Presidente del CerCles, intitolata Are we digitally literate

XX Seminario AICLU – Report
“Innovazioni tecnologiche, metodologiche e creatività nell’insegnamento delle lingue straniere e nella formazione
dei docenti”.
(Adriana Teresa Damascelli, Centro Linguistico di Ateneo, Università degli Studi di Torino)
Si è svolto a Torino dal 29 al 31 maggio 2014 il XX Seminario AICLU. Scopo del Seminario è stato di dare
spazio a temi che sono correntemente oggetto di riflessione per i docenti che si occupano di formazione
linguistica rivolta a specialisti, a non specialisti, e a insegnanti italiani. Parallelamente ai temi contenuti nel titolo, il
Seminario ha promosso l’invio di contributi riguardanti le politiche linguistiche dei CLA (Centri Linguistici di
Ateneo) per evidenziare le scelte programmatiche e le soluzioni specifiche a necessità pratiche che danno luogo
allo sviluppo di tutte le attività che i temi di questo Seminario hanno messo in luce.
I dati raccolti mostrano che vi sono state un totale di 50 relazioni suddivise su 13 sessioni parallele e 4 sessioni
plenarie. Il numero dei partecipanti totalizzato è pari a 140 (tra personale docente, tecnico amministrativo,
insegnanti di scuola, studenti, dottorandi e borsisti). Il numero delle università partecipanti è stato di 29 di cui 3
straniere (Liège, Brno e Grenoble) e delle scuole partecipanti 24.
29 maggio 2014
L’inaugurazione del Seminario si è svolta alle ore 14,30 presso l’Aula Magna del Palazzo del Rettorato
dell’Università di Torino situato nel Centro di Torino, in Via Po, con il benvenuto del Magnifico Rettore
dell’Università degli Studi di Torino Prof. Gianmaria Ajani, del Gen. Paolo Ruggiero della Scuola Lingue Estere
dell’Esercito, della Presidente dell’AICLU, Prof. Carmen Argondizzo e della Direttrice del Centro Linguistico di
Ateneo torinese (CLA-UniTO) Prof. Marie-Berthe Vittoz.
I lavori del Seminario hanno avuto inizio con la RELAZIONE PLENARIA della Prof. Gillian Mansfield ,
Presidente del CerCles, intitolata Are we digitally literate enough? Some reflections on language pedagogy
in a technology enhanced environment che ha subito messo in primo piano le tecnologie che oramai
caratterizzano la didattica delle lingue straniere in molti modi diversi ponendo sempre il quesito sulle competenze
necessarie per un uso puntuale ed efficace. A seguire tre sessioni parallele, creatività, metodologie e tecnologie,
intervallate da una pausa caffè, hanno occupato il pomeriggio trascorso presso il Rettorato.
La prima sessione parallela CREATIVITÀ si è aperta con l’intervento Is there a Place for Creativity in
Second Language Learning? A GoAnimate(d) Experience di Serafina Filice e Emilia Sposato (Università
della Calabria) durante il quale è stato presentato un progetto “GoAnimate” la cui realizzazione con uno
strumento di animazione ha consentito l’inserimento delle tecnologie nella didattica della lingua inglese per
sviluppare la creatività il cui ruolo è elemento chiave necessario per lo sviluppo di competenze utili anche
nell’ottica lavorativa. Il secondo intervento A Creative Approach to Language Teaching: a Teacher Trainer
Perspective di Libor Stepanek (Masaryk University, Brno) ha portato a conoscenza di un’esperienza in atto
presso il Centro Linguistico dell’Università “Masaryk” in cui l’approccio collaborativo e di pratiche ha lo scopo di
affrontare in modo critico la didattica delle lingue offrendo situazioni di apprendimento flessibili e dinamici in cui
gli studenti sono i protagonisti del processo di apprendimento. Con La creatività nell’insegnamento della
lingua e della cultura francese: il lessico giornalistico nella didattica dei laboratori linguistici d’Ateneo,
