La Voce - Estate 2014 - parrocchiazanica.it

La Voce
Notiziario Parrocchiale della Comunità di Zanica
Estate
La Voce
Festivi
18.00 (vigilia) | 7.00 | 8.00 | 9.30 | 11.00 | 18.00
CAPANNELLE 18.30 (vigilia) | 10.00
PADERGNONE 9.00
Notiziario Parrocchiale
Della Comunità Di Zanica
Feriali
7.00 Lun | Ven
7.45 Mer
9.00 Lun | Mar | Gio | Ven | Sab
18.00 Lun | Mar | Mer | Gio | Ven
CIMITERO | Mar | 20.00 (Maggio-Agosto)
MADONNA DEI CAMPI | Mer | 20.00
(Giugno-Agosto)
Anno 12 ‐ Numero 4
Estate 2014
Stampato in proprio
Capannelle
18.30 Mar | Mer
20.00 Gio (Cimitero)
Don Alberto 035. 67 10 29
Don Mattia 035. 305 89 53
Don Pietro 035. 67 50 63
Suore 035. 67 11 07
Oratorio 035. 67 05 58
www.parrocchiazanica.it
[email protected]
[email protected]
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Direttore Responsabile
Don Alberto Mascheretti
Grafica e impaginazione
Andrea Chimeri
Don Mattia Magoni
Redazione
Don Alberto Mascheretti
Ennio Locatelli
Fabrizio Colombelli
Marco Bassi
Valeria Ubbiali
Veronica Casanova
Don Mattia Magoni
Sommario
Editoriale
pag.
1
Notizie dal Consiglio Pastorale
Parrocchiale
pag.
2
La scuola dell’infanzia
s. Nicolo’
pag.
4
Invito alla lettura: Geremia
pag.
6
Calendario
pag.
7
Istantanee dalla Settimana Santa
pag. 10
La riconciliazione
pag. 12
La messa di Prima Comunione
pag. 14
Cresime
pag. 16
Oratorio:
CRE si parte dal pianoterra!!
pag. 18
Vita in oratorio
pag. 20
Indagine Caritas Diocesana sui
Centri di Primo Ascolto
pag. 21
Anagrafe
pag. 24
editoriale
Il vostro Parroco Don Alberto
A MARGINE DELLE ELEZIONI
AMMINISTRATIVE
permettetemi di condividere con voi alcuni
pensieri che ho tenuto nel cuore in questo
periodo.
Innanzitutto esprimo, ancora una volta, ricono‐
scenza per il lavoro svolto dall’amministrazione
uscente. Consapevole che nessuno possiede la
bacchetta magica, che molto è stato fatto e che
ancora tanto c’è da continuare a fare, non credo
sia stato semplice amministrare in un periodo
di grande crisi come quello che stiamo vivendo
in tutti i campi del vivere sociale, che vede una
continua e progressiva riduzione di risorse per
i necessari tagli di bilanci a livello nazionale e
quindi locale.
Chapeau a tutti coloro che si sono messi in gioco
per offrire il loro contributo nell’amministrare la
cosa pubblica. Con piacevole sorpresa ho notato,
tra i membri delle varie liste, numerosi giovani. La
vostra disponibilità è già una vittoria per Zanica.
Un saluto e un augurio di buon lavoro a coloro
che hanno ricevuto dal voto popolare il compito
di amministrare il Comune di Zanica per i prossimi
cinque anni: possano le tante ed interessanti
proposte, elencate nel programma elettorale,
essere realizzate.
I programmi elettorali sono vasti, toccano tutti
gli aspetti della vita di una comunità, esprimono
il desiderio di essere, in qualche modo, vicini a
tutti e sensibili ai bisogni e ai desideri di tanti; a volte
sono anche sogni che esprimono la direzione che chi li
propone vorrebbe prendere, e che rispondono più che
alle esigenze concrete ad una propria idea di società,
ed giusto che sia così.
Se non ci sono idee, se non ci sono desideri, se non
ci sono sogni anche la vita sociale si impoverisce, ma
il compito di amministrare richiede allo stesso tempo
concretezza, impone scelte, obbliga a fare i conti con le
risorse disponibili … e sappiamo tutti quanto, in questo
momento storico, siano limitate. Quando le risorse sono limitate il divario tra promesse
e realtà rischia di farsi consistente, e non è piacevole
sentirsi dire: “ti avevo promesso … avrei voluto … ma
non posso”: ciò alimenta delusione e addirittura rabbia.
Ed è qui che entra in gioco la necessità di stabilire delle
priorità, entrare in sinergia con le realtà e con le forze
che abitano il territorio, costruire una rete solidale che
coordina gli interventi, valorizza le risorse, unisce le
forze secondo il criterio della sussidiarietà. Tanto è stato
fatto in questo senso ma ancora tanto rimane da fare.
Nel nostro paese ci sono diverse associazioni che
svolgono servizi sociali, ed è doveroso citare la
Parrocchia che storicamente è presente sul territorio
con una spiccata sensibilità per la qualità della vita delle
persone e in particolare delle persone più fragili. La
comunità cristiana per sua natura non può prescindere
da questa attenzione, pena il tradimento di Gesù e del
Vangelo, e contribuisce alla vita sociale portandovi
dentro lo Spirito stesso del Signore, la Sua stessa
Carità. In questo senso in alcuni servizi è stata pioniera
e profetica: penso all’oratorio, al CRE, al Cineteatro
Nuovo, alla Scuola dell’Infanzia, al dono di S. Nicolò,
al Centro di Primo Ascolto interparrocchiale. La stessa
passione per la polis, per la città che deve animare
anche le amministrazioni locali.
Mi piace pensare al principio di sussidiarietà sancito
dalla Costituzione, il quale afferma che “Stato, Regioni,
Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono
l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per
lo svolgimento di attività di interesse generale”, vale a
dire che ai cittadini è riconosciuto uno spazio operativo
autonomo di gestione delle funzioni amministrative
che spettano alla Pubblica Amministrazione, la quale si
ritrae da una funzione sua propria (e che tale rimane),
e addirittura sostiene il cittadino nelle sue iniziative.
Ovviamente l’Amministrazione può permettere e
sostenere tali iniziative solo quando sono a favore della
cittadinanza e sono svolte secondo i dettami della legge.
Ognuno agisce con le sue competenze e nel rispetto
della propria autonomia, accomunati dal desiderio di
offrire un adeguato servizio a favore di tutti: penso que‐
sto sia e rimanga un modo
intelligente di operare, spe‐
cialmente dove le risorse
vengono meno e gli sprechi
sono insopportabili.
