Gazzettino 30-07-2011

Gazzettino 30-07-2011:Gazzettino-nuovo 1 29/07/11 23:20 Pagina 1
> S E T T I M A N A L E IDG
di Giarre
ANNO XXXI • N. 27 • GIARRE, SABATO 30 LUGLIO 2011 • € 1,00 • A DIFFUSIONE REGIONALE • SPED. IN A.P.
ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 FIL. DI CATANIA • PUBBL. INF. 45% • www.gazzettinodigiarre.it
Il “Gazzettino” va in ferie!
Ci rivediamo in edicola
sabato 24 settembre
Buone Vacanze a tutti!
> Zona franca per vandali e ladri
Palanesima, ennesimo esempio di
abbandono di una importante struttura
pubblica, figlia di proclami e promesse
> a pag. 5
Quando la barca affonda...
La Giunta Spitaleri, a Riposto, perde
storiche colonne portanti della locale
vita politica. Tra allontanamenti
volontari e improvvise defenestrazioni
I
l sindaco Carmelo Spitaleri,
per ragioni di opportunità
politica, ha disposto la revoca della nomina ad assessore comunale a Michele
D’Urso. Alla nomina del
nuovo assessore si procederà con atto separato. Sulla decisione, al momento, il Primo cittadino non intende rilasciare alcuna dichiarazione.
Sono state queste le laconiche parole
con cui il sindaco Carmelo Spitaleri
ha liquidato l’affaire D’Urso (Michele, non confondiamoci…). Dando però il via ad una incredibile sfilza di “come mai”, “possibile
che…”, “che cosa mai è successo…”.
Infatti, l’ex assessore D’Urso
(sempre Michele, occhio a non fare
confusione con l’illustre omonimo…), è sempre stato una delle “colonne” portanti della Giunta Spitaleri. Colonna che, crollata improvvisamente, ha sparso macerie e polveri
sottili. Una nebbia, un pulviscolo
persistente che non ha ancora permesso di capire i reali motivi di questa “defenestrazioni”. E così, la
piazza insegue i fantasmi delle verità. Fantasmi che conducono ad
ipotesi quasi surreali, a voci che arrivano persino, in attesa di essere
smentite o confermate dai fatti, a
parlare dell’ex assessore D’Urso
(Michele, facciamo attenzione) come “causa” di un blitz improvviso
delle forze dell’ordine in Municipio.
Blitz (attenzione, probabilmente
stiamo raccontando una tavoletta…)
frutto del desiderio di “vendetta” nei
confronti di un capo area (o settore,
o ripartizione, dipen (assentesti?
noooode da chi la racconta), “reo” di
aver negato al vulcanico rappresentante della Giunta Spitaleri il via libera ad una richiesta (legittima, sicuramente…). Vendetta che, invece,
sembra abbia colpito un buon numero di impiegati, dislocati in “aree”
non strettamente pertinenti alle mansioni
pubbliche
(assenteisti?
Nooooo!). e certo che il sindaco Spitaleri se la sarebbe presa, dicono le
solite malelingue di piazza e vie varie… Noi non crediamo a queste voci, assolutamente no!
Eppure, non si può fare a meno
di stupirsi come, nel giro dim pochi
mesi, il sindaco Spitaleri abbia fatto
fuori (politicamente parlando…)
ben due “colonne” della storia politica ripostese e dursiana (parliamo
dell’altro D’Urso stavolta, il già plurisindaco, pluriconsigliere e pluri
chi più ne ha più ne ricordi…) degli
ultimi anni. Come dimenticare le dimissioni dell’assessore Calderone, a
sorpresa e senza motivazione fondata? E come tralasciare l’allontanamento (volontario causa impegni
professionali, per carità) dalla Giunta Spitaleri dell’ex assessore Claudia
D’Aita (bacino di vooti notevole, di
paterna eredità…) ? Una mortalità
sospetta, soprattutto perché non certo accompagnata da una incalzante
campagna d’attacco fatta dall’opposizione (Chi c’è all’opposizione?
Esiste una opposizione?). Una situazione che a molti, malelingue in pri-
mis, sembra piuttosto un “abbandono della nave che affonda”. Non dimentichiamo, però, che la rotazione
degli assessori, con tempi persino di
un anno o addirittura di qualche mese, sembra sia stata l’indicazione
proveniente dal “Grande vecchio”
della politica ripostese per l’intera
vita della Giunta Spitaleri. Accontentare tutti, scontentando tutti. È
stata questa la linea guida seguita
dall’Amministrazione Spitaleri?
Una risposta non la diamo noi, la
lasciamo ai lettori. Eppure, non possiamo fare a meno di registrare il
malcontento ormai diffuso, per una
Riposto turistica che non esiste. Per
una Riposto fondata su tante promesse e pochissime realizzazioni.
Per una Riposto che esiste solo come utopia, se consideriamo il livello
raggiunto dalla politica locale (tutti
in miniera…), le mancate realizzazioni sul piano pubblico, l’immobilismo di ricambio nella classe dirigente, la proliferazione di “feudi” e
“reami” elettorali basati su promesse
che difficilmente possono essere
mantenute.
Beh, se questa Riposto non dovesse cambiare… Allora, prepariamoci a ritorno di tanti altri vecchi
“volponi” della politica locale. Senza neppure la speranza di “dimissioni” più o meno volontarie a salvarci.
A proposito, sapete chi è l’indiziato
principale nel ruolo di “pietruzza”
che ha dato il via alla valanga che ha
travolto l’ex assessore D’Urso (il
Michele, mica l’altro…)? Sono
aperte le scommesse…
Corrado Petralia
Etna, il doppio
volto del vulcano
Inspiegabilmente inaccessibili
al pubblico i rifugi forestali
del versante Est, ricadenti
prevalentemente nel territorio
del Comune di Sant’Alfio.
Le lamentele degli escursionisti
C’è chi lo definisce “il gigante buono”; in realtà - ma
non certo per colpa sua… - da un po’ di tempo a questa
parte il vulcano Etna mostra un volto “buono” ed uno
“cattivo” o, quantomeno, poco ospitale. Ci riferiamo a
quanto denunciatoci da diversi amanti dell’escursionismo, che lamentano l’inspiegabile ed ingiustificata chiusura al pubblico dei rifugi forestali del versante Est. Tutto normale, invece, sul versante Ovest (dalla parte,
cioè, di Linguaglossa, Randazzo, Bronte e Nicolosi),
dove detti rifugi rimangono regolarmente aperti per una
libera fruizione da parte degli escursionisti che desiderano riposarsi e rifocillarsi.
Rodolfo Amodeo
>CONTINUA A PAG. 2
Gazzettino 30-07-2011:Gazzettino-nuovo 1 29/07/11 23:20 Pagina 2
2
> S E T T I M A N A L E IDG
N. 2 7 • s aba to 30 luglio 2011
giarre
Sotto una coltre di...
La pioggia di cenere
e sabbia nera di origine
vulcanica ricopre il
territorio, dando vita ad
un balletto di ritardi e
soluzioni tampone. In
attesa della prossima...
L
’attività stromboliana del vulcano
più alto d’Europa continua a incenerire (nel senso di riempire di cenere...), è proprio il caso di dirlo, le
strade di Giarre e Riposto, e dei paesi
limitrofi. Le forti piogge laviche di
cenere e lapilli sono da considerarsi ancora in atto
da diversi giorni. Non vi è angolo della città, strada,
edificio e piazza che non ne sia ricoperto. L’ordinanza del sindaco, Teresa Sodano, impone il divieto
di circolazione dalle ore 00.00 alle ore 24 dei ciclomotori e motocicli su tutto il territorio comunale ed
il limite di velocità di 30 km/h per le rimanenti categorie di veicoli. Sembrerà strano ma è un perfetto
copia-incolla di quella diramata mesi fa dal Comune
di Catania, ma poco importa, vista l’urgenza di disporre l’ordinanza.
L
L’emergenza ceneri ha provocato già diversi disagi e incidenti, ma il problema non sembra trovare
rimedio. Il Comune ha disposto di ripulire ma, chiaramente, visto che l’attività stromboliana pare ancora continuare, non si è proceduto all’affidamento
dei lavori. Già da martedì l’assessore Orazio Scuderi, assessore ai Lavori pubblici, e l’assessorato alla
Protezione civile hanno convocato cinque ditte
esterne per affidare l’incarico di pulizia e rimozione
della sabbia vulcanica, ma pare che ancora non si
sia giunti a giusta conclusione. Chissà se quando si
lavano fanno il medesimo ragionamento: “Perché
lavarmi oggi, se domani mi risporco?”
Intanto, i disagi continuano ed i cassonetti di
Giarre e dintorni sono strapieni, oltre che d’immondizia, anche di centinaia di sacchetti di cenere vulcanica. Accantonata alla meno peggio accanto ai
cassonetti e, peggio ancora, buttata dentro i medesimi, aumentando il volume e il peso di indifferenziata che va a finire nelle discariche. L’Ato, da questo
punto di vista, pare non abbia doveri, ma un’emergenza così ordinaria, per noi che siamo adagiati sotto i piedi di un vulcano attivo, indubbiamente deve
trovare rapida soluzione.
Innanzi tutto, pare, si sconoscano del tutto le
proprietà di quella sabbia, molto fine e ideale per intonaci e vari lavori di edilizia restaurativa e recuperativa. Potrebbe essere una brillante iniziativa raccoglierla per riutilizzarla, viste le proprietà sopracitate, oltre ad un servizio alla comunità. Evidentemente, creare un vantaggio, seppure economico,
partendo da un disagio è lontano dalle culture locali.
Infatti, il rimedio quasi appare peggiore del farsi
trovare sempre impreparati ad eventi frequenti nel
nostro territorio, i quali mettono a rischio la circolazione e la viabilità, oltre che la sicurezza dei cittadini.
Concetto Barone
Il degrado... sotto gli occhi
a foto del copertone scassato e abbandonato è stata scattata in un tratto di
“Largo Cismon del Grappa” qualche giorno addietro. Il copertone presente nel fotogramma è stato notato dal sottoscritto esattamente giorno
29 giugno 2011. Ad un mese di distanza è ancora lì, al “suo posto” e, in più,
l’immondizia sui marciapiedi di “Largo Cismon del Grappa” aumenta di giorno
in giorno. E nessuno la rimuove o spazza la carreggiata.
Gli amministratori del consorzio che gestisce la raccolta dei rifiuti, attraverso dichiarazioni sulle testate giornalistiche regionali, invitano i cittadini a segnalare eventuali anomalie e disservizi al numero verde appositamente istituito.
E questo va benissimo per disservizi presenti in piccole arterie periferiche, fuori
dalla “acutissima” vista degli addetti ai lavori. Ma qui si tratta del centro della
città. Possibile che le varie squadre di lavoratori della ditta che si occupa della
rimozione dei rifiuti che, fin dalle prime ore del mattino, con i loro mezzi percorrono decine di volte quel tratto di strada, non si accorgono di nulla? Eppure
nella loro gerarchia ci sono operai, vigilanti, controllori e, forse, “controllori dei
controllori”. E gli addetti alla sorveglianza del Comune? E le pattuglie dei Vigili urbani? Un mese non è sufficiente per rimuovere un copertone dal centro cittadino e tutta la “monnezza” che gli sta intorno? I cittadini di Giarre, che pagano
la Tarsu più alta d’Italia, credo meritino di più.
Capita, certo, che qualcosa sfugga. Ma che sfugga per oltre trenta giorni è
un’anomalia. Suggeriamo, dunque, ai quadri dirigenti della ditta in questione di
dotare i loro dipendenti di specifici strumenti ottici che ne possano aumentare le
capacità… “Accattatici l’ucchiali!!!”…. Buona Tarsu a tutti.
