Umilta Febbraio 177

14° ANNO
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FEBBRAIO 2015 - N° 177
La Sacra Scrittura fa
no il cuore purificato e prossimo.
luce sulla condizione
santificato per mezzo di Se la pace e l’amore sono presenspirituale dell’uomo
Cristo. È quindi inizio di ti nella nostra vita, non avremo
allo stato naturale.
un dialogo spirituale nessuna difficoltà ad amare gli
Egli è definito tenebre
sempre aperto tra il Sal- altri.
e vive nelle tenebre
vatore e il redenti (Luca Chi, quindi, ha ricevuto nel profin quando non viene redento 10: 18). Questa comunione per- prio cuore il regno di Dio, ha ri“… in passato eravate tene- mette al credente di resistere cevuto la possibilità di capire le
bre” (Efesini 5: 8), “Dio ci ha alle insidie del nemico e di esse- cose spirituali, di vedere con gli
liberati dal potere delle tene- re vittorioso in Cristo. Se restia- occhi della fede la profondità e la
bre” (Colossesi 1: 13); i cristiani mo fedeli avremo sempre la for- serietà delle cose sante di Dio.
invece, sono “luce nel Signo- za fornita dalla Spirito Santo per In tutte le promesse Egli è il nore” (Efesini 5: 8) e sono stati essere dei vincitori.
stro capo, il nostro Dio, il nostro
“trasportati nel regno
aiuto, la nostra consoladel suo amato Figlio”.
zione, il nostro liberatoCOLOSSESI 1: 13-18
Questa è una realtà
re e la nostra guarigiospirituale che è ene, la nostra gioia, la
Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci
spressa praticamente
nostra certezza e la noha trasportati nel regno del suo amato Figlio.
per mezzo della Chiestra guida. Noi siamo la
In lui abbiamo la redenzione, il perdono dei
sa, Corpo del Signore
Sua opera, perciò la nopeccati.
Gesù Cristo.
stra gioia è far conosceEgli è l’immagine del Dio invisibile, il primoIl regno di Dio è in un
re agli altri la verità rigenito di ogni creatura; poiché in lui sono stacerto modo visibile
guardo al dono della
te create tutte le cose che sono nei cieli e sulla
per mezzo dei membri
grazia di Dio e della vita
terra,
le
visibili
e
le
invisibili:
troni,
signorie,
rigenerati che testimoeterna in Cristo.
principati, potenze; tutte le cose sono state
niano l’amore, la poCon gli occhi della fede
create per mezzo di lui e in vista di lui.
tenza di Dio e la Sua
crediamo alla sovranità
Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussigrazia.
di Dio, alla Sua autoristono in lui.
A tutti quelli a cui Dio
tà, alla Sua potenza e
Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa; è lui
concede il perdono dei
alla Sua misericordia e
il principio, il primogenito dai morti, affinché
peccati e la grazia delgiustizia.
in ogni cosa abbia il primato.
la vita eterna Egli doEcco perché i cristiani
na la pace e il riposo,
hanno sempre la gioia
il Suo regno viene nel
della salvezza, perché
loro cuore in quanto lo Spirito La nostra perseveranza e la no- appartengono a Cristo.
Santo fa dimora in essi.
stra fedeltà terrà fermi in noi la Miei cari, noi crediamo infatti
Tutti coloro che hanno iniziato pace e l’amore per Dio, per la che Dio, per i meriti di Cristo
il cammino con il Signore han- Parola, per la Chiesa e per il Gesù, ci ha trasportati, nel senso
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Febbraio 2015 N° 177
L’UMILTA’
spirituale, nel regno del Suo amato Figlio. Le tenebre
per noi sono ormai un ricordo, sono passate, in Lui
abbiamo la redenzione e il perdono dei peccati.
Noi crediamo a ciò che dice la Sacra Scrittura ed Essa
ci ricorda che il nostro Redentore “è l’immagine del
Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura; poiché
in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e
sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie,
principati, potenze; tutte le cose sono state create per
mezzo di lui e in vista di lui. Egli è prima di ogni cosa
e tutte le cose sussistono in lui”.
