opuscolo 2014 web.cdr

1823 AL
-D
SOCIETÀ FILARMONICA
CRESPANO DEL GRAPPA
COMUNE DI CRESPANO DEL GRAPPA
Assessorato alla Cultura e Biblioteca Comunale
in collaborazione con
Lascito Fondazione Canova di Crespano
Società Filarmonica di Crespano
Italia Nostra sezione dell’Asolano
idella
Lunedì
Musica
10a edizione
in ricordo del dott. Sergio Botter
Venerdì 6 giugno 2014
Concerto Straordinario per i dieci anni del "Festival"
Teatro Collegio "S. Maria Bambina del Belvedere"
ore 20,45
Lunedì 9 - 16 - 23 giugno 2014
Chiesetta Centro "F. Aita" - Villa Manfrotto Canal
ore 20,45
Direzione artistica
Corrado Orlando
Matteo Segafreddo
www.ilunedidellamusica.it
È con grandissimo orgoglio che ci apprestiamo
quest'anno a celebrare il decimo anniversario de “I Lunedì
della musica”. Dal suo esordio la rassegna ha rappresentato un'occasione eccezionale per il nostro Comune per
vivere un'esperienza musicale e culturale di altissimo
livello e per ospitare un ricco parterre di Artisti di fama
nazionale e internazionale.
Per questo, malgrado non sia stato facile - soprattutto ora - mettere insieme le forze economiche per la nuova
edizione così ricca e impegnativa, l'Amministrazione
Comunale ha inteso appoggiare con entusiasmo e
convinzione le proposte pervenutele.
Sentiamo di dover essere particolarmente grati ai
nostri concittadini, i Maestri Corrado Orlando e Matteo
Segafreddo, per aver voluto farsi carico in prima persona,
con molta passione e impegno, di questo appuntamento
annuale. Un grazie speciale va anche alla Società
Filarmonica, al Lascito Fondazione Canova di Crespano,
all'Associazione Italia Nostra dei Comuni dell'Asolano e
alla Casa di Riposo “Aita”: un sodalizio proficuo che, anno
dopo anno, uniti da comunanza di idee e obiettivi, permette la realizzazione pratica di questo evento.
Auguriamo a questo appuntamento il pieno
successo che merita, nella speranza che, in futuro, possa
fare ancora dei passi in avanti, crescere, completarsi e
ricevere i tutti i riconoscimenti che merita.
Il Sindaco
Annalisa Rampin
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Lunedì 26 Maggio 2014
ore 11,30
CONFERENZA STAMPA
di presentazione
della 10^ edizione 2014
de
idella
Lunedì
Musica
a cura di
Matteo Segafreddo e Corrado Orlando
presso
Villa Emo
Fondazione Villa Emo Onlus
Via Stazione, 5 - 31050 Fanzolo di Vedelago (TV)
Tel. 0423 476334
www.villaemo.org
Interverranno personalità istituzionali
e dei mass media
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I LUNEDÌ DELLA MUSICA - X Edizione 2014
"Contaminazione creativa”
La contaminazione creativa è un plus-valore. Le visioni
si amplificano includendo materiali diversi. L'aggancio
di mondi lontani accresce le possibilità all'infinito.
La progettazione musicale proposta per la X Edizione
2014, presenta un tratto estetico in cui la dimensione
dell'arte universale viene articolata nell'ambito degli
eventi concertistici programmati: UN AUTENTICO
VIAGGIO NEL TEMPO DAL “CLASSICO” ALLA
CONTEMPORANEITÀ, con una Sezione dedicata alla
NUOVA MUSICA.
Musicalmente la contaminazione viene qui vista in prospettiva stilistica in cui le diverse opere creative si articolano in una dimensione artistica comune.
Tali eventi concertistici esprimono una concettualità che
evidenzia il modello compositivo, quale elemento fondamentale riguardo alla dimensionalità relativa alla contaminazione globale del pensiero umano, nelle sue varie
angolature culturali ed espressive.
Matteo Segafreddo, compositore
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2004 -2014:
dieci anni di grande Musica
a Crespano del Grappa (TV)
Venerdì 6 giugno 2014
Concerto Straordinario
per i dieci anni del "Festival"
Teatro del Collegio “S. Maria Bambina del Belvedere”
Musiche di W. A. Mozart, G. Rossini, M. Segafreddo, B. Bartok
Orchestra da Camera “Gruppo d'Archi Veneto”
Corrado Orlando - clarinetto
Giovanni Porcile - direttore
Lunedì 9 giugno 2014
Il Trio per clarinetto,
violoncello e pianoforte
nella musica romantica
e neoclassica
Chiesetta Centro “F. Aita”
Musiche di R. Schumann, J. Brahms
Corrado Orlando - clarinetto
Luca Simoncini - violoncello
Davide Furlanetto - pianoforte
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Lunedì 16 giugno 2014
Gomalanbrass
Spettacolare Quintetto di ottoni
tra musica antica e cinema
“Villa Manfrotto Canal” via Gherla
Musiche di A. Gabrieli, G. Verdi, G. Puccini,
E. Morricone, K. Ohno e AA. VV.
GOMALANBRASS
Marco Pierobon, Marco Braito - trombe
Nilo Caracristi - corno
Gianluca Scipioni - trombone
Stefano Ammannati - tuba
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Lunedì 23 giugno 2014
Dal Teatro alla Scala,
il Duo per violino e pianoforte
dal Classicismo all'Avanguardia
Chiesetta Centro “F. Aita”
Musiche di W. A. Mozart, M. Ravel,
M. Segafreddo, L. van Beethoven
Francesco Manara - violino
(Primo Violino Solista dell'Orchestra
del “Teatro alla Scala” di Milano)
Francesco De Zan - pianoforte
In collaborazione artistica con
XXIII Festival delle Colline Trevigiane
5 aprile - 27 giugno 2014
CONCERTI
D’ALTAMARCA
2014
VIDOR / FARRA DI SOLIGO / MIANE /
VALDOBBIADENE / VITTORIO VENETO /
CISON DI VALMARINO / TARZO /
CONEGLIANO / SUSEGANA / FOLLINA
PERCORSI ESTETICO-MUSICALI
a cura di Matteo Segafreddo
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Venerdì 6 giugno 2014
Concerto Straordinario
per i dieci anni del “Festival”
Teatro del Collegio “S. Maria Bambina”
Musiche di W. A. Mozart, G. Rossini,
M. Segafreddo, B. Bartòk
Orchestra da Camera
“Gruppo d'Archi Veneto”
Corrado Orlando - clarinetto
Giovanni Porcile - direttore
W. A. Mozart (1756-1791)
Divertimento in re magg. n. 1 KV 136 per archi
Allegro - Andante - Presto
G. Rossini (1792-1868)
Introduzione, tema e variazioni
per clarinetto e orchestra
Clarinetto: Corrado Orlando
M. Segafreddo
Ricordi al futuro per orchestra d'archi (2014)
(prima esecuzione assoluta)
Dedicato all'Orchestra da Camera
“Gruppo d'Archi Veneto”
B. Bartok (1881-1945)
Danze popolari rumene
Violino solista: Giorgio Pavan
Corrado Orlando - clarinetto
Giovanni Porcile - direttore
Orchestra da Camera “Gruppo D'Archi Veneto”
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Percorso estetico-musicale
Divertimento per archi n. 1 in re maggiore,
K 136 (K 125a) di Wolfgang Amadeus Mozart
Movimenti: Allegro (Re magg.), Andante (Sol magg.),
Presto (Re magg.)
