doc Copertina - Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari

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Anno XXVIII - no 1 Gennaio/Febbraio 2014
Via Palmieri, 47 Milano - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art.2 comma 20/b legge 662/96 - Fil .di Milano
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ADERENTE ALLA FEDERAZIONE MONDIALE
DELLE ASSOCIAZIONI VIGILI DEL FUOCO
VOLONTARI (F.W.V.F.A.)
G ENNAIO /F EBBRAIO 2014
RIVISTA UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE
NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI
Direttore Responsabile
Antonio Ascanio MANGANO
Segreteria Editoriale
Fabio MARANGONI
Comitato di Direzione
PRESIDENTE NAZIONALE: Roberto MUGAVERO
PRESIDENTE D’ONORE: Gino GRONCHI
VICE PRESIDENTI NAZIONALI: Luca BONELLO,
Rolando FAGIOLI e Giuseppe PARRINELLO
CONSIGLIERI NAZIONALI:
Lorenzo AROSIO, Sergio AURELI,
Claudio BALLESIO, Paolo BARBIN,
Alberto BIDDOCCU, Diego CORIASCO,
Erminio CAPPARONI, Paolo CORBETTA,
Giancarlo GIACHINO e Damiano LANDI.
Inviato di Redazione
Francesco MAZZILLI
Impaginazione e Grafica
SATECO [email protected]
Editore incaricato, ufficio abbonamenti
Sede centrale
Sicurezza Aziendale s.r.l.
Via Palmieri, 47 - 20141 Milano
tel. 02/89.500.256 - fax 02/89.500261
Agenzie per l’Italia
CEAT tel. 02/89.500.256
DIFFUSIONE S.M. tel. 055 2590284
Stampa:
LITOGRAFIA STEPHAN – GERMIGNAGA (VA)
w w w. a n v v f v. i t
FOTO
DI COPERTINA: INCENDIO ROTTAMI STABILIMENTO EX
ALFA ROMEO ARESE (MILANO).
EDITORIALE DEL PRESIDENTE
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EDITORIALE [A LATO]
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VATICANO RINGRAZIA VVFV DI TROINA (EN)
4
BREVI
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CHI SOCCORRE I SOCCORRITORI
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LETTERE IN REDAZIONE
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Abbonamenti:
Gratuita a Comandi e
Distaccamenti dei VV.F.
Sostenitori
€ 70,00
Benemerito da € 70,00 in su
Una copia
€ 8,00
Arretrati
€ 10,50
FLUSSO COMPETENZE ANVVFVV
16
PATENTI: ANCORA CHIARIMENTI
18
140° VVFV GRUGLIASCO
22
L’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari è
estranea alla gestione economica della rivista. Gli
articoli firmati corrispondono al pensiero dell’articolista e non impegnano né la Rivista né l’Associazione.
La Redazione si riserva il diritto di rifacimenti e correzioni di quegli articoli che a sua discrezione riterrà
opportuno modificare. E’ vietata la riproduzione
anche parziale di articoli, fotografie, disegni qui pubblicati, Il personale addetto alla raccolta di abbonamenti, non appartiene al Corpo Nazionale VV.F.
CITTADINI (ED ENTI) ENCOMIABILI
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GRISULANDIA E’ REGISTRATO
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TUTTI I VVF SIANO IN GRADO DI PRATICARE MANOVRE SALVAVITA
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UNA CASERMA AMPLIATA E…FINALMENTE RISCALDATA
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CHIARI: UN MEZZO D‘ECCELLENZA PER I VVF
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LE “DOMENICHE ROMANE” FUNZIONANO
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VVF VOLONTARI IN CAMPO
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Garanzia di riservatezza per gli abbonati
L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati
forniti dagli abbonati e la possibilita di richiederne
gratuitamente la rettifica o la cancellazione, scrivendo a: Sicurezza Aziendale srl - Via Palmieri, 47 20141 Milano.
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Pubblicità Inferiore al 70%
Aut. Trib. Milano n. 855/89
Via Palmieri, 47 - Spedizione in abbonamento postale - 45% - art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Fil. di Milano
EDITORIALE
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EDITORIALE
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L’anno 2014, da poco iniziato, vede la nostra Associazione impegnata nel
confronto con un tema che avrà futuri effetti ed esiti per l’intera categoria:
la revisione della normativa riguardante l’arruolamento, l’avanzamento e
l’impiego del personale VVF volontario.
Nel mese di Dicembre infatti il Capo del Corpo, Ing. Alfio Pini, ha provveduto, a seguito di una riunione appositamente convocata e nella quale sono
state illustrate le linee ispiratrici e alle quali si è attenuta l’Amministrazione
nella stesura del testo, a fornire una bozza atta a definire la revisione dell’attuale normativa vigente ovvero il D.P.R. 76/2004.
In tale contesto l’Associazione, quale componente effettivo della
“Commissione Mista con Compiti di Studio, Elaborazione e Formulazione
di Proposte sulle Problematiche relative alla Componente Volontaria dei
Vigili del Fuoco” ma, soprattutto, nell’ambito delle proprie finalità istituzionali che la vedono non solo promotrice dello sviluppo del volontariato
nell’ambito del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ma anche quale portavoce delle problematiche ed esigenze inerenti i compiti istituzionali svolti
dal personale volontario VVF, ha ritenuto opportuno condividere il testo
proposto con il Consiglio Nazionale ma anche con Sezioni, Delegazioni,
Associati e Distaccamenti onde poter verificare, nel modo più ampio e diffuso possibile, la valutazione espressa dal personale interessato in merito alle modifiche presentate
dall’Amministrazione.
Tale iniziativa, che vede per la prima volta una consultazione così capillare del nostro volontariato, ha voluto essere un segnale di massima trasparenza e pieno coinvolgimento degli associati in un processo, quello di revisione
dell’impianto normativo che regolamenta non solo le attività dei Vigili del Fuoco volontari ma anche dei loro
Distaccamenti e del servizio di soccorso e di istituto da essi reso, che darà forma al futuro assetto del nostro particolare volontariato.
Per questo l’Associazione, secondo un principio di piena democraticità, ha richiesto al Consiglio Nazionale, alle
Sezioni, alle Delegazioni, agli Associati e ai Distaccamenti di esprimere non solo un parere sul testo proposto ma
ha anche chiamato tutti a contribuire al processo di revisione sollecitando la formulazione di osservazioni e proposte da raccogliere in un elaborato che costituisca una costruttiva replica, ed una concreta proposta progettuale, per l’emanazione di una nuova norma per l’arruolamento, l’avanzamento e l’impiego dei Vigili del Fuoco
volontari.
La struttura associativa ha pienamente risposto all’invito e, nel volgere di breve tempo, un apposito Gruppo di
Lavoro ha collazionato tutte le istanze provenienti dal territorio provvedendo all’elaborazione di un testo che sarà
a brevissimo trasmesso, a cura dell’Associazione, al Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e
della Difesa Civile.
Le osservazioni, le proposte di modifica e le integrazioni proposte dall’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco
Volontari vedono quindi luce da un’articolatissima attività di rilevazione delle diverse esigenze degli oltre 250
distaccamenti volontari operanti sul territorio nazionale e che ha fatto emergere, oltre a numerose necessità da
tradurre in norma per il futuro, molte disomogeneità, spesso basate su prassi e consuetudini stratificate nel tempo,
nei modelli organizzativi e gestionali e nell’applicazione ed interpretazione del vigente D.P.R. 76/2004.
w w w. a n v v f v. it
Da questo il pieno impegno associativo per definire, con il coinvolgimento dei massimi livelli
dell’Amministrazione, non solo un nuovo impianto normativo adeguato alle mutate e reali esigenze della componente volontaria dei Vigili del Fuoco ma anche per consentire, già da ora e con le opportune azioni correttive e
migliorative, un’efficace ed efficiente organizzazione e funzionamento di distaccamenti e delle squadre volontarie
VVF.
Roberto Mugavero
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Le modifiche ed integrazioni proposte derivano dall’analisi delle esigenze degli
oltre 250 distaccamenti volontari operanti nella penisola in ragione anche di
un’ampia difformità applicativa dell’attuale DPR da parte dei comandi provinciali. E’ seguita anche un’analisi comparata degli altri modelli organizzativi di
volontariato VVF presenti nel Paese (regioni e province autonome).
A legare un articolo con l’altro, la necessità di assicurare sempre la continuità
del servizio di soccorso erogato dai distaccamenti volontari e considerare come
l’attività formativa ed addestrativa siano un momento formativo e di crescita
esperienziale del personale volontario che presta servizio nei distaccamenti ai
fini del complessivo miglioramento qualitativo del servizio di soccorso di prossimità erogato.
Un ringraziamento particolare al coordinatore del gruppo, Alberto Biddoccu, e a
Christian Salutari. Quest’ultimo è capo-distaccamento volontario a Popoli
(Pescara) per passione, nonché legale amministrativista per mestiere. Christian
ha offerto la propria professionalità ed il proprio tempo, al fine di tradurre le
aspettative di tutta la componente volontaria (dei distaccamenti) in un documento valido anche dal punto di vista legale/normativo.
E’ stato, invece, in questi giorni, discusso (con le sole OO.SS. …ça va sans dire) il “Progetto di riordino delle strutture centrali e territoriali del CNVVF”. Tra ridimensionamento di servizi SMZT, portuali e trasferimento – in ottica di risparmio – di processi dai
Comandi alle Direzioni Regionali, vi sono anche venticinque distaccamenti (a bassa interventistica o non ancora operativi) che da
"misti" o "permanenti" verranno trasformati in presidi "volontari". Ma (ce ne accorgiamo solo spulciando tra le righe d'una lunga
tabella) altre venticinque caserme, classificate ora come "MISTE" (alcune, in realtà sono sempre state rette da soli volontari), verranno "riclassificate" e diventeranno dei presidi permanenti a tutti gli effetti (alcune di queste non raggiungono, attualmente, i 200
interventi l'anno). Resta da capire che fine farebbero i vigili del fuoco volontari - attualmente in servizio presso quei presidi
"misti/volontari" - che spesso le caserme se le sono anche arredate e attrezzate a proprie spese. Stesso discorso varrà per automezzi ed attrezzature, acquistate e date in comodato d'uso (o donate per intero) dai VVF volontari all'Amministrazione.
Staremo a vedere…
Un caro saluto, Ascanio
[email protected]
twitter@pompieri
https://www.facebook.com/pompieri.vfv
h t t p s : / / t w i t t e r. c o m / p o m p i e r i
Hanno collaborato all’edizione di questo numero: Arturo Palmigiano, Jean-Philippe Croset, Clara Rüsi-Bison, Antonio Coduri, Fabio
Marangoni, Salvatore Tribastone, Dino Ramella, Ivan Pratesi, Marino Lacosegliaz, Massimo Bozzano, Elvio Arimondi, Francesco
Mazzilli, Federico Cecchetti e Luigi Saitta.
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EDITORIALE [ A LATO ] EDITORIALE [ A LATO ] EDITORIALE [ A LATO ]
Cari lettori/pompieri,
desidero innanzitutto elogiare il lavoro del gruppo che – in
merito alla possibile riforma del DPR 76/2004, auspicata dal Dipartimento
VVF.S.P.D.C. – ha raccolto le istanze giunte dal territorio nazionale, cercando di
sintetizzare il tutto in un articolato omogeneo e completo.
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In occasione dell’Udienza
Generale del Santo Padre –
quella alla quale partecipò
una folta delegazione
ANVVFV – tre rappresentanti
il distaccamento volontario di
Troina (Enna) donarono a
Papa Francesco un crest con
incisa la data d’istituzione del
presidio volontario, il primo
dell’isola. Dopo tre mesi
Papa Bergoglio ha voluto
ringraziarli con una missiva.
“Se vigile del fuoco vuol dire
essere al ser vizio della gente
…voglio essere ser vitore…”
«La forte emozione già provata quel 16
ottobre a Piazza San Pietro è stata accresciuta, a distanza di 3 mesi dall'Udienza
Generale, da stupore e meraviglia, quando presso il nostro distaccamento è pervenuta
una
missiva
dalla
Città
del
Vaticano.» - racconta emozionato il collega CSV Arturo Palmigiano - «Aprendo
con molta delicatezza la busta, siamo
rimasti entusiasmati nel trovare al suo
interno la lettera inviata dall'assessore
del Vaticano, Mons. Peter B. Wells, nella
quale, oltre ai ringraziamenti per l'omaggio ricevuto, il Papa dava a tutti noi la
Sua Benedizione Apostolica.».
