Novembre 2014 - Città di Torino

ARTE E CULTURA
CORSI, CONVEGNI,
SEMINARI
Questo è un documento prodotto dalla redazione del sito
InformadisAbile del Comune di Torino nel quale potete trovare l’archivio
mensile delle notizie sulla disabilità riguardanti Torino e il Piemonte.
Per facilitarne la consultazione, tale rassegna è stata suddivisa nelle
CRONACA
aree tematiche che trovate sulla sinistra.
DISABILITA’
SENSORIALI
Chiunque dovesse riscontrare anomalie nei contenuti o segnalare
l’inserimento di nuovi articoli e nuove sezioni può comunicarlo
all’indirizzo e-mail: [email protected]
EVENTI
LAVORO
SANITA’ E SALUTE
SCUOLA
SOLIDARIETA’
SPORT
VARIE
ARTE E CULTURA
Tornano i giovani inviati Hyena’s Puppies
18 novembre 2014
L’Associazione Baby Xitter presenta i “Hyena’s Puppies” – Cuccioli di Iena – con due nuove
interviste.
Le Hyena’s Puppies, Gaia e Ariel, hanno fatto colazione con Massimo Gramellini, il
vicedirettore de La Stampa, che con la sua rubrica “Buongiorno” commenta la notizia più
importante della giornata. I Cuccioli hanno chiesto al giornalista, a quale “Buongiorno” è
più legato e quale sogna di scrivere un giorno.
Puntata speciale della serie del FattoTv prodotta da Emotion Film e Associazione BabyXitter che preannuncia la partenza della terza stagione. Da domenica 16 novembre infatti
torneranno i giovani inviati Hyena’s Puppies.
Il nuovo ciclo si apre con un ospite d’eccezione, Luciana Littizzetto, con la quale i Cuccioli
di Iena hanno affrontato il tema delle adozioni e affidi, in quanto lei è mamma di due
ragazzi avuti in affido. “Sono diventata mamma di due figli già grandi”, racconta l’artista
che, smessi i panni della mattatrice televisiva, svela il suo lato intimo materno.
Le Hyena’s Puppies sono nate da un’idea del regista e autore Gianni del Corral.
Fonte: ilfattoquotidiano.it
ARTE E CULTURA
Torino: Print About Me a The Others
3 novembre 2014
Per il terzo anno consecutivo Print About Me sarà presente alla fiera TheOthers.
Solo un nome: Rossella Carpino.
Cella B21 – Primo Piano
Carceri Le Nuove – Via Paolo Borsellino, 3
Torino
Orari di apertura 6 Novembre | ore 21.00 – 1.00 |
Opening party 7 – 8 Novembre | ore 18.00 – 1.00 |
The Others show 9 Novembre | ore 12.00 – 1.00 |
Fonte: theothersfair.com
ARTE E CULTURA
“Il paese che sono io”: in mostra le foto sui bimbi disabili
22 novembre 2014
Era visitabile solo questo pomeriggio (sabato 22 novembre) dalle 15 alle 18,30 e domani
(domenica) dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18,30 nei locali della scuola primaria paritaria
«Provvidenza» di via Provvidenza, 5 a Bra.
«Il paese che sono io» racconta – con una serie di fotografie – le difficoltà che i bambini
con disabilità motorie e intellettive incontrano quotidianamente. La mostra, curata dalla
Fondazione Paideia di Torino, vuole favorire lo sviluppo delle capacità di mettersi nei panni
degli altri, favorendo una reale condivisione di esperienze, mirate all’inclusione. Ingresso
libero. Info allo 0172/412454.
Fonte: lastampa.it
ARTE E CULTURA
Torino: Mostra Viaggio nei Luoghi dell’Arte
25 novembre 2014
Il 3 dicembre alle ore 17.00 a Torino presso l’Archivio di Stato di via Piave 21 sarà
inaugurata la mostra Viaggio nei luoghi dell’arte. La mostra racconterà un insolito viaggio
fatto negli studi di alcuni artisti presenti sul territorio torinese, pensato per tutti coloro che
abbiano voglia di conoscere questi atelier.
In mostra si potranno vedere dieci video-documentari girati in altrettanti studi difficilmente
accessibili a persone con disabilità motoria; qui gli artisti (Luisa Albert, Laura Ambrosi,
Maura Banfo, Silvia Beccaria, Alberto Castelli, Claudio Cravero, Matilde Domestico, Carlo
Galfione, Carlo Gloria, Paolo Jins) racconteranno il luogo dove quotidianamente creano le
loro opere, svelando cosa questo rappresenti e qual è il rapporto intimo che li lega alle
loro creazioni e alla pratica artistica.
Per rendere i filmati fruibili a tutti, questi sono stati tradotti nel linguaggio dei segni (LIS) e
sottotitolati. Il viaggio proseguirà con l’esposizione di alcune esperienze sensoriali fatte in
altri sei luoghi dell’arte che, dal 10 al 14 novembre, hanno aperto le loro porte a persone
con disabilità differenti. Tali workshop sono poi stati raccolti in video tradotti in LIS e
sottotitolati.
Stefano Giorgi ha invitato i partecipanti a rielaborare famose opere pittoriche animandole
poi con la sua camera magica. In mostra sarà possibile vedere gli acetati dipinti a tempera
dai partecipanti (otto opere), utilizzati per l’animazione artistica, e il filmato con l’intero
processo creativo prodotto dal gruppo. Un altro filmato illustrerà la performance teatrale,
olfattiva e degustativa, proposta da Chiara Vallini e Cuochivolanti dal titolo Gli ingredienti
dell’arte in cui i partecipanti sono stati invitati a prendere parte a un suggestivo banchetto
animato e gli ingredienti scelti, divenuti protagonisti di una storia, finivano per combinarsi
nel piatto di ognuno ispirando storie diverse e originali.
Le dieci stampe a secco realizzate durante il laboratorio Emozioni in rilievo di Piera Luisolo
sono invece il risultato del workshop tattile condotto dall’artista nel suo studio dove i
partecipanti si sono cimentati nella realizzazione di matrici che potessero esprimere le loro
emozioni, sentimenti, gioie e paure attraverso l’accostamento di forme diverse.
Oltre alle stampe verranno esposte anche le matrici che potranno essere toccate e quindi
fruite da persone non vedenti. Sempre al tatto è stato dedicato il laboratorio di Danila
Ghigliano Conosci e ritrai.
L’artista ha invitato i partecipanti a soffermarsi sui tratti del proprio volto per poi riprodurli
tridimensionalmente. Le piccole teste prodotte (venticinque) durante questo workshop
potranno non solo essere ammirate in mostra, ma anche toccate per indagarne le forme e
le differenti superfici. Le dodici tempere rappresentanti paesaggi diversi sono invece
quanto realizzato durante il workshop Musica visione ipnotica, condotto da Ernesto
Morales nel suo studio. Dopo un momento di meditazione attraverso l’ascolto della musica,
l’artista ha invitato i partecipanti a riprodurre due paesaggi differenti: uno conosciuto e
realizzato a monocromo con l’aggiunta del bianco, l’altro immaginario e in policromia.
Un altro video racconta il laboratorio Essere paesaggio, condotto da Orietta Brombin al
PAV Parco d’Arte Vivente. Attraverso la visione e la degustazione multisensoriale dei
prodotti coltivati nel parco del museo, ogni partecipante è divenuto parte di quel
paesaggio ed è stato invitato a trasporre graficamente la propria porzione di natura.
I disegni saranno esposti in mostra e riprodotti anche in rilievo per renderli maggiormente
fruibili. Segno tangibile di questo progetto è anche la realizzazione di una mappa tattile
della Sala Ipogea che ospiterà la mostra e che resterà permanentemente in uso all’Archivio
di Stato per aiutare le persone non vedenti a orientarsi nello spazio.
Per i video e le didascalie delle opere sarà utilizzato un font ad alta leggibilità e i testi
saranno tradotti anche in braille.
Mostra Viaggio nei Luoghi dell’Arte Archivio di Stato di Torino, Sezioni Riunite
Via Piave 21
Dal 3 al 12 dicembre 2014
Inaugurazione 3 dicembre ore 17 – apertura speciale fino alle ore 20.
Apertura mostra: 4-5/9-10-11-12 dicembre 2014
Orario: 10-18
Prenotazione obbligatoria per gruppi: [email protected]
Ingresso gratuito
Fonte: comune.torino.it/pass
CORSI, CONVEGNI,
SEMINARI
Torino: incontro su “I disturbi dell’apprendimento e i metodi di studio”
7 novembre 2014
Scuola e Società – 4 Incontri per coniugare problematiche sociali e mondo della scuola.
Una proposta delle Biblioteche Civiche Torinesi in collaborazione con Fondazione Carlo
Molo onlus.
• Lunedì 10 Novembre 2014 h. 17.30
I disturbi dell’apprendimento e i metodi di studio
Interviene: Dott.ssa Paola Perozzo, psicologa e psicoterapeuta
Biblioteca Civica Centrale – Via della Cittadella 5
Ingresso libero su prenotazione
Info: Ufficio Attività culturali Biblioteche civiche torinesi – tel. 011.4429855/58
Rivolti agli insegnanti di ogni ordine e grado e agli educatori, gli incontri affrontano temi
che vanno dal rapporto del bambino con la malattia di un genitore, ai disturbi
dell’apprendimento, alle problematiche legate all’utilizzo del web, delle chat e dei social
network, al bullismo e all’Identità di Genere.
Gli incontri sono occasione di approfondimento e confronto con esperti, psicologi e
psicoterapeuti.
I disturbi dell’apprendimento e i metodi di studio riguardano significative difficoltà
nell’acquisizione e utilizzazione della lettura, della scrittura e del calcolo. In alcuni casi il
disturbo specifico dell’apprendimento si presenta associato ad un disturbo psicopatologico.
L’incontro vuole fornire gli strumenti per comprendere e fronteggiare l’insorgere e il
manifestarsi di comportamenti che possono influire non solo sul rendimento dell’alunno,
ma sulla condotta e soprattutto sull’equilibrio delle relazioni all’interno della classe.
Destinatari: Insegnanti di scuola primaria e secondaria inferiore
Organizzazione
Biblioteche Civiche Torinesi
Gabriella Carré
Enza Proietti
telefono 011.4429855/58
e-mail: [email protected]
sito internet: www.comune.torino.it/cultura/biblioteche/
Fondazione Carlo Molo onlus
Valentina Borsella
Tel 011.8171483
e-mail: [email protected] – www.fondazionecarlomolo.it
Fonte: fondazionecarlomolo.it
CRONACA
Taglieggiano disabile, due arresti
17 Novembre 2014
Per 7 anni hanno taglieggiato un disabile psichico, costringendolo a dare loro denaro,
automobili e altri oggetti di valore.
Dopo la denuncia del padre della vittima, la polizia ha arrestato due pregiudicati italiani di
21 e 28 anni, mentre un terzo italiano, incensurato di 54 anni, è stato sottoposto
all'obbligo di firma.
Sono ritenuti responsabili di estorsione aggravata continuata in concorso e di
circonvenzione di incapace. Materiale sottratto è stato trovato nelle abitazioni dei tre.
Fonte: ansa.it
CRONACA
Guerra tra sindaci per lo scuolabus, bimba disabile resta a piedi
20 novembre 2014
Sembrava a un passo dal lieto fine. Ma la vicenda di C.C, una bambina disabile di
Casalbeltrame, in provincia di Novara, a cui era impedito di utilizzare lo scuolabus per
raggiungere la scuola di Villata, nel Vercellese, torna a farsi ingarbugliata. Non è bastato
nemmeno l’invito del difensore civico della Regione, l’avvocato Antonio Caputo, rivolto ai
Comuni interessati affinché intervenissero in tempo utile per garantire alla piccola di
raggiungere la scuola, per far sì che la situazione si regolarizzasse.
L’ultima comunicazione, giunta dagli uffici regionali questo pomeriggio, suona come un
ultimatum a “definire utilmente, con effetto immediato, la questione” per i sindaci Franco
Bullano e Claudia Porzio. Per comprendere i fatti, bisogna fare un passo indietro e risalire
alla scorsa estate. A luglio il padre iscrive la piccola al primo anno della scuola elementare
di Villata, facendo richiesta del servizio scuolabus. Iniziano i primi problemi: la bambina
non può prendere l’autobus senza un accompagnatore dedicato, ma sul mezzo non
possono essere presenti più di due adulti. E sul pullman vi sono già l’autista e una persona
che assiste gli altri studenti. A questo punto entrano in gioco i Comuni. Villata, in tempi
relativamente brevi, si rimbocca le maniche e fa quanto di sua competenza: omologa il
pulmino per il trasporto di una persona disabile. Però, c’è un però.
