form rivista online 1-3

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Sommario
Perseverare non è sempre diabolico di Nicola Marinaro ............................................ 5
Progettiamo i nostri interventi di Gianfranco Amenta ............................................... 6
Oltre l'ovvio di Antonio Palmeri.................................................................................. 7
Luoghi comuni di Pino Grimald .................................................................................. 8
Formazione: perché? di Salvo Ingrassia ....................................................................10
Percorsi comuni per migliorare il nostro servizio di Francesco Freni Terranova ........11
LEO: "Leadership, Esperienza, Opportunità" di Pierluigi Fortuna .............................13
I Leo : “un’isola dove tutto è più blu di Gabriella Giacinti ..........................................14
Guardiamoci in positivo per crescere di Giuseppe Scamporrino ...............................16
Il Lionismo tra nuovi paradigmi e rinnovati modi di pensare di Lucrezia Lorenzini ...18
La cultura della prevenzione: la tutela ambientale di Luigi Licata ............................20
La cultura della prevenzione: lo stato dell'arte al giro di boa di Franco Cirillo ..........21
La Sicilia euroregione del Mediterraneo (2) di Massimo Paradiso ............................22
Un poster per la pace di Maurizio La Spina ...............................................................23
Leadership ed intelligenza emotiva di Nino Lo Nardo ...............................................25
A noi scegliere quale lionismo vogliamo di Ninni Giannotta .....................................26
Abuso sui minori: una mano per prevenire ed aiutare di Melita Pucci ......................28
L'impegno per un Lions al femminile di Cristina Grasso ............................................30
Paesi nel bisogno: "Aiuti umanitari" di Ornella Salemi .............................................31
Il Teatro Comunale di Siracusa sarà banco di prova per la prima "connect line
perimetrale" in Sicilia di Giuseppe Reale ..................................................................32
RIPARTE IL SISTRI di Luigi Savarino ...........................................................................33
LIFE Il programma 2014-2020 per l'ambiente e l'azione per il clima di L. Savarino ....37
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L’inquinamento ambientale a Catania e provincia: causa di patologie oncologiche di
Paolo Nicotra ............................................................................................................40
Il L.C. Paternò a Belpasso di Vittorio Galvani .............................................................43
RUBRICA SUPPLEMENTARE "DIONISIO": un metodo di partecipazione......................45
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Perseverare non è sempre diabolico
di Nicola Marinaro*
Non è ancora tempo di bilanci ma già si intravvedono alcuni risultati del "progetto" che il nostro
Governatore Gianfranco Amenta ha portato avanti con ferma determinazione fin
dall'inizio dell'anno sociale. Non sono tutti risultati evidenti, fatti di "numeri" in
crescita, ma è certo che in molti clubs del Distretto si respira aria nuova. Parecchi
Presidenti, dei quali il Governatore aveva lamentato il "torpore", sono divenuti
attenti e sensibili ai consigli, ai suggerimenti ed anche alle critiche che il Governatore
non ha risparmiato in occasione dei moltissimi incontri con la "base", a partire dalla
Relazione Programmatica, per passare alle Conferenze Distrettuali, agli innumerevoli
incontri con i clubs, ai convegni su temi di viva attualità, ai rapporti diretti con molti dei 4000 Lions del
nostro Distretto.
In molti casi si è visto maturare un sempre più diffuso orgoglio dell’appartenenza alla più grande
Associazione umanitaria del mondo, orgoglio non ostentato ma tradotto in premurosa attenzione verso i
meno fortunati, iniziando col rinunciare in tante occasioni ai vistosi e succulenti banchetti, sempre
inopportuni, e a maggior ragione oggi, in momenti così difficili per tutti.
Probabilmente questo bisogno di "crescita" è insito in ogni Lion che abbia titolo a definirsi tale, ma credo
sia stato necessario ed utile l'impegno costante di Gianfranco Amenta a scuotere molte pigrizie che
lentamente allontanano dagli ideali dell'Associazione e dagli impegni assunti nel momento di entrarvi a far
parte.
L'Anno sociale era iniziato con l'appello a noi Lions del Distretto di Sicilia ad impegnare tutte le nostre
energie " al fine di essere punto di riferimento per i meno fortunati".
Un appello che il Governatore non si è stancato di ripetere in ogni occasione affinchè anche i "sordi" lo
sentissero.
Solo il tempo potrà dire quanti di noi lo abbiano accolto seriamente, traducendolo in azioni concrete. Ma
una cosa è certa: in molti clubs si respira già aria più "lionistica".
*Direttore responsabile
Rivista del Distretto 108Yb
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Progettiamo i nostri interventi
di Gianfranco Amenta*
Risulta un dato acquisito come le attività del Club debbano essere volte a soddisfare
essenzialmente i bisogni della comunità in cui opera la nostra primaria cellula. Certamente non
quelle valutate tali a giudizio del Presidente e del Comitato direttivo, ma quelle emergenti da
una mirata indagine presso la realtà locale.
Spesso si ritiene, in perfetta buona fede, di saper subito valutare e comprendere quali siano le
esigenze del territorio che ci circonda, ma con altrettanta rapidità ci si accorge di avere
sbagliato. Il nostro apporto sarà così meno utile e soprattutto non apprezzato.
Il Presidente del singolo club non dovrà effettuare ricerche spasmodiche per individuare come
svolgere il proprio compito, non dovrà trasformare il Club in un centro di indagine. Basterà recepire gli indirizzi di
qualificati referenti, sondare il territorio, prestare attenzione a richieste univoche. Per rispondere alla domanda,
potrà, in primo luogo, adattare i temi ed i service internazionali, nazionali e distrettuali.
L’attualizzazione delle attività poste in essere dal club alle esigenze odierne, la ricerca di mitigare gli innumerevoli
bisogni che affliggono le nostre comunità, deve essere il principale obiettivo di chi ha l’onere di guidare la cellula
base della nostra struttura.
Quanto sin qui tratteggiato evidenzia come non sia più contestuale la pur apprezzabile beneficenza che ha guidato
l’operatività delle nostre strutture per tanti decenni. Troppi sono i bisogni economici in campo. Possiamo invece fare
tanto con le variegate e qualificate professionalità e le significate esperienze umane di cui ogni club è ricco.
Non può e non deve però completamente abiurarsi la filantropia, ma si deve subito effettuare una precisazione. E’
possibile, ad esempio, che la raccolta di fondi sia finalizzata a sopperire delle necessità del territorio in cui opera il
club. In tal caso è ovvio che la beneficenza devoluta a tali realtà sarà rispondente ad effettuare un servizio utile per
la comunità con contestuale ritorno di immagine nei confronti del LIONS e del singolo club.
Nel momento che riteniamo opportuno chiedere ai nostri soci un intervento economico e non strettamente
correlato alle loro rispettive e specifiche professionalità, abbiamo l’obbligo di finalizzare la raccolta ad iniziative che
portino il nostro nome, che siano da noi gestite come quelle realizzate dalla nostra Fondazione.
Molti i motivi che mi spingono ad effettuare questa precisazione.
In primo luogo nel momento che sosteniamo realtà, pur sempre meritorie come ad esempio “medici senza
frontiere”, la “caritas” ovvero il “banco alimentare”, andiamo ad appoggiare altre associazioni di servizio che sono
ideali concorrenti della nostra; in sintesi diveniamo dei sostenitori “oscurati” dell’operatività altrui.
Versare le nostre raccolte alla Fondazione consente una più incisiva operatività del nostro fiore all’occhiello, della
prima associazione non profit al mondo. Sono certo che ognuno di noi sia a conoscenza dei molteplici interventi della
nostra Fondazione [dalla cecità, alle calamità naturali (come Giampilieri) dalla lotta al morbillo, agli interventi in
Africa].
Ritengo che sia preferibile che la LCIF divenga ancora più operativa e ciò grazie anche al nostro contributo. Sarà un
ulteriore motivo di grande orgoglio per il club che la sostiene e per il singolo socio che di esso fa parte.
* Governatore del Distretto 108 Yb
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Oltre l'ovvio
di Antonio Palmeri*
Uno dei service distrettuali di maggiore interesse, nell'area della cultura della prevenzione, è quello riguardante la
tutela ambientale specialmente se letto in chiave di lungimirante ricerca di possibili margini di
miglioramento della qualità e del rispetto della vita.
Spesso l'insensibilità verso la trattazione di argomenti che, erroneamente, si ritiene non
riguardino problematiche di cogente attualità o che, nel comune sentire, possono essere rinviate
perché coinvolgeranno le future generazioni, è figlia della distorta informazione o, peggio, della
cultura denominata "dell'ovvio" inteso come qualcosa che appare talmente evidente da non
essere messo mai in discussione.
E' evidente a tutti che abitiamo un pianeta sempre più globalizzato e che la vera crisi che stiamo
vivendo riguarda non soltanto i valori dell'etica, della religione, delle relazioni sociali, della
politica, etc... ma, sempre più, assume i connotati di una "crisi ecologica". Oggi dovremmo interrogarci sia sulla
adeguata capacità produttiva di nostra Madre Terra perché possa garantire, a noi ed alle prossime generazioni,
sufficienti risorse nutrizionali, sia sulle politiche di tutela degli equilibri eco-ambientali necessari per una dignitosa
qualità di vita.
Assistiamo invece ad un atteggiamento di diffusa "spensieratezza" o, se preferite, "indifferenza" legato alle
imperanti regole della società consumistica alla quale apparteniamo.
Assoggettati all'esigenza di una costante "ovvia" crescita economica, si ritiene di dover continuare a produrre e
consumare sempre più merci e sfruttare sempre più le risorse del nostro pianeta a dispetto delle ridotte quantità
ormai disponibili.
"Ovviamente", alterando gli equilibri faunistici naturali e privilegiando produzioni in batteria, assisteremo
all'abbattimento di animali in misura esuberante le reali necessità di consumo alimentare ed, ahimè,
prevalentemente destinati ai mercati occidentali e, guarda caso, a vocazione consumistica (leggi anche "sprecona"!).
Per "ovvie" ragioni di controllo e gestione delle risorse energetiche, per esempio, si ritiene di dover sfruttare e
ulteriormente depauperare i paesi poveri del Sud del pianeta i quali, privi di sufficienti risorse finanziarie e per la
bassa industrializzazione posseduta, sono i primi a soccombere a vantaggio di quelli più ricchi; non tenendo conto,
inoltre, delle inevitabili tensioni e conflitti internazionali di cui il pianeta pullula, salvo poi lamentarsi per la
considerevole affluenza di migranti che sbarcano sulle nostre coste alla ricerca della loro dignità di uomini!.
Invocando imprescindibili "ovvie" ragioni di autotrazione, mobilità, industrializzazione avanzata o quant'altro,
continueranno le devastanti emissioni di gas nocive per l'ambiente e per la salute.
Potremmo andare avanti con innumerevoli altri esempi.
Laddove, poi, i mass media asseconderanno la cultura "sensazionalista" finalizzata a creare forti emozioni
adeguandosi al sistema, oggi in voga, dell' "usa e getta", che tutto consuma e nulla assimila e tratteranno con
eccessivo rispetto le lobbies di potere attente a inculcare e diffondere la citata cultura consumistica, certamente
proteggeranno il loro business ma correranno il rischio di non fornire un adeguato servizio alla collettività.
Se noi lions rivolgeremo la dovuta attenzione a tali argomenti, diventeremo la spina nel fianco del sistema imperante
e potremo sensibilizzare le Istituzioni preposte al fine di trovare soluzioni di generale interesse ed utilità.
*Redattore Capo
Rivista online Distretto 108Yb
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Luoghi comuni
di Pino Grimaldi*
Tanti,sempre,ovunque. Ascoltare tv, leggere un giornale, partecipare a conferenza, congresso,
riunione, anche di condominio: in essi almeno la metà dei contenuti sono solo luoghi comuni a
volte detti per rinforzare il riflesso della memorizzazione, a volte per influenzare i terzi con le
proprie idee o addirittura se stessi, candendo così in una sorta di mitomania per cui alla fine
non si sa più se sia verità o frutto del nostro immaginare ciò che diciamo o scriviamo.
Accade, ovviamente, anche nei nostri circoli, come una volta i nostri clubs venivano chiamati,
o nelle nostre riviste (di meno in verità), ma accade. E inquina le vie della verità perché sono in
genere espressioni dette “a vanvera”.
Ed ancor più grave se a dire o scrivere “sconsideratamente” , ripetendo fatti divenuti verità fattuali ma non reali,
sono persone che hanno o hanno avuto cariche istituzionali lions, dalle quali ci si aspetta che sappiano e dunque
siano “verbo” e non ripetitori pedissequi di luoghi comuni mai controllati, avvenuti o determinatesi.
Al dunque: ”la crisi è legata al fatto che l’associazione continua a dire fate soci, per guadagnare di più”. Falso.
L’Associazione sul piano economico non ha alcun interesse in quanto per legge dell’Illinois, Stato(Usa) nel quale è
incorporata, quale “charitable humanitarian association” non può fare utili ed i suoi bilanci debbono essere in
pareggio pena la chiusura della stessa! Invece ha sempre detto cercate persone di ”moral caracter and good
reputation in his/her community”(persone di (alto)livello morale e che abbiano (grande) reputazione nelle loro
comunità) per potere, essendo di più nel mondo meglio aiutare i bisognosi: della serie più siamo, di più possiamo
fare.
“Essere Lion costa troppo“ Falso. Infatti le somme per Lions International sono di appena.43 $ / anno e quelle del
MD di Euro 27,18, compresa Rivista ed altro (per il solo MD, 11Euro). Tutto il resto è ammontare richiesto dai Clubs
(nella loro autonomia con rate da circolo dei nobili non corrispondenti ai servizi che rendono) e dai Distretti, ma
anche queste approvate in Assemblee. Basta dunque darsi una aggiustata.
“Non possiamo andare dietro a quello che l’America dice”: senza senso. Infatti l’Associazione è composta da 209
Paesi ed è internazionale e tutte le norme presenti in statuti e regolamenti sono state e continuano negli anni ad
essere portate alla Convention ed approvate, per scrutinio segreto, dai Delegati dei Clubs presenti; e dunque nel
tempo anche dagli Italiani. Non solo ma esse sono valide dappertutto e non possono essere “griffate” per ciascun
paese: come in tutte le organizzazioni internazionali.
“Non siamo d’accordo sui vice governatori eletti e sul GMT o altro”.Ovviamente ciascuno è libero di apprezzare o
meno qualcosa. Ma quando di una organizzazione di cui si è parte si vuole cambiare una norma basta proporla nelle
sedi competenti (congressi Distrettuali e MD) farle approvare e inviarle al Board dei Direttori per le considerazioni e
decisioni. Il Board esamina tutte le proposte che giungono da distretti e MD e, quando giudicate opportune, vengono
sottoposte, quali emendamenti a norme in vigore, al voto delle Convention Internazionali ove accade quanto detto
sopra e cioè approvazione o non: democraticissimamente a voto segreto.
“Poiché il Governatore non ha nominato nessuno del nostro Club, non lo riceveremo”. No comment. Un
Governatore è libero di scegliere le persone che ritiene possano aiutarlo nello espletare il suo mandato e non deve
farsi guidare nelle nomine dal senso (osceno) del clientelismo od opportunità di rotazioni e similari. Punto.
“Il tema distrettuale, nazionale (ma ora anche -incredibile- di circoscrizione o zone!) non mi piace / mi piace”. Può
accadere. Codesti sono infatti frutto italico (meridionale) di errate interpretazioni del lionismo; così come i motti di
DG ed a scendere e salire. Basta decidere in un congresso distrettuale o di MD di abolire queste spocchiosità
concettuali -locutorie ed impiegare il tempo in maniera concreta ed utile a qualcuno nel bisogno (esistiamo solo per
questo!).
“Nei clubs non si sa molte volte chi sarà il prossimo presidente”.Teoricamente impossibile. Se accade è perché le
strutture di controllo, DG, VDG e tutti gli altri ma sopratutto PZ e Comitato Statuti e regolamenti hanno mancato nel
loro compito. Infatti nella tornata elettorale di primavera di ciascun Club si eleggono i vice presidenti che scalando le
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funzioni anno dopo anno portano chi è stato eletto 3° Vice, a presiedere il Club. Così come avviene a livello
internazionale. Fermo restando che ciascuno deve essere sempre eletto, ché nulla è automatico, e può accadere che
in “zona cesarini” il primo vice presidente si sottragga per motivi propri a presiedere il club: ma è l’eccezione.
“Siamo contrari ad eleggere il Governatore tre anni prima e dunque siamo contrari ai VDG eletti e scalanti la via del
governatorato”. Possibile cambiare, ma non parlandone come al bar dello sport, ma come già detto attraverso
risoluzioni assembleari. Se non se ne è capaci, meglio non parlare a “vanvera”. E ricordare il codice dell’etica
”sempre mirando a costruire e non a distruggere”.
Per finire i luoghi comuni collettivi.
Aprendo un congresso che si suonino gli inni -in teoria il nazionale e quello del Presidente Internazionale-è cosa
buona giusta ed opportuna, così come lo è leggere la “missione” della Associazione. Ma che ad ogni pie sospinto
(riunioni di Club, zona circoscrizione o qualunque altro evento lions) si faccia tanto e di più con lettura di scopi,
codice, preghiere varie, esibizioni di bandiere ed elenco di tutti gli astanti, è luogo comune insulso, ridondante che
appunto perché sempre ed ovunque ripetuto perde ogni significazione emotiva. La sobrietà non è virtù preequatoriale, ma c’è un limite oltrepassato il quale si rischia di cadere nel ridicolo.
Così come è divenuto luogo comune il “guidoncino”: esposto alla adorazione altrui e donato come “pars sanguinis“
da chiunque abbia una funzione lions, da direttori Internazionali a presidenti di Clubs. Con in molti il piacere sadico di
spiegare disegno e fraseggio in esso contenuti. Penso d’essermi attirato troppe antipatie(la verità non sempre piace).
Meglio: “et post hoc satis”.
*Former International President
Lions Clubs International
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Formazione: perché?
di Salvo Ingrassia*
La crescita associativa e la costituzione di nuovi club, questione di cui si occupa il GMT
(Global Membership Team), nonché l’identificazione dei futuri leader, questione che attiene
al GLT ( Global Leadership Team), passa necessariamente attraverso un processo formativo
che coinvolge tutti e a qualsiasi livello.
Ecco perché è opportuno che il GMT & il GLT, seppur indipendenti, lavorino in tandem,
integrandosi di continuo.
Ecco perché, in questo lavoro di squadra, il Governatore unitamente al 1° e 2° Vice
Governatore solo lavorando insieme ed in piena sinergia con i due coordinatori distrettuali
GMT, GLT, possono raggiungere gli obiettivi prefissati.
Ecco perché anche quest’anno sono stati avviati, con il pieno coinvolgimento di tutto il DG Team degli incontri di
formazione rivolti ai primi vice Presidenti di club del nostro distretto.
