Rassegna Stampa

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Giovedì 13 Novembre 2014
Sommario
Testata
Data
Pag. Titolo
p.
1. Fondi pensione
Sole 24 Ore (Il)
13/11/2014
1 La lunga crisi - Più fondi a «Made in» e legge
Sabatini (Pesole Dino;Mobili Marco)
1
Sole 24 Ore (Il)
13/11/2014
48 Professionisti - La Cassa è autonoma rispetto
all'Ordine (Maciocchi Patrizia)
3
Sole 24 Ore (Il)
13/11/2014
31 Riassetti - Cdp Reti si apre agli istituzionali
4
(Dominelli Celestina)
MF mercati
finanziari
13/11/2014
1 Il 6% di Cdp Reti agli istituzionali (Leone Luisa)
5
Italia Oggi
13/11/2014
1 Contributi, decide solo la Cassa (Ferrara Dario)
6
Italia Oggi
13/11/2014
40 Enasarco, oltre il rent-to-buy
7
2. Previdenza
Sole 24 Ore (Il)
13/11/2014
1 La lunga crisi - Jobs Act, più vicina la fiducia
9
(Pogliotti)
Sole 24 Ore (Il)
13/11/2014
2 Germania - I rigoristi criticano la Merkel su salario
minimo e pensioni (Sorrentino Riccardo)
11
Sole 24 Ore (Il)
13/11/2014
8 Audizione in Senato - Inps, finite le misure per gli
esodati. Treu: illegittimo svalutare le pensioni
12
(Colombo Davide)
Sole 24 Ore (Il)
13/11/2014
47 Fondo residuale - Trasporto pubblico esentato
13
(Rossi Arturo)
Sole 24 Ore (Il)
13/11/2014
47 Sicurezza - Datore di lavoro vincolato agli obblighi
di vigilanza (Caiazza Luigi)
14
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Apertura nel vertice Renzi-Padoan - Su Tfr e fondi pensione non si cambia,
subito la tassa unica locale Più fondi su Sabatini e «Made in» Jobs Act in Aula
prima della manovra - Sciopero Cgil il 5 dicembre
Più fondi sulla legge Sabatini per i macchinar!
industriali e «Made in». L'apertura arriva dal
vertice di ieri tra il premier Renzi e il ministro
Padoan. L'orientamento del governo è di non
cambiare su Tfr e fondi, subito invece la tassa
unica locale.
Intanto il Jobs Act sarà in Aula prima della
manovra. E la Cgil proclama lo sciopero generale
per il 5 dicembre. Servizi >• pagine 6,7 e 8 unica
locale. Intanto il Jobs Act sarà in Aula prima della
manovra. E la Cgil proclama lo sciopero generale
per il 5 dicembre. Servizi >• pagine 6,7 e 8
La lunga crisi LA LEGGE DI STABILITÀ Vertice Renzi-Padoan Palazzo Ghigi fìssa i margini di modifica
per la manovra. Lunedì primi voti in Commissione Proposta Pd sul fìsco Rateazione semplice per tutti i debiti
fiscali, tasso agevolato al 3,69%, per massimo 10 anni
Più fondi a «Made in» e legge Sabatini 1-/1J L'orientamento del
governo: «Local tax» in tempi rapidi, su Tfr e fondi pensione non si
cambia
Marco Mobili Dino Pesole ROMA
Sì al rifinanziamento della nuova
"Sabatini" peri macchinari industriali
e via libera al sostegno del made in
Italy. Per la nuova Local tax a breve
si potrebbero aprire le porte della
Camera con un emendamento
sottoscritto dal Governo, mentre la
rimodulazione del «bonus bebé»
avverrebbe in funzione del reddito
aprendo spazi per risorse aggiuntive
comunque destinate alle famiglie più
bisogonose. E ancora: modifiche in
arrivo per quel che riguarda il regime
dei minimi così da venire incontro
alle richieste avanzate soprattutto dai
professionisti. Nessuno spazio per
una riduzione del prelievo sui fondi
pensione, che con la stabilità
passerebbe dall'ii,5 al 20 per cento.
Quanto al Tfr la linea del Governo al
momento resta quella di confermare
il dispositivo previsto dalla legge di
stabilità, senza modifiche al regime
di tassazione ordinaria. In sostanza, a
quanti decideranno di optare dal
prossimo anno per il Tfr in busta
paga verrà applicata l'aliquota
marginale riferita all'intero reddito
dell'anno. Disco rosso alla tassazione
separata, che invece continuerà ad
essere applicata per quanti
percepiranno il Tfr al termine del
rapporto di lavoro. Decisione -si
apprende in ambienti parlamentari motivata essenzialmente dalla
constatazione che a fruire
dell'anticipo del Tfr in busta paga
dovrebbero essere soprattutto le
fasce di reddito medio-basse.
Delle modifiche in via di definizione
alla legge di stabilità all'esa
me della commissione Bilancio
della Camera si è discusso ieri
mattina in un vertice a Palazzo
Ghigi tra il presidente del
Consiglio, Matteo Renzi e il
ministro dell'Economia, Pier Carlo
Padoan, cui hanno partecipato
anche il viceministro Luigi Gaserò
e lo staff economico del premier.
Correzioni che comunque
dovranno garantire - questa la linea
del Governo - la sostanziale
invarianza dei saldi della manovra.
