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VERNE E WELLS
DUE MODI DI SCRIVERE FANTASCIENZA
BIOGRAFIA PENSIERO OPERE DIFFERENZE
a cura di Vittorio Zuccotto
SOMMARIO
3
4
7
11
14
18
LA FANTASCIENZA
NELLE OPERE DI VERNE
BIOGRAFIA DI HERBERT
GEORGE WELLS
21
25
OPERE DI WELLS
IL PENSIERO DI WELLS
29
33
LA FANTASCIENZA
NELLE OPERE DI WELLS
VERNE E WELLS A
CONFRONTO
INTRODUZIONE
OPERE DI VERNE
2
BIOGRAFIA
DI JULES VERNE
IL PENSIERO DI VERNE
Introduzione
Il lettore si chiederà il perché di un altro studio su J. Verne e H.G. Wells, due autori che sono stati ampiamente trattati da molti e autorevoli saggisti di tutto il
mondo. La risposta è semplice: desideravo mettere a confronto i due uomini, trovare le similitudini e soprattutto le loro differenze, andare oltre alle spiegazioni
semplicistiche tipo: "erano scrittori di fantascienza" oppure "scrivevano libri d'avventura per ragazzi". Volevo scoprire il perché scrivevano opere futuristiche e a
chi veramente erano dirette. Questa ricerca mi ha portato alla scoperta di una corrente di pensiero per certi versi simile per tutte e due gli scrittori. Vivevano in un
periodo di cambiamenti sia dal punto di vista sociale che scientifico, il progresso si
stava sviluppando vertiginosamente e avevano paura che l'uomo non sarebbe stato in grado di gestire il potere scientifico e che avrebbe utilizzato le nuove scoperte
solo per il benessere di pochi.
In questa ricerca ho raccolto dei pensieri e delle affermazioni fatte da studiosi diversi che ho trovato nelle varie prefazioni ai romanzi di Verne e Wells e nei vari
siti internet a loro dedicati. Non è certo uno studio approfondito di tutte le tematiche psicologiche e simboliche delle opere dei due autori, ci sono pochi spunti ma
molto importanti per delinearne le caratteristiche principali. Per ogni autore ho
riportato la biografia e l'elenco di tutte le opere con la data dell'edizione originale e
la prima traduzione italiana, successivamente mi è parso utile inserire i riassunti
dei principali romanzi e racconti fantascientifici dei due scrittori.
V.Z.
3
Biografia di
Jules Verne
J
ules
Verne
nacque
l'8
febbraio del
1828 a Nantes, da
Pierre che faceva
l'avvocato e da
Sophie Allotte de
la Fuye, figlia di
armatori e appas-
sionati del mare.
Il padre vedeva in Jules una proficua
carriera di avvocato, ma lui fin da ragazzo rifiutava gli studi e si aggirava in
città e sulla banchina del porto avido di
racconti marinari avventurosi. Undicenne riuscì con un stratagemma ad
imbarcarsi su una nave in rotta per
l'India, ma il padre riuscì a raggiungerlo mentre la nave percorreva l'estuario della Loira, da Nantes verso il mare.
Reguardito dal padre promise di "far
grandi viaggi solo in sogno".
Finiti gli studi liceali si iscrisse all'università alla facoltà di giurisprudenza e
nel 1848 ebbe il permesso dalla famiglia
di trasferirsi a Parigi per continuare gli
studi ma anche per coltivare quella che
era per lui la migliore vocazione e cioè
quella di scrivere commedie e drammi
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per il teatro. In quegli anni ebbe un incontro determinate per la sua carriera
letteraria, con Dumas "padre" che lo
introdusse negli ambienti letterari.
L'incontro fu abbastanza fortunoso, il
giovane Verne cadde addosso a Dumas
scivolando dalla ringhiera delle scale
del Théâtre-Historique dove nel 1850 si
recitò l'atto-unico, in versi, di Verne, Le
paglie rotte che fu approvato da Dumas
e accolto discretamente dal pubblico.
Anche in condizioni economiche precarie passò parecchio tempo nella biblioteca di Parigi a leggere romanzi d'avventura, cresce in lui l'attrazione verso
la letteratura scientifica e i diari di
viaggi.
Il 1850 è l'anno della laurea che lo dovrebbe iniziare alla carriera di avvocato
nella sua città di origine, ma rifiuta i
moniti del padre e rimane a Parigi per
continuare le sue aspirazioni di scrittore. Le sue prime opere sono a carattere
saggistico e racconti di avventure, nel
1852 pubblica un racconto lungo Martin Paz che rivela le sue qualità di bravo narratore. I quegli anni diventa anche segretario del Théâtre-Lyrique che
poi successivamente abbandonerà per
dedicarsi totalmente alla scrittura scrivendo due racconti: nel 1854 Mastro
Zaccaria, ovvero l'anima dell'orologiaio
e nel 1855 Un inverno tra i ghiacci.
Nel 1857 si sposa con una ricca vedova Honorine du Fraysne de Viane che
ha due bambine e che nel 1861 darà alla
luce quello che sarà l'unico figlio di Jules Verne, Michel. Intanto con l'aiuto
del suocero e del fratello si impiega come agente di cambio e risolve quelli che
erano i problemi economici, comunque
produce ancora commedie e libretti per
il teatro. Frequentò tra l'altro anche
circoli scientifici dove conobbe un certo
Felix Tournachon, con il quale progettò
un viaggio su di un pallone aerostatico.
Per sua fortuna non riuscì a salirvi perché poco dopo il decollo il pallone si
schiantò al suolo, ma scrisse un dettagliato diario di viaggio che sarà l'inizio
di quei Viaggi Straordinari che decretarono il successo strepitoso di Jules Verne in tutto il mondo.
Nel 1862 dopo aver fatto leggere il
manoscritto del diario di viaggio all'editore Hetzel che pubblicherà successivamente con il titolo di Cinque settimane in pallone, stabilisce un contratto
ventennale di pubblicazioni al ritmo di
due o tre romanzi all'anno. Cinque settimane in pallone, uscito nel 1863, è il
primo dei grandi successi mondiali.
Nel 1866 escono le Avventure del capitano Hatteras; nel 1864 Viaggio al
centro della terra e nel 1865 Dalla terra
alla luna. Gli furono molto utili per la
stesura di quest'ultimo romanzo le amicizie con l'astronomo-divulgatore D.F.
Arago con suggerimenti e idee rielaborate anche con dell'astronomo Janssen e
i calcoli del matematico Bertrand. Verne prese spunto anche dalla personalità
estrosa e moderna del fotografo Nadar
raffigurato come Michel Ardan in Dalla
terra alla luna.
I libri editi da Hetzel si presentavano
in una veste magica lussuosa, con decorazioni rosso e oro e con delle illustrazioni interne che affascinavano i giovani di tutto il mondo.
Uscirono successivamente nel 1868 I
figli del capitano Grant, nel 1869 Ventimila leghe sotto i mari e nel 1870 il
seguito di Dalla terra alla luna, Intorno
alla luna.
Verne abbandonò la professione di
agente di cambio per dedicarsi completamente alla scrittura e si trasferì in riva al mare a Le Crotoy, successivamente acquistò un battello da pesa, il SaintMichel e cominciò ad esplorare acque e
terre più o meno vicine.
Nei primi anni del 1870 si trasferì ad
Amiens dove scrisse le sue opere principali: Il giro del mondo in 80 giorni
(1873), L'isola misteriosa (1875), Michel
Strogoff (1876), I 500 milioni della Begum (1879), Mattia Sandorf (1885). Il
soggetto de I 500 milioni della Begum
veniva da André Laurie, pseudonimo di
Pascal Grousset, scrittore e politico di
idee rivoluzionarie che per un certo periodo collaborò con Verne.
Molto ricco nel 1874 viaggiò con lo
yacht Saint-Michel II e poi con il III
nel Mare del Nord, Baltico e Mediterraneo.
Nel 1886 cominciò quella che per definizione di Verne fu "la serie nera della
mia vita" e cioè la morte della madre,
dell'editore Hetzel, che aveva con lui un
5
rapporto quasi filiale ed una certa Madame Duchesse che sembra fosse stata
un'amante nascosta. Per finire venne
ferito ad una gamba da due colpi di pistola sparati, sembra, da un suo nipote,
che lo costrinsero ad una vita quasi sedentaria. Divenne comunque consigliere comunale nelle liste radicali ed attivissimo cittadino. Nel 1894 avrebbe
detto al fratello in una lettera: "Ogni
allegria mi è diventata insopportabile.
Il mio carattere si è profondamente
guastato, e ho subito colpi dai quali
non mi rimetterò". L'autore perde inventiva e originalità e la visione del
mondo si fece più cupa e pessimistica.
Nell'ultimo periodo della sua vita
scrisse ancora romanzi e racconti tra
cui: Il castello dei Carpazi (1892), La
sfinge dei ghiacci (1897), Il testamento
6
di uno stravagante (1899) e Padrone del
mondo (1904). Dopo la sua morte vennero pubblicati anche: Il vulcano d'oro
(1906), La caccia al meteorite (1908),
L'eterno Adamo (1910) e La strabiliante avventura della missione Barsac
(1919). Negli ultimi scritti ritroviamo lo
spirito, l'immaginazione piena di brio e
le idee originali in linea con il miglior
passato dell'autore, riuscì a scrivere fino
oltre i settant'anni resistendo anche a
una diminuzione della vista.
Nel 1905 subì un secondo, violento,
attacco di diabete. Colpito da paralisi,
morirà ad Amiens il 24 marzo.
Alla fine Verne avrà pubblicato tra
1863 e il 1919 63 romanzi e 17 racconti
raggruppati nei Voyages extraordinaires, Viaggi straordinari.
Opere di Verne
Romanzi principali
1863. Cinq semains en ballons; tr. it. Cinque settimane in pallone, Milano, 1874.
1864. Voyage au centre de la Terre; tr. it. Viaggio al centro della Terra, Milano,
1873.
1865. De la Terre à la Lune; tr. it. Dalla Terra alla Luna, Milano, 1872.
1866. Voyages et adventures du capitaine Hatteras, 2 voll.; tr. it. Il capitano
Hatteras, Firenze, 1920.
