Villa Reale di Monza. Un nuovo approccio ai

RECU PE RO E VALO R I Z Z A Z I O N E
|
G E S TI O N E
di Corrado Colombo
Cantiere
L’intervento realizzato
nella Villa Reale di
Monza ha previsto
il recupero e la
valorizzazione del corpo
centrale, il recupero
parziale delle ali nord
e sud, la realizzazione
dell’area tecnica esterna
alla Villa nel lato nord
e la messa in sicurezza
della corte d’ingresso.
Il principale obiettivo
del riutilizzo è stato
quello di integrare
le qualità storicoartistiche della Villa
con nuove funzionalità
in grado di sostenere
il quadro economico
dell’intervento e garantire
le caratteristiche di
sicurezza necessarie a
un luogo pubblico. Oltre
alla fase di restauro, il
contratto ha previsto una
seconda fase, quella di
concessione della Villa
per una durata di 264
mesi, procedura unica in
Italia per la concessione
di un bene monumentale
a una impresa privata.
Villa Reale di Monza
Un nuovo approccio ai beni architettonici
I
l complesso monumentale della Villa e il Parco di Monza sono beni pubblici di proprietà
del Ministero per i Beni e le Attività Culturali,
Regione Lombardia, Comune di Monza e Comune di Milano. Nel 2009 le istituzioni proprietarie hanno fondato il Consorzio Villa Reale e
Parco di Monza con il compito di promuovere
valorizzare e gestire il complesso.
[email protected] 16
Dopo decenni di inutilizzo, la Villa necessitava
di un importante intervento di restauro conservativo che ha preso avvio dal corpo centrale dell’edificio. Per effettuare il restauro, Infrastrutture Lombarde in qualità di stazione
appaltante, hanno indetto una gara pubblica
successivamente aggiudicata all’Ati Nuova Villa
Reale Monza Spa.
In seguito alla gara è stato avviato un contratto di concessione per il restauro e la gestione dell’immobile, stipulato tra Infrastrutture
Lombarde Spa, Consorzio Villa Reale e Parco di
Monza in qualità di soggetti pubblici concedenti e Nuova Villa Reale Monza Spa in qualità di
soggetto privato concessionario. Tale contratto
ha previsto due fasi: quella del restauro dove
12/09/14 10:06
IL CANTIERE
Località: Monza
Cantiere: Recupero e valorizzazione della
Villa Reale di Monza e dei giardini di
pertinenza. 1° lotto funzionale – Corpo
Centrale
Proprietà: Ministero dei Beni e le Attività
Culturali, Regione Lombardia, Comune di
Milano e Comune di Monza
Concedenti: Infrastrutture Lombarde Spa,
Consorzio Villa Reale e Parco di Monza
Stazione appaltante: Infrastrutture Lombarde
Spa
Concessionario: Nuova Villa Reale Monza
Spa
Responsabile unico del procedimento: ing.
Antonio Rognoni
Capogruppo: prof. arch. Giovanni Carbonara
Progettazione architettonica/restauro:
prof. arch. Sandro Benedetti, arch. Enrico
Magistretti, arch. Fernando Cristobal
Cordero, arch. Alessandro Colombo, arch.
Pier Luigi Cerri, arch. Sergio Santin, arch.
Emilio Sciacca, prof. Luciano Formica
Progettazione delle nuove strutture: prof.
ing. Roberto Mingucci
Coordinamento strutturale: prof. ing.
Antonio Gallo Curzio
Progettazione impianti: ing. Walter Ronzoni
Progettazione musealizzazioni: dott.re
Riccardo Bertolini, dott.re Piero da Passano,
dott.re Giorgio Cioni
Responsabile di commessa: ing. Silvio
Songini
Responsabile dei lavori: ing. Francesco
Mazzeo
Direttore dei lavori: arch. Laura Lazzari
Coordinatore sicurezza in fase di progetto:
ing. Roberto Ferrari
Impresa esecutrice: Restauro Nuova Villa
Reale Monza Scarl
SALONE CENTRALE
AL PIANO TERRA.
A doppia altezza,
comunica al secondo
piano direttamente
con l’atrio di accesso.
Il pavimento è
realizzato con la
tecnica del coccio
pesto.
[email protected] 17
Ati: Italiana Costruzioni Spa (capogruppo
mandataria), Na. Gest global service Srl
(mandante), Malegori comm. Erminio Sr
(mandante)
Subappalti: Ponteggi Angeretti, Gf Security
group, Cave Rocca Srl, Euroscavi 2000
Srl, Brianza inerti Srl, Idea mas Srl, Tecnic
tecnologie Srl, Gf marcato Srl
LE IMPRESE
Fondata trent’anni fa da Claudio Navarra, Italiana Costruzioni Spa è tra le società maggiori in
Italia nel campo delle costruzioni e dei restauri monumentali. La società è cresciuta soprattutto
grazie alla forte competenza nelle costruzioni civili e oggi è impegnata per il 60% della sua attività su commesse private. L’attività edilizia della famiglia viene intrapresa nel 1880 da Luciano
Navarra, il quale realizza grandi opere pubbliche tra le quali un tronco della ferrovia Roma-Napoli,
un ponte sul fiume Vulture, tratti della via Aurelia, della via Boccea e della via Laurentina. Negli
anni l’attività di Italiana Costruzioni si è ampliata notevolmente andando a coprire anche settori
quali edilizia residenziale, universitaria, ospedaliera, penitenziaria e polisportiva. Lo sviluppo di
abilità specifiche come la ristrutturazione e il restauro di edifici pubblici ha aperto un nuovo capitolo che ha portato Italiana Costruzioni ad accettare importanti sfide, sia attraverso operazioni
immobiliari di sempre maggior rilievo architettonico e culturale, sia con la realizzazione di edifici
di grande interesse come il nuovo Museo per le Arti Contemporanee a Roma. Oggi l’azienda è
guidata da Attilio e Luca Navarra.
Nagest Global Service Srl è la Società del Gruppo Navarra specializzata in pianificazione, gestione
integrata e controllo dei servizi tecnici e dei servizi generali. Nell’erogazione dei servizi Nagest
ottimizza i processi economici, tecnologici e organizzativi, grazie a un modello operativo di global
service. Nel campo dell’edilizia pubblica e delle infrastrutture, troviamo: il Museo delle Arti del
XXI secolo, la nuova sede della Corte d’Appello di Roma, Il Centro Polifunzionale della Scuola
Tecnica di Polizia, diverse caserme e altre costruzioni relative a sedi universitarie, penitenziari,
uffici postali, ospedali oltre che a ferrovie, strade ponti e acquedotti.
Malegori Comm. Erminio Srl, nasce nel 1937 quando Martino Malegori avvia la propria attività
imprenditoriale basata sulla lavorazione e il commercio di piante e fiori. L’impresa cresce aprendosi
anche dal punto di vista commerciale. Subentrano all’attività di famiglia i figli Camillo, Erminio
e Pierangelo che sviluppano la gestione commerciale e iniziano a collaborare con le amministrazioni pubbliche, per l’arredo urbano, in commesse pubbliche come realizzazioni a contorno di
scuole, palestre, piscine. Dal 1953 si susseguono varie mostre internazionali dell’arredamento,
premi e riconoscimenti pubblici.
