Giugno - APL edizioni

Litorale romano
giugno
duemilaquattordici
numero 6
periodico mensile
anno II
Q
uesto numero di Duilio coincide con l’evento sportivo più
seguito nel mondo e nel nostro territorio, il Mondiale di
calcio. Manifestazioni che per un mese catalizzerà lo sguardo di
milioni di spettatori davanti alla Tv, alla Radio e sui giornali,
dalla presentazione alla cerimonia di chiusura. Così sarà anche
per questo mondiale che, soprattutto, si disputerà in casa della
Nazione più titolata dei mondiali, in un paese dove il calcio è
“pane quotidiano”.
Dal Brasile sono nati tanti
mitici campioni, tra tutti il
leggendario Pelè, e… mi accorgo però che sto entrando
in un campo a me parzialmente sconosciuto ed allora,
per raccontarvelo e spiegarvelo nei dettagli mi sono
avvalsa di un giornalista di
eccezione: Vittorio Guida.
Lidense dal 1971 che ha raccontato tutti gli sport del
nostro territorio sulla carta
stampata, radio e tv, nei suoi
circa 35 anni di attività di
cui 30 sui fogli del Corriere
dello Sport-Stadio. Dal Calcio all’atletica, al rugby, alle arti marziali, al
pugiliato, alla vela ecc…. Chi meglio di Vittorio Guida poteva raccontare di
nuovo un Mondiale di calcio dopo il successo su Duilio Litorale riscontrato
nella edizione del Nostro Mondiale del 2006 e farci fare un viaggio nello splendido Brasile?
Caterina Dini
2 Duilio Litorale Romano
PILLOLE DI SAGGEZZA
• Nello sport non esistono nemici
chi ne ha, tradisce lo sport
• Non sono felice per aver vinto,
lo sono perchè chi ha perso
mi ha stretto la mano
• Il calcio non è solo uno sport
è un sentimento
• Più ami lo sport
e più ti sono lontani i vizi
come il vento dalla polvere
• La vita ha bisogno di un gioco
come il pallone di un campo
• Il calcio, prima ti spinge
a diventare adulto
poi ti aiuta a ritornare bambino
• Lo sport, toglie le salite della vita
• Il pallone con un solo bambino...
si annoia
• Per giudicare correttamente
una partita,
non devi tenere mai conto
del risultato
dal libro: “Quando il calcio diventa
amore” di Gaetano Camillo
GIUGNO 2014
IL NOSTRO MONDIALE
C
i risiamo. Dal 12
giugno al 13 luglio
2014 la stragrande
maggioranza della popolazione mondiale sarà attratta dai Mondiali in Brasile
e naturalmente sarà cosi
anche in tutto il nostro territorio lidense. L’idea di un dossier è nata con
la Direttrice Editoriale della rivista “Duilio
Litorale Romano” Caterina Dini, alla quale
mi lega da sempre una sincera amicizia.
Anche nel 2006 facemmo insieme uno speciale sui Mondiali, quando due nostri cam–
pioni, Totti e De Rossi, vi parteciparono. E
lo vincemmo!!
… Giochiamo a casa della Nazionale più
titolata dei mondiali finora disputati, 5 vittorie in 19 edizioni (l’unica nazione sempre
presente) e che dal 1950 torna a giocare in
casa!. Vi sembra possibile sperare per le altre
nazioni? Noi con questo speciale abbiamo
cercato di analizzare il Mondiale Brasile
2014 sotto molti aspetti. In primis descrivendo il paese Brasile con la sua storia,
la grande conformazione,e dove si svolgeranno le partite del mondiale, anche per spiegare la differenza di temperatura che c’è tra
uno stadio e l’altro. Ne è scaturito un ampio
lavoro che ha coinvolto molti collaboratori
di “Duilio Litorale Romano”. Lavori che in
sintesi descrivo:
GIUGNO 2014
Mensile di attualità e cultura - Anno II
Numero 6 - GIUGNO 2014
copia omaggio
Abbiamo intervistato due Campioni, con la
C maiuscola, che risiedono ad Ostia: il brasiliano Angelo Sormani e l’argentino Pedro
Manfredini. Due giocatori che hanno lascia–
to il segno nella Roma e nel calcio italiano e
internazionale. Abbiamo parlato dei nostri
figli lidensi con la speranza che potessero esserci tutti e tre: Daniele De Rossi, Alessandro Florenzi e Francesco Totti.
Purtroppo, mentre stavamo andando in
stampa, è stata comunicata la lista dei 30
convocati dal tecnico cesare Prandelli e; il
solo De Rossi sarà in Brasile 2014, mentre
per Florenzi ci sarà, in futuro, ancora la possibilità di partecipare ad un mondiale visto la
sua giovane età. Per Totti, la sua avventura
ad un mondiale con la maglia azzurra, termina qui lasciando però un segno indelebile
con la conquista del mondiale 2006 in Germania.
Abbiamo presentato le Scuole Calcio del
nostro Territorio, dove nascono i sogni, e co–
loro che hanno visto avverarsi il loro sogno e
raggiunto traguardi tra i professionisti e alcuni anche in Nazionale. Inoltre un servizio
di primaria importanza sulle scuole calcio.
Uno sguardo particolare anche alle scuole
per disabili “Diamo un calcio alla disabi–
lità” che fanno un’opera veramente lodevole.
Abbiamo presentato la Scuola del futuro; il
Liceo Scientifico Sportivo dell’Istituto Giovanni Paolo II di Ostia Lido.
Il Prof. Zeppilli, ex medico della Nazionale
azzurra, ci ha proposto alcuni curiosi ricordi
dei tre mondiali ai quali ha preso parte.
Siamo andati ancora a visitare la Sezione
AIA di Ostia dove sono usciti arbitri che
hanno raggiunto il campo professionistico.
Ed infine non poteva mancare l’aspetto folcloristico con interviste sul territorio alle più
svariate persone, anche straniere, in luoghi
Reg. Trib. di Roma n° 162/2013
del 25 giugno 2013
Edizioni A.P.L. Associazione Promozione Litorale
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La collaborazione è da ritenersi gratuita salvo diversi accordi.
come bar, centro anziani ecc … e tutto ciò
che possa unire più persone in particolar
modo quando giocherà l’Italia.
Per favorire i nostri lettori, al centro della
rivista, ci saranno due pagine staccabili con
il calendario delle nazioni partecipanti, i
gironi, gli orari e l’albo d’Oro del più
grande spettacolo di Calcio nel Mondo.
Vittorio Guida
Duilio Litorale Romano 3
Alla scoperta del
BRASILE
I
l mondiale torna dopo 64 anni nel
paese sudamericano, esplorato per la
prima volta nel 1499 da Amerigo Ves–
pucci, divenuto poi indipendente dal
Portogallo nel 1822, attualmente è una
Federazione con 26 Stati. Un breve escursus
per conoscere la varietà del suo clima, vista
l’estensione del territorio, gli sport più popolari e le tradizioni, come quella, rinomatissima, del carnevale
di Vittorio Guida
D
opo 64 anni torna in
Brasile il Mondiale, a
casa dell’unica Nazione
sempre presente in tutte le 19
edizioni finora svolte e con il
maggior numero di vittorie ottenute: 5. Segue l’Italia con 4,
Germania 3, Uruguay e Argentina 2, Inghilterra, Francia e
Spagna 1. Siamo dunque alla 20°
edizione in casa della più forte
che parte come favoritissima. Al
di là dell’aspetto tecnico, organizzativo e tutto ciò che è a latere
della manifestazione descritto in
altri servizi nel nostro “Speciale
Mondiale”, desideriamo presentare il Brasile e alcuni aspetti della sua storia e per
conoscere le zone dove si svolgeranno le gare del mondiale e
del perché ognuna con un clima
diverso. Ma andiamo all’inizio,
quando il primo navigatore che
esplorò le sue coste fu il
fiorentino Amerigo Vespucci nel
1499, seguito subito dopo dallo
spagnolo Vicente Yanez Pinzon.
Anche se la scoperta ufficiale del
Brasile avvenne il 22 aprile del
1500 da parte dell’esploratore
4 Duilio Litorale Romano
GIUGNO 2014
portoghese Pedro Alvares
Cabral, che arrivò nella zona
dove oggi si trova Porto Seguro,
nello Stato di Bahia. Il territorio
brasiliano fece parte del Regno
Unito di Portogallo, Brasile e Algarve e ottenne l’indipendenza il
7 settembre 1822 grazie al trattato di Tordesillas. In seguito il
paese divenne un impero per poi
diventare finalmente una Repubblica. La sua prima capitale fu
Salvador sostituita da Rio de
Janeiro e poi dalla attuale
Brasilia con la sua Costituzione
del 1988 che definisce il Brasile
come una Repubblica Federale
Presidenziale. La Federazione è
formata dall’Unione del Distretto Federale, da 26 Stati fede–
rali e 5565 comuni. Con circa
200 milioni di abitanti distribuiti
in una superficie di 8.5 milioni di
kmq, il Brasile è il paese più
popoloso dell’America Latina e
il quinto più popolato del
GIUGNO 2014
mondo. Grazie
alla sua rapida
crescita econo–
mica, la più
grande in Ame–
rica Latina, il Brasile è settima al
mondo ed è uno dei paesi del
G20. Il Clima brasiliano ha una
grande varietà di condizioni atmosferiche, vista la ricca e va–
riegata topografia del suo
territorio, a conferma che la
maggior parte del paese ha un
clima tropicale. A nord è tropicale con temperature alte durante
tutto l’anno e con precipitazioni
abbondanti. Nella regione nordorientale esiste un clima semi
arido con temperature elevate ma
scarse precipitazioni. Nella fa–
scia costiera meridionale il clima
è caratterizzato da precipitazioni
contenute e inverni miti. Sugli
altopiani del centro-orientali il
clima è subtropicale, le temperature variano a seconda dell’alti-
tudine, con periodi di siccità frequenti, mentre la zona sud-occidentale degli altopiani è
caratterizzata da forti precipitazioni, e la zona sud-orientale
ha un clima variabile. Nella
foresta Amazzonica e nella regione del Mato Grosso le temperature sono mediamente
elevate, tra i 27 e i 32 gradi centigradi. La zona centrale presenta
un clima tropicale con inverno
secco e un’estate molto piovosa.
Le regioni al di sotto del Tropico
del Capricorno hanno un clima
temperato. In questa zona le temperature medie annuali non superano i 18°C, inoltre, non sono
rare le gelate notturne nei periodi
più freddi, anche se raramente si
hanno precipitazioni nevose. Per
quanto riguarda lo sport in
Brasile prevale su tutti il calcio,
segue l’automobilismo, gli sport
da combattimento, la pallavolo
maschile e femminile, e il nuoto
esploso in questi ultimi anni. Il
Brasile poi è famosissima per i
suoi Carnevali, per i brasiliani
quello di Salvator de Bahia
mentre per i turisti stranieri è
quello di Rio de Janeiro.
Stranieri che affluiranno dal resto
del mondo per il mondiale di calcio e naturalmente anche gli italiani che, così daranno un supporto
notevole ai tanti immigrati italiani, circa il 15% della popolazione brasiliana, che risiedono
soprattutto nelle regioni Sud e
Sudorientale. Si sentiranno soli i
ragazzi della nazionale azzurra?
Duilio Litorale Romano 5
I nostri figli
AL MONDIALE
di Vittorio Guida
N
ello speciale Mondiale del 2006, i
nostri figli del litorale di Ostia che
vi parteciparono erano Daniele De
Rossi e Francesco Totti. In questa edizione
2014 se n’è aggiunto un altro, Alessandro
Florenzi nato e cresciuto a Vitinia. Nel momento in cui prepariamo questo servizio non
si conoscono i giocatori che partiranno per il
Brasile. La lista definitiva dei 23, da una ini–
ziale di 40 giocatori e successivamente ridotta a 30 alla fine del campionato di serie A,
sarà presentata ufficialmente alla FIFA dall’allenatore della Nazionale Cesare Prandelli, i primi giorni di giugno. L’unico sicuro
di esserci è Daniele De Rossi, molto probabile è Alessandro Florenzi, mentre per il
grande Francesco Totti l’età lo porta ancora
in forte dubbio secondo le opinioni espresse
da Prandelli. “Il gruppo che si è conquistato
il mondiale si è ben comportato – ha sempre
dichiarato l’allenatore azzurro- e gli equilibri
6 Duilio Litorale Romano
I
l X Municipio sarà rappresentato nella rassegna iridata
da Daniele De Rossi, cresciuto nell’Ostia Mare e già campione nel 2006. Ma la maglia azzurra ha un passato ed
un futuro che passano per il nostro territorio. Otto anni
fa ad alzare la Coppa fu anche Francesco Totti, una vita
a Casalpalocco, oggi fuori dalla nazionale per decisione personale ed al quale molti chiedono di tornare. E’ partito invece
dal San Giorgio Acilia il cammino calcistico di Alessandro Florenzi. Il campione di Vitinia ha indossato tanto la maglia dell’under 21 che della nazionale maggiore
sono molto importanti. Tutto questo senza dimenticare le straordinarie qualità tecniche
di un vero campione come Francesco Totti.
Vedremo”. Di Francesco Totti, dopo 21
anni, conosciamo tutti gli aspetti della sua
vita di calciatore e anche sotto l’aspetto familiare. Ricordo che Totti è un figlio adottivo
di Ostia anche se è nato a Roma nel quartiere
di San Giovanni ma successivamente trasferitosi a Palocco dove ha vissuto fino a qualche
anno fa con i propri genitori e dove è titolare della scuola calcio S.S.D.Totti Soccer
School diretta dal fratello Riccardo alla Longarina di Ostia Antica. Dopo aver vinto il
Mondiale in Germania 2006, Totti al termine
di una delle stagioni più belle ha vinto la
Scarpa D’Oro grazie ai suoi 32 gol stagionali in campo europeo di cui 26 nel campionato italiano e vincendo la Coppa Italia. Il
fiore più bello lo riceve dalla moglie Ilary
Blasi con la nascita della figlia Chanel che
va a fare compagnia al fratellino Cristian
nato nel 2005. Ma è anche l’anno dell’addio
alla Nazionale per via di vari infortuni. “Gli
anni passano e il fisico non mi permette di
giocare tutte le partite -spiegò Totti - ed allora ho fatto la scelta di pensare solo alla
mia Roma”. Una decisione affrettata perché
negli anni successivi ha seguitato a giocare
ad alti livelli e conquistando dei record che
non sembrano finire ancora: più di 550 partite 235 gol che lo porta secondo nella classifica marcatori della serie A di tutti i tempi
dietro a Silvio Piola con 274 e superando le
700 presenze complessive finora disputate.
“Se la Nazionale mi chiama io accetto volentieri” ha dichiarato Totti recentemente. Il
capitano giallorosso si sente bene e in campo
ancora riesce a fare cose straordinarie, apprezzate da tutti. Non ci resta che attendere la
decisione del tecnico Cesare Prandelli che
deve decidere anche se nella lista definitiva
farà parte Alessandro Florenzi. Nato a Vitinia nel 1991 già all’età di 4 anni inizia a
dare calci alla palla rotonda che in seguito
capirà essere il pallone della sua vita di calciatore. Nella trafila della scuola calcio, tra
Vitinia e la vicinissima Acilia, (ex San Giorgio ora Atletica Acilia), dimostra di
possedere qualità che dovrebbero essere approfondite, come io stesso scrissi sul Corriere
dello Sport avendo avuto la possibilità di
vederlo in azione nel mio girovagare per tutti
i campi del territorio lidense. E questo
avviene con il passaggio nelle file giovanili
della Roma dove si mette in luce tanto da essere inserito successivamente nella formazione primavera diretta da Alberto De
Rossi. Ne diventa capitano e conquista nella
stagione 2010-2011 lo scudetto realizzando
GIUGNO 2014
15 reti. Gol che in seguito realizzerà anche
negli anni successivi a partire dall’esordio in
seri A il 22 maggio all’olimpico (Roma-Sampdoria 3-1) subentrato al posto del capitano
Francesco Totti negli ultimi minuti della
gara. Ceduto al Crotone in serie B, per fare
esperienza sempre nell’estate 2011, al termine del campionato viene premiato come
migliore giocatore della seri B e realizzando
GIUGNO 2014
tra l’altro 11 reti. Sempre nell’estate 2011
viene convocato nella nazionale Under 21
per le qualificazione all’Europeo Under 21 e
anche lì mette il sigillo del gol contro il
Liechtenstein. Partecipa anche alle finali dell’Europeo Under 21 in Israele nel 2013, dove
l’Italia ottiene il secondo posto e anche nella
gara contro l’Israele Florenzi va in gol. La
Nazionale maggiore lo aveva già convocato
facendolo esordire il 14 novembre 2012, a 21
anni, subentrando in campo al posto di Montolivo nella partita amichevole contro la
Francia. Undici mesi dopo,15 ottobre 2013,
realizza la sua prima rete in Nazionale contro
l’Armenia, nell’ultima partita valida per le
qualificazioni al Mondiale 2014. Il sigillo del
gol lo mette in ogni competizione e in particolare nell’attuale campionato di serie A contro il Genoa, 12 gennaio 2014, quando
realizza un gol spettacolare in rovesciata
tanto da essere in copertina in tutto il mondo
del calcio e che ha meritato una menzione tra
gol i più belli della stagione sportiva europea
che vedrà l’assegnazione finale alla consegna
del Pallone d’Oro al miglior giocatore del
2014 che si svolge ogni anno a Parigi. Può
rimanere fuori dal Brasile 2014 un giocatore
come lui? Personalmente non lo credo, anche
se il futuro sarà a lungo tutto suo. In questa
presentazione ho lasciato per ultimo Daniele
De Rossi perché Daniele è sicuro di non
mancare a questo mondiale. Per bravura, sa
coprire più ruoli dalla difesa al centrocampo,
ed è diventato con gli anni un punto fermo
della nazionale maggiore tanto che è all’ottavo posto nella classifica delle presenze in
Nazionale (93 , al 5 marzo 2014), terzo tra
quelli in attività dopo Buffon e Pirlo. De
Rossi, è il centrocampista della nazionale più
prolifico di sempre con le sue 93 presenze ed
è il giocatore della Roma che conta più presenze e gol, 15, in Nazionale. Dai primi
calci nella scuola calcio dell’Ostia Mare ne
ha fatta di strada Daniele De Rossi, sotto
anche lo sguardo giornalistico di chi sta
scrivendo queste righe attraverso le colonne
del Corriere dello Sport.
