Gli indici svizzeri dei prezzi dal 1914 al 2014 Una breve introduzione

Dipartimento federale dell'interno DFI
Ufficio federale di statistica UST
Divisione Economia
Sezione PREZZI, 29 agosto 2014
Gli indici svizzeri dei prezzi dal 1914 al 2014
Una breve introduzione
Indice nazionale dei prezzi al consumo (IPC)
(B. Degen, Indice dei prezzi al consumo, in Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del
19.08.2008 (traduzione dal tedesco), URL: http://www.hls-dhs-dss.ch/textes/i/I13921.php)
L'espressione indice dei prezzi al consumo indica un valore statistico che riassume, in maniera facilmente comprensibile, l'evoluzione dei prezzi dei più importanti beni di consumo e servizi. Il paniere, il
sistema di rilevamento e il metodo di calcolo ne costituiscono i tre elementi fondamentali.
Mentre in ambito locale la registrazione dei Prezzi è diffusa da sec., sul piano sviz. il loro andamento è
divenuto oggetto di pubblicazioni periodiche realizzate secondo criteri univoci solo dall'inizio del XX
sec. In mancanza di dati riassuntivi convincenti, l'interpretazione delle serie statistiche fu all'origine di
controversie ricorrenti. Visti i livelli straordinari raggiunti dall'Inflazione dopo lo scoppio della prima
guerra mondiale, nell'aprile del 1915 l'Unione sviz. delle cooperative di consumo (USC, oggi Coop) per
la prima volta pubblicò periodicamente un indice dei prezzi al consumo. Elaborato da Jacob Lorenz,
tale indice era basato sulle "spese di consumo in franchi di una fam. media". L'esempio dell'USC venne seguito dagli uffici cant. di statistica di Berna (1918), Zurigo (1921) e Basilea (1921), dall'Unione
centrale delle ass. padronali sviz. (1920) e dall'ufficio fed. del lavoro (1922). A causa dell'eterogeneità
degli anni di riferimento, dei panieri, delle regioni considerate e dei metodi di rilevamento, i vari indici
dei prezzi al consumo variavano notevolmente tra loro, per cui non mancarono le dispute attorno alla
loro interpretazione.
Dato che la "guerra degli indici" rendeva difficile soprattutto la composizione dei conflitti salariali, nel
1923 e nel 1925 l'ufficio fed. del lavoro organizzò apposite conferenze, a cui parteciparono ass. padronali, sindacati, uffici statistici, settori dell'amministrazione fed. ed esperti, che sfociarono nella creazione del cosiddetto indice di intesa, l'odierno indice nazionale dei prezzi al consumo (INPC). Dal gennaio del 1926 esso è stato pubblicato mensilmente, dapprima dall'ufficio fed. del lavoro (in seguito ufficio fed. dell'industria, delle arti e mestieri e del lavoro), e poi, dal 1987, dall'ufficio fed. di statistica.
Malgrado fino al 1955 fosse ufficialmente denominato indice nazionale del costo della vita, in realtà si
trattò sempre di un indice legato ai prezzi.
L'INPC si fonda su un paniere, basato su rilevamenti dapprima saltuari e poi sistematici (dal 1942)
compiuti su economie domestiche campione. Per tenere conto del mutamento del mercato, dell'offerta
e dei consumi, la composizione del paniere è stata modificata in più occasioni. Dal 2000 l'indice dei
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prezzi al consumo viene calcolato su un campione di 4000 economie domestiche e il paniere viene
adeguato e riponderato ogni anno. Mentre in origine l'accertamento dei prezzi veniva effettuato in 34
città e località maggiori, oggi le regioni di rilevazione sono 11, e 3000 ca. i punti vendita vagliati. Vengono considerati in primo luogo i prodotti di uso corrente che presentano una certa continuità sul piano della qualità, dei modelli e degli allestimenti. I prezzi al consumo e le tariffe vengono rilevati mensilmente. Nel 1926, 28 posizioni riguardavano i prodotti alimentari, otto i combustibili e il sapone e una
trentina i capi di abbigliamento (trattati però diversamente sul piano metodologico). Mentre per gli affitti in un primo momento vennero effettuate indagini a più livelli, oggi i calcoli si basano su un campione
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Annotazione UST : oggi rilevazione presso 3000 economie domestiche
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Gli indici svizzeri dei prezzi dal 1914 al 2014
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casuale di 5000 alloggi . Nel 2000, le posizioni considerate dall'INCP erano più di 1000.
L'indice dei prezzi al consumo viene utilizzato negli ambiti più disparati, come la valutazione dell'andamento economico (ad esempio dell'inflazione), l'indicizzazione dei salari (Politica dei prezzi e salari),
delle rendite e di altre entità, la determinazione della Crescita economica reale e dell'evoluzione reale
di fatturati e salari. Dati i notevoli interessi in gioco (ad esempio l'indennità di rincaro), l'INCP è stato
oggetto di aspre contestazioni soprattutto nel caso di forti aumenti o riduzioni.