Nel primo passaggio alla Camera
saranno altresì messi a punto gli
emendamenti per rendere effettivo
il potenziamento della riduzione
del deficit strutturale (dallo 0,1
allo 0,3% del Pil), in linea con le
intese raggiunte finora con la
Commissione europea. Il tutto in
attesa del
giudizio che l'esecutivo
comunitario esprimerà il prossimo
24 novembre sull'impianto
complessivo della legge di
stabilità, con annesse le nuove
stime macroeconomiche definite
dal governo. Mentre a Palazzo
Ghigi si definivano gli spazi di
intervento per ritoccare il Ddl di
stabilità, la commissione Bilancio
procedeva di buona mattina al
recupero di una novantina dei
1.600 emendamenti dichiarati
inammissibili 24 ore prima. Nella
serata di ieri, poi, la Bilancio ha
definito i 500 emenda-
calendarizzazione in Aula del Jobs
act, attesa per oggi. Nel caso
l'esame dovesse partire da lunedì, i
lavori della Bilancio subirebbero
uno slittamento in avanti così
come la data di approdo in Aula
della ex Finanziaria, oggi fissata al
24 novembre. Nel gruppone dei
"segnalati" entrano anche le
proposte di rifinanziamento della
"nuova Sabatini" per i macchinari
industriali. Da Pd, Ned e Per
l'Italia arriva la richiesta di
raddoppiare il plafond gestito
dalla Cassa depositi e prestiti
(portandolo a 5 miliardi) per
concedere finanziamenti agevolati
destinati all'acquisto e al leasing di
beni strumentali nuovi. Di
conseguenza scatterebbe la
proroga di un anno per i
finanziamenti, che potrebbero
essere concessi fino al 31
dicembre 2017. Dal Pd arriva
anche una rateazione "semplice"
per tutti i debiti fiscali, con un
tasso d'interesse agevolato al
3,69%, per un massimo di io anni
(senza dover dimostrare di essere
in difficoltà). La misura potrà
essere applicata a più tipologie di
debiti, che vanno dalle cartelle di
pagamento di Equitalia, alle
ingiunzioni fiscali dei comuni che
riscuotono in proprio, passando
per gli avvisi di accertamento
esecutivi e quelli con adesione
emessi dalle Entrate. Da Ned la
proposta di eliminare la clausola
di salvaguardia con l'aumento
della benzina. ©filPRODUZIONE
RISERVATA
PARTITE IVA AGEVOLATE
Modifiche in arrivo perii regime
dei «minimi» in modo da venire
incontro alle richieste avanzate
dai professionisti
menti "segnalati" dai gruppi politici su
cui si concentrerà l'esame di merito
(che comunque prima di lunedì
prossimo non prenderà il via). Al
netto della decisione della Capigruppo
della Camera sulla
Fondi pensione
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Le modifiche in discussione Nuovi macchinari, più risorse Tra i 500 emendamenti alla
Stabilità "segnalati" anche le proposte di rifinanziamento della "nuova Sabatini". Da Pd,
Ned e Per l'Italia arriva la richiesta di raddoppiareil plafond dalla Cdp (portandolo a S
miliardi) per concedere finanziamenti agevolati destinati all'acquisto e al leasing di beni
strumentali nuovi. Di conseguenza scatterebbe la proroga di un anno perii beneficio, che
potrebbe essere concessofinoal2017 Nuovi macchinari, più risorse Tra i 500
emendamenti alla Stabilità "segnalati" anche le proposte di rifinanziamento della "nuova
Sabatini". Da Pd, Ned e Per l'Italia arriva la richiesta di raddoppiareil plafond dalla Cdp
(portandolo a S miliardi) per concedere finanziamenti agevolati destinati all'acquisto e al
leasing di beni strumentali nuovi. Di conseguenza scatterebbe la proroga di un anno perii
beneficio, che potrebbe essere concessofinoal2017 Finanziamento da sbloccare Via
libera alla promozione dell'export e all'attrazione degli investimenti esteri con
ilfinanziamentodel Piano per il Made in Italy. A dispetto delle promesse e delle
aspettative, infatti, nella versione iniziale della legge di stabilità le iniziative previste dal
decreto Sblocca-Italia erano rimaste a secco di risorse (130 milioni per il primo anno e
270 nel triennio quelle necessarie) Nuovi macchinari, più risorse Tra i 500 emendamenti
alla Stabilità "segnalati" anche le proposte di rifinanziamento della "nuova Sabatini". Da
Pd, Ned e Per l'Italia arriva la richiesta di raddoppiareil plafond dalla Cdp (portandolo a
S miliardi) per concedere finanziamenti agevolati destinati all'acquisto e al leasing di
beni strumentali nuovi. Di conseguenza scatterebbe la proroga di un anno perii
beneficio, ch TFR E FONDI PENSIONE potrebbe essere con No alla tassazione
separata Negli interventi correttivi non ci sarà spazio per la tassazione separata
sull'anticipo del Tfr in busta paga, né per una riduzione del prelievo sui fondi pensione,
che passerebbe dall'11,5 al20 per cento. Sul trattamento di fine rapporto la linea del
Governo al momento resta quella di confermare ildispositivo previsto, senza modifiche
al regime di tassazione ordinaria essofinoal2017 Finanziamento da sbloccare Via libera
alla promozione dell'export e all'attrazione degli investimenti esteri con
ilfinanziamentodel Piano per il Made in Italy. A dispetto delle promesse e delle
aspettative, infatti, nella versione iniziale della legge di stabilità le iniziative previste dal
decreto Sblocca-Italia erano rimaste a secco di risorse (130 milioni per il primo anno e
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L'ente è tenuto a controllare prima di erogare i trattamenti Patrizia Maciocchi La Cassa dei dottori commercialisti può valutare in maniera autonoma
rispetto all'Ordine che la professione sia stata svolta legittimamente. E può farlo senza attivare le garanzie difensive previste per i procedimenti
davanti al Consiglio dell'Ordine, in virtù del diverso effetto a cui è finalizzata la verifica: in un caso erogare o meno le prestazioni, nell'altro procedere
alla cancellazione dall'albo. La sezione Lavoro della Corte di cassazione, con la sentenza 24140 depositata ieri, fa la sua scelta tra orientamenti
contrastanti favorevoli o contrari alla libertà della Cassa. Il potere di controllare che gli iscritti non abbiano esercitato in condizioni di incompatibilità
deriverebbe direttamente dall'articolo 20 della legge 21/86 che consente alla Cassa di esigere che il professionista compili entro 90 giorni, pena la
sospensione del trattamento pensionistico, un questionario indicando gli elementi che riguardano la regolarità dell'iscrizione e della contribuzione. Per
i giudici sarebbe paradossale se il potere della Cassa si limitasse al controllo dell'iscrizione a un albo, pubblico e da chiunque consultabile, escludendo
proprio la possibilità di appurare l'elemento di maggiore importanza, vale a dire che l'interessato abbia mantenuto l'iscrizione alla Cassa
legittimamente. Inoltre, attribuire l'esclusiva al Consiglio dell'Ordine vorrebbe dire far venir meno qualunque forma di controllo nel caso in cui
l'iscrizione all'albo sia cessata perché l'interessato ha chiesto la pensione di anzianità. La Cassa ha dunque il potere di annullare i periodi contributivi
durante i quali l'attività è stata svolta in una situazione di incompatibilità, anche se tale condizione non è stata accertata e sanzionata dal Consiglio
dell'Ordine competente. I controlli possono essere reiterati nel tempo in base a criteri stabiliti dal comitato dei delegati. La soluzione adottata sottolinea la Cassazione - è in linea con l'articolo 38 secondo comma della Carta che garantisce ai cittadini l'assistenza sociale, una tutela che non può
essere estesa, come sottolineato dalla Corte costituzionale (sentenza 420 del 1988) alle attività «svolte in violazione delle norme poste a tutela
dell'interesse generale alla continuità ed obiettività della professione». In quell'occasione la Consulta considerò non fondati i dubbi di costituzionalità
dell'articolo 2, comma 3, della legge 319/75 (previdenza forense) per la parte in cui esclude il trattamento pensionistico per chi, nello stesso periodo di
esercizio della professione di avvocato, si sia trovato in una situazione di incompatibilità, anche se non accertata e non perseguita. La possibilità che
Cassa e Ordine, nella loro concorrente possibilità di valutare una stessa situazione giuridica, giungano a esiti contraddittori fa parte del sistema. La