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Il Crest donato al Santo Padre
dal distaccamento di Troina
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NON ASSISTERANNO PIÙ AL RIFORNIMENTO DI CARBURANTE DEGLI AEROMOBILI
L’
articolo 10 (disposizioni finali) del Decreto Ministeriale 30 giugno 2011 ha stabilito che, dal 23 luglio scorso, il servizio d’assistenza al rifornimento di carburante agli aeromobili con passeggeri a bordo, attività
resa a pagamento con le modalità previste nel decreto ministeriale 30 settembre 1985 abrogato, non sarà
più dovuto dal Corpo Nazionale.
D’ora in poi, qualsiasi rifornimento di carburante operato negli aeroporti soggetti al decreto - “nei quali si svolge
traffico aereo commerciale con velivoli di massa al decollo superiore ai 5.700 Kg o con 10 o più posti passeggeri e
certificati in accordo al regolamento ENAC” – dovrà essere eseguito esclusivamente a cura di operatori di rifornimento certificati nelle modalità previste dal decreto stesso.
ASSUNTI
IN RUOLO I FIGLI DI
FRANCESCA PASSINI
D
ue figli di colleghi volontari deceduti in servizio
hanno partecipato con successo al 72° Corso
Allievi Vigili Permanenti. Sono i primi due giovani assunti in quanto figli di personale volontario
caduto in servizio, opportunità precedentemente riservata ai soli figli di personale permanente scomparso.
Si tratta di Alessandro e Cristian: il primo è uno dei figli
di Francesca Passini, CD di Pievepelago (MO), deceduta in attività d’istituto il primo aprile 2012. Il secondo è
uno dei tre figli di Cesare Bertocchi, che stava frequentando il corso e-learning per il passaggio a CSV (ad egli
e a Simone Messina venne poi intitolato il Corso) quando, il 26 febbraio 2007, si schiantò con l’autobotte dei
vigili del fuoco volontari di Gazzaniga (BG).
6
E
CESARE BERTOCCHI
La nostra ANVVFV s’era adoperata al fine d’estendere
quest’opportunità d’assunzione anche ai figli del
personale volontario del Corpo; si tratta d’un notevole
passo avanti. Resta invece “sospesa” l’equiparazione
del sistema previdenziale tra personale permanente e
volontario: i DDLL che avrebbero dovuto attuare quanto
previsto dal DDL 1167-B /2010 non sono stati emanati
nei tempi stabiliti. Al momento la pensione ai superstiti riconosciuta ai familiari di VVF volontari (deceduti
anche in attività addestrativa) non è ancora equiparata
a quella dei colleghi permanenti. Anche in caso d’infortunio gravemente invalidante (incluse le 120 ore di
corso iniziale) il trattamento economico del personale volontario non è equiparato a quello del personale
di ruolo infortunato.
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SQUADRE D’INTERVENTO RAPIDO
CHI SOCCORRE
I SOCCORRITORI
a cura di Jean-Philippe Croset,
Foto: Clara Rüsi
Nonostante l’eccellente formazione seguita dai pompieri svizzeri,
gli incidenti che coinvolgono le squadre impegnate sotto protezione
respiratoria non possono essere esclusi: il rischio zero non esiste!
Se un pompiere chiede aiuto è segno che si trova davvero in difficoltà!
In collaborazione con FSP
(Federazione Svizzera dei Pompieri)
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SQUADRE D’INTERVENTO RAPIDO
L’
intervento è cominciato da due ore. Sebbene
l’incendio sia di grandi dimensioni, la strategia
adottata comincia a portare i suoi frutti. Le intenzioni del capo intervento sono state chiaramente esposte e la tattica viene correttamente rispettata dai suoi
ufficiali. Tutti i pompieri impegnati svolgono un lavoro
notevole e preciso. Improvvisamente un evento inatteso!
Arriva in un lampo ed è brutale. L’incidente è grave e provoca uno sconvolgimento importante, perturbando l’intervento in modo significativo. Provoca dei danni materiali toccando anche degli esseri umani. È un vero dramma!
Vulnerabilità + pericolo = catastrofe
Nonostante l’eccellente formazione seguita dai pompieri, gli incidenti che toccano le squadre impegnate sotto
protezione respiratoria non possono essere esclusi: il
rischio zero non esiste. Negli ambienti ostili, nei quali la
situazione cambia incessantemente e la sua evoluzione
può essere repentina, i pompieri restano vulnerabili malgrado il loro equipaggiamento di protezione individuale e
il loro materiale. Una condotta di spegnimento può rompersi, privando i pompieri dell’acqua necessaria. La
riserva d’aria di un apparecchio di protezione della respirazione non è illimitata. La nostra resistenza fisiologica
alle due del mattino non è la stessa di quella sulla quale
possiamo contare alle due del pomeriggio.
L’evoluzione tecnologica nel settore della costruzione e
del mobilio rende gli interventi sempre più complessi e
delicati. I pericoli sono onnipresenti ed evolvono con il
sinistro. La sicurezza degli accessi richiede l’utilizzo di
porte con richiamo automatico e, nella maggior parte dei
casi, dal lato dal quale ci troviamo la porta è priva di
maniglia.
La porta con la scritta «Uscita di soccorso» è bloccata
dall’interno. La tenuta stagna e l’isolamento delle nuove
costruzioni a debole consumo energetico sono talmente
buone che trasformano queste ultime in veri e propri
forni a pirolisi. Se è vero che sono certamente competitivi dal punto di vista economico e che rispondono alle
norme di protezione contro gli incendi, i nuovi procedimenti di costruzione ci riservano molto spesso delle sorprese per via delle condizioni che vengono a crearsi
sotto l’effetto della violenza del fuoco.
La squadra di sicurezza deve restare
una squadra di sicurezza
Se la missione che concerne il salvataggio delle vittime
civili è ben nota a tutti i pompieri, bisogna pur ammettere che soccorrere un soccorritore non è una cosa di tutti
i giorni. Le conoscenze tecniche devono essere presenti sia per quanto concerne il materiale che per la capacità di valutare la situazione provocata dal sinistro: fiamme, fumo, pericoli chimici, pericoli elettrici, ecc.
È necessaria una buona condizione fisica per trasportare una persona su una lunga distanza o per le scale,
senza contare che questa stessa condizione fisica è già
modificata dall’elevata temperatura corporea.
Sul piano psicologico, la carica emotiva può essere
importante per via del sentimento d’impotenza che si
prova o degli eventuale legami con la vittima.
Nel corso di tali eventi, è necessario avere una totale
fiducia, rispettare la tattica scelta, lavorare in modo coordinato senza contestazioni e senza discussioni.
In breve, quando un pompiere chiede aiuto, è segno che
si trova davvero in difficoltà. La squadra di sicurezza non
deve assolutamente essere una squadra messa assieme all’ultimo momento o composta da persone incorporate da poco che sono state appena formate nei corsi di
base della protezione della respirazione. La squadra di
sicurezza (RIT Rapide Intervention Team) dovrà essere
composta da persone che hanno dato prova della loro
competenza sociale, che presentano un’ottima resistenza fisica e psicologica e che possiedono eccellenti conoscenze tecniche. Durante tutto l’intervento, la squadra di
sicurezza ha una sola e unica missione: quella inerente
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SQUADRE D’INTERVENTO RAPIDO
ne del capo intervento resta determinante.
In funzione delle condizioni citate in precedenza, la
squadra di sicurezza dovrebbe essere composta da un
minimo di tre persone, un responsabile e due uomini. La
squadra di sicurezza resta direttamente subordinata al
capo-intervento (capo settore) o a un ufficiale della sicurezza espressamente designato come tale. La squadra
si prepara nelle vicinanze di questi ultimi in modo da
mantenersi direttamente in contatto con loro o, se è il
caso, in contatto visivo. In questo modo, la squadra di
sicurezza potrà restare attiva nel corso di tutto l’intervento e soprattutto essere immediatamente direttamente informata.
Il materiale appropriato
La scelta del materiale deve essere ovviamente adeguato alla missione, ma anche selezionato in modo ponderato. Non bisogna dimenticare che quest’ultimo dovrà,
in alcuni casi, essere trasportato sul luogo dell’intervento.
In regola generale, quest’ultimo potrebbe essere costituito come segue:
al suo ruolo di squadra di sicurezza.
Subordinata al capo intervento
La decisione di mettere in piedi una squadra di sicurezza dipende dalla valutazione del capo intervento. È tuttavia importante soppesare i fattori aggravanti il più rapidamente possibile, in modo da poter beneficiare entro
brevissimo tempo del rinforzo necessario e di poter
costituire una squadra di sicurezza. Quest’ultima
dovrebbe essere costituita nel caso in cui ci si trova confrontati alle seguenti situazioni:
- fuoco in un edificio di grande volume, per esempio un
capannone, una fabbrica, ecc.;
- fuoco in un locale sotterraneo (grandi cantine, gallerie,
parcheggi, ecc.);
- fuoco in un edificio molto alto (> 22 metri);
- fuoco con la presenza di prodotti pericolosi;
- lunghe ricognizioni necessarie;
- edificio instabile o fragile;
- fuoco di forte intensità;
- numerosi soccorritori ingaggiati.
Questa lista non è ovviamente completa e la valutazio-
10
- una borsa di soccorso contenente una bombola d’aria
da 6 a 6,8 l ≥ 300 bar;
- un sistema di distribuzione dell’aria (erogatore, manometro, segnale di avvertimento); un tubo di media pressione munito di un raccordo rapido di una lunghezza sufficiente per permettere un allacciamento rapido al sistema respiratorio della vittima;
- un cappuccio di salvataggio nel caso in cui il sistema
respiratorio della vittima non è più funzionale (un apparecchio di protezione della respirazione di riserva avvolto in un telo per il trasporto può anche servire da sostituto);
- un sistema di trasporto quale un telo per il trasporto, un
sacco per il trasporto, una slitta per il trasporto;
- una camera termica;
- del materiale da pioniere quale un’ascia con un manico di 90 cm, attrezzo divaricatore del tipo «Halligan
Tool»;
del materiale di protezione, condotta di spegnimento con
sufficiente riserva di tubi e una lancia a getto cavo variabile 500 l/min (LDV 500);
- una corda di sicurezza con dispositivo indicante il
senso di progressione;
- delle corde di salvataggio o un treppiedi con carrucola
di salvataggio per deboli profondità;
- degli attrezzi idraulici e da taglio;
- delle scale telescopiche.
Ancora una volta, questa lista non è completa e, come
indicato in precedenza, il materiale deve essere adattato alla missione o più precisamente alla situazione in
corso.
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SQUADRE D’INTERVENTO RAPIDO
Se la slitta permette di trasportare il
materiale, il sacco o il telo risultano
a volte più adeguati per essere usati
nelle trombe delle scale. Se la
camera termica manca, l’ascia può
facilitare la ricerca se viene utilizzata come un bastone per ciechi. Per
poter valutare la capacità di ingaggio di tutto questo materiale e
soprattutto per poterlo utilizzare in
modo corretto, è assolutamente
necessaria una formazione in questo senso.
La proattività costituisce
lachiave del successo
La squadra di sicurezza non deve
aspettare l’evento, ma prevederlo.
Durante l’intervento, deve preparare
il proprio materiale di base. Deve
informare il capo intervento (rispettivamente l’ufficiale) del suo stato di preparazione. Si
informa presso il capo intervento (rispettivamente l’ufficiale) sulle squadre impegnate, il loro numero, le loro
missioni, le loro postazioni. Effettua una ricognizione dei
luoghi dell’intervento e valuta le possibilità di accesso, le
vie di evacuazione e raccoglie così le informazioni che
potranno esserle utili in caso di ingaggio. Si equipaggia
con il materiale adatto alla situazione (scale portatili,
telescopiche, materiale da pioniere, ecc.).
Se necessario, chiede al capo intervento del materiale
supplementare, come per esempio un’autoscala.
Quest’ultima non è fatta unicamente per il salvataggio
dei civili e potrebbe essere più efficace per l’intervento
se si trova già nel parco materiale o già posizionata sul
sito piuttosto che ferma in caserma aspettando un eventuale ingaggio.
La squadra di sicurezza può, se necessario, effettuare
dei lavori preparatori come per esempio tenendo pronte
una o più scale, richiedendo l’alimentazione in acqua o
preparando già la propria condotta di spegnimento. Le
sbarre di ferro battuto che proteggono alcune finestre
potrebbero già essere segate per permettere il salvataggio delle persone.
