Festival del Giorno di S. Giovanni Battista

Festival del Giorno
di S. Giovanni Battista
24 Giugno 2014
Il Pugnale
del Comando
sul Mondo Invisibile
Corso Teorico Pratico di Esoterismo
Midsummer’s Day - Solstizio d’Estate
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24 Giugno - Midsummer’s Eve - St. John’s Eve - Solstizio d’Estate
Il Pugnale del Comando
La Magica Notte del Giorno di
San Giovanni
Antichissime tradizioni, rituali, culti sparsi in
tutta la Terra, ci dicono, ancora oggi, come il
“Giorno di Mezza Estate” sia uno dei momenti
di più intensa comunione tra le cose divine e
le cose terrene, ossia quel punto esatto in cui
ciò che sta in alto si riunisce con ciò che sta in
basso, per formare la cosa unica, secondo l’eterna formula di Ermete. La Tradizione chiama
i Solstizi “Porte” su cui veglia Giano Bifronte,
il Signore delle soglie e dei cominciamenti, da
queste porte entrano uomini ed escono degli
dèi. Sempre nella Festa del Solstizio le streghe
volano al loro raduno, sotto il Grande Noce di
Benevento e, nella selva, secondo la leggenda
sboccia il Fiore d’Oro, fugacissima visione per
pochi eletti, mentre in ogni campo ardono i
falò e si raccolgono erbe miracolose bagnate di
benefica rugiada.
Solstizio d’Estate
Il Sole è giunto nel punto più alto sull’orizzonte, è al culmine del suo cammino annuale. Da
quel punto di grande potere manda, simbolicamente, un raggio nella profondità della Terra,
fin dentro le Acque più nascoste, nella residenza della Luna. Quel raggio è l’Asse del Mondo
(Axis Mundi), un ponte di unione esteso tra ciò
che è più alto e ciò che è più basso. Per un istante
le due diverse realtà, divina e terrena si fondono, si apre la “Porta solstiziale” sia nel Macro- (il Mondo) che nel Microcosmo (l’uomo).
Nasce la cosa unica, che è un ponte tra Alto e
Basso, e che, dentro ciascuno di noi, è un ponte
tra il sè manifesto e il sè nascosto, tra conscio e
inconscio, il tutto come diceva Ermete: “...per
perpetuare il Miracolo della cosa unica”.
A volte i simboli del linguaggio ermetico,
spiegano meglio di mille parole, e quest’imma-
gine di “duplice unione”, tra alto e basso, della
tradizione ermetica è senza dubbio molto suggestiva e molto utile per comprendere il significato del Festival del Giorno di San Giovanni. Il
risultato di questa unione dei contrari è la “cosa
unica”, ovvero la Pietra cubica, l’Elisir, il Fiore
d’Oro: ogni tradizione la chiama con nomi diversi. Ma in un punto è completa concordanza:
in questa duplice coincidenza degli opposti vi
è un grande potere. Perché duplice? La prima
unione è quella a livello “cosmico”, tra Sole e
Luna, ovvero la porta solstiziale che unisce la
sfera divina con quella terrena, da cui deriva la
seconda nel microcosmo-uomo: l’unione tra
la sua parte cosciente e l’inconscio, per formare
quella cosa unica speciale che è il Sè completo,
l’aumento di consapevolezza. Occorre precisare
che, dal punto di vista della tradizione, senza
la prima unione, ossia quella cosmica, non potrebbe succedere quella microcosmica, non si
tratta infatti di una “tecnica psicologica”, ma di
un evento esoterico.
È la magica Notte di San Giovanni e le Altissime Intelligienze che la governano che permettono questa unione tra sacro e profano, fra alto
e basso, così come narrano con miti e con simboli tutte le grandi tradizioni.
