4° Numero - Campus by Night

Giovedì 15 maggio
Numero
campus
4
By news
adesso in questo casino prova a capire chi sei
RABBIA
DI AMORE
DI CARITÀ
DI
Cosa hanno da dirci gli affreschi di Siena in mostra al Rettorato
Rabbia, amore, carità. Ha parlato di questo ieri sera la prof.ssa Mariella Carlotti,
insegnante e curatrice di “Ante Gradus”,
la mostra sugli affreschi dell’Ospedale di
S. Maria della Scala a Siena allestita al
Campus nel Portico dell’Ercole. Mariella
ci ha guidato alla scoperta di una delle
perle dell’Italia rinascimentale, ma la
sua non è stata la solita lezione erudita.
È stata una testimonianza, attraverso cui
ha condiviso con noi parte della sua vita.
La rabbia: “Perché ciascuno di noi è arrabbiato con tutto quello che c’è e lo
sente come ingiustizia. Infatti la cosa più
difficile della vita è perdonare a Dio di
averci creato: ciascuno di noi parte sempre da un risentimento verso la vita”.
L’amore: “Perché solo un incontro rende possibile questo perdono. E allora in
questo “casino” io divengo una persona
amata, e divengo me stessa amando.
Perché lo scopo della vita non è il benessere, ma il voler bene”.
L’amore realizzato, la carità: “Perché il
gusto in ciò che si fa si chiama carità.
Uno che lavora senza carità non è che
sbagli: ma non si diverte! Se io a scuola
facessi solo quello per cui sono pagata
non mi divertirei”. E pensiamo al nostro
studio: siamo mai stati contenti quando
abbiamo studiato solo per passare l’esame? Abbiamo mai guadagnato qualcosa
di veramente per noi, qualcosa che duri
nel tempo?
Carità. Chissà da quando questa parola non echeggiava in Piazza Scaravilli.
Forse perché oggi sembra così lontana.
Non era così per i protagonisti della
mostra, coloro che per secoli diedero vita all’Ospedale di S. Maria della
Scala. “Erano uomini e donne che si
consacravano al servizio dell’Ospedale,
che divenne così la grande opera di carità
di tutti i senesi: chi poteva dava tempo
e braccia. E denaro: per secoli non è mai
esistita una persona che, morendo, non
lasciasse qualcosa all’Ospedale”.
Per non perdere la spinta all’origine
della loro opera, gli Oblati di Santa Maria della Scala vollero fissarne la storia
in una enorme volta affrescata: tutti
gli ammalati e gli anziani ospitati potevano conoscere gli scopi caritativi
dell’Ospedale mentre giacevano, curati,
a letto.
È un’opera che esprime una cultura, quella medievale autenticamente
cristiana, per cui ogni uomo ha un valore
infinito, per cui va curato e accolto.
Il messaggio che ci lascia Mariella è attualissimo: “Lo scopo dell’Ospedale era
simile a quello degli attuali Centri di Accoglienza di Lampedusa. Ma vedere la
differenza di trattamento riserbata agli
ospiti segnala una differenza nella concezione del valore di una persona”. Col
tempo è stata stravolta.
Carità. Vogliamo reimparare a viverla
anche oggi.
Programma del giorno - Do you speak Rock ‘n’ Roll?
Ore 17 @ Aula 5, Via Zamboni 33
Pagine di vita
Storia di un libraio alla riscoperta di sè
Scritto e recitato dalla compagnia “Ad Sidera”
Ore 19 @ Piazza Scaravilli
Se ne esco vivo, spendo la vita per la verità
Incontro sulla personalità e l’opera di E. Corti
Con Mons. L.. Negri e C. Cavalleri
Ore 21 @ Piazza Scaravilli
Estrazione lotteria
A seguire concerto di Rock ‘n’ Roll
Con i “Boogie Airlines”
Giovedì 15 maggio 2014 - numero 4
campus by news
Questo non è un libro
Di scena alle 17 “Pagine di una vita”
scritto e interpretato da studenti universitari
“Camerata, questo non è un libro,
chi tocca questo libro tocca un uomo”
scriveva W. Whitman.
È non è solo di libri che parleranno gli
studenti universitari della compagnia teatrale “Ad sidera” nello spettacolo autoprodotto “Pagine di una vita”, oggi alle 17
nell’aula 5 del rettorato.
«È la storia di un libraio
che si scontra con una
quotidianità
schiacciante, fatta di problemi
molto comuni – afferma
Jacopo, portavoce della
compagnia e studente di
Lettere – la crisi economica, una vita che sembra
non avere alcuno scopo,
ma soprattutto una passione per i libri, che fin
da bambino erano stati
suoi maestri, che adesso
sembra spegnersi giorno dopo giorno».
Continua Jacopo: «Il primo lavoro che
abbiamo svolto è stato raccogliere alcuni
testi che potessero dare risposta al tema
del Campus: “Adesso in questo casino pro-
va a capire chi sei”. Solo successivamente
è nata la figura del libraio, il filo rosso
che lega i vari testi tra di loro e che invita
gli spettatori a immedesimarsi nelle sue
vicende. Passando da un testo all’altro
egli, tramite il l’incontro con i libri stessi,
riscopre chi è e quale sia il suo destino».