Maria Giovanna Petrillo (Università degli Studi di Napoli Parthenope) ha descritto i risultati di un’esperienza
condotta nei laboratori linguistici di Ateneo in cui attraverso le tecniche giornalistiche si è sviluppato un modulo
didattico per i falsi principianti in lingua francese. Dopo la pausa caffè si è proseguito con il contributo
Materiale didattico per corsi di lingua settoriale e certificazione di competenza in italiano L2 per scopi
professionali di Serena Carmignani, Diego Cortes, Giulia Grosso e Giovanna Sciuti (Università per Stranieri di
Siena) i quali hanno illustrato i presupposti teorici e gli aspetti pratici che hanno condotto alla stesura di materiali
per l’insegnamento dell’italiano L2 ad immigrati adulti, inclusi i contesti di emarginazione quali gli istituti
penitenziari, e l’implementazione di un’apposita certificazione (il Portfolio linguistico-professionale per detenuti
stranieri) in collaborazione con il centro CILS dell’Università per Stranieri di Siena. Antonio Romano (Università
degli Studi di Torino) ha presentato Le tecnologie del parlato al servizio della didattica delle lingue, con
riferimento particolare alla fonodidattica
Nella sessione parallela METODOLOGIE, il primo contributo, dal titolo DLL: la formazione in blended
learning per i futuri docenti di tedesco, di Marcella Costa e Peggy Katelhön (Università degli Studi di Torino),
ha presentato la sperimentazione di un nuovo programma di aggiornamento e perfezionamento del GoetheInstitut rivolto a insegnanti di lingua tedesca lingua straniera (DLL: Deutsch lehren lernen – Imparare a insegnare il
tedesco). Grazie alla stretta collaborazione con Goethe-Institut Italia, il nuovo programma con una componente
blended-learning è stato condotto nell’ambito del TFA a.a. 2013-2013. Con il contributo successivo, Testing in
tempo di crisi del Colonnello Francesco Gratton (Scuola di Applicazione dell’Esercito Italiano) si è passati alla
valutazione della conoscenza linguistica per il personale delle Forze Armate. In particolare è stato presentato uno
studio del caso avente per oggetto la creazione di un nuovo test proficiency per i militari e civili del comparto
Difesa in uso dal settembre del 2013 valido all’estero. Ultimo intervento di questa sessione è stato Percorsi
metodologici per l’apprendimento dell’italiano L2 di didattica per task integrata con le TIC di Elisabetta
Janfrancesco, Eleonora Fragai, e Ivana Fratter (Università degli Studi di Padova) in cui le autrici hanno posto
l’attenzione sugli ambienti di apprendimento di tipo socio costruttivista che, grazie alle applicazioni del Web 2.0,
permettono lo sviluppo dell’interazione fra gli studenti e la condivisione delle conoscenze, valorizzando così il
ruolo attivo degli studenti nel processo di apprendimento. Nell’intervento dal titolo CLA: Preparing Students
for IELTS Adapting the Methodology un gruppo di docenti di lingua inglese del Politecnico di Torino (Maria
Jack, Ian Lister, Mary Mcintosh, Margaret Pate, Marta Serrano) ha presentato la metodologia utilizzata per
preparare alla certificazione IELTS studenti per i quali l’insegnamento della lingua straniera deve essere
compresso nel poco tempo lasciato libero dallo studio delle discipline tecnico-scientifiche del Politecnico. La
sessione si è conclusa con un intervento di Anila SCOTT-MONKHOUSE dell’Università di Parma(Parma
University Language Centre (Italy) meets High School Institutes in Přerov (Czech Republic): a
Teacher Training Experience), che ha presentato le caratteristiche metodologiche e i principi organizzativi di
un progetto di collaborazione internazionale nella formazione dei docenti di lingua tra il Centro Linguistico di
Parma e gli istituti superiori della città di Přerov nella Repubblica Ceca.