Fratelli esortiamoci a continuare, sempre fedeli nel
ministero affidatoci perché le promesse di Dio sono
vere, la Sua Parola non mente, il Signore ritornerà e
noi saremo per sempre con Lui e riceveremo anche il
dono per le nostre fatiche. Dio benedica l’opera che ha
iniziato in ognuno di noi.
Salvatore Testa
Servizio sacro
L’Umiltà
www.umilta.info
L’Umiltà è una edizione Adenominazionale, non promuove nessuna dottrina settaria né
vuole creare un’altra denominazione;
promuove l’amore per il prossimo, incoraggia i
cristiani a pregare Dio e ad essere fedeli, ad
evangelizzare i perduti, ad amare e ad ubbidire
alla Parola di Dio, a leggere il Vangelo perché
Esso dona la vita eterna a chi crede e riceve
Gesù Cristo quale Redentore e Signore della
propria vita.
La diffusione di questo mensile, non è a scopo
di lucro, è un’opera di volontariato d’amore
cristiano; ha il fine di incoraggiare, edificare e
mantenere una sincera comunione fraterna
con tutti i cristiani.
Sono la sorella
Jennifer, sono cresciuta in una famiglia cristiana per
cui mi sono stati
insegnati, lungo il
cammino della mia
fanciullezza e man
mano che crescevo, quei principi che dovrebbero far vivere una vita
di pace e tranquillità. Effettivamente, prima di convertirmi a Cristo, mi sono
state evitate tante cose
spiacevoli, ma purtroppo,
anche i figli dei cristiani
devono fare le proprie esperienze. Diverse volte mi
sono trovata in situazioni
difficili dalle quali sono
riuscita ad uscire, grazie a
Dio e con il Suo aiuto, prima di toccare il fondo.
Dopo, essere diventata figlia di Dio (cristiana per
mia scelta e non solo perché lo erano i miei genitori), seguendo Gesù, ho avuto la consapevolezza che si
devono affrontare delle
difficoltà, perché esse sono
parte della vita terrena.
Posso dire con certezza,
però, che al di fuori
di Cristo, non esistono altre vie per
vivere in pace con
se stessi e con gli
altri, non c’è in noi
la forza di praticare l’amore verso
tutti e anche verso
i nemici. Con le nostre forze
non potremo mai farcela,
abbiamo bisogno dello Spirito di Gesù Cristo che ci da
la Sua forza, il Suo coraggio
e la Sua guida. Parla una
sorella che nella sua vita si è
sentita sempre, o quasi, forte da affrontare qualsiasi
situazione, però, alla fine,
ha dovuto chiedere l’aiuto di
Gesù.
Certo è che la Parola di Dio
è veritiera quando dice:
“anche se i vostri peccati
fossero rosso come scarlatto, diventeranno bianchi
come neve, anche se fossero
rossi come porpora, diventeranno bianchi come la
lana” (Isaia 1: 18).
Sono grata al Signore che
mi ha salvato e sempre mi
fa sentire la Sua pace e la
certezza del Suo amore.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Riunioni nella Chiesa di Cefalù (PA)
Chi desidera partecipare alle nostre riunioni
sarà il benvenuto.
Giorno
Domenica
Mercoledì
Venerdì
Ore
10.00
18.00
18.00
Riunioni
Culto di Adorazione
Studio biblico
Preghiera
Riunioni nella chiesa di Reitano (ME)
Domenica 18.00 Culto di adorazione
Giovedì
18.00 Studio biblico
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Redazione
L’UMILTA’
Mensile a cura della
Chiesa Cristiana Evangelica
Indipendente
Via Vitaliano Brancati, 15 - 90015 Cefalù (PA)
Direttore: Salvatore Testa
Redattrice: Rosa Battaglia Testa
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[email protected]
Tel. 0921 42 43 49
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Febbraio 2015 N° 177
Come possiamo sperimentare
il grande amore di Dio?
“La nostra condotta non sia
dominata dall'amore del denaro; siate contenti delle cose
che avete; perché Dio stesso
ha detto: Io non ti lascerò e
non ti abbandonerò”. Così noi
possiamo dire con piena fiducia: Il Signore è il mio aiuto;
non temerò. Che cosa, potrà
farmi l'uomo?” (Ebrei 13: 5-6).