Settembre 2014 N. 4
Progettazione del verde: dott.re ing.
Giovanni Sala, arch. Alessandro Otto Kipar,
prof. arch. Pier Fausto Bagatti Valsecchi
IMMAGINE FRONTALE E RETRO della Villa Reale di Monza.
17
IL NUOVO CANTIERE
Progettazione acustica: dott.re Giovanni
Zambon
12/09/14 10:06
Settembre 2014 N. 4
LA MURATURA ESTERNA del piano terra mostrava i segni di dissesti. Dopo lo smontaggio delle lastre e la messa in sicurezza dei fregi ornamentali, le murature
sono state rinforzate, le lastre sono state riposizionate e ancorate con una coda di rondine metallica.
IL NUOVO CANTIERE
18
Nuova Villa Reale Monza Spa si è interfacciata
come principale referente Infrastrutture Lombarde Spa e quella della gestione dove Nuova
Villa Reale Monza Spa ha come principale referente il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza.
La concessione regola i termini del project financing, consentendo la realizzazione di opere
pubbliche con il concorso di capitali privati. Il
contratto di concessione della Villa ha una
durata di 264 mesi.
CENNI STORICI
Maria Teresa d’Austria decise la realizzazione
della Villa dando incarico nel 1777 all’architetto Giuseppe Piermarini che portò a termine
[email protected] 18
i lavori in soli tre anni. Eugenio di Beauharnais, nel 1805 nominato viceré del nuovo Regno d’Italia, vi fissò la sua residenza principale che assunse il nome di Villa Reale. Tra il
1806 e il 1808 al complesso della Villa e dei
suoi giardini fu affiancato il parco recintato
e vasto 750 ettari.
Dopo la caduta di Napoleone vi fu il ritorno
degli Austriaci fino alla Seconda guerra di Indipendenza quando la Villa diventò dei Savoia. Nel 1934 con Regio Decreto Vittorio Emanuele III fece dono di gran parte della Villa ai
Comuni di Monza e di Milano, associati. Con
l’avvento della Repubblica, l’ala sud è amministrata dallo Stato Italiano.
CONCETTI PROGETTUALI E DESTINAZIONI
FUNZIONALI
Il principale obiettivo del riutilizzo del fabbricato è quello di integrare le qualità storico-artistiche della Villa con le nuove funzionalità
in grado di sostenere il quadro economico
dell’intervento e garantire le caratteristiche
di sicurezza necessarie a un luogo pubblico.
Contemporaneamente al recupero delle stanze
storiche e ai due piani nobili del corpo centrale, le operazioni di restauro hanno riguardato i seguenti interventi: riqualificazione degli
ambienti a piano terra mediante modifiche
funzionali e migliorie tecniche; riqualificazione e messa in valore delle superfici al piano
12/09/14 10:06
[email protected] 19
AL PIANO TERRA è stato realizzato un pavimento sopraelevato in carpenteria metallica sul quale sono
state successivamente lastre di pietra a disegno.
all’interno degli ambienti in fase di restauro.
Caso particolare è stato il rinforzo della parete nord/est della villa, dove all’interno della
muratura è stata inserita una piastra in acciaio
dallo spessore di 20 mm alta quanto la parete:
per il suo posizionamento è stato utilizzato il
principio del ponte levatoio. Puntata alla base
la piastra, mediante un foro passante successivamente riempito con la sua barra di riferimento, la struttura è stata varata utilizzando
un argano esterno e un cavo metallico che ne
ha sopportato tutto il peso.
Al piano seminterrato è stata ricucita la scatolarità della struttura della Villa attraverso il
posizionamento di un pavimento galleggiante
ripensato appositamente per quest’opera. Non
normali igloo plastici, ma un sistema di profili
metallici tagliati in base al passo della successiva pavimentazione in pietra, posizionati in
modo tale da consentire il passaggio di tutte le
nuove dorsali impiantistiche e legate alle fondazioni.
IL PROGETTO DI GESTIONE
Tutti i costi di gestione sono a carico di Nuova Villa Reale Spa che recupera l’investimento
iniziale grazie alla concessione della gestione
della struttura per un periodo di tempo definito. La concessione stabilisce le regole con cui
l’ente pubblico vincola il soggetto privato dal
Settembre 2014 N. 4
LOGISTICA E SPECIFICITÀ DEL CANTIERE
L’aspetto principale del cantiere ha riguardato l’organizzazione delle varie lavorazioni nel
delicato contesto del fabbricato storico della
Villa Reale. Le strutture necessitavano di un
intervento di rinforzo generalizzato ai maschi
murari ai vari orizzontamenti e in diversi punti del fabbricato, posizionando placcature metalliche e barre passanti. Per realizzare tali interventi in ambienti caratterizzati da stucchi,
affreschi, decori, con la compresente attività
di maestranze di diversa specializzazione e soprattutto in assenza di spazi sufficientemente
grandi di stoccaggio di materiali o utilizzo di
macchinari pesanti, si è eseguita l’analisi dettagliata delle lavorazioni e la loro suddivisione in
sotto lavorazioni eseguibili da poco personale
altamente specializzato in grado di muoversi
IL PIANO TERRA prima delle fasi di restauro era utilizzato come magazeno di materiali abbandonati.
Le operazioni di restauro della Villa hanno riportato alla luce gli antichi graffiti preesistenti sotto gli strati
di intonaco e gli ambienti sono stati riconvertiti a spazi tecnologici/cucine/zona ristoro.
19
IL NUOVO CANTIERE
belvedere mediante opere civili e impiantistiche, con la localizzazione di nuove destinazioni
d’uso; adeguamenti legati alla nuova fruizione della villa.
A piano terra è stato collocato l’ingresso, la
biglietteria generale e punto informativo, oltre
a uno spazio dedicato a bar caffetteria, un ristorante, un bookshop con area consultazione,
il servizio di guardiania e guardaroba.
Il restauro del corpo centrale della Villa Reale
ha operato la ricomposizione al secondo piano
nobile degli appartamenti imperiali, dell’appartamento della Duchessa di Genova e dell’appartamento del Principe di Napoli, affrontando
temi importanti quali le connessioni verticali
fra i vari piani e il rifacimento degli impianti di condizionamento ambientale e di illuminazione. Il piano Belvedere è stato oggetto di
un restauro che, ponendo in evidenza tutte le
strutture lignee della copertura, ha rimesso in
comunicazione le varie parti della struttura originaria. Per quanto riguarda le facciate, il lavoro di restauro è stato concentrato soprattutto
sul lato sud dell’edificio che non aveva fino a
oggi ricevuto nessun tipo di intervento: l’ultimo
intervento di coloritura risaliva all’epoca umbertina, da cui i colori giallo- arancio presenti. L’approccio al recupero degli ambienti della
Villa dal punto di vista delle strutture è stato
improntato alla cura e al rispetto dell’esistente.
