LANAART ORTSBEZUG arte, cultura e territorio ORTSBEZUG a r t e, cu ltu r a e t e r r it o r i o Conferenza, Simposio e passeggiata lungo l´ Itinerareo Scultoreo di Lana, dell´Alto Adige. Venerdì 09.05.2014 ore 17.30 Simposio con presentazioni dei rappresentanti delle associazioni Sabato 10.05.2014 ore 9.00 Passeggiata lungo l‘Itinerario Scultoreo di Lana Punto d‘incontro: Kunsthalle Hotel Eurocenter, Via Industriale 1/5, Lana pranzo presseo il centro culturale Werkbank ore 17.00 Saluto del Sindaco del Comune di Lana Harald Stauder, dibattito: „La vita culturale nei contesti territoriali“, con Phillipp Achammer, Asessore della Provinca Autonoma di Bolzano, Thomas Plank, SMG Turismo dell` Alto Adige, Wolfgang Wohlfahrt, LanaArt, Gottfried Hattinger, Direttore del Festival der Regionen, Austria. Moderazione: Sabine Gamper Ore 19.00 Performance: alian productions, Vienna Domenica 11.05.2014 Ore 10.00 Ultimo incontro Ore 13.00 Conclusione Luogo: Kunsthalle Hotel Eurocenter, Via Industriale 1/5, Lana e Itinerareo Scultoreo di Lana Partecipanti: * LanaArt, Erika Inger, Wolfgang Wohlfahrt, I * FLUSS, Alien Productions, Andrea Sodomka, Norbert Math, Martin Breindl, Wien, A * Pirosmani, Gocha Gulelauri, Kulturinitiative Tbilisi, Tiflis, GE * Troadkastn - Skulpturenpark Kramsach, Brigitte und Alois Schild, A * WaldKunstzentrum und StadtRäume - Dortmund, Ute Ritschel, D * Kunstwerk Krastal, Sibylle von Halem, A * Dolomiti Contemporanee, Gianluca D’Incà Levis, I * Festival der Regionen in Oberösterreich, Gottfried Hattinger, A * Moderation: Dr. Sabine Gamper Presentazioni: tedesco e italiano Traduzioni: Camilla Martinelli Organizzazione: LanaArt, Erika Inger, Wolfgang Wohlfahrt, in collaborazione con Kunsthalle Hotel Eurocenter Copertina: fotografia di Pertoll Damian Lukas. Scultura Vita di Thaddäus Salcher Grafica: Wolfgang Wohlfahrt ORTSBEZUG ar t e , c u lt ur a e ter r i to r i o Tagung mit Wanderung und Skulpturenpicknick am Südtiroler Skulpturenweg in Lana. Freitag 09.05.2014 17.30 Uhr Vorträge und Präsentationen der Teilnehmer Samstag 10.05.2014 09:00 Uhr Skulpturenpicknick, Wandern am Skulpturenweg Treffpunkt: Kunsthalle Hotel Eurocenter, Industriestrasse1/5, Lana Mittagessen in der Werkbank Lana 17.00 Uhr Begrüßung: Bgm. Dr. Harald Stauder, Diskussion: „Kulturleben im ländlichen Raum“ mit Phillipp Achammer, Landesrat für Kultur, Thomas Plank, SMG Südtirol Torismus, Wolfgang Wohlfahrt, LanaArt, Gottfried Hattinger, Leiter: Festival der Regionen, Österreich. Moderation: Dr. Sabine Gamper 19.00 Uhr Performance: alian productions, Wien Sonntag 11.05.2014 10.00 Uhr Präsentationen 13:00 Uhr Abschluss Ort: Kunsthalle Hotel Eurocenter, Industriestrasse1/5, Lana und Skulpturenweg Lana Referenten: * LanaArt, Erika Inger, Wolfgang Wohlfahrt, I * FLUSS, Alien Productions, Andrea Sodomka, Norbert Math, Martin Breindl, Wien, A * Pirosmani, Gocha Gulelauri, Kulturinitiative Tbilisi, Tiflis, GE * Troadkastn - Skulpturenpark Kramsach, Brigitte und Alois Schild, A * WaldKunstzentrum und StadtRäume - Dortmund, Ute Ritschel, D * Kunstwerk Krastal, Sibylle von Halem, A * Dolomiti Contemporanee, Gianluca D’Incà Levis, I * Festival der Regionen in Oberösterreich, Gottfried Hattinger, A * Moderation: Dr. Sabine Gamper Tagungssprachen: Deutsch, Italienisch Übersetzungen: Camilla Martinelli Organisation: LanaArt, Erika Inger, Wolfgang Wohlfahrt, in Zusammenarbeit mit der Kunsthalle Hotel Eurocenter Umschlag: Foto, Pertoll Damian Lukas. Skulptur Leben, Thaddäus Salcher Grafik: Wolfgang Wohlfahrt LANAART Vorremmo che questo progetto culturale fungesse da impulso costruttivo e consentisse di approfondire le tematiche che riguardano la nostra pertinenza territoriale. Far cultura in ambito territoriale significa rapportarsi alla specificità di quel territorio. "Ortsbezug" è l'occasione per entrare in contatto con organizzazioni simili, per cercare di stabilire una possibile rete culturale. I principali interlocutori della nostra iniziativa sono i comuni dell'Alto Adige, i loro sindaci, gli operatori e le organizzazioni culturali, le persone che si occupano di creatività e cultura, i curatori, gli interessati e i turisti. Lana Art è un'associazione no profit fondata nel gennaio del 2001 che si occupa di sviluppare iniziative culturali in un ambito territoriale decentralizzato. Organizza il "Sentiero delle Sculture di Lana", cura il concept del percorso e la partecipazione degli artisti. Attraverso la realizzazione di vari progetti, LanaArt vuole rendere la scultura contemporanea sempre più presente negli spazi condivisi ed individuare nuove possibilità d'installazione per le opere d'arte negli spazi pubblici. Con poche risorse e finanziamenti spesso incerti, ma con molta dedizione ed entusiasmo, LanaArt è diventata parte integrante del mondo culturale altoatesino e in questo senso cerca di dare il proprio contributo allo sviluppo regionale. Ha dato vita a un sentiero delle sculture in cui sono presenti 33 opere d'arte, dove ogni anno viene organizzato un pic-nic e una passeggiata guidata con performance e altri eventi. Si tengono inoltre specifiche esposizioni, come quella dedicata alla lavorazione artistica della pietra. Alcune tra le sculture sono state acquistate dal Comune di Lana e sono ora esposte come opere permanenti. Due anni fa abbiamo esteso il concetto del percorso al tema del "suono" ed è nato il progetto "Spazierklang" ("Il suono del cammino"). È nato così un concerto con sculture sonore realizzato in collaborazione con compositori, musicisti e artisti. La performance è parte integrante dei nostri progetti sulla scultura e in occasione di esposizioni temporanee ha portato a Lana i lavori di numerosi artisti internazionali. Con il simposio "Ortsbezug", l'associazione LanaArt vuole connettere l'ambito territoriale locale alla realtà artistico-culturale europea, invitando varie organizzazioni affini a riferire sul loro lavoro e a discutere sul tema della realizzazione di iniziative artistiche significative in contesti territoriali decentralizzati. Erika Inger und Wolfgang Wohlfahrt Anno Sieberts, Wege, 2003 Wil-ma Kammerer, Fenster, 2000 LANAART Wir möchten konstruktive Impulse mit aktuellen Kulturprojekten setzen und auf unsere lokalen Themen Bezug nehmen. Kultur im ländlichen Raum bedeutet unter anderem Ortsbezüge herstellen, aber wir wollen mit unserer Initiative auch Kontakte zu anderen Kulturinitiativen knüpfen, die ähnliche ländliche Anforderungen haben und wenn möglich ein Netzwerk gründen. Zielgruppe unserer Initiative Ortsbezug sind alle Gemeinden Südtirols, deren Bürgermeister und Kulturreferenten, Kulturinitiativen, kreativ tätige Menschen, Kuratoren, Menschen die Kulturarbeit leisten, Interessierte und Gäste. LanaArt ist im Jänner 2001 als gemeinnütziger Verein gegründet worden und bemüht sich abseits vom Zentrum Kulturarbeit zu leisten. Die Tätigkeit von LanaArt ist die Organisation des