Questa meravigliosa parola di
certezza è scritta nel libro di
Dio (la Bibbia), che noi possiamo leggere ogni giorno e trarne forza se dovessimo trovarci
in difficoltà. È scritto: “Come
la pioggia e la neve scendono
dal cielo e non vi ritornano
senza aver annaffiato la terra
affinché dia seme al seminatore e pane da mangiare, così è
della mia parola uscita dalla
mia bocca: essa non torna a
me a vuoto senza aver compiuto ciò che io voglio e condotto a buon fine ciò per cui
l’ho mandata” (Isaia 53:1011) (Salmo 33: 4).
E' molto importante comprendere queste meravigliose parole, confortanti e rassicuranti
nel loro contesto. Se così non
fosse correremmo il rischio di
acquisire semplicemente delle
nozioni, senza conoscere le indicazioni e le condizioni stabilite da Dio. Ecco il verso con il
quale Dio ci incoraggia pienamente: "Allora con fiducia
possiamo dire: Il Signore è
per me; io non temerò; che
cosa può farmi l'uomo?" (Salmo 118: 6).
L’UMILTA’
Questo "allora" (messo
all’inizio del verso) richiama l'attenzione al
testo precedente. Solo
quando noi conosciamo bene questa promessa e la teniamo in
considerazione, possiamo dire
anche noi, con fiducia: "Il Signore si prende cura di noi...".
E' sbagliato confidare per un
tempo in una parola di salvezza
e non conoscere le premesse o
addirittura disprezzarle come
spesso succede.
La Parola di Dio è ispirata dallo
Spirito Santo, egli ci aiuta a capire più a fondo. Guai a noi se
leggiamo nella Sacra Bibbia solo quello che ci piace! E’ scritto:
“Ogni Scrittura è ispirata da
Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo dì Dio sia completo e ben
preparato per ogni opera buona" (2 Timoteo 3: 16-17; leggi
anche 2 Pietro 1: 21).
Con fiducia, allora, dobbiamo
dire: “Il Signore mi ha soccorso"! Per questo dobbiamo tenere profondamente in considerazione le promesse divine.
"Perseverare nell'amore fraterno" (Ebrei 13: 1).
Il Signore Gesù Cristo ha dato
ai discepoli e anche a noi il nuovo comandamento: “Io vi do un
nuovo comandamento: che mi
amiate gli uni gli altri. Da questo conosceranno tutti che siete
miei discepoli, se avete amore
gli uni per gli altri" (Giovanni
13: 34-35); (Giovanni 15: 8-14).
Molti non riescono a credere
che il Signore Gesù Cristo è Co-
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lui che ci aiuta e ci libera dall’angoscia.
Ad esempio, l'amore
deve essere senza ipocrisia, bisogna detestare
il male e attenersi fermamente al bene.
Nell'amore fraterno, bisogna
amarsi teneramente gli unì con
gli altri.
Miei cari lettori, l'apostolo Paolo scrisse a Timoteo dal carcere:
(2 Timoteo 2: 8-10).
L’apostolo Paolo, nella sua prigionia, aveva bisogno di amore;
infatti, egli ha scritto: “Conceda
il Signore misericordia alla famiglia di Onesiforo ,perché egli
mi ha molte volte confortato e
non si è vergognato della mia
catena; anzi, quando è venuto
a Roma, mi ha cercato con premura e mi ha trovato” (2 Timoteo 1: 16-18).
Purtroppo, oltre alla mancanza
del primo amore, molte persone, che si definiscono cristiani,
non hanno piena fiducia in Dio
quando si trovano in difficoltà;
spesso hanno e mirano al benessere materiale, alle comodità
e alla smania del piacere di questo mondo.
All'uomo avaro non basta quello
che ha, anzi, è insoddisfatto
perché desidera avere sempre di
più!
Molti pseudo credenti sono stimolati dall'avidità, al punto tale da farsi persino profeti che
diffondono una fede in Gesù
Cristo, che porta al benessere
materiale.
