BOLLETTINOdell - Ordine dei Medici di Campobasso

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BOLLETTINO
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
Consiglieri e revisori
CONSIGLIO DIRETTIVO
PRESIDENTE
VICE PRESIDENTE
SEGRETARIO
TESORIERE
CONSIGLIERI
(Odontoiatra)
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
COLLEGIO REVISORI DEI CONTI
Gennaro BARONE
Marcello DI FALCO
Celestina CLEMENTE
Filomena GALLO
Domenico COLOCCIA
PRESIDENTE
Dott.
COMPONENTE EFFETTIVO
Dott.
Dott.
COMPONENTE SUPPLENTE
Dott.
Maria Carmela MASCARO
Florio REALE
Bartolomeo TERZANO
Daniele Antonio FALCONE
Dott. Elda DELLA FAZIA
Dott. Sonia DE NOTARIS
Dott. Angelo Elio GENNARELLI
(Odontoiatra)
Dott. Gianfranco GIGLIO
Dott. Ernesto LA VECCHIA
Dott. Sergio ZARRILLI
Commissione odontoiatri
COMMISSIONE ISCRITTI ALBO ODONTOIATRI
COMITATO DI REDAZIONE
PRESIDENTE
COMPONENTE
DIRETTORE
REDATTORE
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Dott.
Attilio CICCHETTI
Raffaella AMORUSO
Domenico COLOCCIA
Angelo Elio GENNARELLI
William SUSI
Mena VASELLINO
Dott. Gennaro BARONE
Dott. Attilio CICCHETTI
Dott. Luciano GRECO
Dott. Giovanni SPÀRANO
Dott. Sergio ZARRILLI
BOLLETTINO DELL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI CAMPOBASSO
www.ordinedeimedici.cb.it - E-mail: [email protected]
Tel. 0874 69177 • Fax 0874 618358
Registrazione Tribunale di Campobasso del 12.1.1984, n. 141
Impaginazione e stampa: ARTI GRAFICHE LA REGIONE s.r.l.
C.da Pescofarese, 44 - 86100 RIPALIMOSANI (CB)
Tel. 0874 483224 • Fax 0874 64374 • E-mail: [email protected] • ISDN: 0874 618148
Le foto di copertina sono del Dott. Luciano Greco
In prima di copertina: Larino e in quarta di copertina: Campitello di Sepino
BOLLETTINO
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dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
Sommario
PAG. 4
L’Angolo del Presidente
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6
Assemblea generale ordinaria
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7
Giramento Codice Deontologico
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8
50 anni di laurea
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9
Nati per leggere - Molise
» 10
Medici che onorano il Molise nel mondo
» 12
“Psiche Mafiosa” - Immagini da un carcere
» 14
“Sanità” vo cercando, ch’è sì “cara”
» 16
Cooperazione internazionale e tutela della salute globale
» 17
L’epilessia, tema della VII Giornata Cardarelliana
» 18
Parliamo di ambiente
» 20
92° incontro regionale in forma Molise
Corso per l’abilitazione alle attività di tutoraggio
» 21
dei Medici di Medicina Generale
» 22
• “Pagina Odontoiatrica”
• La Storia dell’Ordine dei Medici della Provincia di Campobasso » 26
» 30
• “Non solo medicina”
» 37
• “Notizie utili”
» 42
• “I dati dell’Ordine”
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AVVISA
Tutti coloro che vogliono pubblicare articoli, suggerimenti, notizie e quant’altro possono farlo inviando
il materiale alla segreteria dell’ordine oppure all’indirizzo di posta elettronica.Ci aspettiamo la collaborazione di tutti i medici iscritti e faremo del nostro meglio per pubblicare ogni vostra richiesta
Si ricorda di compilare e spedire all’Ordine il modulo che vi è stato inviato per aggiornare
l’anagrafica ai sensi delle nuove normative e utile anche ai fini previdenziali. Il modulo può anche essere scaricato direttamente dal sito dell’Ordine.
Obbligo PEC - Posta Elettronica Certificata: si ricorda che il D. L. 185 del 29 /11/2008 convertito con L. 28/01/2009, n.2, stabilisce l’obbligo, per le società di capitali, per le società di persone e per i professionisti iscritti in albi o elenchi e le pubbliche amministrazioni, di dotarsi di una
casella di posta elettronica certificata (l’indirizzo pec dovrebbe divenire l’unico mezzo di comunicazione con le pubbliche amministrazioni, compresi gli organi giudiziari ed il consiglio dell’Ordine di appartenenza); per i professionisti (architetti, avvocati, ingegneri, medici, odontoiatri,ecc...) diviene
obbligatoria dal 29/11/2011. Nella fattispecie si rammenta che l’art. 16, comma 7, del D.L 185/08 dispone che “i professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi ordini o collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata”.
Si rende noto che le domande di verifica messaggi pubblicitari, per essere sottoposte all’approvazione
del Consiglio Direttivo nel mese in cui vengono inoltrate, devono pervenire entro il 10 di ogni mese.
Gli iscritti all’Ordine sono pregati di inviare i loro indirizzi mail aggiornati in modo da ricevere tutte le
comunicazioni in modo tempestivo.
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L’ANGOLO DEL PRESIDENTE
Cari colleghi, l’Editoriale di questo numero del Bollettino contiene le risposte fornite alla FNOMCeO a due quesiti inviati
a tutti i Presidenti di Ordine su temi importanti. Voglio condividerle con tutti voi potendo rappresentare spunto di riflessione e discussione. Riporto quindi a seguire i quesiti e le
relative risposte inviate alla nostra Federazione.
Dott. Gennaro Barone
Caro Presidente, per il portale della FNOMCeO stiamo organizzando delle interviste ai
Presidenti di Ordine. Le interviste sono strutturate su due domande alle quali Lei può rispondere magari integrando con qualche argomento che sta particolarmente a cuore al suo Ordine.
1 Qual è la sua valutazione sull’attuale situazione del Servizio Sanitario Nazionale
e della politica nazionale in materia di Sanità?
2 L’Ordine da lei Presieduto su che cosa è particolarmente impegnato nei prossimi mesi?
Formazione, informazione, eventi, iniziative, aspetti specifici del territorio di sua competenza?
Roma, 27 luglio 2013
PRIMO QUESITO
Premetto che le mie considerazioni sono ovviamente condizionate dalla situazione della sanità (per
nulla incoraggiante) della mia regione, situazione che
comunque rispecchia le caratteristiche di una parte
rilevante della realtà italiana. E’ fuori discussione, secondo me, che la madre di tutti i guai che imperversano e incombono sulla nostra sanità, è stata da molti lustri la sua “occupazione armata”, insidiosamente progressiva, da parte della politica intesa nel senso più deteriore del termine (logiche e interessi di partiti e loro correnti). Conseguentemente la sanità è diventata, in diverse realtà, il mezzo per acquisire facili consensi e quindi merce di scambio elettorale. Una
conseguenza di tutto ciò è stato l’affossamento di
quella che, non solo per me, era la più civile e democratica riforma sanitaria, garante dei diritti sanciti dalla Carta Costituzionale in materia di tutela della salute in quanto sottolineava la imprescindibilità del
concetto di uguaglianza sociale e del principio della
solidarietà sul quale deve fondarsi un civile Sistema Sanitario Nazionale. Mi sto riferendo alla legge
833/78, quella che aboliva le Casse Mutue, che ribadiva la chiusura dei Manicomi, che eliminava le disuguaglianze assistenziali, che riorganizzava sul territorio nazionale una Sanità fino ad allora apparentemente efficiente solo “a macchia di leopardo”, che
garantiva tutto a tutti, senza distinzione di censo o
di latitudine. E’ durata poco perché il legislatore di allora non aveva previsto che, per attuarla concretamente, c’era bisogno di una classe politica e dirigenziale diversa, più lungimirante e capace di cogliere
i contenuti e i veri principi innovativi della riforma che,
se applicata correttamente, avrebbe portato la nostra
sanità in porti più tranquilli e sicuri rispetto a quelli
attuali. Invece, gli anni delle UUSSLL e poi delle
AASSLL, fatte le dovute eccezioni, sono stati gli anni
“del salti chi può”, dello sbraco organizzativo e “dell’ognuno badi per sé” consistente in un dispendio di
risorse economiche al di fuori di qualsiasi programmazione. Lo stiamo pagando adesso, lo stanno pagando, sulla propria pelle (è proprio il caso di dirlo),
le fasce sociali più fragili, comprese quelle che una volta appartenevano al cosiddetto ceto medio, oggi abbondantemente “declassato” perché impoverito. La tutela della salute sta purtroppo diventando, sempre più,
privilegio di chi può pagarsela. Basta considerare l’offerta del sistema sanitario pubblico, sempre più povera e complicata da chilometriche liste di attesa che
mettono il cittadino che deve curarsi dinanzi ad un assurdo dilemma: o rivolgersi alla sanità privata (ahimè troppo spesso “gestita” dagli stessi operatori del
pubblico) o “lasciar perdere” e affidare la propria salute a qualche santo protettore. E i tentativi per risalire la china (per la verità sbrigativi e per nulla frutto di lungimiranza decisionale), hanno prodotto, anche nel mondo della sanità, precariato, malcontento
ubiquitario, smantellamento parziale (leggi anche
sfiancamento) di Unità Operative ben funzionanti, primari non di ruolo o facenti funzione …… mentre fa
da stridente contraltare il voler mantenere in piedi
strutture vetuste, poco utili per un contesto organizzativo armonico e funzionale. E tutto ciò, manco a
dirlo, a causa del persistere di posizioni di vari potentati locali in gran parte sorrette da fini di consenso
politico. Mentre ci si appella alla imperversante cri-
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L’ANGOLO DEL PRESIDENTE
si per giustificare la imposizione di crescenti addizionali e di esosi ticket sanitari che rendono sempre
meno competitivo il servizio pubblico a tutto vantaggio di altre forme di assistenza, ancora una volta gran
parte della classe politica che ci rappresenta si distingue nel non dare un giusto contributo alla causa del
dissesto nazionale e locale: sperperi attualmente al
vaglio della magistratura, appannaggi esorbitanti,
scarsa sensibilità verso i veri problemi della nazione
sui quali primeggiano la tutela della salute accessibile a tutti, il lavoro e il diritto allo studio. La tutela
della salute (al pari del diritto allo studio e al lavoro),
per concludere queste mie amare e crude riflessioni, deve essere considerata come un diritto intoccabile del cittadino, un bene inalienabile che qualcuno ha addirittura voluto mettere in competizione con
lo stesso diritto a lavorare (vedi il caso ILVA di Taranto, pessimo indicatore di civiltà!). La Sanità deve
quindi sganciarsi da logiche di bottega e sbarazzarsi di tutti quelli che finora ne hanno tratto profitto,
in termini economici e di consenso elettorale. E’ il primo passo da compiere se vogliamo recuperare quello che avevano stabilito i padri costituenti dei quali si
prova oggi, al confronto di chi ci rappresenta attualmente, forte nostalgia e rimpianto.
SECONDO QUESITO
Chiaramente l’impegno dell’Ordine da me presieduto è indirizzato, per quanto possibile e per quello
che gli può competere, anche ad affrontare le problematiche citate precedentemente, rese più pesanti dal fatto che il Molise (nonostante conti appena
320.000 abitanti) è una di quelle regioni annoverate tra le poco virtuose, che sono alle prese da anni
con un estenuante piano di rientro dal quale non si
riesce “ad uscire”. L’Ordine si è posto sempre come
interlocutore “super partes” di tutte le istituzioni sanitarie e politiche, cercando di fornire un contributo
tecnico ogni qual volta è stato necessario, presenziando varie commissioni istituzionali e partecipando a incontri specifici, cercando sempre di fornire un apporto costruttivo. A tal proposito ha promosso varie iniziative formative ed informative, sui grossi temi della sanità, che hanno coinvolto iscritti all’Albo e cittadini in genere. Uno degli obiettivi che ci siamo prefissati di raggiungere, è stato quello di migliorare tra
gli iscritti la conoscenza del nostro Codice di Deontologia, consapevoli che specifici problemi della nostra professione possono anche derivare da inosservanza parziale o totale di quello che mi piace chiamare la “Stella Polare” del medico. Svariate iniziative formative organizzate dal nostro Ordine, sono state incentrate proprio sul CDM, anche in sintonia con il programma politico della FNOMCeO. Soprattutto ai nuovi iscritti si è cercato di inculcare la imprescindibile
importanza dei precetti da osservare, mezzo per certi versi determinante per erogare una buona sanità
e non incorrere, per quanto possibile, in pericolosi e
dolorosi contenziosi. E a proposito del CDM, l’Ordine
di Campobasso ha avuto, in questi ultimi anni, una
particolare predilezione e attenzione per l’ambiente,
coerentemente con quanto stabilito dall’art. 5. E’ stata promossa la attivazione di una Commissione interna all’Ordine dedicata ad “Ambiente e Salute” e, concomitantemente, una efficiente sezione dell’ISDE con
sede proprio presso il nostro Ordine, soprattutto per
sottolineare la importanza della tutela dell’ambiente
come uno dei mezzi fondamentali di tutela della salute. Numerosissime sono state le iniziative portate
avanti in questo settore incidendo, spesso in modo
determinante, su situazioni di particolare criticità. Salubrità dell’aria, del suolo, dell’acqua, degli alimenti, il nucleare, le malattie collegate con l’inquinamento ambientale ….. tutti temi affrontati anche in ECM
per gli iscritti e con dibattiti destinati ai cittadini e agli
studenti universitari e di scuola media superiore.
Inoltre, rappresentanti della Commissione ambiente
e dell’ISDE si recano spesso nelle scuole per illustrare agli studenti come evitare i danni sulla salute causati dal cattivo uso dei telefoni cellulari, alla luce delle recenti acquisizioni scientifiche e dei rilievi epidemiologici effettuati in questi ultimi anni. Questa iniziativa è stata molto apprezzata da numerose dirigenze scolastiche e dai genitori dei ragazzi. La stessa Prefettura ha avuto parole di plauso per questo impegno
portato avanti con incisività e costanza. Di conseguenza, l’ISDE e la Commissione Ambiente dell’Ordine sono nel tempo diventati validi punti di riferimento per quanto attiene le problematiche ambientali. Tra
le numerose attività organizzate dall’Ordine, mi piace ricordare quelle che mettono in risalto la opportunità di donare solidarietà e generoso altruismo soprattutto alle fasce sociali bisognose o fragili. Tanti nostri professionisti, coordinati dall’Ordine, offrono assistenza gratuita ai numerosissimi bambini Bosniaci
che, ospitati da famiglie molisane, vengono a trascorrere le vacanze estive e natalizie in Italia. Cardiologi, pediatri e odontoiatri si rendono disponibili nel prestare la propria competenza professionale quando necessaria, nobilitando così una professione messa troppe volte ingiustamente alla sbarra per ipotizzati e spesso non confermati episodi di malasanità. Le iniziative
di solidarietà si concretizzano anche nel sostenere numerosi colleghi che si recano in diverse zone disagiate del mondo (Africa, sud America) per prestare la propria opera professionale, svolgendo un encomiabile volontariato sanitario. Le attività formative, come già accennato, sono state e saranno numerosissime, sia per
medici che per odontoiatri. Tramite eventi di particolare rilievo scientifico, viene garantito, per ciascun iscritto, il conseguimento di gran parte del fabbisogno formativo annuale, anche grazie ad una intensa collaborazione con la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università del Molise e la locale Azienda Sanitaria. A breve verrà garantita a tutti gli iscritti una specifica formazione in campo informatico al fine di migliorare conoscenze dalle quali, anche nella nostra professione,
ormai non si può prescindere.