Skulpturenwanderweges in Lana. Der Verein realisiert das Konzept und betreut die Künstler und Künstlerinnen. LanaArt möchte mit der Verwirklichung künstlerischer Projekte, neue Möglichkeiten für Kunst im öffentlichen Raum erkunden und zeitgenössische Skulptur der Öffentlichkeit zugänglich machen. Mit äußerst geringen und meist unsicheren Fördermitteln, aber dafür mit viel Einsatz und Enthusiasmus, ist LanaArt ein fixer Bestandteil der Südtiroler Kulturarbeit geworden und versucht seinen Beitrag zur regionalen Kulturentwicklung zu leisten. Inzwischen ist ein acht Kilometer langer Skulpturenweg mit 33 Kunstwerken entstanden. Jährlich organisieren wir ein Skulpturenpicknick, das ist eine geführte Wanderung mit Performances. Es wurden weitere Veranstaltungen , sowie eine Ausstellung mit dem Schwerpunkt Stein realisiert. Einige dieser Skulpturen wurden von der Gemeinde angekauft und haben hier im Ortszentrum einen fixen Standort gefunden. Vor zwei Jahren haben wir begonnen das Skulpturenkonzept mit Sound zu erweitern und so ist das Projekt Spazierklang entstanden. Höhepunkt der Veranstaltung war ein Konzert mit Klangskulpturen in Zusammenarbeit mit einem Komponisten, Musikern und Künstlern. Auch die Performance war von Anfang an ein fixer Bestandteil unseres Skulpturenprojektes, und hat zahlreiche internationale Künstler mit ihren temporären künstlerischen Werken nach Lana gebracht. Mit der Tagung und dem Symposion Ortsbezug, versucht der Verein LanaArt erneut regionale Kulturbezüge in europäischen Kunstkontexten herzustellen und lädt Initiativen ein, in Lana über ihre Arbeit zu berichten und zu diskutieren. Erika Inger und Wolfgang Wohlfahrt Daniela Chinellato, Il cielo in terra, 2010 Hanno Metzler, Steg, 2000 Del significato dell‘arte nello spazio pubblico Il codice del passato L‘Alto Adige è un paese straordinariamente ricco di monumenti artistici. Tra questi non solo numerose chiese, con i loro affreschi, statue e altari. In ambito potremmo dire „profano“ sono presenti castelli, manieri, centri storici; una certa sensibilità del costruire che appartiene alla cultura contadina trova riscontro in una lunga tradizione del fare artistico. Ogni epoca ha saputo individuare un significativo modo di esprimersi. Ogni periodo della storia ci ha lasciato codici precisi. Da oltre un secolo i monumenti storico-artistici assegnano al nostro territorio un profilo del tutto particolare. E la loro presenza rappresenta una delle grandi conquiste di chi ci ha preceduto, di chi ha avuto il potere e il desiderio di creare o commissionare qualcosa che si ponesse oltre all‘esigenza del pane, alle preoccupazioni più immediate e primarie della vita quotidiana. Con i monumenti i nostri avi ci hanno tramandato le loro vite, le loro trascendenze, i valori di un tempo. Il linguaggio dell‘arte Dalla storia sappiamo che ciò non è avvenuto sempre e necessariamente in periodi di prosperità. I ricchi e i potenti hanno sempre rivestito il ruolo di patroni e mecenati. Altrettanto importanti in qualità di committenti sono state le collettività comunali e cittadine. L‘arte era questione di tutti. Così è stato per molti secoli. Sorprende allora riscontrare, che l‘arte conduce oggi in Alto Adige un‘esistenza alquanto modesta, rispetto al passato. E questo perchè? Le persone non hanno mai avuto accesso all‘istruzione come nel XX e il XXI secolo. Eppure tra qualche anno le generazioni future stenteranno a ricordare chi siamo stati. Perché gli lasceremo pochissimi „monumenti storici“, poche testimonianze che parlino il nostro distintivo e unico linguaggio dell‘arte. L‘arte non accetta ordini Ogni anno il paese investe circa 150 milioni di euro in edifici pubblici. A questi si aggiungono i numeri dell’edilizia privata. Quanto, o meglio, quanto poco viene investito in arte? Le più grandi opere d‘arte che troviamo negli spazi pubblici (e pressoché le sole) sono i graffiti abusivi realizzati dagli adolescenti! Perlomeno sono un segno di speranza. In questa situazione sarebbe il caso di pensare a nuove forme di sensibilizzazione per l‘arte. Dal punto di vista del settore pubblico, della provincia, dei comuni, delle banche o degli investitori privati, come potremmo contribuire a conferire espressione ai vari spazi pubblici un‘espressione che possa rappresentare i codici del nostro tempo? Quali sono le linee guida da seguire? Non si tratta essenzialmente di legiferare a riguardo. L‘arte non accetta ordini. Cambiamenti climatici La creazione artistica potrebbe d‘altra parte esser favorita anche da un certo „clima“, oltre che concepita come un fine collettivo da perseguire, per permettere a quante più persone possibili di partecipare all‘arte e alla cultura. Rappresenta un‘opportunità che potrebbe anche condurre la nostra società a realizzare profitti a breve termine. O più precisamente, potrebbe suscitare una riflessione, conscia o inconscia, sul significato del profitto in sé. Il presupposto di ciò risiederebbe in una chiara consapevolezza da parte di coloro che detengono il potere decisionale del fatto che in 100 anni di esistenza dovrebbe rimanere ben altro di noi che strade e parcheggi. Di tanto in tanto lungo le passeggiate in Alto Adige si scorgono dei curiosi cumuli di pietra. Queste sorte di monumenti, detti da noi „stuanerne Mandlen“, contraddistinguono solitamente una località speciale. Un luogo dove ci si ferma. Un posto dal quale potersi orientare. Quel che è certo, à che di questi „stuanerne Mandlen“ (intesi anche in senso femminile) ne abbiamo bisogno oggi, più che mai. Christoph Gufler LANAART Vom Stellenwert der Kunst im öffentlichen Raum Der Code der Vergangenheit Südtirol ist ein Land, das mit Kunstdenkmälern überdurchschnittlich gesegnet ist. Dazu zählen nicht nur die zahllosen Kirchen mit ihren Wandgemälden, Altären und Statuen. Auch im profanen Bereich stellen Burgen und Ansitze, historische Ortszentren und eine im internationalen Vergleich hochwertige bäuerliche Baukultur lebendige Zeugnisse einer langen Tradition im Bauund Kunstschaffen dar. Jede Epoche hat darin den ihr entsprechenden Ausdruck gefunden. Jede Zeit hat uns sozusagen ihren Code hinterlassen. Alle diese Bau- und Kunstdenkmäler aus über einem Jahrtausend verleihen unserem Land ein unverwechselbares Profil. Es stellt eine der großen Leistungen unserer Vorfahren dar, dass sie über die Mühen des Alltags hinaus noch die Kraft und die Lust entwickelt haben, etwas zu schaffen und in Auftrag zu geben, was mehr war als die Sorge um das tägliche Brot. Sie haben damit ihr Lebensgefühl, ihre Transzendenz und ihre Wertvorstellungen definiert und für künftige Geschlechter tradiert. Die Sprache der Kunst Wir wissen aus der Geschichte, dass dies sehr oft nicht vor dem Hintergrund behäbigen Wohlstandes geschehen ist. Sicherlich waren es die Reichen und Privilegierten, die auch bei uns in allen Epochen als Mäzene eine Vorreiterrolle spielten. Genau so wichtig