Fonti
– Sozialstatistische Mitteilungen, 1926-1927
– Wirtschaftliche und sozialstatistische Mitteilungen, 1928-1931
– Die Volkswirtschaft, 1932Bibliografia
– Reallöhne schweizerischer Industriearbeiter von 1890-1914, 4, ms., 1981
– S. Barmettler, Der Landesindex der Konsumentenpreise als Gegenstand und Ausdruck sozialer
Verständigung im Zeitalter des Ersten Weltkrieges, mem. lic. Zurigo, 1985
– P. Balastèr, Konsumentenpreisindizes, 1990
Autrice/Autore: Bernard Degen / vfe, URL: http://www.hls-dhs-dss.ch/textes/i/I13922.php
Vedi ugualmente l’articolo Prezzi: http://www.hls-dhs-dss.ch/textes/i/I13921.php
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Annotazione UST: nel 2010, il campione è stato raddoppiato, passando a 10‘000 alloggi.
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Dati dell’indice nazionale dei prezzi al consumo (IPC)
Sulla propria homepage, l’UST pubblica tutti i risultati degli indici disponibili elettronicamente relativi alla statistica ufficiale dei prezzi a partire dal 1914 nonché ulteriori informazioni sulla struttura e sulla
ponderazione del paniere tipo. www.LIK.bfs.admin.ch
Prima del 1914
1914-1920
1921-1966
1966-oggi
IPC
IPC
IPC
IPC
Stime storiche
Indice totale, medie annue stimate
Gruppi principali, valori mensili a partire da gennaio 1921
Serie dell’indice dettagliate secondo i panieri tipo dello stesso periodo a partire
dal settembre 1966.
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Gli indici svizzeri dei prezzi dal 1914 al 2014
L’indice svizzero dei prezzi del commercio all’ingrosso e l’indice dei prezzi alla produzione e
all’importazione come suo successore: la storia dei vari indici
(da: Thomas Gross e Heiner Ritzmann, 2014)
L’indice svizzero ufficiale dei prezzi del commercio all’ingrosso e il suo successore, l’indice dei prezzi
alla produzione e all’importazione introdotto nel 1993, illustrano l’evoluzione mensile dei prezzi dei beni prodotti in Svizzera da parte del produttore e dei beni importati al momento dell’entrata in Svizzera.
La selezione dei beni non fa riferimento o non si limita quindi solo ai prodotti del commercio
all’ingrosso, come la denominazione tradizionale lascia supporre. Al contrario, sia per i beni prodotti in
Svizzera sia per quelli importati, la rilevazione dei prezzi avviene per quantità decisamente superiori
rispetto a quelle del commercio al dettaglio rilevate nell’indice dei prezzi al consumo. A questo aspetto
doveva rimandare a suo tempo la definizione di «prezzi del commercio all’ingrosso».
Un indice svizzero ufficiale dei prezzi del commercio all’ingrosso è stato pubblicato per la prima volta
nel 1928 dall’Ufficio federale del lavoro (dal 1930 Ufficio federale dell’industria, delle arti e mestieri e
del lavoro UFIAML). In tale contesto sono stati calcolati a posteriori anche il valore per luglio 1914, i
valori medi annui per gli anni 1921-1925 e i dodici valori mensili per gli anni 1926 e 1927. L’indice
comprendeva i seguenti gruppi di beni: prodotti alimentari, materiali da costruzione, tessili/pelle/gomma, combustibili, carburanti/prodotti chimici, prodotti per l’alimentazione degli animali e
concimi. Con questo paniere tipo era possibile rilevare i beni prodotti in Svizzera e i prodotti intermedi
importati compresi i vettori di energia per la produzione industriale, commerciale e agricola. Ciò permetteva di considerare, oltre ai salari e ai costi finanziari, anche il terzo importante fattore di costo: la
produzione. Sono stati inoltre inclusi nell’indice i prodotti alimentari, importante fattore di costo per la
forza lavoro. I risultati dei calcoli dell’indice sono stati pubblicati prima nella rivista mensile Rapports
économiques et statistique sociale e, dal 1932, nella rivista che le è succeduta, La Vie économique –
Rapports économiques et statistique sociale, entrambe edite dal Dipartimento federale dell’economia.
Già nel 1921 Jakob Lorenz aveva calcolato un indice dei prezzi del commercio all’ingrosso, pubblicato
mensilmente nell’NZZ (1921-22), nella rivista Die Kurve (1923-24) e nei Rapports économiques de la
Feuille officielle suisse du commerce (1925-27). Nel 1928, l’indice ufficiale dei prezzi del commercio
all’ingrosso sopra menzionato ha sostituito questo indice «privato».