stessa cosa avviene - chiarisce la Corte - per gli avvocati e i geometri le cui Casse hanno mani libere negli accertamenti. o RIPRODUZIONE
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Professionisti. Sugli accertamenti per verificare l'esistenza di
incompatibilità La Cassa è autonoma rispetto all'Ordine
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Cassa depositi e prestiti ha
siglato ieri accordi
vincolanti per la cessione di
un pacchetto di Cdp Reti, il
veicolo, che ha in pancia il
30% di Snam e il 29,85%
di Terna, alla Cassa
Forense e a trentatrè
fondazioni bancarie. Per
ora la vendita riguarda il
5,88 per cento. Servizio »•
pagina 32
I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I Riassetti. Ceduto il 6% per 313 milioni: in pôle la Cassa Forense Cdp Reti si apre agli istituzionali ROMA Cassa depositi e prestiti chiude un primo cerchio
attorno a Cdp Reti. Ieri, infatti, la spa di Via Coito ha siglato accordi vincolanti per la cessione di un pacchetto del veicolo, che ha in pancia il 30% di Snam e il 29,85% di Terna, alla Cassa Forense e a trentatré fondazioni
bancarie. Per ora la vendita riguarda il 5,88 per cento, ma la quota definitiva sarà determinata sulla base della media a tre mesi dei corsi di Borsa delle due società rilevata in prossimità del closing, fissato per la fine di
novembre quando, come anticipato ieri da questo giornale, sarà perfezionata anche la vendita del 35% ai cinesi di State Grid. E, forse già alla fine della prossima settimana, sarà sottoscritto con un pool di banche (Société
Générale, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, UniCrédit, Bnp Paribas e Hsbc) il contratto di finanziamento per il prestito da 1,5 miliardi di euro a Cdp Reti - garantito per il 55% dagli istituti e per il 45% dalla stessa
controllante - che sarà poi girato alla Cassa come cedola straordinaria. A fare la parte del leone, ieri, è stata la Cassa Forense che ha messo sul piatto 140 dei 313,5 milioni assicurati dalla nutrita schiera di istituzionali
italiani. Tra le fondazioni bancarie, invece, i maggiori esborsi avrebbero riguardato, secondo fonti vicine al dossier, la Compagnia di San Paolo (25 milioni), la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena (20 milioni) e la
Fondazione Cassa di Risparmio di Biella (12 milioni), seguite da un gruppo di investitori che ha versato ciascuno io milioni di euro tra cui figurano, solo per citarne alcuni, la Fondazione Banco di Sardegna, la Fondazione
Cariplo e l'Istituto Banco di Napoli-Fondazione. Nella nota diffusa ieri dal gruppo guidato da Giovanni Corno Tempini, si accenna anche al successivo step del dossier. «Cdp - si legge - intende proseguire col processo di
dismissione della restante quota di minoranza di Cdp Reti ad altri investitori istituzionali italiani», come peraltro stabilito dal board di Cassa a fine luglio. Il secondo tempo è appena cominciato, ma, con molta probabilità,
i vertici di Cdp proveranno a coinvolgere chi, tra fondazioni e casse di previdenza, è rimasto fuori da questa tornata. E non è da escludere che anche i fondi pensione - bloccati al momento da paletti normativi, che
impediscono loro l'investimento nell'equity, e con i quali la Cassa ha aperto una interlocuzione -, possano rientrare in partita. Ce. Do. ©RIPRODUZIONERISERVATA
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INFRASTRUTTURE Cdp
Reti si apre agli istituzionali
Fondi pensione
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A 33 ENTI ANDRÀ IL 3,3%, ALLA CASSA FORENSE IL 2,5% Le Fondazioni entrano in Cdp Reti
A 33 FONDAZIONI BANCARIE IL 3,3% DEL CAPITALE, IL RESTO ACQUISTATO
DALLA CASSA FORENSE II 6% di Cdp Reti agli istituzionali La spa di via Gotto incassa
altri 313,5 milioni complessivi e rimane con il 59% del veicolo che detiene il 30% di Snam e
Terna, ma scenderà al 51%. A fine mese il closing con State Grid of China
DI LUISA LEONE ybndazioni
bancarie e la issa Forense
entrano in Ip Reti. Come
anticipato MF-Milano Finanza
del 7 novembre, ieri è stata
ufficializzata la cessione del
5,8% del veicolo che detiene il
30% di Snam e il 29,8% di
Terna a un gruppo di 34
investitori istituzionali italiani,
per un valore complessivo di
313,5 milioni. Nello specifico
si tratta di 33 fondazioni
bancarie, tra cui Compagnia
San Paolo e Fondazione
Cariplo, che hanno staccato un
assegno da 173,5 milioni,
portando a casa il 3,3% circa
della controllata di Cassa
Depositi e Prestiti, mentre la
cassa di previdenza degli
avvocati ha messo sul piatto da
sola
delle cessioni, dopo il rinvio al
2015 delle principali operazioni di
privatizzazione originariamente in
programma per il 2014. Di certo,
comunque, Cdp non si fermerà qui
con l'apertura del capitale della
controllata, di cui ha intenzione di
mante
L'anticipazione di MF-Milano
Finanza sull'imminente ingresso
degli istituzionali in Cdp Reti
nere la maggioranza assoluta,
cedendo però la restante quota di
minoranza (circa F 8%) «ad altri
investitori istituzionali italiani»,
si legge nel comunicato diffuso
ieri. Questo significa
che, ai prezzi attuali, la holding
del Tesoro potrebbe incassare da
questa ultima tranche circa 430
milioni. La cessione di questo
ulteriore pacchetto di azioni non
modificherà co
munque l'assetto di Cdp Reti
visto che si tratterà di titoli di
categoria C, come quelli che
andranno alle 33 fondazioni e
140 milioni, che le varranno una alla Cassa Forense, e che non
partecipazione di circa il 2,5%. I prevedono diritti di governan
ce. Gli accordi tra Cassa e State
valori delle partecipazioni non
sono però ancora quelli definitivi Grid prevedono infatti che le
azioni siano di tre categorie, A in
perché saranno stabiliti in
mano a Cdp, B per i cinesi e C
maniera univoca «sulla base
per gli istituzionali,
della media a tre mesi dei corsi
di borsa di Snam e Terna rilevata (riproduzione riservata)
in prossimità del closing». II
closing è atteso entro la fine di
novembre, probabilmente in
concomitanza con quello
dell'altra operazione con cui la
spa guidata da Giovanni Corno
Tempini ha aperto il capitale di
Cdp Reti, ovvero la cessione del
35% a State Grid Corporation of
China per 2,1 miliardi.
Complessivamente, quindi,
prima della fine dell'anno Cassa
incasserà quasi 2,5 miliardi, di
cui almeno una parte potrebbero
poi essere girati agli azionisti
come cedola straordinaria. A
spingere per la distribuzione è il
ministero dell'Economia (80% di
Cdp), alle prese con la necessità
di far quadrare i conti
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l'HOI' KSS1OMS1I Per la Cassazione sui
contributi decide soltanto la Cassa .inumimi
Ferrara a pag 25 mumm Per la Cassazione
sui contributi decide soltanto la Cassa
.inumimi Ferrara a pag 25 mumm
La Cassazione riconosce un autonomo potere degli istituti, distinto
da quello degli ordini Contributi, decide solo la Cassa Agli enti il
potere di verifica sull'attività degli iscritti
DI DARIO FERRARA Le Casse
di previdenza dei professionisti
hanno un autonomo potere di
verifica per quanto riguarda la
contribuzione degli iscritti,
diverso da quello degli ordini per
quanto riguarda l'attività
professionale in sento stretto. Di
conseguenza l'ente può annullare
(o rivendicare) i contributi versati
per i periodi in cui l'iscritto
risulta incompatibile con la
professione (nonostante l'Ordine
nulla abbia da ridire sulla
legittimità dell'esercizio da parte
dell'interessato). Ciò vale anche
per i commercialisti, per i quali
non esiste una norma ad hoc
come per avvocati e geometri. In
base a un'interpretazione
costituzionalmente orientata,
infatti, la Corte di cassazione
(con la sentenza 24140/14,
pubblicata il 12 novembre dalla
sezione lavoro) ha riconosciuto
in capo ad un istituto
previdenziale un potere di
verifica tutt'altro che pacifico in
giurisprudenza. Il giudizio si è
dunque concluso con
l'accoglimento del ricorso della
Cassa decisa ad arrivare in
Cassazione per riaffermare il
poter di annullare o rivendicare i
contributi in base alle proprie
indagini.