Costoro promettono un successo sicuro nella professione e
negli affari, in una vita senza
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malattie né sofferenza.
Questo messaggio viene naturalmente ascoltato e accolto
volentieri e le tasche di questi
ciarlatani si riempiono sempre
di più.
L’apostolo Paolo scrive a riguardo: “Costoro, infatti, non
servono il nostro Signore Gesù Cristo, ma il proprio ventre; e con dolce e lusinghiero
parlare seducono il cuore dei
semplici. Quanto a voi, la vostra ubbidienza è nota a tutti.
Io mi rallegro dunque per voi,
ma desidero che siate saggi
nel bene e incontaminati dal
male” (Romani 16: 18-20).
Quindi, il nostro Signore Gesù
Cristo afferma inequivocabilmente: “Nessuno può
servire due padroni; perché o
odierà l'uno e amerà l'altro, o
avrà riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro. Voi non
potete servire Dio e Mammona" (Matteo 6:24).
Il nostro Signore Gesù Cristo
ci spiega con questo che Dio e
Mammona non possono mai
camminare insieme. O ci lasciamo guidare dal Signore
Gesù Cristo o ci lasciamo guidare da mammona, soggiogati
dal materialismo.
L'avidità ostacola e uccide la
vita spirituale.
Nessuno può servire due padroni; né io e né tu possiamo
farlo. O amiamo il denaro o
amiamo il nostro Signore Gesù
Cristo che ha offerto la sua vita
in croce per noi.. Mammona
può anche dominare quelli che
non possiedono nulla, ma hanno il desiderio e pensano di
potere avere del denaro.
La Sacra Bibbia dichiara: “La
vostra condotta non sia dominata dall'amore del denaro,
siate contenti delle cose che
avete; perché Dio stesso ha
detto: lo non vi lascerò e non
vi abbandonerò" (Ebrei 13:
5).
E’ scritto, ancora: "Infatti, l'a-
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more del denaro è radice di ogni
specie di mali; e alcuni che vi
sono dati, si sono sviati dalla
fede e si sono procurati molti
dolori” (1 Timoteo 6: 10).
I missionari, ad esempio, rischiano la loro vita, affinché il Vangelo
di Gesù Cristo venga annunciato
ai pagani in terre lontane. Nella
loro patria, spinti dall’amore,
hanno servito poveri e malati e
hanno preferito la povertà ai beni
materiali.
Il Signore Gesù Cristo si prende
cura dei suoi, anche nella crescente persecuzione dei nostri
giorni. Nel mondo occidentale,
poveri e ricchi fanno la corte a
Mammona e quelli che dicono di
credere hanno abbandonato il
Signore Gesù Cristo. È per questo
che molti che, si definiscono
"cristiani", non riconoscono più il
Signore Gesù Cristo come Salvatore e Signore. Tendono a professare religione anticristiane e a
seguire filosofie orientali, oppure
sono schiavi della superstizione,
dell'astrologia, della pratica di
chiaroveggenza, dello spiritismo,
dell'occultismo, di appartenenza
a sette. Così facendo eseguono
pratiche occulte contrarie alla
volontà di Dio. Per questo arriverà il giudizio di Dio sull'occidente
perché è schiavo di Mammona e
non riconosce più i pericoli che
incombono sulla sua via.
Il vero timore di Dio consiste in
una completa consacrazione al
Signore Gesù Cristo e questo toglie qualsiasi paura dell'uomo,
poiché il Signore ha detto: “La
vostra condotta non sia dominata dall'amore del denaro; siate
contenti delle cose che avete;
perché Dio stesso ha detto: Io
non ti lascerò e non ti abbandonerò” (Ebrei 13: 5).
Questa promessa, Dio la fa a tutti
quelli che confidano in lui!
La nostra vita è nelle mani del
Figlio di Dio, e se ci arrendiamo a
Lui, Egli non ci abbandona mai
più: “Le mie pecore ascoltano la
mia voce e io le conosco ed esse
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mi seguono; e io do loro la vita
eterna e non periranno mai; e
nessuno le rapirà dalla mia mano” (Giovanni 10: 27-29).
