honestatis - ISHA - Italian Stock Horse Association

honestatis
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Cerchiamo Insieme un'equitazione
migliore
I.S.H.A.
(Italian
Stock
Horse
Association)
è
un'Associazione formata da Cavalieri per i cavalieri.
Siamo attenti alla soddisfazione dei Centri, dei Tecnici e
di tutti i cavalieri che entrano a far parte del mondo
dell'equitazione.
Gli ideali I.S.H.A. sono stati abbracciati da ASI
EQUITAZIONE, tanto che la stessa è diventata parte
integrate del settore Equitazione di questo Ente di
Promozione Sportiva riconosciuto dal C.O.N.I.
Qual'è la differenza tra I.S.H.A. e le altre Associazioni di
Settore?
I.S.H.A. vuol fare le cose corrette e più trasparenti
possibili. E' un nome dato per riunire tutti coloro che
vogliono fare un'equitazione seria, patrocinata da un'Ente
di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI, quindi
I.S.H.A è da considerarsi un'Associazione di accoglienza,
di coordinamento per ASI EQUITAZIONE.
I riconoscimenti CONI per noi erano essenziali e grazie
ad ASI EQUITAZIONE, che ha creduto in questo
progetto, ci ha dato la possibilità di operare per loro
conto e con il loro marchio, collaborando con le
Federazioni di riferimento e le Discipline Associate.
I.S.H.A.Magazine pag 2
In questo numero
CURA DEL CAVALLO
5 IL CAVALLO SUDA
D'INVERNO?
TERRE DI CAVALLI
12 COWBOY'S IN SARDEGNA
CENTRI ISHA
31 SARDEGNA
BARREL RACING
20 IBRA
REINING
24 FUTURITY 2014
L'ANGOLO DI MAHTO
34 CI RACCONTA DICK PIEPER
VIAGGI A CAVALLO
26 ASSOCIAZIONE ATTACCHI
VDA
I.S.H.A. MAGAZINE Pag.3
In questo numero
PILLOLE WESTERN
44 WORKING COW HORSE
RAZZE AMERICANE
49 IL MORGAN
CLINIC CON LORIS
53 HAPPY RANCH BREMBO
TRAINING
60 IL CERCHIO
CONOSCIAMO IL CAVALLO
64 MAGRO O GRASSO?
ASI EQUITAZIONE
73 CORSO ISTRUTTORI
ASI EQUITAZIONE
74 TURISMO EQUESTRE
I.S.H.A. MAGAZINE pag. 4
Il cavallo, Suda
d'Inverno?
A
Attività Muscolare, sudorazione e Idratazione
Come gli esseri umani, i cavalli hanno bisogno di sudare al fine di regolare la
loro temperatura corporea e raffredarla quando necessita .
Questo sistema di raffreddamento naturale non solo deve funzionare ma lo
deve fare con la massima efficenza,quando un cavallo non suda o suda poco
dopo un allenamento, anche a temperature esterne basse, qualcosa è
seriamente sbagliato.
Questa condizione è chiamata anidrosi o non sudorazione.
L'Anidrosi, se non trattata, può causare surriscaldamento compromettendo lo
stato di salute del cavallo e nella forma più grave, può essere fatale.
Difficile per i proprietari di cavalli, capire qual'è la sudorazione ottimale per il
proprio animale al lavoro, alcuni confondono un' eccessiva respirazione
durante il lavoro con problemi respiratori, mentre invece, potrebbe essere la
necessità del cavallo di inalare più ossigeno per aiutare il raffreddamento.
Per avere una maggiore comprensione dello stato fisico del proprio cavallo al
lavoro si possono prendere alcuni accorgimenti, quali:
Prendere la temperatura del cavallo a riposo, e poi dopo l'esercizio fisico
Questa è la prima cosa da controllare perché il rapporto tra il sudore e la
temperatura del corpo può aiutare a determinare se il cavallo sta sudando in
modo efficiente.
La temperatura normale per un cavallo riposo è 37,5 ° a 38 °. Durante un
allenamento, la temperatura può salire a 39,6 ° C, ma non deve superare i 40,5
° C. La temperatura deve scendere rapidamente quando l'esercizio si è
fermato. Se la temperatura rimane elevata per troppo tempo, il cavallo non ha
una sudorazione corretta.
I.S.H.A MAGAZINE pag. 5
Dopo un buon allenamento, un cavallo
deve sudare ovunque, anche sulle
gambe.
Per aiutare la sudorazione regolare è
necessaria una buona alimentazione e
somministrazione di elettroliti .
Fare attenzione ad altre condizioni.
Essi possono indicare che la
sudorazione è il vero problema.
Gli elettroliti sono minerali presenti
nell’organismo, ed in particolare nel
sangue sotto forma di ioni e sono
rappresentati
principalmente
dal
sodio, dal cloro e dal potassio, oltre che
dal calcio e dal magnesio; tra le
proteine spicca invece l’albumina,
responsabile dell’aspetto schiumoso e
biancastro tipico del sudore del cavallo
a livello del collo, dove le redini
sfregano sul pelo sudato.
La perdita eccessiva di elettroliti in
seguito ad esercizi molto impegnativi,
può portare a debolezza muscolare e
affaticamento dell’animale, tremori e
spasmi muscolari.
Il respiro affannoso è una risposta
naturale al surriscaldamento e può
essere confusa con un problema
respiratorio o il risultato di un scarso
fitnees. Controllare sempre i segni di
scarsa sudorazione. Il sudore contiene
sali che hanno un effetto antimicrobico
sulla pelle. Se il pelo si presenta opaco
e/o la pelle è squamosa, può essere
causa di una sudorazione irregolare
che non permette ai sali di distribuirsi
sulla pelle ed effettuare una naturale
difesa antimicrobica.
I.S.H.A MAGAZINE pag. 6
Importantissima
le
prevenzione
alimentare delle perdite di elettroliti
l'Alimentazione deve fornire al cavallo
. tutte le sostanze di cui ha bisogno per
compiere l’attività fisica e per questo
va opportunamente modificata quando
l’esercizio fisico si fa più intenso. Per
incrementare il fabbisogno rispetto
all'attività richiesta al nostro cavallo
possiamo ricorrere a diversi prodotti
contenenti
sali
persi
con
la
sudorazione(fosfato di sodio, cloruro di
calcio, citrato di sodio, solfato di
magnesio, cloruro di calcio, gluconato
di magnesio, cloruro di sodio) e altre
sostanze che, contenendo una discreta
percentuale di Sali, stimolano la sete
migliorando l’assunzione di acqua,
cosa molto importante nei cavalli
affaticati che di solito non bevono a
sufficienza per un alterato senso della
sete.
“Perchè il cavallo suda? Attività muscolare”
I muscoli sono costituiti da tre diversi
tipi di cellule, capaci di contrarsi con
rapidità diversa e in grado di utilizzare
carburanti diversi. Esistono, infatti,
fibre muscolari a contrazione lenta che
usano acidi grassi, e fibre muscolari a
contrazione più rapida, che utilizzano
principalmente glucosio.
Le
specialità
sportive
vedono
impegnati i cavalli per sforzi lunghi e
lenti come nelle gare di fondo, altre
basate sullo sprint , come molte
specialità della monta americana, le
corse in piano e il salto ostacoli, altre
specialità sono intermedie, come le
corse al trotto.
Un cavallo che svolge un lavoro lungo e
lento utilizza, e brucia in grande
maggioranza acidi grassimentre un
soggetto impegnato in una corsa piana
utilizza il glucosio come carburante
esclusivo.
ISHA MAGAZINE pag. 7
Se l'attività è intensità sono mediobassa e prolungata nel tempo (attività
aerobica,i
substrati
metabolici
utilizzati possono essere sia i grassi,
quando l'intensità dell'esercizio fisico è
bassa, sia il glicogeno o il glucosio, via
via che aumenta l'intensità del lavoro
muscolare. Se lo sforzo è leggermente
più prolungato ,l'energia necessaria
alla contrazione muscolare viene
prodotta utilizzando
il glicogeno
contenuto nei muscoli, cioè le riserve
di zuccheri (detta glicosi).
La glicolisi può avvenire in assenza di
ossigeno (glicolisi anaerobica) oppure
in presenza di quantità adeguate di
ossigeno
(glicolisi
aerobica
o
ossidativa).
Quando la glicolisi provoca un
progressivo accumulo, prima nei
muscoli e poi anche nel sangue,di
acido lattico, si parla di meccanismo
glicolitico anaerobico lattacido. La
produzione di energia attraverso
questa via metabolica anaerobica non
può essere mantenuta per lungo tempo
in quanto le alte concentrazioni di
acido lattico nei muscoli e nel sangue
provocano da una parte difficoltà di
contrazione e dolori muscolari,
dall'altra malessere generale.
Il cavallo in lavoro converte un tipo di
energia (quella chimica) in un altro
(quella meccanica). Solo una piccola
parte di questa energia tuttavia viene
utilizzata per compiere il lavoro il resto
viene disperso sotto forma di calore.