II brocardo «quando la legge
vuole, lo dice» (ubi lex voluit, è
ormai troppo antico per
suffragare assunti di completezza
degli ordinamenti giuridici. E
dunque la mancanza di una
disposizione ad hoc non
impedisce all'istituto
previdenziale dei commercialisti,
come ad altri analoghi, di
accertare che in un determinato
periodo l'iscritto risulti
incompatibile con l'esercizio
della professione. Deve anzitutto
osservarsi che sarebbe davvero
singolare se la Cassa potesse
esigere notizie e
Fondi pensione
documenti dall'iscritto con la
possibilità di sospendere
il trattamento previdenziale
soltanto rispetto al fatto storico
dell'esercizio della Erofessione e
non anche per i sua legittimità. E
poi riconoscere al Consiglio
dell'Ordine l'esclusiva del
controllo in materia potrebbe
condurre a risultati paradossali:
l'iscrizione all'albo cessata nel
momento in cui l'iscritto chiede
la pensione alla Cassa
impedirebbe anche al Consiglio
dell'Ordine di verificare se il
professionista è stato
incompatibile in un determinato
periodo. Il risultato? Nessuno
potrebbe più controllare
l'avvenuto esercizio continuativo
della professione che costitui
I principi I poteri di verifica autonomi fra Cassa previdenziale
e Ordine operano su piani distinti, l'uno pensionistico, l'altro
professionale Irrilevante l'assenza di una norma ad hoc che
autorizza l'istituto dei commercialisti alla verifica della
legittimità dell'esercizio, come invece avviene per awocati e
geometri Sarebbe irragionevole escludere un controllo da parte
della Cassa: con la cancellazione dall'Albo prima della
pensione, neppure l'Ordine potrebbe verificare il requisito della
continuità I poteri di verifica autonomi fra Cassa previdenziale
e Ordine operano su piani distinti, l'uno pensionistico, l'altro
professionale Irrilevante l'assenza di una norma ad hoc che
autorizza l'istituto dei commercialisti alla verifica della
legittimità dell'esercizio, come invece avviene per awocati e
geometri Sarebbe irragionevole escludere un controllo da parte
della Cassa: con la cancellazione dall'Albo prima della
pensione, neppure l'Ordine potrebbe verificare il requisito della
continuità
sce un requisito per l'iscrizione
all'Istituto pensionistico oltre che
all'Ordine. L'ente previdenziale,
dunque, nel decidere se annullare
o meno i contributi non può
fermarsi al dato formale
dell'iscrizione all'albo: altrimenti
non avrebbero senso le verifiche
periodiche né i criteri stabiliti
dall'ente al proprio interno. E il
fatto che i criteri di verifica siano
stabiliti dalla stessa Cassa
costituisce un'ulteriore conferma
dell'assunto per cui, in realtà,
anche all'istituto è attribuita per
legge un'autonoma potestà di
verifica del legittimo esercizio
della professione e, quindi,
dell'inesistenza di cause
d'incompatibilità (anche se in
modo implicito e per fini propri
dell'ente). L'autonomia di poteri
di verifica fra Cassa e Ordine
può dare luogo a risultati
contraddittori, ma si tratta di
un'evenienza, concludono gli
«ermellini», che rientra nel
«sistema», come avviene per
avvocati e geometri. Parola al
giudice del rinvio. ———
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/ recenti dati dimostrano il successo delle dismissioni immobiliari,
nonostante la crisi Enasarco, oltre il rent-to-buy 17 progetto
Mercurio prevede ulteriori facilitazioni
Gli immobili di proprietà della
Fondazione sono una forma
d'investimento dei contributi
previdenziali degli agenti di
commercio (così come gli
investimenti mobiliari), risalente
agli anni in cui i contributi — in
un sistema pensionistico a
ripartizione qual è quello
Enasarco — risultavano superiori
all'ammontare delle prestazioni
pensionistiche erogate in
ragione, all'epoca, della
relativamente giovane età della
media degli iscritti. Pertanto, il
patrimonio della Fondazione
deriva unicamente dai
versamenti degli agenti di
commercio e non da contributi
statali, poiché né la Fondazione
Enasarco né gli altri enti
previdenziali privati hanno mai
goduto di sovvenzioni, contributi
o altre elargizioni a carico dello
Stato. Il progetto di dismissione
del patrimonio______ A fronte
di oltre 13 mila unità immobiliari
offerte in acquisto con diritto di
prelazione, al 31/10/2014 sono
state vendute circa 7 mila unità
principali oltre alle relative
pertinenze, ovvero cantine,
soffitte, box, posti auto, etc., per
un incasso complessivo di circa
1,28 miliardi di euro che ha
portato una plusvalenza lorda,
rispetto ai valori di bilancio, del
36% circa. Il Progetto Mercurio
prevede inoltre il conferimento
delle unità immobiliari
invendute, ai Fondi Enasarco
Uno (gestito da Prelios Sgr) ed
Enasarco Due (gestit» da Bnp
Paribas Reim Sgr p.A.)
aggiudicatari della Gara 3
«Istituzione e gestione di uno o
più fondi immobiliari dedicati al
patrimonio immobiliare
invenduto». Al 5 agosto scorso,
data dell'ultimo conferimento,
sono stati finalizzati
complessivamente 13 «atti di
apporto» (7 per il Fondo
Enasarco Uno e 6 per il Fondo
Enasarco Due), i quali hanno
generato un valore complessivo
di conferimento pari a circa 400
milioni di euro, con una
plusvalenza di oltre il 60%
rispetto ai valori di bilancio. A
ciò vanno aggiunti i circa 600
milioni di euro derivanti dal
conferimento di immobili
commerciali. Al 31 ottobre di
Fondi pensione
quest'anno, quindi, il totale degli
incassi ammonta a circa 2,30
miliardi di euro (+36% rispetto ai
valori di bilancio). L'attuazione
del progetto sta proseguendo
anche nel 2014 e dall'inizio
dell'anno sono stati venduti circa
1.500 appartamenti (oltre le
relative pertinenze) e 25 nuovi
compendi immobiliari per un
valore totale degli incassi
derivanti dalla compravendita
diretta agli inquilini di 267
milioni di euro. Nel triennio
precedente gli importi erano
ricordarlo, è sempre stato garantito
da specifici accordi siglati tra la
Fondazione e le Organizzazioni
sindacali degli inquilini; ultime, in
ordine di tempo, quelle sottoscritte
alla fine dello scorso mese di
luglio, che introducono innovative
agevolazioni all'acquisto e
forniscono ulteriori forme di tutela
e sostegno, soprattutto nei
confronti degli inquilini che hanno
manifestato la volontà di
acquistare l'appartamento ma che,
a causa di difficoltà di accesso
al credito, non hanno potuto farlo.