Le due sessioni d’incontro che si sono svolte il 22 e 23 marzo con una significativa presenza (72%) di partecipanti,
hanno registrato un incremento di cinque punti percentuale rispetto alle presenze dello scorso anno sociale.
Questo risultato fa comprendere come finalmente ci si stia rendendo conto della necessità ed importanza della
formazione.
Infatti non si può più dare credito a chi ritiene che tutto ciò che possa servire ad un buon socio lo si possa imparare
con la pratica, avendo già qualità innate o conoscenze particolari dovute alla professione o ad altre esperienze
similari.
L’applicazione della pratica è necessaria, tuttavia questa non può prescindere dalla conoscenza di regolamenti,
statuti, metodi di comunicazione , organizzazione nonché come sia articolata la struttura della nostra Associazione
Internazionale.
La formazione consente a ciascun socio di avere quelle basi teorico-pratiche su cui fare affidamento per potere
operare al meglio in una associazione non statica ma in continua evoluzione che possa stare al passo con i tempi.
Questo percorso formativo che abbiamo condotto con i Vice Presidenti dovrebbe iniziare con l’impegno dei nuovi
soci ancora prima del loro ingresso nell’associazione. Infatti, affinché “l’aspirante” socio possa decidere
consapevolmente se entrare a far parte del Lions Clubs International, è necessario che ne conosca gli scopi e le
finalità. Successivamente è indispensabile che la formazione continui all’interno dell’Associazione per conoscerne il
funzionamento che non è statico ma si evolve nel corso del tempo.
In una società che si evolve costantemente, formare i soci è assolutamente indispensabile per non rischiare di
rimanere ancorati a modalità di servizio ormai inefficaci o a finalità che non corrispondono alle reali esigenze della
comunità. Lo scopo è quello di scongiurare il rischio di rimanere indietro, cosa che si può manifestare se il lionismo
non corre con la stessa velocità del mondo che ci circonda.
Formare i soci non è una perdita di tempo!
E’ un investimento sugli stessi affinché essi siano sempre in grado di servire la propria comunità perseguendo quelli
che sono i nostri scopi e le nostre finalità. Ecco perché quello della formazione deve essere interpretato come un
“service permanente” che va sviluppato anno dopo anno a garanzia della continuità di un servizio sempre al passo
con i bisogni della propria comunità.
Sono certo che questo percorso intrapreso lo scorso anno e che proseguirà quanto meno nei prossimi due, darà
certamente i risultati attesi.
*Primo Vice Governatore
Distretto 108 Yb Sicilia
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Percorsi comuni per migliorare il nostro servizio
di Francesco Freni Terranova*
Amiche ed amici Lions,
il superamento della crisi associazionistica, passa anche attraverso l’individuazione di
percorsi comuni e condivisi che ci conducano ad un miglioramento globale del nostro
We Serve.
Anche noi lions quindi, è stato detto tante volte, ma evidentemente bisogna
ripeterlo, dobbiamo cambiare mentalità e rinnovarci nel modo di esprimere il
servizio, senza venir meno ai nostri principi ispiratori ed alle nostre tradizioni che
hanno fatto grande la nostra Associazione, ma, in altre parole variando il nostro
modo di proporci, di organizzarci e di gestire le nostre attività.
E bisogna farlo in fretta, con umiltà, consapevolezza e coraggio.
Dobbiamo tener conto, in questa auspicabile metamorfosi, che ci troviamo in una nuova epoca in cui la
cosiddetta “società liquida”, come piace definirla a “raffinati intellettuali”, è in perpetua evoluzione, dove i
tempi non permettono di scandire i passaggi generazionali come avveniva un tempo, e nel breve volgere di
attimi, il nuovo è già vecchio.
Ed in questo contesto dobbiamo sforzarci di amalgamare le varie età generazionali, dobbiamo fare in modo
di favorire i processi di unione, che pur mantenendo inalterate le individualità associative del singolo socio
così come del Club, guidi i nostri comportamenti, il nostro agire lionistico verso la volontà e la convinzione
che la strada dell’agire insieme sia uno dei percorsi virtuosi per poterci migliorare.
Spesso, infatti, i punti di vista diversi nello svolgimento dei services nel club provocano lacerazioni che
comportano l’uscita di soci.
Siamo noi, allora, che sulla scorta dei nostri principi dobbiamo essere capaci di valutare con obbiettività,
maturità e tolleranza le diverse visioni del lionismo, dando il giusto peso e lo spazio adeguato ad ogni
modo di agire, cercando di essere aperti a tutte le idee, sia quelle consolidate storicamente quanto alle più
innovative ed anticonformiste, purché rispettino i fondamentali principi del lionismo.
Ricordiamoci che una atmosfera positiva all’interno dei clubs, unitamente a progetti di rilievo sono i
principali fattori per la soddisfazione dei soci, ed un socio soddisfatto è un socio che partecipa e
rappresenta un prezioso patrimonio su cui può contare il Club e l’Associazione Internazionale.
E’ inutile e controproducente continuare a parlare sempre di perdita di soci.
Bisogna certamente contrastarla valutando la “qualità” dei soci che si allontanano, ma bisogna anche fare
risaltare l’orgoglio dell’appartenenza, la motivazione e la passione che anima chi resta.
L’importanza che la nostra Associazione Internazionale ha acquisito in quasi 100 anni di servizio, non si
misura solo sul numero dei soci, ma su quello che ha fatto e continua a fare a livello mondiale e
soprattutto per come lo fa.
Ricordo sempre a me stesso che noi siamo sponsor di noi stessi.
Operare bene, dare vita ad attività degne di essere definite SERVIZIO, utili per la comunità e non
controproducenti (come troppe) per la nostra immagine, o non conformi alle nostre finalità (come tante), è
il modo migliore per attirare attorno a noi donne e uomini che nella qualità custodiscano la vocazione al
servizio disinteressato, in quanto, dobbiamo constatare che nell’ultimo decennio, l’età media dei soci si è
innalzata perché non siamo riusciti a pilotare quel fisiologico ricambio generazionale che fino a dieci anni fa
era automatico.
Molti club non si sono preparati a questo abbassamento costante negli anni dell’età media dei soci.
L’abitudine di ritrovarci fra amici nelle varie occasioni di incontro, ha messo in secondo piano l’esigenzacostante di inserire giovani motivati al servizio disinteressato a cui trasferire la nostra esperienza.
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Nella nostra Associazione, però, abbiamo una grande risorsa rappresentata dai Leo.
I Leo ci portano un elevato contributo di comunicazione con i giovani, riescono a dialogare con un
linguaggio diverso dal nostro, più semplice e spontaneo ed in tal senso abbiamo molto da apprendere dalla
loro esuberanza giovanile, almeno tanto quanto loro hanno da acquisire dalla nostra “navigata
esperienza”.
Ne dobbiamo rispettare l’autonomia nell’ambito delle regole sancite dallo Statuto e dal Regolamento
Internazionale.
Sono pieni di energie, di entusiasmo e buona volontà, è giusto che vivano la loro esperienza di volontariato
responsabilmente, ma a modo loro.
Valutiamo allora l’opportunità di inserire nei nostri clubs lions, giovani che affiancati ai nostri soci di
esperienza, aiutino i Clubs a stare più facilmente al passo con i tempi.
Impegniamoci tutti nel cercare soci che abbiamo i requisiti di disponibilità al servizio ed occupiamoci di una
loro adeguata formazione per proiettarli con responsabile-consapevolezza verso quei valori, troppo spesso
declamati, ma poco testimoniati con i fatti, di cui è intrisa la nostra Associazione Internazionale.
*Secondo Vice Governatore
Distretto 108 Yb Sicilia
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LEO: "Leadership, Esperienza, Opportunità"
di Pierluigi Fortuna*
Sono passati poco più di 12 anni dalla prima volta che ho incontrato il Presidente pro tempore
del Leo Club Siracusa e a quel tempo non avevo ancora capito dell’opportunità che mi si stava
prospettando iniziando a frequentare quel gruppo di ragazzi più grandi di me che agivano sotto
il motto del “WE SERVE”. Il vero momento in cui ho capito cosa poteva darmi questa
associazione è stato quando sono stato catapultato nella Presidenza di Club, l’anno che, più di
tutti, mi ha portato a fare davvero esperienze nuove e che mi ha realmente formato
Leonisticamente.
Con gli anni si sono susseguite molte esperienze che mi hanno fatto appassionare della nostra
associazione, fino al punto di volermi mettere ancora più in gioco per sperimentare il vero significato della
leadership e quindi propormi alla guida del Distretto Yb.
Ho utilizzato, fino ad ora, non a caso tre termini: opportunità, esperienza e leadership, non sono altro che le parole
che compongono l’acronimo LEO.
Il Leo è realmente una “palestra di vita” dove le opportunità non finiscono mai, e chi crede che “si perda del tempo
prezioso” a star dietro a questa associazione mi sento di rispondere che sono il Leo stesso e il Lionismo in generale a
rendere il tempo davvero prezioso.
Qui non crediamo certo di cambiare la storia o le sorti della società ma crediamo vivamente di poter contribuire
anche in minima parte impegnandoci socialmente e prendendoci delle responsabilità.
I soci del Distretto Yb anche quest’anno si continuano ad impegnare, portando avanti numerosi service. Tra quelli di
carattere nazionale ricordiamo il Tema Operativo Nazionale "Leo 4Children", che ha l’obiettivo di allestire o
migliorare, ove presenti, le sale ricreative dei reparti di pediatria delle strutture ospedaliere presenti sul territorio
italiano; ed il Tema Studio Nazionale "Progetto Kairòs" avente l’obiettivo di sviluppare un’ “integrazione al
contrario”, attraverso la creazione di situazioni in cui i “normodotati” provino ad agire come i “diversi” e in cui non si
cerchi di rendere il diverso uguale a noi ma, piuttosto, si provi a scoprire le meraviglie della sua diversità.
Oltre a questi vanno menzionati i service distrettuali tra i quali hanno avuto particolare rilevanza il Tema Operativo
Distrettuale "OK il Libro è Giusto" che ha come fine la creazione di “punti cultura” nelle zone più disagiate delle
nostre città, stimolando così tra i più giovani l’interesse per la lettura attraverso la raccolta di libri usati; e il progetto
"Una Guida per la Vita" che prevede la donazione di un cane guida ad una giovane non vedente siciliana sfruttando il
centro addestramento cani guida LIONS di Limbiate.
È da evidenziare come i giovani LEO siciliani siano riusciti a raggiungere gli obiettivi prefissati in anticipo rispetto ai
tempi previsti, indice di assoluta maturità, passione e serietà dei club e dei soci stessi che ne fanno parte, nel portare
avanti i progetti.
Un ringraziamento lo vorrei rivolgere ai LIONS ed in particolare alla persona del Governatore Gianfranco Amenta e
del Chairperson Gabriella Giacinti, per l’impegno e l’attenzione costante che hanno rivolto a noi giovani, sostenendo
sempre le nostre idee ed invitandoci assiduamente agli appuntamenti di interesse comune.
Colgo l’occasione per ricordare a tutti gli appuntamenti futuri che vedranno LIONS e LEO insieme: giorno 6 Aprile a
Catania presso lo Sheraton Hotel per una giornata di lavori dal titolo “servire insieme e servire meglio” e giorno 26
Aprile a Palermo per il LIONS Day dove, tra l’altro, avverrà la cerimonia conclusiva del progetto “una guida per la
vita” con la consegna del cane guida alla giovane non vedente siciliana.
Auspico che questa costante unità di intenti e collaborazione “giovani e adulti” si saldi sempre di più negli anni a
venire, per poter essere parte della soluzione alla crisi dell’associazionismo di cui tanto stiamo dibattendo,
vedendoci tutti sempre “Uniti nella Semplicità del Servire”.
*Presidente Distretto LEO 108 Yb – Sicilia
Tesoriere Multidistretto LEO 108 I.T.A.L.Y.
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I Leo : “un’isola dove tutto è più blu”
di Gabriella Giacinti
Il 14 e 15 Marzo si è tenuta a Roccalumera la XIII Conferenza del Distretto Leo per il rinnovo
delle cariche. Giornata entusiasmante tutta al femminile:
elette a Presidente del Distretto Francesca Dugo del Leo Club Messina Peloro,
a Vice Presidente Enrica Lo Medico del Leo Club Bagheria, Iole Dugo del Leo Club Messina Peloro
Capo redattore del giornale Leo Trinacria.
Sono stati inoltre trattati tutti e 8 i temi operativi dal progetto Kairòs per lo sviluppo di una
“INTEGRAZIONE AL CONTRARIO”, cioè attraverso la creazione di situazioni in cui i
“normodotati” provino ad agire come i “ diversi” su I giovani e la sicurezza stradale . Argomenti
oggetto di dibattito sono stati anche il progetto portato a termine da tutti i Leo club con a capo il Leo Club di
Trapani , per la donazione di un cane guida ad una giovane ragazza non vedente di Caltanissetta , donazione che
dovrebbe aver luogo il giorno 26 Aprile , in occasione del Lions Day a Palermo , probabilmente alla presenza del
Direttore del centro cani guida di Limbiate, Giovanni Fossati , ed anche l’appuntamento per l’incontro dibattito sui
rapporti Lions Leo del 6 Aprile p.v. che si terrà a Catania presso lo Sheraton Hotel. Lo scorso anno l’incontro era
stato organizzato nella parte occidentale, a Partinico; questo anno la mia idea è stata raccolta e direi costruita,
ampliata nel migliore dei modi da Piero Fallica del Leo Club Paternò, coordinatore distrettuale ai rapporti Leo-Lions,
attraverso la redazione di un questionario (approvato dal DG Amenta e dal PD Fortuna) che alla data attuale ha dato
i risultati di 41 Club su 42. Questi dati saranno oggetto di dibattito alla presenza dei vertici Lions e Leo , Club
sponsor e Leo Club e di quanto altri abbiamo desiderio di sentir parlare in modo costruttivo dell’avvenire dell’
Associazione.
Da tempo ormai sono solita partecipare ai Consigli Distrettuali e alle Assemblee Leo portando dentro di me ogni
volta più conoscenza, più esperienza, più entusiasmo per questo mondo che vorrei chiamare, adottando le parole
di una Leo doc, “un’isola dove tutto è più blu”.
Frequentando i tanti soci dei Leo club che affollano questi
appuntamenti congressuali , ascoltando i coordinatori dei
temi di studio, e conoscendone i risultati, penso soltanto
alla passione che sta dietro ogni successo, penso alla
sincerità di un gesto fatto senza l’obbligo di un ordine,
penso all’energia pura di chi si mette in gioco per dare agli
altri e migliorare se stesso. Questo ultimo appuntamento
è stato un ‘altra conferma di come ogni situazione di
confronto si trasforma in crescita e di come ogni contrasto
si dissolve alla luce di uno scopo comune : servire.
Uno dei punti di forza di un Leo è l’umiltà ; il Leo è anche una persona ricca di obiettivi da raggiungere con decisione
e fermezza, pronta ad ascoltare, a dare consiglio ma anche a difendere le proprie idee, è leale, generoso e
carismatico.
42 Club Lions del Distretto hanno la fortuna di poter contare su tutti questi valori, ma purtroppo non sempre ce ne
accorgiamo. Eppure dovremmo sapere proprio noi che il vecchio, ovvero l’esperienza, e il giovane ovvero
l’entusiasmo, se soli possono avere dei punti di debolezza, mentre costituiscono una forza vincente se si uniscono. La
strada iniziata lo scorso anno con una timida reciproca conoscenza, è diventata quest’anno più nitida; si comincia a
vedere qualche frutto proprio per il dialogo tra i vertici delle due realtà, realtà che rappresentano comunque
un’unica associazione con unico scopo e il Governatore Amenta e il Presidente Fortuna hanno dato esempio di come
si può affrontare in sinergia un anno sociale . E allora da questo esempio deve iniziare una collaborazione ancora più
forte tra club “sponsor” e Leo Club. Come ? Non servono "terapie" difficili, è sufficiente dare fiducia ai propri ragazzi ,
stimarli, renderli partecipi delle proprie iniziative inserendo non solo il loro logo accanto al nostro, ma anche far sì
che vengano tenute in conto le loro professionalità. Come fa un Presidente Lions a occuparsi anche del proprio Leo
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Club? Basterebbe dare la giusta importanza e gratificazione alla figura importantissima dell’Advisor che in ogni caso
deve essere scelto di comune accordo tra Presidente Leo e Presidente Lions: invece nel 90 % dei
casi lo stesso non fa
parte neppure del consiglio direttivo del proprio club Lions e allora come può mai fare da
tramite tra i ragazzi e i Lions?
Mi rammarico quando sento che un Lion ,che come me è un Advisor, si sente sminuito
dall’avere avuto questo incarico dal proprio Presidente: personalmente sono un Advisor fin
dalla costituzione del Leo Club Carini e sono onorata che i miei ragazzi mi vogliano ogni anno,
così come sono onorata di avere la possibilità di stare accanto a tutto il favoloso Distretto Leo 108yb che mi chiama
una LEO tra i LIONS.
* Chairman Leo
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Guardiamoci in positivo per crescere
(Conquistiamo il coraggio di correggere i punti deboli)
di Giuseppe Scamporrino*
Ogni organizzazione periodicamente deve opportunamente analizzare il contesto interno ed
esterno, al fine di implementare i settori trainanti e di porre dei correttivi riguardo gli aspetti
poco soddisfacenti, nei quali si evidenzi uno scostamento dai risultati attesi.
Questa strategia è oggi universalmente riconosciuta ineludibile nell’ottica del processo di
miglioramento continuo della qualità delle proprie perfomance, sì da rimanere competitivi con
i prodotti forniti.
Anche noi, dedicati al servizio volontario umanitario, se vogliamo far bene non possiamo
esimerci dal prendere atto delle cose che non vanno come si deve, e che sono sotto gli occhi di
tutti da tempo, non per essere sterilmente lamentosi, ma allo scopo di mettere in essere i
necessari correttivi con indifferibile celerità.
Non riusciamo a prendere atto infatti che la critica o è costruttiva oppure diventa inutile e dannosa.
Uno dei nostri difetti gravi è che non riusciamo per tanti versi ad adeguarci al tempo che viviamo e alla velocità del
cambiamento; siamo come delle lumache in un mondo che viaggia alla velocità della luce. E non ce lo possiamo
permettere!
Dobbiamo avere il coraggio di promuovere i cambiamenti, e farlo in fretta, se vogliamo incidere utilmente nella
società, onorando la nostra missione.
Occorre fare in modo che i nostri valori etici di riferimento non restino pure enunciazioni retoriche, ma vengano
estrinsecati concretamente con azioni efficaci, per realizzare compiutamente il nostro credo e le nostre finalità.