1
Luogo: Oratorio San Giovanni Bosco
Ordine del Giorno:
1. Preghiera iniziale
2. Approvazione Verbale seduta precedente
3. Laboratorio per la formazione dei componenti del CPP
4. Calendario Pastorale Parrocchiale 2014-2015
5. Varie ed eventuali
Consiglio Pastorale
Parrocchiale
VERBALE del 14
MAGGIO 2014
Inizio dei lavori: ore 20:45, con la preghiera iniziale.
Si approva quindi all’unanimità il verbale della
precedente seduta.
Don Alberto illustra brevemente le modalità di
svolgimento del laboratorio formativo del CPP.
I lavori proseguono quindi in consiglio su tre gruppi
separati, ciascuno con l’obiettivo di analizzare il
programma pastorale 2012-2013 ritraendo da esso gli
elementi ed i criteri che ne stanno alla base.
La condivisione finale, in plenaria, del lavoro svolto nei
tre distinti gruppi, viene raccolta da Don Alberto che
sintetizza alcuni importanti concetti emersi, utili per la
stesura del programma parrocchiale:
• La necessità di contestualizzare il programma
pastorale sulla base della realtà della parrocchia e
in aderenza a quanto proviene dal Magistero, dalla
Diocesi e dal Vicariato;
• Nella scelta delle iniziative è fondamentale porsi
come obiettivo l’Unità e la Fraternità nella comunità,
operando quindi su ciò che unisce;
• Avere come punto di orientamento la fede che viene:
Annunciata (Commissione Annuncio della Parola),
Celebrata (Commissione Liturgia), Fatta crescere
(Commissione Carità);
• Allargare il perimetro di azione, avendo una nuova
attenzione verso segmenti finora non considerati:
i “lontani”, gli indifferenti, la terza età, le famiglie
che sono arrivate al termine del percorso educativo
cristiano dei loro figli.
Don Alberto riepiloga quindi all’ assemblea gli
“ingredienti” da considerare per la stesura del
Programma Pastorale Parrocchiale:
2
1. SITUAZIONE DELLA COMUNITÀ
La comunità ha una sua storia, fatta di scelte,
tradizioni. Alla luce del passato pongo le basi per
accompagnare la crescita della comunità nel futuro.
2. DOMANDE/BISOGNI/ RISORSE DEL TERRITORIO
La comunità vive un territorio: è necessario quindi
mettersi in ascolto e confrontarsi con il Paese di
Zanica, con i bisogni che emergono e con le risorse
che offre.
3. INDICAZIONI DEL MAGISTERO La Chiesa non è nostra, noi ne facciamo parte. L’elaborazione di un Programma
Pastorale non può prescindere dall’ascolto di cosa ci chiede la Chiesa.
4. INDICAZIONI DELLA CHIESA DIOCESANA
L’unità della Chiesa si declina localmente nell’indirizzo che il Vescovo dà alla sua
diocesi, con la Lettera Pastorale. Anch’essa è spunto di riflessione e di indirizzo
dei lavori.
5. INDICAZIONI DEL VICARIATO E UNITÀ VICARIALE (StAzZa)
Zanica è inserita in un nucleo vicariale composto dai paesi di Zanica, Stezzano e
Azzano San Paolo. L’unità vicariale è un valore da preservare e richiede il confronto
con le realtà che ci circondano.
6. INDICAZIONE DEL TEMA
Dopo aver analizzato i cinque punti precedenti, si procede alla determinazione del
tema dell’anno, obiettivo verso cui si punta nell’anno pastorale.
7. INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITÀ
Prima di procedere è necessario focalizzare l’attenzione sulle priorità da darsi,
domandandosi: a quali iniziative dare precedenza? Cosa c’è di urgente alla luce
del tema scelto? E l’unità e la Fraternità devono essere i valori da tenere in
considerazione in questo momento di scelta.
8. FORMULAZIONE DELLE METE E DEGLI OBIETTIVI
Alla luce dei precedenti punti 6. e 7. si passa quindi all’individuazione delle iniziative
da porre in essere nell’anno, declinandole per i vari AMBITI della Parrocchia.
9. CALENDARIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ
Le inizative formulate sono quindi calendarizzate nell’anno, sempre con particolare
attenzione all’unità nella comunità.
10.VERIFICA
Durante il percorso e al termine dell’anno Pastorale sono necessari momenti di
verifica, per riscontrare il raggiungimento degli obiettivi e valutare le eventuali
iniziative di miglioramento.
Don Alberto illustra quindi la tabella (vedi allegato), distribuita a tutti i presenti,
riepilogativa di come il programma sarà poi calato, dai suoi ambiti: Liturgico, Annuncio
della Parola e Caritativo, verso gli ambiti rappresentati dalla composizione della
comunità cristiana: Iniziazione Cristiana, Giovani Generazioni e Famiglie.
Viene poi chiesto ai membri del CPP nominati dagli ambiti di provare a compilare il
Calendario Pastorale Parrocchiale 2014/2015 seguendo queste indicazioni:
• Si parte anzitutto dal calendario liturgico, che rappresenta il canovaccio su cui si
devono sviluppare le proposte di ambito;
• da Mercoledì 14 Maggio a Venerdì 23 Maggio il rappresentante dell’AMBITO
LITURGICO provvederà alla stesura del calendario liturgico (prospetto cartaceo);
• Sabato 24 Maggio: digitalizzazione, da parte della segreteria, del calendario liturgico
e produzione degli schemi base per gli altri calendari di ambito;
• da Lunedì 26 Maggio a Venerdì 13 Giugno: inserimento date del calendario degli
AMBITI: ANNUNCIO DELLA PAROLA, INIZIAZIONE CRISTIANA, CARITÀ, FAMIGLIE e
GIOVANI GENERAZIONI su un prospetto digitale inviato a ogni rappresentante di
ambito;
• Sabato 14 Giugno: inizio lavori, da parte della segreteria, per la stesura del
calendario pastorale, incrociando le diverse attività/iniziative proposte dai diversi
ambiti sulla base del prospetto compilato dall’ambito liturgico. Conclusione lavori
di rielaborazione: fine giugno.
La seduta è tolta alle 22:58.
3
la scuola
dell'infanzia
s. Nicolo'
4
A Zanica la Scuola dell’Infanzia è conosciuta, fosse solo
per il fatto che la maggior parte di chi è cresciuto in
paese l’ha frequentata. Ultimamente la Parrocchia vi ha
investito significative risorse per la sua messa a norma;
ora, con la richiesta di agibilità in corso, risponde a tutti
i requisiti di legge in ordine alla sicurezza. Il Comune
è intervenuto con un contributo e con l’attuazione
di un Piano di Intervento Integrato su un terreno di
proprietà della parrocchia in zona Capannelle, che è
stato venduto.