Michele Massimiliano Patanè
Riceviamo e pubblichiamo
Dieci domande all’Amministrazione Comunale sulle strisce blu
Al Signor Sindaco del Comune di Giarre – Sede
La Rete delle Associazioni e dei cittadini, agendo in conformità ai rispettivi Statuti associativi, pongono a fondamento del loro operare - come testimoniato ormai
da diversi anni di pubbliche azioni collettive - la diffusione di valori e la ricerca del Bene Comune ed in generale il perseguimento di superiori finalità sociali, che
tutti, in ragione delle responsabilità pubbliche o private, istituzionali, civili, sociali ed economiche, sono chiamati cooperando a conseguire in favore della collettività.
In relazione alla problematica delle “strisce blu”, avvalendosi dei diritti di partecipazione, di accesso e di udienza riconosciuti nel titolo V dello Statuto Comunale,
premesso e interpretando il forte disagio manifestato nella cittadinanza per l’uso abnorme degli spazi pubblici per la gestione degli stalli a pagamento che hanno un
forte impatto sull’economia delle famiglie, delle attività produttive, dei lavoratori ed in generale sulle fasce più deboli della popolazione della nostra città, che non
riescono più a far fronte alle esigenze quotidiane, al fine di meglio comprendere la complessa problematica, Le sottopongono degli interrogativi che servano, da una
parte, a chiarire le ragioni delle determinazioni contrattuali adottate e, dall’altra, ad individuare possibili e necessari correttivi normativi ed applicativi per migliorarne la localizzazione, l’organizzazione e la gestione operativa rendendola più funzionale alle esigenze della collettività a cui vanno restituiti, contemporaneamente, servizi collegati alla mobilità ed alla fruizione degli spazi pubblici.
Si chiede pertanto all’Amministrazione Comunale di rispondere ai seguenti quesiti:
1. Perché è stata stabilita una concessione quarantennale degli stalli nel centro storico di Giarre? Qual è il riscontro economico e finanziario che ha impostato una
così lunga concessione degli spazi nel centro storico? Non crede l’Amministrazione comunale che in tal modo vengano compromessi o quantomeno fortemente
condizionati i futuri progetti di sviluppo della città di Giarre sia nel campo delle attività produttive che in quello del tempo libero?
2. Quanto è stato speso dalla ditta aggiudicataria del project financing per la realizzazione del parcheggio multipiano? Ci sono stati scostamenti rispetto alla previsione di spesa iniziale?
3. L’Amministrazione può dare pubblica evidenza dell’equilibrio economico realizzato nel corso di questo triennio di concessione degli stalli e cioè: quanto ha incassato la ditta aggiudicataria del project financing dalla gestione del parcheggio multipiano e degli stalli a raso, quante sono state le spese sostenute, quale somma
è stata, eventualmente, riversata al comune di Giarre per contravvenzioni o ad altro titolo?
4. La concessione del project financing ha avuto per oggetto la costruzione del parcheggio multipiano in cambio del diritto a gestire lo stesso (compreso gli spazi
per pubblicità ed altro) per quarant’anni, oltre a 650 stalli a raso per lo stesso periodo e concentrati prevalentemente nell’area del centro storico. Considerati i costi
utente, non ritiene l’Amministrazione comunale che, in tal modo, si sia di fatto realizzato un disincentivo per l’utenza ad utilizzare il parcheggio multipiano, che in
effetti è quasi sempre vuoto, in quanto gli stalli a raso sono maggiormente accessibili e più economici? Non ritiene che in tal caso il completamento del parcheggio
multipiano rischia di essere stato un inutile esborso di denaro per la collettività?
5. Ancora per quanto riguarda l’equilibrio economico della concessione: quale era la dotazione di personale prevista e quanto personale è effettivamente in servizio
alla data odierna?
6. Secondo la dottrina giuridica e la giurisprudenza è lecito limitare il libero diritto alla circolazione (art. 16 Cost.) in forza di un legge o di un provvedimento amministrativo che trova la sua legittimità nella legge. In tal senso, si chiede alla Amministrazione comunale: esiste un provvedimento amministrativo di carattere generale, Piano Urbano del Traffico o altro regolamento generale, che autorizza la imposizione di zone a traffico limitato nei quali è consentita la sosta a pagamento?
7. In caso positivo, è stato disciplinato l’uso dello spazio pubblico in modo da consentire la sosta negli spazi liberi (strisce bianche)? E sono state rispettate le previsioni del Codice della Strada nel tracciare gli spazi da destinare alle strisce blu visto che spesso se ne rinvengono anche agli angoli delle strade e finanche davanti a
scivole ed ingressi privati?
8. Le multe che vengono elevate ai cittadini dal concessionario, a prescindere dalla loro legittimità e dalla eccessiva onerosità, in che misura vengono ristornate all’Amministrazione comunale e come vengono poi spesi i soldi incassati?
9. Non ritiene l’Amministrazione di dover quantomeno ridurre sensibilmente l’ammontare delle multe elevate contestualmente al mancato pagamento dei ticket per
la sosta, considerato che nei Comuni viciniori ma anche nella Città capoluogo di Provincia detti importi risultano notevolmente inferiori o inesistenti?
10. Il concessionario ha proposto abbonamenti a prezzi agevolati per la sosta a raso per i residenti così come previsto dal contratto di concessione?
Con riserva di ogni eventuale azione a tutela dei diritti della cittadinanza, la Rete delle Associazioni chiede una risposta puntuale e pubblica alle superiori domande
e, in tal senso, invita il Sindaco, l’Assessore al ramo, l’Amministrazione comunale ed i dirigenti competenti ad un pubblico confronto da potersi tenere giorno 8 Settembre 2011 alle ore 18,00 in una pubblica sede scelta e messa a disposizione dell’Amministrazione comunale.
In attesa di conoscere determinazioni in merito, si saluta distintamente.
La Rete delle Associazioni
di Giarre
La mia poesia è semplice come te
Il tuo viso è trasparente,
apre la strada che porta al cuore,
con i tuoi occhi riesci a dipingere
la luna.
La mia poesia è semplice come te,
che mi hai regalato due stelle,
che stanno crescendo insieme a noi.
Ho aspettato tanti giorni
sotto la pioggia
per poter vivere questa estate
insieme a te.
Vito Cutuli
da pagina 1 - Etna, il
doppio volto del vulcano
Il problema si pone, in particolare, dal lato di
Sant’Alfio e dintorni, dove questi edifici si presentano
ben rifiniti come delle eleganti villette di montagna,
ma risultano chiusi da robusti catenacci che impediscono di accedervi (eccezion fatta, forse, per qualche “privilegiato” in possesso delle relative chiavi…).
Rimanendo al territorio ricadente nel Comune di
Sant’Alfio risultano essere inaccessibili, ad esempio,
il rifugio del Bosco Cerrita, quello del Bosco Cubanìa
ed il cosiddetto “S.E.S.” (quest’ultimo, peraltro, nemmeno censito sulle carte escursionistiche!...). E che
dire del rinomato rifugio Citelli (nella foto), di proprietà del Comune di Sant’Alfio, anch’esso chiuso
malgrado sia stato dotato di un sofisticato ed imponente impianto fotovoltaico?! L’unica eccezione di rifugio ancora funzionale è rappresentata da quello di
Monte Baracca, dato in gestione al C.A.I. (Club Alpino Italiano). Infine, spingendoci poco oltre la pineta
di Linguaglossa ed addentrandoci nel territorio di Castiglione di Sicilia ci imbattiamo nel rifugio Pitarrone,
di proprietà del Comune dell’Alcantara. Ebbene: dopo che, qualche anno fa, l’annessa stanzetta a libera
fruizione venne incendiata, nessuno ha più provveduto a ripristinare questo locale, nonostante i numerosi restauri disposti negli ultimi tempi in favore degli
altri rifugi della pista altomontana (quindi non ci si
venga a dire che non ci sono i soldi!...).
«Perché - si chiedono polemicamente, ma comprensibilmente, gli escursionisti - deve esistere
un’Etna “di serie A”, ossia quella del versante Ovest,
ed una “di serie B”, ossia quella del versante
Est?...».
Ne prendano nota Carmelo Monaco e Giorgio De
Guidi, insigni docenti al Dipartimento di Scienze
Geologiche dell’Università di Catania, i quali, proprio
nei giorni scorsi, hanno dato alle stampe una pregevole guida all’escursionismo nella Sicilia Orientale
(intitolata “Carta escursionistica dell’Etna, dell’Alcantara e del Simeto”): perché agli escursionisti, oltre ad
esaltare loro le bellezze di un territorio, va detto anche dove è possibile “rifugiarsi” e dove no…
> S E T T I M A N A L E IDG
di Giarre
Direttore responsabile: Salvatore Agati
Condirettore: Corrado Petralia
Già Direttore: Angelo Patanè
Editore: Società Cooperativa di Lavori
e Servizi Sant’Isidoro a r.l.
Sede: Via Callipoli n. 18 - 95014 Giarre (CT)
Tel. 095/9895138 - Fax 095/9895036
Reg. al Tribunale di Catania N. 557 del 1980
Nuova edizione 16-12-1994
Registro Naz. della Stampa N. 6419 del 1996
e-mail: [email protected]
Stampa:
Eurografica s.r.l.
S.S. 114 Orientale Sicula - RIPOSTO (CT)
Tel. 095 931661 - Fax 095 7799108
Abbonam. Soci: €
5,20
Ordinario:
€ 48,00
Sostenitore:
€ 258,00
C/C Postale N. 18201954
L’importo dell’abbonamento è detraibile dal reddito
Pubblicità: Manchettes di testata € 130,00 cad.,
pubblicità modulo (44x36 mm.) € 41,40; commerciale, culle, nozze, ecc. € 2,00 mm.; sentenze e legali €
2,50; redazionali € 1,50 mm.; necrologi € 0,25 a parola nome in neretto e titoli € 1,50 a parola, croce €
8,00; pubblicità a colori + 3 5 % ; p o s i z i o n e d i r i g o r e +10%; pubblicità politico € 2,50 mm. I.V.A.
20% esclusa. Il giornale si riserva in ogni caso il diritto di rifiutare qualsiasi inserzione. Dei testi, dei disegni e delle foto riprodotti in questo numero del giornale è vietata la riproduzione. I manoscritti pervenuti
in redazione, anche se non pubblicati, non vengono
restituiti. Le opinioni degli Autori degli articoli non
impegnano necessariamente la responsabilità del
«Gazzettino» e sono liberamente espresse e offerte. Ai privati una prima inserzione viene concessa
gratuitamente per un massimo di 30 parole.
ASSOCIATO A
UNIONE STAMPA
PERIODICA ITALIANA
Gazzettino 30-07-2011:Gazzettino-nuovo 1 29/07/11 23:20 Pagina 3
> S E T T I M A N A L E IDG
caleidoscopio
di Giarre
L’omicidio Notarbartolo
N
el torbido clima dello
scandalo della Banca
Romana, anche il direttore del Banco di
Napoli
Vincenzo
Cuccinello – che era
scappato lasciando un ammanco di
cassa di 2.400.000 lire, una bazzecola
a confronto –, venne arrestato il 22
gennaio 1893 ed emersero pure gravi
irregolarità commesse dal Banco di Sicilia di Palermo, il cui direttore generale, Giulio Benso Sammartino, fu accusato di aver usato fondi per scopi privati. Ad denunciare il Cuccinello era
l’ex direttore dello stesso Banco, il Senatore Emanuele Notarbartolo, che sarebbe stato assassinato pochi giorni
dopo, il 1° di febbraio 1893. Per comprendere il movente del turpe delitto, è
necessario chiedersi chi fosse Notarbartolo e quale fosse il suo ruolo nel
contesto storico-politico dell’epoca.