1868. Les enfants du capitaine Grant, 3 voll.; tr. it. I figli del capitano Grant,
Milano, 1873.
1869. Vingt mille lieus sous les mers; tr. it. Ventimila leghe sotto i mari, Milano,
1881.
1870. Autour de la Lune; tr. it. Intorno alla Luna, Milano, 1873.
1871. Une ville flottante; tr. it. La città galleggiante, Roma, 1874.
1872. Aventures de trois Russes et trois Anglais dans l'Afrique Australe; tr. it.
Avventure di tre russi e tre inglesi nell'Africa Australe, Milano, 1974.
1873. Le tour du monde en quatre vingts-jours; tr. it. Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, 1874.
1873. Le pays des faurrures, 2 voll.;tr. it. Il paese delle pellicce, Milano, 1874.
1874. Le Docteur Ox; tr. it. Un capriccio del Dottor Oss, Roma, 1874.
1875. L'île mistérieuse, 3 voll.; tr. it. L'isola misteriosa, Milano, 1875.
1875. Le Chancellor; tr. it. Il "Chancellor", giornale del passeggero J.R. Kazallon, Milano, 1875.
1876. Michel Strogoff, 2 voll.;tr. it. Michel Strogoff, Milano, 1875.
1876. Maître Zacharias; tr. it. Mastro Zaccaria ovvero l'anima dell'orologiaio,
Firenze, 1877.
1876. Un hivernage dans le glaces; tr. it. Il capitano della "Giovane Ardita" o
Un inverno tra i ghiacci, Firenze, 1877.
1876. Un drame dans les airs; tr. it. Un dramma in aria, Milano, 1900.
1876. Le phare du bout du monde; tr. it. Il faro in capo al mondo, Milano, 1911.
1877. Une erreur judiciaire; tr. it. Un errore giudiziario, Torino, 1949.
1877. Les Indes noires; tr. it. Le Indie nere, Milano, 1878.
7
1877. Hector Servadac, 2 voll.; tr. it. Attraverso il mondo solare: avventure di
Ettore Servadac, Firenze, 1931.
1878. Un capitaine de quinze ans, 2 voll.; tr. it. Un capitano di quindici anni,
Milano, 1879.
1879. Les 500 millions de la Bégum; tr. it. I cinquecento milioni della Begum,
Milano, 1879.
1879. Les tribulations d'un chinois en Chine; tr. it. Le tribolazioni di un cinese in
Cina, Milano, 1880.
1880. La Maîson à vapeur; tr. it. La casa a vapore, Milano, 1881.
1881. La "Jangada", 2 voll.; tr. it. La "Jangada", Milano, 1882.
1882. L'Ecole des Robinsons; tr. it. La scuola dei Robinsons, Milano, 1883.
1882. Le rayon vert; tr. it. Il raggio verde, Milano, 1883.
1883. Kéraban le têtu, 2 voll.; tr. it. Keraban l'ostinato, Milano, 1884.
1884. L'étoile du Sud; tr. it. La stella del Sud, Milano, 1887.
1884. L'archipel en feu; tr. it. L'arcipelago in fiamme, Milano, 1887.
1885. Mathias Sandorf, 2 voll.; tr. it. Mattia Sandorf, Milano, 1888.
1885. L'epave du Cynthia (in collaborazione con André Laurie); tr. it. L'abbandonato del Cynthia, Milano, 1888.
1886. Robur le Conquérant; tr. it. Robur il Conquistatore, Milano, 1888.
1886. Un billet de loterie; tr. it. Un biglietto della lotteria, Milano, 1889.
1887. Nord contre Sud, 2 voll.; tr. it. Nord contro Sud, Milano, 1889.
1887. Le chemin de France à Gibraltar; tr. it. La strada Francia-Gibilterra, Milano, 1889.
1888. Deux ans de vacance; tr. it. Due anni di vacanze, Milano, 1890.
1889. Sans dessus dessous; tr. it. La terra sottosopra, Milano, 1897.
1889. Famille sans nom, 2 voll.; tr. it. Famiglia senza nome, Milano, 1897.
1890. César Cascabel, 2 voll.; tr. it. Cesare Cascabello, Roma, 1895.
1891. Mistress Branican, 2 voll.; tr. it. Mistress Branican, Milano, 1898.
1892. Le Château des Carpates; tr. it. Il castello dei Carpazi, Milano, 1898.
1892. Claudius Bombarnac; tr. it. Viaggi straordinari di un reporter, Milano,
1895.
1893. P'tit Bonhomme, 2 voll.
1894. Mirifiques aventures de mâitre Anfiter, 2 voll.; tr. it. Le meravigliose avventure di mastro Anfiter, Roma, 1899.
1895. L'île à héliches.
1896. Face au drapeau; tr. it. Davanti alla bandiera, Bologna, 1957.
1896. Clovis Rardentor.
1897. Le sphynx des glaces; tr. it. La sfinge dei ghiacci, Roma, 1899.
1898. Le superbe Orénoque.
1899. Le testament d'un excentrique, 2 voll.; tr. it. Il testamento d'uno stravagante, Milano, 1899.
8
1900. Seconde Patrie, 2 voll.; tr. it. Seconda Patria, Milano, 1901.
1901. Le village aérien; tr. it. Il villaggio aereo, Milano, 1903.
1901. Les histoires de Jean-Marie Cabidoulin; tr. it. Il mostro del Pacifico, avventure di J.M. Cabidoulin, Milano, 1903.
1902. Les frères Kip, 2 voll.; tr. it. I fratelli Kip, Roma, 1905.
1903. Bourses de voyage, 2 voll.
1904. Maître du Monde; tr. it. Il padrone del Mondo, Milano, 1906.
1904. Un drame en Livonie; tr. it. Un dramma in Livonia, Milano, 1906.
1905. L'invasion de la mer.
Romanzi postumi
1906. Le volcan d'or, 2 voll.; tr. it. Il vulcano d'oro, Milano, 1921.
1907. L'agence Thompson & Cie, 2 voll.; tr. it. L'agenzia Thompson & C., Firenze, 1909.
1908. La Chasse au Méteore; tr. it. La caccia alla meteora. Milano, 1921.
1908. Le pilote du Danube; tr. it. Il pilota del Danubio, Milano, 1921.
1909. Les naufragés du "Jonathan", 3 voll.; tr. it. I naufraghi del "Jonathan",
Milano, 1921.
1910. Le secret de Wilhelm Storitz; tr. it. Il segreto di Guglielmo Storitz, Milano, 1921.
1919. L'etonnante aventure de la mission Barsac, 2 voll.; tr. it. Le strabilianti
avventure della missione Barsac, Milano, 1921.
Racconti principali
1851. Les premiers navires de la marine mexicaine, ripubbl. nel 1876 col titolo
di Un drame au Mexique; tr. it. Un dramma al Messico, Milano, 1893.
1851. Un voyage en ballon.
1852. Martin Paz; tr. it. Martino Paz, Milano, 1875.
1863. Paris au XX° siecle; tr. it. Parigi nel XX° secolo, Roma, 1995.
1864. Le comte de Chanteleine; tr. it. Un episodio del terrore, Milano, 1875.
1865. Les forceurs de blocus; tr. it. I violatori del blocco, Milano, 1873.
1875. Amiens en l'an 2000 (anche Une ville idéale).
1886. Fritt flac; tr. it. Fritt flac, Milano, 1899.
1889. La journée d'un journaliste américain en l'an 2889 (in collaborazione con
M.J. Verne).
1895. An Express of the future; tr. it. L'espresso del futuro, Milano, 1990
Racconti postumi
1910. Hier et demain; tr. it. Racconti del passato e dell'avventura, Milano, 1921.
9
Prose varie
1863. A propos du "Géant".
1864. Une étude sur Edgar Poe et ses oeuvres; tr. it. Poe e le sue opere, Milano,
1874.
1868. Geographie illustrée de la France et de ses colonies (in coll. con T. Lavallée).
1873. Vingt-quatre minutes en ballon.
1870-80. Découverte de la Terre: histoire générale des grands voyages et des
grands voyageurs, 6 voll.; tr. it. Scoperta della Terra, Milano, 1877-85.
1879. Les revoltés de la Bounty; tr. it. I ribelli della "Bounty", Milano, 1880.
10
Il pensiero di Verne
J
ules Verne fu definito il padre della fantascienza ma spesso fu giudicato
un ingenuo semplificatore degli argomenti scientifici. Il clima dell'epoca
positivista e ottimista sulle possibilità del progresso e il genio erudito
dell'autore, inesauribile nell'invenzione, spiegano il fascino sugli adolescenti ma
anche sugli artisti moderni.
Una frase molto in voga all'epoca era: "la Francia ha dato al mondo due dei
suoi più grandi profeti: Nostradamus e J. Verne". Comunque contrariamente al
pensiero comune, una piccola parte della produzione letteraria di Verne è fantastica, solo poche volte sfiora anticipazioni scientifiche e solo quattro romanzi
raccontano del futuro. In una intervista sul Pittsburgh Gazette del 1902 Verne
diceva di fondare i suoi macchinari sull'attendibile, basandosi su invenzioni già
esistenti, già per metà acquisite dalla scienza, anche se poco note, o su tecniche
facilmente prevedibili.