Il Divertimento K. 136 per soli archi, fu scritto nel febbraio
del 1772 a Salisburgo e appartiene alla produzione strumentale del Mozart sedicenne, che assorbe e assimila esperienze e stili specialmente della scuola barocca e della Sinfonia d'opera italiana. Si tratta di composizioni articolate in
tre tempi con Allegri e Andanti alternati, molto vicine al
Quartetto e alle Sinfonie per archi, senza oboi e corni.
I Divertimenti, come del resto le Cassazioni, le Serenate, sono
legati al gusto settecentesco della musica d'insieme e riflettono una struttura formale, in cui si alternano movimenti
di danza e passaggi solistici e virtuosistici, evidenziando
limpidezza e trasparenza quasi quartettistica del suono e
fusione del gruppo strumentale.
Il Divertimento K. 136 inizia con un Allegro brillante e brioso, caratterizzato da due temi distinti, nell'ambito di un
ampio discorso armonico modulato tra le tonalità di Mi e
di Si minore. L'Andante riflette lo stile galante all'italiana ed
è formato da tre elementi musicali di breve respiro, cui fa
seguito un lungo ritornello con il disegno del primo violino in evidenza. Il Presto finale si connota per la sua musicalità spigliata e frizzante permeata anche da un fugato ben
strutturato.
Introduzione, tema e variazioni per clarinetto e orchestra
di Gioachino Rossini
«Universalmente noto come grande autore di opere, fin da giovane Gioachino Rossini non disdegnò la musica strumentale, scrivendo, tra l'altro, sei “Sonate a quattro” per archi (due violini,
viola e violoncello), sei Quartetti per fiati (flauto, clarinetto,
corno e fagotto), due Sinfonie, e alcuni altri lavori per piccole formazioni cameristiche.
Più volte egli ebbe a proporre il genere del “Tema con variazioni”,
il quale assecondava pienamente la sua fantasia sbrigliata e si
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confaceva a quella sua abilità melodico-creativa che, traendo
spunto da un nucleo ispirativo, si dipanava poi in un effervescente gioco di deviazioni ritmiche, armoniche e melodiche di cui
il canto costituiva l'elemento dominante, lasciando così trasparire la primaria inclinazione musicale dell'autore.
È questa la cifra dominante dell'“Introduzione, tema e variazioni
per clarinetto e orchestra”, in cui il carattere “operistico” affiora
non solo nel ricorrere di elementi riconducibili alla cantabilità “italiana”, ma anche in molti moduli espressivi che sembrano avvicinare il tessuto strumentale a quello vocale.
L'esposizione iniziale è una corposa pagina di levigata cantabilità
affidata al clarinetto e poi ripresa dall'orchestra, con cui il solista
intesse un dialogo articolato in più variazioni, che richiedono al
clarinettista un'abilità virtuosistica e doti strumentali di
prim'ordine, oltre che una capacità interpretativa di elevato livello.
Caratteristiche, queste, perfettamente connaturate al M° Orlando, con cui l'Orchestra ha avuto l'onore e la gioia di collaborare,
potendone apprezzare non solo il solido bagaglio tecnico, ma
anche la competenza, l'intelligenza e la raffinata sensibilità musicale.»
Fiorella Foti
Ricordi al futuro per Orchestra d'archi (2014)
di Matteo Segafreddo
Dedicato all'Orchestra da Camera
“Gruppo d'Archi Veneto” (prima esecuzione assoluta)
La partitura del brano Ricordi al futuro presenta un materiale compositivo di partenza le cui figurazioni sono riferibili alle seguenti sezioni:
[A] [B] [C] [D] [E] [F] [G] [H] [I] [J] [K]
Ogni sezione episodica è rappresentata da una grafica
musicale specifica ed appropriata. Le undici ambientazioni immaginifico-musicali, che sono globalmente sintetizzate nel titolo Ricordi al futuro, corrispondono esteticamente alla spazializzazione sonora dell'articolatoria musicale
e alla gestualità delle fluttuazioni timbrico-figurali relative alla strutturazione di ogni singolo evento. Queste ultime caratterizzano, all'interno delle diverse sezioni compositive, il percorso d'immaginazione variopinta, permeata
di introspezione storica con proiezione al futuro.
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Gli undici quadri episodici del brano sono scritti in “campo aperto” e tratteggiano un'unità stilistico-compositiva
che contestualizza unitariamente la struttura generale
della composizione.
Romàn népi tàncok (Danze popolari rumene)
per piccola orchestra, BB 76, SZ 68
di Béla Bartók
«Alcune suggestive foto d'epoca ritraggono agli inizi del Novecento il compositore magiaro Béla Bartòk (1881-1945) intento a
girare su un carretto trainato da un cavallo per le regioni
dell'Ungheria, della Transilvania e della Moldavia, munito di
un rudimentale grammofono registratore a cilindri di cera.
Lo scopo era quello di fissare i canti popolari della sua terra per
ricostruirne le sonorità, le caratteristiche armoniche e melodiche,
e Bartok lo fa attraverso una scrittura che raramente obbedisce a
regole e a formule codificate: il discorso si snoda invece secondo
un percorso libero, in modo tale da rispettare lo spirito genuinamente folklorico dell'ispirazione originaria.
A tale filone appartengono le sette “Danze popolari rumene”,
scritte originariamente nel 1915 per pianoforte, e poi rielaborate
per orchestra: ciascuna è contraddistinta da un titolo (Danza col
bastone - Girotondo - Sul posto - Danza del corno - Polka rumena
- Passettino di Belényes - Passettino di Nyàgra), che ne sintetizza
il carattere e fa riferimento a danze tipiche delle varie tradizioni
contadine.
Nel riproporle Bartok si astiene da qualsiasi operazione “colta”:
non altera mai la melodia primitiva, ma cerca piuttosto di riprodurne la forza intrinseca - che scaturisce ora da un trascinante
impulso ritmico, ora da un'intensa ispirazione lirica, - in modo
sobrio e sempre improntato ad un linguaggio di assoluta essenzialità.
A questi canoni il Gruppo d'Archi Veneto fa riferimento
nell'accostarsi al capolavoro del compositore ungherese, di cui
tenta di interpretare il pensiero musicale senza elementi ridondanti, ma lasciandone emergere la spontaneità, la semplicità e
l'immediatezza espressiva.»