Emanuele Notarbartolo (nato a Palermo, 23 febbraio 1834), nobile siciliano appartenente alla famiglia dei
Principi Sciara e Marchese di San Giovanni, si formò culturalmente a Parigi
ed a Londra, dove ebbe modo di maturare convinzioni politiche ed economiche di matrice liberale e si pose poi come vicino alla Destra storica. Membro
dell’esercito sabaudo e della spedizione garibaldina dei Mille, tornato nella
sua città natale si diede alla politica, ricoprendo dapprima la carica di assessore alla polizia urbana nel 1865 e poi
quella di direttore dell’Ospedale Civico, guadagnandosi la fama di uomo
onesto, integerrimo, incorruttibile ed
attento alle problematiche sociali. Sindaco di Palermo, dal 1873 al 1876, con
la sua amministrazione trasformò la
città in un grande cantiere, completando il mercato degli Aragonesi, la copertura del Politeama, iniziando l’ammodernamento della rete viaria, collegando la stazione centrale con il porto,
e posando la prima pietra per la realizzazione del teatro Massimo. Ma, soprattutto, durante la sua sindacatura e
nonostante il fermento edilizio, combatté il fenomeno della corruzione, risanando le finanze comunali e attirandosi per questo molti nemici i quali
cercarono in ogni modo di isolarlo. Alla fine del suo mandato, nel 1876, Notarbartolo venne nominato direttore del
Banco di Sicilia, incarico che mantenne sino al 1890, dimostrando anche in
questo ruolo onestà ed integrità morale
e grandi competenze amministrative.
La situazione del Banco di Sicilia
era disastrosa e l’istituto si trovava sull’orlo del fallimento per via di speculazioni azzardate e un’amministrazione
spericolata, che aveva permesso l’utilizzo agli speculatori di un capitale di
otto milioni e ottocentomila lire e di
una riserva aurea di tredici milioni. Per
risanare l’istituto, Notarbartolo introdusse un regime di austerità, invitando
Un fatto di sangue che, per la prima
volta, vide come protagonisti un uomo
politico e la mafia... “Per meglio comprendere la cesura unitaria”
i direttori delle sedi a far rientrare i
clienti in scopertura e a consentire crediti solo ai titoli protetti da solide garanzie. Non solo, ma permise di denunciare i nomi degli speculatori all’allora
Ministro dell’Agricoltura Francesco
Miceli. Allo stesso tempo apportò modifiche allo statuto dell’istituto, in modo da allontanare le componenti politiche in favore di quelle essenzialmente
commerciali. Questo inasprì ancora di
più gli animi dei suoi nemici e soprattutto di don Raffaele Palizzolo, pezzo
da novanta e membro del Consiglio
d’amministrazione del Banco di Sicilia, con cui il marchese Notarbartolo si
era più volte scontrato in passato, per
aver cercato di ostacolarne le spregiudicate operazioni finanziarie.
Palizzolo, soprannominato “U cignu” (il cigno) era un politico ed uomo
di spicco: consigliere comunale e provinciale, amministratore fiduciario di
enti di beneficenza e di banche, direttore del fondo di assicurazione contro
le malattie per la Marina Mercantile,
capo della Sovrintendenza dell’amministrazione di un manicomio, nonché
deputato da sempre fedele sostenitore
di governi di qualsiasi raggruppamento. Passando indifferentemente da destra a sinistra, come ben si conviene a
chi ambisce al potere personale. Così
facendo, da ricco proprietario ed affittuario di terre, si era ancor più arricchito ed aveva messo le mani in pasta in
qualsiasi affare. Palizzolo era, al tempo stesso, amico di mafiosi e banditi,
di poliziotti, magistrati e personaggi
politici di grosso calibro. Come un antico senatore romano, era solito ricevere ogni mattina nella sua camera da letto tutti coloro che avessero richieste da
fargli. Occorre ricordare che la legge
elettorale di allora, prevedeva il diritto
di voto solamente per una ristretta fascia di popolazione, che rappresentava
appena il due per cento del totale. In
Sicilia gli aventi diritto al voto erano
poco più di quarantamila unità. L’im-
possibilità di poter dimostrare un reddito legale e l’analfabetismo largamente diffuso tagliava il diritto al voto alla
maggioranza dei cittadini. Divenne così indispensabile un tacito accordo tra
borghesia urbana e piccola nobiltà terriera da una parte e la Mafia dall’altra.
Alle prime due forze venne assegnato
il potere legale e, attraverso le elezioni,
le cariche pubbliche e la diplomazia, e
alla seconda il controllo del potere economico e illegale. Queste due forze sociali traevano mutuo giovamento e favorivano la nascita di una “borghesia
mafiosa”, che avrebbe costituito a lungo un blocco sociale in Sicilia.
Scrisse Colajanni: «La sera del 1°
Febbraio 1893 in un vagone di 1ª classe nel tratto della ferrovia Termini Palermo - e precisamente nel tratto
Termini - Trabia - Altavilla - venne
barbaramente assassinato il Commendatore Notarbartolo. Le eccezionali
qualità morali dell’uomo - era notissima la sua rettitudine - la sua posizione
sociale, le cariche elevate ch’egli aveva occupato; tutto contribuì a far sì
che il doloroso avvenimento destasse
una profonda impressione nel paese.
Nell’intera Italia e specialmente in Sicilia si levò un grido d’indignazione,
che ebbe anche la sua eco in Parlamento con alcune interrogazioni rivolte (dall’on. Di Trabia e da me) al Presidente del Consiglio e ministro dell’Interno del tempo: l’on. Giolitti».
Sin dal primo annunzio dell’assassinio efferato i magistrati, le autorità di
pubblica sicurezza e la pubblica opinione su questo furono concordi: era
da escludersi il furto come movente del
delitto. Le circostanze nelle quali era
stato commesso dimostravano una preparazione quale non potevano farla
volgari malfattori; né il furto poteva
essere movente proporzionato di un feroce reato, che poteva avere pei suoi
autori conseguenze tremende. Si ipotizzò una vendetta; ed era logico pensarvi perché la grande severità del No-
tarbartolo nella sua qualità di amministratore della Casa Sant’Elia e di altre
case patrizie e di Direttore del Banco
di Sicilia aveva potuto, sicuramente,
ferire molti interessi e molte suscettibilità.
«Era il tempo dei grandi scandali
bancari – ancora il Colajanni –, e in
Palermo e in tutto il regno, perciò, ad
una voce si mise in rapporto l’assassinio del Notarbartolo con criminose responsabilità bancarie di vari uomini
politici. Questa spiegazione del delitto
trovava credito tanto più facilmente in
quanto che si sapeva che l’antico Direttore del Banco di Sicilia aveva diretto al Ministro di Agricoltura e Commercio del primo ministero Crispi, on.
Miceli, un rapporto in cui si denunziavano gl’intrighi e le male arti di alcuni
membri del Consiglio di Amministrazione del Banco; e si sapeva del pari
che quel rapporto segreto era stato misteriosamente sottratto dal gabinetto
del Ministro ed era stato mostrato a
Palermo in una riunione del Consiglio
di amministrazione del Banco a coloro, che vi erano accusati. Poco dopo
venne sciolta stoltamente l’amministrazione del Banco di Sicilia e mandato via il Notarbartolo - quasi a punizione della corretta e solerte sua gestione, ch’era riuscita a ristorare le
sorti del Banco, ridotte a mal partito
da una precedente amministrazione».
Le prime indagini si concentrarono
subito sul conduttore del treno, Giuseppe Carollo e su un certo Giuseppe
Fontana, killer professionista e capo
della cosca di Villabate. In seguito alla
testimonianza di un carabiniere, che
dichiarò di essere venuto a conoscenza
di un brindisi tenuto da un gruppo di
mafiosi in una tenuta di proprietà dell’on. Raffaele Palizzolo per festeggiare
la morte di Notarbartolo, si sospettò
subito che il mandante dell’omicidio
fosse lo stesso deputato che, come
membro del consiglio di amministrazione del Banco di Sicilia, si era ripetutamente fronteggiato con la vittima.
Tra l’altro, qualche decennio prima, lo
stesso Notarbartolo aveva sospettato
fondatamente che fosse stato il Palizzolo ad ordinare il suo sequestro, avvenuto nel 1882, costringendolo a pagare
un riscatto di 50mila lire per salvare la
vita e riottenere la libertà.
Malgrado i numerosi indizi raccolti sugli esecutori materiali dell’omicidio, tutti collegati a Palizzolo, inspiegabilmente non furono ritenuti sufficienti dal Tribunale di Palermo, che
emise una sentenza di assoluzione nei
confronti degli imputati, senza sentire
neppure come teste il deputato e, grazie alle molteplici protezioni di cui godeva, il caso venne insabbiato.
(67. – “Sicilia postunitaria - Controlettura
del
Risorgimento”
2010/2011)
Salvatore Musumeci
«La nostra utopia è la ricerca della verità, la verità umanamente possibile» (Koinè)
Costruiamo tutti un sano Welfare
Il sottosegretario al Lavoro e Politiche sociali, on. Musumeci, in visita a San Patrignano
V
olgendo lo sguardo ai ragazzi ed alle strutture che li accolgono, il primo pensiero è un misto di ammirazione e di rimpianto: «Se i privati operassero secondo l’esempio di Sanpa avremmo da
sperare bene per il futuro della sussidiarietà». Con queste parole il sottosegretario
al Lavoro e alle Politiche sociali, con delega
all’Inclusione, al Terzo settore e alla Formazione sociale, Nello Musumeci, ha aperto la
sua prima visita a San Patrignano, aggiungendo: «Spesso si parla di welfare in tavole
rotonde, ma sarebbe dovere di tutti quello di
attrezzarci e imparare a costruirlo concretamente. Questa visita mi è servita a capire
come il privato può sostituirsi al pubblico
nelle sue inefficienze e lacune e come può il
privato dare concreta testimonianza di solidarietà».
Una visita attraverso cui si è rinnovato e consolidato il rapporto di collaborazione della Comunità
con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali
che, dopo la visita del ministro Maurizio Sacconi
nel 2009, ha espresso ancora l’attenzione e l’impegno nei confronti della realtà di volontariato e di
terzo settore del nostro Paese
Per il sottosegretario, la mattinata si è svolta
con la visita in alcuni dei settori di formazione professionale in cui è articolata la Comunità, accompagnato da Andrea Muccioli, responsabile dal ’95 di
San Patrignano: «Gli ho spiegato che noi più che di
droga ci occupiamo di educazione. La comunità è
una meravigliosa palestra di vita e i ragazzi vengo-
no qui a riempire vuoti e disastri causati
dalla droga, a ritrovare loro stessi, dare un
senso alla loro esistenza, a imparare un
mestiere e ad intessere nuovamente relazioni».
Al termine della visita, per il sottosegretario Musumeci è arrivato il momento
del pranzo in salone, insieme ai 1500 ragazzi ospiti della struttura fondata nel 1978 da
Vincenzo Muccioli, accompagnato da alcune profonde riflessioni: «Conoscere San
Patrignano da vicino è stata un’esperienza
straordinaria. Ogni politico dovrebbe avvicinarsi ad una testimonianza come questa.
Io che vivo nella trincea della sofferenza,
per il ruolo che ricopro, torno a Roma con
un bagaglio di esperienza che porterò sempre con me. Abbiamo il dovere di spiegare
che non esiste differenza fra droghe leggere e pesanti. Per far fronte a questa problematica
ora dobbiamo recuperare tanto volontariato, che
può esser dalla nostra parte e fare un’attenta opera
di sensibilizzazione nelle nostre famiglie. Servono
ambasciatori sul territorio, operatori formati, ma
anche ideali e valori per i giovani possano lottare».