I.S.H.A. MAGAZINE pag.8
Per aiutare il raffreddamento corporeo
durante
l’esercizio
le
narici
dell’animale si presentano fortemente
dilatate, per permettere l’ingresso di
una maggior quantità d’aria che entra
nelle vie respiratorie a temperatura
ambiente e ne esce riscaldata ed
umidificata rappresentando un sistema
molto efficace di smaltimento di
calore. I Vasi sanguigni presenti sugli
arti,aiutano
il
raffreddamento
corporeo dilatandosi allo scopo di
raffreddare il sangue attraverso un
meccanismo
di
irradiazione.
Il
principale sistema che facilita la
dissipazione del calore è la sudorazione
dell’animale. Anche se la sudorazione è
quindi un meccanismo importante e
positivo per l’organismo del nostro
cavallo; con il sudore vengono tuttavia
persi dal corpo acqua ed elettroliti,
oltre a sostanze presenti in minore
quantità come le proteine.
I.S.H.A. MAGAZINE pag. 9
Tiziana Gurrisi
West and Western veste I.S.H.A.
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I.S.H.A. MAGAZINE pag. 11
Cowboy's in
Sardegna
I.S.H.A. MAGAZINE pag. 12
“La Sardegna terra di cavalli,
incontra la Monta Americana"
L'equitazione in Sardegna è di casa, la
monta Sarda, si perde nella notte dei
tempi con grande tradizione.
Si pensa derivi dalla vecchia scuola
spagnola
con
ispirazione
rinascimentale.
Anglo Arabo Sardo e il cavallino della
Giara di Gesturi sono i cavalli
autoctoni, utilizzati nei tempi antichi
sopratutto per il lavoro con il bestiame.
I pastori sardi, utilizzavano i cavalli
per la transumanza delle pecore per
ricoverarle all'ovile o per muoverle da
un pascolo all'altro.
Era sopratutto il mezzo di trasporto
per
spostarsi
dall'abitato
alla
campagna
su
sentieri
impervi
guidando al pascolo pecore e vacche.
Muoversi su terreni difficili, aveva
creato la necessità di elaborare una
cultura equestre che potesse sfruttare
al massimo le potenzialità di questo
animale.
Oltre che al lavoro il pastore montava
con orgoglio e maestria in tutte le
manifestazioni e nelle occasioni di
festa.
1Tipico Abbigliamento:
scarponcino pesante a
suola liscia, adatto alla
staffa ma anche ad andare
a piedi, speroni a rotella,
gambali di cuoio rigido per
proteggere il polpaccio,
nella destra la frusta,
pantaloni attillati di
fustagno o di velluto, gilet,
giacca dello stesso tessuto
dei pantaloni, berretta
I.S.H.A MAGAZINE pag. 14
il tipico sellaccio sardo deriva dalla
sella spagnola. La bardatura ha il
pettorale e il sottocoda, Il sottopancia è
una cinghia che avvolge sella e cavallo
(come per le recado argentine passa
sopra il seggio).La sella poteva essere
coperta da pelle di capra o pecora per
renderla più confortevole. Il sottosella
è di robusto orbace. La testiera è in
cuoio spesso e oltre alle redini, nella
testiera c'è una corda il cui capo è
legato sulla sinistra della sella. Sulla
groppa sta la bisaccia con dentro il cibo
del giorno, la roncola, la pesante
mantella di orbace per proteggere da
pioggia e freddo e il laccio per
catturare i capi di bestiame.
I.S.H.A. Magazine pag. 14
“Come i Cowboy's Americani anche in
Sardegna il cavallo era utilizzato per lavorare
con il bestiame”
La descrizione della tipica bardatura e
abbigliamento Sardo e l'utilizzo del
cavallo, non è molto lontano dalla
descrizione dei cowboy's americani o
sud americani, ecco perchè, anche in
questa terra alcuni si sono affacciati a
quello che oggi è l'equitazione
Americana. Ovviamente con qualche
difficoltà vista la cultura equestre
molto forte di questo Paese, ma, alcuni
Centri, attraverso Clinic e Stage
specifici si sono adoperati per portare
in Sardegna la conoscenza del mondo
western. In particolare il RANCH
COSSU QUARTER HORSE che ha
ospitato
il
CLINIC
con Loris
Mondoni.
Altri Centri in Sardegna, di monta
Americana, marchiati I.S.H.A -ASI
Equitazione si sono uniti all'evento
come il RANCH PAKY BARROSOdi
Valentina Ancona e il PRINCE
RANCH di Roberta Cuccu.
Il clinic si è svolto a fine Ottobre con
un gran numero di partecipanti, tutti
molto interessati a scoprire le tecniche
usate Oltreoceano per domare e
addestrare i Quarter Horse e non solo.
L o r i s dice “L’ospitalità di Roberto
Cossu e della sua famiglia è stata
ineguagliabile e l’interesse di tutti i
partecipanti mi ha rivolto così tanta
attenzione che avrei voluto che il sole
non tramontasse per continuare
ancora a lavorare con i loro cavalli.
Ho trovato tanta voglia di essere
seguiti, di imparare, di incontrare lo
spirito dei loro cavalli e di
comprenderli appieno”.
1. COSSU QUARTER
HORSE
Località Mitza SA Murtasnc Uta (Italia)
3475144974 Roberto Cossu
I.S.H.A.Magazine pag. 15
"Un cavallo è un cavallo, indipendentemente da
che razza o linea di sangue sia….”
...e questo penso che sia quello che ha
creato lo spirito in tutti i partecipanti
di voler capire come instaurare quel
“filo conduttore” di cui Loris parla
sempre nei suoi clinic.
"Vedere come una puledra sdoma, mai
iniziata alla sella è stata allenata,
avvicinata ai primi passi del lavoro in
tondino e buon ultimo il secondo
giorno, una volta sellata, giocare con
lo Stetson(cappello western)di Loris
mentre spiegava, come se fosse una
mangiatoia… beh è stato proprio
divertente e significativo".
Come ha detto Loris “soprattutto qui
in Sardegna, dove portare nuovi
cavalli non è semplice e dato anche il
periodo
economico
che
stiamo
attraversando, è buona cosa in primis
vedere come riuscire ad andare
d’accordo e far “funzionare” i cavalli
che già abbiamo. Non pensiate che per
vedere un cavallo tranquillo a redini
molli che esegue i nostri invisibili
comandi serva avere per forza un
Quarter Horse”.
Queste parole sono rimaste impresse
da subito nelle menti di tutti i
partecipanti dove la voglia di
“riabituare” i loro cavalli Anglo-arabi,
mezzosangue etc. è cresciuta sempre di
più nel corso dei due giorni di clinic.
I.S.H.A. Magazine pag.16
Un complimento enorme crediamo
tutti che vada a Roberto Cossu, per
tutto il lavoro perpetrato negli anni
senza remore e con molto impegno.
Bravo Roberto! hai fatto veramente un
buon lavoro! Roberto e i suoi allievi
sono già dei bravi roper, hanno dei
vitelli con cui lavorare ed il loro
interesse nel lavoro con il bestiame
vorrebbe arrivare anche sino al
working cow horse ed al cutting.
Loris: “Ho trovato una grande voglia
di crescere ed essere seguiti proprio da
una “famiglia” come quella dell’ISHA,
organizzare qualche evento, qualche
gara e desidererebbero proprio
sentirsi parte del mondo equestre che
l’ISHA cerca di tenere unito per un
unico obbiettivo, la realtà western
all’insegna del rispetto del cavallo”
Loris è veramente grato al “Cossu
Quarter Horse” per aver ospitato il
primo di questa serie di clinic che
propone in Italia con l’idea di divulgare
la vera essenza dell’equitazione
americana d’oltreoceano. E’ veramente
orgoglioso di questo poiché ho
percepito una vera sete di conoscenza a
riguardo di tutti i temi trattati.
Loris Matho Mondoni -Tiziana Gurrisi
I.S.H.A. Magazine pag. 17
Centri I.S.H.A.
Sardegna
ATTIVITA’: EQUITAZIONE
AMERICANA,
LEZIONI,ESCURSIONI,IPPOTERAPIA,DOMA
E ADDESTRAMENTO PULEDRI
STRUTTURA: BOX : 10 POSTE
COPERTE: 10 CAMPI SCUOLA: 2
CAMPI GARA: 0 CAVALLI SCUOLA: 10
CLUB HOUSE: SI AULA DIDATTICA:
NO RISTORAZIONE: NO Resp.
Tecnico : CUCCU ROBERTA
PRINCE RANCH A.S.D.
A.D.S. PRINCE RANCH
CENTRO AFFILIATO
San Nicolo’ D’Arcidano (OR)
Via delle Mimose 52/54 -09097
Tel: 3488061679
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I.S.H.A. Magazine Pag. 31
Barrel Racing
IBRA - ASI
I.S.H.A. Magazine pag. 20
“Nasce una nuova collaborazione con ASI
(Associazioni Sportive Sociali Italiane) ente di
promozione sportiva riconosciuto dal CONI.”
Nell’incontro del 20 marzo con il
responsabile Nazionale del Settore
Sport Equestri ASI Emilio Minunzio e
il presidente della IBRA EVENT
Armando Stirpe si è dato vita ad un
nuovo progetto relativo all’equitazione
western delle discipline del BARREL
RACING e del POLE BENDING.