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Il Pugnale del Comando
Se dal punto di vista personale questa fusione
di opposti si manifesta con maggiore consapevolezza e un risveglio delle facoltà latenti, sul
piano materiale, si concretizza con il primo
vero strumento esoterico: il Pugnale dell’Arte
(per Arte s’intende sempre l’Arte Esoterica Suprema). Questo strumento diviene così il simbolo tangibile della “cosa unica”, del ponte che
si è formato tra Cielo e Terra, ed è uno strumento di grande potere occulto che troverà
applicazioni sia a livello del mondo circostante
(il macrocosmo) sia nel mondo interiore (il microcosmo).
Il Festival del Solstizio d’Estate, la cui tradizione antichissima non si è mai interrotta, è molto
apprezzato proprio perché permette l’acquisizione, dal nulla, di un grande potere esoterico.
Questo potere è racchiuso nel Pugnale del Comando, che ciascuno consacra da solo e per
il proprio uso personale, durante l’esecuzione
del Festival. Questo Pugnale è uno strumento
ben al di sopra del grado di evoluzione spirituale di chi lo consacra. Il Pugnale dell’Arte
conferisce subito un grande potere di controllo e di comando sul mondo invisibile, questo
indipendentemente dal grado iniziatico di chi
lo consacra. L’Anno Magico, vuol dare infatti, a
chi lo segue, un preciso segno della potenza dei
Festival e, nello stesso tempo, un grande aiuto
per i problemi del quotidiano. Una seconda
caratteristica del Pugnale, che lo rende molto
utile e prezioso, è quella di assoggettarsi, nel
corso di un anno intero, a qualunque richiesta, anche richieste molto diverse tra di loro e
senza limitazione di numero. La grande capacità di questo strumento consiste infatti nell’essere sempre attivo anche nel contingente, cioè
di poter agire nei fatti in divenire, propiziando
la soluzione auspicata. In parole povere: è possibile fare al Pugnale qualunque richiesta (nei
campi che vedremo in seguito) ed è possibile
anche adattare le richieste in base all’evolversi
degli eventi, in modo da favorire quanto si desidera. Questa caratteristica “Suprema” lo rende
uno strumento unico e, come si diceva, ben al
di sopra dell’effettivo livello spirituale di colui
o colei che lo possiede. La terza caratteristica
del Pugnale dell’Arte, che lo distingue ancora di
più da ogni altro strumento operativo inferiore,
è la capacità di agire sui problemi di carattere
psicologico esistenziale.
Il Pugnale dell’Arte è l’unico strumento che resta, dopo aver eseguito un Festival, capace di
concorrere alla rimozione di vecchi schemi
dolorosi e alla formazione dei nuovi. Ogni volta che si presenta un momento di difficoltà, un
momento di depressione, di ansia, di sconforto,
di stress, o ogni volta che sentiamo di ricadere
nei nostri consueti schemi di comportamento sbagliati, possiamo impugnare il Coltello e
chiedere quell’aiuto che non mancherà. Questo uso “spirituale” del Pugnale deell’Arte è di
grande importanza per il lavoro su se stessi, per
rimuovere gli ostacoli interni, per ripulire il
nostro “sacco dell’ombra” che ci impedisce di
esprimere tutte le nostre potenzialità. Questo
uso è prezioso e potente, ed è superiore ad altre
tecniche di introspezione, che possono comunque essere coltivate a proprio piacere. Concludendo questa breve presentazione del Pugnale,
resta da dire che è consigliato un uso assiduo
dello stesso, è preferibile infatti un uso quotidiano, sia per cose banali che importanti, rispetto ad un uso sporadico che non aiuta certo
la persona a far luce in se stessa e a superare
i propri impedimenti interni, che spesso sono
cause dei problemi. Un uso regolare del Pugnale propizierà soluzioni adeguate nei più diversi
settori della vita e aiuterà fortemente la persona a cambiare i propri schemi di comportamento, guidata in tutto questo dalle Altissime
Intelligenze che presiedono a questa tappa maturativa dell’Anno Magico.