Non ci resta che segnalare che viene riconosciuto come uno dei centrocampisti più
forti del mondo venendo inserito nella formazione ideale di Euro 2012 e che nel 2013
ha vinto la medaglia di bronzo con la
Nazionale alla Confederation Cup svoltasi in
Brasile. Altro dato significato è che Daniele
ha solo indossato la maglia della sua Roma
con la quale in questa stagione sportiva
2013-2014 ha meritato gli applausi per la eccellente stagione agonistica disputata La
ritrovata serenità, dopo il periodo negativo
subito nella passata stagione sportiva dall’allenatore Zeman, e con la nascita della seconda figlia Oliva, avuta dall’attuale
compagna Sarah Felberbaum, che va a fare
compagnia alla prima figlia Gaia avuta
precedentemente con Tamara Pisnoli, sono
certo che disputerà un eccezionale mondia–
le. Auguri a Daniele e a gli altri nostri figli
che dovessero partecipare e, naturalmente, a
tutta la Nazionale azzurra che Ostia ha sempre seguito con amore.
Forza ragazzi!
Duilio Litorale Romano 7
Il pronostico
C
del Pelè bianco
resciuto nel Santos ed approdato giovanissimo nel calcio italiano, il brasiliano
Angelo Benedicto Sormani ha vinto tutto
da calciatore, dedicandosi alla carriera di
allenatore una volta appesi gli scarpini al chiodo.
Lo abbiamo incontrato ad Ostia Antica, dove è
Maestro di tecnica presso la Totti Soccer School. E
sul mondiale si sbilancia. Bene i padroni di casa e
l’Argentina. Tra le europee in pole position Spagna e Germania e… la sorpresa Italia
di Vittorio Guida
P
er tutti è semplicemente
Sormani, ma il suo vero
nome è Angelo Benedicto Sormani nato a Jaù in
Brasile il 3 luglio 1939 e dal
1961, quando arrivò al Mantova
in serie A, non ha lasciato più
l’Italia ma, soprattutto, si è stabilito con tutta la sua famiglia a
Roma. “La mia esperienza nella
Roma mi ha fatto innamorare
della città e della gente -ricorda
Sormani - comprai casa all’EUR e lì sono rimasto con
tutta la mia famiglia”.
Calcisticamente cresciuto nelle
giovanili della città di Jaù e
trasferito successivamente nel
mitico Santos del leggendario
Pelé, con il quale conviveva
nella stessa pensione, Sormani
veniva chiamato il Pelé Bianco.
Attaccante veloce e tecnico
venne notato dal Mantova, in
una tournée in Europa e
all’Olimpico di Roma, che lo
tesserò. Dopo due stagioni il
salto nei grandi Club d’Italia:
8 Duilio Litorale Romano
Roma, Sampdoria, Milan,
Napoli, Fiorentina ed infine
L.R.Vicenza: 465 le gare ufficiali tra campionato, coppe
nazionali e internazionali e realizzando ben 133 gol. L’origine
dei nonni italiani, di Rovigo e
della Carfagnana, gli permise di
giocare anche nella Nazionale
italiana e di partecipare allo
sfortunato Mondiale del 1962 in
Cile. Ma ben altre soddisfazioni
ottenne Sormani: 1 Campionato
italiano; 2 Coppe Italia; 1 Coppa
delle Coppe; 1 Coppa del Campioni; 1 Coppa Intercontinentale. Attaccati gli scarpini al
fatidico chiodo Sormani intraprese la carriera di allenatore
nel Napoli, ma le soddisfazioni
maggiori le ha ottenute nel settore
giovanile
soprattutto
quando assunse la Direzione
Tecnica della Scuola Calcio
della FIGC dell’Acqua Acetosa
di Roma.Una scuola all’avanguardia e chiusa dopo tanti anni
inspiegabilmente. Sormani, che
ama il mare di Ostia, ha iniziato
a dirigere altre scuole calcio e
attualmente si divide tra il Futbolclub di Roma e la Totti Soccer School alla Longarina di
Ostia Antica, come Maestro di
Tecnica. Ed è proprio alla Totti
Soccer School che incontriamo
il Pelé Bianco alle prese anche
come osservatore interessato del
suo adorato nipotino Matteo
classe 2004, per parlare dell’imminente Mondiale nella sua
terra nativa. “Lì risiedono ancora dei familiari con i quali i
rapporti non sono mai tramontati - sottolinea Sormani - certamente
il
mondiale
è
un’occasione per essere più vicino anche all’Italia che vi
partecipa”. Quali possono essere le difficoltà per tutte le
Nazionali che vi partecipano?
“Su tutto, il clima. Il Brasile è
molto grande (con i suoi circa 9
milioni di kmq è la Nazione più
estesa del Continente Sudamericano, 5° nel Mondo, e conta
circa 200 milioni di popolazione
n.dr.) e oltre alla differenza del
caldo determinante sarà l’umidità”. Quale è la situazione economica attuale del Brasile?
“C’è ancora molta differenza tra
i ricchi e i poveri nonostante che
il Brasile sia diventata la ottava
potenza economica della Terra”.
Per tornare al Mondiale, quali
sono le favorite alla vittoria finale? “Il Brasile su tutte - pro–
segue - penso poi alla Spagna,
dominatrice in campo mondiale
in questi ultimi anni, alla Germania che si è sempre fatta
valere e all’Argentina con la
quale si assapora sempre il
gusto del derby. Le sorprese? Ci
saranno anche in questa edizione ma credo che con i quarti
di finale emergeranno le classiche Nazionali esperte. L’Italia? Non parte tra le favorite
ma è abituata a vincere quando
va al Mondiale e viene già data
perdente“.
GIUGNO 2014
Come lo vede
PIEDONE
A
colloquio con Pedro Manfredini, indimenticato cannoniere argentino della
Roma, da una vita ormai ad Ostia. Una
strabiliante carriera da attaccante, con
la vittoria di Coppa delle Fiere e Coppa Italia e 3
presenze nella nazionale biancoceleste. Al mondiale vede favoritissimo il Brasile. Spagna, Germania ed Argentina le outsider, insieme all’Italia
di Vittorio Guida
P
edro Waldemar Manfredini, più noto come
Piedone Manfredini dal
giorno del suo sbarco all’aeroporto di Fiumicino nel lontano
22 giugno 1959 per colpa di una
foto che lo immortalò durante la
discesa dall’aereo che mostrava
un piede nettamente superiore al
suo 43 di scarpa, nasce a
Maipù,un villaggio nel distretto
andino di Mendoza in Argentina,
il 7 settembre 1935. Dopo gli
inizi giovanili nella squadra locale del Deportivo, sotto il
mitico
maestro
argentino
Raimundo Orsi, fu trasferito al
Racing Club di Avellaneda nel
1957, nel Campionato di prima
divisione. Nei due anni di appartenenza realizzò 28 gol in 39
partite, vincendo tra l’altro la
classifica marcatori con 19 gol e
il Campionato nazionale. Fu
subito convocato con la
Nazionale Argentina in occasione della Coppa America, poi
vinta, segnando una doppietta al
suo esordio contro il Cile. I consensi positivi su di lui convinsero
molte squadre a cercare di prenderlo, ma la Roma superò tutte le
offerte fatte dalle altre società
(78 milioni di lire) e l’11 ottobre
GIUGNO 2014
1959 esordì nel campionato italiano di serie A contro la
Fiorentina e dopo appena 5
minuti andò in gol lasciando intravvedere grandi doti di cannoniere. Attaccante che serviva
proprio alla Roma, diventò un
vero ariete delle aree avversarie,
realizzando complessivamente 9
triplette e due quadriplette tra
campionato e coppe. Grazie ai
suoi gol la Roma vinse la Coppa
delle Fiere nel 1960-1961 e la
Coppa Italia 1963-64 e nel campionato 1962-63, Manfredini,
vinse la classifica cannonieri con
19 reti anche se ex aequo con
Harald Nelsen. Nel 1963-64
vinse con la Roma la Coppa
Italia realizzando 9 gol in 14 partite. Inoltre detiene ancora il
record di 12 reti realizzate in
un’unica edizione della Coppa
delle Fiere (1960-61) e 6 gol ex
aequo con Waldo nel 1962-63.
Record poi superato dopo tanti
anni dallo scozzese John Wark
(14) nel 1980-81 e dal tedesco
Jurgen Klinsmann (15) nel 199596 quando la competizione era
stata trasformata in UEFA Europa League. Un dato significativo delle sue doti di grande
attaccante è nella media di gol-
partita in campionato (0,571)
considerata nella sua intera carriera superiore a quella di celebri goleador del tempo come
Altafini (0.471) e Sivori (0.513).
Nell’epoca successiva risulta ancora il migliore davanti a Riva,
Boninsegna, Platini, Maradona,
Batitusta, Baggio, Signori,
Shevcéenko, Henry, tutti cam–
pioni che hanno giocato in Italia.
Nonostante le sue origini italiane
(i suoi nonni erano di Cremona e
Bisceglie) non giocò mai nella
nazionale italiana. Lasciata la
Roma giocò altri tre anni, a Bre–
scia nel 1965-66 e a Venezia
1966-68, per poi far ritorno stabilmente a Roma dove viveva
con la sua famiglia. I problemi
accumulati negli anni al ginocchio gli impedirono di immettersi stabilmente tra gli allenatori
ed allora aprì un primo bar a
Roma dal nome “Piedone” per
poi trasferirsi definitivamente ad
Ostia. Apre un altro bar dal nome
“Roma” al centro di Ostia (via
Vasco De Gama) e poi quello all’interno dello stabilimento balneare Tibidabo
della sua
famiglia. Sempre disponibile a
raccontare la sua carriera calcistica e i ricordi che lo legano alla
Roma e al mare di Ostia così ci
spiega come vede l’imminente
mondiale di calcio in Brasile.
“Tutto il Brasile vivrà questo
evento come una grande festa e
renderà bello il mondiale. Non ci
saranno difficoltà per il clima
che varia in alcune zone, ma
considerando che molti giocatori, brasiliani e di altre nazioni
sudamericane giocano in giro
per il mondo,servirà una sola
settimana per adattarsi come per
tutti gli altri”. Quali le favorite? “Il Brasile al 98%. Il
resto se lo dividono Spagna,
Germania e l’Argentina. L’Italia? È stata sempre una delle
protagoniste dei mondiali e
credo che anche in questa
potrebbe lasciare il segno. Attenzione anche al Portogallo
mentre l’Inghilterra non si è mai
espressa bene al mondiale, solo
una volta a casa sua”. Come
vede una finale Brasile-Argentina? “E’ il classico derby
come Italia-Francia, ma tutto
dipenderà dai fuoriclasse come
Messi, Tevez e company. Sono
convinto che sarà un bel mon–
diale”.
Cosi parlò il mitico “Piedone”
romanista.
Duilio Litorale Romano 9
VOX POPULI
di Silvia Rossetto
C
ome vedono il mondiale i tifosi italiani? Lo abbiamo
chiesto ad alcuni sostenitori del nostro territorio, che ci
hanno raccontato come vivranno questo mese di calcio
e dove e con chi vedranno le partite. Ma ci hanno espresso
anche i loro pronostici
I
Mondiali di calcio, come è noto, sono un
evento mediatico, un fenomeno sociale
prima ancora che sportivo, una kermesse
planetaria che unisce e divide, ma che non
passa mai inosservata: attesa con passione e
impazienza da tantissimi “calciofili”, ma
anche con uno sbuffo di noia da chi sa già di
doversi sorbire per un mese intero palinsesti
televisivi resettati in funzione della mitica
saga pallonara. In ogni caso, se la propria
nazionale arriva alle battute conclusive del
torneo, l’emozione sale a livelli altissimi e
persino chi è solitamente refrattario al fascino delle sirene calcistiche si lascia
trascinare nel catartico rito collettivo. Prima
che risuonino le grida di esultanza per un
goal salvifico - o cadano copiose le lacrime
per una esclusione irrevocabile – ecco la
“Vox populi” raccolta nelle strade tra i tifosi
italiani, per sondare umori e stati d’animo
alla vigilia del fatidico fischio d’inizio:
Marco Carlig, 44 anni
Visto che il Mondiale si giocherà in Brasile e
gli orari delle partite non saranno dei più comodi per noi italiani, nella prima fase seguirò
solo la nostra nazionale, sperando che riesca
ad andare oltre il girone di qualificazione.
Poi sicuramente seguirò per intero le fasi finali, con o anche senza l’Italia in campo,
come temo succederà...
Solitamente amo guardare le partite a casa,
ma l’atmosfera dei Mondiali di calcio è coinvolgente ed è bello anche stare insieme ad
altri tifosi in un bar.
Se poi si dovesse andare avanti nel torneo, il fascino della
piazza gremita è
unico. La storia racconta che in Sudamerica hanno sempre vinto squadre locali
- Brasile, Uruguay e Argentina - e credo che
anche in questa edizione sarà così.
10 Duilio Litorale Romano
Alessandro Gambino, 37 anni
Seguirò con discreto interesse i Mondiali
brasiliani, e - se il lavoro e gli orari assurdi
delle partite me lo consentiranno - guarderò
sia le partite dell’Italia che quelle delle altre
nazionali. Spero che l’Italia mi sorprenda e
faccia una bella
figura, ma temo che
purtroppo non andrà
molto lontano. Il
mio pronostico è
molto
semplice,
quasi scontato: deve
vincere per forza il Brasile, perché gioca in
casa e perché ha già perso nel lontano 1950,
sempre in casa, contro gli acerrimi rivali dell’Uruguay. Le squadre-rivelazione del Mondiale, secondo me, saranno la Colombia e il
Belgio, vedrete che ci stupiranno.
Giordano Verardi, 37 anni
I prossimi Mondiali in Brasile? Mi interessano molto e seguirò tutte le partite più importanti, sia della nostra nazionale che delle
altre nazionali più forti. L’Italia è sempre
un’incognita, perché
spesso parte con il
piede sbagliato ma
poi,
magari,
migliora di partita in
partita… .Credo che
il Ct Prandelli possa
fare bene, è una persona serena ed equilibrata
e sarà all’altezza della situazione.
La favorita assoluta del torneo rimane, comunque, la padrona di casa. Invece, tra le
squadre che potrebbero fare un exploit inatteso, guardo con interesse all’Algeria.
Lucia Fofi, 37 anni
Il calcio mi piace e sono una gran tifosa della
AS Roma. Il Mondiale, però, è un’altra cosa
rispetto al campionato di calcio: c’è un’emozione diversa, legata all’internazionalità
dell’evento.
Sicuramente, durante i Mondiali, ci sentiamo
tutti più uniti, e le tradizionali rivalità tra
tifosi di club diversi vengono momentaneamente superate: non è raro vedere un romanista e un laziale, ad esempio, seduti vicini in
un pub a tifare insieme per gli Azzurri.
Questo è l’aspetto
più bello e accattivante dei Mondiali
di calcio. Sicuramente, per me, le
partite dell’Italia
saranno una buona
occasione per organizzare rimpatriate con gli
amici tra alcol e stuzzichini vari sul divano
di casa. E, se dovessimo arrivare fino in
fondo al torneo, il giro festoso in centro a
Roma con bandiera e “vuvuzela” – cimelio
dello sfortunatissimo Mondiale del 2010 non me lo perdo per nessun motivo.
Maurizio Boccia, 44 anni
Premetto che non sono un vero tifoso, né un
conoscitore di calcio. Mio padre era un giocatore professionista, per la precisione un numero “10”, io invece
non ho minimamente ereditato la
sua passione per
questo sport.
