Normario - Geopolitica

NORMARIO DI
GEOPOLITICA. RIVISTA DELL'ISTITUTO DI
ALTI STUDI IN GEOPOLITICA E SCIENZE AUSILIARIE
LA RIVISTA
Geopolitica è la rivista dell'IsAG, ente internazionalistico riconosciuto dal Ministero degli Affari
Esteri. Geopolitica è classificata dal Ministero dell'Università e della Ricerca come rivista
scientifica di Area 11 (Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche), Area 13 (Scienze
economiche e statistiche) e Area 14 (Scienze politiche e sociali).
Geopolitica pubblica periodicamente degli specifici Call for Papers [clicca], ma accetta sempre
proposte di articoli, in particolare relativi ai seguenti settori disciplinari:
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M-STO/04 Storia contemporanea
M-DEA/01 Discipline demoetnoantropologiche
M-GGR/02 Geografia economico-politica
IUS/13 Diritto internazionale
SECS-P/01 Economia politica
SECS-S/04 Demografia
SPS/06 Storia delle relazioni internazionali
Saranno in ogni caso prese in considerazione anche le proposte attinenti ad altri settori disciplinari,
purché declinate in un'ottica interessante per la Geopolitica.
INVIO MANOSCRITTI
Geopolitica riceve i manoscritti esclusivamente in formato elettronico. I manoscritti vanno
annunciati tramite l'apposito formulario dei contatti [clicca], indicando il titolo provvisorio
dell'articolo e poche righe di sunto dello stesso. Qualora l'articolo non sia stato ancora scritto,
indicare il tema e sintetizzare i punti fondamentali della ricerca che si vuole affrontare. Se
d'interesse della Redazione, sarà fornito un indirizzo di posta elettronica cui spedirlo.
Gli articoli proposti debbono essere contributi originali e non essere contemporaneamente proposti
a nessun'altra pubblicazione. Nel momento in cui l'articolo è inviato alla Redazione, si riconosce di
possederne tutti i diritti e di cederli in esclusiva a Geopolitica. Gli articoli proposti devono rispettare
i canoni formali indicati di seguito o non saranno presi in considerazione.
La valutazione degli articoli proposti avviene attraverso revisione paritaria di tipo double-blinded
peer review. Essa può dunque richiedere alcuni mesi. Dopo l'accettazione, l'articolo sarà pubblicato
nel primo numero utile, condizionatamente allo spazio disponibile. Sarà immediatamente rilasciata,
su richiesta, un'attestazione che l'articolo è stato approvato per la pubblicazione (utilizzabile nei
concorsi a titoli) e, dopo l'effettiva pubblicazione, una copia digitale dell'articolo stesso.
REGOLE GENERALI
I formati elettronici accettati sono esclusivamente doc, docx e odt.
Tutte le illustrazioni devono pervenire come file separati, preferibilmente in formato jpg e
obbligatoriamente in bianco e nero e risoluzione minima 300 dpi.
Le tabelle graficamente elementari possono essere parte integrante del testo. Quelle complesse e
tutti i grafici devono invece essere trattati come illustrazioni.
Le note vanno inserite a pie' di pagina, devono seguire numerazione progressiva e i numeri nel testo
devono essere arabi e posti in apice.
Pur non essendo prevista una lunghezza massima, i tempi di valutazione e revisione sono
direttamente proporzionali a essa, sicché si raccomanda di non superare i 35.000 caratteri.
La lingua di pubblicazione è l'italiano, quindi si prega d'inviare il testo già in tale idioma per non
ritardarne ulteriormente i tempi di pubblicazione. La pubblicazione in lingua diversa dall'italiano
può essere eccezionalmente concessa dalla Redazione in caso di richiesta motivata.
Ogni articolo deve includere, in calce, i seguenti metadati in lingua inglese: titolo (corrispondente a
quello in lingua italiana), sommario (abstract) e tre parole-chiave. Rimandiamo alle regole
particolari per istruzioni su come compilare questi metadati.
REGOLE PARTICOLARI
Sommario (abstract)
Il sommario dev'essere compilato esclusivamente in lingua inglese seguendo la convenzione ISO
214:1976. Avrà dunque lunghezza compresa tra i 1500 e i 1700 caratteri e conterrà i seguenti
elementi: oggetto e scopo dell'articolo (il perché è stato scritto); metodologia adottata (tecniche,
approcci, fonti); risultati e conclusioni (risultati sperimentali o teorici, loro implicazioni rispetto
all'oggetto e scopo dell'articolo, eventuali raccomandazioni)
Parole chiave
In numero di tre ed esclusivamente in lingua inglese. Le parole chiave devono rappresentare il
contenuto dell'articolo ed essere specifiche del settore di studio cui si fa riferimento. Si devono
dunque evitare parole chiave troppo generiche.