La fase di progettazione ha seguito l’iter raccomandato dalle convenzioni internazionali sui
Beni Culturali (Carta di Venezia, Linee Guida
per i Beni Culturali, Iccrom, Icomos). Si sono
approfondite le tematiche in maniera puntuale e precisa, focalizzando l’attenzione sia sulle
vicende storiche che hanno caratterizzato la
storia del fabbricato, sia sui segnali del tempo
che sono rilevabili dall’attenta analisi del quadro fessurativo che ogni edificio storico porta
su di sé in maniera più o meno accentuata.
12/09/14 10:06
Settembre 2014 N. 4
ALCUNE PILASTRATURE al piano terra sono state rinforzate con l’impiego di calastrelli in acciaio.
IL NUOVO CANTIERE
20
punto di vista della qualità del lavoro, dei limiti
di spesa e delle funzioni allocate. Attualmente
sono previste diverse funzioni: al piano terra
vi sarà la presenza di un ristorante, le sale al
piano primo verranno date in gestione a una
società monzese per l’organizzazione di eventi, convegni e congressi. Il secondo piano sarà
dedicato alle esposizioni temporanee e mostre
d’arte e grazie all’utilizzo di nuove tecnologie
grafiche sarà possibile far percepire ai visitatori
gli ambienti come erano stati arredati originariamente. Nel piano del Belvedere verrà invece
realizzato ospitato il museo del design della
Triennale di Milano realizzato su indicazioni
dell’arch. Michele De Lucchi.
RILIEVI E DIAGNOSTICA
Il rilievo è stato riferito sia alla geometria complessiva del fabbricato che a quella degli elementi costruttivi: è stato realizzato mediante
ispezione visiva diretta, coadiuvata da videoendoscopia e georadar. A ogni livello, sono state
acquisite e integrate le conoscenze circa la geometria degli elementi in muratura, delle vol-
[email protected] 20
te, dei solai e della copertura, delle scale, la
tipologia delle fondazioni e la localizzazione
delle eventuali nicchie, cavità, aperture richiuse, canne fumarie, elementi estranei inclusi. È
stato inoltre rilevato e rappresentato il quadro
fessurativo, in modo tale da consentire l’individuazione delle cause e delle possibili evoluzioni delle problematiche strutturali della Villa.
Rilievo materico costruttivo e dello stato di conservazione
La definizione della qualità e dello stato di conservazione dei materiali e degli elementi costitutivi è stata eseguita grazie a tecniche di
indagine georadar e ispezioni dirette quali videoendoscopie, stratigrafie sugli intonaci, saggi.
Speciale attenzione è stata riservata alla valutazione della qualità muraria, individuando le
caratteristiche geometriche e materiche dei singoli componenti, oltre che le modalità di assemblaggio. In particolare si è proceduto a definire:
forma, tipologia e dimensione degli elementi;
disposizione dei corsi e la tessitura; natura delle
malte e il loro stato di conservazione.
Caratterizzazione meccanica dei materiali
La misura diretta dei parametri meccanici della
muratura, soprattutto di resistenza, è stata eseguita attraverso prove debolmente distruttive in
sito: in particolare per la determinazione del
modulo di elasticità normale e della resistenza
a compressione si è fatto ricorso a martinetto
piatto doppio, prova eseguita su una porzione limitata di paramento murario sottoposto a
sollecitazione massima corrispondente all’innesco della fessurazione, realizzata mediante
l’esecuzione di tagli di piccole dimensioni nei
giunti di malta.
Aspetti geotecnici
È stato effettuato l’accertamento del tipo e della
consistenza del sistema di fondazione, unitamente alla caratterizzazione geotecnica del
terreno compreso nel volume significativo di
sottosuolo. È stato predisposto un piano d’indagine per accertare forma, dimensioni e materiali
costituenti le strutture di fondazione. Sono state
eseguite perforazioni a carotaggio continuo tali
da raggiungere i piani di fondazione e intestarsi
12/09/14 10:06
[email protected] 21
PILASTRI MURARI PIANO TERRA (ZONA CENTRALE). All’ingresso del piano terra sono ubicati 6 pilastri
in muratura disposti ai vertici di un ideale esagono. La loro forma poligonale ha reso necessario un
intervento di consolidamento ad hoc con l’uso di fibre in grado di garantire il raggiungimento della
pressione di confinamento, mentre l’utilizzo di barre passanti ha consentito di mettere in forza il sistema
di consolidamento e far sì che la pressione di confinamento potesse agire immediatamente anche per i
carichi permanenti. Completato il rinforzo strutturale si è proceduto al restauro dei graffiti presenti.
21
IL NUOVO CANTIERE
Analisi sulle murature e le strutture orizzontali
Il rilievo geometrico ha fornito informazioni
sulle strutture: è emerso che le murature sono state edificate nel sostanziale rispetto di un
impianto strutturale di concezione moderna,
caratterizzato da facciate portanti e murature di
spina interconnesse fra loro da numerosi setti
trasversali, capaci di dare le necessarie garanzie
in termini di stabilità statica e naturale funzionamento antisismico, anche in relazione alla
bassa sismicità del sito e alla natura geologica
del terreno sottostante caratterizzato da falda
alta e presenza dei cosiddetti occhi pollini.
In particolare si è constato che: la muratura
non risultava iniettabile e si è quindi previsto
un diverso sistema di consolidamento murario
in grado di garantire la necessaria sicurezza sta-
Settembre 2014 N. 4
adeguatamente nel sottosuolo. Le indagini geotecniche hanno permesso la caratterizzazione
fisicomeccanica e dinamica dei terreni di fondazione, tramite prove in sito quali sondaggi
geognostici, prove penetrometriche dinamiche
Spt e prove sismiche Masw.
12/09/14 10:06
tica e interfacciarsi al meglio con la realtà della
Villa; la muratura, sottoposta a prove in sito effettuate con l’ausilio di martinetti piatti singoli
e doppi, ha evidenziato uno stato tensionale
elevato; il reale stato di degrado dell’interfaccia
tra il paramento esterno inferiore in granito di
facciata e l’adiacente muratura ha comportato
un’ulteriore differenziazione degli interventi di
consolidamento come la necessità di smontare
i conci di rivestimento lapidei per l’esecuzione
dei consolidamenti.