Lo scuolabus, arrivando dal vercellese, per poter sconfinare nel comune novarese, ha
bisogno dell’autorizzazione del sindaco di Casalbeltrame, come previsto dalla legge. E
Claudia Porzio, il primo cittadino in questione, non ha ancora formalizzato il consenso: “Da
parte mia non c’è nessun accordo mancato: lo scuolabus è sempre transitato e può
continuare a farlo. Semplicemente non è mi arrivata nessuna richiesta di autorizzazione, a
parte l’e-mail inviatami martedì da Villata alla quale ho prontamente risposto, ribadendo il
mio consenso e la compartecipazione alle spese. Mancavano l’autorizzazione dell’Asl e
della Motorizzazione, che sono arrivate”.
Per la controparte, il sindaco di Villata, Franco Bullano, fa sapere di essere ancora in attesa
dei documenti richiesti e che, se non arriveranno nelle prossime ore, “a partire da lunedì
24 il servizio di trasporto scolastico per Casalbeltrame verrà sospeso”. Con buona pace di
tutti i piccoli utenti. L’Aduc, associazione per i diritti degli utenti e consumatori, ha quindi
deciso di sporgere denuncia contro il sindaco Porzio, in sede sia penale sia contabile. “È
inammissibile che alla bambina venga, di fatto, impedito di recarsi a scuola e non è giusto
che i genitori debbano fare 300 chilometri a settimana per accompagnare lei e i suoi
fratelli” spiega il vicepresidente nazionale Pietro Yates Moretti. “È evidente che un accordo
a voce o via e-mail non siano sufficienti. Per permettere il transito del pulmino e la
copertura della spesa dell’accompagnatore, servono atti formali che, al momento,
mancano”. Tra rimpalli di responsabilità, pubblica amministrazione inadempiente, codici e
articoli, di certo vi è solo la vittima: una bambina di sei anni che, da due settimane non
può recarsi a scuola ed un padre che, per starle vicino, ha perso il proprio lavoro.
Fonte: torino.repubblica.it
CRONACA
Una madre si prostituisce con due figli disabili in casa
26 novembre 2014
Una madre. In una cittadina della provincia Torinese, si prostituisce per poter provvedere
ai suoi due figli adolescenti, disabili psichici. Riceve i suoi clienti in casa mentre i ragazzi
sono in un’altra stanza. La sua non è una casa da poveri, non è questa quindi una storia di
banale emarginazione sociale. Tanto per sfatare un luogo comune non ha nulla a che fare
con l’immigrazione, con ambienti che la cronaca definisce “sordidi”, con vicende di droga o
compulsioni di vario tipo. Ancora meno ha i tratti di quelle storielline salaci di peccatori di
provincia; niente festini, scambi di coppie, divagazioni piccanti per casalinghe annoiate.
Almeno ho maturato questa convinzione dalla sola e cruda testimonianza che mi ha fatto
conoscere la vicenda. La mia fonte è un post sul sito “Gnoccatravel”, il Trip Advisor del
sesso mercenario dove ogni medio italiano si scambia dritte su le migliori occasioni per il
turista sessuale, sia all’ estero che accanto a casa propria. Nessun giudizio morale, il sito
mi ha incuriosito perchè Riccardo Iacona ha scritto un libro inchiesta sul tema degli
“Utilizzatori finali” e proprio su “Gnocca travel” inizia il suo reporatge.
Tra le tante segnalazioni e “prove su strada” di ucraine, svizzere, venezuelane, cubane,
cinesi, tailandesi mi ha colpito il messaggio di un signore che si firma con il nickname
Papociquita e che aveva per titolo: “Viaggio in provincia... che tristezza....”
L’uomo, come è prassi in quel sito, racconta dei deludenti incontri nella cittadina
piemontese, evidentemente non attrezzata per le sue esigenze. E' quindi consigliato da
altri “colleghi” di dirottare direttamente su Torino, dove la scelta è senz'altro migliore.
Nulla di che, se nel suo elenco di insoddisfazioni non avesse raccontato quella storia che
mi ha veramente addolorato. La riporto omettendo indicazioni precise sulla località: Un
saluto a tutti estimatori della gnocca Pay e non. Ma che roba..!! roba brutta però....
Accidenti, mi trovo per lavoro , a stazionare nella provincia di Torino, una tranquilla e
paciosa cittadina a 40km da Torino (…) Chiedo ma qualcosa di decente si trova ? (…) mi
consiglia sempre in città una bella signora, decisamente fetish che "fa di tutto" La chiama
e mi organizza la serata.
Stavolta vado prevenuto..... Bella donna, tutto fila liscio, sembra anche un bel bocconcino.
Appena entro in casa mi prende una tristezza pazzesca. Una bella casa con tante
camere....Ma quel che è peggio che mi ammoscia istantaneamente, è la presenza in una
stanza vicino a quella da letto, dei figli adolescenti della "signora". Sto per accomodarmi e
godermi la serata, quando mi rendo conto che, come ci fosse bisogno di dirlo, "il sesso
non vuole pensieri". Capisco che i figli sono portatori di handicap, e sono poco coscienti di
ciò che la madre fa per loro. Senza dilungarmi.... Con una stupida scusa mi disimpegno e
scompaio nell’androne del palazzo. Ma mi chiedo e chiedo a VOI è mai possibile visto che
dovrò stare in questo posto ancora 4 mesi (…) Ditemi voi se non è sfortuna questa.... Ciao
a tutti. (17/novembre/2014)
Non si può certo pretendere maggiore profondità da un medio campione maschile che si
attrezza per approfittare della miseria di paesi lontani per ottenere il miglio risultato costibenefici. Nel sito si leggono calcoli sugli stipendi minimi nelle terre di saccheggio sessuale,
per capire fino a quanto di possa spuntare un buon prezzo per la prestazione. Impressiona
che sia stata necessaria la banale delusione di un puttaniere per far trapelare lo squarcio
di un probabile dramma. Chi gli ha dato la dritta, come tanti altri nella cittadina
piemontese, saprà sicuramente che la madre potrebbe essere stata costretta a scendere a
un compromesso così mortificante per poter provvedere ai figli disabili.
Semmai è una ragione in più per consigliarla a chi cerca distrazione in ambiente protetto,
immagino i commenti dei tanti bravi padri di famiglia che non si saranno fatti nemmeno lo
scrupolo estremo di Papociquita, "Si è vero lavora con i due figli in casa...Non è un
problema però, quelli sono handicappati, non capiscono e tanto meno parlano."
Fonte: lastampa.it
DISABILITA’
SENSORIALI
Vediamoci chiaro
5 novembre 2014
La Sezione torinese dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) ha lanciato in
queste settimane la campagna di informazione denominata Vediamoci chiaro, costituita da
uno spot e da cinque interviste video, ove si affrontano alcuni aspetti legati alla vita delle
persone con disabilità visiva, dalla mobilità al lavoro, dal dibattito sui cosiddetti “falsi
invalidi” alle sfide della quotidianità. Il progetto si propone vari obiettivi: stimolare cioè una
riflessione condivisa, che coinvolga ciechi e vedenti, ma anche sfatare qualche luogo
comune e richiamare l’attenzione su problematiche poco conosciute. Spot e interviste
vengono diffusi, con cadenza quindicinale, attraverso il sito dell’UICi di Torino (area News)
e la pagina Facebook.
Il quotidiano che non sta sui quotidiani
«Il cane che morde il padrone non fa notizia. Il padrone che morde il cane sì»: vecchia
massima da reporter consumati. Vecchia storia, ben nota a chi scrive i giornali come a chi
li legge: con la vita di tutti i giorni non si fa notizia. È vero: per sua stessa natura il mondo
dell’informazione ha bisogno di stimoli forti, di novità, di fatti che si distinguano
dall’opacità quotidiana. Solo che, in certi casi, a forza di dar la caccia all’insolito e
all’eccezionale, si rischia di chiudere gli occhi sulla realtà “vera”. Ne sanno qualcosa le
persone cieche, che spesso sperimentano sulla propria pelle una serie di vere e proprie
“trappole comunicative”.
Trappola numero uno: i “truffaldini”
Molte volte, negli ultimi anni, in un clima da “caccia alle streghe”, abbiamo assistito alla
spettacolarizzazione delle truffe. Protagonisti i cosiddetti “falsi invalidi”. Infatti, non passa
settimana senza che qualche testata locale o nazionale punti il dito contro i “finti ciechi”,
quelli che rubano, quelli che approfittano.
Il fenomeno, purtroppo, è reale ed è nell’interesse di tutti combatterlo. In molti casi, però,
l’informazione tende ad amplificarlo e distorcerlo, fornendo indicazioni non corrette, dati
equivoci quando non palesemente falsati. E così, sull’onda della grave crisi economica di
questi anni, si crea un atteggiamento di rabbia collettiva, che finisce per ripercuotersi, con
conseguenze gravi, anche sui disabili visivi “autentici”.
Si dichiarava cieco, ma spazzava tranquillamente il balcone; Percepiva l’indennità di
accompagnamento ma usava uno smartphone: titoli del genere sono comparsi e tuttora
compaiono su alcune testate giornalistiche, dalla carta stampata al web, dalla radio alla
TV. E tutti riflettono una percezione semplicista e riduttiva della disabilità. Come se un
cieco, quando si trova in luoghi che conosce, non potesse avere il senso della spazialità o
usare strumenti tecnologici, oggi resi sempre più accessibili da applicazioni e ausili
specializzati.
Trappola numero due: i “superman”
Sul versante opposto, sempre più spesso, l’informazione tende a raccontare ed esaltare le
grandi potenzialità dei non vedenti (e questo, in sé, è senz’altro un bene, specialmente
quando si sottolineano la caparbietà e l’impegno necessari per raggiungere risultati
ambiziosi). Fanno pertanto notizia i ciechi che vincono le Paralimpiadi, quelli che riescono
a sciare, nuotare, andare in barca a vela, praticare sport che fino a pochi anni fa si
consideravano inaccessibili. Tanto che qualcuno potrebbe chiedersi: «Ma allora i ciechi che
bisogno hanno di aiuto?». Anche in questi casi servono chiarezza e obiettività.
Per chi non vede, le sfide sportive – così come tante altre esperienze di vita – sono
obiettivi possibili, ma per raggiungerli serve la costante collaborazione di persone vedenti.
E non tutto è accessibile a tutti. Inoltre, va sempre ricordato, le azioni apparentemente più
banali sono in realtà le più problematiche e pericolose. Il cieco che, guidato dall’istruttore,
percorre con relativa disinvoltura una pista da sci, si può trovare in estrema difficoltà se
deve, da solo, attraversare una strada.
Vediamoci chiaro
In mezzo a questi approcci un po’ estremi, l’esperienza dimostra che la maggior parte dei
cittadini non ha la minima idea di come si svolga, nel concreto, la vita di una persona
cieca.
Proprio per questo, dunque, l’UICI di Torino ha deciso di lanciare la Campagna Vediamoci
chiaro, composta, come detto in precedenza, da una serie di brevi video (circa due minuti
ciascuno), con uno spot iniziale incentrato sul tema della mobilità e cinque interviste
condotte ad altrettante persone non vedenti.
Senza pretendere di essere esaustiva o di avere la “verità in tasca”, l’iniziativa intende
richiamare l’attenzione sulla vita reale di chi non vede, partendo proprio dalle esperienze
del quotidiano. Ed è uno spunto di riflessione che usa YouTube, strumento visivo per
eccellenza, e in un certo senso cerca di “sfidare” la società dell’immagine.
La proposta è rivolta a tutti: professionisti dell’informazione, istituzioni, ma anche privati
cittadini. Insomma, chiunque abbia voglia di approfondire insieme all’UICI torinese questi
temi sarà il benvenuto.
Stereotipi (vecchi e nuovi)? No, grazie!
Per secoli la letteratura, l’arte e il sentire collettivo hanno tramandato l’immagine pietistica
e paternalista del “povero cieco”, avulso dalla società, costretto a chiedere l’elemosina sui
gradini delle chiese o, nella migliore delle ipotesi, rinchiuso per tutta la vita tra le mura di
un istituto.
