pace. Padre Pizzaballa ha sottolineato come il Papa non abbia voluto proporre un ennesimo percorso di pace, ma ha semplicemente voluto pregare con ebrei e palestinesi per un bene, un interesse comune. Lo spirito di Assisi nel santuario del Perdono Domenica sera, 26 ottobre, all’interno della basilica di Santa Maria degli Angeli si è svolta una veglia di preghiera ecumenica per la pace. Una liturgia molto semplice presieduta dall’arcivescovo Domenico Sorrentino, insieme all’archimandrita Symeon Catsinas, vicario episcopale del Patriarcato ecumenico e dell’arcidiocesi ortodossa d’Italia e di Malta Esarcato dell’Italia meridionale, e al rev. Marc Turner, della Chiesa anglicana in Italia. Disposti dinanzi alla Porziuncola, in ascolto di testi biblici e in preghiera con salmi e canoni, hanno offerto a turno una meditazione sul tema della pace. L’archimandrita Catsinas ha puntato l’attenzione sull’insegnamento delle Scritture, che tutti i cristiani condividono e che per ciò rappresentano un vero documento costitutivo dei diritti dell’uomo. I cristiani – ha proseguito – devono essere il lievito buono, strumenti di pace che fondano il proprio impegno sulla Rivelazione biblica: “Un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo (Is 2,4). Il secondo momento è stato preceduto dal saluto dell’arcivescovo David Moxon del Centro anglicano di Roma, che ha portato i “fervidi auguri” dell’Arcivescovo di Canterbury. “Assisi ha detto - è un faro di speranza nel mondo, e voi date una grande testimonianza e servizio tenendo in mano la candela accesa della pace come state facendo ora, incoraggiando e servendo tutti noi. Dio sia con voi. Pace e bene!”. L’intervento del rev. Marc Turner con molta franchezza ha trattato dei cristiani perseguitati nel mondo: Iraq, Egitto, Siria, Pakistan, Nigeria…, citando i due casi più noti, Asia Bibi e Miriam Ibrahim. “Perché un innocente soffre?” ci si chiede dinanzi a tanta insensata violenza. La domanda è difficile, ma i cristiani sono chiamati a rispondere con l’esempio di Gesù: “Egli non commise peccato… e soffrendo non minacciava vendetta” (1Pt 2,22-23). La violenza crea altra violenza. Il cristiano deve imparare a non reagire, e questo richiede un grande coraggio, è la vera forza. L’invito è a non cedere mai alla violenza: come sulla via di Damasco, perseguitando i cristiani, l’umanità perseguita Gesù (At 9,5). Mons. Sorrentino, pur riconoscendo quando siano esigenti le parole del Vangelo (Mt 5,38-48) ha fatto presente che tutto ha origine nell’amore del Padre, amore sconcertante che sorprende e supera ogni nostra aspettativa. La Chiesa è nel mondo per annunciare e testimoniare questo amore. Una Chiesa che non sa testimoniare l’amore dei nemici è una Chiesa paganizzata, o per dirla con le parole di Papa Francesco, “mondanizzata”. Ancora: come possiamo testimoniare l’amore per i nemici se non riusciamo a volerci bene, fino in fondo, tra noi discepoli di Gesù? Il Vescovo ha concluso, nel santuario del Perdono di Assisi, con queste parole di augurio e di invocazione: “Il Signore Gesù che dalla croce ha perdonato i suoi nemici mentre lo uccidevano, ci aiuti a imitarlo generosamente nel dare il nostro perdono e darlo di cuore, anzi nel farci apostoli del perdono, perché il perdono è un ingrediente necessario, un elemento indispensabile di un vero cammino verso la pace”. VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 Lo spirito di Assisi è vivo Gli eventi di preghiera e riflessione organizzati nella città serafica dal 25 al 27 ottobre D a Assisi si è rinnovato forte, con entusiasmo e con grande senso di condivisione il messaggio di pace per approfondire il dialogo interreligioso. La celebrazione del 28° anniversario dello storico evento voluto dal santo Giovanni Paolo II nel 1986, in questa “tre giorni” di iniziative che ha visto la presenza di cristiani, musulmani ed ebrei, ha mostrato come lo “spirito di Assisi” sia vivo nei cuori di tutti coloro che anelano alla pace. “Da Assisi - ha dichiarato il vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino parte un messaggio di speranza, un richiamo al dialogo, che vuole contrastare il terrorismo e ogni forma di intolleranza. I vari momenti che abbiamo vissuto, dalla preghiera all’approfondimento sulla figura di Abramo dimostrano che la via della pace c’è, esiste, ed è nostro dovere percorrerla rispettandoci e amandoci vicendevolmente come fratelli e sorelle, come anche Papa Francesco ci ha ricordato”. Il video sul Papa ad Assisi Una tre-giorni che si è aperta sabato 25 ottobre rivivendo, attraverso la proiezione di un documentario, i momenti più belli della visita di Papa Bergoglio ad Assisi il 4 ottobre 2013. I suoi gesti e le sue parole - come è stato sottolineato anche dal presidente dei Vescovi umbri, il card. Gualtiero Bassetti, intervenuto alla presentazione - sono “più attuali che mai, e ci insegnano il vero senso dell’accoglienza”. “Figli di Abramo” Ebrei, cristiani e musulmani, oltre a riconoscersi nella comune fraternità umana, hanno voluto ritrovarsi a partire dal loro comune essere “figli di Abramo”. Questo è il titolo della mostra d’arte contemporanea la cui visita ha permesso di muovere i primi passi verso la comune preghiera che si è tenuta domenica 26 ottobre nel Giardino dei novizi del Sacro Convento di Assisi e che ha voluto rievocare sia la preghiera del 1986, sia quella più recente di Papa Bergoglio nei Giardini vaticani con Shimon Peres e Abu Mazen. Altro momento significativo è stato l’intervento di padre Pierbattista Pizzaballa (vedi sintesi qui a sinistra). È seguita una bella e articolata preghiera, con i tre rappresentanti delle fedi monoteiste a guidare ciascuno tre intenzioni rivolte a Colui che solo è Dio: anzitutto un rendimento di grazie per la creazione, quindi una richiesta di perdono per le proprie colpe, e infine una invocazione per la pace. I testi utilizzati sono stati scelti dai testi sacri e dalle rispettive, ricche tradizioni spirituali. Gesti simbolici Due gesti simbolici hanno concluso il momento di preghiera, reso particolarmente difficile dal vento e dalla temperatura piuttosto bassa: la consegna di una pianta d’olivo e di una lampada accesa al Custode di Terra Santa, a mons. Sorrentino, al rabbino Luciano Meir Caro e allo shaykh Abd alWahlid Pallavicini. Infine tutti i presenti si sono recati in simbolico pellegrinaggio alla tomba di san Francesco, dove ciascuno ha potuto aggiungere la propria preghiera silenziosa. Preghiera ecumenica Altrettanto partecipata la preghiera ecumenica nel santuario di Santa Maria degli Angeli (vedi sintesi qui a sinistra) perché, come è stato sottolineato, “solo partendo dal perdono ci si può incamminare verso una pace vera”. Sono intervenuti il vescovo Sorrentino, l’archimandrita Symeon Catsinas (vicario episcopale del Patriarcato ecumenico e della sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia e di Malta ed Esarcato dell’Italia meridionale) e il rev. Marc Turner (della Chiesa anglicana in Italia). A tre voci per parlare di Abramo V entotto anni sono passati dalla celebre Giornata mondiale di preghiera per la pace celebrata ad Assisi su invito di Papa Giovanni Paolo II il 27 ottobre 1986. Dopo tale circostanza, si può dire che molte cose sono cambiate, se non altro nel senso che un più solerte impegno nel dialogo ha caratterizzato la vita della Chiesa alla fine del secondo millennio e all’inizio del nuovo. Ora, quando si parla di dialogo le sfumature sono molte. Si può intendere dialogo l’incipiente disponibilità e il desiderio di incontro. Dialogo è anche quello della carità e dell’ascolto. Infine dialogo è anche quello della cultura e della riflessione teologica. L’Istituto teologico di Assisi, che da oltre venti anni cura e promuove studi di specializzazione in teologia fondamentale, si sente particolarmente coinvolto nell’impegno di costruire un dialogo di conoscenza e culturale. A questa direttrice si aggancia anche il convegno su “Abramo padre nella fede” alla cui figura le tre religioni monoteistiche si appellano, e a cui guardano con stima. Questo evento di taglio accademico, tenutosi il 27 ottobre al salone papale di San Francesco, ha visto esprimersi un ebreo, un cristiano, un musulmano: il rabbino Yosef Levi, il francescano padre Giulio Michelini (vedi a pag. 11 un ampio estratto del suo intervento) e l’imam Youssef Sbai. Ognuno in base alla propria tradizione ha connotato la figura del Patriarca e, nel ritrarla dallo specifico punto di vista della propria fede, ha posto un ulteriore contributo a quella riflessione teologicoculturale rispettosa e franca attraverso la quale le religioni possono incontrarsi e conoscersi sempre più profondamente, senza scadere in generiche approssimazioni e senza indulgere a irenistici eventi celebrativi, talvolta di forte impatto mediatico, ma privi di valore sostanziale. Don Romano Piccinelli direttore Ita LA VOCE APPROFONDIMENTI VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 Dal convegno tenutosi ad Assisi nell’anniversario dello “spirito di Assisi”, uno stralcio dell’intervento di padre Michelini 11 La Bibbia distingue tra figli di Abramo “secondo la carne”, “per la fede” e “per la Promessa”. Che peso ha tutto questo nel dialogo interreligioso? “L a paternità di Abramo come presupposto del dialogo tra monoteismi”: con questo intervento intendiamo partire dall’espressione “figlio/figli di Abramo” per trattare della speciale paternità del Patriarca. In quale senso tale espressione e tale concetto viene usato nei testi delle Scritture ebraiche e cristiane, e cosa ne discende per la Cristologia e il dialogo con la religione ebraica? Paternità umana La paternità di Abramo può essere vista anzitutto sul piano dell’esperienza umana. In questo modo, si sottolineano immediatamente le caratteristiche che fanno di lui un modello di vita piena, “icona e testimone di profonda umanità”. Abramo poi è anche il primo essere umano - nel racconto di Genesi a dialogare con la propria moglie. Nella tradizione giudaica, si mette in rilievo proprio quell’apprezzamento di Abram a Sarài [o Sara, ndr], che ogni donna vorrebbe sentirsi dire dal proprio coniuge: “Tu sei una donna di aspetto avvenente” (Gen 12,11). Sarài, tra l’altro, secondo il racconto genesiaco, doveva avere ormai 65 anni (cfr. 17,17), eppure Abram la trova bellissima Paternità spirituale Abramo è il primo esempio di fede in Colui che sarà poi chiamato “il Dio di Abramo”, e infatti egli per primo nella Bibbia, è soggetto del verbo “credere”, nel senso di “affidarsi” a YHWH: “E Abramo credette YHWH” (Gen 15,6). Da Terach, un padre politeista iconoclasta - secondo l’interpretazione giudaica nasce un figlio credente. Ecco perché si può parlare di una speciale paternità di Abramo, che è tale proprio in rapporto alla fede. Abramo è modello, dunque “tipo” o, appunto, “padre” di ogni persona che abbia fede in Dio. Paternità secondo la carne Se Paolo ha particolarmente insistito sulla paternità spirituale, non si deve dimenticare che esiste un’altra dimensione della paternità di Abramo, relativa alla sua generatività fisica, ovvero, come scrive sempre Paolo “secondo la carne” (Rm 4,1). Negli inni del Magnificat e del Benedictus, Gesù è presentato come “figlio di Abramo”. Essere figlia o figlio di Abramo (Lc 13,16; 19,9) costituisce una grande dignità. Dobbiamo aggiungere quanto Gesù dice ai suoi interlocutori di Gerusalemme, nel capitolo 8 del Vangelo secondo Giovanni: “So che siete discendenza di Abramo” (v. 37). Gesù, dunque, usa l’espressione “figlio/a/i di Abramo” come la userà a suo riguardo l’evangelista Matteo. È a questo tipo di discendenza secondo la carne che Matteo si riferisce all’inizio del suo Vangelo, quando parla di Gesù, “il Messia, figlio di Davide, figlio di Abramo” (Mt 1,1). I due piani, quello della paternità secondo la carne e quello della fede, però, non devono essere confusi, e non solo nel caso di Gesù. Pur non accettando tutto il ragionamento di J. L. Ska (“Abramo nel Nuovo Testamento”, su La Civiltà cattolica 3613), riteniamo che la sua conclusione possa essere ac- “Il viaggio di Abramo” di Jozsef Molnar Chi è davvero figlio di Abramo, e perché? Davanti all’imperscrutabile volontà di un Dio che predilige i secondogeniti rispetto ai primogeniti, non si può stare che con una logica “paradossale”. Quella che porta, in ultima analisi, ad accettare che ogni figlio sia amato in modo differente, ma pur sempre amato colta: “Abramo ha una doppia paternità: anzitutto è padre per la fede - dei circoncisi e dei non circoncisi - ed è padre del popolo ebreo secondo la carne. Le due paternità non si escludono, ma la paternità secondo la fede precede quella secondo la carne, quindi è più importante”. Naturalmente, questa è l’impostazione cristiana, ma si ritrova anche nelle parole profetiche del Battista, che relativizza l’importanza del legame familiare con Abramo. Discendere da lui secondo la carne non è sufficiente, né perfino necessario (Mt 3,9; Lc 3,8). Implicazioni per il dialogo Essere “figli di Abramo secondo la fede” è ciò che permette il dialogo tra le tre religioni monoteistiche. Ma essere “figli di Abramo secondo la carne” – categoria che pertiene all’ebraismo – è un punto di differenza, di distinzione, che non può essere assimilato ad altri o svalutato. Solo l’Israele di Dio – quello da cui viene anche Gesù secondo la carne –, solo il popolo ebraico di oggi, quello che si autocomprende a par- Il convegno U n successo di pubblico e di entusiasmo per la speranza che ha suscitato in tutti i presenti è stato il convegno che si è svolto nel giorno dell’anniversario dell’evento del 1986, lunedì 27 ottobre nel salone papale del Sacro Convento, dal titolo “Abramo nostro padre nella fede: tre popoli, tre fedi. Quali dialogo?”. Attraverso gli interventi del rav Yosef Levi (rabbino capo della sinagoga di Firenze), del prof. Giulio Michelini ofm (vedi l’estratto in questa pagina) e di Youssef Sbai (imam e vice presidente dell’Unione comunità P.Michelini islamiche d’Italia) e le testimonianze dell’imam Kame Layachi, di Maurizio Certini (direttore del Centro studenti “Giorgio La Pira) e di Vittorio Bendaud (coordiantore del Tribunale rabbinico del CentroNord Italia) sono emersi, partendo dalle origini, gli aspetti che uniscono cristiani, ebrei e musulmani. tire dalle sue Scritture sacre, può legittimamente rivendicare una speciale discendenza. Non dovrà vantarsene, ma si dovrà partire sempre da questo punto per riconoscere che questo popolo - secondo le Scritture che accomunano ebrei (la Bibbia ebraica) e cristiani (Nuovo Testamento) - è il popolo che Dio ha scelto. Su questa appartenenza secondo la carne può far leva ogni rivendicazione della cosiddetta “terza ricerca” su Gesù. Una delle più evidenti accentuazioni di tale ricerca è proprio quella riguardante la sua ebraicità, ovvero la sottolineatura di questo aspetto, l’appartenenza etnica al popolo di Israele, tramite la discendenza da Abramo. “Nessuna generazione cristiana afferma Paolo Sacchi - può alterare il dato irrinunciabile della sua ebraicità, e Gesù, nel suo percorso storico, non ha mai inteso superare l’ambito religioso del suo ebraismo: non ha mai postulato qualche cosa che lo portasse al di là di esso”. Tale discendenza di Gesù da Abramo secondo la carne però deve essere ulteriormente specificata. Nel Nuovo Testamento, infatti, si trova un’ulteriore precisazione, quando Paolo distingue tra “i figli della carne” e non più semplicemente quelli a cui abbiamo accennato sopra, i figli secondo la fede, bensì “i figli della promessa” (Rm 9,8). Su questo punto dobbiamo essere precisi. Anzitutto, sappiamo dall’esperienza umana che essere genitori o figli solo in senso naturale, secondo il diritto naturale, non è mai sufficiente. Una madre può dimenticarsi dei propri figli (cfr. Is 49,15), e addirittura Abramo può dimenticarsi del suo popolo (Is 63,16). Allo stesso modo, i figli possono dimenticare di essere tali: è quanto accade se ci si allontana dal Padre (cfr. parabola del “figlio prodigo”). In secondo luogo, riprendendo l’opposizione di Paolo (Rm 9,7-8) tra figli “della carne” e “della promessa”, si deve dire che alcune spiegazioni di questo testo non sono convincenti. Dire ad esempio, come scrive Sandro Penna, che “non basta discendere fisicamente da Abramo per essere considerati suoi veri figli”, ripropone semplicemente una opposizione vero/falso (qual è l’opposto di “vero”? “Meno” vero?) che non sembra essere presente nel pensiero di Paolo. Quando l’Apostolo parla di figli della carne o della promessa, presume che essi siano comunque davvero figli. Non basta nemmeno dire – sempre con Penna – che “Ismaele, l’altro figlio di Abramo (il primo!), fu escluso dall’eredità delle benedizioni spirituali”. Il bravo esegeta, giustamente, deve ritoccare in seguito questa affermazione specificando che “ciò non significa che Ismaele sia totalmente escluso da ogni benedizione divina, poiché al contrario egli è destinatario di alcune di esse (cfr. Gen 17,20; 21,13.18) tanto che anche a lui viene assegnata una discendenza di 12 tribù (Gen 25,13-16)”. A leggere bene la storia di Abramo, tra l’altro, si vede che il problema non riguarda solo Ismaele: Abramo ebbe, oltre al primogenito Ismaele da Agar, e Isacco da Sara, anche Zimran, Ioksan, Medan, Madian, Isbak e Suach dalla seconda moglie Keturà (Gen 21,12). In totale, dunque, otto figli, dei quali uno solo, però, secondo Genesi 18,10, è il figlio della promessa: “Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio”. Il paradosso Quale teologia si potrà estrarre da una frase paolina o da testi simili che riguardano, come nella Lettera ai Galati 4,21-31, la contrapposizione tra i figli della donna libera, Agar, e quelli della schiava, nati, appunto, secondo la carne (il primo) e secondo la promessa (il secondo)? Figli di Abramo lo si può essere al modo di coloro che vedono in lui un “padre dell’esperienza umana”; oppure come “figli nello spirito”, riconoscendo Abramo come padre nella fede, come lo sono i cristiani (e lo erano per Paolo i cristiani provenienti dai pagani); oppure “figli secondo la carne”, come lo è l’Israele popolo di Dio; oppure, ancora, “figli secondo la carne”, ma non nel senso della promessa, come lo sono i figli di Ismaele. Davanti all’imperscrutabile volontà di un Dio che predilige i secondogeniti rispetto ai primogeniti e agli altri sei figli di Abramo, non si può stare che con una logica “paradossale”. Quella che porta, in ultima analisi, ad accettare che ogni figlio sia amato in modo differente, ma pur sempre amato, e che l’amore che il padre ha per l’altro fratello non possa essere rivendicato per sé, e nemmeno negato. I figli della promessa, allora, quelli prediletti, non devono essere perseguitati perché sono tali, “prediletti” da Dio. È Paolo a dirlo, quando allude a un midrash relativo a Ismaele che, per il testo di Genesi 21,9, “scherzava” con Isacco; in realtà, nell’interpretazione rabbinica, gli lanciava frecce, o lo molestava (sessualmente). Non ci si può appropriare dell’amore che viene dato liberamente ad altri, ed è questo il presupposto di ogni dialogo tra fratelli. Giulio Michelini ordinario di Sacra Scrittura all’Istituto teologico di Assisi LA VOCE SPAZIOCSI @ 12 [email protected] BREVI DAL CSI ❖ BANDI - PROGETTI Come tenersi informati In questo momento di crisi, in cui ogni società sportiva, oratorio e singoli tesserati sono alla ricerca di bandi o progetti a cui aderire per raggranellare pochi euro, per agevolare la ricerca nell’infinito mondo on-line il Csi Umbria ha stipulato una convenzione con la società Synago srl (che opera a livello nazionale nel settore della ricerca e individuazione di bandi di erogazione di contributi a imprese, società sportive, enti no-profit ed enti pubblici) per l’attivazione di un servizio dedicato all’informazione in materia di contributi e agevolazioni. Per avere ulteriori informazioni sul servizio è possibile scrivere all’indirizzo email [email protected] o [email protected]. Che cosa significa essere “consulente ecclesiastico” Csi? Quali sono i suoi compiti e le sue specificità? Ricordiamo a tutti di iscriversi per tempo ad Assisi, il termine per le iscrizioni è il 18 novembre. “Francesco, va’ e ripara la mia casa”: questo il titolo di Assisi 2014, il tradizionale meeting associativo che si svolgerà dal 5 al 7 dicembre prossimi. Proseguono sul sito della Presidenza nazionale Csi le iscrizioni all’appuntamento ciessino, che, meditando sulla figura del Santo di Assisi, proporrà spunti di riflessione sull’essere Csi e l’essere associazione di ispirazione cristiana. Si prega di rispettare i termini di iscrizione per un problema organizzativo di prenotazione degli alberghi. ❖ CSI ITALIA Torna il Tour delle Regioni Ormai è sicuro: nel 2015 tornerà una grande iniziativa di “incontro e ascolto” del territorio. Dopo la prima edizione del Tour delle Regioni e dopo le edizioni di Casa Comitato, la Presidenza nazionale del Csi si rimette in cammino per andare sul territorio. In 7 anni sono stati realizzati 3 grandi Tour di incontro e ascolto del territorio. Questa nuova edizione del Tour delle Regioni sarà presentata ad Assisi e si svolgerà durante il 2015. ❖ LEGALITÀ Il Csi a “Contromafie” C’era anche il Csi a “Contromafie”, gli ‘stati generali’ dell’antimafia tenutisi a Roma dal 23 al 26 ottobre. L’appuntamento era promosso da Libera e varie associazioni per concordare strategie per contrastare mafie e criminalità organizzata. “Iniziare dal doping è stato un atto di coraggio e di consapevolezza” ha detto Michele Marchetti a nome del Csi e del gruppo Libera Sport. “Sport e prevenzione: verso una rete sociale antidoping” definisce un raggio di azione primario e strategico, per offrire più libertà agli sportivi e nello sport, per aprire a un possibile nuovo modello di pratica sportiva. Presenti per il csi Umbria il presidente Carlo Moretti e il consigliere nazionale Alessandro Rossi, che hanno presentato il progetto “Lo sport uguale per tutti”. Saper mediare I Massimo Achini e Don Alessio Albertini con Papa Francesco ❖ MEETING ASSISI Iscrizioni entro 18 novembre VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 Un prete che fa gioco di squadra E ssere consulente ecclesiastico nel Csi è prendere parte a un impegno educativo con tanti altri che hanno intravisto nello sport una grande opportunità missionaria. È intraprendere con coraggio una “pesca” imprevedibile, che spinge ad andare al di là dei gruppi parrocchiali e dei confini di una pastorale di semplice ‘conservazione’ per tessere reti non scontate e non sempre semplici. Dai campi di calcio alle palestre, dalle trasferte alle riunioni del Consiglio, dalle serate di formazione ai dialoghi con dirigenti e atleti il “mare” nel quale un prete-consulente Csi è immerso è assai vasto e popolato. Anche il Csi è “un popolo numeroso” che vuole tradurre le parole del Vangelo in gesti concreti per tante persone (atleti, dirigenti, famiglie…) che non frequentano più i luoghi del Sacro, siano essi la chiesa o l’oratorio. La sfida è che anche a loro deve essere data l’opportunità di conoscere la gioia del Vangelo, che non esclude nessuno, perché è per tutti. Non si tratta di fare qualche predica ma di ricordare che ci sono cose che si comprendono e apprezzano solo con la vicinanza, l’amore e la testimonianza. Una vicinanza che deve aiutare chi opera nel Csi a non perdere le radici e le motivazioni del suo fare sport: non cercare il campione, ma far crescere l’uomo. A questo è chiamato il consulente, in questo si manifesta il suo prezioso servizio all’interno di un comitato. Ricordare, orientare, richiamare, mostrare, custodire tutto ciò che è necessario vivere per non tradire questo compito, soprattutto quando la tentazione di copiare modelli deviati di sport si insinua anche in chi ha fatto dell’educazione attraverso lo sport la ragione del suo impegno. Nella crescita di un ragazzo l’attività sportiva non può essere l’unica palestra di formazione, anche perché non è l’unica che occupa DIOCESI PERUGIA. Oratorio League, quando il calcetto... dà la felicità D omenica 26 ottobre al centro Mater Gratiae di Montemorcino (Perugia) è stato dato il via all’Oratorio League, un vero e proprio campionato di calcetto destinato alle squadre provenienti dalle parrocchie della diocesi di Perugia - Città della Pieve. Questa manifestazione, organizzata dal Csi in collaborazione con l’Anspi e il Coordinamento oratori, vede come protagoniste 24 squadre, 14 femminili e 10 maschili, provenienti dalle realtà oratoriali della diocesi. Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte don Riccardo Pascolini, Claudio Banditelli e Tarcisio Antognozzi, il quale ha ricordato l’importanza di inserire lo sport nelle realtà parrocchiali, sia per dare la possibilità a tutti i ra- L’ l’attività sviluppata con gli oratori vede 24 squadre iscritte. Novità di quest’anno la sfida di attivare anche i campionati di calcio under 14, coinvolgendo sia società federali che oratori. Per i campionati Open tante le conferme: calcio a 7, calcio a 5 maschile, basket open, pallavolo mista, femminile e maschile. Ritorna tra le attività proposta il calcio a 5 femminile, che vede 7 formazioni iscritte e promette di diventare un campionato di tutto rispetto. Il Csi non è solo campionati sportivi: riesce anche a essere protagonista in campo formativo. Sono in partenza i corsi per arbitri di calcio e basket (20 gli iscritti), un corso per animatori sportivi, allenatori di calcio e pallavolo. L’obiettivo è avvicinare e formare le diverse figure che vengono coinvolte la sua giornata. È solo una scheggia delle tante relazioni che un giovane vive quotidianamente insieme alla scuola, la famiglia, l’oratorio, il catechismo, la Chiesa… e anche queste sono importanti per la sua crescita. Ciascuno, però, crede di avere l’esclusiva. L’impegno del consulente è quello di tendere una rete affinché ciascuna dimensione, con la propria specificità, entri in contatto con l’altra, e nessuno abbia la pretesa di essere il più bravo, ma piuttosto faccia la sua parte per il bene del ragazzo. Il consulente è un uomo di squadra: sa che il suo servizio è quello di valorizzare il carisma di ogni figura educativa perché non operi in solitudine ma con gli altri, e che insieme si condivide lo stesso obiettivo. Favorisce momenti di condivisione, perché dall’incontro nascono fiducia e stima. Don Alessio Albertini consulente ecclesiastico nazionale Csi gazzi di partecipare ad un’attività sportiva, sia come veicolo per raggiungere la felicità. Come ha ricordato don Riccardo Pascolini, lo sport praticato in parrocchia, oltre alle dinamiche proprie di qualsiasi altro sport di livello agonistico, possiede la caratteristica della festa. Per i ragazzi è una festa partecipare a queste manifestazioni, una festa nella quale tutti possono essere inclusi, nella quale non ci sono barriere, ma soprattutto, è una grande festa perché tutti possono vivere un momento di fraternità e di gioia insieme agli altri go- Calendario e novità del comitato Csi di Perugia attività del comitato Csi Perugia sta riprendendo a pieno ritmo. Abbiamo inaugurato la stagione il 21 ottobre in piazza IV Novembre con l’Happy Meal Sport Camp, la grande manifestazione con gonfiabili, campi mobili e 500 bambini. Durante la manifestazione abbiamo premiato le squadre vincenti dei Campionati primaverili e presentato la stagione 2014-2015. Molte conferme e alcune novità tra le attività che andiamo a proporre. Oltre ai progetti a scuola in partenza in diversi plessi scolastici della provincia, anche il circuito di mini-volley e minibasket ha definito il suo calendario di attività. L’attività giovanile prevede le categorie giovanili della pallavolo (under 12 - 14 - 16), dove sono iscritte 18 squadre, e nel calcio la Juniores; n una stagione sportiva sono tanti gli imprevisti, le riunioni, le scelte che un Comitato deve compiere. Non sempre sono serene; qualche volta, generano conflitti. A un consulente non è chiesto di schierarsi ma di favorire il dialogo, di dirigere il confronto, aiutare nel discernimento perché prevalgano sempre la pace e l’orientamento giusto. Il consulente non è eletto, scelto da una delle parti, ma nominato dalla Chiesa perché anche l’associazione Csi dia buona testimonianza, e vedendo le “buone opere, possano rendere gloria a Dio”. nell’attività sportiva, così che ognuno abbia gli strumenti necessari quando si troverà sul campo. Tra gli sport che ci siamo promessi di sviluppare in questa stagione ci sono: judo, tennis e podismo (del quale già siamo stati coorganizzatori, insieme all’associazione “L’Una nuova” di Ellera di Corciano, della gara locale) e prevediamo altre due tappe durante la stagione. Siamo aperti a valutare proposte di nuove attività da fare insieme; qualunque società sportiva è la benvenuta. Vi aspettiamo tutti i giorni in Comitato! Per informazioni e iscrizioni, tel. 075 5003584 o e-mail [email protected]. Tutte le informazioni e articoli sulla nostra attività si trovano sul sito www.csiperugia.it. Claudio Banditelli presidente Csi Perugia dendosi momenti di vittoria e momenti di sconfitta con il medesimo spirito gioioso che caratterizza queste manifestazioni. È bello vedere come queste iniziative riscuotano un così grande successo sia nei ragazzi che nelle famiglie; si tratta di iniziative da salvaguardare e promuovere per il bene dei ragazzi che meritano di cimentarsi in attività sportive che hanno tutte le caratteristiche dell’agonismo, ma che portano in se’ anche un profondo valore formativo ed educativo. Glenda Grasselli PAGINA A CURA DI Il Centro sportivo italiano è un ente di promozione sportiva di ispirazione cristiana che promuove lo sport come momento di educazione, di crescita, di impegno e di aggregazione sociale, ispirandosi alla visione cristiana dell’uomo e della storia nel servizio alle persone e al territorio. Il CSI risponde ad una domanda di sport non solo numerica ma qualificata sul piano culturale, umano e sociale. Da sempre i giovani costituiscono il suo principale punto di riferimento. Contatti: [email protected] LA VOCE UMBRIA&DINTORNI VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 Prelibatezze dell’Umbria Trevi. Il 1° e 2 novembre c’è Festivol per celebrare l’olio nuovo e la prima spremitura T aglia il traguardo dell’8a edizione Festivol - Trevi tra olio, arte e musica, la tradizionale rassegna che il Comune di Trevi organizza per celebrare l’olio nuovo e la prima spremitura. La manifestazione avrà luogo nel fine settimana del 1 e 2 novembre, in concomitanza anche quest’anno con l’avvio di Frantoi aperti. Diverse le iniziative in programma incentrate sulla valorizzazione del pregiato prodotto e del territorio. La mostra mercato dell’olio extravergine di oliva Dop Umbria è accolta nella storica cornice di Villa Fabri. Sono previste navette gratuite che consentiranno ai visitatori di raggiungere i frantoi aperti aderenti alla manifestazione dove Cascia. Dal 31 ottobre al 2 novembre la mostra dello zafferano ... in tavola, in biblioteca o in vetrina si può partecipare alle degustazioni d’olio condotte da esperti sensoriali, con assaggi di pane e olio nella piazza della città. L’iniziativa propone anche visite ai palazzi storici privati della città, che apriranno le loro porte per offrire assaggi d’olio in abbinamento a Presidi Slow Food come il Sedano nero di Trevi. Spazio ad attività per i più piccoli, ad appuntamenti gastronomici, come il mercato dei prodotti a km0, i laboratori di cucina, trekking tra gli ulivi. T orna protagonista a Cascia lo zafferano, spezia prelibata ormai anche nella cucina umbra. Quest’anno la mostra, che si tiene dal 31 ottobre al 2 novembre, coincide con il momento del raccolto della preziosa spezia, che si preannuncia buono. Per questo chi raggiungerà Cascia in occasione della mostra potrà fare visita ai campi di zafferano ed assistere alle fasi successive di lavorazione. Il programma è corposo e prevede varie manifestazioni collaterali che vanno dallo zafferano in tavola, in biblioteca o in vetrina. Quest’anno l’esposizione si arricchisce del progetto “Cascia, città cardioprotetta” con tre punti in cui verranno istallate apparecchiature per la tute- la della salute del cuore. Si apre venerdì 31 ottobre alle 15.30 nella Sala Pancrazio con il convegno “Cascia città cardioprotetta” a cura del Comune di Cascia e dell’associazione ”Angela Paoletti”. Alle ore 17.30 si terrà la presentazione della 14a Mostra mercato, del percorso dello zafferano nelle varie piazze del centro e la via dell’oro rosso con degustazioni guidate nei luoghi d’eccellenza del centro storico. Alle ore 18 in piazza Garibaldi e Piazza S. Francesco si terrà l’apertura del mercato. Alle ore 18.30 inaugurazione della Mostra iconografica: “10 anni di mostre sul paesaggio della Valnerina. Le immagini più belle”. a cura del Servizio turistico territoriale della Valnerina. Sabato 1 novembre alle ore 9 in piazza Garibaldi e piazza S. Francesco riapertura del Mercato. Nelle tre giornate si terrano convegni a tema, degustazioni e spettacoli folkloristici. Torgiano. “Versando Torgiano”: olio, vino e Vaselle d’autore C ultura, tradizione, arte e sapori: questi gli ingredienti di “Versando Torgiano” la kermesse che dal 7 al 9 novembre animerà il piccolo borgo umbro. L’iniziativa si aprirà venerdì 7 novembre con un convegno su “Strumenti di sostegno per il settore vitivinicolo nella programmazione 20142015” a partire dalla ore 9 alla sala Sant’Antonio. Alle ore 17.30 Wine bar alla vecchia fornace Lungarotti con inaugurazione della mostra dedicata all’artista Rossella Rossi. Sabato 8 “Trekking tra Tevere e Chiascio nelle giornate dell’olio”, ritrovo per iscrizioni alle ore 8.45 alla Torre Baglioni. Escursione e degustazione dell’olio nuovo. Ore 15 presentazione del progetto “Torgiano Confluenza d’arte 2014”. Ore 17.30 al Museo dell’olio e del vino “Ampolliere di Giovani artisti per l’olio nuovo”. Ore 18.45 sala Sant’Antonio spettacolo concerto “Olive to live” poesie dell’olivo da Omero ad oggi, aperitivo e degustazione di olio d’oliva su bruschetta, di vino e di prodotti tipici a cura della Strada dei vini del Cantico. Domenica 9 ore 10 al Museo del vino laboratorio creativo per bambini “Un calendario ...di vino, partecipazione gratuita, età minima 5 anni. Alle 17.30 piazza Malizia e sale espositive piano nobile del Museo dell’arte ceramica contemporanea “Vaselle d’autore per il vino novello” a cura di Nino Caruso. Alle 19.30 sala Sant’Antonio degustazione di vini e prodotti tipici locali e finger food. Ore 21 Musical reading “D’amore di vino ed altre storie. vino, volti e grappoli di parole per viaggiatori di spirito”. 13 Le opinioni espresse in questa pagina rappresentano esclusivamente il pensiero di chi le scrive. 14 “Gluten free” per non-celiaci ggi una riflessione su un tema curioso. Tutti, almeno per sentito dire, conosciamo la celiachia, una malattia congenita e cronica: l’intolleranza al glutine presente nella farina del grano, del mais e di molti altri cereali, ma non nel riso né in tutti gli altri alimenti. Non esistono medicine, ma basta che il paziente eviti gli alimenti che contengono glutine. Sembra facile, soprattutto in Paesi come la Cina e il Giappone dove l’alimento base è il riso. Più complicato in Italia, dove rinunciare a pane, pasta e pizza significa mettersi ai margini della società civile. Ma c’è chi ci pensa: ci sono ditte che preparano e vendono (beninteso, a prezzo maggiorato) i piatti tipici della dieta mediterranea, garantiti però “liberi da glutine”. Qual è la notizia curiosa? Che i tre quarti della gente che compra e consuma questi alimenti speciali non soffre di celiachia. Qui si svela il rapporto perverso che ai nostri tempi si ha con il cibo. Se ne consuma, o meglio se ne compra sempre di più (la quantità di cibo che finisce in pattumiera è impressionante) anche a rischio di diabete, obesità, eccetera; tutti parlano di ricette, anche in televisione. Nello stesso tempo, c’è l’ossessione per il cibo “sano”, per cui appena si sa che una cosa a qualcuno fa male, smettono di mangiarla anche gli altri, senza pensare che, se a quello fa male, è perché è malato di suo. Chi paga un sovrapprezzo per acquistare un cibo per lui inutile, ma “sano”, si sente gratificato psicologicamente. È il meccanismo tipico della civiltà dei consumi, che ci spinge a comprare cose di cui in realtà non abbiamo affatto bisogno, nella continua illusione che possedere quella cosa, quel cibo, quel gadget migliorerà la nostra vita per i prossimi dieci minuti. Questo succede nei Paesi “ricchi” che spendono, sprecano e ammucchiano rifiuti. Nel resto del mondo la gente muore di fame (vera), di malattie (vere), di povertà (vera). Non può durare così in eterno. Ci penserà il Califfato a svegliarci? Forse l’argomento non è poi così leggero come sembrava. Pier Giorgio Lignani Ha insegnato anche dalle suore. Stop alle strumentalizzazioni S ulla recente vicenda dell’insegnante di Passignano, prendiamo atto di una non corretta informazione riportata dalla stampa, e purtroppo mal riportata anche da organizzazioni quali Omphalos Perugia e le sue affiliate dell’universo Lgbt. I fatti: un insegnante di danza di Passignano, che non fa mistero della propria omosessualità, si dimette perché il suo dirigente scolastico avrebbe ricevuto lamentele riguardanti l’insegnante, che “non avrebbe i titoli”. Poiché Omphalos ha declinato la vicenda a fini politici, evocando un caso di omofobia per giungere a criticare le opinioni di “Sentinelle in piedi”, cattolici e chiunque a essi affine, rappresentando un clima di discriminazioni, ci sentiamo chiamati a portare una luce sulla vicenda, rifuggendo da ogni ricostruzione ideologica, contando sull’onestà intellettuale anche in Omphalos. 1.L’insegnante in parola – a quanto riportano i familiari dei bambini – è persona del tutto per bene, non ha mai profittato del suo ruolo né per propaganda ideologica né per altro, limitandosi a svolgere bene il proprio lavoro. 2. Il medesimo per molti anni è stato insegnante presso la scuola paritaria cattolica Sacro Cuore di Passignano, e anche quest’anno era stata chiesta la sua collaborazione, ma il medesimo aveva declinato la proposta, non avendo tempo disponibile. 3. Se dunque – come sembrerebbe - le sue dimissioni sono state provocate da pressioni di genitori che lamentavano la sua asserita “mancanza di titoli”, invitiamo il Dirigente scolastico agli accertamenti opportuni. 4. Nel contempo invitiamo l’insegnante a ritirare le sue dimissioni e a tornare serenamente al lavoro. 5. Detto questo, invitiamo anche Arcigay, Omphalos e altri, a evitare azioni strumentali che, anziché aprire alla verità e al rispetto delle persone, possono trascinare nel tritacarne mediatico vicende che per la loro natura meriterebbero migliori cautele verso i protagonisti. 6. Ricordando, ad esempio, che è stata proprio la scuola cattolica a dare lavoro per anni a questa persona e ad affidargli – evidentemente senza alcun pregiudizio ideologico – l’educazione fisica dei suoi allievi. Anche a questo vorremmo guardassero i colleghi di Omphalos, pensando ai “cattolici”. Un’ultima chiosa: quanto detto, come occasione costruttiva, è per far comprendere che siamo speranzosi di dichiarare inutile questo clima di barricate, perché inizi invece la fase del dialogo: sarà lunga? Chissà; sterile, no di sicuro! Apriamo le porte e facciamo entrare aria nuova. Ernesto Rossi presidente Forum Famiglie dell’Umbria D omenica 2 novembre la Chiesa commemora i fedeli defunti. In questi giorni che precedono quella che è chiamata “festa dei morti” molti fedeli affollano i cimiteri per visitare le tombe dei loro cari. Le prime tracce di una Commemorazione collettiva dei defunti si trova a Siviglia (Spagna) nel VII secolo e a Fulda, in Germania, nel IX secolo. Il vero fondatore della festa è ritenuto santo Odolone, abate di Cluny, che l’introdusse in tutti i monasteri di sua giurisdizione tra l’anno 1000 e San Michele il 1009. La festa si propagò rapidamente in Francia e nei Paesi nordici. In Italia esisteva alla fine del secolo XII e a Roma all’inizio del 1300. La triplice celebrazione della messa risale al 1915, quando, durante la Prima guerra mondiale, Papa Benedetto XV estese a tutta la Chiesa questo privilegio (consistente nella facoltà per i sacerdoti di celebrare in questo giorno tre messe Orvieto - Todi Michela Massaro Via S. Lorenzo, 18 - Todi 333 9340325 [email protected] Terni Elisabetta Lomoro piazza Duomo, 9 - Terni Tel/fax 0744 546525 [email protected] Assisi Roldano Boccali Tel. 330 417028 [email protected] Città di Castello Moreno Migliorati, piazza Gabriotti,10 Città di Castello Tel. 075 8550167 [email protected] Materiale fotografico - Archivio La Voce - Enrico Milanesi (Città di Castello) - Gavirati (Gubbio) - Giancarlo Belfiore ASSOCIATO ALL’UNIONE DELLA STAMPA PERIODICA ITALIANA ISCRITTO ALLA FEDERAZIONE ITALIANA SETTIMANALI CATTOLICI A forza di escludere gli altri, rimaniamo esclusi noi stessi “Q uando i nazisti presero i comunisti, io non dissi nulla perché non ero comunista. Quando rinchiusero i socialdemocratici, io non dissi nulla perché non ero socialdemocratico. Quando presero i sindacalisti, io non dissi nulla perché non ero sindacalista. Poi presero gli ebrei, e io non dissi nulla perché non ero ebreo. Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa”: questa la nota poesia, attribuita al pastore Martin Niemöller, sull’inattività degli intellettuali tedeschi in seguito all’ascesa al potere dei nazisti. Bertolt Brecht la modificò con alcuni versi: HUMOUR Gli antichi riti e le atmosfere mistiche della “festa dei morti” Perugia Maria Rita Valli piazza IV Novembre, 6 Perugia Tel. 075 5727871 [email protected] Gubbio Giampiero Bedini via Monteverdi,2 Gubbio Tel. 075 9272116 [email protected] VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 Insegnante discriminato perché gay? Il caso di Passignano IL PUNTO O LA VOCE LETTERE&OPINIONI Si raccomanda di non superare le trenta righe dattiloscritte Disegni di Marcello Cruciani ciascuno). Prima della riforma liturgica del Concilio Vaticano II, quando la data del 2 novembre cadeva di domenica, la Commemorazione dei fedeli defunti si celebrava il giorno successivo. Ai nostri giorni a isola Maggiore del Trasimeno il parroco non c’è più, e il sacerdote di Tuoro viene la sera del 1° novembre a celebrare la messa vespertina per poi ripartire di corsa e andare a celebrare nelle altre chiese della 28a Unità pastorale. Ci si ritrova in chiesa poco più che per coprire le panche - siamo restati una ventina - e poi si va al camposanto attiguo, che oggi appare più simile a una serra per la varietà dei fiori. Ma un tempo non era così, e anche l’isola aveva la sua brava novena! La prima messa del giorno dei morti, don Ottavio Posta la celebrava col buio, alle 4 del mattino: i pescatori dopo dovevano andare ad “alzare i tofi” per prendere le anguille. Allora non c’era la luce elettrica e il popolo saliva alla chiesa di San Michele Arcangelo, in cima alla collina, con le lanterne a petrolio che nel buio sembravano tante lingue di fuoco che camminavano da sole. I vecchi, per impaurire i ragazzetti, dicevano che quelle erano le anime sante del purgatorio che venivano a sentire la messa. Sui quattro angoli dei due gradini dell’altare c’erano quattro torciere in ferro da sette braccia l’una, sulle quali ardevano le lunghe candele a olio: quelle gialle, che con le loro fiamme facevano brillare le Direttore responsabile: Elio Bromuri Redazione: piazza IV Novembre n.6 - 06123 Perugia tel. 075 5727871 • fax 075 5731066 [email protected] Amministrazione e Pubblicità: tel. 075 5720397 • fax 075 5731066 [email protected] Registrazione: Tribunale di Perugia N°145 Iscrizione al Registro degli operatori della comunicazione N° 1.304 La testata “La Voce” fruisce dei Contributi Statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250. Stampa: Galeati s.r.l., Via Selice 187/189, Imola (Bo) “Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano”, proseguendo con gli ebrei, gli omosessuali e i comunisti. Il suo finale, laconico, recita: “Un giorno vennero a prendere me, e non c’era nessuno a protestare”. Andrebbe riproposta, in questi giorni in cui vari episodi riportano alla mente paure ancestrali in un mondo sempre più afflitto da fragilità economiche ed esistenziali. Nella stessa giornata, sono saliti agli ‘onori’ della cronaca due episodi: quello della bimba di origine africana che, tornata in Italia da un breve soggiorno nel suo Paese, è diventata oggetto delle paure dei genitori dei suoi compagni. Ha fatto le analisi, sta bene: non ha l’Ebola, se è questo che volevano sapere quei preoccupatissimi padri e madri. In una scuola, un altrettanto guardingo gruppo di genitori ha scritto ai dirigenti manifestando non-gradimento verso l’insegnante di un corso di danza, perché “non adatto all’insegnamento”, dicono loro: “perché sono gay”, tiene a precisare lo stesso maestro di danza. La Dirigenza della scuola si è rifiutata di prendere provvedimenti, ma ormai l’insegnante aveva deciso di lasciar perdere. Non si deve indulgere nella retorica buonista in nessun caso, perché la retorica dà fastidio anche se è buonista. Però il livello esasperato di attenzione rispetto al “diverso”, oltre a creare immotivate discriminazioni sociali, porta con sé un rischio molto più subdolo ma molto più consistente: quello della perdita di occasioni. Che nella vita sono molto, sono spesso tutto, specie nelle delicate età della crescita. In questi due casi, l’occasione, per i compagni di classe della bimba africana, di scambiare esperienze e culture diverse, per arricchirsi; e per gli alunni “mancati” dell’insegnante di danza, di imparare un’arte che arricchisce e fa crescere, per disciplina mentale e fisica. E a forza di escludere, fummo esclusi anche noi, chioserebbe Brecht. Daris Giancarlini Perugia canupiglie d’argento della pianeta nera e del manipolo. Al centro del presbiterio, il