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Lunedì 9 giugno 2014
Il Trio per clarinetto,
violoncello e pianoforte
nella musica neoromantica
e neoclassica
Chiesetta Centro “F. Aita”
R. Schumann
(1810-1856)
Adagio e Allegro op.70
per violoncello e pianoforte
R. Schumann
Tre Romanze op.94
per clarinetto e pianoforte
Nicht Schnell
Einfach,innig
Nicht Schnell
J. Brahms
(1833-1897)
Trio per clarinetto,
violoncello e pianoforte op.114
Allegro
Adagio
Andantino grazioso
Allegro
Corrado Orlando - clarinetto
Luca Simoncini - violoncello
Davide Furlanetto - pianoforte
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Percorso estetico-musicale
Adagio e Allegro in la bemolle maggiore per corno (o
violino o violoncello) e pianoforte, op. 70
di Robert Schumann
Movimenti: Adagio. Langsam, mit innigem Ausdruck
(Lab magg.), Allegro. Rasch und feurig (Lab magg.).
Etwas ruhigert (fa diesis min.)
Nel febbraio del 1849 a Dresda usciva di getto questa
mirabile opera destinata originariamente al corno "moderno", con le chiavi, in fa: sul manoscritto il titolo era
infatti Romanze und Allegro für Klavier und Horn. Tale titolazione si trasformò poi in: Adagio und Allegro für Klavier
und Horn, bzw. Oboe, Vìolin und Cello.
L'indicazione "bzw.", nelle edizioni italiane corrisponde ad un "oppure", sottolinea come questa composizione potesse essere eseguita con organici diversi, ad esempio quello con Franz Schubert al violino e Clara Schumann al pianoforte.
L'impiego del violoncello risulta particolarmente efficace sia nell'Adagio, che porta l'indicazione «Langsam,
mit innigem Ausdruck» (Lento con intima espressività)
e sia nell'Allegro («Rasch und feurig», rapido e con fuoco), in cui viene evidenziato uno spazio cantabile in un
Intermezzo che si riconnette alla grande melodia
dell'Adagio.
Tre Romanze per oboe (o violino o clarinetto)
e pianoforte, op. 94
di Robert Schumann
Movimenti: Nicht schnell (La min.), Einfach, innig (La
magg.), Nicht schnell (La min.)
Composte nel dicembre 1849, le tre Romanze dell'opera
94, evidenziano la componente timbrica come elemento fondamentale. Schumann suggerisce ad libitum lo
strumento, che può essere sostituito dal violino o dal
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clarinetto i quali rendono compiutamente l'idea della
Romanza.
Essenziali sono le indicazioni per i tre movimenti: Nicht
schnell, non veloce (per il primo e il terzo movimento),
Einfach, innig, intimo (per il secondo).
L'unità stilistica dell'opera è rappresentata dall'intensificazione dialogica dei due solisti; un colloquio fitto di
variazioni sommesse ma percepibili, le quali mutano,
all'interno delle frasi diatoniche, gli intervalli, i rapporti
tra le voci, i colori, e l'attrazione del racconto.
Trio in la minore per clarinetto,
violoncello e pianoforte, op. 114
di Johannes Brahms
Movimenti: Allegro (La min.), Adagio (Re magg.),
Andantino grazioso (La magg.). Trio (Re magg.), Allegro
(La min.)
Brahms, negli ultimi anni della sua vita, utilizzerà il clarinetto per musica da camera attraverso la collaborazione con il celebre virtuoso dell'epoca Richard
Mühlfeld. In questo contesto nasce il Trio op. 114, che è
stato composto nel 1891 ed è caratterizzato da
un'atmosfera elegiaca piuttosto contemplativa.
Il 1° tema dell'Allegro, che riassume il carattere di tutto il
movimento, presenta un inizio raccolto che si abbandona a momentanei impulsi espressivi. Il 2° tema propone
una parabola espressiva più serena e rotonda, attraverso un terzo motivo che conclude l'Esposizione. Lo Sviluppo è costituito da un'elaborazione di elementi,
soprattutto del primo tema, che si fonde direttamente
in una Ripresa velatamente strutturata, la quale ripropone i temi seguiti da una coda conclusiva, in cui la
trama musicale generale si dissolve gradatamente.
L'Adagio si apre con un motivo del clarinetto che viene
dolcemente intersecato dall'accompagnamento del pianoforte e che passerà poi al violoncello attraverso il controcanto del clarinetto. Il 2° tema appare più risoluto e
meno contemplativo. L'episodio centrale è costituito
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dal 1° tema che presenta una struttura essenziale ed
accompagnata da pizzicati del violoncello. I due gruppi
tematici vengono quindi riproposti con il complemento
di una coda finale.
L'Andantino grazioso è costituito da un motivo danzante
del clarinetto la cui melodia passa poi al pianoforte, per
evolvere successivamente ad una strutturazione di
frammenti nel modo minore. Nella seconda parte si articola un profilo di arpeggi a volte variato che prepara la
ripresa del tema iniziale completando il movimento.
L'Allegro presenta un tema costruito sull'antitesi tra la
suddivisione ternaria e binaria delle due frasi strutturali iniziali. La seconda di queste prepara il 2° tema di
carattere pensoso e severo, completato da un'idea tematica con funzione di coda. La ripresa variata del 1° tema,
contiene all'interno una sorta di piccolo sviluppo che si
riallaccia al 2° tema nella tonalità principale e
all'elemento tematico di coda.
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Lunedì 16 giugno 2014
GOMALANBRASS
Spettacolare Quintetto di ottoni
tra musica antica e cinema
"Villa Manfrotto Canal" via Gherla
G. Gabrieli
(1557-1612)
Sonata n. 5
G. Verdi
(1813-1901)
Nabucco Sinfonia
G. Puccini
(1858-1924)
Turandot Nessun Dorma
G. Verdi
Aida Ballabili e Marcia trionfale
E. Morricone
(1928)
Moments for Morricone
AA. VV.
Saces Brass
K. Ohno
Lupin the 3rd
GOMALANBRASS
Marco Pierobon, Marco Braito - trombe
Nilo Caracristi - corno
Gianluca Scipioni - trombone
Stefano Ammannati - tuba
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Percorso estetico-musicale
Questo concerto mette in evidenza le diverse specificità
linguistico-musicali, che si estendono dal 1600 ad oggi.
Infatti la musica contemporanea, per molti compositori, è permeata da quegli elementi teorico-estetici che già
nel '600 Barocco rappresentarono un'articolazione linguistica del pensiero compositivo di ricerca innovativa.
La Forma-Sonata, la Sinfonia, l'Opera lirica sono processi
tecnico-compositivi presenti dal periodo Classico ai
primi decenni del secolo XX.
Tali schemi, attuati anche nella forma del Concerto,
sono, in ambito moderno, elaborati attraverso modalità
compositive estremamente “libere” con specifiche progettualità ed obiettivi espressivi.