Una valutazione corretta e ponderata dell’evoluzione del
sinistro permette alla squadra di sicurezza di prepararsi
in modo attivo a un eventuale intervento.
L’allarme «Mayday, Mayday»
fa scattare l’ingaggio
La qualità dell’informazione è indispensabile per il capo
intervento, poiché è sulla base di quest’ultima che può
valutare la situazione e prendere correttamente le decisioni. L’insufficienza di informazioni è un handicap, ma il
peggio per un capo intervento è l’assenza totale di informazioni. Un concetto di comunicazione radio è necessario e deve essere preparato in anticipo. Nel caso, per
esempio, di un avviso d’emergenza, tutte le altre squadre dovrebbero osservare il silenzio radio e comunicare
unicamente in caso di assoluta necessità. È il solo modo
per permettere una comunicazione chiara tra la squadra
da soccorrere, la squadra di sicurezza e il capo intervento. La parola d’ordine, in caso di urgenza, è «Mayday,
Mayday». Essa viene data dalla squadra al sorvegliante
PR o al capo intervento in caso di evento improvviso o,
se necessario, dal sorvegliante al capo intervento. In
caso di brusco cambiamento della situazione, di fronte a
tempi d’intervento troppo lunghi, di comunicazione
impossibile con una squadra, deve essere annunciato
un caso d’emergenza.
Il contenuto del messaggio dovrebbe, nella misura del
possibile, essere strutturato secondo una formula già
sperimentata del genere «Chi, cosa, dove». Questo permette un ingaggio mirato ed efficace da parte della
squadra di sicurezza.
Quest’ultima potrà valutare:
- il luogo dell’incidente e la sua configurazione;
- il tipo di incidente;
- il numero di persone coinvolte;
- la situazione dell’ambiente circostante (fiamme, fumo,
macerie, rischi particolari);
- come accedere al luogo d’intervento;
- come uscirne nel modo più adeguato.
Arrivati sul luogo dell’incidente, l’approccio alla vittima
deve essere pragmatico, da effettuare con gesti precisi e
rapidi. È indispensabile innanzitutto procedere alla valutazione della situazione in modo da poter determinare,
in funzione dei pericoli particolari al luogo dell’incidente
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SQUADRE D’INTERVENTO RAPIDO
e dello stato della vittima, se è necessario effettuare un
salvataggio d’urgenza senza assistenza preliminare. È
inoltre importante informare rapidamente il capo intervento della situazione e, eventualmente, delle prime
misure adottate. In questa prima fase di approccio, è
anche indispensabile controllare l’approvvigionamento e
la riserva in aria della vittima. Possiamo riassumere brevemente lo svolgimento dell’approccio tramite il processo presentato. Questo resta un
approccio di base poiché, in realtà,
l’osservazione e la valutazione sono
ben più complessi nella pratica e
richiedono un gran rigore e un certo
sangue freddo.
permette di assicurare la fornitura di
materiale, di acqua o di tutto quanto
la squadra di sicurezza potrebbe
aver bisogno. Nel corso dell’ingaggio della squadra di sicurezza, è
importante che quest’ultima informi
il capo intervento sul corso delle
operazioni di salvataggio e sulle
condizioni del luogo d’intervento,
così come sui propri bisogni in termini di sostegno, di materiale e di
personale. Un’informazione chiara e
precisa permette al capo intervento
di poter continuare a impegnare le
sue forze sull’evento primario tenendo anche conto dell’evento susseguente. Se necessario, il capo intervento potrà in questo modo suddividere le forze in modo giudizioso per
poter preservare al meglio il suo
dispositivo e la tattica messa in
opera per lottare contro l’evento primario.
Come si può constatare una squadra di soccorso richiede una formazione ad hoc adeguata con la realtà.
Questa formazione deve tuttavia essere estesa a tutto il
corpo pompieri. Anche se l’istruzione non può essere
dispensata a tutto l’organico, ogni singolo pompiere
deve avere almeno delle conoscenze sul principio del
lavoro della squadra di salvataggio. Queste conoscenze
non devono portarlo a comportarsi in modo meno pru-
La squadra di sicurezza
e il capointervento:
un sostegno reciproco
La vicinanza col capo intervento
permette al capo della squadra di
sicurezza di seguire l’evento, la sua
evoluzione favorevole o sfavorevole,
di essere al corrente delle zone di
pericolo individuate, dei rischi osservati nel corso della valutazione e di
essere informato circa le missioni
che sono state affidate ai diversi
intervenienti.
La collaborazione tra il capo intervento e il capo della squadra di sicurezza è importantissima, poiché
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SQUADRE D’INTERVENTO RAPIDO
dente durante l’intervento, ma permettergli di essere
meglio informato sullo svolgimento delle operazioni nel
caso in cui fosse malauguratamente vittima di un tale
incidente. La formazione deve anche essere orientata
alla condotta poiché è importante che il capo intervento
possa tener conto del potenziale della sua squadra di
sicurezza della quale deve tuttavia conoscere anche i
bisogni.
È in quest’ottica che la Federazione svizzera dei pompieri ha proposto, a partire da quest’anno, il primo modulo di formazione per le squadre di sicurezza «RIT» che
è centrato sulle conoscenze di base di questa funzione.
Obiettivi del modulo di formazione
della squadra di sicurezza «RIT»:
evitare gli incidenti susseguenti durante l’ingaggio delle squadre di sicurezza;
preparare il personale alla funzione di membro
di una squadra di sicurezza;
garantire al capo intervento, in funzione dell’evento, la collaborazione di una o due squadre di sicurezza parzialmente autonome e preparate allo scopo;
garantire un intervento rapido della squadra di
sicurezza con un minimo di incognite, per un ingaggio
attivo di quest’ultima sin dalla sua preparazione;
scaricare parzialmente il capo-intervento in
caso di incidente in modo da permetterli di conservare
il controllo della nuova situazione provocata dall’incidente.
Nonostante l’eccellente formazione seguita dai pompieri, gli incidenti che toccano le squadre impegnate
sotto protezione respiratoria non possono essere
esclusi: il rischio zero non esiste!
In caso di incidente, la squadra di sicurezza deve agire
in modo pragmatico, mirato e rapido. Si tratta innanzitutto di valutare la situazione. La decisione di effettuare un salvataggio d’urgenza senza assistenza preliminare, dipende dai pericoli presenti sul luogo dell’incidente e, rispettivamente, dallo stato della vittima o
delle vittime.
L’istruzione RIT deve essere mirata e corrispondere
alla realtà.
La sola e unica missione della squadra di sicurezza è
di mettere al sicuro i colleghi coinvolti nel sinistro!
Il materiale necessario viene scelto in funzione della
missione. La scelta del materiale deve essere ben
valutata nella misura in cui quest’ultimo deve a volte
essere trasportato fino sul luogo dell’incidente.
Ingaggio RIT:
la valutazione del capo intervento è decisiva!
«Mayday, Mayday, Mayday» = silenzio radio per lasciare
il posto alle comunicazioni d’emergenza!
La squadra di sicurezza deve essere istruita in modo
mirato e corrispondente alla realtà.
La squadra di sicurezza è composta da almeno
tre persone, un capo e due uomini. È direttamente
subordinata al capo intervento (capo settore) o a un
ufficiale di sicurezza designato come tale.
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Che i presidi siano poi a conduzione
permanente o volontaria o mista non
deve dipendere dal capriccio di qualche
politico o altri personaggi che, di solito,
non capiscono niente di soccorso, ma
da obiettive esigenze di servizio e di
bilancio.
A questo proposito voglio premettere
che personalmente, pur essendo orgoglioso di essere stato un pompiere
volontario, non sono un fanatico assertore del volontariato a tutti i costi, se in
una località, visto il numero e la natura
degli interventi è preferibile che vi sia un
presidio permanente, ben venga, ma se
non vi sono le premesse minime è
assurdo che qualcuno lo pretenda.
Certamente, in special modo oggi, il problema costo è un limite preciso all’auODURI
SSERE SOCCORSI
mento indiscriminato di strutture di servizio di tipo permanenti, una volta che si
TEMPESTIVAMENTE È UN
sono coperte le fasce più a rischio dopo
deve
intervenire
il
volontariato.
DIRITTO DI TUTTI I CITTADINI
Attualmente vediamo che dopo anni di
spesa facile tutte le amministrazioni
Caro Ascanio,
sono obbligate a fare di tagli, nella sanità, nella sicurezza, nelrileggendo l’ultima nota che ti ho mandato mi son
l’istruzione ecc. Per quanto concerne l’organizzazione del
reso conto di non essere riuscito a rendermi comprensibile.
“soccorso tecnico urgente” purtroppo si ha la sensazione che i
(pag. 22 VFV n°4/2013 NdR)
tecnici del Ministero in questi anni non abbiano cercato di realizzare un progetto ben definito, e spesso abbiano cambiato
Il messaggio che vorrei mandare ai nostri Consiglieri che, a
idea. Quando sono entrato al Comando di Novara negli anni
loro volta dovrebbero trasmettere al Ministero, è questo:
settanta il primo insegnamento dell’Ing. Gentile è stato: “il soccorso tecnico è di esclusiva competenza del Corpo”. Per quel’Associazione non è un sindacato che si batte per ottenere
sto motivo, non potendo aumentare il personale di ruolo, il
concessioni economiche o altro a favore dei propri associati,
Comandante si era dato da fare per aumentare sia i presidi che
ma un sodalizio di persone che avendo operato nel soccorso
il personale volontario. Poi nella metà degli anni ottanta alcuni
ne conosce le problematiche e sente l’obbligo di indicare all’odirigenti del Ministero mostrarono di ritenere che i Volontari del
pinione pubblica e a chi ci governa la soluzione ottimale per
Corpo fossero a consumazione e che dovessero scomparire
organizzare il “soccorso tecnico urgente”.
compensati da un cospicuo aumento della componente permanente. Salvo poi privilegiare il volontariato estraneo al C.N.,
Il volontario non ha rivendicazioni salariali o altro da fare ma ha
promuovendo Gruppi di Protezione Civile e in particolar modo
il diritto di essere ascoltato quando chiede di essere messo
gli A.I.B. e i Corpi Comunali, tutte organizzazioni che coprono
nelle condizioni migliori per garantire un soccorso efficace alle
molti campi di intervento che normalmente in altri paesi sono
popolazioni servite.
di competenza dei pompieri. All’inizio di questo secolo un
I Consiglieri, per svolgere questo compito, sono favoriti dal
nuovo ripensamento e il ministero vara il progetto “Italia in venti
fatto che a loro basta indicare un modello, quello Trentino. In
minuti”, progetto che prevede molti nuovi presidi di pompieri
quella regione, come del resto in tutta Europa, l’ottimo livello
volontari. Non so se questo progetto sia ancora attuale ma se
del soccorso tecnico è stato raggiunto istituendo molti Corpi di
così fosse si dovrebbero arruolare molti nuovi vigili, facilitando
Pompieri. Questi Corpi sono poi normalmente organizzati a
le pratiche di assunzione e i corsi di ingresso. Sembra però che
livello locale per poter garantire una capillare distribuzione sul
per qualche motivo, almeno al Comando del VCO (Verbano
territorio dell’attività di soccorso.
Cusio Ossola), sia molto difficile far partire questi corsi, vi sono
C
: «E
.»
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problemi sugli orari, sui docenti, ecc. Se
si volesse veramente risolvere il problema basterebbe lasciare ai volontari il
compito di organizzare autonomamente
questi corsi e tutto sarebbe risolto. Tutte
le organizzazioni di volontariato che
conosco, AIB, Croce Rossa, Squadre
Comunali di P.C. ecc, riescono ad organizzare i corsi che a loro servono senza
tanti problemi. Per fare un esempio io,
dopo essere stato congedato dal Corpo,
sono entrato come milite nella squadra
di P.C. del mio Comune e ho potuto
seguire con facilità tutti i corsi di istruzione necessari.
Queste considerazioni mi sono venute in
mente il 7 Agosto scorso a Toceno dove
si è tenuta una celebrazione in ricordo
dell’alluvione che 35 anni fa aveva sconvolto l’alto Novarese ed in particolare i
sette Comuni della Valle Vigezzo dove si
erano verificati i disastri più significativi
ed il più alto numero di vittime.
L’Ingegner Coduri (primo da destra nella foto) all’epoca
dell’apertura del Distaccamento volontario di Baceno (VB).