Es.: “foreign policy of Italy, 1922-1943” NON “Italy”
Struttura dell'articolo
L'articolo reca in cima il titolo generale e, immediatamente sotto, il nome dell'autore (o degli autori)
con breve profilo (vedi oltre).
L'articolo può essere suddiviso in capitoli o paragrafi titolati, anche su più livelli gerarchici. Si
raccomanda di numerare capitoli e paragrafi solo quando, in presenza di una gerarchia a molti
livelli, sia necessario per rendere chiara la struttura del testo.
Profilo biografico dell'autore
Il profilo dev'essere essenziale e schematico, indicando le affiliazioni dell'autore secondo lo schema
< ente, ruolo >. È possibile indicare più di un'affiliazione (separandole tra loro con punto e virgola),
ma si raccomanda di limitarsi alle essenziali e più rilevanti. In assenza di affiliazioni formali,
indicare colla medesima formula dove si è ottenuto il titolo di studio più elevato (o dove lo si sta
conseguendo nel caso di dottorandi di ricerca e laureandi).
Es.: Tiberio Graziani – IsAG, Presidente; “Geopolitica”, Direttore
Formattazione
L'articolo va consegnato in carattere Times New Roman dimensione 12, allineamento giustificato. Il
titolo generale va in dimensione 14, i paragrafi di citazione indentata in dimensione 11, le note a pie'
di pagine in dimensione 10. Tutto il resto del testo, inclusi i titoli dei capitoli, va in dimensione 12.
Fanno eccezione eventuali frasi in esergo, che vanno poste in dimensione 11 con allineamento a
destra.
Il titolo generale e i titoli di capitolo vanno in grassetto tondo. I sotto-titoli in grassetto corsivo.
Eventuali livelli inferiori di titolazione in corsivo semplice. È sempre necessario andare a capo dopo
titoli e sotto-titoli, eccetto che per i livelli gerarchici inferiori al terzo.
L'interlinea è singola, non vanno impostati spazi fissi sopra o sotto il paragrafo.
Uso delle virgolette
Nell'articolo si utilizzano le virgolette basse (« ») unicamente per le citazioni dirette da testi, mentre
per evidenziare si utilizzano le virgolette alte doppie (“ ”). Qualora sia necessario aprire virgolette
all'interno di una porzione già delimitata da virgolette, si adopera la seguente linea gerarchica (dalla
massima alla minima): virgolette basse, virgolette alte doppie, virgolette alte singole.
Parole straniere
Le parole straniere vanno sempre in corsivo, a meno che siano state pienamente assimilate
dall'italiano. Per determinare se una parola è assimilata o no, oltre alla frequenza con cui appare nel
vocabolario di un italiano, si osservi se la sua pronuncia usuale italiana corrisponde o meno alle
regole fonetiche della nostra lingua.
Es.: assimilate: film, sport, gap; non assimilate: computer, élite, manager
È a libera scelta dell'autore determinare se le parole latine vadano in tondo o in corsivo.
Laddove si scelga di declinare una parola (anche latina o assimilata) secondo regole grammaticali
non italiane, allora essa va sempre in corsivo.
Es.: “film” ma “films”; “media” ma “medium”
Citazioni
Le citazioni dirette da testi scritti o discorsi vanno sempre tra virgolette basse (vedi apposita
sezione) e in tondo, a meno che il brano sia in lingua straniera (in quel caso è inserito in corsivo).
Se la citazione è più lunga di 200 caratteri, allora va posta come paragrafo a sé stante, indentato, in
carattere dimensione 11 e senza virgolettarlo.
In caso di citazione da lingua straniera, l'autore può scegliere se mantenerla in lingua originale o
tradurla. Si raccomanda di mantenerla in lingua originale laddove si tratti di citazione da una fonte
primaria o di significato controvertibile; tradurla invece in italiano se da fonte secondaria e di
significato incontrovertibile. La citazione va sempre tradotta quando da lingua non occidentale, o
anche quando in lingua occidentale ma più lunga di 200 caratteri. Si può comunque inserire il testo
originale in nota.
Si rammenta che ogni citazione diretta vuole sempre un'indicazione precisa della fonte.