Negli ultimi cent’anni, e soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, sono stati fatti
enormi passi in avanti. Oggi infatti, grazie a una diversa cultura e a strumenti sempre
nuovi, le persone con disabilità visiva hanno grandi possibilità di integrarsi nel tessuto
sociale: studiano, lavorano (a volte con risultati eccellenti), si sperimentano in attività un
tempo impensabili, riescono più facilmente a costruirsi una rete affettiva e una vita
relazionale soddisfacente. Sono conquiste preziose, ottenute con sforzo e grande impegno,
conquiste, però, che a volte rischiano di essere travisate (più o meno in buona fede),
qualche volta strumentalizzate. Negli ultimi anni, ad esempio, anche in contesti
istituzionali, è capitato a varie persone non vedenti di sentirsi dire: «I ciechi hanno buone
gambe: che se ne fanno del trasporto accessibile?». «I ciechi possono lavorare: che se ne
fanno dell’indennità di accompagnamento?». «La crisi c’è per tutti: che cosa pretendono i
ciechi dallo Stato?».
Al di là di ogni ideologia, va ricordato che, oggi come in passato, la vita di chi non vede è
dura e piena di ostacoli. Ecco perché è importante “vederci chiaro”. Serve cioè una
cronaca attenta, libera da preconcetti, vecchi o nuovi che siano. Soprattutto in tempi
economicamente difficili, se ai non vedenti verrà tolto anche quel minimo di certezze
acquisite dopo anni di lotte e fatiche, la loro vita farà un brusco salto indietro. E le
conseguenze non tarderanno a farsi sentire.
I video
Spot “Mobilità inaccessibile” e intervista a Nunziata Panzarea (consigliera
dell’UICI di Torino)
Una città come Torino può essere una giungla per chi non vede. Ci sono ostacoli, barriere,
imprevisti. Il bastone bianco non è una bacchetta magica, il cane guida non ha i
superpoteri. Recentemente, purtroppo, complice la crisi, anche quei servizi che
consentivano ai ciechi di spostarsi in autonomia e sicurezza sono stati tagliati o stravolti.
Falsi ciechi o false idee? (intervista a Enzo Tomatis, consigliere dell’UICI di
Torino)
Spesso i giornali parlano dei “falsi invalidi”, ma dei ciechi veri e dei loro bisogni non si
parla quasi mai. Serve un atteggiamento più equilibrato, ma soprattutto serve chiarezza:
tolleranza zero con i truffatori, più servizi per i disabili “autentici”.
Lavoro (intervista a Giuseppe Salatino, presidente dell’UICI di Torino)
Nell’ultimo secolo, grazie ad alcune innovazioni, una per tutte la diffusione della scrittura
Braille, la vita lavorativa delle persone con disabilità visiva è cambiata moltissimo. Oggi si
pongono nuove sfide: alcune professioni storiche, come quella del centralinista, sono
entrate in crisi. Per questo è importante trovare risposte adeguate, anche sul piano
legislativo.
Tecnologia (intervista ad Alessio Lenzi, consigliere dell’UICI di Torino)
Il personal computer, internet, gli smartphone: la rivoluzione tecnologica dell’ultimo
ventennio ha radicalmente trasformato la vita delle persone cieche, aprendo orizzonti
impensabili fino a qualche anno fa. Resta però ancora molto da fare, soprattutto in termini
di accessibilità dei siti e degli strumenti.
Vita quotidiana (intervista a Oscar Franco, vicepresidente dell’UICI di Torino)
Paradossalmente, per una persona cieca, può essere più semplice arrampicarsi su una
parete di roccia che attraversare una strada. Spesso le azioni più ordinarie e in apparenza
più semplici nascondono i rischi maggiori. Nella vita quotidiana di un non vedente ci sono
tante potenzialità, ma anche tanti pericoli e tanti ostacoli. Ecco perché è fondamentale il
ruolo dei Volontari del Servizio Civile. Da ricordare, in conclusione, che i video promossi
dall’UICI di Torino sono diretti e curati da Davide Valle, per la produzione di Tekla Tv.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: [email protected].
Fonte: superando.it
DISABILITA’
SENSORIALI
Al 32° Torino Film Festival 3 film in versione accessibile
5 novembre 2014
Dopo il successo ottenuto lo scorso anno con la proiezione accessibile del film “La Mossa
del Pinguino”, SUB-TI e SUB-TI ACCESS, in collaborazione con la Fondazione Carlo Molo
onlus, offrono 3 proiezioni accessibili al Torino Film Festival, nell’ambito
dell’iniziativa “Torino + Cultura Accessibile”.
3 film in programma al Torino Film Festival – tra i quali un classico della retrospettiva New
Hollywood – saranno fruibili anche dalle persone disabili sensoriali in un’esperienza
totalmente inclusiva.
Seguendo una pratica diffusa all’estero, per la prima volta quest’anno, verrà reso
accessibile anche un film straniero proiettato in lingua originale, con sottotitoli per i sordi,
audio descrizione per i ciechi e audio sottotitoli in italiano. Il pubblico dei disabili sensoriali
potrà così vivere pienamente l’esperienza del festival del cinema, seguendo il film in lingua
originale. Si tratta di un primo esperimento di resa accessibile in un festival
cinematografico di un film in lingua originale, che ha fatto la storia del cinema.
Le 3 proiezioni accessibili sono:
• martedì 25/11 – ore 17.15 – cinema Massimo 1
OGNI MALEDETTO NATALE di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo, 2014,
95’
• giovedì 27/11 – ore 11.30 – cinema Massimo 2
MIRAFIORI LUNA PARK di Stefano Di Polito, 2014, 75’
• sabato 29/11 ore 17.15 cinema Massimo 3
I TRE GIORNI DEL CONDOR (THREE DAYS OF THE CONDOR) di Sydney Pollack, USA,
1975, 117’
Tutti i contenuti accessibili saranno disponibili su smartphone su app Sub-ti
([email protected])
Modalità prenotazioni:
Il costo del biglietto è di 5 Euro.
Le associazioni dovranno fare richiesta dei biglietti entro mercoledì 19 novembre a:
Fondazione Carlo Molo onlus
Daniela Trunfio – [email protected]
Valentina Borsella – [email protected]
In collaborazione con le Associazioni Partners di Torino + Cultura Accessibile: APRI, APIC,
CPD, ENS Fondazione Istituto dei Sordi di Torino, FIADDA Piemonte, FISH, Tactile Vision
Onlus, IsITT, Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti – UICI, ASPHI, ANPVI Onlus –
Associazione Nazionale Privi della Vista e Ipovedenti – Sezione Torino, Consorzio Kairos
Area Sordità, Associazione Interpreti LIS – Lingua dei Segni Italiana.
Fonte: fondazionecarlomolo.it
EVENTI
A Torino il 14 dicembre: 14a Vetrina di Natale e Un Brindisi al Natale
13 novembre 2014
Domenica 14 dicembre 2014 dalle ore 10.00 alle ore 22.00, InGenio bottega d’arti e
antichi mestieri Presenta la 14a Vetrina di Natale - Una Mole di Eventi Christmas.
Lungo la via Montebello, da Via Po a C.so San Maurizio e vie limitrofe, una grande festa
con i laboratori di attività realizzata con le Circoscrizioni, le Cooperative Sociali, le
Fondazioni, le Associazioni di Motore di Ricerca e la partecipazione dell’Associazione
Commercianti Contrada del Cannon d’ORO e l’Associazione Arteria con i giovani creativi.
Un itinerario di festa con laboratori interattivi, giochi per grandi e piccini, performance,
dalle 10.00 alle 19.00
Esposizione e vendita dei manufatti a tema natalizio: nella bottega e negli stand lungo la
via e due mostre da ammirare: Le ragioni della leggerezza, collettiva dei laboratori nel
negozio InGenio Via Montebello 28b e Trailer, Una piccola anteprima del progetto Mai visti
e altre storie nello spazio Arte Contemporanea in C.so San Maurizio 14e.
Dalle ore 20.00 alle ore 22.00 a Palazzo Madama, P.zza Castello – Torino
Apertura straordinaria della Sala del Senato per le famiglie delle persone con disabilità, i
servizi e le associazioni che collaborano con il Servizio Disabili della Città.
Spettacoli e Musica a cura delle Associazioni Affetti collaterali e Tutto Tondo del progetto
“Motore di Ricerca: comunità attiva”.
È gradita la prenotazione entro giovedì 11 dicembre 2014
e-mail: [email protected] oppure tel. 011 4425333 dalle ore 09.00/12.30
Fonte: comune.torino.it/motorediricerca
EVENTI
Conferenza Stampa di presentazione degli eventi della Giornata Internazionale
delle Persone con Disabilità
18 novembre 2014
28 Novembre 2014 – ore 11.30 c/0 Sala Conferenze dell’Archivio di Stato di Torino –
Piazzetta Mollino 1. Prima della Conferenza Stampa si svolgerà un PERCORSO
ESPERIENZIALE, con inizio alle ore 11.00 davanti alla Prefettura – Ufficio Territoriale del
Governo di Torino, Piazza Castello 205/199 a cui parteciperanno numerosi amministratori
della Città, della Provincia e della Regione. Si metteranno tutti in gioco in un tragitto al
buio, condotti da una persona cieca, e in un breve percorso in carrozzina, per
sperimentare in prima persona alcune delle esigenze che le persone con disabilità
incontrano ogni giorno e per lanciare un forte messaggio pubblico di vicinanza al mondo
della disabilità.
Ufficio Stampa CPD
CPD – Consulta per le Persone in Difficoltà Onlus
Via San Marino, 10 – 10134 Torino
tel. 011.319.81.45 – 011.318.82.85
fax. 011.318.76.56
[email protected]
Fonte: cpdconsulta.it
EVENTI
La Cooperativa Sociale Vale un Sogno presenta "Più di un Dono"
25 novembre 2014
La Fondazione Più di un Sogno di Zevio (VR) ha finalità di solidarietà nei settori
dell'assistenza sociale e socio sanitaria; si rivolge a persone con disabilità intellettiva e
sindrome di Down con progetti di vita riguardosi dei loro bisogni e delle loro aspettative.
Nel laboratorio della Cooperativa Sociale Vale un Sogno, in Via Bologna 220 a Torino, si
concretizzano progetti di inserimento lavorativo mediante un percorso di formazione con
simulazione di attività e mansioni che le persone coinvolte in seguito svolgeranno presso
un pool di aziende virtuose, disponibili ad accoglierle. Attraverso il marchio sociale
Valemour e la collaborazione con leader del settore abbigliamento come Geox e HTC, sono
stati realizzati artigianalmente manufatti ricchi in bellezza e valore sociale aggiunto.
«Valemour nasce da un sogno in cui si incontrano l'incantesimo del glamour, l'amore per
le idee ed i valori. Un sogno in cui profit e no-profit si incontrano dialogando sulla stessa
bilancia» - Dott. Ruggero Testoni (Presidente Fondazione Più di un Sogno) In occasione
del Natale 2014, Vale un Sogno presenta il progetto "Più di un Dono": confezioni natalizie
composte da persone con disabilità intellettiva, in particolare con sindrome di Down,
all'interno dell'hub torinese della cooperativa presso La Fabbrica, in Via Bologna 220.
"Più di un Dono" si rivolge specialmente alle aziende che vogliono sostenere le realtà
sociali del territorio aderendo ai valori tipici della responsabilità sociale d'impresa. Le
confezioni "Più di un dono" contengono prodotti della tradizione eno-gastronomica
piemontese e veneta e si caratterizzano per le loro denominazioni, che rappresentano i
quattro capisaldi a cui la Cooperativa Sociale Vale un Sogno si ispira per la realizzazione
dei suoi progetti: Inclusione, Autonomia, Qualità e Competenza. Il prossimo Natale fai la
differenza e fai un regalo che "Vale un sogno"!
I signori giornalisti sono invitati all'aperitivo di presentazione che si svolgerà giovedì 27
novembre, a partire dalle ore 19, presso il Bar Clicò de La Fabbrica, negli interni di Via
Bologna 220.
