ASTI - anaao assomed piemonte

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60 .Metropoli
STAMPA
.LA
DOMENICA 7 DICEMBRE 2014
Settimo, minore denunciato per ricettazione
Nove mesi di reclusione, 600 euro di multa e
scarcerazione per Stefano Faccini, 21 anni, sorpreso
dai carabinieri su un furgone rubato, condotto da
M.F., 17 anni, denunciato a piede libero. In casa del
minore i carabinieri hanno trovato 5 mila euro di
refurtiva di una parrucchiera.
[D. AND.]
ETROPOLI
M
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Venaria
Il progetto
I 18 milioni ora ci sono:
possono partire i cantieri
del nuovo ospedale
GIANNI GIACOMINO
Dopo anni di progetti rinviati,
tensioni, proclami, battaglie
politiche e manifestazioni di
piazza, arriva una buona notizia. La «struttura sanitaria polivalente» di Venaria sarà realizzata. Lo scorso 26 novembre
il governatore Sergio Chiamparino, con gli assessori Antonio Saitta e Aldo Reschigna,
hanno dato l’okay per costruire
il primo lotto di quello che vie-
ne chiamato «country hospital»,
confermando il finanziamento di
18 milioni di euro. Anzi, la Regione ha inserito nel bilancio pluriennale anche gli 8 milioni di euro che ancora mancavano per
completare il quadro economico.
«In tempi di crisi come questo non posso che essere soddisfatto, anche se è un grande
sforzo – ammette l’assessore
regionale alla Sanità, Saitta – finalmente siamo riusciti a sbloccare gli ostacoli tecnici ed eco-
nomici che hanno causato i ritardi del cantiere».
A questo punto le ruspe e gli
escavatori potranno entrare in
azione nell’area di via Don Sapino già la primavera prossima. Il
nuovo polo sanitario servirà gli
utenti della Reale e poi quelli di
Alpignano, Druento, Givoletto,
La Cassa, Pianezza, San Gillio e
Valdellatorre, per un bacino di
circa 150 mila abitanti. «È inutile nascondere che, ad un certo
punto, abbiamo pensato di aver
Battaglie e cortei
La nuova struttura servirà anche Alpignano, Druento,
Givoletto, La Cassa, Pianezza, San Gillio e Valdellatorre
perso la possibilità di realizzare
l’ospedale – ammettono Raffaele Longo, Rolando Dal Piaz e
Antonio Ciccarelli, i rappresentanti dei Comitati di Quartiere
che da anni seguono la vicenda
– È stata una battaglia dura,
nella quale siamo sempre stati
affiancati dall’ex consigliere
provinciale Salvino Ippolito».
Resta, a grandi linee, quello di
sempre. In via Don Sapino
spunterà una struttura di due
piani, che sostituirà il vecchio
ospedale di piazza dell’Annunziata. Il piano interrato ospiterà la mensa e gli spogliatoi del
personale, più altri servizi. A
quello terreno, oltre all’ingresso principale, troveranno posto
il punto di primo soccorso, gli
ambulatori, l’accettazione, l’ufficio informazioni, l’area prelievi, la radio diagnostica, il centro
unico prenotazioni, il 118, la
guardia medica e un bar a disposizione del pubblico. Al primo livello la direzione sanitaria
dell’Asl To3, gli ambulatori di
chirurgia generale, diabetologia, cardiologia, dermatologia,
pneumologia ed il servizio di
endoscopia digestiva. Nel secondo piano il reparto di medicina generale con 46 posti letto
per ricoveri ordinari. Tutto sarà servito da un parcheggio auto da 387 posti.
Beinasco
Villastellone
Tre arresti
polemiche
sul campo rom
In aula arriva
la lavagna
digitale
MASSIMO MASSENZIO
FEDERICO GENTA
Le carcasse di auto e i rifiuti
La scuola elementare
L’arresto di tre ospiti del
campo nomadi cittadino, accusati di furto avvenuto nei
giorni scorsi a Savigliano, rilancia le polemiche sulle condizioni dell’insediamento
Rom a Borgaretto. I cittadini
chiedono più sicurezza e che
la zona non sia lasciata al degrado. L’opposizione rilancia
e invoca il rispetto delle regole e l’espulsione per chi si
rende responsabile di reati.
L’insediamento di Borgaretto risale al 2009 e oggi ospita
una quarantina di persone su
un lotto di terreno incastrato
tra il Sangone e il casello autostradale: «La situazione è
davvero molto grave – attacca Daniel Cannati, consigliere di Forza Italia – L’accampamento è in condizioni da
terzo mondo, ci sono rifiuti di
ogni genere e perfino carcasse di auto abbandonate. Questo è il risultato delle politiche di integrazione del Comune. Il sindaco ha il dovere
di applicare il regolamento e
espellere chi non lo rispetta».
Il primo cittadino, Maurizio
Piazza, è categorico: «Chi riporterà condanne definitive
verrà allontanato. Per il resto
il campo è ben gestito e in
questi anni non ha mai creato
grossi problemi. Noi stiamo
mettendo in atto politiche di
accompagnamento sociale
che stanno dando ottimi frutti. Soprattutto sui giovani,
che frequentano regolarmente le scuole».
