programma elettorale

Cinzia RubertellI sindaco
programma elettorale
cinziarubertelli.it
Committente responsabile: Andrea Prati
elezioni
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amministr
Cinzia RubertellI sindaco
Indice
1.
Grande Reggio...................................................... pag.
2.
La qualità della vita.............................................. pag.
3.
Lavoro ed economia.............................................. pag.
4.Cultura................................................................. pag.
5.
La famiglia e la persona al centro.......................... pag.
6.Sociale.................................................................. pag.
7.
La casa................................................................. pag.
8.
La sussidiarietà..................................................... pag.
9.
Gli anziani .......................................................... pag.
10.
Le persone con disabilità ...................................... pag.
11.
Asili e servizi per l’infanzia .................................. pag.
12.
I minori .............................................................. pag.
13.
Politiche giovanili.................................................. pag.
14.
Gli extracomunitari .............................................. pag.
15.Sicurezza.............................................................. pag.
16.Sport.................................................................... pag.
17.Ambiente.............................................................. pag.
18.Urbanistica........................................................... pag.
19.Mobilità................................................................ pag.
20.
Qualità dei servizi................................................. pag.
21.Bilancio................................................................ pag.
22.
Le società partecipate............................................ pag.
23.
Università e Tecnopolo........................................... pag.
24.
Partecipazione e democrazia................................. pag.
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1. GRANDE REGGIO
La crisi è come la bonaccia: senza vento le barche si fermano. Ma quando il vento riprende a soffiare, non tutte ripartono: solo le
imbarcazioni che si sono preparate con le giuste azioni sapranno gonfiare di nuovo le vele e andare veloci.
Con una Grande Reggio si può tornare a navigare.
• Vogliamo che Reggio ritorni a produrre e attrarre funzioni economiche pregiate e a guidare le trasformazioni del
territorio.
• Vogliamo che Reggio ritorni a essere dinamica, propositiva, internazionale, che parli l’italiano e l’inglese ma senza
dimenticare il proprio dialetto. Da troppo tempo la politica locale si arrocca sulla difesa dell’esistente: non ce lo possiamo più
permettere.
Noi proponiamo
• Una grande Reggio che riprenda il proprio ruolo di capoluogo e che coinvolga virtuosamente l’area urbana che la circonda in
politiche di riordino del territorio e di sviluppo economico e sociale.
• Una grande Reggio che sia città europea, protagonista di un’area vasta che comprenda non solo le città vicine ma che si estenda
fino a Milano, sfruttando al meglio le potenzialità offerte dalla fermata Mediopadana e sviluppando i collegamenti tra la città e
l’hinterland.
• Una grande Reggio che migliori i servizi ai suoi cittadini e che li integri con quelli offerti dai privati, aumentandone la
sostenibilità economica senza minacciare che ogni taglio dei trasferimenti si traduca in un taglio dei servizi, invece di ridurre i costi
improduttivi delle strutture e della politica.
• Una grande Reggio che permetta al suo centro storico di tornare a essere un vero centro di vita, affari e cultura, di richiamo
per la gente, e ai suoi quartieri di non essere più anonime periferie distrutte dalla speculazione edilizia che ha arricchito pochi
danneggiando l’intera città.
2. QUALITÀ DELLA VITA
La qualità della vita non è solo commisurata a fattori economici: «Il Pil non tiene conto della salute delle famiglie, della qualità
della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori
famigliari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la
vita veramente degna di essere vissuta».
(Bob Kennedy)
Oggi, per la prima volta dal dopoguerra, le nuove generazioni stanno economicamente peggio delle precedenti.
Per questo vogliamo impegnare l’intera amministrazione comunale in un presidio costante della qualità della
vita dei cittadini e delle cittadine, sia per quanto riguarda i fattori che direttamente la influenzano, sia per la prevenzione del
degrado urbano (i piccoli ma importanti interventi di cura e pulizia dei luoghi). Per questo vogliamo rendere inagibili, e quindi non
affittabili, gli immobili in stato di degrado, identificare e sanzionare i graffitari, riutilizzare gli spazi abbandonati e potenziare le
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manutenzioni di verde, arredo urbano, cimiteri, scuole e strade.
Vogliamo che Reggio non si rassegni al declino economico e sociale ma che sia, al contrario,
• una città capace di valorizzare le sue grandi ricchezze umane, culturali, artistiche e ambientali;
• una città capace di dare attenzione ai valori sociali e di comunità, sostenendo le aspirazioni dei suoi giovani, la solidità delle
famiglie, l’assistenza agli anziani e ai non autosufficienti.
3. LAVORO ED ECONOMIA
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro” (e non sulla finanza).
Siamo arrivati al punto che il peso fiscale sulle attività economiche ha raggiunto livelli tali da determinare una forte mancanza di
coesione sociale ed equità rispetto a questo principio costituzionale.
Il fatto incontestabile è che nel nostro Paese il costo della politica e della cosa pubblica, che nascondono tra le loro pieghe inefficienze
e sprechi, ha raggiunto livelli insostenibili.
Viviamo in un Paese che di anno in anno, di governo in governo, ha caricato la sua struttura economica di costi,
esigendo da questa il mantenimento di una macchina pubblica insostenibile.
Di anno in anno questa macchina pubblica ha trovato sempre nuove formule che consentissero maggiori entrate, senza però restituire
infrastrutture e servizi adeguati allo sviluppo o almeno al consolidamento delle attività economiche.
In sostanza una spesa pubblica che ha alimentato lo spreco, i privilegi e l’inefficienza.
Eppure non dovrebbe essere difficile comprendere che se non si provvede a incentivare la produttività non sarà possibile non solo
mantenere le nuove promesse, ma non si riuscirà nemmeno a rispettare quelle attuali.
Pare che si sia dimenticato che ciò che serve alla cosa pubblica proviene da un’unica fonte: L’IMPRESA PRODUTTIVA, sia essa
AGRICOLA, ITTICA, TURISTICA O MANUFATTURIERA.
Non vi sono altri mezzi per produrre entrate.
Tutte le altre realtà di servizio sono vincolate alla capacità delle imprese produttive di restare sul mercato e produrre vera ricchezza.
Ciò premesso, l’azione principale a livello locale sarà incentrata al contenimento dei costi amministrativi a favore delle attività
economiche. Concretamente, proponiamo di:
• Istituire un assessorato alle Attività produttive, ora assente.
• Nominare un dirigente, tra quelli in servizio, che risponda solo al sindaco e che sia addetto ai processi di
semplificazione e sburocratizzazione.
• Costituire una consulta tra tutte le forze produttive per rendere più coesa ed efficiente l’azione dell’assessorato.
• Abbattere i costi di impianto delle nuove imprese.
• Dare vita a un acceleratore d’impresa per nuovi imprenditori e professionisti che, oltre a supportare le idee locali, possa
attrarre a Reggio nuove idee d’impresa coerenti con le eccellenze del territorio e dar vita a imprese di successo. L’acceleratore, in
uno spazio dedicato:
- potrà fornire supporto e mentori (docenti, consulenti e imprenditori) capaci di offrire formazione e consulenze personalizzate;
- costituirà un luogo di incontro che favorisce la ricerca di partner (persone e imprese), l’accesso al capitale di rischio e ai
finanziamenti;
- sarà infine luogo di dialogo con i laboratori di ricerca, l’Università e le associazioni di categoria per mettere a sistema i
diversi operatori interessati alla ricerca e all’innovazione presenti sul territorio.
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• Dare sostegno alle aziende in difficoltà (un compito ad oggi svolto solamente dall’amministrazione provinciale)
collaborando con gli altri enti preposti.