Miei cari, ascoltiamo e seguiamo
l'esortazione della Parola di Dio,
anche quando ci spinge a contrastare la nostra ragione e le
nostre abitudini (Ebrei 13:
5). Per potere dire con fiducia:
“La nostra testimonianza non
scaturisce dalla nostra intelligenza, bensì dalla pace profonda
che abbiamo nel nostro Signore
Gesù Cristo” Nella Parola del
Signore leggiamo:
“Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di Dio" (Romani 8: 16).
Salvatore Savino
San Giovanni Rotondo
(Foggia)
Un giorno al famoso predicatore D. L. Moody gli venne posta la
seguente domanda: “In chi confidare?”.
Egli diede la seguente risposta.
“Se confidi in te stesso, un giorno sarai amareggiato dalla delusione.
Se confidi nei tuoi amici, essi
morranno o ti abbandoneranno.
Se confidi nella tua buona reputazione, qualche mala lingua
la può distruggere.
Se, però, confidi in Cristo non
sarai mai deluso, né in questa
vita né per l’eternità”.
“Confida nel Signore con tutto
il tuo cuore e non ti appoggiare
sul tuo discernimento. Riconoscilo in tutte le tue vie ed egli
appianerà i tuoi sentieri” (Proverbi 3: 5, 6)
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temente” (2 Corinzi 9: 6).
Sue leggi, alle Sue regole.
I cristiani sono chiamati a praticare il bene e a volere il bene
Caro amico, non ti scoraggiare
degli altri. Il secondo comannon è difficile: Se ho potuto sce“Qualunque cosa facciate, fatela di damento, infatti, è “Ama il tuo gliere io puoi farlo anche tu! Ritengo che sei una persona intellibuon animo, come per il Signore e prossimo come te stesgente e accorta, penso che tu sapnon per gli uomini, sapendo che dal so” (Marco 12: 31). PrincipalSignore riceverete per ricompensa mente amiamo i fratelli in Cri- pia scegliere il meglio per te. Insto e contemporaneamente gli
voca Gesù, l’Unico che possa perl’eredità. Servite Cristo, il Signore!”
altri. Se uno dice: “Io
donare tutti i tuoi pecca(Colossesi 3: 23, 24)
amo Dio”, ma odia*
ti; Dio per amore di Crisuo fratello, è busto ti donerà la grazia
giardo; perché chi non
della salvezza e il dono
Faccio ogni cosa per la gloria di
ama* suo fratello che
della vita eterna.
Dio? In quel che faccio mi aspetto
ha visto, non può amalodi e ricompense dagli uomini?
Chi AMA* - è colui che
re Dio che non ha visto.
Se qualunque cosa faccia, la faccio Questo è il comandapratica l’amore di Dio.
come un servizio per il Signore e
Chi ODIA* - è chi non
mento che abbiamo rinon mi aspetterò né lodi né ricom- cevuto da lui: che chi
ama secondo l’amore di
pense, il Signore vede tutto e cono- ama Dio ami anche suo fratello
Dio.
sce il cuore e le motivazioni di oNella Sacra Scrittura non c’è la
(1 Giovanni 4: 20,21).
gnuno. Il mio comportamento è
via
di mezzo: o si ama o si odia!
Se vuoi andare all’inferno non
coerente con il Vangelo che prediCome
non c’è altra alternativa di
devi far niente per cambiare, conco? Fuori mi comporto come in
scelta:
o via larga o via stretta, o
tinua per la tua strada: la strada
chiesa? Sono paziente con il mio
inferno
o paradiso, o regno delle
larga; se invece vuoi andare in
interlocutore o ricambio le offese? Paradiso, nel regno di Dio sei co- tenebre o regno della luce, o figli
La condotta di ogni figlio di Dio è
stretto a scegliere: ubbidire alla del diavolo o figli di Dio, o servi
osservata da coloro a cui annunParola di Dio, alle regole enuncia- infedeli o servi fedeli, o vergini
ciamo il Vangelo, onoriamo il Site da Dio. Infatti, per entrare nel stolte o vergini avvedute …
gnore con il nostro parlare e con le Suo regno bisogna ubbidire alle
Ignazio Ollà
nostre azioni.
