[N-FIR - 12] NAZIONE/GIORNALE/FIR/12 10/03/15

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12 CAMPIONATO GIORNALISMO
MARTEDÌ 10 MARZO 2015
Scuola media
Spinelli
Scandicci
Scandicci
Dante, Spinelli: idee d’Europa
La Monarchia di Dante e la nostra scoperta di studenti
LA CURIOSITÀ
“Monarchia”
Una piccola
indagine
QUESTO trattato politico è
uno sviluppo organico di temi politici già trattati nel
Convivio. Si propone lo scopo di offrire un fondamento
teorico al ruolo politico-giuridico che l’impero era chiamato a svolgere nell’Europa del
tempo sulla base di tre tesi in
tre libri nel modo seguente:
l’impero è necessario al mondo e l’imperatore è l’unico a
poter garantire la pace universale; l’Impero romano, del
quale gli imperatori medievali sono i successori, è il solo
legittimo; l’autorità imperiale e papale discendono entrambe da Dio. Molte delle argomentazioni di Dante trattate nell’intero testo sono originali, e nascono da una riflessione acuta e profonda sui
grandi temi della politica del
suo tempo.
C’è, però, incertezza per quanto concerne il titolo dell’opera: alcuni testi hanno Monarchia, altri De Monarchia; noi
ragazzi ci siamo chiesti: perché? Abbiamo posto questa
domanda a una studiosa di
Dante, la Prof. Claudia Di
Fonzo, e sono venute fuori alcune curiosità. La versione
corretta risulta essere Monarchia. Un particolare che
ci ha colpito molto è stato il
che viene usato tra parentesi quadre per precisare l’invenzione del costrutto ed è
la proposizione che, unita alla parola che segue, costituisce il complemento di argomento in latino. Il confronto con una studiosa di Dante è stato per noi importante per approfondire la conoscenza di Dante. La piccola
indagine filologica ci ha fatto riflettere sul valore dei testi e sull’importanza del lavoro condotto dagli studiosi della materia. In questo
caso il riferimento è al lavoro più recente e innovativo
per quanto riguarda l’opera
e cioè l’edizione della Monarchia curata da Diego
Quaglioni per la collana dei
Meridiani Mondadori nel
2013.
IN OCCASIONE del 750° anno
della nascita del Sommo Poeta fiorentino, abbiamo deciso di conoscere meglio la figura di Dante
non solo come filosofo, teologo, e
scrittore ma anche come uomo
“politico” che ha vissuto nella «romania» medievale, Europa di oggi. Come studenti di un Istituto
Comprensivo da quest’anno intitolato ad Altiero Spinelli e appena rientrati da un viaggio d’istruzione al Parlamento Europeo a
Strasburgo, è stato per noi interessante scoprire che il pensiero di
Dante, in relazione all’idea di Europa, è riconducibile a un progetto di natura politica e alla coscienza di una comune patria ideale.
Abbiamo scoperto che Dante ha
scritto di Europa in versi bellissimi del Paradiso (Poscia che Costantin l’aquila volse/ contr’al corso del
ciel, ch’ella seguio/ dietro a l’antico
che Lavina tolse/ cento e cent’anni e
più l’uccel di Dio/ ne lo stremo d’Europa si ritenne, vicino ai monti
de’quai prima uscio), nel “De Vulgari Eloquentia” e nel Convivio
dove ravvisa nel latino una unità
linguistica europea che va oltre le
differenze dei vari idiomi. L’ope-
Dante e l’Europa in un disegno di Giulia Salvini (II C)
ra principale nella quale è espresso chiaramente il suo pensiero politico è la “Monarchia”, trattato
diviso in tre libri scritto in latino
tra il 1311 e il 1314. Egli in quest’opera vede l’imperium come
qualcosa di necessario a garantire
la pace e per questo voluto da
Dio. Parlare di Dante non significa certo parlare di divisione e di
bilanciamento delle funzioni e
dei poteri, né tanto meno di forme di controllo democratico delle
cariche pubbliche e dell’esercizio
dell’autorità, caratteristiche proprie al federalismo e tuttavia il
mondo di Dante è un mondo fatto di ordinamenti concorrenti dei
quali Papa e Imperatore sono i garanti.
