Mercato rilevante

3. Mercato rilevante e potere
di mercato
Definizione di mercato rilevante. 1
La definizione di mercato rilevante è funzionale ai fini
dell’analisi antitrust che si occupa di:
• Pratiche restrittive;
• Abuso di posizione dominante;
• Fusioni e acquisizioni.
Il mercato rilevante è l’ambito in cui l’impresa esercita il
potere di mercato.
Le nozioni di mercato rilevante e di potere di mercato
sono dunque strettamente legate.
2
Definizione di mercato rilevante. 2
Mercato rilevante è l’insieme dei prodotti che
esercitano una pressione competitiva reciproca
non l’insieme dei prodotti che presentano le
stesse caratteristiche.
L’ampiezza del mercato dipende dal grado di
sostituibilità della domanda e dell’offerta e dalla
concorrenza potenziale.
Sostituibilità dal lato della domanda →reazione
dei consumatori a variazioni dei prezzi.
3
Definizione di mercato rilevante. 3
Sostituibilità dal lato dell’offerta → competenze,
rapidità, assenza di costi eccessivi.
La sostituibilità dell’offerta è elevata quando le imprese
producono una vasta gamma di varietà dello stesso
prodotto e possono modificare rapidamente la
produzione.
Esempi:
– Carta.
.
Concorrenza potenziale → possibilità di entrata sul
mercato (mercati contendibili).
4
Definizione di mercato rilevante. 4
Mercato rilevante:
“l’ambito più piccolo in cui, tenendo conto delle
opportunità di sostituzione, è possibile godere di un
significativo potere di mercato”.
Ambito:
• merceologico → riferito ai prodotti (sostituibilità tra prodotti
diversi) → mercato del prodotto;
• geografico → riferito alle località (sostituibilità tra beni identici
in località diverse) → mercato geografico.
Ampiezza del mercato rilevante è la combinazione dei
due mercati.
5
Mercato del prodotto. 1
SSNIP Test
(Small but Significant Non-transitory Increase in Price) o
test del monopolista ipotetico o virtuale :
“se un piccolo aumento (5%-10%) del prezzo di un
prodotto determina il passaggio dei consumatori ad altri
prodotti e una riduzione delle vendite tale da non
rendere conveniente l’aumento del prezzo, per quel
prodotto il mercato non è rilevante”.
Se negativo, il test va ripetuto ampliandolo via via ad altri
prodotti sostituti fino a individuare il mercato rilevante.
(Esempio: frutta)
6
Mercato del prodotto. 2
SSNIP introdotto dal DOJ nel 1982 (Merger Guidelines) e
adottato da altre AA.
La Commissione Europea lo adotta dal 1997.
Il test è molto usato ma può portare a esiti distorti
nell’analisi dei casi di abuso di posizione dominante.
Occorre tener conto del ruolo del livello dei prezzi perché
sovente il grado di sostituibilità tra prodotti è legato
anche ai livelli dei prezzi.
Il test dovrebbe essere applicato con riferimento ai prezzi
concorrenziali e non ai prezzi correnti.
Cellophane fallacy (US v/ DuPont)
7
Mercato del prodotto. 3
L’applicazione del test SSNIP richiede di misurare il grado
di sostituibilità dal lato della domanda.
Diversi criteri:
1. Elasticità della domanda di un prodotto rispetto al
suo prezzo:
dQ
dP
εd = :
Q P
quando la domanda è rigida |ε|<1 l’aumento del
prezzo è profittevole e il mercato è rilevante.
Esempio: |ε|=0.2, I prezzi aumentano del 10%, la quantità si
riduce del 2% e i ricavi aumentano del 7,8%
8
Mercato del prodotto. 4
Una risposta positiva non è tuttavia conclusiva perché
l’elasticità della domanda è legata a molte altre
variabili: il reddito, la disponibilità di altri prodotti e i loro
prezzi.
2. Modelli econometrici
Per stimare l’elasticità della domanda si può costruire
un modello econometrico che comporta qualche
problema:
– reperibilità dei dati;
– problemi di stima econometrica.
9
Mercato del prodotto. 5
3. Elasticità incrociata al prezzo
dQ1 dP2
ε1,2 =
:
Q1
P2
Per identificare i prodotti che possono creare un vincolo competitivo ed
essere considerati per calcolare il test SSNIP:
– ε incrociata è alta → il grado di sostituibilità è elevato;
– ε incrociata è bassa → i mercati si possono considerare separati.