als Auftraggeber waren aber auch die dörflichen und städtischen Kollektive. Kunst war ihnen allen ein Anliegen. So war es durch viele Jahrhunderte. Umso mehr erstaunt es, dass die Kunst zumal jene im öffentlichen Raum im heutigen Südtirol ein vergleichsweise sehr bescheidenes Dasein fristet. Woran liegt das? Noch nie waren Reichtum und Wohlstand so weit verbreitet wie in der Gegenwart. Nie zuvor hatten die Menschen einen auch nur annähernd so guten Zugang zu Bildung wie im 20. und 21. Jahrhundert. Und trotzdem werden sich unsere Nachkommen in einigen Generationen schwer tun zu erkennen, wer wir waren. Weil wir ihnen nur wenige „Denkmäler“ hinterlassen, die in der einzigen, die Zeit überdauernden Sprache der Kunst für uns Zeugnis ablegen. Kunst lässt sich nicht verordnen Jedes Jahr realisiert das Land um rund 150 Millionen Euro öffentliche Bauten. Dazu kommt noch ein Mehrfaches an halböffentlicher und privater Bautätigkeit. Wieviel, oder besser gesagt, wie wenig davon wird in Kunst investiert? Die größten (und fast einzigen) Wandgemälde im öffentlichen Raum sind die Graffitis von Halbwüchsigen! Die stärkste (und fast einzige) Botschaft, die uns die Plätze und Straßen Südtirols vermitteln, ist jene der Verkehrszeichen und Werbeflächen. Vor diesem Hintergrund lohnt es sich über andere und neue Formen der Kunstförderung nachzudenken. Wie können wir als öffentliche Hand, als Land und Gemeinden, als Körperschaften, Bankinstitute oder private Investoren dazu beitragen, dem weitgehen kunstfreien öffentlichen Raum in Südtirol einen Ausdruck zu verleihen, der die charakteristischen Ziffren unserer Zeit überliefert? Welche Weichen müssen dazu gestellt werden? Dabei wird es in erster Linie nicht darum gehen gesetzgeberisch tätig zu werden. Kunst lässt sich nicht verordnen. Klimaveränderungen Wohl aber kann ein Klima geschaffen werden, das die Entstehung von Kunst fördert. Weil es als Auftrag wahrgenommen wird, möglichst vielen Menschen die Teilhabe an Kunst und Kultur zu ermöglichen. Was wiederum eine der zu nutzenden Chancen darstellt, die verhängnisvolle Fixierung unserer Gesellschaft auf kurzfristigen Profit zu lockern. Oder genauer gesagt, die dazu beiträgt, einen bewussten oder auch unbewussten Denkprozess darüber auszulösen, was Profit ist. Voraussetzung dafür ist ein Bewusstsein bei den Entscheidungsträgern, dass von uns in 100 Jahren etwas mehr übrig bleiben sollte, als Straßen und Parkplätze. Auf Wanderungen trifft man manchmal auf merkwürdige Anhäufungen von Steinen. Diese bei uns als „stuanerne Mandlen“ bezeichneten „Denkmäler“ markieren einen besonderen Ort. Einen Ort, wo man stehen bleibt. Einen Ort, von dem aus man sich orientieren kann. Wer wollte bestreiten, dass wir solcher „stuanernen Mandler“ (gerne auch „Weibelen“) heutzutage mehr denn ja bedürfen. Christoph Gufler LANAART WA L D K U N S T Centro Internazionale Arte nella Foresta „Il Waldkunst combina le forze creative della foresta e quelle degli artisti“ Dal 2002, a cadenza biennale e con temi ogni volta diversi, si svolge in collaborazione con il Dipartimento Foreste della Città di Darmstadt l‘Internationale Waldkunstpfad (Sentiero internazionale dell‘arte nella foresta). Il percorso si estende dal distretto forestale di Darmstadt per 2,6 km, da Böllenfalltor a Ludwigshöhe, passando per Goethefelsen, Goetheteich e Ludwigshöhturm. Il Waldkunst espone opere d‘arte ecosostenibili negli spazi aperti. Le installazioni e le performance proposte sono essenzialmente site-specific e legate a un‘idea di arte processuale. L‘associazione Internationale Waldkunst ha sviluppato dei progetti pedagogici speciali dedicati ad adulti e a bambini. Nel 2009 a Darmstadt è stato inaugurato l‘Internationale Waldkunst Zentrum (IWZ). Il centro comprende una galleria, uno spazio espositivo libero con 15 installazioni, un archivio, un atelier per artisti e propone regolarmente servizi educativi per bambini. L‘associazione ha organizzato 9 progetti internazionali e 4 conferenze che hanno avuto luogo a Darmstadt (Germania), Wisconsin (USA) e Mount Lushan (Cina). Sino ad oggi sono state esposte 130 opere d‘arte di 115 artisti provenienti da 30 diversi paesi. Il Waldkunstpfad di Darmstadt ospita al momento 29 opere disposte su un sentiero lungo 2,9 km. Il percorso intitolato “Poetic Forest”, a Mount Lushan comprende 18 opere disposte lungo un percorso di 1,8 km. I progetti del Waldkunst si rivolgono ai visitatori di tutte le età. Si può osservare direttamente il lavoro degli artisti ed entrare direttamente in contatto con loro in occasione di un simposio della durata di tre settimane. Nel periodo della Biennale si contano circa 20.000 visitatori. Complessivamente in tutto l‘anno se ne contano 100.000. Nel 2012, in occasione dell‘apertura di 7 settimane, l‘associazione Internationale Waldkunst ha condotto ben 110 visite guidate. I temi del sentiero di Waldkunst spaziano dall‘arte alla scienza, dalla sostenibilità al sapere legato all‘ambiente forestale, alla ricerca in campo artistico e performativo. Tra i progetti realizzati: Recherche (2002), Laboratorium (2004), Spedizioni (2006), Libertà e luogo selvaggio (2008), Circuito e sistema (2010), Realtà e romanticismo (2012), Biotopo artistico (previsto per il 2014). Ute Ritschel Gartenzimmer mit Aussicht von Joan Backes, 2013 Chaiselongue von Massimo De Giovanni, 2008 Internationales Waldkunst Zentrum WALDKUNST “Waldkunst verbindet die kreativen Kräfte des Waldes und der Künstler“ Seit 2002 findet der Internationale Waldkunstpfad in Zusammenarbeit mit dem Forstamt Darmstadt, im Abstand von 2 Jahren mit wechselnden Themen statt. Er erstreckt sich im Darmstädter Forstrevier auf 2,6 km vom Böllenfalltor bis zur Ludwigshöhe, vorbei an Goethefelsen, Goetheteich und Ludwigshöhturm. Waldkunst gestaltet nachhaltige Kunstwerke in der freien Natur. Die Installationen und Performances sind orts-spezifisch und prozessorientiert. Der Verein für Internationale Waldkunst hat eine spezielle Waldkunstpädagogik für Erwachsene und Kinder entwickelt. 