“Rapportandosi con l’Amministrazione, basterebbe indicare
un modello, quello Trentino. In quella regione, come del resto
in tutta Europa, l’ottimo livello del soccorso tecnico è stato
raggiunto istituendo molti Corpi di Pompieri volontari”
Il pomeriggio di quel 7 agosto del 1978
tutti i pompieri del Comando e i
Distaccamenti furono allertati per moltissime richieste di soccorso specialmente nel territorio dell’attuale provincia del VCO
e in particolare nella zona di Cannobio, della Valle Anzasca, di
Domodossola, ecc. ma dalla Valle Vigezzo le notizie che arrivavano erano poche e contraddittorie. Per varie ore si era
anche perso il contatto con il Vice Comandante Ing.
Riccobono, in quel frangente responsabile del Comando, la cui
autovettura era stata travolta dalla piena del fiume Toce.
L’ingegnere infatti si stava
dirigendo da Novara a
Domodossola dove sembrava che vi fossero i maggiori problemi. Il Toce per qualche ora aveva reso inagibili tutte le strade
che portavano a Domodossola, infatti nella notte ero stato fermato a Ornavasso dall’acqua che ostruiva la strada mentre
cercavo di raggiungere Domodossola ed eventualmente la Val
Vigezzo. Finalmente nella tarda mattinata del giorno successivo si riusciva ad arrivare con due Campagnole a S. Maria
Maggiore percorrendo la strada della Val Cannobina che, per
quanto disastrata, era ancora percorribile. Infatti il torrente
Melezzo che dalla Val Vigezzo scorre verso Domodossola
aveva distrutto molti tratti del percorso della ferrovia e della
strada che da Domodossola salgono in valle. Il torrente era
straripato penetrando anche in una galleria stradale e trascinando con sé delle autovetture. Bene, in quella circostanza ho
potuto constatare la lungimiranza del Comandante Ing. Gentile
che l’anno prima aveva deciso di aprire un Distaccamento a S.
Maria. In quella grave circostanza l’apporto dei vigili del locale
Distaccamento, anche se arruolati da poco e pertanto poco
esperti, fu fondamentale per organizzare il soccorso. La conoscenza dei luoghi e la passione profusa nel servizio furono
molto importanti per l’opera di soccorso. Il loro apporto come
guide fu decisivo per le squadre giunte nei giorni successivi in
elicottero, e fondamentale per la buona riuscita del soccorso fu
anche l’aver provveduto ad installare e presidiare un centro di
comando che, non avendo il distaccamento ancora una sede,
fu posto nell’abitazione e negli uffici del Vigile Dominici. A mio
avviso, tenuto conto che ad intervalli di tempo più o meno ravvicinati gli eventi calamitosi purtroppo arrivano, sarebbe opportuno che per ogni centro si attrezzasse creando un gruppo di
soccorritori, per poter far fronte autonomamente al primo
impatto, perché è sempre difficile essere soccorsi da fuori specialmente se l’evento non è circoscritto.
Che questi soccorritori si chiamino pompieri come in tutta
Europa o protettori civili, o altro poco importa, l’essenziale è
che abbiano lo spirito di servizio e adeguata professionalità
come è richiesto in tutti i corpi di pompieri.
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Con i saluti più cordiali
Antonio Coduri
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Con la patente C ed il CQC
(oppure C+D da almeno 6
mesi) si potrà frequentare
direttamente il corso
speciale per il consegumento della patente di III
categoria. Quarto grado
consentito – nuovamente –
anche al
personale volontario.
Estensione obbligatoria
annotata, per la conduzione d’autoscale e autogrù.
PATENTI:
ANCORA CHIARIMENTI
Capo del Corpo ha emanato modifiche,
chiarimenti e integrazioni alla circolare n°3
del 1 gennaio 2010, inerente le patenti terrestri
VF. Eccone riassunte le principali novità che
potranno interessare il personale volontario.
IL
Al “corso speciale” per il conseguimento
della patente di 3° categoria potranno partecipare anche coloro che sono in possesso
della sola patente civile “C” unitamente al
CQC. Prima questa possibilità era riservata
solo a chi possedeva la patente “D” da prima
del 2004, oppure C+D conseguite da almeno 6
mesi.
Il passaggio alla 4° categoria VF sarà ora
consentito anche al personale volontario
(sia quello dei distaccamenti, sia quello c/o i
comandi). Per la conduzione di autoscale e
autogru occorrerà l’estensione obbligatoria
già prevista per i mezzi aeroportuali, per le
macchine movimento terra e per i trasporti
ADR.
Si specifica che le lezioni teoriche dovranno
essere effettuate da “istruttori di guida
18
VVF” e non semplicemente da “Formatori di
provata esperienza professionale nella materia…“. Resterebbe inalterato il punto 8.6 che
riguarda la possibilità per i qualificati volontari
dei distaccamenti (con 3° grado da almeno 10
anni) d’insegnare teoria e permettere ai colleghi candidati d’esercitarsi alla guida.
Il titolo di “Istruttore di guida” viene conservato da quel personale permanente che,
posto in quiescenza, transita a domanda negli
elenchi del personale volontario del Corpo.
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La Santa Barbara 2013 dei vigili
volontari GRUGLIASCO si è rivelata
una ricorrenza del tutto speciale
e con due ragioni in più per
festeggiarla: i 140 anni di vita
del distaccamento locale e il
libro dedicato al vigile Luigi
Bongiovanni, cui lo stesso p
residio è intitolato, a vent’anni
esatti dalla sua scomparsa.
UNO
STORICO PRESIDIO VOLONTARIO
DA
900
INTERVENTI L’ANNO
a cura della redazione
IL
pomeriggio di sabato 7 dicembre la sala consigliare del comune di Grugliasco era gremita
di uniformi verde-scuro, tra un folto pubblico di
amici, ex vigili del fuoco, gente comune e di numerose
autorità presenti.
Fittissima la lista degli oratori, con Andrea Colognese,
presidente della locale Cojtà grugliascheisa nel ruolo di brillante
moderatore. Oltre al capo distaccamento Salvatore Tribastone, a fare
gli onori di casa, Luca Bonello Vice
della
Presidente
Nazionale
Associazione VFV, il Presidente d’onore dell’Associazione nazionale
VFV Cav. Gino Gronchi, il
Presidente provinciale di Torino
Associazione nazionale VFV Pier
Mauro Bidoccu, il Presidente del
coordinamento
regionale
del
Piemonte del’Associazione VFV
Mirco Decaroli,
il Sindaco di
Grugliasco Roberto Montà, il vicesindaco di Torino Elide Tisi, grugliaschese, l’Assessore regionale alla
Protezione Civile Roberto Ravello, il
Comandante Provinciale VVFF
22
Torino Ing. Salvatore Spanò, l’Assessore Dottor Franco
Tenivella in rappresentanza di Collegno, il comune il cui
territorio rientra da sempre nelle competenze d’intervento dei vigili grugliaschesi. Infine, l’assessore provinciale
D’Acri, assente poiché impegnato in un viaggio di lavoro
ma presente con una commovente mail dedicata al vigi-
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le Bongiovanni e letta in sala.
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to alla figura esemplare dello sfortunato vigile del fuoco
volontario di Grugliasco e alla presentazione del libro di
Dino Ramella “Abbiamo un angelo in più”. “Sono le
parole con cui il papà di Luigi comunicò al telefono la
scomparsa del figlio all’alba del 22 giugno 1993“ ha
tenuto a precisare l’autore a proposito del titolo del libro,
che offre lo spaccato di vita del protagonista impegnato
nelle sue attività di pompiere, scout e di professore di
scuola professionale.
Emerge l’assoluta normalità di un giovane al centro di
un’intensa vita sociale vissuta con uno stile sobrio, permeato di umanità, scandito da principi guida, dall’attaccamento alla divisa e da ricorrenti slanci d’altruismo. Tra
le pagine i capitoli dedicati al suo ruolo di vigile, al servizio militare svolto a Le Capannelle, il trasferimento a
Torino e l’ingresso nel distaccamento locale, con le cronache degli interventi, i turni di caserma, il racconto
sempre in sospeso tra episodi e testimonianze. Poi il tragico incidente successo il 14 settembre 1991, i due anni
in stato di coma vegetativo presso gli ospedali torinesi,
assistito dall’opera di oltre cento volontari che non fecero mancare il proprio sostegno. La storia di un vigile del
fuoco volontario narrata nel libro, disponibile su ordinazione nelle migliori librerie o su richiesta presso il distaccamento volontari Grugliasco.
Le parole commosse del capo distaccamento
Tribastone, dedicate al suo collega amico Bongiovanni,
con un episodio sconosciuto ai più, hanno chiuso la
manifestazione: “Per pochi minuti Luigi giunse prima di
me in distaccamento e fu lui a uscire in partenza al
posto mio”.
La Santa Barbara grugliaschese edizione 2013 è poi
proseguita, concludendosi con la rituale cena in un agriturismo della zona.
Numerosi gli interventi di ringraziamento, gli elogi da cui sono trasparsi gratitudine e apprezzamento per
la preziosa opera svolta dai vigili e
dal volontariato in generale, rivolti in
particolare al presidio grugliaschese
festeggiato per il suo compleanno
d’eccezione. Sorto nel 1873 per
volontà del locale consiglio comunale, il distaccamento conta oggi 45
elementi (tra cui 5 donne) e all’attivo
oltre 900 interventi l’anno.
L’instancabile Gino Gronchi ha
donato in nome dell’Associazione
una targa rievocativa al capo squadra della città delle Gru Salvatore
Tribastone e un attestato di benemerenza con medaglia alla famiglia
Bongiovanni. Poi, il ricordo è passaVFV GENNAIO/FEBBRAIO 2014
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libero dal servizio - s’imbatteva nell’incendio d’un garage e, dopo
aver scardinato il portone, traeva in
salvo una donna gravemente
ustionata; lo stesso vigile veniva
ricoverato per le ustioni riportate.
“Medaglia al merito del volontariato” al Prefetto Alberto Di
Pace (Capo Dipartimento VVFSPDC);
all’Ing.
Paolo
De
Angelis (Ufficiale Coordinatore VVF
Città del Vaticano); al Corpo
Italiano di Soccorso dell’Ordine di
Malta (CISOM) per la decennale
opera d’assistenza prestata a
Lampedusa.
Medesima medaglia assegnata
al Dr. Giarola (DPC) per aver contributo alla crescita del volontariato
di protezione civile nel Paese.
Con motivazione identica, insigniti
della “Medaglia al Merito del
Volontariato”: il Corpo Valdostano
dei Vigili del Fuoco e la
Federazione dei Corpi VVF
Volontari
della
Provincia
ITTADINI ED NTI ENCOMIABILI
Autonoma di Trento; “Per la preziosa, fattiva ed insostituibile opera
di salvaguardia e di tutela delle
Nella splendida cornice di Palazzo San Macuto,
popolazioni e del territorio affidaCamera dei Deputati, s’è svolta a la cerimonia di consegna
to, condotta con elevata professiodelle benemerenze associative della ANVVFV (Ente Morale).
nalità e per l’opera di promozione
Tra le onorificenze assegnate, anche due “alla memoria”
della formazione e della cultura
della sicurezza antincendi”. A ritirare
dei colleghi Francesca Passini e Maurizio Berardinucci,
le benemerenze, a nome del rispetentrambi deceduti in servizio.
tivo personale, l‘Arch. Valerio
dal nostro inviato a Roma.
Cappelletti
(presidente
del
Consiglio del personale volontario
presidente nazionale Mugavero ha insignito
del Corpo Valdostano VVF) e l’omonimo trentino Ing.
della “Croce al Merito di Servizio” (considerata la
Alberto Flaim (presidente della Federazione Corpi VVF
benemerenza associativa più elevata), tra glia altri,
volontari della PAT).
il VFV Mario Corti del distaccamento volontario
di Appiano Gentile (CO) per aver liberato due operai
Premiata, inoltre, la Dr.ssa Erika Faienza (Consigliere
sepolti in uno scavo. L’intera squadra dei VVF di
della Provincia di Torino) “Per essersi fatta carico, in
Catania (comandata dal CS Salvatore Russo) per i
modo concreto e valido, delle problematiche che - di
soccorsi in occasione del tragico sbarco di migranti
fatto - compromettevano la vita delle sedi Volontarie
sulla Spiaggia della Playa lo scorso 10
della provincia torinese con il blocco dei reclutamenagosto. Premiata anche la “11A EUR” per il soccorso ad
ti, dei corsi e nella tutela dei decessi per cause di serviun’anziana rimasta schiacciata dalle ruote d’un trattozio, coordinando il lavoro di oltre 200 Sindaci intervenure.
ti a sostegno dei propri Volontari, lavoro che è culminaCroce assegnata anche al VFV Fabrizio Canavosio del
to in una serie di provvedimenti legislativi a favore
dist. volontario di Luserna San Giovanni (TO) che della componente volontaria del Corpo.”