Gennaro Barone
Presidente OMCeO di Campobasso
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BOLLETTINO
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI
E DEGLI ODONTOIATRI
VIA MAZZINI,129 - 86100 CAMPOBASSO
Tel.0874/69177 - Fax 0874/618358
E-mail: [email protected]
A Tutti i Sigg. Medici-Chirurghi ed
Odontoiatri della Provincia
LORO
SEDI
ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA
È convocata in prima convocazione il giorno 08 novembre 2013, alle ore 23,00 - e in SECONDA CONVOCAZIONE alle ore 10,00 del giorno 09 NOVEMBRE 2013 presso
la sede di questo Ordine - via Mazzini n° 129 - Campobasso, l’Assemblea Generale Ordinaria dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia per trattare il seguente
Ordine del giorno
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Relazione del Presidente;
Relazione del Tesoriere e del Collegio Revisori dei Conti;
Approvazione Conto Consuntivo 2012 – Bilancio Preventivo 2014;
Giuramento Codice Deontologico Medici neo – Laureati;
Premiazione Medici con 50 anni di laurea;
Varie ed eventuali.
In caso di impedimento si può rilasciare delega ad altro Collega.
Nessuno può essere investito con più di due deleghe.
Il Presidente
Dr. Gennaro Barone
DELEGA
Delego il Dott. __________________________________________ a rappresentarmi all’Assemblea
dei Medici – Chirurghi e degli Odontoiatri che si terrà sabato 09 novembre 2013.
Firma ___________________________
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2012-2013 (Iscritti fino al consiglio del 12.09.2013)
BARONE NOEMI
FILIPPELLI MARIAELENA
BRIGANTE FABIANA
GIAGNORIO MARIA GIOVANNA
CECERE FEDERICO
GIULIANO LUCIA (ODONT.)
CELLURALE MICHELE
IAFELICE GIUSEPPE (ODONT.)
CENTRITTO STEFANO
MADDALENA SILVIO
CERVONE LUCIA
MARANDOLA DIEGO
CICCHESE NOEMI
MARIANO IOLANDA
CINELLI MICHELE MARIO
MEZZACAPPA ANTONIA
COLASURDO MARCO
MINICUCCI VALENTINA
COLOCCIA GIOVANNI (ODONT.)
NARDINO DANIELA
COMEGNA LAURA
NICOTERA MICHELA
CONTE MARIA GRAZIA
PADUANO DANILO
CORONA ROSALIA
PASQUALE CHIARA
CRISTOFARO ADRIANA
PERAZZELLI CHIARA
DE BENEDITTIS DANIELA
PONTICO MARIANO
DE VITA CARLA
QUACQUARUCCIO ANTONIO (ODONT.)
DEL CORSO DOMENICO
ROSATI DENISE
DI FLORIO FRANCESCA
SABELLI VITTORIO
DI IORIO ROBERTO
SALVATORE MERCURIO
DI PADUA CLAUDIA
SASSI TERESA
DI PAOLO MARIAPIA
TARANTINO PAOLO
EVANGELISTA GIULIO (ODONT.)
TROIANO LUCIA
FATICA FEDERICA
TROMBA FEDERICA (ODONT.)
FAZIO CHIARA
VINCELLI GIOVINA
FESTA KOTELNIKOVA ELENA
ZAPPACOSTA ANDREA
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
dott. Biondi
Il Dott. Giuseppe Biondi è nato a Foligno
nel 1939, cresciuto ed educato durante
la guerra e subito dopo, cioè con i bombardamenti, le macerie, le distruzioni, i
feriti e i morti della propria città ad opera delle truppe amiche e nemiche. Ha
perciò deciso, fin da bambino, di dedicarsi ad aiutare gli altri, come uomo e come
medico, verso tutti, indistintamente, trascurando addirittura i propri interessi. Ciò
non è retorica ma impostazione di vita.
Compiuti gli studi di base a Foligno, ha
conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia,
con il massino dei voti, nel 1953 a Perugia. Subito dopo, pur continuando la formazione, ha
iniziato ad espletare la Professione di Medico
Chirurgo, è diventato di leva, Ten. Med. Cpl. Dirigente SS dell’E.I. a Bolzano. In seguito è stato assunto come Medico Chirurgo di ruolo a
tempo pieno, prima come Assistente e poi come
Aiuto della divisione di Ortopedia e Traumatologia all’ospedale di Foligno. Si è specializzato
in Ortopedia e Traumatologia nel 1971 a Firenze e ha poi continuato a specializzarsi, durante tutta la sua carriera, in Chirurgia della mano
e del ginocchio, in Osteosintesi interna ed esterna e Protesi , in Reumatologia, in Riabilitazione, in Neurofisiopatologia e in Ortopedia pediatrica. È stato membro, e lo è
ancora parzialmente, di molte Associazioni Specialistiche,
ha espletato e vinto numerosi concorsi pubblici di Idoneità Nazionale di Aiuto e di Primario di Ortopedia ospedaliera. Dal 1980 è in Molise dove è diventato Primario della Divisione di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale
di Larino svolgendo le sue funzioni con la massima abnegazione nonostante la pochezza di mezzi e sovvenzioni. Nel 2001, non esistendo più il posto, è stato costretto a dimettersi, non senza dispiacere. Da allora continua
comunque a studiare e ad aggiornarsi e ad esercitare la
Professione privatamente e completamente a titolo gratuito come quella di CTU presso il tribumale.
Laurea in Medicina e Chirurgia nel
1963. Specializzazione in Malattie
Nervose e Mentali nel 1969. Specializzazione in Medicina Legale e delle
Assicurazioni nel 1971. Assistente
Ospedale Psichiatrico di Sassari.
Docente di Fisiopatologia della età
evolutiva presso il Magistero Sperimentale di Campobasso. Specialista
Ambulatoriale nelle branche di Neurologia e Psichiatria. Psichiatra forense in attualità di servizio.
Giovanni Sparano è nato a Caserta in
data 11/3/1938. Ha compiuto gli studi classici presso il liceo “Pietro Giannone” di Caserta. Si è laureato in medicina e chirurgia presso l’Università di
Napoli in data 21/12/1963. E’ specializzato in Urologia e Nefrologia. Ha
esercitato la professione di medico di
base per cinque anni nel Comune di
Caserta. Ha dato un determinante
contributo alla nascita del reparto di
nefrologia e dialisi dell’ospedale civile
di Caserta, dove ha operato come assistente per cinque anni. Ha fondato e diretto il reparto di Nefrodialisi dell’Ospedale Civile di Campobasso,
dove ha rivestito la carica di primario per ventitrè anni
(1980-2003). Ha promosso la nascita della dialisi peritoneale a domicilio e di centri dialisi in tutti gli Ospedali della Regione Molise, che ha diretto e coordinato
per oltre dieci anni. Ha contribuito all’attuazione dei prelievi di organi a scopo di trapianto terapeutico presso
la UOC di Rianimazione di Campobasso, favorendo, in
collaborazione con i centri trapianti, l’effettuazione di
numerosi trapianti ai nefropazienti molisani. Ha insegnato alla Scuola di Specializzazione di Nefrologia della Università Tor Vergata di Roma negli anni 1994-9596. Ha rivestito cariche importanti a livello regionale,
interregionale e nazionale (Coordinatore Nazionale della Società di Aferesi in Nefrologia nell’anno 1996, Presidente della Società di Nefrologia del Centro Italia
(ALaMMU) nel triennio 1999-2002, Condirettore del Suditaltransplant). Ha pubblicato numerosi lavori scientifici innovativi su tecniche originali nel campo del trattamento dialitico
dei pazienti ricoverati in reparti di terapia intensiva. E’ ideatore e proprietario di Brevetto di un’apparecchiatura per
emodiafiltrazione nei reparti di terapia intensiva (Brevetto N.
228921 del 27/8/1992). Attualmente, collocato in pensione in data 31 dicembre 2003, collabora attivamente con articoli di interesse medico e sociosanitario al Bollettino Dei Medici Chirurghi della Provincia di Campobasso, al mensile “Il
Bene Comune”, all’Ufficio Pastorale Sanitaria dell’Arcidiocesi di Campobasso Bojano. E’ autore dei libri: Donazione, Prelievi e Trapianti (OMC Campobasso 2008), Nascita di un reparto (Tipografia l’Economica, settembre 2010), Destinazione Molise (Il Bene Comune, novembre 2010), La Persona e
il Creato al centro della cura (Il Bene Comune, febbraio 2012),
Percorsi di vita (Tipografia L’Economica, gennaio 2013). Attualmente è Presidente A.M.C.I. (Associazione Medici Cattolici) Regione Molise.
dott. Sparano
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dott. Salati
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“…Leggi ogni giorno una storia
al tuo bambino.
Digli così quanto bene gli vuoi,
fagli un regalo che dura per sempre”.
Rita Valentino Merletti
Sergio Zarrilli
nche quest’anno la biblioteca Albino ha
ospitato le letture estive del progetto
Nati per Leggere; nella magica atmosfera del giardino della biblioteca i lettori volontari
hanno accolto genitori e bambini e proposto vecchie e nuove storie. Gli incontri di lettura di questa estate hanno confermato la bontà del progetto, l’interesse e la partecipazione di tante famiglie,
più numerose rispetto al passato e più motivate.
Una buona base di partenza, insomma, per continuare a crescere. Il viaggio di NpL in autunno continua “al chiuso” in una sala della Fondazione Molise Cultura a Campobasso; dal 18 settembre appuntamenti settimanali presso la Fondazione in via
Milano a Campobasso; dalle 16.30 alle 18 di ogni
mercoledì i lettori volontari del progetto accoglieranno genitori e bambini con tanti libri e tante storie da raccontare. Il progetto Nati per Leggere,
giunto in Italia alla fine degli anni ’90, riguarda la
lettura ad alta voce ai bambini in età precocissima da parte dei genitori e degli altri adulti e l’introduzione dei libri nella vita del bambino, prima
come conoscenza di oggetto e poi come fonte di
A
piacere e divertimento. Ricerche scientifiche hanno dimostrato come leggere ad alta voce e con continuità ai bambini in età prescolare abbia un’influenza positiva sia dal punto di vista relazionale che cognitivo; in più si consolida nel bambino l’abitudine a leggere che si protrae, poi, nelle età successive. Il bambino che ha conosciuto precocemente
i libri e la lettura entra a scuola dotato di maggiori strumenti. L’attività del lettore volontario si affianca a quella svolta da genitori, bibliotecari, insegnanti, pediatri e offre, ai bambini, una opportunità di lettura in più. Il corso per lettori volontari è parte integrante del progetto Nati per Leggere e ne rappresenta una delle manifestazioni più
coinvolgenti e interessanti. Nel maggio scorso ne
sono stati organizzati a Campobasso due (quello
base e quello avanzato) con Alfonso Cuccurullo e
Tiziana Cristiani, del Coordinamento Nazionale del
progetto. Il gruppo lettori volontari di NpL – Molise ha accolto, quindi, nuovi lettori ed è pronto per
le letture d’autunno in Fondazione.
Sergio Zarrilli
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Medici che onorano
il
MOLISE
nel mondo
o scorso 6 settembre nella sala conferenze del’Ordine dei Medici si è aggiunto un nuovo
iscritto all’Albo, quello del Professor Antonio Ferrante. Ancora una volta è stata data la
più che giusta attenzione ad un Molisano che, dall’altra parte del mondo, onora la sua
terra. Il Professor Ferrante, nato a Castellino del Biferno nel 1949, è emigrato in Australia insieme alla famiglia nel 1957, ed è oggi uno dei più affermti studiosi di Immunologia e Pediatria immunologica. Di passaggio in Italia è stata colta al balzo l’occasione di riceverlo, insieme alla sua
famiglia, nella sua terra con l’attenzione e la gloria che merita. Il Presidente dell’Ordine, Dott. Barone, facendo gli onori di casa si è mostrato ancora una volta particolarmente emozionato nel ricevere un uomo che rende onore alla sua professione in tutto il mondo, portando sempre nel cuore e con vanto le sue origini tanto forti soprattutto nella sua parlata, poco italiana e molto Castellinese. E’ stato un pomeggio importante al quale hanno partecipato anche gli amministratori
del piccolo comune Molisano con in testa il Sindaco, il Pesidente della Provincia di Campobasso,
il Presidente della Camera di Commercio, il Prof. De Lisio che ha già pubblicato articoli del Prof.
Ferrante nella sua importante rivista “Quaderni di Scienza e Scienziati Molisani”, il Dott. Ugo Carissimi che è intervento per illustrare il suo lavoro in campo immunologico. All’incontro è stato
presente anche il Dott. Testa, tra i decani dell’ordine, e il prof. De Gaetano al quale va rivolto un
particolare ringraziamento per averci aiutato con la traduzione degli interventi in inglese del Prof.
Ferrante. Un ampio spazio è sato dato poi a quest’ultimo che ha illustrato ai presenti in cosa consiste il suo lavoro, come funziona la ricerca in Australia, i risultati, le difficoltà, i traguardi raggiunti. Ad oggi il Prof. Ferrante ha ottenuto fondi per oltre 6 milioni di dollari australiani, ricevuti da importanti istituzioni e fondazioni per la ricerca medica, dalle Nazioni Unite, da banche e organizzazioni internazionali ed inoltre 4 milioni di dollari, negli ultimi 15 anni, dall’industria per la
ricerca biotecnologica. Al termine dell’incontro il Presidente Barone a nome dell’Ordine ha consegnato al Prof. Ferrante Le “Lezioni cliniche di Cardarelli”, il libro del Dott. Testa “Le Grandi figure della Medicina Molisana”, ma soprattutto la targa Honoris Causa che fa del Professore un iscritto di diritto al nostro Ordine. Omaggi sono arrivati anche dalla Provincia con l’Atlante dei Castelli del Molise e la spilla con lo stemma provinciale.
Mena Vasellino
L
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BOLLETTINO
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
“Psiche Mafiosa”
Immagini da un carcere
A Termoli esperti e toccanti testimonianze
o scorso 29 giugno è stato presentato a
Termoli il volume “Psiche Mafiosa. Immagini da un carcere” di Angelo Malinconico
(psichiatra e analista junghiano, direttore del Centro di Salute Mentale di Termoli), e Nicola Malorni
(psicologo analista dell’infanzia e dell’adolescenza,
coordinatore del Centro Clinico VATMA), in un
convegno organizzato dalla Cooperativa Sociale Sirio, in collaborazione con l’Associazione Italiana degli psicoanalisti junghiani (l’AIPA).
L’evento, accreditato ECM per la nostra categoria, ha visto la partecipazione di esponenti di fama
nazionale del mondo accademico, psichiatrico-psicoanalitico, psicologico-giudidico, nonché di quello penitenziario.
Il lavoro che ha portato alla stesura di “Psiche
Mafiosa”, come ha sottolineato il moderatore del
convegno, Marzo Zanasi (psichiatra, analista junghiano didatta dell’AIPA), si qualifica come un’esperienza “limite”, in quanto origina dalla conduzione
di un gruppo analitico di padri detenuti nella Casa
Circondariale di Larino, appartenenti ad organizzazioni mafiose, notoriamente poco inclini all’espressione e all’esplorazione dell’affettività.
L’evento con cui il volume è stato presentato in
anteprima al pubblico molisano è stato incentrato
sui modelli di intervento psicoanalitico nel contesto
penitenziario, in riferimento alla concezione della
mente di Carl Gustav Jung, che vedeva la psiche
umana come un apparato complesso, dinamico e insieme sistemico.
Attraverso la presentazione del volume, la riflessione è stata centrata nello specifico sul modello analitico che ha ispirato il progetto, che discostandosi da classificazioni psicopatologiche o criminologiche, ha inteso promuovere nel gruppo di detenuti mafiosi del carcere frentano un confronto con l’inconscio.
