pieghevole percorso città LOW - Da Giotto a Gentile

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pittura e scultura a Fabriano fra Due e Trecento
a cura di Vittorio Sgarbi
FABRIANO 26 luglio - 30 novembre 2014
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La mostra è posta sotto l’Alto Patronato
del Presidente della Repubblica
con il Patrocinio
della Presidenza del Consiglio dei Ministri
con il Patrocinio
del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali
e del Turismo
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"gentile" - "allegretto"
Il percorso Turistico pedonale del centro
storico di Fabriano ha come punto
consigliato di partenza di arrivo il Complesso
monumentale di S. Domenico, sede del
"Museo della Carta e della Filigrana",
si può comunque iniziare iniziare il tour
da un punto qualsiasi del percorso.
L'itinerario si chiude ad anello e può
essere intrapreso sia in senso orario,
percorso "gentile", che in senso
antiorario, percorso "Allegretto".
Un apposita segnaletica vi guiderà ùad un
punto di attrazione all'altro.
UIO
in collaborazione con
Soprintendenza BSAE delle Marche di Urbino
Soprintendenza BSAE dell’Umbria
Diocesi di Fabriano - Matelica
Comunità Montana Alte Valli Potenza e Esino
Comune di Cupramontana
comitato di studio
presidente onorario
MINA GREGORI
presidente
VITTORIO SGARBI
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Le due cappelle gotiche che si aprono ai lati
dell'altare videro all'opera un gruppo di frescanti
di diverso temperamento narrativo ma sostenuti
da un'unica matrice di cultura. Siamo agli anni del
terzo decennio del '300 e già da tempo si erano
riversati nelle Marche gli epigoni della scuola di
Rimini, che si erano formati attraverso un precoce
contatto con l'opera di Giotto in Assisi.
Nella prima Cappella sono dipinte Storie della
Maddalena, di grande eleganza formale e
cromatica. Sono riferite ad un ignoto autore
denominato Maestro di Sant'Emiliano, che
sfoggia stilemi giotteschi assai affini a Giuliano
da Rimini. Nella seconda cappella, meglio
conservata, sono affrescate Storie della vita di S.
Agostino, di gusto più corrivo e aneddotico.
Il loro autore, di mano diversa da quello
precedente, fissa le proprie componenti stilistiche
su schemi che tendono a una più aperta e vivace
umanizzazione del tema religioso.
PERCORSO TURISTICO PEDONALE
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DI SANT'AGOSTINO
con il sostegno
della Regione Marche
e della Fondazione Veneto Banca
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DI SAN DOMENICO
La Sala Capitolare dell'ex-convento dei
domenicani, a destra dell'altar maggiore,
rappresenta una vera e propria antologia di
pittura fabrianese del '300.
Vi domina l'equilibrata Crocifissione di Allegretto
Nuzi, ricca di spunti figurativi sostenuti da grande
finezza grafica. Allo stesso artefice spettano le
due lunette che impegnano la parete d'ingresso,
mentre su quella opposta i soggetti con la Tebaide
e la Dormitio Virginis dovrebbero spettare, specie
il secondo, al suo allievo Francescuccio Ghissi.
A sinistra dell'abside si apre la Cappella di
Sant'Orsola, decorata con Storie della santa e altri
temi liturgici. Frutto della tarda attività del Nuzi,
databili allo scadere degli anni sessanta del XIV
secolo, le pitture risentono di un tono narrativo
più descrittivo e abbreviato, anche se si riscattano
per la felicità coloristica consueta all'autore.
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Sede espositiva
Pinacoteca Civica “Bruno Molajoli”
nello Spedale di Santa Maria del Buon Gesù
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La cattedrale di San Venanzio è una delle più
importanti e prestigiose chiese delle Marche,
per nobiltà delle strutture architettoniche e
delle opere d'arte che ne adornano l'interno.
Attraverso uno stallo del coro ligneo dell'abside
si accede a una cappella gotica, unica testimone
della struttura trecentesca abbattuta alla fine del
'500 per edificare la nuova chiesa.
La cappella è decorata con Storie di S. Lorenzo,
che Allegretto Nuzi eseguì verso il 1365 e nelle
quali dette prova della sua educazione toscana,
toccando esiti figurativi e cromatici assai prossimi
a Maso di Banco e agli Orcagna.
Sul lato opposto del coro, all'ingresso della
sacrestia, si entra nella Cappella della Santa
Croce, con affreschi di Giovanni di Corraduccio
da Foligno (1416) e altri soggetti votivi, tra i quali
è una Crocifissione del Nuzi.