Debutta in Italia, con il riconoscimento
della consorella IBRA U.S.A., l’
“ITALIAN IBRA CHAMPIONSHIP
2014”
IIn Italia questa disciplina è arrivata
attraverso la NBHA Italy (National
Barrel Horse Association), ma in
seguito sono nate altre associazioni
quali la BBR Italy (Better Barrel
Races) e la IBRA (Italian Barrel Racing
Association) con sede a Frosinone che
si occupano di promuovere e
sviluppare questo sport.
il Lazio è tra le regioni che vanta il
numero più cospicuo di atleti che
lavorano assiduamente per migliorare
il livello tecnico del Barrel Racing e
Pole Banding.
1Il Responsabile Nazionale
ASI-Sport Equestri Emilio
Minunzio,entusiasta
dell’andamento
del
campionato, si congratula
con il Presidente della
IBRA
Italia
Armando
Stirpe infatti l’associazione
ciociara risulta essere la più
grande d’Italia per la
disciplina e si colloca al
secondo posto a livello
nazionale
come
organizzatrice di eventi di
Barrel Racing e Pole
Bending.
I.S.H.A. Magazine pag. 21
Barrel Racing e Pole Banding
Barrel Racing
Il barrel racing è nato negli Stati Uniti,
principalmente per le donna, le quali
stanche di solo accompagnare gli
uomini ai rodeo, si organizzarono per
mettersi in gioco.
. Si crede che la prima competizione di
barrel racing ebbe luogo in Texas
precisamente non si sà in quale data,
ma la prima Associazione di Barrel
Femminile risale al 1981.
Le competizioni di Barrel Racing
consistono in gare di velocità, dove il
binomio dovrà, nel minor tempo
possibile effettuare
un percorso
composto da 3 barili girando intorno
ad essi con virate strette e veloci.
I tre barili sono posti ai vertici di un
triangolo isoscele e ad almeno 6 metri
dal fence (recinzione).
Pole Banding
Il Pole Bending invece prevede un
percorso a slalom intorno a sei paletti
disposti in linea retta distanza di mt.
6.40 l’uno dall’altro. Gara di velocità
che inizia in linea retta a fianco ai
paletti per effettuare uno slalom di
andata e ritorno e chiudere a tutta
velocità in linea retta.
I.S.H.A. Magazine pag. 22
REINING
FUTURITY 2014
fortissimamente nel
segno di Bernard
Fonck!
s
SI è chiuso da pochi giorni
l’ultimo attesissimo grande
appuntamento europeo del
reining: il Futurity 2014.
Si parte sabato 8 novembre con i 4 anni.
Negli open, sono 61 i binomi partenti per
l’unico go di qualificazione.
I.S.H.A. Magazine pag. 24
“Alessandro Roasio continua a farsi notare
nelle arene di mezza europa.”
Nel livello 4 la spunta Gebert con
Charly Step n Cool che dopo aver
sbancato nel Futurity 3 anni nel 2013
si conferma in gran spolvero e con un
ottimo 219,5 rimane in testa fino alla
conclusione della prova. Al secondo
posto l’onnipresente Fonck in sella a
Tin Whizin con 217,5 e al terzo posto
con 217 si piazzano Silvia Rzepka e
Start A Revolution insieme a
Alessandro Roasio e Jupiter of Sun di
Franco Rosso. Dopo gli ottimi risultati
dell’estate, Alessandro continua a farsi
notare nelle arene di mezza europa:
ottimo risultato per il reiner de La
Peschiera!
Subito alle spalle Lendi, Cordioli e Max
Ruggeri. Un ottimo Dido Masi piazza
ben due cavalli in finale: per lui
un’annata da ricordare. Alla finale
accedono poi tra gli altri anche Beppe
Prevosti e So Lucky Dude, il gradito
ritorno di Pierluigi Chioldo in sella a
Saturday Pepper, Guglielmo Fontana
con GVR Gunalicious e Orlandini su
Smoker Baby Gunner.
Passaggio virtuale del trattore e siamo
ai Non Pro. Ben 57 binomi su cui svetta
la giovanissima e bravissima Maria
Gina. La figlia dello sfortunato pilota
di F1 Michael Schumacher si piazza in
testa con Captain Igloo e un solido
215,5. Sempre impeccabile, sempre
sicura. Grande maturità per questa
giovane amazzone.
I.S.H.A. Magazine pag.26
Al secondo posto Anthony De Lorenzis
in sella a Showman Chocolate e Ewald
Rifeser e Wimpys Lil Shiner con 213, al
quarto posto Edo Bernardelli con Im
Taris Slide con 212,5.
La domenica via col primo Go del
Futurity 3 anni. Sono ben 87 i binomi
per gli Open, tre cavalli per Fonck,
Lendi e la Zweifel oltre a molti nomi
importanti. La classifica del primo go
recita: Fonck primo e secondo
rispettivamente con Lil Rif Whiz N Tag
(220,5) di proprietà della moglie Ann
Poels e Big Fat (219), terza piazza per
Beppe Prevosti e Nike Star With CA
(217,5), ottima prova per Francesco
Martinotti e DJ Ruf (217), così come
Midili in sella a Rs Eagle Blue di
proprietà di Claudio Risso, Kronsteiner
con Chex Out My Banjo e Ann Poels
con Roses For Einstein (216,5).
Il secondo Go va in scena martedì e
Fonck si ripete confermando i
piazzamenti dei suoi cavalli che lo
fanno stare saldamente in testa alla
classifica. Terzo nell’overall Francesco
Martinotti e quarta Ann Poels.
Kronsteiner stecca marcando un 205
che lo caccia fuori dalla finale. Quasi
tutti i cavalli scendono leggermente
nelle performance durante il secondo
go tranne White Spark tra le redini di
Dominik Reminder: il cavallo di Luga
QH si fa notare con un ottimo 217,5 e
anche in campo prova molti occhi sono
puntati su di lui.
Nei Non Pro 3 anni un solo Go e a farla
da padrone è Manuel Bonzano: 213,5
in sella a Spook O Jay e 213 su Same
Old Song And Dance gli valgono la
prima e la terza piazza. Primo a
parimerito il sempre presente Claudio
Risso con Rs Raptor Jac. Altri ottimi
risultati il 212 di Edo Bernardelli su
Remin Peppy Guy e il 211,5 di Gabriele
Carrarini in sella a CG Smart First
I.S.H.A. Magazine pag.26
Le finali 4 anni si svolgono giovedì e si parte
dai Non Pro
L
La gara è davvero interessante e con grande contorno
di tifo agguerritissimo
Nel livello 4 la spunta Maria Gina che con 215 mette tutti dietro. Reserve
Champion e Champion Livello 3 Edo Bernardelli e Im Taris Slide con 214,5,
mentre Reserve Champion Livello 3 è Anthony De Lorenzis in sella a
Showman Chocolate. Nel livello 2 Co-Champions le amazzoni Greta Sordelli
su DV Foxy Rooster e Roberta Giongo su MTK Flipper. Greta si aggiudica
anche il titolo di Champion livello 1 mentre Reserve Champion livello 1 è Enzo
Marniga in sella a Lf Custom Black Chex. Nuovo passaggio del trattore virtuale
e via…! verso gli Open
La gara inizia in sordina ma cresce di livello e finisce con un emozionante
227,5 della bellissima Charly Step n Cool tra le redini di Gebert. Tanta
regolarità è davvero impressionante… non vediamo l’ora di rivederla sulla
sabbia dei grandi eventi italiani ed europei!! Reserve Champion Livello 4 e
Champion livello 3 è Guglielmo Fontana con GVR Gunalicious che marca un
eccezionale 221. Casa 23QH gli ha fatto un gran bene! Reserve Champion
livello 3 è invece Hasenauer in sella a Walla Walla Glitter che ha showeggiato
con grande classe e entusiasmato il pubblico, con un go premiato con 219,5 e
che si posiziona secondo anche nel livello 2. Livello 2 in cui Dido Masi
raccoglie a mani basse vincendo in sella a Saturday Whiz (220,5) e piazzandosi
secondo con Marry Smoke (219,5). Nel livello 1 è invece Tiara Van Dongen a
fare prima con Dry Wimpys Kid (219) e seconda, insieme a Roasio, in sella ad
Hollywood Diva BB (216,5).
La gara più attesa ha un preambolo venerdì sera con la Finale 3 anni Non Pro.
Show decisamente sotto tono, pieno di sbavature e i cavalli dimostrano tutta la
loro stanchezza, fisica e mentale. Il primo sussulto il pubblico lo ha con
Andrea Iannetta e Er Baby Jane Surprise che con 216 e una gara davvero ben
condotta e con tantissimo tifo si piazza in testa.
A mano a mano che la gara va avanti si ha la sensazione che Andrea abbia
davvero fatto bene ma gli ultimi cavalieri a scendere in arena sono certamente
degli avversari scomodi. Bonzano e Risso non corrono al meglio delle
possibilità e alla fine non resta altri che Spook O Jay tra Andrea e il suo titolo
di Champion 3 anni Non Pro. Bonzano è protagonista di una gara buona ma
non perfetta e alla fine per lui sarà ‘solo’ 212,5.
