Danni di frane e alluvioni

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L’ECO DI BERGAMO
MERCOLEDÌ 27 AGOSTO 2014
Provincia
Il conto del maltempo
supera i tre milioni di euro
Si tratta di un primo bilancio non ancora definitivo,
ma la cifra è importante: il maltempo in Val Cavallina ha causato danni per oltre 3 milioni di euro.
Un vero macigno per i bilanci di Comuni e famiglie.
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Danni dell’alluvione
in Valle Cavallina
I sindaci: lasciateci
usare i nostri soldi
Da Zandobbio la richiesta degli amministratori
colpiti dal nubifragio di settimana scorsa
«Occorre che sia sbloccato il patto di stabilità»
Zandobbio
Ammontano a tre milioni e 200
mila euro i danni dei privati a
Trescore Balneario nel post
alluvione, una conta che dovrebbe comunque finire nei
prossimi giorni, cifra alla quale
si aggiungerà quella stilata dall’amministrazione comunale
che deve ancora finire di contare i danni a strade e argini.
A Gorlago invece le richieste
di indennizzo per i danni causati dal Cherio ai privati sono
250 mila euro mentre l’amministrazione comunale ha presentato un conto da 80 mila
euro. Questo il prezzo dell’alluvione avvenuta tra il 20 e il 21
agosto con i sindaci, consiglieri
regionali e onorevoli che si sono ritrovati ieri pomeriggio nel
municipio di Zandobbio per
fare il punto della situazione.
La riunione organizzata dal
circolo di Forza Italia di Zandobbio guidato da Valter Cerimbelli ha voluto subito richiamare l’attenzione di onorevoli bergamaschi, consiglieri
regionali e sindaci per capire
come intervenire immediatamente sul territorio devastato
da fiumi e torrenti in piena e
ha anche raccolto le richieste
da fare allo Stato. Alla riunione
tenutasi nella sala consiliare di
Zandobbio erano presenti an-
che gli onorevoli Enrico Piccinelli (Fi) e Giovanni Sanga (Pd)
e i consiglieri regionali Mario
Barboni (Pd) e Alessandro Sorte (Fi). «Abbiamo voluto muoverci subito – spiega Valter
Cerimbelli – per valutare i danni causati dal maltempo e dall’esondazione del Cherio e degli altri fiumi della Valle Caval-
Trescore: i privati
hanno calcolato tre
milioni e 200 mila
euro di danni
La riunione voluta da
Forza Italia. Presenti
consiglieri regionali
e parlamentari
lina per capire che intervento
mettere in atto sul territorio.
I comuni più colpiti sono stati
Trescore con molte abitazioni
e ditte invase dai detriti e dal
fango e Gorlago, dove l’argine
del fiume è crollato sotto la
furia dell’acqua. Ma anche altri
comuni hanno subito danni
nell’ultimo nubifragio e anche
in quelli precedenti».
Così i comuni hanno fatto le
proprie richieste da inoltrare
al Governo e alla Regione Lombardia, privati da indennizzare, strade da riparare, argini da
rifare: «La prima richiesta che
è arrivata dai sindaci presenti
è stata quella di sbloccare il
patto di stabilità per poter agire subito con i fondi a disposizione dei comuni per rimettere
a posto argini e strade invase
dal fango o franate sotto la
furia dell’acqua. A portare
avanti questa richiesta è stato
il sindaco di Gorlago Gian Marcassoli, appoggiato anche dal
sindaco di Trescore Donatella
Colombi, che ha chiesto di poter utilizzare i soldi che ogni
comune ha in cassa sforando
il patto di stabilità.
«Questa richiesta è arrivata
da tutti quanti – spiega Gian
Marcassoli –; in questi casi ci
sembra giusto poter utilizzare
i soldi per interventi urgenti
senza che questi vadano a toccare il patto di stabilità. Noi
oggi ci troviamo nella condizione di dover attendere fondi
da Regione e Stato quando ogni
Comune ha soldi che potrebbe
utilizzare subito ma che non
può spendere proprio per il
patto. Serve comunque ripartire da zero e ripensare la politica da attuare sul Cherio. Noi
ora abbiamo fatto una serie di
Una ruspa al lavoro per
sistemare l’argine che ha
ceduto nel territorio di
Gorlago. Un intervento
urgente per evitare altri rischi
richieste e stiamo valutando
anche per i comuni di Trescore
Balneario e Gorlago lo stato di
calamità naturale in modo da
portare subito qualche fondo
da mettere a disposizione dei
privati. La speranza ovviamente è quella che i nostri consiglieri regionali e i nostri onorevoli portino le richieste fatte
dai sindaci al Pirellone e al
Governo. Sicuramente la situazione è subito rientrata grazie
alla grande volontà dei residenti che sin dalle prime ore
del dopo alluvione si è messa
all’opera per riparare i danni
fatti dai fiumi, ripulire cantine
e aziende per ripristinare la
situazione».