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- from outside Italy: +39.041.2719035
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abriano è una città rinomata
per la qualità della produzione
della carta fin dal Medio Evo e
nell’attualità una delle capitali
economiche della Regione,
recentemente riconosciuta come
Città creativa dell’UNESCO
per l’artigianato, le arti e le
tradizioni popolari. Un territorio
apparentemente periferico,
marginale rispetto ai tradizionali
e acclarati circuiti del turismo
culturale, un deposito vasto
e inestimabile di capolavori
artistici medievali in gran
parte poco noti, in molti casi
sconosciuti: Fabriano, con le
sue chiese millenarie, gli eremi
che punteggiano l’affascinante
paesaggio appenninico, costituisce
lo scenario nel quale si iscrive la
mostra “da Giotto a Gentile”.
Un’occasione imperdibile per
ammirare affreschi, pale d’altare e
sculture lignee dipinte, realizzate
durante la lunga stagione gotica.
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con il sostegno
della Regione Marche e della
Fondazione Veneto Banca
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CIRCUITO
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La mostra è promossa
e realizzata dalla
Fondazione Cassa
di Risparmio di Fabriano
e Cupramontana
e dal Comune di fabriano
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componenti
FABIO DE CHIRICO, GIAMPIERO DONNINI, LIANA LIPPI,
ELVIO LUNGHI, ALESSANDRO MARCHI, ANTONIO
PAOLUCCI, STEFANO PAPETTI, ANGELO TARTUFERI,
MARIA ROSARIA VALAZZI
coordinamento organizzativo e direzione
Liana Lippi
progetto allestimento
Liana Lippi
Stefano Papetti
catalogo a cura di
Vittorio Sgarbi
Giampiero Donnini
Stefano Papetti
editore
Mandragora, Firenze
ufficio stampa
LR COMUNICAZIONE
- Laura Ruggieri
tel. 339 4755329
[email protected]
sede espositiva
Pinacoteca Civica “Bruno Molajoli”
nello Spedale di Santa Maria del Buon Gesù
itinerario urbano
Chiesa di Sant’Agostino:
Cappelle Giottesche
Chiesa di San Domenico:
Cappella di Sant’Orsola e Sala Capitolare
Chiesa Cattedrale di San Venanzio:
Cappelle di San Lorenzo e della Santa Croce
sede espositiva collegata
Esanatoglia - Pinacoteca Civica
“San Francesco” nella Corte dei Varano
5 | COLLEZIONE
RUGGERI-MANNUCCI
Raccoglie le opere di grande
interesse dei due artisti
contemporanei di origine
fabrianese Quirino Ruggeri
(1883-1955) ed Edgardo
Mannucci (1904-1986).
6 | CHIESA DI S. FILIPPO
(1313, ricostruita nel 1628
e nel 1741)
1 | MUSEO DELLA CARTA E DELLA FILIGRANA
Il Museo, allestito all’interno del suggestivo
complesso monumentale dell’ex-convento di
San Domenico, è una delle realtà culturali più
importanti delle Marche. Il percorso didattico
illustra la storia della lavorazione della carta,
documentata a Fabriano sin dal sec. XIII,
con attrezzature, antichi documenti, preziosi
esemplari di filigrane antiche e moderne che
coprono un periodo dal XIII secolo ad oggi.
Al suo interno è stata allestita una mostra
museale che, oltre alla fabbricazione di carta
a mano, propone ai visitatori una notevole
collezione di filigrane antiche, la visualizzazione
del viaggio storico della carta illustrando le
fasi di sviluppo di questa arte della “terra” di
Fabriano e dei processi di lavorazione di una
attività produttiva che da oltre sette secoli
continua ad essere esercitata con successo nella
città conosciuta in tutto il mondo per questo
motivo. Una delle sezioni più notevoli è la fedele
ricostruzione, in un’ampia sala trecentesca, di
una gualchiera medievale con fabbricazione
della carta a mano, mostrata da lavorenti
secondo il metodo tradizionale.
2 | COMPLESSO
DI S. DOMENICO
(sec. XIV - XV)
La chiesa di S. Lucia
Novella, ricostruita
dopo il terremoto del
1741, della fabbrica
gotica (1365 ca.)
conserva l’architettura esterna, caratterizzata
anche da una elegante abside poligonale, dove
si scorge in rilievo lo stemma della famiglia
signorile dei Chiavelli. La cappella gotica e
la sagrestia, vantano una ricca e importante
decorazione ad affresco di Allegretto di Nuzio e
della sua scuola (seconda metà del XIV secolo).