A questo proposito Piero Gondolo della Riva afferma che:
Verne inaugurò un genere letterario nuovo, il romanzo geografico. La
scienza nei romanzi in cui è presente, è dallo scrittore affrontata con una
ricerca di verosimiglianza e di esattezza che lo differenza da tanti contemporanei e da E.A. Poe di cui Verne era un grande estimatore. In Parigi nel XX secolo non è un "inventore del futuro" ma è opera di una paziente estrapolazione e nella maggior parte dei casi Verne cita la fonte
delle innovazioni descritte nel libro. L'unica cosa che aveva previsto era
l’uso su larga scala di invenzioni già esistenti al suo tempo. Verne mirava a mete artistiche e letterarie. Il suo rimpianto, come disse in una lettera, era di non aver sempre raggiunto quel livello stilistico a cui teneva
al di sopra di ogni cosa.1
Anche Isaac Asimov scrisse in appoggio alle affermazioni precedenti:
Verne fu certo uno scrittore di fantascienza cauto, che raramente si arrischiava ad allontanarsi molto dalla realtà. Questa fu una delle sue virtù,
perché i suoi libri, nella loro scrupolosa attenzione per i dettagli, risultano straordinariamente convincenti. Anche quando si sbagliava (non era,
infatti, uno scienziato, e a volte prendeva abbagli), sapeva esporre le
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cose in modo talmente persuasivo, che pochi lettori potevano essere così
smaliziati da criticarlo.2
Le sue opere hanno come protagonisti eccentrici scienziati, imperturbabili gentiluomini o romantici solitari che attraversavano terre esotiche e mari sconosciuti o che intraprendevano incredibili viaggi nello spazio o nelle profondità
della terra. I Viaggi Straordinari, a detta di, Verne avevano lo scopo di "riassumere tutte le conoscenze geografiche, geologiche, fisiche e astronomiche accumulate dalla scienza moderna e di scrivere in modo attraente e pittoresco […] la
storia dell'universo". Dal primo romanzo Verne iniziò a scrivere senza fermarsi e
compose delle variazioni sui quattro elementi: Terra, Acqua, Fuoco ed Aria.
All’interno di questi elementi i suoi personaggi combattono sempre la sregolatezza del mondo con la logica. Diede al genere un’identità perché fece del progresso un argomento della narrazione e celebrò il progresso dell’uomo.
James Gunn scrisse:
Verne scriveva storie semplici con personaggi semplici. Le sue idee non
erano particolarmente originali e molte erano tratte dagli autori che
ammirava. Le trame abbondavano di rapimenti, ricerche, misteri e imprese ambiziose; gli avvenimenti erano spesso scanditi da combinazioni
e coincidenze (che Verne considerava la prova dell'intervento divino
nelle vicende umane), Papa Leone XIII lo elogiò per la purezza delle sue
opere.
Ai suoi tempi Verne fu popolarissimo e creò un pubblico di massa avido
di racconti ricchi di suspense il cui motivo centrale restava quello del
viaggio, ma un viaggio realizzato ormai con le tecniche del futuro. Non
a caso fu il secondo autore che Hugo Gernsback indicò ai lettori nel 1926
quando cercò di spiegare il tipo di narrativa che avrebbe pubblicato in
Amazing Stories.
Avendo dedicato quasi tutta la vita a scrivere fantascienza (e avendone
ricavato una fortuna), Verne può essere definito il primo vero autore di
questo genere letterario.3
Il messaggio letterario di Verne è più complesso di quello che potrebbe sembrare a prima vista. Sembra celare dietro alle molteplici e avvincenti avventure
un freddo pessimismo, una profonda sfiducia nell'uomo che si crede imbattibile
conquistatore della modernità attraverso la scienza e la tecnica. Non è solo un
viaggio letterario e artistico ma è anche un viaggio interiore, un percorso verso
la comprensione di ciò che è nobile nell'animo umano. Una ricerca di una dimensione spesso negata tra popoli straordinari e luminosi paesaggi, e riscoperta nel
buio delle viscere della terra o nel silenzio del mare e dei ghiacci polari.
Con il passare del tempo in Verne cresce una inquietudine che lo rende pensoso
sui destini dell'uomo e della scienza. Dopo il "periodo nero" del 1886 l'autore
12
perde inventiva e nei suoi romanzi prevale la perversione della scienza e dei suoi
pericoli. Racconta di avventurieri ridicoli, asociali a volte al limite della pazzia.
Solo dopo la seconda guerra mondiale si ebbero delle interpretazioni critiche
più attente delle sue opere. I suoi viaggi più che in uno spazio geografico si svolgono in quello dello sapere. I protagonisti sono guidati da scienziati o lo sono loro stessi. Al tempo stesso furono un percorso iniziatico, una ricerca della propria
identità e un itinerario mistico.
Giansiro Ferrata nella presentazione di Robur il conquistatore scrisse:
I romanzi composti negli ultimi 20 anni hanno potuto emergere solo in
tempi abbastanza recenti dall’isolamento che li aveva tenuti il loro stesso anticipare condizioni di realtà, fenomeni di carattere pratico e spirituale, maturati a poco a poco nella storia del ‘900: dal nazismo, dalla
seconda guerra mondiale, in modi particolari, fino ai giorni nostri.
Verne riuscì a sentire che il mondo era ancora sconosciuto. Prendeva
una quantità di libri, di carte, e lo studiava; le vicende narrative finivano per collocarsi logicamente, anche con la loro poesia, in un sistema
geografico storico, dopo averlo provocato a dire che cosa significassero
davvero il "bene" e il "male" umani là dentro.
Michel Butor scrisse in un saggio del 1949 che: "Percorrendo l’itinerario
che va dall’isola misteriosa all'eterno Adamo, si rimane colpiti
dall’incupimento progressivo che lo caratterizza. Vi si scopre fra l’altro
che per l’ultimo Verne la scienza rappresenta un pericolo demoniaco…".4
Infine alcune annotazioni sul pensiero politico di Verne. Egli collaborò spesso
con un certo Laurie che aveva idee rivoluzionarie ed è ormai appurato da molti
critici che aveva un certo interesse al pensiero anarchico del tempo. Così come
afferma Riccardo Valla:
Anche se le opere di Verne sembrerebbero prive di spunti critici, il vecchi rivoluzionario J. Verne riaffiora ogni tanto dietro i paterni suggerimenti dell’editore e si concretizza in qualche opera che oltre a essere avventura è anche critica della società. In 20.000 leghe sotto i mari si scopre una netta opposizione tra libertà del mare e le costrizioni della terraferma. Tutto il viaggio subacqueo assume forti connotati anarchici.5
13
La fantascienza nelle
opere di Verne
T
ra tutte le opere di Verne ho scelto quelle che parlano più specificamente
di avventure fantascientifiche e di apparecchiature avveniristiche. Ho
inserito anche dei racconti e romanzi cosiddetti utopistici che raccontano
di società e governi futuri perché si intravede molto bene il pensiero dell'autore
Francese.
VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA
Questo romanzo più di ogni altro scritto da Verne viene
considerato di fantascienza. Il protagonista professor
Lidenbrock, per scoprire cosa c'è al centro della Terra compie
assieme a suo nipote Axel, un viaggio nelle misteriose
profondità terrestri fino al grande mare che ne occupa il
centro. In quel mondo il tempo si è fermato e i protagonisti
si trovano ad affrontare animali preistorici e piante
gigantesche dell'epoca terziaria.
DALLA TERRA ALLA LUNA - INTORNO ALLA LUNA
Verne in questi due romanzi anticipa i tempi e immagina un
viaggio nello spazio e da vita a personaggi ardimentosi che
prefigurano i moderni astronauti. Nel primo romanzo
troviamo la caratterizzazione dei vari personaggi e il
resoconto dei preparativi per il lancio di un proiettile verso la
Luna per mezzo di un super cannone, nell'ultimo capitolo
viene descritto il lancio vero e proprio anticipando quello che
saranno le partenze dei razzi della nostra epoca. Nel secondo
libro invece, Verne descrive in maniera straordinaria il paesaggio affascinante
che i primi astronauti osservano ruotando intorno alla Luna.
14
VENTIMILA LEGHE SOTTO I MARI
Questo romanzo è più avventuroso che fantascientifico, ma
ci sono degli spunti avveniristici quando l'autore cerca di
spiegare quella meravigliosa macchina che è il Nautilus, vera
anticipazione dei sottomarini.
La vicenda narra di un mostro che imperversa nei mari e che
distrugge le navi di qualsiasi bandiera. Lo scienziato
Aronnax, con il domestico Consiglio e il marinaio Ned Land
scoprono dopo varie peripezie che si tratta di un
sommergibile comandato dall'enigmatico e affascinante capitano Nemo.
LE
AVVENTURE DI
MONDO SOLARE)
ETTORE SERVADAC (ATTRAVERSO
IL
Il protagonista di questa mirabolante avventura è Ettore
Servadac, capitano di stato maggiore della guarnigione
francese in Algeria che viene catapultato insieme ad alcuni
uomini negli spazi interplanetari. La causa è una cometa che
sfiorando la terra, risucchia una piccola porzione della
superficie dove ci sono appunto Servadac e gli altri. La
cometa, nel suo eccezionale viaggio, gira intorno al Sole e
riporta i nostri viaggiatori al punto di partenza.
ROBUR IL CONQUISTATORE - PADRONE DEL MONDO
E' la storia di un geniale inventore che costruisce una
gigantesca macchina volante azionata da delle potenti e
numerose pale rotanti che anticipano i moderni elicotteri.
Robur, questo è il nome del protagonista, intende convincere
il mondo scientifico che ormai i palloni aerostatici, allora già
in uso, sono ormai superati e surclassati dall'Albatros, il
vascello volante da lui costruito. Per dimostrare tutto questo
obbliga due esponenti del Welden-Institute, l'opposta
tendenza scientifico-tecnica, a salire sull'Albatros e sorvolare
l'America e l'Asia, l'Africa e l'Europa.
Nel secondo libro, Padrone del Mondo, Verne racconta, tra fantascienza e fantapolitica, della follia dell'Ingegnere Robur che aspira a diventare il padrone incontrastato dei cieli del mondo.
15
PARIGI NEL XX SECOLO
Questo romanzo postumo fu pubblicato solo nel 1994 perché
l'editore Hetzel temeva il rifiuto da parte del pubblico e della
critica. Lo considerava infatti troppo inverosimile.
Verne descrive la Parigi del 1960 caratterizzata dallo
sviluppo tentacolare dell'energia elettrica, delle macchine e
della metropolitana. In questa società portata all'estremo
l'uomo ha miseramente abbandonato la poesia e la gioia di
vivere per la praticità e la standardizzazione scientifica. Il
protagonista principale è Michel, amante dei classici della
letteratura dell'ottocento, che invece di interessarsi all'economia e alle scienze si
innamora di una giovane donna, Lucy. Michel si muove attraverso una città e
delle situazioni che gli sono difficilmente comprensibili. Alla fine, dopo una visita alle tombe dei letterati francesi del passato e al progetto di distruggere Parigi
con dei palloncini aerostatici dotati di parafulmini, si lascia morire nella neve.