Infine una considerazione
sul territorio della valle Caval-
Gorlago, si ricostruisce l’argine distrutto dal Cherio
GORLAGO
Sono iniziati a Gorlago
i lavori per il rifacimento dell’argine crollato sotto la furia
delle acque del Cherio, esondato nella notte tra il 20 e il 21
agosto.
L’argine aveva ceduto portando le acque del fiume a invadere le scuole del paese, il campo da calcio e la tensostruttura
e infine i garage di alcune abitazioni della zona dell’ex filanda.
Questo ha provocato il danneggiamento dell’impianto
elettrico dell’ascensore delle
scuole elementari e medie che
dovrà essere ora sostituito e il
danneggiamento del materiale
conservato nei garage della zona.
Lunedì invece sono partiti
subito i lavori a cura dell’Aipo
(Azienda interregionale per il
fiume Po). «Siamo contenti che
l’opera sia già partita – spiega
il sindaco Gian Marcassoli –
era quello che auspicavamo per
riavere maggiore sicurezza in
caso di nuove piene. Nelle ore
successive all’alluvione avevamo creato un argine provvisorio. Si tratta di ricostruire 40
metri di argine, un lavoro non
da poco che verrà completato
in poco tempo. L’Aipo sta eseguendo l’opera e speriamo che
si arrivi anche a togliere la
ghiaia che si è accumulata in
eccesso appena dopo il ponte
romano che unisce Gorlago a
Carobbio degli Angeli».
Una soluzione definitiva per
Gorlago anche se il fenomeno
che si è verificato nella notte
tra il 20 e il 21 agosto è stato
eccezionale: «In questi giorni
mi sono reso conto che prevenire le conseguenze di una
quantità di pioggia così cospicua e, per di più, caduta in po-
La zona di Gorlago devastata dalla furia del Cherio
lina: «Il territorio in cui passa
il fiume è quasi totalmente urbanizzato e ci sono pochi spazi
per fare dei bacini di deflusso
in caso di piena. È anche vero
che in questo caso si è trattato
di un vero e proprio fatto che
capita raramente, ma noi dobbiamo ridurre con tutti i mezzi
il pericolo». 1
©RIPRODUZIONE RISERVATA
che ore contemporaneamente
in tutta la valle non è possibile», dice il sindaco di Gorlago
Marcassoli.
Ma il problema non è solo il
Cherio ma anche il Tadone che
confluisce in località Montecchi proprio nel Cherio: «Altro
problema che dovremo valutare nei prossimi giorni è la zona
dei Montecchi che è stata allagata anche per la confluenza
del Tadone in questa area. Torrente che arriva da Trescore e
che porta le sue acque nel Cherio. In casi di piena come quelli
degli ultimi giorni, il Tadone
non riesce a scaricare tutta
l’acqua nel Cherio facendola
fuoriuscire dagli argini e allagando le abitazioni della zona». 1
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L’ECO DI BERGAMO
MERCOLEDÌ 27 AGOSTO 2014
Cede l’asfalto, allarme voragine
a Cazzano Sant’Andrea
causa delle piogge cadute nei giorni scorsi
a Cazzano S. Andrea si
èformataunacavitàdi
grosse dimensioni
(diametro di 8 metri, profondità
di 3) che ieri verso le 19,30 è venuta
alla luce per il cedimento di un
tratto di superficie del parcheggio
antistante la chiesa parrocchiale.
A
Tre stalli del parcheggio e un tratto di una corsia della strada provinciale sono stati chiusi. L’apertura a prima vista non è molto ampia, ma nel sottosuolo la voragine
scavata dall’acqua si è spinta sotto
la vicina provinciale 45. L’asfalto
potrebbe cedere sotto il peso di un
veicolo parcheggiato. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di
Gazzanigachehannotransennato
strada e parcheggio in attesa che
la Provincia invii i tecnici per valutare la situazione. Si attende anche il sopralluogo dei tecnici di
Uniacque per verificare eventuali
perdite della rete idrica. Sul posto
anche il sindaco Sergio Spampatti
e il parroco don Pierino Bonomi.
F. I.
Gorno, via ai lavori
per fermare la frana
Strada bloccata, disagi per un centinaio di residenti
Ma alcuni cittadini passano su una mulattiera
A Gorlago una distesa d’acqua e tanta paura
Gorno
ANDREA FILISETTI
Fango e danni per l’alluvione a Trescore
Dovrebbero iniziare questa
mattina, meteo permettendo,
i lavori di messa in sicurezza
del versante interessato dalla
frana che l’altro giorno ha costretto l’amministrazione comunale di Gorno a chiudere via
Santissima Trinità bloccando
un centinaio di persone.
In val Cornello sono infatti
piombati sulla carreggiata due
grossi massi, mentre fango e
detriti sono arrivati a lambire
l’asfalto. Lo scivolamento ha
piegato anche alcune piante.
L’isolamento delle persone
che vivono nelle case a monte
non è comunque totale, considerando che alcuni cittadini
stanno utilizzando una via alternativa, una mulattiera in
alcuni tratti in cemento, che a
ogni modo risulterebbe problematica nel caso in cui si
rendesse necessario l’intervento dei mezzi di soccorso.