«Il Gomalan Brass Quintet è un gruppo d'ottoni eclettico ed
estremamente dinamico, costituito da cinque raffinati musicisti, prime parti in importanti orchestre italiane: Marco Braito (tromba), Marco Pierobon (tromba), Nilo Caracristi (corno), Gianluca Scipioni (trombone), Stefano Ammannati (tuba). Grazie all'avvincente sinergia tra abilità esecutiva e coinvolgimento teatrale, cifra distintiva del quintetto, il Gomalan
Brass si destreggia con disinvoltura all'interno di un repertorio vastissimo, che spazia dal rinascimento al melodramma e
alla musica contemporanea, senza disdegnare incursioni nel
repertorio della musica per film. Lo spettacolo proposto e continuamente rinnovato, e per la riconosciuta qualità musicale
e per la particolare verve istrionica dei componenti del quintetto, da dieci anni conquista pubblico e critica di tutto il mondo.»
www.gomalanbrass.com
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Lunedì 23 giugno 2014
Dal Teatro alla Scala
il Duo per violino e pianoforte
dal Classicismo all'Avanguardia
Chiesetta Centro "F. Aita"
W. A. Mozart
(1756-1791)
Sonata in Mib maggiore
KV 481 (1785)
per pianoforte e violino
Molto Allegro - Adagio - Allegretto
M. Ravel
(1875-1937)
Sonata in Sol maggiore (1927)
per violino e pianoforte
Allegretto - Blues (Moderato)
Perpetuum mobile (Allegro)
M. Segafreddo
Human II (1995)
per violino e pianoforte
L. van Beethoven Sonata n.9 il La maggiore op. 47
"Kreutzer" (1803)
(1770-1827)
per pianoforte e violino
Adagio sostenuto - Presto
Andante con variazioni
Finale (Presto)
Francesco Manara - violino
(Primo Violino Solista dell'Orchestra
del “Teatro alla Scala” di Milano)
Francesco De Zan - pianoforte
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Percorso estetico-musicale
Sonata n. 33 in mi bemolle maggiore
er violino e pianoforte, K 481
di Wolfgang Amadeus Mozart
Movimenti: Molto allegro (Mi b magg.), Adagio (La b
magg.), Allegretto con 6 variazioni (Mi b magg.)
Questa Sonata, composta nel dicembre del 1785, presenta un assoluto equilibrio formale dei tre movimenti
di cui è formata, iscrivendosi tra i componimenti della
piena maturità mozartiana. L'Esposizione del movimento iniziale, Molto allegro, contiene tre temi presentati con una strutturazione precisa e riproposti, poi, nel
riepilogo conclusivo. Uno dei soggetti tematici riemerge nella coda ed è edificato su uno dei modelli motivici
della Sinfonia «Jupiter». L'Adagio è un tema variato che
presenta diverse modulazioni armoniche e due ritornelli in cui è evidente l'interessante processo creativo e
di intensa spiritualità mozartiana. L'Allegretto fonda la
sua impostazione compositiva su sei eleganti Variazioni
di un tema formato da una ventina di battute. La Variazione finale si evolve passando dall'Allegretto all'Allegro
attraverso una mirata modificazione del percorso ritmico-articolatorio.
Sonata n. 2 in sol maggiore per violino e pianoforte
di Maurice Ravel
Movimenti: Allegretto (Sol magg.), Blues. Moderato (La b
magg.), Perpetuum mobile. Allegro (Sol magg.)
Questa Sonata, composta tra il 1923 e il 1927, è l'ultima di
Ravel nell'ambito della musica da camera. Egli scelse,
nella progettualità compositiva, di riannodarsi agli schemi formali della tradizione mitteleuropea, all'articolazione in tre movimenti, agli archetipi beethoveniani,
ad esempio della Kreutzer. In un altro ambito, invece, egli
aderisce agli aspetti esotici inconsueti, intitolando Blues il
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secondo tempo che presenta certi atteggiamenti strumentali di sapore jazzistico.
Il primo movimento, Allegretto, presenta un'Esposizione con non meno di quattro idee, la prima delle
quali è di carattere pastorale, la seconda si caratterizza
per lo staccato a note ripetute, la terza idea appare marcatamente espressiva e la quarta presenta una successione di accordi perfetti. I quattro soggetti tematici conducono ad una specie di riequilibrio lirico del materiale
motivico. Nella ripresa appare un suggestivo cantabile
che sfumerà in dissolvenza assieme al materiale compositivo dell'intero movimento.
L'indicazione Moderato, del secondo tempo, Blues,
abbonda di sincopi e in esso traspare un certo gusto
improvvisativo arricchito anche da una successione di
glissandi.
Perpetuum mobile, Allegro è il movimento in cui, dopo
aver preso l'avvio con l'idea in staccato del primo tempo, si ascolta la ricomparsa di incisi motivici dei due
tempi precedenti, variati leggermente o in modo più
incisivo.
Human II per violino e pianoforte (1995)
di Matteo Segafreddo
Il brano, originariamente Human per viola e pianoforte,
è stato commissionato, per questo organico nel 1991,
dalla SOCIETÀ UMANITARIA di Milano. Nel 1995 è
stata realizzata la versione Human II per violino e pianoforte.
Human II è un brano impostato secondo una pianificazione compositiva costituita da due entità esteticomusicali rappresentate dal violino e dal pianoforte, che
creano un'unica compagine di colorazione timbrica nel
momento ricettivo.
Infatti la “dialogica” conseguente è una risultante delle
sequenze, anche con caratteristiche socio-culturali, che
si interfacciano in una dimensione relativa ad un unico
ambito “gestuale” e sonoro.
Il percorso estetico-musicale del brano, presenta artico-
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lazioni estremamente eterogenee, sia riguardo ai “dialoghi” fra gli strumenti, sia nelle fluttuazioni timbricofigurali e metrico-aleatorie, presenti in modalità
costante.
Tale strutturazione tratteggia un'unità stilisticocompositiva che è presente nella dimensione espressiva generale del brano.
Sonata per violino e pianoforte n. 9 in la maggiore,
p. 47 "a Kreutzer" di Ludwig van Beethoven
Movimenti: Adagio sostenuto. Presto (La min.), Andante
con variazioni (Fa magg.), Finale. Presto (La magg.)
La Sonata op. 47 fu composta tra il 1802 e il 1803 e fu eseguita, in prima assoluta, dal violinista mulatto George
Bridgetower e da Beethoven il 24 maggio 1803, nella
sala dei concerti dell'Augarten. Il violinista Bridgetower avrebbe dunque meritato la dedica della Sonata,
ma al momento della pubblicazione, avvenuta nel 1805,
figurò come dedicatario il celebre violinista francese
Rodolphe Kreutzer, che Beethoven già conosceva ed
apprezzava anche se Kreutzer non eseguì mai la Sonata,
per lo meno in pubblico. La grande popolarità di questa
Sonata, ormai denominata a Kreutzer, è stata conquistata, dalla seconda metà del secolo, attraverso le esecuzioni di Joseph Joachim con Clara Schumann. Nel 1889
la pubblicazione del romanzo di Tolstoj "La sonata a Kreutzer" decretò un ulteriore balzo in avanti alla fama del
pezzo, soprattutto del primo tempo.