Settembre 2014 N. 4
Quadro fessurativo
L’analisi dei dati del sistema di monitoraggio
attivo negli anni scorsi sulla Villa ha evidenziato come il fenomeno che ha causato il quadro fessurativo prevalente, che coinvolge l’area
nord del corpo centrale, fosse esaurito. La muratura portante è costituita da mattoni pieni e
malta di calce; i filari si presentano molto ben
apparecchiati e regolari e si estendono a tutto
lo spessore interno delle pareti senza nuclei di
riempimento. L’organizzazione strutturale dei
moduli murari è regolare nelle facciate esterne,
con aperture ben allineate e alternanza di vuoti
e pieni; le ammorsature fra muri concorrenti sono ben realizzate e garantiscono una collaborazione fra pareti contigue. L’impianto delle stanze interne si presenta più disomogeneo rispetto
alle facciate: si hanno ambienti che rompono la
rigida maglia quadrata impostata al piano terra,
per ricavare, specie nel piano primo nobile e nel
piano secondo nobile, ambienti di dimensioni
adeguate alla rappresentanza. Le murature che
vengono interrotte ai piani nobili per ricavare
ambienti più ampi sono sovente riproposte ai
piani superiori mediante l’inserimento di archi a sesto ribassato che scavalcano le volte di
copertura di detti ambienti. Nonostante la realizzazione costruttiva, la distribuzione delle
tensioni verticali sui maschi murari non risulta perfettamente simmetrica nella fabbrica del
corpo centrale: la parte nord del corpo centrale
è soggetta a un cedimento più severo a causa
della disposizione degli ambienti ivi prevista.
IL NUOVO CANTIERE
22
PER I CONSOLIDAMENTO DELLE PARETI DI FACCIATA del piano terra sono stati impiegati tirantini
antiespulsivi inseriti in ancoraggi ciechi all’interno delle lastre e contrastati su piatti metallici dal lato
interno. Una volta posizionata la piastra di ancoraggio si è passati alla rasatura della superficie della
pilastratura per ridare l’aspetto originario e portare in secondo piano l’intervento di rinforzo strutturale.
[email protected] 22
PROGETTAZIONE STRUTTURALE
La normativa vigente permette per edifici di
rilevanza storica classificati come «Bene Culturale» di fare riferimento per alcuni aspetti della
progettazione alle Linee Guida specifiche; viene inoltre esplicitamente premesso che per tale
categoria di edifici è ammesso il ricorso al solo
miglioramento qualora non sussistano le condizioni per il completo soddisfacimento delle
verifiche di cui alle citate Ntc 2008.
Le verifiche strutturali hanno quindi seguito
la seguente filosofia generale: verifica statica
di solai, scale, volte: adeguamento alle prescrizioni normative, con consolidamento degli ele-
12/09/14 10:07
menti che non soddisfano le verifiche; verifica
statica delle murature portanti: miglioramento del rapporto fra tensione sollecitante fed e
tensione di progetto fmd, con consolidamento
delle pareti che non rientrano nei parametri di
sicurezza predeterminati; verifica sismica globale: miglioramento del comportamento sismico globale.
Per la verifica delle strutture murarie è stato analizzato un modello agli elementi finiti
dell’intero blocco della Villa corrispondente
al 1° Lotto Funzionale realizzato attraverso il
software Midas Fea, che ha consentito l’analisi virtuale dei carichi statici e le sollecitazioni
sismiche statiche equivalenti.
Per la verifica statica degli orizzontamenti si
è deciso di limitare il carico variabile degli orizzontamenti stessi, da evidenziare chiaramente
mediante targhe esposte negli ambienti e limitazione degli accessi nelle aree previste come
spazi espositivi: il valore di carico variabile è
stato quindi limitato a 3.00 kN/m2 considerando come riferimento gli ambienti suscettibili di
affollamento della Cat. C1 secondo le Ntc 2008.
La caratterizzazione meccanica delle essenze
lignee e del loro stato di conservazione è stata
eseguita con grado di accuratezza più elevato
per quanto concerne le travi principali, mentre
per l’orditura secondaria si è proceduto a una
verifica a campione, differenziando i relativi
fattori di confidenza.
INTERVENTI STRUTTURALI
Il consolidamento delle pareti è stato limitato
e minimizzato al raggiungimento degli obiettivi
di verifica ed è stato differenziato in funzione di
tipo, localizzazione, pregio, finitura e stato di
sollecitazione caratterizzanti i singoli maschi,
pilastri o pareti. Si sono utilizzati acciaio, malte
non reagenti e fasciature in fibra aramidica ad
alto modulo; tutti materiali in grado di fornire
ampie garanzie in termini di performance ma
anche di durabilità.
Al fine di cogliere l’obiettivo di verifica in termini di raggiungimento della richiesta capacità
portante ai carichi verticali, il consolidamento tipologico cantierizzato è stato quello di un
confinamento realizzato per mezzo di barre
in acciaio zincato passanti messe in carico attraverso l’uso di piatti in acciaio che rendesse
possibile limitare la pressione di contatto sulla
muratura stessa a valori accettabili. L’azione di
confinamento e cerchiatura viene implementata
anche attraverso la pressione esercitata dall’intonaco strutturale in malta di calce e pozzolana
fibrorinforzata e dall’annessa rete in fibra di
vetro alcali resistente.
Nel caso specifico delle pareti esterne di facciata del piano terra si è provveduto a studiare una possibile alternativa che implementasse
[email protected] 23
PER LE VOLTE il consolidamento è avvenuto in due differenti modalità: con l’impiego di rete elettrosaldata
o con l’inserimento di piatti calandrati.
12/09/14 10:07
Settembre 2014 N. 4
IL NUOVO CANTIERE
24
LA PARTE NORD del fabbricato è quella che ha richiesto maggiore attenzione sotto l’aspetto del rinforzo
strutturale. Si è cercato di minimizzare l’invasività dell’intervento.
GLI INTERVENTI al piano belvedere hanno posto in
evidenza tutte le strutture lignee di copertura.
PER IL RINFORZO STRUTTURALE delle murature perimetrali, sono stati smontati gli specchi presenti
lungo le pareti e si è proceduto con l’inserimento di piastre metalliche ancorate attraverso barre filettate
passanti. Una volta completata l’operazione sono state ripristinate le originarie specchiature.
IL MATERIALE RIMOSSO al piano belvedere è stato
subito allontanato attraverso tiri di autogru, non
avendo a disposizione spazio per accatastamento.
l’uso di tiranti antiespulsivi ciechi. L’intervento
presupponeva inoltre il contestuale consolidamento e riempimento per iniezione della interfaccia muratura-granito; la fattibilità di tale
intervento è stata confermata dall’esito di prove
di pull-out già eseguite.
Per i maschi murari da consolidare a piano
primo nobile e per quelli considerati di estremo pregio del piano terra è stata predisposta
una diversa lavorazione mediante l’impiego di
barre post-tese senza dover rimuovere completamente gli intonaci di valore esistenti. Le volte
di copertura del piano terra del corpo centrale
sono risultate in grado di sopportare i carichi
permanenti e gli accidentali della normativa vigente, risultano ben dimensionate e capaci di
resistere a carichi superiori a quelli richiesti in
fase di esercizio.
Confinamento murario
Pareti di facciata del piano terra. Le pareti di
facciata del piano terra sono caratterizzate dalla
presenza di spesse lastre di granito sulla faccia
[email protected] 24
esterna. L’interazione fra le lastre in granito e
la parete muraria non risultava nota: nell’incertezza sul reale stato di vincolo, e conseguentemente sulla presumibile trasmissione delle
azioni fra un paramento e l’altro, non si poteva prevedere la rimozione del paramento per
effettuare gli interventi.
Si è quindi studiata una soluzione strutturale che prevedesse l’utilizzo di tirantini antiespulsivi inseriti in ancoraggi ciechi all’interno
delle lastre e contrastati su piatti metallici dal
lato interno.