I Mondiali però, li
seguo sempre con
interesse, perché non si tratta solo di calcio,
bensì di un evento. Oltre all’Italia, seguirò
soprattutto le squadre “piccole”, come il
Camerun, il Ghana, l’Honduras e il Giappone, che mi incuriosiscono perché rappresentano una rottura con il grande calcio
tradizionale. Secondo me l’Italia non vincerà
questo Mondiale, anche perché ci sono
squadre oggettivamente più forti come il
Brasile e l’Argentina. Alla fine, però, sarebbe
bello se, per uno scherzo del destino,
vincesse proprio una “outsider” al posto delle
solite nazionali pluripremiate, chissà...
GIUGNO 2014
di Silvia Rossetto
I
l punto di vista dei tifosi stranieri che sono qui in Italia. La
speranza di ognuno è che la nazionale del proprio paese
possa essere protagonista. Ma nella lotteria dei pronostici
Brasile e Spagna sembrano essere di una spanna avanti a tutti
Q
uali sono, invece, gli
umori e le attese degli
stranieri che orbitano in
Italia, in vista del Mondiale
brasiliano? Ecco cosa ci hanno
raccontato cinque di loro:
Christophe Sylvain, 42 anni,
belga di Liegi, in Italia per
amore
Seguirò con
passione tutto
il Mondiale
brasiliano con
un occhio rivolto alla mia
nazionale, cioè
il Belgio, ed
uno alla mia seconda squadra,
l’Italia, visto che sono fidanzato
con una ragazza italiana. Nel
caso di uno scontro diretto tra le
due nazionali, però, rischio
grossi guai: la mia ragazza è una
tifosa accanita, quindi sarebbe
meglio se non capitasse! A fine
giugno, comunque, sarò a casa
mia a Liegi, e di sicuro andrò
spesso in uno dei tanti pub che
trasmetteranno gli incontri dei
Mondiali a qualsiasi ora. Accompagnerò ogni partita con una
buona birra belga e un tifo sfrenato con gli amici, ovviamente!
La favorita, secondo me, resta il
Brasile di Neymar, ma credo che
il mio Belgio possa essere la sorpresa di questo Mondiale.
Claudia Romero Botelho, 35
anni, brasiliana di Rio de
Janeiro, residente a Roma
Non sono una
vera appassionata di calcio e non lo
seguo molto,
ma
quando
gioca la “Seleçao”,
per
GIUGNO 2014
giunta in casa, tutto il Brasile si
ferma a tifare per i “Verdeoro”.
Io guarderò le partite a casa mia
qui in Italia, ma solo ed esclusivamente quelle del mio Brasile
sperando di arrivare alla finalissima. Non possiamo che vincerlo
noi, questo torneo: l’intero Paese
si prepara da anni, e attende una
rivincita dopo la finale sfortunata
e tragica del 1950 a Rio de
Janeiro. Mio nonno mi racconta
ancora oggi la tragedia collettiva
che è seguita alla sconfitta:
venne proclamato il lutto
nazionale per via dei numerosi
suicidi scaturiti dalla grande
delusione.
Mark Alice Merry, 47 anni,
camionista inglese, spesso in
Italia per lavoro
Sono una persona che vive
di musica rock
e di calcio,
anche perché
li abbiamo inventati
entrambi noi! I
Mondiali, poi, sono la massima
espressione del mio sport preferito. Seguirò le partite a casa mia,
vicino Manchester, e ovunque mi
porterà il mio lavoro, sempre
tifando
per
i
“Leoni
d’Inghilterra”. Purtroppo, non mi
aspetto la vittoria finale. La favorita, secondo me, è la Spagna.
In pole position, ovviamente, ci
sono anche il Brasile, paese ospitante, e il Portogallo, da tenere
d’occhio. La mia Inghilterra avrà
delle difficoltà da subito, essendo stata inserita in un girone
“tosto” insieme ad Italia,
Uruguay e Costarica. Potremmo,
forse, riuscire a battere l’Italia
nel girone eliminatorio, ma poi ci
fermeremo. Nonostante ciò, non
farò mai mancare il mio tifo, e
spero che potremo essere proprio
noi la sorpresa di questa edizione.
ale può essere il Belgio, o la simpatica Svizzera, ma per la vittoria finale non ho dubbi:
“Argentina o muerte !”.
Adriano Villalba, 32 anni, argentino di Buenos Aires, turista a Roma
Questo Mondiale è atteso
dall’intera
nazione argentina come
l’occasione
per poter diventare campioni in casa dei nostri odiati
cugini brasiliani. Si sa, il campanilismo tra di noi è forte. Io
seguirò sicuramente tutte le partite e mi auguro che questo possa
diventare il Mondiale di Lionel
Messi. E’ la sua grande occasione, la squadra è forte, ricchissima di talenti come
Higuain, Aguero ed Angel Di
Maria, tanto per citarne alcuni.
Ci sentiamo pronti a rivincere un
Mondiale dopo quello del 1986
con il mitico Diego Armando
Maradona.
Vincerlo in Brasile, poi, magari
proprio dopo una finale contro i
Verdeoro, è il massimo che ogni
argentino tifoso di calcio possa
sperare. La sorpresa del Mondi-
Alvaro Saez Morilla, 29 anni,
spagnolo di Madrid, studente a
Roma
I
prossimi
Mondiali?
Certo che li
seguirò:
la
parte iniziale
qui a Roma,
per via degli
esami all’Università, e poi via di corsa a
Madrid, con i miei amici, tra
fiumi di birra e “tapas”. Penso,
però, che le “Furie Rosse”
avranno vita difficile, perché
ormai ci hanno preso le misure.
Le altre squadre hanno capito il
nostro gioco – basato sul possesso palla - e ci daranno del filo
da torcere. La favorita è il
Brasile perché, attualmente, è la
migliore squadra del mondo, e
soprattutto, giocando in casa,
avrà tutto il tifo roboante dei
brasiliani dalla sua parte! Altre
squadre pericolose saranno l’Argentina, l’Olanda e la Germania…
Purtroppo, la Spagna non può
sempre vincere!
Duilio Litorale Romano 11
C
hi sono i fischietti italiani che saranno presenti in Brasile.
Lo siamo andati a scoprire con Paolo Ricci, presidente della
sezione AIA di Ostia, che spiega le insidie di un mondiale
Gli arbitri
di Elisabetta Valeri
A
d Ostia c’ è una prestigiosa sezione A.I.A.Associazione Italiana
Arbitri - che esiste ormai dal
1976. Attualmente conta circa
154 associati. Uno dei nomi rilevanti sfornato dalla sezione di
Ostia è quello di Riccardo Tozzi,
arbitro arrivato ad alti livelli che,
purtroppo, ha interrotto la carriera per problemi fisici. L’attuale Presidente di sezione,
Paolo Ricci, vanta anni come assistente ed una presenza in numerose partite di serie A. Un
paio di anni fa la sezione di Ostia
ha vissuto anche la visita di Marcello Nicchi, Presidente Nazionale dell’A.I.A., ed il presidente
la commenta così: “Il primo presidente dell’ A.I.A. che ha visitato tutte le sezioni, dimostrando
un grande impegno. E’ stato un
evento! La sezione era piena,
tutti gli associati erano presenti”.
Con Paolo Ricci abbiamo cercato di scoprire come vivranno
gli arbitri questo Mondiale. Ci
conferma che la triade designata
sarà composta da Nicola Rizzoli,
Renato Faverani ed Andrea Stefani. La designazione di Rizzoli,
a parer suo, ne indica già la caratura. Gli abbiamo chiesto quali
potrebbero essere le criticità da
gestire e ci ha risposto sottolineando quanta professionalità ci sia
dietro questo lavoro. “Gli arbitri
italiani sono abituati ad allenarsi quotidianamente ed in tutte
12 Duilio Litorale Romano
le condizioni, sono preparatissimi a livello atletico. I cambiamenti da contrastare saranno gli
stessi che dovranno gestire i giocatori. La preparazione non si
discosterà molto dalle partite
abituali perché gli arbitri sono
professionisti, sia a livello morale che fisico, inoltre sono continuamente sottoposti a test
atletici e sul regolamento”.
Anche confrontando l’ allenamento da programmare per un
Campionato e quello per un
Mondiale, Paolo Ricci sostiene
che“il campionato italiano è già
difficile, quindi in termini di preparazione affrontare il Mondiale
non creerà grandi complessità.
La differenza sta più nel fatto che
il Mondiale è un torneo di
grande prestigio”. Infine una curiosità è d’ obbligo, gli abbiamo
chiesto in che veste guarderà il
mondiale e ci ha risposto: “Noi
facciamo il tifo per gli arbitri. Io
lo guarderò da spettatore perché
tanti non addetti ai lavori non si
rendono conto che dal campo si
vede un’altra partita”.
GIUGNO 2014
Dove nascono
I SOGNI
di Vittorio Guida
L
e scuole calcio costituiscono il luogo in cui i più piccoli iniziano a giocare in maniera organizzata.
Tutte le società del nostro territorio ne hanno una. Talvolta, però, queste strutture devono fare i
conti con due circostanze: la carenza di un campo da gioco dedicato e d il fatto che le gestione è
volta a finanziare la prima squadra
S
i dice che il calcio e’ il
più bel gioco del mondo
perché i bambini già in
tenera età cercano con i loro piedini di muovere una pallina. E’ la
cosa più naturale e divertente per
qualsiasi bambino. Questo
“vizio” ci accompagnerà per il
resto della nostra vita e la stragrande maggioranza continuerà
a viverlo da spettatore. Una statistica recente ci dice che 1
ragazzo su 30.000 avrà possibilità in futuro di praticare il
calcio ad un livello nazionale.
Nonostante tutto i ragazzi
vogliono giocare al calcio e se
possibile farlo anche bene e …
sognare. Mentre molti anni fa le
scuole calcio erano le strade e le
mai dimenticate parrocchie,
l’evoluzione della società, questa
volta in senso positivo, ha permesso la nascita di scuole calcio, e anche ben organizzate,
sotto la guida della FIGC.
Anche il nostro territorio ha
subito con gli anni questa
trasformazione e proliferazione
in considerazione dell‘aumento
della popolazione soprattutto
giovane. Non c’è una zona del
nostro territorio che non abbia
una scuola calcio. La prima è
stata l’Ostiantica (oggi Luparoma) nata nel 1926. A
seguire l’Ostia Mare nata da
una fusione di due società di
Ostia negli anni ’40 e, successivamente l’Acilia, Pescatori
Ostia, Palocco, Morandi,
Primo Maggio, Rinascita Acilia
GIUGNO 2014
(oggi Città di Acilia), San Giorgio Acilia (oggi Atletico Acilia),
Fiumicino Calcio, Infernetto,
Vitinia, Dragon City, Centro
Giano, Casal Bernocchi,
Canossa, Stella Polare, Vega ,
Lido di Roma alla Madonnetta,
Castelporziano, Alitalia Calcio, e non ultima la Totti Soccer
School nata dalla fusione nel
2003 con l’AXA del 1976 che
può essere additata, come poche
altre, a ragione una vera e completa scuola calcio sotto tutti gli
aspetti.
Una moltitudine di scuole calcio
che nascono e si modificano nel
nome e nei più sparuti spazi del
territorio (esempio della ex so–
cietà Saline). Naturalmente le
più affermate sono note anche a
livello Nazionale e Regionale ed
è qui che i ragazzi ambiscono di
arrivare prima del grande sogno:
“ il campo professionistico”. In
un altro articolo riportiamo i
nomi di quei ragazzi che sono
riusciti a realizzare parzialmente
o totalmente il loro sogno da
bambino. Merito delle qualità
personali o della bravura della
scuola calcio?.
Questo il dilemma che successivamente metterà a confronto le
idee dei genitori e della scuola
calcio. Certamente la qualità innata nel ragazzo aiuta molto la
sua crescita calcistica come altrettanto dovrebbe essere fatto
dalla società che gestisce la
scuola calcio. Purtroppo devo
confessare che con gli anni ho
constatato scuole calcio non all’altezza e con il pensiero rivolto
solo ad incassare le rette ed utilizzarle per le prime squadre,
creando molte illusioni per
campionati superiori, e partecipare alle spese generali della Società sportiva indirizzata anche
su altri sport nel suo interno. Eppure sarebbe semplice organizzare una scuola calcio sia sotto il
profilo organizzativo che tecnico
che si au–tofinanzia solo con le
proprie rette, per avere campi di
calcetto a sufficienza dove far
svolgere con qualsiasi tempo gli
allenamenti tecnici-pratici. Non
è sufficiente averne uno solo e
l’altro per svolgere questa mansione su un unico campo grande
di pozzolana. Credetemi, non mi
sto inventando nulla.
Oltre la necessaria organizzazione societaria, con persone
qualificate, è essenziale su tutto:
formare più gruppi misti tra chi
ha già iniziato o chi sta per iniziare la scuola calcio; mettere
in atto tutti gli insegnamenti
emanati dalla FIGC e, soprattutto, far giocare, nelle gare dei
tornei appropriati, a tutti gli
stessi minuti! Il ragazzo deve
sentirsi uguale agli altri e far si
che anche lui possa sorridere e
sentirsi appagato per quello che
riesce a fare. Il tempo dirà poi
chi avrà raggiunto il suo sogno e
chi conserverà un bel ricordo di
un periodo importante della propria vita.
La socializzazione è fondamentale nel ragazzo per il suo futuro.
Duilio Litorale Romano 13
Calcio e scuola
10 e lode alla Fiumicino calcio
di Vittorio Guida - Aldo Marinelli
“P
rima la scuola e poi il
calcio”. Quante volte
abbiamo
sentito
questa frase da parte dei genitori
per convincere il proprio figlio a
studiare di più. E i risultati sempre gli stessi: la passione per lo
sport e in particolare per il calcio
prevale sullo studio. Solo da
grandi ci si accorge che studiare
era meglio. La società cerca sempre più gente che sappia in futuro
esprimersi
e
comportarsi
adeguatamente in particolar
modo nel campo lavorativo. Ma
con gli anni alcune strutture
calcistiche hanno recepito l’importanza primaria dello studio
per il ragazzo e hanno messo in
atto iniziative lodevoli tra cui,
soprattutto, la cultura generale.
“Cultura e Sport“ come motto.
Nel nostro litorale romano diverse società operano in tal
senso, ma due in particolare
hanno presente la pagella scolastica. “Se vai bene e frequenti la
scuola, giochi”. E’ il caso della
Fiumicino Calcio 1926 da dove
il
Presidente
Simone
Munaretto ci parla di questa
lodevole iniziativa e i risultati sin
14 Duilio Litorale Romano
L
a passione per il pallone da sempre è causa di distrazione per i ragazzi. Ma le società, da qualche anno, sono attente all’equilibrio
tra andamento scolastico e rendimento sportivo. Un progetto della
Fiumicino Calcio, controlla le pagelle dei giovani calciatori. E uno della
della Totti Soccer School, promuove la formazione
qui ottenuti “Tutto è nato da una
idea del nostro direttore della
scuola calcio, Massimiliano Di
Giulio, e subito recepita da tutta
la società. Abbiamo pensato di
dare ai nostri ragazzi e a
qualche mamma disperata un
aiuto, iniziando a controllare le
pagelle di tutti i nostri ragazzi.
In tanti l’hanno portata orgogliosi, mentre qualcuno è rimasto una giornata fuori dal
campo a vedere i compagni giocare, perché a scuola non si era
impegnato. Secondo noi da
queste iniziative nasce la lotta al
bullismo e anche perché per
troppo tempo chi studiava era
considerato un secchione e chi
non studiava un figo. Non è cosi
e ora i nostri ragazzi ne sono
convinti più di noi. All’interno
dei nostri campi – prosegue il
Presidente Munaretto - insieme e con il supporto dei
ragazzi organizziamo molteplici
iniziative tra cui la beneficenza
con la raccolta di genere alimentari, raccolte di fondi per chi
ne ha più bisogno ed altro. Il
tutto avviene con una vera socializzazione tra tutti i ragazzi
che corrono si divertono e pensano al comportamento scola–
stico in primis. La nostra Società
è una grande scuola di vita – sottolinea con orgoglio il Presidente
Munaretto- dove anche noi che
la guidiamo, ci sentiamo studenti”. Come vivrete questi
mondiali in Brasile e come vi
state preparando? “Prima di
Brasile 2014 abbiamo il nostro
grande Torneo Simone Costa,
giunto alla terza edizione, sempre più bello e coinvolgente, è il
nostro mondiale e, a seguire, ci
porterà tutti in Brasile attraverso un grande schermo che
allestiremo nel nostro piazzale
con brace, da bere e i bambini,
insieme a noi adulti, che gridano
Forza Italia“.