Nella terza sessione parallela TECNOLOGIE, Luisa Panichi (Università degli Studi di Pisa) ha presentato un
intervento dal titolo L’apprendimento delle lingue nei mondi virtuali. Linee guida dal Network
Euroversity in cui sono stati illustrati due progetti europei LLP KA3 “Avalon” e “Euroversity” in cui è
coinvolto il CLA di Pisa. I progetti fanno uso di piattaforme di mondi virtuali (cfr. Second Life) che consentono
di creare simulazioni di interazioni linguistiche molto coinvolgenti e verosimili con parlanti madrelingua e venire
a contatto attraverso il gioco con l’identità culturale degli interlocutori. Con l’intervento Nous, Princesses de
Clèves: multi littératie, multi modalité dans le cadre d’un parcours d’enseignement/apprentissage du
FLE en ligne di Anna Giaufret, Nancy Murzilli e Stefano Vicari (Università degli Studi di Genova) il gruppo di
Genova ha descritto la costruzione di un corso per l’apprendimento del francese – dal livello A1 a C2 caratterizzato da sessioni in autoapprendimento, in presenza e in ambiente Web 2.0. partendo da tre dimensioni
quali, la motivazione, le competenze di scrittura, la dimensione cognitiva e metacognitiva della scrittura
collaborativa online. Al momento il corso è attivato per il livello A1/A2. Maria Jack, Ian Lister, Mary Mcintosh,
Pate Margaret e Marta Serrano (Politecnico di Torino) hanno presentato l’intervento CLA: Preparing Students
for IELTS Adapting the Methodology in cui si è parlato del cambiamento di approccio metodologico
all’insegnamento dell’inglese al Politecnico di Torino in cui la popolazione internazionale è in costante crescita e
di livello differente richiedendo per i corsi organizzati flessibilità, sessioni ripetitive, forme di tutoraggio e altre
forme di supporto disponibili anche fuori dalle lezioni. Con l’intervento Parma University Language Centre
(Italy) meets High School Institutes in Prerov (Czech Republic): a Teacher Training Experience Anila
R.Scott-Monkhouse (Università degli Studi di Parma) ha presentato il progetto “Bridges to English” cofinanziato
dall’Unione Europea e avente come finalità la formazione in servizio di alcuni docenti di scuola per raggiungere il
miglioramento di competenze professionali attraverso l’uso di strategie centrate sullo studente e le sue
motivazioni in modo da promuovere l’apprendimento autonomo.
30 maggio 2014
La seconda giornata del Seminario si è svolta in un’altra sede dell’Ateneo torinese, il Palazzo delle Facoltà
Umanistiche, quando ancora c’erano le Facoltà, comunemente conosciuto come Palazzo Nuovo. In questa sede,
nel primo seminterrato sono situati i locali del Centro Linguistico di Ateneo (CLA-UniTO) presso i quali si sono
svolte le sessioni parallele, le pause caffè e il Buffet offerti dalle case editrici ospiti (Oxford University Press,
EdiLingua, Loescher e Macmillan).
La mattinata ha visto all’apertura l’intervento PLENARIO del Prof Michael Kelly dell’Università di
Southampton, UK, dal titolo L’acquis linguistique de l’Europe et les perspectives d’avenir pour
l’enseignement des langues presso l’ex-Aula Magna di Giurisprudenza in cui l’attenzione si è spostata sulle
politiche linguistiche mettendo in evidenza il ruolo che la comunità accademica dovrebbe svolgere per
sensibilizzare i diversi attori della politica europea al sostegno di programmi di formazione linguistica che, oltre a
difendere il tradizionale patrimonio linguistico-culturale dell’Europa, promuovano un nuovo standard di
competenze linguistiche per i cittadini europei. A seguire nelle aule del CLA-UniTO quattro sessioni parallele:
politiche linguistiche, creatività e tecnologie, metodologie, e creatività.
Nella sessione parallela POLITICHE LINGUISTICHE, nel contributo Centres de langues et
plurilinguisme : un groupe de recherche associatif, un espace de mutualisation, Anquetil Mathilde
(Università degli Studi di Macerata) e Noirhomme Brigitte (Università degli Studi di Perugia) hanno illustrato la
costituzione di un gruppo di ricerca-azione DORIF chiamato “Centres de langues et plurilinguisme (CLP):
recherche-action en didactique et enjeux institutionnels” il cui scopo è di condvidere sulla piattaforma Moodle lo
scambio di risorse, di riflessioni utili anche per l’autoformazione degli insegnanti. Con l’intervento Mobilité :
avant et après un séjour, quel suivi proposer? Gabrielle Laffaille (Università degli Studi di Torino) fornisce
spunti di riflessione relativi ai programmi di mobilità che dovrebbero prevedere una preparazione non solo di
tipo linguistico, ma anche interculturale e disciplinare. Il secondo intervento Reading in the 21st Century di
Nina Prentice (Oxford University Press) ha presentato un programma “Read On!” in svolgimento nella scuola
primaria e al suo quarto anno della secondaria il cui scopo è di incoraggiare gli studenti a selezionare grandi
quantità di testi per puro interesse e divertimento per il raggiungimento di abilità di alfabetizzazione efficaci al
raggiungimento da parte dello studente dell’autonomia nell’apprendimento.