2009 wurde das Internationale Waldkunst Zentrum (IWZ) in Darmstadt eröffnet, dort gibt es eine Galerie, einen Ausstellungsbereich im Freien mit 15 Installationen, ein Künstlerarchiv, Kinderprogramme und ein Gästehaus für Künstler. Der Verein hat 9 Internationale Waldkunst Projekte und 4 Konferenzen in Darmstadt (Germany), Wisconsin (USA) und Mount Lushan (China) organisiert. Bisher haben ca. 115 Künstler aus ca. 30 Ländern 130 Kunstwerke gestaltet. Der Waldkunstpfad in Darmstadt hat momentan 29 Kunstwerke auf 2,6 km. „Poetic Forest“ in Mount Lushan präsentiert 18 Kunstwerke auf 1,8 km. Forest Art Wisconsin bestand aus 28 Kunstwerke, davon sind 3 auf dem 2 km Pfad erhalten. Die Waldkunstprojekte beziehen Besucher aller Altersgruppen direkt ein. Sie können die Arbeitsprozesse der Künstler beobachten und während des 3-wöchigen Symposiums mit ihnen in Kontakt treten. Während der Öffnungszeiten der Biennale kommen ca. 20.000 Besucher. Im Laufe eines Jahres werden 100.000 Besucher gezählt. In 2012 hat der Verein für Internationale Waldkunst 110 Führungen während der 7-wöchigen Öffnungszeit durchgeführt. Die Themen der Waldkunstpfade bewegen sich zwischen Wissenschaft und Kunst, Nachhaltigkeit und Forstwissen, künstlerischer Feldforschung und performativer Aktion z.B. Recherche (2002), Laboratorium (2004), Expeditionen (2006), Freiheit und Wildnis (2008), Kreisläufe und Systeme (2010), Realität und Romantik (2012) und Kunst Biotope (geplant für 2014). Ute Ritschel Waldkunstdorf von Moritz Dornauf, 2013 Pilzbaum von Ping Qiu, Entstehung 2010 FLUSS Strategie in ambito territoriale FLUSS, Iniziativa della Bassa Austria per la fotografia e l‘arte mediale, presenta, approfondisce e ricerca da oltre 20 anni sui significati e le modalità che concernono il mezzo fotografico, negli ultimi anni considerando altresì lo sviluppo dei nuovi media. Grazie all‘organizzazione di mostre, presentazioni, workshop, oltre che allo svolgimento delle „Weinviertler Fotowochen“, settimane dedicate alla fotografia che si tengono ogni anno in estate presso Castel Wolkersdorf a Weinviertel, così come grazie a collaborazioni con istituzioni partner europee e presentazioni a festival internazionali, il lavoro di FLUSS è diventato noto ben oltre i confini autriaci. Dal 2004 FLUSS presenta ogni anno iniziative culturali di carattere internazionale, che si collocano, così come lo stesso spirito di FLUSS, in una prospettiva che va oltre la „cultura tradizionale“ e si scontra con la realtà sociale „regionale“ che appartiene ai contesti decentralizzati. Dato che le istituzioni culturali che si trovano nelle città sono occupate a confrontasi con altre problematiche e a porsi piuttosto questioni di tipo identitario, il confronto e la riflessione rispetto a queste tematiche risulta parte integrante dei progetti in corso al di fuori delle cosiddette „metropoli dell‘arte“. Attraverso l‘iniziativa „Strategie in ambito territoriale“ vogliamo stimolare la discussione e lo scambio di esperienze con realtà che da molti anni operano in senso e contesto territoriale. Dal 2001 il programma artistico è a cura di alien productions: Andrea Sodomka, Martin Breindl, Norbert Math Schloss Wolkersdorf im Weinviertel, Sitz von FLUSS Foto: Michael Michlmayr Die beteiligten Initiativen und Partner sind bisher: K.U.L.M. (A), LIQUID MUSIC (A), Stazione di Topolò / Postaja Topolove (I), UMAS, United Media Arts (Canada), die HASENA (CH), HIDDEN MUSEUM (A), FLUSS (A). FLUSS Strategien im ländlichen Raum FLUSS - Niederösterreichische Initiative für Foto- und Medienkunst - präsentiert, erforscht und hinterfragt seit über 20 Jahren die vielfältigen Bedeutungen und Beziehungen des künstlerischen Mediums Fotografie, in den letzten Jahren auch verstärkt unter Einbeziehung der Neuen Medien. Durch Ausstellungen, Vorträge, Workshops und nicht zuletzt durch die jährlich im Sommer stattfindenden„Weinviertler Fotowochen“ im Schloss Wolkersdorf im Weinviertel, durch zahlreiche Kooperationsprojekte mit europäischen Partnerorganisationen und mit Präsentationen auf internationalen Festivals hat sich FLUSS einen Namen geschaffen, der weit über die Grenzen des Landes hinausreicht. Seit 2004 stellt FLUSS jährlich internationale Kunstinitiativen vor, die sich – wie FLUSS – abseits der sogenannten „volkstümlichen Kultur“ und doch in Auseinandersetzung mit der gesellschaftlichen Realität des „Regionalen“ im ländlichen Raum positionieren. Da sie mit anderen Problematiken und Identitätsfindungen zu kämpfen haben als Kunstinstitutionen, die in Städten angesiedelt sind, ist die Beschäftigung mit ihren Konzepten und Strukturen ein wesentlicher Bestandteil der Positionierung von aktuellen Projekten außerhalb der sogenannten „Kunstmetropolen“. Unter dem Titel “Strategien im ländlichen Raum” regen wir Diskussionen und Erfahrungsaustausch mit jenen Initiativen an, die sich seit vielen Jahren in solchen Umgebungen behaupten. Das künstlerische Programm wird seit 2001 von alien productions, Andrea Sodomka, Martin Breindl, Norbert Math kuratiert. Perpetuum Mobile | Airwaves Installation, 2011 von alien productions Installation im öffentlichen Raum. Acht computergesteuerte Haarföhne auf Aluminiumstangen, einem Windpark von acht Windstromgeneratoren gegenüber stehend. Viertelfestival Nö- Industrieviertel 2011, Prellenkirchen, A Foto: Sabine Maier (Gast) Gewerbe ein Projekt der Hasena im Rahmen von Strategien im ländlichen Raum Schloss Wolkersdorf, A Grafik: Andrea Sodomka Gastgewerbe-abendessen-04-06 Foto: Norbert Math Bearbeitung: Andrea Sodomka Gastgewerbe - who-is-who-01-06-abendessen F E S T I VA L D E R R E G I O N E N Il Festival der Regionen (Festival delle Regioni), esplora e occupa a cadenza biennale un luogo o una regione dell‘Alta Austria. Distante dagli agglomerati urbani e dai grandi centri culturali, realizza e propone un programma di arte e cultura contemporanea che viene offerto agli abitanti del luogo così come a un vasto pubblico curiosi. Al di là della partecipazione regionale, interregionale e internazionale degli artisti, il festival prevede collaborazioni con le associazioni, istituzioni e realtà locali, ciò per integrare quanto più possibile l‘iniziativa alla realtà territoriale in cui va ad inscriversi e per lasciare in essa quante più tracce positive possibili. Oltre a promuovere e sostenere iniziative regionali in ambito culturale, il festival ha tra i suoi obiettivi principali la sensibilizzazione nei confronti degli sviluppi artistici più attuali, così come di temi quali la mediazione, il dialogo aperto e la connessione tra cultura materiale e arte. Ad esser celebrata è soprattutto una grande festa dedicata alle arti, in occasione della quale chi partecipa condivide contenuti, materie artistiche, humor e il senso di convivenza culturale. Coniugando arte e vita quotidiana, i progetti del festival coinvolgono l‘ambiente e la popolazione nella messa in discussione di temi sociali, politici e artistici. Le attività e le forme culturali della contemporaneità vengono connesse alle storie, i problemi e le peculiarità locali. Il Festival der Regionen propone progetti realizzati appositamente per l‘occasione o pensati specificamente in relazione al territorio, ciò da una prospettiva che tiene conto in senso internazionale di questioni che riguardano l‘ambito artistico, culturale, della scienza e delle pratiche sociali, così come delle connessioni tra cultura del quotidiano e cooperazione interdisciplinare. Gottfried Hattinger Il Festival der Regionen è sostenuto dalla Regione dell‘Alta Austria, dal Ministero per la Scuola, l‘Arte e la Cultura e dalla Città di Linz. L‘edizione 2015 sarà sostenuta anche dal Comune di Ebensee. Festival der Regionen 2013 Eferding, OÖ F E S T I VA L D E R R E G I O N E N Das Festival der Regionen erkundet und