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Briefing
Rapporto della Santa Sede al Comitato della Convenzione Contro la Tortura (CAT)
I. Premessa
La 52esima sessione del Comitato delle Nazioni Unite sulla Convenzione Contro la
Tortura (CAT)1 si terrà al Palais Wilson a Ginevra dal 28 aprile al 23 maggio. La Santa Sede
presenterà sua relazione iniziale a questo Comitato di esperti indipendenti il 5-6 maggio
come faranno anche altri Paesi che hanno ratificato la Convenzione e che presenteranno
la loro relazione periodica: Uruguay, Tailandia, Sierra Leone, Guinea, Montenegro, Cipro
e Lituania.
L’articolo 19 della CAT richiede agli Stati parte di presentare il loro Rapporto al Comitato
entro il primo anno dalla firma della Convenzione e poi ogni quattro anni
successivamente. L’incontro tra gli Stati parte e il Comitato è una normale procedura ed
ha scopo di facilitare l'attuazione e l'osservanza della Convenzione attraverso un dialogo
aperto e una discussione con i membri del Comitato su eventuali differenze di
interpretazione. La società civile ha un ruolo significativo in queste procedure. Infatti ONG
di vari orientamenti ideologici possono presentare i loro commenti scritti e le loro
raccomandazioni che il Comitato prende in considerazione.
La Santa Sede ha aderito alla Convenzione il 22 giugno 20022. Tecnicamente, la relazione
iniziale della Santa Sede avrebbe dovuto essere presentata nel 2003 ma, come non è raro
tra gli Stati parte della CAT, le scadenze non sono sempre rispettate con successo.3 Di
fondamentale importanza è il fatto che la Santa Sede ha aderito a questa particolare
Convenzione a nome e per conto della Città del Vaticano su cui esercita sovranità.
Pertanto la responsabilità internazionale rispetto alle previsioni della Convenzione è di
farla applicare limitatamente al territorio della Città del Vaticano. Il Comitato della CAT è
chiaramente consapevole di questo fatto, trattandosi di una situazione prevista e regolata
dal diritto internazionale. Pertanto, tutte le domande, le preoccupazioni, le osservazioni,
siano esse positive o negative che riguardano l’attività della Chiesa cattolica nel mondo in
relazione alla tortura e che possono essere poste durante la sessione del Comitato con la
Santa Sede non sono direttamente giuridicamente pertinenti, perché gli obblighi di
applicazione della Convenzione, come osservato sopra, sono specificamente limitati allo
Stato della Città del Vaticano.
Due relatori sono stati designati dal Comitato: Ms. Felice Gaer (USA) e Mr. George
Tugushi (Georgia). Da una ricerca sommaria della loro carriera si scopre che la signora
Gaer è stata una voce formidabile contro l'antisemitismo e una forte sostenitrice dei diritti
delle donne. Ha fatto parte della Delegazione degli Stati Uniti alla Conferenza del Cairo
del 1994.
1
The complete title is: “Convention against Torture and Other Cruel, Inhuman and Degrading Treatment or
Punishment”. English version: http://www.ohchr.org/EN/ProfessionalInterest/Pages/CAT.aspx
2
The Holy See report was submitted to the Committee on December 7, 2012. This, and other public information
given to the Committee, including submissions by NGO’s and civil society, may be found on:
http://tbinternet.ohchr.org/_layouts/treatybodyexternal/SessionDetails1.aspx?SessionID=890&Lang=en
3
No penalties or repercussions are foreseen for the delinquency of States Parties in this matter. As per the same Art. 19
of the CAT, the Holy See ought to provide its next report in 2017.
1
La sessione di esame della Santa Sede avrà luogo il 5 maggio, alle ore 10.00,
con una breve presentazione da parte della sua Delegazione. Seguiranno quindi i
commenti sul Rapporto da parte dei due relatori. Altri membri del Comitato avranno la
possibilità di esprimere le loro osservazioni e di porre domande. La sessione si concluderà
alle 12.00. Per il secondo giorno è prevista una sessione pomeridiana 3-6 pm. Qui la
Delegazione della Santa Sede avrà la possibilità di rispondere alle domande poste il giorno
precedente. I membri del Comitato potranno chiedere chiarimenti o fare altre domande .