Se l’altro vuole litigare con me,
sono pronto a mantenere la pace?
Il Signore chiama i cristiani a restare in pace con tutti, la pace è
uno dei frutti dello Spirito Santo,
dimostra la nostra appartenenza a
Voglio ringraziare il Signore perché nella maCristo ed è un richiamo per coloro
lattia mi sostiene, mi incoraggia e mi consola.
che ancora non conoscono Cristo
Fin da quando il Signore mi ha redento ho
secondo il Vangelo.
sempre voluto ubbidirGli.
Vuoi ricevere le cose che chiedi a
Dio? Fai richieste secondo la Sua
Sono passati 33 anni da quel giorno e il mio
volontà, preghiere che fanno gli
desiderio di ubbidire e servire il Signore non è
interessi del regno di Dio, e le tue
diminuito, anzi con l’esperienza acquisita, nel
preghiere saranno esaudite.
cammino della fede, mi rendo conto ancor di più che Egli è deCerchiamo di fare il bene degli algno di essere onorato per mezzo della mia vita, perché è il mio
tri, la semenza del bene frutterà e
Salvatore e il mio Signore.
un giorno la raccoglieremo.
Il mio grande desiderio è di esserGli sempre fedele, lodarLo e
“Or questo dico: chi semina scarringraziarLo con tutto il mio cuore.
samente mieterà altresì scarsaPeppina Bruno
mente; e chi semina abbondantemente mieterà altresì abbondan“Nessuno cerchi il proprio vantaggio, ma ciascuno cerchi quello degli
altri” (1 Corinzi 10: 24)
IL MIO GRANDE DESIDERIO
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Prima io sentivo parlare del Signore quale Creatore e Salvatore,
ma non sapevo che sarei dovuto
nascere di nuovo e che solo Lui
avrebbe potuto portare pace nella
mia esistenza e perdonare tutti i
miei peccati. Poi, nel 1985, mi
sono convertito al Signore Gesù
Cristo.
Egli è stato buono con me, perciò
Lo ringrazio di cuore. Dio mi ha
donato lo Spirito Santo e ora appartengo al Suo regno. Egli mi da
la forza di andare alle riunione, e
nonostante la mia età, sono nato
nel 1922, la mia gioia più grande
è partecipare al culto, allo studio
della Parola del Signore e alle riunioni di preghiera. Ringrazio il
Signore perché è con me, ed è
sempre pronto ad aiutarmi. Egli
mi ha cambiato nella condotta e
nel parlare. Perciò vorrei dire a
chi non è ancora nato da Dio di
invocarLo per ricevere il perdono
L’UMILTA’
dei propri peccati e di
sottomettersi alla Sua
volontà. A proposito, il
Signore perdona ogni
peccato e accoglie come
figli tutti quelli che Lo
invocano secondo la Sua
volontà. Con me Lo ha
fatto.
Vi racconto in breve come mi sono convertito a Gesù Cristo.
Una delle mie figlie si è convertita
prima di me e mi parlava della
salvezza.
Io andavo in campagna e quando
ero solo mi rivolgevo a Dio, perché dentro di me c’era un gran
vuoto, mi sentivo solo e senza
conforto. Cercavo aiuto, ma era
inutile.
Un giorno parlando con i fratelli
in Cristo ho aperto la porta del
mio cuore a Gesù e mi sono reso
conto di essere un peccatore perduto. Il Signore mi ha perdonato
“Anzi … ritengo che ogni cosa sia un danno di
fronte all’eccellenza di Cristo Gesù, mio Signore,
per il quale ho rinunciato a tutto; io considero
queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo” (Filippesi 3: 8).
Un giorno, sulla via di Damasco, Saulo da Tarso ha
incontrato Colui che ha stravolto la sua vita e completamente trasformato la sua scala di valori. La
visione celeste, questa “luce più sfolgorante dello
splendore del sole”, ha illuminato le profondità del
suo essere. Colui che lo interpella dal cielo è proprio quel Gesù ch’egli perseguita con tutto l’odio di
cui è capace, accanendosi contro i Suoi discepoli.
