Rassegna Web del 29.07.2014

Rassegna Web del 29.07.2014
POLITICA E ISTITUZIONI .......................................................................................................................... 3
IL DECRETO ART BONUS È LEGGE, BLUNDO: “SI SAREBBE DOVUTO ESCLUDERE SETTORE GIOCO DA DETRAZIONI
PREVISTE” ......................................................................................................................................................................... 3
DL TURISMO: PRECLUSI TUTTI GLI EMENDAMENTI, INCLUSI QUELLI CONTRO IL CREDITO D’IMPOSTA ALLE SOCIETÀ DI
GIOCO ............................................................................................................................................................................... 3
NEWSLOT E VLT...................................................................................................................................... 3
SLOT. TAR, LEGITTIMO DINIEGO AGEVOLAZIONE AUTOIMPIEGO A SOCIETÀ DI GESTIONE ............................................ 3
PADOVA, SINDACO BITONCI: "STOP SALE GIOCO VICINO A LUOGHI SENSIBILI".............................................................. 4
SCOMMESSE, POKER E ONLINE ............................................................................................................... 4
TRIBUNALE DI MILANO CONFERMA SEQUESTRO GOLDBET: "CONCESSIONE STATALE ESSENZIALE PER RACCOLTA
SCOMMESSE” ................................................................................................................................................................... 4
INSPIRED ANNUNCIA IL LANCIO DEI GIOCHI TEMPLE OF TREASURE E HOT FRUIT SPINNER IN ITALIA ............................ 5
CRONACHE ............................................................................................................................................ 6
LA CASINÒ MUNICIPALE DI CAMPIONE D’ITALIA S.P.A. CHIUDE IL SUO ULTIMO BILANCIO CON 23 MILIONI DI EURO DI
PERDITA ............................................................................................................................................................................ 6
CONSIGLIO DI STATO CONFERMA: “STOP A NUOVE LICENZE NEL CENTRO DI ROMA”.................................................... 6
PRIMOCONSUMO: PROMOSSA LA PETIZIONE “DIFENDIAMO I CITTADINI DAL GIOCO D’AZZARDO” .............................. 7
OPINIONI E COMMENTI .......................................................................................................................... 7
BINGO, BARBIERI (ASCOB): IL 15% DELLE ATTUALI SALE POTREBBE NON PARTECIPARE ALLA GARA.............................. 7
ALLARA (PADDY POWER): 'LA POLITICA FAVORIRÀ IL RITORNO AL GIOCO ILLEGALE' ..................................................... 8
A CURA DELL’UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE DI GAMENET S.P.A.
Rassegna WEB di martedì 29 luglio 2014
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POLITICA E ISTITUZIONI
IL DECRETO ART BONUS È LEGGE, BLUNDO: “SI SAREBBE DOVUTO ESCLUDERE SETTORE GIOCO
DA DETRAZIONI PREVISTE”
(GIOCONEWS – 29/07/2014) Il decreto Art bonus - approvato ieri dall’Aula del Senato con 159 voti e 90
contrari e sul quale il Governo aveva posto la questione di fiducia – “prevede che le erogazioni liberali
effettuate da privati ed imprese a favore della cultura beneficeranno della detrazione d’imposta del 65%,
spalmata in tre quote annuali e il cui importo non potrà superare il 15% del reddito del mecenate".
Lo ha ricordato, intervenendo in Aula, la senatrice Rosetta Enza Blundo (M5S), che ha sottolineato che “non
si è voluto evitare che queste detrazioni vengano utilizzate anche da chi ha già beneficiato di notevoli
detrazioni, come i gestori di giochi e scommesse online”. Nel corso della discussione in commissione, erano
stati proposti e respinti degli emendamenti che chiedevano, appunto, che il settore del gioco fosse escluso
dalla possibilità di usufruire di queste detrazioni.