La Sonata op. 47 fu creata nel periodo in cui Beethoven
iniziava a sperimentare forme che, pur non uscendo
dall'impianto tradizionale, dilatavano di molto le
dimensioni architettoniche degli schemi trasmessi
dalla tradizione. Beethoven impiega, in questa composizione, anche l'introduzione in movimento lento, il
quale è assai breve rispetto alle proporzioni del primo
tempo.
Questo movimento, che porta l'indicazione del Presto, è
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formato da tre piccoli nuclei: le poche note iniziali, la
serie di suoni staccati del violino e punteggiati ritmicamente dagli accordi del pianoforte, i tre accordi finali.
Da questi elementi, Beethoven elabora un appassionato
moto perpetuo, che si arresta solo al 2° elemento tematico, dopo il quale viene ripreso il moto perpetuo, che confluisce in un 3° tema. La forza drammatica di questo
tema lo riconosce quale terzo protagonista della scena e
su di esso è basato in gran parte lo sviluppo.
Se nel primo movimento predomina una tensione dinamica generale, nel secondo, invece, vige il momento
generale di una serenità trasfigurata. In questo movimento la forma è costituita da un Tema con variazioni, il
quale segue lo schema di una canzone divisa in tre parti
(A - B - A) con ripetizione delle diverse sezioni. Le
prime due variazioni seguono il concetto del rafforzamento della densità ritmica. Nella terza variazione, in
modo minore, i due strumenti suonano nel registro
medio e grave. La quarta variazione presenta una
sovrapposizione di ornamentazioni con stile “barocco”, che rende molto eterogeneo l'insieme ritmico. Il
secondo tema termina in una coda proporzionalmente
ampia.
Il terzo movimento è impostato ritmicamente sullo
schema di Tarantella e nella forma-sonata. Il flusso articolatorio ininterrotto, è frazionato da un breve episodio
nella forma di corale.
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& - Artisti - &
Concerto di Venerdì 6 Giugno 2014
Orchestra da Camera “Gruppo d'Archi Veneto”
Nata nel 2003 da un'idea di Fiorella Foti (che, oltre a farne
parte, ne cura dall'inizio anche la Direzione Artistica),
l'Orchestra è prevalentemente formata da musicisti trevigiani, molti dei quali hanno collaborato con importanti
orchestre italiane, sotto la bacchetta di Direttori come
L.Maazel, R. Muti, C. Abbado.
Tra i più prestigiosi concerti tenuti in questi anni
dall'Ensemble (quasi novanta), spiccano i due appuntamenti a fianco del Coro Filarmonico Trevigiano “Sante
Zanon”, nella suggestiva Basilica Superiore di Assisi
(2007), e, con la medesima formazione corale, i concerti in
Puglia culminati nell'animazione delle celebrazioni per il
40° anniversario della morte di Padre Pio, alla presenza del
Segretario di Stato Vaticano card. T.Bertone e diretta televisiva su “Sky” (2008).
Oltre ai concerti effettuati nel quadro degli eventi a ricordo
di Canova e Palladio, in unione con il Coro “En clara vox”,
e a collaborazioni con prestigiosi solisti e Ensembles (Giuliano Carmignola, Walter Vestidello, Leonora Armellini,
Markus Placci, Sonatori de la Gioiosa Marca, Gemma Bertagnolli, Susanna Moncayo von Hase, Corrado Orlando,
Enrico Bronzi ecc….), vanno segnalate varie importanti
esibizioni al Teatro Comunale di Treviso, dove dal 2009
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l'Orchestra è invitata ogni anno a tenere l'ormai tradizionale “Concerto di Santa Cecilia”, organizzato in cooperazione con l'Associazione Musicale “F.Manzato”.
Negli anni 2010-2013 l'Ensemble ha realizzato il progetto
del direttore d'orchestra M° Francesco Fanna finalizzato
alla riscoperta delle Messe Brevi di Haydn e Mozart, con
pregevoli esecuzioni in una cornice di grande rilievo quale
la Chiesa di S.Rocco a Venezia.
È partner dal 2010 del Coro “Academia Ars Canendi”,
diretto da Manuela Meneghello, nel progetto ideato dal
direttore d'orchestra M° Luis Szaràn, per la valorizzazione
delle musiche delle Riduzioni Gesuitiche dell'America
Latina. Tra il 2009 e il 2011 il “Gruppo d'Archi Veneto” ha
effettuato tre tournées in Grecia, e ha inoltre tenuto concerti in Italia e Austria in collaborazione con la “StadtOrchester Lienz”, riportando sempre grande successo di pubblico e di critica.
Violini: Giorgio Pavan (I° violino solista) - Lorenza Bano Penelope Bertolo - Giovanna Damiano - Fiorella Foti Hanny Killaars - Klodiana Lushka - Stefano Pavan - Manuele Pestrin - Giulia Pontarolo - Irene Russo - Dora Serafin Silvia Valisena - Mariella Viscuso
Viole: Gianni Carmignola - Filippo Fiorentin - Sarah Mazzoleni - Marcella Campagnaro
Violoncelli: Giovanni Cavallin - Filippo Piovesan - Odilla
Sonda
Contrabbasso: Luigi Rattin
www.gruppodarchiveneto.it
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Corrado Orlando clarinetto
Primo clarinetto solista dell'Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova, dopo gli studi al Conservatorio di Musica
“A.Steffani” di Castelfranco Veneto, frequenta l'Accademia “Lorenzo Perosi” di Biella studiando con Antony
Pay e consegue il Diploma di Alto Perfezionamento al Conservatorio Superiore di Lugano nella classe del clarinettista Fabio Di Càsola, del quale diviene assistente ai corsi di
perfezionamento.
Intensa è l'attività solistica e di musica da camera che lo
vede impegnato in recital in Italia, Austria, Svizzera, Germania, Cina, Malesia, Thailandia e Giappone nonché ospite di importanti Festival quali: Festival “Settembre Musica” di Firenze e Torino, al “Bologna Festival”,per il Musikverein di Regensburg, per il Festival del Teatro A.Roldan
dell'Havana,per il Festival di Salisburgo, al 57° Festival
Internazionale “Primavera di Praga”, al 29° Festival della
Valle d'Itria,al Ravenna Festival 2008.