I CINQUECENTO MILIONE DELLA BEGUM
In questo romanzo troviamo uno scienziato francese ingenuo e filantropo, il
dottor Sarrasin che eredita 500 milioni da una Begum (una principessa indiana)
e fonda una città, France-Ville dove regna l'igiene, la salute, l'amore per il lavoro, insomma una serena gioia di vivere. Il tedesco professor Shultze invece sottrae metà somma della Begum per dedicarsi a Stahlstadt, una fantomatica città
dell'acciaio dove instaura un regime da campo di concentramento e dove si costruiscono giganteschi ordigni destinati soprattutto alla distruzione della felice e
libera France-Ville.
IL MONDO SOTTOSOPRA
In questo lungo racconto ritroviamo i protagonisti del Gun-Club (quelli del
viaggio sulla luna) i quali si propongono di raddrizzare l'asse terrestre con una
cannonata. Per fortuna sbagliano i calcoli e il mondo rimane così com'è.
L'ISOLA A ELICA
Il romanzo racconta delle avventure di un quartetto di orchestrali che si ritrovano ingaggiati nella città di Milliard-City capitale di Standard-Island, una fantastica isola artificiale abitata da miliardari che sembra un paradiso del 2000. Il
disastro però e dietro l'angolo, le opposte fazioni di ricchi che abitano l'isola si
combattono e causano la colata a picco dell'isola.
NEL XXIX SECOLO - LA GIORNATA DI UN GIORNALISTA AMERICANO
Questo racconto è stato realizzato da Verne con la collaborazione del figlio Michel e narra una intensa giornata del ricco magnate Francesco Bennet, proprie16
tario dell’Earth Herald, quotidiano “parlato” precursore di quello che sarà il
telegiornale trasmesso alla televisione dei giorni nostri. La vicenda ha luogo
nella nuova capitale statunitense Centropolis dove tutto è gigantesco e avveniristico e dove vivono dieci milioni di abitanti.
L'ETERNO ADAMO
Questo racconto lungo racconta di una sconosciuta civiltà che vive in un'isola
dell'atlantico dove cerca di migliorare le proprie condizioni di vita e dopo mille
difficoltà sembra aver raggiunto un tranquillo equilibrio. Molti uomini cercano
di capire l'origine della loro civiltà elaborando una moltitudine di teorie, molte
sono le congetture che cadranno allorché il loro capo spirituale trova un diario
scritto in una lingua sconosciuta, il francese. In questo quaderno si narra di una
alluvione che ha sommerso la maggior parte delle terre emerse.
L'ESPRESSO DEL FUTURO
Questo racconto, quasi sconosciuto perché non è riportato in nessuna biografia o
bibliografia di Verne, è ispirato ad un romanzo di un intimo amico di Verne,
André Laurie, intitolato New York to Brest in seven hours (1890).
La vicenda tratta di un sistema pneumatico di trasporto che utilizza delle capsule lanciate a forte velocità in un tubo situato sotto l'Oceano Atlantico e che
collega l'America all'Europa.
17
Biografia di
Herbert George Wells
H
erbert George
Wells nacque
il 21 settembre 1866 a Brombley
nel Kent; il padre
Joseph,
giocatore
professionista
di
cricket conduceva un
negozietto di ceramiche e sua madre Neal aveva lavorato
come domestica prima di sposarsi. La
famiglia era modesta e il negozio bastava appena per tirare avanti e per ripararsi dalla povertà.
Dal padre, Herbert George (soprannominato Bertie) aveva ereditato la passione per i libri che poteva leggere presso il Literary Institute e alla biblioteca
circolante del paese. Frequentò dapprima una scuola privata e poi la scuola
elementare locale, il Morley’s College.
Poiché la famiglia era in difficoltà economiche, la madre ricominciò ad lavorare e Herbert George fu costretto a lavorare prima come commesso di tessuti
a Windsor, poi fu interno in una scuola
del Somerset, fu anche commesso di
farmacia a Midhurst nel 1881 e infine
nell’aprile dello stesso anno fu di nuovo
18
commesso in negozio tessile questa volta a Southsea. Dopo due anni di tale
lavoro avvilente lo lasciò per sempre.
Nel 1884 fu assistente alla scuola secondaria di Midhurst e l’anno dopo gli
venne assegnata una borsa di studio da
una ghinea alla settimana presso la
Normal School of Science di Londra a
South Kensington dove per tre anni
studiò fisica, chimica, geologia, astronomia e con il professor Thomas H.
Huxley, biologia.
Al temine degli studi divenne aiuto
professore in una scuola a Holt nel
Galles settentrionale. Durante una partita a calcio si infortunò e rimase infermo per parecchio tempo.
Nel 1888 tornò a Londra e l’anno seguente entrò a far parte del corpo degli
insegnanti della Henley House School
di Kilburn. Nell’1890 si laureò in zoologia presso l’università di Londra e tra il
1891 e il 1893 fu ripetitore di biologia
presso l’University Correspondence
College.
Nell’estate del 1893 una grave emorragia polmonare lo costrinse ad un lungo riposo. Durante la convalescenza
cominciò a scrivere saggi e rassegne che
furono pubblicate da giornali come The
Pall Mall Gazette, St. James Gazette,
Black and Withe, la New Rewiew e The
Sunday Rewiew.
Nel 1893 pubblicò la sua prima opera
in due volumi del Manuale di biologia;
nel 1895 apparve un volume di racconti
fantascientifici, Il furto del bacillo, uno
di saggi Conversazioni varie con uno zio
e due romanzi: La macchina del tempo
e La visita meravigliosa, che lo resero
famoso come uno scrittore di eccezionale fantasia e vigore.
Nel 1895 sposò una sua ex allieva
Amy Catherine Robbins che gli diede
due figli: George Philip, nato nel 1901 e
Frank, nato nel 1903. Tra il 1895 e il
1901 continuò a scrivere romanzi di avventure fantascientifiche come L'isola
del dottor Moreau (1896), L'uomo invisibile (1897), La guerra dei mondi
(1897), I primi uomini sulla Luna
(1901); inoltre pubblicò moltissimi racconti, articoli e opere di narrativa tra i
quali L'amore e Mr. Lewisham (1901).
Nel 1900 andò ad abitare a Sandgate
vicino a Folkestone e la sua fama raggiunse proporzioni mondiali. A Sandgate egli scrisse alcune delle sue opere migliori tra cui Anticipazioni (1901), una
raccolta di saggi su problemi sociologici, Il cibo degli dei (1904), Una utopia
moderna (1905), Nei giorni della cometa (1906), La guerra nell'aria (1908) e
tanti altri.
All'inizio del 1900, Wells cominciò a
viaggiare per tutta Europa e nel 1906 si
recò negli Stati Uniti. Nel 1903 aderisce
alla Fabian Society, dove rimase per
molto tempo in contatto anche se non
proprio serenamente. Nel 1909 si trasfe-
rì a Londra e nel 1912 a Easton Park
presso Dunmow, nell'Essex, dove rimase fino alla morte della moglie avvenuta
nel 1927.
Dopo l'inizio del secolo ,Wells si dedicò a romanzi di ambientazione borghese, animati da personaggi ricchi di sottile umorismo. Proseguì con romanzisaggio appesantiti da una certa verbosità, in cui sono affrontati alcuni problemi scottanti della società del suo tempo. Con Il nuovo Machiavelli (1911) si
rivela un nuovo pensiero nelle opere di
Wells e cioè il romanzo di idee e di problemi, ove la vicenda è subordinata al
messaggio sociale e ideologico. Proseguirono poi le opere: Matrimonio
(1912), Gli amici appassionati (1913),
La moglie di Sir Isaac Harman (1914),
La ricerca magnifica (1915).
L'esperienza della prima guerra mondiale gli fa maturare la convinzione
della necessità di uno stato mondiale al
fine di evitare il ritorno alle barbarie.
Negli anni venti e trenta scriverà quindi diverse opere per propagandare le
sue idee. Sarà poi mortificato dallo
scoppio della seconda guerra mondiale.
Nel 1920 si recò nella Russia sovietica
e nel 1921 fu alla Conferenza di Washington. Negli anni seguenti viaggiò
molto per sfuggire agli inverni rigidi inglesi.
Ormai universalmente noto proseguì
con lavori enciclopedici e saggi: Breve
storia del mondo (1922). Nel 1934 pubblicò due volumi autobiografici, Esperimento autobiografico.
Lo scoppio della seconda guerra mondiale fu per lui la conferma che l'umanità aveva perduto il domino delle forze
19
da lei create e stava muovendo inesorabilmente verso la fine. Nel suo ultimo
scritto, La mente all'estremo delle sue
risorse (1945) descrisse il suo stato
d'animo disperato.
20
Dopo essere stato costretto a letto per
molto tempo morì il 13 agosto 1946
nella sua casa di Londra.
Opere di Wells
Romanzi principali
1895. The Wonderful visit; tr .it. La visita meravigliosa, Milano, Treves, 1908.
1895. The time machine: an invention (anche The time traveller's story), (espansione di The Chronic argonauts); tr. it. La macchina del tempo, Milano,
Sonzogno, 1924.
1896. The island of Dr. Moreau (anche Dr. Moreau explains); tr. it. L'isola del dottor Moreau (anche L'isola del terrore), Milano, Sonzogno, 1925.
1897. The invisible man: a grotesque romance (anche Invisible in London); tr. it.
L'uomo invisibile, Milano, Sonzogno, 1924.
1897. The war of the worlds; tr. it. La guerra dei mondi, Milano, Vallardi, 1901.
1899. When the sleeper wakes: a story of years to come; tr. it. Quando il dormiente si sveglierà, Milano, Treves, 1907.
1901. The first man in the Moon; tr. it. I primi uomini sulla Luna, Milano, Vallardi, 1910.
1904. The food of the gods, and how it came to earth; tr. it. L'alimento divino (anche Il cibo degli dei), Milano, Cioffi, 1922.