I.S.H.A. Magazine pag. 27
Esplode la felicità di tutto il gruppo che accompagna
Iannetta che si è davvero meritato il titolo in arena:
Champion livelli 4 e 3! Champion livello 2 e 1 è invece la
brava Marina Becker in sella al suo Walla Whiz Chrome.
Sabato sera a una ora a parere di tutti abbastanza tarda
inizia LA gara. I cavalli sono bolliti e la prima metà di show
è abbastanza deludente. Chiaramente dieci giorni di lavoro
intenso non possono certo far arrivare i cavalli al pieno
delle forze alla finale
I.S.H.A. Magazine pag. 28
Il primo cavaliere ad entusiasmare
davvero il pubblico è un ritrovato
Gennaro Lendi in sella a Rs Starfighter
Lena e 219,5. Ovazione alla fine del go
e ottima preparazione del cavallo di
proprietà di Claudio Risso
Molti sono i giudizi sospesi in attesa di
review. Una prova molto seguita ma
purtoppo non buona è quella di White
Spark tra le redini di Dominik
Reminder che con 208 si piazza nelle
parti basse della classfica: speriamo di
rivedere
questo
cavallo
molto
interessante
nelle
prossime
manifestazioni, e di ritrovarlo più in
forma. La gara si accende sugli spalti
dopo il go di Fonck in sella a Big Fat:
in un cambio il pubblico vede un calcio
e si aspetta il conseguente penalty dei
giudici. Dopo il review arriva il
punteggio di 222: per i giudici è un
inciampo. Il pubblico non la prende
bene.
Quando in arena scende Francesco
Martinotti tutto il Palasturla è con lui e
lo incita a una prova davvero di
sostanza che viene valutata 221,5.
Peccato davvero per Francesco che da
qualche mese a questa parte sta
conquistando giudici e spettatori con i
suoi Go da brivido. Gli è forse mancato
un pizzico di fortuna ma certamente
questo per lui è solo l’inizio.
Bernard è Champion e Reserve Champion.
Ultimo binomio ad entrare in arena è
Bernard Fonck con Lil Rif Whiz N Tag:
sicuramente una ottima prova che i
giudici valutano da 223. Bernard è
Champion e Reserve Champion.
Innumerevoli le parole spese sul
presunto calcio, tanto è vero che anche
se sono oramai le 2.30 di notte la
premiazione tarda ad iniziare, ma i
giudizi sono registrati e i campioni
omologati.
Nel livello 2 e 3 Dido Masi e Custom
Miranda (216) guadagnano la prima
piazza, mentre Reserve Champion liv 3
Adriano Meacci su Hot Tough Chex
(213,5) e Reserve Champion livello 2 è
Arrighi in sella a Topsail Pop (212,5) .
Nel livello 1 Champion è Matteo
Vedovato con Magica Lena (211,5) e
Reserve Champion Roberto Vettore su
Sofisat (209,5).
I.S.H.A. Magazine pag. 29
Oltre al Futurity, si è concluso al
Palasturla l’anno di competizioni con le
finali del Campionato Italiano IRHA
che ha visto un altissimo numero di
binomi partecipanti tra coloro che si
sono sfidati sulla sabbia dei vari
campionati regionali. Anche in questo
caso ottimi cavalli e cavalieri che
hanno voluto dare il loro meglio in una
cornice che per ogni reiner è
certamente la più ambita.
Ora attende tutti noi, Open, Non Pro e
semplici Amateur qualche mese di
duro lavoro a casa, con l’ambizione di
diventare più competitivi e più
performanti nella prossima stagione di
gare. Horse Show Season: arriva
presto, senza ‘sliding’ non sappiamo
stare!
Barbara Fantoni
I.S.H.A Magazine pag. 30
L'angolo di Mahto
VIAGGIA IN AMERICA con
Loris Mahto Mondoni
I.S.H.A. Magazine pag.34
LORIS ci racconta DICK PIEPER
semplicemente.......un grande uomo
Lo incontrai personalmente ormai più
di tre anni fa e devo dire che per
quanto riguarda la passione che ho per
i cavalli sin dall’età di cinque anni, per
la mia crescita professionale e per il
mio modo di pormi nei confronti di
queste splendide creature è stato
l’incontro più importante della mia
vita.
Gli devo tutto ciò che so, non solo per
quello che mi ha insegnato durante i
suoi clinic, lavorando con lui e
passanci tanto tempo assieme presso le
sue scuderie, ma anche perchè ha
saputo darmi un modo di fltrare tutto
quello che ho imparato in trent’anni
che monto a cavallo in maniera da
poter fare una cernita di tutte le
scartarne alcune, tenerne buone delle
altre e modifcarne altre. Potrei dire che
la tecnica equestre l’ho imparata da
una molteplicità di pro- fessionisti
sparsi in ogni angolo di Italia e del
mondo ma solo uno ha saputo dirmi
come, quando, quanto e perchè usare
questa tecnica. Sicuramente un grande
Horseman, un grande Reiner, Roper,
Cutter, Rider di certo...
Ma in assoluto un grande UOMO.
Sto parlando del mio amico Dick
Pieper.
Oggi ho la fortuna di avere la mia
puledra paint scuderizzata da lui
mentre sono in Italia e tornero presto a
condividere qualche buona tazza di
caffé e qualche Buffalo Trace Bourbon
Whisky con lui i primi giorni di
Gennaio.
I.S.H.A. Magazine pag. 35
Il Segreto.......
Cosa c’è di così speciale in tutto quello
che Dick mi ha mostrato? Beh la frase
più signifcativa che mi ha detto anni fa
e quella a cui potrei ricondurre tutto il
mio “cambiamento” e la mia crescita...
in quel momento stavamo montando e
spiegava come le informazioni, i
comandi che cerchiamo di impartire al
nostro cavallo arrivano alla sua mente
e come il suo cervello le può più o
meno elaborare.
“Il segreto sta nella semplicità delle
cose” questa frase mi ha letteralmente
“aperto la mente” in ogni senso, non
solo con i cavalli, ma come flosofa di
vita in ogni senso.
Quando la semplicità di ciò che come
esseri umani comprendiamo diventa
usuale, consueta, diventa semplicità e
consue- tudine anche per i cavalli e
così possiamo andare oltre e cercare di
far divenire “semplice” cose che prima
possono sem- brare molto diffcili.
Chi non sa come costruire uno “spin” o
uno “sliding stop” non ha nessuna
colpa, deve solo colmare la sua carenza
di conoscenza ed aprendo la mente
cercare la strada della semplicità verso
lo stop o lo spin. Questo si può
perseguire solamente partendo dalla
semplicità delle cose, senza saltare
passaggi, continuando con fermezza
nel nostro percorso iniziato, ancora
una volta, dalla “semplicità delle cose”.
Il segreto sta li, o meglio, inizia da
quel punto. Perchè pensare che tutto
deve essere per forza complesso
quando
nasce
all’origine,
estremamente semplice.
I.S.H.A. Magazine pag. 36
sono la mia passione, la mia vita e
credo che si meritino molto di più dei
soprusi ed abusi subiti ancor di più
oggi all’insegna del dio denaro.
Chiedo scusa se sono uscito dal
seminato equestre ma ci tenevo a
precisare perchè faccio quello che
faccio, cosa mi piace fare, e
relativamente a cosa non sono disposto
a scendere a compromessi. Un grande
uomo il titolo di questo articolo, di
Dick Pieper Vi ho già parlato, un altro
“grande uomo” mi ha sempre accompagnato con le sue gesta per tutta
la vita.
Cominciate dalla semplicità, dalla
natura delle cose, da come il Creatore
le ha fatte, cercando di capirne
l’essenza e la magia della vita e come
può
esistere
e
vivere
quella
determinata cosa.
Partendo da questo punto non servono
mesi e mesi di pratica per arrivare a
capire come si può effcientemente
insegnare ad un cavallo a “spinnare”...
dipende solo dalla vostra sensibilità e
dalla vostra apertura mentale di
comprensione.
Sono pienamente consapervole che
tutto ciò che scrivo possono sembrare
solo “parole” ma in realtà questo
(scrivere questi articoli) e l’unico
momento in cui “parlo” senza
dimostrare nell’immediato, sul campo,
quello che dico. Non faccio clinic ad un
costo di 1.000,00 € euro al giorno,
perchè
non
mi
interessa
la
commercialità di ciò che dico, non mi
interessa arricchirmi su ciò che credo
ma se faccio quello che faccio, che
piaccia o no, che ci crediate o no, lo
faccio per i cavalli, per loro, perchè
Il leggendario Toro Seduto, capo della
nazione lakota, il cui sangue diretto
scorre tra le vene di miei parenti nella
riserva di Standing Rock, mi ha
insegnato tanto quanto Dick Pieper
probabilmente, mi ha insegnato a
capire il cavallo in quanto creatura del
Grande Spirito tanto quanto me.