catafalco e un chierichetto coll’incensiere fumigante erano circondati dai tanti lumi ardenti che creavano una cortina di fumo simile ad un’’iconostasi tale da eclissare l’altare ai fedeli. Le donne, con voce lamentosa, accompagnate all’harmonium da mio padre Romolo, cantavano la Missa pro defuntis col Dies irae prima del Vangelo. Altre due messe alle 6 e alle 9, quindi la sacra funzione serale con l’esposizione del Santissimo, e la benedizione delle tombe al cimitero; le tombe erano piene dei crisantemi coltivati negli orti, e di candele “ficche”, sulla nuda terra di sepolcri tutti uguali, senza lapidi né fotografie. Le cappelle erano un lusso riservato ai signori, che in un paese di poveri pescatori erano una vera rarità. Offro questo piccolo ricordo a quanti in questi giorni si recano al cimitero per portare un saluto ai loro cari, ricordando che, più dei fiori o del lumino, è la preghiera l’unica realtà che perdura, rendendo noi, insieme a loro, anelli di una segreta carità purgatoriale che i cantori del mio paese riassumono così: “Se per gli estinti, supplici / la prece a Dio volgete, / voi pur estinti avrete / egual pietade un dì”. Umberto Benini Isola Maggiore _ Lago Trasimeno Abbonamenti Annuale Annuale + on-line Annuale solo on line Semestrale Sostenitore Benemerito 43 e 55 e 35 e 23 e 68 e 150 e Versamento in c/c postale n. 11941069 Bonifico Bancario conto Unicredit Codice Iban IT 25 D 02008 03027 000029471611 intestato a: Chiesa di San Severo a Porta Sole - La Voce Piazza IV Novembre, 6 06123 Perugia Desideriamo informarLa che i dati da lei forniti saranno trattati secondo le indicazioni del D. Lgs n. 196 del 30 giugno 2003 (“Codice in materia di protezione dei dati personali”).Per ricevere l’informativa in dettaglio può rivolgersi presso gli uffici del settimanale “La Voce” o contattarci al numero 075 5720397. Per informazioni sull’abbonamento: [email protected] Stampato su carta riciclata 15 VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 A rileggere i quattro fortissimi “no” o i sei “dà fastidio che si parli...” di Papa Francesco nella sua prima esortazione programmatica Evangelii gaudium (nn. 53-60 e n. 203), e a riascoltare quella sua decisa denuncia del diffuso “cancro sociale, che è la corruzione, profondamente radicato nei governi, nell’imprenditoria, nelle istituzioni, qualunque sia l’ideologia politica dei governanti” (n. 60), si rimane sorpresi, addirittura scioccati; ma rimane implicita una forte perorazione a “darsi una mossa”. Torna alla mente la grande tradizione cristiana della dottrina sociale elaborata da Papi - a cominciare da Leone XIII fino a san Giovanni Paolo II e Benedetto XVI - e da laici - il Toniolo e i grandi politici del primo dopoguerra, da Alcide De Gasperi a tutti i suoi amici dell’Azione cattolica, i quali ultimi, forti di ben radicati valori umani e cristiani, hanno recuperato un’Italia distrutta e disonorata e l’hanno fatta grande. E oggi? Intimoriti dalle interessate e stupide accuse comuniste e laico-massoniche alla Chiesa “che fa politica”, ci siamo ritirati nelle nostre canoniche a dire rosari, ed è gradatamente venuta meno la Che fine ha fatto l’impegno sociale dei cattolici? † Giuseppe Chiaretti* formazione culturale e sociale di un laicato che sappia impegnarsi oggi, in maniera incisiva e competente, nel settore sociale e politico, quasi lasciando che i problemi si “risolvessero automaticamente”. Perfino i movimenti ecclesiali, che si sono intanto aggiunti all’Ac, sono rimasti a guardare, come se la fede avesse poco da dire sul piano sociale. Tornano invece alla mente figure di laici cristiani di oggi che hanno operato da credenti come meglio hanno saputo fare, sia nell’uno come nell’altro versante. Mi sia consentito rievocare brevemente la figura di un moderno capitano d’industria, recentemente scomparso, l’ing. Valter Baldaccini di Cannara, patròn della Umbria Cuscinetti di Foligno (principale fornitrice della Boeing tedesca), che ha preso in mano un’azienda sulla via del fallimento e l’ha portata a livelli di eccellenza, procurando lavoro a molti operai e pane a tante famiglie. Nella sua esperienza ha seguito le motivazioni che gli venivano dalla spiritualità focolarina con le iniziative sociali proprie di una “economia di comunione”, cui si ispira la scuola sociale di quel movimento promossa dai proff. Zamagni e Bruni. Certi momenti di crisi, ad esempio, sono stati superati allargando agli operai lo spazio della responsabilità nella guida dell’azienda. Con la salvaguardia e lo sviluppo del lavoro c’è stata anche l’apertura alle necessità dei poveri, aiutando sistematicamente non solo istituzioni italiane, ma anche iniziative in nazioni in via di sviluppo. A Baldaccini capitò magari in Africa di essere Alcide De Gasperi ospitato per una notte in un pollaio (era l’unico ambiente ‘decente’!) mentre andava a portare aiuti a orfanotrofi e ad altre situazioni di bisogno. Non c’è poi da meravigliarsi se, alla sua morte, vi sia stata una sorta di “canonizzazione laica”, con il ricordo del suo valore di intelligente e onesto capitano di industria aperto al futuro, ma anche delle sue iniziative a favore dei più bisognosi. Il riconoscimento dei suoi meriti professionali e delle motivazioni di fede che lo sostenevano è giunto anche dal partner laico, il vice presidente della società tedesca associata, la Boeing. Valga questo ricordo a stimolare ulteriormente l’impegno coerente e forte dei cristiani nel mondo sociale e politico, soprattutto in questo nostro tempo in cui lobby ben note si sono scatenate senza più alcun ritegno in ogni ambito del vivere sociale - si pensi alle tematiche della vita e della famiglia. * Arcivescovo emerito di Perugia - Città della Pieve LA VOCE Perugia .Città della Pieve 16 Sanitari, risorsa per fare rete BREVI ❖ FIERA DEI MORTI A Pian di Massiano e città La Fiera dei Morti sarà inaugurata, come da tradizione, il giorno di Ognissanti. La formula è quella ormai consolidata da alcuni anni, con il “grosso” degli stand a Pian di Massiano, ed una sezione nel centro storico, dove troveranno posto anche i banchi delle città gemellate con Perugia. La (doppia) inaugurazione è fissata per le ore 10.30 a Pian di Massiano ed alle ore 12 in Piazza Italia. La Fiera si concluderà il 5 novembre. Quest’anno sono previsti 518 posteggi: 481 riservati ad operatori commerciali, 20 ad artigiani e 17 a produttori agricoli. Tra i prodotti artigiani i perugini troveranno ceramiche, mobili in legno, oggettistica, articoli orientali, ferro battuto e vetro. Alla fiera in centro parteciperanno 80 espositori, per lo più anche produttori, provenienti da tutta Italia. Sono stati selezionati alcuni espositori in rappresentanza delle regioni italiane per realizzare in Piazza Matteotti “Sapori del Mediterraneo”, con prodotti di Sicilia, Sardegna, Calabria, Puglia. Completano l’offerta enogastronomica i produttori di aceto di Modena, delle marmellate del Piemonte, di strudel e brezel austriaci, di succhi, salse e composte del Trentino, ed una selezione di liquirizie italiane. ❖ GIOVANI/1 Fidanzatissimi 2014 “Fidanzatissimi 2014” è il tema della serie di laboratori per giovani coppie alla scoperta dell’arte di amare nel cammino del fidanzamento, inaugurati domenica 19 ottobre all’abbazia giovani di Monte Morcino. Il prossimo incontro si terrà il 9 novembre, stessa sede e stesso orario, come ogni domenica, dalle ore 16.30 alle 20. L’iniziativa è promossa dalla Pastorale giovanile e dall’Ufficio di pastorale familiare. Per info prossimi incontri [email protected], Francesco e Chiara De Dominicis 340 6788064, www.perugiagiovani.net facebook.com/PERUGIAGIOVANI.NET, twitter.com/perugia_giovani. ❖ GIOVANI/2 Bibbia e politica Il Circolo “Giorgio La Pira” di Perugia propone una serie di incontri per giovani dai 17 ai 35 anni sul tema “Prendete in mano la storia e fatene un capolavoro”. Gli incontri si svolgeranno all’Hotel Mater Gratiae dalle ore 18.45 alle 20. Il primo si tiene lunedì 3 novembre su “Bibbia&politica: che c’azzeccano?”. L’iniziativa è promossa in colaborazione con la Pastorale giovanile. D omenica 16 novembre l’eterogenea realtà della sanità umbra si ritroverà nella parrocchia di Ponte San Giovanni (ore 15.30) per il primo incontro di riflessione sul settore organizzato dall’Ufficio della Pastorale sanitaria dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve. L’obiettivo è “fare rete”, come sottolineato dall’arcivescovo, il cardinale Gualtiero Bassetti, nel messaggio al termine dei 14 incontri nel mondo della sanità operati tra febbraio e marzo di quest’anno all’interno della sua Visita pastorale in diocesi. “Durante gli incontri – spiega il dottor Stefano Cusco, responsabile della Pastorale sanitaria diocesana – è emerL’incontro con gli operatori sanitari durante la visita pastorale.Al centro Cusco,di spalle Bassetti so con forza che gli operatori sanitari sono una grande risorsa, in quanto quotidianamente sono a stretto contatto con chi è in diffi- A Ponte San Giovanni il 16 aggiornamento e riflessione spirituale alcoltà, a volte più degli stessi par- novembre appuntamento la presenza del cardinal Bassetti, che parroci, e sopperiscono, con la loro lerà agli operatori sanitari presenti. umanità, alla solitudine e allo promosso dalla pastorale Il “fare rete” non si esaurisce, però, con sconforto che attanaglia tanti ma- sanitaria con gli operatori del l’incontro del 16 novembre. “L’ufficio diolati. Per questo, il nostro intento è cesano per la Pastorale sanitaria – sottofar sì che tutti gli operatori sanita- settore e il card. Gualtiero Bassetti linea il dott. Cusco - invita tutti gli operari, che siano medici, infermieri, tori a collegarsi al sito della diocesi e tecnici, etc…, possano sentirsi collegati che è già di per sé un servizio al prossimo, compilare il breve form presente con i gli uni con gli altri, sia all’interno della all’ultimo, nel nostro caso il malato, il vol- propri dati. Questi saranno trasmessi alstruttura in cui operano, sia nella dioce- to sofferente e tangibile di Cristo sulla la diocesi ed utilizzati per mantenere un si. È importante riconoscersi e aiutarsi Terra”. contatto con gli operatori del settore, inper crescere insieme, aver cura della pro- L’incontro del 16 novembre è il primo di vitarli agli eventi organizzati e renderli pria formazione professionale, umana e un appuntamento che vuole diventare an- partecipi di future iniziative”. Il form è già spirituale, e realizzare così una presenza nuale, organizzato, non a caso, nel giorno disponibile all’indirizzo http://diocesi.peche sia testimonianza e presidio del ri- di San Giuseppe Moscati, il “medico san- rugia.it/curia-per-la-pastorale-della-saluspetto della dignità di ogni persona uma- to” napoletano canonizzato da Giovanni te. na. La nostra è, infatti, una professione Paolo II nel 1987. Sarà un’occasione di Laura Lana Isituto Sereni. Concerto di beneficenza per il fondo di solidarietà delle Chiese umbre A pprezzamento e gratitudine per il concerto di beneficienza organizzato dai cooperatori Guanelliani dell’Istituto Sereni di Perugia. “Dalla carità per la carità”, questo il nome dell’iniziativa nata per sostenere il Fondo di solidarietà delle Chiese umbre, promosso dalla Conferenza episcopale umbra (Ceu). Una domenica pomeriggio in compagnia delle note di Mozart e Beethoven, eseguite con arte e passione dai maestri don Gerardo Balbi (pianoforte) e Paolo Franceschi (violino). L’emozione delle note ha fatto da cornice sia all’opera compiuta dal personale dell’Istituto e dai suoi ospiti, che all’impegno dei volontari per sostenere, in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo, la raccolta fondi da destinare alle famiglie con problemi di lavoro. I numeri dell’Umbria, tra cassaintegrati e disoccupati sono alti e pure in crescita: quando la commissione che gestisce il fondo deve decidere a quale domanda di sostentamento rispondere, è sempre difficile dare una risposta. I casi su cui intervenire infatti sarebbero tanti ma i fondi però sono limitati ai casi più gravi: Brufa di Torgiano. Ricordo della morte di san Giovanni da Capestrano Predicò in tutta Europa contro l’eresia L a frazione di Brufa di Torgiano ha ricordato con una messa celebrata dal parroco don Giuseppe nella chiesa di Sant’Ermete la morte di san Giovanni da Capestrano (Aq) avvenuta il 23 ottobre del 1456. Personaggio importante che studiò a Perugia dove divenne uno stimato giurista. Chiamato alla corte di Napoli, le continue guerre costringono Giovanni a prendere le armi mentre è ancora giudice e governatore di Perugia occupata dai Malatesta. Viene così imprigionato a Brufa dove si trovavano allora le carceri dei perugini e proprio a Brufa, in carcere, ha luogo la sua conversione guardando da una feritoia il Sacro Convento di Assisi. Una volta libero, fa annullare così il suo matrimonio e prende i voti nel convento francescano. Da sacerdote conduce la sua attività apostolica in tutta l’Europa settentrionale ed orientale, in particolare in Ungheria VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 orientale cioè in Transilvania, dove è consigliere del governatore Giovanni Hunyadi nel Castello Hunyad. La sua predicazione è volta al rinnovamento dei costumi cristiani e a combattere l’eresia. Ha anche l’incarico di inquisitore degli Ebrei. Il Capestrano diventa estremamente zelante nei suoi tentativi di convertire eretici (in particolare fraticelli e hussiti), ebrei e ortodossi greco orientali. Nel 1456 Giovanni riceve l’incarico dal Papa, insieme ad alcuni altri frati, di predicare la Crociata contro l’Impero Ottomano che aveva invaso la penisola balcanica. Percorrendo l’Europa orientale, Giovanni riesce a raccogliere decine di migliaia di volontari, alla cui testa partecipa all’assedio di Belgrado nel luglio di quell’anno, incita i suoi uomini all’assalto decisivo con le parole di san Paolo: “Colui che ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento”. L’esercito turco viene messo in fuga e lo stesso sultano Maometto II resta ferito. Il suo culto come beato viene confermato il 19 dicembre 1650 ed è canonizzato il 16 ottobre 1690 da papa Alessandro VIII. Per il 28-29 e 30 novembre prossimi è prevista la partecipazione di una delegazione della Compagnia dei Vignaioli e Tavernieri della Comunità di Torgiano a L’Aquila in occasione del Raduno delle Confraternite amiche delle Terre d’Abruzzo ed una visita di cortesia al Comune di Capestrano dove è nato san Giovanni. Attilio Falcinelli Il concerto moglie e marito senza lavoro, con più di un figlio e spesso con un parente in casa che ha problemi di salute. L’apprezzamento della platea per lo scopo e per l’esecuzione del concerto è stato indiscutibile. I due maestri hanno accarezzato i timpani dei presenti con una miscela di pianoforte e violino che ha abbracciato due secoli di storia della musica, dalla fine del barocco al romanticismo, in grado di arrivare anche ai cuori di chi non ha mai ascoltato una sola nota di musica classica. Chi desidera conoscere i modi con cui è possibile sostenere il fondo di solidarietà delle Chiese umbre può consultare il sito internet della Ceu all’indirizzo http://www.chiesainumbria.it/collett a oppure telefonare allo 075.5723851. Andrea Coli Marsciano. Celebrata la Giornata missionaria. “Quante cose si possono fare!” L a 88a Giornata missionaria mondiale è stata celebrata, nella parrocchia di Marsciano, con un ritardo di sette giorni, per aver dato spazio domenica 26 ottobre, alla Cresima di 45 ragazzi amministrata dal nostro cardinale mons. Bassetti. In tutte le messe i celebranti hanno commentato il tema della Giornata: “Periferie, cuore del mondo”. Cuore come centro e motore della missione, cuore come luogo che deve essere raggiunto dalla forza rinnovatrice del Vangelo. È quello che fanno i missionari percorrendo le strade del mondo. E noi? Ai piedi dell’ambone è stato posto il grande poster di Gibì e Doppiaw che, meraviglia!, suggeriscono quante piccole cose si possono fare e dare per essere missionari. È stato pensato per i ragazzi che frequentano il catechismo, ma valgono per tutti. “Potremo ancora dare: un sorriso, una mano, una fetta di tempo, un’idea, una spinta; e poi coraggio, fiducia, amore … e tante altre cose, a costo zero”. Capite, ragazzi? Capite mamme e nonni? A costo zero! Don Giuseppe Ricci, facendo poi riferimento al Vangelo della domenica, ha spiegato che l’amore per Dio e l’amore per il prossimo sono inseparabili e complementari. Ha incoraggiato a pregare per le missioni e a sostenerle con un’offerta, piccola o grande, ma fatta col cuore. Quest’anno la parrocchia ha dato risonanza a questa Giornata con due segni significativi: la Veglia missionaria guidata da don Marco e un ricco corredo d’altare, impegno di tante persone nuove che si sono unite al gruppo di Azione cattolica e hanno lavorato con amore per tutta l’estate. Nella cappellina, preparati quattro tavoli pieni di sorprese: i ringraziamenti dei missionari che hanno apprezzato e gradito le tovaglie, un mercatino con i ricordi e gli oggetti personali di Ersilia Ripiccini e Francesca Massoli, salite al cielo nei primi mesi del corrente anno, donati generosamente per le missioni. Raccolta fondi abbondante. Non resta che ringraziare. Tutti. Angelina Gravina LA VOCE Perugia .Città della Pieve VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 DIOCESI. Incontro su “Famiglia e social Web: istruzioni per l’uso” ❖ OSPEDALE PERUGIA Wi-fi e canali tv in più Da oggi l’Azienda ospedaliera di Perugia offre a chiunque si rechi in ospedale la possibilità di usufruire gratuitamente della connessione internet wi-fi. Il servizio prevede l’accesso a internet direttamente dai propri “portatili”. Inoltre, su tutti i televisori attivi (ne sono stati censiti 350) sia delle strutture di degenza che negli ambulatori, sarà possibile accedere, oltre ai tradizionali canali televisivi disponibili sul digitale terrestre, a sei canali satellitari legati al network Sky che propongono film, documentari, sport, intrattenimento e cartoni animati per bambini. (Andrea Coli) Genitori e figli ‘social’ Oggi i genitori si trovano a fare i “migranti digitali”, educando figli “nativi digitali” che ne sanno ben più di loro. Che cosa si può fare? vece ritiene che saranno immensi i benefici della cultura digitale. Il fatto è però come tutto questo coinvolga i rapporti tra le generazioni, e che forma possa dare a questi rapporti: i genitori insegnano ciò che hanno vissuto, ad esempio insegnano ad attraversare la strada perché lo sanno fare. Ma cosa insegnare ai figli quando non conosciamo ancora sulla nostra pelle le conseguenze di un cattivo o buon uso del digitale? La famiglia oggi non può pensare se stessa se non si pensa anche immersa o influenzata dall’ambiente digitale”. A far vedere le risorse esistenti e le prospettive future dell’imminente futuro penserà l’ing. Giovanni Gentili, responsabile dell’Agenda digitale della Regione Umbria: “Non c’è più solo Facebook, i giovani usano le ask, che stanno sostituendo i forum. E fanno comunità in questo modo insolito, talvolta positivo, talvolta crudele”. Infatti è la solitudine il rischio del social; è l’anti-social che ripiega lo spazio delle relazioni nel virtuale. È comune che un ragazzo abbia paura di essere escluso da un gruppo di WhatsApp, mentre ai ragazzi occorre insegnare un’etica condivisa per stare su WhatsApp con i loro coetanei. Su queste prospettive antropologiche rifletterà Marco Moschini, docente di Antropologia filosofica all’Università di Perugia. Flavia Marcacci Il nuovo ciclo di incontri all’istituto Conestabile Marco Impagliazzo e Gabriele De Veris A L’ [email protected] 17 BREVI S e la famiglia è la cellula primaria della società, c’è da chiedersi se lo sia anche della società social e del social Web. Così come c’è da chiedersi in che modo la famiglia possa riprodurre se stessa nel Web, se possa trasferirvi i propri valori. Per questo, sabato 1° novembre, presso il centro Mater Gratiae a Montemorcino si terrà una tavola rotonda sul tema “Famiglia e social Web: istruzioni per l’uso”. Perché tra Facebook e WhatsApp, tra Twitter e cybercervelli, tra vecchi blog e nuove chat, i genitori si trovano a fare - quando va bene - i “migranti digitali” (ovvero coloro che si sono adoperati per assumere il social come strumento di comunicazione), educando figli “nativi digitali” che ne sanno ben più di loro. E che oltretutto già stanno creando nuovi spazi virtuali di aggregazione per fuggire alle ‘grinfie’ di genitori e professori, come insegna Massimiliano Padula, docente di Comunicazione organizzativa e media relations, e direttore dell’ufficio Comunicazione e stampa della Pontificia università lateranense. “C’è - dice - chi è convinto che la prossima generazione sarà composta prevalentemente da una famiglia umana nuova cresciuta fra videogames, chat e social network, completamente priva di senso critico; e chi in- @ istituto “Giancarlo Conestabile della Staffa e Luigi Piastrelli” ha ripreso le sue attività il 23 ottobre con la conferenza “Il futuro oltre le crisi. Religioni e culture in dialogo” del prof. Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, ordinario di Storia contemporanea all’Università per Stranieri. La conferenza si è aperta ricordando le recenti dichiarazioni di Papa Francesco dedicate alla pena di morte e all’ergastolo, temi che da sempre impegnano Sant’Egidio. Impagliazzo ha poi ripreso il titolo del ciclo di conferenze del Conestabile, “Verso le periferie”, ricordando le sollecitazioni del Papa a guardarsi intorno, uscire da noi stessi, andare verso le periferie. Ha presentato un’approfondita lettura delle situazioni di crisi internazionali, delle iniziative e prospettive di dialogo che - al di là delle difficoltà e delle guerre, dei pregiudizi e delle semplificazioni - interpellano le religioni e le culture dei nostri tempi. Il ricordo della Prima guerra mondiale e lo spirito di Assisi sono due segni importanti per una doppia responsabilità a cui sono chiamati tutti gli uomini di buona volontà: impedire la guerra e costruire la pace. In conclusione, dopo aver risposto alle osservazioni del numeroso pubblico, Marco Impagliazzo ha sottolineato come l’incontro di Assisi, frutto del Concilio, resti un punto di svolta della storia, fondamentale per continuare il cammino di dialogo intrapreso e per guardare a un futuro migliore oltre le drammatiche crisi attuali. L’incontro è stato preceduto dai saluti di Gabriele De Veris, nuovo presidente dell’istituto Conestabile - Piastrelli, che ha illustrato le attività dell’associazione e il programma di attività: ricordando le parole di Papa Francesco (“Quando la Chiesa è chiusa, si ammala. La Chiesa deve uscire verso le periferie esistenziali”), l’Istituto – nel solco della sua tradizione propone il ciclo di conferenze “Verso le periferie” che si tiene da ottobre 2014 a giugno 2015. I prossimi incontri: 25 novembre ore 18: mons. Paolo Giulietti, “Punto e a capo. La Chiesa verso il Sinodo 2015”; 9 dicembre ore 18: prof. Pierluigi Grasselli, “Economia rinnovata: quali percorsi per un domani migliore?”