1905. A modern utopia; tr. it. Una utopia moderna, Milano, Mursia, 1990.
1906. In the day of the comet; tr. it. Nei giorni della cometa, Milano, Treves,
1906.
1908. The war in the air, and particulary how Mr. Bert Smallwais fared while it.
lasted; tr. it. La guerra nell'aria.
1914. The world set free; tr. it. La liberazione del mondo.
1923. Men like gods; tr. it. Uomini come dei.
1937. Star begotten: a biological fantasia; tr. it. Gli astrigeni, Latina, L'Argonauta, 1989.
Racconti principali
1887. A tale of the twentieth century.
1887. A talk with gryllotalpa (come Septimus Browne).
1887. A vision of the past.
1888. The chronic argonauts.
1893. The flying man (anche The advent of the flying man); tr. it. L'uomo volante
21
1893. The man of the year million.
1894. A Epyornis island; tr. it. L'isola Epyornis.
1894. In the Avu observatory; tr. it. All'osservatorio di Avu.
1894. A deal in ostriches; tr. it. Una compravendita di struzzi, in Il gatto di miss
Pasley. Dodici racconti gialli con animali, Sellerio.
1894. The diamond maker; tr. it. Il fabbricante di diamanti, in La porta nel muro
e altri racconti, Torino, Bollati, 1922.
1894. The Hammerpond park Burglary; tr. it. Il furto di Hammerpond park.
1894. The lord of the dynamos; tr. it. Il signore delle dinamo, in La porta nel muro
e altri racconti, Torino, Bollati, 1922.
1894. In the modern vein: an unsympathetic love story (anche A bardlet's romance); tr. it. Alla moderna: Storia d'amore fredda.
1894. The stolen bacillus; tr. it. Il bacillo rubato.
1894. The strange orchid (anche The flowering of the strange orchid); tr. it. Fioritura di una strana orchidea.
1894. Through a window (anche At a window); tr. it. Dalla finestra.
1894. The treasure in the forest; tr. it. Il tesoro della foresta.
1894. The triumphs of a taxidermist; tr. it. I trionfi di un tassidermista.
1895. The argonauts of the air; tr. it. Gli argonauti dell'aria.
1895. A catastrophe; tr. it. Una catastrofe.
1895. The cone; tr. it. Il cono, in La porta nel muro e altri racconti, Torino, Bollati, 1922.
1895. The moth; tr. it. La falena, in Spettri da ridere, Einaudi.
1895. Pollock and the Porroh man; tr. it. Pollock e l'uomo dei Porroh, in Storie di
fantasmi, Newton & Compton.
1895. The reconcilliation (anche The bulla); tr. it. La riconciliazione.
1895. The remarkable case of Davidson's eyes; tr. it. Il singolare caso degli occhi di
Davidson.
1895. The temptation of Harringay; tr. it. La tentazione di Harringay.
1896. In the abyss; tr. it. Nell'abisso.
1896. The apple; tr. it. Il pomo.
1896. The Plattner story; tr. it. La storia di Plattner, in La porta del muro, collana La biblioteca di Babele, Mondadori, 1990.
1896. The purple pileus; tr. it. Il pileo purpureo.
1896. The Rajah's treasure.
1896. The red room; tr. it. La camera rossa.
1896. The sea-raiders; tr. it. I predoni del mare.
1896. A slip under the microscope; tr. it. Un vetrino sotto il microscopio.
1896. The story of the late Mr. Elvesham; tr. it. La storia del povero sig. Elvesham, in La porta del muro, collana La biblioteca di Babele, Mondadori,
1990.
22
1896. Under the knife (anche Slip under the knife); tr. it. Sotto il bisturi, in Avventure nell'occulto, Mondadori, 1993.
1897. The crystal egg; tr. it. L'uovo di cristallo, in La porta del muro, collana La
biblioteca di Babele, Mondadori, 1990.
1897. The jilting og Jane; tr. it. Come Jane fu piantata in asso.
1897. The lost inheritance; tr. it. L'eredità perduta.
1897. Le mari terrible.
1897. The sad story of a dramatic critic; tr. it. La triste storia di un critico drammatico.
1897. The star; tr. it. La stella, Le vie della fantascienza, Mondadori, 1989.
1898. Jimmy Goggles the god; tr. it. Jimmy Googles il dio.
1898. The man who could work miracles; tr. it. L'uomo che poteva compiere miracoli.
1898. Miss Winchelsea's heart; tr. it. Il cuore della signorina Winchelsea.
1898. Mr. Ledbetter's vacation; tr. it. La vacanza del signor Ledbetter.
1898. The stolen body; tr. it. Il corpo rubato.
1899. Mr. Brisher's treasure; tr. it. Il tesoro del signor Brisher.
1899. A vision of judgement; tr. it. Visione del giudizio universale.
1901. A dream of armageddon; tr. it. Un sogno di Armageddon (anche Il sogno),
in La porta nel muro e altri racconti, Torino, Bollati, 1922.
1901. Filmer; tr. it. Filmer.
1901. Mr. Skelmersdale in Fairyland; tr. it. Il sig. Skelmersdale nel paese delle fate.
1901. The new accelerator; tr. it. Il nuovo acceleratore.
1902. The inexperienced ghost; tr. it. Il fantasma inesperto.
1903. The land ironclads; tr. it. Le corazzate terrestri, Il futuro era già cominciato,
Mondadori, 1990.
1903. The magic shop; tr. it. La bottega magica, in La porta del muro, collana La
biblioteca di Babele, Mondadori, 1993.
1903. The truth about Pyecraft; La verità su Pyecraft.
1903. The valley of spiders; tr. it. La pianura dei ragni.
1904. The country of the blind; tr. it. Il paese dei ciechi, Racconti fantastici dell'Ottocento, Mondadori, 1999.
1904. The empire of the ants; tr. it. L'impero delle formiche.
1905. Kipps; tr. it. Kipps.
1906. The door in the wall; tr. it. La porta nel muro, in La porta nel muro e altri
racconti, Torino, Bollati, 1922.
1909. The beautiful suit; tr. it. Il vestito bello (anche La favola del chiaro di Luna), in La porta nel muro e altri racconti, Torino, Bollati, 1922.
1910. The little mother up the Mörderberg; tr. it. Mammina sul Mörderberg.
1910. My first aeroplane; tr. it. Il mio primo aeroplano.
23
1913. The obliterated man.
1915. The research magnificent (come Robert Herbert Wells); tr. it. La ricerca
magnifica.
1915. The story of the last trump; tr. it. La storia dell'ultima tromba.
1918. Peter Learns arithmetic.
1918. The queer story of Brownlow's newspaper.
1921. The grisly folk; tr. it. L'orribile gente.
1924. The pearl of love; tr. it. La perla dell'amore.
1936. The croquet player; tr. it. Il giocatore di croquet, in La porta nel muro e altri racconti, Torino, Bollati, 1922.
La raccolta completa delle opere di fantascienza di H.G. Wells sono state pubblicate tra il 1966 e il 1981 dalla casa editrice Mursia:
1966 - 1981. Le opere narrative, 4 voll., a cura di F. Ferrara, Milano, Mursia.
Volume primo
Storie di fantasia e di fantascienza. (il volume comprende: La storia di
Plattner e altre storie, Racconti dello spazio e del tempo, Dodici storie e un
sogno, Il paese dei ciechi e altre storie.)
Volume secondo
La macchina del tempo e altre avventure di fantascienza. (il volume comprende: La macchina del tempo, La visita meravigliosa, Il bacillo rubato e
altri casi, L'isola del dottor Moreau, L'uomo invisibile, La guerra dei mondi.)
Volume terzo
Il risveglio del dormiente e altre avventure di fantascienza. (il volume comprende: Il risveglio del dormiente, I primi uomini sulla Luna, Il cibo degli
dèi, Nei giorni della cometa.)
Volume quarto
La guerra nell'aria e altre avventura di fantascienza. (il volume comprende:
La guerra nell'aria, La liberazione del mondo, Uomini come dèi, Gli astrigeni.)
24
Il pensiero di Wells
W
ells scrisse libri pieni di fantasie avveniristiche che riflettono una
mentalità rigorosamente scientifica, ideali di democrazia e tendenza
alla critica sociale. Raccontava di ipotetiche ambientazioni di mondi
futuri in cui le innovazioni tecnologiche mostrano limiti e contraddizioni stridenti
ed in cui le tensioni sociali esplodono con drammaticità.
Wells era un profondo conoscitore della fisica e della biologia e fu influenzato
dalla teoria dell'evoluzione di Darwin, tanto che i critici considerano i suoi romanzi come una elaborazione narrativa di quella teoria. Le storie di Wells si occupavano di avvenimenti insoliti o di nuove invenzioni e degli effetti che queste avevano sulla gente. Elevò a piena dignità letteraria il genere fantascientifico. Preparò la strada alle utopie e antiutopie di E. Zamjatin, A Huxley e G. Orwell.
Carlo Pagetti in un suo saggio scrive quali sono i generi che Wells aveva ripreso e
approfondito.
Wells offriva le modalità dinamiche di un romanzo a metà strada tra il
sogno e la speculazione ideologica in alternativa al romanzo psicologico
e a quello realista in chiave sociologica, ma anche in alternativa al vecchio romanzo avventuroso di evasione.
Tra i generi che Wells aveva recuperato e che, in qualche modo, rimangono fondamentali in quel crogiolo di formule che è di solito il romanzo
di fantascienza, vale la pena ricordare:
A.
La narrativa utopica, di impronta fortemente didascalica e intellettualistica, assieme ad alcune convenzioni del sistema utopico (il
viaggio in terre sconosciute, l'isola);
B.
Il romance che aveva per protagonista lo scienziato faustiano, in
cui la scienza era intesa come esplicita metafora dell'arte, con le sue implicazioni orrorifiche e gotiche;
C.
Il romance inteso come avventura ed evasione, al di fuori di un
preciso schema ideologico o speculativo ma spesso - magari inavvertitamente - carico di implicazioni mitiche.6
Daniel Maurer invece ci illustra quali messaggi Wells voleva diffondere.