La sessione parallela CREATIVITÀ E TECNOLOGIE si è aperta con il contributo “Penetrating the
Bureaucracy”: an Innovative Training Programme in Translating Public Sector “Burocratese” di
Adriana T. Damascelli e Alice Spencer (CLA-UniTO) in cui è stato proposto un percorso avente come scopo la
formazione del personale universitario che deve riproporre documenti amministrativi in lingua inglese per motivi
di divulgazione e internazionalizzazione. Attraverso l’uso di strumenti di traduzione assistita, i gruppi coinvolti
nella formazione analizzano i testi e costituiscono dei glossari di terminologia in ambito legale amministrativo e i
possibili corrispondenti in inglese. Il secondo contributo, Making a TV News Programme: from the Page to
the Screen di Steve Smith (Università degli Studi di Pisa) ha illustrato un programma svolto nel corso di laurea
in Comunicazione il cui scopo è quello di istituire dei gruppi composti da studenti in grado di riprodurre l’attività
giornalistica attraverso la creazione di squadre di lavoro, in cui la cooperazione è necessaria per la redazione di
storie, script televisivi o video. Inoltre, questi gruppi devono tenere conto delle peculiarità linguistiche e culturali
del pubblico target. Un altro intervento dal titolo A Multimodal Approach for Creative Learning di Lorena
Marchetti e Peter Cullen (Università degli Studi di Urbino) ha messo in luce come la combinazione testo,
immagine e audio può dare luogo a situazioni di apprendimento in cui l’interazione e la partecipazione sono
esaltati. LIM – non è solo un calciatore coreano o una città vietnamita! di Elisabeth Eberl (Università degli
Studi di Torino) si è svolto in un’aula con LIM per mostrare le potenzialità di tale strumento oramai presente
nelle scuole italiane che consente interattività e creatività nella didattica delle lingue straniere.
Nella sessione METODOLOGIE, Strategie comunicative di accomodamento: l’italiano come lingua
franca sul luogo di lavoro di Giulia Grosso (Università per Stranieri di Siena) ha proposto un approccio
metodologico innovativo alla pragmatica interlinguistica e interculturale e procedure didattiche per migliorare le
competenze della lingua italiana come lingua franca nel contesto professionale con parlanti con retroterra
linguistici e culturali diversi. Con il contributo Une tentative de didactisation des avances de la réflexion
linguistique en FLM au profit du FLES. La description du verbe en français : entre morphologie et
phonologie, Thérèse Manconi (Università degli Studi di Pavia) ha illustrato i risultati di un modello didattico
adottato da due anni con gli studenti di Lingue in cui, ad esempio, la descrizione dell’indicativo presente mette in
primo piano la morfologia nella sua realizzazione orale (fonologia) rendendola parte integrante e centrale per il
raggiungimento del sapere “verbale”. The Sketch Engine, a new Tool in CLIL Classes di Elisa Corino
(Università degli Studi di Torino) ha sottolineato come strumenti come SketchEngine possono essere usati per la
costruzione e l’analisi di corpora costruiti ad-hoc che possono aiutare gli studenti a sviluppare capacità,
conoscenze e competenze nella lingua straniera. L’autovalutazione nel continuum della valutazione
linguistica di Anna De Meo e Maria De Santo (Università degli Studi di Napoli l’Orientale) e Margaret Rasulo
(Università degli Studi di Napoli) ha illustrato gli obiettivi di una ricerca svolta con lo scopo di elaborare uno
strumento di autovalutazione attraverso la somministrazione a un gruppo di docenti di discipline non
linguistiche, impegnati in un corso metodologico CLIL, in inglese di un test di auto percezione del livello di
competenza linguistica. L’esperienza del CLA di Venezia nell’organizzazione di moduli tematici su –
Italiano accademico-lingua come disciplina – una proposta didattica relativa alle abilità di
comprensione e produzione orale di Elena Ballarin (Università Ca’ Foscari Venezia) ha illustrato l’esperienza
di una didattica dell’italiano L2 organizzata su “eventi comunicativi accademici” quali la conferenza, la lezione
universitaria, il seminario, l’esame universitario, il dibattito e analisi degli elementi lessicali e morfosintattici, ma
anche fonologici e culturali propri di ogni evento. Linda Mesh (Università degli Studi di Siena) ha contribuito con
Creative Approaches to Intercultural Communication for both Linguistic and Professional
Development il cui scopo è stato quello di riflettere sull’esperienza condotta con il CLA dell’Università di
Maastricht per esplorare i vantaggi possibili che l’integrazione di attività con scambi interculturali possono
portare allo sviluppo delle competenze comunicative. Con il contributo L’immaginario linguistico e culturale
del migrante nel cinema italiano: creatività e didattica, Antonella Benucci (Università per Stranieri di Siena)
si è soffermata sull’utilizzo di produzioni dagli anni 40 per mostrare come attraverso griglie di osservazione e
procedure didattiche specifiche gli apprendenti possano sviluppare un apprendimento di tipo cognitivista e
riflessivo di scoperta dei cambiamenti culturali. Creative Writing Tasks for Grammar Practice di Peter Mark
Eaton (Università degli Studi di Pisa) ha fornito esempi di integrazione ai libri utilizzati nei corsi i quali includono
sezioni grammaticali con appositi esercizi che però sono eseguiti meccanicamente dagli studenti che non riescono
quindi ad assimilare gli aspetti grammaticali legati al contesto.