Ora la Scuola ospita fino a 216 bambini distribuiti in otto
sezioni seguiti da nove insegnanti, una direttrice, una
coordinatrice didattica, una cuoca, quattro ausiliarie, due
suore. La direttrice, le suore, la coordinatrice didattica
operano nella scuola a titolo gratuito e volontario. La
scuola è parrocchiale paritaria, vale a dire che gli sono
stati riconosciuti i requisiti che la equiparano alla scuola
statale, e in virtù del principio di sussidiarietà le viene
riconosciuto il contributo statale, regionale e comunale.
Tale contributo fa sì che le rette a carico delle famiglie
siano calmierate, anche se i contributi sono sempre
più incerti e accreditati con significativi ritardi, tanto da
mettere in seria difficoltà la gestione della scuola stessa.
È conosciuta la polemica di quanti affermano ingiusto il
contributo alle scuole paritarie: si pensa che le scuole
paritarie sottraggano risorse alla scuola pubblica; in realtà
non è così, specialmente per quanto riguarda la scuola
dell’infanzia che non ha carattere di obbligatorietà.
Basti pensare che un bambino frequentante la scuola
dell’infanzia allo Stato costa € 5.828,00 in un anno
scolastico, mentre per lo stesso bambino lo Stato eroga
alla scuola paritaria un contributo di € 584,00 annuale.
La scuola dell’infanzia S. Nicolò è di ispirazione cristiana
ma non è confessionale, cioè ospita bambini di diverse
nazionalità, culture e religioni (attualmente questi
sono 40) e nella sua organizzazione e programmazione
didattica segue le indicazioni del Ministero dell’Istruzione.
Il Piano dell’offerta formativa della scuola è di tutto
rispetto e viene adottato in collaborazione con le altre
scuole del territorio e con la Scuola Primaria.
L’amministrazione comunale partecipa alla gestione della
scuola attraverso la presenza di un suo rappresentante
nel Consiglio di Amministrazione e la ratifica di una
Convenzione tra Parrocchia e Comune. La Convenzione
impegna la Parrocchia ad amministrare la scuola
secondo criteri di legalità e di attenzione alle famiglie,
ed il Comune, con una apposita commissione, a valutare
gli elementi che concorrono all’equilibrio di bilancio
attraverso eventuali modifiche alle rette e l’integrazione
delle agevolazioni comunali. L’integrazione delle rette –
soluzione che pesa ulteriormente sulle famiglie – è già
stata attuata, ma il risultato non ha migliorato di molto
l’equilibrio di bilancio. L’adeguamento delle agevolazioni
comunali – anche a causa dei tagli ministeriali – più che
aumentare è diminuito. Gli interventi di manutenzione
sulla struttura non rientrano nel bilancio della scuola,
ma sono interamente a carico della Parrocchia.
Purtroppo in questi ultimi anni il bilancio della scuola
registra una significativa passività; questo costringerà a
rivedere la convenzione – che scade alla fine dell’anno
corrente – perché, oltre al contributo che il Comune
offre alle famiglie che rientrano nelle diverse fasce ISEE,
si trovi il modo per equilibrare il bilancio che riportiamo
di seguito.
CONTO ECONOMICO 2013
Descrizione conto
importo
Costi materie prime
53.171,91
Costi per servizi
68.529,45
Costi per il personale
375.515,73
Ammortamenti immobiliari
Immateriali
1.805,60
Ammortamenti immobiliari Materiali
- ordinari
11.432,89
Oneri diversi di gestione
2.747,42
Interessi passivi e altri oneri finanziari
159,71
Imposte esercizi precedenti e oneri
straordinari
7.800,68
Ricavi per prestazione di servizi (rette) 327.220,00
Contributi versati dal comune alle
famiglie secondo le fasce ISEE
43.512,00 Altri ricavi e proventi
10.009,62
Sussidi ministeriali
56.839,33
Sussidi comunali per diritto allo studio 33.940,00
Sussidi regionali
9.502,14
Altri proventi finanziari
2.117,14
Totale costi
521.163,39
Totale a pareggio
521.163,39
Totale ricavi
483.140,23
Perdita d’esercizio
38.023,16
Totale a pareggio
521.163,39
5
I contenuti
invito alla lettura
Geremia
Il libro di Geremia contiene non solo oracoli del profeta, ma
anche racconti autobiografici e ci inserisce direttamente
nelle drammatiche vicende avvenute in Giudea durante gli
ultimi decenni del VII e i primi del VI sec.: predicazione del
profeta che chiama il popolo alla conversione e minaccia, a
nome di Dio, la distruzione del paese; invasione dell’esercito
di Nabucodònosor; Gerusalemme assediata e devastata;
distruzione del tempio; deportazione dei cittadini. Di fronte
alla catastrofe del regno di Giuda, le parole del profeta si
fanno poi ricche di messaggi di consolazione: Dio stringerà
con il suo popolo, nel futuro, un’alleanza nuova (31,3134). Rispetto ad altri libri, quello di Geremia offre più
numerose informazioni sulla vita del profeta, permettendo
di individuare tre periodi della sua attività: sotto il re Giosia
(640-609 circa); sotto Ioiakìm (609-598 circa); negli ultimi
anni del regno di Giuda, sotto il re Sedecìa (597-587 circa).
Il libro può essere suddiviso in questo modo:
Titolo dell’opera e vocazione di Geremia (1,1-19)
Oracoli al tempo di Giosia (2,1-6,30)
Oracoli al tempo di Ioiakìm (7,1-20,18)
Oracoli al tempo di Sedecìa (21,1-25,38)
Vicende di Geremia negli ultimi anni del regno (26,1-45,5)
Oracoli contro le nazioni (46,1-51,64)
Appendice (52,1-34).
Le caratteristiche
Nei brani in prima persona, Geremia ci apre il suo animo.
A volte emerge in lui il tentativo di resistere alla missione
affidatagli da Dio, che comporta sofferenze e persecuzioni.
Ma la parola di Dio in lui è come un fuoco interiore, che
non può contenere (20,9). La missione di Geremia si può
riassumere in tre coppie di verbi: “sradicare e demolire,
distruggere e abbattere, edificare e piantare” (1,10). I suoi
oracoli annunciano il castigo al popolo peccatore e ribelle,
ma dichiarano anche l’intenzione divina di riprendere in
futuro il dialogo e il rapporto d’amore con la nazione.