L’altra società è la S.S.D. Totti
Soccer School alla Longarina
di Ostia Antica che oltre all’importanza dell’andamento scolastico si distingue per l’obiettivo
di formare uomini prima e cal–
ciatori poi con l’insegnamento
del calcio con semplicità, dedizione e professionalità. Aggregazione, socialità, voglia di
stare insieme, sono valori ben
saldi nella filosofia della Società
presieduta da Riccardo Totti,
fratello del Campione giallorosso Francesco. “La Società
merita particolare attenzione soprattutto per la trasmissione dei
valori veri e puliti: il divertimento, tra la passione e l’aggregazione sono risultati questi
che contano più di quelli ottenuti
sul campo – spiega il Direttore
Generale della S.S.D. Totti
Soccer School Carlo Sorbara
che così prosegue – il progetto
cura gli aspetti formativi dei giovani, trasmettendo i messaggi
fondamentali dello sport, sia
morali (lealtà. rispetto per gli
avversari,rispetto dell’arbitro,
accettazione del risultato) che
caratteriali (coraggio,spirito di
sacrificio,disponibilità verso gli
altri, modestia,desiderio di
crescere), indispensabile per una
corretta formazione ed una sana
crescita. Inoltre- sottolinea il
D.G: - durante la stagione
calcistica abbiamo organizzato
speciali Incontri Informativi
aperti a tutti, calciatori e genitori su temi rivolti oltre allo
sport e alla società: all’Alimentazione nello sport, relatore il
Dott. Morieri; alla Prevenzione
e recupero infortuni, Dott.
Spoliti; al Progetto legalità e
droga: la droga e lo sport, tenuta
dalla Guardia di Finanza; a
Facebook: come evitare i pericoli, illustrata dalla Polizia dello
Stato; all’Iperattività e deficit
dell’Attenzione, relatore la
Dr.ssa Enrica Nisi. Oltre a questi
incontri informativi- conclude il
D.G. Sorbara- abbiamo organizzato le feste di Natale, quella Dal
Carnevale ai giochi di Mimosa e
In campo con Papà, naturalmente a marzo, con i pulcini del
2006-2007-2008. Senza dimenticare la chiusura di fine anno alla
presenza di tutta la famiglia Totti
con Francesco che, come sempre, è in prima fila soprattutto
sotto l’aspetto a cui tiene molto:
la beneficenza”.
GIUGNO 2014
Il Liceo dello sport
In attuazione alle disposizioni del 2013 del Ministero della Pubblica Istruzione, il Complesso Scolastico Internazionale Giovanni Paolo II ha istituito quella che può essere definita la scuola dello sport.
L’
istruzione culturale
viene
considerata,
anche se a ragione, primaria e lo sport lasciato di solito
ai desideri e alle possibilità di
ogni persona, donna e uomo che
fosse. Ora finalmente, il Ministero della Pubblica Istruzione, ha
emanato attraverso la Gazzetta
Ufficiale il D.P.R. 52/2013 del 5
marzo 2013, le disposizioni
riguardanti i “Licei Scientifici
Sportivi”.
In che consiste e come funziona
il Liceo Scientifico ce lo illustra
il Prof. Ottavio Di Paolo, vicepreside dell’Istituto Tecnico
Amministrazione Finanza e
Marketing del Complesso Scolastico Internazionale Giovanni Paolo II di Ostia, scuola
paritaria sita ad Ostia Lido (RM)
in Corso Duca Di Genova 157,
referente del Liceo Scientifico ad
indirizzo Sportivo, attivo già da
settembre 2013. “E’ una opportunità formativa che unisce l’approfondimento delle scienze
motorie e sportive allo studio
delle discipline economiche e
GIUGNO 2014
scientifiche per avere una
formazione culturale solida e che consenta l’accesso ad ogni percorso
universitario. I principali
sport - prosegue il Prof.
Ottavio Di Paolo - saranno
nel corso del Primo Biennio calcio, calcio a 5, ginnastica artistica, nuoto,
rugby; nel Secondo Biennio, pallavolo, pallacanestro, scherma, hockey; nel
quinto anno pallamano, karate,
judo, tiro con l’arco, propedeutica alla pesistica. Alla fine del
quinquennio gli studenti avranno
imparato gli elementi tecnici
fondamentali degli sport trattati.
Gli studenti partecipano a ma–
nifestazioni sportive di vario
genere e livello in qualità di
atleti, organizzatori, giudici-arbitri, stagisti e accedere a corsi
di raccordo con il mondo del lavoro”. Possono iscriversi tutti?
“Si. L’indirizzo del Liceo
Sportivo adotta le forme di
flessibilità didattica e organizzativa prevista al fine di adeguare
il percorso liceale, nel quale è
strutturalmente inserita agli
specifici bisogni formativi degli
studenti, ivi compresi gli alunni
disabili e con bisogni educativi
speciali”. Quali i programmi?
“Dallo scientifico vengono tolte
le ore di di–segno e storia dell’arte, lingua e cultura latina per
dare spazio alle materie di
diritto ed economia dello sport e
discipline sportive. Per il restoconclude il Prof. Ottavio Di
Paolo- la struttura liceale resta
la stesa, con 27 ore al biennio e
30 ore al triennio”. Le legge
prevede che per un quinquennio
dall’entrata in vigore del regola-
mento, il Ministero dell’istruzione, dell’università e
della ricerca si avvale di un apposito gruppo di lavoro, avente
la funzione di monitorare sul
territorio nazionale l’assetto organizzativo-didatticodisciplinare della sezione ad
indirizzo sportivo, nonché le esperienze realizzate dalle scuole
in campo didattico-sportivo. E’
il caso di dire che il vecchio
proverbio latino “Mens Sana in
Corpore Sano” è tutt’altro che
desueto.
Mi permetto di aggiungere che “i
ragazzi che fanno attività fisica
vanno meglio a scuola”.
Duilio Litorale Romano 15
DISABILITÀ
Diamo un calcio alla
di Vittorio Guida
N
S
i chiama così il progetto portato avanti dalla Totti Soccer
School per favorire la crescita fisica, motoria, intellettiva
e sociale dei diversamente abili. I ragazzi, come spiegato
dal Direttore generale della società Carlo Sorbara, vivono
in modo ludico un’esperienza di apprendimento che li porta gradualmente ad integrarsi con i normodotati
on sarà come il “Campionato del
Mondo” di calcio in Brasile ma è
decisamente il Campionato più bello
ed educativo per le finalità che si propone.
Parliamo della 5° edizione della “COPPA
DEL SORRISO” organizzata dal Comitato
Provinciale di Roma del Centro Sportivo
Italiano tra le Società che lavorano al pro–
getto integrato con ragazzi disabili che
desiderano giocare al calcio. Nove le Società
partecipanti: Totti Soccer School, Albano
Dreamers, C’è posta per te, Albano Reds,
Mai Soli, Blu Star, Il Ponte, Il Filo e Polini
16 Duilio Litorale Romano
Team. Il torneo iniziato il 29 marzo ad Albano, è arrivato alla Longarina a maggio per
lo svolgimento della settima giornata e della
finale. Ma un ulteriore grande appuntamento
è previsto per il 7 giugno 2014 quando tutte
le Società del Centro Sportivo Italiano si
raduneranno a Piazza San Pietro per l’incontro con Papa Francesco. Questo avvenimento ci permette di approfondire un tema
che tocca i cuori di tutti e per conoscerlo
meglio siamo andati alla Totti Soccer School
della Longarina dove fin dalla sua acquisizione dell’impianto (maggio 2003) la
famiglia Totti ha messo in atto iniziative sociali per l’intero territorio lidense e soprattutto il Progetto Integrato “diamo un calcio
alla disabilità”. Questa in sintesi l’analisi del
progetto nelle parole del Direttore Generale
della S.S.D. Totti Soccer School Carlo Sorbara “E’ una proposta educativa che va–
lorizza la globalità della persona; il bambino
al centro visto nella sua interezza di crescita
fisica, motoria, emotiva, intellettiva sociale.
Il progetto ha come priorità, per bambini e
ragazzi diversamente abili, l’attività
sportiva, il gioco di squadra con l’obiettivo
GIUGNO 2014
Sorbara - è il gruppo degli istruttori con
a fianco il gruppo degli psicologi, diretti
dalla Dr.ssa Enrica Nisi, che seguono i
ragazzi dall’arrivo, nello spogliatoio, sul
campo e al saluto finale con i genitori”.
Personalmente posso confermare la validità
di questo progetto avendo avuto la possibi–
lità di assistere agli allenamenti e notare, soprattutto, la completa integrazione di questi
ragazzi nel contesto generale osservando la
loro tranquillità nella assoluta assenza di curiosità da parte dei tanti ragazzi e non della
scuola calcio che si allenano negli stessi
giorni e orari, così come nelle varie feste
generali che vengono organizzate dalla
Società stessa.
dell’integrazione con i coetanei normodotati.
Importante è il divertimento, l’opportunità di
vivere un’esperienza ludica, che accresce la
motivazione ad apprendere, a sviluppare socievolezza, autocontrollo, autonomia e senso
di appartenenza al gruppo. Gli obiettivi sono
diversificati per età, caratteristiche di personalità, abilità motorie e grado di ritardo
mentale. Inizialmente i gruppi che si andranno a costituire si alleneranno senza i
normodotati.
L’integrazione avverrà gradualmente, ogni
15 giorni, che si aggiungeranno a quelli
legati ai tornei, manifestazioni varie ed altre
partite nell’arco della stagione sportiva. Determinante –sottolinea il Direttore Generale
GIUGNO 2014
I ragazzi di vita
di Aldo Marinelli
L
o sport, ed in particolare il calcio, ad Ostia passa anche per dei
progetti di solidarietà e volontariato, come quello che Fabrizio
Nizkad segue ormai da quasi 4 anni.
“La nostra Associazione si
chiama Ragazzi di vita e
nasce nel settembre 2010 da
un progetto che coniuga l’impegno per il sociale e la nostra passione per il calcio.
Abbiamo deciso di dedicarla
ad un personaggio importante
per il nostro municipio che è
Pier Paolo Pasolini, richiamando uno dei suoi più
famosi romanzi”. L’Associazione vede al suo interno sia
utenti con disabilità cognitive
che normo-dotati e fa una
scuola calcio a 5 presso il Pala
Di Fiore ad Ostia, presso il
Parco del Canale dello
Stagno, due volte a settimana
il martedì alle 16 e il sabato
alle 10,30. La stagione
sportiva, da settembre a
giugno, è corollata anche da
eventi come tornei, manifestazioni ed
esibizioni. “Siamo in tre ad occuparci
di questo progetto, mentre i fruitori sono
circa una dozzina sia del nostro territorio che da più lontano. Si va dal più piccolo che ha 6 anni al più grande che ne
ha 43. Il nostro è un progetto gratuito e
l’unica spesa che affrontano le famiglie
è quella del kit sportivo, che comprende
borsone, tuta, giacca e divisa. Non ha
finanziamenti pubblici, siamo volontari
e il presidente del Pala Di Fiore, Dott.
Galimberti ci ha messo a disposizione
gratuitamente i campi da calcetto. Il
nostro obiettivo è formare i ragazzi per
farli diventare loro stessi allenatori,
come mister in seconda. Si tratta di un
progetto di calcio integrato, in cui
ragazzi con problemi giocano con altri
ragazzi e ragazze. I ragazzi con disabilità si sentono più parte integrante ed
hanno la voglia di stare con altri giovani della loro età. I ragazzi normodotati sviluppano invece una sensibilità
ed una attenzione verso il tema e si rendono loro stessi protagonisti, mettendosi
a disposizione della squadra e dei limiti
che i ragazzi possono avere”.
Duilio Litorale Romano 17
C
arrellata dei calciatori del nostro litorale che sono riusciti
a raggiungere il professionismo ed in alcuni casi anche la
maglia azzurra. Da Silenzi e Cappioli, tante stagioni nella
massima serie ed una presenza ciascuno con la nazionale A, a
Scarchilli, trionfatore negli europei del 1994 con l’Under 21. Fino
a tutta una schiera di giocatori arrivati in serie A, B e C
I sogni
avverati
Alessio Scarchilli
di Vittorio Guida
N
ell’articolo
“dove
nascono i sogni” ab–
biamo parlato delle
scuole calcio e del lavoro importante che svolgono sotto il profilo
sociale
e
tecnico,
sottolineando che su 30.000
bambini 1 solo riuscirà ad avverare il sogno di giocare in campo
professionistico fino ad arrivare
alla seria A ed alcuni perfino
nella Nazionale Italiana. Andiamo a ricordare questi fortunati
e bravi nostri figli lidensi. Di De
Rossi, Florenzi e Totti li citiamo
in un altro servizio del “nostro
mondiale” mentre qui ricordiamo molti altri e ci scusiamo in
anticipo se qualcuno non sarà citato involontariamente. Iniziamo
da Andrea Silenzi, attaccante
classe 1966, che dalla Pescatori
Ostia ha fatto una carriera calcistica notevole dopo il primo
trasferimento alla Lodigiani di
Roma. Tra le tante, il Torino, la
Reggiana, il Napoli di Maradona
e l’esperienza Inglese con il Nottingham Forest nel 1995-96.
Vanta anche una partita amiche–
vole nella Nazionale Italiana
nel 1994 contro la Francia il 16
febbraio. Massimiliano Cap–
pioli, centrocampista classe
1968, cresciuto anche lui nella
scuola calcio della Pescatori
18 Duilio Litorale Romano
Massimiliano Cappioli
Ostia, nel 1986 passa nel settore
giovanile della Roma e nel 1988
viene trasferito a Cagliari dove
rimane fino al 1993 contribuendo al passaggio dalla serie
C alla massima serie e conquistando la Coppa Italia e la partecipazione alla Coppa UEFA. Al
termine del 1993 torna a Roma
rimanendovi fino 1996 per poi
essere trasferito all’Udinese e
successivamente al Bologna, Perugia, Palermo. Come Silenzi ha
potuto assaporare la Nazionale
Italiana per l’amichevole contro la Francia nel 1994. Anche
Alessio Scarchilli, classe 1972
centrocampista, altro prodotto
delle giovanili della Pescatori
Ostia, approda nelle giovanili
della Roma nel 1991-92 vincendo il prestigioso Torneo di
Viareggio. Dopo solo un anno
passa a Lecce e successivamente
milita a Udine, di nuovo Roma e
poi Torino, Sampdoria e ancora
Torino. Nazionale anche per
Scarchilli ma quella dell’Under
21 che ha vinto gli Europei
francesi del 1994. Dall’ Ostia
Mare,escono due giovani entrambi classe 1968 che si mettono in luce nella seria Serie A:
Stefano Mobili, centrocampista,
nel 1990 dopo aver vinto il campionato di serie C2 con l’Ostia
Mare, approda al Cagliari conquistando la serie A e Fabrizio
Provitali, attaccante, trasferito
alle giovanili della Roma ne diventa un punto di forza della Primavera allenata di Luciano
Spinosi. Nel 1988 al Perugia in
C2 e l’anno successivo al
Cagliari con il quale dalla C1 approda in serie A, disputando 59
gare e realizzando 17 reti. Il suo
palmares alla fine è di 167 le
presenze tra serie A e B con 50
gol realizzati. Ancora due giovani della Pescatori Ostia: il
difensore centrale Fabrizio Bucciarelli ,classe 1967, passato al
Cynthia nel 1986 in serie D ha
poi fatto il grande salto nel
Palermo dove ha disputato campionati in serie C1 e serie B e
Giorgio Olivari, classe 1966
centrocampista che vanta partecipazioni nella Fiorentina in
seria A e successivamente campionati in C1 e C2. In chiusura
di questa sintesi, come non ricordare Stefano D’Aversa,
classe 1956, che ha militato dopo
le giovanili della Roma nel LR.
Vicenza, giocando con Agostino
Di Bartolomei e Paolo Rossi;
Angelo Orazi, centrocampista
classe 1951, nato a Spoleto arrivato alla Roma a soli 14 anni e
considerato a ragione un nostro
Andrea Silenzi
figlio adottivo perché si stabilì
definitivamente subito ad Ostia.
Un promettente giovane che
esordì a soli 17 anni in serie A
mentre usciva di scena il mitico
Giacomino Losi. Un grave infortunio al ginocchio, nel derby
con la Lazio, gli impedì di far
parte del lista dei 40 della
Nazionale per i mondiali di Germania 1974. Una grande delusione per Orazi che aveva fatto
tutte le trafile delle nazionali ita–
liane dalla juniores, all’olimpica
under 21 e 23 e nella nazionale
B diretta da Bernardini. In attesa
di futuri campioni è in fase di
decollo un giovane del prodotto
della Pescatori Ostia, Emiliano
Tortolano, classe 1990, che
dopo campionati tra la C2 e C1
è pronto verso il Grande Sogno
come nella mente di quei 30.00
bambini che amano il calcio.
GIUGNO 2014
I
l medico di Ostia ha preso parte a tre mondiali con la nazionale azzurra. E racconta
tre episodi curiosi di Usa 94, Francia 98 e Corea e Giappone 2002
di Aldo Marinelli
E’
senza ombra di dubbio un lidense doc.
Paolo Zeppilli è Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina dello Sport
all’ Università Cattolica di Roma
e Responsabile della sezione
medica della FGCI a Coverciano. Per 16 anni è stato medico
della Nazionale di Calcio, con la
quale ha vissuto tre Mondiali.