Valentina Consoli
N. 2 7 • s aba to 30 luglio 2011
3
Nomi per
il successo
Conclusa la 35ª edizione del
Premio internazionale “Giara
d’Argento” e del Premio di
Giornalismo “Alfio Russo”
con un ideale passaggio di
consegne tra genitori e figli.
Sarà così anche per la Giara?
Il cielo stellato, le coreografie che rimandano
al 150° dell’Unità d’Italia, volti e sensazioni, emozioni e ricordi, battute e momenti di riflessioni sul
presente della nostra Italia. Nella serata finale della 35ma edizione del Premio internazionale “Giara
d’Argento” e del Premio di Giornalismo “Alfio Russo”, accolti dall’abbraccio sempre elegante di Villa
Solaria, premiati, artisti, autorità, cittadini si sono
ritrovati ad inseguire parole e programmi per il
presente e per il futuro. Patrocinati dalla Provincia
regionale di Catania e dal Comune di Giarre, sotto
l’ineguagliabile segno del Patron Alfio Di Maria, i
due premi hanno regalato, in tutte le loro fasi, momenti davvero emozionanti, vissuti tra un viaggio
di memoria ed una serie di ideali passaggi di consegne tra genitori e figli.
Nella notte di Villa Solaria, introdotti dalla voce
di Salvo La Rosa e Lilly Correnti, sotto l’attenta regia di Guido Pistone, con le scenografie di Nino
Giuffrida e l’organizzazione generale di Danilo Di
Maria, accompagnati da un applaudito defilé di
abiti alta moda ed abiti da sposa di Giovanni Raciti, cullati dall’esibizione delle magiche corde del
violino di Mario Renzi, i premiati sono sfilati sul
palco, offrendo la loro testimonianza e regalando
l’emozione sincera per il Premio loro assegnato.
Nomi e volti della “Sicilia pulita ed operosa”, che si
è riconosciuta negli insigniti della Giara d’Argento
e del Premio di giornalismo “Alfio Russo”, quest’ultimo assegnato al senatore Emanuele Macaluso e al quotidiano “La Sicilia”, rappresentato dal
figlio del direttore Mario Ciancio, Domenico. Poi,
gli altri riconoscimenti. Premio “L’uomo e lo sport
– Candido Cannavò” alla Formoline Catania,
squadra vincitrice del titolo nazionale 2011 di pallavolo femminile. Premio Scientifico-medico “Prof.
Angelo Majorana” assegnato al dott. Ercole Cirino, presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Catania. Premio per le Istituzioni, al Procuratore generale militare della Repubblica presso
la Corte Suprema di Cassazione, prof. Antonino
Intelisano. Premio speciale alla memoria, che ricorda il cav. Sebastiano Pappalardo, “straordinario mecenate di iniziative socio-culturali della nostra terra”. Poi, spazio al Premio per l’imprenditoria alla Holding Nino Cundari S.p.a. “dal 1933 storica azienda siciliana servizi automobilistici e alberghieri”, rappresentata da Gino Cundari che ha
ricordato la figura e l’operato del padre Nino.
E poi, nuove emozioni con le Giare d’Argento.
Consegnate a Matteo Musumeci (figlio del grande
Tuccio Musumeci), compositore, pianista e regista; alla dott.ssa Anna Pesenti (Premio “Ieri e oggi”), giornalista, capo ufficio dell’associazione nazionale “Le donne del vino”; alla N.D. signora Ina
Majorana (Rosa d’argento – Premio straordinario); a Mario Renzi, artista e violinista “straordinario da 35 anni alla Giara” applaudito sulle più importanti reti televisive (Premio “Ieri ed oggi”), premio speciale a Melo Chillari, anima del gruppo
folkloristico “Kallipolis”. E poi, il colpo di scena, il
tocco d’artista che rende unica questa 35ma edizione. La Giara d’oro alla carriera all’avv. Pippo
Baudo, che gli sarà consegnata ad ottobre, molto
probabilmente all’interno dell’innovativo impianto
tipografico del quotidiano catanese.
Nel fiume di emozioni e di ricordi ai saluti finali,
prima del buffet proposto da Nadia Calà e della
torta tricolore offerta da Avalon Caffè di Giuseppe
Bellia, lo spazio resta prigioniero di una domanda,
di una ennesima scommessa per il futuro: davvero questa sarà l’ultima edizione della “Giara d’Argento” e del Premio “Alfio Russo”? In tanti sono
stati pronti a scommettere di no...
Elisa Torrisi
Gazzettino 30-07-2011:Gazzettino-nuovo 1 29/07/11 23:20 Pagina 4
4
> S E T T I M A N A L E IDG
acese
N . 27 • sabato 30 luglio 2011
di Giarre
Pianeta giovani: disagio e speranze
N
ella Sala Conferenze della parrocchia S. Paolo Apostolo di Acireale
l’Istituto Siciliano di Bioetica ha organizzato un incontro sul tema “Pianeta giovani: tra disagi e speranze”,
per presentare il numero 41 della sua
rivista semestrale “Bioetica e cultura”. Come noto, nel
lontano 20 gennaio 1992, nella cerimonia di inaugurazione della sede di Acireale dell’Istituto Siciliano di
Bioetica da parte del suo fondatore e primo presidente,
l’acese don Salvatore Privitera, presbitero della Diocesi di Acireale, fu presentato anche il primo numero
della Rivista. Da quella data, malgrado la prematura
scomparsa di don Privitera, avvenuta il 12 dicembre
2004, e le tante difficoltà economiche incontrate dall’Associazione, la pubblicazione non ha mai subito ritardi o interruzioni. Don Salvatore Privitera è stato un
uomo di eccezionale levatura culturale noto nello scenario internazionale per la sua rigorosa ricerca scientifica nel campo della Teologia Morale, dell’Etica filosofica e della Bioetica.
I lavori della serata, tendenti a sintetizzare quanto
riportato nel volume e, al contempo, coinvolgere i partecipanti nella importante riflessione sull’Adolescenza
sono stati introdotti dal prof. Arcangelo Blanco e dal
giornalista Giuseppe Vecchio (primo da sinistra nella
foto), rispettivamente vice presidente del Consiglio di-
Acireale: l’Istituto Siciliano di Bioetica ha presentato il
numero 41 della rivista semestrale “Bioetica e cultura”
rettivo dell’I.S.B. e direttore responsabile della Rivista. Lo svolgimento dei lavori, invece, è stato coordinato dal prof. Giovanni Vecchio (secondo da sinistra)
che ha anche contribuito allo spessore del numero 41
con un suo saggio di carattere storico/letterario. Per
l’I.S.B. l’edizione a tema unico sull’Adolescenza è importante perché dietro una sana crescita dell’adolescente (ometto con la mente di un ragazzo nel corpo di
Il cinema è a casa nostra
del calibro di Ettore
Scola, Carlo Verdone, Vincenzo Cerami, solo per citarne alcuni, dal titolo
“Figlio di papà?
No... solo Christian”, per la direzione artistica di Mario Patané, ha rappresentato un
forte attestato di stima per l’attore e regista
Christian De Sica che, solo di recente, si è
finalmente affrancato dalle scomode etichette di “figlio d’arte” e “attore di serie
B”, dimostrando la sua grande capacità attoriale ed ecletticità, in ruoli del tutto diversi dallo stereotipo di maschio italiano
che ha interpretato sin dall’inizio della sua
carriera. L’intenso programma dell’evento
ha preso il via con un convegno dedicato
Si è svolta ad Aci Catena una
retrospettiva dedicata al poliedrico artista Christian De Sica
P
er il settimo anno consecutivo, Aci
Catena ha ospitato l’edizione 2011
di CineNostrum nella splendida e
ancora poco conosciuta cornice dell’area
archeologica di Santa Venera al Pozzo, sito di antichi resti di insediamenti termali
romani in cui affiora una sorgente d’acqua
sulfurea, salso-bromo-jodica proveniente
dalle viscere del vulcano Etna e sfruttata
dalle moderne terme di Acireale.
La manifestazione, che in precedenza
ha visto la partecipazione di nomi illustri
all’attore che prevedeva la sua presenza e
quella di numerosi altri ospiti (Valerio Caprara, Giuseppe Cottavi, Laura Delli Colli,
Brando De Sica, Antonio D’Orrico, Marco
Giusti, Angela Prudenzi, Antonello Sarno). Nelle diverse giornate sono state
proiettate alcune delle sue più celebri pellicole quali Parlami di me, Il figlio più piccolo, Merry Christmas, Uomini uomini uomini, Compagni di scuola, Il conte Max,
Simpatici & antipatici, frutto di un’accurata e alquanto personale selezione ad opera
dello stesso Christian De Sica. Le proiezioni, inoltre, hanno visto l’intervento di
critici, giornalisti e protagonisti della retrospettiva.
A conferma della crescente popolarità
dell’evento e della sua importanza per il
valore assunto negli ultimi anni, la Regione Siciliana ha voluto inserire CineNostrum nel Calendario regionale delle manifestazioni di grande richiamo turistico, assumendone la titolarità.
Patrizia D’Agostino
un adulto) c’è il bene comune, il futuro della società.
Ed ecco, quindi, una sventagliata di idee per fare sentire l’adolescente pienamente “maschio” o “femmina”,
per evitargli di incorrere in meno rischi possibili, seguendolo a scuola, in famiglia, tra gli amici, nello
sport, nei suoi hobby, nel territorio del suo quartiere.
Idee a confronto, giustamente, con un chiaro ideale di
“uomo” e di “società”. Il primo intervento è stato svolto dal dott. Salvo Di Dio ed a seguire quelli di Teresa
Privitera, Barbara Messina, Francesco Mazzoli, Maria
Scalisi, Maria Leotta, Mario Di Re, ed altri.
Ha concluso il dottore Giuseppe Quattrocchi (terzo da sinistra), direttore scientifico dell’I.S.B., che,
dopo avere ringraziato quanti hanno collaborato a questa edizione della Rivista, ha sottolineato l’importanza
della presenza nella società attuale di belle figure di
educatori, di sociologi, di “mediatori familiari” che,
con il loro lavoro di comunicazione (elemento facilitante), fanno emergere i principi fondamentali di bioetica nella difesa della crescita dell’adolescente. Ottenendo, in molti casi, dei buoni risultati perché l’adolescente è stato costantemente seguito ed aiutato a superare le tante difficoltà incontrate in tutti i luoghi sopra
riportati, svincolandolo da una certa “dipendenza” e
facendo emergere le sue “risorse” interne, la sua autonomia.
Camillo De Martino
Sangue, patrimonio
di vita per tutti
Con alla ribalta del Gazzettino l’infermiera professionale Pinuccia Guliti, facente parte della Comunale Avis Acireale, concludiamo la presentazione
del corpo sanitario guidato dal dott. Salvatore
Pennisi. La Guliti all’impegno professionale/familiare aggiunge, dal 1996, anche quello di volontariato nell’Avis. Dopo il conseguimento del Diploma, nel 1995, ha poi frequentato Corsi di aggiornamento previsti dalle Leggi ed è relatrice in Corsi
per la “Gestione dei pazienti oncoematologici”. Infatti, svolge la sua professione di infermiera professionale presso un Istituto Oncologico della provincia etnea. Con lei affrontiamo il delicato compito delle varie fasi nelle quali, al donatore, viene
prelevato il sangue che sarà conservato in apposite sacche.
«Al donatore – ci spiega la Guliti –, sdraiato su una
delle cinque poltrone anatomiche presenti nella
nostra sede (Sala prelievi) viene applicato, sul
braccio destro o sinistro, un laccio emostatico,
mentre si deterge la cute della zona media del
braccio prescelto per introdurvi l’ago nella vena. A
questo punto, il compito del personale sanitario
addetto all’operazione “prelievo” sarà quello di
sorveglianza del donatore e monitoraggio della
sacca, fino al raggiungimento della quantità stabilita per Legge».