In ogni caso bisogna lavorare su di noi, sulle nostre motivazioni e sulle nostre metodologie, mentre lavoriamo per gli
altri, senza perderci solo in chiacchiere sterili, perché i bisogni delle comunità e dei territori non vanno in vacanza.
Purtroppo abbiamo perduto la capacità e la cultura del dialogo come mezzo per relazionarci tra uomini e per
costruire insieme.
Spesso ci impantaniamo in discorsi arzigogolati intrisi di termini contorti, meri sfoggi di falsa cultura, ostentata in
maniera inappropriata nel nostro contesto, i quali non lasciano niente ai destinatari; credo sia meglio trasmettere
messaggi semplici, e non per renderli approssimativi, quanto piuttosto immediatamente recepibili, per acquisire
agevolmente delle consapevolezze che possano supportare il nostro essere ed il nostro fare.
In questa logica sollecito la nostra attenzione su quattro rapidi messaggi basilari, a mio avviso utili per progredire
nella giusta direzione:
1. Teniamo sempre presente che l’unico motivo della nostra appartenenza a LCI, l’unica nostra ragion d’essere
sono il renderci utili nel contribuire a migliorare la qualità di vita delle comunità e dei territori.
Ricordiamoci che noi assumiamo senso e valenza nella misura in cui determiniamo impatti positivi sulla vita
di qualcuno.
2. Serviamo concretamente la nostra comunità, senza dimenticare la dimensione internazionale della nostra
associazione.
3. Sappiamo bene che la diminuzione dei soci nel nostro multi distretto è causata da una perdita di soci che
non riesce a bilanciare i nuovi ingressi.
Mettiamo subito al lavoro i nostri soci appena entrati, prima che
perdano la voglia di stare nel club. Se lavoriamo insieme per bene tratterremo più soci nei nostri club,
riducendo le perdite. Non è necessario arrivare all’università prima di lavorare; iniziamo a darci da fare fin
dalle elementari; così si cresce insieme in entusiasmo e competenze teoriche e pratiche.
E’ vero che dobbiamo fare entrare soci di qualità, cioè disponibili al servizio, ma è altrettanto vero che non
li possiamo bruciare dopo che sono entrati.
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Oltretutto quanto più tempo insieme impieghiamo per lavorare alle finalità dell’Associazione, tanto
meno tempo rimane per le chiacchiere inutili e per comportamenti discutibili.
4. Per essere realmente utili dobbiamo finirla di fare convegni sulla cerimonia del the nel Paese del Sol Levante;
dobbiamo utilizzare metodi di lavoro efficaci, e quindi variamo progetti che scaturiscano dall’analisi dei
bisogni delle comunità e dallo stato dei territori. Non c’è lionismo se non si conoscono i problemi del
territorio, e se non si impara ad affrontarli.
Per essere credibili, la società deve essere messa in condizione di riconoscere che noi serviamo a qualcosa; questa
reputazione ce la possiamo guadagnare con i risultati che otteniamo, onorando la nostra missione con azioni
diversificate a seconda delle problematiche rilevate, modulate per dare soluzioni adeguate a problematiche reali,
praticando politica attiva di attenzione alle comunità e ai territori, così che le nostre iniziative risultino appropriate
ed efficaci.
Se la comunità ci riconosce come soggetto importante per il miglioramento della qualità della vita e promotore del
bene comune, avremo anche maggiori possibilità che persone valide possano interessarsi a noi ed essere cooptate
nei nostri club.
Queste pillole strategiche devono essere elevate a livello di sistema, per innescare un percorso virtuoso; coloro che
l’hanno fatto, come il multidistretto della Germania e più di 300 club nel nostro multidistretto, hanno superato
moltissime note negative, risultano credibili al cospetto delle proprie comunità, e mantengono o aumentano i soci.
Non pretendo di avere espresso una analisi esaustiva, ma nella stesura di questi brevi pensieri la mia intenzione è
stata soltanto quella di stimolare la nostra attenzione su qualcosa che è meglio pensare e fare, e su qualche altra che
è preferibile correggere.
*PDG 2010/11
Distretto 108Yb Sicilia
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Il Lionismo tra nuovi paradigmi e rinnovati modi di pensare
L’associazionismo tra crisi di stili di vita e consumo critico
di Lucrezia Lorenzini
Profondi mutamenti geopolitici, sociali ed economici stanno ridisegnando la geografia morale e
sociale degli anni, in cui viviamo. In questo particolare crinale della storia vogliamo, noi Lions,
assistere passivamente alla stagnazione paralizzante e all’immobilismo angoscioso o non
piuttosto metterci in movimento in nome di un costruttivo dinamismo, che bandisca la diffusa
indifferenza relativista e la cultura dell’apparenza e del provvisorio?
Lo sguardo sul corpo sociale dovrebbe indurci a progetti di analisi e di quantificazione tali da
definire realizzazioni concrete, manifestazioni di credibilità nel rapporto che tra ciò che si è
detto e ciò che si è compiuto. L’opinione pubblica, che ‘ascolta’ molte parole e tanti discorsi in
contesti e in situazioni spesso alterati da una serie incalcolabile di variabili, desidera conoscere
le intenzioni ma anche valuta la chiarezza e la coerenza, misurando l’aderenza alla realtà. Quali strumenti, dunque,
per contribuire alla maggiore credibilità del nostro operato? Alla questione della credibilità nelle relazioni umane e
nella comunicazione, ovvero la credibilità proiettata, non corrisponde sempre una altrettanta credibilità percepita
dagli altri. Termini, quali integrità, onestà, coerenza, affidabilità unitamente a simpatia, indipendenza e spontaneità
costituiscono un insieme di atteggiamenti, che al di là del valore morale, si configurano come relazione tra chi vuole
essere credibile e colui che deve credere: dunque, per quest’ultimo un rapporto di fiducia.
Il Lionismo per lo statuto che lo anima e per le ragioni su esposte deve porsi come portatore di segno di
contraddizione nella routine quotidiana e abbandonare l’estenuante esercizio della mediazione a oltranza: oggi non
si viaggia più sulla mediazione. Il mezzo di trasporto se vogliamo esprimerci come veicolo di credibilità è il
raggiungimento di obiettivi attuabili e, se necessario, dirompenti, che scardinino cliché e stereotipi non più in grado
di ‘leggere’ la realtà. Attenzione, quindi, a considerare credibili quelle persone solo perché incarnano il modello di
vita e di comportamento al quale noi stessi aspiriamo: situazione estremamente grave e dannosa, giacché si accorda
fiducia solo su personale base etico-valutativa se non spesse volte affettivo-emotiva, idealizzando soggetti non in
grado, però, di rappresentare valori collettivi e impostazioni adeguate. Alcuni fattori vengono in soccorso:
l’esperienza, l’affidabilità, la competenza, l’intento persuasivo e il dinamismo, quest’ultimo qui inteso quale capacità
di saper interpretare le variabili della società. Queste dimensioni, opportunamente correlate fra loro, non solo
creano l’efficienza della persuasione del soggetto, ma determinano la valutazione delle credibilità in modo positivo.
Fornire un quadro della situazione dei Lions significa anche prendere in considerazione il problema dello status
personale di ogni socio e di ogni socia: problema, caratterizzato dalla attitudine a essere padrone di sé. La scelta del
tempo e della durata dell’attenzione agli elementi della società dipende da ciascuno di noi, perché ognuno di noi
prende il tempo con la ferma decisione di promuovere e favorire attività per il superamento delle disuguaglianze
economico-sociali in una avvertita partecipazione, che superi l’esteriorità e la costrizione per tendere, invece, alla
legge di solidarietà umana nella pur variegata composizione della collettività.
La spinta all’individualismo piuttosto che a una sinergica azione d’insieme, la non condivisione di obiettivi,
l’incapacità a elaborare strategie comuni non produce forza, ma isolamento. Molto spesso alla capacità di analisi per
individuare criticità e punti di forza del proprio territorio non corrisponde altrettanta predisposizione alla stesura di
progetti con relative tempistiche e precisa strategia di pianificazione e attuazione. Si assiste a un mancato
bilanciamento tra fattori di miglioramento e canali di rappresentatività, utili per definire i Lions soggetti aperti e non
- come spesso avviene -descritti come area definita.
E’ opportuno un dialogo sulle prove dirette del territorio e sulla coerenza di scelte non facili, non di superficie, che
traccino le linee conduttrici di una costante prospettiva etica, posta alla base dell’impegno lionistico. Una vivace
dialettica e il posizionamento dietro un luogo comune impediscono di superare le dinamiche personali che devono
approdare, invece, a sbocchi positivi, recuperando occasioni, in cui l’essere lion si riveli piuttosto un valido
strumento di persuasione con un approccio più orizzontale possibile: vivere non significa sopravvivere.
Agiamo subito! E’ necessario sottolineare la stretta connessione fra due nodi tematici, pensiero e azione, legami
associativi e associazione volontaria, che costituiscono la forma codificata del fare associazione, perché solo nella
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loro interazione essi devono essere colti nel reale significato quali elementi fondanti della identità culturale e sociale
dei Lions. Costruiamo rispetto all’«area vasta» esterna l’appartenenza del senso di microarea, che è quella di ogni
singolo club, promuovendo il concetto di inclusione del socio, consolidando la cultura della relazione, promuovendo
la motivazione alla partecipazione in maniera diretta, acquisendo interventi diretti perché ogni socio, empatico o
meno, sia valorizzato come fonte di elaborazione e di opinion maker e non «scelto» per altri motivi. Creiamo un
osservatorio, quale strumento tecnico di analisi e di progetti, per individuare e favorire nel proprio Distretto il
rapporto costruttivo, nella chiara distinzione dei ruoli, tra la comunità lionistica e la società, ivi comprese le
istituzioni. Ciascuna di essa indipendente e autonoma, ma impegnata in una reciproca collaborazione per la
promozione della persona nella sua individualità e nella sua collettività.
Utilizziamo tre assi strategici: il rilancio, tradotto nel diffondere modelli d’intervento dell’azione organizzata sul
territorio mediante la cooperazione tra Lions e istituzioni pubbliche; la capacità di sviluppare e offrire piani di
sviluppo, concreti e operativi alle autorità governative; il rinforzo, inteso quale azione di concretezza di emergenze e
priorità all’interno del territorio da realizzare non solo con altri clubs lions, ma anche con altri club services della
realtà, in cui si opera. Aggregarsi per svolgere attività rilevanti; la crisi di questo periodo non è solo crisi economica,
ma crisi di stili di vita e di valori comportamentali. L’associazionismo, e i Lions non si sottraggono al fenomeno, soffre
di asfissia: alleniamoci, invece al consumo critico e responsabile, come modalità di scelta di beni e servizi, che prenda
in considerazione gli effetti sociali e ambientali del «nostro saper fare».
Nella immissione di nuovi soci il problema non è trovare «persone perbene»: il vero problema è che le persone nella
maggior parte dei casi, i dati statistici delle dimissioni lo dimostrano, non sono educate a relazionarsi tra loro.
Rimangono, pur nella loro eccellenza professionale e umanitaria, monadi isolate che come alberi secchi, steli senza
foglie e senza frutti, fra alberi verdi cambiano l’immagine globale.
Favorire e promuovere utili piani di programmazione, bandire il welfare «fai da te», le smisurate esposizioni
mediatiche, l’eccessiva proposizione del proprio io. Analizziamo un fenomeno emergente: quello del privato sociale
a carattere associativo, fortemente valorizzato in quanto portatore di identità e di interessi civili vs uno Stato sociale
che riconosce le associazioni solo in funzione dell’apporto che possono dare alla soluzione della crisi, che oggi
investe i servizi di welfare. Impegniamoci per risolvere problemi e per sviluppare veritieri rapporti di collaborazione;
condividiamo valori comuni, ma anche regole e norme di funzionamento; promuoviamo coesione sociale; attiviamo
la motivazione individuale e di gruppo; utilizziamo i fattori motivanti delle attività svolte dai soci; riconosciamo la
diversità di opinione nel suo apporto costruttivo e nella soluzione di una questione. Una visione sistemica di soci, di
clubs e di territorio-società è un mix in grado di esprimere capacità, che non è solo intelligenza, competenza,
motivazione, iniziativa, ma si manifesta come lo stato e la dimensione psicologica della sua persona nel suo insieme.
Reagiamo al declino dell’associazionismo e alla sofferenza sociale: sviluppiamo degli anticorpi per lavorare con
maggiore energia e con rinnovato impegno nei «cantieri della quotidianità» per debellare le criticità presenti e per
presentarci come portatori di fiducia e di sicurezza in un malessere dilagante e in un disorientamento complessivo:
non è un impegno di poco conto.
Questo mio breve registro d’analisi non disconosce l’eterogeneità anagrafica, le diversificazioni di pensiero e di
opinione, le differenze sul piano sociale e culturale: nondimeno questa multivarietà, che mette in mostra profili
distinti, trova riscontro nell’appartenenza all’Associazione per la partecipazione sociale, per la fiducia
nell’organizzazione, per le attività a carattere solidale profuse dai Lions nel mondo. In definitiva, ogni lions – sia pure
in base alla sua caratura – manifesta interesse e comprende che la sua partecipazione attiva, lontana quindi dalla
deriva sociale e dal disimpegno passivo, si traduce nella certezza di far parte di una associazione portatrice di
riferimenti valoriali, ma anche attenta e rispondente a realizzare l’«arte del possibile».
* Componente Area cultura, comunicazione
e rapporti con le Università Siciliane
Distretto 108 Yb Sicilia
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La cultura della prevenzione: la tutela ambientale
di Luigi Licata*
area ambientale
Il tema della prevenzione è tra quelli che, ripetutamente, ha rappresentato motivo di interesse da
parte di noi Lions in quanto collegato ad uno degli scopi dalla nostra Associazione che ha quale
riferimento il territorio, ossia “prendere attivo interesse al bene civico, culturale, sociale e morale
della comunità”.
Il tema del service coniuga il concetto di prevenzione con quello di “cultura“ e di ”ambiente”,
quindi tratta di attività finalizzate alla diffusione di principi condivisi per la salvaguardia
dell’habitat nel quale l’uomo vive con la finalità di ridurne i rischi per la popolazione e per i beni
materiali.
L’estensione, in questo anno sociale, dell’area di intervento del service da un rischio specifico a quello più ampio
dell’ambiente ha fatto si che i Club sviluppassero attività finalizzate alla identificazione del rischio prevalente del
territorio, trattando quindi problematiche di interesse locale e proponendo azioni di mitigazioni in un confronto con
gli amministratori. Analogamente gli interventi nelle scuole sono stati finalizzati a divulgare l’informazione sui rischi
ambientali ed a suggerire comportamenti da adottare nell’ipotesi del loro concretizzarsi, ritenendo che la
conoscenza sia indispensabile per una concreta azione di prevenzione.
Quale conseguenza di questo indirizzo voluto dal Governatore Gianfranco Amenta, sono stati effettuati dai Club
momenti di incontro tra gli esperti Lions e non, le autorità amministrative e la cittadinanza su temi ambientali che
vanno dal rischio sismico, al ciclo dei rifiuti, al rischio idrogeologico, alla tematica delle ceneri vulcaniche.
Altra linea di intervento è stata l’attività di informazione e di formazione nelle scuole. I giovani sono infatti il mezzo
più idoneo per trasmettere, diffondere e consolidare la “cultura della prevenzione”, una cultura orientata a valutare
i costi globali di ogni intervento ed in applicazione della quale si opera più in “progettazione” ed in “prevenzione”
riducendo l’impegno economico rispetto a quello necessario in “emergenza”, e, fatto ancora più importante, si
annullano le conseguenze sulla popolazione la cui misura è data dal numero di vite umane perdute.
Altra attività di particolare rilevanza è stata la partecipazione con la Protezione Civile e con le altre associazioni di
volontariato ad esercitazioni di evacuazione dai plessi scolastico: il progetto “A scuola di Protezione Civile” ha dato
attuazione ai Piani di emergenza predisposti dai responsabili delle strutture scolastiche verificando la rispondenza e
testando il comportamento di docenti e discenti al verificarsi dell’evento.
Ed infine, di particolare valenza, l’istituzione della “Giornata del rischio sismico” voluta dal Governatore Gianfranco
Amenta, anticipando quindi uno degli articoli della proposta di legge Lions, presentata alle autorità politiche nel
marzo dello scorso anno.
Queste alcune tra le attività, ma ritengo che sia opportuno evidenziare come il tema della tutela ambientale ha visto,
di recente, alcune importanti decisioni da parte delle autorità nazionali ed europee, determinazioni alle quali noi
Lions possiamo, nella fase attuativa, dare il nostro contributo. Richiamo, tra gli altri, l’accordo sulla riforma della
Politica Agricola Comune (PAC) “verso il 2020” per rispondere alle future sfide dell’alimentazione, delle risorse
naturali e del territorio ed il programma quadro di ricerca ed innovazione per il periodo 2014-2020 “Horizon 2020”,
programma che guiderà la Comunità verso un nuovo scenario nel quale le sfide sociali, tra le quali l’ambiente, sono
considerate quale pilastro sul quale poggia il progetto.
In questo contesto noi Lions possiamo partecipare attivamente al miglioramento delle condizioni ambientali
continuando a dare, attraverso le risorse professionali dei nostri soci, il nostro contributo ai progetti che hanno quale
fine il miglioramento delle condizioni di vivibilità del territorio e, nel contempo, operando per diffondere la
conoscenza dei contenuti delle politiche ambientali favorendo sinergie con chi è impegnato nell’ ambito della
prevenzione per collaborare ad uno sviluppo sostenibile della comunità nella quale operiamo attivamente.
Le attività di servizio dei Club dovranno diventare pertanto sempre più operative, coinvolgendo maggiormente i soci
per passare dalle analisi alle proposte e da queste alla presenza attiva nelle scuole, nelle comunità e nelle istituzioni.
*Delegato responsabile service La cultura della prevenzione
(area ambientale)
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La cultura della prevenzione: lo stato dell'arte al giro di boa
di Franco Cirillo*
area sanitaria
Il Service Distrettuale al quale, assieme ai componenti Calabrese, Chiara, Di Rosa, Garufo,
La Spada e Tornambè, siamo stati chiamati a partecipare quest'anno si è articolato in due
branche:
Malattie prevenibili e Dipendenze.