DL TURISMO: PRECLUSI TUTTI GLI EMENDAMENTI, INCLUSI QUELLI CONTRO IL CREDITO
D’IMPOSTA ALLE SOCIETÀ DI GIOCO
(AGIMEG - 29/07/2014) Approvato dall’Aula del Senato l’articolo unico del governo, interamente sostitutivo
del dl recante “disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il
rilancio del turismo”. L’approvazione del testo del governo ha ovviamente precluso tutti gli emendamenti
presentati al testo, inclusi quelli di M5S e Lega Nord che “al fine di evitare il rischio che le erogazioni liberali
(…) possano costituire una forma di pubblicità indiretta” chiedevano di non riconoscere “il credito
d’imposta” in relazione alla natura dell’attività svolta, “alle società del tabacco e del gioco d’azzardo”.
im/AGIMEG
NEWSLOT E VLT
SLOT. TAR, LEGITTIMO DINIEGO AGEVOLAZIONE AUTOIMPIEGO A SOCIETÀ DI GESTIONE
(JAMMA – 29/07/2014) Il Tribunale Regionale del Lazio ha rigettato il ricorso di una società che si è vista
negare l’agevolazione previste dal D.Lgs 185/2000 per l’autoimpiego e la microimpresa.
IL FATTO
In data 30.10.2011, la ricorrente presentava ad Invitalia una domanda di ammissione alle agevolazioni ai
sensi del D. lgs. n. 185/2000 richiedendo i benefici concessi in favore dell’autoimpiego in forma di
microimpresa, per l’avvio di un’attività imprenditoriale consistente nella gestione di apparecchi a moneta
che consentono una vincita in denaro.
Invitalia, avviava l’attività istruttoria di valutazione tecnica del progetto, in conformità al D.M. 28 maggio
2001 n. 295 recante i criteri e le modalità di concessione degli incentivi a favore dell’autoimpiego, emanato
in attuazione del D. lgs. 185/2000.
In seno all’attività istruttoria, la resistente rilevava gravi punti di criticità del progetto sotto il profilo della
coerenza tra le caratteristiche del proponente e l’iniziativa proposta, tali da compromettere la concreta
realizzabilità in conformità alle finalità previste dalla normativa di riferimento.
IL DIRITTO
Per i giudici del Tar la normativa generale all’art. 13 del citato D. lgs. 185/2000 afferma che “le disposizioni
del presente titolo sono dirette a favorire la diffusione di forme di autoimpiego attraverso strumenti di
promozione del lavoro autonomo e dell’autoimprenditorialità. Le disposizioni sono dirette, in particolare: a)
a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di soggetti privi di occupazione; b) a qualificare la
professionalità dei soggetti beneficiari e promuovere la cultura d’impresa”.
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Dunque, la norma presuppone che il proponente eserciti direttamente l’attività d’impresa ed abbia una
professionalità adeguata all’iniziativa proposta. Ne consegue, che le mere attività di noleggio di beni sono
escluse dal finanziamento, poiché non costituiscono attività d’impresa e non prevedono l’apporto
lavorativo diretto e continuativo del socio proponente, ponendosi in contrasto con i principi e le finalità
delle misure incentivanti previste dal Legislatore in favore della microimpresa.
Occorre aggiungere che, secondo pacifici principi giurisprudenziali, la principale finalità delle agevolazioni
finanziarie alle imprese è il raggiungimento di precisi obiettivi produttivi, economici ed occupazionali in
determinati settori e nei tempi previsti, per cui l’intervento straordinario dello Stato, delle Regioni o degli
enti locali a favore di imprenditori privati si giustifica proprio per la realizzazione di queste finalità ed è
quindi ancorato a parametri assai rigidi, con la conseguenza che i beneficiari possono ottenere un ausilio
nella realizzazione dei loro programmi di investimenti solo a determinate condizioni, fra le quali acquista un
ruolo preponderante la effettiva e concreta consapevolezza da parte del soggetto proponente almeno degli
aspetti fondamentali dell’attività imprenditoriale proposta, tanto più che la concessione delle agevolazioni
finanziarie alle attività produttive ,proprio per rispondere all’interesse pubblico per il perseguimento del
quale le stesse sono state previste dal legislatore, deve essere preceduta da una valutazione
particolarmente rigorosa dell’assetto degli interessi coinvolti, pubblico e privato, al fine di assicurare la
serietà degli interventi imprenditoriali ed evitare fenomeni lucrativi e speculativi o stratagemmi per un
utilizzo distorto delle risorse pubbliche (cfr. Tar Puglia, Lecce, sez. I, 23.05.2012 n. 906).
