Il Canale di Linea Pio VI di Terracina

IL CANALE LINEA PIO VI DI TERRACINA
Storia e Natura
Testi: Daniela Bonuomo, Gina Bracciale, Rosaria Colandrea, Laura De Risi, Marcella Faiola, Letizia
Giacomoni, Rosario Malizia, Elisabetta Mannarelli, Rita Pasqualucci, Maura Talone.
N. pag.: 156, con ill. in b/n e a col.
Editore: Liceo “Leonardo da Vinci” di Terracina – Dipartimento Sperimentale, Area Storico-Ambientale,
con il contributo dell’Amministrazione Provinciale di Latina e della Libreria Bookcart di Terracina
Anno di edizione: 2013
Argomenti del volume:
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Parte I - La Storia del Canale
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Cap. I.1 – Prima del Canale: il Fiumicello di Terracina
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Cap. I.2 – La torre medievale del Liceo di Terracina
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Cap. I.3 – Una proposta di recupero per la torre del Liceo
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Cap. II – La Linea Pia e il Canale di Navigazione
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Cap. III – Il Canale in età contemporanea
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Parte II - La Natura del Canale
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Cap. IV – La flora del Canale
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Cap. V – La fauna del Canale
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Cap. VI – L’acqua del Canale
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Per un nuovo futuro del Canale
Dall’introduzione del volume
L’idea di uno studio sul Canale Linea Pio VI nacque nel 1995, quando alcuni docenti dell’allora Liceo
Classico-Scientifico “Leonardo da Vinci” di Terracina, diretto dalla Preside Carla Giannelli, presentarono
un progetto triennale che prevedeva di esaminare il corso d’acqua sul piano storico e naturalistico.
Furono quindi effettuate uscite sul campo per individuare e fotografare le principali essenze botaniche,
vennero eseguiti alcuni prelievi dell’acqua e fu svolta una ricerca per definire la fasi storiche che, dall’età
antica a quella contemporanea, avevano portato alla realizzazione del grande collettore da parte del papa
Pio VI. I risultati del lavoro confluirono in una mostra documentaria, che l’anno seguente venne arricchita
con un plastico raffigurante l’ultimo tratto del Canale; fra il gennaio e il febbraio del 2000 il materiale fu
quindi utilizzato dal WW locale per una nuova mostra allestita dall’Associazione e intitolata “Salviamo il
Canale”.
Il presente lavoro, anch’esso a compimento di un progetto triennale e suddiviso in due sezioni (storica e
naturalistica), nasce dalla volontà di recuperare e completare quell’idea originaria, realizzando ciò che
allora non era stato possibile: una pubblicazione che consentisse di raccogliere i risultati della nuova
ricerca, ampliata in altri settori d’indagine.
Anche questa volta, come diciotto anni fa, sono stati coinvolti gli studenti di alcune classi, i quali, insieme
ai docenti di Scienze, hanno effettuato delle uscite sul territorio, durante le quali hanno censito le specie
vegetali e animali più significative.
Durante tali uscite sono stati raccolti campioni di piante e sono state eseguite foto di animali, materiale
documentario utilizzato in seguito per il lavoro di classificazione. In due uscite successive, che hanno
visto l’intervento di personale qualificato dell’ARPALAZIO, sono stati effettuati prelievi delle acque,
successivamente sottoposti ad analisi di parametri chimico-fisici e batteriologici.
La parte storica è stata invece curata da docenti di altre discipline, attraverso l’esame degli studi che
hanno trattato l’idrografia della regione pontina dall’antichità sino alla creazione del Canale Linea alla
fine del ‘700. Del tutto inedita è, in questa sezione, la trattazione delle vicende politico-amministrative
che hanno portato, fra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, allo sciagurato tombinamento del
corso d’acqua che, pur costituendo una vera e propria ferita all’urbanistica settecentesca del Borgo Pio,
può anche essere inteso quale significativa testimonianza di un modo di concepire l’ambiente urbano che
si spera definitivamente superato.
Altra novità è la parte dedicata alla torre medievale del Liceo, in origine connessa a un’ansa del
Fiumicello, il quale attraversava la parte bassa di Terracina prima di essere sostituito dal Canale. Grazie a
tale studio, si è finalmente potuto dare una funzione certa e una collocazione cronologica a un
monumento misconosciuto, fino ad ora generalmente denominato “il rudere”, elaborando al contempo
una concreta proposta di restauro conservativo finalizzata a garantirne il recupero e la valorizzazione.