Relativamente alla tematica delle malattie prevenibili si è preso atto che numerosi
Club, nelle rispettive Zone e Circoscrizioni, hanno realizzato meeting che pur
orbitando nell'area della prevenzione quali il Progetto Martina, la Prevenzione del
Diabete, la Prevenzione della Obesità, la Prevenzione delle Cardiopatie etc. non hanno di fatto centrato
l'obiettivo proposto dal Governatore che era quello di portare avanti la campagna per lo " Screening
Oncologico " . A questo punto, al fine di realizzare concretamente e omogeneamente il programma di
diffusione tra la popolazione della sensibilizzazione alla partecipazione attiva ai progetti di Screening, già
posti in essere dalla rete sanitaria regionale così come da protocollo di intesa tra i LIONS e l'Assessorato
Regionale alla Salute, è stata proposta la realizzazione di un manifesto e di un pieghevole che
pubblicizzassero la prevenzione oncologica. Parecchie Circoscrizioni e-o Zone hanno aderito
all'iniziativa e hanno fatto stampare questi manifesti che poi sono stati inviati alle Farmacie e agli studi
Medici affinché la popolazione possa essere raggiunta dal messaggio. Tutti i manifesti realizzati inoltre
saranno esposti a Palermo in occasione del Lions Day e in quella circostanza avremo il piacere di ospitare
i vertici dell'Assessorato Regionale alla Salute con il quale è stato siglato il protocollo di intesa.
Relativamente alla tematica delle dipendenze è stato scelto un tema di grande attualità per i risvolti
sociali che esso presenta. Il tema, nella fattispecie, è la dipendenza da gioco. Il gioco è un attività che
accompagna l’uomo in tutte le fasi della vita: nell’infanzia, il gioco consente al bambino di esplorare e
conoscere il mondo con le sue regole, in seguito, l’adulto lo utilizza come momento di condivisione con
altri. Ma ci sono momenti nella vita durante i quali il gioco può diventare un problema e cioè quando si
instaura una dipendenza da esso. L’utilizzo della parola dipendenza non è casuale poiché, anche se non
vi è la presenza di una sostanza, le modalità con le quali si sviluppa tale patologia ha caratteristiche simili
alle dipendenze da sostanza. La persona che si trova coinvolta in questa patologia corre diversi rischi che
coinvolgono sia la sfera personale, con conseguenze anche gravi a livello relazionale e dei ritmi del ciclo
di vita, sia la sfera economica viste le ingenti perdite nelle quali può incorrere. Per questo motivo i LIONS
hanno messo in atto un progetto finalizzato a far prendere coscienza del fenomeno definito anche "
ludopatia". Su questo argomento sono stati realizzati numerosi meeting e tra questi uno di rilevante
importanza, che ha coinciso con la presentazione del progetto, è stato realizzato a Siracusa presso la
sala convegni Giovanni Paolo II del Santuario Madonna delle Lacrime sabato 15 febbraio u.s.. Alla
manifestazione ha partecipato il Direttore Internazionale dei LIONS Roberto Fresia oltre al Governatore
del Distretto 108Yb Sicilia Gianfranco Amenta , al Past Presidente del Consiglio dei Governatori Salvatore
Giacona, al 1° Vicegovernatore Salvatore Ingrassia, al 2° Vicegovernatore Franco Freni Terranova, al
Presidente della V Circoscrizione e della Zona 15 e ai Presidenti dei Club organizzatori ( Siracusa Host,
Siracusa Eurialo, Floridia Val d'Anapo, Siracusa Areatusa, Priolo Gargallo ). Alla manifestazione sono
intervenuti Autorità Civili, Militari e Religiose nonché i Dirigenti Scolastici delle Scuole Superiori che
hanno aderito con 15 classi per un totale di oltre 300 alunni. Durante il corso è stata presentata
l'anteprima dello spot televisivo di sensibilizzazione per la problematica, spot che è stato trasmesso
dalle TV locali.
*Delegato responsabile service La cultura della prevenzione
(area sanitaria)
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La Sicilia euroregione del Mediterraneo
(2)
Cooperazione territoriale: "strategia operativa nata in sordina in anni lontani"
di Massimo Paradiso*
Le Euroregioni sono figure previste dalla legislazione comunitaria, ma non designano un specifica
istituzione dotata di caratteri e competenze predeterminati. Con questo termine piuttosto si
designano genericamente alcune forme di cooperazione volontaria tra enti europei, appartenenti
a Stati diversi, introdotte al fine di favorire la coesione economica e sociale delle comunità locali.
La cooperazione territoriale è una strategia operativa nata in sordina in anni ormai lontani, ma che
è divenuta fondamentale nel processo di integrazione. La dimensione regionale, cioè, è diventata il
nuovo volano dell’integrazione europea, sia perché può superare le resistenze dovute alle forti
differenze, economiche e sociali, che si riscontrano da un capo all’altro d’Europa, sia perché è
ormai acquisita l’esigenza di concentrare le spese e reindirizzare i flussi finanziari in base alle esigenze concrete delle
diverse collettività. Oggi le Euroregioni sono oltre 40, favorite da una disciplina che ha progressivamente ridotto il
potere di interferenza delle autorità statali e non di rado le ha rese destinatarie di finanziamenti comunitari. Al
contempo, il fenomeno è complesso dal punto di vista normativo, perché alla sua disciplina concorrono ormai molte
fonti legislative, europee e nazionali, che per brevità tralascio di elencare. In sintesi, la struttura giuridica
fondamentale è costituita dal cd. GECT, acronimo di «Gruppo europeo di cooperazione territoriale»: si tratta di un
ente giuridico, costituito su base volontaria tra autorità ed enti di Stati diversi, dotato di personalità e di ampia
capacità di diritto privato. Membri dei Gect possono essere gli Stati, le autorità regionali e locali, altri organismi di
diritto pubblico e, oggi, imprese pubbliche e imprese private che erogano “servizi pubblici” (acqua, energia, trasporti,
etc.). Gli ambiti della cooperazione possono essere i più vari: sviluppo regionale e protezione dell’ambiente,
infrastrutture e servizi, fermo pesca e sistema intermodale dei trasporti, ecoturismo e scambi culturali, etc. Infine, c’è
un dato che vorrei sottolineare. Una recente modifica al Reg. CE n. 1082/2006 ha introdotto novità di particolare
rilievo: oggi, possono far parte dei Gect anche autorità di Paesi extraeuropei, purché “limitrofi” a paesi membri, ivi
compresi i paesi separati da bacini marittimi o da acque internazionali. È dunque una grande opportunità per regioni
come la nostra, affacciata sul Mediterraneo e che patisce una perdurante situazione di stallo nello sviluppo sociale ed
economico e una condizione di sostanziale emarginazione rispetto ai flussi economici e agli scambi culturali dell’UE.
Troppo grandi sono le differenze economiche e sociali da un capo all’altro del continente europeo, mentre la stessa
posizione geografica della nostra isola, alla periferia del continente europeo, esclude quei flussi e quegli scambi
imposti o favoriti dalla comunanza delle frontiere con altri paesi. Un ruolo non marginale, invece, può svolgere la
nostra terra nella cooperazione e negli scambi con i paesi della sponda sud del Mediterraneo, sia per la collocazione
geografica, sia per la storia e le tradizioni che ci accomunano almeno ad alcuni di tali paesi; e non è meno vero poi
che pace potrà aversi solo con una vera cooperazione, che porti sviluppo a tutti e rispetto dei diritti umani in regioni
che le cronache recenti ci dipingono squassate da tensioni e rivolte sociali senza precedenti. È perciò una esigenza
etica, ma anche una necessità pratica perché, mentre non possiamo illuderci di rimanere indenni da tali
sconvolgimenti, uno sviluppo condiviso può contribuire alla stabilità politica di un’area strategica per tutta l’Europa.
Si tratta allora di esplorare e valorizzare le opportunità che ci si offrono anche alla luce delle ultime innovazioni
legislative: anche per questo è importante acquisire consapevolezza dell’esistenza di tali strumenti e delle nuove
opportunità: una tematica che con grande lungimiranza il nostro Governatore, Gianfranco Amenta, ha voluto come
Tema di studio distrettuale per questo anno sociale e che tanto interesse ha suscitato nei club siciliani, come
testimoniano gli ormai numerosi incontri dedicati all’approfondimento dei suoi diversi aspetti: partecipazione all’UE
e difesa dei diritti umani, operatività dello statuto siciliano e ruolo dei Gect, sviluppo economico possibile e ruolo
delle università isolane.
*Delegato responsabile
T.d.S. Distrettuale
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Un poster per la pace
di Maurizio La Spina*
Siamo giunti alla 14° edizione del “Concorso” organizzato dal “nostro”
Distretto e sembra trascorso solo qualche anno da quando Sarino
Cacciola, Governatore del Distretto nell’anno 2000, ma soprattutto mitico
Lion Siciliano, da un forte impulso al progetto del concorso “Un Poster per
la Pace” promuovendolo come obbiettivo di riferimento tra le attività
Distrettuali. Inizia così un’esaltante esperienza, condotta magistralmente
da Nino Gigante, socio del Lions Messina Host, con gli alunni degli istituti
scolastici delle scuole medie di tutta la Sicilia. Ho l’opportunità di
cominciare subito a collaborare al “progetto” con Gigante dando così vita
ad una attività Distrettuale che non solo diviene permanente nel “nostro”
Distretto ma che vede crescere anno dopo anno l’interesse dei Club con la
conseguente crescita dei partecipanti. Così mentre c’è chi si scervella a
dispensare “ricette” sulla risoluzione della crisi del Lionismo, sulla perdita dei soci, se ne parla ormai da quasi 20
anni, sulla mancata partecipazione e sulla tanto agognata “formazione”, (mi chiedo come si fa a “formare” un socio
Lion - età media anni 55/60 – il quale per motivi se non altro naturali ha superato l’età formativa da altre 40/45
anni!!??!!..... ma questo è un altro discorso!....) la partecipazione al “Concorso” ha visto aumentare i partecipanti, sia
in termini di Club che di scuole sino a quest’anno che ha visto la partecipazione, grazie all’impegno del Comitato
Distrettuale e di quanti hanno collaborato con spirito di servizio, di ben oltre 6000 alunni di 180 istituti scolastici,
impegnando 59 Club del Distretto e coinvolgendo così tra Lions, docenti, alunni e relative famiglie un numero
veramente rilevante di persone. Ne sono testimonianza le numerose e partecipate premiazioni che sono state
organizzate dai Club di tutto il Distretto. L’iniziativa, a valenza Internazionale, mette in risalto come anche la nostra
generazione ha fallito sul tema della Pace, ma evidenzia come è rilevante il ruolo
degli adolescenti che rappresentano la speranza del prossimo futuro. I “Poster”
sono l’espressione nobile, genuina, incontaminata della propensione naturale
alla cultura del “bene” che i giovani rappresentano con i loro disegni. Impegnarsi
in questa iniziativa significa, certamente pei i Club Lions, dare un contributo ad
“alimentare quello spirito di comprensione tra i popoli del pianeta” a cui I Lions,
di tutto il mondo tendono. La Clip che riassume l’iniziativa realizzata quest’anno,
mette a confronto sinteticamente le immagini che hanno caratterizzato quella
parte di storia degli ultimi decenni che ha rappresentato la negazione della Pace,
con i “poster” che meglio hanno manifestato il sentimento opposto: il sogno di
un futuro di Pace. Mi piace evidenziare come l’esperienza vissuta in tutti questi
anni è stata certamente “formativa” per i Club che hanno contribuito, insieme ad
altre iniziative, alla crescita del “nostro” Distretto, ovviamente mi riferisco alla
Qualità, assicurando una continuità di azione che dà il giusto significato al senso
della nostra appartenenza. Non dobbiamo dimenticare, quando promuoviamo
una iniziativa, che apparteniamo alla “più grande associazione di sevizio del
mondo” grazie a quanto i Club Lions fanno nel mondo, combattendo la cecità, la fame, la sete, le malattie, educando
e istruendo, difendendo la cultura, la libertà, la pace, l’ambiente, i giovani e gli anziani; la nostra Fondazione
Internazionale (LCIF) è la più importante del pianeta, “possediamo ben 53 Banche degli occhi Lions”. Grazie
all’incessante attività dei Club portiamo avanti da anni attività di prevenzione della cecità, il Servizio cani guida dei
Lions, il Libro Parlato Lions, il Centro Italiano Lions raccolta occhiali usati, Acqua per la vita, Tutti a scuola in Burkina
Faso, il Centro Nazionale “Udito e ortofonia”, il Progetto Martina, gli scambi giovanili, il campo Italia. Il concorso “Un
Poste per Pace”….… L’attività di servizio dei Lions non si ferma mai !!!
Nel poema “Il De rerum natura ” (Sulla natura delle cose) Lucrezio, filosofo e poeta, analizza tra l’altro il ruolo
dell'uomo nell’ universo: si tratta di un richiamo alla responsabilità personale, di un incitamento al genere umano
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affinché prenda coscienza della realtà, nella quale gli uomini sin dalla nascita sono vittime di passioni che non
riescono a comprendere. Forse è per questo che malgrado tutto, manifestando con passione il senso della nostra
appartenenza, continuiamo a essere Lion!! Ad maiora………
*Delegato responsabile
Un poster per la pace
Foto pagina precedente: il momento della premiazione durante la Conferenza d'Inverno 21-22 gennaio 2014 - Hilton Hotel Giardini Naxos
I poster raffigurati
nalla pagina precedente: il 1° classificato realizzato dall'alunno Alessio Colombo presentato dal L.C. Ragusa Host
In questa pagina : i due poster intitolati "Immaginario" e "Immigrazione"
sotto:una foto tristemente emblematica sulla cultura della violenza praticata in taluni Paesi.
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Leadership ed intelligenza emotiva
di Nino Lo Nardo*
Nell’editoriale dell’ultimo numero della rivista distrettuale il Governatore del Distretto 108L Maria Antonietta Lamberti - scrive «L’intelligenza emotiva di un individuo rileva la sua capacità
di essere un leader eccezionale» tracciando, anche, un parallelismo tra Madre Teresa di
Calcutta e Melvin Jones per l’attenzione mostrata da entrambi alla «causa della persona».
Affermazione e parallelismo pienamente condivisibili!
Il concetto di “intelligenza emotiva” risale ai primi anni ’90 e D. Goleman (1995) la definì come
un insieme di competenze o caratteristiche che sono fondamentali per affrontare con successo
la vita: autocontrollo, entusiasmo, perseveranza e capacità di auto motivarsi comprendendo
nella stessa definizione cinque ambiti: conoscere le proprie emozioni, maneggiare le proprie emozioni, motivare se
stessi, riconoscere le emozioni degli altri e utilizzare le competenze sociali nelle interazioni con gli altri.
L’intelligenza emotiva si rivela, poi, una componente essenziale in ambito lavorativo e relazionale, in modo
particolare all’interno delle aziende e delle realtà associative. Essa permette, infatti, di presentare una critica in
forma costruttiva, di predisporre un clima nel quale la difformità nel pensiero sia un fattore positivo, e perciò da
apprezzare, piuttosto che una causa di contrasto. Fondamentale per qualunque tipo di vita associativa è il feedback
che consente ai singoli individui di sapere se la loro attività (o lavoro) va bene, necessita di modifiche, va migliorata o
deve essere completamente riorientata. Essere dotati di intelligenza emotiva aiuta ad acquisire le competenze
emozionali necessarie ad avviare un percorso verso l’eccellenza, ritenuta - oggi - una delle soluzioni più valide ai
problemi di efficacia e di efficienza insiti in qualunque tipo di attività lavorativa e non. Le competenze emotive che
più spesso portano ad un accettabile livello di eccellenza, e - perciò - di successo, sono: iniziativa, spinta a realizzare
i propri obiettivi e adattabilità; influenza, capacità di leadership e consapevolezza politica; empatia, fiducia in se
stessi e capacità di valorizzare gli altri.
Oggi si parla anche di leadership emotiva e si afferma che la grandezza di una leadership si fonda su qualcosa di
molto più primitivo di quanto si è fino ad oggi supposto: la capacità di far leva sulle emozioni; il leader funge da guida
emotiva del gruppo! E gli stessi studiosi parlano di leadership risonante e di leadership dissonante. Ed intendono per
risonanza l’abilità del leader a orientare le emozioni del gruppo in senso positivo, facendo emergere il meglio di
ciascuno e facendo muovere il gruppo all’unisono con il suo stesso entusiasmo e la sua stessa energia. Quanto
maggiore è la risonanza tra le persone, tanto meno statiche saranno le loro interazioni. L’abilità del leader nel gestire
e orientare tali emozioni in modo da guidare il gruppo verso il raggiungimento dei suoi obiettivi dipende dal suo
livello di intelligenza emotiva.
I leader creano dissonanza - invece - quando non riescono a interpretare in modo accurato le emozioni del gruppo
né a stabilire un rapporto di empatia con i suoi membri e inviano quindi messaggi inutilmente angosciosi. Se il leader
è nervoso, preoccupato, indeciso il suo stato potrà influenzare quello dei collaboratori; se il leader, invece,
testimonia uno stato interno di possibilità, di fiducia o ottimismo, ciò influenzerà positivamente gli stati interni dei
collaboratori.
Il famoso YES, WE CAN del Presidente Obama ti fa entrare subito in relazione positiva con le emozioni e così è stato
vissuto da tutti gli ascoltatori.
Ma l’intelligenza emotiva è un dono naturale o si può acquisire? Come al solito in medio stat virtus e sta a ciascuno di
noi trovare il giusto punto di equilibrio. L’importante è essere effettivamente convinti di quanto siano cruciali le
emozioni per le persone e per le organizzazioni. Emozioni che trovano nel lavoro (inteso nel senso più ampio del
termine), oltre che nella vita personale, un luogo in cui generarsi e nella formazione un luogo in cui ri-generarsi, in un
ciclo che parte dalle persone che lavorano e dai loro bisogni e desideri, che passa attraverso la formazione come
luogo di apprendimento complesso e che torna, con le persone, all’interno delle organizzazioni: è il ciclo di un
apprendimento lungo tutto l’arco della vita, come è stato giustamente osservato da una studiosa.
* Delegato del Governatore alla formazione
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A noi scegliere quale lionismo vogliamo
di Ninni Giannotta*
Vittime sacrificali sull’altare del servizio lionistico, schiacciati tra le richieste di coordinamento e di
coinvolgimento provenienti dall’Associazione ed il disinteresse dei clubs, ai Presidenti di
Circoscrizione e di Zona, credo debba andare il nostro grazie.
Le rielaborazioni appresso riportate, frutto dei dati forniti da questi officers, consentono a chi
abbia veramente a cuore le sorti del lionismo siciliano, un’attenta valutazione sull’attività di
servizio nel nostro Distretto.
Partecipazione dei soci
Giunti ormai al “secondo giro” di riunioni di circoscrizione, deve constatarsi che la partecipazione
alle riunioni di circoscrizione dei soci ed in particolare, dei Vice Presidenti, non appare ancora soddisfacente, segno
che occorrerà ancora del tempo per metabolizzare un necessario cambiamento di rotta: le riunioni di circoscrizione
devono rappresentare un appuntamento dedicato a tutti i lions e non qualcosa di estraneo, riservato ai cd
“graduati”.
Attività
Come già sottolineato, i dati oggi riportati, al fine di accentrare l’interesse solo sulle attività di servizio svolte dai
clubs, non tengono conto di riunioni di formazione, “aperture” meramente conviviali, gite, visite amministrative ed
impegni distrettuali, riunioni di zona.