. Info: www.conestabile.org. G. D. V. PONTE S. G. Grande successo per l’Asd Skating club ncora un successo per lo sport perugino, questa volta addirittura a livello mondiale. Simone Porzi e Marco Bisciari, atleti dell’Asd Skating club Ponte San Giovanni (società nota a Perugia soprattutto per l’organizzazione della manifestazione “La Befana sui pattini”), hanno conquistato la per la prima volta a soli 4 anmedaglia di bronzo ai Campioni e vanta già numerosi sucnati del mondo di pattinaggio cessi a livello internazionale: artistico a rotelle svoltisi a Reus, 6 titoli europei e 3 mondiali. in Catalogna. I due pattinatori, Il pesarese Marco Bisciari, entrambi allenati da uno dei classe 1996, si è avvicinato al tecnici della nazionale, Massipattinaggio all’età di 9 anni, e mo Giraldi, pur essendo ancora quelli di Reus sono stati i suoi molto giovani, hanno già alle primi Campionati del monspalle una lunga carriera, poido. ché questa disciplina si inizia a Il pattinaggio artistico a roSimone Porzi praticare sin da bambini. telle non rientra nelle disciIl 22enne Simone Porzi, nativo pline olimpiche e, come preproprio di Ponte San Giovanni, prossimo cisato dai due atleti, ha lo svantaggio di alla laurea in Fisioterapia (a dimostrazionon godere di grande visibilità, nonostanne di come si possa conciliare studio e te i successi della Nazionale italiana. sport ad alto livello), ha calzato i pattini “Pochi sanno – sottolinea Bisciari – che la Pattinatori “mondiali” nostra Nazionale domina la scena: su 50 gare previste in un Campionato mondiale, 48 se le aggiudicano atleti italiani. Nel nostro Paese vengono pattinatori da tutto il mondo per allenarsi sotto la guida dei nostri tecnici”. I due ragazzi hanno spiegato che il movimento è comunque in crescita. “Negli ultimi anni – afferma Porzi – ci sono stati netti miglioramenti, soprattutto a livello qualitativo, sia degli atleti sia dei tecnici, nonostante il nostro movimento risenta della crisi: nella nostra regione si è passati infatti da 14 a 8 società”. Entrambi i pattinatori amano lo sport che praticano, e non nascondono i sacrifici che hanno dovuto fare per arrivare a un tale livello. “Gli ingredienti per il successo – ❖ PANICALE Guida al bilancio comunale L’assessorato al bilancio del Comune di Panicale ha prodotto la “Guida alla lettura del bilancio del Comune di Panicale” che è possibile scaricare dal sito del Comune nella sezione Bilanci (www.l2l.it/bilancio2014). La guida propone anche grafici e una traccia con le domande più frequenti. ❖ CITTÀ DELLA PIEVE Un insolito “Requiem” Torna ad esibirsi l’Accademia degli Unisoni, corale diretta dal maestro Leonardo Lollini: mercoledì 5 novembre alle ore 21 presso la cattedrale. L’occasione è legata alle celebrazioni per il 1° centenario della Prima guerra mondiale, “Da Sarajevo a Vittorio Veneto”, un requiem per tutti i caduti della Grande guerra. Verrà eseguito il Requiem tedesco (Eindeutsches Requiem) di Johannes Brahms, composto nel 1865, la cui meditazione “laica” si discosta totalmente dalla tradizionale Missa pro defunctis, come i Requiem di Verdi o di Mozart. ❖ PERUGIA/1 Uniformi storiche L’atrio di palazzo dei Priori ospiterà, in occasione della Giornata delle forze armate, il 4 novembre, una mostra di divise d’epoca. La mostra viene inaugurata oggi, 31 ottobre, alle ore 11.30 con la partecipazione del sindaco Romizi, e sarà visitabile fino al 4 novembre con orario 8-20. Saranno esposte le uniformi storiche dell’Esercito italiano, dell’Arma dei carabinieri e del Corpo della Guardia di finanza. ❖ PERUGIA/2 Trekking urbano Il 31 ottobre, in 33 Comuni italiani si svolge l’11a Giornata nazionale del trekking urbano, un modo diverso di fare turismo, meno strutturato, e lontano dai circuiti tradizionali. A Perugia da Sant’Ercolano, dove inizia la Strada romana si salirà in via Baglioni per poi scendere in via dei Priori, risalendo fino a piazza Morlacchi per poi proseguire fino all’Arco etrusco. È possibile scegliere tra due orari di partenza: ore 10 e ore 17, da Sant’Ercolano. spiega Porzi – sono la passione e un continuo allenamento. Nel periodo di gara ci alleniamo due volte al giorno, tutti i giorni. Penso che con la dedizione si possa fronteggiare e superare anche chi magari ha maggior talento”. Orgoglioso dei suoi atleti il presidente dello Skating club, Maurizio Cagliesi, secondo cui “gli sport cosiddetti minori vanno valorizzati poiché possono regalare soddisfazioni anche a livello mondiale, e i nostri due atleti ne sono l’esempio”. Lo stesso Cagliesi ha ribadito la filosofia della scuola: “Cerchiamo sempre di dare a tutti l’opportunità di pattinare. Non smetterò mai di dire ai tecnici che allenano più di 100 bambini, in prevalenza femmine, iscritti alla nostra società, di cercare di insegnare bene e di trasmettere loro tutta la passione che hanno per questo sport”. Appuntamento al prossimo anno ai Mondiali in Colombia, nei quali i due pattinatori proveranno a stupire di nuovo. Michele Mencaroni LA VOCE Città di Castello 18 DIOCESI. Quarto anno di approfondimento della Scuola di formazione teologica BREVI ❖ CITERNA La Festa della luce con spettacoli e mostre Il 31 ottobre il paese di Citerna si vestirà di luce, e in questo scenario echeggeranno note di festa… festa di luce. I più piccoli potranno partecipare a laboratori di vario genere, che li coinvolgeranno nella manualità e creatività: questo è crescere nella fantasia e nello stare insieme. Lungo tutto il paese maghi, saltimbanchi, giocolieri, clown allieteranno i presenti con magie e numeri di ogni tipo. Vi saranno musicisti e artisti sparsi per la città, che contribuiranno a donare al luogo un clima sognante e gioioso. Spettacoli musicali, concerti, mostre saranno parte integrante di un contesto ricco di creatività e spiritualità. I partecipanti potranno allietarsi dalle 16 alle 23 vivendo un momento carico di eternità, dimenticandosi delle fatiche quotidiane che nella vita di tutti i giorni ci fanno ben poco alzare gli occhi verso il cielo. Si inizia, per tutti, alle ore 16 con l’inaugurazione e il benvenuto dato dal Sindaco. Si prosegue fino a tarda sera tra laboratori, concerti, film, spettacoli e tante altre sorprese. Per info e per il programma dettagliato consultare il sito www.festadellaluce.it. ❖ SELCI - LAMA Insieme a Belvedere per l’inizio del catechismo Un variopinto serpentone di circa 300 persone, bambini e genitori, sabato scorso ha animato il percorso del Sentiero francescano che sale al santuario mariano di Belvedere. Anche quest’anno le due comunità parrocchiali di Selci e Lama hanno dato inizio insieme all’anno di catechismo. Sono così frequenti i momenti di incontro tra i residenti delle due frazioni del Comune di San Giustino che è parso giusto sia ai parroci che ai catechisti proporre un pellegrinaggio per invocare dalla Madonna la grazia di un anno durante il quale poter approfondire meglio qualcosa della grazia del Signore verso i Suoi figli. A Belvedere i partecipanti sono stati accolti familiarmente dai frati Cappuccini; padre Giuseppe Rosati ha proposto un breve momento di preghiera per i ragazzi che, poi hanno trovato modo di rifocillarsi e di giocare sui prati attigui al santuario. Per i genitori e per i catechisti è stato offerto un momento di riflessione sulla vita cristiana che il catechismo si propone di approfondire. C VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 irca un mese fa tutte le aggregazioni laicali presenti in diocesi hanno partecipato presso la chiesa della Madonna delle Grazie a una messa presieduta dal vescovo mons. Domenico Cancian, alla quale è seguito un momento conviviale e di condivisione. In questo modo si è voluto segnare l’inizio delle varie attività associative per l’anno pastorale 2014-15, ponendole sotto la protezione e l’aiuto di Maria. In diocesi esistono numerose forme di laicato associato; alcune sono dedite all’educazione, altre alla formazione religiosa e culturale, altre ad attività caritative e missionarie, altre ancora all’attenzione e all’aiuto dei malati e dei sofferenti. È una presenza che indica come i laici abbiano acquisito più consapevolezza riguardo al loro ruolo all’interno della Chiesa, intesa come la totalità del popolo di Dio, e come abbiano riscoperto il compito di permeare del Vangelo tutte le attività umane sviluppando quello che già 50 anni fa era stata la riflessione del Concilio Vaticano II (Gaudium et spes), che aveva riaperto ai laici l’ambito immenso dell’evangelizzazione delle cose temporali. È L’uomo nuovo, uomo in Cristo GLI INCONTRI O tto incontri - configurati come un approfondimento spirituale e culturale in preparazione al Convegno ecclesiale nazionale di Firenze e al Sinodo sulla famiglia del 2015 - con cadenza mensile. Il primo si è svolto il 23 ottobre. Il prossimo appuntamento è fissato per il 20 novembre: il prof. Gianni Cappelletto proporrà il tema “Chi è l’uomo e perché te ne curi? – L’uomo secondo la Bibbia”. Proseguono intanto i corsi del triennio istituzionale; il prossimo si terrà il 6 novembre alle ore 20.45 nei locali del Seminario vescovile. I partecipanti all’incontro “Q uest’anno, in sintonia con gli Orientamenti pastorali della Cei e con le linee pastorali del Vescovo, proponiamo una riflessione a più voci che lascia emergere il valore convergente di diversi eventi della comunità ecclesiale, come il Convegno di Firenze e il Sinodo sulla famiglia”. Con queste parole don Romano Piccinelli ha introdotto il primo incontro del ciclo attivato dalla Scuola diocesana di formazione teologica “Cesare Pagani”. L’appuntamento, intitolato “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo: interrogativi e sfide per il cristiano oggi”, ha infatti fornito l’occasione per introdurre il prossimo Convegno ecclesiale nazionale, che si svolgerà a Firenze nei giorni 9-13 novembre 2015. “Le Chiese italiane – ha esordito don Piccinelli – sono state coinvolte attraverso un’originale formula d’invito che non rappresenta un documento di lavoro, ma un genere letterario; un modo ap- propriato per risuscitare l’arte del convenire, la disponibilità a collaborare e camminare insieme verso una meta comune. Il Convegno intende coinvolgere le singole diocesi, perché è lì, sul campo, che vanno colte e interpretate le attese del popolo cristiano, come pure la situazione culturale e religiosa della nostra società”. Nel corso del suo intervento ha poi ripreso lo stesso titolo dell’incontro e del Convegno spiegando come “in Gesù Cristo, in ragione della sua personalità divina e della sua eccezione dal peccato, troviamo la rivelazione dell’umano”, portando dunque Cristo come esempio e modello per un nuovo umanesimo. Non a caso, al termine della serata lo stesso sacerdote, riprendendo la “Presentazione dell’invito a Firenze” di mons. Cesare Nosiglia, ha presentato una riflessione su cosa caratterizzi l’“umanesimo cristologico”, affermando: “L’uomo nuovo delle Beatitudini di Cristo è l’uomo giusto, santo, che riposa in Dio e a Lui affida la propria causa; l’uomo del Mistero pasquale, dove anche il versante doloroso è integrato e prende senso nella gloria della risurrezione”. Il Convegno di Firenze poterà poi la Chiesa a riflettere su se stessa e sul suo rapporto con la storia e il presente, come emerso nella serata. “Il dialogo attuale con il mondo, anche relativamente al soggetto antropologico, dipende in larga misura dalla fedeltà con cui nella Chiesa si mantiene e si arricchisce l’apertura alla rivelazione di Dio, che giunge a noi sotto forma di Scrittura e Tradizione” ha aggiunto don Romano, sottolineando l’importanza della relazione profonda che unisce gli esseri umani con Dio e tra loro. F. O. DIOCESI. Imam e Vescovo alla Giornata del dialogo cristiano-islamico “L’ islam è una religione che diffonde la pace. La stessa parola ‘pace’ è scambiata come forma di saluto migliaia di volte al giorno tra i musulmani. Il problema consiste nel fatto che, come esistono uomini buoni e santi, così esistono anche uomini cattivi, che non credono in Dio e non vogliono credere in Dio. L’Isis, con i suoi gesti, fa rumore e la sua presenza è ingigantita dai media, ma non rappresenta ciò che sono i musulmani. Dobbiamo ripudiare queste guerre e coloro che cercano di porre l’islam in cattiva luce”. – con queste parole l’imam di Perugia, Mohamed Abdel Kader, è intervenuto a Città di Castello nell’ambito della 13° edizione della Giornata del dialogo cristiano-islamico. Oltre all’imam perugino, protagonisti dell’appuntamento, organizzato dalla Caritas tifernate il 27 L’incontro del 27 ottobre ottobre, sono stati l’assessore tifernate Andreina Ciubini e il vescovo diocesano mons. Domenico Cancian. L’assessore, nel suo apprezzato intervento, ha affermato: “La chiave di volta è il dialogo inteso come riscoperta del bene comune e attenzione alle esigenze degli altri”. E ancora: “Credo che la comprensione sia il giusto equilibrio tra rispetto e reciproca conoscenza”. “Nella visione biblica - ha affermato mons. Cancian - il tema della pace attraversa tutte le pagine, ed è sempre rilanciato dall’amore paziente del Signore”. Ha quindi letto vari passi dei Vangeli. In essi non si parla mai della guerra; anzi, come emerso nell’intervento, Cristo invita tutti a rispondere con l’amore a ogni forma di violenza. F. O. L’esperienza missionaria di una famiglia cattolica della diocesi Dopo la messa delle aggregazioni laicali locali con il Vescovo, l’esempio concreto di Simone e Lucia, in partenza per il Perù in questo senso che ci piace interpretare alcuni avvenimenti che riguardano la nostra comunità. Dall’accoglienza alla missione Simone e Lucia - insieme a Bianca, Maria ed Elia - sono in partenza per il Perù. Di fronte a un mondo che sembra chiuso nell’egoismo e nella solitudine e che ci appare privo di speranza, ecco che l’“avventura” di Simone e Lucia ci riapre alla fiducia e ci mostra come, quando si apre il cuore agli altri, si diventa capaci di gesti coraggiosi e belli. Simone Martini e Lucia sono due giovani sposi della nostra diocesi. Hanno tre figli che vanno dai 5 anni ai 4 mesi. Già da ragazzi hanno avuto la passione degli altri e si sono impegnati in attività di solidarietà nei confronti dei più poveri frequentando come volontari l’Operazione Mato Grosso. È proprio attraverso l’espe- rienza del “Mato Grosso” che si sono incontrati e hanno deciso di diventare famiglia: non una famiglia chiusa, piuttosto una famiglia - come si esprime Simone che non esaurisca in se stessa tutta la voglia di vivere, di relazionarsi, di coltivare progetti belli. Già a Città di Castello hanno sperimentato un periodo di accoglienza verso ragazzi in difficoltà e non, mettendo a frutto le loro competenze e riaprendo per un certo tempo la canonica e la chiesa di Fiume. Ora, in attesa che questo progetto locale si configuri meglio e decolli, hanno risposto all’invito di un giovane sacerdote, parroco in un villaggio peruviano. Hanno deciso di condividere con lui, per un certo periodo, la vita e il lavoro. Papa Francesco nella Evangelii gaudium invita tutta la Chiesa a rispondere al grido dei poveri perché “se uno ha ricchezze di questo mondo e, vedendo il suo fratello in necessità, gli chiude il proprio cuore, come rimane in lui l’amore di Dio?”. Simone e Lucia non sono rimasti sordi a questo grido e hanno deciso di risponde- La famiglia dei missionari re, non con un singolo gesto di solidarietà ma con una scelta impegnativa. È in questo modo che si crea una nuova mentalità di comunione e si afferma la priorità di quello che è veramente essenziale per l’uomo: la liberazione dai condizionamenti e dai bisogni così da poter allacciare con gli altri uomini e con Dio un nuovo tipo di relazione, libera e dignitosa. Simone e Lucia partiranno per il Perù il 12 novembre. Auguriamo loro un’esperienza ricca di frutti per se stessi e per la comunità che incontreranno, e tanto bene per i loro bambini. Li aspettiamo al loro ritorno il prossimo anno, e li accompagniamo con il ricordo e la preghiera (ed eventualmente con qualche aiuto più pratico e consistente). M. M. LA VOCE Città di Castello VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 ❖ LUGNANO ❖ IN LIBRERIA Le foto del sor Dante Marco e Messale È visitabile fino al 2 novembre la mostra fotografica “Le foto del sor Dante” negli spazi del ristorante “L’Archibugio” di Lugnano. L’esposizione, curata dal giovane Matteo Nunzi, propone ai visitatori una raccolta di stampe, strumenti e materiali fotografici d’epoca, assieme a immagini dal primo Novecento fino agli anni Cinquanta. Tutti gli scatti sono ad opera del lugnanese Dante Cherubini Scarafoni. Le varie fotografie dipingono uno spaccato della storia del paese di Lugnano, nei primi anni del Novecento; tra esse spiccano quelle che testimoniano i momenti drammatici del terremoto del 1917. Alcune novità delle Edizioni Messaggero Padova. Il biblista Bruno Maggioni ha scritto Meditazioni sul Vangelo di Marco (pag. 104, euro 9). Raccoglie nove meditazioni sul più antico testo evangelico. Il Vangelo di Marco, il più breve dei quattro, ruota attorno alla domanda sull’identità di Gesù: guardando a lui e meditando le sue vicende si può contemplare la lieta notizia del Figlio di Dio che si è fatto uomo. Il Messale festivo 2015 (pag. 540, euro 6) è un ottimo sussidio liturgico per animare le celebrazioni domenicali e festive. Le efficaci introduzioni alle celebrazioni, presentazioni e commenti alle letture del Vangelo sono curate dalla biblista Anna Maria Giorgi. Lo schema delle preghiera dei fedeli è curato dalla comunità di Bose. Impreziosita da numerose illustrazioni e da citazioni dei santi francescani, è in libreria anche l’“agenda 2015” del Messaggero di Sant’Antonio (euro 8). (F. M.) Illuminazione tombe Il servizio di illuminazione elettrica votiva per le tombe nei cimiteri del Comune di Città di Castello è gestito dalla società Ilvc con sede in via Luca delle Robbia 51 (tel 075 8550854, numero verde 800 433325, e-mail [email protected]). Presso l’ufficio, aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.45, è possibile ricevere informazioni, segnalare guasti e richiedere servizi (allacci, variazioni, ecc.). La scadenza del cannone di abbonamento è fissata al 31 marzo di ogni anno. Il canone può essere pagato, fin dal 1° gennaio, con le modalità indicate nel bollettino che sarà recapitato agli utenti: presso gli sportelli degli uffici postali mediante versamento su c/c postale, direttamente da casa con carta di credito mediante il servizio on-line collegandosi al sito www.ilvc.it. Il canone può essere pagato anche presso lo sportello di via L. Della Robbia mediante P.O.S. o per cassa; in quest’ultimo caso la società applicherà un contributo di riscossione di 1 euro. Ulteriori informazioni presso l’ufficio Cimiteri (075 8529287) e sul sito internet del Comune. GLI SCAVI ARCHEOLOGICI D agli scavi effettuati nell’area “ex Fat” sono emersi alcuni degli elementi archeologici più significativi dell’antica Tifernum Tiberinum. Il dato più appariscente sono due fila di mura ellissoidali che probabilmente rappresentano la base di un antico anfiteatro provinciale, con l’arena scavata e in terra battuta, risalente al I secolo d.C. Sono venuti alla luce anche molti resti di ceramica databili tra il II e il V-VI secolo d.C., varie monete e due epigrafi in cui sono nominati due magistrati appartenenti alla gens Clustumina, una delle famiglie più importanti di Tifernum. I resti di un complesso idraulico tra via delle Santucce e via Borgo Farinario, infine, vista anche la presenza nei dintorni di alcuni mosaici con raffigurazioni marine, hanno fatto ipotizzare alla presenza di un complesso termale. L interessate dai lavori, dai 40.000 mq della prima proposta agli attuali 13.000 mq. Il progetto non è stato mai ben digerito da una buona parte dei cittadini, che lo scorso 9 ottobre hanno ripreso la questione in un’assemblea pubblica organizzata dal “Comitato di quartiere Prato e Mattonata”, dando anche il via a una sottoscrizione tuttora in corso. Le circa 1.400 firme già raccolte sono state consegnate al sindaco, Luciano Bacchetta nel corso della seconda assemblea organizzata dal Comitato il 25 ottobre. In tale occasione l’Amministrazione comunale ha raccolto l’invito dei cittadini di confrontarsi sulla questione dell’area “ex Fat”, nella sala del Consiglio comunale; un incontro al quale non ha però preso parte alcun rappresentante della Fintab-Fat. Il Comitato – appoggiato anche dal Fai (Fondo ambiente italiano) di Città di Castello – ha presentato all’Amministrazione alcune proposte, riassumibili in due punti chiave: il blocco dei lavori e la riconsiderazione del progetto, proponendo allo stesso tempo una nuova idea per riqualificare la zona tra i quartieri Prato e Un aspetto inedito della storia della Liberazione: il ruolo degli slavi L [email protected] 19 ❖ DEFUNTI CITTÀ DI CASTELLO. Proteste e proposte dei cittadini per il recupero dell’area ex-Fat. Il Sindaco incontra il Comitato di quartiere ucca vanta una delle piazze più particolari al mondo: piazza dell’Anfiteatro. Come indica il nome, essa ricalca la struttura di un anfiteatro romano; conglobati nel suo perimetro, sono oggi presenti esercizi commerciali e pittoresche abitazioni che arricchiscono la sua particolarità. Città di Castello sembra avere tutti gli ingredienti per prendere esempio da questa piazza e fare dell’area “ex Fat” (dove peraltro sembra che siano presenti i resti di un anfiteatro romano) uno degli spazi-cartolina della città, ma tra il dire e il fare… c’è una storia lunga quasi vent’anni, tornata di recente a occupare ampi spazi nella cronaca locale. Da poco, infatti, hanno preso il via i lavori che prevedono l’edificazione di 28 appartamenti e di un parcheggio a ridosso dell’area archeologica tra i quartieri Prato e Mattonata. Il cantiere si basa sulla variante di recupero dell’area “ex Fat”, deliberata nel 2011, quasi all’unanimità dalla Commissione urbanistica di Città di Castello. Il piano prevedeva anche la riduzione delle metrature @ a sezione Anpi (Ass. partigiani) di Città di Castello, in collaborazione con l’Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea ha organizzato sabato scorso presso il Torrione di via Gramsci un convegno sul ruolo degli slavi nella guerra di liberazione. All’iniziativa hanno preso parte Alessandra Squarta e Giorgio Biancheri, rispettivamente autrice e curatore del libro Mi racconti di lui? Presenti in sala anche numerosi esponenti dell’Anpi di Sansepolcro. Il libro racconta la storia di una famiglia partigiana slava e del ruolo significativo che ebbe nella lotta di liberazione in Italia. La matrice comune della formazione politica e militare del movimento partigiano europeo - ha detto Giorgio Biancheri - è rappresentata dall’esperienza dei Fronti popolari. Gli slavi, tra cui anche molte donne, vennero inviati nei campi di concentramento in Italia sia dalla Francia, dove