NB: Il modello econometrico per la stima della domanda può servire
anche al calcolo della ε incrociata.
10
Mercato del prodotto. 6
4. Test di correlazione dei prezzi
Test di Stigler e Sherwin per cogliere l’evoluzione dei prezzi nel
tempo.
La correlazione tra i prezzi di due o più prodotti può indicare una
probabile appartenenza allo stesso mercato.
Problemi:
– I risultati sono influenzati dalla frequenza delle osservazioni;
– I prezzi possono divergere per variazioni della qualità, costi di
trasporto …
– I prezzi possono muoversi nella stessa direzione perché influenzati
da fattori comuni (inflazione, aumento dei prezzi di input comuni…)
anche se appartengono a mercati diversi (correlazione spuria).
Caso Nestlè/Perrier
11
Mercato del prodotto. 7
5. Differenze nei livelli di prezzo
Livelli di prezzo diversi suggeriscono che i prodotti
non appartengono allo stesso mercato. La CE
ha usato anche questo criterio nel caso
Nestlé/Perrier.
Differenze di prezzo contenute non misurano la
pressione concorrenziale così come differenze
significative non la escludono.
12
Mercato del prodotto. 8
6. Caratteristiche dei prodotti
Le caratteristiche dei prodotti forniscono informazioni sul grado di
sostituibilità tra i prodotti.
Criterio usato con cautela.
7. Preferenze dei consumatori
Conoscere le preferenze dei consumatori, acquisite anche tramite
ricerche di mercato, consente di disporre di ulteriori informazioni per
la definizione dei mercati rilevanti.
Esempi:
• Caso Coca Cola;
• Caso UBC → mercato banane.
13
Mercati stagionali e secondari.
Mercati stagionali
Il mercato rilevante può variare con riferimento al
tempo considerato (diversi momenti del giorno o
dell’anno).
Mercati secondari
Per alcuni prodotti esistono anche mercati
secondari dove si scambiano prodotti e servizi
strettamente legati al prodotto primario (pezzi di
ricambio, servizi di manutenzione).
14
Mercati secondari. 1
Si tratta di capire se i mercati secondari possono essere
considerati separati da quello primario.
Il criterio adottato è il grado di sostituibilità.
Se il prodotto secondario non è sostituibile con altri (il
produttore del bene primario è anche monopolista sul
mercato secondario) allora i due mercati concorrono a
formare un mercato rilevante.
In concreto, per capire se il mercato primario e quello
secondario appartengono allo stesso mercato rilevante
si deve considerare:
15
Mercati secondari. 2
1. Quanto incide il prezzo del prodotto secondario sul
prezzo di quello primario
2. Quanto elevata è la probabilità di dovere ricorrere
al mercato secondario, dopo l’acquisto del
prodotto primario;
3. Il livello di informazione degli acquirenti (più
elevato per le imprese e più basso per i
consumatori).
Casi: Kodak negli USA e Pelikan in Europa
16
Mercato geografico rilevante. 1
Mercato geografico rilevante: area dove il prodotto viene
scambiato a condizioni sufficientemente concorrenziali
(CE).
Il test SSNIP può essere applicato per determinare il mercato
geografico rilevante.
È importante il grado di sostituibilità: in presenza di un aumento del
prezzo del prodotto nell’area A, i consumatori sono disposti ad andare
ad acquistare nell’area B. Oppure i produttori dell’area B sono disposti
ad andare a vendere nell’area A.
Sono importanti i costi di trasporto. In generale, più incidono i costi di
trasporto sul prezzo del prodotto più il mercato rilevante è ristretto.
17
Mercato geografico rilevante. 2
Ruolo dell’importazione:
Test di Elzinga e Hogarty per capire se due aree appartengono allo
stesso mercato rilevante.
Il test misura l’incidenza delle importazioni sul consumo locale e delle
esportazioni sulla produzione locale.
Se le due quote sono significative allora il mercato rilevante si
considera formato dalle due regioni/nazioni.
NB: il test può non essere soddisfatto perché anche in presenza di
flussi scarsi le due regioni potrebbero appartenere allo stesso
mercato rilevante.