I dati
Nel periodo
tra Luglio 2013 e Febbraio 2014, i lions siciliani hanno svolto 339 attività, di cui 137 estrenee a
quelle proposte dalla nostra Associazione.
Periodo
attività totali
attività estranee
att. estr.
Luglio - Ottobre
70
38
60,00%
Novembre
107
36
38,52%
Dicembre
80
42
52,50%
Gennaio
30
10
33,33%
Febbraio
52
11
21,15%
Totale
339
137
40,41%
- Service Distrettuale
- Tema Distrettuale
- Tema Multidistrettuale
- service Multidistrettuale
- altri
Così specificate:
80
53
10
59
137
26
24%
16%
3%
17%
40%
Dalla verifica delle singole attività svolte, si evince che lo scostamento di oltre il 40% rispetto ai temi proposti
dall’Associazione non è dovuto ad una scarsa aderenza di questi ultimi alle esigenze del territorio ma, spesso, al
desiderio dei clubs di maggiore autonomia.
Un DATO POSITIVO: la percentuale di attività cd “estranee”, pur rimanendo eccessiva si è ridotta, scendendo dal 60%
di inizio anno all’odierno 40%.
Operatività
I preoccupanti dati di inizio anno sociale (30% di clubs che non avevano svolto attività sul territorio) sono oggi
“rientrati” e tutti i clubs del Distretto risultano operativi.
Le suddette percentuali vengono confermate nei dati disaggregati per singola circoscrizione;
Coordinamento
1) grazie alla disponibilità dei Presidenti di Circoscrizione e di Zona, subito e sempre disponibili a modificare le date
delle loro riunioni è stato possibile:
- evitare sovrapposizioni che avrebbero impedito al Governatore od allo Staff, di essere presenti,
2) In occasione della campagna di aiuti umanitari in favore dei migranti, voluta dal nostro Governatore, è stata creata
una rete di coordinamento su tutto il territorio siciliano che, lungi dal voler costituire un canale obbligatorio, ha
rappresentato un’opportunità di ottimizzare i risultati, infatti:
- sono stati individuati alcuni centri di accoglienza in provincia di Ragusa e Siracusa,
- successivamente, sono stati ripartiti i compiti, secondo quanto prescelto dalle Circoscrizioni ed in particolare:
la 1° Circ. si è dedicata alla realizzazione di corsi di alfabetizzazione,
la 6°Circ. ha consegnato medicinali,
le altre ed in particolare la 2° e la 4° Circ. hanno approntato oltre 60 colli di aiuti umanitari, già consegnati.
3) Una “prova tecnica di trasmissione sul service distrettuale”: è stato proposto di partecipare alla
“settimana Lions della prevenzione” in occasione della quale, i clubs, senza alcun costo ed assolutamente liberi di
scegliere modalità ed eventuali partner, svolgessero un’attività in tema di prevenzione sanitaria o ambientale nella
settimana dall’1 al 9 marzo p.v., coll’evidente lo scopo di proporsi all’opinione pubblica con una maggiore forza
d’impatto data dalla trattazione contemporanea dell’argomento “prevenzione” su tutto il territorio isolano.
Buona la risposta: i clubs che hanno svolto o svolgeranno il service distrettuale sulla prevenzione, lo presenteranno
in occasione della settimana della prevenzione, e ben 31 club distribuiti su 8 zone e 5 circoscrizioni attueranno il
service, proprio in quella settimana
Conclusioni
L’evidente sbilanciamento in favore delle manifestazioni estranee alle indicazioni proposte dall’Associazione,
conferma come il lionismo siciliano soffra ancora della “sindrone dell’anno del presidente”, penalizzando
fortemente la forza d’impatto dell’Associazione sull’opinione pubblica.
Eccessiva proliferazione degli argomenti trattati e frammentazione sul territorio,
impediscono una chiara identificazione della nostra attività di servizio.
Il desiderio di autonomia dei clubs dovrebbe essere inteso come RESPONSABILITA’:
- di realizzare progetti che vengano incontro alle esigenze espresse dalla comunità locale e non siano, come spesso
accade, “preconfezionati” ed imposti.
- di qualificare ogni attività con un ritorno concreto ed immediato sul territorio.
- di adoperarsi per far conoscere all’opinione pubblica cosa facciamo.
- di migliorare l’efficienza della nostra azione, magari giovandosi sempre più e sempre meglio, delle strutture di
coordinamento predisposte dall’Associazione.
Ma, permettetemi un’ultima notazione: occorrerebbe vivere il lionismo con maggior PASSIONE, non stando al
balcone ma, scendendo in strada dove ci sono le sfide più difficili e, per questa strada,
pretendere di poter scegliere, sia nella vita della nostre città, sia all’interno della nostra Associazione: assumendoci,
insomma, la responsabilità di decidere quale lionismo vogliamo.
*Delegato del Governatore al coordinamento delle Circoscrizoni
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Abuso sui minori: una mano per prevenire ed aiutare...
Da una semplice chiacchierata l'avvio della proficua attività lionistica
di Melita Pucci*
Carissimi,
innanzi tutto rivolgo un sentito “grazie” a tutti coloro che hanno contribuito a rendere
meno “sommerso” il fenomeno della violenza sui minori e che hanno creduto
fermamente nella necessità di operare, per la risoluzione del problema, attraverso
un’opera di prevenzione.
Come tutti sapete, si è proposto, da più parti, che il service nazionale “Abuso sui
minori: una mano per prevenire ed aiutare” diventi “permanente” e, quindi, in questa
ottica, mi auguro che il lavoro svolto finora sia solo un primo dei numerosi risultati
positivi che insieme possiamo raggiungere. Sono lieta, in ogni caso, di comunicarvi che
l’attività svolta nello scorso anno e che ancora alcuni club stanno ultimando di svolgere, si è rivelata
innegabilmente una esperienza proficua.
Dopo le riunioni indette al fine di relazionare i vari presidenti di clubs, presidenti di zona ed ai presidenti di
circoscrizione sulle linee guida da seguire per la realizzazione del service e dopo aver ad essi consegnato il
materiale contenente le linee guida, tutti i clubs hanno organizzato e stanno ancora organizzando
numerosi incontri coinvolgendo gli insegnanti delle scuole primarie e secondarie al fine di far conoscere le
modalità più comuni di adescamento e di pericolo e diffondere la cultura della prevenzione nel campo
degli abusi sessuali e contattando professionisti con specifiche competenze in materia (ad esempio polizia
postale per gli adescamenti mediante internet, esperti di pedofilia, psicologi) che relazionino e coordino il
tutto.
Gli incontri organizzati da numerosi clubs del distretto che mi hanno relazionato sul lavoro svolto, sono
organizzati all’insegna della “semplicità” e strutturati come “chiacchierate” sul tema dell’abuso sui minori
con lo scopo di non annoiare i bambini ed i ragazzi presenti ma, anzi, con l’intento di attirare la loro
attenzione intorno a quanto necessario per prevenire ogni tipo di violenza nei loro confronti e di aiutare
loro a riconoscere quei particolari segnali che molte volte, purtroppo, sono forieri di pericolo specie se
provenienti dalle persone più insospettabili.
In questa ottica, non v’è che da lodare l’iniziativa del Lions Club Santa Teresa di Riva di lavorare in sinergia
con i Leo Clubs che non hanno avuto remore nello spendersi per organizzare gli incontri nelle scuole e che
da “giovani” sono stati capaci di parlare al cuore di “giovani più piccoli” con un linguaggio consono al fine
dell’instaurazione di un rapporto più diretto e spontaneo .
Lodevole anche l’iniziativa che, approfittando della Giornata mondiale del fanciullo, ha utilizzato come
punto di partenza per trattare il tema nelle scuole, la conoscenza dei diritti e dei doveri dei bambini e dei
fanciulli per arrivare, poi, ad esplicitare che l’ “Abuso” è la violazione di questi diritti di cui gli stessi, prima
di tutto, devono avere consapevolezza di essere titolari.
Il tema dell’abuso sui minori è stato, inoltre, trattato ad ampio spettro tentando di far comprendere anche
la pericolosità non solo di chi circonda i nostri figli ma anche delle ingerenze che giungono nella loro vita, a
volte senza che se ne rendano conto fino in fondo, attraverso i social networks ed il web in generale.
E’ stato entusiasmante ricevere dai clubs notizie sulle modalità di recepimento di questi incontri
organizzati nelle scuole. I bambini delle scuole primarie, in particolare, si sono fatti portavoce anche a
beneficio dei più timidi di numerosi domande e richieste di chiarimenti. Tutti sono stati molto interessati a
quanto loro detto sul corretto uso del web e dei social networks ed hanno persino chiesto ai nostri soci
organizzatori di ritornare nelle scuole! Un alunno della scuola secondaria di primo grado, poco dopo una
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conferenza, ha persino chiesto alla relatrice di turno l’amicizia su facebook e le ha inviato il seguente
messaggio “Ora non mi arrabbio più se i miei genitori controllano spesso la mia pagina facebook…grazie!!!”
Lo svolgimento in concreto del service ha consentito, infine, di concludere per la necessità di intervenire
sulla fascia di età dei più piccoli (obiettivamente più fragili e deboli) sui cui, come su una “tabula rasa”, si
può incidere senza pregresse deviazioni al fine di una loro tutela reale e concreta per il futuro.
Il lavoro svolto da noi Lions, presenti in modo incisivo ed a fianco delle istituzioni per dare aiuto e
sviluppare l’opera di prevenzione, è stato molto apprezzato ed è in fieri la redazione di progetti da inserire
come attività didattiche nelle scuole. Abbiamo anche ottenuto l’imprimatur del MIUR. La Direzione
Generale del MIUR, in particolare, ha comunicato, nel mese di gennaio del corrente anno, l’avvio della
ricostituzione del Comitato Interministeriale per la lotta alla Pedofilia, coordinato dalla Presidenza del
Consiglio – Dipartimento Pari opportunità. Tra le finalità del comitato è previsto che ogni Amministrazione
interessata sostenga progetti di prevenzione primaria che includano attività di formazione sui temi in
oggetto per gli insegnati e gli allievi, promossi dalle singole istituzioni scolastiche. Vengono, inoltre,
sollecitate le scuole ad inserire nei rispettivi piani dell’offerta formativa percorsi didattici e formativi che
garantiscano agli allievi una opportuna formazione e promuovano la consapevolezza della protezione dei
diritti dei minori. Ci è stato richiesto anche di proseguire il nostro operato anche negli anni successivi per
permettere la fruizione ad un maggior numero di alunni.
Un dato che non possiamo trascurare è che, in questi anni di ciclo economico negativo noto a tutti, è stata
evidenziata la costante diminuzione dei fondi per la protezione dei bambini e, di conseguenza, la mancata
prevenzione che fanno sì che il problema, negato oggi, possa riesplodere in forma drammatica domani.
Ci auguriamo, pertanto, che lo Stato italiano, in controtendenza rispetto all’orientamento assunto negli
ultimi anni di costante diminuzione dei fondi, risponda alla Raccomandazione della Commissione Europea
del 20/2/2013 che chiede agli Stati di “investire nell’infanzia per spezzare il circolo vizioso dello svantaggio
sociale”. Particolarmente interessante a questo proposito è uno studio nazionale, che mi riservo di inviarvi
al più presto, dal titolo “Tagliare sui bambini è davvero un risparmio? Spesa pubblica: impatto della
mancata prevenzione della violenza sui bambini” effettuato dall’Università Bocconi, promosso dalla
Fondazione Terre des Hommes Italia (Presidente onoraria della Fondazione è stata per lungo tempo Rita
Levi Montalcini, nostra socia onoraria, che ci aveva a suo tempo sostenuto) e CISMAI (coordinamento
Italiano dei Servizi contro il maltrattamento e l’Abuso dell’infanzia).
In attesa che si prenda coscienza della necessità di stanziare fondi ed avviare investimenti di prevenzione e
nell’ottica di diventare “Cavalieri dei bambini”, non resta che auspicare che il service “Abuso sui minori:
una mano per prevenire ed aiutare” diventi permanente ossia “Service di rilevanza nazionale”: un grande
lavoro di semina è stato fatto ed è ancora in atto e non possiamo fermarci ora se vogliamo essere davvero
efficaci nella nostra azione di prevenzione. Sono certa che sia comune a tutti noi il sentimento di
aspettazione fiduciosa nella realizzazione di un sogno: aiutare i bambini a manifestare ed esprimere
liberamente i loro dubbi, le loro sensazioni ed i loro problemi, prima che sia troppo tardi.
*Delegato distrettuale responsabile
Service nazionale
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L'impegno per un Lions al femminile
di Cristina Grasso*
Come sapete e avrete letto in alcuni numeri della rivista “The Lion”, il Presidente Internazionale
Barry J. Palmer ha posto al 4° punto del suo programma l’incremento della presenza femminile
nel LCI (attualmente al 24,5% a livello mondiale), e il suo sogno è quello di raggiungere il 30% di
tale presenza entro la fine dell’anno 2013-2014, per giungere alla parità assoluta (50 e 50) entro
l’anno del centenario, 2017.
Che in ogni realtà la donna apporta un quid in più, diverso ma complementare a quello maschile, è
un fatto che le menti più illuminate sanno. Anche il Lions, nato “maschile” e apertosi al
“femminile” solo nel 1987, ritiene, oggi, che una maggiore presenza di donne possa essere una risorsa per
fronteggiare la crisi della perdita di soci. La scarsezza della presenza femminile non è infatti un fatto formale ma è un
fatto sostanziale: le donne hanno maggiore capacità di aggregazione, di progettualità condivisa si distinguono per
concretezza e coerenza dell’impegno, sensibilità, creatività, operosità, incisività, e quindi possono animare bene i
clubs, a volte più e meglio degli uomini, quindi una maggiore apertura alle donne sarebbe la salvezza di tanti clubs
sofferenti di crescente emorragia.
Nell’ambito di tale progetto il Governatore Gianfranco Amenta mi ha conferito l’onore e l’onere di delegato
responsabile del comitato distrettuale “Incremento presenza femminile e partecipazione familiare”, le cui
componenti sono: Rosalia Bruno, Maria Elena Moschella, Giorgia Gruttadauria, Maria Teresa Mazza, Lucy Pistritto,
Giusy Cilia e Alessandra Dibartolo.
Il tema è stato già trattato dal multidistretto l’anno scorso dal Comitato nazionale sviluppo e partecipazione
femminile, voluto fortemente dall’allora Presidente del Consiglio dei Governatori, Gabriele Sabatosanti, e poiché ero
anche allora il rappresentate a livello distrettuale di tale progetto mandai un questionario a molte socie, ricevendone
indietro poche risposte, per la verità. Quest’anno, con le altre socie del Comitato, ho mandato un altro questionario,
che non ha avuto migliore fortuna del precedente, ma non è uguale a quello dell’anno scorso, anche perché il
Presidente Palmer ha affiancato alle sollecitazioni per una maggiore presenza femminile anche quelle per una attiva
partecipazione dei familiari.
E però se le risposte pervenutemi sono poche, sono tuttavia molto significative e interessanti perché non
contengono soltanto riflessioni sul rapporto uomo-donna all’interno dei clubs, ma vi è espresso il punto di vista
femminile su alcune criticità dell’Associazione.
Ma vi è un altro punto molto importante: Il Lions International lavora per l’umanità, per i deboli della società. Il Lions
International negli anni passati si è poco occupato dei problemi della donna, come genere, ma solo in quanto facente
parte di un contesto di uomini e donne e bambini. Solo recentemente, sull’onda dei fenomeni dello stalking e del
femminicidio, si è interessato della violenza sulle donne. Si ricorda il tema di studio nazionale “Dall’abuso sui minori
alla violenza sulle donne”, che però quest’anno si è ridotto solo “All’abuso sui minori”.
Noi donne lions abbiamo un doppio dovere nei confronti della società: come Lions e come donne. Se quindi non
cresciamo all’interno dell’Organizzazione quale contributo possiamo dare alla Associazione e quale servizio alle
donne del mondo?
Ho notato che mentre le donne hanno pigrizia o poco tempo per scrivere, quando si parla dell’argomento
intervengono molto animatamente.
Pertanto, in accordo con il Governatore, che ha assicurato la Sua presenza, si è organizzato un incontro, al quale
siete tutti invitati, donne e uomini, sul tema Incremento femminile e partecipazione familiare, presso l’Hotel
Nettuno di Catania, la mattina della domenica 4 maggio, ore 9,30.
* Delegato responsabile Comitato Distrettuale
Incremento femminile e partecipazione familiare
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Paesi nel bisogno: "Aiuti umanitari"
di Ornella Salemi*
L'internazionalità è uno dei pilastri sui quali si fonda l'opera della nostra associazione. Anche se i Lions sono
chiamati ad operare nel proprio territorio, non possono non volgere lo sguardo al di la dei propri confini
per aprire gli occhi ed il cuore su ciò che accade nel mondo e mettere in pratica il"We Serve":solidarietà,
rispetto verso le nazioni, promozione della pace,che non può esistere senza la giustizia e sviluppo equo e
sostenibile in uno spazio democratico e pacifico.
Oggi,nell'era della globalizzazione eliminare la fame, la sete, l'ignoranza è divenuto un imperativo etico ed
un traguardo da perseguire per salvaguardare la pace. Tutti siamo responsabili di tutti.
L'art. 1 della dichiarazione dei diritti umani recita: "Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità
e diritti. Essi sono dotati di ragione e coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza".
Articolo mutuato dal codice etico della nostra associazione.
So che tanti bisogni stanno dietro l'angolo di casa nostra, ma apparteniamo ad una associazione
internazionale, siamo anelli di una catena che ci unisce e che ci porta ad allargare lo sguardo al di la dei
nostri confini.
Il"Gruppo Italia paesi nel bisogno", in questa visione globale riunisce: Acqua per la vita- Bambini nel
bisogno- Raccolta di occhiali usati- SOSAN (Solidarietà Sanitaria).
I lions,"Volunteers in service", hanno già ottenuto grandi successi nel continente Africano, con
innumerevoli progetti realizzati. Nel distretto 108 yb, i gruppi coordinati da Biancamaria Acquaviva, Maria
di Francesco, Elisabetta Baraldello, Giuseppe D'Onofrio, si sono spesi con entusiasmo.
Lions e Leo sono inoltre partners di "Slow Food" nel progetto "1000 orti in Africa". Ed il logo Lion appare su
pozzi, ospedali, scuole. Un'iniziativa ONU inserisce l'istruzione dei bambini tra gli otto obbiettivi del terzo
millennio. C'é una proposta: che il distretto 108yb adotti la scuola di Yalgo in Burkina Faso, al fine di
garantire i mezzi per continuare le attività scolastiche. La cifra è modesta: solo 50 euro a club.
