La strategia del Piano

Le azioni del PAES
Nel presente capitolo verranno illustrate le azioni ideate per raggiungere almeno il 20% di riduzione
delle emissioni di CO2 al 2020 rispetto all’anno base 2008, nella cornice di una visione strategica a
lungo termine che mette in evidenza l’operato dell’Amministrazione Comunale. In primis verranno
illustrati i principali risultati che si potranno ottenere dall’attuazione del PAES, per poi passare
all’illustrazione della strategia alla base del PAES, terminando con l’illustrazione nel dettaglio delle
singole schede azione.
I risultati del PAES in pillole
Nei due grafici che seguono sono riassunti i risultati della strategia e
delle azioni del PAES programmate sino al 2020. In particolare in
Figura 80 viene confrontato il bilancio delle emissioni di CO2 del 2008
con quello del 2020, includendo la riduzione delle emissioni di CO2
dovuta all’incremento della produzione locale di energia rinnovabile,
arrivando ad una riduzione del 31,11% delle emissioni di CO2.
- 31,11%
Città di Latina - Bilancio emissioni di CO2 2008-2020
emissioni di CO2 [t]
600.000,00
500.000,00
400.000,00
300.000,00
200.000,00
100.000,00
0,00
TCO2 2008
emissioni di CO2
594.956,55
TCO2 2020
409.856,11
Figura 80 Città di Latina - Bilancio emissioni di CO2 2008-2020
TCO2 2008
594.956,55
riduzione 2008-2020
-185.100,43
TCO2 2020
409.856,11
riduzione % 2008-2020
-31,11
Tabella 54 Città di Latina - Confronto bilancio emissioni di CO2 2008-2020
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
88
La riduzione delle emissioni di CO2 proviene non solo dalla riduzione dei consumi energetici nei
macrosettori, come illustrato nella tabella che segue, ma anche dall’incremento della produzione
locale di energia rinnovabile, come precedentemente accennato.
riduzione tCO2/a al 2020 subtotali per i macrosettori
EDIFICI, ATTREZZATURE/IMPIANTI E INDUSTRIE
TRASPORTI
PRODUZIONE LOCALE DI ENERGIA RINNOVABILE
totale
-92.514,41
-45.265,48
-47.320,54
-185.100,43
Tabella 55 Città di Latina - riduzione delle emissioni di CO2 per macrosettori al 2020 [tCO2/a]
Nel grafico sottostante sono illustrati i risultati di riduzione delle emissioni di CO2 grazie alla riduzione
dei consumi energetici, tramite il risparmio e l’efficientamento energetico, e al ricorso a fonti
energetiche più sostenibili.
Città di Latina
Emissioni di CO2 dai consumi di energia primaria 2008-2020
600.000,00
500.000,00
400.000,00
Emissioni di CO2 [t]
300.000,00
200.000,00
100.000,00
0,00
Trasporti privati e commerciali
TCO2/a 2008
TCO2/a 2020
215.766,44
171.306,44
Trasporti pubblici
2.052,75
1.642,20
Parco auto comunale
2.224,81
1.829,89
Industrie (escluse ETS)
139.955,57
97.968,90
Illuminazione pubblica
comunale
6.212,13
2.389,35
Edifici residenziali
118.066,88
94.453,50
Edifici, attrezzature/impianti
terziari non comunali
97.576,41
78.061,12
Edifici, attrezzature/impianti
comunali
13.101,55
9.525,24
Figura 81 Città di Latina: Emissioni di CO2 dai consumi di energia primaria 2008-2020
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
89
La tabella che segue illustra la riduzione assoluta e percentuale per ogni singolo settore.
CATEGORIA
EDIFICI,
ATTREZZATURE/
IMPIANTI E
INDUSTRIE
TRASPORTI
SETTORE
Edifici, attrezzature/impianti comunali
Edifici, attrezzature/impianti terziari non
comunali
Edifici residenziali
Illuminazione pubblica comunale
Industrie (escluse ETS)
Parco auto comunale
Trasporti pubblici
Trasporti privati e commerciali
RIDUZIONE
TCO2/A AL 2020
-3.576,30
RIDUZIONE %
2008-2020
-27,30
-19.515,28
-20,00
-23.613,38
-3.822,78
-41.986,67
-394,92
-410,55
-44.460,00
-20,00
-61,54
-30,00
-17,75
-20,00
-20,61
Tabella 56 Città di Latina - riduzione assoluta e percentuale delle emisioni di CO2 al 2020 per ogni settore di analisi
La produzione locale di energia rinnovabile subisce un notevole incremento rispetto al 2008,
soprattutto in termini di energia elettrica prodotta localmente grazie agli impianti fotovoltaici installati
nel territorio tra il 2008 e il 2012 contestualmente alla disponibilità degli incentivi erogati dai vari conti
energia. La produzione locale di energia termica è collegata all’impianto a biogas AgriPowerPLUS della
Esco Lazio e alla valorizzazione energetica del verde urbano.
Al 2020 tali incrementi porteranno ad una riduzione di almeno -47.320,54 tCO2/a, come indicato in
Tabella 55.
Città di Latina
Produzione locale di energia rinnovabile 2008-2020
120000,00
100000,00
Titolo asse
80000,00
60000,00
40000,00
20000,00
0,00
MWh/a 2008
MWh/a 2020 previsto (tiene
conto del trend)
termica
0,00
7690,52
elettrica
154,14
89732,98
Figura 82 Città di Latina: produzione locale di energia rinnovabile 2008-2020
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
90
LA STRATEGIA del PAES
All’interno di tale capitolo verrà illustrata la strategia alla base della stesura del PAES, approfondendo
le premesse che hanno portato alla formulazione delle azioni selezionate.
Figura 83 La strategia del PAES
La strategia alla base della formulazione delle azioni volte alla riduzione delle emissioni di CO2,
contabilizzate nell’Inventario Base delle Emissioni, si struttura come illustrato nella Figura 83.
Vi sono due Macroaree principali di intervento:
•
•
MACROAREA A: “Una Amministrazione Comunale energeticamente sostenibile”
MACROAREA B: “Una Città energeticamente sostenibile”
Tale suddivisione in Macroaree di intervento, che va oltre la mera suddivisione per categorie e settori
come effettuato in sede di analisi per la formulazione del bilancio, risiede nella volontà di illustrare
l’impegno dell’Amministrazione Comunale, che non si ferma alla mera redazione del Piano, ma essa
stessa può e vuole diventare fonte di ispirazione e buon esempio per promuovere la sostenibilità
energetica all’interno del territorio comunale.
Ogni Macroarea, a sua volta, si articola in Linee Strategiche, Obiettivi e Azioni, come illustrato dal
diagramma che segue30.
30
All’interno dei paragrafi relativi agli obiettivi strategici, le frasi evidenziate in grassetto e in verde indicano la
presenza di una corrispondente scheda azione, il cui codice è riportato in parentesi.
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
91
Figura 84 Macroaree e Linee Strategiche del PAES
La divisione in Linee Strategiche risponde alla necessità di raggruppare le azioni per finalità di
intervento, e non meramente per la Categoria e il Settore, al fine di comunicare al meglio una visione
strategica a lungo termine.
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
92
MACRO AREA A
Una Amministrazione Comunale energeticamente sostenibile
L’Amministrazione Comunale con il suo operato e il suo impegno vuole dare il buon esempio alla
cittadinanza. Per tale motivo è stato formulato un set di azioni volte ad incrementare la sostenibilità
energetica dell’Ente.
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
93
Linea strategica A1
Incrementare la sostenibilità energetica dell‘Amministrazione Comunale
La presente linea strategica si sviluppa in una serie di obiettivi ed azioni specifici volti ad incrementare
la sostenibilità energetica dell’amministrazione comunale.
Da una parte abbiamo interventi concreti di efficientamento energetico e di incremento della quota di
energia rinnovabile:
•
•
•
•
nel patrimonio edilizio comunale
nelle infrastrutture quali la pubblica illuminazione, la rete semaforica e la rete del servizio
idrico integrato
nel parco auto dell’Amministrazione Comunale e del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti
nel parco veicoli del trasporto pubblico locale
Dall’altra abbiamo quelle azioni di rafforzamento della struttura amministrativa e di sensibilizzazione
del personale per incrementare la consapevolezza del PAES e della sostenibilità energetica.
OBIETTIVO 1
Incrementare la sostenibilità energetica degli edifici dell’Amministrazione Comunale
Per ridurre i consumi energetici degli edifici comunali bisogna agire su più fronti:
•
Incrementare la sostenibilità energetica (EDI01L) del patrimonio edilizio comunale mediante
interventi di riqualificazione energetica (efficientamento e fonti rinnovabili) mediante la
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
94
riorganizzazione della gestione degli impianti termici ed elettrici con affidamento tramite “Servizi
Energia”, integrati con gli strumenti tipici dell’Efficienza Energetica nel rispetto delle disposizioni
in materia contenute nel D.lgs. 115/2008.
•
Formare e sensibilizzare il personale (EDI01L) comunale e gli utenti ad un razionale e corretto uso
dell’energia
Tali attività permetteranno non solo di ridurre a breve e a lungo termine la spesa pubblica riguardante
i consumi di energia, ma attribuirà credibilità all’azione della Pubblica Amministrazione e allo
strumento del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile, e costituirà una occasione per dare il buon
esempio alla cittadinanza e facilitare e incentivare l’adozione delle azioni proposte dal Comune di
Latina per ridurre i consumi di energia non comunali.
La riqualificazione energetica degli edifici pubblici comunali con differenti destinazioni d’uso (uffici,
scuole, impianti sportivi) risulta prioritaria sia per i risvolti diretti ambientali ed economici che l’azione
comporta, sia per l’effetto trainante ed esemplare che l’amministrazione deve svolgere nei confronti
del cittadino chiamato a contribuire agli obiettivi delle politiche energetico-ambientali comunali.
In considerazione che la sola applicazione, per esempio, del contratto “Servizio Energia Plus”, prevede
la “riduzione dell’indice di energia primaria per la climatizzazione invernale di almeno il 10% rispetto
al corrispondente indice riportato sull’attestato di certificazione” ci si pone al 2020 l’obiettivo di ridurre
del 20% le emissioni di CO2 di tale settore.
Il Comune di Latina affida annualmente la gestione e manutenzione degli impianti termici e tecnologici
degli edifici comunali non prevedendo azioni di riduzione dei consumi con ammodernamento e/o
efficientamento degli impianti. Lo scenario normativo però ha subito importanti cambiamenti, sia dal
punto di vista degli obblighi di rendimento energetico degli edifici e di rispetto ambientale per le
pubbliche amministrazioni, sia da quello procedurale per gli acquisti in genere. In particolare con il D.
Lgs. 115/2008 le pubbliche amministrazioni hanno l’obbligo di gestire gli impianti con criteri di
efficienza e risparmio energetico, direttamente o attraverso l’affidamento a soggetti terzi che devono
garantire i risultati pattuiti. L’affidamento di tali servizi inoltre è soggetto all’applicazione del codice
degli appalti (D.lgs.163/2006)
Nello specifico della riqualificazione energetica del patrimonio edilizio si rammenta la definizione
contenuta nel decreto di recepimento della direttiva 2010/31/UE, emanata dal Parlamento Europeo il
19 maggio 2010, che quindi sarà obbligatoria anche in Italia: “A partire dal 31 dicembre 2018, gli edifici
di nuova costruzione utilizzati da Pubbliche Amministrazioni e di proprietà di queste ultime devono
essere progettati e realizzati quali edifici a energia quasi zero. Dal 1 gennaio 2021 la predetta
disposizione è estesa a tutti gli edifici di nuova costruzione”.
Secondo il decreto, entro il 31 dicembre 2014 dovrà essere realizzato un Piano nazionale di attuazione
della direttiva, che comprenda:
a) L’applicazione della definizione di edifici a energia quasi zero alle diverse tipologie di edifici e
indicatori numerici del consumo di energia primaria, espresso in kWh/m2 anno;
b) Le politiche e le misure finanziarie o di altro tipo previste per promuovere gli edifici a energia
quasi zero, comprese le informazioni relative alle misure nazionali previste per l’integrazione
delle fonti rinnovabili negli edifici, in attuazione della direttiva 2009/28/CE;
c) Individuazione, in casi specifici e sulla base dell’analisi costi-benefici sul ciclo di vita economico;
d) Gli obiettivi intermedi di miglioramento della prestazione energetica degli edifici di nuova
costruzione entro il 2015.
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
95
La nuova direttiva è finalizzata quindi alla promozione del miglioramento della prestazione energetica
degli edifici, ma lasciando agli Stati la facoltà di deciderne le modalità. Questa flessibilità è infatti
necessaria per tenere inconsiderazione le condizioni climatiche esistenti e il rapporto costo-efficacia
degli interventi. Nella direttiva sono stabilite anche le linee guida generali di metodologia per il calcolo
della prestazione energetica degli edifici, che dovrà tenere in considerazione:
•
•
•
•
•
•
•
delle caratteristiche termiche dell’edificio e delle sue divisioni interne (capacità termica,
isolamento, riscaldamento passivo, elementi di raffrescamento, ponti termici),
degli impianti di riscaldamento e di produzione di acqua calda, tra cui le caldaie e gli impianti
solari termici
degli impianti di condizionamento, ventilazione e di illuminazione,
della progettazione, posizione e orientamento dell’edificio,
dei sistemi solari passivi e di protezione solare,
delle condizioni climatiche interne,
dei carichi interni.
E’ tuttavia rilevante sottolineare le azioni già avviate dall’Amministrazione Comunale in materia. A
breve termine verrà conclusa la “metanizzazione” (EDI03B) di tutte le strutture attualmente scollegate
dalla rete gas e alimentate con gpl o gasolio da riscaldamento. Trasformare le centrali termiche
alimentate a gasolio in centrali termiche alimentate a gas metano è un processo che valorizza in pieno
gli obiettivi della pubblica amministrazione di riduzione dei consumi e delle emissioni di agenti
inquinanti e ad un adeguamento normativo sotto il profilo dei rendimenti.
Inoltre il Comune di Latina è risultato aggiudicatario nel 2013 dei fondi del bando regionale “Energia
Sostenibile”, un’iniziativa finanziata dal POR FESR Lazio 2007-2013 che mira a promuovere lo sviluppo
e la diffusione delle fonti di energia rinnovabile, il risparmio energetico e il contenimento delle
emissioni inquinanti in atmosfera, attraverso azioni per migliorare l’efficienza energetica degli edifici
pubblici situati nel territorio regionale.
La selezione ha visto attribuito al Comune di Latina un finanziamento per 4 progetti per un totale di
Euro 1.691.550,14.
I progetti finanziati riguardano:
a) servizi sociali;
b) impianti sportivi;
c) scuole.
In particolare, le risorse saranno impiegate per il Centro per disabili di Via Mugilla, il Palazzetto dello
Sport, la Scuola Primaria "G.Mazzini" di Borgo San Michele e la Scuola dell'Infanzia di Via
Macchiagrande a Borgo Santa Maria. Gli interventi finanziati prevedono per tutte le strutture:
installazione di pannelli solari, lavori di coibentazione e sostituzione di impianti e infissi.