L’origine
6
Una prima fase del libro di Geremia può risalire all’episodio
narrato nel c. 36 quando il profeta detta, al segretario
Baruc, un rotolo contenente le sue profezie degli ultimi
decenni del VII sec. e degli inizi del VI. La seconda copia di
questo rotolo (la prima fu distrutta dal re) costituisce forse
il nucleo più antico del libro che noi leggiamo. Le sezioni
biografiche, nelle quali si raccontano le vicende di Geremia,
sono attribuite in genere all’opera di Baruc. Il libro ebbe
poi rimaneggiamenti e aggiunte, per lo meno fino al II sec.
Infatti l’antica versione greca dei LXX presenta, per il libro di
Geremia, notevoli differenze rispetto al testo ebraico in uso
presso le sinagoghe. Destinatario delle parole di Geremia fu
sempre il popolo d’Israele; a volte, tuttavia, egli si indirizza
in particolare ad alcuni gruppi: la casa reale, i sacerdoti, i
(falsi) profeti di corte. Quelle parole, messe per iscritto,
vennero rilette in seguito e arricchite in alcuni punti con
aggiunte d’altra mano.
Giugno
2014
1 DOM
ASCENSIONE DEL SIGNORE
Dono S. Nicolò
2 LUN
3 MAR
20,00 Messa al Cimitero
4 MER
20,00 Messa alla Madonna dei Campi
5 GIO
20,00 S. Messa al Cimitero Capannelle
6 VEN
20,45 Festa finale PERCORSO TERZA MEDIA
7 SAB
Dal 7 al 9 Formazione residenziale Animatori CRE
8 DOM
PENTECOSTE
Battesimi ore 12,00
9 LUN
20,45 Consiglio Affari Economici
10 MAR
7
Dal 10 al 12 Formazione residenziale Assistenti CRE
20,00 UFFICIO COMUNITARIO
11 MER
20,00 Messa alla Madonna dei Campi
12 GIO
20,00 UFFICIO COMUNITARIO Capannelle
13 VEN
18,30 RITIRO CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE al Santuario
Madonna dei Campi di Stezzano
14 SAB
15 DOM
16 LUN
INIZIO CRE
17 MAR
20,00 Messa al Cimitero
18 MER
20,00 Messa alla Madonna dei Campi
20,45 Incontro Gruppo Missionario
19 GIO
20,00 S.Messa al Cimitero Capannelle
20 VEN
21 SAB
22 DOM
SOLENNITA DEL SS. CORPO E SANGUE DI GESU’ CRISTO
23 LUN
24 MAR
20,00 Messa al Cimitero
20,30 Incontro UNITALSI
25 MER
20,00 Messa alla Madonna dei Campi
26 GIO
20,00 s.Messa al Cimitero Capannelle
27 VEN
28 SAB
29 DOM
Battesimi ore 16,00
30 LUN
Luglio
2014
1 MAR
20,00 Messa al Cimitero
2 MER
20,00 Messa alla Madonna dei Campi
3 GIO
20,00 S. Messa al Cimitero Capannelle
4 VEN
5 SAB
6 DOM
Dono S. Nicolò
7 LUN
8 MAR
20,00 UFFICIO COMUNITARIO
9 MER
20,00 Messa alla Madonna dei Campi
10 GIO
11 VEN
12 SAB
FINE CRE
13 DOM
Battesimi ore 12,00
14 LUN
15 MAR
20,00 Messa al Cimitero
16 MER
Incontro verifica sacerdoti della parrocchia
20,00 Messa alla Madonna dei Campi
20,45 Incontro Gruppo Missionario
17 GIO
Incontro verifica sacerdoti della parrocchia
20,00 S. Messa al cimitero Capannelle
18 VEN
19 SAB
20 DOM
8
20,00 UFFICIO COMUNITARIO Capannelle
DAL 20 AL 26 Campo adolescenti
21 LUN
22 MAR
20,00 Messa al Cimitero
20,30 Incontro UNITALSI
23 MER
20,00 Messa alla Madonna dei Campi
24 GIO
20,00 S. Messa al cimitero Capannelle
25 VEN
FESTA S. GIOACCHINO E ANNA
20,00 S. MESSA al Santuario Madonna dei Campi
26 SAB
27 DOM
Battesimi ore 16,00
Dal 27 luglio al 2 agosto Campo estivo medie
28 LUN
29 MAR
20,00 Messa al Cimitero
30 MER
20,00 Messa alla Madonna dei Campi
31 GIO
20,00 S. Messa al cimitero Capannelle
Agosto
2014
1 VEN
2 SAB
3 DOM
Dal 3 al 9 agosto CAMPO ESTIVO ADOLESCENTI
4 LUN
5 MAR
20,00 Messa al Cimitero
6 MER
20,00 Messa alla Madonna dei Campi
7 GIO
20,00 S. Messa al cimitero Capannelle
8 VEN
9 SAB
10 DOM
11 LUN
12 MAR
20,00 UFFICIO COMUNITARIO
13 MER
20,00 Messa alla Madonna dei Campi
14 GIO
20,00 UFFICIO COMUNITARIO Capannelle
15 VEN
Assunzione Beata Vergine Maria in cielo
Ore 11,00 S. Messa Madonna dei Campi
16 SAB
17 DOM
Dal 17 al 24 Pellegrinaggio diocesano giovani
18 LUN
19 MAR
Dal 19 al 24 PELLEGRINAGGIO IN TURCHIA
20 MER
9
20,00 Messa alla Madonna dei Campi
21 GIO
22 VEN
23 SAB
24 DOM
Battesimi ore 12,00
25 LUN
26 MAR
20,30 Incontro UNITALSI
27 MER
20,00 Messa Madonna dei Campi
28 GIO
FESTA DELL’ORATORIO
29 VEN
FESTA DELL’ORATORIO
30 SAB
FESTA DELL’ORATORIO
31 DOM
FESTA DELL’ORATORIO
1) Domenica delle Palme
ISTANTANEE
SETTIMANA
SANTA
2) Domenica delle Palme
4) Giovedì Santo
10
3) Giovedì Santo
5) Giovedì Santo
6) Venerdì Santo
7) Veglia Pasquale
8) Veglia Pasquale
9) Veglia Pasquale
11
la riconciliazione
Le Catechiste gruppo Cafarnao
Davvero grande è stata l’emozione che si respirava
domenica 6 aprile tra i banchi della nostra chiesa!