Aiutiamo i bambini a squarciare il telo scuro dell'ignoranza che impedisce loro di diventare "persone" nel
senso completo del termine. Non basta dire che siamo internazionali ma bisogna dimostrarlo con le opere,
che non sono "pieces" per piccoli teatri, ma per il grande teatro del mondo.
*Delegato responsabile distrettuale
Service Nazionale
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Grazie all'impegno di Società Private in azioni di pubblica utilità e dei Lions
Il Teatro Comunale di Siracusa sarà banco di prova
per la prima "connect line perimetrale" in Sicilia
di Giuseppe Reale*
Continua anche quest’anno l’impegno dei Lions Siciliani per il progetto sordità, che forse
sarebbe meglio definire “Progetto per la prevenzione della sordità”.
Nato nel 1971 come Progetto udito, ortofonia e lavoro con i non udenti, “Progetto sordità”
è un service che viene attuato presso tutto il Multidistretto Italy oltre che a livello
internazionale. La sua mission è “Dimostrare rispetto per la dignità ed indipendenza delle
persone che devono affrontare la sfida di problemi legati alla sordità ed alla articolazione
delle parole, con l’obiettivo di migliorare la loro qualità di vita”.
“Mai più bambini sordi” è stato e sarà il nostro impegno nel portare avanti la prevenzione
ed il trattamento precoce della sordità infantile, stimolando la piena attuazione dello
Screening Uditivo Neonatale Universale presso tutte le Unità Operative di Neonatologia Siciliani, per il quale già negli
anni passati tanto noi Lions
ci siamo adoperati ed impegnati fortemente. La sordità è una disabilità invisibile e dobbiamo attivarci perché i
portatori di Disabilità Uditiva abbiano pari rispetto, dignità ed opportunità dei normosensoriali udenti attraverso
concrete iniziative. I sogni devono tradursi in realtà tangibili. Quest’anno, nell’ambito di un’azione preventiva, sta
girando per tutta la Sicilia, secondo un calendario prestabilito, un camper con il logo Lions per effettuare nelle piazze
della nostra isola, esami audiometrici e visite gratuitamente, allo scopo di far capire che la nostra è una associazione
aperta all’esterno e vicina ai problemi ed ai bisogni della gente comune. Tutto ciò ci permetterà di promuovere e
svolgere una azione di conoscenza ed educativa, sui danni uditivi prodotti, sia nei giovani che negli adulti,
determinata dalla esposizione a rumori ambientali quali il traffico veicolare nelle strade urbane, discoteche ed
ambienti lavorativi. La parola d’ordine è “I Lions a servizio della gente tra la gente”, questa sarà la frase che
contraddistinguerà il tour che è già partito il 2 Febbraio dal Club di Vittoria e che nelle tappe successive toccherà 23
città della Sicilia proseguendo per Palazzolo, Siracusa, Avola, Agrigento, Modica, Catania, Messina, Enna,
Caltanissetta, Palermo per Lions Day ecc. Con il camper sarà presente un tecnico audiometrista, fornito
gratuitamente dalla ditta sponsor, ed un medico specialista, che sarà uno dei componenti del comitato e che in
questa occasione voglio ringraziare: Il dott. Dino Di Stefano, dott. Attilio Denaro, dott. Michele Murè e dott. Gaetano
Sergi.
Infine, nell’ambito della promozione della cultura per l’abbattimento delle barriere comunicative e dell’accessibilità
globale, il 17 Maggio, giorno in cui si concluderà il tour, ed in occasione della prossima inaugurazione del
ristrutturato Teatro Comunale di Siracusa, per il quale tanto i club lions della nostra città si sono adoperati, avverrà la
donazione e l’istallazione in tale sede di una connect line perimetrale, un “Sistema trasmittente ad induzione
magnetica” ovvero un ritrovato tecnologico che rende migliore ed accessibile l’ascolto e la comunicazione a tutte le
persone con disabilità uditiva che utilizzano la protesi acustiche o che sono state sottoposte ad un impianto cocleare.
Tale opportunità è il frutto della cooperazione con società private, impegnate in azioni di utilità pubblica, che si sono
offerte come sponsor e che hanno creduto negli ideali e nelle iniziative di noi Lions. Tale sistema, molto conosciuto
in Europa, nel momento in cui sarà attuato ed attivato, sarà il primo in Sicilia e tra i pochi per Italia Meridionale, ed
avverrà per merito del Lions Club International. Tale sistema ci permetterà di “Sentire meglio tutti insieme per una
comunicazione accessibile”. Sarà in definitiva un mezzo utile alla nostra crescita di immagine ed attraverso il quale
tutti coloro che in futuro usufruiranno del nostro teatro comunale e di tali ausili, potranno riconoscerci in maniera
positiva, compreso le cosiddette autorità, e dire questo lo hanno fatto i Lions.
*Delegato Coordinatore
Progetto sordità
32
RIPARTE IL SISTRI
Confermata la normativa, rinviate le sanzioni al 2015
di Luigi Savarino*
Con la definitiva conversione in legge del decreto Milleproroghe viene confermata la normativa
sul Sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti - SISTRI.
La legge sul SISTRI, finalizzato a monitorare in forma elettronica la gestione dei rifiuti e destinato
ad eliminare il regime cartaceo, stabilisce che venga prorogato al 31 dicembre 2014 il periodo in
cui i soggetti obbligati devono continuare a tracciare i rifiuti in maniera tradizionale. E’, quindi,
estesa la durata del cosiddetto “doppio binario”. Durante il regime di transizione sarà necessario
continuare ad osservare tutte le norme relative a registri e formulari di trasporto.
Contestualmente, vengono sospese le sanzioni per l’eventuale mancato adempimento degli
obblighi previsti dal SISTRI. Questi, entreranno in vigore dal primo gennaio 2015.
Il SISTRI, in ogni caso, diventa operativo dal prossimo 3 marzo per i produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi. Il
sistema era già operativo dal primo ottobre 2013 esclusivamente per i gestori di rifiuti speciali pericolosi, nonché per
i nuovi produttori di rifiuti pericolosi.
Dal 30 giugno 2014, infine, previa emanazione di un apposito decreto ministeriale, il sistema entrerà in vigore, in via
sperimentale, anche per gli altri gestori di rifiuti urbani.
Chi sono i destinatari
Il sistema SISTRI prevede l'iscrizione di specifiche categorie di soggetti individuati dal Decreto ministeriale del 17
dicembre 2009.
SOGGETTI TENUTI AD ADERIRE AL SISTRI
L’articolo 1 del Decreto ministeriale individua:
 le categorie di soggetti tenuti a comunicare, secondo un ordine di gradualità temporale, le quantità e le
caratteristiche qualitative dei rifiuti oggetto della loro attività attraverso il SISTRI, utilizzando i dispositivi
elettronici indicati al successivo articolo 3;
 le categorie di soggetti che possono aderire su base volontaria al SISTRI.
33
Categorie di soggetti obbligati ad iscriversi
PRODUTTORI INIZIALI DI RIFIUTI PERICOLOSI
 le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi.
PRODUTTORI INIZIALI DI RIFIUTI NON PERICOLOSI
 le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui all’articolo 184*, comma 3, lettere c), d) e
g), del decreto legislativo n.152/2006, con più di dieci dipendenti.
REGIONE CAMPANIA
 i Comuni, gli Enti e le Imprese che gestiscono i rifiuti urbani nel territorio della Regione Campania.
COMMERCIANTI ED INTERMEDIARI
 i commercianti e gli intermediari di rifiuti senza detenzione.
CONSORZI
 i consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti che organizzano la gestione di
tali rifiuti per conto dei consorziati.
TRASPORTATORI PROFESSIONALI
 le imprese di cui all’articolo 212, comma 5, del decreto legislativo n. 152/2006 che raccolgono e trasportano
rifiuti speciali.
OPERATORI DEL TRASPORTO INTERMODALE
 il terminalista concessionario dell’area portuale di cui all’articolo 18 della legge n. 84/1994 e l’impresa
portuale di cui all’articolo 16 della medesima legge, ai quali sono affidati i rifiuti in attesa dell’imbarco o allo
sbarco per il successivo trasporto;
 i responsabili degli uffici di gestione merci e gli operatori logistici presso le stazioni ferroviarie, gli interporti,
gli impianti di terminalizzazione e gli scali merci ai quali sono affidati i rifiuti in attesa della presa in carico
degli stessi da parte dell’impresa ferroviaria o dell’impresa che effettua il successivo trasporto.
TRASPORTATORI IN CONTO PROPRIO DI RIFIUTI PERICOLOSI
 le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti pericolosi di cui all’art. 212, comma 8, del decreto
legislativo n. 152/2006.
RECUPERATORI E SMALTITORI
 le imprese e gli enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento di rifiuti.
Categorie di soggetti con iscrizione al SISTRI facoltativa
PRODUTTORI INIZIALI DI RIFIUTI NON PERICOLOSI
 le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui all’articolo 184*, comma 3, lettere c), d) e
g), del decreto legislativo n. 152/2006, che non hanno più di dieci dipendenti;
 gli imprenditori agricoli di cui all’art. 2135 del codice civile che producono rifiuti non pericolosi;
 le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti speciali non pericolosi derivanti da attività diverse da quelle di
cui all’art. 184*, comma 3, lettere c), d) e g), del decreto legislativo n. 152/2006.
TRASPORTATORI IN CONTO PROPRIO DI RIFIUTI NON PERICOLOSI
 le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi di cui all’articolo 212, comma 8, del
decreto legislativo n. 152/2006.
*Art.184, comma 3: lettera c) i rifiuti da lavorazioni industriali; lettera d) i rifiuti da lavorazioni artigianali; lettera g) i
rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri
trattamenti della acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento.
Il SISTRI e le Istituzioni
La gestione del SISTRI è stata affidata al Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente che dovrà, altresì, garantire
la messa a disposizione dei dati sulla produzione, movimentazione e gestione dei rifiuti.
Dal sistema sarà, così, possibile ricavare i flussi di informazione che consentiranno di adempiere agli obblighi
informativi previsti dalla normativa comunitaria e di rispondere alle necessità derivanti dalle rispettive competenze
di ciascuna Istituzione coinvolta.
In particolare, il SISTRI sarà interconnesso telematicamente con:
34

l’ISPRA - Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - che fornirà, attraverso il Catasto
Telematico, i dati sulla produzione e la gestione di rifiuti alle Agenzie Regionali e Provinciali di Protezione
dell’Ambiente, che a loro volta provvederanno a fornire i medesimi dati alle competenti Province;
 l’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali, tramite il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del
Mare, in ordine ai dati relativi al trasporto dei rifiuti.
Per garantire la tracciabilità dei rifiuti speciali, anche per quanto riguarda il trasporto marittimo e ferroviario, il SISTRI
sarà interconnesso con i sistemi informativi della Guardia Costiera e delle Imprese ferroviarie.
Inoltre, al fine di ottimizzare la gestione integrata dei rifiuti urbani della Regione Campania, l’art. 2, comma 2 bis, del
decreto legge 6 novembre 2008, n. 172, convertito nella legge 30 dicembre 2008, n. 210, ha previsto la realizzazione
del sistema di tracciabilità di tale tipologia di rifiuti, denominato SITRA.
Successivamente l'art. 14-bis della legge n. 102/2009 ha stabilito che il SISTRI sia interconesso con altri sistemi
informativi ed anche con il SITRA.
Una volta a regime, si verrà così a creare un sistema-rete che consentirà di conoscere la movimentazione completa
dei rifiuti dalla produzione alla destinazione finale.
Modalità d'iscrizione
PRIMA FASE - ISCRIZIONE
L'Operatore si iscrive al SISTRI utilizzando, a sua scelta, una delle seguenti modalità:
ONLINE:
FAX:
TELEFONO:
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SECONDA FASE - CONSEGNA DEI DISPOSITIVI
Siti di Distribuzione
La consegna dei dispositivi USB e delle black box (per le sole imprese di trasporto) avverrà:
 per le imprese di trasporto iscritte all’ Albo Nazionale Gestori Ambientali, presso la Sezione regionale o
provinciale dell’Albo competente;
 per tutti gli altri operatori, presso la sede della Camera di Commercio della Provincia dove è ubicata la
propria sede legale, oppure presso le sedi delle
Associazioni imprenditoriali, o loro società di servizi. Nel
caso in cui l’operatore abbia anche una o più unità locali,
la consegna verrà effettuata presso la sede della Camera
di Commercio dove è ubicata ciascuna unità locale.
L’addetto del Sito di distribuzione consegna al legale
rappresentante dell’Operatore (o a persona delegata) un plico
contenente:
 il/i
dispositivo/i
USB
già
precedentemente
personalizzato/i;
 la/e stampa/e in busta cieca della password per l’accesso al Sistema, la password di sblocco del/i
dispositivo/i USB (PIN), del PUK, dell’identificativo utente (username) e del numero di serie del dispositivo;
 nel caso in cui l’operatore sia un trasportatore, la lista delle officine autorizzate ad installare le black box
nelle province interessate, stampata dal sito del portale SISTRI, con l’indicazione del periodo temporale
entro cui fissare l’appuntamento per l’installazione, e un modulo per il ritiro e installazione delle black box.
La distribuzione dei dispositivi USB e l’installazione delle black box devono essere completate entro i 30 giorni
antecedenti l’avvio dell’operatività del sistema.
Al termine della procedura di iscrizione le Camere di Commercio, le Sezioni regionali e provinciali dell’Albo e le
Associazioni imprenditoriali comunicheranno settimanalmente al SISTRI l’avvenuto ritiro dei dispositivi elettronici.
36
LIFE
Il programma 2014-2020 per l'ambiente e l'azione per il clima
di Luigi Savarino*
ll Regolamento UE n. 1293/2013 dell’11 dicembre 2013, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L
347 del 20 dicembre 2013, abroga il Regolamento CE n. 614/2007 che istituiva lo strumento
finanziario per l’ambiente (LIFE+) ed istituisce il Programma per l’ambiente e l’azione per il
clima (LIFE) per il periodo dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2020
.(http://ec.europa.eu/environment/life/).
Gli obiettivi generali del programma
 Contribuire al passaggio a un'economia efficiente in termini di risorse, con minori emissioni di carbonio e
resiliente ai cambiamenti climatici, contribuire alla protezione e al miglioramento dell’ambiente e
all’interruzione e all’inversione del processo di
perdita di biodiversità, compresi il sostegno alla
rete Natura 2000 e il contrasto al degrado degli
ecosistemi;
 migliorare lo sviluppo, l'attuazione e l'applicazione
della politica e della legislazione ambientale e
climatica dell'Unione, catalizzare e promuovere
l’integrazione e la diffusione degli obiettivi
ambientali e climatici nelle altre politiche e nella
pratica nel settore pubblico e privato, anche
attraverso l’aumento della loro capacità;
 sostenere maggiormente la governance ambientale e in materia di clima a tutti i livelli;
 sostenere l'attuazione del “Settimo programma d'azione per l'ambiente” (Decisione n. 1386/2013/UE del
20/11/2013) “Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta” pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione
Europea L354 del 28/12/2013.
La dotazione finanziaria per l’attuazione del programma è pari a 3.456.655.000 di euro, così ripartita:
euro 2.592.491.250 per il Sottoprogramma Ambiente ed euro 864.163.750 per il Sottoprogramma Azione per il
clima.
Il Sottoprogramma Ambiente prevede tre settori di azione prioritari:
 Ambiente ed uso efficiente delle risorse
 Natura e Biodiversità
 Governance ambientale e informazione in materia ambientale
Il Sottoprogramma Azione per il clima prevede tre settori prioritari:

Mitigazione dei cambiamenti climatici

Adattamento ai cambiamenti climatici

Governance in materia climatica e informazione in materia di climatica
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Misure di attuazione:
Sono previsti 2 programmi di lavoro pluriennali, il primo di 4 anni e il secondo di 3
anni. I programmi di lavoro definiscono le allocazioni dei fondi tra i settori prioritari e
tra le diverse tipologie di finanziamento; i temi dei progetti che attuano le priorità
tematiche; i risultati, gli indicatori e gli obiettivi qualitativi e quantitativi per ciascun
settore prioritario e ciascuna tipologie di progetti; la metodologia tecnica della
procedura di selezione dei progetti e i criteri di selezione; i calendari indicativi per gli
inviti.
Conformemente alle rispettive competenze, la Commissione e gli Stati Membri
garantiscono il coordinamento tra il programma LIFE e il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo sociale
europeo, il Fondo di coesione, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e il Fondo europeo per gli affari
marittimi e la pesca al fine di creare sinergie, in particolare nel contesto dei progetti integrati, e per fornire l'utilizzo
di soluzioni, metodi e approcci sviluppati nel quadro del programma LIFE.
Paesi partecipanti:
Al programma LIFE possono partecipare i seguenti Paesi :
1. gli Stati Membri dell'Unione europea
2. i paesi facenti parte dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA) che sono firmatari dell’accordo sullo
Spazio economico europeo (SEE);
3. i paesi candidati, i potenziali candidati e i paesi in via di adesione all’Unione;
4. i paesi ai quali si applica la politica europea di vicinato;
5. i paesi che sono divenuti membri dell’Agenzia europea dell’ambiente, a norma del regolamento (CE) n. 933/1999
del Consiglio, del 29 aprile 1999.
Il programma LIFE può finanziare attività al di fuori dell'Unione e in paesi e territori d'oltremare (PTOM)
conformemente alla decisione 2001/822/CE (decisone sull'associazione d'oltremare), a condizione che tali attività
siano necessarie per raggiungere gli obiettivi ambientali e climatici dell'Unione e per garantire l'efficacia degli
interventi effettuati nei territori degli Stati membri a cui si applica il trattato.
Una persona giuridica avente sede al di fuori dell'Unione può partecipare ai progetti, a condizione che il beneficiario
incaricato del coordinamento del progetto abbia sede nell'Unione e che l'attività da svolgere al di fuori dell'Unione a
condizione che tali attività sia necessaria per raggiungere gli obiettivi ambientali e climatici dell'Unione e per
garantire l'efficacia degli interventi effettuati nei territori degli Stati membri a cui si applica il trattato.
Beneficiari:
Il programma LIFE può finanziare enti pubblici e privati.
Finanziamento:
La dotazione finanziaria prevista è di circa 3456,66 milioni di euro.