Ad ogni modo, nonostante le attività in corso di realizzazione, una diagnosi energetica, o audit
energetico (EDI02B), sarà prioritaria e propedeutica all’attuazione di una riqualificazione energetica
complessiva del patrimonio edilizio. Essa si pone l’obiettivo di capire in che modo l’energia viene
utilizzata, quali sono le cause degli eventuali sprechi ed eventualmente quali interventi possono essere
suggeriti. L’azione è fortemente propedeutica alla riqualificazione energetica degli edifici comunali.
Un audit energetico è generalmente mirato a:
• individuare indicatori di intensità energetica (potenze e consumi al m2)
• individuare condizioni di inefficienza dei dispositivi
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
96
• individuare condizioni di inefficienza gestionale
• individuare interventi proponibili di miglioramento dell'esistente
La formazione del personale è altrettanto importante: bisogna dare il buon esempio alla cittadinanza
per sensibilizzare sulla necessità e i vantaggi economici del risparmio energetico. Inoltre studi
confermano una riduzione fino al 12% dei consumi solamente grazie ad un utilizzo razionale
dell’energia da parte degli utenti.
OBIETTIVO 2
Incrementare la sostenibilità energetica delle attrezzature/impianti dell’Amministrazione
Comunale
Le principali attrezzature/impianti dell’Amministrazione Comunale riguardano:
•
•
•
Il servizio idrico integrato
L’illuminazione pubblica stradale
Gli impianti semaforici
Come illustrato nel capitolo relativo all’IBE, le infrastrutture dedicate alla gestione del servizio idrico
integrato hanno una notevole incidenza nel bilancio energetico dell’Amministrazione Comunale.
Al 2020 si otterrà una riduzione delle emissioni di CO2 del -9,55% per gli impianti dediti al ciclo delle
acque reflue e del -41,31% per gli impanti della rete idropotabile.
Due sono i principali settori nei quali intervenire:
• rete fognaria e depuratori (EDI04L): si interverrà principalmente sui depuratori e sui sollevamenti
fognari con un adeguamento delle infrastrutture con tecnologie energeticamente sostenibili
• rete idropotabile (EDI05L): riduzione delle perdite mediante il completamento della mappatura
della rete ed impiego di soluzioni tecnologiche per potenziare le attività di monitoraggio e di
contenimento degli sprechi. La rete idropotabile consente ampi margini di intervento e di risparmio
energetico, questo principalmente a causa all’attuale livello di dispersione che si attesta intorno al
64%: una riduzione delle perdite comporterà pertanto notevoli risparmio energetici.
Anche gli impianti di illuminazione pubblica stradale ricoprono un ruolo rilevante, e vi sono ampi
margini di contenimento dei consumi energetici. L’illuminazione pubblica comunale (ILL01B)
comporta circa il 30% delle emissioni di CO2 dell’Amministrazione Comunale e il 2% nelle emissioni
della Città, percentuale allineata al dato nazionale e presenta interessanti prospettive sia in termini di
riduzione delle emissioni che delle spese correnti.
Fino al 2008 l’illuminazione pubblica comunale è stata gestita dall’Amministrazione Comunale, dal
2009 tramite convenzione Consip è stata affidata con contratto Servizio Luce 2 alla REI Mattali gestito
dalla Soc. CEIE Power. Un efficientamento degli impianti è ritenuto prioritario e sarà oggetto di un
apposito piano di ammodernamento che comporterà al 2020 un notevole contenimento dei consumi
energetici annui (-50% dei consumi e -59,74% delle emissioni di CO2 rispetto al 2008).
L’efficientamento degli impianti semaforici (ILL02B) consiste nella totale conversione a LED del parco
lampade e in interventi di ammodernamento del sistema. E’ una azione già avviata
dall’Amministrazione Comunale e in fase di completamento entro il 2014. Al 2020 si otterrà una
riduzione dei consumi energetici dell’85,27% e del -88,14% delle emissioni di CO2.
Gli interventi di sostituzione di lanterne semaforiche ad incandescenza con lanterne semaforiche a led
costituisce una valida metodologia per un intervento di riduzione dei consumi energetici e di
conseguenza delle emissioni inquinanti emesse in atmosfera per la produzione dell’energia elettrica.
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
97
Le lampade LED risultano essere ben visibili a distanza ed in condizioni di scarsa visibilità ambientale,
riuscendo quindi a garantire situazioni di maggiore sicurezza della viabilità. Attraverso la sostituzione
con LED è possibile inoltre evitare i costi aggiuntivi propri delle lampade ad incandescenza, quali costi
di sostituzione preventiva per ragioni di sicurezza, visto le durate limitate caratteristiche di tali tipologia
di lampada. Con la conversione a LED delle vecchie lanterne, per una lanterna a tre colori del diametro
di 200 mm si varia la potenza impegnata per ciascun colore da 60W a 12W (potenza del led variabile
da 11 a 13W in funzione del colore). Il rapporto fra le potenze corrisponde direttamente alla riduzione
dell’energia assorbita ovvero circa 80% di riduzione dell’energia.
Contemporaneamente alle sostituzioni delle lampade sono previsti interventi di ammodernamento del
sistema di attraversamento ai semafori con segnalatori acustici, recependo le istanze delle persone
con disabilità visiva (non vedenti, ipovedenti e anziani con difficoltà visive) e all’installazione di
apparecchiature che rilevano il flusso veicolare e ottimizzano la gestione dei tempi semaforici,
rendendo più fluida e scorrevole la circolazione.
OBIETTIVO 3
Incrementare la sostenibilità energetica del parco auto dell’Amministrazione Comunale
Nel bilancio energetico del parco auto comunale sono inclusi, come già indicato nell’IBE:
•
•
il parco auto municipale di diretta competenza dell’Ente Comunale (TRA01L)
il parco mezzi per la gestione dei rifiuti (TRA02L)
Il Comune ha attuato nel corso degli anni la sostituzione di alcuni veicoli del proprio parco municipale
ma un'alta percentuale dei veicoli risulta tuttora inferiore (o uguale) alla classe Euro 3, pertanto
l'attuale parco auto necessita un ammodernamento sostanziale che verrà attuato tramite un apposito
piano pluriennale come illustrato nella scheda specifica azione, ottenendo una riduzione del 50% delle
emissioni di CO2 al 2020.
Per la riduzione dei consumi energetici del parco mezzi dedicato alla gestione del ciclo dei rifiuti è
necessario intervenire su due fronti:
1. La riduzione dei rifiuti a monte del ciclo e aumento della percentuale sulla differenziata tramite un
apposito piano comunale partecipato per definire le buone pratiche per la diminuzione degli
imballaggi e degli sprechi, tra cui:
o Coinvolgere la Grande Distribuzione Organizzata nella riduzione degli imballaggi e degli sprechi
o Installare le “Case dell’Acqua” ponendo l’“Acqua del Sindaco” come concorrente all’acqua
imbottigliata in flaconi di plastica
o Promuovere: acqua alla spina nelle mense, nei ristoranti e nei bar; l’adozione di pannolini
lavabili; la riduzione dello spreco di carta negli uffici; la riduzione della carta nelle cassette della
posta; il compostaggio domestico; il recupero degli ingombranti tramite giornate del riuso; i
prodotti a filiera corta con ridotto imballaggio
o Rafforzare la dematerializzazione delle attività della pubblica amministrazione (vedere schede
azione apposita) per la riduzione del consumo e spreco di carta
2. Riduzione dei consumi energetici dei mezzi circolanti.
Così agendo si stima una riduzione del 15% dei consumi energetici del parco mezzi.
Nell’obiettivo generale di riduzione dei consumi energetici del parco auto comunale risulta infine
fondamentale sensibilizzare il personale conducente ad una guida energeticamente sostenibile ed
efficiente attraverso dei Corsi di ECODrive, che rientreranno a far parte di un programma più ampio
così come illustrato nella linea strategica B2.
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
98
OBIETTIVO 4
Incrementare la sostenibilità energetica del parco veicoli del trasporto pubblico locale
Al 2008 vi sono 51 mezzi operativi, di cui circa l’86 % risulta inferiore o uguale alla classe Euro 3 e il
100% è alimentato a gasolio. L'azienda ATRAL scrl ha attuato nel corso degli anni la sostituzione di
alcuni veicoli, come riportato nell’IBE, ma la situazione è rimasta pressoché invariata ed è chiaro che
risulta urgente un ammodernamento sostanziale del parco veicoli, ricorrendo a combustibili a minori
emissioni di CO2, e di sostanze nocive, come ad esempio il gas naturale. Tramite l’azione di
ammodernamento dei veicoli del Trasporto Pubblico Locale (TRA03L) si prevede al 2020 di ridurre di
almeno del 20% le emissioni dei mezzi del TPL.
OBIETTIVO 5
Fonti energetiche rinnovabili per l’Amministrazione Comunale
L’obiettivo si concretizza mediante le seguenti azioni:
•
•
installazione di impianti fotovoltaici su edifici scolastici (PLE01L)
valorizzazione energetica degli scarti derivanti dalla manutenzione del verde pubblico (PLC01L)
Installare un impianto fotovoltaico in una scuola è la soluzione ottimale per permettere all'edificio
scolastico di diventare completamente autosufficiente energeticamente e ridurre costi di gestione,
consumi e impatto ambientale. L'irraggiamento solare, infatti, è sfruttato proprio nel momento in cui
si ha maggiore bisogno di energia, ovvero durante la mattina in cui si svolgono le lezioni, permettendo
di ottenere una produzione di energia elettrica immediata sia nella generazione che nella sua fruizione
e consumo. Si prevede l’installazione di impianti fotovoltaici su 54 scuole di proprietà comunale con
un totale di 3.168,50 kWp.
Inoltre, nel tema delle risorse rinnovabili il quantitativo di prodotti derivanti dalle potature delle aree
di verde urbano può costituire una interessante fonte energetica. Le grandi quantità di scarti prodotti
possono essere utilizzate come fonte energetica tramite combustione (biomassa legnosa derivante
dalla potature) e il calore ottenuto dalla combustione della biomassa legnosa può essere utilizzato
direttamente per il riscaldamento degli edifici comunali.
Il loro riutilizzo inoltre va visto sia in termini di risparmio di emissioni inquinanti sia in termini di
risparmio economico derivante dal non necessario smaltimento del quantitativo potato e dalla
possibilità di sostituire una fonte di energia derivante da risorse fossili con una risorsa energetica
rinnovabile.
Considerando un estensione complessiva delle aree di verde urbano pari a 135,33 ha, mediante il
recupero della biomassa è possibile riscaldare un locale di circa 7923,89 mq con un effettivo e notevole
risparmio in termini di potenza termica e di emissioni di sostanze ad effetto serra. I calcoli sui risparmi
ottenibili sono stati effettuati prendendo in considerazione i consumi di una tradizionale caldaia
utilizzata per il riscaldamento degli ambienti alimentata a gas naturale (metano) e considerando le
emissioni dovute alla combustione del materiale legnoso. Si è considerato un tempo di funzionamento
di 1300 ore (5 mesi, autunnali ed invernali) utilizzando una caldaia con potenza nominale di 800 kW e
rendimento termico dell’80-85%.
OBIETTIVO 6
Appalti verdi
Il modo in cui le procedure d’appalto pubblico sono realizzate e le priorità stabilite nelle decisioni
offrono la possibilità di migliorare le prestazioni complessive in termini di consumo energetico.
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
99
Appalti pubblici efficienti sul piano energetico, inserendo l’efficienza tra criteri rilevanti per la gara e i
processi decisionali relativi a beni, servizi o opere (progettazione, costruzione, gestione edifici,
acquisto attrezzature che consumano energia, acquisto diretto energia, mezzi di trasporto pubblico):
tali scelte portano numerosi vantaggi (risparmio economico nella media del 1,2% EU; alcuni beni
efficienti hanno vita più lunga; riduzione delle emissioni di CO2 nella media del 25% EU; dare il buon
esempio).
Ad aprile 2012 sono state approvate dalla giunta comunale31 le linee di indirizzo del Green Pubblic
Procurement (APP01C) del Comune di Latina, ovvero quelle procedure di acquisto di beni e servizi da
parte dell’amministrazione a ridotto impatto ambientale.
Le linee di indirizzo del GPP del Comune di Latina, prevedono una serie di interventi che spaziano
dall’acquisto di prodotti ecologici per il fabbisogno della macchina amministrativa, dalla carta e i toner
per gli uffici ai pneumatici per le vetture del parco macchine, alle mense scolastiche ed alle feste sul
territorio comunale le cui concessioni saranno subordinate all’utilizzo di materiale
ecologico/compostabile, sino alla realizzazione di lavori ed opere pubbliche con l’utilizzo di materiali
inerti. Il piano di GPP intende coinvolgere l’intera comunità a 360° gradi. L’amministrazione comunale
attraverso la modifica del regolamento di acquisto dei beni e servizi, sarà la prima a prevedere
l’applicazione puntuale degli acquisti verdi nelle forniture di beni e servizi; sarà successivamente
fondamentale incentivare e coinvolgere tutti gli altri soggetti che potranno contribuire, attraverso
l’adozione di procedure di GPP, al miglioramento dei livelli di sostenibilità del nostro territorio, dalla
riduzione dei rifiuti a quelle delle emissioni di C02.
Nelle linee guida sono state pertanto incluse tutta una serie di azioni che dovranno essere pianificate
ed avviate, tra cui:
•
•
•
•
•
•
L’istituzione di un tavolo di concertazione con la Grande Distribuzione, al fine di promuovere ed
incentivare gli acquisti di prodotti ecologici ed alla spina, all’interno dei supermercati della città,
nonché alla riduzione degli imballaggi.
L’istituzione di una tavolo di concertazione con i rappresentanti della Pubblica Istruzione, al fine di
promuovere la differenziata e gli acquisti verdi nelle scuole;
Utilizzare nelle mense scolastiche o proprie mense una quota di contenitori e stoviglie riutilizzabili
pari ad almeno al 50% del proprio fabbisogno.
Subordinare le concessioni per l’utilizzo del suolo pubblico per feste e sagre, all’impegno di utilizzo
di materiale ecologico e compostabile;
Coinvolgere le associazioni di categoria al fine di rendere partecipi delle GPP anche le aziende
locali.
Prediligere nelle gare di appalto del Comune di Latina, quelle aziende che rispettano i requisiti si
eco sostenibilità. Etc
L’attuazione del piano presuppone momenti di formazione e partecipazione da parte di tutti, nonché
la verifica ed il monitoraggio della corretta attuazione delle procedure di GPP.