Orbene, nel provvedimento impugnato in epigrafe, Invitalia ha correttamente rilevato che l’attività di mero
noleggio di slot machines non comporta un coinvolgimento diretto e continuativo dei soci proponenti, in
quanto le attività connesse all’utilizzo delle macchinette a gettone vengono già espletate dagli esercizi
commerciali dove queste sono installate. Il provvedimento evidenzia infatti che “l’iniziativa proposta non
prevedendo alcuna forma di partecipazione operativa – diretta e continuativa – del soggetto proponente
l’attività imprenditoriale, risulta non coerente con quanto previsto dalla disciplina agevolativa di
riferimento, la quale è preordinata ad assicurare, attraverso l’erogazione di agevolazioni di Stato, la
qualificazione della professionalità di soggetti privi di occupazione e la promozione della cultura d’impresa
in rapporto alla propria idea di auto impiego”.
Peraltro, sia nelle controdeduzioni presentate –oltre il termine di giorni 10 prescritto dall’art. 10 bis della L.
241/1990– dalla Società ricorrente ad Invitalia, che nell’odierno ricorso, si asserisce il coinvolgimento
diretto e personale dei soci senza fornire alcuna prova in merito.
PADOVA, SINDACO BITONCI: "STOP SALE GIOCO VICINO A LUOGHI SENSIBILI"
(GIOCONEWS – 29/07/2014) "Impedire l'apertura di nuove sale giochi vicino alle chiese, alle aree
residenziali, alle scuole". E' l'obiettivo del neo sindaco di Padova Massimo Bitonci, che ha annunciato la
creazione di un tavolo di lavoro comune fra forze dell'ordine e amministrazione comunale.
L'iniziativa, discussa nel corso di un incontro tenutosi al Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica
insieme al prefetto Patrizia Impresa, al questore Ignazio Coccia, al comandante provinciale dei carabinieri
Fabiano Salticchioli e quello della Finanza Guido Zelano, segue di pochi giorni la presentazione di un piano
per decentrare le sale scommesse e giochi.
Bitonci non è nuovo ad azioni che riguardano il tema del gioco pubblico e da senatore aveva presentato il
disegno di legge recante ‘Misure di contrasto al fenomeno della ludopatia e razionalizzazione dei punti di
rivendita di gioco pubblico’.
SCOMMESSE, POKER E ONLINE
TRIBUNALE DI MILANO CONFERMA SEQUESTRO GOLDBET: "CONCESSIONE STATALE ESSENZIALE
PER RACCOLTA SCOMMESSE”
(GIOCONEWS – 29/07/2014) Il Tribunale di Milano, con ordinanza del 18 giugno scorso, ha rigettato il
ricorso per l'annullamento del decreto di sequestro preventivo dei locali e delle attrezzature di un centro
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raccogliente scommesse in collegamento con la società Goldbet Sportwetten Gmbh in virtù dei principi
contenuti nella sentenza della Corte di Giustizia del 12 settembre 2013 sul caso Biasci.
Il Collegio ha richiamato i principi contenuti nella sentenza pronunciata dal Giudice dell'Unione il 12/09/13,
per cui gli articoli 43 e 49 del Trattato CE non ostano ad una normativa nazionale che imponga alle società
interessate ad esercitare attività collegate ai giochi d'azzardo, l'obbligo di ottenere un'autorizzazione di
polizia in aggiunta ad una concessione rilasciata dallo Stato al fine di esercitare simili attività e che limiti il
rilascio di una simile autorizzazione segnatamente ai richiedenti che già sono in possesso di una simile
concessione.
TRATTATO CE - Gli articoli 43 e 49 del Trattato CE devono essere interpretati nel senso che la circostanza
che un operatore disponga nello Stato membro in cui è stabilito di un'autorizzazione che gli consente di
offrire giochi non osta a che un altro Stato membro, nel rispetto degli obblighi stabiliti dal diritto
dell'Unione, subordini al possesso di un'autorizzazione rilasciata dalle proprie autorità la possibilità, per tale
operatore, di offrire siffatti servizi a consumatori che si trovino nel suo territorio. Rileva il Tribunale come
tali principi discendano dalla necessità, per ciascuno Stato, di sottoporre a controllo, per ragioni di ordine
pubblico e sicurezza, l'attività in oggetto, pur con l'obbligo di garantire parità di trattamento tra le società
partecipanti ai bandi per l'attribuzione delle concessioni a livello nazionale.