• Rilanciare il centro storico favorendo la nascita di nuove attività commerciali e artigianali, coinvolgendo le associazioni
di categoria, i consorzi fidi, le catene di franchising e i grandi marchi.
• Favorire l’affermazione di imprese innovative, più rispondenti alle esigenze della società moderna, con orari diversi,
aperture straordinarie e attenzione all’e-commerce.
• Garantire una pubblica amministrazione trasparente ed efficiente tramite procedure informatizzate, procedimenti
semplificati, pagamenti puntuali e l’implementazione di uno Sportello Unico.
• Prevedere sgravi sulle tariffe e sulle tasse. Visto il calo di attività delle imprese commerciali, occorre abbassare le tasse
comunali come quella sui rifiuti, che fa pagare smaltimenti che non esistono più.
• Sviluppare le ampie opportunità legate alla green economy, frutto della crescente attenzione all’ambiente e alla
sostenibilità.
• Incentivare, in collaborazione con gli altri enti preposti, programmi di formazione professionale per la
qualificazione di lavoratori da inserire o re-inserire nel mercato del lavoro, colmando eventuali richieste del fabbisogno
lavorativo. La formazione, per com’è fatta ora, è uno spreco di tempo e denaro: i centri per l’impiego non occupano quasi
nessuno, eccezion fatta per chi ci lavora. Non serve inventarsi corsi di lingua o di internet per incassare i soldi dell’Europa,
ma occorre favorire la formazione mirata nei luoghi dove c’è domanda di lavoro.
• Creare borse di lavoro / ticket lavoro / voucher lavoro per giovani neodiplomati e neolaureati, usando
risorse comunali e delle associazioni di categoria, per percorsi lavorativi annuali in aziende reggiane.
• Creare un clima positivo per le imprese, attirando nuovi insediamenti e nuovi investimenti: l’amministrazione,
sviluppando la relazione con le organizzazioni nazionali che operano nell’attrazione degli investimenti - nel supporto ai
progetti europei Horizon2020 / Erasmus+ e nell’attuazione dell’Agenda Digitale - deve favorire lo sviluppo nel territorio
delle condizioni per ridare ai nostri imprenditori la voglia di investire innovando e per stimolare nei nostri giovani il desiderio
di mettersi in gioco e di costruire nuove imprese.
• Progettare iniziative di marketing territoriale, valorizzando Reggio e le sue eccellenze in un network europeo e
internazionale.
• Far diventare Reggio un brand internazionale, dotandosi quindi di una forte politica di city branding, che identifichi
la città come punto di eccellenza non solo produttivo, ma anche universitario, culturale e turistico.
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4. CULTURA
• Promuovere la cultura anche come motore di sviluppo economico e sociale della città: la sua tradizione culturale, le
mostre, i suoi luoghi storici e gli eventi che ospita possono essere valorizzati con il coinvolgimento delle attività economiche cittadine,
e possono essere un richiamo per nuovi investitori. Le opportunità di sviluppo devono confluire in un unico contenitore, il cui consiglio
sia composto per metà dagli enti pubblici e per metà da privati: la presidenza dovrà essere affidata a questi ultimi.
• Incentivare le aperture straordinarie, serali e notturne della biblioteca e delle mostre di palazzo Magnani e della
Fondazione, prevedendo anche giornate a ingresso libero e coordinandole con altre iniziative di rivitalizzazione del centro storico.
• Creare in uno spazio inutilizzato un Museo del Novecento, e ricollocare l’Officina delle Arti per rafforzare le
funzioni culturali in centro storico da sviluppare ulteriormente attorno al sistema primario costituito dalle istituzioni già esistenti,
attuando un nuovo sistema culturale urbano.
• Curare la qualità degli eventi culturali ed evitare che le risorse si disperdano in mille rivoli, attuando iniziative di forte
attrattiva.
• Curare con pari attenzione e risorse la vita quotidiana delle istituzioni culturali cittadine.
• Pensare a una programmazione culturale che duri 365 giorni all’anno e non solo per i mesi estivi.
• Dare spazio a settori culturali di nicchia, emergenti, che muovano un pubblico molto specializzato e fidelizzato.
• Concedere l’utilizzo di spazi comunali in disuso ad associazioni e operatori culturali in cambio di manutenzione e apertura
al pubblico, per creare nuovi servizi senza alzare le spese pubbliche.
• Dare voce a tutte le organizzazioni sul territorio, affidando loro una serie di eventi che le valorizzi e che faccia al contempo
risparmiare risorse attraverso la costituzione di una consulta di tutte le associazioni operanti nel campo della cultura, dello sport,
dell’arte e della difesa del territorio (Circolo Verdi, Far, Fai, Italia Nostra ecc...).
5. LA FAMIGLIA E LA PERSONA AL CENTRO
L’istituzione familiare rappresenta il pilastro su cui si fondano le comunità locali, il sistema educativo, il benessere sociale ed
economico, il contenimento delle forme di bisogno legate alle fasi stesse della vita.
Il nostro programma le riconosce il ruolo insostituibile di primo ammortizzatore sociale e in quanto tale fonda la propria azione
politica sul sostegno alla famiglia.
Il sostegno alle responsabilità familiari non è una politica di settore, quanto piuttosto il risultato di una molteplicità di interventi che
riconoscono alla famiglia il ruolo di vero e proprio attore di sistema.
n. componenti
1
2
3
4
5
totale famiglie
n. famiglie
33.282
18.989
12.903
9.803
4.133
79.110
6
composizione %
42,1
24
16,3
12,4
5,2
100
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Negli ultimi dieci anni, in questo frangente di grave crisi economica, è aumentata la semplificazione della struttura familiare reggiana.
Sono sempre di più le persone che vivono in contesti nuovi: single, coppie di fatto, monogenitori. Ciò impone di ripensare il sistema
dei servizi sociali per tenere conto di esigenze nuove e di nuove povertà.
Agli enti locali va riconosciuto, con opportuni stanziamenti nei bilanci di previsione e secondo il principio della sussidiarietà verticale,
il pieno ruolo amministrativo degli interventi a favore della famiglia; il Comune ha inoltre il compito di valorizzare al massimo, in
ottemperanza al principio di sussidiarietà orizzontale, il ruolo delle famiglie associate e del privato sociale.
Popolazione residente al 31 dicembre 2012 iscritta all’anagrafe del Comune di Reggio Emilia,
suddivisa per classi d’età e circoscrizioni
(dato provvisorio, in attesa delle risultanze censuarie)
classe di età
-1 anno
1-4
5-9
10-14
15-19
20-24
25-29
30-34
35-39
40-44
45-49
50-54
55-59
60-64
65-69
70-74
75-79
80-84
85 e +
totale
età media
città storica
274
1057
1124
1038
994
1160
1474
2101
2316
2235
2038
1767
1425
1261
1180
1191
961
889
1170
25667
43,44
circoscrizioni
ovest
sud
445
382
1898
1771
2234
2239
2120
2293
1825
2163
1982
2279
2404
2311
2904
2751
3769
3651
3849
3934
3438
3935
2680
3516
2311
3166
2118
3174
1869
2796
1796
2676
1434
2175
1077
1627
1117
1744
41290
48583
41,06
44,57
7
nord est
613
2740
3224
2886
2701
2811
3312
4306
5201
5210
4774
3867
3073
2811
2443
2330
1854
1540
1597
57293
40,61
totale
1714
7476
8821
8337
7683
8232
9501
12062
14959
15226
14185
11830
9975
9364
8268
7993
6424
5133
5628
172833
42,26
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6. SOCIALE
I servizi sociali assorbono una parte importante del bilancio comunale.
