Un bilancio in stile Poliambulanza

LA CITTÀ
GIORNALE DI BRESCIA MERCOLEDÌ 25 GIUGNO 2014
Un bilancio in stile Poliambulanza
Presentato il rendiconto sociale della Fondazione, nel 2013 pazienti a quota 30.891
Il presidente Enrico Broli: «I dati confermano l’impegno ad essere vicini ai malati»
■ Capacità di coniugare la trasparenza informativa con la responsabilità. Una filosofia operativa fatta
propria dalla Fondazione Poliambulanza, che attraverso la pubblicazione del bilancio sociale rende
conto, dal 2011, delle principali
azioni realizzate a favore dei propri
portatori di interesse e dell’intera
comunità. L’illustrazione del bilancio sociale 2013 ha offerto l’occasione per mettere a fuoco le priorità
d’indirizzo che caratterizzano lo
«stile Poliambulanza», relazionando sul valore dell’attività svolta alla
luce soprattutto della trasparenza
del proprio operato.
Sotto questa speciale lente sono,
dunque, finiti i dati dello scorso anno, primo esercizio dopo l’incorporazione dell’ospedale S. Orsola,
completata nella seconda metà del
2012, con sei mesi d’anticipo rispetto alla programmazione.
«L’accorpamento delle due realtà ha spiegato il presidente della Fondazione Poliambulanza, Enrico
Broli - ha comportato un ampliamento importante della struttura
ricettiva ed un’integrazione dei reparti e servizi con l’assorbimento
di circa 600 dipendenti della struttura di via Vittorio Emanuele, tanto
che gli attuali collaboratori hanno
raggiunto il numero di 1.803».
In concreto, nel 2013 il valore economico generato dalla Fondazione è stato di 163,8 milioni di euro,
in aumento di 4,8 milioni rispetto
all’anno precedente (più 3%). Valore che include anche 2,1 milioni di
prestazioni non rimborsate perché
eseguite oltre il budget definito
(l’equivalente di circa 640 ricoveri). Dal 2005 al 2013 il valore delle
prestazioni non rimborsate perché
oltre budget è stato di 27 milioni di
euro. «Dati che confermano l’impegno di mantenere quella vicinanza
ai pazienti nel solco del carisma di
Santa Crocifissa di Rosa, la fondatrice delle Ancelle della Carità», ha
aggiunto Broli.
Le somme che la Fondazione ha
«distribuito» ai diversi portatori di
interesse ammontano a 157 milioni di euro (valore in diminuzione
del 6,7% rispetto al 2012). Questo
valore è la somma dei costi del conto economico (148 milioni) e degli
investimenti (9 milioni di euro). Ai
fornitori sono andati 52 milioni di
euro; ai 1.803 dipendenti e collaboratori 93,7 milioni, alla pubblica
amministrazione 10,7 milioni di
cui 6,1 milioni per Iva sui beni e servizi acquistati e 4,6 milioni per le
imposte dirette. Nel 2013 sono stati ricoverati 30.891 pazienti (il 52%
per interventi chirurgici); nelle 16
sale operatorie sono stati eseguiti
19.147 interventi; il numero di accettazioni al pronto soccorso è stato di circa 68.700; i pazienti esterni
che hanno utilizzato i servizi ambulatoriali sono stati 378mila, in crescita dell’1%.
«Il nostro impegno è quello di moltiplicare gli sforzi a tutti i livelli - ha
proseguito il direttore generale
Alessandro Signorini - per migliorare efficienze ed economicità della
gestione, per non ridurre mai la
qualità dei servizi e salvaguardare
l’interesse dei malati e di tutti coloro che contano sulla Poliambulanza». Qualità che ha guadagnato, a
dicembre 2013, la certificazione
Joint Commission International,
attribuita attualmente a circa 450
Dopo aver incorporato il Sant’Orsola, i collaboratori sono 1.803
ospedali nel mondo, 15 in Italia.
Il percorso risponde, dunque, alla
domanda diffusa di sanità di livello
che la comunità richiede. «Una bella sfida - ha osservato Stefano Baraldi, prorettore dell’Università Cattolica - perché molti sono i fronti sui
quali opera la Poliambulanza. Una
struttura che ha saputo investire
ben 16 milioni senza un euro di indebitamento. Dietro a tutto ciò c’è
lo stile, la cultura, la managerialità
che riesce a dare visibilità alle performance raggiunte».
I rapporti proficui con la Fondazione sono stati sottolineati dal direttore generale dell’Asl di Brescia,
Carmelo Scarcella che ha ribadito
come la Poliambulanza «sia uno
dei pilatri del sistema bresciano
che sa perseguire la filosofia del
prendersi cura del paziente e dei familiari. Una dote che nel tempo si è
affinata».
«La medicina può uscire dalla crisi
che vive, a mio parere - ha commentato Donatella Albini, consigliere comunale con la delega alla
sanità - solo con la forza morale degli operatori che non cedono alle logiche di mercato. La medicina oggi
ha bisogno di un pensiero riformatore. È tempo di coordinare le esigenze del territorio con la ricerca.