Spariscono gessetti colorati e
stracci per cancellare. La città si adegua alla nuova era digitale e, giusto al rientro dalle
vacanze di Natale, regala ai
suoi studenti 17 lavagne multimediali. Il comune ha formalizzato la spesa di 40 mila euro
per dotare tutte le classi delle
scuole medie ed elementari
della nuova tecnologia interattiva, approfittando dei fondi risparmiati nell’anno.
«Con questo stanziamento,
oltre alle lavagne multimediali, verranno anche acquistati,
entro fine anno arredi e giochi per le scuole materne - dice il sindaco di Villastellone,
Davide Nicco - Questi andranno a sostituire giochi obsoleti e aumenteranno il numero di quelli già presenti.
Salvo imprevisti, tutto dovrebbe essere consegnato alle scuole entro la prima settimana di gennaio».
Sulle lavagne Lim, simili
come dimensioni ai modelli
più tradizionali, è però possibile scrivere con appositi pennarelli e completare esercizi
con un semplice tocco. Inoltre, sono collegate ad un proiettore e a un computer, regalando agli insegnanti la possibilità di inserire schede, fotografie e video. «Questa scelta
è un chiaro segnale dell’attenzione che l’amministrazione
pone ai bisogni e alla qualità
della scuola» spiega l’assessore all’Istruzione Elisabetta
Macchi.
12
LA STAMPA
DOMENICA 7 DICEMBRE 2014
Il Tribunale
del malato
si scaglia contro
la riforma sanitaria
GIUSEPPE ORRÙ
BORGOSESIA
«Noi valsesiani non siamo cittadini di serie B. Siamo esseri
umani esattamente come chi
vive nelle grandi città». Il Tribunale per i diritti del malato
di Borgosesia inveisce contro
la riforma sanitaria regionale
che «ha messo nero su bianco
la cancellazione di quattro reparti di Cascine Agnona».
Antonio Fontana, responsabile del Tribunale dei diritti
del malato borgosesiano, punta il dito sui rischi innescati
dai tagli, spiegando che «non
è un capriccio, ma il diritto
come tutti di vivere la malattia con dignità. Per questo
chiediamo che le risorse vengano distribuite equamente
sul territorio e non accentrate in centri privilegiati».
Fontana fa l’esempio di un
valsesiano che subisce un attacco cardiaco in piena notte.
«Riuscirà ad arrivare sano in
un punto di assistenza adeguato o morirà su un’ambulanza che sta girando il Piemonte alla disperata ricerca
di un posto letto disponibile?
Il tutto nella più assoluta indifferenza di chi ha fatto scelte sbagliate, senza tener con-
Borgosesia
Artiglieri in festa
per Santa Barbara
1 Gli
artiglieri valsesiani
oggi festeggeranno la patrona Santa Barbara. Il raduno
sarà alle 9,30 in piazza Mazzini, a Borgosesia. Dopo il
corteo per omaggiare i monumenti ai caduti, alle 11 sarà celebrata la messa nella
parrocchiale. Il pranzo sociale sarà al ristorante Casa
Galloni.
Fobello
«EVVINCI BORGOSESIA»
Magie dell’avvento
con il mercatino
Ieri in piazza la prima delle 4 estrazioni
1 Le
«Magie dell’Avvento»
arriveranno domani a Fobello. Per tutto il giorno nelle vie
del centro si terrà il mercatino natalizio previsto per domenica scorsa, ma rinviato a
causa del maltempo. Oltre a
prodotti di hobbistica e artigianato, ci saranno degustazioni di prodotti tipici.
Serravalle
Canti sotto la neve
alle 21 al Comunale
L’ospedale di Borgosesia potrebbe perdere alcune specialità
to delle persone. La situazione
di oggi è frutto di scelte fatte
nel passato, con leggerezza e
troppo ottimistiche. Ma oggi
dobbiamo opporci anche alla
chiusura di un solo reparto». E
se anziché quattro i reparti
chiusi a Borgosesia saranno solo due o uno, «ci sarà chi esulterà – dice Fontana – ma non c’è
nulla da festeggiare: è l’inizio
del declino».
Secondo il Tribunale del
malato la cancellazione dei reparti porterebbe a un calo delle prestazioni ambulatoriali,
«che verranno fatte negli ospedali in cui ci si sottoporrà al-
l’intervento. Borgosesia quindi
perderà numeri, diventerà meno appetibile per i medici e la
Regione avrà gioco facile a giustificare altri tagli a fronte di
un calo delle prestazioni». Fontana segnala anche un rischio
sicurezza nei grandi ospedali:
«Se tutti si concentreranno in
un punto per le prestazioni, il
personale sarà sotto pressione
e le dimissioni saranno molto
più sbrigative perchè ci saranno lunghe liste d'attesa. E non
pensiamo di appoggiarci a Borgomanero: ormai è saturo e
non è in grado di assorbire
l'utenza valsesiana».
Valsesia .53
In breve
BORGOSESIA. PREVISTA LA CANCELLAZIONE DI 4 REPARTI
“Non vogliamo essere
cittadini di serie B”
.
1 Serata benefica oggi alle
21 al teatro comunale di Serravalle, con «Canti sotto la
neve». Il coro Varade del Cai
di Varallo, gli Alpin dal Rosa e
il coro Die Walser Im land di
Alagna si esibiranno a favore
del Fondo Edo Tempia.