erobert alle zwei Jahre eine Region oder einen Ort in Oberösterreich. Abseits städtischer Ballungsräume und kultureller Zentren wird ein Programm mit zeitgenössischer Kunst und Kultur als Angebot für die Bewohnerinnen und Bewohner und für ein breites, neugieriges Publikum gestaltet und vermittelt. Neben regionaler, überregionaler und internationaler Beteiligung von Kunstschaffenden werden Kooperationen mit lokalen Vereinen, Institutionen und einzelnen guten Kräften angestrebt, um das Festival im Ort zu verankern und möglichst deutliche Spuren zu hinterlassen. Neben der Stärkung und Förderung regionaler Initiativen im Feld der Kulturarbeit gehört die Sensibilisierung für aktuelle künstlerische Entwicklungen zu den Zielen des Festivals; mit den Aspekten der Vermittlung, des offenen Dialoges und der Verbindung von Alltagskultur und Kunst. Vor allem aber soll ein großes Fest der Künste gefeiert werden, bei dem die Komponenten inhaltliche Schärfe, künstlerische Substanz, Humor und kulturelles Zusammenleben eine Liaison eingehen. An der Nahtstelle von Kunst und Alltagsleben beziehen die Projekte des Festivals die jeweiligen Lebensräume und ihre Bevölkerung in die Auseinandersetzung mit gesellschaftlichen, politischen und künstlerischen Fragestellungen ein. Zeitgenössische Kulturarbeit und Kunstformen werden mit lokalen Geschichten, Problemstellungen und Eigenheiten verbunden. Das Festival der Regionen präsentiert ausschließlich eigens für das Festival produzierte oder in der Schwerpunktregion entstandene Projekte und orientiert sich international an einem zeitgenössischen Kulturbegriff, der Kunst, Wissenschaft und soziale Praktiken ebenso umfasst, wie Verknüpfungen zu Alltagskultur und interdisziplinärer Zusammenarbeit. Gottfried Hattinger Das Festival der Regionen wird gefördert vom Land Oberösterreich, dem Bundesministerium für Unterricht, Kunst und Kultur, und von der Stadt Linz. Das Festival der Regionen wird außerdem unterstützt von der Marktgemeinde Ebensee, wo es 2015 stattfinden wird. Inaugurazione: Festival der Regionen, 2013 Eferding KU N S T W E R K K R A S TA L Dalla sua fondazione nel 1967, l‘associazione no-profit [kunstwerk] Krastal (opera d‘arte Krastal), si occupa principalmente di scultura, arti visive, musica e letteratura. Il Simposio Internazionale di Scultura che ha luogo ogni anno a Krastal di Villach, è un appuntamento importante, una costante per il settore culturale austriaco, ed ha come tema principe quello della scultura in pietra. Artisti e artiste provenienti da tutto il mondo lavorano insieme sul posto presso una cava di marmo, realizzando grandi sculture. In questo periodo vivono e soggiornano insieme nella vicina „casa degli scultori“, cucinano e festeggiano, scambiandosi punti di vista e prospettive che riguardano l‘arte, la scultura e nello specifico, la scultura in pietra. Quello di [kunstwerk] Krastal è uno dei più famosi simposi del mondo dedicati alla scultura, un simposio che si svolge con continuità da molti anni e che si è affermato come appuntamento fondamentale per la scultura in pietra contemporanea. L‘incontro ha generato risultati fruttuosi non solo per quanto concerne tale ambito, ma anche rispetto a campi artistici quali musica, performance, fotografia, pittura, letteratura, portando talvolta a stabilire legami inaspettati. Da marzo ad ottobre presso la „casa degli scultori“ si tengono mostre ed eventi che riguardano molte forme di espressione dell‘arte contemporanea. Il nostro programma viene concepito anno per anno e coinvolge ogni volta team diversi. Dal 2010 [kunstwerk] Krastal coordina un programma strutturato e incentrato du tre argomenti: in GIUGNO si tiene il progetto aperto „Project - artists in residence“ con azioni innovative e interdisciplinari, a LUGLIO si tiene il Simposio Internazionale, che raccoglie impulsi anche al di là della scultura in pietra, in AGOSTO si tiene la personale di un artista di [kunstwerk] Krastal. Sibylle von Halem Insieme di sculture dal 46. Simposio Internazionale di Scultura Krastal In giro insieme, 2013 Curatrice: Erika Inger KU N S T W E R K K R A S TA L Der gemeinnützige Verein [kunstwerk] krastal ist seit seiner Gründung im Jahre 1967, vor allem im Bereich Bildhauerei, sowie Bildende Kunst, Musik und Literatur tätig. Das alljährlich stattfindende internationale Bildhauersymposion im Krastal bei Villach, ist für Österreich eine wichtige Kulturadresse und eine international anerkannte Konstante im Kulturbetrieb, mit dem Schwerpunkt Steinskulpturen. KünstlerInnen aus aller Welt arbeiten gemeinsam im Marmorsteinbruch an großen Skulpturen, leben miteinander im eigenen, in der Nähe erbauten Bildhauerhaus, kochen und feiern zusammen und tauschen sich über Themen der Kunst, der Steinbildhauerei und der Skulptur aus. Das [kunstwerk] krastal ist eines der renommiertesten Bildhauersymposien weltweit, es ist auch das Symposien mit der längsten Kontinuität und hat sich als Schlüsselstelle für die zeitgenössische Steinskulptur etabliert. Nicht nur in der Bildhauerei, auch in anderen Bereichen der Kunst, wie Musik, Performance, Fotografie, Malerei, Literatur, haben hier zu fruchtbaren und oft unerwarteten Verbindungen geführt. Von Mai bis Oktober finden im Bildhauerhaus Ausstellungen und andere Veranstaltungen statt, die ein breites Spektrum der zeitgenössischen Kunst abdecken. Unser Programm wird von Jahr zu Jahr neu konzipiert und von unterschiedlichen Teams durchgeführt. Seit 2010 koordiniert das [kunstwerk] Krastal ein strukturiertes Programm mit drei Schwerpunkten: im JUNI das offen gestaltete „Projekt - artists in residence“ mit innovativen und interdisziplinären Aktionen, im JULI das Internationale Symposion - das sich auch anderen Impulsen jenseits der Steinbildhauerei widmen kann und im AUGUST die Personalausstellung eines Künstlers des [kunstwerk] Krastals. Sibylle von Halem Gemeinsam unterwegs Skulpturenensemble des 46. Int. Bildhauersymposions Krastal, 2013 Künstlerische Leitung: Erika Inger Sound of Sculpture, Klangräume 2013: Installation / Installazione Karen Schlimp, Pianopyramide DOLOM ITI CO NTEM P O R AN E E (D C) Dolomiti Contemporanee (DC) è un progetto sorto alla fine del 2011 in Veneto, ideato e curato da Gianluca D'Incà Levis. Il progetto opera a partire dal contesto delle Dolomiti-Unesco attraverso l'arte contemporanea, portandola a contatto con esso. L'attitudine generale è tesa a contrastare le pratiche culturali stereotipe connesse a questa regione (territoriale e culturale), per produrre un'attività intellettuale rinnovativa, che si esplica in particolare attraverso le arti visive. Tale attività viene proposta all'interno di siti abbandonati, che vengono recuperati e riavviati. Grandi fabbriche chiuse da anni o decenni; complessi d'archeologia industriale; oppure manufatti civili particolarmente significativi; è su questo genere di strutture, oggetti inerti dal grande potenziale