Altre caratteristiche che possono creare differenze regionali:
– lingua → mercati televisivi ed editoria;
– gusti dei consumatori→ alimentari
18
Analisi di casi: caso di concentrazione. 1
Nestlé - Perrier
1992 Nestlé propone fusione con Perrier (acquisto 100% azioni) e
contemporanea cessione di una consociata Perrier (Volvic) alla
BSN.
La CE si è focalizzata su:
1. Definizione del mercato rilevante;
2. Analisi dell’accordo stipulato da Nestlé con BSN;
3. Valutazione dell’impatto della fusione proposta sulla struttura del
mercato rilevante.
Definizione del mercato rilevante:
• Sostituibilità dal lato dell’offerta;
• Gusti dei consumatori;
• Efficacia dei test: a) di correlazione dei prezzi; b) livello dei prezzi.
19
Analisi di casi: caso di concentrazione. 2
La CE decise che:
• il mercato rilevante era quello dell’acqua di fonte in bottiglia naturale e
non gassata che rappresentava 84% del totale del mercato;
• Il mercato geografico rilevante era quello francese.
La CE concluse che anche con la cessione della Volvic a BSN la fusione
proposta avrebbe creato una posizione dominante (duopolio).
La fusione avrebbe modificato la struttura del mercato passando da una
situazione iniziale:
Perrier (35,9%); Nestlè (17,1%), BSN (23%); altre (24%);
a due possibili alternative:
– fusione senza cessione di Volvic: Nestlè-Perrier (53%);
– fusione con cessione di Volvic: Nestlè-Perrier (38%) e BSN (38%).
La CE accolse una successiva proposta di Nestlè che comportava la
cessione di parte della capacità produttiva ad un operatore
indipendente, ritenendo che quest’ultimo avrebbe potuto competere sul
mercato.
20
Analisi di casi: abuso di posizione dominante
Coca Cola
1997 PepsiCo Int e altri denunciano Coca Cola Italia
all’AGCM per presunto comportamento escludente.
1999 nel provvedimento n.7804, AGCM considera:
–
–
–
–
–
Caratteristiche dei prodotti
Livello dei prezzi;
Andamento dei consumi;
Sostituibilità dell’offerta;
indagine sui gusti dei consumatori.
AGCM ritiene che vi siano elementi sufficienti per definire,
nell’ambito del mercato delle bibite analcoliche gassate,
un mercato rilevante distinto per le “cole”.
21
Tabella 1: bibite analcoliche gassate - andamento per
segmento (% sui volumi)
1992 1993 1994 1995 1996 1997
Cole
35.9 36.7 38.9 38.2 39.1 41.5
Aranciate
30.6 30.0 28.7 28.6 28.0 26.7
Limonate chiare
8.9
9.2
9.1
9.5
9.7
9.3
Lemon lime
4.9
4.6
4.3
3.8
3.6
3.8
Altri alla frutta (*)
12.9 12.9 12.6 13.4 13.4 12.5
Toniche/Bitter
4.7
4.4
4.1
4.1
4.0
3.9
Altre non alla frutta 2.1
2.2
2.3
2.3
2.2
2.2
(*) Limone, Chinotto, Pompelmo, Tropical, Cedrata, Spuma
Fonte: Canadean
22
La posizione di mercato di Coca Cola
Tabella 2: quote di mercato in volume dei principali operatori
nel segmento delle cole
1992 1993 1994
Coca Cola
83.3 83.1 82.9
Pepsi Co.
10.3 10.5 10.5
S Benedetto
2.1
1.8
1.4
S. Pellegrino 1.2
1.1
0.9
Altri
3.1
3.5
4.3
Fonte: Canadean
1995
80.5
10.4
1.0
0.9
7.2
1996
78.2
14.0
0.9
0.8
6.1
1997
79.7
12.8
nd
nd
7.5
23
Valutazione del potere di mercato. 1
Definizione (DOJ):
Potere di mercato è la capacità di un’impresa di
aumentare i propri prezzi al di sopra del livello
concorrenziale in modo significativo e durevole.
Se un’impresa dispone di potere di mercato vuol dire
che è in grado di ridurre la quantità offerta, vendere
a un prezzo più alto e fare più profitti, rispetto a una
situazione concorrenziale, senza indurre altre ad
entrare sul mercato.
