Restauro del dipinto della Madonna incoronata

Associazione Amici della Pieve
in collaborazione
Parrocchia San Giacomo di Corticelle
e con il Comune di Dello
organizzano
Venerdì 3 ottobre 2014 alle ore 20,45
la presentazione del dipinto restaurato
“Madonna incoronata dalla Trinità
e venerata dai Santi Faustino e Giovita”
presso l’Auditorium Sacra Famiglia, via Manzoni a Corticelle Pieve, Dello (Bs)
Dona il tuo 5 per mille all’Associazione Amici della Pieve C.F.: 97007460179
Per contribuire ai restauri:
Banca del Credito Bergamasco, filiale di Dello IBAN: IT55H0333654450000000003540
BCC di Pompiano e della Franciacorta, filiale di BarbarigaCod IBAN: IT03M0873554060000000217650
BCC Agrobresciano Filiale di Dello IBAN: IT31 A085 7554 4500 0000 0621 417
“Madonna incoronata dalla Trinità
e venerata dai Santi Faustino e Giovita”
itorna nella bella Chiesa parrocchiale di S.
Giacomo di Corticelle di Dello, piccola ma
ricca di prestigiose opere d’arte del Sei e
Settecento, la pala dell’altare della Disciplina, raffigurante la "Madonna incoronata dalla Trinità e venerata dai Santi Faustino e Giovita". Il restauro,
eseguito con rigore e sensibilità da Fulvio Sina, e
dallo studio Casella, riconsegna ora il dipinto alla devozione dei fedeli ed alle ricerche e ai dubbi degli studiosi dell’arte bresciana. Non sono infatti emerse né
firma né iscrizioni che possano indirizzare verso una
datazione precisa e – soprattutto – verso una sicura
attribuzione.
Pur ribadendo la convinzione che espressi ancora nel 1981 (1) in un articolo apparso sulla
Rivista "Brixia Sacra" e nel quale assegnavo la fresca e luminosa pala di Corticelle a
Francesco Savanni, comprendo le perplessità di Angelo Loda (2) che ha invece pensato
ad un ancora misterioso allievo di Angelo Paglia.
In effetti, le caratteristiche tipiche della pittura del Savanni risultano nel nostro dipinto
molto condizionate da suggestioni desunte dalla pittura veneta del Pittoni e del Tiepolo
che "muovono" la classica formazione emiliana dell’artista e che evocano anche l’ancora
troppo poco conosciuto Pietro Natali ( tra l’altro autore documentato (3) dei vicini affreschi di Palazzo Luzzago di Manerbio ("Trionfo di Flora" e figurette all’interno di vasti
paesaggi), da poco attribuiti a Pietro Scalvini da Fiorenzo Fisogni (4)).
Non è però difficile scorgere nel dipinto di Corticelle le strette analogie, nelle tipologie
dei personaggi e nella stesura della materia pittorica, con il "S. Guglielmo che dispensa
il pane ai poveri" (1753) della Chiesa di S. Giuseppe di Brescia e con il vasto affresco del
Palazzo Mazzucchelli di Ciliverghe (1755). Ed il classicismo emerge comunque nella
composizione salda e bloccata che dispone le quattro figure maschili in posizione chiastica, ai vertici delle due diagonali che tagliano la tela, e la Madonna, dolcissima ed adolescente, al centro del campo, blocco di solida fisicità in mezzo al vapore delle nubi. Il viso
fresco ed ingenuo della Vergine evoca i volti angelici della pala con i "Santi Carlo Borromeo e Francesco in adorazione del SS. Sacramento" della parrocchiale di Offlaga, resa
nota nel 1997 proprio da Loda (5), ma anche le numerose immagini femminili che ci è
dato vedere nella volta della sala di Palazzo Mazzucchelli e nelle incisioni ideate dal Savanni per il Cagnoni tra il 1755 ed il 1765 (ricordo solo il frontespizio delle "Rime e lettere di Veronica Gambara" (1759) e quello delle "Rime di varj autori bresciani viventi
raccolte da Carlo Roncalli Parolino" (1761: non firmato ma evidentemente del Savanni e
che forse apparve anonimo, come altre cose dell’artista che era osteggiato nella sua pro-
R
fessione da un padre invadente). Un rimando più preciso all’ambiente corticellese ed alle
sue devozioni è la corrispondenza speculare che si può riconoscere tra il viso della Madonna della nostra pala e quello della Madonna della Pieve che compare nella incisione
realizzata intorno al 1765, firmata dal Savanni e che ricopia con libertà il miracoloso affresco quattrocentesco. Di questa incisione si conserva ancora la preziosa matrice in rame,
commissionata dal Parroco Don Angelo Zanardelli come ricorda l’iscrizione: VERA EFFIGIE / DELLA B. VERGINE MIRACOLOSA DELLA PIEVE IN CORTICELLE / Dall’Emo: e Rmo: Sig: Cardinale Giovanni Molino sono concessi cento giorni d’Indulgenza
/ a chi reciterà ogni giorno tre Ave Maria con le Litanie avanti la detta S.ta Immagine: la
/ quale dall’Arciprete Angelo Zanardelli è offerta e dedicata / a S. Ecc.a la Sig.ra Co: Isabella Grimani Gambara / che per sua divozione ne ha visitato due / volte il Santuario. /
Allo stesso modo la commissione della tela dell’ Incoronazione dovrebbe competere a
Don Zanardelli che fu il vero e proprio scopritore del Savanni e che affidò al pittore ancora giovanissimo (1747 circa) la pala dell’altar maggiore della sua chiesa, raffigurante
la "Madonna con il Bambino venerata dall’Angelo custode (protettore del Parroco) e dai
Santi Giacomo maggiore e Antonio di Padova", insieme al grande affresco (1755 circa)
della navata - la temperie culturale è la stessa della pala dell’ Incoronazione – reso noto
da Fiorella Frisoni (6) con le due telette più tarde, collocate sulle porte laterali dell’arco
trionfale. Verso il 1760 si devono collocare le immagini delle "Virtù teologali" del presbiterio, di impianto più monumentale e di modellato più tornito: la "Carità" si dispiega
nella volta mentre la "Fede" e la "Speranza" si inerpicano al centro del catino absidale,
seguendo l’idea della " Gloria della Trinità" della omonima chiesa di Crema. Le "Virtù"
sono state purtroppo storpiate da un restauro abbastanza recente (1995 circa) che ha indurito anche tutte le circostanti decorazioni, formate da cartelloni e vasi di fiori. La leggerezza dell’originaria materia pittorica risalta in una vecchia fotografia che scattai nel
1979, quando diressi i primi lavori di restauro del tetto della Parrocchiale di S. Giacomo
su incarico dell’indimenticabile Don Ettore Capitanio. Gli affreschi absidali della Parrocchiale sono vicinissimi alle due grandi tele del Santuario della Formica di Offlaga,
raffiguranti "S. Faustino" (che ricorda nel panneggio, nelle armi e nel paesaggio l’analogo
Santo dell’ "Incoronazione") e "S. Apollonio" (o "S. Imerio ?").