È pertanto necessario rielaborare la mappatura dei bisogni per poter poi dare risposte più efficienti, efficaci e celeri ai cittadini.
È necessario, inoltre, predisporre un organismo di controllo sulla congruità dei servizi per evitare duplicazioni di interventi, iniquità
e sprechi di denaro pubblico.
Costituire un unico assessorato alla famiglia e al sociale, che si giovi dell’apporto propositivo di una consulta per le famiglie.
• Riconoscere come prioritaria l’attenzione al sociale e la valorizzazione del volontariato, aderendo ai contenuti della Carta dei Valori
del volontariato.
• Implementare il portale internet del Comune con migliori e più precise indicazioni su servizi, sedi, orari e attività di aiuto sociale
disponibili nel territorio, anche se erogati da soggetti terzi (ad esempio Caritas, Ulss e volontariato sociale privato).
• Attivare il Last Minute Market, una convenzione con gli esercizi commerciali per il ritiro di beni in scadenza o non commerciabili,
per creare una distribuzione di viveri, una spesa sociale per gli indigenti (anziani, portatori di handicap, cassintegrati, malati ecc.).
• Offrire un utilizzo agevolato dei trasporti pubblici per anziani e fasce deboli della popolazione, e introdurre la pratica del biglietto
anche a bordo: chi non paga non sale.
• Promuovere gli affidi nella formula del vicinato solidale, anche mediante incentivi economici, cogliendo le eventuali disponibilità
della Regione, principale ente territoriale istituzionalmente preposto alla gestione del settore socio-sanitario.
• Potenziare le iniziative di conciliazione scuola-lavoro che rappresentano un problema per gran parte delle famiglie, anche attraverso
una riduzione delle quote dovute per gli ingressi anticipati e uscite posticipate nelle scuole e negli asili.
• Attivare azioni di prevenzione e contrasto, in collaborazione con gli altri enti preposti e con il volontariato sociale, sui temi della
dispersione scolastica, dell’abuso di alcol e sostanze stupefacenti, della ludopatia. In riferimento al gioco d’azzardo, ci impegniamo
a contrastarne la diffusione, nei limiti dei poteri e mezzi dati all’amministrazione comunale, eliminando videopoker e slot machine
dai Centri anziani e da tutti i circoli che in qualche modo hanno rapporti con l’amministrazione stessa.
• Sostenere una tariffazione sociale dei servizi che consideri la diminuzione o la perdita di reddito delle famiglie.
• Ridefinire i criteri Isee, anche sulla base dei nuovi provvedimenti del governo, e quelli per le liste per gli asili, tenendo conto delle
nuove forme di lavoro e di famiglia (lavoro precario, orari flessibili, fuori sede, famiglia monogenitoriale).
• Favorire le giovani coppie, attraverso un sistema di aiuto diretto o di garanzie finanziato con i risparmi e le razionalizzazioni delle
spese, per garantire i mutui o ridurre le aliquote sulla base del carico famigliare.
• Procedere all’accorpamento tra le Asp Rete e la nuova Asp Osea/SS. Pietro e Matteo.
7. LA CASA
La bolla speculativa formatasi intorno alla politica urbanistica degli ultimi quindici anni si è attenuata per effetto dell’attuazione dei
vecchi strumenti urbanistici, della crisi economica e della politica di tassazione sugli immobili attualmente in vigore.
In un contesto economico-sociale simile è presumibile attendersi un aumento della domanda di abitazioni pubbliche. Per questo
riteniamo necessario applicare i seguenti interventi:
• Riformare il regolamento di assegnazione delle case pubbliche per valorizzare chi risiede nel Comune di Reggio Emilia da un
maggior numero di anni;
• Aumentare i controlli su residenze e inquilini, per risolvere situazioni di irregolarità, individuare sub-affittuari e morosi e verificare
eventuali cessazioni o modifiche delle situazioni di urgenza sociale ed economica che hanno determinato il diritto all’alloggio.
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8. LA SUSSIDIARIETÀ
La sussidiarietà è un principio funzionale che permette, in un determinato momento storico, di individuare la ripartizione delle
competenze più appropriate tra soggetti istituzionali e non, in vista di un obiettivo condiviso.
La sussidiarietà scavalca il concetto di pubblico uguale a statale per promuovere l’idea che sia pubblico ciò che favorisce il bene
comune.
Il nostro programma ha in massima considerazione le idee di libertà e di libere associazioni sociali, oltre al convincimento che le
persone, la famiglia e tutti i corpi sociali intermedi vengano prima dello Stato.
La sussidiarietà trova un’applicazione speciale in tutte quelle materie che vedono l’esigenza di significative esperienze nella società
civile, spesso nel settore no-profit.
9. GLI ANZIANI
Le conseguenze dell’invecchiamento della popolazione hanno una forte ricaduta sulla strutturazione dei servizi sociali. Risulta quindi
necessario:
• Incrementare le iniziative tese alla valorizzazione della persona anziana nel proprio contesto familiare e nel tessuto sociale come
soggetto rilevante per la società (spazi dedicati all’interno dei vari quartieri, collaborazione con l’associazionismo per iniziative di
tipo culturale e sociale, ecc.);
• Qualificare i servizi dei centri diurni per anziani, anche parzialmente non autosufficienti;
• Per sostenere l’impegno dei nuclei familiari, promuovere maggiormente - in collaborazione con le Asl - un’assistenza domiciliare
integrata come insieme combinato delle prestazioni socio-assistenziali e sanitarie erogate a domicilio a favore di anziani parzialmente
autosufficienti o non autosufficienti.
10. LE PERSONE CON DISABILITÀ
I disabili sono cittadini oggi troppo spesso dimenticati: barriere architettoniche e culturali limitano la qualità delle loro vite.
Occorre quindi:
• Abbattere le barriere architettoniche a partire dalle strutture pubbliche;
• Migliorare le strutture diurne di accoglienza con attenzione specifica alle case di accoglienza per minori e adulti; sostenere le
strutture a favore dei diversamente abili, cercando di puntare sulla qualità del servizio e dell’aiuto concreto;
• Finanziare progetti mirati alla formazione e all’integrazione dei soggetti con disabilità, con specifico riferimento ad appartamenti
di edilizia pubblica accessibile e a progetti di domotica per persone in condizioni particolarmente gravi;
• Aumentare i controlli dei permessi auto per l’accesso alle Ztl e Zp contraffatti.
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Cinzia RubertellI sindaco
11. ASILI E SERVIZI PER L’INFANZIA
Per quanto riguarda le scuole materne comunali - che coprono il 25 per cento dell’utenza con un costo molto elevato per bimbo e
che, a causa della crisi, vedono diminuire le iscrizioni - prevediamo, con il coinvolgimento degli operatori, una diminuzione dei costi
di struttura. Tutto ciò senza mortificare il ruolo e l’importanza di Reggio Children, ma senza fermarsi a quell’esperienza.
Gli asili nido e, più in generale, i servizi per l’infanzia sono strumenti indispensabili per conciliare le esigenze familiari e occupazionali
dei genitori.
L’amministrazione di Reggio Emilia deve pertanto continuare a investire su questo aspetto nevralgico delle politiche sociali.