SIMBALDI: "INTERPRETAZIONE RIGOROSA DEL DIRITTO UE" - Osserva l'avvocato Chiara Sambaldi come il
Collegio, nella veste propria di giudice nazionale chiamato ad applicare le fonti del diritto europeo, "ha
adottato un'interpretazione rigorosa degli stessi con particolare attenzione alla ratio giustificativa della
normativa italiana in materia (prevenzione della degenerazione criminale), richiamando i principi affermati
dalla Corte di Giustizia Ue, con la sentenza sul caso Biasci.
RISCHI PER L'ORDINE PUBBLICO - Infatti, si legge nell'ordinanza “disapplicare la norma penale di cui all'art.
4 L. 401/89 comporterebbe la totale libertà per chiunque di raccogliere scommesse anche in condizioni che
comporterebbero seri rischi per l'ordine pubblico. Basti pensare alla possibilità che tale attività venga
gestita da soggetti appartenenti alla criminalità organizzata o che i relativi centri siano indiscriminatamente
aperti a soggetti in situazione di fragilità o pregiudicati”.
PROCEDIMENTO SENZA ESITO - Il Tribunale prende atto del nuovo rinvio pregiudiziale disposto dal Consiglio
di Stato e dalla Corte di Cassazione relativamente alla normativa di cui alla gara cd 'Monti' G.U. U.E. del
31/7/12, evidenziando come “in questa fase sarebbe pertanto un fuor d'opera avventurarsi in
interpretazioni del diritto europeo affermando eventualmente l'illegittimità della gara e facendone
discendere la disapplicazione della norma penale liberalizzando in tal modo completamente un settore con
evidenti implicazioni di ordine pubblico”.
“Allo stato”, infatti, il procedimento in Corte di Giustizia, è “senza esito”.
INSPIRED ANNUNCIA IL LANCIO DEI GIOCHI TEMPLE OF TREASURE E HOT FRUIT SPINNER IN
ITALIA
(JAMMA – 29/07/2014) Inspired Gaming Group (Inspired), l’azienda internazionale specialista di VLT e SBG,
ed uno dei principali fornitori di VLT in Italia e di Sport Virtuali nel mondo, è lieta di annunciare il lancio di 2
giochi premium sulla sua piattaforma Open VLT™ in Italia, Temple of Treasure e Hot Fruit Spinner. Entrambi
i giochi, dopo aver passato i test SOGEI ed aver ricevuto l’approvazione AAMS sono adesso disponibili per
gli appassionati delle VLT nelle sale di tutt’Italia.
Temple of Treasure è un gioco premium FreeSpin firmato Inspired con un accattivante design egiziano. Il
gioco include 5 rulli e 10 linee di vincita con Extra Spins per garantire una durata di gioco più lunga e dare la
possibilità di vincere fino a €5.000 con il Bonus Free Spin. Il gioco, grazie all’esclusiva quota a €1 per 5 giri
unica nel mercato Italiano delle VLT, attrae soprattutto il giocatore in tempo reale.
Hot Fruit Spinner è un gioco slot ‘easy play’ con un design piccante con tema a frutta ed un nuovissimo ed
entusiasmante Bonus Rischio Hot Spin esclusivo nel mercato italiano delle VLT. Il gioco base è dotato di 3
rulli e 10 linee di vincita. Le vincite posso essere scambiate per degli Hot Spins che si giocano su 4 serie di
rulli con una probabilità di ripetitore maggiore in grado di aggiudicare premi fino a €5.000.
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Vitaliano Casalone, Presidente di Inspired Italia, ha commentato: “Inspired è estremamente entusiasta di
aggiungere questi 2 fantastici giochi slot ai suoi prodotti VLT multi-game in Italia. Siamo fiduciosi che questi
giochi, per i loro bonus esclusivi, otterranno una grande popolarità tra i giocatori italiani. Lanceremo a
brevissimo nuove hit firmate Inspired al fine di garantire ai nostri clienti italiani una libreria di giochi
dinamica ed in constante miglioramento.