Collabora regolarmente con musicisti quali Salvatore
Accardo, Piero Toso, Bruno Canino, Massimo Somenzi e
Mario Brunello. Ha collaborato come primo clarinetto con
l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, con
l'Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, con
l'Orchestra del Teatro la Fenice di Venezia, con l'Orchestra
della Fondazione Arena di Verona, con l'Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari, con l'Orchestra del Teatro Regio di
Parma, con l'Orchestra da Camera di Padova, con la Chamber Orchestra of Europe, con l'orchestra del Musichkolle-
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gium Winterthur, Lyric Opera di Chicago suonando con
direttori quali Claudio Abbado, Lorin Maazel, Giuseppe
Sinopoli, M.W.Chung, Fabio Luisi, Gary Bertini, Antonio
Pappano, Sir Neville Marriner ,Daniel Harding. Ha effettuato registrazioni radiofoniche per Radio Rai Tre, ORF,
Radio di Monaco e inciso per Mondo Musica il Quintetto
op.115 per clarinetto e archi di J.Brahms.
Affianca all'attività concertistica quella didattica tenendo
master class e corsi di perfezionamento e di recente è stato
docente nella cattedra di clarinetto presso il Conservatorio
“G.Nicolini” di Piacenza.
Corrado Orlando suona clarinetti
Buffet Crampon “Tosca”.
Giovanni Porcile direttore d'orchestra
Giovanni Porcile, dopo aver conseguito il diploma in Violoncello nella
classe di Nevio Zanardi presso il Conservatorio “Nicolò Paganini” di Genova e parallelamente all'attività di “Secondo Violoncello” presso il Teatro
“Carlo Felice”, ruolo che ricopre dal
1985 per concorso, ha intrapreso lo
studio della composizione e si è
diplomato in Direzione d'orchestra al
Corso triennale dell'Accademia Musicale Pescarese sotto la guida di Donato Renzetti.
Ha frequentato come allievo effettivo i corsi di perfezionamento tenuti da Myung Wung Chung presso l'Accademia
Musicale Chigiana di Siena e da numerosi altri maestri tra
cui Alexander Anissimov e Piero Bellugi.
Ha seguito il corso tenuto da John Eliot Gardiner presso la
Bachakademie di Stuttgart.
Ha diretto per sei anni la “Schola Cantorum” della antica
Chiesa Plebana di S. Siro di Genova Nervi.
Ha diretto, tra le altre, l'Orchestra ed il Coro del Teatro
“Carlo Felice” in diversi concerti tra cui il Requiem di
Mozart nella cattedrale di San Lorenzo alla presenza di
S.E. il Cardinale Bagnasco, l'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, l'Orchestra Filarmonica Giovanile di Genova, l'Ensemble Hyperion, l'Orchestra “Mario Gusella”.
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Ha fondato l'Orchestra da Camera del Carlo Felice che ha
diretto in un vasto repertorio dal '700 alla produzione contemporanea.
Ha collaborato, in veste di direttore d'orchestra, con il
musicattore Luigi Maio per la diffusione del teatro da
camera mettendo in scena capolavori della letteratura del
secolo scorso come “'Histoire du Soldat” di Stravinsky e
“Façade” di Walton, e realizzando nuovi spettacoli ispirati alla parte più rappresentativa del repertorio lirico come
“Die Zauberflote” di Mozart.
È attento divulgatore dell'opera lirica presso il pubblico
più giovane, attività che lo ha portato a revisionare, in collaborazione con alcuni colleghi, L'Elisir d'amore di Donizetti e a dirigerne il relativo spettacolo andato in scena
all'Auditorium “Montale” e riproposto, tra l'altro, per i
piccoli ospiti dell'Ospedale Gaslini.
Per lo stesso Ospedale pediatrico ha diretto il Te Deum di
Charpentier in occasione del 75° anniversario di Fondazione.
La lunga collaborazione con il compianto Bruno Bartoletti
lo ha portato ad essere suo assistente personale nella preparazione di opere del grande repertorio lirico quali
Turandot, Madama Butterfly, Manon Lescaut, Macbeth,
Jenufa, Assassinio nella Cattedrale, Austieg und fall der
Stadt Mahagonny, Mefistofele, Il Corsaro, collaborazione
che gli ha consentito di attingere a quel particolare modo
di interpretare e vivere l'opera lirica del '900 che ha visto in
Bruno Bartoletti l'ultimo grande testimone.
E' stato assistente di Donato Renzetti nella preparazione
di Bohème, Rigoletto, Nabucco e Turandot.
È stato assistente di Fabrizio Maria Carminati nelle produzioni di Traviata, Cavalleria Rusticana, Pagliacci, Francesca da Rimini, L'amico Fritz, Aida e diversi concerti sinfonici.
Ha diretto “La Casa dei mostri” di Paolo Furlani, opera
vincitrice della III edizione del concorso “Quarant'anni nel
2000” organizzato dalla federazione CEMAT di Roma,
messa in scena dal Teatro “Carlo Felice” ed al “Teatro
Comunale” di Firenze.
Il Gran Teatro “La Fenice” di Venezia lo ha scritturato per
una ulteriore produzione della stessa opera.
L'esecuzione di alcuni concerti da lui diretti è stata trasmessa da RAI Radio TRE, Radio Classica e Radio Vaticana.
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Concerto di Lunedì 9 Giugno 2014
Luca Simoncini violoncello
Luca Simoncini si è diplomato col massimo dei voti, la lode
e menzione speciale al Conservatorio "A.Boito" di Parma,
sotto la guida del M° Franco Rossi del quale ha seguito
anche i Corsi di Musica da camera presso il Conservatorio
di Firenze.
Si è esibito in diversi Teatri, tra cui La Scala di Milano, in
concerti dedicati all'Arte della Fuga di Bach con i Maestri
Borciani, Pegreffi (cd Nuova Era 6744/45). Ha collaborato
come solista, con i Solisti Veneti, i Nuovi Virtuosi di Roma
e i Solisti di Mosca in tournée che hanno spaziato
dall'Europa al Giappone. Ha collaborato con numerosi
artisti: Pier Narciso Masi, Benedetto Lupo, BorisPetrushansky, Andrea Lucchesini,Domenico Nordio, Massimo
Quarta, Marco Rizzi, Marco Rogliano, Pavel Vernikov, Corrado Giuffredi e Anthony Pay, Danilo Rossi, Simonide Braconi, Enrico Dindo, nonché con il Quartetto Borodin , con il
maestro Giuseppe Sinopoli, con l'Orchestra Mozart diretta
dal Maestro Claudio Abbado. È invitato come membro di
Commissioni giudicatrici di Concorsi Nazionali e Internazionali di Musica da Camera e Violoncello. Tiene masterclass di violoncello e musica da camera in diverse istituzioni, in Italia e all'estero. Suona su uno strumento del 1737 di
Gregorio Antoniazzi appartenuto a Gaspar Cassadò.
Per Bottega Discantica incide l'opera integrale di F. Mendelssohn, per violoncello e pianoforte, in duo con Andrea
Carcano. Successivamente le Sei Suites di Bach per violon-
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cello solo.
Dalla fondazione è violoncellista del Nuovo Quartetto Italiano, con il quale si è esibito in tutta Europa, Giappone,
Stati Uniti, Unione Sovietica, meritando ampi riconoscimenti.
Il Nuovo Quartetto Italiano ha collaborato per oltre un
decennio con il tenore José Carreras .