Nel convento di S. Domenico (Museo della Carta)
si possono ammirare i due pregevoli chiostri
quattrocenteschi e, nell’interno, l’importante
decorazione della sala capitolare dipinta intorno
al 1480 da Antonio da Fabriano, per la cui
iconografia il pittore si è ispirato alla decorazione
del convento domenicano di S. Marco a Firenze
realizzata da Beato Angelico.
3 | CHIESA DEL
SACRO CUORE
(1710, ricostruita nel 1741)
Piacevole esempio di
decorazione rococò.
Restaurata all’inizio del
secolo XX e riaperta al
culto dopo aver subito
un’opera di ristrutturazione dovuta ai gravi danni
subiti a causa del sisma del 1997.
4 | MUSEO MESTIERI
IN BICICLETTA
Una originale raccolta
di biciclette d’epoca
provenienti da tutta
Italia dagli anni ’20 agli
anni ’60: una fotografia
d’altri tempi e di
mestieri dimenticati, dal lattaio al maestro,
dal castagnaro al norcino.
Anticamente dedicata ai
SS. Giuseppe e Francesco,
dal 1628 Oratorio di S.
Filippo Neri, conserva tele
di Sebastiano Conca (16761764), Giovanni Loreti (1686-1760), e Giovanni
Marchesi (1699-1771). Nella sagrestia affreschi del
fabrianese Giuseppe Malatesta e figli (1650-1719).
7 | LOGGIATO
DI S. FRANCESCO
(1450 ca.)
Edificato nella metà del
‘400 su progetto del celebre
architetto rinascimentale
Bernardo Rossellino, giunto
a Fabriano nel 1450 insieme
a papa Niccolò V ed alla
sua corte, che si rifugiò a Fabriano per sfuggire
alla peste, il loggiato fu pensato per collegare
l’imponente chiesa di S. Francesco (edificata nel
1292 e demolita nel 1864) alla scenografica piazza
del Comune. Fu prolungato alla fine del ‘600, con
l’aggiunta di sette arcate alle primitive dodici.
Nel 1790 fu collegato al contiguo Palazzo Comunale.
8 | ORATORIO
DELLA CARITÀ
(1587-97)
L’oratorio fu decorato alla
fine del XVI secolo con un
prezioso ciclo affrescato,
raffiguranti le opere di
misericordia spirituale e
corporale, realizzati dal pittore manierista urbinate
Filippo Bellini. Il portale gotico in pietra proviene
dall’ex monastero di S. Antonio fuori le mura.
9 | MONASTERO DEI
SS. BIAGIO E ROMUALDO
(sec. XIII, ricostruita nel sec.XVIII)
Chiesa abbaziale
benedettina, fu ampliata
nel 1481 e quasi
completamente ricostruita
dopo il 1741. All’interno,
pregevole esempio di stile tardo barocco, sono
conservati gli stalli lignei del coro (1642) e
interessanti dipinti opera di Pasqualino Rossi e
l’organo di Gaetano Callido (1790). Nella cripta
è conservato il sarcofago marmoreo con le
reliquie di S. Romualdo, fondatore dell’ordine
Camaldolese. Interessante il chiostro, di elegante stile
rinascimentale, realizzato nel sec. XVI.
10 | MONASTERO
DI S. LUCA (secc. XV-XVIII)
Complesso benedettino la
cui chiesa fondata nel XIV
secolo conserva l’aspetto
seicentesco ed è un
bell’esempio di arte barocca:
al suo interno due tele di
Andrea Boscoli (1560 ca.-1606). Ospita una foresteria.
11 | MONASTERO
S. ROMUALDO
(secc. XIII - XVII)
Domiziano Domiziani.
Noto per la frequentazione
del santo ravennate,
conserva nella chiesa di San
Bartolomeo un affresco
del XIV secolo e una tela di
12 | CHIESA DI S. AGOSTINO
(XIII sec., ricostruita nel 1768)
Della fabbrica medievale,
oltre all’architettura esterna
e al pregevole portale (fine
XIII sec.), si conservano le due
importanti cappelle gotiche
interamente affrescate
agli inizi del XIV secolo dal Maestro di S. Emiliano,
pittore di scuola giottesca riminese. Nel chiostro si
conserva l’oratorio dei Beati Becchetti, che conserva
un interessante Lignu Vitae, dipinto dall’importante
pittore tardogotico Lorenzo Salimbeni da San Severino
Marche (inizi XV sec.).