Emozione di noi catechiste, emozione dei genitori che
accompagnavano i propri figli alla Festa del Perdono, ed
emozione ancor più viva dei nostri piccoli bambini che
si accostavano per la prima volta da veri protagonisti ad
un Sacramento, vissuto da loro con una consapevolezza
di certo diversa da quella che li aveva accostati al
Battesimo, consapevolezza che ce li faceva vedere d’un
tratto cresciuti, grandi come bambini e come credenti.
Un percorso impegnativo durato un anno li ha condotti
fino a questo giorno ed ha preparato i loro cuori alla
riconciliazione con Dio: c’è stata la meditazione del
Vangelo sulla parola del figliol prodigo, poi i momenti
del perdono vissuti in famiglia e nella vita di tutti i giorni,
con l’intento di capire la bellezza e l’importanza di dare
il perdono a chi li aveva offesi e di chiedere e ricevere
perdono per le loro mancanze.
Alcune immagini ci sono rimaste impresse di quella
giornata: la leggerezza con cui i bambini scendevano
dal presbiterio purificati nello spirito, leggerezza
che si poteva quasi toccare e che traspariva dai loro
occhi radiosi e dai loro sorrisi felici; l’orgoglio, con cui
andavano a mostrare ai genitori l’anellino ricevuto dal
sacerdote; la luce che brillava nella candela accesa al
cero pasquale, ma che brillava ancor più nei loro sguardi.
Insegna allora Signore ai nostri bambini ed a noi adulti
ad avere sempre sete di quella “leggerezza” che solo la
riconciliazione con te ci sa donare, ed aiutaci ad essere
per i nostri figli sempre orgogliosi testimoni della tua
Croce, come loro hanno dimostrato di esserlo nel giorno
della loro Prima Confessione.
ALCUNE RIFLESSIONI DEI BIMBI
12
“Gesu' tu sei buono e perdoni tutti
quelli che vengono da te e li fai sentire
molto piu' felici di quando guariscono
da una malattia. Per questo dopo
che mi son confessato mi hai fatto
provare cosi' tanti sentimenti che
neanche li sapevo descrivere. Grazie!”
MARCO
“Prima di entrare in chiesa
ero molto preoccupata
e agitata, dopo essermi
confessata ero contenta,
allegra e mi sentivo molto
pulita e leggera nell'anima”
GIULIA
“Prima mi batteva il cuore
perche ero emozionato e poi
perche' ero felice. Grazie Gesu'
di avermi perdonato i peccati”
FABIO
13
La messa di
Prima
Comunione
Barbara Foresti
Domenica 11 maggio 68 bambini della nostra
comunità hanno ricevuto la loro prima
comunione.
Se volessi fare solo un veloce resoconto potrei
dire che:
•alle 10,15 apertura dei cancelli della Scuola
dell’Infanzia con arrivo alla spicciolata dei
bambini nelle loro tuniche e delle loro famiglie,
genitori parenti e amici. Saluti baci abbracci
sorrisi l’emozione più o meno celata sui visi
di tutti.
•alle 10, 40 foto di gruppo dei bambini con i
sacerdoti e noi catechisti, e arrivo della banda.
•alle10,50 inizio corteo
•alle 11,00 ingresso nella parrocchiale di Zanica
e inizio cerimonia.
•Alle 12,30 circa termine della cerimonia foto e
inizio festeggiamenti
E la cronaca si esaurirebbe qui, ma non è certo
la cronaca quello di cui voglio parlare.
È stata una mattinata bellissima, bello il tempo,
bella l’aria che si respirava … L’emozione era
palpabile, la si leggeva sui volti di tutti: su quelli
dei genitori e dei parenti, perché la prima comunione
fa fare un primo bilancio su come stanno diventando
grandi i nostri bambini; su quelli dei catechisti, perché
sentono la responsabilità del compito che è stato loro
affidato; su quelli dei sacerdoti, che vedono crescere
il numero dei partecipanti al banchetto di Cristo, ma
soprattutto su quelli dei bambini.
Bambini che ci stupiscono sempre. Chi li ha visti il sabato
alle prove sa di cosa parlo: non sembravano attenti,
presi da altro, dagli ultimi preparativi, dalla tensione
dei genitori oltre che dalla propria … ma domenica,
domenica sono stati grandi, attenti, presenti, coinvolti.
Dopo quattro anni di cammino eccoli arrivati a questa
importante tappa, non traguardo, tappa del cammino
che porta verso Gesù.
I più hanno proprio capito perché erano lì e che grande
dono sarebbe stato dato loro.
Noi catechisti, ognuno con la sua personalità,
preparazione, passione, abbiamo cercato di trasmettere
loro che l’Eucarestia è il banchetto a cui si partecipa
e non a cui assisti, perché se assisti solamente non
ne fai parte, non vivi la gioia, la guardi solo … loro in
quell’occasione hanno partecipato da protagonisti, per
la prima volta hanno ricevuto il pane della vita di cui per
mesi gli abbiamo parlato.
Vederli così ci ha ripagato di tutto quello che abbiamo
dato in questi anni e soprattutto in questi ultimi mesi.
Catechisti diversi, chi alla prima esperienza, chi no, chi
alla sua prima comunione, chi no, chi in doppia veste di
catechista e genitore, chi no, ognuno con il suo modo
di manifestare le emozioni. In una cosa siamo uguali,
l’affetto che proviamo per questi bambini e, qui parlo
per me, il fatto che diventano estensione della propria
famiglia.
Noi genitori li abbiamo iscritti perché potessero
conoscere meglio la fede nella quale li abbiamo
battezzati, e negli incontri serali con Don Alberto
abbiamo riscoperto che i sacramenti non affondano
le loro radici al di fuori della vita dell’uomo: il pane ed
il vino hanno il sapore del sacro, hanno dentro una
componente riconducibile ad ognuno di noi e hanno
anche una componente che parla di Dio.
Il sacramento ha il compito di farci ritrovare il senso
delle cose, di farci crescere non solo in età, ma anche
in sapienza a grazia.
Come catechista ma soprattutto come mamma ringrazio
Don Alberto per averci magnificamente spiegato il
senso, il significato di questo sacramento, del perché
ci accostiamo all’altare a ricevere Gesù la domenica.
Solo se terremo presente tutto questo i nostri
figli vivranno pienamente la loro vita da cristiani,
dipenderà dalla preghiera nostra e della nostra
comunità se la loro prima comunione porterà
frutto, dipenderà dal nostro buon esempio e
dal buon esempio della nostra comunità se la
loro fede potrà maturare fino a farli diventare
cristiani adulti.