Riteniamo fondamentale sostenere il sistema integrato che copre la maggior parte del servizio, con il coinvolgimento anche del
mondo imprenditoriale attraverso
• Istituzione di nidi-famiglia, Tagesmutter e ogni altra forma che ampli l’offerta degli asili-nido;
• Ottimizzazione della gestione attraverso l’analisi accurata dei centri di costo e la standardizzazione degli stessi all’interno del
sistema integrato;
• Contenimento delle rette e monitoraggio permanente sul sistema di accesso al servizio;
• Stipula di convenzioni con le imprese per l’organizzazione di nidi aziendali e interaziendali a favore dei figli dei lavoratori, ma
aperti al territorio.
12. I MINORI
La tutela dei minori e del loro equilibrato sviluppo rappresenta uno dei punti programmatici prioritari, perché i più piccoli rappresentano
il futuro della nostra città.
• Strutturare una proposta di spazi per adolescenti, con iniziative culturali (corsi di informatica, musica, recitazione, danza, lingua e
cultura) e ricreative, anche attraverso la riscoperta di attività artigianali che fanno parte della nostra tradizione;
• Incrementare i servizi vacanza per i minori;
• Sviluppare programmi di sensibilizzazione, informazione e prevenzione per contrastare i fenomeni di violenza e bullismo,
favorendo una corretta educazione civica.
13. LE POLITICHE GIOVANILI
Devono essere attuati due interventi progettuali: uno per i giovani in situazione di agio, cioè di non disagio, uno per i giovani in
situazioni più svantaggiate, al fine di non far prevalere l’attenzione solo su un’unica tipologia.
• È necessario favorire la permanenza dei giovani reggiani in città, attraverso servizi rivolti a loro (mezzi pubblici nelle ore
notturne, estensione del progetto Un taxi per amico per tutte le chiamate notturne, centri giovanili ecc..) e iniziative musicali,
ricreative e sportive di grande partecipazione, evitando così le pericolose migrazioni stradali notturne verso altre città o paesi.
Una particolare attenzione deve essere rivolta alle manifestazioni tipiche della nostra città per non far dimenticare ai giovani
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Cinzia RubertellI sindaco
l’importanza di certe tradizioni; lo stesso progetto deve sostenere l’occupazione giovanile, prevedere contributi per manifestazioni, feste
e iniziative culturali realizzate dai giovani per i giovani soprattutto nelle periferie, favorire le giovani coppie che cercano casa in città.
Il progetto deve essere condiviso anche con l’Università, cercando di realizzare iniziative comuni.
• Lotta contro ogni tipo di dipendenza, droga e gioco in primis.
14. GLI EXTRACOMUNITARI
Scrive Magdi Allam: “I modelli di convivenza sociale in Europa sono falliti non perché non si sia permesso ai musulmani di affermare
la propria identità, ma perché non è stato richiesto loro di rispettare le regole e di condividere i valori che sono alla base della comune
identità. Il difetto è nel fatto che l’Europa ha una cultura dei diritti ma non dei doveri e si è limitata a elargire a piene mani i diritti
senza esigere in cambio l’ottemperanza dei doveri”.
È questo l’obiettivo che intendiamo raggiungere, anche attraverso il costante controllo di quei centri di aggregazione, come
parchi pubblici, laboratori di kebab e phone center, che possono essere considerati luoghi a rischio e che creano quell’alone di
negatività nell’opinione pubblica che poi reca danno, in primis, proprio a quegli extracomunitari regolari che invece hanno accettato
un’integrazione totale sul territorio italiano e reggiano in particolare.
Strutturare politiche di integrazione e coinvolgimento delle comunità straniere e soprattutto della cosiddetta seconda generazione,
ovvero giovani nati in Italia da genitori stranieri, che possono rappresentare per la città una vera e propria risorsa in termini di
competenze e conoscenze.
Inoltre è necessario aumentare i controlli sulle residenze, per individuare gli appartamenti ove si riscontrino situazioni irregolari di
subaffitto, fatiscenza o sovraffollamento, prendendo gli opportuni provvedimenti e denunciandole alle autorità competenti.
15. SICUREZZA
Anche quello della sicurezza era e resta una delle emergenze irrisolte della nostra città.
Oggi a Reggio Emilia l’amministrazione comunale ha ritenuto che il problema dell’insicurezza fosse una falsa percezione, magari
esagerata dai mass media: i sempre più frequenti fatti di cronaca nera che hanno come scenario la nostra città dimostra purtroppo
che non sono “tutte balle”!
Oggi l’amministrazione comunale intende il ruolo della polizia locale solo come uno strumento per fare cassa attraverso le multe,
e ha trasformato gli agenti in spettatori di quanto accade costringendoli, di fatto, a non avere un ruolo attivo nel contrasto alla
criminalità e nella tutela dei cittadini.
Oggi Reggio è la prima città in Emilia Romagna per presenza di immigrati regolari ed è tra le prime in Italia per la presenza di
immigrati clandestini.
Oggi a Reggio esistono circa 26 campi nomadi dove l’illegalità la fa da padrona, e l’amministrazione comunale ne vuole creare dei
nuovi!
Oggi a Reggio Emilia la criminalità organizzata si è profondamente inserita nel nostro tessuto sociale, e oltre a quella italiana si è
aggiunta quella portata dall’immigrazione.
Oggi a Reggio esistono alcuni quartieri che si sono trasformati in veri e propri ghetti; di sera il centro storico diventa un pericoloso
deserto e persino il parcheggio dell’ospedale, o di un centro commerciale, è un luogo dove si possono subire molestie.
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Cinzia RubertellI sindaco
Vogliamo invertire l’attuale tendenza di passività e tolleranza verso i delinquenti, introducendo con una ferma volontà politica una
lotta contro tutte le forme di criminalità, per riportare la legalità nei quartieri e nelle frazioni e rendere più tranquilla e serena la
vita dei cittadini.
Ogni quartiere sarà dotato di uno specifico nucleo di agenti della polizia municipale che sarà direttamente responsabile del proprio
territorio, e al quale ogni cittadino reggiano potrà rivolgersi per chiederne l’intervento.
Vogliamo migliorare il coordinamento tra varie forze di polizia, e in particolare sarà cambiato e valorizzato il ruolo della polizia
municipale, che dovrà diventare uno strumento attivo nelle attività di controllo e presidio del territorio; si dovrà prevedere anche la
possibilità di implementarne l’organico con la collaborazione con i cittadini, anche attraverso il volontariato.
Sarà potenziato il controllo del territorio con tutti gli strumenti resi disponibili dalle norme sulla sicurezza (ordinanze, controlli
capillari delle residenze, delle nuove attività economiche e degli appalti), per scoraggiare chi pensa di fare a Reggio ciò che vuole.
Vogliamo infine sottoscrivere con il ministro dell’Interno un Patto per la sicurezza, per mettere a disposizione della città più risorse.
Simili accordi, già sottoscritti da altre città emiliane (Modena, Bologna, Ferrara) sono uno strumento per contrastare la criminalità
urbana e garantire ai cittadini il diritto alla qualità della vita urbana: si tratta di accordi di collaborazione e di solidarietà stipulati tra
Stato ed enti locali che prevedono l’azione congiunta di più livelli di governo e la promozione di interventi, anche in via sussidiaria
e nell’ambito delle responsabilità di ciascuno, per rendere effettivo il diritto alla sicurezza.
Il disagio sociale e lo scadimento dei comportamenti civili sono spesso strettamente legati a fenomeni di maggiore pericolosità e
allarme che ledono il diritto alla sicurezza, soprattutto delle fasce più deboli della popolazione (anziani, donne, minori).
L’obiettivo dei Patti è quello di eliminare progressivamente le aree di degrado e di illegalità, nel rispetto delle competenze delle
autorità di pubblica sicurezza, ottimizzando l’integrazione con le politiche di sicurezza delle autonomie territoriali e impegnando
maggiormente le polizie locali.