24
Valutazione del potere di mercato. 2
Nella realtà le imprese detengono un certo potere
di mercato (costi fissi, prodotti differenziati,
informazioni imperfetta, barriere all’entrata).
Due problemi:
– quale misura del potere di mercato deve essere
usata;
– quale deve essere la soglia minima oltre la quale le
AA devono prestare attenzione ovvero il potere di
mercato diventa significativo.
.
25
Misure dirette del potere di mercato. 1
La teoria e le AA suggeriscono misure dirette e indirette del
potere di mercato.
Misure dirette:
Indice di Lerner:
pi - ci
Li =
pi
Indicatore teorico che da espressione al mark-up applicato
dalle imprese:
• maggiore è il valore dell’indice più elevato è il potere di
mercato.
• quando p=c le imprese sono in concorrenza perfetta e
l’indice assume valore zero.
26
Misure dirette del potere di mercato. 2
Problemi di implementazione:
• il calcolo del costo marginale è complesso, si tratta di una nozione
teorica di difficile stima;
• le AA si trovano in una situazione di asimmetria informativa;
Problemi di interpretazione:
• un basso valore dell’indice non esclude il potere di mercato. Infatti il
margine può essere ridotto perché:
– I costi marginali sono elevati per inefficienza produttiva (monopolista
senza rivali);
– I prezzi possono essere molto vicini o addirittura inferiori ai costi marginali
(come nel caso dei prezzi predatori) quando l’impresa segue una strategia
di espulsione dal mercato dei concorrenti.
L’indice di Lerner può essere calcolato in base alla definizione alternativa
che fa riferimento all’elasticità della domanda.
27
Misure dirette del potere di mercato. 3
Indice di Lerner come regola dell’elasticità inversa: Li =
1
εi
Ricordando che il ricavo marginale, nel caso del monopolista, può essere
espresso come:
dp
MR = p Q
dQ
e che MR = c; moltiplicando e dividendo il secondo termine, alla destra del
segno di uguale, per p si ottiene:
dp p
1
p
MR  p 
Q  p( 1- )  p- =c
dQ p
ε
ε
Da cui:
p-c 1
=
p
ε
NB: tecniche econometriche avanzate consentono di stimare l’elasticità
della domanda residuale dell’impresa (problemi→raccolta dati).
28
Misure indirette del potere di mercato. 1
Le misure indirette descrivono la struttura del
mercato.
La misura indiretta più rilevante è il grado di
concentrazione industriale che può essere espressa
da:
– Rapporti di concentrazione;
– Indice di Herfindal-Hirschmann (HHI).
Questi indici richiedono il calcolo delle quote di
mercato.
29
Misure indirette del potere di mercato. 2
Il calcolo delle quote di mercato viene fatto con
riferimento a:
– numero di imprese presenti;
– disuguaglianza dimensionale.
e richiede di numerare e classificare le
imprese sulla base delle loro dimensioni
(esempio: produzione dell’impresa in % della
produzione totale).
30
Misure indirette del potere di mercato. 3
In generale, una quota di mercato elevata suggerisce che
un’impresa ha una maggiore probabilità di detenere potere
di mercato.
Tuttavia, un’impresa di grandi dimensioni può anche non
essere in grado di aumentare i prezzi quando opera in
presenza di:
– libertà di entrata;
– forme di monopsonio;
– capacità produttiva in eccesso delle altre imprese (Esempio:
settore elettrico).
NB.:Può essere utile considerare anche la quota di capacità
produttiva sul totale della capacità del settore e la
persistenza e stabilità delle quote di mercato nel tempo.31
Misure indirette del potere di mercato. 4
Definizione della soglia minima, da parte delle AA, per
affermare che un’impresa detiene potere di mercato:
• Nella prassi antitrust USA c’è dominanza se la quota
di mercato è superiore al 40%;
• La Corte di Giustizia Europea (CEG) tende ad
escludere la dominanza per quote inferiori al 25% e
presumerla sopra al 50% (Merger Regulation);
• Nella prassi antitrust UK la soglia inferiore è indicata
al 40% e quella di presunta dominanza sopra al 50%.
Tutte le AA considerano anche altri indicatori.
32
Misure indirette del potere di mercato:
Calcolo delle quote di mercato
Unità economica: stabilimenti, imprese, gruppi.
Variabile:
– Volumi:
• produzione, unità;
• addetti.