Dopo aver scoperto e compreso tutte queste cose ci siamo interrogati circa la possibilità o meno
di individuare un legame tra il
pensiero di Dante e quello di Altiero Spinelli, il padre dell’europeismo, che abbiamo imparato a
conoscere anche attraverso la figura di un suo erede Pier Virgilio
Dastoli, attuale Presidente del
Consiglio del Movimento Europeo, incontrato la sera dell’intitolazione del nostro Istituto Comprensivo ad “Altiero Spinelli”.
Ed è qui la scoperta! Dante aveva
già scritto di Europa come progetto politico e come una comune entità culturale, sociale e politica dove possa regnare la pace universale non solo per la cristianità del
tempo, ma per l’intero genere
umano. Spinelli come Dante sogna la pace ed anche lui vive in un
tempo in cui c’è la guerra ed anche lui alla fine capisce che i problemi politici europei non possono essere risolti in un quadro nazionale, ma sovranazionale e mondiale e con la creazione di strutture federali e di un’Europa dei popoli. Un’Europa unita, senza barriere culturali, politiche e sociali.
INTERVISTA CLAUDIA DI FONZO, FILOLOGA DANTESCA E DOCENTE DI DIRITTO E LETTERATURA A TRENTO
Dante e Spinelli, confronto fra due epoche
Dante ha a cuore il bene comune. In quali testi è rintracciabile il suo pensiero politico in merito all’idea di Europa?
Dante scrive la Monarchia in latino e lo fa
perché il pubblico al quale vuole rivolgersi è
europeo. Lo fa in occasione della discesa in
Italia e dell’incoronazione di Arrigo VII di
Lussemburgo nella cui persona individua il
garante della pace politica in una Italia divisa.
Perché Dante sostiene che la Monarchia
sia la migliore forma di governo?
Dante è realista, studia le forme di governo
del passato per individuare quella che ha garantito maggiore libertà a un popolo. Dal suo
punto di vista e da quello del popolo romano,
la pax augustea è stato il periodo di “pace”
più lungo . Il principe, e per Dante il princi-
pe Christianus, (Convivio IV) avendo tutto e
non potendo desiderare oltre è capace di tenere i regni contenti nei loro confini e quindi
in pace.
Dante ha pagato con l’esilio le sue idee.
Che fine ha fatto il testo Monarchia?
Nella Monarchia di Dante, prodotta tra il
1311 e il 1314, probabilmente a Pisa, in vista
della incoronazione di Arrigo VII è sostenuta chiaramente l’idea che tanto il potere papale quanto quello imperiale derivano direttamente da Dio. Questa concezione è alla base
della accusa di eresia e condanna al rogo
dell’opera nel 1329 da parte del cardinale Bertrando del Poggetto. Nel 1559 fu quindi inserita dal Sant’Uffizio nel primo Indice dei libri proibiti sino alla fine del XIX secolo
diamo quale idea di Europa avesse Dante e in che modo la sua concezione abbia influenzato la nostra identità?
L’Europa di Dante è la «romanià» medioevale ovverosia lo spazio nel quale il latino è lingua comune, e i volgari sono le lingue che distinguono i popoli.
E’ possibile rintracciare nel pensiero politico di Dante le radici storiche del pensiero federalista attuale di Spinelli?
Noi da studenti e cittadini europei ci chie-
Altiero Spinelli attinge da Dante l’idea di un
pluralismo di ordinamenti coesistenti e
l’idea di Europa unita nella diversità. La proposta di Dante di un’unità di comando che
garantisca la pace sociale ha come fondamento la stessa visione che Spinelli ha espresso
nel concepire l’Unione Europea: un insieme
di principi condivisi che garantiscano l’unità, in vista del mantenimento della pace.
Marco, Bartolini Adelaide, Barucci Francesca, Berni Asia, Borrini Vanessa, Bruni Sofia, Caparrini Tommaso, Ciappelli Giulia, Cravini Leonardo, Deplano Alessia, Faccini Lo-
renzo, Fallai Martina, Finelli Leonardo, Gallerini Mirko, Gomez Huarcaya Carol Melany,
Iovino Valentina, Laurenzano Francesco, Lotti Alessia, Mazzerelli Martina, Monepi Filippo, Rellini Gabriele, Rossi Viola.
LA REDAZIONE
ISTITUTO Comprensivo Spinelli. Scandicci.
Dirigente Scolastica Rosa Mimmo; tutor: Roberta Zamagni; Sabrina Corsino. Classe III D:
Antognotti Andrea, Balloni Lorenzo, Banchi