si erano rifugiati dopo aver partecipato alla guerra civile spagnola, sia dalla Russia. Dopo la liberazione o la fuga, molti di loro restarono in Italia, animati da un ideale di “internazionalismo proletario” che li portò a lottare contro il regime, anticipando l’idea di un’Europa di pace. Il loro contributo fu deter- minante nella costituzione delle prime formazioni partigiane, tra cui la Brigata Garibaldi. Secondo Biancheri, sarebbe opportuno recuperare la ricchezza, oscurata per molti anni, del contributo che gli slavi portarono alla storia italiana, rendendo possibile una lettura diversa e più ampia di quegli anni, che potrebbe a sua volta costituire un punto di forza per la storia di oggi. Tommaso Rossi, storico ricercatore dell’Isuc, nell’interveto che ha concluso la presentazione del volume ha fornito un quadro storico che ben identifica il ruolo degli slavi che, vittime loro stessi di repressione, contribuirono alla nascita del movimento partigiano. Provenienti in gran parte dalla regione del Montenegro, giunsero numerosi in Umbria e particolarmente nella provincia di Perugia, data la presenza di molti campi per prigionieri di guerra e internati civili, come quello di Renicci ad Anghiari. Pur nell’esigenza di resistere alla repressione e tornare a casa, non rinunciarono alla coerenza con i propri ideali, fornendo un apporto determinante alla Resistenza anche grazie alle loro competenze di guerriglia, che i militanti italiani non possedevano. Sabina Ronconi Mattonata. Luca Girelli ha presentato un documento pubblicato in Gazzetta ufficiale il 27 giugno scorso. In base a esso, sembrerebbe possibile rimettere in discussione l’attuale progetto per dare spazio a nuove proposte riguardanti il “Contratto di quartiere II”. Enzo Rossi, poi, ha proposto l’idea di “individuare nel perimetro del Contratto di quartiere II alcuni proprietari che siano disponibili (con un incentivo di 65-70.000 euro) a recuperare le proprie case e quindi di metterle a disposizione a canone concordato per 8 anni, e allo stesso tempo di portare l’area ex-Fat a possesso pubblico, ricompensando gli attuali proprietari per perequazione”. Luciano Bacchetta ha risposto al Comitato presentando alcune problematiche in merito alla “complessità relativa ad alcune questioni del Contratto di quartiere II e al fatto di doversi confrontare con aziende private e con i proprietari degli immobili. Inoltre – ha aggiunto il primo cittadino tifernate – bisogna tenere conto che trasferire uno spazio di 13.000 mq fuori dal centro storico e affidarlo a un solo soggetto significherebbe creare un monopolio edilizio inaccettabile”. Il Sindaco, in conclusione, ha comunque preso l’impegno di portare le proposte del Comitato in Commissione e di ridiscutere la questione con i vari enti, dando poi appuntamento ai cittadini per un nuovo incontro “a distanza di una decina di giorni”. Francesco Orlandini ❖ ARTIGIANATO Doppio appuntamento per i mobili e la loro arte I l 25 ottobre, apertura ufficiale de “L’arte è mobile” unita alla “Mostra del mobile”. Per il mobile in stile - come ha detto il presidente del consorzio Smai Emanuele Emiliani - è necessario, ai fini del mercato, realizzare un incontro tra mobilieri e operatori commerciali. L’esposizione di quest’anno è stata inserita tra molteplici eventi ed esposizioni di maestri artigiani che hanno il mobile come filo conduttore, e che richiamano l’attenzione su tutte le eccellenze della città e del territorio. I mobili di 30 espositori, di cui 25 appartenenti alla Smai, hanno trovato posto in una struttura in piazza Matteotti; al palazzo del Podestà è stata allestita la mostra di antiquariato, e a piazza Fanti si poteva vedere “Il salone della casa rurale e dell’agriturismo”. Nell’atrio del palazzo comunale, da ammirare alcuni mobili appartenuti ai baroni Franchetti. Nel loggiato Bufalini uno stand illustrava il progetto Idea, nato dalla collaborazione tra consorzio Smai, Architetti dell’Alto Tevere - libera associazione e Centro formazione professionale “G. O. Bufalini” con lo scopo di introdurre idee innovative nella produzione artigiana, pur rispettando i caratteri della tradizione. Sempre nel loggiato, e nel Quadrilatero, mostra di arte orafa, sculture, pitture, opere di maestri liutai e altro ancora. A largo Gildoni, splendida esposizione di lavori in ferro battuto a cura del mastro forgiatore Fabio Grilli: da eleganti oggetti (ma non mancava, tra l’altro, una “vera da pozzo”) a strumenti di uso pratico, opere d’arte anch’essi. La mostra del mobile, aperta il 24, si è conclusa il 26 così come altri eventi collaterali: fra questi “L’angolo della formazione” e “Città di Castello incontra Dubai”. Eleonora Rose LA VOCE Orvieto .Todi 20 BREVI ❖ GIUBILEO Degli universitari di Roma Domenica 8 novembre a Orvieto si svolgerà il Giubileo delle matricole e degli universitari: è il XII pellegrinaggio che la diocesi di Roma promuove con le varie cappellanie universitarie della Capitale. È previsto l’arrivo di circa 4.000 giovani che vivranno momenti di forte spiritualità, per riaffermare la fede nell’eucaristia in occasione del Giubileo straordinario, che sta ormai volgendo al termine. Alle ore 9 i giovani si recheranno in pellegrinaggio in cattedrale salendo dalla suggestiva via delle Piagge che parte da Orvieto Scalo; alle 11.30 in duomo ascolteranno una catechesi, e dopo il pranzo avranno la possibilità di confessarsi nei monasteri di San Bernardino e del Buon Gesù; alle ore 16 attraverseranno la Porta santa e alle ore 16.30, con la celebrazione della messa, si concluderà il pellegrinaggio. ❖ NUOVI PARROCI A Baschi Il 1° novembre, solennità di Tutti i santi, alle ore 10.15 nella chiesa parrocchiale di San Nicolò di Baschi, il Vescovo presiede la messa; durante la liturgia presenterà alle comunità cristiane di Baschi, Tenaglie e Corbara il nuovo parroco, don Gaetano Sorbello. Don Gaetano inizia così il suo servizio pastorale in questa zona della diocesi, dopo aver servito per oltre vent’anni le comunità di Collazzone, Piedicolle e, in questi ultimi anni, anche Gaglietole. A Massa Martana La comunità di Massa Martana - Castel Rinadi, Colpetrazzo e Villa San Faustino, domenica 26 ottobre ha salutato il parroco don Francesco Valentini e il 30 novembre, nella festa del santo patrono Felice vescovo e martire, alle ore 17, ha accolto don Dariusz Kowaleswski durante la messa presieduta dal Vescovo. Don Dariusz, di origine polacca, ha ricevuto la formazione sacerdotale nel Seminario regionale di Assisi ed è stato ordinato sacerdote il 18 marzo 2012; vivendo nella comunità sacerdotale di Todi, ha svolto la sua missione nelle parrocchie di Pian di San Martino - Cecanibbi e Montemolino. Nuove avventure comunitarie COLLAZZONE MONTECCHIO. L’ingresso dei rispettivi nuovi parroci D omenica 26 ottobre a Collazzone, le comunità parrocchiali di Collazzone, Collepepe e Gaglietole si sono strette intorno al vescovo Benedetto Tuzia per accogliere don Andrea Rossi e don Lorenzo Romagna, rispettivamente parroco e vicario parrocchiale, inviati a svolgere il loro ministero pastorale nel territorio. È questa un’esperienza nuova, che spinge a camminare insieme per creare vera comunione d’intenti, arricchendo ciascuno con i doni dell’altro. La solenne liturgia, posta sotto la protezione di san Cristoforo, sant’Eurosia e san Lorenzo, ha visto presenti i parroci vicini, sacerdoti amici e i diaconi chiamati a prestare il loro servizio insieme a don Andrea e don Lorenzo. Presenti anche i due parroci “uscenti” don Eutimio Pasqualini e don Gaetano Sorbello. Mons. Tuzia ci ha fatto riflettere sul comandamento dell’amore verso Dio e verso il prossimo, e le sue molteplici sfaccettature. In forza di tale comandamento, ognuno è inviato a fare la propria parte ed essere testimone credibile. Al termine della messa il diacono Alvaro Brustenga ha inizialmente tracciato una breve storia delle parrocchie, ringraziando a nome di tutti don Eutimio e don Gaetano per la loro opera pastorale. Ha dato poi il benvenuto ai nuovi sacerdoti con la gioia e la speranza per l’avventura comunitaria. La festa è continuata nell’adiacente sala. Anche qui è stata cercata quell’unione comunitaria che deve collegare i fedeli ai sacerdoti e, con questi, al Vescovo. Infatti, P Il Vescovo in Albania “I mpronte di scautismo” è l’evento che il gruppo scout “Todi 1” ha realizzato al parco della Consolazione nei giorni 25 e 26 ottobre per festeggiare 25 anni dalla fondazione del gruppo. Nel 1986 don Alceste Corboli propose a un gruppetto di ragazzi della parrocchia del Ss. Crocifisso di conoscere e approfondire lo scautismo. Guidati dal sacerdote don Carlo Franzoni, muovono i primi passi con l’ausilio della comunità Capi del gruppo scout del Terni 9; e nel 1989, dopo alcuni anni di esperienze sul campo, viene aperto il gruppo a Todi con un Reparto e un Clan. Dal 1989 al 2014, il gruppo Agesci (Associazione guide e scout cattolici italiani) si è impegnato sul territorio tuderte a educare giovani dagli 8 ai 21 anni. Il filo conduttore dell’evento è stato quello del Coraggio, perché soprattutto quest’anno, in occasione della Route nazionale (svoltasi nell’estate 2014 a San Rossore), l’associazione ha voluto che i giovani si rendessero protagonisti Da sinistra: don Andrea Rossi, mons. BenedettoTuzia e don Lorenzo Romagna sia nella preparazione della liturgia sia in quella più prosaica del momento conviviale, si è voluto iniziare questo nuovo percorso senza protagonismi, abitudini o atavici privilegi, consci che questa nuova realtà non è solo una banale e rassegnata accettazione della penuria dei sacerdoti, ma è anche l’occasione per unire, con la capacità di guardare avanti. Lo stesso giorno anche Montecchio ha accolto un nuovo sacerdote, mandato dal Vescovo a reggere quella porzione di Chiesa che vive in quella terra suggestiva e ricca di storia alle pendici di amene colline coltivate a olivi e viti che sono il vanto della comunità montecchiese. Don Claudio Calzoli, in qualità di amministratore parrocchiale, ha accettato di svolgere il suo ministero, oltre che nella vicina Civitella del Lago, anche a Montecchio, succedendo a don Giuliano Pagliaricci che per circa otto anni ha guidato la comunità. Numerosa la partecipazione dei fedeli alla messa presieduta da don Stefano Puri, vicario foraneo della Vicaria di San Giuseppe - a cui da poco appartiene anche la parrocchia di Montecchio - il quale ha ufficialmente presentato don Claudio alla comunità, a nome del Vescovo. A conclusione i presenti hanno salutato il nuovo amministratore parrocchiale ritrovandosi all’esterno della Chiesa dove era stato preparato un ottimo rinfresco, con quella semplicità e spontaneità che caratterizza la nostra gente. A. E. Franzoni - S. P. Il 50° di sacerdozio di padre Ferrotti a Collevalenza ❖ CARITAS Prima di recarsi in Kosovo con la delegazione regionale della Caritas, il vescovo Benedetto Tuzia, il 23 ottobre, ha fatto sosta nella “Missione San Giuseppe” di Fusche Arrez in Albania. La nostra diocesi ha forti legami con questa comunità, avendo iniziato vent’anni fa con due suore tedesche, tuttora presenti, una missione per ricostituire la comunità cristiana distrutta dalla dittatura comunista. Mons. Decio Lucio Grandoni fece costruire una nuova chiesa per quella numerosa popolazione, dedicandola a san Giuseppe. Il Vescovo si è incontrato con le suore e il parroco, i quali gli hanno esposto l’apostolato che svolgono in ben 17 villaggi montani; inoltre si è recato nella chiesa di San Giuseppe e ha concluso la visita con la celebrazione della liturgia. VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 Padre Giovanni Ferrotti adre Giovanni Ferrotti, domenica scorsa, nel santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza ha ricordato i 50 anni di sacerdozio con una concelebrazione eucaristica di ringraziamento al Signore, Padre buono e misericordioso, alla quale hanno partecipato padre Aurelio Pérez, superiore generale, padre Ireneo Martin, vicario generale e rettore del santuario, alcuni confratelli e numerosi parenti, amici e pellegrini. La liturgia eucaristica è stata animata dal coro del santuario. All’organo il maestro Venturi. Padre Ferrotti è stato ordinato insieme a Nello Montecchiani e ad Angelo Pérez, a Roma, il 24 ottobre 1964 per desiderio di Madre Speranza, nella cappella delle Ancelle dell’Amore Misericordioso, dal vescovo di Fermo mons. Norberto Perini. Subito venne inviato a svolgere il ministero a Fermo nel Collegio degli artigianelli di don Ricci, e successivamente in Spagna, a Bilbao, dove per 10 anni è stato educatore. Rientrato in Italia, è stato superiore e insegnante a Matrice di Campobasso, e a Collevalenza, superiore e rettore del santuario. Nel 1992 i superiori lo inviarono parroco nella basilica di San Pietro in Vaticano ove è rimasto fino al 2005. Dal 2005 risiede presso la comunità del santuario. Padre Giovanni, in particolare, ha ringraziato il Signore per aver- gli dato, ancora ragazzo, la gioia di incontrare Madre Speranza nella piazzetta del paese, nel primo giorno della sua venuta a Collevalenza (gli fece dono di un desideratissimo pallone), e per il dono della vocazione religiosa nella congregazione dei Figli dell’Amore Misericordioso. Ha ricordato anche con gioia le tante coppie di sposi con le quali ha collaborato durante il servizio svolto nella diocesi di Orvieto-Todi come responsabile della pastorale familiare e del ministero dell’accoglienza come esorcista. Erano circa 400 gli amici che si sono stretti intorno a padre Giovanni per un’agape fraterna. An. Co. L’Agesci di Todi festeggia il 25° anniversario di fondazione del cambiamento e costruttori del futuro. Nel pomeriggio di sabato 25 si sono svolti giochi scout, animati dal Reparto e dai Lupetti, aperti a tutti i bambini e ragazzi del comprensorio tuderte. È stato realizzato sul prato della chiesa di Santa Maria della Consolazione un “minicampo” scout con alzabandiera, tenda sopraelevata e percorsi Herbert; mentre alle ore 21 nella sala delle Pietre del palazzo comunale di Todi i Rover e le Scolte del gruppo (giovani dai 16 ai 21 anni), hanno presentato la vegliaspettacolo “Passi di coraggio… diritti al futuro”, sintesi del lavoro svolto durante l’anno in vista della Route nazionale. Nella mattinata di domenica 26, dopo la messa al Tempio della Consolazione presieduta da don Carlo Franzoni, c’è stato un incontro privilegiato per tutti gli scout che non fanno più parte del gruppo, ma che hanno percorso una parte di strada importante per la formazione dello stesso. Appena dopo pranzo, condiviso con tutti i presenti sul prato della Consolazione, si è svolta la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scout con i passaggi dei ragazzi. Le attività si sono concluse nel pomeriggio di domenica con l’ammaina-bandiera. Alla fine, rimane la speranza che questo evento possa aver lasciato un segno importante nella comunità tuderte, in quanto lo scautismo offre occasione di crescita educativa, permette ai giovani di impegnarsi a progettare la loro realtà, mettendosi concretamente al servizio degli altri, del proprio territorio e, perché no, del proprio Paese, magari per renderlo un Paese migliore. Giacomo Lucaroni gruppo scout Todi LA VOCE Orvieto . Todi VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 ❖ TODI Iniziative della Biblioteca comunale È ufficialmente partito il 28 ottobre il programma delle attività culturali 2014-2015 della Biblioteca comunale di Todi “Lorenzo Leoni”, realizzato grazie alla collaborazione di diversi operatori e associazioni culturali del territorio. Si è tenuto infatti il primo appuntamento del corso “L’arte di illustrare il libro”, curato da Mauro Salvi, che si svolgerà alla biblioteca tutti i martedì pomeriggio, dalle 15 alle 18, fino a maggio 2015; e il primo incontro del gruppo di lettura “Seminar parole”, curato da Lorenzo Carrara, che prevede sette appuntamenti, il giovedì dalle ore 16.30, fino al 14 maggio 2015, sul tema “Emozioni e sentimenti”. Nutrito anche il calendario degli incontri con gli autori, che inizia sabato 8 novembre, alle ore 17 nella sala del Consiglio comunale, con Giorgio Crisafi, che presenterà il suo ultimo lavoro, In tournée, nato durante la prima vera tournée dell’attore nei teatri italiani risalente ai primi anni ’80. Info: 075 8956710 e [email protected]. @ [email protected] 21 ❖ ORVIETO - BOLSENA ❖ LIBRO Progetto di valorizzazione delle zone vulcaniche Sull’alchimista di Monterubiaglio Nei giorni scorsi a Torino è stato presentato il progetto “Terre dal cuore caldo”, che ha l’obiettivo di riunire tutti i territori vulcanici italiani, valorizzando al tempo stesso paesaggi e prodotti di territori unici dal punto di vista geologico, paesaggistico, storico e naturalistico sotto il profilo della biodiversità. Il progetto, avviato dal Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche, vede la presenza di due parchi nazionali (Etna e Vesuvio) e tre regionali, oltre a diversi Comuni; la nostra zona è rappresentata dai Comuni di Orvieto e Bolsena, compresi nel territorio dell’antico vulcano Vulsinio. È stato pubblicato, a cura della Intermedia edizioni, il libro di Sandro Bassetti Giovanni Battista Negroni, stregone di Orvieto. Il suo laboratorio in Monterubiaglio e i suoi posteri, 1647-1730, dedicato alla controversa figura dell’alchimista Giovanni Battista Negroni. Sandro Bassetti, storico e autore di opere accolte con grande riscontri dai lettori TODI. Libro e Un prezioso archivio sulle celebrazioni di quest’anno e sull’intera storia del “Ciuffelli” materiali digitali per il 150° anniversario dell’Agrario U n album dei ricordi di dodici mesi ricchi di eventi e di iniziative, ma anche di 150 anni di attività della scuola e, in qualche modo, di un secolo e mezzo di vita italiana. È quanto raccoglie la pubblicazione Album dei 150 anni del Ciuffelli: ricordo delle celebrazioni dell’Istituto agrario di Todi, che documenta con contributi, fotografie, articoli di stampa e filmati (il volume è corredato di un supporto digitale) la vita dell’istituzione scolastica tuderte. Il libro, che giunge al termine dell’anno delle celebrazioni della scuola di agricoltura più antica d’Italia, racconta, anche visivamente, l’inaugurazione della nuova cantina sperimentale dell’Umbria, la rassegna “Libri in campo”, il convegno “Alimentare il futuro” con la presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, l’inaugurazione dell’Its agroalimentare, la tre-giorni di convegni “Tradizione e innovazione dell’istruzione agraria in Italia”, la mostra “L’arte dei campi: 150 anni di insegnamento agrario a Todi”, il concorso di land art “Arte in campo”, il seminario sulle evoluzioni del rilievo topografico, l’inaugurazione del ORVIETO P come Templari in Orvieto e Streghe e stregoneria nell’Orvietano, dedica il suo lavoro di ricostruzione alla figura del conte Negroni, sfuggito miracolosamente al rogo della Santa Inquisizione nel 1689; visse nel castello di Monterubiaglio da lui trasformato in un laboratorio per gli esperimenti e le ricerche alchemiche. La sua figura, per motivi di opportunità e per paura di ritorsioni, fu dalla stessa famiglia Negroni volutamente offuscata e il suo laboratorio distrutto. “Il centocinquantesimo - scrive il curatore in chiusura del volume - è servito anche a questo: a conferire a delle semplici ombre una definizione e una dignità propria. Perché la fotografia, straordinaria metafora, non è altro che ‘fermare un’ombra’, sosteneva Henry Talbot: così un’ombra può essere arrestata per sempre e un mondo guardare un altro mondo”. La foto di 150 anni di storia laboratorio di agricoltura di precisione e gli incontri degli ex allievi. Il volume raccoglie una fitta serie di saggi, fotografie, articoli di stampa, senza contare i filmati contenuti in una Usb allegata Proprio in occasione dell’annuale rimpatriata dei circa 3.000 diplomati del “Ciuffelli”, lo scorso 19 ottobre, la pubblicazione è stata presentata quale doveroso omaggio dell’istituto ai suoi studenti di ieri, di oggi e di domani. Il risultato è una sorta di “amarcord” grazie al quale l’istituto torna a essere un luogo di intimità collettiva, con la “Cittadella agraria” di pietra e mattoni che diventa folla, costumi, mo- de. Il ritratto vero e la testimonianza viva, insomma, di una scuola e delle generazioni che l’hanno frequentata e animata. Frutto di un lavoro di raccolta lungo e laborioso curato con passione da Gilberto Santucci, l’album accende i cuori dei tanti legati alla “scuola agraria di Todi”, unendo la curiosità della scoperta di immagini inedite al- la riflessione su un passato autenticamente vissuto, soprattutto grazie alla scelta di allegare alla pubblicazione una Usb da 8 giga in grado di ospitare e di far diventare patrimonio pubblico, comune, di tutti, migliaia di fotografie e ore di filmati. A completare questo paesaggio di ricordi, nel quale gli anni riprendono vita da foto incerte tra cronaca e storia, lasciando i protagonisti sospesi tra l’entusiasmo e la nostalgia, contribuiscono altri filmati, focalizzati sulle modifiche conosciute nel tempo dalle strutture della “Cittadella” e sulle trasformazioni del territorio circostante (Le campagne di ieri). Una sola casa per tutti gli scout er poter educare bene si deve imparare a sognare bene. Nella storia del gruppo scout Orvieto 1 si apre una nuova strada, a lungo desiderata: dopo tanti anni, tutte le branche, ovvero i Lupetti, i ragazzi del Reparto e quelli del Clan condivideranno un’unica sede. Una casa da abitare, colorare, costruire, vivere insieme. Grazie allo sforzo di tanti amici, all’accoglienza di don Henry Yebgda e di tutta la parrocchia di Ponte del Sole, finalmente il progetto prende forma. A Ponte del Sole, infatti, domenica 19 ottobre, in un clima di festa e grande entusiasmo, è iniziata l’avventura del nuovo anno scautistico. Tutta la grande famiglia dell’Orvieto 1 ha vissuto la gioia del primo passo verso un orizzonte da scoprire e progettare. È tanta la voglia di ritrovarsi per collaborare con l’ospitale comunità di Ponte del Sole in una realtà significativa che riesce a intrecciare natura e storia, bellezza e tradizione. Un luogo privilegiato che - come ha ricordato don Danilo Innocenzi durante la messa celebrata all’aperto in pieno stile scout - nel 1263 è stato testimone dell’incontro tra papa Urbano IV e il vescovo di Orvieto Giacomo, che tornava con le reliquie del miracolo di Bolsena. L’idea che ha mosso questa nuova sfida affonda le sue radici nella consapevolezza che la condivisione di una sede, quindi di un percorso e di comuni responsabilità, permette di esprimere e realizzare al meglio quella comunione fraterna cui siamo chiamati come scout. In una dimensione concreta di reciprocità e solidarietà è possibile educare davvero al Bello, all’incontro e all’essere cittadini. Sono molti gli obiettivi da raggiungere, così come le difficoltà da superare insieme lungo questa strada, ma l’abbraccio caloroso della parrocchia e la passione di tutti i ragazzi