Paolo Aite, uno dei “padri” dello junghismo italiano, direttore della storica Rivista di Psicologia Analitica, ha affermato nel suo intervento che l’esperienza molisana è una dimostrazione di come, attraverso l’accesso all’attività immaginativa sponta-
L
BOLLETTINO
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
nea della mente umana, mediato dal Gioco della
Sabbia, sia possibile facilitare il superamento di barriere comunicative e culturali rigide come quelle dell’affiliato mafioso, rendendo possibile il confronto con
l’affettività autentica e con essa anche il recupero
o il potenziamento della funzione genitoriale. Come
dire che oltre le maschere iconografiche e tragiche
della cultura mafiosa si dischiude la possibilità di accedere alla psiche individuale, in un percorso in cui
essa di rivela in tutta la sua umanità.
Il Gioco della Sabbia è una metodica analitica
junghiana utilizzata sia per il trattamento di bambini che di adulti, grazie alla quale il gesto ludico diviene il centro dell’attività dell’analizzando, la messa in scena del suo mondo interno, una sorta di “teatro psichico” che evoca nella sua costruzione emozioni, vissuti, rappresentazioni e segreti spesso intraducibili attraverso le parole.
Una particolare attenzione è stata rivolta dagli analisti relatori alla possibilità di accedere ai sogni e all’affettività dei detenuti attraverso la rappresentazione dei sogni con il Gioco della Sabbia,
un campo di ricerca inaugurato in Italia proprio da
Malinconico.
Di fronte alla chiusura tipica della cultura mafiosa, l’esperienza analitica del carcere frentano ha
sollecitato una sequenza creativa di aperture, promuovendo lo sviluppo di un confronto tra l’approccio psicoanalitico, il mondo interiore del detenuto,
l’Istituzione Totale. Il tutto grazie ad un primo livello di apertura, che è quello del direttore della Casa
Circondariale di Larino, Rosa la Ginestra, che ha lasciato che entrasse all’interno dell’Istituzione carceraria un modello di intervento certamente distonico rispetto alle abituali prassi cosiddette riabilitative del contesto penitenziario.
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Particolarmente toccanti, autentici e intrisi di
speranza sono stati gli interventi di ex mafiosi, alcuni ancora detenuti, altri non più, che hanno voluto testimoniare il percorso di chi, nato ed allevato in una cultura considerata non scardinabile, l’ha
prima interpretata drammaticamente, per poi riuscire a lasciarsela alle spalle, attraverso le strade
dell’arte, del teatro e dello spettacolo (fino alla notorietà internazionale, come protagonisti dello
splendido film “Cesare deve morire”).
Il Convegno si è concluso, proprio a proposito
di scambi e alchimie, con uno spettacolo teatrale sulla Mafia, che è stato portato per la prima volta in
Molise dalla Compagnia “Stabile Assai” della Casa
di Reclusione di Rebibbia, dal titolo “Alle due i monaci tornano in convento”. Un dramma in atto unico inscenato in serata alla Scalinata del Folklore e
che ha posto al centro della scena la storia di due
giovani palermitani cui viene infranto il sogno
d’amore dall’appartenenza alla “Famiglia”.
Per chi volesse saperne di più su questi temi:
- Aite P., Paesaggi della psiche – Il Gioco della Sabbia nell’analisi junghiana, Bollati Boringhieri, Torino, 2002.
- Malinconico A. e Malorni N., Psiche mafiosa. Immagini da un carcere, Edizioni Magi, Roma, 2013.
- Malinconico A. e Peciccia M., Al di là della parola
– Vie nuove per la terapia analitica delle psicosi,
Ed. Magi, 2006.
- Malinconico A., (a cura di), Il sogno in analisi e i
suoi palcoscenici. Drammatizzazioni, gioco e figurazioni, Roma, Edizioni Magi, 2011.
Dalla Redazione
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Dott. Elio Gennarelli
BOLLETTINO
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
“Sanità” vo cercando,
ch’è sì “cara”
emo che la gravità della crisi in cui versa
la sanità molisana sia sottovalutata non
solo dalla stragrande maggioranza dei cittadini, ma anche dagli stessi operatori e che la difficoltà di accesso ai dati ufficiali e, quindi, una scarsa pubblicizzazione degli stessi, contribuisca a
mantenere da un lato un clima di generalizzata insoddisfazione riguardo alla sanità percepita, dall’altro ad impedire una seria assunzione di responsabilità collettiva che sia di sprone e avalli scelte di politica sanitaria efficaci ed efficienti nel rispondere ai
bisogni di salute dei cittadini e che metta mano ad
una organizzazione territoriale consolidata e cristallizzata nel tempo, ma non più rispondente ad una
strutturazione dei servizi moderna e di qualità.
Invito pertanto ad una maggiore consapevolezza fornendo qualche dato e qualche spunto di
riflessione.
La spesa sanitaria in Molise è di circa 600 milioni di euro l’anno e cioè circa 2000,00 euro per abitante. E’ ancora fortunatamente coperta per il 70%
da trasferimenti statali e solo per il 30% da entrate regionali.
Dal 2006 quando il governo Prodi ripianò il debito della sanità molisana, fino ad allora accumulato di circa 600 milioni di euro, abbiamo continuato a sforare ogni anno di 60-70 milioni di euro. Solo
da questo si evince che attualmente siamo vicini ad
un indebitamento di circa
mezzo miliardo di
euro (metà di
T
quanto a livello nazionale può far recuperare l’aumento di un altro punto di IVA). Ogni cittadino molisano, dal neonato all’anziano, ha di conseguenza
un debito di circa 1500,00 euro, di cui probabilmente non è consapevole.
Ancora una volta si è dovuto ricorrere ad aumentare le addizionali regionali e l’IRAP nella necessità di fare cassa penalizzando le attività produttive già investite da una crisi senza precedenti.
Abbiamo 6 ospedali pubblici e 6 strutture private convenzionate con una dotazione di posti letto al
1 gennaio 2013 pari a 4,54 per 1000 abitanti rispetto al valore di riferimento nazionale, che è di 3,7 posti letto per 1000 abitanti, seppure in costante decremento essendo partiti da un indice di 6,3, con una inversione nella ripartizione di risorse tra ospedale e territorio, rispettivamente 60% e 40%.
Questo dato deve essere letto anche alla luce
della degenza media pre-operatoria, che si mantiene, nel 2012 al di sopra del valore medio nazionale(2,42 contro 1,85).
L’analisi comparata dei due dati si traduce per i
pazienti in una difficoltà ad accedere dai Pronto Soccorso ai reparti di ricovero i cui posti letto, pur essendo complessivamente superiori alla media nazionale per circa 250 p.l., sono occupati più a lungo, anche per la carenza di strutture territoriali di diagnostica strumentale e di assistenza agli anziani.
Su tutta la regione la dotazione di personale
nei vari ruoli, compreso quello amministrativo, eccede le medie di riferimento, con una collocazione
non parametrata ai carichi di lavoro.
Si riscontrano, come si legge nei verbali dei tavoli tecnici:
• carenze organizzative e ritardi inammissibili nell’utilizzo delle nuove tecnologie, per esempio fascicolo sanitario elettronico e ricetta elettronica;
• assenza di procedure organizzative per la gestione delle emergenze urgenze all’interno di
una rete HUB and SPOKE;
• ritardi nell’attivazione dei presidi territoriali a
servizio dei cittadini, pur previsti dagli accordi
collettivi.
Una qualità delle prestazioni che, stando allo
studio dell’agenzia nazionale per i servizi sanitari
BOLLETTINO
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
(AGENAS) del ministero della Salute, pubblicata su
WIRED.IT, evidenzia una situazione a macchia di leopardo con risultati di eccellenza per alcuni centri e
che ci vedono in fondo alla classifica per altri. Per
questo studio sono state esaminate per ogni
ospedale le schede di dimissione(SDO) e considerati gli indicatori utilizzati in tutto il mondo per le
operazioni chirurgiche più comuni, o le terapie a
seguito di infarto cardiaco oppure di ischemia cerebrale. Per ognuno di questi indicatori è stato
espresso un valore di rischio che rappresenta la
percentuale dei pazienti deceduti sul totale dei ricoveri effettuati. Un valore già corretto a monte
per rimuovere tutti i fattori di alterazione come per
esempio l’età dei pazienti, la presenza di altre malattie, la gravità della patologia e finanche le dimensioni dell’ospedale.
Questo significa rivedere innanzitutto le modalità di organizzazione e fare investimenti che siano
mirati; parimenti devono essere puntualmente definite le prestazioni che le strutture private possono erogare in regime di convenzione, il loro costo
e la convenienza che ne deriva, nel rispetto dei vincoli di budget stabilito in sede di programmazione.
Non è accettabile infatti un depotenziamento della sanità pubblica strumentale ad interessi privati.
Va sottolineata ancora l’abnegazione con la quale molti si dedicano al proprio lavoro nella sanità
pubblica, basti pensare al reparto di oncologia dell’ospedale Cardarelli o all’Hospice di Larino, piuttosto che ai colleghi che in prima linea presso i pronto soccorso ospedalieri sono chiamati ad operare in
condizioni di grande difficoltà organizzativa e logistica ma anche a causa di problematiche di non difficile soluzione: solo ad esempio la mancata trasmissione dei risultati di laboratorio per via telematica
e di un protocollo di bed-management (gestione dei
posti letto).
E mentre a livello nazionale si sta lavorando ad
una rivisitazione dei livelli essenziali di assistenza
(LEA), all’integrazione sociosanitaria, all’ideazione
di nuove forme di compartecipazione alla spesa, ai
costi standard, al problema del personale fino all’annosa questione delle cure territoriali nell’ottica di
una nuova spending review orientata non su tagli
lineari ma sforbiciate agli sprechi, a livello regionale trova ostacoli la concretizzazione di una program-
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mazione seria che tenga conto delle eccellenze di
risultato di strutture pubbliche ma anche private e
di rilevanza nazionale a fronte della spinta a mantenere in piedi piccoli ospedali presso i quali neppure i firmatari di punta degli “appelli” per il loro
mantenimento hanno mai pensato di ricoverarsi, e
che potrebbero essere riconvertiti, tra l’altro, in poliambulatori attrezzati di diagnostica e per day surgery e strutture di riabilitazione e di presa in carico di pazienti cronici anche nella necessità di preservare l’indotto socio-economico delle realtà locali, compatibilmente con le risorse disponibili.
Il rischio che si corre è che poi a pagare il prezzo siano proprio i pazienti, come testimoniano i recenti fatti di cronaca, ma anche i lavoratori della
sanità, che rischiano di perdere il posto di lavoro.
Ogni sforzo va fatto per conservare i livelli occupazionali, ma per fare questo bisogna rivedere i
modelli organizzativi. Forse sarebbe anche il momento di tagliare qualche premio di produzione e
qualche incentivo in nome di una tutela più ampia
possibile dei posti di lavoro.
Rispetto a tali problematiche sembra poi prevalere la tendenza a scaricare sui vari Commissari
ministeriali la responsabilità per la situazione esistente e la scelta di misure che ad arte vengono
strumentalizzate, anche da parte di alcuni organi
di informazione locali che preferiscono cavalcare la
protesta piuttosto che documentarsi in modo responsabile, e che vengono etichettate come ragionieristiche.
Ed allora, la politica deve recuperare il ruolo che
la democrazia impone in termini di credibilità, autorevolezza ma anche competenza e capacità, per
non subire decisioni di tribunali amministrativi
che, pur nel rispetto delle leggi, di fatto rendono più
intrigate le matasse, anche per i tempi intollerabilmente lunghi della giustizia.
Riappromiamoci del ruolo che la professione
medica deve avere e della dignità di cittadini per
smentire ciò che don Fabrizio Corbera, Principe di
Salina, (Il Gattopardo), verrebbe a dire:
“In “Molise” non importa far male o far bene;
il peccato che noi “Molisani” non perdoniamo mai è
semplicemente quello di fare.”.
dott. Elio Gennarelli
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BOLLETTINO
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
E TUTELA DELLA SALUTE GLOBALE
l 27 giugno scorso si è svolto a Roma un incontro sul progetto “Cooperazione Internazionale
e Tutela della Salute Globale”, cui ho partecipato, in rappresentanza dell’Ordine dei Medici
della Provincia di Campobasso, insieme ai referenti degli Omceo Provinciali di tutta Italia.
I
L’incontro era finalizzato all’aggiornamento sugli sviluppi del progetto curato dalla Federa­
zione insieme a importanti partner, quali il CUAMM­Medici con l’Africa, l’AMREF, l’Istituto Nazio­
nale per la promozione della salute dei migranti, il Ministero della Salute, il Vaticano, il CUN, che si
è reso disponibile a stipulare degli accordi tra le Facoltà di Medicina e Chirurgia e gli Omceo, e altri
ancora.
Sono state approfondite le diverse realtà provinciali in questo settore, al fine di individuare
un percorso di omogeneizzazione e raccordo, con un unico coordinatore. Sono stati, inoltre, eviden­
ziati elementi utili alla preparazione per il Convegno che la Federazione sta organizzando per il
prossimo autunno (4­5 ottobre 2013).
I lavori della giornata hanno svelato una galassia di realtà sanitarie italiane dedite ad azioni di
cooperazione internazionale, con l’impegno personale di molti colleghi che operano volontaria­
mente, soprattutto in Africa e in Asia, spesso supportati dalle strutture sanitarie e amministrative
regionali; qualche volta, invece, come nel caso dei gruppi molisani, a titolo personale e con il solo
aiuto di amici e benefattori.
Si è evidenziata la necessità di coordinare tutte queste realtà, di proporre una comune strate­
gia d’intervento, ed è stata presentata una bozza di proposta di una Norma di Legge Regionale per
consentire la fruizione di aspettative retribuite per il personale del SSN coinvolto in progetti di
cooperazione sanitaria decentrata internazionale.
Sono stati ribaditi i contenuti del Manifesto sul Multiculturalismo in Medicina e Sanità (Pa­
dova, 2007) e l’impegno della FNOMCEO per la promozione della salute e della cooperazione inter­
nazionale, per il volontariato medico e la collaborazione tra le istituzioni.
1
2
3
4
Sono state avanzate e valutate numerose proposte:
Formazione e ricalibrazione di medici e operatori sanitari di Paesi in via di sviluppo mediante
stage in Italia presso dipartimenti universitari e ospedali pubblici, offrendo il soggiorno presso
i nostri collegi dell’ONAOSI.
Costituzione di un albo nazionale di medici pensionati e volontari disponibili a operare per pe­
riodi da determinare presso strutture di Paesi in via di sviluppo.
Coordinamento nazionale ai fini dell’indirizzo programmatico presso la FNOMCEO di tutte le
organizzazioni di volontariato dirette da medici.
Promozione di iniziative regionali ai fini del riconoscimento giuridico ed economico dei distac­
chi di tutti gli operatori sanitari presso i Paesi in via di sviluppo.
Tutte le novità saranno riportate non appena svolto in prossimo Convegno autunnale.
Luciano Greco
BOLLETTINO
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
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A nche se è trascorso un pò di tem po, pubblichiam o con piacere questo
articolo scritto in occasione dell’ultim a G iornata Cardarelliana.
L ’ epilessia ,
tema della VII Giornata Cardarelliana a Civitanova del Sannio
ivitanova del Sannio, con la sua splendida
cornice naturale, ha ospitato l’8 giugno
2013 la VII Giornata Scientifica Cardarelliana. Nella Sala Convegni di Piazzale Padre Fiorante, l’Amministrazione Comunale con il Sindaco
Dott.ssa Lidia Iocca ha accolto con calore i medici e
gli infermieri iscritti al corso di aggiornamento professionale. L’evento organizzato dall’Ordine dei Medici
Chirurghi e degli Odontoiatri di Campobasso e di Isernia aveva come tema “La malattia epilettica da Cardarelli ai giorni nostri”.