Il Comitato terrà una conferenza stampa di chiusura, probabilmente Venerdì 23
maggio 2014, e pubblicherà le sue "Osservazioni conclusive" sui Rapporti presentati in
questa sessione dai vari Stati che in seguito potranno rispondere formalmente per scritto.
Dopo un breve esame delle "Osservazioni conclusive" presentate dal Comitato della
CAT ai Rapporti di altri Stati, negli ultimi due anni, emergono una serie di temi che sono
soltanto indirettamente collegati, attraverso un'attività interpretativa estremamente
estensiva, al testo e agli intenti della CAT4.
L'introduzione di nuovi termini in riferimento alla CAT, anche se derivanti
dall’attività interpretativa realizzata dal Comitato mediante le sue Osservazioni generali,
potrà sembrare tecnicamente e giuridicamente una violazione dell'articolo 31 della
Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati. Tale articolo, tra l'altro, menziona
specificamente il criterio di buona fede nell’interpretazione del testo dei trattati.5 Lo
"sviluppo" o l'"inclusione" di nuovi termini o di altri reati nell'ambito della CAT, se vanno
oltre quanto originariamente previsto da parte degli Stati che hanno negoziato la
Convenzione, possono essere accettati come parte della Convenzione in questione
mediante un ulteriore specifico impegno. Per esempio, introdurre nella CAT la
discussione sull'abuso dei bambini, già disciplinato dalla Convenzione sui Diritti del
Fanciullo (CRC), risulta ridondante6. Questo è particolarmente vero in quanto il testo
originale della CAT e il suo significato non includono termini relativi a questo crimine.
Provando ad ipotizzare, sulla base delle Osservazioni Conclusive ai precedenti Rapporti
presentati al Comitato della CAT, le accuse che potrebbero essere mosse alla Delegazione
della Santa Sede, si propongono una serie di chiarimenti e precisazioni.
II. Accuse e Risposte
Accusa 1:
4
Cfr. “Report of the Committee Against Torture”: 49th Session (29 October – 23 November 2012) and the 50th
Session (6 – 31 May 2013). United Nations General Assembly – Official Records 68th Session, Supplement No.
44 (A/68/44).
5
Vienna Convention on the Law of Treaties, (22 May 1969). Full text (emphasis added).
Article 31: General rule of interpretation
1. A treaty shall be interpreted in good faith in accordance with the ordinary meaning to be given to the terms of the treaty in their
context and in the light of its object and purpose.
2. The context for the purpose of the interpretation of a treaty shall comprise, in addition to the text, including its preamble and
annexes:
(a) any agreement relating to the treaty which was made between all the parties in connection with the conclusion of the treaty;
(b) any instrument which was made by one or more parties in connection with the conclusion of the treaty and accepted by the other
parties as an instrument related to the treaty.
3. There shall be taken into account, together with the context:
(a) any subsequent agreement between the parties regarding the interpretation of the treaty or the application of its provisions;
(b) any subsequent practice in the application of the treaty which establishes the agreement of the parties regarding its interpretation;
(c) any relevant rules of international law applicable in the relations between the parties.
4. A special meaning shall be given to a term if it is established that the parties so intended.
6
Cfr., articolo 19 CRC.
2
Funzionari del Vaticano continuano a "split hairs” insistendo sulla falsa distinzione
che la Santa Sede è competente solo sullo Stato della Città del Vaticano e non su tutta la
Chiesa cattolica e le sue istituzioni.
Risposta:
La responsabilità della Santa Sede si esercita in due modi diversi. Il primo è
attraverso la competenza esclusiva giuridico-legale che la Santa Sede ha sul territorio dello
Stato della Città del Vaticano (SCV) e che esercita come ogni altro Governo. 7 Il secondo
modo di esercitare la sua competenza è di carattere spirituale con una forma di autorità
che si basa sull’adesione volontaria dei fedeli ai principi della fede cattolica; questo significa
che colui che è parte della Chiesa cattolica nel caso di responsabilità penale per atti proibiti
dalla CAT è sottoposto alla giurisdizione dello Stato di cui è cittadino o è residente. Quindi
i cattolici di qualsiasi paese, al di fuori della Città del Vaticano La Santa Sede, in linea con il
diritto internazionale, rispetta la sovranità delle altre nazioni non considerando tutti coloro
che sono liberamente associati spiritualmente con la Chiesa come cittadini della Città del
Vaticano e quindi sottoposti alla giurisdizione di detto Stato. Una diversa impostazione
sarebbe una chiara violazione delle sovranità degli Stati di cui i membri della Chiesa sono
cittadini.