Gli abbiamo chiesto di raccontarci tre aneddoti legati alle altrettante rassegne iridate.
Cominciamo da USA 94.
“In quel mondiale perdemmo la
prima partita con l’Irlanda per
uno a zero. Alla fine della partita
fu sorteggiato per l’Antidoping il
nostro Franco Baresi. Stavamo
nella stanza apposita dello Giants Stadium e Baresi non riusciva ad urinare. Gli demmo litri
di acqua, birra, Coca Cola:
siamo stati 5 ore ad aspettare
che gli venisse lo stimolo. Alla
fine tutti contenti ci apprestiamo
ad andare via dallo stadio. Ma la
porta era chiusa a chiave perché
il custode pensando che dopo 5
ore dalla fine della partita tutti
erano andati via, aveva chiuso.
Non esistevamo cellulari ma per
fortuna bussando sempre più
forte sulla porta di metallo, ad
un certo punto il guardiano ci ha
sentiti. Abbiamo rischiato di
dormire lì ed una cosa che mi
fece arrabbiare e che nessuno si
era preoccupato. Alla 23.00 eravamo ancora lì...”
Andiamo avanti di quattro
anni e ci ritroviamo in Francia…
“Nel 1998 dovevamo andare a
giocare a Marsiglia gli ottavi di
GIUGNO 2014
Gli aneddoti del
professor Zeppilli
finale contro la Norvegia ed avevamo la sede principale vicino
Parigi, in un castello. Allora
c’era un giovanissimo Buffon,
che era il terzo portiere. Era
giocherellone, molto simpatico
Fenomeni
e brutti anatroccoli
NELLO SPORT
L
o sport mette a nudo gli aspetti caratteriali e non consente finzioni. Questo suggerisce, in sede d’insegnamento, di creare un ambiente idoneo a sviluppare le
singole personalità. Per farlo occorre puntare sul rafforzamento psicologico e sull’uso di test di valore attribuzionale
che consistono nel lasciare al giocatore la libertà di fare la
sua autovalutazione “cosa pensa di sè”, “dove deve migliorare”, “i punti di forza”. Questo modo di procedere fornirà la
differenza tra una “motivazione pulita”, se la scelta del giocatore è personale, o “motivazione sporca”, se indotta da altri
condizionamenti. Si pensi alla condizione di un bambino se–
gnato dallo svantaggio sociale che vive in un contesto culturalmente assai carente, molto diversa la situazione di chi
vive in un ambiente magari stimolante ma iperprotettivo. Il
risultato è una eccessiva emotività, uno scarso adattamento a
quegli scenari che vengono dai media e che vedono il giocatore come creatura indifesa. Molte volte allenatore e allievo
vivono un rapporto asimmetrico. Il rapporto maestro- allievo
molto spesso si configura come una convinzione UNIDIREZIONALE, tra un tecnico che sa e un giocatore che non
partecipa attivamente al processo di cambiamento. La predisposizione all’ansia è direttamente proporzionale allo
sviluppo della personalità e alla conoscenza di sé. Lo stress
da sport agonistico è diventato negli anni uno dei principali
ostacoli e solo un attento studio da parte di allenatori e di
genitori può favorire quella situazione per l’autostima e la
focalizzazione dei rituali dell’ allenamento. Il giocatore è
tanto più forte quanto è in grado di selezionare i messaggi
giusti da quelli inutili. L’allenatore renderà cosi educativo e
funzionale il messaggio e non disperderà quel patrimonio di
valori e di esperienza che lo sport attivo mette a sua disposizione.
Dino Morandi PHD
Analista della comunicazione
ed esuberante, ma era anche un
po’ distratto. Dovevamo prendere l’aereo e il pullman ci aspettava. Io esco dalla camera e
lo vedo nella sua sul letto con le
cuffie e col computer- Lo guardo
e gli dico che è ora di andare. Io
scendo al pullman e il mister
Maldini ci chiede se siamo tutti,
ma ne mancava uno. Il mister
chiede chi manca ed io zitto, faccio a Gigi Riva “Manca Buffon
sta in camera”, e lui mi dice di
andarlo a chiamare. Allora io
dico al Mister “Ho scordato
qualcosa in camera, risalgo un
attimo”. Maldini mi sorride
capendo la situazione. Salgo in
camera e dico a Buffon: l’aereo
è partito!! Lui di corsa prepara
tutto e scende: ma si prende una
sgridata incredibile dal mister”.
Infine Giappone e Corea.
“Nel 2002 invece presi un ceffone da Angelo Di Livio. Quando
ci furono gli ottavi di finale contro la Corea del Sud, arbitrati
dall’ecuadoreno Moreno, l’arbitro era stato pagato per farci
perdere. Per 500mila dollari ne
ha combinate di tutti i colori
contro di noi e alla fine
perdemmo la partita. Rientrando
a fine gara negli spogliatoi, i
giocatori erano furibondi. Ad un
certo punto sento urlare, perché
i giocatori volevano andare a
picchiare l’arbitro. I più agitati
erano Panucci e Di Livio. Cercai
di fermare quest’ultimo ma si divincolò e mi dette un ceffone così
violento che mi volarono gli occhiali. Ma questo evento calmò
un po‘ le acque e ci mettemmo
tutti con i dirigenti a convincerli
per andare via”.
Duilio Litorale Romano 19
L
e atmosfere del mundial sudamericano rimbalzeranno in Italia ed
anche nel nostro Municipio. Bandiere, trombette e maxi schermi
così come nel 2006, con il nostro tricolore in cima al mondo. Ed ora,
rispetto ad allora, il tifo viaggia anche attraverso i social network
Colore & folklore
di Ione Pierantonio
A
rrivano i mondiali. I tricolori sventolano liberi
al suono delle onde con
l’ebbrezza del mare di Roma.
Una festa che unisce il popolo
dei tifosi, cosa che avviene una
volta ogni quattro anni per gli
amanti del pallone che di solito
sono divisi dalla passione per
squadre diverse. Ora tutti gli ita–
liani sono uniti. Così anche sul
Lido di Roma. Nel 2006, quando
l’inno nazionale fu colonna
sonora per la festa finale della
vittoria italiana, il Pontile e tutto
il Lungomare, divennero scenari
di canti e gioie. Ora tutti nuovamente a sperare che l’Italia e i
suoi calciatori, riportino quell’orgoglio e quella festa che
unisce. Sul territorio del X Municipio è prevista l’installazione
di maxischermi, il cui numero
sarà deciso solo all’ultimo momento per mezzo di bando pubblico,
come
riferisce
il
Presidente della Commissione
Sport Giovanni Zannola. Il nu-
20 Duilio Litorale Romano
mero sarà quasi una sorpresa,
fino al fischio di inizio degli attesi mondiali, data la riqualificazione in corso di varie aree del
Lungomare. Ma ad attrezzarsi
con schermi anche i locali. Come
ad esempio ci racconta Massimiliano, proprietario di un bar nei
pressi
di
Stella
Polare.
“Quest’anno saremo sintonizzati
sugli stadi brasiliani dal 12
giugno. Offriremo le partite ai
frequentatori del nostro bar e
faremo il tifo insieme” dice il gestore sorridente e speranzoso
nella vittoria italiana. Ma a frequentare il bar ci sono anche
stranieri. “Beh a
quel punto – incalza Massimiliano – il tifo sarà
più colorito, perché sarà possibile
scambiare le no–
stre emozioni, le
nostre gioie e le
nostre delusioni.
Ovviamente se ci
sarà un incontro in cui giocheranno le nostre squadre ci sarà
anche un bel baccano e questo
movimenterà a serata!”. Così il
X Municipio si prepara alla kermesse dei mondiali, Copa do
Mundo FIFA de 2014. Ai balconi
e alle finestre del litorale romano
i tricolori sventolano, ma da
qualche casa spuntano anche co–
lori differenti, come quelli del
Brasile. I bambini, poi, sono
quelli che più di tutti raccontano
il mondiale e l’emozione che dà:
dai loro occhi, mano nella mano
con le mamme o coi papà, sfoggiano tutta la vivacità nel seguire
e nell’aspettare la
partita
della
Nazionale, armati di
bandiere e trombette. Otto anni fa,
nella magica notte
della vittoria, la
scritta “Campioni
del Mondo” si
leggeva persino su
alcuni autobus che
facevano il turno di tarda sera. E
“Campioni del Mondo” erano le
parole urlate dai finestrini delle
auto in coda sul Lungomare o
dalle persone quasi arrampicate
al lampione del piazzale di fronte
il Pontile. Una notte di festa, coi
cuori in gola. Le foto di allora
sono poche in rete, non era l’epoca di internet e dei social.
Quest’anno il campionato gira su
Facebook e Twitter, è un mon–
diale fatto di hashtag e post e
commenti. Su Istagram appaiono
le foto di persone in maglia azzurra col numero del calciatore
preferito. Su Twitter si
susseguono previsioni e voti all’andamento delle squadre. Su
Facebook i video dei gol diventano virali. Insomma è un’altra
era, è l’era in cui lo stesso X Municipio vive il Campionato, non
solo sulle strade alberate che
caratterizzano il nostro territorio
o con i tramonti sul mare che
fanno da cornice, ma anche attraverso l’interazione coi social.
GIUGNO 2014
Programma Mostre 2014 A.C. ARTE D.E.G.A.S.
dal
24/05/14
14/06/14
05/07/14
01/08/14
30/08/14
20/09/14
11/10/14
08/11/14
06/12/14
al
07/06/14 –MOSTRA GIOVANI FIRME (COLLETTIVA)
28/06/14 - COLLETTIVA DI “ FOTOGRAFIA ”
19/07/14 – MOSTRA D’ESTATE (COLLETTIVA)
25/08/14-“FERIE”
13/09/14 – MOSTRA GIOVANI FIRME (COLLETTIVA)
04/10/14 - PERSONALE DI “SERRA”
25/10/14 – MOSTRA D’AUTUNNO (COLLETTIVA )
22/11/14 – PERSONALE DI “ SACCHI”
06/01/2015 - MOSTRA DI NATALE 2014 (COLLETTIVA )
Dipingere Esporre Generare Arte Servizi
2
1
L
’associazione “Artedegas” continua nel suo
programma di mostre in
sede nella galleria in via della
stazione del lido 32 dove si è appena conclusa , precisamente il 7
giugno la collettiva dedicata alle
“ GIOVANI FIRME “ dove quasi
30 artisti delle più diverse estrazioni pittoriche hanno esposto
quasi 60 opere in un caleidoscopio di colori, dando vita ad un
insieme ricco di creatività e passione rigenerante per i diversi
visitatori. Molto interessante poi
sarà la mostra successiva del 14/6
in quanto sarà una collettiva di
FOTOGRAFIA e PITTURA con
in comune il titolo: “ DEDICATO A.......” dove ogni artista,
fotografo o pittore che sia, accanto all’opera o le opere che
presenterà, dovrà fornire un pensiero rivolto a chi o a che cosa ha
dedicato le opere e, se c’è, il motivo specifico. Pensiero ed immagine, realtà ed astrazione, un
connubio intrigante dove e diffi-
GIUGNO 2014
cile intravvedere i confini della
mente e della creatività degli
artisti coinvolti pittori o fotografi
che siano.
Parallelamente al programma interno l’associazione ha portato e
porterà ancora avanti le mostre
sul territorio altezza pontile di
Ostia relativamente al programma offerto dal X° Municipio riguardante la pedonalizzazione del lungomare di sera per
tutto il periodo estivo se il municipio confermerà le date dal 15
3
giugno al 24 agosto. Come si può
notare un programma di mostre
offerto agli artisti associati a tutto
tondo cioè sia interno alla galleria e sia esterno sul territorio
dove, tra l’altro anche quest’anno
si è rinnovata la collaborazione
con “APPRODO ALLA LETTURA” al cui stand, tra le altre,
vengono presentate una serie di
mostre personali di artisti dell’associazione . L’associazione
inoltre sta organizzando un corso
di mosaico aperto a coloro che
voglian imparare questo peculiare tipo d’arte, così come si sta
già facendo per l’arte dell’incisione e con i salotti fotografici
del giovedì pomeriggio. Dopo il
periodo estivo sono previsti anche corsi di pastello e di ceramica. La sede dell’associazione è
anche il punto dove ogni artista
può trovare tutto ciò che a lui
serve come materiale belle art,
cornici e servizi.
Antonino Casavecchia
4
5
1. Energia viva - Antonino Casavecchia
4. Venezia - Giuliana Guidi
2. Effetto blu - Antonino Casavecchia
5. Piazza romana - Claudio Marcantonio
3. Senza titolo - M. G. Morsella
Duilio Litorale Romano 21
BRASILE 2014
Ci siamo! I Mondiali sono alle porte, il Brasile ha gli occhi di tutti i tifosi puntati addosso e le nazionali sono pronte a sfidarsi sui campi di gioco. Ci aspetta circa un mese
di partite che consacreranno al termine del torneo la nazionale che si aggiudicherà
il 20° titolo mondiale di calcio.
Calendario delle partite (orario italiano) - Fase gironi
22 Duilio Litorale Romano
GIUGNO 2014
Calendario delle partite (orario italiano) - Fase finale
GIUGNO 2014
Duilio Litorale Romano 23
A
lla scoperta di alcune curiosità legate sia alla storia
ed alle origini del campionato mondiale di calcio che
all’edizione 2014. Dalle dirette televisive al pallone,
fino alla mascotte ed alla coppa
…lo sapevate che?
di Nello Di Coste
• Fino all’edizione del 2002 la
squadra del Paese ospitante e il
Paese campione in carica accedevano direttamente alla fase
finale. Dall’edizione 2006, invece, questo diritto è rimasto in
carico solo al Paese ospitante.
• Il pallone con cui si giocheranno tutte le partite si chiama
Brazuca e significa brasiliana,
riferendosi ovviamente allo stile
di vita brasiliano. È il pallone più
testato di sempre, provato da
oltre 600 dei migliori calciatori o
ex calciatori al mondo (tra cui
Zidane e Messi), usato da 30
squadre in 10 Paesi. La Brazuca
è stata utilizzata già in match ufficiali
come
l’amichevole
Svezia-Argentina ma con un di–
segno diverso. Il pallone di
GIUGNO 2014
Brasile 2014
mostra una
struttura innovativa che porta
a un miglior li–
vello l’aderenza, il
tocco, l’aerodinamica in campo
e la stabilità. Il grado di perfezione raggiunto fa pensare che
questo pallone lascerà una
grande eredità come a loro
tempo fecero il Telstar (1970), il
Tango (1978) e il Tricolore
(1998), nomi che per molti possono sembrare nuovi ma che
identificano i palloni con i quali
tutti abbiamo giocato da bambini
e anche oltre.
• La mascotte dei mondiali di
calcio nasce con l’edizione del
1966 in Inghilterra. Un leone,
simbolo del Regno Unito e dell’Inghilterra, indossava una
maglietta della nazionale con la
scritta WORLD CUP. Italia 90
presentò Ciao e il Sudafrica nel
2010 il leopardo Zakumi. Stavolta mascotte del mondiale è
l’armadillo Fuleco, di colore giallo con la corazza azzurra, il cui
nome è composto da FUL (FUtboL) e ECO (ECOlogia).
• Il campionato del mondo di calcio è nato nel 1930 come Coppa
della Vittoria ed è stato poi rinominato Coppa Rimet in onore
del fondatore Jules Rimet. Ha
mantenuto tale denominazione
fino al 1970 allorchè la coppa fu
appannaggio definitivo del
Brasile che la vinse per la terza
volta. Dall’edizione 1974 il cam-
pionato si chiama Coppa del
mondo FIFA, ed il designer del
trofeo è l’italiano Silvio Gazzaniga.
1930 | URUGUAY
1934 | ITALIA
1938 | ITALIA
1950 | URUGUAY
1954 | GERMANIA
1958 | BRASILE
1962 | BRASILE
1966 | INGHILTERRA
1970 | BRASILE
1974 | GERMANIA
1978 | ARGENTINA
1982 | ITALIA
1986 | ARGENTINA
1990 | GERMANIA
1994 | BRASILE
1998 | FRANCIA
2002 | BRASILE
2006 | ITALIA
2010 | SPAGNA
2014 |
CAMP IONI DEL M ONDO
• La trasmissione
delle
partite,
quest’anno sarà ad
appannaggio di Sky.
Su 64 partite solo 25
saranno trasmesse dalla RAI,
ossia tutte le partite degli azzurri
più una partita al giorno tra le
altre squadre che si sfidano nel
Mondiale. Il canale 57 del digitale terrestre, RaiSport1, sarà il
canale dedicato dalla rete pubblica alla trasmissione delle partite in chiaro, mentre il pacchetto
Skysport o Skycalcio garantirà
agli abbonati la visione di tutte le
partite del mondiale.