Nella I Sessione il moderatore, il Prof. Bruno Moncharmont dell’Università degli Studi del Molise, ha introdotto il primo relatore, il dott. Italo Testa. Nella sua
dissertazione “Antonio Cardarelli figlio d’arte”, ha messo in luce la personalità di Urbano Cardarelli, anch’egli
medico morto all’età di 91 anni nel 1891. Liberale, per
molti anni medico di Civitanova del Sannio, si ricorda di lui l’abnegazione per il lavoro e l’attaccamento
al paese tanto che si distinse nella grave epidemia di
colera del 1837. E’ seguito l’intervento del Prof. Erberto Melaragno che ha analizzato alcuni casi di epilessia estrapolati dagli scritti del Prof. Cardarelli. Entrando nel vivo della materia, il Prof. Mario Manfredi
ha posto l’accento sulla classificazione generale e
l’eziopatogenesi della malattia, mentre i Dott. ri Paolo Laurenzio e Licio Iacobucci dell’Ospedale Cardarelli di Campobasso hanno parlato dell’Elettroencefalogramma (EEG) e dell’Imaging radiologico.
La II Sessione presentava come moderatrice la
Prof. ssa Giuseppina Sallustio della Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” di Campobasso. Le
“crisi a semeiologia ipermotoria” è stato l’argomento affrontato dal Dott. Giancarlo Di Gennaro dell’Isti-
C
tuto NEUROMED di Pozzilli (IS), a cui ha fatto seguito l’intervento del Prof. Alfonso Di Costanzo dell’UNIMOL sulle “Sindromi epilettiche”. Molto interessanti anche le relazioni successive: “La terapia medica”
esposta dal Prof. Giuseppe Di Iorio della II Università di Napoli che ha approfondito l’uso di vecchi e nuovi farmaci e gli effetti collaterali; “La terapia chirurgica” trattata dalla Dott.ssa Roberta Morace dell’Istituto NEUROMED, che ha riferito dell’ultime novità sul
tema, delle complicanze, e di altre metodiche. “Gli
aspetti tecnici e infermieristici del V-EEG” sono stati illustrati dalle Dott.sse Simona Fratini e Valentina
Cristinzio dell’Istituto NEUROMED.
L’incontro ha posto in luce il confronto tra la Clinica, la Diagnostica, la Terapia e la Gestione della malattia, dando ancora una volta il giusto rilievo al valore che il Prof. Cardarelli dava all’insegnamento, alla
metodologia e allo studio accurato. La lezione di Cardarelli si racchiude tutta nella considerazione che il
medico, nella sua pratica quotidiana, debba recuperare saggezza ed equilibrio e mettere in primo piano
il rapporto di fiducia con il paziente. Nell’avvicinarsi
alla sofferenza della persona malata, il medico deve
confortare sempre, curare spesso, guarire quanto più
è possibile, riconoscendo e integrando tutte le dimensioni della realtà umana: fisica, chimica, biologica, vitale, emotiva, mentale e spirituale.
Il Dott. Gennaro Barone, Presidente OMCeO di
Campobasso, ha coordinato con la perizia di sempre
i lavori congressuali che si sono conclusi con la verifica dell’apprendimento e la valutazione del corso da
parte dei partecipanti.
Antonino Picciano
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BOLLETTINO
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
Parliamo di
ambiente
ltimamente la sensazione diffusa è quella di trovarsi in un mare di guai. L’Italia, una delle nazioni più
belle e ricche al mondo, è scivolata sempre più verso una deriva pericolosa.
Il Molise, che all’interno di questa catastrofe nazionale occupa già da anni uno degli ultimi posti, e non solo per numero di abitanti e di Prodotto interno lordo, soffre di tale congiuntura molto più di quanto si riesca ad apprezzare. Il futuro è legato, vincolato alla nostra capacità di essere regione virtuosa
nel segno di una mobilità sostenibile, nel risparmio di acqua,
nel risparmio energetico, ma molto molto di più nella nostra capacità di impegno nella raccolta differenziata. Ed in questo settore, ora, la Regione Molise occupa proprio l’ultimo posto nella classifca delle regioni d’Italia.
Il Consiglio dell’Ordine dei Medici della Provincia di Campobasso, e il suo Presidente Dr. Gennaro Barone si è più volte
distinto ed impegnato, nel rispetto del Art. 5 del Codice deontologico, in tale direzione, cioè nel richiamare gli amministratori della Provincia al rispetto di una legge dello stato: la raccolta differenziata va attuata nel più breve tempo possibile e
non più ritardata.
Proprio il 20 settembre si è infatti svolto, nella sala dell’’Ordine, un interessante incontro con amministratori, cittadini e
medici e la piacevole sorpresa di avere come ospite il Sindaco
di Apollosa, un centro sannitico in provincia di Benevento, Marino Corda, che ha arricchito con la sua esperienza e con le sue
iniziative una serata di grande interesse per la salute, l’ambiente e l’economia delle famiglie.
Ha dichiarato, infatti, il Dr. Barone che l’incontro non proprio casuale con Corda è avvenuto nel giugno del 2013, quando nel Beneventano, Barone e Terzano sono stati invitati per
un convegno sull’inquinamento delle catene alimentari, ed in
U
Dott. Leo Terzano
BOLLETTINO
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
quella occasione rimasero particolarmente colpiti non solo dai risultati ottenuti sul campo nel comune di Apollosa, ma anche dell’impegno e dell’entusiasmo che un
giovane sindaco di un comune
sannitico, e perciò sempre difficile da gestire, stava donando alla
cittadinanza.
Marino Corda ha innanzitutto
spiegato come e perchè si deve differenziare, e su quali materiali
(materie prime e secondarie)si
debba puntare in primis per ottenere benefici anche di tipo economico. Fondamentale diventa la
raccolta dell’umido, una frazione
che incide per circa il 50% del materiale portato in discarica e che invece può condurre a effettivi benefici sia economici, (in termini di riduzione della TARES) sia in termini di minor occupazione di suolo
dedicato all’immondizia, e infine
meno danni all’ambiente e alla salute. Anche il recupero di carta e
cartone conduce ad uninteressante risparmio di moneta. Ma l’aspetto veramente centrale è stata la
proposta che un sindaco, primo cittadino tra cittadini, ha saputo plasmare per le aziende produttive
operanti nel comune: riduzione
fino anche del 40% della TARES nel
caso di un impegno deciso verso la
raccolta differenziata spinta. Il
bello è che ci è riuscito e il suo co-
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perciò
paragonato
quanto accade in caso di
ingestione di tossici in
q u a n t i t à
macroscopica,esempio
che ognuno di noi sa
raffigurarsi, e i danni
invece portati sul codice
genetico da presenza
diffusa e costante di
molecole dei più vari e
infinti inquinanti presenti oramai in natura.
Anche se nessuno di noi
può riportare in una immagine concreta il tipo
di alterazione, molti studi e ricerche suggeriscono che tale fenomeno è
pericoloso anche più di
un contatto in acuto:
perchè coinvolge i discendenti in un passaggio trasplacentare e
transgenerazionale del danno.
L’incontro è stato chiusa dal
Dr. Gennaro Barone, che ha voluto ribadire la totale disponibilità dei
medici della provincia di Campobasso a svolgere un ruolo di consulenza e di sostegno sia per
l’azione di amministratori sia per
i singoli cittadini e associazioni per
diffondere stili di vita corretti, per
la salvaguadia dell’ambiente e per
la salute umana.
Dott. Leo Terzano
mune giunge a valori del 83% di
recupero, rivolgendosi ora, dopo
poco più di un anno dall’inizio del
processo, alle scuole e ai giovani di
Apollosa per tesorizzare quanto
rqaggiunto e formare una mentalità vincente nel prossimo futuro.
Inizialmente il Dr. Barone introducendo l’argomento dell’incontro aveva portato i saluti ai presenti spiegando loro le motivazioni e i passaggi successivi, dal
2010 in poi, che hanno determinato coscienza nei medici e nel
consiglio tutto su delicati proMarino Corda
blemi di vita quotidiana, (stili di vita e inquinanti) determinanti per un profilo corretto di salute collettiva. Insomma la raccolta differenziata
l’Ordine dei Medici la sta proponendo anche negli stessi
studi professionali e anche nei
comuni dove non se ne parla
neppure, pensate la sta proponendo attraverso un concorso per meriti denominato
Ambulatorio Verde. Un iniziativa che andando contro corrente si prefigge lo scopo di
entusiasmare piuttosto che
sbuffare piangendosi addosso. Subito dopo il Dr. Terzano
ha focalizzato l’attenzione
sulle modalità di azione degli
inquinanti e chiaramente sul
loro pericolo intrinseco. Ha
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BOLLETTINO
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
incontro regionale
in forma Molise
… Verso nuovi stili di vita …
92°
- alla ricerca di un ben Essere -
in movimento
i è tenuto a Termoli, nei giorni 13
e 14 settembre, presso l’Istituto Alberghiero il 2° incontro regionale
“In Forma Molise” orientato a far acquisire
nuovi stili di vita, premessa indispensabile per
la cura e la prevenzione delle malattie del benessere. All’evento hanno partecipato professionisti di varie discipline – diabetologi, psicologi, dietisti, biologi, infermieri – ed una buona rappresentanza di persone con diabete.
Ancora una volta la Unità Operativa di Termoli diretta dal Dr. Vincenzo Iannaccone , primario di Medicina Interna, e che riconosce la
Dr.ssa Celeste Vitale la diabetologa responsabile, ha dimostrato di voler essere presente
nel panorama metabolico della regione con
proposte innovative le cui fondamenta sono
state costruite intorno alla sana alimentazione ed alla attività di movimento. A moderare l’incontro lo stesso Dr. Iannaccone che più
volte ha riconosciuto alla U.O. di diabetologia
un ruolo fondamentale di guida per le persone con diabete. A nome dell’Ordine dei Medici è intervenuto il Dr. Sergio Zarrilli che ha focalizzato il suo intervento di saluto sulla necessità di iniziare l’azione educativa sin da
bambini. Quindi il Presidente dell’ISDE Molise, Dr. Bartolomeo Terzano a difesa dell’ambiente e del territorio per sostenere sia una
corretta alimentazione che una sana attività di movimento. Il Dr. Guido Monacelli e la
Dr.ssa Celeste Vitale entrambi di provenienza ADI – Associazione Italiana di Dietetica e
Nutrizione Clinica – hanno sostenuto la loro
multiforme piattaforma di attività rivolta a tutti i cittadini quale indispensabile presidio di
prevenzione delle malattie metaboliche. All’interno uno spazio è stato affidato alla diabetologia con l’intervento del Dr. Alfredo Puntillo che si è soffermato sul consulto telefonico
S
a servizio dei pazienti. Il Dr.
Marco Tagliaferri, Presidente ADI Molise, ha
ritenuto opportuno ribadire, a difesa delle persone con diabete, che l’automonitoraggio
della glicemia deve essere elevato a strumento terapeutico e che la striscia reattiva deve
essere considerata “salva vita” e “salva complicanze” per cui non soggetta a compartecipazione della spesa. L’evento ha avuto anche la presenza del Presidente Nazionale
ANIAD, Dr. Gerardo Corigliano, che ha più volte sottolineato che l’uomo è nato per correre e ad esprimersi in movimento quotidiano.
Se vuole, quindi, costruirsi una vita più sana
e maggiormente lontana dalla malattia – ha
affermato Corigliano - deve introdurre nella
propria quotidianità momenti di esercizio fisico. Anche quest’anno è stata presentata la
pergamena di “Molisanità a tavola” contenente due ricette inedite sviluppate anche a valori nutrizionali e calorici. L’evento si è concluso, ottenendo l’adesione di tutti i partecipanti, con la “camminata nordica” egregiamente guidata dall’istruttore Amerigo Di Giulio.
Dr. Marco Tagliaferri
BOLLETTINO
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
CORSO PER LʼABILITAZIONE
alleATTIVITÀ DI TUTORAGGIO
dei MEDICI DI MEDICINA GENERALE
elle giornate del 13, 14 e 15 settembre 2013
presso il Dipartimento di Medicina dell’Università del Molise si è tenuto il Corso per l’abilitazione alle attività di tutoraggio dei Medici di Medicina Generale. Il Corso di fatto abilita i MMG a svolgere attività
di tutoraggio per gli studenti del Corso triennale di formazione specifica in Medicina Generale.
Promosso dalla Regione Molise, in accordo con l’Università degli Studi del Molise e con la collaborazione degli Ordini dei Medici di Campobasso ed Isernia, il Corso
di fatto rappresenta una tappa importante nella creazione di un percorso finalizzato a garantire uniformità nei processi formativi dedicati alla Medicina Generale tra le varie Regioni italiane.
Il Corso, la cui Direzione Scientifica è stata affidata
al Prof. Andrea Bianco ed alla Prof.ssa Graziamaria Corbi, docenti del Dipartimento di Medicina dell’Università del
Molise, si è avvalso dell’intervento di qualificati relatori.
L’esercizio della professione nella Medicina Generale richiede abilità particolari (flessibilità gestionale e negoziazione) che possono essere apprese solo attivando processi di identificazione con un professionista maturo in
grado di motivare profondamente il discente.
In questo contesto il tutor riveste un ruolo particolarmente delicato. L’attività di tutoraggio rappresenta
uno strumento unico per trasmettere la propria pratica alle future generazioni di medici. Conoscere e mettere in pratica alcune metodologie didattiche nel rapporto uno a uno, accogliere il discente nella propria
comunità professionale, interagire con lo stesso stimolando la sua capacità di apprendere dall’esperienza sul campo e consolidare il suo sapere devono rappresentare un aspetto costitutivo delle capacità educative del tutor. Il Corso ha la funzione di fornire al
tutor di Medicina generale l’acquisizione di competenze specifiche che rendano il rapporto tutor-tirocinante quanto più proficuo possibile per il conseguimento
di quel “saper essere” che deve essere ed è alla base
di ogni giusto rapporto medico-paziente.
La realizzazione del Corso ha visto l’attivo coinvolgimento della Dott.ssa Giovannina Magnifico, in qualità di Direttore del Servizio Organizzazione e Politiche delle Risorse Umane dell’ASReM, del Prof. Giovannangelo
Oriani, per il Dipartimento di Medicina dell’Università del
Molise, e, per gli Ordini Professionali, dei presidenti Dott.
Gennaro Barone e Dott. Sergio Tartaglione, e dei Dott.i
Franco Carugno ed Ernesto La Vecchia.
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IL COMITATO SCIENTIFICO
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BOLLETTINO
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
PAGINA ODONTOIATRICA
REDDITOMETRO
i controlli e gli errori da evitare
Dott. Attilio Cicchetti
ALCUNI CONSIGLI SE ARRIVA LA LETTERA DEL FISCO
Indagine: la richiesta di documenti per lʼaccertamento
Lʼaccertamento è anche una sfida di nervi e richiede capacità comportamentali. Bisogna saper distinguere ciò che è consentito dalla legge da che però è sconsigliabile fare. Un esempio su tutti: esiste una norma, lʼart. 32 co. 4 del D.P.R. 600/73,
che dichiara (nel corso di accertamento con adesione) lʼinutilizzabilità dei dati,delle notizie e dei documenti non esibiti nel
corso della prima fase di confronto tra le parti.