Di proseguire un percorso che chiama tutte le forze all’impegno diffuso».
Wilda Nervi
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Termoutilizzatore,
gli ambientalisti
contro il Comune
sull’autorizzazione
■ Più che un invito alla responsabilità
«è un passo formale che richiama le autorità ad un radicale cambiamento nella
gestione dei rifiuti nella nostra Provincia». E’ stata presentato nei giorni scorsi
in Tribunale l’atto di significazione, intimazione e diffida, firmato dal Coordinamento dei Comitati Ambientalisti Lombardia. Un documento, sottoscritto anche dall’Associazione cittadini per il riciclaggio e dal Comitato per la Salute, la
rinascita e la Salvaguardia del Centro Storico, «che intende denunciare le inadempienze istituzionali rispetto ai doveri di
tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini» ha specificato Marino Ruzzenenti, portavoce del coordinamento. Inadempienze, si legge nel testo, conseguenti agli atti amministrativi «che autorizzano l’abnorme sovradimensionamento
dell’inceneritore A2A rispetto al fabbisogno di bacino e l’importazione dei rifiuti
speciali extraprovinciali». L’intimazione
alla Loggia, chiede il ripristino dell’autorizzazione originaria dell’inceneritore,
«un impianto dannoso in una città già
ipercontaminata, che deve tornare a bruciare le 200mila tonnellate annue del fabbisogno rispetto 800mila trattate oggi»
continua Ruzzenenti . Nel mirino della
diffida finisce in primis la Regione, autrice della bozza di un Piano rifiuti «che fa
assumere alla struttura di via Codignole
il ruolo di Impianto di Piano e che quindi
legittima l’importazione di rifiuti provenienti da altre città, logica peraltro accettata anche dalla Provincia» ha continuato l’ambientalista. Nella lista dei diffidati
anche la Loggia «che dovrebbe annullare la delibera di giunta del marzo 2014
con la quale si scambia, per i prossimi 4
anni, l’importazione di 260mila tonnellate di rifiuti speciali, in sostanza rifiuti urbani mascherati, con un contributo monetario».
a. carb.
Dalla Famiglia Universitaria un aiuto per il Civile
Gli studenti ospiti a Villa S. Filippo hanno raccolto settemila euro per apparecchiature
Primo Fogassi ed Ermanna Derelli con i ragazzi del collegio
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■ Sono anni che si sentono ripetere che i
giovani sono il futuro. Ora, universitari, non
possono fare a meno di guardarsi indietro,
di comprendere come «vivere serenamente
gli anni che precedono l’approdo al mondo
del lavoro, all’età adulta, sia fondamentale».
Sono le parole di Pierangelo Medici, ospite
della Famiglia Universitaria Card. G. Bevilacqua - E. Rinaldini (struttura interna a Villa
San Filippo gestita dalla Fondazione Tovini)
nonché organizzatore della Festa di Primavera del 21 maggio. Iniziativa che ha raccolto fondi utili alla donazione di tre apparecchi per il controllo pressorio e la saturazione
di ossigeno al reparto di Cardiologia Pediatrica e agli ambulatori pediatrici di Allergologia e Nefrologia e di due carrelli per la somministrazione di terapia per la Sanità Penitenziaria.
Una donazione da 7mila euro, che trascende tuttavia il mero valore economico assurgendosi «a simbolo - interviene il direttore
amministrativo del Civile, Primo Fogassi -: è
un gesto emblematico che assume ulteriore
significato perché a metterlo in atto sono studenti», testimonianza di come «i giovani possano essere solidali con chi è più disagiato aggiunge il direttore sanitario Ermanna Derelli - e segno di responsabilità personale e
buona educazione ricevuta».
Le attrezzature donate ne sostituiscono alcune ormai a fine corsa. «Le prestazioni ambulatoriali si fanno sempre più complesse spiega la dott.ssa Daniela Strabla (direzione
sanitaria del presidio Ospedale dei Bambini) - e richiedono anche fasi di osservazione». Per le quali le apparecchiature donate
sono fondamentali. In un anno, gli ambula-
tori della clinica pediatrica - Diabetologia, Allergologia, Auxoendocrinologia, Fibrosi cistica/Pneumologia, Gastroenterologia, Nefrologia, Immunologia e Reumatologia Pediatrica e Genetica Medica - «erogano 27mila prestazioni, delle quali 12mila di Cardiologia», sul totale di quasi 300mila dall’intero
presidio Ospedale dei Bambini. Il quale già
qualche anno fa era stato destinatario dei
fondi della Festa di Primavera. «Veniamo da
fuori Brescia - riprende Medici - e questo è il
nostro modo per restituire qualcosa alla città che ci ospita». Gli studenti della Famiglia
Universitaria sono coordinati dal responsabile Marco Rodondi, che descrive la realtà
come «una comunità, in cui, pur rimanendo
centrale, la formazione accademica viene affiancata da attività che consentano ai ragazzi di esprimersi, di crescere».
rm