Duilio Litorale Romano 25
Duilio Litorale
Giovanni Neri
Avvocato
I nostri
professionisti
LEGGE SUL DIVORZIO:
spesso sbilanciata a favore delle donne…
L
o scenario giuridico
delle dinamiche familiari naufragate è rappresentato, o meglio, ben
delineato, dal notevole ed allarmante carico di udienze che inflazionano il ruolo della
Sezione Famiglia del tribunale
Civile e del Tribunale per i Minorenni, quest’ultima sede geneticamente
o
“funzionalmente” collegata alla
Sezione Famiglia, secondo il
triste gergo amministrativo ad
uso ad i C.D. “Operatori del diritto”.
Il compito, che si diceva essere
ingrato poiché tratta naufragi di
progetti di vita comune ed affronta, quindi, fallimenti, disciplina situazioni che spesso
assumono rilevanza anche a livello criminologico: si pone infatti in evidenza che i crimini
più efferati contro la persona
spesso nascono nell’alveo di
una crisi del rapporto coniugale
o di fatto. Vedasi ex multis la
26 Duilio Litorale Romano
“Sindrome di Medea” i cui effetti ricadono tristemente sui
figli minori, oppure lo Stalking,
fenomeno oggi molto discusso
e diffuso anche a livello informatico, ecc.
Le statistiche sul punto parlano
chiaro evidenziando come
negli ultimi 15 anni un numero
esponenzialmente in crescita di
rapporti familiari naufragano:
rapporti, si diceva, di fatto o di
diritto, oggi finalmente equiparati dal legislatore a dignità giuridica.
La percezione del problema è
di palmare evidenza: a Roma,
la sezione famiglia fissa ormai
le separazioni consensuali a 6
mesi di distanza dall’iscrizione
e ha tempistiche ben più dilatate per la fissazione delle giudiziali, in una paradossale
condizione di convivenza forzata ad esponenziale rischio di
degenerazione in fenomeni di
rilevanza penale, che vanno dal
maltrattamento in famiglia, al-
l’ingiuria, tanto per citare i più
ricorrenti.
Se tuttavia, sebbene con notevole ritardo rispetto alla normazione di genere in Europa,
l’equiparazione della famiglia
di fatto a quella di diritto ha ridato in parte dignità e garanzie
anche a quei rapporti non consacrati da unioni formali
(quelle giuridicamente classificate quali ‘proprio iure dicto’
ovvero sotto la forma del matrimonio, concordatario o civile), il trattamento personale
riservato dalla magistratura alla
C.D. “parte forte” è ancora
assai lontano da quel concetto,
tanto anelato, di civiltà giuridica di cui, quantomeno storicamente, dovremmo essere tra i
maggiori rappresentanti ed a
cui dovremmo ispirarci come
cultura giuridica.
Gli esiti delle cause della “ sezione famiglia”, consacrati in
sentenze, sono determinati da
anni di reciproci addebiti tra le
GIUGNO 2014
parti, cosa che accresce la preoccupante realtà criminologica
dianzi menzionata, traducendosi
spesso in epiloghi drammatici
per chi deve sopportare l’onere
di un assegno sproporzionato e
sperequato che non riflette minimamente la capacità di reddito
del soggetto passivo (quasi sempre uomo) e che produce, in primis,
l’effetto
di
un
depauperamento eccessivo delle
poche risorse di cui spesso dispone. Molti uomini, infatti, separati o divorziati, per
mantenere l’impegno preso o
imposto per legge, sono costrettì
a rinunciare anche al necessario, finendo spesso per recarsi a
mangiare alla Caritas, dove la
statistica del fenomeno si rileva
in maniera evidente.
In un’epoca in cui il lavoro,
come offerta, è pressoché inesistente, purtroppo anche per i più
giovani neo laureti e non, molti
individui già strutturati in ambiti
lavorativi modesti si trovano
(dopo la separazione) a non poter
mantenere neppure se stessi e i
loro impegni economici, a seguito delle “sentenze mannaia“
sui mantenimenti; ciò genera una
realtà piuttosto preoccupante.
Può accadere ad esempio che un
separato debba allontanarsi da
casa, anche se di sua proprietà, e
pure se non ha avuto comporta-
GIUGNO 2014
menti violenti o trascurati nei
confronti della famiglia finisce
per pagare quasi esclusivamente
lui: si trova ad alloggiare in bugigattoli, dormire sul divano
degli amici, o … tornare a casa
dei genitori, ovviamente ciò è
tanto più evidente per le classi
meno agiate.
Ai separati, inoltre, non viene riconosciuta la dignità di “sfrattati” né la possibilità di detrarre i
costi dell’affitto. Molti invocano
per questi problemi l’introduzione degli accordi prematrimoniali, istituto riconosciuto da
tempo nella realtà anglosassone,
sebbene la forma negoziale del
matrimonio a livello di dogmatica giuridica, non consenta In
Italia l’apposizione di alcuna
condizione al matrimonio.
Tre i possibili esiti di questa situazione: nella migliore ipotesi il
coniuge onerato dovrà trovare un
secondo lavoro probabilmente
“in nero”. Tale coniuge dovrà infatti non dare evidenza di quest’ultimo lavoro per non mettere
in chiaro la propria accresciuta
realtà reddituale -!!!- e trovarsi
quindi avvolto nella classica spirale; ovvero dovrà fare ciò che
necessario in modo non sempre
socialmente giusto ed utile, rimanendo, anche qui, ai “limiti”
del consentito, compromettendo
talvolta la propria onestà per ten-
tare di tamponare la situazione
come può.
Infine, il cosiddetto “coniuge
forte” potrebbe direttamente
omettere di versare quanto dovuto o stabilito in sentenza che
spesso è quasi estorto legalmente
a causa di una situazione di insostenibilità della convivenza, che
si traduce nel frequente errore di
aderire alle più assurde richieste
della controparte per uscire dall’empasse generato da una convivenza insostenibile. In questi
casi impossibilitato dalla situazione di fatto, diviene soggetto
passivo di denunce ex art. 570
C.P. per la violazione degli obblighi di assistenza familiare.
Questo scenario, così allarmante
è solo uno dei possibili mondi
del diritto di famiglia che fa sbilanciare la giustizia, spesso, a
favore della donna. Quando poi,
per motivi di fede, ci si rivolge
ad un tribunale ecclesiastico, i
tempi si dilatano ulteriormente.
In quest’ultima ipotesi è proprio
il caso di dire “solo Dio lo sa”.
La politica e la legislazione dovrebbero intervenire d’urgenza
per evitare drammi e ingiustizie
diffuse.
Prof. Giovanni Neri, Ph.D.
Titolare della cattedra di Criminologia presso U.P.M.
Avvocato, Perito Criminologo
della Procura e del Tribunale
Penale di Roma.
Presidente Jus Academy
Direttore Scientifico della
Collana di Diritto e Diritto
Comparato “Jus & Comparative Law” presso la “Sapienza Universita’ di Roma”.
Tel. +39.06. 69300926
Fax: +39.06.94443147
Duilio Litorale Romano 27
Dott. Otello Gualandri
Commercialista
L
Il Trust in Italia
a debolezza della congiuntura economica e l’incertezza politica stanno favorendo il ricorso al
trust, soprattutto tra quanti vogliono programmare per tempo la successione di patrimoni complessi. Lo strumento giuridico non è disciplinato dalla legge italiana, bensì dal diritto anglosassone, tuttavia può essere utilizzato anche in Italia che ha aderito alla Convenzione dell’Aia del 1985.
Inoltre, dal 1992 è stata ammessa l’istituzione dei trust cosiddetti “interni”, ovvero quelli su beni e fra
soggetti italiani, con espresso rinvio a una legge regolatrice estera (in primis inglese) e la Finanziaria
del 2007 ha riconosciuto l’istituto a livello fiscale.
C
os’è un Trust. Vediamo
molto sommariamente in
cosa consiste. In sostanza con il Trust il proprietario
di alcuni beni si spoglia dei beni
stessi e li conferisce ad una terza
persona che li amministrerà in
favore di uno o più beneficiari.
Più nel dettaglio: il disponente (o
settlor) è colui che istituisce un
Trust; il disponente è chi si spoglia della proprietà dei propri
beni, o di parte di essi, e li trasferisce con un vero e proprio effetto reale in proprietà al trustee
che dovrà amministrarli in favore del beneficiario secondo
quanto contenuto nell’atto istitutivo del Trust e nel documento
redatto dal disponente per il trustee (atto notarile). Disponente e
beneficiario possono poi essere
la stessa persona e ogni e qualsiasi ipotesi di interposizione fittizia è scongiurata proprio
perché il ricorso al Trust fa sì che
il disponente non sia titolare di
diritti di sorta verso il trustee che
è colui che in forza dell’atto istitutivo di Trust, diviene il solo e
legittimo proprietario del beni in
Trust e in forza di tale sua qualifica, dovrà attenersi scrupolosamente a quanto stabilito nell’atto
istitutivo stesso. Oggetto del
Trust può essere qualsiasi patrimonio immobiliare o mobiliare.
L’effetto più importante che il
trust produce è rappresentato
dalla cosiddetta segregazione patrimoniale.
Questo in sostanza significa che
GIUGNO 2014
i beni posti in trust (da chiamarsi
a tutti gli effetti beni in trust) costituiscono un patrimonio separato rispetto ai beni residui che
compongono il patrimonio del
disponente, del trustee e dei beneficiari. La conseguenza più
importante di un simile “stato di
fatto” e che qualunque vicenda
personale e patrimoniale che potrebbe colpire non travolge mai i
beni in Trust. La segregazione fa
sì che i beni in Trust non possano
essere aggrediti dai creditori personali del trustee, del disponente
e dei beneficiari e il loro eventuale fallimento non vedrà mai
ricompresa nella massa attiva
fallimentare i beni in Trust. Questi risultano quindi efficacemente
sottoposti ad un vincolo di destinazione (in sostanza sono destinati al raggiungimento dello
scopo prefissato dal disponente
nell’atto istitutivo) e ad un ulteriore vincolo di separazione
(cioè giuridicamente separati sia
dal patrimonio residuo del disponente sia da quello del trustee).
I beni in Trust sono quindi, secondo una terminologia anglosassone,
earmaking
cioè
“marchiati” affinché non si confondano con quelli delle altre
parti citate.
Da ultimo si rammenta che il
Trust, proprio per gli effetti immediati che esso produce, non
può esistere senza proprietà e i
beni futuri non possono esserne
oggetto.
Quando si può utilizzare un Trust
(casi più diffusi)
a) tutela della integrità e della destinazione del patrimonio famigliare
b) Tutela dei componenti “deboli” della famiglia (interazioni
con la tutela, la curatela e l’amministrazione di sostegno)
c) Sistemazioni in occasione di
crisi della famiglia
d) Verso la divisione ereditaria
e) Vicende del capitale a rischio
della famiglia e vicende dell’azienda di proprietà famigliare.
f) Acquisti immobiliari operati
dai genitori per conto dei figli
g) Rapporti con fondo patrimo-
niale
h) Patrimonio della famiglia e
patrimonio dei famigliari
i) Cambio generazionale (imprese)
l) Trust successori
m) Gestione dell’azienda in crisi
n) Regolamentazione patrimoniali coppie di fatto.
Dott. Gualandri Otello
Via delle Gondole, 13
Ostia - Roma
Tel. Segr. 06.5696933
06.5613495
[email protected]
Duilio Litorale Romano 29
A colloquio con...
Dott. Prof. Fabrizio Ammirati
Bellezza
Salute
di Elisabetta Valeri
Lo abbiamo chiesto al Professor
Fabrizio Ammirati, primario
del reparto di Cardiologia dell’
Ospedale G.B. Grassi di Ostia.
L’
attività fisica ha effetti
benefici sull’ organismo e sulla psiche: è
una medicina naturale in grado di
apportare notevoli migliorie alla
qualità della vita.
La pratica costante di una moderata attività fisica favorisce la
diminuzione del rischio di malattie coronariche e cardiovascolari
e per comprendere quale sia l’ approccio corretto ad un esercizio
sportivo sano ed adeguato abbiamo consultato il Professor Fabrizio Ammirati, primario del
reparto di Cardiologia dell’ Ospedale G.B. Grassi di Ostia.
L’ accento è stato posto sull’ importanza della prevenzione e sui
sintomi insidiosi per l’ atleta.
“In Italia - ci spiega il Professor
Ammirati - la legislazione è più
restrittiva riguardo all’ idoneità
allo sport, perché mentre negli
altri paesi la responsabilità è del
singolo individuo, nel nostro,
viene pretesa una certificazione
di stato di salute. Questo, se da
un lato può risultare limitante,
dall’ altro è una maggior tutela
per chi pratica sport a livello amatoriale. Riveste, infatti, un ruolo
sociale importante nella prevenzione e nell’ identificazione iniziale della malattia cardiaca
perché permette di effettuare uno
GIUGNO 2014
Primario del reparto di Cardiologia
Ospedale G.B. Grassi di Ostia
Lo sport e il cuore:
alleati o nemici?
screening della popolazione.
La certificazione viene attestata
dal medico di famiglia, qualora
sia necessaria per un’ attività
sportiva ludica, deve invece essere rilasciata da un medico
dello sport, allorché si intraprenda un impegno a livello
agonistico.
Per decretare se esiste un rischio,
per il sistema cardiovascolare,
bisogna individuare il tipo di
sport che il paziente si accinge a
praticare e distinguere se l’impegno fisico, al quale verrà sottoposto, sarà lieve, medio o
elevato. E’ il livello di intensità
che determina il grado di appropriatezza per il malato.
Uno screening completo è necessario per chi vuole intraprendere
un’ attività sportiva: un esame
obiettivo, l’ anamnesi ed un elettrocardiogramma.
Si inizia dall’ auscultazione di
cuore, polmoni e spalle, per poi
stilare l’ anamnesi del paziente,
annotando malattie pregresse
che possano aver coinvolto l’apparato cardiovascolare, come
palpitazioni, perdite di coscienza,
affanno durante uno sforzo. Se,
infatti, questi sintomi esistono
correlati ad un impegno fisico va
approfondita, con la diagnostica,
la reale motivazione.
L’ indagine delle malattie familiari è egualmente determinante
perchè casi di morti improvvise, in
soggetti relativamente giovani,
possono decretare ulteriori esami.
Esistono, infatti, patologie cardiache ereditarie o forme di miocardite virali che provocano un
decesso istantaneo e sono spesso
silenti finché non si manifestano
in maniera drammatica: l’ anamnesi aiuta a diagnosticarle. Un
elettrocardiogramma è, infine,
indispensabile.
Una tutela fondamentale per gli
sportivi, inoltre, è stata legife–
rata imponendo l’ obbligo, a
campi da gioco e palestre, di
dotarsi di un defibrillatore.
L’uso semplice permette la tempestività di reazione e consente
di salvare vite (quante strutture
sportive ne sono dotate? (ci
chiediamo).
Il defibrillatore semiautomatico
viene applicato, tramite delle piastre, al paziente che ha perso
conoscenza. Le piastre, azionando un bottone, identificano l’
aritmia e se c’ è una fibrillazione
ventricolare, causa di morte improvvisa, viene emesso un messaggio vocale che segnala la
necessità di erogare lo shock che
può essere azionato tramite un
semplice pulsante. A questo strumento va affiancato anche personale, nelle palestre e nei campi
di gioco, in grado di utilizzare il
defibrillatore e, soprattutto,
preparato alla pratica del massaggio cardiaco.
La nostra città, terminale della
maratona Roma - Ostia, registra
durante la manifestazione,
troppo spesso, un evento grave
perché si sottovaluta l’ esigenza
di sottoporsi a controlli preventivi, soprattutto ad una determinata età. La malattia coronarica,
ad esempio, si rivela prevalentemente dopo i 45 anni quindi un
maratoneta, superata tale soglia,
deve sottoporsi a maggiori controlli. Non sono da trascurare,
poi, situazioni contingenti quali
disidratazione, sforzo strenuo ed
impegno agonistico che possono
slatentizzare una malattia portando a conseguenze drammatiche”.
Duilio Litorale Romano 31
Dietetica Cinese
per conservare la salute
A colloquio con...
Dott. Riccardo Sansoni
Farmacista con specializzazione in scienza
e tecnologia farmaceutiche omeopatiche.
Segue dal numero precedente
N
ello stile di vita mo–
derno, gli abusi diretti ai
reni sono molti, i più
dannosi sono quelli legati al consumo di alcuni cibi: proteine a–
nimali, grassi saturi, zucchero
raffinato, stimolanti, farmaci e
stress.
I cibi più indicati per rafforzarli,
invece, che rientrano nella categoria dei cibi “riscaldanti”, sono
zucca, cipolle, porri, cavoli,
verze, patate, rape, carote,
rafano, sedano rapa, topinambur,
pastinaca, zenzero, finocchio,
aglio...
Un’altra categoria di alimenti
che rafforza e “nutre” i reni è
rappresentata dai legumi. Un’attenzione particolare va riservata
ai fagioli azuki la cui forma, tra
l’altro, è simile al rene; non a
caso nella Medicina Tradizionale
Cinese si utilizzano per la loro
spiccata azione diuretica e depurativa unitamente alla rilevante
concentrazione di minerali in
particolare Zinco, Ferro, Potassio e Acido Folico.