La frana che blocca la strada in val Cornello FOTO FRONZI
Il sopralluogo
Acqua alta a Gorlago dopo l’esondazione del Cherio
Il sindaco di Trescore
«Sistemazione
dei torrenti
Agire insieme»
Il sindaco di Trescore Donatella Colombi durante l’incontro di Zandobbio ha chiesto un intervento coordinato su tutto il Cherio, da Spinone al
Lago fino a Carobbio degli Angeli. «È
del tutto inutile che i comuni a valle
puliscano l’argine e quelli a monte
no. Sicuramente tutte le protezioni
A Zandobbio
smottamento blocca
l’accesso da due mesi
ZANDOBBIO
Da ormai due mesi e
mezzo la strada che dalla Selva
di Zandobbio conduce a Foresto
Sparso, scavalcando il colle che
divide Valle Cavallina e Basso
Sebino, è chiusa al transito veicolare. Le piogge di luglio hanno
infatti provocato degli smottamenti nel tratto di strada posta
dopo poche decine di metri dal
centro abitato della Selva. Dalla
parte opposta, invece, sulla strada si è abbattuta una frana che ha
bloccato la carreggiata. Due problemi su un’unica via di comunicazione, che passa da San Giovanni delle Formiche e che ha
creato non pochi problemi a chi
abita in via Sommi, nel comune
civili fanno il proprio lavoro, ma
questo deve essere maggiormente
coordinato, dobbiamo ripensare a
un intervento sul Cherio in maniera
più organica. Dobbiamo riportare
l’argine del Cherio all’altezza di
qualche anno fa, se possibile togliere anche la ghiaia in eccesso».
di Zandobbio, zona alta del paese
che è rimasta quasi isolata con le
famiglie che per arrivare a Zandobbio devono ora passare per
forza dal comune di Entratico e
dalla località Calvarola. Inoltre
questa strada è utilizzata da molte persone che preferiscono percorrerla per passare dalla Valle
Cavallina al basso Sebino senza
passare dalla trafficata Valcalepio.
«Sulla strada attendiamo di
avere notizie dalla Regione –
spiega il vicesindaco di Zandobbio Gianluigi Marchesi –. Abbiamo chiesto di poter accedere a
dei fondi per le calamità naturali
ma per ora non abbiamo ricevuto
notizie. Sulla strada si sono create delle voragini che rendono del
tutto impraticabile la carreggia-
Ieri mattina un nuovo sopralluogo con l’impresa e l’ingegnere Frassoni che seguirà l’intervento. Anche gli uomini del
Corpo Forestale dello Stato
hanno esaminato il versante.
«È per noi importante – spiega
il sindaco Valter Quistini – riuscire a risolvere questa situazione il più presto possibile.
L’accordo per il pronto intervento della Ster (la Sede territoriale della Regione Lombardia) sta per essere formalizzato, ma ci hanno garantito il loro
supporto, cosa per noi molto
importante».
Le risorse messe a disposizione arrivano fino a 75 mila
euro. L’altra mattina, l’amministrazione comunale ha opta-
Il sindaco Quistini:
«Occorre intervenire
il prima possibile ».
Cantiere per 15 giorni
scende a Villassio garantisce il
passaggio solo ai veicoli più
stretti.
La frana non sembra di
grandi proporzioni, a preoccupare sono tuttavia i massi che
potrebbero piombare ancora
sulla strada.
«Grazie ai cittadini»
to per la chiusura non rilevando le necessarie condizioni di
sicurezza, soprattutto in relazione alle abbondanti precipitazioni. Risultano quindi ancora isolate le abitazioni che si
trovano a Peroli Alti e Peroli
Bassi e anche l’area del sito
minerario di Costa Jels, dove
vengono effettuare le visite
guidate in miniera.
La mulattiera che dalla zona
Smottamenti, chiusa la strada per Foresto Sparso
I lavori dovrebbero durare una
quindicina di giorni, ma il collegamento potrebbe tornare
transitabile prima: una volta
sganciati i sassi che lo minacciano.
«Ringrazio – conclude il sindaco di Gorno Quistini - i cittadini coinvolti da questa situazione per la loro pazienza e
collaborazione». 1
©RIPRODUZIONE RISERVATA
ta, strada che rischia di cadere a
valle. Noi speriamo ovviamente
che la situazione si sblocchi
quanto prima anche perché sta
creando non pochi disagi ai residenti di Sommi che di fatto sono
isolati dal capoluogo di Zandobbio e anche dalla Selva. Il Comune non ha la possibilità di poter
intervenire sulla strada per vari
motivi, per mancanza di fondi
prima di tutto ma anche per il
patto di stabilità che blocca questo tipo di interventi». Per ora le
famiglie che risiedono in via
Sommi devono portare pazienza
e proseguire a transitare da Entratico per arrivare a Zandobbio
mentre gli automobilisti si rassegnano a passare dalla Valle Calepio per andare dal Basso Sebino
alla Valle Cavallina. 1