I Patti spesso consistono in piani che prevedono lo stanziamento di fondi o l’impiego di maggiori risorse, oppure azioni mirate
per affrontare, ad esempio, la questione dei Rom o i reati di contraffazione, di sfruttamento della prostituzione, di abusivismo
commerciale. Possono comportare anche la riorganizzazione dei presidi delle forze dell’ordine, l’aumento del numero di poliziotti di
quartiere, il contrasto alle forme di mendacità organizzata.
16. SPORT
Lo sport in ogni sua disciplina e forma (agonistico, dilettantistico e amatoriale) ha un ruolo fondamentale sia per il benessere psicofisico che per socializzazione, formazione, prevenzione del disagio sociale e integrazione.
• Pensiamo che non esistano sport minori. L’attenzione sarà massima per tutti, poiché qualsiasi sport contribuisce in modo significativo
all’integrazione sociale.
• Promuoveremo le diverse discipline e l’educazione motoria riconoscendo a chiunque, senza distinzioni, il diritto di accesso allo
sport: avremo pertanto attenzione alle esigenze specifiche di giovani, meno giovani e anziani, delle persone con disabilità e di quanti
provengono da contesti svantaggiati.
• Opereremo per creare spazi urbani fruibili quali luoghi di sport e ricreazione. Una città, quindi, camminabile, ciclabile, utilizzabile
con il corpo, con impianti accessibili e fruibile da tutti, la cui gestione sia attenta alla sostenibilità nel predisporre e riqualificare spazi
attrezzati nei parchi cittadini e da utilizzare direttamente.
• Promuoveremo la pratica sportiva all’interno delle scuole di ogni ordine e grado, con particolare attenzione agli sport minori e/o nuovi.
• Potenzieremo gli impianti per lo sport dilettantistico e favoriremo la gestione diretta di tali impianti da parte di associazioni sportive
dilettantistiche, federazioni ed enti di promozione sportiva, e verificheremo la situazione gestionale della Fondazione per lo sport e
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Cinzia RubertellI sindaco
il piano di manutenzione degli impianti sportivi.
• Promuoveremo la costruzione di nuovi impianti per l’atletica leggera (out- e indoor) e per lo sport dilettantistico e di base, e la
costruzione del nuovo Palazzo dello Sport con annessa piscina.
• Sosterremo il progetto integrato Villaggio della solidarietà.
• Delocalizzeremo il tiro a segno delle Due Maestà.
• Sosterremo gli eventi pubblici gestiti dalle società sportive reggiane che coinvolgano ampi strati della popolazione. Quello del
torneo Gnaker, che per un mese intero coinvolge migliaia di persone di tutte le età riempiendo piazza della Vittoria, è un esempio da
seguire anche per altri sport (volley, calcio a 5, pallamano ecc.).
17. AMBIENTE
• Punteremo sull’energia pulita per entrare nel quadro europeo delle città virtuose per consumi e standard di vita.
• Promuoveremo e svilupperemo reti energetiche con produzione diretta da fonti rinnovabili.
• Garantiremo pieno sostegno alla Campagna europea Patto dei sindaci per il raggiungimento dell’obiettivo 20-20-20, ovvero la
riduzione dei consumi d’energia e delle emissioni di CO2 del 20 per cento rispetto al 2006, e la produzione del 20 per cento del
fabbisogno energetico proveniente da fonti rinnovabili entro il 2020.
• Ci impegneremo nell’attuazione del Paes (Piano d’azione per l’Energia sostenibile) con lo scopo di ottenere una riduzione delle
emissioni di CO2 di quasi 60mila tonnellate, centrando l’obiettivo del 20 per cento. Questo dovrebbe consentire anche il rilancio
dell’edilizia abitativa, ridando prospettiva a una miriade di piccole imprese: la ristrutturazione del vasto patrimonio edilizio cittadino
garantirebbe lavoro per decenni.
• Promuoveremo un uso consapevole e sostenibile dell’acqua, supportando progetti per la depurazione delle acque, incentivando la
riduzione del consumo idrico domestico e la riduzione della dispersione della rete idrica esistente. Pertanto vogliamo intervenire sulla
ristrutturazione della rete fognaria e idrica esistente, e sensibilizzare i cittadini sull’importanza della risorsa idrica e del suo utilizzo
razionale, anche in collaborazione con le scuole.
• Investiremo sulla sicurezza del patrimonio pubblico dal punto di vista sismico e ambientale, con particolare attenzione alle scuole.
• Nelle politiche del territorio preferiremo la riqualificazione e il riuso del patrimonio edilizio esistente, limitando la nuova edificazione.
• Incentiveremo la cultura agricola nelle nuove generazioni e l’uso del territorio anche con finalità ricreative, oltre che per la
produzione di prodotti per l’autoconsumo. Organizzeremo orti didattici per i ragazzi in età scolare e pre-scolare, e orti urbani per
adulti e anziani mediante iniziative in collaborazione con altri enti e con il volontariato.
18. URBANISTICA
Dopo gli anni della crescita quantitativa della città non sono giunti quelli della qualità, cosicché il Psc ha proseguito una politica
di espansione potenziale - sotto il profilo demografico ed edilizio - ben più alta di quella dichiarata. Tutto questo è avvenuto
pur conoscendo i limiti nella capacità di replicare nel futuro un modello economico che la concorrenza globale ha già messo in
crisi e pur sapendo che alimentare l’immigrazione a bassa qualificazione significa fare decrescere il gettito fiscale pro-capite,
mettere in emergenza il rapporto fra entrate comunali e livello qualitativo e quantitativo del welfare e, in ultima analisi, acuire
il conflitto sociale.
13
Cinzia RubertellI sindaco
La recente congiuntura economica ha condotto a una lenta adozione di un Poc che si presenta quindi povero di iniziative sia
a causa dalla cultura ancora troppo spesso legata al basso cabotaggio della rendita fondiaria, sia a causa dell’incapacità di
risolvere problemi strutturali quali le esalazioni del depuratore di Mancasale e l’interramento degli elettrodotti Tav tra Crostolo
e Rodano, che scoraggiano iniziative tese all’insediamento di nuove attività economiche.
La progettualità urbanistica reggiana ha poi risentito di contraddizioni, incertezze e limitazioni derivanti dalle scelte di
pianificazione regionale, oltre che da un apparato normativo appesantito oltre ogni limite di buon senso che rende indispensabile
un taglio drastico alla burocrazia per rendere certi e brevi i tempi di attuazione degli investimenti.
Reggio Emilia si trova al centro di un contesto territoriale che si sta strutturando attraverso nuovi collegamenti stradali e
ferroviari: a ovest la TiBre, a est il prolungamento dell’A22 (con lo scalo intermodale di Marzaglia) e, nella nostra città la
stazione Mediopadana, per la quale vanno rapidamente risolte le questioni di accessibilità e parcheggio.
La nostra idea è di rafforzare il ruolo politico di Reggio nell’ambito dell’Emilia occidentale e dell’area mediopadana per reggere
la competizione come territorio vasto, divenendo protagonisti - nel pieno rispetto di ogni autonomia - di una vera integrazione e
razionalizzazione su area vasta dei processi in atto nei servizi pubblici, nella formazione, nelle infrastrutturazioni.
Il nostro orizzonte deve quindi essere aperto anche ad una più proficua integrazione con il sistema veneto e lombardo.