Per le incisioni discografiche ha ricevuto i più alti riconoscimenti della critica speializzata: Stella d'oro, Diapason
d'or, Choc du Monde de la Musique, Prestige, Gran Prix
du Disque con Claves, Emi, Adda, Nuova Era.
Davide Furlanetto pianoforte
Davide Furlanetto, nato a Bolzano nel 1975, si diploma
presso il conservatorio “C. Monteverdi” di Bolzano con il
massimo dei voti sotto la guida di A. Bambace.
Consegue nel 2006 il Diploma Accademico di II livello in
Musica da Camera presso il Conservatorio “F. Venezze” di
Rovigo con 110 e Lode.
Ha seguito corsi di perfezionamento con V. Pavarana, R.
Zadra, B. Lupo , M. Mika e P. Masi. Inoltre ha frequentato il
corso per maestro accompagnatore tenuto a Treviso dalla
Prof.ssa E. Ferrari ed il corso di composizione presso il Conservatorio di Rovigo. È stato premiato in concorsi nazionali e internazionali, tra i quali ha ottenuto il 1° premio ai concorsi di “Pianello di Valtidone”, “Isole Borromee”, “F.Forgione” e “I Giovani per i Giovani” di Ravenna (2003).
Svolge attività come solista, camerista e pianista collaboratore. Ha suonato con noti musicisti (S. Mead, C.Colombo,
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A. Travaglini, R. Malfatto,L. Paccagnella, L. Simoncini
ecc), in varie città italiane, tra cui: Trento, Sala Filarmonica ;
Bolzano, Società dei Concerti; Padova, Accademia Galileiana, Auditorium Pollini, Palazzo del Bo'; Brescia, Pomeriggi Musicali; Treviso, Frammenti d'Estate; Robvigo,
Società dei Concerti; Stresa, Venezia, Rovigo (Conservatorio), Arquà, Portogruaro, Austria, ecc. Si è esibito con
l'orchestra del Conservatorio di Bolzano nell'esecuzione
del Concerto op.18 n°2 di S.Rachmaninov (1997).
Lavora attualmente da diversi anni (dal 2006) come pianista collaboratore delle classi di archi e fiati presso i Conservatori “F. Venezze” di Rovigo e “C.Pollini” di Padova,
dove ha insegnato per due anni “Prassi degli strumenti a
tastiera e pratica del repertorio vocale da camera” (200910). Ha collaborato inoltre, sempre come pianista accompagnatore, presso l'Istituto Musicale “Manzato” di Treviso, presso l'Accademia Musicale Ca' Zenobbio di Treviso
con il clarinettista M° F. Meloni (primo clarinetto della Scala), presso i Corsi Estivi di Perfezionamento di Carloforte
(2007) e La Maddalena (2008) con il clarinettista A. Travaglini e con il Soprano M.Zampieri. Attualmente è impegnato dal 2009 come pianista collaboratore presso il Corso
Annuale di Alto Perfezionamento a Sacile con il violoncellista L.Simoncini; in questa stessa sede ha partecipato, sempre dal 2009, a tutte le edizioni del Festival Estivo sempre
come pianista collaboratore di L.Simoncini. Nell'agosto
del 2013 ha partecipato, sempre come pianista collaboratore di L.Simoncini, alle “Vacanze Musicali ad Urbino”.
Ha ottenuto inoltre il Diploma al Corso biennale di Acustica ed Accordatura presso il Conservatorio di Rovigo, dove
ha ottenuto il Diploma Accademico di II livello in Discipline Musicali con una tesi sul calcolo delle cordiere dei pianoforti tardo-romantici. Da questo interesse è nata, tra
l'altro, la sua attività di promozione per il restauro del pianoforte d'epoca Pleyel di proprietà dell'Accademia Galileiana di Scienze, Lettere ed Arti di Padova; su tale strumento, del quale attualmente segue la manutenzione dopo il
restauro del 2005, organizza ormai da anni rassegne di concerti quali: “Progetto Chopin”(2008), “Progetto 1894”
(2009), “Progetto Beethoven” (2010), “I concerti
dell'Accademia”, “Progetto Musica dell'Ottocento” (2011)
e “Progetto Musica.it” in collaborazione con l'Università
di Padova.
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Concerto di Lunedì 16 Giugno 2014
Gomalan Brass Quintet
Il Gomalan Brass Quintet è un gruppo d'ottoni eclettico ed
estremamente dinamico, costituito da cinque raffinati
musicisti, prime parti in importanti orchestre italiane:
Marco Braito (tromba), Marco Pierobon (tromba), Nilo
Caracristi (corno), Gianluca Scipioni (trombone), Stefano
Ammannati (tuba). Grazie all'avvincente sinergia tra abilità esecutiva e coinvolgimento teatrale, cifra distintiva del
quintetto, il Gomalan Brass si destreggia con disinvoltura
all'interno di un repertorio vastissimo, che spazia dal rinascimento al melodramma e alla musica contemporanea,
senza disdegnare incursioni nel repertorio della musica
per film. Lo spettacolo proposto e continuamente rinnovato, e per la riconosciuta qualità musicale e per la particolare verve istrionica dei componenti del quintetto, da dieci
anni conquista pubblico e critica di tutto il mondo.
Ad appena due anni dalla fondazione, nel novembre 2001,
il gruppo si aggiudica il primo premio al Concorso Internazionale “Città di Passau”, uno dei più prestigiosi riconoscimenti a livello mondiale nel campo della musica per
ottoni, guadagnandosi la stima di illustri direttori
d'orchestra (Metha, Muti, Maazel, Pretre, Sinopoli, Giulini, Baremboim) e di ottonisti di rilievo internazionale,
come Roger Bobo, David Ohanian, Steven Mead, Dale Cle-
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venger e Froydis Ree Wekre, tutti concordi nell'annoverare il Gomalan Brass Quintett tra i gruppi più interessanti del panorama ottonistico internazionale.
I concerti del Gomalan Brass Quintet sono stati trasmessi
da svariate emittenti radiofoniche fra cui Bayerisches Rundfunk, Radio Vaticana, Radio Canada, Radio della Svizzera Italiana, Radio Classica, Radio Tre (per la quale il gruppo ha eseguito diverse prime mondali).
Il quintetto ha all'attivo quattro lavori discografici di cui i
primi due pubblicati da Summit Records. Il terzo (per
Naxos) Moviebrass, è stato fra i più scaricati dal sito classicsonline.com. Il quarto cd è stato pubblicato in proprio per
celebrare il primo decennale di attività: 1999/2009 Ten Years
Live.
Nel 2010 è uscito anche un DVD che racchiude il concerto di
LODI (Auditorium BNL) ed un documentario sul gruppo.