Sono altresì da prediligere
minestre di cereali integrali
(avena, farro, miglio, riso…),
polenta, semi oleaginosi (noci,
mandorle, semi di zucca, di
sesamo, di girasole) una miniera
di nutrienti preziosi, oltre che per
i reni, anche per la funzionalità
del sistema nervoso e muscolare.
I semi oleaginosi racchiudono
l’essenza di quello che sta accadendo sotto terra: la nascita di
minuscoli germogli che in primavera diventeranno buonissimi
“frutti”; consumare i semi (nelle
insalate, come snack o a colazione) significa fornire al nos-
32 Duilio Litorale Romano
tro corpo una riserva di elementi
benefici ed una energia di
“crescita”.
Inoltre, per rafforzare ulteriormente le “nostre batterie” (i reni)
cosicchè anche altri apparati
(respiratorio, digestivo…) possano mantenersi in salute, è consigliato
aggiungere
erbe
aromatiche quali timo, rosmarino… e spezie (es: noce
moscata, chiodi di garofano,
peperoncino, curcuma e lo zenzero, radice che in forma essiccata favorisce le funzioni
digestive, mentre, fresca favorisce la sudorazione e quindi è
un valido supporto per trattare le
forme da “attacco di freddo”
come il classico raffreddore e i
primi sintomi ad esso correlato).
Il sapore che la medicina cinese
collega al rene è il salato: non nel
senso che vada prediletto, anzi!
Il sale va dosato con moderazione; per evitare un “sovraccarico”
è
opportuno
limitare/evitare formaggi, affettati, salumi, merendine con-
fezionate... Il sapore salato se
usato in abbondanza va a danneggiare la loggia energetica
Rene con la quale si trova in relazione creandone uno squilibrio
e successivamente una patologia.
Per rafforzare i reni, andrebbero
abbinati gli alimenti diuretici (es.
finocchio) e gli alimenti dal
sapore amaro, caratteristico di
tutti gli alimenti depurativi (es. la
cicoria).
Il sapore che in MTC si collega
alla loggia energetica Milza è il
dolce e di conseguenza viene da
se che un abuso di zuccheri raffinati crea uno squilibrio e conseguentemente una patologia.
Inoltre, relativamente ai fattori
climatici, secondo la tradizione
cinese, il freddo contrae, rallenta
la circolazione sanguigna ed energetica, penetra in profondità
blocca la distribuzione dei liquidi e l’eliminazione delle scorie,
causando delle “stasi”, ciò di riflesso, potrebbe provocare infiammazione della vescica, organo
associato e strettamente relazionato al rene.
Un noto disturbo alle vie urinarie
è la cistite che, secondo la
tradizione orientale oltre ad una
causa batterica può essere facilmente correlata a condizioni climatiche quale il freddo. L’Antica
Medicina Tradizionale Cinese,
essendo che la vescica è l’organo
“abbinato-legato” al rene, propone di attenersi alle stesse linee
guida alimentari suggerite per
rafforzare i reni.
Dr Riccardo Sansoni
Via Cesare Maccari, 312 - Acilia (Rm) - tel. 06.52363856
Gli articoli precedentemente pubblicati sono consultabili sul sito:
www.farmaciaaxamadonnetta.it
e-mail: [email protected]
GIUGNO 2014
Psicologia dello sport:
A colloquio con...
Bioenergetica per vincere
nello sport individuale
e di squadra
L
e migliori potenzialità
muscolari e le migliori
tecniche sportive spesso
non riescono ad emergere nel
momento della sfida, poiché inconsci riflessi condizionati archetipici o familiari bloccano il
valore obiettivo della persona.
Allenarsi con tenacia, praticare
lo sport prescelto non basta, è
importante impegnarsi costantemente nel far penetrare nel corpo
e nella mente il desiderio di VINCERE la gara ma soprattutto gli
impedimenti inconsci. La potenza somato-psichica stimolata
dalla Bioenergetica e dal training
autogeno possono fare leva sulle
motivazioni profonde protese
alla VITTORIA. La Bioenergetica si fonda su 7 fattori psicofisici
fondamentali:
1)
accompagnare ogni motricità
con la voce stimolante la respirazione profonda spontanea per
esprimere l’aggressività e l’autoaffermazione; 2) partire dagli
esercizi dei piedi sentendo le articolazioni coinvolte per radicarsi nella realtà interiore ed
ELENCO
LIBRERIE
SUL SITO
esteriore dando forza e flessibilità alle dita, all’arco plantare e
alle caviglie (tenere presente che
i piedi piatti e le loro dita a martello predispongono la personalità ad essere perdente); 3)
sciogliere e scaricare le tensioni
di tutti i distretti corporei, sentire
il valore del movimento nello
sciogliere ogni blocco; 4) caricarsi di forza vitale; 5) visualizzare, mimare e urlare il desiderio
di vincere; 6) sentire le emozioni
emerse nella sfida protese alla
vittoria, stabilendo un dialogo tra
l’inconscio e la mente razionale,
tra le emozioni corporee protese
all’espansione e quelle inibenti;
7) descrivere le sensazioni del
corpo e della mente. Il training
autogeno si fonda su 4 fattori importanti: 1) sentire le sei sensazioni fondamentali per il
rilassamento: pesantezza, calore,
battito cardiaco, polmoni e respirazione, fronte fresca, plesso solare caldo; 2) visualizzare
immagini positive per caricare
mente e corpo all’ottimismo e all’autostima; 3) giungere ad uno
Dott.ssa Maria Stallone Alborghetti
Psicoterapeuta, supervisore e terapeuta
didatta in analisi Bioenergetica presso
la Siab. Psicologa analista di formazione
junghiana e training autogeno.
Rafforzare piedi, gambe e braccia e interagire lasciandosi andare
fiduciosamente al sostegno
stato di commutazione, visualizzare la vittoria, pensare una frase
di proponimento o realizzazione
stimolante la vincita; 4) dopo il
risveglio sentire e descrivere le
sensazioni provate durante il
training autogeno. Focalizzarsi
sulle motivazioni che stimolano
o frenano la vittoria. Se emergono conflitti tra vittoria e sconfitta effettuare un esercizio
Bioenergetico mirato a integrare
Tutti i martedì presso Marilab Center
di Viale Zambrini (Ostia), è possibile
partecipare alle classi di esercizi di
Bioenergetica e Training Autogeno
per scaricare lo stress quotidiano, aumentare l’autostima e il benessere,
superare l’ansia e le crisi di panico e
migliorare la salute e la bellezza interiori ed esteriori.
Dott. Maria Stallone Alborghetti
V.le dei Promontori,
00122 Ostia Lido - Roma,
Cell. 338.543.8008
www.bioenergeticaonline.it.
GIUGNO 2014
e superare la dualità. Nelle sedute individuali o di gruppo protese a risolvere i conflitti
profondi che impediscono la vincita personale o di squadra, è importante il lavoro sui sogni: 1)
libere associazioni; 2) elaborazione e integrazione; 3) esercizio
Bioenergetico rivolto a superare
eventuali conflitti e a dare forza
vitale alla parte che vuole vincere; 3) visualizzazione della vittoria e frasi positive per
rassicurarsi e sentire la potenza
psicofisica per sentire la forza
vibrante protesa ad assumere
comportamenti efficaci per vincere. Ogni passaggio tra lavoro
Bioenergetico, training autogeno, interpretazione dei sogni,
frasi positive, è mirate a stabilire
un dialogo tra mente e corpo, tra
emozioni inibenti ed emozioni
vincenti. Tempo e denaro investiti per la salute, l’espansione e
realizzazione dei propri desideri
di vincere sono i migliori investimenti che si possano fare. I
grandi campioni per vincere sul
campo vincono prima nel corpo
e nella mente.
Duilio Litorale Romano 33
di Elisabetta Valeri
Biostimolazione
viso, collo, décolleté
A colloquio con...
Dott.ssa Marzia Montaldo
Dermatologa
Ai giovani per migliorare e agli “altri”... per cancellare
Cosa è la biostimolazione?
La biostimolazione è un trattamento medico-estetico volto a
migliorare l’aspetto della nostra
pelle attraverso I’utilizzo di biorivitalizzanti, che sono preparati a
base di acido ialuronico unito o
meno ad aminoacidi, minerali,
vitamine, che sono tutte sostanze
perfettamente biocompatibili e
totalmente riassorbibili a livello
del derma, ed introdotti, tramite
aghi sottilissimi con microiniezioni nella sede che si
vuole trattare, proprio per
ripristinare quelle componenti
del tessuto connettivo di cui
sopra, che il nostro organismo
non riesce più a produrre in sufficiente quantità per effetto del
fisiologico invecchiamento cellulare. Le zone più spesso trattate
sono il viso, il collo e il decollete. In sintesi quindi l’infiltrazione locale di agenti
biorivitalizzanti determina tre
principali effetti benefici:
idratazione, per immediata
azione di richiamo nei tessuti di
acqua (visibile sin dai primi trattamenti), stimolazione dei fibroblasti a produrre collagene ed
acido
ialuronico,
(questo
processo richiede un tempo di
circa 80-90 giorni dalla prima infiltrazione), ed in ultimo, un’importante azione di contrasto dei
radicali liberi.
Per chi è indicato questo trattamento?
Il trattamento è indicato sia per
le pelli giovani, ancora elastiche
e vitali, per rallentare il fisiologico processo d’ invecchia-
34 Duilio Litorale Romano
mento, sia per le pelli mature,
per ridurre i segni del tempo, riattivando la funzionalità cellulare.
Quindi per tutte quelle pazienti
che desiderano ottenere un visibile
miglioramento
dell’
idratazione cutanea, del tono, del
turgore e della luminosità della
pelle.
Cosa si intende per invecchiamento cutaneo?
Con il passare degli anni, la nostra pelle va incontro a modificazioni a livello cellulare e
strutturale che si traducono in un
progressivo mutamento del nostro aspetto esteriore. Il processo
dell’invecchiamento cutaneo è
legato alla progressiva diminuzione di attività dei fibroblasti,
cellule queste presenti nel derma
e deputate alla produzione di collagene, elastina ed acido ialuron-
ico, sostanze che costituiscono la
matrice di sostegno del nostro
tessuto connettivo e che quindi
determinano compattezza, elasticità e tonicità della nostra pelle.
Inoltre la cute, più di altri organi,
risente di fattori ambientali esterni (raggi UV, inquinamento,
smog, stress, alimentazione) che
generano radicali liberi che attivano a loro volta degli enzimi
che a livello del derma provocano una diminuita produzione
proprio di quelle sostanze che
costituiscono la matrice del tessuto connettivo, ovvero elastina,
collagene ed acido ialuronico.
Così che a livello della superficie cutanea dapprima si manifestano secchezza e disidratazione,
successivamente perdita di elasticità e compattezza cutanea per
arrivare infine al rilassamento
cutaneo
con
alterazione
dell’”ovale” del viso.
Come intervenire?
Poichè l’invecchiamento cutaneo
è un processo geneticamente determinato, non può essere arrestato e qualsiasi intervento si
metta in atto avrà solamente effetti limitati. Ma molto si può
fare, però, per cercare di rallentare questo processo: i segni
del tempo si possono combattere
innanzitutto conducendo una vita
sana ed equilibrata, sia per
quanto riguarda l’alimentazione
che le abitudini di vita (es. non
fumare, fare sport, esporsi al sole
con moderazione). Inoltre esistono tutta una gamma di cosmetici antietà, che svolgono un
ruolo di protezione della pelle
dai fattori aggressivi esterni, apportando sostanze nutrienti ed
idratanti. Oltre a ciò si possono
prescrivere per via orale degli integratori a base di sostanze antiossidanti (soprattutto Vit. E e C,
GIUGNO 2014
Q10 ed altre ancora), che permettono la protezione cellulare e
quindi un fisiologico funzionamento cutaneo. Poi ci sono una
serie di metodiche medico-estetiche, eseguite da personale
medico specializzato, che si possono effettuare per migliorare ulteriormente l’aspetto della nostra
pelle come: peeling chimici,
filler riempitivi, tossina botulinica ed infine la biostimolazione.
Come si svolge la prima visita?
Durante la visita il medico
esaminerà viso, collo e decollete,
verificando le eventuali pro–
blematiche estetiche della pelle.
Vi ascolterà in modo da capire le
vostre aspettative e valutare se gli
esiti dei trattamenti di biorivita–
lizzazione potranno soddisfarle,
consigliando eventualmente trattamenti alternativi o complementari a quello di vostro interesse,
dando tutte le informazioni relative al ciclo di trattamenti indicato per il vostro caso ed alla loro
durata.
Come si svolge il trattamento?
Le sedute di biorivitalizzazione
vengono effettuate in regime
GIUGNO 2014
ambulatoriale, con l’introduzione appunto di queste
sostanze biorivitalizzanti attraverso microiniezioni diffuse sull’area che si intende trattare. La
seduta ha una durata di circa 1530 minuti, e al termine si possono immediatamente riprendere
le normali attività. Un ciclo classico si effettua con un trattamento a settimana per un mese,
poi due trattamenti ogni quindici
giorni. Infine per prolungare i
risultati si può proseguire con
una seduta di mantenimento
mensile. Il trattamento si può
fare in qualsiasi periodo dell’anno.
Quali controindicazioni ed effetti collaterali?
Questo trattamento presenta solo
controindicazioni
generiche,
come allergie al materiale da iniettare, dermatiti acute ed infezioni in corso nell’area da
trattare (es. herpes in fase attiva)
o gravidanza. Le microiniezioni
non sono dolorose, al massimo
per evitare questo si può utilizzare una crema anestetica locale
e non comportano effetti collat-
erali se non, in rari casi, un lieve
rossore temporaneo o un piccolo
ematoma dovuto al trauma dell’ago nella zona di inserimento,
che tende a scomparire spontaneamente. Prima e dopo il trattamento è consigliabile non
esporsi al sole o fare lampade abbronzanti ed evitare trattamenti
estetici aggressivi (es. cerette depilatorie).
Quanto dura il risultato del
trattamento di biorivitalizzazione?
I risultati sono visibili e molto
soddisfacenti fin dalle prime sedute: la pelle apparirà visibilmente più luminosa, fresca e
rilassata. La durata dei benefici
varia a seconda della situazione
di partenza ed allo stile di vita di
ogni singola persona, ma in
genere dato che l’invecchiamento cutaneo è un processo na–
turale, che non può essere
fermato, per mantenere la pelle
morbida, elastica e compatta nel
tempo sono consigliabili cicli di
mantenimento.
Dott.ssa Marzia Montaldo
Med & Tech - Medicina e tecnologie
Via delle Antille, 60
Ostia Lido - Roma
Tel. 06.5640488
Duilio Litorale Romano 35
È Mondiale!!
C
on l’avvicinarsi dei
prossimi Campionati del
Mondo di Calcio in
Brasile, crescono, insieme alla
tensione delle vigilie dei grandi
appuntamenti sportivi, anche le
aspettative delle singole nazio–
nali e con loro dei milioni di
sportivi.
Le varie federazioni, cosi come i
grandi tornei continentali, hanno
già programmato da tempo la
conclusione anticipata della stagione per consentire ai selezionatori di completare le
scelte per la squadra definitiva.
Anche molti giocatori in odore di
nazionale hanno tirato per così
dire i remi in barca per ricaricare
le batterie e presentarsi alla
prossima rassegna iridata nella
migliore condizione possibile.
Purtroppo i calendari divenuti
negli ultimi anni sempre più fitti
di appuntamenti tra campionati e
coppe nazionali e coppe continentali, risultano essere un motivo di stress psico fisico sempre
maggiore per gli atleti ed i loro
staff.
Pensiamo che squadre di elite
come il Barcellona F. C. o il
Bayern Monaco, affrontano circa
70 incontri ufficiali all’ anno con
circa 200 sedute di allenamento.
All’ intensificarsi dell’attività a–
36 Duilio Litorale Romano
gonistica si uniscono anche i di–
sagi legati ai cambiamenti climatici, abitudini alimentari
diverse ed in alcuni casi jet leg
come per i giocatori sud americani convocati dalle proprie rappresentative.
In alcuni paesi come il Brasile, il
tempo dei trasferimenti tra pulmann e aereo raggiunge anche
8/10 ore, ciò comporta non solo
una mancata attività fisica, ma
anche disagi dal punto di vista
alimentare, di idratazione e di
supporto fisioterapico.
L’aumento dell’incidenza di infortuni legati a questa intensa attività è oggetto già da alcuni
anni di analisi da parte dei vari
specialisti che compongono gli
staff societari (medici, fisioterapisti, tecnici e manager).
Anche la Federazione Internazionale del Calcio (FIFA) ha
istituito già dal 1994 la FIFA ha
istituito una Commissione Medica per la Prevenzione degli Infortuni e per la Salute dei
giocatori (FIFA –Medical Assesment and Research Centre. FMARC).
