Nota per Consorziate_5giugno2014 - Fondo Interbancario di Tutela

 Il sistema di misurazione della rischiosità delle banche consorziate al FITD Revisione 2014 Nota per le Consorziate Il sistema di misurazione della rischiosità delle banche consorziate al FITD ‐ Revisione 2014 La Revisione 2014 1. I tre drivers Vi sono tre principali fattori che inducono ora a una revisione ulteriore del sistema di misurazione della rischiosità FITD. Il primo riguarda la revisione della regolamentazione sui requisiti patrimoniali delle banche (Basilea 3). A questo proposito, le nuove Disposizioni di Vigilanza (circolare n. 285 del 17 dicembre 2013) sono operative dal 1° gennaio 2014; la prima segnalazione dei nuovi requisiti da parte delle banche è riferita al 31 marzo 2014. L’adeguamento della normativa di Vigilanza comporta, anzitutto, la modifica delle voci contabili utilizzate per il calcolo di alcuni indicatori del FITD, in specie quelli che riguardano il patrimonio della banca; ciò determina, pertanto, l’esigenza di avviare una fase di testing e una ricalibrazione dei ratios computati secondo le nuove articolazioni di matrice dei conti. In secondo luogo, “Basilea 3” implica per le banche un significativo ampliamento delle segnalazioni di Vigilanza in linea con gli schemi Common Reporting (Corep); ne deriva, per il FITD, l’opportunità di studiare nuovi indicatori di rischio (come, ad esempio, Liquidity coverage ratio, Net stable funding ratio, Leverage ratio) che possano sostituire o integrare gli attuali ratios FITD, ovvero essere utilizzati per finalità statistiche o, ancora, a supporto per analisi di approfondimento delle banche più rischiose. Infine, un terzo fattore discende dalla nuova regolamentazione comunitaria sull’assicurazione dei depositi (approvata in via definitiva dal Parlamento Europeo), che richiama la necessità di un più attento monitoraggio dei rischi nei casi in cui si attuino interventi alternativi al rimborso dei depositanti. La direttiva, altresì, nel fornire alcune indicazioni sulla risk‐based contribution, rinvia alle linee guida dell’EBA di prossima emanazione. Nello specifico, l’articolo 13 della nuova direttiva sui sistemi di garanzia dei depositi (DGS) richiede che il calcolo delle contribuzioni sia ancorato all’ammontare dei depositi garantiti di ciascuna banca aderente e al suo grado di rischio, lasciando peraltro agli Stati la possibilità di continuare ad applicare i sistemi risk‐based già in essere. Inoltre, al fine di garantire l’applicazione uniforme della direttiva, il comma 3 del medesimo articolo attribuisce all’EBA il compito di emanare orientamenti per specificare i metodi di calcolo dei contributi ai DGS. Tali orientamenti dovranno essere emanati entro un anno dall’entrata in vigore della direttiva e includere aspetti relativi a formule di calcolo, indicatori specifici, classi di rischio, soglie e coefficienti di ponderazione e altri elementi necessari. L’EBA procederà a una revisione almeno quinquennale delle linee guida definite. In tale ambito, si dovrà procedere alla verifica della conformità delle caratteristiche del modello FITD con le prescrizioni regolamentari EBA. A questo riguardo, il FITD ha già preso contatto con l’EBA per discutere sul tema. Va osservato, infine, che nel 2013 è stato costituito, ed è tuttora operativo, un apposito gruppo di lavoro all’interno dell’EFDI, con la partecipazione di vari DGS europei e del FITD. Il gruppo ha raccolto le prassi attuali in materia e prodotto un documento con indicazioni di principio sulle modalità di correzione delle contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi. L’attuale sistema di calcolo delle quote di contribuzione presenta talune criticità in quanto, al ricorrere di specifiche circostanze, non può essere pienamente applicato così come definito agli artt. 5 e 13 dell’Appendice allo Statuto. Ciò suggerisce di revisionare il criterio per la determinazione della 2 Il sistema di misurazione della rischiosità delle banche consorziate al FITD ‐ Revisione 2014 correzione delle quote, in modo che possa essere applicato qualunque sia la condizione di rischiosità presente nel sistema. 2. Action plan Per quanto sopra, si ritiene di avviare il seguente percorso di revisione: 1. adeguamento degli attuali indicatori FITD alla nuova normativa prudenziale e studio di eventuali sostituzioni/integrazioni, anche per finalità statistiche; 2. ricalibrazione complessiva di soglie e pesi degli indicatori; 3. modifica del sistema di correzione per il rischio delle quote di contribuzione. Per sviluppare la revisione del sistema occorre fruire di informazioni contabili aggiornate. A questo fine, si intende procedere alla richiesta dei dati relativi alle nuove segnalazioni prudenziali direttamente alle banche consorziate, già con riferimento alla prima segnalazione utile del 31/03/2014 che le banche dovranno produrre nel prossimo mese di giugno. Ci si propone, altresì, di consultare il comitato degli esperti delle banche costituito durante la prima revisione del sistema di misurazione del rischio. Nel corso dello sviluppo del progetto di revisione degli indicatori, le segnalazioni delle banche saranno basate sul modello oggi vigente, con le opportune integrazioni per il recepimento delle modifiche Basilea 3 relative alla composizione del patrimonio di vigilanza. Nello specifico, con riferimento alla tempistica di arrivo dei dati definita nel protocollo con la Banca d’Italia: 
segnalazione al 31 dicembre 2013 (arrivo maggio 2014): costruita in base all’attuale modello di indicatori, con le integrazioni 2013; 
segnalazione al 30 giugno 2014 (arrivo novembre 2014): costruita in base all’attuale modello di indicatori con le integrazioni Basilea 3 sul patrimonio; 
segnalazione al 31 dicembre 2014 (arrivo maggio 2015): costruita in base al nuovo modello di indicatori. La pianificazione dei lavori prevede più livelli di attività: 1. analisi ed elaborazioni all’interno del Fondo; 2. confronto, in più momenti, con il gruppo tecnico di esperti delle banche; 3. richiesta di dati direttamente alle consorziate. Per quanto attiene, in particolare, alla richiesta di informazioni direttamente alle banche aderenti al Fondo, l’attività sarà condotta in concomitanza con le segnalazioni della base contributiva per sfruttare la medesima interfaccia di comunicazione (Web Sacc) e non gravare eccessivamente sulle consorziate. Le banche potranno caricare direttamente la matrice inviata in Banca d’Italia, ovvero procedere a inserimenti manuali dei dati richiesti dal Fondo qualora la matrice non sia ancora disponibile. 3 Il sistema di misurazione della rischiosità delle banche consorziate al FITD ‐ Revisione 2014 La richiesta riguarderà due aspetti: da un lato, informazioni relative alle nuove segnalazioni prudenziali Basilea 3; dall’altro, ulteriori informazioni che le attività di analisi e simulazione del Fondo individuino come necessarie per la costruzione di ulteriori indicatori, integrativi e/o per finalità statistiche. L’acquisizione dei dati si articolerà in tre momenti: Giugno 2014 Acquisizione direttamente dalle banche dei dati individuali Basilea 3 riferiti al 31/03/2014 attraverso l’estrattore FITD (Web Sacc) Settembre 2014 Acquisizione direttamente dalle banche dei dati individuali Basilea 3 riferiti al 30/06/2014 attraverso l’estrattore FITD e di eventuali altri dati tramite inserimento manuale
Novembre 2014 Acquisizione direttamente dalle banche di dati relativi a ulteriori indicatori: integrativi/per finalità statistiche 4