Infatti, trascorso almeno un anno
stati di 123 milioni di euro (per
l'anno 2011), 462 milioni (2012) dall'invio della lettera di prelazione
Fondazione, senza che sia
e 427 milioni (2013). Numero di della
stato perfezionato l'acquisto, gli
unità immobiliari vendute/
inquilini in regola con la propria
conferite_____ Per quanto
posizione contabile avranno la
riguarda i complessi immobiliari, possibilità di acquistare comunque
su un totale di 212 (esclusi i tre
l'appartamento esercitando la
locati interamente al Comune di prelazione direttamente dai Fondi
Roma) ne sono stati dismessi
immobiliari alle stesse condizioni
156: nei primi dieci mesi del
economiche indicate nella lettera
2014 sono stati venduti 25
di prelazione, incluso l'eventuale
stabili, ed entro la fine dell'anno sconto del 10% previsto per
si prevedono di effettuare rogiti l'acquisto tramite mandato
notarili per arrivare a un totale di collettivo. In alternativa sarà
possibile sottoscrivere un contratto
36 complessi. Nel 2011 erano
di locazione, contenente un diritto
stati 14, l'anno successivo 67,
di opzione all'acquisto, della durata
mentre nel 2013 sono stati
massima di otto anni, ad un canone
dimessi 50 complessi. Ad oggi
quindi è stato venduto il 74% dei maggiorato del 30% rispetto a
quello in vigore al momento del
complessi immobiliari di
conferimento dell'unità
proprietà della Fondazione,
immobiliare al Fondo. Entro otto
ovvero 156 su 212 in totale. Al
anni l'inquilino potrà quindi
31 ottobre scorso sono state
esercitare, in ogni momento, la
dismesse in totale circa 8.500
prelazione all'acquisto dell'unità
unità immobiliari, di cui circa 7 locata, al prezzo indicato nella
mila vendute direttamente agli
lettera di prelazione inviata dalla
inquilini e 1.500 conferite ai
Fondazione, incrementato
Fondi. Secondo le proiezioni, si dell'interesse annuo del 2%,
prevede di arrivare a circa 1.800 scontando
vendite entro la fine del 2014
(nei primi dieci
mesi di quest'anno sono state
circa 1.500). Nel 2011 erano
state vendute 779 unità
immobiliari, nel 2012 si arrivò
a 2.410 e lo scorso anno a
quota 2.296. Nuove
agevolazioni e ulteriori tutele:
la 3a nota integrativa
all'accordo________ Sin dal
suo avvio, il Progetto Mercurio
ha contenuto agevolazioni e
facilitazioni, che sono state poi
progressivamente integrate per
venire incontro alle esigenze
degli inquilini anche alla luce
del mutato scenario economico.
Il tutto, è bene
tutti i canoni di locazione
corrisposti dalla data di
decorrenza del contratto. È
evidente quindi che le tutele e
le agevolazioni inserite nel
piano di dismissioni della
Fondazione, che si è adeguata
in tal senso anche ai recenti
interventi del legislatore, sono
di gran lunga migliorativi
rispetto alle novità introdotte
dal cosiddetto rent-to-buy,
ovvero la locazione con
riscatto. I fattori intervenuti
negli ultimi tempi_____ Non è
pleonastico fare alcune brevi
considerazioni, in proposito,
circa una serie di
Pag.
7
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fattori intervenuti durante
l'attuazione del Progetto Mercurio:
la crisi del mercato immobiliare, la
difficoltà di accesso al credito e
l'adeguamento alle nuove
normative del settore. Su
quest'ultimo punto, è sufficiente
ricordare che, per la
compravendita di un immobile, è
necessario il perfezionamento della
documentazione tecnica e
amministrativa (su tutte, la
certificazione del valore energetico
e quella di conformità catastale)
che richiedono attenzione e
massima scrupolosità, oltre che
tempi tecnici ineludibili. Anche in
considerazione di tutto ciò, si può
affermare che indubbiamente il
Progetto Mercurio ha raggiunto un
così ampio successo.
Conclusioni________ II processo
di dismissione, dunque, pur
essendo funzionale esclusivamente
al sostegno della previdenza degli
agenti, nei fatti è anche una sorta
di «politica abitativa» a beneficio
soprattutto degli abitanti dei
comuni di Roma e Milano, ma
anche di altre città, perché
consente agli inquilini di acquisire
la proprietà dell'immobile di
abitazione a prezzi oggettivamente
congrui. Ciò spiega l'ampio
successo del progetto, nonostante
il perdurare di uno scenario
macroeconomico non positivo: 7
mila famiglie sono potute divenire
proprietarie dell'unità abitativa
nella quale vivono. L'accesso alla
proprietà della casa di abitazione,
tuttavia, non è il solo effetto
benefico. Infatti, è doveroso
considerare che la vendita degli
immobili Enasarco ha anche un
effetto di sostegno all'economia sia
del mercato immobiliare (in
particolare a Roma) sia del settore
edilizio, in ragione dei lavori edili
o impiantistici che, se necessari,
sono effettuati nelle parti comuni
dei complessi immobiliari, a cura
della Fondazione prima o
contestualmente alla
compravendita, sia all'interno delle
singole unità per volontà degli ex
inquilini che, spesso, così
valorizzano ulteriormente il bene
di cui sono divenuti proprietari.
Fondi pensione
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Pierluigi Magnaschi
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PLUS 21 % PLUS 66%'C 2.269,OP C 1.28O,OO^^H 1C 938,00^^1 ^^H ^^H : 235,00 € 500 00c 39O,OO t ASB FLOW t ONFFRIMFNTO
tONFFRIMFNTO RS &IUI-NIÜALIISK«!IARIP I risultati delle vendite t ONFFRIMFNTO tONFFRIMFNTO RS &IUI-NIÜALIISK«!IARIP t ASB
FLOW € 500 00c 39O,OO : 235,00 'C 2.269,OP C 1.28O,OO^^H 1C 938,00^^1 ^^H ^^H 1 667,00 t ONFFR PLUS 66% PLUS 21 % PLUS 36 %
IMFNTO PLUS 36 % tONFFR Complessi immobiliari venduti MFNTO RS &IUI-NIÜALIISK«!IARI Complessi immobiliari venduti * 212 \ o in
eorso 74% t ASB FLOW € 500 00c 39O,OO : 235,00 'C 2.269,OP C 1.28O,OO^^H 67 150 1C 938, COMPLESSI IMMOBILIARI DA ROGITARE,
PREVISTI AL 31 12 2014 N.36 0^^1 ^^H ^^H 1 667,00 t ONFFR PLUS 66% PLUS 21 % PLUS 36 % IMF anno 2011 anno 2012 anno 2013anno
2014 Totale TO PLUS 36 % tONFFR Complessi immobiliari venduti MFNTO RS &IUI-NIÜAL Oml ISK 36 !I
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Apertura nel vertice Renzi-Padoan - Su Tfr e fondi pensione non si cambia,
subito la tassa unica locale Più fondi su Sabatini e «Made in» Jobs Act in Aula
prima della manovra - Sciopero Cgil il 5 dicembre
Più fondi sulla legge Sabatini per i
macchinar! industriali e «Made in».