Dopo la pausa pranzo e l’Assemblea Soci AICLU, i lavori del Seminario sono ripresi con la SESSIONE
PLENARIA del Prof. Paolo Balboni dell’Università Ca’ Foscari Venezia dal titolo Centri linguistici e
interculturali di ateneo: un’evoluzione possibile?, che ha indicato con chiarezza il ruolo dei Centri linguistici
come mediatori non solo di competenze lessico-grammaticali ma di più ampie competenze comunicative,
attraverso le quali le conoscenze culturali si concretizzino in reali abilità pragmatiche. A seguire tre sessioni
plenarie: tecnologie, metodologie, e metodologie e tecnologie
Nella sessione TECNOLOGIE, Margherita Pelleriti (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia) Dolly:
When a Name can also evoke E-learning ha presentato un progetto in corso presso il CLA rivolto a falsi
principianti di Inglese che devono raggiungere il livello A2 e che ha previsto la creazione di un corso gratuito
online su piattaforma e-learning Moodle soprannominata Dolly. Con il contributo When the Going Gets
tough…the Tough Get Googling, Cesare Zanca (Università degli Studi di Siena) si è soffermato sulle attività
“corpus driven” attraverso l’uso di Google, Wikipedia e social network che possono essere predisposte per gli
studenti come strumenti per lo sviluppo di capacità di apprendimento autonomo e per l’acquisizione di autostima
attraverso learning-by-discovery processes. Familiarisation à l’analyse de discours électroniques en classe de
FLE: quels concepts, quel degré d’expertise ? di Yannick Hamon (Università degli Studi di Bologna, sede di
Forlì) ha descritto l’esperienza di un modulo pratico di sensibilizzazione all’analisi dei commenti sulla stampa
online realizzato al DIT di Forlì e ha formulato le modifiche che consentiranno l’adattamento di tale modulo a
un contesto molto diverso, quello della Scuola di Scienze Politiche. In Politiche linguistiche perseguite dai
CLA, Simpanen Jaana Helena (Università degli Studi di Palermo) e Goffredo Michele (Università degli Studi
della Basilicata) hanno messo a confronto le politiche linguistiche dei due CLA. Il CLA di Palermo, dovendo far
fronte a un crescente numero di studenti ha dovuto ideare procedure tecniche ed organizzative, mentre per il
CLA della Basilicata, per far rispondere alle necessità sul territorio, ha coinvolto nelle sue attività di diffusione e
sviluppo delle lingue, delle nuove tecnologie e di una nuova didattica, le scuole di ogni ordine e grado e un
pubblico più vasto ed indifferenziato della regione.
Nella sessione METODOLOGIE, il contributo Intercomprensione o corso multilingue? Quale titolo per
un nuovo approccio alle lingue e al multilinguismo? di Paola Begotti (Università Ca’ Foscari Venezia) ha
segnalato l’importanza dell’intercomprensione, nuovo ramo di ricerca nell’ambito della glottodidattica che intende
rispondere alle esigenze di un cittadino europeo plurilingue e la cui sperimentazione a livello nazionale è
auspicata sula base dei risultati finora ottenuti. Enrica Rossi (Università degli Studi di Urbino) ha presentato il
contributo Campionato Nazionale delle Lingue: quando l’eccellenza scolastica incontra l’Università, un
evento organizzato da quattro anni rivolto agli studenti iscritti al quinto anno di tutte le scuole italiane di secondo
grado. Lo scopo dell’evento è quello di riflettere sull'uso delle lingue, su conoscenze e competenze e, infine, per
"giocare" in modo creativo con dieci studenti finalisti che devono cimentarsi in una prova di scrittura creativa.