OBIETTIVO 7
Rafforzare la struttura amministrativa comunale per il PAES
L’adesione al Patto dei Sindaci e il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile impegneranno
l’Amministrazione Comunale fino al 2020. Sarà pertanto necessaria una continuità nel tempo, che
potrà essere garantita solamente grazie alla presenza di un ufficio di coordinamento di tutte le attività
31
http://www.comune.latina.it/a-8458/news/approvate-le-linee-guida-per-lapplicazione-del-green-public-procurement
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
100
necessarie all’attuazione del Piano e che al contempo ne monitori l’attuazione nel rispetto dei tempi e
delle indicazioni in esso contenute.
Tale azione consiste nel potenziamento del Servizio Gestione Energia (SA01B), come illustrato nella
scheda azione SA01B.
Linea strategica A2
Rafforzare la digitalizzazione e l’informatizzazione dell’Amministrazione
Comunale
La presente linea strategica si sviluppa in una serie di obiettivi ed azioni volte ad rafforzare la
digitalizzazione e l’informatizzazione dell’Amministrazione Comunale. Intervenire in tale ambito risulta
prioritario per porre solide basi alla gestione delle informazioni e dei dati inerenti l’attuazione ed il
monitoraggio del PAES.
OBIETTIVO 1
Implementare e potenziare la gestione informatizzata dei dati energetici e territoriali
La creazione di una banca dati informatizzata municipale e territoriale (ITC01B) è un’azione
fondamentale alla base dell’attività di gestione dell’attuazione del PAES.
Tale azione necessita la creazione di banche dati di dettaglio che verranno gestite dal Servizio
Comunale di competenza ma faranno capo ad un database complessivo in cui il Servizio Gestione
Energia potrà effettuare le necessarie valutazioni sulle azioni formulate all’interno del PAES. Inoltre
sarebbe auspicabile che tale banca dati venga in parte resa pubblica per fornire al cittadino uno
sguardo d’insieme sui progressi in atto in campo energetico sul territorio e sul patrimonio comunale.
Banca dati territoriale
Tale banca dati permetterà di valutare e monitorare i progressi nel campo della riqualificazione
energetica all’interno del territorio comunale, indicando l’efficacia o meno delle iniziative di
sensibilizzazione, coinvolgimento e informazione della cittadinanza in merito all’efficientamento
energetico e al ricorso alle fonti rinnovabili. Inoltre permetterà di monitorare tutti i progressi nei settori
riguardanti i consumi territoriali non municipali permettendo di valutare l’efficacia delle azioni e degli
strumenti attuati per ridurre le emissioni di CO2.
Si tratterà di una banca dati georeferenziata, unica e integrata, tra i servizi comunali di competenza,
che conterrà:
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
101
•
•
•
•
•
•
•
Stato di fatto e consumi energetici di edifici, attrezzature/impianti (classificati almeno in
residenziale, terziario e industriale)
Impianti di produzione di elettricità ed energia a fonte rinnovabile
Certificazioni energetiche (Catasto Comunale delle Certificazioni Energetiche)
Interventi di riqualificazione energetica
Vincoli urbanistici, paesaggistici e ambientali vigenti, previsioni di PRG e di tutti gli strumenti di
gestione e trasformazione del territorio
Analisi e indicazioni del Piano Energetico Ambientale della Provincia di Latina
Dati sulla mobilità e il traffico in merito a:
• Rete stradale e piste ciclabili
• Flussi del traffico (suddivisi in cicli, motocicli, veicoli leggeri e pesanti)
• Strumenti di pianificazione del traffico (PGTU), della mobilità urbana (PUMS e PMCP) e della
sosta
• Servizio di trasporto pubblico urbano (rete e utenti)
• Interventi di razionalizzazione e ottimizzazione delle infrastrutture della mobilità (rotonde,
piste ciclabili, parcheggi scambiatori, zone pedonali…)
Banca dati municipale
Tale banca dati permetterà di valutare e monitorare i progressi nel campo della riqualificazione
energetica delle utenze Comunali, indicando l’efficacia o meno delle iniziative attuate in merito
all’efficientamento energetico, al ricorso alle fonti rinnovabili e alla sensibilizzazione del personale e
degli utenti sull’uso razionale dell’energia.
La banca dati conterrà tutti i dati relativi ai consumi elettrici, termici ed idrici del patrimonio comunale
e sarà georeferenziata, ed avrà come oggetto la gestione di tutte quelle informazioni relative agli
immobili e alle attrezzature di proprietà dell’Amministrazione Comunale. Sarà necessaria un’attività
puntuale di raccolta, razionalizzazione e archiviazione dei dati relativi alle utenze di proprietà
comunale. Tale banca dati permetterà di poter monitorare e valutare i consumi energetici dell’Ente
comunale, (e i relativi costi) e di poter ipotizzare interventi di efficientamento e ottimizzazione
energetica.
Il database, realizzato su base vettoriale in sistema GIS, conterrà in sintesi le seguenti informazioni e
attributi per ogni edificio, attrezzatura/impianto:
-
-
-
Informazioni catastali
Stato di fatto:
o Dati quantitativi (SUL, volume netto, livelli, epoca di costruzione)
o Dati qualitativi (nome, destinazione d’uso, dati topografici, gestore)
Consumi energetici e di acqua dell’edificio e rispettivi costi
Dati sugli impianti energetici installati, sugli interventi attuati/in programmazione
Dati sugli interventi di riqualificazione energetica dell’immobile
Audit energetici e certificazioni energetiche
Impianti di produzione di elettricità ed energia a fonte rinnovabile di proprietà
dell’Amministrazione Comunale (con monitoraggio in tempo reale dell’energia prodotta e analisi
delle prestazioni)
Vincoli urbanistici, paesaggistici e ambientali vigenti, previsioni di PRG e di tutti gli strumenti di
gestione e trasformazione del territorio
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
102
OBIETTIVO 2
Ridurre la necessità degli spostamenti privati per il contatto con l’Amministrazione
Comunale
Il tema della “dematerializzazione” della documentazione prodotta nell’ambito dell’attività della
Pubblica Amministrazione rappresenta uno dei principali elementi di discussione all’interno dei
processi di riforma della gestione dell’attività amministrativa in ambiente digitale.
Risulta pertanto necessaria un’azione di dematerializzazione procedure burocratiche comunali
(ITC02L). Il problema può essere affrontato da molteplici angoli di visuale: dal punto di vista
strettamente economico, con particolare attenzione alla riduzione del consumo della carta, del
conseguente risparmio sui costi e del diminuito impatto ambientale; dal punto di vista giuridico e
archivistico, con la necessità di riformare tradizioni e prassi amministrative consolidate e di adattare e
armonizzare la normativa dedicata alla gestione documentale all’impatto della informatizzazione; dal
punto di vista delle soluzioni tecniche, che devono necessariamente rispondere alla domanda di
efficienza, efficacia e trasparenza richieste dall’azione amministrativa e fornire tutte le garanzie in
termini di autenticità e integrità della documentazione e di accessibilità e sicurezza nel contesto della
conservazione; dal punto di vista della riduzione degli spostamenti privati per lo svolgimento di
pratiche burocratiche da parte della cittadinanza.
OBIETTIVO 3
Delocalizzare le prestazioni lavorative mediante le tecnologie dell’informazione e della
comunicazione
Il presente obiettivo si traduce in una azione di introduzione del Telelavoro nell'Amministrazione
Comunale (SA02L): l’azione “telelavoro” può essere consolidata in una modalità di svolgimento
dell’attività lavorativa che coinvolga – a tempo indeterminato - il maggior numero di risorse umane al
fine di realizzare diversi obiettivi (razionalizzare l'organizzazione del lavoro e realizzare economie di
gestione attraverso l'impiego flessibile delle risorse umane; aumento della produttività e forti risparmi
per le amministrazioni; attuazione politiche di conciliazione vita lavorativa/vita sociale e familiare) fra
i quali anche la riduzione di emissioni di CO2 provenienti dallo spostamento casa-lavoro di quelle figure
per le quali sia possibile il ricorso al telelavoro come previsto da normativa vigente.
Tra le normative principali si cita: Decreto Legge 18.10.2012 n° 179 "Ulteriori misure urgenti per la
crescita del Paese" (c.d. Decreto Crescita 2.0), convertito nella Legge 17 dicembre 2012 n. 221
(pubblicato in Gazzetta Ufficiale 18 dicembre 2012, n. 294) che testualmente prevede all’art. 9
“Documenti informatici, dati di tipo aperto e inclusione digitale”:
comma 7. Entro il 31 marzo di ogni anno, le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2,
del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, pubblicano nel proprio sito web, gli obiettivi di
accessibilità per l'anno corrente e lo stato di attuazione del «piano per l'utilizzo del telelavoro » nella
propria organizzazione, in cui identificano le modalità di realizzazione e le eventuali attività per cui non
è possibile l'utilizzo del telelavoro. La redazione del piano in prima versione deve essere effettuata entro
sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. La
mancata pubblicazione è altresì rilevante ai fini della misurazione e valutazione della performance
individuale dei dirigenti responsabili.
comma 9. L'inosservanza delle disposizioni del presente articolo, ivi inclusa la mancata pubblicazione
degli obiettivi di cui al comma 7:
a) è rilevante ai fini della misurazione e della valutazione della performance individuale dei dirigenti
responsabili;
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
103
b) comporta responsabilità dirigenziale e disciplinare ai sensi degli articoli 21 e 55 del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, ferme restando le eventuali responsabilità penali e
civili previste dalle disposizioni vigenti.
Il telelavoro si traduce nello stabile adempimento della prestazione lavorativa in un luogo distante
dalla sede dell’Amministrazione, grazie al prevalente supporto di tecnologie dell’informazione e della
comunicazione.
Esistono varie tipologie di modalità di svolgimento della prestazione in telelavoro:
a) a domicilio (o domiciliare),
b) delocalizzato dalla sede principale,
c) telelavoro mobile.
La “telelavorabilità” di una specifica attività lavorativa è inversamente proporzionale al livello delle
modifiche che bisogna apportare sia nella struttura organizzativa e gestionale che nella modalità di
produzione di quella attività per delocalizzarne e, quindi, remotizzarne il luogo di produzione. Ad
esempio, quanto più è complessa e diversa (per il lavoratore interessato) l’infrastruttura tecnologica o
il suo uso necessario (per delocalizzare e remotizzare il proprio lavoro), tanto più l’indice di
telelavorabilità di questa attività è scarso.
Inoltre, si evidenzia che risultano “telelavorabili” le attività caratterizzate da elevato grado di
autonomia e contenuto professionale del lavoro prodotto strettamente collegato ad obiettivi e risultati
connessi all'inquadramento giuridico della risorsa umana interessata, prevalentemente svincolate da
un criterio di ordine quantitativo-temporale, che non richiedono - per il loro svolgimento - la presenza
in sede.
Per questo motivo si è delineata l’azione “telelavoro” per step, individuando per l’inizio quelle attività
che, per caratteristiche specifiche (indice di telelavorabilità ed elevato grado di autonomia, come
specificato ai precedenti due punti) consentono l’avvio senza necessità di particolari implementazioni
e sviluppi del sistema informatico.
Per step successivi, con la realizzazione dei suddetti interventi di implementazione e sviluppo del
sistema informatico, si prevede di individuare maggiori attività “telelavorabili” e, conseguentemente,
ampliare la platea di risorse umane utilizzabili in telelavoro, con incremento dell’incidenza dell’azione
“telelavoro” sulle condizioni ambientali e climatiche con la riduzione delle emissioni di CO2 e la
diminuzione dei consumi energetici. Al fine di massimizzare tali riduzioni si individua prioritariamente
il personale che impieghi il maggior tempo di percorrenza dall’abitazione del dipendente all’abituale
sede di lavoro.
Il Telelavoro, comporta nello specifico i seguenti benefici diffusi:
•
la possibilità di razionalizzare l'organizzazione del lavoro e realizzare economie di gestione
attraverso l'impiego flessibile delle risorse umane;
•
l’aumento della produttività e forti risparmi per le amministrazioni;
•
riduzione dei costi per affitti passivi, contrazione della necessità di locali, correlata diminuzione
delle spese per pulizia, per manutenzione uffici, per consumi energetici;
•
l’attuazione politiche di conciliazione vita lavorativa/vita sociale e familiare;
•
la diminuzione dei costi a carico della collettività per riduzione stress con conseguente
possibile diminuzione dell’incidenza – anche economica -di eventi morbosi correlati allo stress;
•
il miglioramento della qualità della vita e della qualità ambientale.
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
104
Il Telelavoro comporta più di una semplice riduzione meccanica di consumo di energia rispetto alle
attività d’ufficio. Il semplice fatto, ad esempio, che il dipendente col telelavoro diviene responsabile
della gestione del comfort termico per la sua attività nonché dei suoi spostamenti, ha un effetto
educativo evidente anche nella sua vita privata
Al 2015 ci si pone di completare i seguenti step:
1. Individuazione ulteriori mansioni che potrebbero divenire “telelavorabili”: tre mesi ;
2. Ricognizione di disponibilità dei Dirigenti ad avviare per altre mansioni il telelavoro: tre mesi;
3. Verifica delle attività dei lavoratori in telelavoro: cinque mesi ;
4. Implementazione degli aspetti organizzativi e finanziari, della strumentazione informatica
necessaria: cinque mesi ;
5. Analisi quantitativa dei benefici derivanti dall’attivazione del telelavoro : cinque mesi ;
6. Individuazione dei costi di gestione dei progetti di telelavoro: tre mesi
7. Verifica di eventuali fonti di finanziamento esterne/contributi: due mesi
8. Attivazione ulteriori mansioni in telelavoro: due mesi
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
105
MACRO AREA B
Una Città energeticamente sostenibile
Nella Macro Area A abbiamo visto come l’Amministrazione Comunale con il suo operato e il suo
impegno voglia dare il buon esempio alla cittadinanza. D’altra parte il 98% circa delle emissioni di CO2
nel bilancio urbano è costituito dai settori che riguardano la sfera civile e delle attività economiche.
Tale Macro Area risulta pertanto cruciale e l’Amministrazione Comunale ricoprirà un ruolo
fondamentale nelle attività di promozione, coordinamento, sensibilizzazione, concertazione tra gli
attori del territorio, programmazione e pianificazione a lungo termine.
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
106
Linea strategica B1
Efficienza e risparmio energetico nell’edilizia
Il comparto edilizio ricopre un ruolo fondamentale all’interno dei consumi energetici e del bilancio
delle emissioni: la categoria “Edifici, attrezzature/impianti e industrie” incide di fatto circa al 63% del
bilancio delle emissioni di CO2 della Città di Latina (inclusi i consumi dell’Amministrazione Comunale).
All’interno di tale linea strategica si delineano una serie di azioni mirate ad incrementare la sostenibilità
energetica dei settori:
•
•
•
residenziale
terziario
industriale
OBIETTIVO 1
Ridurre i consumi energetici ed incrementare l’efficienza energetica nell’edilizia
Il settore residenziale è risultato secondo in termini di incidenza nel comparto edilizio, con il 31,49%
delle emissioni di CO2 nella categoria e il 19,84% nel bilancio della Città (primo il settore industriale e
terzo il terziario).