Dal punto di vista della storia economica, è auspicabile conoscere anche l’evoluzione dei prezzi del
commercio all’ingrosso negli anni precedenti alla Guerra mondiale. Già nel 1939, le considerazioni di
M. Haene nell’Handbuch der Schweizerischen Volkswirtschaft sull’evoluzione dei prezzi dal 19esimo
secolo lasciavano dedurre che il materiale statistico necessario per effettuare le stime in Svizzera fosse disponibile. Tuttavia, bisognerà attendere mezzo secolo perché questo materiale diventi oggetto di
studio approfondito: nel suo lavoro di licenza consegnato al prof. Hansjörg Siegenthaler dal titolo Die
schweizerischen Grosshandelspreise 1806 bis 1928 (I prezzi del commercio all’ingrosso in Svizzera
dal 1806 al 1928), Erich Projer ha ricostruito l’evoluzione annuale dei prezzi del commercio
all’ingrosso in Svizzera per il lungo periodo che va dal 1806 al 1928. Come fonti Projet ha utilizzato
soprattutto atti d’ufficio di ditte individuali, comunicati stampa, pubblicazioni di associazioni e serie di
prezzi già rilevate. I gruppi di prodotti oggetto di questa stima retrospettiva sono in sostanza gli stessi
dell’indice ufficiale dei prezzi del commercio all’ingrosso rilevati tra il 1914 e il 1963, nonostante Projet
non sia riuscito a ricostruire l’evoluzione dei prezzi di tutti i gruppi sino al 1806.
Il paniere tipo dell’indice ufficiale dei prezzi del commercio all’ingrosso introdotto nel 1928 comprendeva 77 posizioni con 124 articoli, i cui prezzi furono rilevati da 60 fornitori di dati. Nel 1938 ebbe luogo
un ribassamento dell’indice da luglio 1914 ad agosto 1939; contestualmente le ponderazioni delle posizioni dell’indice furono adeguate alla mutata situazione economica. In seguito, l’UFIAML lasciò invariate le basi della costruzione dell’indice per un quarto di secolo.
Dopo la revisione del 1963, la gamma di gruppi di prodotti rilevati fu nettamente ampliata, introducendo oltre ai prodotti intermedi e ai prodotti alimentari rilevati sino a quel momento, anche ulteriori prodotti finali. Tuttavia, anche l’indice dei prezzi rivisto rilevava solo in parte i beni di consumo e non contemplava in alcun modo i beni d’investimento.
Nel 1987, la statistica dei prezzi e altre statistiche congiunturali furono trasferite dall’Ufficio federale
dell’industria, delle arti e mestieri e del lavoro (UFIAML) all’Ufficio federale di statistica (UST). I risultati
principali delle rilevazioni dei prezzi del commercio all’ingrosso, pubblicate sino a quel momento nella
rivista La Vie économique, potevano ora essere consultati in una speciale pubblicazione mensile
dell’UST («Indice dei prezzi del commercio all’ingrosso»; dal novembre 1993 «Indice dei prezzi alla
produzione e all’importazione»).
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Gli indici svizzeri dei prezzi dal 1914 al 2014
Nel maggio del 1993 il cambiamento della base dell’indice determina un’importante cesura: in seguito
alla revisione l’indice dei prezzi del commercio all’ingrosso fu diviso in un indice dei prezzi alla produzione che rilevava la produzione nazionale e in un indice dei prezzi all’importazione. Questi due indici
rilevati separatamente furono poi riassunti in un indice totale, definito «indice dei prezzi dell’offerta totale». Il fatto che l’indice dei prezzi dell’offerta totale sia sostanzialmente raffrontabile con i precedenti
indici dei prezzi del commercio all’ingrosso consente di concatenare i due indicatori e di ricostruire serie storiche dell’indice, dall’inizio del 20esimo secolo sino ai nostri giorni. Inoltre, la revisione del 1993
estese nuovamente la gamma dei prodotti rilevati, ampliando la quantità dei beni di consumo e introducendo per la prima volta i beni d’investimento.
L’indice dei prezzi alla produzione e all’importazione, introdotto nel 1993, è stato sottoposto a revisione per la prima volta nel maggio 2003. A parte i necessari aggiornamenti dello schema di ponderazione e della ponderazione delle posizioni dell’indice, la revisione del 2003 non ha comportato cambiamenti di rilievo e presenta quindi una netta continuità con l’indice precedente.