Pareti interne. Le pareti interne hanno presentato fattori di libertà di intervento in special
modo non risultando interessate da intonaci e
decorazioni pregiate. Su tali pareti si è intervenuti attraverso un consolidamento per mezzo
di tirantini antiespulsivi utilizzati da soli o in
abbinamento a fasce di fibra aramidica.
Pilastri murari piano terra (zona centrale).
All’ingresso del piano terra sono ubicati 6 pilastri in muratura disposti ai vertici di un ideale esagono. La loro forma poligonale ha reso
necessario definire un intervento di consolidamento ad hoc attraverso l’uso di fibre in grado
di garantire il raggiungimento della pressione
di confinamento, mentre l’utilizzo di barre passanti ha consentito di mettere in forza il sistema
di consolidamento e far sì che la pressione di
confinamento potesse agire immediatamente
anche per i carichi permanenti.
Pareti decorate piani nobili. Gli interventi di
consolidamento che coinvolgono pareti del piano nobile sono stati limitati al minimo indispensabile, poiché gli ambienti a tale livello sono
stati recentemente restaurati negli intonaci e nei
paramenti decorativi. Si è limitato l’intervento
prevalentemente all’area della sala da pranzo
di rappresentanza ubicata all’estremità nord del
corpo centrale: in tale area le tensioni di compressione che coinvolgono le murature sono più
elevate rispetto al resto del piano primo nobile
a causa della rarefazione delle pareti che scaricano direttamente al suolo.
Per minimizzare l’invasività dell’intervento si
è cantierizzata la soluzione strutturale con ti-
12/09/14 10:07
ALCUNI SOLAI LIGNEI E LE CAPRIATE del piano del belvedere sono
stati consolidati con l’inserimento di elementi di carpenteria metallica.
[email protected] 25
Volte strutturali
L’intervento strutturale si è limitato a una stuccatura profonda delle lesioni visibili all’intradosso tramite iniezione di miscele leganti a base
di calce e pozzolana con bassissima percentuale
di sali solubili e ampiamente compatibili con i
materiali originali, evitando l’uso di materiali
a base cementizia.
Solai
La quasi totalità degli orizzontamenti dei piani superiori è costituita da solai con struttura
portante in legno caratterizzata da una doppia orditura. Le operazioni hanno comportato
il rispetto e la maggiore salvaguardia possibile
delle strutture esistenti in legno che, siano pure prevalentemente non a vista, costituiscono
una testimonianza del passato degna di essere
conservata.
PIANO TERRA
Il piano terra del corpo centrale è caratterizzato
dalla presenza di ambienti più piccoli rispetto
a quelli dei livelli superiori e condizionati da
strutture murarie di elevazione più frequenti e
massive. Tutte le sale presentano una copertura
a volta mediamente impostata a circa 2 m e con
altezza massima in chiave non superiore ai 3 m.
Come avviene per i due piani nobili sovrastanti
anche al piano terra l’impianto planimetrico è
basato su una zona centrale di raccordo, costituita dall’atrio di ingresso colonnato e da una
serie di sale minori reciprocamente collegate a
costituire un unico ambiente, e da due gallerie
centrali che da questa zona baricentrica si dipartono verso nord e sud, organizzando una
serie di ambienti contigui sui due affacci principali est e ovest del corpo centrale.
Su tutte le pareti del piano terra è stata eseguita una estesa campagna di rilievo dei livelli di umidità presenti nei paramenti murari,
condotta in due distinti periodi al fine di valutare anche l’evoluzione dei fenomeni in corso.
I rilievi sono stati condotti mediante l’esecuzione di battute termografiche con tecnica passiva
su tutti i paramenti interni delle murature, e
Settembre 2014 N. 4
rantini antiespulsivi, passanti nelle murature,
costituiti da barre con diametro 8 mm ancorati
a piatti terminali dal diametro di 50 mm inseriti in scassi puntuali dell’intonaco esistente.
Pareti con graffiti piano terra. Al piano terra,
nella parte nord del corpo centrale, sono presenti i graffiti originali di decorazione delle pareti
in migliore stato di conservazione. D’accordo
con la locale Soprintendenza sono stati dimensionati piatti di ancoraggio con diametro 60 mm
in modo da conservare le pitture murarie ma
allo stesso tempo consolidare maggiormente le
murature.
Spezzoni di parete comprese fra canne fumarie
e simili. Analizzando nel dettaglio le murature
della Villa si sono riscontrati i casi d’occlusione di canne fumarie all’interno delle murature,
molto frequenti per il largo utilizzo di caminetti
e passaggi impiantistici all’interno della Villa.
Si è pertanto proceduto alla cerchiatura dei pilastrini mediante posizionamento di 4 angolari
sui bordi dell’ideale pilastrino uniti da fasce
metalliche.
LE OPERAZIONI DI RESTAURO delle parti lignee del piano belvedere hanno riportato alla
luce tutta una serie di sottostrutture di pregiata realizzazione e forma. Le operazioni hanno
comportato il rispetto e la maggiore salvaguardia possibile delle strutture esistenti in legno.
25
IL NUOVO CANTIERE
IL PIANO BELVEDERE è stato dotato di tutta l’impiantistica per il
corretto ricambio d’aria degli ambienti, posizionata a ridosso delle
capriate lignee; i canali sono stati ancorati alle murature.
12/09/14 10:07
stampo in gesso con un’armatura in fibra,
tipo stoppa, poi applicati al muro e rifiniti
sui bordi; tinteggio più recente con tinta
a legante acrilico di colore grigio.
In relazione all’esito ottenuto dalla prova
di pulitura condotta sulla volta si è deciso
di conservare la fase decorativa a vista con
le necessarie operazioni di reintegrazione
cromatica laddove le infiltrazioni di umidità hanno deteriorato o compromesso
le superfici e per il restauro delle parti di
stucco modellato degradate dall’umidità.
Nello specifico le operazioni sulle superfici hanno riguardato:
- Volta: rimozione del deposito di particellato e sali dalle superfici e il risarcimento
dei difetti di adesione e/o coesione degli
intonaci degli sfondati e degli elementi decorativi in stucco, si è conservata la coloritura attualmente a vista asportando le
parti della tinta acrilica distaccata a causa
dell’umidità pregressa. Risarcimento delle
soluzioni di continuità costituite da lacune
e lesioni delle superfici e l’integrazione pittorica a velatura di stuccature e interferenze visive costituite da stuccature, abrasioni
ed eventuali alterazioni cromaticamente di
stucchi e sfondati.
- Pareti: rimessa in luce delle parti di marmorino occultate mediante la rimozione
delle carte da parati presenti e pulitura delle superfici mediante l’asportazione sia dei
residui di colla che delle ridipinture presenti sulle cornici delle aperture, risarcimento
dei difetti di adesione degli intonaci e delle
soluzioni di continuità costituite da lacune e lesioni delle superfici e integrazione
pittorica di interferenze visive costituite da
stuccature, abrasioni e alterazioni cromaticamente.