In questo quadro Reggio non ha bisogno di ingrandirsi ulteriormente, ma bisogna agire per contenere il consumo di territorio
agricolo, favorire il riuso e la riqualificazione del patrimonio esistente tenendo conto dei nuovi modelli energetici e antisismici,
tutelare le aree di sviluppo collocate nell’Area Nord per non compromettere le potenzialità della stazione Mediopadana, redigere
un adeguato programma di manutenzione della città consolidata affinché risulti più ordinata e fruibile.
Particolare attenzione va riposta alla delicata area Ex-Reggiane, poiché dalla sua trasformazione dipende la rigenerazione dei
quartieri di Santa Croce esterna e Ospizio. Inoltre, la zona è centrale nel collegamento con l’Area Nord: altri fattori da governare
riguardano dunque le dinamiche commerciali, la riqualificazione funzionale e residenziale del centro storico e della periferia
consolidata, la cura del paesaggio e il completamento della rete delle aree verdi e boscate intorno alla città.
In tal senso è opportuno avere maggiore cura delle esigenze dei quartieri (a partire dal centro) e delle frazioni, attraverso una
puntuale rilettura dei bisogni diffusi e della domanda sociale che può emergere dalle trasformazioni urbane.
Vogliamo quindi avviare una nuova era urbanistica e della programmazione, nella quale si abbandonino sterili politiche
estetizzanti per tornare ai temi concreti dello sviluppo economico, partendo dalla indiscussa capacità reggiana del fare, dalle
caratteristiche economiche distintive del nostro territorio, dalla valorizzazione del potenziale insito nella funzione attrattiva della
stazione Mediopadana.
Per farlo riteniamo che il Poc sia lo strumento dinamico che possa fare ripartire la città, attraverso una vera e rinnovata politica
di ascolto e dialogo che concretizzi le singole iniziative, con efficienza ed efficacia, e veicoli i singoli bisogni sulle diverse scale,
quella alta di area vasta e quella vicina di quartiere.
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Cinzia RubertellI sindaco
19. MOBILITÀ
Il sistema della mobilità deve essere ripensato, superando l’attuale inefficace Piano Urbano della Mobilità, poiché quello del traffico
era e resta una delle emergenze irrisolte della nostra città, sia sotto il profilo logistico sia sotto quello della salute.
La politica dell’Amministrazione comunale in questi anni ha reso il traffico insopportabile: in certi orari gli spostamenti sono sempre
più lenti, e non tutti possono utilizzare la bicicletta...
Inoltre a bilancio è programmato l’incasso di multe per un valore di 8,1 milioni di euro (più del doppio rispetto al 2003) e circa 2,7
milioni di euro dai sempre più numerosi e iniqui parcheggi a pagamento: noi vogliamo un Comune che non vessi i cittadini, ma li
aiuti a muoversi meglio con una viabilità integrata sicura ed efficiente che tenga conto anche di un possibile miglioramento della
qualità dell’aria.
sicurezza
2006
stradale
n/anno
incidenti - totali
1215
feriti - totali
1684
morti - totali
9
di cui ciclisti
incidenti
191
feriti
189
morti
1
di cui pedoni
incidenti
79
feriti
84
morti
1
2007
n/anno
1300
1774
20
2008
n/anno
1181
1632
17
2009
n/anno
1129
1574
5
2010
n/anno
1102
1515
11
2011
n/anno
1083
1452
11
2012
n/anno
nd
nd
nd
228
218
1
247
241
3
231
227
0
254
256
1
264
259
1
nd
nd
nd
100
107
3
81
83
6
106
117
2
104
111
2
126
126
3
nd
nd
nd
15
Cinzia RubertellI sindaco
Dieci misure per la mobilità:
1) Aumentare la presenza della polizia municipale sul territorio per migliorare la sicurezza e non solo per fare le multe.
2) Abolire le strisce blu nei parcheggi pubblici a partire da camera mortuaria e ospedale.
3) Abolire i cosiddetti blocchi del traffico che si sono dimostrati inutili per risolvere il problema dell’inquinamento e penalizzano
solamente i più deboli.
4) Fermare il restringimento delle carreggiate e la realizzazione di dossi fuori misura ed evitare la costruzione di nuove costose piste
ciclabili e rotonde laddove non servano.
5) Raddoppiare gli stanziamenti per la manutenzione e la cura (buche, cordoli, segnaletica…) di strade e piste ciclopedonali.
6) Riqualificare i viali di circonvallazione eliminando l’effetto barriera tra centro storico e quartieri limitrofi.
7) Potenziare la rete dei minibus che attraversano il centro città completando i parcheggi scambiatori nella zona sud e verificare la
possibilità di bloccare il progetto di parcheggio interrato di piazza della Vittoria.
8) Risolvere i principali nodi di congestionamento nelle principali direttrici di traffico: nord-sud, est-ovest.
9) Potenziare via Inghilterra e realizzare un collegamento tra le tangenziali nord e sud-est; realizzare la tangenziale di Fogliano e
studiare un modo per collegare la tangenziale di Canali con la prevista variante alla statale 63 in località Forche di Puianello; iniziare
il percorso realizzativo della via Emilia bis verificando la congruità della variante a sud di Bagno.
10) Ripensare gli investimenti rivolti al trasporto pubblico locale in un’ottica di efficentamento e contenimento della spesa.
20. QUALITÁ DEI SERVIZI
Tagliare la burocrazia non costa nulla, ma nessuno lo fa. Imprese e famiglie si scontrano ogni giorno con la macchina burocratica a livello
locale e nazionale. Tutto questo appesantisce enormemente l’economia, toglie competitività al nostro sistema territoriale. Frena la crescita.
Cominciamo a tagliare procedure, formulari, duplicazioni di documenti tra gli uffici di enti pubblici diversi. Uscire dalla logica del “si è
fatto sempre così” o del “non è possibile perché il documento è richiesto da un altro ente”: è ora di cambiare.
Il sindaco individuerà un dirigente già in organico, affidandogli l’incarico di attuare la semplificazione amministrativa: questa figura
risponderà direttamente al sindaco, che dovrà fissare gli obiettivi concreti da raggiungere. Vogliamo che Reggio sia una città vicina alla
gente, amministrata con trasparenza, in modo innovativo e con la partecipazione di tutti.
• Fondamentale sarà anche intervenire sui funzionamenti organizzativi dell’amministrazione comunale al fine di evitare la
sovrapposizione di funzioni, competenze e responsabilità che rendono i processi decisionali e operativi più lenti e, spesso,
incomprensibili alla collettività.
• La pubblica amministrazione dovrà diventare rapida per dare risposte precise e complete in tempi brevi, evitando inutili costi e
perdite di tempo ai cittadini; tutto questo può essere realizzato attraverso la razionalizzazione degli uffici, delle competenze e la loro
completa informatizzazione.
• Ripenseremo gli orari di accesso agli uffici in funzione degli utenti e dei loro orari di lavoro, devono essere chiare le competenze
dei settori, degli uffici e dei singoli dipendenti che devono essere valorizzati e responsabilizzati ulteriormente.
• Saranno potenziati i servizi on-line per privati e imprese, in collaborazione con le organizzazioni di rappresentanza dei cittadini,
del mondo del lavoro, del privato sociale e della scuola.
• Sarà ridotta drasticamente la voce consulenze esterne, impiegando al meglio le numerose risorse interne.
• La struttura amministrativa dovrà essere semplificata attraverso la drastica riduzione del numero dei dirigenti di nomina.
• Saranno istituiti momenti stabili di confronto e di lavoro sull’efficienza della pubblica amministrazione, anche con l’utilizzo della
rete quale strumento di confronto e dialogo con tutti i cittadini.