L'apertura arriva dal vertice di ieri tra il
premier Renzi e il ministro Padoan.
L'orientamento del governo è di non
cambiare su Tfr e fondi, subito invece la tassa unica
locale. Intanto il Jobs Act sarà in Aula prima della
manovra. E la Cgil proclama lo sciopero generale per il 5
dicembre. Servizi >• pagine 6,7 e 8 unica locale. Intanto
il Jobs Act sarà in Aula prima della manovra. E la Cgil
proclama lo sciopero generale per il 5 dicembre. Servizi
>• pagine 6,7 e 8
La lunga crisi LAVORO E PREVIDENZA Tempi stretti a Montecitorio Circa 600 emendamenti in
commissione, da lunedì 24 Camera al lavoro sulla Stabilità L'«aut aut» di Renzi «II 1° gennaio le nuove
regole: con la fiducia sul testo Senato o con modifiche concordate»
Jobs Act, più vicina la fiducia Accordo in salita, ma per
il governo il testo va approvato prima della manovra
Giorgio Foglietti ROMA Sul Jobs
act si profila un maxiemendamento
del Governo alla Camera, dove
probabilmente verrà posta la
fiducia. La strada per un accordo su
alcune modifiche da recepire ieri
sera era ancora tutta in salita, e il
premier Renzi, preoccupato di
mandare segnali chiari all'Europa,
punta su un'approvazione in tempi
rapidi del Ddl delega. Circa 600
emendamenti sono stati presentati
in commissione Lavoro, di questi
300 sono del Movimento 5 stelle,
150 di Sel, 50 della Lega, 15 sono
firmati da quasi tutti i componenti
del gruppo Pd della commissione,
20 da singoli deputati Dem e u da
Forza Italia. In questo quadro
Renzi ha delineato due scenari
possibili: «Sul Jobs act la
discussione c'è già stata, c'è un
problema di tecnicalità
parlamentare - ha detto parlando
ieri sera alla dirczione nazionale -.
Vedo due alternative e cioè se
procedere mettendo la fiducia sul
testo del Senato per una rapida
approvazione o se comunque
garantire entro il primo gennaio
l'entrata in vigore anche attraverso
delle modifiche da verificare con le
forze della coalizione». Il punto, ha
ribadito Renzi «è che U primo
gennaio il Jobs act deve entrare in
vigore» per consentire alle imprese
di utilizzare la decontribuzione
prevista dalla legge di stabilità per
fare nuove assunzioni nell'arco
temporale del 2015 con il contratto
a tempo
Previdenza
indeterminato a tutele crescenti.
Alla Camera la partita si gioca
prevalentemente all'interno del
Pd, considerando che sui 45
deputati della commissione Lavo
ro ben 21 sono Dem - in
prevalenza della minoranza -,
compreso il relatore del Ddl
delega, che presiede la
commissione Cesare
Damiano. Uno degli
emendamenti firmati dal
gruppo Pd riguarda le
modifiche all'articolo 18 dello
Statuto dei lavoratori,
riproponendo in sostanza
l'ordine del giorno votato a
fine settembre dalla dirczione
del Pd per «assicurare la
garanzia del reintegro nei casi
di licenziamenti
discriminatori e per quelli
ingiustificati di natura
disciplinare, previa
qualificazione specifica della
fattispecie». L'obiettivo
dell'emendamento è quello di
fissare dei paletti sui licenzia
LE REAZIONI Damiano
(Pd): pronti al confronto sulle
correzioni Sacconi (Ned): no
a cambiamenti, al Senato
siamo decisivi
dei voucher, si conferma il
ricorso alla Gig anche per
cessazione del ramo d'azienda, si
riducono le tipologie dei contratti
precari. «La commissione ha
svolto egregiamente il proprio
lavoro - afferma Damiano - siamo
sempre pronti a confrontarci per
cercare un accordo sulle
modifiche al testo approvato dal
Senato».
Il sottosegretario al Lavoro,
Teresa Bellanova, ha cercato di
mediare in commissione Lavoro
aprendo su «modifiche che non
stravolgano l'impianto del
testo», compreso il tema
dell'articolo 18, sottolineando
«la priorità del fattore tempo»:
il testo deve essere approvato
prima della legge di stabilità
che è in calendario in Aula il 24
novembre. Secondo il timing
indicato da Bellanova, quindi, il
Jobs act deve andare in Aula tra
il 18 e il 19 novembre, così vi
sarebbero i tempi per un terzo
passaggio al Senato. Ma da
Palazzo Madama il capogruppo
del Ned, Maurizio Sacconi,
frena sulle modifiche al testo,
sottolineando che «la
presentazione di circa 600
emendamenti al Jobs act rende
davvero impervio l'esame del
provvedimento e preannuncia
quello stesso ostruzionismo che
menti per non lasciare mano libera al almeno in Aula abbiamo
Governo nei decreti delegati. Con
conosciuto al Senato». Sacconi
altri emendamenti si afferma il ruolo invita il Pd a «ricordare sempre
della contrattazione nelle decisioni
che il Nuovo centrodestra non
sul demansionamento, si specifica
accetta maggioranze spurie e
che il controllo a distanza deve
che esiste ancora il Senato della
riguardare gli impianti e non i
Repubblica ove esso è tutt'altro
lavoratori, si frena l'estensione
dell'utilizzo
che autosufficiente». Intanto
ieri un sostegno al
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I nodi da sciogliere Richiesti limiti ai disciplinari
Uno degli emendamenti firmatidalgruppo Pd in
commissione ripropone in sostanza
l'ordinedelgiorno votatodalladirezionedelPd per
«assicurare la garanzia del reintegro nei casi di
licenziamenti discriminatori e perquelli
ingiustificati di natura disciplinare, previa
qualificazionespecifica della fattispecie» Ruolo al
sindacato Con altri emendamenti si afferma il
ruolo della contrattazione edel sindacato nei casi
di demansionamento, chiedendo di definire con
più precisione le situazioni in cui
possaintervenireunoo l'altro degli strumenti. Sotto
la lente anche la disciplina dei controlli a distanza,
peri quali si chiede di specificarechedeve
riguardare gli impianti e non i lavoratori
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Jobs Act è arrivato da Annemarie
Muntz, Director Group Public
Affairs Randstad, presidente di
Ciett (la confederazione
internazionale delle agenzie per il
lavoro), e di Eurociett (la
confederazione europea delle
Previdenza
agenzie per il lavoro): «Va nella
dirczione giusta dell'introduzione
di una maggiore flessibilità nel
mercato del lavoro italiano,
assicurando nel contempo le
necessarie tutele ai lavoratori in
maniera inclusiva». ©
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Germania. Il super-comitato dell'economia boccia anche l'Eurotower I
rigoristi criticano la Merkel su salario minimo e pensioni
Riccardo Sorrentino Una bocciatura per la Bce, una per il governo Merkel. Ai "cinque saggi" della Germania, i
consulenti economici ufficiali di Berlino, non piacciono né le recenti misure di politica monetaria, né la
politica della Grosse Koalition che guida il paese, e chiedono «una maggiore fiducia nel processo di mercato».