Wells diede origine ad un genere di fantascienza meno realistico dove
non è tanto la scoperta scientifica ad essere al centro dell'attenzione, ma
piuttosto lo sono le possibilità che essa genera, la scoperta scientifica
25
diviene quindi un mezzo per narrare la storia non il fine della storia stessa.
In diversi romanzi di Wells noi troviamo l'influenza della teoria dell'evoluzione di Darwin. Successivamente troviamo lo scienziato pazzo
che è disposto a tutto per portare a termine i propri esperimenti.
Il messaggio di Wells è rivolto sia alla società che agli scienziati e consiste nell'avvertimento a non trascurare il rapporto fra i diritti del sapere
a quelli della morale, a stabilire dei limiti e delle norme che umanizzano
un campo, quello scientifico che, pur di conseguire i suoi fini, tende a
travolgere tutti gli altri aspetti della vita civile e della spiritualità umana.
Negli ultimi vent'anni della sua vita sostenne che l'umanità deve adattarsi alle forze materiali che ha creato o altrimenti perire.7
Sam Moskowitz invece paragona Wells ad un artista:
Wells era più di uno scrittore, era un artista, che usava le parole per dipingere un'immagine, e quando l'ispirazione lo animava, era splendidamente poetico nell'evocare ciò che è straordinario, sconosciuto e insolito.8
Sinceramente preoccupato dei possibili esiti dell'evoluzione - o della regressione dei destini umani, Wells, imperniò su tali interessi la parte più originale della sua
attività di narratore. Aveva una visione pessimistica del destino dell'uomo, appena mitigata dalla prospettiva che intellettuali e scienziati potessero un giorno guidare il progresso e creare uno stato multinazionale. Non credette mai ad un socialismo proletario, convinto com’era che la giustizia sociale potesse venire solo come
imposizione da parte di un’intelligenza benevolente.
Nei suoi romanzi futuristici, Wells, cercava di discutere e criticare i problemi e le
aberrazioni della scienza e della società. Discutere quali siano i problemi e quali
potranno divenire nel futuro. Wells dà delle soluzioni ma non è detto che siano
giuste oppure in sintonia con il lettore, l'importante è scoprire quali siano questi
problemi e discuterne prima che sia troppo tardi.
Fernando Ferrara in una sua presentazione scrive che:
Perciò Wells, con questi suoi romanzi, si pone, in ultima analisi - ben
inteso, come figura minore - piuttosto accanto al Platone della Repubblica, Al More dell'Utopia, al Morris di News from Nowhere e così via;
accanto a coloro, insomma, che attraverso i millenni cercarono, discutendo, dimostrando e scoprendo, di indicare all'uomo la via di un vero
progresso civile.9
La critica lo definì scientific romances ma lui si definì fantastic and imaginative
romances. Le prime opere diventarono col passare del tempo archetipe per il gene26
re fantascientifico che si sarebbe sviluppato in seguito. Aveva un’immaginazione
prolifica che rimaneva comunque saldamente ancorata alle possibilità biologiche e
storiche dell'uomo; ebbe una grossa influenza su quella che diventerà la fantascienza americana.
Era profondamente contro la regina Vittoria, positivista nelle scienze e progressista in politica. Intuì nel futuro le evoluzioni di costume e ideologia, quali la critica verso l'autorità e la maggiore eguaglianza tra le classi. In lui si alternano il motivo del diverso e dell'alieno, il motivo della dimensione temporale, quello degli orrori che con i mezzi della scienza l'uomo può provocare. La fiducia che lo animava
nei primi anni sull'illuminato potere rigenerativo della scienza, venne presto a cadere.
La conoscenza scientifica dovrebbe sempre essere divisa con gli altri, e non usata
per guadagno personale. Per Wells l'egoismo individuale deve lasciare il passo alla
società, in nome del progresso.
A questo proposito Fernando Porta scrive che:
Wells era un intellettuale cosciente in maniera del tutto razionale del
problema insito nell'utilizzo realmente pacifico della scienza per il benessere dell'umanità e non della sua strumentalizzazione oppressiva.10
Salvatore Talia ribadisce che:
La posizione ideologica di Wells appare quella di un "oppositore interno" del positivismo, pienamente partecipe della crisi di questa concezione nel mondo.11
In La Macchina del tempo espresse la convinzione che eliminate tutte le sfide, il
progresso ha come risultato la degenerazione. Wells era ossessionato dalla macchina del tempo e prima della versione definitiva ne aveva scritte tre, due delle
quali le distrusse personalmente.
Infine riporto alcune considerazioni che James Gunn scrisse nel suo libro The
road to science fiction a proposito di Wells:
Wells non credeva che i suoi scientific romances rientrassero nella tradizione di Verne e respinse tutti i tentativi di definirlo "il Verne inglese".
Le opere di Verne, sosteneva, «trattano quasi sempre di invenzioni e
scoperte possibili... mentre i miei racconti... non pretendono di affrontare il possibile: sono esercizi dell'immaginazione in un campo piuttosto
diverso. Appartengono a quel genere di letteratura che comprende
L'asino d'oro di Apuleio, la Storia vera di Luciano, Peter SchIemil e il
racconto di Frankenstein ». Ma il suo libro preferito era I viaggi di Gul-
liver.
La tecnica di Wells consisteva nell'introdurre un solo elemento fantasti-
27
co, un solo particolare misterioso e vedere poi come reagisse la gente.
Scrisse: «Ciò che rende interessanti queste fantasie è la possibilità dì
tradurle in un linguaggio comune, con la rigorosa esclusione di ulteriori
elementi fantastici dopo il primo. Allora acquistano un interesse umano... Perché il lettore stia correttamente al gioco lo scrittore fantastico
deve aiutarlo con la massima discrezione a "familiarizzare" con l'ipotesi
impossibile. Comportandosi come un illusionista, dovrà far sì che il lettore accetti inconsciamente alcuni assunti plausibili della storia e andare
avanti finché quest'illusione regge».
Nei racconti di Wells le idee erano letteralmente esplosive. Alcune erano
derivate da autori precedenti, ma la maggior parte sembravano del tutto originali: viaggio nel tempo con mezzi meccanici, invisibilità ottenuta
con operazioni chimiche o grazie alla velocità, invasione di esseri extraterrestri, specializzazione biologica, superuomini, mondi paralleli, guerra aerea e carri armati, bomba atomica, catastrofi planetarie, influenza
di creature extraterrestri sull'evoluzione umana, piante carnivore, corpi
celesti che si avvicinano alla terra, televisione interplanetaria, conquista
dei mondo da parte delle formiche, rivolta delle creature marine... Ma il
grande tema di Wells restava l'evoluzione: forse quella dell'uomo non è
finita, forse creature diversissime da noi (come formiche o enormi piovre) subiranno un'evoluzione e si rivolteranno contro di noi.
Grazie alla sua tecnica e a una straordinaria ricchezza di idee originali,
Wells contribuì ad allargare il pubblico della fantascienza proprio come
Verne aveva fatto prima di lui. Wells, con la sua mente critica e la sua
indiscussa capacità letteraria, portò la fantascienza a livelli che non
aveva mai raggiunto prima e che raramente avrebbe uguagliato poi.
E' lui il terzo scrittore indicato da Gernsback per illustrare la politica
editoriale della sua nuova rivista (Amazing Stories):
"Per scientifiction intendo racconti come quelli di Jules Verne, H.G.
Wells e Edgar Allan Poe… una storia affascinante in cui fatti scientifici
si mescolano a visioni profetiche".12
28
La fantascienza nelle
opere di Wells
R
ispetto a Verne, in Wells troviamo molte più opere di carattere fantascientifico e quindi andiamo ad analizzare solo quei romanzi o racconti
che in qualche modo sono stati da esempio alle generazioni successive di
scrittori di fantascienza e che ne hanno anticipato le tematiche classiche.
L'UOMO INVISIBILE
La storia narra di uno scienziato, il dottor Griffin, che scopre il
procedimento per rendere invisibili le cose e gli animali e per
avvalorare le sue teorie sperimenta questa tecnica su di esso.
Cominciano quindi le disavventure di quest'uomo che si chiude
su una sua realtà personale che nessuno può capire e che lo
rende privo di scrupoli e senza cuore. Per continuare le sue
ricerche gli servono dei quaderni con i suoi appunti che
qualcuno gli ha trafugato ed è costretto quindi a rincorrere
amici e nemici per poterli ritrovare. Alla fine tutti gli daranno
la caccia e sarà tradito anche dal suo vecchio amico dottore. Prima di morire, ucciso dalla polizia, ritroverà la sua vera umanità.
I PRIMI UOMINI SULLA LUNA
Anche Wells come Verne si cimenta in un viaggio per raggiungere la luna. La storia racconta di un fisico, Cavor, che inventa
un materiale antigravitazionale, la cavorite che permette a lui
e ad un altro avventuroso viaggiatore di arrivare fin sul
satellite terrestre. Qui si scopre che oltre ad avere una
atmosfera, una flora e una fauna, la luna nasconde nel
sottosuolo una società operosa e specializzata evidentemente
modellata sul mondo degli insetti.
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LA GUERRA DEI MONDI
Questo è il secondo romanzo più importante e famoso di Wells
tradotto in tutto il mondo e che è stato il capostipite della
narrativa di fantascienza che racconta dell'invasione aliena.
La storia è ambientata alla fine del secolo XIX e descrive il panorama idilliaco della campagna inglese nei dintorni di Londra.
Ad un certo punto questa oasi di pace è interrotta dalla caduta
dal cielo di strani apparecchi di forma cilindrica che si
conficcano nel suolo. Si scoprirà in seguito che sono le astronavi
con cui i marziani cercano di conquistare il nostro mondo
perché il loro pianeta si sta ormai raffreddando sempre più velocemente. Gli uomini rimangono impietriti da questa situazione, quando i marziani cominciano a
distruggere ogni cosa con delle armi micidiali e l'esercito risulta essere impotente
contro gli invasori, una fiumana di gente comincia a fuggire da Londra senza meta
e senza scampo.