Per ulteriori informazioni:
Responsabile: Vittoria D'Antonio - Cooperativa Sociale Vale un Sogno
3389221193 - [email protected]
Ufficio stampa: Marco Berton - Associazione Volonwrite
3402679727 - [email protected]
Fonte: comune.torino.it/pass
LAVORO
L’Assessore Pentenero a IoLavoro : al via una garanzia giovani per le persone
disabili
7 novembre 2014
L’assessore regionale al Lavoro, Istruzione e Formazione professionale, Gianna Pentenero,
partecipando questa mattina all’evento dedicato alle politiche per le persone con disabilità
nell’ambito della seconda giornata di IOLAVORO, ha annunciato “la continuità delle attuali
iniziative per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità” e che “la Regione
rifinanzierà i progetti in corso.
Tra le novità, la Regione realizzerà con fondi propri un importante intervento straordinario
legato alla Garanzia Giovani e rivolto ai ragazzi e alle ragazze con disabilità”.
Pentenero ha poi rivolto un appello “perché sulle politiche per le persone disabili si lavori
in sinergia tra pubblico e privato sociale, continuando una strada di sintesi tra diverse
competenze e progettualità. Bisogna pensare – ha aggiunto – a una presa in carico
globale delle persone disabili che riguardi non solo l’inserimento lavorativo, benché
importante, ma anche tutti gli aspetti del vivere quotidiano”.
Nel corso dell’incontro, l’assessore ha consegnato il premio IOLAVOROH al Gruppo Bosch.
Nella motivazione del riconoscimento, ritirato da Giovanni De Cesare, si evidenzia come il
Gruppo Bosch sia da sempre sensibile e attento alle tematiche della disabilità, ed abbia
sviluppato un rapporto costante con i servizi e le istituzioni che si occupano di inserimento
delle persone con disabilità, sperimentando servizi innovativi per superare le barriere.
In conclusione della mattinata, al Teatro dei Mestieri sono stati premiati i ragazzi che
hanno vinto la prima edizione del concorso fotografico Pic Your Skill, dedicato agli studenti
degli istituti tecnici professionali e delle agenzie formative. Le fotografie di quattro mestieri
– cuoco, meccanico, pasticcere e grafico – sono pubblicate sulla pagina facebook
Worldskills Piemonte e sono state votate con i “Like”.
Fonte: regione.piemonte.it
LAVORO
IoLavoroH – “Convegno per le politiche per le persone con disabilità”
7 novembre 2014
Anche questa diciassettesima edizione di IoLavoro, la più importante job faire italiana, ha
previsto la sezione IoLavoroH, promossa dall’associazione A.I.P.S ONLUS in collaborazione
con il Centro Servizi V.S.S.P, al fine di garantire alle persone con disabilità, così come ai
partecipanti della sezione tradizionale, l’orientamento all’interno della manifestazione tra le
varie opportunità offerte.
Giovedì 6 novembre 2014, seconda giornata dell’evento, svoltasi al Pala Alpitur, si è tenuto
il “Convegno per le politiche per le persone con disabilità”, occasione per conoscere
tendenze politiche, aziendali e statali per l’inserimento lavorativo delle categorie protette.
Nel corso di questa iniziata sono stati rilevanti gli interventi di Dario Bracco, manager di
Tiger Italia nel quale ha favorito l’inserimento lavorativo di persone con disabilità; Dott.ssa
Tornavacca, che ha portato alla creazione di un percorso di inserimento lavorativo
dedicato alle persone non vedenti all’interno dell’azienda Reale Mutua, ed Enrico Baricco,
Presidente Magazzini Oz, che ha creato un ristorante bar gestito da persone con disabilità.
Non vanno, però, dimenticati gli interventi di Carla Chiarla, della Cooperativa O.R.S.O;
Vittorio Ghiotto, Presidente FAND Piemonte; Alessia Riccio, referente H-E.N.G.I.M; Marzia
Scarteddu, referente Laboratorio La Zanzara e Carlo Chioma per la Provincia di Torino.
Ad aggiudicarsi quest’anno il prestigioso premio IoLavoroH, che la Regione Piemonte
assegna alle aziende per l’impegno e i meriti per l’inserimento lavorativo dei disabili,
è Bosch Italia, il cui consulente Giovanni De Cesare è intervenuto nel corso del Convegno.
Il messaggio che è emerso dagli interventi della giornata è che per le persone con
disabilità si stanno creando nuove occasioni di approccio lavorativo, l’assunzione nei
negozi e nelle prestigiose aziende sono la conferma dell’inserimento che si sta creando.
Soprattutto il lavoro dei disabili viene e deve essere considerato come una risorsa e
l’assunzione di una persona con disabilità comporta la presa in carico in modo globale
della persona. Le agenzie si stanno attivando affinché molte aziende possano assumere
persone con disabilità, visto l’obbligo per legge, ma anche per aumentare la loro visibilità
così da ricevere entrambe un beneficio da questo contratto di lavoro.
Per InformadisAbile
Sabahe Irzan e Sara Frezzetti
Fonte: comune.torino.it/pass
LAVORO
Disabili e lavoro, in Piemonte almeno 6 mila aziende in meno soggette
all’obbligo di assunzione
7 novembre 2014
TORINO - Ci sono i magazzini Oz, un centro d'aggregazione che, appena aperto, sta già
dando lavoro a quattro ragazzi con diversi tipi di disabilità, formandone nel frattempo tanti
altri. C'è la Reale mutua, che ha creato un percorso di inserimento lavorativo per i disabili
sensoriali all'interno dell'azienda. C'è la Bosch, una multinazionale energetica che, in
Piemonte come nel resto del mondo, assume e valorizza numerosi lavoratori con disabilità.
O la cooperativa sociale O.R.S.O., che da 25 anni forma e inserisce lavoratori affetti da
diverse tipologie di handicap. A giudicare dal numero di iniziative messe in piedi, verrebbe
da concludere che in Piemonte l'inserimento lavorativo delle persone disabili non
rappresenti un problema. Eppure, in regione come nel resto del paese, il tasso di
disoccupazione tra i portatori di handicap è fermo da anni a uno scoraggiante 80 per
cento.
"Il problema - spiega Vittorio Ghiotto, presidente della Federazione delle associazioni
nazionali delle persone con disabilità - è che, ad oggi, lo strumento principale per
l'inserimento lavorativo resta la legge 68/99; che è ormai giudicata obsoleta perfino dalla
corte di giustizia europea". Secondo Ghiotto, che ieri era tra i relatori del convegno
annuale organizzato da "Io Lavoro H" sull'inserimento lavorativo delle persone con
disabilità, "ci sono delle cause strutturali per cui la legge ormai non funziona più". "In
primo luogo - spiega - la base dei richiedenti si va allargando sempre di più, a fronte di un
progressivo restringimento della richiesta. La 68/99 è nata in origine per dare lavoro agli
invalidi; ma col tempo la platea di destinatari della legge è stata estesa a tutte le categorie
considerate fragili: profughi, tossicodipendenti, carcerati, solo per citarne alcuni. In questo
modo, siamo arrivati a 600 mila aspiranti in tutto il paese, 30 mila dei quali nel solo
Piemonte".
Ghiotto fa peraltro notare come questi dati si riferiscano "all'ultima relazione parlamentare
sullo stato di esecuzione della legge 68, che fa riferimento al biennio 2010-2011. I dati
sugli ultimi due anni non sono ancora disponibili, ma visto l'andamento del mercato del
lavoro non c'è da essere molto ottimisti". Un'altro aspetto che inciderebbe negativamente
sugli esiti della legge, secondo Ghiotto, riguarderebbe gli enti esclusi dagli obblighi di
assunzione, "e soprattutto le sospensioni e gli esoneri per le aziende interessate da cassa
integrazione o mobilità; o per le aziende pubbliche che, essendo i sovrannumero o in
pieno organico, secondo una recente disposizione del ministero per la Funzione pubblica,
hanno potuto rendersi indisponibili all'assunzione dei disabili".
Secondo il presidente Fand, inoltre, a non funzionare sarebbero anche le modalità di
assunzione prevista dalla legge. "Quasi sempre - spiega - le aziende scelgono le assunzioni
nominali, piuttosto che quelle per convenzione o con un criterio numerico. Tradotto in
soldoni, dal momento che il datore di lavoro sceglie chi inserire in azienda, quasi sempre
verranno assunti i disabili la cui condizione fisica è meno grave e le cui qualifiche sono
maggiori. Il che può anche essere legittimo, ma lascia aperto un punto di domanda
rispetto al destino di tutti gli altri". Secondo Ghiotto, soltanto in Piemonte "su 1500
avviamenti al lavoro, 1420 sono stati eseguiti con un criterio di questo tipo. Mentre per
quanto riguarda le convenzioni, andrebbe detto che, delle cinque categorie esistenti,
alcune non vengono praticamente applicate perché oggettivamente troppo macchinoso.
E così, tra i limiti di una legge che, secondo Ghiotto, sono evidenti e la crisi che da 6 anni
aggredisce l'economia italiana, soltanto tra il 2010 e il 2011, "nel solo Piemonte il numero
delle aziende soggette all'obbligo di assunzione è passato da 7 mila a 120 unità". "Spero chiarisce il presidente Fand - che si tratti di un errore di trascrizione della relazione
parlamentare: ma se anche le aziende fossero 1200, si tratterebbe comunque di una
flessione drammatica".
A portare una buona notizia, comunque, ci ha pensato la neo assessora al Lavoro Gianna
Pentenero. La quale, sempre nell'ambito del convegno, ha annunciato il rifinanziamento
del fondo per la disabilità, che ogni regione utilizza proprio per poter dare attuazione alla
legge 68/99, finanziando la maggior parte dei progetti di inserimento lavorativo, e la cui
programmazione triennale in Piemonte è appena scaduta. "Per il momento - spiega
Pentenero - abbiamo deciso di prorogare il piano per i prossimi sei mesi, fino al giugno
2015. Entro quella data anche il nuovo piano triennale dovrebbe essere pronto. Nel
frattempo, stiamo pensando di riservare ai portatori di disabilità una parte del programma
europeo per la Garanzia giovani". Il nuovo finanziamento del fondo disabili, firmato
dall'assessora in mattinata, dovrebbe ammontare a circa 2 milioni e mezzo di euro.
Nell'ultimo triennio, anche grazie alla collaborazione con enti e cooperative del territorio
regionale, con il fondo sono è stata finanziata una media di 700 progetti l'anno, per un
costo medio di 5mila euro per progetto. Di questi, 250 hanno permesso l'inserimento di
disabili gravi.
Fonte: superabile.it
LAVORO
L’Oreal punta ad assumere due ragazzi autistici
7 novembre 2014
Li chiamano “figli della Luna”, perché distanti dal mondo, prigionieri della loro incapacità di
comunicare con gli altri. Sono gli autistici, secondo stime recenti 600mila in Italia e 5
milioni in Europa: persone sofferenti di un disturbo dello sviluppo che si manifesta con la
difficoltà nelle relazioni sociali e nell’interesse esclusivo e ripetitivo per certi dettagli. Così,
magari, sono geniali al computer, ma non riescono ad accendere la luce o a legarsi le
scarpe.
Se le cause di questo disturbo diffuso soprattutto tra i maschi sono sconosciute (si fa
sempre più strada l’ipotesi di una componente genetica) e non esistono ancora cure, è
però possibile fare qualcosa per accorciare questa distanza e spezzare la gabbia della
incomunicabilità.
Ci credono alla L’Oréal, il gruppo francese della cosmetica, che per la prima volta, almeno
in Italia, potrebbe assumere nei prossimi mesi, con un contratto a tempo indeterminato,
due ragazzi autistici attualmente impegnati nello stabilimento di Settimo Torinese in uno
stage retribuito. «Sì – conferma Renzo Marcato, responsabile progetti sociali di L’Oréal
Saipo industriale – è una possibilità concreta che, insieme agli esperti, stiamo valutando
con estrema attenzione».
Un progetto sperimentale di inclusione lavorativa che L’Oréal Italia presenterà a Torino
sabato 29 novembre, all’Unione Industriale, nel corso di un convegno organizzato
dall’associazione Autism Europe e dalla sezione torinese dell’Angsa (associazione nazionale
genitori soggetti autistici). «L’iniziativa dell’inclusione – racconta Marcato – è nata proprio
grazie allo stimolo di un nostro dipendente, padre di un bambino autistico e iscritto
all’Angsa, le cui idee sono state accolte dall’azienda da sempre attenta ai temi della
disabilità». A partire dal 2011 sono dunque stati attivati 11 stage con progetti formativi
differenziati. E adesso, per due di quei ragazzi, si profila l’ipotesi di un’assunzione vera e
propria.