A non piacere sono le riforme della previdenza e del lavoro. Con l'obiettivo di aumentare la domanda interna,
il governo ha concesso ai Ó3enni la pensione di vecchiaia e innalzato le Mütterrente, le "pensioni per le
madri", a tutti coloro che hanno figli nati prima del '92. Secondo i saggi avrebbe dovuto invece affrontare le
sfide di lungo termine poste al sistema previdenziale da un andamento demografico non favorevole. È questo
un esempio di una politica economica che « potrebbe aver avuto un impatto negativo sulla fiducia dei
partecipanti al mercato». Soprattutto ora che l'economia rallenta: i saggi indicano una crescita dell'1,2% nel
2014 e dell'i% nel 2015. «Ci sono alcune indicazioni che i pubblici investimenti sono deboli», ma non occorre
aumentare le spese pubbliche ma piuttosto «correggerne le priorità». La minore fiducia degli operatori
economici, in realtà, non si traduce in minori investimenti privati: «Non c'è prova di una debolezza
patologica». I cinque saggi ritengono però che le cose possano migliorare per creare un ambiente più
favorevole agli stessi investimenti e all'innovazione in genere. «Il mercato del lavoro non dovrebbe essere sog
getto a una regolamentazione più rigida», spiegano i saggi, e alcune norme esistenti dovrebbero essere riviste:
un evidente riferimento al salario minimo già criticato dai consulenti del governo l'anno scorso. Un ruolo più
importante dovrebbe avere inoltre la politica di "transizione dell'energia" in modo da integrarla nella strategia
internazionale di protezione del clima. I saggi hanno anche lanciato un allarme sulla situazione dei conti
pubblici. A preoccupare sono le spese strutturali, « aumentate notevolmente». Non inganni, spiegano in buona
sostanza, il pareggio di bilancio: «La situazione favorevole dei conti è attribuibile ai fiscal drag (un aumento
delle entrate legato all'incremento dell'inflazione, che pure, in Germania, è molto bassa, ndr) e a fattori
temporanei come i bassi tassi di interesse, l'aumento dell'occupazione, e una fase di respiro sul piano
demografico». La Merkel ha risposto alle critiche dicendo che « innanzitutto, ci sono sfide geopolitiche,
alcune delle quali stanno colpendo molto duramente la Germania e stanno pesando sul dima». Sulle ripetute
critiche al salario minimo, «non è proprio semplice capire - ha aggiunto come una decisione che non è ancora
in vigore possa aver danneggiato l'economia». Le norme saranno infatti applicate dal i "gennaio 2015. I giudizi
sulla Bce ricalcano critiche piuttosto diffuse tra gli economisti tedeschi. La banca centrale «ha tagliato i tassi
di interesse quasi a zero e ha introdotto ampie misure di quantitative easing», punto quest'ultimo contestato e
contestabile. «Questa politica crea rischi per la crescita di lungo periodo di Eurolandia, non da ultimo perché
riduce la volontà degli Stati membri di applicare riforme e consolidare le finanze pubbliche». Per questo
motivo, secondo i cinque saggi, la Bce «dovrebbe evitare di espandere in modo massiccio il suo bilancio»
come invece si aspetta che accada, «dal momento che non prevede deflazione in Eurolandia. Sull'Unione
bancaria, il gruppo di consulenti invita il Governo a cambiare i trattati e creare una vigilanza sganciata dalla
politica monetaria e quindi dalla Bce. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Fünf Wirtschaftsweisen II consiglio
degli esperti per la valutazione dello sviluppo macroeconomico tedesco è un gruppo di economisti costituito
nel 1963 per assistere governo e parlamento sulle politiche economiche Ogni anno prepara un report
pubblicato nella prima metà del 2015. Il governo pubblica i suoi commenti e conclusioni nelle successive otto
settimane II consiglio ha cinque membri indicati dal governo e nominati dal presidente della Repubblica. Nei
media tedeschi, il consiglio è generalmente chiamato Fünf Wirtschaftsweisen, i cinque saggi dell'economia
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Audizione in Senato. La sesta salvaguardia di giugno è stata l'ultima
Inps, finite le misure per gli esodati Treu: illegittimo svalutare le pensioni
Davide Colombo ROMA La sesta salvaguardia previdenziale disposta in giugno (legge 147/2014) per i
lavoratori rimasti senza impiego né tutele a ridosso del varo della riforma Fornero è stata l'ultima. A
confermarlo sono i vertici Inps che ieri, nel corso di un'audizione in Commissione Lavoro al Senato, hanno
parlato esplicitamente di chiusura di questi interventi straordinari con coloro che matureranno i requisiti
richiesti entro il 6 gennaio 2015. La data coincide con i termini per la presentazione della richiesta di
salvaguardia prevista dalla legge 147, pubblicata in «Gazzetta ufficiale» il 22 ottobre ed entrata in vigore il 6
novembre. Sui residui casi specifici, legati a situazioni del tutto particolari e comunque davvero limitate, verrà
avviato un mini censimento da parte della stessa Commissione Lavoro di palazzo Madama, tramite una scheda
di rilevazione che verrà messa online. Secondo i dati forniti ieri dal direttore generale dell'Inps, Mauro Nori, e
dal commissario straordinario, Tiziano Treu, al 27 ottobre 2014 sono stati salvaguardati 162.130 soggetti,
sono state emesse 97.267 certificazioni e sono state già liquidate 56.274 pensioni. La sesta salvaguardia come
si ricorderà (vedi II Sole24Ore del 27 giugno) ha un costo di circa 2 miliardi e prevede 32.100 posti. Ma
l'incremento effettivo rispetto ai cinque provvedimenti precedenti è di soli 8.100 nuovi posti poiché sempre
con la legge 147 s'è provveduto a ridurre di 2omila unità il contingente previsto con la seconda salvaguardia e
di 4mila quello della quarta perché non utilizzate. Oltre a tutelare ex novo chi ha perso un impiego a tempo
determinato tra il 2007 e il 2011, per le altre categorie di lavoratori la sesta salvaguardia ha in sostan za
prolungato di un anno, rispetto a quanto fissato con i provvedimenti precedenti, il tempo utile per maturare i
requisiti richiesti, arrivando appunto al 6 gennaio 2015. Con quest'ultimo intervento di salvaguardia la
maggior spesa previdenziale cumulata aggiuntiva è arrivata a circa 11,6 miliardi entro il 2022-2023.