Durante tutta l’operazione, al donatore, viene offerta una bottiglietta di acqua minerale per compensare la perdita dei liquidi.
C.D.M.
Gazzettino 30-07-2011:Gazzettino-nuovo 1 29/07/11 23:20 Pagina 5
> S E T T I M A N A L E IDG
attualità
di Giarre
N . 27 • sa bato 30 luglio 2011
5
Palanesima: zona franca per vandali e ladri
S
Catania presenta l’ennesimo esempio di abbandono
di una importante struttura pubblica,
figlia di tanti proclami e promesse mai realizzate
embra che Attila ed il suo
esercito di unni abbiano flagellato l’impianto sportivo
PalaNesima. È questo l’ennesimo tassello nel puzzle dello
spreco e del degrado di opere
pubbliche nella provincia di Catania. Si
tratta di uno dei palasport più grandi del
Meridione, con una capienza di 6500 posti
a sedere. Nel corso degli anni è stato ripetutamente oggetto di vandalismo e spogliato di qualsiasi materiale che potesse avere
un valore di riutilizzo. La struttura, creata
nel 1996, ospitò alcune tappe delle Universiadi nel 1997 e, dopo una breve attività
sportiva, dovuta ai Giochi mondiali militari del 2003 con le competizioni di scherma
e pentathlon, ha visto una inaugurazione
ufficiale soltanto nel 2004, ma senza trovare una valida pianificazione nella gestione
dell’impianto sportivo. La struttura, a causa di qualche incoerenza di progettazione,
quale la pista di ghiaccio deliberata nell’ottobre 2004 e mai portata a termine, non è
stata messa in funzione e oggi si presenta
vandalizzata, privata di recinzioni e cancelli di ingresso all’impianto, di motori di
condizionamento e di alternatori interni alla struttura.
Il consigliere della municipalità di
“Nesima-Monte Po” Maurizio Zarbo com-
menta: “Ad ogni ora del giorno e della notte, i teppisti fanno irruzione nella struttura.
Un viavai continuo che ormai non impressiona più nessuno. Nemmeno gli abitanti
della zona che, con questo degrado, sono
rassegnati a convivere. Oltretutto, le condizioni in cui versa la struttura costituiscono un monito di allarme per le eventuali situazioni di emergenza: se dovesse scoppiare un incendio non c’è nessuna possibilità
di poter intervenire sul posto in quanto non
resta più neanche una bocca antincendio
attiva. Tale pericolo è alimentato dal fatto
che i lampioni esterni, inghiottiti dalle
sterpaglie, sono pericolanti e perfettamente funzionanti e illuminano il nulla, a dispetto tante zone abitate completamente al
buio”.
L’area esterna alla struttura, composta
dal parcheggio e dalle vie di accesso agli
ingressi del PalaNesima, presenta un degrado maggiore: in tutta la zona i tombini
sono stati divelti, il parcheggio è stato distrutto, così come è stato distrutto il sistema delle bocche antincendio, alcuni pali di
illuminazione risultano pericolanti; infine,
nelle vie di accesso agli ingressi delle strutture sportive, le due cabine di energia elettrica, collegate anche all’impianto del PalaNesima, sono state vandalizzate e una in
particolare è un abituale ricettacolo ad uso
della criminalità della zona come discarica
di borse e documenti rubati. Da anni, si
parla di una ristrutturazione dell’impianto
PalaNesima e, in particolare, di una rinascita dell’intera zona, puntando a rilanciare
Catania anche attraverso lo sport. L’opportunità si era recentemente presentata: la
struttura era stata designata per ospitare i
campionati mondiali di scherma di ottobre
2011, che invece sono stati dirottati al Palaghiaccio di viale Kennedy.
L’assessore allo Sport, Ottavio Vaccaro, commenta: “In occasione dei mondiali
di scherma la città deve acquisire un immagine nuova, volta a dare un grande servizio al mondo giovanile. In sinergia con la
Fia stiamo approntando un tavolo tecnico
per il 2014, anno dei campionati mondiali
di vasca corta che potremmo ospitare al
PalaNesima. In questo caso dall’assessorato regionale ci sarebbe la possibilità di
ricevere i fondi necessari per recuperare
la struttura ed impedire che, finito il mondiale, il PalaNesima finisca ancora nell’oblio”.
I toni fiduciosi dell’assessore Ottavio
Vaccaro ricordano quelli di Antonio Scalia, che nel 2009 era assessore allo Sport
del Comune di Catania e che, in quello
stesso anno, così commentava: “L’importo
dei finanziamenti, che a breve saranno
È ura ri luvarici i pampini!
Ultimo capitolo, sempre per via dialettale, del serrato botta e riposta
tra Sindaco ed opposizione sull’attuale situazione finanziaria
e gestionale del comune di Fiumefreddo.
Con il pensiero rivolto alle prossime elezioni
I
l comizio del consigliere Giuseppe
Caudo, tra i sostenitori del sindaco Nucifora, è la preannunciata fine di questa
saga di scontri e pubblici comizi atti a ridicolizzare l’avversario politico che ha caratterizzato l’estate di Fiumfreddo (almeno
fino a questo momento…). Caudo annuncia che nell’ultimo consiglio si sono letti
male i numeri e tante inesattezze sono state
dette. L’immancabile e saggio detto siciliano, atto a fare il punto della situazione,
non manca. Nulla sarebbe stato mai più azzeccato di: “È ura ri luvarici i pampini”.
Secondo Caudo, il vero problema della
spaccatura e dei tradimenti non è il bilancio comunale, ma la poltrona di Sindaco
per le prossime elezioni. Spiega che alle
prime riunioni per la stesura del bilancio,
fatto dalla maggioranza, erano tutti concordi, nessuno si opponeva e nessuno aveva cose da ridire. Anzi, hanno caldamente
sostenuto la proposta dello stesso Caudo
per il ripristino della Villa comunale. E
nemmeno nei successivi incontri saltò nulla fuori: «Si andava al bar dopo le riunioni
come si è soliti fare, senza nulla di strano».
Il sospetto che però qualcosa nell’aria ci
fosse era percepibile: “Capannelli a tre a
tre si aggiravano per la sale e per gli angoli del paese”. Come non ricordare la medesima paura del regime quando, a tre a
tre, vi erano incontri di cittadini atti a confabulare.
Alla sessione di bilancio arrivano, infatti, alcuni emendamenti, non discussi
prima nelle riunioni della maggioranza.
Ecco, insomma, come sono nati “i rozzulaseppi“, ovvero coloro che non avevano di
meglio da fare che tramare contro la stessa
maggioranza. “Carbonari e traditori”, è
stato l’appellativo di accusa del sindaco
Sebastiano Nucifora al primo comizio e
Caudo a rincarare la dose: «Si fa richiesta
di un nuovo incontro, per piallare ogni tipo di discrepanza e far sì che il bilancio
passi, perché il rischio che non si raggiunga un accordo sul bilancio è possibile. A
questo nuovo incontro i “tentennanti” rispondono che va tutto bene, non vi è alcun
pericolo. Bugia pare, visto che a votare
contrari al bilancio risultano 4 uomini della maggioranza, tra cui il dott. Torrisi e il
dott. Alosi. Torrisi venne nominato assessore a settembre, dopo l’Estate in Blu del
2006, la prima fatta a mare, organizzata
dall’assessore Alosi che l’ha partorita e
organizzata. Lo stesso Torrisi è stato, assieme ad Alosi, tra le persone più caldeggiate dal “signor Nucifora”. Il primo 4 an-
ni e 8 mesi fedele al Nucifora e l’altro per
ben 9 anni e 2 mesi al “servizio” del “signor Nucifora”».
Allora “livamuci i pammini”: cosa è
successo? Siamo ad un anno dalla nuova
campagna elettorale ed il “signor Nucifora” lascerà quella sedia, quindi vi è la corsa
a prendersi i meriti. Tutti vogliono emergere e, un po’ come accade tra gli eredi testamentali, i due soggetti erano convinti di
poter essere loro i probabile eredi a sindaco. Qualcosa, poi, ha fatto capire loro che
non potevano essere gli eredi a sindaco e, a
dire di Caudo, hanno quindi deciso di cambiare bandiera. Caudo racconta così: «Erano sulla nave di questo capitano (il sindaco Nucifora) e hanno pensato di fare due
falle nella barca di questo capitano, nelle
due cose di principale immagine di questa
amministrazione: i servizi sociali e l’Estate in blu…».
Due falle per far entrare acqua nella
barca di questo capitano e «chiatti chiatti
di notte si sono presi la loro barchetta di
salvataggio». Ironia della sorte vuole che i
due si siano calati nel fantomatico mare
della politica di opposizione su due «scialuppe differenti, incontrandosi poi in mare
aperto. Alla ricerca della terra, sempre
quella sedia dove non c’è scritto niente.
Ma, in mare aperto, hanno incontrato
un’altra barca. In quella barca c’era però
un altro capitano, questo di lungo corso,
uno di quelli che tiene la bandiera dei pirati messa in alto… hanno incontrato il
dottore Forzisi. Il dottore Forzisi, ironico
e dotto per come egli è, li ha subito fermati
e detto loro: “Dove state andando, ci penso io! Venite a bordo! E li ha imbarcati,
prima l’uno e poi l’altro, nonostante uno
attualmente è a bordo e l’altro ancora è indeciso. Il dott. Forzisi gli ha subito detto:
“Qui ancora il capitano non si è fatto, non
ci sono problemi”. Già, ma sotto, nella stiva si sentiva , come nei film dei pirati,
“ammulari cuteddi” (tric tric…) e loro intanto sopra a discutere».
È questa la conclusione politica del
consigliere Giuseppe Caudo che racconta,
a suo dire, come i fatti sono andati, scatenando l’ironia e l’ilarità di tutti i presenti,
con un fare di politico esperto e attento all’attrarre il consenso del pubblico. È su
questo che si vuole soffermare l’attenzione, su un rincorrere la poltrona politica.
Certo, non ci sarebbe voluto l’intervento
fantasmagorico del consigliere Caudo per
farlo capire ai cittadini, che hanno ben capito i lupi di mare come il dott. Pagano e il
dott. Forzisi, atti a prendere in mano la situazione politica in qualsiasi momento,
con qualsiasi colore e per qualsiasi progetto. Già, di “cu sceccu ni fa mulu u primu
cauci è do so!”.
Andrebbe speso anche quel sacrosanto
detto: “U vecchiu gobbu ammenzu a via
non si vaddau a gobba c’avia”. Parliamo
di una situazione dove tutti parlano bene
ma tendenzialmente razzolano male in
questa politica di accordi a tavolino per le
stesure del bilancio; dove il bene comune è
il bene politico di pochi e l’opposizione un
modo per farsi campagna elettorale. Caudo
ricorda, infine, che la Bandiera blu è un ottimo riconoscimento per avere più facilmente i finanziamenti, è qualcosa che al
Comune non costa un euro ma che, chiaramente viene data come riconoscimento e
sarebbe folle rifiutarlo.