Bisogna ricordare che i membri della Chiesa, dispersi in tutto il mondo - sacerdoti
vescovi, e fedeli laici - non sono cittadini della Città del Vaticano, ma cittadini dei paesi in
cui vivono. Pertanto non vi è una competenza della Santa Sede , ma vi è l'autorità legittima
dello Stato che persegue i crimini dei suoi cittadini.
Accusa 2:
La Chiesa cattolica, cui aderiscono oltre un miliardo di persone, è un'istituzione in
cui il potere è sostanzialmente incontrollato. La sua struttura lascia i bambini, accuditi nelle
diverse istituzioni ad essa appartenenti, vulnerabili nei confronti di coloro che vogliono
perpetrare e nascondere crimini sessuali sui minori, per cui favorisce la loro tortura ed altri
atti criminali vietati dalla CAT.
Risposta:
Anzitutto il potere della Santa Sede è ben regolato sia nell’aspetto legale nello Stato
della Città del Vaticano che ha il suo corpo normativo, che in quello spirituale per tutti i
fedeli del mondo, attraverso il Codice di Diritto Canonico che legifera su doveri e diritti
per ogni categoria di aderenti alla Chiesa Cattolica.
In particolare per quanto riguarda lo Stato della Città del Vaticano, il contenuto della CAT
è stato incorporato nelle sue leggi e viene applicato nel suo territorio in modo da
prevenire, e se ce ne fosse il caso, punire ogni forma di tortura.
Come si può costatare analizzando i dati forniti dalla Congregazione per la Dottrina della
Fede,(Annex) le misure legali prese dalla Santa Sede sia per lo Stato della Città del
Vaticano, a livello nazionale, sia come consiglio e direttiva morale per l’azione delle
Conferenze Episcopali e dei singoli vescovi diocesani, hanno sortito dei risultati concreti
nella forte diminuzione dei casi di pedofilia.
Chiaramente, mentre l’autorità civile ha il diritto e il dovere di perseguire reati di
abuso contro minori od altri, a prescindere da chi possa essere il colpevole, l’esercizio
7
Vienna Convention on the Law of Treaties, Article 29: Territorial scope of treaties, reads: “Unless a different
intention appears from the treaty or is otherwise established, a treaty is binding upon each party in respect of
its entire territory.”
3
dell’autorità spirituale attraverso la legge interna della Chiesa prevede un diverso livello di
punizione, in modo che i sacerdoti colpevoli sono puniti oltre che dall’autorità civile, che
ha competenza nella giurisdizione penale, anche da parte della Chiesa. Sarebbe utile se
anche altre istituzioni o Governi potessero pubblicare le loro statistiche.
( i dati dalla Congregazione della Dottrina della fede non sono ancora disponibili,
ma dovrebbero esserlo tra due o tre giorni)
Accusa 3:
La struttura gerarchica della Chiesa, dominata da uomini, è arcaica e promuove l'abuso di
minori. “Centinaia di migliaia di bambini sono stati abusati", ma la Chiesa cattolica non ha
fatto nulla per istituire una serie di "checks and balances".
Risposta:
Gli abusi sui minori sono una piaga mondiale. Secondo l'Organizzazione Mondiale della
Sanità (OMS), circa 150 milioni di bambine e 73 milioni di bambini sotto i 18 anni sono stati
vittime di episodi di violenza e sfruttamento sessuale nel 2002 (dato più recente)8.