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Le azioni del Festival e quelle del
Pugnale
Guardando bene le azioni di questo Festival, ci
accorgiamo subito che si tratta di uno fra i più
completi e a più ampio raggio. La cosa non ci
deve stupire, in quanto siamo al culmine della
“fase al rosso” (o rubedo, come la chiamavano gli
alchimisti), dove il simbolismo impone, come
abbiamo visto la formazione della “cosa unica”,
meccanismo che, secondo Ermete, fù alla base
della stessa Creazione (“sic mundus creatus est”,
“così il mondo fu creato”). Naturalmente noi
dobbiamo trasportare il tutto dal Macrocosmo
al nostro piccolo microcosmo, cioè la nostra
sfera d’azione: il nostro sè e quanto lo circonda.
In questo ambito l’azione del Festival si esplica
come una potente protezione attiva che riguarda praticamente tutti i settori della vita:
guadagni, equilibrio, incidenti, casa, famiglia,
lavoro, nemici e prsone sgradite, protezione generale, esorcismo e purificazione. Si tratta di una
“protezione attiva”, in quanto in alcuni settori, ad
esempio nei guadagni e nel lavoro, il compito del
Festival non è solo quello di bloccare gli eventi negativi o sfortunati, ma è soprattutto quello
di favorire il loro incremento e i cambiamenti
positivi. Attiva è anche, ad esempio, l’azione di
allontanamento di persone sgradite o da situazioni di pericolo, così come assai potente è la sua
azione purificatoria ed esorcizzante. Dopo sole
24 ora dalla fine del Festival potrete iniziare ad
utilizzare il Pugnale dell’Arte, cosa che potrete
poi fare ogni giorno, quante volte vorrete e per
un anno intero. Nelle prime due pagine potrete
leggere in dettaglio i settori nell’ambito dei quali potrete fare le richieste e che per sommi capi
riguardano: guadagni e vincite, negatività da
respingere, iniziative da propiziare, disturbi da
combattere, nemici e rivali da bloccare o punire, appoggi e aiuti per le più varie imprese, fino
addirittura a “qualunque desiderio” per coloro
che hanno raggiunto almeno il grado di Iniziato
(un anno magico completato). Vi sembra trop-
po? Eppure da millenni questa è la Tradizione
assodata nella notte di Mezza Estate: dagli Egizi ai Caldei, dai Celti alla Valle dell’Indo, dall’Estremo Oriente all’America Centrale; la cosa più
strana forse è che ci sia ancora qualcuno che non
la conosca, nonostante anche le feste popolari
l’abbiano ricordata ovunque con il simbolismo,
fino ai nostri giorni, o quasi.
Il Cammino Spirituale
Seguire l’Anno Magico significa compiere un
cammino di crescita spirituale, un vero percorso iniziatico tradizionale e completo. Ogni
Festival comporta una tappa di maturazione
e anche il Festival di Mezza Estate non sfugge a
questa regola, anzi è una tappa di fondamentale
importanza. Come si è detto prima, il simbolo è
quello della “cosa unica”, che è ben lontano dalle
“due cose” separate viste nel Festival di Samhain,
quando l’emblema più significativo raffigurava un’Aquila e un Serpente (coscienza e inconscio), ciascuno rinchiuso in un duro guscio e
completamente separato dall’altro. Traducendo
i simboli in linguaggio, possiamo dire che all’inizio dell’Opera (nella persona non iniziata) la
coscienza e l’inconscio non hanno vie di comunicazione tra di loro, ma l’inconscio, mediante
gli schemi di comportamento influenza la parte
cosciente, senza che questa possa fare niente per
modificare questi schemi e per cancellare quelli
sbagliati. Il compito di ogni genuina Via Iniziatica è quello di ricomporre le due parti del Sè
(superamento dello stato di dualità), purificando nello stesso tempo il dolore legato ai ricordi,
rimuovendo gli schemi di comportamento sbagliati e costruendone dei nuovi. Questo processo
comporta anche un progressivo risveglio delle
facoltà latenti e della sensibilità: la maggiore capacità di cogliere i moti del proprio inconscio e
di quello degli altri, infatti, è il primo segno del
progresso spirituale. Via via che il cammino procede la persona svilupperà una maggiore consapevolezza verso se stessa, gli altri e la realtà in
cui vive, e di parallelo cresceranno le sue poten-
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zialità di agire su tutte queste cose. Il Pugnale
dell’Arte è un segno tangibile di questo aumentato potere. La parola chiave del Festival di San
Giovanni è “selettività”. I primi Festival servono
a soddisfare un bisogno immediato (Samhain e
Yula), Imbolc purifica profondamente, Equinox
riaccende la voglia di sperimentare nuove vie,
Beltane pone le premesse per uno stato economico superiore. Chi giunge al Festival di San
Giovanni ha ben chiare queste premesse e una
buona conoscenza delle proprie capacità, per cui
tende a fare, durante il Festival, delle richieste
molto selettive. Ad esempio le richieste sul proprio equilibrio terranno conto della necessità di
voler essere più attivi in quanto ci saranno delle
mete da raggiungere. Aumenta anche la consapevolezza che i Festival sono un cammino per la
propria evoluzione e che quindi le capacità individuali vanno indirizzate per assolvere al meglio
le opportunità che si presenteranno, con la tranquillità chè per le emergenze, si potrà sempre ricorrere all’uso del Pugnale.