C
(
E
)
Il
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MOTIVAZIONI
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DELLE
MEDAGLIE
MEDAGLIA AL MERITO DEL VOLONTARIATO
Ing. PAOLO DE ANGELIS
Ufficiale Coordinatore Vigili del Fuoco del Vaticano
PER LA PREZIOSA ED INSOSTITUIBILE OPERA SVOLTA,
CON GRANDE ABNEGAZIONE E SENSO DEL DOVERE, DA
TUTTO PERSONALE IN FORZA ALLA STRUTTURA CHIAMATO AD ASSOLVERE QUOTIDIANAMENTE IL GRAVOSO
COMPITO DI GARANTIRE LA SICUREZZA DEL SANTO
PADRE E LA PROTEZIONE E LA SALVAGUARDIA DEI BENI
DELLO STATO DEL VATICANO, PATRIMONIO DELL’UMANITÀ E SIMBOLO DI FEDE E DEVOZIONE DELLE
COMUNITÀ CRISTIANE DI TUTTO IL MONDO.
E DELLE
CROCI
VIGILE DEL FUOCO VOLONTARIO FINO AL 2007, POI VIGILE QUALIFICATO PERMANENTE, FU TRA I FONDATORI
DEL DISTACCAMENTO VOLONTARIO DI MONTESILVANO
IL 25 LUGLIO 2013 INTERVENIVA CON LA PARTENZA
DALLA SEDE CENTRALE DI PESCARA A CITTA’ S. ANGELO A SEGUITO DI UNA ESPLOSIONE DI UN DEPOSITO DI
FUOCHI PIROTECNICI. DURANTE LE OPERAZIONI DI
SOCCORSO LA SQUADRA VENIVA COLPITA DA UNA
SECONDA E TERZA ESPLOSIONE, ASSIEME AI TITOLARI
DELL’AZIENDA CHE RIMANEVANO UCCISI SUL COLPO.
RIMANEVA IN GRAVI CONDIZIONI E, DOPO TRE MESI DI
LUNGA AGONIA, CESSAVA DI VIVERE ALL’ETA’ DI 47 ANNI.
POLICLINICO GEMELLI DI ROMA, 26 OTTOBRE 2013
RITIRA LA MOGLIE SIG.RA PATRIZIA COLATRIANI
MEDAGLIA AL MERITO DEL VOLONTARIATO
MEDAGLIA AL MERITO DEL VOLONTARIATO
Prefetto ALBERTO DI PACE
Capo Dipartimento Soccorso Pubblico,Vigili del Fuoco e
Difesa Civile
IN RICONOSCIMENTO DELLE ECCELLENZE PROFESSIONALI RAGGIUNTE DURANTE UNA PRESTIGIOSA CARRIERA CHE LO HA CONDOTTO AI VERTICI DEL SISTEMA DI
SOCCORSO NAZIONALE, DIVENENDO PUNTO DI RIFERIMENTO CENTRALE PER LE NUMEROSE REALTA’ OPERATIVE PROFESSIONISTE E DI VOLONTARIATO.
Alla memoria
Al VIGILE DEL FUOCO VOLONTARIO
FRANCESCA PASSINI
Capo Distaccamento Distaccamento Volontario di
Pievepelago (Modena), aveva coinvolto tutta la sua numerosa
Famiglia nel suo Volontariato: suo marito ed uno dei tre figli
erano Vigili Volontari con lei. Fautrice tenace e caparbia dell’apertura del novo Distaccamento, riusciva a legare strettamente i valori della famiglia con la passione del lavoro, con l’amicizia verso i Colleghi, divenendo il motore di una sinergia che
aveva condotto alla ap ertura del Distaccamento.
Rientrando da un servizio d’istituto dal Comando di Modena,
veniva coinvolta in un gravissimo incidente stradale in cui per-
MEDAGLIA AL MERITO DEL VOLONTARIATO
AL CISOM - CORPO ITALIANO DI SOCCORSO DELL’ORDINE DI MALTA
Ritira il Direttore Nazionale Dr. Mauro
CASINGHINI
IN SINCERO RICONOSCIMENTO
DELLA DECENNALE OPERA DI CONTINUO SOCCORSO ED ASSISTENZA
PRESTATA A LAMPEDUSA DAI PROPRI VOLONTARI, CON DEDIZIONE E
SACRIFICIO PERSONALE, IN FAVORE
DI MIGLIAIA DI NAUFRAGHI PROVENIENTI DALLE TERRE SFORTUNATE
DELL’AFRICA.
da SX il Consigliere Naz. Damiano Landi
e il capo dei VVF vaticani Ing. De Angelis
MEDAGLIA AL MERITO
DEL VOLONTARIATO
Alla memoria
Al VIGILE DEL FUOCO VOLONTARIO
MAURIZIO BERARDINUCCI
COMANDO PROVINCIALE
DI PESCARA
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do la messa in sicurezza delle aree
devastate.Sicilia, alluvione del 1 e 2
ottobre 2009
MEDAGLIA AL MERITO
DEL VOLONTARIATO
Alla Dr.ssa ERIKA FAIENZA
Consigliere della Amministrazione
Provinciale di Torino
Per essersi fatta carico, in modo concreto e valido, delle problematiche che - di
fatto - compromettevano la vita delle
sedi Volontarie della provincia torinese
con il blocco dei reclutamenti, dei corsi e
nella tutela dei decessi per cause di servizio, coordinando il lavoro di oltre 200
Sindaci intervenuti a sostegno dei propri
Volontari, lavoro che è culminato in una
serie di provvedimenti legislativi a favore
della componente volontaria del Corpo.
deva la vita all’età di 45 anni.
MEDAGLIA AL MERITO DEL VOLONTARIATO
MEDAGLIA AL MERITO DEL VOLONTARIATO
RAFFAELE GIUSEPPE NICOTRA
CONSIGLIERE ALLA ASSEMBLEA SICILIANA
Per la particolare sensibilità dimostrata nei confronti del
Volontariato pompieristico siciliano con la presentazione di un
decreto di legge che prevede un cospicuo stanziamento triennale per finanziare la formazione e coprire le spese per gli
accertamenti clinico-strumentali dei Vigili del Fuoco Volontari
al fine di maggiormente garantire la sicurezza delle comunità
dell’Isola.
MEDAGLIA AL MERITO DEL VOLONTARIATO
al DR. ROBERTO GIAROLA
Dirigente Ufficio Volontariato e Formazione Dipartimento
Protezione Civile Nazionale
Per una brillante carriera costruita su una seria professionalità
che gli ha consentito prestigiosi incarichi di direzione operativa
di particolare complessità, contribuendo in modo significativo
alla crescita ed alla ottimale gestione del Volontariato a livello
nazionale.
All’Ing. DOMENICO RICCIO
Direttore Regionale Vigili del Fuoco del Lazio
Già Dirigente dei Comandi Provinciali di Reggio Emilia, di
Firenze, di Roma, poi Direttore Regionale dell’Umbria, è stato
Direttore Centrale per la Formazione e quindi per l’Emergenza.
Ha partecipato alle principali calamità nazionali dal terremoto
del Friuli del 1976, compiendo le missioni internazionali di
Chernobyl e dirigendo il campo
italiano di Kukes, in
Albania. Per essersi distinto, in ognuno degli incarichi ricoperti, nel favorire ed incentivare i processi di rinnovamento del
soccorso e della prevenzione, aumentando la qualità ed il
sistema di formazione.
MEDAGLIA AL MERITO DEL VOLONTARIATO
Al CORPO VALDOSTANO DEI VIGILI DEL FUOCO
Ritira il Presidente del Consiglio Direttivo del Personale
Volontario Valerio Cappelletti
Per la preziosa, fattiva ed insostituibile opera di salvaguardia e
di tutela delle popolazioni e del territorio a lui affidato condotta con elevata professionalità e per l’opera di promozione della
formazione e della cultura della sicurezza antincendi
MEDAGLIA AL MERITO DEL VOLONTARIATO
All’Ing. VINCENZO ANDO’Direttore Antincendio Comando
Provinciale di CataniaSeppure libero dal servizio, interveniva
durante la violenta alluvione che flagellava i Comuni di Scaletta
Zanclea, Itala, Alì Terme e Messina, ponendosi a capo delle
Squadre di Vigili del Fuoco intervenuti e coordinandone l’intervento prestando soccorso a numerose persone, eseguendo
salvataggi, recuperando salme, riaprendo strade ed effettuan-
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MEDAGLIA AL MERITO DEL VOLONTARIATO
FEDERAZIONE DEI CORPI VIGILI DEL FUOCO
VOLONTARI DEL TRENTINO
Ritira il Presidente ALBERTO FLAIM
Per la preziosa, fattiva ed insostituibile opera di salvaguardia e
di tutela delle popolazioni e del territorio a lui affidato condotta con elevata professionalità e per l’opera di promozione della
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formazione e della cultura della sicurezza antincendi
MEDAGLIA AL MERITO DEL VOLONTARIATO
all’Avvocato BUKURIJE GJOMBALAJ
Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario
della Repubblica di Kosovo a Roma
Già Assistente legale del Giudice e del Procuratore
Internazionale a Pristina e Mitrovica, Co-Direttore dell’Unità
per Aiuto e Assistenza Legale alle Vittime all’interno della
Missione delle Nazioni Unite a Pristina, Consulente
all’Ambasciata della Gran Bretagna, Consulente del
Ministero degli AA.EE. della Special Task Force tedesca a
Bonn, ha concluso i suoi studi alla Geneva School of
Diplomacy acquisendo il Master in Diplomazia e Relazioni
Internazionali.
In riconoscimento della elevata sensibilità personale e professionale concretamente dimostrate verso i problemi sociali ed
umanitari dei cittadini appartenenti
ai Paesi dell’area
Balcanica.
Il Capo Dipartimento, prefetto
Di Pace, durante l’intervento a
Palazzo San Macuto.
a 60 anni. Una vita di interventi e di spirito di abnegazione che ne hanno fatto un riferimento di grande prestigio”
CROCE AL MERITO DI SERVIZIO
AL Capo Reparto PIER GUSTAVO LAZZARI
Vice Presidente della Sez. Provinciale di Roma
Vigile del Fuoco Ausiliario nel 1972, percorre nel Corpo
Nazionale una brillante carriera presso il Comando Provinciale
di Roma, specialista del Nucleo Sommozzatori e istruttore di
patenti nautiche.
Dal 2008, in quiescenza dal Corpo Nazionale, affianca i giovani Vigili dell’Associazione guidandoli nel percorso di crescita
tecnica ed umana
CROCE AL MERITO DI SERVIZIO
Al VFV MARIO CORTI
Distaccamento di Appiano Gentile (Como)
Durante la sistemazione della rete fognaria una parete dello
scavo franava e due operai venivano sepolti, uno fino alla
vita ed un altro alla gola, con evidenti difficoltà respiratorie. Pur
cosciente di ulteriori rischi di frana, si calava nella fossa e, utilizzando le sole mani, scavava attorno agli operai liberandoli
dalla terra e portandoli al sicuro”.
CROCE AL MERITO DI SERVIZIO
Al CSV PIETRO BERTOLA
Distaccamento di Fossano (Cuneo)
“Per 40 anni di vita pompieristica, cominciata come
Ausiliario nel 1974, poi come Volontario nel
Distaccamento di Fossano, poi come Vigile
Permanente al Comando di Cuneo e, nel 2008, dopo
la quiescenza dal Corpo, ancora Volontario a
Fossano fino alla meritata pensione il prossimo anno,
CROCE AL MERITO DI SERVIZIO
Sig. ALDO FISSORE
Imprenditore di Racconigi
Benefattore di grande rilievo, civile con l’animo del Pompiere,
ha consentito in maniera tangibile ed insostituibile – sin dal
1992 – di realizzare il restauro e l’ampliamento della locale
Caserma dei Vigili del Fuoco, fondando negli ultimo anni una
onlus grazie
alla quale viene garantita la gestione del
Distaccamento e l’ammodernamento dell’intero parco veicoli,
senza alcun onere per la pubblica Amministrazione”
CROCE AL MERITO DI SERVIZIO
Ten. Col. Carabinieri ORAZIO ANANIA
Promotore di una serie di importanti progetti fondati sullo sport,
ideati e sviluppati soprattutto nelle ore libere dal servizio, contribuendo a dare vita a una rete di associazioni di Volontariato
impegnate ad intervenire in Italia e all’estero per lo sviluppo e
solidarietà, nonché ad alleviare le sofferenze dei ragazzi diversamente abili e normodotati.
