PIONEER A-10 + TANGENT EXEO CDP + AUDIOJAM2 DICE DMV

PIONEER A-10 + TANGENT EXEO CDP + AUDIOJAM2 DICE DMV
RECENSIONE IMPIANTO COMPLETO
Sorgente : Tangent Exeo Cdplayer
http://www.tangent-audio.com/en/model/175_Exeo-CDP-CD-player.htmlts/42/201/18420/NAmplificatore : PIONEER A-10
http://www.pioneer.eu/it/products/22/98/405/A-10-K/page.html
Diffusori : Audiojam2 Dice DMV
http://www.audiojam2.com/pagina_8_8.html
Costruttori : Pioneer ( Giappone ) – Tangent Audio ( Danimarca ) - Audiojam2 ( Italia )
Data recensione : Marzo 2014 - Recensore : Alberto Bellino.
INTRODUZIONE.
Come nella recensione precedente di circa un anno fa, sono nuovamente venuto in possesso di un prodotto PIONEER,
nella fattispecie l’amplificatore integrato A-10, “il piccolo” della famiglia dei nuovi integrati della casa nipponica.
L’A-10 rappresenta infatti il modello di ingresso, ovvero quello dotato di minore potenza e del prezzo più basso della
serie A, lettera che contraddistingue la produzione di amplificatori integrati del marchio. Il modello da me testato ha la
finitura nera ( denominata K ) mentre i modelli con finitura Silver sono denominati S, ma la differenza è solamente
estetica e non costruttiva.
Anche questa volta mi è stata gentilmente offerta la possibilità di provare e di esprimere un mio libero giudizio
personale sul prodotto nipponico, potendolo abbinare ad una coppia di miei diffusori, le DICE DMV, prodotto anche
questo “entry level” del catalogo AUDIOJAM2 e ben adatto a fare il partner con il nostro moderno rappresentante
della produzione proveniente Sol levante. Vi è anche un “intruso”, se così si può definire, ovvero il Cd player Tangent
EXEO, prodotto anche questo di prezzo e fascia di mercato paragonabile all’amplificatore in prova, utilizzato come
sorgente per il semplice motivo di trovarsi al momento giusto sul mio mobiletto dello stereo !
Vi ricordo come il test sull’amplificatore non preveda misure strumentali ma solamente diverse sessioni di ascolto,
quindi le mie impressioni di ascolto non potranno essere influenzate da grafici e valori di misura ma solamente
provenienti dalla musicalità dell’oggetto in questione.
COSTRUZIONE E FINITURA.
Il piccolo nipponico, tanto piccolo poi non lo è, almeno nelle dimensioni esterne. Stando i 43 cm canonici di larghezza,
quello che colpisce sono i 13 cm ( piedi compresi ) di altezza, una misura notevole, considerata la limitata potenza di
uscita, quindi considerando condensatori di filtraggio non enormi e un T.A. di ridotta sezione. La veste tutto-nero del
mio apparecchio è classica ed elegante, il Silver è un po’ più impegnativo anche se appaga più l’occhio ad un primo
impatto visivo.
Lo chassis è quello tipico, realizzato in lamiera di buon spessore, con un frontale semplice e lineare. I comandi sono
disposti in maniera razionale, con la manopola del volume di dimensioni nettamente superiori rispetto alle altre che
controllano i toni, bilanciamento e selettore degli ingressi. Quest’ultimo, appare molto comodo, la commutazione è
velocissima e perfettamente silenziosa, mentre una serie di led indica chiaramente su quale ingresso si è commutati.
Sul frontale inoltre sono presenti i tasti per scegliere tra due coppie di diffusori ( speakers A/B/A+B ), il comando
DIRECT, che “salta” controlli di tono, balance e loudness, una comoda presa cuffia e il tasto di accensione, con led blu
di funzionamento e rosso di stand-by.
La qualità dei tasti e delle manopole è molto buona e i comandi sono molto precisi.