riempiono di forza e di vita ogni passo. Gruppo scout Orvieto 1 L’album (84 pagine a colori, con 20 contributi, 150 foto a stampa e 80 articoli di giornali) ospita anche il materiale della mostra “L’arte dei campi: 150 anni di insegnamento agrario a Todi”. L’opera è disponibile presso l’Istituto agrario al prezzo di 10 euro (15 completo di card-Usb) al fine di garantire l’autofinanziamento dell’operazione, confermando la linea che ha voluto caratterizzare l’intero ciclo delle celebrazioni, ovvero garantire la loro realizzazione con il reperimento di risorse esterne al bilancio scolastico. Antonio Colasanto Diocesi - Orvieto Il Giubileo eucaristico delle forze armate I n occasione del Giubileo eucaristico straordinario concesso alla diocesi di Orvieto-Todi per il 750° anniversario del miracolo eucaristico di Bolsena e dell’istituzione della solennità del Corpus Domini, il 30 ottobre a Orvieto si è tenuto il “Giubileo dei militari d’Italia” promosso dal Comando militare Esercito - Umbria. Alla cerimonia sono intervenuti oltre 250 militari in rappresentanza di tutte le forze armate presenti sul territorio: Guardia di finanza / Centro di addestramento e specializzazione, raggruppamento autonomo del ministero della Difesa, distaccamento logistico della II Divisione aeronautica della Direzione generale del personale militare, carabinieri, polizia di Stato e una rappresentanza dei Granatieri di Sardegna di Spoleto. L’inizio è stato in piazza Duomo (alle ore 10.15); dopo il picchetto armato d’onore che ha salutato l’ordinario militare d’Italia, mons. Santo Marcianò, i partecipanti – militari, autorità e associazioni combattentistiche e d’Arma – sono entrati in duomo compiendo il percorso giubilare attraverso i sotterranei della cattedrale fino alla Porta santa. La solenne celebrazione liturgica è stata officiata dall’ordinario militare d’Italia e dal vescovo di Orvieto Todi mons. Benedetto Tuzia. Alla cerimonia hanno partecipato i rappresentanti dell’Amministrazione comunale e il gonfalone della città di Orvieto. LA VOCE Terni.Narni.Amelia 22 ❖ PAPIGNO Scambi con la Francia Una delegazione dell’Association Alpes de Lumières proveniente dalla regione francese dell’Alta Provenza ha visitato la Valnerina e l’Amerino. L’unione di Comuni francesi negli anni passati è stata partner nel progetto europeo “Modeland” della Provincia di Terni che ha promosso processi partecipativi sul paesaggio all’interno di Contratti di paesaggio e di fiume. “Con questa visita - spiegano dall’associazione Papigno Pesche - si è aperta un’ulteriore occasione di scambio e crescita incentrata sulla tematica degli orti comunitari e dell’agricoltura sociale. Gli orti di Papigno si inseriscono a pieno titolo in questa dialettica partecipativa di riattivazione dei territori e delle collettivà locali, che ricercano un corretto equilibrio con l’ambiente naturale e la riappropriazione di antichi saperi e sapori”. Nel corso della visita agli orti sono stati illustrati sia gli aspetti storici del paese che quelli sociali, ponendo l’accento su come l’esperienza voglia essere una risposta concreta al degrado e all’abbandono che per troppo tempo ha caratterizzato il paese a causa della chiusura della fabbrica di calciocianamide, che come ‘regalo’ ha lasciato solo un’area fra le più inquinate d’Italia. (Claudia Sensi) VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 ❖ TK - AST ❖ SOLIDARIETÀ Gli operai pregano il santo Wojtyla Teatro di beneficienza Di fronte a uno storico manifesto, che ritraeva insieme san Giovanni Paolo II e la scultura della Madonna di Czestochowa donata dagli operai di Terni, posto sotto la scritta “Acciai speciali Terni” di viale Brin, vicina ai cancelli sbarrati della fabbrica, si è pregato ricordando il Papa operaio che visitò l’Ast. Poteva sembrare il momento sbagliato, perché la testa delle persone era tutta concentrata sulla questione della riduzione della turnazione e all’annuncio delle prossime azioni di lotta, ma la preghiera a san Giovanni Paolo II, nel giorno in cui la Chiesa universale festeggia il nuovo santo (preghiera presieduta da don Marcello Giorgi, cappellano delle Acciaierie), è stata fatta egualmente, anzi con più convinzione, perché il Papa santo dal cielo prega e intercede per la Terni e le sue industrie che ha ben conosciuto. L’associazione “Claudio Conti” orgnizza una serata di beneficienza per venerdì 31 ottobre alle ore 21 al teatro Secci. La compagnia teatrale “Attori per caso” presenta Li cunti non artorneno, commedia in vernacolo scritta e ideata da Amarando Valeriani. Il costo del biglietto è di 10 euro. La raccolta fondi servirà in parte per la realizzazione del 2° blocco della scuola di formazione professionale in Moyo nel Nord Uganda, al confine con il Sud Sudan; l’altra quota del contributo sarà destinata alla creazione di un Fondo per aiutare alcune famiglie colpite dall’emergenza sociale creatasi nella nostra città. CARITAS DIOCESANA. Incontri e celebrazioni per l’anniversario delle attività di formazione e solidarietà in Albania L’8 novembre sarà presente anche il Vescovo di Lezhe. Convegno “Servire per condividere, condividere per liberarci” D caratteristiche sopra elencate. Nella preparazione, nella progettazione, nell’esecuzione dei campi non si è mai parlato di metri quadrati o metri cubi di lavoro da eseguire. La produttività è stata sempre un problema secondario, tenendo presente che la caratteristica primaria era quella di un’esperienza ecclesiale, che viveva e testimoniava il Vangelo della carità. Tornando nella parrocchia, il gruppo diveniva strumento di animazione dell’intera comunità, dando origine alla nascita, al rafforzamento o all’ampliamento della Caritas parrocchiale stessa”. Venti anni di servizio svolti in Albania a favore di uomini, donne, bambini bisognosi di avere persone al loro fianco capaci di testimoniare speranza attraverso gesti concreti di vita quotidiana. Anni ricordati in un momento di festa e di approfondimento sul valore del volontariato, come rappresentanti di una cittadinanza attenta, vicina e disinteressata, sensibile alle frontiere del bisogno e del disagio di un territorio vasto che ha per confine il mondo. Elisabetta Lomoro a venti anni la Caritas diocesana è impegnata nel sostegno e solidarietà alle popolazioni dei Balcani, in particolare in Albania, dove sono state realizzate tante opere, con i campi di lavoro estivi che hanno coinvolto in questi anni circa 700 persone. Dal recupero della struttura dell’ospedale di Shijak alla qualificazione del personale medico, ai centri medici e di formazione professionale, i centri per la comunità a Lezhe e in altre zone in collaborazione con la Chiesa locale: sono solo alcuni dei progetti realizzati in questa catena di solidarietà che ha legato saldamente Terni all’Albania. Opere che non si sono limitate a realizzazioni tecniche per migliorare la qualità della vita del popolo albanese, ma hanno permesso di creare un percorso educativo e di sensibilizzazione importante, di costruire dei rapporti di solidarietà, amicizia e fratellanza che hanno dato frutti importanti per entrambe le realtà. Il ventennale sarà celebrato sabato 8 novembre al Museo diocesano a cominciare dalle 9.30 con il saluto del vescovo, padre Vent’anni nei Balcani Giuseppe Piemontese, e di padre Ottavio Vitale, vescovo di Lezhe. Seguirà il convegno “Servire per condividere, condividere per liberarci” al quale interverranno don Salvatore Ferdinandi, padre Giulio Albanese, padre Antonio Leuci, direttore della Caritas di Lezhe. Alle 11.15 spazio alle testimonianze di operatori e volontari, con le conclusioni di Nicola Cimadoro. Alle 12.30 ci sarà la celebrazione nella cattedrale di Terni, e nel pomeriggio alle 15 gli interventi dei volontari e lo scambio di esperienze, che saranno ❖ TK - AST L’unica via d’uscita è che venga riaperta la trattativa L e Acciaierie di Terni sono alla ribalta anche in campo nazionale. Insomma se ne parla ovunque, purtroppo e per fortuna. “Purtroppo” perché questa crisi che sta diventando lunghissima, scoppiata agli inizi di luglio, non è ancora avviata a soluzione (la ThyssenKrupp non si sposta di una virgola, confermando gli oltre 500 licenziamenti), ma “per fortuna” se ne parla nei più svariati luoghi e anche ad alti livelli. Ultimamente se n’è parlato a piazza San Giovanni a Roma al raduno della Cgil e alla “Leopolda” a Firenze ove si trovava il presidente del Consiglio Renzi e per quanto avvenuto a Roma durante la manifestazione presso l’ambasciata tedesca e al ministero dello sviluppo economico (servizio in pagina regionale). Ma prima ancora ne aveva parlato sempre Renzi alla Direzione nazionale del Pd, e la ministra Federica Guidi che sta seguendo la vertenza e che ha riferito in Parlamento sulla situazione alla luce degli ultimi incontri con l’amministratore delegato Lucia Morselli. Ma soprattutto prosegue la lotta dei dipendenti, che sono in sciopero da quando si è interrotta la trattativa, con il blocco degli ingressi alla fabbrica e, prima volta in Italia (almeno a memoria del sottoscritto), occupando il Consiglio comunale di Terni, con la sospensione delle attività istituzionali dello stesso Consiglio, proclamata dal Sindaco su richiesta della Rsu dell’acciaieria. Il nostro appello è questo: riprenda la trattativa! Non c’è altra via d’uscita. L’acciaieria deve vivere: il fermo sta costando moltissimo ai dipendenti perché per ogni giorno di sciopero viene tolto il salario corrispondente, e anche all’azienda per il blocco della produzione e la perdita d’incassi. Prima che la situazione diventi tragica va trovata una soluzione, salvaguardando la dignità del lavoro di ogni dipendente, come non si stanca di ammonire Papa Francesco. Nicola Molè raccontate anche con le immagini del video e la mostra fotografica che ripercorre venti anni di storia. In questi ultimi anni i volontari della Caritas diocesana stano portando avanti, in un villaggio montuoso a nord dell’Albania, un progetto sanitario di alcuni poliambulatori; l’altro, denominato “Parla più forte”, è rivolto ai bambini affetti da patologie uditive, e oltre alle terapie già in atto e al recupero di protesi per l’udito, prevede l’istituzione di un centro di eccellenza a Pllane per la ❖ LAVORO Corsi di formazione professionale Inaugurati i corsi dei Centri di formazione professionale della Provincia, nella sede di Pentima, alla presenza del dirigente provinciale alla formazione e alle politiche del lavoro Maurizio Agrò, dell’assessore regionale Fabio Paparelli, dei coordinatori dei Cfp Massimo Mansueti (Terni) e Luciano Schiavoni (Narni), dei docenti e di tutti gli allievi. Sono 298 gli iscritti, di cui 182 per il nuovo anno formativo. Corsi nei settori dell’informatica, della meccanica, della meccatronica, dell’acconciatura, della saldatura, dell’estetica, della termoidraulica, del commercio, dell’elettrico, del fotovoltaico e del solare termico, della ristorazione e sala bar, e della falegnameria e restauro. I corsi si strutturano, come sempre, sui tre Centri di Terni, Narni e Orvieto e contano ormai moltissimi iscritti, gran parte dei quali trova rapidamente esiti occupazionali. Per quanto riguarda il Cfp di Terni le matricole sono 117; il totale degli allievi è 167, di cui 81 maschi, 86 femmine e 69 stranieri. Al Cfp di Narni i nuovi sono 50, il totale 94, di cui 60 maschi, 34 femmine e 48 stranieri. diagnosi precoce attraverso apposite strumentazioni. “In ogni progetto nei Balcani - spiega Nicola Cimadoro, coordinatore delle attività della Caritas diocesana all’estero - si è partiti dall’ascolto, andando sempre sul posto a osservare, per poi discernere e agire con un progetto. La cosa più importante, che non voglio trascurare, è il risvolto e il ‘ritorno’ del lavoro pastorale, pedagogico ed ecclesiale di tutte le attività legate all’Albania nella nostra diocesi. I campi di lavoro hanno senso se e soltanto se sono presenti le Il ponte di Collestatte sarà meta di turisti e pellegrini U n manufatto recuperato, e ora utile per sviluppare il turismo. Grazie all’intervento del Gal ternano, con un finanziamento di 130 mila euro, il ponte-canale dell’ex centrale idroelettrica di Collestatte è stato restaurato, consolidato e allargato per divenire ponte pedonale di collegamento tra la Via di Francesco, il trekking del Nera e la città di Terni. Anche per questo i sindaci di Terni, Scheggino, Ferentillo, Arrone, Montefranco, Polino e Stroncone hanno firmato un protocollo di collaborazione con il consorzio San Francesco’s Ways. La realizzazione dell’opera è stata possibile grazie alla sinergia pubblico-privato tra il Comune, la coop. sociale Actl e l’Icsim che hanno dato vita a un apposito partenariato per partecipare al bando europeo. Si tratta di un intervento che ha fermato il forte degrado del manufatto, che rischiava addirittura di crollare, ma ora è stato reso pienamente fruibile. La realizzazione del grande parcheggio con i relativi spazi e servizi nell’area dell’ex stabilimento della Carburo ha incentivato l’interesse per un percorso molto apprezzato dagli escursionisti e i cicloturisti, e che ora è ulteriormente potenziato e adeguatamente collegato con i tracciati già esistenti. All’inaugurazione erano presenti il vescovo di Terni Giuseppe Piemontese e il vescovo ausiliare di Perugia mons. Paolo Giulietti che, in riferimento alla Via di Francesco e ai pellegrinaggi a piedi, ha ricordato: “Il pellegrinaggio è un’esperienza di fede che non si fa senza l’aiuto degli altri e all’affidamento alla professionalità, offendo servizi che possono garantire questa esperienza. Ospitare il pellegrino è un atto di carità che dimostra la ricchezza delle persone che sono alla ricerca di valori autentici. Uno scambio fecondo spirituale e culturale che fa crescere nell’esperienza reciproca”. LA VOCE Terni.Narni.Amelia VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 DIOCESI. Festa della Dedicazione della cattedrale di Terni, con consegna del mandato ai catechisti ❖ VIGILIA DEI SANTI Due eventi spirituali “R Il vescovo consegna la pergamena ai delegati catechisti della diocesi di Terni “Catechisti, è Cristo stesso che vi invia” “Prestiamo amore, rispetto, cura al tempio di Dio, a questa Chiesa madre - ha detto il Vescovo. Soprattutto, manifestiamo amore, rispetto, cura delle pietre vive che siamo noi” gere la vita nell’annuncio della salvezza. “Mentre riviviamo l’origine di questo tempio - ha concluso il Vescovo -, riconosciamo la nostra vocazione missionaria e proclamiamo ufficialmente che voi catechisti siete consacrati e inviati da CONFIGNI. Collocata in chiesa la reliquia di Giovanni Paolo II. Le parole del Vescovo U in cui si ricordava san Giovanni Paolo II. A lui la comunità e il sindaco Angeloandrea Angelici hanno anche voluto intitolare una delle vie centrali del paese. La festa è stata per il vescovo Giuseppe Piemontese, che ha presieduto la solenne celebrazione, l’occasione per visitare la comunità di Configni e incontrare i tanti fedeli accorsi a venerare la reliquia del Papa polacco. “Un Santo - ha detto il Vescovo - che abbiamo conosciuto, e che ci ha voluto e ci vuole bene. Un Papa che ha Terni, 2 novembre Celebrazione con il Vescovo A [email protected] 23 BREVI icordiamo e rinnoviamo, in questo giorno solenne della Dedicazione della cattedrale e del mandato ai catechisti, gli impegni che ci qualificano come Chiesa: la volontà di un cammino unitario nella fede, speranza e carità, un cammino unitario attorno al vescovo, col suo presbiterio e l’intero popolo di Dio” è stato l’invito del vescovo Giuseppe Piemontese nella celebrazione tenutasi nella cattedrale di Terni nel giorno della sua dedicazione, che segna l’avvio delle attività di catechesi con la consegna del mandato ai catechisti. “Guardiamoci - ha aggiunto il Vescovo da personalismi, individualismi, protagonismi, ma sentiamoci popolo di Dio guidato dal vescovo nell’amore vicendevole e nella carità. Prestiamo amore, rispetto, cura al tempio di Dio, a questa Chiesa madre; soprattutto, manifestiamo amore, rispetto, cura delle pietre vive che siamo noi, che sono levigate e ben compaginate e utilizzate da Gesù e dal nostro umile ministero”. Una celebrazione alla quale hanno preso parte i catechisti della diocesi per ricevere da mons. Piemontese il mandato all’evangelizzazione e la catechesi, consegnato in una pergamena ai delegati delle 80 parrocchie della diocesi. Un mandato per l’evangelizzazione che si rinnova ogni anno per i catechisti, ai quali viene affidato il compito di essere servitori del Vangelo da donare a tutti. Un ministero che investe l’intera pastorale, a partire dai bambini fino agli adulti e alla famiglia intera; un ministero che è seme di speranza e di un modo nuovo di leg- na reliquia di san Giovanni Paolo II è anche a Configni, collocata nel lato destro della chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta in una nicchia sormontata da un bel dipinto che ritrae Papa Wojtyla, realizzato dall’artista polacca Magorzata Kowalska. Grande la festa a Configni, realizzata con il contributo del Consiglio pastorale, della confraternita del Ss. Sacramento, del comitato festeggiamenti, della Pro loco, del Comune di Configni, proprio nel giorno @ Terni - Narni - Amelia c’è una pietà diffusa e una tradizione religiosa legata al culto dei morti. È una significativa tradizione ritrovarsi alle porte del cimitero nel giorno in cui si prega per tutti i defunti, come si farà alla celebrazione presieduta dal vescovo Piemontese il 2 novembre alle ore 10.30 presso il cimitero di Terni, alla presenza delle autorità civili e militari cittadine, delle associazioni combattentistiche e d’arma, concelebrata con i sacerdoti della città. Una ricorrenza che accomuna, nel ricordo dei defunti, non solo i credenti ma tutte le persone che ricordano i propri defunti visitando il cimitero. Una tradizione che è segno di un legame di amore, ravvivato nella preghiera e nel ricordo. Una folla numerosa si reca ai cimiteri dai giorni che precedono il 2 novembre fino alla settimana successiva, detta ottavario, spinti dall’amore verso i propri cari, quasi a rinsaldare quei legami forti di affetto e amicizia provati nel corso della vita. Cristo per mezzo della Chiesa. In questo luogo siamo segno dell’edificio di Dio, Corpo di Cristo, la Chiesa, comunità che si apre alla missione, esce e va verso le periferie dell’esistenza per annunciare il Vangelo di Gesù. Il vescovo vi conferisce il mandato perché viviate la vostra ministerialità del servizio catechistico. Siete stati chiamati dal Signore, la vostra vocazione è riconosciuta dalla Chiesa. Col mandato, il vostro servizio educativo e di evangelizzazione è svolto in maniera autorevole in nome della Chiesa ed è accompagnato da una grazia particolare”. E. L. impresso un’accelerazione verso la concordia, la pace e la serenità. Nel suo lungo pontificato, il Signore si è reso presente in mezzo a noi, annunciando il Vangelo alle periferie del mondo. ‘Non abbiate paura di aprire le porte a Cristo’ sono le parole [di Wojtyla] che sono sempre risuonate forti, e questo è il nucleo della vita cristiana, per lasciare entrare Gesù nel nostro cuore. Dobbiamo custodire queste parole d’incoraggiamento e l’invito a porre al centro della nostra esistenza Gesù. È l’augurio che faccio a questa comunità: di accogliere Cristo, e trovare pace e serenità nella nostra vita”. E. L. NARNI. Dopo il recupero del quadro rubato nel 2001 Mons. David è tornato in sede È stato riconsegnato e posto nella sua originaria sede nell’episcopio di Narni il dipinto su tela raffigurante Antonio David, vescovo di Narni dal 1796 al 1818. Era stato rubato nel 2001 e recentemente recuperato dal Nucleo tutela patrimonio culturale dei carabinieri di Firenze, coadiuvati dall’Arma di Roma. Alla cerimonia sono intervenuti il vescovo Piemontese, il soprintendente ai beni artistici dell’Umbria, De Chirico, e i carabinieri di Firenze, Narni e Amelia. Nella notte tra il 5 e il 6 giugno 2001 il dipinto era stato trafugato dalla biblioteca del duomo di Narni insieme ad altri oggetti antichi. Dopo 13 anni è stato ritrovato a Roma, finito in vendita in una casa d’aste, parzialmente modificato e soggetto a un restauro estetico, che copriva uno strappo sul volto del monsignore e cancellava parte dell’iscrizione che ne indicava la provenienza, rendendolo leggermente difforme dalla fotografia presente negli archivi della biblioteca del duomo narnese. Le indagini che hanno consentito il recupero sono state avviate in seguito a una segnalazione pervenuta al Reparto specializzato dell’Arma fiorentino, che ha competenza anche sulla Regione Umbria, da parte di uno studioso di Terni che aveva notato l’opera in vendita presso una casa d’aste romana. Gli accertamenti eseguiti nella Capitale hanno permesso di localizzare l’opera nella disponibilità di un privato, il quale lo aveva acquistato presso una casa d’aste romana. Antonio David fu vescovo di Narni in un’epoca fortemente marcata dall’invasione napoleonica, che portò perfino al sequestro di papa Pio VII (1809). David si dichiarò aperto al riconoscimento della forma repubblicana. Le forti pressioni dei narnesi costrinsero il Papa a restituirlo alla sua diocesi, che riuscì a governare solo per poco tempo, morendo a Stroncone nel 1818. E. L. Alla vigilia della festa di Tutti i santi, si terranno in diocesi due appuntamenti dedicati alla preghiera. Il primo venerdì 31 ottobre nella chiesa di Sant’Antonio santuario antoniano dei Protomartiri francescani; si tratta dell’incontro “Holyween, la bellezza di essere santi” con la musica dal vivo e la partecipazione straordinaria del complesso “Brothers in God” (Fratelli in Dio). Alle 20.30 rinfresco nella sala delle feste della parrocchia di Sant’Antonio e alle 22.30 adorazione eucaristica in chiesa per ringraziare insieme il Signore fino alle 23.30. Al santuario della Madonna del Ponte di Narni Scalo ci sarà la tradizionale veglia di preghiera “con i Santi” dalle ore 21, animata dal gruppo ”Kralica Mira” del maestro Vittorio Gabassi. ❖ CLERO In ritiro mensile Il ritiro mensile del clero si terrà mercoledì 5 e giovedì 6 novembre presso il Centro dei Dehoniani a Vitorchiano. Un incontro di carattere pastorale: tratterà il tema del Sinodo straordinario sulla famiglia. Mons. Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia e Padre sinodale, parlerà del contenuto e il clima del Sinodo tracciando le linee pastorali emergenti: “Un sinodo straordinario per la famiglia, atto primo: quali le linee pastorali emergenti”. L’incontro avrà inizio alle ore 18 di mercoledì con la prima relazione e alle ore 19.30 con la celebrazione dei vespri. Il 6 novembre alle ore 7.45 concelebrazione eucaristica con le lodi, ore 9 i lavori di gruppo suddivisi per Vicaria sulle problematiche pastorali inerenti alla famiglia, alle ore 11 presentazione in assemblea di quanto emerso nei gruppi e risposte da parte di mons. Paglia. L’incontro si conluderà con le comunicazioni da parte del vescovo Giuseppe Piemontese. ❖ CATECHISTI Incontri di formazione Riprendono le attività formative promosse dall’Ufficio catechistico con un primo ciclo d’incontri per le diverse Zone pastorali. Avranno inizio lunedì 3 novembre alle ore 21 presso la parrocchia del Cuore Immacolato di Maria (Campomicciolo), poi martedì 4 novembre alle ore 17.30 presso l’oratorio di Amelia e alle ore 21 nella parrocchia di Sant’Antonio a Narni Scalo; giovedì 6 novembre ore 17.30 a Otricoli, venerdì 7 novembre ore 17.30 nella parrocchia di Sant’Antonio a Terni, venerdì 7 novembre ore 21 nella parrocchia di Attigliano. È opportuno che i catechisti abbiano il testo degli orientamenti della Cei Incontriamo Gesù. La Fondazione “Ofelia Scala Gualdrini”, nella persona del suo presidente suor Grazia Tomassini, ha inoltre dato la disponibilità a finanziare la formazione di 2-3 catechiste che potrebbero collaborare in futuro con l’Ufficio catechistico diocesano. ❖ AC Scuola della Parola Al via il ciclo d’incontri dell’Azione cattolica - adulti dedicato alla Scuola della Parola. L’iniziativa nasce per rispondere all’esigenza di offrire ad adulti, giovani o giovanissimi, dei momenti di lettura, comprensione e preghiera della Parola. Si comincerà dal libro della Genesi giovedì 6 novembre alle ore 18 nei locali della parrocchia di San Gabriele con l’introduzione “Leggere la Bibbia. L’Antico Testamento” a cura di don Alejandro Vera, che accompagnerà l’intero percorso fino al maggio 2015. Gli incontri avranno cadenza quindicinale e si terranno sempre di giovedì dalle ore 18 alle 20. LA VOCE Assisi . Nocera . Gualdo 24 BREVI ❖ MARCIA PACE Tra natura, territorio, olio ASSISI. Gli Un’edizione speciale Domenica 19 ottobre si è svolta la Marcia della pace Perugia-Assisi alla quale hanno aderito 763 soggetti istituzionali e collettivi (tra cui 101 scuole e 480 Comuni). Sono tuttavia mancati per la prima volta gli scout dell’Agesci e il Movimento nonviolento fondato da Aldo Capitini che hanno ritenuto di dissociarsi, vista la posizione dominante della Tavola della pace e di Flavio Lotti. In questa edizione, che coincide con il centenario dell’inizio della Prima guerra mondiale, la ricerca e l’impegno per la pace hanno assunto un particolare valore simbolico che ha fatto registrare l’adesione della comunità francescana del Sacro Convento di Assisi e dell’associazione “Libera” fondata da don Luigi Ciotti. eventi in programma nell’ambito della manifestazione “Unto” D al 30 ottobre al 30 novembre la manifestazione “Unto - Unesco natura territorio olio” propone un ampio programma di iniziative volte a valorizzare il patrimonio storico e culturale legato alle produzioni tiIl Bosco di san Francesco piche del territorio di Assisi. La manifestazione, giunta alla terza edizione, nasce nell’ambito di “Frantoi aperti”, ma aggiun- menzano; il giorno successivo tra le rocge all’attenzione specifica verso l’olio che e i castelli di San Gregorio, Rocca extravergine d’oliva e i prodotti agro-ali- Sant’Angelo, Beviglie, Tordibetto. Il 16 mentari del territorio locale (con degu- novembre si va alla scoperta di centri stazioni e visite nei frantoi, lezioni di cu- religiosi minori, tra Rivotorto e Capocina, esperienze in orti ‘bio’ e in fattorie dacqua di Assisi; il 23 novembre si pasdidattiche) spettacoli itineranti nella cit- seggerà tra Tordandrea e Castelnuovo, e tà serafica, come l’esibizione dell’Acca- infine il 30 novembre a Petrignano, con demia di musica antica “ResonArs” il 31 di gara di pesca sportiva sul fiume Chiaottobre; concerti a cura del “Sound of scio. Beauty Trio” e dei “Cogli la prima me- Tra le visite guidate segnaliamo l’itinela” nel pomeriggio del 1° novembre; rario romano con il Foro, il lararium e convegni, passeggiate. la “casa di Properzio”, la visita guidata ai Il 31 ottobre e il 1° novembre sarà la vol- luoghi della giovinezza di Francesco e ta del Bosco di san Francesco, in colla- Chiara, nonché l’itinerario compostelborazione con il Fai. Il 2 novembre ci si lano che permette di vedere luoghi e semuoverà verso il monte Subasio con gni della presenza di Santiago in Assisi. l’associazione Amici della montagna; l’8 Per informazioni e prenotazioni telefonovembre verso il piccolo borgo di Ar- nare allo 075 8155077 o al 328 3833372. ❖ ALBERGHIERO Alla conquista di Londra Dal 15 ottobre, per la durata di due settimane un gruppo scelto di giovani allievi dell’Alberghiero di Assisi, guidati dai docenti Leonardo Fioretti e Patrizia Proietti, gestiscono un ristorante italiano situato in Piccadilly Circus, centralissima location londinese. La trasferta rientra nel progetto nazionale “Ambasciatori del gusto” ideato dal ministero dell’Istruzione per diffondere e valorizzare l’azione formativa degli istituti professionali, tra i quali l’Ipssar assisiate occupa una posizione di collaudata eccellenza. Di questo risultato ha potuto prendere atto il 24 ottobre la senatrice Linda Lanzillotta, vice presidente del Senato della Repubblica, in visita ufficiale alla scuola. ❖ UNITRE ASSISI Nuovo anno accademico L’Università della terza età di Assisi si accinge a inaugurare il nuovo anno accademico (il 32° dalla fondazione) con la celebrazione di una messa nella cattedrale di San Rufino (4 novembre) e una prolusione (6 novembre nel palazzo municipale) affidata alla esperta storica Luciana Brunelli sul centenario della Prima guerra mondiale. Sono aperte le iscrizioni ai corsi, ai quali possono accedere tutti i concittadini che abbiano compiuto 35 anni di età. ❖ PREMIO A Massimo Zubboli Il 19 ottobre a Santa Margherita Ligure, il concittadino scrittore Massimo Zubboli ha ricevuto il primo premio nella 37a edizione del concorso letterario internazionale “Franco Delpino” al quale erano iscritti 742 autori. Per questa nuova importante affermazione Zubboli ha incentrato la sua narrativa sulla figura del colonnello medico Valentin Müller (1891-1951), personaggio dalle doti umane esemplari, protagonista del salvataggio di Assisi, città ospedaliera, dagli orrori e dalle devastazioni del secondo conflitto mondiale. ❖ ROTARY Aggiornamenti in pediatria Con un programma scientifico di alto profilo si è svolto il 18 ottobre presso il resort “Valle di Assisi” un service per mezzo del quale il Rotary club, per merito del past president Giovanni Pastorelli, ha offerto aggiornate informazioni in materia di “salute materno-infantile”. I lavori sono stati introdotti dal prof. Giorgio Rondini, docente di Pediatria all’Università di Pavia, che ha spiegato le finalità dell’evento, che si è poi articolato in sei filoni affidati a relatori specializzati provenienti da vari atenei e strutture sanitarie dell’Italia centro-settentrionale. Ha aperto il simposio il dermatologo Giulio Franceschini con una relazione su “I rischi del melanoma infantile”. Si sono poi succeduti nell’ordine i relatori ospiti che hanno trattato vari argomenti di notevole interesse. La conclusione dei lavori, animata da alcuni interventi del pubblico, ha permesso al presidente del club Nicolangelo D’Acunto e al governatore del distretto 2090 Marco Bellingacci di esprimere il proprio compiacimento per la riuscita di questo ulteriore momento di confronto e approfondimento su temi di grande attualità, orientati all’interesse che il Rotary International riserva all’infanzia. a cura di Pio de Giuli VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 Incuriosisce l’esposizione presso la sala delle Volte, in piazza del Comune, di prodotti degli “artigiani innovatori”: professionisti radicati nella tradizione, ma innovativi nella commercializzazione. Fino all’11 novembre saranno inoltre allestite, in collaborazione con la Minigallery assisana, tre mostre di Frascarelli e Fuderno, Armando Moriconi, Timossi. Presso i locali messi a disposizione dalla Pro loco di Rivotorto, sabato 1° novembre si terrà una cena di beneficenza che vedrà cimentarsi rinomati chef della cucina italiana. Per prenotazioni contattare il numero 075 816215 o il 339 2614320. Elena Lovascio GUALDO TADINO. Ex Sindaco e attuale Sindaco divisi sulle sorti del “Calai” I l centrodestra, con a capo l’ex sindaco Roberto Morroni, manifesta il suo disappunto sul progetto per il riutilizzo del “Calai” promosso dal sindaco Presciutti e dal suo gruppo. Nei giorni scorsi il centrodestra gualdese ha promosso una manifestazione pubblica per chiedere l’applicazione del protocollo d’intesa già firmato nel dicembre 2012 dalla Regione, dalla Asl, dal Comune e dal presidente dell’Easp. Partito dal centro storico, il corteo pacifico si è recato presso il Calai per un sit-in sulla scalinata d’ingresso e conferenza stampa dell’ex sindaco Morroni per chiedere il rispetto della convenzione perché, se l’Easp, con la residenza protetta estesa a 65 posti, dovesse rimanere nella sede attuale in via V Luglio, non avrebbe possibilità di ulteriore potenziamento e di un miglioramento della ricezione NEOCATECUMENALI. Incontri nel territorio Sei in crisi? “Vieni e vedi” L a comunità neocatecumenale, accogliendo il messaggio di Papa Francesco per una nuova evangelizzazione, invita alla catechesi nelle parrocchie di S. Michele Arcangelo - Bastia Umbra; Assisi; Gualdo Tadino. A Bastia gli incontri, già iniziati, hanno luogo presso la sala parrocchiale il lunedì e il venerdì alle ore 21. Ad Assisi sono in programma ogni lunedì e giovedì alle ore 21 presso la sala Sant’Apollinare. Infine, a Gualdo Tadino, presso l’oratorio dei Salesiani, ogni lunedì e venerdì alle ore 20.30. Tema: “Sei nella solitudine? Sei in crisi? C’è chi può darti la speranza! Vieni e vedi” (Gv 1,45-51). Il Cammino neocatecumenale, nato nel 1964 in Spagna con Kiko Arguello e Carmen Hernandez, è diffuso in tutto il mondo nelle parrocchie attraverso migliaia di comunità. Ha dato vita a cento seminari “Redentoris Mater” in tutto il mondo, presbiteri itineranti, famiglie in missione inviate dal Papa in zone scristianizzate, missioni nelle carceri, vocazioni alla vita consacrata. Il movimento è impegnato nella evangelizzazione delle “periferie esistenziali” e nel processo di educazione alla fede. Una fede adulta e matura capace di sostenere e affrontare le varie problematiche che caratterizzano la società attuale: femminicidi, giovani e meno giovani devastati dalla droga, dall’alcolismo, dalle deviazioni sessuali. Mancanza di lavoro e vuoto esistenziale che feriscono la dignità umana. Il vescovo mons. Domenico Sorrentino, i parroci don Giuseppe Pallotta, don Cesare Provenzi e don Gianni invitano tutti a partecipare a questi incontri di catechesi. R. B. “alberghiera” per assoluta mancanza di spazio. A chi obietta che i 14 posti di Rsa istituiti a Branca stanno di fatto provocando la chiusura della Rsa dell’Easp, Morroni replica che in futuro potrebbe anche verificarsi questa ipotesi, ma a quel punto con la Regione e la Asl si potrebbero studiare altri servizi da attivare in sostituzione. Una necessità che diventerebbe impellente, altrimenti l’Easp non sarebbe in grado di pagare l’affitto alla Usl. Il sindaco Presciutti, nel frattempo, ha annunciato la convocazione a breve di un Consiglio comunale sull’argomento. Il dibattito quindi si trasferirà nella sede istituzionale più appropriata che è la sala consiliare. Marta Ginettelli ❖ GUALDO TADINO Il “monumento ai poveri” onora anche le vittime civili della guerra I l cosiddetto “monumento ai poveri” che sorge all’interno del cimitero di San Facondino a Gualdo Tadino fu collocato all’inizio del Novecento come omaggio a quei gualdesi che non avevano i mezzi sufficienti ad acquistare una tomba e dovevano essere sepolti nelle fosse comuni o sottoterra. Da sabato scorso, 25 ottobre, il monumento ha assunto anche la funzione di ricordare i caduti civili del secondo conflitto mondiale. Per iniziativa del gualdese Franco Zeni, è stata infatti realizzata e collocata ai piedi del monumento una lapide che ricorda le quindici vittime civili del territorio durante la Seconda guerra mondiale. Alla cerimonia, oltre al parroco di San Facondino, don Michele Zullato e al vicario foraneo, don Aldo Mataloni, che ha celebrato la messa, hanno preso parte ufficiali dei carabinieri, della Guardia di finanza, dell’esercito, della Forestale, la polizia municipale e i sindaci di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, di Fossato di Vico, Monia Ferracchiato, e di Costacciaro, Andrea Capponi, con assessori e rappresentanti dei tre Consigli comunali. C’era anche la banda musicale “Città di Gualdo Tadino” e un gran numero di spettatori. La lapide rende omaggio a quindici innocenti vittime della guerra di cui pochi si erano finora occupati. E va ad essere collocata, giustamente, sul monumento che, un secolo fa, volle solennemente proclamare che tutti i morti hanno pari dignità. Pierluigi Gioia LA VOCE Assisi . Nocera . Gualdo VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 @ [email protected] 25 ISTITUTO SERAFICO. Inaugurazione dei nuovi spazi: genitori, piscine, day hospital BREVI ❖ ASSISI La “14a” ai pensionati La Giunta municipale di Assisi ha confermato anche per il corrente anno l’erogazione una tantum di 500 euro pro-capite in favore degli anziani di età pari o superiore a 75 anni con redditi mensili da pensione non superiori a 638 euro. Il bando e il modulo di domanda sono consultabili presso l’ufficio Servizi sociali del Comune. Termine di scadenza: 7 novembre. La graduatoria terrà conto dell’ordine cronologico di presentazione delle domande, che potranno essere accolte entro i limiti dello stanziamento previsto. (PDG) ❖ UNIVERSITÀ LIBERA Nuovo anno accademico IL “SERAFICO” L’ Qui si offre futuro N el pomeriggio di sabato 25 ottobre l’Istituto Serafico di Assisi ha aperto le porte per inaugurare alcuni spazi rinnovati grazie al contributo di generosi donatori e al sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia. Si tratta degli ambienti destinati ai genitori degli ospiti, ma anche di quelli relativi alle piscine e alle attività di day hospital per i più piccoli. Ai convenuti è stata così offerta la possibilità di visitare la struttura, il cui primo nucleo è piuttosto da collocare nelle vicinanze della basilica di San Francesco a opera del beato francescano padre Ludovico da Casoria (1814 - 1885) che accolse per primi, in Assisi, ragazzi sordi e ciechi per potergli offrire quel futuro che altri avevano loro negato. Per gestire i vari istituti – presenti perlopiù in terra campana e destinati ad accogliere e istruire orfani, sordomuti, rachitici, sofferenti e poveri in genere – fondò due congregazioni: i Frati bigi (dal colore del saio) della carità per gli uomini, e la congregazione delle Elisabettine per le donne. In Assisi ancora oggi le suore Elisabettine sono presenti in via Frate Elia con l’istituto “Beato Ludovico da Casoria” che è un presidio di riabilitazione funzionale dei soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche e sensoriali, e un centro ambulatoriale di riabilitazione. La nuova, attuale sede dell’Istituto Serafico fu inaugurata nel 1940. Già pochi anni dopo, ai Frati bigi subentravano i padri Rogazionisti per la loro esperienza nel campo dell’educazione morale, professionale e spirituale dei giovani; in quel periodo, l’istituto ospitava oltre 200 ragazzi disabili. I nuovi gestori aggiornarono l’impegno nella didattica e nelle attività occupazionali e curarono l’assistenza sanitaria. Ad affiancarli, nel 1949, furono chiamate le suore Francescane Elisabettine di Padova, tuttora presenti nell’istituto. Nel 1972 i Rogazionisti, per UVISP. I vincitori del premio “Un solo mondo”. I ricavi andranno a favore del Camerun D omenica 26 ottobre, presso la sede Uvisp di Bastia si è svolta la cerimonia di premiazione del concorso letterario internazionale “Un solo mondo”, fondato e diretto dalla prof.ssa Marinella Amico Mencarelli. Ecco la graduatoria finale della sezione Poesia singola inedita: 1° classificato - Benito Galilea di Roma (“Così l’estate”); 2° - Loriana Capec- chi di Pistoia (“Lungo il fiume”); 3° Tullio Mariani di Pisa (“A Paco de Lucia”); 4° - Sonia Bortolotti di Firenze (“Abbassammo le armi ad uno ad uno”); 5° - Germano Neri di Firenze (“Segreti”); 6° - Marco Lamolinara di Bologna (“Descrivi il colore delle rocce”). I finalisti hanno ricevuto premi in denaro e diplomi. Nella sezione Narrativa edita per giovani - premio “Adriana Paulon” si Istituto Serafico è un ente ecclesiale senza scopo di lucro che promuove e svolge attività di accoglienza, diagnosi, riabilitazione, assistenza socio-sanitaria, recupero e reinserimento sociale di ragazzi con disabilità plurime; come pure di sostegno morale, psicologico e culturale. È accreditato con il Servizio sanitario nazionale per trattamenti riabilitativi residenziali, semiresidenziali e ambulatoriali; offre inoltre un servizio di diagnostica specialistica per valutazioni funzionali globali o per singola area di sviluppo. ❖ GUALDO TADINO/1 Le elezioni sono valide mancanza di personale nella loro congregazione, rinunciarono alla gestione dell’istituto, e da allora la direzione dello stesso spetta al Vescovo di Assisi, su affidamento della Santa Sede. Dal sito dell’istituto – che invitiamo a consultare all’indirizzo www.serafico.org – risultano 150 le persone accolte e curate ogni giorno; 274 le persone che vi lavorano, 9.436 i trattamenti riabilitativi dell’ultimo anno; 59 i distretti Asl convenzionati con la struttura; 14 le regioni di provenienza degli ospiti. Elena Lovascio sono distinti Paolo Parente di Caserta (“Ha il dorso scuro, la tua mano dal palmo chiaro”) e Giulia Vannucchi di Viareggio (“Foglie”). Paolo, 1° classificato, ha ricevuto un diploma e un’opera del pittore Angelo Dottori. Giulia, 2° classificata, è stata premiata con un diploma e un’opera del pittore Carlo Fabio Petrignani. La manifestazione, presentata da Si- mona Paganelli, è stata allietata dagli interventi musicali offerti dal maestro Margherita Cardillo (pianoforte elettrico) e da Claudia Berardi (mezzosoprano). Le quote di partecipazione saranno utilizzate dall’Uvisp - organismo non governativo fondato da p. Giorgio Roussos - per contribuire a realizzare un progetto agricolo in Camerun. R. B. Va alle suore di Filippa Mareri il premio San Rocco L a confraternita di San Rocco, in stretta collaborazione con don Giuseppe Pallotta, parroco di San Michele Arcangelo in Bastia, ha assegnato il riconoscimento in onore di san Rocco alle suore di santa Filippa Mareri per l’attenzione dimostrata nei confronti di molte famiglie della comunità. Domenica 26 ottobre nella chiesa di San Michele Arcangelo si è tenuta la cerimonia di consegna al termine della celebrazione liturgica delle ore 17, presieduta da don Giuseppe. Il rettore della confraternita di San Rocco, Riccardo Gorietti, ha affermato: “La nostra confraternita, oltre agli scopi istituzionali, ha molto a cuore la vita della gente di Bastia e, sull’esempio del Santo, intende offrire per il quarto anno consecutivo il riconoscimento in onore a San Rocco, che consiste in una somma di denaro che la confraternita ha deciso di donare a enti o associazioni benefiche che operano esclusivamente all’interno della nostra città. Quest’anno, avendo potuto costatare personalmente il servizio svolto, in modo discreto, nei confronti di alcune famiglie indigenti di Bastia, doniamo il riconoscimento alla comunità delle suore di santa Filippa Mareri”. Suor Rosaria, attuale superiora della Fraternità francescana, accompagnata da suor Graciela, ha ritirato il riconoscimento L’Università libera di Bastia riprende l’attività con il nuovo anno accademico. La cerimonia di inaugurazione si è svolta il 25 ottobre presso il monastero delle Benedettine. Il riconfermato presidente dell’Unilibera Luigi Bovo ha illustrato la proposta formativa del nuovo anno accademico, che mira a potenziare e approfondire l’aspetto linguistico con la proposizione di quattro corsi di lingua (inglese, francese, spagnolo, tedesco), nonché ad affrontare nuove tematiche di carattere teorico e pratico quali l’arte della fotografia, il disegno, la musica. Sono previste anche varie iniziative aperte a tutta la cittadinanza. In programma viaggi culturali, serate all’Opera, al Parco della musica di Roma e una visita all’Expo 2015 di Milano. ringraziando vivamente. Don Giuseppe ha sottolineato: “È stato un giorno particolare, iniziato con il mandato ai 55 catechisti; concludiamo celebrando san Rocco, il quale protesse la città di Bastia dalla peste”. La celebrazione eucaristica è stata molto partecipata; erano presenti le autorità civili cittadine, con il Sindaco, l’ente Palio di San Michele nella persona del presidente, i quattro capitani dei rispettivi rioni di Bastia, una rappresentanza delle altre confraternite. Questo, perché san Rocco è compatrono della città insieme a san Michele Arcangelo. Di seguito, la statua del Santo è stata portata dai confratelli in processione per le vie della città da piazza Mazzini in via San Rocco, per via Volta e un tratto di via Roma, per poi ricondurla nella chiesa dedicata al Santo. O. S. Le ultime elezioni comunali di Gualdo Tadino sono valide. Lo ha affermato il Tar dell’Umbria dichiarando “non ammissibile” il ricorso portato avanti dalla minoranza di centro-destra, che sosteneva la non eleggibilità dell’ex assessore Ermanno Rosi in quanto condannato in un processo penale. Non si tornerà quindi alle urne. (Pie. Gio.) ❖ INSULA ROMANA Il voto per la poesia Il 16 ottobre presso il San Crispino Resort si è svolta la consegna della opere selezionate dalla giuria tecnica del premio Insula Romana, promosso dalla Pro loco di Bastia. Il prossimo appuntamento è fissato per il 13 novembre alle ore 21, presso la sala espositiva del monastero benedettino in via Garibaldi a Bastia, dove verranno votate le migliori liriche pervenute al concorso letterario. Quest’anno per la prima volta il tema della poesia “Nostra Madre Terra” è abbinato al concorso fotografico organizzato dall’associazione Contrasti dal titolo “Uno scatto per la Terra”. La consegna degli elaborati fotografici è stata prorogata fino al 10 novembre. Nella sezione Arte è inserita anche l’11a edizione del concorso di pittura dedicata a Roberto Quacquarini; il tema è libero e le opere dovranno pervenire entro il 30 novembre. Il terzo e ultimo appuntamento è fissato per il 23 novembre (ore 17, Umbriafiere) per la serata di premiazione di tutte le sezioni dell’Insula Romana 2014. ❖ GUALDO TADINO/2 Artigianato a Milano Il Comune di Gualdo Tadino ha diffuso l’avviso per sostenere le aziende artigiane del territorio comunale che intendono partecipare all’evento “Artigiano in fiera 2014” che si svolgerà dal 29 novembre all’8 dicembre alla Fiera di Milano. La manifestazione, giunta alla XIX edizione, si pone come punto di riferimento per l’artigianato di qualità. Alcuni dati della passata edizione: 2.900 espositori, 113 Paesi, 54 ristoranti, 5 aree tematiche di degustazione, 150.000 mq, un milione di visitatori. Le aziende artigiane che intendono partecipare potranno usufruire di un contributo a rimborso delle spese sostenute, fino a un importo che verrà