Ma chi sono e cosa fanno in azienda Paolo e Daniele? (li chiameremo così). Entrambi
diplomati, lavorano come tirocinanti part time, dalle 9 alle 13, con uno stipendio di 600
euro mensili. Il primo, 30 anni, è impiegato dal gennaio del 2013, nel settore contabilità. Il
secondo, un 27enne, dal luglio del 2014 si occupa invece della pesatura delle materie
prime. Tutti e due sono seguiti da una psicologa dell’Asl. Risultati sul lavoro?
«Soddisfacenti – risponde Marcato – abbiamo scoperto che queste persone, se inserite in
un ambito accogliente e con compiti definiti, sono precise e produttive, a volte più degli
altri».
Già, gli altri. Come va sul fronte del rapporto con i colleghi? Risponde Marcato: «All’inizio
Paolo non stringeva nemmeno la mano agli altri dipendenti, adesso prende il caffè insieme
a tutti». Anche Daniele ha maturato una certa autostima. Raccontano in azienda che oggi
chiede a tutti come va e quando la psicologa gli ha chiesto di descrivere con un aggettivo
la sua nuova situazione
lavorativa lui ha scritto: «Orgoglioso». «Sembrano piccolezze – ragiona Arianna Porzi,
presidente di Angsa Torino – ma sono enormi passi avanti perché indicano che sta
mutando il loro modo di percepirsi. Hanno scoperto che è possibile migliorare, che non
vanno solo protetti ma spronati. È la conferma che, con alcune attenzioni, si può realizzare
un’autentica valorizzazione della diversità. Loro sono capaci di lavorare e di interagire, ma
non c’erano le condizioni per mettersi alla prova. L’Orèal ci ha creduto, speriamo sia un
modello replicabile».
Certo, in azienda utilizzando una metafora calcistica parlano di giocatori che non sanno
ancora dosare bene le proprie forze, che magari spendono tutto nel primo tempo restando
senza fiato nella ripresa. Ma gli stage servono anche per imparare questa «gestione dei
cali». «In ogni caso – conclude Marcato – siamo cambiati molto anche noi: adesso fra i
dipendenti nessuno li guarda più come se fossero dei marziani». A Settimo torinese, la
Terra e la Luna non sono mai state così vicine.
Fonte: lastampa.it
SANITA’ E SALUTE
Sanità Piemonte, aperto un tavolo di lavoro per garantire alle persone con
disabilità livelli essenziali di assistenza
6 Novembre 2014
“Istituire in tempi brevi all’interno della Commissione Sanità un tavolo di lavoro aperto
anche alle associazioni per approfondire e affrontare le criticità dei modelli assistenziali per
le persone non autosufficienti”.
Lo ha annunciato mercoledì 5 novembre il presidente della Commissione Domenico
Ravetti al termine dell’audizione con i rappresentanti del Coordinamento Sanità e
Assistenza.
All’incontro, cui ha preso parte anche il presidente dell’Assemblea regionale Mauro Laus,
sono intervenuti anche componenti della Consulta persone in difficoltà e della Federazione
superamento dell’handicap per chiedere l’abrogazione di alcune delibere della precedente
legislatura che paiono impedire ai malati con gravi disabilità di godere pienamente dei
livelli di assistenza essenziali e indifferibili, cui ogni cittadino ha diritto, e di dare finalmente
attuazione alla legge regionale n. 10 del 2010 sui servizi domiciliari per persone non
autosufficienti.
Al termine dell’audizione, la Commissione ha svolto una serie di consultazioni con i
rappresentanti di Cgil Piemonte, Atc Torino e Adiconsum in merito alla proposta di legge
sull’indicatore del quoziente familiare, riassunta dal consigliere Maurizio Marrone (FdI) tra
quelle presentate nella scorsa legislatura senza terminare l’iter in Commissione.
Pur non contrari all’ispirazione e all’impostazione generale del provvedimento, i consultati
hanno evidenziato che esso non tiene conto del fatto che l’attuale Indicatore della
situazione economica equivalente (Isee), in vigore dal 1998, verrà sostituito a partire dal
1° gennaio 2015.
Il consigliere Marrone si è dichiarato disponibile a emendare in futuro la proposta alla luce
dei nuovi criteri Isee.
Fonte: atnews.it
SANITA’ E SALUTE
“Malattia di Pompe”. Nelle cure l’eccellenza è anche in Italia
25 novembre 2014
Ad abbattere il muro del silenzio ci ha pensato il film “Misure straordinarie” con Harrison
Ford. Stiamo parlando della malattia di Pompe, una grave patologia neuromuscolare rara
che nel nostro Paese affligge 300 persone. Sino a qualche anno fa si assisteva impotenti al
decorso della malattia. Oggi, grazie a terapie mirate, la vita di chi ne è affetto è
notevolmente cambiata.
Attenzione però a non abbassare la guardia: ancora molta strada resta da percorrere e
fare diagnosi precoce rappresenta la vera svolta nel trattamento della patologia. E’ di
questo che si è discusso lo scorso week-end a Torino in occasione del congresso
internazionale “Step Forward on Pompe Disease”, un’occasione per fare il punto della
situazione in una città dove ha sede uno dei centri di riferimento e di eccellenza nazionali
per il trattamento della patologia, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e
della Scienza.
Bambole di pezza - Come spiega la professoressa Tiziana Mongini del Dipartimento di
Neuroscienze ‘Rita Levi Montalcini’ dell’Università di Torino e Responsabile del Centro per
le Malattie Neuromuscolari, «la malattia di Pompe, chiamata anche glicogenosi di tipo 2, è
una patologia genetica che causa un deficit nella produzione dell’enzima che degrada il
glicogeno, molecola che funge da riserva di energia. Da ciò deriva che nelle cellule
dell'organismo questa sostanza non può essere scomposta accumulandosi così con il
passare del tempo. A causa dell'eccessivo deposito le cellule vengono distrutte e le parti
del corpo più colpite sono i muscoli e l’apparato respiratorio». Al mondo si calcola che
siano 10 mila le persone affette.
La malattia, essendo di origine genetica, colpisce prevalentemente a partire dalla tenera
età anche se esistono casi – a seconda della mutazione - in cui si manifesta solo a partire
dall’età adulta.
I piccoli colpiti lamentano una grave ipotonia muscolare che li rende simili a “bambole di
pezza”. Diagnosi difficile - Purtroppo la malattia è difficile da diagnosticare in quanto
presenta molto spesso sintomi vaghi come mal di schiena e spossatezza. In passato per
arrivare ad una diagnosi certa occorrevano anche 15-20 anni dall’esordio dei sintomi.
«Oggi – continua la Mongini - grazie alle tecniche di sequenziamento genico la situazione è
cambiata e la diagnosi arriva al massimo in 5 anni. Nella malattia di Pompe intervenire il
prima possibile è fondamentale: meno si accumula il glicogeno e minori saranno i danni».
A tal proposito, grazie al contributo di giovani ricercatrici neurologhe, biologhe e terapiste,
il team della professoressa Mongini sta conducendo numerosi studi clinici mirati
all’identificazione di marcatori in grado di predire la malattia. Le terapie Allo stato attuale
della ricerca la terapia consiste nel sopperire alla mancanza dell’enzima fornendolo
dall’esterno. Dal 2006 è disponibile una cura enzimatica sostitutiva, a base di
alfaglucosidasi ricombinante, che si è dimostrata in grado di ridurre notevolmente la
disabilità e di aumentare la sopravvivenza nei neonati. Non solo, la terapia in questione
contribuisce a stabilizzare e, in alcuni casi migliorare, le condizioni motorie e respiratorie
nei pazienti con malattia insorta in fase tardiva. Una terapia efficace che rappresenta solo
un punto d’inizio. «Ad oggi – spiega l’esperta - sono allo studio nuove formulazioni del
farmaco e molecole in grado di interferire indirettamente con la malattia. Non solo, grandi
promesse arrivano dalla terapia genica. Con questo approccio l’obbiettivo è sostituire
definitivamente il gene non funzionante: studi sperimentali su modelli animali stanno
dando risultati interessanti e hanno mostrato che, in linea teorica, quella genica è una
terapia applicabile anche all’uomo».
Non solo farmaci - Ma al congresso non si è parlato solo di diagnosi precoce e terapie
future. Al centro della due giorni torinese particolare importanza è stata data anche al
tema dell’assistenza e del miglioramento della qualità di vita che deve essere garantito a
questi pazienti. «La malattia di Pompe e in generale tutte le malattie rare sono anche e
forse soprattutto malattie della famiglia, in particolare quando riguardano un bambino –
spiega Fabrizio Seidita, Presidente dell’Associazione Italiana Glicogenosi -.
Molto spesso le mamme che devono occuparsi a tempo pieno della gestione della malattia
del proprio figlio sono costrette a lasciare il lavoro e la famiglia diventa monoreddito con
tutte le difficoltà che ne derivano specie in un momento di grave crisi economica come
quello che stiamo attraversando. Pertanto diventano necessari e urgenti strumenti
legislativi e percorsi assistenziali di presa in carico dei malati affinché il peso sociale della
malattia rara possa essere realmente e concretamente sostenuto».
Fonte: lastampa.it
SCUOLA
Scuola, nota USR Piemonte per allievi con bisogni educativi speciali
4 novembre 2014
Con la Nota del 21 ottobre 2014 n. 8546, l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte
presenta una nuova versione del modello di Piano Didattico Personalizzato (PDP), al
termine del primo anno di utilizzo e sperimentazione, per gli allievi con Bisogni Educativi
Speciali (BES).
La nuova versione del modello è stata revisionata parzialmente alla luce delle indicazioni
emerse durante la fase di confronto e verifica sull’efficacia dello strumento e sulle pratiche
educative e didattiche attivate dai docenti nell’a.s. 2013-14. La categorizzazione “BES” si
riferisce alle Disposizioni Ministeriali (Direttiva del 27 dicembre 2012 e Circolare del 6
marzo 2013 n. 8) che identificano nei Bisogni Educativi Speciali le aree della disabilità, dei
disturbi evolutivi specifici e dello svantaggio socioculturale e linguistico.
La Direttiva ridefinisce e completa il tradizionale approccio all’integrazione scolastica,
basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di intervento e di
responsabilità di tutta la comunità educante all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali
(BES), comprendente: “svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento
e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della
lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”.
Mentre per gli allievi con disabilità, la Legge 104/1992 prevede l’utilizzo del Piano
Educativo Individualizzato (PEI), per le altre categorie di BES viene elaborato un Piano
Didattico Personalizzato (PDP), secondo le modalità indicate dalla Legge 170/2010 e
successive Linee Guida del 2011. La compilazione del PDP viene effettuata dopo un
periodo di osservazione dell’allievo. Il Piano viene deliberato dal Consiglio di classe/Team,
firmato dal Dirigente Scolastico, dai docenti e dalla famiglia o dall’allievo qualora lo si
ritenga opportuno.
Fonte: superabile.it
SOLIDARIETA’
IBO Italia cerca volontari per la campagna “Un Pacchetto per Solidarietà”
4 novembre 2014
Carta, forbici, un po’ di nastro e qualche piccolo pezzetto di scotch.
Da sempre un pacchetto regalo, semplice o elaborato che sia, a Natale, trasforma il dono
in una sorpresa, in qualcosa di magico.
Prova ora a pensare ad un pacchetto che unisce anche il volontariato, la solidarietà, lo
stare insieme e l’impegno comune per chi è in difficoltà.
Prova poi a immaginare ragazzi e ragazze, giovani, adulti, signore di mezza età e
neopensionati, donare qualche ora del loro tempo e lanciarsi nell’avventura di
impacchettare giochi, libri, tv, peluche giganti, cucine da bambino, pupazzetti e quanto
altro possibile.
Facendolo all’inizio come alla fine di dicembre, sempre con il sorriso, anche quando si
sente un po’ di fatica, perchè è il regalo più bello che si possa fare: donare il proprio
tempo per gli altri e insieme agli altri! Partecipa, impacchetta, sensibilizza, conosci nuovi
amici!
Con il tuo impegno cambierai la vita di bambini, ragazzi e donne coinvolti nei progetti che
IBO Italia porta avanti nel mondo
Le città dove IBO Italia cerca volontari:
Bologna, Catania, Cuneo, Ferrara, Fidenza (PR), Gemona (UD), Lodi, Milano, Parma,
Reana del Rojale (UD), Thiene (VI), Torino, Treviso.
Periodo: 5 – 24 dicembre 2014
Le date esatte e gli orari varieranno a seconda delle città e dei negozi coinvolti.