Insomma nella fase due nessuno può costringervi ad esibire i documenti non richiesti in fase uno, semplicemente evitate di esacerbare gli animi ponendo veti su documenti che
non vi danneggerebbero e che non risulterebbero determinanti. Vero che avreste tutto il diritto di opporvi ma non sempre il muro contro muro risulta una scelta vincente. Infine non
dimenticate che possono assumere valore anche le dichiarazioni di terzi supportate da elementi esterni.
Il fai da te con il fisco non sempre conviene. Per questioni complesse meglio il consulente
Non farsi prendere dal panico ma neanche sottovalutare il pericolo. Sono due atteggiamenti sbagliati che potrebbero complicare lʼaccertamento indipendentemente dal fatto che si abbia o meno qualcosa da nascondere. Il diritto tributario è una
materia alquanto complessa, ragion per cui, al fine di avere delucidazioni sul comportamento da tenere e su che documenti
esibire, oppure su che dati fornire, è utile chiedere il consiglio
di una persona (commercialista, avvocato, tributarista) che, professionalmente si occupa di tali questioni. Non è necessario affidare interamente le proprie questioni a un professionista ma
consultarlo per un parere e qualche dritta è consigliabile. Spesso ci piovono addosso pareri e consigli da amici o conoscenti
sulla base del “sentito dire”; valutateli con cautela perché in alcuni casi possono rivelarsi dannosi, dato che ogni situazione,
al fine del redditometro, deve essere valutate a sé stante.
Guadagnare tempo per recuperare le “pezze dʼappoggio”
e preparare la difesa
In genere, il tempo minimo per invitare il contribuente a comparire e a fornire i chiarimenti /documenti richiesti è di quindici giorni. Se cʼè necessità di più t4empo per reperire i documenti, è possibile chiedere una proroga del termine, ma utilizzate il tempo che vi serve per consultare esperti e ricontrollare con attenzione ciò che avete sostenuto nel primo colloquio. Servirsi di tutto il tempo a disposizione può essere mol-
to utile a creare una attenta linea difensiva e a cercare “le pezze dʼappoggio” per sostenere le proprie tesi. Per esempio, se
il redditometro ha acceso un faro per lʼacquisto della vostra
auto, barca o moto, tenetevi pronti ad esibire contratti dʼacquisto o di leasing e poi siate in grado di dimostrare la tracciabilità delle spese di manutenzione sostenute.
Ignorare lʼavviso può costare oltre 2.000 euro e indispettire la Commissione Tributaria
La tentazione ce lʼhanno in tanti: far finta di niente, negarsi, non
presentarsi allʼappuntamento, prendere tempo, procrastinare.
Sono tutte tecniche difensive che però non pagano mai. E come
tali sono tra le più sconsigliabili. Il comportamento ostruzionistico è persino previsto e sanzionato: si rischia una sanzione
amministrativa che va da euro 258 a euro 2065. Ma ciò che
è ancora più determinante è il fatto che la mancata collaborazione può essere un elemento valutabile in maniera negativa
dalla Commissione Tributaria, alla quale il contribuente potrebbe essere costretto a rivolgersi in seguito. Preparatevi con “armi
convenzionali”: se vi contestano le spese di ristrutturazione usate per la detrazione fiscale, siate pronti a esibire ricevute di pagamento e bonifici bancari (unico strumento ammesso per ottenere il bonus).
Fornire notizie non vere non è reato ma con atti falsificati si rischia il carcere
A volte, negli inviti a comparire notificati per il “vecchio” redditometro era specificato che ove fossero fornite notizie e dati
non rispondenti a vero, si sarebbe configurato un reato perseguibile penalmente. Però attenzione non bisogna credere
che la mancata giustificazione delle incongruenze costituisca
reato e provochi lʼavvio automatico in un procedimento penale. Non ci sono limiti alla modalità con cui si può giustificare una spesa: per esempio se lʼoggetto contestabile è un
immobile , il soggetto può dimostrare di aver ottenuto un mutuo bancario, di aver utilizzato i soldi derivanti da una precedente cessioni di un ulteriore immobile, di aver smobilizzato
fondi, di aver ottenuto prestiti da familiari, di aver redditi “tassabili alla fonte” come gli interessi attivi bancari e così via. Il
problema scatta solo in ipotesi molto circoscritte, ad esempio quando viene esibito un documento materialmente falso.
Dal CORRIERE DELLA SERA di martedì 17 settembre 2013
Il Presidente della Commissione Albo Odontoiatri
Dr. Cicchetti Attilio
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dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
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IX° Congresso dei Dentisti del Molise
i è tenuto il 7 settembre a Campobasso il IX° Congresso dei dentisti del Molise organizzato grazie
alla collaborazione tra lʼOrdine dei medici, la Cao
di Campobasso e LʼANDI Molise.
In rappresentanza della regione Molise, il dott. Nico Ioffredi, odontoiatra, consigliere con delega alla cultura e presidente della IV commissione sanità, ha portato i saluti del
presidente Paolo Frattura, impegnandosi a rivedere la legge 18/2008 sullʼautorizzazione sanitaria.
Il presidente dellʼordine, dott. Gennaro Barone, si è invece soffermato sulla valenza del codice etico, mentre il dott.
Attilio Cicchetti, presidente della Cao, ha ribadito lʼattenzione posta allʼaggiornamento degli odontoiatri.
La presidente dellʼANDI Molise, dott.ssa Carla Palumbo, ha ripercorso i numerosi servizi a favore degli associati
ed il dott. Gerardo Ghetti ha portato i saluti del presidente nazionale, dott. Gianfranco Prada e di tutto lʼesecutivo.
La competenza dei relatori intervenuti, prof. Carlo
Campobasso, prof.ssa Valeria Santoro, avv. Ennio Grassini
ed il dott. Gerardo Ghetti, in rappresentanza dellʼesecutivo
nazionale dellʼAssociazione nazionale dentisti italiani, hanno consentito di affrontare lʼargomento del congresso sulla
responsabilità civile professionale sotto tutti gli aspetti, con
grande interesse dei partecipanti.
Il rapporto tra medico e ammalato si è sensibilmente modificato, oltre che per le continue scoperte scientifiche della
medicina, anche per lʼentrata in vigore, dal 1° gennaio 1948,
della Costituzione italiana che allʼ art. 32 “ tutela la salute come
fondamentale diritto dellʼindividuo, e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
La giurisprudenza costituzionale riconosce non solo il
diritto alla salute durante lʼattività lavorativa, ma garantisce
anche la sicurezza nei luoghi di lavoro nonché lʼautodeterminazione del soggetto nella autorizzazione della cura attraverso il cosiddetto consenso informato.
Nellʼimmaginario collettivo, è forte lʼaspettativa di una medicina perfetta in cui la guarigione è un obbligo del medico
e del SSN tanto che una condizione peggiorativa, qualunque
essa sia, è sinonimo di errore nellʼassistenza o espressione
di incompetenza da parte del professionista sanitario. La complessa interazione di fattori umani, biologici, tecnologici e organizzativi inevitabilmente condiziona qualsiasi prestazione
medica, ed in essa possono riconoscersi le numerose cause, remote e prossime, di un possibile errore professionale.
Questo rischio, percepito sempre più come possibile se non
addirittura inevitabile, ha prodotto una graduale diastasi tra
cittadini/utenti ed organizzazioni sanitarie. Ci si accosta sem-
S
pre con maggiore diffidenza al medico ed ai centri ospedalieri, spinti dalla necessità diagnostico-terapeutica, secondo
un rapporto di consumo lontano da quello fiduciario proprio
della relazione medico-paziente. Il rischio che si corre è che
i medesimi operatori sanitari percepiscono il cittadino/utente non già come un paziente, quanto piuttosto come una possibile fonte di contenzioso giudiziario e/o assicurativo adottando, di conseguenza, comportamenti di medicina difensiva ovvero condotte professionali che si traducono in un eccesso di trattamenti diagnostico-terapeutici atti più a prevenire eventuali addebiti colposi, piuttosto che tutelare la salute del paziente.
Lo studio dentistico in particolare , alla luce delle problematiche più attuali, dal lavoro in equipe con lʼintervento dei
consulenti, specialmente in alcune branche odontoiatriche,
alle problematiche relative lʼuso dei bifosfonati, ai trattamenti di medicina estetica effettuati negli studi odontoiatrici, aspetto nuovo e peculiare, può essere paragonato ad un sistema
sanitario complesso, dove intervengo innumerevoli fattori di
“rischio”, e così come avviene in tutti i sistemi ad altissima
complessità è possibile che ricorra la probabilità di eventi di
danno che prescindono da errori, essendo conseguenza di
difetti di sistema e/o di tipo organizzativo.
Lʼobiettivo deve dunque essere quello di ridurre al minimo i fattori di rischio utilizzando dei semplici accorgimenti nella gestione dello studio.
Si rende quindi ancora più importante coinvolgere la persona assistita nella scelta terapeutica, con una informazione
corretta, completa e comprensibile nel rispetto di una etica, sancita nel codice deontologico, anche nel rapporto tra i colleghi.
La responsabilità del professionista in ambito sanitario
può avere ripercussioni in ambito penale, civile, amministrativo e deontologico.
Esiste infatti una responsabilità penale (art. 43 Codice
Penale) sia per fattispecie dolose(volontà dellʼevento dannoso), sia preterintenzionali (oltre lʼintenzione) sia colpose(non
volontà dellʼevento, che si verifica per negligenza, imprudenza, imperizia, ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline).
La responsabilità in ambito penale è personale e la colpa deve essere dimostrata al di sopra di ogni ragionevole dubbio (in dubbio pro reo).
La responsabilità civile è autonoma rispetto alla penale,
spettando al giudice civile accertare lʼinadempimento del professionista ed il pregiudizio, ovvero il danno, al paziente, indipendentemente dallʼapertura di un procedimento penale, dellʼaccertamento del reato e/o dallʼeventuale punizione del reo.
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PAGINA ODONTOIATRICA
Il procedimento civile per il risarcimento di un danno può
seguire ad una condanna penale (art.185 Codice Penale) o
realizzarsi autonomamente in seguito a denuncia.
La responsabilità civile può essere contrattuale ovvero
extracontrattuale(detta anche aquiliana),che sono concorrenti e coeve, nel senso che il paziente può scegliere di avvalersi dellʼuna o dellʼaltra quale fondamento della sua domanda risarcitoria.
La responsabilità extracontrattuale presuppone la violazione del divieto generale stabilito dallʼart. 2043 del Codice Civile che così recita:” Qualunque fatto doloso o colposo,
che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha
commesso il fatto a risarcire il danno”.
Si estende anche ai danni non prevedibili al momento
del sorgere dellʼobbligazione.
Si prescrive in 5 anni e spetta al paziente, attore della
denuncia , lʼonere della prova.
La responsabilità contrattuale si verifica per lʼinadempimento degli obblighi professionali assunti verso il paziente tramite il contratto di cura attraverso mezzi diagnostici e
terapeutici (art. 1218 Codice Civile), si prescrive in 10 anni,
lʼonere della prova è a carico del professionista che deve cioè
dimostrare di avere bene agito(presunzione di colpa), mentre il paziente deve solo dimostrare di essere stato effettivamente preso in carico dal curante che ha eseguito, o anche
non eseguito, la prestazione, se da questa astensione può
essere derivato un danno.
Può essere fonte di responsabilità contrattuale anche
lʼassenza di un miglioramento della situazione clinica del paziente e non solo il verificarsi di un evento dannoso.
Il danno comunque deve essere dimostrato (art. 2697
Codice Civile) e deve essere dipendente dallʼazione od omissione del professionista nel rispetto del cosiddetto nesso causale (art. 40 Codice Penale).
Lʼart. 2236 limita la responsabilità del professionista nel
caso di problemi tecnici di particolare difficoltà circoscrivendola ai soli casi di dolo o colpa grave.
Alla responsabilità contrattuale era associato in passato il cosiddetto obbligo di risultato, mentre lʼobbligazione di
mezzi era associata alla responsabilità extracontrattuale.
Questa distinzione in realtà, con le implicazioni derivanti, è puramente didattica, non avendo oggi rilevanza giuridica.
Il professionista è responsabile, sia in ambito contrattuale che in ambito extracontrattuale, anche dellʼoperato dei
suoi collaboratori e tecnici di cui si avvale, anche se non dipendenti.
Il danno derivante in seguito allʼaccertamento della colpa in ambito civile può essere distinto in patrimoniale e non
patrimoniale.
Il danno patrimoniale può essere diretto, legato cioè al
mancato guadagno in conseguenza dellʼevento lesivo(lucro
cessante) ed alle spese che il paziente dovrà sostenere per
rimediare al danno(danno emergente) od indiretto, legato cioè
alla cosiddetta perdita di chance, cioè di possibilità di guadagno, ma questa possibilità di guadagno deve essere effettiva e non ipoteticamente possibile.
Il danno non patrimoniale è indipendente dalla capacità di guadagno e deriva dai principi costituzionali di diritto alla
salute, inteso come integrità psico-fisica, alla serenità di vita
ed alla integrità della famiglia.
Veniva schematicamente distinto in danno biologico, morale ed esistenziale.
Il danno biologico è il danno allʼintegrità della persona
e lʼentità del risarcimento è legata allʼetà del paziente e normata da tabelle di riferimento.
Il danno morale è legato alla sofferenza psicologica, cioè
al pretium doloris, conseguenza dellʼevento traumatico ed è
valutato dal giudice che valuta anche lʼesistenza di un eventuale danno esistenziale, legato ad una impossibilità del paziente, temporanea o permanente, di continuare a vivere la
propria esistenza come prima del verificarsi dellʼevento
dannoso.
Le sentenze delle Sezioni unite della Suprema Corte di
Cassazione pubblicate tra il giugno ed il novembre 2008
nn.26972,26973,26974,26975 hanno fornito risposta alle domande formulate dai giudici di merito riguardanti il danno esistenziale la cui esistenza è definitivamente negata, ed hanno affermato lʼappartenenza del danno morale al danno biologico, rappresentando esso la sofferenza del leso, e che per
ottenere adeguato ristoro deve essere provata, rigettandosi definitivamente lʼautomatismo liquidativo del danno morale in frazione di quello biologico.
Queste sentenze trovano ispirazione non solo nel quadro costituzionale nazionale ma anche in quello europeo: lʼ8
agosto 2008 è entrata in vigore la Carta di Nizza in cui sono
elencati i 74 diritti umani inviolabili, di cui fa parte il diritto alla
salute, che secondo il documento europeo è molto più vasto di quanto previsto allʼart. 32 della Costituzione italiana.
La Costituzione europea, infatti, prevede il diritto alla salute intesa come integrità morale, fisica e psichica.
Un opportuno richiamo ai principi base delle decisioni
evidenzia i seguenti passaggi essenziali:
1) obbligo di integrale risarcimento del danno non patrimoniale (ma non oltre);
2) personalizzazione del danno;
3) onere di allegazioni e prove a carico della parte danneggiata;
4) divieto di duplicazioni risarcitoria(danno morale in percentuale del danno biologico, sofferenza fisica o psichica, danno alla vita di relazione, perdita o compromissione della sessualità, danno estetico, danno esistenziale).
Riaffermare la necessità di ricondurre il danno non patrimoniale nella sua unitarietà, rende chiara la inefficacia pragmatica di una esasperata adozione di schemi e tabelle, non-
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PAGINA ODONTOIATRICA
ché la non correttezza della scomposizione dei pregiudizi in
sottocategorie e rende chiara la necessità di personalizzare il danno nella sua interezza, sotto lʼaspetto biologico, funzionale, statico, dinamico-relazionale e della sofferenza
morale.
Secondo i dati Ania 1994-2002,il campo della responsabilità professionale del medico ha subito un incremento del
148% con un aumento per le assicurazioni del costo medio
per sinistro del 21%.