Da quel momento egli apprezza tutte le cose al
chiarore di questa luce nuova e divina. Fino a quel
momento, Saulo da Tarso (in futuro apostolo Paolo) era considerato “irreprensibile”, ma non era che
un’apparenza: sotto la luce divina, egli s’è visto come “il primo dei peccatori”. Quelle che riteneva le
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e mi ha donato il Suo
Santo Spirito portando
tanta gioia in me. Per
mezzo della preghiera
parlo sempre con il Padre celeste e sento la
sicurezza del Suo amore.
Durante la mia vita ho
fatto tante cose, ho partecipato
alla seconda guerra mondiale,
sono stato in Russia, ho cresciuto
i miei figli, ho lavorato tanto, ho
fatto cose buone, ma anche cose
che Dio non approva (di questo
mi sono pentito e Dio mi ha perdonato).
Sono felice perché la cosa più giusta che ho fatto nella mia vita è
l’aver conosciuto il perdono e
l’amore di Dio per mezzo del Signore Gesù Cristo.
Sebastiano Ribaudo
Reitano (Messina)
(Ora con il Signore)
prerogative qualificanti della sua razza, della sua
setta, e della sua religione, i suoi privilegi personali,
tutto è ridimensionato al suo reale valore: “una
perdita”, tutte queste cose le stima come spazzatura, da destinare ai rifiuti. Così facendo, che cosa ha
guadagnato? Cristo stesso!
Nella contemplazione e nell’amore di una persona
che riempie il cuore, la rinuncia di sé stesso si compie naturalmente.
In vista di che o piuttosto per chi Paolo ha rinunciato a tutti i suoi vantaggi?
È necessario insistere tanto su ciò a cui è importante rinunciare nella vita cristiana? Sì, per conoscere
meglio la persona che si ama al di sopra di tutto.
Conoscere personalmente, intimamente, Cristo Gesù, “il mio Signore”! Non è una conoscenza teorica,
ma vissuta, sperimentata, la conoscenza di Colui
che ha ogni autorità sulla mia vita e col quale gioisco di una dolce comunione.
S. S. C.
Febbraio 2015 N° 177
Cari lettori, leggete questa storia.
Un giovane, figlio di ricchi
possidenti, si era dato ad una
vita disordinata. Un giorno,
dopo aver dato tanti dispiaceri
ai suoi familiari, in seguito ad
una violenta lite con il padre
che si era rifiutato di dargli
altro denaro, fuggì di casa.
Lontano dalla sua famiglia,
senza più un centesimo, decise
di entrare di notte nella casa
del padre, aprire la cassaforte
dove il papà teneva denaro e
documenti di valore per rubare quanto più poteva. Così, una notte, mise in atto il suo
piano: “Mio padre, dopotutto,
dovrebbe mantenermi”, diceva
tra sé e sé. Ecco, però, che fra i
documenti di grande importanza, i suoi occhi caddero sul
testamento paterno. Spinto
dalla curiosità cominciò a leggerlo, e quale non fu la sua
meraviglia e la sua commozione, quando lesse che il suo nome figurava fra gli eredi; non
solo, ma che a lui il padre destinava la maggior parte del
suo patrimonio.
“Ma è mai possibile?”, pensò,
“L’amore di mio padre per me
è tale da perdonarmi tutto il
male che gli ho fatto? Tutto
l’odio che ho avuto per lui?
Malgrado il disonore e la vergogna di cui ho coperto il suo
nome, è ancora disposto a
trattarmi come suo figlio?”.
Queste sue riflessioni lo portarono al pentimento e alla riconciliazione con la famiglia.
La sorpresa per la scoperta del
testamento era stata grande.
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L’UMILTA’
Mai avrebbe potuto immaginare tanto amore da parte del
padre.
Miei cari, non abbiamo anche
noi lo stesso sentimento riguardo a Dio? Non cerca
l’uomo di cancellare dalla
mente il pensiero della Sua esistenza?
Eppure “Egli ha perfino messo
nei loro cuori il pensiero
dell’eternità” (Ecclesiaste 3:
11).