Poco tempo dopo, tuttavia, le condizioni quadro determinanti per l’indice dei prezzi alla produzione e
all’importazione mutarono in virtù della crescente importanza assunta dall’armonizzazione internazionale delle statistiche e dunque della raffrontabilità dei risultati. Dopo aver collaborato in questo ambito
sin dagli anni 1990, il 26 ottobre 2004 la Svizzera e l’UE firmarono, nel quadro degli Accordi bilaterali
II, l’Accordo tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea [oggi UE] sulla cooperazione nel
settore statistico. Per l’indice svizzero dei prezzi alla produzione e all’importazione, l’Accordo entrato
in vigore il 1° gennaio 2007 significa che i regolamenti europei sulle statistiche congiunturali del 1998
e del 2005 hanno carattere vincolante. Tali regolamenti contengono disposizioni su copertura, periodicità, nomenclatura e ritmo di revisione.
I regolamenti dell’UE sulle statistiche congiunturali trattano altresì il tema dell’estensione delle rilevazioni dei prezzi al settore dei servizi. Anche in questo ambito la Svizzera si sta impegnando per conformarsi quanto prima alle prescrizioni internazionali. L’odierno indice svizzero dei prezzi alla produzione e all’importazione, infatti, analogamente al precedente indice dei prezzi del commercio
all’ingrosso, non comprende i servizi. Tuttavia, in virtù della crescente importanza economica del settore dei servizi, già all’inizio del secolo si era resa evidente la necessità di rilevare anche i prezzi alla
produzione per una serie di rami di servizi. In tale contesto, nel 2001 è stato introdotto l’indice dei
prezzi alla produzione per il trasporto merci e nel 2002 l’indice per i servizi degli uffici d’architettura e
d’ingegneria, impiegato nell’ambito delle rilevazioni per l’indice dei prezzi delle costruzioni. Per rispondere al cambiamento strutturale nell’economia e adempiere agli impegni internazionali, negli anni successivi si iniziarono a rilevare nella statistica dei prezzi anche altri settori dei servizi. Le evoluzioni dei
prezzi calcolate per i rispettivi rami sono pubblicate periodicamente dall’UST come informazioni complementari all’indice dei prezzi alla produzione e all’importazione.
Nel 2010 l’indice dei prezzi alla produzione e all’importazione è stato nuovamente sottoposto a revisione e, analogamente all’indice nazionale dei prezzi al consumo, calcolato sulla nuova base dicembre 2010. Nel quadro di questa revisione sono stati aggiornati lo schema di ponderazione nonché le
nomenclature e la gamma di prodotti; sono state introdotte rilevazioni dei prezzi separate per il mercato interno e l’esportazione; le definizioni dei prezzi sono state adeguate alle norme internazionali e i
calcoli dell’indice di base sono passati al metodo della media geometrica utilizzato per l’IPC.
Dal momento che i regolamenti dell’UE sulle statistiche congiunturali prevedono un ritmo di revisione
quinquennale, la prossima revisione dell’indice svizzero dei prezzi alla produzione e all’importazione
dovrà essere effettuata a dicembre 2015. Tale revisione avrà luogo contemporaneamente a quella
dell’indice nazionale dei prezzi al consumo.
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Gli indici svizzeri dei prezzi dal 1914 al 2014
Dati dei prezzi alla produzione e all’importazione: risultati dell’indice totale a partire dal 1806
I risultati ufficiali delle rilevazioni prima dei prezzi del commercio all’ingrosso e ora dei prezzi alla produzione e all’importazione coprono un periodo di 100 anni, dal 1914 al 2014. Considerando anche le
stime a posteriori calcolate da Erich Projer, le serie dell’indice sono disponibili a partire dal 1806. La
prospettiva spazia così su un periodo di oltre 200 anni che, a livello politico, si estende dall’età napoleonica e dalla fondazione dello Stato federale svizzero, sino alle due Guerre mondiali, alla nascita e
ai successivi ampliamenti dell’Unione europea, alla fine della Guerra guerra fredda e ai nostri giorni.
Gli ultimi due secoli in Svizzera sono stati caratterizzati da una forte crescita economica, che ha comportato anche la modernizzazione e la globalizzazione di molti aspetti dell’economia e un incremento
senza precedenti del tenore e dell’aspettativa di vita.
Le serie di prezzi che spaziano su intere epoche sono di norma ottenute con molteplici concatenamenti di vari segmenti limitati nel tempo. Ne consegue che l’analisi a lungo termine dell’evoluzione dei
prezzi opera con un criterio che non è definito uniformemente per tutto il periodo, ma subisce modifiche più o meno profonde in determinati intervalli di tempo (Gross 1998, pag. 85). I cambiamenti determinati dai concatenamenti possono riguardare prodotti rilevati, fornitori di dati, gruppi di prodotti,
nomenclature, ponderazioni come pure metodi di rilevazione e di calcolo. Per tale ragione, i raffronti
sul lungo periodo basati su serie a lungo termine ottenute con molteplici concatenamenti dovrebbero
essere interpretati con cautela.