Chiaramente, non basta avere la Bandiera blu per ricevere i finanziamenti e il
Comune, come ente, deve avere soldi proprio nel bilancio per organizzare eventi come l’Estate in Blu, cosa che negli anni passati è stato possibile, ma quest’anno pare di
no. E ancora, un grande vantaggio di avere
il riconoscimento della Bandiera blu, secondo l’Amministrazione comunale, è
quello di avere facilmente le spiagge e il litorale pulito. Vogliamo che a rispondere
siano le immagini ed i cittadini, che hanno
visto il litorale di Marina di Cottone sporco
quasi quanto Fondachello, con l’unica differenza che a Marina di Cottone non vi è
alcun insediamento residenziale (meno
male). L’intervento del sindaco Nucifora è
risultato alquanto impreparato e ripetitivo,
nonostante riesca chiaramente a puntualizzare che questa sarà la loro ultima uscita
politica in comizio. Non accetteranno provocazioni e non staranno al gioco del botta
e risposta. A suo dire, chi vuole sapere i
conti, i bilanci ed i debiti di questo Comune può semplicemente bussare alla ragioneria dello stesso Comune, chiedere agli
assessori e ai capi reparto. Sostanzialmente, il Palazzo di città è un palazzo di vetro
dove tutto è trasparente, o almeno così dovrebbe essere.
Concetto Barone
erogati per la ristrutturazione, è in attesa
della delibera formale del Credito sportivo
di Roma che si riunirà in consiglio per deliberare la concessione di un mutuo di 3
milioni per ristrutturare il PalaNesima,
unico mutuo che il Comune di Catania ha
richiesto nel 2009, con tassi agevolati pari
al 1%. In seguito, appena formalizzata la
concessione del mutuo, il passo successivo
sarà quello di fare i bandi di gara per appaltare i lavori… La ristrutturazione prevedrà la creazione di una nuova strada di
accesso, perché attualmente nel complesso
si accede per stradine piccole dalla circonvallazione. I tempi tecnici per le procedure
relative ai pubblici incanti prevedono circa due mesi, e nel momento in cui si aggiudicano partono i lavori; prevedo che i lavori proseguano per cinque mesi, e arrive-
remmo così ad aprile e non più tardi di
maggio per avere il palasport pronto. Comunque, la squadra dell’Italia vuole venire ad inaugurare l’impianto in via amichevole a giugno, per cui dobbiamo assolutamente essere pronti per tale data”.
Nell’auspicio che i propositi di imminente recupero dell’area espressi dall’assessore Ottavio Vaccaro non siano i soliti
specchietti per le allodole, si resta comunque sgomenti nell’osservare che le uniche
cose che il PalaNesima, al momento, è in
grado di ospitare sono il degrado, lo scempio e il rammarico degli abitanti sfiduciati
dai risultati che le amministrazioni passate
ed attuali fino ad ora (non) hanno raggiunto.
Marzia Vaccino
Riceviamo
e pubblichiamo
Cari cittadini Ripostesi,
è sicuramente bello vivere un periodo estivo, già che siamo nel bel mezzo
dell’estate, in una meravigliosa località marittima come la nostra amata Riposto.
Però, ritengo che saremmo stati decisamente più felici, dal mio punto di vista, se
questa Città fosse stata in grado di mantenere una cosa essenziale nell’Amministrazione dei Comuni: la pulizia della Città. Riposto, purtroppo, è sporca, lo vedete con i vostri occhi ogni giorno, Riposto lascia molto a desiderare per quel che
concerne la pulizia del territorio. Sia nel centro storico, che, ad esempio, nella
bellissima Via Piersanti Mattarella collocata nella zona alta di Riposto, nel Corso
Europa, nella Via Mario Carbonaro, nella trascuratissima Piazza Matteotti, si notano subito sporcizia, erbacce alte, il segno profondo dell’abbandono e del degrado ambientale che attanaglia zone della Città parecchio transitate anche da
turisti forestieri che giungono a Riposto da località dove la pulizia e l’ordine rappresentano il fiore all’occhiello. Per poi non parlare dello stato di trascuratezza in
cui versano le frazioni, una condizione peraltro segnalata da lungo tempo non
solo da me, ma anche da altri Consiglieri di maggioranza e di opposizione. Inoltre, Riposto ha da sempre avuto un problema da non sottovalutare: l’inefficienza
dei funzionari dell’Ufficio Tecnico Comunale in alcune questioni fondamentali.
Faccio un esempio pratico: ultimamente sono stati compiuti alcuni lavori di rifacimento di alcuni tratti di manto stradale, manto stradale letteralmente assai
deteriorato in molte zone di Riposto. Ebbene, ho potuto constatare che la qualità
del manto stradale rifatto è molto scarsa, qualitativamente scarsa, nel senso che
vi è sicuramente manto stradale migliore rispetto a quello utilizzato per il ripristino. Una condizione fuori dal normale si registra poi a Praiola, nei pressi della
Strada 9, dove le erbacce sono talmente alte da non potere transitare nemmeno
con le macchine. È urgente, quindi, un intervento di pulizia a Praiola, per il grave
stato di trascuratezza. La viabilità è un altro tema cruciale per il benessere di Riposto. Tante volte capita che gente di altre località chieda un’informazione a me
per giungere nelle vicine Città limitrofe, a causa della totale assenza di segnaletica. Anche questa è una questione da risolvere, soprattutto perché crea disagi nel
periodo estivo.
Comprendo, certamente, la precarietà economica nelle casse dell’Ente Comune, ma allo stesso tempo penso non ci sia volontà di risolvere nemmeno le cose necessarie, laddove non c’è bisogno di recuperare fondi finanziari per una risoluzione. Mi auguro che l’Amministrazione Comunale tenga conto di questa mia
analisi insieme all’Ufficio Tecnico del Comune e al Corpo di Polizia Municipale e
che prontamente intervenga per eliminare questi problemi. Spero che Riposto
possa ritornare ad essere come alcuni decenni fa, pulita e ordinata, anche con il
contributo dei cittadini che devono collaborare segnalando disfunzioni e problemi
e che devono pure contribuire a tenere pulito l’ambiente.
Giovanni Pennisi
Consigliere Comunale Riposto
Linguaglossa: un’estate di fuoco
Si sa, con l’arrivo dell’estate arrivano
anche gli incendi e, soprattutto, del
lavoro in più per i Vigili del Fuoco.
Domenica 24 luglio alle ore 14-14:30
circa, infatti, i Vigili del Fuoco volontari di Linguaglossa sono stati chiamati per aiutare il Corpo Forestale
antincendio del paese per un grosso
rogo di sterpaglie sulla strada provinciale Linguaglossa – Randazzo in
zona Quota Mille, altezza Solicchiata. A quanto pare, a causa del vento,
l’incendio avanzava rapidamente ed
essendo sul ciglio della strada causava pericolo per i passanti, dato
che la stessa è una strada piuttosto
trafficata. Ci sono volute delle ore
per domare le fiamme e sembra si
sia dovuto richiedere anche l’intervento dell’elicottero della Forestale
per aiutare i Vigili del Fuoco a spegnere l’incendio. Fortunatamente,
grazie alla loro bravura ed allo spirito
di collaborazione, i Vigili del Fuoco
volontari sono riusciti a risolvere il
tutto evitando grossi danni ed eliminando il pericolo per i passanti.
Sonia Santamaria
Gazzettino 30-07-2011:Gazzettino-nuovo 1 29/07/11 23:20 Pagina 6
> S E T T I M A N A L E IDG
6
N . 27 • sa bato 30 luglio 2011
catania e provincia
Rinasce un’arte antica
San Pietro Clarenza ospiterà lo spettacolo di pupi
siciliani “Peppennino alla corte di Carlo Magno”,
proposta dalla compagnia “Il Paladino”
A
San Pietro Clarenza, la Compagnia
opera dei pupi “il Paladino” del
maestro Salvo Mangano, domenica
21 agosto, alle ore 21,00, in piazza
della Vittoria, presenterà “Peppennino alla corte di Carlo Magno”.
Questo spettacolo punta a far rinascere quella che fu
la cultura dei nostri padri. Tutti siamo rimasti affascinati dall’opera dei pupi. Affascinati dalle armature
luccicanti, dalle gesta di Orlando e Angelica, di Rinaldo, di Ferraù di Spagna, di Gradasso, di Rodomonte,
di Uzeta catanese, di Gano di Magonza. Affascinati
dalla cadenza dei parlatori, dagli animatori (manianti). E come non parlare dei costruttori dei pupi e dei
cartellonisti.
Salvatore Mangano, grande puparo in attività,
confessa: «Quando ormai l’opera dei pupi volgeva al
tramonto, soppiantata da nuove forme di spettacolo
come il cinema e la televisione, nessuno credeva più
nella sua rinascita. Ma ecco che dalla polvere di un
fatiscente magazzino affiorano, come per incanto, i
volti di Orlando e di Rinaldo con gli occhi austeri,
quasi a chieder di essere riportati in vita. Come rimanere insensibili al loro richiamo? Come dimenticare
le loro gesta nei teatrini di Catania, ove si sono viste
susseguirsi intere generazioni appassionate alle loro
storie».
Un patrimonio incomparabile di un’arte semplice
e popolare i cui dettami sono altamente didattici e
comportamentali. Per fortuna, tutto il corredo artistico
dei pupi e scenari, detto “mestiere”, è rimasto quasi
intatto, sottratto alla speculazione del tempo che cinicamente smembrava i teatri di autentici capolavori per
destinarli ai negozi di souvenirs. Don Salvatori Laudani non voleva venderli quei pupi del teatro di Via
Plaja a Catania; si ribellava al pensiero che le sue
creature finissero appese ad un chiodo, come freddi
oggetti inanimati. E poi, come può un padre vendere i
propri figli? Don Salvatore e i suoi fratelli, Carmelo e
Nino, erano davvero grandi pupari, il capostipite Biagio Laudani vantava un “mestiere” sin dal 1800. “Ormai l’arte è morta”, diceva ai suoi discepoli che lui
aveva indirizzato così bene nel difficile mestiere di
“puparo”, formando la compagnia “Il paladino” il cui
tutore fu proprio don Salvatore Laudani, che rivisse
con essa gli ultimi palpiti di una vita dedicata ai pupi.
La compagnia, che opera con autonomia propria,
nel rigore di una ferrea tradizione, è fornita di teatro
smontabile, di scene e di pupi di grande bellezza. La
compagnia è formata dal direttore e capocomico Salvatore Mangano, che ha ereditato l’arte dei pupi da
Salvatore Laudani ed è allievo del grande parlatore
Biagio Sgroi, che ha operato presso tutti i teatri catanesi, prima e dopo la seconda guerra mondiale; da
Biagio Foti, nipote del puparo Salvatore Laudani, ha
appreso l’arte dell’animazione e della costruzione dei
pupi e imparato anche dai parlatori Nuccio Mangano e
Pina Tedesco, (non più tra di noi, dava la voce ad Angelica, forse Dio l’ha voluta in cielo per presentare
l’opera dei pupi in Paradiso); dagli animatori Mario
Isaia (maniante, colonna dell’animazione, tutti i pupi
catanesi sono passati dalle sue mani per più di sessant’anni), Santo Saia, proveniente dal teatro dei Laudani, Fabrizio Mangano e Orazio Foti, dai tecnici del
suono e delle luci: Salvo e Alessandro Mangiagli e
Cristina Stupia.
Salvo Mangano dice, riferendosi a quei pochi conoscitori, e non agli improvvisatori: «Non esiste egemonia nell’opera dei pupi, ma vi sono diverse realtà
delle quali è bene che i vari Enti preposti alla cultura
ne tengano conto, perché è bene confrontarsi e compararsi con altri in un’arte come l’opera dei pupi, che
ha vissuto sempre di un fenomeno collettivo di matrice popolare».
Il repertorio si avvale di antichi canovacci, tramandati da varie generazioni di pupari, che comprendono: La storia di Orlando e dei Paladini, Erminio
della stella d’oro, Uzeda Catanese, Storia dei Crociati, Storia Greca, Vita dei Santi con la “Nascita del
Bambin Gesù” ed altre storie.