inespresso, collocati all'interno del contesto naturale delle Dolomiti, che si opera. I siti, chiusi e sfitti, vengono dapprima individuati. Quindi, si opera alla loro “riesumazione”. Quasi 200 i soggetti, pubblici e privati, culturali, economici, e legati all'ambiente che hanno sin qui sostenuto il progetto. Grazie a questa architettura di rete, e pur operando con budget inadeguati, si riesce effettivamente a riaccendere le fabbriche. All'interno di queste, vengono realizzate Residenze d'artista. Il sito morto riprende in tal modo vita. Per alcuni mesi, nel corso della stagione estiva, gli spazi industriali immoti vengono utilizzati come spazi espositivi ed in tal modo rifunzionalizzati. Decine di artisti e cutatori indipendenti vengono invitati a vivere in questo luogo nuovo, e ad utilizzarlo come base per un cantiere culturale inedito e sperimentale. Molte delle opere vengono realizzate all'interno di queste cittadelle: ciò è possibile grazie alla collaborazione dei partner, che mettono a disposizione materiali di ogni genere, supporti alle lavorazioni, logistiche, attraverso cui riescono a produrre i lavori degli artisti. Attraverso queste opere (oltre 200 nei prime tre anni di attività), si realizza una sorta di nuovo atlante delle Dolomiti, un album di immagini inedite, antistereotipe, contemporanee appunto, di questo ambiente unico (e spesso scempiato dal clichè). Gli artisti selezionati sono tutti giovani e ben noti nel panorama nazionale o internazionale. Quando, dopo l'intensa stagione estiva, abbandoniamo i siti, ecco che gli spazi vengono riaffittati. Ciò dimostra che l'arte (coadiuvata da una buona comunicazione), è in grado di fornire impulsi concreti, perfino economici, al territorio. L'arte e la cultura, se declinate all'interno di progetti capaci di dotarsi di un'architettura di sistema funzionale, di una strategia e di obiettivi concreti, cessano di essere pratiche decorative, e concorrono allo sviluppo e alla valorizzazione dei potenziali. Tra i siti già riavviati, ricordiamo l'ex polo chimico di Sass Muss, nel 2011; la fabbrica di occhiali ex-Visibilia (entrambi nelle Dolomiti bellunesi), nel 2012; l'Ex scuola elementare di Casso, (Dolomiti friulane), chiusa 50 anni fa dalla Tragedia del Vajont ed oggi sede permanente di Dolomiti Contemporanee, con il Nuovo Spazio espositivo di Casso. Gianluca D‘Incà Levis Uno degli edifici del Complesso di Sass Muss foto Giacomo de DonaÌe 2012 Dolomiti Contemporanee, Una fabbrica recuperata dall‘art foto A. Montresor 2011 DOLOM ITI CO NTEM P O R AN E E (D C) Dolomiti Contemporanee (DC) ist ein Projekt das Ende 2011 im Veneto von Gianluca D‘Incà Levis entwickelt und kuratiert wurde. Ausgehend vom Kontext des UNESCO Dolomiten Welterbes, stellt das Projekt eine Brücke zur zeitgenössischen Kunst her. Die Grundhaltung kontrastiert Stereotypen lokaler, kultureller Gewohnheiten, um eine geistige Erneuerung mit den Mitteln der bildenden Kunst zu initiieren. Der Vorschlag war, aufgelassene Fabrikstandorte zu reaktivieren und große, seit Jahrzehnten geschlossene Manufakturen und historisch wertvolle Industriekomplexe wiederzubeleben, sowie die unausgeschöpften Potenziale signifikanter Infrastrukturen innerhalb des grandiosen Naturpanoramas der Dolomiten einer zivilen Nachnutzung zuzuführen. Die geschlossenen und geöffneten Standorte wurden zunächst identifiziert. Jetzt wird an ihrer „Exhumierung“ gearbeitet. Fast 200 öffentliche und private Betroffene aus Kultur, Wirtschaft und Umwelt, haben das Projekt bisher unterstützt. Dank dieses Netzwerkes konnte der Betrieb einer Fabrik, trotz unzureichenden Budgets, wieder aufgenommen werden. Mit Künstler-Residenzen kam der einst tote Ort wieder zum Leben. Für einige Monate in der Sommersaison werden die industriellen Leerflächen als Ausstellungsräume reaktiviert. Dutzende KünstlerInnen und unabhängige KuratorInnen wurden eingeladen an diesem neu etablierten Orten zu leben und sie als Basis für eine experimentelle und unverbrauchte Kulturwerkstatt zu nutzen. Zahlreiche Kunstwerke sind innerhalb dieser Zitadellen realisiert worden. Dank der Zusammenarbeit mit Partnern, die Material, Arbeit und Logistik zur Verfügung gestellt haben, konnten die KünstlerInnen ihre Werke realisiern. So sind in den ersten drei Jahren des Betriebs über 200 Arbeiten entstanden und damit ein Atlas der Dolomiten, ein Album noch nicht veröffentlichter Bilder, von zeitgenössischen Anti-Stereotypen dieser einzigartigen Naturlandschaft, die leider nur zu oft durch ihre eigenen Klischees ruiniert worden ist. Die ausgewählten, oft jungen Künstlerinnen und Künstler, sind in der nationalen und internationalen Szene schon bekannt und wenn sie nach einer intensiven Saison diese Orte wieder verlassen, werden die Räume weitervermietet. Das zeigt, wie Kunst, unterstützt von guter Kommunikation in der Lage ist, auch für den Wirtschaftsstandort konkrete Impulse zu setzen. Wenn Kunst- und Kulturkonzepte, im Rahmen von funktionalen Architekturen, konkrete Ziele und Strategien verfolgen, ohne dekorativ zu werden, können sie zur Entwicklung und Verbesserung der Potenziale wesentliche Beiträge leisten. Unter den bereits eröffneten Standorten befinden sich seit 2011, der frühere „Polo chimico di Sass Muss“; Die Augengläserfabrik und die frühere „Visibilia“, beide seit 2012 in den Belluneser Dolomiten, sowie die ehemalige Grundschule in Casso, in den friulischen Dolomiten, die vor 50 Jahren im Zuge der Vajont – Tragödie geschlossen wurde, nun aber mit dem neuen Ausstellungsraum von Casso ein dauerhaftes Zuhause in den Dolomiten gefunden hat. Gianluca D‘Incà Levis DC_Nuovo Spazio di Casso, guardado il Monte Toc, Vajont, foto Archivio DC PARCO DELLE SCULTURE KRAMSACH - TIROLO La genesi del „Parco delle Sculture di Kramsach - Tirolo“ è legata all‘idea e al concetto di un luogo che permetta di fruire un‘esperienza artistica straordinaria, in cui viene a realizzarsi una perfetta simbiosi tra arte e natura. L‘ubicazione speciale del parco, situato tra le rive di un fiume, i piedi di una montagna e la splendida, oltre che simbolica, cornice del cielo, costituisce il panorama territoriale in cui s‘inscrive un nuovo spazio esperienziale per l‘arte contemporanea. Parte dell‘area, estesa per ben 10.000 mq, adibita a spazio temporaneo dove vengono svolte azioni, è una piattaforma dove si sperimentano vari progetti artistici di alta qualità dedicati sempre a tematiche specifiche, come ad esempio arte ed ecologia, bambini e giovani, persone diversamente abili, dialoghi intergenerazionali etc. Nella parte settentrionale del parco delle sculture sono installate in via permanente le grandi sculture in metallo dell‘artista Alois Schild. Attraverso fenomeni come neve, pioggia, ghiaccio e sole, la natura incide ed influenza la situazione espositiva. La fruizione delle opere varia dunque a seconda del giorno, della notte e dei periodi dell‘anno. È così che un‘esperienza artistica precisa, specialistica, temporalmente determinata e connessa col territorio, viene ad alterare le proprie modalità e ad estendersi. SEDE DELL‘ASSOCIAZIONE La Galleria „Kunstforum Troadkastn“ ha sede in un antico granaio (chiamato Troadkastn e risalente a 300 anni fa). Presenta progetti espositivi di arte contemporanea internazionale dedicati ogni anno a temi diversi. Il parco delle sculture „Kramsach-Tirol“ si estende su una superficie di 10.000 mq, presso il „Brandenberger Ache“, in una cornice naturale del tutto singolare. 