Promuovere l'efficientamento, il risparmio energetico e l’uso razionale dell’energia nel settore
residenziale (EDI07C) è una delle azioni prioritarie da mettere in campo, soprattutto in termini di
supporto alle misure previste nell’Allegato Energetico-Ambientale al Regolamento Edilizio Comunale
(PT06B). Come si può notare dalla figura sottostante, la maggior parte dei consumi è imputabile
all’esigenza di riscaldamento degli spazi interni (68% circa), pertanto bisognerà focalizzare l’attenzione
su quegli interventi che da una parte migliorino il comportamento dell’involucro edilizio e dall’altra
mirino all’ammodernamento degli impianti termici.
1990
Usi cucina
6,60%
Riscaldamento
68,80%
Acqua calda
11,20%
Usi elettrici
obbligatori…
2007
Usi cucina
4,90%
Acqua calda
9,00%
Riscaldamento
68,00%
Usi elettrici
obbligatori
18,10%
Tabella 57 L'uso dell'energia nel settore residenziale - 2007 - Rapporto SAIENERGIA
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
107
Non si può tuttavia tralasciare il dato relativo alle emissioni di CO2 che vedono l’elettricità al 2008 il
vettore energetico più emissivo (54,21%) a causa di un fattore di emissione più elevato rispetto al
metano. Molteplici sono i campi d’azione per l’incremento dell’efficienza energetica nel settore
residenziale; se ne illustrano di seguito alcuni con indicazione del risparmio energetico ottenibile.
CATEGORIA
INTERVENTO
Chiusure verticali
trasparenti
INTERVENTO
RISPARMIO ENERGETICO
Sostituzione delle
finestre
Chiusure verticali
opache
Cappotto termico
esterno
Parete ventilata
Il risparmio energetico derivante dalla sostituzione degli infissi, partendo da
finestre con infisso in legno con un vetro singolo, è compreso tra il 50%
(infissi AI TT vetro 4/12/4 aria 100%) e il 70% (infissi AI TT vetro 4/12/6/12/4
LoE aria 10% e argon 90%). Il risparmio annuo in bolletta per una famiglia
media varia da 80€ a 125€. Anche il costo del condizionamento estivo viene
ridotto.
L’utilizzo del cappotto termico permette un potenziale di risparmio
energetico (variabile tra il 20% e il 60%) e protegge le strutture dal degrado.
Il potenziale di risparmio energetico varia da 25% a 70% e prevede un
minore assorbimento di calore nei mesi caldi, per cui si ottiene un
importante risparmio dei costi di condizionamento, e una minore
dispersione del calore, ottenendo un marcato risparmio energetico nei mesi
freddi.
Un dimensionamento corretto dell’intercapedine, in funzione
dell’orientamento, dell’inclinazione e della lunghezza di falda e del materiale
del manto, può comportare un risparmio energetico compreso tra 25% e
70%.
L’isolamento esterno oltre a ridurre considerevolmente i consumi del
riscaldamento da 20% a 50%, potenzia l’effetto stabilizzatore di temperatura
della massa termica riducendo o addirittura eliminando il consumo in
condizionamento.
La possibilità di risparmio energetico derivante dall’isolamento del primo e
dell’ultimo solaio è compresa tra 20% e 40%.
Complessivamente si raggiungono risparmi sulla spesa energetica variabili
dal 15% a 40%. In particolare per la fornitura di acqua calda a 80°C si ha un
risparmio del 15-20%, a 60°C del 20-30%.
Il risparmio in termini di consumo energetico rispetto ad un impianto di tipo
tradizionale varia dal 40% al 50%.
Tetto ventilato
Isolamento
esterno
Impianti di
riscaldamento e
condizionamento
Primo-ultimo
solaio
Caldaie a
condensazione
Caldaie a
cogenerazione
Tabella 58 Esempi di interventi di efficientamento energetico nel settore residenziale
(Fonte: elaborazione rapporti CRESME)
In termini di apparecchiature energeticamente efficienti si illustrano di seguito alcune soluzioni.
SOLUZIONE
Lampadine a basso
consumo/led
Riduttori di flusso
dell’acqua
Valvole
termostatiche
Lavatrice
Frigorifero
Isolamento del
cassonetto degli
avvolgibili
Scaldabagno
BENEFICIO
Riduzione fino all’90% del consumo di elettricità per l’illuminazione
Riduzione fino al 70% del consumo di acqua potabile con una conseguente riduzione dei consumi
energetici per il riscaldamento della medesima
Potendo regolare la temperatura in ogni stanza si ipotizza un risparmio di circa il 10% dei consumi
energetici per il riscaldamento dell’abitazione
una lavatrice di classe energetica massima (A+++) consente una riduzione dei consumi elettrici del
30% rispetto ad una analoga di classe A e del 60% rispetto a una di classe C, pari a un risparmio di
circa 40 euro l'anno.
Un frigorifero A+++ significa un consumo pari al 22% di un frigorifero equivalente (per volume,
capacità di congelazione ed altri fattori) di classe D o a circa la metà del consumo di un frigorifero
di classe A+.
Con questo intervento si può risparmiare il 5% sulla spesa per il riscaldamento
La sostituzione di uno scaldabagno elettrico con uno a gas permette di consumare la metà
dell’energia
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
108
Caldaia
Una caldaia a condensazione consente un aumento del rendimento fino al 30% se si interviene
anche sul sistema di distribuzione del calore.
Un climatizzatore di classe energetica superiore (A+++, A++, A+) con tecnologia inverter permette,
rispetto ad un modello on/off, un risparmio del 30% sui consumi elettrici.
Condizionatore
Tabella 59 Esempi di apparecchiature energeticamente efficienti nel settore residenziale
(Fonte: Legambiente Vivi con Stile www.viviconstile.org)
Il settore terziario è risultato, dopo il settore residenziale e quello industriale, il più energivoro nel
comparto edilizio, con il 23,06% delle emissioni di CO2 nella categoria e il 16,40% nel bilancio della
Città. Promuovere l'efficientamento, il risparmio energetico e l’uso razionale dell’energia nel
settore terziario (EDI06C) è un’altra delle azioni prioritarie da mettere in campo: si arriverà al 2020
ad una riduzione del 20% delle emissioni di CO2 rispetto al 2008.
Il settore terziario nel Comune di Latina è composto da innumerevoli attività economiche (quasi 8000
utenze) e risulta complicato coinvolgerle tutte in prima linea. Pertanto risulta fondamentale il
coinvolgimento delle grandi utenze come utenze pilota al fine di individuare le best practice da
diffondere nel settore terziario. Il fabbisogno energetico si differenzia a seconda della categoria di
appartenenza dell’utenza, ma di certo il raffrescamento estivo ed il riscaldamento invernale degli
ambienti interni svolgono un ruolo fondamentale all’interno del bilancio energetico complessivo.
Si illustrano di seguito a titolo esemplificativo alcuni interventi attuabili per le differenti tipologie di
attività.
SOLUZIONE
Interventi sull'involucro edilizio
Sostituzione di vetri
Ammodernamento dei sistemi di
climatizzazione invernale e estiva
Scalda-acqua a gas più efficienti
Regolazione automatica della
temperatura interna
Interventi sull’illuminazione interna
UTENZA
Direzionale Pubblico e Privato; Università e Scuole; Caserme e Questure;
Finanza e Retail, Uffici Postali; Commerciale
Direzionale Pubblico e Privato; Strutture Sanitarie; Università e Scuole; Caserme
e Questure; Finanza e Retail, Uffici Postali; Commerciale; Ricettivo
Direzionale Pubblico e Privato; Strutture Sanitarie; Università e Scuole; Caserme
e Questure; Finanza e Retail, Uffici Postali; Commerciale; Ricettivo
Strutture Sanitarie; Ricettivo
Università e Scuole; Caserme e Questure; Ricettivo
Direzionale Pubblico e Privato; Strutture Sanitarie; Università e Scuole; Caserme
e Questure; Finanza e Retail, Uffici Postali; Commerciale; Ricettivo
Tabella 60 Esempi di interventi di efficientamento energetico nel settore terziario per categoria di utenze
(Fonte: Assoimmobiliare 2010 “Efficienza Energetica nel Terziario” ed integrazioni )
Parallelamente alle azioni di promozione delle buone pratiche pocanzi illustrate, sono previste due
azioni che incidono sugli impianti termici dei settori residenziale e terziario:
•
•
il controllo degli impianti termici (EDI09B)
la promozione della conversione a gas metano degli impianti termici (CC08C)
Da una indagine della FIRE sullo stato di attuazione del DPR 412/93 (atti del convegno di Bologna del
giugno 2000) risulta che in dieci anni di controlli sistematici si hanno riduzioni di oltre il 5% di consumi
di gas legate all’effetto del sistema dei controlli e sull’incentivazione delle buone pratiche di gestione
e manutenzione degli impianti. Ai sensi dell’art.31, comma 3 della legge 9 gennaio 1991, n°10, i comuni
con più di quarantamila abitanti e le province per la restante parte del territorio, in un quadro di azioni
che vedono l’Ente locale promuovere la tutela degli interessi degli utenti e dei consumatori, ivi
comprese informazione, sensibilizzazione ed assistenza all’utenza, effettuano, con cadenza almeno
biennale e con onere a carico degli utenti ed anche avvalendosi di organismi esterni aventi specifica
competenza tecnica, i controlli necessari ad accertare l’effettivo stato di manutenzione e di esercizio
dell’impianto termico.
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
109
Il settore residenziale è composto da circa 50.000 utenze per un totale di quasi 6 milioni di m2 di
abitazioni, mentre il settore terziario è composto da circa 8.000 utenze per circa 2.000.000 di mq (dato
2013). Parte di queste utenze risulta scollegata dalla rete di distribuzione del gas metano e pertanto
alimentata con altre fonti fossili (gasolio, gpl, legna, etc.).
Risulta pertanto necessaria una conversione di tali impianti ed un allacciamento alla rete da parte di
queste utenze sia per la riduzione delle emissioni di CO2 che per il miglioramento della qualità dell’aria,
visto che gli impianti alimentati a combustibili come il gasolio provocano differenti emissioni nocive.
In un quadro di promozione di una sostenibilità energetica nel comparto edilizio, si prevede anche una
azione di promozione e incentivazione delle nuove edificazioni e degli interventi edilizi ad alte
prestazioni energetico-ambientali (CC06C). A conferma di tale necessità, entro il 2020 ogni nuova
costruzione in Europa dovrà essere a energia quasi zero, questo varrà per tutti gli edifici, ma già dalla
fine del 2018 per quelli pubblici o ad uso pubblico: lo prevede a direttiva europea 31 del 2010 sulla
performance energetica degli edifici.
L’ultimo settore del comparto edilizio è il settore industriale, responsabile per il 23,52% delle emissioni
di CO2 della Città di Latina, e del 37,33% della categoria di appartenenza, pari a 139.954,87 tCO2/a
all’anno di riferimento dell’IBE (2008).
Sono pertanto previste azioni di promozione della sostenibilità energetica nel settore industriale
(EDI08L), sia in termini di diffusione delle best practice, che di adozione di pratiche virtuose per il
contenimento dei consumi energetici nel processi industriali, ottenendo al 2020 una riduzione del 30%
delle emissioni del settore industriali rispetto al 2008 (2008-2011 riduzione CO2 ottenuta -27,43%).
Sono state incluse pertanto le seguenti iniziative:
•
•
Certificazione EMAS del Distretto Chimico-Farmaceutico della Provincia di Latina (EMAS APO).
Diffusione della certificazione ISO 50001
Dalle analisi effettuate nell’elaborazione dell’IBE il settore industriale risulta essere tra gli ambiti con
maggiore impatto ambientale ed atmosferico. Risulta dunque indispensabile intervenire al fine di
garantire un’adeguata riduzione di emissioni senza tuttavia danneggiare la competitività dello stesso
settore. Oltre agli interventi già effettuati al fine di garantire emissioni atmosferiche al di sotto dei
limiti di legge mediante l’introduzione di appositi sistemi di depurazione degli effluenti gassosi, è
necessario intervenire sul controllo e sull’ottimizzazione dell’utilizzo energetico. Una corretta gestione
energetica consente al settore industriale non solo di ridurre sensibilmente le emissioni di CO2, ma
soprattutto comporta una riduzione dei consumi energetici incrementando sensibilmente la
competitività del settore stesso. Tra le normative applicabili si citano: Regolamento (CE) n.1221/2009
(cosiddetto EMAS III), certificazioni ISO 50001 ed UNI CEI 11352.
Certificazione EMAS del Distretto Chimico-Farmaceutico della Provincia di Latina (EMAS APO).
In tema di sostenibilità energetica nel settore industriale all’interno del Comune di Latina è importante
sottolineare l’azione dell’ottenimento della Certificazione EMAS dal Distretto Chimico Farmaceutico: il
7 novembre 2011 la Provincia di Latina, la Camera di Commercio di Latina, i Comuni nei quali ricade il
sistema produttivo: Latina, Sermoneta, Cisterna di Latina ed Aprilia, l’Arpa Lazio, Confindustria Latina,
in persona dei rispettivi rappresentanti all’uopo designati, costituiscono il Comitato Promotore per
l’applicazione di Emas all’Ambito Produttivo Omogeneo chimico-farmaceutico della provincia di Latina
ed approvano il relativo “Regolamento”.
Il Comitato Promotore dell’EMAS per il Distretto Chimico-Farmaceutico della Provincia di Latina
riconosce la tutela dell’ambiente come valore fondamentale per lo sviluppo del proprio territorio ed
elemento imprescindibile dalle altre politiche del distretto. E’ per questo motivo che ha deciso di
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
110
intraprendere un percorso improntato ai principi del Regolamento CE n. 1221/2009 EMAS, basato sulla
conoscenza delle maggiori problematiche ambientali del territorio, la definizione di azioni di
miglioramento per tali problematiche, la predisposizione di strumenti di gestione ambientale per le
organizzazioni e la diffusione dei risultati di tali iniziative tra tutti i portatori di interessi locali.
Nel Programma Ambientale Territoriale vengono illustrate le azioni programmate suddivise per ambiti
di miglioramento. Nello specifico per l’ambito energetico sono state previste le seguenti azioni:
Inoltre, il Comitato Promotore si è posto l’obiettivo di incrementare le organizzazioni registrate EMAS
sul territorio.
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
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In tale contesto, l’Amministrazione Comunale ha ospitato in settembre 2012 il Workshop “Opportunità
e strumenti per l’efficienza energetica” durante il quale sono stati illustrati gli aggiornamenti in materia
di sostenibilità energetica e soprattutto le opportunità del Patto dei Sindaci per la Pubblica
Amministrazione. Il Workshop è stato organizzato da Confindustria Latina nell’ambito del progetto
EMAS APO.