La tendenza generale che si delinea nell’evoluzione dei prezzi alla produzione per i prodotti agricoli e
industriali nel periodo 1806-2014 può essere sostanzialmente suddivisa in sei periodi di diversa lunghezza:
-
livello alto e molto altalenante con successiva netta flessione in seguito a guerre e carestie (18061819);
stabilità dei prezzi (dal 1820 alla prima Guerra mondiale);
forte incremento, successiva flessione e nuovo forte incremento (prima Guerra mondiale, periodo
tra le due guerre, seconda Guerra mondiale);
stabilità dei prezzi (tardi anni 1940 e anni 1950);
inflazione (dagli anni 1960 sino alla prima metà degli anni 1980);
stabilità dei prezzi (dalla seconda metà degli anni 1980 sino ai nostri giorni).
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Gli indici svizzeri dei prezzi dal 1914 al 2014
Cronologia
1806
IPP
1914
IPC
1914
IPP
1914-18
1920-21
UFIAML
1921
1921-28
IPP
IPP
1922
Economie domestiche/IPC
1926
IPC
1928
IPP
1928
segg.
IPP
Primo valore dell’indice svizzero dei prezzi del commercio all’ingrosso stimato a posteriori da Erich Projer (1987).
Prima base dell’indice ufficiale dei prezzi al consumo (giugno 1914=100
punti).
Prima base dell’indice svizzero ufficiale dei prezzi del commercio
all’ingrosso (giugno 1914=100 punti).
Le tensioni sociali acuitesi in seguito alla prima Guerra mondiale hanno portato alla consapevolezza generale che la Confederazione non potesse lasciare la gestione dei rapporti tra lavoratori e datori di lavoro al libero gioco
delle forze come ai tempi del liberalismo puro e dovesse fondare un organo
che si occupasse di tali questioni. A tale scopo, oltre all’osservazione corrente della situazione economica, devono essere approfondite anche le conoscenze relative alle condizioni e al fabbisogno di vita dei lavoratori da una
parte e dell’efficienza economica dei datori di lavoro dall’altra (messaggio
del CF del 21 giugno 1920 concernente l’istituzione dell’Ufficio federale del
lavoro, FF 1920).
L’adesione della Svizzera all’Organizzazione internazionale del lavoro
(http://www.hls-dhs-dss.ch/textes/i/I13817.php) e l’adempimento delle relative condizioni portano alla fondazione dell’Ufficio federale del lavoro, poi divenuto l’Ufficio federale dell’industria, delle arti e mestieri e del lavoro (UFIAML), istituito per elaborare la statistica sociale richiesta a più riprese dal
1882 (mozione del CN per una rilevazione generale dei rapporti sociali nel
Paese). Tale statistica fu creata per esaminare i rapporti e le condizioni di
lavoro nell’ambito del lavoro a domicilio, dell’industria, dell’artigianato e del
commercio, per definire il costo della vita e per monitorare il mercato del lavoro (decreto federale dell’8 ottobre 1921 che istituisce l’Ufficio federale del
lavoro; entrata in vigore 1° febbraio 1921). Nella sua fase di sviluppo, il nuovo Ufficio federale ha potuto in parte rifarsi a prestazioni già esistenti di altri
servizi federali, Cantoni e Comuni, nonché organizzazioni del mondo
dell’economia, associazioni professionali e privati.
Indice dei prezzi del commercio all’ingrosso calcolato da un privato.
Indice dei prezzi del commercio all’ingrosso «privato» di J. Lorenz e indice
ufficiale dei prezzi del commercio all’ingrosso retrospettivo.
La rilevazione dei calcoli sulle economie domestiche delle famiglie dei lavoratori indipendenti viene elaborata in un quadro delle condizioni di vita della
popolazione valido per tutta la Svizzera. Insieme alla rilevazione dei prezzi
del commercio al dettaglio, anch’essa avviata in questo periodo, tale quadro
costituisce la base per la prima elaborazione dell’indice del costo della vita.
In funzione dell’orientamento del tempo, il costo della vita è considerato limitatamente all'effettivo fabbisogno esistenziale, nonostante si parlasse spesso anche di indice di povertà.
L’indice del costo della vita è sottoposto a revisione totale da una commissione paritetica e, come indice di intesa, sostituisce le serie concorrenti, sino
a quel momento calcolate dalle stesse cerchie interessate. Si tratta di un indice che per la prima volta si fonda su una base riconosciuta da tutte le cerchie interessate e che stabilisce quindi la fine della fase di «lotta» degli indici. Il paniere tipo comprende i seguenti quattro settori: prodotti alimentari,
combustibili, abbigliamento e affitto.
L’Ufficio federale del lavoro introduce l’indice ufficiale dei prezzi del commercio all’ingrosso; le stime di tutti i beni per gli anni 1921-1927 sono determinate a posteriori.