Non ritengo di essere migliore perchè
sono uomo, più intelligente perchè ho
il dono della parola, più ricco perchè
ho del- le banconote in tasca ma
semplicemente più debole di te cavallo,
in ogni senso, perchè sono uomo, non
riesco a dormire senza un tetto e senza
coprirmi, non sono più in grado di
procurarmi
il
cibo
senza
un
supermercato, e non sono più in grado
di fare tanta strada senza salirti in
groppa. Perdonami, sono solo un
misero essere umano.
Loris Mahto Mondoni
I.S.H.A. Magazine pag. 37
Viaggi a cavallo.....
con il Gruppo Attacchi VDA Appennino Modanese
A.S.I.- Equitazione
I.S.H.A. Magazine pag. 40
“Il Gruppo Attacchi VGA , Settore
Equiturismo ASI -Equitazione e i
viaggi a cavallo......”
Tre giorni a cavallo dedicati ad una
delle grandi vie di comunicazione del
passato, la “Via Romea Nonatolana”,
un’antichissima arteria che da Modena
conduceva a Roma, Caput mundi.
L’itinerario messo a punto dai tecnici
del Gruppo Attacchi VdA – Appennino
Modenese avrà come punto di partenza
Polinago, sede principale del sodalizio,
per giungere a Sestola, altra sede
dell’associazione.
Lungo il percorso i cavalieri potranno
ammirare gli innumerevoli manufatti,
tuttora
ben
conservati,
frutto
dell’opera millenaria delle genti che ci
hanno preceduto.
Tra questi spiccano imponenti pievi,
incantevoli oratori e graziose edicole
votive, oltre a maestosi ponti che
sovrastano il torrente Scoltenna, uno
dei corsi d’acqua più importanti
dell’Appennino modenese che farà da
compagno di viaggio agli escursionisti
per lunghi tratti. Il percorso si sviluppa
in contesti di inestimabile valore
ambientale e naturalistico, tipici di
questo lembo di Appennino.
L’iniziativa avrà luogo nei
giorni 6/7/8 dicembre
2014 ed è adatta a persone
che hanno sufficienti
capacità equestri. Amici e
parenti che non praticano
l’equitazione potranno
aggregarsi ai punti sosta e
tappa, oppure fruire di
attività integrative, quali
escursioni pedestri tramite
l’accompagnamento a cura
di professionisti messi a
disposizione
dell’organizzazione
I.S.H.A. Magazine pag. 41
A cavallo della storia:
“Via Romea Nonantolana”
“Sabato 6 la partenza è prevista da Polinago..”
Il percorso toccherà evidenze storiche
ed ambientali come il Castello di
Brandola, appartenuto nei secoli alle
famiglie preminenti del Frignano e, in
quei tempi, fulcro della vita politica e
amministrativa locale; il maniero è
stato recentemente restaurato. Poi sarà
la volta del Ponte d’Ercole, suggestivo
arco di trentatré metri modellato
esclusivamente dagli agenti naturali,
sul quale l’uomo non è mai
intervenuto.
Successivamente
i
cavalieri transiteranno sul Ponte di
Olina, spettacolare manufatto del 1522
ad arco unico che collega le due sponde
dello Scoltenna. In serata la comitiva
giungerà a Sestola dove i cavalli
saranno ricoverati in box presso il
maneggio gestito da Gruppo Attacchi.
Domenica 7 partenza da Sestola.
La comitiva transiterà ancora per un
durevole tratto della Via Romea
Nonantolana che si snoda alle pendici
del Monte Emiliano. Il gruppo di
cavalieri percorrerà ambienti permeati
da una natura rigogliosa e a tratti
selvaggia. Lungo l’antica arteria nel
corso dei secoli si sono sviluppate
significativi agglomerati urbani,
tuttora ben conservati, tra questi
spicca Vesale, dove l’architettura
romanica è preminente rispetto alle
recenti urbanizzazioni. In questo luogo
i viandanti a cavallo effettueranno una
sosta ristoratrice prima del rientro
serale a Sestola.
I.S.H.A Magazine pag. 42
PROSSIMI APPUNTAMENTI:
14 dicembre Montecreto
26/27/28 dicembre Zoccoli sulla neve
3/4/5/6 gennaio ’15 Bianca come la
neve
25 gennaio Mulino Turrini
7/8 febbraio Le Frazioni di Polinago
15 febbraio Il Castello di Brandola
8 marzo Savoniero
21/22 marzo I Ponti dello Scoltenna
28/29 Marzo Lavoro alla Longe
4/5/6 aprile I patriarchi della terra
Lunedì 8, partita da Sestola
la comitiva a cavallo giungerà al
Castello di Montecreto, arroccato su un
suggestivo promontorio che domina le
vallate sottostanti, per poi traversare
nuovamente il torrente Scoltenna
tramite il Ponte dei Leoni, così
denominato per le opere scultoree in
arenaria che da immemore tempo
“vigilano” agli ingressi dell’imponente
opera. Lungo il predetto corso d’acqua
si incontreranno molteplici mulini che
sino al primo dopoguerra
rappresentavano un’importante
elemento della filiera agricola locale.
Amazzoni e cavalieri concluderanno
questa inebriante esperienza di tre
giorni presso il maneggio di Polinago,
dove il congedo sarà allietato dal
consueto brindisi tramite il “bicchiere
della staffa”. Buon viaggio, a “cavallo”
della storia, lungo la Via Romea
Nonantolana.
11/12 aprile Equitare secondo il
Metodo EC
25/26 aprile I percorsi della Resistenza
1/2/3 maggio La Via Vandelli
10 maggio Mamme… in carrozza
30/31 maggio Tour del ½ giugno
Monte Cimone
Dal 14 al 20 Giugno
Settimane Equestri
Per avere maggiori info sugli eventi:
Gruppo Attacchi VDA –
Appennino Modenese
Associazione Sportiva Dilettantistica
Via San Martino 12- 41040 Polinago
(MO) INFO Piera 348 8126595
www.gruppoattacchivda.it
[email protected]
I.S.H.A. Magazine pag. 43
Pillole Western
Working Cow Horse
I.S,H,A, Magazine pag.44
“LE ORIGINI .”
I l Working Cow Horse è un tipo di
competizione nota anche come reined
cow horse. I cavalli sono chiamati a
lavorare un unico vitello in arena
eseguendo delle manovre specifiche e
l'esecuzione di un pattern di Reining.
Il lavoro si svolge in tre parti
fondamentali chiamati: herd work,
fence work e Reining.
Herd Work consiste nel separare un
vitello dalla mandria e mantenerlo
sulla linea senza farlo rientrare ( simile
al cutting), il Fence work, invece si
divide in tre manovre fondamentali: il
boxing che consiste nel mantenere il
vitello nel lato corto dell'Arena
comiendo dei cambi di direzione.
I l Fencing che consiste il lasciar
correre il vitello lungo il lato lungo e
fargli compiere almeno due cambi
direzione ed infine il circling, che
consiste nel formare con il vitello due
cerchi in entrambi le mani.
I cavalli sono giudicati sulla
precisione, i tempi, e la risposta, così
come il modo in cui gestiscono il vitello
e la loro capacità di guidare in una
mandria di bovini e tranquillamente
"tagliare" una mucca dal branco.
1. Il Circling
I.S.H.A. Magazine pag. 45
“I CALIFORNIO”
Il cavallo moderno è stato reintrodotto
alle
Americhe
dagli
spagnoli
conquistatori . Con il tempo gli
spagnoli missionari stavano facendo la
loro strada in California nel 18 ° secolo.
Il Re di Spagna concesse grandi
appezzamenti di terreno ai fedeli
sudditi, che erano la base per i "
californio ranch ".
Questi grandi ranch allevavano manzi
per il mercato messicano e non solo. I
bovini
erano
metà-selvaggi
e
pericolosi,servivano quindi dei cavalli
veloci,ben addestrati che potevano
intimidire il bestiame per separare il
branco scegliendo capo per capo per il
branding e la marchiatura, senza fare
molto sforzo.
Nel corso del tempo, il cowboy
"Californio" o vaquero sviluppò un
sistema di addestramento per il lavoro
con il bestiame (working cow horse) o
che è diventato famoso per la sua
eleganza, precisione, e la difficoltà di
addestramento del cavallo. Le radici di
questi metodi arriva dal dressage
Europeo e dalla monta vaquera un
sistema per la formazione dei cavalli
addestrati per la guerra. I cavalli
addestrati con metodo Californio sono
sensibili ai segnali dei loro cavalieri ed
erano conosciuti come "Hair-trigger""
o "whisper reined horses".
I.S.H.A. Magazine pag. 46
A quel tempo, un cavallo "reining
finito" (come veniva chiamato) lo era
dopo ben sette anni di addestramento,
tre o quattro anni per addestrare le
basi con bosal hackamore , quindi
almeno un anno per passare dal bosal
al " high-ported spade bit" (dal nome
per il ponte a forma di vanga che era 13 "alto) L'addestramento non poteva
essere fatto da un qualsiasi Californio,
e i cavalli da reining(tra le redini)
erano preziosi a causa della difficoltà
di addestramento.