Tassi di cofinanziamento:
 Il tasso di cofinanziamento per i progetti finanziati, nell'ambito del programma Ambiente e Azioni per il clima, per
la durata del primo programma di lavoro pluriennale può essere fino al 60% dei costi ammissibili, ad eccezione
dei progetti integrati, i progetti di assistenza, i progetti preparatori ed i progetti del settore prioritario Natura e
Biodiversità;
 Il tasso minimo di cofinanziamento per i progetti, finanziati nell'ambito del sottoprogrammi per l'Ambiente e
Azioni per il clima, per la durata del secondo programma di lavoro pluriennale, può essere fino al 55% dei costi
ammissibili ad eccezione dei progetti integrati, i progetti di assistenza, i progetti preparatori e i progetti del
settore prioritario Natura e biodiversità;
 Il tasso di cofinanziamento per i progetti integrati, i progetti di assistenza ed i progetti preparatori può essere fino
al 60% dei costi ammissibili per tutta la durata del programma LIFE;
38
 Il tasso di cofinanziamento per i progetti finanziati nell'ambito del settore prioritario ”Natura e Biodiversità del
sottoprogramma per l'Ambiente può essere fino al 60% dei costi ammissibili (fino al 75% dei costi ammissibili
riguardanti habitat prioritari o specie prioritarie o specie di uccelli per le quali il finanziamento è considerato
prioritario) per tutta la durata del programma LIFE;
 Il tasso di cofinanziamento per i progetti di rafforzamento delle capacità può essere fino al 100% dei costi
ammissibili per tutta la durata del programma LIFE.
*Consulente del Distretto per la tutela ambientale
Service distrettuale “La cultura della prevenzione”
39
L’inquinamento ambientale a Catania e provincia:
causa di patologie oncologiche
conoscere per riconoscere - Obiettivi a confronto
di Paolo Nicotra *
Alla presenza del Governatore, prof. avv. Gianfranco AMENTA, si è svolta a Catania lo scorso
28 febbraio 2014 la Tavola Rotonda interclub proposta, organizzata e moderata dal
sottoscritto inerente l’incidenza a Catania e provincia delle patologie neoplastiche da
inquinamento ambientale, alla quale hanno aderito il Catania Bellini (il mio Club), il Catania
Host, ed il Catania Gioeni, tre tra i maggiori e prestigiosi della provincia di Catania .
La Tavola Rotonda ha ricevuto anche il patrocinio gratuito da parte di diversi Enti ed Istituzioni
pubbliche: Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Catania, Presidenza del
Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania, Comune di Catania, Azienda Sanitaria Provinciale
di Catania, Lega Italiana per la Lotta ai Tumori (Sede Provinciale di Catania), Cittadinanza Attiva (Sede di Catania),
Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (Sede di Catania).
La suddetta proposta di Tavola Rotonda è scaturita dalla constatazione che l’inquinamento ambientale a Catania e
nella sua provincia è sicuramente presente ed esso può essere causa di patologie oncologiche anche gravi; dunque,
l’inerente e relativa problematica è di grande impatto sociale, è attuale, coinvolge sicuramente gravi aspetti del
vivere sociale e, pertanto, il suo studio approfondito sta a tutti a cuore.
Tale considerazione è ancora maggiormente avvalorata da varie prese di posizione, tra le quali le più importanti a
mio modo di vedere, sono le seguenti :
-
-
il Presidente Internazionale della Associazione dei Lions, Wayne MADDEN, in una sua nota inviata ai Soci
Lions in occasione della Settimana Internazionale delle Vaccinazioni del prossimo mese di aprile, ha così
stigmatizzato: “….. come Lions, ci stanno a cuore le nostre comunità e la salute ed il benessere degli altri. Si
tratta di un tema ricorrente nel mondo. …. una cosa è certa: i Lions desiderano aiutare le persone a vivere
una vita migliore. La capacità dei Lions di individuare e soddisfare dei bisogni, a prescindere dalla loro entità,
fa veramente la differenza nella vita degli altri: una qualità ben riconosciuta dai partner della Federazione
Internazionale dei Lions Club…..”;
nella stessa direzione di intenti va inserita la decisione del nostro Governatore (peraltro intrapresa diversi
mesi prima della suddetta dichiarazione del Presidente Internazionale) di volere dedicare un intero SERVICE
del programma annuale del Distretto Lions Sicilia al tema della Cultura della Prevenzione ed in particolar
modo al campo delle Patologie Prevenibili e delle Dipendenze.
Proprio per tali motivi, è nell’ambito di questo SERVICE che si è voluta collocare la TAVOLA ROTONDA del 28
febbraio scorso, alla quale, come già ricordato, i tre Club Catania Host (Presidente: Antonella Mandalà), Catania
Bellini (Presidente: Antonella De Vita Randazzo) e Catania Gioeni (Presidente: Nicolò Cavallaro) hanno deciso di
partecipare e che qui mi pare sia giusto e doveroso ringraziare.
Essa ha avuto una valenza prevalentemente pratica, che d’altra parte rappresenta uno degli obiettivi principali del
SERVICE prima detto, senza comunque trascurare gli aspetti scientifici attuali di maggiore rilevanza, in particolare
cercando di svolgere nel miglior modo possibile attività informativa e pratica sull’inquinamento ambientale del
territorio catanese, favorendone la presa d’atto nelle sue linee essenziali, affrontandone, quindi, le relative
problematiche nell’ottica possibile ma non utopistica della sua soluzione, anzi, se possibile, portando alle Istituzioni,
nuovi apporti conoscitivi e possibili relative soluzioni etico – socio – giuridiche.
40
In particolare, l’incontro culturale – scientifico del 28 febbraio scorso si è reso ancora di più attuale, oltre per i
rilevanti dati contingenti del territorio catanese, anche per tre – quattro punti degni di essere brevemente
menzionati. Il primo di essi riguarda esclusivamente i rapporti tra inquinamento ambientale ed incidenza di patologie
neoplastiche, gli altri trattano l’argomento delle patologie neoplastiche nelle sue linee generali :
1) il SETTIMO PROGRAMMA QUADRO della COMUNITÀ EUROPEA (FP7 / 2007-2011) pubblicato sulla rivista
scientifica LANCET lo scorso mese di dicembre 2013 ha studiato la mortalità per cause naturali dovuta
all’esposizione di lunga durata all’inquinamento atmosferico, analizzando i dati provenienti da 22 gruppi Europei
nell’ambito dello studio multicentrico denominato ESCAPE, acronimo per European Study of Cohorts for Air Pollution
Effects, effettuato su oltre 360.000 persone in Svezia, Norvegia, Olanda, Germania ed Italia e di queste circa 31.000
proprio in Italia.
In esso si è giunti alla conclusione che :
a) il fumo è uno dei fattori predisponenti alla insorgenza di patologie da inquinamento atmosferico;
b) l’incidenza di mortalità per cancro del polmone dovuto all’assorbimento del particolato atmosferico delle
dimensioni PM 2.5 nanogrammi / m3 è aumentata rispetto a quella dovuta all’assorbimento da parte degli
ossidi di azoto e/o delle polveri più grossolane (PM 10 nanogrammi / m3), che si sono dunque dimostrati
meno dannosi, ma comunque sempre nocivi;
c) sempre in seguito all’assorbimento del particolato atmosferico delle dimensioni PM 2.5 nanogrammi / m3, è
parimenti aumentata la mortalità per ictus, ma non per cardiopatia ischemica o per il resto delle patologie
respiratorie ;
d) i risultati di questo studio stanno, dunque, ad indicare che il limite superiore di concentrazione pari a 10
microgrammi / m3, ora in vigore ed oltre il quale la zona ambientale interessata deve essere considerata
inquinata, deve essere ridotto a 2.5 nanogrammi / m3, come d’altra parte consigliato dalla Organizzazione
Mondiale della Sanità .
2) l'ATLANTE SANITARIO della SICILIA su INCIDENZA, PREVALENZA, SOPRAVVIVENZA e MORTALITÀ delle PATOLOGIE
ONCOLOGICHE, pubblicato nell'ottobre del 2013 dal Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio
Epidemiologico dell'Assessorato Regionale alla Salute, ha osservato che nella provincia di Catania negli anni 2004 2012 il tasso di decessi medi per anno (pari a 1.401 uomini e 1.061 donne, standardizzato x 100.000 abitanti a
206,8 per gli uomini e 120,9 per le donne) si è collocato al di sotto della media osservata a livello nazionale;
3) alla fine dello scorso anno 2013, tra l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania, le Aziende Ospedaliere Catanesi,
(Azienda di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione Garibaldi, Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico –
Vittorio Emanuele e Azienda Ospedaliera per l’Emergenza Cannizzaro) ed anche le Strutture Sanitarie di diritto
privato accreditate, è stato sottoscritto il protocollo d’intesa per la costituzione del Dipartimento Interaziendale
Oncologico della provincia di Catania, denominato DIPO, che è un Dipartimento funzionale il cui scopo è garantire
la piena integrazione ed interrelazione tra le strutture oncologiche della provincia di Catania, nato poiché la
complessità della patologia oncologica richiede che gli interventi finalizzati al suo corretto trattamento siano
improntati alla multi - disciplinarietà ed al conseguente coinvolgimento di numerose specialità mediche, in ogni sua
fase, dalla prevenzione, alla cura, alla terapia palliativa ;
4) è noto che l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania già da tempo organizza screening oncologici per la
prevenzione del tumore del colon – retto, del collo dell’utero e della mammella, che coinvolgono una popolazione
approssimata di 250.000 uomini e donne nella fascia di età da 50 a 70 anni per il tumore del colon-retto, 130.000
donne nella fascia di età da 50 a 69 anni per il tumore del collo dell’utero e 320.000 donne nella fascia di età da 25 a
64 anni per quello della mammella ;
5) è proprio per tale motivo e per incentivare ancora di più la percentuale degli screening da effettuare a Catania,
come in tutte le altre province siciliane, che il Governatore Gianfranco AMENTA ha siglato lo scorso 23 ottobre
2013 il PROTOCOLLO di INTESA tra il Distretto Lions Sicilia ed il Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e
Osservatorio Epidemiologico dell’Assessorato Regionale alla Salute, nel campo della prevenzione delle patologie
41
oncologiche, partendo, dunque, dalla convinzione che vi sia grande necessità di diffondere sempre maggiori e
migliori messaggi formativi in ogni ambito sociale.
I vari Relatori che si sono succeduti nella discussione nell’ambito della Tavola Rotonda del 28 febbraio hanno tutti
concordato su quanto or ora detto ed hanno altresì convenuto che in avvenire bisognerà indirizzare gli sforzi per
cercare di diminuire quanto più possibile l’inquinamento ambientale quotidiano (smog, inquinamento acustico,
depositi incontrollati di rifiuti solidi e liquidi e gli eventuali relativi anomali ed illegali smaltimenti), dato che nella
provincia di Catania è di notevole rilevanza anche quello autoctono (polveri emanate dal vulcano Etna, depositi di
materiale nocivo come la fluoro-edenite riscontrata in quantità notevole nelle cave della zona di Biancavilla, utilizzata
in passato come materiale edile per costruzione ed ora vietata e che, se respirata a lungo, ha provocato e continua
provocare, anche a distanza di tempo dal suo assorbimento, l’insorgenza di gravi malattie e soprattutto di tumori,
tra i quali è da ricordare l’alta incidenza di mesoteliomi).
In tal senso, nel corso della Tavola Rotonda è stato innanzitutto ribadito che i Medici di Medicina Generale, proprio
perché sono a continuo e diretto contatto con la Popolazione, sono quelli maggiormente deputati a ricercare le
eventuali patologie da inquinamento in maniera assolutamente precoce, per poterle preventivamente aggredire e
per evitare l’insorgenza di patologie più gravi, individuando stili di vita consoni al mantenimento della salute
corporea (controllo del peso corporeo, del tipo di dieta, del tasso di colesterolo, della pressione sanguigna e anche
degli altri fattori legati al fumo e all'assunzione di alcool) e/o delle loro complicanze (insufficienze respiratorie, ictus,
infarti e tumori).
Infine, è stata posta particolare attenzione sulla Consulta Regionale della Sanità, che è Organo consultivo delle
Regione Siciliana e che è noto essere costituita da diverse Entità Istituzionali (Medici, Biologi, Forze Politiche,
Istituzioni Pubbliche, Associazioni di Cittadinanza Attiva, Forze Sindacali, …). Essa cerca tuttora per quanto possibile,
ma dovrà, d’altra parte, ancora con maggiore incisività nel prossimo futuro cercare di individuare percorsi legislativi
certi, atti a diminuirne l’incidenza, attuando un approccio metodologico e legislativo che permetta una più corretta
correlazione tra la percentuale dei decessi ed il tasso generale d'inquinamento, in particolare dell'aria, invitando
altresì i Governi in carica a prendere con celerità misure strutturali ordinarie e, se necessario, anche straordinarie di
riduzione prioritariamente del particolato fine, che ha ormai assunto il connotato di un subdolo quanto pericoloso
inquinante, senza ulteriori remore e lungaggini politico - burocratiche.
* Componente Comitati interni L.C. Catania Bellini Service distrettuale
"La Cultura della Prevenzione: Tutela ambientale e patologie prevenibili"
42
Il L.C. Paternò a Belpasso
con Marinella Fiume e Carlo Muratori
l’orgoglio di essere siciliani
di Vittorio Galvani*
La collaborazione tra Lions club di Paternò e Club Progressista di Belpasso, già attiva da
alcuni anni, si è ancora concretata nella serata del 22 marzo 2014, nella sede del Club
Progressista, in cui la presentazione del libro “Sicilia esoterica” di Marinella Fiume, ha
costituito un bellissimo pretesto per parlare della Sicilia, delle sue tradizioni, della sua
cultura materiale e immateriale, riscoprendo l’orgoglio di essere e di sentirsi siciliani.
L’attenzione per la Sicilia, per la sua storia, per la sua cultura, ha da sempre costituito per i
Lions siciliani un tema di grande rilievo. La serata, che il Lions di Paternò ha voluto dedicare
alla Sicilia, dopo i saluti del Presidente del Lions di Paternò, Dott. Giuseppe La Spina e del
Presidente del Club Progressista di Belpasso, Rag. Antonio Vasta, si è aperta con
l’intervento della Prof.ssa Fulvia Toscano che ha introdotto l’autrice ed ha utilizzato la
metafora della tessitura, presentandola come una donna e una intellettuale che ha saputo, prima con il suo impegno
in politica (Sindaco di Fiumefreddo per due legislature) e poi con il suo impegno nella scrittura letteraria, coniugare il
pensare con il fare, non perdendo mai il filo delle trame, in politica, come in letteratura, con un atteggiamento
positivo di costruzione, di governo e di condivisione del reale. Il Dirigente scolastico Vittorio Galvani, socio del Lions
di Paternò, è poi entrato nella specificità dei contenuti del libro dal lui definito come un atto di amore, come un
viaggio alla scoperta dei miti, dei riti arcaici e dei personaggi che hanno lasciato di loro qualcosa che rimane, che si è
sedimentato nella cultura materiale e immateriale della Sicilia. Nel libro troviamo i luoghi geografici della Sicilia, la
nostra Etna con il suo patrimonio di miti e leggende che intorno all’Etna si sono tramandate, i megaliti
dell’Argimusco, un vasto territorio montuoso nei pressi del borgo messinese di Montalbano Elicona, dove i Nebrodi
confinano con le Madonie; un complesso megalitico naturale su cui l’azione degli agenti atmosferici ha modellato
enormi rocce creando suggestive figure antropomorfe e zoomorfe. L’uomo antico che ha abitato questi luoghi, fin
dalla preistoria e poi in tempi successivi, scopre la bellezza selvaggia di quei luoghi, li utilizza per l’osservazione del
cielo, per praticare l’astronomia, decifrare i movimenti degli astri, identificare le fasi dell’alternarsi della stagioni,
collocare lì lo svolgimento di riti e pratiche di medicina. Nel libro ritroviamo i saperi le piante, gli animali della Sicilia.
L’autrice entra nella cultura materiale e immateriale della Sicilia e delle sue tradizioni, opera con gli strumenti
dell’Antropologia culturale che vanno a scavare nei substrati profondi dell’essenza della cultura popolare, con uno
sguardo che riesce ad andare oltre il dato storico e geografico che sta in superficie. Non mancano i Personaggi, quelli
della Mitologia come Demetra e Kore e quelli della storia religiosa come S.Agata la martire. Ci sono personaggi
moderni, personaggi della Storia della Sicilia, come il duca Raniero Alliata, l’ultimo dei Gattopardi siciliani o come
Luigi Capuana, Giuseppe Migneco ed Elena Thovez, intellettuali siciliani controcorrente, individui geniali, che hanno
pagato per la loro genialità, il loro opporsi al pensiero dominante, individui che, nel momento di massima
affermazione della cultura positivistica, lanciano una sfida alla scienza, sottraggono alla Chiesa il monopolio del
rapporto con il sacro e con il soprannaturale, si riappropriano del mondo della psiche dell’uomo, e anticipano, per
certi versi, quelle che saranno le tecniche psicoanalitiche e psichiatriche di Freud nel Novecento. Ma ritroviamo nel
libro anche personaggi del piccolo popolo, storie di donne umiliate dal conformismo religioso, condannate per
stregoneria, violate ed uccise; una Storia della Sicilia non conosciuta, la Storia scritta e testimoniata dai graffiti fatti
sulle pareti delle celle dello Steri a Palermo, la sede del Tribunale dell’Inquisizione fino al 1782. Ritroviamo
personaggi antichissimi come il filosofo agrigentino Empedocle che, nella Sicilia del V sec a. C. dominata dalle guerre
tra le città, dalle discordie interne ed esterne, elabora una dottrina straordinariamente innovativa che vuole essere
un messaggio di salvezza e di ordine, di Amore (Filìa) che si oppone alle forze disgregatrici di Neikos, l’Odio, e alla
fine si getta nel cratere dell’Etna per confermare, con questo gesto supremo, i limiti della natura umana. Con il terzo
intervento della serata, la Dott.ssa Anna Belvedere, giovane presidente del Leo Club di Paternò, ha presentato
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all’autrice alcune importanti questioni al fine di identificare meglio la definizione di esoterismo in una terra di varie
dominazioni come la Sicilia e di capire perché l’Accademia, la Scienza, di fronte a indagini di tipo esoterico, fanno un
passo indietro di ritrosia e di pregiudizio. L’autrice del libro, nel suo intervento, ha sviluppato i temi e le
sollecitazioni che sono state poste dai relatori, soffermandosi in particolare su recenti studi di ArcheoAstronomia che
stanno gettando una luce nuova sulle ricerche riguardanti il Paleolitico in Sicilia, i Sicani e i Siculi, antichi abitanti
della Sicilia prima della colonizzazione greca dell’VIII secolo, di cui poco sappiamo ma la cui cultura si è stratificata e
tramandata nei simboli e nei riti della Sicilia posteriore. Si è poi soffermata sullo spiritismo in Sicilia alla fine
dell’Ottocento, rilevando come in Sicilia, personaggi molto importanti della cultura siciliana, avevano ripreso e
approfondito studi innovativi sull’omeopatia e il magnetismo che si andavano sviluppando in Europa, dimostrando la
vivacità culturale degli intellettuali siciliani in un contesto dominato dalle cristallizzazioni della cultura ufficiale e dalla
presenza del conformismo religioso. La serata è stata poi arricchita da uno splendido concerto del maestro Carlo
Muratori, cantore della Sicilianità tra tradizione e modernità, che ha proposto le sue musiche e i testi della cultura
popolare siciliana con suggestioni e arrangiamenti acustici di grande efficacia coinvolgendo emotivamente il pubblico
attento e partecipe.