– Valori:
• fatturato;
• valore aggiunto;
• attività.
Nel calcolo delle quote si preferisce il valore; il periodo
di riferimento è legato al momento in cui si sono
verificati i fatti.
33
Misure indirette del potere di mercato:
Rapporto di concentrazione
Una volta classificate le imprese, in base alle loro quote di mercato, si
sommano le quote a partire da quelle più grandi:
n
CRn = ∑mi
i=1
per i= 1,2,….,n <N
CRn è la somma delle quote delle prime n imprese;
N è il numero delle imprese del settore;
mi è la quota di mercato dell’impresa i-esima.
NB: il rapporto più usato dalle AA è CR4 (introdotto negli USA nel 1968 con le
Merger Guidelines).
Nel 2000 AGCM ha usato CR5 e CR10 (assicurazioni auto).
34
Quota di mercato delle maggiori imprese nel
settore auto - 1994 e 1998 - Bollettino n.30/2000
AGCM - Provvedimento n. 8546 ( I377 ) RC AUTO
CVT
Quota prime 5
imprese
Quota prime 10
imprese
Quota prime 20
imprese
Numero di
imprese
RCA
1994 1998 1994 1998
30,37 31,04
31,8 31,13
49,96
50,73
51,07
52,10
68,95
76,55
69,08
77
111
99
106
97
Fonte: Elaborazioni su dati ANIA
35
Misure indirette del potere di mercato:
Rapporto di concentrazione
CRn
%
100
C
80
60
2
4
6
8 10 12 14
20
n
36
Misure indirette del potere di mercato:
Rapporto di concentrazione
CRn
%
100
B
C
80
60
2
4
6
8 10 12 14
20
n
37
Misure indirette del potere di mercato:
Rapporto di concentrazione
CRn
%
100
A
B
C
80
60
2
4
6
8 10 12 14
20
n
38
Misure indirette del potere di mercato:
Rapporto di concentrazione
Nel grafico sono rappresentate le curve di concentrazione dei
settori A, B e C.
Sull’asse delle ordinate sono riportare le quote di mercato
cumulate.
Sull’asse delle ascisse il numero cumulato delle imprese, ordinate
per quota di mercato decrescente.
Problemi. Il criterio:
– comporta la scelta arbitraria del numero di imprese (n) che
entrano nel calcolo di CRn
– non considera la diversa dimensione delle imprese;
– non considera il numero complessivo delle imprese sul
mercato.
39
Misure indirette del potere di mercato:
Indice di Herfindal-Hirschmann (HHI). 1
HHI è la somma dei quadrati delle quote di tutte le imprese del mercato:
n
n
qi
∑
∑ = (
HHI = mi2
i=1
.
i=1
Q
)2
HHI dipende da:
– numero complessivo delle imprese sul mercato;
– diversa dimensione delle imprese (disuguaglianza tra le quote).
0 < HHI ≤ 1
a) 1 → nel caso di monopolio;
b) 1/n → nel caso di n imprese con quote uniformi. Per n elevato
HHI→0.
40
Misure indirette del potere di mercato:
Indice di Herfindal-Hirschmann (HHI). 2
a)
monopolio:
qi = Q ⇒HHI = (
b)
Q 2
) =1
Q
n imprese con quote uniformi:
1 2
1 2
2
(
Q)
Q
(
∑ )
Q
n
1
n
n
qi =
⇒HHI = ∑ 2 =
= 2=
2
n
n
Q
Q
n
Esempio: duopolio
m1 =1/2 m2= 1/2 → HHI=1/2
m1= 3/4 m2= 1/4 → HHI=5/8
41
Misure indirette del potere di mercato:
Indice di Herfindal-Hirschmann (HHI). 3
Nella prassi si preferisce moltiplicare le quote x100 e ridefinire i valori
dell’intervallo:
– Il valore massimo 1 diventa 10.000:
Q
HHI = ( 100)2 = 10.000
Q
Convenzionalmente di assume che il mercato è:
poco concentrato
HHI < 1000
moderatamente concentrato
altamente concentrato
1000< HHI < 2000
HHI > 2000
42
Misure indirette del potere di mercato:
CR e HHI a confronto
Ind A Ind B
1
20
40
2
20
20
3
20
10
4
20
10
5
5
7
6
5
7
7
5
3
8
5
3
Tot 100
100
CR4A = 0,80
HHIA = 202x4 + 52x4 = 1700
CR4B = 0,80
HHIB = 402 + 202 +102x2 + 72x2 +
32x2 = 2316
43
Misure indirette del potere di mercato:
CR e HHI a confronto
Curve di concentrazione
%
100
80
B
60
40
A
20
1
2
3
4
5
6
7
8
n
44
Valutazione del potere di mercato:
altri fattori
1.