13 | CHIESA DI S. ONOFRIO
O SCALA SANTA
(1407, ricostruita nel 1727)
Vi si possono ammirare
pregevoli opere lignee,
un Crocifisso di fine ‘300
di scuola tedesca, un Ecce
Homo quattrocentesco ed
un affresco del sec. XV attribuito al Maestro di
Staffolo. Molto cara alla devozione perchè vi si
conservano frammenti della Scala Santa di Roma.
14 | CHIESA DI S. CATERINA
(sec. XIV, ristrutturata nei secc.
XVIII-XIX)
Situata a Castelvecchio, dove
sorgeva l’antichissima chiesa
di S. Giorgio, è officiata dai
P. P. Minori Conventuali.
In essa ebbero sepoltura
Guido e Chiavello Chiavelli signori di Fabriano (secc.
XIV-XV). All’interno opere di G. Cades (Roma 17501799) provenienti dalla chiesa di S. Francesco non più
esistente. All’interno dell’ex-monastero il chiostro,
in laterizio, edificato probabilmente nel 1473 data
scolpita nello stemma degli Olivetani situato sul fianco
destro della chiesa.
15 | COLLEGIATA
DI S. NICOLÒ
(sec. XII, ricostruita nel sec. XVII)
Fondata dai Benedettini
nella seconda metà del
sec. XII, la chiesa collegiata
fu ricostruita a partire dal
1630 su disegno del pisano
Michele Buti. Notevole la facciata in laterizio, con
loggia superiore a tre archi. Della chiesa medievale
è visibile un affresco di Francescuccio di Cecco
Ghissi (seconda metà del XIV sec.) e l’importante
scultura lignea trecentesca, raffigurante S. Nicola
da Bari, realizzata dal Maestro dei Magi di Fabriano.
Insieme alla Cattedrale, la chiesa vanta la più ricca e
importante collezione di tele manieriste e barocche:
basterà ricordare i dipinti di Filippo Bellini (fine sec.
XVI), Andrea Sacchi (sec. XVII), Giacinto Brandi (sec.
XVII) e il celebre S. Michele Arcangelo, magistrale
opera del Guercino. Da visitare anche l’elegante
chiostro barocco.
16 | EDICOLA CHIESA
S. MARIA DEL PIANGATO
(sec. XIII)
Affresco raffigurante
la Vergine col Bambino
circondata da Angeli di
Ottaviano Nelli (1430-40)
restaurato nel 1993.
17 | MUSEO FARMACIA
MAZZOLINI GIUSEPPUCCI
Ubicato lungo Corso della
Repubblica, il museo è
dedicato ad una delle
farmacie storiche più
importanti in Italia.
Gli straordinari arredi lignei
realizzati nel 1896 dal perugino Adolfo Ricci,
raffigurano i più grandi scienziati e le più grandi
scoperte del XIX secolo. La collezione originaria di
porcellane di manifattura Ginori e vetri è interamente
conservata ed esposta. Il museo è centro di numerose
attività didattiche legate alla divulgazione della storia
della scienza.
18 | PALAZZO DEL
PODESTÀ (1255)
Lo splendido edificio
pubblico ha una sua
peculiarità tipologica a
ponte, in ricordo della
colmata dell’antico fiume
cittadino, che scorreva
sotto di esso, e dell’unificazione dei quattro quartieri
cittadini. Eretto nel 1255, interamente in pietra
bianca di Vallemontagnana, modificato più volte,
è costituito di tre corpi di fabbrica dei quali, quello
centrale, presenta il caratteristico voltone ogivale di
sottopasso della strada e le eleganti trifore.
Al di sotto dell’arcone restano interessanti affreschi
(sec. XIII-XIV) che rappresentano scene di guerrieri in
battaglia e una enigmatica ruota della fortuna mossa
da una figura femminile.
19 | FONTANA
STURINALTO (1285)
La fontana, cosiddetta
”Sturinalto“ per il suo
potente getto, fu
commissionata al perugino
Jacopo di Grondolo nel
1285. È una copia di
minori dimensioni ma di grande eleganza, della
straordinaria fontana umbra decorata da Nicola e
Giovanni Pisano. Su una delle formelle in pietra è
ancora visibile lo stemma della città.
sono visibili in altri ambienti della chiesa, importanti
sono i resti delle Storie della Croce commissionate al
folignate Giovanni di Corraduccio (1415).