La compagnia ha effettuato spettacoli in tutta la
Sicilia e oltre lo stretto in occasione di sagre e manifestazioni, riscuotendo sempre un lusinghiero successo.
Michele Milazzo
Arriva la X edizione di “Lidi in passerella” e conferma la formula del suo successo,
sposando anche l’attività di sensibilizzazione sui temi dell’autismo
C
li ha assicurato la vicinanza del Comune alla rassegna, compatibilmente con le risorse disponibili, mentre l’assessore Caudo ha evidenziato l’impegno del Comune
di Fiumefreddo per continuare a conquistare la bandiera blu.
L’edizione di quest’anno di “Lidi in passerella” si promette particolarmente intensa perché registra la partecipazione di lidi provenienti da Palermo, Catania,
Messina, Agrigento, Ragusa, Siracusa, Trapani, Aci Castello, Mascali, Noto, Augusta, Patti, Calatabiano, Taormina, Giardini, Fiumefreddo, Riposto, Milazzo, Capo d’Orlando e San Vito lo Capo. La manifestazione, come hanno ricordato gli intervenuti alla conferenza stampa, è patrocinata dalla Presidenza dell’Assemblea
Regionale Siciliana, nella persona dell’on. Francesco Cascio, dall’assessorato regionale al Turismo, nella persona dell’assessore Daniele Tranchida, dalla Provincia regionale di Catania nella persona del presidente on. Giuseppe Castiglione e
dell’assessore Pippo Pagano, e dai comuni di Mascali e Aci Castello.
Salvatore Rubbino
Fine settimana... sotto canestro
Trofeo del Meridione a Catania: un torneo
di basket a due passi dal mare
O
gni estate, la solita storia: a pochi
giorni dall’arrivo di agosto le città si
svuotano e chi può si trasferisce al
mare. Gli uffici chiudono, i negozi abbassano le proprie saracinesche. A non andare mai
in vacanza invece è la voglia di sport. Terminata da poco la coppa America, il torneo
sportivo più importante dell’estate 2011, che
ha messo nei “guay” le blasonate Argentina
e Brasile, sotto l’ombrellone si parla di calciomercato e si fanno le previsioni sul prossimo campionato.
Chi, invece, è costretto a rimanere in
città e al solito calcio preferisce due tiri a canestro, questo weekend a Catania troverà parecchio interessante il Trofeo del Meridione,
un torneo nazionale di pallacanestro 3 contro
3. Il torneo, giunto alla sua undicesima edizione, anche quest’anno farà tappa nel nostro capoluogo, dopo aver raccolto i campioni di Potenza, Soverato, Reggio Calabria e
Ragusa. Il torneo si svolgerà sabato 30 e domenica 31, al lungomare di Catania, famoso
per essere diventato un vero e proprio centro
sportivo urbano all’aperto. Ai tanti catanesi
che fanno jogging, dribblando passanti e
bancarelle, si aggiungono i numerosi cestisti
del playground – è questo il nome dei campi
di basket all’aperto – di piazza Nettuno. A
sfidarsi saranno quattro categorie: oltre le
categorie a squadre e i duelli 1 vs 1, sarà dato spazio anche alle ragazze ai più piccoli
Il rombo di
un’opportunità
Con l’edizione 2011
del Gran Premio Karting
Città di Aci S. Antonio
“3° Memorial Michelangelo
Cristaldi” si apre la
prospettiva di uno sviluppo
turistico della zona legato
ad eventi motoristici
Dalla spiaggia alla passerella
on la scelta del Castello San Marco di Calatabiano come scenario è stata
confermata, anche per l’edizione 2011, la strada dell’eleganza. Con questa
premessa di fondo si è svolta la conferenza stampa di presentazione della
rassegna balneare di bellezza “Lidi in passerella”, con il patron della manifestazione, cav. Michele Maccarrone, a fare gli onori di casa assieme alla figlia, la giovane
attrice Jlenia Maccarrone, madrina della rassegna, all’avv. Elvira Piacenti, presidente dell’associazione artistico culturale “L’Ariete” promotrice della manifestazione, al sindaco di Calatabiano, Antonio Petralia; all’assessore Agatino Fresta, in
rappresentanza del Comune di Mascali; all’assessore Giuseppe Caudo, in rappresentanza del Comune di Fiumefreddo; al presidente dell’Aba (Associazione Bambini Autistici) ionico etnea onlus, Alessandro Lo Piccolo; al presidente del Castello
San Marco, Giuseppe Murabito ed alla presentatrice della prima serata di “Lidi in
passerella”, Claudia Amante.
La rassegna, come ogni anno, è aperta alla partecipazione di ragazze dai 15 ai
25 anni, rappresentanti di lidi di tutta la Regione. In palio per la vincitrice vi è uno
scooter della Piaggio. Quest’anno, la prima serata della manifestazione, con le selezioni per la costa jonica, si terrà sabato 13 agosto alle ore 21 nell’anfiteatro di
Fondachello di Mascali. La finalissima è in programma, invece, domenica 28 agosto alle ore 21 ad Acicastello. Nel corso della conferenza stampa l’avv. Elvira Piacenti ha evidenziato che “la rassegna quest’anno è giunta alla X edizione. Purtroppo, non vi sono state le condizioni per poterla realizzare a Giarre”. Jlenia Maccarrone, nota al grande pubblico perché protagonista femminile della puntata “La danza del gabbiano” della serie “Il commissario Montalbano”, nel prendere la parola,
ha espresso “la propria gioia nel dedicare l’edizione di quest’anno della rassegna
all’Associazione bambini autistici ionico etnea, sodalizio impegnato in un’attività
meritoria ma poco conosciuta. Speriamo di dare a quest’associazione tutta la pubblicità che merita”.
Il patron della rassegna, Michele Maccarrone, ha quindi consegnato alcune targhe ai Comuni che in questi dieci anni hanno ospitato la manifestazione: Mascali,
Riposto, Calatabiano, Giarre e Fiumefreddo, comune che sa valorizzare la bellezza
del litorale jonico conseguendo da diversi anni l’ambita “Bandiera blu”. Il sindaco
di Calatabiano, Antonio Petralia, ha espresso compiacimento “per questa iniziativa
che unisce il territorio ionico attraverso la bellezza”. L’assessore Fresta di Masca-
di Giarre
nella categoria junior maschile per tutti i nati
tra il ‘94 e il ’97. Le qualificazioni si disputeranno il sabato, mentre la manifestazione
entrerà nel vivo la domenica pomeriggio,
quando avranno inizio le finali nazionali.
Provare non costa nulla: l’iscrizione, totalmente gratuita, si può effettuare facendo
pervenire i propri dati (città, categoria, nome
della squadra, nomi dei 3 partecipanti + 1 riserva) inviando un e-mail a [email protected] o mandando un sms al 338
6845945. Tuttavia, l’organizzazione prevede ai ritardatari di iscriversi il giorno stesso
delle qualificazioni, direttamente in piazza
Nettuno. L’anno scorso, a trionfare in tutte
le categorie sono stati i ragazzi e le ragazze
di Reggio Calabria: quest’anno i catanesi e i
ragusani riusciranno a “fare centro” per portare il trofeo dell’altra parte dello stretto?
Antonio Giulio Percolla
Il salone di rappresentanza di Palazzo Cantarella ha ospitato la conferenza stampa di presentazione dell’undicesima edizione del Gran
Premio Karting - Città di Aci S. Antonio “3° Memorial Michelangelo Cristaldi”. La manifestazione si svolgerà su circuito cittadino ed è organizzata dall’Associazione ACI LAB con la collaborazione del Comune di Aci S. Antonio ed il patrocinio della Provincia Regionale di Catania e
della Regione Sicilia. Si tratta di un appuntamento, valido come prima prova del Trofeo Regionale, che si svolgerà nell’arco di due giorni, il
30 e 31 luglio, su un circuito cittadino che si snoda attraverso via Aldo Moro (dove sono fissate
partenza ed arrivo), via Nuova, via Umberto,
piazza Mercè e via Tavolone.
«Siamo pronti ad ospitare questo grande appuntamento motoristico, divenuto vero e proprio
punto di riferimento per gli appassionati sportivi
e vanto della nostra cittadina – ha spiegato il
sindaco, dott. Pippo Cutuli, presentando alla
stampa ed al pubblico la manifestazione –. Parliamo di una manifestazione nata negli anni ’80,
che ha registrato la partecipazione di piloti come
Liuzzi e Fisichella, poi affermatisi in Formula 1,
e che questa Amministrazione ha voluto riprendere dopo una lunga interruzione e sostenere
con decisione. La grande partecipazione di piloti e di pubblico fin qui registrata ci ha dato ragione e siamo convinti che anche quest’anno riusciremo a non tradire le attese».
Le novità dell’edizione 2011 sono state illustrate dal presidente di Aci Lab, Turi Sapienza:
«La macchina organizzativa è ormai collaudata
ed è pronta al via dell’edizione numero 11. Saranno in gara dodici categorie ed è confermato
anche l’arrivo di piloti provenienti da Grecia e
Malta. Con l’aiuto del consigliere dell’associazione Domenico Cubeda, che è anche pilota,
stiamo mettendo a punto le ultime migliorie ad
un tracciato cittadino che promette grande agonismo e grande spettacolo».
Alla conferenza stampa sono intervenuti, tra
gli altri, anche il vice sindaco Stefano Finocchiaro, gli assessori Franco Ruggeri (Sport), Pippo
Di Stefano (Viabilità e Polizia Municipale) e Fabio Faranda (Servizi sociali e Politiche giovanili), e il deputato regionale, on. Nicola D’Agostino
(«La Regione è vicina ad una manifestazione
che cresce di anno in anno e che si è ormai affermata anche fuori dai confini siciliani. Gli organizzatori e gli amministratori santantonesi hanno, adesso, la possibilità di compiere il passo
successivo, facendo in modo che attorno all’iniziativa si sviluppi una vera e propria economia.
Questo dovrebbe accadere attraverso la creazione di una struttura sportiva dedicata e di tutti
gli altri strumenti ad essa connessi, per fare in
modo che sui motori si possa ragionare in maniera più approfondita e in tutti i periodi dell’anno. Credo che questo sia un aspetto importante
su cui l’Amministrazione può scommettere»),
mentre il Centro Commerciale Etnapolis, presente con il direttore, dott. Alfio Mosca, ha voluto sottolineare «l’importanza dell’evento sportivo che, grazie al lavoro svolto e all’impegno profuso dagli organizzatori, porta Aci S. Antonio ad
una ribalta internazionale importante».
Secondo il calendario il Gran Premio Karting
2011 prevede per oggi, sabato 30 luglio, dalle
ore 9 l’iscrizione e la verifica dei mezzi; alle ore
15 le prove libere di qualificazione. Invece, domani, domenica 31 luglio, alle ore 9 inizieranno
le prove libere cronometrate che condurranno, a
partire dalle 15, alle gare ufficiali; con la conclusione fissate alle 19, con la cerimonia di premiazione in piazza Maggiore.
Valeria Scalisi
Gazzettino 30-07-2011:Gazzettino-nuovo 1 29/07/11 23:20 Pagina 7
> S E T T I M A N A L E IDG
di Giarre
alcantara
Giardini: “Scusi, un’informazione...”