Scopello
Benedizione degli sci
domani all’alpe di Mera
1 Domani a Scopello si ter-
rà la benedizione degli sci. Alle 14,30, all’Alpe di Mera, sarà
celebrata la messa; al termine i partecipanti potranno
far benedire i loro sci all’inizio della stagione sulla neve.
Ieri pomeriggio, in piazza Mazzini a Borgosesia, si è svolta la prima
delle quattro estrazioni settimanali della lotteria «Evvinci Borgosesia», promossa da Ascom e Oadi. Oggi e domani, alla Pro loco, si
terrà «Idea regalo»: i commercianti esporranno le loro merci in
una mostra mercato.
[G.OR.]
CELLIO. IL COMUNE RISPARMIA SULLE LUCI
Natale senza luminarie
“Ma niente malinconia”
L’emergenza maltempo renderà il Natale meno luminoso
a Cellio. Frane e smottamenti
delle ultime settimane hanno
provocato danni a case e strade per 1,8 milioni di euro. L’ultimo disastro in frazione Viganallo: un edificio disabitato
è in parte crollato creando
crepe anche alla casa vicina.
Evacuata per motivi di sicurezza e aggiungendo altre 4
persone alle altre 3 già sfollate in vari punti del paese.
Così il Comune ha deciso
per quest’anno di rinunciare
alle luminarie aeree: «L’affitto
ci costava 3.000 euro e abbia-
mo preferito risparmiare - spiega il sindaco Martino Valmacco
–. Non per questo Cellio sarà un
paese triste. Siamo riusciti ad
avere gratuitamente degli alberi di Natale che distribuiremo, e
i commercianti del paese illumineranno le loro zone, quindi
l’atmosfera sarà garantita».
Cellio non rinuncia neanche
a essere la «valle dei presepi»
coinvolgendo le frazioni nell’allestimento di Natività. Si comincia oggi da Mollie con una
visita che alle 14,30 toccherà
anche il forno storico. Nei locali
dei Terrieri sarà poi offerto un
rinfresco.
[M.CU.]
34
IL METEO
Sole
Poco
Nuvoloso
nuvoloso
Il tempo: veloci rovesci su basso Piemonte, poi rasserena e primo gelo nella notte.
OGGI Temperature ˚C
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Pioggia
intensa
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Vento
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mosso
Mare
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13
Un vortice depressionario
alimentato da aria polare
marittima si porta velocemente
verso il sud della Francia
facendo affluire aria più fredda
al sud delle Alpi con correnti da
nord-est e con un veloce
peggioramento i cui effetti
saranno concentrati sul basso
Piemonte. Si affermeranno
velocemente schiarite nel corso
della giornata, ma l'aria più
fredda e il rasserenamento
favoriranno le prime estese
gelate notturne.
LA STAMPA
ASTI
MARTEDÌ 9 DICEMBRE 2014
REDAZIONE CORSO ALFIERI 234
TELEFONO 0141 390811 FAX 0141 530224
E-MAIL [email protected]
WEB WWW.LASTAMPA.IT/ASTI
PUBBLICITÀ PUBLIKOMPASS S.P.A.
CUNEO, CORSO GIOLITTI 21 BIS
TELEFONO 0171 609122 FAX 0171 488249
All’interno
A cura di www.nimbus.it
Nebbia
BI
AOSTA
VERBANIA
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NOVARA
VERCELLI
TORINO
ASTI
ALESSANDRIA
CUNEO
MILANO
GENOVA
SAVONA
IMPERIA
Centimetri-LA STAMPA
Temporale
CITTÀ
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E PROVINCIA
SALA PASTRONE
OGGI. PARTE IL GIRO DI CONSULTAZIONI
IMMOBILI
L’Asl gioca la carta
della vendita
«spezzatino»
Franco Cavagnino
PAGINA 49
Tagli all’ospedale
la Provincia prepara
il “contro piano”
Incontro con i primari del Massaja e i vertici Asl Ilredcarpetdell’AstiFilmFestival
La Sala Pastrone ospita registi e attori arrivati in città per
1
incontrare il pubblico, presentare corti, documentari e opere prime di «Asti film festival». Alle 21, fuori concorso, il corto «Veruska» di Lucio Pellegrini, con Giorgio Faletti. A seguire, evento
dedicato a Monicelli con il film «Amici Miei» e la partecipazione
di Milena Vukotic.
A PAGINA 53
PREMIAZIONE
Le Sagre
pensano in grande
tra Torino e l’Expo
Valentina Fassio
PAGINA 48
FIERA
Nizza e Moncalvo
rendono omaggio
al bue grasso
Servizi
PAGINA 50
CALCIO
Galletti in crisi
precipita
in zona playout
Gianluca Forno
PAGINA 56
*Offerta
valida fino al 30 GIUGNO 2015
sulla sostituzione di una caldaia Vaillant con
più di 15 anni e vincolata alla sottoscrizione
di un contratto di manutenzione con un
Centro Assistenza Tecnica Ufficiale Vaillant
aderente all’iniziativa. Per conoscere le
caldaie Vaillant che rientrano nel programa
Garanzia 7 vai su vaillant.it
ENRICA CERRATO
ASTI
I temi «caldi» della Sanità approdano in Consiglio provinciale: stamattina i neo amministratori provinciali incontrano i primari del Cardinal
Massaja e i vertici Asl, cominciando così un giro di consultazioni, in qualità di «collettori» delle richieste di tutto il
territorio.