Le tradizioni popolari
Sono talmente tante le feste e le tradizioni popolari legate al Giorno di Mezza Estate, che non
basterebbe un saggio di molte pagine per descri-
verle, perchè praticamente non esiste popolo,
antico o moderno, che non abbia dedicato un
rito particolare, una festa, un’usanza al Giorno
di San Giovanni. Nei nomi e nei simboli di queste feste il saggio deve saper vedere il messaggio esoterico, che è incomprensibile ai più, ma
che invece conferma al sapiente quel messaggio
universale che si collega a ciascuna delle otto
Festività del Calendario Esoterico Universale.
Le acque, i falò, le erbe, le streghe, il noce e il
nocino, la rugiada, il Fiore di San Giovanni,
le divinazioni con il piombo o con erbe e fiori, sono alcuni dei temi più ricorrenti in queste
tradizioni popolari. Le acque si ricollegano facilmente al loro significato esoterico di inconscio,
siamo infatti sotto il segno del Cancro, dominio
della Luna. Diana-Luna è l’inconscio che Atteone dovrà guardare nelle sua nudità, per andare
incontro al proprio processo evolutivo. I fuochi e
i falò ci riportano alle tradizioni celtiche, in parte ancora vive in Irlanda, che consistevano nel
far passare il bestiamo tra due grandi fuochi, per
propiziarne la salute e la fertilità. Buon Festival
del Solstizio!
tratto dalle circolari del Trigono
Maestro Dignitario Sergio Falcinelli
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1. Questo potentissimo anello favorisce veggenza,
intuizioni, previsioni sul futuro, presente e passato mediante gli strumenti divinatori, siano essi tarocchi, sibille, rune, radioestesia o altro.
2. È l’anello dei grandi esoteristi, che sanno vedere e
prevedere, che sanno sviscerare i misteri e interpretare senza errore cià che i loro strumenti di divinazione dicono.
3. In altri termini pratici, questo anello apre il terzo
occhio, ossia mette in diretto contatto con il grande libro del tempo e della vita, dove tutto è scritto, e
dove tutto si può leggere.
1. Conferisce una personalità “magnetica”, carismatica,
che è spesso il sogno di molte persone, ed è caratteristica
dei profeti e dei grandi trascinatori delle folle, lei leaders
e dei condottieri, è lo sguardo magnetico e ipnotico, che
rese immortale Cagliostro.
2. È adatto per chi voglia avere un fascino misterioso,
austero ed autorevole, ed imporre subito la propria personalità in qualunque ambiente vada, essere ascoltato da
tutti, ammaliare con lo sguardo, con i gesti, e sprigionare
una nobiltà profonda che traspare in ogni azione.
3. Tutto questo, oltre a giovare a se stessi, propizia la stima e la fiducia dei clienti e, più in generale, delle persone
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