Per dare la tua disponibilità
Scrivici: [email protected]
Chiamaci: 0532.243279
Contattaci su Facebook o Twitter
Ti metteremo in contatto con il referente IBO della tua città. Non è richiesta esperienza o
particolare abilità, solo tanto entusiasmo e buona volontà.
Fonte: iboitalia.org
SOLIDARIETA’
Per il piccolo Nicolò affetto da Citomegalovirus, un appello d’aiuto per la cura
antivirale
4 novembre 2014
Il caso del bambino, tre anni, affetto dal virus che causa sordità, è stato segnalato al Tdm
dell’ospedale di Saluzzo e raccontato in conferenza stampa. Nuovo conto corrente per
versare il contributo per l’acquisto della terapia off label. Sensibilizzare perché il test del
Cmv sia fatto in gravidanza, il secondo appello.
Inizia con un mancato test, che si poteva fare in gravidanza, la storia della malattia di
Nicolò, il bambino di tre anni, affetto da citomegalovirus congenito, diagnosi alla quale si
arriverà dopo molti mesi. In collaborazione con il TdM, il tribunale del malato di Saluzzo, è
stato aperto un conto corrente di solidarietà, per aiutare la famiglia ad acquistare la
terapia necessaria a bloccare l’attività del virus.
Un appello già lanciato dal nostro giornale, alcuni giorni fa, dopo la risposta negativa
giunta dal distretto dell’Asl all’erogazione del farmaco da parte del sistema sanitario
nazionale. Il Valcyte- Valganciclovir è infatti una terapia antivirale, off label, il cui
protocollo la regione Piemonte non ha recepito, per non sufficiente sperimentazione e
casistica sullo stesso e, deve essere pertanto acquistata privatamente. Il costo della cura,
da farsi per sei mesi, è di circa 5 mila euro, una cifra, molto alta per la famiglia, già
gravata dalle spese della malattia del piccolo, consulenze, trasferte, farmaci, tempo di
lavoro assorbito.
La vicenda è stata approfondita dai genitori, lunedì mattina in conferenza stampa, nella
sala Archivi dell’ospedale saluzzese, alla presenza di Barbara Orusa e Bruna Chiotti
volontarie Tdm Saluzzo. La storia La mamma, 33 anni, con un altro bambino che ora ne ha
sei, aveva fatto i vari esami di routine, consigliati dal Consultorio, anche se aveva
segnalato un forte malessere iniziale, considerato dai medici, influenza. Il test del CmV
non è tra quelli di prassi. Nicolò era nato senza problemi evidenti, perché la malattia si
manifesta più avanti, hanno raccontato i genitori M.M. e M.P. residenti del Saluzzese (che
preferiscono mantenere l’anonimato). All’età di 15 mesi, quando il bambino si ammala di
gastroenterite, si accende la prima spia di qualcosa che non va.
A quell’età, Nicolò non camminava ancora, faceva intravedere sintomi da mancanza di
equilibrio. Una situazione preoccupante per la mamma e il papà, che non trova riscontro
negli esami di quel primo ricovero all’ospedale di Savigliano, ma che lascerà nel bambino
una situazione permanente di debolezza e fragilità, dando avvio ad una serie di
consultazioni pediatriche e a preoccupazioni sempre maggiori. Il bambino infatti con il
passare del tempo evidenzia difficoltà a seguire chi gli parla e un ritardo psicomotorio.
Comincerà a camminare a 21 mesi, ma sempre con problemi di equilibrio. “Abbiamo
cominciato a pensare a problemi di udito, anche se spesso rimanevano disorientati dalle
sue risposte agli stimoli. A volte rispondeva ai rumori, altre no”. Non riuscivano a capire se
poteva trattarsi di ipoacusia o se il loro bambino soffrisse di autismo. Nel 2013, il ricovero
nella pediatria dell’ospedale di Savigliano con accertamenti più approfonditi, che non fanno
emergere la causa, ma confermano il problema della sordità. Vengono indirizzati al Centro
di audiometria di Torino, ma l’urgenza di intervenire al più presto, si scontra con una lista
d’attesa di sei mesi e li spinge al Gaslini di Genova.
Qui, a marzo di quest’anno, dopo due test audiometrici, la diagnosi: sordità grave e
profonda all’orecchio sinistro, severa a quello destro. Per il sinistro non c’è più rimedio,
secondo i medici, che consigliano la protesizzazione del destro. Non si sapeva ancora del
virus, hanno raccontato i genitori, in un quadro d’insieme che non ha tralasciato
particolari, segnato dallo stress e apprensione vissuti nei tanti mesi di incertezza, in cui si
sono alternate la speranza di uno sbaglio da parte dei medici e delusioni cocenti. La
determinazione (un solido esempio nella mamma) li spinge ad andare a fondo, a scoprire
le cause della sordità, avendo chiara la percezione che il bambino peggiora con il passare
del tempo.
“Prima riusciva a comunicare, rideva, piangeva, rispondeva” racconta la mamma,
preoccupata anche per le complicazioni che può dare l’orecchio bionico. Ha la certezza che
la causa sia un virus, supportata dalle svariate informazioni che accumula per conoscere
sempre di più il problema. Vanno a Padova, in un centro di eccellenza, mentre con la
madre indaga su internet e consulta un immunologo: per lui è evidente il deficit
immunitario del bambino e consiglia gli esami virali della mononucleosi infantile e il test
del citomegalovirus, un virus diffuso a livello globale (della famiglia degli Herpes) che può
essere trasmesso dalla madre al feto e che può portare sordità nei bambini da entrambi gli
orecchi, interferendo quindi sullo sviluppo cognitivo.
Determinata a cercare una cura per il figlio, arriva al professor Giovanni Nigro direttore
della Clinica pediatrica dell’Università dell’Aquila, eminente studioso della patologia in
questione, impegnato nella prevenzione di del Cmv soprattutto durante la gravidanza. Da
un ulteriore esame, viene stabilito che il virus è ancora attivo e i genitori, volendo tentare
di negativizzarlo, scelgono la cura del luminare che però, non può prescrivere il farmaco,
non operando in Piemonte. Il 3 luglio scorso portano all’Asl di Savigliano, il piano
terapeutico antivirale per l’erogazione. Ma la risposta, dopo molti ritardi e illusioni,
affermano, arriva dopo 4 mesi. E’ un parere negativo, che giunge in copia il 10 ottobre
anche al Tribunale del Malato di Saluzzo a cui i due coniugi, si sono rivolti.
“Il Valcyte ® Valganciclovir è un farmaco off label che si configura come legge 94 o legge
di Bella e non è una erogazione a carico del sistema sanitario nazionale” spiegano le
volontari Tdm, riportando il parere giunto dal distretto Asl di Saluzzo. “Il pediatra può
prescriverlo, seguire il piano terapeutico, assumendosi la responsabilità e il monitoraggio,
ma la spesa rimane a carico della famiglia“. Il costo della terapia somministrata in capsule
per sei mesi è di oltre 10 mila euro, in sospensione orale è dimezzata.
Complessivamente occorrono circa 5.000 euro per la terapia di Nicolò. Tanto per la
famiglia che ha già iniziato la cura al bambino, grazie alla prima dose regalata.
“Nonostante tutti gli sforzi e i sacrifici, non siamo in grado, in questo momento di
sostenere tale spesa”. Per questo, tramite il Tdm attivo nel nosocomio cittadino, l’appello
alla sensibilità di quanti vorranno contribuire alla cura, affinché, anche se non recupererà
l’udito perso, non peggiorerà ulteriormente. I genitori di Nicolò, con il Tribunale del Malato
di Saluzzo lanciano un altro appello di sensibilizzazione perchè lo screening per Cmv,
attualmente non raccomandato in gravidanza, diventi di routine, vista la pericolosità e i
danni che provoca.
Sempre i genitori, che hanno vissuto il disagio di sentirsi troppo apprensivi agli occhi di
medici e di tante persone, un suggerimento agli operatori della Sanità: “ascoltate i papa e
le mamme”. Perché raccontano le problematiche dei bambini “dal campo” e non vanno
visti come l’espressione ansiosa della genitorialità, ma un aiuto nella ricerca della
patologia. Per versare un contributo.
Conto Banca di Caraglio, piazza della Cooperazione, Caraglio
IBAN: IT 79 F 08439 46850 000270100959 intestato a Mollo Michela
Causale: per Nicolò
BIC: ICRAITRRC70
Fonte: targatocn.it
SOLIDARIETA’
Un mercatino di Natale per aiutare i bambini affetti da malattie rare
10 novembre 2014
Un mercatino di Natale per sostenere la ricerca sarà allestito dall’associazione Adisco
presso gli spazi di via Lagrange 5d e sarà aperto al pubblico fino al 24 dicembre.
Un appuntamento magico, per celebrare la festa più amata dai bambini e continuare a
sostenere la cura delle malattie degenerative. Teneri peluches, suggestive decorazioni di
Natale, deliziosi dolcetti e panettoni, originali bijoux e molto altro ancora, per regalare a
chi amiamo un oggetto unico, e nel contempo poter aiutare un bambino malato.
I fondi raccolti da Adisco saranno destinati ad un importante progetto denominato Isola di
Margherita, un reparto che sarà operativo all’interno dell’ospedale Infantile Regina
Margherita della Città della Salute di Torino, uno spazio appositamente pensato per il
sostegno dei bimbi affetti da malattie rare ed incurabili, un luogo dove sia possibile
stabilizzare i sintomi, monitorarli durante un cambiamento di farmaci o accompagnare i
piccoli pazienti e le loro famiglie nel percorso della palliazione.
Adisco Sezione Piemonte da oltre 10 anni diffonde la cultura della donazione e tramite il
trapianto con le cellule staminali da sangue cordonale sono guariti migliaia di bambini ed
adulti affetti da leucemie.
Fonte: torinotoday.it
SOLIDARIETA’
Raduno di Babbo Natale 2014 per bambini del Regina Margherita, Torino
10 Novembre 2014
Siamo ormai giunti al quarto anno di vita della solidale e benefica manifestazione torinese.
Un evento che riunisce ad ogni edizione numerosi personaggi vestiti di rosso e con la
lunga barba bianca.
Per il 2014 “Un Babbo Natale in Forma” vuole, come consuetudine, raccogliere fondi per i
bambini dell’ospedale Regina Margherita. In particolare, l’obiettivo è quello di migliorare il
centro Ustioni del Regina Margherita, unico in Piemonte e Valle d’Aosta.
Lo scorso anno l’attenzione è stata rivolta alla simulazione medica avanzata, con il
progetto “Istruzioni per la vita” (un metodo ancora poco utilizzato in Italia ma molto
efficace). L’appuntamento, curato dall’associazione Forma Onlus, si svolgerà domenica 14
dicembre a Torino, dalle ore 11.00.
Il contributo si concretizza con l’acquisto del vestito di Babbo Natale (kit in vendita da ieri,
sabato 8 novembre), a fronte di un’offerta di almeno 5 euro. Compreso nel prezzo il
cappello, la mantella (o giacca) e cintura.
Informazioni e iscrizioni:
Telefono: 011.313.5025
Email: [email protected]
Fonte: ecoditorino.org
SOLIDARIETA’
Sostieni Telethon e fai parte di un evento unico
18 novembre 2014
Da anni, Telethon combatte le malattie genetiche. A te, chiediamo un giorno soltanto.
SABATO 13 DICEMBRE Sostieni Telethon e fai parte di un evento unico Palazzetto dello
Sport – Parco Ruffini – Torino dalle 14:30 alle 17:30 Amichevole di Hockey in carrozzina
elettrica Dragons WHC vs Magic Torino.
Con la partecipazione di: Italian Military Tattoo, la migliore selezione di Bande Musicali
Militari in Italia. Historia Subalpina e i balletti in costumi storici originali. Ingresso libero.
Telethon sarà presente anche il 9 Novembre in Piazza Castello e il 30 Novembre in Piazza
Carlo Alberto dalle 10.00 alle 18.00.
Nel pomeriggio carosello musicale a cura della Italian Military Tattoo.
SPORT
Le mattine azzurre – Torneo Internazionale di Ice Sledge Hockey a Torino
7 Novembre 2014
Ha fatto il pieno di entusiasmo il Pala Tazzoli per le prime due partite della nazionale
azzurra di Ice Sledge Hockey al torneo Città di Torino 2014. Un clima bello carico ha fatto
da cornice a questa particolare 2 giorni.