6.000 mq sono dedicati a mostre temporanee, negli altri 6.000 mq sono invece installate le grandi sculture in metallo di Alois Schild. Le „Werkräume“ sono officine che permettono di lavorare sul posto materiali come il metallo, il legno, la pietra, qui hanno luogo interscambi artistici, progetti site-specific e simposi. Il „Parco dei continenti“ ospita una collezione di grandi sculture realizzate da artisti provenienti da tutti i cinque continenti. Alois und Brigitte Schild Eröffnung / Inaugurazione: Bruno Gironcoli, Aluskulpturen 2008 Walter und Stephan Einberger Marmorskulpturen / Sculture in marmo 2006 SKULP TU RENPARK KR A MSAC H - T I R OL Die Entstehungsgeschichte des „Skulpturenpark Kramsach – Tirol“ beruht auf der Idee und dem Konzept eines außergewöhnlichen Ortes der Kunsterfahrung, der eine authentische Symbiose von Kunst und Natur schafft. Seine spezielle Lage, eingebettet zwischen dem Ufer eines Gebirgsflusses, dem Fuße eines Berges und mit dem Himmel als symbolische Deckenkonstruktion, bildet den örtlichen Rahmen eines neuartigen Erlebnisraumes der Kunst. Außerdem ist ein Teil des 10.000 m² großen Areals ein temporärer Aktionsbereich, der Plattform und Experimentierfeld für hochwertige, spartenübergreifende Projektkunst mit Themenschwerpunkten ist. (z.B. Kunst und Ökologie, Kinder und Jugend, Menschen mit Behinderung, Dialog der Generationen usw.) Im nördlichen Teil des Skulpturenparks sind die Metallgroßplastiken des Tiroler Bildhauers Alois Schild als fixer Sammlungsteil ausgestellt. Die Eingriffsmöglichkeiten der Natur in die Ausstellungssituation durch Schnee, Regen, Eis, Sonne usw. und die mögliche Erfahrbarkeit der Werke zu allen Tages-, Nacht- und Jahreszeiten soll die oft starre, hochspezialisierte, territorial und zeitlich begrenzte Art der Kunsterfahrung öffnen und verändern. EINRICHTUNGEN DES VEREINS „Kunstforum Troadkastn“ Galerie in einem 300 Jahre alten Getreidespeicher (Troadkastn) für internationale zeitgenössische Kunstausstellungen mit wechselnden Themenschwerpunkten. „Skulpturenpark Kramsach-Tirol“ 10.000 m² grosses Ausstellungsareal an der „Brandenberger Ache“ in einzigartiger Naturkulisse. Davon sind 6.000 m² für zeitlich begrenzte Wechselausstellungen und 6.000 m² für den Dauerausstellungsbereich der Metallskulpturen von Alois Schild. „Werkräume“, Werkstätten für Arbeitsmöglichkeiten vor Ort für Metall, Holz, Stein, etc. z.B. Künstleraustausch, ortsbezogene Projekte, Symposien... “Park der Kontinente“ Aufbau einer Sammlung von Grossplastiken in freier Natur von Künstlern der fünf Kontinente. Alois und Brigitte Schild Skulptur / Scultura: Matilde Grau 2009 Eröffnung / Inaugurazione: Franz West 2012 ORGANIZZ A ZIONE GEORGIO -TEDESCA Dal 2006 la società georgio-tedesca si occupa della realizzazione del progetto „Incontro con Pirosmani“. Un gruppo di artisti prevalentemente figurativi, trascorrono 12 giorni in Georgia, per esporre le loro opere con pittori, scultori e fotografi locali presso il Museo storico della città di Tblissi, in Karawanserei. Il contemporanea vengono organizzati alcuni eventi al Goethe-Institut Georgia; letture, rappresentazioni teatrali, serate dedicate al cinema, a cui partecipano poeti, scrittori e registi. Successivamente il gruppo parte alla scoperta della Georgia, per visitare i centri culturali, ammirare il territorio ed incontrare alcuni artisti georgiani. Le mostre sono sempre accompagnate da un catalogo. L‘idea del progetto, ideato da Hans Scheib e Gocha Gulelauri, richiama le parole del grande pittore georgiano Niko Pirosmani: „...lasciateci costruire una grande casa dove poterci incontrare, lasciateci comprare un grande tavolo e un samowar, bere molto tè e parlare d‘arte...“. Obiettivo del progetto è quello da una parte di far conoscere agli artisti tedeschi e internazionali l‘opera di Pirosmani e degli artisti contemporanei georgiani così come di favorire l‘incontro e lo scambio interculturale, d‘altra parte l‘obiettivo è anche quello di far conoscere agli artisti e al pubblico georgiano (che spesso non ha l‘opportunità di viaggiare) le più recenti tendenze europee. Nel 2009 si è tenuta una mostra collettiva di artisti georgiani e tedeschi („Micio - In Europa“). Nel 2011/2012 sono stati organizzati due workshop ad Alvani/Cachezia, in occasione dei quali 10 artisti tedeschi e italiani hanno soggiornato e lavorato sul posto trascorrendovi due settimane („Georgia - alla ricerca del futuro“). Per la prima volta degli artisti stranieri hanno visitato e realizzato qualcosa in Georgia, non come avviene di solito nella capitale Tblissi, bensì in ambito territoriale, lasciandosi ispirare dal paesaggio, dalla natura e dal contatto con la popolazione georgiana. Viceversa, la loro presenza è stata anche fonte d‘ispirazione per gli abitanti del posto, il villaggio di Alvani ne è stato certamente arricchito. Nel 2012 i lavori dei fotografi che hanno partecipato al progetto Pirosmani sono stati presentati in una mostra dal titolo „Georgia - Mito e realtà“. In concomitanza si sono svolte varie iniziative e incontri culturali anche in Germania: i „Giorni Culturali Georgiani a Regensburg“ e la mostra „Georgia on my mind“ a Berlino. La Georgia è il contesto territoriale al centro delle tante iniziative dell‘organizzazione georgio-tedesca. Nel 2013, durante il periodo estivo (da giugno ad ottobre) si è svolto il progetto „Tracce..Amirani..Prometeo...