Sul retro troviamo gli ingressi RCA ( anche PHONO con il Ground allo chassis ), i connettori per due coppie di diffusori, i
quali accettano sia cavo spelato che banane e forcelle, e una economica vaschetta per cavi europei tipo C ( non VDE ).
TECNOLOGIA.
Il Pioneer A-10, a differenza dei fratelli maggiori A-50 e A-70 utilizza una tecnologia di amplificazione dei segnali
classica, anziché quella digitale PWM. Si tratta di uno stadio a transistor Sanken 1560 in grado di erogare 50 watt di
potenza per canale su di un carico di 4 ohm. L’aletta di raffreddamento interna dei transistor è di discrete dimensioni,
mentre modesti appaiono i valori di capacità dei condensatori di filtraggio dell’alimentazione. Il trasformatore di
alimentazione appare molto ben costruito e dimensionato, con una classica struttura a lamierini.
L’interno appare piuttosto bene ingegnerizzato, con un lay-out circuitale ordinato e cablaggio abbastanza ridotto.
L’apparecchio non è telecomandabile, per cui il potenziometro del volume non è motorizzato, gli ingressi sono
comandati da relais e l’apparecchio non è collegato alla presa di terra.
DISAMINA DI ASCOLTO.
Due sono le considerazioni iniziali che mi preme farvi notare. Per prima cosa, l’amplificatore deve essere giudicato ben
caldo, e per caldo intendo almeno dopo una mezz’oretta di funzionamento, anche a basso volume. Infatti, nei primi
minuti, e soprattutto dopo un periodo di tempo in cui l’ampli è rimasto “fermo”, il suono appare “scialbo”, per poi
migliorare nei minuti successivi in maniera molto decisa.
Seconda questione : per un ascolto di qualità vi consiglio caldamente di utilizzare la funzione DIRECT, il suono migliora
in maniera impressionante rispetto a quello che si sente facendo circolare il segnale nei circuiti dei toni, loudness e
“compagnia bella”. Mi domando come questi comandi continuino ad essere inseriti in un apparecchio moderno
…..misteri dei costruttori !
Il primo cd che entra nel cassetto del cd player danese è “Linfa” di Paola Casula ( Velut Luna ).
Con la traccia 2 “Come vetro”, posso notare un pianoforte dotato di un buon corpo, mentre la splendida voce della
cantante padovana riempie la piccola stanza di ascolto ( 18mq ). Il registro basso appare sempre un poco “timido”
anche se non debole in assoluto, mentre le note migliori si percepiscono in un registro acuto molto buono, dettagliato
ma mai aspro. Evidenza di quanto detto la performance sulla riproduzione dei piatti della batteria, molto corretta. Con
la traccia 9 “Soltanto tua”, si nota come il nostro piccolo amplificatore predilige la larghezza del sound stage a scapito
della focalizzazione centrale, buona la prima, un poco meno la seconda. Però appare molto buona la profondità del
soundstage. In questo brano La Casula esprime una potenzialità vocale da brivido ma la voce appare sempre rotonda e
equilibrata, anche nei passaggi più impegnativi. Complimenti alla cantante e al nostro piccolo nipponico !
Cambiamo disco e..nazione e andiamo nella fredda Groenlandia, ascoltando l’ottimo “Tunissut” di Kimmernaq
Kjeldsen ( Atlantis Records ).
La traccia 2 “Tuapannguit” ( che non sono riuscito a tradurre, probabilmente è un nome proprio..), è caratterizzata
dalla presenza di un tamburo enorme, che mette a dura prova il cono in Kevlar nero delle ottime DICE DMV ( che, “per
la cronaca”, non fa una piega anche a volumi da “denuncia” ) mentre la voce della bella cantante Inuit viene restituita
con naturalezza, anche se un poco in avanti, grazie al “solito” fonico dalla mano pesante.. molto buono in generale il
comportamento dinamico, con micro e macro dinamica a livelli discreti in assoluto, ottima performance se si pensa
che stiamo ascoltando un apparecchio entry-level da qualche centinaio di euro. La traccia 5 “Issussuapput” ( Whispers
) è invece caratterizzata da una trama percussiva molto in evidenza, soprattutto il rullante e i “tom” sono molto
presenti e rivaleggiano in livello ( finalmente ) con l’ottima e particolare voce della cantante. Il nostro ampli riesce a
separare bene i piani sonori e il risultato è un buon palcoscenico sonoro, dotato di ottima dinamica.