Le richieste di risarcimento danni erano circa 12000 nel
2001,mentre oggi hanno raggiunto quota 30000,con un trend
prossimo al 150%. Le specializzazioni più colpite dalle denunce sono ortopedia e traumatologia (15,1%), pronto soccorso (14,7%), chirurgia generale (9,6%), ostetricia e ginecologia (8,8%),medicina generale (4,3%), oculistica (3,5%),
odontoiatria (3%), otorinolaringoiatria (2,9%) . La percentuale maggiore di importi liquidati negli ospedali riguarda errori chirurgici (36%),diagnostici (25%),terapeutici (11%),di
prevenzione (7%) e in procedure invasive.
Il 63% dei processi ai medici si conclude con un riconoscimento della colpa(dato complessivo dei procedimenti
civili e penali) ed il 37% con assenza di addebiti.
Questi dati non sono in relazione allo stato della sanità, di quella pubblica in particolare, ché anzi numerosi indicatori attestano un netto miglioramento dello standard medio nazionale dei servizi erogati.
Lʼorigine di questo fenomeno va quindi ricercata in una
diversa percezione nel cittadino del concetto di diritto alla salute e crescenti aspettative di risultati dalla medicina.
Non ultimo un interesse a rivolgersi alla magistratura
per problematiche economiche ed occupazionali che trovano sponda in un comportamento professionale non sempre
corretto nei rapporti tra colleghi.
Ne consegue la necessità di munirsi di una polizza assicurativa che copra il danno da responsabilità civile professionale.
Nelle polizze di assicurazione della responsabilità civile professionale, onde stabilire il lasso temporale entro cui
opera la garanzia assicurativa, si è fatto ricorso negli anni,
in via alternativa tra loro, a due tipi di schemi contrattuali: il
cosiddetto loss occurence (“insorgenza del danno”) ed il cosiddetto claims made(“a richiesta fatta”).
Nella prima ipotesi il parametro di riferimento è la data
in cui si sarebbe verificato il comportamento colposo che per
essere coperto dallʼassicurazione, deve avvenire nel perio-
do intercorrente tra il momento di inizio della efficacia della
polizza e quello di cessazione, indipendentemente da quando viene presentata la richiesta di risarcimento.
Nella seconda ipotesi(utilizzata dalla maggior parte delle compagnie) il parametro di riferimento è costituito dalla richiesta di risarcimento presentata dal danneggiato nel corso del periodo di assicurazione.
Le polizze claims made, in pratica, coprono dunque anche comportamenti colposi verificatisi prima della stipula del
contratto(purché ovviamente non a conoscenza dellʼassicurato),ma oggetto di richiesta nel corso del contratto. Non vi
è quindi un collegamento al fatto illecito(azione od omissione),che può dunque essere avvenuto anche prima di contrarre la polizza. Eʼ opportuno che lʼassicurato pretenda dallʼassicurazione una estensione temporale della garanzia anche
per le richieste che si presentino per la prima volta in un ragionevole termine successivo alla cessazione della polizza
(per esempio in caso di cessazione dellʼattività lavorativa).
Normalmente questa estensione postuma viene concessa a titolo oneroso(con il versamento di un premio unico da
parte dellʼassicurato),con una apposita clausola(cosiddetta
sunset clause o clausola del tramonto).
Altro aspetto da tener presente è che in genere lʼassicurazione non copre la responsabilità contrattuale e quindi,
in caso di inadempimento, la restituzione del compenso è a
carico del professionista e che può essere presente una franchigia e cioè una percentuale di risarcimento che deve essere coperta dal professionista, in genere del 10%.
Onde evitare il procedimento giudiziario è possibile una
conciliazione stragiudiziale del contenzioso ed in questa ottica il legislatore ha previsto lʼistituto della mediazione finalizzato alla conciliazione.
A procedimento giudiziario iniziato il giudice può incaricare anche il consulente tecnico dʼufficio di trovare una composizione tra le parti a norma dellʼ art. 696 bis del Codice di
Procedura Civile, prima di depositare la relazione.
Altro aspetto riguarda la prevenzione del contenzioso.
Al di là di un accenno alla necessità di una esecuzione
corretta e meticolosa del lavoro e della predisposizione e conservazione di una documentazione completa ed esaustiva, va
rimarcata la necessità di una informazione completa e comprensibile che non enfatizzi le aspettative del paziente e di un
rapporto franco e disponibile con il paziente qualora si siano
determinate complicanze e/o errori nel corso della terapia.
Elio Gennarelli
EVENTI
• “Osteoradionecrosi mascellare da bifosfonati: un problema
comune?
07 dicembre
• “Nuove tendenze nella riabilitazione implanto­protesica del settore
estetico”
30 novembre
• “Ortodonzia BIO­Logica ­ L’Analisi cranio­facciale di J. Delaire e il di­
spositivo EDM®”
“23 novembre
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dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
La Storia dell’Ordine dei Medici
della Provincia di Campobasso
Italo Testa
ari i valorosi cittadini, voi per
pochi giorni siete tornati alla
fonte, vi siete riabbracciati
alla madre, vi siete ricongiunti alla vostra
giovinezza. E la fonte vi mesce ancora la
pura limpida salubre bevanda, e la madre
vi mise a parte, con l’antico affetto, de’ suoi
ameni studi, e la giovinezza, se non aveva
ahimè! le votate speranze e i labili sogni
d’un tempo, vi rinsaldò e rinvigorì nei vostri
nobili cuori i severi e alti propositi dei vostri principii. Vi siete rifatti, con umiltà che
vi sublima, scolari e sono comparsi avanti
a voi i maestri d’una volta e maestri nuovi,
maestri meno giovani di voi e più; […]
“C
[…] Voi venite da un mondo ben reale,
o compagni miei! Venite da tutte le miserie umane, che voi cercate di prevenire, di
curare, di lenire almeno, tutte negli altri, essendo spesso a soffrire in voi la peggiore:
l’umana ingratitudine. Mal retribuiti, assai
spesso, mal conosciuti, sorvegliati, cinti di
divieti, irretiti di sofismi, soffocati di diffidenze, da persone che interpretano come
servizio di schiavi un’arte esercitata liberamente a loro profitto, fischiati (s’è vista anche questa), ingiuriati, perfino espulsi, da
gente che profittava delle nuove libertà contro i benefattori del presente e 2 apostoli
dell’avvenire, e voi venite qui…. A che fare?
A rifornirvi di nuove armi per la vostra assidua battaglia contro il malore, a costo di
darne e aguzzarne una contro voi in man
di quelli che credono o mostrano di credere che un medico, da loro così ben pagato
...continua
e trattato deve sapere tutto fin dal giorno
della laurea. Oh ! ma la sorte della vostra
battaglia, o medici, nella quale avete a fronte oltre la macilenta coorte delle febbri, la
dura ferrea prosperosa legione dell’ignoranza.[…]
[…] Ed ecco, per finire, un altro ricordo
più lontano. Quest’altro era medico in maremma, dove viveva quasi come esiliato o
confinato. Viveva coi contadini, e, nelle ore
di riposo e di sosta, con alcuni pochi libri di
storia e di letteratura che, oltre i non pochi
dell’arte sua, aveva raccolti ed amava. Ma
le ore di riposo e di sosta erano scarse. Per
una desolata campagna quasi incolta, popolata di bufali e di cignali… il povero medico, sempre a cavallo, correva da un casolare all’altro a curare i contadini febbricitanti. Guadagnava (era prima del quarantotto)…. Assai poco: non tanto più di due lire
codine (di ottanta centesimi l’una) al giorno. Guadagnava assai poco, se dopo un venticinque anni di professione, poteva lasciare a suo figlio in eredità…. Dieci di queste
lire codine. Era anch’esso fiero, dritto, soldatesco nel piglio e nella voce e castigava
i figli con altro che un’occhiata! Ma li istruiva anche, e bene. Mancavano nel selvaggio borgo maestri: era esso il maestro dei
figli nelle ore di riposo e di sosta. Insegnò,
tra l’altro, latino ed uno di quei figli particolarmente lo imparò bene; che andato poi
a Firenze fu ammesso in una scuola pubblica con quella sola istruzione paterna, che
parve sufficiente e commendevole. Quel gio-
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dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
vanotto era Giosuè Carducci. […]”
La terza volta Giovanni Pascoli si
espresse in favore della classe dei medici condotti e della loro associazione dopo
gli insulti che avevano ricevuto nella Camera dei deputati. In quella occasione, tra
l’altro, disse:
“[…]Ma mi viene alla mente e mi amareggia il cuore l’ultimo caso, in cui nella persona del Dott. Germini, si presentò alla Camera dei Deputati la condizione vostra e la
vostra lega. Oh! grande amarezza dové essere la vostra, davvero, né tanto per i discorsi, quanto per gli ululati, per le interruzioni, i segni mal celati di non so quale disgusto… […] ”
Questa solidarietà espressa da una importante personalità che godeva di notevole prestigio galvanizzò la categoria che
stava preparando il VI Congresso Nazionale annuale che si sarebbe tenuto a Palermo
nei giorni 11, 12, 13 e 14 ottobre di quel
1908 al quale i condotti attribuivano grande importanza. Fra i temi interessanti, ai
primi posti vi era la discussione sulla azione tattica e politica dell’Associazione all’interno della quale entravano sia la rinnovata proposta del Presidente nazionale Brunetti di far confluire l’ Associazione nella Camera del Lavoro che i vari metodi di lotta quali l’ostruzionismo, il boicottaggio, le dimissioni collettive, ecc, Si sarebbe discusso anche della creazione di un arbitrato obbligatorio fra l’associazione dei medici condotti
e le lega dei comuni; della cassa di resistenza; della cassa pensioni; dell’elezione dei
medici condotti a consigliere provinciale; ma
soprattutto dei problemi igienico sanitari che
interessavano la società tutta.
Il Congresso riuscì perfettamente perché arrivarono a Palermo più di 500 medici condotti provenienti da tutta Italia, molti con le famiglie per le quali erano state preparate calorose accoglienze. Fu anche notata l’assenza di una delegazione della
Provincia di Campobasso che annoverava 79
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iscritti. Presente gran parte della stampa sanitaria italiana ma anche alcuni rappresentanti della stampa politica, specie siciliana;
il Rettore dell’Università di Palermo, il Presidente dell’Unione Veterinari Italiani, il
Presidente dell’Associazione Farmacisti di Palermo, il Presidente della Unione Magistrale Palermitana che portò, ai congressisti, il
saluto dei maestri elementari palermitani
che terminò il suo breve saluto con la seguente fra se che riscosse moltissimi consensi:
“Finché non saranno elevati economicamente e moralmente questi due operai del
progresso umano, il medico condotto ed il
maestro elementare, l’attuale Società non
ha il diritto di chiamarsi civile.”
Ci fu anche l’adesione di alcuni deputati al parlamento e di alcuni sindaci siciliani
che furono accolti con grandi applausi.
Secondo il Risveglio Medico:
“destò molto stupore l’adesione ed il saluto augurale del noto Don Sturzo, prosindaco di Caltagirone”.
Noto, perché era un sostenitore della discesa in politica dei cattolici; lo stupore era
dovuto forse al fatto che Egli era un esponente di spicco del “partito clericale” che alla
Camera si era decisamente schierato contro le richieste dei Sanitari.
Nel resoconto morale dell’Associazione
per l’anno trascorso il Presidente Umberto
Brunelli riferì della azione svolta dalla presidenza a favore: della istituzione di nuove
sezioni; di appoggio a quelle sezioni dove
più dura era la vessazione verso i condotti
sia attraverso il rifiuto di applicare i nuovi
capitolati e quindi negando le ferie pagate sia evitando la stabilizzazione dei medici licenziandoli prima del compimento del
periodo di prova; di appoggio a quelle sezioni nelle quali l’azione di boicottaggio aveva avuto reazioni violente da parte delle am-
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ministrazioni comunali.
Nello specifico ricordò che in Sardegna
il dottor Marogna per aver indetto il boicottaggio era stato rinviato a giudizio al tribunale di Cagliari con l’accusa di danneggiamento pubblico e istigazione a delinquere,
ma, difeso dall’on. Comandini, era stato assolto in primo e secondo grado perché il fatto non sussiste; ricordò l’episodio del licenziamento del dottor Germini, condotto di
Sambuca Pistoiese, che aveva dato la stura a tutte le accuse della Camera dei Deputati, ma aveva visto la decisione del Consiglio Sanitario Provinciale di Firenze che
aveva dichiarato inapplicabile il licenziamento al medico condotto sia in linea di legalità che di equità e che la gazzarra a Montecitorio era tornata a vantaggio della Associazione Nazionale dei Medici Condotti perché aveva portato a conoscenza della stampa politica, con maggiore possibilità di diffusione, le problematiche della categoria che
venivano dai governi nazionali sottaciute.
D’altra parte, ove non si era parlato di
boicottaggio, come a Corigliano d’Otranto,
il medico condotto era stato percosso dal
Sindaco e rimasto temporaneamente invalido al lavoro dovette pagarsi da se la sua
supplenza non essendo stato applicato il
nuovo capitolato che prevedeva il diritto
alle ferie e alla malattia retribuita. Da questi fatti nasceva la necessità per i medici
condotti, isolatamente o in gruppi, di
scendere in politica.
Brunelli riferì anche che andava anche
superata l’arma del boicottaggio che racchiudeva in se anche qualche pericolo, per
cui aveva preso contatti con la Lega dei Comuni per la costituzione di un ufficio arbitrale tra Associazione e Lega.
Ai colleghi che si lamentavano dell’aumento della quota sociale fece presente che
la maggiore disponibilità di mezzi economici aveva consentito di poter aiutare le famiglie dei colleghi bisognosi, di sostenere le
spese giudiziarie per il caso Marogna e per
altre liti giudiziarie dove erano in gioco tesi
d’interesse generale.
Dopo approfondita discussione il resoconto morale con i rendiconti finanziari furono approvati a larga maggioranza dei presenti.
Nella seduta del giorno successivo furono affrontati molti temi tra i quali quello del
progetto della nuova legge sulla Cassa pensioni dei medici condotti, nella quale l’Associazione chiedeva che lo Stato contribuisse
con uno stanziamento. Dopo un breve dibattito fu approvato, all’unanimità, il seguente ordine del giorno:
“Il Congresso, riaffermando il dovere da
parte dello Stato di contribuire al fondo della Cassa Pensioni si augura che questo dovere sia dall’attuale Governo sentito.”
Gli altri argomenti trattati in quella giornata furono: il Collegio-Convitto di Perugia
per gli Orfani dei Medici Condotti; il servizio
di supplenza e minimo di durata delle ferie;
le commissioni di concorso per Medici condotti. L’argomento clou fu quello sull’orientamento politico dell’Associazione che dette
origine ad un ampio e articolato dibattito tra
coloro che, come il Presidente Brunelli, erano dell’idea di politicizzare l’azione dell’Associazione e chi, come Della Valle, membro dell’Ufficio di presidenza, era per sua completa apoliticità. Tra queste due tesi vi era anche quella che i Condotti dovessero fare solo
politica di classe, cioè economica per migliorare le proprie condizioni economiche.
Con queste premesse la discussione fu
lunga e articolata ed a tratti anche aspra,
ed alla fine, però, fu approvato il lungo ordine del giorno proposto dal Presidente Brunelli a maggioranza dei votanti von 151 si,
23 no, 28 astenuti.