Calcolo mensile continuo dell’indice svizzero ufficiale dei prezzi del commercio all’ingrosso.
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Gli indici svizzeri dei prezzi dal 1914 al 2014
1936
1949
Economie domestiche/IPC
IPP
Economie domestiche
IPC
1955
IPC
1963
IPP
1963
1966
IPP
IPC
1973
IPC
1977
IPC
1982
IPC
1987
UFIAML
1993
IPC
1993
IPP
1939
Dal 1943
Nuova rilevazione dei calcoli sulle economie domestiche al fine di riesaminare il metodo di calcolo dell’indice nazionale del costo della vita.
Nuova base dell’indice (agosto 1939=100 punti)
Rilevazioni annuali dei calcoli sulle economie domestiche.
Revisione dell’indice nazionale (base agosto 1939=100 punti) prevista per la
fine degli anni 1930 e rimandata a causa della seconda Guerra mondiale.
L’indice sulla base agosto 1939 viene calcolato per la prima volta nell’aprile
1950 e subentra da questo momento alla serie del 1914 come serie originale.
Lo strumento di misurazione delle oscillazioni dei prezzi nel commercio al
dettaglio viene ribattezzato indice nazionale dei prezzi al consumo e sostituisce l’indice nazionale del costo della vita.
Revisione indice ufficiale dei prezzi del commercio all’ingrosso: oltre alle materie prime sinora rilevate, a partire dal 1966 sono considerati anche semilavorati e beni di consumo. I beni d’investimento seguiranno in una fase successiva.
Revisione con nuova base (1963=100 punti).
Revisione IPC: la limitazione del paniere tipo (criterio della necessità vitale)
sparisce; sono esclusi solo servizi e merci con una percentuale esigua di utilizzo da parte delle economie domestiche o impossibili da rilevare con gli
strumenti a disposizione. Nel paniere tipo 66 mancano per esempio i veicoli
a motore e le tariffe ospedaliere, che sono rilevate o definite dapprima in via
sperimentale a partire dal 1971/72.
Gli elevati tassi di inflazione seguiti alla crisi petrolifera sollevano critiche in
merito all’IPC «da poco» sottoposto a revisione. Per tale ragione, a novembre 1973 il Consiglio federale decide una nuova revisione, volta a rinnovare
la fiducia dell’opinione pubblica in questo indice. Il Consiglio federale e i partner sociali restano fedeli all’indice di intesa, evitando di complicare la discussione con raffronti concernenti il barometro del rincaro.
Nel contesto degli elevati tassi di inflazione, la revisione dell’IPC viene effettuata con la nuova base settembre 1977=100 punti. Da questo momento la
ponderazione del paniere tipo considera anche le spese delle economie
domestiche composte da persone sole e da coppie senza figli. Il paniere tipo
passa da 250 a circa 300 voci. L’utilizzo delle variazioni medie dei prezzi in
luogo delle relazioni di prezzo come metodo di calcolo dell’indice elementare
(a livello delle circa 1000 posizioni di rilevazione) ha portato a risultati tendenzialmente troppo elevati soprattutto per i prodotti stagionali, sollevando
critiche nel 1981.
I problemi con il metodo di calcolo rendono necessaria una revisione parziale non programmata. L’indice sulla nuova base (dicembre 1982=100 punti)
torna a utilizzare per il calcolo degli indici elementari i rapporti di base non
ponderati.
Trasferimento della statistica dei prezzi dall’Ufficio federale dell’industria,
delle arti e mestieri e del lavoro (UFIAML) all’Ufficio federale di statistica
(UST).
Revisione totale dell’IPC con nuova base (maggio 1993=100 punti). In primo
piano sono la revisione completa del paniere tipo e l’aggiornamento delle
ponderazioni. L’evoluzione dei prezzi degli appartamenti a uso proprio e delle attività assicurative non può tuttavia essere inserita nell’indice a causa di
problemi pratici.
Aumenta il coordinamento internazionale dei metodi statistici.
Revisione con nuova base (maggio 1993=100 punti); divisione dell’indice dei
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Gli indici svizzeri dei prezzi dal 1914 al 2014
2000
IPC
2001/2002
IPP
2003
2005
IPP
IPC
2007
IPCA
2007
CH/UE
2008
IPC
2008
segg.
2010
IPP
2010
IPP
2014
PREZZO
IPC
prezzi del commercio all’ingrosso in un indice dei prezzi alla produzione e un
indice dei prezzi all’importazione.
L’indice nazionale è introdotto sulla base maggio 2000= 100. Il paniere tipo
completamente rivisto e ampliato è suddiviso in 12 invece di 8 settori di consumo secondo la nomenclatura COICOP/Eurostat, correntemente in uso a
livello internazionale.