LA MACCHINA DEL TEMPO
Questo romanzo insieme a La guerra dei mondi è senz'altro
l'opera più conosciuta di Wells in tutto il mondo.
La storia comincia con il protagonista che intrattiene con un
gruppo di amici scienziati una discussione di come sia possibile
viaggiare nel tempo attraverso una macchina da lui costruita.
Per avvalorare la sua tesi ha anche costruito un modellino in
formato ridotto che farà funzionare sotto gli occhi sbigottiti
dei suoi ospiti. Dopo qualche settimana il protagonista
convoca ancora i suoi amici ma ritarda nel farsi vedere, finché
non appare con i vesti strappati, sporco e lacero. Racconterà che ha utilizzato la
macchina per andare avanti e indietro nel tempo fino ad arrivare nell'anno
802.701 dove gli uomini saranno divisi in due classi gli inebetiti Eloi che vivono
sulla superficie e i mostruosi Morlock che vivono sottoterra.
NEI GIORNI DELLA COMETA
In questo romanzo si assiste ad un rinnovamento radicale della
società non per merito dell'intelletto umano o per il progresso
scientifico ma bensì per un evento cosmico quale il passaggio di
una benefica cometa nelle vicinanze della terra che ne modifica
l'atmosfera, cambiando non già le condizioni di vita ma le doti
intime degli abitanti superstiti della terra.
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L'ISOLA DEL DOTTOR MOREAU
Un naufrago, Pendrick, sbarca su un isola apparentemente
disabitata che ben presto scoprirà essere abitata da due strani
individui: un chirurgo, il dottor Moreau e il suo assistente,
Montgomery. Successivamente incontrerà degli esseri
mostruosi metà uomini e metà animali che sono il frutto degli
esperimenti del dottor Moreau. Questi esseri sembrano avere
un certa organizzazione sociale con anche delle leggi, ma sono
comunque sottomessi al dottor Moreau che alla fine
uccideranno assieme a Montgomery dando sfogo ai lori istinti
animaleschi repressi. Pendrick invece approfitta del caos totale per fuggire su una
barca. Viene poi trovato da una nave e portato sano e salvo in patria dove non si
libererà più degli incubi vissuti sull'isola.
LA GUERRA NELL'ARIA
La guerra accennata nel titolo coinvolge le potenze centrali
europee, l'America e successivamente il resto del mondo ed è
dominata dall'impiego di macchine volanti. Si tratta di
immensi dirigibili che fungono da bombardieri e anche da
portaerei. Queste trasportano squadriglie di aerei da caccia che
travolgono gli eserciti e le flotte tradizionali mettendo in
ginocchio il paese attaccato, distruggendo le strutture
produttive e organizzative provocando così l'anarchia generale
e il ritorno alla piccola comunità autonoma primitiva.
L'UOVO DI CRISTALLO
Il protagonista di questa storia è il signor Cave, proprietario di
un squallido negozio di antiquariato, bistrattato dalla moglie
insensibile e dai figliastri antipatici, che per caso trova un
cristallo ovale dove si estranea da questa situazione familiare
penosa. Cave, insieme ad un amico studente di medicina, scopre
che se si irradia il cristallo con un raggio di luce ad una certa
inclinazione, si visualizzano, all'interno dell'uovo, delle immagini
che sembrano provenire addirittura dal pianeta Marte.
QUANDO IL DORMIENTE SI SVEGLIERÀ
Questo romanzo tratta di fantapolitica ed è ambientato in una Londra del 2100
stravolta e imbruttita da un capitalismo degenerato diffuso ormai in tutto il mondo. Il protagonista, Graham, si addormenta sul finire del XIX secolo, si ridesta
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dopo due secoli e si trova, almeno nominalmente, il padrone del mondo. Durante il
periodo di sonno infatti, i suoi beni furono amministrati con tanta oculatezza che
alla fine ogni fonte di ricchezza è stata comprata dal comitato che ha operato in
suo nome, il quale governa ora il mondo intero servendosi della sua immagine ed è
pronto a eliminarlo per non rischiare di dover cedere il potere acquisito.
LA STELLA
In questo racconto, Wells, descrive la tremenda collisione della terra con una
stella errante che si conclude con la menzione di una "nuova fratellanza tra gli
uomini" scaturita dalle comuni miserie e dal dover affrontare compatti le enormi
difficoltà e le rovine causate dal disastro.
LA LIBERAZIONE DEL MONDO
In questa specie di romanzo, forse il più importante in termini di previsione avveniristica e scritto quasi come un saggio, troviamo nel primo capitolo la descrizione
della storia dell'umanità in termini di conquista dell'energia dal 250.000 a.C. fino
al 1910. Nel secondo capitolo invece si assiste all'invenzione di una nuova fonte di
energia e al suo sfruttamento industriale, alla costruzione delle prime centrali nucleari e allo scoppio della prima bomba atomica su Parigi che darà inizio ad una
guerra nucleare che distruggerà le principali grandi città e che provocherà disastri
senza eguali. Successivamente l'autore ci descrive la fondazione di un nuovo Stato
mondiale da parte di un gruppo di uomini di stato e di scienza che come prima cosa pone fine alla guerra e che instaura un nuova civiltà.
GLI ASTRIGENI
Ritorna in questo romanzo il concetto molto usato da Wells che è quello di una
élite di iniziati che dovrebbero salvare il mondo. La storia racconta di Joseph e
della moglie Mary che generano un figlio miracoloso e della capacità dei marziani,
assai più progrediti dei terrestri, di realizzare, tramite i raggi cosmici, una mutazione migliorativa dell'umanità che dovrebbe rimpiazzare l'uomo troppo violento
e grossolano. Joseph però, successivamente, assumerà connotati dittatoriali e intenderà distruggere il popolo ignorante che egli odia e disprezza.
IL BACILLO RUBATO
In questo breve racconto, Wells, affronta per primo un argomento che negli anni
seguenti verrà utilizzato da tanti scrittori di fantascienza: il terrorismo batteriologico. Un anarchico visita in incognito un laboratorio dove si studiano vari batteri
tra cui quelli del colera e approfittando della distrazione del biologo ruba una provetta e decide di andare a versarla nell'acquedotto di Londra. Inizia così una fuga
per le strade della città che si concluderà con un colpo di scena.
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Verne e Wells a confronto
V
erne con Wells ebbe una accesa polemica per quanto riguarda l'ortodossia scientifica delle soluzioni immaginate nei rispettivi romanzi e Sam
Moskowitz scrisse in un suo saggio che:
Wells negò fermamente di essere influenzato da Verne, disse: «C’è una
qualità nella parte peggiore del mio così detto lavoro pseudo scientifico
che lo distingue da Jules Verne, proprio come ad esempio Swift è distinto da fantasia, non è così? C’è qualcosa di diverso dallo scrivere la storia
o dal pregio artistico che è emerso dalla serie dei miei libri. Qualcosa che
si potrebbe considerare un nuovo sistema di idee-pensiero». Dunque se
vi era qualche forte influsso riflesso, era quello di Jonathan Swift.
J. Verne disse in una intervista a T.P. Sweekly, in Inghilterra il 9 ottobre 1903: «Non vedo la possibilità di un confronto fra la sua opera e la
mia. Noi non procediamo nello stesso modo. Mi viene in mente che le
sue storie non si fondono su una base molto scientifica. No, non vi è alcuna relazione fra la sua opera e la mia. Io uso la fisica lui inventa. Io
vado sulla luna in una palla sparata da un cannone, qui non c’è invenzione, lui va su Marte in un’astronave che ha costruito con un metallo
che elimina la legge gravitazionale. Questo è molto divertente, ma mostratemi questo metallo. Lasciateglielo creare». L’impressione che Verne
tentò di comunicare è ingiusta. Verne aveva raggiunto la sua conoscenza scientifica attraverso osservazioni personali e le sue numerose letture.
Wells al contrario ebbe una buona istruzione scientifica sotto T.H.
Huxley. Sotto molti aspetti, la sua conoscenza della scienza era superiore a quella di Verne.
Wells si rifiutò di porre limiti alle possibilità della sua narrazione e della
sua immaginazione a causa del tecnicismo scientifico. Verne invece aveva una buona ragione per mantenersi entro i limiti. La sua formula gli
aveva procurato gli elogi delle masse in tutto il mondo.13
La narrativa di Verne, specialmente nella sua prima fase, resta una TecniqueFiction, ed egli punta molto sulla verosimiglianza degli apparecchi tecnologici, restando per lo più legato alla propria epoca senza ipotizzare cambiamenti sociali.
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Al contrario gli Scientific-Romance di Wells tendono a provocare una più ambigua apertura verso l’immaginazione fantastica e l’estrapolazione sociale. Egli inventa con notevole fantasia il "suo futuro" lasciando sullo sfondo l’aspetto propriamente scientifico.
Riccardo Valla scrisse a proposito che:
Se l’opposizione centrale di Verne è quella tra la libertà utopistica e la
società che impone le sue catene a questa libertà, il nucleo di H.G. Wells
è più preciso ed è legato all’imperialismo inglese di quegl’anni.14
Gramsci scrisse in un suo quaderno del carcere:
Nel Verne ci troviamo, generalmente, nell’ambito del verosimile, con
una anticipazione sul tempo. Invece in Wells lo spunto generale è inverosimile, mentre i particolari sono scientificamente esatti o almeno verosimili; Wells è più immaginoso, Verne più popolare.15
Salvatore Talia aggiunge che:
La differenza tra i due autori consiste in questo; che Verne accetta senza
condizioni l’ideologia positivistica, mentre Wells parte da essa per sovvertirla.16
Anche James Gunn ricalca quelle che sono le differenze tra Wells e Verne in un
suo articolo:
Ma l'influenza principale sulla crescente preoccupazione pubblica del
futuro e sulla letteratura del cambiamento, fu quella di un francese che
si chiamava Jules Verne. Dal fascino vittoriano della geografia e dell'esplorazione, della tecnologia e dell'invenzione, egli ricavò romanzi di
avventura che denominò Voyages Extraordinaires, viaggi straordinari.