Inspired fornisce la sua tecnologia VLT / SBG ad i maggiori operatori italiani quali Sisal, Lottomatica e Bplus;
a breve la piattaforma di Inspired sarà live anche con il Gruppo HBG e con Cogetech. Inspired fornisce oltre
7.000 VLT ed è oggi uno dei 3 maggiori fornitori di VLT del panorama italiano. Inspired, inoltre, rappresenta
il fornitore numero uno in Italia ed in tutto il mondo di Sport Virtuali e ricopre oggi oltre 7.000 sale in tutta
Italia con operatori quali SNAI, Lottomatica, Sisal, Eurobet, Cogetech, Intralot, Gamenet and Microgame.
CRONACHE
LA CASINÒ MUNICIPALE DI CAMPIONE D’ITALIA S.P.A. CHIUDE IL SUO ULTIMO BILANCIO CON 23
MILIONI DI EURO DI PERDITA
(JAMMA – 29/07/2014) La Casinò Municipale di Campione d’Italia S.p.A. chiude il suo ultimo bilancio con 23
milioni di euro di perdita. Nei prossimi giorni sarà costituita ufficialmente la nuova società di gestione
Casinò di Campione S.p.A., unipersonale, interamente posseduta dal Comune. Passando all’analisi dei
risultati, il casinò evidenzia come la redditività lorda (prima della corresponsione del “contributo”al
Comune) della Casa da gioco si attesti comunque nel 2013 su circa 20 milioni di euro a fronte di circa 90
milioni di euro di incassi di gioco (22%). Per quanto riguarda la riduzione dei costi, lo sforzo complessivo è
stato pari a 20 milioni di euro, ottenuti, in particolare attraverso il contributo dei lavoratori (contratto di
solidarietà), tuttavia, il bilancio evidenzia come non sia possibile per l’azienda ritornare ad un costo del
lavoro precedente al contratto di solidarietà in scadenza ad ottobre 2014. L’azienda è pertanto disponibile
ad ogni soluzione, in linea con la proprietà, per garantire la continuità aziendale e il contributo al Comune
per il pareggio del bilancio, nella convinzione che il tavolo della Prefettura possa contribuire al
raggiungimento di un accordo condiviso, si legge. Va nella stessa direzione anche la dichiarazione del
Sindaco, Marita Piccaluga: “L’esercizio 2013 chiude con un disavanzo che, per quanto inferiore a quello
dell’anno precedente, non ci permette di guardare serenamente al futuro, anche se i dati confermano il
valore e le potenziali aziendali del Casinò. Il Comune di Campione d’Italia ha quindi ben presenti le gravi
difficoltà che tuttora permangono, ma è altresì consapevole di accingersi ad assumere la gestione di una
società che oggi è più azienda di qualche anno fa e che, considerata la grave perdita che ancora registra,
deve compiere tutti gli sforzi necessari per raggiungere il pareggio di bilancio.”
CONSIGLIO DI STATO CONFERMA: “STOP A NUOVE LICENZE NEL CENTRO DI ROMA”
(JAMMA – 29/07/2014) Il consiglio di Stato sconfessa il Tar del Lazio, salva il centro storico dalla
liberalizzazione selvaggia e risparmia al sindaco Ignazio Marino la revisione della delibera (la 35 del 2010)
che limita il rilascio di nuove licenze per la somministrazione di alimenti e bevande a Testaccio, Trastevere,
Monti, San Lorenzo, Borgo Pio, in zona Celio e negli 11 rioni che compongono il cuore del I municipio. Tutto
con una sola sentenza.
I giudici di palazzo Spada con una sentenza del 17 luglio scorso hanno accolto l’appello proposto dal
Comune e bocciato quanto disposto dai colleghi del Tar, che in primo grado avevano dato il via libera
all’apertura di un nuovo locale in via di Monserrato. Una decisione arrivata sulla scorta del decreto “Salva
Italia”, che per i magistrati di via Flaminia aveva reso obsoleto il contenuto dei regolamenti comunali e, di
fatto, aperto la strada a nuove aperture nel centro storico da parte di qualsiasi tipo di negozio, sale slot
comprese. Ora, però, il Consiglio di Stato impone il dietrofront: “La tesi del Tar - scrivono in sentenza i
giudici della quinta sezione - non è condivisibile”.