L’ordine del giorno in effetti rappresentò il documento programmatico dell’A.N.M.C.
con il quale rivendicava il diritto di partecipare alle scelte di politica sanitaria del governo: essendo per taluni aspetti anche di
impressionante attualità vale la pena di es-
BOLLETTINO
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
sere conosciuto per cui ritengo opportuno
riportarlo per intero:
“Il congresso, ritenuto che come base di
costituzione e d’indirizzo dell’A.N.M.C. si
debba porre tutto il problema igienico-sanitario, per la soluzione del quale è condizione prima l’elevazione morale e materiale de’ medici condotti che formano il maggiore e più necessario contingente del personale addetto alla difesa della pubblica salute e alla rigenerazione igienica del paese:
Che il problema igienico-sanitario investe e domina tutti gli altri grandi problemi
dell’attività sociale ricchezza, lavoro, cultura, educazione e morale) e che perciò è
dovere del medico moderno e cosciente non
trincerarsi in una lotta meschinamente corporativistica, ma allearsi a tutti gli altri lavoratori sì del braccio che del pensiero organizzatisi per un’opera concorde di miglioramento delle proprie condizioni e dei servizi cui sono adibiti, miglioramenti che si risolvono a vantaggio pel progresso, del benessere e della pacificazione sociale;
che la causa principale del poco conto in
cui sono tenute le questioni sanitarie e la e
dei medici condotti dipende e dalla incompleta organizzazione di questa e dal non
avere la medesima avuta ancora la forza o
la possibilità di scegliere nettamente una linea politica e su quella basare la propria organizzazione, onde pesare sulle questioni
generali e sui poteri pubblici;
che ormai non è più possibile ad alcuno, classe od individuo, che abbia interessi collettivi da far valere, assentarsi dalla vita
pubblica che ogni giorno più si afferma attorno a noi, e vivere neutrale fra le due
grandi correnti, che vanno a raccogliere i
grandi problemi sociali;
che nella società che si trasforma la scelta naturale indicata al medico condotto fra
queste due correnti, per la sua funzione specifica quotidiana, come per i suoi postulati
generali d’indole sociale, non può essere
dubbia;
29
che, infine, anche il medico condotto
deve imparare che la sua emancipazione
non può essere che opera di lui stesso, non
dono grazioso di alcuno, a prezzo della rinuncia della propria personalità;
richiama le Sezioni ad una maggiore attività per condurre gli assenti nelle fila dell’organizzazione, per propagandare i problemi igienico-sociali e per interessare maggiormente la stampa pubblica ai bisogni e
ai diritti della classe;
afferma il diritto dell’Associazione a
quella più energica azione diretta (diffide,
ostruzionismi, boicottaggi, dimissioni collettive) che, falliti i tentativi di conciliazione
e d’arbitrati proposti nei conflitti coi pubblici poteri, si rendesse necessaria per richiamare questi all’equa interpretazione e alla
rigorosa applicazione delle leggi di tutela già
esistenti e per reclamare nuove e maggiori garanzie della dignità e dell’opera dei medici condotti e il conseguente suo dovere
della costituzione di una potente Cassa di resistenza;
delibera che le Sezioni e l’Associazione mantengano i più stretti e cordiali rapporti con tutte le organizzazioni sì loca
li che nazionali dei lavoratori del braccio e
del pensiero, e la sua più aperta e più attiva partecipazione e col voto e colla propaganda orale e scritta a tutte le lotte politiche provinciali e comunali, sia per immettere dei rappresentanti della classe nei
pubblici consessi, sia per far trionfare nei
grandi dibattiti nazionali quelle correnti sinceramente democratiche che alle più impellenti e civili necessità della vita nazionale ed ai servizi pubblici più utili e produttivi assicurino dai bilanci dello Stato, delle Provincie e dei Comuni quei mezzi finanziari che sono stati finora assorbiti da una
politica non consona ai bisogni ed alle aspirazioni del paese.”
Italo Testa
...continua
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BOLLETTINO
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
I nostri medici
a QUIHAgi2u0gn13o
Reportage fotografico del dott. Luciano Greco
BOLLETTINO
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
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NON SOLO MEDICINA
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BOLLETTINO
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
Una Giornata particolare
omenica 16 giugno, insieme a mia moglie,
ho partecipato a una giornata (Ordine in
Tour), organizzata dall’Ordine dei medici e
degli odontoiatri della provincia di Campobasso, sul
treno turistico che da Isernia porta a Sulmona, passando per Carpinone, Roccaraso, Rivisondoli, Campo
di Giove. Il tratto ferroviario, inaugurato nell’anno
1892, fu progettato per l’esigenza di collegare Napoli a Pescara; la linea attraversa la dorsale dell’Appennino molisano abruzzese raggiungendo, nella stazione di Rivisondoli, un’altezza di 1268,82 metri che la
fa considerare, dopo il tratto del Brennero, la ferrovia più alta, più antica e più interessante d’Italia, per
le bellezze paesaggistiche che attraversa; con le sue
58 gallerie, 103 tra ponti e viadotti, con tratti a pendenza fino al 28 per mille, si distingue per le sue caratteristiche tecniche che la fanno considerare un capolavoro di ingegneria ferroviaria, soprattutto se si tiene conto dell’epoca in cui l’opera è stata realizzata.
Una bella e calda giornata di sole ci accompagnò per
tutto il percorso, che fu allietato da canti e suoni eseguiti da un gruppo folcloristico molisano calabrese che
si serviva di strumenti artigianali come pifferi di varia forma e dimensioni, fisarmonica paesana, tamburelli e mandole, costruiti con caratteristiche che ricordano quelli utilizzati dai pastori transumanti sui
tratturi che, dalle montagne abruzzesi portavano il
gregge alle pianure del tavoliere pugliese e viceversa. La permanenza sul trenino fu resa piacevole anche dalla degustazione di merendine tartufate, assaggi di salumi e prodotti caseari, vini e birra locale. I disagi cominciarono a livello del tratto ferroviario ad elevata pendenza tra Rivisondoli, Polena, Campo di Giove, quando il trenino cominciò ad arrancare e, non riuscendo a proseguire, era costretto spesso a fermar-
D
si, per poi ripartire dopo qualche minuto di sosta obbligata per un sistema di sicurezza. La permanenza
obbligata, per giunta quasi sempre in galleria, esponeva gli occupanti i vagoni all’afa della calura estiva,
sia per l’impossibilità di usufruire di un servizio di aerazione funzionante, sia perché costretti a chiudere
i finestrini, per impedire l’ingresso dei fumi di scarico delle locomotive diesel. Finalmente, anche se con
ritardo, con sollievo salutammo la stazione ferroviaria di Sulmona. La bella e antica città sorge al centro della Valle Peligna, tra i torrenti Vella e Gizio, ad
ovest delle montagne della Majella e del Morrone, che
la sovrastano. Gli antichi scrittori, tra i quali Ovidio
e Silio Italico, concordano sulla remota origine di Sulmona, ricollegabile alla distruzione di Troia. Il nome
della città deriverebbe infatti da Solimo, uno dei compagni di Enea, che si rifugiò in questa valle fertile e
sicura. La data storica più importante per Sulmona è
il 43 a.C., anno in cui qui nacque l’illustre poeta latino Publio Ovidio Nasone, il cantore dell’amore e delle Metamorfosi. Scrisse Ovidio: “Sulmona è la mia patria, ricchissima di gelide acque, che dista nove volte dieci miglia da Roma”. Si tratta delle acque del fiume Gizio sorgive nei pressi del pittoresco paese di Pettorano sul Gizio, appollaiato su una collina tra le montagne, distante dieci km da Sulmona. Durante il regno di Federico II si ebbe la costruzione di eccezionali opere civili, come l’acquedotto medioevale, uno
dei monumenti dell’epoca più importanti dell’Abruzzo. All’ombra delle antiche arcate dell’acquedotto, medici e familiari partecipanti al Tour, furono ripresi in
una bella foto di gruppo. Alla fine del XIII secolo, Sulmona seguì da vicino la vicenda del papa dimissionario fra’ Pietro da Morrone, meglio conosciuto come
papa Celestino V. Nel XIV secolo la città triplicò la sua
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
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e in Transiberiana d’Italia
superficie e si cinse di una seconda cerchia di
mura e di ben sei porte. Sotto la guida di
un’accompagnatrice locale visitammo, oltre
alla bellissima piazza con l’acquedotto, il palazzo dell’Annunziata, considerato uno dei più
rappresentativi simboli della città, il monumento a Solimo e la cattedrale di S.Panfilo, la cui costruzione risale all’anno 1075. Dopo una veloce visita alle tante botteghe che esponevano
confetti, confezionati sotto forma di fiori multicolori, pranzammo in una tipica locanda dove servivano camerieri in costume d’epoca, per poi ripartire per il ritorno ad Isernia e Campobasso.
Purtroppo i problemi del viaggio di andata, si accentuarono nel viaggio di ritorno. Il trenino, di
fronte alla ripida salita che da Pettorano porta a
Campo di Giove, si fermò a intervalli regolari, per poi
ripartire lentamente, dopo lunghi fischi assordanti, fino
ad arrivare alla stazione di Polena, dove, mentre gli
occupanti i vagoni si liberavano dalle emozioni accumulate acquistando ottimi prodotti locali in un mercatino improvvisato, una locomotiva più assetata delle altre faceva rifornimento d’acqua da una fontana
presente in stazione. Dopo questa esperienza il mio
pensiero non poteva non riandare ai tempi in cui operavano le potenti locomotive a vapore, quando
l’energia motrice era affidata al lavoro sovrumano di
fuochisti e macchinisti costretti a rifornire la caldaia
di quantità enormi di carbon coke, a mani nude, regolando acqua e pressione con meticolosità da orefice, sfidando le vampate di calore accecante che investivano la faccia ogni volta c’era da aprire la caldaia per buttar dentro nuovo carburante. Arrivati alla
stazione di Cansano, una pompa di rifornimento idrico, a forma di grossa teiera, riempiva d’acqua fredda i serbatoi delle locomotive ansimanti che arrivavano lassù stremate, dopo avere fatto evaporare fino
all’ultima goccia d’acqua nella salita del Colle Mitra,
sempre al limite della “fusione”. Una scena che si è
ripetuta per ottant’anni, fino alla fine degli anni settanta, quando le locomotive lasciarono il passo anche nello sgombro neve. Fu quello l’ultimo servizio
svolto, in cui non avevano rivali neanche fra le mo-
trici diesel, grazie alla
loro potenza e alla mole del rostro anteriore spartineve. Avendo appreso che dal 2010 è stato chiuso il tratto Isernia Castel di Sangro e dal dicembre 2011 il tratto Castel di Sangro Sulmona, di
fronte alle difficoltà incontrate dal treno turistico su
cui viaggiavamo, mi convinco, anche per rispetto al
lavoro svolto dagli eroici operatori del passato e agli
uomini che la Sulmona- Carpinone l’hanno costruita
e fatta vivere con il proprio lavoro, che non si debba
abbandonare questo tratto ferroviario storico all’incuria e al degrado, invocando le ristrettezze economiche e l’introito insufficiente. Questa linea permette un’escursione indimenticabile tra parchi naturali,
riserve, centri turistici estivi e invernali, immersi tra
i colori dell’Appennino. I nostri disagi si conclusero alla
stazione di Carpinone, dove fu consigliato il trasbordo sul treno della linea Roma Campobasso. In conclusione, al posto di un bel ricordo trascorso sulle giustamente decantate bellezze paesaggistiche dell’Abruzzo e dell’alto Molise, rimane il disappunto di una
giornata in gran parte passata godendo delle belle
emozioni donateci da una natura incontaminata, ma
accusando anche disagi di cui avremmo volentieri fatto a meno. Non si può non puntare il dito sulla mancanza di decisioni politiche capaci di valorizzare quanto c’è di buono, di bello e di funzionante nella nostra
bistrattata ma sempre bella Italia.
Dott. Giovanni Spàrano
NON SOLO MEDICINA
BOLLETTINO
NON SOLO MEDICINA
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BOLLETTINO
Lo scorso 4 luglio il
CONI Molise ha conferito un importante riconoscimento al Dott.
Ermanno Dell’Omo,
tutto l’Ordine dei Medici si congratula per
questo ennesimo tributo alla grande professionalità espressa
fino ad ora e che ancora dovrà esprimersi.
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Essere odontoiatra e
vivere da
“Welcome Gianfranco, you are an Ironman!”. Ancora oggi, a quasi due mesi da quel 28 luglio 2013,
queste parole mi fanno rivivere momenti e brividi unici, io avevo
appena tagliato il traguardo di una gara “mitica”. Quanti mesi di
duro allenamento, quante volte mi sono ripetuto che forse era
troppo per me, ma avevo sempre una vocina che mi diceva: tu
ce la puoi fare, devi volerlo e lottare con persuasione per raggiungere quel traguardo UNICO; “vivi da uomo, muori da Ironman”, questa è la frase che si usa nel mondo degli “uomini
d’acciaio”. Ma conciliare questa desiderio di attraversare quel
mitico traguardo con la professione di odontoiatra non è stato
facile. Duri allenamenti di tre ore ogni giorno con sveglia alle 5
di mattina, il sabato e la domenica arrivare a correre, pedalare
e nuotare per cinque o sei ore e a volte di più. E poi andare a
lavorare e sentirsi bene, forti, e rendersi conto che il lavoro che
faccio ogni giorno è la mia passione, ma che il triathlon è la mia
forza. Duri mesi di allenamento, a volte funestati da qualche infortunio, ma ho sempre pensato positivo, il dolore mi faceva
solo capire che ero vivo e non dovevo arrendermi, non potevo
arrendermi. Non l’ho mai fatto, anche quando mi sembrava
tutto troppo grande per me, io sapevo di essere una persona
motivata e che, con l’allenamento e la mia passione sfrenata,
avrei potuto farcela. Erano le 7 del mattino quando sul lago di
Zurigo è iniziata la mia avventura: km 3,8 di nuoto, km 180 di
bici e km 42,195 di corsa! Sono state le 14 ore e 24 minuti più
intense della mia vita. L’agitazione e la paura dei giorni prima
della gara è svanita nel guardare quel lago. Quella gara era la
mia promiseland piena di valori, piena di libertà e di fiducia in
me stesso. Acqua, Aria, Terra e il Fuoco era quello dentro di me,
sapevo di averlo e dovevo dimostrarlo. A 49 anni ho potuto
esprimere la mia forza fisica, psicologica ed emotiva. Ho nuotato, ed ogni bracciata era sempre più fiera e fluida. Ho pedalato
con il sorriso sulle labbra, come ho sempre fatto nei mesi di duro
allenamento perchè sapevo che
dove finivo io, iniziava la mia bici. E
poi ho corso, con la fatica nelle
gambe ma con la consapevolezza
che ce l’avevo fatta, dovevo solo
andarmi a prendere la medaglia,
era mia. Il mio lavoro è un lavoro
importante, difficile, pieno di tante
responsabilità che io ogni giorno
affronto con l’umiltà di dover ren-
dere il sorriso a chi si affida alle mie
mani. Il triathlon è, invece, uno sport
duro, uno stile di vita che per chi non lo
conosce può sembrare “da folli” ma che,
per me, è forza vitale e consapevolezza
che la vita va vissuta anche di queste
passioni. “Anything is possible”, tutto è
possibile basta crederci e lottare per
raggiungere il proprio traguardo, qualunque esso sia, con la forza, l’umiltà, la
perseveranza, la lealtà e la passione! Fare un Ironman non è facile: “Emozioni forti e profonde è ciò che una gara di Ironman
produce ed è quello di cui l’animo umano ha bisogno. Mentre
nuoti, pedali e corri con l’anima sulle labbra, stai sperimentando
la visione senza limiti dell’eternità. Ragazzo, l’Ironman è il nostro
sogno, la nostra speranza, è la gioia di scoprire se stessi. Ricordati, noi Ironman non siamo salvati dallo sforzo fisico, noi Ironman siamo salvati dallo stile.” Io ci ho creduto e quella vocina
che mi ha accompagnato nei mesi di lunghi allenamenti, spronandomi sempre a stringere i denti perchè io ce l’avrei fatta, non
mi ha deluso. Mi ha accompagnato fino al traguardo di Zurigo,
forse ero stanco, non lo ricordo, perchè in quel momento io ero
l’Ironman e avevo dimostrato a me stesso che nella vita, se si
desidera davvero qualcosa, bisogna andare a prendersela con
le proprie forze e forte delle proprie convinzioni, perchè vola
solo chi osa farlo. “Welcome Gianfranco, you are an Ironman!”,
e la strada continua, non può e non deve fermarsi!!