Un lavoro sicuramente difficile, visto che
prima di qualche mese fa
i membri della compagnia non si conoscevano,
ma che non deve essere
stato avaro di soddisfazioni; alla domanda
su quale sia stato il momento più bello durante
questi mesi di preparazione Jacopo non ha dubbi: «Sicuramente il rapporto con i ragazzi della
compagnia. Per capire
cosa volevamo dire abbiamo dovuto spogliarci di ogni maschera e
finzione per condividere le domande che
più bruciavano nella nostra vita. Penso
che questo sia il modo più vero per far
nascere un’amicizia»
CRONACHE DAL CAMPUS
Per cosa piego i tovaglioli
In Piazza Puntoni, al ristorante Taste by
Night, Gabriele Zoffoli, studente di Economia, si lascia intervistare mentre
apparecchia i tavoli: «Io sta cosa la farei
per una settimana». Anche lui è un altro
volontario del Campus. «Per cosa lo faccio?
Sicuramente non per soldi: non è come quando
lavoro d’estate in hotel.
Secondo me lo si vede
da come mi sono messo
a vivere questi giorni».
Una diversa passione,
anche di sfuggita, la
notiamo anche noi: nella
tavola apparecchiata ad
arte, come in altre piccole gentilezze, i ragazzi si sono sforzati di curare ogni minimo
particolare. Come si legge nel foglio di presentazione, presente davanti ad ogni posto:
“cucinare per un altro è comunicare un
affetto e anche raccontare una storia. […]
Nella speranza che attraverso ogni dettaglio
si possa mostrare la pienezza di una vita”.
E raccontare una storia è proprio quello
che fa Gabriele: «È come agisci che cambia
le cose e ti fa maturare. L’ho capito l’anno
scorso, guardando uno dei responsabili
del Taste. La sua attenzione per ogni cosa
generava armonia in tutti noi. Per me grazie
a questo è accaduto che, tra un piatto e l’altro, iniziasse a nascere un rapporto, anche
con quelle persone con cui normalmente
non ti fermeresti neanche a parlare».
Anche al Taste, come nelle
migliori enoteche, sono
esposti i vini consigliati per
ogni menù: «Quando lavoravo
come barista non ho imparato nulla, l’unica passione
derivava dalla consapevolezza
di aver guadagnato uno stipendio a fine giornata. Anche
quando mi hanno proposto
di occuparmi della carta dei vini avevo
cominciato basandomi solo sulle cose da
dire alla gente, senza alcuno stimolo. Poi ho
cominciato a scoprire le storie che c’erano
dietro ogni vino. È bellissimo – conclude
Gabriele – capire quale sia il vino migliore
per ogni piatto. Per esempio “Alba Rara”, un
albana dal carattere acido che solitamente
viene utilizzato per passiti, è perfetto per
contrastare cibi grassi, come alcuni
formaggi o il petto d’anatra». E ritorna a
correre fra i tavoli.
RASSEGNA STAMPA
- ESTERI. L’intera Turchia è in lutto per il
crollo della miniera avvenuto due giorni
fa. La catastrofe ha causato 274 morti,
e si tenta disperatamente di salvare un
centinaio minatori che sarebbero ancora
intrappolati. L’incidente ha fatto emergere il problema della sicurezza sul lavoro;
in molte città del Paese si registrano proteste contro il governo e scontri con la
polizia.
- CRONACA. I dati forniti dall’UE confermano l’aumento dell’immigrazione clandestina lungo le coste meridionali europee, in particolare quelle italiane. Riguardo
ai recenti naufragi nel Mediterraneo, il
Papa all’udienza generale di ieri ha detto:
“Si mettano al primo posto i diritti umani e si uniscano le forze per prevenire
queste stragi vergognose”.
- POLITICA. Il premier Renzi è stato ieri
in visita a Napoli. Accolto da applausi e
qualche fischio, ha incontrato i bambini
in una scuola di periferia. “È da qui che
parte la lotta alla camorra”, ha scritto poi
su Twitter.
- METEO. Di cosa avete paura?
Il Signore veste anche i gigli del campo
THE CAGE - OGGI LA FASE FINALE
In questi giorni, 32 squadre di studenti si
stanno sfidando in Piazza Verdi in un torneo di
calcio 3 contro 3. La particolare variante della
“gabbia” regala emozioni e divertimento sia ai
giocatori in campo che ai numerosi spettatori
che durante tutto il giorno si assiepano lungo
le transenne per seguire le partite. Oggi è
prevista la fase a eliminazione diretta tra le
squadre che hanno superato i gironi eliminatori. Il fischio d’inizio della finalissima sarà alle
17.30.
È bellissimo
capire il vino
migliore per
ogni piatto
Redazione
Costanza Pollini, Alfonso Falcone,
Francesco Brignoli, Andrea Carinci,
Lorenzo Astolfi, Matteo Righini, Mirko Lorenzi
[email protected]
www.campusbynight.it