L’uomo non crede forse che se
Dio esiste, altro non è che un
padrone crudele ed esigente?
Cosa apprendiamo, però, dal
Vangelo? Che abbiamo disprezzato il Figlio di Dio e non
ci siamo resi conto che la Sua
Parola ci rivela che è stato
mandato nel mondo per salvare e non per condannare. Difatti leggiamo: “Ma perché il
mondo sia salvato per mezzo
di lui” (Giovanni 3:17).
L’apostolo Paolo scrive: “… il
quale è stato dato a causa delle nostre offese ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione” (Romani 4: 25).
Forse, qualcuno può dire: “È
possibile che tanta grazia si
possa avere così facilmente?”
È possibile che tutti i peccati
mi siano cancellati, e che il
Signore Gesù Cristo sia morto
proprio per me?
Come può bastare che solo
credendo in Lui si possa essere salvati?”.
Se queste obiezioni fossero
giuste Dio ci avrebbe mentito,
e avrebbero mentito tutti i
Suoi servitori. Miei cari, non
possiamo assolutamente fare
del nostro Dio un bugiardo!
Quindi, accogliamo con fede,
senza dubitare, le promesse
che Dio fa a ciascuno di noi e,
con gioia e riconoscenza, facciamole nostre.
L’apostolo Giovanni ha scritto: “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo
unigenito Figlio affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo
Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il
mondo sia salvato per mezzo
di lui” (Giovanni 3: 16,17).
Salvatore Savino
San. Giovanni Rotondo
Foggia
D
S
T
onare significa dare a un altro quel che si preferisce tenere
per sé.
Selma Lagerlof.
ignore sprigiona tutto il sole che c’è in me e la luce che da te
rifletto.
Paul Claudel
utti i fiori di domani sono nei semi di oggi.
Proverbio cinese
8
Febbraio 2015 N° 177
L’UMILTA’
SALMO 139
SIGNORE, tu mi hai esaminato e mi conosci.
Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu
comprendi da lontano il mio pensiero,
tu mi scruti quando cammino e quando riposo, e conosci a fondo tutte le mie vie.
Poiché la parola non è ancora sulla mia lingua, che tu, SIGNORE, già la conosci appieno.
Tu mi circondi, mi stai di fronte e alle spalle,
e poni la tua mano su di me.
La conoscenza che hai di me è meravigliosa,
troppo alta perché io possa arrivarci.
Dove potrei andarmene lontano dal tuo spirito,
dove fuggirò dalla tua presenza?
Se salgo in cielo tu vi sei;
se scendo nel soggiorno dei morti, eccoti là.
Se prendo le ali dell’alba e vado ad abitare
all’estremità del mare, anche là mi condurrà
la tua mano e mi afferrerà la tua destra.
Se dico: <<Certo le tenebre mi nasconderanno e la luce diventerà notte intorno a me>>,
le tenebre stesse non possono nasconderti
nulla
e la notte per te è chiara come il giorno;
le tenebre e la luce ti sono uguali.
Sei tu che hai formato le mie reni,
che mi hai intessuto nel seno di mia madre.
Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in
modo stupendo.
Meravigliose sono le tue opere, e io lo so
molto bene.
Le mie ossa non ti erano nascoste,
quando fui formato nelle profondità della
terra.
I tuoi occhi videro la massa informe del mio
corpo
e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che
mi eran destinati,
quando nessuno d’essi era sorto ancora.
Oh quanto mi sono preziosi i tuoi pensieri, o
DIO!
Quant’è grande il loro insieme!
Se li voglio contare, sono più numerosi della
sabbia; quando mi sveglio sono ancora con
te.
……………….
Esaminami, o DIO, e conosci il mio cuore.
Mettimi alla prova e conosci i miei pensieri.
Vedi se c’è in me qualche via iniqua
e guidami per la via eterna.
La chiesa Cristiana Evangelica
Indipendente di Cefalù è lieta di
comunicarvi che è stato pubblicato il libro
Gli angeli
“L’esercito dell’Eterno”
Luce nel SIGNORE
Cristiana per scelta
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Chiunque fosse interessato
all’acquisto del libro può rivolgersi
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Telefonando 091 585358
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