P.s.:
L’Ironman è una delle distanze del triathlon, sport caratterizzato dall’insieme di tre discipline, nuoto, ciclismo e corsa. Definita anche come distanza “super lungo” è la più dura
competizione di tale sport, caratterizzata da 3,86 km di nuoto,
180,260 km in bicicletta e 42,195 km di corsa (cioè la distanza
della maratona).
La patria che rappresenta l’Ironman sono le Isole Hawaii, che
esprimono un altro degli aspetti più significativi di questa disciplina, il rispetto, non solo dell’individuo in generale, quindi di
sé stessi e dei propri rivali, ma anche della natura. E’ proprio all’Hawaii che annualmente viene svolto il contest più famoso per
quanto riguarda questa disciplina, il Campionato Mondiale di
Ironman.
ndr
NON SOLO MEDICINA
Dopo aver saputo delle imprese sportive che lo hanno visto
protagonista, abbiamo chiesto al Dott. Gianfranco Barone di
raccontarci di questa sua incredibile esperienza.
NON SOLO MEDICINA
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BOLLETTINO
Conto alla rovescia anche quest’anno per il Cenone di Natale.
L’appuntamento è per il prossimo
14 dicembre all’Hotel San Giorgio
di Campobasso. Dobbiamo essere
in tanti per garantire a tutti tanto divertimento. E’ un appuntamento al quale non si può mancare per
stare insieme oltre la professione,
dimenticare per un attimo i tanti
problemi della quotidianità con
buon cibo, tanta musica e………
fate voi. Per prenotarsi chiamate la
segreteria dell’ordine. Le immagini si riferiscono agli anni passati
e danno, spero, l’idea di come ci siamo divertiti.
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
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NOTIZIE UTILI
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Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine.
BOLLETTINO
NOTIZIE UTILI
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BOLLETTINO
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI
E DEGLI ODONTOIATRI
Via Mazzini, 129 –86100 CAMPOBASSO
tel. 0874/69177 fax 0874/618358
[email protected]
A tutti gli organi di stampa e radiotelevisivi della regione Molise
Al Direttore generale ASReM
Al Presidente della Regione Molise
e p.c.
Al Direttore Sanitario del P.O. S. Timoteo di Termoli
Al Direttore della U.O.C. del Pronto Soccorso Ospedale S. Timoteo di Termoli
Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine.
COMUNICATO STAMPA
Grave carenza di personale nel Servizio di Pronto Soccorso dell’Ospedale di Termoli
e di altri Ospedali regionali: richiesta di concreti e immediati interventi.
L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso esprime sentimenti di solidarietà per il personale medico e paramedico del Pronto Soccorso dell’Ospedale S.Timoteo di Termoli e per tutti i cittadini utenti del Presidio Ospedaliero per il grave e inammissibile disagio cui sono sottoposti a causa di una annosa e irrisolta carenza di personale. Disapprova
l’ incomprensibile immobilismo delle istituzioni che devono salvaguardare la salute dei cittadini,
immobilismo manifestato nel non affrontare per tempo tale criticità più volte denunciata. Sottolinea che una adeguata programmazione nella gestione del personale addetto, soprattutto a servizi oberati da un prevedibile plus lavoro estivo, avrebbe evitato l’attuale disservizio. Auspica un
concreto e immediato impegno delle figure istituzionali preposte, al fine di risolvere tali questioni di prioritaria importanza che, tra l’altro, colpiscono anche altre strutture di Pronto Soccorso di
altri Presidi Ospedalieri. Ne segnala infine la inderogabile urgenza, trattandosi dell’irrinunciabile e finora poco tutelato diritto alla salute.
IL PRESIDENTE OMCeO CAMPOBASSO
Dott. Gennaro Barone
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
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PRESIDENZA REGIONALE
Piazza Cuoco, 2 - 86100 Campobasso
[email protected] - Tel. 0874411912
AL PRESIDENTE DELLA REGIONE MOLISE
DOTT. DI LAURA FRATTURA PAOLO
NOTIZIE UTILI
BOLLETTINO
AL DIRETTORE GENERALE ASREM
DOTT. RUTA CARMINE
Il sindacato SNAMI in rappresentanza dei medici del territorio del Basso Molise sostiene con forza
le motivazioni del “Comitato pro San Timoteo” di Termoli.
A tutt’oggi gli appelli di pochi amministratori locali non hanno sortito nessun effetto sulla nuova
Governance regionale che paga quella nefasta di Iorio e dei suoi uomini sulla popolazione molisana.
L’ospedale San Timoteo di Termoli ha 170 posti letto per una utenza di 110 mila abitanti che in estate
aumenta e sono meno di quelli riconosciuti a due cliniche convenzionate della provincia di Campobasso, è evidente che ci sono squilibri con altri territori. Voglio dare alcuni suggerimenti al Presidente
Di Laura Frattura. Per fermare l’emorragia dei pazienti che migrano nelle regioni limitrofe, bisogna
potenziare il personale medico, infermieristico e di altri operatori che attualmente sono carenti ed in
alcuni reparti sono a rischio i livelli essenziali di assistenza con grave pericolo per i ricoverati e nella
piena indifferenza ed inadempienza della ASREM. Altrimenti meno funzionerà e più pazienti si rivolgeranno altrove con costi che la regione Molise dovrà sostenere diventando sempre più povera. Per
ridurre i costi si dovrà lavorare sui ricoveri impropri in tutti gli ospedali. Pazienti ricoverati che aspettano giorni per eseguire gli esami clinici costando economicamente sulla collettività. Bisognerà incentivare il personale per ridurre le degenze. Inoltre per spendere meno in futuro bisogna attuare campagne sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari ed oncologiche. La popolazione molisana è
la più anziana d’Italia, più obesa ed in sovrappcso tra le regioni italiane. Inoltre occorre coraggio
di non assumere amministrativi per almeno dieci anni potenziando il personale dei nosocomi. Le
prestazioni sanitarie sono effettuate dai medici e dai paramedici e non dagli amministrativi che sono
in esubero rispetto ad altre regioni.
Per quanto riguarda la medicina del territorio (medici di famiglia, continuità assistenziale e 118)
siamo contrari al Decreto Balduzzi sull’assistenza h 12 o 24 non realizzabile per caratteristiche oro geografiche e di polazione residente e per costi elevati che comporterebbe. In Veneto si stanno smantellando. Bisogna incentivare i medici non decurtando il contratto scaduto da diversi anni come sta avvenendo. Attendo insieme ai molisani con fiducia il Presidente Regionale che prenda provvedimenti shock
dopo oltre cinque mesi di governo.
Il Vicepresidente Provinciale
dott. Italo Di Iorio
Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine.
AI MEDIA DI STAMPA TV E WEB
Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine.
NOTIZIE UTILI
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BOLLETTINO
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Certificazioni SPORTIVE
Unʼutile sintesi delle nuove normative
’Italia è stata la prima nazione al mondo non solo ad adottare norme per la
Tutela della Salute degli Sportivi, aspetto questo di grande rilevanza sociale, ma anche ad attivare le Scuole di Specializzazione in
Medicina dello Sport.
Condizioni queste che fanno della nostra nazione un punto di riferimento e di tentativi di imitazione.
Infatti, prestigiose Organizzazioni Internazionali come il
C.I.O. (Comitato
Olimpico Internazionale), nonché il
mondo scientifico
internazionale, indicano, per eccellenza raggiunta in
questo campo, “il
Modello Italia”.
Grazie a queste
disposizioni, a questa attività di prevenzione in ITALIA, i casi annuali di Morte Improvvisa da Sport sono inferiori rispetto a quelli registrati a livello Mondiale:1 episodio su 1 Milione, un Milione e mezzo in Italia; 1 episodio su
300 mila nel Mondo.
Le più recenti disposizioni in materia di tutela della Salute degli Sportivi, hanno riguardato gli AMATORI: - il decreto del 24/04/2013,
pubblicato il 20/07/2013: “Disciplina della
certificazione dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale e linee
guida sulla dotazione e
l’utilizzo di Defibrillatori
semi-automatici e di
eventuali altri dispositivi
salvavita”, - e l’articolo
42-bis della legge del
09/08/2013 n°98 (conosciuta come il Decreto del Fare).
I due disposti hanno
suscitato alcuni DUBBI
interpretativi. Anche la
nostra Federazione Medico Sportiva Italiana
L
(F.M.S.I.),per tramite
il proprio Presidente
Prof. Maurizio Casasco,
ha presentato al Ministero della Salute alcuni quesiti.
La risposta dal Ministero della Salute è arrivata con una nota in data 11/09/2013 che possiamo sintetizzare:
1°) decade l’obbligo della Certificazione Amatoriale Ludico-Motoria e Amatoriale;
2°) al Medico Specialista in Medicina dello
Sport, al Medico di Medicina Generale e al
Pediatra di Libera Scelta viene confermata la “PODESTA’ CERTIFICATORIA” per il rilascio della certificazione alla pratica di Attività Sportiva di tipo NON Agonistica. A tali
Medici Certificatori è affidata la Valutazione
di richiedere ulteriori esami clinici compreso l’ELETTROCARDIOGRAMMA.
3°) alle tre Figure Mediche innanzi indicate è attribuito anche il compito di certificazione per
le Attività di particolare ed elevato Impegno
Cardio-vascolare, patrocinate da Federazioni Sportive, Discipline Associate o Enti di Promozione Sportiva (art.4 del D.M. 24/04/2013
conosciuto come “Decreto Balduzzi”).
In fine, restano invariate, ad oggi, le disposizioni riguardanti la certificazione per le Attività Agonistiche.
La competenza di questa Certificazione e
dell’ A.S.L. che la esercita o tramite propri Medici Specialisti in Medicina dello Sport o tramite Specialisti in Medicina dello Sport accreditati o autorizzati per questa funzione.
16/9/2013
dott. Sergio ZITA
Specialista in Medicina dello sport
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
41
All’OMCeO di Campobasso
[email protected]
All’OMCeO di Isernia
[email protected]
NOTIZIE UTILI
BOLLETTINO
L’art. 10 comma 5 del D.Lgs 38/2000 ha previsto l’istituzione, presso la Banca Dati INAIL, del Registro
Nazionale delle malattie causate dal lavoro ovvero ad esso correlate che rappresenta lo strumento per lo studio delle patologie di certa, probabile o possibile origine professionale e per tempestivo aggiornamento delle
tabelle delle malattie professionali di cui agli artt. 3 e 211 del Testo Unico 1124/65, nonchè dell’elenco delle
malattie di cui all’art. 139 del su citato T.U.
Da un monitoraggio effettuato è risultato che negli anni 2011 e 2012, soltanto nella Regione Molise,
non sono pervenute alle Sedi INAIL denunce/segnalazioni ex art. 139 T. U.
Si ricorda che l’assolvimento del dettato dell’art. 139 T.U. è un obbligo/impegno assunto dai medici di medicina generale con l’accordo INAIL e Rappresentanze Sindacali di Categoria “Disciplina dei rapporti normativi ed economici con i medici di famiglia che redigono la certificazione a favore degli assicurati
INAIL” firmato in data 06.09.2007.
L’omissione dell’inoltro delle denunce/segnalazioni delle malattie professionali compromette gli scopi del Registro ed il ruolo di servizio dell’INAIL rispetto a tutti i soggetti pubblici che svolgono compiti in
materia di protezione della salute e di sicurezza sui luoghi di lavoro nonché il ruolo della Commissione Scientifica per l’elaborazione e la revisione periodica dell’elenco e delle tabelle delle malattie istituita dall’Art. 10
del D. Lgs 38/2000.
Solo il tempestivo inoltro delle denunce/segnalazioni ex art. 139 T.U. consente la piena attuazione
del Registro Nazionale delle Malattie Professionali, strumento di raccolta di informazioni sulle caratteristiche e sulle dimensioni del fenomeno tecnopatico a fini prevenzionali, scientifico- epidemiologico, di vigilanza e di tutela assicurativa.
Per quanto sopra, si rappresenta la necessità che venga attivata una adeguata campagna di sensibilizzazione nei confronti dei soggetti coinvolti nel flusso di trasmissione delle denunce/segnalazioni al Registro Nazionale delle Malattie Professionali per il tramite delle sedi INAIL competenti.
Direttore Regionale
Dott.ssa Anna Maria Pollichieni
AI COLLEGHI SCOMPARSI
Dott. PAOLO SCARANO
“LʼOrdine dei Medici abbraccia con affetto
la famiglia e gli amici del collega scomparso”
Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine.
Oggetto: Registro Nazionale delle malattie causate dai lavoro ovvero ad esso correlate (art. 10 D.Lgs 38/2000).
Denuncia/segnalazione malattie professionali (Art. 139 T. U. 1/24/1965)
I DATI DELL’ORDINE
42
BOLLETTINO
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
ALBO MEDICI CHIRURGHI
ISCRIZIONI
COGNOME E NOME
LUOGO E DATA
DI NASCITA
CONSIGLIO DEL 17.07.2013
CECERE Federico
Bologna
24/08/1987
MINICUCCI Valentina
Campobasso
14/02/1987
PADUANO Danilo
Termoli (CB)
Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine.
CONSIGLIO DEL 12.09.2013
CONTE Maria Grazia
Termoli (CB)
12/12/1985
PERAZZELLI Chiara
Vasto (CH)
15/05/1985
PONTICO Mariano
Campobasso
14/04/1986
ROSATI Denise
Larino (CB)
12/11/1985
RESIDENZA
Termoli (CB)
- nuovo iscritto
Vinchiaturo (CB)
- nuova iscritta
Campobasso
- nuovo iscritto
Campomarino (CB)
- nuova iscritta
Montenero di
Bisaccia (CB)
Campobasso
- nuova iscritta
S. Croce di
Magliano (CB)
- nuovo iscritto
- nuova iscritta
CANCELLAZIONI
CONSIGLIO DEL 17.07.2013
MITRA Marilena
Campobasso
24/12/1977
SCARANO Nicolino
Trivento (CB)
04/12/1923
CONSIGLIO DEL 12.09.2013
FRANCHITTI Rino
Pozzilli (IS)
(Duplice iscrizione Albo) 30/11/1930
GIANNANTONIO Carmen Termoli (CB)
08/03/1975
- trasferitasi all’O.M.
di Catanzaro
- deceduto
il 12/07/2013
- volontaria rinuncia
- trasferitasi all’O.M.
di Roma
TOTALE ISCRITTI ALL’ALBO DEI MEDICI-CHIRURGHI AL 12.09.2013 N° 1513
dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso
43
ALBO ODONTOIATRI
ISCRIZIONI
CONSIGLIO DEL 17.07.2013
———————-
NESSUNA MODIFICA
CONSIGLIO DEL 12.09.2013
———————-
NESSUNA MODIFICA
CANCELLAZIONI
I DATI DELL’ORDINE
BOLLETTINO
CONSIGLIO DEL 17.07.2013
———————
NESSUNA MODIFICA
CONSIGLIO DEL 12.09.2013
———————
NESSUNA MODIFICA
Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine.
TOTALE ISCRITTI ALL’ALBO DEGLI ODONTOIATRI AL 12.09.2013 N° 221