La Cattedrale è un importante ‘museo’ di dipinti
manieristi e barocchi. Tra le opere più mportanti
ricordiamo le tele di Gregorio Preti, Salvator Rosa,
Giovan Francesco Guerrieri, Giuseppe Puglia e altri.
Il celebre pittore caravaggesco, Orazio Gentileschi,
è l’autore delle preziose Storie della Passione e della
mirabile Crocifissione su tela (1620 ca).
24 | PINACOTECA CIVICA
“BRUNO MOLAJOLI”
Dedicata all’importante
storico dell’arte, Bruno
Molajoli (m. 1986), nato
a Fabriano. Conserva
una delle più importanti
collezioni d’arte medievale
delle Marche, attualmente ospitata nell’ex Spedale
di S. Maria del Buon Gesù. La Pinacoteca vanta
preziosi dipinti su tavola e affreschi di Allegretto
di Nuzi, Maestro di Staffolo, Antonio da Fabriano,
Ottaviano Nelli, Orazio Gentileschi, Andrea Boscoli
e altri. Importante e ricca la collezione di sculture
lignee trecentesche del Maestro dei Magi di Fabriano
e del Maestro dei Beati Becchetti e la serie di arazzi
fiamminghi databili tra il XVI e il XVII secolo.
29 | PORTICO DEI
VASARI (1316)
Parte di un antico
ospedale situato nella
piazza del Mercato
(attuale Piazza
Garibaldi), centro
economico della città
nel Medioevo, conserva sulla facciata emblemi in
pietra dell’Arte dei Calzolai e un affresco, di un
allievo di Allegretto di Nuzio databile all’ultimo
quarto del ‘300.
Di fronte è visibile la pregevole fontana della
piazza (seconda metà del XV secolo).
30 | CHIESA
DI S. MARIA
MADDALENA
(sec. XIV, ricostruita nel 1858)
Antico ospedale
trecentesco la chiesa
conserva importanti
affreschi del Maestro
di Campodonico (1342), geniale interprete della
lezione di Giotto, di Allegretto di Nuzio e la
Maddalena penitente, indiscusso capolavoro di
Orazio Gentileschi.
25 | MONASTERO
DI S. MARGHERITA
(secc. XIV - XVII)
20 | PALAZZO
DEL COMUNE
(1350 ca., ricostruito nel 1690)
Antica dimora dei Chiavelli,
signori della città fino al
1435, conserva l’androne
voltato a crociera nel
XIV secolo e, nel cortile,
il lapidarium con epigrafi e cippi provenienti dai
municipi romani di Attidium (Attiggio), Tuficum
(Borgo Tufico) e Sentinum (Sassoferrato).
21 | TEATRO GENTILE
(1869-84)
Ricostruito dopo un
incendio dall’architetto
Petrini, il nuovo teatro,
inaugurato nel maggio
del 1884 ed intitolato a
Gentile da Fabriano, ha una
facciata neoclassica e un’ampia sala a ferro di cavallo
caratterizzata da quattro ordini di palco e loggione
balconato. Il sipario è una pregevole opera del
bolognese Luigi Serra. Considerato uno dei teatri più
belli ed eleganti delle Marche è noto e apprezzato, in
Italia e all’estero, per l’acustica eccellente.
22 | EX OSPEDALE
S. MARIA DEL
BUON GESÙ (1456)
Fondato da S. Giacomo
della Marca nel 1456 per
riunirvi gli ospedali cittadini,
è un elegante esempio di
architettura tardogotica.
Nella chiesa annessa è venerato il pregevole
stendardo della Madonna del Buon Gesù, dipinto
intorno al 1460 dal Maestro di Staffolo. Allo stesso
pittore si debbono gli affreschi visibili sotto il portico.
All’interno la chiesa conserva affreschi del fiorentino
Andrea Boscoli, realizzati agli inizi del XVII sec.
23 | CATTEDRALE DI
S. VENANZIO (secc. XIV - XVII)
Chiesa matrice di Fabriano,
ampliata nella seconda
metà del XIV secolo, fu
ricostruita dall’architetto
urbinate Muzio Oddi tra il
1607 e il 1617. A questa
fase risale la pregevole decorazione interna con
stucchi del ticinese Francesco Silva. Della fabbrica
trecentesca, invece, la Cattedrale conserva l’abside
poligonale, il chiostro e la cappella di S. Lorenzo
affrescata da Allegretto di Nuzio (1360 ca.). Altri
affreschi di scuola fabrianese del XIV e XV secolo
Situato sull’altura del Poio
o Castelnuovo, è occupato
da una comunità di
Benedettine sin dal 1408.