È lo slogan di una singolare manifestazione di protesta dell’associazione
“Rinascita Naxiota” contro la mancata sostituzione di un vecchio segnale
autostradale, collocato nei pressi dell’ospedale “S. Vincenzo” e della stazione
ferroviaria, che “ignora” la prima colonia greca di Sicilia
U
na singolare manifestazione è stata preannunciata per domani sera,
domenica 31 luglio
con inizio alle ore
19.00, a Giardini
Naxos e, per l’esattezza, all’incrocio tra
la Strada Statale 114 e la bretella che
conduce all’ospedale “S. Vincenzo - Sirina”. E’ qui, infatti, che continua a fare
bella mostra di sé un cartello che indica
ancora i vicini svincoli autostradali della
“A18” con le vecchie denominazioni di
“Taormina Nord” e “Taormina Sud”,
mentre ormai da diversi anni il Consorzio Autostrade ha provveduto a dare il
cosiddetto “giusto nome alle cose” trasformando “Taormina Nord” in “Taormina” e “Taormina Sud” in “Giardini
Naxos”.
Pertanto, la locale associazione “Rinascita Naxiota”, guidata dal presidente Luca Buzzurro, esorta da tempo le autorità competenti a “rendere giustizia” alla prima colonia greca di Sicilia il
cui nome, in questo transitatissimo angolo di territorio (peraltro vicinissimo anche alla stazione ferroviaria), continua ad essere offuscato da quello della “blasonata” Taormina. La pacifica dimostrazione che il
sodalizio di Buzzurro ha in programma per domani
sera si prefigge di smuovere una volta per tutte le acque al riguardo, ed avrà come provocatorio titolo-slogan “Scusi, un’informazione...”, tipica espressione
dell’automobilista “disorientato”.
Si prevede, in particolare, il posizionamento di
Il cartello “incriminato” ed il presidente di “Rinascita Naxiota” Luca Buzzurro
una tabella di cartone con la giusta dicitura (ossia mina e sia al Consorzio per le Autostrade Siciliane.
“uscita autostradale Giardini Naxos”) sopra al segna- Due mesi dopo, il comando di Polizia Municipale di
le errato; dopodiché, alle ore 20.00, il simbolico se- Giardini ci comunicava per iscritto che il 10 marzo
gnale stradale verrà rimosso senza causare il minimo 2010 il Consorzio Autostrade aveva disposto l’esecudanno al cartello ufficiale.
zione di quanto richiesto, ossia la sostituzione del
«Durante questo “rito” - spiega il presidente di cartello. A tutt’oggi, però, la situazione è rimasta inRinascita Naxiota - illustreremo ai presenti il perché spiegabilmente immutata. Contiamo molto, domani
di questa nostra particolare azione di sensibilizzazio- sera, sulla presenza delle massime autorità cittadine,
ne alla risoluzione di un problema, più volte segnala- che abbiamo ufficialmente invitato, ovvero il sindaco
to a partire dal 2006, ma mai affrontato. Per quanto Nello Lo Turco, l’assessore alla Viabilità, il comanriguarda la nostra associazione, prendendo atto delle dante della Polizia Municipale e tutti i consiglieri conumerose richieste dei cittadini, inviammo una lette- munali».
ra in merito un anno e mezzo fa (era il gennaio 2010)
Rodolfo Amodeo
sia al sindaco di Giardini Naxos, sia a quello di Taor-
L’ente di solidarietà familiare, guidato da Agata Famà,
ha archiviato con successo la colonia per la terza età
ed è in procinto, insieme alla cooperativa presieduta
da Leonardo Le Mura, di allestire altre iniziative
per rallegrare la bella stagione
U
Brigantony alla
festa del “Taboo”
L’esilarante cantautore
catanese ha allietato il
“compleanno” del noto
ritrovo di Francavilla
foto Studio7
Brigantony insieme allo staff e ad alcuni clienti
A Gaggi una “calda” estate grazie
all’associazione Asofa ed all’Isvil
n’estate al servizio delle varie fasce d’età
di Gaggi e dei centri viciniori: è quella dell’associazione di solidarietà familiare
“A.SO.FA.”, guidata dalla presidente Agata Famà,
che per questa bella stagione sta mettendo in campo tutta una serie di iniziative destinate a vari generi di fruitori.
La prima, felicemente conclusasi nei giorni
scorsi, è stata una colonia estiva per la terza età di
cui hanno beneficiato una ventina di anziani di
Gaggi, Trappitello e Giardini i quali, tramite due
pullmini, sono stati condotti per un’intera settimana al mare nel rinomato stabilimento balneare del
“Lido di Naxos” (durante le ore mattutine) e nelle
principali mete turistiche del comprensorio (durante le ore pomeridiane) come le Gole dell’Alcantara, il Convento dei Cappuccini di Francavilla di Sicilia ed il Parco archeologico di Naxos; ma, in alcune giornate, il divertimento ed il piacere dello
stare insieme sono stati assicurati anche nelle ore
7
N. 2 7 • s aba to 30 lug lio 2011
serali attraverso un “pizza-party” (svoltosi presso
il ritrovo “I Golosi dell’Alcantara” di Graniti), una
serata danzante (alla discoteca “Paradise” di Giardini Naxos) e l’incontro conviviale conclusivo,
ospitato dal nuovo ed elegante “Resort Alcantara”,
realizzato a Gaggi dalla famiglia Ingino.
Nel corso di quest’ultimo appuntamento, gli
anziani partecipanti all’iniziativa sono stati insigniti di una medaglia, e gli stessi hanno contraccambiato, in segno di stima e ringraziamento, con
due significative targhe consegnate alla presidente
dell’Asofa, Agata Famà, ed al marito Leonardo Le
Mura, presidente della cooperativa “Isvil”, anch’essa a supporto della colonia estiva.
La memorabile serata al “Resort Alcantara” è
stata ulteriormente allietata dalla suadente voce del
soprano Carmine Elisa Moschella e dalle vibranti
note del violino del maestro Camillo Amedeo Bucalo.
L’Asofa ha potuto organizzare la colonia estiva
per la terza età grazie ad un apposito finanziamento
concessole dall’Assessorato Regionale al Turismo,
attualmente retto da Daniele Tranchida, al sostegno dell’On. Pippo Currenti, parlamentare all’Ars,
ed alla collaborazione della Cooperativa “Isvil”,
guidata dal presidente Leonardo Le Mura.
Prezioso si è rivelato il ruolo dei giovani volontari del servizio civile, i quali hanno fatto da assistenti e guide agli anziani partecipanti alla colonia, che comunque hanno sempre potuto contare
sulla presenza di un’infermiera professionista.
Non resta che attendere gli altri eventi che l’associazione Asofa e la cooperativa Isvil hanno in
cantiere per l’imminente mese di agosto (anch’essi
cofinanziati dall’Assessorato Regionale al Turismo.
In programma, per l’esattezza, un concorso di
pittura, di video e di fotografia (dal 5 al 20 agosto e
con conseguenti serate espositive dal 21 al 27 agosto nel borgo antico della frazione Cavallaro), giochi popolari tradizionali (la sera del 12 agosto in
Piazza Correnti) ed un torneo doppio di tennis (il
25 e 26 agosto al campo sportivo comunale “V.
Mazzola”); il tutto culminerà, la sera del 28 agosto
(in Piazza Vittorio Emanuele), nel galà di premiazione dei vari concorsi artistici e delle gare sportive.
R.A.
Anche quest’anno, in attesa del varo ufficiale del cartellone estivo organizzato dal Comune, il gettonatissimo
bar-pizzeria “Taboo” di Francavilla di Sicilia ha dato con
anticipo la stura agli spettacoli della cittadina dell’Alcantara ospitando nei propri locali un popolare artista siciliano.
L’occasione sempre quella: la festa di “compleanno”
della nuova gestione dello “storico” ritrovo, organizzata
dai giovani ed intraprendenti titolari Salvo Giusa e Filippo
Sgarlata (quest’ultimo conosciutissimo in tutta la Sicilia
come “Dj Filix”) i quali l’estate scorsa riuscirono ad accaparrarsi la presenza della scatenata nonnina “Angela, favolosa cubista”, mentre per questo 2011 hanno “mobilitato” il famoso cantautore catanese Brigantony (al secolo
Antonino Caponnetto) che, alcune sere addietro, ha tenuto nel locale di Via Gramsci un applauditissimo concerto all’insegna delle sue spassosissime parodie di brani
celebri da lui “rivestiti” con testi ironici e salaci che esprimono il temperamento esuberante e l’innata comicità del
siciliano (ed, in particolare, del cittadino etneo).
Prima di salire sulla pedana del “Taboo”, che ha condiviso con il tastierista Agostino D’Amore e col chitarrista
Pippo Vicario, il cantore di “Nonno Rock” e “Mi stuppai
‘na Fanta” si è amichevolmente intrattenuto con i fans ed
i giornalisti, ricordando i suoi esordi giovanili «quando,
mentre facevo l’imbianchino, mi dilettavo a scrivere canzoni “serie” in stile rock. Ma un giorno, grazie anche al
mio incontro con il compianto Ciccio Pasticcio, mi resi
conto che il nostro dialetto siciliano è un formidabile strumento espressivo che ci consente di raccontare in maniera più diretta ed efficace i piccoli-grandi problemi della
vita quotidiana».
L’artista ha anche accennato all’immenso affetto che
sempre gli manifestano le comunità siciliane all’estero ed
ai suoi progetti futuri, primo tra tutti un musical in dialetto
siculo ispirato al suo vecchio successo “A nanna si ‘nni
fuju”.
R.A.
Oratorio estivo per i
bimbi di Francavilla
Circa cinquanta bambini di Francavilla di Sicilia hanno trascorso quasi tutto il mese di luglio all’insegna della
gioia e della spensieratezza frequentando l’Oratorio parrocchiale estivo nei locali dell’ex “Opera Pia” di Via Visconte Ruffo.
Sotto la guida di Suor Teresa e di abilissime animatrici, i piccoli si sono prodotti in balletti, canti e divertentissime scenette teatrali, dimostrando che l’estate non serve solo a riposarsi, ma anche a liberare il proprio estro e
la propria creatività.
Particolarmente apprezzate sono state tre “ospiti
d’eccezione”, cimentatesi anch’esse nel ruolo di animatrici: Suor Monica, venuta appositamente da Milano insieme a due sue alunne (Claudia e Sabrina). Queste ultime si sono dichiarate felici di essere a Francavilla per
aiutare la religiosa, loro insegnante di Pedagogia.
Le tre settimane di oratorio si sono concluse con una
grande festa cui hanno partecipato anche le mamme
preparando, per l’occasione, squisitissimi dolci.
Marco Sidoti
Nozze Micali-Currenti
Partecipanti, organizzatori ed animatori della colonia estiva per anziani al “Resort Alcantara” di Gaggi
Un giornale
come il nostro è
una grande famiglia, che comprende anche gli
amici edicolanti,
come Alice Currenti e Leo Micali,
titolari a Francavilla di Sicilia della cartolibreriaedicola
“Peter
Pan” (in Via Vittorio Emanuele n.
142).
I due giovani “soci in affari” sono adesso diventati
“soci” anche nella vita essendo di recente convolati a
nozze in una splendida giornata estiva. Testimoni per
Alice (francavillese “doc”) sono stati Anna Maria Romeo
e Sara Cacciola, mentre per Leo (originario di Giardini
Naxos) Carmelo D’Aprile e Fabio Campo.
Dopo il sacro rito nuziale, officiato nella Chiesa dell’Annunziata di Francavilla, i novelli sposi hanno solennemente festeggiato con parenti ed amici negli eleganti
e pittoreschi ambienti dell’”Etna Golf Resort” di Castiglione di Sicilia. La Redazione del “Gazzettino” formula a
Leo e ad Alice i più sinceri auguri per un radioso futuro
da condividere insieme.
Gazzettino 30-07-2011:Gazzettino-nuovo 1 29/07/11 23:20 Pagina 8
> S E T T I M A N A L E IDG
COMUNE DI MASCALI
IL SINDACO DOTT. FILIPPO MONFORTE
E L’ASS. ALFREDO MUSUMECI
presentano:
di Giarre