Diffusione della certificazione ISO 50001
Le certificazioni ISO 50001 ed UNI CEI 11352 sono norme che regolano forme volontarie di
certificazione, definendo quindi delle prescrizioni ma lasciando ai soggetti economici la libertà di
adeguarvisi. Tali norme si propongono di definire delle “best practice” nell’ambito dell’efficientamento
energetico, inoltre hanno come premessa indispensabile la creazione di sistemi ad hoc di gestione e
controllo dei requisiti, introducendo competenze di verifica e monitoraggio. Le industrie,
certificandosi, andranno a rianalizzare e revisionare, l’intero processo produttivo al fine di individuare
i processi che comportino sprechi energetici. L’obiettivo è quello di consentire che un organizzazione
persegua con approccio sistematico il miglioramento continuo della propria prestazione energetica. La
ISO fornisce alle imprese un quadro di riferimento per l’integrazione delle prestazioni energetiche nella
gestione quotidiana delle varie attività, ed è in particolare attenta ad individuare i fattori di consumo
energetico lungo tutta la catena di processi dell’impresa.
Si intende informare, formare ed incentivare le aziende all’ottenimento di sistemi di gestione
dell’energia (ISO 50001 ed UNI CEI 11352) mediante le seguenti azioni:
-
Informazione del settore industriale in merito le caratteristiche su cui si basano i sistemi di gestione
energetica, l’impegno che comporta certificarsi ed i benefici che potrebbe trarne l’impresa stessa.
Individuazione e formazione di soggetti esperti in ambito energetico (energy manager, EGE) .
Formazione ed informazione del personale aziendale assegnato alla gestione dell’energia.
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
112
Linea strategica B2
Garantire una mobilità sostenibile
Il comparto dei trasporti incide circa al 37% nel bilancio delle emissioni di CO2 della Città di Latina. Le
azioni che verranno di seguito illustrate agiscono principalmente nel settore IBE “Trasporti privati e
commerciali”. Si tratta di intervenire nel settore dei trasporti non soltanto in termini di incremento
della sostenibilità energetica, ma di miglioramento della qualità dell’aria, dell’accessibilità e facilità di
spostamento dei con mezzi alternativi ed ecologici, della sicurezza e della tutela dei soggetti più deboli.
Mettere in campo delle azioni per il contenimento dei consumi energetici nel settore dei trasporti
comporterà pertanto benefici di ampio spettro, permettendo così di garantire una mobilità realmente
sostenibile, sicura ed efficiente.
OBIETTIVO 1
Promuovere e incentivare una mobilità alternativa e sostenibile
Potenziare il trasporto pubblico locale e la rete delle infrastrutture per la mobilità ciclabile è
considerato prioritario all’interno del Piano.
La città di Latina si colloca tra gli ultimi posti nelle classifiche delle province italiane per utilizzatori del
servizio di trasporto pubblico locale (media di 8,2 viaggi/anno/abitante, dato 2008). Il servizio è
all'attuale poco attraente e competitivo. E’ pertanto prevista una azione di potenziamento e
promozione del trasporto pubblico locale (TRA04L) che comporterà un incremento degli utenti con
una sensibile riduzione del traffico e dello smog nelle aree urbane, oltre che una riduzione stimata
delle emissioni di CO2 del 15% circa nel settore IBE “Trasporti privati e commerciali”.
All’attuale nel Comune di Latina vi sono 21 km di piste ciclabili. E’
prevista
una
azione
di
potenziamento delle infrastrutture per la mobilità ciclistica (TRA05L) con interventi a breve e a lungo
termine che porterà ad una riduzione del 5,56% delle emissioni di CO2 nel settore di riferimento.
In dicembre 2012 è stato presentato alla cittadinanza il “Progetto integrato per la mobilità sostenibile:
le piste ciclabili della Città” redatto dal Primo Settore di Staff del Comune di Latina in collaborazione
con laureandi della Facoltà di Architettura della Sapienza di Roma. Tale documento è un insieme
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
113
organico dei percorsi ciclabili pianificati, progettati, in via di approvazione, approvati e realizzati.
All’interno vi sono riportate alcune schede tipologiche per guidare la progettazione esecutiva delle
piste ciclabili in relazione al contesto di riferimento.
L’azione prevede entro il 2015 un ampliamento della rete delle piste ciclabili così come previsto, per
un totale di 16,3 km di nuovi percorsi ciclabili:
Intervento
Pista pedonale Nascosa-Capoportiere
Pista ciclabile lungo mare
Pista ciclabile Oasi Verde – Via del Lido
Anello ciclabile nel centro storico (R0)
Pista ciclabile lungo il Canale Colmata
Lunghezza
(km)
3,8
2,5
2
3
5
Tempi
2015
2015
2014
2014
2015
Costi totali dell’opera
808.500 €
148.000 €
330.000 €
195.000 €
1.650.000 €
Tabella 61 Piste ciclabili programmate entro il 2015
Al 2020 sono previsti ulteriori ampliamenti da finanziare, tra cui:
•
•
•
la realizzazione della pista ciclabile Latina centro – Latina Scalo (10 km) per la quale nel 2013 è
stato approvato il progetto preliminare di un primo stralcio funzionale di 2 km.
Adeguamento e collegamento piste esistenti tratto Latina centro – Latina Mare per la quale nel
2013 è stato approvato il progetto preliminare per 2,14 km di completamento del tratto mancante
Latina centro – Via dell’Agora.
La realizzazione di una pista ciclabile di collegamento tra Torre Astura e Satricum per un totale di
14 km per la entro il 2013 verrà approvata la progettazione preliminare.
Il Comune di Latina è tra i pochi capoluoghi di provincia in Italia ad essere ancora sprovvisto di una
Zona pedonale nel centro storico. Essa risulta necessaria per permetterne una rivitalizzazione
economica e una maggiore vivibilità. L’inserimento di una isola pedonale nel centro storico permetterà
di ridurre i consumi di carburante grazie agli spostamenti evitati in centro. Il tutto dovrà ovviamente
essere accompagnato da un adeguato potenziamento delle aree di sosta periferiche e del trasporto
pubblico entrante nel centro per garantire una corretta intermodalità.
Il Comune di Latina è inoltre sprovvisto di una Zona a Traffico Limitato (ad eccezione della ZTL della
zona dei pub). L'inserimento della ZTL risulta indispensabile per la riduzione delle vetture circolanti nel
centro storico e l'incentivazione alla mobilità alternativa (ciclabile, pedonale, bus), oltre che per la
riduzione dell’inquinamento atmosferico. Nella redazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile
verranno realizzate quelle analisi necessarie alla valutazione delle necessarie politiche di moderazione
del traffico.
Alla luce di tali considerazioni si prevede di realizzare una nuova mobilità nel Centro Storico (TRA06B)
con azioni concrete e programmate al 2015 (come indicato nella scheda azione) che consistono nella
pedonalizzazione di una porzione del Centro Storico e nell’inserimento di un anello ciclabile.
In tema di politiche di moderazione del traffico, le Zone 30 (TRA07L) sono considerate anch’esse
rilevanti. Sono aree della rete stradale urbana in cui il limite di velocità è di 30 km/h invece dei normali
50 km/h previsti in aree urbane dal codice della strada. La strategia delle “zone 30” si è dimostrata
come il tipo di azione più efficace per mettere in sicurezza lo spazio della mobilità interna agli ambiti
residenziali. Essa si presenta sotto diverse denominazioni, a seconda anche dei contesti nazionali: il più
delle volte viene indicata come politica di “moderazione del traffico” (traffic calming); talvolta come
azione di messa in sicurezza del traffico nelle zone residenziali. In effetti, la strategia delle “zone 30”
persegue l’obiettivo primario della sicurezza dello spazio della mobilità negli ambiti residenziali urbani.
•
Le zone 30 consistono in:
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
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•
•
•
•
•
Riduzione della velocità a 30km/h
Inserimento opere per indurre la riduzione di velocità
Inserimento di tecnologie di controllo e monitoraggio
Integrazione degli utenti della strada e condivisione degli spazi
Precedenza a pedoni e ciclisti
Le zone 30 sono caratterizzate dai seguenti benefici:
•
•
•
•
Riduzione degli incidenti e della gravità dei medesimi
Riduzione del rumore, del consumo di carburante, dell’inquinamento, delle emissioni di CO2
Aumento della capacità delle strade
Aumento dei parcheggi, degli spazi pedonali e del verde
Altro tema rilevante all’interno della strategia per garantire una mobilità sostenibile è quello della
pianificazione degli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola.
Il decreto del Ministero dell’Ambiente del 27.03.98 riconosce nei piani degli spostamenti casa-lavoro
(PSCL) (TRA08B) uno degli strumenti per ridurre l’uso delle auto private individuali incentivando forme
di trasporto ambientalmente più sostenibili. Dispone che tutte le aziende e gli enti, con oltre 300
dipendenti per unità locale o con complessivamente oltre 800 dipendenti distribuiti su più unità locali,
debbano identificare la figura del Mobility Manager che ha il compito di ottimizzare gli spostamenti
sistematici del personale, soprattutto puntando a ridurre l’uso dell’auto privata. Ad integrazione di
quanto previsto dal decreto interministeriale del 28/3/98, potranno essere presentati piani degli
spostamenti casa-lavoro o piani per la gestione della domanda di mobilità riferiti ad aree industriali,
artigianali, commerciali, di servizi, poli scolastici e sanitari o aree che ospitano, in modo temporaneo o
permanente, manifestazioni ad alta affluenza di pubblico32.
Un PSCL si occupa di analizzare la domanda di mobilità all’interno di un contesto aziendale e proporre
le soluzioni applicabili al fine di incentivare una mobilità più sostenibile (TPL, bicicletta, car sharing, car
pooling, etc.). Benefici dall’adozione di un Piano degli spostamenti casa-lavoro:
Figura 85 Benefici dei PSCL - Relazione PGTU Latina 2005
32
PGUT Latina 2005 Cap 6
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
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Il principale obiettivo dell’impostazione di piani/progetti per Percorsi Sicuri Casa-Scuola (PSCS)
(TRA08B) è quello di produrre modifiche sia infrastrutturali che comportamentali al fine di migliorare
le condizioni di accessibilità alle strutture scolastiche e della sicurezza degli spostamenti e di ridurre il
ricorso all’auto privata a favore della ciclopedonalità e della mobilità collettiva.
I progetti di PSCS più diffusi sono:
•
Piedibus:
Il Pedibus è una modalità alternativa di spostamento casa-scuola già attuata con successo in altre città
italiane e premiata dalla Comunità Europea come una delle migliori buone pratiche di mobilità
sostenibile. Il Piedibus è letteralmente un gruppo di bambini che raggiunge a piedi la propria scuola
con l’accompagnamento di un adulto "autista" davanti ed un adulto "controllore" che chiude la fila. I
bambini vanno a scuola insieme seguendo un percorso prestabilito e raccogliendo passeggeri alle
fermate predisposte lungo il cammino. Il Piedibus funziona come un vero autobus con delle linee, degli
orari e delle fermate precise stabilite. Anche i bambini che abitano lontano possono prendere il
Piedibus, basta che i genitori li accompagnino ad una delle fermate, evitando così l'ingorgo di auto che
si forma davanti alle scuole.
•
Bicibus
Funziona orientativamente come il Piedibus; la differenza sta nell’utilizzo della bicicletta come mezzo
di spostamento
Obiettivi di piedibus e bicibus sono:
•
•
Ambientale: educare alla mobilità sostenibile e contribuire al miglioramento della qualità dell’aria
(studi e monitoraggi già effettuati hanno testato che, se realizzata su ampia scala, esso contribuisca
in maniera sensibile al miglioramento della qualità dell’aria, per il ridotto uso degli autoveicoli negli
spostamenti casa-scuola).
Socio-sanitario: stimolare l’attività fisica dei ragazzi, favorendo la riduzione dell’obesità e il
miglioramento della coordinazione; responsabilizzare i bambini incoraggiando il loro grado di
autonomia e di autostima; incoraggiare e diffondere comportamenti salutari ed ecologici.
Approfondimento: Sperimentazione del Pedibus all’interno del Progetto MobiLatina 2013
Nelll’ambito della sperimentazione del Pedibus all’interno del progetto Mobilatina sono stati distribuiti
nel 2013 circa 1600 questionari agli alunni delle scuole individuate. L’individuazione è avvenuta in base
al criterio della differente dislocazione urbana: zona centrale, zone residenziali adiacenti al centro e
Borghi isolati rispetto al nucleo primario della città.
Circa 300 bambini usufruiranno del Pedibus nelle seguenti scuole:
•
•
•
•
•
•
Scuola «Montiani » -Piazza Dante
Scuola «De Amicis» -via Pasubio
Scuola «Daniele» -via Legnano
Scuola «Rodari» -via Fattori
Scuola «Mazzini» -Borgo San Michele
Scuola «Appio Claudio» -Borgo Faiti
Il servizio sperimentale sarà inoltre esteso alle scuole primarie di Borgo Sabotino e di Latina Scalo.
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Figura 86 Mobilatina – Pedibus – Sintesi dati scuole coinvolte
Risultati dei questionari somministrati
Abitudini di spostamento nel percorso casa-scuola dei bambini che hanno aderito al servizio Pedibus
•
Il mezzo di trasporto più utilizzato è l’automobile, mentre è molto bassa la percentuale di chi va a
piedi e assente o irrilevante chi si sposta in bici o con i mezzi pubblici.
Figura 87 Mobilatina - Pedibus - Mezzo di trasporto utilizzato nel percorso casa-scuola
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117
•
L’automobile viene utilizzata per coprire anche distanze brevi, percorribili in pochi minuti a piedi
(da poche centinaia di metri a 1 chilometro).
Figura 88 Mobilatina - Pedibus - Mezzo di trasporto utilizzato in relaziona alla distanza casa-scuola
Percorsi progettati
Sono state complessivamente progettate 15 linee Pedibus, per un totale di 14,9 km e 54 fermate.
Figura 89 Mobilatina - Pedibus - Mappa delle 6 linee di Pedibus progettate per la scuola Montiani in Piazza Dante
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Figura 90 Mobilatina - Pedibus - Dettaglio dei capolinea dei percorsi della scuola Montiani in Piazza Dante
Alla base dell’elaborazione delle due azioni PSCL e PSCS vi è l’utilizzo del software Euromobility che
dispone delle seguenti funzionalità:
•
•
•
•
•
•
•
•
Crea un questionario compilabile dagli utenti direttamente dal sito web aziendale.
Ottiene istantaneamente un report dei risultati dell’indagine in formato Microsoft Excel
contenente più di 40 indicatori.
Pianifica gli scenari di intervento tramite un modello di simulazione integrato nel software.
Visualizza le informazioni tramite il modulo cartografico.
Calcola automaticamente le emissioni medie per sei diverse tipologie di inquinanti.
Suggerisce gli interventi di maggior successo in relazione agli obiettivi da raggiungere,
ottimizzando le risorse disponibili.
Simula il comportamento dei dipendenti e fornisce una valutazione ex ante dell’efficacia delle
misure previste.
Analizzare tutti gli aspetti della mobilità aziendale, come parcheggi, navette aziendali, accesso
al trasporto pubblico, incentivi sugli abbonamenti, car pooling, veicoli aziendali.