L’iniziativa (decisa con un
ordine del giorno proposto da
Fabrizio Brignolo e Flavio Pesce), nasce dalla volontà dei
primi cittadini di portare in
Regione una controproposta,
per scongiurare quel che potrebbe accadere nei prossimi
tre anni: la soppressione di 12
reparti dell’ospedale astigiano e la scomparsa di quello
della Valle Belbo, perlomeno
come ospedale. Alle 10 i consiglieri, nel palazzo di piazza Alfieri raccoglieranno informazioni dai primari che vivono
ogni giorno «sul campo» i problemi della Sanità. A mezzogiorno sarà la volta dei dirigenti dell’Asl (Valter Galante e
Massimo Uberti). In particolare, con loro i sindaci parleranno del documento che fu
stilato e firmato dagli ospedali
di Asti e Alessandria, in cui
SAN DAMIANO. DOPO TRE TENTATIVI
Rubano al parroco
3 mila litri di gasolio
L’ospedale astigiano rischia la soppressione di 12 reparti
mesi fa si era lavorato per ridistribuire i servizi. Documento
di cui la Regione nella recente
delibera non tiene affatto conto.
«Quel lavoro – spiga Brignolo –
partiva dal fatto che molte attività che oggi si vorrebbero spostare ad Alessandria, lì non ci
starebbero e teneva conto che
per alcune specializzazioni da
noi c’è una tradizione e un’attrezzatura più consolidata.
Quindi correttamente si prevedeva che tali servizi per il quadrante Sud Est sarebbero stati
mantenuti ad Asti». La Provin-
7 anni di garanzia in regalo*
se cambi la tua vecchia caldaia Vaillant
con una di nuova generazione.
cia rimarca anche la volontà di
non disgiungere le sorti dell’ospedale della Valle Belbo,
scomparso dalla programmazione regionale, da quelle dei
reparti del Massaja e neppure
dal futuro dell’ospedale di Acqui che, sebbene in provincia di
Alessandria, «serve gli astigiani della valle Bormida» ha aggiunto Brignolo. Nei prossimi
giorni i consiglieri provinciali
continueranno gli incontri «con
rappresentanti delle organizzazioni sindacali e gli altri soggetti aventi voce in capitolo».
La prima volta hanno tagliato
una rete di recinzione; la seconda scavalcato una siepe; la
terza hanno divelto un lucchetto e lasciato sul posto un
tubo di gomma che ha fatto
scoprire la finalità dei loro
«colpi»: i ladri hanno portato
via circa 3 mila litri di gasolio
(danno di varie migliaia di euro) dalla chiesa dei Santissimi
Cosma e Damiano di San Damiano. E’ successo tutto negli
ultimi 15 giorni, come racconta il parroco Don Antonio Delmastro: «Sul retro della chiesa abbiamo una cisterna dove
viene immagazzinato il gasolio per il riscaldamento, ma
non abbiamo subito capito
che fosse quello l’obiettivo dei
ladri. Abbiamo trovato una rete
di recinzione tagliata e l’abbiamo sostituita con assi di legno;
poi abbiamo capito che qualcuno era di nuovo entrato scavalcando una siepe. Per sicurezza
abbiamo messo un lucchetto,
anche se ci pareva che non fosse stato portato via nulla».
La notte scorsa, però, dopo
aver notato il lucchetto forzato,
i responsabili della parrocchia
hanno trovato anche un tubo di
gomma che usciva dalla botola
della cisterna: «E lì abbiamo capito quello che stava succedendo». Don Delmastro si è rivolto
ai Carabinieri: «Speriamo che
ci sia qualche immagine delle
telecamere della zona: intanto
però il danno è grosso». [G. FO.]
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52 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 9 DICEMBRE 2014
Diario
L’Oftalmico deve chiudere
“Ma di noi che ne sarà?”
Medici e infermieri: nessuno ci dice dove andremo
il caso
ELISA BARBERIS
S
ulla carta, il futuro è
già segnato: chiusura definitiva, si legge
nella deliberazione
della giunta regionale. Nella pratica, a tre settimane di distanza dall’annuncio
del piano di riorganizzazione
della rete sanitaria piemontese, quel che sarà dell’Oftalmico è ancora un punto interrogativo. Nessuna informazione
su dove saranno ricollocati
medici, pazienti e attrezzature oggi nello stabile di via Juvarra. «Una scelta senza senso», secondo il direttore sanitario Elisabetta Sardi, che
non tiene conto del patrimonio di professionalità altamente specializzate che si rischia di disperdere, sia del diI CANTIERI
Negli ultimi dieci anni
ristrutturazioni e impianti
all’avanguardia
sagio che si andrà a creare
nella popolazione. «Senza
contare che, al momento, siamo forse il solo ospedale con il
bilancio in attivo, nonostante
siamo a costretti a pagare anche una parte delle spese dell’Asl di via San Secondo».