Nel complesso si conserva
una bella chiesa dalle fattezze barocche.
Ospita una foresteria.
26 | CHIESA DI
S. BENEDETTO
(sec. XIII, ricostruita tra il XVI
e il XVII sec.)
Notevole monumento
dal ricco interno barocco
ampio e luminoso, è a
navata unica, decorata
da pregevoli stucchi e affreschi. Fondata nel 1244
dai Silvestrini, ampliata nel 1290, fu ricostruita alla
fine del ‘500. Elementi dell’edificio gotico sono
murati sul fianco della chiesa. La facciata in cotto
è del 1764. All’interno della cripta si conserva una
scultura in pietra di Martino da Cingoli (fine sec. XIII)
raffigurante il Beato Giovanni dal Bastone. Gli stalli
lignei del coro, in origine in Cattedrale, sono una
preziosa testimonianza d’intaglio fiorentino di epoca
tardogotica. Preziose le testimonianze figurative
databili tra ‘500 e ‘700 con opere di Simone de
Magistris, Orazio Gentileschi, Pasqualino Rossi,
Giacinto Brandi, Francesco Vanni e altri.
27 | COMPLESSO
DI S. BENEDETTO
L’ex complesso monastico
ospita la nuova sezione del
Museo della Carta e della
Filigrana, “Civiltà della
Scrittura” e l’Accademia dei
Musici. La prima raccolta
comprende una serie di torchi e macchine da stampa
tra cui la prima Linotype giunta in Italia.
Il secondo ospita la “Collezione museale Claudio
Veneri” di antichi pianoforti e fortepiano, e
rappresenta un viaggio nella storia del pianoforte,
dei suoi musicisti e della sua musica.
28 | ORATORIO
DEL GONFALONE
(sec. XIII, ricostruito
tra ‘500 e ‘700)
L’oratorio presenta uno
straordinario soffitto a
cassettoni, intagliato e
decorato in oro zecchino
agli inizi del Seicento dallo scultore francese
lungamente attivo a Roma, Leonardo Scaglia.
Alle pareti il ciclo di tele dedicato alla vita della
Vergine è opera di Francesco Bastari (inizio XVII sec.).
la città di fabriano
F
abriano probabilmente trae il suo nome da
Faberius, proprietario terriero della zona:
la sua collocazione in prossimità di un valico
appenninico e lungo una vallata di raccordo
al fiume Esino, storicamente importante via di
transito, ne ha favorito l’insediamento umano
sin dalla preistoria, documentata da numerosi
rinvenimenti. L’età del ferro trova importanti
attestazioni nelle necropoli picene di età
orientalizzante, e nelle testimonianze celtiche
e umbre. In età romana poi, si sviluppano i
centri di Attidium e Tuficum, che fioriscono in
età imperiale e di cui rimane visibile un’area
archeologica in località Attiggio. Con l’età
tardo-antica i due municipi vanno scomparendo
ed il popolamento si concentra su alture e rilievi
meglio difendibili. Successivamente tutta l’area
ricade nel ducato longobardo di Spoleto, ma i
primi documenti circa Fabriano risalgono all’XI
secolo. La città si andrà a costituire sulle due
alture di Castelnuovo e Castelvecchio. Nel XIII
secolo, ormai libero comune dotato di statuti e
magistrature, Fabriano ha un nuovo volto: edifici
civili, chiese e cantieri pittorici nei quali si inizia
a formare la cosiddetta “scuola fabrianese”,
che raggiungerà il suo apice con Allegretto Nuzi
e Gentile da Fabriano. Nel Trecento il comune,
ormai forte ed affermato, prese parte attiva alla
politica medievale partecipando alla lotta tra
Guelfi e Ghibellini, finchè nella seconda metà
del secolo, la potente famiglia ghibellina dei
Chiavelli riuscì ad imporre la propria signoria
a Fabriano, e, nonostante l’instabilità politica,
potè godere di notevole prosperità economica.
Dopo l’eccidio dei Chiavelli (1435) e un breve
periodo di sottomissione a Francesco Sforza,
la città venne annessa allo Stato Pontificio e
ciò comportò una graduale limitazione della
sua libertà e una lenta decadenza economica
(sec. XVII-XVIII) che coinvolse tutte le industrie
operanti nel territorio.