Il recente e non ancora presentato restauro dell’affresco della controfacciata della Parrocchiale di Dello genera invece alcuni dubbi sull’attribuzione al Savanni della "Cacciata
dei mercanti dal Tempio", tratta da un dipinto originale del Pittoni, ora irrintracciabile
ma che si ammirava un tempo in casa Avogadro di Brescia. Mons. Paolo Guerrini nel
1957 (7) riportava una nota del Fenaroli che assegnava al Savanni il dipinto e al Dusi le
telette dei "Misteri del Rosario". Anch’io ho creduto a quella testimonianza, ma ora, grazie anche alla visione ravvicinata dell’affresco, penso che la "Cacciata" spetti ad uno degli
Scotti (forse Bartolomeo) e che invece i "Misteri" siano proprio del nostro pittore e che
costituiscano una sorta di antologia di copie delle opere di pittura più importanti che comparvero nel Bresciano tra il 1730 ed il 1750 (dall’ " Annunciazione" di Sebastiano Ricci
di Ghedi alla "Presentazione al Tempio" della Chiesa della Pace).
L’occasione della presentazione del restauro della tela di Corticelle mi induce ad alcune
riflessioni anche sulla "Madonna del Rosario" della parrocchiale di Manerbio (8), sulla
pala dell’altar maggiore della parrocchiale di Rino di Sonico (1759 circa), raffigurante la
"Madonna con il Bambino venerata da S. Antonio abate", attribuita da Luciano Anelli al
Cignaroli (9) e al Savanni da Angelo Loda (10), e sulla piccola pala della contrada di
Villa di Serle, raffigurante la "Madonna con il Bambino venerata dai Santi Luigi Gonzaga
e Gaetano Thiene", assegnata a Pietro Scalvini da Giovanni Vezzoli (11). Mi sembra che
siano tutte opere da includere nel catalogo del Savanni.
SANDRO GUERRINI
Note:
1)-S. GUERRINI, In margine alle mostre queriniane – Inediti settecenteschi nel territorio bresciano, in "Brixia Sacra" n.s. 1981, p. 215.
2)-A. LODA, Ripensando Francesco Savanni (con qualche nota per Francesco Monti e
Sante Cattaneo), in "Civiltà Bresciana", anno VI, settembre 1997, p. 29 nota 1.
3)-P. GUERRINI, I Luzzago, in "Rivista del Collegio Araldico", 1930, ripubblicato in P.
GUERRINI, "Pagine sparse" , vol. I,(Araldica- Famiglie nobili bresciane), Brescia 1984,
p. 251.
4)-F. FISOGNI, La decorazione pittorica del palazzo e la committenza dei Luzzago – Per
Pietro Scalvini decoratore profano e "Pittor universale", in G. VILLARI, Palazzo Luzzago a Manerbio – Da dimora nobiliare a sede comunale, Manerbio 2009, pp. 93-122.
5)-A. LODA, Ripensando …, pp. 25-32.
6)-F.FRISONI, Due soffitti di Francesco Savanni a Corticelle Pieve e in S. Giorgio a Brescia, in "Civiltà Bresciana", anno XVIII, nn. 3-4, dicembre 2009, pp. 241-252.
7)-P. GUERRINI, La Pieve di Dello nel bicentenario della sua Chiesa Parrocchiale, in
"Memorie storiche della Diocesi di Brescia", vol. XXIV, Brescia 1957, pp. 48-49.
8)- L. ANELLI, I dipinti della parrocchiale, in "Le chiese di Manerbio", Brescia 1983,
p. 88.
9)-L. ANELLI, Giacomo Ceruti in Valle Camonica, Breno 1984, pp. 30-32.
10)-A. LODA, Ripensando Francesco Savanni …, pp. 30-31 nota 7.
11)-G. VEZZOLI, Serle e la sua gente, Brescia 1979, p. 136 (fotografia del dipinto), p. 229.
Si ringraziano per aver contribuito al restauro
Associazione Amici della Pieve
La nostra sede è a CORTICELLE PIEVE in via Manzoni
www.amicidellapieve.org - [email protected]