“Il Comune - si legge ancora nel dispositivo - ha continuato ragionevolmente ad applicare il regolamento
35 del 2010? proprio come è accaduto nel cuore del centro storico, dove “il Campidoglio ha ritenuto
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necessario salvaguardare l’assetto di via di Monserrato da trasformazioni connesse ad una
“commercializzazione esasperata”, considerata la rilevanza storica del luogo”.
“Si tratta di una sentenza importante - osserva l’assessore alle Attività produttive del Campidoglio, Marta
Leonori - perché salva il tessuto commerciale peculiare della nostra città, dalle botteghe artigiane ai tanti
esercizi di vicinato. Tuttavia questo ricorso era frutto dei decreti nazionali per le liberalizzazioni. E allora
credo che sia giunto il tempo di conferire maggiori poteri ai Comuni, in modo che possano incidere
maggiormente nella tutela delle attività storiche, perché la totale deregulation può nuocere alle città,
stravolgendone il volto”.
Nonostante la soddisfazione per il pronunciamento dei giudici “che di fatto impedisce agli imprenditori di
trasformare la città storica in una vera e propria giungla”, la consigliera del I municipio Nathalie Naim non
abbassa la guardia: “Il centro di Roma non è ancora salvo. La delibera 36 del 2006, poi aggiornata nel 2009,
autorizza l’apertura 24 ore su 24 di attività considerate tutelate, come i laboratori artigianali alimentari e i
negozi alimentari di vicinato. Questi regolamenti fanno si che in centro continuino ad aprire pub e birrerie
con questo tipo di licenze. Il Comune intervenga al più presto”.
Un ragionamento condiviso da Roberto Tomassi dell’Associazione residenti Campo Marzio, che aggiunge:
“Attendiamo che venga ultimato il testo unico sul commercio in via di approvazione in Regione. Senza
un’adeguata normativa si rischia di ridurre il centro storico di Roma a un parco divertimenti. Così si rischia
lo spopolamento del cuore della città”.
PRIMOCONSUMO: PROMOSSA LA PETIZIONE “DIFENDIAMO I CITTADINI DAL GIOCO
D’AZZARDO”
(AGIMEG - 29/07/2014) L’associazione Primoconsumo ha promosso una petizione per difendere i cittadini
dai rischi del gioco d’azzardo.Indirizzata al governo, la petizione chiede alle forze politiche di “vietare i
messaggi pubblicitari (così come avviene per il tabacco) concernenti il gioco con vincite in denaro; disporre
il divieto di vendite promiscue di gioco in locali non dedicati esclusivamente al gioco; di promuovere
campagne di informazione e sensibilizzazione sui rischi e i pericoli derivanti dal gioco d’azzardo a partire dai
contesti scolastici e di aggregazione giovanile con una quota parte del prelievo fiscale già in essere quale
tassa di scopo per la sovvenzione della “pubblicità progresso”. L’associazione chiede anche di destinare
“parte del prelievo fiscale derivante dai luoghi fisici di gioco (no internet) al finanziamento degli enti locali
che oggi subiscono fortemente l’impatto fisico e sociale del gioco e sanzionare chi consente giochi
d’azzardo attraverso internet in locali pubblici attraverso l’installazione di pc o apparecchi idonei allo
scopo”. La petizione chiede anche di promuovere “l’adozione di un unico registro nazionale delle persone
che chiedono l’autoesclusione dai siti di gioco uniformando la disciplina per tutti i concessionari”. I primi
firmatari della petizione sono “Riccardo Nencini, Viceministro alle infrastrutture (PSI); Enrico Buemi,
capogruppo Aut-Psi-Maie; sen. Fausto Guilherme Longo(Psi); Claudio Bucci , responsabile Nazionale Psi”.