Protagonisti sugli spalti, bambini e ragazzi delle scuole torinesi che con cori, striscioni e
slogan hanno fornito un prezioso sostegno ai giocatori in campo, uno spettacolo nello
spettacolo. Esordio martedì 5 novembre contro la nazionale norvegese e con un mix di
ottime conferme e buoni innesti in un collettivo già rodato, arriva un deciso 2-0, con due
realizzazioni di Macrì e Leperdi.
Ma anche la debacle del 6 novembre al cospetto della compagine russa non deve trarre in
inganno. Il 4-1 scaturito sul ghiaccio torinese non rivela tutta la verità sull’andamento del
match: tiratissimo, dall’elevato tasso agonistico.
Due reti nel primo periodo e due nel terzo hanno incrementato il bottino russo, ma
nell’ultimo periodo sul parziale di 2-1 (l’unica rete azzurra è stata messa a segno da
Winkler), ci sono state concrete possibilità di agguantare il pareggio, ma un svarione
tattico ha fatto svanire ogni speranza. Buone individualità, a tratti buon gioco, ma specie
nel secondo incontro con la Russia, è emersa qualche distrazione tattica di troppo che, al
cospetto di una nazionale di ottimo livello, è stata fatalmente ingigantita. Ma sono questi i
banchi di prova che fanno crescere e se si vuole ben figurare ai prossimi mondiali del
2015, ben vengano questi test.
Nel weekend si replica, i ragazzi di mister Da Rin affronteranno nuovamente Norvegia e
Russia, stesso orario, 10.00 del mattino.
Appuntamento sulle gradinate del Pala Tazzoli e su Raisport 2.
Mauro Costanzo – Associazione Volonwrite
per InformadisAbile
Fonte: comune.torino.it/pass/sport
SPORT
Vacanze invernali e sport: corsi gratuiti di avviamento allo sci per disabili
10 novembre 2014
A Sestriere i corsi di sci Sitting e Standing per persone con disabilità fisico motoria anche
grave, dai 6 ai 65 anni. Spingere sempre più in là e infine superare i propri limiti,
affrontare le difficoltà fisiche e riuscire laddove non si sarebbe immaginato, grazie alla
propria volontà e determinazione. Ne abbiamo parlato di recente in merito all’ennesima
sfida superata da Alex Zanardi.
Ma non serve essere dei campioni medagliati per mettersi alla prova, magari proprio con lo
sport, settore dove le persone con disabilità possono trovare un grande alleato per la
propria autonomia. Con l’arrivo dell’inverno, dopo il successo degli anni precedenti,
ritornano dall’11 dicembre i corsi gratuiti di avviamento allo sci alpino che avranno come
cornice le montagne di Sestriere (TO). L’occasione giusta “per essere un po’ come
Zanardi”, o anche solo provare una nuova esperienza, rivolta alle persone con disabilità
fisico motoria e realizzata dall’associazione Freewhite e Fiat Autonomy, da tempo
impegnate nella promozione dello sport accessibile.
I corsi, rivolti a partecipanti neofiti alla loro prima esperienza sciistica, e della durata
ciascuno di tre giorni, saranno gratuiti, rivolti a persone con disabilità dai 6 ai 65 anni e
con patologie anche gravi e senza prospettiva di autonomia. Fiat Autonomy sosterrà i costi
dell’attività sportiva (attrezzature, soggiorno in hotel con mezza pensione). Gli
accompagnatori e amici potranno soggiornare al costo di € 60,00 in HB mezza pensione o
€ 70,00 FB pensione completa (riduzioni ai bambini).
In questa stagione saranno 6 i corsi proposti dall’iniziativa, nei giorni: 11-14 dicembre
2014, 21-24 dicembre 2014, 11-14 gennaio 2015, 20-23 febbraio 2015, 22-25 marzo
2015, divisi in Sitting e Standing. Lo scii sitting consiste nello scii da seduti. Gli atleti
disabili che sciano seduti sono coloro che hanno una paraplegia o hanno subito una doppia
amputazione e utilizzano un attrezzo chiamato monosci (mono-ski o sit-ski), costituito da
un sedile montato su uno sci e dotato di sospensioni e apposite imbragature. Al posto dei
bastoncini usano gli stabilizzatori.
Gli atleti dello scii sitting, secondo la classificazione Comitato Paralimpico Internazionale, si
articolano in tre gruppi: LW10 paraplegia grave, LW11 paraplegia lieve, LW12 paraplegia
lieve con qualche funzionalità agli arti inferiori; doppia amputazione sopra il ginocchio.
Lo scii standing invece è rivolto ai disabili che sciano in piedi con o senza stabilizzatori e si
articolano in sette gruppi: LW1 doppia amputazione sopra il ginocchio, LW2 sciatori con
stabilizzatori, LW3 doppia amputazione sotto il ginocchio, LW4 sciatori con protesi, LW5/7
sciatori senza bastoncini, LW6/8 sciatori con un bastoncino, LW9 disabilità ad un arto. Nel
gruppo “in piedi” sono quindi compresi gli sciatori con disabilità fisiche che sono in grado
di reggersi almeno su una gamba, anche con l’uso di protesi. Le persone con disabilità agli
arti superiori sciano senza bastoncini, o con un bastoncino solo. Quelle con disabilità agli
arti inferiori possono usare due sci, ricorrendo a protesi, oppure su uno sci solo
sostituendo i normali bastoncini con degli stabilizzatori, che al posto della punta hanno un
piccolo sci e aiutano a mantenere l’equilibrio.
Oltre a questa iniziativa per coloro che si stanno avvicinando allo sport sulla neve, sono in
programma anche Corsi di Sci alpino di “Perfezionamento e livello avanzato” rivolto a tuti i
disabili anche alla loro seconda esperienza.
Le date sono:8-11 dicembre 2014, 6-9 gennaio 2015, 18-22 gennaio 2015, 11-14 marzo
2015, 7-10 aprile 2015. Da sempre la filosofia dell’associazione Freewhite è rendere lo
sport accessibile, in particolare quello sulla neve: “Lo sport è per tutti e con noi, tutti
possono vivere lo sport… dallo Sci allo Snowboard, dai primi passi sulla neve al fuoripista,
fino a volare nello snowpark, godersi una discesa in Tandemski o monosci, sciare guidati
da una voce, sfidarsi in gara… i nostri ragazzi vivono lo sport in totale integrazione, in
pista e non solo… oltre la neve, dalla mountain bike al windsurf, ancora insieme senza
confini cancellare la “diversità” è sorridere… la fantasia di Freewhite crea sorrisi, attraverso
nuovi ed esaltanti progetti, nel rispetto delle persone e dell´ambiente” dichiara nel sito
ufficiale il presidente Gianfranco Martin.
Per info e iscrizioni:
Gianfranco Martin
[email protected]
www.freewhite.it
skype: gianfrancojeff
www.sestrieresportdisabili.com
Fonte: disabili.com
SPORT
Alina, da Novara ad Asti per la protesi hi-tech: “Ora si avvera il mio sogno di
correre”
11 Novembre 2014
Arrivata dalla Romania sette anni fa: tramite la onlus milanese «Youable» ha contattato il
Loa, Laboratorio ortopedico astigiano. Poi il primo test in pista. «La mia vita sta
cambiando: o meglio il mio sogno di fare atletica leggera sta diventando realtà».
Alina Alexandra ha 27 anni, è di origine romena, da sette vive in Italia e ormai è novarese
di adozione: quando aveva appena 11 mesi le venne diagnosticata una malformazione
congenita a un piede che poco dopo le venne amputato: «Era il 1987, in Romania le
tecnologie mediche non erano avanzate: probabilmente esistevano altre terapie, ma la
decisione fu quella» racconta oggi con un mezzo sorriso. Una decisione che le cambiò
tutte le prospettive. Ma lei non si è persa d’animo e, da sportiva appassionata (ha anche
praticato il nuoto), ha continuato a coltivare un progetto ambizioso, quello di poter
gareggiare nell’atletica.
Adesso questa speranza è diventata realtà: Alina ha contattato l’associazione milanese
«Youable», una onlus che si occupa di cercare fondi per donare protesi a persone con
disabilità. «E noi – racconta Elena Bonacini, una delle responsabili dell’associazione –
abbiamo cercato in Piemonte un’azienda che potesse aiutarci». Alla fine l’hanno trovata ad
Asti: è la Loa (Laboratorio ortopedico astigiano) di Diego Benotto specializzata nella
creazione di ausili ortopedici per la mobilità e riabilitazione che lavora da tanti anni nel
settore. «Per noi – spiega il titolare – è stata una sfida appassionante. Lavoriamo a protesi
classiche, ma una di questo genere, da utilizzare per gareggiare, ad Asti non era mai stata
realizzata.
I costi? Una “base” di circa 6 mila euro per le varie parti e poi la manodopera che può
variare da 800 a 1800 euro». La creazione della protesi è stata complessa, ma i tempi non
sono stati lunghissimi: un paio di settimane: «Per chiarire, è diversa da quelle utilizzate da
Oscar Pistorius, tanto per fare un paragone con un nome molto noto». E sabato Alina ha
finalmente testato la «creatura» al liceo Scientifico astigiano «Vercelli», che è dotato di
una piccola pista di atletica leggera: «Da quest’anno abbiamo una specifica sezione a
indirizzo sportivo, siamo gli unici della provincia – chiariscono il preside Angelo Barruscotto
e la docente di educazione fisica Silvana Bruno – e siamo felici di aver potuto dare il nostro
contributo. Lo sport non è solo agonismo, ma ha anche una valenza sociale enorme e ci
piacerebbe collaborare in futuro ad altre iniziative di questo genere».
Intanto, Alina si è tesserata per la società «Ashd Novara» e adesso è pronta a scendere in
pista: «Voglio correre i 100 e i 200 metri e cimentarmi nel salto in lungo. Ma quello che
conta ancora di più è che ora non mi sento più disabile. Si, la mia vita sta davvero
cambiando».
Fonte: lastampa.it
SPORT
Ice sledge hockey: al Torneo di Torino, la Russia fa l’asso e piglia tutto
11 Novembre 2014
Dopo la sconfitta subita Sabato dalla Norvegia, dove il goal di Florian Planker al 38.21 è
stata l’unica risposta alle due segnature di Bakke (4.46) e Pedersen (35.24), e dove
Gianlugi Rosa subisce la frattura della clavicola dopo una violenta carica degli avversari, gli
azzurri di coach Massimo Da Rin lasciano il campo anche alla Russia, regina del Torneo
come da previsione.
Di nuovo a segno, per l’Italia, Florian Planker, al 15.33 dopo la rete del russo Chekmarev
(10.25), ma la Russia non sbaglia altre due volte, con Kuzminykh (34.37) e con Shiklov
(36.12).
I vice campioni paralimpici, così, fanno l’en plein, superando i padroni di casa per 3 a 1.
Nonostante l’ultimo posto in classifica, bilancio comunque positivo per la nostra Nazionale,
che ha tenuto testa egregiamente agli avversari.
Purtroppo, il serio infortunio a Gigi Rosa lo costringerà fuori dal ghiaccio per qualche
settimana. L’attività riprenderà ora con il Campionato fino a dicembre, quando, dal 19 al
21, i nostri parteciperanno in Repubblica Ceca al torneo quadrangolare con Rep. Ceca,
Korea, Germania ed appunto Italia.
Fonte: comitatoparalimpico.it
SPORT
Torino, apre la pista di pattinaggio in Piazza Carlo Alberto
25 novembre 2014
Mentre il Natale si avvicina, anche la città di Torino si prepara a festeggiare degnamente le
festività natalizie. In Piazza Carlo Alberto, cuore della vita sotto la Mole Antonelliana, è già
aperta e funzionante la grande pista di pattinaggio all'aperto che ormai da molti anni
segna l'inizio delle iniziative per il Natale di Torino, anche se questa attrazione prolunga la
sua vita utile ben oltre le feste "comandate".
La pista sarà infatti aperta addirittura fino al 22 febbraio 2015, a conclusione del
Carnevale, permettendo così a torinesi (e numerosi turisti) di godere di un divertimento
per grandi e piccini, che potranno accedere al costo di 7 euro (prefestivi e festivi), ridotto
a 5 durante i giorni feriali.