- Pavimenti e zoccolatura in pietra: pulitura delle lastre in pietra, stuccatura e
microstuccatura delle fratture, stuccatura
delle lacune rilevanti, reintegrazione delle
lastre di zoccolatura mancanti con levigatura finale.
- Porte in metallo decorato, lampadari,
lanterne: consolidamento pellicola pittorica, doratura, passivazione, messa in sicurezza dei vetri, integrazione pittorica.
Settembre 2014 N. 4
ATRIO DI SBARCO DELLO SCALONE D’ONORE
L’atrio di sbarco dello scalone al secondo
piano nobile è caratterizzato sulla parete
ovest da 2 grandi finestre, sulla parete est
2 porte a doppio battente danno accesso all’area superiore del salone d’onore,
3 grandi archi si aprono sulla parete nord
chiusi da porte a vetro con infissi in legno
e metallo dorati e uno sulla parete sud da
accesso al lungo corridoio.
L’atrio è coperto da una grande volta a padiglione con elementi decorativi in stucco.
Al centro della volta è appeso un grande
lampadario a lanterna in metallo dorato e
vetro con il motto dei Savoia, due lampioni
con medesima scritta e materiali costitutivi
si trovano sul pianerottolo dello scalone.
Le porte lignee sono sormontate da sovrapporta in stucco realizzati a stampo e
applicati sull’intonaco martellinato che riportano al centro in rilievo la corona ferrea.
Le pareti presentano un rivestimento in
marmorino con alternanza di colori rosa
e grigio e con lavorazione a finte lastre,
un cornicione modanato raccorda le pareti alla volta.
La volta è suddivisa da cornici modanate,
le due grandi vele delle pareti est e ovest
riportano l’emblema dei Savoia. Lungo
il perimetro, a ogni lunetta corrisponde
un’unghia decorata con stucchi a rilievo,
mentre nella volta si alternano i colori grigio caldo e bianco.
L’indagine stratigrafica ha portato alla luce la sequenza di strati: direttamente su
supporto murario vi è una stesura d’intonaco a calce di granulometria grossa
e consistenza terrosa dalla tonalità ocra
chiara, dallo spessore di 3 cm e al di sopra
si trova un intonachino a calce colorazione
grigio caldo, granulometria media, dallo
spessore di 2 mm; stesura di uno strato
di intonaco, di consistenza gessosa, colorazione bianca, con spessore variabile
a seconda dei punti da 0.5 a 2 cm con
finitura con tinta a calce di colore rosa
negli sfondati e martellinatura degli strati
per l’applicazione degli stucchi realizzati a
IL NUOVO CANTIERE
26
LO SCALONE D’ONORE di collegamento dal piano primo al secondo piano.
[email protected] 26
APPARTAMENTO DEL PRINCIPE DI NAPOLI
INTERNI | RESTAURO DELLE SUPERFICI
RIMOZIONE dello scialbo sulla volta.
PULITURA E RIMOZIONE del materiale
incoerente del dipinto della volta.
ANCHE I MOBILI rimasti sono stati
oggetto di restauro. Nell’immagine
vi è l’armadio/bagno del Principe.
TOELETTA CAMERA ANTICAMERA
GUARDAROBA DELL’APPARTAMENTO DEL PRINCIPE DI NAPOLI
Il locale costituisce uno degli ambienti più
caratteristici dell’appartamento del Principe
di Napoli: la sala presenta una pavimentazione in legno e un’armadiatura utilizzata
per mascherare i sanitari e ospitare il guardaroba del principe.
Il soffitto è realizzato attraverso una volta a schifo in muratura con parte centrale leggermente arcuata, decorato con
stucchi con motivi fitomorfi, aquile, e in
origine quattro medaglioni con ritratti di
uomini e donne visti di profilo, due dei
quali risultavano caduti. Gli sfondati tra
gli stucchi sono dipinti con colori tenui
ocra chiaro, rosa chiaro, verde chiaro e
grigio chiaro.
Gli stucchi sono stati realizzati a gesso, a
stampo prefinito applicato al muro per le
parti lineari e ripetitive. Per applicare gli
stucchi l’intonaco è stato martellinato sotto le cornici, rimosso completamente e sostituito da un intonaco di sottofondo grigio
su cui si vedono i disegni preparatori in rosso nelle grandi specchiature. La volta e le
pareti risultano divise da un cornicione in
LE PORTE DECORATE sono state
oggetto di restauro meticoloso, con il
recupero del decoro originale.
stucco modanato attualmente tinteggiato
con una tempera bianca.
La tela sulla parete sud si trovava in discreto stato di conservazione, quella sulla parete nord richiedeva particolare attenzione:
un quarto del colore e della preparazione
nella parte alta sono andati perduti e inoltre non era più assicurato il tensionamento
generale.
La tappezzeria seppur presente in tutto
l’ambiente non risultava più recuperabile
risultando ossidata e fragile con il colore
virato all’ocra scuro che non permetteva
di leggere più il disegno stampato.
Dall’indagine stratigrafica si è ipotizzata
la sequenza di strati: decorazione a calce
con finte modanature, greche e forme fitomorfe; pittura a calce rosa caldo su tutta la
volta, non sono state trovate decorazioni;
rottura degli intonaci originali della volta
per allettare gli stucchi a gesso, applicazione delle cornici e dei decori in stucco; stesura sulle volte di tempera acrilica di colori
simili all’originale.
All’interno dell’ambiente è stato portato
avanti il restauro delle decorazioni a stucco
della volta e la riproposizione della tappezzeria sulle pareti mediante la sostituzione di
12/09/14 10:08
[email protected] 27
a calce terra d’ombra ripresa finte boiserie
dove mancanti.
Ulteriori riprese attraverso la camera a
infrarossi hanno evidenziato che la sala
presentava una complessa stratificazione
decorativa e una situazione di degrado
estesa e problematica sulla volta, che ha
subito gravi danni causarti da infiltrazione
d’acqua pregresse soprattutto nella zona
est ove si registrano lacune molto estese di
interi brani di modellati, medaglioni, mascheroni e ornati.
Nello specifico il restauro ha comportato:
- Volta: preconsolidamento e messa in sicurezza di intonaci stucchi, dorature e pellicola pittorica in corrispondenza delle aree
precarie, di seguito e in concomitanza alle
operazioni di rimozione dei sali, rimozione
di stuccature inidonee e pulitura, completamento dell’intervento di consolidamento
e fissaggio in presenza di difetti di adesione e coesione di intonaci, stucchi, pellicola
pittorica e doratura.
- Tela di centro volta: operazioni di preparazione al rintelaggio in caso di foderatura,
fissaggio delle scaglie pericolanti della pellicola pittorica, velinatura della tela in loco
con carta riso e adesivo di origine animale,
APPARTAMENTI DELLA DUCHESSA DI
GENOVA
La sala presenta un soffitto a volta a schifo
con parte centrale leggermente arcuata in
mattoni decorata con stucchi con motivi
architettonici e volute che scandiscono lo
spazio, motivi fitomorfi e medaglioni dipinti
con putti arricchiscono il decoro.