14
15
Cresime
Il vostro catechista Beppe
“Io ho piantato, Apollo ha irrigato,
ma è Dio che ha fatto crescere.
Ora né chi pianta, né chi irriga
è qualche cosa,
ma Dio che fa crescere”
(1 Corinzi 3, 6-7)
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Anche quest’anno, al termine del cammino di formazione
con i ragazzi della cresima, ho consegnato al Signore il
frutto del mio modesto lavoro nella certezza che solo Lui
potrà far crescere ciò che riterrà più giusto e santo per la
loro vita. Mi ha chiamato ad essere uno strumento docile
ed entusiasta della sua Parola, che ho proclamato con
semplicità e gioia, consapevole dei miei limiti ma anche
della grazia che mi accompagnava attraverso il mandato
della Chiesa, mamma premurosa e testimone fedele
dell’ Amore di Dio e la preghiera di tutti voi cristiani della
comunità di Zanica. Il cammino con questi ragazzi alla
riscoperta e presa in carico consapevole della propria
fede, è stato faticoso, irto di ostacoli e di fatiche che ho
cercato di superare attraverso una presenza costante e
allegra, un salutare esercizio di pazienza e da una forte
consapevolezza e testimonianza che quel momento di
catechesi non era per me fatica, ma gioia e Grazia. Credo
che queste modalità di approccio, immediatamente
rilevate e apprezzate dai ragazzi, siano state la carta
vincente di questo percorso di crescita nella fede,
testimoniata dalla loro presenza costante, e da una
adesione unanime e personale al sacramento. Certo
il bello viene adesso, ma per far sì che non si perdano
dietro le tante sirene del mondo, noi cristiani adulti
dobbiamo contagiarli continuamente con la forza della
nostra fede, testimoniata in ogni ambito della nostra
quotidianità, senza compromessi o deleghe. La fede vive
della nostra gioia si nutre della nostra misericordia, e
si trasmette attraverso il contagio della nostra passione
per il Cristo, Vero Uomo, e Vero Dio.
Su questo aspetto forse noi adulti dovremmo finalmente
soffermarci a riflettere a lungo e in modo attento e
costruttivo: perché se i nostri figli, o giovani, faticano ad
intraprendere la strada della sequela del Cristo è perché
hanno spesso di fronte cristiani opachi nella fede, insipidi
nel testimoniare la bellezza della misericordia del Padre
che abbraccia tutti e non esclude nessuno, sterili nel
generare un nuovo modo di essere cristiani, in quanto
ancorati tristemente e nostalgicamente a un ritualismo
fine a sè stesso che non crea relazione ed empatia tra
di noi e il Cristo, e fossilizzati a un tradizionalismo che
salva le apparenze, sociali e religiose, senza mettere in
moto nessun tipo di cambiamento. È giunto il momento
di assumere, con responsabilità educativa, il compito
di accompagnare con più attenzione, soprattutto
nell’ambito della fede, i nostri giovani, consapevoli
come siamo che la fase di apprendimento decisiva e
più efficace avviene sempre in famiglia, osservando,
valutando e imitando la nostra coerenza di vita.
Un grazie particolare lo rivolgo a voi ragazzi per il vostro
impegno, siete stati grandi, per l’amicizia e la simpatia
con la quale mi avete accolto e per la grazia che ho
ricevuto di poter proclamare e testimoniare il mio
amore per il Cristo in mezzo a voi.
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oratorio
CRE
si parte dal
pianoterra!!
Ormai ci siamo! I motori del CRE ruggiscono sulla
linea di partenza, nei giorni in cui la fine della
scuola ha già un sapore d’estate e di vacanza.
L’attesa è tanta, la voglia alle stelle, i ritocchi
dopo i primi test sembrano soddisfacenti e
l’entusiasmo comincia a entrare in circolo:
anche la molla degli animatori è carica e pronta
e esplodere e a contagiare l’orda di bambini
e ragazzi che da metà giugno si riverseranno
dentro i cancelli dell’oratorio. Tutto sembra
preannunciare un grande inizio (e speriamo una
grande continuazione)!
Il timer è già impostato: si inizia lunedì 16 giugno
e si chiude venerdì 11 luglio. Quattro settimane,
dense e gonfie di attività e di cose da fare. Il tema
che da quest’anno farà da colonna sonora
delle nostre riflessioni, ai nostri giochi
e al nostro stare insieme sarà quello
dell’abitare. Già, abitare… È lo sforzo degli
uomini di sempre: il cercare di mettere
radici, di trovare un posto accogliente
e ospitale, di costruire un luogo in cui
stare bene. Abitare le capanne, la propria
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casa, i grattacieli; abitare il quartiere, il paese, la città,
il mondo: tutto nello sforzo di abitare un po’ di più
se stessi e il proprio cuore. È tutto già qua il CRE di
quest’anno: giochi, laboratori, merenda, amici, gite,
preghiera, incontri... Per abitare e abitarci un po’ di più.
E questo ritornello chiede anche a chi organizza di
rendere più abitabile anche quella casa particolare che
è il CRE, che non finisce nel catasto e che non si vende
a metri quadri, ma che per un mese ha la possibilità di
far sentire accolto e importante chi in comunità rientra
nella fascia di coloro che – essendo ancora agli esordi –
hanno un bisogno massiccio di equilibrio tra il sentirsi
custoditi e il sentirsi protagonisti di alcune attese.
Ecco perché anche quest’anno abbiamo deciso di tenere
fisse alcune attenzioni e di introdurne di nuove, in scia
all’esperienza di questi anni:
PRE-CRE E MENSA sono due opportunità per dare
più spazio anche a chi ha famiglie che lavorano tutto
il giorno e per riuscire a rendere un servizio migliore
anche a chi ha bisogno di un appoggio che vada oltre i
tempi standard; vogliono essere un segno concreto di
attenzione e di accoglienza.
Inoltre è sempre molto funzionale la DIVISIONE DEI
BAMBINI E DEI RAGAZZI IN FASCE DI ETÀ E IN GRUPPI
PICCOLI. È una soluzione che chiede l’impegno di tanti
animatori e assistenti, ma consente un’attenzione
personale ai ragazzi in modo da costruire contesti che
riescano a valorizzarli e a farli sentire protagonisti. Oltre
a ciò, in questo modo si possono calibrare meglio le
attività, adattandole alle esigenze delle età.