Segretario L.C. Paternò
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"DIONISIO": un metodo di partecipazione
Cari amici,
Ricordiamo che "Partecipare per cooperare alla crescita", è il motto scelto dal nostro Governatore, Gianfranco
Amenta, per sollecitarci a pensare ed agire proattivamente per la crescita di un sano lionismo e del nostro
Distretto.
Un sentito ringraziamento a quanti hanno voluto contribuire alla realizzazione di questo nuovo appuntamento.
I vostri preziosi contributi saranno sempre graditi.
La Redazione
Iniziativa del Lions Club di Vittora
Progetto Lionsight
a cura di Attilio Denaro*
Antonio Palma*
Il Lions Club di Vittoria (Rg) ha realizzato un progetto per il “turismo evoluto”. Attraverso i contenuti del sito web
www.lionsights.it – sarà possibile accedere a contenuti audio, video, testuali e
fotografici dei maggiori monumenti cittadini. I contenuti saranno facilmente
raggiungibili con qualsiasi smartphone o tablet mediante la lettura di QR code
sistemati in cartelli adiacenti al monumento identificati dal logo LIONSIGHTS
(vedi foto). Il QR code che si riferisce al monumento verrà inquadrato nello
smartphone e ”letto” con una app scaricabile dai diversi app stores, in tal
modo si apre la pagina web e inizia la descrizione multimediale.
Il primo sito di cui già è possibile utilizzare i contenuti è la maggiore chiesa di
Vittoria, la Basilica di S. Giovanni Battista, nel suo esterno e nell'interno. La
guida è in 4 lingue e sono previsti anche dei contenuti speciali. Nel caso di S.
Giovanni è presente un video con la storia della statua lignea settecentesca
del Santo e il suo recente restauro, con brevi immagini della biannuale
processione religiosa e un intrigante aneddoto storico. La crescente diffusione
dei nuovi telefonini e dei tablet permetterà a chiunque li possegga di visitare il
monumento, anche quando esso è chiuso, in maniera facile e immediata.
* L.C. Vittoria
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"DIONISIO": un metodo di partecipazione
Maltrattamenti, abusi e violenze sui minori
Lions e Leo insieme per definire strategie di prevenzione e intervento
a cura di Rosario Trimarchi*
Valentina Giunta*
Agostina La Torre*
Il Lions Club Santa Teresa di Riva ha deciso, in seno alla propria assemblea, di aderire al
service nazionale “Abuso sui minori: una mano per prevenire ed aiutare” affidando il
concertare delle modalità di esecuzione ad una commissione presieduta dai presidenti
del Lions e del Leo clubs e della quale hanno fatto parte oltre che la socia, componente
del comitato distrettuale del service, alcuni altri soci, insegnanti ed avvocati con
specifiche competenze professionali sulla tematica.
La commissione all’unisono ha deciso che l’apporto dei Lions, a proposito del particolare
argomento da affrontare, avrebbe avuto maggior presa sulla comunità solo se si fosse
riusciti a coinvolgere da vicino proprio i bambini.
Il progetto approvato all’unanimità ha avuto, quindi, l’obiettivo di avvicinare i Lions ed i
Leo alle scuole al fine di incentivare l’informazione tra gli studenti ed ottenere la loro
sensibilizzazione al fine di far fronte comune contro ogni forma di abuso,
Si è previsto, dunque, l’effettuare una serie di incontri all’interno degli istituti scolastici di ogni ordine e grado del
nostro territorio, al fine di coinvolgere tutti gli studenti in “chiaccherate” aventi il fine di stimolare la loro attenzione
intorno a quanto si può ed è necessario fare per prevenire il verificarsi, appunto, di ogni tipo di violenza nei loro
confronti, con l’intento di collaborare con gli insegnanti onde far imparare (specie ai più piccoli) a riconoscere quei
particolari segnali che molte volte, purtroppo, sono forieri di pericolo anche se provenienti da persone del tutto
insospettabili.
Si è dato luogo, quindi, ad incontri con i dirigenti scolastici al fine di illustrare loro il progetto elaborato ed una volta
ottenuta l’adesione di tutte le scuole contattate, insieme a loro ed ai docenti da questi designati onde seguire nelle
singole scuole la preparazione degli alunni agli incontri sul tema, abbiamo concordato le modalità con cui, nella
pratica, affrontare il tema con le scolaresche. Quello che ci proponevano (e che ci si raccomandava), infatti, era di
essere cauti nel parlare di abuso e nello stesso tempo di trovare il modo di trattare l’argomento a più ampio spettro
possibile, incentivando nei bambini la cultura del rispetto per se stessi così come nei confronti degli altri, curando
che tutto questo passasse attraverso messaggi adeguati allo sviluppo ed all’età degli alunni che, di volta in volta,
avremmo incontrato.
Si è deciso (e le scuole hanno approvato) di “approfittare” della ricorrenza della Giornata mondiale del fanciullo e
dell’anniversario della promulgazione della Convenzione di New York per parlare agli alunni, di diritti e doveri dei
bambini e dei fanciulli per poi arrivare a trattare, in particolare, il tema dei loro diritti che vengono violati ogni qual
volta uno di loro diviene vittima di un qualsivoglia episodio di abuso, oltre che porre alla loro attenzione tutto
quanto ognuno di essi può fare per difendersi dai malintenzionati (pericoli, provenienti dal web; social network;
ecc.). I relatori avrebbero anche fornito conoscenze su cosa fare quando si ha notizia di un episodio di abuso, a chi
rivolgersi e come e sui comportamenti che giornalmente vale la pena adottare onde non divenire possibile vittima.
“Diritti concessi e diritti violati: dalla Convenzione di New York ai giorni nostri” è stato, dunque, il titolo delle
conferenze che abbiamo proposto alle scuole primarie e secondarie di primo grado.
Hanno partecipato all’iniziativa i bambini della IV e V classe delle scuole primarie e quelli delle tre classi delle scuole
secondarie di primo grado.
Gli incontri con le dette scuole sono stati ben dodici e le conferenze sono state tenute, come detto,da nostri soci
avvocati con particolare conoscenza della materia.
Il 18/11/2013 siamo stati all’Auditorium di Nizza di Sicilia con le scuole primarie e secondarie di primo grado di Nizza
di Sicilia e Fiumedinisi, il 19/11/2013 ad Alì Terme, all’Auditorium “Ancelle Riparatrici, con i ragazzi delle scuole
primarie e secondarie di primo grado di Alì ed Alì Terme; il 20/11/2013 abbiamo incontrato i bambini della scuola
primaria di Itala, presso la Biblioteca Comunale ed i ragazzi della scuola secondaria di primo grado di Scaletta
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"DIONISIO": un metodo di partecipazione
Zanclea, che ci hanno ospitato presso l’aula magna del loro Istituto; il 21/11/2013 siamo stati con la scuola primaria
e quella secondaria di primo grado di Furci Siculo, al Centro Diurno di questa Città; il 22 ed il 23/11/2013 abbiamo
incontrato i ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Roccalumera, Pagliara, Mandanici; il
09/12/2013 siamo andati a trovare i ragazzi della scuola secondaria di primo grado di Rina (Savoca) ed il
10/12/2013, ad Antillo, siamo stati ospiti delle locali scuole primarie e secondarie di primo grado; il 12/12/2013
abbiamo tenuto ben tre incontri con gli alunni della scuola secondaria di primo grado di S. Teresa di Riva, i cui alunni
abbiamo intrattenuto, divisi in tre gruppi, ciascuno per ogni classe di appartenenza; il 13/12/2013 siamo stati alla
scuola primaria e secondaria di primo grado di Sant’Alessio Siculo.
L’esperienza vissuta non può non essere definita più che positiva: soprattutto i bambini della scuola primaria ci
hanno sommerso di domande e richieste di chiarimenti; tutti sono stati particolarmente interessati a quanto
abbiamo loro detto a proposito del corretto uso del web e dei social network, finanche chiedendoci di tornare nelle
loro scuole per affrontare in particolare tali aspetti della tematica.
Tutti gli alunni interessati hanno partecipato attivamente anche con contributi grafici, slide, filmati, canti e poesie.
Abbiamo constatato che anche i più piccoli, sensibili al problema, sono a conoscenza dell’importanza della
prevenzione, dimostrandosi pronti a cogliere tutti i suggerimenti loro rivolti.
Hanno, in più occasioni, chiesto di sapere cosa accade nelle aule
di giustizia, prendendo spunto anche da casi di cronaca.
Tutte le scuole hanno fattivamente collaborato e gli alunni,
come detto, sono stati più che partecipi portando con disegni
ed ogni sorta di elaborato le loro impressioni al riguardo.
Significativo è quanto affermato da un’alunna di quinta
elementare la quale, durante il suo intervento ha riferito che
“..è la festa dei bambini se di questo si parla tutti i giorni e non
solo in occasione della giornata mondiale del fanciullo..”, nel
mentre va pure ricordata l’osservazione fatta da un alunno della
scuola secondaria di primo grado che poche ore dopo aver
partecipato alla nostra conferenza ha “chiesto l’amicizia” su
facebook alla relatrice di turno, allegando il seguente
messaggio: “ora non mi arrabbio più se i miei genitori controllano spesso la mia pagina facebook…. grazie!!!”.
Gli incontri con le scuole si sono conclusi il 18 dicembre 2013 con una conferenza organizzata con i locali Licei
(Classico, Scientifico e Psicopedagogico) su “Maltrattamenti, abusi e violenze: strategie di prevenzione e intervento”
che ha visto la partecipe presenza di circa 400 ragazzi.
L’impegno del Club nella realizzazione del service è stato davvero tanto e la commissione ha lavorato in armonia,
rafforzando, tra l’altro, la sinergia che esiste tra noi ed il nostro Leo Club, i cui ragazzi non hanno avuto remore nello
spendersi a favore della realizzazione di ogni singolo incontro con le scuole e la cui collaborazione è stata
fondamentale essendo i Leo stati capaci di parlare al cuore dei bambini con un linguaggio consono al fine
dell’instaurazione di un rapporto più diretto e spontaneo.
L’impegno è stato tanto ma la “fatica”, però, ripagata alla grande……
Lo svolgimento pratico di questo service ci ha fatto comprendere ancora più da vicino quanto sia necessario incidere
sulla fascia di età dei più piccoli (che, obiettivamente, sono i più deboli) affinché si possa fare realmente qualcosa
onde prevenire tale deprecabile fenomeno.
Continueremo, certamente, anche il prossimo anno sociale l’attività intrapresa, secondo le individuate modalità, che
a parere di tutti noi sono le più efficaci al riguardo, in sinergia con il Leo Club ed il mondo scolastico, credendo
fermamente che con questo service (che ci auguriamo diventi “permanente”) i Lions abbiamo una reale occasione
per fornire un grande servizio alla comunità in cui operano.
*Presidente Lions Club S. Teresa di Riva
*Presidente Leo Club S. Teresa di Riva
*Componente Comitato Distrettuale Service
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"DIONISIO": un metodo di partecipazione
La disastrosa situazione della SS. 115
(tratto Palma di Montechiaro - Licata - Gela)
a cura del Lions Club Licata
Chiediamo alle Autorità responsabili di predisporre una radicale manutenzione ordinaria e la messa in sicurezza dei
punti critici della S.S. 115, che va da Palma a Gela passando per Licata, tenuto conto anche delle nuove esigenze per
raggiungere agevolmente il nuovo aeroporto di Comiso perchè ormai non crediamo più alle chimere delle autostrade
e delle superstrade sul nostro territorio.
L'argomento, oltre ad aver occupato le pagine del quotidiano "La Sicilia" che lo ha ritenuto degno d'attenzione, é
stato oggetto della corrispondenza intercorsa tra il Prof. Calogero Castellino, responsabile del Service: Viabilità e
Trasporti del Lions Club Licata (Presidente pro tempore del Club il Dr. Francesco Racalbuto), ed il Direttore regionale
dell'ANAS Ing. Giuseppe Salvatore Tonti il quale, nella sua risposta, ha partecipato l'attenzione posta dal'ANAS che,
per il tratto Licata Gela ha in progetto la nuova tangenziale di Gela denominata Grande Tangenziale Nord a 4 corsie
separate che unirà la SS.115 proveniente da Agrigento- Licata e la SS 626 che unisce Caltanisetta alla 115.
Ritorniamo un passo indietro per capirci qualcosa.
Il Lions Club Licata, nell'anno 2010, aveva attenzionato il problema della pericolosità della strada statale 115, con
una lettera all'ANAS ed ai sindaci di Palma di Montechiaro, Licata e Gela. Benchè il Lions Club Licata denunciasse una
situazione insostenibile per i tanti incidenti e morti di questo tratto stradale, l'interessamento del Club si era risolto
con un nulla di fatto da parte delle Autorità competenti.
Si è ritornati oggi a denunciare l'aggravamento della situazione di questa vitale arteria della Sicilia che parte da
Siracusa e che tramite Modica, Vittoria, Gela, Licata, Agrigento, Ribera, Sciacca giunge fino a Trapani.
L'interessamento del Lions Club attenziona però il pericoloso tratto che da Gela porta a Licata e a Palma di
Montechiaro.
Questa volta la pressione del Presidente Racalbuto e del Prof. Castellino pare abbiano sortito positivi effetti. A
partire dalla risposta scritta del Presidente Regionale dell'ANAS il quale, oltre a far conoscere la programmazione che
ricordiamo, come detto, interesserà la SS.115 con il nuovo tratto della Tangenziale Nord di Gela di circa 12 Km, ha
assicurato alcuni interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del tratto stradale SS 115 riguardo al
rifacimento della segnaletica orizzontale, al ripristino e/o manutenzione del verde nonchè alla riqualificazione della
pavimentazione del manto stradale.
Il Lions Club di Licata nelle persone del Presidente Racalbuto e del Prof. Castellino non si fermeranno alla lettera
inviata ma vogliono che, alla risposta del Presidente regionale dell'ANAS, seguano fatti. Ad oggi, dopo tre mesi, si
rileva che nulla è cambiato e, cosa ancora più grave, il progetto dei citati 12 chilometri della nuova Tangenziale Nord
di Gela, deve essere ancora inserito negli strumenti di pianificazione regionali e chissà quando partiranno i lavori, il
manto stradale è ancora in pessime condizioni (alcune curve pericolose addirittura sono le stesse della regia trazzera
di mussoliniana memoria). Il lavoro del Lions Club di Licata non si fermerà alla lettera inviata o a quella ricevuta ma
sarà costante l'attenzione per pungolare le Autorità preposte all'ammodernamento di questa importantissima
arteria di comunicazione e fare in modo che i sindaci delle tre cittadine interessate possano riunirsi e decidere le
strategie da adottare con lo scopo di rendere sicura ed agibile la SS.115 nel tratto interessato.
Allo scopo di trovare soluzione a questo annoso problema che interessa gli abitanti della fascia meridionale dell'isola,
è prevista una conferenza promossa dal Lions Club di Licata con la partecipazione dei Sindaci interessati e della Sedi
ANAS di Agrigento e Caltanissetta.
Lions Club Licata
www.lionsclublicata.org
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"DIONISIO": un metodo di partecipazione
I Giovani e la Sicurezza Stradale
L.C. Palermo Leoni e i Leo incontrano gli studenti del Liceo Scientifico Danilo Dolci
di Salvatore Perrone*
Facendo seguito al Service del 14 Marzo presso il Liceo Psicopedagogico “Danilo Dolci” di Palermo, il 28 Marzo si è
svolto l’incontro con i ragazzi del Liceo Scientifico “Ernesto Basile” della stessa Città nel quartiere a rischio di
Brancaccio, per intenderci quello dove operò il Beato e Martire Don Pino Puglisi. Dopo i rituali saluti del Presidente
del Club, avv. Luigi Mellina, e la dotta presentazione dell’Associazione del PDG prof. Amedeo Tullio, nostro socio,
l’ing. Salvatore Perrone, coordinatore del Service, ha illustrato le motivazioni per cui lo stesso è stato inserito nei
service d’interesse nazionale. Dopo la proiezione di un breve ma intenso filmato, prodotto dai Leo, la parola è
passata alla dott.ssa Gisa Maniscalco, psicologa e psicoterapeuta, che con garbo e professionalità ha catturato per
più di un’ora l’attenzione di tutti i presenti, circa 200 fra studenti, docenti e soci del Club, sfidando le regole che
vogliono il calare dell’interesse con il trascorrere del tempo. In estrema sintesi Gisa Maniscalco, interagendo con i
ragazzi ha esteriorizzato un concetto più ampio di Sicurezza. La Sicurezza Stradale, specialmente nei giovani, si
consegue quando si é sicuri “dentro”, in equilibrio con se stessi. In altri termini il rispetto del Codice Stradale, il
controllo tecnico del veicolo e l’adozione di tutti gli accorgimenti di sicurezza passiva sono elementi necessari ma
elemento fondamentale è la sicurezza interiore della persona. Se i ragazzi raggiunti dal nostro messaggio si
accosteranno alla guida riflettendo su questo principio il nostro Service avrà raggiunto il suo scopo e qualche vita
umana sarà salvata.
*L.C. Palermo Leoni
Nella foto la dott.ssa Gisa Maniscalco nel corso della sua coinvolgente performance
presso il Liceo Scientifico “Ernesto Basile” di Palermo.
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Sul prossimo numero
uscita giugno 2014;
XVIII Congresso Distrettuale
9-10 maggio 2014
 Tavola rotonda: Parliamo dei problemi
dei giovani con i giovani
 Elezioni Distrettuali
ottobre 2013
gennaio 2014
aprile 2014
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Editore Lions Club International Distretto 108 Yb
Direttore Responsabile
Nicola Marinaro
Redattore Capo
Antonio Palmeri
E' gradito il contributo dei lettori e di quanti preposti ad inviare le informazioni che dovranno pervenire
entro il 15 del mese di chiusura trimestrale (settembre, dicembre, marzo, giugno), ad uno dei seguenti
indirizzi: [email protected] (presente sull'organigramma) o [email protected].
Gli articoli dovranno pervenire in formato word con una lunghezza massima di 4000 caratteri (spazi
inclusi), senza parole in grassetto, sottolineature o maiuscole; le foto (max 3), in formato jpg,
possibilmente con didascalia. La redazione si riserva il diritto di decidere se, quando ed in quale spazio
pubblicare i testi pervenuti nonché di intervenire sugli stessi apportandovi modifiche formali o anche
riducendoli per migliorane la leggibilità. La rivista sarà consultabile e/o scaricabile dal sito del Distretto
www.lionsicilia.it
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