CROCE AL MERITO DI SERVIZIO
Ing. ANTONIO CODURI
Presidente Onorario della Sezione del Verbano Cusio Ossola
Volontario per vocazione, per il fortissimo impulso dato al
Volontariato pompieristico ed alla Associazione nel corso di un
trentennio, costituendo punto di riferimento insostituibile nella
Comunità nazionale”
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CROCE AL MERITO DI SERVIZIO
personale del 118, prestavano i primi soccorsi.
Spiaggia della Playa, Catania, 10 agosto 2013
Al CSV RAG.
FABRIZIO RABELLI
Segretario Provinciale della Sezione Verbano Cusio Ossola
Entrato giovanissimo nel mondo del Volontario, ne percorre le
varie tappe anche all’interno di altre realtà del soccorso, intervenendo in varie emergenze nazionali e mettendo a frutto i
suoi studi con la nomina a Presidente dei Revisori dei Conti
dell’Associazione.
CROCE AL MERITO DI SERVIZIO
Al Cav. GIORGIO SARTINI
Dirigente Associazione Nazionale Cultura Sport – AICS
Da oltre trent’anni è inserito, in maniera totale e completa, nel
mondo del
Volontariato sociale, in particolar modo in
quello sportivo giovanile, fornendo continua prova di non
comuni capacità organizzative e di coordinamento, di elevato
senso di solidarietà e di spirito di Volontariato
CROCE AL MERITO DI SERVIZIO
AL VIGILE DEL FUOCO VOLONTARIO
FABRIZIO CANAVOSIO
Distaccamento di Luserna San Giovanni (Torino)
Libero dal servizio, mentre rientrava a casa verso la mezzanotte, udiva provenire da una vicina abitazione una forte esplosione con fumo e fiamme che uscivano da un box situato nei
pressi di un condominio. Allertati i soccorsi si avvicinava e,
sentiti dei lamenti, cercava di scardinare il portone del box a
calci e pugni. Estraeva, assieme al cognato intanto intervenuto, una donna che portavano all’esterno. Calmate le fiamme
con due estintori, affidava la signora alle cure del 118 la quale,
seppure dopo un lungo ricovero per le gravi ustioni riportate, si
salvava.
Al termine dell’intervento anche Fabrizio veniva ricoverato
all’ospedale di Pinerolo per le ustioni riportate.
Villar Perosa, 31 luglio 2013
CROCE AL MERITO DI SERVIZIO
CROCE AL MERITO DI SERVIZiO
al Cav. GIANFRANCO GROSSI
LIVORNO
alla Squadra 11A EUR del Comando Provinciale Vigili del
Fuoco di Roma, composta da:
Per dedicarsi, da quasi un trentennio, alla assistenza di famiglie bisognose che hanno bambini affetti da leucemia e da altre
gravi patologie, collaborando concretamente con i Reparti di
Pediatria ed Oncologia Pediatrica degli Ospedali della sua
Toscana con la donazione di attrezzature scientifiche di particolare importanza
CROCE AL MERITO DI SERVIZIO
ALLA SQUADRA DI VIGILI DEL FUOCO DEL COMANDO
PROVINCIALE DI CATANIA COMPOSTA DA
CAPO SQUADRA
VIGILE ESPERTO
NO
VIGILE QUALIFICATO
VIGILE QUALIFICATO
VIGILE QUALIFICATO
RUSSO SALVATORE
MAZZARELLI GAETA-
ANDREA VALENTINOTTI
GIANNI PIERETTI
MASSIMO VERNARELLI
MASSIMILIANO PENNA
PIERO TAURASI
FABRIZIO VALENTI
Intervenuta la Squadra su una persona rimasta schiacciata tra
le ruote posteriori ed il motore del proprio trattore, dopo alcuni tentativi il pesante automezzo veniva sollevato con l’utilizzo
di cuscini ad aria compressa, liberando il malcapitato che veniva affidato alle cure del 118 ed ospedalizzava tramite eliambulanza.
CROCE AL MERITO DI SERVIZIO
CUCCURULLO SALVATORE
TROVATO MARIO
RUSSO CARMELO
In occasione del tragico sbarco di immigrati, la Squadra, avvistavano un barcone a cento metri dalla riva con un centinaio di
persone, molte delle quali si erano tuffate in mare nel tentativo
di raggiungere la riva. Salvatore Russo, Trovato e Cuccurullo si
tuffavano e traevano in salvo alcune persone, mentre Carmelo
Russo e Mazzarelli portavano i corpi sull’arenile dove, con il
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CRE
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VP
VE
VQ
VC
al CSV
GIANPIETRO CATTANEO
Presidente Sezione Provinciale di Bergamo
Vigile del Fuoco di indiscusse capacità tecniche, ha percorso una brillante carriera mettendo a frutto esperienze in altre
strutture d’emergenza ed il suo lavoro presso l’Ospedale di
Treviglio, organizzando anche corsi di BSLD per gli stessi
Vigili del Fuoco. Uomo concreto, sensibile e sempre disponibile nei confronti dei Colleghi più giovani.
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Caro Sergio,
il decreto 10 febbraio
2012 (poi integrato da quello del 1
febbraio 2013) ha, di fatto, mandato
in pensione sia le “mezzelune” (sulle
nostre spalle dal 1997), sia i distintivi previsti dal DL 8 marzo 2006.
I nuovi distintivi (gli ultimi, quelli bordeaux, che poi sono dei veri e propri
gradi) avrebbero dovuto trovare spazio sulle altrettanto nuove uniformi,
quelle che sfilarono alla parata del II
giugno già due anni fa, e che facevano molto Capitano Kirk.
Spogliati dei distintivi
e ci han tolto anche l’UNICEF
Di queste nuove divise (no, non saranno blu “Europa”
neppure stavolta) poco si sa: c’è chi dice non vi siano i
fondi per acquistarle, altri dicono che tutto quel giallo
Buongiorno direttore, sono un vigile volontario della provincia di Brescia appartenente al distaccamento volontario di Lumezzane (BS) e volevo sentire un suo parere
sull’introduzione dei nuovi distintivi di qualifica più precisamente sul fatto dell’abolizione del distintivo semicircolare da braccio che a mio parere rende la divisa spoglia. In poche parole sembra una divisa da lavoro come
quelle in fabbrica, per lo più noi abbiamo ancora le divise invernali senza scritta sulla schiena della giacca perché il nostro comando non ce l’ha ancora fornite inoltre
nemmeno l’antipioggia nuovo che viene menzionato
nella circolare del Capo del Corpo Alfio Pini dove
andrebbe messo il distintivo quando tale indumento
viene usato. Come lei sa nei distaccamenti volontari è
abitudine presenziare a manifestazioni o deposizioni di
corone presso i vari monumenti delle varie armi situati
nel paese dove è di casa il distaccamento o nei paesi di
competenza del distaccamento. Poi presenziare con
una divisa spoglia senza fregi riconducibili all’ente di
appartenenza e in mezzo a varie divise delle altre armi
di cui si riconosce l’appartenenza a quale ente dello
Stato appartengono mi sembra assurdo, senza le volte
che ci scambieranno per volontari di Protezione civile
visto che non abbiamo fregi di riconoscimento. A mio
parere i distintivi semicircolari da braccio a cui tutti noi
volontari siamo affezionati dovrebbero rimanere in
essere per dare un certo decoro alla divisa che portiamo visto che non abbiamo una divisa di rappresentanza come hanno gli altri enti dello Stato.
non piacesse alle alte sfere. Sempre ai piani alti non
vedevano l’ora d’eliminare quelle “mezzelune” perché a
qualcuno ricordavano troppo una nota marca di gelati in
barattolino.
E pensare che i VVF dell’ONU hanno adottato – copiando noi italiani – proprio il sistema dei distintivi a semicerchio: una maniera per avere una gerarchia pur senza
gradi tradizionali; in zone di guerra, essere scambiati per
militari, è molto molto pericoloso.
Quando (?) arriveranno le nuove uniformi, Caro Sergio,
l’amata fiamma dovrebbe tornare (stavolta ricamata) su
una delle due spalle (sull’altra ci sarebbe lo scudetto tricolore). Nell’attesa ce ne andremo in giro in maniera un
po’ irriconoscibile…cosa ancor più triste è che ora
l’UNICEF * ce l’hanno levato per davvero, resteremo
ambasciatori solo nell’animo. Sparisce anche il distintivo
della Protezione Civile Europea, eravamo l’unico Corpo
dello Stato ad indossarlo, così come più volte auspicato
da Giuseppe Zamberletti.
(*) si veda VFV n°5/2011 pag. 32 “Non levateci
Distinti saluti
Parmigiani Sergio.
l’UNICEF”
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CONVEGNO DI TROINA
EMOZIONE E ORGANIZZAZIONE IMPECCABILE
In
settembre - nella sala congressi della
Cittadella dell’Oasi Maria Santissima – suscitò
emozione l’intevento del Capo Reparto VVF in
pensione, Peo Giuseppe Callozzo, istruttore di Guida,
che istruì i primi autisti del Distaccamento di Troina. Lo
stesso parlò dello scetticismo iniziale riguardo all’apertura di un distaccamento di Volontari, ma, nello stesso
tempo, ribadì che tale sfiducia nei confronti dei Vigili
Volontari venne poi riscattata grazie all’impegno e alla
professionalità dimostrata da tutti i componenti del
Distaccamento, con i quali ha continuato a mantenere
un rapporto d’amicizia. Quando al termine dell’intervento venne consegnato il crest associativo (così come a
tutte le autorità politiche e militari intervenute), l’ex CR
abbracciò alcuni dei presenti, ringraziandoli per sentirsi
ancora “parte attiva tra i volontari”.
Ovviamente la buona riuscita di convegno/congresso fu
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possibile - oltre per via della partecipazione numerosa
dei Vigili Volontari venuti da tutte le parti della Sicilia grazie al grande impegno e lavoro svolti da coloro che si
spesero in prima persona per l’organizzazione del congresso.
La Sezione di Enna della ANVVFV nelle persone di:
Gagliano Basilio (Presidente); Bottitta Franco (vice
Presidente); Giamblanco Gaetano e Di Muni Francesco.
Poi gli associati: Impellizzeri Silvano, Trovato Gaetano,
Timpanaro Maurizio, Cittadino Salvatore, Palmigiano
Salvatore, Carmeci Salvatore, Virzì Salvatore, Di Muni
Carmelo Rosario, Lupica Spagnolo Giuseppe, Gagliano
Giuseppe Daniel, Carmeci Dominco; e il segretario
Arturo Palmigiano. Un ringraziamento doveroso all’ex
sindaco di Troina, Pino Scorciapino, il quale fu promotore dell’istituzione del presidio cittadino di volontari (precursore nell’isola); percorso poi completato dal sindaco
successore, Giuseppe Artimagnela.
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SEZIONE
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TRIESTINA
IN TRASFERTA A
N
ei giorni 5 e 6 ottobre la Sezione di Trieste
dell’Associazione Nazionale Vigili Dei Fuoco
Volontari è stata invitata alle manifestazioni commemorative per la ricorrenza del 60° anniversario della
fondazione dell’Unione Costiera Dei Vigili Del Fuoco Di
Capodistria.
La manifestazione si è svolta in due giorni, il venerdì
cerimonia solenne e consegna di una targa ricordo dal
comandante dei Vigili Del Fuoco Volontari Miran
Gregoric. Il comandante dei Vigili Del Fuoco professionisti di Capodistria Vilij Brzan ha presentato la delegazione triestina – guidata dall’inossidabile Marino
Lacosegliaz - al Presidente Nazionale dei Vigili Del
Fuoco della Slovenia Just Jaksa accompagnato
dall’Ispettore Regionale e dal rappresentante locale
della Protezione Civile Slovena; tutti si sono compiaciuti
per la presenza e partecipazione. Sabato la parata con
ANVVFV
CAPODISTRIA
la banda cittadina, i corpi degli allievi vigili delle scuole e
dei paesi limitrofi, le bandiere dei corpi seguiti dai veterani accompagnati da una formazione di Vigili Del Fuoco
Volontari. Per ultima, nel contingente a piedi, ha sfilato la
rappresentanza triestina con gagliardetto e, a seguire, i
mezzi storici. Apriva la sfilata dei mezzi moderni pick-up
antincendio italiano seguito dai più svariati e sofisticati
mezzi in dotazione ai volontari di Capodistria (circa una
quarantina).