Con Insegnare italiano L2 in un contesto informale: il caso dei corsi di lingua nella piazza del mercato
di Porta Palazzo a Torino Giulia Bertolotto (Università degli Studi di Torino) e Gaia Napoli (Formatrice
Italiano L2) hanno descritto le attività didattiche innovative, ispirate alle teorie della ludolinguistica, le
criticità e i risultati dell’esperienza condotta in progetti di riqualificazione urbana e promozione sociale
sostenuti dal Comune di Torino nell’area multietnica di Porta Palazzo. Il contributo Culturally Competent
Teaching and Learning in the Global Age: Meeting the Challenges di Mancuso Costance (Università della
Calabria) e Nervino Esterina (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia) ha evidenziato l’importanza
delle competenze culturali per l’insegnamento di competenze comunicative efficaci e ha posto l’accento come
l’uso di materiali online, come webinars, gaming, and MOOCs, possa fornire gli strumenti necessari per un
apprendimento più creativo.
Nella sessione parallela METODOLOGIE E TECNOLOGIE, l’intervento Sperimentazione e innovazione
nella didattica in rete: la piattaforma CLiRe e la nascita del CLAT dell’Università di Genova di Simone
Torsani e Sergio Poli (Università degli Studi di Genova) ha illustrato un progetto per lo sviluppo di un ambiente
per l’apprendimento autonomo – piattaforma CLiRE - la cui struttura flessibile permette la realizzazione di
diverse tipologie di corsi. Con L’ipermedia strumento per la didattica delle lingue, Anna Toscano
(Università Ca’ Foscari Venezia) ha presentato un progetto che prevede la creazione e l’utilizzo di ipermedia su
determinati argomenti nella didattica della lingua italiana, L2 o LS. Luisa Bozzo e Virginia Pulcini (Università
degli Studi di Torino) hanno presentato un contributo dal titolo Performing Constructionist Tasks Online:
Students have their Say in cui hanno illustrato un’esperienza di un corso caratterizzato da attività integrative su
piattaforma Moodle ate a sviluppare l’apprendimento autonomo e focalizzato sul riscontro tra gli student della
modalità di insegnamento adottata. Enseigner à l’université en France à l’ère du numérique : le projet
Innovalangues et le dispositif multilingue SELF ‘Système d’évaluation en Langues à visée formative’ di
Cervini Cristiana (Université Stendhal, Grenoble 3 – Università di Bologna), Masperi Monica (Université
Stendhal, Grenoble 3), e Scanu Francesca (Université Stendhal, Grenoble 3) ha avuto come obiettivo quello di
descrivere le opzioni metodologiche e tecno pedagogiche di LANSAD (Langues pour Spécialistes d’Autres
Disciplines) un servizio in uso all’Università di Grenoble.
La giornata di lavoro intensa si è conclusa con la cena sociale tenutasi nel cosiddetto “salotto torinese”,
precisamente su Piazza San Carlo presso il famoso ristorante “Il Caval d’Brons”. Il bel tempo e la temperatura
piacevole hanno consentito di consumare il pasto all’aperto con l’accompagnamento musicale di un gruppo di
giovani musicisti chiamato Prisma. A fine cena, oramai sul punto di congedarsi, una pioggerellina ha
incominciato a scendere senza però creare scompiglio tra i commensali oramai raccolti sotto i portici per i saluti.
31 maggio 2014
L’ultima giornata del Seminario si è svolta presso il modernissimo campus CLE “Campus Luigi Einaudi”, non
molto distante dalle altre sedi dei giorni precedenti. Il programma della giornata è stato stilato con l’intento di
dare spazio alla metodologia CLIL per la quale diversi atenei su territorio nazionale hanno organizzato i corsi di
perfezionamento metodologico da 20CFU. In particolare la giornata ha avuto inizio con la Sessione Plenaria di
Phil Ball della Federation of Basque Schools, dal titolo CLIL in 3 dimensions, che ha mostrato come nel
complesso bilanciamento tra conoscenze disciplinari e competenza della lingua straniera l’apprendimento delle
strutture linguistiche non debba prendere il sopravvento ma piuttosto accompagnare lo sviluppo di competenze
testuali specificamente legate a ciascun ambito disciplinare. A seguire l’intervento dell’ispettrice MIUR per il
CLIL Dott. Diana Saccardo, con l’intervento Riconcettualizzare l’apprendimento linguistico in clil, la quale ha
evidenziato l’importanza della metodologia CLIL e la sua introduzione a regime nei curricula della Scuola con il
Decreto Ministeriale n.6 del 16 aprile 2012. A seguire tre sessione parallele tutte su CLIL.