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Cinzia RubertellI sindaco
21. BILANCIO
• Daremo massima informazione sui bilanci comunali, prevedendone la completa pubblicazione, la libera consultazione e favorendone
la comprensione.
• Intendiamo garantire massima trasparenza alle procedure connesse ai bandi di gara e agli appalti.
• Le nostre proposte saranno finanziate con le risorse proprie del Comune, le entrate fiscali e quelle derivate dalle dismissioni del
patrimonio non strategico, i finanziamenti da fondi europei e con l’ottimizzazione della spesa improduttiva.
• Valuteremo l’introduzione del quoziente famigliare e della capacità di reddito nelle imposte comunali quali Imu e Tares, per una
più equa ripartizione dei carichi fiscali.
• Intendiamo favorire le attività economiche azzerando le spese per il rilascio delle autorizzazioni e limitando i costi aziendali
connessi ai rapporti con l’amministrazione comunale.
• Intendiamo potenziare la capacità dell’amministrazione comunale in ambito progettuale legato alle opportunità offerte dalla
Unione Europea (senza nuove assunzioni né nuove spese).
• In tema di aziende a capitale pubblico, riteniamo in via di principio che il libero mercato e la concorrenza siano i migliori
autoregolatori dei prezzi e della qualità dei servizi. Agiremo comunque in questo contesto operando nell’esclusivo interesse pubblico,
che riteniamo coincida con l’erogazione dei servizi al miglior rapporto tra qualità e prezzo. Le aziende a capitale pubblico o misto che registrano e distribuiscono utili, spesso operando in regimi di sostanziale monopolio - di fatto applicano una tassazione indiretta
alle famiglie, alle imprese e all’utenza in generale.
17
Cinzia RubertellI sindaco
22. LE SOCIETÀ PARTECIPATE
È necessario valutare e controllare maggiormente mission e governance delle società partecipate, ragionando sull’effettiva utilità di
molte partecipazioni e sul necessario rilancio di alcune di queste. Le società e gli enti partecipati dovranno essere gestiti con metodo
aziendalistico nell’ottica della salvaguardia delle finalità pubbliche.
TREND RISULTATI DI GESTIONE SOCIETÀ PARTECIPATE COMUNE DI REGGIO EMILIA
SOCIETÀ
% PART.
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
ACER
25,50
651.645
204.891
9.183
10.316
3.737
9.688
2.184
3.593
FINCASA
100
9.084
35.072
52.310
103.030
64.503
47.892
9.335
1.001
CAMPUS REGGIO
100
3.644
1.369.482
MAPRE
100
9.858
22.359
21.694
48.096
130.031
2.862
9.439
13.309
ACT
38,55
1.092.760
934.206
2.935.262
4.233.186
4.693549
2.784.435
1.683.391
154.970
AEROPORTO
42
295.569
308.305
343.780
283.090
287.930
175.676
130.884
16.701
ASP OSEA
73
30.228
105.051
26.278
37.538
ASP RETE
97
1.453.242
1.007.371
13.471
16.205
ASP SS P. E M.
74
456
645
516
582
F. DANZA
14,10
122.402
141.203
10.459
7.357
F. MONDINSIEME
100
22.304
37.082
6.491
F. SPORT
100
F. TEATRI
90
CRPA
24,77
ENIA / IREN
7,77
AGAC INFRASTR.
55,32
PC INFRASTR.
22,10
FCR
100
ISTITUZIONE NIDI
100
RE. CHILDREN
51
RE. INNOVAZIONE
18,60
SIPER
SOFISER
26,49
260.431
68.597
159.790
286.341
266.964
447
360.680
13.824
298.345
85.644
56.517
112
1.248
13.153
2.695
2.924
4.552
9.340
23.629
18.951
18.272
29.385
17.896
20.290
60.254
23.958.436
27.624.791
28.425.100
40.436.054
102.689.657
57.042.700
57.975.638
2.072.041
2.119.254
2.417.110
2.334.622
2.254.715
2.047.717
1.804.189
336.191
343.686
339.744
179.194
499.881
402.002
268.403
730.472
920.043
807.118
468.407
900.620
2.366.142
347.433
35.899
2.052
86
2.254
30.466
17.060
44.411
12.729
7.809
142.348
195.929
194.546
7.325
89.558
1.682
394.774
486.636
380.707
18.097
1.365
5.892
1.930
13.506
246.196
174.150
310.620
377.481
131.716
343.100
400.036
329.398
338.747
9.685
248.634
45.746
432.158
7.784.441
16.638
1.554.211
680.577
NB: utili e perdite (in rosso) vanno commisurate alla quota di partecipazione.
IREN – Bisogna verificare le nuove strategie aggregative e industriali, ponendo al centro l’interesse del nostro territorio e delle
esigenze di cittadini e utenti.
Il nostro impegno è volto a salvaguardare la pubblicità del bene acqua e di una gestione integrata dei rifiuti che raggiunga gli
18
Cinzia RubertellI sindaco
obiettivi europei nella raccolta differenziata attivando l’intera filiera del riuso, e che tratti le quote residuali con le migliori tecnologie
e nel massimo rispetto dell’ambiente e dell’agricoltura.
Si rende necessario definire il piano degli investimenti per la città per risolvere problemi come gli odori nauseabondi a Mancasale e
il potenziamento del sistema fognario, eliminando gli scarichi diretti nei canali di bonifica e la sostituzione delle reti in eternit.
Investimenti Area Reggio Emilia
Un impegno fondamentale va rivolto al contenimento delle tariffe e dei costi di gestione dell’azienda a partire dal quadro dirigenziale.
tariffa al mc per utenze
domestiche
tariffa base al mc
quota fissa all’anno per unità
unità
misura
euro/mc
euro
costi servizio Rsu
famiglia 3 persone
casa di 100 mq
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
0,8153
10
0,8520
10,45
0,8776
13,59
0,9346
14,47
0,9813
15,19
1,0275
15,9
1,0643
16,47
unità
misura
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
euro
155,54
165,68
174,22
186,69
200,21
200,21
206,22
Riteniamo che si possa cedere la quota Iren - una società costruita guardando alle ragioni politiche più che a quelle industriali - a
partire da quella fuori dal patto di sindacato. Ma ci sono anche altri motivi: riteniamo che il compito dei comuni sia di riparare le
buche anziché vendere gas, e che questa società non abbia mai abbassato le tariffe, fungendo da ufficio di collocamento di politici
trombati e un distributore di assunzioni, appalti e pubblicità, utili per aumentare il consenso e comprare il silenzio. Insomma, in
un unico soggetto si sono sommati i difetti del privato e del pubblico. Dulcis in fundo, l’azienda va male al punto che nell’ultimo
esercizio, in presenza di una perdita di 57 milioni, ha distribuito utili per 17 milioni di euro prelevandoli dalle riserve. Occorre
sottolineare che dal giorno della quotazione la partecipazione del Comune ha perso molto del valore, e già questo basterebbe a
giustificare la cacciata degli attuali amministratori.
19
Cinzia RubertellI sindaco
AEROPORTO – Riteniamo opportuno non abbandonare la società, ma rilanciarne l’attività attraverso il coinvolgimento dei privati
nelle azioni complementari di aviazione generale (scuole, rimessaggio, hangaraggio, manutenzioni) nella logica di un sistema
aeroportuale interregionale.