Hanno detto di loro:
"È un grande gruppo: virtuosismo e musicalità fuori dal comune" (Zubin Metha)
"Susciteranno in voi ogni emozione che siate in grado di provare" (Vince Di Martino)
"Il quintetto d'ottoni più affascinante che io abbia mai incontrato. Un concerto di questo gruppo straordinario è un'esperienza
indimenticabile" (Roger Bobo)
Marco Pierobon, Marco Braito - trombe
Nilo Caracristi - corno
Gianluca Scipioni - trombone
Stefano Ammannati - tuba
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Concerto di Lunedì 23 Giugno 2014
Francesco Manara violino
(Primo Violino Solista dell'Orchestra
del “Teatro alla Scala” di Milano)
Francesco Manara, violinista di chiara fama, nel 1992 è
stato scelto da R. Muti per ricoprire il ruolo di Primo Violino Solista dell'Orchestra del Teatro alla Scala ed ha vinto
anche il primo premio al concorso indetto dall'Orchestra
Filarmonica della Scala. L'anno successivo gli è stato assegnato il primo premio al prestigioso Concorso Internazionale di Ginevra. Si è esibito in qualità di solista con importanti orchestre tra cui l'Orchestra della Suisse Romande, la
Radio Bavarese, la Radio di Stoccarda e quella di Hannover, la Wiener Kammerorchester, la Tokyo Symphony,
l'Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e, in più occasioni, con la Filarmonica della Scala diretta da R. Muti. Nel
1998 ha debuttato al Lincoln Center di New York. Il suo
repertorio, che spazia da Bach ai contemporanei, comprende anche tutti i 24 capricci Op. 1 di Paganini, da lui eseguiti integralmente più volte in concerto, e tutte le Sonate e
la Partite di Bach. Francesco Manara è il fondatore del "Trio
Johannes", con cui ha vinto il secondo premio al Concorso
Internazionale di Musica da Camera dei Trio di Trieste e a
quello di Osaka. È docente di violino presso l'Accademia
Internazionale Superiore di Musica "L.Perosi" di Biella e
presso l'Accademia della Scala; è stato invitato a tenere
Masterclasses alla Manhattan School di New York. Suona
il Giovan Battista Guadagnini "ex Buckeburg" del 1773.
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Francesco De Zan pianoforte
Francesco De Zan, si è diplomato con lode in pianoforte
nel 1987 al Conservatorio di
Padova e si è perfezionato con
vari maestri quali Gino Gorini, Edith Fischer, Alexis Weissemberg, Martha del Vecchio
e Bruno Bettinelli (per la composizione). Un'intensa attività concertistica lo ha portato a
suonare con successo di pubblico e di critica in molte città
italiane ed estere, eseguendo
centinaia di concerti sempre
all'interno di consolidate Stagioni concertistiche e noti
Festival musicali. Da diversi anni si sta dedicando al repertorio cameristico collaborando con musicisti molto noti,
come: i violinisti Valery Oistrakh, Francesco Manara, Stefano Pagliani; i violoncellisti Christophe Coin, Patrick
Demenga e Daniel Grosgurin; il violista Vladimir Mendelssohn; il contrabbassista Franco Petracchi; gli Ensemble “I
Solisti della Scala” e “Quartetto d'Archi di Torino”.
Negli ultimi anni ha effettuato diverse tournées in Giappone, Korea, Taiwan, Spagna, Francia, Repubblica Ceca,
Macedonia, Slovenia, Kosovo, Austria, Germania e Islanda. Nell'estate 2011 è stato invitato dal Festival dei Due
Mondi di Spoleto a tenere la prima esecuzione assoluta del
melologo “La Realtà” su testi di P. P. Pasolini e musica di F.
E. Scogna con la partecipazione dell'attore Claudio Santamaria.
Contemporaneamente all'attività concertistica si è laureato in Filosofia nel 1994 presso l'Università Ca' Foscari di
Venezia. Ha curato la direzione artistica di di diversi festival internazionali in Veneto e in altre regioni italiane. È
docente di Musica da Camera presso il Conservatorio di
Cosenza.
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Matteo Segafreddo compositore
Diplomi in Composizione, in
Musica Corale e Direzione di
Coro, Diploma di Perfezionamento in Composizione presso l'Accademia Nazionale di
“S. Cecilia” di Roma con Franco Donatoni, si è aggiornato
in composizione con Luciano
Berio e Brian Ferneyhough
ed ha approfondito la linguistica della Musica per film
con Ennio Morricone. È presente in rassegne concertistiche e festivals in tutto il mondo. Le sue composizioni sono
state registrate dalla BRTN 3 di Bruxelles e dalla RAI, pubblicate presso le Edizioni Pizzicato Verlag Helvetia, Edipan, Chiola Music Press, Agenda, Eurarte, Taukay, Centro
Internazionale della Grafica, IDC Press, incise dalle case
discografiche Edipan, Artis Records, Rivoalto, Agenda,
Black Records e commissionate da Fondazioni LiricoSinfoniche, come Teatro La Fenice di Venezia, e da Associazioni Concertistiche, quali l'Orchestra Regionale Filarmonia Veneta e l'Ensemble InterContemporain di Parigi. Le
sue opere sono conservate presso Biblioteche nazionali ed
internazionali e presenti nei maggiori siti internet. La sua
attività è citata nelle Enciclopedie e Dizionari degli Artisti,
anche web. La sua musica è stata recensita nel 5° Canale
della Filodiffusione della RAI. Il musicologo Renzo Cresti
gli ha scritto una monografia pubblicata da Guido Miano
Editore di Milano. Già Segretario Nazionale della “Federazione Compositori Italiani”, è commissario di giuria in
Concorsi Internazionali di Composizione. Docente
all'Università, è Collaboratore del Programma di Ricerca
PRIN 2009 presso il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell'Università “Ca' Foscari” di Venezia e Coordinatore della Commissione di studio e ricerca “Didattica dei Processi creativi sonori e della Composizione” del “SagGEM”
Nazionale, presso il Dipartimento delle Arti dell'Università di Bologna. È relatore in vari Convegni nazionali ed
internazionali e coopera con personalità di chiara fama nei
settori artistico e scientifico-culturale. È autore di pubblicazioni scientifiche, didattiche e musicali, quali saggi e
monografie teorico-compositive per le Edizioni Cleup, Diastema, Pensa MultiMedia.
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Crespano del Grappa
TIPOGRAFIA
I Concerti saranno introdotti da una breve presentazione
del M° Matteo Segafreddo
Alla fine di ogni concerto il pubblico potrà rivolgere
domande e curiosità agli interpreti.
Lunedì 9 e 23 giugno: ingresso € 8,00
Venerdì 6 e lunedì 16 giugno: ingresso € 12,00
Abbonamento 4 concerti: € 30,00
Bambini e ragazzi fino a 16 anni e
Allievi Istituto Musicale N. Zardo: ingresso gratuito
Info e prevendita abbonamenti
presso Biblioteca Comunale, piazza San Marco,
dal lunedì al venerdì dalle ore 15,00 alle ore 19,00
tel. 0423 538516 - [email protected]
www.ilunedidellamusica.it
[email protected]