A partire dal dicembre 2001 l’IPC è calcolato come indice a catena e riponderato ogni anno. In tale occasione sono aggiornate anche le ponderazioni
del paniere tipo. Un’ulteriore innovazione riguarda l’impiego della media geometrica per l’aggregazione di base, non da ultimo in seguito alle critiche
sollevate negli USA riguardo all’indice a catena, che negli anni 1990 in quel
paese aveva provocato una sopravvalutazione dei tassi d’inflazione. A partire da questo momento le revisioni dell’indice saranno effettuate ogni 5 anni.
Estensione delle rilevazioni dei prezzi ai rami dei servizi (trasporto merci;
studi di architettura e d’ingegneria).
Revisione con nuova base (maggio 2003=100 punti).
Nel quadro della revisione IPC 2005, la piattaforma informatica PRESTA
della statistica dei prezzi è completamente rinnovata e sono effettuati i primi
test per l’introduzione della rilevazione dei prezzi tramite dati acquisiti mediante scansione presso i grandi distributori. I punti principali della revisione
sono la nuova base di calcolo per l’indice degli affitti, la riduzione delle regioni di rilevazione nonché usuali operazioni di revisione concernenti in particolare gli aspetti del controllo della qualità.
Introduzione dell’indice dei prezzi al consumo armonizzato secondo le prescrizioni internazionali, che consente di raffrontare l’evoluzione del rincaro
con quella dei paesi dell’UE.
Entrata in vigore dell’Accordo in materia di statistica tra la Svizzera e l’UE
(1° gennaio); prescrizioni vincolanti su copertura, periodicità, nomenclatura e
ritmo di revisione.
Avvio della rilevazione mensile dei prezzi tramite dati acquisiti mediante
scansione presso i grandi distributori.
Estensione sistematica della rilevazione dei prezzi alla produzione al settore
dei servizi.
La revisione IPC del 2010 pone in primo piano l’attività di rilevazione dei
prezzi (direttive di rilevazione, rilevazione elettronica). Il campione dell’indice
degli affitti è rielaborato e raddoppiato con 10 000 appartamenti rilevati.
Revisione con nuova base (dicembre 2010=100 punti); differenziazione tra
prezzi dei beni indigeni e importati.
Nel 2014 le serie dell’indice nazionale dei prezzi al consumo (giugno
2014=100 punti) e dell’indice dei prezzi alla produzione e all’importazione
(giugno 2014=100 punti) raggiungono il loro centesimo anno.
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Gli indici svizzeri dei prezzi dal 1914 al 2014
Bibliografia
(non esaustiva)
Pubblicazioni ufficiali (in ordine cronologico, di norma disponibili anche nella versione francese)
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15. September 1923.
Bericht an das Eidgenössische Arbeitsamt über die Verhandlungen der Fachkommission der Indexkonferenz im September/Dezember 1923 erstattet vom Präsidenten der Fachkommission (Prof. Dr. F.
Mangold), Basel 1924.
Eidgenössisches Arbeitsamt, Die Revision der Indexziffer der Kosten der Lebenshaltung. (Der Verständigungsindex), Separatabzug aus den „Sozialstatistischen Mitteilungen“, Februar 1926/1.
Die Grundlagen der periodischen statistischen Erhebungen des Eidgenössischen Arbeitsamtes, in:
Wirtschaftliche und sozialstatistische Mitteilungen, Sonderheft 5, Bern 1929.
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schweizerischen Sozialstatistik abgeschlossen auf Ende 1931, Bern 1932, S. 63-93.
Grundlagen und Berechnungsmethoden der Landesindexziffer der Kosten der Lebenshaltung, in: „Die
Volkswirtschaft“, 1935/2, S. 74-82.
Bundesamt für Industrie, Gewerbe und Arbeit, Zur Statistik der Kleinhandelspreise, Separatabzug aus:
„Die Volkswirtschaft“, 1948/2.
Die schweizerische Kriegswirtschaft 1939/1948. Bericht des eidg. Volkswirtschafts-Departementes,
hrsg. von der eidg. Zentralstelle für Kriegswirtschaft, Bern 1950, S. 875-934.
Revision der Landesindexziffer der Kosten der Lebenshaltung, Bericht der Experten vom 7. September 1949 an das Bundesamt für Industrie, Gewerbe und Arbeit, Separatabzug aus „Die Volkswirtschaft“, Januarheft 1950.
Grundlagen und Berechnungsmethode des revidierten Grosshandelspreisindex, in: „Die Volkswirtschaft“, Heft 1, Januar 1966, S. 2-6.
Zur Revision des Landesindex der Konsumentenpreise, Bericht der Eidgenössischen Sozialstatistischen Kommission, Sonderheft Nr. 77 der „Volkswirtschaft“, Bern 1966.