L'audizione di ieri dei vertici Inps è arrivata sulla scorta dell'ordine del giorno che era stato approvato in
Commissione Lavoro del Senato a fine settembre da tutti i gruppi di maggioranza in vista dell'approvazione
della sesta salvaguardia e fatto proprio anche dal Movimento 5 Stelle. Un testo che im LE TUTELE Gli ultimi
interventi per chi maturerà i requisiti entro il 6 gennaio prossimo. A fine ottobre salvaguardie a quota 162.130
pegna il Governo «a non utilizzare più lo strumento pensionistico per risolvere problemi occupazionali nella
fascia dei cinquantenni e sessantenni e ad attivare invece un insieme di misure per la promozione
dell'invecchiamento attivo, sulle quali «l'Italia - si legge nel testo dell'Odg - in confronto al centro e al nordEuropa è ancora all'anno zero». La conferma della chiusura delle operazioni di salvaguardia Inps giunge nel
pieno del confronto politico all'interno del Pd sul Jobs Act e a pochi giorni dall'annuncio della Cgil d'esser
pronta a sostenere l'iniziativa referendaria della Lega per l'abrogazione della riforma Fornero (articolo 24 del
DI 201 del 2011). Un contesto politico estremamente polarizzato sul tema delle pensioni, basti pensare alla
distanza che ancora di vide la Commissione Lavoro del Senato dalla Commissione Lavoro della Camera
proprio sull'approccio da adottare per gli esodati a ormai tre anni dal varo dei nuovi requisiti previdenziali. A
giugno, al momento dell'adozione della sesta salvaguardia il neo-ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, aveva
parlato di possibili «interventi strutturali» da inserire nella legge di Stabilità per dare risposta «a tante diverse
situazioni, non definibili tecnicamente come esodati, ma che rappresentano persone che perdono o hanno
perso il lavoro e che con gli ammortizzatori non arrivano a raggiungere la pensione». Misure che, secondo
quanto risulta, sono ancora in fase istruttoria e che potrebbero essere rinviati visti gli strettissimi margini di
una manovra che ancora non ha incassato il via libera di Bruxelles. Parlando a margine dell'audizione Tiziano
Treu ha poi confermato la posizione dell'Inps sull'ipotesi di congelare l'effetto di un Pil negativo sul
meccanismo di rivalutazione dei montanti contributivi. «La legge, alla lettera, è conforme alla nostra opinione,
infatti si parla di rivalutare e non di svalutare» ha affermato. Il commissario straordinario ha spiegato che per
evitare il rischio di una diminuzione dei futuri importi pensionistici «non serve» una norma ma basta
«un'interpretazione» della disciplina già esistente. D'altra parte, ha inoltre osservato, «anche la Corte
costituzionale si è occupata almeno di un caso simile» giudicando «contrario al sistema immaginare una
perdita». Non ci sarebbe neppure, secondo Treu, un problema di coperture: per il momento, ha concluso, il
nodo riguarda «il meccanismo di calcolo». Problemi di copertura «potrebbero esserci» in futuro.
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Fondo residuale. Niente versamento del contributo dali "gennaio Trasporto pubblico esentato Arturo Rossi
Non devono versare il contributo al Fondo di solidarietà residuale dal 1° gennaio 2014 le imprese, sia
pubbliche che private, che svolgono servizi di trasporto pubblico, autofìloferrotranvieri e di navigazione
sulle acque interne e lagunari. Lo precisa l'Inps con messaggio 8673 di ieri, in seguito a precisazioni
fornite dal ministero del Lavoro e in conseguenza del fatto che, per questi settori, al i "gennaio 2014
risultavano in corso le procedure per la costituzione di Fondi di solidarietà in base all'articolo 3, comma 4
della legge 92/2012. Questo comporta la modifica delle aziende tenute al versamento del contributo come
indicato nella tabella allegata al messaggio 6897, che viene sostituita da quella allegata al messaggio
8673/2014. Altra importante precisazione concerne il settore del lavoro in somministrazione, per il quale il
ministero ha evidenziato che sono stati sotto scritti gli accordi per la costituzione del Fondo di solidarietà;
ne deriva, l'esclusione dal versamento al Fondo residuale dal i "gennaio 2014 per il personale
somministrato anche se, nel caso in cui non si completasse l'iter per l'emanazione del decreto dell'articolo
3, comma 16 della legge 92/2012, l'Inps dovrà procedere al recupero dei contributi da versare al Fondo,
con decorrenza i" gennaio 2014. Resta confermato l'obbligo per il personale occupato dalle imprese di som
ministrazione per il funzionamento della struttura. Al messaggio viene allegata una nuova tabella in cui
sono esposte le caratteristiche delle aziende rientranti nell'ambito di applicazione del Fondo, che
sostituisce quella del messaggio 6897/2014. Tutte le imprese appartenenti ai settori interessati mantengono
il codice di autorizzazione "oj", indipendentemente dal requisito dimensionale; l'obbligo contributivo sorge
solo al momento del superamento della soglia dimensionale di 15 quindici dipendenti quale media del
semestre precedente. u© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Esonero possibile solo per condotta «abnorme» dell'infortunato Luigi Caiazza Gli obblighi di vigilanza e controllo gravanti sul datore di lavoro non
vengono meno con la nomina del Responsabile del servizio di prevenzione protezione (Rspp), il quale ha una funzione di ausilio diretta a supportare e
non a sostituire il datore nella individuazione dei fattori di rischio. A tale conclusione giunge la Cassazione con la sentenza 46820 depositata ieri. Alla
Corte si era rivolto il responsabile di una società edile condannato in primo e secondo grado per un infortunio grave subito da un lavoratore caduto da
una scala a mano. La difesadell'imputato si fondava sull'incerta ricostruzione dell'evento; sulla circostanza che l'infortunato seppure assunto il giorno
precedente a quello dell'evento era un operaio specializzato con oltre 30 anni di carriera per cui non necessitava di alcuna informazione e formazione;
sul fatto che era stato nominato un geometra quale addetto al Servizio di prevenzione e protezione (Spp). In ogni caso essendo la società una azienda
di grandi dimensioni sarebbe stato onere del giudice verificare che nell'organigramma non vi fosse un delegato di fatto, non potendo la responsabilità
dell'evento gravare sull'amministratore delegato. Dello stesso avviso non è stata la Cassazione, per la quale la con dotta incauta del lavoratore
infortunato non può assurgere da sola a causa sopravvenuta sufficiente a produrre l'evento quando sia comunque riconducibile all'area del rischio
proprio della lavorazione svolta. Il datore di lavoro è esonerato da responsabilità solo quando il comportamento del lavoratore presenti carattere di
eccezionaiità, abnormità, esorbitanza rispetto al procedimento lavorativo e alle direttive organizzative ricevute. Né l'evento può essere imputato ad
una minima colpa dell'infortunato, il che avrebbe richiesto che questi conoscesse perfettamente i rischi del lavoro a cui era occupato e il corretto
utilizzo dei mezzi fornitigli. Nel caso in esame, però, il responsabile della società è stato incolpato anche perii deficit informativo e formativo a favore
dell'infortunato, violandogli articoli 21 e 22 del Digs 626/94(ora 36 e 37 del Digs 81/08), tenendo conto che la formazione adeguata va fornita al
lavoratore in occasione dell'assunzione con riferimento al proprio posto di lavoro ed alle proprie mansioni. Nel caso specifico l'adempimento
formativo è risultato necessario e non superfluo, tenuto conto che l'utilizzo della scala doveva essere effettuato in un cantiere pericoloso per il terreno
di appoggio sconnesso e scivoloso. In merito alla delega che sarebbe stata conferita ad un geometra, nessun documento è risultato agli atti
processuali, né peraltro, la nomina di quest'ultimo quale addetto al Spp è stata ritenuta circostanza esimente dalla responsabilità, atteso che tale carica
attribuisce un mero ruolo di consulenza. JRÛDUZIÛNE RISERVATA
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Datore di lavoro vincolato agli obblighi di vigilanza
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