Ampio l'orario di apertura, che trascende anche il tradizionale ciclo degli esercizi
commerciali: dal lunedì al venerdì, dalle 14 alle 23, e dalle 8 alle 24 durante il sabato e la
domenica, così come nel periodo 24 dicembre - 6 gennaio.
Il comune di Torino ha anche pensato di facilitare l'accesso a persone meno fortunate o
con disabilità. Ecco dunque che l'ingresso sarà gratuito per tutti coloro che aderiscono ai
due progetti istituzionali "Progetto scuola” e “Progetto ghiaccio senza barriere”; la gratuità
sarà anche estesa alle persone che raggiungeranno Piazza Carlo Alberto dotati di pattini
propri, poiché nel costo d'ingresso è anche incluso il noleggio dei pattini.
Fonte: vitadaturista.it
VARIE
Torino: vogliamo la totale accessibilità dei trasporti
6 novembre 2014
Lo chiederanno il 7 novembre, nel corso di una conferenza stampa, le organizzazioni e i
cittadini proponenti quel ricorso al TAR del Piemonte, la cui Sentenza ha recentemente
obbligato il Comune di Torino ad attuare entro pochi mesi «idonee misure di
programmazione e pianificazione degli interventi diretti ad eliminare le barriere
architettoniche e a migliorare l’accesso degli utenti disabili al servizio di trasporto
pubblico».
Stiamo seguendo ormai da molto tempo gli sviluppi di quel ricorso al TAR del Piemonte,
che alcune organizzazioni (CPD - Consulta per le Persone in Difficoltà; CP - Coordinamento
Paratetraplegici; CEPIM - Centro Persone Down; UILDM - Unione Italiana Lotta alla
Distrofia Muscolare; Associazione HS - Handicap e Sviluppo), insieme a singoli cittadini
(Davide Petrini, Roberto Tarditi), avevano inoltrato per ottenere l’annullamento della
Deliberazione n. 01582/119, prodotta il 7 maggio 2012 dalla Giunta Comunale di Torino,
contenente il nuovo Regolamento del servizio di trasporto destinato a persone
assolutamente impedite all’accesso e alla salita sui mezzi pubblici di trasporto ed ai ciechi
assoluti, e ritenuta come un provvedimento che aveva «peggiorato in modo inaccettabile i
servizi di trasporto destinati alle persone con disabilità nel capoluogo piemontese».
Quella Sentenza, come abbiamo riferito qualche settimana fa, è arrivata il 1° settembre
scorso e pur respingendo alcune parti del ricorso, lo ha accolto sostanzialmente, scrivendo
che il Comune di Torino – e quindi la Società GTT (Gruppo Torinese Trasporti) – dovrà
prestare «ottemperanza alla presente sentenza approvando, entro il termine di sei mesi
dalla sua pubblicazione, idonee misure di programmazione e pianificazione degli interventi
diretti ad eliminare le barriere architettoniche ed a migliorare l’accesso degli utenti disabili
al servizio di trasporto pubblico, ai sensi della legge n.104/1992», riferendosi
esplicitamente all’«accessibilità degli spazi urbani», all’«individuazione e realizzazione di
percorsi accessibili», all’«installazione di semafori acustici per non vedenti» e alla
«rimozione della segnaletica installata in modo da ostacolare la circolazione» per le
persone con disabilità.
A questo punto gli stessi soggetti ricorrenti da noi sopra indicati hanno convocato una
conferenza stampa, per venerdì 7 novembre (Unità Spinale Unipolare di Torino, Via
Zuretti, 24, sede del CP -Coordinamento Paratetraplegici, ore 11), allo scopo di «attivare,
in tale contesto, percorsi virtuosi e collaborativi, che coinvolgano Amministratori, Enti,
Cittadini e Associazioni, per promuovere in tempi ragionevoli una piena e totale
accessibilità del Trasporto Pubblico Locale, reso finalmente fruibile alle diverse disabilità
motorie, percettive e intellettive, monitorando nel tempo la sua piena e adeguata
attuazione».
Fonte: superando.it
VARIE
Disabilità e violenza: una ricerca a Torino
13 novembre 2014
L’Ambulatorio Il Fior di Loto è un nuovo servizio per le donne con disabilità che
l’Associazione Verba ha avviato in collaborazione con i consultori familiari dell’ASL TO1
nell’ambito del Progetto Prisma – per le Relazioni d’Aiuto. Oltre a garantire finalmente
parità d’accesso alle prestazioni ginecologiche a tutte le donne con disabilità anche grave,
esso ha permesso di rilevare come il fenomeno della violenza ai danni di questa tipologia
di utenza sia sommerso ma ben presente.
Per questi motivi, oltre ad aver avviato uno specifico sportello di ascolto per la violenza ai
danni delle persone con disabilità, è stata progettata, in collaborazione con l’Università
degli Studi di Torino – Facoltà di Psicologia, una ricerca sul fenomeno a Torino considerata
anche la scarsità di letteratura sul tema in Europa e la totale assenza in Italia.
Pertanto, l’Associazione Verba richiede la disponibilità ad enti e associazioni radicati sul
territorio torinese di collaborare dandone comunicazione ai propri associati e ai singoli
facendo direttamente riferimento ai contatti riportati al fondo. Gli intervistatori
dell’Università si sono dichiarati disponibili a somministrare il questionario via email, presso
il domicilio delle persone da intervistare o presso sedi altre comodamente raggiungibili
dagli intervistati.
NB: il campione per effettuare la ricerca si compone di uomini e donne con disabilità
residenti in Piemonte di età compresa tra i 18 e i 65 anni che abbiano e non abbiano
subito violenza.
Per informazioni:
011.442.80.07
[email protected]
Fonte: associazioneverba.org
VARIE
Nuovi servizi per le donne con disabilità e un’indagine sulla violenza
18 novembre 2014
Recentemente è stato inaugurato, a Torino, un nuovo ambulatorio ginecologico attrezzato
per accogliere anche donne con disabilità. Esso è stato realizzato grazie alla collaborazione
tra l’Associazione Verba e l’ASL TO1 – SSD Consultori Familiari, e si prefigge di garantire
un accesso indiscriminato alle prestazioni sanitarie ginecologiche.
Tra le diverse iniziative portate avanti da questa Associazione alcune prendono in
considerazione il fenomeno della violenza.
Costituitasi nel 1999, l’Associazione Verba si caratterizza per l’attenzione alla disabilità e
alle questioni femminili. Questa attenzione si riscontra a diversi livelli: la maggioranza del
direttivo e dei soci è composta da persone con disabilità (molte delle quali donne); inoltre,
tra le attività poste in essere dall’Associazione, diverse prestano specifica attenzione
proprio alle donne con disabilità.
Si caratterizza in questo senso il Progetto BenEssere, che offre servizi di make up therapy
(terapia del trucco) alle persone ricoverate nei presidi ospedalieri per la riabilitazione dopo
traumi cranici e midollari, gravi ustioni, patologie oncologiche, e a persone con disabilità
intellettiva; ciò al fine di aiutarle a ricostruire un rapporto equilibrato con il proprio corpo.
Si muove nella prospettiva della disabilità al femminile anche il nuovo “Ambulatorio Il Fior
di Loto” realizzato grazie alla collaborazione tra l’Associazione Verba e l’ASL TO1 – SSD
Consultori Familiari, e ospitato presso il Poliambulatorio Valdese, in via Silvio Pellico n. 28,
a Torino.
Tra i servizi offerti: visite ginecologiche specialistiche, un programma di diagnosi precoce
dei tumori femminili, e uno sportello di ascolto rivolto alle donne con disabilità rispetto alle
problematiche di genere e di coppia, con particolare attenzione al fenomeno della violenza.
Al tema della violenza nei confronti delle persone con disabilità nell’area di Torino è
dedicata anche un’indagine che l’Associazione Verba sta svolgendo in collaborazione con la
Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi della stessa città. Lo studio è rivolto ad un
campione di uomini e donne con disabilità, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, che
abbiano e non abbiano subito violenza.
Esso è condotto attraverso un questionario somministrato via e-mail, oppure presso il
domicilio delle persone da intervistare o, ancora, presso altre sedi comodamente
raggiungibili dagli intervistati. Le rilevazioni si concluderanno entro marzo 2015.
Per avere maggiori informazioni (e/o partecipare alla ricerca) è possibile utilizzare i
seguenti riferimenti: telefono 011.4428007, e-mail: [email protected].
Nel sito dell’Associazione sono inoltre ospitati diversi testi d’interesse. Ne segnaliamo in
particolare uno dedicato alla “principale normativa italiana contro la violenza”, e un altro
su un tema di grande attualità: “donne vittime e uomini maltrattanti, è rischio
competizione anche nei servizi”.
Si avvicina il 25 novembre, data nella quale, dal 1999, si celebra la Giornata internazionale
per l'eliminazione della violenza contro le donne. Offrire nuovi servizi, svolgere indagini
tematiche, e riflettere sulla ulteriore complessità assunta dal fenomeno della violenza nel
momento in cui si combina disabilità, sono dei validi argini ai fiumi di retorica che talvolta
annacquano questa ricorrenza.
Fonte: uildm.org/gruppodonne
VARIE
Sindrome di Down, a Torino l’ANFFAS apre un centro per l’educazione alla vita
autonoma
27 novembre 2014
TORINO – Non ha nulla di cui vergognarsi e la sua vita non è certo in pericolo, ma di dire
il suo cognome ai giornalisti non ne vuole sapere. E, anzi, del suo gesto ne parla pure di
malavoglia, ché “certe cose si fanno, non si dicono e tantomeno bisogna vantarsene”.
Perché la signora Nicoletta, come le dame di carità di seicentesca memoria, è una
benefattrice all’antica: è stata lei a concedere l’appartamento torinese di via Groscavallo 9,
in cui l’Anffas ha appena inaugurato un centro residenziale che verrà utilizzato per progetti
di educazione alla vita autonoma a beneficio dei ragazzi con sindrome di Down.
“In realtà – spiega la presidente Piera Parnigoni Civallero – questo posto è attivo già da un
anno. Lo abbiamo ristrutturato nel 2013, dopo che Nicoletta ce lo ha lasciato in comodato
d’uso. All’inizio l’idea era di utilizzarlo per attività di diverso tipo, anche con i disabili
motori: ma non c’è ascensore, per cui abbiamo deciso di destinarlo esclusivamente a
percorsi di massima autonomia”.
Detto in altri termini, una o più volte la settimana i ragazzi vengono qui, dopo la scuola o il
lavoro, e vivono per qualche giorno senza la supervisione dei genitori: con loro c’è soltanto
un’operatore, che in genere si limita a buttare un occhio, senza interferire in nulla di ciò
che fanno. E così, in via Groscavallo si impara a cucinare, a stirare, a farsi il letto ma
anche a ridere, a scherzare e, quando è il caso, a sopportarsi a vicenda. Le attività non è
l’Anffas a organizzarle: “a Torino – continua Civallero – ci sono già molti enti, tra
associazioni e cooperative, che organizzano programmi di questo genere: noi ci limitiamo
a fornir loro uno spazio, che possono utilizzare finché vogliono”.
Sono sei, al momento, le realtà che stanno usufruendo della struttura: tra queste,
l’associazione AirDown e le cooperative l’Arco e Valemour. Molte altre sono transitate nei
mesi scorsi, prima di trovare delle sedi stabili, e così In via Groscavallo sono già passati
almeno 50 ragazzi: “il cambiamento è impressionante” assicura Civallero. “Questi ragazzi
arrivano a volte in età adulta con dei genitori iperprotettivi, che non si rendono conto che,
pur col loro amore, possono finire per danneggiarli. Il senso di libertà, la sensazione di
diventare indipendenti è una delle esperienze fondamentali nella vita di chiunque, ed è
giusto che qualcuno si preoccupi di farla fare anche a loro”.
Il tutto, ancora una volta, grazie alle molte signore Nicoletta di questo mondo: “senza le
quali – conclude Civallero – le associazioni come la nostra oggi non potrebbero
sopravvivere. La politica non fa altro che riempirsi la bocca col valore del volontariato;
peccato che poi ci taglino il fondo per le non autosufficienze, costringendo i malati di sla a
scendere in piazza. Il ‘dopo di noi’ in Italia rischia di diventare un’utopia; e non fosse per
le donazioni ,oggi faremmo fatica perfino ad esistere. Io ormai non faccio altro che
chiedere soldi ad amici e parenti – si schernisce – e son sicura che tra qualche Natale
nessuno vorrà invitarmi più alle cene”.
Fonte: superabile.it