La SESSIONE 1 si è aperta con il contributo Didattica per competenze e approccio CLIL: un binomio
possibile? di Teresina Barbero e Marie-Berthe Vittoz (CLA-UniTO) in cui è stato illustrato il frame work
proposto nel corso di perfezionamento (20CFU) realizzato dal CLA dell’Università torinese che ha tenuto conto
degli studi sulle competenze insite nel bilinguismo, oltre che degli studi specifici sul CLIL. A seguire, il
contributo Progettazione in ambito CLIL strumenti operativi e un esempio per la fisica di Ilaria Ottino
(Liceo Scientifico "Avogadro", Vercelli), docente formata al corso di perfezionamento di cui sopra, che ha
proposto un esempio di percorso CLIL per la fisica e presentato alcune attività specifiche e compiti ideati per
sviluppare le competenze linguistiche e di contenuto. Anche Barbara Ramassotto (IIS “B. Pascal”, Giaveno,
(TO)) è una docente formata al corso di perfezionamento attivato nell’anno 2012-2013 presso il CLA-UniTO ed
è intervenuta con il contributo CLIL e valutazione: valutare contents e language in modo integrato per
illustrare i risultati relativi a una valutazione formativa basata su una rubrica elaborata sulla base di precisi
riferimenti teorico-metodologici in ambito CLIL.
Nella SESSIONE 2, Maria Rosa Gatti (Il Mondo di TELS, Pavia) ha presentato CLIL fuori classe: nuove
proposte di formazione per gli insegnanti in cui si propone di fare CLIL attraverso passeggiate di un’ora e
trenta in lingua (inglese, francese, latino e italiano) durante le quali sono raccontate storie di personaggi famosi
legati al luogo in cui avviene. The Original History Walks, come sono chiamate, sono disponibili su tre livelli
crescenti di difficoltà e per alcune città come Torino e Pavia anche per la Scuola Primaria. Il contributo PragmANTICS: Creative Learning and Interactive Language di Jessica A. Thonn (Università degli Studi di
Firenze) ha messo in luce l’importanza dei fondamenti della pragmatica nell’insegnamento CLIL necessari per
l’acquisizione di competenze necessarie ad un’interazione efficace.
Nella SESSIONE 3, L’évaluation de la performance EMILE : entre recherche et pratique di Patrizia
Guasco (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) ha avuto per oggetto la valutazione per l’insegnante
CLIL partendo da riferimenti teorici gia’ presenti e l’elaborazione di parametri e griglie sulla base dell’esperienza
del corso di formazione CLIL-EMILE 2013-2014 organizzato all’Università Cattolica. Con il contributo Classi
Esabac della provincia di Modena: rappresentazioni culturali del francese presso studenti e insegnanti ,
Chiara Grenzi (Université Paul Valery, Montpellier 3 - Università di Bologna) ha parlato di rappresentazione
culturale e portato i risultati di un’analisi delle risposte fornite da docenti e studenti Esabac e quelle fornite da
docenti e studenti di percorsi più tradizionali e comprendere cosa risulta da una maggiore esposizione alla lingua
e cultura francese
I lavori si sono conclusi con un breve resoconto tenuto dal Presidente AICLU e dal Direttore del CLA-UniTO i
quali hanno rispettivamente evidenziato la qualità degli interventi e l’organizzazione puntuale dell’evento e hanno
espresso soddisfazione per essere riusciti a dare spazio a molti temi e a spunti di riflessioni.
Un programma cosi intenso non poteva non prevedere un altro momento per conoscere Torino sede della corte
dei Savoia anche per chi non aveva partecipato alla cena sociale, questa volta con un’escursione culturale presso
“Villa della Regina”. Poco distante dal centro della città e situata sulla precollina torinese il luogo offre agli occhi
dei visitatori uno splendido panorama sulla città e tutto l’arco alpino nelle giornate limpide di sole.