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Bundesamt für Industrie, Gewerbe und Arbeit, Der Grosshandelspreisindex (Vortrag von Walter
Haenni, Dienstchef GPI, vom 13. Mai 1974), Bern 1974 (unveröffentlicht).
Bundesamt für Industrie, Gewerbe und Arbeit, Der schweizerische Grosshandelspreisindex 19391965 (August 1939=100), Bern 1976.
Bundesamt für Industrie, Gewerbe und Arbeit, Der Landesindex der Konsumentenpreise. Grundlagen
und Methoden der Neuberechnung auf der Basis 1977, Sonderheft Nr. 89 der „Volkswirtschaft“, Bern
1977.
Bundesamt für Industrie, Gewerbe und Arbeit, Die Neuberechnung des Landesindexes der Konsumentenpreise auf der Basis Dezember 1982=100, Separatabzug aus Heft 2 der „Volkswirtschaft“,
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Bundesamt für Statistik, Das zukünftige preisstatistische System der Schweiz: Grundlagen, Ueberlegungen und Fragen, Bern 1989.
Mottu, Eric, La refonte de la statistique des prix en Suisse : Rapport du groupe d’experts sous la direction du Professeur B. Bürgenmeier (Université de Genève Juin 1989).
Bundesamt für Statistik, Produzenten- und Importpreisindex, Mai 1993=100. Grundlagen, Bern 1995.
Bundesamt für Statistik, Der neue Landesindex der Konsumentenpreise, Mai 1993=100: Methodenübersicht (BFS aktuell), Bern 1993.
Bundesamt für Statistik, Die Revision des Landesindexes der Konsumentenpreise: Konzept für einen
neuen Landesindex, Bern 1993.
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Bundesamt für Statistik, Revision Landesindex 2000. Expertise zur Relevanz des „Boskin-Reports“ für
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Bundesamt für Statistik, Der neue Landesindex der Konsumentenpreise, Mai 2000=100: Methodenübersicht (BFS aktuell), Neuchâtel 2000.
Bundesamt für Statistik, Produzenten- und Importpreisindex, Mai 2003=100. Grundlagen, Neuchâtel
2004.
Bundesamt für Statistik, Landesindex der Konsumentenpreise, Dezember 2005=100: Methodische
Grundlagen, Neuchâtel 2007.
Bundesamt für Statistik, Landesindex der Konsumentenpreise, Dezember 2010=100: Methodenübersicht und Gewichtung 2011 (BFS aktuell), Neuchâtel 2011.
Bundesamt für Statistik, Produzenten- und Importpreisindex, Dezember 2010=100. Grundlagen, Neuchâtel 2012.
Pubblicazioni (in ordine alfabetico)
Balastèr, Peter, Konsumentenpreisindizes: Theorie und praktische Berechnung, Bern 1990.
Barmettler, Stefan, Der Landesindex der Konsumentenpreise als Gegenstand und Ausdruck sozialer
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Gross, Thomas, Preisbewegungen in der Schweiz des 19. und 20. Jahrhunderts: Hinweise zur Datenlage, zur Methode und zu den Ergebnissen, in: Geschichte und Informatik, Vol. 9, Bern 1998, S. 85102.
Haene, M., Grosshandelsindex, Artikel in: Handbuch der Schweizerischen Volkswirtschaft, Band 1,
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1939, S. 256-264.
Haene, M., Preisbewegung, Artikel in: Handbuch der Schweizerischen Volkswirtschaft, Band 2, Bern
1955, S. 270-278.
Historisches Lexikon der Schweiz (HLS), URL: http://www.hls-dhs-dss.ch. (insbesondere Artikel „Preise“, „Inflation“, „Konsumentenpreisindex“).
Huwiler, Marco, Die Kerninflation in der Schweiz, Berlin 2007.
Projer, Erich, Die schweizerischen Grosshandelspreise 1806 bis 1928 (Lizentiatsarbeit 1987, Universität Zürich).
Koch, Dieter, Landesindex der Konsumentenpreise, hrsg. vom Schweizerischen Verband der Sozialversicherungsangestellten, (ohne Ortsangabe) Dezember 1984.
Kull, Walter, Die Entwicklung der Sozialstatistik in der Schweiz, in: Volkswirtschaft, Dezember 1979
(Separatabzug).
Traber, Hans A., Geschichte der schweizerischen Sozialstatistik, aus: Gewerkschaftliche Rundschau,
Heft 8, 1974.
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Ritzmann-Blickensdorfer, Heiner, Historische Statistik in der Schweiz, in: traverse 2010/1, S. 286-295.
Studer, R., Schuppli, P., «Deflating Swiss Prices over the Last Five Centuries», in Historical Methods
41, 2008, Nr. 3, S. 137-156.
Informazioni:
Info IPC, UST, Sezione Prezzi, tel.: +41 58 46 36900, e-mail: [email protected]
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