Un cavallo da reining finito potrebbe
essere controllato e diretto con i
movimenti minimo delle dita della
mano sinistra, che aleggiavano sopra il
corno della sella.
A causa della
potenziale severità dello spade bit
venivano aggiunte delle catene alle
estremità delle redini per bilanciare il
bit nella bocca del cavallo. Le redin,
inoltre erano in rawhide (intrecciate in
cuoio) per impedire ce oscillassero
inutilmente.
Anche al galoppo, il cavallo dava la
sensazione che si fermava , gestiva il
vitello o effettuava repentine girate da
solo, con poca comunicazione con il
cavaliere.
Nei primi anni a metà del 19 ° secolo,
la corsa all'oro ha cambiato il futuro
della California. L'afflusso di nuovi
arrivati nel Golden State ha contribuito
a sciogliere i grandi allevamenti di
bestiame dei giorni prima. Nei ranch
rimasti, moderne tecniche di gestione
del bestiame e dell'introduzione delle
macchine
ha
eliminato
quasi
totalmente la necessitò di avere un
cavallo ben addestrato , di avere un
cavallo versatile.
All'inizio del 20 ° secolo, il reined cow
horse non era più una necessità ma un
lusso. La maggior parte degli allevatori
stava lottando per sopravvivere alla
Grande Depressione . Questa tendenza
è proseguita attraverso la seconda
guerra mondiale ; poche persone
hanno avuto il tempo di essere
interessati con la storia, i cavalli e
programmi di addestramento de
"vecchi tempi". Solo una manciata di
cavalieri che ricordava la vecchia
Californios o ha lavorato con loro
negliultimi California ranchos hanno
imparato le vecchie tecnice di
addestramento.
Tra coloro che hanno mantenuto la
tradizione nel suo senso più puro è Ed
Connell, autore del spade-bit reining
horse training manuals e Hackamore
Reinsman and Reinsman of the West.
Oggi, ancora alcuni addestrano i cavalli
per lavorare nei Ranch, ma per la
maggiore è diventata una disciplina
competitiva dove possono accedere
qualsiasi razza, tranne che per le
associazioni specifiche come la AQHA.
L'Associazione maggiore che si occupa
del Working Cow Horse è la Nrcha
(National Reined Cow Horse
Association)
Tiziana Gurrisi.
I.S.H.A. Magazine pag. 47
Razze Americane
Morgans Lippy Horse
I.S.H.A. Magazine pag. 49
il Quarter Horse fino al 1840 non era
ancora una razza consolidata, venne
via via più apprezzato e conosciuto
dopo la Guerra Civile.
La Cavalleria degli Stati Uniti sin dal
suo inizio nel 1833 con il 1 ° e 2 °
reggimento di dragoni ha utilizzato un
vecchio tipo di cavallo il "Razza
Morgan" chiamato Morgans Lippy.
Il capostipite di questa razza è lo
stallone "J. Morgan", alto al garrese
circa 140 cm, nato intorno al 1790 da
un Purosangue Inglese e da una
giumenta di sangue eterogeneo (Arabo,
Welsh Cob, Hard-Draver, Fjord).
Imbattibile trottatore ma soprattutto
eccezionale riproduttore, in grado di
trasmettere la sua morfologia alla
progenie e fondare una razza.
Grazie agli incroci con il purosangue, è
stato possibile aumentare l'altezza e la
classe nella conformazione fisica, senza
perdere in resistenza e frugalità.
Versatile e robusto, è un ottimo cavallo
da sella, specie in campagna, usato
spesso come cavallo da carrozza.
Caratteri morfologici
Tipo: mesomorfo.
Mantello:baio, sauro, morello;
frequenti marcature bianche .
Altezza al garrese: 150 - 160 cm.
Peso: 400 - 450 kg.
Carattere indipendente, sensibile,
docile e attivo.
La razza non dà mantelli paint ed
apaloosa,
per
questo
venivano
apprezzati dall'esercito in quanto
davano la possibilità di formare una
cavalleria omogenea.
Anche il Generale Custer possedeva un
Morgan.
I.S.H.A. Magazine pag. 50
Justin Morgan (28 febbraio 1747
- 22 marzo 1798) a sinistra,
Fu il fondatore della razza, difatti di
sua proprietà era lo stallone Figura ,
datogli insieme ad altri cavalli a
pagamento di un debito. Lo stallone, di
origini incerte ( sembra tra incrocio
purosangue e giumenta arabo) divenne
lo
stallone
riproduttore
dell'allevamento
J.MORGAN
nel
Vermont dal quale prende nome la
razza.
Justin e il suo allevamento divennero
oggetto di un famoso libro per bambini
: Justin Morgan aveva un cavallo , che
ha vinto la Newbery Medal nel 1946.
Figura, diede soggetti ottimi, forti,
docili,con gran temperamento e
coraggio. Anche il generale Custer
possedeva un Morgan "Vic" che lo
portò in sella nella battaglia del Little
Big Horn.
I.S.H.A. Magazine pag. 51
Tiziana Gurrisi
“IO SUSSURRO...
MA IL MIO CAVALLO
NON ASCOLTA...”
I.S.H.A. Magazine pag. 53
" Essere un vero Horseman vuol dire
saper applicare la semplicità delle
cose".....
Molte volte abbiamo sentito parlare di
Horsemanship, subito ci viene in
mente "Parelli", "Monthy Roberts" e
molti altri ancora, ma quello che
intendiamo con Horseman, non è il
Sussurratore, ma il vero uomo di
cavalli. Colui che con la sua esperienza,
la semplicità e la pazienza, cerca di
comprendere il linguaggio equino e di
farsi comprendere senza parlare,
perchè il cavallo non capisce, ma con la
semplicità delle cose, con i nostri
atteggiamenti e gesti corretti.
Cercare
di
tramandare
quest'esperienza e questa conoscenza è
lo scopo che I.S.H.A., grazie al prezioso
aiuto di Loris Mondoni vuole portare a
tutti i cavalieri.
Diversi clinic ci sono stati in questi
mesi durante il rientro di Loris in Italia
e tutti hanno avuto esiti stupefacenti.
La mattina del primo giorno ogni
cavaliere montava il suo cavallo come
di abitudine fare, con tutti i problemi
che possono insorgere tra il cavallo e il
suo cavaliere. Problemi che, purtroppo
molte
volte
sono
solo
di
incomprensione, come due stranieri
che cercano di comunicare ma ognuno
parla la propria lingua. Ma........dopo
sole
poche
ore.....ecco
dei
miglioramenti......i cavalli più rilassati
e i loro cavalieri anche. Non più
discussioni inutili tra il binomio, ma
armonia, non più litigate , ma
equilibrio. Non è magia.....è solo saper
ascoltare.....
I.S.H.A. Magazine pag. 54
"Happy Ranch Bembro (BG)”
La penultima tappa dei Clinic di Loris
all Happy Ranch Brembo di Carmine
Guarino (BG)
Molto interessati anche i partecipanti
"bergamaschi" presso il centro "Happy
Ranch Academy" di Spirano seguiti già
da Carmine Guarino "che devo dire mi
ha
veramente
dato
parecchia
s o ddis f a z io n e" afferma
Loris
e
continua:
" Carmine ha fatto un vero e proprio
salto di qualità dallo scorso Luglio
quando abbiamo avuto modo di
confrontarci sulla metodologia di
approccio con il cavallo di cui ho
cominciato a parlare durante il primo
Corso di aggiornamento a Bagnolo
Mella
Carmine ha afferrato per primo "il
concetto", gli è piaciuto tanto sentire
parlare qualcuno che non menzionasse
"tecnica accademica" per come la
conosciamo noi (eredi di ciò che già
ben ci hanno insegnato un po tutte le
scuole europee) ed ha abbracciato il
sentore etologico e di comprensione
verso il cavallo. I
"Infatti dopo il Corso a Bagnolo di
Luglio è stato il primo a venire a
trovarmi presso la mia scuderia a fine
Luglio con un cavallo da scuola ed una
puledra. Abbiamo lavorato insieme
tutto il giorno e la scorsa settimana ho
visto i frutti di quello che abbiamo
capito insieme dei suoi cavalli"
continua Loris
I.S.H.A. Magazine Sag. 55
Carmine è un buon Horseman e credo
che i suoi allievi debbano seguire i suoi
insegnamenti cercando di capire ciò
che vuole trasmettere poiché anche lui,
come me, è dalla parte dei cavalli
prima di essere dalla parte dei
cavalieri che troppo spesso pensano
che sia il cavallo a sbagliare.
Sono soddisfatto anche dell'attenzione
prestatami dai partecipanti che si
sono
dimostrati
volenterosi
di
imparare e capire riguardo questa
"filosofia"... anche se credo che
ognuno di noi dovrebbe passare tanto
tempo con questi nostri amici per
cercare di capirli prima di montarli, o
di montarli "piano" prima di andare
"veloce". Grazie a Happy Ranch
Academy per aver gettato un seme per
il cambiamento.
Loris Matho Mondoni
ASD HAPPY RANCH BRENBO
Centro Scuola I.S.H.A.