Eccesso di capacità produttiva delle altre imprese;
2.
Riserve possedute (possono essere rilevanti ai fini del calcolo delle
quote);
3.
Barriere all’entrata (vincoli amministrativi, sunk costs, tempi di
entrata).
In assenza di barriere un’impresa con quota elevata può non essere in
grado di esercitare il potere di mercato;
4.
Comportamento passato di fronte a nuovi entranti → reputazione;
5.
Potere di mercato degli acquirenti. (Countervailng buying power)
Caso Tetrapak
Quando gli acquirenti sono pochi o uno solo sono in grado di
contrastare il potere di mercato dei produttori perché possono:
- cambiare fornitore;
- accordarsi con un nuovo produttore che riesce così ad entrare
sul mercato.
45
Indice di Lerner – Quote di mercato - HHI
1.
2.
dQ
Le imprese concorrono sulla quantità (alla Cournot →
=1 )
dqi
Il bene è omogeneo → prezzo unico;
3.
4.
La domanda inversa del mercato è: p(Q) dove Q = qi + ∑q j
i ≠j
Le imprese hanno costi marginali ci.
L’impresa considera data la produzione dei rivali e vuole massimizzare il
profitto:
π i=p(Q)qi  ci qi
la FOC è:
∂πi
dp
= p+
qi - ci = 0
∂qi
dqi
46
Indice di Lerner – Quote di mercato – HHI
La FOC è:
Poiché:
∂πi
dp
= p+
qi - ci = 0
∂qi
dqi
dp
dp dQ
=
dqi
dQ dqi
Si sostituisce nella relazione precedente e si moltiplica e si divide il secondo
termine per p e Q:
dp dQ p Q
p + qi
- ci = 0
dQ dqi p Q
che, in base dell’ipotesi di Cournot, diventa:
p - ci = - qi
dp Q p
1
= p mi
dQ p Q
ε
47
Indice di Lerner – Quote di mercato – HHI
da cui:
p - ci 1
= mi
p
ε
La relazione fornisce una giustificazione teorica
all’uso dell’indice di concentrazione come misura
del potere di mercato poiché il mark-up è
direttamente proporzionale alla quota di mercato
dell’impresa e inversamente a ε del mercato
Indice di Lerner – Quote di mercato – HHI
L’Indice di Lerner per la singola impresa: Li = mi
ε
L’indice aggregato si calcola come media degli indici
delle imprese ponderati per le rispettive quote di
mercato:
L = ∑mi Li =
i
∑mi2
ε
HHI
=
ε
Il risultato ottenuto rivela il legame diretto tra il grado di
concentrazione e il livello medio del potere di
mercato.
49
Indice di Lerner – Quote di mercato – HHI
Le AA USA attribuiscono molto rilevo a HHI.
In Italia, il Gestore del Mercato Elettrico (GME) lo utilizza mensilmente
per monitorare l’andamento del mercato.
L’analisi empirica mostra che in alcuni settori HHI non è sufficiente a
rilevare la presenza del potere di mercato.
Esempio: Nel caso dei mercati elettrici sono stati utilizzati indicatori
particolari come l’indicatore del produttore pivotale che cerca di
tener conto del ruolo della domanda nel calcolo del potere di
mercato. Un operatore è considerato pivotale o necessario quando
la capacità di cui dispone supera la differenza tra l’offerta e la
domanda dell’intero mercato.
50
Conclusioni
La misura del potere di mercato è strettamente legata alla
dimensione del mercato rilevante.
Gli indici usati per misurare il potere di mercato sono
strutturali e comportamentali:
Strutturali:
– Rapporto di concentrazione (CR);
– HHI;
– Altri che considerano del ruolo della domanda (operatore
pivotale, domanda residuale).
Comportamentali:
– Indice di Lerner
– Riduzione dell’offerta;
– Stime econometriche dell’elasticità
51