rg/AGIMEG
OPINIONI E COMMENTI
BINGO, BARBIERI (ASCOB): IL 15% DELLE ATTUALI SALE POTREBBE NON PARTECIPARE ALLA
GARA
(JAMMA – 29/07/2014) “Con questo bando, il 10-15% delle attuali sale bingo rischia di non partecipare. E
non credo che verranno rimpiazzate da nuovi soggetti: i documenti di gara pubblicati finora sembrano di
una semplicità estrema, non vengono minimamente prese in considerazione le difficoltà del settore”. Il
giudizio di Salvatore Barbieri, presidente di Ascob, è netto, anche se rimane la speranza che “i capitolati
correggano il tiro”. Barbieri sottoliena che la situazione italiana è completamente cambiata rispetto alla
gara di 12 anni fa: “le sale ormai non sono più in grado di sostenersi con il solo bingo, anzi” spiega a
Agimeg, “il 70-80% dei proventi lo traggono dagli apparecchi. IL bingo poi da quanto risulta a Ascob nel
primo semestre del 2014 ha subito un altro calo, tra l’11 e il 13%. L’acquisto di una concessione insomma è
un investimento da valutare con attenzione. Inoltre, la nuova gara assegna titoli della durata di 6 anni –
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salvo rinnovo – e ne servono almeno cinque per recuperare i costi sostenuti per aprire la sala, nel sesto
anno si dovrebbe riuscire quindi a ammortare l’investimento per l’acquisto della concessione”.
Barbieri spiega quindi che è cambiato anche lo scenario in cui si va a operare: “Basti pensare alle distanze
dai luoghi sensibili che hanno adottato moltissimi comuni italiani. Chi partecipa alla gara – in molti casi
anche coloro che già hanno una concessione e la devono rinnovare – dovrà avviare un lungo iter
amministrativo, e magari anche intraprendere un contenzioso con il Comune proprio a causa della distanze
minime che sono state introdotte in questi anni”. Al contrario di quanto prevedeva la gara del 2002, spiega
ancora il presidente di Ascob a Agimeg, non è stata adottato nessun criterio che determini il numero delle
sale che si possono aprire in un comune sulla base di quello degli abitanti: “Il rischio è che chi opera nelle
zone meno remunerative sia spinto a spostarsi nelle grandi città, e che in queste ultime invece vi sia un
numero eccessivo di sale”. Un problema contiguo a quello della convivenza tra vecchie e nuove concessioni:
“Alcune delle vecchie concessioni sono partite con 6 anni di ritardo, di conseguenza scadranno solo nel
2020. In pratica chi ha partecipato alla vecchia gara, lo ha fatto calcolando che in quel comune avrebbero
aperto un numero determinato di sale. Adesso invece potrebbe ritrovarsi un numero di competitor
decisamente più elevati”. Ascob avrebbe voluto insomma una gara molto diversa: “Si sarebbe dovuto
attendere che le tutte concessioni scadessero – facendo leva sulle questioni di ordine pubblico, le uniche
che l’UE non può sindacare – per consentire a tutti di operare nelle stesse condizioni. Oppure si sarebbe
dovuta lanciare una gara simile a quella delle concessioni per il gioco online, con una finestra temporale
molto ampia per acquisire la concessione. Invece non solo tutte le proposte che abbiamo fatto ai Monopoli
in questi anni a quanto pare sono state disattese, ma gli operatori non sono stati nemmeno interpellati
prima di lanciare la gara”.
ALLARA (PADDY POWER): 'LA POLITICA FAVORIRÀ IL RITORNO AL GIOCO ILLEGALE'
(GIOCONEWS – 29/07/2014) Dopo il grido 'No slot', arriva anche quello, 'no gioco online'. Peccato che tutto
questo continui a essere un ostacolo al gioco legale dotato di licenza Adm e lascia ovviamente campo libero
al ritorno dell'illegalità, delle bische e di altre problematiche legate alla sicurezza e all'evasione fiscale. E nel
suo blog, Alessandro Allara, direttore della comunicazione di Paddy Power Italy, ha sviscerato il problema
seguendo le linee di principio riassunte nell'incipit di questo articolo.