Via Leonardo Da Vinci 47 -24050
-Spirano (BG)
tel 3383924234 –
fax 035 505071 –
e mail : [email protected] ATTIVITA’:
Western Performance
DISCIPLINE: Western
Pleasure,Trail Horse,Fast Trail,
Reining
Quadri Tecnici: Carmelo Guarino
( Istruttore II° Liv EW) Elena
Caporali ( Istruttore Pony,
OTBW)
I.S.H.A Magazine Pag. 56
TRAINING
Il Cerchio
S
Seguito articolo precedente : Morso o Filetto?
“Il cavallo è già abituato al Bit.”
Il nostro cavallo dovrebbe ora essere abituato o quasi al morso.Iniziare la fase
di addestramento ad una mano , fino ad ora abbiamo fatto tutto a due mani in
fondo dovremo showeggiare a una mano quindi prima si inizia meglio sarà per
il risultato finale.
Il nostro cavallo a questo punto dell’addestramento sa stare nel cerchio
perché ci abbiamo lavorato per gli ultimi sei sette mesi e se è un cavallo
morbido in bocca starà anche ben riunito da solo. In caso contrario, potrebbe
non voler restare raccolto ma se alziamo le mani dobbiamo sempre avere una
risposta buona alla pressione delle mani.
Quello che vogliamo ora è che il cavallo stia nel cerchio in una buona posizione
senza alcun aiuto da parte nostra. Ci abbiamo lavorato molto ma sempre
aiutando il cavallo, prendendolo, guidandolo e insegnandogli a stare raccolto.
Se volete avere dei bei cerchi veloci, dovete arrivare ad avere un cavallo che sta
nel cerchio senza alcun aiuto da parte vostra. In questa fase ottengo questo
usando una correzzione quando il cavallo sbaglia. Fino ad ora se il cavallo
stringeva o allargava lo riportavamo nella posizione in cui volevamo che
stesse, Ora, se il cavallo non tiene il cerchio bisognerà spiegargli che quello è
un comportamento che non vogliamo assolutamente.
Deve stare nel cerchio e deve pensare al cerchio come ad un binario che non
può assolutamente lasciare. Se esce da quel binario, succederà qualcosa di
brutto. Non deve spaventarsi perché poi sarebbe un problema quando
vogliamo che il cavallo corra diritto oppure nei cambi di galoppo, tuttavia deve
sempre stare nel cerchio guardando dove va e sapendo di non dover lasciare
quel tracciato. Per ottenere ciò se il cavallo esce dal cerchio, invece di
riportarlo nel cerchio taglierò lo stesso passando per il centro fino a che non
porterà più verso l'esterno.
I.S.H.A. Magazine PaG. 60
“Deve mantenere il cerchio da solo senza aiuti.”
Se il cavallo per esempio punta alla
porta o a qualsiasi altra parte
dell'arena,bisognerà lasciarlo faree
quando sarà lì, lo riporteremo nel
cerchio con una brusca sterzata.
Vogliamo che per il cavallo ci sia un
effetto bianco o nero: se vai dove non
gli è stato chiesto, succede qualcosa di
spiacevole, se resta nel cerchio, non c’è
alcuna pressione. Il cavallo capirà in
fretta che fuori dal cerchio c’è
pressione, dentro al cerchio no e si
comporterà di conseguenza.
Chiediamo al nostro cavallo di
guardare il centro del cerchio, anche
questo deve farlo da solo senza il
nostro intervento sempre, quindi, se
conduciamo il cavallo ad una mano,
usiamo pure l'altra per correggere il
naso del cavallo a guardare all'interno
del cerchio e poi riprendiamo ad una
mano.
È importante fare le cose giuste al
posto giusto. Se lui vuole andare a
sinistra
correggete verso destra e
fategli sentire una pressione scomoda,
riportatelo di corsa dove volevate che
stesse cioè nel cerchio e mollate tutto.
Una volta che il cavallo lavora bene nel
cerchio grande, passate al cerchio
piccolo. Per il cavallo non deve esserci
alcuna differenza.
Cercate di fermare i vostri cerchi al
centro dell'arena, dove potete premiare
il cavallo, evitate di dare punizioni al
cavallo al centro in quanto più avanti
sarà un luogo dove sentirà più
pressione.
I.S.H.A. Magazine Pag. 61
E' necessario portare i cavalli ad avere
piacere di rimanere nel cerchio, se
affrontate il cerchio con troppi aiuti o
con
correzzioni
troppo
incisive
potreste creare il problema di rendere
il rimanere nel cerchio una cosa
spiacevole.
Se il cavallo si irrigidisce, piuttosto
tornare indietro di qualche passo
nell'addestramento, ritornare sulle
linee rette e lavorare sul renderlo
morbido alle cessioni.
Non mettete velocità al cavallo fino a
che non ha più bisogno di correzzioni
per rimanere nel cerchio.
Ricordate, il centro dell'arena deve
diventare un posto piacevole per il
cavallo
perchè è li che si effettueranno, spin e
cambi, quindi, ad esempio se arrivati al
centro il cavallo non effettua uno stop
che vi piace, evitate di correggerlo al
centro, piuttosto vi spostate da un lato
e richiedete lo stop, poi vi riporterete
al centro dove vi fermate e rimanete
perchè è un buon posto dove stare.
Durante l'esecuzione del cerchio, il
cavallo deve essere staccato dalle
vostre mani, cercate di non aiutarlo se
non con un leggero contatto della
redine di appoggio, se il cavallo è
appoggiato alle vostre mani, staccatelo,
fermatevi facendo magari qualche spin
e poi riprendete. Meno aiutiamo il
cavallo nell'esecuzione, più sarà
performante, state ben seduti in sella
al centro ed aspettate, correggete solo
se il cavallo fà un errore.
Quando avremo il cerchio ad una
velocità bassa ma completamente
autonomo per il cavallo, potremmo
chiedere di aumentare la velocità.
A quel punto portiamo le mani in
avanti, non in alto, e chiediamo di
aumentare utilizzando l'aiuto della
nostra voce " clap", tanto saranno i
"clap" tanto dovrà essere l'aumento di
velocità, es: se vogliamo una velocità
media diamo un "clap" ogni quattro
falcate, se vogliamo aumentare daremo
un "clap" ogni due o ogni una falcata.
Lavorate nel cerchio all'aumento di
velocità differentemente da quello che
fareste in un rundown , qui il cavallo
deve correre da solo senza pensare a
fermarsi.
I.S.H.A. Magazine Pag. 62
“Il Rallenty"
Come per il cerchio, anche il rallentare
deve essere interpretato dal cavallo
un'azione confortevole, quindi se
abbiamo un soggetto a cui piace
correre e non vuol sentire di rallentare,
lasciamolo pure andare ,fino a che non
vorrà essere una sua scelta quella di
rallentare, ma non accogliamola
subito, continuiamo ancora per un giro
prima di chiedere di andare piano.
Se iniziassimo a jerkare il cavallo alla
richiesta del rallenty, otterremo
infastidimento e associazione al
rallenty come una cosa non positiva. Il
cavallo deve rallentare quando smetto
con i "clap" e quando la mia mano
dalla posizione in avanti si porta
indietro.
Un corretto rallenty si ottiene quando
il cavallo è allineato, quindi non ci deve
cadere di spalla, e importante iniziare
questo lavoro a due mani, prendendo il
cavallo e spostando il posteriore verso
l'interno del cerchio in questo modo
spiego come stare sulla linea corretta.
All'inizio, chiedetegli di rallentare
mantenendo il cerchio grande così che
non associ che il rallenty debba solo
avvenire per effettuare un cerchio
piccolo, quindi alterneremo il cerchio
grande e veloce con un cerchio grande
e lento. Cerchio veloce, mani avanti e "
clap", cerchio lento : mani indietro,
smetto i clap, stacco le gambe e dopo
porto il posteriore dentro al cerchio.
Tiziana Gurrisi
I.S.H.A. Magazine Pag. 63
Conosciamo il cavallo:
Magro o Grasso?
L
'alimentazione del cavallo
Lo stomaco del cavallo è molto piccolo ( 10-15lt) e un intestino molto lungo,,
questo fà si che non può assumere grandi quantità alimentari in una volta.
ecco perchè allo stato brado mangia in continuazione erba ( alimento molto
povero).
Il cavallo che oggi conosciamo, viene utilizzato sia per scopi agonistici che
dilettantistici o lavorativi, quindi non si trova allo stato brado, impiega molte
energie e pertanto la sola alimentazione verde ( a base di erba) non sarebbe
sufficiente . Per avere una corretta alimentazione, dobbiamo tenere conto
anche che è indispensabile per il cavallo avere sempre a disposizione
dell’acqua fresca ( beve 30-40 lt giorno) .
Per seguire una buona alimentazione dobbiamo tenere presente che la
maggior parte del cibo ingerito, serve al cavallo per produrre calore
(necessario al mantenimento della temperatura corporea) ed energia( attività
fisica). Una giusta alimentazione non deve sovralimentare e neanche
sottoalimentare il cavallo, bisogna determinare la giusta razione per ogni
cavallo basandosi su età, lavoro,altezza, peso ideale, razza, temperamento,
clima.