Centro
Centro di riferimento regionale
per la rieducazione visiva in
grado di risolvere tutte le problematiche diagnostico-terapeutiche connesse all’occhio,
l’Oftalmico è organizzato come
Almeno cento casi in una decina di anni: la dimostrazione
che la Sanità piemontese, anche nel campo dell’oculistica,
ha le sue specialità e che non è
il caso di cercare fuori regione ciò che si ha in casa. Specialità talora sconosciute anche a quanti devono deciderne il destino. Accade all’ospedale Oftalmico di Torino, alle
prese con un futuro incerto,
dove la segnalazione della signora Francesca - madre di
un bambino di dieci anni afflitto dalla «congiuntivite di
Vernal», una malattia pediatrica cronica - è stata letta
con molto interesse. Impossibile trovare in Piemonte un
ambulatorio di riferimento
Erano entrati forzando una
grata sul tetto del supermercato
«Carrefour» di corso Grosseto e
volevano rubare materiale elettronico. La presenza di Adrian
Ungureanu, 30 anni, e Marius
Monteanu, di 27, entrambi di origine romena, è stata però notata
dalla vigilanza, che ha dato l’allarme alla centrale operativa del Una «Volante»
«113». I due si sono accorti della vigilanza e hanno cercato di fuggire, ma sono stati raggiunti
dagli agenti della «Volante» in via Masaccio. Per evitare di
essere bloccati con la refurtiva, Monteanu e Ungureanu
hanno abbandonato sulla strada svariati telefoni cellulari,
tablet e macchine fotografiche, tutto materiale recuperato
e restituito a «Carrefour». I due avevano uno zaino e un
borsone con dentro uno scalpello e un cacciavite, utilizzati
per forzare la grata ed entrare nel supermercato.
1
“Picchiati in questura”
Condannati per calunnia
Condannati per calunnia i due
immigrati marocchini che la primavera scorsa avevano accusato
alcuni poliziotti della questura di
averli colpiti con pugni e calci, e
sottoposti a trattamenti degradanti dopo essere stati fermati in piazza Bengasi, nel corso di un controllo. I due, Said Outizal e Khalid El
Houachmi sono stati condannati a Il Palagiustizia
2 anni e 2 mesi di reclusione, anche
per l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale: le indagini sono
state coordinate dal pm Andrea Padalino. I due erano stati
fermati dalla polizia dopo un lancio di bottiglie contro la vetrina di una tabaccheria. Alterati dell’alcool, si erano scagliati
contro gli agenti: nella colluttazione, uno dei due aveva cercato di afferrare la pistola di un poliziotto. Dopo l’arresto, avevano raccontato al gip di essere stati malmenati in Questura:
filmati e accertamenti li hanno smentiti.
1
REPORTERS
La raccolta firme
L’anno scorso era stata organizzata una raccolta firme per evitare la chiusura dell’Oftalmico. «Si
rischia di perdere un patrimonio di professionalità» dice la direttrice
un unico dipartimento che, a rotazione, utilizza gli stessi spazi e
strumentazione. Le cinque sale
operatorie, di cui una sempre disponibile per le urgenze, lavorano mattina e pomeriggio per un
totale di quasi 13mila interventi,
un numero in continua crescita
(+28,6 per cento rispetto al 2012)
nonostante il personale pensionato non sia stato sostituito. Oltre 53mila i passaggi in pronto
soccorso: «C’è chi arriva con
traumi importanti o chi ha solo
una congiuntivite - spiega il primario Claudio Panico -, tanti vengono da noi perché non riescono
a prenotare una visita oculistica
in tempi ragionevoli. A volte bisogna aspettare anche 6 o 7 mesi.
Noi, nel giro di poche ore, dobbiamo sopperire a quelle carenze».
Ultimi anni
Negli ultimi dieci anni l’edificio di
via Juvarra è stato ristrutturato
e dotato di impianti all’avanguardia: ad agosto è entrata in funzione la centrale termica collegata a
quaranta pannelli solari e da un
mese è operativo il nuovo Day
Hospital. La creazione di una dotazione di strumentazioni e la
riallocazione presso altri presidi
comporterebbe per ognuno una
spesa nell’ordine di oltre 1 milio-
ne di euro. «Perché chiudere un
ospedale che funziona benissimo
e che è un punto di riferimento
per decine di migliaia di piemontesi e non, soprattutto anziani?»,
chiede un paziente, Adolfo Genovese. Non è la prima volta che si
grida al lupo, fa notare la direzione, che solo tre anni fa raccolse
35mila firme per chiedere all’ex
assessore Monferino di modificare il piano. «Oggi siamo punto e a
capo - protestano i medici -: non
siamo contrari al trasferimento
alla Città della Salute, ma intanto, ci chiediamo: che fine faranno
i reparti, il pronto soccorso e tutti
i laboratori specialistici?».