Gli sfondati tra gli stucchi sono dipinti a
tempera con colore tenue ocra chiaro. Parte delle cornici e alcuni elementi decorativi
sono dipinti di ocra e verde. Gli stucchi dipinti di bianco sono stati realizzati a gesso
a stampo prefinito applicato al muro per
le parti lineari e ripetitive, direttamente realizzate su muro per le parti di modellato.
Tra le 2 porte della parete nord una grande
cornice in stucco con un profilo in legno
dorato metteva in risalto un quadro o una
specchiera: ora si vede nell’alloggiamento
la parete a mattoni non rivestita. Una cornice uguale si trova anche sulla parete opposta sopra il camino di marmo nero e simili
ma di dimensioni ridotte sulle pareti est, tra
le due finestre, e ovest, tra le due porte.
Le pareti hanno alla base una finta boiserie
in stucco dipinto a campiture monocrome
ocra chiaro per le cornici, e rosso-arancio
per le campiture molto rovinate. Le pareti
presentano le stesse cromie; gli stucchi fitomorfi e parte delle cornici sono dipinte
in verde e ocra con particolari rosso-bruni.
Dall’indagine stratigrafica si è ipotizzata
questa sequenza di strati: volta pittura a
tempera ocra chiaro freddo, verde con sfumature verde scuro sulle foglie a stucco,
rosso con sfumature brune sui fiori a stucco, ocra sui rilievi delle modanature, bianca
sulle modanature;pareti pittura a tempera
rosso-arancio chiara sui fondi, ocra sui rilievi delle modanature e sui rilievi a stucco, ocra chiaro sulle modanature risultante
molto decoesa. Nello specifico le lavorazioni hanno riguardato:
- Volta: preconsolidamento e consolidamento degli intonaci, rimozione delle velinature, rimozione della tinta ad acrilico re-
APPARTAMENTO DELLA DUCHESSA DI GENOVA
IL PAVIMENTO COMPLETAMENTE
restaurato e in fase di ceratura
finale.
sidua, stuccatura delle fessure, integrazione
parziale di lacune circoscritte di profondità
per un raccordo delle diverse zone e una
coerente presentazione estetica, velatura
di accompagnamento cromatico soprattutto in presenza della estesa interferenza visiva costituita dall’intonaco di sfondo
agli stucchi che avendo perso la finitura si
presenta grigio.
- Pareti: consolidamento degli intonaci in
presenza di difetti di adesione e di coesione,
rimozione della tempera decoesa mediante pennelli e/o spugne wishab, stuccatura
delle fessure presenti, ristabilimento di problemi di coesione della pellicola pittorica,
integrazione parziale di lacune circoscritte di profondità per un raccordo estetico
delle parti, velatura di accompagnamento
cromatico.
- Dipinti murali delle strombature delle
finestre: risarcimento dei difetti di adesione
e/o coesione degli intonaci e degli elementi
della pellicola pittorica, pulitura della pellicola pittorica, risarcimento delle soluzioni di
continuità, presentazione estetica mediante
integrazione pittorica tramite abbassamento di tono a velatura di stuccature, lacune
e abrasioni.
Settembre 2014 N. 4
RESTAURO DI INTONACI, stucchi,
pellicole pittoriche, dorature e
della tela di centro volta.
schiodatura della tela dal soffitto e asportazione della stessa con ausilio di controforma, operazioni di rintelaggio, attraverso la foderatura mediante colla di pasta e
patta di lino precedentemente tensionata
su apposito telaio interinale, la stiratura e la
svelinatura, il tensionamento su idoneo telaio sagomato, operazioni di pulitura della
pellicola pittorica effettuata mediante solventi, esecuzione di test preliminari di pulitura, rimozione dei depositi superficiali incoerenti, rimozione delle vecchie vernici di
restauro e la rimozione di eventuali vecchi
ritocchi e ridipinture di restauro, operazioni
di stuccatura e reintegrazione della pellicola
pittorica comprendenti il risarcimento delle
lacune con stuccatura a base di colla e gesso e successiva rasatura e la reintegrazione
reversibile delle lacune della pellicola pittorica mediante colori a vernice.
- Sulle pareti: rimozione dei depositi incoerenti, la disinfezione delle pareti, il consolidamento degli intonaci in presenza di aree
distaccate, l’applicazione della tappezzeria
di colore neutro che risulti in sintonia con
la volta e gli apparati lignei.
27
IL NUOVO CANTIERE
SALA DEGLI APPARTAMENTI IMPERIALI
La sala presenta una volta a schifo decorata in stucchi con cornici bianche, motivi a
grottesche e medaglioni con scorci di architetture in stucco dorato. Le parti di intonaco sono dipinte con un colore caldo a tinta
unita e arricchite con decorazioni a girali
dorati. Al centro della volta vi è una cornice modanata, in cui è inserito un grande
quadro raffigurante una scena mitologica.
La tela è inchiodata con grossi perni che ne
seguono l’andamento.
Dall’indagine stratigrafica è stata individuata questa sequenza di fasi per la parte
della volta: decorazioni pittoriche a calce
probabilmente priva di stucchi; tinteggiatura di colore terra d’ombra con motivi floreali dorati e stucchi color avorio; tinteggiatura a tempera color panna degli intonaci,
tinteggiatura bianca degli stucchi con ripresa decorazioni fitomorfe; ripresa in alcune
zone della tinteggiatura a tempera.
Dall’indagine stratigrafica è stata individuata questa sequenza di fasi per la parte
della pareti: marmorino verde, zoccolatura
grigia a finto marmo, specchiatura con fascia gialla; inserimento listelli in legno per
tappezzeria, strutture in legno di ancoraggio sulla parete nord e ovest cornici con
finte boiserie dipinte direttamente sul muro; rimozione elementi ancorati scialbatura
SALA DEGLI APPARTAMENTI IMPERIALI
quella esistente con una nuova di caratteristiche simili o l’utilizzo di una tappezzeria
di colore neutro in accordo col colora di
fondo di quella esistente.
Nello specifico i lavori hanno riguardato:
- Volta: recupero degli stucchi con colori
originali mediante discialbo della tinta acrilica diffusamente deteriorata e il restauro
degli stucchi e intonaci, ristabilimento della
lettura degli elementi decorativi in negativo
come impronta dei rilievi caduti lasciando
in evidenza dettagli della tecnica d’esecuzione quali la martellinatura delle superfici
per l’ancoraggio degli stucchi, la sagoma
disegnata per la collocazione dei rilievi, le
differenti caratterizzazioni materiche degli
sfondati e dei modellati.
- Pareti: rifacimento delle tappezzerie con
filato, motivo e colore simile all’originale.
- Dipinti su tela soprapporta: rimozione dei
due quadri sopra porta, smontaggio delle
tele dal telaio, velinatura, prespianamento,
pulitura e trattamento del retro, foderatura
a colla pasta, tensionamento del dipinto
su nuovo telaio munito di crociera, smusso
e angoli estensibili, sverniciatura, rimozione di ritocchi alterati e/o debordanti di restauro, stuccatura delle lacune integrazione
pittorica con colori a vernice, verniciatura
intermedia e finale.