Le fonti di energia nell’alimentazione del cavallo sono fornite da: fieno e
concentrati.
Un cavallo adulto di un peso di circa kg 450, consuma in media dagli 8 -10 kg
di fieno al giorno preferibilmente divisi in due somministrazioni (profende).
Esistono diversi tipi di fieno:
Fieno di leguminose (erba medica) ricco di proteine concentrate nelle foglie
Fieno di graminacee (loietto) che ha un buon apporto energetico ma con
proteine inferiori rispetto al primo
Fieno polifita: composto da più essenze.
I.S.H.A. Magazine Pag. 64
I CONCENTRATI
servono
per
aumentare il contenuto energetico e
proteico. I principali sono:
avena,orzo,mais,frumento ed altri
cereali, si può aumentare l’apporto di
proteine aggiungendo della soia o dei
semi di lino che devono essere sempre
somministrati cotti.
La digestione del cavallo dura circa 1
ora e mezza è pertanto opportuno
somministrare la profenda almeno due
ore prima dell’inizio del lavoro.
Siccome lo stomaco del cavallo è
molto piccolo, sarebbe opportuno
dividere la razione giornaliera in
almeno tre profende. Somministrare
prima il fieno e poi i concentrati in
quanto i primi hanno effetto
riempitivo.
Lasciare sempre a disposizione
dell’acqua fresca e nel caso non si
disponga di abbeverino automatiche,
somministrare prima l’acque e poi gli
alimenti.
Altri elementi importanti nella dieta
del cavallo sono i Sali minerali. Ad
esempio il Sodio, Cloro e potassio
partecipano alla trasmissione nervosa,
Il Calcio è indispensabile per la
contrazione muscolare mentre il
fosforo per i tessuti nervosi, lo zolfo
per peli e zoccolo, lo iodio per un buon
funzionamento della tiroide.
Il Cloruro di sodio, invece , deve essere
messo a disposizione del cavallo
tramite mattonelle o cilindri apposoiti.
I.S.H.A Magazine Pag 65
Es. un cavallo adulto di kg 450 di peso con un lavoro
leggere o a riposo potrebbe essere alimentato con 7-8 Kg di
fieno e Kg 0.5 – 2 di concentrati.
Un cavallo delle stesse caratteristiche ma a lavoro medio :
4-6 Kg di fieno e kg 2 -5 di concentrati.
Il puledro può iniziare a mangiare concentrati a partire
dalla seconda settimana di vita indicativamente 200-350 gr
ogni 45 Kg di peso , il fieno và somministrato in
proporzione.
I.S.H.A. Magazine Pag. 66
I denti del cavallo continuano a
crescere fino a metà dei vent'anni,
perciò è meglio farli esaminare e
curare ogni anno se necessario.
Altre cause potrebbero essere date da:
Gastrite
Quali possono essere le cause del
dimagrimento?
Nel caso di un'alimentazione corretta,
le maggiori cause che possono portare
al dimagrimento sono dovute ai
parassiti o a problemi dentari.
La parassitosi ( vedi I.S.H.A.
MAGAZINE N°2) è un trattamento
molto importante , che deve essere
eseguito almeno 2 volte l'anno, ideale 4
volte l'anno. Alcune volte si rende
necessario l'intervento del veterinario
che tramite l'esame delle feci stabilisce
la natura del parassita, alcuni parassiti
non possono essere debellati con i
vermifughi tradizionali, come la
TENIA.
Cattiva digestione e assimilazione
Diarrea cronica
Malattie croniche (enfisema)
Malattie al fegato,pancreas,rene e
cuore
Tumori
Gravidanza
Vecchiaia
In alcuni casi di forte dimagrimento è
consigliato fare un' esame completo del
sangue. È una spesa, ma è meglio farla
per scoprire eventuali deficienze
minerali ad esempio, per capire come
curarlo. Inoltre l'esame del sangue può
dire se tutti gli organi interni del
cavallo funzionano correttamente.
Altre concause potrebbero essere
dovute a :
Stress,
Condizioni
climatiche
concomitanti con la muta del pelo
oppure per i cavalli agonisti , la
riduzione dell'attività lavorativa riduce
l'assimilazione corretto del cibo.
In quest'ultimo caso, il calo di tono può
essere ripristinato con la messa in
lavoro
del
cavallo
e
la
somministrazione come integratore
alimentare di riso
integrale ed
aggiungendo oli vegetali che aiutano la
digestione e aumentano l'apporto di
grassi.
Con l'invecchiamento, i denti possono
sviluppare cuspidi, escrescenze o
avallamenti in entrambe la arcate.
Questo potrebbe portare il cavallo a
masticare male con il risultato di
perdere molti dei nutrienti che invece
rimarrebbero intatti con la giusta
dentatura.
I.S.H.A. Magazine Pag. 67
La tabella di HENNEKE
Don R. Henneke, PhD., della Tarleton
State Texas University, sviluppò la
tabella valutativa delle condizioni
fisiche del cavallo.
La Tabella riguarda le sei parti più
importanti del cavallo: il collo, il
garrese (che si trova dove finisce il
collo e comincia la parte posteriore), le
spalle, il costato, i fianchi e
l'attaccatura della coda. La scala dei
valori va da 1 a 9. Un punteggio
valutativo di 1 è basso e considerato
proprio di un cavallo emaciato, privo di
grasso corporeo. Un punteggio di 9
riguarda un cavallo troppo grasso o
obeso. Un cavallo al quale, secondo la
Tabella Henneke, viene dato il
punteggio di 1 è spesso descritto come
"uno scheletro ambulante" ed è in serio
rischio di morte. I medici veterinari
considerano come accettabile un
punteggio tra 4 e 7. Il punteggio di 5 è
considerato ideale.
I.S.H.A. Magazine Pag. 68
Chi compie l'ispezione del cavallo deve essere addestrato alla
valutazione visiva e alla palpazione di ciascuna parte del cavallo per
sentirne il grasso corporeo.
2 Molto magro
Emaciato. Scarso rivestimento di grasso
alla base del processo spinoso. I
processi trasversi delle vertebre lombari
si sentono arrotondati al tatto. Sporgenti
processi spinosi. Sporgenze ossee al
costato e all'attaccatura della coda.
Strutture ossee del garrese, del collo e
delle spalle visibili.
1 Insufficiente, Scarso
Emaciato. Prominente processo
spinoso. Notevoli sporgenze ossee del
costato e all'attaccatura della coda.
Rilevante visibilità della struttura ossea
nella zona del garrese, delle spalle e del
collo. Alla palpazione non si rileva
tessuto grasso
3 Magro
Formazioni di grasso fino a circa metà
dei processi spinosi. I processi trasversi
non sono palpabili. Leggera copertura di
grasso sulle costole. I processi spinosi e
le costole sono facilmente visibili.
L'attaccatura della coda è sporgente,
ma le vertebre non possono essere
individualmente identificate a vista. ben
evidenti il garrese, le spalle e il collo.
I.S.H.A. Magazine Pag 70
5 Normale
Il posteriore è uniforme. Le costole non
sono visibili, ma possono essere facilmente
sentite. Il grasso attorno all'attaccatura
della coda comincia ad apparire spugnoso
al tatto. Il garrese si presenta arrotondato
sui processi spinosi. Le spalle e il collo si
fondono armonicamente con il corpo
4 .Moderatamente magro
Linea dorsale non sporgente. Costole
appena visibili. La sporgenza
dell'attaccatura della coda varia a seconda
della conformazione, ma si sente intorno
ad essa la formazione di grasso. Garrese,
collo e spalle non palesemente magri.
6 Normale - in carne
Può presentare la linea dorsale
leggermente infossata. Il grasso sulle
costole è spugnoso al tatto. Il grasso
attorno all'attaccatura della coda è
morbido al tatto. Inizio di depositi di
grasso ai lati del garrese, dietro le spalle
e lungo il collo
I.S.H.A. Magazine pag. 70
8 Grasso
7 In carne
Linea dorsale infossata. Difficile rilevare
le costole al tatto. Il grasso attorno
all'attaccatura della coda è molto
morbido. La zona attorno al garrese è
piena di grasso. Notevoli depositi di
grasso nella zona dietro le spalle.
Notevole ingrossamento del collo.
Depositi di grasso all'interno delle
natiche.
La linea dorsale può essere infossata.
Le singole costole possono essere
individuate al tatto, ma si nota tra l'una e
l'altra una riempitura dovuta al deposito
di grasso. Il grasso attorno
all'attaccatura della coda è morbido.
Depositi di grasso attorno al garrese,
dietro le spalle e lungo l'incollatura.
9 Molto grasso
Linea dorsale notevolmente infossata.
Costole coperte e nascoste da uno
spesso strato di grasso. Grasso
protuberante attorno all'attaccatura della
coda, al garrese, dietro le spalle e lungo
il collo. I depositi di grasso all'interno
delle natiche le fanno sfregare tra loro.
Fianchi pieni.
I.S.H.A. Magazine Pag. 71
Tiziana Gurrisi
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