“Così mio figlio
non potrà più curarsi”
ALESSANDRO MONDO
Presi dopo il furto
di materiale elettronico
False accuse contro gli agenti
La storia
Nei reparti
di via Juvarra
la ricerca su una
malattia rara
Al Carrefour
dove i giovani pazienti, costretti ad assumere un collirio immunosoppressore per condurre un’esistenza pressochè normale, vengano seguiti da un
oculista e da un allergologo pediatrico che lavorino insieme,
spiegava nei giorni scorsi la signora al nostro giornale. Da qui
la scelta, obbligata, di rivolgersi ad una struttura pubblica
nella vicina Lombardia. Altri
piemontesi, partono alla volta
di altre regioni e di altre città:
c’è chi si spinge fino a Firenze.
La ricerca
Interesse motivato dal fatto che
la «congiuntivite di Vernal» è
una vecchia conoscenza dell’ospedale. «Da 15 anni nella nostra struttura è attivo un ambulatorio che cura questi casi con
la terapia topica immunosoppressiva, cioè colliri prodotti
dalla farmacia ospedaliera interna – spiega il dottor Romolo
Protti, dirigente medico oculista e responsabile dell’Ambulatorio Cornee -. Abbiamo una
collaborazione con l’ospedale
Regina Margherita per i con-
Eccellenza
L’oftalmico è
un centro di
eccellenza per
alcune malattie rare anche
dei più piccoli
In via Pietro Micca
Coltellate a un amico
Arrestato un musicista
Prima ha colpito l’amico in testa con un martello, poi ha cercato di ferirlo con un coltello da cucina, nel corso di una banale lite.
Nel tentativo di parare i colpi,
l’uomo è rimasto ferito al braccio
destro. L’aggressore Lorenzo
Peyrani, 30 anni, noto musicista
torinese, è stato arrestato con
l’accusa di lesioni dai carabinieri Il Maria Vittoria
della compagnia San Carlo. L’aggressione è avvenuta l’altro ieri, nel tardo pomeriggio, in
un appartamento di via Pietro Micca, dove vive l’artista,
chitarrista e attivista per un’associazione a difesa dei diritti dei malati psichiatrici. La lite, stando ai primi accertamenti dei carabinieri, sarebbe scoppiata per futili motivi. I
militari sono intervenuti dopo alcune segnalazioni da parte dei vicini, allarmati dalle grida. Peyrani è stato subito
bloccato e arrestato. L’amico, I.G, 37 anni, residente a Torino è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maria
Vittoria, dove i medici hanno emesso una prognosi di 10
giorni, per le ferite riportate al braccio.
1
Alla Metro
Ruba whisky e champagne
Finisce in carcere
La passione per whisky e
champagne ha fatto finire nei
guai Josefina Garcia Rodriguez,
44 anni, di origine peruviana,
bloccata all’uscita dell’ipermercato «Metro». Ma lei non aveva
intenzione di restituire le bottiglie di «Chivas Regal» e «Moet
Chandon», oltre ad alcuni spazzolini da denti e confezioni di ba- Il supermercato Metro
gnoschiuma nascosti nelle tasche del giaccone e sotto i vestiti. Così, per riuscire a garantirsi la fuga ha dato un calcio in mezzo alle gambe al
commesso che cercava di fermarla e si è diretta di corsa
verso l’uscita. La fuga di Josefina è durata poco. Appena
vista la situazione, il personale della «Metro» aveva chiamato la polizia. Gli agenti della «Volante» sono arrivati
dopo pochi minuti e hanno bloccato la donna con la refurtiva ancora addosso, merce del valore commerciale di 210
euro. Ma quel calcio al commesso le è costato l’arresto per
rapina impropria. Josefina è già conosciuta dalle forze
dell’ordine per reati dello stesso tipo.
1
trolli e la cura di bambini affetti
da disturbi oculari gravi, anche
come complicanza di forme tumorali». Insomma: alta specializzazione. Non solo: «Siamo
uno dei pochi centri italiani autorizzati dalla Regione e dalla
Banca del Sangue alla manipolazione del sangue di ciascun
paziente per la produzione dei
naturali fattori di crescita antiinfiammatori in forma di collirio, necessari nella cura di casi
refrattari alle comuni terapie di
occhi che hanno alterate capacità di cicatrizzazione. Tralascio
tutto quello che viene fatto in
materia di trapianto ed utilizzo
di cellule staminali».
La terapia
Significa che la malattia in questione può essere affrontata e
trattata senza bisogno di macinare chilometri da un capo all’altro della penisola? «Molti oculisti
ci girano questi noi prepariamo il
collirio e diamo corso alla terapia, monitorando i pazienti. Il
servizio di day hospital non è previsto semplicemente perché non
è necessario». Il servizio non è
conosciuto dalla stessa Regione,
presa in contropiede dalla segnalazione della signora Francesca.
«Sicuramente da parte nostra
c’è un limite nel pubblicizzare le
prestazioni che siamo in grado di
offrire», spiega Protti.
12 45 67 18
52 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 9 DICEMBRE 2014
Diario
L’Oftalmico deve chiudere
“Ma di noi che ne sarà?”