"Al grido di "No Slot", motto ormai propagatosi come certificato di purezza dell'Ho.Re.Ca., bandiera blu del
buon bere, denominazione di origine protetta dell'esercente modello, e che comunque meriterebbe più di
un dibattito al posto di certe sterili propagande politiche travestite, si è deciso di rendere off-limits, nella
rete wi-fi free messa a disposizione dal Comune nella zona centrale del capoluogo emiliano, i siti di gioco
legali: siti di scommesse sportive, poker, bingo (e ovviamente anche Casinò, con le famose slot) dotati di
licenza AAMS", esordisce Allara.
La situazione è grave e non sembra funzionare: "In poco tempo siamo passati dal tentativo (mal riuscito) di
inibire i siti non autorizzati al tentativo (efficace) di bloccare quelli autorizzati: siamo nuovamente in una
situazione paradossale che, ancora una volta, dimostra come il dialogo sia necessario per identificare degli
obiettivi e costruire un percorso che produca dei risultati - prosegue Allara - caro Assessore Monti, il solo
risultato che otterrà con questa iniziativa sarà dare una mano agli operatori di gioco non autorizzati: certo,
perché questi operatori sono presenti sul territorio e veicolano i propri utenti direttamente su siti .com non
autorizzati e privi delle procedure presenti sui .it, procedure pensate e messe in atto a tutela del
cosumatore. Con questa iniziativa stiamo dicendo che i cattivi sono gli operatori che hanno fatto
investimenti, che hanno assunto, che hanno formato talenti e stiamo dichiarando che i buoni sono quelli
che operano da paradisi fiscali senza stabile organizzazione, quelli che non pagano le tasse, quelli che non
creano occupazione se non un sottobosco di nero veicolato attraverso negozi che oggi-ci-sono-e-domanichissà. Dov'è la logica, anche politica, in tutto questo? E dov'è l'interesse a tutelare le categorie più deboli
se lasciamo che tali categorie popolino punti vendita che, sulla carta, non dovrebbero esistere ma che
esistono di fatto e non si adoperano per monitorare e controllare il gioco all'interno di un ecosistema legale
e protetto?".
La politica sta sbagliando cura, secondo Allara: "Sono abbastanza demoralizzato da queste notizie, ve lo
devo confessare. Il demone del gioco si è propagato a macchia d'olio e ha trasformato un problema sociale,
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analogo a molti altri, in un fenomeno epidemiologico di dimensioni catastrofiche. La cura? Purtroppo la
cura che la politica sta testando in questi giorni è la diffusione di un nuovo batterio, ben più pericoloso ed
immune a future iniziative: il batterio del gioco illegale, del ritorno al nero, del ritorno alla "bisca". E sì,
perché quello che non si vuole comprendere è che il mercato chiede prodotti di gioco e ci sono due modi
per offrirglieli: un modo è quello regolato in cui il somministratore deve attenersi a certe regole ferree ma è
aperto al dialogo per, eventualmente, riscrivere quelle regole in maniera più restrittiva, cercando di
anticipare e stemperare certe tendenze di comunicazione che imporrebbero un proibizionismo dissennato;
l'altro modo è quello del proibizionismo dissenato, appunto, che riporterebbe il gioco in mano a soggetti
pericolosi e incontrollabili. Non vi rendete conto che il No Slot sta già riportando nelle strade totem di vari
tipi collegati a siti esteri che offrono gli stessi prodotti, magari, ma a payout sconosciuti e mossi da software
di dubbia provenienza? Questo è positivo per il vostro curriculum politico perché formalmente avete tolto
le slot dalle strade (e certo, ce n'erano troppe, non sono certo qui a fare Don Chisciotte). Ma conoscete il
prezzo reale di questa manovra? E ne immaginate gli effetti? Esisterà un riconoscimento sanitario del gioco
patologico il giorno in cui avrete rimosso il germe del gioco dal mercato legale? Credo proprio di no: un
fenomeno nero tornerà a parlare a malati immaginari".
E poi il finalino: "Comprendo perfettamente di avere un approccio ultraliberista che, quindi, andrà indigesto
a molti lettori. Ma non credo di aver abusato di teoria ultraliberista in questo mio pensiero, se non in un
passaggio: che senso ha vietare se la richiesta è così forte da produrre, immediatamente, un ritorno al
mercato illegale? Ai posteri l'ardua sentenza".
Rassegna WEB di martedì 29 luglio 2014
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