ACT-SETA - L’azienda è da sempre un pozzo di debiti, capace però di moltiplicare le società prodotto nei cui consigli di amministrazione
troviamo il solito elenco di politici trombati e tecnici di area, fino ad arrivare ai casi eclatanti di politici trasformatisi da amministratori
in dirigenti delle società, portando così a pieno titolo la politica dentro i livelli gestionali, con le ovvie conseguenze economiche. Una
società evoluta deve tenere ben separati i due ambiti, che a Reggio sono invece intrecciati fortemente ad ogni livello. Per gestire
una società come Act-Seta, che non è capace neppure di far pagare il biglietto ai propri utenti, basta e avanza un unico consiglio di
amministrazione formato da tre persone di buon senso.
FIERE – Per quanto riguarda le Fiere, portate al collasso dagli attuali gestori, occorre approfittare di tutta la logistica dell’Area Nord
per fare sistema con le altre fiere della Regione e con Milano cogliendo l’occasione di Expo 2015 affinché non si perda un patrimonio
pubblico che ha generato un indotto sul sistema cittadino. La condizione per un rilancio è però quella di togliere la politica dal
management e affidarsi a persone competenti in materia. Scelta obbligatoria e indispensabile per legare questa realtà allo sviluppo
e al futuro dell’Area Nord, già arricchita dalla vicinanza del casello e della Mediopadana. Si rende necessario valutare la congruità
dell’area che ospita attualmente la fiera per programmare una sede rinnovata che ospiti eventualmente anche nuove attività
pubbliche, direzionali e commerciali, valorizzando le potenzialità patrimoniali della società.
FCR – Occorre proseguire l’attività, valutando però anche la possibilità di stringere partnership con operatori in grado di garantire
la redditività aziendale, Il rischio da affrontare è che - anche alla luce delle liberalizzazioni del governo Monti, che prevedono
l’aumento delle farmacie private ma non di quelle pubbliche - si riducano sia il mercato sia i margini di guadagno, già in discesa per
effetto della crisi e dell’aumento degli acquisti via internet.
Onere netto dei Servizi Socio Assistenziali (euro/1.000)
CAMPUS – La scelta di avviare una complessa attività di riqualificazione del padiglione Marchi al San Lazzaro, e la conseguente
necessità di accorpare la società a Fincasa e Mapre, rende necessario un attento monitoraggio dell’attività aziendale, oltre che una
valutazione di congruità della mission aziendale oltre che di corretta gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare.
20
Cinzia RubertellI sindaco
23. UNIVERSITÀ E TECNOPOLO
Si è perso lo slancio che aveva caratterizzato la nascita dell’ateneo; oggi, in virtù dell’infausta scelta della cosiddetta Università a
rete di sedi, siamo una succursale di Modena con corsi di laurea slegati dall’economia locale. Più che per formare laureati di valore
e quadri per le aziende, abbiamo una università al servizio, come molti settori pubblici, di chi ci lavora, in particolare dei docenti.
Le risorse recuperate dalle dismissioni dovrebbero essere impiegate anche nel tentativo di creare un vero tecnopolo, che sposti
verso l’alto la produzione industriale: ciò non è possibile senza un coinvolgimento dell’Università e di associazioni imprenditoriali
rinnovate, meno burocratiche e meno legate alla politica. Nel nostro contesto economico si dovrebbe dare priorità ai settori di
ingegneria meccanica ed elettronica, agraria, biologia per aziende alimentari, green economy, industria della creatività e nuove
tecnologie, educazione/welfare, e probabilmente odontoiatria, veterinaria e scienze e tecnologia alimentare.
Potenziare quindi l’Università a Reggio dal punto di vista qualitativo e quantitativo è necessario, e lo si potrà fare tramite un tavolo
permanente con gli enti locali e le forze economiche cittadine, ma anche con l’internazionalizzazione dei corsi di laurea, dove siano
favoriti gli scambi di docenti e studenti con atenei esteri, Ma non solo: con un’adeguata politica di supporto all’agibilità abitativa
si dovranno favorire gli studenti che vogliano studiare e vivere a Reggio. Si dovrà fare di Reggio Emilia una vera e propria città
universitaria. Questa trasformazione, però, non potrà avvenire senza un nuovo patto tra la città e tutte le sue forze sociali ed
economiche, che dia un segnale forte ai giovani che vogliono iscriversi all’ateneo reggiano.
Il Tecnopolo, alla luce delle migliori esperienze straniere, deve essere un service ad alta versatilità operativa, con la funzione
principale di fare incontrare le idee dei ricercatori (università, singoli, centri, ecc.) e le aziende che finanziano i progetti con le
strutture proprie, organizzando periodicamente incontri di matching tra i soggetti portatori di innovazioni tecnico-scientifiche e
utilizzatori-finanziatori delle medesime. Una soluzione ben diversa dalla ricostruzione dei capannoni nel sito ex Reggiane, come è
stato superficialmente rappresentato in diverse occasioni.
Pensiamo a un festival dell’innovazione continuo; Reggio è una città produttiva e, attraverso questo strumento, si può favorire la
nascita di aziende innovative o l’innalzamento della qualità delle produzioni tradizionali. Non dobbiamo esportare solo modelli
educativi, ma anche prodotti che generino semmai poco prestigio culturale, ma molta ricchezza e posti di lavoro.
Nel Tecnopolo potrebbero essere ospitati a turno fondi di investimento, venture capitalist e business angel soprattutto esteri. che possano
avere la possibilità di incontrare startup e spin off accademici, ma anche imprese mature, e valutare con attenzione un possibile investimento.
Il Tecnopolo dovrebbe ospitare i cervelli di grandi aziende italiane e internazionali, che potrebbero mantenere la parte produttiva fuori
dalla nostra provincia, delocalizzando a Reggio le funzioni manageriali ad alto valore aggiunto: design, engineering, prototipazione,
marketing. L’area, inoltre, dovrà attirare anche anche spin off di imprese già esistenti che traggano vantaggio da una grande e
moderna infrastruttura di trasporto e dalla facilità con le quali le persone potranno essere in rete con il resto di Italia e con il mondo.
Dobbiamo attrarre a Reggio aziende che contribuiscano a creare occupazione e innovazione, e il Tecnopolo è il luogo ideale perché
questo avvenga. Proprio queste imprese, ad alto valore aggiunto, sono quelle da attrarre su un territorio come il nostro: facilitarne
l’insediamento permetterebbe di dare una risposta positiva anche alle aspirazioni dei nostri giovani, in gran parte diplomati e
laureati di ottimo livello, soprattutto a livello tecnico.
Per ottenere questi risultati occorre pensare a trasformare una zona come l’area delle Reggiane - che occupa 260mila mq di cui
156mila edificati - nella Defense reggiana, un moderno quartiere delle aziende e degli affari dell’Emilia centrale, collegata alla
stazione, alla Mediopana e ad un centro storico valorizzato.
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Cinzia RubertellI sindaco
24. PARTECIPAZIONE E DEMOCRAZIA
In un momento in cui vengono chiesti loro molti sacrifici, è eticamente giusto prima che politicamente corretto ascoltare la voce dei
nostri concittadini e renderli protagonisti, uscendo da una gestione autoreferenziale, arrogante e incapace di ascolto. Questo significa
realizzare veramente la Città delle Persone, che ad oggi si è rivelato un vuoto e propagandistico slogan.
Proponiamo
• L’istituzione della figura di un funzionario comunale che funga da punto di riferimento per gli abitanti dei quartieri, a cui i cittadini
possano inviare domande e segnalazioni, certi di avere una risposta entro 15 giorni.
• La creazione di due comitati di cittadini per il controllo della qualità dei servizi.
• La proclamazione di referendum consultivi sulle scelte strategiche che riguardano la città, anche in modalità online.
Reggio Emilia, aprile 2014.
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