Medici e infermieri: nessuno ci dice dove andremo
il caso
ELISA BARBERIS
S
ulla carta, il futuro è
già segnato: chiusura definitiva, si legge
nella deliberazione
della giunta regionale. Nella pratica, a tre settimane di distanza dall’annuncio
del piano di riorganizzazione
della rete sanitaria piemontese, quel che sarà dell’Oftalmico è ancora un punto interrogativo. Nessuna informazione
su dove saranno ricollocati
medici, pazienti e attrezzature oggi nello stabile di via Juvarra. «Una scelta senza senso», secondo il direttore sanitario Elisabetta Sardi, che
non tiene conto del patrimonio di professionalità altamente specializzate che si rischia di disperdere, sia del diI CANTIERI
Negli ultimi dieci anni
ristrutturazioni e impianti
all’avanguardia
sagio che si andrà a creare
nella popolazione. «Senza
contare che, al momento, siamo forse il solo ospedale con il
bilancio in attivo, nonostante
siamo a costretti a pagare anche una parte delle spese dell’Asl di via San Secondo».
Centro
Centro di riferimento regionale
per la rieducazione visiva in
grado di risolvere tutte le problematiche diagnostico-terapeutiche connesse all’occhio,
l’Oftalmico è organizzato come
Almeno cento casi in una decina di anni: la dimostrazione
che la Sanità piemontese, anche nel campo dell’oculistica,
ha le sue specialità e che non è
il caso di cercare fuori regione ciò che si ha in casa. Specialità talora sconosciute anche a quanti devono deciderne il destino. Accade all’ospedale Oftalmico di Torino, alle
prese con un futuro incerto,
dove la segnalazione della signora Francesca - madre di
un bambino di dieci anni afflitto dalla «congiuntivite di
Vernal», una malattia pediatrica cronica - è stata letta
con molto interesse. Impossibile trovare in Piemonte un
ambulatorio di riferimento
Erano entrati forzando una
grata sul tetto del supermercato
«Carrefour» di corso Grosseto e
volevano rubare materiale elettronico. La presenza di Adrian
Ungureanu, 30 anni, e Marius
Monteanu, di 27, entrambi di origine romena, è stata però notata
dalla vigilanza, che ha dato l’allarme alla centrale operativa del Una «Volante»
«113». I due si sono accorti della vigilanza e hanno cercato di fuggire, ma sono stati raggiunti
dagli agenti della «Volante» in via Masaccio. Per evitare di
essere bloccati con la refurtiva, Monteanu e Ungureanu
hanno abbandonato sulla strada svariati telefoni cellulari,
tablet e macchine fotografiche, tutto materiale recuperato
e restituito a «Carrefour». I due avevano uno zaino e un
borsone con dentro uno scalpello e un cacciavite, utilizzati
per forzare la grata ed entrare nel supermercato.
1
“Picchiati in questura”
Condannati per calunnia
Condannati per calunnia i due
immigrati marocchini che la primavera scorsa avevano accusato
alcuni poliziotti della questura di
averli colpiti con pugni e calci, e
sottoposti a trattamenti degradanti dopo essere stati fermati in piazza Bengasi, nel corso di un controllo. I due, Said Outizal e Khalid El
Houachmi sono stati condannati a Il Palagiustizia
2 anni e 2 mesi di reclusione, anche
per l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale: le indagini sono
state coordinate dal pm Andrea Padalino. I due erano stati
fermati dalla polizia dopo un lancio di bottiglie contro la vetrina di una tabaccheria. Alterati dell’alcool, si erano scagliati
contro gli agenti: nella colluttazione, uno dei due aveva cercato di afferrare la pistola di un poliziotto. Dopo l’arresto, avevano raccontato al gip di essere stati malmenati in Questura:
filmati e accertamenti li hanno smentiti.
1
REPORTERS
La raccolta firme
L’anno scorso era stata organizzata una raccolta firme per evitare la chiusura dell’Oftalmico. «Si
rischia di perdere un patrimonio di professionalità» dice la direttrice
un unico dipartimento che, a rotazione, utilizza gli stessi spazi e
strumentazione. Le cinque sale
operatorie, di cui una sempre disponibile per le urgenze, lavorano mattina e pomeriggio per un
totale di quasi 13mila interventi,
un numero in continua crescita
(+28,6 per cento rispetto al 2012)
nonostante il personale pensionato non sia stato sostituito. Oltre 53mila i passaggi in pronto
soccorso: «C’è chi arriva con
traumi importanti o chi ha solo
una congiuntivite - spiega il primario Claudio Panico -, tanti vengono da noi perché non riescono
a prenotare una visita oculistica
in tempi ragionevoli. A volte bisogna aspettare anche 6 o 7 mesi.
Noi, nel giro di poche ore, dobbiamo sopperire a quelle carenze».
Ultimi anni
Negli ultimi dieci anni l’edificio di
via Juvarra è stato ristrutturato
e dotato di impianti all’avanguardia: ad agosto è entrata in funzione la centrale termica collegata a
quaranta pannelli solari e da un
mese è operativo il nuovo Day
Hospital. La creazione di una dotazione di strumentazioni e la
riallocazione presso altri presidi
comporterebbe per ognuno una
spesa nell’ordine di oltre 1 milio-
ne di euro. «Perché chiudere un
ospedale che funziona benissimo
e che è un punto di riferimento
per decine di migliaia di piemontesi e non, soprattutto anziani?»,
chiede un paziente, Adolfo Genovese. Non è la prima volta che si
grida al lupo, fa notare la direzione, che solo tre anni fa raccolse
35mila firme per chiedere all’ex
assessore Monferino di modificare il piano. «Oggi siamo punto e a
capo - protestano i medici -: non
siamo contrari al trasferimento
alla Città della Salute, ma intanto, ci chiediamo: che fine faranno
i reparti, il pronto soccorso e tutti
i laboratori specialistici?».