A fine sfilata due squadre femminili effettuavano una
dimostrazione di intervento simulando un incidente stradale con persone all’interno, impiegando i vari mezzi
tecnici in dotazione e il successivo intervento della squadra sanitaria femminile.
A seguire è stato consegnato ufficialmente un nuovo veicolo ai volontari sloveni per poi concludere le manifestazione con un pranzo.
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“Abbiamo un angelo in più”
la frase con cui se ne annunciò la morte ma
anche il titolo del volume dedicato alla vicenda di
Luigi Bongiovanni, vigile del fuoco volontario e
scout di Grugliasco scomparso vent’anni fa appena
ventinovenne.
Un gravissimo incidente di
servizio, i seicentoquarantadue giorni di coma trascorsi
negli ospedali torinesi e infine la scomparsa, all’alba
del 22 giugno 1993.
È
L’ultima fatica dello scrittore grugliaschese Dino
Ramella presenta la storia
di questo esemplare grugliaschese, intrecciando
le vicende della sua famiglia, in particolare a quella dello zio Lorenzo, giovane partigiano fucilato
dai soldati tedeschi.
Uno
stile
narrativo
essenziale e avvincente
nel quale s’intercalano
testimonianze a curiosità e fatti inediti della
Grugliasco di ieri e di
oggi, che racconta la
vita di “un giovane tra i
giovani”.
Un testo arricchito da
parecchie immagini a
colori, molte delle
quali inedite.
Particolarmente toccanti gli ultimi capitoli
dedicati al lungo calvario presso gli ospedali
torinesi delle Molinette e
del Mauriziano, con il triste epilogo. In un finale
che, tuttavia, non lascia
spazio alla tristezza.
“L’impegno di
Precisa l’autore nella sua prefazione:
vigile del fuoco volontario, di capo scout, il rigore con se
stesso e gli altri, la sua caparbietà, la voglia di fare del
Bene e bene meritavano, anzi imponevano, il dovuto
risalto. Preziosi spunti di vita per ciascuno, esempio
destinato alle nuove generazioni“.
Luigi Bongiovanni descrive nella sua vita giovanile, tra le
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attività di volontariato, la storia commovente di un ragazzo che ha saputo distinguersi nella vita quotidiana, in un
interessante volume che lo ritrae nei mesi di servizio
militare prestati presso la Scuole Centrali
Antincendi de le
Capannelle
a
Roma, nella vita di
squadra
nella
caserma di corso
Allamano a Torino
e durante gli interventi svolti al fianco
dei vigili volontari
del distaccamento
locale.
Nel volume anche la
cronaca di quello
postumo svolto in
occasione del rogo al
duomo di Torino culminato con il salvataggio della Santa
Sindone a cui presero
parte i vigili grugliaschesi: tra i primi ad
arrivare sul luogo del
disastro.
Titolo: “Abbiamo un angelo in più”
Autore: Dino Ramella
Pagine: 224
ISBN: 978-88-87425-16-1
Editore: Arti Grafiche San Rocco - Grugliasco (To)
Prezzo di copertina: 16 €
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BREVI
GRISULANDIA E’ REGISTRATO
L
o scorso 3 dicembre l’Associazione Nazionale Vigili del
Fuoco Volontari (Ente Morale) ha registrato - presso
L’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero dello
Sviluppo Economico (UIBM) - il marchio “GRISULANDIA”. La
necessità nasce dal voler dare un nome unico e riconoscibile
ai percorsi ludico-educativi per bambini organizzati dalle
nostre sezioni o delegazioni ANVVFV.
Come noto, infatti, il nome “POMPIEROPOLI” - utilizzato sino
a poco tempo fa da tutti noi - è stato ufficialmente depositato
il 14 ottobre 2011 dall’Associazione Nazionale Vigili del
Fuoco Del Corpo Nazionale (l’associazione dei VVF in quiescenza), da quella data è la sola ad esserne titolare in base
all’Art. 2569 del Codice Civile.
Il nuovo marchio “GRISULANDIA” potrà essere utilizzato
liberamente da Sezioni, Delegazioni, Coordinamenti
dell’ANVVFV nell’organizzare i tradizionali percorsi ricreativoistruttivi nei quali i più piccoli si calano nei panni dei vigili del
fuoco.
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esser trattato da eroe. Chi invece è
fiero dell’operato del volontario è il
responsabile del locale distaccamento di vigili del fuoco volontari,
l’ufficiale Sergio Aureli: “Questa è
la dimostrazione di come si resti
vigili del fuoco, nell’animo, anche
quando i limiti d’età di legge sono
raggiunti. Se Sandro non fosse stato
lì e non avviato manovre salvavita
così tempestive, l’uomo non se la
sarebbe forse cavata”. Il funzionario
volontario Aureli, che è anche consigliere dell’ANVVFV, ha poi sollevato una criticità importante:
“Questo caso fa tornare d’estrema
attualità la diffusione dei defibrillatori automatici; dovrebbero
esserne dotati i nostri mezzi di soccorso e le nostre caserme. Non si
tratta di cifre esagerate e il problema ‘abilitazioni’ non si pone; tra le
nostre fila abbiamo soccorritori 118,
infermieri e medici.”.
Ex vigile del fuoco volontario di Dongo salva
Il Corpo Nazionale dei Vigili del
dall’annegamento un uomo finito nel lago di Como.
Fuoco abilita infatti il proprio personale a padroneggiare tecniche di
L’episodio fa tornare d’estrema attualità la formazione
primo soccorso sanitario (TPSS);
di tutto il personale VF in merito a pratiche di RCP
corsi aperti anche al personale
e la mancanza di DAE sui mezzi VVF (quantomeno
volontario ma organizzati, spesso,
quelli dei volontari). Sul sagrato del Duomo di Milano si
solo in orario diurno/lavorativo; resta
cerca di tamponare con un corso di due ore (solo pratico) poi il problema degli apparecchi (i
DAE) - e dei presidi di rianimazione
nato per formare gli studenti delle scuole superiori.
come pallone ambu e bombola d’ossigeno - spesso ne sono dotate soltanto
le
APS
dei
permanenti.
n vigile del fuoco volontario, in quiescenza,
del distaccamento volontario di Dongo, ha salMigliaia di diciottenni, iscritti alle scuole superiori di
vato da morte certa un uomo finito nel lago di
Milano, si sono ritrovati in Piazza del Duomo sabato
Como. Udite le urla d’aiuto d’una ragazza, ha arrestato
mattina per partecipare alla parte pratica del corso di
la propria auto e coordinato alcuni passanti nelle operianimazione cardiopolmonare e di defibrillazione,
razioni di soccorso all’uomo che galleggiava nelle
che permetterà loro di ottenere la certificazione regionaacque gelide del lago. Portatolo fuori dall’acqua, l’ex vigile. Ma l’obiettivo che si punta a raggiungere entro il
le ha iniziato manovre di rianimazione cardiopolmo2015 è quello di 100mila cittadini lombardi in grado di
nare sul malcapitato che s’è poi ripreso ed è stato affipoter prestare il primo soccorso ad una persona colpita
dato alle cure dei sanitari giunti con un’ambulanza.
da arresto cardiaco.
Giunta anche l’autopompa del locale distaccamento,
Alla lezione (durata 2 ore) hanno partecipato - su invito
APS non ancora dotata di DAE.
del Comando Provinciale VVF - alcuni vigili del fuoco
Si chiama Sandro Poncia l’ex pompiere di Dongo che
volontari, (in servizio nei distaccamenti provinciali
ha, di fatto, salvato una vita umana ma non ci tiene ad
volontari), tra quelli (tanti) che non sono stati ancora for-
TUTTI I VVF
SIANO IN GRADO DI
PRATICARE MANOVRE SALVAVITA
U
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mati sulle TPSS (Tecniche di Primo Soccorso
Sanitario). In una fase successiva, per detto personale, potrà essere organizzato il completamento della
formazione (parte teorica e utilizzo DAE) per il successivo conseguimento dell’abilitazione a operare.
Il progetto, denominato “Oltre i 5000” è organizzato da AREU (Azienda Regionale Emergenza
Urgenza Lombardia) e dell’Assessorato alla
Salute di Regione Lombardia in collaborazione
con Rotary Milano e le associazioni di soccorso
Sal, Faps, Croce Rossa e Fvs. L’obiettivo è
quello di far sì che i partecipanti possano eseguire correttamente una rianimazione cardiopolmonare con l’ausilio del defibrillatore.
Una pratica che risulta in molti casi fondamentale: la sopravvivenza di una persona
colpita da arresto cardiaco dipende in
buona parte dall’avvio precoce delle
manovre salvavita.
Mentre all’estero i VVF sono, quasi
sempre, anche dei paramedici o
degli EMT (si vedano gli USA e la
vicina Francia dove, ad esempio, i
sapeurs pompiers s’occupano
anche del soccorso/trasporto sanitario d’urgenza) in Italia non tutto
il personale VVF (specialmente quello volontario) è in grado di praticare manovre
salvavita.
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D I S TA C C A M E N T I
UNA CASERMA AMPLIATA
E…FINALMENTE RISCALDATA
La città di Dronero, citata sui libri di storia per il privilegiato
rapporto con il grande statista Giovanni Giolitti, merita
di essere conosciuta anche per i suoi Vigili del fuoco
volontari che possono vantare radici risalenti al lontano
1875. Un excursus storico di innegabile prestigio, condiviso
con la dura vita di montagna, che quest’anno ha
raggiunto un nuovo traguardo.
a cura di Massimo Bozzano
fotografie di Roberto Acchiardo ed Elvio Arimondi
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Sindaco Livio Acchiardi per la concessione dell’ampliamento e la
presa in carico delle spese di gestione, al BIM che ha elargito i fondi utilizzati per la ristrutturazione e per
l’acquisto del nuovo Ford Ranger
nonché ai Sindaci della vallata che
hanno collaborato fornendo gli
armadietti, arrivando a coprire persino alcune spese per la manutenzione dei mezzi. Un “grazie” è poi stato
rivolto all’ANVVFV per il supporto
fornito in questi anni, da quando
Dronero è diventata Delegazione.
N
ella mattinata di sabato 12 ottobre sono stati
inaugurati i locali ampliati e ristrutturati del
Distaccamento cittadino, per la prima volta
dotato di riscaldamento. Quest’ultima particolarità potrà
forse sembrare anacronistica per chi è abituato alle
comodità della vita ma in realtà testimonia la caparbietà
dei volontari , superiore anche alle difficoltà pratiche, e
la loro capacità nel oinvolgere popolazione e Autorità nei
confronti dell’attività di soccorso.
Segno di una risposta collettiva alla
saggia politica di sensibilizzazione
portata avanti da questi ragazzi la
cui importanza a livello locale è stata riconosciuta ed
apprezzata nei successivi interventi del Sindaco di
Dronero, del Vice Prefetto dott.ssa Rancurello, del
Presidente d’onore dell’ANVVFV Gino Gronchi e del
Comandante Provinciale dott.ing. Ermanno Andriotto
che con l’occasione ha inviato dal Comando alcuni
mezzi particolarmente ammirati.
Nel pomeriggio la manifestazione ha avuto il suo segui-
Dopo la benedizione impartita dal
parroco don Graziano Einaudi, nel
discorso agli invitati il Capo
Distaccamento Diego Penone ha
presentato l’attività del proprio
Distaccamento, competente sull’esteso territorio della val Maira a
copertura di 13 Comuni. L’organico
è costituito da 15 Vigili del fuoco
volontari che effettuano una media
di circa 150 interventi all’anno tuttavia il dato maggiormente significativo è costituito dal fatto che ben 7 di
loro sono ventenni, un vero investimento per il futuro. Doverosi i ringraziamenti di Diego Penone al
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to nella piazza principale di Dronero
con un percorso formativo e alcune
prove, organizzate con l’aiuto della
Delegazione ANVVFV di Fossano,
al termine del quale ai numerosi
bambini presenti, istintivi ammiratori
dei Vigili del fuoco, è stato rilasciato
un diploma di “Draghetto pompiere”.