Nell’ottica di garantire una mobilità sostenibile sono inoltre previste azioni per la promozione di una
condivisione diffusa di differenti mezzi di spostamento.
E’ previsto il potenziamento del servizio di bikesharing: il servizio di bike sharing nel Comune di Latina
è al momento attuato con il progetto "C'entro in bici" con circa 18 stazioni di prelievo e 72 biciclette.
Al 2013 risultano 500 iscritti al servizio. Tale servizio presenta differenti criticità e pertanto si ipotizza
l’affidamento a terzi di un nuovo servizio di bike sharing elettronico.
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Si prevede inoltre di introdurre del servizio di Car Sharing per la cittadinanza (TRA12L): Il Car Sharing
si presenta come un sistema vantaggioso per gli spostamenti quotidiani ed è altamente competitivo
per gli spostamenti di breve percorrenza. Si sta diffondendo in molte città italiane con notevole
successo. Il Car Sharing è un servizio innovativo basato su un’idea di mobilità sostenibile. Le vetture
sono messe a disposizione di più utenti e quindi usate singolarmente, da più persone, in momenti
diversi della giornata. In più il servizio permette di pagare solo l’uso effettivo della vettura, senza i
costi fissi di manutenzione, tasse e assicurazione legati al mezzo privato33.
Infine si attuerà una promozione del Car Pooling (TRA13C): il Car Pooling è una pratica che si sta
diffondendo negli ultimi anni soprattutto grazie ai social network e a siti web dedicati in cui è possibile
registrarsi ed entrare a far parte di un circuito protetto e sicuro in cui poter usufruire del servizio. Il
carpooling è una modalità di trasporto caratterizzato dalla condivisione di autoveicoli privati tra
persone per effettuare insieme un percorso. Uno dei soggetti coinvolti mette a disposizione il proprio
veicolo mentre gli altri soggetti ottengono un passaggio e, pertanto, possono contribuire a coprire
parte delle spese sostenute dal conducente.
Il ricorso al car pooling offre benefici sotto molteplici aspetti:
•
•
•
•
urbano/organizzativo: il car pooling (in affiancamento al trasporto pubblico) è una nuova forma di
trasporto organizzato a costo marginale nullo, che favorisce la diminuzione del livello di traffico
locale fortemente congestionato, specialmente nei centri urbani e nelle ore di punta. Il rapporto
di Legambiente “Mal’aria di città 2010” riporta un tempo medio impiegato per gli spostamenti in
auto a Roma nei giorni feriali pari a 74 minuti, rispetto a 60 minuti a Milano, 62 a Torino, 63 a
Napoli e 58 a Palermo;
ambientale: la condivisione dell’uso temporaneo di un veicolo per uno spostamento di più persone
consente di ridurre il numero di veicoli in circolazione a beneficio di una riduzione
dell’inquinamento atmosferico (gas inquinanti ed effetto serra) e acustico;
sociale: il car pooling è anche per gli utenti finali un’opportunità di incontro e socializzazione, nel
rispetto dei dovuti requisiti di sicurezza e privacy;
economico: il car pooling consente di condividere le spese di viaggio per chi offre e riceve il
passaggio. Tali spese comprendono:
o costo del carburante;
o ammortamento del veicolo;
o eventuali pedaggi stradali;
o eventuali costi di parcheggio a pagamento34.
Al fine di permettere un accesso rapido e in tempo reale alle informazioni riguardanti tutte le azioni e
i servizi che verranno messi in campi per garantire una mobilità sostenibile verrà introdotto un portale
web/app denominato InfoMobiLatina (ICT03B) tramite il quale gli utenti potranno inoltre effettuare
differenti operazioni per usufruire dei suddetti servizi, come illustrato nella specifica scheda azione.
33
34
https://www.e-vai.com/web/evai/ilservizio
http://www.drivebook.com/?action=content&name=box1
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120
OBIETTIVO 2
Incrementare la sostenibilità energetica dei veicoli circolanti
La maggior parte dei consumi energetici del settore dei trasporti deriva dal consumo di gasolio e
benzina e i veicoli circolanti appartengono perlopiù allo standard emissivo euro 0-3.
Parallelamente alle attività di promozione di modalità di spostamento alternative all’automobile
privata, è importante quindi agire anche sulla sostenibilità energetica dei veicoli circolanti. Tale
obiettivo sarà raggiunto tramite la promozione e incentivazione di veicoli a basse emissioni di CO2
(CC05C) e la promozione e incentivazione dei veicoli elettrici e installazione colonnine per la ricarica
(TRA11C).
OBIETTIVO 3
Ridurre i consumi energetici dei veicoli circolanti
Al fine di ridurre i consumi energetici dei veicoli circolanti verranno messe in campo azioni continuative
di promozione di stili di guida efficienti e sostenibili tramite corsi di ECO-Drive (CC13C) che
coinvolgeranno la popolazione locale. Verranno inoltre portati avanti progetti specifici di ECO-Drive
per il personale dell’amministrazione comunale (dipendenti, conducenti TPL, etc.)
Nella “Guida 2012 al risparmio di carburanti e delle emissioni di co2 delle auto” redatta da Ministero
dello Sviluppo Economico, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti vengono indicate le 10 regole per una guida ecocompatibile
(ecodriving).
In sintesi, di seguito si riportano alcune indicazioni utili per ridurre i consumi di combustibile, le
emissioni di CO2 e migliorare la sicurezza sulla strada.
1. Accelerare gradualmente
2. Inserire al più presto la marcia superiore
3. Mantenere una velocità moderata e il più possibile uniforme
4. Guidare in modo attento e morbido evitando brusche frenate e cambi di marcia inutili
5. Decelerare gradualmente rilasciando il pedale dell’acceleratore e tenendo la marcia innestata
6. Spegnere il motore quando si può, ma solo a veicolo fermo
7. Mantenere la pressione di gonfiaggio degli pneumatici entro i valori raccomandati
8. Rimuovere porta-sci o portapacchi subito dopo l’uso e trasportare nel bagagliaio solo gli oggetti
indispensabili mantenendo il veicolo, per quanto possibile, nel proprio stato originale
9. Utilizzare i dispositivi elettrici solo per il tempo necessario
10. Limitare l’uso del climatizzatore energetica del parco veicoli del trasporto pubblico locale
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121
Linea Strategica B3
Diffondere le fonti energetiche rinnovabili
In termini di produzione energetica locale da fonti rinnovabili, la produzione locale di elettricità ha
subito un notevole incremento dal 2008 al 2011, legata esclusivamente agli impianti fotovoltaici diffusi
nel territorio. A fine 2011 è stato inaugurato l’impianto a biogas AgriPower Plus della Esco Lazio che
produce energia elettrica e termica.
La presente linea strategica si pone l’obiettivo di promuovere impianti di produzione energetica da
fonte rinnovabile, con un focus dedicato al settore terziario e residenziale.
OBIETTIVO 1
Promuovere impianti di produzione energetica da fonte rinnovabile
Il presente obiettivo vuole incidere nella produzione energetica nei seguenti comparti:
•
•
•
fotovoltaico
biomasse
moto ondoso
Nono stante gli incentivi per la produzione di energia elettrica da tecnologia fotovoltaica non siano più
economicamente vantaggiosi come nei primi conti energia, l’installazione di impianti fotovoltaici
risulta tuttora conveniente, merito della detrazione fiscale del 50%, che verrà probabilmente
prorogata fino al 2014, e della diminuzione dei prezzi degli impianti. In tale quadro si ritiene quindi
ancora opportuno promuovere l'installazione di impianti fotovoltaici nel settore residenziale,
terziario e industriale (CC09C), attuando soprattutto una sensibilizzazione sui sistemi incentivanti di
volta in volta vigenti al fine di facilitare l’accesso del cittadino e delle imprese a tali benefici economici.
Per quanto riguarda il settore delle biomasse, si tratta di promuovere il recupero e valorizzazione
energetica della biomassa derivante dal settore agricolo e dagli allevamenti (PLC02L).
Il comune di Latina, situato in una zona ad elevata vocazione agricola e zootecnica, presenta buone
potenzialità dal punto di vista del recupero energetico della biomassa. Le grandi quantità di scarti
prodotti possono essere utilizzate come fonte energetica tramite combustione (biomassa legnosa
derivante dalla potatura di coltivazioni arboree) o per la produzione di biogas in appositi digestori
(scarti delle coltivazioni cerealicole e reflui zootecnici). Il calore ottenuto dalla combustione della
biomassa legnosa e dal biogas può essere utilizzato direttamente per il riscaldamento o per la
produzione di energia elettrica. La presenza di un biodigestore già operante a Borgo s. Maria può
facilitare ulteriormente l’utilizzo di questi scarti. Inoltre, oltre ai vantaggi in termini energetici,
economici e di risparmio nelle emissioni di CO2, l’utilizzo degli scarti agricoli e zootecnici permette di
ridurre il volume di rifiuti da smaltire in discarica e l’inquinamento dei corsi d’acqua superficiali e delle
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122
falde acquifere, sposando gli obiettivi del progetto europeo LIFE+Rewetland in corso di realizzazione
all’interno del territorio dell’Agro Pontino. (www.rewetland.eu)
La biomassa legnosa (scarti delle potature di vigneti, oliveti ed alberi da frutto) può essere utilizzata
direttamente come fonte di calore, grazie al discreto potere calorifico. Gli scarti delle coltivazioni
cerealicole (in prevalenza mais e grano) possono essere utilizzati sia per combustione diretta (sebbene
abbiano un potere calorifico inferiore rispetto alla biomassa legnosa), sia in processi di digestione
anaerobica, per la produzione di biogas. Per quanto riguarda i reflui zootecnici, la loro destinazione
d’uso è la produzione di biogas attraverso digestione anaerobica.
L’attuale aumento del fabbisogno energetico che ha coinvolto ogni parte del mondo, accompagnato
dalla crisi del petrolio ha fatto sì che produrre energia di tipo “sostenibile” sia diventato ormai un
imperativo, non più un’alternativa. Alle ormai note classiche forme di energia rinnovabile quali
eolica, o fotovoltaica, se ne può affiancare una ancora poco conosciuta e poco sfruttata, quella
ricavabile dalle onde marine, la cosiddetta energia da moto ondoso (PLE03L).
Alcuni vantaggi di questo tipo di energia intermittente sono:
-
distribuzione diffusa, il che si traduce in facilità nell’approvvigionamento;
le onde percorrono enormi distanze con perdite di energia ridotte;
le onde possono essere previste attraverso misurazioni satellitari dirette e con previsioni
metereologiche che forniscono un elevato livello di prevedibilità.
Anche se sono conseguenza dell’energia eolica, l’energia delle onde è fuori fase con le condizioni locali
del vento; questo significa che l’energia delle onde può aiutare a bilanciare la variabilità dell’uscita da
altre fonti rinnovabili e massimizzare l’uso efficiente delle reti elettriche.
OBIETTIVO 2
Incrementare la quota delle fonti energetiche rinnovabili nell’edilizia residenziale e
terziaria
Il presente obiettivo si articola in una azione di promozione della produzione di energia termica da
fonti rinnovabili nel settore residenziale e terziario (CC07C) accompagnata da una promozione di
Gruppi di Acquisto Energie Rinnovabili (CC01C) per facilitare l’accessibilità economica da parte
dell’utente finale.
La produzione di energia termica da fonte rinnovabile può essere attuata mediante gli interventi a
titolo esemplificativo illustrati nella tabella sottostante35:
INTERVENTO
Solare termico
Biomassa
Geotermico – Pompa
di calore
35
RISPARMIO ENERGETICO
Generalmente nei mesi più caldi dell’anno l’acqua calda fornita dall’impianto solare riesce a
coprire il 100% del fabbisogno mentre per i mesi invernali dal 50% al 75%, per questo è sempre
necessario un sistema d’appoggio (caldaia). Per riscaldare gli ambienti con il pavimento radiante
il solare termico copre dal 25 al 50% del fabbisogno ed offre un risparmio energetico di
combustibile tra il 25 e il 40%. Il risparmio sul combustibile dipende dal funzionamento a bassa
temperatura del pavimento radiante: 35 – 40°C contro i 75 – 80°C dei radiatori.
Prendendo come esempio la solita famiglia che vive in un appartamento che ha una buona
efficienza energetica e che consuma 3.500 kWh/anno, di cui 2.450 in riscaldamento, si può
calcolare facilmente la convenienza di una caldaia a pellet rispetto ad un sistema convenzionale.
Un kg di pellet ha una potenza calorifica di 4.555 Kcal, corrispondenti a 5,3 kWh e costa circa 0,30
€; per soddisfare la domanda di riscaldamento servono 462 kg di pellet/anno che equivalgono a
circa 140 €/anno, 1/3 rispetto alla spesa sostenuta con sistemi convenzionali.
Per assorbire il grado termico del terreno la pompa di calore sfrutta la differenza di temperatura
fra quest’ultimo e l’esterno, più questa differenza è alta migliore sarà il rendimento. La pompa di
Rapporto SAIENERGIA 09 - Cresme
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123
calore in condizioni medie produce 3 kW termici per ogni kW elettrico consumato, quindi riduce
i consumi ad 1/3 se paragonata ad un sistema elettrico. Iniziando il processo di climatizzazione
da una temperatura prossima ai 15°C, che si raggiunge con uno scavo di circa 15 metri, si ottiene
un risparmio energetico del 40 - 60%.
Per favorire l’incremento della quota delle fonti energetiche rinnovabili nell’edilizia residenziale e
terziaria si può ricorrere alla promozione dei Gruppi di Acquisto per le Energie Rinnovabili: un sistema
di acquisto collettivo che permette a cittadini e a imprese di acquistare impianti a fonte rinnovabile
e/o ad alta efficienza energetica a prezzi competitivi. Un Gruppo di Acquisto Energie Rinnovabili
garantisce:
•
•
•
•
•
•
•
La fornitura omogenea di prodotti di qualità per tutti;
La possibilità di avere un servizio di installazione “chiavi in mano”, risparmiando a tutti tempo e
risorse economiche;
L’abbattimento del costo di acquisto del 15-20% circa;
Il grande risparmio economico sulle bollette, che vengono sensibilmente ridotte grazie
all’installazione degli impianti solari;
La possibilità di ottenere gli sgravi fiscali previsti dalla legge;
Di godere degli incentivi dati dal conto energia e del conto termico;
L’accesso agevolato ai crediti per l’installazione di strumenti di efficienza energetica, scegliendo
fra i prodotti migliori offerti dalle banche locali.
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Linea Strategica B4
Pianificare uno sviluppo urbano energeticamente sostenibile
Gli interventi infrastrutturali e le azioni di promozione e sensibilizzazione previsti nelle linee strategiche
sinora affrontate possono agire meglio se coordinati da strumenti di programmazione e pianificazione.
Si è ritenuto pertanto necessario formulare una linea strategica ad hoc per illustrare gli strumenti di
pianificazione previsti per garantire uno sviluppo urbano energeticamente sostenibile.