Egli non soltanto diffuse la popolarità della nuova letteratura; con Verne la vita incominciò a imitare l'arte: scienziati ed esploratori come Igor
Sikorsky, lo speleologo Norman Cateret. l'ammiraglio Bird, Lucius Beebe, Marconi e Santos Dumont riconobbero a Verne il merito di aver ispirato le loro imprese. Dopo un volo ai polo Sud, l'ammiraglio Bird disse:
"Fu Jules Verne che mi ha spinto a questo viaggio", e Simon Lake, progettista di sommergibili, incominciò la sua autobiografia con le parole:
"Jules Verne fu in un certo senso il direttore generale della mia vita".
Verne raramente si dava da fare con qualunque tecnologia, con qualunque invenzione che non fosse chiaramente possibile; caso tipico, il sommergibile celebrato in Ventimila leghe sotto i mari era stato inventato
da Robert Fulton, che tentò di costruire un vascello funzionante per il
governo francese tra il 1797 e il 1805 e chiamò il suo progetto migliore
"Nautilus", Verne usò lo stesso nome per il sommergibile del capitano
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Nemo.
Il successore di Verne come portabandiera dei nuovo genere non si
preoccupava della possibilità di realizzazione. H.G. Wells che fu definito
"il Jules Verne inglese" e ne fu seccato almeno quanto Verne, scrisse di
macchine del tempo, della creazione di animali umani per mezzo della
vivisezione, dell'invisibilità, dell'invasione dei marziani e di un viaggio
sulla luna per mezzo dell'antigravità.
Verne scrisse dei lavoro di Wells: «lo impiego la fisica. Lui inventa. lo
vado sulla luna con una palla sparata da un cannone. Qui non c'è alcuna
invenzione. Lui va su Marte (sic) con una navicella aerea che costruisce
con un metallo che elimina la forza di gravità. Tutto ciò va molto bene,
ma fatemi vedere quel metallo. Fateglielo produrre».
Wells faceva risalire le sue influenze non alla scienza - benché una considerevole ispirazione derivasse dalla sua educazione scientifica, particolarmente sotto Thomas H. Huxley, che gli insegnò biologia e gli trasmise le sue nozioni dell'evoluzione - ma a Swift, al suo sistema di idee, e
alla sua visione satirica dell'umanità. Benché scrittori successivi di fantascienza abbiano spesso modellato le loro opere sulla celebrazione della
tecnologia e dell'avventura di Verne, avrebbe trionfato alla fine il più
puro interesse per le idee di Wells.
Nella sua conferenza dei 1902 su La scoperta del futuro, Wells ha descritto una nuova specie di mente, costruttiva, creativa, organizzatrice
che «vede il mondo come una grande fabbrica e il presente come niente
altro che materiale per il futuro, per la cosa che ancora non é».
Se alla mente orientata verso il futuro sarà data la libertà di esprimersi,
Wells vide una magnifica promessa per l'umanità. «Tutto questo mondo
è carico della promessa di cose più grandi, e verrà un giorno, giorno verrà nella infinita successione di giorni, in cui gli esseri che ora sono latenti
nei nostri pensieri e nascosti nei nostri lombi, staranno su questa terra
come si sta su uno sgabello e rideranno e tenderanno le mani fra le stelle».17
Infine anche Isaac Asimov scrisse la sua opinione in uno dei suoi innumerevoli
articoli-saggio:
All'apparenza, Wells non fece che ricalcare le orme di Jules Verne, che
aveva avuto un enorme successo nei trent'anni precedenti, ma in realtà
si scostò notevolmente dal sentiero tracciato dallo scrittore francese, e
ottenne un successo ancora più grande (e che non fece per nulla piacere
all'ormai anziano Verne).
La visione che Verne aveva del futuro era angusta e limitata. Era come
se lo scrittore di Nantes tenesse un piede saldamente piantato in terra e
immergesse prudentemente solo l'alluce dell'altro nell'oceano; inoltre,
era così affascinato dal progresso scientifico e dagli scienziati che si fece
coinvolgere troppo da essi, e quasi mai riuscì a rimanere distaccato e a
osservare la sua epoca in prospettiva.
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Wells, invece, si liberò dalle pastoie che incatenavano Verne e giocò felicemente con la propria immaginazione. Inoltre non provava interesse,
come Verne, solo per il progresso scientifico, ma anche e soprattutto per
le conseguenze che tale progresso poteva provocare e per il nuovo futuro
che offriva all'umanità.
La fantascienza dunque, nelle opere di Wells, viene per prima; la satira,
e tutto il resto, vengono per secondi. Questo è stato il balzo in avanti
che Wells ha fatto compiere a questo genere letterario; con lui è iniziata
la fantascienza moderna, e da lui abbiamo imparato tutti noi scrittori di
fantascienza che siamo venuti dopo.18
La differenza di pensiero dei due autori si intuisce leggendo i loro romanzi che
trattano del primo viaggio dell’uomo sulla luna. Si tratta di Dalla terra alla luna
di Verne e I primi uomini sulla luna di Wells.
I principali punti di differenza sono questi:
• Verne fa partire i suoi astronauti dentro un proiettile sparato da un gigantesco cannone, mentre Wells inventa una sfera di metallo intonacata con
un’inverosimile vernice antigravitazionale che scherma l’attrazione terrestre e che spedisce i due protagonisti dritti sulla luna;
• Verne non fa atterrare i suoi personaggi sulla superficie lunare perché non
poteva escogitare alcun metodo scientifico noto per farli ripartire. Wells invece non solo li fa atterrare, ma descrive l’ambiente lunare di una bellezza
straordinaria;
• Nei romanzi di Verne non appaiono mai alieni provenienti da altri mondi.
Sulla luna di Wells ci sono i seleniti, una sorta di insetti giganti organizzati
in una società con tanto di capo denominato Gran lunare.
In definitiva Verne nel suo romanzo ha cercato di descrivere dal punto di vista
scientifico il viaggio sulla luna, senza invenzioni fantastiche e applicando al meglio le leggi della fisica. Risulta d’altra parte erroneo pensare che un’accelerazione
così grande e istantanea per lanciare il proiettile fuori dall’orbita terrestre possa
essere sopportata da un essere umano.
Wells invece lasciò perdere il tecnicismo scientifico e preferì considerare il lato
umano del viaggio sulla luna, il comportamento degli uomini verso l’ignoto e le
emozioni che provarono durante il primo incontro con i seleniti e i successivi sviluppi.
In conclusione possiamo senz'altro ammettere che i due autori, anche se diversissimi tra loro, perseguivano lo stesso obiettivo: avvisare l'opinione pubblica del pericolo che potrebbe scaturire da uno uso sconsiderato della scienza e di conseguenza dal quel senso di onnipotenza che cresce nell'uomo - scienziato moderno.
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Note:
1
Piero Gondolo della Riva, A proposito di Jules Verne,
http://www.comune.carpi.mo.it/musei/sito/mostre/fanta_verne.html.
2
Isaac Asimov, The first science fiction writer, Guida alla fantascienza, Serie Urania Blu, Mondadori, Milano, 1984.
3
James Gunn, The road to science fiction, Le vie della fantascienza, Mondadori, Milano, 1989, pp.347-348.
4
Giansiro Ferrata, presentazione in Robur il conquistatore, Mondadori, Milano, 1971.
5
Riccardo Valla, Storia della fantascienza, parte 1, http://www.delos.fantascienza.com/delos65/storia.html.
6
Carlo Pagetti, Da Wells a Clarke: modelli ideologici e formule narrative (1895-1961), La Città e le Stelle,
http://www.intercom.publinet.it/cs/1CS1.htm.
7
Daniel Maurer, H.G. Wells, http://www.dragorosso.com/archivio/articoli/articolo47.html.
8
Sam Moskowitz, The wonders di H.G. Wells, parte 1, http://spaziowind.libero.it/uraniasat/speciale_003.htm.
9
Fernando Ferrara, presentazione in La guerra nell'aria e altre avventure di fantascienza, Mursia, Milano, 1981.
10
Fernando Porta, H.G. Wells and the Time Machine, La Città e le Stelle, http://www.intercom.publinet.it/cs/4CS5.htm.
11
Salvatore Talia, La pagina letteraria di Salvatore Talia, http://web.tiscali.it/no-redirect-tiscali/terzamusa/wells.htm.
12
James Gunn, The road to science fiction, Le vie della fantascienza, Mondadori, Milano, 1989, pp. 529-531.
13
Sam Moskowitz, The wonders di H.G. Wells, parte 1, http://spaziowind.libero.it/uraniasat/speciale_003.htm.
14
Riccardo Valla, Storia della fantascienza, parte 1, http://www.delos.fantascienza.com/delos65/storia.html.
15
Antonio Gramsci, Quaderni del carcere, Einaudi, Torino 1975, pp. 613 e 2126
16
Salvatore Talia, La pagina letteraria di Salvatore Talia, http://web.tiscali.it/no-redirect-tiscali/terzamusa/wells.htm.
17
James Gunn, Science-Fiction and the Future, La fantascienza e il futuro, Robot n.16-17, luglio-agosto 1977.
18
Isaac Asimov, The science fiction breakthrough, Guida alla fantascienza, Serie Urania Blu, Mondadori, Milano,
1984.
Bibliografia
Biografia di J. Verne a cura di Giansiro Ferrata in Robur il conquistatore, Mondadori, Milano, 1971.
Biografia di J. Verne a cura di Maurizio Grasso in Parigi nel XX secolo, Newton & Compton, Roma, 1995.
Biografia di H.G. Wells in La macchina del tempo, BUR, Milano, 1959.
Biografia di H.G. Wells a cura di Fernando Ferrara in Nei giorni della cometa, Mursia, Milano, 1997.
AA. VV., L’enciclopedia della letteratura, De Agostini, Novara, 2002.
Le immagini di Verne sono state tratte dal sito Internet http://vernehetzel.free.fr.
Le immagini di Wells dal sito Internet http://drzeus.best.vwh.net/wotw/wotw.html.
Le immagini delle copertine delle edizioni italiane sono tratte dalla collezione di V. Zuccotto.
STAMPATO DA VITTORIO ZUCCOTTO
NEL MESE DI MARZO DELL’ANNO 2004