Proprio perché lo stare insieme sia significativo e tutto
possa andare per il meglio, abbiamo chiesto una mano
ai ragazzi delle superiori e a qualche giovanotto: ogni
fascia d’età ha un suo COORDINATORE, un manipolo di
ANIMATORI e un’assortita ciurma di ASSISTENTI. Sono
loro il motore del CRE, chiamati a essere un po’ modelli e
un po’ fratelli e sorelle maggiori. In particolare abbiamo
curato che lo staff fosse ben collaudato e affiatato e
che gli ingranaggi fossero ben oliati, perché si potesse
girare a regime.
Ci è sembrato importante INVESTIRE IN MODO MIRATO
SU ALCUNE ATTIVITÀ, lasciando in secondo piano altre:
ci siamo orientati su gite low cost, che funzionano con
un tipo di divertimento molto nostrano e semplice,
perché abbiamo preferito investire nella realizzazione di
una ventina di laboratori che possano portare ai ragazzi
qualche competenza e qualche passione da tenersi in
saccoccia.
Abbiamo poi cercato di rendere ancora più incisiva
l’esperienza di 3A MEDIA, breve – causa esami – ma
intensissima, ricca e invidiabile: perché potesse essere
una sorta di aperitivo e di partenza per un cammino
nuovo che a quest’età incomincia e proietta nel mondo
degli adolescenti.
Queste sono alcune delle intenzioni: speriamo che la
realizzazione pratica sia all’altezza delle idee… Solo il
tempo potrà dirlo. Per questo… Buon CRE a tutti!
LAVORI IN ORATORIO:
nuova illuminazione esterna
Vita in
oratorio
Efficienza, risparmio, sicurezza e funzionalità sono le parole
d’ordine che regolano la manutenzione degli impianti, e
le nuove tecnologie ci vengono sicuramente in aiuto.
L’impianto di illuminazione esterna dell’oratorio cominciava
a presentare alcune problematiche: il frequente cambio
delle lampadine fulminate, la rottura dei vetri delle lanterne
dovute alle pallonate e a volte delle sassate da parte dei
ragazzi con relativo pericolo, ma soprattutto un significativo
consumo di energia per una resa inadeguata ad un luogo che
ospita i ragazzi. Molti spazi rimanevano bui e quindi poco
controllabili, e le manifestazioni serali avevano necessità di
un supplemento di corpi illuminanti. Dovendo procedere ad
una revisione dell’impianto si è deciso per un intervento che
tenesse presente le quattro parole d’ordine e si è scelto di
sostituire il vecchio impianto con uno di concezione nuova.
Ciò ha comportato la sostituzione dei corpi illuminanti
con lampade a led, aumentando la potenza illuminante e
riducendo sensibilmente i consumi, la sostituzione dei cavi
elettrici e l’installazione di un nuovo sistema di accensione.
Il risultato sarà presto visibile e ci sembra sia sicuramente
interessante. La spesa preventivata si aggira intorno ai
quindicimila Euro ai quali va aggiunto il costo degli scavi per i
nuovi plinti. A fine lavori saremo in grado di presentare il costo
complessivo dell’intervento, che pensiamo di ammortizzare
con il sensibile risparmio energetico futuro.
Anche i lavori al Cineteatro
stanno procedendo
20
La parte della struttura che si affaccia sul cortile dell’oratorio è
ormai ultimata: ci premeva che per l’inizio del CRE il cantiere
fosse smantellato da questa parte interessata dalle attività
dei ragazzi. Ora si procede sulla parte di Via Quarenghi e sulla
facciata. Presto vedremo in ordine anche questa struttura
della parrocchia. Se avessimo dovuto guardare alle finanze del
Cineteatro certo non avremmo potuto nemmeno pensare di
intervenire con un impegno economico così gravoso, visto che
il bilancio è in perdita. Ma sappiamo bene tutti che ritardare
ulteriormente la manutenzione avrebbe ulteriormente
compromesso la struttura con maggiori perdite.
Fermo restando l’importanza della struttura del Cineteatro
in quanto è l’unico edificio del paese capace di accogliere
manifestazioni culturali, teatrali e cinematografiche per
un significativo pubblico, rimane il fatto che la gestione
dello stesso diventa sempre più problematica dal punto di
vista anche economico in quanto ogni anno registra una
significativa perdita. Bisognerà pensare ad una revisione
del costo dei biglietti per proiezioni cinematografiche
e ad un adeguamento dell’affitto per l’uso della sala da
parte di gruppi o associazioni. È sempre imbarazzante
chiedere soldi anche perché chi usa la sala spesso lo fa
per beneficienza … ma è anche vero che la beneficenza di
alcuni non può essere accollata dai soliti.
“Per rendere visibile l’attenzione e la
sollecitudine verso i poveri…”
17.05.2014
Indagine Caritas
Diocesana sui
Centri di Primo
Ascolto
Gli operatori del Centro
Indagine 2013 della Caritas Diocesana Bergamasca
sull’attività dei Centri di primo Ascolto e Coinvolgimento
parrocchiali nella Diocesi di Bergamo.
Accogliere, ascoltare e orientare le persone : dietro questi
tre verbi ci sta il senso di un impegno delle Parrocchie
nel trovare nuovi modi per vivere nel territorio la scelta
preferenziale per gli ultimi. È il desiderio di approfondire
e comprendere meglio l’idea stessa di povertà che non
è più così chiara come nel passato : vecchie e nuove
povertà, povertà per mancanza di beni primari, ma
anche povertà relazionali, di senso del vivere e via
dicendo.
La crisi socio – economica ha accentuato nelle Parrocchie
il desiderio di costituire le Caritas parrocchiali e ,
come segno concreto di attenzione ai poveri, il CPAC.
Questo luogo d’incontro per molte persone è diventata
l’ultima spiaggia, una possibile risposta ad emergenze
del vivere che porta le persone verso fragilità, forme
di vulnerabilità e sempre più spesso verso una povertà
assoluta. Chi viene al CPAC è ormai espressione della
fatica di tante famiglie a trovare risposte adeguate ai
propri bisogni.
La Caritas Diocesana ha proceduto agli inizi del 2013 ad
una rilevazione dell’attività svolta dai CPAC tramite un
questionario. All’indagine hanno partecipato 62 CPAC
parrocchiali sui 74 esistenti, pari all’84% del totale.
Per la Caritas Diocesana è stato questo un modo per
capire alcuni cambiamenti in atto, e per restituire alla
Comunità ecclesiale e civile alcuni spunti di riflessione
e di lettura delle nuove povertà, che sempre più spesso
incrociano i nostri luoghi di ascolto e che non sempre
sono intercettate o intercettabili da parte delle Istituzioni
pubbliche.