stabilito a seconda del numero di aziende partecipanti. Possono presentare manifestazione d’interesse le imprese produttrici di Gualdo Tadino appartenenti al settore artigianale presentando istanza al Comune; per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’ufficio Sviluppo economico. (M. G.) LA VOCE Gubbio @ 26 [email protected] BREVI ❖ CARITAS Nuovo direttore Dal 1° novembre, don Roberto Revelant sarà il nuovo direttore della Caritas diocesana; lo ha nominato con proprio decreto il vescovo Ceccobelli in sostituzione di Luca Uccellani, che aveva chiesto di essere sostituito per motivi personali. Uccellani conserva lì incarico di vice direttore. A don Revelant gli auguri di buon lavoro alla direzione di una struttura che svolge un compito fondamentale; a Uccellani la gratitudine per la sensibilità e l’impegno con il quale ha valorizzato il ruolo della Caritas. ❖ UMBERTIDE/1 Don Balbi in concerto Don Gerardo Balbi, in versione pianista, insieme all’eccellente violinista Paolo Franceschini, ha tenuto un concerto di beneficenza per l’Opera Don Guanella a Perugia, che ospita una sessantina di ragazzi con handicap mentale. Applauditissimi i due musicisti, che hanno eseguito brani di Mozart e di Beethoven. (F. C.) ❖ UMBERTIDE/2 Incontro sulla sicurezza Si è svolto un incontro tra l’Amministrazione comunale e le forze di polizia per fare il punto sulla situazione sicurezza nella città di Umbertide. Nell’occasione è stata sottolineata l’importanza della collaborazione tra le varie forze dell’ordine, che ha permesso di mettere in atto operazioni congiunte. Sempre nell’ambito della sicurezza, l’Amministrazione comunale ha presentato alla Regione una formale richiesta di finanziamento per provvedere all’installazione di telecamere di videosorveglianza nelle principali vie di comunicazione della città. Natale con... Papa Francesco! GUBBIO. Tolto il velo delle indiscrezioni: sarà il Vescovo di Roma ad accendere l’Albero più grande del mondo Mons. Mario Ceccobelli con Papa Francesco in occasione della visita ad limina L a notizia sussurrata da tempo, con preghiera di “embargo” per evitare contrattempi, è stata ufficializzata, seppur indirettamente, nelle ultime ore: domenica 7 dicembre sarà Papa Francesco, probabilmente in diretta televisiva (Domenica in?) ad accendere l’Albero di Natale più grande del mondo, esistente dal 1981 - e dal 1991 inserito nel Guinnes dei primati -, frutto dell’opera intelligente, generosa e disinteressata di tanti volontari, considerato tra le espressioni più significative del periodo natalizio. La richiesta al Santo Padre era stata formulata dal “comitato degli Alberaioli”. A inoltrarla aveva quindi provveduto il vescovo mons. Mario Ceccobelli, accompagnandola e caldeggiandola con una serie di contatti personali con la Santa Sede e in particolare con mons. Leonardo Sapienza della Casa pontificia. Papa Francesco, come già il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (2012) e il Pontefice emerito Benedetto XVI (2011), premerà il pulsante che “disegna” l’Albero direttamente dal palazzo apostolico, con l’aiuto dell’informatica e di un apposito tablet. Quest’anno, per la prima volta, la cerimonia si svolgerà in piazza 40 Martiri, in una cornice che - anche in prospettiva televisiva - valorizza la maestosa bellez- Fondamentale è stata l’opera di mediazione tra la nostra città e il Vaticano portata avanti da mons. Ceccobelli za del centro storico. Un paio di maxischermi consentiranno di poterla apprezzare nel suo insieme. Intanto gli Alberaioli stanno apportando gli ultimi ritocchi alla loro “creatura”. Il graditissimo “sì” di Papa Francesco potrebbe essere stato favorito anche dai tanti ricordi e testimonianze che fanno A umentano e migliorano la capacità ricettiva e la qualità di servizi nella casa di riposo “Mosca”. Nei giorni scorsi infatti c’è stata l’inaugurazione delle nuove cucine, dei servizi e di altre sette camere di degenza che hanno ampliato la capacità ricettiva portandola a 96 posti. Coordinata dalla direttrice Laura Martinelli, la cerimonia, svoltasi nella sala teatro, ha visto la partecipazione del sindaco Filippo Stirati, del vescovo Festa dei nonni Mario Ceccobelli, della presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini, del presidente della Fondazione Cariperugia Carlo Colaiacovo, della dr.ssa Paola Biraschi, presidente del Consiglio di amministrazione per conto del Comune, della direttrice del distretto sanitario Alto Chiascio, Anna Rita Commodi. Fondata nel 1877 nel palazzo Toschi Mosca, lascito della marchesa Vittoria Tosca Mosca, la casa ospita La parola “nonno” ha un suono dolce, rassicurante ed entra a far parte del prezioso vocabolario del bambino già in tenera età. Nella realtà di tutti i giorni sappiamo quanto i nonni siano importanti come figure educative e di riferimento, capaci di fare da tramite tra passato e presente. Proprio per non dimenticare tutto questo, viene ormai celebrata da qualche anno a Umbertide la Festa dei nonni. Presso la residenza protetta “Balducci” è stata celebrata anche quest’anno la ricorrenza, conclusasi con una pizza offerta da “Bella Ischia”. UMBERTIDE. Parla il coordinatore Unitalsi ❖ ALIMENTARE “No, non siamo polverosi” Corsi di formazione ❖ MOSTRA Strumenti medievali È stata inaugurata nella chiesa di Santa Maria Nuova, in via Nelli a Gubbio, la mostra “Theatrum instrumentorum - La ricerca del suono perduto”, esposizione di strumenti d’epoca medievale e rinascimentale. È organizzata da D’UmbriAnticaMusica, festival internazionale di musica antica nei luoghi storici della regione, in collaborazione con Dramsam - Centro giuliano di musica antica, diretto da Giuseppe Paolo Cecere e dal musicista Alessandra Cossi. Curatori: Francesco Cardoni, presidente dell’associazione D’UmbriAnticaMusica, ed Elisa Polidori del Polo museale diocesano. di Gubbio la seconda patria di san Francesco. Un rapido exursus. “A.D. 1206 [san Francesco] si porta nella città di Gubbio. Qui da un vecchio amico riceve in dono una povera tunica” si legge nella prima biografia (1228-29) del Poverello scritta da Tommaso da Celano per incarico del pontefice Gregorio IX. La chiesa della Vittorina, la “Porziuncola di Gubbio”, gli è messa a disposizione dal vescovo B. Villano (1213) per il primo insediamento minoritico. Poi l’assistenza ai lebbrosi (resti del Lazzaretto, lungo la cosiddetta “strada dritta”); la chiesa di Caprignone (sede di un Capitolo di trecento frati nel 1223-24); l’ammansimento del lupo (1220-22?) narrato dai Fioretti e riprodotto sul sigillo della Custodia eugubina (sec. XIV), il monumentale complesso di San Francesco in piazza 40 Martiri (prima metà del 1200), tra i primi a essere innalzati in onore del Santo, e modello per tutte le altre chiese francescane del secolo XIII. Giampiero Bedini GUBBIO. Inaugurazione dei nuovi locali e dei nuovi servizi alla casa di riposo “Mosca” ❖ UMBERTIDE/3 Sono aperte le iscrizioni per corsi di formazione per titolari, soci, collaboratori e dipendenti delle aziende artigiane del settore alimentare. L’attestato di partecipazione è valido ai sensi della vigente normativa. Per informazioni: Confartigianato di Gubbio, 075 9221180. VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 A bbiamo incontrato il giovane coordinatore della sezione Unitalsi di Umbertide, Stefano Monsignori. Ha grinta, passione, fede, tante idee in testa. Molti pensando al gruppo Unitalsi lo associano a qualcosa di positivo, sicuramente, ma anche di vecchio. Cosa ne pensa? “Purtroppo è quello che la stragrande maggioranza della gente pensa. L’aiuto ai malati e ai sofferenti non è qualcosa di vecchio, di stantìo, di polveroso, da riservare alle persone anziane. Per far invertire questa tendenza stiamo facendo un discorso rivolto ai giovani - e non solo - di tutte e tre le parrocchie. Quest’anno abbiamo portato a Lourdes 20 ragazzi di Santa Maria; alla fine del pellegrinaggio ci hanno detto che Lourdes non è la città del dolore, ma della gioia!”. Come è la vostra formazione? “Ci incontriamo ogni 15 giorni nella parrocchia di Santa Maria. I nostri incontri si suddividono in due momenti: la preghiera, con la reci- ta del rosario, e la programmazione delle nostre attività: animazione della messa del sabato pomeriggio all’ospedale, compagnia e sostegno all’istituto per anziani di via Balducci, partecipazione alle Giornate del malato dell’Umbria, a momenti di beneficenza. A maggio riapriamo la chiesetta della Madonna del Moro dove si prega tutte le sere, ecc.”. Sembra che molti vi seguano con attenzione in ogni vostra iniziativa... “Proprio durante quest’anno abbiamo pensato di coinvolgere le forze all’interno del paese, dal volontariato all’associazionismo. Proprio la scorsa settimana l’Accademia dei Riuniti e il prof. Roselletti ci hanno regalato una serata, in cui c’è stato uno spettacolo, Una domenica tranquilla, i cui proventi sono finiti all’Unitalsi. Il nostro scopo è riunire le persone, stare insieme e far riflettere sulla nostra attività”. Fabrizio Ciocchetti attualmente 89 anziani (77 non autosufficienti e 12 autosufficienti fragili), oltre a un servizio diurno per malati di Alzhaimer. I lavori, descritti dal progettista Zoe Rossi, hanno visto la realizzazione di altre sette camere, portando a 96 il numero dei posti, trasferita a piano terra e rinnovata la cucina (capacità di 500 pasti). Hanno comportato una spesa di 865 mila euro, 450 mila garantiti dalla Fondazione Cariperugia, ringraziata da tutti per la sensibilità e l’attenzione verso la città ed i suoi bisogni, 100 mila dal Consiglio dei ministri e la differenza dalla casa di riposo. Gubbio Marica nominata Alfiere del lavoro M arica Boccalini, studentessa eugubina di 19 anni, nel corso di una cerimonia svoltasi al Quirinale è stata insignita dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - unica della provincia di Perugia Marica Boccalini dell’onorificenza di “Alfiere del lavoro” con relativa medaglia. Istituita nel 1961, l’onorificenza è attribuita sulla base di un percorso scolastico di eccellenza. Diplomatasi all’Its “Cassata” lo scorso anno, per l’indirizzo biologico, è iscritta alla facoltà di Scienze dell’educazione. Una storia di impegno non priva di difficoltà, quella di Marica, per ora ospite della casa privata di accoglienza in via Piave, fondata nel 2011 da Gianluca De Gennaro. “Nel consegnarmi l’onorificenza – ha confessato una emozionata Marica, che ha ricevuto anche le felicitazioni del sindaco Stirati – il Presidente si è congratulato e mi ha fatto gli auguri per la mia carriera”. VENERDÌ 31 OTTOBRE 2014 LA VOCE Norcia / Spoleto / Foligno Modello di vita ancora attuale Norcia. Celebrazioni per i 50 anni di San Benedetto a “Patrono principale d’Europa” I l messaggio di San Benedetto è oggi più che mai attuale, in ogni ambito della vita, spirituale ma anche sociale, culturale ed economico. La sua figura rappresenta ancora un valido esempio di perfezione. A esattamente cinquant’anni dalla proclamazione del Santo di Norcia a “patrono principale d’Europa” da parte del Pontefice Paolo VI (nei giorni scorsi proclamato Beato da Papa Francesco), la città di Norcia si è vestita a festa e ha programmato una serie di iniziative tese a solennizzare l’evento. La prima si è tenuta venerdì 24 ottobre, presso il palazzo comunale. Un incontro pubblico, a cui hanno partecipato anche le scuole, che è servito a riflettere sull’eredità lasciata alla comunità nursina dal Fondatore del monachesimo occidentale. Sono intervenuti il sindaco di Norcia Nicola Alemanno, la dirigente dell’Istituto omnicomprensivo “De Gasperi-Battaglia” di Norcia Rosella Tonti e il Priore del monastero benedettino padre Cassian Folsom. Tutti, richiamandosi alla lettera apostolica Pacis Nuntius di Papa Paolo VI e ai cinque titoli attribuiti a san Benedetto (messaggero di pace, realizzatore di unione, maestro di civiltà, araldo della religione di Cristo e fondatore della vita monastica in Occidente), hanno voluto evidenziare l’importanza e l’attualità dell’opera benedettina nella vita quotidiana. “San Benedetto – ha detto il sindaco Alemanno – può essere considerato un innovatore sociale di rango nel suo tempo, una ganizzazione sociale e nella crescita umana, spirituale e culturale. La sua Regola, che vorrei connotasse le nostre scuole – ha aggiunto – è un punto di riferimento essenziale nella costruzione e formazione del capitale umano”. L’incontro, che ha visto intervenire anche lo storico e critico letterario Arnaldo Colasanti con una conferenza dal titolo “Un lungo sogno di perfezione”, è stato incentrato sulla presentazione della nuova pubblicazione San Benedetto da Norcia Patrono d’Europa, cinquantenario della proclamazione 1964-2014 edita dal CoPadre Cassian Folsom e il sindaco Nicola Alemanno mune con il contributo del Consorzio Bim CasciaValnerina. Ad illustrare la poderosa Presentato un libro sul Santo di Norcia, opera sono state l’assessocurato da Rita Chiaverini, edito dal re comunale alla cultura Comune con il contributo del Consorzio Giuseppina Perla e la stessa curatrice Rita Bim Cascia - Valnerina Chiaverini. “Questo progetto editoriale – ha detto sorta di ‘hacker’ – ha proseguito – inteso la Perla – rappresenta un omaggio alla nell’accezione più stretta del termine sta- nostra comunità; è una sorta di ‘testo unitunitense, in quanto ‘persona che si è im- co’ delle celebrazioni benedettine che si pegnata nell’affrontare sfide intellettuali sono succedute negli anni”. Sui contenuper aggirare o superare creativamente le ti del volume è invece intervenuta la limitazioni che gli venivano imposte, non Chiaverini (autrice della pubblicazione limitatamente ai suoi ambiti d’interesse, insieme allo storico Romano Cordella e al priore Cassian Folsom). “In 500 pagima in tutti gli aspetti della vita’”. “Il percorso di vita di san Benedetto – ha ne, 7 capitoli e 708 fotografie – ha detto – detto anche la dirigente Tonti rivolgen- quest’opera racchiude otto secoli di stodosi ai ragazzi – è un modello esemplare ria, dall’origine delle celebrazioni beneper la scuola. San Benedetto è stato un dettine del XIV secolo all’ultima edizione maestro di civiltà, fondamentale nell’or- del marzo 2014”. Chiesa Spoleto - Norcia. Assemblea diocesana: Renato e Paolo nuovi diaconi D omenica 26 ottobre è stata celebrata l’assemblea diocesana della Chiesa di Spoleto-Norcia, evento che segna l’avvio ufficiale delle attività per l’anno pastorale 2014-2015. Sacerdoti, religiosi, religiose e molti fedeli laici si sono ritrovati nella chiesa di San Domenico a Spoleto per ascoltare la prolusione dell’Arcivescovo, incentrata sul senso e il mistero della Confermazione: la riscoperta di questo sacramento, infatti, sarà approfondito a vari livelli e con diverse declinazioni nelle varie comunità della diocesi durante l’anno pastorale. “Questo sacramento – ha detto mons. Boccardo - abilita ed impegna tutti, giovani e adulti, ad ‘uscire per le strade’ del mondo testimoniando il Vangelo della gioia e diffondendo il buon profumo di Cristo e della nostra comunione con lui”. Un capitolo a parte lo ha dedicato al dovere dell’evangelizzazione. “Dobbiamo camminare verso una nuova comunione tra parrocchie, certamente esigente, ma che può e deve diventare autentica testimonianza evangelica per mezzo di una collaborazione fattiva e un’autentica sinergia, nel dono reciproco di risorse, esperienze, persone. Anche il sacerdote dovrà necessariamente essere compreso non più come una ‘proprietà’ di questa o quella parrocchia, ma come colui che è chiamato a servire la comunione dell’intera zona pastorale”. Per questo sul territorio della diocesi sono state individuate Mons. Boccardo con i diaconi dodici Pievanie con la funzione di promozione, di coordinamento e di verifica delle proposte unitarie di evangelizzazione offerte alle parrocchie che vivono al suo interno. Al termine della prolusione una processione composta da fedeli, presbiteri e Arcivescovo si è diretta in cattedrale per la celebrazione della messa. Nel corso della concelebrazione l’Arcivescovo ha conferito il diaconato permanente a Renato Morlino, della parrocchia di S. Venanzo in Spoleto e a Paolo Eleuteri della parrocchia della Sacra Famiglia in Borgo Trevi. Entrambi erano accompagnati dalle rispettive spose e dai rispettivi figli. Paolo Eleuteri, nato nel 1963, sposato, è laureato in Economia e Commercio ed è direttore di filiale di un istituto di credito locale. Dal 2011 è consigliere dell’Istituto diocesano per il Sostentamento del clero. Renato Morlino, nato nel 1956, laureato in Ingegneria chimica, sposato, è originario della Puglia (S. Severo) ed è direttore dello Stabilimento militare munizionamento terrestre di Baiano di Spoleto col grado militare di Brigadier generale. Nel tempo gli sono stati conferiti vari ministeri laicali: ministro straordinario dell’Eucaristia, lettore, accolito. Al termine della celebrazione è stata distribuita ai fedeli la nuova Lettera pastorale dell’Arcivescovo Andate nella mia vigna. Il San Carlo di Foligno festeggia con un Meeting il patrono dell’Istituto C ade la seconda domenica di novembre (8 e 9 novembre) la festa di San Carlo Borromeo, patrono dell’omonimo istituto di Foligno. “Oggi mi fido di… le risposte dei giovani San Carlo Meeting” è l’iniziativa proposta per l’occasione dal Servizio diocesano per la Pastorale giovanile della diocesi di Foligno con sede nell’istituto. “Un’opportunità” - come afferma il direttore del Servizio diocesano, Michele Tufo, “per conoscere questo storico istituto che ha formato intere generazioni di giovani e che continua a dar vita a numerose proposte in vari ambiti attraverso le associazioni che vi operano”. Non più dunque la festa dei soli inquilini dell’Istituto, ma la festa di tutta la diocesi e della città di Foligno. Il “San Carlo Meeting” nasce per far conoscere più da vicino l’Istituto San Carlo nelle diverse realtà che lo compongono: da Radio Gente Umbra alla Gazzetta di Foligno, dalla comunità locale di Taizé all’Azione cattolica diocesana, da Protemus all’Associazione Teatrale Corale fino a Ordet, ogni associazione con sede nell’Istituto e che opera offrendo un servizio alla comunità diocesana è direttamente coinvolta nell’iniziativa che rappresenta anche l’occasione per ricordare il decimo anniversario dall’indizione del Sinodo dei giovani, l’esperienza voluta dal vescovo Arduino Bertoldo e che ha fatto camminare e crescere insieme molti giovani per circa tre anni. Tema del “San Carlo Meeting” sarà la fiducia. Protagonisti dei due giorni di festeggiamento saranno i giovani ma anche genitori, insegnanti, educatori, allenatori, operatori pastorali: quanti lavorano e collaborano con le diverse realtà giovanili, per riflettere e confrontarsi, formarsi e in-formarsi. Sarà un vero e proprio momento per incontrare, celebrare e festeggiare! Infatti sarà proprio l’incontro con l’Istituto Toniolo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che darà il “la” all’intera iniziativa, un momento di riflessione e confronto, sulla “fiducia” che i giovani ripongono in se stessi, nella propria famiglia, nelle relazioni affettive e nelle istituzioni, per essere sempre più all’altezza di meritarla ed essere loro punti di riferimento. Domenica 9 novembre, subito dopo la messa, che avrà inizio alle ore 10 e sarà celebrata dal Vescovo, si terrà l’Assemblea dei soci in cui ci sarà anche il rinnovo del Consiglio dell’Associazione Istituto San Carlo. An. Ba. @ [email protected] 27 BREVI ❖ FOLIGNO Angelina e Agnese riposano in cattedrale Sabato 25 ottobre al termine della celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Gualtiero, l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Mismetti ha consegnato alla Chiesa di Foligno i resti mortali di due donne, suor Angelina e suor Agnese, rinvenuti nella chiesa dell’Annunziata durante i lavori di restauro e riconversione del 2007 e da questo momento custoditi nella cripta della cattedrale di San Feliciano. Prima della messa mons. Mario Sensi ha ricordato l’importanza del monastero dell’Annunziata nella storia dell’Osservanza al femminile e fatto ipotesi sull’identità delle due sorelle. Interessanti suggestioni che ora attendono verifiche scientifiche e documentali. Suor Agnese e Suor Angelina, chiunque fossero e in qualunque epoca siano vissute, sono state affidate dalla pietà delle loro sorelle a riposare in un luogo santo e ora vi sono tornate grazie alla sensibilità di chi ha avuto in custodia i loro resti. (W. B.) ❖ CASCIA - ROCCAPORENA Un monumento per santa Rita da Cascia Presso il palazzo comunale, nel corso di una riunione aperta organizzata dal sindaco Gino Emili è stato presentato il nuovo progetto che vedrà l’istallazione di un monumento dedicato a Santa Rita, all’incrocio tra Cascia e Roccaporena. Ad attivarsi e rendere possibile un’idea che circolava da tempo è stato un pellegrino di santa Rita, padre Charbel, un sacerdote maronita libanese, che è riuscito a trovare nella sua terra un finanziatore per l’opera, un mecenate anch’egli mosso dalla grande fede in santa Rita che, assumendosi tutti gli oneri con spirito di riconoscenza, ha commissionato la realizzazione dell’opera ad un famoso artista libanese. La statua, che sarà alta sei metri più i due del basamento, sarà istallata in occasione delle prossime celebrazioni ritiane, il 22 maggio del 2015. ❖ NORCIA Il coro di San Benedetto a Roma: messa in S. Pietro Domenica 9 novembre, alle ore 17, presso l’altare della cattedra nella Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, il cardinale Angelo Comasti, arciprete della basilica, presiederà le celebrazioni della messa con l’animazione del coro di San Benedetto della città di Norcia, diretto dal maestro Luca Garbini. Per l’occasione il coro organizza una trasferta a Roma con il pullman, aperta a tutti, con partenza da Norcia alle 8 e rientro in serata dopo le 21. La gita, oltre ad essere un’occasione per la visita alla città, o partecipare alla funzione a San Pietro, può essere un modo per sostenere il coro nursino, che non gode di nessun finanziamento pubblico, ma si alimenta solo dell’amore dei suoi coristi. Per info e prenotazioni Gabriella 334.787.4069 oppure Alfredo 338.2631364. (Sara Sassi) ❖ SPOLETO Rinasce l’associazioneMaestri cattolici L’Associazione italiana dei maestri cattolici, già operante a Spoleto nei tempi passati nel campo della formazione, e che ha attraversato un periodo di stasi, sabato 25 ottobre ha ripreso la sua attività promuovendo presso il Centro giovanile di S. Gregorio, un convegno dal titolo “La gestione della classe: gli alunni Bes”. Il relatore è stato l’ispettore Italo Bassotto persona di lunga esperienza nel campo della scuola, presentato dalla presidente regionale dell’Aimc Viola Battistini. La tematica dei Bes (alunni con Bisogni educativi speciali) è attualmente al centro dell’attenzione del mondo della scuola. L’Aimc intende supportare queste necessità e diventare nuovamente punto di riferimento per il territorio spoletino.
© Copyright 2024 Paperzz