Un pubblico attento e incuriosito –
ma orgoglioso dei propri “eroi” – ha
infine seguito le dimostrazioni di
soccorso organizzate in collaborazione con la Croce Rossa locale,
poste a conclusione di una giornata
di festa che Dronero annovererà con
orgoglio nella storia del suo
Distaccamento.
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REDAZIONALE
CHIARI
UN MEZZO D‘ECCELLENZA PER I VVF
a cura di Francesco Mazzilli
Da oggi i Vigili del Fuoco di Chiari possono vantare uno dei mezzi più moderni
ed all’avanguardia dell’intero Corpo Nazionale, unico nella provincia di Brescia”
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REDAZIONALE
ueste parole pronunciate nel giorno dell’inaugurazione, dal Comandante provinciale dei VVF di
Brescia, Ing. Settimio Simonetti, danno lustro al
nuovo obiettivo raggiunto dall’Associazione Amici Vigili
del Fuoco di Chiari, che, grazie anche, al lodevole contributo delle Amministrazioni Comunali di Chiari, Urago
d’Oglio, Rudiano, Comezzano-Cizzago, Trenzano,
Berlingo, Rovato, Coccaglio, Maclodio, ha potuto donare al Distaccamento volontario di Chiari la nuovissima
autoscala tridimensionale (ATRID).
Q
Il nuovo automezzo è dotato di un braccio telescopico
che raggiunge un altezza di circa 30 mt e può sbracciare in orizzontale per circa 12 mt. Ha un cestello che può
ruotare di 180°, attrezzato con un naspo, un impianto di
raffreddamento posto sotto la pedana e agganci Saf.
Permette inoltre il recupero, in tutta sicurezza, di persone immobilizzate su tavola spinale e toboga grazie alla
piastra con rulliera posta nel frontale dello stesso.
L’allestimento è stato curato in toto dalla Multitel
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Pagliero S.p.a., azienda leader per le piattaforme aeree,
il cui marchio è un punto di riferimento per tutti coloro
che nella propria attività si trovano di fronte ad una esigenza specifica: quella del lavoro aereo, vigili del fuoco
compresi.
Questo marchio venne creato verso la fine degli anni ‘70
per contraddistinguere una gamma di attrezzature per il
lavoro aereo prodotte dalla MULTITEL PAGLIERO SPA,
un’azienda la cui nascita risale al 1911 e che vanta un’esperienza più che cinquantennale nel campo dell’oleodinamica applicata ad apparecchi di sollevamento.
È proprio negli anni settanta che si sviluppa la richiesta
di attrezzature che consentano in modo rapido e sicuro
di portare del personale ad effettuare lavori in quota.
Per eventuali info:
Multitel Pagliero S.p.a
Strada Statale, 114 - 12030 Manta (CN) - Italy
tel 0175 255211 - fax 0175 255255
email: [email protected]
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REDAZIONALE
Questo nuovo acquisto va a completare il parco mezzi del distaccamento, situato nella recente struttura del Polo dell’Emergenza, nel
quale troviamo:
- Aps Iveco Stralis, acquistata con il
contributo delle amministrazione
comunali
- Aps 79 ,del Comando provinciale
e ammodernata con il contributo di
privati
- ABP 160, del Comando provinciale e ammodernata con il contributo
delle amministrazioni comunali
- Campagnola Iveco Massif acquistata con il contributo di ditte e privati
venti all’anno, con un territorio di competenza di 11
comuni, in un bacino di circa 90 mila abitanti.
- Carrello con idrovora Varisco da 3000 lt/min. acquistata con il contributo delle amministrazioni comunali.
Per quanto riguarda l’operatività, il capo distaccamento
VV.F. Oscar Salvi, spiega che il soccorso è garantito
24h/24h e 365 all’anno, suddiviso in quattro turni che nei
giorni festivi e nelle ore serali garantiscono due squadre
d intervento. Il distaccamento effettua circa 400 inter-
Nell’organigramma sono presenti: un funzionario tecnico
antincendio, un ex capo reparto nonchè istruttore permanente, il quale, dopo il congedo, ha scelto di condividere la propria esperienza, utile all’accrescimento professionale di tutti noi. Infine completano il nostro organigramma 5 capi squadra e 23 vigili.
Parte del personale è in possesso
del corso base saf e si è formato nel
tpss.
Grazie a quest’ultimo corso e grazie
all’Associazione Amici del Cuore di
Chiari, che ce lo ha donato, abbiamo potuto dotare l’aps di un defibrillatore semiautomatico.
Un ringraziamento particolare va al
Presidente del consiglio Comunale
di Chiari, Rag. Fabiano Navoni che
in questi anni ha supportato ogni iniziativa dell’ Associazione Amici Vigili
del Fuoco Chiari fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi finora prefissati.
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FORMAZIONE
LE “DOMENICHE ROMANE” FUNZIONANO
Volontari della capitale alle prese con autogru, autoscale,
lance termiche, SAF e schiumogeni. La sperimentazione
dell’addestramento domenicale/mensile, presso il Comando
Provinciale. Un’esperienza da ripetere.
a cura di Federico Cecchetti
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FORMAZIONE
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FORMAZIONE
ospeso in coincidenza con l’approssimarsi
della stagione estiva, la stagione degli
incendi, l’incontro mensile di
Addestramento/Aggiornamento al quale per nove
mesi hanno partecipato, e davvero in massa, i
Vigili del Fuoco Volontari dei Distaccamenti di
Anguillara Sabazia (chiuso per sfratto da 4 anni
NdR), Montelanico e Nemi, del Comando
Provinciale di Roma.
Quello che si dedica ai propri Valori, alle Passioni,
alle Amicizie, agli interessi, a ciò che in fondo poi
conta veramente nella vita!
E lo si è fatto per potersi ritrovare meglio, fianco a
fianco, nei momenti dell’emergenza.
Un’iniziativa che il Comandante Provinciale ha
voluto e sostenuto nonostante le tante, frequenti e
ripetute polemiche, e che ci si augura possa
riprendere con slancio, come lo scorso anno,
quanto prima.
Si è riusciti, finalmente, a “Fare Gruppo”.
Con sacrificio!
Ogni cambiamento, ogni proposta, generano sempre perplessità, ma se ben condotte le mutano
sovente in momenti di crescita per tutti.
Ci sarà tempo per calibrare meglio le giornate,
secondo le esigenze e le aspettative manifestate
dai partecipanti, così da renderle ancor più formative e ricche di contenuti professionali.
Ci si è confrontati con i Permanenti che si sono
resi disponibili a guidare le giornate, spendendo
gratuitamente la loro esperienza lavorativa.
Si è inaugurata la tradizione della Domenica con i
Vigili del Fuoco. Il giorno della Festa.
E fra tutti gli obiettivi per quest’anno, anche quello
di non convincere a tutti i costi gli scettici.
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Se si è restati sul generico, volutamente in superficie, è perché l’iniziativa, del tutto nuova per la
Capitale, aveva bisogno di essere metabolizzata.
Aspetteremo, e continueremo comunque a sentirli
dei nostri!
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Questo non sarà il racconto del dolore di questi lunghi
mesi e del brutto male che ai primi di gennaio ti ha sottratto a noi e ai tuoi cari a soli 52 anni. Queste parole
non troveranno un posto nel nostro ricordo. Questo vuole
essere il resoconto di una vita dedicata ad una passione
nata in te molti anni prima del tuo addio a tutti noi.
Una storia che inizia ufficialmente a Capannelle (Roma)
il 29 Novembre 1980 quando, davanti alla bandiera
Italiana inumidita da una pioggia battente, Fabrizio
Croce giura fedeltà al Corpo Nazionale dei Vigili del
Fuoco assieme ai commilitoni dell’88° Corso AVVA
Allievi Vigili Volontari Ausiliari.
Finita l’esperienza da Ausiliario, rientra nella sua
Villarbasse e, animato da una passione che non lo abbandonerà mai più, decide di entrare nella nostra grande
famiglia iscrivendosi nel Distaccamento Volontario di
Rivoli .
Sembrano passati secoli da allora, cambia la sede, cambiano i capi distaccamento, i mezzi e le divise,
cambiano i compagni di “viaggio” ma non cambiano le motivazioni che spingono Fabrizio a impegnarsi con tutto il suo cuore in questa avventura assieme a noi, che lo vedrà sempre in prima fila facendolo
distinguere, tra tanti, per l’impegno, il coraggio e la solidarietà.
“Non è semplice scrivere di lui, io lo ricordo da quando ero bambino e seguivo mio padre al sabato
pomeriggio nella vecchia caserma. Mi scendono le lacrime, e il pensiero vola a lui, lo immagino con il
sigaro in bocca, non acceso, quasi come se volesse darsi un tono, un atteggiamento a primo avviso burbero e severo, ma capace di sorridere improvvisamente e cambiarti la giornata”.
Lo ricordiamo all’ultimo Raduno Nazionale insieme a Cortina. Era fiero, era contento. Il Leoncino nelle
sue mani filava liscio e addomesticato tra la gente festante per le vie di Cortina. La “sua” Cortina, oseremmo dire, i luoghi e i monti di cui era innamorato perché così legati al vero Amore della sua vita..
Roberta, sua moglie, e i suoi figli Stefano e Federico.
A noi, che abbiamo avuto il privilegio di conoscerti, lasci un grande esempio di dedizione, altruismo e
forza di volontà. Cercheremo di fare un modello del tuo ricordo.
Ciao Fabri.
Il Distaccamento di Rivoli.
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VVFVV
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SPORT
supporto tecnico e logistico che poi
ha avuto un buon seguito grazie al
coinvolgimento di sponsor locali. Un
aiuto è stato dato anche dal
Comune di Mojo Alcantara, che ha
permesso alla squadra di usare il
Campo Comunale per gli allenamenti e le partite in casa.
VVF VOLONTARI IN CAMPO
I distaccamenti volontari di catanese e messinese
istituiscono una squadra di calcio e partecipano
al campionato provinciale oltre che a partite di coppa.
Persa con un 3 a 2 una durissima partita contro i cugini
permanenti, ma è servito di sprone per diventare più forti.
a cura di Luigi Saitta
S
i chiama Dragorosso, non è un nome uscito da
un cartone, ma che prende ispirazione dal draghetto Grisù, che è diventato un simbolo dei
pompieri.
È la squadra di calcio, formata da diversi Vigili del Fuoco
Volontari, che operano nei distaccamenti di Mojo
Alcantara (Me), Linguaglossa e Maletto (Ct), che per la
prima volta si sono iscritti al campionato Provinciale
Uisp, sezione di Giarre, e che dopo 10 giornate, sono al
comando della classifica dopo aver conseguito 8 vittorie
e due sconfitte. Bene anche il cammino in coppa, dove i
draghi sono in testa saldamente del loro girone e hanno
già acquisito il passaggio al turno successivo.
Una squadra nata per gioco, scherzando fra un intervento e un altro, e che ha avuto dal gruppo di Mojo, e
dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari un
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L’idea del campionato, è nata dopo
una partita disputata contro la formazione regionale dei Vigili del
Fuoco Permanenti, che hanno vinto
per 3-2, con la squadra dei volontari
– era la prima volta che i draghi giocavano una partita vera - e hanno
combattuto fino all’ultimo per non
uscire sconfitti. La mancanza di
un’adeguata preparazione, e i tempi
ristretti per la formazione della squadra hanno sicuramente contribuito
alla vittoria dei Permanenti, ma
hanno lasciato nei Volontari la voglia
di mettersi in gioco e di affrontare un
campionato duro e incerto portando
in alto il nome dei Vigili del Fuoco.
Partendo dal mister, Giovanni
Bonanno, che si è messo subito al
lavoro per organizzare la squadra e
prepararla al meglio.
Per il momento la squadra pensa al
Campionato in corso, ma in futuro
potrebbe anche partecipare a tornei e gare più importanti e interessanti.
Questo l’organico attuale della squadra
Presidente: Mantineo Francesco;
Vice Presidente: Paratore Sebastiano;
Allenatore : Bonanno Giovanni;
Allenatore in 2°: Silvestro Vincenzo;
Giocatori: Grassia Giuseppe, Russotti Salvatore, Mollica
Matteo, Bonaccorso Salvatore, Agnello Gino, Mirabile
Armando, Losi Domenico, Paratore Sebastiano, Scalzo
Salvatore, Brunetto Francesco, Turria Gabriele, Lo
Giudice Alessandro, Bertolami Edoardo, Cernuto
Carmelo, Russotti Alessio, Gulisano Salvo, Di Dio Luca,
Trapanotto Carmelo, Polizzi Salvatore.
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