OBIETTIVO 1
Garantire la sostenibilità energetica delle trasformazioni urbane future mediante gli
strumenti di pianificazione
Il presente obiettivo si articola nelle seguenti azioni:
•
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"Allegato Energetico-Ambientale" al Regolamento Edilizio Comunale
Piano Energetico Comunale
Piano Urbano della Mobilità Sostenibile e Mobility Manager
Piano della mobilità ciclistica e pedonale
Piano regolatore dell'illuminazione comunale
Telelavoro nell'Amministrazione Comunale
Il Regolamento Edilizio Comunale è lo strumento cardine per poter ottenere risultati tangibili in
materia di sostenibilità energetica dell'edilizia privata. L’Allegato Energetico al Regolamento Edilizio
Comunale (PT06B) è un importante strumento per attuare strategie di risparmio energetico
nell’edilizia esistente e di nuova costruzione.
L’obiettivo dell’azione è garantire la sostenibilità energetica delle trasformazioni urbane future,
ottenendo un contenimento dei consumi energetici delle edificazioni previste da Piano Regolatore
Generale e ridurre nel contempo il consumo energetico del parco edilizio esistente.
La riduzione di CO2 stimata riguarda solo il comparto residenziale per le motivazioni che seguono: per
il settore terziario e industriale non è possibile al momento fare una stima della riduzione delle
emissioni di CO2 in quanto, mentre per il residenziale gli elementi che compongono il fabbisogno
energetico dello stabile sono simili di struttura in struttura, negli altri due settori essi differiscono a
seconda dell’attività svolta nell’immobile. L’Allegato produrrà sicuramente degli effetti su questi due
comparti, ma al momento si lascia la stima della riduzione delle emissioni di CO2 alle azioni di
promozione, incentivazione e sensibilizzazione correlate.
Per quanto riguarda quindi il settore residenziale, la tabella di cui sotto illustra le abitazioni al 1991
suddivise per epoca di costruzione36. La soglia del 1991 è stata scelta in quanto ante legge 10/1991. Il
numero totale delle abitazioni al 1991 risulta 39.439, che rappresentano il 78,88% circa delle abitazioni
esistenti al 2011 (circa 50.000).
36
Edifici ad uso abitativo per epoca di costruzione censimento 2001 - ISTAT
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
125
Prima del
1919
30
ABITAZIONI ANTE 1991 PER EPOCA DI COSTRUZIONE
Dal 1919 al Dal 1946 al Dal 1962 al Dal 1972 al Dal 1982 al
1945
1961
1971
1981
1991
3019
5564
11449
11124
8253
Totale
39439
Tali abitazioni rappresentano un potenziale accertato sul quale poter intervenire con azioni di
riqualificazione energetica volte a ridurne i consumi. L’azione si pone quindi l’obiettivo di intervenire
su tali abitazioni al fine di ridurne i consumi almeno del 20% al 2020. L’efficacia dell’applicazione del
regolamento edilizio nel settore residenziale sarà supportata da azioni di sensibilizzazione così come
indicato nelle schede azione apposite.
PIANO ENERGETICO COMUNALE (PEC)
Il Comune di Latina risulta all’attuale sprovvisto di un Piano Energetico Comunale (PT01B). L’articolo
5 della Legge 10/91, al comma 5, stabilisce che i Piani Regolatori Generali dei Comuni con popolazione
superiore a 50mila abitanti devono prevedere uno specifico piano a livello comunale relativo all’uso
delle fonti rinnovabili di energia, ossia un Piano Energetico Comunale (PEC).
Come illustrato nello schema sottostante, il Piano Energetico Comunale fornisce quelle linee guida e
quegli indirizzi per gli interventi previsti dagli strumenti di pianificazione urbanistica comunale.
Figura 91 Relazioni tra gli strumenti di pianificazione energetica e territoriale nel contesto locale - Fonte CRESME
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
126
Un PEC consta principalmente di 3 parti:
1. La PARTE CONOSCITIVA: mira a definire il bilancio energetico comunale (domanda e offerta).
Fondamentale è l’analisi di efficienza energetica degli edifici. Per valutare la domanda di energia si
suddivide il territorio in aree di domanda e si costruiscono le serie storiche dei consumi energetici.
2. La PARTE PROPOSITIVA: fa riferimento ad una tavola di azzonamento energetico, si individuano gli
obiettivi del PEC e si illustrano gli interventi così raggruppabili: impiantistici- sui combustibili rifiuti- trasporti- protezione ambientale.
3. La PARTE NORMATIVA: prevede prescrizioni sull’involucro edilizio (coibentazione di muriintercapedini- solette e tetti- efficienza dei serramenti- cassonetti- doppi vetri), sull’impianto di
riscaldamento e climatizzazione e sull’impianto di illuminazione.
Il PEC si compone dei seguenti elaborati:
DI STUDIO: Bilancio energetico; Consumi delle infrastrutture; Consumi settore trasporti; Emissioni
industrie; Emissioni traffico; Tavola meteo climatica.
DI PROGETTO: Azzonamento energetico; Piano conservazione energetica degli edifici pubblici; Piano
razionalizzazione energetica pubblica illuminazione; Norme attuazione; Relazione tecnica illustrativa
Il PEC dovrà nel dettaglio contenere:
−
Il bilancio energetico comunale, che confronta il fabbisogno energetico con la reperibilità
dell’energia;
−
L’individuazione di fonti energetiche tradizionali e/o innovative, che possono essere:
o
Rinnovabili (sole, vento, idraulica, geotermia, maree, moto ondoso);
o
Assimilate (alle fonti rinnovabili- cogenerazione (produzione combinata di energia
elettrica e calore, vapore e d aria compressa) e l’energia di processo cioè il calore
recuperabile nei fumi di scarico e da impianti termici);
o
Virtuali (sono i risparmi di energia conseguibili dalla razionalizzazione dei consumi).
−
Gli interventi da attuare;
−
Le misure di tutela dell’ambiente;
−
Le direttive per l’adeguamento degli edifici e proposte di modifica al regolamento edilizio;
−
Considerazioni da integrare negli strumenti di pianificazione urbanistica comunale al fine di ridurre
i consumi energetici:
o
Promuovere un uso misto (abitazioni, servizi e posti di lavoro) per ridurre il ricorso ai mezzi
motorizzati
o
Pianificare al fine di evitare l’espansione urbana incontrollata:
Controllare l’espansione delle aree edificate
Sviluppare e rilanciare le aree industriali svantaggiate
Posizionare le nuove aree di sviluppo entro la portata delle linee di trasporto
pubblico esistenti
Evitare centri commerciali in periferia
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
127
Incentivare la ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente aumentando le
prestazioni energetiche dei fabbricati esistenti
o
Pianificare zone senza auto o a traffico limitato, chiudendo aree al traffico o introducendo
un sistema di tassa sul traffico, ecc.
Promuovere una pianificazione urbana orientata al sole, per esempio attraverso la pianificazione dei
nuovi edifici con una posizione ottimale rispetto al sole, e più in generale una pianificazione volta alla
riduzione della domanda energetica dei fabbricati
PIANO URBANO DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE (PUMS)
La gestione del traffico e della mobilità del Comune di Latina è attualmente affidata al Piano Generale
del Traffico Urbano adottato al 2005. Risulta necessario un aggiornamento di tale strumento, con una
sua evoluzione nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PT04B) di più recente applicazione.
Il PUMS costituisce lo strumento generale di programmazione e pianificazione della mobilità all’interno
del quale inquadrare i seguenti Piani di Settore: Piano della Mobilità Ciclistica e Pedonale, Piano
Generale del Traffico Urbano, Piano della Sosta (PUP Piano Urbano dei Parcheggi), Piano della Sicurezza
Stradale, Piano del Trasporto Pubblico Locale.
Le Direttive per la redazione dei PUT (Ministero LL.PP.; G. U. n° 77 del 24/6/1995) prevedono che essi
debbano in certi casi occuparsi della "gestione ottimale del sistema di trasporto pubblico collettivo
stradale". Divengono così Piani della Mobilità. Il Piano Urbano della Mobilità (P.U.M.) è stato istituito
dalla Legge 340 del 24 novembre del 2000 Disposizioni per la delegificazione di norme e per la
semplificazione di procedimenti amministrativi - Legge di semplificazione 1999, ”al fine di soddisfare
i fabbisogni di mobilità della popolazione, assicurare l'abbattimento dei livelli di inquinamento
atmosferico ed acustico, la riduzione dei consumi energetici, l'aumento dei livelli di sicurezza del
trasporto e della circolazione stradale, la minimizzazione dell'uso individuale dell'automobile privata e
la moderazione del traffico, l'incremento della capacità di trasporto, l'aumento della percentuale di
cittadini trasportati dai sistemi collettivi anche con soluzioni di car pooling e car sharing e la riduzione
dei fenomeni di congestione nelle aree urbane" (art. 22, comma 1).
I P.U.M. vanno intesi come "progetti del sistema della mobilità comprendenti l'insieme organico degli
interventi sulle infrastrutture di trasporto pubblico e stradali, sui parcheggi di interscambio, sulle
tecnologie, sul parco veicoli, sul governo della domanda di trasporto attraverso la struttura dei mobility
manager, i sistemi di controllo e regolazione del traffico, l'informazione all'utenza, la logistica e le
tecnologie destinate alla riorganizzazione della distribuzione delle merci nelle città".
I soggetti beneficiari dei cofinanziamenti statali per l'attuazione degli interventi previsti dal P.U.M.
sono i singoli Comuni o aggregazioni di Comuni limitrofi con popolazione superiore a 100.000 abitanti,
le Province aggreganti i Comuni limitrofi con popolazione complessiva superiore a 100.000 abitanti,
d'intesa con i Comuni interessati, e le Regioni, nel caso delle aree metropolitane di tipo policentrico e
diffuso, d'intesa con i Comuni interessati.
Il PUMS porrà le basi per l’attuazione delle seguenti azioni (vedere le singole schede azione correlate):
-
Politiche di moderazione del traffico (ZTL, isole pedonali, zone 30, logistica delle merci e della
raccolta rifiuti etc.)
Potenziamento, ammodernamento e promozione del trasporto pubblico locale
Potenziamento delle infrastrutture per la mobilità ciclistica e pedonale
Potenziamento dei nodi di interscambio
Sostituzione semafori e intersezioni con rotatorie
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
128
-
Promozione e incentivazione dei veicoli ecologici e realizzazione/potenziamento delle
infrastrutture di supporto
Eco Drive
Car sharing
Car pooling
Piani spostamento casa-lavoro
Percorsi sicuri casa-scuola
ICT per la gestione telematica del traffico e per l’informazione al cittadino
Attività di promozione e incentivazione di una mobilità alternativa e sostenibile
La redazione del PUMS dovrà essere eseguita sulla base dei seguenti requisiti minimi:
a) Analisi delle criticità del sistema di trasporto attuale e delle infrastrutture
b) Coordinamento ed integrazione con altri strumenti di pianificazione
c) Definizione degli scenari di progetto sulla base delle azioni previste nel presente PAES e delle
rispettive strategie di intervento, con cronoprogramma e analisi della coerenza o meno degli
interventi (sui quali elaborare una progettazione funzionale) con i documenti di pianificazione e
programmazione, verificando la prefattibilità tecnica, amministrativa, economico-finanziaria ed
ambientale delle opere infrastrutturali previste
d) Impostazione modelli di previsione e simulazione per valutare il conseguimento degli obiettivi e
individuazione di indicatori di monitoraggio
Per una ottimale gestione della mobilità urbana, il Comune di Latina si è dotato nel 2013 della figura
del Mobility Manager al quale sono stati affidati differenti compiti, tra cui l’istituzione dell’Ufficio di
Mobility Management, azione in itinere.
PIANO DELLA MOBILITÀ CICLISTICA E PEDONALE (PMCP)
Il Comune di Latina è attualmente dotato di 21 km di piste ciclabili. In virtù della conformazione
prevalentemente pianeggiante e per rispondere alla domanda crescente, nonché per incentivare
ulteriormente la mobilità ciclistica e pedonale, il Comune di Latina ha presentato in dicembre 2012 il
“Progetto integrato per la mobilità sostenibile: Le piste ciclabili della Città”, un quadro d’unione
riportante i percorsi ciclabili esistenti, programmati e in programmazione, con allegate alcune schede
tecniche progettuali di sintesi per le infrastrutture per la mobilità ciclistica (vedere la linea strategica
B2 per maggiori dettagli).
Un passo successivo e fondamentale è l’adozione di uno strumento pianificatorio quale il Piano della
mobilità ciclistica e pedonale (PT05B) da inquadrare o all’interno dello strumento più ampio che è il
PUMS o a se stante. Nel DM 557/99, all’Art.3 si definiscono gli obblighi pianificatori in merito alla
pianificazione della mobilità ciclistica: “Al fine di predisporre interventi coerenti con le finalità ed i criteri
anzidetti gli enti locali si dotano dei seguenti strumenti di pianificazione e progettazione: a) un piano
della rete degli itinerari ciclabili (…) Per i Comuni che sono tenuti alla predisposizione del Piano Urbano
del Traffico (PUT), (…) il piano della rete ciclabile deve essere inserito in maniera organica, quale piano
di settore, all’interno del PUT”
Il Piano avrà durata quinquennale e si pone i seguenti obiettivi:
- Promozione degli spostamenti in bici e a piedi: incentivare la cittadinanza a camminare e andare
in bici per la città, nel tempo libero, per lavoro e per l’accesso ai servizi, realizzando una rete sicura
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
129
-
e piacevole dei percorsi pedonali e ciclabili in tutta la città e grandi aree pedonali nel centro,
evitando i possibili conflitti
Assicurare intermodalità (bici – auto - bus)
Assicurare la mobilità dei soggetti diversamente abili
La redazione del Piano dovrà essere eseguita sulla base dei seguenti requisiti minimi:
-
Stesura di una cartografia riportante:
o
o
o
-
Lo stato di fatto dei percorsi ciclabili esistenti o in corso di realizzazione o in programma;
Individuazione dei tratti di collegamento per la messa in rete dei percorsi esistenti o
mancanti per la copertura dell’intero territorio comunale.
Individuazione di poli di attrazione significativi, da servire con percorsi;
impostazione di uno schema di programma di intervento sulla base delle priorità definite in
funzione di alcuni parametri dati (migliore rapporto costi/benefici, costo in valore assoluto,
importanza strategica, emergenze e valori storici e ambientali, valore sinergico con altre iniziative,
interrelazione con altri mezzi quali treno-bici, ecc), e sulla base di fonti di finanziamento
differenziate in merito ai seguenti interventi che dovranno essere previsti, cui deve essere data
priorità agli interventi low cost, anche instaurando partenariati pubblico-privato:
o
o
o
o
o
o
o
o
Inserimento di nuovi percorsi ciclabili e potenziamento delle infrastrutture per rafforzare
la rete e garantire sicurezza negli spostamenti, con priorità agli interventi low cost
Realizzazione "case avanzate" in prossimità dei maggiori incroci semaforizzati
Incremento rastrelliere nel centro urbano e sul lungomare in prossimità di stabilimenti e
chioschi.