Passando infine negli USA, metto su “Take this journey” dell’affascinante Christy Baron.
La traccia 2 “Gentle journey” mette in luce una buona larghezza di palcoscenico e una voce sempre corretta (qui il
fonico ha lavorato bene..) mentre il contrabbasso ha una potenza sufficiente e una buona dimensione e plasticità. La
tromba ha una dinamica sufficiente e un ottima trama, i piatti sono sempre in buona evidenza ma mai taglienti o
esagerati, grazie al buon comportamento in gamma alta di amplificatore e dell’ottimo tweeter della DICE DMV.
PREGI EVIDENTI.
Il registro alto è molto convincente : analitico quanto basta ma mai aggressivo, sicuramente la nota più felice
dell’intero test. Anche le voci e gli strumenti classici sono restituiti in maniera molto corretta, direi molto “British”,
ovvero quanto basta e mai sopra le righe ! Inoltre la profondità e la larghezza del palcoscenico sonoro è buona.
Costruttivamente, si fa molto gradire il selettore degli ingressi, rapido e preciso, e il comando del volume, anche esso
molto graduale e preciso nell’intervento. La potenza di uscita è assolutamente sufficiente per ascolti a livello
“domestico”, con le mie DICE DMV il volume non è mai andato oltre ore 12 e la riserva di potenza era ancora tanta. Vi
è ancora la possibilità di collegare il caro vecchio giradischi e ben due coppie di casse di impedenza di otto ohm
nominali.
QUALCHE DIFETTO.
Come ovvio e lecito aspettarsi, la “spinta” sul registro basso appare modesta in assoluto e discreta tenendo conto del
prezzo dell’apparecchio, anche se dettaglio e dinamica sono molto buone. Con certi brani a volte il suono potrebbe
apparire un poco “timido” nei passaggi più energetici, però bisogna dire che il “nostro” non aggiunge nulla di suo al
messaggio musicale, e questo è un particolare assolutamente non trascurabile. Come già detto, i controlli di tono e
loudness peggiorano notevolmente il suono ( almeno nell’esemplare qui in prova ), rendendolo “cupo” e fuori fuoco,
per cui vale assolutamente la pena di escluderli a priori.
CONCLUSIONI.
Riassumendo, posso affermare che il giudizio globale sul piccolo di casa PIONEER è sicuramente positivo sotto quasi
tutti gli aspetti. Certo, la performance sul registro basso è segno dell’economicità del progetto e, per questo prezzo,
non credo che si possa pretendere di più, mentre le note più positive vengono dalla correttezza del registro medio e,
soprattutto da quella del registro alto, veramente esemplare in termini assoluti. Come già detto, la larghezza di sound
stage è molto buona mentre la focalizzazione centrale è solo discreta. E’ un amplificatore “neutro”, nel senso più
stretto del termine, a volte il suo suono appare un po’ troppo “trattenuto”, anche se il fatto non appare per nulla
sgradevole all’ascolto. Sicuramente un ottimo entry-level, grazie alla decennale esperienza della casa nipponica nella
costruzione di apparecchi di questo genere. Nulla da dire infine sulla costruzione meccanica e sui comandi, veramente
ben realizzati e dal funzionamento morbido e preciso.
Concedetemi infine, come fa l’oste per il suo vino, di fare un plauso alle mie ottime DICE DMV, che si sono
comportate magnificamente nelle lunghe sessioni di ascolto, confermando che non è sempre necessario spendere
molti soldi per portarsi a casa propria un prodotto costruito con cura, performante e squisitamente musicale.
Un saluto a tutti e buona musica da Alberto.
STUDIO ELETTROACUSTICA AUDIOJAM2 di Bellino Alberto
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