- Dipinti murali delle strombature delle
finestre: è stato eseguito un restauro conservativo delle decorazioni pittoriche attraverso il risarcimento dei difetti di adesione
e/o coesione degli intonaci e degli elementi
della pellicola pittorica, pulitura della pellicola pittorica, risarcimento delle soluzioni di
continuità, presentazione estetica mediante
integrazione pittorica tramite abbassamento di tono a velatura di stuccature, lacune
e abrasioni.
12/09/14 10:08
PARTICOLARI DELLO STATO di degrado e abbandono in cui versava la Villa Reale prima dell’intervento di restauro.
Settembre 2014 N. 4
LE PELLICOLE PITTORICHE sono state oggetto di
consolidamento mediante iniezioni mirate.
IL NUOVO CANTIERE
28
mediante la contestuale esecuzione di misurazioni gravimetriche e dielettrometriche/riflettometriche, volte a una quantificazione dei livelli
di acqua contenuta nei muri.
Le indagini hanno consentito di quantificare il
fenomeno di risalita capillare presente in maniera diffusa sulle pareti di tutto il piano terra e in particolare sulle murature perimetrali
esterne, poste a diretto contatto con il parco
e la corte d’onore. I dati raccolti, abbinati alle rilevazioni piezometriche della falda freatica, hanno permesso di accertare che l’apporto
principale di acqua sulle pareti derivava dal
contatto diretto fra le murature d’ambito della
Villa e il terreno circostante. Durante i periodi
[email protected] 28
GLI STUCCHI PRESENTI sulle volte sono stati
reintegrati attraverso un lavoro minuzioso e puntuale.
prolungati di precipitazione meteorica l’acqua
assorbita dal terreno giungeva a lambire le fondazioni e gli spiccati murari posti al di sotto
del piano campagna determinando consistenti
fenomeni di risalita.
Questo fenomeno, abbinato alla marcata impermeabilità dei paramenti esterni del corpo centrale in bugnato di granito, determinava una accentuazione della risalita negli ambienti interni
e il conseguente deterioramento delle superfici
fino alle zone di imposta delle volte.
Si è prevista in tal senso la realizzazione dei
seguenti interventi, prima di procedere al restauro vero e proprio: formazione di un vespaio aerato in corrispondenza di tutti gli ambienti
DURANTE LE OPERAZIONI di restauro
sono riaffiorati graffiti successivamente restaurati.
interni del piano terra; formazione di trincea
di drenaggio lungo tutto il perimetro esterno
del corpo centrale; installazione di impianto
elettromagnetico per l’inibizione della risalita
capillare nei muri.
Laddove i gravi fenomeni di infiltrazione d’acqua avevano compromesso le superfici a intonaco presenti, si è prevista la rimozione dei
resti di intonaco sino al supporto murario per
la realizzazione degli interventi di consolidamento strutturale, e la stesura di un nuovo intonaco macroporoso esente da cemento, con
un tinteggio finale di accompagnamento con le
superfici contigue.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
12/09/14 10:08
IL VALORE DELLE COMPETENZE
L’ATRIO, corridoi e particolare di una stanza a
restauro completato.
[email protected] 29
Geom. Ugo Cappello
capocantiere Italiana
Costruzioni
«L’aspetto specifico
del cantiere è stata
la convivenza tra le
varie maestranze: edili,
restauratori, impiantisti
hanno convissuto sotto lo stesso tetto
adeguandosi uno all’altro sempre nel pieno
rispetto degli ambienti della Villa Reale.
Fondamentale è stata la giusta sensibilità
dell’approccio alle lavorazioni, rispettando
i tempi e soprattutto riportando alla luce
l’eccellenza artistica nascosta sotto anni di
abbandono».
Dott.sa Eleonora Rosso
assistente tecnico dei
restauri Nuova Villa
Reale Monza spa
«Elementi lignei,
stucchi, tele e dipinti:
i restauratori si sono
dovuti applicare su
più apparati decorativi. Praticamente
una scuola a 360° su tutte le tipologie di
materiali presenti nell’architettura storica,
integrata con le necessità delle soluzioni
strutturali e impiantistiche adottate, in una
tempistica di realizzazione di soli 24 mesi».
Settembre 2014 N. 4
Dott.sa Giulia Putaturo
direttore tecnico dei
restauri Nuova Villa
Reale Monza spa
«Gli interventi sono
stati numerosi e
molto impegnativi, in
considerazione dello
stato in cui si trovava la Reggia all’inizio
del restauro. I pavimenti erano divelti, le
pareti rovinate e i graffiti completamente
nascosti, mentre oggi le superfici originali
sono tornate visibili così come i colori e le
antiche decorazioni. Uno degli interventi
più impegnativi è stato eseguito su porte,
sovrapporte e pavimenti in legno, ma
anche il restauro degli stucchi sulle volte ha
richiesto grande impegno».
29
IL NUOVO CANTIERE
.
Navarra Attilio Maria
presidente e consigliere
delegato Italiana
Costruzioni
«L’approccio al bando
di gara, primo e unico
in Italia di questo
genere su di un bene
monumentale quale è la Villa Reale di
Monza, è stato fonte di grande interesse e
novità da parte della nostra società che già
in altre forme e ambiti ha portato a termine
commesse su beni monumentali, ma mai
di questo genere. Il bando prevedeva
una prima fase di diagnosi, seguita
dalla progettazione e dal restauro, ma
soprattutto una futura gestione del bene
per un arco di tempo di diciotto anni. Non
avendo a disposizione nessuna casistica
storica di riferimento sulle valutazioni
economiche da compiere, la nostra
società ha svolto un lavoro di previsione
sul lungo periodo sui possibili scenari
gestionali del bene. Il bene monumentale
è e resta di proprietà pubblica: alla fine
del diciottesimo anno la convenzione
sottoscritta dalla nostra società prevede
che la Villa torni esegibile da parte della pa.
Con un elevato stato di conservazione, si
tratta di una gestione innovativa da parte
di un privato di un bene pubblico, con
il pregio di esser un bene monumentale
quale la Villa Reale.
Una volta vinta la gara, si è subito iniziato
a intrecciare un capillare lavoro di squadra
tra i vari enti pubblici (Regione, Ilspa,
Camera di Commercio, Consorzio Reggia
di Monza, Comitato scientifico) e la nostra
società, lavoro che ha portato a definire gli
obiettivi principali del restauro e a stabilirne
dettagliatamente le tempistiche. La
gestione di un bene monumentale come
Villa Reale di Monza ci rende orgogliosi e
il suo inserimento all’interno del circuito
internazionale di mostre ci sta dando
ottime risposte. Iniziative di questo genere
tra pubblico e privato, dopo una seria
selezione dei partecipanti alla gestione,
potrebbe mettere in moto un meccanismo
virtuoso in Italia in grado di valorizzare il
nostro straordinario patrimonio, spesso
non fruibile dalla comunità».
12/09/14 10:08