“ a cui hanno partecipato 10 artisti georgiani e 4 artisti tedeschi. Il termine „Tracce“ si riferisce allo stesso tempo alle tracce del mito (Amirani, Prometeus), alle tracce degli antenati (la cultura Trialeti dell‘età del bronzo, III e II secolo a.C.), alle tracce dei coloni tedeschi in Georgia (Katharinenfeld, Rosenthal etc.), alla nascita dei miti moderni (eroi: Eduard Schewardnadse e Hans-Dietrich Genscher). „Tracce“ rimanda anche alle tracce che lasciamo dietro di noi con il nostro lavoro, alle opere d‘arte che nascono dal confronto con oggetti nei quali ci si imbatte nel corso di viaggi, dal confronto con diverse realtà e nel lavoro collettivo. Nel 2014, a seguito del successo dei progetti precedenti, è in programma Pirosmani V, così come il progetto „Guberski - Arte nello spazio chiuso“ nell‘ex carcere di Kutaisi. Gocha Gulalauri, Susanne Roetschke GEORGISCH - DEUTSCH E GESELL SC HAFT Die Georgisch-Deutsche Gesellschaft führt seit 2006 in zweijährigem Abstand das Projekt „Begegnung mit Pirosmani“ in Georgien durch. Eine Gruppe überwiegend bildender Künstler reist für 12 Tage nach Georgien und stellt dort, zusammen mit Malern, Bildhauern und Fotografen aus Georgien, im Historischen Museum der Stadt Tbilissi, der Karawanserei, ihre Arbeiten aus. Begleitend finden einige Veranstaltungen im Goethe-Institut Georgiens (Lesungen, dramatische Aufführungen, Filmabende) der ebenfalls teilnehmenden Dichter, Schriftsteller oder Filmemacher statt. Im Anschluß reist die Gruppe durch das Land, um kulturelle Stätten zu besuchen, die Landschaft zu sehen, die georgischen Künstler näher kennen zu lernen. Zu den Ausstellungen erscheint jeweils ein Katalog. Die Idee des Projektes, das von Hans Scheib und Gocha Gulelauri entwickelt wurde, führt zurück auf den großen georgischen Maler Niko Pirosmani: „...laßt uns ein großes Haus bauen, wo wir uns treffen können...laßt uns einen großen Tisch und einen Samowar kaufen und viel Tee trinken und über die Kunst reden...“. Das Ziel des Projektes ist es, deutsche und internationale Künstlern mit dem Werk von Pirosmani und zeitgenössischen georgischen Künstlern bekannt zu machen, Austausch und Begegnung zu ermöglichen einerseits und andrerseits georgischen Künstlern und dem georgischen Publikum, die oft nicht die Möglichkeit haben zu reisen, Tendenzen moderner Kunst aus Europa vorzustellen. 2009 fand eine Gemeinschaftsausstellung georgischer und deutscher Künstler statt („Micio – In Europa“). 2011/2012 organisierte die GDG zwei workshops in Alvani/Kachetien, in denen 10 bildende Künstler aus Deutschland und Italien jeweils für ca. zwei Wochen dort lebten und arbeiteten („Georgien – auf der Suche nach Zukunft“). Hier ging es zum ersten Mal darum, daß ausländische Künstler in Georgien, im ländlichen Raum und nicht in der Haptstadt Tbilissi, arbeiteten und sich von der Landschaft, der Natur und den Menschen inspirieren ließen. Und umgekehrt, auch eine Inspiration für die Einwohner, das Dorf Alvani, waren, den dörflichen Alltag bereicherten. Ebenfalls 2012 wurden die Ergebnisse der Fotografen, die am Pirosmani-Projekt teilgenommen hatten, in einer Ausstellung präsentiert („Georgien – Mythos und Realität“). Inzwischen gab es daraus entstandene kulturelle Begegnungen auch in Deutschland: 2012 die „Georgischen Kulturtage in Regensburg“ und die Ausstellung „Georgia on my mind“ in Berlin. Georgien – das ist der Ortsbezug, der in allen Projekten der GDG auf vielfältige Weise präsent ist. 2013 fand im Sommer (von Juni bis Oktober) das Projekt „Spuren...Amirani...Prometheus...“ statt. Teilnehmer waren 10 georgische und vier deutsche Künstler. Spuren bedeutete: auf den Spuren der Mythen (Amirani, Prometheus), Spuren der Vorfahren (der Trialetei-Kultur aus der Bronzezeit, 3. – 2. Jhd. v.C.), Spuren der deutschen Siedler in Georgien (Katharinenfeld, Rosenthal usw.), die Entstehung moderner Mythen (Helden: Schewardnadse und Genscher). Spuren bedeutete auch: die Spuren, die wir selbst mit unserer Arbeit hinterlassen, indem Kunstwerke aus der Auseinandersetzung mit den gefundenen Zeugnissen, im gemeinsamen Gespräch auf unseren Reisen durch die genannten Gebiete und durch die gemeinsame Arbeit entstanden. Für 2014, planen wir Priosmani V, auch aufgrund des Erfolges der vorangegangenen Projekte, sowie das Projekt „Guberski – Kunst im geschlossenen Raum“ im ehemaligen Gefängnis in Kutaissi. Gocha Gulalauri, Susanne Roetschke LANAART Südtiroler Skulpturenweg Lana Itinerario Scultoreo dell‘Alto Adige Künstlerische Leiterin / Direzione artistica: Erika Inger Meranerstraße / Via Merano 18, I-39011 Lana, Tel/Fax: +39 0473 565349 Email: [email protected] www.lana-art.it LANAART WALDKUNST Internationales Waldkunst Zentrum Centro Internazionale Arte nella Foresta Kuratorin/Curatrice: Ute Ritschel Associazione Internationale Waldkunst e.V., Darmstadt www.waldkunst.com FLUSS Schloss Wolkersdorf im Weinviertel, Sitz von FLUSS A- 2120 Castel Wolkersdorf a Weinviertel, sede di FLUSS Iniziative e partner: K.U.L.M. (A), LIQUID MUSIC (A), Stazione di Topolò / Postaja Topolove (I), UMAS, United Media Arts (Canada), die HASENA (CH), HIDDEN MUSEUM (A), FLUSS (A). Kuratoren / Curatori: Andrea Sodomka, Martin Breindl, Norbert Math www.fotofluss.at http://alien.mur.at FESTIVAL DER REGIONEN Das Festival der Regionen 2015 / SCHICHTWECHSEL wird in der Marktgemeinde Ebensee stattfinden. Künstlerische Leitung / Direzione artistica: Gottfried Hattinger www.fdr.at FREUNDE ZEITGENÖSSISCHER KUNST, KRAMSACH - TIROL Verein/Associazione per l‘arte contemporanea di Kramsach, Tirolo Künstlerischer Leiter / Direzione artistica: Mag. Alois Schild A-6233 KRAMSACH Achenrain 17 Mail: [email protected] KUNSTWERK KRASTAL Skulptur, Symposion, interdisziplinäre Projekte. Scultura, simposio, progetti interdisciplinari. A- 9541 Einöde bei Villach, Krastalerstrasse 24 www.krastal.com DOLOMITI CONTEMPORANEE DC Laboratorio d‘arti visive in ambiente / Labor der bildenden Kunst in der Umwelt DC è un riconfiguratore spaziale, e concettuale. attraverso l’arte. Direzione artistica / Künstlerischer Leiter: Gianluca D‘Inca Levis www.dolomiticontemporanee.net GEORGISCH - DEUTSCHE-GESELLSCHAFT 0108 Tbilissi, Georgien, Sandukelistr. 16 Kuratoren / Curatori: Gocha Gulalauri, Susanne Roetschke Mail: [email protected] La Kunsthalle Eurocenter Lana è una piattaforma creativa, una „project-room“ dedicata alle posizioni più interessanti della creatività contemporanea. Ospita mostre temporanee di breve durata proposte come eventi-focus arricchiti da concerti e performance. I progetti e le opere sono spesso „site-specific“, pensati appositamente per confrontarsi con lo spazio che è un „open-space“ a carattere industriale. Sita nello stabile Eurocenter, presso la zona industriale di Lana (Bz), la Kunsthalle si sviluppa in 350 mq di spazio espositivo ed è facilmente raggiungibile dall‘uscita della Me-Bo, Merano Sud. Gli ideatori e responsabili del progetto Kunsthalle sono: Hannes Egger, Arnold Mario Dall’O, Ulrich Egger, Camilla Martinelli e Erwin Seppi. Wir danken / ringraziamo SÜDTIROL KULTUR Die Kunsthalle Eurocenter Lana ist eine kreative Plattform, ein „project-Room” der den interessantesten zeitgenössischen Kunstformen gewidmet ist. Sie ist Schauplatz für Ausstellungen, welche als „focus-events“ präsentiert werden und durch Konzerte und Performances bereichert sind. Die Werke und Performances sind häufig „site-specific“, d.h. für diesen großen „open space“ erdacht und realisiert worden. Im Eurocenter situiert, welches leicht von der MeBo Ausfahrt Meran-Süd erreichbar ist und sich in der Industriezone Lana (Bz) befindet, stehen der Kunsthalle 350m² Ausstellungsfläche zur Verfügung. Die Betreiber und Ideatoren der Kunsthalle sind: Hannes Egger, Arnold Mario Dall’O, Ulrich Egger, Camilla Martinelli und Erwin Seppi. LANAART
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