Il Rapporto ONU sulla violenza sui minori del 2006 a cura dell’esperto indipendente delle Nazioni
Unite Paulo Sérgio Pinheiro, ha stimato che tra 500 milioni e un miliardo e mezzo di bambini
e adolescenti subiscono forme di violenza9. Gran parte delle violenze avviene all’interno
dell’ambiente familiare, conseguentemente la stima degli abusi e delle violenze rimane un
numero oscuro10 Dal terzo Congresso mondiale sullo sfruttamento sessuale dei minori - dopo
quelli di Stoccolma e di Yokohama – svoltosi a Rio de Janeiro (2008), è emerso che sono
150 milioni le bambine e circa 75 milioni i minorenni sotto i 18 anni che hanno avuto rapporti
sessuali forzati o subito violenze sessuali, con o senza sfruttamento commerciale11. Questi
abusi sono perpetrati da persone appartenenti a tutti i ceti sociali, compresi uffici pubblici e
civili, come insegnanti e operatori sociali, magistrati e legislatori, e, purtroppo anche da
rappresentanti di religioni12. D’altra parte, il tentativo di attaccare la Santa Sede,
assumendo che la struttura gerarchica della Chiesa crea un certo tipo di "incubatore" per il
clero abusivo, è assurdamente illogico e intellettualmente disonesto. Tra le professioni, il
clero cattolico ha la più bassa percentuale dei soggetti che perpetrano abusi sessuali su
minorenni. Questo è un momento in cui ogni sacerdote cattolico è posto sotto grande
8
https://www.unicef.it/doc/4931/violenza-sui-minori-i-dati-della-vergogna.htm (consultato il 28 aprile 2014)
http://www.unicef.it/Allegati/Rapporto_violenza_ONU.pdf consultato il 28 aprile 2014
10
Progressi
per
l'infanzia
n.8
Report
card
sulla
protezione
dell'infanzia
http://www.unicef.it/doc/1969/pubblicazioni/progressi-per-linfanzia-n8.htm
11
https://www.unicef.it/doc/2776/violenza-sui-minori.htm
12
John Jay researchers found more than 4 percent of 110,000 priests active between 1950 and 2002 had faced
accusations of sexual misconduct. There were 4,392 complaints, ranging from improper conversations to rape,
filed by 10,667 victims under the age of 18. However, child molestation is an under-reported crime, researchers
said. They estimate sexual abuse among the general U.S. adult male population to be 10 percent to 20 percent.
The study also found that more abusive acts by priests occurred in the 1970s and 1980s than any other decades,
yet one-third of all allegations, many of them decades old, were reported in 2002-03. More than half of the
offending priests in the John Jay study faced only one accusation. And 149 priests were serial offenders,
responsible for 25,000 alleged incidents, more than a quarter of the total, and many of the cases involving very
young children. Yet despite a persistent label of “pedophile priest scandal,” Jenkins said, very few of the
accused priests were pedophiles, those having abusing children before they reach the age of puberty, about 12
or 13. This in no way makes the acts more defensible, he said, but it demonstrates distorted public perceptions.
http://blogs.denverpost.com/hark/2010/05/25/scandal-creates-contempt-for-catholic-clergy/39/
9
4
controllo, sotto il microscopio del sospetto. Se coloro che continuamente attaccano la
Chiesa applicassero la stessa logica ad altre professioni e non strumentalizzassero la
situazione per attaccarla, ma per difendere realmente i minorenni che subiscono questa
atroce violazione causata da abusi sessuali, forse riusciremmo ad ottenere maggiori
risultati positivi.
La Santa Sede ha esercitato la sua giurisdizione spirituale e morale nella Chiesa cattolica
attraverso l'implementazione di numerosi "pesi e contrappesi", comprese le modifiche ai
processi canonici per la rimozione dei sacerdoti che hanno perpetrato abusi sessuali su
minorenni, e attraverso l'istituzione di una Commissione speciale per la protezione dei
bambini. La Santa Sede esorta le autorità civili locali a perseguire giudizialmente coloro
che hanno perpetrato tali reati.
Accusa 4:
La politica e le leggi della Santa Sede, in particolare sull'aborto e l'uso della contraccezione
artificiale, vietano determinati comportamenti e quindi diventano causa di torture fisiche e
psicologiche. La Santa Sede deve perciò cambiare le sue leggi che vietano queste pratiche,
considerate da alcuni diritti umani fondamentali.
Risposta:
La Santa Sede vuole evitare come richiede la Convenzione che i bambini vengano
torturati e uccisi prima di nascere. Per esempio in Canada tra il 2000 e il 2011, 622 bambini
nati vivi dopo un aborto sono stati lasciati morire come pure 66 nel Regno Unito nel 2005.
Alcuni metodi di aborto ritardato costituiscono tortura specialmente nel caso detto
“dilatation and evacuation”: il feto ancora vivo è smembrato per essere tirato fuori a pezzi
dall’utero 13.