Attraverso la raccolta e l’analisi
dei dati forniti da una fitta rete
di centri accreditati in tutto il
mondo, F-MARC fornisce indicazioni sull’incidenza degli in-
A colloquio con...
Dott. Alessandro Zeri
Specialista in Ortopedia e Traumatologia,
Chirurgia del ginocchio, Artroscopia e
Traumatologia dello sport presso Ospedale
G.B. Grassi di Ostia
fortuni, nonché sulle circostanze
e le caratteristiche di insorgenza.
Dal Congresso tenutosi lo scorso
mese a Milano, è emerso tra le
altre indicazioni, che un periodo
sufficientemente lungo di recupero fisico e psicologico aumenta le prestazioni dei singoli
proteggendo dal rischio di infortunio.
Il ruolo del supporto fisioterapico personalizzato al singolo
atleta riveste un’ importanza
strategica non solo per il recupero post chirurgico o dopo un
infortunio, ma anche nell’ottica
della prevenzione.
Il fisiomassoterapista dovrà entrare in simbiosi con l’atleta,
facendosi carico oltre che delle
problematiche fisiche e organiche anche per quelle psicologiche, tranquillizzandolo dalle
ansie pre gara anch’esse elementi di rischio.
La salute dell’atleta comunque
resta di fatto un compito del
medico della società, che seguirà
per tutta la stagione il giocatore
conoscendolo si dall’inizio attraverso le abituali visite ed esami
all’inizio della stagione.
Inoltre il medico sociale si avvarrà della consulenza dei vari
specialisti nei casi in cui sia
richiesta una competenza specifica non di rado chirurgica.
Ruolo importante nella prevenzione degli infortuni lo riveste
senz’altro la programmazione
dei calendari e la rosa dei giocatori.
Problematiche legate alle ridotte
risorse economiche fanno si che
oggi si giochi sempre più spesso
e con organici ristretti all’osso i
quali impediscono un turn-over
sufficiente con aumento degli infortuni.
Ritornando agli imminenti Campionati del Mondo, senza dubbio
assisteremo a match ad altissima
intensità agonistica tra le grandi
del calcio mondiali interpretati
da giocatori con elevata esperienza; tuttavia la rassegna presenterà rappresentative non
sempre dotate di bagaglio tecnico sufficiente e , come riscontrato per le passate edizioni, non
di rado saranno accompagnate da
infortuni più o meno importanti.
Con l’augurio che i prossimi
mondiali “brasiliani” siano solo
la rassegna del bel gioco e di
eventuali novità tecniche, l’auspicio di tutti e che la medicina
dello sport mondiale svolga solo
il suo ruolo di sicurezza e prevenzione della salute dei giocatori. Buon Mondiale.
Dott. Alessandro Zeri
[email protected]
GIUGNO 2014
P come Pomodoro
Consigli di Cinzia Gattiglia
di Silvia Grassi
O
riginario dell’America centrale,
il Pomodoro è protagonista assoluto della nostra tradizione alimentare, grande interprete della
cucina mediterranea. Sembra impossibile
che non sia una pianta nativa del nostro
paese, tanto ne è diffusa la coltivazione e, in
ogni caso, in questa idea c’è anche un po’ di
verità perché il pomodoro trapiantato in Italia, grazie al clima e al suolo, ha acquisito un
colore rosso vivo che le specie americane
non avevano. Infatti era stato chiamato
“pomo d’oro” proprio per il colore giallo dorato, con cui fu conosciuto quando venne importato in Europa.
Il suo gusto è tale che anche i piatti più semplici in cui compare diventano delle preliba-
tezze. Tuttavia il pomodoro è anche un prezioso alleato della salute. Grandi dosi di vitamina C, sali minerali, acqua e pochissimi
grassi lo rendono adatto all’alimentazione di
grandi e piccini e particolarmente indicato
nelle diete ipocaloriche. Inoltre contiene il licopene che è un antiossidante utile a combattere il tumore della prostata.
Queste proprietà, presenti indistintamente in
tutte le varietà, sono contenute in misura
quantitativamente maggiore nel pomodoro
biologico.
Studi recenti compiuti in Brasile attestano
che i pomodori coltivati biologicamente,
benché più piccoli di dimensione, contengono una quantità di vitamina C superiore
del 55% rispetto ai loro fratelli provenienti
da coltivazioni intensive, 139% in più di antiossidanti e più polpa solubile.
Il motivo di questa maggiore presenza di so-
stanze benefiche dipende dal fatto che il pomodoro, nella coltivazione biologica , non
potendo avvalersi di protezioni chimiche,
deve sviluppare maggiori difese dagli attacchi dei parassiti. Questo provoca una sorta di
stress alla pianta che si traduce nella produzione di maggiori sostanze di difesa. Assumere pomodori biologici diventa quindi una
sorta di fitoterapia, atta a rinforzare il sistema immunitario e l’apparato digerente e
a combattere l’invecchiamento delle cellule.
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2,77
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GIUGNO 2014
Duilio Litorale Romano 37
Tutte le donne
di Manolo
di Carola Chiarlitti
Q
uella di Manolo Scalone
è una vita dedicata a
ricercare e a inventare la
bellezza delle donne. Per farlo
sfrutta un bagaglio professionale
notevole: nato come consulente
d’immagine, da quasi vent’anni
studia e lavora in L’Oreal dove è
arrivato a ricoprire il ruolo di
pedanista, vale a dire colui che si
occupa della formazione dei parrucchieri di domani. La maggior
parte di noi lo conosce perché ha
avuto modo di apprezzarlo
presso “Gli inseparabili”, il par-
rucchiere che gestisce a Ostia
Antica in Via Attilio Profumo
con la moglie Federica Passucci.
E per chi ancora non lo
conoscesse è vivamente consigliato a segnarsi le coordinate.
Ma quello che non tutti sanno è
che stiamo parlando di un artista
a 360 gradi, non solo di uno
stilista per capelli ma anche di
vestiti, di un truccatore, di un
cantante e di uno showman. I
grandi creativi, si sa, raramente
riescono a contenere l’estro in un
38 Duilio Litorale Romano
solo binario. Strettissimo è il suo
legame con la passerella: lo troviamo nel backstage di Miss
Cinecittà, Miss Arcobaleno,
Miss Isolina, per citare solo alcuni dei suoi più recenti ingaggi.
Il suo “trucco e parrucco” a volte
calca le scene del mondo dello
spettacolo, altre volte calca la navata che conduce all’altare nel
giorno più importante della vita.
Ma che sia in chiesa o sul palcoscenico per le donne di
Manolo vige la stessa legge: sentirsi belle. E il segreto per riuscirci sta nel rimanere fedeli a se
stesse, per questo Manolo parte
dalle donne normali che si affidano alla sua professionalità e
non da quelle che gli vengono
proposte come esempio in copertina. Perché attraverso la competenza che ha accumulato in
tanti anni d’esperienza e la sua
fantasia innata, riesce a creare
dei look personalizzati i cui ingredienti sono la fisionomia e il
carattere di donne vere. Compie
un piccolo miracolo: fa sì che le
donne che sono e quelle che vorrebbero essere, siano la stessa
persona.
GIUGNO 2014
Ristorazione evoluta
A DUE PASSI DAL MARE…
Zenzero: Il bar, bioristorante e pizzeria – anche gluten free - di Ostia cambia location
di Silvia Rossetto
P
ortare la salute a tavola
senza rinunciare al gusto e
al piacere del palato:
questa è la filosofia del Nuovo
Ristorante Zenzero, inaugurato il
15 marzo scorso nella splendida
cornice del Parco del Canale
dello Stagno in Via Mar dei Sargassi a Ostia Lido. Un indirizzo
nuovo per un locale di grande
qualità nato nel nostro territorio
nel 2005, e frequentato sin da allora da una vasta platea di clienti
affezionati. Nelle intenzioni di
Giulio Bernardo - uno dei quattro titolari e ispiratori di questo
progetto gastronomico insieme a
Gabriele Pompei, Luigi Molinini
e Paolo Tempestini – “la cucina
del nuovo Zenzero non si discosta da quella del precedente
ristorante: come in passato, continueremo a proporre anche in
questa nuova location pietanze
semplici ma creative, privilegiando materie prime di stagione, biologiche, fresche e –
dove possibile – anche a km
zero. La frutta e la verdura, rigorosamente bio, che utilizziamo
– prosegue Bernardo – provengono, ad esempio, da una
azienda agricola di Maccarese.
Anche le uova e la mozzarella
provengono da produttori locali
certificati bio”. Le prelibatezze
che arrivano qui tutti i giorni
vengono poi trasformate in magnifiche ricette vegetariane, vegane e di mare dalle sapienti mani
dello chef e co-titolare Gabriele
Pompei: “Spesso non c’è molta
attenzione verso ciò che si mangia e verso la qualità degli ingre-
40 Duilio Litorale Romano
dienti di base. Per noi, invece, è
estremamente importante – ci
spiega l’altro titolare e Operatore
Olistico Paolo Tempestini – perché da ciò che mangiamo
dipende il nostro stato di salute
generale e di conseguenza la
qualità della nostra vita. Noi
puntiamo sull’artigianalità e
sulla genuinità: il nostro pane, ad
esempio, è fatto in casa con la
pasta madre, risultando così
molto più digeribile di quello
fatto con il lievito di birra o, peggio ancora, con i lieviti chimici.
Anche il seitan, che sostituisce in
tutto la carne per i vegetariani, è
fatto in casa, mentre il tofu,
prodotto non direttamente da noi
ma sempre artigianalmente, è
anche la base di diversi dolci
vegan. Tutti i dolci e le torte che
serviamo vengono realizzati
dallo staff della nostra cucina –
ci informano i nostri interlocutori – e non contengono zucchero
raffinato ma solo zucchero di
canna grezzo o malto di riso. Coerentemente, stiamo introducendo nella nostra cucina
anche i germogli al posto della
pianta, perché hanno un valore
nutrizionale ed energetico maggiore: ad esempio i germogli di
erba di grano, di porro, di lenticchia, di ravanello. Non siamo
certo i precursori di questa cultura alimentare salutista, ma qui
sul litorale stiamo sicuramente
proponendo qualcosa che supera
i canoni della ristorazione
tradizionale. La prova più evidente del nostro desiderio di innovare e sperimentare soluzioni
più avanzate è rappresentata
dagli “estratti”: si tratta di bevande salutari ricche di vitamine,
enzimi, fibre e sali minerali che
proponiamo al posto delle centrifughe tradizionali. A differenza della centrifuga –
prosegue Bernardo - l’estrattore
è un macchinario più evoluto che
separa il succo dalla polpa della
frutta e della verdura a velocità
moderata, senza generare surriscaldamento.
In questo modo i principi nutritivi restano intatti”.
Un ristorante olistico per tutti!
Non tutti sanno che da Zenzero
chiunque abbia intolleranze alimentari, e in particolar modo i
celiaci, sono i benvenuti: “Abbiamo a disposizione un menu
completo dall’antipasto al dolce
pensato appositamente per chi è
intollerante al glutine, e la nostra
pizza ad alta digeribilità è presente anche nella versione per
celiaci. Non solo: anche chi è intollerante al lattosio da noi può
trovare la pizza con la moz-
GIUGNO 2014
ZENZERO
BIORESTAURANT
Via Mar Dei Sargassi 68
Tel. 0656362203
[email protected]
zarella di bufala Dop priva di lattosio”. Da Zenzero si possono riunire a tavola persone dalle
esigenze alimentari più disparate: il celiaco, il vegano e l’amante della buona cucina di
pesce possono facilmente “convivere” e trovare nel menu ciò
che più si addice a ciascuno: “E’
anche capitato che, in alcune
tavolate conviviali, persone dai
gusti tradizionali abbiano sperimentato piatti vegetariani ordinati dal vicino trovandoli
gustosi. In questo modo gli orizzonti di ognuno possono ampliarsi e tanti pregiudizi possono
essere superati.
La nostra
potrebbe essere definita ristorazione olistica – prosegue
Giulio Bernardo – perché ricer-
GIUGNO 2014
chiamo il benessere della persona nella sua totalità, a 360°. Ci
piacerebbe essere un punto di
riferimento per tutti coloro, singoli cittadini e associazioni, che
già praticano o desiderano avvicinarsi a un nuovo stile di vita più
salutare e più consapevole. Abbiamo ospitato, e ospiteremo in
futuro, presentazioni di libri inerenti la Scienza dell’Alimentazione e cene sociali di gruppi
legati ad una concezione
salutista dell’esistenza. A breve,
per la precisione l’11 giugno, ospiteremo anche una cena sociale
di Amnesty International, che
ovviamente è aperta a chiunque
voglia partecipare”. Non solo
cucina buona e che “fa bene”,
quindi, ma anche impegno e at-
tenzione verso tematiche più
ampie: “Si – ci conferma Tempestini – ma Zenzero non è un
locale serioso, come si potrebbe
erroneamente
immaginare.
Siamo un locale alla portata di
tutti: la location - bella, luminosa, immersa nel verde - ben si
presta ad essere la cornice di
eventi importanti, ricevimenti e
feste per tutta la famiglia. Inoltre,
tutti i venerdì abbiamo in programma una serata di musica dal
vivo che accompagnerà la cena,
senza disturbarla, e, ancora, venerdì 27 giugno ospiteremo il noto
cabarettista Aldo Nucci per una
serata all’insegna del divertimento. Non mancheranno, insomma, gli eventi godibili
davvero per tutti”.
Colazione, pranzo, aperitivo e
cena: da Zenzero ogni momento
è quello giusto
Zenzero sta diventando un punto
di ritrovo e di ristoro a tutte le
ore del giorno: “Dal martedì al
venerdì a pranzo proponiamo un
menu appetitoso ma leggero che
si adatta perfettamente al periodo
estivo: insalate, piatti freddi e
caldi sia vegetariani che di mare,
oltre ai dolci, accontenteranno i
gusti di tutti. Tra le grandi novità
di questo “light lunch” – ci illustrano i nostri interlocutori – segnaliamo gli spaghetti di zucchine
conditi con un pesto di verdure e
pistacchi: un piatto freddo decisamente gustoso e originale.
Inoltre, a partire da giugno, e per
tutto il periodo estivo, tutte le
domeniche sera a partire dalle
18:30 ci sarà l’aperitivo vegan:
per chi ha trascorso la giornata al
mare potrà essere un piacevolissimo intermezzo. Dulcis in
fundo: tutti i giorni, compresi i
sabati e le domeniche mattina,
metteremo a disposizione le nostre verande per far consumare la
colazione al tavolo a chiunque
voglia concedersi una pausa in
pieno relax. Invece del solito
cornetto industriale, accompagneremo caffè e cappuccino con
le nostre torte fatte in casa,
disponibili anche al pomeriggio
per le merende dei bambini e
presenti anche nella versione
gluten free per celiaci. Uno dei
nostri mantra è: “Massima accoglienza per coloro che hanno a
che fare con le intolleranze alimentari!”.
Da mattina a sera, un buon motivo per fare una sosta da Zenzero ci sarà sempre…
Duilio Litorale Romano 41
Io prima di te
Jojo Moyes
Mondadori
L
a Mondadori ha pubblicato nel 2014
“Io prima di te”, il romanzo della
giornalista e scrittrice londinese Jojo
Moyes che ha riscosso grande successo di
critica e di pubblico anche in Italia. E’ la storia di un incontro tra due persone diverse, ma
rese simili dai loro problemi esistenziali.
Sono due emarginati senza prospettive per il
futuro. Louisa Clark a ventisei anni ancora
non sa che cosa fare della sua vita; ha perso
il lavoro, è fidanzata da quasi sette anni con
Patrick di cui non è innamorata, non si è mai
mossa dal paesino in cui è nata. Will Trainor
a 35 anni si trova immobilizzato su una sedie
a rotelle a causa di un terribile incidente che
lo ha reso paraplegico. Prima la sua vita era
ricca di soddisfazioni e successi, ora non desidera altro che morire. I suoi genitori, disperati per la decisione presa dal figlio,
ottengono da Will la promessa di aspettare
42 Duilio Litorale Romano
sei mesi prima di andare in Svizzera
incontro alla “dolce morte”. Cercano,
quindi, una persona che sia capace di
distoglierlo da questo suo pensiero di
morte e assumono Louisa. Un incontro che sconvolge la vita di entrambi,
è come una ventata che spazza via la
tristezza e porta felicità e gioia di vivere; un incontro che cambierà per
sempre Louisa e che trasmetterà serenità a Will. Alla scadenza dei sei
mesi a Louise non resterà che assistere impotente alla morte del suo
innamorato.. Un romanzo profondo,
capace di suscitare intense emozioni. I protagonisti vivono una storia d’amore che il lettore riesce ad
intuire dai loro dialoghi appassionati. Will
nella ultima lettera che scrive a Louisa si
esprime con estrema dolcezza:”Non pensare
a me troppo spesso. Non voglio
pensarti in un mare di lacrime. Vivi bene.
Semplicemente, vivi”.
GIUGNO 2014
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