DISTRIBUZIONE TERRITORIALE
Non esiste una tipologia di CPAC “ standard”. Ciascuna
parrocchia a seconda della dimensione demografica,
della storia e delle disponibilità umane, decide di
promuovere un CPAC che può essere solo parrocchiale,
oppure Interparrocchiale o addirittura Vicariale. Esistono
CPAC che sono a servizio di Parrocchie piccole (2500
abitanti ), come altri CPAC interparrocchiali che hanno
un territorio di riferimento di oltre 28 mila persone.
Gli ultimi cinque anni hanno visto un forte sviluppo:
da 44 nel 2008 si è giunti a 74 alla fine del 2013, con
un aumento di oltre il 68% del totale. La crisi socioeconomica ha avuto certamente un forte ruolo nello
spingere diverse Caritas parrocchiali a promuovere
questo servizio. Tre sono nati
nell’anno 2011, 7 nel 2012 e 2 nel
2013.
21
GLI OPERATORI DEL CPAC
La quasi totalità degli operatori dei CPAC sono volontari. Una realistica
proiezione dei risultati su tutti i 74 CPAC ci porta ad un totale di 984
persone. Anche il numero dei volontari è in aumento : nel 2013 è stato
di 13,3 persone per ogni CPAC, contro i 12 del 2011 e i 13 del 2008.
Alcuni CPAC hanno un numero di volontari “ ridotto” rispetto ad altri.
Quasi sempre questo dipende dalla grandezza del territorio cui devono
prestare un servizio. Proprio per la delicatezza del servizio, di solito è il
Parroco che fa la proposta ad alcuni volontari.
L’ORGANIZZAZIONE DEL CPAC
Durante l’orario di apertura dei CPAC sono presenti in media 4 volontari.
Rispetto al passato i CPAC cercano di garantire la presenza di una pluralità
di volontari ad ogni apertura. In deciso aumento è ad esempio il dato
sulla contemporanea presenza di almeno tre persone ad ogni apertura.
In questo caso di solito due persone ascoltano le situazioni di bisogno
ed una fa accoglienza per chi è in attesa di colloquio. Rispetto al passato,
anche a causa della crisi economica, sempre più spessi i CPAC iniziano
a ricercare e ad ottenere un riconoscimento formale del servizio svolto
da parte delle Istituzioni Pubbliche. Tale riconoscimento sta aiutando
diversi CPAC ad entrare nella rete delle unità di offerta del territorio,
giungendo anche alla definizione di specifiche convenzioni con gli Enti
pubblici. Del resto, le stesse Istituzioni pubbliche locali ( comuni e ambiti
territoriali ) iniziano a riconoscere questi servizi come parte integrante
del territorio e non solo e tanto come luogo cui dirottare situazioni di
bisogno a costo zero.
L’ATTIVITA’ DEI CPAC
La ricerca evidenzia come sia in calo il numero delle persone straniere e
in forte aumento il numero delle persone italiane, rispetto alle precedenti
rilevazioni. In 30 CPAC sui 60 di cui si hanno informazioni certe su questa
domanda, il numero delle persone italiane è superiore al 25%. In 10
di questi CPAC la percentuale è superiore al 40%. Sempre più i CPAC
iniziano ad essere visti non solo come luogo di ascolto e prima emergenza
per stranieri, ma anche come una delle possibili risposte per persone
autoctone. Si può stimare che i CPAC parrocchiali nell’anno 2013 abbiano
incontrato complessivamente 8.972 persone.
Tutto questo ci invita e ci stimola a non diminuire il nostro impegno
perché, come dice Papa Francesco, “nel cuore di Dio c’è un posto
preferenziale per i poveri, tanto che Egli stesso “si fece povero” (2 Cor. 8,9
). Tutto il cammino della nostra redenzione è segnato dai poveri ….. Siamo
chiamati a scoprire Cristo in loro, a prestare ad essi la nostra voce nelle
loro cause, ma anche ad essere loro amici, ad ascoltarli, a comprenderli e
ad accogliere la misteriosa sapienza che Dio vuole comunicarci attraverso
di loro. ( Evangelii gaudium ).
22
Un sentito ringraziamento da parte di tutto il centro
di primo ascolto St.Az.Za e' rivolto ai ragazzi della
catachesi che durante la quaresima si sono impegnati
in una raccolta fondi per il centro.
Per la vostra generiosita' il nostro
piu' profondo e sentito “grazie”.
Festa degli
ANNIVERSARI
DI MATRIMONIO
Domenica 26 ottobre
nella Messa delle ore 11 in parrocchia
Carissimi Coniugi,
Molti di voi nel corso del 2014 ricordano un Anniversario particolarmente significativo:
1, 5, 10, 15, 20, 25, 30, 35, 40, 45, 50, 55, 60 anni di Matrimonio.
La Comunità parrocchiale è lieta di festeggiare insieme a voi, ai vostri figli, ai vostri nipoti, questo momento di gioia ringraziando insieme il Signore.
E’ un’occasione per sentirsi parte di una famiglia più grande: la comunità cristiana.
Al termine della celebrazione ci troveremo per l’aperitivo e lo scambio di Auguri.
Vi aspettiamo!
Per motivi organizzativi vi preghiamo di segnalare la vostra partecipazione, indicando i nomi e anniversario celebrato, presso la parrocchia.
Rinati in Cristo
Battesimi
7 Crevena
Luca
19.04.14
8 Romano
Emma Aurora
27.04.14
9 Fagiani
Gabriel
27.04.14
10 Facoetti
Matteo
27.04.14
11 Zanchi
Alice
27.04.14
12 Albani
Alessandro
27.04.14
13 Bertazzoni
Greta
27.04.14
14 Marchesi
Giulia
27.04.14
15 Pasqualetto Mattia
18.05.14
16 Zanchi
Lia
18.05.14
17 Pezzera
Clementina In Gionchiglie
Anni 74
18 Locati
Giovanni
Anni 97
19 Bana
Pietro
Anni 90
20 Azzolari
Erminia Ved. Paris
Anni 92
21 Nava
Giuseppa Ved. Merli
Anni 92
22 Barone
Angela
Anni 83
23 Maffeis
Carlo Olivo
Anni 86
24 Prussiani
Giovanni
Anni 86
25 Cortinovis
Fausto
Anni 75
26 Valli
Leonilde Ved. Mascheroni
Anni 75
27 Scanu
Antonina Ved. Assi
Anni 89
Sono tornati alla
casa del Padre
24
Morlacchi
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