“Così mio figlio
non potrà più curarsi”
ALESSANDRO MONDO
Presi dopo il furto
di materiale elettronico
False accuse contro gli agenti
La storia
Nei reparti
di via Juvarra
la ricerca su una
malattia rara
Al Carrefour
dove i giovani pazienti, costretti ad assumere un collirio immunosoppressore per condurre un’esistenza pressochè normale, vengano seguiti da un
oculista e da un allergologo pediatrico che lavorino insieme,
spiegava nei giorni scorsi la signora al nostro giornale. Da qui
la scelta, obbligata, di rivolgersi ad una struttura pubblica
nella vicina Lombardia. Altri
piemontesi, partono alla volta
di altre regioni e di altre città:
c’è chi si spinge fino a Firenze.
La ricerca
Interesse motivato dal fatto che
la «congiuntivite di Vernal» è
una vecchia conoscenza dell’ospedale. «Da 15 anni nella nostra struttura è attivo un ambulatorio che cura questi casi con
la terapia topica immunosoppressiva, cioè colliri prodotti
dalla farmacia ospedaliera interna – spiega il dottor Romolo
Protti, dirigente medico oculista e responsabile dell’Ambulatorio Cornee -. Abbiamo una
collaborazione con l’ospedale
Regina Margherita per i con-
Eccellenza
L’oftalmico è
un centro di
eccellenza per
alcune malattie rare anche
dei più piccoli
In via Pietro Micca
Coltellate a un amico
Arrestato un musicista
Prima ha colpito l’amico in testa con un martello, poi ha cercato di ferirlo con un coltello da cucina, nel corso di una banale lite.
Nel tentativo di parare i colpi,
l’uomo è rimasto ferito al braccio
destro. L’aggressore Lorenzo
Peyrani, 30 anni, noto musicista
torinese, è stato arrestato con
l’accusa di lesioni dai carabinieri Il Maria Vittoria
della compagnia San Carlo. L’aggressione è avvenuta l’altro ieri, nel tardo pomeriggio, in
un appartamento di via Pietro Micca, dove vive l’artista,
chitarrista e attivista per un’associazione a difesa dei diritti dei malati psichiatrici. La lite, stando ai primi accertamenti dei carabinieri, sarebbe scoppiata per futili motivi. I
militari sono intervenuti dopo alcune segnalazioni da parte dei vicini, allarmati dalle grida. Peyrani è stato subito
bloccato e arrestato. L’amico, I.G, 37 anni, residente a Torino è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale Maria
Vittoria, dove i medici hanno emesso una prognosi di 10
giorni, per le ferite riportate al braccio.
1
Alla Metro
Ruba whisky e champagne
Finisce in carcere
La passione per whisky e
champagne ha fatto finire nei
guai Josefina Garcia Rodriguez,
44 anni, di origine peruviana,
bloccata all’uscita dell’ipermercato «Metro». Ma lei non aveva
intenzione di restituire le bottiglie di «Chivas Regal» e «Moet
Chandon», oltre ad alcuni spazzolini da denti e confezioni di ba- Il supermercato Metro
gnoschiuma nascosti nelle tasche del giaccone e sotto i vestiti. Così, per riuscire a garantirsi la fuga ha dato un calcio in mezzo alle gambe al
commesso che cercava di fermarla e si è diretta di corsa
verso l’uscita. La fuga di Josefina è durata poco. Appena
vista la situazione, il personale della «Metro» aveva chiamato la polizia. Gli agenti della «Volante» sono arrivati
dopo pochi minuti e hanno bloccato la donna con la refurtiva ancora addosso, merce del valore commerciale di 210
euro. Ma quel calcio al commesso le è costato l’arresto per
rapina impropria. Josefina è già conosciuta dalle forze
dell’ordine per reati dello stesso tipo.
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trolli e la cura di bambini affetti
da disturbi oculari gravi, anche
come complicanza di forme tumorali». Insomma: alta specializzazione. Non solo: «Siamo
uno dei pochi centri italiani autorizzati dalla Regione e dalla
Banca del Sangue alla manipolazione del sangue di ciascun
paziente per la produzione dei
naturali fattori di crescita antiinfiammatori in forma di collirio, necessari nella cura di casi
refrattari alle comuni terapie di
occhi che hanno alterate capacità di cicatrizzazione. Tralascio
tutto quello che viene fatto in
materia di trapianto ed utilizzo
di cellule staminali».
La terapia
Significa che la malattia in questione può essere affrontata e
trattata senza bisogno di macinare chilometri da un capo all’altro della penisola? «Molti oculisti
ci girano questi noi prepariamo il
collirio e diamo corso alla terapia, monitorando i pazienti. Il
servizio di day hospital non è previsto semplicemente perché non
è necessario». Il servizio non è
conosciuto dalla stessa Regione,
presa in contropiede dalla segnalazione della signora Francesca.
«Sicuramente da parte nostra
c’è un limite nel pubblicizzare le
prestazioni che siamo in grado di
offrire», spiega Protti.