Inserimento rastrelliere nei parcheggi di scambio prossimi al centro storico
Realizzazione di tutti quelle strutture/attrezzature di supporto alla mobilità ciclabile e di
promozione dell’intermodalità
Potenziamento e promozione del servizio di bikesharing
Punti ricarica bici elettriche
Eliminazione delle barriere architettoniche lungo i principali percorsi
-
Individuazione dei costi parametrici sommari di intervento per tratti funzionali;
-
Individuazione di un sistema segnaletico, conforme alle normative vigenti in materia
-
Riduzione del traffico nelle aree urbane e dell’inquinamento atmosferico; maggiore sicurezza e
riduzione dei possibili conflitti tra le differenti modalità di spostamento; maggiore vivibilità degli
spazi urbani.
La mobilità ciclistica e pedonale necessita inoltre di una struttura amministrativa specifica all’interno
dell’Amministrazione Comunale: un Ufficio Mobilità Ciclistica e Pedonale in attuazione dell’adesione
del Comune di Latina nel 2012 alla Carta delle Città in Bici.
L'U.M.C.P. (Ufficio Mobilità Ciclistica e Pedonale), attivabile con la collaborazione attiva degli
stakeholder locali, promuove la ciclabilità e pianifica gli interventi che riguardano infrastrutture
collegate alle biciclette. Incentiva l'uso della bicicletta non solo per il tempo libero, ma soprattutto per
i movimenti casa-scuola e casa-lavoro, e quindi quale modalità di spostamento alternativa agli attuali
spostamenti motorizzati pubblici e privati, contribuendo così a ridurre il traffico cittadino, soprattutto
nelle ore di punta, e conseguentemente i livelli di inquinamento atmosferico. Esso è una chiara volontà
politica dell'Amministrazione che vuole incentivare l'uso delle due ruote anche per dare una risposta
ecologica ai problemi odierni della viabilità e dei parcheggi. Riceve segnalazioni, suggerimenti e
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
130
richieste; fornisce informazioni sullo sviluppo della ciclabilità del Comune di Latina e supporto
nell'organizzazione di iniziative che prevedono l'utilizzo della bicicletta.
Nell’ottica di non incidere sul bilancio comunale e di creare un Ufficio il più possibile partecipato e
condiviso, l’Ufficio della Mobilità Ciclistica e Pedonale verrà gestito con la collaborazione attiva degli
stakeholder attivi sul territorio con apposito bando di selezione.
PIANO REGOLATORE DELL’ILLUMINAZIONE COMUNALE (PRIC)
Il Piano Regolatore dell’Illuminazione Comunale (PT02B) è uno strumento, redatto dalle
amministrazioni comunali, per il censimento della consistenza e dello stato di manutenzione degli
impianti insistenti sul territorio amministrativo di competenza e per la disciplina delle nuove
installazioni, nonché dei tempi e delle modalità di adeguamento, manutenzione o sostituzione di quelle
esistenti. Il Piano della Luce è uno strumento di pianificazione urbana, in grado di integrarsi con altri
strumenti di piano (il Piano Regolatore Generale, il Piano Particolareggiato e i Piani di Recupero, il Piano
Urbano del Traffico, il Piano del Colore, il Piano del Rumore e il Piano Energetico).
Gli obiettivi illuminotecnici progettuali possono riguardare:
•
•
•
•
•
Dotare i percorsi automobilistici di luminanza richiesta dalle norme di riferimento,
Limitare l’abbagliamento,
Assicurare corretti livelli d’illuminamento sui marciapiedi,
Limitare il flusso luminoso rivolto verso l’alto,
Ottimizzare i consumi energetici.
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
131
Linea Strategica B5
Cittadinanza attiva e consapevole
Una cittadinanza attiva e consapevole si pone alla base dell’attuabilità di molte delle azioni sinora
proposte. All’interno della presente linea strategica sono state incluse quelle attività di promozione,
sensibilizzazione e coinvolgimento attivo della cittadinanza che si presentino come intersettoriali e che
abbiano una incidenza ad ampio spettro in termini di categorie di utenti coinvolte.
OBIETTIVO 1
Promuovere il PAES e aumentare la consapevolezza della cittadinanza verso la questione
della sostenibilità energetica e dei cambiamenti climatici
Promozione del PAES (CC07C)
La promozione, la condivisione e la concertazione del PAES risultano fondamentali ai fini di una sua
attuazione più efficace possibile, per arrivare al 2020 con il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Il Comune di Latina nel 2013 ha già attivato, all’interno del sito web ufficiale dell’Amministrazione, una
sezione apposita dedicata al PAES all’interno del quale poter prendere visione di tutta la
documentazione prodotta in itinere e dei risultati dei momenti di concertazione, oltre che degli sviluppi
del processo di attuazione del Piano. (http://www.comune.latina.it/c-1068/paes)
Inoltre in ottobre 2013 si è svolto il primo "Forum per la concertazione del Piano d'Azione per l'Energia
Sostenibile (PAES)", all’interno del quale i cittadini e i principali stakeholder hanno potuto presentare
le proprie istanze sulla base della documentazione presentata. Tutti gli atti del convegno sono stati
pubblicati nell’apposita sezione http://www.comune.latina.it/c-1095/forum-del-24-ottobre-2013
Il portale web diverrà il punto di riferimento principale per la comunicazione degli sviluppi del PAES e
costituirà la memoria storica dell’attuazione del Piano sino al 2020.
Il Comune di Latina ha aderito inoltre all’iniziativa European Solar Days per la promozione delle
tecnologie per lo sfruttamento dell’energia solare e nel 2012 è stato dato spazio all’informazione sul
progetto del Patto dei Sindaci.
Progetto scuola “Il laboratorio della sostenibilità” (CC10L)
La scuola deve ricoprire un ruolo di primo piano nella formazione verso un futuro sostenibile, sia per
la capacità di far acquisire alle nuove generazioni comportamenti maggiormente sostenibili, sia per
l’effetto moltiplicatore che l’esperienza scolastica può avere sulle famiglie degli studenti. L’azione
proposta vuole promuovere nelle scuole del comune di Latina l’avvio di azioni pratiche di riduzione
delle emissioni di CO2 in atmosfera, con la finalità di far prendere coscienza al personale scolastico,
agli alunni e alle rispettive famiglie, che tutti possono dare un piccolo contributo.
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
132
Con il progetto scuola “Il laboratorio della sostenibilità” l’obiettivo finale è quello di valutare l’impatto
complessivo in termini riduzione di CO2 proveniente dai consumi energetici del comparto scuola
(edilizia e mobilità) nel territorio Comunale e quali possano essere le azioni per percorrere la strada
della sostenibilità.
Le attività deI progetto scuola saranno coordinate con audit energetici e con l’analisi ambientale del
programma Eco schools delle scuole aderenti (CC11L). Gli studenti potranno essere coinvolti nel
recupero dei dati con il supporto di tutor. Formazione degli studenti con esperienza diretta,
coinvolgimento studenti universitari in affiancamento agli auditor, per compiere un’indagine
energetica della propria scuola.
Il Progetto Scuola ha visto una prima sperimentazione nel 2013, grazie alla collaborazione tra
Università “La Sapienza”- I.T.C. “Vittorio Veneto - Salvemini”. Questi sono gli step intrapresi sinora
nell’ambito di questa prima sperimentazione:
1. Impostazione del progetto pilota di sostenibilità ambientale all’interno dell’istituto scolastico con
preparazione del questionario, analisi ed elaborazione dei dati, calcolo delle emissioni di CO2,
proposte d’interventi per la riduzione di CO2.
2. Istituzione di un tavolo di distribuzione di questionari all’interno dell’istituto richiedendo
informazioni sulle modalità di spostamento degli studenti e del personale scolastico, le distanze
percorse, il carburante utilizzato.
3. Costruzione di un database sulla mobilità scolastica.
4. Individuazione di indicatori atti ad analizzare le caratteristiche di mobilità.
5. Analisi delle emissioni di CO2.
6. Individuazione di sistemi di trasporto alternativi e sostenibili.
Progetto Eco Schools (CC11C)
Nel corso del primo Forum di concertazione pubblica del PAES è stata raccolta la proposta di
coinvolgere gli istituti scolastici locali nell’adesione al progetto europeo Eco Schools. L’obiettivo è
pertanto quello di una sensibilizzazione e promozione del programma internazionale dedicato alle
scuole per l’educazione, la gestione e la certificazione ambientale, coinvolgendo entro il 2015 alcuni
plessi scolastici in via sperimentale.
Sensibilizzazione su incentivazioni per l’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti
rinnovabili (CC04C)
Una sensibilizzazione sui sistemi incentivanti di volta in volta vigenti risulta necessaria al fine di
facilitare l’accesso del cittadino a tali benefici economici. Le incentivazioni nazionali attualmente
previste (gennaio 2014) sono le seguenti:
CONTO TERMICO (per i privati): erogazione di incentivi per gli interventi "di piccole dimensioni di
produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi al alta efficienza" (Non vi sono
importi predefiniti e fissi, gli incentivi variano sulla base di diversi criteri, dal prezzo d'acquisto alla
quantità di energia prodotta, dalla potenza dell'impianto alla sua dimensione.)
ECOBONUS
1. Detrazione 65% dall’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) o dall’IRES (imposta sul
reddito delle società) per interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti37
37
Detrazione 65% (ex 55% - risparmio energetico)
Le spese sostenute per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con l'installazione di caldaie a
condensazione sono detraibili dalle tasse al 65%, fino ad un massimo di 30mila euro (su un totale di spesa di
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
133
2. Detrazione 50% per le ristrutturazioni edilizie, tetto massimo a 96.000 Euro. Le spese per l'acquisto
di elettrodomestici, sostenute in fase di ristrutturazione edilizia, godono della detrazione Irpef del
50% sino al 31 dicembre 2013, fino a un massimo di 10 mila euro. (si prevede che la detrazione sarà
estesa al 2014)
Promozione e incentivazione della mobilità alternativa e sostenibile (CC03C)
Il Comune di Latina si colloca da anni tra i primi posti in Italia per numero di autovetture circolanti ogni
mille abitanti. Tale dato si riflette nella realtà del contesto urbano che è fortemente congestionato
nelle ore di punta e dominato dalla presenza dell’automobile come primo mezzo di spostamento. La
mobilità per essere sostenibile deve comprendere tutte le modalità di spostamento, permettendo al
cittadino di scegliere quella idonea a seconda delle proprie esigenze, il tutto sempre garantendo la sua
sicurezza.
Il Comune di Latina aderisce dal 2011 alla Settimana Europea della Mobilità Sostenibile durante la
quale, grazie al contributo delle associazioni no profit locali e del mondo delle aziende, vengono
promosse modalità di spostamento sostenibili ed alternative al trasporto individuale con autovettura
sia mediante stand permanenti in Piazza del Popolo, che con incontri ad hoc negli istituti scolastici.
46mila euro circa). La detrazione, da ripartire in 10 anni, è prorogata dal 6 giugno fino al 31 dicembre 2013 per
tutti gli edifici e fino al 30 giugno 2014 per i condomini.
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
134
Linea Strategica B6
Compensiamo le emissioni
Per concludere la strategia del PAES si è ritenuto interessante includere una azione di compensazione
che, nonostante il Piano si occupi di formulare azioni per la riduzione delle emissioni do CO2 derivanti
dai consumi energetici, va ad attribuire un valore aggiunto alla strategia sinora illustrata.
OBIETTIVO 1
Compensare le emissioni di CO2mediante la vegetazione
Piano del verde e riforestazione urbana (PT03B)
La diffusione del verde urbano è un elemento di grande importanza per il miglioramento della qualità
di vita nella città.
Il piano del verde urbano è uno strumento che consente di determinare un programma organico di
interventi per quanto concerne lo sviluppo quantitativo e qualitativo del Verde Urbano, oltre che la
sua manutenzione e gestione, in relazione agli obiettivi e alle esigenze specifici dell’area urbana.
Esso si pone l’obiettivo di:
•
•
•
•
migliorare la funzione del verde;
favorire le modalità di gestione del verde;
consentire una razionale pianificazione degli interventi di estensione delle aree verdi;
promuovere l’orticoltura urbana
All’interno di tale Piano viene data rilevanza all’azione di riforestazione per la mitigazione dei
cambiamenti climatici e la compensazione delle emissioni di CO2 prodotte. In tale ambito sarà
fondamentale l’instaurazione di una partnership tra l’Amministrazione Comunale e le imprese, ad
esempio, quali attori principali del territorio che potranno compensare le proprie emissioni di CO2 (o
parte di esse) mediante la piantumazione di nuove essenze all’interno del territorio comunale.
Il Comune di Latina, a partire dal 2012, ha potenziato le attività di manutenzione e cura del verde
urbano, in particolare nelle scuole di competenza comunale (asili nido, scuole elementari e medie nella
città e nei borghi). Anche nei parchi e nelle aree verdi della città sta entrando a regime il passaggio
dagli interventi straordinari a quelli di manutenzione ordinaria con l’obiettivo di arrivare entro l’estate
del 2014 ad avere tutte le aree verdi della città gestite e curate costantemente, e non solo
saltuariamente. E’ un progetto ambizioso che ha l’obiettivo di costruire un servizio stabile e costante
in tutto il territorio comunale. Una parte importante di questo progetto è realizzato attraverso le
cooperative sociali di Latina che hanno potuto inserire nel mondo del lavoro decine di persone
svantaggiate della nostra città.
In ottobre 2013 è stata inoltre approvata in giunta comunale la delibera del bando "Smart Park",
progetto pilota presentato dall'amministrazione nell'ambito del Piano di Impiego Giovanile per il
Servizio Civile Comunale. Si tratta del primo bando relativo ad una serie di progetti che vedranno
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
135
protagonisti i giovani del capoluogo dai 18 ai 25, per dare loro la possibilità di svolgere una esperienza
formativa di coscienza civica mediante un percorso d'inserimento in realtà lavorative e di volontariato
sociale, attraverso l'esperienza diretta. Nello specifico il bando Smart Park, ha come obiettivo l'impiego
di 30 giovani nella supervisione e manutenzione dei parchi e delle aree verdi attrezzate della città di
Latina, in particolare per quanto attiene alla supervisione, al controllo del rispetto delle regole da parte
dei cittadini, al monitoraggio ed alla piccola manutenzione e riparazione di strutture, quali giostre per
bambini, panchine, contenitori per i rifiuti etc.
Il progetto intende ovviare alla duplice criticità legata ai giovani: quella della disoccupazione o della
mancanza di un ammortizzatore sociale, in grado ad esempio di supportare con un'ulteriore entrata
economica gli studi o il lavoro che il giovane conduce, e quella di una scarsa coscienza civica, rivolta in
particolare al rispetto della propria città ed al suo patrimonio ambientale, culturale e storico.
Comune di Latina - Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile
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