Inoltre la libertà di opinione e la libertà di credo sono un diritto fondamentale che il
tentativo di dettare legge alla Santa Sede chiedendole di cambiare le sue convinzioni viola
in maniera diretta. I comportamenti, rispettosi del diritto naturale, liberamente scelti dai
credenti, non possono essere interpretati come delle misure che limitano la libertà degli
altri. La Santa Sede propone chiaramente una condotta di vita in accordo con la rivelazione
divina e la legge naturale, ma in nessun caso impiega la forza o impone coercitivamente le
sue convinzioni sugli individui che non vogliano liberamente accettarle.
Accusa 5:
La Santa Sede dovrebbe collaborare con le autorità locali, aprendo i suoi archivi a tutti. La
Chiesa continua a fare promesse ed esprimere scuse, ma l'abuso continua e il codice del
silenzio rimane intatto .
Risposta:
Come già evidenziato alla Commissione per la Convenzione sui Diritti del Fanciullo, la
Santa Sede ha sviluppato politiche molto chiare e forti per la protezione dei bambini che
prevedono trasparenza e piena collaborazione con le autorità locali. Le statistiche
mostrano una decisa riduzione di nuovi casi di pedofilia mostrando chiaramente che le
13
http://eclj.org/Releases/Read.aspx?GUID=4109092f-287f-4978-adff-7ab2be452ad6&s=eur
5
misure prese dalla Santa Sede sono efficaci14. Per quanto riguarda il cosiddetto "codice del
silenzio", se qualcuno sta ostruendo il corso della giustizia, l'autorità civile competente ha il
dovere di intervenire. La Santa Sede invita a seguire tale procedura che è legata alla
sovranità nazionale ed è in linea con il diritto internazionale. Vale la pena di ripetere le
parole di Papa Francesco in una recente intervista in cui afferma: "La Chiesa cattolica è
forse l'unica istituzione pubblica ad aver agito con trasparenza e responsabilità. Nessun
altro ha fatto di piu’. Eppure la Chiesa è la sola ad essere stata attaccata "15.
Accusa 6:
La Santa Sede promuove lo "spostamento dei sacerdoti", in modo da proteggere la loro
reputazione, ma aprendo in tal modo la possibilità che essi commettano nuovi abusi.
Inoltre, la Santa Sede non ha alcuna politica chiara in materia di remunerazione o di
risarcimento per danni a quelle vittime che hanno sofferto gli abusi.
Risposta:
Attualmente, una persona impiegata dalla Chiesa, credibilmente sospettata di abusi su
minori, è immediatamente sospesa dal suo ufficio e dal contatto con questi. In passato, la
cultura pubblica esigeva che si dipendesse dalla decisione di professionisti come psichiatri e
psicologi, i quali determinavano quando una persona era “guarita” e poteva riprendere le
normali attività. Non si può biasimare responsabili ecclesiastici per aver seguito quella che
era considerata la miglior procedura nella cultura del tempo. Questa pratica, onnipresente
in molti paesi durante gli anni '70, '80, '90, è stata considerata la sapienza professionale del
tempo e si applicava a tossicodipendenti, a sacerdoti con delle deviazioni sessuali ed altri.
Purtroppo, gli esperti sbagliavano.
Per quanto concerne il compenso alle vittime, un esempio è quello degli USA. Tenendo
conto che i presunti abusi sui minorenni raccolti tra il 1950 e il 2002 negli Stati Uniti erano
10.667, e non centinaia di migliaia di casi come fonti tendenziose hanno riportato, la
Chiesa di quel Paese ha pagato 572.5 milioni di dollari per spese legali e di trattamento e
inoltre, come compensazione alle vittime, più di 1.3 miliardi di dollari fino ad oggi
(2008)16.
Le diocesi continuano a contribuire finanziariamente nei vari Paesi dove si sono verificati
casi di abusi di minori, da parte di personale della Chiesa. La Santa Sede incoraggia le
Chiese locali a dar priorità alle vittime e a rispondere adeguatamente alle loro esigenze.
14
Delle statistiche utili a capire l’evoluzione del fenomeno degli abusi sessuali si possono vedere dal 2003 nella
pubblicazione annuale: L’attività della Santa Sede, nella sezione Curia Romana, Congregazione per la Dottrina
della Fede.
15
http://rassegnaflp.files.wordpress.com/2014/03/papa-francesco-freud-psicoanalisi.pdf
16
http://www.uk.sagepub.com/bartol3e/study/articles/Terry.pdf
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