Riferimenti bibliografici
Dal momento che Geopolitica è rivista multidisciplinare, e considerando che discipline diverse
hanno metodi di referenziazione che più o meno vi si adattano, sono accettati tanto i riferimenti a
pie' di pagina quanto quelli parentetici (“all'americana”) purché siano adottati in maniera coerente
in tutto l'articolo e uniformandosi alle convenzioni più diffuse.
In caso di riferimenti a pie' di pagina non va inserita la bibliografia finale, che è invece obbligatoria
se i riferimenti sono parentetici.
Il riferimento parentetico è posto direttamente nel testo (eventualmente anche nel testo di una nota),
tra parentesi e col seguente formato: cognome dell'autore, anno di pubblicazione dell'opera, numero
di pagina preceduto dall'abbreviazione “p.”. È accettabile anche la forma che escluda
l'abbreviazione “p.” e divida anno di pubblicazione e numero di pagina coi due punti.
Es.: (Mackinder, 1919, pp. 100-101) oppure (Mackinder, 1919: 100-101)
Il riferimento preciso alle pagine può essere omesso solo laddove si faccia riferimento a un'opera in
generale, e mai in corrispondenza di citazioni dirette.
I riferimenti a pie' di pagina, o la bibliografia finale nel sistema parentetico, seguono le convenzioni
di cui al paragrafo “Citazioni bibliografiche”.
Citazioni bibliografiche
Le forme delle citazioni bibliografiche debbono essere le seguenti:
a) monografie – autore, titolo (in corsivo), editore, luogo e data di pubblicazione;
b) articoli – autore in tondo, titolo (in corsivo), titolo della rivista (tra virgolette), volume, numero,
data (tra parentesi), estremi delle pagine;
c) contributi in un libro collettaneo – autore, titolo del contributo (in corsivo), indicazione “in”,
curatore dell'opera (con tra parentesi “a cura di”), titolo dell'opera (in corsivo), editore, luogo, data
di pubblicazione, estremi delle pagine del contributo.
Nei riferimenti a pie' di pagina l'autore va sempre indicato con nome e cognome, in quest'ordine;
nella bibliografia finale con cognome e nome, in quest'ordine. Il nome va sempre scritto per esteso,
mai ridotto alla sola iniziale se non nelle citazioni successive all'interno delle note a pie' di pagina.
Il cognome dell'autore può essere lasciato in minuscolo, posto tutto in maiuscolo o in maiuscoletto,
a discrezione dell'autore, purché la scelta sia adottata coerentemente in tutto il testo.
Es.: Halford John Mackinder, The Geographical Pivot of History, “The Geographical Journal”, Vol. 23, No. 4 (April, 1904), pp. 421-437
Carl Schmitt, Der Nomos der Erde im Völkerrecht des Jus Publicum Europaeum, Duncker & Humblot, Berlin, 1950
Gearóid Ó Tuathail, Thinking Critically About Geopolitics, in Gearóid Ó Tuathail, Simon Dalby & Paul Routledge (eds.), The Geopolitics Reader,
Routledge, London-New York, 1998, pp. 1-15
Nel caso gli autori o curatori siano più di tre, si cita solo il primo seguito dalla dicitura “et al.”.
Dopo la prima citazione, il riferimento viene abbreviato: il nome di battesimo dell'autore è ridotto
alla sola iniziale, se il titolo è composito si cita solo la parte principale e non il sottotitolo, mentre
rivista/volume di pubblicazione, editore, luogo, estremi delle pagine sono tutti omessi sostituiti
dalla dicitura “cit.”.
Qualora una stessa fonte sia citata consecutivamente, si adottano allora le formule “Ivi, p. x” (se
stessa opera ma pagina diversa) o “Ibidem” (abbreviabile in “Ibid.”) se anche le pagine coincidono.
Bibliografia finale
La bibliografia finale, compilata solo in caso di riferimenti parentetici e seguendo le indicazioni di
cui sopra (“Citazioni bibliografiche”), è ordinata alfabeticamente secondo il cognome dell'autore (o
primo autore). Nella bibliografia il cognome è sempre indicato prima del nome, separando i due con
una virgola. In caso di più opere dello stesso autore, queste ultime sono ordinate tra loro in base alla
data di pubblicazione. In caso di più opere pubblicate nello stesso anno, sono ordinate
alfabeticamente per titolo e distinte tra loro aggiungendo una lettera minuscola all'anno di
pubblicazione (sia nella bibliografia sia nei riferimenti all'interno del testo). In caso di opera
collettanea (più di tre autori) senza curatore né primo autore, si usa l'indicazione “AA.VV.”.
Roma, lì 13 febbraio 2014
I Direttori, Tiberio Graziani e Daniele Scalea